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ADMO NOTIZIE nr.17

Date post: 19-Mar-2016
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RIVISTA di ADMO
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Sommario Ing. Francesco Biagioli Presidente ADMO Federazione Italiana Anno IX - dicembre 2001 Editore: ADMO - Via Aldini 72, 20157 Milano Telefono 02 39000855 Direttore responsabile: Renato Picardi Direttore editoriale: Francesco Biagioli Caporedattore: Beatrice Bosi Redazione: Erica Brunazzi, Cristina Trezzi Coordinamento: Proedi Editore Telefono 02 34995.1 Per l’iconografia: Mirabilandia, Studio GBR, Studio Merlino, Tipolitografia FG Realizzazione editoriale: Proedi Editore Impianti: New Color Comp (Milano) Stampa: Seregni Industrie Grafiche Paderno Dugnano (Milano) Autorizzazione Tribunale di Milano n. 506 del 13/11/1993 – Spedizione in abbonamento postale art. 2, comma 20/C, legge 662/96 – Filiale di Milano ADMO Notizie viene inviato a tutti i soci donatori e sostenitori, in ogni momento i nostri soci possono secondo la legge 675/96 art. 13 avere accesso ai dati che li riguardano, chiederne la modifica o la cancellazione, opporsi al loro utilizzo scrivendo a: ADMO - Via Aldini 72, 20157 Milano. Tiratura: 170.000 copie Notizie Periodico d’informazione dell’Associazione Donatori Midollo Osseo 17 Notizie Cellule staminali: presente e futuro Un anno di assistenza domiciliare al Gaslini. Fattibilità e prospettive L’inaugurazione del Centro Trapianti di Midollo Osseo dell’Ospedale Cervello di Palermo Trapianto di cellule staminali emopoietiche e non emopoietiche: progressi e prospettive ADMO a Mirabilandia La Giornata del Sorriso Viterbo 5-6-7 ottobre 2001 Consiglio Nazionale ADMO Federazione Italiana La scuola della solidarietà La scuola: una fonte importante di potenziali donatori ADMO in Italia Segue a pag. 2 I l Consiglio Nazionale dei primi di otto- bre ci ha fatto vivere giornate intense di avvenimenti e di contenuti. ADMO Lazio, con Roberto Congedi e Paola Mas- sarelli, ha organizzato tutto nel minimo dettaglio, coniugando bene i momenti di celebrazione con quelli di lavoro. Grazie! Qui vorrei evidenziare alcuni aspetti che ritengo particolarmente importanti per ADMO nel prossimo futuro. La collaborazione internazionale Il Consiglio Nazionale di Genova del 1999 aveva fatto il primo passo con gli inter- Viterbo e… gli allori Sommario 2 5 7 9 13 12 15 17 16 venti del registro francese e di quello austriaco, a Viterbo si è colta l’opportu- nità di una migliore conoscenza del regi- stro Anthony Nolan (GB). È sempre molto interessante scambiare informazioni con altri e capire il modo di agire del volontariato nei Paesi esteri. Non solo quindi dovremmo mantenere vivi e operanti i contatti già stabiliti, ma anche aprirne di nuovi con tutte le ini- ziative possibili. In proposito ADMO ha prodotto, anche in versione inglese, una cassetta VHS che presenta la nostra Associazione e la dona- zione di midollo osseo ed è già disponi- bile presso la Segreteria di Milano. Per le varie iniziative che si possono promuo- vere in Italia esiste anche la versione CD Rom che, oltre al filmato, riproduce il sito internet ADMO. http://www.admo.it La collaborazione con altre associazioni Per la prima volta il Consiglio Naziona- le si è aperto ad interventi di altre asso- ciazioni, in particolare sono intervenute ADISCO, AIDO e FIAGOP. Anche su que- sta linea mi auguro che si possano met- tere in atto i propositi di comune inte- resse con attività concrete: la raccolta di sangue cordonale, compito precipuo del- l’ADISCO, deve essere considerata come ulteriore potente possibilità di cura del- le leucemie e non, come spesso si affer- ma e si legge, come terapia alternativa al trapianto di midollo osseo da donatore volontario. ADMO deve agevolare que- sto concetto e nello stesso tempo deve battersi, insieme con ADISCO, per evitare la proliferazione delle banche cordonali
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Page 1: ADMO NOTIZIE nr.17

Sommario

Ing. Francesco BiagioliPresidente ADMO Federazione Italiana

Anno IX - dicembre 2001Editore: ADMO - Via Aldini 72, 20157 Milano

Telefono 02 39000855Direttore responsabile: Renato PicardiDirettore editoriale: Francesco Biagioli

Caporedattore: Beatrice BosiRedazione: Erica Brunazzi, Cristina Trezzi

Coordinamento: Proedi EditoreTelefono 02 34995.1

Per l’iconografia: Mirabilandia, Studio GBR, Studio Merlino, Tipolitografia FG

Realizzazione editoriale: Proedi EditoreImpianti: New Color Comp (Milano)Stampa: Seregni Industrie Grafiche

Paderno Dugnano (Milano)

Autorizzazione Tribunale di Milano n. 506 del 13/11/1993 – Spedizione in abbonamento postale art.

2, comma 20/C, legge 662/96 – Filiale di Milano

ADMO Notizie viene inviato a tutti i soci donatori e sostenitori, in ogni momento i nostri soci possono secondo la legge 675/96

art. 13 avere accesso ai dati che li riguardano, chiederne la modifica o la cancellazione, opporsi al loro utilizzo scrivendo a:

ADMO - Via Aldini 72, 20157 Milano.

Tiratura: 170.000 copie

NotiziePeriodico d’ informazione del l ’Associazione Donatori Midollo Osseo 17

NotizieCellule staminali: presente e futuro

Un anno di assistenza domiciliare al Gaslini. Fattibilità e prospettive

L’inaugurazione del Centro Trapianti di Midollo Osseo dell’Ospedale Cervello di Palermo

Trapianto di cellule staminali emopoietiche e non emopoietiche: progressi e prospettive

ADMO a Mirabilandia La Giornata del Sorriso

Viterbo 5-6-7 ottobre 2001 Consiglio Nazionale ADMO Federazione Italiana

La scuola della solidarietà

La scuola: una fonte importante di potenziali donatori

ADMO in Italia

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Il Consiglio Nazionale dei primi di otto-bre ci ha fatto vivere giornate intensedi avvenimenti e di contenuti. ADMO

Lazio, con Roberto Congedi e Paola Mas-sarelli, ha organizzato tutto nel minimodettaglio, coniugando bene i momenti dicelebrazione con quelli di lavoro. Grazie!Qui vorrei evidenziare alcuni aspetti cheritengo particolarmente importanti perADMO nel prossimo futuro.

La collaborazioneinternazionaleIl Consiglio Nazionale di Genova del 1999aveva fatto il primo passo con gli inter-

Viterbo e… gli allori

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venti del registro francese e di quelloaustriaco, a Viterbo si è colta l’opportu-nità di una migliore conoscenza del regi-stro Anthony Nolan (GB). È sempre molto interessante scambiareinformazioni con altri e capire il modo diagire del volontariato nei Paesi esteri.Non solo quindi dovremmo mantenerevivi e operanti i contatti già stabiliti, maanche aprirne di nuovi con tutte le ini-ziative possibili. In proposito ADMO ha prodotto, anchein versione inglese, una cassetta VHS chepresenta la nostra Associazione e la dona-zione di midollo osseo ed è già disponi-bile presso la Segreteria di Milano. Per levarie iniziative che si possono promuo-vere in Italia esiste anche la versione CDRom che, oltre al filmato, riproduce il sitointernet ADMO.

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La collaborazione con altre associazioni Per la prima volta il Consiglio Naziona-le si è aperto ad interventi di altre asso-ciazioni, in particolare sono intervenuteADISCO, AIDO e FIAGOP. Anche su que-sta linea mi auguro che si possano met-tere in atto i propositi di comune inte-resse con attività concrete: la raccolta disangue cordonale, compito precipuo del-l’ADISCO, deve essere considerata comeulteriore potente possibilità di cura del-le leucemie e non, come spesso si affer-ma e si legge, come terapia alternativa altrapianto di midollo osseo da donatorevolontario. ADMO deve agevolare que-sto concetto e nello stesso tempo devebattersi, insieme con ADISCO, per evitarela proliferazione delle banche cordonali

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Simona Sica, Luca Laurenti, Giuseppe LeoneDivisione di Ematologia Università Cattolica del Sacro Cuore - Roma

Q uando si parla di cellule stamina-li devono essere definite, per pri-ma cosa, le caratteristiche biolo-

giche che il concetto di staminalità impli-ca: la capacità di autorinnovarsi di talicellule, la loro lunga sopravvivenza, l’am-pio repertorio differenziativo e, infine, lacapacità di differenziare in elementi fun-zionalmente attivi. Esse sono pertanto ingrado non solo di rigenerarsi, ma anchedi dar vita a cellule figlie specializzate.Cellule di questo tipo sono rintracciabili

in diversi tessuti umani.Le cellule staminali possiedono inoltreun’organizzazione gerarchica al cui api-ce è possibile trovare quelle che possie-dono tutte e tre le funzioni di autorinno-vamento, proliferazione e differenziazio-ne, e definite staminali vere (totipotenti).Queste ultime sono in grado di generareelementi pluripotenti che amplificano ilcompartimento proliferativo e si impe-gnano in filiere differenziative distinte,con la conseguente produzione di proge-nitori unipotenti che completeranno ilpercorso generando elementi funzional-mente specializzati. (figura 1)Così, se è vero che alcuni tessuti sono com-posti da cellule specializzate originate nel-le fasi precoci della vita di un individuo

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Cellule staminali: presente e futuro

e dei relativi consorzi, inutile e dan-nosa sotto il profilo etico per la dona-trice, di tutela per il paziente, ed eco-nomico per la collettività.Con AIDO, come pure con AVIS chenon è potuta intervenire direttamenteper concomitanza di impegni, si sonogià stabilite azioni comuni, pur con ladovuta diversa specificità della dona-zione, per la sensibilizzazione alla soli-darietà, in particolare dei giovani inprossimità della maggiore età.Con la Federazione dei Genitori s’in-travedono ampi spazi di comune inte-resse nell’età pediatrica e si confermala volontà di ADMO e FIAGOP dirafforzare una collaborazione nata piùdi dieci anni fa.

Il ruolo strategico di ADMO Viterbo è stato importante per dimo-strare la vitalità di un’associazione checontribuisce all’incremento, notevo-le anno dopo anno, del numero deitrapianti eseguiti in Italia attraversoun patrimonio (gli iscrittiall’I.B.M.D.R.) che nessuna risorsa eco-nomica, per quanto cospicua, sarebbemai e poi mai riuscita a rendere dispo-nibile per tutti coloro che ne hanno biso-gno. È stupendo vedere concretamenteoperante la solidarietà mondiale e loscambio sempre più numeroso di dona-zioni di midollo osseo tra nazione enazione. Ci sono però ancora tante cose da fare.Ne cito alcune: la legge n. 52/2001, cheADMO ha fatto approvare, non è anco-ra operativa (manca il regolamento, laCommissione non è stata ancora nomi-nata...); il tempo per la ricerca del dona-tore è ancora eccessivamente lungo; idonatori nel Centro/Sud sono troppopochi rispetto all’obiettivo medio di 500donatori ogni 100.000 abitanti; si riscon-trano quotidianamente troppe difficoltàper essere tipizzati (cosa ancora più gra-ve si verificano addirittura anche con-trarietà, talvolta forti, ad effettuare il pri-mo prelievo di sangue); esistono troppicasi di irreperibilità, per cambio di resi-denza, del donatore iscritto anche a cau-sa della legge sulla privacy.

In conclusione: noi di ADMO siamosenza alcun dubbio bravi, ma non pos-siamo permetterci di dormire sugliallori. Molti pazienti confidano in noi,non deludiamoli!

Segue da pag. 1

Figura 1 - Organizzazione gerarchica delle cellule staminali ematopoietiche

CELLULE STAMINALI

PROGENITORI

PRECURSORI

CELLULEMATURE

IN VIVO IN VITRO AUTORINNOVAMENTO

CD34+

RICOSTRUZIONEDELL’EMOPOIESI

LONG TERM CULTUREINITIALING CELL. (LTCIC)

CD38-

CD34+HLA-DR-/+

flt-3R+/-

CD10+

B T

CD34+flt-3R+/-HLA-DR+

LINFOPOIESIMIELOPOIESI

CD38-c-kitR+

CD38+

CFU-Mix(CFU-GEMM)

CFU-b-M-E

CD71+

CFU-EoCFU-GCFU-M

CFU-GM

CFU-b BFU-ECFU-MEGA

CD61+ CD45+

HLA-DR+

c-kitR+CULTURE DI CELLULE BLASTICHECD38-

HLA-DR-+++

++

+

DIFFERENZAZIONE

HLA-DR+TdrCD38+

CD33+/-c-kitR+

CD45RA+HLA-DR+

CD33+CD38+CD13+

HLA-DR+

MONOBLASTI

PROMONOCITA

MONOCITA

MIELOBLASTI

PROMIELOCITA

MIELOCITA N-Eo-B

NEUTROFILO-EOSINOFILOBASOFILO

MEGACARIOBLASTI

MECARIOCITA

PIASTRINE

PROERITROPLASTICI

ERITOBLASTI

ERITROCITI

MATURAZIONE

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e non più soggette a rinnovamento duran-te la vita adulta (come ad esempio gli ovo-citi), altri tessuti sono soggetti ad un con-tinuo rinnovamento proprio ad opera del-le cellule staminali (sistema ematopoieti-co, epitelio intestinale, ecc.).Le evidenze sperimentali fino ad ora avva-lorate identificano nei cosidetti “proge-nitori CD34+” gli elementi più immaturidelle cellule del sangue e quindi il com-partimento più rilevante in termini di atti-vità staminale.

Sulla base di tali caratteristiche le cellulestaminali CD34+ vengono impiegate cli-nicamente sia nel trapianto allogenico, sianei casi di trapianto autologo A scopo trapiantologico tre differenti “sor-genti” possono essere utilizzate per il pre-lievo di queste cellule: il sangue midollare,il sangue periferico mobilizzato e il san-gue di cordone. ● Il prelievo dal sangue midollare riccodi cellule staminali ha luogo attraversoaspirati multipli dalla cresta iliacaposteriore eseguiti in anestesia generale; ● la raccolta di cellule staminali delsangue periferico implica, invece, laraccolta di concentrati leucocitari,mediante separatori cellulari, dopo sti-molazione con fattori di crescita granu-locitari capaci di mobilizzare le cellule h

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Nei casi di trapianto autologo ad esserereinfuse al paziente sono invece le suestesse cellule staminali ematopoietiche,raccolte in una fase della malattia in cuiil coinvolgimento neoplastico dell’ema-topoiesi era minimo o inesistente. Negliultimi anni sono state attuate delle pro-cedure di “purging” delle cellule stami-nali raccolte che permettono di rimuove-re, attraverso metodiche sia di selezionepositiva che di selezione negativa, l’e-ventuale quota di cellule neoplastiche o

di linfociti presenti. Per selezione positiva siintendono quelle proce-dure che consentono dipurificare, coniugandolead esempio con anticor-pi monoclonali, celluleCD34+ scartando la rima-nente parte della raccol-ta contenente linfociti edeventuali cellule neopla-stiche. (figura 2) Per sele-zione negativa si inten-dono, per contro, quelleprocedure capaci dirimuovere selettivamen-te cellule neoplastichedalla raccolta leucafere-tica. Tali procedure han-no trovato numeroseapplicazioni nella prati-ca clinica. La riduzionedella quota di cellule neo-plastiche contenute nel-la raccolta leucaferetica(selezione positiva e/onegativa) trova applica-zione soprattutto nelleprocedure di autotra-

Segue a pag. 4

CD34+ dal midollo emopoietico al san-gue periferico;● infine, dal prelievo di sangue dallavena ombelicale dopo il secondamento(sangue di cordone) si ottengono unnumero adeguato di cellule CD34+ uti-lizzabili a scopo trapiantologico.Il concetto terapeutico che sta alla basedelle procedure trapiantologiche è la sosti-tuzione di una funzione ematopoieticacompromessa con quella di un donatorecompatibile sano (trapianto allogenico).

Perché tale sostituzione sia possibile ilpaziente deve essere “preparato” attra-verso la somministrazione di un tratta-mento mielotossico ed immunosoppres-sivo che permette l’ablazione dell’emo-poiesi del ricevente e l’eradicazione del-la componente maligna. La fase successivaal trapianto è caratterizzata da un tratta-mento immunosoppressivo per la pre-venzione della malattia da trapianto con-tro l’ospite (GVHD) generata dai linfoci-ti del donatore che riconoscono comeestranei i tessuti del ricevente (cute, siste-ma gastro-enterico, fegato, polmone, ecc.)e da terapia di supporto (emazie, piastri-ne e terapia antibiotica) volta a correg-gere l’anemia, la sindrome emorragica el’eventuale febbre insorta nel periodo diaplasia midollare.

Figura 2 - Selezione positiva delle cellule staminali mediante anticorpo monoclonale CD34+

1. Bone Marrow

12.8 antibody withbiotin

Column ofAvidin CoatedBeads

Removed byAgitation

Non-Target CellsCD34 Depleted

Target CellsCD34 Enriched

2.

4. 5.

3.

Avidin

DOTTOR LUCA LAURENTI

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Figura 3 - Plasticità delle cellule staminali

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pianto, laddove il paziente mostra una loca-lizzazione di malattia a livello midollare. Larimozione di linfociti dalla raccolta di cellu-le staminali trova invece indicazione nelleprocedure allotrapiantologiche qualora sivoglia ridurre il rischio di GVHD causatadai linfociti contenuti nella raccolta.Rispetto alle applicazioni terapeutiche del-le cellule staminali, studi recenti ne hannomesso in evidenza un’ulteriore caratteristi-ca che ne potrebbe ampliare lo spettro diintervento. È stato infatti dimostrato che talicellule sono in grado di intraprendere pro-cessi differenziativi che generano elementicostituenti organi o sistemi diversi da quel-lo di origine1. Tale proprietà è definita “plasticità” dellacellula staminale e consiste nella capacitàdella cellula di percorrere percorsi diffe-renziativi multipli, cioè di transdifferenzia-re verso tessuti di origine diversa da quel-lo emopoietico; ciò suggerisce anche la pos-sibilità che il compartimento staminale sia

costituito da elementi comuni in tutti i tes-suti o, almeno, comuni per alcuni tessuti.(figura 3)In particolare si è visto che cellule stamina-li isolate dal sistema nervoso centrale pos-sono ripopolare il sistema ematopoietico neitopi irradiati con dosi subletali di radiazio-ni2. Esperimenti condotti in direzione oppo-sta dimostrano che elementi di natura stro-male isolati dal midollo osseo umano o muri-no producono, in opportune condizioni, cel-lule muscolari, della glia, epatociti e cellu-le neuronali (BIBL: Pittenger, Sanchez, Wood-bury). Un ulteriore studio su topi dimostra,inoltre, che cellule primordiali di chiaraappartenenza ematopoietica (dimostratadalla presenza su queste cellule dell’anti-gene comune leucocitario CD45) rigenera-no il fegato e la funzione epatica degli stes-si animali3. Recentemente è stato dimostra-to che iniettando a topi affetti da infartomiocardico acuto, in prossimità della lesio-ne cardiaca, cellule staminali del sangueperiferico raccolte da topi singenici dopo

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Segue da pag. 3

Bibliografia

1) R. McKay, Stem cells-hype andhope, Nature, 2000, 406(6794), pp. 361-364.

2) CRR. Bjorson et al., Turningbrain into blood: a hematopoieticfate adopted by adult neuralstemcells in vivo, Science, 1999,283(5401), pp. 534-537.

3) E. Lagasse et al., Purifiedhematopoietic stem cells can diffe-rentiate into hepatocytes in vivo,Nature Medicine, 2000, 6(11), pp. 1229-1234.

4) Orlic et al., Mobilized bonemarrow cells repair the infarctedheart, improving function and sur-vival. Proc Natl Acd Sci USA2001 28; 98: 10344-9.

5) MR. Alison et al., Hepatocytesfrom non-hepatic adult stem cells,Nature, 2000, 406(6793), p. 257.

6) ND. Theise et al., Liver frombone marrow in humans, Hepato-logy, 2000, 32(1), pp. 11-16.

stimolazione con fattori di crescita, le cel-lule staminali erano capaci di differenzia-re in miociti e strutture vascolari miglio-rando la funzionalità cardiaca4. Valutazio-ni condotte sull’uomo hanno altresì dimo-strato che in pazienti sottoposti a trapian-to di midollo allogenico gli elementi midol-lari trapiantati possono generare epatociti,vicariando quindi la funzione staminale alivello epatico5 e 6. Le attuali conoscenze sulla biologia dellecellule staminali umane e sulla loro “pla-sticità” lasciano intravedere un loro possi-bile impiego nelle terapie di rimpiazzo tes-sutale, laddove insulti di diversa naturaabbiano compromesso le funzioni di orga-ni vitali o insostituibili.

2X

Encefalo

Cute

Midollo spinale

Intestino

Epatociti

Polmone

Stomaco

Sangue

Muscolo scheletrico

Muscolo cardiaco

S egnaliamo ai nostri lettori il sito internetwww.ritornoallavita.it che presenta il libro “Ritorno

alla Vita” di Emilio Bonicelli.L’autore, giornalista e docente, racconta il suo cammino di lotta contro una leucemia mieloide cronica. Un percorso, al limite estremo tra la vita e la morte, reso possibile da un trapianto di midollo osseo da donatore non consanguineo.

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progettato un programma di assistenza e tera-pia domiciliare nell’ambito del Dipartimento.Sono stati considerati eleggibili a questo tipodi assistenza tutti i bambini domiciliati a Geno-va in condizioni cliniche stabili e non critichecon la necessità di eseguire una o più delleseguenti procedure:● somministrazione di terapia endovenosa;● somministrazione di nutrizione parenterale;● supporto trasfusionale;● esami del sangue;● gestione del catetere venoso centrale;● somministrazione di terapie palliative

e/o del dolore.

Nel caso di episodi febbrili in pazienti nonneutropenici, l’indicazione all’assistenza domi-ciliare è stata valutata sulla base delle condi-zioni generali e dello stato ematologico. Vice-versa, i bambini neutropenici non sono staticonsiderati eleggibili al trattamento domici-liare sebbene la possibilità di una dimissioneprecoce sia stata prevista in alcuni casi sele-zionati. In tutti i casi, un solido supporto pra-tico ed emotivo ed il consenso informato daparte dei genitori sono stati considerati crite-ri di inclusione essenziali. Il programma, coor-dinato da un medico supervisore, è stato avvia-to nell’aprile 2000 con la presenza di un medi-co ed un’infermiera assunti dall’Istituto con uncontratto annuale, finanziato dall’Associazio-ne Bambino Emopatico ed Oncologico (ABEO).Dal gennaio 2001 lo staff è stato ampliato conl’aggiunta di un medico, di un’infermiera e diuna psicologa. Il supporto trasfusionale e dilaboratorio, oltre alla fornitura di farmaci sonostati garantiti dai Servizi dell’Istituto. Il costomedio di assistenza domiciliare per pazienteè stato calcolato in 150 Euro, sulla base del

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Maurizio Miano, Luca Manfredini, Alberto Garaventa, Sara Fieramosca, Rita Tanasini, Monica Leimer, Giorgio DiniDipartimento di Ematologia ed OncologiaIstituto G. Gaslini - Genova

IntroduzioneNonostante i continui progressi scientifici edun tasso di guarigione che supera il 70%, itumori e le leucemie rappresentano la secon-da causa di morte in età pediatrica, precedu-ti dagli incidenti. I bambini affetti da neopla-sia vengono sottoposti a frequenti e lunghiricoveri per la somministrazione di chemio-terapici e per il trattamento delle complican-ze tossiche ed infettive da essa dipendenti.Tali evenienze sono ancor più comuni nel casodi pazienti sottoposti a trapianto di midollo iquali, nei mesi successi all’attecchimento, pos-sono sviluppare complicazioni che frequen-temente prolungano i tempi della convale-scenza. Tali complicanze, spesso, non richie-dono un monitoraggio continuo da parte delpersonale medico ed infermieristico, per cui,con un’adeguata assistenza, potrebbero esse-re gestite per alcuni periodi a domicilio. La possibilità di assistere a domicilio questipazienti ne ridurrebbe notevolmente i disagi.Una mirata assistenza domiciliare sarebbe inol-tre auspicabile anche per i bambini in fase ter-minale, per i quali tutte le energie sono desti-nate al mantenimento di un’adeguata qualitàdi vita. Oltre all’alleviamento dei disagi dei pazientie delle loro famiglie, un ritorno positivo siriscontrerebbe anche per la struttura ospeda-liera di riferimento con la riduzione dei costie con l’aumento della disponibilità di postiletto. Tuttavia, tale assistenza dovrebbe essere indi-rizzata a nuclei familiari selezionati in gradodi gestirla e da questa trarne beneficio. Sulla base di tali riflessioni è stato progettatoun programma di assistenza domiciliare nel-l’ambito del Dipartimento di Ematologia edOncologia Pediatrica dell’Istituto G. Gaslini

di Genova, con l’obiettivo di ridurre il disagiofisico e psicologico causato dalle prolungateospedalizzazioni, di rendere disponibili i postiletto per pazienti in condizioni cliniche piùcritiche e per ridurre i costi globali dell’assi-stenza.

A chi è destinata e come è organizzata

L’Istituto G. Gaslini è un Ospedale pediatricopresso il quale vengono diagnosticati circa 50casi di tumore l’anno. Il 60% circa dei pazien-ti proviene da aree di residenza distanti più di500 chilometri da Genova, prevalentementedal Sud Italia. I bambini residenti nell’areametropolitana genovese di solito trascorronoa casa gli intervalli tra i cicli di chemioterapia,mentre gran parte delle famiglie provenientida altre regioni viene ospitata presso un “hospi-ce” gestito dalla Croce Rossa Italiana o pres-so alcuni appartamenti gestiti da associazio-ni di volontariato. Da un’analisi preliminare effettuata presso ilDipartimento di Ematologia ed OncologiaPediatrica, si è evinto che circa il 30% dei bam-bini trattati in day hospital, con un’adeguataassistenza, avrebbero potuto essere trattati adomicilio. Sulla base di questi risultati è stato

Un anno di assistenzadomiciliare al Gaslini.Fattibilità e prospettive

<500mila

<150-500mila 20-50mila

<50-150mila <25mila

USAGermania

GiapponeFranciaIsraeleBelgioBrasile

InghilterraItaliaCanadaTalwanAustralia eNuova Zelanda

AustriaSveziaSpagnaCiproHong KongOlanda

TurchiaNorvegiaCecoslovacchiaSvizzeraFinlandiaSud AfricaRussiaIrlandaDanimarcaGreciaPoloniaUngheriaMessicoPortogalloIndiaSan MarinoSloveniaSlovacchiaCroazia

Segue a pag. 6

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costo medio per l’Istituto per le prestazioni ero-gate, oltre al costo del personale in servizio. Ilcosto di un giorno di ricovero ordinario nelreparto di degenza o in day hospital è stato cal-colato rispettivamente in 750 e 350 Euro.

I risultati ottenuti nel primo annoDurante il primo anno di attività (aprile 2000-aprile 2001) sono stati assistiti a domicilio 45pazienti di età compresa tra 1 mese e 19 anni(mediana 3 anni), le cui diagnosi sono espo-ste nella tabella qui sotto.

In 16 casi si è trattato di bambini sottoposti atrapianto di midollo. In 32 su 45 bambini sonostati eseguiti esami del sangue e/o terapieendovenose, in 5 casi, invece, l’assistenza domi-ciliare si è resa necessaria per addestrare i geni-tori all’utilizzo del catetere venoso centrale. Irimanenti 8 pazienti sono stati assistiti nella faseterminale della malattia per la somministra-zione di terapie di supporto e palliative. I bam-bini sono stati assistiti per un periodo compresotra 1 e 172 giorni (mediana 19 giorni). Sono sta-ti eseguiti 530 prelievi, 520 terapie antibiotiche,antivirali o antifungine e.v., 104 trasfusioni,100 somministrazioni di terapia antidolorifi-ca, 55 sedute di addestramento all’utilizzo delcatetere venoso centrale, 28 giorni di nutri-zione parenterale totale, 27 giorni di idrata-zione, e 5 medicazioni del CVC. Mediamentesono stati assistiti 4 pazienti ogni settimana(estremi 2-14) per un totale di 1364 giorni com-plessivi nell’ambito dei quali sono state ese-guite 881 visite che hanno evitato rispettiva-mente 551 ricoveri in day hospital e 330 gior-ni di ricovero in reparto. Il costo medio per paziente trattato a domici-

lio (2936 Euro, estremi 150-20700) è risultatosignificativamente inferiore al costo medioper paziente calcolato in caso di ricovero ospe-daliero per l’esecuzione delle stesse procedu-re (9785 euro, range 150-20700).Oltre alla soluzione dei problemi che aveva-no richiesto l’intervento a domicilio, la ragio-ne principale per la sospensione dell’assi-stenza è stata l’insorgenza di febbre in bam-bini neutropenici che ha richiesto il ricoveroin reparto. In un solo caso l’assistenza domi-ciliare è stata sospesa per una scarsa affidabilitàdel gruppo familiare.

QualchecommentoNegli ultimi anni l’assistenzamedico-infermieristica a domi-cilio è diventata una validaalternativa per molti malati cro-nici. Tuttavia, tale tipo di assi-stenza è quasi esclusivamenterivolto a pazienti adulti. Que-sta esperienza rappresenta unprimo esempio di assistenzadomiciliare nell’ambito di unDipartimento di Emato-Onco-logia Pediatrica. L’isolamento dalla vita di tut-ti i giorni rappresenta un’im-portante causa di sofferenzaper i bambini affetti da tumo-re o leucemia e per le loro fami-glie. La possibilità di ridurre lafrequenza e la durata dell’o-spedalizzazione permette dimigliorarne la qualità di vita.

Infatti, l’incalcolabile vantaggio di questo ser-vizio è lo “stare a casa” di per sé. Questo per-mette al bambino di continuare a trascorrerele proprie giornate con dei ritmi quanto piùpossibile simili a quelli abituali, mantenere ilnucleo famigliare unito ed evitare lunghe sepa-razioni dal proprio ambiente. Tutto ciò per-mette ai genitori di inserire meglio l’eventomalattia nella loro più ampia esperienza divita, consentendo loro di mantenere moltedelle abitudini altrimenti stravolte dai fre-quenti ricoveri in ospedale. Gli stessi genitorivengono inoltre facilitati a mantenere un ruo-lo attivo nella gestione del bambino, ridu-cendo il rischio di delegare all’équipe curan-te anche alcuni compiti prettamente genito-riali. Il bambino, d’altra parte, viene messonelle condizioni di mantenere un ruolo atti-vo sulla malattia rafforzando la sua autosti-ma e ciò è importante per prevenire l’insor-genza di alcuni disturbi correlati alla sfera delcontrollo. La scelta dei nuclei familiari cui proporre que-sto tipo di assistenza deve essere molto benponderata. Tale scelta deve basarsi sulle capa-h

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cità dei familiari nel prendersi cura del bam-bino ammalato e nella gestione dei suoi biso-gni. Infatti, un solido supporto da parte deigenitori è indispensabile per poter eseguireun’adeguata assistenza medico-infermieristi-ca a domicilio. In secondo luogo, deve anche essere preso inconsiderazione il rischio dell’insorgenza disensazioni di abbandono in alcuni genitori chesi sentono confortati dalla presenza continuadel personale medico ed infermieristico. Que-sto rischio è più alto nel caso di famiglie pro-venienti da altre aree del Paese e quindi pri-ve di un auspicabile supporto sociale. Tutta-via, per buona parte di questi casi, l’”hospice”rappresenta una soluzione che permette dimantenere una discreta vita sociale in unambiente più riservato, rendendo altresì piùfacile il lavoro del personale in visita. Inoltre,i medici e le infermiere coinvolti nel pro-gramma appartengono alla stessa divisionein cui è stata diagnosticata la malattia ed impo-stata la terapia per cui viene mantenuto unforte legame con tutta l’équipe curante e, diconseguenza, viene ridotta la potenziale sen-sazione di abbandono da parte delle famiglie. La quantità ed il tipo di procedure eseguite adomicilio è dipeso sostanzialmente dal per-sonale in servizio. Grazie all’incremento del-l’équipe, negli ultimi quattro mesi il pro-gramma ha coinvolto un maggior numero dibambini. La prospettiva di aumentare il nume-ro di infermiere in servizio permetterebbe diseguire fino a 15-20 bambini al giorno, con-sentendo loro di poter eseguire anche alcunicicli di chemioterapia a domicilio. Dal punto di vista economico, il risparmio daparte dell’Ospedale è evidente, dal momentoche il costo medio per paziente trattato in assi-stenza domiciliare è risultato significativa-mente inferiore rispetto al costo medio perpaziente ospedalizzato. Ciò permetterebbedi utilizzare parte delle risorse risparmiatenell’assunzione di personale da inserire inquesto programma, così da ridurre ulterior-mente il numero di pazienti ospedalizzati. Questi risultati preliminari hanno dimostra-to che l’assistenza domiciliare è fattibile erappresenta una valida alternativa di curaper i bambini con tumore, migliorando la loroqualità di vita e riducendo i costi ed hannopertanto spinto la Fondazione Gaslini, l’A-BEO e l’Associazione Italiana Leucemie afinanziare la prosecuzione del progetto per ilprossimo biennio.

Il progetto di Assistenza domiciliare è statoreso possibile grazie al supporto economicodell’Associazione Bambino Emopatico edOncologico, della Fondazione Gaslini, del-l’Associazione Italiana Leucemie, della Fon-dazione Maruzza Léfèbre D’Ovidio.

Diagnosi N %

Neuroblastoma 12 27Leucemia Linfoblastica Acuta 10 22Leucemia Mieloide Acuta 5 11Sarcoma 4 9Tumori Sistema Nervoso Centrale 2 4Mielodisplasia 2 4Sarcoma di Ewing 2 4Linfoma Non Hodgkin 1 2Osteosarcoma 1 2Germinoma 1 2Malattia Granulomatosa Cronica 1 2Istiocitosi 1 2Tumore di Wilms 1 2Leucemia Mieloide Cronica 1 2Emofilia 1 2

Diagnosi dei pazienti assistiti a domicilio

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Attività del centro trapianti

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dalle Associazioni di volontariato, qualiADMO, ATMOS, AIL e altre ancora.Il completamento dei nuovi locali di degen-za è avvenuto nel luglio 2000, data in cuisono stati trasferiti i pazienti. L’inaugura-zione è avvenuta il 29 settembre 2000, alla pre-senza delle autorità nazionali, regionali elocali e con i rappresentanti della NazionaleCantanti, della Nazionale Piloti, di ADMO edelle altre Associazioni. Il centro occupa un’in-tera ala dell’ospedale ed è distri-buito su 4 livelli: seminterratocon laboratori di ricerca e labo-ratori HLA, pianterreno conambulatori e direzione, 1° pia-no con degenza convenzionalee day hospital, 2° piano con ilcentro per i trapianti di midol-lo osseo.Le caratteristiche del nuovoreparto hanno consentito unnetto miglioramento dell’assi-stenza ai pazienti, sia nelladegenza convenzionale sia inquella intensiva. Le stanze, par-ticolarmente ampie e con unmassimo di 3 letti, sono tutteclimatizzate e dotate di serviziigienici. Un’area a parte è statariservata ai ragazzi con la com-pagnia delle madri, ed un’altraad un centro di accoglienza

gestito da volontari, che quotidianamenteforniscono aiuto materiale e psicologico aipazienti e ai loro familiari. Attualmente ilCentro è diretto dal dott. Salvatore Mirto.Al 2° piano si estende il nuovo Centro Tra-pianti, il più moderno del Meridione d’Ita-lia. È dotato di impianti di aerazione filtratae a pressione positiva, di 9 camere sterili conservizi, di centralizzazione informatizzatadei dati vitali dei pazienti e di un sistema di

sorveglianza televisiva a circuito chiuso. L’u-nità è fornita di un’area di day hospital riser-vata ai pazienti trapiantati ed ai donatori dimidollo. Chi gira per quest’area spesso com-menta... “sembra di stare in America”! Eppu-re siamo nel profondo Sud, da dove non èpiù necessario prendere l’aereo per curare laleucemia.L’opera è comunque ancora incompleta, nelsenso che rimangono da ristrutturare partedei laboratori, i locali della Medicina Tra-sfusionale e una prestigiosa aula, che ospitòle cliniche pneumologiche quando in ospe-dale si curava la tubercolosi. A ricordare ilsanatorio oggi rimane solo la ridente cam-pagna circostante e la collina che sovrastal’ospedale, che ancor oggi, alle prime lucidell’alba, si tinge di uno splendido color rosa.Il numero complessivo di trapianti eseguiti,

Raimondo MarcenòMedicina Trasfusionale

Rosanna ScimèUnità Trapianto Midollo OsseoAzienda Ospedaliera “Vincenzo Cervello”Palermo

A proposito dell’inaugurazione dellanuova sede del Centro Trapianti diMidollo osseo dell’Ospedale Vincen-

zo Cervello di Palermo, sono due le date daricordare: il 2 giugno 1993 e il 29 settembre2000. Sette anni di differenza ma un unicofilo conduttore.Nel giugno del 1993 si svolgeva a Palermo unevento che ancora in città tutti ricordano: unamitica “Partita del Cuore” tra la nazionaledei cantanti e quella dei piloti di Formula1.Lo stadio della Favorita, che raramente ave-va avuto il tutto esaurito, quel giorno accol-se una folla festante che applaudiva tanti divie che, soprattutto, consentì di raccogliere oltremezzo miliardo, la base per cominciare a pen-sare alla creazione di un nuovo Centro Tra-pianti. Certamente quella cifra era insuffi-ciente, ma determinò una forte spinta a rac-cogliere i 4 miliardi necessari, di cui 2 e mez-zo furono resi disponibili dalla Regione Sici-lia e 1 e mezzo complessivamente dai fondidella Partita del Cuore e da quelli raccolti

L’inaugurazione del Centro Trapianti di Midollo Osseodell’Ospedale Cervello di Palermo

FOTO DI GRUPPO DEI VOLONTARI DI ADMO PALERMO

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01992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 1° sem.

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a partire dal 1989, si è gradualmente incre-mentato sino ad attestarsi su una media dicirca 70 per anno, che si prevede possa oraaumentare dopo il trasferimento nella nuo-va sede. Sono peraltro aumentati i trapianti“difficili”, così definibili per l’età del pazien-te, superiore ai 50 anni, per lo stato di malat-tia successivo alla prima remissione, per lanon familiarità del donatore, per la non com-pleta identità del sistema HLA. Nell’ultimoanno, in accordo con quella che è la tenden-za internazionale, sono state sviluppati nuo-vi protocolli di trapianto utilizzando terapiedi condizionamento di ridotta intensità. Conquesta procedura, nel 1° semestre del 2001,sono stati eseguiti in varie patologie emato-logiche 20 trapianti allogenici .Molto spazio è dedicato ai laboratori, cherappresentano la base indispensabile per ladiagnosi e la cura della malattie del sangue.Le indagini qui eseguite sono altamente spe-

cialistiche e alcune di esse, quali la citogene-tica oncologica e le indagini biomolecolaridelle leucemie e dell’HLA si rivolgono apazienti di tutta la regione.Le sezioni dei laboratori sono numerose evale la pena di elencarle: Morfologia e citoen-zimatica (oltre 5500 analisi per anno); Crio-preservazione (oltre 300 procedure per anno)di midollo osseo, di sangue periferico e pla-centare; Colture cellulari, indispensabili pervalutare la qualità e la capacità di attecchi-mento dei progenitori;Analisi cromosomiche(400 casi di emopatie e800 costituzionali peranno) che oggi si avva-le dell’uso di unmoderno analizzatoredigitale di immagini;Citofluorimetria (circa5000 studi per anno);

Genetica molecolare (oltre 1000 studi peranno) per la diagnostica delle leucemie, deilinfomi e dei mielomi. L’attività dell’ultimoanno è stata migliorata grazie all’acquisizio-ne di un sequenziatore automatico, condivi-so con il laboratorio HLA, che consente divalutare la malattia minima residua e lo sta-to dell’attecchimento dopo trapianto; Mani-polazione e Immunoselezione, dove si effet-tuano le procedure di purificazione delle cel-lule progenitrici emopoietiche da utilizzareper i trapianti. Laboratorio di TipizzazioneTessutale (HLA) dove si eseguono tutti glistudi indispensabili per l’esecuzione dei tra-pianti. Il Laboratorio è sede di un CentroDonatori, operativo nell’ambito del RegistroItaliano dei Donatori di Midollo Osseo, evanta il maggior numero di iscritti in Sicilia(n° 3.167 al 31.12.00). Aferesi (circa 900 pro-cedure per anno). Il servizio rappresenta unriferimento a livello nazionale e regionaleper il trattamento di alcune patologie quali

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la sindrome di Moschcowitz (Porpora Trom-botica Trombocitopenica) e la Drepanocito-si (anemia falciforme). Nei prossimi mesisaranno rese disponibili le moderne proce-dure di “fotoaferesi”, tecniche “salvavita”applicate per superare le reazioni di rigettopost-trapianto. Il Servizio è inoltre il primoin Sicilia per numero di procedure di rac-colta di progenitori emopoietici dal sangueperiferico, necessari per l’esecuzione dellamaggior parte dei trapianti. Banca di sangue

placentare “dedicata” alle famiglie nell’am-bito delle quali sono presenti soggetti affet-ti da patologie ematologiche. Il sangue pla-centare si è rivelato un’ottima fonte di cellulestaminali emopoietiche al punto di potereessere utilizzato in procedure trapiantolo-giche. La banca è operativa dal 1994 e visono state criopreservate 73 sacche tutte

dedicate e tutte raccolte presso la Divisio-ne di Ostetricia dello stesso ospedale. Recen-temente, con una delle unità raccolte nellaBanca è stato eseguito con successo un tra-pianto su un bambino affetto da talassemia. Il Centro di Ematologia dell’Ospedale Cer-vello, grazie alle nuove realizzazioni, si è giàguadagnato la fiducia dei pazienti e dei lorofamiliari. Con orgoglio si può affermare diaver già dato un grande contributo alla limi-tazione dell’emigrazione dei pazienti sici-liani verso gli ospedali del Nord. Questorisultato è certamente merito dell’impegnoe della professionalità che tutti gli operatorihanno negli anni profuso nella cura deipazienti affetti da malattie del sangue. Meri-to non inferiore anche a tutti quanti, spessoanonimi, che con il loro grande “cuore” han-no contribuito alla realizzazione di questocentro e continuano a sostenere i pazientinella loro quotidiana lotta per la vita.

OPERATORI DELL’EMATOLOGIA

DELL’OSPEDALE “V. CERVELLO” DI PALERMO

Attività di trapianto 1999-2000

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1999

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1° sem. 2001

Tipizzazioni HLA eseguite nell’anno 2000

Tipizzazioni sierologiche I classe 751 Tipizzazioni sierologiche II classe 712 Tipizzazioni genomiche a bassa risoluzione di I e II classe 348 Tipizzazioni genomiche ad alta risoluzione di I e II classe 113 Donatori midollo osseo gestiti 3.167

Famiglie studiate per potenziale trapianto 104

Attività del’Unità di Aferesi nel 2000

Responsabile dott. Alessandro Indovina

Piastrinoaferesi produttiva da donatore abituale 646 Plasma-scambio su pazienti 124 Eritrocitoaferesi su pazienti 15 Staminoaferesi autologa e allogenica 103 Piastrinoaferesi depletiva 2 Totale 890

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riprodurre se stessa e produrre cellule figlie:questo è possibile se ogni volta che unaCSE si differenzia e produce cellule figlie,un’altra CSE riproduce due cellule stami-nali. Proprio per questa sorta di immorta-lità le CSE esplicano e mantengono la lorofunzione per tutta la vita di un individuo.Se pensiamo che il fabbisogno giornalierodi “cellule figlie” è di 1011 - 1012 cellule (10seguito da 11 o 12 zeri) comprendiamo ilpotenziale proliferativo delle CSE.Sono ipotizzabili due modi attraverso iquali la cellula staminale può automan-tenersi e differenziare. Il primo è quellodella successione clonale: durante l’em-briogenesi (la formazione dell’embrione)sarebbero presenti un gran numero di cel-lule staminali che verrebbero reclutate insuccessione durante la vita adulta per pro-liferare e differenziare. La seconda ipote-si immagina un numero relativamentebasso di cellule staminali in grado di auto-replicarsi e nello stesso tempo di soppe-rire alla quotidiana richiesta di circa 1011

cellule mature da parte del sangue peri-ferico per mantenere normali i parametriematologici.Le cellule staminali possono essere “sele-zionate” usando una combinazione di mar-catori (indicatori) di superficie. Il cosid-detto “fenotipo” (le caratteristiche) dellaCSE sarebbe il seguente CD34+bright Thy1+Rh123dull CD45 RO+ CD71low Lin- CD33-CD38- HLA-DR-.Questa popolazione cellulare rappresentameno di 1:100.000 cellule midollari, quin-di sono molto rare. L’immortalità delle CSEnon è proprio assoluta: le CSE da cordo-ne ombelicale o da fegato fetale possiedo-no un potenziale proliferativo ed una lun-ghezza dei telomeri maggiore rispetto aCSE presenti nel sangue midollare di indi-vidui adulti.La presenza di cellule staminali può esse-re estrapolata, nell’uomo, tramite l’analisidell’emopoiesi (la produzione del sangue)a lungo termine nei pazienti trapiantati conmidollo osseo, sangue periferico stimola-to con citochine, cordone o fegato fetaleprovenienti da donatore allogenico. Neltrapianto autologo la capacità di ripopola-re i vari distretti può essere evidenziatatramite marcatura genica. Attualmente il

sistema in vitro più affidabile per deter-minare il numero assoluto delle cellule sta-minali umane in grado di mantenere effi-cacemente l’emopoiesi a lungo terminerisulta essere il test delle Long-Term Cul-ture Initiating Cell (LTC-IC). Per defini-zione le LTC-IC sono cellule emopoietichein grado di dare origine ad altre cellule sta-minali dopo un intervallo di almeno 5 set-timane in coltura liquida, in presenza diuno strato preformato di fibroblasti irra-diati. La misura quantitativa delle LTC-ICumane viene eseguita contando il numerodi colonie che crescono in gel semisolido,da cellule coltivate per 5 settimane in ter-reno liquido. Il loro numero assoluto deveinvece essere calcolato in base ad esperi-menti di diluizione limite, in quanto cia-scuna LTC-IC può dare origine nell’uomoda 1 a 30 colonie o più quando stimolatacon citochine appropriate.

Nel 1973 sono stati eseguiti in Europa 16trapianti di CSE in quel tempo tutti damidollo osseo, nel 1983 erano 1353, nel 1993erano 7737 e nel 1999 erano 17800, dei qua-li 5733 allogenici e 12067 autologhi. Que-sto dato indica lo straordinario successodel trapianto di CSE e le grandi potenzia-lità di questa procedura.

Quali le novità piùimportanti degli ultimi 5 anni

Il trapianto autologo

La mobilitazione delle cellule staminaliIl trapianto autologo è entrato nella pra-tica clinica quotidiana per il trattamen-to di molte malattie ematologhe e nonematologhe. La cosiddetta mobilitazio-ne delle cellule staminali dal midollo alsangue periferico, è una delle novitàdegli ultimi anni. Dopo chemioterapia adalte dosi, e dopo il periodo di aplasiamidollare, nella fase di recupero dellaproduzione del sangue, le cellule sta-minali emopoietiche (CSE) vengonomobilizzate dalla loro sede naturale (ilmidollo) e compaiono nel sangue peri-ferico. Se il paziente viene trattato confattori di crescita tale fenomeno viene

Trapianto di cellule staminaliemopoietiche e non emopoietiche:progressi e prospettive

Andrea Bacigalupo Centro Trapianti di Midollo Osseo,Ospedale San Martino - Genova

P er trapianto di cellule staminali emo-poietiche (CSE) si intende una pro-cedura complessa che si impiega

prevalentemente, ma non solo, per curareleucemie e linfomi. Prevede una prima fasedi preparazione del paziente con alte dosi dichemio/radioterapia, ed una seconda fase ditrapianto delle CSE prelevate da un fami-liare (trapianto allogenico da familiare), daun non consanguineo (trapianto allogenicoda estraneo) o dal paziente stesso (trapian-to autologo). Le cellule staminali emato-poietiche (CSE) si possono ottenere dalmidollo, dal sangue periferico dopo oppor-tuna preparazione o dal cordone ombelica-le. Le indicazioni al trapianto di CSE com-prendono le leucemie acute, le leucemie cro-niche, le forme di insufficienza midollare, letalassemie, i linfomi di Hodgkin, i linfominon Hodgkin, il mieloma, altre malattie mie-loproliferative croniche, i tumori solidi, inparticolare il tumore della mammella, nume-rose malattie genetiche e recentemente anchealcune malattie autoimmuni.Perché le cellule staminali emopoietiche(CSE) del midollo osseo:● perché le CSE producono tutte le cellule

del sangue, inclusi i linfociti, e probabilmente molte altre cellule accessorie o di sostegno;

● perché ripristinano la produzione del sangue in caso di insufficienzamidollare (aplasia);

● perché sostituiscono il midollo in casodi leucemia, linfoma, mieloma, talassemia;

● perché possono produrre enzimi carenti in caso di malattie genetiche;

● perché consentono l’impiego di dosi elevate di chemio-radioterapia nei tumori in genere.

Ma cosa sono le cellule staminali emopoietiche?Viene definita come cellula staminale emo-poietica (CSE) una cellula in grado di pro-liferare mantenendo intatta la potenzialitàdi replicarsi. In altre parole è capace di

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amplificato. È possibile sfruttare questofenomeno, detto di mobilizzazione (dalmidollo al sangue) per raccogliere CSEmediante separatore cellulare. Questatecnica si è rapidamente espansa: nel1991 il 15% dei trapianti autologhi era dasangue periferico, nel 1994 questa per-centuale era del 72%, oggi rappresentala quasi totalità.Trapianto di cellule staminali periferiche nei linfomiI linfomi non Hodgkin rappresentanouna delle indicazioni più frequenti: inEuropa 3029 trapianti nel 1999, e 3629 nel2000. Fra le novità quella di aver dimo-strato come una terapia intensificata(denominata alte dosi sequenziali o HDS,dai proponenti, M. Gianni del CentroTumori di Milano e C. Tarella dell’E-matologia di Torino) seguita da auto-trapianto di CSE possa indurre una “gua-rigione molecolare” in pazienti che conterapia convenzionale raggiungono rara-mente la remissione ematologica: nonsolo, ma la remissione molecolare puòessere mantenuta per molti anni dallamaggior parte (70-90%) dei pazienti.Quindi un approccio aggressivo, speciese in prima linea, può indurre un perio-do prolungato di vita senza malattia,modo scientifico per non usare la paro-la troppo ambiziosa di “guarigione”.Risultati egualmente incoraggianti sisono ottenuti anche nei linfomi aggres-sivi, o ad alta malignità.Il trapianto nelle malattie autoimmuni ed in particolare nella sclerosi multiplaÈ iniziato un programma collaborati-vo fra ematologi trapiantatori ed immu-

nologi specialisti in malattie autoim-muni. L’EBMT (European Group forBone Marrow Transplant) ha costituitoun gruppo di lavoro apposito (Autoim-mune Disease Working Party) che haregistrato nel 1998 83 pazienti e nel2000, 103 pazienti sottoposti a trapian-to di cellule staminali autologhe. In Italia esiste un protocollo attivo inpazienti con sclerosi multipla: i pazien-ti vengono selezionati dai neurologiimpegnati in questo settore (vedi G. L.Mancardi, Clinica Neurologica Geno-va). I primi 10 pazienti non hanno piùlesioni “infiammatorie” cerebrali , ormaia 3 anni dal trapianto, e mostrano miglio-ramenti clinici significativi.Il trapianto nei tumori della mammella Questo settore ha avuto un grandeimpulso a fine anni ’90 arrivando a2232 interventi in Europa nel 1998; nel2000 i trapianti per carcinoma dellamammella sono invece stati 762, nonperché sono diminuite le pazienti, maa causa di uno studio che avrebbedimostrato risultati analoghi fra tra-pianto e terapia convenzionale. È possibile che i numeri risalgano, spe-cie perché uno studio olandese dimo-strerebbe un vantaggio del trapiantoautologo nei confronti della terapiastandard. In Italia Giovanni Rosti(Ravenna) ha coordinato gli studiEuropei nel periodo 1996-2000 e ritie-ne che il ruolo curativo del trapiantonel tumore della mammella debbaessere meglio chiarito. Il lettore potràanche evincere da questi brevi com-menti che la ricerca clinica si compie

per piccoli passi, sempre confrontan-do quello che viene considerato con-venzionale con una terapia poten-zialmente migliore.

Il trapianto allogenico

La radioterapia: dosi alte, dosi medie,dosi piccoleLa radioterapia totale corporea (TBI) èstata da sempre impiegata a dosi ele-vate (1000 rads) per eliminare la malat-tia leucemica dal midollo osseo, quin-di le CSE normali e leucemiche (perchéanche la leucemia deriva da una CSEanche se malata). La dose di 1000 radsrisulterebbe letale se non fosse segui-ta da un trapianto di CSE normali.Quindi il trapianto è un interventocombinato: prima la rimozione dellaleucemia e poi il trapianto delle CSEsane prelevate ad un fratello o ad unnon consanguineo. Abbiamo in questianni trattato quasi 2000 pazienti al SanMartino di Genova e abbiamo conti-nuamente migliorato la procedurainsieme con i colleghi radioterapistidell’Istituto Tumori di Genova (V. Vita-le). Recentemente è stata introdotta unaTBI a dosi ridotte (500, 200, 100 rads):alcuni pazienti possono giovarsi di dosiridotte, che provocano meno effetti tos-sici, e sono quindi applicabili anche inpazienti oltre i 60 anni. L’effetto trapianto verso leucemia È ormai accettato che la guarigione dal-la leucemia si compie non solo per lachemio-radioterapia, alla quale ilpaziente viene sottoposto prima del tra-pianto, ma per un effetto chiamato graftversus leukemia (GvL) (trapianto ver-so leucemia) esercitato dal midollo tra-piantato sulle cellule leucemiche del-l’ospite. Stiamo cercando da molti annidi sfruttare questo effetto con l’utiliz-zo di cellule (i linfociti) somministratedopo il trapianto, ed i primi risultati sivedono: in alcune patologie, come laleucemie mieloide cronica, molti pazien-ti possono essere guariti con l’utilizzodi cellule del donatore, e la primapaziente da noi trattata nel 1990 conlinfociti dopo trapianto per recidivaleucemica, è ora a 10 anni ed è ancorain remissione completa (molecolare)della sua malattia (equivalente di gua-rigione). La GVL si accompagna pur-troppo alla malattia trapianto controospite (GvHD), che può anche essereletale: non siamo ancora riusciti a dis-sezionare le due reazioni in modo sod-disfacente.h

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Donatori mondiali 7.153.549Donatori italiani 278.276Registri Donatori nel mondo 49+ 22 banche cordonali

Nazioni che partecipano 37Donatori italiani giunti al TMO 780495 per pazienti italiani - 285 per pazienti esteri

Pazienti italiani giunti al TMO 1.034495 da donatori italiani - 539 da donatori esteri

Dati aggiornati al 30.06.2001

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La riduzione della mortalità trapiantologica Abbiamo recentemente analizzato22.906 pazienti sottoposti a trapiantodi midollo negli ultimi 25 anni in Euro-pa: 12.161 pazienti sono viventi da 2 a25 anni dopo il trapianto. Le cause diinsuccesso sono state la recidiva dellamalattia in 5353 e cause trapiantolo-giche 5392. La probabilità di successoè superiore per pazienti trapiantati infase precoce di malattia (44% a 10 anni)rispetto a quelli trapianti in fase avan-zata (26% a 10 anni). La notizia piùimportante è che il rischio trapianto-logico (mortalità da trapianto), 41%prima del 1984, è scesa al 32% nelperiodo 1985-89 ed al 25% dopo 1990(differenza molto significativa). Quin-di abbiamo molto ridotto il rischio datrapianto e questa è la premessa perallargare l’indicazione a pazienti infase sempre più precoce di malattia.Purtroppo il rischio della recidiva èsimile in questi tre periodi (35% circa)e questo suggerisce che la nostra capa-cità di controllare la malattia neopla-stica di base è rimasta invariata.L’impiego con sempre maggiore successo di donatori non consanguinei selezionati tramite i Registri InternazionaliIl Registro Nazionale Donatori, collega-to con un network mondiale dettoBMDWW (Bone Marrow Donors WorldWide) ha sede a Genova all’OspedaleGalliera. Il Registro, diretto da MarioBarbanti, ha svolto negli ultimi 10 anniun ruolo cruciale nella selezione deidonatori italiani e stranieri per pazientidi tutto il mondo. Oltre 1000 i trapiantieseguiti in Italia, oltre 1400 i nuovi acces-si ogni anno. Il Registro Italiano contaormai oltre 280.000 donatori e la proba-bilità per un paziente italiano di trova-re un donatore idoneo è passata dal 10%nel 1992 al 40% nel 1995, all’80% se siaccettano donatori diversi per un anti-gene. Questo grazie anche al grandelavoro di ADMO (Associazione DonatoriMidollo Osseo) che in questi ultimi 10anni ha dato un impulso straordinarioa questa attività. Una selezione donatori ancora più sofisticata Abbiamo da poco concluso con il labo-ratorio di Immunogenetica IST di G.B.Ferrara, una analisi su 100 trapianti dadonatori non familiari, per meglio carat-terizzare le incompatibilità: si tratta diclassificare le incompatibilità fra donatoree ricevente non consanguinei, non solo

in base al numero ma anche al tipo dieventuali differenze. Lo studio dimo-strerebbe che esistono incompatibilitàcon diverso peso sull’esito del trapianto(come già visto nel trapianto di rene). Sequesto lavoro verrà confermato da altri,porterà ad una modifica sostanziale deimetodi di identificazione dei donatori. Primi successi con i donatori famigliari non compatibili La metà circa dei pazienti non trovanoun donatore idoneo. Ecco allora la neces-sità di allargare la scelta dei potenzialidonatori anche ai familiari parzialmen-te incompatibili. Il centro di Perugia hasviluppato una tecnica che consente l’im-piego di donatori incompatibili con ilricevente, con una probabilità di guari-gione anche del 50% in pazienti in faseprecoce di malattia. Quando si cerca undonatore è sempre bene eseguire unatipizzazione allargata della famiglia, per-ché i genitori, ma anche i figli di unpaziente, hanno buona probabilità (5-10%) di essere identici o parzialmenteincompatibili. Al San Martino di Geno-va impieghiamo i familiari correntementeed abbiamo ridotto il rischio trapiantoda un 86% prima del 1990 ad un 30%attuale. La comprensione dei geni coin-volti nelle reazioni di rigetto (allo-rea-zioni) nonché dei marcatori predittivi oprecoci merita uno studio a parte.Impiego di cellule diverse da quellestaminali emopoieticheAbbiamo attivato da poco più di un announa collaborazione con una laboratorioamericano di biotecnologia per l’utiliz-zo di cellule staminali mesenchimali(MSC) nel trapianto di midollo osseoallogenico. I primi dati sono estrema-mente incoraggianti sia in termini direcupero ematologico che di reazioni dirigetto (praticamente assenti). Vedremonei prossimi mesi se riusciremo a con-fermare questi primi dati: sarebbe unaltro passo in avanti, sia per i trapianticompatibili sia per quelli incompatibili.L’aumento dei limiti superiori di etàIl rischio trapianto è stato ridotto in modoconsiderevole: nel nostro Centro del SanMartino tale rischio era dal 61% nel 1980ed è oggi del 18%. Per i pazienti in faseprecoce di malattia tale rischio è inferio-re al 10%. In gran parte questo è dovu-to ad una migliore comprensione dellamalattia trapianto verso ospite (GvHD).Stiamo costruendo un modello per pre-vedere la GvHD insieme con gli statisti-ci del Centro Tumori di Genova (P. Bruz-zi e M.P. Sormani). Tutto questo ha con-

sentito di proporre il trapianto a pazien-ti al di sopra dei 45 anni, fino a poco tem-po fa considerato il limite superiore. Da5 anni facciamo trapianti a pazienti fra i45 e i 60 anni, e stiamo esplorando lapossibilità di innalzare tale limite fino ai70 anni. Quindi un significativo aumen-to del numero di pazienti che possonobeneficiare della procedura, anche per-ché in molti tumori del sangue l’etàmedia di insorgenza è oltre i 60 anni.

In conclusione: il trapianto viene offerto oggiad un numero crescente di pazienti. Abbia-mo ampliato il tipo di donatori (familiari enon), la sorgente di CSE (midollo, sangue,cordone), il tipo di CSE (emopoietiche e non)e le indicazioni. ADMO è stata in prima filainsieme con tutto il gruppo, ed a tutte lesezioni ADMO va il ringraziamento nostroe dei nostri pazienti.

GlossarioCitochine - sono una classe eterogenea di proteine secre-te da vari tipi di cellule ed hanno la funzione di condizio-nare il comportamento di altre cellule; sono quindi deimessaggeri che permettono il dialogo tra la cellula secre-toria e la cellula bersaglio. Il “dialogo” può avvenire siatra cellule contigue all’interno dello stesso tessuto, sia fracellule di tessuti diversi e distanti. Solitamente le citochi-ne vengono sintetizzate e rilasciate solo in piccole quan-tità, generalmente in modo molto controllato ed in rispo-sta a stimoli locali molto specifici.In pratica sono i messaggi che una cellula invia ad un’al-tra per indurla ad un determinato comportamento.

Telomero - è la parte terminale dei cromosomi lineari del-le cellule eucariote (cellule fornite di nucleo)

Malattie autoimmuni - sono patologie causate dauna risposta del sistema immunitario diretta contro nor-mali componenti dell’organismo, che vengono riconosciu-te come estranee da proteine chiamate “anticorpi “. Glianticorpi, in questo caso gli “autoanticorpi “ sono prodottida cellule del sistema immunitario (linfociti B) presenti nelpaziente stesso. La sintomatologia e la classificazione diqueste malattie sono correlata al tipo di cellula o dal tipodi tessuto bersaglio degli autoanticorpi. Ad esempio nel-l’anemia emolitica autoimmune i linfociti del paziente pro-ducono anticorpi diretti contro i suoi globuli rossi, nelle con-nettiviti gli anticorpi sono diretti contro il tessuto connet-tivo, nella sclerosi multipla gli anticorpi sono diretti controla mielina.

Cellule staminali mesenchimali - le cellule staminalimesenchimali si differenziano in cellule del tessuto osseo(osteoblasti), cartilagineo, muscolare, adiposo, tendini ecellule stromali. Le cellule stromali costituiscono il microam-biente in cui vivono le cellule staminali emopoietiche.

Dr.ssa Teresa LamparelliDiv. Ematologia II - Osp. S. Martino - Genova

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A DMO vi aspetta sabato 7 settem-bre 2002 nel meraviglioso e diver-tentissimo Parco Giochi di Mira-

bilandia (Savio - Ravenna).Tutti sono invitati: soci donatori, socisostenitori, amici, parenti e chiunquevoglia saperne di più.Più siamo e più ci divertiremo; se stiamoinsieme anche il divertimento si moltiplica.Una giornata a Mirabilandia è l’occasio-ne per vivere in compagnia momenti uni-ci di allegria, emozione, relax, avventura

Programma (di massima)Ore 10: apertura ParcoOre 10.30: cerimonia di apertura pressoil teatro “Magic Movie” con saluto delPresidente ADMO Federazione Italiana,Ing. Francesco Biagioli.Ore 11: visita al Parco.

Il Parco rimarrà aperto fino alle ore 23I bimbi fino a 14 anni entrano gratis seaccompagnati da un adulto pagante ilbiglietto intero a £. 37.000, supresentazione del coupon da ritirarepresso la propria ADMO Regionale.A tutti i bambini partecipanti allamanifestazione sarà distribuita la fiabaADMO, tanti palloncini e tante altresorprese. All’interno di Mirabilandiasaranno presenti punti informativiADMO per tutte le vostre necessità.

Paola MassarelliADMO Lazio

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ADMO a MirabilandiaLa Giornata del Sorriso

P.S. Prenotate in tempo la vostra giornata a Mirabilandia!

e solidarietà, perché questa semplicegiornata è dedicata a ADMO e cosìpotremo conoscerci di più.Se siete pronti per una giornata “speciale”allora siete pronti per… Mirabilandia! ADMO desidera ringraziare la Direzio-ne del Parco per la gentile ospitalità diquesto particolare evento.Per tutte le informazioni rivolgersi pres-so la Segreteria di ADMO FederazioneItaliana (tel. 02 39000855) che sarà a vostradisposizione.

l e t t e r e

✍ Grazie per avermi

risposto così velocemente.

Aspetto con gioia il vostro

materiale e spero di potermi

iscrivere quanto prima nelle

vostre liste.

Volevo solamente dirvi che la

notizia appresa dal telegiornale

è stata solo la spinta finale ad

una decisione che ho spesso

rimandato. Diventare donatori

è una scelta importante, a volte

non facile. Mille sono le paure

che ti invadono e allora rimandi

all’infinito. Ora sono convinta

che superare il proprio egoismo

possa renderci migliori. Il caso

di B. mi ha fatto scattare la

classica molla: so che non ha

importanza il destinatario del

mio midollo. Chiunque sia

compatibile con il mio mi

troverà disponibile. Sono in un

momento della mia vita in cui

ho bisogno di fare qualcosa di

più per gli altri e per me stessa.

Non so se questa sia la

motivazione giusta.

Improvvisamente ho ripensato

alle occasioni in cui la vita mi

ha messo davanti la morte di

amici e parenti: mi sono sempre

sentita impotente, forse

donando una parte di me

qualcuno si salverà.

Grazie ancora

Patrizia

✍ Ciao ADMO.

Sono un ragazzo di 29 anni

della Sardegna, volevo lasciare

la mia testimonianza.

Nel marzo del 2000, dopo molte

analisi per accertare la

compatibilità del mio midollo, e

felicissimo di scoprire che era

compatibile, ho donato il

midollo osseo.

Non conoscevo e non conosco

chi sia, ma ero e sono

enormemente contento di

quello che ho fatto. Non ho mai

avuto un briciolo di

ripensamento, e mai nessuna

paura.

Dopo l’intervento stavo bene,

a parte qualche piccolo dolore

che è sparito dopo 2-3 giorni.

Ho donato il midollo e lo

rifarei ancora.

Spero che i donatori

aumentino sempre più in

modo da dare sempre più

speranza a chi soffre.

Ciao.

S.

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A nche quest’anno ADMO Federa-zione Italiana ha svolto il Consi-glio Nazionale.

Il Lazio ha ospitato tutti i delegati d’Ita-lia per dar seguito ai lavori organizzatividella Federazione per la prima volta!Così come è stata la prima volta cheADMO ha ospitato e incontrato il Regi-stro Anthony Nolan della Gran Bretagnae intende così attingere ulteriori informa-zioni ed esperienze. Un grazie per questova alla collaborazione efficace del Dott.Fulvio Porta e di Paola Massarelli, che tan-

to hanno speso per ottenere tutto ciò. IlRegistro Italiano, tramite la Dott.ssa Cri-stina Costa, ha come sempre soddisfattotutti, ma soprattutto è stato un protago-nista efficace e meraviglioso mostrandocon tutta la Sua concretezza gli obiettiviperseguibili ed i risultati raggiunti insie-me a ADMO.Le giornate sono state pensate dallo staffdi ADMO Lazio in maniera differenziata,

articolando un programma non fine a sestesso, ma che coinvolgesse il territorioNazionale sia sull’evento sia sulle varieproblematiche di cui ci si occupa: l’attua-zione della legge sui Donatori di MidolloOsseo e l’organizzazione regionale deilaboratori di tipizzazione. Argomenti que-sti che nel corso delle tre giornate sonorimbalzati su televisioni, agenzie di stam-pa e quotidiani.Tutto il mondo della comunicazione harecepito il nostro messaggio sostenendo-ci ai massimi livelli.

Non è una autocelebrazione, per carità,ma è sicuramente, una riflessione su comesi possa raggiungere il massimo di atten-zione utilizzando dei progetti mirati egestiti professionalmente.Le tre giornate, come dicevo, sono statearticolate in un nutrito programma di atti-vità, finalizzato alla trasmissione di ununico messaggio che configurasse l’Asso-ciazione in un unico uomo, che potesse

raggiungere la società facendo soprattut-to capire, ai meno attenti, le necessità deinostri pazienti e le aspettative dei nostriDonatori, arricchendo così le precedentiattività che già hanno portato a risultati,consentitemelo, straordinari. Per questo abbiamo voluto accentuare econfermare il concetto di “squadra” ed ilraggiungimento della “meta” (si vedaADMO Notizie n° 16 pagg. 1 e 2).La presenza di Fabrizio Frizzi, nostroDonatore, ha ulteriormente caratterizzatola manifestazione che, a suo dire, è stataentusiasmante per la partecipazione ditutti. Questa è stata una ulteriore confer-ma della necessità che l’Associazione con-tinui unita e, “come un sol uomo” porti acompimento tutti i progetti messi in can-tiere nell’ultimo triennio. Una menzioneparticolare va all’Ufficio Stampa di ADMOLazio, Società L&L Comunicazione ovve-ro Michela Pica e Luisa Leonzi, che han-no dato e stanno dando il massimo perfar si che il messaggio ADMO sia semprepiù forte e foriero di idee innovative. Gra-zie Ragazze! E per ultimo, non per impor-tanza, i Dirigenti e Collaboratori di ADMOLazio, specialmente Teresa Marziali, coor-dinatrice delle manifestazioni, che ha lavo-rato sia per la preparazione dell’eventoche all’interno della manifestazione condedizione e sacrificio, contribuendo alrafforzamento dell’immagine di ADMOnel Lazio. Ed a tutti i Dirigenti del Diret-tivo di ADMO Lazio vada da tutti noi unringraziamento per la loro opera quoti-diana che, seppur nel silenzio e lontanodai riflettori, porta avanti la macchina delreclutamento e sensibilizzazione deiDonatori.Per trasferire tutte le emozioni provate e

Viterbo 5-6-7 ottobre 2001Consiglio Nazionale ADMO Federazione Italiana

IN ALTO: UN MOMENTO

DELL’INCONTRO TRA

ADMO E IL REGISTRO

INGLESE PRESSO IL

MUNICIPIO DI

VITORCHIANO

A DESTRA: DONATORI

DI ADMO LAZIO, TRA

I QUALI SI PUÒ NOTARE

FABRIZIO FRIZZI

(SECONDO DA

SINISTRA)

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quelle che ancora sto provando nel corsodelle varie interviste preferisco mandareun abbraccio virtuale ai pazienti e le lorofamiglie chiedendo loro di avere pazien-za che ADMO... come un sol uomo… è vici-no a Voi.Grazie a tutti.

Roberto CongediPresidente ADMO Lazio

Il ruolo della comunicazione

Ho sentito l’esigenza, in occasione del Con-siglio Nazionale di sottoporre all’attenzio-ne dei Delegati il problema della comuni-cazione relativa alla nostra Associazione. Èinutile dire che quella che stiamo vivendooggi è l’era della comunicazione, dove que-st’ultima è lo strumento per “apparire”,“far sentire la propria voce” e “lanciaremessaggi”.La comunicazione insomma è uno stru-mento importante per raggiungere gliobiettivi che ci si è prefissati. Nel nostrocaso, come per tutto il mondo dell’associa-zionismo, ritengo che il problema dellacomunicazione sia ancor più importante chein altri settori. Il perché è molto semplice. Ilnon profit, infatti, ha necessità di diffonde-re i propri messaggi, di sfondare il murodei media, di avere sempre più nuovi asso-ciati (nel nostro caso reclutare un numerosempre maggiore di potenziali donatori, e,soprattutto di portare avanti e vincere le

proprie battaglie).Ma non solo. Ritengo che la comunicazio-ne debba andare di pari passo con il marke-ting e la pubblicità.Per quanto riguarda gli sponsor o i testi-monial delle nostre campagne, ne abbiamotanti ma spesso non sappiamo come uti-lizzarli. Molte aziende, magari, sponsoriz-zerebbero le nostre iniziative ma, spesso e

volentieri, non ne sono neanche a cono-scenza.Per tutti questi motivi – e tanti altri avreiancora da dirvene – ho deciso di affron-tare insieme a Voi questa tematica. Desi-dero sapere cosa ne pensate e, se ravvi-sate un problema di fondo, capire comerisolverlo. A mio giudizio occorrono stra-tegie e tecniche della comunicazione chesolo i giornalisti conoscono e sanno otti-mizzare. Solo chi fa o ha fatto questo mestie-re può conoscere e quindi individuare tratutte le strategie di comunicazione quellache è tagliata su misura per quel tipo dievento o quel tipo di messaggio che si vuo-le trasmettere, traducendo così il flusso diinformazioni, che noi diamo, in notizieappetibili per i media.Gli strumenti di comunicazione sono tan-ti: da quelli di carta stampata a quelli radio-televisivi fino a quelli on-line. Poi c’è la car-tellonistica, la pubblicità dinamica e inte-grale sugli autobus, la richiesta di finan-ziamenti ad aziende ed istituzioni.In conclusione, la comunicazione deve ser-virci per far apparire la nostra Associazio-ne. Solo così ritengo che ADMO possaacquistare sempre più adesioni e forza neiconfronti di istituzioni e media.La comunicazione, cari amici, ci serve perdire a tutti che “noi ci siamo”.

Roberto CongediPresidente ADMO Lazio

Ogni tanto, purtroppo, capita che un socio dimentichi di comunicare

alla propria ADMO Regionale o all’Ospedale di riferimento

il proprio cambio di indirizzo. Così, se si verifica la

compatibilità con un pazientein attesa di trapianto, ci risulta impossibile

rintracciarlo.Per ovviare a questa grave

difficoltà, ti chiediamo difornirci maggior indicazionie, in particolare, un secondo

recapito per aiutarci acontattarti nel caso qualcuno

abbia bisogno di te! Grazie!

Cognome:

Nome: n. Socio

(per le donne coniugate, nome e cognome del marito)

Indirizzo: n.

C.A.P.: Città: Prov.:

Data di nascita: / / Luogo di nascita:

Tel. abitazione: Tel. ufficio: Cell.:

Secondo indirizzo da utilizzare solo in caso di mancata reperibilità (parenti, amici, lavoro,…):

Cognome: Nome:

Indirizzo: n°: C.A.P.:

Città: Prov.: Tel.:

Ai sensi della legge n° 675/96, in ogni momento i nostri soci possono aver accesso ai dati che li riguarda-no, chiederne la modifica o la cancellazione e opporsi al loro utilizzo con una comunicazione scritta.

Data:

Firma:Puoi inviare questo coupon a: ADMO via Aldini, 72 - 20157 Milano - Fax 02 39001170

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molti loro compagni in altre scuole, che l’e-marginazione di Willy Osso Buco era asso-lutamente immotivata, ingiusta ed ingiu-stificata, proprio come capita alla prota-gonista della fiaba, la quale dopo esserestata allontanata dal formicaio per via delcolore della sua pelle viene richiamatacome un’eroina quando le altre formichescoprono che essa possiede il dono delgrande fuoco dell’amore.Ma gli alunni della scuola della solida-rietà non hanno età. Anche l’altra inizia-tiva portata a compimento nel passato

anno scolastico, intitolata500 conferenze, vi ha presoparte a pieno titolo e conrisultati davvero importan-ti. Molti studenti dell’ulti-mo biennio degli Istitutisuperiori hanno potutomisurare la propria matu-rità, prendendo parte agliincontri con i volontariADMO, proprio nelmomento in cui in Italia siscatenavano le polemichesui trapianti a seguito dellecelentanate alle quali, peral-tro, siamo ormai abituati.Ma i risultati di questo

impegno di ADMO? Li vedremo nei pros-simi anni, ed io sono estremamente fidu-cioso. Anzi, un importante risultato l’ab-biamo già conseguito: l’età media dei nuo-vi iscritti a I.B.M.D.R. è scesa nel 2001 a 28anni, e questo va certamente nella direzio-ne di ricercare per ciascun paziente ilmigliore donatore possibile, perché miglio-rare la qualità del donatore e ridurre alminimo i tempi di ricerca sono da semprei due elementi su cui si base l’efficacia delnostro impegno quotidiano:… poter sal-vare una vita.

Buona scuola a tutti!!!!

Luigi MaliniDelegato ADMO Federazione Italiana

per le iniziative nelle scuole

S ono stato anch’io, e per molti anni,tra coloro che consideravano ladonazione di sangue come un gesto

fisico, un gesto importante, ma pur sem-pre fisico. Con il tempo, però, ho comin-ciato a vedere il gesto donazionale sottouna visuale diversa, come il risultato diuna progressiva matura-zione. Solo così, sonooggi convinto, si riesce acomprendere che ladonazione di sangue, perchi possiede i richiestirequisiti seppur minimidi salute, è un doverecivile, un modo di comin-ciare a considerarsi par-te di un intero universa-le. Più tardi si matura lacertezza di poter soprav-vivere a se stessi offren-do ad altri, quando a noinon servono più, i nostriorgani. Ed infine, fino aquando la maturazionesociale e solidaristica non raggiunge il suocompletamento, non si riesce a compren-dere come sia possibile candidarsi adaffrontare una sala operatoria ed una ane-stesia (generalmente) totale nel tentativodi salvare una vita, spesso di un bambi-no, quasi sempre di qualcuno che nonconosceremo mai per il resto dei nostrigiorni. Il dono del sangue, degli organi o dimidollo diviene il frutto di una maturitàinvidiabile, che rende ciascuno di noi pro-tagonista di un evento ricorrente o ecce-zionale, ma vissuto sempre con assolutasemplicità e genuinità: da donatore volon-tario.Utilizzo spesso questi concetti nei fre-quenti incontri che mi propongono o chemi richiedono le scuole o altre asso-ciazioni e mi rendo con-to che dopo qualcheistante di sgomento, gliastanti cominciano a cre-derci un poco anche loro,perché cominciano a capi-re che donatore di midolloosseo non è (solo) chi arrivaal traguardo, ma (anche) chirende testimonianza con lapropria candidatura a diven-tarlo, o che, condividendonel’importanza ma non potendoesserlo per ragioni fisiche, ne par-

la con semplicità e genuinità nei rispetti-vi ambienti di vita quotidiana. Allora sicomincia anche a comprendere che il verodonatore di organi non è stato NicholasGreen (ricordate il suo caso?), ma i suoigenitori che hanno saputo dare all’Italia,con una vasta eco in tutto il mondo, una

testimonianza ancora oggiemozionante.E raggiungere i vari stadidi questa maturazione èun po’ come frequentarecon profitto una vera epropria scuola, propriodella… scuola della soli-darietà che nel tempo èdiventata uno dei piùsignificativi impegni diADMO Federazione Ita-liana. Frequentare questa scuo-la ha voluto dire per mol-ti giovani studenti vivereda prota-g o n i s t a

nuove esperienze, comequella che ha portatoalcune scuole della Pro-vincia di Brescia alla rea-lizzazione del CD-Romcon l’interpretazione del-la fiaba dell’anno scola-stico 2000/2001, La For-mica Azzurra e con il rac-conto della fantastica sto-ria di Willy Osso Buco, o iragazzini di Pescara e diOpera a portare in scena,su un vero palcoscenico enon tra le solite quattromura della scuola, la versione teatrale del-la fiaba stessa. Queste, però, sono solo

alcune delle iniziative cre-sciute intorno ad una fiabadistribuita in quasi 200.000copie in moltissime scuolegrazie all’azione di marke-ting etico che una impor-tante catena di super-mercati ha voluto rea-lizzare con e perADMO.Frequentare la scuo-la della solidarietàha insegnato ad ungruppo di scolari,e dopo di essi a

La scuola della Solidarietà

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Q uando ho iniziato la mia avventuracon ADMO, mi ero posto comeobiettivo la realizzazione di un Regi-

stro di Donatori che, con tutte le carte inregola, potesse soddisfare i problemi deipazienti in attesa di trapianto. La recenteistituzionalizzazione dell’I.B.M.D.R. avve-nuta grazie all’approvazione della legge spe-cifica, i 280.000 iscritti, collegati con gli altri7 milioni del resto del mondo, parevanoaver realizzato quel traguardo cercato peroltre 10 anni. Tuttavia mi sono poi reso con-to che questo non è sufficiente. La speran-za delusa del 50% dei pazienti che non tro-vano ancora il donatore compatibile, conconseguenze spesso tragiche, mi ha fattosbattere il muso contro l’attuale realtà ed haper me trasformato quel traguardo in unatappa intermedia. Il traguardo ora sarà lasoluzione definitiva dei problemi dei pazien-ti, soluzione che potrà derivare o dal rag-giungimento di un numero enorme di poten-ziali donatori (cosa improbabile e checomunque non risolverebbe il 100% dei pro-blemi) o dall’avvento di nuove tecniche alter-native al trapianto da donatore (farmacinuovi o tecniche biogenetiche). In attesa diquesto, il nostro lavoro principale è quindiancora quello di continuare, a testa bassa, areclutare sempre più altri donatori, magari

aggiustando il tiro per andare a pescare làdove ancora c’è terreno vergine. Ritengoche per fare questo occorra sicuramenteintensificare le campagne pubblicitarie nazio-nali che aiutano le ADMO Regionali nel lorolavoro di sensibilizzazione locale.Non dobbiamo tuttavia scordare che la scuo-la rappresenta forse il serbatoio più logicodove andare ad attingere la nostra “linfavitale”. Poiché l’età dei potenziali donatoriè molto limitante per il nostro lavoro (18/35anni) è logico puntare all’ultimo anno del-le scuole medie superiori. Ma come fare perottenere buone risposte da giovani che, bom-bardati da mille messaggi e stimoli diversi,non hanno certo molta voglia e tempo distare ad ascoltare i problemi nostri? L’espe-rienza della classica conferenza, metodo dicontatto a “senso unico”, dove uno o duepersone parlano e la platea, più o menoassonnata, ascolta, non mi pare possa daregrandi risultati.A Parma stiamo provando un nuovo meto-do, che suggeritoci dai nostri amici del Vene-to e adottato e messo a punto da una nostracollaboratrice esperta, pare stia dando buo-ni risultati. Sono stati formati una ventinadi volontari che dopo aver seguito un cor-so specifico si sono preparati a questo pro-getto. I volontari incontrano 2-3 o 4 quinte

La scuola: una fonte importante di potenziali donatori

per volta, in funzione del numero dei ragaz-zi e dei volontari disponibili. All’inizio ilcoordinatore presenta brevemente il pro-getto e l’Associazione, quindi viene proiet-tato il video istituzionale di ADMO dove siparla della problematica della donazione.Successivamente la classe (o le classi) vienedivisa in gruppi di 10-12 persone: all’inter-no di ogni gruppo si collocano due volon-tari (un conduttore ed una “spalla”) i qua-li avranno il compito di stimolare i ragazzia fare domande sull’argomento del video.Le domande, alle quali non viene data imme-diata risposta, vengono scritte su un foglio.Dopo circa mezz’ora i gruppi si sciolgono eviene ricostituita l’assemblea. A questo pun-to entra in gioco un donatore effettivo, chefa parte del gruppo dei volontari ADMO eche parla della sua esperienza. Alla fine a tur-no i vari gruppi leggono le domande allequali i volontari danno le risposte più esau-rienti possibili.La parte interessante è costituita dal fatto chegli studenti, spinti a formulare le domandeall’interno del gruppo, diventano parte atti-va dell’incontro, in questo modo si ottienesicuramente un maggior interesse sull’ar-gomento rispetto ad una semplice e classi-ca esposizione a senso unico.Posso dire che fino ad ora, nelle scuole visi-tate, il successo è stato incoraggiante, e pen-so valga la pena provare ad adottare unsistema simile anche nelle scuole di altreregioni.

Pierluigi NegriVice Presidente

ADMO Federazione Italiana

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1° Corso diformazione pervolontari ADMOIl 17 settembre scorso a Torino ADMOPiemonte ha riunito numerosi donatori dimidollo osseo che offriranno alla nostraAssociazione la loro esperienza nel set-tore del volontariato, ma soprattutto unpo’ del loro tempo libero per aiutarci asvolgere le nostre numerose attività divul-gative. L’incontro ha avuto un esito positivo: sonostate illustrate ai presenti le attività cheADMO Piemonte svolge da anni come ladivulgazione nelle scuole, la raccolta fon-di, l’assistenza alle famiglie di trapianta-ti di midollo osseo, sottolineando la neces-sità di aumentare il numero di volontariper svolgere tutte le attività, che verran-no sempre coordinate dalla sede regio-nale anche su proposta propria.A questo 1° corso è intervenuto anche ildr. Alessandro Busca, medico trapiantolo-go presso il Centro Trapianti dell’Ospeda-le Molinette di Torino, che ha illustratoalcuni elementi relativi agli aspetti medi-ci, ribadendo ai volontari presenti chedurante gli incontri divulgativi a cui par-

Piemonte teciperanno non si chiederà di espor-re la parte medica (di solito èmeglio avere un medico che diaesposizione e risposte professio-nali). Tuttavia sono cose che ènecessario sapere quando ci ven-gono poste domande specifiche eper capire meglio lo svolgimento deiprelievi e della donazione.Era presente all’incontro anche ladr.ssa Mirone con un esperienzaconsolidata nella divulgazionesoprattutto con i più giovani ai qua-li vogliamo rivolgere la nostra atten-zione ed il nostro messaggio di soli-darietà. Con il suo intervento sonostate spiegate le modalità da segui-re su come poter parlare ai giovani didonazione e solidarietà. L’invito ad aderire a queste attività è rivol-to a tutti coloro che hanno un po’ di tem-po da dedicare al volontariato.

Un calcio alla leucemiaTra le numerose iniziative che vengonoorganizzate annualmente volte a sensibi-lizzare l’opinione pubblica sulla donazio-ne di midollo osseo, la Sezione fossane-se ADMO “E. Bessone” ha organizzato il2 giugno scorso la partita a scopo bene-

stro Italiano dei Donatori di MidolloOsseo, lanciando anche numerosiappelli pubblici affinché venisse appro-vato il suo riconoscimento ufficiale.La soddisfazione per la riuscita del-la manifestazione ci sprona ad inten-sificare con entusiasmo tutte lenostre attività divulgative soprat-tutto quelle rivolte ai giovani chedevono affrontare il tema della gra-tuità.

ADMO FossanoIl diario di un trapianto di midollo osseo“Questo diario è nato da una di quel-le esperienze che ti cambiano la vita.

Una vita normale, in cui tante cose era-no date per scontate: affetti, benessere,salute. Poi un giorno di aprile del 1996,da semplici esami di routine, un valore sbal-lato insospettisce i medici. Esami su esa-mi, mi hanno rivoltata come un calzino allaricerca dell’anomalia. Alla fine la biopsiaossea: quando mi hanno chiamata per ilresponso sono andata sola, tranquilla,positiva; mai avrei pensato che potesseaccadere a me, mai mi sarei immagina-ta di sentire quelle parole: hai la leucemia.Come per una forte botta in testa, hovisto tutto nero intorno a me e quel buiomi ha accompagnato a lungo nella soli-tudine, nonostante le tante persone chemi circondavano e mi sostenevano. Lapaura del dolore, dell’isolamento e del-la morte si mescolavano alla confusionedi vedere tutto cambiare così improvvi-samente…Ho dovuto lavorare piano piano per accet-tare ciò che mi stava accadendo: perassurdo la cosa più difficile è stata divedermi senza capelli, doverli rasare pernon perderli. I meccanismi mentali sonounici e fondamentali… se positivi.Ma il mio sogno di vita è cominciato eha potuto realizzarsi nel momento in cui,dopo sette mesi di ricerca, nel febbraio

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FOTO DI GRUPPO DEL 1° CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI ADMO

UNO DEI PILOTI PARTECIPANTI AL CAMPIONATO ITALIANODI RALLY SVOLTOSI A FOSSANO (CN)

fico “Un calcio alla leucemia” che ha vistola partecipazione della nazionale calcioTV contro una selezione di allenatori del-la provincia di Cuneo e amici di ADMO. L’iniziativa ha ottenuto un notevole suc-cesso, con una numerosa affluenza dipubblico. Siamo convinti che la gentedeve conoscere, essere informata e capi-re l’importanza della donazione di midol-lo osseo che può davvero salvare dellevite umane.Inoltre, attraverso i fondi raccolti durantele nostre iniziative, abbiamo dato ancheil nostro contributo a sostegno del Regi-

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del 1999, si è trovato il donatore dimidollo osseo compatibile con me: lenubi hanno cominciato a diradarsi,lasciando il posto ad un primo raggio disole nella tempesta che ho dovutoaffrontare.Queste pagine sono il frutto dell’espe-rienza di rinascita che ho vissuto nellacamera sterile al quarto piano dell’O-spedale San Giovanni Battista di Torino,la camera che come un cellophane tra-sparente ha protetto per tanti giorni quelfiore delicato che stava sbocciando aduna nuova vita.”Con queste parole Nadia Tirante, pocopiù che trentenne, descrive la sua espe-rienza diventata un libro recentementepubblicato da ADMO Piemonte, chi fos-se interessato ad acquistarlo può rivol-gersi alla nostra sede.

ADMO San Colombano al LambroDomenica 30 settembre, in occasione del-la Sagra Provinciale dell’Uva, il gruppoADMO di San Colombano ha intrattenutoi gentili visitatori con giochi d’abilità e for-tuna presso lo stand collocato in Piazzadel Popolo. Questa manifestazione, giun-ta al terzo appuntamento, ha riscontratoancora una volta grande successo tra il pub-blico e si è dimostrata un buon mezzo perraccogliere fondi a favore della nostraAssociazione. ADMO San Colombano rin-grazia tutti coloro che hanno partecipatoe contribuito alla buona riuscita della gior-nata fornendoci il loro aiuto e i numerosi

Lombardia

premi distribuiti al pubblico. Speriamo chela nostra iniziativa possa servire comespunto per nuove e interessanti proposteal fine di avvicinare il pubblico alle gravoseproblematiche che ADMO affronta quoti-dianamente.Il bilancio della giornata si è rivelato posi-tivo: nuovi potenziali donatori si sonoaggiunti al Registro Nazionale ed il tota-le incassato è stato di £ 1.250.000.Quanto raccolto è stato in parte donato aADMO e in parte a AMS (AssociazioneMalattie del Sangue c/o Ospedale Niguar-da Cà Granda - Milano - tel. 02 64442668- c.c.p. 42497206).Ricordiamo che la ricerca e le apparec-chiature utilizzate per lo studio di questemalattie, vista la loro complessità, nonsono mai sufficienti, per questo bisognacontinuare a lottare e cercare di soste-nerle anche con un semplice gesto.

Marco Dalcerri

Litografie per ADMODal 2 al 9 dicembre si è tenuta a Villa Erbadi Cernobbio (CO) un’esposizione delleopere di Marialuisa Angi.Ho conosciuto Marialuisa Angi compliceun panino che, nelle intenzioni della pit-trice, avrebbe dovuto contribuire ad allie-tare i suoi ospiti, e che un cinico tempo-rale si stava portando via in un bel, finoa quel momento, pomeriggio di Saronno.Ho visto poi un bambino grigio, che dispalle guardava un mare grigio, seduto sul-

la sabbia di una spiaggia grigia e ho capi-to quanta luce c’è in Marialuisa. Le paro-le che sono venute dopo sono state unaconferma. La disponibilità di Marialuisaper ADMO è stata quasi una logica con-seguenza, espressione di un animo buo-no che nella rappresentazione della sof-ferenza chiede a gran voce bontà. Marialuisa ha vissuto il mondo dell’arte finda bambina venendo a contatto con arti-sti di ogni disciplina. Pittura, teatro, musi-ca, poesia, hanno lasciato un’importantesegno nelle sue opere.ADMO è felice di aver accompagnato Maria-luisa in questa sua nuova esperienza chela farà conoscere ed apprezzare ad un

Manifestazioni

● 21-22.09.01 A Rozzano (MI),si è tenuta la 2a edizione del FestivalQuinto Rock, dedicato alle band musi-cali giovanili. Tra gli ospiti della mani-festazione c’era anche ADMO.

● 12.10.01 a Cinisello B.mo(MI) si è tenuto l’incontro “IlQuadrifoglio della Vita - un SÌperché la vita continui” organizzatodal gruppo AIDO locale, con lapartecipazione di ADMO, AVIS eATO (Associazione TrapiantatiOrgani).

CONCORSO IPPICO INTERNAZIONALESVOLTOSI DAL 14 AL 16 SETTEMBRE 2001 A PINEROLO (TORINO)

ADMO PIEMONTE PRESENTE ALLA COPPA DEL MONDO DI TRIAL SVOLTOSI A PRAGELATO(TORINO) IL 29 E 30 SETTEMBRE 2001

IL BANCHETTO ADMO ALLA SAGRA DELL’UVA DI SAN COLOMBANO

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lante, qui non si tratta di vendere copie,ma di mantenere forte in tutti la consa-pevolezza di appartenere a ADMO. Desi-dero rivolgermi in particolare a tutti i socidella mia regione. Io sono quella che, nel-la scorsa edizione, ha raccontato di esse-re arrivata in ADMO fermandosi al gaze-bo dei panettoni; in questa edizione sonouna di quel gruppetto che avete trovatoai gazebo di “Una Colomba per la Vita”- a proposito grazie, siete stati davverogenerosi - o a Bressanone, alle Gare Nazio-nali di Atletica o a Santa Cristina al tra-guardo della Gardena Star Bike. Ormai ciconoscete siamo un gruppetto di genteallegra, potete immaginarci sempre con lemagliette e con gazebo e striscioni sullespalle pronti ad andare per monti e valli,a far “pubblicità” all’orgoglio di esseredonatore ADMO. E non a caso ho scrittoper monti e per valli, siamo in Alto Adi-ge! perché vedete, quel gruppetto ha unsogno, avere in ogni valle qualcuno chepassa parola, che ha voglia di darsi da fare.A voi tutti che sappiamo ricchi di idee, disuggerimenti e anche di critiche, perchéno, sono sempre utili, abbiamo ancoraqualcosa da dire. Forse non tutti sapeteche il Centro Trasfusionale di Bolzano è sen-za dubbio ai primi posti in Italia, per lasua efficienza, per i grandi medici che cilavorano, ed è anche ai primi posti per l’al-ta percentuale di tipizzati. Una realtà di16 donatori effettivi, deve dare a tuttitanta gioia e volontà di andare avanti.Sempre quel gruppetto per quest’annosta organizzando un Trofeo ciclistico ADMO;

con le nostre magliette ci saremo in tan-te manifestazioni sportive e, sempre conlo sport, tante altre saranno le sorprese;continueremo con le conferenze ai gio-vani, organizzeremo una mostra di pittu-ra e scultura per fondare una Borsa di Stu-dio alla ricerca, e di tutto vi informeremotramite la stampa e la televisione regio-nale. E se ancora non vi siete convinti cheabbiamo bisogno di tutti voi, eccovi unagrande notizia: Trento e Bolzano sono lesezioni scelte per il prossimo ConsiglioNazionale, il 5 ottobre 2002. Prepariamocitutti a questa grande occasione che avre-mo di ricevere tanti amici ADMO di tuttaItalia. Prepariamoci alla grande, diamocitutti da fare!

Annamaria

Gardena Star Bike:Gran Premio dellaMontagna La Val Gardena, celebre in tutto il mondoper le sue organizzazioni sportive inver-nali, da quattro anni in luglio ospita in untracciato incomparabile i più appassiona-ti e bravi bikers italiani e non. È una manifestazione sportiva particolar-mente entusiasmante e significativa. Atle-ti e “amatori” gareggiano, non solo fradi loro, ma forse soprattutto con una natu-ra splendida in tutte le sue asperità. I tifo-si sono tutti al traguardo, aspettano perore fino all’ultimo atleta, anche sotto lapioggia come quest’anno. Ad accoglierli,ad applaudire i grandi vincitori, MassimoDe Bertolis e Maria Canins, e i loro com-pagni di podio Mauro Bettin e RolandStander, Karin Moroder e Marcellina Dos-si, c’era ADMO Alto Adige, a portare ilsuo messaggio di gioia e le sue magliet-te. Grazie a tutti questi meravigliosi atle-ti che aspettiamo al Trofeo ADMO.

L’OPERA DI MARIALUISA ANGI DONATA A ADMO

numero ancora maggiore di persone.Il giorno 8 dicembre è stato messo in sce-na uno spettacolo in cui danza, poesia escultura si sono fuse in un’unica arte.Marialuisa ha realizzato in diretta una suaopera mentre le coreografe Simona Pro-serpio e Laura Banfi hanno danzato ispi-randosi alle sue poesie, interpretate daMorena Clerici.Alla fine della manifestazione è stato mes-so all’asta un dipinto che l’artista ha dona-to alla nostra associazione. Ne sono sta-te anche realizzate alcune litografie. Chifosse interessato potrà richiedere maggiorinformazioni a ADMO Lombardia (telefo-no 02 39000855 - [email protected]); il rica-vato sarà devoluto a ADMO. Siamo grati a Marialuisa per la grandesensibilità dimostrata alla nostra asso-ciazione e ci auguriamo di poterla con-traccambiare portandole quella fortunache merita.

Roberto Livio

QUI ALTO ADIGE!Questo nostro periodico, sempre miglioratonella sua veste grafica, sempre più riccodi fotografie, nelle quali è bello “ritrovar-si”, anche se noi personalmente non c’e-ravamo, entra nelle case dei soci, dei tipiz-zati, dei donatori, dei testimonial. È unabella responsabilità, credetemi, per chideve “riempirlo”, perché a differenza diqualsiasi giornale che trovate dall’edico-

Alto Adige

MARIA CANINS CON I VOLANTARI DI ADMO ALTO ADIGE

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Fiona Maytestimonial delRegistro inglese aBressanoneNon poteva mancare ADMO il 15, 16 e17 giugno a Bressanone, e la nostra pre-senza è stata premiata dai tanti atleti edai tanti sportivi che si sono avvicinatiallo stand con grande interesse. Una dimo-strazione in più che lo sport è una “pista”da seguire sempre, chi fa sport ama la vita,ama la competizione, e forse più di tan-ti altri ha la mentalità giusta per capire ilmessaggio ADMO.

W la Valfloriana“Aiutiamoci a vivere” è il titolo che è sta-to dato alla marcia non competitiva svol-tasi il 3 giugno a Casatta di Valfloriana;la collaborazione è stata totale… da par-te di tutti; al via più di 150 partecipantiche hanno percorso i 10 km previsti, conun tracciato davvero suggestivo che sisnodava tra tutte le frazioni del Comunedi Casatta. Unico neo il tempo… davveroinclemente, pioggia, vento e tanto fred-do. Fortunatamente l’organizzazione ave-

Trentino

va pensato a tutto e quindi abbiamo potu-to consumare il pasto sotto un provvi-denziale tendone… Nel pomeriggio, presso il teatro di Casat-ta, è seguito un dibattito al quale sonointervenuti il dr. Fabio Benedetti, del repar-to di Ematologia presso l’Ospedale BorgoRoma di Verona, e la dott.ssa Nadia Ceschi-ni, responsabile tipizzazioni presso la Ban-ca del Sangue di Trento.Oltre ai medici erano presenti alcuni bam-bini con i rispettivi genitori che, insieme,hanno affrontato la sofferenza della leu-cemia. Momento estremamente toccante

è stato quello della consegna ai bambinidi un piccolo presente.Cogliamo l’occasione per ringraziare pub-blicamente tutta l’Unione Sportiva e il Cir-colo Anziani di Valfloriana per l’eccellen-te riuscita della manifestazione. Grazie.

Nicholas

Qualcosa si muoveIl 26, 27 e 28 ottobre si sono svolte aTrento le “Tre giornate del volontariato”sotto il patrocinio della Provincia Auto-noma di Trento. È stata un’ottima occa-sione per confrontarsi anche con altreAssociazioni e soprattutto per divulgare

in maniera capillare il nostro messaggio;il nostro obiettivo è di coinvolgere il mag-gior numero di persone possibili… esicuramente abbiamo ottenuto questorisultato perché abbiamo avuto prova chei trentini sono sì un po’ chiusi, ma dav-vero sensibili.

Nuova sezioneADMOGrazie alla neonata sezione ADMO diRovereto (referente la dott.ssa LorettaGiordani), abbiamo partecipato con ilnostro stand alla festa che si è ivi svol-ta il 28 e 29 settembre scorsi, in occa-sione del 60° anno di fondazione del-l’AVIS. Numerosissimi giovani hanno par-tecipato alla manifestazione, allietatacon musica e birra, e in molti si sono sof-fermati al nostro gazebo per chiedereinformazioni; la serata del sabato vede-va la presenza di un pubblico più “matu-ro”, ma altrettanto interessato; nostraimmancabile compagna… la pioggia.Per informazioni: ADMO Rovereto c/oAssociazione per la Lotta alle Malattie Car-diovascolari - Via Mozart, 5 – telefono0464 415055. E-mail [email protected].

Attività Val diFiemmePresso la palestra delle scuole medie diTesero, si è concluso domenica 7 ottobreil torneo amatoriale di pallavolo intitolato“2° memorial Massimo Fipinger”, che havisto la partecipazione di 12 squadredella Val di Fiemme.Il trofeo è stato vinto dalla squadra Pola-ris di Predazzo che ha prevalso in finalesulla squadra Pofessori di Tesero, terza la

squadra Bregari e quarto il Tesero Volley.In totale gli incontri disputati sono stati36, svoltisi in due settimane fra gironieliminatori e scontri di finale.Un plauso particolare agli organizzatoridella manifestazione, i componenti del-la squadra Polaris di Predazzo che han-no voluto così ricordare il loro ex gioca-tore Massimo Fipinger, scomparso cin-que anni fa in un incidente stradale e cheha donato i propri organi.Gli incontri di finale e la premiazione si sonosvolti alla presenza di un folto pubblico,che ha applaudito la squadra vincitrice ele azioni migliori dei singoli atleti.Tutto il ricavato dell’iscrizione delle squa-dre al torneo e del contributo degli spon-sor è stato devoluto in beneficenza afavore delle Associazioni AIDO, presentela responsabile signora Pierina Ciresa eil responsabile provinciale signor MarioCaviola e ADMO, rappresentata dalresponsabile di Fiemme, signora Gabriel-la Deflorian, che al momento della pre-miazione hanno ricordato l’attività delleAssociazioni e hanno ringraziato tutti gliatleti e gli organizzatori per il loro con-creto gesto di solidarietà.Allo scopo di incrementare il numero didonatori, che hanno superato in Trenti-no il numero di 3300, la responsabileADMO ha ricordato le modalità per effet-tuare la tipizzazione anche presso l’O-spedale di Cavalese.

L’eredità di MarcelloDopo aver strenuamente lottato contro laleucemia, Marcello ci ha lasciati il 4 mar-zo scorso. Era giovane, Marcello, non ave-va nemmeno 22 anni, eppure il suo “testa-mento” ci ha lasciato un’eredità morale

I RESPONSABILI DI ADMO ALTO ADIGE CON LA CAMPIONESSA ITALIANA DI MARCIAANNA RITA SIDOTI (SECONDA DA DESTRA) E ERICA AFRIDI

PREMIAZIONE DEL “2° MEMORIAL MASSIMO FIPINGER” CON I RESPONSABILI DI ADMOVAL DI FIEMME

ALCUNI DEI VOLONTARI ADMO CHE HANNO PARTECIPATO ALLA MARCIA“AIUTIAMOCI A VIVERE” SVOLTASI NEL COMUNE DI CASATTA DI VALFLORIANAhttp

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grandissima: “fate di tutto contro la leu-cemia”; il messaggio è stato raccolto daisuoi meravigliosi amici del basket che, for-ti di questo monito, hanno raccolto la cifranecessaria ad acquistare l’attrezzatura perl’esame di biologia molecolare per i poten-ziali donatori. Certo il dolore è grande,soprattutto per la sua famiglia, ma noi sia-mo certi che Marcello, anche per il grandecoraggio dimostrato durante la malattia,non verrà dimenticato.

Ultime notizieÈ con grande gioia che ADMO Trentino haappreso la notizia che Lorenzo Bernardi,nazionale di pallavolo, attualmente mili-tante nel Sisley Treviso, trentino di nasci-ta nonché uno dei primi nostri testimonial,è stato eletto “Atleta del XX secolo”. Datutto lo staff di ADMO Trentino e da tuttii soci le più vive congratulazioni.

Cristina Palusellitestimonial ADMOIl 23 ottobre ha festeggiato il suo 28°compleanno Cristina Paluselli (nella foto),campionessa di sci di fondo, una delle piùgrandi promesse della nazionale che l’an-

no scorso ha guadagnato la medaglia dibronzo; un compleanno singolare: la cam-pionessa si è infatti recata presso la Ban-ca del Sangue di Trento per sottoporsi allatipizzazione e molto semplicemente hadetto ai giornalisti: “Erano anni che ci pen-savo e ora ho deciso di farlo anch’io. Quan-do attorno vedi dei conoscenti che si amma-lano, ti chiedi cosa puoi fare per aiutarli.Credo che una piccola donazione non costiniente se possiamo potenzialmente salva-re la vita di un altro. 28 anni fa mi è sta-ta donata la vita e ora, con questo mio pic-colo gesto, vorrei fare altrettanto per unpaziente”. Cristina Paluselli è stata presenteall’8° edizione della fiera dello Skipass, conaltri nostri testimonial del mondo dello sci,allo stand di ADMO Modena, che ringra-ziamo per la fattiva collaborazione.Grazie Cristina!

TriathlonNell’ambito delle attività promozionali,tendenti a far conoscere sempre più e in cir-costanze diverse ADMO, i suoi scopi e le sueattività, merita ricordare la partecipazionedi un nostro socio della provincia di Porde-none al San Remo Olympic Triathlon 2001,svoltosi il 6 maggio.Alessio Ambroset, 25 anni, appartenenteal Tri-team Cordenons, ha gareggiato clas-sificandosi tra i migliori, indossando la magliacon il logo della nostra Associazione. Ales-sio ha inoltre preso parte ai campionati mon-diali di Rimini di duathlon con la magliaazzurra della Nazionale anch’essa con illogo ADMO. Riteniamo doveroso augurareal nostro validissimo Alessio ogni migliorfortuna per le gare a venire e ringraziarloper la sua fedeltà ai “colori” di ADMO.

Friuli VeneziaGiulia

Calendario solidaleLa Sezione di Prata di Pordenone, unita-mente ad altre 14 Associazioni di volon-tariato operanti nell’ambito del Comune,annuncia un’originale iniziativa: la realiz-zazione di un calendario per il prossimoanno 2002 sul tema sempre attuale del-l’immigrazione. Nel calendario troveran-no adeguato spazio tutte le associazioniaderenti con le loro finalità, i programmidi attività da svolgere nel corso dell’annoe i recapiti telefonici cui fare ricorso pereventuali informazioni.

Rally delle AlpiOrientaliNel periodo 23-24-25 agosto, si è svoltoin provincia di Udine il 37° Rally delleAlpi Orientali, gara automobilistica di gran-de richiamo. Nel corso della manifesta-

zione è stato realizzato e distribuito ai par-tecipanti ed agli spettatori un depliant checonteneva, con il logo di ADMO, il seguen-te avviso: Continuiamo ad aiutare Anna!Lo scorso anno, nell’ambito del 36° Ral-ly, abbiamo provato ad aiutare Anna. Pur-

troppo Anna non ce l’ha fatta, ci ha lascia-to; la leucemia è stata più forte di lei!Quello che abbiamo fatto non deve asso-lutamente restare un episodio; mettia-moci, dunque, a disposizione di tutte le“Anne” che sono alla ricerca di un dona-tore di midollo osseo.La Scuderia Friuli con ADMO esorta tuttia dimostrare la propria generosità e l’a-more per il prossimo.

MaratonaLa Società sportiva Intrepida di Marianodel Friuli (GO), costituita da una quaran-tina di soci, tra i quali un donatore effet-tivo e quattro tipizzati, partecipa a nume-rose gare podistiche in tutto il triveneto(Transcivetta di Belluno, Maratona di Vene-zia, Maratonina di Udine, ecc.). In tuttele manifestazioni la Intrepida è presente

con lo striscione ADMO della Sezione Pro-vinciale di Gorizia, per sensibilizzare ilpubblico presente e gli altri partecipanti sul-le problematiche dell’Associazione.

ADMO nelle scuoleIn provincia di Gorizia, a seguito delladistribuzione e della illustrazione dellafavola “La Formica Azzurra”, in talunescuole è stato richiesto un contributo gra-fico, un bozzetto, un disegno riguardan-te le tematiche connesse alla donazionee al trapianto di midollo osseo. Alcuni dise-gni meriterebbero la pubblicazione per laloro originalità e per la loro bellezza. Incalce a uno degli elaborati, che presentaa sinistra una bambina coricata su un let-tino e a destra la stessa bambina guaritache ringrazia il donatore, l’autrice pre-senta questa duplice scritta:

ASSOCIAZIONE si può AIUTAREDONATORI DONANDO

MIDOLLO il MIDOLLOOSSEO OSSEO

MARCELLO (A DESTRA NELLA FOTO) CON IL SUO COMPAGNO DI SQUADRA MICHAEL

I SOCI DELL’“INTREPIDA” CON LO STRISCIONE DI ADMO GORIZIA

ALESSIO AMBROSET

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La Mostra del CaffèNel mese di maggio, ha avuto luogo a Trie-ste, città tradizionalmente legata al com-mercio del caffè, l’importante rassegna“La Mostra del Caffè. Centodieci Anni diCaffè a Trieste”. Nel corso della manife-stazione nella quale erano esposti pezziunici legati alla produzione e al consumodella gustosa bevanda, l’AssociazioneCaffè Trieste ha pensato di rivolgere ungesto di solidarietà alle persone meno for-tunate, ospitando un piccolo stand ADMO.Durante la rassegna, il VicepresidenteADMO Friuli Venezia Giulia, Giorgio Maran-zana, in cambio di un’offerta, ha donatoai visitatori una piantina di caffè

“Dall’Amicizia alla Solidarietà”Mettete una trentina tra arbitri, ex-arbitrie vecchie glorie, una sera di luglio a Rec-co, nella storica vasca di Punta S. Anna;prendete due squadre femminili in rap-presentanza di Liguria e Lombardia; pen-sate a due partite e legate l’evento a untestimonial di grande spessore e significatosociale come l’Associazione Donatori diMidollo Osseo. Così, partendo da un’ideadi aggregazione e attraversando quell’in-conscio sottile e freudiano che distanziala realtà di controllo (i direttori di gara) equella di produzione del gioco (appuntole vecchie glorie) ci siamo trovati nellamagica acqua di Recco a giocare una par-tita di pallanuoto, che per l’occasione haindossato l’abito importante della testi-monianza. L’abbiamo chiamata appunto

Liguria

“Dall’amicizia alla solidarietà” per ricor-dare un percorso che può e deve passaredallo sport. L’abbiamo giocata a Recco il28 luglio scorso, perché per i cittadini del-l’universo della pallanuoto la cittadina ligu-re rappresenta suggestioni e ricordi impor-tanti; come quella cornice di scudetti tri-colori attaccati sul muro della tribuna prin-cipale della piscina. Forse la comunica-zione dei media per presentare l’eventonon è stata adeguata e professionale,come del resto il livello dei giocatori. Abbiamo contato infatti alcune assenzetra il pubblico, forse perché qualcuno o eragià in ferie o ha preferito gustarsi le migliaiadi piccole candele basculanti, di fronte alporticciolo di Nervi, in una cornice cheogni anno rende ancor più magica la per-la del genovese. O non ha saputo dell’i-niziativa. Coloro che c’erano però non

solo hanno testimoniato l’interesse chesempre si crea quando si legano sport esociale, ma hanno contribuito con la dona-zione di un totale raccolto di oltre 2 milio-ni e mezzo di lire a produrre valore aggiun-to, intorno ad un evento che sicuramen-te si ripeterà. Da ricordare che tra il nume-roso pubblico erano presenti i consiglierinazionali della FIN per la pallanuoto Ravi-na, De Ferrari, e il designatore nazionaledel Gruppo Ufficiali Gara della federnuo-to Simoncini.Il tutto a favore di ADMO che ha saputocreare una banca dati nazionale di dona-tori volontari e che prosegue nel cammi-no istituzionale di informazione riguardola possibilità di combattere la leucemia ealtre neoplasie del sangue, attraverso ladonazione del midollo osseo. Da ricorda-

re qualche immaginabile affanno atleticotra i contendenti maschi, qualche spuntopiacevole e tanto impegno fino a quandoforze ed ossigeno hanno sorretto i nostri.Quando gli uomini si incontrano e cam-minano insieme con le valenze come quel-le sopra ricordate è certo che nascerà qual-cosa di importante. ADMO e AIAPN (Asso-ciazione Italiana Arbitri di Pallanuoto) con-tinueranno il cammino iniziato a Recco il28 luglio 2001 attraverso una iniziativasimpatica e significativa: il prossimo anno,gli arbitri italiani di pallanuoto porterannosulla divisa ufficiale una fascetta e un cor-dino reggi- fischietto che testimonierannonelle piscine d’Italia e quindi ad atleti,allenatori, dirigenti, spettatori e media ilsignificato di ADMO e della donazione dimidollo osseo più in particolare.

Non solo musicaAnche se questo 2001 sta per tramonta-re, all’ADMO di Loano, sezione Daniele Tra-verso, fervono i preparativi delle grandioccasioni. L’alba del terzo millennio nonpoteva di certo concludersi “in sordina”.Sul palcoscenico di questa fine stagionesta, infatti, per iniziare un “roboante” calen-

LE SQUADRE DEGLI ARBITRI DI PALLANUOTO E DELLE “VECCHIE GLORIE” CHE SI SONO SFIDATE A RECCO PER ADMO

GIORGIO MARANZANA, VICEPRESIDENTEDI ADMO FRIULI VENEZIA GIULIA, ALLA “MOSTRA DEL CAFFÈ”

Manifestazioni

● 18.06.01 Si è tenuta allo stadio Luigi Fer-raris di Genova la Partita del Cuore tra la Nazio-nale Italiana Cantanti e la Nazionale Piloti, inconcomitanza con l’appuntamento del G8.L’incasso è stato destinato in favore dell’Afri-ca, tramite la Fao, l’ONU e l’Associazione “Can-cella il Debito”. Tra i beneficiari “minori” ADMOLiguria, che ha contribuito al grande successodella manifestazione.

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dario fatto di appuntamenti con la grandemusica. Alassio, offrirà una splendida corniceal primo concerto dedicato a favore di ADMO.E sarà sempre la città alassina ad ospitareil secondo grande appuntamento con la“classica”, il 10 di dicembre, con l’orche-stra “Elga di Alassio” e la partecipazione delcoro polifonico di Loano.In clima natalizio si terrà il terzo incontrocon la lirica di alta qualità. Il 23 di dicem-bre, nella magica atmosfera delle grotte diToirano il Maestro Paolo Gozzano dirigeràl’inconfondibile voce del tenore Andrea Ele-na e del coro polifonico pietrose.Come premesso nel titolo di questo artico-lo, per la sezione ADMO di Loano non ci saràsolo musica, ma anche panettoni. I nostri“eroi”, anche quest’anno, “occuperanno”le piazze per proporre ancora una volta deli-zie per il palato. Alberga, Loano, Alassio ePietra Ligure vedranno scendere in campomontagne di panettoni e pandoro Balocco,per tutte le età.Proseguono intanto gli interventi diretti negliIstituti scolastici della provincia, tesi ad infor-mare le giovani leve sull’importanza delladonazione di midollo osseo. Le precedentiesperienze hanno avuto un riscontro asso-lutamente soddisfacente, quasi inatteso. Unesito che ha consentito l’apertura di un dia-logo proficuo con docenti, genitori e ragaz-zi tutti, coinvolti nelle varie iniziative di suc-cesso. E dopo la musica, i panettoni, gliincontri e quant’altro non poteva di certomancare l’arte.Proposta dalla Galleria “Melchionne”, lamostra collettiva di quadri ed oggetti d’ar-te vedrà la collaborazione di galleristi e anti-quari delle province di Savona ed Imperia.

Grazia Noseda

ADMO Riviera dei FioriHa ben motivo il Presidente della sezio-ne Riviera dei Fiori di gonfiare d’orgoglioil torace; si allena infatti anche lui, comemolti donatori della zona, nella palestra“Dennis club” di Bordighera, anche senon raggiungerà mai i traguardi del suomaestro.Dennis Giusto, con lui nella foto, è appe-na rientrato da Newcastle, in Gran Breta-gna, dove il 6 ottobre ha conquistato unbuon terzo posto nel concorso di MisterUniverso, anche se con molte recrimina-zioni, visto che era il favorito rispetto al cam-pione inglese, vincitore.

Dennis è diventato nostro donatore ADMOe testimonial della sezione dopo aver con-dotto molte gare sempre ai massimi livel-li fino ad essere stato proclamato Campio-ne del Mondo di Body-Building ad Arley inGermania nel novembre 1999 (www.dennisgiusto.cjb.net). Ne risentire-re ancora parlare, ne siamo convinti.

ADMO ImperiaPer sensibilizzare i giovani alla donazio-ne di midollo osseo, la sezione ADMO diImperia ha partecipato con uno stand ric-co di gadget e di vario materiale ADMOalla manifestazione svoltasi a Mendatica(IM) il 22 luglio scorso, in occasione diuna gara di mountain bike organizzatada una Società Sportiva di Sanremo.In questa occasione è stata offerta una cop-pa con inciso “ADMO – Sezione dott.ssaDaniela Brunetti – Imperia”, al vincitoredi una delle gare in programma.Il pubblico presente era numeroso.

Fernando

Un CD Gospel persostenere ADMOIl Living Gospel Choir, gruppo vocale di 14coristi fondato 5 anni fa dall’attuale diret-tore Claudio Marchetti, fa parte della “Asso-ciazione culturale senza scopo di lucro LivingMusic di Ferrara”. Da sempre il Living GospelChoir (LGC) sostiene ADMO e ora vuolericordare Paola Marchetti, che del gruppofaceva parte ed è stata fondatrice dellasezione ADMO di Ferrara, con il primo lavo-ro discografico in pubblicazione con il tito-lo “Stand up and sing!”.Con questo CD, così denso di emozioni econ Paola presente in alcuni pezzi, si hal’opportunità di ascoltare un repertorioGospel eseguito in modo originale e coin-volgente. Gli arrangiamenti del maestroClaudio Marchetti ed i brani inediti ricrea-no l’atmosfera dei Natali migliori e ci tra-smettono speranze di pace.Il CD “Stand up and sing!” su etichetta“Matamata Records” dura circa un ora econtiene 7 brani traditional e 5 inediti, que-sti ultimi composti da Claudio Marchetti eda Bettina Tanzen. I brani vengono pre-sentati in forma polifonica con particolareattenzione alle armonie tipiche della musi-ca Gospel e Jazz. Il Living Gospel Choir siesibisce sia a livello locale sia nazionale epuò essere contatto ai numeri 3471183484 oppure 0532 769066.Tutti gli interessati possono richiedere il cd“Stand up and sing!” a fronte di un’offertaalla locale sezione ADMO. Le Sezioni ADMOinvieranno le richieste di CD (raggruppateper diminuire le spese di spedizione) aADMO FERRARA - telefono e fax 0532765905 (o direttamente all’AssociazioneLiving Music 347 1183484 o 0532

Emilia Romagna

769066). LGC devolve una parte del rica-vato alla sezione ADMO locale che ha fat-to la richiesta.Grazie a LGC e buon ascolto a tutti daADMO di Ferrara.

La fondazioneCassa di Risparmiodi Ferrara aiuta ilcentro donatoriLa Fondazione Cassa di Risparmio di Fer-rara, sempre sensibile ai progetti umanitari,ha generosamente offerto a ADMO i fondinecessari per l’istituzione della Borsa diStudio “Paola Marchetti” per un ricercato-re al Centro Donatori Midollo Osseo di Fer-rara. L’iniziativa è fondamentale per garan-tire la regolarità delle tipizzazioni dei nuo-vi donatori ADMO.La Sezione ADMO Ferrara ringrazia la Fon-dazione Cassa di Risparmio di Ferrara peril pronto aiuto e per la gentile ospitalitàdimostrata dal Presidente e dal Segretariodurante la cerimonia di consegna della bor-sa di studio.

Borsa di studioADMO sezione di Modena, lo scorso 8settembre, ha consegnato ufficialmenteal Centro di Medicina e Trasfusionale delPoliclinico di Modena una borsa di studioper Medico Biologo da dedicare agli stu-

DENNIS GIUSTO CON IL PRESIDENTE DIADMO RIVIERA DEI FIORI

LO STAND DI ADMO IMPERIA A MENDATICA

IL CD DEL LIVING GOSPEL CHOIRPER ADMO

ERIO BAGNI, VICEPRESIDENTE ADMOEMILIA ROMAGNA, CONSEGNA LABORSA DI STUDIO INTITOLATA ALLAPROF.SSA FAUSTA MASSOLO

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di Modena, del Comandante dell’Accade-mia di Modena e molte altre Autorità.Sono stati inoltre premiati e ringraziati gli11 donatori modenesi che, con il loro gran-de gesto di solidarietà, hanno dato spe-ranza ai rispettivi pazienti riceventi, spessobambini. A loro un vero grazie di cuore.

8° Salone delTurismo e degliSport Invernali“Skipass”ADMO ha partecipato anche quest’annoalla manifestazione Skipass, che si è svol-ta a Modena dall’1 al 4 novembre; è sta-ta riconfermata la collaborazione con G.S. Antartica, testimonial ADMO ai Cam-pionati Internazionali di Sleddog2001/2002

Calendario gare: VIII GP PALAZZO DE ROSSI 24/25 novembre 2001.V GP CORTINA 22/23 dicembre 2001.II GP VAL DI FASSA (Moena) 12/13 gennaio 2002.I GP KRANJSKA GORA (Slovenja)25/26-27 gennaio 2002.V GP ALPE DI SIUSI (Bolzano) 2-/3 febbraio 2002.Per ulteriori informazioni sulle gare: Ufficio Stampa 0546 28816.

Allo stand ADMO, sono stati accolti diver-si testimonial del mondo sportivo, comeMarco Albarello, che da anni è di gransupporto nella diffusione alla donazione,Kristian Ghedina e tanti altri.Si sono aggiunte quest’anno Cristina Palu-selli, di Tesero (TN), che vanta dal 1993un ricco elenco di trofei, non ultimi il bron-zo a Lathi, ai Campionati del Mondo in Fin-

landia, vince la staffetta in Coppa del Mon-do negli Stati Uniti e conquista un 11° e16° posto che la porta nella squadra Afemminile di Coppa del Mondo. In pro-gramma… le Olimpiadi. Nel mese diottobre si è iscritta a ADMO, ora fa partedella grande famiglia di Persone Vere.Anche Arianna Follis, di Gressoney S. Jean(AO), giovane atleta che dal 1996 hapartecipato a importanti gare, e che insoli 4 anni ha ottenuto risultati tali daessere inserita a inizio stagione2000/2001 nella Squadra A per la Cop-pa del Mondo, dove ottiene punti per par-tecipare ai Campionati Mondiali di Lathiin Finlandia. Arianna ha raggiunto il tra-guardo che tanto desiderava e l’ha por-tata a lavorare duramente, ora sta pen-sando di raggiungere un altro traguardo,“iscriversi a ADMO”.

EmanuelaADMO Modena

ADMO Piacenza Bebel Platz (Berlino) invasa da berrettinie logo ADMO nel corso di una bellissimagita che ci ha visti anche a Dresda, Lipsiae Norimberga. Un modo nuovo e simpatico per raccoglierefondi e diffondere il nostro messaggio.

Una scelta per la vita In occasione del loro matrimonio, due gio-vani hanno rinunciato alla consuetudine dioffrire una bomboniera ad amici e paren-ti in cambio di una donazione a ADMO.Alla bomboniera hanno sostituito unbiglietto di ringraziamento con una bre-ve motivazione della loro scelta.In questo modo gli sposi hanno volutorendere partecipe della loro gioia lanostra Associazione; il loro progetto divita è iniziato con questo significativogesto d’amore.

Persone di buona volontà a Reggio EmiliaGrazie all’AVIS Comunale di Guastalla,che ci ha messo a disposizione la sua sedee la sua équipe sanitaria, abbiamo avu-to la possibilità di iniziare in zona i pre-lievi per le tipizzazioni; questo risultatosi è avuto anche per il lavoro di perso-ne volenterose che hanno fatto una cam-pagna di informazione e di sensibiliz-zazione nei vari paesi limitrofi.È stata e tutt’ora è costante la loro pre-senza in molte iniziative o sagre di pae-se, per informare i cittadini di questapossibilità e anche per raccogliere qual-che offerta necessaria per contribuirealla Borsa di Studio del Trasfusionale diReggio Emilia. Hanno organizzato unaserata dibattito presso la Sala Consilia-re di Guastalla sul “Dono e Trapianto diMidollo Osseo” con la relazione del pri-mario di Ematologia dell’Ospedale diReggio il dr. Gugliotta e il dr. Bonini,con un ottima presenza e tanto inte-resse di pubblico.Anche quest’anno andremo nelle variescuole della nostra Provincia per parla-re ai ragazzi di donazione di midolloosseo e di donazione di sangue e saran-no al nostro fianco, secondo i vari impe-gni professionali, il dr. Rivasi, primariodel Trasfusionale o la dr.ssa Iotti, biolo-ga tipizzatrice.La scuola, oggi, è una delle occasioni edu-cative tra le più importanti, tra le varie pro-poste che il giovane riceve all’esterno del-la sua famiglia. Ogni discorso fatto airagazzi è tanto più importante quanto èaccompagnato da un comportamento diver-so da parte degli adulti di riferimento edè un modo per far loro aprire gli occhi sucerte realtà. È un’occasione per verifica-re insieme se i termini di dono e solida-rietà significano qualcosa.Per ultimo, ma non ultimo come impor-tanza, cerchiamo persone di buonavolontà ovvero volontari per aiutarci conla loro presenza durante le nostre ini-ziative di Natale, di Pasqua e di qualchefiera o sagra di paese. Siamo in pochi anzi pochissimi e a vol-te riesce veramente difficile stabilire iturni di presenza. La scelta di fare volontariato non è sem-plice né automatica, perché per render-la possibile intervengono molti fattoriUN MOMENTO DELLA PREMIAZIONE DEI DONATORI MODENESI

ALCUNI SOCI DI ADMO PIACENZAA BERLINO

di sui polimorfismi del sistema HLA nellapopolazione modenese, del valore di 18milioni, per 12 mesi. La borsa di studioè intitolata alla Prof.ssa Fausta Massolo,scomparsa il 7 settembre 1999, che è sta-ta responsabile del reparto di Oncoema-tologia Pediatrica del Policlinico di Mode-na per 35 anni, ed ha collaborato conADMO sempre con grande entusiasmo. Ipotenziali donatori modenesi iscritti alRegistro, aggiornati al 9 luglio 2001,sono 7.368 dei quali ben 11 hanno dona-to il midollo osseo. Presenti alla conse-gna il Sig. Erio Bagni, vice presidenteADMO Regione Emilia Romagna, il dott.Giovanni Palazzi, oncoematologo delreparto di Pediatria e collaboratore ADMO,il dott. Giovanni Ravera, sostenitore ADMO,marito della Prof.ssa Fausta Massolo e ladott.ssa Maria Teresa Mariano, respon-sabile del reparto Aferesi del Centro Tra-sfusionale.

CollaborazioneADMO – ASEOPContinua la grande collaborazione tra ADMOed ASEOP (Associazione Sostegno Emato-logia Oncologia Pediatrica).Le due Associazioni condividono la stessasegreteria, presso il policlinico di Modena edhanno in comune sia il responsabile chemolti dei volontari che operano nelle mol-te iniziative.Una delle più importanti è stata la cenabenefica organizzata da ASEOP, il 15settembre, nella prestigiosa AccademiaMilitare di Modena a favore del proget-to di gemellaggio con il Paraguay “UnPonte per la Vita”.In questa occasione si è festeggiato il decen-nale dell’attività ADMO nella nostra città eprovincia, alla presenza del Direttore Gene-rale del Policlinico di Modena, del Sindaco

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soggettivi, oggettivi e sociali, ma tutticonosciamo le difficoltà delle personemalate e per questo possiamo capire ilsignificato vitale del volontariato.Se è vero che la solidarietà è una pro-posta per vivere insieme agli altri nelnostro mondo e per la promozione dei“più deboli – dei meno fortunati” tuttinoi possiamo fare qualcosa. Vi aspettiamo fiduciosi certi del Vostrocoraggio di vivere le piccole cose, magrandi se vissute con passione.

Stelle NatalizieAnche quest’anno ADMO Grosseto haproposto l’iniziativa intrapresa nel 2000e per tre giorni (7-8-9 dicembre) è sta-ta presente nella rinnovata Piazza Dan-te ad offrire stelle di Natale ai cittadiniGrossetani. Lo scorso anno durante talemanifestazione furono offerte 1.652 bel-lissime stelle di Natale.

Sergio PetriPresidente ADMO Grosseto

Festival MusicADMO Summer2001La sera del 15 luglio 2001, presso Lar-go Cairoli a Cecina Mare (LI) si è svoltol’annuale “Festival Music ADMO Sum-mer 2001”, organizzato dalla sezione“Tommaso Lucarelli“ di ADMO Bassa Valdi Cecina.Ormai è diventato un atteso appunta-mento per i giovani della zona e per ituristi ospiti, a tal punto che quest’annoanche l’Amministrazione Comunale di Ceci-na ha voluto far parte degli sponsor del-la manifestazione.L’evento, che si è protratto fino a tardanotte, è stato veramente un momento diforte aggregazione giovanile, anche gra-zie alla presenza di numerosi cantanti didisco-dance, la cui madrina è stata Neja(come già lo scorso anno Alexia), e deicorpi di ballo moderno che si sono esibitisul palco; durante la serata è intervenutopiù volte il Presidente della sezione ADMO,Dottor Maurizio Manzon, che ha parlato dif-fusamente, con l’intento di sensibilizzareil pubblico presente.Nella piazza antistante erano presentitre stand dove i volontari raccoglievano

Toscana

adesioni e fornivano ulteriori e più det-tagliate informazioni. Gli organizzatorisono stati molto contenti per la riuscitadella serata, grazie anche alle generoseofferte ricevute.

ADMO Cecina

ADMO GrossetoLa sede ADMO Grosseto attraverso il nostronotiziario vuole ringraziare tutti coloro chehanno dato la loro disponibilità a iscri-versi al Registro IBMDR, sensibilizzatidal caso di Benedetta, la bambina disoli tre mesi che ha bisogno di un tra-pianto di midollo osseo.Nel mese di luglio molte persone hannorisposto da tutte le parti d’Italia, e i nostricentralini, seppure intasati, sono riusciti aindirizzarle alla sede ADMO di apparte-nenza o alla sede Nazionale. Si sono rice-vute chiamate anche dalla Croazia, dallaSvizzera, dagli Stati Uniti, ai quali va il pen-siero di tutti noi, per i fatti di terrorismoaccaduti l’11 settembre.Un particolare ringraziamento da partedel presidente di ADMO Grosseto, SergioPetri, va al Direttore di Teletirreno poiché,grazie al suo interessamento, dopo un’o-ra dall’arrivo della notizia il caso era sututti i telegiornali RAI, grazie anche all’in-teressamento del Direttore Generale RAI.Un caloroso ringraziamento a tutti, conil fermo convincimento che la bambinace la farà. Forza Benedetta!

Sergio PetriPresidente ADMO Grosseto

3° Torneo Interforzea GrossetoNel mese di luglio si è svolto a Grosseto,presso il campo sintetico di via Montero-sa, il 3° Torneo Interforze organizzatodal SIULP (Sindacato Italiano UnitarioLavoratori Polizia), in favore di ADMO econ il Patrocinio del Comune di Grosseto.

Cronistoria diADMO LivornoPassano gli anni, ma per ADMO Livornonon diminuisce l’entusiasmo dei volonta-ri che operano al suo interno: anche que-st’anno siamo stati presenti in piazza, neigiorni 1-2 dicembre, per la tradizionaleofferta di panettoni e pandori.Il primo anno del nuovo millennio si avviaa conclusione e noi vorremmo fare qual-che riflessione sul nostro passato e sulnostro futuro.Il nostro passato narra che dal 1995(nascita ADMO Provinciale Livorno) sia-mo riusciti ad avvicinare all’Associazionecome iscritti tipizzati oltre 2500 perso-ne, e questo è stato possibile grazie acoloro che hanno vissuto l’Associazionedal suo interno, portando varie esperien-ze umane sicuramente diverse tra loro, chehanno comunque cementato il gruppo sto-rico a cui si sono sempre aggiunte nuovepersone, mentre altre hanno con il tem-po lasciato. In questi anni passati abbia-mo finanziato 3 borse di studio per tec-nici biologi strutturati che hanno operatonell’ambito del Centro Trasfusionale per letipizzazioni, abbiamo avuto una proficuacollaborazione con la squadra del LivornoCalcio per la creazione di alcuni spot pub-blicitari, siamo stati presenti nelle piazzein varie manifestazioni locali, abbiamoorganizzato convegni con professori difama nazionale, la nostra commissionemedico-scientifica (dott. Luti e dott. Mal-fatti) ha tenuto dibattiti presso l’Accade-

mia Navale e su alcune tv locali, abbia-mo sponsorizzato una squadra giovaniledi calcio (Arci Stagno Uisp categoria Ama-tori). Tutte queste ed altre iniziative sonostate portate avanti per potere inserire almeglio la nostra Associazione nel localetessuto sociale e quindi poter aumentareil numero dei potenziali donatori di midol-lo, nostro unico ed indissolubile scopo, etutto ciò rappresenta una solida base peril futuro della nostra Associazione.Adesso però, dopo tanto entusiasmo, occor-re fare i conti con l’attuale realtà: il trenddi ricerca dei nuovi iscritti come potenzialidonatori, dopo i passati successi è incostante e preoccupante calo, a causa dimolteplici fattori.Occorre quindi da parte nostra creare unanuova linfa, nuove e più incisive forme dipenetrazione nel tessuto sociale, anch’es-so in continua evoluzione, per far cono-scere più a fondo le finalità dell’Asso-ciazione stessa, per darle nuovo slancio,creare nuovo e proficuo entusiasmo, otte-nere sempre maggiore interesse e nuo-vi consensi. La nostra riflessione ci portaa pensare che d’ora in poi sia necessarioconvogliare i nostri sforzi verso i più gio-vani, che rappresentano il vero futuro del-la società civile; pur mantenendo le nostreiniziative sin qui sviluppate.La nostra commissione medico-scientifi-ca si è quindi attivata per la stesura diuna relazione esplicativa sul trapianto dimidollo osseo corredata di lucidi e dia-positive, da utilizzare in vari incontri datenere nelle scuole, previ accordi con ilprovveditorato.Tutto ciò che abbiamo sinora fatto e checontinueremo a fare (sperando di coin-volgere sempre nuove persone con ideenuove) ha il solo ed unico scopo di darequalche speranza a chi potrebbe averebisogno di chiunque di noi, di potere quin-di allargare verso nuove sponde il grandemare della solidarietà, nel quale ADMO cer-ca di aggiungere il suo piccolo ma cre-diamo importante contributo.

Giovanni Belfiore ADMO Livorno

ADMO Massa CarraraADMO Massa Carrara ha organizzato loscorso 27 maggio una manifestazioneciclistica non competitiva denominata”Pedalando ci puoi aiutare“, a cui hanno

DUE SQUADRE CHE HANNO PARTECIPATO AL “TORNEO INTERFORZE” PER ADMO GROSSETO

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preso parte circa 200 tra tipizzati e ama-tori di ogni età. Nella prima parte dellamanifestazione le vie di Avenza e Marinadi Carrara sono state attraversate da tuttii partecipanti, poi i ciclisti delle squadreamatoriali hanno dato vita a un percorsodi più di 70 Km per arrivare presso il cen-tro sociale di Battilana (Avenza) dove tut-to si è concluso con un rinfresco e con lapremiazione. Vogliamo cogliere l’occasio-ne per ringraziare tutti i partecipanti e ilgruppo sportivo dei Nuovi Cantieri Apuaniadi Marina di Carrara, prezioso consulente peril ciclismo. Vista l’ottima riuscita della “Peda-lata“ siamo intenzionati a ripeterla a finemaggio 2002 e invitiamo perciò, fin d’ora,i nostri tipizzati a partecipare numerosi.Per l’inizio del nuovo anno scolastico pro-seguiremo l’attività divulgativa nelle scuo-le di ogni ordine e grado, sperando di ave-re la stessa positiva risposta riscontrata loscorso anno. Ricordiamo sempre che ci èprezioso l’aiuto di tutti per svolgere almeglio le attività programmate.

ADMO PisaADMO Pisa comunica che presso il labo-ratorio di Immunogenetica e Biologia deiTrapianti dell’AOP di Pisa è stato scoper-to un nuovo allele ad opera del dott. Cur-cio, ricercatore borsista di ADMO Pisa incollaborazione con ADMO Toscana.Il lavoro eseguito è stato visionato e valu-tato dal prof. Marsh, responsabile inter-nazionale della nomenclatura del DNA edil risultato della attività del dott. Curcio èstato pubblicato sulla rivista internazio-nale “Trasplantion”.Inoltre, un’altra borsa di studio sarà isti-tuita da ADMO Pisa per la dr.ssa Silvia For-naciari, la quale, sotto la guida della dr.ssaLuciana Mariotti, lavora alla ricerca scien-tifica sulla compatibilità tra consanguinei,presso il laboratorio di Ematologia del Cen-tro Trasfusionale di Pisa-Cisanello.

25° anniversario dimatrimonioADMO Grosseto intende ringraziare i Signo-ri Sergio e Maura che per il loro 25° anni-versario di matrimonio, anziché ricevereregali, hanno proposto ai loro amici difare una donazione a ADMO Grosseto.Auguri vivissimi da tutti noi.

Sergio PetriPresidente ADMO Grosseto

Attività di ADMO MarcheÈ sempre in costante fermento l’attivitàdi ADMO Marche che ha promosso inte-ressanti iniziative per la diffusione del-l’Associazione. Partiamo dalla freschissima notizia che ilpilota Gianni Santini di Monte Urano, testi-monial ADMO (nella foto con la sua vet-tura nella quale il logo ADMO è ben visi-bile), si è laureato campione italiano del-la categoria Gentleman Ferrai Challenge360 Modena, al termine di una stagionecostante, coronata dai piazzamenti otte-nuti nella grande manifestazione finaledisputatasi nell’autodromo di Monza il 19e il 20 ottobre scorso. Nel corso del campionato, gli amici del-l’Associazione sono stati spesso presentinei vari autodromi italiani per sostenereSantini. La loro costanza è stata premia-ta dalla “bella” amicizia intrattenuta conl’attrice Brigitte Nielsen. Il 7 luglio scorso la Giunta di ADMO Fede-razione è stata ospitata dalle Marche, nel-la sede AVIS di Ancona. È stata l’occa-sione per fare il punto della situazionenella regione e per discutere sulle pro-blematiche e sulle soluzioni da adottareper incrementare la diffusione di ADMO emigliorare là dove si sono individuati deipunti deboli nella catena che impegnavolontari e medici. Il presidente Biagioli ei suoi collaboratori hanno portato la loroesperienza ma soprattutto la loro com-petenza e le loro doti umane, apprezza-tissime da tutti gli intervenuti. ADMO Marche era presente alla prima

Marche

“Festa del Volontariato” che si è svolta aPorto S. Elpidio (AP) nei primi due giornidi settembre. Dal suo gazebo è stato pos-sibile distribuire opuscoli informativi erispondere a tutte le domande che veni-vano poste ai responsabili ADMO dai nume-rosi presenti. ADMO e sport rappresenta-no un connubio vincente nella Regione.L’Associazione infatti ha partecipato atti-vamente alla Maratona del Piceno che siè svolta a Grottazzolina (AP) il 9 set-tembre scorso. La manifestazione è unadelle più importanti del calendario podisticonazionale nella quale molti partecipanti,tra cui il cantante Riccardo Fogli, hannoindossato il cappellino con la scritta ADMORegione Marche distribuito dai volontari. Ultima notizia è il riconoscimento da par-te della Regione del Registro DonatoriMidollo Osseo. Le Marche dunque si con-fermano regione viva in fatto di promo-zione grazie ad una presenza capillarenel territorio e a mirate presenze in avve-nimenti davvero significativi.

Massimiliano Viti

ADMO SulmonaIl 2001 è stato, a livello associativo, unanno di grandi risultati per ADMO Abruz-zo. La sensibilità mostrata dalla popola-zione nei confronti dei nostri obiettivi hasuscitato gran diffusione sul territorio. Socidonatori, simpatizzanti, sostenitori e gen-te comune hanno accolto con entusiasmol’idea di diffondere e radicare la cultura del-la donazione di midollo osseo, con l’intentodi renderla patrimonio comune.Grazie al sentito impegno profuso in que-sti mesi sono nate nuove Sezioni ADMO:

Abruzzo

a Teramo, a Giulianova ed Avezzano. Aqueste nuove realtà vada l’augurio da par-te del Consiglio Direttivo di ADMO Regio-ne Abruzzo, di un proficuo e duraturo lavo-ro, affinché esse siano di valido esempioalle altre che seguiranno.

ADMO PescaraFesta di suoni, di canti, di colori: questala rappresentazione scenica della fiaba“La Formica Azzurra” creata per ADMO.Lo scorso 7 giugno, presso il TeatroSant’Andrea di Pescara, gli alunni delle clas-si 3a e 4a C della Scuola Elementare 2°Circolo hanno offerto uno spettacolo bel-lo e commovente per la spontaneità deibambini e per la loro sentita recitazione.I piccoli attori sono stati applauditi a lun-go dai numerosi spettatori: adulti e picci-ni, volontari dell’Associazione e medicidel reparto di Ematologia dell’Ospedale Civi-le, il responsabile dell’IPER di Città S.Angelo e il dr. Burresi.“La Formica Azzurra” con la sua storia fan-tastica, ha invitato a spogliarsi dal “nerodell’indifferenza” inviando ancora una vol-ta il messaggio di solidarietà di ADMO.Se è vero che tutti gli uomini dovrebberoincontrarsi e riconoscersi nell’amore, mol-ti di loro possono incontrarsi in ADMO, per-ché donare una parte di sé è il segno piùalto dell’amore.

Anna Maria Albertini

ADMO PopoliIl nostro cammino di sensibilizzazione ver-so la cittadinanza ha ottenuto ottimi risul-tati con gli incontri svoltisi nei giorni 10e 11 agosto 2001. La manifestazione èstata caratterizzata dall’arrivo della Fiac-colata “Vita per la Vita”, e le seratesono state allietate dal Coro Folkavis. RICCARDO FOGLI E ORLANDO PIZZOLATO

GIANNI SANTINI

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Grande successo ha ottenuto il convegnosvoltosi a Vittorito il giorno 29 settem-bre sul tema della donazione di organie di sangue intitolato “La stessa sceltaper la Vita”.Gremita la sala che ha accolto illustri rela-tori. Durante la manifestazione è stataassegnata una medaglia d’oro a una madreche ha permesso l’espianto degli organidel figlio. Grazie a questo gesto di soli-darietà, in Abruzzo è stato eseguito il pri-mo trapianto di cuore presso l’Ospedaledi Cardiochirurgia di Chieti, eseguito dalprof. Calafiore e dalla sua équipe.Il lavoro di noi volontari verso le personeche soffrono e sono in lista d’attesa è diabbattere il muro dell’indifferenza, perquesto ha presentato nelle Scuole MedieInferiori e Superiori, un progetto per sen-sibilizzare e coinvolgere studenti e inse-gnanti. Concluderemo l’anno con l’offer-ta dei panettoni ADMO nel nostro paesee dintorni. Spero che queste iniziative sia-no di stimolo alla cittadinanza e mi augu-ro di coinvolgere più donatori possibili perraggiungere la sospirata autosufficienza.

Mario Cerasoli

ADMO Regione Abruzzo ringraziadi cuore SDA s.p.a. di Roma perl’indispensabile e costante aiuto checi permette di sensibilizzare coloroche sono tanto distanti da noi.

Pina Macrìtestimonial ADMO La campionessa mondiale di Judo PinaMacrì è ufficialmente divenuta testimo-nial ADMO.Pina Macrì, giovane calabrese, ha sempreaffiancato l’iniziativa della donazione dimidollo osseo ed ha sempre partecipatoalle attività ADMO, diffondendo il mes-saggio “Sport – Solidarietà”.Nell’attività della giornata regionale ADMOCalabria ha portato la sua medaglia dicampionessa italiana di Judo intrattenen-

Calabria

do i giovani con la sua validissima presenzaed esempio.Pina, anche nella manifestazione a leidedicata nella provincia di Crotone, per iltrionfo mondiale sportivo, ha ricordato ilsuo impegno per ADMO distribuendo ilnotiziario ADMO a tutti i giornalisti ed alleautorità presenti incitando i giovani a dive-nire donatori.A Pina da parte di ADMO Calabria gra-zie di cuore.

Gemellaggio trascuole presso “VillaVittoria” del corpoforestale dellostato – Mongiana Gli alunni delle scuole elementari del Con-vitto Nazionale “Filangeri”, della ScuolaElementare di Mongiana (VV), della Scuo-la Elementare di Spadola (VV) e dellaScuola Elementare di Nardodipace (VV)hanno avuto l’opportunità di vivere unmomento di solidarietà e di diffusione delmessaggio ADMO nella splendida cornicenaturalistica di “Villa Vittoria”.Gli alunni, accompagnati dai dirigentiscolastici e dagli insegnanti, hanno pre-

sentato il materiale di diffusione del mes-saggio “Ambiente, Salute e DonazioneADMO”. Le attività hanno coinvolto alun-ni in balli, danze, mostre, poesie e dram-matizzazioni. L’iniziativa ha visto coin-volti in altra giornata gli alunni delle scuo-le medie di Piscopio, di Spadola, di Mon-giana, della Scuola Media del ConvittoNazionale “Filangeri” ecc.I gemellaggi proseguiranno nel corso delnuovo anno scolastico 2001–2002 traallievi di ogni ordine e grado.Un grazie particolare all’ing. Caracciolo,

coordinatore Regione Calabria del CorpoForestale dello Stato, al personale di “Vil-la Vittoria”, al Provveditore di Vibo Valen-tia, al Vice Provveditore dott. Giulio Benin-casa che ha partecipato all’iniziativa, all’am-ministrazione Comunale di Mongiana cheporterà avanti il progetto ADMO nelle variemanifestazioni cittadine.

Donatori ADMOCalabria:un’esperienza unicauna settimana abordo del Veliero“Amerigo Vespucci”Due soci donatori di ADMO Calabria sonostati ospiti della Marina Militare, insiemead altri ragazzi, sulla nave scuola “Ameri-go Vespucci”.L’imbarco è avvenuto dal porto di Livorno,per raggiungere il porto di Vibo Valentia, doveil veliero è rimasto in rada per due giorni(5 e 6 giugno 2001).A bordo sono stati invitati gli alunni dellaScuola Elementare di Vibo Valentia Mari-na, della Scuola Media di Piscopio (VV), egli alunni dell’Istituto Tecnico Commercialedi Vibo Valentia.

Queste scuole erano state segnalate comevincitrici del concorso “Costruisci un Promoper la Solidarietà ADMO” edizione 2001 pro-mosso da ADMO Calabria.La stessa nave ha ospitato altri due sociADMO partendo dal porto di Vibo Marina perraggiungere il porto di Napoli, dopo unamini crociera nel Mediterraneo.L’iniziativa è stata possibile grazie alla col-laborazione tra ADMO Calabria, Capitaneriadi Porto di Vibo Marina e Lega Navale Ita-liana della Provincia di Vibo Valentia.L’esperienza unica vissuta dai circa 40 gio-

LA CAMPIONESSA DI JUDO PINA MACRÌCON LA RESPONSABILE ADMOCALABRIA GIUSEPPINA DAVOLI

IN ALTO: L’ARRIVO DELLA FIACCOLATA “VITA PER LA VITA” A POPOLISOTTO: UN MOMENTO DEL CONVEGNO“LA STESSA SCELTA PER LA VITA” SVOLTOSI A VITTORITO

DONATORI DI ADMO CALABRIA SULLA NAVE SCUOLA “AMERIGO VESPUCCI”

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vani, tra i diciotto ed i venticinque anni, oltrealla conoscenza diretta della vita di bordo sul-lo storico veliero, ha portato scambio di ideesulle tematiche della solidarietà, della dona-zione e della fratellanza tra i popoli.

Sport per una VitaIn collaborazione con l’A.S. GymnasiumCenter Club, ADMO Castellana Grotte haorganizzato in P.zza Garibaldi la manife-stazione “Sport per una Vita”, nell’ambitodi una più vasta campagna di sensibiliz-zazione dei cittadini sulla donazione dimidollo osseo. Alla presenza di un pubbliconumeroso ed attento, la kermesse spor-tiva ha preso il via con una lezione dispinning group sotto la guida del prof.Walter Vivian.Negli intervalli delle tre sedute di spin-ning si sono alternati in piazza dimostra-zioni di piccoli karateka e di kobudo (anti-ca arte marziale giapponese in cui si uti-lizzano armi povere quali il bastone, i sai,i tonfa, ecc…) dirette dal Maestro Nico-la Monaco. Nel corso della mattinata Emi-lia Leone, presidente della locale sezioneADMO, insieme ad altri dirigenti dell’As-sociazione, ha distribuito materiale infor-mativo sulla donazione di midollo osseointrattenendosi con i cittadini che hannochiesto informazioni più dettagliate e pre-cise sull’argomento.Gli atleti partecipanti hanno dimostratoun grande interessamento, sollecitandoincontri più diretti per approfondire i diver-si aspetti della donazione e mettendo adisposizione di ADMO Regione Puglia il rica-vato della manifestazione. Si è così con-fermato che il connubio sport - solidarietàriveste un ruolo importante nella diffu-sione del messaggio della donazione dimidollo osseo, proprio per i valori insiti inuna sana e corretta pratica sportiva: altrui-smo, solidarietà, rispetto per il prossimo.

Luciano Magno

Sport e Solidarietà:la Red Star diCopertino vince iltorneo di calcetto“AlessandroD’Ancona”La Red Star Copertino il 28 giugno scor-so è stata premiata dal dr. Mauro Minel-li, Assessore allo Sport, Cultura e Servizi

Puglia

Sociali della Provincia di Lecce, per avervinto il primo torneo juniores di calcio asette ADMO “Alessandro D’Ancona” conuna clamorosa vittoria per 6 a 0 sull’AD-MO Salice Salentino.Lo Zanzibar ha ottenuto il terzo postosuperando per 5 a 4 la Fit - World.La giuria, composta dal Responsabile diADMO Lecce, Grand Uff. Francesco Gian-nuzzi, dall’Assessore allo Sport della Pro-vincia di Lecce, dr. Mauro Minelli, e daicalciatori Stefano Trinchera e FrancescoTondo, ha premiato Giuseppe Roi dellaRed Star Copertino quale migliore gioca-tore del torneo, Daniele Cirfera della RedStar Copertino quale capocannoniere con26 reti all’attivo, con la Coppa Disciplinala squadra Zanzibar, terza classificata, conla Coppa Fair Play Daniele Cirfera della RedStar Copertino e Roberto Greco della RedStar Copertino, come miglior portiere.Alla fine della manifestazione il Respon-sabile di ADMO Lecce ha premiato, con unatarga ricordo, il Responsabile della Sezio-ne ADMO “Alessandro D’Ancona”, rag.Giulio D’Ancona, per il suo impegno e perl’ottima organizzazione del torneo.Terminate le premiazioni il ResponsabileADMO Copertino, soddisfatto dell’iniziati-

va, ha ringraziato il Parroco Don Mario edil suo Vice Don Claudio per l’ospitalità edil supporto fotografico ed ha infine conclusodicendo: “Devo dire grazie a tutti i par-tecipanti per la totale e piena riuscita deltorneo che fondeva solidarietà e sport;una maniera per dare agli under 18 idea-li di vita che sovente mancano”.

Inaugurata daFrancesca Piri lasezione “StefanoAntoniozzi” diADMO LecceNelle ore pomeridiane del 18 aprile scorsoè stata inaugurata la sede ADMO sita pres-so l’Azienda Ospedaliera “Vito Fazzi” diLecce. Nella cappella dell’ospedale, è sta-ta celebrata la Santa Messa da parte di S.E.Mons. Cosmo Francesco Rupi, con la par-tecipazione dei cappellani Don Gianni eDon Claudio, entrambi soci ADMO, duran-te la quale è stata data lettura della bene-dizione apostolica di Sua Santità Giovan-ni Paolo II, appositamente richiesta dalresponsabile ADMO all’Arcivescovo Mons.Oscar Rizzato, Elemosiniere Apostolico delVaticano, ed è stato anche benedetto illabaro del Sodalizio. Poi è stata inauguratala sede sociale con il taglio del nastro daparte della madrina donatrice ADMO Fran-cesca Piri. Subito dopo è stato rivolto aglioltre 300 partecipanti un saluto del Respon-sabile di ADMO Lecce Giannuzzi, delladr.ssa Ciminiello della Direzione Sanitariadel Presidio, del dr. Nitti del Laboratorio diTipizzazione Tessutale del Policlinico diBari, della dr.ssa Camboa del Sit dell’A-zienda Ospedaliera, del Vice Sindaco dr.Fulvio Lecciso e del dr. Valacca Responsa-bile Sanitario dell’Associazione. Prima delrinfresco conclusivo, il Responsabile del-l’Associazione ha voluto far ascoltare alcu-

ne testimonianze dalla viva voce di alcu-ni trapiantati di midollo osseo che, graziead un nutrito (ma sempre insufficiente)numero di donatori, hanno avuto la fortu-na di essere presenti alla cerimonia.

Un Gelato per la VitaL’iniziativa lanciata da ADMO e dalla Gela-teria Chantilly di Castellana Grotte, peruna campagna di sensibilizzazione alla

donazione di midollo osseo, è ottima-mente riuscita.Quest’idea un po’ particolare, di diffonderemateriale promozionale per far conosce-re il significato della donazione di midol-lo, accompagnandolo con un buon gela-to di Chantilly, è riuscita a raccogliereanche una bella somma in denaro, che èstata interamente versata a ADMO Puglia.Nicola Netti, Presidente regionale del SIGA(Sindacato Italiano Gelatieri Artigiani) e tito-lare della Pasticceria - Gelateria Chantilly,si è mostrato particolarmente soddisfattoper aver potuto contribuire concretamen-te con un’iniziativa lodevole alla diffusio-ne di un messaggio di solidarietà versoquanti sono meno fortunati di noi.“In questi dieci giorni, gustare un buongelato artigianale ha avuto realmente unsignificato in più”, ha dichiarato il sig.Netti “perché questo gelato ha avutoanche il gusto della solidarietà. Il saporedi un delizioso gelato ha offerto, sì, comesempre, una dolce e piacevole sensazio-ne al palato, ma ha fatto anche riflettereed ha contribuito a raccogliere fondi perADMO.”Insomma, una dolce iniziativa per la Vita!

PREMIAZIONE DEL RESPONSABILEADMO COPERTINO GIULIO D’ANCONA

FRANCESCA PIRI ALL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE DI ADMO LECCE

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“Con gli occhi del Cuore”Per non restare indifferenti di fronte asempre più ingiustificate discriminazionisociali, è stata realizzata nella piazzacomunale di Terlizzi, la 1a Fiera del Volon-tariato e dell’Associazionismo, un momen-to di riflessione di due giornate chiamato“Con gli occhi del Cuore”, il cui proposi-to è stato quello di rendere costante neltempo la riflessione stessa. Un momentoaggregativo che è servito anche per arric-chire la coscienza di tanti giovani, chepossano magari infoltire le fila dei volon-tari operanti nelle associazioni. ADMO èstata invitata ad essere presente con tut-ti i suoi sostenitori, ancora una volta impe-gnati a divulgare la cultura del “donare”e sempre carichi di voglia di fare. I volon-tari ADMO hanno allestito uno stand colo-ratissimo, attraente per i bambini e natu-ralmente per i loro genitori ai quali sonostate date informazioni sull’Associazionee sulle modalità d’iscrizione. Sicuramen-te un passo in avanti per ADMO Terlizzi,

che non perde occasione per far sentire lasua presenza; sicuramente un’esperienzasignificativa per tutto ciò che vuol direfare del volontariato, tutti insieme appas-sionatamente per un obiettivo comune“donare, donarsi ed aiutare gli altri”. Paro-le che si dicono con molta facilità ma chein quei giorni si potevano “respirare” nel-l’aria. ADMO Terlizzi

Secondo anno diattività a TraniUn secondo anno pieno di entusiasmo edi importanti iniziative quello vissuto dal-la sezione ADMO di Trani, una sezionegiovane che nel suo breve periodo di atti-vità è riuscita a divulgare il gesto della “can-didatura” a donatore di midollo osseotanto da raggiungere l’obiettivo di aumen-tare in maniera cospicua il numero deipotenziali donatori a Trani. Il tutto favo-rito dalla possibilità di effettuare i prelievitissutali presso l’Ospedale di Trani, cheil Direttore sanitario, dr. Grilli ed il Primariodel Centro di Ematologia, dr. Riezzo,

stanno offrendo ai nostri “portatori sanidi solidarietà”.Oltre alle ormai consuete distribuzioni dipanettoni e colombe per la città, la nostrasezione ha aderito alla petizione per l’ap-provazione della legge sulla donazione, poiapprovata alla Camera all’unanimità (comedel resto al Senato) il 13 febbraio 2001con il testo definitivo che porta il n. 52.Spinti dall’iniziativa nazionale di orga-nizzare 500 conferenze in contemporaneain Italia, tutte condotte con lo stesso lin-guaggio e lo stesso messaggio, la sezio-ne tranese ha incontrato gli studenti del-l’ultimo biennio degli istituti superiori, persensibilizzarli riguardo la concreta possi-bilità di compiere un gesto allo stessotempo semplice e sublime: donare midol-lo osseo nel tentativo di… poter salvareuna vita. In più la sezione ha promossoil 1° concorso “Uno Slogan per la Vita”che ha visto impegnati gli studenti nel-l’esprimere i loro pensieri sull’importanzadella donazione. Gli incontri si sono tenu-ti il 3 marzo presso il Liceo Classico ed il24 marzo presso l’Istituto Tecnico Com-merciale. Per diffondere il messaggio del-la solidarietà e del volontariato anche tragli studenti più giovani, perché possanoessere donatori appena possibile, abbia-mo coinvolto anche le scuole medie, comin-ciando dalla scuola Palumbo, con incon-tri svoltisi il 28 aprile ed il 5 maggio.Abbiamo voluto incontrare anche altri sog-getti sensibili alla questione ed in que-st’ottica si inseriscono le mini conferenzecon il gruppo scout AGESCI il 13 marzo econ i parrocchiani della Parrocchia AngeliCustodi il 16 marzo. In questi incontri sia-mo stati coadiuvati dai medici dell’Ema-

tologia di Trani: il dr. Antonio Riezzo ed ildr. Giuseppe Tarantini, sempre disponibi-li e chiari nella loro esposizione.“La Formica Azzurra” è stata l’altra impor-tante iniziativa dell’anno, la terza fiaba del-la serie dopo “La vera storia di Saltara-nocchio” e il “Signore delle Nuvole”. Laformica protagonista della storia subisceuna mutazione positiva all’interno di unagrande colonia di formiche molto orientatea produrre, ma poco attente al mondo cir-costante. Grazie alla sua sensibilità essa

assume “il colore del cuore”, ma vieneemarginata dal formicaio. Inizia allora ilsuo viaggio che la condurrà ad una più pie-na autonomia e consapevole individua-lità. Durante il viaggio conosce i tre ele-menti della natura: terra (formicaio), acqua(delfino) e aria (tucano), ma non riescea trovare l’ultimo e più prezioso degli ele-menti: il fuoco. Lo troverà dentro di se ene farà anche dono alle altre formicheche nel frattempo si sono stancate di pro-durre e anch’esse desiderano avere lostesso colore del mare e del cielo.Questa splendida favola è stata distribui-

I VOLONTARI DI ADMO TRANIDURANTE LA DISTRIBUZIONE DEIPANETTONI IL NATALE SCORSO

ALCUNI VOLONTARI ADMO ALLA MANIFESTAZIONE “CON GLI OCCHI DEL CUORE”SVOLTASI A TERLIZZI IL 15 E 16 SETTEMBRE 2001

Cogliamo l’occasione per ricordarti, qualora l’indirizzo non fosse corretto, di segnalarlo alla sede regionale e al laboratorio presso cui ti sei recato per la tipizza-

zione: è molto importante mantenere aggiornato l’archivio dei donatori, sia per spedirti le comunicazioni, ma soprattutto per poterti rintracciare facilmente in

caso fossi chiamato per una possibile donazione.

INDIRIZZO VECCHIO O ERRATO

Cognome e nome

Via n. Data di nascita

CAP Città Prov.

NUOVO INDIRIZZO

Cognome e nome

Via n.

CAP Città Prov.

Tel. e-mail n. socio

Ai sensi della legge 675/96, in ogni momento i nostri soci possono aver accesso ai dati che li riguardano, chiederne la modifica o la cancellazione e opporsi al loro utilizzo con una comunicazione scritta.

Firma

Potete mandare questo coupon a: ADMO – Via Aldini, 72 – 20157 Milano – oppure inviare un fax al numero 02 39001170✂

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ta agli alunni delle scuole elementari Petro-nelli e De Amicis che, aiutati dalle lorosensibili insegnanti, non si sono limitati aleggerla, ma ne hanno fatto un lavoro inclasse che si è concluso con una mostradi disegni, anche di pregevoli contenuti,che è stata inaugurata il 30 giugno pres-so lo chalet della Villa Comunale di Tranialla presenza dell’assessore alla PubblicaIstruzione, dei medici del Centro di Ema-tologia, della sezione ADMO al completo,degli insegnanti, dei genitori degli alunnie degli stessi alunni che entusiasti hannovisto esposti i propri lavori fino a dome-nica 8 luglio. È in preparazione, per con-cludere al meglio il lavoro effettuato daADMO nelle scuole, una pubblicazione cherenderà merito agli alunni per l’attenzio-ne prestataci. Il libro, che avrà il titolo“1° concorso Uno Slogan per la Vita -espresso in disegni e pensieri”, sarà pre-sentato ufficialmente in una pubblica con-ferenza. In conclusione, riteniamo che illavoro svolto finora sia stato duro maanche soddisfacente, nel momento in cuisi vedono raggiunti obiettivi grazie ad unintenso, energico ed entusiasmante lavo-ro di squadra. Ma gli obiettivi raggiunti nonsono che dei piccoli passi per raggiunge-re altre mete più importanti e per cui c’èbisogno di essere davvero tanti.Non possiamo far altro che invitare chi sisente sensibile a lasciarsi entusiasmaredal gioco della nostra squadra e a colo-rarsi del colore del mare e del cielo.

Massimo Marcone

“Sono felice, cosìho salvato la vita aun americano”Le hanno detto che si chiama Dimitrio,che ha ventisette anni e che vive a Boston.Di più non sa, e non può sapere, cosìcome lui non sa di lei. Perché la legge, inquesti casi, non si presta a interpretazio-ni. Anzi, è categorica solo come altre rarevolte sa esserlo, e stabilisce che tra pazien-te e donatore non può esserci alcun con-tatto. Anche se il contatto alla fine c’è, edè forte, continuo. Inevitabile. Sia puresolo attraverso il filo del pensiero: “Io dicosempre che ho un fratello americano, esono sicura che anche lui pensa a mecome a una sorella di cui non conosce néil nome né il volto, ma che lo ha aiutatoa vivere”. Imperia ha 43 anni, è di Oria,e ha donato il midollo osseo nel novem-bre del ‘98. È l’unica donatrice della pro-vincia di Brindisi al momento, ed è unadelle dieci in tutta la regione. Si era iscrit-ta nel registro dell’Associazione donatoritre o quattro mesi prima. “Poi un giorno

mi chiamarono, era fine agosto. Mi disse-ro che c’era un ragazzo di Boston che ave-va bisogno del trapianto e che era statariscontrata una prima compatibilità con il miomidollo. Mille pensieri mi affollarono lamente in un minuto solo”. Imperia lo rac-conta per la prima volta, non aveva mai volu-to farlo, “perché non sono un’eroina - dice- però credo che il racconto di chi ci è pas-sato forse può aiutare a riflettere”.Può aiutare a dissipare i pregiudizi, soprat-tutto. A volte si pensa che il midollo osseosia la stessa cosa del midollo spinale. Alei, ad esempio, avevano detto che sareb-be potuta rimanere su una sedia a rotel-le, che il prelievo era rischiosissimo. “E inve-ce non è vero niente: sono andata a far-lo a San Giovanni Rotondo, è durato pocomeno di due ore, e il giorno dopo ero giàa casa. Si può donare il midollo osseosenza pregiudicare per nulla la propriasalute”. Anche se la paura c’è stata, tan-ta, e Imperia lo ammette, ma ha avuto ilconforto della sua famiglia e anche delfiglio che oggi, a soli sette anni, è già

informatissimo, e sa che donando il midol-lo osseo si può salvare la vita di una per-sona, molto spesso di un bambino. Ci fu un’organizzazione perfetta a SanGiovanni Rotondo, arrivarono i medici ame-ricani che con un aereo portarono la sac-ca contenente il midollo osseo immedia-tamente a Boston. La sera dopo, il tra-pianto era stato già effettuato. Qualchemese dopo, Imperia fu richiamata a SanGiovanni Rotondo perché da Boston fece-ro sapere che il ragazzo aveva bisogno diglobuli bianchi. “Sono felice di averlo fat-to. È una cosa che ti cambia la vita, cheti fa sentire più bella, dentro. Rifarei tut-to, senza più timori questa volta.” Di luisa che dopo il trapianto si è subito ripre-so; ma è ancora sotto osservazione, per-ché per guarire da quel tipo di malattiaoccorre tempo e pazienza. Quando saran-no trascorsi cinque anni, anche Dimitriopotrà chiedere di lei. Gli diranno che si chia-ma Imperia, che vive a migliaia di chilo-metri… e che la solidarietà non conoscedistanze.Tratto da Il Corriere del Mezzoggiorno

“Fuori di Testa” aOristano“Foras de conca” (fuori di testa) è il tito-lo dello spettacolo messo in scena ad Ori-stano il 20 aprile 2001, presso il teatrocomunale “Antonio Garau”.Hanno dato prova del loro talento i giova-ni allievi del corso di formazione per “Ani-matore Turistico Culturale”, organizzato dalConsorzio Tecnofor di Nuoro, che hannoscritto, sceneggiato ed interpretato lo spet-tacolo teatrale.La regia è stata curata da MassimilianoMedda, del famoso gruppo comico caglia-ritano dei “La Pola”, conosciutissimo inSardegna.Sono state messe in scena alcune comme-die e vari cortometraggi da giovani attori allaprima esperienza di teatro.Il pubblico non ha risparmiato applausia scena aperta, prolungandosi in unalunga ovazione finale al termine dellospettacolo.Ma non è stata soltanto un’occasione didivertimento. Nel corso della serata, infat-ti, è intervenuta la sede provinciale ADMOdi Oristano, che ha lanciato al pubblico il

SardegnaA D M O a p p u n t a m e n t i

Liguria28.03.2002 - Presso il Politeama Genovese di Genova alle ore 16 e alle ore 21 verràrappresentato lo spettacolo “Il Dorso della Balena ovvero una vita in musica” di e con Bru-no Lauzi, a cura de L’Artistica di Pavia

Lombardia26.01.2002 - A Brescia, presso il Teatro Tenda, alle ore 21, si terrà la rappresentazionedel musical “Cenerentola” da parte della Compagnia della Rancia (regista e produttoreSaverio Marconi), a cura della Mydia S.r.l.

Toscana14.01.2002 - A Firenze, alle ore 16 ed alle ore 21, presso il Teatro Saschall, la Com-pagnia “Arcobaleno Teatro” presenta, in collaborazione con L’Artistica di Pavia, l’opera“Divertenti Evasioni“ di Silvia Donadoni

Lazio3 e 4.04.2002 - Presso il Teatro Orione di Roma, alle ore 16 e alle ore 21, verrà rap-presentato lo spettacolo “Il Dorso della Balena ovvero una vita in musica” di e con BrunoLauzi, a cura de L’Artistica di Pavia

Puglia15.12.2001 - La sezione ADMO di Molfetta (BA) ha assunto l’iniziativa, in collabora-zione con il Coro polifonico della Associazione musicale “ L. Capotorti “, di organizzare unconcerto di canti natalizi.Il concerto avrà luogo il 15 dicembre prossimo presso la Parrocchia S. Gennaro di Molfetta,e vuole augurare a tutti un Natale vero, affinché possiamo tutti essere portatori di un mas-saggio di solidarietà verso quelli che soffrono. ADMO Molfetta ringrazia l’Associazione “ L.Capotorti “, le autorità e tutti quelli che vorranno partecipare al concerto.

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proprio messaggio di solidarietà grazieagli interventi del dr. Antonio Sulis, Pre-sidente dell’Ordine dei Medici della pro-vincia di Oristano e componente del Diret-tivo ADMO Provinciale, e del responsabi-le della sezione ADMO “Ass-For” dellaprovincia di Cagliari, sig. Sergio Talloru.Con parole semplici ed efficaci, i relatorihanno illustrato in cosa consiste il tra-pianto di midollo osseo e quali patologiepossono trovare guarigione grazie adesso, sfatando alcuni luoghi comuni che

talvolta intimoriscono chi vorrebbe darela propria disponibilità alla donazione.Successivamente il ricavato dello spetta-colo è stato gentilmente donato a ADMOnel corso di una conferenza stampa, allaquale erano presenti i giovani attori pro-tagonisti della manifestazione, insiemeai rappresentanti della Sede ADMO di Ori-stano e dell’Amministrazione Comunale,che si è dimostrata assai sensibile all’i-niziativa concedendo gratuitamente l’u-tilizzo della struttura teatrale.

ADMO AbruzzoP.zza Unione, 3 - 65127 Pescaratel. 085 63373 - fax 085 4511110e-mail: [email protected]

ADMO Alto Adige c/o Società Mutuo Soccorso “C. Pozzo”P.zza Verdi, 15 - 39100 Bolzanotel. 0471 300189 - fax 0471 309589

ADMO Basilicata c/o Osp. Civile - Via Lanera, 1775100 Materatel. 0835 243437-243265fax 0835 336685

ADMO Calabria Via Milite Ignoto, 40 - 89900 Vibo Valentiatel. 0963 472355fax 0963 472355e-mail: [email protected]

ADMO Campania Via Plinio il Vecchio, 4080040 S. Sebastiano al Vesuvio (NA)tel. 081 5745774 - fax 081 7861601e-mail [email protected]

ADMO Emilia Romagna Viale Piacenza, 6 - 43100 Parmatel. 0521 272571 - fax 0521 270441e-mail: [email protected]

ADMO Friuli Venezia-Giulia Via Carducci, 48 - 33100 Udine tel. 0432 299728fax 0481 961942 n° verde 800 905525 e-mail [email protected]

ADMO Lazio Via Leonardo da Vinci, 2/D01100 Viterbotel./fax 0761 223155e-mail [email protected]

ADMO Liguria Via Maddaloni, 1/8 - 16129 Genovatel. 010 541784 - fax 010 585031e-mail: [email protected]

ADMO Lombardia Via Aldini, 72 - 20157 Milanotel. 02 39000855 - fax 02 39001170e-mail: [email protected]

ADMO Marche Via L. Ottoni, 19 - 61100 Pesarotel. 0721 392035 - fax 0721 404210e-mail: [email protected]

ADMO Molise Via Duca d’Aosta, 30/I 86100 Campobassotel. 0874 97440 - fax 0874 415000numero verde 800 397581e-mail: [email protected]

ADMO Piemonte Via Cavour, 4 - 10069 Villar Perosa TOtel./fax 0121 315666

ADMO Puglia c/o PoliclinicoServ. Prelievi e Tip. Trapiantip.zza Giulio Cesare - 70124 Baritel./fax 080 5575748e-mail: [email protected]

ADMO Sardegna c/o ADMO Federazione Italiana Via Aldini, 72 - 20157 Milanotel. 02 39000855 fax 02 39001170

ADMO Sicilia c/o Osp. “Cervello”Via Trabucco, 180 - 90100 Palermotel./fax 091 6880727e-mail: [email protected]

ADMO Toscana Via E. De Amicis, 11 - 58100 Grosseto tel./fax 0564 450852 e-mail [email protected]

ADMO Trentino c/o Banca del SangueVia Malta, 8 - 38100 Trentotel. 0461 904274fax 0461 916026

ADMO Umbria c/o AVISViale Pompeo Pellini 2806100 Perugiatel. 075 5783528 (c/o Centro Trasf.)fax 075 5783994

ADMO Val d’Aosta c/o Serv. TrasfusionaleV.le Ginevra, 311100 Aostatel./fax 0165 543611

ADMO Veneto Contrà S. Caterina, 13/A36100 Vicenzatel./fax 0444 323973e-mail [email protected]

Tutti coloro che sonointeressati a partecipare alle seguenti Assemblee dei Soci possono richiederel’Ordine del Giorno alla propria Associazione. I Soci delle altre ADMORegionali sarannotempestivamente avvisati della convocazione dellaloro Assemblea.

Assemblea ordinaria dei sociADMO Emilia Romagnadomenica 14 aprile 2002ore 8.30 in prima convocazioneore 9.30 in seconda convocazionepresso l’Aula Magna “Ramazzini”Via del Pozzo, 71 - Ingresso Centrale I° piano - Modena

Assemblea ordinaria2002 ElettivaADMO Alto Adigevenerdì 1 marzo 2002ore 20.00 in prima convocazionealle ore 20.30 in secondaconvocazionepresso il Circolo CittadinoVia Grappoli, 2 Bolzano

Assemblea annualeADMO “Rossano Bella”Regione Piemontesabato 13 aprile 2002alle ore 6.00 in primaconvocazionealle ore 15.00 in seconda presso la Biblioteca Comunale di Villar Perosa

Via Nazionale 33/AIn questa sede verrà dato ilrendiconto dell’attività svoltanell’anno solare trascorso e saràrieletto il Consiglio Direttivo ADMO“Rossano Bella” Regione Piemonte

Assemblea ordinaria dei sociADMO Lombardiadomenica 7 aprile 2002ore 9.00 in prima convocazioneore 10.00 in secondaconvocazionepresso Palazzo CittanovaCorso Garibaldi Cremona

Assemblea annuale dei sociADMO Toscanasabato 23 marzo 2002ore 9.00 in prima convocazioneore 9.30 seconda convocazionepresso la Sala Conferenze della Provincia di Grosseto Piazza Dante.In questa sede verrà dato il rendiconto dell’attività svoltanell’anno solare precedente e sarà rieletto il Consiglio Direttivo di ADMO Regione Toscana

Assemblea ordinaria dei sociADMO LiguriaI soci di ADMO Liguria sarannoavvisati della convocazionetramite un’annuncio pubblicitarioche verrà pubblicato sulla testata“Il Secolo XIX”

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Ferderazione ItalianaVia Aldini, 72 - 20157 Milano

Tel. 02 39000855 - Fax 02 39001170www.admo.it - [email protected]

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