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ALCUNI BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE

Date post: 20-Jan-2017
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ALCUNI BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE Author(s): Franco Piva Source: Aevum, Anno 51, Fasc. 5/6 (SETTEMBRE-DICEMBRE 1977), pp. 516-524 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/25821672 . Accessed: 14/06/2014 21:17 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aevum. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.2.32.110 on Sat, 14 Jun 2014 21:17:45 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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ALCUNI BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIREAuthor(s): Franco PivaSource: Aevum, Anno 51, Fasc. 5/6 (SETTEMBRE-DICEMBRE 1977), pp. 516-524Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/25821672 .

Accessed: 14/06/2014 21:17

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ALCUNI BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE

Nell'Autografoteca della Biblioteca Comunale di Verona c' una cartella intitolata a Voltaire, la quale contiene sette lettere del grande letterato; di esse, solo una risulta

essere stata finora pubblicata: una lettera a Carlo Goldoni, in data 24 settembre

1760, nella quale Voltaire rivolge al commediografo veneziano un entusi stico elogio:

Signor mio Pittore, e Figlio della Natura, vi arno dal tempo che vi leggo, ho veduto la vostr'anima nelle vostre opere. Ho detto, ecco un Uomo onesto, e buono, che ha

purificato la scena Italiana, che inventa coila fantasia, e scrive col Senno. O' che f -

condit , mio Signore, che purit ! E come lo stile mi pare naturale, faceto, ed amabile! Avete riscattato la vostra Patria dalle mani degli Arlecchini [...] Le altre sei let tere, scritte in epoche ed a persone diverse, sono invece inedite; a differenza di quella al Goldoni, esse non hanno alcun valore letterario, riguardando tutt'altro argomento che la commedia o le belle lettere in genere. La loro pubblicazione non ci sembra, tuttavia, inutile perch , mentre completano in qualche misura la gi monumentale

corrispondenza voltairiana, gettano anche qualche ulteriore luce su taluni momenti

ed aspetti, peraltro nel complesso gi noti, della vita del Patriarca di Ferney: sui rap porti che intrattenne col paese di Gex e coi suoi abitanti, e sulla dura e lunga battaglia che condusse, d'accordo ed in comunione d'intenti con Louis-Gaspard Fabry, maire et sub d l gu di Gex, eui diretta la maggior parte della lettere che stiamo per pubblicare, al fine di liberare la regione dalia nefasta azione d lie fermes e, soprat tutto, dalFinsolenza dei loro commis .

Nonostante le nostre ricerche non ci stato possibile appurare per quali vie ed

in quali tempi le lettere in questione sono arrivate nella biblioteca veronese; in effetti,

1 Cir. il testo completo in VOLTAIRE'S Correspondence, TH. BESTERMAN ed., Institut et Mus e Voltaire, Aux D lices, Gen ve 1953-1964, vol. XLIII, p. 160. tuttavia da notare che la copia della Biblioteca ve ronese, anch'essa di mano italiana, presenta, rispetto al testo proposto da Besterman, alcune differenze; la pi vistosa riguarda la data, che del 20 in VOLTAIRE'S Correspondence mentre del 24 nella copia ve ronese, come del resto in tutte le edizioni di Voltaire e nella copia Beaumarchais-Kehl (la MS2 di Bester

man); secondo lo studioso inglese la data del 24 , in realt , ernella della lettera al conte (o m rchese) Fran cesco Albergati Capacelli eui la lettera al Goldoni era stata affidata per il recapito (cfr. lettera al detto del 24 settembre 1760, ibid., p. 173: Degnatevi mio caro signore, di far indirizzare la mia risposta al Pittor della Natura [...] ). Ci sono, poi, alcune piccole varianti nel testo stesso della lettera: Figlio invece di

fig.o; vostr'anima invece di vostra anima; Signore invece di sig.r; che purit invece di O' che purit ; ri scattato invece di riscatato; Arlecchini invece di arlechini; vostr'amicizia invece di vostra amicizia; Se natore invece di sen.r; Torino invece di Turino; giacche invece di giache; essere imortale invece di esser

immortale; un pi grande piacere invece di gran piacere; vaut que invece di vaut mieux que. Il testo vero nese usa spesso la maiuscola invece della minuscola: cos per Uomo, Italiana, Patria, Arlecchini, Senatore, Fran oise, Partisan; e l'accento sugli ausiliari: ho' e ha'. DalPosservazione di Besterman secondo eui la dicitura gentilhomme de la chambre du roi che segue la firma di Voltaire si trova solo nella copia della Biblioteca Nazionale centrale di Firenze su eui egli basa il suo testo (mentre essa si trova anche nella copia della Biblioteca Comunale di Verona, seppure con una grana leggermente diversa, Gentilhomme de la Chambre du Roy ) si puo infine dedurre che le due copie hanno una fonte comune, le differenze essendo da imputare con ogni probabilit alla mano ed all'ortografia dei due copisti.

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BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE 517

a parte la lettera al Goldoni, esse sono dirette a persone che con la citt scaligera non

hanno mai avuto, a nostra conoscenza, alcun rapporto; neppure la loro datazione ri

sulta sempre agevole in quanto mancano in alcune di esse elementi sufficienti per una

loro precisa collocazione temporale. Solo due recano il sigillo rosso di Voltaire; le altre,

pur essendo sicuramente autentiche, son pervenute ai loro destinatari per altre vie, cosa del resto normale in quel tempo. Di esse, infine, quattro sono olografe, scritte di

proprio pugno dallo stesso Voltaire; le altre due, esattamente la quarta e la quinta, sono di mano di Wagni re, dell'uomo cio che per tanti anni fu il suo segretario.

La prima, scritta aux D lices il 6 marzo 1759 ed indirizzata a Louis-Gaspard Fabry, Maire et Subd l gu di Gex, si riferisce con ogni verosimiglianza all'acqui sto di Ferney da parte di Madame Denis, nipote di Voltaire, avvenuto davanti al no

taio Jean-Charles Girod il 9 febbraio del 1759; fu un acquisto alquanto laborioso per la necessaria definizione dei numerosi diritti e doveri inerenti alla propriet ed al ca

stello, di eui si trovano frequenti echi nella Corrispondenza 2. Voltaire, sempre scrupo loso ed attento dei propri interessi, chiede a L. - G. Fabry di inviargli un tat des domaines situez dans la terre et Seigneurie de Fernex qui sont de l'ancien d nombre

ment [. .

.] pour servir en tant que besoin sera 3. La lettera ha un aspetto abbastanza

confidenziale, segno che i rapporti di Voltaire con il maire et subd l gu di Gex erano gi alquanto stretti e cordiali:

Voudriez vous bien monsieur avoir la bont de me faire tenir un tat des domai

nes situez dans la terre et Seigneurie de Fernex, qui sont de l'ancien d nombrement

suivant votre v rification de 1752, le tout sign de votre main pour servir en tant que besoin sera? Je vous aurai une obligation extr me. Le postillon que je vous d p che attendra l'heure de votre commodit , et moi j'attens avec impatience le moment de

vous marquer les sentimens de reconnaissance et d'attachement avec les quels je serai toute ma vie,

Monsieur, votre tr s humble et tr s ob issant serviteur

Voltaire

Aux D lices 6 mars 1759

Nel retro: A Monsieur

Monsieur Fabri Maire

et Subd l gu Gex4.

2 Cfr. lettera a L.-G. Fabry del 1 gennaio 1759: Nous n'avons point le dernier aveu et d nombre

ment; nous ne savons point ce qui rel ve de Monsieur le Comte de la Marche, et ce qui n'en rel ve pas ,

in VOLTAIRE'S Correspondence, cit., XXXV, p. 1; allo stesso del 3 gennaio; alla marchesa di Pompadour del 10 febbraio; a Antoine Beno t de Propiac del 15 febbraio e a L.-G. Fabry del 20 febbraio: Madame

Denis fait les plus sinc res complimens Monsieur Fabri. Le vieil oncle lui en dit autant; il le prie de vou

loir bien leur envoier la copie de l'Ordonnance d'Henry 4 touchant les dixmes, enregistr e au Parlement

de Dijon (ibid., p. 132). 3 II contratto di acquisto, stipulato au ch tau de Fernex , alla presenza di Girod, notaire royal

Gex le 9e F vrier 1759 [...] entre Dame Marie Louise Mignot Denis, fille de Messire Fran ois Mignot

[...] d'une part; et de l'autre entre messire Jacob de Bud e, fils de Guillaume Bud e [.. .] , fa, in effetti, riferimento all' ancien d nombrement ; cfr. il testo dell'Estratto di tale contratto in VOLTAIRE'S Corre

spondence, cit., XXXV, p. 266. 4 Biblioteca Comunale di Verona, Aut grafo teca veronese, busta ll, cartella Voltaire. La lettera por

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518 F. PIVA

La seconda lettera, la pi lunga ed importante delle sei, non ha n data ne desti natario; vi solo un 27 janvier che sembra, oltrettutto, cancellato. Tuttavia, sia

la data sia il destinatario possono essere f cilmente ricostituiti: la lettera , in effetti, diretta a L.-G. Fabry ed stata scritta agli inizi del 1760. Essa chiaramente divisa in due parti, le quali sono, tuttavia, tra di loro in qualche modo collegate; la prima ri

guarda l'annoso e complesso affare dell' affranchissement del paese e del contado di

Gex dalle fermes che, introdotte nel 1746, avevano provocato in pochi anni guasti irreparabili alla regione senza peraltro arrecare, a causa dell'eccessivo numero degli

impiegati, consistenti interessi alle Stesse 5. La vicenda, nelle sue grandi linee, nota

essendo stata messa sufficientemente in luce a A. Vayssi re nel suo lavoro dedicato,

appunto, a Voltaire et le pays de Gex. Nelle trattative, fino allora condone da Charles de Brosses, presidente al parlamento di Borgogna, si inser , agli inizi del 1760, anche Voltaire; alla proposta dei fermiers di retirer tous les commis si le pays voulait

s'engager prendre chaque ann e deux mille minots de sel vingt-quatre francs le minot , rifiutata dal presidente de Brosses a nome del contado di Gex perch ri tenuta troppo esosa 6, Voltaire replico con una sua proposta alternativa che espose det

tagliatamente per la prima volta in una lettera a L.-G. Fabry del 4 gennaio 1760. In sostanza, Voltaire, col suo s lito acutissimo senso degli affari, proponeva di costituire

una societ la quale, in cambio, di una forte somma di denaro, avrebbe dovuto ottenere

dal re e dalle fermes il monopolio del commercio del sale nella regione e nei paesi vicini; il sale sarebbe stato ceduto in una quantit da definir ed al prezzo ordinario dai fermiers alla societ la quale lo avrebbe rivenduto a Gex, a Ginevra e nella re

gione di Vaud, ottenendone un guadagno che l'accorto Voltaire calcolava sulle 30.000

lire annue per lo meno, al netto da spese ed imposte: Ne pourrait-on pas, apr s avoir

fait sentir aux fermiers g n raux combien le pays de Gex leur est charge, leur pro poser d'accepter une somme de trois cent mille livres au nom du pays, avec facult ,

pour tout remboursement, d'acheter le sel au m me prix que Gen ve et les Grisons, et de le vendre l' tranger et au pays de Gex, et surtout Gen ve? Ceux qui fourni

raient les 300 mille livres, au nombre desquels vous seriez pour si petite somme qu'il vous plairait, se chargeraient de l'entretien des chemins. Plus de gardes, pas m me

Versoy. La libert et l'abondance seraient le partage du pays de Gex sous votre ad

ministration; point d'impost sous le nom de rachat des gabelles, nulle g ne, rien que du profit [...] 7.

Come si pu f cilmente costatare dalle righe succitate, in Voltaire l'umanitarismo e la volont di alleviare le pene del povero paese angariato dalle gabelle e dai soprusi degli impiegati del dazio si intrecciano, al s lito, in modo inscindibile con ben medi tati e precisi calcoli di interesse econ mico. Il progetto aveva suscitato non poche per

plessit in L.-G. Fabry; ma Voltaire non si era dato per vinto; nei giorni seguenti egli era, anzi, ritornato alla carica con altre lettere, tra eui quella del 9 gennaio nella qua le annunciava che la compagnie [ tait] pr te se former 8 e quella, appunto, del

ta il sigillo di Voltaire. Facciamo presente che nella trascrizione delle lettere oggetto della presente nota ci siamo attenuti alle norme di TH. BESTERMAN nelVIntroduzione alla Correspondance di Voltaire, pubbli cata nella Biblioth que de la Pl iade (vol. I, Paris 1963, pp. XI-XII); al testo originale sono state, perci , apportate quelle piccole mo din che che rendono Tortografia pi sistem tica e la lettura pi agevole.

5 Cfr. lettera a Louise Florence P tronille de Tardieu d'Esclavelles d'Epinay del 30 dicembre 1760: Il est constant que les fermes du roi ne tirent pas 2600 ll [livres] par an tous frais faits du pays de Gex.

Ils ont quatre-vingt commis qui absorbent tout , in VOLTAIRE'S Correspondence, cit., XLI, p. 62. 6 Cfr. A. VAYSSIERE, Voltaire et le pays de Gex. Lettres et documents in dits, L. Grandier Libraire- d.,

Bourg 1867, p. 16. 7 I bid. y p. 20. Cfr. il testo completo in VOLTAIRE'S Correspondence, cit., XLI, pp. 6-7. 8 Cfr. VOLTAIRE'S Correspondence, cit., XLI, p. 27.

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BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE 519

27, ora alla Biblioteca di Verona, in eui, riprendendo in esame la situazione attuale del mercato del sale, precisava meglio i termini ed i vantaggi della sua proposta, av vertendo di avere anche gli appoggi necessari per condurla in porto favorevolmente.

La seconda parte della letter a si riferisce, invece, all'affronto che Voltaire aveva

subito qualche giorno prima, nella persona di alcuni suoi uomini, da parte degli im

piegati del dazio di Saconnex i quali con pretesti speciosi avevano fermato e seque strato alcuni carri di frumento partiti da Ferney e diretti aux D lices 9. Essa pu essere presa a paradigma delle insolenze che i commis d lie fermes usavano

nei riguardi degli abitanti di Gex e spiegare, per altro verso, le ragioni della lotta che Voltaire e gli altri responsabili della zona stavano conducendo per liberare la provin cia dalla loro pesante tutela 10:

27 janvier [1760] Vous savez mon cher monsieur que la France ne donne que six mille minots de

sel la r publique de Gen ve, et que si on luy en fait passer davantage c'est une con

trevention, que vous serez en droit d'emp cher, quand vous vous serez rendu ma tre

de l'affaire dont il s'agit. Or si 6000 minots sont censez suffire un tat compos de 22000 personnes, il

para t que deux mille cinq cent ou trois mille tout au plus sont ce qui convient au

pays de Gex qui n'a pas 9000 habitans. Il semble donc qu'on doive se r gler sur cette proportion, et que la somme de cent

mille cus est tout ce qu'on doit offrir aux fermiers g n raux, et ces cent mille cus vous les aurez en un quart d'heure.

J'ay l'honneur de vous informer que Mr d'Epinay dont l' pouse a pass tant de

temps Gen ve demande tre nomm par ses confr res pl nipotentiaire pour trait ter avec notre petite malheureuse province; il sera s rement nomm et il viendra

quand vous me direz qu'il faut qu'il vienne, le plust t sera le mieux assur ment.

Voyez donc si vous croyez qu'il y ait en donnant mille cus un avantage assez

considerable, et si d'ailleurs vous trouvez bon que j' crive par le premier courrier madame d'Epinay, et que je presse les conf rences. Nous verrons alors si le sr Sedil lot aura le cr dit de s'opposer vos volontez.

Quant l'insolence de ce Croze de Saconay elle para t bien punissable, et en m me

temps bien absurde.

Il a eu la t m rit de barrer le 26 le nom de Vagnier mon secr taire qui avait en doss la permission de M. l'intendant le 24, et d'y faire substituer celle de Guillaume Corbo mon r gisseur pour cacher s'il le pouvait sa transgression et pour emp cher que

9 Cfr. lettera, del 24 o 25 gennaio 1760, a L.-G. Fabry, ibid., p. 50: Monsieur, suivant la permis sion sign e du subd l gu de Mr l'Intendant du 14 d cembre exhib e aujourd'huy au bureau de Saconex

par mon domestique, porteur de cette lettre, j'ay envoy chercher vingt-quatre coupes de bled Fernex

par mes domestiques et mes quipages; le bled et les quipages ont t saisis par le brigadier qui m'a dit

que je ne lui avais pas donn assez de bled, cette ann e pour sa cuisine [...] ; altrove detto che i carri erano stati sequestrati perch avevano sorpassato il bureau de Saconey senza fermarsi in quanto non

in regola (cfr. lettera a L.-G. Fabry del 22 febbraio 1760, ibid., p. 103). Circa Fincompetenza e l'immo

ralit dei commis cfr. il seguente giudizio di Voltaire, estratto da una lettera a Mme d'Epinay: Quant au nomm Croze, pr pos par int rim au bureau de Saconex fronti re, il ne para t aucunement propre

cet emploi [...]. La plupart des gardes sont des d serteurs ou gens de mauvaise conduite qui font con

tinuellement la contrebande (ibid., p. 62). 1 Per rendere, d'altra parte, pi manifesto il rapporto esistente tra le due parti della lettera cfr.

quanto Voltaire dice a Fabry: On dit publiquement qu'on nous fait cette avanie parce que je me m le

dit on de prendre des mesures pour d livrer la province. Je ne s ais qui a pu r pandre le bruit que nous

devons trainer pour le sel avec les fermes g n rales. On dit que le sr Sedillot a fort encourag les employez faire cette violence Mme Denis et moy (ibid., p. 53).

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520 P. PIVA

le norn de mon Secretaire envoy expr s le 24 par Madame Denis pour remplir toutes les formalitez, ne [. . .]

11 de convinction contre lui. Je joins icy la patente o vous verrez cette insolence imb cille. J'en donne avis mon procureur et lui enjoins de

ne pas omettre ce trait dans mon m moire contre ces mis rables avec ordre de vous

le montrer.

Je me flatte que vous ne soufrirez pas l'excez et les irr gularitez dont ils sont

coupables. Ils ont eu la hardiesse de faire leur procez verbal apr s couple25. Il sera

ais de voir s'ils ont pouss la fraude jusqu' l'antidater18 24. Vous savez monsieur avec

quel attachement je suis pour ma vie

v. t. h. ob. sr V.12.

Il terzo documento contenuto nella succitata cartella senza dubbio il pi curioso

ed in un certo senso anche uno dei pi interessanti, sebbene non sia di troppo agevole e sicura interpretazione. Non una lettera come le altre; non neppure una lettera;

, piuttosto, una dichiarazione sottoscritta da Voltaire ed autenticata, per cosi dire, dal figlio del giardiniere di Ferney, la quale si inserisce con ogni probabilit nella lotta condotta da Voltaire a vantaggio di tanta povera gente contro le angherie non solo

dei commis d lie fermes ma anche contro quelle altre autorit che egli riteneva, a torto o a ragione, ad essi alleate: i signorotti locali del tipo del succitato signor Se

dillot, od i rappresentanti del clero. Questa , per l'appunto, una denuncia contro un

cur il quale, per motivi che nella lettera non possibile cogliere con precisione, ha un giorno bastonato un povero diavolo di pastore. Il biglietto non porta alcun

indirizzo, ma probabile che sia diretto, come le lettere precedenti, a L.-G. Fabry; a meno che esso non sia indirizzato a Joseph-Marie Balleidier, procuratore a Gex, eui

Voltaire tante volte si rivolger per curare i propri interessi legali, o a J r me-Argouge

de Fleury, lieutenant civil della stessa cittadina:

Le nomm Aim Jaquemet m'a d clar en pr sence de Guendet que le cur

Anecan avait donn des coups de b ton au sortir de la messe, au nomm Jean Mon

guet p tre de Collex, natif de Collex 13. Il l'a dit en pr sence de Guendet ce 26 janvier 1762 au ch tau de Ferney. Charles Bandet d'Ornex peut donner des claircissemens sur le pr achet par

Monville.

Sulla parte destra del foglio, di altra mano, c' la seguente attestazione:

Je jure devant Dieu et les hommes que l' criture ci-contre est r ellement celle de Mr. Arouet Fran ois Marie de Voltaire

Le sceau ci dessous est son vrai sceau

Dailledouze fils du jardinier de Voltaire 14.

11 A questo punto della lettera c' una macchia d'inchiostro che impedisce di leggere con precisione quello che c' scritto; al di sotto della macchia c' un se; al di sopra un servir; sembra di poter capire che la

parola coperta dalia macchia sia puisse, per eui si dovrebbe leggere puisse servir. Sui bordo sinistro della lettera, in linea con la macchia, c' una annotazione di Voltaire: pardon du pate .

12 Biblioteca Comunale di Verona, fondo e cartella cit. Il sr Sedillot un impiegato del dazio, contrario al progetto di Voltaire. le 25 e le 24 sono stati aggiunti in un secondo momento. Guillau

me Corbo da identificare con Guillaume Corboz, domestico di Voltaire, incaricato dei magazzini del gra no a Ferney; cfr. VOLTAIRE'S Correspondence, cit., XXXVII, p. 186 e ibid., GUI, col 661.

13 Sui bordo sinistro del foglio c' un'aggiunta: vis vis le cabaret , la quale consente, forse, di intuir le ragioni dei coups de b ton .

14 Biblioteca Comunale di Verona, fondo e cartella cit. Del sigillo di eui si parla non c' , in realt ,

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BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE 521

Il documento successivo costituito da un breve biglietto col quale Voltaire in carica Joseph-Marie Balleidier, suo procuratore a Gex, di concludere al phi presto una questione pendente con un certo signor Vuaillet; si trattava di recuperare una som

ma di mille scudi che Voltaire aveva precedentemente prestati a quest'uomo il quale,

per motivi non f cilmente accertabili, si rifiutava di restituir . Come noto, Voltaire

si spesso trasformato in banchiere dei suoi compaesani; in ci , egli era senza dubbio

mosso dalia sua innata generosit e dalia volont di contribuir in tal modo alio svi

luppo sociale e materiale della regione; era, pero, anche un banchiere estremamente

attento ai propri interessi; guai a chi osasse non rispettare le promesse e gli impegni presi. Ne un esempio, appunto, la lettera seguente:

A Ferney 15 8bre 1762

Monsieur de Voltaire prie Monsieur Ballaidier de finir avec le sr Vuaillet incessam ment et de s'adresser M.r le Lieutenant g n ral, en eas que le s.r Vuaillet ne veuille

pas finir son compte. Je recommande cette affaire M.r Ballaidier avec le plus grand empressement

Voltaire

A tergo: A Monsieur Monsieur Ballaidier, Procureur

Gex 15.

La quinta lettera , come indica una postilla a tergo della stessa, una lettre de

recommandation indirizzata da Voltaire e da Mme Denis in data 31 gennaio 1773, a Monsieur Duval Lieutenant g n ral au bailla ge de Gex a favore degli abitanti di Ferney; la ragione precisa della raccomandazione non f cilmente accertabile; essa comunque, da ricercare, con ogni probabilit , nella lotta per la liberazione del

paese dai dazieri e dai gabeUieri. Fallita la proposta di Voltaire del 1760 per il rifiuto dei fermiers di accettare le condizioni che essa comportava 16, la lotta era ripresa con pi vigore all'avvento di Turgot al ministero d lie Finanze. Usando con abilit ed accortezza del cr dito di eui godeva in quel momento e dell'appoggio che Turgot dava, pi o meno apertamente, alla causa dei philosophes , Voltaire riusci, alla fine, ad ottenere le lettere patenti del 20 gennaio 1776 le quali, in cambio del pagamen to di una somma annua di 30.000 fire, dichiaravano il paese di Gex tranger vis- -vis

des fermes g n rales, et, en cette qualit , exempt des droits de sortie et d'entr e

l'ext rieur du royaume , restituendogli cos le antiche libert 17:

Monsieur, L'affaire des habitans de Ferney tant de la plus grande importance pour la su

alcuna traccia; probabilmente si trovava in una parte del foglio che stata strappata e che andata di

spersa. In tutta la Corrispondenza di Voltaire raccolta da Besterman esiste solo un altro documento del

genere; cfr. VOLTAIRE'S Correspondence, cit., XCVIII, p. 221. D aille douze scritto da mano diversa da quella che ha scritto la di chi ar azi one.

15 Biblioteca Comunale di Verona, fondo e cartella cit. La lettera reca il sigillo rosso di Voltaire. A

tergo c' un'annotazione, forse di Balleidier: D sir (?) de Voltaire du 13 8^re 1762 . Che la minaccia di Voltaire non sia solo formale lo dimostrano le lettere seguenti, in particolare quella del 7 gennaio 1763, allo stesso: Je le [Vuaillet] ferai assigner [...]; il n'en a pas bien us avec moi; et je ne veux pas qu'on me manque (ibid., LI, p. 25).

16 La responsabilit di tale rifiuto da addebitare soprattutto a Monsieur de Faventine; cfr. lettera a L.-G. Fabry del 1 novembre 1761: [...] le terrible Mr de Faventine s'oppose furieusement la libert de n tre pauvre pays; c'est un homme contre lequel on aura bien de la peine se d fendre (ibid., XLVII,

p. 154). 17 Cfr. A. VAYSSI RE, Voltaire et le pays de Gex..., cit., p. 18.

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522 P. PIVA

rete des chemins roiaux et pour celle des sujets de sa Majest , nous prenons la libert de vous la recommander avec la plus grande instance. Nous pr sumons que les d -

positions des t moins sont favorables aux sujets du Roy, et que celles des assassins

qui osent vouloir tre t moins et partie, ne peuvent tre recevables.

Au reste, Monsieur, nous nous reportons enti rement v tre justice; et nous

saisissons cette occasion de vous renouveller les sentimens respectueux avec les

quels nous avons l'honneur d' tre,

Monsieur, 31 Janv. 1773

Ferney

A tergo: A mr Duval Lieuten.* gn.r du

baili age de Gex 18.

votre tr s humble et tr s ob issant serviteur et servante

Voltaire Denis

L'ultima lettera non porta n data n destinatario; essa non contiene neppure alcun elemento che permetta di localizzarla, sia pure con qualche approssimazione. La formula finale ( banissons pour jamais les c r monies. Elles ne conviennent pas

l'amiti ) moho simile alla formula conclusiva della lettera a L.-G. Fabry del 15 novembre 1758 ( supprimons les complimens, le coeur n'en veut point 19), per eui si potrebbe pensare che si rivolga allo stesso personaggio. Essa potrebbe, tuttavia, an che riferirsi al gi citato affare dei carri di frumento sequestrati a Saconnex; nella let tera del 20 febbraio 1760 a L.-G. Fabry, Voltaire afferma infatti: A l' gard de l'af faire tr s d sagr able de mes bleds, Messieurs les fermiers g n raux m'ont mand

qu'ils ont cass le directeur et le contr leur dont je me plaignais 20. vero che in

questa lettera non compare nessuno dei nomi incontrati nella lettera sopra citata;

tuttavia, gli histrions di eui si parla in questo luogo potrebbero ben essere i com

mis del dazio di Saconnex i quali come tali, in effetti, a dire di Voltaire, si er ano

comportati; certe allusioni contenute nella lettera rendono per questa interpretazio ne poco plausibile. Cio che sembra, invece, di poter affermare con una certa sicurezza

che il destinatario della lettera dovrebbe essere L.-G. Fabry; P appellation ini ziale non sembra permettere dubbi 21:

Voicy mon cher monsieur l'arrest du Conseil que vous recevrez sans doute de

M. l'intendant, et que probablement est en route. Je vous assure que j'ay plus de cu

riosit de voir les d positions dont il est question, que vous n'en avez de voir cet ar

rest, et que vous me ferez un sensible plaisir de me faire conna tre qui sont les vassaux

dont je dois me d fier.

18 Biblioteca Comunale di Verona, fondo e cartella cit. La lettera firmata, rispettivamente, da Vol taire e da Mme Denis. A tergo, di altra mano, c' la seguente annotazione:

1733 [sic] 31 jav. Lettre de recommandation de M. de Voltaire et de Madame Denis . 19 Cfr. A. VAYSSI RE, Voltaire et le pays de Gex . . ., cit., p. 20. 20 Ibid., p. 25. 21 A rigore di l gica, non sappiamo neppure se questa lettera sia veramente in dita; tuttavia, tro van

dosi in un fascicolo di lettere d lie quali, a parte la copia della lettera al Coldoni, nessuna ha ancora vi sto la luce, non ci sembra azzardato concludere che neppure essa sia mai stata pubblicata. con queste riserve che la inseriamo in questa nota.

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Page 9: ALCUNI BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE

BIGLIETTI INEDITI DI VOLTAIRE 523

Le paysan est ingrat par tout pays; mais je croyais qu'il n' tait faux t moin qu'en Normandie.

Je s ais que des pr tres leur font dire ce qu'ils veulent. Vous avez donc fini l'af faire des histrions. Vous songez tout, vous tes un homme unique.

Banissons pour jamais les c r monies. Elles ne conviennent pas l'amiti

V22.

Nello stesso fondo c' anche una cartella intitolata a Wagni re, il gi citato se

gretario di Voltaire; essa contiene due documenti; il primo una corta lettera dello stesso Wagni re a Gabriel Cramer, in data 6 luglio 1760, con la quale il segretario di

Voltaire ringrazia l'editore ginevrino per un favore o per un complimento che ne aveva

ricevuto. Poich anch'essa in dita ed entra essa pure, in qualche misura, nel mondo

di Voltaire, crediamo di non fare cosa del tutto inutile trascrivendola in questa nota:

Monsieur,

Je suis honteux et confus de vos politesses que je ne m rite pas; je ne peux vous en t moigner ma reconnaissance que par mon respect; et je ne serai jamais assez heu

reux pour vous prouver tous les sentiments avec lesquels je serai toute ma vie,

Monsieur, v tre tr s humble et tr s ob issant serviteur Wagni re J.

6 juillet 1760 A tergo: A Monsieur

Monsieur Gabriel Crammer

Gen ve 23e

Il secondo documento costituito da un piccolo biglietto, della stessa mano di

Wagni re, che non reca n data n destinatario. Esso non ha neppure l'aspetto di una

lettera; di dimensioni ridottissime, sembra tutt'al pi un appunto buttato gi in fret ta in vista della redazione di una lettera. Il suo contenuto permette, tuttavia, di iden

tificare l'autore in Voltaire ed il destinatario nello stesso Cramer eui era diretta la let

tera precedente:

Ballaidier que j'ai consult pr tend qu'on ne peut finir avec ce maudit Monpitan que par un accomodement. Je me tra nerai incessamment Tourney en robe de cham

bre, et je verrai ce qu'on peut faire pour le service de Caro.

Il est arriv une funeste avanture au fr re de Vernes, ce Vernes y est sujet 24.

La prima parte del biglietto si riferisce sicuramente ad un fastidioso affare che

occup e preoccup Voltaire alla fine del 1767. Qualche anno prima egli aveva conces so ai signori Desplaces et Guillot, pour recompense di certi lavori eseguiti nel ca

stello di Ferney, lo sfruttamento, pendant [s]a vie , di una cava di pietra situata nei

pressi del castello stesso. Costoro l'avevano ceduta subito dopo ad un certo Monpitan di

Pregny 25. Alcuni anni pi tardi, alla fine del 1767 appunto, Gabriel Cramer e Louise

22 Biblioteca Comunale di Verona, fondo e cartella cit. 23 Ibid., Autografoteca veronese, busta ll, cartella Wagni re. 24 Ibid. 25 Cfr. F. VEZINET, Voltaire et son homme d'affaires Ferney, Revue d'Histoire litt raire de la Fran

ce , janvier-mars 1910, p. 89.

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524 F. PIVA

Suzanne Gallatin, proprietari di terre confinanti con quelle di Voltaire, si erano lamen -

tati perch il citato Monpitan aveva rovinato con i suoi carri la strada; Voltaire? a quanto pare, aveva concesso all'amico la facolt di agir legalmente contro il conees

sionario della cava. Balleidier, il procuratore di Gex eui il Cramer si era rivolto, aveva

inviato a Monpitan, in nome di Voltaire proprietario del terreno sui quale la cava in

questione si trovava, Fingiunzione non solo di riparare i danni arrecati alla strada

ma anche di sospendere lo sfruttamento della cava. Monpitan, sentendosi ingiusta mente colpito nei suoi legittimi interessi, aveva reagito citando a sua volta in giudizio Voltaire. Intanto la voce si era sparsa e giudizi assai poco benevoli erano stati emessi

nei confronti di Voltaire, in nome del quale, come si detto, Fingiunzione di Ballei dier era stata formulata; di essi si coglie l'eco amara in alcune lettere scritte in quei

giorni: Tout Gex me jette des pierres pour avoir voulu d pouiller de son bien un bour

geois de Pregni [...]. Le procureur de Monpitan me poursuit comme un tyran de

ch tau 26; Vous me rendez la fable de mes vassaux 27. Voltaire si sente invischiato

in un' affaire bien triste e tr s d sagr able 28. Di fronte ai rischio di dover su bir un processo che sicuro di perder

29 e che lo coprirebbe di ridicolo 30, Voltaire

reagisce con vivacit e quasi con affanno: invita Cramer a casa sua per cercare di tro

vare una linea d'azione comune; chiede l'appoggio di L.-S. Gallatin; impreca contro

J.-M. Balleidier, suo procuratore, sui quale ricade, a suo awiso, Tintera responsabilit di quel brutto imbroglio, ma nello stesso tempo lo prega di indicargli un modo per evitare une condamnation qui [l]e rendrait odieux et m prisable tous [s]es vassaux 31; e siccome Balleidier gli risponde che, tutto sommato, a questo punto, la cosa migliore di cercare un accomodamento con Monpitan, Voltaire si dice disposto, nei biglietto della Biblioteca di Verona il quale percio deve essere stato scritto il 18 o il 19 dicembre del 1767, a trascinarsi incessamment Tourney en robe de cham bre , nonostante le sue non buone condizioni di salute, per cercare di concludere con

quel maudit di Monpitan una faccenda tanto d sagr able per se quanto fa stidiosa per l'amico 32.

Nulla, invece, possibile dire a proposito della seconda parte del biglietto: l'allu sione di Voltaire infatti troppo scarna e gen rica perch si possa tentare di definir

con qualche precisione cosa sia successo al fratello del pastore ginevrino Jacob Vernes

e in che cosa esattamente consista la funeste avanture che gli capitata.

FRANCO PIVA

26 Cfr. lettera a G. Cramer del 19 dicembre 1767, in VOLTAIRE'S Correspondence, cit., LXVII, p. 242. 27 Cfr. lettera a J.-M. Balleidier del 21 dicembre 1767, ibid., p. 243. 28 Cfr. lettera a G. Cramer del 17 dicembre 1767, ibid., p. 233. 29 C'est un procez que je ne puis soutenir. On me fait plaider contre ma propre signature, cela est

fort triste. Je ne puis ter Monpitan ce qui lui appartient [...] , lettera a L.-S. Gallatin del 17 dicembre 1767, ibid., p. 233; Il [Monpitan] jouit d'un droit incontestable , lettera a G. Cramer del 17 dicembre 1767, ibid.

30 Ce qu'il y a de pis c'est qu'il faut que je d savoue l'assignation donn e en mon nom [...] , lettera a L.-S. Gallatin del 17 dicembre 1767, ibid.

31 Cfr. lettera a G. Cramer del 25 dicembre 1767, ibid., p. 261. 32 In realt , la disputa non si concluse cos presto come sperava Voltaire; essa si complico anzi mag

giormente con l'intervento di altre persone e si trascin per parecchi anni; cfr. F. VEZINET, Voltaire et son homme d'affaires Ferney, cit., p. 89-92.

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