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Alcesti

Date post: 13-Jun-2015
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Il laboratorio teatrale del Liceo classico Francesco Scaduto presenta ALCESTI LA NOTTE DEI MIRACOLI da Euripide e Yourcenar regia di R. Clementi Anno scolastico 2012- 2013
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Il laboratorio teatrale del Liceo classico Francesco Scaduto

presenta

ALCESTI

LA NOTTE DEI MIRACOLI da Euripide e Yourcenar regia di R. Clementi

Anno scolastico 2012- 2013

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La vicenda si svolge a Fere, città della Tessaglia. Il re Admeto, come premio per l’ospitalità concessa ad Apollo, ha ottenuto il privilegio di rimandare il giorno della sua morte, se un’altra persona accettasse di morire per lui. “Ho ubriacato le Parche – racconta Apollo nel prologo- e quelle m’hanno concesso di scambiare la vita di Admèto con quella di qualcun altro. Ma chi? Ha provato, il giovane, a chiedere a tutti i suoi cari: padre, madre, amici; ma nessuno ha voluto prenderne il posto, sacrificandosi per lui, tranne la moglie Alcesti.” Lei, lei sola, ha accettato lo scambio; ed ora è lei che sta morendo."

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Alcesti muore per non veder morire, abbandona per non sentirsi abbandonata, sceglie per non spingere alla scelta, sul limitare inquietante che collega perennemente l’essere al non essere, lo spazio della vita all’universo della morte

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Ho scambiato la mia vita con la tua, per te io muoio. E potevo non farlo, ma senza di te non ho voluto vivere”.

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Admeto le promette lutto perenne e fedeltà ma nel dolore, che è il prezzo di un’esistenza ingenuamente riconquistata, matura la consapevolezza del suo destino mortale: “Adesso comprendo … Io che non dovevo vivere che ho oltrepassato la soglia della mia via condurrò un’esistenza di dolore.”

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Non esiste rimedio magico, non esistefarmaco divino capace di curarele infinite pene dei mortali.

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Necessità, lei solafra tutti gli deinon ha altari, non ha statue,non accetta sacrifici

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E’ tuttavia questa l’esperienza estrema, rivelatrice del senso più autentico dell’essere, cosciente assunzione della responsabilità individuale

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Dinnanzi all’ordinario egoismo che caratterizza Admeto e l’ambiente livido che lo circonda, compatto nella protesta del padre Ferete che tutti hanno una sola vita da vivere, si leva la superiorità della morte, sede inoppugnabile di conoscenza.

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L’idea che la morte non costituisca una fine ma un inizio, è il tema di fondo con cui Marguerite Yourcenar nel Mistero di Alcesti, rivisita l’antica leggenda accentuando la riduzione borghese, già presente nel testo euripideo. Ne ricava l’eterna tragicommedia del lutto, con il girotondo sempre presente di inopportuni ed indifferenti, accanto al gioco di morte e resurrezione . La lotta di Eracle contro la morte per restituire Alcesti alla vita, è un dialogo di resistenza: l’umanità dell’eroe si manifesta in una scena di terrore e insieme di seduzione, di dubbio e di prova.

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“Ti sei mai chiesto cosa sarebbe il mondo senza lo spazzaturaio, la vita senza di me? Pongo fine alle vecchiaie, tolgo di mezzo i vivi, do il via alle metamorfosi. “

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“Non lo sai che non esisto? Io sono un’illusione, un fantasma grossolano”

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Eracle sconfigge la morte con un atto semplice e tuttavia difficilissimo, soffocando nel proprio cuore la paura di cui essa si alimenta: “ Non conosco altra aria respirabile della paura umana ….”

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Eracle coglie il senso più profondo dell’umano se alla morte può dire: “ Forse le tue leggi rappresentano solo una parte del codice dell’eternità, una clausola temporanea dell’ordinamento divino”.

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E se induce l’illusione del ritorno la comparsa sulla scena della donna velata, il silenzio di questa in Euripide, il risveglio come da un sogno nel Mistero della Yourcenar, sono cifra della stessa consapevolezza: l’accettazione della Necessità è l’unico modo per diventare davvero adulti

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È questo, in fondo, il solo coraggio che a noi si richieda: il coraggio di fronte all’esperienza più strana, più prodigiosa e inesplicabile, che si possa incontrare come possibilità estrema della vita stessa.

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LICEO CLASSICO “FRANCESCO SCADUTO” BAGHERIA

 IL LABORATORIO TEATRALE PRESENTA

 

GLI STUDENTI ATTORI:

Michelangelo Amato Rosita MarinoGaia Amorello Giulia MineoMauro Amorello Riccardo OnoratoAngelica Arnone Sofia PassanteDanilo Barone M. Claudia PisciottaFrancesco Carollo Martina PrincipatoAlice Castagna Francesco Puleo Maria Castronovo Noemi SanfilippoGiuseppe Conti Miriam Scalavino Alice Durante Francesco TralongoMiriam Grammauta Michele TrupianoMaria Chiara La Rosa Ottavia TuloneFabio La Tona Giulio TursiRossella Mangione Salvatore Vecce

Regia di R. Clementi,con la collaborazione delle docenti:G. Paredes, G. Maggiore, C. Puglisi, A. Puleo Adattamento di R. Clementi e G. Paredesattraverso Euripide, Yourcenar, Rilke.


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