Ai sensi del Cap. V, Sez. XII, della Circolare di Banca d’Italia n. 216/1996
INFORMATIVA AL PUBBLICO
Situazione al 31/12/2016
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ASCOMFIDI NORD-OVEST Società Cooperativa Regione Borgnalle n.12 – 11100 Aosta (AO) Sede secondaria e Direzione Generale: Via Massena 20 – 10128 Torino Tel. 011/5516267/5516297 – Fax 011/5623508 PEC: [email protected] http://www.ascomfidinordovest.it/ Numero REA AO 76393 Codice Fiscale e numero iscrizione Registro delle Imprese di Aosta 03862530015 Numero Albo Coop 101363 Iscritto al numero 19562.8 dell’Albo ex art. 106 d.lgs 385/1993
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INDICE
INTRODUZIONE............................................................................................................................................................. 4
1. ADEGUATEZZA PATRIMONIALE ........................................................................................................... 6
2. RISCHIO DI CREDITO: INFORMAZIONI GENERALI ...................................................................... 12
3. RISCHIO DI CREDITO: INFORMAZIONI RELATIVE AI PORTAFOGLI ASSOGGETTATI AL
METODO STANDARDIZZATO ................................................................................................................................. 18
4. TECNICHE DI ATTENUAZIONE DEL RISCHIO ................................................................................. 19
5. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE ........................................................................................... 20
6. RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SULLE POSIZIONI INCLUSE NEL PORTAFOGLIO
IMMOBILIZZATO ........................................................................................................................................................ 21
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Introduzione
In ottemperanza al recepimento nazionale del framework di Basilea II da parte di Banca
d’Italia, AscomFidi Nord-Ovest (in seguito l’Azienda / il Confidi)1, si è adeguato alla disciplina
prudenziale per gli intermediari finanziari iscritti nell’albo di cui art. 106 del TUB., è tenuta a
pubblicare le informazioni inerenti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e ele
caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione
degli stessi, come meglio dettagliato nel VII aggiornamento della circolare n. 216 del 5 Agosto
1996.
La regolamentazione prudenziale si basa su “tre pilastri”, previsti dalla disciplina di Basilea.
In particolare:
Primo Pilastro - introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici
dell’attività finanziaria, ovvero rischio di credito, di controparte, di mercato, operativo.
Secondo Pilastro - richiede agli intermediari di dotarsi di un processo di controllo
dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica rispetto ai rischi assunti, rimettendo
all’Autorità di Vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei relativi
risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive.
Terzo Pilastro - introduce obblighi di informativa al pubblico riguardante l’adeguatezza
patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di
gestione e di controllo.
Per quanto riguarda il Terzo Pilastro, oggetto del presente documento, le informazioni sono di
natura qualitativa e quantitativa e seguono la suddivisione in quadri sinottici definita
nell’Allegato P, Sezione XII, Capitolo V della Circolare 216 di Banca d’Italia.
AscomFidi Nord-Ovest ha previsto un processo annuale di aggiornamento degli obblighi di
“disclosure” relativi al documento di “Informativa al Pubblico” e, qualora si dovessero verificare
importanti cambiamenti aziendali o operazioni rilevanti tale documento sarà aggiornato con
frequenza maggiore.
Le scelte operate dall’intermediario per adeguarsi ai requisiti normativi sono state approvate
dal Consiglio di Amministrazione.
Per definire le informazioni da pubblicare ci si è attenuti al principio della rilevanza delle
informazioni (materiality) secondo il quale “un’informazione è da considerarsi rilevante se la
sua omissione o la sua errata indicazione può modificare o influenzare il giudizio o le decisioni
degli utilizzatori che su di essa fanno affidamento per l’adozione di decisioni economiche”.
1 In seguito al processo di fusione per incorporazione tra AscomFidi Piemonte e CTS Confidi Valle d’Aosta realizzatosi il
29 gennaio 2016, e CTS Confidi Cuneo e Ascomfidi Alessandria realizzatosi il 27 dicembre 2016 nel presente
documento verrà utilizzata la denominazione AscomFidi Nord-Ovest.
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In osservanza al principio di proporzionalità sancito dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca
d’Italia, il dettaglio delle informazioni riportate nel presente documento è commisurato alla
ridotta complessità organizzativa di AscomFidi.
L’intermediario ai fini della quantificazione del rischio di credito utilizza la metodologia
standardizzata pertanto non rientra nella presente informativa la Tavola 3. Inoltre, allo stato
attuale l’Azienda non ha attuato operazioni di cartolarizzazione, per cui anche la Tavola 5 non è
oggetto di esposizione.
Relativamente alla “Tavola 7 – Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni
incluse nel portafoglio immobilizzato”, non viene utilizzata in quanto la normativa di Vigilanza
prevede sia pubblicata dalle sole società che esercitano attività di merchant banking2.
AscomFidi Nord-Ovest pubblica questa informativa al pubblico ed i successivi aggiornamenti sul
sito Internet: www.ascomfidipiemonte.it.
Ulteriori informazioni, in tema di rischi e adeguatezza patrimoniale, sono riportate nella
Relazione sulla Gestione, nella Nota Integrativa al Bilancio e nel Resoconto ICAAP dell’Azienda
riferiti al 31 Dicembre 2016.
2 fin. Banca d'affari; società creditizia che finanzia, in molteplici forme, imprese industriali e commerciali in espansione,
anche partecipando direttamente al loro capitale
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1. Adeguatezza patrimoniale
INFORMATIVA QUALITATIVA
Sez. a) Caratteristiche del modello adottato nella valutazione dell’adeguatezza
patrimoniale
Il processo ICAAP rappresenta un processo continuo di verifica da parte degli Organi di
Governo e Controllo e delle strutture direzionali in ordine all’adeguatezza del capitale e dei
presidi necessari a fronteggiare i rischi aziendali.
La Circolare 216 del 5 Agosto 1996 (VII° Aggiornamento – Luglio 2007), dedica la Sezione XI
al processo di controllo prudenziale, che si articola in due ambiti:
- La prima fase ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process), richiede che gli
intermediari svolgano un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, in
relazione ai rischi ai quali sono esposti e alle proprie scelte strategiche; tale fase
rappresenta, quindi, la sintesi delle fasi di misurazione/valutazione dei singoli rischi e
relativo capitale interno, sia in termini attuali che prospettici;
- La seconda fase SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), di pertinenza
dell’Organo di vigilanza, prevede il riesame di tale processo e la formulazione di un giudizio
complessivo sugli intermediari stessi.
Con l’obiettivo di indicare con chiarezza i concetti alla base del dialogo tra l’Organo di vigilanza
e gli intermediari in tema di adeguatezza patrimoniale, la Circolare n. 216 fornisce alcune
definizioni per indicare i requisiti di capitale calcolati internamente (a fronte del singolo rischio
o a livello complessivo) e le risorse patrimoniali utilizzate per la copertura dei singoli rischi o di
tutte le esigenze aziendali:
- Capitale interno: il capitale a rischio, ovvero il fabbisogno di capitale relativo ad un
determinato rischio che l’intermediario finanziario ritiene necessario per coprire le perdite
eccedenti un dato livello atteso. Tale definizione presuppone che la perdita attesa sia
fronteggiata da rettifiche di valore nette – specifiche e di portafoglio – di pari entità; ove
queste ultime siano inferiori, il capitale interno dovrà far fronte anche a questa differenza;
- Capitale interno complessivo: il capitale interno riferito a tutti i rischi rilevanti assunti
dall’intermediario (compreso il Capitale interno), dovute a considerazioni di carattere
strategico;
- Capitale e capitale complessivo, indicano gli elementi patrimoniali che l’intermediario
finanziario ritiene possano essere utilizzati rispettivamente a copertura del capitale interno e
del capitale interno complessivo.
Nell’ambito del processo ICAAP è stata effettuata la valutazione sull’adeguatezza patrimoniale
in ottica consuntiva, prospettica e in ipotesi di stress test facendo riferimento sia ai rischi di
primo sia a quelli di secondo pilastro.
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Per quanto riguarda la determinazione del capitale interno complessivo, l’istituto ha ritenuto
opportuno focalizzare la propria attenzione prevalentemente sui rischi di primo e secondo
pilastro elencati all’interno della normativa Banca d’Italia di riferimento (Circolare 216/96 –
Parte Prima, Cap. V, All. K). La tabella di seguito sintetizza i rischi analizzati, le metodologie
applicate e le relative strategie di mitigazione.
Il prospetto seguente riepiloga la mappa dei rischi ritenuti rilevanti dalla società approvata dal
Consiglio di Amministrazione con il resoconto ICAAP 2016:
Alla data di rilevazione del presente documento, la posizione rispetto ai rischi di I e II Pilastro
può essere così sintetizzata:
Rischio di credito. L’Azienda individua nel rischio di credito il suo rischio cardinale, e proseguirà nel potenziamento di
tutti i presidi – dalla fase di selezione e istruttoria del merito creditizio a quella di monitoraggio – a esso dedicati.
Categoria Tipologia di
Rischio Definizione
RISCHI DEL I° PILASTRO
MISURAZIONE QUANTITATIVA
Rischio di Credito
Rappresenta il rischio di perdita derivante dall’insolvenza o dal peggioramento del merito creditizio delle controparti garantite dall’Azienda.
Rischio di Controparte
Rappresenta il rischio che la controparte di una transazione, avente ad oggetto strumenti finanziari, risulti inadempiente prima del regolamento della transazione stessa.
Rischio Operativo e
Legale
Rappresenta il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane, sistemi interni o da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.
RISCHI DEL II° PILASTRO
MISURAZIONE QUANTITATIVA
Rischio di Concentrazione
Rischio derivante da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse e controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla medesima area geografica.
Rischio Tasso d’Interesse
Rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse, con riferimento alle attività diverse dalla negoziazione.
RISCHI DEL II° PILASTRO
VALUTAZIONE QUALITATIVA
Rischio di Liquidità
Rappresenta la situazione di difficoltà o incapacità dell’azienda di far fronte puntualmente ai propri impegni di cassa in scadenza. Può essere causato da incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk), ovvero dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk).
Rischio Residuo Rappresenta il rischio che le tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito utilizzate dall’Azienda risultino meno efficaci del previsto.
Rischio Strategico
Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
Rischio Reputazionale
Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell’immagine dell’Azienda da parte di clienti, controparti, investitori o Autorità di Vigilanza.
RILEVANZA PER ESPOSIZIONE (IMPORTO)
ALTA MEDIA BASSA
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Tasso d’interesse
Strategico
Reputazionale Legale
Resoconto 2016
Controparte Residuo
Operativo
Concentrazione
Liquidità
Credito
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Rischio di controparte. L’Azienda ha rivalutato il rischio di controparte, sia in ambito creditizio sia in ambito finanziario,
anche in relazione all’avvento dei nuovi meccanismi di risoluzione delle crisi bancarie entrati in vigore a partire dal 2016.
Rischio operativo. L’Azienda colloca la rilevanza di questo rischio nel quadro, più ampio, del suo sviluppo organizzativo
e di mercato, che rappresenta un potenziale fattore di accentuazione di tale rischio, anche in considerazione del cambio di outsourser informatico, Rischio di concentrazione. L’Azienda, attualmente, non coglie rischi di concentrazione nell’ambito di controparti single name, data la sua attività caratteristica e la vocazione, assolutamente prevalente, verso il settore dei commercianti, delle
famiglie produttrici, delle PMI. L’Azienda, peraltro, ha già avviato una analisi di concentrazione per ramo di attività economica. Rischio di tasso d’interesse. L’Azienda colloca questo rischio, nelle prospettive 2016, in una posizione non marginale,
data la morfologia e la composizione del suo portafoglio strumenti finanziari di proprietà.
Rischio residuo. L’Azienda utilizza tecniche CRM rappresentate dalle controgaranzie MCC, e FinPromoTer L’Azienda
intende continuare a incrementare, anche nel 2017, la quota di accantonamenti dedicati a presidiare questo rischio. Rischio di liquidità. Nelle precedenti edizioni del Resoconto ICAAP, il rischio di liquidità era percepito come marginale. Con l’avvento della normativa dedicata alla risoluzione delle crisi bancarie (bail-in) il rischio assume rilevanza inedita, sia in termini d’impatto sull’operatività (rischio di non onorare gli impegni assunti, come l’escussione di una garanzia), sia in termini di asset allocation (presenza di strumenti di debito emessi da banche nel portafoglio di proprietà). Rischio strategico e rischio reputazionale. Nell’ambito del suo ciclo di vita, l’Azienda si colloca nella fase di ulteriore
consolidamento della sua immagine e percezione nei confronti della clientela acquisita e potenziale e dei diversi portatori d’interessi. L’Azienda intende, quindi, proseguire nella predetta attività di consolidamento, percepita come essenziale per la mitigazione di entrambi i rischi. L’Azienda, peraltro, è pienamente consapevole che potenziali rischi di discontinuità aziendale possono provenire dalla sua attività caratteristica, e assumere, quindi, la forma del rischio di credito. Si rinnova, quindi, il tema già evocato al primo punto di questa sezione. Rischio Legale è generalmente definito come il rischio di perdite finanziarie connesso a controversie con la clientela, i
fornitori ed ogni altra controparte cui l’azienda sia legata da vincoli contrattuali. Date le rilevanti sovrapposizioni che spesso si vengono a creare, tale rischio è in genere trattato congiuntamente al rischio di compliance (o di non conformità) inteso quale rischio di incorrere in: – sanzioni giudiziarie o amministrative, – perdite finanziarie rilevanti o – danni di reputazione in conseguenza di violazioni • di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero • di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina)
Appartenendo l’Azienda agli intermediari Finanziari art 106 T.U.B., si sono seguite le scelte indicate dalla normativa di riferimento per la misurazione e la valutazione dei rischi, sinteticamente riportate di seguito: Con il Resoconto ICAAP 2016, l’Azienda utilizzerà queste metodologie:
Tecniche di quantificazione del capitale interno complessivo Il Capitale Interno Complessivo è determinato secondo l’approccio building block semplificato, che consiste nel sommare ai requisiti regolamentari a fronte dei rischi del I° Pilastro quelli del II° Pilastro (rischio di concentrazione e rischio di tasso d’interesse).
Tecniche di effettuazione dello stress testing L’Azienda ha concentrato l’analisi di sensibilità agli stress sul rischio di credito, sul rischio di tasso d’interesse e sul rischio operativo.
Categoria Tipologia Di Rischio Metodologia
Rischi di I° Pilastro
Rischio di Credito Circolare 288, Titolo IV, Capitolo 5. Si noti che, peraltro, l’Azienda ha già individuato una ECAI di riferimento
Rischio di Controparte Circolare 288, Titolo IV, Capitolo 9
Rischio Operativo Circolare 288, Titolo IV, Capitolo 10
Rischi di II° Pilastro (Altri Rischi)
Rischio di Concentrazione Circolare 288, Titolo IV, Capitolo 12 e allegato B
Rischio Tasso d’Interesse Circolare 288, Titolo IV, Capitolo 11 e allegato C
Rischio di Liquidità Circolare 288, Titolo III, Capitolo 1, Sezione VII
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Adeguatezza Patrimoniale e Profili di Rischio
AscomFidi Nord-Ovest anche durante il 2016 ha perseverato nella sua attività di supporto alle
imprese nell’ambito dell’accesso al credito.
Contestualmente, accanto all’esercizio dell’attività caratteristica, ha messo in atto una serie di
interventi di natura strutturale e organizzativa al fine di affrontare, con coscienza e proattività,
le sfide che il mercato e i cambiamenti normativi stanno sempre più ponendo agli intermediari.
Fondamentale, a tal proposito, il progetto di fusione con il Confidi della Valle d’Aosta del
Cunese e dell’Alessandrino che porterà alla costituzione di un player forte del nord-ovest che
potrà unire la presenza estesa sul territorio ad una adeguata dotazione patrimoniale. L’unione
delle attività finanziarie dei confidi citati permetterà, inoltre, di attestarsi oltre la soglia dei 150
mln di euro, fissata dalla normativa attuativa del d.lgs. 141, di prossima emanazione.
Dal punto di vista della governance, l’attivazione ed esecuzione dei diversi comitati periodici di
monitoraggio e controllo dei diversi profili aziendali rappresentano certamente un presidio
organizzativo forte al fine del governo dell’azienda nell’ottica della sana e prudente gestione,
oltre che un mezzo straordinario per diffondere la cultura della gestione risk-based in tutti gli
ambiti aziendali.
Il continuo processo di perfezionamento delle policy e dei regolamenti interni, la definizione
sempre più puntuale della struttura organizzativa sono un’ulteriore segnale dell’attenzione che
il management pone al governo attento e responsabile dell’azienda.
Dal punto di vista della gestione dei rischi, oltre ad una sempre maggiore attenzione nel
processo di selezione dei prenditori attraverso l’utilizzo sempre più attento delle informazioni
della Centrale dei Rischi. Nel corso del I semestre 2016 è stato adottato un documento di
gestione integrata dei rischi, il Risk Appetite Framework (semplificato), che si pone l’obiettivo
di affrontare in modo integrato la gestione e il monitoraggio dei rischi. Attraverso il RAF sono
stati fissati, in prima battuta, gli obiettivi in termini di adeguatezza patrimoniale e di liquidità
che sono stati periodicamente monitorati all’interno del Comitato Operativo Risk Controlling e
di conseguenza dal CdA.
Tipologia di Rischio Tecnica Di Stress
Rischio di Credito Valutazione d’impatto sul requisito patrimoniale che si registrerebbe al verificarsi dello spostamento di parte delle garanzie dal monte garanzie in bonis al monte garanzie default, senza previsioni di crescita del portafoglio bonis.
Rischio di tasso d’interesse sul portafoglio bancario Valutazione d’impatto sul requisito patrimoniale che si registrerebbe al verificarsi dello spostamento della curva dei tassi alle diverse scadenze temporali
Rischio operativo Valutazione di impatto sul requisito patrimoniale ipotizzando quale crescita del margine di intermediazione la meta della media degli ultimi 5 esercizi.
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La misurazione dei rischi ai fini ICAAP ha evidenziato un’eccedenza patrimoniale consuntiva,
prospettica e in condizioni di stress rilevante, notevolmente superiore ai limiti di vigilanza.
L’indice di Total Capital Ratio consuntivo si attesta intorno al 16,09%, mentre quello
prospettico, si attesta intorno al 12,27%,.
Tale dote patrimoniale di base, unita alle ipotesi di rafforzamento derivanti dalle fusioni, al
momento permettono di guardare al futuro prossimo con la relativa tranquillità di poter
perseguire i programmi previsti all’interno del piano di budget.
In questo scenario evolutivo sono da tenere sempre presenti le dinamiche purtroppo espansive
del credito problematico che è in costante crescita e porterà certamente degli impatti futuri
negativi al conto economico e di conseguenza al patrimonio aziendale.
Anche dal punto di vista dei sistemi e degli strumenti di sintesi AscomFidi Nord-Ovest ha
raggiunto l’obiettivo di centralizzare, attraverso un colloquio nativo con il sistema informativo
gestionale, la produzione della reportistica andamentale delle grandezze economico-
patrimoniali e gestionali.
Inoltre, all’interno della stessa suite, è stato messo a disposizione dall’outsourcer l’applicazione
che permette il ricalcolo periodico dell’adeguatezza patrimoniale.
Tale investimento da parte di AscomFidi Nord-Ovest è da ritenersi un ulteriore passo verso una
migliore governance dei rischi e il monitoraggio dei processi che generano i rischi stessi.
Tutto ciò premesso si ritiene che AscomFidi Nord-Ovest al momento abbia l’adeguata
patrimonializzazione per assicurare l’evoluzione della propria operatività e un adeguato
sviluppo della redditività, anche in considerazione dell’operazioni straordinarie di fusione.
INFORMATIVA QUANTITATIVA
Si riporta di seguito la tavola relativa all’adeguatezza patrimoniale facendo riferimento ai dati
indicati nel Resoconto ICAAP inviato a Banca d’Italia.
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Tab. 2 - Adeguatezza Patrimoniale
TAVOLA 1 - ADEGUATEZZA PATRIMONIALE - Dati al 31/12/2016
Importi non
ponderati
Coeff. di
ponderazione
Attivo
ponderatoRequisito
%
156 Organismi del settore pubblico (ex55)6.514 100% 6.514 390 0,01%
158 Esposizioni in stato di default (ex64)
17.615.770 100% e 150% 12.001.741 720.104 12,25%
159 Esposizioni in strumenti di capitale 2.408.530 100% 2.408.530 144.511 2,46%
185 Altre esposizioni (ex79)4.606.299 100% 2.022.064 121.323 2,06%
51 Amministrazione e Banche Centrali29.155.313 0% - - 0,00%
52 Intermediari Vigilati26.849.152 100% e 20% 13.661.105 819.666 13,95%
58 Imprese ed altri soggetti2.933.249 100% 2.803.419 168.205 2,86%
59 Retail - Esposizioni al dettaglio92.028.699 75% 53.562.081 3.213.724 54,68%
61 Organismi di invest.collettivo del risparmio11.491.827 100% 11.491.827 689.509 11,73%
Requisito patrimoniale rischio di credito e controparte187.095.353 97.957.281 5.877.432 100,00%
Rischio di credito e controparte (euro)
31/12/2016
Capitale Interno 31-dic-16
Rischio di credito e di controparte 5.877.432
Rischio operativo 265.843
REQUISITI PATRIMONIALI (RISCHI DEL I° PILASTRO) 6.143.275
Rischio di concentrazione 516.841
Rischio tasso d’interesse 343.621
CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO (RISCHI I° E II° PILASTRO) 7.003.737
Adeguatezza Patrimoniale 31-dic-16
Fondi Propri 16.478.703
Rischi di I° e II° Pilastro 7.003.737
MARGINE DISPONIBILE 9.474.967
Capitale primario di classe 1 / attività di rischio ponderate (CET 1 - Capital Ratio) 16,08%
Capitale primario di classe 1 16.469.567
Attività di rischio ponderate 102.408.389
Capitale di classe 1 / attività di rischio ponderate (TIER 1 Capital Ratio) 16,08%
Capitale di classe 1 16.462.963
Attività di rischio ponderate 102.408.389
Totale Fondi propri / attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) 16,09%
Totale Fondi propri 16.478.703
Attività di rischio ponderate 102.408.389
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2. Rischio di credito: informazioni generali
INFORMATIVA QUALITATIVA
Sez. a) i) Definizione di crediti scaduti/deteriorati utilizzate a fini contabili
La classificazione delle posizioni in essere in bilancio (crediti verso Soci per escussioni subite) e
fuori bilancio (crediti di firma per rilascio delle garanzie mutualistiche) avviene secondo i
seguenti criteri di classificazione:
1. Performing Exposure
Bonis e scaduto non deteriorato: posizioni che non presentano alcuna anomalia o che,
in caso di finanziamenti rateali, presentino un ritardo inferiore a 90 giorni (180 giorni se
a rientro semestrale);
2. Non performing Exposure
Sofferenze: “il complesso delle esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di un
soggetto in stato di insolvenza (anche se non accertato giudizialmente) o in situazioni
sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita
formulate dall’azienda;
Inadempienze probabili “unlikely to pay”: “la classificazione in tale categoria è
innanzitutto il risultato del giudizio dell’azienda circa l’improbabilità che, senza il ricorso
ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue
obbligazioni creditizie. Tale valutazione va operata in maniera indipendente dalla
presenza di eventuali importi o rate scadute e non pagate”;
Esposizioni scadute deteriorate: “esposizioni diverse da quelle classificate tra le
“sofferenze” o le “inadempienze probabili” che alla data di riferimento della
segnalazione siano scadute da oltre 90 giorni e superino una prefissata soglia di
materialità, stabilita nel 5% della quota scaduta sull’intera esposizione.
Sez. a) ii) Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di
valore
Una forte attenzione è sempre rivolta al presidio del rischio di credito, anche a seguito
dell’evoluzione dell’ammontare del credito deteriorato che rispecchia l’attuale situazione di
mercato.
Le garanzie che non hanno evidenze di impairment, e cioè, di norma, le garanzie “in bonis”,
sono sottoposte alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Le percentuali di perdita
sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della
valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente per tale categoria di
garanzie. Qualora l’ammontare così determinato sia inferiore alle passività iscritte in bilancio
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per le commissioni incassate anticipatamente e riscontate pro rata temporis, non viene iscritta
alcuna passività a seguito della valutazione collettiva delle garanzie “in bonis”.
INFORMATIVA QUANTITATIVA
Sez. b) Esposizione creditizie lorde relative al periodo di riferimento, distinte per
principali tipologie di esposizione e di controparte
Crediti verso la clientela
Nella seguente tabella sono esposte:
le esposizioni per cassa;
le esposizioni fuori bilancio (crediti di firma) originate dalle garanzie rilasciate ai
consociati di AscomFidi Nord-Ovest.
Tali informazioni fanno riferimento ai dati contenuti nella nota integrativa del Bilancio 2016
“Informazioni di natura quantitativa - 2.1 Esposizione creditizia verso la clientela: valori lordi e
netti”
Tab. 3 – Distribuzione delle esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti
Crediti verso banche
Nella seguente tabella sono esposte:
le esposizioni per cassa;
le esposizioni fuori bilancio (crediti di firma) originate dalle garanzie rilasciate ai
consociati di AscomFidi Nord-Ovest.
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Tali informazioni fanno riferimento ai dati contenuti nella nota integrativa del Bilancio 2016
“Informazioni di natura quantitativa - 2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari:
valori lordi e netti e fasce di scaduto”.
Tab. 4 – Distribuzione delle esposizioni creditizie verso banche: valori lordi e netti
Sez c) e d) Distribuzione per aree geografiche significative delle esposizioni, ripartite
per principali tipologie di esposizione
Le garanzie erogate da AscomFidi Nord-Ovest risultano essere erogate quasi totalmente
nell’Area Nord Ovest (97%). Il settore avente una maggiore esposizione è quello dei servizi
(62%).
garanzie rilasciate con assunzione di rischio di prima perdita
garanzie rilasciate con assunzione di tipo mezzanine
garanzie rilasciate pro quota
tipologia di rischio assunto importo garantito
ammontare attività sottostanti
importo garantito ammontare
attività sottostanti
importo garantito
ABRUZZO
15.757
BASILICATA
402.582
CAMPANIA
13.009
EMILIA ROMAGNA
1.602.006
LAZIO
262.533
226.765
LIGURIA
1.451.466
LOMBARDIA
1.135.065
7.500.482
PIEMONTE 2 17.570.227
76.208.051
PUGLIA
286.880
SARDEGNA
144.180
15
SICILIA
758
TOSCANA
20.756
TRENTINO ALTO ADIGE
23.252
VALLE AOSTA 194.032
20.940.153
VENETO
36.668
totale 2 19.161.856
108.872.764
Tab. 5 – Distribuzione delle esposizioni creditizie per area geografica
garanzie rilasciate con assunzione di rischio di prima perdita
garanzie rilasciate con assunzione di tipo mezzanine
garanzie rilasciate pro quota
tipologia di rischio assunto importo garantito
ammontare attività sottostanti
importo garantito ammontare
attività sottostanti importo garantito
NON PREVISTO
164.107 5.215.251
A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA
724.358
1.340.871
C - ATTIVITA MANIFATTURIERE 0,21 3.024.258
13.286.432
D - FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPO
3.978.158
E - FORNITURA DI ACQUA RETI FOGNARIE, ATTIVI
82.164
F - COSTRUZIONI 0,04 3.136.874 7.565.955
G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO RI 0,45
4.742.011
37.339.819
H - TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO
352.284
1.264.350
I - ATTIVITA DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RIS
1 1.200.588
20.590.522
J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
1.672.546
1.858.438
K - ATTIVITA FINANZIARIE E ASSICURATIVE
469.170
L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 1.714.419
3.657.151
M - ATTIVITA PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TE
381.994
2.149.305
N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI
816.854
3.267.082
P - ISTRUZIONE 109.386
482.071
Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE
895.752
752.545
R - ATTIVITA ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATT
74.397
3.337.941
S - ALTRE ATTIVITA DI SERVIZI 152.029
2.225.585
U - ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITOR
9.955
16
totale 2 19.161.856 108.872.764
Tab. 6 – Distribuzione delle esposizioni creditizie per settore economico
Sez. e) Distribuzione per vita residua contrattuale dell’intero portafoglio, ripartito
per tipologia di esposizione
Tab. 7 – Distribuzione per durata residua delle attività e passività finanziarie
Sez. h) Dinamica delle rettifiche di valore complessive a fronte delle esposizioni
deteriorate, separatamente per le rettifiche di valore specifiche e di portafoglio.
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di valore
Riprese di valore
Totale 2016
Rettifiche di valore
Riprese di valore
Totale 2015
Spe
cifi
che
di p
ort
afo
glio
Spe
cifi
che
di p
ort
afo
glio
Spe
cifi
che
di p
ort
afo
glio
Spe
cifi
che
di p
ort
afo
glio
1. Garanzie rilasciate (2.336.061) 2.193.119 (142.942) (470.007) 3.986.670 3.516.663
2. Derivati su crediti
3. Impegni ad erogare fondi
17
4. Altre operazioni (63.218) (63.218)
Totale 0 (2.399.279) 0 2.193.119 (206.160) 0 (470.007) 0 3.986.670 3.516.663
18
3. Tab. 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni
finanziarie Rischio di credito: informazioni relative ai
portafogli assoggettati al metodo standardizzato
INFORMATIVA QUALITATIVA
AscomFidi Nord-Ovest, nell’ambito della stima del requisito regolamentare di primo pilastro per
il rischio di credito, si è avvalsa della metodologia standardizzata semplificata applicando alle
classi di attività i coefficienti indicati dalla Normativa di Vigilanza per il calcolo del requisito
prudenziale.
Pertanto, le informazioni richieste nell’ambito di questa area informativa risultano non rilevanti
per l’intermediario.
INFORMATIVA QUANTITATIVA
Si riporta comunque la distribuzione delle esposizioni per segmento regolamentare facendo
riferimento ai dati indicati nell’ultimo Resoconto ICAAP inviato a Banca d’Italia.
Tab. 9 - Calcolo Capitale Interno per il rischio di credito
Importi non
ponderati
Coeff. di
ponderazione
Attivo
ponderatoRequisito
%
156 Organismi del settore pubblico (ex55)6.514 100% 6.514 390 0,01%
158 Esposizioni in stato di default (ex64)
17.615.770 100% e 150% 12.001.741 720.104 12,25%
159 Esposizioni in strumenti di capitale 2.408.530 100% 2.408.530 144.511 2,46%
185 Altre esposizioni (ex79)4.606.299 100% 2.022.064 121.323 2,06%
51 Amministrazione e Banche Centrali29.155.313 0% - - 0,00%
52 Intermediari Vigilati26.849.152 100% e 20% 13.661.105 819.666 13,95%
58 Imprese ed altri soggetti2.933.249 100% 2.803.419 168.205 2,86%
59 Retail - Esposizioni al dettaglio92.028.699 75% 53.562.081 3.213.724 54,68%
61 Organismi di invest.collettivo del risparmio11.491.827 100% 11.491.827 689.509 11,73%
Requisito patrimoniale rischio di credito e controparte187.095.353 97.957.281 5.877.432 100,00%
Rischio di credito e controparte (euro)
31/12/2016
19
4. Tecniche di attenuazione del rischio
Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e “fuori bilancio”
AscomFidi Nord-Ovest non ha adottato politiche e processi in materia di compensazione in
bilancio e fuori bilancio.
Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali
L’attenuazione del rischio di credito avviene mediante una serie di strumenti di mitigazione,
quali il ricorso a controgaranzie e riassicurazioni.
Nel processo di concessione e di monitoraggio delle garanzie mutualistiche, sono valutate le
forme di protezione del rischio di credito: garanzie personali e reali legate all’operazione
principale e controgaranzie, attivabili successivamente alla concessione della garanzia (con
eccezione per le controgaranzie del Fondo Centrale, per le quali viene richiesto un parere
preventivo al Soggetto Gestore).
Ascomfidi Nord-Ovest ha in essere controgaranzie con l’ente gestore del Fondo Centrale di
Garanzie, con la Società Fin.Promo.Ter (intermediario finanziario vigilato ex art. 107 tub), con
Finpiemonte Spa e Artigiancassa Spa (Soggetti vigilati), enti preposti alla gestione del Fondo di
riassicurazione Regionale ex LR 34.
20
5. Operazioni di cartolarizzazione
La quinta tavola riguarda le informazioni relative alle operazioni di cartolarizzazione.
Tale tavola informativa può essere omessa in quanto AscomFidi Nord-Ovest non ha effettuato
operazioni di cartolarizzazione.
21
6. Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse
nel portafoglio immobilizzato
INFORMATIVA QUALITATIVA
Informazioni sulla gestione del rischio di tasso
Il rischio di tasso di interesse si origina in relazione alla variazione sfavorevole dei tassi di
interesse e al mismatching tra la struttura finanziaria dell’attivo e quella del passivo.
Ai fini della misurazione dell’esposizione al rischio di tasso di interesse sul banking book viene
utilizzato il modello proposto dalla circolare 288, Titolo IV, Capitolo 11 e allegato C ed i successivi aggiornamenti della normativa di riferimento.
In particolare il modello prevede che:
le attività e le passività a tasso fisso siano classificate in quattordici fasce temporali
in base alla loro vita residua;
le attività e le passività a tasso variabile siano classificate in fasce temporali in
relazione alla prima data di repricing.
All’interno di ogni fascia temporale le posizioni attive sono compensate da quelle passive,
ottenendo in tal modo una posizione netta, successivamente moltiplicata per il fattore di
ponderazione.
Il fattore di ponderazione, per ciascuna fascia, è dato dal prodotto della duration modificata
approssimata relativa alla singola scadenza e di una variazione dei tassi d’interesse che si
ipotizza identica per tutte le scadenze e pari a 200 bp.
L’esposizione netta ponderata complessiva così calcolata viene infine rapportata al patrimonio
di vigilanza, ottenendo in questo modo l’indice di rischiosità, la cui soglia di attenzione è fissata
al 20%.
INFORMATIVA QUANTITATIVA
L’informativa quantitativa riportata nelle tavole seguenti fa riferimento all’approccio
regolamentare di Banca d’Italia suddetto.
Ammontare dell’impatto sul capitale economico
Lo shock parallelo di 200 bp sulla curva dei tassi determina una posizione netta ponderata di
169.632 euro. Se si rapporta tale valore al patrimonio di vigilanza, si ottiene un indicatore di
rischio pari al 2,09%, inferiore quindi alla soglia di rilevanza prevista dalla normativa (20%).
22
Di seguito si riporta la tabella che illustra quanto indicato sopra.
Tab. 10 - Calcolo Capitale Interno per il rischio di tasso
2016
Fascia Duration Attivo Passivo NettoShock 200
BP
Assorbimen
to base
a vista 0,000 16.898.477 15.384.826 1.513.651 0,00% -
fino a 1 mese 0,040 1.936.455 2.312 1.934.143 0,08% 1.547
da 1 a 3 mesi 0,160 3.610.325 4.629 3.605.696 0,32% 11.538
da 3 a 6 mesi 0,360 3.916.843 6.954 3.909.889 0,72% 28.151
da 6 mesi a 1 anno 0,715 1.544.283 13.944 1.530.339 1,43% 21.884
da 1 a 2 anni 1,385 1.490.121 22.758 1.467.363 2,77% 40.646
da 2 a 3 anni 2,245 421.053 0 421.053 4,49% 18.905
da 3 a 4 anni 3,070 451.058 0 451.058 6,14% 27.695
da 4 a 5 anni 3,855 132.404 0 132.404 7,71% 10.208
da 5 a 7 anni 5,075 371.002 0 371.002 10,15% 37.657
da 7 a 10 anni 6,630 1.096.448 0 1.096.448 13,26% 145.389
da 10 a 15 anni 8,920 0 0 0 17,84% -
da 15 a 20 anni 11,215 0 0 0 22,43% -
oltre 20 anni 13,015 0 0 0 26,03% -
31.868.469 15.435.423 16.433.046 343.621
Rischio Tasso di Interesse (Unità Euro) 31/12/2016
Esposizione netta ponderata totale 343.621
Fondi Propri 16.478.703
Indice di Rischio (soglia attenzione = 20%) 2,09%