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Ai Portici si lotta contro il degrado · D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma...

Date post: 03-Jul-2020
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Segue a pag. 2 anno 90, n. 2 - 19 gennaio 2017 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974 Chiuso in redazione il 16/01/2017 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue Editoriale la vignetta della settimana Rifugiati e lavoro In un articolo del Cor- riere della Sera di Paolo Foschini dell’8 gennaio ho letto: “I profughi tra- sformano le terre incolte in orti solidali”. L’iniziati- va è rimasta sconosciuta forse perché non si presta a commenti che colpi- scono la “pancia” della gente. Invece grande è stata l’enfasi dei fatti di Cona, un comune di circa 3mila abitanti della città metropolitana di Vene- zia, finito sui giornali per una rivolta in seguito alla morte di una 25enne ivo- riana, Sandrine Bakayoko, il 2 gennaio per trombosi polmonare. Era una delle tante proteste dovute al sovraffollamento e alle lungaggini per ottenere l’autorizzazione al sog- giorno. Alcuni degli ospiti erano presenti da oltre un anno. Se qualcuno ricorda i vecchi allevamenti di polli in gabbia può ritor- nare ad immagini di ag- gressività e cannibalismo; così come le periferie che ho visto in alcune città. FRANCO APPI CRISTIANI E GUERRA AD ALEPPO Alla Sala San Luigi, Munir El Ra’i racconta l’emergenza in Siria RIFORMA CURIA ROMANA Procede il percorso di rinnovamento voluto e avviato da papa Francesco ANNIVERSARIO DI BENEDETTA Domenica 22 alla Badia di Dovadola messa con il cardinal Menichelli Laura Bertozzi a pag. 5 Servizi a pagg. 12-13 Giovanni Amati a pag. 17 Il pizzicotto Critica a fin di bene Piccolo problema di matematica civile. Se il tuo Paese spende per i 3 milioni di suoi cittadini disabili 430 euro pro-capite e per salvare 4 banche 20 miliardi di euro, con i soldi dati a una sola banca, quanti disabili si potrebbero salvare? Il Comitato di quartiere, assieme ai residenti, propone iniziative di aggregazione, feste e incontri Ai Portici si lotta contro il degrado Un progetto rima- sto a metà, per una zona che pare destinata ad un inesorabile declino. Per il quartiere I Portici il Comune sta cercando solu- zioni e i cittadini, assieme a parrocchia e associazio- ni, sono scesi in campo. Armati di buona volontà, a volte anche di sacchi e ramazza, i residenti hanno dato per primi l’esempio, dimostrando nei fatti cosa significa “vive- re ed abitare il proprio quartiere”. Organizzando feste, progettando incontri culturali e animazioni per bambini. Luciano Ravaioli a pag. 3 Foto Frasca
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Page 1: Ai Portici si lotta contro il degrado · D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974 Chiuso

Segue a pag. 2

anno 90, n. 2 - 19 gennaio 2017 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45%D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974

Chiuso in redazione il 16/01/2017 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue

Editoriale

la vignetta della settimana

Rifugiatie lavoro

In un articolo del Cor-riere della Sera di Paolo Foschini dell’8 gennaio ho letto: “I profughi tra-sformano le terre incolte in orti solidali”. L’iniziati-va è rimasta sconosciuta forse perché non si presta a commenti che colpi-scono la “pancia” della gente. Invece grande è stata l’enfasi dei fatti di Cona, un comune di circa 3mila abitanti della città metropolitana di Vene-zia, finito sui giornali per una rivolta in seguito alla morte di una 25enne ivo-riana, Sandrine Bakayoko, il 2 gennaio per trombosi polmonare. Era una delle tante proteste dovute al sovraffollamento e alle lungaggini per ottenere l’autorizzazione al sog-giorno. Alcuni degli ospiti erano presenti da oltre un anno. Se qualcuno ricorda i vecchi allevamenti di polli in gabbia può ritor-nare ad immagini di ag-gressività e cannibalismo; così come le periferie che ho visto in alcune città.

Franco appi

criStiani E guErra ad alEppoAlla Sala San Luigi, Munir El Ra’i racconta l’emergenza in Siria

riForma curia romanaProcede il percorso di rinnovamento voluto e avviato da papa Francesco

annivErSario di bEnEdEttaDomenica 22 alla Badia di Dovadola messa con il cardinal Menichelli

laura bertozzi a pag. 5 Servizi a pagg. 12-13 giovanni amati a pag. 17

il pizzicottoCritica a fin di bene

Piccolo problema di matematica civile. Se il tuo Paese spende per i 3 milioni di suoi cittadini disabili 430 euro pro-capite e per salvare 4 banche 20 miliardi di euro, con i soldi dati a una sola banca, quanti disabili si potrebbero salvare?

Il Comitato di quartiere, assieme ai residenti, propone iniziative di aggregazione, feste e incontri

Ai Portici si lotta contro il degrado

“ Un progetto rima-sto a metà, per una

zona che pare destinata ad un inesorabile declino. Per il quartiere I Portici il Comune sta cercando solu-zioni e i cittadini, assieme a parrocchia e associazio-ni, sono scesi in campo. Armati di buona volontà, a volte anche di sacchi e ramazza, i residenti hanno dato per primi l’esempio, dimostrando nei fatti cosa significa “vive-re ed abitare il proprio quartiere”. Organizzando feste, progettando incontri culturali e animazioni per bambini.

luciano ravaioli a pag. 3

Foto Frasca

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19 gennaio 2017

Redazione e amministrazione:

Direttore responsabile: don Franco Appi

In redazione: don Giovanni Amati, Paola Mettica, Franco Garavini, Roberta Brunazzi, Laura Bertozzi

Impaginazione grafica: Damiano DitiUfficio abbonamenti e amministrazione: Eleonora Garavini, Laura BertozziPubblicità: Pigreco srlProprietà: Chiesa Cattedrale di Forlì P.zza Dante, 1 - 47121 ForlìStampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di ImolaVia Selice 187/189 - 40026 Imola (BO)Il Momento è associato alla FISC (Federazione Italiana Setti-manali Cattolici) e a USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)

Settimanale d’informazione della diocesi di Forlì-bertinoro

cent’anni fa di Umberto Pasqui

Il 18 gennaio 1917 una leg-gera nevicata “copre appena i tetti” di Forlì nella tarda mattinata. Poi, alle 13 “torna a piovere” quindi niente più bianco. Così annota Filip-po Guarini nel suo “Diario Forlivese” sebbene aggiunga che “tutto il giorno” cada “pioggia mista a neve”, neve che si fa più fitta “verso l’Ave Maria”. Il giorno suc-cessivo è più caldo, ma una notizia raffredda molti for-livesi: “Il prof. Sante Solieri, nostro Chirurgo Primario, e

già militarizzato col grado di Maggiore, è con telegramma chiamato alla direzione di un Ospedale da campo. Grave perdita per lo Speda-le, che non sa come rimpiaz-zarlo”. Il chirurgo, origi-nario di Cotignola, dopo gli studi e i primi incarichi di rilievo a Grosseto, si era definitivamente trasferito a Forlì nel 1910. Fu tra i primi a operare al cuore e al cervello ed ebbe numerosi riconoscimenti anche inter-nazionali.

Se anche Solieri se ne va al fronte...

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Periferie che, per la mancanza di strutture di socializzazione, diventano luoghi di violenza. Ora sembra, per i centri di accoglienza, che si corra ai ripari con strutture più piccole e agili, con riconoscimenti e smistamenti più veloci e, addirittura, con il tentativo di svolgere alcune funzioni a monte dei viaggi nei barconi. È innegabile che ci sia un problema per que-sti rifugiati; anche qui da noi, dove l’acco-glienza è stata gestita con buona intelligenza e per piccoli gruppi. Li vediamo in giro a bighellonare e a chie-dere elemosine che, se da un lato danno a loro un gruzzoletto, dall’altro diminuiscono la loro stessa dignità. Ad Alessandria c’è una onlus, la cooperativa CrescereInsieme, che fa parte della rete nazionale di imprese sociali Cgm: Cooperative Gino Mattarelli, originate da iniziative dei nostri don Dario Ciani e Gino Mattarelli. La sua azione è un esempio che potrebbe avere un seguito anche nel resto dell’Ita-lia. Questa onlus ha coinvolto il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugia-ti (SPRAR), grazie al quale gli enti locali possono accedere al Fondo Nazionale per le politiche di asilo e altre provvidenze. Ha coinvolto proprietari di terre incolte con affitti bassi e ha dato lavoro a una quindicina di richiedenti asilo e simili, ospiti dei centri SPRAR. Oggi è una struttura che produce beni di consumo. Si dirà che è ben poco come nu-mero. Ma quante strutture di questo tipo si potreb-bero costruire? Quante terre incolte ci sono nelle nostre col-line? L’accoglienza è importante, ma ancora più l’inserimento nella società. Accogliere e mantenere fuori dalla società non è vera accoglienza. Costruire ponti, come afferma papa Francesco, richiede di inserire e non disperdere, come i rifiuti nelle discariche abusive.

Franco appi

Editoriale il direttore risponde

Rifugiati e lavoro

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Segue dalla prima pagina

Nel 2017 ricorre il quinto Cen-tenario della Riforma protestante, avviata da Martin Lutero il 31 ottobre 1517 a Wittenberg, in Germania, con l’affissione delle 95 tesi sulle indulgenze. I cristia-ni hanno da allora preso strade diverse, che oggi si cerca di fare incontrare di nuovo. Non a caso il motto biblico scelto per la setti-mana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio, è “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”. Quali sono le differenze sostanziali tra prote-stanti, cattolici ed ortodossi? Quali passi si stanno facendo, in concreto, per riunire queste realtà in un comune percorso ecumenico?

(lettera firmata)

In modo sommario: con gli ortodossi le differenze partono da una espressione del Credo, circa il procedere dello Spirito

Santo solo dal Padre (ortodossi) o anche dal Figlio (cattolici). La divisione avviene nel 1504, definitiva. Prima erano accaduti fatti terribili, come la crociata che saccheggiò Costantinopoli nel XIII secolo, il cui effetto si può immaginare. Altre differen-ze sono circa l’autorità del Papa, con un primato solo spirituale per gli ortodossi, mentre per noi è anche giuridico. Ci sono discipline diverse, come il matri-monio dei preti, la celebrazione eucaristica con pane lievitato, etc.. piccole cose. La riforma protestante è del XVI seco-lo. Le 95 tesi di Lutero erano contro la simonia nella vendita delle indulgenze, e altre dottrine e pratiche della Chiesa. Ne è conseguito un rifiuto dell’auto-rità del Papa e il primato della parola di Dio; la salvezza dipen-de solo dalla fede. Non accet-tano la presenza eucaristica. Al dialogo con loro dobbiamo una nostra rinnovata attenzione alla

Sacra Scrittura e al peso della fede riguardo alle opere, le quali rimangono segno di fede. Con tutti i cristiani la distanza non è molta e dal Vaticano II ci stiamo avvicinando sempre più. Il cammino insieme inizia dalla preghiera, dalla condivisione della fede in Gesù Cristo Figlio incarnato di Dio, dalle opere di amore al prossimo e dall’ecu-menismo di sangue di cristiani che i persecutori versano, senza fare differenze fra protestanti, ortodossi o cattolici, come ha affermato papa Francesco. Con Giovanni XXIII e Paolo VI iniziò un cammino di avvicina-mento. Molti esperti delle altre fedi cristiane parteciparono al Con-cilio. Il dialogo ecumenico è ora una realtà importante per tutti i cristiani delle varie Chiese. Gli incontri recenti di Francesco con patriarchi ortodossi e con Chiese protestanti sono segno evidente di ecumenismo.

Le tesi di Lutero e l’ecumenismo oggi

Scrivi a: [email protected]

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19 gennaio 2017 3 attualità

Unendosi a tutta la Chiesa uni-versale, anche la nostra diocesi celebra la 103esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce” è il tema scelto da papa Francesco nel suo messaggio, volto a richiamare una particolare attenzione ad uno dei tanti aspetti critici legati ai recenti flussi migratori. Per quanto riguarda l’Italia, si parla di oltre 25mila minorenni nel corso degli ultimi tre anni (17mila nel 2016 a fine novembre). Secondo le legislazioni italiana ed euro-pea dovrebbero essere seguiti in

specifiche strutture appropriate, ma avviene che, di circa un terzo, se ne perdano le tracce, segno di evidenti inadeguatezze del sistema di accoglienza, con tutti rischi e le conseguenze che ne derivano sul piano della integrità fisica, morale, umana. Per la nostra diocesi, la ricorrenza è inoltre occasione per incontrare le diverse comunità cattoliche straniere e stringersi attorno al vescovo per la celebra-zione liturgica. È un abbraccio universale. Aiutati da canti, danze, abiti, volti, colori e letture in lin-gue diverse, si manifesta la gran-dezza e la fratellanza della fami-

glia umana. Quest’anno l’incontro si svolgerà presso la parrocchia di Coriano, a partire dalla messa delle 11.00, a cui seguirà il pranzo e un momento di festa. (R.R.)

Celebrazione diocesana a Coriano, domenica 22 gennaio con la “Messa dei Popoli”

Giornata del migrante e del rifugiato

Sporcizia, prostituzione, piccolo spaccio sono i temi comuni per persone che, a diverso titolo, “abi-tano” ai Portici, la zona vicino alla stazione, nuo-va come costruzione ma a rischio di morte prima ancora di essere nata. Famiglie di condòmini, rappresentanti di associa-zioni - tra cui le Acli - la parrocchia dei Cappuc-cinini, amministratori di condomini, proprietari di appartamenti, rappre-sentanti del quartiere, il supermercato Coop e lo stesso Comune, hanno raccolto le preoccupa-zioni del locale Comitato dei residenti, guidato da Luciano Pittirollo, molto attivo e appassionato alla sorte dei Portici. Fin dall’estate scorsa i residenti, a più riprese, hanno fatto sentire la loro voce: questa è casa nostra, qui ci stanno i no-stri figli, qui ci giocano i nostri bambini, vengono i nostri utenti: abbiamo diritto ad un ambiente pulito e ordinato. Ar-

mati di buona volontà, a volte anche di “sacchi e ramazza”, hanno dato per primi l’esempio, dimostrando nei fatti cosa significa “vivere ed abitare il proprio quar-tiere”. Con fare mite ma deciso hanno convinto prostitute e spacciatori che quella non è zona

per loro. Il Comune, in particolare nella persona dell’assessore Mosconi, si è dato da fare e sta tentando di entrare in possesso dell’area per la manutenzione del verde, ancora in mano al consorzio che ha gestito la lottizzazione e le opere di urbanizzazione, che

ha avuto grossi problemi economici. Ci sono stati incontri con gli ammini-stratori pubblici, ospitati negli uffici delle Acli, che in quella zona hanno la sede dei propri servizi. La parrocchia dei Cap-puccinini, in occasione della visita pastorale, ha voluto incontrare i residenti alla presenza del Vescovo, e si è impegnata ad essere più attiva coi propri gruppi giova-nili, soprattutto scout. Dall’incontro è scaturita la proposta di un pome-riggio di festa insieme, che si è concretizzata sabato 19 dicembre: tanti residenti si sono ritrovati all’ingresso della coop “I Portici”, che per l’occasione ha messo a disposizione l’area ed ha concesso un piccolo con-tributo, assieme a quello del quartiere “Grandi Musicisti”. L’intenzione è di ripetere l’iniziativa, anche con eventi cultu-rali e intrattenimenti per bambini. Le premesse ci sono tutte affinché questa zona, a due passi dalla stazione e a 5 minu-ti dall’autostrada, sfrutti tutte le proprie potenzia-lità e diventi più abitabile.

luciano ravaioli

Ma i Portici riprendono quota?Feste e incontri: la buona volontà dei residenti per migliorare la vita nel quartiere

“L’erba da tagliare, la constatazione di

una “zona che non parte”, la preoccupazione per episodi di degrado.

Sotto, la festa organizzata dai residenti lo scorso 19 dicembre

Il racconto dello scrittore brasiliano Luis Fer-nando Verissimo (nella foto) - tradotto, adattato e revisionato da Marcelo Naputano e Luciano Ra-vaioli - sintetizza il clima di povertà e tensione in cui crescono tante persone nel cosiddetto terzo mondo. Aiuta a capire meglio la ribellione degli ospiti del Centro di prima accoglienza di Cona (Ve), che il 3 gennaio scorso hanno preso in ostaggio alcuni educatori; tutti vittime di un siste-ma d’accoglienza bisognoso di più chiarezza e che, purtroppo, in taluni casi si traduce in una cattiva gestione o addirittura in un vero e proprio malaffare.

La prima provocazione della vita lui l’ha subìta zitto. In realtà urlò e scalciò, come fanno tutti i neonati alla nascita, compresi quelli che nascono in ospedale aiutati dai dottori; non lui, che nac-que in una buca aiutato soltanto dal pavimento.La seconda provocazione fu la sua dieta dopo il latte materno: una porcheria di cibo. Non si lamentò poiché non era il caso di lamentarsi.Un’altra provocazione fu quella di perdere i suoi undici fratelli, morti per malattie varie per mancanza di cure sanitarie. Non gli piacque per niente, ma rimase fermo perché era una persona di pace. E così subì provocazioni per tutta la sua vita Non frequentò la scuola, perché aiutò la sua famiglia a lavorare la terra. A lui piaceva lavorare la terra ma anche la terra gli fu tolta.Si trasferì in città con la sua famiglia e ancora provocazioni da tutte le parti, ma lui resistette a tutte. Andò a vivere in una baracca, ma perdette anche questa. Rimase ancora fermo, non reagì.Voleva un lavoro, riuscì ad avere un sub-lavoro. Voleva sposarsi e trovò una sub-moglie, con la quale ebbe sub-figli, sub-nutriti. Ebbe qualche aiuto ma solo dopo aver fatto lunghe file, ma l’“aiuto” non aiutava. Lo stavano provocando.Gli piaceva lavorare la terra. Il suo interesse era quello di lavorare la terra e desiderava tornare a lavorarla. Sentì parlare di una certa riforma agra-ria. Non sapeva di preciso cosa fosse, ma l’idea d’avere un pezzo di terra da lavorare era ottima, a meno che non fosse un’altra provocazione.Terra da lavorare, non mancava di sicuro.Per anni sentì parlare di questa riforma agraria per poter tornare a lavorare la terra: una possibi-lità d’avere la terra che non aveva mai avuto. La promessa di questa terra continuò anno dopo anno e governo dopo governo; alla fine conclu-se che si trattava di un’altra provocazione.Comunque prese la zappa e cominciò a lottare per i suoi diritti. Era disposto ad accettare tutto, tranne nuove provocazioni. Allora sentì dire che la riforma agraria non era proprio quello di cui si era parlato per anni; e che magari l’anno suc-cessivo sarebbe stato quello buono. Finalmente, all’ennesima provocazione, protestò fortemente: si levò un coro unanime di persone spaventate e terrorizzate che gridò: Eh no! violenza NO!

Provocazioni

povertà e accoglienza

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19 gennaio 20174attualità

Quello offerto dal con-corso Giovani Note è spettacolo che non tradisce mai le attese di un pubblico qualificato e costantemente nume-roso che, anche nella serata del 17 dicembre scorso, ha affollato il Palafiera di Forlì. È questa la felice impressione avuta dai tantissimi presen-ti all’evento che ha coinciso con la tra-dizionale Festa degli Auguri riservata ai Soci e ai loro familiari. Le principali otto scuole di musica del Forlivese hanno dato vita, infatti, ad una competizione di alto livello nella qua-le i talenti vocali dei cantanti e quelli degli strumentisti che co-stituivano l’orchestra, guidata da Giuseppe Zanca, hanno garantito al pubblico emozioni e intrattenimento. Della gara sono formalmen-te risultati vincitori due giovanissimi: Sara Camagni della Scuola “Roveroni” si è classi-ficata seconda mentre Alessandro Amerio, della Scuola “L’Arcan-gelo”, si è collocato allo scalino più alto del podio. Ma tutti i parte-cipanti hanno raccolto applausi e consensi,

candidandosi ad una carriera artistica di suc-cesso. Applauditissime le performance offerte da Ivano Marescot-ti, attore di prestigio internazionale, che si è esibito in una serie di riflessioni di taglio umoristico sulla natura d’essere dei romagnoli. Il presidente Domeni-co Ravaglioli ha rin-graziato gli intervenuti tra i quali il Sindaco di Forlì Davide Drei e il presidente della Banca Ravennate Imolese Secondo Ricci, ribadi-to la vocazione della Banca a promuovere i talenti e la collocazione professionale dei gio-vani forlivesi e annun-ciato che il 2017 sarà l’anno in cui, se la base sociale dell’Istituto ne converrà e se interver-rà l’approvazione degli Organi di Vigilanza, si procederà al processo di aggregazione, che la riforma del Credito Cooperativo suggeri-sce, con la Banca Ra-vennate Imolese. Con la quale sono in corso proficui rapporti di collaborazione ed ami-cizia. Nel corso della serata, brillantemente condotta da Franz Campi, il presidente, il direttore Fausto Pog-

gioli assieme al sindaco Davide Drei hanno proceduto alla premia-zione dei vincitori del Torneo sociale di Ma-rafone, alla consegna di assegni di studio a quei giovani figli dei Soci che nel corso del 2016 si sono diplomati o laureati con votazione d’eccellenza e alla con-segna delle medaglie riferite ai cinquant’an-ni di presenza nella compagine sociale a due imprenditori le cui storie aziendali si intrecciano con quelle della Banca. Si tratta di Claudio Bandini, che ha espres-so la propria soddi-sfazione e di Alfredo Celli, che è stato anche amministratore dell’I-stituto, rappresentato sul palco dal figlio Paolo. La perfetta organiz-zazione dell’evento è stata curata dal re-sponsabile dell’Ufficio Soci Claudio Leones-si il quale ha anche partecipato, assieme ai cantanti in gara, al commovente tributo finale rivolto al ricordo di Roberto Sansavini, scomparso recente-mente, che fu ispirato-re e organizzatore della manifestazione.

la banca di Forlì informa

La “Festa degli Auguri”: musica, emozioni e sorrisi

il Sindaco di Forlì, il presidente e il direttore premiano diplomati e laureati d’eccellenza

il presidente e il direttore in compagnia di paolo celli e claudio bandini

da sin. Franz campi, ivano marescotti, Sara camagni, Fausto poggioli, alessandro amerio,

giuseppe Zanca e domenico ravaglioli

un momento del tributo musicale indirizzato alla memoria

di roberto Sansavini

i giovani cantanti e musicisti nel corso delle proveuna veduta dell’orchestra e della platea

Foto Giorgio Sabatini

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Foto Giorgio Sabatini

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19 gennaio 2017

San Martino in Strada è stata la prima fra-zione a fondare, nel 1862, il primo sodalizio repubblicano della campagna forlivese con l’istituzione della Società Aurelio Saffi ed Antonio Fratti e, nel 1902, la prima Società femminile con 20 socie intitolata alla patriota Giuditta Tavani Arquati (1834-1867), tru-cidata nel corso di un’insurrezione contro il governo pontificio durante la spedizione garibaldina di Monterotondo. Dopo il 1900 venne fondato, sempre a San Martino in Strada, il Circolo Giovanile Repubblicano in-titolato a Goffredo Mameli, autore dell’inno “Fratelli d’Italia”. Nel 1909 fu inaugurato il Teatrino Filodrammatico Aurelio Saffi. Nella facciata dell’attuale edificio è ancora collo-cata una lapide che ricorda l’eroina forlivese Teresa Cattani Scardi (1807-1850), sposa del patriota Vincenzo Scardi (1800- 1892), sottoposto nel 1825, per le sue idee politiche, al precetto di primo grado. Teresa condivise con lui anche le idee di azione rivoluziona-ria, tanto da partecipare, il 5 febbraio 1831, allo scoppio dei moti liberali e all’assalto del Palazzo del Legato Pontificio (ora Palazzo comunale) di Forlì, issando una bandiera tricolore perforata dalle pallottole nemiche al balcone dell’appartamento Legatizio. Poi, alla testa di un gruppo di donne inquadrate mi-litarmente, si diresse a Cesena per infondere alla popolazione i propri convincimenti rivo-luzionari. Anche a Rimini fu organizzata una rivolta ad opera di carbonari, mazziniani e riformisti, ai quali si aggiunsero anche Teresa Cattani Scardi e il marito, sempre portando con loro il tricolore con la scritta “O libertà, o Morte”. Fu in occasione di questi moti, scoppiati a Rimini, nel faentino e nel forli-vese, che Luigi Carlo Farini scrisse il famoso “Manifesto di Rimini ai Principi e ai Popoli d’Europa”, richiamando l’attenzione sulle difficoltà economiche, sociali e politiche delle regioni centrali del nostro Paese. Dopo i moti del 1849 Teresa Cattani Scardi seguì il marito nel breve esilio di Maçon (Fran-cia). Nella lapide, scoperta il 31 agosto 1947 sulla facciata del Circolo Repubblicano di San Martino in Strada, si legge: “QUI OVE NACQUE E MORÌ NEL 1850 TERESA CATTANI SCARDI LE REPUBBLICANE E I REPUBBLICANI RIEVOCANO IL SUO NOME E I TENTATIVI GLORIOSI DELLA LIBERTÀ ITALIANA”.

Teresa Cattani Scardi

Ma ha anche in seno una comunità cristiana che non si è arresa e che ha continuato a propa-gandare il valore della vita. A raccontarlo è don Munir El Ra’i, ispetto-re salesiano del Medio Oriente, il primo nativo di Aleppo ad assumere questo incarico, ospite a Forlì lo scorso 12 gen-naio nella Sala San Luigi, per parlare dell’emergen-za siriana. “Ad Aleppo aleggia la speranza della ricostruzione, - dice don Munir - ma i combattenti sono ancora presenti nel-le campagne. A Natale, però, abbiamo organizza-to un pellegrinaggio per la pace nella città antica: alcuni dei nostri ragazzi hanno visto la ‘Cittadella’ per la prima volta”.

Siete rimasti attivi anche in tempo di guerra?Sì, siamo presenti in tre località, a Damasco, Aleppo e Kafroun. Dall’esplosione del

conflitto il lavoro si è intensificato: l’oratorio di Aleppo, frequentato da circa 450 giovani, ha ospitato quest’estate oltre mille ragazzi, che venivano a dispetto dei bombardamenti. A Ka-froun ci siamo occupati in particolar modo dei profughi.

Anche a rischio della vita…Quando, nel 2012, sono stato nominato ispetto-re salesiano del Medio Oriente, arrivavano continuamente notizie di preti e vescovi rapiti

e uccisi. Potevo solo ricordare ai confratelli la prospettiva del martirio, veramente vicina. Alcuni sono rimasti e ci siamo concentrati sulla sfida educativa, da portare avanti anche in mezzo alle bombe.

Pensa che l’Occidente abbia compreso il con-flitto siriano?Se le grandi potenze e i fondamentalisti si mobili-tano per un Paese di soli 23 milioni di abitanti ciò è dovuto a interessi eco-nomici ingenti. Questo stato di cose, manipolate

dai media, hanno assun-to poi tinte di conflitto interreligioso, sebbene quella siriana sia da sem-pre una società abituata alla convivenza.

E la comunità cristia-na?C’è un vero e proprio piano di svuotamento del Medio Oriente da questa presenza. Molti cristiani si sentono deboli e indifesi, ma proprio perché siamo un piccolo gregge che è rimasto saldo, siamo i vincitori di questa guerra.

Cosa si augura per la sua terra?La pace. Una pace prima interiore che esterna, per-ché, come dice il Papa, il vero campo di battaglia è il cuore dell’uomo. Le guerre nascono quando l’odio non è stato estir-pato dal cuore. Auspico anche un potenziamento del dialogo con l’Islam moderato, e la scomparsa del pensiero fondamen-talista.

laura bErtoZZi

Essere cristiani oggi ad AleppoMunir El Ra’i racconta l’esperienza della piccola comunità nel dramma della guerra

“Aleppo è dissemi-nata di macerie e

provata dal lungo conflitto.

5 attualità

i personaggi di Gabriele Zelli

da sinistra: paolo poponessi, moderatore, munir El ra’i, ispettore salesiano in medio oriente e don piergiorgio placci, direttore dell’opera salesiana di Forlì

Sala San luigi gremita il 12 gennaio scorso alla serata organizzata dall’opera salesiana

47122 Forlì (Italy) Via Secondo Casadei, 14Tel. +39 0543 780055 - Fax +39 0543 781404

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19 gennaio 2017

Notizie in pillole

Fourmusic, nuova sede presso il Deposito Zero Studios

Dopo tre anni di consolidata attività sul territo-rio, l’associazione Fourmusic.Studio si è trasferi-ta, lo scorso 14 gennaio, in una sede d’eccezione: i locali del Deposito Zero Studios in via Asiago 14 a Forlì. Un traguardo importante, in linea con la volontà, espressa dal presidente dell’associa-zione Gianmarco Tassinari, di “proporre ai no-stri associati un’offerta all’avanguardia usufruen-do di sale prove fra le più professionali e meglio equipaggiate della Romagna”. In occasione dell’inaugurazione, si sono esibiti gli studenti del corso di musica d’insieme e del coro, trasmessi in diretta sulle frequenze di Radio Jump.

Confartigianato, nascel’Unione per Forlì e Ravenna

Confartigianato Ravenna e Forlì insieme per Con-fartigianato Unione Forlì Ravenna, “una nuova realtà - affermano Tiziano Samorè e Giorgio Grazioso, rispettivamente segretario provinciale a Ravenna e presidente a Forlì - che nasce per esse-re più competitivi e offrire un’assistenza sempre più qualificata”. Nella nuova veste, l’associazione di categoria rappresenta oltre 8mila imprenditori e lavoratori autonomi, che occupano più di 20mila addetti. Non trattandosi di una fusione, le due associazioni e le società di servizi mantengono le proprie strutture e dirigenze, potendo contare però sui vantaggi propri di questa collaborazione.

Hera, 79 nuovi alberi grazie alle bollette online

Sono 79 gli alberi piantati la settimana scorsa nel parco Ofelia Garoia di San Martino in Strada: la nuova area verde, nata dalla campagna Hera “Regala un albero alla tua città” deve la sua com-parsa ai forlivesi che hanno scelto di passare alla bolletta elettronica. La rinuncia al cartaceo, effet-tuata da 3950 cittadini, ha permesso di arricchire di bagolari, ontani, salici, frassini e pioppi una zona di Forlì facilmente fruibile dalla popolazio-ne. La nuova presenza verde va ad aggiungersi ai 21 alberi piantati nel parco di via Dragoni in seguito alla prima edizione della campagna, per un totale di 100 nuove piante in città.

Piano freddo, stazioneaperta nelle ore notturne

Piano freddo del Comune in favore delle persone senza fissa dimora, attivato ogni anno, da oltre 10 anni, nei periodo più freddi. Da venerdì 13 genna-io, in via straordinaria e in accordo Ferrovie dello Stato, viene tenuta aperta in orario notturno la sala d’attesa della Stazione di Forlì, che si aggiunge ai dormitori cittadini, al Centro diurno e ad altri servizi attivi anche tutto l’anno. L’apertura straor-dinaria è resa possibile grazie ad un presidio dei volontari di varie associazioni di Protezione Civile di Forlì. La sala d’attesa rimarrà aperta in orario notturno fino al 23 gennaio, prorogabili in base all’andamento climatico e al bisogno rilevato.

Il dott. Marco Maltoni (nella foto), direttore dell’u-nità operativa di Cure Palliative dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, parteciperà alla Giornata della Vita, in programma il 27 gennaio, a Roma, nella Camera dei Deputati. L’oncologo è l’autore del primo studio europeo sull’efficacia delle cure palliative precoci che verrà pubblicato sull’European Journal of Cancer. L’hospice di Forlimpopoli, da lui diretto, è una delle prime 20 strutture di questo tipo a livello italiano e costi-tuisce, insieme all’ospedale Morgagni-Pierantoni e all’Irst di Meldola, uno dei fulcri della rete di Cure Palliative dell’Ausl Romagna-Forlì.

6attualità

una settimana a Forlì e dintorni

Marco Maltoni invitatoalla Camera dei Deputati

Salsamenteria Tomba, chiudei battenti la storica bottega

La Salsamenteria Tomba ha chiuso i battenti il 3 gennaio scorso, dopo ben 110 anni di attivi-tà. Fondata il 5 maggio 1906 (la prima sede fu a Carpinello, poi in via delle Torri) dal 1944 le sue vetrine si affacciano su corso Diaz, in angolo con via Bella. Un negozio immutato nel tempo, specializzato nella vendita di carni di maiale e insaccati anche di produzione propria, capace di suscitare lo stupore di chi lo vedeva per la prima volta. Giovanni Canestroni, ultimo titolare avvia-to ora alla pensione, dopo le festività natalizie ha deciso di lasciare: troppo pochi i clienti per poter sopravvivere sul mercato.

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19 gennaio 2017 7

“Architetture e decori in Romagna” è il titolo del volume curato da Franco Sami ed edito da “Il Pon-te Vecchio” di Cesena che sabato 21 gennaio, alle ore 16.30, viene presentato nella chiesa dei Servi di Forlimpopoli (adiacente a Casa Artusi, in via Andrea Costa 27).L’iniziativa è promossa dal Comune di Forlim-popoli in collaborazione con il Museo Archeologi-co di Forlimpopoli “To-bia Aldini” e Casa Artusi. Il volume raccoglie una parte dei contributi presentati in occasione delle quattro Giornate di Studio tenute a Forlì, Cesena, Forlimpopoli e Bertinoro e dedicate a Mariacristina Gori, stori-ca dell’Arte prematuramente scomparsa nell’au-tunno del 2006. I temi trattati dagli studiosi,

amici e collaborato-

ri di Maria-cristina anche

di lunga data, spaziano dall’architettura alla pittura, dalla scultura

alle cosiddette produzio-ni minori, coprendo un arco temporale che va dal Rinascimento all’età moderna. Dato alle stampe nel 2015 per volontà di

Giovanni e Franco Sami, figlio e marito di Maria-cristina, raccoglie studi e ricerche di cui lei si era occupata: i contri-buti proposti intendono proseguire sulla strada tracciata e nello stesso tempo attestano la sua straordinaria attività, svolta per la valorizzazio-ne del patrimonio storico e artistico del territorio. Il volume contiene inol-tre alcuni scritti inediti di Andrea Brigliadori, esponente di spicco della cultura forlivese, anch’e-gli recentemente scom-parso.Aperto dal sindaco Mau-ro Grandini, l’incontro vedrà la partecipazione di Franco Sami, Silvia Bar-toli (direttore del museo archeologico), Giordano Conti (presidente di Casa Artusi) e Paolo Zoffoli (consigliere regionale).Una copia del libro sarà consegnata in omaggio agli intervenuti, secondo le disponibilità.

Forlimpopoli e Bertinoro

Forlimpopoli: il 21 gennaio, nella chiesa dei Servi, presentazione del volume curato da Franco Sami

Arte in Romagna, per Mariacristina bertinoro

Le frazioni di Bertinoro al voto sabato 21 gennaio, dalle ore 15.00 alle 18.00, per eleggere i nuo-vi Consigli di quartiere, com-posti da cinque consiglieri per ogni frazione. Il loro ruolo sarà consultivo, propositivo e di supporto alle attività comunali: il nuovo regolamento varato dal Comune mira a rendere più incisivo il loro ruolo, imponendo tempi più rapidi per le risposte ai quesiti sollevati dai consigli (60 giorni massimi) e includendo in modo per-manente i presidenti di ciascuno nei consigli e nelle commissioni comunali in cui si discuta-no temi legati al loro territorio. Nuove regole anche sull’utilizzo dei social network, pen-sate per regolamentare la comunicazione in termini più istituzionali, con l’istituzione della figura del responsabile del social per le pagine dei singoli quartieri, nome che andrà comu-nicato all’amministrazione comunale. Cinque le zone: la n. 1 riunisce Collinello, Bracciano e Polenta; la n. 2 Bertinoro e Ospedaletto; la n. 3 è per Fratta Terme; la n. 4 Panighina, Capocolle e Dorgagnano; la n. 5 Santa Maria Nuova Spallicci, Santa Croce e San Pietro in Guardiano.

Al voto per il rinnovodei Consigli di zona

territorio

Nel 2017 l’offerta formativa della Fondazione EnAIP Forlì-Cesena si arricchisce ancora, per stare al passo con le richieste sempre nuo-ve di un mercato del lavoro in continua evoluzione.I corsi EnAIP vedono ag-giungersi nuovi moduli formativi, e in particolare: • sistemi fotovoltaici e home automation per la qualifica di “Operatore impianti elettrici e solari fotovoltaici”; • videosorveglianza e reti informatiche/assemblaggio PC per “Operatore sistemi elettrico-elettronici”; • impianti di condizionamen-to e pompe di calore per “Operatore impianti termoi-draulici”.

L’elaborazione dei contenuti ha visto la collaborazione degli esperti delle maggiori aziende del territorio spe-cializzate nei campi dell’e-lettrotecnica, dell’elettronica e della termoidraulica, con le quali EnAIP collabora si potrebbe dire da sempre.

I corsi sono rivolti ai giovani di età compresa fra i 15 e i 18 anni (e in particolare a chi sta frequentando la terza media o la prima superiore) che hanno intenzione di “imparare un mestiere”.Tutti i ragazzi che, con le loro famiglie, avessero vo-

glia di scoprire più da vicino i laboratori e i metodi di inse-gnamento, potranno visitare il Centro di Formazione su appuntamento, oppure farlo in occasione dell’Open-Day che avrà luogo sabato 28 gennaio dalle 10.00 alle 16.00 (compreso un momen-

to conviviale). Per iscriversi all’Open-Day e per qualsiasi informazione sui corsi, fin da ora è possibile visitare il sito: www.enaip.forli-cesena.it, oppure rivolgersi direttamen-te presso la segreteria di Forlì, in via Campo di Marte 166 (0543.60599).

Nuovi corsi all’EnAIP, l’Open Day sabato 28 gennaioredazionale pubblicitario

a sinistra, alcuni allievi durante il corso termoidaulico in attività di laboratorio. a destra, e l’incontro col vescovo durante la visita pastorale a bussecchio

nel cerchio, mariacristina gori, storica dell’arte morta prematuramente nel 2006

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19 gennaio 2017

Nelle limpide giornate invernali la vista che si gode dalla piaz-za di Teodorano, a 360 gradi sulle colline romagnole fino al mare, è bellissima. È con questo scenario davanti agli occhi e in questo silenzio metafisico che il pittore Pier Claudio Pantieri negli anni scorsi ha dipinto, nel suo studio di Teodorano, alcune grandi tele. Ora, con la passione di sempre, la Pro Loco ha voluto rendergli omaggio, offrendo un segno di parteci-pazione e valorizzazione delle festività natalizie agli abitanti ed agli estimatori del piccolo paese. E se da un lato della piazza, nella chiesa parrocchiale, è stato allestito con cura un bel presepe dalla signora Giacinta, proprio di fronte, nella calda atmosfera della Domus Tuderani (fatta restaurare a “regola d’arte”

dall’attuale sindaco di Meldola Gian Luca Zattini) il Natale è stato visto “alla romagnola”: la scelta delle litografie di Pantieri, infatti, ha voluto rappresentare la famiglia tipica, cioè quella del-la nostra civiltà contadina umile e forte, il cui fulcro era la casa di campagna, mentre il gallo e il passerotto sulla caveja cantano, nella gioia del sole nascente, la sacralità della vita. Visitata anche dal sindaco Zattini e dall’asses-sore alla Cultura Cristina Bacchi, che hanno consegnato al pittore una medaglia fatta coniare dalla Pro Loco, la mostra rimane aperta nei giorni festivi di gen-naio, dalle ore 15.00 alle 17.00. Per informazioni e visite gui-date, rivolgersi al 328.0647647 - [email protected].

Eva morgagni

Se a bassa quota la neve porta con sé problemi legati alla viabilità e ai servizi, in montagna la bianca coltre che ricopre valli e foreste è fonte di divertimento e turismo. L’inverno è la stagione attesa per vivere nel Par-co delle Foreste Casen-tinesi emozioni intense: il comprensorio sciistico di Campigna comprende due piste da discesa (una rossa e una nera, servite da impianto di risalita a skilift); una pista per bob, una per slitte e un campo scuola per sci e snowboard serviti da tapis roulant, oltre ad un anello di fondo lungo 5 chilometri. Dallo sci alpi-nismo allo sci da fondo, dalle fat bike allo sleddog fino ai corsi di sci (con cinque maestri nazionali A.M.S.I per sci, fondo e snow), le proposte sono tante e diverse. Alcune anche un po’ sopra le righe: sabato 21 gennaio,

alle ore 17.30, è in pro-gramma una Ciapolata ai Frutti di Mare, per un sabato sera alternativo a base di una passeggiata con le ciaspole lungo il crinale della montagna accompagnati da una guida esperta e, al rientro al rifugio a quota 1500 metri, una mangiata di pesce fresco del Mar Adriatico, accompa-gnato da Sangiovese e musica dal vivo (costo complessivo 35,00 euro; partenza dal rifugio “La

Capanna”; info. e pre-notazioni: 0543.980054 - 347.9049452).Domenica 22 gennaio, invece, per chi vuole pro-vare lo sci da alpinismo c’è il 5° Corso gratuito di sci d’alpinismo e prova materiali, con partenza dalla pista di sci di fondo di Campigna (info. 0543 923515). Un corso gra-tuito di sci di fondo è in programma anche per il fine settimana del 28 e 29 gennaio: nella pista delle Rondinaie, in Campigna,

sarà a disposizione un istruttore per un corso gratuito di sci di fondo adatto a tutti dai 10 anni in su (prenotazioni al numero 0543.980051).Per chi invece vuole im-parare a sciare seguendo un corso più approfondi-to, può usufruire dell’op-portunità offerta dallo Sci Club Forlì, che in collaborazione con la sta-zione sciistica Campigna organizza un corso di sci con pullman andata e ri-torno da Forlì, per bam-bini e ragazzi dai 6 anni in su (info: 0543.30335 - 337.593361).Tra discese, fiaccolate e cene di gruppo, gli eventi proseguono fino a metà marzo. Sul sito www.campigna.it si trovano informazioni aggiornate sulla situazione neve con tanto di webcam; per ul-teriori informazioni sugli eventi tel. 0543.917912; www.parcoforestecasen-tinesi.it.

Vallata del Bidente

Campigna: eventi in programma fino a marzo. C’è anche la “Ciaspolata ai frutti di mare”

Allacciate gli scarponi e gli sci… Santa Sofia

Anche Forlì ha avuto il suo Papa, Pasquale II, al secolo Rainerio Raine-ri nato nel 1050 nel castello di Bleda, a Isola di Santa Sofia. Qui, nella chiesa di Santa Maria in Co-smedin, sabato 21 gennaio alle 10.30 il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Lino Pizzi, celebrerà la messa a ricordo del Pontefi-ce santasofiese. Dopo la messa, il prof. Oscar Bandini presenterà la figura di Pasquale II e parlerà del contesto storico in cui si svolsero i 19 anni del suo pontificato. Divenuto monaco, Rainerio fu creato cardinale da papa Gregorio VII attorno al 1076. Papa Urbano II lo nominò legato pontificio in Spagna. Eletto Papa il 13 agosto 1099, a lui fu portato l’annuncio della liberazione del Santo Sepolcro, avvenuto un mese prima al termine della prima crociata. Nel 1113 papa Pasquale II riconobbe l’ordine degli Ospitalieri di San Giovanni in Gerusa-lemme, i i Cavalieri di Malta, il più antico degli ordini religiosi cavallereschi. Nella lunga lotta contro gli imperatori sulla lotta per le investiture, portò avanti con zelo la politica ildebrandina, con esiti alterni. Nel concilio del 1102 Pasquale rinnovò la scomunica contro Enrico IV. Dopo la sua morte il figlio Enrico V iniziò una politica conciliante col Papato, ma in seguito avanzò le stesse pretese di suo padre nei confronti della Santa Sede. Dopo alterne vicende, alla morte della contessa Matilde, che aveva lasciato tutti i suoi territori alla Chiesa, l’imperatore li pretese come feudi imperiali e costrinse il Papa a fuggi-re a Montecassino. Pasquale ritornò a Roma dopo il ritiro dell’im-peratore all’inizio del 1118, ma morì nel giro di pochi giorni, il 21 gennaio di quell’anno. È sepolto nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

Sabato 21 il ricordo del Papa “forlivese”

Teodorano: litografie di Pier Claudio Pantieri esposte alla Domus Tuderani nei giorni festivi di gennaio

La famiglia romagnola a regola d’arte

8territorio

Istituto Diocesano Sostentamento Clero Vendita diretta presso la sede: Via S. Martino, 6

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19 gennaio 2017

Vallata del Rabbi

comunale di predappio

Ex galleria caproni centro Elianto

Il teatro come fonte di allegria e salute. È quanto dimostra l’esperienza messa in atto da Assi.SM, associazione per le persone affette da sclerosi multipla che supporta e sostiene il progetto “Compagnia Teatrale I Multipli”. La compagnia è nata nel 2014 nell’ambito della Consulta delle Idee di Assi.SM, con l’ausi-lio dei volontari, del dottor Fabrizio Salvi, direttore del reparto di neurologia e malattie rare e autoimmuni dell’Ospedale Bellaria di Bologna, e in collaborazione con Giampiero Volpi, attore e regista teatrale di trentennale esperienza. È nato così un gruppo con finalità terapeutiche composto anche da attori ma-lati di sclerosi multipla, aperto a tutti coloro che desiderano farne parte. Inizialmente a carattere sperimentale, una volta valutati gli effetti decisamente positivi per i partecipanti da parte del dottor Salvi e della sua equipe, il progetto è stato formalizzato con la creazione ufficiale della Compagnia “I Multipli” con atto costitutivo, statuto e successiva affiliazio-ne alla Uilt (Unione Italiana Libero Teatro). La testimonianza più toccante è senza, infatti, proprio quella del dottor Salvi, che al termine della rappresentazione di debutto, con grande ammirazione e sorpresa ha sottolineato che le persone sul palco erano letteralmente diverse da quelle che lui conosceva ambulatorialmen-te. Più allegre, vitali, spensierate e anche più mobili nella deambulazione e nei movimenti. Salvi ha quindi voluto fortemente formalizza-re l’associazione, riconoscendone gli enormi e inaspettati effetti terapeutici.Il gruppo si riunisce per un paio d’ore una volta la settimana ed è stata allargata la base dei partecipanti, che non sono solo coloro che salgono sul palco a recitare, bensì qualsiasi malato voglia distrarsi e lavorare con allegria. “Aiuto, mia moglie è impazzita” è la prima rappresentazione della compagnia; scritta e diretta da Giampiero Volpi, che ha già otte-nuto un ottimo successo. La messa in scena al teatro comunale di Predappio (in via Marconi 15) è in programma per domenica 29 gennaio alle ore 21.00; il costo del biglietto è di 10,00 euro, l’incasso viene interamente devoluto ad Assi.SM, l’associazione per l’assistenza ai malati di sclerosi multipla (www.assism.org).

Nuova visita guidata alle Ex Gallerie Caproni di Predappio alla scoperta di Ciclope (Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments), laboratorio per lo studio dei fenomeni di aerodinamica e fluidodinamica dell’Alma Mater di Bologna, curato dal pro-fessor Alessandro Talamelli. L’appuntamento è per venerdì 20 gennaio alle ore 18.30, con ritrovo davanti all’ingresso del tunnel in via Zoli. La partecipazione è libera.

Nuovo programma di attività al Centro Elianto di Predap-pio. A fine gennaio prendono il via i corsi di inglese per bambini, ragazzi e adulti a cura di Kate Cartwright, mentre per gli amanti della tavola riparte il laboratorio di cucina a cura del Gruppo sportivo San Savino, 10 lezioni a partire dal 31 gennaio. Per i più piccoli torna-no i laboratori creativi curati da Elisa Farneti (tutti i giovedì dalle ore 16.00, ad ingresso gratuito); per gli studenti universitari, grazie alla collaborazione della Consulta dei Giovani, è stata predisposta un’Aula Studio aperta tutti i venerdì dalle 18.00 alle 21.00. Ogni terzo mercoledì del mese, dalle 21.00 alle 23.00, si riunisce anche il “Club del Libro”, aperto a tutti ad ingresso libero. Per informazioni e iscrizioni: 0543.921434 - 339.7097952.

I Multipli, il teatro come forma di cura

Nuova visita guidata a Ciclope il 20 gennaio

Corsi di inglese e cucina.C’è anche il Club del libro

9 territorio

Due giornate di studio a Predappio per interro-garsi sul modo in cui il fascismo è stato raccon-tato, trasmesso e reso accessibile.Il convegno internazio-nale s’intitola “Narrare il fascismo”, è promosso dall’Istituto per la storia e le memorie del ‘900 Parri assieme al Comu-ne di Predappio, con il patrocinio di Serinar, del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Uni-versità di Bologna e della Regione Emilia-Roma-gna. L’appuntamento è per venerdì 20 e sabato 21 gennaio, nella Sala Europa di via Marconi. L’idea di svolgere una riflessione non solo su cosa sia stato il fascismo - discussione da tempo avviata e che continua ad approfondirsi - quan-to piuttosto su come il fascismo sia stato raccontato alla società italiana nelle diverse fasi

della storia della Repub-blica, sembra utile non solo per una più genera-le riflessione sul passato, sulle modalità d’insegna-mento e di trasmissione della memoria, ma anche per le attese e il carattere che dovrà avere il museo di Predappio, di cui lo stesso Istituto Parri è consulente scientifico.Il programma prevede per venerdì 20 gennaio (dalle 15.00 alle 19.00) una prima sessione aper-ta dai saluti del sindaco

Giorgio Frassineti, che si svilupperà poi attra-verso le relazioni di Al-berto De Bernardi sulla storiografia, di Scipione Guarracino sui libri di testo e il fascismo, di Tommaso Baris sulla stampa italiana e Marie-Anne Matard-Bonucci, che parlerà del dibattito sul fascismo in Francia. La seconda sessione del convegno, sabato 21 gennaio dalle ore 9.00 alle 13.00, attraverserà invece varie forme di

espressione artistica: Giacomo Manzoli parle-rà di cinema e fascismo, Antonio Tricomi del fascismo nella letteratu-ra e Lucia Piccioni del fascismo nelle mostre di arte e architettura, men-tre Flaminia Bartolini concluderà la mattinata con una relazione su “I musei delle memorie difficili”. Dalle 14.30 le relazioni di Marcello Flores (“Il fascismo nella comparazione dei totalitarismi” ) e Mat-teo Pasetti (“Predappio Europa: per una map-patura dei musei storici sulle dittature del XX secolo”), e a seguire una tavola rotonda coordi-nata da Flores sul tema “Musei ed esperienze totalitarie”, a cui inter-verranno Guido Vaglio, Giuseppe Ferrandi, Da-niele Jalla, Ricard Cone-sa e Tommaso Speccher.Info: [email protected].

Predappio: convegno internazionale sulla comunicazione politica, alla Sala Europa il 20 e 21 gennaio

Così venne raccontato il fascismo

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19 gennaio 2017

le proposte della libreria del duomo

Dopo aver intervistato papa Bergoglio per “Il nome di Dio è Mise-ricordia”, pubblicato in tutto il mondo, il vaticanista Andrea Tornielli ha scelto di raccontare i grandi temi e i gesti di questo pontificato attraverso le tappe internazionali compiute. Territo-ri affascinanti, città emblematiche e po-polazioni eterogenee

hanno visto Francesco denunciare con decisione il narcotraffico, la vendita di armi, la corruzione. Egli è, infatti, un Papa pellegrino di pace, ma anche un profeta scomodo, che invita le Chiese locali a tornare vicino ai settori più emarginati della società, e che ha inoltre definito una vera e propria “trage-dia umanitaria” la questione delle migrazioni dal Sud al Nord del mondo. L’autore si sofferma quindi su alcuni incontri significativi con leaders politici e religiosi, senza tralasciare la narrazione di epi-sodi inediti: nell’esclusiva conversazione riportata all’inizio del libro, si raccontano aneddoti pubblici e privati di questi lunghi viaggi, e anche il rifiuto categorico del pontefice di sottostare alle rigide norme di sicurezza, nell’abbraccio con le folle. Uno straordinario diario di viaggio che mostra in tempo reale un’opera di evangelizzazione senza precedenti, capace di scuotere le coscienze contro la “globaliz-zazione dell’indifferenza”.

Sara ulivucci

Andrea Tornielli, papa FrancescoPiemme Edizioni - Euro 18,00

In viaggio

Il testo, scritto da Giam-piero Pizzol (autore e attore) sarà interpretato da Daniela Piccari, can-tante solista che sa unire magistralmente musica e teatro, e da Laura Aguzzoni, voce recitan-te e attrice. Le musiche sono di Alessandro Nidi, compositore, pianista, direttore d’orchestra e collaboratore di molti artisti internazionali. Ad accompagnare il con-certo saranno immagini legate alla storia di Edith Stein, ebrea vittima della Shoà, morta nel 1942 in una camera a gas nel campo di sterminio di Auschwitz. Una donna straordinaria proclamata da Giovanni Paolo II patrona d’Europa. Edith avrebbe potuto evitare la morte, ma preferì restare vicino a chi soffriva, offrendo loro affetto e, soprattutto, una profon-da fede in Dio. Il testo

rappresentato in Duomo venerdì 20 si chiude con parole emblematiche, tratte dallo spagnolo San Giovanni della Croce: “O notte amabile più dell’aurora / o notte che hai guidato / o notte che hai unito l’amata con l’Amato / l’amata nell’Amato trasforma-ta”… Edith era nata a Breslau, in Prussia, nel 1891; dopo la morte im-provvisa del padre, aveva ricevuto dalla madre un’attenta educazione di fede ebraica. Ma più dell’aspetto teologico, ciò che fu fondamenta-le nella sua educazione

furono le scelte di vita quotidianamente pratica-te in famiglia. Un esem-pio per tutti: in casa si risparmiava ogni mese il caffè, per donarlo ai più poveri: segno di quella solidarietà e di quell’a-more che fece indossare, più tardi, ad Edith l’abito color caffè, tipico del Carmelo. Altro elemento fondamentale nella vita di Edith Stein riguarda l’amore per la filosofia: fu assistente di Husserl ed insegnò in una uni-versità tedesca. Nel frat-tempo s’impegnò come infermiera nella prima guerra mondiale, finché

un giorno lesse un libro sulla vita di Santa Teresa d’Avila e si rese conto che la sua strada era ri-volta unicamente a Dio. Entrò quindi nel Mo-nastero carmelitano di Colonia con il nome di Sancta Teresia Benedicta a Cruce, e, con lei, anche la sorella Rosa. Vista la persecuzione degli ebrei, Edith chiese a Dio di poter offrire la sua vita per gli altri: così avven-ne nel 1942, quando fu deportata ad Auschwitz. Per lei la morte violenta era solo una nascita al cielo.

roSanna ricci

Coraggio e fede della santa patrona d’Europa messi in scena in Duomo il 20 gennaioA piedi scalzi con Edith Stein

““A piedi scalzi” è il titolo dell’opera

dedicata alla vita di Edith Stein, presentata nella Cattedrale di Forlì venerdì 20 gennaio alle ore 20.30 (ingresso libero), per celebrare la Giornata della memoria.

da sinistra: la cantante solista daniela piccari e l’attrice laura aguzzoni

L’associazione cultura-le compagnia della Lan-terna torna in scena sul palco sabato 21 gennaio alle ore 21.00 e dome-nica 22 gennaio alle ore 16.30 al Teatro Testori di Forlì (via Vespucci 13), con “Il re dei mattimo-ni!”. Formata da ragazzi provenienti dalle parroc-chie di Roncadello, San Martino in Villafranca e San Tomè, la compagnia mette in scena questa commedia ambientata a Rigfield, Stati Uniti, negli anni ’80: Il cantan-

te di matrimoni Robbie Hart è prossimo alle nozze con la sua fidan-zata storica Linda. Una serie di coincidenze lo

portano però a cono-scere la cameriera Julia: anche lei è in procinto di sposarsi dopo tanti anni di fidanzamento con

Glen, broker newyor-kese con il quale spera di coronare il sogno di una vita insieme. Ma, si sa, il destino è beffardo e può giocare qualche scherzo... come andrà a finire per i nostri due protagonisti? Riusciran-no a realizzare i rispettivi sogni d’amore? C’è solo un modo per scoprirlo: andare a vedere lo spet-tacolo!Info. e prenotazioni: tel. 340.3810019; www.facebook.com/compa-gniadellalanterna.

La Lanterna e il “re dei matrimoni”La compagnia giovanile sul palco del Testori sabato 21 e domenica 22 gennaio

10cultura

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19 gennaio 2017

Benché questo reper-torio abbia conosciuto la sua grande fortuna tra ‘800 e ‘900, le sue storie frivole, gli intrecci amorosi, gli equivoci, i doppi sensi, le melodie semplici e le danze ri-scuotono ancora grande successo. Per assecon-dare questa richiesta il Fabbri si affida, come sempre, all’esperienza di tre compagnie che, nella migliore tradizione, por-tano in giro”per l’Italia questi spettacoli. Tre sono gli appuntamenti in cartellone: il primo è in programma domeni-ca 22 gennaio alle ore 16.00 con la Compagnia Italiana di Operette, che porta in scena “Al Caval-lino Bianco”, un lavoro di Ralph Benatzky e Robert Stolz su libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charell, con testi di Robert Gilbert. Il titolo andò in scena per la prima volta l’8 no-vembre 1930 al Großes

Schauspielhaus di Berli-no e fu successivamen-te proibito durante il regime nazista. Come in molte operette, l’azione è ambientata in un paese immaginario, in questo caso San Wolfango, nel Salzkammergut. La bella vedova Gioseffa, proprietaria dell’hotel “Al Cavallino bianco”, è innamorata dell’avvoca-to Bellati, ma a sua volta amata dal cameriere Leopoldo. L’arrivo del ricco industriale Pesa-menole (personaggio buffo), di Ottilia, del professor Hinzelmann, di Claretta e di Sigi-smondo mette in moto

la macchina dei giochi di coppia, ulteriormente complicati dall’arciduca. Come sempre alla fine l’amore trionfa, scon-figgendo convenienze e convenzioni sociali. Protagonisti della rap-presentazione forlivese saranno Victor Carlo Vitale e Silvia Santoro.“La Principessa Sissi” è il secondo appuntamen-to in cartellone, previsto domenica 19 febbraio (sempre alle ore 16.00). Si tratta di un “musical” firmato da Corrado Ab-bati e portato in scena dalla sua compagnia su musiche di Alessan-dro Nid. La stagione si

concluderà domenica 19 marzo (ore 16.00) con “La Duchessa del Bal Tabarin” di Carlo Lom-bardo. L’allestimento è curato dalla Compagnia Teatro Musica Novecen-to e vede impegnati Sil-via Felisetti, Alessandro Brachetti, Fulvio Massa, Susie Georgiadis, Anto-nio Colamorea, Elena Rapita, Francesco Mei e Marco Falsetti. Stefano Giaroli dirigerà l’Orche-stra Cantieri D’arte; Le coreografie sono di Sal-vatore Loritto e la regia di Alessandro Brachetti. Info: www.teatrodiego-fabbri.it.

StEFania navacchia

Nuova rassegna al Teatro Diego Fabbri. Si parte il 22 gennaio con “Al Cavallino Bianco”Il sogno dorato dell’operetta

“Come ogni anno, il Teatro Diego Fab-

bri dedica una parte della sua proposta all’operetta, genere dotato ancora di un notevole fascino, visto il richiamo che ancora riesce a esercitare sul pubblico.

la compagnia italiana di operette protagonista nel primo dei tre appuntamenti in cartellone

Tanti spettacoli, nei prossimi giorni, al Diego Fabbri di Forlì e al Dragoni di Meldola. Sul palco forlivese sono in calendario vari appunta-menti: sabato 21 genna-io, ore 21.00, il cantauto-re romano Niccolò Fabi presenta il suo ultimo disco “Una somma di piccole cose”. Per la stagione del comico, il 23 gennaio (ore 21.00), sono in scena Gianluca Ramazzotti e Antonio Cornacchione, col loro spettacolo “Ieri è un

altro giorno!”. Il 25 gen-naio, sempre alle 21.00, è la volta de “Il sogno di un’Italia, 1984-2004 vent’anni senza andare

mai a tempo”, scritto ed interpretato da Andrea Scanzi e Giulio Casale, con la regia di Angelo Generali; un percorso di

storia che va dalla morte di Berlinguer a Marco Pantani.Il Dragoni di Meldo-la presenta invece un appuntamento per le famiglie: sabato 21 gen-naio, ore 21.00, il sipario si alza su “I musicanti di Brema” (nella foto) as-sieme ai Camillocromo, che eseguiranno musiche dal vivo. Ispirato alla fiaba dei Fratelli Grimm, i sei scatenatissimi musicisti-animali daran-no vita ad una sinfonia multiculturale. (R.R.)

In scena prosa, musica e comicità Concerto di Niccolò Fabi e teatro storico al Fabbri, spettacolo per ragazzi al Dragoni

11 cultura

gli eventi della settimana

Giovedì 19/01 Forlì - Teatro Diego Fabbri, corso Diaz 47 - ore 21.00In concerto dell’Orchestra Bruno Maderna diretta da Diego Fasolis, con l’esecuzione della Sinfonia n. 7 in la maggiore op 92 e della Sinfonia n. 5 in do minore op 67 di Ludwig van Beethoven.Info: 0543 712167 - www.teatrodiegofabbri.it

Venerdì 20/01 Forlì - Teatro San Luigi, via Luigi Nanni 14 - ore 21.00Per la rassegna “Amarcord San Luis”, la compagnia La Rumagnola di Bagnacavallo presenta Us mari-da e’ mi marid, due atti di Stefano Palmucci. Info: 0543.375688 - 328.9248639www.salasanluigi.it

Forlimpopoli - Aramini Club, via Ghinozzi 3 - ore 20.30Presentazione del documentario La musica da Barberia, diretto da Mattia Soranzo, con la parteci-pazione di Dario Muci e Antonio Calsolaro.Info: 0543.444621 - www.musicapopolare.net

Sabato 21/01 Forlì - Teatro Diego Fabbri, corso Diaz 47 - ore 21.00Niccolò Fabi in concerto nell’ambito del tour per il suo ultimo disco, “Una somma di piccole cose”, vincitore della Targa Tenco come album dell’anno.Info: 0543.712160 - www.teatrodiegofabbri.it

Predappio - Teatro comunale, via Marconi 15 - ore 21.00Concerto dal titolo Grande amore, con Maurizio Tassani and The Ladies Orchestra; sei musiciste e un cantante per uno show pieno di allegria.Info. 0543 756883 - 339 7097952

Domenica 22/01 Pievequinta - Pal. Morattini, via Armelino 33 - ore 10.00Con la guida di Filippo Tadolini, visita alla mostra Divi Ritrovati, che espone foto d’epoca degli arti-sti lirici esibitisi al Teatro di Forlì fino al 1944. Alla visita seguirà il pranzo, sempre presso il palazzo.Info: 349.6110660 - [email protected]

Dovadola - Teatro comunale. piazza Vittoria 3 - ore 16.00In attesa di giudizio e Una giornata particolare in una canonica qualunque: due farse in dia-letto romagnolo presentate dalla Compagnia “De Bosch” di Gambettola.Info: 339.7097952 - 347.9458012

Fratta Terme - Grand Hotel, via Loreta 238 - ore 15.30I Pomeriggi del Bicchiere con Roberto Balzani, che presenta il suo libro “Amarcord Romagna”. A seguire musica con il duo “I remember” e assaggi enogastronomici. Ingresso libero.Info: 0543.469213 - www.visitbertinoro.it

Lunedì 23/01 Forlì - Teatro Diego Fabbri, corso Diaz 47 - ore 21.00Per la stagione di Teatro Comico del Piccolo presso il Teatro Fabbri in scena Ieri è un altro giorno!, con Gianluca Ramazotti, Antonio Cornacchione, Milena Miconi, Biancamaria Lelli.Info: 0543.712160 - www.teatrodiegofabbri.it

Mercoledì 24/01 Forlì - Foyer Teatro Fabbri, via dall’Aste 10 - ore 17.30Per il ciclo d’incontri “Scuola dello spettatore. Chi è di scena?”, presentazione di Quei due. Il sotto-scala di Charles Dyer, con Adele D’Arcangelo. Info: 0543.30244 - www.centrodiegofabbri.it

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19 gennaio 2017

La riforma della Curia romana

12focus su...

Per lo sviluppo umano integraleNel nuovo dicastero sono confluite le competenze di diversi Pontifici Consigli

“Pubblichiamo di seguito la lettera apostolica in forma di

“Motu proprio” di papa Francesco, con la quale istituisce il dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

La riforma della curia voluta da papa France-sco prosegue con perseveranza; è l’attuazione delle raccomandazioni fatte dai cardinali nelle riunioni plenarie prima del Conclave. Il cam-mino è iniziato il 13 aprile 2013, un mese dopo l’elezione di Francesco, quando viene annuncia-to il Consiglio di nove cardinali per consigliare il Papa nel governo della Chiesa universale. Il 24 giugno 2013 c’è la creazione della Ponti-ficia commissione per l’Istituto per le opere di religione (Ior), la creazione della Pontificia commissione per l’organizzazione della struttura economico-amministrativa, il 18 luglio 2013, per la sicurezza e l’adeguamento della legislazione finanziaria e per la prevenzione e contrasto delle attività illegali in campo finanziario. Alcuni atti hanno consolidato decisioni prese già durante il pontificato di Benedetto XVI, come nel caso, appunto, dell’Autorità di informazione finanzia-ria (Aif), istituita il 30 dicembre 2010. L’11 luglio 2013 viene delineata la giurisdizione degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano in materia penale. Tra gli organismi che il Papa ha rinnovato vi sono anche lo Statuto della Pontifi-cia Accademia per la vita (18 ottobre 2016) e la Pontificia Commissione per la tutela dei minori (22 marzo 2014). Si è provveduto alla riforma del processo canonico per le cause di dichia-razione di nullità del matrimonio per le Chiese Orientali, e nel Codice di Diritto Canonico. Ancora, vengono creati la Segreteria per l’Eco-nomia e il Consiglio per l’Economia (24 febbra-io 2014), la Segreteria per la comunicazione (27 giugno 2015), il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita (15 agosto 2016). Infine, il dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, diven-tato attivo il 1° gennaio 2017 insieme a quello dei laici. Ha ritenuto così importante il dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale che ne ha parlato anche nel documento per la giornata della pace di quest’anno: “…aiuterà la Chiesa a promuovere in modo sempre più efficace i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato, della sollecitudine verso i migranti, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura”.

Franco appi

Un cammino che parte da lontano

i cambiamenti in atto

il nuovo direttore de “il momento” e il suo incontro col papa

il c8, collegio dei cardinali che collabora con papa Francesco per la riforma della curia

Se si guarda alla sto-ria dell’ultimo secolo, appare con evidenza che la Curia Romana non è un apparato immobile: da Pio X (1908) a Pao-lo VI (1967), passando per Giovanni Paolo II (1988) e per Benedetto XVI, che pure ha intro-dotto alcune novità. “La Curia romana - sintetizza mons. Marcello Semeraro (nella foto), segretario del Consiglio dei nove cardi-nali per la riforma - non è un’entità autonoma ma uno strumento di aiuto al successore di Pietro: ha senso esclusivamente se legata a lui”. “I cambia-menti che si stanno rea-lizzando mostrano tutta

la paternità di Francesco affinché, come scrive nel motu proprio, ‘i Dicasteri della Curia Romana siano conformati alle situazioni del nostro tempo e si adattino alle necessità della Chiesa universale’. L’opera di riforma consi-ste nell’adattarli continua-mente a queste situazioni e necessità”. Non si tratta di fare somme o sottra-zioni, ma di ripensarsi come Chiesa. “Per fare una semplice somma - chiarisce mons. Seme-raro - non ci sarebbe bisogno di una riforma. Si tratta, piuttosto, di un ripensamento per snellire la Curia. La riforma, tut-tavia, potrebbe prevedere

anche la creazione di altri Dicasteri. La prima istanza è l’efficace corri-spondenza alla missione salvifica della Chiesa”. Si capiscono, di conse-guenza, i nomi scelti per i nuovi Dicasteri entrati in funzione il 1° gennaio 2017: Laici-famiglia-vita e Sviluppo umano integra-le. “Entrambi, nelle spe-cifiche competenze, sono la sintesi di dimensioni intimamente connesse: laici-famiglia-vita… il rimando è continuo e naturale! Così come svi-luppo umano integrale - spiega Semeraro - indica un orizzonte d’azione ben preciso, ispirato a tre riferimenti: la Populo-

rum progressio di Paolo VI per l’insegnamento sullo sviluppo, la Caritas in veritate di Benedetto XVI per la sua dimensio-ne umana e la Laudato si’ per il profilo solidale e di ecologia integrale. È chiaro il radicamento della nuova struttura in tutto il magistero sociale della Chiesa...”.

Mons. Semeraro spiega contenuti e motivazioni dei cambiamenti messi in atto

Nuovi dicasteri per la Chiesa viva

In tutto il suo essere e il suo agire, la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo. Tale sviluppo si attua mediante la cura per i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato. Il Successore dell’apostolo Pietro, nella Sua opera in favore dell’affermazione di tali valori, adatta continuamente gli orga-nismi che collaborano con Lui, affinché possano meglio venire incontro alle esigenze degli uomini e delle donne che essi sono chia-mati a servire. Pertanto, allo scopo di attuare la sollecitudine della Santa Sede nei suddetti ambiti, come pure in quelli che riguarda-no la salute e le opere di carità, istituisco il dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Tale dicastero sarà particolarmente competente nelle questioni che riguardano le migrazioni, i biso-

gnosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura. Nel nuovo dicaste-ro, retto dallo Statuto che in data odierna approvo ad experimen-tum, confluiranno, dal 1° gennaio 2017, le competenze degli attuali seguenti Pontifici Consigli: il Pon-tificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace, il Pontificio Consiglio “Cor Unum”, il Pontificio Consi-glio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ed il Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari. In quella data questi quattro Dicasteri cesseran-

no dalle loro funzioni e verranno soppressi, rimanendo abrogati gli articoli 142-153 della Costituzione apostolica Pastor Bonus. Quan-to deliberato con questa Lettera apostolica in forma di “motu proprio”, ordino che abbia fermo e stabile vigore, nonostante qual-siasi cosa contraria anche se degna di speciale menzione, e che sia promulgato tramite pubblicazione su L’Osservatore Romano, quindi pubblicato sugli Acta Apostoli-cae Sedis, entrando in vigore il 1° gennaio 2017.Dato a Roma, presso San Pietro, il 17 agosto 2016, Giubileo della Misericor-dia, quarto del mio Pontificato.

+FrancESco

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La riforma della Curia romana

13 focus su...

“Cambiamento di tutta la Chiesa”Card. Muller: “Non impiegati di un’organizzazione, ma servitori del popolo di Dio”

“Riportiamo quanto dichiarato da card.

Muller, prefetto della Congregazione per la dot-trina della fede, alla radio Vaticana, il 24 ottobre 2016.

Che cosa è e come è strutturata la Curia romana?La Curia è l’organismo collegiale necessario al Papa per espletare il suo ministero a favore della Chiesa Universale. È composta da tutti i Cardinali, che per definizione appartengono alla Chiesa di Roma che coadiuvano il sommo Pon-tefice nel governo della Chiesa universale, e sono tutti convocati ai Concistori sia ordinari che straordinari, quando è richiesta la trattazione di questioni particolar-mente gravi. La Curia è suddivisa in 5 tipi di organi: la Segreteria di Stato cura il disbrigo degli affari ri-guardanti il servizio quotidiano del Pontefice, in particolare coordina il lavoro dei vari Dicasteri. Inoltre si occupa dei rappresentanti degli Stati presso la Santa Sede e delle relazioni della Santa Sede presso

le Organizzazioni internazionali. Gestisce i rapporti con i Governi civili anche mediante concordati ed altre convenzioni e rappresenta la Santa Sede presso gli organismi ed i Congressi internazionali. È la Segreteria di Stato a stabilire le ri-chieste di udienza di chi lavora nei vari dicasteri con il Santo Padre.Vi sono poi le Congregazioni, commissioni permanenti ciascuna

retta da un prefetto incaricate di particolari affari ecclesiastici e che hanno il potere affidato dal Ponte-fice di prendere provvedimenti di governo, i Tribunali ecclesiastici, i Pontifici Consigli, dicasteri presie-duti da un vescovo che si occupa-no della promozione di particolari materie e gli Uffici che si occu-pano principalmente della parte economica della Santa Sede

Persone e Uffici che collaborano con il Papa nel governo della Chiesa universale

La natura e le funzioni della Curia

Durante l’udienza per la presentazione degli auguri natalizi, papa Francesco ha parlato della riforma della Curia Romana. La riforma, ha affermato, è un “processo di crescita e soprat-tutto di conversione”. Non è un “lifting” per “abbellire l’anziano corpo curiale” o “togliere le rughe”, perché “non sono le rughe che nella Chiesa si devono temere, ma le macchie”. “La riforma - ha continuato - sarà efficace solo se si farà con uomini rinnovati, non semplicemente con ‘nuovi’ uomini. Non basta accontentarsi di cambiare il personale, ma occorre portare i membri della Curia a rinnovarsi spiritualmente, umanamente e professionalmente”.“La riforma della Curia non si attua in nessun modo con il cambiamento delle persone - che senz’altro avviene e avverrà - ma con la con-versione delle persone”; “senza un mutamento di mentalità lo sforzo funzionale risulterebbe vano”, ha aggiunto il Papa, riconoscendo “dif-ficoltà” e “resistenze”. Tra queste - ha avvertito - vi sono “resistenze aperte, che nascono spesso dalla buona volontà e dal dialogo sincero”; “resistenze nascoste, che nascono dai cuori impauriti o impietriti che si alimentano dalle parole vuote del ‘gattopardismo’ spirituale di chi a parole si dice pronto al cambiamento, ma vuole che tutto resti come prima”; “resistenze malevole, che germogliano in menti distorte e si presentano quando il demonio ispira intenzioni cattive”, nascondendosi “dietro le parole giusti-ficatrici e, in tanti casi, accusatorie, rifugiandosi nelle tradizioni, nelle apparenze, nelle formalità, nel conosciuto, oppure nel voler portare tutto sul personale senza distinguere tra l’atto, l’atto-re e l’azione”. Francesco ha quindi enumerato dodici “criteri guida della riforma”: individualità, pastoralità, missionarietà, razionalità, funziona-lità, modernità, sobrietà, sussidiarietà, sinodalità, cattolicità, professionalità, gradualità. Inoltre, “l’impegno di tutto il personale della Curia deve essere animato da una pastoralità e da una spiritualità di servizio e di comunione, poiché questo è l’antidoto contro tutti i veleni della vana ambizione e dell’illusoria rivalità”. “Sono necessari una semplificazione e uno snellimento della Curia”. È la sobrietà “per una corretta e autentica testimonianza”, che comporta “accor-pamento o fusione di dicasteri secondo materie di competenza e semplificazione interna di singoli dicasteri”.

FrancESco roSSi

“Un processo di crescitae di conversione”

il commento

“Tutti parlano da tanto tempo di una riforma della Curia Romana o della Chiesa, ma è necessario distinguere una riforma di un ente umano: qui si tratta della Chiesa e la Chiesa è fondata da Gesù Cristo e quindi un’opera, un opus di Dio. E noi non siamo in grado di riformare la Chiesa, come fosse quasi un oggetto nelle nostre mani.” Nella Lumen Gentium si afferma al p§ 8: “...mentre Cristo, ‘santo, innocente, imma-colato’ (Eb 7,26), non conobbe il peccato (cfr. 2 Cor 5,21), la Chiesa, che comprende nel suo seno

peccatori ed è perciò santa e insieme sempre bisognosa di purificazio-ne, avanza continuamen-te per il cammino della penitenza e del rinno-vamento.” Il punto sta nella dimensione della Chiesa che è: “una sola complessa realtà risultan-te di un duplice elemen-to, umano e divino” cioè “società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, l’assemblea visibile e la comunità spirituale... (che) non si devono

considerare come due cose diverse”(ib). La dimensione divina non è riformabile, mentre quella umana si. Chiarito il passaggio che rende complesse tutte le affer-mazioni circa la morale e i contenuti della fede, correndo fra i due dati della dimensione umana e divina, si comprende il dibattito sull’“Amoris la-etitia” documento che va letto con l’occhio della misericordia più che del diritto. La riforma della curia si trova lontano

da queste diatribe e non tocca l’essenzialità della Chiesa e della fede. Così il card Muller, nell’inter-vista può affermare che per la Curia: “Si tratta prima di tutto di una riforma spirituale dove la spiritualità spinge e motiva tutti i partecipan-ti al lavoro della Curia Romana... La riforma più importante è quella dello spirito in quanto spirito di servizio, spirito di ac-coglienza... Il Papa stesso ha parlato non solo della riforma della Curia ma anche della riforma di tutta la Chiesa, di tutti gli ordinariati, vicariati, delle diverse diocesi... I parte-cipanti alla Curia come si ritengono? Si ritengono impiegati di un’organiz-zazione o sono i rappre-sentanti della Chiesa che è il Corpo di Cristo, il tempio dello Spirito San-to, il Popolo di Dio?”

Franco appi

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Incontro Senza Barriere, la diversità fa la forzaL’associazione forlivese, con 40 tra operatori e volontari e 150 utenti, unisce sport e disabilità all’insegna del divertimento

Il presidente di Isb, “Incontro Senza Barrie-re”, Michela Dall’Agata mi ha raccontato un po’ cosa significa unire lo sport e la disabilità a Forlì, ma non solo.“Mi sono avvicinata a questo mondo con la collega Antonella Fran-gella, esattamente 20 anni fa. Siamo partite con questa avventura da due esperienze diver-se: lei pedagogista, io insegnate di educazione fisica.Ci aveva ispirato un’as-sociazione di Rimini che lavorava con la disabilità su quel territorio, così iniziammo anche noi a muoverci con quelle che erano che erano le nuo-

ve attività per persone disabili”.Con il tempo, l’associa-zione cresce e le attività aumentano. L’obiettivo, però, resta lo stesso: facilitare e incoraggiare alla pratica sportiva i ragazzi diversamente abili, facendone non solo un’attività, ma anche un’occasione di incontro.“Ad oggi le persone arrivano a noi da più

parti: dalle scuole, da insegnanti di sostegno, da famigliari, da medi-ci, da neuropsichiatri e assistenti sociali: ormai nel siamo abbastanza conosciuti”.

Al di là del lavoro, cosa rappresenta per te Isb? Te lo dico in una parola: tantezza, ter-mine utilizzato anche nell’ultimo spettacolo

fatto al “Diego Fabbri” lo scorso maggio. Nel senso che noi rappre-sentiamo un po’ questo: siamo veramente tanti e alle attività partecipano bambini, ragazzi, adulti con disabilità importan-ti sia fisiche che mentali dovute a varie cause (incidenti stradali, trau-mi, patologie acquisite o problematiche presenti dalla nascita). Chi si occupa di loro, cioè noi,

è la diversità assoluta, cioè le persone più varie, ci sono persone specializzate che dedi-cano più tempo e fanno di questa la loro attività primaria nella vita e chi dedica un’ora a settima-na o partecipa alle usci-te serali, e naturalmente chi è specializzato in attività motorie.

I ruoli ricoperti nell’associazione sono infatti tantissimi: si va dagli istruttori di nuoto, agli educatori, esperti di teatro, dan-zatori... Come competenze abbiamo un po’ di tutto, ma soprattutto abbia-mo persone, perché è questo ciò che sia-mo: persone uniche e diverse. Ci divertiamo e questa è la nostra forza. Chi arriva qui lascia un pezzo di sé. C’è chi sta dietro le quinte, chi in prima linea, chi fa mol-to, chi meno ma tutti ci mettiamo in gioco.

I numeri sono davvero grandi: i volontari e gli operatori sono una quarantina e gli utenti circa 150. Le attività?Le più disparate: nuoto, danza creativa, basket e pattinaggio in collabora-zione con la “Lamberto Valli” di Forlimpopoli, teatro, body building, calcetto... e naturalmen-te uscite serali (ci tiene a precisare Michela ndr): il mercoledì sera si esce sul territorio e si va a mangiare una pizza o un gelato, abbiamo un pulmino donato e attrezzato per gli spo-stamenti, andiamo in vacanza tutti insieme, di solito in montagna, l’an-no scorso ad esempio siamo andati in Francia. Insomma, chi passa da qui nel bene e nel male lascia sempre qualcosa perché per noi lo sport è una grande occasione e per i nostri ragazzi lo è ancora di più.

FrancESco SatanaSSi

“Quando ci sia-mo incontrati, la

prima cosa che Michela mi ha detto è stata “Mi raccomando, non mi piace apparire, perché l’associa-zione è un noi e non un io”.

14sport

Dopo la firma del con-tratto, Succi ha iniziato gli allenamenti dichiarando di aver trovato una società seria. Il presidente Fabbri ha commentato: “Davide si è calato al 100% nella nostra mentalità. Ci siamo resi conti che rappresenta l’uomo che cercavamo. Sarà il nostro valore ag-giunto”.

CALCIOSconfitta per l’Unieuro nel derby della Ravegnana con Ravenna. I forlivesi escono infatti dal Pala-fiera perdendo 70-62. I ragazzi di coach Valli hanno tentato una ri-monta che non è riuscita, regalando l’ultimo quarto agli ospiti. Da Ravenna erano presenti oltre 500 sostenitori.

BASKETUna sconfitta per il rugby forlivese contro Ferrara per 29 a 12 che porta co-munque l’ER Lux RF79 a qualificarsi nel girone promozione insieme alla stessa Ferrara e al Rugby Pieve. Le tre formazio-ni affronteranno ora le prime tre classificate del girone umbro-marchigia-no-abruzzese.

RUGBYSconfitta esterna per la Softer, che esce da Mi-randola con un secco 3-1, nonostante i 28 punti di Sirri. Ora Forlì è al setti-mo posto in classifica, a quota 16 punti. Prossimo turno sabato 21 gennaio tra le mura amiche contro Viadana, match valido per l’ultima giornata del girone di andata.

VOLLEY MaschileBella vittoria della Liber-tas, che fa suo il derby con Imola per 3 set a 1 sconfiggendo una diretta concorrente per la lotta a un posto nei playoff pro-mozione. “Siamo molto felici” ha esultato capitan Pamela Valpiani a fine gara, ricordando anche le numerose assenze in squadra.

VOLLEY Femminile

Brevi di sporta cura di Francesco Satanassi

Approfondimento e aggiornamenti in tempo reale sul sito

Il Momento e 4live insieme

www.4live.it

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19 gennaio 2017

Flash dal mondo di Franco Garavini

È di almeno 25 morti il bilancio provvisorio delle piogge torrenziali che hanno colpito il sud della Thailandia, provocando alluvioni e smottamenti. La situazione resta critica in 12 province meri-dionali su 67, dal primo gennaio teatro di pesanti inondazioni. Per il premier thai sono le “peggiori piogge degli ultimi 30 anni”. Gli esperti parlano di condizioni meteo anomale: la stagione delle piogge si conclude di solito a fine novembre ed è molto raro assistere ad alluvioni. nel mese di gen-naio. Il governo ha inviato l’esercito nelle zone più colpite. Chiusi aeroporti e linee ferroviarie, strade e ponti crollati.

Iraq, almeno cento luoghi di culto vandalizzati, distrutti o danneggiati

Thailandia, alluvioni nel Sud: decine di morti, oltre un milione di persone colpite

Un’ondata di gelo ha causato la morte di diversi bambini nella regione occidentale del Sudan, a Dola, andando ad aggiungersi alla mancanza di generi alimentari, coperte, rifugi non riscaldati e all’assenza di centri sanitari e farmaci nell’area montuosa. Nella zona oltretutto gli agricoltori rischiano di scontrarsi con uomini armati che han-no lasciato pascolare il bestiame nei loro raccolti. Bombardamenti aerei hanno costretto molti abi-tanti a fuggire verso i campi per sfollati o a cercare rifugio tra le montagne. La maggior parte delle scuole elementari ha posticipato di un’ora l’apertu-ra mattutina per evitare il freddo più intenso.

Sudan, la morsa del freddo causa la morte di tanti bambini denutriti

Agenti doganali in Nigeria hanno sequestrato 2 tonnellate e mezzo di quello che hanno definito “riso di plastica” contrabbandato nel Paese e desti-nato ad essere venduto nei mercati durante le feste. Non è chiara la provenienza dei sacchi. I funziona-ri della dogana se ne sono accorti per un lieve odo-re chimico e perché, una volta cotto, era diventato troppo appiccicoso. Un campione è stato inviato ai laboratori per determinarne la composizione. Sono in corso le indagini per stabilire se e quanto ne sia già stato venduto. Il riso è l’alimento di base più usato in Nigeria. Riso fatto con palline di plastica è stato trovato in Cina lo scorso anno.

Nigeria, sequestrate 2,5 tonnellate di “riso di plastica”

ilfarosulmondo.it - Nigrizia - Laperfettaletizia - Fides - lapresse.it - Asianews - Radio Vaticana - ilfattoquotidiano.it

Sono almeno 100 gli edifici di culto vandalizzati o del tutto demoliti nei territori di Mosul e del-la Provincia di Ninive a partire dal giugno 2014, quando i jihadisti dello Stato Islamico hanno im-posto il loro dominio in quella regione. Lo riferisce Mariwan Naqshbandi, anticipando i contenuti di un rapporto della Commissione sui crimini com-piuti dai miliziani di Daesh a Mosul nella Piana di Ninive. La gran parte dei luoghi di culto distrutti o danneggiati sono chiese cristiane, insieme a templi yazidi o appartenenti ad altre minoranze religiose. La Commissione è impegnata a raccogliere dati anche sulle violenze subite dalle donne.

15 mondo

È un’esperienza unica. Si tratta della rivolta del movimento dei contadini burkinabè, che in questi anni ha messo in ginocchio il colosso americano dell’agroalimentare Monsanto, da poco acquisito dalla tedesca Bayer. Il rifiuto dei produttori di cotone di sottomettersi alla logica “produttivistica” e ai dogmi del mercato ha co-stretto la multinazionale non solo ad abbando-nare la sperimentazione di semi geneticamente modificati (ogm) in quel Paese, ma a chiudere il proprio quartier generale regionale in Burkina.Una battaglia, quella dei contadini, nata da illusioni che si sono infrante sugli scogli della realtà. Si sono accorti, infatti, che facendola finita con le sementi ogm del cotone BT di Monsanto le cose funzionavano perfettamente: non solo il raccolto era ottimo, ma il prodotto, di eccellente qualità, si vendeva bene e a un maggior prezzo. Inevitabile, quindi, il ritorno alle sementi tradizionali.Il matrimonio Monsanto-Burkina Faso risa-liva al 2009 e si basava su alcune promesse straordinarie che accompagnavano la speri-mentazione del cotone ogm: meno lavoro, più rendimenti, più profitti. Monsanto voleva cambiare la vita del Paese dell’Africa occiden-tale. I produttori l’hanno compreso in fretta: il cotone bt ogm non era di buona qualità e si vendeva male. Il divorzio era obbligato. E per i contadini burkinabè, paradossalmente, il futuro si è rivelato un ritorno al passato. Alla tradizione. Una presa di consapevolezza che ha tracimato dai confini del paese per allagarsi ad una quindicina di altre nazioni dell’Africa occidentale. L’esperienza burkinabè e degli altri movimenti contadini dell’Africa occidentale, che hanno assunto consapevolezza di sé anche grazie agli spazi offerti loro dai social forum africani cosa ci insegna? La maggior parte di noi neppure sa dell’esistenza di quel movimen-to... La maggior parte delle risorse destinate ad attività di cooperazione allo sviluppo va a banche ed enti internazionali. Oltre la metà di quel che rimane a disposizione è impegnato nell’affrontare l’emergenza rifugiati e molti di quei finanziamenti restano in Italia e non finiscono ai paesi in via di sviluppo. Nel 2015, solo il 5,4% dell’aiuto pubblico allo sviluppo italiano è finito in progetti legati all’agricoltura: eppure si tratta di un’attività definita prioritaria dai documenti governativi. Dei 200 milioni stanziati da Roma per il Fondo Africa - solo per il 2017 - il governo stesso ammette che una parte serve “per rafforzare le intese sui rimpatri e per crearle dove ancora non sono in vigore, innanzitutto in Nigeria, Costa d’Avorio, Senegal e Niger”.Aiutare gli africani a creare le condizioni per scommettere sul loro futuro è un impegno trascurato dai documenti italiani ed europei. L’origine dei flussi migratori, per noi, è causata solo da barriere troppo basse e senza filo spi-nato ai confini africani. Gli aiuti allo sviluppo servono solo per alzarle.

Tratto da Nigrizia

Cooperazione senza vergogna, migranti senza muri

rivolta dei contadini burkinabè

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19 gennaio 2017

Tema centrale del suo in-tervento, la pace. Negata e lacerata da “conflitti insensati”, dall’ingiustizia, dalla violenza terroristica, dalla paura. Ha ritenuto importante indicare “una prospettiva di cammino”. Sul tappeto quindi i fatto-ri che la determinano e le cause che la minacciano. La questione del terro-rismo e della sicurezza. E i temi più scottanti ad essa legati. In primis l’immigrazione, cui il Papa stesso ha avocato a se la “delega” nel nuovo Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale. Pensan-do in particolare al Me-dioriente, il Papa afferma che “nessun conflitto può diventare un’abitu-dine dalla quale sembra quasi che non ci si riesca

a separare”. Ha parlato del dialogo e del ruolo delle religioni nella co-struzione della pace, non ha mancato di affrontare il tema del terrorismo di matrice fondamentali-sta, “follia omicida” che abusa del nome di Dio per disseminare morte, nel tentativo di affermare una volontà di dominio e di potere. E poi degli altri nemici della pace come la visione ridotta dell’uomo e l’ideologia e ancora sul-la questione migratoria.Francesco afferma che la pace si conquista con la

solidarietà. da qui nasce “la volontà di dialogo e la collaborazione, che trova nella diplomazia uno strumento fon-damentale”. In questa prospettiva si colloca l’impegno convinto della Santa Sede e della Chiesa cattolica nello scongiura-re i conflitti o nell’accom-pagnare processi di pace, di riconciliazione e di ricerca di soluzioni nego-ziali, come dimostrano gli sforzi compiuti nell’ulti-mo biennio dalla ripresa dei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Cuba alla

riconciliazione in Colom-bia fino agli impegni per la pacificazione in Vene-zuela. Per l’anno appena iniziato, il Papa auspica quindi che possano crescere le occasioni per lavorare insieme e costru-ire una pace autentica. Afferma che, “da parte sua, la Santa Sede, e in particolare la Segreteria di Stato, sarà sempre dispo-nibile a collaborare con quanti si impegnano per porre fine ai conflitti in corso e a dare sostegno e speranza alle popolazioni che soffrono”.

16chiesa italiana

Nel 2016 sono stati uccisi nel mondo 28 ope-ratori pastorali cattolici. Secondo le informa-zioni raccolte dall’agenzia Fides, nel 2016 sono morti in modo violento 14 sacerdoti, 9 religio-se, un seminarista e 4 laici.In America sono stati uccisi 12 operatori pastorali (9 sacerdoti e 3 suore); in Africa 8 (3 sacerdoti, 2 suore, 1 seminarista, 2 laici); in Asia 7 (1 sacerdote, 4 suore, 2 laici); in Europa è stato ucciso un sacerdote.Chi sono gli operatori pastorali assassinati nel 2016?A tutte le latitudini del mondo, i sacerdoti, le religiose e i laici uccisi erano in prima linea a denunciare a voce alta le ingiustizie, le discrimi-nazioni, la corruzione, la povertà, nel nome del Vangelo. Tutti vivevano la loro testimonianza di fede nella normalità della vita quotidiana: amministrando i Sacramenti, aiutando i poveri e gli ultimi, curando gli orfani, i tossicodipen-denti, gli ex carcerati, seguendo progetti di pro-mozione umana e di sviluppo o, semplicemen-te, rendendosi disponibili a chiunque potesse avere bisogno. Qualcuno è stato ucciso proprio dalle stesse persone che aiutava. Se da un lato le indagini svolte dalle autorità locali portano raramente a individuare gli ese-cutori e i mandanti di questi omicidi o i motivi, dall’altro accade anche che non si abbiano più notizie di operatori pastorali scomparsi o sequestrati. È il caso di padre Tom Uzhunnalil, salesiano indiano rapito il 4 marzo ad Aden, in Yemen dove furono uccise 4 suore Missionarie della Carità, la Congregazione fondata da ma-dre Teresa di Calcutta. Oltre alle suore, sono rimaste uccise altre 12 persone, tra cui l’autista e almeno altri due collaboratori etiopi della co-munità, mentre la superiora del convento suor Sally è sopravvissuta alla strage.All’elenco provvisorio stilato annualmente dall’agenzia Fides deve sempre essere aggiunta la lunga lista dei tanti, di cui forse non si avrà mai notizia o di cui non si conoscerà neppure il nome, che in ogni angolo del pianeta soffro-no e pagano con la vita la loro fede in Gesù Cristo. Papa Francesco ricorda spesso che: “Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo... i martiri di oggi sono in numero maggiore rispetto a quelli dei primi secoli”.

Nel 2016 uccisi nel mondo 28 operatori pastorali

agenzia Fides La diplomazia del Papa e la paceÈ il tema del discorso annuale agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede

“È il quarto discorso al corpo diplomatico

accreditato presso la Santa Sede quello tenuto da papa Francesco l’11 gennaio scorso nella Sala Regia del Vaticano.

Si rinnova l’edizione settimanale in lingua italiana

Papa Francesco denuncia i truffatori che vendono i biglietti

osservatore romano udienze in vaticano

A quasi settant’anni di vita, si rinnova l’edizione settimanale in italiano dell’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede che invece di anni ne conta quasi 156.Il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, spiega che “la ragione del rinnovamento grafico del settimanale in italiano è per aprirsi. Aprirsi alle altre culture, aprirsi alle altre religioni. Andando a integrarsi con l’informazione quoti-diana dell’Osservatore Romano, oggi accessibile per intero e gratuitamente sul suo sito”.

Al termine dell’udienza generale dell’11 gen-naio papa Francesco ha denunciato la truffa sui biglietti per accedere all’udienza stessa: “Il biglietto è del tutto gratuito, non si deve pagare, è una visita gratuita che si fa al Papa, ma ho sa-puto che ci sono dei furboni che fanno pagare i biglietti. Se qualcuno vi dice che per andare in udienza dal Papa c’è bisogno di pagare ti stanno truffano, stai attento, stai attenta, questo è gra-tuito, qui si viene senza pagare, perché questa è casa di tutti e chi dice questo di far pagare è un reato, quell’uomo quella donna è un delinquen-te. Questo non si fa, capito?”.

tra le vittime di violenza nel 2016 anche le quattro suore di madre teresa uccise nello Yemen

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19 gennaio 2017

preghiera per la beatificazione di benedetta una Santa in cucina

Padre nostro, noi ti ringraziamo per averci donato in Benedetta una cara sorella. Attra-verso la gioia e il dolore di cui hai riempito la sua breve giornata terrena, Tu l’hai plasma-ta quale immagine viva del tuo Figlio. Con Benedetta al nostro fianco ti chiediamo, Padre, di poterci sentire più vicini a te e ai fratelli, nell’amore, nel dolore e nella speranza. In una accettazione piena e incondizionata del tuo disegno. Fa’ che la sua testimonianza così radicale della potenza salvifica della croce c’insegni che il dolore è grazia e che la tua volontà è gioia. Concedi, o Padre, la luce del tuo Spirito alla Chiesa, affinché possa rico-noscere Benedetta fra i testimoni esemplari del tuo amore. Questa grazia ...... che per sua intercessione umilmente ti chiedo, possa contribuire alla glorifica zione della tua serva Benedetta. Amen.(con approvazione ecclesiastica, tratta da L’annuncio, dicembre 2016)

A cura dell’associazione per Benedetta Bianchi Por-ro esce il libro “Benedetta e le ricette di famiglia”, che la Venerabile stessa aveva trascritto in un quaderno, raccogliendo quello che andava imparando in casa. Curato da Flavia Bugani e Liliana Fabbri Selli, il libro presenta in diversi capi-toli le varie ricette relative alle diverse pietanze. “Ma non è un ricettario - afferma mons. Dino Zattini, presidente della Fondazione dedicata alla Venerabile -; con questa pubblicazione gli amici la ricordano nella sua giovinezza serena e capace di condividere i valori che sono il patrimonio più bello delle nostre famiglie. Grazie, Benedetta, per questa testimonianza che ti fa sentire più vicina a noi”.

17 diocesi

Alle 10.30, nella chiesa della Badia, il card. Edo-ardo Menichelli, arcive-scovo di Ancona-Osimo, presiederà la messa che sarà concelebrata dal vescovo di Forlì-Berti-noro, mons. Lino Pizzi e da don Alfeo Costa, parroco di Dovadola e vicepostulatore della causa di beatificazione di Benedetta.È il 19° cardinale a salire per pregare alla tomba della Venerabile, che dal 22 marzo 1969 si trova alla Badia. Seguirà, alle ore 12.30, il pranzo presso la casa di accoglienza “Rosa Bian-ca” (prenotazioni allo 0543.934676, oppure 349.8601818). Il giorno della scompar-sa di Benedetta, sabato 23 gennaio, a Sirmione, dove Benedetta morì nel 1964, alle ore 18.00, nel-la chiesa di Santa Maria della Neve, sarà celebra-ta una messa.La preghiera presso la tomba di Benedetta è occasione per conoscere sempre meglio la sua

testimonianza e il suo messaggio di speranza che è giunto in tutto il mondo grazie agli Amici di Benedetta, all’asso-ciazione per Benedetta Bianchi Porro e alla Fondazione intitolata alla Venerabile. I libri di e su Benedetta sono tradotti oggi in oltre venti lingue, compresi il giapponese, l’arabo, l’ebraico, il russo e il turco; recentemente il sito dedicato a Bene-detta (www.benedetta.it) è stato rinnovato per renderlo più fruibile e arricchirlo di notizie.Benedetta era nata a Do-vadola l’8 agosto 1936, nel novembre dello stes-

so anno venne colpita da poliomielite e pro-gressivamente si mani-festarono i sintomi della malattia che lei stessa, studente in medicina, diagnosticò nel 1956 e che la portò alla morte. Si trattava di neurofi-bromatosi, una malattia al sistema nervoso che provocò progressiva-mente la paralisi totale. Benedetta morì a 27 anni, il 23 gennaio 1964 a Sirmione, alle 10.40, sussurrando “grazie” mentre in giardino fiori-va una rosa bianca. Il 25 gennaio 1976 fu aperto il processo di beatificazione e il 23 dicembre 1993 papa

Giovanni Paolo II emise il decreto per il ricono-scimento dell’eroicità delle virtù, dichiarandola Venerabile. La docu-mentazione relativa ad un miracolo, avvenuto ad un giovane di Geno-va per intercessione di Benedetta, dopo il pro-cesso diocesano è stata consegnata a Roma alla Congregazione dei santi per la prosecuzione della causa. Il postulatore, padre Guglielmo Came-ra, chiede di segnalare anche nuove grazie (tel. 0521.920511, viale San Martino 8, 43123 Parma, mail: [email protected]).

giovanni amati

La testimonianza di BenedettaNel 53° anniversario di morte della Venerabile appuntamento alla Badia di Dovadola

“Appuntamento a Dovadola domenica

22 gennaio, in occasione del 53° anniversario della morte della Venerabile Benedetta Bianchi Porro.

Gli scritti della Venerabile Benedetta Bianchi Porro percorrono sempre il doppio binario della confessione, del suo impegno interiore e dell’insegnamento irradiato dalle sue riflessioni. In relazione al Natale appena vissuto, Benedetta riporta un passo biblico che esprime la gioia dell’evento: “Splendi Gerusalemme perché la luce è venuta e la gloria del Signore brilla su di te... su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te”. Non si affida a parole umane ma, intuendo che il destinatario ha bisogno di sostegno nella fede, cita il profeta Isaia. Riguardo alla seconda opera di misericordia spirituale (insegnare agli ignoranti), la Venerabile spiega ad un’amica: “Prendi le cose con troppa serietà... ma la tua serietà sia piena di allegria. Il Signore ama soprattutto chi dona con gioia - con fatica - ma con gioia. Pazienza, fortezza, amore vincono il mondo”. Per manifestare che il Signore nulla fa mancare a chi confida in Lui, applica a sé il Salmo 23: “Come amo il Signore, Francina, veramente Lui mi ha sempre custo-dita: sia benedetto il Suo Santo Nome, alleluia! Com’è bello avere un Padre nel cielo che ci aiuta e ci ama più di noi stessi e che conosce anche il numero dei capelli del nostro capo! Non stan-carti mai di fare il bene!”. Condivide anche la gioia dell’incontro con Cristo con una persona rimasta temporaneamente lontana dalla Chiesa: “Caro Ettore, dopo tanto tempo ti sei riconcilia-to col Signore!... Sii umile e stringiti ogni giorno nella mano di Dio. Ora, saliamo e saliamo più in alto. E ci presentiamo in letizia, uniti e sereni, anche se nelle nostre mani abbiamo poco da offrire al Signore. Ci prenderà così a mani vuote, ma col cuore pieno d’amore per tutti i nostri fratelli nel mondo. E tu ora non sei più solo: Dio ha tracciato in te la strada di luce, di amore, di fede. Tu credi. E se avrai per un istante paura, dirai senza vergogna “ho paura” e Dio ti fortifi-cherà”. Indica, infine, con chiarezza, che Gesù è l’unico Maestro: “Caro Robertino, vedo che ti è presa molta carità e me ne rallegro in cuor mio; tu stai mettendo in pratica quello che dice San Paolo: ‘Piangete con chi piange, rallegratevi con chi si rallegra’. Devo dirti che al contrario non mi è piaciuto il tono della tua lettera. Io non amo affatto i complimenti. Anzi, non li voglio. ‘Poiché non sono più io che vivo, ma il Cristo vive in me’. Non hai imparato nulla da me: la realtà è che tu possederai il Signore, Lui solo ti guiderà nell’insegnamento. Studia, ma non dimenticarti mai di pregare”.

iSidE giambi

La gloria del Signore brilla nella misericordia

i suoi scritti

nella foto: benedetta a milano nel 1955, con l’amica anna ponza. Sarà ricordata il 22 gennaio a dovadola

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19 gennaio 2017 19 diocesi

Ogni giorno celebrazio-ne delle messe alle 8.30 e 10.00 (nei festivi anche 11.30). Nel pomeriggio alle 17.30 recita del ro-sario e novena (nei festi-vi alle 16.45) e alle 18.15 (nei festivi alle 17.30) celebrazione eucaristi-ca. Predicatore della novena sarà quest’anno mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento. Ogni giorno alla preghiera pomeridiana animeranno la novena i pellegrinaggi di par-rocchie, associazioni e movimenti ecclesiali. Cominceranno martedì 24 i vicariati Forlì Ovest e Forlì Nord-Ravennate, il 25 sarà la volta del Forlì Est. Il 26 verranno in pellegrinaggio i vica-riati Forlì Sud e Val di Rabbi, il 27 Val Bidente

e Bertinoro-Forlim-popoli, il 28 Unitalsi, Centro Volontari della Sofferenza e Caritas. Il 29 doppio appunta-mento: con il pellegri-naggio dei bambini per la Fiorita che partirà alle 15 dalla chiesa di San Filippo Neri. Dopo la sosta alla colonna della

Madonna del Fuoco i bambini entreranno in Cattedrale dove sarà ad attenderli il Vescovo per la preghiera alla patro-na di Forlì. Lo stesso giorno pellegrinaggio dell’unità pastorale del Centro storico e il 30 dei vicariati Forlì Sud Ovest e Acquacheta.

Martedì 31 pellegri-naggio della famiglia salesiana in occasione della festa del fondato-re, San Giovanni Bo-sco, mentre alla sera si svolgerà “Storia di una madre e di un popolo” la veglia diocesana dei giovani che inizierà alle 20.30 nella chiesa di San Biagio. Di qui partirà il pellegrinaggio che si concluderà in Cattedrale dove saranno presenti anche i giovani polacchi che hanno ospitato i loro coetanei forlivesi durante la Gmg di Cra-covia.Mercoledì 1 febbraio animeranno la messa delle 18.15 il Movi-mento per la vita e il Centro di aiuto alla vita. Lunedì 2 febbraio, festa della Candelora alle 15.00 pellegrinaggio degli anziani e alle 17.30 tradizionale benedizione delle candele e messa del vescovo, mons. Lino Pizzi, con i religiosi in occasione della Giorna-ta della vita consacrata.

giovanni amati

Novena alla Madonna del FuocoInizia il 24 in Cattedrale la preghiera in preparazione alla festa della Patrona

“Comincia martedì 24 gennaio nella

Cattedrale di Forlì la novena di preghiera in preparazione alla festa della Patrona, la Madon-na del Fuoco.

La rassegna “Portico il paese dei presepi” ha chiuso i battenti dome-nica 8 gennaio, con un bilancio di circa 10mila visitatori arrivati da tutta la Romagna, in partico-lare da Forlì, Folimpo-poli, Bertinoro, Castro-caro e Meldola. Ma sono arrivati tanti amanti dei presepi anche da Bolo-gna, Venezia, Milano e Roma e perfino stranieri da Svizzera, Francia, Germania e Inghilterra. Tracciando un bilancio dell’iniziativa, commenta la presidente dell’omo-nima associazione, Anna Facciani: “Siamo con-tenti dell’affluenza dei visitatori, dei commenti

positivi orali e scritti nel registro delle firme, della partecipazione alle manifestazioni collate-rali, come il concerto gospel del Coro Città di Forlì (quasi 500 perso-ne), il primo Festival di Storytelling, l’ani-mazione della Compa-gnia Qaos di Forlì e la partecipazione all’Oste-

ria dei presepi”. Molto apprezzati dai bambini i presepi dei Puffi, il bo-sco incantato e L’Albero dei pensieri, mentre gli adulti hanno gradito le bellezze del paese medievale e i presepi della Quattro stagioni nella Torre Portinari. Un presepe che ha sollevato non poche polemiche è stato quello sulla vio-

lenza contro le donne, “perché d’impatto trop-po forte”, hanno com-mentato alcuni. Aggiun-ge Anna Facciani: “Due fatti vanno condannati: i vandalismi notturni contro i presepi della scuola media Zangheri e del liceo artistico”. La pagina Facebook dei presepi ha registrato 3mila visitatori. Anche le due chiese di Portico, sempre aperte, la pieve e il santuario della Beata Vergine del Sangue, sono state apprezzate dai visitatori sia per i presepi all’interno sia per le opere di famosi autori di scuola roma-gnola e toscana.

Quinto cappElli

Diecimila persone hanno visitato gli allestimenti realizzati in paese a Natale

Presepi di Portico, un successo

Il Centro diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, in collaborazione con la Chiesa avventista, la parrocchia ortodossa ro-mena e le parrocchie greco cattoliche romena e ucraina, propone la celebrazione della Setti-mana di preghiera per l’unità dei cristiani che si svolge dal 18 al 25 gennaio ed ha come tema “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconcilia-zione”. In programma venerdì 20 gennaio, alle 20.30, nella chiesa avventista di via Curiel, una celebrazione ecumenica di preghiera e ascolto della parola di Dio. Martedì 24 gennaio alle 20.30, nella chiesa del Corpus Domini, cele-brazione ecumenica presieduta dal vescovo, mons. Lino Pizzi. Saranno presenti don Enrico Casadio, responsabile del Centro diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, e il suo predecessore, don Sergio Sala, Roberto Iannò pastore della comunità avventista, padre Florin Hanis, parroco della comunità romena ortodossa di Forlì, don David Mihai e don Viktor Chuliak, rispettivamente assistenti spi-rituali dei romeni greco cattolici e degli ucraini greco cattolici. Papa Francesco presiederà i Ve-spri alle 17.30. Delle ragioni e delle condizioni del dialogo ecumenico ha parlato lo scorso 30 ottobre papa Francesco durante il viaggio in Svezia in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della riforma luterana: “In questo incon-tro di preghiera, qui a Lund, vogliamo mani-festare il nostro comune desiderio di rimanere uniti a Lui per avere la vita. Signore, aiutaci con la tua grazia a essere più uniti a te per dare insieme una testimonianza più efficace di fede, speranza e carità. È anche un momento per rendere grazie a Dio per l’impegno di tanti nostri fratelli, di diverse comunità ecclesiali, che non si sono rassegnati alla divisione, ma che hanno mantenuto viva la speranza della riconciliazione. Non possiamo rassegnarci alla divisione e alla distanza che la separazione ha prodotto tra noi”.

Appuntamenti di preghiera in diocesi il 20 e 24 gennaio

unità dei cristiani

Foto Frasca

l’abbraccio del papa con il rappresentante delle chiese luterane, durante il recente viaggio in Svezia

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19 gennaio 2017 21 diocesi

Uno dei brani che andrebbe riletto, almeno una volta alla settimana unitamente al Salmo 138 è Geremia 1, 4-5, 17-19. Per chiarirsi le idee e non perdere la testa. “Prima di for-marti nel grembo di tua madre ti conoscevo; ti avevo consacrato prima che tu uscissi alla luce. Io sono con te, ti ho stabilito mio profeta” dice il Signore. Sono cose da sapere bene, da memorizzare: Qualcuno lassù mi ha amato da sempre. Non siamo degli “inciden-ti di percorso”. Qualcuno aveva progettato qualcosa di grande, alla sua maniera, per me, per te. Il progetto della vita è già disegnato, a noi scoprirlo e realizzarlo. Ma se non lo conosciamo, se pensiamo che non esista, se ce lo gettiamo alle spalle… nasce molta delusione: di Dio, che ci rimarrebbe male e dovrebbe provvedere altrimenti; di ognuno, che verrebbe a trovarsi fuori posto con gravi disagi; degli altri, che troverebbero una zona vuota, abbandonata, a cui dover provvedere e supplire, sempre che sia possibile.“Sia fatta la tua volontà” non è tanto una preghiera da rivolgere in alto, ma una indi-cazione di programma da realizzare. C’è un “volere” di Dio su ogni persona. Ma poi quante strade sbagliate: capacità che ci erano state date per il bene invece sono sprecate in banalità, gente che aveva la vocazione a consacrarsi a Dio, al sacerdozio, all’aiuto ai poveri invece si arrabatta in cosucce di poco conto, energie sprecate dietro ai falsi miti, esagerazioni di interessi, realizzazioni di poco conto presentate come successi strepitosi, emozioni normali propaganda-te come paradiso in terra, esaltazione del denaro, infatuazione del sesso, mitizzazione della bellezza fisica, frenesia del successo… Quante caricature, quante maschere, quante finzioni... i problemi restano e sono i soliti: “Perché sono vivo, qual è lo scopo della vita, perché soffrire, perché morire, dove sono diretto, cosa ne è del bene e del male che ho fatto” e a queste domande non si risponde affogandole nell’alcool, nella droga, nella depressione. Sarà solo fantasia, sogno, immaginarci attesi da Dio? Non è invenzio-ne umana, questa è rivelazione; da questa base ci si può ricostruire, si può resuscitare, ripartire recuperando i tempi perduti. Dio dà sempre i tempi di recupero.

Da sempre ti avevo consacrato

la posta di don camilloa cura di don Aldo Budelacci

Festa di San Sebastiano martire il 22 gennaio Ministri staordinari dell’eucarestia il 21

a capocolle

pellegrinaggi unitalsi 2017 calendario poparty

incontro in Seminario

La parrocchia di Capocolle celebra domenica 22 gennaio la festa del patrono, San Sebastiano martire. Sabato 21, alle 15.00 veglia di preghiera per i bam-bini e i ragazzi del catechismo. Domenica 22, alle 10.30, messa solenne, alle 11.30 benedizione degli animali, alle 12.00 pranzo comunitario. L’intitolazione della chiesa a San Sebastiano, patrono della guardia svizzera pontificia, della polizia municipale e dei militari in genere, non è dovuta alla presenza documentata di un accampamento romano, ma risale al 975 quando il conte Tra-versari di Tessello, possedendo tre dipinti che rappresentavano San Sebastiano, Sant’Apollinare e San Donato li donò alle chie-se che allora stavano nascendo Capocolle, Massa e Polenta. Così la prima chiesa e la parrocchia di

Capocolle furo-no dedicate a San Sebastiano, milanese di origine, mili-tare chiamato a far parte della guardia personale dell’imperatore Diocleziano e martirizzato a Roma tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. La nuova chiesa di Capocolle, rea-lizzata agli inizi degli anni ‘80 è stata invece dedicata a San Giovanni Paolo II nella cerimonia di consacrazione avvenuta il 5 ottobre 2014.

L’ufficio diocesano per la pastorale sella salute pro-pone sabato 21 gennaio e sabato 18 marzo, dalle 17.00 alle 19.00 presso il seminario di via Lunga due appun-tamenti per la formazione dei ministri straordinari dell’eucarestia, con relatrice Sorella Maria Grazia Zatta della Comunità dei Silenziosi Operai della Croce. “Gli incontri avranno per tema l’ascolto dell’altro, anche di quelli che incontriamo nella nostra quotidianità. Saranno incontri stimolanti da cui usciremo arricchiti - afferma Ariano Baccarini - responsa-bile dell’Ufficio per la pasto-rale della salute - momenti da condividere come Chiesa locale”.

il vescovo incontra

Giovedì 19/01Ore 9.30 - SS. TrinitàIncontra il Centro di ascolto Caritas

Ore 15.30 - RavaldinoVisita il centro Ruffilli e l’oratorio

Ore 20.45 - San Mer-curialeIncontra i consigli per gli affari economici

Venerdì 20/01Ore 10.30 - S. Biagio

Celebra la messa per il corpo di Polizia Mu-nicipale in occasione della festa del Patrono San Sebastiano

Ore 17.45 - Vescova-doPresiede il consiglio diocesano per gli affari economici

Ore 20.45 - RavaldinoIncontra i catechisti

Sabato 21/01

Ore 10.30 - IsolaCelebra la messa in oc-casione dell’anniversa-rio di papa Pasquale II

Ore 15.00 - San LuigiIncontra i ragazzi del catechismo del centro storico di Forlì

Domenica 22/01Ore 11.00 - CorianoCelebra la messa dei popoli

Ore 17.00 - ModenaVisita la frazione di

Albareto

Lunedì 23/01Ore 18.00 - Centro storicoIncontra le famiglie in occasione della visita pastorale

Martedì 24/01Ore 20.30 - Corpus DominiPartecipa all’incontro ecumenico per la setti-mana di preghiera per l’unità dei cristani

9 - 12febbraio

16 - 19giugno

lourdesda definire

lourdesImmacolata

loreto Trenodella Grazia parrocchia San giovanni

Evangelistavia Angeloni 50, Forlì

parrocchia di roncadello

via Del Canale 48, Forlì

parrocchia San giovanni Evangelista

via Angeloni 50, Forlì

parrocchia di villagrappa

via Del Brado 24, Forlì

marolaRitiro Spirituale

lourdesdiocesano Forlì(Aereo 24-28 ago)

lourdesnazionaleIn programmazione

roma

collevalenza roma

Fatima

loreto

S. giovannirotondo e pompei

4 - 5marzo

23 - 29agosto

10 - 12marzo

Finesettembre

1 - 2aprile

21 - 23novembre

22 - 25aprile

da definire

25 - 28maggio

6 - 10dicembre

28 gennaio 2017

per informazioni

25 marzo 2017

25 febbraio 2017

29 aprile 2017

Per informazioni e prenotazioni chiamare i numeri338.4739342 (Patrizia)333.3670513 (Giorgia)

Il PoParty è organizzato da U.N.I.T.A.L.S.I., Gruppo Cuoio/Sappada, Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute, Azuone CAttolica, A.G.E.S.C.I. e Pastorale Giovanile

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19 gennaio 2017

Ho ereditato la passione per la musica da mio pa-dre, che suona il violino nonostante la cecità: mi

ha iscritto lui alla scuola di musica. Avevo 5 anni e a 23 mi sono diplomato al conservatorio di Da-masco, poi sono diven-tato insegnante. Dalla primavera del 2015, però, gli islamisti hanno proi-bito la musica. Io però devo esercitarmi almeno quattro ore al giorno, e lo facevo nei quartieri più desolati di Yarmouk: era un modo per rasse-renare il clima e tenere vivo il campo profughi, ridotto a poche migliaia di anime abbandonate a se stesse. Se fossi rimasto

là mi avrebbero ucciso di sicuro, hanno persino bruciato il mio pianofor-te di fronte a me.Il mio unico sogno è sempre stato quello di dedicarmi ai ragazzi, trasmettere loro l’amore per le note e spiegare che dobbiamo sfruttare il potere eccezionale della musica, che è una stra-ordinaria costruttrice di pace, perché con il suo linguaggio universale arriva diretto al cuore e abbatte le barriere. Non solo, secondo me è una medicina prodigiosa, per

il corpo e lo spirito: sono convinto che 30 ore in ascolto di Bach curereb-bero anche l’anima degli uomini più spietati. Il mio compositore prefe-rito è però Beethoven, folle come me e vero rivoluzionario: ha stravol-to la tradizione classica e infranto ogni regola per creare lo stile romantico. Nel mio piccolo tentativo di portare la pace attra-verso la musica mi ispiro a lui e nei momenti di smarrimento mi viene in soccorso la sua Sinfonia n. 9. L’Inno alla gioia mi carica di energia e fiducia.Se domani tornasse la pace in Siria partirei su-bito. Con gioia immensa, ricomincerei a insegnare musica e a preparare falafel. Sì, oltre a suona-re, prima di andarmene distribuivo polpette per strada: i miei fratelli mo-rivano di fame e adesso li troverei nelle stesse condizioni drammatiche. Come potrei non dar-mi da fare per aiutarli a sopravvivere?

(tratto dal Sir)

Tracce di Cammino: aeham ahmad, il pianista di Yarmouk

La musica batte ogni guerra

“A Yarmouk, cam-po profughi pale-

stinese a sud di Damasco, Aeham Ahmad suonava in mezzo agli edifici sventrati per lanciare un messaggio di speranza. Nato a Damasco 29 anni fa, musulmano, è diventato il simbolo della sua terra, oltre che una leggenda. È rifugiato in Germania da circa un anno e mezzo; appena arrivato, ha ritirato a Bonn il Premio Beetho-ven per l’impegno a favore di “diritti umani, pace, integrazione e lotta alla fame” e ha cominciato a tenere concerti in giro per l’Europa: il tour italiano è partito il 6 gennaio da Bari, per proseguire il 7 a Roma, il 21 a Crema, il 22 a Mestre, il 27 gennaio a Taranto, il 2 febbraio a Firenze e il 4 ad Aosta.

il vangelo della domenica

III Domenica del Tempo Ordinario

22 gennaio 2017

(Matteo 4,12-23)

Da questa domenica ci accompagna il vangelo di Matteo.Giovanni è imprigionato (“consegnato”): e questo sembra essere per Gesù il segno che gli indica che è finito il tempo di “preparazio-ne delle strade”, ed è giunto quello dell’inizio della sua predicazione. Gesù entra in scena nella Galilea delle genti: territorio di confine situato nel nord d’Israele, crogiuolo di varie popolazioni, figura di un mondo cultural-mente impuro e complesso. Proprio là Gesù rilancia l’annuncio che era stato di Giovanni Battista, l’invito alla conversione per l’immi-nenza del Regno.Gesù non porta un annuncio esterno alla sua persona: è Lui stesso l’adempimento delle Scritture, la luce preannunziata dai Profeti. E’ Lui l’umano su cui Dio regna, totalmente.In qualche modo, benché confusamente, de-vono percepire questo quegli uomini intenti ai gesti del lavoro quotidiano che egli vede pas-sando lungo il mare di Galilea e chiama, con un incomprensibile invito: vi farò pescatori di uomini. Gesto insolito per un rabbi quello di chiamare discepoli: erano questi a scegliere il maestro, ed era prestigioso che fossero molti. Anche qui si rende evidente che in Gesù c’è altro rispetto agli antichi profeti. E questi pescatori si trovano immediatamente coinvolti nell’avventura di portare con Gesù il suo stes-so annuncio: ora Dio è vicino, non lontano; è attivo e operante, non inerte o indifferente. Lo testimonia proprio ciò che l’incontro con Gesù ha fatto accadere nella loro vita: tutto quello che c’era prima (reti, barca, famiglia, garzoni), tutto quello che fino ad ora aveva costituito la trama dei giorni, viene abban-donato; si impone con forza irresistibile un nuovo “centro” che attrae, la persona stessa di Gesù. Da seguire subito.Infine un breve sommario ci informa che Gesù percorre le strade della Galilea delle genti portando all’umanità fragile la parola della sua potenza che tutto sostiene, illumina, vivifica, risana.Cogliamo tre spunti di riflessione:- ogni “buona notizia” che sia davvero tale è annuncio di prossimità di Dio, di luce e forza che toccano e cambiano la vita, di guarigione: o siamo piuttosto legati all’annuncio di un “giudizio” che denuncia il peccato e inchioda i peccatori?- ogni parola è “buona” se è portatrice di bene non solo ad una parte, parola buona per alcuni e cattiva per altri. Per essere “buona notizia”, deve poter essere donata a tutti.- ci sentiamo, con la forza del nostro battesi-mo e con la testimonianza umile della nostra fede giocata nelle circostanze quotidiane, “pescatori di uomini”?

22vita diocesana

La comunità parrocchiale di San Martino in Ladino ha celebrato domenica 15 gennaio la festa di Sant’Antonio Abate, patrono delle campagne e degli animali domestici. A Ladino è molto sentita questa ricorrenza, tanto che l’immagine del santo è da sempre presente nel-le campagne circostanti sia in luoghi dove riposa-no gli animali domestici che nelle stesse abitazioni dei parrocchiani, raffigu-rato anche in formelle di ceramica di varia gran-dezza. È tradizione che, nel giorno della festa a scopo propiziatorio, ven-ga distribuito un pezzo di

pane benedetto, oltre che agli uomini, agli animali, soprattutto ammalati, come augurio per la loro guarigione. La festa è ini-ziata alle ore 9.00 con la messa e la benededizione del pane, distribuito ai fedeli unitamente all’im-magine di Sant’Antonio Abate. Al termine della cerimonia in chiesa, è stata impartita, da parte dell’officiante, sul prato adiacente la parrocchia, la benedizione ai tanti animali che, unitamente ai fedeli, nel frattempo si sono disposti all’interno della vasta area. La cerimonia di quest’an-no è stata particolar-

mente sentita anche per il ricordo di Rita Orioli, anima e ispiratrice per tanti anni delle iniziative parrocchiali, e di mons. Enzo Donatini, insi-gne storico, già parroco di Terra del Sole, due importanti figure legate anche a questo evento che ci hanno lasciato lo

scorso anno e alle quali la comunità ladinese era particolarmente affezio-nata. Al termine dell’e-vento, come ogni anno, è stato offerto da parte dei parrocchiani a tutti i pre-senti del buon vino delle campagne circostanti e una ricca merenda.

domEnico SEttanni

La parrocchia ha celebrato la festa del Patrono delle campagne e degli animali

A Ladino in onore di Sant’Antonio

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19 gennaio 2017

prEFEStivo15.15 Santa Maria in Fantella15.30 Osp. Pierantoni pad. Morgagni, Villa Serena16.00 Casa di riposo di Vecchiazzano, Portico di Romagna16.15 Casa di riposo di Castrocaro16.30 Carpinello, Selbagnone (chiesa campo sporti-vo), Galeata16.45 Carpinello17.00 Casa di riposo Al Parco, Fratta Terme, Pre-milcuore (oratorio), S.Sofia, S.Francesco di Meldola, S.Rita, Rocca S.Casciano17.30 S.Pellegrino, Suffragio di Bertinoro, Duomo, S.Lucia, Regina Pacis18.00 S.Giovanni Ev., Pianta, Ravaldino, S.Biagio, S.Caterina, Suffragio, Cava, Ronco, S.Colombano, Dovadola, Castrocaro, Forlimpopoli, Madonna del Popolo, S.Maria del Fiore, S.Antonio in Predappio, S.Leonardo, Romiti, S.Francesco di Forlì, Rocca delle Caminate18.15 S.Giuseppe Artigiano18.30 S.Pio X in Ca’Ossi, Cappuccinini, Nespoli, Villa-rotta, Terra del sole (1° del mese S.Reparata), Bussec-chio, Coriano (via Pacchioni), S.Paolo, S.Giorgio19.00 Opera Nostra Signora di Fatima19.30 Grisignano19.15 S.Filippo20.00 Magliano, Vecchiazzano, S.Giorgio, S.Spirito, S.Pietro in Vincoli, S.Pietro in Tontola, Capocolle, Vil-lafranca, Vitignano, S.Giuseppe Operaio (Forlimpopoli)

FEStivo7.00 Corpus Domini, S.Rufillo7.30 Ronco, S.Maria delle Grazie, Pieve Salutare8.00 Ravaldino, Bussecchio, S.Rita, Vecchiazzano, S.Pio X in Ca’Ossi, Santuario del Lago, S.Pietro Forlimpopoli, S.Spirito, Suore Agostiniane, Santuario Suasia, Collinello, S.Sofia, Castrocaro, Cava, Badia Bertinoro8.30 Pianta, Schiavonia, Regina Pacis, S.Pellegrino, S.Giuseppe Artigiano, Suore Francescane (via A. Cantoni), Romiti, S.Giovanni Ev., Duomo, S.Pietro in Vincoli, Cappella di S.Rosa in Predappio, Villafranca, S.Martino in Villafranca, Fiumana (chiesa antica), S.Bendetto in Alpe,9.00 S.Lucia, Cimitero Urbano, S.Biagio, Dovadola, S.Maria del Fiore, S.Francesco di Meldola, Malmisso-le, S.Rufillo, S.Leonardo, Bagnolo, Rovere, Monticino, Villa Rotta, Coriano (via Pacchioni), Cappuccinini, Villarotta, Ladino, Durazzanino9.30 Ravaldino, Ospedale Morgagni, Casa di Riposo Zangheri, Spinello, Ist. Davide Drudi, Cusercoli, S.Pietro in Tontola, Premilcuore (pieve), Cappella Opera S.Camillo in Predappio, Ricò, S.Francesco di Forlì, Villanova, Lizzano/Massa, Polenta, S.Caterina, San Lorenzo in Noceto, S.Paolo, Ravaldino in Monte, Carpinello9.40 Isola10.00 Bussecchio, S.Pio X in Ca’ Ossi, Magliano, Duomo, S.Spirito, S.Giuseppe Operaio (Forlimpopoli), Pianetto, Durazzano, S.Antonio in Predappio, Branzo-lino, Carmine, S.Tomè, Borgo Sisa, Villa Selva, Rocca S.Casciano, Bagnolo10.15 S.Pietro10.30 Regina Pacis, S.Pellegrino, S.Varano, Pieve Salutare, Dovadola, S.Rita, Fratta Terme, S.Lucia in Predappio, S.Savino, Capocolle, Terra del Sole10.45 S.Benedetto, Collinello11.00 Cappuccinini, Carpena, S.Caterina, Pianta, Portico di Romagna, S.Giorgio, S.Mercuriale, Cava, Vecchiazzano, Barisano, Roncadello, Santuario del Lago, S.Rufillo, S.Andrea, S.Colombano, Corniolo, Ci-vitella, Castrocaro, Collina di Pondo, Fiumana (chiesa grande), S.Sofia, S.Marina in Particeto, San Zenone in San Zeno, Villafranca, S.Nicolò, Schiavonia, S.Giovanni Ev., Concattedrale Bertinoro, Teodorano, S.Martino in Strada, S.Paolo11.10 Bussecchio11.15 Romiti, Suffragio, S.Giuseppe Artigiano, Galeata, S.Pietro in Vincoli, S.Martino in Villafranca, Coriano (via Pacchioni), Fornò11.30 S.Maria del Fiore, S.Pio X in Ca’Ossi, Duomo, Madonna del Popolo, S.Cassiano, Ravaldino, Ronco12.00 Regina Pacis, S.Filippo15.00 Voltre, Irst di Meldola15.30 Ospedale Pierantoni, Villa Serena16.00 Villa Igea, S.Benedetto in Alpe, Bocconi16.30 Galeata17.00 S.Maria del Fiore, Premilcuore (pieve), Bussec-chio, S.Sofia, San Nicolò Meldola, Predappio Alta, S.Rita17.30 Duomo, S.Pellegrino, S.Lucia, Regina Pacis18.00 S.Biagio, Castrocaro, Dovadola, Villagrappa, S.Rufillo18.30 Coriano (via Pacchioni), Pianta, Suffragio19.00 Cappuccinini, S.Mercuriale, Opera Nostra Signora di Fatima, Regina Pacis20.00 S.Giuseppe OperaioGli orari possono subire variazioni per esigenze pastorali delle parrocchie.

orari messe

23 taccuni

compleanni dei sacerdoti

Farmacie di turno a Forlì

Dal 19 al 24 gennaio compresi:

Don Vittorio Flamigni15 gennaio

“periferie del mondo”

“il vangelo della gioia”

“duc in altum”

Nonviolenza

Misericordia Et Misera

Ch. 14

Ch. 74

Venerdì 20, ore 10.00 (ch. 14)

Sabato 21 gennaio, ore 17.00 (ch. 74); domenica 22,

Venerdì, ore 9.30; sabato, ore 18.15; domenica, ore 7.15

Venerdì, ore 23.00; sabato, ore 14.00; domenica, ore 19.20

ore 18.20 (ch. 14); mercoledì 25, ore 14.30 (ch. 74); venerdì 27, ore 10.00 (ch. 14)

Tutte le settimane sul ch. 14: venerdì ore 20.00, sabato ore 10.00 e domenica ore 5.50

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giovedì

venerdì

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lunedì

martedì

mercoledì

giovedì

venerdì

Sabato

domenica

San bEnEdEtto - via gorizia 139

vEcchiaZZano - via castel latino 1/g

vEcchiaZZano - via castel latino 1/g

mancini - corso garibaldi 91

malpEZZi - via costa 60

malpEZZi - via costa 60

Zuccari - viale bologna 181/a

Zuccari - viale bologna 181/a

com. dE calboli -largo de calboli 1

mancini - corso garibaldi 91com. riSorgimEnto - viale risorgimento 17

turno diurno E notturno: 24 ore - orario continuato

legenda:

Farmacia d’appoggio: 8.30-20.30

Il 26 gennaio con la parrocchia di Villanova e il 4 febbraio con la Cattedrale di Forlì

collegamenti con radio maria

Radio Maria, emittente cattolica internazionale, si collegherà giovedì 26 gennaio alle ore 16.40, con la parroc-chia Santa Maria in Vil-lanova di Forlì. Verran-no trasmessi il Santo Rosario, i Vespri e la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Davide Brighi, co-adiuvato dal cappellano don Francesco Kouka-ga. Animerà la liturgìa il coro parrocchiale.

Sabato 4 febbraio, in occasione della festa della Patrona della Città di Forlì, Madonna del Fuoco, Radio Maria si collegherà alle ore 16.15 con la Cattedrale di Forlì. Verrà trasmesso il Santo Rosario, guidato dal direttore dell’ufficio liturgico don Antonino Nicotra, a cui seguiran-no i Solenni Secondi Vespri Pontificali, presieduti dal Vescovo

della Diocesi Forlì-Bertinoro, monsignor Lino Pizzi.I sacri canti saranno eseguiti da un insieme di formazioni corali.

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