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1 LICEO DELLE SCIENZE UMANE ART. ECONOMICO SOCIALE ISTITUTO PROFESSIONALE -SERVIZI SOCIO - SANITARI ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO -TURISMO (D.M.30/06/2010) ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO - ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ART. ELETTRONICA (D.M. 30/06/2009) ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO -INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ART. INFORMATICA (D.M. 25/07/2013) Istituto Paritario “Talete” Acerra, Napoli ISTITUTI TECNICI SETTORE TECNOLOGICO ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ARTICOLAZIONE ELETTRONICA INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ARTICOLAZIONE INFORMATICA ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO TURISMO ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI SOCIO-SANITARI LICEO P.T.O.F. Piano Triennale dell’Offerta Formativa AAS.S. 2015/2016 – 2016/2017 – 2017/2018 LICEO DELLE SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE
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LICEO DELLE SCIENZE UMANE ART. ECONOMICO SOCIALE

ISTITUTO PROFESSIONALE -SERVIZI SOCIO - SANITARI

ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO -TURISMO (D.M.30/06/2010)

ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO - ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ART. ELETTRONICA (D.M. 30/06/2009) ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO -INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ART. INFORMATICA (D.M. 25/07/2013)

Istituto Paritario “Talete”

Acerra, Napoli ISTITUTI TECNICI SETTORE TECNOLOGICO

ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA

ARTICOLAZIONE ELETTRONICA

INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI

ARTICOLAZIONE INFORMATICA

ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO

TURISMO

ISTITUTO PROFESSIONALE

SERVIZI SOCIO-SANITARI

LICEO

P.T.O.F.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa

AAS.S. 2015/2016 – 2016/2017 – 2017/2018

LICEO DELLE SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE

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INDICE

1. Premessa pag. 3

2. Identità dell’Istituto pag. 6

3. Priorità strategiche pag. 8

4. Piano di Miglioramento pag. 10

5. Area della didattica pag. 33

6. Area della verifica, dell’organizzazione e valutazione

del funzionamento complessivo dell’istituto pag. 93

7. Fabbisogno di organico pag. 131

8. Programmazione di attività formative rivolte al personale pag. 133

9. Fabbisogno di attrezzature pag. 134

10. Allegati: pag. 137

10.1 Atto di indirizzo del Coordinatore Didattico pag. 138

10.2 Regolamento dei diritti e dei doveri degli studenti pag. 142

10.3 Patto educativo di corresponsabilità pag. 145

10.4 Progetti curriculari ed extracurriculari

10.4.1 Scheda Progetto “CONTINUITÀ – ACCOGLIENZA” pag. 148

10.4.2 Scheda Progetto “EDUCAZIONE ALLA SALUTE” pag. 151

10.4.3 Scheda Progetto “BIBLIOTECA” pag. 152

10.4.4 Scheda Progetto “ORIENTAMENTO” pag. 153

10.4.5 Scheda Progetto “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO” pag. 154

10.4.6 Scheda Progetto “RECUPERO DELLA LINGUA ITALIANA

ATTRAVERSO LE CANZONI DEI CANTAUTORI” pag. 155

10.4.7 Scheda Progetto “SPORTELLO DI ASCOLTO E DI RECUPERO” pag. 156

10.4.8 Modello del form per la “RACCOLTA DATI POST-DIPLOMA” pag. 159

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1. PREMESSA

Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (P.T.O.F.) è il documento fon-

damentale con il quale l'Istituto formalizza, pubblicizza e persegue con-

tinuativamente la sua azione didattica, educativa, formativa e sociale ai

sensi della legge italiana (ex art. 3 del D.P.R. n. 275/1999 sostituito

dall’art. 3 – Piano Triennale dell’Offerta Formativa - c. 14 L. 107 del

2015).

Tale documento viene elaborato dal Collegio dei Docenti, nell'ambito

della sua autonomia, sulla base, però, delle linee di indirizzo emanate dal

Coordinatore Didattico nelle sue possibilità di gestione (Alleg. n° 10.1), in

seguito all’esame approfondito del Rapporto di Autovalutazione, delle

sue integrazioni e calibrazioni e del Piano di Miglioramento integrato in

questo documento al paragrafo n° 4, tenendo conto degli indirizzi gene-

rali ed educativi stabiliti a livello nazionale e delle esigenze del contesto

culturale, sociale ed economico della realtà locale, della promozione di

contatti con gli EE. LL., con le diverse realtà istituzionali, sentiti i pareri

dei genitori e degli studenti. Il Piano dell'Offerta Formativa è adottato

con delibera dal Consiglio d'Istituto e reso pubblico sul sito dell’Istituto.

Con tale documento la scuola:

- stabilisce con l'utenza un patto formativo (ai sensi del D.P.R. n. 235/2007)

che la impegna con il territorio e le sue istituzioni tutte, ricercando an-

che percorsi formativi integrati nella comunità europea e/o mondiale,

oltre che in campo provinciale, regionale e nazionale

- attua la piena autonomia scolastica. Il Piano, infatti, è un documento

flessibile, soggetto a continui perfezionamenti su proposte e sollecita-

zioni di tutti i soggetti coinvolti, compresi gli stakeholder, rivedibile di-

namicamente entro il mese di ottobre dell’a.s. successivo. Istituzioni,

personale, genitori ed alunni sono, nell'ambito delle rispettive compe-

tenze, protagonisti e responsabili della sua attuazione attraverso una ge-

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stione partecipata della scuola

- dichiara, per suo tramite, la propria volontà di confronto con agenzie

formative ed associazioni di categoria presenti sul territorio, creando e

realizzando un sistema di formazione integrata previsto dalle vigenti

normative e comprendente anche percorsi di specializzazione post - di-

ploma

- stabilisce le finalità educative generali nel favorire lo sviluppo armonico

della personalità dell’allievo e la sua maturazione culturale in tutte le sue

potenzialità, realizzando ciò attraverso la costruzione, in concorso con la

famiglia, con agenzie educative e con altri stakeholder, un consapevole

atteggiamento di responsabilità e correttezza personali; formando una

mentalità duttile ed aperta all’accettazione di modelli culturali di diffe-

renti etnie, agevolando l’integrazione scolastica di alunni portatori di

handicap ed educando al rispetto reciproco

- attua la trasmissione dei contenuti e dei saperi attraverso metodologie

diversificate, individuando obiettivi trasversali tra le varie discipline per il

conseguimento di valori culturali

- sviluppa le capacità logiche, analitiche e riflessive, stimolando lo svilup-

po del pensiero critico e dell’intuito

- fornisce agli studenti un bagaglio di conoscenze e di abilità spendibili

sul territorio nell’ipotesi in cui, alla conclusione del corso di studi, lo stu-

dente decida di entrare nel mondo del lavoro

- fornisce una solida formazione di base che consente allo studente in-

tenzionato a proseguire gli studi di affrontare qualsiasi corso universita-

rio o parauniversitario. In particolare, nel Liceo delle Scienze Umane

nell’opzione Economico Sociale, lo studio delle scienze umane, disciplina

fondamentale di questo corso di studi, nonché di più lingue straniere

(Inglese/Francese/Spagnolo), del diritto e dell’economia, contribuisce ad

affinare le capacità comunicative e relazionali dello studente, costituen-

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done uno strumento indispensabile per l’integrazione ed il successo nel-

le moderne realtà lavorative

- fa sì che lo studente colleghi le discipline storico giuridiche alle implica-

zioni sociali, etiche e psicologiche comprendendo come le trasformazioni

storiche, economiche, sociali e culturali possano generare istituzioni giu-

ridico-economiche animate da diverse finalità

- individua le priorità e i traguardi emersi dal Rapporto di Autovalutazio-

ne, fatti propri attraverso le formalizzazioni di obiettivi ed aree di pro-

cesso dal Piano di Miglioramento, e le priorità previste dalla legge 107

del 2015, in particolare al comma 7, indicando gli strumenti e le azioni

per raggiungerli.

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2. IDENTITÀ DELL’ISTITUTO

La scuola:

si pone sul territorio come riferimento culturale di formazione per i

suoi alunni e di formazione - informazione per i genitori;

parte dalla rilevazione diretta della realtà socio - economica e cul-

turale del territorio e, attraverso l'analisi e la catalogazione dei bi-

sogni generali dei suoi alunni, identifica le esigenze del singolo;

persegue il suo compito concentrando l'impegno di ricerca e di

azione sulla didattica nella convinzione che in essa si concretizza la

centralità e la qualità del servizio scolastico;

accoglie gli alunni per arricchirli negli apprendimenti formandoli

nei sentimenti, nei valori portanti del nostro mondo e dando loro

gli strumenti essenziali per la soluzione dei problemi che ogni gior-

no la vita ci presenta.

La scuola applica una didattica:

che si ispira ad un modello di professionalità basato sulla ricerca

continua che, sola, è in grado di costruire luoghi di crescita attra-

verso il confronto e la diversità;

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che ridefinisce continuamente la propria identità professionale;

che abitua a mettere in discussione i propri convincimenti e ad ac-

cettare i propri limiti, portando ad una crescita personale e collet-

tiva e dando alla professionalità dinamicità, flessibilità, apertura al

nuovo, capacità di scegliere criticamente ed elaborare, di volta in

volta, gli interventi più idonei.

La scuola ritiene che una didattica aggiornata e flessibile, fondata sulla

professionalità, sulla collegialità, sulla condivisione, sulle necessarie arti-

colazioni, sull'orientamento e calibrata alla luce delle criticità, delle prio-

rità e dei traguardi individuati prima nel rapporto di Autovalutazione e

definiti poi meglio nel Piano di Miglioramento, rappresenti lo strumento

più efficace per combattere il fenomeno della dispersione scolastica, per

garantire ad ogni allievo il proprio successo formativo, per dare risposta

ai bisogni ma anche per valorizzare i meriti.

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3. PRIORITÀ STRATEGICHE

In queste, pur non ravvisando immediatamente la coincidenza con le

priorità individuate nel Rapporto di Autovalutazione, sono presenti i tra-

guardi e le priorità individuati nel Piano di Miglioramento. È bene preci-

sare che queste ultime comprendono al loro interno le prime.

Tali priorità sono scaturite nella redazione del RAV in seguito ad analisi e

a riflessioni abbastanza approfondite e condotte con oggettività, al fine

di non lasciarsi condizionare nelle azioni e nelle scelte strategiche che si

intendono affrontare. Queste sono state sufficientemente specificate nel

PdM anche se, però, definite solo in linea di massima, proprio per la di-

namicità del documento, e all’interno di obiettivi di processo meglio ca-

ratterizzati.

Si riferiscono, in ogni caso, sempre e prioritariamente, alla valorizzazione

delle competenze linguistiche e a quelle logico-matematiche e scientifi-

che, al potenziamento di quelle artistiche in generale, a quelle di cittadi-

nanza attiva, non trascurando gli aspetti della solidarietà,

dell’autoimprenditorialità e delle discipline motorie e agonistiche.

Un ruolo particolare assume, nel nostro Istituto, la prevenzione della di-

spersione scolastica, con un contrasto che si esprime e si sviluppa su più

fronti, tra cui il potenziamento delle attività laboratoriali e lo sviluppo

delle competenze digitali.

Per queste ragioni sono allo studio forme diversificate per adire il campo

dell’Alternanza Scuola Lavoro, anche tenendo conto di modelli di impre-

sa formativa simulata e/o di percorsi formativi individualizzati, non tra-

scurando le iniziative tese a favorire le attitudini al volontariato (da svol-

gere anche in orario extra curricolare), e le tecniche di primo soccorso e

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di prevenzione dei rischi, in collaborazione con l’Associazione Nazionale

Vigili del Fuoco in congedo.

Tutte queste azioni possono trovare ampio riscontro se accompagnate

da un potenziamento nella formazione di alcuni docenti da identificare,

poi, come guide per altri colleghi nei processi della ricerca e delle strate-

gie didattiche.

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4. PIANO DI MIGLIORAMENTO

PREMESSA

Il passaggio dal Rapporto di Autovalutazione al Piano di Miglioramento

non è altro che la conseguente serie di azioni da intraprendere in seguito

alle riflessioni forzate dal primo. Ciò è tanto più vero, in particolare, se si

tengono in considerazione le segnalazioni di difformità e incoerenze del

RAV, poi riallineato, modificato e quindi pubblicato.

Nella sezione 5 del RAV sono presenti quattro tipi di priorità, ma mentre

due di esse sono scontate in quanto soddisfacenti la formazione

dell’allievo sia nel disegno del suo successo scolastico e sia nella sua ac-

quisizione delle competenze chiave di cittadinanza, le altre due sono

quelle che hanno meritato più attenzione, con l’assegnazione di un giu-

dizio negativo (3 e 2). Successivamente al riallineamento del RAV si è

pensato, per raggiungere i traguardi prefissati per queste priorità, di ca-

librare delle azioni di natura diversa, preventive e consequenziali, per le

due diverse aree.

Per la prima priorità individuata, i risultati nelle prove standardizzate, at-

teso che il traguardo che ci si prefigge di raggiungere è il recupero di no-

zioni non acquisite nella scuola media inferiore, oltre che lo sviluppo di

capacità per l’analisi e la soluzione di problemi a carattere logico ele-

mentare, i risultati da raggiungere si possono così sintetizzare:

a) il dominio dell’ortografia, delle morfologia, della sintassi e del lessi-

co per più scopi comunicativi

b) lo sviluppo delle capacità di analisi e interpretazione di grafici e ta-

belle.

Si pensa alla promozione di un docente tutor, da affiancare, nella sua

azione che deve essere molto mirata, a quella svolta dallo Sportello di

Ascolto e di Recupero; tale figura, che deve supportare gli studenti in dif-

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ficoltà del primo anno nella scuola secondaria di II grado, può e deve aiu-

tare a individuare i criteri di formazione delle classi che garantiscano

equi-eterogeneità, deve aiutare a individuare criteri di valutazione omo-

genei, deve collaborare a ridurre gli episodi di esclusione e i fenomeni di

bullismo. Deve, inoltre, e qui ci si collega alle priorità:

sviluppare capacità logiche e logico-matematiche

operare sintesi

cogliere analogie, differenze, correlazioni

applicare regole e principi

Interpretare diagrammi e grafici

sviluppare le abilità di analisi e interpretazione dei testi (letterari e

non)

Sviluppare capacità comunicative

comunicare, sia nella forma scritta che in quella orale, in modo

chiaro, ordinato e coerente

fare propria la terminologia specifica di base di ogni singola disci-

plina

Per raggiungere gli obiettivi sopra indicati si privilegeranno:

la centralità dello studente nel processo di insegnamento-

apprendimento (a partire dalle conoscenze possedute e dalle esperienze

dell’alunno;

l’alternanza di lezioni frontali e di lezioni dialogiche con tecniche di brain

storming e problem solving;

avvio alla consapevolezza degli errori commessi per imparare ad utiliz-

zarli come risorsa per l’apprendimento.

Per specificare meglio le azioni, sia per l’italiano e sia per la matematica,

per il miglioramento degli esiti nelle prove standardizzate, si possono

dettagliare gli interventi come di seguito indicato:

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ITALIANO

I risultati analizzati suggeriscono una revisione di alcuni aspetti della pra-

tica didattica inerenti alla comprensione analitica del testo e alla padro-

nanza del lessico.

• Spesso si focalizza l’attenzione sull’esercizio tecnico della lettura in

funzione della comprensione globale; si rende invece necessario dedica-

re più spazio all’analisi del testo nelle sue singole parti e alla riflessione

sul lessico in riferimento al contesto. In termini pratici:

- allenare costantemente a una lettura non superficiale dei testi; - pro-

porre varie "strategie" di lettura ed esercitazioni basate su "compiti" dif-

ferenti e variati;

- abituare gli studenti a leggere non solo quanto riferito nel testo, ma

anche a decodificarne il contesto così da poter decifrare informazioni

anche di natura inferenziale;

- far lavorare gli alunni non solo su testi narrativi e letterari, ma anche su

quelli espositivi, non continui e divulgativi;

- sfruttare tutte le opportunità di sviluppare il bagaglio lessicale degli

alunni, con esercitazioni motivanti e diversificate;

- porre particolare attenzione ai connettivi e alla competenza sintattico-

testuale;

- "farsi spiegare" dagli allievi stessi il motivo di determinate scelte (atti-

vazione di processi metacognitivi); - analizzare le effettive ragioni poste

al fondo di determinate prestazioni.

Per quel che riguarda la parte grammaticale si conferma utile riproporre

ciclicamente con attività mirate i contenuti via via svolti (ad es. la pun-

teggiatura) e puntare sugli argomenti essenziali.

Bisognerebbe dedicare maggiore spazio ad una assidua riflessione sulla

lingua in atto (applicata ai testi, alle letture, ai temi…). Verso una concre-

ta operatività didattica. Occorrerà progettare soluzioni organicamente

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strutturate e realmente strategiche. Nell’impostare il loro lavoro gli inse-

gnanti dovranno considerare la competenza Leggere e comprendere te-

sti in termini di:

- competenza tecnica di lettura;

- competenza testuale;

- competenza lessicale;

- competenza grammaticale.

Il fine dev’essere quello di una pratica didattica consapevole e coerente

con gli esiti di un’accurata ricognizione dei bisogni, dei metodi, dei mezzi

e dei tempi, anche in considerazione delle innovazioni in campo educati-

vo e tecnologico. Orientando la ricerca verso gli aspetti rivelatisi più criti-

ci, questi saranno certamente riconducibili a obiettivi del quadro prece-

dente; diventa allora percorribile la traccia verso un lavoro che pianifichi

specifiche unità didattiche di apprendimento e/o il ricorso allo Sportello

di Ascolto e di Recupero.

MATEMATICA:

Non utilizzare più didattica di saperi ma una metodologia incentrata sul-

la didattica per competenza che privilegi l’abilità di sviluppare ed appli-

care il pensiero matematico per risolvere una serie di situazioni quoti-

diane.

Negli Stati Uniti ad esempio, per un approfondimento significativo, spes-

sissimo si ricorre agli organizzatori grafici.

• Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico ma-

tematiche, l’accento va posto sugli aspetti del processo e dell’attività ol-

tre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica compor-

ta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli ma-

tematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (for-

mule, modelli, costrutti, grafici, carte). Quindi,

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• guidare gli studenti ad affrontare tipologie valutative simili alle prove

INVALSI (item basati sul ragionamento e sull’ intuizione) e non limitarsi

ad esercitare gli alunni attraverso il tipo di problemi che normalmente

sono presentati nei libri di testo e a lezione.

• Le lezioni in classe devono curare la crescita del retroterra cognitivo e

culturale di ciascuno stimolandone lo sviluppo.

• Si deve insegnare matematica come conoscenza concettuale, non co-

me un semplice “addestramento” meccanico o di apprendimento mne-

monico che pure costituisce componente irrinunciabile della disciplina

che rimane povera se non si fa riferimento alla matematica come “

strumento di pensiero”.

• Non a caso si utilizzano come titoli dei temi i nomi di oggetti matema-

tici e non di teorie, e cioè numeri anziché aritmetica, spazio e figure an-

ziché geometria, relazioni e funzioni anziché algebra, dati e previsioni

anziché statistica e probabilità. Questa scelta tende a valorizzare gli og-

getti con cui gli alunni devono fare esperienza, rispetto alla sistemazione

teorica e astratta, che peraltro non deve essere tralasciata.

• Esempio: la proprietà dei lati del triangolo è nota agli alunni, ma sono

abituati alla sua applicazione solo teorica (così come presentata dagli

esercizi dei libri di testo), pertanto non sanno poi “vederla”

nell’applicazione pratica su una cartina geografica. Di contro un quesito

che richiede l’applicazione di un procedimento ampiamente utilizzato

nel corso dell’anno e molto presente negli esercizi dei libri di testo in ge-

nere mette meno in difficoltà gli alunni. Possibili interventi di migliora-

mento dell’azione didattica potrebbero essere:

-intensificare l’uso di tecniche per l’educazione linguistica, varie

per forma. Tale varietà permette di stimolare con prove diverse in-

telligenze diverse e promuovere così la capacità di sfruttare al me-

glio stili cognitivi e stili di apprendimento personali;

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- puntare sull’intensificazione delle attività che implichino necessa-

riamente il ricorso alle abilità logiche, così da promuovere la capa-

cità di ragionare anche in contesti diversi da quelli abituali;

- promuovere il coinvolgimento attivo dello studente nel percorso

di apprendimento;

- promuovere l’estensibilità delle competenze sviluppate in un cer-

to settore disciplinare a tutti gli altri settori affini, per consentire la

reversibilità e la pluri-applicabilità degli schemi cognitivi riorganiz-

zati ad ogni singolo apprendimento;

- evitare la ricorsività e la monotonia delle tecniche didattiche uti-

lizzate in classe: si instaurano stereotipie strutturali che limitano la

creatività dello studente nelle quotidiane situazioni di problem-

solving.

Riagganciandosi agli organizzatori grafici, poco conosciuti in Italia come

strumenti didattici, e dove mancano, esempi di letteratura pedagogica,

essi possono essere adottati, per l’inclusione, sia per allievi con DSA o

con BES e sia per tutti gli allievi in tutte le discipline. Essi ( gli organizza-

tori grafici) si possono costruire in diversi modi:

- disegnando a mano su carta

- disegnando forme con Word o Smart Art o con Power Point

- con software dedicati, come Inspiration/ Kidspiration, Webspira-

tion Classroom, Edraw Max, Draw.io, Creately, Grapholite, Gliffy. 4.b Or-

ganizzatori grafici e processi cognitivi

Come hanno dimostrato gli studi di David Hyerle, gli organizzatori grafici

corrispondono a otto processi cognitivi fondamentali.

1. definire

2. descrivere

3. confrontare

4. classificare

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5. mettere in sequenza

6. identificare relazioni tra l’intero e le sue parti

7. analizzare il rapporto causa/effetto

8. trovare analogie e differenze.

hanno, pertanto, un carattere altamente innovativo e originale.

Metodo di utilizzo proposto

• Cosa fa l’insegnante: fornisce modelli e spiegazioni

• Cosa fa la classe: co-costruisce e fornisce spiegazioni

• Cosa fanno i gruppi: cooperative/collaborative learning con la guida

dell’insegnante

• Cosa fa il singolo allievo: costruisce da solo il proprio O.G.

Le strategie per insegnare l’utilizzo degli organizzatori grafici si possono

così articolare:

• le lezioni vengono suddivise in piccoli segmenti.

• l’insegnante anticipa gli aspetti generali dei contenuti.

• Insieme agli alunni si sceglie la struttura dell’organizzatore grafico

adatta a ciò che si vuole trasmettere, in base agli otto processi cognitivi

descritti.

• l’insegnante racconta a voce alta ciò che si sta facendo mentre si co-

struisce l’organizzatore grafico.

• Si imposta un’attività di costruzione guidata.

• Si controlla che tutti abbiano capito.

• Si assegna un’attività di costruzione autonoma.

• Si consente la collaborazione tra gli studenti.

• Si semplificano i contenuti o la struttura dell’organizzatore grafico.

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Benefici riscontrati:

• Aiutano tutti gli alunni, soprattutto quelli con bisogni speciali e con di-

sturbi specifici.

• Rimuovono il sovraccarico linguistico per quegli alunni che fanno fati-

ca.

• Forniscono struttura e guida agli alunni nel loro cammino verso una

maggiore 21 autonomia nello studio.

• Offrono un mezzo visivo per spiegare e organizzare informazioni e

idee.

• Aiutano gli studenti a sviluppare la capacità di valutare e manipolare

attivamente le informazioni.

• Rendono gli studenti consapevoli delle connessioni e delle relazioni tra

idee e/o informazioni.

Le tre “C” degli Organizzatori Grafici

Gli organizzatori grafici per essere efficaci devono essere consistenti,

coerenti e creativi.

• Consistenti

• Coerenti

• Creativi

Possono essere accompagnati da illustrazioni e da attività di cooperative

learning. Se ben utilizzati facilitano non solo l’apprendimento dei conte-

nuti, ma lo sviluppo delle abilità e delle strategie di apprendimento. Con-

sistenti significa che deve essere creato un set di organizzatori grafici,

ognuno dei quali avrà un preciso utilizzo in tutte le discipline coinvolte e

in ogni fase delle attività proposte. Il loro utilizzo deve essere organizza-

to, ordinato e spiegato agli alunni. Coerenti significa che ognuno di essi

deve essere associato chiaramente a un concetto, limitando il numero di

aspetti trattati e riducendo al minimo eventuali aspetti distraenti. Crea-

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tivi significa che gli organizzatori grafici si possono integrare in attività

coinvolgenti, si possono modificare, possono essere implementati con

l’inserimento di immagini, foto o disegni, e possono essere utilizzati in

attività collaborative o cooperative.

Per queste innumerevoli ragion si abitua lo studente a lavorare con i gra-

fici, si inserisce questo studio nelle prove Invalsi e si abituano gli allievi a

questa impostazione di studio.

Considerando tutto quanto sopra scritto è evidente che bisogna attuare

strategie diverse per raggiungere risultati migliori di quanto già registra-

to e che diano più valore ai punti di forza, dimostrando che il lavoro dei

docenti rappresenta una scuola – formazione adeguata. Operativamen-

te:

dal mese di febbraio si programmano due ore settimanali dedicate allo

studio/simulazione delle prove standardizzate, ricorrendo anche ad ausi-

li multimediali, come, ad esempio, la LIM oppure i SW su richiamati, poi-

ché essi consentono l’inter-azione oltre che la passiva osservazione.

Ogni settimana vengono presentati degli argomenti e si interagisce con

essi attraverso la proiezione, in modo che l’immagine (o il suono) lasci

nella memoria individuale una traccia più marcata rispetto alla sola locu-

zione orale.

Al termine della lezione sono somministrati dei test con domande ine-

renti agli argomenti sviluppati, dando un massimo di venti minuti per la

soluzione del test.

Tale strategia permette all’alunno sia una maggiore acquisizione degli

argomenti trattati e sia una maggiore flessibilità logica. Consente, inol-

tre, al docente di comprendere i punti di forza e di debolezza dell’allievo,

e di interagire con particolare attenzione su di essi, in particolar modo

migliorando quelli di debolezza e potenziando quelli di forza.

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Per la seconda priorità individuata: i risultati a distanza, il traguardo è

rappresentato da un archivi dati derivato dall’implementazione, sul sito

della scuola, di un sistema per raccogliere informazioni, attraverso la

compilazione di un formulario, sulla prosecuzione o meno, da parte dello

studente, degli studi o sul suo inserimento o prosieguo nel mondo del

lavoro; tali formulari, ovviamente, saranno compilabili assicurando,

all’esterno, l’anonimato dei singoli soggetti.

Più in particolare, per l’interazione ex alunno-scuola e, quindi, per il

monitoraggio post-diploma, viene utilizzato come strumento infor-

matico l’introduzione di un form-mail interattivo (il modello è ripor-

tato in appendice come allegato al N° 10.4.8).

Il suddetto modulo si comporrà di diversi campi. I primi campi, in

formato testo, racchiuderanno i dati anagrafici e le mail, l’indirizzo di

studio seguito e altre informazioni di carattere generale. Un ulteriore

campo numerico riguarderà la votazione conseguita nell’Esame di

Stato e, naturalmente, sarà predisposto anche un campo note in cui

saranno specificati, senza restrizioni particolari, le motivazioni, gli

obiettivi e i traguardi che l’ex alunno vorrà approfondire.

È stato considerato opportuno predisporre anche una piccola appli-

cazione con cui allegare eventuali file di testo e multimediali, ove fos-

se necessario. La suddetta applicazione sarà però amministrata in

modo tale da filtrare gli allegati per tipologia e dimensione.

Nella parte inferiore del form-mail, verranno richiamate le relative

norme sul trattamento dei dati personali che dovranno essere neces-

sariamente accettate per inviare il form.

Per questioni di sicurezza è stato introdotto anche un sistema CAP-

TCHA, per identificare la reale identità del visitatore. Al termine della

compilazione del form-mail da parte degli utenti, l’amministratore ri-

ceverà una mail di conferma con un riepilogo delle informazioni im-

messe.

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Nel pannello di amministrazione, inoltre, sarà predisposto un databa-

se con tutti i campi compilati da parte degli utenti, che potranno es-

sere filtrati in base alle esigenze dell’amministratore del sito.

Il form-mail sarà implementato sul sito della scuola attraverso il link

https//form.jotformeu.com/60102133621335

Il traguardo per tale ricerca è basato sullo:

c) sviluppo di un sistema di monitoraggio degli studenti (in forma

anonima), per un arco temporale di tre anni, successivi

all’acquisizione del titolo di studio.

I traguardi del Piano di Miglioramento prima, e del Piano Triennale

dell’Offerta Formativa poi, dovranno essere condivisi dall’intera comuni-

tà scolastica, e comunicati attraverso un atto di indirizzo emanato dal

Coordinatore Didattico a sua volta integrato nel PTOF (allegato in ap-

pendice). Essi dovranno essere, come già detto, oggettivamente misura-

bili e perseguiti per un effettivo miglioramento nella realizzazione del

PTOF.

Si cominci a precisare che le mete a) e b) possono essere messe in rela-

zione ad una sola priorità delle due individuate, più precisamente a quel-

la delle prove standardizzate.

Le connessioni sono evidenti; consistono, infatti, nella preparazione ne-

cessaria e sufficiente per un soddisfacente svolgimento delle prove IN-

VALSI, attenuando, per altro, i timori di aiutini esterni.

L’implementazione di un sistema di monitoraggio in rete - traguardo c) -

è sicuramente utile a calibrare, per gli aa.. ss. successivi, le azioni e le

metodologie didattiche.

Tali traguardi non sono disgiunti né, tantomeno, ridondanti ma pluricon-

nessi e possono soddisfare sufficientemente le priorità esplicitate.

Alla luce di quanto in premessa, le aree di processo più immediate che si

individuano, si ridefiniscono e si ritengono più congrue, con nuove e op-

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portune riflessioni, analizzando il RAV, allo scopo di raggiungere i tra-

guardi imposti dalle priorità definite e ad esse connesse, sono:

Sezione 1

Curricolo, progettazione e valutazione; Continuità e orientamento;

Orientamento strategico e organizzazione della scuola; Sviluppo e valo-

rizzazione delle risorse umane. Le altre aree (Ambiente di apprendimen-

to; Inclusione e differenziazione; Integrazione con il territorio e rapporti

con le famiglie) sono anch’esse rilevanti ai fini del miglioramento

dell’offerta formativa, anche se non immediate come le prime quattro

elencate. Gli obiettivi di processo per le aree relative risultano precisati

meglio nel quadro sinottico che segue:

TABELLA 1 – Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche

Area di processo Obiettivi di processo È con-nesso alle priorità …

1 2 Curricolo, progettazione e valutazione

1 Definizione di curricoli verticali

√ √

2 Adozione di norme di valutazione da affidare, nel loro svi-luppo, ai docenti individuati nel POF. Tale punto si collega allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane

Ambiente di apprendimento

1 Favorire anche la costituzione di gruppi interclasse per valo-rizzare le tendenze culturali, sociali e formative anche non immediatamente manifestate

Inclusione e differenziazione

1 Collegata all’ambiente di apprendimento, l’accettazione delle diversità anche culturali e religiose

Continuità e orientamento

1 Azioni molto incisive delle commissioni individuate nel POF nell’ inserimento armonico degli studenti e nella valorizzazio-ne delle singole capacità

Orientamento strategico e organizzazione della scuola

1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF nel vedere la scuola come centro di aggregazione, come luogo per scelte meditate per il prosieguo degli studi o l’inserimento nel mon-do del lavoro

√ √

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come l’esempio nel rispetto delle regole, nella costruzione dei curri-coli con maggiore rispondenza alle attese del mondo del lavo-ro, nella valorizzazione dell’Alternanza Scuola Lavoro

√ √

Integrazione con il territorio e con le fa-miglie

1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come il con-tatto con EE. LL. , stakeholders, etc…e occasionale adeguamen-to quando necessario

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Ogni obiettivo di processo può essere stimato nella sua fattibilità e nella

sua efficacia attraverso la valutazione delle reali possibilità di realizzare

le azioni previste. Esse vengono stimate facendo ricorso alla seguente

scala valutativa:

1 = nullo

2 = poco

3 = abbastanza

4 = molto

5 = del tutto

La rilevanza degli interventi è calcolata con il prodotto del valore di

fattibilità e di quello dell’impatto dei diversi obiettivi di processo secon-

do la tabella che segue:

TABELLA 2 - Calcolo della necessità dell’intervento sulla base di fattibilità e impatto

Obiettivi di processo elencati

Fattibilità (da 1 a 5)

Impatto (da 1 a 5)

Prodotto: valore che iden-tifica la rilevanza dell’intervento

1 1 Definizione di curricoli verticali 2 Adozione di norme di valutazione da affidare, nel loro sviluppo, ai docenti individuati nel POF. Tale punto si collega allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane

4 4 16

2 1 Favorire anche la costituzione di gruppi interclasse per valorizzare le tendenze cul-turali, sociali e formative anche non imme-diatamente manifestate

3 4 12

3 1 Collegata all’ambiente di apprendimento, l’accettazione delle diversità anche cultura-li e religiose

3 3 9

4 1 Azioni molto incisive delle commissioni individuate nel POF nello inserimento ar-monico degli studenti e nella valorizzazio-ne delle singole capacità

3 3 9

5 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF nel vedere la scuola come centro di aggregazione, come luogo per scelte medi-tate per il prosieguo degli studi o l’inserimento nel mondo del lavoro

4 4 16

6 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come l’esempio nel rispetto delle regole, nella costruzione dei curricoli con maggiore rispondenza alle attese del mon-

3 4 12

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do del lavoro, nella valorizzazione dell’Alternanza Scuola Lavoro

7 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF e occasionale adeguamento quan-do necessario

3 3 9

Dall’osservazione della Tabella 2 sulla fattibilità e sull’impatto, gli

obiettivi di processo sono nuovamente definiti, anche se confermati, se-

condo l’elenco che segue. Per ogni obiettivo di processo che si sta at-

tuando sono elencati, anche se in forma sintetica, i risultati attesi, gli in-

dicatori delle misure periodiche sui processi attivati e le procedure per la

misurazione oggettiva delle azioni attuate. Quanto sopra si può desume-

re dalla tabella sintetica che segue:

TABELLA 3 – Risultati attesi e monitoraggio

Obietto di processo in via di attuazione

Risultati attesi

Indicatori di monitoraggio

Modalità di rilevazione

1 1 Definizione di curricoli verticali

2 Adozione di norme di valutazione da affidare, nel loro sviluppo, ai docenti individuati nel POF. Tale punto si collega allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane

Creazione di curricoli divisi per indirizzi con confini netti nel-le programma-zioni per evitare ridondanze

Analisi delle valu-tazioni qualitative e quantitative in relazione a soglie prefissate con ca-denza mensile

Somministrazione di prove strutturate di vario tipo per le va-lutazioni quantitati-ve, di prove strutturate a risposta aperta e problem solving per le valutazioni quali-tative

2 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF nel vedere la scuola come centro di aggregazione, come luogo per scelte meditate per il prosieguo degli studi o l’inserimento nel mondo del lavoro

Creazione di un ambiente acco-gliente, gratifi-cante e valoriz-zante per gli al-lievi

Assenze mensili e rendimento scola-stico nello stesso periodo da essere contenuti entro so-glie predetermina-te

Creazione di una ta-bella di coefficienti dati dal rapporto rendimento/ore as-senza

3 1 Favorire anche la costituzione di gruppi interclasse per valorizzare le tendenze culturali, sociali e formative anche non immediatamente manifestate

Creare figure di studenti- tutor per allievi della stessa classe o di altre classi

Costruzione di una tabella che riporti gli interventi tuto-riali nei diversi set-tori con i relativi risultati

Verifica dei rapporti che emergono dalla analisi dei risultati

4 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come l’esempio nel rispetto delle regole, nella costruzione dei curricoli con maggiore rispondenza alle attese del mondo del lavoro, nella valorizzazione della Alternanza Scuola Lavoro

Definizione di percorsi scuola-lavoro con ricor-so alle imprese formative simu-late e/o ad atti-vità stagistiche frazionate pres-so varie microa-ziende

Frequenza alle at-tività stagistiche

Verifiche laborato-riali presso la scuola e le aziende del terri-torio

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5 1 Azioni molto incisive delle commissioni individuate nel POF nello inserimento armonico degli studenti e nella valorizzazione delle singole capacità

Effettivi risultati all’impegno dei docenti delle commissioni “Educazione alla salute”, “Orienta-

mento” e “POF”

Partecipazione alle attività extracur-ricolari

Misura della fre-quenza nella parte-cipazione alle attivi-tà extracurricolari

Sezione 2

Una rilettura del RAV, e le considerazioni svolte nella redazione della Se-

zione 1 del PdM, portano a proporre delle azioni da attuare per raggiun-

gere, nel corso del corrente anno scolastico, almeno due degli obiettivi

di processo.

Il primo obiettivo di processo che si intende conseguire, connesso alle

priorità e ai traguardi già analizzati e dichiarati nell’Atto di indirizzo per

la predisposizione del PTOF, è quello relativo alla definizione dei curricoli

verticali e all’adozione di precise e oggettive norme di valutazione. Ov-

viamente, poiché gli obiettivi non si esauriscono nell’arco di un solo anno

scolastico, bisognerà prevedere e valutare gli effetti che le azioni intra-

prese producono a medio e a lungo termine.

Si decide di attuare, per il primo obiettivo di processo, le azioni elencate

nella tabella che segue ove sono riportate anche gli effetti positivi e ne-

gativi nella scuola a medio e a lungo termine:

Tabella 4 a – Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni

Azioni Previste

Effetti positivi all’interno della scuola a medio termine

Effetti negativi all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi all’interno della scuola a lungo termine

Effetti negativi all’interno della scuola a lungo termine

Gli appartenenti al Gruppo Interno di valu-tazione dovranno, insieme alla commissione POF, definire dei curricoli secondo schemi verticali per indirizzi e per classi senza ridondanze e intersezioni. Dovranno, inoltre, stabi-lire delle norme valuta-tive semplici ed oggettive

Immediato miglioramento dei risultati delle prove standardizzate. Estensio-ne di tali effetti positivi a tutte le materie curricola-ri con il potenziamento di tutto il rendimento scola-stico

Eccessiva concentra-zione dei docenti sul-le azioni citate con attenuazione della attenzione sulla for-mazione complessiva

Aumento del Know-how sia per i docenti e sia per gli stu-denti per il prosieguo degli studi derivanti da una maggio-re apertura mentale

Focalizzazione eccessiva su questi traguar-di con perdita di una visione globale sulla formazione a 360°

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Il secondo obiettivo, dal quale emerge la tensione a monitorare gli allievi

nel prosieguo degli studi dopo il diploma, o nell’inserimento nel mondo

del lavoro, passa per la considerazione che si descrive nella seguente ta-

bella:

Tabella 4 b – Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni

Azione Prevista

Effetti positivi all’interno della scuola a medio termine

Effetti negativi all’interno della scuola a medio termine

Effetti positivi all’interno della scuola a lungo termine

Effetti negativi all’interno della scuola a lungo termine

La scuola deve diventare centro di aggregazione e di familiarizzazione, ol-tre che di meditazione per le scelte successive all’acquisizione del titolo di studio

Coinvolgimento emo-tivo degli allievi in-sieme ai docenti nella realizzazione della modalità di monito-raggio degli studenti pre e post-diploma

Il rischio che una ec-cessiva familiarizza-zione (e aggregazione) porti auna scarsa con-centrazione sugli im-pegni presi

Realizzazione di un sistema stan-dard per lo svi-luppo delle strate-gie didattiche, specialmente nell’ultimo anno del corso di studio

Eccessiva con-centrazione sui canoni stabiliti con perdita di vista sul singo-lo individuo e le sue eventuali problematiche

Le azioni su descritte sono connesse, sicuramente, a diversi obiettivi

previsti nella legge 107/15.

Sono orientate a modificare in meglio l’organizzazione scolastica e a por-

tarla verso tendenze innovative, così come sintetizzato nelle tabelle che

seguono:

Tabella 5 a – Caratteri innovativi

Caratteri innovativi dell’obiettivo

Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B

La definizione dei curricoli si basa su una diversa imposta-zione dei gruppi classe, sulla loro interattività, sull’istituzione di uno Sportello di Ascolto e di Recu-pero, sull’atteggiamento più amicale dei docenti e sulla mutazione dei diversi modi e spazi per apprendere, valoriz-zando maggiormente le risor-se umane

Relativamente agli obiettivi del PTOF previsto nella legge 107/2015 si ravvi-sano i seguenti collegamenti: - Potenziamento delle competenze logico-matematiche e scientifiche - Potenziamento delle competenze nella musica e nell’arte - Sviluppo delle competenze digitali - Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laborato-

rio Relativamente agli “orizzonti” del Manifesto del movimento delle Avanguar-die Educative le connessioni che si possono riscontrare sono: - Trasformazione del modello trasmissivo della scuola - Investimento sulle risorse umane sia interne che esterne alla scuola in un

diverso rapporto del tipo peer-to-peer

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Tabella 5 b – Caratteri innovativi

Caratteri innovativi dell’obiettivo

Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B

La nuova visione del pianeta scuola prevede l’ingresso in un mondo digitale sfruttando tutte le sue opportunità didat-tiche e logistiche, con una nuova organizzazione degli orari nell’ambito dell’autonomia allo scopo di favorire la sostenibilità di una formazione più efficace ed ef-ficiente

Relativamente agli obiettivi del PTOF previsto nella legge 107/2015 si ravvi-sano i seguenti collegamenti: - Sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva - Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva - Apertura pomeridiana della scuola e articolazione in gruppi-classe - Incremento dell’alternanza scuola-lavoro - Valorizzazione dei percorsi formativi individualizzati - Definizione di un sistema di orientamento - Lotta al cyberbullismo, al cyberstalking, alla ludopatia digitale Relativamente agli “orizzonti” del Manifesto del movimento delle Avanguar-die Educative le connessioni che si possono riscontrare sono: - Sfruttamento delle opportunità offerte dalle Information and Communica-

tion Technology - La riorganizzazione del tempo del fare scuola - La promozione di una innovazione sostenibile

Sezione 3

Le risorse umane, che la scuola ha a disposizione per definire il raggiun-

gimento o meno del primo obiettivo di processo, sono costituite dai

componenti del nucleo interno di valutazione, dai componenti della

commissione POF e dai responsabili dei dipartimenti per un numero di

dodici unità.

Non si ritiene necessario, per il momento, e finché non si avrà maggiore

familiarità con il PdM, fare ricorso a risorse esterne umane, materiali e

finanziarie, ricorrendo, per il momento, ai soli fondi della scuola.

Si prevede un monte ore aggiuntivo di venti ore per ogni docente e di

dieci ore per ogni figura del personale ATA coinvolti.

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La sintesi di quanto sopra è nella tabella seguente:

Tabella 6 a – Impegno delle risorse umane interne alla scuola

Figure professionali

Tipologia di attività

Ore aggiuntive presunte

Costo pre-visto

Fonte finanzi-aria

Docenti appartenenti al Comitato Interno di Valutazione, docenti responsabili dei diparti-menti, docenti della com-missione POF

Definizione dei curricoli verticali Adozione di specifiche norme di va-lutazione

20 ore/cad xx Fondo scolastico

Personale ATA Attività di segreteria Servizi ausiliari

10 ore/cad xx Fondo scolastico

Altre figure xx xx xx xx

Anche per raggiungere il secondo obiettivo di processo si può sintetizza-

re nella tabella che segue:

Tabella 6 b – Impegno delle risorse umane interne alla scuola

Figure professionali

Tipologia di attività

Ore aggiuntive presunte

Costo pre-visto

Fonte finanzi-aria

Docenti appartenenti al Comitato Interno di Valutazione, docenti responsabili dei diparti-menti, docenti della com-missione POF

Creazione della scuola come centro di aggregazione , come luogo per le scelte meditate per il prosieguo degli studi oppure per l’inserimento nel mondo del lavoro

30 ore/cad xx Fondo scolastico

Personale ATA Attività di segreteria Servizi ausiliari

15ore/cad xx Fondo scolastico

Altre figure xx xx xx xx

Come già specificato si intende, inizialmente, rinunciare a figure esterne

per attivare i processi in modo efficace affinché le componenti interne

coinvolte facciano loro in modo molto forte le problematiche connesse

al miglioramento e, quindi, alla stesura del PTOF. Non si ritiene, pertan-

to, necessario, per il momento, specificare e sintetizzare l’impegno fi-

nanziario per figure professionali esterne alla scuola o per beni e/o servi-

zi.

Stanti i tempi ristretti disponibili, la definizione di quelli necessari ad at-

tuare le attività e per iniziare a calibrare le azioni da eseguire per il sod-

disfacimento di ognuno dei due obiettivi di processo individuati come

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principali, la tabella di marcia risulta, necessariamente, piuttosto rallen-

tata rispetto ai tempi occorrenti in un sistema a regime.

I tempi si possono sintetizzare nelle tabelle che seguono:

Tabella 7 a – Tempistica delle attività

Attività Pianificazione delle attività 1a

Sett. 2a

Sett. 3a

Sett. 4a

Sett. 5a

Sett. 6a

Sett. 7a

Sett. 8a

Sett. 9a

Sett. 10a

Sett. Definizione dei curricoli verti-cali

x x x x

Adozione di specifiche norme di valutazione

x x x x

Tabella 7 b – Tempistica delle attività

Attività Pianificazione delle attività 1a

Sett. 2a

Sett. 3a

Sett. 4a

Sett. 5a

Sett. 6a

Sett. 7a

Sett. 8a

Sett. 9a

Sett. 10a

Sett. Creazione della scuola come centro di aggregazione , come luogo per le scelte meditate per il prosieguo degli studi op-pure per l’inserimento nel mondo del lavoro

x x x

Il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività, e dei risultati

raggiunti di volta in volta, avverrà a cura del Coordinatore Didattico che

si prodigherà affinché gli obiettivi di processo definiti siano in linea con i

tempi previsti e gli esiti ottenuti siano quelli sperati.

Più in dettaglio, la definizione dei curricoli e l’adozione dei criteri di valu-

tazione con le loro ricadute saranno monitorate, una prima volta, tre

settimane dopo l’approvazione da parte del Collegio dei Docenti del pia-

no di miglioramento e, successivamente, con cadenza quindicinale.

L’organizzazione della scuola con i nuovi orientamenti strategici saranno

monitorati con cadenza mensile e poi bisettimanale a partire

dall’approvazione del Piano di Miglioramento.

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La misura dell’efficacia delle azioni attuate avverrà sulla base di parame-

tri oggettivi di volta in volta definiti, e renderanno la pianificazione su-

scettibile di variazioni migliorative.

Gli aspetti che permetteranno la verifica del raggiungimento degli obiet-

tivi, i dati numerici necessari a monitorare i processi, le modalità e gli

strumenti di raccolta di tali dati, saranno di volta in volta esplicitati in

una tabella del tipo che segue:

Tabella 8 – Monitoraggio delle azioni

Data di rilevazione

Indicatori di monitoraggio del processo

Strumenti di misurazione

Criticità rilevate

Progressi rilevati

Modifiche 7 necessità di aggiustamento

Sezione 4

La verifica complessiva dei risultati raggiunti che permette, nel caso sia

indispensabile, di introdurre modifiche e/o integrazioni al PdM, si reputa

necessario che avvenga ogni mese di marzo per i tre anni successivi

all’approvazione del PdM stesso.

La prima verifica deve consistere nella misura degli scostamenti tra

quanto progettato e quanto misurato alla conclusione del primo anno

scolastico del triennio del PTOF.

Ciò permetterà di rivedere, ridimensionare o cambiare alcuni elementi

progettuali. Per tale analisi sarà necessario riprendere le priorità, i tra-

guardi e la mappa degli indicatori della sezione 5 del RAV.

Tale verifica sarà effettuata usando come guida la tabella seguente, re-

digendone una per ognuna delle priorità e dei traguardi:

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Tabella 9 – La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI

Priorità 1

Esiti degli

studen-ti

Traguar-do

Data rileva-zione

Indica-tori

scelti

Risulta-ti

attesi

Risultati riscon-

trati

Differen-za

Considera-zioni

critiche e proposte

di integrazio-ne

e/o modi-fiche

Priorità 2

Esiti degli

studen-ti

Traguar-do

Data rileva-zione

Indica-tori

scelti

Risulta-ti

attesi

Risultati riscon-

trati

Differen-za

Considera-zioni

critiche e proposte

di integrazio-ne

e/o modi-fiche

Per fare in modo che il processo di miglioramento risulti efficace è ovvio

che tutta la comunità scolastica partecipi al suo sviluppo. Per evitare di

danneggiare le relazioni interne tra docenti e tra non docenti è opportu-

no che incarichi e responsabilità siano distribuiti opportunamente, in

supporto al Nucleo Interno di Valutazione, tra docenti motivati a vario ti-

tolo. Poiché molti nostri insegnanti sono chiamati a ricoprire incarichi

nelle scuole statali dimettendosi dall’incarico nella nostra scuola, un cer-

to avvicendamento può essere facilitato senza guastare il clima comples-

sivo dio collaborazione assolutamente necessario.

I risultati delle strategie di condivisione possono essere rendicontati uti-

lizzando la seguente tabella:

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Tabella 10 – Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento

Strategie di condivisione del PdM all’interno della scuola Momenti di condivisione interna Persone coinvolte Strumenti Considerazioni nate dalla

condivisione

La diffusione dei risultati dell’applicazione del PdM si può e si deve con-

dividere all’interno della scuola con strumenti come pubblicazioni (di ti-

po bollettino) periodiche che riportino sia i risultati positivi sia le criticità.

Per la diffusione all’esterno si può ricorrere alla pubblicazione degli esiti

in itinere sul sito della scuola e con comunicazioni a potenziali datori di

lavoro (piccole, medie e grandi aziende, agenzie per il turismo, case di

cura e nosocomi, etc…).

Le tabelle 11 e 12 possono sintetizzare quanto sopra.

Tabelle 11e 12 – Le azioni di diffusione dei risultati interne esterne alla scuola

Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola Metodi / Strumenti Destinatari Tempi

Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’esterno della scuola Metodi / Strumenti Destinatari Tempi

Per migliorare le ricadute dell’applicazione del PdM è opportuno defini-

re in maniera precisa i ruoli degli appartenenti al Nucleo di Valutazione.

Si reputa che, in una prima fase, tutto il lavoro da compiere coinvolga il

solo personale interno della scuola, in sintesi:

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Tabella 13 – Composizione del Nucleo di Valutazione

Nome Ruolo

Successivamente, quando il Nucleo di Valutazione Interno avrà veramen-

te coscienza e padronanza delle azioni migliorative e dei processi appli-

cativi, si pensa di ricorrere a professionisti esterni specializzati nel setto-

re.

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5. AREA DELLA DIDATTICA

Negli anni, l’offerta formativa si è evoluta ed ampliata; ciò ha comporta-

to la nascita dell’esigenza di un utilizzo di strumenti e di forme organiz-

zative flessibili (D.P.R. 275/99 e comma 3 Legge 107/2015), per la realiz-

zazione completa dei curricoli di scuola, nei limiti dell’autonomia. Forme

ragionevoli di adattabilità e flessibilità possono essere:

- l’articolazione modulare delle ore complessive di una disciplina, con

modulazione della programmazione e/o dell’orario complessivo

- il ricorso all’articolazione del gruppo classe, al lavoro su classi aperte o

su gruppi di livello

- l’alternanza scuola-lavoro che, correlandosi con il territorio su cui insi-

ste l’Istituto, può contribuire con una diversa ottica al miglioramento di

stili di apprendimento differenziati, aumentando gli standard qualitativi

- gli insegnamenti opzionali che possono entrare a far parte del curricolo.

Le attività didattiche si sviluppano in due plessi nei quali si articola la se-

de centrale e in una succursale nello stesso comune, con un orario mat-

tutino e un orario pomeridano.

Attualmente l’Istituto ha attivi i seguenti percorsi curriculari che, in linea

con le direttive della Riforma Gelmini, sono così articolati:

ISTITUTI TECNICI SETTORE TECNOLOGICO

Elettronica ed Elettrotecnica (classi 1a- 2a- 3a- 4a- 5e)

Art. Elettronica

Informatica e Telecomunicazioni ( classi1a- 2a-3 a- 4a- 5e)

Art. Informatica

ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO

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Turismo ( classi1a- 2a-3 a- 4a- 5e)

ISTITUTO PROFESSIONALE

Servizi Socio-Sanitari (classi 1a- 2a- 3a- 4a- 5e)

LICEO

Liceo delle Scienze Umane (classi 1a- 2a- 3a- 4a- 5e)

Opz. Economico Sociale

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L’ OFFERTA FORMATIVA CURRICOLARE

PROFILI PROFESSIONALI E QUADRI ORARIO

Premessa: La Riforma Gelmini

In linea con la Riforma, si definiscono le identità dei diversi percorsi

di studio.

Profilo dei percorsi

ISTITUTI TECNICI

Il Regolamento esplicita il nesso tra l’identità degli Istituti Tecnici e

gli indirizzi dell’Ue nel richiamare la Raccomandazione del Parlamento e

del Consiglio d’Europa 18 dicembre 2006 sulle “Competenze chiave per

l’apprendimento permanente” e la Raccomandazione 23 aprile 2008 sul-

la costituzione del “Quadro europeo delle qualifiche per

l’apprendimento permanente” (EQF).

Il Regolamento dell’istruzione tecnica così ne definisce la nuova identità

(art. 2, comma 1):

“L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base cul-

turale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni

dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e

l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifi-

co ed è espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a set-

tori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con

l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di pro-

fessioni tecniche, i saperi e le competenze necessari per un rapido inse-

rimento nel mondo del lavoro, per l’accesso all’università e all’istruzione

e formazione tecnica superiore”.

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Tutti gli istituti tecnici hanno la durata di cinque anni e sono suddivisi

in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale gli studenti so-

stengono l’esame di Stato e conseguono il diploma di istruzione tecnica,

utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque facoltà universi-

taria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo tra la

scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento nella

vita lavorativa.

I percorsi si articolano in un area di istruzione comune e in aree di

indirizzo. L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani

la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo svilup-

po degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei

linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale. Le aree di

indirizzo hanno l’obiettivo di fare acquisire agli studenti sia conoscenze

teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di la-

voro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi e per sapersi ge-

stire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue.

Sul piano organizzativo, il dipartimento può essere la struttura più

idonea a sostenere l’integrazione tra le discipline afferenti alle due aree;

esso può avere un ruolo di facilitazione del lavoro collegiale dei docenti,

soprattutto al fine di collegare organicamente i quattro assi culturali che

caratterizzano l’obbligo di istruzione con i risultati di apprendimento re-

lativi ai diversi indirizzi.

È previsto lo sviluppo di metodologie innovative basate sull’utilizzo dif-

fuso del laboratorio a fini didattici in tutti gli ambiti disciplinari e un rac-

cordo più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compresi il

volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di sta-

ge, tirocini, alternanza scuola-lavoro. Gli istituti tecnici per il settore tec-

nologico sono dotati di un Ufficio tecnico con il compito di sostenere la

migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori.

In tutti gli istituti tecnici è previsto l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua inglese, scelta questa operata per legge CLIL (Content and Language Integrated Learning).

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FINALITA’ EDUCATIVE

Promuovere capacità, competenze e conoscenze per imparare ad

imparare.

Favorire la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani

per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario,

dotato di senso critico, ricco di motivazione.

Sviluppare la cultura della legalità, della convivenza civile e

democratica, della difesa del territorio e del proprio patrimonio

culturale.

Accogliere la diversità come ricchezza e valorizzare le pluralità

culturali.

Promuovere la capacità di orientarsi nel contesto sociale e di

operare scelte consapevoli e personali.

Favorire il pensiero libero e creativo, l’espressione dell’originalità e

dell’autonomia di giudizio.

Gli obiettivi di Lisbona per la scuola (2000-2010)

oggi rinnovati con la strategia per l’Europa del 2020

Sviluppare le competenze di base

Sviluppare l’insegnamento delle lingue

Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Potenziare le conoscenze nella matematica e nelle scienze

Formare alla cittadinanza attiva

Riconoscere gli apprendimenti non formali ed esperenziali

Migliorare la preparazione degli insegnanti e dei formatori

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OBIETTIVI FORMATIVI E COGNITIVI

SCANSIONE IN 3 FASI

PRIMO BIENNIO

Approfondimento e sviluppo delle conoscenze e abilità (“iniziale”)

Prima maturazione delle competenze caratterizzanti l’indirizzo

Assolvimento obbligo di istruzione (DM 139/2007)

SECONDO BIENNIO

Approfondimento e sviluppo delle conoscenze e abilità

Maturazione delle competenze caratterizzanti l’indirizzo

Percorsi di alternanza scuola – lavoro; moduli studio – lavoro per

progetti

QUINTO ANNO

Piena realizzazione del profilo educativo, culturale, professionale

Completo raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento

Orientamento agli studi successivi e all’inserimento nel mondo del

lavoro

Insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera

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PROFILO DEL PERCORSO DEL SETTORE TECNOLOGICO con

indirizzo: ELETTRONICA ed ELETTROTECNICA articolazione ELETTRONI-

CA

Il Diplomato in Elettronica ed Elettrotecnica:

– ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettrici, elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione;

– nei contesti produttivi d’interesse, collabora nella progettazione, co-struzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, di impianti elettrici e sistemi di automazione.

È in grado di:

• operare nell’organizzazione dei servizi e nell’esercizio di sistemi elettri-ci ed elettronici complessi;

• sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati elettronici;

• utilizzare le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedi-cato;

• integrare conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e di informatica per intervenire nell’automazione industriale e nel controllo dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione e all’adeguamento tecnologico delle imprese relativamente alle tipologie di produzione;

• intervenire nei processi di conversione dell’energia elettrica, anche di fonti alternative, e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energe-tico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative sulla sicurezza;

• nell’ambito delle normative vigenti, collaborare al mantenimento della sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale, contribuendo al migliora-mento della qualità dei prodotti e dell’organizzazione produttiva delle aziende.

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Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Elettronica”, “Elettrotecnica” e “Automazione”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato.

In particolare, sempre con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative tecniche, viene approfondita nell’articolazione “Elettronica” la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e circuiti elettronici.

A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’indirizzo Elet-tronica ed Elettrotecnica consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:

1. Applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparec-chiature elettriche ed elettroniche i procedimenti dell’elettrotecnica e dell’elettronica.

2. Utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare verifiche, controlli e collaudi.

3. Analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettri-che e delle apparecchiature elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento.

4. Gestire progetti.

5. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali.

6. Utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad am-biti specifici di applicazione.

7. Analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi au-tomatici.

In relazione all’articolazione ”Elettronica” le competenze di cui sopra so-no differentemente sviluppate e opportunamente integrate e approfon-dite in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento

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Quadro orario

Elettronica ed Elettrotecnica A.S. 2015/2016

Articolazione Elettronica

Materie di insegnamento I II III IV V Classi concorso Prove di esami

Religione 1 1 1 1 1

Tecnologie Informatiche

3(2*)

#

#

#

#

A42 -A34-A35

Scritto-Pratico

Scienze e Tecnol. Applicate** # 3 # # # A34-A35 Orale

Lingua e Letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto-Orale

Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale

Lingua Inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto- Orale

Scienze integrate (Fisica) 3(1*) 3(1*) # # # A38(C29*) Pratico-orale

Scienze integrate (Scienze del-

la Terra e Biologia)

2 2 # # # A60 Orale

Scienze integrate(Chimica) 3(1*) 3(1*) # # # A13-A12(C24*) Pratico-Orale

Diritto ed Economia 2 2 # # # A19 Orale

Tecnologia di

rappresentazione grafica

3(1*) 3(1*) # # # A71(C32*) Grafico - Orale

Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 A29 Pratico- Orale

Matematica 4 4 3 3 3 A47-A49 Scritto-orale

Complementi di Matematica # # 1 1 # A47-A49 Scritto-Orale

Tecnologie e progettazione di

sistemi elettrici ed elettronici.

# # 5(2*) 5(3*)

6(3*) A34-A35 Scritto- Orale

Elettrotecnica ed elettronica # # 7(4*) 6(3*) 6(4*) A34-A35 Scritto - Orale

Sistemi automatici # # 4(2*) 5(3*) 5(3*) A34-A35 Scritto - Orale

ORE TOTALI SETTIMANALI 32 (5*) 32 (3*) 32 (8*) 32(9*) 32(10*)

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* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area

di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco

sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza

degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito del-

la loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore

di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio

sulla base del relativo monte ore.

** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e

tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del pri-

mo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il mag-

gior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne

l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a).

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PROFILO DEL PERCORSO DEL SETTORE TECNOLOGICO con

indirizzo: INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI articolazione INFORMATICA

Il Diplomato in Informatica e Telecomunicazioni:

• ha competenze specifiche nel campo dei sistemi informatici,

dell’elaborazione dell’informazione, delle applicazioni e tecnologie Web,

delle reti e degli apparati di comunicazione;

• ha competenze e conoscenze che, a seconda delle diverse articolazio-

ni, si rivolgono all’analisi, progettazione, installazione e gestione di si-

stemi informatici, basi di dati, reti di sistemi di elaborazione, sistemi

multimediali e apparati di trasmissione e ricezione dei segnali;

• ha competenze orientate alla gestione del ciclo di vita delle applicazio-

ni che possono rivolgersi al software: gestionale – orientato ai servizi –

per i sistemi dedicati “incorporati”;

• collabora nella gestione di progetti, operando nel quadro di normative

nazionali e internazionali, concernenti la sicurezza in tutte le sue acce-

zioni e la protezione delle informazioni (“privacy”).

E' in grado di:

• collaborare, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza

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sul lavoro e della tutela ambientale e di intervenire nel miglioramento

della qualità dei prodotti e nell’organizzazione produttiva delle imprese;

• collaborare alla pianificazione delle attività di produzione dei sistemi,

dove applica capacità di comunicare e interagire efficacemente, sia nella

forma scritta che orale;

• esercitare, in contesti di lavoro caratterizzati prevalentemente da una

gestione in team, un approccio razionale, concettuale e analitico, orien-

tato al raggiungimento dell’obiettivo, nell’analisi e nella realizzazione

delle soluzioni;

• utilizzare a livello avanzato la lingua inglese, per interloquire in un am-

bito professionale caratterizzato da forte internazionalizzazione; definire

specifiche tecniche, utilizzare e redigere manuali d’uso.

Nell’indirizzo è prevista l ‘articolazione “Informatica” nelle quale il profi-

lo viene orientato e declinato.

In particolare, con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto

delle relative normative tecniche, viene approfondita, nell’articolazione

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“Informatica”, l’analisi, la comparazione e la progettazione di dispositivi

e strumenti informatici e lo sviluppo delle applicazioni informatiche.

A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’indirizzo In-

formatica e Telecomunicazioni consegue i risultati di apprendimento di

seguito specificati in termini di competenze.

1. Scegliere dispositivi e strumenti in base alle loro caratteristiche fun-

zionali.

2. Descrivere e comparare il funzionamento di dispositivi e strumenti

elettronici e di telecomunicazione.

3. Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai si-

stemi aziendali di gestione della qualità e della sicurezza.

4. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali.

5. Configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti.

6. Sviluppare applicazioni informatiche per reti locali o servizi a distanza.

In relazione all’ articolazione “Informatica” le competenze di cui sopra

sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coeren-

za con la peculiarità del percorso di riferimento.

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Quadro orario

Informatica e Telecomunicazioni A.S. 2015/2016

Articolazione Informatica

Materie di insegnamento I II III IV V Classi di con-

corso

Prove di esami

Religione 1 1 1 1 1

Tecnologie Informatiche 3(2*) # # # # A42-34-35 (C30-

31)

Scritto - Pratico

Scienze e tecnologie applicate **

# 3 # # # A34-A42 Orale

Lingua e Letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto - Orale

Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale

Lingua Inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto - Orale

Scienze integrate (Fisica) 3(1*) 3(1*) # # # A38 (C20-C28 -

C29)

Pratico - Orale

Scienze integrate

(Scienze della Terra e Biologia)

2 2 # # # A60 Orale

Scienze integrate(Chimica) 3(1*) 3(1*) # # # A13-A12 (C24) Pratico - Orale

Diritto ed Economia 2 2 # # # A19 Orale

Tecnologie e tecniche di rappre-

sentazione grafica

3(1*) 3(1*) # # # A16 A71(C32) Grafico - Orale

Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 A29 Pratico- Orale

Matematica 4 4 3 3 3 A47-A49 Scritto - Orale

Complementi di Matematica # # 1 1 # A47-A49 Scritto - Orale

Tecnologie e progettazione di

sistemi informatici e di teleco-

municazioni

# # 3(1*) 3(1*)

4(2*) A42 Scritto - Orale

Informatica # # 6(4*) 6(5*) 6(5*) A42 Scritto - Orale

Sistemi e reti # # 4(2*) 4(2*) 4(3*) A42 Scritto - Orale

Telecomunicazioni # # 3(1*) 3(1*) # A34 Scritto - Orale

Gestione progetto,

organizzazione d’impresa

# # # # 3 A42 Scritto - Orale

ORE TOTALI

SETTIMANALI

32 (5*) 32 (3*) 32 (8*) 32 (9*) 32 (10*)

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* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area

di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco

sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza

degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito del-

la loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore

di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio

sulla base del relativo monte ore.

** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e

tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del pri-

mo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il mag-

gior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne

l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a).

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Obiettivi e Finalità del Settore Tecnologico

Il primo biennio

Il primo biennio ha carattere orientativo, e rappresenta una base prepa-

ratoria al percorso da svolgersi nei vari indirizzi di studio, ma anche una

occasione di formazione globale della persona:

una buona crescita personale è, in effetti, una condizione essenziale per

una positiva riuscita scolastica e professionale. Pertanto il percorso di

studi mira alla costruzione delle competenze specifiche e trasversali che

permetteranno di completare con successo il percorso della scuola se-

condaria superiore. Le competenze acquisite al termine del primo bien-

nio vengono osservate dai docenti delle discipline che, in sede di scruti-

nio finale del secondo anno, compilano il “Certificato delle competenze

di base" come previsto dal DM 27-2010. Tale certificato è a disposizione

delle famiglie che ne facciano richiesta all'Istituto.

Le finalità educative sono: acquisire conoscenza, accettazione e controllo

di sé (responsabilizzazione); sviluppo di competenze sociali; avvio

all’analisi critica della realtà (umana e scientifica). Le finalità didattiche

sono: costruzione/consolidamento dei prerequisiti dell’apprendimento

(capacità di attenzione e di concentrazione, memorizzazione, osserva-

zione, comprensione di un testo scritto) e delle abilità fondamentali di

base; acquisizione di un metodo di studio adeguato al percorso formati-

vo intrapreso; acquisizione delle competenze trasversali e disciplinari

necessarie al proseguimento del percorso formativo.

Il secondo biennio e il quinto anno

Nel secondo biennio e nel quinto anno il percorso formativo si definisce

con maggior specificità negli indirizzi di studio. Le linee generali del per-

corso formativo sono due: formare dei tecnici con buona preparazione di

base, esperti nel settore specifico; preparare gli studenti ad affrontare i

corsi universitari, con accesso preferenziale alle facoltà universitarie cul-

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turalmente vicine alla specializzazione (la facoltà di ingegneria al Politec-

nico e le facoltà scientifiche all’Università).

Le competenze trasversali in uscita sono: linguistico-espressive; logico-

matematiche; nell’uso di strumenti informatici; nell’affrontare situazioni

problematiche in termini sistemici; di riconversione ed educazione per-

manente.

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Profilo dei percorsi del settore economico

Il profilo dei percorsi del settore economico si caratterizza per la cultura

tecnico-economica riferita ad ampie aree: l’economia, l’amministrazione

delle imprese, la finanza, il marketing, l’economia sociale e il turismo.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, conoscono le temati-

che relative ai macrofenomeni economico-aziendali, nazionali ed inter-

nazionali, alla normativa civilistica e fiscale, ai sistemi aziendali, anche

con riferimento alla previsione, organizzazione, conduzione e controllo

della gestione, agli strumenti di marketing, ai prodotti/servizi turistici.

In particolare, sono in grado di:

– analizzare la realtà e i fatti concreti della vita quotidiana ed elaborare

generalizzazioni che aiutino a spiegare i comportamenti individuali e col-

lettivi in chiave economica;

– riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche,

sociali e istituzionali attraverso le categorie di sintesi fornite

dall’economia e dal diritto;

– riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istitu-

zionali, culturali e la loro dimensione locale/globale;

– analizzare, con l’ausilio di strumenti matematici e informatici, i feno-

meni economici e sociali;

– orientarsi nella normativa pubblicistica, civilistica e fiscale;

– intervenire nei sistemi aziendali con riferimento a previsione, organiz-

zazione, conduzione e controllo di gestione;

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– utilizzare gli strumenti di marketing in differenti casi e contesti;

– distinguere e valutare i prodotti e i servizi aziendali, effettuando calcoli

di convenienza per individuare soluzioni ottimali;

– agire nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia alla sua in-

novazione sia al suo adeguamento organizzativo e tecnologico;

– elaborare, interpretare e rappresentare efficacemente dati aziendali

con il ricorso a strumenti informatici e software gestionali;

– analizzare i problemi scientifici, etici, giuridici e sociali connessi agli

strumenti culturali acquisiti.

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PROFILO PER ISTITUTO TECNICO TURISMO

Il Tecnico del Turismo ha competenze specifiche nel campo dei macrofe-nomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, oltre a competenze specifiche nel comparto delle aziende del settore turistico. Opera nel sistema produttivo con particolare attenzio-ne alla valorizzazione e fruizione del patrimonio paesaggistico, artistico, culturale, artigianale, enogastronomico. Integra le competenze dell'am-bito gestionale e della produzione di servizi/prodotti turistici con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell'a-zienda e contribuire sia all'innovazione sia al miglioramento organizzati-vo e tecnologico dell'impresa. Opera con professionalità ed autonomia nelle diverse tipologie di imprese turistiche.

E' in grado di:

collaborare nella gestione organizzativa dei servizi secondo para-metri di efficienza, efficacia e qualità;

esprimere le proprie competenze nel lavoro organizzato e di grup-po con responsabilità e propositivo contributo personale;

operare con flessibilità in vari contesti sapendo affrontare il cam-biamento;

operare per obiettivi e per progetti;

documentare opportunamente il proprio lavoro;

individuare, selezionare e gestire le fonti di informazione;

elaborare, interpretare e rappresentare efficacemente dati con il ricorso a strumenti informatici e software gestionali;

operare con visione non settoriale ma sistemica;

comunicare con linguaggi appropriati e con codici diversi;

comunicare in tre lingue straniere;

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operare nella produzione e gestione di servizi e/o prodotti turistici con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio;

definire con soggetti pubblici e privati l'immagine turistica del terri-torio e i piani di qualificazione per lo sviluppo dell'offerta integrata;

analizzare le tendenze del mercato e proporre opportune politiche di marketing rispetto a specifiche tipologie di imprese turistiche;

avvalersi di tecniche di comunicazione multimediale per la promo-zione del turismo integrato.

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QUADRO ORARIO

TURISMO A.S 2015/2016

Materie

I II III IV V

Classe di Concorso

Religione 1 1 1 1 1

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto -Orale

Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale

Matematica 4 4 3 3 3 A47-A48-A49 Scritto-Orale

Scienze integrate (Fisica) 2 # # # # A38-A49 Pratico - Orale

Scienze integrate (Chimica ) # 2 # # # A12-A13-A60 Pratico - Orale

Lingua inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto-orale

Seconda Lingua comunitaria 3 3 3 3 3 A246 Scritto -Orale

Terza Lingua comunitaria # # 3 3 3 A445 Scritto-Orale

Discipline Turistiche aziendali # # 4 4 4 A17 Scritto - Orale

Geografia 3 3 # # # A39-A60 Orale

Geografia Turistica # # 2 2 2 A39 Orale

Diritto e Legislazione Turistica # # 3 3 3 A19 Orale

Arte e Territorio # # 2 2 2 A61 Orale

Scienze integrate (Scienza della Terra e Biologia)

2

2 # # # A60 Orale

Economia Aziendale 2

2 # # # A17 Scritto-Orale

Diritto ed Economia 2 2 # # # A19

Orale

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 A29 Orale-Pratico

Informatica 2 2 # # # A42-A75-A76 Scritto-Orale

Ore Totali Settimanali

32

32

32

32

32

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ISTITUTI PROFESSIONALI

Gli istituti professionali si distinguono nettamente dagli istituti tecnici

perché assumono come riferimento le filiere produttive territoriali e di

rilevanza nazionale.

Tutti gli istituti professionali hanno la durata di cinque anni e sono

suddivisi in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale gli stu-

denti sostengono l’esame di Stato e conseguono il diploma di istruzione

professionale, utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque

facoltà universitaria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore

raccordo tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione

all’inserimento nella vita lavorativa.

In regime di sussidiarietà è mantenuto il diploma di qualifica triennale,

allo scopo di permettere percorsi formativi più brevi rispetto a quelli per

l’acquisizione del diploma quinquennale. Ciò non vieta di proseguire gli

studi.

I settori in cui si suddivide l’istruzione professionale sono quello

dell’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO e quello dei SERVIZI.

Gli istituti professionali rappresentano oggi un raccordo tra il sistema di

istruzione e il sistema di istruzione e formazione professionale.

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PROFILO PROFESSIONALE INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI

Il Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari”

possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi

adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promo-

zione della salute e del benessere bio-psico-sociale.

È in grado di:

- partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attra-

verso l’interazione con soggetti istituzionali e professionali;

- rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare

l’utenza verso idonee strutture;

- intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione

di reti di servizio per attività di assistenza e di animazione sociale;

- applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale

e sanitaria;

- organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, co-

munità e fasce deboli;

- interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di

intervento;

- individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igie-

nico-sanitari della vita quotidiana;

- utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità

del servizio erogato nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione del-

le risorse.

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A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi socio-

sanitari” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in ter-

mini di competenze.

1.Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i

bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare

progetti individuali, di gruppo e di comunità.

2.Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare

l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti

sul territorio.

3.Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed uti-

lizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informa-

li.

4.Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, del-

la corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e

del benessere delle persone.

5.Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale.

6.Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a soste-

gno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire

l’integrazione e migliorare la qualità della vita.

7. Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e con-

testi diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati.

8. Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul

campo.

9.Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali

svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei ser-

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vizi.

QUADRO ORARIO

SERVIZI SOCIO SANITARI (opzione Lingua: Francese)

A.S 2014/2015

Materie I II III IV V Classe di Concorso

Prove di Esami

Religione 1 1 1 1 1

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto -Orale

Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale

Matematica 4 4 3 3 3 A47 Scritto-Orale

Scienze integrate

(Fisica )* 2

# # #

# A38 Orale-Pratico

Scienze integrate (Chimica )*

# 2 # # # A12-A13 Orale-Pratico

Lingua inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto-orale

Lingua francese 2 2 3 3 3 A46 Scritto -Orale

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 A29 Orale-Pratico

Diritto ed economia 2 2 # # # A19 Orale

Scienze integr.(Scienze del-la Terra e Biologia)

2 2 # # # A60 Orale

Scienze Umane e Sociali* 4 4 # # # A36/ C45 Scritto -Orale

Metodologie Operative** 2 2 3 # # C45 Pratico

Elementi di Storia dell’Arte ed Espressioni Grafiche*

2 # # # # A25/C45 Orale-Grafico-

Pratico

Educazione Musicale* # 2 # # # A31 Orale-Pratico

Igiene e Cultura Medico-Sanitaria

# # 4 4 4 A40 Scritto-Orale

Psicologia generale ed ap-plicata

# # 4 5 5 A36 Scritto-Orale

Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria

# # 3 3 3 A19 Scritto-Orale

Tecnica Amministrativa ed Economia Sociale

# # # 2 2 A17 Scritto-Orale

Ore Totali

Settimanali

32

32

32

32

32

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QUADRO ORARIO

SERVIZI SOCIO SANITARI (opzione lingua: Spagnolo)

A.S 2014/2015

Materie I II III IV V Classe di

Concorso Prove di Esami

Religione 1 1 1 1 1

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto -Orale

Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale

Matematica 4 4 3 3 3 A47 Scritto-Orale

Scienze integrate (Fisica )* 2 # #

#

# A38 Orale-Pratico

Scienze integrate (Chimica )* # 2 # # # A12-A13 Orale-Pratico

Lingua inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto-orale

Lingua spagnola 2 2 3 3 3 A46 Scritto -Orale

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 A29 Orale-Pratico

Diritto ed economia 2 2 # # # A19 Orale

Scienze integr.(Scienze della Terra e Biologia)

2 2 # # # A60 Orale

Scienze Umane e Sociali* 4 4 # # # A36/ C45 Scritto -Orale

Metodologie Operative** 2 2 3 # # C45 Pratico

Elementi di Storia dell’Arte ed Espressioni Grafiche*

2 # # # # A25/C45 Orale-Grafico-

Pratico

Educazione Musicale* # 2 # # # A31 Orale-Pratico

Igiene e Cultura Medico-Sanitaria

# # 4 4 4 A40 Scritto-Orale

Psicologia generale ed appli-cata

# # 4 5 5 A36 Scritto-Orale

Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria

# # 3 3 3 A19 Scritto-Orale

Tecnica Amministrativa ed Economia Sociale

# # # 2 2 A17 Scritto-Orale

Ore Totali

Settimanali

32

32

32

32

32

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* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area

di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco

sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza

degli insegnanti tecnico-pratici per un numero totale di 132 ore nel pri-

mo biennio.

Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e or-

ganizzativa, possono programmare le ore di compresenza nell’ambito

del primo biennio.

** Insegnamento affidato al docente tecnico pratico

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L'AREA PROFESSIONALIZZANTE

L'area Professionalizzante è finalizzata all'unificazione concreta tra "sa-

pere" e "saper fare" per favorire un'identità professionale da conseguire

già nel percorso formativo scolastico. In tal modo si tende a realizzare

l'acquisizione di competenze che siano immediatamente spendibili nel

mondo del lavoro in quanto acquisite non solo in modo teorico, ma at-

traverso un taglio squisitamente "pratico". L'area professionalizzante,

avvalendosi di progetti elaborati all'interno dell'Istituto, si sviluppa in

due significativi momenti:

a) Attraverso l'utilizzo di esperti esterni provenienti dalle Imprese,

dalle Associazioni Pubbliche di settore e da professionisti: in tal

modo, il mondo del lavoro entra nella scuola e si affianca sistemati-

camente allo studio curriculare;

b) Attraverso gli stage in azienda per fare in modo che sia la scuola

ad entrare nel mondo del lavoro. Alla fine del percorso intrapreso,

gli allievi potranno mettere in pratica quanto discusso e imparato

in aula, svolgendo un periodo di "tirocinio" in Aziende del settore

di specializzazione, realizzando così un'esperienza che arricchirà il

loro futuro curriculum.

L'utilizzo delle moderne tecniche e degli strumenti per l'apprendi-

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mento legati ai vari settori professionali, associati all'uso delle Tec-

nologie per l'Informazione e la Comunicazione di tipo veloce con-

sentono agli allievi di partecipare ed imparare in modo nuovo ed

accattivante, divenendo soggetti attivi del processo di Insegnamen-

to-Apprendimento in atto.

Obiettivi Professionali

Indirizzo Servizi socio-sanitari

- Partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio at-

traverso l’interazione con soggetti istituzionali e professionali ed Enti

pubblici e privati.

- Intervenire nella gestione dell’ impresa sociosanitaria e nella promo-

zione di reti di servizio per attività di assistenza e di animazione sociale.

- Organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone,

comunità e fasce deboli ed interagire con gli utenti del servizio, predi-

sponendo piani individualizzati di intervento.

- Utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della

qualità del servizio erogato Nell’ottica del miglioramento e della valo-

rizzazione delle risorse.

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CRITERI DI SCELTA DEI CONTENUTI

Validità in funzione degli obiettivi e dell’acquisizione delle

competenze

Chiarezza in funzione della comprensibilità

Interesse in funzione della situazione psicologica dell’alunno

Interdisciplinarità in funzione del superamento della settorialità

delle discipline

Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso fin dal primo biennio

in funzione orientativa e concorrono a far acquisire agli studenti i

risultati di apprendimento dell’obbligo di istruzione; si sviluppano nel

successivo triennio con gli approfondimenti specialistici che sosterranno

gli studenti nelle loro scelte professionali e di studio.

DISCIPLINE: Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio: aspetti trasversali e aspetti specifici. Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il secondo biennio e quinto anno: aspetti trasversali e specifici

ASPETTI TRASVERSALI

Competenze digitali L’acquisizione delle competenze digitali, come peraltro sottolineato dal Profilo è, certo, tema sviluppato nel primo biennio di ciascun percorso all’interno della disciplina Matematica. Ma è, al contempo, frutto del la-voro “sul campo” in tutte le discipline. L’utilizzo delle TIC, infatti, è stru-

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mentale al miglioramento del lavoro in classe e come supporto allo stu-dio, alla verifica, alla ricerca, al recupero e agli approfondimenti persona-li degli studenti. Legalità, Cittadinanza e Costituzione L’acquisizione delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione investe globalmente il percorso scolastico. Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili, cultura che intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni. Consente l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità; aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche; sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette. La conoscenza dell’ambiente e del territorio La geografia, quale scienza che studia processi, segni e fenomeni, derivanti dall'umanizzazione del nostro pianeta, sviluppa competenze che riguardano sia l’area di istruzione generale sia quelle più specifiche di indirizzo. Tale insegnamento, trattando tematiche relative alla sfera dell'uomo e della natura, può essere concepito, simultaneamente e/o alternativamente, come "umanistico" e come “scientifico”, configurandosi come ponte e snodo tra i diversi saperi e mappa di riferimento per l’acquisizione di competenze linguistiche, storiche, economiche, sociali e tecnologiche.

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L’integrazione delle scienze Le scienze integrate (scienza della terra e biologia, chimica, fisica) richiedono espressamente un cambiamento del metodo di approccio nella progettazione e programmazione didattica e curriculare. Nel primo biennio, l’integrazione delle scienze, pur non disperdendo la specificità degli apporti disciplinari, mira a potenziare e sviluppare l’intima connessione del sapere scientifico di base, a partire da quanto acquisito nella scuola secondaria di primo grado e in vista di orientare progressivamente gli studenti alla scelta degli studi successivi a livello post - secondario. La formazione per la sicurezza In tutti i percorsi dell’istruzione tecnica, la sicurezza è un valore da perseguire attivamente, attraverso le attività di progettazione, produzione, costruzione, gestione e organizzazione, svolte nel rispetto di criteri, regole e leggi dello Stato, secondo il principio che la sicurezza è un valore intrinseco e non complementare o addizionale alle attività. Il riferimento a tale principio può avere effetti di grande efficacia, specialmente se viene introdotto fin dalla fase dell’obbligo di istruzione, che si compie nel primo biennio.

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LICEI

PROFILO PROFESSIONALE E QUADRO ORARIO

Premessa:

Tutti i Licei hanno la durata di cinque anni e sono suddivisi in due bienni

e in un quinto anno, al termine del quale gli studenti sostengono l’esame

di Stato utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque facoltà

universitaria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo

tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento

nella vita lavorativa.

Profilo

Gli studenti, sfruttando l’apporto specifico e interdisciplinare della me-

todologia della ricerca, della psicologia e della socio-antropologia, acqui-

siranno le conoscenze delle principali branche delle scienze umane; in

particolare la conoscenza delle principali tipologie educative, relazionali

e sociali che hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della

civiltà europea. Sapranno confrontare le varie teorie per comprendere le

diverse realtà sociali e interculturali, impareranno ad utilizzare in manie-

ra critica le tecniche relazionali e comunicative. Assimileranno le ragioni

storico-sociali dei diversi modelli teorici di convivenza. Più in dettaglio:

Da un punto di vista metodologico-logico-argomentativo acquisi-

ranno autonomia e flessibilità nello studio, in modo da potersi aggiorna-

re lungo l’intero corso della propria vita, consapevoli dei diversi possibili

approcci alle diverse discipline; sapranno sostenere le proprie tesi ascol-

tando, però, con spirito critico le diverse argomentazioni e saranno in

grado di leggere le diverse fonti di informazione/comunicazione in forma

critica.

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In ambito linguistico-comunicazionale sapranno padroneggiare la

lingua italiana in modo da modulare le proprie competenze secondo le

diverse esigenze di comunicazione, utilizzando anche le tecnologie

dell’informazione per studiare e fare ricerca.

Nell’area storico-umanistica conosceranno, dal punto di vista del

cittadino, la natura delle istituzioni politiche, giuridiche sociali ed eco-

nomiche, in particolare gli elementi essenziali e distintivi della cultura del

proprio paese e di quelli del medesimo bacino culturale.

Nella sfera matematica-scientifica-tecnologica, oltre a comprende-

re e a saper usare il linguaggio formale della matematica, possiederanno

i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali; sa-

pranno, inoltre, utilizzare in forma critica gli strumenti informatici e te-

lematici nelle attività di studio e di approfondimento.

Sul piano organizzativo, il dipartimento può essere la struttura più ido-

nea a sostenere l’integrazione tra le diverse discipline; esso può avere un

ruolo di facilitazione del lavoro collegiale dei docenti, soprattutto al fine

di collegare organicamente i quattro assi culturali (asse dei linguaggi,

matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale) che caratterizzano

l’obbligo di istruzione con i risultati di apprendimento attesi.

Sono previsti stage e tirocini formativi.

È previsto, inoltre, l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lin-

gua inglese [CLIL (Content and Language Integrated Learning)], scelta

questa operata per legge.

In sintesi, NELL’OPZIONE ECONOMICO- SOCIALE, a conclusione del per-

corso formativo, gli studenti:

conosceranno i significati, i metodi e le tassonomie disponibili nelle

scienze giuridiche, economiche e sociologiche

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comprenderanno i caratteri dell’economia intesa come scienza del-

le scelte responsabili sulle risorse fisiche, risorse temporali, risorse

territoriali e risorse finanziarie

comprenderanno le note distintive del diritto come scienza delle

regole di carattere giuridico che disciplinano la convivenza sociale

sapranno individuare le categorie antropologiche e sociali per la

comprensione e la classificazione dei diversi fenomeni culturali

impareranno a misurare, con l’ausilio di opportuni modelli e stru-

menti matematici, statistici e informatici, i fenomeni economici e

sociali per la verifica empirica degli enunciati teorici

sapranno analizzare le correlazioni tra fenomeni culturali e sociali a

carattere esteso, locale e personale, utilizzando le prospettive filo-

sofiche, storiche, geografiche e scientifiche

svilupperanno le capacità per identificare le interrelazioni tra fe-

nomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche a ca-

rattere nazionale, europeo e mondiale.

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QUADRO ORARIO

LICEO DELLE SCIENZE UMANE (opzione ECONOMICO-SOCIALE)

Seconda Lingua comunitaria: Francese

A.S 2015/2016

Materie I II III IV V Prove di Esami

Religione 1 1 1 1 1

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Scritto - Orale

Storia e Geografia 3 3 Orale

Storia

2 2 2 Orale

Scienze umane* 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Matematica ** 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Filosofia

2 2 2 Orale

Lingua e cultura straniera 1 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Lingua e cultura straniera 2 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Fisica

2 2 2 Orale

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Orale - Pratico

Diritto ed economia politica 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Scienze Naturali*** 2 2 Orale

Storia dell’arte 2 2 2 Orale

Ore Totali

Settimanali

27

27

30

30

30

* Psicologia, Antropologia, Sociologia e Metodologia della ricerca

** con Informatica al primo biennio

*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra

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QUADRO ORARIO

LICEO DELLE SCIENZE UMANE (opzione ECONOMICO-SOCIALE)

Seconda Lingua comunitaria: Spagnolo

A.S 2015/2016

Materie I II III IV V Prove di Esami

Religione 1 1 1 1 1

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Scritto - Orale

Storia e Geografia 3 3 Orale

Storia

2 2 2 Orale

Scienze umane* 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Matematica ** 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Filosofia

2 2 2 Orale

Lingua e cultura straniera 1 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Lingua e cultura straniera 2 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Fisica

2 2 2 Orale

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Orale - Pratico

Diritto ed economia politica 3 3 3 3 3 Scritto - Orale

Scienze Naturali*** 2 2 Orale

Storia dell’arte 2 2 2 Orale

Ore Totali

Settimanali

27

27

30

30

30

* Psicologia, Antropologia, Sociologia e Metodologia della ricerca

** con Informatica al primo biennio

*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra

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ASPETTI SPECIFICI

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STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICI Le metodologie sono finalizzate a: - valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo - analizzare e risolvere problemi - educare al lavoro cooperativo per progetti - orientare a gestire processi in contesti organizzati. Educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza. Gli stage, i tirocini e l’alternanza scuola/lavoro sono strumenti didattici fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato ed il privato sociale. In quest’ottica l’approccio alle conoscenze risulta di tipo operativo, grazie all’attivazione dei laboratori curricolari che favoriscono il learning by doing. Per realizzare nel concreto gli obiettivi individuati, i docenti si avvalgono di metodologie e tecniche che si rifanno essenzialmente a tre stili di in-segnamento, ciascuno scelto a seconda della particolare situazione for-mativa al fine di ottenere i migliori risultati:

stile comportamentista, corrispondente alla cosiddetta lezione frontale; prevede la trasmissione unidirezionale delle informazioni in una strategia realizzata con la metodologia dello stimolo-risposta e la tecnica della spiegazione; consente di trasferire - in tempi relativamente brevi - un consistente bagaglio di informazioni al gruppo classe e costituisce la base necessaria per la riflessione personale e/o di gruppo per il consolidamento delle acquisizioni e la comprensione dei procedimenti applicativi;

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stile cognitivista, in una lezione di questo tipo l’informazione viene trasmessa parzialmente, lasciando all’allievo, tramite la metodolo-gia del problem-solving, il compito di pervenire alla conoscenza;

stile costruttivista, si avvale della ricerca pura in cui l’informazione non viene data dall’insegnante (che assume il ruolo di tutor) men-tre l’allievo costruisce mediante procedimenti euristici di tentativi ed errori la conoscenza.

Sarà favorito anche il lavoro in gruppi eterogenei per potenzialità in mo-do da incoraggiare attività di tutoring, scambio di informazioni e favori-re la collaborazione tra gli studenti.

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STRATEGIE MESSE IN ATTO PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI -

COMPETENZE

Attività di carattere comunicativo in cui le abilità linguistiche di base sono sviluppate in una varietà di situazioni adeguate al contesto nel quale l’allievo si trova ad operare

Osservazione diretta dei fenomeni aziendali per cogliere la logicità e le caratteristiche sottoposte a successive analisi

Osservazione, conoscenza e gestione del territorio

Lavori di ricerca - azione

Realizzazione di progetti miranti all’ampliamento dell’offerta formativa

Partecipazione a concorsi, conferenze, spettacoli teatrali, visite guidate e viaggi d’istruzione

Rapporti con le Istituzioni e il mondo del lavoro

Scambi culturali

Visite in aziende

I docenti adottano griglie di valutazione approvate annualmente dal Collegio dei docenti e dai Consigli di classe che le fanno proprie eventualmente con modifiche ed adattamenti in seguito a situazioni documentate anche pregresse o in itinere

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GRIGLIA Metodologie didattiche

(con indicazione percentuale sul totale del monte ore annuo)

DISCIPLINE

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In seguito alla pubblicazione del Rapporto di Autovalutazione sono state individuate delle criticità, successivamente affrontate nel Piano di Miglioramento, per superare le quali è stato approvato sia un progetto per l’istituzione di uno Sportello di Ascolto e di Recupero e sia la proposta di un’implementazione sul sito della scuola idonea a seguire il

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percorso di vita (prosieguo degli studi o inserimento nel mondo del lavoro) con monitoraggio degli allievi dopo il conseguimento del diploma.

A questi interventi si affiancano poi altre attività progettuali le cui schede sono riportate negli allegati.

CRITERI DI VALUTAZIONE

La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti e la certificazione delle competenze , abilità e capacità da essi acquisite sono affidate ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative e didattiche previsti dai piani di studio. Sulla base degli esiti della valutazione periodica, l’Istituto predispone gli interventi educativi e didattici ritenuti necessari al recupero e allo sviluppo degli apprendimenti. I docenti, valutando gli studenti in itinere, terranno conto:

Dei livelli di partenza, quindi del percorso compiuto dalla classe e dai singoli studenti

Degli standard di disciplina, i quali coniugano coerentemente gli obiettivi prefissati con i livelli di valutazione graduati opportunamente, a seconda delle soglie di abilità e di informazione raggiunte dai singoli allievi.

Dell’interesse, della partecipazione alla vita scolastica e all’attività didattica, dell’impegno nello studio.

Della convenzione terminologica che unifica il linguaggio didattico-valutativo per tutti i docenti.

A tal fine vengono riportati i seguenti indicatori:

INDICATORI

Comportamento

Frequenza

Partecipazione

Impegno

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Metodo di studio

Profitto (conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi, capacità valutativa)

Le prove della valutazione periodica e finale e per gli esami di stato sono definite in modo da accertare, in particolare , la capacità dello studente di utilizzare i saperi e le competenze acquisiti nel corso degli studi anche in contesti applicativi.

LIVELLI

1° LIVELLO: Gravemente insufficiente (1/3)

2° LIVELLO: Insufficiente (4)

3° LIVELLO: Mediocre (5)

4° LIVELLO: Sufficiente (6)

5° LIVELLO: Discreto (7)

6° LIVELLO: Buono (8)

7° LIVELLO: Ottimo - Eccellente (9/10)

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ESPLICITAZIONE DEI LIVELLI

PROFILO DELL’ALUNNO

Area comportamentale:

Frequenza 1) è sempre assente

2) si assenta facilmente

3) frequenta in maniera discontinua

4) è quasi sempre presente

5) frequenta con continuità

6) frequenta con regolarità

7) è sempre presente

Partecipazione al dialogo 1) disturba la lezione

2) non partecipa alla lezione

3) partecipa se sollecitato

4) partecipa con interesse

5) partecipa attivamente

6) partecipa in maniera costruttiva

7) partecipa criticamente

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Impegno 1) non si impegna affatto

2) non si impegna in modo adeguato 3) si impegna saltuariamente

4) si impegna sufficientemente

5) si impegna assiduamente

6) si impegna attivamente

7) si impegna notevolmente

Area cognitiva:

Conoscenza 1) le sue conoscenze sono pressoché nulle

2) possiede nozioni frammentarie e superficiali

3) possiede nozioni alquanto frammentarie

4) possiede nozioni essenziali

5) presenta conoscenze esaurienti

6) evidenzia conoscenze complete e approfondite

7) le sue conoscenze sono coordinate e assimilate

Comprensione 1) non comprende i concetti

2) recepisce i concetti solo parzialmente

3) comprende i concetti in modo superficiale

4) comprende i concetti essenziali

5) comprende i concetti e li esprime con sicurezza

6) riesce a fare collegamenti in modo razionale

7) effettua ogni tipo di collegamento

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Applicazione

1) non riesce ad essere operativo

2) opera in maniera acritica

3) opera con qualche difficoltà

4) sa applicare regole e procedure se guidato

5) sa applicare principi, regole, procedure

6) opera autonomamente e senza errori

7) opera in maniera critica, completa e chiara

Capacità organizzative

1) non riesce ad organizzarsi

2) stenta ad organizzarsi

3) non sempre riesce ad organizzarsi

4) riesce ad organizzarsi

5) riesce ad elaborare da solo

6) sa organizzare quanto appreso

7) si organizza in modo autonomo e personale

Capacità critiche

1) non sa analizzare problemi e situazioni

2) effettua analisi parziali e occasionali

3) effettua analisi in modo superficiale

4) analizza e sintetizza se guidato

5) analizza autonomamente il problema e sintetizza

6) analizza e sintetizza in modo articolato

7) analizza con discernimento e sintetizza organicamente

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Capacità espressive

1) non riesce ad esprimere i concetti essenziali

2) espone in maniera stentata e frammentaria

3) espone in maniera semplice con qualche imperfezione

4) espone in forma semplice ma scorrevole

5) si esprime in modo chiaro e articolato

6) comunica in forma chiara, lineare e organica

7) usa in modo corretto ed articolato linguaggi specifici

GRIGLIA DI VALUTAZIONE

Frequenza Partecipazione Impegno

A- molto irregolare

B- discontinua

C- regolare

A- marginale

B- ordinata

C- costruttiva

A- scarso

B- diligente

C- rigoroso

Giudizio Livello Voto Conoscenze Competenze Capacità

GRAVEM. INSUFFIC.

I 1 ÷ 3 Conoscenze frammentarie e gravemente lacunose

Applica le conoscenze minime solo se guidato ma con gravi errori

Compie analisi errate, non sintetizza, commette errori

INSUFFIC. II 4 Conoscenze carenti con errori ed espressione impropria

Applica le conoscenze minime solo se guidato ma con errori

Compie analisi parziali, sintetizza in modo scorretto, commette errori

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MEDIOCRE III 5 Conoscenze superficiali, improprietà di linguaggio

Applica le minime conoscenze con qualche errore

Compie analisi parziali, sintetizza con qualche imprecisione

SUFFIC. IV 6 Conoscenze complete ma non approfondite; esposizione semplice ma corretta

Applica correttamente le conoscenze minime

Coglie il significato di semplici informazioni, analizza e gestisce semplici situazioni

DISCRETO V 7 Conoscenze complete, approfondite ed esposte usando un registro linguistico appropriato

Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi ma con imperfezioni

Coglie le implicazioni, compie analisi complete e coerenti

BUONO VI 8 Conoscenze complete con approfondimento autonomo, esposizione linguistica corretta

Applica autonomamente le conoscenze, anche a problemi più complessi, in modo corretto

Coglie le implicazioni, individua correlazioni, rielabora in modo corretto

OTTIMO

ECCELL.

VII 9

10

Conoscenze complete, approfondite ed ampliate; esposizione fluida con utilizzo di un lessico ricco ed articolato

Applica in modo autonomo e corretto le conoscenze anche a problemi complessi; trova da solo soluzioni migliori

Sintetizza problematiche complesse ed esprime valutazioni critiche originali

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MODALITA’ DI VERIFICA

Il consiglio di Classe deciderà sull’impiego dei vari strumenti di verifica.

Il numero dei medesimi, benché determinato in base alle ore che ciascuna disciplina ha a disposizione nel quadrimestre, deve essere congruo per una completa valutazione dell’allievo.

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LA SCANSIONE DELLE VALUTAZIONI

Scansione delle valutazioni

2a quindicina di novembre Pagellino informativo

1a quindicina di febbraio Pagella

2a quindicina di marzo Pagellino informativo

1a quindicina di giugno Tabellone esiti finali

L’esito relativo a tutte le discipline sarà comunicato alle famiglie secondo le regole stabilite dalla privacy.

I CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO E FORMATIVO

Criteri per l’attribuzione del credito scolastico

(nell’ ambito della banda di oscillazione individuata dalla media aritmetica dei voti)

Assiduità nella frequenza: un tasso di assenteismo superiore al 25% in assoluto e comunque superiore alla media della classe determinerà, per gli studenti del Triennio, l’attribuzione del credito minimo associato alla banda individuata dalla media dei voti (se non in presenza di motivazioni di salute o di famiglia certificabili); per tutti gli studenti, tale condizione determinerà l’esclusione dalle attività extracurricolari, ivi compresi i viaggi di istruzione e le visite guidate.

Interesse

Impegno

Partecipazione al dialogo educativo

Partecipazione ad attività complementari ed integrative con positiva ricaduta sugli obiettivi didattici delle discipline

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Particolare impegno e merito dimostrati nel percorso didattico- educativo

Criteri per l’attribuzione del credito formativo

1) Attività da sottoporre alla valutazione del Consiglio di classe entro il 15 maggio:

Corsi di Lingua

Corsi di Informatica

Attività culturali e formative

Attività legate alla cultura dell’ambiente

Attività di volontariato e solidarietà sociale

Attività sportive

Nel valutare le attività sopra elencate per l’attribuzione del credito formativo, il Consiglio di classe terrà conto della:

idoneità della certificazione (comprendente la descrizione dell’esperienza, la durata, l’effettiva frequenza, i risultati e le competenze acquisite);

la coerenza con le finalità del corso di studi;

la compatibilità con l’impegno di studio e le capacità dell’alunno di conciliare scuola ed extra-scuola

Per le esperienze in coerenza del corso di studio, con risultati documentabili in termini di dimostrata ricaduta sulle competenze relative ed ampliamento della formazione culturale, il Consiglio di classe potrà assegnare fino ad un massimo di un punto.

Per le attività che producono, per loro natura, risultati difficilmente documentabili (es. attività di volontariato), è richiesta la durata di

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almeno due anni ed il Consiglio di classe potrà attribuire al massimo un punto.

Per le attività sportive extra-scolastiche non sarà sufficiente la semplice partecipazione, ma sarà valutata, con il contributo del docente di Scienze Motorie e Sportive, la ricaduta sul raggiungimento degli obiettivi educativi, con riferimento alla formazione della personalità; sarà valutata, altresì, l’eventuale eccellenza nei risultati agonistici.

In considerazione delle attuali disposizioni ministeriali si riporta la tabella di misurazione del credito scolastico (D. M. n°99 del 16/12/2009)

.

CREDITO SCOLASTICO

Candidati interni

Media dei voti

Credito scolastico

(PUNTI)

I anno II anno III anno

M = 6 3-4 3-4 4-5

6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6

7 < M ≤8 5-6 5-6 6-7

8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8 9 < M ≤10 7-8 7-8 8-9

NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio fi-

nale di ciascun anno scolastico.

Al fini dell'ammissione alla classe successiva e dell'ammissione all'esame

conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere infe-

riore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate

con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sem-

pre ai fini dell'ammissione alla classe successiva e dell'ammissione all'e-

same conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamen-

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to non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, con-

corre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di

discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordina-

mento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in

sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da

attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla preceden-

te tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione,

oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica,

l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle

attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il ri-

conoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo com-

portare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla

media M dei voti. Per la terza classe degli istituti professionali M è rap-

presentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in decimi

(ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M =

6,5)

CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA

INDICATORI:

Rispetto delle regole e della convivenza civile, come stabilito dal Regolamento di Istituto

Comportamento responsabile:

• nel rapporto con tutto il personale ( docenti, non docenti e compagni di scuola)

• nell’utilizzo delle strutture e del materiale scolastico • durante tutte le attività scolastiche ed in ogni ambito

formativo ( Viaggi visite guidate, partecipazione ad iniziative fuori dalla scuola)

Frequenza e puntualità

Impegno e regolarità nel lavoro a scuola e a casa

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Alcune precisazioni sull'uso dei termini:

COMPORTAMENTO, è l'insieme delle manifestazioni direttamente os-servabili con cui l'alunno risponde a diverse situazioni o condizioni scola-stiche

PARTECIPAZIONE, è la manifestazione dell'interessamento dell'alunno che prende parte alla vicenda scolastica nella sua globalità e complessità

INTERESSE, è la disponibilità dell'alunno all'incontro tra le sue personali esigenze e la proposta educativo-disciplinare

IMPEGNO, è il diligente impiego da parte dell'alunno della volontà e del-le proprie forze intellettive nello svolgimento regolare dei doveri scola-stici richiesti.

In base a quanto disposto dal DM 5 del 16/01/2009, la votazione insuffi-ciente sarà attribuita "solo in presenza di comportamenti di particolare e oggettiva gravità e dovrà essere adeguatamente motivata".

CORRISPONDENZA DEL VOTO RISPETTO AGLI INDICATORI DI COM-PORTAMENTO

Attribuzione Voto

Tenendo conto della classe di frequenza, lo studente si segnala per la presenza dei seguenti elementi

10 (dieci) Rispetto scrupoloso del Regolamento d'Istituto Comportamento irreprensibile per responsabilità e collaborazione nel rapporto con tutti coloro che operano nella scuola, in ogni ambito ed in ogni circostanza Frequenza assidua alle lezioni (un numero minimo di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Vivo interesse e partecipazione costruttiva alle lezioni Impegno serio e regolare svolgimento delle consegne

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9 (nove) Rispetto scrupoloso del Regolamento d'Istituto Comportamento responsabile e collaborativo nel rapporto con tutti coloro che operano nella scuola, in ogni ambito ed in ogni circostanza Frequenza assidua alle lezioni (un numero minimo di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Costante interesse e partecipazione attiva alle lezioni Impegno serio e regolare svolgimento delle consegne

8 (otto) Rispetto del Regolamento d'Istituto Comportamento corretto per responsabilità e collaborazione Frequenza regolare alle lezioni (un limitato numero di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Interesse e partecipazione generalmente attiva alle lezioni Proficuo svolgimento, nel complesso, delle consegne scolastiche

7 (sette) Episodiche inadempienze nel rispetto del Regolamento d’Istituto Comportamento complessivamente accettabile per responsabilità e collaborazione Frequenza abbastanza regolare alle lezioni (un limitato numero di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Selettivo interesse e partecipazione alle lezioni Sufficiente svolgimento, nel complesso, delle consegne scolastiche

6 (sei) Frequenti inadempienze nel rispetto del Regolamento d'Istituto

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Comportamento incostante per responsabilità e collaborazione Frequenza irregolare alle lezioni (un elevato numero di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Poco interesse e partecipazione passiva alle lezioni Discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche

5 (cinque) Grave inosservanza del Regolamento di Istituto con conseguente allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo superiore a quindici giorni Comportamento scorretto e riprovevole connotato da disvalore sociale, da mancanza di rispetto della persona e delle regole poste a fondamento della convivenza civile Frequenza alle lezioni sporadica (inferiore a 120 giorni, fatta esclusione per motivi di salute) Disinteresse e occasionale partecipazione alle lezioni Mancato svolgimento delle consegne

4 (quattro) Grave inosservanza del Regolamento di Istituto con conseguente allontanamento dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni Comportamento scorretto e riprovevole connotato da disvalore sociale, da mancanza di rispetto della persona e delle regole poste a fondamento della convivenza civile Frequenza alle lezioni inferiore a 100 giorni (fatta esclusione per motivi di salute) Totale disinteresse e disturbo del regolare svolgimento delle lezioni Mancato svolgimento delle consegne

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La preparazione all’Esame di Stato Dall’A.S. 1998/1999 il tradizionale “Esame di maturità” è stato sostituito dal nuovo Esame di Stato, che ha introdotto, tra le altre novità, il sistema dei crediti (v. sopra) e una serie di prove d’esame diverse da quelle tradi-zionalmente diffuse nella scuola superiore italiana. Da ciò è nata l’esigenza di programmare una specifica preparazione per gli allievi, in vista di tale fondamentale appuntamento, conclusivo del ciclo di studi superiore. Dal momento che l’Esame di Stato non costituisce un momento auto-nomo e a sé stante del percorso scolastico, ma è parte organica e inte-grante di esso (ancor più nelle attuali modalità, con la commissione for-mata dai docenti della classe), appare imprescindibile che gli studenti siano preparati, durante tutto il quinquennio e in ciascuna disciplina, con gradualità, sia a misurarsi con le tipologie di verifica introdotte dal nuovo esame di stato, scritte e orali, sia ad affrontare la dimensione della tra-sversalità di conoscenze, competenze e capacità. Le simulazioni pro-priamente dette sono invece dei momenti in cui gli studenti sperimenta-no modalità situazionali e psicologiche delle prove d’esame (tempi, estensione, ecc.) e mettono in gioco competenze e capacità già acquisite nello svolgersi del percorso scolastico precedente. Ne consegue che, mentre il momento della simulazione diviene utile soprattutto nell’ultimo anno, la preparazione alle modalità di verifica e lo svolgimen-to di percorsi pluridisciplinari devono essere ritenuti obiettivi ineludibili di ciascuna disciplina anche e soprattutto negli anni precedenti. La preparazione alle prove dell’Esame di Stato si svolge dunque nei modi che seguono: • prime e seconde prove a) Nel corso della classe quinta si effettuano un momento di verifica di-sciplinare secondo le modalità della prima prova ed un momento secon-do quelle della seconda prova d’esame. Negli anni precedenti gli studen-ti saranno comunque stati esercitati ad affrontare nelle prove curricolari singole tipologie di verifica analoghe a quelle delle prove d’esame. • terze prove b) è indispensabile che nel corso del triennio gli studenti vengano abi-tuati ad affrontare in tutte le discipline (ciascuna per suo conto) verifiche contenenti quesiti formulati secondo le tipologie proposte per l’esame.

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c) Nelle classi terze e quarte, benché non ne abbiano l’obbligo, i consigli di classe potranno programmare prove integrate pluridisciplinari, come momento di verifica di percorsi che coinvolgano più materie e che pre-suppongano una progettazione integrata, da somministrare secondo le modalità stabilite dal consiglio stesso. d) Nelle classi quinte invece le simulazioni sono obbligatorie (due nel corso dell’anno) e da attuarsi secondo le modalità previste dalla norma-tiva sull’Esame di Stato. e) Esse danno luogo a valutazione sia globale, sia delle singole materie. Il colloquio Alla luce delle esperienze degli anni passati, non sembra indispensabile la simulazione del colloquio d’esame, anche se facoltativamente ciascun consiglio di classe può decidere di effettuarne. Analogamente a quanto detto per le terze prove, è invece indispensabile che nel corso del quinquennio gli allievi siano esercitati nelle competen-ze e capacità che entrano in gioco nei colloqui d’esame: effettuazione di percorsi (anche brevi) di ricerca autonoma; breve esposizione di argo-menti con modalità diverse dall’interrogazione, come relazione orale, servendosi di supporti audiovisivi diversi, dal semplice lucido, alla pre-sentazione con PC, ecc.. E’ opportuno poi che nel corso del triennio tali esposizioni acquistino carattere pluridisciplinare. In effetti qualunque simulazione di colloquio in ogni caso non potrebbe prescindere dalla esi-stenza di percorsi svolti dagli studenti su argomenti di tal genere. Solo in presenza di questa condizione un consiglio di classe può pensare di ef-fettuare un’utile simulazione di colloquio.

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6. AREA DELLA VERIFICA, DELL’ORGANIZZAZIONE E DELLA VALUTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO

DELL’ISTITUTO

ATTIVITA’ INTEGRATIVE DELL’OFFERTA FORMATIVA

Attività curriculare ed extracurriculare

L’offerta formativa della scuola è arricchita da progetti attivati in orario curriculare ed extracurriculare. Gli studenti possono partecipare a tale attività in base alle loro attitudini ed interessi.

Attraverso percorsi formativi, in ogni caso correlati ai programmi di studio, sono approfonditi temi di valore etico, civile e culturale come l’intercultura, la salute, il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani.

I consigli di classe scelgono le tematiche da proporre, definendone, di volta in volta, obiettivi e strategie di realizzazione, tempi e risorse umane e materiali necessarie. Ne verificano la ricaduta sul curriculare suggerendo eventuali correttivi.

Il Collegio Docenti delibera su quanto di propria competenza.

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PROGETTI CURRICULARI

Progetti da realizzare nei diversi indirizzi dell’istituto

Titolo Alunni interessati

Tempi di svolgimento Docenti interessati

PROGETTO “BIBLIOTECA”

Alunni di tutte le classi

Corso annuale con due ore settimanali

Docenti diversi

EDUCAZIONE ALLA SALUTE: DIPENDE DA NOI

- A.V.I.S. - A.D.M.O.

Classe I- II- III

Classe IV- V

Quattro incontri di due ore scolastiche

Quattro incontri di due ore scolastiche

Docenti diversi di Scienze e di Lettere

Docenti diversi

CONTINUITA’ -ACCOGLIENZA

Alunni delle classi prime

Settembre-Ottobre Docenti diversi

ORIENTAMENTO Alunni di tutte le classi

Corso annuale con tempi specifici da definire nel Consiglio di Classe

Docenti diversi

IMPARA IL MUSEO Alunni di tutte le classi

Dicembre- Marzo- Aprile

Docenti diversi

EDUCAZIONE ALLA SOLIDARIETA’

Alunni di tutte le classi

Corso annuale con tempi specifici da definire nel Consiglio di Classe

Docenti diversi

AREA DI PROGETTO Classe IV Ottobre-Dicembre Docenti diversi

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PROGETTI EXTRA - CURRICULARI

Titolo Alunni interessati

Tempi di svolgimento Docenti interessati

EDUCAZIONE ALLA SALUTE: C.I.C.(Centro di informazione e consulenza)

- Relazione con l’altro sesso

- Genitori e figli, un duello vecchio come il mondo

Alunni di tutte le classi – genitori – insegnanti

Classi I- II

Classi I- II- III

Corso annuale con tempi specifici da definire nel Consiglio di Classe

Tre incontri pomeridiani

Tre incontri pomeridiani

Docenti diversi – operatore ULSS (pedagogista)

Docenti diversi- pedagogista del C.I.C.

Docenti diversi

EDUCAZIONE ALLA PAROLA E ALLA MUSICA

Tutte le classi Più incontri con musicisti e cantautori

Docente di musica

STAGES CON ENTI ESTERNI

Alunni delle quarte e delle quinte

Marzo- Aprile - Attività realizzate con aziende di produzione oppure che si occupano di sicurezza

Docenti diversi

ESPERIENZE CON ENTI ESTERNI

Alunni delle classi terze, quarte e quinte

Marzo – Aprile

Incontri e attività realizzati in case di riposo o comunità di accoglienza

Docenti diversi

SPORTELLO DIDATTICO

Tutte le classi

Ottobre – Maggio

Docenti diversi

RECUPERO PER IL SUCCESSO SCOLASTICO

Tutte le classi Dicembre-Maggio Docenti diversi

SPORTELLO DI ASCOLTO E RECUPERO

Tutte le classi Dicembre-Maggio Docenti diversi

CONOSCI L’ITALIA E L’EUROPA

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RACCOLTA DATI POST DIPLOMA

Tutti gli ex alunni del triennio precedente

Tutto l’anno scolastico Docenti diversi (per l’analisi)

Amministratore sito (per raccolta dati e gestione data base)

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Area Raccordo Scuola – Lavoro

Nell’ottica di un mondo del lavoro sempre più sfaccettato e “flessibile”, in continua evoluzione, l’Istituto Paritario Talete offre non solo i periodi di alternanza scuola-lavoro istituzionali, ma anche numerose altre occasioni di acquisire le abilità e le competenze richieste dalle nuove figure professionali, immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. In questo senso l’Area del raccordo Scuola-Lavoro si occupa sia dell’aggiornamento della didattica curricolare, sia dell’organizzazione e gestione in sinergia con diversi enti esterni all’istituto, di tirocini formativi, di apprendistato e di impiego contrattualizzato. Questi possono così estrinsecarsi:

Classi terze: stage di tipo osservativo – partecipativo. Classi quarte: stage di tipo osservativo – partecipativo. Classi quinte: stage di tipo osservativo – partecipativo.

Queste attività presentano un forte carattere di spendibilità in campo pro-fessionale offrendo la possibilità di ottenere titoli riconosciuti da tutti i paesi dell’Unione Europea.

Le attività devono consistere di almeno 400 ore complessive negli istituti tecnici e di almeno 200 ore nel Liceo (a partire, però, per questi, dal quar-to anno). Tale monte ore deve coniugarsi con le esigenze contemporanee di mobilità geografica e con l’evoluzione delle attività lavorative; da qui l’importanza della conoscenza delle lingue straniere nelle quali il nostro istituto diversifica la scelta con le opzioni relative alla seconda lingua co-munitaria (Spagnolo e Francese), per il Liceo e per l’Istituto Professionale.

Anche per soddisfare queste esigenze si tenta di agevolare l’applicazione della metodologia CLIL, pensando di istituire percorsi formativi anche per i docenti.

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LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE

Le attività di programmazione si esplicano in vari livelli:

1 Le aree disciplinari: svolgono un ruolo fondamentale nelle fasi di: Individuazione obiettivi comuni; discussione sulle tipologie delle prove di verifica; elaborazione griglie di valutazione; adozione libri di testo; individuazione fabbisogni materiali e supporti didattici;

2 Gli Assi Culturali: sono chiamati ad elaborare proposte in merito a: obiettivi trasversali; Saperi essenziali (in termini di pre-requisiti disciplinari, nuclei

fondanti delle discipline e contenuti fondamentali delle programmazioni);

tipologie di verifica e criteri di valutazione; attività di preparazione agli Esami di Stato; esigenze di formazione dei docenti; dotazioni strumentali ed organizzazione dei laboratori.

3. I Consigli di classe, che si avvalgono del contributo delle componenti genitori e alunni, elaborano ed approvano la programmazione didattica che ha le seguenti caratteristiche e finalità:

delinea il percorso formativo della classe e del singolo alunno, adeguando ad essi interventi operativi;

utilizza il contributo delle varie aree disciplinari per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità educative indicate dal Collegio dei Docenti;

è sottoposta sistematicamente a momenti di verifica e di valutazione dei risultati, al fine di adeguare l’azione didattica alle esigenze formative che emergono in itinere.

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La programmazione didattica del Consiglio di classe comprende i seguenti elementi:

Analisi situazione di ingresso ed eventuali casi particolari; Accertamento del livello di apprendimento degli alunni. Per le classi prime il Consiglio elabora prove di ingresso per

l’accertamento delle competenze e delle conoscenze degli studenti.

obiettivi trasversali del Consiglio (educativi e cognitivi ) definiti in termini di capacità e di competenza

comportamenti dei docenti nei confronti della classe metodologie e strumenti; strategie da mettere in atto per il sostegno ed il recupero; attività para ed extra-scolastiche per l’integrazione dell’offerta

formativa; eventuali unità didattiche interdisciplinari; fattori che concorrono alla verifica periodica e finale; definizione di criteri comuni per la corrispondenza fra voti, livelli di

conoscenza, competenza e capacità- abilità.

I Consigli di classe del triennio attiveranno iniziative idonee a sperimentare le nuove tipologie di verifica previste dalla normativa sui nuovi esami di stato e provvederanno ad effettuare le relative simulazioni.

Alla fine dell’anno, i Consigli di classe redigeranno una relazione conclusiva, elaborata secondo il seguente schema (per le classi intermedie, eliminare le parti concernenti l’esame di stato):

DOCUMENTO FINALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Obiettivi raggiunti

Contenuti disciplinari e pluridisciplinari

Attività curriculari ed extra-curriculari

Metodi di insegnamento (Tipologia di lezione, attività di

recupero, potenziamento, etc.).

Strumenti (Laboratori, tecnologie, materiali didattici, test, etc.).

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Tipologia delle verifiche svolte (Non strutturate,

semistrutturate, strutturate).

Criteri di misurazione

assoluti (rispetto ad obiettivi standard)

relativi (rispetto alla media della classe);

personali (rispetto ai livelli di partenza del singolo studente)

Indicatori adottati per la valutazione (partecipazione, impegno,

metodo di studio, interesse, etc.).

Lavoro svolto in funzione del nuovo esame di stato (in termini

sia di nuove tipologie di prove introdotte nella pratica didattica,

sia di correlazioni disciplinari, sia di simulazione di prove di

esame).

Tipologia/e di terza prova adottata/e (allegare i testi delle prove

simulate)

Valutazione complessiva del percorso didattico (anche rispetto

alla programmazione iniziale)

Casi particolari

I singoli docenti presentano il piano di lavoro annuale, dal quale si evincono:

le finalità generali gli obiettivi I contenuti I mezzi e le modalità i tempi gli strumenti e i criteri di verifica e valutazione

E’ elaborato dal docente sulla base della programmazione dipartimentale e di classe. La programmazione di pause didattiche, finalizzate al sostegno, al recupero, al consolidamento, all’approfondimento dei contenuti e delle competenze è affidata al docente, in funzione delle esigenze della classe.

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OBIETTIVI COMPORTAMENTALI DEI DOCENTI

Comunicheranno agli alunni gli obiettivi intermedi e finali di

ciascuna disciplina, i tempi e i modi di svolgimento delle unità

didattiche;

comunicheranno gli obiettivi trasversali, cognitivi e

comportamentali, stabiliti dal Consiglio di classe;

illustreranno i criteri di misurazione e di valutazione delle prove ed

i criteri di valutazione finale;

responsabilizzeranno gli alunni ad una partecipazione attiva a tutte

le proposte didattiche;

favoriranno l’autocorrezione e l’autovalutazione;

sottolineeranno ed incoraggeranno il progresso

nell’apprendimento e stimoleranno la fiducia dell’alunno nelle

proprie possibilità;

rispetteranno la specificità del modo di apprendere di ciascun

allievo, valorizzandone la carica creativa;

daranno consegne chiare e precise per ogni attività proposta;

richiederanno il rispetto di tempi e modi di lavoro e la puntualità

delle consegne;

correggeranno gli elaborati scritti, utilizzando la correzione come

efficace momento formativo;

distribuiranno i carichi settimanali in modo equilibrato;

richiederanno con fermezza il rispetto delle persone, delle cose,

degli ambienti, nonché una corretta gestione delle strutture e dei

materiali;

autorizzeranno gli alunni ad uscire dalla classe, durante le lezioni,

solo in caso di necessità e non più di “uno” alla volta;

richiederanno che gli alunni stiano in classe al momento

dell’ingresso del docente;

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favoriranno uno scambio continuo di informazioni sui processi di

apprendimento di ogni singolo alunno.

La formazione in servizio del personale

Per la valorizzazione della professionalità del personale docente, per quest’anno scolastico si prevede di attivare percorsi di formazione e aggiornamento.

LE INIZIATIVE DELL’ISTITUTO NEL SOSTEGNO DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

La presenza dei docenti di sostegno nella nostra scuola costituirà una realtà decisamente non trascurabile sia per quanto riguarda le dimensioni meramente numeriche che la delicatezza dei compiti svolti da tale figura professionale.

L’attività di sostegno verrà inserita in una pianificazione di lavoro comune, dove la programmazione dei tempi, spazi, contenuti e metodi di intervento avverrà con la partecipazione di tutti i docenti curriculari, con la collaborazione dell’equipe psico-pedagogica dell’A.S.L., con il consenso dei genitori, con la consultazione dei terapisti della riabilitazione e dei logopedisti. Verrà garantito un raccordo tra le scuole medie e l’Istituto assicurando la continuità educativa degli alunni disabili mediante vari incontri nel periodo successivo alle prescrizioni per favorire un armonico passaggio dell’allievo da un ordine di scuola all’altro.

Nei progetti stilati a favore dei soggetti diversamente abili verrà privilegiata, in primo luogo, l’area socio-affettiva e relazionale al fine di garantire il conseguimento dell’integrazione nel gruppo classe, l’autonomia personale e sociale, la crescita psicologica ed intellettuale degli allievi, La vita scolastica, familiare e sociale richiede, infatti, quotidianamente l’esercizio e l’affinamento di varie competenze

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relazionali al fine di migliorare il rapporto della persona con l’ambiente che lo circonda. A tal proposito verrà redatto per ogni ragazzo diversamente abile, in rapporto alle abilità e alle necessità di ciascun soggetto, un progetto “Autonomia” che, parte integrante del Piano Educativo Individualizzato, tende a rendere il discente capace di “vivere” attivamente nell’ambiente in cui opera. Verrà, così, favorita la conoscenza degli spazi scolastici, dei laboratori, della palestra, della biblioteca; verrà più volte effettuato il percorso casa-scuola al fine di migliorare l’orientamento e le abilità pedonali del ragazzo, verranno utilizzati i servizi della comunità (uffici, negozi, bar, mezzi pubblici),verrà proposto l’uso corretto del denaro, del telefono, dell’orologio. Verrà, quindi, elaborato un piano educativo individualizzato organico, capace di raccordare gli obiettivi educativi al livello di maturazione posseduto, progetto che, in concreto, favorirà l’integrazione del ragazzo disabile nel “sociale”. L’integrazione diverrà, così, un progetto di vivere come potenziamento di conoscenze e sarà, al contempo, un riconoscimento ed una valorizzazione di identità spesso poco accettate.

Le strategie didattiche, poi, mireranno ad agevolare l’ingresso dei ragazzi diversamente abili nel mondo del lavoro. Oltre allo studio tradizionale delle varie discipline e alla partecipazione del ragazzo disabile alle attività integrative ed ai progetti previsti nel P.O.F., verrà proposto un percorso semplificato con l’ausilio di personal computer e di programmi specializzati. L’organizzazione del lavoro verrà strutturata essenzialmente in attività differenziate e semplificate all’interno del gruppo-classe dove verrà garantita la partecipazione del ragazzo alla vita scolastica assumendo un atteggiamento gratificante e favorendo lo sviluppo di interazioni positive con i compagni.

Negli ultimi anni del percorso scolastico, mediante accordi con le altre agenzie formative e con l’ente locale, si definiranno le modalità individualmente più opportune per la formazione professionale degli allievi.

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IL NUOVO OBBLIGO D’ISTRUZIONE

Dal 1^ settembre 2007, con sperimentazione biennale 2007/08 e 2008/09, è entrato in vigore l’elevamento dell’obbligo di istruzione a 10 anni (art. 1 legge 296/06). Con tale innovazione, l’Italia punta all’Europa, facendo proprie le competenze chiave per l’apprendimento permanente indicati dall’UE il 18 dicembre 2006.

L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende

favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione di sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale;

contrastare il persistente problema della dispersione scolastica e formativa.

Con particolare riferimento a questa seconda finalità, va detto che non a caso resta immutato l’obbligo formativo e quindi il diritto/dovere all’istruzione e alla formazione fino a 18 anni di età (con il proseguimento degli studi, la qualifica professionale, l’apprendistato o i percorsi integrati).

Lo specifico elevamento dell’obbligo scolastico fino al 16^ anno di età costituisce, in ogni caso, uno strumento in più per un maggiore impegno ad educare, e non solo ad istruire, i giovani. Ciò significa che viene individuata quale priorità generale l’integrazione dei saperi disciplinari con il raggiungimento di precise e certificabili competenze:

i saperi, come competenze-chiave irrinunciabili

le competenze, come condizione di un “saper fare” flessibilmente modulato sull’evoluzione sociale e produttiva.

Le scuole, in quanto naturale fulcro del sistema, hanno anche l’importante compito della certificazione delle competenze “integrate” sulla base di:

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a) otto competenze-chiave di cittadinanza, che gli studenti devono saper acquisire e sapere, nel quadro europeo, in quanto necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione;

b) quattro assi culturali strategici : dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale. Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle citate competenze-chiave, necessarie a preparare i giovani alla vita adulta e a fornire il substrato per un processo di apprendimento permanente, anche ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria

Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione(formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.

Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.

Comunicare: comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi mediante diversi supporti; rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti.

Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento

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comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.

Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.

Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.

Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.

I quattro assi culturali

Ciascun asse è articolato in competenze-base (di cui ora si dirà) a loro volta mirate su corrispondenti abilità/capacità e conoscenze.

1. Asse dei linguaggi

L’obiettivo di tale asse è quello di fare acquisire allo studente:

la padronanza della lingua italiana come ricezione e come produzione, scritta e orale;

la conoscenza di almeno una lingua straniera

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la conoscenza e la fruizione consapevole di molteplici forme espressive non verbali;

un adeguato utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione

Padronanza della lingua italiana:

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;

Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo; Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi

comunicativi.

Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi.

Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario.

Utilizzare e produrre testi multimediali.

2. Asse matematico

Finalità dell’asse matematico è l’acquisizione di abilità necessarie ad applicare i principi e processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle, argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione.

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Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione

Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica.

Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni.

Individuare le strategie appropriate per la soluzione dei problemi. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e

ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico.

3. Asse scientifico-tecnologico

Finalità di tale asse è quella di rendere gli alunni consapevoli dei legami tra scienze e tecnologie, della loro correlazione con il contesto culturale e sociale con i modelli di sviluppo e con la salvaguardia dell’ambiente, nonché della corrispondenza della tecnologia a problemi concreti con soluzioni appropriate.

Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione

Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale ed artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità.

Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza.

Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate.

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4. Asse storico-sociale

Le competenze relative all’area storica mirano a far acquisire la capacità di percepire gli eventi storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporali, cogliendo nel passato le radici del presente.

Sul piano formativo, esse sono volte alla partecipazione responsabile del soggetto, come persona e cittadino, alla vita sociale per ampliare i suoi orizzonti culturali nella difesa dell’identità personale e nella comprensione dei valori dell’inclusione e dell’integrazione.

Sotto il profilo sociale, si mira a potenziare nei giovani lo spirito di intraprendenza e imprenditorialità attraverso la conoscenza del tessuto economico e sociale del territorio, delle regole del mercato del lavoro, delle possibilità di mobilità.

Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione

Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.

Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.

Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.

Il regolamento sull’obbligo di istruzione impegna le scuole, soprattutto i docenti, a utilizzare metodologie e modelli innovativi nell’organizzazione della didattica e l’integrazione degli assi culturali può rappresentare uno strumento per l’innovazione metodologica e didattica.

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Le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine della istruzione obbligatoria sono il risultato, all’interno di un unico processo di insegnamento/apprendimento, da conseguire attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali.

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LE PAROLE CHIAVE DEGLI ASSI

ASSE DEI LINGUAGGI

padroneggiare leggere, comprendere, interpreta-re, produrre, utilizzare

ASSE MATEMATICO

utilizzare, confrontare, analizzare, individuare, interpretare

ASSE SC-TEC

osservare, descrivere, analizzare, riconoscere, essere consapevoli

ASSE STOR-SOC

comprendere, confronta-re, collocare, riconosce-re

Integrazione fra le competenze

Imparare ad imparare,

comunicare, individua-

re collegamenti, parte-

cipare, acquisire

l’informazione, proget-

tare, agire in modo au-

tonomo

Imparare ad imparare, risolvere problemi, progettare, acqui-sire l’informazione, in-dividuare collegamenti, comunicare

Acquisire l’informazione

Comunicare

Individuare collegamenti

are ad imparare, pro-gettare, risolvere problemi, individuare collegamenti, comuni-care

Imparare, collaborare, agire, comunicare, indi-viduare, acquisire

Imparare ad imparare

Comunicare

Individuare collegamenti

Partecipare

Acquisire l’informazione

Progettare

Agire in modo autonomo

Imparare ad imparare

Risolvere i problemi

Progettare

Acquisire l’informazione

Comunicare

Individuare collegamenti

Imparare ad imparare

Progettare

Acquisire l’informazione

Comunicare

Risolvere i problemi

Individuare i collegamenti

Imparare ad imparare

Progettare

Acquisire l’informazione

Comunicare

Risolvere i problemi

Individuare i collegamenti

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PIANO DELLE ATTIVITA’ DI SOSTEGNO E RECUPERO AA.SS.:

2015/16 – 2016/17 – 2017/18

L’emanazione delle recenti disposizioni normative concernenti il saldo del debito formativo (DM 80/07 e OM 92/07) richiede una rivisitazione delle strategie adottate per il sostegno e il recupero ed un ripensamento “culturale” sulle metodologie didattiche. In particolare l’OM 92/07 sottolinea la centralità della valutazione nel processo di acquisizione delle competenze e ricorda che le strategie di recupero fanno comunque parte della didattica ordinaria.

Le indicazioni ministeriali prevedono l’adozione di un piano di attività, da inserire nel PTOF, con l’obiettivo primario di prevenire gli insuccessi e di potenziare gli apprendimenti.

Nell’organizzazione dell’attività di sostegno e di recupero può essere adottata una articolazione diversa da quella per classe, che tenga conto degli obiettivi formativi che devono essere raggiunti dagli studenti. Le lezioni prevederanno soluzioni flessibili e differenziate nella composizione delle classi per far fronte sia alle necessità di sostegno e recupero che a quelle di valorizzazione e di incremento delle eccellenze. Sulla base di queste modalità organizzative, le azioni in cui si articolerà l’attività di recupero scolastico dovranno avere una durata non inferiore a 15/10 ore, non comprensive di quelle utilizzate per gli interventi didattici. Nel mese di Febbraio è previsto un periodo di recupero in itinere rivolto in particolare agli alunni che hanno evidenziato carenze nell’apprendimento al termine del primo quadrimestre. Ulteriori corsi di recupero saranno attivati per quegli alunni per i quali lo scrutinio finale è sospeso per la presenza di carenze colmabili con interventi nel periodo giugno-agosto. Di dette iniziative è data comunicazione alle famiglie, con l’indicazione che, a meno di rinuncia scritta da parte dei genitori, la frequenza è obbligatoria e gli alunni, in uscita dai corsi, saranno sottoposti ad accertamento circa il conseguimento degli obiettivi; la relativa documentazione sarà trasmessa al Consiglio di classe per la continuazione dello scrutinio finale dell’alunno. A questa attività consueta si accompagnerà l’attività

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particolare messa in campo con l’istituzione dello Sportello di Ascolto e Recupero.

CALENDARIO

PRIMO QUADRIMESTRE (SETTEMBRE 2015 – GENNAIO 2016)

Settembre- Ottobre: rivisitazione conoscenze - eventuale recupero (I fase)

Eventuale recupero cognitivo e metodologico ( I fase)

Inizio novembre 2015 : valutazione infra-quadrimestrale

Dal 9 al 21 Dicembre 2015: attività di recupero in orario curriculare e/o extra-curriculare destinate a tutti gli studenti, con l’utilizzo di tutoraggio “interno” (tra studenti di diverso livello)

SECONDO QUADRIMESTRE (FEBBRAIO-GIUGNO 2016)

Dal 4 al 13 Febbraio 2016: attività di recupero cognitivo, metodologico e motivazionale in orario curriculare destinate a tutti gli studenti, con l’utilizzo di tutoraggio “interno” (tra studenti di diverso livello) In base all’istituzione di uno Sportello di Ascolto e di Recupero. Metà febbraio 2016: consegna ai genitori della pagella quadrimestrale e di una scheda con l’indicazione delle necessità di recupero. Dal 15 Febbraio al 29 Aprile 2016: corsi di recupero in orario extra curriculare per gli alunni con gravi insufficienze (classi aperte; gruppi di alunni divisi per disciplina) Alla fine dei corsi: prove di verifica Metà aprile 2016: valutazione infra-quadrimestrale; (comprendente gli esiti degli interventi di recupero). Per tutto il secondo quadrimestre (compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili): attivazione di uno sportello didattico tradizionale per il sostegno didattico e il recupero.

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N.B.: ogni docente, nell’ambito della programmazione individuale, inserirà momenti di verifica formativa di recupero in itinere, da verbalizzare opportunamente sui registri di classe e personale.

DOPO GLI SCRUTINI FINALI

Fascia iniziale della seconda decade di giugno: comunicazione ai genitori relativa agli alunni non ammessi o con sospensione del giudizio di una scheda contenente la motivazione della non ammissione o il programma di recupero necessario. Dal 15 Giugno al 15 Luglio: corsi di recupero per gli alunni per i quali è stato sospeso il giudizio di ammissione (classi aperte; gruppi di alunni divisi per disciplina) Dal 26 al 31 Agosto: prove di verifica per deliberare sull’ammissione alla classe successiva (a cura dei consigli di classe con la stessa composizione delle sedute di scrutino di giugno). MODALITA’ DI VERIFICA

Per le prove di verifica del recupero delle carenze, sia in corso d’anno che a settembre, saranno utilizzate tipologie dello stesso tipo di quelle previste in occasione della terza prova dell’esame di stato.

Nel corso dell’anno scolastico gli alunni possono utilizzare lo sportello di consulenza didattica e il recupero per il successo scolastico Come funziona I docenti della classe orientano l’alunno; il responsabile dello sportello assegna l’ora di recupero individuando il primo docente utilmente inserito nella graduatoria interna di disponibilità, nel rispetto di una equa ripartizione del monte-ore tra i docenti che hanno dichiarato la propria disponibilità ad effettuare interventi di sostegno. La lezione si svolge in orario extrascolastico e può essere rivolta ad un massimo di quattro alunni che presentino le medesime lacune.

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A cosa serve Mira a favorire il recupero di lacune nell’apprendimento, intervenendo tempestivamente e con insegnamenti individualizzati. A valorizzare le attività di eccellenza La scuola pone in atto iniziative finalizzate all’apprendimento disciplinare e all’acquisizione di competenze aggiuntive per gli alunni meritevoli che intendano farne richiesta: Corsi di preparazione per l’accesso alle facoltà universitarie Corsi di approfondimento di contenuti disciplinari Partecipazione a concorsi culturali nazionali

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Calendario scolastico e piano di attività A.S. 2015/2016

SCANSIONE TEMPORALE IN QUADRIMESTRI

I QUADRIMESTRE

INIZIO LEZIONI 14 SETTEMBRE - FINE QUADRIMESTRE 30 GENNAIO SCRUTINI PRIMO QUADRIMESTRE 1-6 FEBBRAIO DAL 14 AL 30 SETTEMBRE 2015 ATTIVITA’ DI INIZIO ANNO CON ACCOGLIENZA, PROVE DI INGRESSO. RECUPERO IN ITINERE E PROVE PER LA VERIFICA DEL RECUPERO: NELLA PRIMA DECADE DI OTTOBRE, DALL’1 al 10 OTTOBRE (PRIMA FASE) DAL 10 AL 21 DICEMBRE (SECONDA FASE) PROVE DI RI-ORIENTAMENTO PER PROBABILI NUOVE SCELTE A LIVELLO DI ISTITUTO* ATTIVITA’ DI PREPARAZIONE AGLI ESAMI DI STATO (PER TUTTE LE QUINTE).

II QUADRIMESTRE

INIZIO LEZIONI: 1° FEBBRAIO, FINE LEZIONI: 8 GIUGNO 2016 SCRUTINI FINALI DAL 9 AL 14 GIUGNO 2016 RECUPERO IN ORARIO EXTRA CURRICULARE DAL 14 DICEMBRE 2015 AL 29 APRILE 2016. ATTIVITA’ DI PREPARAZIONE AGLI ESAMI DI STATO (PER TUTTE LE QUINTE) MARZO 2016 (PROVA DI ITALIANO) MARZO 2016 (SECONDA PROVA) MARZO 2016 (TERZA PROVA) Altre simulazioni di prove di esame nel mese di maggio a discrezione dei consigli di classe.

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* L’innalzamento dell’obbligo scolastico ha introdotto la possibilità di ri-

orientamento per gli studenti che frequentano il primo anno di scuola su-

periore al fine di consentirgli una collocazione formativa più congeniale

per limitare la dispersione scolastica. L'istituto “Talete” di Acerra si impe-

gna a predisporre dei meccanismi di facilitazione del passaggio ad altro

indirizzo e/o istituto (progetto "Passerelle"). Questo passaggio deve esse-

re guidato e facilitato il più possibile dalle scuole di provenienza o di suc-

cessiva destinazione distinguendo le diverse possibilità.

RIUNIONI PER AREE DISCIPLINARI E PER DIPARTIMENTI

DAL 7 AL 14 SETTEMBRE (programmazione attività)

META’ FEBBRAIO (verifica di metà anno)

META’ MAGGIO (verifica finale, adozione libri di testo)

CALENDARIO CONSIGLI DI CLASSE DAL 7 AL 12 SETTEMBRE (Attività inizio anno)

metà OTTOBRE (Programmazione didattica, verifica recupero)

fine NOVEMBRE (Verifica infraquadrimestrale)

inizio FEBBRAIO (Scrutini) metà APRILE (Verifica infraquadrimestrale)

7, 9, 10 e 11 MAGGIO (Adozione libri di testo)

DAL 9 AL 14 GIUGNO (Scrutini finali)

RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA

FINE OTTOBRE

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Elezione dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di classe e nel C.I.

Prima delle operazioni elettorali: assemblea con i genitori con la partecipazione di due - tre docenti per classe

PRIMA DECADE DI DICEMBRE

Incontri Scuola-Famiglia di metà quadrimestre (biennio-triennio)

SECONDA DECADE DI FEBBRAIO

Incontri Scuola-Famiglia per illustrare i risultati degli scrutini quadrimestrali

META’ APRILE

Incontri Scuola -Famiglia di metà quadrimestre (biennio-triennio)

Durante tutto l’anno scolastico:

Disponibilità dei docenti ad incontrare singolarmente i genitori su appuntamento richiesto ed accordato in data e orario stabiliti dal docente. Convocazione dei genitori a cura dei Coordinatori di classe in caso di necessità.

Le date proposte possono subire variazioni che vengono tempestivamente comunicate. I contenuti per le riunioni e i tempi di attuazione saranno esplicitati e completati volta per volta dall’ ordine del giorno

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FUNZIONI STRUMENTALI AL POF

Area I

Gestione del piano dell’offerta formativa Coordinamento delle attività del Piano Coordinamento progettazione

curricolare Valutazione delle attività del Piano

Prof. ssa

Sabbatino Concetta

Area II

Sostegno al lavoro dei docenti Produzione di materiali didattici Supporto all'attività di programmazione

didattica e cura della relativa documentazione

Analisi dei bisogni formativi dei docenti

Prof. ssa

Cavaliere Anna Paola

Area III Interventi e servizi per studenti Coordinamento attività

extracurricolari Coordinamento e gestione della

attività di continuità e tutoraggio

Coordinamento delle attività di compensazione integrazione e recupero

Prof. ssa Marino Maria

Area IV

Orientamento

Orientamento in entrata; rapporti con le scuole medie del territorio

Orientamento in uscita: rapporti con Università, Ordini professionali, Esercito e Forze di Polizia, con Camere di Commercio

Progettazione e diffusione di iniziative di didattica orientativa.

Prof. ssa

Giordano Tania

Prof. Cavaliere Mauro

Area V

Realizzazione di progetti formativi d’intesa

con enti ed istituzioni esterni alla Scuola

Rapporti con enti pubblici o Aziende anche per la realizzazione di stage for-mativi

Attività di scuola- lavoro

Prof. ssa Santoro Concetta Simona

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DIPARTIMENTI

I dipartimenti, quale possibile articolazione interna del collegio dei docenti, possono presidiare la continuità verticale e la coerenza interna del curricolo, vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze previste nei profili dei vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità condivisa e un’articolazione flessibile. Le tipologie di attività che i dipartimenti possono svolgere sono strettamente correlate alle esperienze realizzate dalla scuola e agli obiettivi di sviluppo e di miglioramento che si intendono perseguire. I docenti hanno individuato tre dipartimenti disciplinari all’interno dei quali si ritrovano docenti di discipline affini o con finalità comuni.

1) Area linguistico-letteraria:

Materie letterarie biennio

Materie letterarie triennio Lingue straniere

Arte e Territorio

Coordinatori:

Prof. ssa Sodano Antonietta

Prof./Prof. ssa

2) Area scientifico- matematica: Matematica- Complementi di

matematica Scienze integrate

(Sc. terra-biologia) Scienze integrate (Fisica ) Scienze integrate(Chimica) Tecnologie Informatiche Scienze motorie e sportive

Coordinatori :

Prof./Prof. ssa

Prof. ssa Rea Simona

Prof. Piccolo Vincenzo

Prof. ssa Giordano Michela

Prof. ssa De Rosa Pasqualina

Prof. ssa Galasso Maria

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3) Area Tecnico-professionale: Psicologia

Coordinatore: Prof. ssa Esposito Vincenza

Note per eventuali sostituzioni:

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ORGANIGRAMMA 2015 / 2016

DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Pompei Giosafat

COLLABORATORI DELLA PRESIDENZA E COMPONENTI DELL’UNITÀ DI VALUTAZIONE

Prof. ssa Cavaliere Anna Paola Prof. ssa Sabbatino Concetta

RESPONSABILI DEI LABORATORI

Prof. ssa Giordano Michela Prof. Iacobbe Giovanni

COMMISSIONE ELETTORALE Proff. Galasso Maria – Segr. Battaglia Deborah

COMMISSIONE “EDUCAZIONE ALLA SALUTE”

Proff. Fioccola Giacomo – Giordano Tania -

COMMISSIONE “ORIENTAMENTO”

Proff. Giordano Tania – Cavaliere Mauro

COMMISSIONE “BIBLIOTECA”

Proff. Marino Maria – Golino Angela

COMMISSIONE “P.O.F” Proff. Cavaliere Anna Paola – Cavaliere Mauro- Sabbatino Concetta – Sodano Antonietta

RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Prof. Galeota Fiore Natale

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Spazi laboratoriali e aule speciali La scuola dispone di:

Area laboratoriale Linguistico – Aula Informatica

Area laboratoriale di Elettronica e di Elettrotecnica

Area laboratoriale di Fisica e Chimica

Area laboratoriale di Scienze

Area laboratoriale di Attività Pratiche

L’ORGANIZZAZIONE DELLE VISITE GUIDATE O DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE

Le AGENZIE delle autolinee e il Trenitalia, Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane, hanno individuato una serie di criteri legati alla tempistica e all’organizzazione dei viaggi d’istruzione e delle visite guidate, a cui ciascun consiglio di classe dovrebbe attenersi per programmare questo importante momento formativo e di integrazione dell’offerta didattica curriculare.

Si suggerisce di orientarsi nelle scelte delle località, verso percorsi che segnino una novità rispetto al passato, privilegiando un alto interesse ARTISTICO – CULTURALE - SCIENTIFICO e che possa essere realmente FORMATIVO/INFORMATIVO per i nostri alunni.

Per cui:

Ogni consiglio di classe, che volesse programmare uscite didattiche o viaggi d’istruzione, dovrà presentare una proposta scritta, con le motivazioni didattiche per la scelta del percorso o dell’itinerario, illustrandone l’effettiva e positiva ricaduta sul percorso didattico/formativo della classe.

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Tale relazione, a firma del Coordinatore di classe, che ne assume la responsabilità, dovrà essere controfirmata dai docenti del Consiglio con particolare indicazione dei docenti accompagnatori che si impegnano a seguirne la preparazione didattica della visita o viaggio d’istruzione. Gli accompagnatori dovranno essere in ragione di almeno uno ogni 15 allievi partecipanti.

Allo scopo di preparare ciascun momento didattico esterno è

opportuno, che la classe venga avviata alla conoscenza dei luoghi meta del viaggio in un’azione di responsabilizzazione personale o di gruppo mediante la stesura di una relazione.

All’uopo può essere predisposta un’opportuna commissione che valuti le proposte sotto il profilo della fattibilità e della validità didattica e ne deliberi il passaggio alla fase organizzativa.

Pubblicato il calendario delle visite, ciascun C.C. (nello specifico i docenti accompagnatori indicati dai C.C.) in piena autonomia temporale, avvierà l’azione di documentazione e ricerca sui percorsi proposti.

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CRITERI DI VALUTAZIONE DEL P. T.O.F.

STRUMENTI E MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI

DEL P.T.O.F.

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL P.T.O.F.

N° Problemi affrontati Risultati attesi

1 Analisi dei bisogni Innalzamento successo formativo

2 Continuità e Accoglienza Inserimento armonico nel nuovo contesto scolastico

3 Orientamento Sapere individuare le proprie capacità

4 Ampliamento offerta formativa

Fornire più ampi strumenti operativi utilizzabili per le maggiori esigenze culturali degli allievi

5 Uso tempo libero La scuola trasformata in luogo di aggregazione

6 Frattura scuola- mondo del lavoro

Maggiore collegamento scuola-mondo del lavoro

7 Difficoltà d’inserimento nel mondo del lavoro

Maggiore rispondenza dei curricula alle attese del mondo del lavoro

8 Prosecuzione degli studi Scelte meditate 9 Violazione delle regole Rispetto delle regole

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Indicatori di tenuta del successo

Ambito comportamentale - Ambito delle conoscenze - Ambito orientamento

1 Assiduità, frequenza Arricchimento culturale - Successo scolastico

2 Partecipazione attività integrative extracurriculari

Recupero svantaggio scolastico Scelta attività motivata

3 Partecipazione attività volte al miglioramento dell’istituzione scolastica

Miglioramento metodo di lavoro Inserimento nel mondo del lavoro

Strumenti di rilevazione

Prove d’ingresso, in itinere e in uscita.

Ricerche. Esercitazioni. Conferenze.

Produzione di materiale didattico.

Spettacoli teatrali.

Attività sportive.

Mostre.

Stage.

Visite guidate.

Viaggi d’istruzione.

Relazioni dei docenti e degli alunni.

Monitoraggi su rete.

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STRUMENTI E MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI DEL P.T.O.F.

L’Istituto valuterà :

- l’efficacia del prodotto (Alunni)

- l’efficienza del processo (Offerta formativa)

Efficacia del prodotto :

indicatori relativi ai valori (area emotiva, affettiva, relazionale)

indicatori relativi alle conoscenze, alle competenze e alle abilità (area operativo-cognitiva)

per verificare:

- la capacità di analisi della domanda (lettura del territorio)

- la capacità di produzione della risposta (offerta formativa)

- la soddisfazione degli utenti

- i risultati ottenuti

- l’interesse del territorio

somministrazione di test alla fine del primo e del secondo quadrimestre.

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Efficienza del processo :

indicatori relativi alla qualità delle strutture e delle attrezzature didattiche

indicatori relativi alle attività d’insegnamento, alla gestione dell’Istituto, all’efficienza dei servizi amministrativi

indicatori relativi ai rapporti con le altre Scuole e con le Istituzioni.

per verificare :

le risorse umane

le risorse professionali

le risorse strutturali

le risorse finanziarie

le risorse relazionali

Somministrazione di questionari ad alunni, genitori, docenti

Per la misurazione sarà utilizzata una scala di tre valori: basso, medio, alto

Saranno adottati indicatori di :

pertinenza (aspetti essenziali)

utilità (miglioramento della Scuola)

scientificità (dati e informazioni sicure e affidabili)

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Il PTOF, negli strumenti e nelle modalità di valutazione della propria efficacia, non può prescindere dal Regolamento della Valutazione così come stabilito dal D.P.R. n° 122 del 22/06/2009. Più precisamente il POF, con l’approvazione dei Consigli di Classe, del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto, fa propria la disposizione legislativa relativa al Regolamento applicativo del limite delle assenze contenuto nel D.P.R. su richiamato, con attenzione allo specifico art. 14 comma 7.

Il D.P.R. 122/2009 (Regolamento della Valutazione) all’art. 14 c. 7 dispone

che a decorrere dall’anno scolastico di entrata in vigore della riforma del-

la scuola secondaria di secondo grado, ai fini della validità dell’anno scola-

stico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, nella valutazione

finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti

dell’orario annuale di lezione, le istituzioni scolastiche possono stabilire,

per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite.

Tali deroghe sono previste per assenze documentate e continuative, a

condizione che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di

Classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo

delle deroghe, riconosciute ai sensi del comma 7 dell’art. 14, comporta

l’esclusione dallo scrutinio finale e dall’esame finale (Esame di Stato).

Per orario annuale si intende un monte ore pari al numero di ore di lezio-

ne settimanale previsto dal piano di studi della classe moltiplicato per il

numero di settimane di scuola che viene fissato pari a trentatré settima-

ne.

Tutte le assenze, incluse le entrate e le uscite fuori orario vengono anno-

tate dal docente sul registro di classe e sul registro personale e sono

sommate a fine anno.

Il numero di ore totali di assenze effettuate dallo studente nell’anno sco-

lastico sarà quindi raffrontato all’orario complessivo annuale delle lezioni,

tale esito deve collocarsi nel limite del 25%.

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Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo

delle deroghe, riconosciuta ai sensi dell’art. 7 (riportato di seguito) com-

porta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione all’Esame di

Stato.

Per ciò che riguarda le attività extrascolastiche si precisa: le ore di attività

didattica extrascolastica, svolte in orario curricolare (uscite didattiche,

viaggi di istruzione, alternanza scuola lavoro e stage) vanno regolarmente

riportate nel registro di classe, con relativa annotazione degli assenti, a

cura del docente di riferimento.

Per quanto attiene ad eventuali bonus si precisa: le ore svolte in progetti

RAS o in stage in maniera aggiuntiva rispetto alle ore di lezione curricola-

re, debitamente certificate dal docente referente, costituiscono un bonus

per lo studente da portare in riduzione dalle assenze legate alle materie

di riferimento. Il bonus si usa in caso di necessità e non incide, quindi, su

altri indicatori di valutazione.

Art. 7 – tipologie di assenze ammesse alla deroga

La deroga è prevista per assenze debitamente documentate, a condizione

che tali assenze non raggiungano una percentuale tale da pregiudicare, a

giudizio del Consiglio di Classe, la possibilità di procedere alla valutazione

degli alunni interessati.

Allo scopo di garantire una uniformità di base tra i diversi consigli di clas-

se, si indica tale percentuale nell’ordine del 50%, raggiunta o superata ta-

le percentuale sarà prerogativa del Consiglio di Classe valutare se ammet-

tere o non ammettere a valutazione.

Tale decisione dovrà essere, in ogni caso, ben documentata e motivata.

Tenuto conto dei suggerimenti della C. M. n° 20 del 4/03/2011, le tipolo-

gie di assenza ammesse alla deroga riguardano:

assenze continuative per gravi motivi di salute

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assenze per sottoporsi a terapie e/o cure programmate per patolo-

gie cliniche o per fisioterapie

assenze per sottoporsi a donazioni di sangue

assenze per partecipare ad attività sportive e agonistiche di rilievo,

organizzate da federazioni e riconosciute dal CONI, senza alcuna di-

stinzione tra le varie discipline sportive

assenze motivate dall’adesione a confessioni religiose per le quali

esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di

riposo

assenze per gravissimi problemi di famiglia (come ad esempio prov-

vedimenti dell’autorità giudiziaria, attivazione di separazione dei

genitori in coincidenza con l’assenza; gravi patologie dei componenti

del nucleo familiare entro il secondo grado)

assenze dovute a impedimenti lavorativi (solo in caso di studenti la-

voratori).

Tutte le motivazioni devono essere preventivamente, o, comunque, tem-

pestivamente documentate.

Al di fuori delle suddette deroghe qualsiasi altra assenza effettuata duran-

te l’anno scolastico verrà conteggiata ai fini dell’inclusione o esclusione

nello scrutinio finale con approvazione del Consiglio di Classe.

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7. FABBISOGNO DI ORGANICO

La scuola dell’autonomia e della flessibilità comporterà, automaticamen-

te, una variazione del fabbisogno di personale rispetto alle necessità at-

tuali, sia nel numero e sia nella forma di reclutamento.

Ciò è imputabile, ovviamente, alle diverse esigenze sorte nel soddisfaci-

mento del curricolo obbligatorio e dell’ampliamento dell’offerta formati-

va; si pensi, ad esempio, alla valorizzazione e al potenziamento delle

competenze linguistiche, al Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD),

alle maggiori esigenze nate dalle priorità e dai traguardi del Piano di Mi-

glioramento, al maggiore impegno nell’Alternanza Scuola Lavoro, alla

possibilità di lavorare su classi aperte o su gruppi di livello, etc…

A fronte di tante novità è difficile, se non impossibile, prevedere, allo sta-

to attuale, con le scadenze immediate per redigere il PTOF, il dimensio-

namento dell’organico sia docente che ATA.

Non si ritiene, pertanto, di potere ancora indicare il fabbisogno di posti

comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia e del potenziamento

dell’offerta formativa, in attesa che vengano emanate indicazioni operati-

ve unitarie e linee di indirizzo dalla Direzione Generale e dall’Ufficio Sco-

lastico Regionale.

Resta inteso, però, che la scuola può fare affidamento, anche per attività

extracurricolari e tendenti a soddisfare pienamente il curricolo, su un nu-

cleo storico di insegnanti che esercitano la loro attività nell’Istituto da di-

versi anni e che, conoscendo bene le dinamiche educative-formative e le

caratteristiche particolari della nostra platea scolastica, possono essere di

valido supporto anche nella formazione pratica e nel tutoraggio dei do-

centi più giovani; anche se questi appartengono a fasce di potenziamento

che prima o poi dovranno fondersi con le fasce ordinarie.

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Il problema dell’organico nel nostro Istituto presenta, inoltre, una ulterio-

re sfaccettatura o criticità, in quanto più docenti migrano spesso verso le

scuole statali. Anche per questa ragione diventa difficile, al momento, de-

finire bene il fabbisogno di organico per la gestione dell’autonomia e del

potenziamento.

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8. PROGRAMMAZIONE DI ATTIVITÀ FORMATIVE

RIVOLTE AL PERSONALE

Riferendosi sempre alle linee d’azione, già invocate nel paragrafo prece-

dente, si può cominciare a pensare a programmare attività formative per i

docenti che vadano dalle competenze digitali (per l’innovazione didattica

e metodologica), da quelle linguistiche, da quelle per le attività scuola- la-

voro e per l’imprenditorialità, a quelle che riguardano l’inclusione, le di-

sabilità, l’integrazione, le competenze di cittadinanza globale, il rafforza-

mento delle competenze di base (sia nel potenziamento della lettura e

della comprensione e sia nelle connessioni logico-matematiche), la sicu-

rezza.

Le azioni formative da effettuare, sicuramente in modo differenziato, do-

vrebbero rivolgersi ad una ampia platea; si pensi, infatti, ai gruppi di mi-

glioramento, ai facilitatori digitali, ai docenti impegnati nelle innovazioni

curricolari, extracurricolari, nella sicurezza, etc…, oltre che nelle azioni de-

liberate nel Collegio Docenti e appartenenti al P.T.O.F.

Si resta, in ogni caso, in attesa, come fonte ispirativa, del Piano nazionale

di formazione per i dettagli.

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9. FABBISOGNO DI ATTREZZATURE

La Information and Communications Technology ha imposto dei forti im-

pulsi all’ammodernamento delle attrezzature laboratoriali e non delle

scuole in generale. In più il recente Piano Nazionale per la Scuola Digitale

ha poi forzato, ancora la necessità di nuovi ausili alla didattica.

Si pensi alle ormai obsolete Lavagne Interattive Multimediali e, invece, a

quelle di recente costruzione, ai microcontrollori programmabili nei labo-

ratori di elettronica, elettrotecnica, informatica e di telecomunicazioni (ad

esempio la tecnologia ARDUINO e gli strumenti di misura virtuali), etc…

Accogliendo l’invito della L. 107/2015 di passare da una visione statica ad

una visione dinamica nell’analisi dei fabbisogni per il medio e lungo pe-

riodo, la scuola si muoverà destinando alle nuove esigenze le risorse e le

progettualità disponibili.

Queste ultime, correlandosi con quelle di altre scuole, possono costituire

attraverso la promozione di specifici accordi e la formazione di reti, un

forte potenziamento dell’offerta formativa.

Il Coordinatore Didattico Il Referente del Collegio Docenti

Il Rappresentante Legale

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CALENDARIO SCOLASTICO REGIONALE

A completamento del P.O.F. segue il Calendario Scolastico Regionale a.s. 2015/2016.

Le lezioni hanno inizio il 14 Settembre 2015 e si concludono l’8 Giugno 2016, per un totale previsto di n. 208 giorni di lezione.

Sono stabilite le seguenti sospensioni per le festività nazionali fissate dalla normativa statale:

o tutte le domeniche

o il 1° Novembre, festa di tutti i Santi

o l’8 Dicembre, festa dell’Immacolata Concezione

o il 25 Dicembre, festa del Natale

o il 26 Dicembre, festa di santo Stefano

o il 1° Gennaio, festa di Capodanno

o il 6 Gennaio, festa dell’Epifania

o il 27 Marzo, festa della Pasqua

o il 28 Marzo, festa della Pasquetta

o il 25 Aprile, festa della Liberazione

o il 1° Maggio, festa dei Lavoratori

o il 29 Maggio, festa di San Cuono, santo patrono di Acerra

o il 2 Giugno, festa della Repubblica

ed inoltre, le seguenti sospensioni:

o il 2 Novembre, Commemorazione dei defunti

o dal 22 Dicembre 2015 al 6 Gennaio 2016: vacanze natalizie

o l’8 Febbraio, ponte di Carnevale

o il 9 Febbraio, martedì grasso ultimo giorno di Carnevale

o dal 24 al 29 Marzo, vacanze pasquali

o il 26 Aprile ponte della Liberazione

Sono inoltre confermate le seguenti giornate per le celebrazioni relative:

o il 27 Gennaio, vittime dell’olocausto

o il 10 Febbraio, vittime massacro delle foibe

o il 19 Marzo, giornata della legalità

L’Istituto, nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, può disporre gli opportuni adattamenti del calendario scolastico d’istituto.

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APERTURA ISTITUTO

Dal lunedì al sabato h. 8,00 - h. 21,00

ORARIO UFFICIO SEGRETERIA ALUNNI

Tutti i giorni dalle h.9,30 alle h.14,00

Martedì - Giovedì pomeriggio dalle h. 15,00 alle h. 19,00

Rilascia i certificati mediamente in 3 giorni.

Svolge supporto per le nuove iscrizioni alunni; cura la pratica dei buoni - libro e delle borse di studio.

Come raggiungerci:

L’Istituto si trova a 300 mt dalla Stazione Centrale della Circumvesuviana e 20 minuti a piedi dalla Stazione delle Ferrovie dello Stato in via Spiniello Parco Il Novecento-Palazzo Orione

80011 Acerra - (NA)

[email protected]

Segreteria Tel.0818850641 Fax. 0818859539

Il Coordinatore Didattico Il Referente del Collegio Docenti

Il Rappresentante Legale

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10. ALLEGATI

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10.1 ALLEGATO ATTO DI INDIRIZZO DEL COORDINATORE DIDATTICO

Al Collegio dei Docenti

Alla Funzione Strumentale per la gestione del P.O.F.

Prot.

Atto di Indirizzo del Coordinatore Didattico per la predisposizione del Piano Triennale

dell’Offerta Formativa ex art.1, comma 14, Legge n.107/2015

IL COORDINATORE DIDATTICO

VISTA la Legge n. 59 del 15 marzo 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche

VISTO il D.P.R. n. 275 dell’ 8 marzo 1999, che disciplina l’autonomia scolastica

VISTA la Legge n. 107 del 13 luglio 2015 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazio-

ne e delega per il riordino delle disposizioni vigenti” che ha riscritto l’art. 3 del D.P.R. n. 275 dell’ 8

marzo 1999

VISTO il D.P.R. n. 80 del 28/03/2013

VISTA la Nota MIUR dell’1/09/2015 relativa al rapporto di Autovalutazione e al Piano di Miglior.

VISTE le indicazioni fornite dal MIUR con la nota del 21/09/2015 per l’organico aggiuntivo

TENUTO CONTO delle Linee Guida per gli Istituti Tecnici, per gli Istituti Prof.nali e per i Licei

TENUTO CONTO degli interventi educativi e didattici e delle linee d’indirizzo fornite dal Consi-

glio d’Istituto nei precedenti anni scolastici

TENUTO CONTO delle risultanze del processo di autovalutazione d’istituto esplicitate nel Rappor-

to di Autovalutazione e delle conseguenti priorità e traguardi in esso individuati

TENUTO CONTO delle successive e opportune regolazioni sulle priorità in alcune aree

TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istitu-

zionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio, nonché dagli organismi e dalle asso-

ciazioni dei genitori e degli studenti

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PREMESSO che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Coordinatore Didat-

tico dalla Legge n.107/2015

PREMESSO che l’obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione sui contenuti indispen-

sabili, gli obiettivi strategici, le priorità, gli elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione, che

devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, e sugli adempi-

menti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente

EMANA

il seguente Atto di Indirizzo per le attività della Scuola con cui si specificano le scelte di gestione

dei processi didattici ed educativi da seguire per l’elaborazione, da parte del Collegio dei Docenti,

del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, inteso come sistema dei diversi percorsi finalizzati a

conseguire gli obiettivi istituzionali e quelli propri di sviluppo e di significativa identità della scuola

sul territorio.

Le iniziative da attuare, anche a seguito delle riflessioni suggerite dal Rapporto di Autovalutazione,

e in coerenza con esso, necessitano di un nuovo contesto comunicativo capace di determinare un

processo di miglioramento e produrre una nuova e più completa Offerta Formativa basata su un

modello di scuola unitario nell’ispirazione pedagogica, nelle scelte curricolari e progettuali, come

anche nel sistema di verifica e di valutazione di apprendimenti e competenze.

Si ritiene, pertanto, che alla base della progettualità della scuola per il prossimo triennio debbano

essere poste le risultanze di tutta l’attività di valutazione svolta dall’istituto, così come evidenziata

nel Rapporto di Autovalutazione e nel conseguente documento di miglioramento (Piano di Miglio-

ramento).

Da tutto quanto sopra emerge che, per favorire il soddisfacimento della mission dell’istruzione in

generale, che si può sintetizzare, essenzialmente, nel successo formativo dell’alunno e nello svilup-

po delle competenze chiave e di cittadinanza, la scuola deve favorire tale successo formativo rispet-

to alla diversa tipologia di alunni iscritti (alunni rientranti nel sistema formativo, alunni a rischio di

dispersione per disagio scolastico e sociale, alunni lavoratori che intendono migliorare le proprie

competenze per il successo nel proprio ambito lavorativo) attraverso un’efficace rilevazione degli

input formativi e, attraverso il lavoro dei Dipartimenti teso ad approntare strumenti sempre più effi-

cienti ed efficaci per la rilevazione dei prerequisiti di conoscenze, e per l’analisi delle situazioni di

partenza. Deve, inoltre, garantire il più possibile una formazione completa della persona, nel suo

aspetto sociale e culturale, attraverso un adeguamento dei percorsi didattici, delle metodologie e

delle strategie educative alle singole situazioni personali, con la definizione di chiari ed integrati

curricoli disciplinari biennali e triennali; ciò per ovviare alla criticità determinata dai cambi dei do-

centi che, creandosi le occasioni, lasciano la nostra scuola per quella statale, e di trasparenti sistemi

di valutazione.

Per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza (conoscere se stessi, imparare ad imparare, matura-

re il senso del proprio lavoro come partecipazione allo sviluppo del bene di tutti, collaborare e par-

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tecipare alla vita sociale e alla cittadinanza attiva) è necessaria la creazione di ambienti

d’apprendimento partecipi, solidali e a misura di alunno, con l’uso di metodologie di apprendimento

cooperativo e laboratoriale e con una didattica partecipativa e sempre aperta al dialogo e alla rifles-

sione. Tutto quanto con la comunità dei docenti che aiuterà gli studenti a conseguire competenze

chiave di cittadinanza, competenze specifiche relative al particolare settore di lavoro per il quale

prepara e competenze trasversali che serviranno alle future donne e ai futuri uomini per affrontare e

risolvere in maniera propositiva ogni problema che la vita presenterà loro. Per una soddisfacente ri-

sposta a tutto quanto sopra è necessaria una attenta analisi di quanto sta a monte e a valle delle esi-

genze descritte.

Si sono indicate, pertanto, nel Rapporto di Autovalutazione alcune priorità e dei traguardi da rag-

giungere. Emergono tra queste priorità, però, due tipi di monitoraggi finalizzati a calibrare le azioni

correttive descritte meglio nel nascente Piano di Miglioramento. Queste priorità riguardano l’area

dei risultati delle prove standardizzate e l’area dei risultati a distanza.

Per quanto riguarda la prima area è necessario che gli alunni delle seconde classi, superato il mo-

mento di disagio che può nascere nel percorso del primo anno passando dalla scuola media inferiore

a quella superiore, sappiano dominare ortografia, morfologia, sintassi e lessico per più scopi comu-

nicativi e sappiano, inoltre, interpretare grafici e tabelle, impostando correttamente analisi di sem-

plici problemi di logica.

Per la seconda area, quella dei risultati a distanza, è opportuno sviluppare un sistema di monitorag-

gio degli studenti in un intervallo sia temporale e sia geografico di durata almeno triennale dopo

l’acquisizione del titolo di studio e/o l’eventuale abbandono degli studi.

Relativamente ai risultati delle prove standardizzate, si tenterà di far recuperare agli allievi le no-

zioni non acquisite nella scuola media inferiore e di favorire lo sviluppo di capacità per l’analisi e la

soluzione di problemi a carattere logico elementare.

Per i risultati a distanza, invece, si dovrà implementare una applicazione sul sito dell’istituto per

raccogliere informazioni con la compilazione di un formulario, sulla prosecuzione o meno degli

studi o sull’occupazione corrente, il tutto compreso, però, in una sfera di più ampia visione che

comprenda anche la riorganizzazione della scuola secondo un orientamento strategico che veda la

scuola stessa come centro di aggregazione e come luogo di scelte meditate per il proprio futuro, di

studio e/o di lavoro.

Scelte di gestione dei processi:

le attività saranno programmate e valutate secondo i principi della didattica per competenze

attraverso un lavoro di studio e sperimentazione da avviare nei singoli dipartimenti, nonché trasver-

salmente ad essi e saranno predisposti modelli che tenderanno a rendere omogenee le pratiche nel

rispetto della libertà di insegnamento di ciascun docente e del principio della personalizzazione dei

percorsi di studio degli studenti

le attività di recupero saranno predisposte sulla base delle risultanze delle rilevazioni nazio-

nali INVALSI e sulla base dei mancati raggiungimenti degli obiettivi di apprendimento da parte de-

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gli studenti non solo, però, al termine del primo quadrimestre e al termine dell’anno scolastico. Si

predisporrà, infatti, su proposta nata nel Collegio dei Docenti con relativo progetto attuativo, e su

ratifica del Consiglio d’Istituto, uno Sportello di Ascolto e di Recupero che fornisca agli allievi

un’occasione di recupero delle materie curricolari e un’occasione di ascolto, accoglienza e accetta-

zione.

Saranno fortemente coinvolti in queste attività di recupero, debitamente registrate su apposito regi-

stro, gli interi Consigli di Classe, visto anche il frequente atteggiamento di distacco e di scarsa par-

tecipazione dei genitori, nonostante i reiterati tentativi di coinvolgerli nell’azione educativa dei pro-

pri figli. In questo progetto è, infatti, prevista anche la volontaria partecipazione dei genitori che vo-

lessero potenziare sia l’esercizio della propria genitorialità in modo consapevole e sia l’enpowe-

rment delle proprie competenze educative.

l’Alternanza Scuola - Lavoro, così come implementata dalla legge 107, e regolata dal D. Lgs

n. 77 del 15 aprile 2005, sarà realizzata in stretta connessione con le aziende del territorio e coin-

volgendo in maniera attiva il Comitato Tecnico Scientifico già presente nell’Istituto, come previsto

dal D.P.R. n. 88 del 2010, le associazioni di categoria, gli enti locali e le micro attività produttive e

di servizio sul territorio.

i docenti saranno impegnati in attività di aggiornamento a livello collegiale e individuale al

fine di esercitare con professionalità e competenza i doveri previsti dal CCNL comparto scuola,

mostrando sensibilità e attenzione alle problematiche poste da studenti e genitori, e personalizzando

i percorsi disciplinari per i propri studenti.

Nell’esercizio della sue competenze, il Collegio dei Docenti è tenuto ad una attenta analisi del pre-

sente Atto di Indirizzo e a considerare che quanto esplicitato è riferibile ad una programmazione

triennale, ma rivedibile annualmente, in modo da assumere deliberazioni che favoriscano la corret-

tezza, l’efficacia, l’efficienza, l’imparzialità e la trasparenza delle iniziative attivate.

Consapevole dell’impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio dei Docenti, il Di-

rigente Scolastico ringrazia per la competente e fattiva collaborazione ed auspica che sempre si pos-

sa lavorare insieme per il miglioramento della nostra scuola.

IL COORDINATORE DIDATTICO

Prof. Giosafat Pompei

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ALLEGATO 10.2

REGOLAMENTO DEI DIRITTI E DEI DOVERI

DEGLI STUDENTI

Il presente regolamento degli studenti vuole essere strumento per favorire la

convivenza e l’efficacia del lavoro scolastico.

Art. 1 Norme generali di comportamento

1. Gli studenti, nell’ambito dell’Istituto, sono tenuti al rispetto delle persone e

delle cose, rispondendo a una logica di serena convivenza civile.

L’abbigliamento, l’atteggiamento e il linguaggio devono essere consoni al

luogo

2. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo

svolgimento e ad assolvere assiduamente gli impegni di studio.

3. Gli studenti hanno il diritto di conoscere il programma preventivo di ciascun

docente e la griglia di valutazione, approvati da Consiglio di Classe e di

esprimere il proprio parere e le proprie difficoltà o proposte in merito

4. Gli studenti non possono lasciare l’aula durante le lezioni senza

l’autorizzazione del docente dell’ora ad eccezione dei casi certificati o delle

eventuali emergenze

5. Al cambio d’insegnante, negli spostamenti da un’aula all’altra, ai laboratori o

al campetto sportivo e all’uscita gli studenti devono tenere un comportamen-

to corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza au-

torizzazione e gridare nelle aule e nei corridoi

6. Gli studenti non possono entrare nella sala professori

7. Gli studenti devono lasciare in ordine le aule, i laboratori e tutti i locali che

utilizzano

8. Gli studenti sono tenuti ad indossare un abbigliamento che sia consono

all’attività sportiva durante le ore di Scienze Motorie

9. I guasti e/o le deturpazioni comportano il risarcimento dei danni da parte

dei responsabili

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10. I telefoni cellulari e i lettori d ogni tipo sono nocivi per la didattica. È, dun-

que, vietato durante le lezioni la esibizione e/o l’uso di cellulari o lettori.

Art. 2 Puntualità e ritardi

1. Per il rispetto dovuto ai docenti e ai compagni, gli studenti devono essere in

classe all’inizio della prima ora. Eventuali ritardi, debitamente giustificati,

sono ammessi fino all’inizio della seconda ora. Dopo tale orario non è più

possibile entrare in classe. Eventuali deroghe, concesse in casi eccezionali,

sono decise dal Coordinatore Didattico

2. L’Istituto risponde e vigila sugli studenti dalla prima ora fino al termine delle

lezioni

Art. 3 Assenze e giustificazioni

1. Dopo ogni assenza lo studente presenta al docente della prima ora la giustifi-

ca che verrà annotata sul registro di classe

2. Nel caso d’assenza nel giorno fissato per un compito in classe è a discrezione

del docente concedere allo studente la possibilità di recuperare la prova

3. Dopo cinque giorni di assenza lo studente può essere riammesso in classe so-

lo su presentazione di certificato medico

Art. 4 Entrata e uscita fuori orario

1. Non è ammessa l’uscita anticipata dalla scuola. Tale possibilità viene conces-

sa solo in casi eccezionali da parte del Coordinatore Didattico in stretto ac-

cordo con i genitori. Ciò vale anche in presenza di necessità di uscita per mo-

tivi di salute

Art. 5 Divieto di fumare

1. Il fumo, sia attivo sia passivo, è dannoso alla salute. Perciò il fumo è vietato in

tutti i luoghi dell’Istituto.

2. Le infrazioni al presente articolo comportano le pene pecuniarie previste

dall’art. 52 legge 28/12/2001 n. 448

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Art. 6 Sanzioni

1. Per le infrazioni al presente regolamento si applicano, a seconda della gravità

della mancanza , le seguenti sanzioni:

a. ammonizione orale

b. nota sul Registro di Classe

c. allontanamento dalla lezione con nota sul Registro di Classe e immediata

informazione della Dirigenza

d. sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore a quindici giorni

e. sospensione dalle lezioni per un periodo superiore a quindici giorni, al-

lontanamento dalle lezioni o con esclusione dallo scrutinio finale o la non

ammissione all’esame di stato

2. Le sanzioni di cui alle lettere (a), (b) e (c) sono inflitte dal Docente, della san-

zione di cui alla lettera (c) si fa tempestiva nota alla Presidenza. La sanzione

di cui alla lettera (d) è inflitta dal Consiglio di Classe. La sanzione di cui alla

lettera (e) è comminata dal Consiglio d’Istituto

Art. 7 Ricevimento dei genitori

1. Il Coordinatore Didattico e i Docenti ricevono i genitori su appuntamento

2. Gli appuntamenti sono fissati tramite comunicazioni telefoniche con la segre-

teria didattica

Art. 8 Affissioni e comunicazioni

1. Il Coordinatore Didattico stabilisce gli spazi che possono essere usati per af-

fissioni all’interno dell’Istituto

2. Le affissioni devono essere firmate da chi le ha prodotte e/o esposte. Non

possono essere esposte senza il visto del Coordinatore Didattico

3. Gli studenti possono leggere avvisi o comunicati nelle classi solo con

l’autorizzazione del Coordinatore Didattico

Art. 9 Organi Collegiali

1. Le elezioni di tutti gli organi collegiali sono regolamentati dai seguenti prov-

vedimenti legislativi: D.P.R. 31/05/74 N° 416, T. U. n° 297 / 94, O. M. Per-

manente n° 215 DEL 15/07/1991 e successive integrazioni, OO. MM. nn.

267,293 E 277 del 4/08/95, 24/06/96 e 16/06/1998, C. M. n° 192 del

3/08/2000, Circ. n° 42 del 21/07/2014 relativa alle elezioni degli organi

collegiali a livello di istituzione scolastica a. s. 2014/2015, Circ. n° 4

dell’U.S.R. Campania Prot. N. A00DRCA/RU/6036del 4/09/2014

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ALLEGATO 10.3

IL PATTO EDUCATIVO

L’Istituto Paritario Talete di Acerra, rappresentato dal Coordinatore Didattico

prof. Giosafat Pompei e i signori _____________________________________________, genitori

dello studente _______________________________________, iscritto per l'anno scolastico

2015/ 16 alla classe ___________________________ , dopo aver preso atto del Regola-

mento applicativo dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti del 24 giugno

1998, modificato dal D. P. R. n° 235 del 21/11/2007, sottoscrivono il seguente:

IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

L’Istituto Paritario Talete si impegna, attraverso l’azione formativa dei propri docenti, a:

accogliere senza discriminazioni di etnia, lingua, cultura e religione diver-sa, ogni alunno purché sia aperto al confronto con le finalità educative dell’Istituto;

garantire il diritto allo studio dei diversamente abili, per le integrazioni dei quali sono messe in atto idonee iniziative di sostegno educativo e di-dattico;

favorire l’accesso a tutti i ceti sociali; creare un clima di serenità, dialogo e armonia, favorendo lo sviluppo delle

conoscenze e delle competenze e della maturazione della persona; realizzare i curricoli disciplinari e le scelte progettuali e metodologiche

elaborate e descritte nel Piano dell’Offerta Formativa; procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo coerente rispet-

to ai programmi e ai ritmi di apprendimento degli studenti, in ogni caso cosi come stabilito nel Piano dell’Offerta Formativa;

comunicare con le famiglie con informazioni tempestive ed esaurienti cir-ca i risultati le difficolta e i progressi;

porsi in atteggiamento di attenzione e cura nei confronti degli studenti, così da favorire l’interazione educativa con le famiglie e il successo forma-tivo degli studenti.

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La Famiglia si impegna a:

sostenere, favorire e collaborare alla realizzazione del progetto educativo d’Istituto al fine di contribuire alla crescita e alla formazione del proprio figlio;

instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettandone la libertà d’insegnamento e la competenza valutativa;

tenersi aggiornata su impegni, scadenze e iniziative scolastiche e parteci-pando attivamente e con regolarità alle riunioni indicate nel Piano dell’Offerta Formativa;

verificare attraverso una comunicazione frequente con i docenti che lo studente rispetti gli impegni didattici e le regole della scuola

intervenire responsabilmente, rispetto ad eventuali danni provocati dal fi-glio a carico di persone, arredi, materiale didattico e strumentazione, an-che con il recupero e il risarcimento del danno.

Lo Studente si impegna a:

sfruttare le proprie potenzialità nella costruzione di un positivo e respon-sabile progetto di vita che lo realizzi come persona e come cittadino;

comportarsi secondo le regole della convivenza civile e della solidarietà, accettare le decisioni assunte dagli Organi Collegiali e valorizzare la pro-pria e l’altrui personalità;

concorrere al raggiungimento dei fini del proprio corso di studi mediante la frequenza regolare delle lezioni e delle altre attività scolastiche, nonché mediante l’impegno quotidiano e sistematico nello studio;

collaborare fattivamente con le diverse componenti dell’Istituto per favo-rire lo svolgimento dei suoi compiti istituzionali, attenendosi al Regola-mento dei Diritti e dei Doveri degli Studenti.

Acerra ___ / _________ / 2015

Il Coordinatore Didattico I Genitori Lo Studente

___________________ ____________________ ________________

Il contratto di corresponsabilità deve essere firmato e consegnato al Preside

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ALLEGATO 10.4

SCHEDE PROGETTI

CURRICULARI ED EXTRACURRICULARI

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10.4.1 Scheda Progetto “CONTINUITÀ – ACCOGLIENZA”

L’istituto “Talete” già opera da anni con un progetto che garantisce

all’allievo il riconoscimento di individuo a cui viene offerta accoglienza

ed assicurata continuità nella formazione, durante la propria crescita e

maturazione, anche per ciò che riguarda lo sviluppo della sua perso-

nalità.

È fondamentale, per la piena realizzazione di questo, l’approccio ad un

nuovo ordine scolastico che si attui senza traumi e difficoltà; è basila-

re, pertanto, il momento dell’accoglienza.

Per superare le criticità, le paure o, semplicemente, le preoccupazioni

e le ansie che possono accompagnare questa fase, è opportuno che tut-

ti i docenti si facciano carico di creare un clima favorevole e compren-

sivo, senza, per altro, cedere a permissivismi e a improprie tolleranze.

Solo in questo modo l’allievo riesce ad acquisire certezze ed autono-

mia.

Il modo in cui questo processo di accoglienza ha inizio passa attraver-

so la presentazione del POF, le attività scolastiche ed extrascolastiche

in esso presenti, e la visita ai locali dell’istituto, alle famiglie e agli al-

lievi.

È in questa fase che deve essere contemporanea la sottoscrizione del

Patto Educativo di Corresponsabilità e del Regolamento dei diritti e dei

doveri degli studenti.

Diventa fondamentale, quindi, in tale contesto, l’atteggiamento assun-

to dagli insegnanti. Risulta prioritaria la capacità di suscitare interesse

con entusiasmo e forti motivazioni, ponendosi empaticamente in sin-

tonia con l’allievo, sempre offrendogli e pretendendo rispetto.

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Creare un clima sereno ed accogliente equivale a favorire la continuità

degli apprendimenti tra i diversi ordini di scuola, facendo intendere

che si vuole effettivamente offrire un percorso formativo unitario che

sia il risultato delle diverse esperienze, costruito attraverso le singole

specificità ed identità.

Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso la crescita della stima

di sé stesso da parte dell’allievo, passando per la socializzazione, la

conoscenza e la capacità di correlarsi positivamente con i coetanei e

con gli adulti, anche attraverso un uso appropriato delle diverse forme

di comunicazione.

È sicuro, attraverso questo percorso, anche il superamento delle diffi-

coltà scolastiche.

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10.4.2 Scheda Progetto “EDUCAZIONE ALLA SALUTE”

La scuola spessissimo rappresenta l’unica realtà, oltre la famiglia, con cui si cor-

rela l’alunno. Essa diventa non solo elemento di aggregazione, specialmente in

un territorio disagiato come quello dove insiste il “Talete”, ma anche centro di

socializzazione ed integrazione idoneo a superare il diffuso disagio esistenziale,

sia esso percettibile oppure non percettibile.

In questo contesto l’educazione alla salute si pone come elemento fondante per

la piena formazione dell’individuo.

Se per salute si intende non solo assenza di malattia, ma anche realizzazione del-

le potenzialità intellettive emotive ed affettive, allora la scuola ha il compito di

diventare agenzia formativa per lo stato di benessere dell’allievo e di chi con lui

si interfaccia.

Tale benessere deve essere fisico, raggiungibile attraverso strutture adeguate,

psichico ottenuto realizzando un clima affettivo e sociale positivo, ed intellettua-

le perseguito attraverso la fruizione delle diverse discipline e l’acquisizione delle

competenze di vita.

Quale agenzia può essere migliore della scuola, in interazione con la famiglia, per

raggiungere questi obiettivi?

Essa incoraggia l’appredimento di tutte le risorse per raggiungere un buono sta-

to di salute, realizzando un ambiente salubre e sicuro con il coinvolgimento del-

le ASL; promuove attività fisiche e di ricreazione attraverso progetti educativi

curriculari ed extracurriculari; favorisce, attraverso diverse pratiche, l’autostima

degli allievi; è attenta, non solo sulle esperienze didattiche messe in pratica, ma

anche sulla facilità di comprensione, insegnando ad imparare.

La scuola deve garantire nei suoi utenti lo sviluppo di abilità cognitive per per-

mettergli di appropriarsi di strumenti idonei a realizzare il proprio benessere fi-

sico, oltre alla capacità di acquisire abilità ed abitudini per lo sviluppo di com-

portamenti positivi a fronte delle sfide quotidiane.

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Tali abilità e capacità devono prevenire abitudini devianti per gli alunni (bulli-

smo, fumo, uso di stupefacenti,…).

Le modalità per raggiungere risultati positivi possono consistere nell’attivazione

di percorsi educativi sulle problematiche connesse alla crescita affettiva e ses-

suale, sugli stili di vita attraverso una dettagliata documentazione

sull’educazione alimentare e sul rigetto di dipendenze (fumo, alcool, droghe),

sulla prevenzione degli infortuni e sulla sicurezza, su una sana attività fisica e/o

sportiva agonistica o non agonistica, sull’uso corretto dei farmaci, dei nuovi

mezzi di comunicazione (internet), sulla legalità.

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10.4.3 Scheda Progetto “BIBLIOTECA”

Ci si propone di accrescere le potenzialità comunicative degli alunni e le loro ca-

pacità critiche e relazionali, oltre quelle creative, attraverso un uso consueto del

libro ponendo la lettura, quotidiana e autonoma, come elemento strutturale nel-

la formazione.

Una facile realizzazione di questi propositi può ottenersi anche consigliando

l’impiego del libro elettronico in sostituzione di quello di carta, spesso non ben

visto dai ragazzi. È però importante che il mezzo tecnologico sia di tipo E–reader

e non un tablet o un computer portatile.

Questi ultimi due, infatti, avendo uno schermo retroilluminato, possono danneg-

giare la vista se usati in maniera prolungata.

Lo scopo è quello di promuovere un’emozione per la lettura, che vada oltre le

motivazioni dello studio e della ricerca, affondando la necessità di lettura nella

soddisfazione di un bisogno di evasione, di fantasia e di distrazione positiva.

Le fasi devono interessare:

o la catalogazione

o il potenziamento della biblioteca d’istituto

o l’informatizzazione del prestito dei volumi

o una mostra mercato

o la creazione di un giornale scolastico

o incontri con autori o lettori di prestigio come attori noti o poco noti.

Gli obiettivi possono identificarsi in:

] un potenziamento del linguaggio

] nella tenuta di attenzione e di concentrazione

] nella riflessione

] nella ricerca attraverso mezzi tecnologici

] nella possibilità di avvicinare l’alunno ai complessi temi dell’attualità

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10.4.4 Scheda Progetto “ORIENTAMENTO”

Così come detta la Risoluzione dell’U.E. del 18 maggio 2004,

l’Orientamento è un processo che permette a tutti in generale, e agli

studenti in particolare, di prendere coscienza delle proprie capacità,

attitudini, competenze finalizzandole ad un proprio progetto di vita.

L’Orientamento passa per la fase di ingresso e, quindi, si interfaccia

con il progetto Accoglienza, per la fase in itinere e per la fase in uscita.

Nella fase d’ingresso le strategie educative intervengono attraverso la

presentazione del corso di studi e del regolamento d’istituto; nella

somministrazione di test d’ingresso, nell’incontro tra i coordinatori di

classe e i genitori degli alunni.

Nella fase in itinere i docenti si sforzano, adottando tutte le strategie

didattiche necessarie, per permettere agli allievi di superare le diffi-

coltà inziali di ambientamento, Faranno inoltre emergere, per ogni

alunno, le attitudini e gli interessi propri.

Nella fase di uscita, al quinto anno, saranno fornite agli studenti tutti

gli ausili (informazioni, documenti, e/o incontri con i rappresentanti

territoriali, indicazioni per i percorsi universitari, i corsi professiona-

lizzanti e altro) per favorire, sviluppando le proprie competenze e ca-

pacità, l’inserimento nella vita da cittadino.

Anche le visite guidate, frutto della programmazione dei singoli docen-

ti, possono vedersi sia nell’ottica dell’arricchimento di quanto appreso

nelle attività curriculari e sia come fase di aggregazione e integrazione.

Anche il favorire le attività sportive delle varie classi, e di qualche al-

lievo in particolare negli impegni agonistici, può essere annoverato nel

progetto finalizzato all’orientamento.

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10.4.5 Scheda Progetto “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO”

Il decreto ministeriale del 5.06.2014, a firma dei ministri del MIUR, del LAVORO

e delle POLITICHE SOCIALI e dell’ECONOMIA e delle FINANZE, che ha decretato

l’avvio di un programma sperimentale per lo svolgimento di un periodo di for-

mazione in azienda, raccoglie in realtà, migliorandoli e valorizzandoli, tutti i con-

tenuti positivi delle vecchie attività stagistiche e dei vecchi percorsi di alternan-

za scuola lavoro.

Il programma, infatti, è finalizzato all’acquisizione, da parte dello studente, del

diploma di istruzione secondaria superiore attraverso una esperienza di ap-

prendistato, utile e necessaria, per inserirsi in un contesto aziendale lavorativo.

Il progetto prevede di realizzare un profilo educativo con competenze tecniche

che raccordino il percorso di studi curriculare con le attività spendibili nel mer-

cato del lavoro.

Tale raccordo deve evidenziare le attitudini e le capacità personali, accrescendo

le motivazioni individuali, attraverso rapporti sinergici tra imprese territoriali e

istituzione scolastica.

A prescindere dalla tipologia delle imprese, dai loro requisiti, dalle convenzioni

tra scuola e azienda, dai diritti e dai doveri di ogni attore in gioco, dalla flessibili-

tà che deve caratterizzare ogni percorso, è necessario che gli intervalli temporali

usati consistano in almeno 400 ore nel II biennio e nel V anno per gli istituti tec-

nici e professionali, e in almeno 200 ore nel II biennio e nel V anno per i licei.

In questo numero di ore si devono poi dedicare spazi-ore alla sicurezza e

all’orientamento professionale.

Questi percorsi, con i rispettivi limiti, devono essere garantiti con diverse attività

di verifica, che confluiranno poi nella valutazione, nella certificazione e nel rico-

noscimento dei crediti formativi.

Anche la formulazione della terza prova degli esami di stato, conclusivi del corso

di studi, deve tener conto dell’attività aziendale svolta dallo studente.

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10.4.6 Scheda Progetto “RECUPERO DELLA LINGUA ITALIANA AT-

TRAVERSO LE CANZONI DEI CANTAUTORI”

Ci si propone di accrescere le capacità comunicative e relazionali degli alunni, ol-

tre le loro capacità critiche, attraverso l’analisi del testo e l’analisi musicale di

diversi e più brani dei cantautori italiani degli ultimi decenni, con l’accento, in

particolare, su quelli contemporanei.

I brani saranno, quando possibile, eseguiti strumentalmente e vocalmente dagli

stessi alunni con l’ausilio del docente di musica che sarà insieme agli allievi

l’altro protagonista del percorso progettuale.

La interpretazione e la eventuale rielaborazione dei testi permetteranno un uso

consapevole e una comprensione appropriata del lessico, della sintassi e della

semantica della lingua italiana.

I brani analizzati e trattati possono essere proposti sia dagli insegnanti che dagli

allievi.

Il progetto sarà esplicitato nel dettaglio all’atto della conoscenza dei partecipanti

in base ai loro interessi e alle loro attitudini, anche pratiche.

Sono necessari, per la realizzazione del progetto, alcuni strumenti musicali, al-

meno una tastiera, una chitarra e un dispositivo a percussione.

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10.4.7 Scheda Progetto “SPORTELLO DI ASCOLTO E DI RECUPERO”

PREMESSA

La legge 162 del 1990, con le sue modifiche e integrazioni, e il Testo Unico 309,

sempre del 1990, prevedevano la presenza nelle scuole dei Centri di Informa-

zione e Consulenza (C.I.C.), per migliorare, sostanzialmente, la qualità globale

della vita a partire dall’universo scolastico. Tale istituzione, però, non ha sempre

assolto il proprio compito. Devono soddisfare questi impegni, infatti, o psicologi

e/o sociologi e/o pedagoghi del territorio e/o degli EE. LL. oppure professori

formati a tale bisogna; ciò anche a fronte di mancanza di fondi mirati a ricono-

scere ufficialmente il ruolo di counselor.

La scuola ha come mission la formazione dell’individuo, promuovendone il be-

nessere fisico, psicologico e relazionale. Raggiungere questo obiettivo, però, ri-

sulta molte volte difficile, in quanto, si presenta, spesso, l’ostacolo di superare il

concetto di scuola come luogo destinato alla sola trasmissione culturale e/o no-

zionistica. Tale difficoltà, sovente, si registra, in maniera più marcata sia nei do-

centi, e sia nei genitori, e sia negli studenti, che anelano a un confronto relazio-

nale con gli adulti e, in generale, con i propri compagni.

Si evidenzia in particolare che, nonostante i reiterati tentativi di coinvolgere i

genitori nella crescita degli allievi, non sempre questi si sentano responsabili

degli esiti formativi dei propri figli, avendo delegato la scuola per tale compito.

Dal punto di vista degli allievi poi, si registra, spesso, una difficoltà ad interfac-

ciarsi con personale estraneo alla scuola, come, ad esempio, gli psicologi delle

ASL che hanno cercato di surrogare la figura del counselor. Tale difficoltà è ad-

debitabile , quasi esclusivamente, a timidezza, ad insicurezza e/o a mancanza di

fiducia in sé stessi.

Analizzando vari casi si è potuto constatare che tale insicurezza sgorga da diver-

se cause: una, ad esempio, è quella di non aver fornito un opportuno orienta-

mento allo studente quando ha operato la sua scelta di studio; più spesso si è re-

gistrata questa mancanza di sicurezza come addebitabile a mancanza di metodo

di studio o ad una scarsa confidenza con i contenuti delle diverse materie.

È venuto naturale, consequenzialmente, pensare che coniugare i vantaggi che

derivano da uno sportello di informazione e consulenza propriamente detto e

quelli mutuabili dal seguire con profitto diversi corsi di recupero, opportuni an-

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che perché molti studenti svolgono attività di lavoro, possa agevolare gli allievi

nella loro crescita in senso lato.

MODALITÀ ATTUATIVE PER LO SPORTELLO DI ASCOLTO E DI RECUPERO

Gli adolescenti che vogliono adire questo servizio o seguire corsi di recupero,

devono presentare un modulo di richiesta compilato dai genitori. Nel caso siano

maggiorenni gli studenti che vogliono avvicinarsi a queste attività devono,

ugualmente, presentare un modulo di richiesta firmato, però, da loro.

I percorsi, anche per gli studenti parzialmente impegnati in ambito lavorativo,

devono essere annotati su appositi registri, con la specifica degli allievi impe-

gnati, dei giorni interessati, delle attività svolte e dei tempi impiegati, ovviamen-

te, nelle ore extracurricolari.

OBIETTIVI

L’attivazione di questo servizio fornirà agli allievi:

un’occasione di recupero delle materie curricolari

un’occasione di recupero delle attività laboratoriali

un’occasione di ascolto, accoglienza e accettazione permettendo

l’elaborazione di un sapere spendibile nella scuola e per il futuro e formu-

lato dal punto di vista dello studente, relativo alle sue esigenze formative,

psicologiche e sociali

un’occasione di sostegno alla crescita, di orientamento, di gestione e/o di

risoluzione di conflitti interiori o proiettati esternamente

METODOLOGIE

Per gli studenti:

un’occasione di recupero e di approfondimento di materie curricolari con

propri insegnanti o insegnanti diversi delle stesse materie

almeno un’ora quotidiana disponibile per ascolto di tipo psicopedagogico

e interventi sia su singoli che su gruppi o in consigli di classe che ne chie-

dessero l’azione

Per i genitori:

I genitori che vogliono avvalersi di questo sportello, ovviamente nelle sole ore di

ascolto, possono potenziare:

l’esercizio della propria genitorialità in modo pieno e consapevole

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l’empowerment delle proprie competenze educative.

MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROGETTO

Riunioni periodiche, in itinere, anche con i referenti all’orientamento e

all’educazione alla salute. Da queste possono scaturire modifiche

all’impostazione iniziale in seguito al maturare di esigenze particolari, non po-

tendosi per la natura del progetto pianificare le diverse azioni

Un report, di tutto quanto emerso nello svolgimento del percorso, alla conclusio-

ne annuale delle attività che deve essere redatto collettivamente.

Lo sportello, per la cui realizzazione risultano presenti in istituto tutte le risorse

umane, può essere attivo tutto l’a.s. nelle ore extracurricolari del singolo allievo

aderente al percorso, secondo l’orario allegato.

Tale orario è strutturato in due branche: una relativa agli istituti tecnici (sia tec-

nologici per L’Elettronica e l’Elettrotecnica e per l’Informatica e le Telecomuni-

cazioni, sia economico per il Turismo), e una che riguarda il Liceo delle Scienze

Umane e l’Istituto Professionali per i Servizi Socio Sanitari. È poi costruito in

maniera tale da assicurare l’ascolto e il recupero delle lezioni per gli alunni dei

corsi mattutini nelle ore pomeridiane (dalle ore 14:30 alle 19:30), e, per gli

alunni dei corsi pomeridiani nelle ore mattutine (dalle ore 8:30 alle ore 13:30).

I professori che svolgeranno le attività di recupero nelle varie materie, e quelli

che terranno l’attività di ascolto, come si evince dall’orario, non saranno sempre

gli stessi ma, sicuramente, avranno le competenze necessarie. Essi si sono resi

disponibili per aiutare gli allievi in difficoltà senza alcun onere per l’istituzione

scolastica.

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10.4.8 MODELLO DEL FORM PER LA RACCOLTA DATI POST-DIPLOMA


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