AK Informa
Informazioni su Clima -Ambiente e Società 19.03.17
n. 11 - anno XIV
con il patrocinio del
Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare
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SOMMARIO - Meteoclima settimanale: analisi della settimana passata e previsioni per la successiva; - Prima pagina: Siccità nel Mediterraneo, sempre peggio;
-.Emergenze ambientali: Che fine fanno i nostri parchi naturali?
- La Voce di AK: Sport e ambiente AK e Libertas al CONI martedì prossimo – Animali salvati da AK ; - Pillole di scienza a cura del prof. Luigi Campanella;
- La pagina dei funghi di Carmine Siniscalco;
- La “Buona Novella” di Daniela: L’ultima legge sulla caccia è incostituzionale – Arrivare a 100 anni;
- Le Curiosità della natura: Il Ghiottone;
- Albero Amico: La processionaria del pino, come combatterla;
- Appuntamenti: Convegno “La Finanza per il Clima, opportunità per le imprese” .
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Quando avrete inquinato l 'ultimo fiume, catturato l 'ultimo pesce, tagliato l'ultimo
albero, capirete solo allora, che non potrete mangiare il vostro denaro. ( profezia Cree, Indiani d'America )
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METEOCLIMA DEL 19 MARZO 2017
Analisi sulla settimana appena trascorsa Ancora una settimana all’insegna della siccità, in particolare sulle regioni centro settentrionali, anche
se a fine settimana è caduta qualche goccia d’acqua. Siccità minore, ma presente anche al Sud ( vedi il
servizio sul fenomeno siccità che interessa tutto il bacino del Mediterraneo). Di conseguenza
temperature miti, mari poco mossi ed esplosione demografica dei parassiti ( vedi servizio sulle
processionarie). Vediamo ora cosa dobbiamo aspettarci per la settimana entrante.
PREVISIONI dal 19 al 26 marzo 2017 Finalmente, soprattutto sulle regioni del versante Tirrenico, si dissolve l’alta pressione di primavera è
arriva qualche perturbazione atlantica che porterà qualche pioggia a partire dal settore nord
occidentale per distribuirsi poi anche su quello orientale. Qualche fiocco di neve sopra i 1600 metri.
Temperature in lieve diminuzione. Purtroppo, a parte qualche fenomeno locale più marcato, la pioggia
che dovrebbe arrivare già da lunedì non compenserà l’ultima fase siccitosa. Questa situazione si
porterà avanti fino a tutto martedì. Poi un ulteriore arrivo di perturbazione atlantica questa volta
interesserà soprattutto le regioni settentrionali, ma qualche leggera pioggia è prevista ancora sul
versante Tirrenico. Le temperature subiranno una leggera diminuzioni e i mari quelli Ligure e
Tirreno generalmente da poco mossi a mossi, quello Adriatico poco mosso. Venerdì le ultime piogge
dovrebbero cessare al nord e su parte delle regioni centrali e prepotente arrivare un caldo Sole.
Per il Week End forse entreranno nel Mediterraneo una serie di forti perturbazioni dai quadranti
nord orientali che potrebbero portare precipitazioni più decise questa volta sul versante Adriatico, ma
in generale anche su tutte le regioni anche del versante Tirrenico. Venti a tratti sostenuti da Est. I mari
in genere da poco mossi a mossi soprattutto quelli Adriatico e Ionico. Le temperature in leggera
diminuzione.
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CAMBIAMENTI CLIMATICI
ANDAMENTO ANOMALO DEL CLIMA NEL MEDITERRANEO:
UNA SICCITA’ PEGGIORE DEGLI ULTIMI 900 ANNI
di Filippo Mariani
E’ dal 1998 che anno dopo anno si registra, soprattutto nel nord del nostro Paese una continua
diminuzione delle precipitazioni, mentre le regioni centro meridionali subiscono a volte le cosiddette
“bombe d’acqua” che causano frane, allagamenti e a volte vittime. Studiosi del NOAA e della NASA
ha studiato questo fenomeno che interessa il clima del Mediterraneo, incrociando dati storici, studio
degli anelli degli alberi, osservazioni satellitari, inquinamento delle superficie dei mari e indagando
specificatamente sulle recenti opere dell’uomo ( degli ultimi 200 anni) che vanno dai disboscamenti
alla nascita di grandi invasi d’acqua con sbarramenti artificiali. Alla fine lo studio ha dimostrato che
quello che sta accadendo nei Paesi del Mediterraneo è la peggiore siccità degli ultimi 900 anni.
La mappa della siccità
nell’area del Mediterraneo. |NASA/ Goddard Scientific Visualization Studio
Lo studio ha dimostrato che tutta l’area Mediterranea è influenzata da fenomeni atmosferici di
portata planetaria e, quindi, dall’andamento della North Atlantic Oscillation e della East Atlantic
Pattern, circolazioni atmosferiche che interessano l’Oceano Atlantico e di conseguenza interferiscono
con le condizione climatiche di tutto il bacino del Mediterraneo. Oltre a ciò si è aggiunta la
correlazione con l’impronta umana soprattutto in Medio Oriente che nell’ultimo secolo ha prodotto
vasti disboscamenti, introdotto in agricoltura la monocoltura, aumentati a dismisura spazzi urbani a
discapito dell’ambiente naturale, incentivato l’allevamento di capre e deviato corsi d’acqua. Ciò ha
facilitato in tutta l’area mediorientale l’arrivo di una pesante siccità, la quale anch’essa ha influenzato
e influenza il clima del bacino del Mediterraneo. La situazione si è talmente radicalizzata che nei
prossimi anni dovremmo cancellare dalle nostre memorie storiche le stagioni come i nostri nonni ci
raccontano, e, quindi, prevedere fenomeni di prolungate siccità e di estremizzazioni meteo in Italia, in
particolare sulle regioni meridionali ( nubifragi e bolle di calore). Tutto questo ci obbliga a dotarci di
Strategie Nazionali sui Cambiamenti Climatici, creando in ogni città italiana piani di prevenzione e di
intervento contro fenomeni climatici avversi. I Paesi del bacino del Mediterraneo che secondo lo studio
saranno sempre di più coinvolti in questo cambiamento climatico sono: La Spagna meridionale, la
Francia meridionale, tutta l’Itala, la Grecia e la Turchia. L’UE da qualche anno ha invitato tutti gli
Stati membri a dotarsi di Piani Nazionali di Adattamento ai Cambiamenti Climatici ( PNA ). Anche
l’Italia si è attivata, ma al momento a parole……
Il fiume Po al 17 marzo 2017
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EMERGENZE AMBIENTALI
16-03-2017
Ore decisive per i parchi italiani: Associazioni ambientaliste chiedono
sospensione votazioni in commissione Ambiente Camera DI: REDAZIONE
Il quadro che si sta delineando con l’approvazione dei primi emendamenti alla Commissione Ambiente della
Camera, tra cui quello sulla governance dei parchi, è estremamente preoccupante. Gli emendamenti approvati
non hanno tenuto conto delle proposte di inserire elementi qualitativi e di competenza specialistica per le nomine
di chi andrà a dirigere e amministrare i più importanti parchi Italiani. Si sta, quindi, concretizzando quello che
temevamo: la scelta di affidare gli organi di gestione dei parchi in modo prevalente agli enti territoriali, che
notoriamente sono troppo esposti ad interessi locali. Lo scrivono in un comunicato congiunto le associazioni AK,
CTS, Italia Nostra, LIPU, Marevivo, Mountain Wilderness, Pro Natura, SIGEA e WWF.
Nelle scorse settimane ben 16 Associazioni ambientaliste, tra cui tutte le più importanti, con documenti unitari
molto argomentati e con la proposta di emendamenti presentata a tutti i deputati della Commissione Ambiente,
hanno chiesto modifiche sostanziali al testo del Senato. Le Associazioni avevano sottolineato in ogni modo
l’assoluta importanza del tema del governo dei Parchi, che deve rappresentare e rispettare il quadro delle
competenze costituzionali dello Stato sul tema della Conservazione della Natura e avanzato proposte concrete
affinché il tema delle nomine rispondesse sempre a criteri di competenza, il Ministero dell’Ambiente vi avesse
sempre piena responsabilità e l’influenza degli interessi locali non compromettesse la missione naturalistica dei
Parchi. Questa impostazione non è stata accolta dalla Commissione.
Le Associazioni hanno inoltre chiesto di rafforzare la dimensione comunitaria, mantenendo chiaro e
inequivocabile il principio che le aree della Rete Natura 2000 siano parte organica del sistema delle Aree protette
nazionali prevenendo anche interpretazioni che potessero portare a derogare i principi delle direttive europee.
Sono poi state avanzate proposte specifiche sulle royalties e chiesto maggiore coraggio nell’affrontare il ridisegno
delle Aree Marine Protette, con la previsione di veri e propri Parchi Marini che avessero la stessa dignità di
quelli terrestri.
Anche su questi temi le scelte delle ultime ore delineano una linea diversa. Le votazioni continuano e, addirittura,
la Commissione potrebbe concludere oggi stesso l’esame di tutti gli emendamenti.
Si è venuta a creare una situazione estremamente preoccupante a cui è indispensabile ed ancora possibile porre
rimedio. Per questo le Associazioni hanno chiesto alla Commissione Ambiente della Camera una sospensione
tecnica delle votazioni per rivalutare ragionevolmente lo scenario che si sta determinando con una legge che
sembra essere la sanatoria per le distorte applicazioni della legge 394/91.
NB: Il presente comunicato sottoscritto da AK, CTS, Italia Nostra, LIPU, Marevivo, Mountain Wilderness, Pro
Natura, SIGEA e WWF viene inviato dall’Ufficio Stampa del WWF Italia in nome e per conto di tutte le sigle.
ITALIA NOSTRA – ufficio stampa Maria Grazia Vernuccio, cell.
335.1282864 [email protected]
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LA VOCE DI ACCADEMIA KRONOS
UN EVENTO IMPORTANTE VOLUTO DA ACCADEMIA KRONOS E
LIBERTAS
Tutti i soci di Roma possono parteciparvi
La Libertas e l’Associazione Accademia Kronos presentano a Roma (Sala Giunta CONI) il progetto “Sport
aperto: sport ambiente natura in libertà” La Libertas (ente di promozione sportiva riconosciuto dal
CONI) e l’Associazione Accademia Kronos (riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente) presenteranno
martedì 21 marzo 2017 (ore 12.00) a Roma, presso la Sala Giunta del CONI, il progetto “Sport aperto:
sport ambiente natura in libertà”.
E’ un’indagine conoscitiva fortemente voluta dalla Libertas in sintonia con la linea progettuale del
CONI che pone al centro il territorio con le sue emergenze non più procrastinabili (vedi, per esempio,
il “Piano sport e periferie”).
E’ importante questa attenzione del CONI verso le periferie degradate dove allignano fenomeni di
microcriminalità che inquinano il tessuto urbano polarizzando una facile manovalanza nella devianza
minorile.
Lo sport è senza dubbio un antidoto per tutelare il benessere psicofisico dei giovanissimi. Incuria
endemica e scempio vandalico dilapidano il patrimonio naturale e l’identità culturale del territorio.
Emerge dalle grandi aree della sensibilità sociale una pressante domanda di prevenzione per tutelare
la morfologia del nostro Paese e le sue straordinarie radici demo-etno-antropologiche. Promozione
sportiva e tutela ambientale possono determinare una costruttiva inversione di tendenza. Con questa
idea-forza la Libertas e l’Associazione Accademia Kronos hanno consorziato le sinergie al fine di
integrare le discipline sportive ecosostenibili e gli spazi naturali. Percorsi di sensibilizzazione e di
conoscenza consentiranno di “adottare” i poli più attrattivi del territorio rendendoli fruibili alla
cittadinanza attiva attraverso le compatibilità ecosportive.
Presidiare il territorio significa attuare una battaglia di civiltà ed avviare processi empatici verso una
coscienza ambientale responsabile e consapevole. “Se non agiremo in tempi brevi – sostiene Norman
Myers – lasceremo ai nostri discendenti un irreversibile geodeterioramento con effetti devastanti
sull’ecosistema”. Questo monito viene ascoltato, interpretato e rappresentato dalla Libertas e
dall’Associazione Accademia Kronos che intendono fare pressing sulle istituzioni, sugli enti locali, sui
movimenti ambientalisti, sulle società sportive di base e su tutte le componenti sociali che operano nel
territorio.
La mobilitazione si articolerà nei progetti “Pianta un fiore e rendi il mondo migliore”, “Olimpiadi
nella natura”, “Scopri il mondo attorno a te”, “Porta a spasso il tuo padrone”. Le attività saranno
sussidiate da momenti formativi di alto profilo. Le modalità di adesione saranno esplicitate sui siti
istituzionali
(www.libertasnazionale.it – www.accademiakronos.it)
Enrico Fora – [email protected]
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DALLE NOSTRE GUARDIE UN ALTRO INTERVENTO A DIFESA DEGLI
ANIMALI
Grazie al costante pattugliamento sulle sponde del Lago Albano di Castel
Gandolfo da parte delle Guardie Zoofile Ambientali di Accademia Kronos, Sez. di Albano Laziale, per
combattere la ormai troppo frequente caccia di frodo nello specchio lacuale e, grazie, alla rete
informazioni posta in essere dalle stesse guardie in collaborazione con cittadini amanti della natura e
degli animali; giorni fa le guardie AK sono riuscite a soccorrere un'oca, rimasta intrappolata in una
esca in metallo a spirale che gli aveva procurato ferite alla testa e su parte del corpo. Il povero
animale, ancora sanguinante, è stato portato, curato e alla fine salvato al centro di recupero avicoli
selvatici di AK di Lanuvio.
Si ringrazia il Sig. G. per la collaborazione prestata a difesa delle molte colonie di uccelli acquatici che
vivono nel lago.
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A cura del Prof. Luigi Campanella
Dipt. Chimica Università “La Sapienza”, Roma
Siamo bombardati continuamente da informazioni che non sempre divengono conoscenza, che è
certamente livello superiore della informazione. Con questa impostazione in questa rubrica
cercheremo invece in modo semplice di promuovere la conoscenza su scoperte e problematiche che la
scienza nel mondo cerca di affrontare per migliorare la qualità della nostra vita e dell'ambiente che ci
circonda. Medicina, Alimentazione, Dispositivi di Sicurezza e Protezione con i relativi caratteri di
Qualità, Accuratezza, Affidabilità saranno i temi delle mie pillole che spero interesseranno i ns lettori e
sui quali cercheremo di dare al lettore la capacità di andare oltre il flash informativo
Luigi Campanella
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IN QUESTO NUMERO:
- Una App per i cambiamenti climatici;
- Esiste realmente la pianta della longevità;
- Si può sperare di tenere sotto controllo la sclerosi multipla.
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UNA APP PER SENSIBILIZZARE LA GENTE ALLA MITIGAZIONE CLIMATICA
Il 2016 si appresta ad essere classificato come l’anno più caldo di sempre. E’ solo l’ultimo campanello
d’allarme sulla salute del pianeta, l’ennesimo in ordine di tempo. Ma dovrebbe essere sufficiente a
convincere la comunità internazionale a fare qualcosa di concreto contro gli effetti dei cambiamenti
climatici, in sintesi fare qualcosa di concreto e subito, partendo dalla sensibilizzazione e
dall’educazione. E’ questa la riflessione che ha ispirato il Centro Epson Meteo, l’ente privato italiano
più accreditato in ambito meteorologico, che ha sviluppato il progetto crossmediale “MeteoHeroes”
per promuovere tra le giovani generazioni cultura ambientale e meteorologica.
Un gioco, ma soprattutto una dichiarazione di intenti e uno strumento per imparare.
Prima iniziativa in Italia che affronta il tema ambientale partendo dall’educazione alla meteorologia, il
progetto gravita intorno all’app. gratuita. MeteoHeroes.
La storia è semplice ma coinvolgente. Sei bambini sparsi nei diversi angoli del globo nel giorno del
proprio decimo compleanno scoprono di avere dei superpoteri. Ognuno di loro può scatenare un
PILLOLE DI SCIENZA
agente atmosferico: far cadere la pioggia e la neve, scagliare fulmini e far risuonare tuoni, imbiancare
il mondo di neve, alzare il vento, scaldare la terra e sciogliere i ghiacci. Pluvia, Nix, Thermo, Ventum,
Fulmen e Nubes, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale Tempus, dovranno affrontare una serie di
prove scoprendo così come la natura risponde agli eventi atmosferici. I piccoli giocatori sono chiamati
ad aiutarli affrontando diverse prove. Per ogni sfida superata conquistano una delle dodici
MeteoCards disseminate nel gioco, schede educative per approfondire nozioni di base di meteorologia,
spunti curiosi e utili per affrontare fenomeni legati all’ambiente e alla natura che i bambini
sperimentano nella propria quotidianità.
LA PIANTA DELLA LONGEVITA’ ESISTE REALMENTE
La pianta della longevità esiste. E’ la Moringa Olifera: moltiplica la vita. Ogni pianta ha mille fiori che
profumano come un gelsomino, ma nel sapore ricorda gli asparagi. Chi la conosce l’ha ribattezzata
“albero della vita” e di lei non si butta via niente. Contiene più vitamine e minerali di qualsiasi altra
pianta si conosca. Tutte le parti dell’albero sono commestibili, infatti viene utilizzata come Super Food
in Africa e in Sud America per combattere la malnutrizione. Il suo contenuto proteico riguarda in
particolar modo il fogliame e i semi. Il 25% del peso delle foglie (100gr) sono proteine: quanto le uova
o il doppio del latte: il contenuto di ferro è 25 volte maggiore degli spinaci, contenuto di calcio 15 volte
maggiore del latte, contenuto di potassio 15 volte maggiore delle banane. Ciascun baccello contiene 16-
22 semi (conosciuti come potenti afrodisiaci) da cui si estrae dal 30 al 50% di olio: dolce e saporito, non
diventa rancido ed è di elevata qualità. Contiene infatti dal 65% al 76% di acido oleico, un valore
simile a quello dell’olio di oliva. Estratti gli oli dai semi, la pasta residua contiene il 60% di proteine
pregiate: una quantità enorme se si considera che il residuo dell’analogo trattamento della soia
produce dal 30 al 35% di proteine. Proprio la pasta di semi viene usata per purificare l’acqua
potabile: lo sapevano già nell’antico Egitto, quando sfruttavano le proprietà della farina.
Il suo indice ORAC, acronimo di “Oxygen radical absorbance capacity” (che misura il potere
antiossidante degli alimenti che combattono contro i radicali liberi presenti nel nostro organismo) è di
157.600 punti (contro 35.000 delle bacche di goji). I suoi impieghi curativi nell’ambito della medicina
naturale spaziano dalla cura del raffreddore e della febbre all’impiego nel trattamento delle
infiammazioni, problemi digestivi e ipertensione. Stimola il sistema immunitario, favorisce la
circolazione, è un antiaging naturale e cura l’acne. Lo sa bene la Fao, che l’ha nominata coltivazione
del mese nel settembre 2014.
LA SCLEROSI MULTIPLA PUO’ ESSERE TENUTA SOTTO CONTROLLO
Non è più un miraggio per pazienti e medici sperare di tener sotto controllo la sclerosi multipla, senza
nuovi sintomi né ricadute né progressione della disabilità. L’obbiettivo degli specialisti, infatti, è di
controllare la malattia. E’ quanto emerge dalle sessioni di lavoro del Congresso europeo sulla malattia
“ECTRIMS”, che si è tenuto a Londra. “Oggi i nostri pazienti devono poter contare su un’attenzione
particolare dei medici per un controllo totale della malattia – afferma il prof. Diego Centonze,
associato di neurologia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – un ruolo importante in
questo senso ci è arrivato dalle maggiori conoscenze nella fisiopatologia della malattia, che non è
ritenuta soltanto un’aggressione del sistema immunitario alla mielina, poiché si sviluppano anche altri
fenomeni di danno diretto alla sostanza grigia e quindi ai neuroni e anche alle cellule gliali”. Un ruolo
fondamentale hanno i linfociti B, che non producono soltanto anticorpi, ma sono in grado di attivare le
cellule T e quindi indirettamente di causare un danno al tessuto del sistema nervoso centrale. Inoltre
formano nel cervello aggregati importanti nella progressione della degenerazione. Le cellule B giocano
un ruolo imprevisto, perché istruendo i linfociti T, modificano il sistema immunitario. Significa che
farmaci che agiscono contro le cellule B rappresentano una grande opportunità terapeutica.
LA PAGINA DEI FUNGHI
di Carmine Siniscalco
Funghi Comuni Caratteristiche principali, Sosia, Aspetti Tossicologici
Parte 70esima
Segue da Parte 69esima sulla contraddizione fra la corretta informazione micologica e il consumo di
prodotti fungini commerciali che possono avere ripercussioni sulla salute pubblica:
A partire dalla parte quarantacinquesima fino a tutta la parte sessantanovesima di questa rubrica
più volte è stata sospesa la trattazione ordinaria di quei principi attivi e particelle scoperte nei
macromiceti di cui se ne conoscono con certezza le funzioni perché sono stati divulgati, in tempo
reale, diversi casi di avvelenamento ed intossicazione con funghi.
La trattazione degli episodi incresciosi di avvelenamento ed intossicazione è avvenuta attingendo
sempre e rigorosamente da fonti di riferimento valide e titolate.
Nella parte sessantanovesima è continuata l’analisi di una fenomenologia molto particolare che è
venuta consolidandosi ed intensificandosi negli ultimi venti anni:
gli avvelenamenti e le intossicazioni da funghi selvatici fuori periodo di crescita degli sporofori
Segue su avvelenamenti ed intossicazioni da funghi selvatici fuori periodo di crescita degli
sporofori. La seconda specie trattata è: Clitocybe nebularis (Batsch) P. Kumm.
Clitocybe nebularis (Batsch) P. Kumm.
Componente micologica censita in habitat di conifera (pino silano)
(Foto: C. Lavorato- © - Archivio Gruppo Micologico Sila Greca-AMB)
Nonostante alcune note tecniche inerenti la “commestibilità” di C. nebularis, pubblicate sui testi
di riferimento, abbiano subito radicali cambiamenti negli ultimi quarant’anni, purtroppo, la
“credenza” popolare di “ottimo commestibile” riferita a questa specie rimane ben radicata. A
tal proposito riporto alcune note a corredo tanto per far capire come gli specialisti abbiano
cambiato opinione nei confronti della “commestibilità” di C. nebularis con il passare degli anni
mentre, purtroppo, i comportamenti dei consumatori sono rimasti praticamente inalterati nel
tempo e non hanno subito nessuna influenza positiva sia per la loro salute, sia per gli aspetti
igienico sanitari in generale.
Dalla letteratura di riferimento degli anni settanta del secolo scorso:
…“Commestibilità: commestibile ma non da tutti gradito per il sapore troppo forte. Sembra
contenga sostanze termolabili tossiche e deve essere, quindi, cotto molto a lungo o
sbollentito inizialmente”…
…“Osservazioni: A qualche persona è riuscito indigesto. È molto comune e si trova in
gruppi numerosi in autunno inoltrato. Raggiunge dimensioni molto grandi (anche 20- 25 cm
di diametro del cappello)Qualche volta da molto adulto presenta sul cappello macchie
bianche bambagiose che denotano la presenza nella sua carne del micelio della Volvariella
surrecta [Volvariella surrecta (Knapp) Singer, ndr] che lo può poi anche parassitare con i
suoi carpofori. Sembra che a tale stadio di maturazione il fungo possa dare disturbi a chi lo
consuma”…
Volvariella surrecta (Knapp) Singer
(Foto: C. Lavorato- © - Archivio Gruppo Micologico Sila Greca-AMB)
Dalla letteratura di riferimento degli anni novanta del secolo scorso:
…“Commestibilità: Sospetto”…
…“Osservazioni:si tratta di una specie conosciuta e, in molte zone più o meno impunemente
consumata; tuttavia, recenti studi (sulla base di una nutrita casistica) sembrano dimostrare
la sua tossicità o, quanto meno, una sua scarsa tollerabilità da parte di alcuni individui”…
Dalla letteratura scientifica di riferimento degli anni dieci di questo secolo:
…“la ricerca ha dimostrato, in maniera ormai consolidata, che in C. nebularis sono presenti
principi biologicamente attivi”…
…“la “nebularina” è un principio tossico idrosolubile che resiste alla cottura”…
…“un "nuovo" principio tossico denominato “clitocypin”, è anch’esso termoresistente e
contenuto in quantità considerevole in C. nebularis”…
…“l'azione di "bonifica casalinga" di dilavamento del fungo operato con la prebollitura e
allontanamento dell'acqua di cottura (da alcuni, con leggerezza, purtroppo ancora
consigliata) non solo non ha alcun effetto denaturante sul principio tossico ma non
appare, neppure, un trattamento sufficiente a garantire l'assoluto allontanamento del
medesimo principio tossico da un potenziale alimento.
…………………………………………………………...………….continua nel prossimo numero
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“LA BUONA NOVELLA”
Pagine a cura di Daniela Rosellini
Porre l'attenzione sui fatti positivi, pare contribuisca al successo in ciò che si desidera raggiungere,
faccia bene alla salute e allunghi la vita di 7 anni. In questa rubrica verranno perciò riportate
esclusivamente le notizie relative alle ricerche, agli eventi, alle persone ed alle iniziative, che intendono
migliorare la società e la vita quotidiana, per un modello di sviluppo etico e sostenibile. E se ognuno di
noi, nel suo piccolo, potesse fare qualcosa, perché no?
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La recente legge veneta, che prevedeva 3600 euro di multa
per chi disturbava i cacciatori, è incostituzionale
In molti, sempre di più, si è consapevoli dell‘importanza della conservazione del patrimonio naturale,
che appartiene a tutti noi e che, una volta distrutto, ci renderebbe tutti più poveri perciò, come risulta
dai sondaggi, la maggioranza degli Italiani è contraria alla caccia. Eppure, in alcune regioni, questa
atavica e ormai obsoleta tradizione è dura a morire.
I cacciatori si definiscono “sportivi”, ma ora che ogni sorta di cibo è super-disponibile, continuano ad
uccidere anche creaturine minuscole, e non per fame, ma principalmente per divertimento. Può essere
questo considerato uno sport? Per non parlare dei continui incidenti di caccia e dei danni apportati
all’ambiente dagli animali alloctoni introdotti da questi “amanti della natura”, per avere a
disposizione altra selvaggina a cui sparare, dato che ormai la nostra è molto carente…..
I violenti safari africani, a seguito della condanna internazionale, si sono trasformati in safari
fotografici e già in molte località italiane, chi lo desidera, può ammirare la bellezza e la grazia degli
uccelli, con il “birds watching”. Ma chi spara, anche se il numero dei cacciatori sta continuamente
diminuendo, viene spesso favorito dalle Istituzioni, perché, con le loro associazioni, questi ultimi
rappresentano un’opportunità per i politici.
Come dimostra il Comunicato del Consigliere regionale del Veneto, Andrea Zanoni, che qui
riportiamo, stavolta però le loro aspettative sono andate deluse:
“Venezia, 11 marzo 2017 - Il Governo nella seduta di ieri venerdì 10 marzo 2017 ha impugnato
alla Corte Costituzionale la prima legge del 2017 della Regione Veneto, la L.R.1/2017, che
prevedeva sanzioni da 600 a 3600 euro per chi disturba o turba i cacciatori, perché ritenuta
incostituzionale in ben quattro articoli della Costituzione italiana.
Il Governo ha ritenuto la norma illegittima perché “individuava come illeciti amministrativi
comportamenti di disturbo o di ostruzionismo delle attività venatorie e piscatorie, stabilendo al riguardo
specifiche sanzioni amministrative, perché eccedono dalle competenze regionali. Esse invadono infatti la
competenza legislativa riservata allo Stato dall’art. 117, secondo comma, lett. h) e l), della Costituzione, in
materia di ordine pubblico e di sicurezza, nonché in materia di ordinamento civile e penale. Tali
previsioni regionali risultano inoltre contrarie ai principi di legalità, razionalità e non discriminazione
rinvenibili negli articoli 25, 3 e 27 della Costituzione.”
E’ una vittoria dei cittadini onesti e rispettosi della legalità, una vittoria delle associazioni che hanno
scritto al Governo contro la legge come LAC, LAV, ENPA, Legambiente, LIPU, WWF, Grig, IAMS, e
di quelle, che assieme alle prime, hanno manifestato ripetutamente e tenacemente a Venezia come
Oipa, Meta, Uepa, Liberi Tutti, CPV, nonché di tutti quei cittadini che hanno manifestato e scritto
email di protesta.
Questa vicenda ha comunque comportato un ulteriore esborso di denaro dei cittadini: basti pensare
alle ore di dibattito delle Commissioni, del Consiglio, le ore di lavoro degli Uffici Regionali, i costi
sostenuti per i contenziosi in sede costituzionale, quando in Veneto sul tavolo di lavoro ci sono
problematiche di gravissimo rilievo che vi giacciono da mesi!”
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“Come arrivare BENE a 100 anni”
E’ importante evitare l’inquinamento domestico
Che l’inquinamento faccia male alla salute, è ormai arcinoto, ma in genere si pensa a quello provocato
dalle automobili, dai fumi dei camini e delle caldaie, dai prodotti chimici abbondantemente usati in
agricoltura o nelle “disinfestazioni”, a quello delle acque, ecc, ecc, pensando che una volta entrati in
casa, siamo al sicuro da ogni pericolo.
Purtroppo non è così, una forma molto subdola e pericolosa di inquinamento, è infatti anche quello
“indoor” e cioè proprio quello domestico.
Detersivi, candele o incensi, prodotti chimici per profumare gli ambienti o allontanare gli insetti,
materiali da costruzione, mobili nuovi, vernici, disinfettanti, solventi, muffe….. sono molte le fonti che
possono costituire un rischio per la salute. Per far riflettere sui comuni, pericolosi comportamenti
casalinghi, l’”Istituto Superiore di Sanità” (ISS), ha emesso l’opuscolo "L'aria della nostra casa, come
migliorarla?" nel quale viene elencata tutta una serie di consigli per mantenere sani gli ambienti chiusi
nei quali ci ritiriamo per rilassarci e goderci le gioie familiari.
Alcuni di questi suggerimenti sono stati citati dall’Agenzia ANSA e qui, volentieri, li riportiamo:
“Il primo e il più scontato consiglio - si legge nella guida, elaborata dal Gruppo di Studio Nazionale
sull'Inquinamento Indoor dell'Iss - è quello di non fumare dentro casa.” Una corretta abitudine è
anche quella di areare spesso gli ambienti, in particolare quando si cucina o si utilizzano prodotti per
la pulizia, dopo la verniciatura di una stanza e in caso si abbiano animali domestici, ma anche in
presenza di nuovi mobili da arredo:“poiché potrebbero rilasciare inquinanti chimici per lungo
tempo”.
Limitare l'uso di insetticidi, utilizzare con attenzione prodotti da bricolage come colle, solventi e
sigillanti. Nello scegliere le vernici con cui tinteggiare, preferire quelle a basse emissioni, come
riportato su etichetta. E' buona norma poi pulire con cadenza i filtri dei condizionatori e far prendere
aria ai vestiti ritirati dalla lavanderia prima di riporli nell'armadio, perché il lavaggio a secco prevede
l'uso di solventi.
E ancora, lavare con regolarità tende e tappezzerie ed evitare temperature ed umidità troppo elevate,
perché possono favorire la formazione di muffe e acari. Infine non eccedere con l'utilizzo di prodotti di
pulizia, detergenti e detersivi, incensi e candele profumate. “Il pulito - spiega la guida - non ha odore.
Preferire aceto e bicarbonato e usare prodotti più aggressivi (come candeggina e ammoniaca) solo
quando è strettamente necessario”.
Per chi desidera saperne di più, riportiamo il link dell’OPUSCOLO completo, dell’Istituto
Superiore di Sanità: http://www.iss.it/binary/pres/cont/Opuscolo_Aria_Indoor.pdf
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L’Angolo della Petizione Poiché, con una firma, è possibile contribuire a cambiare la realtà dal negativo al positivo,
questo spazio permetterà di partecipare a dare un indirizzo diverso alla società, sia a livello
locale che internazionale.
NO all’eutanasia dei cani nei canili italiani !!!
Il Governo italiano, nella norma “Ammazza Lupi”, che verrà discussa il 23 c.m., vuole inserire
anche l'eutanasia dei cani, dopo un periodo di mantenimento nei canili e l'abbattimento diretto dei
cani vaganti, modificando, tra l’altro, la L.281/91 ( Legge quadro in materia di animali d'affezione e
prevenzione del randagismo per cui all'art. 2 comma 2 i cani vaganti ritrovati, catturati o ricoverati
non possono essere soppressi).
Chi si oppone a questa modifica della legge e vuole che i cani non vengano uccisi, con una firma, potrà
far giungere il suo pensiero al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti e al Presidente del Consiglio
dei Ministri, Paolo Gentiloni.
Per firmare: https://www.change.org/p/ministro-galletti-no-all-eutanasia-dei-cani-nei-canili-
no-alle-perreras-spagnole-anche-in-italia
Per comunicare eventi positivi, scrivere a: [email protected]
LE CURIOSITA’ DELLA NATURA
pagina curata da Gabriele La Malfa
The wolverine Nessun “super-potere” o “gene mutante”, in zoologia con wolverire (ghiottone o volverina) si identifica
un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei mustelidi. Pur non sfidando le leggi della
fisica e della biologia (come, invece, avviene per l’omonimo personaggio dei fumetti della Marvel), il
ghiottone (Gula gula) è un animale estremamente forte e resistenze in rapporto alle sue dimensioni.
Il ghiottone, sebbene sia il mustelide terrestre più grande esistente (i mustelidi più grandi in assoluto
sono la lontra marina e la lontra gigante), non ha, in realtà, dimensioni di particolare rilievo. Un
esemplare adulto pesa in media 20 kg (in rari casi può arrivare a 30 kg), misura fino a 1,2 metri di
lunghezza (coda esclusa) ed ha un’altezza al garrese di 35-40 cm. Nonostante ciò riesce a cacciare
anche animali di grossa taglia, ad esempio le renne, che possono superare di oltre cinque volte il suo
peso.
La volverina è un animale ben adattato ai climi freddi, i suoi habitat naturali sono le zone subartiche
della tundra e della taiga (foreste boreali di conifere).
Vengono classificate due sottospecie, quella presente nelle zone subartiche dell’Eurasia, il Gulo gulo
gulo, e quella presente nelle zone subartiche del Nord America, il Gulo gulo luscus. Tuttavia tale
suddivisione non trova concordi tutti gli studiosi. Alcuni autori ritengono che le differenze fra le due
sottospecie non siano sufficienti a differenziarle e quindi propongono l’accorpamento in un’unica
specie monotipica, altri, invece, sostengono la “promozione” della sottospecie americana al rango di
vera e propria specie, col nome di Gulo luteus.
Il corpo del ghiottone è robusto e tozzo, le zampe sono corte e con una forte muscolatura, dotate di una
pianta molto larga, che gli consente di correre sulla neve senza affondare (la sua andatura è semi-
plantigrada, ossia appoggia il peso principalmente sul metatarso, similmente ai primati a agli orsi). La
mandibola dell’animale ha muscoli potenti, che gli consentono di sviluppare una notevole pressione col
morso, sufficiente a spezzare addirittura il femore di una renna!
Grazie a tali doti l’animale può cacciare e difendersi da animali molto più grandi di lui. Non di rado si
sono visti ghiottoni contrastare con successo orsi o gruppi di lupi.
Ad ogni modo le sue prede preferite sono di dimensioni medio-piccole (castori, lepri, roditori e
galliformi), tali da fornirgli nutrimento senza particolari rischi, solo nei periodi di magra tende a
cacciare animali più grandi, come diversi tipi di cervidi (renne, caprioli, wapiti e alci).
La volverina ha una tecnica di attacco tanto rapida quanto letale, non “perde tempo” in inutili
combattimenti, ma punta direttamente alla parte posteriore del collo della vittima, che può
agevolmente spezzare col poderoso morso.
Come quasi tutti i mustelidi, anche il ghiottone pratica la “predazione in eccesso” (over-killing), ossia il
cacciare più di quanto serva per l'immediato, fatto che gli è costata la nomea di “spietato assassino”
tra gli allevatori di pollai e greggi dei paesi nordici. In realtà questa pratica non deriva da un’insana
crudeltà, ma dalla necessità di conservare più cibo possibile per i periodi di magra. Infatti spesso il
cibo in eccesso viene nascosto e conservato in buche nel terreno, sotto i sassi o in cavità di alberi, per
essere ritrovato all’occorrenza grazie allo sviluppatissimo olfatto.
I più evidenti esempi dell’adattamento al clima e alle zone subartiche sono:
la folta pelliccia completamente idrorepellente, che lo rende molto resistente al freddo e al gelo;
i ritmi catemerali, ovvero l’alternanza costante di periodi di veglia e di sonno (nel caso specifico
circa quattro ore ciascuno). Nelle zone subartiche ci sono circa sei mesi di luce e sei mesi di buio,
quindi i “normali” ritmi nictemerali (legati alle 24 ore della giornata) mal si adatterebbero alle
condizioni;
la diapausa delle femmine nel periodo invernale. La stagione degli amori va da aprile ad agosto,
tuttavia dopo la fecondazione l’embrione va in una stato di quiescenza per tutto l’autunno e parte
dell’inverno, questo per consentire alla femmina di partorire poco prima dell’inizio della
primavera (la gestazione effettiva è di 45-50 giorni) e quindi far trovare ai nascituri (da 1 a 4 per
cucciolata) un clima meno rigido ed avverso.
Il Gulo gulo è un’animale dalle abitudini solitarie, un solo maschio può controllare un territorio di ben
1000 mq, che delimita con urina, feci e secrezioni delle ghiandole anali. Le femmine tendono ad avere
territori più limitati, in media non superiori ai 350mq, che spesso sono collegati, almeno in parte, con
uno o più territori dei maschi.
I cuccioli sono svezzati in circa 2 mesi, ma restano con la madre fino a circa un anno di età; la
maturità sessuale viene raggiunta non prima dei 2-3 anni e l’aspettativa media di vita è di 5-7 anni, con
alcuni esemplari che superano i 10 anni di età.
A causa del riscaldamento globale (riduzione dell’habitat) e alla spietata caccia da parte dell’uomo (sia
per la sua pelliccia* che per i danni inflitti agli allevamenti**) oggi il ghiottone è un animale a rischio.
La popolazione complessiva è in diminuzione in tutte le aree di diffusione, ad esclusione della Svezia e
dell'Ontario dove sono state varate severe politiche di protezione nei confronti di questo animale.
*La sua pelliccia, soprattutto in passato, era pregiata fra i cacciatori e i pionieri, che si inoltravano nelle terre artiche, per farne degli anorak (caldi giubbotti impermeabili con cappuccio).
**La volverina è un’animale piuttosto scaltro, spesso riesce a sabotare le trappolo dei cacciatori, capovolgendole o usando dei bastoni per farle scattare.
La pelliccia del ghiottone e di colore bruno con bande più chiare ai lati del corpo e nella parte
superiore del muso. Le dita delle zampe hanno lunghi artigli ricurvi semi-rettrattili.
La dentatura evidenzia la dieta tendenzialmente carnivora dell’animale. L’olfatto è molto sviluppato,
mentre la vista, diversamente da altri mustelidi, è piuttosto debole.
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La pagina che si occupa dei nostri alberi
A cura di Michele Baldasso e Luca Loperfido
La processionaria del pino: un insetto “urticante”….
La Thaumetopea pytocampa, più conosciuta come processionaria del pino è un lepidottero le cui larve,
a partire dai mesi tardo invernali – primaverili, escono dai nidi sui rami degli alberi e si spostano in
processione verso il basso.
L’insetto attacca quasi esclusivamente il genere Pinus, provocando estesi disseccamenti della chioma
delle piante attaccate.
Tuttavia questo insetto non è dannoso solo per gli alberi: le larve sono dotate di peli urticanti e
durante le loro migrazioni verso il terreno possono arrecare fastidiosissimi eritemi cutanei a chi ne
viene in contatto, uomini ed animali domestici.
Il Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007 disciplina la lotta obbligatoria al fitofago nocivo,
attribuendo competenze di intervento al Servizio fitosanitario solo nei casi in cui la presenza
dell'insetto dovesse minacciare la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo.
La normativa disgiunge quindi l'aspetto fitosanitario da quello invece legato alla prevenzione dei rischi
sanitari per la salute delle persone o degli animali. In questi casi le competenze sono attribuite alle
autorità sanitarie locali competenti per territorio, i sindaci dei comuni.
Nel caso di infestazioni di alberature cittadine, in parchi e giardini pubblici e privati è compito delle
amministrazioni comunali di garantire interventi di profilassi secondo le modalità stabilite dal Servizio
fitosanitario competente per territorio.
Foto tratte da: http://www.regione.toscana.it/-/in-arrivo-i-mesi-della-processionaria-del-pino
Per consulenze: Luca 329.7057715 Michele 320.8716922 - www.alberosano.it
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Loperfido, Filippo Mariani, Daniela Rossellini, Carmine Siniscalco
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