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ALCUNE RIFLESSIONI DI NATURA ECOLOGICO-SOCIALE PER IL
BENESSERE PSICHICO-FISICO DEL SISTEMA UOMO 1
D. Matassino*,**
, G. Varricchio**
, M. Serluca ***
e M. Occidente**
*Gi professore ordinario di Miglioramento genetico degli animali in produzione zootecnica. Presidente
emerito dellAssociazione per la Scienza e le Produzioni Animali (ASPA).
** ConSDABI National Focal Point italiano FAO nellambito della Strategia Globale FAO per la gestione
della risorsa genetica animale (GSAnGR, Global Strategy for the Management of Farm Animal Genetic
Resources) Centro di Scienza Omica per la Qualit e per lEccellenza nutrizionali Centro di Ricerca sulle
Risorse Genetiche Animali di Interesse Zootecnico in ambito mediterraneo Centro Produzione Sperma ed
Embrioni Archivio storico dellAssociazione per la Scienza e le Produzioni animali (ASPA) - Contrada Piano
Cappelle 123, 82100 Benevento Italia - Tel.: +39 0824 334300; tf.: +39 0824 334046; email:
[email protected]; Internet: http://www.consdabi.org .
*** Ph. D. Scienze della vita Centro Scienze dellInvecchiamento (CeSI), Fondazione Universit Gabriele
dAnnunzio Universit degli Studi G. DAnnunzio Via Colle dellAra, 66100 Chieti Italia email:
Sommario
1. Alcune riflessioni introduttive. 2. Salute umana e complessit. 3. La cellula. 4. Cenni
sulla evoluzione della medicina nella storia dellumanit. 5. Alimentazione e
benessere psichico delluomo. 6. La salute quale olismo della biodiversit. 6.1.
Biodiversit e clima. 7. Qualche cenno alla medicina evoluzionistica. 8. Alcune
considerazioni sulla scelta alimentare delluomo. 9. Ruolo nutraceutico delle produzioni
animali. 10. Qualche cenno all EXPO 2015 con particolare riferimento
allalimentazione. 11. Conclusioni. 12. Opere citate.
1 Il testo un ampliamento, a febbraio 2015, dellintervento programmato richiesto al prof. Donato Matassino, in
qualit di 1. Presidente Emerito dellAssociazione per la Scienza e le Produzioni animali (ASPA), in occasione
dellWorkshop Scienza delle produzioni animali e Medicina umana per una societ in salute organizzato dallASPA
in Napoli il 6 giugno 2014.
http://www.consdabi.org/
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Il cibo come nutrimento del corpo, la cultura come nutrimento della mente e la spiritualit come
nutrimento dell anima sono i cardini di una dinamica dimensione interattiva in grado di realizzare, se ben
indirizzata, strategie alimentari consapevoli e consolidate, capaci di coniugare armonicamente gusto e piacere
con benessere, salute e sostenibilit in una prospettiva globale (V. Sironi, 2014).
1. ALCUNE RIFLESSIONI INTRODUTTIVE
La salute umana identificabile con il benessere fisico psichico sociale delluomo. Questa
triade costituisce un vero e proprio sistema le cui variabili quali-quantitative conducono a una
ottimizzazione (omeostasi) mutevole nel tempo e nello spazio entro un individuo. Questa
ottimizzazione il risultato di una continua interazione fra il corredo genetico (genoma) individuale
e i fattori ambientali, interni ed esterni allindividuo; interazione operante secondo i principi propri
dellepigenetica2. E ormai acclarato che il complesso flusso informativo, che parte dalla
molecola di DNA, coinvolge notevolmente i numerosi e raffinati meccanismi biologici che sono
gestiti da veri e propri comportamenti di tipo epigenetico. Sempre pi numerosi, infatti, sono gli
esempi [callipige, epimutazione, paramutazione, impronta genitoriale (parental imprinting)3,
disattivazione del cromosoma X4, effetto nonna, ecc.] che mostrerebbero lesistenza di una vera e
propria memoria epigenetica, cio di una memoria cellulare non genetica fornita dai cosiddetti
marcatori epigenetici (metilazione del DNA e degli istoni, acetilazione degli istoni, RNA non
codificante polipeptide5, ecc.), nonch dalla fenomenologia biochimica basata sulle leggi della
fisica quantistica (D. Matassino, 1997; D. Matassino et al., 2007a).
2 Epigenetica: termine coniato da C.H. Waddington (1953) per indicare Tutti i processi di cambiamento durante il
ciclo vitale di un organismo le cui istruzioni non sono contenute nella sequenza del DNA. Lepigenetica pu essere
ulteriormente definita come lo studio dei cambiamenti ereditabili nellespressione del DNA dovuti a modificazioni
chimiche del DNA senza il verificarsi di variazioni nella sequenza dello stesso; definizione ottenuta integrando quella
di A.P. Wolffe e M.A. Matzke (1999) e K. Singh et al. (2010). Si ricorda che Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829) (nato
Jean-Baptiste Pierre Antoine de Monet cavaliere di Lamarck) pu essere considerato lintuitore dellepigenetica (D.
Matassino, 1998; D. Matassino et al., 2014).
3 Impronta genitoriale (parental imprinting): fenomeno per cui un allele a un locus si esprime differentemente a
seconda che venga ereditato dal padre o dalla madre.
4 Disattivazione del cromosoma X nella femmina di mammifero: fenomeno per cui ampi segmenti di uno dei due
cromosomi X vengono ereditabilmente silenziati, mentre il suo omologo continua a trascrivere nella sua interezza. 5 RNA non codificante polipeptide: categoria di RNA non tradotta in proteine, denominata anche RNA attivo o
regolativo; tale denominazione scaturisce dalle notevoli potenzialit, soprattutto in termini di regolazione
dellespressione di segmenti di DNA codificanti polipeptide/i (geni) emerse a partire dagli anni 70 per tale categoria di
RNA. LRNA regolativo include: microRNA, snRNA (small nuclear RNA = piccolo RNA nucleare), snoRNA (small
nucleolar RNA = piccolo RNA nucleolare), piRNA (PIWI-interacting RNA= RNA che interagisce con le proteine PIWI),
riboswitch (D. Matassino, 2006b).
3
Un contributo al mantenimento di una memoria epigenetica attribuibile al complesso
enzimatico PRC2 (Polycomb repressive complex 2 = complesso di repressione Polycomb2)
responsabile, in molti phyla animali, della marcatura epigenetica H3K27me consistente nella
metilazione dellamminoacido lisina 27 a carico dellistone H3 della cromatina6. Nel nematode
Caenorhabditis elegans, tale enzima interviene nella disattivazione del cromosoma X a livello
delle cellule germinali, ove il cromosoma X mantenuto in uno stato represso, nella maggior parte
degli stadi di formazione dei gameti, tranne che nelle fasi terminali delloogenesi. La marcatura
epigenetica H3K27me, durante lo sviluppo7 e laccrescimento
8 embrionale e larvale del
nematode, viene trasmessa secondo un meccanismo basato su: (a) una memoria a breve termine,
indipendente dal complesso enzimatico PRC2, la quale permette un mantenimento temporaneo della
marcatura rilevabile fino allo stadio embrionale di 1624 cellule; (b) una memoria a lungo
termine, dipendente dal complesso enzimatico PRC2, il quale opera una metilazione ex novo
garantendo la presenza della marcatura epigenetica nel corso delle successive divisioni cellulari a
partire dalle 1624 cellule, negli stadi larvali e nelladulto (L. J. Gaydos et al., 2014).
Caratteristiche principali di un sistema epigenetico sono: (a) reversibilit; (b) auto-
perpetuazione; (c) ereditabilit (D. Matassino et al., 2007a). Grazie a tali caratteristiche, i
marcatori epigenetici sono responsabili della costituzione, del mantenimento e della inversione di
stati trascrizionali del DNA che conferirebbero a una cellula la capacit di ricordare eventi (a
esempio cambiamenti nellambiente interno e/o esterno) e di trasmetterli alle cellule figlie
attraverso la divisione cellulare. Pertanto, possibile paragonare linformazione epigenetica a
una serie di firme molecolari auto-propagantisi che forniscono alla cellula un ricordo di stimoli
precedentemente sperimentati (R. Bonasio et al., 2010). Secondo M. A. Bedau et al. (2008), i
meccanismi epigenetici contribuirebbero ad attribuire al segmento di DNA codificante polipeptide/i
6 Cromatina: complesso macromolecolare costituito dalle proteine istoniche e dal DNA organizzati in nucleosomi. Il
nucleosoma costituito da 2 copie di ciascuno dei seguenti 4 istoni: H2A, H2B, H3 E H4; tali istoni formano un
ottamero intorno al quale la doppia elica del DNA si avvolge strettamente per un tratto della lunghezza di 146
nucleotidi; due nucleosomi successivi sono associati allistone H1 e sono interconnessi grazie a un breve filamento di
DNA linker (connettore). Lacetilazione degli istoni sempre associata a un attivazione dellespressione di un
segmento di DNA codificante polipeptide/i (gene). La metilazione pu causare lo spegnimento o laccensione
dellespressione di un segmento di DNA codificante polipeptide/i (gene) a seconda dellamminoacido che viene
metilato e della sua posizione lungo la catena amminoacidica dellistone; infatti, la metilazione dell arginina sembra
favorire la trascrizione dellinformazione genetica; la metilazione della lisina, favorisce o lo spegnimento o l
accensione a seconda della sua posizione lungo la catena amminoacidica dellistone; a esempio, la metilazione della
lisina 27 dellistone H3 associata a uno spegnimento dellattivit di un segmento di DNA codificante polipeptide/i
(gene), mentre quella della lisina 9 dello stesso istone H3 causa l accensione dellattivit trascrizionale.
7 Sviluppo: variazione temporale di forma e di struttura di un individuo o di parte di esso (T.M. Bettini, 1972).
8 Accrescimento: variazione temporale di peso e di volume di un individuo o di parte di esso (T.M. Bettini, 1972).
4
(gene) una ulteriore nuova dimensione chiamata biografica, per cui i pregressi stati di
attivazione o di silenziamento di un segmento di DNA codificante polipeptide/i (gene)
diventano la sua storia e contribuiscono a determinare il suo utilizzo futuro.
Nel controllo epigenetico dellespressione del DNA la dinamica della cromatina gioca un
ruolo fondamentale; essa, infatti, grazie alla sua architettura gerarchica, in cui lunit base il
nucleosoma, in grado di assumere variazioni del grado di compattazione in funzione delle
condizioni microambientali; variazioni che consentono una maggiore o minore accessibilit al DNA
dei fattori di trascrizione. Pertanto, la cromatina pu essere considerata una piattaforma di
trasduzione dei segnali provenienti dallambiente esterno; ambiente che pu modificare il
comportamento di un segmento di DNA codificante polipeptide/i (gene) in funzione dei messaggi
provenienti dal microambiente cellulare (R. Rohs et al., 2009; R. McDaniell et al., 2010; D.
Matassino et al., 2011c; D. Matassino, 2012b).
Leredit epigenetica potrebbe avere un ruolo importante nella genesi di malattie, con
particolare riferimento a quelle cosiddette non trasmissibili (NCD, non communicable disease)
quali a esempio: malattie cardiovascolari, diabete, obesit, ecc..
Il progetto Roadmap Epigenomics fornisce una collezione di 127 epigenomi di riferimento
provenienti da numerosi tipi cellulari e tessuti umani embrionali e adulti appartenenti a individui
sani o affetti da malattia (cancro, malattie autoimmuni, Alzheimer, ecc.). Trattasi di una mappa
delle modificazioni epigenetiche dellorganismo umano. I risultati confermano il ruolo centrale
dellinformazione epigenomica per la conoscenza della regolazione dellespressione di segmenti di
DNA codificanti polipeptide/i (geni): senza una regolazione epigenomica il DNA userebbe un
linguaggio caotico (J. R. Dixon et al., 2015; K. Farh et al., 2015; E. Gjoneska et al., 2015; D.
Leung et al., 2015; P. Polak et al., 2015; Roadmap Epigenomics Consortium, 2015; A. M. Tsankov
et al., 2015; M. J. Ziller et al., 2015). La conoscenza di tanti altri epigenomi umani comporterebbe
un incremento della complessit dellespressione di segmenti di DNA codificanti polipeptide/i
(geni).
La comprensione dei meccanismi epigenetici riveste particolare interesse anche ai fini della
riprogrammazione di cellule adulte per lottenimento di cellule staminali. I profili epigenetici e la
sintesi di RNA e di proteine di milioni di cellule riprogrammate secondo il metodo di K.
Takahashi e S. Yamanaka (2006) variano momento per momento con una serie di passaggi
5
molecolari che si estrinsecano in unampia serie di percorsi di ringiovanimento peculiari di diversi
stati di pluripotenza, tra cui le cellule F9.
Nel topo, alcuni effetti epigenetici dovuti, a esempio, al DDT e alla vinclozolina sono
rilevabili fino alla quinta generazione e sarebbero legati a fenomeni di epimutazione (cambiamenti
epigenetici anomali) indotti dalle suddette sostanze a carico della linea germinale (M.K. Skinner,
2014).
Il network di popolazioni microbiche, che popola le superfici mucosali e cutanee, rappresenta
un importante centro interno di segnalazione epigenetica dei sistemi biologici. Il microbioma
umano10
pu essere considerato un sistema epigenetico complesso in grado di fornire contributi
vitali a processi fisiologici essenziali: digestione (regolazione del metabolismo), crescita,
autodifesa (regolazione sistema immunitario). A esempio, il tipo di microbiota il principale
driver di marcatura epigenetica del sistema immunitario che ha nelle mucose il suo comparto
fondamentale. Lorganismo umano pu essere considerato un aggregato di segmenti di DNA
codificanti polipeptide/i (geni) umani e di segmenti di DNA codificanti polipeptide/i (geni)
microbici che fanno s che il nostro metabolismo e quello delle specie microbiche commensali si
intreccino, interagiscano ed evolvano parallelamente (D. Matassino, 2012a).
Il genoma bovino una testimonianza della stretta evoluzione tra microbioma e genoma
dellospite; il microbismo ruminale sarebbe relazionato alla comparsa (per mutazione) di nuovi
segmenti di DNA codificanti polipeptide/i (geni) coinvolti nella risposta immunitaria; tali
mutazioni specie-specifiche sono localizzate in regioni del genoma sede di duplicazioni
segmentali11
; duplicazioni particolarmente abbondanti nel genoma bovino, rispetto a quello di altre
specie (The Bovine Genome Sequencing and Analysis Consortium, 2009). La duplicazione di
segmenti di DNA rappresenterebbe uno dei meccanismi pi importanti per levoluzione delle
9 F: iniziale del termine fuzzy = confuso; tale denominazione si deve allaspetto crespo e sfilacciato delle colonie
formate da questa nuova categoria di cellule staminali. Si tratta di elementi staminali pluripotenti particolarmente
stabili; tale caratteristica di stabilit faciliterebbe un loro potenziale utilizzo per trattamenti terapeutici.
10
Microbioma umano: totalit del genoma dei microrganismi colonizzanti il corpo umano e delle attivit metaboliche
codificate dal suddetto genoma; si stima che il solo microbioma intestinale a oggi noto ammonti a ~3,3 milioni di
segmenti di DNA codificanti polipeptide/i (geni) (da ~ 1.000 specie) vs solo 20.115 segmenti di DNA codificanti
polipeptide/i (geni) presenti nel genoma umano; il microbiota intestinale dominato da cinque phyla batterici: (a)
Firmicutes (Lactobacillus, Ruminococcus, Clostridium, Mycoplasma e Eubacterium); (b) Actinobacteria gram-positivi
(tra cui il Bifidobacterium); (c) Bacteroidetes; (d) Proteobacteria (tra cui lEscherichia Coli); (e) Verrucomicrobia.
11
Duplicazione segmentale: segmento di DNA di lunghezza > 1 kb che in un assemblaggio genomico di riferimento
presenta pi del 90 % di omologia rispetto a unaltra sequenza avente una localizzazione differente nel genoma; la
duplicazione detta: (a) inter-cromosomica se il segmento duplicato si localizza su cromosomi non omologhi; (b)
intracromosomica se il segmento duplicato si localizza allinterno dello stesso cromosoma (diverso o stesso braccio se
esistente) (D. Matassino et al., 2007a).
6
cosiddette famiglie geniche, le quali possono essere considerate il risultato dinamico di un vero e
proprio processo di conversione democratica di segmenti di DNA codificanti polipeptide/i, con
funzione principe di rete di mutazione; rete che consente la propagazione di mutazioni
favorevoli e quindi favorisce la capacit al costruttivismo (D. Matassino, 1989b, 1992b). La
maggiore presenza di elementi ripetitivi (duplicazioni, traslocazioni, DNA satellite, ecc.) nel
genoma, spesso associata alle regioni eterocromatiche dello stesso, sarebbe anche relazionata a
una pi elevata frequenza di riarrangiamento e di riorganizzazione del genoma e quindi a una pi
grande possibilit di speciazione. In termini di incremento di capacit al costruttivismo, la
ridondanza genica anche un meccanismo per incrementare la sintesi di determinate proteine o
enzimi utili per una efficiente risposta a stress ambientali12
.
Il microbiota intestinale ha anche una significativa influenza sullencefalo; nel topo
esisterebbe una comunicazione bidirezionale tra microbiota intestinale ed encefalo mediata dal
nervo vago, il quale funge da rice-trasmittente di segnali provenienti dal microbiota intestinale
all encefalo e viceversa (D. Matassino, 2012a). Alcuni risultati preliminari di studi sulluomo
confermerebbero questa comunicazione bidirezionale: un esempio quello dei batteri intestinali
cosiddetti antidepressivi, come i bifidobatteri e i lattobacilli (in particolare il Lactobacillus reuteri
e il Lactobacillus rhamnosus), acquisiti nellet neonatale attraverso il latte materno e
particolarmente abbondanti in alimenti quali lo yogurt, il formaggio e i crauti (B. Wang et al., 2010;
J. A. Bravo et al., 2011; S. Reinberger, 2012; A. C. Bested et al., 2013).
La relazione bidirezionale microbiota intestinale - encefalo soltanto un tassello di un
complesso sistema di comunicazione sempre bidirezionale tra lencefalo stesso e il sistema
nervoso enterico, detto anche cervello viscerale (G. Moser, 2012).
Il microbiota influenzato, fondamentalmente, dallo stress, dai farmaci, dallalimentazione.
Nel topo, il microbiota intestinale dei soggetti obesi caratterizzato da una prevalenza di batteri
appartenenti al phylum Firmicutes, mentre quello dei soggetti magri caratterizzato dalla
prevalenza di Bacteroides; nei soggetti obesi, in seguito alla perdita di peso, il rapporto tra i
phyla batterici diventa simile a quello dei topi magri. Il dato pi rilevante che lassetto
epigenetico, legato al microbiota intestinale strutturato con lalimentazione, verrebbe trasmesso
alla progenie; infatti, il trapianto in topi germ-free (privi di germi) di microbiota proveniente da topi
12
A esempio, negli ovini la presenza di segmenti di DNA alfa globinici in soprannumero responsabile di un quadro
ematologico caratterizzato da un pi elevato turnover eritrocitario il quale sembrerebbe conferire allanimale
resistenza a parassitosi endemiche TBD (Tick Borne Diseases = malattie trasmesse da zecche) (E. Pieragostini et al.,
2003). Negli insetti il DNA ripetitivo connesso a una maggiore sintesi dellenzima necessario per aumentare la
resistenza a un insetticida (L. Galleni e Rossi, 1999).
7
donatori obesi o di microbiota proveniente da topi donatori magri, provoca, dopo due settimane
(P.J. Turnbaugh et al., 2006):
(a) nei topi germ-free riceventi il microbiota obeso, un aumento del contenuto di grasso
corporeo totale13
del 47 % rispetto a quello iniziale;
(b) nei topi germ-free colonizzati con microbiota magro, un aumento del contenuto di
grasso corporeo totale del 27% rispetto a quello iniziale;
(c) la differenza (47% - 27%) risulta significativa (P
8
quali sarebbero funzionali al raggiungimento, dinamico nel tempo e nello spazio, del benessere
fisico psichico sociale delluomo.
In questo contesto, la grammatica (intesa come linsieme delle regole necessarie per
costruire frasi e sintagmi) e la sintassi (intesa come i modi in cui le parole possono combinarsi),
trasferite ai sofisticati sistemi biologici dei macro e dei micro-eventi, sono fondamentali nel
funzionamento della cellula e dei suoi rapporti con lintorno. Molti di questi eventi oggi vengono
scoperti grazie sia alla biologia sperimentale14
che a quella operazionale15
, nonch a quella in
silico; il tutto viene realizzato con lausilio della bio-matematizzazione; bio-matematizzazione che
rende possibile la messa a punto, si potrebbe dire, di infiniti modelli complessi ove, seguendo
unimpostazione sistemica, possibile variare, opportunamente, la qualit e la quantit delle
variabili per ottimizzare nel tempo e nello spazio il benessere fisico psichico sociale delluomo.
Indubbiamente, la soluzione cui si perviene deve essere in perfetta armonia con la natura. Si
ricorda che questa impostazione risale gi a Platone nel Timeo16
, ove il tempo viene inteso come
conoscenza del passato e del divenire quale immagine mobile delleternit seppure a essa
gerarchicamente inferiore; infatti, leternit considerata un presente immobile che prescinde
dai concetti di passato e di futuro.
Il parametro tempo pu essere considerato un prodromo dellidea di evoluzione. N. Stenone
(nome latinizzato del danese Niels Stensen), nel 1666, ravvisa nel tempo una causa di
trasformazione; sulla base di tale principio Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon (1707 1788),
matura la consapevolezza dellesistenza di una trasformazione del paesaggio geologico. In tale
contesto da sottolineare, segnatamente, la illuminante intuizione di Jean-Baptiste Lamarck (1744
1829) (nato Jean-Baptiste Pierre Antoine de Monet cavaliere di Lamarck) il quale estende agli
esseri viventi la possibilit di trasformazione nel lungo periodo: Lambiente cambia, anche il
vivente cambia al fine di migliorare il suo rapporto con lambiente stesso (o meglio capacit al
14
Biologia sperimentale: ambito dellattivit conoscitiva della biologia in cui si raccolgono e si accumulano dati
biologici con osservazioni ed esperimenti.
15
Biologia operazionale: insieme di supporti (biomatematica, biofisica, bioinformatica) utili, forniti alla biologia per
lelaborazione di modelli biologici; tale ambito strettamente connesso a quello della biologia in silico, la quale
simula eventi biologici al calcolatore al fine di fornire informazioni su di essi soprattutto nel lungo periodo. Lo studio
delle reazioni chimiche oscillanti rappresenta un altro campo particolarmente importante dal punto di vista della
modellistica biologica, con particolare riferimento allinterpretazione dei fenomeni complessi (D. Matassino, 1975).
16
Nel Timeo un personaggio racconta la storia che Demiurgo cre il cosmo e tutto in esso perch, essendo buono, e
di conseguenza libero dalla gelosia, egli desiderava che tutte le cose fossero pi simili a lui; questo principio di
pienezza associato allidea che tutte le potenziali forme di vita siano essenziali per un universo ordinato nel quale i
rapporti numerici (elementi fondanti dellanima del mondo e delluomo) garantiscono la bellezza, lordine e la misura
del cosmo.
9
costruttivismo17
) e trasmette i suoi cambiamenti ai figli. In questo modo si stabilisce un vero e
proprio rapporto dialettico tra il vivente e lambiente.
A esempio, limportanza delle caratteristiche dellalimento disponibile quale motore di
cambiamento dellespressione dell informazione genetica messa in evidenza dal tipo di becco dei
famosi fringuelli delle Galapagos; la variabilit nella forma del becco (robusto o sottile o
relative forme intermedie), esistente tra le varie specie di fringuello che popolano le suddette isole,
sarebbe il frutto di una differenziata capacit al costruttivismo sviluppata dal fringuello in seguito
alla colonizzazione (favorita dallisolamento geografico) di habitat variabili per le condizioni
climatiche e, quindi, per la disponibilit di cibo: in ambiente qualificato da forte siccit, il fringuello
presenta un becco robusto per frantumare semi dal guscio duro (fonte prevalente di cibo in tale
contesto climatico); in ambiente qualificato da notevole piovosit, il fringuello caratterizzato da
un becco sottile in quanto dispone di semi dal guscio tenero e di insetti (fonte principale di cibo
in tale contesto climatico). Questa variabilit della struttura del becco legata allespressione
eterocronica18
ed eterotopica19
(durante lo sviluppo embrionale) di due segmenti di DNA: quello
17
Capacit al costruttivismo: indica che la comparsa di nuovi fenotipi, per quanto imprevedibile, non una produzione
dal nulla, ma una trasformazione di precedenti potenzialit grazie alla quale gli organismi partecipano attivamente
alla costruzione del microambiente in cui vivono (D. Matassino, 1989b). Nel corso dellevoluzione gli organismi si
modificano geneticamente e fenotipicamente fino a instaurare con lambiente in cui agiscono e operano un rapporto
vitale in grado di realizzare la massima fitness o idoneit biologica; questultima pu essere interpretata come
misura di sopravvivenza e di riproduzione (T. Dobzhanski, 1970; J.F. Crow e M. Kimura, 1970; D. Matassino,
1989b; R.C. Lewontin, 1993; J. Maynard Smith, 1998). Si ricorda che il termine fitness viene proposto da C. Darwin
(1859) per indicare il vigore mostrato da un organismo nellambiente in cui vive. Il concetto di capacit al
costruttivismo connesso a quello di ereditariet ecologica (ecological inheritance), nel senso che mentre la
trasmissione dei geni (segmenti di DNA codificanti polipeptide/i) una partita che si gioca tra le mura di casa, la
trasformazione dellambiente ecologico un fenomeno che coinvolge non soltanto i propri simili, ma anche le specie
che vivono nella medesima regione e che in qualche modo ne condividono il destino; tra le specie da considerare
anche luomo, quindi la cultura in quanto il binomio evoluzione culturale evoluzione biologica inscindibile (D.
Matassino, 2014e). Ci implica che le sorti evolutive delle varie specie sono indissolubilmente intrecciate tra loro in
fitte trame coevolutive. Pertanto, in chiave ecologica, sarebbe preferibile passare dal concetto di evoluzione della
specie a quello di evoluzione delle interazioni tra specie o, meglio, a quello di mosaico geografico di co-
evoluzione (F.J. Odling-Smee et al., 2003; F. Morganti, 2009; T. Pievani, 2013; J.N. Thompson, 2013; D. Matassino et
al., 2014).
18
Eterocronia: termine coniato da E. Haeckel nel 1879 e riferito a quelle modificazioni del ciclo biologico di una
specie che portano ad anticipare o a ritardare il momento in cui compaiono alcune manifestazioni fenotipiche (caratteri)
o il momento in cui un determinato segmento DNA codificante polipeptide/i (gene) si esprime. Pur non costituendo un
vero e proprio meccanismo di evoluzione, leterocronia rappresenta un potente fattore di produzione di variazione
fenotipica indotta da segnali esterni (ambientali) o interni (ormonali). Considerando lo stato di sviluppo del carattere
nellantenato e nel discendente, vengono distinte sei diverse forme di eterocronia: (a) ipermorfosi (nel discendente lo
sviluppo continua oltre il punto in cui esso si era arrestato nellantenato); (b) progenesi (lo sviluppo si arresta prima);
(c) accelerazione (lo sviluppo procede a velocit maggiore); (d) neotenia (lo sviluppo procede a velocit minore); (e)
divergenza posticipata (linizio dello sviluppo del carattere ritardato); (f) divergenza anticipata (linizio dello sviluppo
del carattere anticipato).
19
Eterotopia: fenomeno per cui un segmento di DNA codificante polipeptide/i (gene) si esprime in un distretto
corporeo diverso da quello in cui normalmente si esprime.
10
codificante la proteina Bmp420
e quello codificante la proteina calmodulina (CaM)21
. Queste due
proteine modulano lo sviluppo delle dimensioni e della forma del becco; in particolare, la Bmp4
agisce sulla robustezza del becco e la calmodulina sulla lunghezza dello stesso. Il coinvolgimento di
tali proteine, la cui sintesi presuppone una regolazione del rispettivo segmento di DNA codificante
(gene), indica che le diverse specie di fringuelli differiscono non tanto per variazioni strutturali dei
suddetti due segmenti di DNA (geni), ma per la loro entit di espressione e per il momento in cui
essi cominciano a esprimersi durante la morfogenesi (P.R. Grant, 1999; A. Abzanov et al., 2004):
(a) nella specie di fringuello caratterizzata da un becco robusto , il segmento di DNA
Bmp4 viene espresso con intensit elevata fin dal 5. giorno dello sviluppo
embrionale; viceversa, il segmento di DNA CaM viene espresso a bassa intensit;
(b) nella specie di fringuello caratterizzata da un becco sottile, il segmento di DNA
Bmp4 viene espresso con bassa intensit fino alla schiusa delluovo e la sua
espressione rilevabile solo a partire dal 7. giorno dello sviluppo embrionale;
viceversa, il segmento di DNA CaM viene espresso con intensit elevata;
(c) nelle specie di fringuello caratterizzate da un becco con caratteristiche di robustezza
intermedia, il segmento di DNA Bmp4 si esprime con intensit medio-bassa o
intermedia a partire dal 5. giorno dello sviluppo embrionale fino alla schiusa
delluovo, mentre quello di DNA CaM si esprime con intensit elevata o bassa.
La formazione di un fenotipo dipende dal concorso di vari fattori: (a) interazioni tra segmenti
di DNA codificanti polipeptide/i (geni); (b) regolazione della loro espressione; (c) interazione dei
segmenti di DNA codificanti polipeptide/i (geni) con lambiente.
Le predette interazioni darebbero origine a fenomeni di autoorganizzazione22
, nonch a
meccanismi epigenetici i quali svolgono un ruolo principe nei processi morfogenetici (L. Galleni,
2011).
20
Bmp4 (bone morphogenetic protein 4 = proteina morfogenetica dellosso): appartiene alla famiglia del fattore di
crescita trasformante, il quale, interagendo con altri fattori di crescita, controlla la proliferazione e la differenziazione
cellulare. La Bmp4 altamente conservata evolutivamente. La Bmp4 coinvolta nello sviluppo delle ossa e della
cartilagine, in particolare, dei denti e degli arti; essa viene secreta dalla porzione dorsale della notocorda dellembrione
e agisce in sinergia con il sonic hedgahog (rilasciato dalla porzione ventrale della notocorda) per determinare un asse
dorso-ventrale necessario per la differenziazione delle strutture successive. La Bmp4 si lega a 2 recettori serina
treonina chinasi: [BMPR1 (bone morphogenetic protein receptor 1 = recettore 1 della proteina morfogenetica dellosso)
e BMPR2 (bone morphogenetic protein receptor 2 = recettore 2 della proteina morfogenetica dellosso)].
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Calmodulina proteina a forma di manubrio composta da 2 domini globulari collegati a un conduttore flessibile;
ciascuna delle 2 porzioni terminali si lega a due ioni calcio; trattasi di una proteina modulata dal calcio (CALcium
MODULated proteIN): essa in grado di percepire i livelli citoplasmatici di calcio e di rilasciare segnali a vari enzimi
sensibili al calcio, a canali ionici e a proteine.
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Autoorganizzazione (self-organization o self-assembly): intesa come propriet, determinata da principi fisici e
chimico-fisici, di sviluppare strutture ordinate partendo da situazioni localmente caotiche; tale propriet associata a
una riduzione della entropia termodinamica ma non di quella statistica. Numerosi sono in natura gli esempi di
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E. Schrdinger (1944), nellintuire come energia e organizzazione siano argomenti
intimamente collegati alla problematica propria della bioenergetica e della biocomu