ADRAutomotive Dealer Reportclassifica bilanci concessionari auto
2019 Nona EdizioneDirezione editoriale:Nicola Giardino
Dati, analisi e statistiche:Italia Bilanci
Progetto grafico:Visual Up
Redazione:Italia Bilanci
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Prefazionedi Massimo Nalli / Pag. 4
AnniversariIntervista al fondatore di Italia Bilancidi Umberto Seletto / Pag. 5
Editorialedi Nicola Giardino / Pag. 7
CopertinaDopo il record 2017, battuta d’arresto per i dealerdi Fausto Antinucci / Pag. 8
Il mercatoKm zero? Dealer su, OEM giùdi Salvatore Saladino / Pag. 16
La riflessioneIl futuro dell’auto tra tecnologia, regolamentazione ed ecosistemi di businessdi Francesco Zirpoli e Andrea Stocchetti / Pag. 17
Riceviamo e pubblichiamoDi chi è il cliente?di Andreas Barchetti / Pag. 19
RedazionaleLa gestione dei dati di Findomestic / Pag. 21
L’intervistaIntervista a Enrico De Vitadi Nicola Giardino / Pag. 24
ComponentiL’impatto del Dieselgate sulla filiera automotive nazionale di Gianmarco Giorda / Pag. 27
L’opinioneLa dismissione Magneti Marelli basterà a FCA per finanziare l’ambizioso piano di investimenti quinquennale?di Andrea Malan / Pag. 28
Guida autonomaEcco come guideremo le auto nel 2025Maurizio Caprino / Pag. 30
Flotte e privati Noleggio, opportunità imprescindibiledi Marco Di Pietro / Pag. 33
Norme e contrattiNoleggio o vendita. Lungo termine per chi?di Stefano Grassani / Pag. 35
Speciale post-venditaLa centralità del parco circolante sulla dinamica del post-vendita autodi Marc Aguettaz / Pag. 37
AttualitàDietro le quintedi Maurizio Caprino / Pag. 40
RedazionaleNasce Nobis1day: la polizza RCA provvisoria in tempo realedi Marco Di Pietro / Pag. 43
RedazionaleMAPFRE da piccola assicurazione agricola spagnola a grande gruppo internazionale presente in cinque continentidi Redazione ADR / Pag. 45
Nella reteDigital automotive. Per i dealer nuove sfide competitive, ma la tecnologia è un prezioso alleatodi Marco Marlìa / Pag. 48
Dati e analisiDealer Financialsdi Italia Bilanci / Pag. 51
Le firme di ADRGalleria fotografica degli autoriPag. 78
SOMMARIO
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
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Automotive Dealer Report 2019 Prefazione
Prefazionedi Massimo Nalli // Presidente Suzuki Italia
Cambiamento è rivoluzione? Disintermediazione implica crisi del business automotive? In che direzione un imprenditore Concessionario dovrebbe investire? ADR 2018 porta commenti autorevoli che aiutano l’imprenditore e l’operatore ad orientarsi tra quesiti complessi. L’opera enuclea i temi scoprendo opportunità e rischi. Spetta al lettore trarne le conclusioni, consapevole, che non esista una risposta corretta e una errata, ma una molteplicità di scenari possibili, anche sovrapposti. Ecco dunque in ordine di soggettiva rilevanza, alcuni spunti, trattati esplicitamente nell’ opera o oggetto di riflessioni da chi scrive:
- Disintermediazione e futuro delle Concessionarie: i nostri Clienti sono disposti a dare valore ad una inter-mediazione tempestiva nei tempi, non invasiva nei modi; il Cliente desidera sentire il controllo del processo di acquisto.
- La legislazione prima del Cliente: Le Case affiancano alla soddisfazione del Cliente quella delle norme. Si profila il rischio di sacrificare le unicità dei Costruttori sull’altare delle omologazioni. Vedi articolo sull’interazione tra prodotto, regolamentazione e mobilità futura.
- Gestione dei lead: prima il limite era posto a 24 ore, poi è sceso a 3 poi a 1 ora. Ora un lead è “ben trattato” se la risposta avviene entro 60 secondi. Nondimeno il Cliente cerca la componente umana, o presunta tale (v. chatbot), nel contatto con il Concessionario. L’ LRM (Lead Relationship Management) trae linfa vitale dai social media, con nuove regole d’ingaggio inter-brand e intra-brand.
- Il futuro show room: il salone di vendita, dalla sola sede in ferro e cemento, si è allargato dapprima al territorio e ora allo smartphone, tablet o PC del Cliente.
- Il futuro prodotto: attendiamo con anticipazione uno scalino tecnologico che ci porti verso la sostenibilità ambientale e l’elettrificazione e auspichiamo che ciò doni nuova linfa alla domanda nel mercato italiano. Ma il business non fa scalini e un cambiamento, per essere sostenibile, deve essere graduale.
ADR 2019 fornisce anche la consueta attenta analisi del risultato di mercato e d’impresa, collettivi e individuali:
• dal mercato, novità in arrivo: il calo di quota del leader, FCA, dovuto in parte al calo delle autoimmatricolazioni, apre spazi sinora occupati, mostrando un volto del mercato un po’ meno artefatto, con volumi che faticheranno a raggiungere i due milioni che erano previsti, approssimativamente, a inizio anno dalle associazioni di categoria.
• nulla è scontato anche nelle analisi degli indici di bilancio: si riduce, come previsto e auspicato, il ricorso a mezzi esterni per la copertura delle necessità di capitale, ma nuove possibili forme di distribuzione, senza cessione dello stock dalle Case al Concessionario, potrebbero modificare le attuali necessità patrimoniali, aprendo le porte del mondo della distribuzione a nuovi soggetti, indipendentemente dalle disponibilità di grandi capitali.
Infine caro Lettore, notando che le più grandi rivoluzioni non sono mai state previste in anticipo, leggiamo con visuale aperta i dati e le analisi che grazie all’impegno di Italia Bilanci coprono con ampiezza di trattazione e competenza di analisi alcuni dei temi sopra indicati. Tra di esse si nascondono gli indizi che segnano la strada più efficace per ognuno di noi. In ADR 2018 ogni dato conta, e l’approfondimento conta ancor di più. Buona lettura.
Massimo Nalli
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
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Anniversari Automotive Dealer Report 2019
5
I dieci anni di Italia Bilanci che diedero vita all’Automotive Dealer Reportdi Umberto Seletto // Presidente di Anticrisi Day
Libera conversazione sull’Automotive Dealer Report nel decennale di Italia Bilanci con l’ideatore dell’informazione economica finanziaria dedicata alla distribuzione auto.
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Dieci anni di Italia Bilanci ovvero di Controller, prezioso cruscotto dell’economia e finanza dei dealer. Un successo tuttora in crescendo, dovremmo dire. Qual è il paradigma di Italia Bilanci: divulgare l’informazione utile in modo comprensibile? E la chimica vincente? Un imprenditore sensibile e manager lungimirante e competente che si è trovato una volta, nella vita, un po’ di tempo per pensare? Sono affermazioni corrette?Italia Bilanci è nata con l’intento di divulgare informazione economico/finanziaria in un contesto di mercato dove era prevalente, se non assoluta, una informazione di carattere squisitamente commerciale, orientata ai volumi ed alla market share. Nessuno si preoccupava di valutare, concretamente, cosa questi parametri portassero in termini di valore per l’azionista della società concessionaria. Un nuovo tipo di informazione che fosse comprensibile e tale da consentire un approfondimento qualificato a chi avesse capacità di lettura. Il successo è da associare alla circostanza di aver intercettato il bisogno, all’epoca latente nel settore, di essere più imprenditori e meno venditori.
Ci agitammo un bel po’ all’inizio e parecchi consulenti ci guardarono storto, toglievamo loro un po’ di magia per renderla patrimonio di tutti, ma possiamo dire che contribuimmo a cambiare il lessico dei rapporti casa-dealer, non più solo volume ma conto economico, distinguendo per di più il quadro finanziario da quello economico. Fu un grande cambiamento che fece crescere molte persone…. Va detto, senza boria che, degli odierni protagonisti, molti sono passati dai nostri incontri e lì si sono conosciuti e confrontati. È così?Diciamo che tu hai saputo trasformare un contenitore tecnico, probabilmente destinato ai soliti noti, divulgandolo come un libro aperto a tutti. Senza prenderci meriti eccessivi e senza timore di smentita, possiamo dire che anche i più illuminati imprenditori del settore hanno saputo trarre spunti interessanti dalle nostre ricorrenti riflessioni.
C E L E B R I A MO
10ANNI
DI A
N A L I S I E B I L A NC
I
italiabilanci.com6
Automotive Dealer Report 2019 Anniversari
Poi, nove anni fa, era autunno, ci eravamo già incontrati a Torino, dove vi avevo presentato Nicola Giardino, che a Verona in primavera ci aveva snobbati, ci siamo rivisti alla Magliana Vecchia, Holiday Inn, prima riunione di redazione di Automotive Dealer Report, redazionale-operativa sarebbe meglio dire, Fausto, Andrea, Nic, Tom, della pubblicità se ne doveva occupare il Cav. Di Tanno, che portò contratti zero. Nic aveva portato una pagina di Quattroruote Professional. Mi sono allora messo al telefono e, con qualche amico, incluso il mio caro e compianto Cesare Soresina che contribuì con 5000 euro, abbiamo tirato su 30000 euro. Si poteva partire. Tommaso, gli giravano un po’ le balle per questa storia della pubblicità di cui avrebbe avuto tanto bisogno per sostenere InterAutoNews. Andò proprio così. In tale atmosfera veramente pionieristica nacque ADR Automotive Dealer Report, statistiche e classifiche.Come sempre, quando si esplorano nuovi orizzonti, c’è bisogno di entusiasmo, competenza, team building, sfrontatezza. E, debbo dire, che in quel nucleo di professionisti che si stava organizzando c’erano tutte le componenti citate.
Dieci anni a raccontare e commentare, anche da spunti trasversali, i numeri della Distribuzione Auto, ma anche a promuovere cambiamenti. Con le nostre targhe abbiamo premiato i dealer più efficienti e le reti con i migliori bilanci medi. Riconoscimenti ancora citati nei siti di Dealer Eccellenti, come Autotorino, Spazio, Fassina, Barchetti, Bossoni… Guardando indietro, come diceva Steve Jobs, ne valeva la pena?Credo proprio di si. Alla fine della fiera se oggi si pesa il business non solo in termini di volumi ma anche di remunerazione del capitale investito, se si comincia a capire che l’azienda vale non per quel che è la percezione di chi l’ha creata e gestita per anni ma per la sua capacità di generare valore, allora non abbiamo fatto un esercizio di stile ma sana e concreta divulgazione.
Certo, una rivista di approfondimento economico per dei Dealer ma non solo. Molto si deve alla passione che ci ha messo Nicola. L’ADR ormai fa testo nel settore. Potevamo fare di più?Potevamo fare anche di meno... Fuor di battuta credo che abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità senza mai cedere al compromesso sull’integrità dei dati e la terzietà dell’analisi.
I tempi sono cambiati, sarà poi vero? Mi sembra che mai come oggi il mestiere di Dealer sia sottoposto a stress evolutivi, in ogni caso da due, tre anni i numeri di quelli rimasti sono stati migliorati e questo dovrebbe aver ridato energia alle idee di impresa. Come la vedi?Mi fai una domanda complessa a cui non credo di avere nozioni sufficienti per dare una risposta esaustiva. Quel che posso dire è che oggi più che mai bisogna ripensare al ruolo del concessionario, alla sua organizzazione, al modo di fare business. Ed è necessario farlo oggi. Domani sarà troppo tardi. Una cosa è certa: nell’arco dei prossimi 5-10 anni ci guarderemo indietro e ci meraviglieremo di quanto eravamo diversi.
Sarà che non sono un Dealer, e ormai neppure più manager della filiera, solo uomo, solo automobilista, ma osservo l’automotive sempre più come unica entità e non suddivisa in vendita, assistenza e servizi e altro (non sono il solo, se pensiamo ad esperienze come le Placche PSA) superando inoltre, da utente, con discreta naturalezza soprattutto nel postvendita, la barriera ufficiali/indipendenti. Una barriera persino innaturale del resto ai tempi di Internet, con Amazon eBay e compagnia cantante. Non ti viene voglia di guardare oltre la siepe?Certo il mondo cambia alla velocità della luce e quello dell’auto non sfugge a questa regola. Ribadisco quanto indicato nella risposta alla domanda precedente. La distribuzione ha un costo, oggi, ingiustificato rispetto alle potenzialità che il digitale mette a disposizione. La vera sfida per il concessionario attuale è quella di sapersi ritagliare un ruolo che possa avere, soprattutto in futuro, uno spazio riconosciuto nella catena del valore. A conferma dell’importanza acquisita nel tempo dai servizi legati all’automobile, presto lanceremo due nuove iniziative editoriali rappresentate da ADR Parts e ADR Service che estendono il collaudato metodo Italia Bilanci al settore indipendente della distribuzione ricambi e a quello della riparazione. Speriamo di riscontrare interesse almeno analogo all’attuale versione della pubblicazione di cui abbiamo parlato.
Le tre cose che faresti oggi come Dealer e le tre cose che non faresti assolutamente (ma tu, dimenticavo, sei anche un po’ Dealer).Per prima cosa cercherei di rafforzare le componenti che fanno del dealer un imprenditore: usato e post-vendita. Proverei poi a snellire la struttura dei costi cercando di affidare, quanto più possibile, all’esterno funzioni e processi delegabili. In ultimo mi impegnerei per migliorare la qualità dell’organico cercando di fidelizzare le eccellenze, attraendo nuove competenze e riducendo le sacche di inefficienza. Ridurrei al minimo gli investimenti in strutture, cercando di aumentare l’efficienza di quelle disponibili. Eviterei di impegnarmi in misura significativa su obblighi di buy-back a 3 – 4 anni. Non aumenterei infine i livelli di capitale circolante in un momento di grande incertezza sui valori dell’usato.
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
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Editoriale Automotive Dealer Report 2019
7
Editorialedi Nicola Giardino // Direttore editoriale ADR
Dieci anni fa nasceva Italia Bilanci. L’obiettivo era offrire alla distribuzione auto un’informazione innovativa per cambiare l’allora prevalente orientamento di giudicare la performance dei dealer esclusivamente sulla base dei volumi di vendita e sulle quote di mercato, ignorando del tutto il conto economico.Italia Bilanci ha saputo intercettare, al momento giusto, il diffuso bisogno di uno strumento di approfondimento economico e finanziario dettagliato ma al tempo stesso facile e comprensibile. “Se oggi si pesa il business anche in termini di remunerazione del capitale investito, se si capisce che l’azienda vale per la capacità di generare valore, possiamo dire abbiamo fatto un meritevole esercizio di sana e concreta informazione” ha dichiarato Fausto Antinucci, fondatore di Italia Bilanci, nell’intervista raccolta da Umberto Seletto in occasione del nostro decennale. Seletto è colui che ha seguito da vicino tutte le tappe del nostro percorso. Senza il suo apporto si può forse dire che l’ADR addirittura non esisterebbe.
La prefazione di questa edizione è affidata a Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia, che ringraziamo per aver accettato l’invito, nonostante gli impegni. Gli siamo grati anche degli spunti di grande interesse che ha fornito nel suo testo.Alle puntuali e approfondite analisi di bilancio di Fausto Antinucci che rappresentano, non è una novità, il cuore dell’ADR, abbiamo come al solito associato una serie di approfondimenti su temi come il rallentamento del mercato aggravato dall’incalzare dei noleggi e della congiuntura economica, l’incerto destino del motore diesel penalizzato da un’ingiusta guerra ambientalista, la guida autonoma e il suo impatto sui nuovi modelli, l’adeguamento delle infrastrutture
stradali alle nuove esigenze della tecnologia. Argomenti che più di altri hanno caratterizzato l’anno che sta per chiudersi. Seppur in linea con il 2017 in termini quantitativi, il mercato 2018 è stato, per le reti di vendita, più complesso da interpretare e difficile da gestire. La ripresa lenta ma costante della domanda dal 2013 in poi aveva fatto sperare di poter tornare a superare i due milioni di unità vendute. L’attuale congiuntura economica e l’incerto equilibrio politico, reso ancor più precario dal contenzioso in atto con la UE sull’equilibrio di bilancio, rende nuovamente difficile il ritorno a breve ai livelli pre-crisi. Grazie ai positivi giudizi raccolti in occasione delle precedenti edizioni, intorno all’ADR si è formato un gruppo di esperti che costituiscono il vero patrimonio della rivista. Un gruppo in grado di produrre testi di grande qualità su temi anche complessi e anche di interagire nella selezione e nella stesura dei contenuti. Un legame di grande rispetto reciproco che rappresenta il nostro orgoglio. Le firme dell’ADR le avete ormai imparate a conoscere. Anche se rispetto al passato manca qualcuno perché impegnato altrove, (ma che non mancherà di esserci nelle prossime edizioni), possiamo vantare quest’anno new entry di grande spessore come il duo accademico Zirpoli e Stocchetti dell’Università Ca’ Foscari o Andreas Barchetti di Autocity, che ha rilevato, con la sua bella lettera ai colleghi sulla GDPR 2017, il testimone dal fratello Ivo che più volte ha collaborato in passato. Esordienti pure Salvatore Saladino di Dataforce e Marc Aguettaz di Gipa, grande amico che mai prima si era fatto però tentare a scrivere un pezzo per noi. Menzione speciale ai già noti Enrico De Vita grande esperto di motori e temi ambientali (da non perdete la sua intervista) Andrea Malan di Automotive News, Gianmarco Giorda di Anfia, Maurizio Caprino de ll Sole 24 Ore, Stefano Grassani del prestigioso studio legale GPB di Milano, per finire con il prezioso ed esperto Marco Di Pietro di Axed Accademy, un vero amico sempre disponibile e ricco di consigli. In occasione del decennale è doveroso un ringraziamento particolare a Giovanni Artiglio e Francesco Gaglianone per il prezioso contributo alla realizzazione dell‘ADR.
All’ultimo minuto siamo anche riusciti ad aggiornare il pezzo di Malan sulla FCA con le recentissime dichiarazioni del nuovo Ceo Mike Manley affiancato dal nuovo Coo Emea, Pietro Gorlier, sugli investimenti del gruppo.Prima di andare in stampa abbiamo avuto modo di vedere, anche se solo sommariamente, i dati relativi alle immatricolazioni di novembre. Senza scendere nei dettagli, sembra che il mercato segua grosso modo il trend del mese precedente con un arretramento a livello globale del 6,2%, che non sorprende ma preoccupa, e con le flotte che rallentano ancora in favore dei privati. Tutto conferma insomma un mercato ancora al di sotto dei 2 milioni di unità. Da segnalare e da approfondire il forte calo delle autoimmatricolazioni sia a livello di Case che di Dealer. Non è un dato negativo perché, come spiega Antinucci nel suo commento, l’autoimmatricolazione crea distorsione nella concorrenza intrabrand e sposta un problema dalla Casa al Dealer.
Nicola Giardino
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
1.304
2013
2.490
2007
2.160
2008
2.160
2009
1.960
2010
1.972
2017
1.750
2011
1.400
2012
1.360
2014
1.575
2015
1.825
2016
Fig. 1I dati illustrati sono riferiti alle
immatricolazioni auto degli ultimi dieci anni (dati espressi in migliaia).
1.900
2018(stima)
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Automotive Dealer Report 2019 La Copertina
Battuta d’arresto della redditività dei dealer nel 2018 dopo il record del 2017di Fausto Antinucci // Italia Bilanci
Non si riscontra l’atteso recupero di efficienza legato all’economia di scala che l’aumento dimensionale avrebbe dovuto assicurare. Crescono però i casi di eccellenza che, pur in presenza di dinamiche aziendali spesso imposte dalla casa concedente, hanno saputo costruire modelli di business e moltiplicatori di valore difficilmente riscontrabili anche in altri settori.
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
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La Copertina Automotive Dealer Report 2019
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I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Prima di immergerci nella valutazione dei dati economico- finanziari di settore, desideriamo soffermarci brevemente sulla lettura del mercato dell’auto degli ultimi anni, per trarre qualche utile riflessione sui trend in atto nel settore.Dall’infografica 2 si può chiaramente notare la continua riduzione del peso del segmento privati nella composizione del mercato. A fine 2018 si stima al 55,8%. Ricordiamo che 11 anni fa la quota privati rappresentava oltre il 70% del mercato. Oggi, a testimonianza di un sempre più chiaro orientamento al possesso più che alla proprietà dell’autovettura, il noleggio cresce con progressione costante. A fine 2018 si stima una quota complessiva del 23,7%. Nel 2007 il noleggio copriva una quota di mercato del 12,6% e si rivolgeva ad una clientela squisitamente business.
Per una più compiuta interpretazione della reale dimensione del mercato auto in Italia, abbiamo suddiviso il mercato in due grandi raggruppamenti:Market push che ricomprende i segmenti delle autoimmatricolazioni e del noleggio a breve termine, generalmente utilizzati dalle case automobilistiche per “gestire” la propria quota di mercato. Si potrebbe obiettare che il noleggio a breve termine risponde ad effettive esigenze di mobilità di utenti privati e business, ma è altrettanto vero che, sempre più spesso, si tende ad accorciare (se non ad azzerare) la vita utile della vettura adibita a tale uso per soddisfare le esigenze delle case auto nel raggiungimento di target di volumi e quota, spesso incompatibili con la capacità di assorbimento della domanda naturale.Market pull che rappresenta, appunto, la
domanda naturale dei clienti privati e aziendali di prima immatricolazione che acquistano o noleggiano a lungo termine.
Dall’infografica 3 risulta evidente che l’incremento dell’immatricolato registrato nel 2017 è stato generato dalla componente “push”, il cui peso è salito dal 20% del 2016 al 26% del 2017.Conseguentemente la componente “pull”, rimasta stabile nella dimensione, ha visto ridurre il proprio peso dall’80% del 2016 al 74% del 2017.Il 2018 conferma la tendenza del 2017, con un peso della componente “pull” pari al 74% che, a fronte di una stima di 1.9 milioni di immatricolazioni, si dovrebbe attestare a 1.415.000 unità, con una perdita di circa 51.000 vetture rispetto al 2017.
Una ulteriore vista del mercato che offre spunti di riflessioni sul potenziale riferito al mondo dei concessionari è quella riportata nella infografica 4
12,6% 14,8% 11,1% 13,3% 16,0% 17,9% 17,7%
Privati
Aziende
Noleggi
19,3% 19,8% 19,9% 21,9% 23,7%
14,6%16,7%
11,6%14,8%
17,7% 17,9% 18,6% 18,4% 16,5% 18,0%21,6%
72,8%68,5%
77,3%71,9%
66,3% 64,3% 63,7% 62,3% 63,7% 62,0% 56,5%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018stima
55,8%
20,5%
AutoimmatricolazioniNoleggi a breve termine Dealer marketPrivatiAziendeNLT Non dealer market
Gran totale
2017 2018 ytd Oct
224146370
utà % utà %
12,38,0
20,3
329177506
16,79,0
25,7
258160418
15,89,8
25,51.137
100219
1.456
918
75227
1,220100,01.826 100,01.972 100,01.638
62,35,5
12,079,7
1.119922255
1.466
56,74,7
12,974,3
56,0
9,813,974,5
utà % utà % utà %
2016Unità 000
Unità 000
PrivatiAutoimmatricolazioniAziendeNLT Captive
Dealer marketNLTNoleggi a breve termine
Non dealer market
Gran totale
2016 2017 2018 ytd Oct
1.137224100
821.543
utà % utà % utà %
62,312,3
5,54,5
84,5
1.119329
9298
1.638
56,716,7
4,75,0
83,1
918258
7587
1.338
56,015,8
4,65,3
81,7137146283
7,58,0
15,5
157177334
8,09,0
16,9
140160300
8,59,8
18,3100,01.826 100,01.972 100,01.638
utà % utà %
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 2 Segmentazione immatricolazioni auto degli ultimi anni (dati espressi in percentuale)
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Automotive Dealer Report 2019 La Copertina
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Abbiamo classificato il mercato in funzione della riferibilità dei segmenti al business dei concessionari escludendo, pertanto, da quello che abbiamo definito “dealer market”, il noleggio a breve termine ed il noleggio a lungo termine gestito dai grandi operatori del settore. Questi ultimi stanno, nei fatti, disintermediando le reti di vendita privilegiando il contatto diretto con il cliente finale, facendo leva sul concessionario per le sole operazioni di consegna. Il quadro che emerge è il seguente:
• Il mercato riferibile ai concessionari sta perdendo peso. È passato dall’84,5% del 2016 all’81,7% del 2018.
• All’interno del “dealer market” sta guadagnando terreno la componente autoimmatricolazioni che, come abbiamo avuto modo di sottolineare nella precedente edizione, rischia di creare stress finanziario al dealer, spesso sposta un problema dalla casa auto alla rete di vendita (vedi scadenze “omologative”), e crea distorsione nella concorrenza intrabrand per effetto dei differenti livelli di sconto applicati in funzione della dimensione delle autoimmatricolazioni assicurata dal concessionario.
• Il noleggio a lungo termine (non captive) sta drenando volumi dal “dealer market”, oltre che per una maggiore propensione del cliente a delegare a terzi tutti i rischi connessi all’auto (non ultimo quello sempre più importante del valore residuo), anche per le condizioni economiche che le case auto garantiscono agli operatori del settore, troppo spesso, ahimè, diversi punti percentuale più vantaggiosi di quelli offerti aiconcessionari.
• Cresce anche la versione captive del noleggio a lungo termine (dal 4,5% del 2016 al 5,3% del 2018). È la risposta delle case auto ai grandi operatori del settore. La domanda di noleggio delle piccole e medie aziende,
Fig. 5 Il grafico mostra l’andamento del
numero dei dealer degli ultimi anninumero dei dealer degli ultimi anninumero dei dealer
20082007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
2496
2785
2574
23182207
2016
1849
16911608
15301454
1390
2018
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La Copertina Automotive Dealer Report 2019
11
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
professionisti e privati viene veicolata verso le proprie reti di vendita, con l’obiettivo di rafforzare la brand loyalty e sottrarsi, quindi, all’egemonia delle grandi società NLT.
• Ciò che latita è una proposta di noleggio che sia espressione della realtà distributiva.
Per quanto riguarda la struttura dell’offerta, prosegue il processo di contrazione del numero dei concessionari.A metà 2018 il nostro censimento contava 1.390 concessionari ufficiali, contro 1.454 del 2017. La strategia distributiva delle case, associata alla necessità di crescita dimensionale delle imprese del settore, spiega in larga parte questo fenomeno.
Nel 2018 le vendite per dealer si sono mantenute sopra le 1000 unità, con un leggera flessione rispetto al 2017. E ciò per effetto della riduzione del mercato riferibile alla distribuzione ufficiale, parzialmente compensata dal calo degli operatori.
Il numero dei punti di rappresentazione del brand si è mantenuto stabile intorno ai 4.300, con una media di 338 unità vendute per PoS.
I contratti di concessione hanno subito una flessione portandosi a 2.530 contro i 2.589 del 2017.
Nel 2018 un concessionario ha avuto, mediamente, in portafoglio 1,82 marchi contro 1,78 del 2017. Nel 2010 la media era di 1,52.Sotto il profilo economico finanziario il 2017
737
2008
746
2009
733
2010
666
2011
570
2012
580
2013
649
2014
785
2015955
2016
1.059
2017
1.043
2018
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
58005650 5600
5500
5200
4800
44454339
4248 4312
2018
4291
Fig. 6 Il grafico mostra l’evoluzione delle
vendite per dealer degli ultimi annivendite per dealer degli ultimi annivendite per dealer
Fig. 7 Il grafico mostra il numero dei punti vendita degli ultimi anni
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
3532 34823178
30352792 2737 2631 2589
2018
2530
Fig. 8 Il grafico mostra il numero di contratti
di concessione degli ultimi anni
1,52
2010
1,58
2011
1,58
2012
1,64
2013
1,65
2014
1,70
2015
1,72
2016
1,78
2017
1,82
2018
Fig. 9 Il grafico mostra il numero di contratti di concessione per dealer degli ultimi anniconcessione per dealer degli ultimi anniconcessione per dealer
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Automotive Dealer Report 2019 La Copertina
CONTO ECONOMICORicavi della Gestione CaratteristicaCosto della Gestione CaratteristicaCosti per l'acquisto di materie, semil. e prod.fin.Spese per prestazioni di serviziValore AggiuntoCosto del PersonaleMargine Operativo LordoAmmortamenti, Accantonamenti e SvalutazioniReddito OperativoOneri FinanziariReddito della Gestione CaratteristicaProventi/Oneri della Gestione Extracar.Utile/Perdita prima delle ImposteImposteUtile/Perdita al netto delle Imposte
% dealer in perdita
201733.34331.20928.556
2.6522.1341.348
786 196 590 131 459
19 478 154 324
12%
201628.75926.90924.602
2.3071.850 1.178
672 175 497122 376
14 389142 247
13%
201523.625 22.06520.092
1.973 1.560 1.060
501 162 339 122 216
31 248
96 151
20%
201216.59715.58814.008
1.580 1.009
929 80
166 -86 172
-258 -18
-275 28
-304
60%
200722.739 21.318 19.540
1.778 1.421
920 501 146 355 223 132
30 163 128
35
28%
INDICI DI REDDITIVITA'Valore Aggiunto / FatturatoMOL / FatturatoReddito Operativo / FatturatoOneri Finanziari / FatturatoReddito Gestione Caratteristica / FatturatoReddito prima delle Imposte / FatturatoReddito Netto / FatturatoReddito Operativo / Capitale InvestitoReddito Netto / Capitale Netto
20176,4%2,4%1,8%0,4%1,4%1,4%1,0%
10,9%11,55%
20166,4%2,3%1,7%0,4%1,3%1,4%0,9%
10,8%10,1%
20156,6%2,1%1,4%0,5%0,9%1,0%0,6%8,3%6,9%
20126,1%0,5%
-0,5%1,0%
-1,6%-1,7%-1,8%2,1%
-17,9%
20076,2%2,2%1,6%1,0%0,6%0,7%0,2%9,1%2,7%
INDICI DI STRUTTURA FINANZIARIA E PATRIMONIALELeva Finanziaria (Pos. Fin. Netta / Fonti Proprie)Fonti Proprie / Capitale InvestitoPosizione finanziaria / Capitale InvestitoPosizione Finanziaria Netta / Ricavi TotaliPosizione Finanziaria Netta / EBITDA
20170,9
52,2%47,8%
7,7%3,3
20160,9
53,2%46,8%
7,5%3,2
20150,9
53,9%46,1%
8,2%3,8
20121,4
42,3%57,7%14,0%
29,0
20072,0
33,6%66,4%11,4%
5,2
INDICI EFFICIENZA OPERATIVARicavi / Capitale InvestitoMesi di Stock (Stock / Costo del Venduto)Ricavi / DipendenteValore Aggiunto / Dipendente
20176,62,7
1.000.00070.000
20166,32,8
964.72762.107
20155,82,8
878.32457.972
20124,13,0
663.99540.378
20075,82,8
757.97147.369
Scoring AltmanScoring Altman
2017B+
4,71
2016B+
4,71
2015B+
4,56
2012B-
3,83
2007B
4,35
PRINCIPALI AGGREGATI FINANZIARI / PATRIMONIALICapitale circolante netto operativoAttivo fissoAltre passività a ml termine (no fin)Capitale investito
Fonti di Finanziamento PropriePosizione finanziaria netta
20173.5302.408 -542
5.396
2.8182.579
20162.805 2.323-526
4.602
2.448 2.154
20152.311 2.279 -484
4.106
2.1801.926
20122.180 2.307 -467
4.020
1.700 2.320
20072.712 1.503 -320
3.895
1.309 2.586
STIMA
201832.000 29.984 27.436
2.584 2.0161.328
688196492 192300
19 319103216
10%
20183.9502.400-550
5.800
3.0002.800
20186,3%2,2%1,5%0,6%0,9%1,0%0,7%8,5%7,2%
20180,9
51,7%48,3%
8,8%4,1
20186,62,7
1.000.00070.000
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I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
conferma i progressi registrati nel 2016. Circa il 90% dei bilanci ha chiuso in territorio positivo ed i valori di redditività media, sia in percentuale che in valore assoluto, si consolidano su livelli accettabili, seppur ancora lontani dai target da noi ritenuti imprescindibili per giustificare l’investimento nel settore. Ma di ciò tratteremo più avanti.Per il 2018 stimiamo un regresso nei parametri fondamentali del business.
Il 2017 ha fatto registrare un’accelerazione del fatturato a 33.3M medi, dai 28.8M del 2016. E ciò grazie al combinato effetto dell’incremento del mercato e della contrazione del numero degli operatori. Per il 2018 prevediamo un arretramento verso i 32.0M.
Seppur in linea con il 2017 in termini quantitativi, il mercato 2018 è stato, per le reti di vendita, più complesso da interpretare e difficile da gestire.Per poter raggiungere gli obiettivi di vendita, fondati su assunzioni di mercato e quote ottimistiche, le case auto sono state costrette ad aumentare il livello di pressione commerciale, chiedendo alle proprie reti di vendite, supporto economico per sostenere la competitività dei propri modelli.Nel 2018 è continuata la pressione sul canale delle auto immatricolazioni che ha spinto i dealer a privilegiare lo “stock cleaning”, penalizzando la marginalità lorda.Il tema rilevante del valore residuo delle autovetture diesel ha messo ulteriore pressione sullo stock usato dei concessionari, obbligati a rivedere più frequentemente e più in profondità il pricing, per non perdere contatto con il mercato. Anche in questo caso dando priorità alla rotazione rispetto alla redditività.In ultimo, nonostante gli sforzi profusi per riversare sul mercato gli eccessi di produzione e limitare gli stock di vetture permutate, i livelli di capitale circolante delle reti di vendita sono aumentati. Inevitabile conseguenza l’incremento della finanza terza nel bilancio del concessionario.Per effetto dei punti sopra descritti, le previsioni di chiusura economica del settore della distribuzione auto per il 2018 seguiranno le seguenti linee tendenziali.
La redditività operativa, che nel 2017 ha toccato il punto massimo (1,8%) della curva 2007-2017, nel 2018 subirà una battuta di arresto, allontanandosi dal target del 3% che, come indicato nelle precedenti edizioni, è il livello che sostiene, con la rotazione del capitale investito a 6,25/anno, un ritorno sull’ investimento del 18,2%, da noi ritenuto congruo in virtù del rischio associato al settore e delle garanzie necessarie per accedere alla finanza esterna (captive e non).
La redditività della gestione caratteristica nel 2018 subirà un arretramento ancor più consistente (0,9% la nostra stima), complice un maggior peso degli oneri finanziari, associati a più consistenti livelli di capitale circolante lordo e ad un probabile rialzo del costo del denaro. Anche per questo parametro, a cui spesso ci si riferisce per valutare la bontà del business dei concessionari, siamo ben lontani dal target dai noi fissato al 2,3%.
20082007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
20,622,7
19,6 19,9 19,3
16,6 17,419,6
23,6
28,833,3
2018
30,5
20082007 2009 2010 2011
2012 2013
2014 2015 2016 2017 Target
1,6%
1,0%0,8% 0,8%
0,5%
-0,5% -0,1%
0,7%
1,4%
1,7%1,8%
3,0%
2018(Stima)
1,5%
2008
2007 2009 2010
2011 2012 2013
2014 2015 2016 2017 Target
0,6%
-0,3%
0,0%0,2%
-0,3%
-1,6%
-0,9%
0,0%
1,0%
1,3%1,4%
2,3%
2018(Stima)
0,9%
Fig. 10 Il grafico mostra il fatturato medio per concessionario
degli ultimi anni. Dati espressi in milioni.
Fig. 11 Reddito operativo / Fatturato
Fig. 12 Reddito ante imposte / Fatturato
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I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Stessa sorte prevediamo per la remunerazione del capitale investito che nel 2017 si è attestata sui livelli dell’anno precedente al 10,9%. Nel 2018 stimiamo una contrazione di 2.4 punti percentuali per il combinato effetto della riduzione della redditività operativa (da 1,8% a 1,5%) e del rallentamento della rotazione del capitale investito (da 6,2 a 5,5). Il confronto con il target del 18,2% non è incoraggiante. In una situazione di mercato prossimo ai 2.0 milioni di immatricolazioni e tassi di interesse ai minimi, ci saremmo aspettati certamente qualcosa di più stimolante.Per cercare di capire le ragioni della difficoltà che il settore incontra nel proporre agli investitori livelli di remunerazione prossimi a quelli attesi confrontiamo i risultati del 2017 con quelli dell’ormai lontano 2007, anno di massima espansione del mercato e di massima numerosità dei concessionari ufficiali. Dal confronto emerge una sostanziale equivalenza in termini di redditività operativa (1,8% vs 1,6%). Ci saremmo aspettati, a fronte di un aumento significativo del fatturato medio per dealer (1059 nel 2017 contro 781 nel 2007) e della riduzione della concorrenza intra-interbrand, conseguente alla significativa riduzione del numero degli operatori, un miglioramento netto della redditività operativa. Ma ciò non si è verificato.Il valore aggiunto, che rappresenta il primo livello di redditività desumibile dai bilanci ufficiali, è migliorato di soli 0.2 punti percentuali (da 6,2% a 6,4%), mentre l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è rimasta stabile al 4%.Questi due elementi ci dicono che, nonostante la rilevante contrazione degli operatori di mercato, i margini lordi medi dei vari settori di business della concessionaria sono rimasti sostanzialmente invariati. Pertanto l’atteso recupero di redditività, legato al minore stress concorrenziale, non si è materializzato. E questo si spiega con la qualità del mercato. Nel 2007 la componente privati era superiore al 70% ed il fenomeno dell’autoimmatricolazione era confinato a percentuali trascurabili. Nel 2017 e 2018 il mercato è stato sostenuto da pratiche commerciali aggressive che hanno portato certamente beneficio in termini di ricavi, meno in termini di margine di contribuzione.Anche il costo del lavoro, che nel 2017 avremmo proiettato ad una percentuale sul fatturato sicuramente più bassa del 2007, di fatto si è mantenuto allo stesso livello. Interpretare le ragioni di questo fenomeno non è semplice. Certamente non è imputabile ad un maggior peso della componente Service nella business mix del dealer. Può, in parte, essere legato alle maggiori risorse da dedicare alla sempre più pressante
necessità di garantire massima qualità nei rapporti con il cliente finale ed elevati standard di processo richiesti dalle case auto. Anche l’inserimento di nuove figure professionali può spiegar in parte questa circostanza. Di certo non si riscontra l’atteso recupero di efficienza legato alle economie di scala che l’aumento dimensionale avrebbe dovuto assicurare.Se a livello di “reddito della gestione caratteristica” il 2017 è stato più remunerativo del 2007 (1,4% contro 0,6%), non lo si deve a fattori legati al business, ma semplicemente alla circostanza che nel 2017 l’Euribor a 3 mesi ha oscillato tra 3,80% e 4,93% mentre nel 2017 si è mantenuto stabilmente in territorio negativo a -0,33%. Nonostante in dieci anni il numero degli operatori si sia dimezzato, nonostante il mercato sia tornato a valori significativamente prossimi ai 2.0 milioni, nonostante il costo del denaro sia crollato il settore fatica ad indirizzarsi sui valori target del 3% di redditività operativa, del 2,3% di redditività ante imposte e del 18,2% di ritorno sul capitale investito.
Ma se ciò che abbiamo sottolineato è vero nei valori medi di settore è altrettanto vero che ci sono imprese che nel 2017 sono riuscite a raggiungere contemporaneamente i tre target enunciati.
Precisamente l’8,4% dei bilanci esaminati (108 su 1276) mostrano parametri allineati ai nostri target ed in alcuni casi più (a volte ben più) elevati dei nostri target. Dalla tabella di confronto riportata si può notare che:• il taglio medio dei 108 “best performers” è più grande della media degli “others”, cioè degli altri 1168 concessionari (41,3M contro 32.6M)• i “best performers” generano 1,8 pp (punti percentuali) di valore aggiunto in più rispetto agli “others”• Il differenziale del costo del lavoro è di 0,8 pp. E ciò è dovuto al fatto che, a parità di costo del lavoro i “best performers” producono circa 9.0M in più di fatturato
20082007 2009 2010 2011
2012 2013
2014 2015 2016 2017 Target
9,1%
4,4% 3,9% 4,1%2,2%
-2,1%
-0,3%
3,6%
8,3%
10,8%
10,9%
18,2%
2018(Stima)
8,5%
Fig. 13 Reddito operativo / Capitale investito
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I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Ricavi della Gestione CaratteristicaValore aggiuntoCosto del PersonaleMargine Operativo LordoAmmortamenti, Accantonamenti e SvalutazioniReddito OperativoOneri FinanziariReddito della Gestione CaratteristicaProventi/Oneri della Gestione ExtracaratteristicaUtile/Perdita prima delle ImposteUtile/Perdita al netto delle Imposte
201733.343
2.1341.348
786196590131459
19478324
2016100,0%
6,2%4,1%2,1%0,6%1,5%0,4%1,1%0,1%1,1%0,8%
201532.610
2.0261.346
680195485135350
20370246
2012100,0%
8,0%3,3%4,7%0,5%4,2%0,2% 4,0%0,0%4,0%2,8%
41.2753.3061.3701.936
2071.729
951.634
91.6431.172
2018100,0%
6,4%4,0%2,4%0,6%1,8%0,4%1,4%0,1%1,4%1,0%
€ % su fatt € % su fatt € % su fatt
108 1168 1276
Best performers Others Media Italia
Capitale circolante netto operativoAttivo fissoAltre passività a ml termine (no fin)Capitale investitoFonti di Finanziamento PropriePosizione finanziaria netta
3.5302.408
542 5.3962.8182.579
65,4% 44,8%
-10,1%100,0%
49,5%50,5%
3.528 2.415
5475.3952.6712.724
65,7%43,2%-8,9%
100,0%81,4%18,6%
3.554 2.335
4825.4064.3991.008
65,4%44,6%-10%
100,0%52,2%47,8%
€ % su C.I. € % su C.I. € % su C.I.
Reddito Operativo / Capitale InvestitoReddito Netto / Capitale NettoLeva Finanziaria (Pos. Fin. Netta / Fonti Proprie)Posizione Finanziaria Netta / Ricavi TotaliPosizione Finanziaria Netta / EBITDARicavi / Capitale InvestitoRicavi / DipendenteValore Aggiunto / Dipendente
10,9%11,5%
0,97,7%
3,36,2
1.010,464,7
9,0%9,2%
1,08,4%
4,06,0
1.007,362,6
32,0%26,6%
0,22,4%
0,57,6
1.222,697,9
• per i “best performers” gli oneri finanziari pesano lo 0,2% sul fatturato, contro lo 0,4% degli “others”• il capitale investito gira 7,6 volte in un anno per i “best performers” contro le 6 volte degli “others”. Altrimenti detto a parità di capitale investito i “best performers” producono 41.2M di fatturato contro i 32.6 degli “others”
Nel confronto con i nostri target i “best performers” si posizionano a:• 4,2% di redditività operativa, contro il target del 3,0%• 4,0% di redditività della gestione caratteristica contro il target del 2,3%• 32,0% di ritorno sul capitale investito contro il target del 18,2% E le ragioni vanno ricercate:• nella capacità di trarre maggiore valore nella transazione commerciale (nella sostanza “applico meno sconto”)• nel saper arricchire la vendita dell’autovettura con un ventaglio di servizi ampio e più remunerativo• nello sfruttare la più forte capacità negoziale per ottenere prezzi di acquisto più competitivi (in ambito KM0 e Usato)
• nel fare leva sui business a maggiore valore aggiunto (parts & service)• nel saper massimizzare efficienza e produttività nella gestione delle proprie risorse umane, traendo maggiore valore per addetto (valore aggiunto/dipendente 97,9m contro 62,6m)• nel saper fare efficienza nella gestione delle proprie attività, riducendo al minimo l’impiego di capitale investito per unità di fatturato• nel limitare il ricorso alla finanza esterna allo stretto indispensabile, generando la cassa strumentale al business attraverso autofinanziamento
Spesso siamo portati ad addebitare i nostri mancati successi ai troppi lacci e lacciuoli che limitano l’autonomia di impresa del concessionario. E pur confermando che questa è sicuramente una debolezza propria dell’attività del dealer, ci piace, in questa sede, dare lustro ai 108 casi di eccellenza sopra evidenziati che, pur in presenza di dinamiche aziendali spesso imposte dalla casa concedente, hanno saputo costruire modelli di business e moltiplicatori di valore difficilmente riscontrabili anche in altri settori.
Fig. 14
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Automotive Dealer Report 2019 Il Mercato
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Andamento altalenante per il mercato dell’auto nel 2018: da gennaio a ottobre sono stati 4 i mesi in positivo (gennaio +3,5%, aprile +6,5%, luglio +4,5% e agosto +9,3%) e ben 6 quelli in negativo (febbraio -1,3%, marzo -5,7%, maggio -2,7%, giugno -7,3%, settembre -25,3% e ottobre -7,2%). Tra i risultati confortanti, agosto, che però è un mese poco significativo nei volumi, e “drogato” dallo smaltimento dei modelli omologati secondo le norme antecedenti all’RDE (Real Driving Emission), mentre il bilancio in rosso di settembre è stato decisamente preoccupante.A due mesi dalla fine dell’anno, il bilancio provvisorio di esercizio del mercato è di un arretramento del 3%, pari a 52.000 vetture immatricolate in meno. Annata positiva, dunque, oppure negativa? È questione di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Ma sempre mezzo bicchiere rimane. Un 2018 che verrà ricordato per il forte ridimensionamento delle vendite di auto a gasolio (-108.000 nei primi 10 mesi), ma non per la contemporanea sostituzione di questi mancati acquisti con alimentazioni alternative: le elettriche sono passate da 2.300 a meno di 5.000. Raddoppiate, ma insufficienti per far considerare l’Italia a un passo dalla rivoluzione elettrica. Le ibride sono cresciute da 55.000 a 73.000: non abbastanza per compensare il calo del diesel. Le Gpl sono addirittura in flessione (-3%) e le auto alimentate a metano hanno registrato un saldo attivo di sole 8.000 unità.
Km zero per i dealerIn primo piano sempre le auto-immatricolazioni: 255.000 nel solo comparto Passenger Cars. Rispetto agli scorsi anni sono però diminuite di ben 20.000 unità. Ma non a causa dei dealer. Perché a scendere sono state le km zero e le demo degli OEM, che sono passate da quasi 90.000 a 57.000. Mentre quelle dei concessionari sono cresciute da 185.000 a quasi 200.000 unità. Il “peso” delle auto-immatricolazioni, insomma, è passato ormai quasi interamente sulle spalle dei dealer. Anche perché per avere un quadro completo delle auto-immatricolazioni dei dealer bisogna aggregare le loro “uso noleggio” arrivate a 30.000 dell’anno incorso dalle 17.500 del 2017. Quante di queste vetture sono utilizzate effettivamente come auto sostitutive a disposizione dei clienti durante le manutenzioni, e quante invece vanno a ingrossare le fila delle km zero? Il fenomeno dei “rent-a-car” (le virgolette sono d’obbligo) dei concessionari costituisce il secondo player del mercato del noleggio a breve termine, perché prese tutte assieme le loro immatricolazioni non sono poi così distanti dal leader di mercato (Avis-Maggiore, che sfiora le 40.000 unità, mentre il secondo operatore, Hertz, supera di poco le 20.000 immatricolazioni).Il comparto delle auto-immatricolazioni, vero e proprio quarto canale del mercato dopo privati, aziende e noleggio, ha
regolarmente targato una media compresa tra le 25.000 e le 30.000 vetture al mese, con le sole eccezioni di agosto (17.400 unità), settembre (23.000) e ottobre (18.000). E non è un caso che siano stati proprio questi ultimi tre mesi a mostrare segni di cedimento perché ad agosto il risultato delle auto-immatricolazioni è stato comunque di crescita rispetto all’agosto precedente: occorreva snellire gli stock delle vetture in fase di sostituzione (vista la prossima entrata in vigore dell’obbligo, da settembre 2019, di produrre le Euro6D-Temp). Il risultato dello scorso mese di settembre è stato in linea con il forte calo del mercato (-25,3%), così come a ottobre.
Privati sempre in flessioneNon è una novità, invece, la continua erosione della quota delle vendite ai privati, che quest’anno è scesa sotto il 56%. Complessivamente mancano all’appello 35.500 vetture (-3,7%), ossia appena un po’ di più del calo del mercato nel suo complesso (-3%). L’emorragia era iniziata lo scorso anno (-2% pari a circa 22.000 unità in meno) ed è continuata quest’anno: solamente nei mesi di aprile (+5.000 targhe ai privati), maggio (+1.000), luglio (+1.700) e ottobre (+4.000) il mercato ha dato segnali positivi sul versante degli acquisti delle famiglie italiane. Particolarmente pesanti le flessioni di febbraio (-13.600), marzo (-18.300) e settembre (-14.000). Come l’anno scorso gli acquisti dei privati si sono rivolti con estremo favore anche al mercato delle km zero. Ma il fenomeno del 2018 è l’accesso al noleggio a lungo termine, una formula di acquisizione che pare conquistare le famiglie, soprattutto quelle residenti nelle grandi aree metropolitane e che riguarda in particolare le vetture di piccole dimensioni (spesso si tratta della seconda o terza auto del nucleo familiare). I dati degli ultimi mesi hanno però spento qualche sorriso. Fino ad agosto il comparto del NLT viaggiava a un tasso medio di crescita del 12%, inferiore rispetto a quello del 2017, che era stato del 19% (pari a 42.000 contratti di noleggio in più), ma comunque molto significativo. Poi, da settembre, un forte rallentamento, se non addirittura un’inchiodata: -38% nel nono mese dell’anno e -21% a ottobre. Così il comparto ha eroso quasi del tutto i risultati positivi del 2018 (soltanto a maggio si era registrato un altro segno meno, con un arretramento del 5,3%). Da oltre 20.000 immatricolazioni in più rispetto al 2017 che si erano conteggiate alla fine d’agosto, si è passati alle poco più di 6.000 unità di vantaggio rispetto allo scorso anno alla fine di ottobre, pari a un incremento del 2,8%. Sempre risultato positivo, ma gli scorsi anni, dopo l’uscita dal tunnel della crisi, il comparto del NLT ci aveva abituato a ben altri tassi incrementali.
WLPT World Harmonized Light Vehicle Test Procedure = ciclo di prova Euro 6C da settembre 2018 per il controllo delle emissioni di CO2 e consumi carburantiRDE Real Driving Emission = ciclo di prova reale su strada Euro 6D-Temp da settembre 2019 per il controllo di NOx e Particolato. Da gennaio 2021 Euro 6 per un controllo di valori più ristretti di NOx e Particolato
Km zero? Dealer su, OEM giù.di Salvatore Saladino // Country Manager Dataforce Italia
Crescono le km zero immatricolate dai concessionari, mentre si riduce di molto il ricorso alle auto-immatricolazioni da parte dei costruttori. I privati stentano ancora, il diesel perde oltre 100.000 vendite e il noleggio a lungo termine continua a crescere, nonostante la battuta d’arresto di settembre e ottobre.
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La Riflessione Automotive Dealer Report 2019
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I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Il futuro dell’auto tra tecnologia, regolamentazione ed ecosistemi di businessdi Andrea Stocchetti e Francesco Zirpoli* // Università Ca' Foscari
Il mutamento che pervade il settore ha caratteristiche diverse rispetto al passato. Perché per la prima volta nella storia il cambiamento è determinato da fattori socio-economici.
Al centro delle riflessioni sul “futuro dell’auto”, lo sviluppo tecnologico ha sempre dominato la discussione, in virtù di una innata tendenza del mondo dell’auto ad anticipare le innovazioni tecniche e organizzative in modo relativamente indipendente dalle altre sollecitazioni ambientali. La pressione normativa sulla riduzione delle emissioni non ha fatto altro che esasperare ancora più il focus sulla tecnologia come chiave di volta dell’evoluzione dell’industria.In realtà, il mutamento che pervade attualmente il settore ha caratteristiche diverse rispetto al passato, e non perché la tecnologia stia evolvendo in modo più radicale che in passato, bensì perché per la prima volta nella sua storia il settore auto si trova di fronte ad un cambiamento che non è esclusivamente trainato dall’offerta e dalle scelte tecnologiche, ma è e sarà sempre più determinato prevalentemente da fattori socio-economici, fattori che stanno già cambiando il modo nel quale l’automobile viene percepita, acquistata ed utilizzata. Sebbene, quindi, il fattore tecnologico, in particolare in relazione ai nuovi powertrain e al progressivo estendersi dell’automazione delle funzioni di guida, giocherà un ruolo importante, i car-maker in fondo affronteranno il prossimo futuro con gradualità se non addirittura con azioni strategiche in continuità con il passato. Ad esempio, non appare realistica, al momento, l’ipotesi di una convergenza su solo una o due tecnologie di powertrain, con l’abbandono delle motorizzazioni tradizionali
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Automotive Dealer Report 2019 La Riflessione
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
diesel e a benzina, così come l’introduzione a breve dell’auto a guida completamente autonoma. Alla base di questa valutazione vi è il fatto che nessun attore (policy-maker inclusi) è in grado da solo di imporre strategie disruptive rispetto al passato, né ha interesse a farlo, per almeno due ordini di motivi: gli attuali processi innovativi sono, molto più che in passato, soggetti a una necessaria integrazione con l’intero e complesso ecosistema competitivo che ruota intorno all’auto; il legame tra performance delle nuove tecnologie e vantaggio competitivo non è scontato né univoco. Prendiamo ad esempio le discontinuità tecnologiche relative al powertrain (che sia improntato all’elettrico puro o all’idrogeno). Ampliando lo spettro di analisi, ovvero al di là degli aspetti meramente tecnologici (ad esempio, l’autonomia garantita dalle batterie o il loro costo), emergono con evidenza complesse conseguenze sul piano della catena del valore, delle nuove competenze che le imprese devono sviluppare, delle complementarietà tecniche e funzionali delle infrastrutture; perfino sul piano dei comportamenti dei clienti. In altre parole, la gestione della transizione e dell’impatto sull’ecosistema di business pone sfide ben più complesse di quelle meramente tecnologiche. Per tale ragione, a differenza del passato, il legame tra performance tecnologica e vantaggio competitivo non è scontato. Ad esempio, è probabile che imprese e consumatori alimenteranno con le loro scelte una varietà di offerta lungo le numerose dimensioni di differenziazione che il prodotto auto consente (in termini di motorizzazioni, architetture di prodotto, modalità di acquisto, etc.). Inoltre, saranno gli stessi car-maker che oggi controllano alcune competenze chiave (a cominciare dal loro ruolo di integratori di sistema per finire con il presidio di competenze quali la progettazione del powertrain, dello chassis e delle architetture elettriche ed elettroniche) ad essere riluttanti nell’adottare su larga scala una qualunque evoluzione tecnologica che possa minarne la centralità nell’ecosistema e, quindi, le fonti di vantaggio competitivo rispetto ad altri attori della catena del valore. Per tale ragione, è verosimile aspettarsi una propensione dei car-maker a mantenere un portafoglio quanto più ampio possibile di soluzioni per il powertrain e un’attitudine a privilegiare, ad esempio, i motori ibridi che, per la loro intrinseca complessità, a parità di condizioni, offrono più opportunità di differenziazione tecnologica e di controllo della value chain di quanto non facciano i powertrain elettrici puri. A rallentare la convergenza tecnologica su solo uno o due tipi di powertrain va, inoltre, portata l’evidenza che il mercato automobilistico è vasto e differenziato al punto da lasciare ampio spazio al proliferare di segmenti e nicchie, spesso molto remunerative. Se per alcuni segmenti orientati prevalentemente agli aspetti funzionali in determinati ambiti (ad esempio commuting quotidiano in aree urbane) è lecito attendersi una convergenza significativa, in segmenti a più marcata connotazione ludica, edonica o sportiva con ogni probabilità si assisterà ad un lungo perdurare delle motorizzazioni
tradizionali. Nella misura in cui i segmenti di questo tipo continueranno ad avere un ruolo nel mercato, si può ritenere che l’innovazione tecnologica nei motori endotermici non verrà abbandonata ma affiancherà quelle ibride e alternative.Infine, oltre al fattore tecnologico, l’altro elemento di discontinuità col passato è dato dal fatto che la tradizionale domanda di auto è sempre più in concorrenza con modelli di business alternativi e con nuove forme di mobilità individuale che, in particolare nei centri urbani, risultano quanto o più competitive dell’auto privata. Nel mondo circa il 50% della popolazione vive in aree urbane e in Europa circa l’80 %. Poiché i principi di pianificazione e gestione dei sistemi di mobilità urbana sono da tempo oggetto di profonda revisione in chiave di sostenibilità, in tali aree ci si confronterà sempre più con forme concorrenti di mobilità individuale, con restrizioni all’uso dell’auto nei centri urbani e infine con formule di disponibilità dell’auto alternative all’acquisto. Nel frattempo, sta avvenendo un’evoluzione culturale e degli stili di vita che, soprattutto tra i giovani, sta ridimensionando significativamente l’utilità percepita dell’investimento nell’acquisto di un’auto e il sostenimento dei relativi costi (monetari e non) di gestione della stessa. Finora la risposta dei car-maker a queste pressioni è stata modesta e spesso concentrata su attività di lobbying finalizzate a ridurre le restrizioni alla viabilità nei centri urbani e alle emissioni. Viceversa, anche in questo senso, il cambiamento degli stili di vita e delle abitudini di acquisto e uso dell’auto vanno viste
come una grande opportunità per gli attori della filiera auto. Ancora una volta, non solo la tecnologia, ma una chiara direzione sul come governare i cambiamenti socio-economici ad essa collegati è la chiave di volta per indirizzare le scelte strategiche della catena del valore dell’auto, dai fornitori, ai car-maker ai dealer.
*Andrea Stocchetti insegna Analisi della Concorrenza presso il
Dipartimento di Management dell’Università Ca' Foscari Venezia ed è
membro del Comitato Scientifico del Center for Automotive and Mobility
Innovation (CAMI) – www.unive.it/cami
*Francesco Zirpoli insegna Economia e Gestione dell’Innovazione presso il
Dipartimento di Management dell’Università Ca' Foscari Venezia ed è
Direttore Scientifico del Center for Automotive and Mobility Innovation
(CAMI) – www.unive.it/cami
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Riceviamo e pubblichiamo Automotive Dealer Report 2019
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I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
Di chi è il cliente?di Andreas Barchetti // Gruppo Barchetti Autocity
Lettera aperta ai colleghi concessionari. Tra codici e paure, nell’era di internet, sulla questione della Privacy e della proprietà dei dati è in corso un confronto ampio e sostenuto oltretutto non sempre trasparente, tra Casa mandante e Dealer.
La questione è fondamentale e mette in evidenza il nocciolo dell’intermediazione dei dealer nella distribuzione auto e del “non-equilibrio” tra i due soggetti.Il ring, se vogliamo uscire dalla definizione accademica della privacy e vogliamo con concretezza adeguarla al nostro mondo, ha più antagonisti. Dall’Antitrust, che protegge la libera concorrenza (e quindi la diffusione dell’informazione), al patto di non concorrenza dei venditori a provvigione che in caso di risoluzione di rapporto non dovrebbero poter effettuare alcuna azione sui nominativi del loro ex-portafoglio.Già qui sorge un dubbio: come possono essere stimolati gli intermediari se non possono utilizzare i dati dei clienti in loro possesso?Occorre subito fare un distinguo: la titolarità dei dati personali dei clienti e i dati relativi ai contratti sono cose ben distinte. I primi possono essere anche acquisiti dai venditori per il trattamento “in proprio”, i secondi sono e restano patrimonio aziendale.Allora, cari amici concessionari, vi voglio raccontare come sto vivendo la questione del GDPR e cosa ho imparato in questi mesi di approfondimento della materia e di partecipazione a numerose discussioni e trattative con le Case mandanti.La Finalità del trattamento del dato. Quello che il legislatore intende regolare è soprattutto che siano chiarite al cliente le finalità per le quali i suoi dati vengono trattati e che siano definite le regole di entrata ed uscita dal sistema per il cliente stesso. In secondo luogo si vuole stabilire che là dove intervengano più soggetti, che perseguono la stessa finalità, sia stipulato un accordo reciproco (per esempio concessionario e casa mandante) che regoli le responsabilità di entrambi. Questi sono i due elementi fondamentali (a parte i vari tecnicismi sulla conservazione e sul trattamento dei dati), in assenza dei quali il legislatore prevede sanzioni pesantissime.Quindi, se parliamo di finalità del trattamento del dato del cliente, dobbiamo calarci nella vita pratica della nostra concessionaria, ovvero dobbiamo risponderci per quale motivo o finalità il cliente ci ha fatto visita. Però, allo stesso tempo, dobbiamo chiederci quando venga stabilita tra dealer e costruttore la stessa e identica finalità nel trattamento del dato del cliente. Questo ci serve per capire successivamente in quali momenti ci dovrà essere questo fatidico accordo tra i soggetti (dealer e casa mandante). Quindi, secondo il mio approccio pratico, non giuridico perché non posso ritenermi un esperto in materia, vedo piuttosto i seguenti momenti, considerando ovviamente che alla base di tutto il contratto (Mandato di concessione) stabilisce che il canale primario e prevalente di vendita dei prodotti è il dealer.
Come avete visto, ho cercato di tenermi fuori da conclusioni giuridiche. Ho cercato semplicemente di ricostruire il cosiddetto “customer journey” all’interno della concessionaria. In questi mesi ho capito due cose: è importante capire le finalità e, se ci sono le stesse finalità tra due soggetti che trattano lo stesso dato, ci deve essere un accordo tra le parti. Ecco perché mi sono fatto aiutare dalla tabellina. Prima di arrivare alle conclusioni, vorrei però parlare un attimo di un altro aspetto poco chiaro:
Il Marketing, anche qui ho capito quattro cose banali:1. Per 24 mesi posso contattare il mio cliente per offrirgli prodotti attinenti al suo acquisto (gomme invernali, nuovo lancio di un prodotto simile, accessori della sua vettura, etc.) – soft marketing.2. Non posso tediarlo se gli voglio vendere una bicicletta o dei pattini a rotelle (marketing generico)3. Non posso farlo fare a terzi4. Non posso utilizzare i dati per costruire un profilo (profilazione: ovvero perché un cliente con i capelli rossi, di 35 anni con un cane, debba essere interessato a un SUV di colore nero)Siccome il punto 4 non è per me attuabile, perché non ne ho nemmeno i mezzi (Facebook e Google vivono di questo, invece, e ci campano pure bene), rimangono i punti 2 e 3 da concordare con il cliente. Ovvero se voglio, ripeto se lo voglio fare io come dealer, allora devo raccogliere il consenso dal cliente. Ma attenzione, non c’è scritto da nessuna parte, in nessun mandato, che il concessionario, come ente giuridico autonomo, debba prestarsi a raccoglierlo per soggetti terzi, ovvero per le case mandanti. Ed è qui che spesso entra in gioco il “non-equilibrio” del rapporto tra concessionario e casa mandante, dove quest’ultima chiede ai collaboratori della concessionaria (ripeto ad una risorsa di un altro ente giuridico) di raccogliere questo consenso dal cliente facendosi nominare Titolari Autonomi, facendo quindi leva sulla richiesta (standard obbligatori) di utilizzare la modulistica “consigliata”.Cerco di riepilogare quello che sono riuscito a capire in questi mesi. • Là dove c’è una finalità disgiunta con il mio partner, devo arrangiarmi da solo;• Là dove c’è una finalità congiunta con la casa mandante, dobbiamo fare un accordo assieme;• Per 24 mesi posso fare marketing diretto senza chiederlo al cliente;• Se ho bisogno di dati sensibili (IVA al 4%, etc.), ho bisogno di un’autorizzazione specifica;• Non è richiesto o logico che, io o il mio personale, si raccolga
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Automotive Dealer Report 2019 Riceviamo e pubblichiamo
I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
autorizzazioni per altri, men che meno come Titolari Autonomi, ovvero soggetti completamente slegati e indipendenti;Con questi pochi principi pratici abbiamo affrontato le discussioni con le varie case. E, devo dire, con non poca soddisfazione abbiamo trovato anche alcuni interlocutori molto disponibili e pratici, condividendo che la normativa non debba essere distorta per sbilanciare ulteriormente il rapporto di “non-equilibrio” tra dealer e casa mandante, ma che debba essere presa per quello che è: uno strumento per chiarire al cliente per quali finalità i suoi dati vengono trattati, chi lo fa e in che modo se ne può disfare.
Soluzione ragionevoleCome accennato sopra, con una casa mandante in particolare, abbiamo trovato il seguente accordo più che ragionevole:
Preventivi: in fase di preventivo i nostri venditori raccolgono dal cliente la firma su un’Informativa che nomina come solo ed unico Titolare la nostra concessionaria. Separatamente, sempre sullo stesso foglio, chiediamo al cliente se autorizza il costruttore del prodotto, al quale era interessato, a inviargli una sua Informativa (ex. Art. 14 della normativa GDPR). In tal caso il cliente potrà dare il consenso direttamente al produttore o meno. Se la dovesse ignorare, il suo nominativo sarà cancellato in poche settimane.In altre parole:• Noi raccogliamo quanto necessario per gestire un preventivo all’interno della nostra concessionaria. • Passiamo a livello informatico il preventivo alla casa mandante, assieme all’indirizzo e-mail del prospect.
• La casa mandante provvederà ad inviare una richiesta diretta per poter gestire il dato del cliente. • Se questo accetta, allora la casa mandante diventa Titolare Autonomo. Se il cliente non dovesse accettare, il dato viene cancellato.
Contratti e ODL: per le transazioni dove esistono finalità congiunte, abbiamo innanzitutto stipulato un Accordo di Co-Titolarità, che va a regolare in modo concreto ed oggettivo i reciproci diritti ed obblighi, e fa esattamente quello che chiede il legislatore.E pertanto, al momento del contratto il cliente firma due informative:a) Una Informativa della sola Concessionaria come Titolare Autonomo, dove vengono elencate tutte le finalità esclusive del dealer (immatricolazioni, Iva 4%, contabilità, etc.)b) Una seconda Informativa a favore del dealer e della casa mandante in qualità di Co-Titolari che ha alla base l’Accordo di Co-Titolarità che elenca tutte le finalità di trattamento dove c’è un interesse congiunto (vedi tabella)
Abbiamo strutturato il tutto su doppia colonna, affinché il cliente lo veda come un unico documento.
In conclusione, ripeto che il mio vuole essere un ragionamento a cuore aperto, su invito del mio amico Umberto Seletto per l’ADR, e non vuole e non deve essere un parere legale, ma semplicemente un racconto di un’esperienza che ho vissuto negli ultimi mesi. Esperienza che mi induce anche ad appellarmi a tutti i miei colleghi affinché valutino con attenzione a chi e a quale prezzo passare il proprio patrimonio di dati aziendali.
I Momenti del Cliente
Finalità tra Dealer e OEM La finalità del Dealer Finalità della Casa Mandante
PREVENTIVO Disgiunta Fare un’offerta trasparente e completa per vendergli una vettura nuova (anche di marchi diversi), km0, usata, servizi finanziari, servizi assicurativi, servizi di manutenzione e di
Nessuna. La casa mandante deve produrre vetture e fare in modo che il dealer ne acquisti in quantità
CONTRATTO Disgiunta Il dealer si impegna contrattualmente a fornire un bene / servizio. Il dealer e la casa mandante sono soggetti giuridici disgiunti e la casa mandante non è parte del contratto firmato tra il cliente ed il dealer.
Nessuna. La casa mandante non fa parte dell’accordo stipulato.
ORDINE DELLAVETTURA NUOVA
Congiunta Il dealer ha interesse che il cliente riceva velocemente il veicolo ordinato e che le promesse fatte al cliente in termine di condizioni commerciali siano rispettate.
L’interesse della casa mandante è minore nella decisione di poter produrre la vettura ordinata, perché per produrre una vettura la fabbrica non ha bisogno del nome del cliente, bensì di garantire singole azioni commerciali o accordi quadro di categoria dove il produttore riconosce al dealer le condizioni di acquisto più
IMMATRICOLAZIONE E FATTURAZIONE
Disgiunta Fattore essenziale per il dealer per poter adempiere a tutti gli obblighi in termini fiscali e civilistici. Specialmente se si pensa ai regimi speciali come l’IVA al 4% (dato sensibile). Delicata anche la relazione con enti terzi (agenzia pratiche auto, installatori di accessori per
Nessuno. Anzi, di solito le case mandanti chiedono l’utilizzo di Informative preconfezionate da loro che lasciano completamente scoperto il dealer, esponendoloa grandi rischi.
CONSEGNA DELLAVETTURA
Congiunta È essenziale abbinare il telaio della vettura al cliente e alla data di consegna per assicurare al cliente le condizioni di garanzia sul prodotto.
Il produttore ha necessità di conoscere la data di consegna / immatricolazione della vettura per poter riconoscere i termini della garanzia sul prodotto. Non necessariamente avrebbe bisogno di sapere chi la utilizza. Però rimane sempre l’obbligo da parte del produttore di informare l’utilizzatore su eventuali azioni di
PAGAMENTO / FINANZIAMENTO
Disgiunta Vedi sopra. Aggiungo la particolarità della raccolta della busta paga del cliente. Dove il reddito di per sè non costituisce un dato sensibile, ma l’eventuale appartenenza ad una organizzazione sindacale che è annotata sulla busta paga.
Vedi sopra
RIPARAZIONI Congiunta
Congiunta
Disgiunta
Valgono i principi sopra esposti sul contratto. L’ordine di lavoro è un contratto che poi va fatturato, pertanto le finalità sono chiare.
Certo, anche la casa mandante non ha bisogno del nome del cliente per riconoscere una garanzia sul prodotto. Però allo stesso momento esiste un obbligo da parte della casa mandante in caso di azioni di richiamo sulla sicurezza, pertanto è nell’ interesse del dealer e della casa mandante di tenere aggiornati gli utilizzatori del prodotto.
INDAGINE DI SODDISFAZONE
Il dealer ha interesse di conoscere il grado di soddisfazione del cliente sia verso il servizio ottenuto che verso il prodotto. Elemento essenziale per l’orientamento di un’azienda.
La casa mandante ha lo stesso interesse del dealer nel conoscere il grado di soddisfazione del cliente sul prodotto e sull’esperienza all’interno del marchio.
MARKETING Essendo dealer e casa mandante soggetti giuridici indipendenti, ognuno deve avere la facoltà di agire in autonomia sul mercato.
Vedi sopra
Sherlock Holmes e il mondo dell’auto: osservare, collegare, dedurreIntervista di redazione ad Alessandro Lazzeri Direttore Mercato Automotive Findomestic Banca
Cosa c’entra Sherlock Holmes con il mondo dell’auto? Nessuno meglio del più grande maestro della deduzione può dimostrarci l’importanza dell’attenzione alla realtà e dell’analisi dei dati. Anche nel mondo dell’auto Sherlock Holmes potrebbe aver qualcosa di importante da dire.
In relazione a questo tema, quali sono le prossime sfide nel mondo dell’auto? Tutti oggi sono molto focalizzati sulla raccolta di informazioni, ma la loro semplice raccolta non basta, perché devono anche essere univoci affinché possano essere correttamente estratti ed utilizzati. Una volta che il dato è omogeneo e univoco siamo pronti per affrontare le tre grandi sfide che ci aspettano.
Qual è la prima sfida per una strategia vincente di gestione dati? Un dato non aggiornato può indurre un’azione sbagliata e questo ci introduce la prima sfida. È infatti fondamentale che i dati stoccati siano aggiornati. Molte volte veniamo in contatto con i clienti in fasi successive alla vendita e dobbiamo cogliere queste opportunità come momenti per aggiornare i dati in nostro possesso. Le azioni intraprese con i dati giusti saranno più mirate ed efficaci. I clienti che comprano auto oggi sono utenti, anche esperti, di operatori web evoluti come Amazon e Google, veri e propri colossi del
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Redazionale Findomestic Automotive Dealer Report 2019
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I primi 10 mesi del 2018 hanno consolidato una perdita di immatricolato del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Stimando per il bimestre Novembre – Dicembre un calo in linea con il consuntivo Gennaio - Ottobre, possiamo prevedere una chiusura 2018 intorno ad 1.9 milioni di autovetture. Si tratta certamente di una dimensione di mercato di tutto rispetto, soprattutto se rapportata a quella degli anni della crisi. Va però segnalato che l’arretramento rispetto al 2017 si è concentrato nella seconda parte dell’anno: da Giugno ad Ottobre la contrazione è stata del 7%. Ciò lascia qualche ragionevole dubbio sulla tenuta del mercato per il prossimo anno.
data management. Il paragone con questi operatori impone a tutti un livello di performance maggiore. Dopo avere acquisito e aggiornato i dati, quale è la prossima sfida? Come Sherlock Holmes dobbiamo trasformare l’informazione in “conoscenza”, per capire esattamente cosa possiamo farne. Questo presuppone un grande lavoro di squadra, in cui siano coinvolti degli specialisti, i data scientist, che con grande preparazione statistica ci aiutano ad analizzare i dati. Ma ancora non basta. Occorre formulare delle tesi individuando le correlazioni di causa-effetto per poi andare a ricercare la conferma di queste tesi all’interno dei dati. Questa seconda sfida è una delle più interessanti perché permette una grande trasversalità nell’azienda: si mettono insieme diverse visioni ed esperienze e si trasformano in una informazione di valore. È il momento in cui non si lavora da soli ma insieme, partendo dall’analisi dei dati e dall’osservazione dei fenomeni. Attività di questo tipo spettano proprio a chi conosce il business, che grazie alle sue analisi potrà anche verificare se le sue tesi erano errate o imprecise. Che cosa succede se nel trasformare il dato in conoscenza si commettono degli errori? Trasformare il dato in conoscenza presuppone l’implementazione di un processo di “test and learn” all’interno del quale gli eventuali errori diventano parte stessa del processo di conoscenza e quindi non hanno una valenza negativa. La sperimentazione serve proprio a trovare quello che davvero funziona. Anzi è proprio la paura di sbagliare che può portare a non prendere le decisioni che invece occorre prendere. Come amo ricordare spesso “le scelte giuste vengono dall’esperienza ma l’esperienza viene anche dalle scelte sbagliate”.
A questo punto arriviamo al gran finale? Questo è veramente il gran finale, quello in cui si realizza la parte più sfidante. Una volta che il dato è stato trasformato in conoscenza attraverso la conferma di una tesi, occorre metterlo a valore trasformandolo e integrandolo in processi aziendali. La conoscenza del dato deve essere applicata a processi di qualsiasi tipo, siano essi di vendita, dopo vendita, di acquisizione dei clienti o di gestione dei costi.
Secondo la sua tesi una volta che il dato si è trasformato in conoscenza e poi a sua volta in processi aziendali dovrà nuovamente essere aggiornato e analizzato? Certamente. Si tratta di un vero e proprio circolo virtuoso che permetterà una crescita globale e di posizionamento delle aziende, che porterà a sua volta ad una maggiore soddisfazione dei clienti e dei collaboratori. Un’azienda che ha a che fare con clienti soddisfatti non potrà che avere dipendenti soddisfatti e globalmente porterà anche maggiore soddisfazione presso i suoi stakeholder: azionisti, fornitori e partner.
Sherlock Holmes ci sarà davvero di grande ispirazione Siamo tutti tempestati di dati, vediamo ogni giorno tantissimi report ma più che sul vedere ci dobbiamo concentrare sull’osservare, come diceva Sherlock Holmes in una delle sue celebri frasi “il fatto è che lei vede ma non osserva: qui sta la differenza”.
Alessandro Lazzeri
Direttore Mercato Automotive
Findomestic Banca
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Il diesel messo al bando? Un favore alla Cinadi Nicola Giardino // Direttore editoriale ADRcon la collaborazione di Marco Di Pietro
Il diesel è sul banco degli imputati, ma per insensate ragioni politiche, non certo per reali ragioni ambientali. Mentre i governanti difendono la poltrona dagli attacchi degli ambientalisti, più che stare dalla parte dei cittadini e dell’industria che produce una parte rilevante dell’economia del continente.
Enrico De Vita, ingegnere e giornalista, sicuramente il più grande esperto italiano di tematiche ambientali legate all’automobile, ha risposto senza peli sulla lingua alle nostre domande su inquinamento, blocchi del traffico e demonizzazione del diesel. Una voce fuori dal coro, talvolta scomoda, che spiega la realtà con una semplicità disarmante. E fa molto riflettere.
Prima del “Dieselgate” il motore a gasolio era accusato di emettere particolato (particelle di carbonio) che in realtà erano state abbattute già nel 2004 con l’introduzione del filtro antiparticolato. Che cosa è accaduto dopo, quando la normativa europea è diventata più stringente sulle polveri sottili e perché è nata la campagna contro il diesel?L’introduzione del filtro antiparticolato è stata un vero cambiamento epocale nella lotta all’inquinamento, tant’è che ancora oggi viene utilizzato questo sistema, senza sostanziali modifiche rispetto a 15 anni fa. Quando, nei primi anni Duemila, alcuni veicoli Euro 3 hanno iniziato a utilizzarlo per l’abbattimento delle polveri sottili, abbiamo assistito a un fenomeno curioso: molti costruttori erano contrari al filtro solamente perché incideva parecchio sui costi di produzione dei motori, altri addirittura lo hanno adottato in maniera parziale e non ottimale,
Automotive Dealer Report 2019 L’intervista
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L’intervista Automotive Dealer Report 2019
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Cosa si intende per “morti premature” e come vengono calcolate? Che attendibilità possiamo riconoscere alle statistiche allarmanti che ogni giorno vengono enfatizzate dai media?Quella delle morti premature è una strana alchimia usata da alcuni ricercatori: per morti premature non s’intende la scomparsa immediata tout court di una persona, ma la riduzione di un anno dell’aspettativa di vita. Ma la stampa e i media in generale non lo sanno. Oppure fanno finta di non saperlo. E cancellano l’aggettivo “premature”. Un secondo equivoco è dovuto ai ricercatori che introducono una forzatura ai loro ragionamenti paradossali. Mi spiego meglio: se una persona bevesse 200 caffè al giorno morirebbe certamente, questo è sicuro. Ma se 200 persone bevessero ciascuna un caffè al giorno, nessuno ne morirebbe; invece per i ricercatori ciascuno di essi assume un duecentesimo di dose mortale. E introducendo le leggi della statistica, verrebbe fuori che su 200 persone consumatrici di un caffè al giorno, uno di questi è destinato a morte prematura. Il che non è ovviamente vero. Per giunta, nei titoli dei giornali si omette quasi sempre l’aggettivo “premature” per citare solo le morti, perché così fa più effetto: Per esempio, si dice spesso, a torto, che in Italia muoiono 36.000 persone all’anno per gli NOx, quando tutt’al più si potrebbe dire che per 36.000 persone l’aspettativa di vita scende di un anno a causa degli ossidi di azoto. È uno schiaffo al buon senso, specie quando si legano queste statistiche solo al motore diesel. In realtà, non è mai stato prodotto un certificato di morte che asserisce che una persona sia deceduta a causa degli NOx.
I blocchi del traffico sono veramente utili a contrastare l’inquinamento, oppure sono una forma di demagogia che nasconde l’incapacità politica di affrontare adeguatamente il problema?Sono la risposta dei politici alle procedure di infrazioni della UE. E sono indubbiamente utili ai nostri amministratori per evitare le denunce dei fanatici dell’ambiente, che accusano costantemente i governi locali di non fare nulla a tutela della salute. Certamente rispettare l’ambiente è cosa nobilissima, ma dobbiamo porci delle priorità. Se parliamo di inquinamento, oggi siamo a livelli decisamente migliori rispetto a qualche decennio fa. La famigerata nebbia milanese, che negli anni Sessanta era originata dalle polveri sottili attorno alle quali si coagulavano particelle di acqua, oggi è pressoché sparita. All’epoca Milano aveva quantità medie annue di polveri pari a 175 mg per metro cubo: oggi siamo attorno ai 36-37. Le punte di PM10 negli anni Settanta a Milano raggiungevano i 470 mg, oggi difficilmente si superano picchi di 100. Senza dimenticare che negli anni è sparito il benzene, è stato abolito il piombo nella benzina. Persino lo zolfo nel gasolio è quasi del tutto cancellato (è
dando origine a malfunzionamenti (intasamento del filtro) che hanno nuociuto molto alla sua immagine e diffusione. L’estensione nel tempo dell’adozione del filtro da parte delle Case sui successivi motori Euro 4 (anche se non risolto il problema dei loro interessi economici) ha permesso invece di rispondere efficacemente agli attacchi degli ambientalisti, che si sviluppavano principalmente su una considerazione errata: si accusava il filtro di non ridurre il particolato, ma semplicemente di sminuzzarlo in particelle più piccole, senza conseguenze, quindi, positive per la salute dell’ambiente. Questa accusa di inefficacia del filtro ha convinto le Istituzioni europee a introdurre un sistema di controllo del numero di micro-particelle non trattenute dal filtro, che ha dato origine alla normativa Euro 5 e, successivamente, alla Euro 6. Quest’ultima prevedeva una ulteriore riduzione di particolato dieci volte rispetto a quanto previsto dall’Euro 5. Una riduzione dunque decisamente opportuna per gli ambientalisti, ma solo apparentemente penalizzante per i costruttori di motori. Infatti, nonostante la normativa più severa, gli stessi filtri di 15 anni fa svolgono oggi il loro compito in maniera ancora assolutamente ottimale. Per dare un’idea dell’efficacia del filtro antiparticolato, alcuni istituti di ricerca hanno dimostrato che nei diesel di oggi l’aria che esce dallo scarico è più pulita di quella che viene immessa nel circuito di alimentazione. Le emissioni dei diesel odierni sono in effetti più basse rispetto a quelle dei motori a benzina a iniezione diretta, tant’è che questi ultimi sono stati obbligati ad adottare anch’essi il filtro antiparticolato. La campagna di demonizzazione del diesel, quindi, è assolutamente fuori luogo, per quanto riguarda il PM10 e il PM2,5.
Un altro cavallo di battaglia degli ambientalisti è la lotta all’NOx, giudicato pericoloso e addirittura cancerogeno. Gli ossidi di azoto rappresentano un pericolo reale?Per i cosiddetti paladini dell’ambiente deve esserci sempre un mulino a vento contro cui combattere. Dopo aver perso la battaglia contro il filtro antiparticolato, hanno ripiegato sulla lotta agli ossidi di azoto. Bisogna ricordare che già nel 1970 gli Stati Uniti dichiararono la guerra agli NOx, ma soltanto perché - uniti agli idrocarburi incombusti - davano origine allo smog fotochimico (la nota coltre rossastra che appariva su Los Angeles). Dopo l’eliminazione dei carburatori, sostituiti dall’iniezione elettronica, questo problema in America è scomparso, come sono scomparsi i vapori di benzina. Tuttavia, con sorpresa, da qualche tempo gli NOx devono essere misurati. da soli, perché vengono accusati di essere cancerogeni. Il che non è stato dimostrato da alcuna ricerca scientifica, come confermato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al massimo gli NOx producono l’ozono, che è irritante, ma non cancerogeno. Una volta lo si usava per disinfettare i bagni pubblici. Infine, è fuorviante accusare solamente il diesel di emettere ossidi di azoto, quando tutte le combustioni che utilizzano carburanti di origine fossile lo producono. Anche questa battaglia è una crociata fine a sé stessa, che tuttavia ha suggerito a Bruxelles di introdurre valori sempre più restrittivi per questo gas, e solo per le vetture. Il che ha portato molti Paesi a superare i limiti. Voglio ricordare che su 28 paesi dell’Unione Europea, ben 23 superano costantemente i limiti imposti dai regolamenti, quindi l’Italia è in buona compagnia.
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presente in quantitativi massimi di 0,8 g/kg). Piccoli quantitativi devono rimanere perché lo zolfo ha un ottimo potere lubrificante per i motori. E comunque di zolfo nel gasolio ce n’è meno che nella benzina attuale.Non esiste una bacchetta magica per far scomparire l’inquinamento, ma è demagogia colpire sempre e soltanto l’automobile come fonte inquinante, dimenticando tutte le altre fonti. I trasporti, tutti, bruciano solo il 20% del petrolio. E l’auto in particolare, meno del 10%. Perché si pongono limiti sempre più restrittivi. E solo alle autovetture? I sindaci bloccano la circolazione per evitare le denunce: e così facendo non hanno mai risolto nulla. Farebbero meglio a costruire più linee metropolitane e ad alzare la velocità media della circolazione del servizio pubblico, per convincere i cittadini a non usare l’automobile privata, riducendo di molto il traffico.
L’industria dell’auto è il più grande datore di lavoro del continente. Il motore diesel è un’eccellenza europea. Combatterla è interesse dei paesi emergenti, che spingono e investono miliardi in attività lobbistiche per affermare motori alternativi come l’elettrico. Mentre, nel frattempo, si assicurano il controllo di minerali, che gli europei non hanno, indispensabili per la produzione di batterie.Gli Stati Uniti hanno condotto una battaglia contro il diesel (propulsore che non hanno mai privilegiato negli usi su vettura) per combattere la concorrenza dei costruttori tedeschi, che iniziavano a conquistare fette sempre più rilevanti di mercato negli States. Questo lo si può comprendere. Più difficile è spiegare perché la crociata americana è stata rilanciata in Europa, danneggiando una nostra supremazia tecnologica. La Cina, che è diventata rapidamente il più grande costruttore al mondo di motori elettrici e di batterie per veicoli elettrici, si è trasformata nel principale cliente delle miniere di cobalto in Congo. Il cobalto
è l’elemento più importante per produrre accumulatori con ridotti tempi di ricarica delle batterie. La Cina si trova a essere quindi il detentore della tecnologia, delle materie prime e del knowhow industriale per produrre le auto elettriche: per questo dalla Cina hanno origine campagne contro il motore termico, a favore dei suoi prodotti nei settori ove l’industria europea è in forte ritardo e dove non potrà mai competere ad armi pari. Conviene diventare sudditi della Cina dal punto di vista dell’industria motoristica, buttando a mare le competenze della nostra manodopera e sacrificando le nostre fabbriche automobilistiche, che costituiscono il più importante fatturato industriale del continente? È questa la domanda che dovremmo porci noi europei. Per abbracciare troppo rapidamente e prematuramente l’elettrico, stiamo abbandonando la nostra supremazia tecnologica nei motori endotermici.
È degli ultimi giorni la notizia che per la prima volta la produzione industriale automobilistica tedesca dà segni di arretramento. È una conseguenza dell’incertezza dei consumatori sul futuro del diesel che crea incertezza sul sistema di alimentazione da scegliere, oppure altro?Ritengo che per il 20% la crisi che colpisce la Germania e, di conseguenza, l’Europa dell’automobile, è dovuta a questo, ma per il restante 80% la colpa è della corsa scellerata e senza fine delle normative sull’inquinamento e sui limiti alla circolazione. Siamo arrivati all’assurdo di fermare gli Euro 4, il che significa che dopo dieci anni dobbiamo rottamare un’automobile. Oggi un’auto con 10 anni di vita – con le percorrenze medie attuali – è ancora in perfette condizioni meccaniche e di affidabilità. Se a questo aggiungiamo la crisi economica e l’incertezza politica che interessa gran parte dell’Europa, si capisce perché la voglia di cambiare auto diminuisce in attesa di tempi migliori.
L’impatto del Dieselgate sulla filiera automotive nazionaledi Gianmarco Giorda // Direttore di ANFIA
La messa al bando delle motorizzazioni diesel si è scatenata all’indomani del Dieselgate 2015, con l’introduzione di limiti alla circolazione in vari Paesi europei. La battaglia, unita agli annunci di progressivo abbandono di questa tecnologia da parte di varie Case auto, ha generato incertezza negli acquirenti, preoccupati anche per le potenziali ripercussioni economiche, provocando un calo della domanda: in Europa (EU+EFTA).
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Nel primo semestre 2018, le vendite di auto diesel sono calate del 16%, scendendo al 37% del mercato (44,4% nel 2017, la quota più bassa degli ultimi 15 anni). Conseguenza: un incremento delle emissioni medie di CO2 delle nuove vetture vendute, come già nel 2017 (+0,4 g/km in media in 17 Paesi su 28), dovuto a un sorpasso della benzina sul diesel, in assenza di una significativa penetrazione di powertrain alternativi. Un fenomeno che rende molto più difficile il raggiungimento degli obiettivi comunitari. Il diesel, infatti, è più virtuoso della benzina in termini di emissioni di CO2. In Italia, le vendite di auto diesel registrano -11% nei primi 10 mesi del 2018, con una quota di mercato del 52% (56,5% un anno fa) e anche per questo le emissioni medie di CO2 sono in crescita.Preciso che con i nuovi motori diesel Euro 6 le emissioni inquinanti sono ridotte al minimo: lo dimostrano gli ultimi test su strada riferiti a vetture Euro 6d-TEMP, con emissioni di NOx inferiori dell’85% rispetto alle vetture diesel Euro 5. Inoltre, la riduzione delle emissioni di CO2 è del 15% circa, in media, rispetto a un veicolo equivalente a benzina. Purtroppo, spesso la questione del futuro di una specifica tecnologia viene affrontata in maniera avulsa dal contesto di riferimento. La crisi del diesel può avere un impatto rilevante sulla filiera automotive italiana, anche perché è solo uno dei segnali della radicale trasformazione delle motorizzazioni e del powertrain che si sta prospettando. E implicherà una riconversione produttiva. Occorre però tempo, per consentire alla filiera industriale di contribuire alla transizione verso una mobilità a basse emissioni senza pregiudicarne la competitività. Indurre un massiccio e improvviso
spostamento esclusivamente verso l'elettromobilità (puntando quindi su una sola tecnologia perdipiù a oggi industrialmente non matura e che necessita di minor manodopera e di un numero inferiore di componenti per veicolo), rischia di diventare un boomerang a danno di un settore che negli ultimi anni ha trainato la ripresa economica italiana. La filiera della nostra industria automobilistica per produrre veicoli a combustione interna e loro motori conta oltre 5.700 imprese con più di 253.000 lavoratori (di cui 66.000 impiegati) e circa 14.000 nella produzione di trasmissioni, sistemi di scarico e sistemi ausiliari. Un rapporto di ricerca sviluppato dal CAMI (Center for Automotive and Mobility Innovation) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha calcolato che nel 2017 circa il 7% delle aziende della componentistica automotive (oltre 140 unità) e oltre 17.000 addetti della filiera si sono impegnati in produzioni esclusivamente legate ai motori a combustione interna, in larga parte diesel.L’elettrificazione dei veicoli rappresenta comunque un’interessante opportunità per le aziende italiane della componentistica, chiamate a investire con maggior continuità in ricerca e sviluppo, in formazione e in competenze. Si fa strada, all’interno della filiera stessa, anche la necessità di una maggiore condivisione e scambio tecnologico, per far fronte ai prevedibili investimenti in strutture e capitale umano necessari per sostenere il cambiamento tecnologico, ma anche e soprattutto per poterne cogliere in tempo le opportunità e aspirare quindi a una posizione di leadership. Alcune nostre aziende, probabilmente, si troveranno ad aprire nuove divisioni per sviluppare specifici componenti e sistemi oppure, magari, per entrare nel business dei sistemi di ricarica.Dall’indagine 2018 dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana, studio annuale realizzato dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con ANFIA e con il CAMI, emerge, comunque, che solo il 18,4% delle aziende del campione intervistato teme un impatto negativo o molto negativo dei nuovi trend tecnologici sulla competitività dell’impresa nei prossimi 5 anni. L’impegno della filiera, tuttavia, necessita, in maniera complementare, di una politica industriale adeguata di sostegno ai settori produttivi del nostro Paese per competere alla pari con i nuovi player che si affacciano sul mercato mondiale.
La dismissione Magneti Marelli basterà a FCA per finanziare l’ambizioso piano di investimenti quinquennale?di Andrea Malan // Automotive News Europe
Solo la metà dell’incasso di sei miliardi previsto andrà a consolidare il bilancio del gruppo di Detroit in vista di una sperata promozione delle agenzie di rating. L’altra metà agli azionisti.
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Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha sottoscritto un accordo con il fondo americano di private equity KKR per la cessione della maggior parte delle attività della Magneti Marelli. L’acquirente è la società giapponese Calsonic Kansei, a sua volta già controllata da KKR; dopo l’operazione, Magneti Marelli e Calsonic si fonderanno nella Magneti Marelli CK Holdings, dando vita a un gruppo da oltre 15 miliardi di euro di fatturato che dovrebbe piazzarsi fra i primi dieci al mondo nel settore dei componenti per auto.
I numeri.Il valore delle attività vendute è di 6,2 miliardi di euro. L’incasso per FCA, al netto del debito che il compratore prenderà in carico, sarà di 6 miliardi. L’operazione dovrebbe essere completata entro la prima metà del 2019. Le attività cedute hanno 43mila dipendenti, di cui poco meno di 9mila in Italia; resteranno invece nel perimetro di FCA i circa 1.300 dipendenti della divisione Componenti in plastica, quasi interamente legata alla produzione di auto del gruppo FCA. Anche le attività cedute di Magneti Marelli ricavano circa un terzo del giro d’affari dalle vendite a FCA; quest’ultima ha garantito a Calsonic contratti di acquisto di componenti per quattro anni.
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L’opinione Automotive Dealer Report 2019
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L’integrazione.Le attività di Marelli e Calsonic presentano un numero di sovrapposizioni relativamente basso. Ciò riduce le potenziali sinergie sui conti ma limita anche i rischi di tagli all’organico. La divisione più redditizia di Marelli è la Automotive Lighting, che produce fari e fanali ed è nata da una joint venture con la Bosch; vi sono poi i componenti motore (come centraline di controllo, iniettori e pompe), strumentazione di bordo e infotainment, sospensioni e sistemi di scarico. Calsonic ha i suoi punti di forza nei climatizzatori e nella strumentazione di bordo. Proprio quest’ultimo è il segmento che vede le maggiori sovrapposizioni: secondo Mark Boyadjis, analista tecnologico di Ihs Markit, le due aziende hanno una quota di mercato complessiva che le colloca al terzo posto mondiale dopo Samsung e Panasonic.Prima di venire ceduta a KKR nel 2016, Calsonic era controllata dalla giapponese Nissan, di cui era il fornitore in-house; Nissan pesava all’epoca per l’80% del suo fatturato. La fusione con Marelli permetterà quindi di equilibrare il parco clienti.
I rischi per la nuova società.Il nuovo gruppo ha sicuramente le dimensioni per competere a livello globale, pur non essendo leader in nessun segmento, a parte l’illuminazione. Il settore dei componenti auto sta però vivendo un periodo di grande trasformazione con l’avvento dell’elettrificazione e delle tecnologie per guida autonoma e connettività. Tutti devono pertanto investire somme elevate che potrebbero anche rivelarsi in perdita nel lungo periodo e devono fronteggiare la rivalità di nuovi concorrenti con enormi risorse finanziarie, a cominciare da Google. Per competere servono mezzi finanziari e un azionariato capace di guardare al lungo periodo e non solo agli utili trimestrali.Proprio su questo punto può sorgere qualche dubbio. Le società di private equity come KKR hanno un orizzonte temporale limitato per attendere il frutto degli investimenti. Il contenimento delle spese, comprese quelle di ricerca e sviluppo, è pertanto essenziale per massimizzare i profitti. Normalmente le aziende acquistate vengono poi rivendute con una cessione ad altri acquirenti o attraverso un collocamento in Borsa.
Le tecnologie.Magneti Marelli è stata tradizionalmente uno dei poli tecnologici del gruppo Fiat, specialmente per quanto riguarda il controllo motore, l’elettronica, la connettività e l’infotainment. Quanto know-how perderà FCA con la sua cessione? E quali sono i rischi per l’intera filiera automotive nazionale?Per quanto riguarda l’evoluzione tecnologica, in un recente articolo sul Sole 24 Ore il professor Francesco Zirpoli, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ricorda che “dalla fine degli anni Ottanta molte delle competenze Fiat sono state spostate in Magneti Marelli, anche attraverso scambi di personale qualificato; l’uscita dall'orbita FCA di Magneti Marelli rischia di privare FCA di competenze importanti”.Lo stesso Zirpoli affronta poi un tema chiave, quello dell’impatto sulla filiera automotive nel nostro paese. “Molti analisti, scrive, attori della filiera e anche le componenti sindacali consideravano Magneti Marelli come il possibile
catalizzatore dello sviluppo di nuovi investimenti dell'intera filiera italiana dell'auto verso le tecnologiche dell'elettrificazione dei propulsori e della guida autonoma”.Il suo messaggio è che “Magneti Marelli potrebbe anche dopo la cessione costituire un polo aggregante per la componentistica italiana all’interno del gruppo Calsonic”, ma perché ciò avvenga, però, «è indispensabile che FCA inizi a sviluppare e produrre le auto e le tecnologie del futuro anche in Italia, contribuendo a rendere la sede italiana centrale nell’universo Calsonic-Magneti Marelli».
Come si muoverà FCA?Il gruppo dovrebbe chiudere il 2018 con un aumento dei profitti, che per oltre il 90% arrivano dal Nordamerica; questa dipendenza crescerà ancora con cessione di Magneti Marelli. L’incasso della dismissione - circa 6 miliardi di euro - verrà distribuito per un terzo ai soci FCA, con un dividendo straordinario di 2 miliardi. Un altro miliardo potrebbe essere distribuito come cedola ordinaria, che FCA ha promesso, pari al 20% dell’utile netto 2018. Metà della somma che verrà incassata entro metà 2019, insomma, potrebbe andare ai soci. Il resto servirà a consolidare il bilancio in vista della sperata promozione da parte delle agenzie di rating. La posizione finanziaria di FCA, che a fine settembre è tornata in passivo per circa 200 milioni di euro, è prevista a fine anno in attivo per almeno 1,5 miliardi; con i tre miliardi residui della cessione Marelli si arriverebbe a 4,5, forse 5 miliardi di attivo netto finanziario - una novità significativa per un gruppo che negli ultimi quindici anni ha dovuto lottare con il peso del debito.Quanto di queste somme andrà a finanziare l’ambizioso piano di investimenti da 45 miliardi di euro in 5 anni? Le prime indicazioni non sono incoraggianti: nei primi 9 mesi del 2018 - il primo anno del piano quinquennale - gli investimenti sono stati tagliati del 35% rispetto allo stesso periodo del 2017, da 6,5 a 4,2 miliardi.Dopo la presentazione del piano industriale lo scorso 1 giugno e la tragica uscita di scena di Sergio Marchionne, il nuovo management guidato da Mike Manley, con Pietro Gorlier a capo dell’Europa, ha presentato il 29 novembre il piano di investimenti in Italia nei prossimi tre anni (2019-2021). Il piano comprende 5 modelli interamente nuovi e 8 restyling o nuove motorizzazioni, e dovrebbe vedere un totale di 5 miliardi di euro investiti in tre anni. Rispetto allo scenario presentato a Balocco lo scorso 1° giugno mancano alcuni modelli, come la piccola Jeep, il SUV grande Alfa Romeo, le versioni a passo lungo di Giulia e Stelvio e la 500 Giardiniera. C’è un forte accento sull’elettrificazione della gamma di prodotto, a partire dall’arrivo della 500 elettrica a Mirafiori e di Jeep ibride a Melfi; cade invece il bando ai motori diesel annunciato a Balocco da Sergio Marchionne.All’interno del gruppo FCA la tecnologia elettrica e ibrida è stata finora interamente sviluppata in Nordamerica, con l’attuale 500 elettrica prodotta in Messico e venduta in California, la Chrysler Pacifica ibrida e i pick-up Ram con i propulsori mild-hybrid.Sia la spinta elettrica che il mantenimento dei motori diesel sono necessari a rispettare gli impegnativi target imposti dalla UE sulle emissioni di CO2, che entreranno in vigore fra il 2020 e il 2021; uno sforamento potrebbe costare multe per centinaia di milioni di euro l’anno.
Ecco come guideremo le auto nel 2025di Maurizio Caprino // Giornalista de Il Sole 24 Ore
Certo, per avere auto che guidino totalmente da sole ci vorranno ancora decenni. Ma già nel 2025 la nostra vita da guidatori e proprietari di veicoli cambierà non poco: proprio in questi mesi, giorno dopo giorno, vengono approvate norme italiane ed europee che non solo introdurranno come dotazioni obbligatorie sulle auto nuove alcuni sistemi di assistenza che si avvicineranno alla guida autonoma, ma porteranno nuove limitazioni al traffico in città, imporranno di rispettare i limiti di velocità (prevalentemente di 90 km/h) anche sulle superstrade, inaspriranno le tasse sui modelli con maggiori emissioni e consentiranno di pagare i pedaggi col Telepass anche all’estero. È bene tenere conto di tutto questo: potranno cambiare anche i prezzi delle auto e i calcoli di convenienza tra un tipo di vettura e un altro.
Guida (quasi) autonomaChi ha acquistato un’auto di recente sa che, ai tanti parametri da considerare, si è aggiunta l’eventuale presenza di dispositivi di assistenza alla guida, come optional o dotazione di serie. Parliamo di accessori di sicurezza come cruise control adattivo (mantiene la velocità preimpostata dal conducente riducendola in automatico se rileva che davanti, sulla stessa traiettoria, c’è un veicolo più lento), frenata automatica di emergenza, allarmi che segnalano la fuoriuscita dalla corsia (come può accadere in caso di colpo di sonno) o la presenza di veicoli in sorpasso invisibili perché si trovano nell’«angolo morto» del retrovisore eccetera. Ma finora parliamo esclusiva-mente di iniziative volontarie da parte dei costruttori: è dal 2009 che la Ue non impone dotazioni obbligatorie. L’ultima volta lo aveva fatto con i sistemi Esp (control-lo elettronico della stabilità, per evitare il più possibile le sbandate).
Da anni in sede Ue si discute di nuovi obblighi per auto, furgoni, camion e bus. Ci sono trattative lunghe e complesse: si contrappongono le esigenze della sicurezza alle questioni di costi sollevate dalle industrie. Il 29 e il 30 novembre si riuniranno i ministri dell’Industria per concordare la posizione da tenere nei confronti del Parlamento europeo (la cui commissione Mercato interno - Imco - esprimerà un voto subito dopo) e Commissione europea. Si arriverà così a un testo finale da sottoporre a inizio 2019 al «trilogo», cioè la negoziazione a tre (Consiglio dell’Unione europea - che rappresenta i governi nazionali -, Parlamento europeo e Commissione europea) per arrivare alla norma definitiva.
Si parla soprattutto di rendere obbligatori due dispositivi: frenata automatica di emergenza (Aeb) e assistenza per il rispetto dei limiti di velocità (Isa, che legge i segnali, verifica la posizione del veicolo col Gps del navigatore e di lì capisce momen-
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Guida autonoma Automotive Dealer Report 2019
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to per momento qual è il limite, impostandolo sul cruise control, che poi può sempre essere forzato dall’intervento del conducente su freni o acceleratore). Quindi non si parla di sistemi più sofisticati come il mantenimento automatico della traiettoria (guida automatica di livello 3).
Aeb e Isa sono sistemi in sinergia (il che ne riduce il costo totale), perché entrambi si basano sulle immagini riprese da una telecamera frontale. Quindi potrebbero più facilmente diventare obbligatori a partire dallo stesso anno. La loro adozione è caldeggiata soprattutto da enti e organizzazioni che si occupano di sicurezza, come Etsc e Fia. Stimano che si possano evitare 25mila morti tra il 2022 e il 2037 e che gli Isa possano scongiurare il 30% degli incidenti.
Su tutte le stime può pesare il fatto che la presenza di dispositivi automatici può indurre il guidatore a distrarsi (soprattutto con la smartphone), mentre invece solo con la guida totalmen-te autonoma (quindi tra decenni) diventerà possibile disinteressarsi della conduzione del veicolo.
Strade intelligentiPrima della guida autonoma dovranno arrivare le strade intelligenti (smart road): munite di sensori, telecamere e copertura wi-fi accessibile anche agli smartphone degli utenti, si scambie-ranno tramite internet a 5G informazioni con i veicoli per monitorare le condizioni del traffico e divulgare in tempo reale allarmi in caso di incidenti, veicoli contromano, condizioni meteo avverse, cadute di alberi, crolli eccetera. I veicoli a guida totalmente autonoma saranno guidati
dall’intelligenza artificiale, che terrà conto anche di queste informazioni e non solo di ciò che rilevano i loro dispositivi di bordo.
Nel 2025, per quello che si sa al momento, in Italia avremo sette smart road, tutte gestite dall’Anas:
• il Raccordo anulare di Roma; • l’autostrada Roma-Fiumicino; • l’autostrada Salerno-Reg-gio Calabria; • l’autostrada Palermo-Catania; • la tangenziale di Catania; • l’itinerario Orte-Mestre (superstrada E45 più la statale Romea); • l’itinerario Venezia-Cortina d’Ampezzo (statale Alemagna).
Poi si aggiungeranno altre migliaia di chilometri, fino a coprire tutta la rete Ten-T (quella di rilevanza europea, composta da tutte le autostrade, buona parte delle superstrade e alcune statali “ordinarie”). In una prospettiva di decenni, ogni strada dovrà diventare smart.
Cosa ce ne faremo di tutti questi dati nel 2025, quando saranno ancora relativamente pochi i veicoli connessi? Lo scambio di informazioni si realizzerà con lo smartphone degli utenti che avranno scaricato la app dedicata dell’Anas: «Anche con questa configurazione più semplice, sarà come essere guidati da una torre di controllo, analogamente agli aerei - dice Ugo Dibennar-do, direttore Operation e coordinamento territoriale di Anas, dato da varie fonti in corsa per il vertice della società dopo il dimissionamento di Gianni Vittorio Armani -. Stiamo elaborando un linguaggio comune per classificare ogni evento da comunicare. Tutto passerà dalle nostre sale di controllo, dove ci sarà sempre un ingegnere responsabile di coordinare tutto. Starà a lui anche validare le informazioni postate (anche inviandoci video) dagli utenti, in modo da poterle divulgare subito dopo che saranno state verificate».
Se il sistema multimediale a bordo del veicolo supporterà questa funzionalità, la app potrà essere scaricata anche lì. In caso contrario, si porrà il solito problema dello smartphone comporta: per leggere le notizie in arrivo, ci si distrarrà. A meno di riuscire a fissare il dispositivo sulla plancia, nel campo visivo del conducente, con supporti sufficientemente affidabili.
La app servirà anche per chiamare il soccorso stradale con un tocco, trasmettendo in automati-co la posizione del veicolo e ricevendo dalla sala di controllo l’indicazione di quanti minuti ci vorranno prima che arrivi il carro attrezzi o il personale Anas che potrà all’occorrenza deviare il traffico e assistere l’utente. Una funzionalità utile soprattutto a chi avrà ancora veicoli immatri-colati fino a marzo 2018 (quelli successivi hanno l’e-call obbligatoriamente di serie).
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Parlare di tutto questo sembra fantascienza, avendo sotto gli occhi la situazione attuale di molte strade Anas, dopo i crolli degli anni recenti e con asfalti, ponti e viadotti non di rado degradati. Dibennardo precisa: «Abbiamo in corso il contratto di programma 2016-2020, che prevede 10,5 miliardi (il 45% del budget totale) dedicati a interventi di manutenzione straordinaria, adeguamento agli standard attuali (per esempio, per i guard-rail) e messa in sicurezza. Stiamo calendarizzando questi lavori in modo che su ciascuna tratta precedano quelli di trasformazione in smart road».
Velocità sotto controlloNel piano sulle smart road è compreso anche il controllo della velocità media. Dunque, sistemi tipo Tutor estesi anche alle tante autostrade che al momento non ne hanno e al resto della viabilità ordinaria di rilevanza europea.
Le conseguenze più importanti saranno avvertibili sulle superstrade a doppia carreggiata, che per larghezza e caratte-ristiche del tracciato inducono a tenere una velocità analoga a quella autostradale ma i limiti di velocità generali ammessi dal Codice della strada sono sensibilmente più bassi (90 km/h, più raramente 110).
L’aumento di sicurezza portato dal monitoraggio costante della strada (che diminuirà gli eventi imprevisti) potrebbe anche indurre a rivedere i limiti, ma non è affatto detto. Anche perché a favore dei limiti attuali (o addirittura di un loro abbassamento) ci sono ragioni ambientali: potrebbe essere riconosciuto necessario un taglio a emissioni inquinanti e rumore.
Fisco ambientaleL’ambiente dovrebbe entrare più di oggi nel determinare il carico fiscale sull’auto. Per ora ci sono solo linee guida: la parificazione delle accise sul gasolio a quelle sulla benzina (prevista dalla Strategia energetica nazionale, varata dal governo Gentiloni nel novembre 2017) e un non meglio precisato meccanismo di bonus malus (verosimilmente sul bollo auto), annunciato la settimana scorsa dall’attuale ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
Il bonus malus, in generale, è un meccanismo che dovrebbe premiare le auto meno inquinanti, concedendo esenzioni o riduzioni pagate con gli aggravi previsti per quelle più inquinanti. Lo fanno dal 2007 in Francia, prendendo però come parametro non le emissioni inquinanti ma quelle di CO2 (gas responsabile “solo” dei cambiamenti climatici e direttamente proporzionale ai consumi di carburante), cosa che rende possibile calcolare una media di mercato al di sotto della quale far scattare i bonus. L’evoluzione del mercato fa sì che questa soglia si abbassi di anno in anno, per cui i modelli prima incentivati col tempo passano in malus.
Se questo meccanismo fosse applicato da subito in Italia, occorrerebbe preventivare un abbassamento della soglia piuttosto repentino: la Ue ha fissato tagli delle emissioni di CO2 del 35% entro il 2030, stabilendo anche tappe interme-die. Le case automobilistiche lamentano un’eccessiva ambiziosità di questi obiettivi e sfrutteranno ogni spiraglio per normativo per raggiungerli investendo il meno possibile.
Attualmente lo spiraglio è aperto dal cambio delle modalità dei test di omologazione (dal lasco Nedc al Wltp, un po’ più severo), che dà l’occasione per far registrare i nuovi valori ufficiali di consumi ed emissioni di tutti i modelli. Secondo notizie apparse la scorsa primavera in Germania e mai smen-tite, in occasione del cambio di norma le case avrebbero rinunciato ad alcuni escamotage usati di solito per far appari-re più bassi i valori. Quando si tratterà di verificare il rispetto dei limiti futuri, apparirà una diminuzione più marcata, visto che si parte da valori più alti.
Telepass europeoQuando viaggeremo in Europa, potremo probabilmente pagare col Telepass anche all’estero i pedaggi autostradali e quelli eventuali di accesso a zone centrali e semicentrali di alcune città (in Italia, dopo l’Area C di Milano, si sta iniziando ad attrezzare Roma): entro i primi mesi del 2019 sarà appro-vata definitivamente la nuova direttiva europea sulla materia. Ci sono stati molti contrasti, «ma abbiamo fatto un buon lavoro per trovare un accordo e così il telepedaggio è la prima parte del complesso Pacchetto mobilità europeo ad arrivare in porto», dichiara il relatore della norma al Parlamento europeo, l’italiano Massimiliano Salini.
Nel testo sono previste anche misure per limitare le frodi messe in atto da chi risiede in Stati diversi da quello del transi-to e attualmente non paga il pedaggio, forte del fatto che oggi è facile sfuggire ad azioni di recupero del credito. In futuro, si potranno notificare gli atti all’estero come già da qualche anno si fa per alcune multe.
Blocchi del trafficoIl 2025 sarà un anno importante anche per la circolazione in molte città, indicativamente sopra i 20-30mila abitanti (perlo-meno in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Sicilia): saranno bandite le auto diesel fino a Euro 5 (le più “giovani” delle quali avranno a quel punto una decina d’anni).
Milano ha già stabilito che - salvo ripensamenti delle prossi-me Giunte comunali - nel 2025 fermerà anche le auto Euro 6 antecedenti allo standard Euro 6D-Temp (che ha esordito solo pochi mesi fa), se acquistate dal 1° gennaio 2019 in poi. Altre città potrebbero nel frattempo imporre restrizioni altrettanto severe.
Potrebbero essere blocchi più severi anche per i controlli: oggi è difficile essere multati, ma in futuro potrebbe sbloccar-si l’uso di telecamere automatiche, oggi impedito da problemi giuridici di privacy.
Automotive Dealer Report 2019 Guida autonoma
Per gentile concessione de Il Sole 24 Ore
Noleggio, opportunità imprescindibiledi Marco Di Pietro // CEO Axed Academy
Il noleggio a lungo termine continua a crescere di volume e si sta imponendo anche tra i clienti privati. Per i dealer, sempre molto scettici verso questa formula di acquisizione, è un’occasione da non trascurare. Per non rimanere ai margini.
Il noleggio a lungo termine è la formula di acquisizione che si sta imponendo sul mercato come soluzione di mobilità innovativa e gradita da sempre maggiori schiere di utenti. Ormai non sono soltanto le grandi aziende, quelle con parchi auto più numerosi, a scegliere il Rent, ma anche le imprese di medie e piccole dimensioni, le ditte individuali, i liberi professionisti e gli artigiani. Persino i privati. Il canale Retail è quello che offre maggiori opportunità di sviluppo, anzi… praterie sconfinate a cui possono attingere le reti di distribuzione. Perché il punto di riferimento naturale del cliente privato è il concessionario ufficiale e non le grandi o piccole organizzazioni di vendita del noleggio e nemmeno i broker, che costituiscono la sottorete dei player del comparto.
Obiezioni da respingereÈ il dealer il riferimento naturale e spontaneo per il cliente privato, per ogni necessità di mobilità, dalla vendita alla manutenzione ai servizi finanziari. Il problema consiste in una forte diffidenza dei dealer nella vendita e nel post-vendita perché non permette di fidelizzare il cliente. Il noleggio a lungo termine invece, come qualsiasi attività commerciale, basa il suo indice di gradimento sulla soddisfazione del cliente: sia sotto gli aspetti economici (la convenienza e la certezza dei costi ripartiti in un’unica rata mensile) sia sotto quelli assistenziali (l’eliminazione di qualsiasi problema di manutenzione ordinaria o straordinaria attraverso interventi pianificati rapidi ed efficaci inclusi nei costi concordati in sede di stipula del contratto). È proprio quest’ultimo aspetto in cui le reti ufficiali possono fare la differenza: se è vero che i noleggiatori preferiscono appoggiarsi a reti di assistenza indipendente per questioni di economia perché riconoscono remunerano i servizi con tariffe a
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Flotte e privati Automotive Dealer Report 2019
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Automotive Dealer Report 2019 Flotte e privati
anche se il noleggiatore tende a provvedere all’acquisto diretto dei ricambi per proprio conto attraverso canali preferenziali indipendenti. Sono ricambi ad alta marginalità e rotazione (lubrificanti, filtri, cinghie, pneumatici, spazzole tergi) che servono per la manutenzione ordinaria e che non necessitano dell’utilizzo di personale d’officina particolarmente qualificato. La nuova mobilità è il futuro della distribuzione, nel solco di una nuova mobilità che utilizza l’auto “a consumo”. Dal car sharing cittadino al noleggio di lungo periodo, con possibilità di cambiare modello per brevi periodi a seconda delle necessità effettive. Tra le reti di vendita quella che non intende adeguarsi, rischia di essere confinato ai margini del mercato o di scomparire. Lo dimostrano i numeri degli ultimi anni: le immatricolazioni crescono al ritmo di due cifre percentuali ogni 12 mesi. Nella prima parte di quest’anno il noleggio a lungo termine ha mostrato segnali di crescita importante, seguiti al +20% fatto registrare nel 2017. Fino ad agosto il comparto aveva accumulato oltre 40.000 contratti in più rispetto al 2017. A settembre e a ottobre, però, c’è stata un’inversione di tendenza che, secondo gli analisti di Dataforce, non è strutturale. Il NLT ha risentito dei contraccolpi sul mercato dovuti al cambiamento dei sistemi di omologazione dei veicoli (le nuove norme WLTP Euro 6C). Il fenomeno ha portato a un allungamento dei tempi di consegna, con conseguente mancate immatricolazioni, che dovrebbe attutirsi nell’ultima parte dell’anno ma che forse si ripresenterà nell’autunno 2019 (se non prima) con il passaggio all’RDE 6D-Temp. A fine 2018, il comparto avrà immatricolato oltre 275.000 vetture, con un tasso di crescita del 6,1% rispetto allo scorso anno. Non dimentichiamo che, nel periodo di crisi del mercato, il noleggio a lungo termine non raggiungeva le 150.000 unità. Quale comparto del mercato dell’auto ha mai avuto tassi di crescita così importanti?
marginalità nettamente inferiore, garantiscono però volumi e flussi costanti in officina. L’alternativa ufficiale, è sempre preferibile per il driver privato se la qualità del servizio è equivalente a quella che viene riservata ai clienti che acquistano la vettura. Chiunque interessato al noleggio, specie se privato, libero professionista o ditta individuale, continuerà a servirsi del fornitore concessionario ufficiale per qualsiasi futura necessità. Il grado di soddisfazione reale dell’utente retail sul noleggio è molto inferiore a quanto viene sbandierato dalle grandi organizzazioni del renting. Prova ne è il fatto che il tasso di fidelizzazione al brand del noleggio è nettamente inferiore a quello che si registra sui brand automobilistici. Perché il rapporto tra noleggiatore e cliente tende a diventare conflittuale, soprattutto in occasione di un momento chiave: la restituzione del veicolo a fine locazione. È questo il momento in cui i noleggiatori creano aree di marginalità per il loro business a discapito del cliente. Una rigorosa perizia sui danni a fine locazione porta alcuni player del mercato a fatturare a fine corsa al cliente importi medi su ogni singolo contratto superiori ai 1.500 euro: di fatto un incremento del loro guadagno che però genera un alto indice di insoddisfazione nel cliente. Non è un segreto infatti che alcuni danni riscontrati avrebbero potuto essere sistemati utilizzando la copertura kasko. Sono molti i clienti che non conoscono questa opportunità: l’intervento di un dealer ufficiale, che segue puntualmente la manutenzione dei clienti di noleggio, sarebbe in grado di informare con anticipo il cliente della necessità di una verifica preventiva, almeno un paio di mesi prima della scadenza del contratto, così da intervenire correttamente sugli eventuali ripristini necessari, con il minor impatto economico possibile sul portafogli dell’utilizzatore.
Allargare gli orizzontiIl noleggio a lungo termine è un business che potrebbe modificare sensibilmente anche il fatturato di vendita ricambi
Noleggio o vendita. Lungo termine per chi?di Stefano Grassani // Partner Studio legale Gatti Pavesi Bianchi
Le dinamiche del mercato automobilistico sono sempre più contraddistinte dalla diffusione del noleggio a lungo termine come forma di disponibilità dell’auto alternativa all’acquisto.
Nel 2017, la flotta gestita dalle varie società di NLT operanti in Italia ha toccato gli 800 mila veicoli e, sempre nel 2017, il comparto ha segnato una crescita complessiva pari al 18%, con un trend doppio rispetto alla distribuzione tradizionale. Il dato numerico, di per sé straordinario, riflette un momento storico caratterizzato da profondi cambiamenti nelle esigenze di mobilità espresse dal consumatore. Anche il settore dell’auto registra infatti, in misura crescente, il passaggio dal concetto di proprietà a quello di possesso del bene. In questa prospettiva, il noleggio a lungo termine - assicurando la messa a disposizione dell’auto per un lungo periodo di tempo e sgravando l’utente degli inconvenienti e dei costi di gestione del veicolo - è diventato a tutti gli effetti, nella percezione dei clienti, sovrapponibile alla compravendita. Assecondando questa profonda trasformazione, le società di NLT hanno rapidamente riorganizzato, in modo radicale, il loro modello di business. Per un verso, le società di NLT acquistano veicoli in grandi quantità, per costituire e mantenere un vero e proprio stock di auto da proporre al consumatore con pacchetti di offerte speciali. Per altro verso, hanno messo in piedi reti di broker, punti consegna e/o assistenza, proprie o affiliate, sulla falsariga delle reti distributive tradizionali.Rappresentano insomma, a tutti gli effetti, network alternativi e paralleli a quelli dei dealers ufficiali. I concessionari tradizionali – già schiacciati dalla progressiva disintermediazione del loro storico mercato per effetto delle politiche delle case (che guadagnano spazi con le vendite dirette corporate e con lo straripante utilizzo di internet) - si trovano così a dover fronteggiare una nuova e per certi versi inaspettata concorrenza, perlomeno nei volumi attuali, rappresentata dalle società di NLT. Con l’aggravante che è spesso frutto di fuoco ‘amico’, perché permessa o dettata dalle stesse case costruttrici. Nel suo ultimo Report, Aniasa riconosce come “di questa innovazione, del passaggio cioè dalla proprietà all’uso, sono oggi diventate consapevoli e promotrici anche le case automobilistiche, che sempre più indicano al loro mercato di riferimento il noleggio a lungo termine come modalità di acquisizione
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Norme e contratti Automotive Dealer Report 2019
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di mezzi di trasporto, che siano vetture, veicoli commerciali e altro”. Ciò del resto spiega perché i principali gruppi automobilistici abbiano creato divisioni ad hoc di NLT o abbiano acquisito quote di controllo o partecipazione rilevante nei principali attori del mercato. In questo scenario emerge allora, con prepotenza, un nuovo ed evidente tema: quello della concorrenza tra concessionari e società di NLT.Il concessionario è contrattualmente tenuto, dalla casa e verso la casa, al rispetto di una lunga ed articolata serie di standard e obiettivi. I primi riguardano e condizionano ogni aspetto della loro attività e della loro immagine: metratura e arredi dei locali, CRM, investimenti, pubblicità, veicoli demo, training e qualificazione dell’organico etc. I secondi hanno per oggetto punti qualificanti della marginalità distributiva, che si gioca sul raggiungimento di sempre più ardui target di geomarketing e/o livelli di servizi accessori che la casa accuratamente definisce e si riserva di modificare in corso di contratto. Ultimamente, con la scomparsa delle regole settoriali per il settore automotive, le case hanno talora ripreso a esigere dai concessionari impegni di esclusiva, facendo rivivere quel monomarchismo che era stato sostanzialmente abolito sotto l’egida del vecchio Regolamento UE 1400.Nulla di tutto questo per le società di NLT. La loro attività si svolge al di fuori di qualsiasi vincolo contrattuale ‘qualitativo’ o ‘quantitativo’. E, quel che più colpisce, senza che la casa applichi la filosofia di tutela suprema dell’immagine che sta invece alla base del sistema di selezione della rete tradizionale. Le auto possono essere consegnate in qualsiasi locale, anche privo delle insegne della casa, da personale non necessariamente ‘scolarizzato’ secondo i requisiti della marca. Non ci sono obblighi di promozione. Né standard qualitativi o quantitativi. Il monomarchismo è concettualmente in antitesi con
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Automotive Dealer Report 2019 Norme e contratti
l’operatività delle grandi società di NLT.La questione giuridica (ma non solo) che si fa strada è dunque semplice: se vendita e noleggio a lungo termine sono modalità concorrenti della penetrazione commerciale. Esiste oggi una vera parità delle armi tra concessionari e società di NLT? Si giustificano investimenti e standard oltremodo onerosi chiesti ai concessionari ufficiali quando l’attività di NLT non vi è soggetta? Può la tutela dell’immagine della marca o la sicurezza della messa in strada del veicolo essere paradigma di esistenza del concessionario (al punto da giustificare la risoluzione immediata del rapporto in caso di inadempimento a tali dettami) e, al tempo stesso, risultare del tutto irrilevante nel caso delle società di NLT? Sotto un profilo antitrust e di diritto dei contratti questa diversità di approccio potrebbe essere indice della non-proporzionalità - e quindi della illegittimità – di tutti quegli obblighi (im)posti dalle case nei contratti di concessione di vendita.Sin qui, la principale critica che montava dalle reti ufficiali era quella relativa all’impossibilità, giuridica ed economica, di avere certezze circa l’ammortamento degli investimenti per il caso di risoluzione del rapporto. In questo senso andava letta la richiesta sempre avanzata dalle reti dei concessionari di norme o clausole che garantissero un qualche indennizzo per la residua utilità delle capex non pienamente ammortizzate a fine contratto. Oggi, l’avvento del noleggio a lungo termine pone in seconda fila questa istanza. In conclusione il punto non è più se il concessionario possa, al termine del rapporto, monetizzare gli investimenti non interamente remunerati ma, ancor prima e a prescindere dalla durata del rapporto, se sia sostenibile in costanza di mandato un’attività che si trova a fronteggiare, ad armi impari, sfide concorrenziali del mercato senza uniformità di regole.
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Speciale post-vendita Automotive Dealer Report 2019
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La centralità del parco circolante sulla dinamica del post-vendita autodi Marc Aguettaz // Country Manager Gipa Italia
L’evoluzione delle quote di mercato dei circuiti OES (Reti Ufficiali) e IAM (Riparatori indipendenti), a vantaggio di quest’ ultimo, è stata guidata dai cambiamenti repentini del parco circolante.
Il parco circolante italiano dal 2008 non è diminuito o, più precisamente, si è contratto in modo estremamente contenuto per un periodo molto breve. La qualità del trasporto pubblico urbano e la tipologia dell’abitato molto distribuito sul territorio rendono infatti la vettura difficilmente sostituibile nel breve o nel medio termine. In dieci anni il parco è pertanto cresciuto del 5% circa e nel 2018 le strade italiane non sono mai state così affollate.Da queste dinamiche cosa possiamo imparare? Quali elementi a nostra disposizione ci consentono di prevedere le dinamiche di medio termine riguardante il parco e le prospettive del mercato dell’Aftersales? Il grafico rappresenta l’evoluzione del circolante per segmenti di età degli ultimi 5 anni e del prossimo quinquennio, sulla base di un immatricolato stabile di 2m di vetture nuove all’anno. Previsioni forse anche alte alla luce dell’andamento in corso che stenta a riprodurre i volumi del 2017, ma occorre anche dare credito al futuro dell’auto (superate le incertezze legate al destino del motore Diesel) e alla capacità
dell’economia italiana di uscire dalle difficoltà congiunturali.
Dal punto di vista metodologico il grafico è costruito applicando le curve di mortalità che GiPA ha potuto osservare per il livello di vendite di vetture nuove e proietta il parco per fasce di età.Il primo dato che emerge è che, alla data di oggi, oltre l’80% del parco circolante italiano del 2023 è già stato immatricolato e circola sulle strade. La stima è di 33,5 m di vetture circolanti a quella scadenza, in crescita di circa 0,1 m all’anno, leggermente inferiore a quanto rilevato negli ultimi 10 anni.Il secondo dato è che le mancate vendite di vetture nuove degli anni 2011-2015 (un cumulato di circa 4 m di vetture rispetto ai livelli di vendite degli anni precedenti si sposteranno lungo la struttura del parco). Il primo segmento (0-2 anni) si ristabilizza, il secondo (3-4 anni) riprende quota da qui al 2023, per alimentare principalmente le reti OES. Il segmento 5-6 si riduce ancora nel 2019 per iniziare a crescere
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Automotive Dealer Report 2019 Speciale post-vendita
nuovamente fino al 2023, cala vistosamente il segmento 7-9 e inizia a calare il segmento 10-14. Il segmento delle vetture di 15 anni e oltre (immatricolate nel 2008 e negli anni precedenti) continua a crescere.Possono essere segnali preoccupanti per gli attori dei circuiti IAM, dopo aver fatto in precedenza dannare i circuiti OES, in primis le officine dei concessionari. Esiste in ogni caso un’opportunità per questi segmenti di età. Di fronte alla scarsa disponibilità di vetture usate (non immatricolate tra 2010 e 2016), chi utilizza una vettura con oltre 10 anni di età potrebbe essere costretto a spostare il comportamento manutentivo da “la uso fino a quando regge” a “la riparo per farla durare”.Un’altra opportunità, alla luce della spesa media annua delle vetture che lo studio ATO GiPA ha rilevato, è l’impatto positivo sulla spesa che possono rappresentare i corpi vettura SUV sempre più numerosi nel parco recente (31% delle immatricolazioni del 2017).A più lunga scadenza, si può riflettere sull’impatto delle nuove tecnologie sul parco e l’effetto sulla manutenzione.
Modellizzando un futuro con un volume di vendite di 2 m di vetture all’anno per i prossimi 10 anni (vale a dire immettendo nel parco di 32,7 m di vetture altre 20 m di auto nuove), come cambierà il circolante? Lo scenario presentato nel grafico a inizio 2028 prevede un totale di 33,5 m di vetture, una crescita di 0,8 m di vetture l’anno, la metà di quella registrata tra 2008 e 2018. Ragionevole, tenendo in considerazione i parametri
demografici ed economici attuali.Lo scenario prende in conto le previsioni (o gli obiettivi) di raggiungere il 70% dell’immatricolato nuovo tra BEV (Battery Electric Vehicle) e PHEV/HEV (Plugin Hybrid Vehicle/Hybrid Electric Vehicle) nel 2030. Ci fermiamo al 49% di ibrido e il 20% di BEV per il mix di vendite del 2027, con un residuo del 5% di Diesel e 26% di motori ad accensione comandata (benzina, bi-fuel). La crescita dei volumi delle vetture con motorizzazioni alternative è progressiva, anche se per raggiungere le quote al 2027 le variazioni anno su anno sono necessariamente stimolanti. 20% di BEV significa 400.000 unità vendute nuove nel 2027.La simulazione dà nel 2028 una quota del 4,6% alle vetture BEV e dell’11,4% per PHEV/HEV. Sono ancora quote limitate. Una rapida valutazione dell’impatto della loro presenza per il mercato della cura e della manutenzione (l’aftermarket) è circa del 5%, in quanto questi veicoli vedono ridurre il costo di manutenzione tra il 15% (HEV) e il 70% (BEV) rispetto a un veicolo ICE (Internal Combustion Engine). In un primo tempo, il peso di questa riduzione sarà tutto a carico dei concessionari. Il 5% del totale, rapportato al 25% di quota della spesa attuale di manutenzione in mano alle reti OES, vale quindi il 20%. Ma c’è tempo per organizzarsi, non perdendo di vista che tre quarti del mercato attuale è nelle mani dell’IAM, per effetto quasi esclusivo delle dinamiche del parco. Recuperare il suddetto 5% significa solo portare la quota al 30% (che era al 34% nel 2008). I limiti sono oggi più da leggere nella dimensione dell’offerta che nella domanda.
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Automotive Dealer Report 2019 Attualità
Dietro le quintedi Maurizio Caprino // Giornalista de Il Sole 24 Ore
Rassegna di notizie e attualità selezionate per gli operatori dell’auto da Maurizio Caprino, giornalista e volto noto per le apparizioni in rubriche televisive di servizio pubblico.
Pratiche autoConcessionari e commercianti di veicoli resteranno fuori dalla partita delle pratiche automobilistiche anche dopo il documento unico previsto dalla riforma Madia della PA che assorbirà i dati contenuti nell’attuale certificato di proprietà. Niente di nuovo, allora? A ben vedere, non è proprio così: il documento unico si porta dietro alcune innovazioni operative – non ancora ufficializzate ma lasciate trapelare dal ministero dei Trasporti - che potrebbero essere applicate in maniera disinvolta, consentendo ai venditori professionisti semplificazioni teoricamente vietate.La novità che più si presta a questi fini è la “firma elettronica avanzata”, che sarà l’unica modalità con cui chiunque venda un veicolo (privato cittadino, persona giuridica od operatore commerciale del settore) potrà sottoscrivere gli atti di vendita. Questa firma sarà richiesta per tutti gli atti che passano dallo STA (Sportello telemati-co dell’automobilista), istituito nel 2000 e a regime dal 2004, destinato ad essere modificato proprio dal documento unico.Da oltre un anno, la questione della firma è al centro di contrasti e mediazioni fra i protagonisti della vicenda. Il nodo è quello già emerso con lo STA. Da una parte ci sono le agenzie di pratiche auto, che dal 2005 sono tra i soggetti abilitati ad autenti-care le firme di chi vende, operazione da effettuare in sede e alla presenza dell’intere-ssato e dell’autenticatore. Dall’altra parte ci sono concessionari e commercianti, che non di rado chiedono all’agenzia di fiducia strappi alla regola che facilitano l’attività ma in certi casi danno copertura a truffe o altre operazioni illegali.Le associazioni di categoria delle agenzie hanno più volte denunciato al ministero dei Trasporti queste prassi, per difendere sia la legalità sia le proprie possibilità di lavoro. A molti operatori commerciali, invece, non dispiacerebbe occuparsi direttamente delle pratiche, anche per eliminare il costo del compenso per l’agenzia anche ora che la contrattazione privata lo ha generalmente ridotto a 10-20 euro per ciascuna operazione.
Con la digitalizzazione completa portata dal documento unico, ci sarebbe stata la possibilità di incidere sulle prassi attuali, adottando strumenti (per esempio, teleca-mere e gps) in grado di rilevare chi firma effettivamente e in quale luogo. Ma il regola-mento attuativo (Dpr) che modificherà le regole dello STA – per quelle che sono le intenzioni dichiarate da esponenti del ministero interrogati durante eventi pubblici – si limiterà a prevedere la firma elettronica avanzata.Dunque, non sarà una semplice firma digitale, apponibile anche da un estraneo che agisca con le credenziali dell’interessato, ma una sottoscrizione da apporre fisicamente con un sistema di grafometria, in grado di misurare anche la pressione che si esercita sulla penna elettronica e così scoprire eventuali falsificazioni.Però le cautele si fermeranno alla grafometria, che darà una ragionevole certezza che chi firma sia effettivamente l’interessato, senza dimostrare che il tutto è avvenuto in sede e alla presenza dell’autenticatore. Così potrebbero diffondersi prassi irregolari ma di fatto poco contrastabili in cui le agenzie - spontaneamente o su pressione degli operatori commerciali – lasciano direttamente negli autosaloni alcune attrezzature tecnologiche necessarie alla nuova modalità di autentica. A quel punto, gli operatori firmerebbero quando vogliono gli atti di vendita dei veicoli che vendono e con la stessa libertà farebbero firmare le minivolture a chi lascia loro un usato in permuta.
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Attualità Automotive Dealer Report 2019
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Limiti di circolazioneUna notizia che potrebbe cambiare il mercato italiano dell’usato. Se ne sono accorti in pochi ma l’accordo di metà novembre tra ministero dell’Ambiente e Regione Lazio preve-de un progressivo stop ai motori diesel almeno fino a Euro 5 di qui al 2024 nei centri più inquinati con oltre 20 mila abitanti dalle 8,30 alle 18,30 dal lunedì al venerdì dal mese di novem-bre a marzo. L’importanza della notizia si capisce inserendola nel contesto nazionale: l’accordo con il Lazio non solo segue quello in vigore già dal 2017 in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, ma soprattutto precede quelli già annuncia-ti, con Campania e Sicilia. Mettendo assieme tutto, se ne deduce che le autovetture e i veicoli commerciali leggeri che vengono dismessi al Nord, perché soggetti ai blocchi del traffico, d’ora in avanti difficilmente potranno continuare a trovare una seconda vita al Sud, perché anche lì iniziano ad avere lo stesso problema.Finora al Sud c’erano state limitazioni del traffico solo nelle città più grandi, a volte ristrette alle zone centrali o a poche ore al giorno. Gli accordi ministero-Regioni, necessitati dal fatto che a causa dell’inquinamento l’Italia è stata sottoposta dalla Ue a due procedure d’infrazione (una per le polveri sottili e una per il biossido di azoto) ora cambiano la prospet-tiva. Va però precisato che gli accordi fissano solo un quadro di massima. L’attuazione nei dettagli spetta ai Comuni, che
possono anche decidere di essere più rigidi o più “tolleranti”. Per esempio, Milano è stata più selettiva, programmando già anche i divieti per le varie categorie di Euro 6 (facendo cadere il muro eretto dall’informazione di massa sul fatto che le nuove 6D-Temp e 6D sono da considerare più “pulite” delle altre Euro 6). Al Sud, per quel che si può prevedere al momen-to, sarà più probabile il contrario: difficilmente i sindaci vorranno urtare gli interessi dei loro cittadini, il cui reddito più basso rispetto al Nord non facilita certo gli acquisti di veicoli nuovi.
Auto e legislazionePer chi vende auto la parola magica nei prossimi anni è “ibrida”. Questo tipo di vetture è stato sempre esentato dai blocchi del traffico, ma ora si è aggiunto un fattore determi-nante: il dieselgate. Il clamore provocato, macchiando l’immagine dei motori a gasolio e inducendo la Ue ad approvare una stretta sui test di omologazione, ha reso più costosi propulsori a gasolio e farà proliferare il numero di ibride in listino. Ma c’è un rischio.Questa proliferazione viene ottenuta non solo lanciando nuovi modelli con motore elettrico alimentato da batterie
vere e proprie che affianca quello a scoppio, ma anche aggiungendo a normali modelli a benzina o a gasolio un alternatore in grado di riavviare il propulsore o di fornire un minimo di spinta. Sono vetture che non sono altrettanto “pulite” quanto le altre ibride.Per le case automobilistiche si chiamano “micro hybrid” e “mild hybrid”, ma sulle carte di circolazione hanno comunque la scritta “ibrida”, che fa da passepartout in caso di blocchi del traffico. Così il numero di vetture con questa scritta sulla carta di circolazione potrebbe aumentare a dismisura e altrettanto il numero degli esentati dalle limitazioni della circolazione.Per questo non ci sarà da stupirsi se i Comuni metteranno un freno, come Milano ha già fatto a suo tempo con i diesel dotati di filtro antiparticolato, considerandoli “buoni” solo se il filtro consente di ottenere emissioni di polveri sottili inferiori a una certa soglia fissata dal Comune. Il livello di queste emissioni è riportato sulla carta di circolazione e quindi è un dato facilmente verificabile dagli agenti che devono controlla-re se chi circola durante i blocchi del traffico è autorizzato a farlo.Con le ibride si può procedere in modo analogo: la carta di circolazione riporta quanti sono i kiloWatt erogati in modalità elettrica nell’arco di 30 minuti e i Comuni potrebbero decidere di tagliare fuori dalla possibilità di circolare i modelli per i quali questo numero è molto basso nonostante la definizione nominale di auto “ibrida”.
Tutela dei consumatoriTra Italia e Germania non è solo spread. Sugli automobilisti pesa un altro divario, ma nessuno ne parla.Riguarda la tutela di chi ha comprato un’auto diesel e ora si trova di fronte, in Italia come in Germania, a divieti di circola-zione sempre più severi a causa dell’inquinamento da polveri sottili (PM 2,5) e biossido di azoto (NOx). In Germania, il pur claudicante governo di Angela Merkel sta cercando – come già il precedente e più forte esecutivo della cancelliera – di costringere i costruttori a riprendersi le auto diesel che nella realtà hanno emissioni nocive ben più limitate di quelle fissate dalla Ue finora misurate con test di laboratorio irreali-stici e compiacenti, come il dieselgate ha dimostrato. Gli ultimi due governi tedeschi sono stati accusati di essere troppo sensibili alle ragioni delle case automobilistiche (che possono sempre minacciare di lasciare a casa migliaia di dipendenti). Di sicuro hanno fatto pressione in sede Ue affinché le nuove norme su CO2, su inquinanti e su omologa-zioni non penalizzassero troppo i costruttori nazionali. Hanno anche cercato di mediare con sindaci e ambientalisti per rendere più indolori i divieti di circolazione. Dai costruttori le autorità tedesche pretendono comunque che sostengano un costo di 3mila euro per ogni nuova auto prodotta, sostanzial-mente per installare i catalizzatori Scr (quelli selettivi a iniezio-ne di urea per abbattere davvero il biossido d’azoto).
In Italia, nulla di tutto ciò. Come sempre, le nostre autorità nulla impongono e, con la lodevole ma sin troppo discreta eccezione del Comune di Milano, rinunciano a informare i cittadini su come si evolveranno i divieti nei prossimi anni e sul fatto che le tanto decantate Euro 6 non sono tutte uguali. Così i cittadini possono ancora comprare diesel destinate a circolare liberamente solo per pochi anni, per scoprirne i limiti di circolazione solo dopo l’acquisto. E intanto la Francia si ribella.
Revisioni Nuove regole per chi presenta un veicolo alla revisione periodica perché bisogna firmare un’autodichiarazione attestante la veridicità dal dato riportato sul contachilometri. La Motorizzazione ha però precisato che l’obbligatorietà dell’autodichiarazione è limitata alle revisioni effettuate nelle proprie sedi perché per quelle svolte nei Centri privati sarà il responsabile della revisione a decidere se uniformarsi alla regola di richiedere l’autocertificazione del contachilometri o a seguire altre procedure assumendosene tutte le conse-guenze.La Circolare della Motorizzazione 28543 protocollata il 16 novembre 2018 in sostanza afferma che sarà il Centro di revisione privato a prendersi la responsabilità delle proprie
scelte. In verità la Motorizzazione usa una terminologia più sfumata perché parla di “gestione in autonomia di eventuali contestazioni”. Un’autonomia dovuta al fatto che le officine abilitate alle revisioni sono “imprese di natura privatistica”. In ogni caso, autodichiarazione a parte, tutti i problemi nasco-no dal fatto che, da quando nella revisione deve essere annotato il numero di chilometri percorsi, l’ispettore del Centro che la effettua finisce di fatto col certificare che la percorrenza riportata sul contachilometri è vera. Una respon-sabilità molto impegnativa in un Paese come il nostro in cui la manomissione del contachilometri è molto diffusa. Da qui l’esigenza di coinvolgere il proprietario del veicolo a di chi ne fa le veci presso il Centro di revisione.Quello che è certo è che le revisioni effettuate in Centri direttamente dipendenti dalla Motorizzazione sono sottopo-ste all’onere dell’autodichiarazione obbligatoria che dovrà essere firmata alternativamente da:- Proprietario dell’automezzo- Da un suo familiare che si autoqualifichi come tale- Dall’utilizzatore del veicolo- Dall’autista che autodichiari anche il proprio rapporto di lavoro con l’impresa di trasporto (o, più in general, con la flotta aziendale) cui appartiene il mezzo- Dai soggetti normalmente abilitati a presentare pratiche per conto terzi agli sportelli della Motorizzazione (agenzie, autoscuole, persone con specifica delega del proprietario, associazioni di categoria degli autotrasportatori, costruttori di veicoli e componenti e funzionari degli uffici regionali ex Uma
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Automotive Dealer Report 2019 Attualità
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Redazionale Nobis Automotive Dealer Report 2019
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Nasce Nobis1day: la polizza RCA provvisoria in tempo realedi Marco Di Pietro // CEO di Axed Academy
Concepita in seguito ai dubbi interpretativi sull’utilizzo della targa prova, questa copertura assicurativa temporanea apre nuovi scenari nella consegna dell’auto in tempo reale, offre un assist agli affari dell’e-commerce e all’organizzazione degli open weekend.
Maria De Nobili è il Direttore della Business Unit Automotive (Dealer-Industry-Bank) di Nobis Compagnia di Assicurazioni SPA, che più di ogni altra ha una vocazione fortemente orientata all’automotive. Nobis chiuderà il 2018 con una raccolta premi di 200 milioni di euro (+15% sul 2017), di cui 70 milioni con la divisione specializzata in prodotti per il mercato della distribuzione automobilistica, accrescendo il peso strategico di questo comparto del 60% rispetto allo scorso anno.
Nobis Compagnia di Assicurazioni realizza una parte cospicua del suo fatturato con prodotti dedicati alla distribuzione automobilistica. Perché possiamo definirla un’Assicurazione fortemente orientata all’Automotive?Non soltanto per l’origine della Compagnia, ma soprattutto perché, come siamo orgogliosi di definirci, siamo l’unica Compagnia con una Divisione Automotive, e non semplicemente Auto come le altre Società di Assicurazioni nostre colleghe. Questo significa un team dedicato al settore, con professionalità specializzate a livello tecnico-assuntivo, nella gestione sinistri, nell’area commerciale.In Nobis lavoriamo ogni giorno avendo come obiettivo la qualità del servizio al cliente. Ne è testimonianza la certificazione UNI EN ISO 9001, un sistema di Gestione della Qualità che negli anni ha costituito un’infrastruttura a garanzia dei processi, delle procedure e del massimo rispetto delle normative vigenti. Un ulteriore elemento di tutela e trasparenza per tutti i nostri collaboratori e partner.
La crescita di Nobis Assicurazioni, da Compagnia di piccole dimensioni a player di livello molto rilevante, si è concretizzata attraverso la fusione con Filo diretto Assicurazioni, compagnia presente sul mercato
dal 1993, nel 2017. E attraverso il marchio commerciale Nobis Filo Diretto, la Compagnia distribuisce prodotti assicurativi che soddisfano in piano le esigenze sia degli assicurati sia dei dealer, che sono uno dei nostri canali di vendita privilegiati, assieme alla rete dei broker e degli sportelli delle Financial Captive. Abbiamo una profonda conoscenza del settore che ci permette di creare innovazione, quotando anche garanzie assenti di storicità statistica. Non a caso siamo stati i primi a realizzare prodotti a franchigia e scoperti zero, e a diversificare le tariffe sulla base della modalità distributiva. E proseguiamo continuamente sulla strada dell’innovazione, come per esempio abbiamo fatto con
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Automotive Dealer Report 2019 Redazionale Nobis
l’ultimo prodotto della nostra linea automotive, creato appositamente per rispondere con rapidità ed efficacia a un grave problema emerso nei mesi scorsi a proposito dell’utilizzo della targa prova.
Il parere del Ministero dell’Interno, datato 30 marzo 2018, in merito all’uso della targa prova, ha ribadito concetti già espressi in passato dalla Cassazione: “Il fatto che tra i soggetti che possono ottenere l’autorizzazione alla circolazione di prova siano inclusi anche gli esercenti di officine di riparazione e trasformazione, non implica affatto che questo titolo autorizzativo possa anche servire per la circolazione di veicoli immatricolati non revisionati e/o privi di assicurazione RCA”. Per rispondere a questo problema, che ha dato origine a contestazioni da parte degli organi di Polizia, con conseguenti sanzioni e confische di veicoli, avete quindi creato una polizza specifica.Sì, si chiama “Nobis1day”, e non solo risponde a questa specifica esigenza, ma apre scenari di opportunità commerciali molto interessanti per i dealer. Per esempio, l’opportunità di concretizzare il sogno di una vendita e una consegna dell’auto contestuale nello stesso giorno.Partiamo dalle caratteristiche. Nobis1day è una polizza di assicurazione di Responsabilità civile temporanea, riservata ai concessionari ufficiali (dunque non a salonisti, commercianti generici e privati), che ha durata di un giorno o multipli. È estremamente semplificata nelle specifiche contrattuali, rapidissima da stipulare e ad attivazione immediata. I dealer beneficiano di un portale dedicato alla polizza Nobis1day con area riservata: sono già preregistrati e, attraverso tre semplici passaggi, in pochi minuti ottengono la copertura temporanea. Occorre inserire il codice assegnato al dealer in fase di preregistrazione, digitare il numero di targa del veicolo da mettere in copertura, infine selezionare la tariffa. Sono infatti presenti tre tariffe flat differenziate per area territoriale: nord, centro e sud. Non c’è differenziazione
né in base al veicolo né in funzione del conducente.
In attesa di un ulteriore pronunciamento della Cassazione sull’utilizzo della targa prova, o di un eventuale chiarimento del Consiglio di Stato, che potrebbero suggerire un utilizzo più restrittivo rispetto a quello consolidato da tempo, questa polizza apre comunque a nuovi scenari e opportunità per le reti ufficiali di distribuzione…Certamente: immaginiamo un cliente che entra in concessionaria durante il fine settimana, sceglie la propria auto usata o a km zero, e perfeziona il contratto d’acquisto. A oggi deve attendere l’orario di apertura dell’assicurazione, stipulare il contratto, attendere l’invio della documentazione e l’entrata in vigore della nuova polizza (generalmente alle ore 00.00 del giorno seguente, ndr). Con la polizza Nobis1day, non occorre nessuna attesa: entra in copertura subito e si attiva automaticamente in qualsiasi giorno della settimana e a qualsiasi ora.Dunque una grande opportunità per i concessionari, quella di poter garantire la consegna immediata. Una realtà concreta già in diversi altri Paesi, che però in Italia è sempre rimasta un sogno. Ma c’è un’altra possibilità di utilizzo per questa polizza: la valorizzazione dell’e-commerce. Tutti i dealer hanno investito molto sul web: dotarsi di una vetrina virtuale ha creato opportunità maggiori di contatto, senza però aprire le porte all’accelerazione dei tempi di consegna, proprio per i noti vincoli assicurativi. Con questa polizza il problema è risolto. Così come pure per i test-drive del weekend: è una leva di persuasione formidabile il concedere al potenziale cliente l’utilizzo in prova di un’auto per il fine settimana. Dunque, Nobis1day agevola la realizzazione degli open weekend, ma anche l’organizzazione di aste fisiche con consegna in tempo reale. Tutti i sistemi di accelerazione della rotazione degli stock possono trovare un formidabile impulso attraverso l’utilizzo di questa polizza.
Maria De Nobili Direttore Divisione AutomotiveLaureata in Filosofia, matura un’ampia esperienza nel settore assicurativo connesso alla filiera dell’automobile: Concessionarie, Case Auto, Società finanziarie. Approda in Nobis Assicurazioni 3 anni fa con la responsabilità della Divisione Automotive. È anche a capo dell’agenzia di direzione di Nobis, Gea Assicurazioni.
Nobis Compagnia di Assicurazioni Nobis Filo diretto Assicurazioni è il marchio commerciale di Nobis Compagnia di Assicurazioni dopo la fusione con Filo diretto Assicurazioni. Una realtà che affonda le radici nell’esperienza trentennale di Filo diretto nell’assistenza ed è forte del know how specifico nell’Automotive di Nobis. Gli elementi di complementarietà sul piano della distribuzione geografica e soprattutto dell’offerta delle due Compagnie permettono alla nuova Nobis di coprire a 360° il mercato danni retail con polizze a elevato contenuto di servizio in 4 principali aree: turismo e viaggi, auto e mobilità, salute, casa e assistenza cui si aggiunge l’offerta rivolta a imprese e professionisti. Tutti i prodotti della nuova Compagnia sono pensati per soddisfare i bisogni individuali in termini di protezione, sicurezza e comodità. I clienti hanno a disposizione una Centrale Operativa, un Servizio Medico e un call Center, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.
Maria De Nobili Direttore Divisione Automotive
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Redazionale Mapfre Automotive Dealer Report 2019
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MAPFRE da piccola assicurazione agricola spagnola a grande gruppo internazionale presente in cinque continenti.a cura della Redazione ADR
Abbiamo incontrato Gian Paolo Aliani Soderi, Direttore Generale di Mapfre Asistencia Italia nella sede di Verrone, nei dintorni di Biella, per approfondire, nell’intervista che segue, la conoscenza di alcuni importanti aspetti dell’attività del Gruppo Mapfre in Italia e nel mondo.
Qual è il significato del nome “MAPFRE”?La Compagnia nasce nel 1933 con l’obiettivo di assicurare i lavoratori delle aziende agricole. Il nome infatti è l’acronimo di Mutualidad de Seguros de la Agrupación de Propietarios de Fincas Rústicas de España. Dal 1955 MAPFRE inizia a scommettere sull'assicurazione auto che, nel tempo, è stato il segnale dell'identità aziendale e uno dei modi per entrare nei tanti paesi in cui siamo attualmente presenti. Un veicolo su cinque in Spagna è oggi assicurato con MAPFRE. Successivamente l'azienda ha progressivamente esteso la sua attività in altri rami come Vita, Infortuni, Trasporti e Salute.
Da piccola assicurazione per aziende agricole in Spagna, è dunque oggi presente in tutto il mondo?Il Gruppo è presente in 5 continenti e in oltre 100 Paesi, tra i quali l’Italia, conta 37 milioni di clienti, oltre 37.000 dipendenti, più di 5.400 agenzie di vendita diretta, 84.000 intermediari. È tra le prime 20 compagnie di assicurazioni nel settore automotive in USA, la prima in Latin America ed è inoltre la compagnia di assicurazioni di riferimento in Spagna e tra le prime 10 in Europa. È un orgoglio far parte di una realtà importante che ha grandi obiettivi e una visione globale.
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Automotive Dealer Report 2019 Redazionale Mapfre
Abbiamo letto anche di una Fondazione ci vuole spiegare?Si, è esatto, nel 1975 il Gruppo Mapfre ha fondato un’organizzazione senza scopo di lucro, disgiunta dal business, che contribuisce da oltre quarant'anni a migliorare la qualità della vita delle persone attraverso moltissimi programmi internazionali, progetti e attività in ambito sociale, artistico-culturale, salute, assistenza sociale, prevenzione e, importantissima, attività focalizzate sulla sicurezza stradale. Quest’ultimo è un tema così sentito anche localmente da noi in Italia che ci ha indotto a sostenere un’iniziativa nazionale chiamata “Le Mille e 118 Miglia del Soccorso” in collaborazione con Anas e Anvu, iniziativa promossa da La Sorgente Onlus. Abbiamo presenziato alle oltre 20 tappe dell’evento itinerante nelle principali piazze d’Italia con la presenza di mezzi di soccorso stradale brandizzati Mapfre Assistance e l’allestimento di un percorso attrezzato, aperto al pubblico, per provare quanto siano gravi gli effetti dell’alcool alla guida indossando occhiali che ne simulano gli effetti. Siamo molto coinvolti e dedicati a dare voce alla prevenzione degli incidenti stradali e alla sicurezza stradale in generale.
Approfondiamo allora la presenza del Gruppo Mapfre in Italia. Sul territorio nazionale il Gruppo MAPFRE è presente con 5 Brand. MAPFRE ASISTENCIA S.A la multinazionale assicurativa leader nell’assistenza globale e protezione autoveicoli e soluzioni lifestyle, in Italia dal 2003 e MAPFRE WARRANTY S.p.A., società di servizi leader nel settore automotive, interamente controllata da MAPFRE ASISTENCIA presente in Italia dal 2006. Il Gruppo conta inoltre sul nostro territorio la presenza di MAPFRE RE riassicuratore globale, MAPFRE GLOBAL RISKS che offre soluzioni assicurative per grandi gruppi aziendali. Nel 2015 ha acquisito Direct Line in Italia e in Germania. Oggi è conosciuta con il nuovo brand VERTI, compagnia assicurazioni online.
Quali sono i punti di forza di Mapfre Asistencia, anche conosciuta come MAPFRE ASSISTANCE, e MAPFRE WARRANTY sul mercato automotive in Italia?Sono convinto che i dealer italiani abbiano dalla loro parte un partner anzitutto presente su tutto il territorio grazie ad una presenza capillare della rete vendita, un’esperienza nel settore di ormai oltre 25 anni, un portafoglio di soluzioni per il post vendita sempre adattato alle nuove esigenze degli automobilisti e dei concessionari che vogliono soddisfarle. Non a caso abbiamo sempre offerto prodotti nuovi e
Gian Paolo Aliani SoderiDirettore Generale MAPFRE ASISTENCIA Italia
all’avanguardia come ad esempio “Come Nuova” una polizza che unisce in sé le conoscenze assicurative dirette di Verti e l’esperienza Retail di Mapfre Warranty integrando le caratteristiche furto e incendio classiche, alla garanzia “estensione del valore a nuovo” fino a 5 anni. Quest’anno anche AsconAuto, Associazione Consorzi Concessionari Auto, ha siglato un accordo con MAPFRE WARRANTY: i dealer associati hanno l’opportunità di potersi avvalere dei servizi di Mapfre Warranty e di offrire agli automobilisti il prodotto “Come Nuova”.
Ad arricchire l’offerta di soluzioni automotive dedicata al mondo dei veicoli nuovi e usati MAPFRE ASSISTANCE offre un servizio di assistenza stradale tra i più completi sul mercato. Il Contact Center di Assistenza interno all’azienda è operativo h24, 365 giorni all’anno, con oltre 100 operatori altamente specializzati, in formazione continua e multilingua.
ASSISTIAMO I VOSTRI CLIENTI SEMPRE! NON SOLO IN CASO DI GUASTO.
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Automotive Dealer Report 2019 Nella rete
Digital automotive. Per i dealer nuove sfide competitive, ma la tecnologia è un prezioso alleato.di Marco Marlìa // CEO e Co-Founder di MotorK
Il processo decisionale per la scelta e l'acquisto dell'auto, in Italia come nel resto del mondo occidentale, avviene ormai per lo più in rete. Ne consegue che le concessionarie devono fare uno sforzo verso la digitalizzazione, ormai inderogabile. Lo ribadiscono i maggiori esperti della distribuzione automobilistica, nonché i guru del digital, a ogni edizione di Internet Motors, l’evento a livello europeo più importante del comparto che organizziamo da diversi anni.
Il cambiamento: da un lato l’innovazione tecnologica ha modificato regole e procedure del lavoro dei dealer, dall’altro è il cliente stesso che ha mutuato regole e abitudini tipiche dei processi di acquisto dei beni di consumo più comuni e le ha imposte alla distribuzione automotive. Sempre più abituato a comprare online viaggi, concerti, abiti e, perché no, cibo e altro ancora, l’acquirente vede ormai naturale la gestione online di una parte significativa del processo d’acqu-isto del veicolo.
Dal canto suo, l’esigenza di distaccarsi dalla concessionaria per interagire con il cliente in altri contesti, online e offline, è confermata da un’indagine di MotorK che ha accertato che il 44% dei contatti pervenuti sui siti delle concessionarie nell’arco di un giorno ha luogo in ore non lavorative.
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Nella rete Automotive Dealer Report 2019
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Il cliente medio, abituato a utilizzare app e siti che offrono tutto e subito, si aspetta velocità di contatto anche quando sta cercando l’auto nuova e trasla comportamenti e procedure tipiche dell’e-commerce al processo di acquisto della nuova vettura. Se è vero che oltre il 42% dei clienti che hanno una richiesta da fare a un’azienda si aspetta di essere contattato entro 60 minuti, altrettanto deve valere anche per un dealer se vuole avere successo. I tassi di conversione dei lead arrivati in concessionaria aumentano mediamente del 391% se la chiamata del dealer è effettuata entro 60 secondi dall’invio della richiesta di informazioni. A questo servono strumenti come il Business Development Center e i ChatBot – sistemi che sfruttano l’intelligenza artificiale per creare con l’utente una conversazione che abbia un senso logico. Indispensabili alleati dei conces-sionari. Solo facendo convivere BDC e ChatBot si potrà rendere il lead manage-ment più scalabile, senza tuttavia perdere il valore di una conversazione “perso-nalizzata”. Che la digitalizzazione sia un processo semplice non è affatto vero ma, a differenza del passato, non è più una scelta con basso impatto sui conti. Al giorno d’oggi se una concessionaria non gestisce bene i lead o non è visibile online, rischia di mettere a repentaglio fino al 15% delle sue vendite e inoltre, nel giro di 3 o 4 anni, questa percen-tuale potrà salire fino al 30% e compromette-re radicalmente l’attività di un dealer, fino alla chiusura. È evidente, quindi, che la domanda da porsi non è se nei prossimi 10 anni compreremo anche l’auto online perché l’auto resta un oggetto fisico e la relazione con la concessio-naria non è destinata a scomparire del tutto. Secondo nostre stime, tra cinque anni il 18% degli europei comprerà la macchina online, mentre il 79% opterà per un approccio ibrido, usando il web in alcune delle fasi del processo d’acquisto e la visita in concessionaria per la definizione della trattativa. È a questa grande fetta di clientela che il dealer del futuro deve guardare, consapevole della voglia di semplificare la trattativa e di accedere a servizi di post-vendita di alto livello flessibili alle mutate necessità
Chi è MotorKMotorK è un’azienda digitale europea che aiuta l’industria automobilistica a potenziare il proprio business attraverso una innovativa combinazione di competenze digitali, marke-ting online e grande esperienza tecnologica. Nata in Italia nel 2010, è rapidamente diventata una delle aziende più impor-tanti nello scenario del digital automotive, nonché un partner di fiducia per oltre il 90% delle case automobilistiche attive sul mercato europeo. Con una crescita a tre cifre anno su anno, l’azienda è riuscita ad allargare la propria attività dall’Italia alla Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. MotorK ha svilup-pato e consolidato una vasta offerta di prodotti e servizi per l'industria automobilistica, come DriveK (il più grande marketplace per auto nuove d’Italia), DealerK (una piattafor-ma SaaS per la gestione digitale delle concessionarie), GarageK (piattaforma SaaS per la gestione dei servizi post-vendita e del processo after-sales) e Internet Motors (eventi e formazione nell’ambito del digital marketing).
classificaconcessionarie
Primi 100 Dealer per ricavo pag. 52
Primi 30 grandi Dealer per reddito pag. 60
Primi 30 medi Dealer per reddito pag. 62
Primi 30 piccoli Dealer per reddito pag. 64
Primi 30 Dealer per profitto netto pag. 66
Primi 30 Gruppi / Grandi dealer per ricavo pag. 68
I bilanci dei Gruppi/Grandi dealers sono calcolati in funzione dell'effettiva percentuale di controllo nei casi in cui l'azionista di riferimento detenga una quota inferiore al 50%, mentre sono calcolati al 100% del controllo a fronte di una quota superiore o uguale al 50%.
Le classifiche di Italia Bilanci, presenti in questa edizione dell’ADR, sono state stilate in base ai dati di bilancio esercizio 2017 reperiti sino alla data del 08.01.2019.
di Italia Bilanci
AUTOTORINO SPA
EUROCAR ITALIA SRL
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
CECCATO AUTOMOBILI SPA
BONALDI MOTORI SPA
BRANDINI SPA
AUTOSTAR SPA
NUOVACOMAUTO SPA
SPAZIO SPA
VICENTINI SPA
FASSINA SPA
IDEA UNO SRL
CARPOINT SPA
MERBAG SPA
FRATELLI GIACOMEL SPA
LOMBARDIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
LOMBARDIA
VENETO
LOMBARDIA
TOSCANA
FRIULI VENEZIA GIULIA
TOSCANA
PIEMONTE
VENETO
LOMBARDIA
PIEMONTE
LAZIO
LOMBARDIA
LOMBARDIA
SONDRIO
UDINE
BRESCIA
VICENZA
BERGAMO
FIRENZE
UDINE
PISTOIA
TORINO
VERONA
MILANO
TORINO
ROMA
MILANO
MILANO
774
333
333
223
271
203
267
202
114
187
166
240
160
275
173
BMW, MINI, HYUNDAI, TOYOTA, LEXUS, MERCEDES, SMART, JEEP, SUBARU, MITSUBISHI, KIA, FIAT, ALFA ROMEO, LANCIA
VOLKSWAGEN, AUDI, SEAT, SKODA, PORSCHE
FIAT, LANCIA, JEEP, VOLVO, ALFA ROMEO, KIA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, MITSUBISHI, KIA, NISSAN
AUDI, VOLKSWAGEN, SEAT
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN
MERCEDES, SMART, BMW, MINI, MASERATI
RENAULT, DACIA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
VOLKSWAGEN, AUDI, PORSCHE
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, HYUNDAI, MITSUBISHI, NISSAN
MERCEDES, SMART
FORD
MERCEDES, SMART
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA, SEAT
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
800.878.158
400.848.521
337.286.767
322.592.387
288.971.969
275.597.158
260.793.821
254.297.260
251.285.106
250.805.599
246.204.064
243.500.627
236.651.802
210.210.994
204.662.279
24.615.856
2.726.556
7.980.907
8.709.169
4.274.180
6.140.868
7.164.517
6.004.459
18.674.541
8.656.776
7.058.781
7.985.078
7.897.174
18.422.227
4.010.600
22.792.666
2.407.092
6.977.529
6.241.359
4.176.202
4.049.622
6.669.564
5.078.943
18.611.934
7.660.823
5.274.571
7.607.361
5.888.297
18.407.579
3.558.365
22.812.234
2.442.106
7.021.505
7.227.160
4.367.696
4.087.170
6.677.920
5.099.820
18.659.083
7.665.064
6.749.731
7.608.915
5.896.160
18.516.118
3.630.628
17.246.344
1.802.671
4.975.487
5.213.260
3.240.019
2.800.335
4.959.460
3.428.496
13.404.841
5.104.594
4.713.515
5.315.687
3.780.194
13.981.277
3.042.748
119.357.233
32.615.992
87.441.927
82.548.201
35.874.990
43.704.199
47.290.196
13.044.533
36.802.715
54.344.397
105.650.160
78.569.090
33.038.173
68.602.408
44.549.160
47.996.113
36.297.910
32.782.517
29.126.403
33.896.692
15.655.338
18.333.782
12.051.535
23.858.197
21.044.379
33.186.437
50.122.751
13.508.954
53.561.789
21.314.553
71.361.120
-3.681.918
54.659.410
53.421.798
1.978.298
28.048.861
28.956.414
992.998
12.944.518
33.300.018
72.463.723
28.446.339
19.529.219
15.040.619
23.234.607
AUTOTORINO SPA
EUROCAR ITALIA SRL
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
CECCATO AUTOMOBILI SPA
BONALDI MOTORI SPA
BRANDINI SPA
AUTOSTAR SPA
NUOVACOMAUTO SPA
SPAZIO SPA
VICENTINI SPA
FASSINA SPA
IDEA UNO SRL
CARPOINT SPA
MERBAG SPA
FRATELLI GIACOMEL SPA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
2,8%
0,6%
2,1%
1,9%
1,4%
1,5%
2,6%
2,0%
7,4%
3,1%
2,1%
3,1%
2,5%
8,8%
1,7%
3,1%
0,7%
2,4%
2,7%
1,5%
2,2%
2,7%
2,4%
7,4%
3,5%
2,9%
3,3%
3,3%
8,8%
2,0%
2,8%
0,6%
2,1%
2,2%
1,5%
1,5%
2,6%
2,0%
7,4%
3,1%
2,7%
3,1%
2,5%
8,8%
1,8%
2,2%
0,4%
1,5%
1,6%
1,1%
1,0%
1,9%
1,3%
5,3%
2,0%
1,9%
2,2%
1,6%
6,7%
1,5%
20,6%
8,4%
9,1%
10,6%
11,9%
14,1%
15,2%
46,0%
50,7%
15,9%
6,7%
10,2%
23,9%
26,9%
9,0%
35,9%
5,0%
15,2%
17,9%
9,6%
17,9%
27,1%
28,4%
56,2%
24,3%
14,2%
10,6%
28,0%
26,1%
14,3%
8,9%
-0,9%
16,2%
16,6%
0,7%
10,2%
11,1%
0,4%
5,2%
13,3%
29,4%
11,7%
8,3%
7,2%
11,4%
6,7
12,3
3,9
3,9
8,1
6,3
5,5
19,5
6,8
4,6
2,3
3,1
7,2
3,1
4,6
3,5
1,9
4,8
3,9
2,1
4,2
3,5
2,2
1,8
2,0
3,1
3,5
2,9
2,3
2,4
1.034.726
1.203.749
1.012.873
1.446.603
1.066.317
1.357.621
976.756
1.258.897
2.204.255
1.341.206
1.483.157
1.014.586
1.479.074
764.404
1.183.019
AUTOTORINO SPA
EUROCAR ITALIA SRL
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
CECCATO AUTOMOBILI SPA
BONALDI MOTORI SPA
BRANDINI SPA
AUTOSTAR SPA
NUOVACOMAUTO SPA
SPAZIO SPA
VICENTINI SPA
FASSINA SPA
IDEA UNO SRL
CARPOINT SPA
MERBAG SPA
FRATELLI GIACOMEL SPA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
1. Classifica per dimensione
Classifica delle prime 100 concessionarie italiane in ragione dell’ammontare dei “Ricavi
della gestione caratteristica” rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
italiabilanci.com52
800.878.158
400.848.521
337.286.767
322.592.387
288.971.969
275.597.158
260.793.821
254.297.260
251.285.106
250.805.599
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243.500.627
236.651.802
210.210.994
204.662.279
1. Classifica per dimensione
Classifica delle prime 100 concessionarie italiane in ragione dell’ammontare dei “Ricavi
della gestione caratteristica” rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
AUTHOS SPA
SAGAM SPA
GINO RAG. FELICE & FIGLIO SPA
BONERA SPA
IPERAUTO SPA
AUTOCENTRI BALDUINA SRL
GALDIERI AUTO SRL
SESTO AUTOVEICOLI SPA
CARRARO SPA
GRUPPO G SPA - GHEDAUTO
MOCAUTO SPA
RENORD SPA
DIBA SPA
DE BONA SRL
AGRICAR DIESEL SPA
PIEMONTE
LOMBARDIA
PIEMONTE
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LAZIO
CAMPANIA
LOMBARDIA
VENETO
EMILIA ROMAGNA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
MARCHE
VENETO
LOMBARDIA
TORINO
MILANO
CUNEO
BRESCIA
SONDRIO
ROMA
SALERNO
MILANO
TREVISO
BOLOGNA
MILANO
MILANO
PESARO URBINO
BELLUNO
BRESCIA
101
153
215
151
155
187
96
103
215
118
107
105
177
163
161
FORD
VOLKSWAGEN, AUDI
MERCEDES, SMART, VOLVO, MASERATI
BMW, MINI, MERCEDES, SMART, TOYOTA, LEXUS
FORD, MAZDA, VOLVO, MASERATI
KIA, PORSCHE, VOLKSWAGEN, AUDI
FIAT, LANCIA, JEEP
VOLKSWAGEN, AUDI
MERCEDES, SMART, SUBARU
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
RENAULT, NISSAN, DACIA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN, HYUNDAI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, KIA, SEAT
MERCEDES
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
196.083.773
195.042.347
192.565.005
192.458.696
191.909.709
180.694.665
175.263.661
173.794.689
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168.141.975
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163.207
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-1.401.750
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2.675.993
1.953.687
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-326.300
2.419.410
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-21.376
-728.549
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1.511.084
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-1.886.431
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2.075.117
2.827.498
2.051.286
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-191.490
2.426.276
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-672.294
3.710.291
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-1.884.215
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1.489.365
2.052.061
1.649.673
2.466.136
-425.253
1.510.325
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2.638.755
21.640
-672.294
2.578.160
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25.454.822
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19.810.987
28.202.490
35.904.810
AUTHOS SPA
SAGAM SPA
GINO RAG. FELICE & FIGLIO SPA
BONERA SPA
IPERAUTO SPA
AUTOCENTRI BALDUINA SRL
GALDIERI AUTO SRL
SESTO AUTOVEICOLI SPA
CARRARO SPA
GRUPPO G SPA - GHEDAUTO
MOCAUTO SPA
RENORD SPA
DIBA SPA
DE BONA SRL
AGRICAR DIESEL SPA
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTADEALERPOS.
0,6%
1,0%
1,4%
1,0%
1,8%
-0,2%
1,4%
0,4%
2,2%
0,0%
-0,4%
2,3%
0,9%
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-1,2%
1,1%
1,1%
1,7%
1,2%
2,2%
0,5%
2,0%
0,6%
2,6%
0,6%
0,1%
2,7%
1,6%
3,0%
-0,9%
0,6%
1,1%
1,5%
1,1%
1,8%
-0,1%
1,4%
0,4%
2,2%
0,0%
-0,4%
2,3%
1,0%
3,4%
-1,2%
0,4%
0,8%
1,1%
0,9%
1,3%
-0,2%
0,9%
0,2%
1,6%
0,0%
-0,4%
1,6%
0,7%
2,5%
-0,1%
22,9%
6,0%
10,3%
6,0%
17,9%
1,2%
17,2%
2,6%
17,6%
3,7%
0,9%
26,1%
8,9%
11,0%
-3,5%
19,4%
8,6%
13,4%
12,4%
31,7%
-1,4%
12,9%
3,3%
22,0%
0,3%
-18,6%
31,0%
12,0%
26,9%
-2,2%
2,8%
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13,2%
8,0%
25,3%
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7,7%
11,8%
9,1%
5,3%
12,3%
17,5%
22,4%
21,6
5,4
6,1
5,0
8,3
2,4
8,5
4,5
6,8
6,4
8,8
9,6
5,5
3,7
4,0
3,5
2,4
3,1
2,8
2,7
2,7
3,5
2,3
2,6
4,5
2,8
3,2
3,9
5,0
2,0
1.941.423
1.274.787
895.651
1.274.561
1.238.127
966.282
1.825.663
1.687.327
791.247
1.424.932
1.538.171
1.550.034
910.885
987.777
994.523
AUTHOS SPA
SAGAM SPA
GINO RAG. FELICE & FIGLIO SPA
BONERA SPA
IPERAUTO SPA
AUTOCENTRI BALDUINA SRL
GALDIERI AUTO SRL
SESTO AUTOVEICOLI SPA
CARRARO SPA
GRUPPO G SPA - GHEDAUTO
MOCAUTO SPA
RENORD SPA
DIBA SPA
DE BONA SRL
AGRICAR DIESEL SPA
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 53
196.083.773
195.042.347
192.565.005
192.458.696
191.909.709
180.694.665
175.263.661
173.794.689
170.118.052
168.141.975
164.584.267
162.753.532
161.226.567
161.007.642
160.118.204
1. Classifica per dimensione
Classifica delle prime 100 concessionarie italiane in ragione dell’ammontare dei “Ricavi
della gestione caratteristica” rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
MILLENIA SRL
SAOTTINI AUTO SRL
VANTI QUATTRO SRL
FIMAUTO SPA
ANGELO FIORI SPA
G.& G. PAGLINI SPA
AUTOCROCETTA SPA
ROSSI SRL
GRUPPO AUTORAMA SPA
STRACCIARI SPA
AUTOLUNA ER SRL
AUTOSTAR FLAMINIA SPA
NUOVA AUTO ALPINA SRL
TRIVELLATO SPA
SCARABEL SPA
PUGLIA
LOMBARDIA
EMILIA ROMAGNA
VENETO
LAZIO
LOMBARDIA
PIEMONTE
UMBRIA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
LAZIO
VAL D'AOSTA
VENETO
VENETO
BARI
BRESCIA
BOLOGNA
VERONA
ROMA
VARESE
TORINO
PERUGIA
MODENA
BOLOGNA
BOLOGNA
ROMA
AOSTA
VICENZA
PADOVA
77
182
116
173
83
56
92
141
109
71
117
162
32
143
84
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA, PORSCHE
AUDI
BMW, MINI
FIAT, RENAULT, DACIA, LANCIA, HYUNDAI
RENAULT, DACIA
MINI, BMW
MERCEDES, SMART
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO
FORD
CITROEN, PEUGEOT
FORD, VOLVO, JAGUAR, LAND ROVER
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
MERCEDES
VOLKSWAGEN, AUDI
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
155.890.208
154.716.932
153.162.655
148.228.847
145.663.385
145.081.895
144.888.386
144.705.730
140.308.250
138.413.605
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1.203.676
1.597.700
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2.447.615
2.179.945
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243.589
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2.049.797
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1.855.792
29.862.973
28.795.772
25.154.228
21.263.377
13.482.631
14.955.147
17.056.070
15.318.531
31.717.127
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14.546.155
17.142.240
10.811.127
45.177.645
33.066.423
9.282.843
17.427.446
18.583.251
12.450.017
9.010.125
12.036.093
6.729.473
7.020.966
13.670.613
16.315.881
4.137.627
4.345.266
4.616.900
7.396.693
31.056.370
20.580.130
11.368.326
6.570.977
8.813.360
4.472.506
2.919.054
10.326.597
8.297.565
18.046.514
-79.537
10.408.528
12.796.974
6.194.227
37.780.952
2.010.053
MILLENIA SRL
SAOTTINI AUTO SRL
VANTI QUATTRO SRL
FIMAUTO SPA
ANGELO FIORI SPA
G.& G. PAGLINI SPA
AUTOCROCETTA SPA
ROSSI SRL
GRUPPO AUTORAMA SPA
STRACCIARI SPA
AUTOLUNA ER SRL
AUTOSTAR FLAMINIA SPA
NUOVA AUTO ALPINA SRL
TRIVELLATO SPA
SCARABEL SPA
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTADEALERPOS.
1,5%
1,2%
0,5%
1,4%
0,9%
3,2%
0,8%
2,6%
2,2%
3,0%
0,4%
0,7%
2,3%
0,9%
1,9%
1,7%
1,3%
0,7%
1,7%
1,4%
3,5%
1,4%
2,7%
2,7%
3,1%
0,9%
1,2%
2,7%
1,1%
1,9%
1,5%
1,2%
0,6%
1,4%
1,0%
3,2%
0,8%
2,6%
2,2%
3,0%
0,4%
0,7%
2,3%
0,9%
1,9%
1,0%
0,9%
0,3%
0,9%
0,7%
2,3%
0,5%
1,7%
1,6%
2,2%
0,2%
0,7%
1,5%
0,7%
1,4%
9,0%
6,8%
4,0%
11,6%
14,9%
33,9%
11,7%
25,4%
11,8%
26,2%
8,3%
9,3%
34,2%
3,2%
7,7%
17,0%
7,6%
2,8%
10,8%
10,8%
27,5%
10,1%
34,9%
15,9%
18,3%
5,9%
21,8%
44,4%
12,3%
6,0%
13,2%
7,3%
4,3%
5,9%
3,1%
2,0%
7,1%
5,7%
12,9%
-0,1%
7,6%
9,4%
4,6%
28,2%
1,5%
5,2
5,4
6,1
7,0
10,8
9,7
8,5
9,4
4,4
8,5
9,4
8,0
12,5
3,0
4,0
3,5
2,6
2,6
3,0
3,0
2,7
3,4
3,3
4,3
2,2
3,0
3,3
3,1
3,1
1,5
2.024.548
850.093
1.320.368
856.814
1.754.981
2.590.748
1.574.874
1.026.282
1.287.232
1.949.487
1.171.116
841.945
4.228.533
936.200
1.588.933
MILLENIA SRL
SAOTTINI AUTO SRL
VANTI QUATTRO SRL
FIMAUTO SPA
ANGELO FIORI SPA
G.& G. PAGLINI SPA
AUTOCROCETTA SPA
ROSSI SRL
GRUPPO AUTORAMA SPA
STRACCIARI SPA
AUTOLUNA ER SRL
AUTOSTAR FLAMINIA SPA
NUOVA AUTO ALPINA SRL
TRIVELLATO SPA
SCARABEL SPA
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com54
155.890.208
154.716.932
153.162.655
148.228.847
145.663.385
145.081.895
144.888.386
144.705.730
140.308.250
138.413.605
137.020.586
136.395.106
135.313.061
133.876.534
133.470.341
1. Classifica per dimensione
Classifica delle prime 100 concessionarie italiane in ragione dell’ammontare dei “Ricavi
della gestione caratteristica” rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
AUTOINGROS TORINO SPA
UGO SCOTTI SRL
DORIGONI SPA
BIRINDELLI AUTO SRL
ECO-LIRI SPA
RINALDI SPA
DENICAR SPA
SINA SPA
AUTOCENTRI GIUSTOZZI SRL
AUTOSAS SPA
FERRI AUTO SPA
CAMPELLO MOTORS SPA
LEONORI SPA
SERRATORE SPA - SERAUTO
AUTONORD FIORETTO SPA
PIEMONTE
TOSCANA
TRENTINO ALTO ADIGE
TOSCANA
LAZIO
PIEMONTE
LOMBARDIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
UMBRIA
TOSCANA
FRIULI VENEZIA GIULIA
VENETO
LAZIO
LOMBARDIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
TORINO
FIRENZE
TRENTO
FIRENZE
FROSINONE
TORINO
MILANO
PORDENONE
PERUGIA
FIRENZE
UDINE
VENEZIA
ROMA
COMO
PORDENONE
39
153
157
116
102
182
70
148
133
52
98
82
102
81
87
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, HYUNDAI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, MERCEDES, SMART
VOLKSWAGEN, SEAT, SKODA, AUDI, PORSCHE
BMW, MINI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN, SUBARU, VOLVO, KIA
AUDI, VOLKSWAGEN, PORSCHE, SKODA
FORD
KIA, VOLVO, ALFA ROMEO, RENAULT, DACIA, LANCIA, CITROEN, HYUNDAI, SUBARU
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
CITROEN, PEUGEOT, MAZDA, KIA, MITSUBISHI, SSANGYONG
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, PEUGEOT
RENAULT, DACIA, NISSAN
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
132.852.076
132.095.021
132.040.083
130.345.773
128.818.741
127.936.694
127.508.563
126.509.796
125.698.394
124.547.477
123.904.106
120.947.235
120.436.718
119.110.771
118.324.271
7.490.918
2.693.714
2.446.761
3.468.412
3.175.374
2.458.979
1.418.625
2.366.297
2.824.043
1.252.419
2.827.103
2.066.552
709.506
1.640.691
3.353.568
7.228.132
2.671.315
2.425.638
3.447.309
2.068.459
2.124.436
532.150
2.257.382
2.639.307
719.034
2.756.104
1.796.082
165.593
344.322
3.031.301
7.241.247
2.690.784
2.439.553
3.454.172
2.377.994
2.125.095
541.905
2.273.024
2.157.248
722.211
2.760.263
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166.711
402.941
3.031.846
4.959.347
2.124.964
1.780.717
2.439.794
1.581.791
1.483.465
264.684
1.646.122
1.329.428
540.125
1.984.926
1.367.682
110.820
145.172
2.164.724
38.311.922
31.417.852
20.715.488
12.681.343
23.876.581
35.419.051
17.307.562
19.467.588
17.055.546
19.562.205
14.581.021
17.417.478
20.716.835
31.092.516
8.228.793
25.738.024
27.165.991
18.911.424
11.352.624
7.749.411
26.050.822
4.388.489
10.646.950
5.412.182
6.826.820
9.672.453
6.049.902
4.676.160
8.194.896
7.162.790
12.573.898
4.251.861
1.804.064
1.328.719
16.127.170
9.368.229
12.919.073
8.820.638
11.643.364
12.735.385
4.908.568
11.367.576
16.040.675
22.897.620
1.066.003
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
AUTOINGROS TORINO SPA
UGO SCOTTI SRL
DORIGONI SPA
BIRINDELLI AUTO SRL
ECO-LIRI SPA
RINALDI SPA
DENICAR SPA
SINA SPA
AUTOCENTRI GIUSTOZZI SRL
AUTOSAS SPA
FERRI AUTO SPA
CAMPELLO MOTORS SPA
LEONORI SPA
SERRATORE SPA - SERAUTO
AUTONORD FIORETTO SPA
5,4%
2,0%
1,8%
2,6%
1,6%
1,7%
0,4%
1,8%
2,1%
0,6%
2,2%
1,5%
0,1%
0,3%
2,6%
5,6%
2,0%
1,9%
2,7%
2,5%
1,9%
1,1%
1,9%
2,2%
1,0%
2,3%
1,7%
0,6%
1,4%
2,8%
5,5%
2,0%
1,8%
2,7%
1,8%
1,7%
0,4%
1,8%
1,7%
0,6%
2,2%
1,5%
0,1%
0,3%
2,6%
3,7%
1,6%
1,3%
1,9%
1,2%
1,2%
0,2%
1,3%
1,1%
0,4%
1,6%
1,1%
0,1%
0,1%
1,8%
19,6%
8,6%
11,8%
27,4%
13,3%
6,9%
8,2%
12,2%
16,6%
6,4%
19,4%
11,9%
3,4%
5,3%
40,8%
19,3%
7,8%
9,4%
21,5%
20,4%
5,7%
6,0%
15,5%
24,6%
7,9%
20,5%
22,6%
2,4%
1,8%
30,2%
9,5%
3,2%
1,4%
1,0%
12,5%
7,3%
10,1%
7,0%
9,3%
10,2%
4,0%
9,4%
13,3%
19,2%
0,9%
3,5
4,2
6,4
10,3
5,4
3,6
7,4
6,5
7,4
6,4
8,5
6,9
5,8
3,8
14,4
2,9
2,6
2,5
2,5
3,4
2,8
4,0
4,6
1,6
1,4
2,2
3,5
4,2
4,8
3,9
3.406.463
863.366
841.020
1.123.670
1.262.929
702.949
1.821.551
854.796
945.101
2.395.144
1.264.328
1.474.966
1.180.752
1.470.503
1.360.049
AUTOINGROS TORINO SPA
UGO SCOTTI SRL
DORIGONI SPA
BIRINDELLI AUTO SRL
ECO-LIRI SPA
RINALDI SPA
DENICAR SPA
SINA SPA
AUTOCENTRI GIUSTOZZI SRL
AUTOSAS SPA
FERRI AUTO SPA
CAMPELLO MOTORS SPA
LEONORI SPA
SERRATORE SPA - SERAUTO
AUTONORD FIORETTO SPA
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 55
132.852.076
132.095.021
132.040.083
130.345.773
128.818.741
127.936.694
127.508.563
126.509.796
125.698.394
124.547.477
123.904.106
120.947.235
120.436.718
119.110.771
118.324.271
1. Classifica per dimensione
Classifica delle prime 100 concessionarie italiane in ragione dell’ammontare dei “Ricavi
della gestione caratteristica” rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
AUTOSERENISSIMA SRL
BISSON AUTO SPA
AUTOIMPORT SPA
AUTOVEGA SRL
COMER SUD SPA
AMBROSTORE SPA
ROSSOCORSA SRL
FIOLETTI SPA
AUTOCLUB SRL
AUTOZATTI SRL
CECCATO MOTORS SRL
GMG SPA
AUTOCENTRO BAISTROCCHI SPA
L'AUTOMOBILE SRL
NOVELLI 1934 SPA
VENETO
VENETO
LAZIO
VENETO
SICILIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
PUGLIA
EMILIA ROMAGNA
VENETO
TOSCANA
EMILIA ROMAGNA
VENETO
LIGURIA
TREVISO
VICENZA
ROMA
VICENZA
CATANIA
MILANO
MILANO
BRESCIA
BARI
REGGIO EMILIA
PADOVA
FIRENZE
PARMA
VERONA
GENOVA
79
156
208
146
169
82
60
66
50
137
67
94
112
50
123
JAGUAR, LAND ROVER, MAZDA, SUBARU
FORD, MAZDA, VOLVO
OPEL, SUZUKI
VOLKSWAGEN, SKODA, SEAT
MERCEDES, SMART, NISSAN
FORD
FERRARI, MASERATI
FORD
FIAT, LANCIA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, KIA
BMW, MINI
MERCEDES
VOLKSWAGEN, AUDI, PORSCHE, SEAT, SKODA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, PEUGEOT
MERCEDES, SMART
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
117.450.758
117.408.040
116.241.242
113.888.154
113.835.049
111.491.798
111.250.131
110.239.817
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109.099.386
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105.764.042
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104.242.885
2.223.900
2.578.972
2.987.370
2.172.022
1.092.655
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3.035.348
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2.469.215
1.756.069
3.206.080
2.537.710
672.432
-445.734
906.077
2.109.055
2.415.943
2.984.444
2.069.031
920.673
1.701.178
2.572.262
1.926.265
2.117.540
818.762
2.978.304
2.485.595
414.949
-1.112.436
429.379
2.109.460
2.430.331
3.161.692
2.072.197
1.167.044
1.703.829
2.700.531
1.926.938
2.128.383
911.269
2.983.721
2.487.903
415.015
-1.107.316
430.788
1.336.572
1.330.620
2.152.334
1.462.513
679.097
1.175.363
1.759.849
1.335.854
1.477.330
397.155
2.064.868
1.700.055
272.739
-983.250
225.176
4.557.741
18.346.684
43.916.480
18.853.299
28.526.298
11.463.702
18.250.597
10.825.748
18.672.967
24.299.391
20.802.104
9.287.297
26.048.242
12.409.663
16.088.251
5.740.544
17.867.081
54.521.235
9.104.143
16.398.347
6.130.578
4.763.450
5.185.949
6.857.581
6.600.156
8.977.105
7.925.781
10.418.009
3.300.505
6.320.952
-1.182.803
479.603
-10.604.755
9.749.156
12.127.951
5.333.124
13.487.147
5.639.799
11.815.386
17.699.235
11.824.999
1.361.516
15.630.233
9.109.158
9.767.299
AUTOSERENISSIMA SRL
BISSON AUTO SPA
AUTOIMPORT SPA
AUTOVEGA SRL
COMER SUD SPA
AMBROSTORE SPA
ROSSOCORSA SRL
FIOLETTI SPA
AUTOCLUB SRL
AUTOZATTI SRL
CECCATO MOTORS SRL
GMG SPA
AUTOCENTRO BAISTROCCHI SPA
L'AUTOMOBILE SRL
NOVELLI 1934 SPA
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
1,8%
2,1%
2,6%
1,8%
0,8%
1,5%
2,3%
1,7%
1,9%
0,8%
2,8%
2,3%
0,4%
-1,1%
0,4%
1,9%
2,2%
2,6%
1,9%
1,0%
1,9%
2,7%
2,1%
2,2%
1,6%
3,0%
2,4%
0,6%
-0,4%
0,9%
1,8%
2,1%
2,7%
1,8%
1,0%
1,5%
2,4%
1,7%
1,9%
0,8%
2,8%
2,3%
0,4%
-1,0%
0,4%
1,1%
1,1%
1,9%
1,3%
0,6%
1,1%
1,6%
1,2%
1,3%
0,4%
1,9%
1,6%
0,3%
-0,9%
0,2%
48,8%
14,1%
6,8%
11,5%
3,8%
18,7%
16,6%
21,0%
13,2%
7,2%
15,4%
27,3%
2,6%
-3,6%
5,6%
23,3%
7,4%
3,9%
16,1%
4,1%
19,2%
36,9%
25,8%
21,5%
6,0%
23,0%
21,4%
2,6%
-29,8%
3,6%
-1,0%
0,4%
-9,1%
8,6%
10,7%
4,8%
12,1%
5,1%
10,8%
16,2%
11,1%
1,3%
14,8%
8,6%
9,4%
25,8
6,4
2,6
6,0
4,0
9,7
6,1
10,2
5,9
4,5
5,1
11,4
4,1
8,5
6,5
2,3
1,5
3,7
2,3
4,6
2,8
3,4
3,3
2,7
5,3
4,1
2,3
2,4
4,1
2,9
1.486.718
752.616
558.852
780.056
673.580
1.359.656
1.854.169
1.670.300
2.195.720
796.346
1.594.764
1.129.880
944.322
2.111.694
847.503
AUTOSERENISSIMA SRL
BISSON AUTO SPA
AUTOIMPORT SPA
AUTOVEGA SRL
COMER SUD SPA
AMBROSTORE SPA
ROSSOCORSA SRL
FIOLETTI SPA
AUTOCLUB SRL
AUTOZATTI SRL
CECCATO MOTORS SRL
GMG SPA
AUTOCENTRO BAISTROCCHI SPA
L'AUTOMOBILE SRL
NOVELLI 1934 SPA
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com56
117.450.758
117.408.040
116.241.242
113.888.154
113.835.049
111.491.798
111.250.131
110.239.817
109.786.001
109.099.386
106.849.190
106.208.673
105.764.042
105.584.696
104.242.885
1. Classifica per dimensione
Classifica delle prime 100 concessionarie italiane in ragione dell’ammontare dei “Ricavi
della gestione caratteristica” rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
BOSSONI AUTOMOBILI SPA
IDEA DUE SPA
AUTOPIU' SPA
AUDI ZENTRUM ALESSANDRIA
DI VIESTO SPA
L'AUTO SPA
AUTOINDUSTRIALE SRL
LOMBARDA MOTORI SPA
ORIENTE SPA
UNICAR SPA
NUOVA SICILAUTO SRL
SCOTTI SPA
VANTI GROUP SPA
ERREBI SPA
GRUPPOVIS SPA
LOMBARDIA
PIEMONTE
FRIULI VENEZIA GIULIA
PIEMONTE
PIEMONTE
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO ADIGE
LOMBARDIA
ABRUZZO
PIEMONTE
SICILIA
TOSCANA
EMILIA ROMAGNA
PIEMONTE
LOMBARDIA
CREMONA
NOVARA
PORDENONE
TORINO
TORINO
COMO
BOLZANO
MILANO
TERAMO
CUNEO
PALERMO
FIRENZE
BOLOGNA
ASTI
VARESE
120
94
104
94
141
116
224
79
66
126
43
117
124
80
97
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA
VOLKSWAGEN, AUDI
FORD, MAZDA, LAND ROVER, JAGUAR, HYUNDAI
AUDI
VOLKSWAGEN, SEAT, SKODA
VOLKSWAGEN, AUDI
MERCEDES, SMART
VOLKSWAGEN, SEAT
RENAULT, DACIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN
FORD, MAZDA, HYUNDAI, JAGUAR, LAND ROVER
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, KIA, FORD
BMW, MINI, MASERATI
RENAULT, NISSAN, DACIA, MITSUBISHI
FORD, MAZDA
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
103.964.973
102.541.406
101.953.650
101.684.050
101.479.149
101.025.945
100.532.534
99.561.499
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97.359.840
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93.962.319
93.646.052
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1.881.123
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1.090.079
1.518.957
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1.217.270
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1.756.558
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1.200.338
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13.320
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230.310
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9.825.266
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9.879.715
9.146.958
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7.642.589
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3.004.720
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8.910.905
20.775.608
3.920.143
6.820.546
7.701.190
BOSSONI AUTOMOBILI SPA
IDEA DUE SPA
AUTOPIU' SPA
AUDI ZENTRUM ALESSANDRIA
DI VIESTO SPA
L'AUTO SPA
AUTOINDUSTRIALE SRL
LOMBARDA MOTORI SPA
ORIENTE SPA
UNICAR SPA
NUOVA SICILAUTO SRL
SCOTTI SPA
VANTI GROUP SPA
ERREBI SPA
GRUPPOVIS SPA
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
1,4%
1,7%
3,0%
1,5%
0,4%
1,3%
0,0%
0,8%
1,1%
3,0%
0,6%
0,1%
2,1%
0,8%
0,2%
1,6%
1,8%
3,3%
1,7%
0,6%
1,4%
0,7%
1,1%
1,5%
3,3%
1,3%
0,8%
2,2%
1,3%
0,6%
1,4%
1,7%
3,0%
1,5%
0,4%
1,3%
0,1%
0,8%
1,1%
3,0%
0,6%
0,4%
2,1%
0,8%
0,2%
1,0%
1,2%
2,1%
1,0%
0,3%
0,9%
0,0%
0,6%
0,7%
2,0%
0,3%
0,2%
1,4%
0,6%
0,1%
6,7%
10,0%
581,4%
12,5%
2,3%
15,8%
2,8%
9,7%
13,2%
14,6%
9,7%
2,9%
15,6%
12,7%
5,5%
10,0%
13,1%
23,3%
11,5%
3,4%
22,2%
0,2%
14,0%
18,5%
13,3%
8,5%
4,6%
14,1%
19,5%
4,3%
13,7%
9,4%
-8,5%
4,7%
19,9%
5,0%
18,5%
7,1%
8,0%
7,8%
9,2%
21,3%
4,0%
7,3%
8,2%
4,3
5,5
175,1
7,5
3,7
11,0
4,0
8,9
8,7
4,4
7,8
3,8
7,2
9,6
9,1
2,8
2,6
2,3
2,1
2,2
2,0
3,3
2,0
3,9
3,4
2,3
3,8
4,5
4,1
2,7
866.375
1.090.866
980.324
1.081.745
719.710
870.913
448.806
1.260.272
1.506.251
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2.264.182
832.088
784.764
1.174.529
965.423
BOSSONI AUTOMOBILI SPA
IDEA DUE SPA
AUTOPIU' SPA
AUDI ZENTRUM ALESSANDRIA
DI VIESTO SPA
L'AUTO SPA
AUTOINDUSTRIALE SRL
LOMBARDA MOTORI SPA
ORIENTE SPA
UNICAR SPA
NUOVA SICILAUTO SRL
SCOTTI SPA
VANTI GROUP SPA
ERREBI SPA
GRUPPOVIS SPA
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 17italiabilanci.com 57
103.964.973
102.541.406
101.953.650
101.684.050
101.479.149
101.025.945
100.532.534
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97.354.269
97.310.763
93.962.319
93.646.052
1. Classifica per dimensione
Classifica delle prime 100 concessionarie italiane in ragione dell’ammontare dei “Ricavi
della gestione caratteristica” rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
MARESCA E FIORENTINO SPA
FRANCIOSI SRL
BAIAUTO SPA
AUTOSAT SPA
VENUS SPA
AUTO BRENNER SPA
FRENTAUTO SRL
LOMBARDA MOTORI 2 SPA
PASQUARELLI AUTO
AUTOARONA SPA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
PUGLIA
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO ADIGE
ABRUZZO
LOMBARDIA
ABRUZZO
PIEMONTE
BOLOGNA
FERRARA
REGGIO EMILIA
LECCE
MILANO
BOLZANO
CHIETI
MILANO
CHIETI
NOVARA
92
87
92
80
115
110
70
55
78
96
FIAT, LANCIA
RENAULT, DACIA
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA, SEAT
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
MERCEDES, SMART
VOLKSWAGEN
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, PEUGEOT, SKODA, HYUNDAI
AUDI
MITSUBISHI, VOLKSWAGEN, SEAT, NISSAN, PEUGEOT, KIA
VOLKSWAGEN, SKODA, AUDI
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
92.828.273
92.803.508
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11.344.935
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91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
MARESCA E FIORENTINO SPA
FRANCIOSI SRL
BAIAUTO SPA
AUTOSAT SPA
VENUS SPA
AUTO BRENNER SPA
FRENTAUTO SRL
LOMBARDA MOTORI 2 SPA
PASQUARELLI AUTO
AUTOARONA SPA
0,8%
2,1%
1,5%
0,6%
0,7%
0,5%
0,9%
2,0%
2,1%
-4,5%
1,0%
2,3%
1,9%
1,4%
1,0%
0,7%
1,4%
2,3%
2,4%
-3,5%
0,8%
2,1%
1,7%
0,6%
0,7%
0,6%
1,0%
2,0%
2,1%
-4,5%
0,5%
1,5%
1,6%
0,3%
0,6%
0,4%
0,7%
1,4%
1,4%
-4,6%
8,6%
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8,4%
7,5%
5,4%
4,0%
14,0%
26,2%
6,3%
-19,3%
14,1%
24,3%
23,9%
4,6%
9,5%
5,1%
14,4%
23,5%
19,6%
-124,7%
7,6%
3,7%
16,5%
12,5%
12,5%
9,0%
5,6%
2,7%
31,6%
14,6%
8,8
10,1
4,3
5,2
5,3
5,9
9,6
11,3
2,6
5,5
4,0
2,4
2,6
3,6
4,0
1,3
3,6
2,4
3,7
2,5
1.009.003
1.066.707
997.919
1.137.219
790.885
823.548
1.292.420
1.637.783
1.150.061
931.725
MARESCA E FIORENTINO SPA
FRANCIOSI SRL
BAIAUTO SPA
AUTOSAT SPA
VENUS SPA
AUTO BRENNER SPA
FRENTAUTO SRL
LOMBARDA MOTORI 2 SPA
PASQUARELLI AUTO
AUTOARONA SPA
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com58
92.828.273
92.803.508
91.808.573
90.977.558
90.951.752
90.590.315
90.469.431
90.078.070
89.704.731
89.445.644
CONTROLLER
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2. Classifica grandi dealer - Performance economica
Classifica delle migliori 30 concessionarie italiane per “Reddito della gestione caratteristica / Fatturato”
Dealer grandi dimensioni (Fatturato > 50 M) rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
MERBAG SPA
M.CAR SRL
SPAZIO SPA
NANNI NEMBER SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
MOTOR CITY
SARCO
FRAV SRL
SAMOCAR SPA
AUTOVIP SRL
D.M.J. SRL
STERPETTI AUGUSTO & C SRL
MESSA T. SPA
DOMINA SPA
G.& G. PAGLINI SPA
LOMBARDIA
CAMPANIA
PIEMONTE
LOMBARDIA
PIEMONTE
LAZIO
LOMBARDIA
VENETO
LAZIO
PIEMONTE
PUGLIA
ABRUZZO
LOMBARDIA
MARCHE
LOMBARDIA
MILANO
CASERTA
TORINO
BRESCIA
TORINO
ROMA
BERGAMO
VICENZA
ROMA
TORINO
TARANTO
L'AQUILA
MILANO
ANCONA
VARESE
275
69
114
67
39
69
55
76
56
54
40
30
50
57
56
MERCEDES, SMART
BMW, MINI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
BMW, MINI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, HYUNDAI
TOYOTA
TOYOTA, LEXUS
AUDI, PORSCHE
FERRARI, MASERATI
RENAULT, DACIA
MERCEDES, SMART, LAND ROVER, VOLVO
VOLKSWAGEN, FIAT, LANCIA, JEEP, ALFA ROMEO, KIA
RENAULT, DACIA
AUDI
RENAULT, DACIA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
210.210.994
56.848.297
251.285.106
68.667.604
132.852.076
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62.332.441
80.884.738
50.197.416
58.473.391
57.640.821
59.764.007
145.081.895
18.422.227
4.761.840
18.674.541
3.824.895
7.490.918
3.559.101
3.445.886
3.906.552
3.058.672
4.195.629
2.221.081
2.673.828
2.613.720
2.407.201
5.073.117
18.407.579
4.624.195
18.611.934
3.808.834
7.228.132
3.403.505
3.433.320
3.822.251
2.975.346
3.808.640
2.178.608
2.479.947
2.439.424
2.341.584
4.674.156
18.516.118
4.635.486
18.659.083
3.815.219
7.241.247
3.405.843
3.435.629
3.849.644
2.976.055
3.808.844
2.178.613
2.500.417
2.443.147
2.398.920
4.647.613
13.981.277
3.265.532
13.404.841
2.722.171
4.959.347
2.259.972
2.475.631
2.783.077
1.985.500
2.643.455
1.504.204
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1.755.576
1.700.428
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18.307.162
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4.934.187
2.186.595
16.475.551
16.418.201
9.784.616
4.214.403
4.002.465
2.103.335
11.104.054
14.955.147
53.561.789
18.861.641
23.858.197
9.518.626
25.738.024
4.635.704
6.618.210
20.850.996
16.504.530
6.554.167
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6.736.841
4.677.303
9.406.349
12.036.093
15.040.619
-554.479
12.944.518
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12.573.898
298.483
-4.431.615
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-86.329
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-1.485.123
-2.734.376
-2.573.968
1.697.705
2.919.054
MERBAG SPA
M.CAR SRL
SPAZIO SPA
NANNI NEMBER SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
MOTOR CITY
SARCO
FRAV SRL
SAMOCAR SPA
AUTOVIP SRL
D.M.J. SRL
STERPETTI AUGUSTO & C SRL
MESSA T. SPA
DOMINA SPA
G.& G. PAGLINI SPA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
DEALER
8,8%
8,1%
7,4%
5,5%
5,4%
5,2%
4,9%
4,8%
4,8%
4,7%
4,3%
4,2%
4,2%
3,9%
3,2%
8,8%
8,4%
7,4%
5,6%
5,6%
5,4%
5,0%
4,9%
4,9%
5,2%
4,4%
4,6%
4,5%
4,0%
3,5%
8,8%
8,2%
7,4%
5,6%
5,5%
5,2%
4,9%
4,9%
4,8%
4,7%
4,3%
4,3%
4,2%
4,0%
3,2%
6,7%
5,7%
5,3%
4,0%
3,7%
3,4%
3,6%
3,5%
3,2%
3,3%
3,0%
3,0%
3,0%
2,8%
2,3%
26,9%
26,0%
50,7%
58,6%
19,6%
72,1%
157,6%
23,7%
18,6%
42,9%
52,7%
66,8%
124,3%
21,7%
33,9%
26,1%
17,3%
56,2%
28,6%
19,3%
48,8%
37,4%
13,3%
12,0%
40,3%
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26,5%
37,5%
18,1%
27,5%
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-1,0%
5,2%
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0,5%
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4,0%
-3,0%
-4,7%
-4,5%
2,8%
2,0%
3,1
3,1
6,8
10,5
3,5
13,3
31,8
4,8
3,8
8,3
11,9
14,6
27,4
5,4
9,7
2,3
4,4
1,8
3,3
2,9
1,9
1,2
2,7
3,0
4,7
2,5
3,8
3,8
2,1
2,7
764.404
823.888
2.204.255
1.024.890
3.406.463
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1.038.818
1.113.079
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1.254.935
1.949.113
1.152.816
1.048.491
2.590.748
MERBAG SPA
M.CAR SRL
SPAZIO SPA
NANNI NEMBER SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
MOTOR CITY
SARCO
FRAV SRL
SAMOCAR SPA
AUTOVIP SRL
D.M.J. SRL
STERPETTI AUGUSTO & C SRL
MESSA T. SPA
DOMINA SPA
G.& G. PAGLINI SPA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com60
8,8%
8,1%
7,4%
5,5%
5,4%
5,2%
4,9%
4,8%
4,8%
4,7%
4,3%
4,2%
4,2%
3,9%
3,2%
2. Classifica grandi dealer - Performance economica
Classifica delle migliori 30 concessionarie italiane per “Reddito della gestione caratteristica / Fatturato”
Dealer grandi dimensioni (Fatturato > 50 M) rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
WENDECAR SRL
INECO AUTO SPA
IDEA UNO SRL
VICENTINI SPA
INTERAUTO SPA
STRACCIARI SPA
NORDAUTO
UNICAR SPA
AUTO UNO SRL
AUTOPIU' SPA
AUTOTORINO SPA
NEW WHEELS SPA
AUGUSTO GABELLINI SRL
CECCATO MOTORS SRL
LOCAUTO DUE SRL
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO ADIGE
PIEMONTE
VENETO
LOMBARDIA
EMILIA ROMAGNA
VENETO
PIEMONTE
CAMPANIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
LOMBARDIA
VENETO
MARCHE
VENETO
PIEMONTE
VARESE
BOLZANO
TORINO
VERONA
MILANO
BOLOGNA
TREVISO
CUNEO
NAPOLI
PORDENONE
SONDRIO
VERONA
PESARO URBINO
PADOVA
TORINO
53
33
240
187
58
71
86
126
53
104
774
38
102
67
60
AUDI
FERRARI, MASERATI
MERCEDES, SMART
VOLKSWAGEN, AUDI, PORSCHE
FORD
FORD
KIA, TOYOTA, LEXUS
FORD, MAZDA, HYUNDAI, JAGUAR, LAND ROVER
PEUGEOT
FORD, MAZDA, LAND ROVER, JAGUAR, HYUNDAI
BMW, MINI, HYUNDAI, TOYOTA, LEXUS, MERCEDES, SMART, JEEP, SUBARU, MITSUBISHI, KIA, FIAT, ALFA ROMEO, LANCIA
FORD
VOLKSWAGEN, AUDI, PORSCHE, SKODA
BMW, MINI
PEUGEOT, VOLVO
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
76.118.339
69.858.012
243.500.627
250.805.599
63.233.658
138.413.605
80.870.052
98.628.931
62.577.448
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2.183.687
7.985.078
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2.083.699
4.261.961
2.516.260
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1.945.311
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2.421.182
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2.409.648
2.938.123
1.849.139
3.010.779
22.792.666
1.654.053
1.918.234
2.978.304
1.878.898
2.421.351
2.388.569
7.608.915
7.665.064
1.932.184
4.158.129
2.409.822
2.942.137
1.854.875
3.017.742
22.812.234
1.653.498
1.936.762
2.983.721
1.881.139
1.768.722
1.731.100
5.315.687
5.104.594
1.383.906
2.987.805
1.711.006
1.953.774
1.293.048
2.161.892
17.246.344
1.279.146
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2.064.868
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11.517.871
-124.318
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54.344.397
5.242.071
16.236.344
2.701.648
22.387.117
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582.414
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7.629.223
11.849.138
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2.502.227
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2.699.506
14.661.158
8.179.970
9.291.314
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8.977.105
3.485.108
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2.739.844
-79.537
2.142
7.725.959
-738.110
-8.708.900
71.361.120
1.511.919
11.438.442
11.824.999
2.812.826
WENDECAR SRL
INECO AUTO SPA
IDEA UNO SRL
VICENTINI SPA
INTERAUTO SPA
STRACCIARI SPA
NORDAUTO
UNICAR SPA
AUTO UNO SRL
AUTOPIU' SPA
AUTOTORINO SPA
NEW WHEELS SPA
AUGUSTO GABELLINI SRL
CECCATO MOTORS SRL
LOCAUTO DUE SRL
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
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27
28
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30
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTADEALERPOS.
3,2%
3,1%
3,1%
3,1%
3,0%
3,0%
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3,0%
3,0%
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2,8%
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3,5
2,0
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2.116.909
1.014.586
1.341.206
1.090.235
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1.180.707
980.324
1.034.726
1.539.468
673.733
1.594.764
1.154.774
WENDECAR SRL
INECO AUTO SPA
IDEA UNO SRL
VICENTINI SPA
INTERAUTO SPA
STRACCIARI SPA
NORDAUTO
UNICAR SPA
AUTO UNO SRL
AUTOPIU' SPA
AUTOTORINO SPA
NEW WHEELS SPA
AUGUSTO GABELLINI SRL
CECCATO MOTORS SRL
LOCAUTO DUE SRL
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 17italiabilanci.com 61
3,2%
3,1%
3,1%
3,1%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
2,8%
2,8%
2,8%
2,8%
2,7%
3. Classifica medi dealer - Performance economica
Classifica delle migliori 30 concessionarie italiane per “Reddito della gestione caratteristica / Fatturato”
Dealer medie dimensioni (20 M < Fatturato < 50 M) rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
SPAZIO 4
AUTOSANTORO POINT SRL
SPAZIO 5 SRL
AZZURRA SPA
INTERNATIONAL AUTO SRL
RADICCI AUTOMOBILI SRL
PARADISO SRL
SPAZIO TRE SRL
TECHNO MOTORI SRL
F.A.T.A. SRL
PELLONI AUTO
A.F. MOTORS
SELEZIONE AUTO SPA
A & C MOTORS SRL
PEZZUTO GROUP SRL
PIEMONTE
CAMPANIA
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PUGLIA
CALABRIA
PIEMONTE
LOMBARDIA
CALABRIA
EMILIA ROMAGNA
SARDEGNA
CAMPANIA
CAMPANIA
PUGLIA
TORINO
SALERNO
TORINO
CUNEO
CUNEO
BARI
CATANZARO
TORINO
COMO
REGGIO CALABRIA
MODENA
CAGLIARI
NAPOLI
NAPOLI
LECCE
18
14
9
43
52
21
40
11
11
38
46
23
22
48
41
TOYOTA, LEXUS
HYUNDAI
OPEL
FORD
CITROEN
FERRARI, MASERATI
MERCEDES, SMART, BMW, ALFA ROMEO, JEEP
PEUGEOT, HYUNDAI
PORSCHE
AUDI
NISSAN
HYUNDAI, JEEP, SSANGYONG, MITSUBISHI
MERCEDES
VOLKSWAGEN, AUDI
AUDI, VOLKSWAGEN, SKODA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
35.715.971
22.452.119
25.504.228
41.841.010
35.273.556
37.003.025
43.873.409
41.430.125
34.252.164
28.215.315
28.719.804
22.555.717
35.839.993
47.399.137
44.611.284
3.278.527
1.652.082
1.565.488
2.458.789
1.958.130
2.066.378
2.470.572
2.215.468
1.693.201
1.348.748
1.298.555
1.164.334
1.558.693
2.017.462
1.839.516
3.243.514
1.629.422
1.533.091
2.455.194
1.955.918
2.050.109
2.381.036
2.193.750
1.647.804
1.294.901
1.258.539
984.346
1.542.381
1.959.102
1.798.503
3.243.619
1.650.299
1.533.172
2.465.146
2.023.027
2.051.449
2.234.791
2.695.645
1.649.138
1.332.650
1.261.171
985.344
1.542.389
1.959.116
1.802.494
2.321.137
1.171.509
1.098.111
1.777.169
1.472.779
1.461.210
1.798.044
2.077.315
1.176.074
974.620
1.067.979
618.087
1.083.575
1.375.781
1.289.021
4.958.282
3.519.894
3.988.337
7.533.385
4.367.977
8.054.104
8.810.965
7.526.027
10.029.327
7.537.082
15.053.579
3.366.329
4.952.421
5.104.299
5.863.371
3.410.110
2.880.918
1.828.345
8.217.470
14.133.681
4.983.993
5.685.159
5.590.573
3.772.229
10.892.369
7.603.877
2.913.170
2.133.491
3.015.414
5.286.129
1.548.172
638.976
2.159.992
-684.085
-9.765.704
3.070.111
3.125.806
1.935.454
6.257.098
-3.355.287
7.449.702
453.159
2.818.930
2.088.885
577.242
SPAZIO 4
AUTOSANTORO POINT SRL
SPAZIO 5 SRL
AZZURRA SPA
INTERNATIONAL AUTO SRL
RADICCI AUTOMOBILI SRL
PARADISO SRL
SPAZIO TRE SRL
TECHNO MOTORI SRL
F.A.T.A. SRL
PELLONI AUTO
A.F. MOTORS
SELEZIONE AUTO SPA
A & C MOTORS SRL
PEZZUTO GROUP SRL
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
9,1%
7,3%
6,0%
5,9%
5,5%
5,5%
5,4%
5,3%
4,8%
4,6%
4,4%
4,4%
4,3%
4,1%
4,0%
9,2%
7,4%
6,1%
5,9%
5,6%
5,6%
5,6%
5,3%
4,9%
4,8%
4,5%
5,2%
4,3%
4,3%
4,1%
9,1%
7,4%
6,0%
5,9%
5,7%
5,5%
5,1%
6,5%
4,8%
4,7%
4,4%
4,4%
4,3%
4,1%
4,0%
6,5%
5,2%
4,3%
4,2%
4,2%
3,9%
4,1%
5,0%
3,4%
3,5%
3,7%
2,7%
3,0%
2,9%
2,9%
66,1%
46,9%
39,3%
32,6%
44,8%
25,7%
28,0%
29,4%
16,9%
17,9%
8,6%
34,6%
31,5%
39,5%
31,4%
68,1%
40,7%
60,1%
21,6%
10,4%
29,3%
31,6%
37,2%
31,2%
8,9%
14,0%
21,2%
50,8%
45,6%
24,4%
4,3%
2,8%
8,5%
-1,6%
-27,7%
8,3%
7,1%
4,7%
18,3%
-11,9%
25,9%
2,0%
7,9%
4,4%
1,3%
7,2
6,4
6,4
5,6
8,1
4,6
5,0
5,5
3,4
3,7
1,9
6,7
7,2
9,3
7,6
2,7
2,0
2,1
4,1
4,1
3,1
4,1
3,5
3,5
1,5
6,1
4,0
2,0
1,7
2,0
1.984.221
1.603.723
2.833.803
973.047
678.338
1.762.049
1.096.835
3.766.375
3.113.833
742.508
624.344
980.683
1.629.091
987.482
1.088.080
SPAZIO 4
AUTOSANTORO POINT SRL
SPAZIO 5 SRL
AZZURRA SPA
INTERNATIONAL AUTO SRL
RADICCI AUTOMOBILI SRL
PARADISO SRL
SPAZIO TRE SRL
TECHNO MOTORI SRL
F.A.T.A. SRL
PELLONI AUTO
A.F. MOTORS
SELEZIONE AUTO SPA
A & C MOTORS SRL
PEZZUTO GROUP SRL
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com62
9,1%
7,3%
6,0%
5,9%
5,5%
5,5%
5,4%
5,3%
4,8%
4,6%
4,4%
4,4%
4,3%
4,1%
4,0%
3. Classifica medi dealer - Performance economica
Classifica delle migliori 30 concessionarie italiane per “Reddito della gestione caratteristica / Fatturato”
Dealer medie dimensioni (20 M < Fatturato < 50 M) rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
SPORTAUTO SRL
BUSCA AUTO SRL
DIBIDUE SRL
BIAUTO CLUB SRL
VR FUORISTRADA
AUTOCENTRO OLGIATA SRL
EUROMOTOR AUTOMOBILI
BACCANELLI SPA
FUJI AUTO
FORZA SPA
MANZOTTI SRL
MULTICAR SPA GRUPPO AMARU
AUDIELLO & VARALLO
AUTONOVARA SRL
BIRINDELLI & CO SRL
PUGLIA
LAZIO
VENETO
PIEMONTE
PUGLIA
LAZIO
PUGLIA
LOMBARDIA
PIEMONTE
PIEMONTE
VENETO
SICILIA
PIEMONTE
LOMBARDIA
TOSCANA
LECCE
FROSINONE
PADOVA
TORINO
BARI
ROMA
BARI
BERGAMO
CUNEO
TORINO
BELLUNO
RAGUSA
TORINO
MILANO
PRATO
22
29
12
8
22
17
40
19
28
7
52
38
19
16
18
PEUGEOT
RENAULT, DACIA
KIA
JAGUAR, LAND ROVER
LAND ROVER, JAGUAR
FIAT, LANCIA
KIA
ALFA ROMEO
TOYOTA
MASERATI
CITROEN, SUZUKI
RENAULT, DACIA
TOYOTA, MAZDA
LAND ROVER
VOLKSWAGEN
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
24.897.906
39.182.650
20.301.582
45.894.882
27.571.763
31.364.451
26.287.452
39.414.994
33.121.237
24.516.982
49.236.597
27.429.160
28.444.743
21.124.170
20.958.665
1.019.198
1.642.383
791.645
1.856.170
1.031.465
1.298.233
1.007.209
1.502.292
1.176.378
931.796
1.801.751
1.028.869
1.007.586
690.976
705.230
998.641
1.570.490
772.258
1.729.788
1.020.674
1.144.087
957.859
1.435.907
1.148.420
823.217
1.652.330
912.833
934.795
690.976
683.301
1.019.853
1.606.258
778.336
1.729.803
1.021.449
1.144.333
1.089.594
1.443.098
1.203.825
823.298
1.657.249
913.303
934.855
697.133
683.380
700.475
1.135.121
555.449
1.194.475
773.490
1.043.444
777.876
1.040.804
872.794
408.942
1.192.558
653.151
655.662
470.854
482.903
9.394.469
-462.294
2.267.296
7.703.585
4.568.558
-150.837
3.161.488
4.824.046
2.071.075
2.452.256
6.340.858
5.021.644
2.048.535
2.784.516
1.982.720
6.570.644
3.126.508
2.242.196
4.105.681
3.321.440
3.098.472
4.877.532
4.829.459
3.372.378
2.400.902
4.370.701
1.575.764
2.090.804
3.357.157
1.340.255
2.823.825
-3.588.802
25.100
3.597.904
1.247.118
-3.249.309
-1.716.044
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-1.301.303
51.354
1.970.157
3.445.880
-42.269
-572.641
642.465
SPORTAUTO SRL
BUSCA AUTO SRL
DIBIDUE SRL
BIAUTO CLUB SRL
VR FUORISTRADA
AUTOCENTRO OLGIATA SRL
EUROMOTOR AUTOMOBILI
BACCANELLI SPA
FUJI AUTO
FORZA SPA
MANZOTTI SRL
MULTICAR SPA GRUPPO AMARU
AUDIELLO & VARALLO
AUTONOVARA SRL
BIRINDELLI & CO SRL
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTADEALERPOS.
4,0%
4,0%
3,8%
3,8%
3,7%
3,6%
3,6%
3,6%
3,5%
3,4%
3,4%
3,3%
3,3%
3,3%
3,3%
4,1%
4,2%
3,9%
4,0%
3,7%
4,1%
3,8%
3,8%
3,6%
3,8%
3,7%
3,8%
3,5%
3,3%
3,4%
4,1%
4,1%
3,8%
3,8%
3,7%
3,6%
4,1%
3,7%
3,6%
3,4%
3,4%
3,3%
3,3%
3,3%
3,3%
2,8%
2,9%
2,7%
2,6%
2,8%
3,3%
3,0%
2,6%
2,6%
1,7%
2,4%
2,4%
2,3%
2,2%
2,3%
10,8%
-355,3%
34,9%
24,1%
22,6%
-860,7%
31,9%
31,1%
56,8%
38,0%
28,4%
20,5%
49,2%
24,8%
35,6%
10,7%
36,3%
24,8%
29,1%
23,3%
33,7%
15,9%
21,6%
25,9%
17,0%
27,3%
41,4%
31,4%
14,0%
36,0%
11,3%
-9,2%
0,1%
7,8%
4,5%
-10,4%
-6,5%
0,0%
-3,9%
0,2%
4,0%
12,6%
-0,1%
-2,7%
3,1%
2,7
-84,8
9,0
6,0
6,0
-207,9
8,3
8,2
16,0
10,0
7,8
5,5
13,9
7,6
10,6
3,5
3,7
3,1
3,8
4,6
2,9
2,5
3,0
1,8
2,4
4,5
4,5
2,0
1,9
1,9
1.131.723
1.351.126
1.691.799
5.736.860
1.253.262
1.844.968
657.186
2.074.473
1.182.901
3.502.426
946.858
721.820
1.497.092
1.320.261
1.164.370
SPORTAUTO SRL
BUSCA AUTO SRL
DIBIDUE SRL
BIAUTO CLUB SRL
VR FUORISTRADA
AUTOCENTRO OLGIATA SRL
EUROMOTOR AUTOMOBILI
BACCANELLI SPA
FUJI AUTO
FORZA SPA
MANZOTTI SRL
MULTICAR SPA GRUPPO AMARU
AUDIELLO & VARALLO
AUTONOVARA SRL
BIRINDELLI & CO SRL
16
17
18
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20
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22
23
24
25
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28
29
30
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 63
4,0%
4,0%
3,8%
3,8%
3,7%
3,6%
3,6%
3,6%
3,5%
3,4%
3,4%
3,3%
3,3%
3,3%
3,3%
4. Classifica piccoli dealer - Performance economica
Classifica delle migliori 30 concessionarie italiane per “Reddito della gestione caratteristica / Fatturato”
Dealer piccole dimensioni (10 M < Fatturato < 20 M) rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
CARBONE MOTORS SRL
MERONI LUIGI SRL
SEVEN CAR SRL
O.V.M. SRL
DELCAR
CIMINI SRL
CAPPELLO GIOVANNI & FIGLI SRL
LATTUGA GIULIO SRL
AUTOROTA SRL
PUNTO AUTO SRL
SARA 3 SRL
PADANAUTO 2 S.R.L.
QUEEN CAR SRL
FALCAR SPA
TRENDAUTO SRL
CAMPANIA
LOMBARDIA
VENETO
LAZIO
LOMBARDIA
MARCHE
SICILIA
EMILIA ROMAGNA
LOMBARDIA
MARCHE
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA
PIEMONTE
BASILICATA
UMBRIA
BENEVENTO
MILANO
VERONA
VITERBO
VARESE
MACERATA
RAGUSA
RAVENNA
BERGAMO
ANCONA
BENEVENTO
FERRARA
TORINO
POTENZA
PERUGIA
3
19
11
16
14
5
35
17
10
29
11
10
21
13
15
ALFA ROMEO, JEEP
CITROEN
KIA
PEUGEOT
PORSCHE
NISSAN
PEUGEOT, CITROEN
PEUGEOT
SUZUKI, SUBARU
OPEL
FIAT, LANCIA
HYUNDAI
SSANGYONG, MITSUBISHI
MERCEDES, SMART, LAND ROVER
HYUNDAI, SEAT
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
10.220.267
13.422.599
14.930.536
12.099.860
19.223.450
11.216.496
16.442.985
11.352.629
11.392.715
18.616.748
16.261.054
10.045.771
10.481.375
13.261.321
17.333.760
591.391
708.097
715.506
586.356
908.091
520.077
830.447
468.466
461.639
743.499
639.971
379.130
400.274
528.175
659.123
532.442
683.885
711.600
568.928
880.663
491.517
709.226
465.680
458.319
743.406
634.022
379.120
388.588
488.850
638.408
534.458
693.608
711.718
541.522
880.709
491.828
709.458
467.606
463.074
744.386
634.022
379.598
388.589
498.665
638.589
364.650
495.391
506.347
367.084
635.235
343.361
506.138
308.162
334.806
525.809
445.332
270.069
255.807
356.050
460.052
1.005.283
-685.308
525.444
1.437.317
2.565.830
1.496.204
3.572.756
1.134.663
31.975
1.100.325
597.774
245.586
1.621.091
2.118.911
736.048
1.927.426
2.084.280
1.111.373
1.948.165
2.090.088
1.435.342
1.266.106
2.195.453
1.561.614
3.078.388
776.568
605.956
1.174.557
3.741.538
1.216.735
-922.143
-2.769.588
-585.929
-510.848
475.742
60.862
2.306.650
-1.060.790
-1.529.639
-1.978.063
-178.794
-360.370
446.534
-1.622.627
-480.687
CARBONE MOTORS SRL
MERONI LUIGI SRL
SEVEN CAR SRL
O.V.M. SRL
DELCAR
CIMINI SRL
CAPPELLO GIOVANNI & FIGLI SRL
LATTUGA GIULIO SRL
AUTOROTA SRL
PUNTO AUTO SRL
SARA 3 SRL
PADANAUTO 2 S.R.L.
QUEEN CAR SRL
FALCAR SPA
TRENDAUTO SRL
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
5,2%
5,1%
4,8%
4,7%
4,6%
4,4%
4,3%
4,1%
4,0%
4,0%
3,9%
3,8%
3,7%
3,7%
3,7%
5,8%
5,3%
4,8%
4,8%
4,7%
4,6%
5,1%
4,1%
4,1%
4,0%
3,9%
3,8%
3,8%
4,0%
3,8%
5,2%
5,2%
4,8%
4,5%
4,6%
4,4%
4,3%
4,1%
4,1%
4,0%
3,9%
3,8%
3,7%
3,8%
3,7%
3,6%
3,7%
3,4%
3,0%
3,3%
3,1%
3,1%
2,7%
2,9%
2,8%
2,7%
2,7%
2,4%
2,7%
2,7%
58,8%
-103,3%
136,2%
40,8%
35,4%
34,8%
23,2%
41,3%
1443,7%
67,6%
107,1%
154,4%
24,7%
24,9%
89,5%
18,9%
23,8%
45,6%
18,8%
30,4%
23,9%
40,0%
14,0%
21,4%
17,1%
57,3%
44,6%
21,8%
9,5%
37,8%
-9,0%
-20,6%
-3,9%
-4,2%
2,5%
0,5%
14,0%
-9,3%
-13,4%
-10,6%
-1,1%
-3,6%
4,3%
-12,2%
-2,8%
10,2
-19,6
28,4
8,4
7,5
7,5
4,6
10,0
356,3
16,9
27,2
40,9
6,5
6,3
23,5
6,5
4,2
2,8
3,6
1,0
5,0
5,3
3,5
1,9
2,0
3,1
3,0
6,3
3,1
3,5
3.406.756
706.453
1.357.321
756.241
1.373.104
2.243.299
469.800
667.802
1.139.272
641.957
1.478.278
1.004.577
499.113
1.020.102
1.155.584
CARBONE MOTORS SRL
MERONI LUIGI SRL
SEVEN CAR SRL
O.V.M. SRL
DELCAR
CIMINI SRL
CAPPELLO GIOVANNI & FIGLI SRL
LATTUGA GIULIO SRL
AUTOROTA SRL
PUNTO AUTO SRL
SARA 3 SRL
PADANAUTO 2 S.R.L.
QUEEN CAR SRL
FALCAR SPA
TRENDAUTO SRL
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com64
5,2%
5,1%
4,8%
4,7%
4,6%
4,4%
4,3%
4,1%
4,0%
4,0%
3,9%
3,8%
3,7%
3,7%
3,7%
4. Classifica piccoli dealer - Performance economica
Classifica delle migliori 30 concessionarie italiane per “Reddito della gestione caratteristica / Fatturato”
Dealer piccole dimensioni (10 M < Fatturato < 20 M) rilevato dal bilancio ufficiale chiuso al 31 dicembre 2017
MARIO SERUIS AUTOMOBILI SRL
THEOREMA SPA
BROKAR SRL
AUTO STORE ROMA SRL
CESATI TINO SPA
F.LLI TARTARELLI SRL
MARCAR SRL
CAMPARO SRL
LEONI ALDO SRL
MEREU AUTO SPA
AUTO BERTON SRL
DAMILANO EXPERIENCE CAR SRL
CATTE AG SRL
AUTOFORMULA SRL
TEAM MOTORS SRL
SARDEGNA
PIEMONTE
SICILIA
LAZIO
LOMBARDIA
PUGLIA
EMILIA ROMAGNA
PIEMONTE
SARDEGNA
SARDEGNA
VENETO
PIEMONTE
SARDEGNA
LOMBARDIA
SICILIA
CAGLIARI
TORINO
CATANIA
ROMA
MILANO
BARI
RIMINI
ALESSANDRIA
ORISTANO
NUORO
VICENZA
CUNEO
CAGLIARI
MILANO
MESSINA
31
11
10
11
17
16
14
17
14
43
9
15
9
15
11
PEUGEOT
CITROEN
JAGUAR, LAND ROVER
ALFA ROMEO, JEEP
SUZUKI
PEUGEOT
OPEL
KIA, SUZUKI, SSANGYONG, MITSUBISHI
RENAULT, DACIA
NISSAN, KIA
SUZUKI
JAGUAR, LAND ROVER
AUDI
SUZUKI, NISSAN
NISSAN, VOLVO
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
15.514.550
18.256.626
11.866.598
14.702.148
12.193.013
13.410.179
16.616.845
15.644.781
11.217.874
19.059.320
10.788.600
18.883.740
14.871.566
17.481.191
10.763.439
615.544
755.576
456.046
554.167
446.107
449.146
547.640
491.277
414.512
594.742
385.947
594.945
501.865
531.550
357.863
570.500
653.594
413.232
507.553
418.114
429.474
530.326
491.270
343.493
577.298
325.284
569.293
447.031
519.021
317.217
571.382
678.313
414.737
507.558
418.137
434.849
533.035
491.298
343.840
577.383
325.640
573.361
447.409
523.683
317.221
516.930
434.730
280.407
355.387
275.413
304.138
388.898
356.752
234.740
416.659
221.759
403.240
322.292
366.832
224.300
2.838.228
2.364.610
325.253
843.724
2.112.239
858.047
1.987.500
1.151.245
4.013.634
1.779.629
1.502.402
2.016.426
3.382.952
8.312.967
2.256.118
2.223.288
1.406.322
568.665
1.118.690
1.050.177
1.670.287
8.412.967
1.729.595
2.926.855
1.743.592
456.467
2.395.756
985.703
9.569.268
872.479
614.940
958.288
-243.412
-274.966
1.062.062
-812.240
-6.425.467
-578.350
1.086.779
36.037
1.045.935
-379.330
2.397.249
-1.256.301
1.383.639
MARIO SERUIS AUTOMOBILI SRL
THEOREMA SPA
BROKAR SRL
AUTO STORE ROMA SRL
CESATI TINO SPA
F.LLI TARTARELLI SRL
MARCAR SRL
CAMPARO SRL
LEONI ALDO SRL
MEREU AUTO SPA
AUTO BERTON SRL
DAMILANO EXPERIENCE CAR SRL
CATTE AG SRL
AUTOFORMULA SRL
TEAM MOTORS SRL
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTADEALERPOS.
3,7%
3,6%
3,5%
3,5%
3,4%
3,2%
3,2%
3,1%
3,1%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
2,9%
4,0%
4,1%
3,8%
3,8%
3,7%
3,3%
3,3%
3,1%
3,7%
3,1%
3,6%
3,2%
3,4%
3,0%
3,3%
3,7%
3,7%
3,5%
3,5%
3,4%
3,2%
3,2%
3,1%
3,1%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
2,9%
3,3%
2,4%
2,4%
2,4%
2,3%
2,3%
2,3%
2,3%
2,1%
2,2%
2,1%
2,1%
2,2%
2,1%
2,1%
21,7%
32,0%
140,2%
65,7%
21,1%
52,3%
27,6%
42,7%
10,3%
33,4%
25,7%
29,5%
14,8%
6,4%
15,9%
23,3%
30,9%
49,3%
31,8%
26,2%
18,2%
4,6%
20,6%
8,0%
23,9%
48,6%
16,8%
32,7%
3,8%
25,7%
4,0%
5,2%
-2,1%
-1,9%
8,7%
-6,1%
-38,7%
-3,7%
9,7%
0,2%
9,7%
-2,0%
16,1%
-7,2%
12,9%
5,5
7,7
36,5
17,4
5,8
15,6
8,4
13,6
2,8
10,7
7,2
9,4
4,4
2,1
4,8
4,6
4,8
3,1
2,6
0,8
3,0
3,6
2,8
5,0
3,6
3,2
3,8
2,7
3,3
3,5
500.469
1.659.693
1.186.660
1.336.559
717.236
838.136
1.186.918
920.281
801.277
443.240
1.198.733
1.258.916
1.652.396
1.165.413
978.494
MARIO SERUIS AUTOMOBILI SRL
THEOREMA SPA
BROKAR SRL
AUTO STORE ROMA SRL
CESATI TINO SPA
F.LLI TARTARELLI SRL
MARCAR SRL
CAMPARO SRL
LEONI ALDO SRL
MEREU AUTO SPA
AUTO BERTON SRL
DAMILANO EXPERIENCE CAR SRL
CATTE AG SRL
AUTOFORMULA SRL
TEAM MOTORS SRL
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 65
3,7%
3,6%
3,5%
3,5%
3,4%
3,2%
3,2%
3,1%
3,1%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
3,0%
2,9%
5. Classifica performance economica
Classifica dei Top Dealer in base al Reddito della Gestione Caratteristica
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
AUTOTORINO SPA
SPAZIO SPA
MERBAG SPA
VICENTINI SPA
IDEA UNO SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
AUTOSTAR SPA
CECCATO AUTOMOBILI SPA
CARPOINT SPA
FASSINA SPA
NUOVACOMAUTO SPA
G.& G. PAGLINI SPA
M.CAR SRL
BONALDI MOTORI SPA
LOMBARDIA
PIEMONTE
LOMBARDIA
VENETO
PIEMONTE
PIEMONTE
LOMBARDIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
VENETO
LAZIO
LOMBARDIA
TOSCANA
LOMBARDIA
CAMPANIA
LOMBARDIA
SONDRIO
TORINO
MILANO
VERONA
TORINO
TORINO
BRESCIA
UDINE
VICENZA
ROMA
MILANO
PISTOIA
VARESE
CASERTA
BERGAMO
774
114
275
187
240
39
333
267
223
160
166
202
56
69
271
BMW, MINI, HYUNDAI, TOYOTA, LEXUS, MERCEDES, SMART, JEEP, SUBARU, MITSUBISHI, KIA, FIAT, ALFA ROMEO, LANCIA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
MERCEDES, SMART
VOLKSWAGEN, AUDI, PORSCHE
MERCEDES, SMART
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, HYUNDAI
FIAT, LANCIA, JEEP, VOLVO, ALFA ROMEO, KIA
MERCEDES, SMART, BMW, MINI, MASERATI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, MITSUBISHI, KIA, NISSAN
FORD
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, HYUNDAI, MITSUBISHI, NISSAN
RENAULT, DACIA
RENAULT, DACIA
BMW, MINI
AUDI, VOLKSWAGEN, SEAT
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
800.878.158
251.285.106
210.210.994
250.805.599
243.500.627
132.852.076
337.286.767
260.793.821
322.592.387
236.651.802
246.204.064
254.297.260
145.081.895
56.848.297
288.971.969
24.615.856
18.674.541
18.422.227
8.656.776
7.985.078
7.490.918
7.980.907
7.164.517
8.709.169
7.897.174
7.058.781
6.004.459
5.073.117
4.761.840
4.274.180
22.792.666
18.611.934
18.407.579
7.660.823
7.607.361
7.228.132
6.977.529
6.669.564
6.241.359
5.888.297
5.274.571
5.078.943
4.674.156
4.624.195
4.176.202
22.812.234
18.659.083
18.516.118
7.665.064
7.608.915
7.241.247
7.021.505
6.677.920
7.227.160
5.896.160
6.749.731
5.099.820
4.647.613
4.635.486
4.367.696
17.246.344
13.404.841
13.981.277
5.104.594
5.315.687
4.959.347
4.975.487
4.959.460
5.213.260
3.780.194
4.713.515
3.428.496
3.314.226
3.265.532
3.240.019
119.357.233
36.802.715
68.602.408
54.344.397
78.569.090
38.311.922
87.441.927
47.290.196
82.548.201
33.038.173
105.650.160
13.044.533
14.955.147
18.307.162
35.874.990
47.996.113
23.858.197
53.561.789
21.044.379
50.122.751
25.738.024
32.782.517
18.333.782
29.126.403
13.508.954
33.186.437
12.051.535
12.036.093
18.861.641
33.896.692
71.361.120
12.944.518
15.040.619
33.300.018
28.446.339
12.573.898
54.659.410
28.956.414
53.421.798
19.529.219
72.463.723
992.998
2.919.054
-554.479
1.978.298
AUTOTORINO SPA
SPAZIO SPA
MERBAG SPA
VICENTINI SPA
IDEA UNO SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
AUTOSTAR SPA
CECCATO AUTOMOBILI SPA
CARPOINT SPA
FASSINA SPA
NUOVACOMAUTO SPA
G.& G. PAGLINI SPA
M.CAR SRL
BONALDI MOTORI SPA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
2,8%
7,4%
8,8%
3,1%
3,1%
5,4%
2,1%
2,6%
1,9%
2,5%
2,1%
2,0%
3,2%
8,1%
1,4%
3,1%
7,4%
8,8%
3,5%
3,3%
5,6%
2,4%
2,7%
2,7%
3,3%
2,9%
2,4%
3,5%
8,4%
1,5%
2,8%
7,4%
8,8%
3,1%
3,1%
5,5%
2,1%
2,6%
2,2%
2,5%
2,7%
2,0%
3,2%
8,2%
1,5%
2,2%
5,3%
6,7%
2,0%
2,2%
3,7%
1,5%
1,9%
1,6%
1,6%
1,9%
1,3%
2,3%
5,7%
1,1%
20,6%
50,7%
26,9%
15,9%
10,2%
19,6%
9,1%
15,2%
10,6%
23,9%
6,7%
46,0%
33,9%
26,0%
11,9%
35,9%
56,2%
26,1%
24,3%
10,6%
19,3%
15,2%
27,1%
17,9%
28,0%
14,2%
28,4%
27,5%
17,3%
9,6%
8,9%
5,2%
7,2%
13,3%
11,7%
9,5%
16,2%
11,1%
16,6%
8,3%
29,4%
0,4%
2,0%
-1,0%
0,7%
6,7
6,8
3,1
4,6
3,1
3,5
3,9
5,5
3,9
7,2
2,3
19,5
9,7
3,1
8,1
3,5
1,8
2,3
2,0
3,5
2,9
4,8
3,5
3,9
2,9
3,1
2,2
2,7
4,4
2,1
1.034.726
2.204.255
764.404
1.341.206
1.014.586
3.406.463
1.012.873
976.756
1.446.603
1.479.074
1.483.157
1.258.897
2.590.748
823.888
1.066.317
AUTOTORINO SPA
SPAZIO SPA
MERBAG SPA
VICENTINI SPA
IDEA UNO SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
AUTOSTAR SPA
CECCATO AUTOMOBILI SPA
CARPOINT SPA
FASSINA SPA
NUOVACOMAUTO SPA
G.& G. PAGLINI SPA
M.CAR SRL
BONALDI MOTORI SPA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com66
22.792.666
18.611.934
18.407.579
7.660.823
7.607.361
7.228.132
6.977.529
6.669.564
6.241.359
5.888.297
5.274.571
5.078.943
4.674.156
4.624.195
4.176.202
5. Classifica performance economica
Classifica dei Top Dealer in base al Reddito della Gestione Caratteristica
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
STRACCIARI SPA
DE BONA SRL
BRANDINI SPA
FRAV SRL
NANNI NEMBER SRL
AUTOVIP SRL
CARRARO SPA
ROSSI SRL
RENORD SPA
FRATELLI GIACOMEL SPA
BIRINDELLI AUTO SRL
IPERAUTO SPA
SARCO
MOTOR CITY
SPAZIO 4
EMILIA ROMAGNA
VENETO
TOSCANA
VENETO
LOMBARDIA
PIEMONTE
VENETO
UMBRIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
TOSCANA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LAZIO
PIEMONTE
BOLOGNA
BELLUNO
FIRENZE
VICENZA
BRESCIA
TORINO
TREVISO
PERUGIA
MILANO
MILANO
FIRENZE
SONDRIO
BERGAMO
ROMA
TORINO
71
163
203
76
67
54
215
141
105
173
116
155
55
69
18
FORD
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, KIA, SEAT
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN
AUDI, PORSCHE
BMW, MINI
RENAULT, DACIA
MERCEDES, SMART, SUBARU
MERCEDES, SMART
RENAULT, NISSAN, DACIA
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA, SEAT
BMW, MINI
FORD, MAZDA, VOLVO, MASERATI
TOYOTA, LEXUS
TOYOTA
TOYOTA, LEXUS
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
138.413.605
161.007.642
275.597.158
78.950.204
68.667.604
80.884.738
170.118.052
144.705.730
162.753.532
204.662.279
130.345.773
191.909.709
69.498.719
65.733.007
35.715.971
4.261.961
4.752.432
6.140.868
3.906.552
3.824.895
4.195.629
4.417.787
3.895.090
4.418.194
4.010.600
3.468.412
4.131.631
3.445.886
3.559.101
3.278.527
4.158.052
4.147.822
4.049.622
3.822.251
3.808.834
3.808.640
3.753.725
3.710.729
3.709.955
3.558.365
3.447.309
3.441.649
3.433.320
3.403.505
3.243.514
4.158.129
5.412.244
4.087.170
3.849.644
3.815.219
3.808.844
3.779.556
3.743.287
3.710.291
3.630.628
3.454.172
3.492.371
3.435.629
3.405.843
3.243.619
2.987.805
3.996.776
2.800.335
2.783.077
2.722.171
2.643.455
2.638.755
2.447.615
2.578.160
3.042.748
2.439.794
2.466.136
2.475.631
2.259.972
2.321.137
16.236.344
43.082.212
43.704.199
16.475.551
6.526.891
9.784.616
25.094.280
15.318.531
16.938.291
44.549.160
12.681.343
23.107.090
2.186.595
4.934.187
4.958.282
16.315.881
14.879.722
15.655.338
20.850.996
9.518.626
6.554.167
11.983.503
7.020.966
8.319.207
21.314.553
11.352.624
7.785.031
6.618.210
4.635.704
3.410.110
-79.537
28.202.490
28.048.861
-4.375.445
-2.991.735
3.230.449
13.110.777
8.297.565
8.619.084
23.234.607
1.328.719
15.322.059
-4.431.615
298.483
1.548.172
STRACCIARI SPA
DE BONA SRL
BRANDINI SPA
FRAV SRL
NANNI NEMBER SRL
AUTOVIP SRL
CARRARO SPA
ROSSI SRL
RENORD SPA
FRATELLI GIACOMEL SPA
BIRINDELLI AUTO SRL
IPERAUTO SPA
SARCO
MOTOR CITY
SPAZIO 4
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTADEALERPOS.
3,0%
2,6%
1,5%
4,8%
5,5%
4,7%
2,2%
2,6%
2,3%
1,7%
2,6%
1,8%
4,9%
5,2%
9,1%
3,1%
3,0%
2,2%
4,9%
5,6%
5,2%
2,6%
2,7%
2,7%
2,0%
2,7%
2,2%
5,0%
5,4%
9,2%
3,0%
3,4%
1,5%
4,9%
5,6%
4,7%
2,2%
2,6%
2,3%
1,8%
2,7%
1,8%
4,9%
5,2%
9,1%
2,2%
2,5%
1,0%
3,5%
4,0%
3,3%
1,6%
1,7%
1,6%
1,5%
1,9%
1,3%
3,6%
3,4%
6,5%
26,2%
11,0%
14,1%
23,7%
58,6%
42,9%
17,6%
25,4%
26,1%
9,0%
27,4%
17,9%
157,6%
72,1%
66,1%
18,3%
26,9%
17,9%
13,3%
28,6%
40,3%
22,0%
34,9%
31,0%
14,3%
21,5%
31,7%
37,4%
48,8%
68,1%
-0,1%
17,5%
10,2%
-5,5%
-4,4%
4,0%
7,7%
5,7%
5,3%
11,4%
1,0%
8,0%
-6,4%
0,5%
4,3%
8,5
3,7
6,3
4,8
10,5
8,3
6,8
9,4
9,6
4,6
10,3
8,3
31,8
13,3
7,2
2,2
5,0
4,2
2,7
3,3
4,7
2,6
3,3
3,2
2,4
2,5
2,7
1,2
1,9
2,7
1.949.487
987.777
1.357.621
1.038.818
1.024.890
1.497.866
791.247
1.026.282
1.550.034
1.183.019
1.123.670
1.238.127
1.263.613
952.652
1.984.221
STRACCIARI SPA
DE BONA SRL
BRANDINI SPA
FRAV SRL
NANNI NEMBER SRL
AUTOVIP SRL
CARRARO SPA
ROSSI SRL
RENORD SPA
FRATELLI GIACOMEL SPA
BIRINDELLI AUTO SRL
IPERAUTO SPA
SARCO
MOTOR CITY
SPAZIO 4
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 17italiabilanci.com 67
4.158.052
4.147.822
4.049.622
3.822.251
3.808.834
3.808.640
3.753.725
3.710.729
3.709.955
3.558.365
3.447.309
3.441.649
3.433.320
3.403.505
3.243.514
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
AUTOTORINO SPA
VANINI
ALTERNATIVA SPA
AUTO 3 SPA
AUTO SI SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
AUTOTEAM SPA
BIANCHESSIAUTO2 SPA
CENTRO EUROPEO RICAMBI SPA
CIERREFFE SRL
CONTATTO SPA
DL RICAMBI SRL
ECLETTICA SRL
FORZA SPA
GIACOMO PARIETTI SRL
LOMBARDIA
PIEMONTE
LIGURIA
LOMBARDIA
PIEMONTE
VENETO
LOMBARDIA
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
LIGURIA
PIEMONTE
EMILIA ROMAGNA
SONDRIO
TORINO
IMPERIA
MANTOVA
TORINO
VERONA
CREMONA
TORINO
TORINO
CUNEO
TORINO
SAVONA
TORINO
PIACENZA
774
774
13
27
48
39
82
17
79
41
12
0
3
7
34
BMW, MINI, HYUNDAI, TOYOTA, LEXUS, MERCEDES, SMART, JEEP, SUBARU, MITSUBISHI, KIA, FIAT, ALFA ROMEO, LANCIA
RENAULT, DACIA
FIAT, LANCIA
OPEL, SUZUKI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, HYUNDAI
RENAULT, KIA, DACIA, SKODA
JAGUAR, LAND ROVER, HYUNDAI, SUBARU
NP
NP
RENAULT, DACIA
NP
HONDA
MASERATI
FIAT, ALFA ROMEO, LAND ROVER
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
800.878.158
800.878.158
10.396.752
21.930.792
34.095.522
132.852.076
63.504.206
17.663.078
17.240.433
32.583.004
34.736.862
14.648.033
3.783.632
24.516.982
34.262.840
24.615.856
24.615.856
64.240
249.951
409.429
7.490.918
1.472.542
213.089
690.013
1.420.405
914.454
1.233.268
201.280
931.796
180.785
22.792.666
22.792.666
55.098
110.552
318.283
7.228.132
1.418.095
184.781
573.446
1.344.551
882.949
1.224.512
198.705
823.217
-124.699
22.812.234
22.812.234
55.110
114.045
318.324
7.241.247
1.476.292
184.811
1.212.279
1.345.054
883.294
1.225.500
399.015
823.298
-120.196
17.246.344
17.246.344
37.197
21.284
241.445
4.959.347
1.098.331
135.023
1.009.566
891.970
613.078
878.583
339.351
408.942
-110.113
119.357.233
119.357.233
2.152.168
3.994.513
2.271.944
38.311.922
6.579.906
2.597.902
7.239.661
12.949.692
5.155.715
1.430.764
-32.943
2.452.256
7.091.664
47.996.113
47.996.113
663.198
1.701.348
1.852.498
25.738.024
3.267.918
1.279.639
6.120.595
4.435.170
2.679.374
1.609.429
790.986
2.400.902
1.809.780
71.361.120
71.361.120
1.488.970
2.293.165
419.446
12.573.898
3.311.988
1.318.263
1.119.066
8.514.522
2.476.341
-178.665
-823.929
51.354
5.281.884
AUTOTORINO SPA
VANINI
ALTERNATIVA SPA
AUTO 3 SPA
AUTO SI SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
AUTOTEAM SPA
BIANCHESSIAUTO2 SPA
CENTRO EUROPEO RICAMBI SPA
CIERREFFE SRL
CONTATTO SPA
DL RICAMBI SRL
ECLETTICA SRL
FORZA SPA
GIACOMO PARIETTI SRL
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
2,8%
2,8%
0,5%
0,5%
0,9%
5,4%
2,2%
1,0%
3,3%
4,1%
2,5%
8,4%
5,3%
3,4%
-0,4%
3,1%
3,1%
0,6%
1,1%
1,2%
5,6%
2,3%
1,2%
4,0%
4,4%
2,6%
8,4%
5,3%
3,8%
0,5%
2,8%
2,8%
0,5%
0,5%
0,9%
5,5%
2,3%
1,0%
7,0%
4,1%
2,5%
8,4%
10,5%
3,4%
-0,4%
2,2%
2,2%
0,4%
0,1%
0,7%
3,7%
1,7%
0,8%
5,9%
2,7%
1,8%
6,0%
9,0%
1,7%
-0,3%
20,6%
20,6%
3,0%
6,3%
18,0%
19,6%
22,4%
8,2%
9,5%
11,0%
17,7%
86,2%
-611,0%
38,0%
2,5%
35,9%
35,9%
5,6%
1,3%
13,0%
19,3%
33,6%
10,6%
16,5%
20,1%
22,9%
54,6%
42,9%
17,0%
-6,1%
8,9%
8,9%
14,3%
10,5%
1,2%
9,5%
5,2%
7,5%
6,5%
26,1%
7,1%
-1,2%
-21,8%
0,2%
15,4%
6,7
6,7
4,8
5,5
15,0
3,5
9,7
6,8
2,4
2,5
6,7
10,2
-114,9
10,0
4,8
3,5
3,5
8,7
4,1
3,7
2,9
3,2
3,9
2,9
4,9
4,4
1,8
1,9
2,4
6,1
1.034.726
1.034.726
799.750
812.252
710.323
3.406.463
774.442
1.039.005
218.233
794.707
2.894.739
1.261.211
3.502.426
1.007.731
AUTOTORINO SPA
VANINI
ALTERNATIVA SPA
AUTO 3 SPA
AUTO SI SRL
AUTOINGROS TORINO SPA
AUTOTEAM SPA
BIANCHESSIAUTO2 SPA
CENTRO EUROPEO RICAMBI SPA
CIERREFFE SRL
CONTATTO SPA
DL RICAMBI SRL
ECLETTICA SRL
FORZA SPA
GIACOMO PARIETTI SRL
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com68
800.878.158
800.878.158
10.396.752
21.930.792
34.095.522
132.852.076
63.504.206
17.663.078
17.240.433
32.583.004
34.736.862
14.648.033
3.783.632
24.516.982
34.262.840
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
GRUPPO D. MOTORS SRL
L'AUTOCENTER
LOCAUTO DUE SRL
LOGICA SPA
NUOVA AUTO ALPINA SRL
PROGRESSO SRL
SEVEN CAR SRL
SICAV 2000 SPA
THEOREMA SPA
TORINO AUTO SPA
TUA SPA
DI TANNO
AUTOVANTI BRIANZA SRL
AUTOVANTI MILANO SRL
BOLOGNA PREMIUM SRL
LIGURIA
VAL D'AOSTA
PIEMONTE
PIEMONTE
VAL D'AOSTA
PIEMONTE
VENETO
VAL D'AOSTA
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
LOMBARDIA
LOMBARDIA
EMILIA ROMAGNA
SAVONA
AOSTA
TORINO
BIELLA
AOSTA
TORINO
VERONA
AOSTA
TORINO
TORINO
CUNEO
MONZA BRIANZA
MILANO
BOLOGNA
7
14
60
18
32
15
11
31
11
41
0
319
43
41
63
VOLVO
TOYOTA
PEUGEOT, VOLVO
FIAT, LANCIA, JEEP, ALFA ROMEO, KIA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
FIAT, LANCIA
KIA
HYUNDAI, MITSUBISHI
CITROEN
FIAT
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
BMW
BMW, MINI
VOLVO, LAND ROVER
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
3
3
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
8.428.205
8.964.246
69.286.464
56.036.482
135.313.061
22.521.917
14.930.536
19.453.054
18.256.626
46.965.468
39.286.621
472.844.781
37.033.549
36.404.494
56.864.161
273.779
52.044
2.097.681
1.831.110
3.692.052
500.309
715.506
196.912
755.576
831.696
1.207.062
18.205.459
838.932
-84.698
-35.246
264.513
12.004
1.878.898
1.410.493
3.165.960
278.491
711.600
137.897
653.594
494.690
1.065.549
16.470.735
728.417
-206.384
-87.113
274.882
13.070
1.881.139
1.416.077
3.173.991
285.774
711.718
874.909
678.313
506.500
1.066.259
17.295.341
728.686
-206.110
-86.973
205.801
785
1.314.801
881.872
2.049.797
193.923
506.347
793.687
434.730
320.883
772.501
11.777.378
503.185
-233.337
-109.760
-271.326
793.122
6.297.934
14.813.064
10.811.127
7.530.011
525.444
3.118.724
2.364.610
7.892.519
5.238.475
100.701.393
5.858.575
5.885.509
6.892.482
514.377
77.864
3.485.108
6.501.798
4.616.900
2.600.240
1.111.373
2.054.967
1.406.322
2.392.352
2.089.937
57.600.850
2.893.430
2.324.203
5.482.292
-785.703
715.258
2.812.826
8.311.266
6.194.227
4.929.771
-585.929
1.063.757
958.288
5.500.167
3.148.538
43.100.543
2.965.145
3.561.306
1.410.190
GRUPPO D. MOTORS SRL
L'AUTOCENTER
LOCAUTO DUE SRL
LOGICA SPA
NUOVA AUTO ALPINA SRL
PROGRESSO SRL
SEVEN CAR SRL
SICAV 2000 SPA
THEOREMA SPA
TORINO AUTO SPA
TUA SPA
DI TANNO
AUTOVANTI BRIANZA SRL
AUTOVANTI MILANO SRL
BOLOGNA PREMIUM SRL
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
3
3
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
3,1%
0,1%
2,7%
2,5%
2,3%
1,2%
4,8%
0,7%
3,6%
1,1%
2,7%
3,5%
2,0%
-0,6%
-0,2%
3,2%
0,6%
3,0%
3,3%
2,7%
2,2%
4,8%
1,0%
4,1%
1,8%
3,1%
3,9%
2,3%
-0,2%
-0,1%
3,3%
0,1%
2,7%
2,5%
2,3%
1,3%
4,8%
4,5%
3,7%
1,1%
2,7%
3,7%
2,0%
-0,6%
-0,2%
2,4%
0,0%
1,9%
1,6%
1,5%
0,9%
3,4%
4,1%
2,4%
0,7%
2,0%
2,5%
1,4%
-0,6%
-0,2%
-100,9%
6,6%
33,3%
12,4%
34,2%
6,6%
136,2%
6,3%
32,0%
10,5%
23,0%
18,1%
14,3%
-1,4%
-0,5%
40,0%
1,0%
37,7%
13,6%
44,4%
7,5%
45,6%
38,6%
30,9%
13,4%
37,0%
20,4%
17,4%
-10,0%
-2,0%
-9,3%
8,0%
4,1%
14,8%
4,6%
21,9%
-3,9%
5,5%
5,2%
11,7%
8,0%
9,1%
8,0%
9,8%
2,5%
-31,1
11,3
11,0
3,8
12,5
3,0
28,4
6,2
7,7
6,0
7,5
4,7
6,3
6,2
8,3
2,9
3,0
4,9
4,7
3,1
5,8
2,8
2,4
4,8
4,7
5,0
3,7
4,2
4,7
2,8
1.204.029
640.303
1.154.774
3.113.138
4.228.533
1.501.461
1.357.321
627.518
1.659.693
1.145.499
1.482.272
861.245
887.914
902.606
GRUPPO D. MOTORS SRL
L'AUTOCENTER
LOCAUTO DUE SRL
LOGICA SPA
NUOVA AUTO ALPINA SRL
PROGRESSO SRL
SEVEN CAR SRL
SICAV 2000 SPA
THEOREMA SPA
TORINO AUTO SPA
TUA SPA
DI TANNO
AUTOVANTI BRIANZA SRL
AUTOVANTI MILANO SRL
BOLOGNA PREMIUM SRL
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
3
3
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 69
8.428.205
8.964.246
69.286.464
56.036.482
135.313.061
22.521.917
14.930.536
19.453.054
18.256.626
46.965.468
39.286.621
472.844.781
37.033.549
36.404.494
56.864.161
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
VANTI GROUP SPA
VANTI QUATTRO SRL
VANTI SPORT SRL
PENSKE
BOSSONI AUTOMOBILI SPA
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
BOSSONI
EUROCAR ITALIA SRL
PORSCHE AUTOMOTIVE
ACTIVA SPA
AUTENTIKA SPA
BIMOBIL SPA
BIMOTOR SPA
FIOLETTI SPA
GALVAUTO SPA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
TRENTINO ALTO ADIGE
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO ADIGE
TRENTINO ALTO ADIGE
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO ADIGE
BOLOGNA
BOLOGNA
BOLOGNA
CREMONA
BRESCIA
UDINE
TRENTO
BRESCIA
BOLZANO
BOLZANO
BRESCIA
BOLZANO
124
116
39
426
120
333
453
333
333
53
18
38
24
66
34
BMW, MINI, MASERATI
AUDI
PORSCHE
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA
FIAT, LANCIA, JEEP, VOLVO, ALFA ROMEO, KIA
VOLKSWAGEN, AUDI, SEAT, SKODA, PORSCHE
BMW, MINI, TOYOTA
OPEL
OPEL, NISSAN
CITROEN, PEUGEOT
FORD
OPEL
3
3
3
3
4
4
4
5
5
6
6
6
6
6
6
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
97.310.763
153.162.655
69.949.115
450.724.737
103.964.973
337.286.767
441.251.740
400.848.521
400.848.521
67.719.646
32.000.343
33.785.460
40.687.315
110.239.817
34.094.782
2.122.548
1.017.889
366.730
4.226.155
1.628.378
7.980.907
9.609.285
2.726.556
2.726.556
1.820.744
920.558
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345.746
2.272.106
95.427
2.010.253
737.730
266.454
3.449.357
1.420.041
6.977.529
8.397.570
2.407.092
2.407.092
1.765.190
860.679
-62.745
232.660
1.926.265
16.435
2.012.013
875.815
266.462
3.589.893
1.420.068
7.021.505
8.441.573
2.442.106
2.442.106
1.767.882
860.723
-58.942
240.400
1.926.938
16.459
1.369.713
522.479
146.551
2.198.831
990.605
4.975.487
5.966.092
1.802.671
1.802.671
1.296.184
613.865
-47.502
167.749
1.335.854
6.590
13.601.863
25.154.228
16.548.789
73.941.446
24.144.839
87.441.927
111.586.766
32.615.992
32.615.992
6.034.182
2.744.495
5.655.806
3.547.969
10.825.748
4.098.687
9.681.720
18.583.251
7.506.128
46.471.024
9.879.715
32.782.517
42.662.232
36.297.910
36.297.910
4.387.093
1.964.046
1.291.039
1.603.751
5.185.949
1.101.734
3.920.143
6.570.977
9.042.661
27.470.422
14.265.124
54.659.410
68.924.534
-3.681.918
-3.681.918
1.647.089
780.449
4.364.767
1.944.218
5.639.799
2.996.953
VANTI GROUP SPA
VANTI QUATTRO SRL
VANTI SPORT SRL
PENSKE
BOSSONI AUTOMOBILI SPA
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
BOSSONI
EUROCAR ITALIA SRL
PORSCHE AUTOMOTIVE
ACTIVA SPA
AUTENTIKA SPA
BIMOBIL SPA
BIMOTOR SPA
FIOLETTI SPA
GALVAUTO SPA
3
3
3
3
4
4
4
5
5
6
6
6
6
6
6
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
2,1%
0,5%
0,4%
0,8%
1,4%
2,1%
1,9%
0,6%
0,6%
2,6%
2,7%
-0,2%
0,6%
1,7%
0,0%
2,2%
0,7%
0,5%
0,9%
1,6%
2,4%
2,2%
0,7%
0,7%
2,7%
2,9%
0,2%
0,8%
2,1%
0,3%
2,1%
0,6%
0,4%
0,8%
1,4%
2,1%
1,9%
0,6%
0,6%
2,6%
2,7%
-0,2%
0,6%
1,7%
0,0%
1,4%
0,3%
0,2%
0,5%
1,0%
1,5%
1,4%
0,4%
0,4%
1,9%
1,9%
-0,1%
0,4%
1,2%
0,0%
15,6%
4,0%
2,2%
5,7%
6,7%
9,1%
8,6%
8,4%
8,4%
30,2%
33,5%
1,4%
9,7%
21,0%
2,3%
14,1%
2,8%
2,0%
4,7%
10,0%
15,2%
14,0%
5,0%
5,0%
29,5%
31,3%
-3,7%
10,5%
25,8%
0,6%
4,0%
4,3%
12,9%
6,1%
13,7%
16,2%
15,6%
-0,9%
-0,9%
2,4%
2,4%
12,9%
4,8%
5,1%
8,8%
7,2
6,1
4,2
6,1
4,3
3,9
4,0
12,3
12,3
11,2
11,7
6,0
11,5
10,2
8,3
4,5
2,6
2,1
3,2
2,8
4,8
4,3
1,9
1,9
2,8
2,9
3,7
4,2
3,3
3,3
784.764
1.320.368
1.793.567
1.058.039
866.375
1.012.873
974.066
1.203.749
1.203.749
1.277.729
1.777.797
889.091
1.695.305
1.670.300
1.002.788
VANTI GROUP SPA
VANTI QUATTRO SRL
VANTI SPORT SRL
PENSKE
BOSSONI AUTOMOBILI SPA
GRUPPO BOSSONI SPA - AUTOBLU
BOSSONI
EUROCAR ITALIA SRL
PORSCHE AUTOMOTIVE
ACTIVA SPA
AUTENTIKA SPA
BIMOBIL SPA
BIMOTOR SPA
FIOLETTI SPA
GALVAUTO SPA
3
3
3
3
4
4
4
5
5
6
6
6
6
6
6
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com70
97.310.763
153.162.655
69.949.115
450.724.737
103.964.973
337.286.767
441.251.740
400.848.521
400.848.521
67.719.646
32.000.343
33.785.460
40.687.315
110.239.817
34.094.782
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
GARAGE ALPE SPA
GIMUR SPA
NEW WHEELS SPA
BARCHETTI
AMBROSTORE SPA
CARFLASH SPA
MOCAUTO SPA
OVERDRIVE SRL
ROSSOCORSA SRL
MOCARELLI
SPAZIO 4
SPAZIO 5 SRL
SPAZIO SPA
SPAZIO TRE SRL
SPAZIO
TRENTINO ALTO ADIGE
TRENTINO ALTO ADIGE
VENETO
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
BOLZANO
BOLZANO
VERONA
MILANO
MILANO
MILANO
MILANO
MILANO
TORINO
TORINO
TORINO
TORINO
15
10
38
250
82
12
107
19
60
239
18
9
114
11
152
FORD, VOLVO
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, SEAT, SKODA
FORD
FORD
NP
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
MAZDA, SUBARU, LEXUS, VOLVO
FERRARI, MASERATI
TOYOTA, LEXUS
OPEL
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
PEUGEOT, HYUNDAI
6
6
6
6
7
7
7
7
7
7
8
8
8
8
8
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
49.957.278
38.631.258
58.499.768
388.447.795
111.491.798
4.038.588
164.584.267
38.910.315
111.250.131
354.625.010
35.715.971
25.504.228
251.285.106
41.430.125
353.935.430
1.524.073
492.147
1.746.379
7.706.544
2.139.087
95.563
163.207
589.605
3.035.348
3.958.773
3.278.527
1.565.488
18.674.541
2.215.468
25.734.024
1.498.582
337.276
1.654.053
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1.701.178
72.850
-728.549
428.844
2.572.262
2.297.447
3.243.514
1.533.091
18.611.934
2.193.750
25.582.289
1.501.868
337.276
1.653.498
6.897.245
1.703.829
94.686
-672.294
428.878
2.700.531
2.419.269
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1.533.172
18.659.083
2.695.645
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1.105.317
238.773
1.279.146
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1.175.363
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-672.294
300.945
1.759.849
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1.098.111
13.404.841
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6.611.758
4.714.586
4.764.550
41.419.757
11.463.702
655.475
18.679.571
2.128.333
18.250.597
38.767.272
4.958.282
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36.802.715
7.526.027
53.275.361
5.745.673
1.350.865
3.252.631
22.252.617
6.130.578
583.227
3.620.179
1.472.588
4.763.450
13.330.876
3.410.110
1.828.345
23.858.197
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3.363.721
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19.167.141
5.333.124
72.248
15.059.392
655.745
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25.436.396
1.548.172
2.159.992
12.944.518
1.935.454
18.588.136
GARAGE ALPE SPA
GIMUR SPA
NEW WHEELS SPA
BARCHETTI
AMBROSTORE SPA
CARFLASH SPA
MOCAUTO SPA
OVERDRIVE SRL
ROSSOCORSA SRL
MOCARELLI
SPAZIO 4
SPAZIO 5 SRL
SPAZIO SPA
SPAZIO TRE SRL
SPAZIO
6
6
6
6
7
7
7
7
7
7
8
8
8
8
8
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
3,0%
0,9%
2,8%
1,8%
1,5%
1,8%
-0,4%
1,1%
2,3%
0,6%
9,1%
6,0%
7,4%
5,3%
7,2%
3,1%
1,3%
3,0%
2,0%
1,9%
2,4%
0,1%
1,5%
2,7%
1,1%
9,2%
6,1%
7,4%
5,3%
7,3%
3,0%
0,9%
2,8%
1,8%
1,5%
2,3%
-0,4%
1,1%
2,4%
0,7%
9,1%
6,0%
7,4%
6,5%
7,4%
2,2%
0,6%
2,2%
1,3%
1,1%
2,0%
-0,4%
0,8%
1,6%
0,4%
6,5%
4,3%
5,3%
5,0%
5,3%
23,1%
10,4%
36,7%
18,6%
18,7%
14,6%
0,9%
27,7%
16,6%
10,2%
66,1%
39,3%
50,7%
29,4%
48,3%
19,2%
17,7%
39,3%
22,7%
19,2%
13,8%
-18,6%
20,4%
36,9%
10,9%
68,1%
60,1%
56,2%
37,2%
54,5%
1,7%
8,7%
2,6%
4,9%
4,8%
1,8%
9,1%
1,7%
12,1%
7,2%
4,3%
8,5%
5,2%
4,7%
5,3%
7,6
8,2
12,3
9,4
9,7
6,2
8,8
18,3
6,1
9,1
7,2
6,4
6,8
5,5
6,6
2,8
4,1
3,2
3,3
2,8
0,0
2,8
3,6
3,4
3,0
2,7
2,1
1,8
3,5
2,1
3.330.485
3.863.126
1.539.468
1.553.791
1359656
336549
1538171
2047911
1854169
1.483.787
1.984.221
2.833.803
2.204.255
3.766.375
2.328.523
GARAGE ALPE SPA
GIMUR SPA
NEW WHEELS SPA
BARCHETTI
AMBROSTORE SPA
CARFLASH SPA
MOCAUTO SPA
OVERDRIVE SRL
ROSSOCORSA SRL
MOCARELLI
SPAZIO 4
SPAZIO 5 SRL
SPAZIO SPA
SPAZIO TRE SRL
SPAZIO
6
6
6
6
7
7
7
7
7
7
8
8
8
8
8
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 17italiabilanci.com 71
49.957.278
38.631.258
58.499.768
388.447.795
111.491.798
4.038.588
164.584.267
38.910.315
111.250.131
354.625.010
35.715.971
25.504.228
251.285.106
41.430.125
353.935.430
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
IDEA DUE SPA
IDEA UNO SRL
RONCORONI CARLA CLAUDIA
CECCATO AUTOMOBILI SPA
FORMULA SRL
CECCATO
BONALDI MOTORI SPA
BONALDI TECH SPA
BONALDI
BRANDINI SPA
WELCOME SRL
BRANDINI
PIEMONTE
PIEMONTE
VENETO
VENETO
LOMBARDIA
LOMBARDIA
TOSCANA
TOSCANA
NOVARA
TORINO
VICENZA
TREVISO
BERGAMO
BERGAMO
FIRENZE
FIRENZE
94
240
334
223
7
230
271
20
291
203
20
223
VOLKSWAGEN, AUDI
MERCEDES, SMART
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, MITSUBISHI, KIA, NISSAN
HONDA
AUDI, VOLKSWAGEN, SEAT
PORSCHE
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN
OPEL
9
9
9
10
10
10
11
11
11
12
12
12
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
102.541.406
243.500.627
346.042.033
322.592.387
7.874.193
330.466.580
288.971.969
37.557.766
326.529.735
275.597.158
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317.614.056
1.881.123
7.985.078
9.866.201
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654.012
4.928.192
6.140.868
206.979
6.347.847
1.756.558
7.607.361
9.363.919
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178.228
6.419.587
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4.811.570
4.049.622
24.029
4.073.651
1.758.198
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182.880
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4.367.696
649.337
5.017.033
4.087.170
24.065
4.111.235
1.200.338
5.315.687
6.516.025
5.213.260
128.239
5.341.499
3.240.019
469.133
3.709.152
2.800.335
21.677
2.822.012
18.770.829
78.569.090
97.339.919
82.548.201
411.442
82.959.643
35.874.990
8.224.020
44.099.010
43.704.199
1.822.767
45.526.966
9.146.958
50.122.751
59.269.709
29.126.403
328.884
29.455.287
33.896.692
7.825.222
41.721.914
15.655.338
1.049.303
16.704.641
9.623.871
28.446.339
38.070.210
53.421.798
82.558
53.504.356
1.978.298
398.798
2.377.096
28.048.861
773.464
28.822.325
IDEA DUE SPA
IDEA UNO SRL
RONCORONI CARLA CLAUDIA
CECCATO AUTOMOBILI SPA
FORMULA SRL
CECCATO
BONALDI MOTORI SPA
BONALDI TECH SPA
BONALDI
BRANDINI SPA
WELCOME SRL
BRANDINI
9
9
9
10
10
10
11
11
11
12
12
12
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
1,7%
3,1%
2,7%
1,9%
2,3%
1,9%
1,4%
1,7%
1,5%
1,5%
0,1%
1,3%
1,8%
3,3%
2,9%
2,7%
2,7%
2,7%
1,5%
1,7%
1,5%
2,2%
0,5%
2,0%
1,7%
3,1%
2,7%
2,2%
2,3%
2,2%
1,5%
1,7%
1,5%
1,5%
0,1%
1,3%
1,2%
2,2%
1,9%
1,6%
1,6%
1,6%
1,1%
1,2%
1,1%
1,0%
0,1%
0,9%
10,0%
10,2%
10,1%
10,6%
52,6%
10,8%
11,9%
8,0%
11,2%
14,1%
11,4%
13,9%
13,1%
10,6%
11,0%
17,9%
39,0%
18,1%
9,6%
6,0%
8,9%
17,9%
2,1%
16,9%
9,4%
11,7%
11,0%
16,6%
1,0%
16,2%
0,7%
1,1%
0,7%
10,2%
1,8%
9,1%
5,5
3,1
3,6
3,9
19,1
4,0
8,1
4,6
7,4
6,3
23,1
7,0
2,6
3,5
3,3
3,9
3,9
3,9
2,1
3,2
2,2
4,2
2,9
4,0
1.090.866
1.014.586
1.036.054
1.446.603
1.124.885
1.436.811
1.066.317
1.877.888
1.122.095
1.357.621
2.100.845
1.424.278
IDEA DUE SPA
IDEA UNO SRL
RONCORONI CARLA CLAUDIA
CECCATO AUTOMOBILI SPA
FORMULA SRL
CECCATO
BONALDI MOTORI SPA
BONALDI TECH SPA
BONALDI
BRANDINI SPA
WELCOME SRL
BRANDINI
9
9
9
10
10
10
11
11
11
12
12
12
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com72
102.541.406
243.500.627
346.042.033
322.592.387
7.874.193
330.466.580
288.971.969
37.557.766
326.529.735
275.597.158
42.016.898
317.614.056
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
italiabilanci.com 73
AUTOSILVER SRL
AUTOVEGA SRL
FIMAUTO SPA
BONETTI
AUTOPOLAR SPA
FASSINA SPA
SVEZIA CAR SRL
FASSINA
DIBA SPA
LUXCAR SRL
STILE SRL
DIBA
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
LOMBARDIA
LOMBARDIA
MARCHE
MARCHE
MARCHE
VERONA
VICENZA
VERONA
TREVISO
MILANO
MILANO
PESARO URBINO
PESARO URBINO
ANCONA
41
146
173
360
47
166
26
244
177
76
76
329
MERCEDES, SMART
VOLKSWAGEN, SKODA, SEAT
BMW, MINI
AUDI, VOLVO
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, HYUNDAI, MITSUBISHI, NISSAN
VOLVO
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN, HYUNDAI
MERCEDES, SMART
BMW, MINI
13
13
13
13
14
14
14
14
15
15
15
15
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
50.121.931
113.888.154
148.228.847
312.238.932
35.330.927
246.204.064
16.511.306
298.046.297
161.226.567
43.387.967
78.464.348
283.078.882
838.076
2.172.022
2.468.330
5.478.428
994.059
7.058.781
-116.581
7.936.259
2.618.186
701.229
1.731.014
5.050.429
724.313
2.069.031
2.133.927
4.927.271
932.296
5.274.571
-491.317
5.715.550
1.511.084
404.959
983.972
2.900.015
724.329
2.072.197
2.134.848
4.931.374
1.006.344
6.749.731
103.858
7.859.933
1.634.772
414.994
1.042.687
3.092.453
518.821
1.462.513
1.346.528
3.327.862
743.523
4.713.515
95.609
5.552.647
1.142.504
258.116
671.540
2.072.160
7.407.789
18.853.299
21.263.377
47.524.465
6.146.191
105.650.160
10.853.202
122.649.553
29.323.448
8.146.191
28.315.139
65.784.778
3.366.006
9.104.143
12.450.017
24.920.166
3.806.665
33.186.437
4.007.139
41.000.241
9.512.461
2.979.823
7.827.871
20.320.155
4.041.783
9.749.156
8.813.360
22.604.299
2.339.526
72.463.723
6.846.063
81.649.312
19.810.987
5.166.368
20.487.268
45.464.623
AUTOSILVER SRL
AUTOVEGA SRL
FIMAUTO SPA
BONETTI
AUTOPOLAR SPA
FASSINA SPA
SVEZIA CAR SRL
FASSINA
DIBA SPA
LUXCAR SRL
STILE SRL
DIBA
13
13
13
13
14
14
14
14
15
15
15
15
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
1,4%
1,8%
1,4%
1,6%
2,6%
2,1%
-3,0%
1,9%
0,9%
0,9%
1,3%
1,0%
1,7%
1,9%
1,7%
1,8%
2,8%
2,9%
-0,7%
2,7%
1,6%
1,6%
2,2%
1,8%
1,4%
1,8%
1,4%
1,6%
2,8%
2,7%
0,6%
2,6%
1,0%
1,0%
1,3%
1,1%
1,0%
1,3%
0,9%
1,1%
2,1%
1,9%
0,6%
1,9%
0,7%
0,6%
0,9%
0,7%
11,3%
11,5%
11,6%
11,5%
16,2%
6,7%
-1,1%
6,5%
8,9%
8,6%
6,1%
7,7%
15,4%
16,1%
10,8%
13,4%
19,5%
14,2%
2,4%
13,5%
12,0%
8,7%
8,6%
10,2%
8,1%
8,6%
5,9%
7,2%
6,6%
29,4%
41,5%
27,4%
12,3%
11,9%
26,1%
16,1%
6,8
6,0
7,0
6,6
5,7
2,3
1,5
2,4
5,5
5,3
2,8
4,3
3,3
2,3
3,0
2,8
3,0
3,1
2,8
3,0
3,9
4,1
4,7
4,1
1.222.486
780.056
856.814
867.330
751.722
1.483.157
635.050
1.221.501
910.885
570.894
1.032.426
860.422
AUTOSILVER SRL
AUTOVEGA SRL
FIMAUTO SPA
BONETTI
AUTOPOLAR SPA
FASSINA SPA
SVEZIA CAR SRL
FASSINA
DIBA SPA
LUXCAR SRL
STILE SRL
DIBA
13
13
13
13
14
14
14
14
15
15
15
15
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
50.121.931
113.888.154
148.228.847
312.238.932
35.330.927
246.204.064
16.511.306
298.046.297
161.226.567
43.387.967
78.464.348
283.078.882
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
DE BONA PADOVA SRL
DE BONA SRL
DE BONA VENEZIA
DE BONA
AUTOSTAR SPA
BONUTTO
GINO AUTO DUE
GINO AUTO SRL
GINO RAG. FELICE & FIGLIO SPA
GINO
MILLENIA SRL
MOTORIA SRL
UNICA SRL
MALDARIZZI
VENETO
VENETO
VENETO
FRIULI VENEZIA GIULIA
LIGURIA
PIEMONTE
PIEMONTE
PUGLIA
PUGLIA
PUGLIA
PADOVA
BELLUNO
VENEZIA
UDINE
IMPERIA
CUNEO
CUNEO
BARI
BARI
BARI
51
163
39
253
267
267
19
42
215
276
77
62
10
149
OPEL
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, KIA, SEAT
VOLKSWAGEN
MERCEDES, SMART, BMW, MINI, MASERATI
SKODA, TOYOTA
BMW, MINI
MERCEDES, SMART, VOLVO, MASERATI
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP
MERCEDES
BMW, MINI
16
16
16
16
17
17
18
18
18
18
19
19
19
19
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
52.710.014
161.007.642
58.335.993
272.053.649
260.793.821
260.793.821
14.529.150
52.250.770
192.565.005
259.344.925
155.890.208
84.708.954
18.711.428
259.310.590
998.772
4.752.432
1.139.395
6.890.599
7.164.517
7.164.517
55.337
495.153
3.225.613
3.776.103
2.701.902
2.057.008
-2.697
4.756.213
911.053
4.147.822
1.031.040
6.089.915
6.669.564
6.669.564
-72.613
302.232
2.675.993
2.905.612
2.291.612
1.855.278
-73.430
4.073.460
933.996
5.412.244
1.033.676
7.379.916
6.677.920
6.677.920
-72.611
302.380
2.827.498
3.057.267
2.324.099
1.843.661
-72.084
4.095.676
659.858
3.996.776
734.812
5.391.446
4.959.460
4.959.460
-62.572
209.893
2.052.061
2.199.382
1.579.916
1.274.276
-106.820
2.747.372
7.015.136
43.082.212
7.886.797
57.984.145
47.290.196
47.290.196
-58.503
7.409.112
31.351.782
38.702.391
29.862.973
14.421.049
1.442.104
45.726.126
3.110.141
14.879.722
3.278.036
21.267.899
18.333.782
18.333.782
94.672
4.197.602
15.307.416
19.599.690
9.282.843
5.918.147
779.039
15.980.029
3.904.995
28.202.490
4.608.761
36.716.246
28.956.414
28.956.414
-153.175
3.211.510
16.044.366
19.102.701
20.580.130
8.502.902
663.065
29.746.097
DE BONA PADOVA SRL
DE BONA SRL
DE BONA VENEZIA
DE BONA
AUTOSTAR SPA
BONUTTO
GINO AUTO DUE
GINO AUTO SRL
GINO RAG. FELICE & FIGLIO SPA
GINO
MILLENIA SRL
MOTORIA SRL
UNICA SRL
MALDARIZZI
16
16
16
16
17
17
18
18
18
18
19
19
19
19
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
1,7%
2,6%
1,8%
2,2%
2,6%
2,6%
-0,5%
0,6%
1,4%
1,1%
1,5%
2,2%
-0,4%
1,6%
1,9%
3,0%
2,0%
2,5%
2,7%
2,7%
0,4%
0,9%
1,7%
1,5%
1,7%
2,4%
0,0%
1,8%
1,8%
3,4%
1,8%
2,7%
2,6%
2,6%
-0,5%
0,6%
1,5%
1,2%
1,5%
2,2%
-0,4%
1,6%
1,3%
2,5%
1,3%
2,0%
1,9%
1,9%
-0,4%
0,4%
1,1%
0,8%
1,0%
1,5%
-0,6%
1,1%
14,2%
11,0%
14,4%
11,9%
15,2%
15,2%
-94,6%
6,7%
10,3%
9,8%
9,0%
14,3%
-0,2%
10,4%
21,2%
26,9%
22,4%
25,4%
27,1%
27,1%
-66,1%
5,0%
13,4%
11,2%
17,0%
21,5%
-13,7%
17,2%
7,4%
17,5%
7,9%
13,5%
11,1%
11,1%
-1,1%
6,1%
8,3%
7,4%
13,2%
10,0%
3,5%
11,5%
7,5
3,7
7,4
4,7
5,5
5,5
-248,3
7,1
6,1
6,7
5,2
5,9
13,0
5,7
2,7
5,0
2,7
4,1
3,5
3,5
2,4
3,9
3,1
3,2
3,5
2,6
3,7
3,2
1.033.530
987.777
1.495.795
1.075.311
976.756
976.756
764.692
1.244.066
895.651
939.656
2.024.548
1.366.273
1.871.143
1.740.340
DE BONA PADOVA SRL
DE BONA SRL
DE BONA VENEZIA
DE BONA
AUTOSTAR SPA
BONUTTO
GINO AUTO DUE
GINO AUTO SRL
GINO RAG. FELICE & FIGLIO SPA
GINO
MILLENIA SRL
MOTORIA SRL
UNICA SRL
MALDARIZZI
16
16
16
16
17
17
18
18
18
18
19
19
19
19
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com74
52.710.014
161.007.642
58.335.993
272.053.649
260.793.821
260.793.821
14.529.150
52.250.770
192.565.005
259.344.925
155.890.208
84.708.954
18.711.428
259.310.590
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
VICENTINI
VICENTINI
SINA
SINA
SINA
BRACCO
BRACCO
CAMPANI
CAMPANI
CAMPANI
CAMPANI
VENETO
FRIULI VENEZIA GIULIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
LAZIO
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
VERONA
UDINE
PORDENONE
ROMA
BOLOGNA
REGGIO EMILIA
REGGIO EMILIA
187
187
98
148
246
160
160
117
14
69
200
VOLKSWAGEN, AUDI, PORSCHE
KIA, VOLVO, ALFA ROMEO, RENAULT, DACIA, LANCIA, CITROEN, HYUNDAI, SUBARU
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO, JEEP, NISSAN, SUBARU, VOLVO, KIA
FORD
CITROEN, PEUGEOT
NISSAN
MERCEDES, SMART
20
20
21
21
21
22
22
23
23
23
23
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
250.805.599
250.805.599
123.904.106
126.509.796
250.413.902
236.651.802
236.651.802
137.020.586
17.948.079
79.430.477
234.399.142
8.656.776
8.656.776
2.827.103
2.366.297
5.193.400
7.897.174
7.897.174
1.203.676
151.689
533.736
1.889.101
7.660.823
7.660.823
2.756.104
2.257.382
5.013.486
5.888.297
5.888.297
489.956
21.556
342.368
853.880
7.665.064
7.665.064
2.760.263
2.273.024
5.033.287
5.896.160
5.896.160
494.394
21.574
342.405
858.373
5.104.594
5.104.594
1.984.926
1.646.122
3.631.048
3.780.194
3.780.194
243.589
-23.520
153.015
373.084
54.344.397
54.344.397
14.581.021
19.467.588
34.048.609
33.038.173
33.038.173
14.546.155
1.952.967
5.914.308
22.413.430
21.044.379
21.044.379
9.672.453
10.646.950
20.319.403
13.508.954
13.508.954
4.137.627
430.351
2.751.976
7.319.954
33.300.018
33.300.018
4.908.568
8.820.638
13.729.206
19.529.219
19.529.219
10.408.528
1.522.616
3.162.332
15.093.476
VICENTINI
VICENTINI
SINA
SINA
SINA
BRACCO
BRACCO
CAMPANI
CAMPANI
CAMPANI
CAMPANI
20
20
21
21
21
22
22
23
23
23
23
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
3,1%
3,1%
2,2%
1,8%
2,0%
2,5%
2,5%
0,4%
0,1%
0,4%
0,4%
3,5%
3,5%
2,3%
1,9%
2,1%
3,3%
3,3%
0,9%
0,8%
0,7%
0,8%
3,1%
3,1%
2,2%
1,8%
2,0%
2,5%
2,5%
0,4%
0,1%
0,4%
0,4%
2,0%
2,0%
1,6%
1,3%
1,5%
1,6%
1,6%
0,2%
-0,1%
0,2%
0,2%
15,9%
15,9%
19,4%
12,2%
15,3%
23,9%
23,9%
8,3%
7,8%
9,0%
8,4%
24,3%
24,3%
20,5%
15,5%
17,9%
28,0%
28,0%
5,9%
-5,5%
5,6%
5,1%
13,3%
13,3%
4,0%
7,0%
5,5%
8,3%
8,3%
7,6%
8,5%
4,0%
6,4%
4,6
4,6
8,5
6,5
7,4
7,2
7,2
9,4
9,2
13,4
10,5
2,0
2,0
2,2
4,6
3,4
2,9
2,9
3,0
4,5
3,1
3,1
1.341.206
1.341.206
1.264.328
854.796
1.017.943
1.479.074
1.479.074
1.171.116
1.282.006
1.151.166
1.171.996
VICENTINI
VICENTINI
SINA
SINA
SINA
BRACCO
BRACCO
CAMPANI
CAMPANI
CAMPANI
CAMPANI
20
20
21
21
21
22
22
23
23
23
23
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 75
250.805.599
250.805.599
123.904.106
126.509.796
250.413.902
236.651.802
236.651.802
137.020.586
17.948.079
79.430.477
234.399.142
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
italiabilanci.com76
AUTO ZENTRUM TORINO
DI VIESTO PIU' SPA
DI VIESTO SPA
IDEA
DI VIESTO
AUTOCENTRI BALDUINA SRL
HAUSWAGEN SRL
CAPPELLA
AUTORIGOLDI SPA
DENICAR SPA
DENICAR SRL
DENICAR
FRATELLI GIACOMEL SPA
GIACOMEL
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
PIEMONTE
LAZIO
LAZIO
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
TORINO
TORINO
TORINO
TORINO
ROMA
ROMA
MILANO
MILANO
MILANO
MILANO
54
67
141
18
280
187
38
225
71
70
19
160
173
173
AUDI
VOLKSWAGEN
VOLKSWAGEN, SEAT, SKODA
TOYOTA
KIA, PORSCHE, VOLKSWAGEN, AUDI
VOLKSWAGEN, SKODA
VOLKSWAGEN, SKODA
FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO
OPEL
VOLKSWAGEN, AUDI, SKODA, SEAT
24
24
24
24
24
25
25
25
26
26
26
26
27
27
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
88.404.542
33.425.368
101.479.149
10.886.253
234.195.312
180.694.665
48.121.828
228.816.493
57.323.000
127.508.563
42.548.465
227.380.028
204.662.279
204.662.279
1.501.181
-72.402
634.500
75.282
2.138.561
872.828
133.692
1.006.520
270.794
1.418.625
258.699
1.948.118
4.010.600
4.010.600
1.434.141
-94.735
409.645
65.087
1.814.138
-326.300
38.160
-288.140
50.924
532.150
63.575
646.649
3.558.365
3.558.365
1.442.241
-53.906
410.431
65.701
1.864.467
-191.490
39.017
-152.473
54.391
541.905
64.037
660.333
3.630.628
3.630.628
1.039.994
-69.201
263.306
54.767
1.288.866
-425.253
4.200
-421.053
31.349
264.684
29.031
325.064
3.042.748
3.042.748
16.010.450
6.954.775
27.795.351
1.332.370
52.092.946
75.244.411
6.454.732
81.699.143
9.689.748
17.307.562
4.399.786
31.397.096
44.549.160
44.549.160
8.649.149
5.362.050
7.642.589
991.483
22.645.271
29.611.723
3.370.835
32.982.558
1.543.836
4.388.489
1.167.251
7.099.576
21.314.553
21.314.553
7.361.301
1.592.725
20.152.762
340.887
29.447.675
45.632.688
3.083.897
48.716.585
8.145.912
12.919.073
3.232.535
24.297.520
23.234.607
23.234.607
AUTO ZENTRUM TORINO
DI VIESTO PIU' SPA
DI VIESTO SPA
IDEA
DI VIESTO
AUTOCENTRI BALDUINA SRL
HAUSWAGEN SRL
CAPPELLA
AUTORIGOLDI SPA
DENICAR SPA
DENICAR SRL
DENICAR
FRATELLI GIACOMEL SPA
GIACOMEL
24
24
24
24
24
25
25
25
26
26
26
26
27
27
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
1,6%
-0,3%
0,4%
0,6%
0,8%
-0,2%
0,1%
-0,1%
0,1%
0,4%
0,1%
0,3%
1,7%
1,7%
1,7%
-0,2%
0,6%
0,7%
0,9%
0,5%
0,3%
0,4%
0,5%
1,1%
0,6%
0,9%
2,0%
2,0%
1,6%
-0,2%
0,4%
0,6%
0,8%
-0,1%
0,1%
-0,1%
0,1%
0,4%
0,2%
0,3%
1,8%
1,8%
1,2%
-0,2%
0,3%
0,5%
0,6%
-0,2%
0,0%
-0,2%
0,1%
0,2%
0,1%
0,1%
1,5%
1,5%
9,4%
-1,0%
2,3%
5,7%
4,1%
1,2%
2,1%
1,2%
2,8%
8,2%
5,9%
6,2%
9,0%
9,0%
12,0%
-1,3%
3,4%
5,5%
5,7%
-1,4%
0,1%
-1,3%
2,0%
6,0%
2,5%
4,6%
14,3%
14,3%
8,3%
4,8%
19,9%
3,1%
12,6%
25,3%
6,4%
21,3%
14,2%
10,1%
7,6%
10,7%
11,4%
11,4%
5,5
4,8
3,7
8,2
4,5
2,4
7,5
2,8
5,9
7,4
9,7
7,2
4,6
4,6
2,5
2,5
2,2
1,9
2,3
2,7
2,7
2,7
3,3
4,0
2,6
3,6
2,4
2,4
1.637.121
498.886
719.710
604.792
836.412
966.282
1.266.364
1.016.962
807.366
1.821.551
2.239.393
1.421.125
1.183.019
1.183.019
AUTO ZENTRUM TORINO
DI VIESTO PIU' SPA
DI VIESTO SPA
IDEA
DI VIESTO
AUTOCENTRI BALDUINA SRL
HAUSWAGEN SRL
CAPPELLA
AUTORIGOLDI SPA
DENICAR SPA
DENICAR SRL
DENICAR
FRATELLI GIACOMEL SPA
GIACOMEL
24
24
24
24
24
25
25
25
26
26
26
26
27
27
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
88.404.542
33.425.368
101.479.149
10.886.253
234.195.312
180.694.665
48.121.828
228.816.493
57.323.000
127.508.563
42.548.465
227.380.028
204.662.279
204.662.279
6. Classifica gruppi / grandi dealer per dimensione
Elenco dei Gruppi e Grandi Dealer in ragione dell’ammontare dei “Ricavi della gestione caratteristica”
rilevato dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017
AUTOBI SRL
BIMAUTO SRL
NOVELLI 1934 SPA
BIASOTTI
AUTHOS SPA
DI CIOMMO LOCCISANO
SAGAM SPA
SAGAM
LIGURIA
PIEMONTE
LIGURIA
PIEMONTE
LOMBARDIA
GENOVA
ASTI
GENOVA
TORINO
MILANO
27
46
123
196
101
101
153
153
BMW, MINI
VOLKSWAGEN
MERCEDES, SMART
FORD
VOLKSWAGEN, AUDI
28
28
28
28
29
29
30
30
DEALER DEALERPOS. REGIONE PROVINCIA DIPENDENTIBRAND
47.214.866
48.018.775
104.242.885
199.476.526
196.083.773
196.083.773
195.042.347
195.042.347
-120.234
-1.048.256
906.077
-262.413
2.084.656
2.084.656
2.155.690
2.155.690
-338.795
-1.280.130
429.379
-1.189.546
1.255.064
1.255.064
2.037.017
2.037.017
-338.354
-1.280.125
430.788
-1.187.691
1.256.186
1.256.186
2.075.117
2.075.117
-325.841
-1.146.548
225.176
-1.247.213
690.831
690.831
1.489.365
1.489.365
5.413.550
5.130.765
16.088.251
26.632.566
9.097.449
9.097.449
35.834.654
35.834.654
3.125.137
784.952
6.320.952
10.231.041
3.556.419
3.556.419
17.341.962
17.341.962
2.288.413
4.345.813
9.767.299
16.401.525
5.541.030
5.541.030
18.492.692
18.492.692
AUTOBI SRL
BIMAUTO SRL
NOVELLI 1934 SPA
BIASOTTI
AUTHOS SPA
DI CIOMMO LOCCISANO
SAGAM SPA
SAGAM
28
28
28
28
29
29
30
30
RICAVIGESTIONE
CARATTERISTICA
REDDITO OPERATIVO
REDDITOGESTIONE
CARATTERISTICA
UTILE / PERDITAPRIMA DELLE
IMPOSTE
UTILE / PERDITAAL NETTO
DELLE IMPOSTE
CAPITALE INVESTITO
FONTI DI FINANZIAMENTO
PROPRIE
POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA
DEALERPOS.
-0,7%
-2,7%
0,4%
-0,6%
0,6%
0,6%
1,0%
1,0%
-0,3%
-2,2%
0,9%
-0,1%
1,1%
1,1%
1,1%
1,1%
-0,7%
-2,7%
0,4%
-0,6%
0,6%
0,6%
1,1%
1,1%
-0,7%
-2,4%
0,2%
-0,6%
0,4%
0,4%
0,8%
0,8%
-2,2%
-20,4%
5,6%
-1,0%
22,9%
22,9%
6,0%
6,0%
-10,4%
-146,1%
3,6%
-12,2%
19,4%
19,4%
8,6%
8,6%
4,8%
9,1%
9,4%
8,2%
2,8%
2,8%
9,5%
9,5%
8,7
9,4
6,5
7,5
21,6
21,6
5,4
5,4
3,7
2,6
2,9
3,0
3,5
3,5
2,4
2,4
1.748.699
1.043.886
847.503
1.017.737
1.941.423
1.941.423
1.274.787
1.274.787
AUTOBI SRL
BIMAUTO SRL
NOVELLI 1934 SPA
BIASOTTI
AUTHOS SPA
DI CIOMMO LOCCISANO
SAGAM SPA
SAGAM
28
28
28
28
29
29
30
30
REDDITO GEST. CARATT. /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO / FATTURATO
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE /
FATTURATO
REDDITO NETTO /
FATTURATO
REDDITO OPERATIVO /
CAP. INVESTITO
REDDITO NETTO /
CAP. NETTO
POSIZIONE FINANZ. NETTA /
RICAVI TOTALI
RICAVI / CAPITALE
INVESTITO
MESI DI
STOCK
RICAVI / DIPENDENTEDEALERPOS.
italiabilanci.com 77
47.214.866
48.018.775
104.242.885
199.476.526
196.083.773
196.083.773
195.042.347
195.042.347
italiabilanci.com 78
Massimo NalliPresidente Suzuki Italia
Nicola GiardinoDirettore Editoriale ADRAutomotive Dealer Report
Fausto AntinucciFondatore Italia BilanciConsulente Automotive
Marco Di PietroCeo Axed Academy
Gianmarco GiordaDirettore Anfia
Umberto SelettoPresidente Anticrisi Day Onlus
Andreas BarchettiGruppo Barchetti Autocity
Maurizio CaprinoGiornalista de Il Sole 24 ore
Francesco ZirpoliDocente Università Ca’ Foscari - Venezia
Marc AguettazCountry manager GIPA Italia
Andrea StocchettiDocente Università Ca’ Foscari - Venezia
Andrea MalanGiornalista di Automotive News
Salvatore SaladinoCountry manager Dataforce Italia
Stefano GrassaniSenior Partner Studio Legale Asssociato Gatti Pavesi Bianchi - Milano
Gli autori di ADR 2019.Un ringraziamento speciale a tutti i professionisti che hanno contribuito alla redazione di questa nona edizione dell’Automotive Dealer Report.
Gli autori Automotive Dealer Report 2019
“Il difficile rapporto tra case auto e reti di distribuzione nasce dall’interesse dei
costruttori a forzare le vendite per necessità produttive che si scontra con quelli dei
concessionari, poco disponibili a cercare di vendere a prezzi che non residuano profitto.
Il meccanismo di comporre il conflitto attraverso una complessa corresponsione dei
premi è applicabile solo fino a un certo punto”
Giuseppe Volpato da Fiat Group Automobiles ed. Il Molino 2008
Redatto a Novembre 2018© Italia Bilanci Srl - Tutti i diritti riservati