A.G.S.
Gestire processi e utentiall’interno dei Plessi
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Il programma del corso
1. Processi e ruolo2. I processi ed i servizi erogati dai Plessi3. Il ruolo dell’AGS: as is e to be4. La soddisfazione del “cliente”5. Alcuni strumenti di gestione per priorità6. Risolvere problemi7. Il metodo AHP8. Il diagramma di Ishikawa per la soluzione dei
problemi9. Plan, Do, Check, Act10. Alcuni suggerimenti per comunicare meglio
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Cosa è un processo
RISORSEIN ENTRATA
PRODOTTIIN USCITA
ATTIVITA’
ATTIVITA’
ATTIVITA’ATTIVITA’
ATTIVITA’
ATTIVITA’
UN PROCESSO E’ UN INSIEME DI ATTIVITA’ CHE HA COME RISULTATO UN PRODOTTO/SERVIZIO
CHE RAPPRESENTA UN VALORE PER IL CLIENTE
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Cosa è un processo
RISORSEIN ENTRATA
PRODOTTIIN USCITA
ATTIVITA’
ATTIVITA’
ATTIVITA’ATTIVITA’
ATTIVITA’
ATTIVITA’
IL FOCUS DELL’ANALISI E’ RAPPRESENTATO DA:
PRODOTTO/SERVIZIO EROGATO
Quali sono i prodotti/servizi erogati dal Plesso?
CLIENTE INTERNO O ESTERNO
Chi sono i miei clienti esterni o interni? Cosa ha valore per loro?
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Cosa è un processo
I PROCESSI POSSONO ESSERE:
PRIMARI
Agiscono sui prodotti/servizi diretti ai clienti; agiscono direttamente
sulla soddisfazione del cliente.
Possono essere strategici o operativi.
SECONDARI O DI SUPPORTO
Sono a supporto dei processi primari.
I clienti sono interni.
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Cosa è un processo
PROCEDURA E PROCEDIMENTO SONO SOLITAMENTE ATTIVITA’
SEQUENZIALI CHE SI CONCLUDONO CON UN ATTO AMMINISTRATIVO.
PROCESSO E’ UN INSIEME DI PROCEDURE E PROCEDIMENTI CHE
PUO’ ORIGINARE OUTPUT SIMILI.
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Clienti e fornitori interni
L’ORGANIZZAZIONE E’ UNA CATENA DI ATTIVITA’ SEQUENZIALI DOVE L’UFFICIO A MONTE E’ FORNITORE DI QUELLO A VALLE.
SERVIRE IL CLIENTE SIGNIFICA PREOCCUPARSI DI CHI VERRA’ DOPO NELLA SEQUENZA OPERANDO PER FORNIRE IL MIGLIORE RISULTATO POSSIBILE.
PIU’ TARDI SI SCOPRE E SI CORREGGE L’ERRORE MAGGIORE E’ IL “COSTO” PER L’ORGANIZZAZIONE.
LA COLLABORAZIONE TRA UFFICI IN OTTICA CLIENTE-FORNITORE CONSENTE DI PREVENIRE E RISOLVERE L’ERRORE PIU’ VELOCEMENTE DANDO VALORE AGGIUNTO AL CLIENTE FINALE.
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UN’ORGANIZZAZIONE PUO’ ESSERE DEFINITA COME
UN INSIEME DI ASPETTATIVE RISPETTO AI
COMPORTAMENTI DI CIASCUNO DEI MEMBRI.
OGNI PERSONA SI ASPETTA CHE I COLLEGHI O IL
RESPONSABILE ASSUMANO DEI COMPORTAMENTI
DETERMINATI DAL RUOLO RICOPERTO.
L’organizzazione
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LA PARTE ORGANIZZATIVA GIOCATA DAI DIVERSI ATTORI DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO IN BASE ALLE DELEGHE DI AUTORITA’ ASSEGNATE ED AI COMPITI - RESPONSABILITA’ PREVISTI.
TITOLARE DEL RUOLO
CAPO
RUOLIESTERNI COLLEGHI
COLLABORATORI
Il ruolo
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S’interpreta...
Gli attori organizzativi non sono molto diversi da quelli teatrali;per essere efficaci entrambi hanno bisogno di: conoscenze tecnico-specialistiche abilità tecnico-specialistiche caratteristiche personali adatte abilità relazionali valori e motivazioni
Il ruolo
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S’interpreta...
…in relazione con altri...
La vita organizzativa non è mai un monologo ma una prestazione corale in cui ciascun attore ha la sua parte assegnata che svolge utilizzando tutte le conoscenze ed abilità di cui dispone.
Il ruolo
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…in relazione con altri...
...per raggiungere un obiettivo
S’interpreta...
Gli obiettivi di ciascuno sono lo strumento per trasformare in realtà la
missione dell’organizzazione
Il ruolo
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SE L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE NON E’ DEFINITA
NON POSSO ASPETTARMI CHE LE PERSONE SEGUANO
UN COPIONE PRESTABILITO.
CIASCUNO RECITERA’ A SOGGETTO, SECONDO LA
PROPRIA SENSIBILITA’ INDIPENDENTEMENTE
DALL’EFFICIACIA E DALL’EFFICIENZA DEI
COMPORTAMENTI, RISPETTO AL RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI.
Quindi…
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Micro – profili amministrativi dipartimentali
Segretario AmministrativoPLESSO
Addetto Gestione Segreteria
Addetto Sezioni
AddettoAmministrativo
Addetto Informatico
Addetto Amministrativo- Gestione ordini e richieste acquisto al di sotto di 30.000 Euro- Organizzazione seminari, gestione iscrizioni seminari- Gestione tariffario- Gestione spese minute- Mandati e reversali- Missioni- Inventario- Rendicontazioni non complesse
Addetto Affari Generali- Gestione aule- Cura servizio di portineria- Piccola manutenzione- Servizio fotoriproduzione
Addetto Gestione Segreteria- Interfaccia dipartimento- Supporto amministrativo gestione convegni- Gestione contratti e convenzioni dipartimentali- Gestione consulenze (affidamenti a terzi con P. IVA)- Gestione risorse umane (borse studio, cococo, assegni di ricerca)- Anagrafe prestazioni- Rendicontazioni complesse- Gestione fiscale
Segretario Amministrativo di Plesso- Gestione bilancio (preventivo – consuntivo)- Supporto organi- Ripartizione fondi- Gestione R.U. profilo amministrativo- Acquisizione grandi attrezzature sopra i 30.000 Euro- Rapporti con Ufficio Coordinamento- Sviluppo attività contrattuale
AddettoAffari Generali
Addetto Sezioni- Relazioni assistenziali- Gestione attività didattica di specializzazione- Gestione seminari assistenziali- Cura procedure iscrizioni convegni- Minute spese- Tariffario- Richieste d’acquisto
Direttoridi Dipartimenti
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Definiamo i processi e i servizi erogati
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Il ruolo dell’A.G.S.OGGI A REGIME
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Tre principi per gestire il cliente
Conoscenza.Chi è il cliente, a quale ambiente appartiene.
Ascolto.Quali sono le esigenze, comprenderle ed agire di conseguenza.
Supporto.Come aiutare il cliente per migliorare e rendere più efficace il rapporto.
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La soddisfazione del cliente
Soddisfazione =
Reazione emotiva del cliente in risposta alla sua esperienza nei confronti di un prodotto o di un servizio.
E’ strettamente legata allo scarto tra le attese del cliente e la sua percezione dell’esperienza fruita.
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Il modello di N. Kano
Insufficiente Sufficiente
Inso
ddis
fatti
Sod
disf
atti
ASPETTATIVE
LATENTI
REQUISITI DI BASE
REQUISITI E
SPRESSI
ASPETTI OGGETTIVIConformità ai requisiti
ASPETTI SOGGETTIVISoddisfazione
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I fattori del modello di KanoI REQUISITI DI BASEREQUISITI DI BASE sono i requisiti igienici del prodotto/servizio; soddisfarli oltre una certa misura non genera incrementi nel valore percepito del prodotto/servizio, ma non raggiungere per essi una performance adeguata ne comporta una fortissima riduzione.
I REQUISITI ESPRESSI REQUISITI ESPRESSI sono quegli elementi che impattano direttamente sul valore percepito. Incrementi o decrementi della performance di qualcuno di questi si traduce in una variazione dello stesso segno nel valore percepito.
Le ASPETTATIVE LATENTI ASPETTATIVE LATENTI sono elementi la cui presenza non è direttamente richiesta dal pubblico, ma ne rappresenta piuttosto un desiderio latente. Non soddisfare questo tipo di elementi non porta alcun danno, ma viceversa riuscire ad individuarli e a soddisfarli potrebbe far incrementare in modo più che lineare il valore percepito.
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Utilizzare il modello di Kano
REQUISITIDI BASE
ASPETTATIVE LATENTI
REQUISITIESPRESSI
ALTRI FATTORI
-IM
POR
TAN
ZA+
- IMPATTO +
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Esercitazione-
IMPO
RTA
NZA
+
- IMPATTO +
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Pianificare l’uso del tempo
Scopo :destinare “a monte” il tempo in rapporto all’importanza delle cose da fare.
Pianificare è:
decidere quali sono le cose importanti,
dandosi degli obiettivi,
stabilendo le azioni necessarie,
i tempi e le scadenze
per un uso efficace delle risorse.
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Programmare l’uso del tempo
Scopo :destinare “a monte” il tempo in funzione della durata delle attività.
Programmare è:
collocare nel tempo le attività,
in base ad una sequenza pensata,
definendone la durata prevista, voluta, necessaria
per una gestione efficiente delle risorse.
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Organizzare l’uso del tempoScopo :definire “a monte” le modalità di utilizzo delle risorse in modo da riuscire a lavorare sulle finalità scelte di volta in volta.
Organizzare è:
programmare e coordinare nell’uso del tempo tutte le risorse a propria disposizione,
elaborando programmi operativi concreti e dettagliati,
definendo strumenti di coordinamento a monte delle singole attività,
utilizzando strumenti operativi per il risparmio del tempo nel corso delle attività.
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Stabilire le priorità
L’IMPORTANZA :incidenza di una attività sugli obiettivi fondamentali
L’URGENZA :é determinata dalla scadenza entro cui il problema va gestito con successo e senza danni
entrambe alte/basse
una alta/l’altra bassa
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Pareto dice che…
REGOLA :con il 20% delle attività e dei problemi si ottiene l’80% dei risultati importanti
attività e problemi strategici che incidono direttamente sugli obiettivi fondamentali
attività e problemi operativi che si riferiscono alla routine, non importante sul piano degli obiettivi, ma necessaria
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La regola di Pareto
80% del tempo per il 20% di attività e problemi importanti,strategici, che danno l’80% dei risultati.
20% del tempo per l’80% di attività e problemi non importanti, operativi che danno il 20% dei risultati.
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Risolvere problemi
Il metodo P.A.S.S.I. per affrontare problemi complessi:Percezione: e' il momento nel quale viene rilevata l'esistenza di un problema.Analisi: e' la fase in cui si ricercano con le cause del problema.Soluzioni: e' la fase in cui si devono trovare le posssibili soluzioni del problema.Scelta: e' la fase in cui si individua il piano d'azione piu' appropriato.Intervento: e' la fase di azione sul problema.
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Crisi e opportunità
A lezione dai cinesi per superare le crisi
Alla parola crisi viene solitamente attribuita una valenza negativa, quasi si trattasse dello stadio immediatamente precedente il fallimento.
I cinesi ci insegnano un modo diverso di intendere la crisi.In cinese infatti, la parola crisi è composta da due ideogrammi:
il primo, wei, significa problema,
il secondo, ji, significa opportunità.
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Il diagramma causa-effetto di Ishikawa
CAUSE
PROBLEMAO
EFFETTO
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Le cinque tipologie di cause nei servizi
Le 5 P:
• People (o personale)
• Provisions (fornitori)
• Procedures (procedure o come viene erogato il servizio)
• Place (localizzazione)
• Patrons (clienti).
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EsercitazioneFornitori Luoghi
Procedure Clienti
Persone
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La matrice AHP
F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7 F8 F9 F10 TOT. "1"F1 1 1 1 1 1 1 6F2 0 0 1 1 1 3F3 0 1 1 1 3F4 1 1 1 3F5 1 1 2F6 0 0F7 0F8 0F9 0F10 0TOT. "0" 0 0 1 2 0 0 1 0 0 0
SOMME 6 3 4 5 2 0 1 0 0 0 21
PRIORITA' 29% 14% 19% 24% 10% 0% 5% 0% 0% 0% 100%
MATRICE AHP
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Applicare Pareto ai problemi
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Una volta trovata la soluzione
CH
ECK
DO
AC
T
PLAN
A.G.S.
Alcuni suggerimentiper comunicare in modo più efficace
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LA CAPACITA’ DI UN INDIVIDUO
•DI CONOSCERE LE PROPRIE ESIGENZE,
•DI AFFERMARLE ALL’INTERNO DEL PROPRIO AMBIENTE,
•CON BUONE PROBABILITA’ DI RAGGIUNGERE I PROPRI OBIETTIVI,
•MANTENENDO POSITIVA LA PROPRIA RELAZIONE CON GLI ALTRI.
Assertività
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Consapevolezza di sé
consapevolezza emotiva: riconoscimento delle proprie emozioni e dei loro effetti
autovalutazione accurata: conoscenza dei propri punti di forza e dei propri limiti
fiducia in se stessi: sicurezza nel proprio valore e nelle proprie capacità
Conoscere ed affermare…
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Padronanza di sé
autocontrollo: dominio delle emozioni e degli impulsi distruttivi
fidatezza: mantenimento del proprio stile di onestà ed integrità
coscienziosità: assunzione delle responsabilità per quanto attiene alla propria prestazione
adattabilità: flessibilità nel gestire il cambiamento
innovazione: capacità di sentirsi a proprio agio e di avere un atteggiamento aperto di fronte a idee, approcci ed informazioni nuovi
Conoscere ed affermare…
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GESTIONE DEI
CONTENUTI
GESTIONE DELLA
RELAZIONE
OBIETTIVI
Esprimere…
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Altre aree di appropriata espressione: (ammirazione, gratitudine, apprezzamento)
Espressione di affetto comunicata accuratamente
Opposizione espressa in modo corretto o richieste fatte appropriatamente
RELAZIONE AFFETTIVA
RELAZIONE OPPOSITIVA
Comportamento socialmente inadeguato (sentimenti inespressi o espressi in modo esagerato)
Comportamento oppositivo socialmente riprovevole (aggressione, prevaricazione, violenza, intimidazione)
Assertività
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Il suo comportamento verso gli altri è condizionato nella
ricerca delle mete personali, tanto che non si oppone alle
influenze che subisce e si realizza in situazioni che risultano
essere positive più per altri che per se stesso.
Un soggetto passivo
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Il suo comportamento è rivolto esclusivamente verso la
propria persone e verso la soddisfazione senza limiti dei
propri bisogni; con qualsiasi mezzo, anche distruttivo, e con
qualsiasi azione, anche violenta, domina gli altri, sfruttandoli
per arrivare ad ottenere potere.
Un soggetto aggressivo
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Il suo comportamento è rivolto verso se stesso e verso gli
altri; nel rispetto e nella valorizzazione delle proprie e delle
altrui risorse, si realizza favorendo la crescita reciproca e
attuando cambiamenti.
Un soggetto assertivo
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PASSIVA
E’ attenta solo agli altri.E’ condizionata e influenzata dagli altri.Subisce.Non si oppone.Ha un’elevata ansia sociale.
Obiettivo: benevolenza degli altri e fuga dal conflitto.
AGGRESSIVA
E’ attenta solo a se’.Prevarica gli altri.Utilizza metodi coercitivi e distruttivi.
Obiettivo: potere personale e sociale.
Come si comporta la persona
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ASSERTIVA
E’ attenta a se’ e agli altri.
Non è condizionata dagli altri.
Utilizza metodi motivanti e gratificanti.
Obiettivo: successo personale e con gli altri.
Come si comporta la persona