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Alimentazione

Date post: 02-Jun-2015
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Materiale prodotto al termine del progetto Nautilus. IPC EUROPA, AS 2007-2008, prof.sa IRIS GRANDONE
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1 Anno scolastico Anno scolastico 2007/08 2007/08
Transcript
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Anno scolastico Anno scolastico 2007/082007/08

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HANNO PARTECIPATO AL LAVORO HANNO PARTECIPATO AL LAVORO DI RICERCA E STESURA DEL SE-DI RICERCA E STESURA DEL SE-GUENTE OPUSCOLO GUENTE OPUSCOLO IL GRUPPO IL GRUPPO PEER EDUCATOR PEER EDUCATOR DEL-DEL-LA 2LA 2A A A COSTITUITO DA A COSTITUITO DA :a:a ANNA OTTAIANO ANNA OTTAIANO --DDEE RROOSA ANGE-SA ANGE-LALA––ZZIINCO ILENIA NCO ILENIA -- IMPROTA SI-IMPROTA SI-MONAMONA--GAMMELLA ROSA GAMMELLA ROSA

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SOMMARIO 1. Presentazione 2. Risultati dei sondaggi 3. Buona e cattiva alimentazione 4. Quante volte alla settimana? 5. Suggerimenti 6. Anoressia e bulimia 7. Apparato digerente 8. Respirazione cellulare 9. Ringraziamenti

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Peer EDucator ,Educatore tra Pari;con questo termine ci si rife-risce ad un gruppo di allievi delle seconde ,terze e quarte clas-si dell’Istituto IPCEUROPA di Pomigliano,che opera per il Pro-getto Nautilus Salute, coordinato dalla prof.ssa Iris Grandone e dal Dott.re Giuseppe Esposito in qualità di Responsabile SerT del suddetto .In questo opuscolo,i rappresentanti “peer educa-tor”della classe 2a A , hanno trattato il tema sull’alimentazione ,riportando inoltre gli esiti di una piccola sta-tistica relativa alle abitudini alimentari dei giovani di età com-presa tra i 14 e 20 anni ,effettuata su di un campione formato dal 30% degli allievi che frequentano la sede centrale dell’Istituto e la rispettiva succursale di via Fiuggi . L’obiettivo è quello di esa-minare la situazione attuale per poter prevenire le conseguenze di cattive abitudini e suggerirne possibili rimedi. Nella speranza che anche i genitori prendano coscienza dei pericoli cui vanno incontro i propri figli,il gruppo ha realizzato questa prima pubbli-cazione come introduzione ad una mini collana sulla Salute, che attualmente consta di tre volumetti e che vedrà i suoi sviluppi negli anni a venire

.Qualche breve notizia sul progettoQualche breve notizia sul progetto NautilusNautilus--SaluteSalute

Il Nautilus è un progetto di prevenzione alle dipendenze patolo-giche , avviato 6 anni fa in collaborazione con il SerT di Pomi-gliano. Attualmente tale progetto gode anche del contributo par-tecipativo del Comune, della ASL e degli Istituti Superiori del Territorio di Pomigliano con i quali è stato rispettivamente firma-to un Protocollo d’Intesa . Quest’anno ,per la prima volta , il di-scorso sulle dipendenze è stato arricchito con approfondimenti sull’educazione alimentare e l’educazione alla sessualità. Hanno partecipato al progetto :28 allievi delle classi 2e,24 allievi delle 3e classi e 5 allievi delle 5e classi

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Il totale degli allievi che frequentano la sede centrale e quella succursale di via Fiuggi , è di 687 unità

L’indagine è stata svolta in verticale su un campione di 206 allievi, corrispondente al 30% del totale di cui sopra. Nella tabella in alto sono riportati i dati relativi al nume-ro degli allievi di sesso maschile e femminile per età e classi frequentate e relativo 30% monitorato

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L’istogramma in alto rappresenta i dati percentuali preceden-temente tabulati.

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Gli stessi dati, per maggior chiarezza, sono stati rappresen-tati anche mediante grafico a barre. Da essi emerge in modo evidente che: nelle prime 3 classi il numero dei maschi è quasi uguale a quello delle femmine, nelle 4e classi il numero dei maschi subisce una notevole flessione e infine nelle 5e classi il numero maschi/femmine si pareggia quasi per una flessione di quello delle femmine

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1. SON O T ER R OR IZ Z A T O D A LL'ESSER E SOV R A PPESO

64%19%

11% 6%0%

0%MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

2. EVITO DI MANGIARE QUANDO SONO AFFAMATO

69%6%

19%6%

0%

0%MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

3. QUANDO SENTO CHE DURANTE IL PASTO POTREI NON RIUSCIRE A FERMARMI, CONTINUO A MANGIARE FINO AD

ABBUFFARMI

28%

32%6%

4%

19%11%

MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

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4. CONOSCO SEMPRE IL CONTENUTO CALORICO DI QUELLO CHE MANGIO

62%11%

15%

4%

4%

4%MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

5. EVITO SOPRATTUTTO CIBI AD ALTO CONTENUTO DI CARBOIDRATI (AD ESEMPIO PANE, PATATE, RISO, ECC.)

51%

13%

17%

4%13% 2%

MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

6. MI SENTO ESTREMAMENTE IN COLPA DOPO AVER MANGIATO

62%9%

3%

5%

18% 3% MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

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7 . S ONO OS S ES S IONATO DAL DES I DERI O DI ES S ERE M AGRO

55%19%

13%

2%

2%

9% MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

9 . M AN GIO C IB I D IETETIC I

59%9%

11%

9%6% 6% MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

8. QUANDO FACCIO ESERCIZIO FISICO PENSO A QUANTE CALORIE STO CONSUMANDO

47%

15%2%15%

8%13%

MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

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10 . R IESC O A C ON T R OLLA R M I PER C IO' C HE R IGU A R D A IL C IB O

51%

21%

11%

2%

2%13% MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

11. CERCO DI STARE A DIETA

55%21%

11%

2%

5%

6% MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

12. DOPO AVER MANGIATO SENTO L'IMPULSO DI VOMITARE

84%

2%

6%

2%

2%

4% MAI

RARAMENTE

TALVOLTA

SPESSO

MOLTO SPESSO

SEMPRE

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P er mantenere uno stato di salute psico-fisico ottimale e per prevenire pericolose malattie, bisognerebbe seguire una corretta alimentazione che fosse:

BILANCIATA: in giusto rapporto con il fabbisogno giornaliero ; EQUILIBRATA: rapportata, cioè, alla vera spesa energetica dell’individuo MODERATA: priva di eccessi; ADEGUATA: in diretto rapporto con le diverse condizioni fisiche dell’individuo; VARIEGATA: costituita da tutte le varie tipologie di alimenti, se-guendo preferibilmente la loro stagionalità.

MANGIARE SANO E’ VIVERE MEGLIO!

Limitare al minimo indispensabile condi menti e dolci

Verdura e frutta non devono mai mancare

Alternare e moderare il consumo di secondi piatti quali carni, pesci, uova, salumi, formaggi.

Pasta e pane devono essere assunti ogni giorno

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M angiare sano per mantenersi sempre in forma. Questo è ciò che pensa la maggior parte delle persone. Ma man-giare sano significa soprattutto mantenere una buona

salute. Mangiare in modo salutare ci consente di tenere alla larga la maggior parte delle malattie che compromettono e minacciano la nostra salute. Le malattie legate al non alimentarsi in modo sano sono molteplici, le più diffuse sono: MALATTIE CIRCOLATORIE: (ipertensione, ictus); MALATTIE CARDIACHE: (insufficienza cardiaca, infato); DIABETE; DISLIPIDEMIE: (eccesso di colesterolo e trigliceridi nel sangue).

MC DONALD'S: AFFAMA IL TERZO MONDO MENTRE AV-VELENA IL PRIMO

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CARNI 3-4 volte alla settimana

INSACCATI 1-2 volte alla settimana

PESCI 3 volte alla settimana

UOVA n.2 alla settimana

LATTE E YOGURT ogni giorno

FORMAGGI 2-3 volte alla settimana

VERDURA E FRUTTA tutti i giorni

PANE, PASTA ECC. tutti i giorni

PIATTO UNICO (es. pasta e fagioli) 1-2 volte alla settimana

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♦ Controllare il peso corporeo. ♦ Ridurre l'assunzione giornaliera di lipidi

animali (burro, formaggi grassi, carni gras-se...) in quanto ricchi di "pericolosi" acidi grassi saturi e di colesterolo, e privilegia-re i grassi vegetali (olio d'oliva, di semi...) ad elevato contenuto di acidi grassi insatu-ri ,che contribuiscono a diminuire il cole-sterolo del sangue.

♦ Limitare l'assunzione di zuccheri semplici

(dolci, zucchero, bevande zuccherate) fa-cilmente assimilabili dall'organismo, a fa-vore dei carboidrati complessi (pane, pa-sta, patate, legumi).

♦ Aumentare l'assunzione di fibra alimentare

consumando giornalmente frutta fresca, legumi e cereali integrali. Le fibre sono in grado di regolare le funzioni intestinali e di dare senso di sazietà.

♦ Ridurre l'assunzione giornaliera di sale da

cucina (NaCl) . Aggiugere poco sale nella preparazione dei cibi utilizzando per insa-porire :spezie ed aromi. Limitare il consu-mo di alimenti conservati in scatola (tonno, carne, legumi..) in quanto ricchi di sale.

♦ Consumare gli alcoolici con moderazione:

l'alcool fornisce MOLTE calorie.

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:Bere molta acqua

. Bere soprattutto al mattino poiché si stimola l’attività dei reni ed si favorisce la diuresi. Il fabbisogno giornaliero è stimato in due litri di

acqua al giorno anche sottoforma di tisane e tè non zuccherati. Si consiglia di consumare tisane al gusto di frutti rossi, mirtillo, ananas, betulla, tarassaco, ortica, che hanno un’azione benefica sulle alterazioni che sono alla base della patologia cellulitica. Un suggerimento può essere quello di mettere la bottiglia d’acqua sulla scrivania in modo da ricordarci di finirla prima di andare a casa. Il sodio trattiene i liquidi che bloccano la circolazione occu-pando gli interstizi tra le cellule. E’ quindi opportuno: 1. evitare di portare la saliera in tavola; 2. utilizzare acque a ridotto contenuto in sodio; 3. consumare pane toscano (senza sale); 4. evitare tutti quei cibi ad alto contenuto in sodio:

salumi, patatine , salatini, noccioline, formaggi prodotti in scatola, prodotti conservati piatti pronti del commercio. .

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: Scegliere i cibi giusti . Quindi prediligere preparazioni culinarie semplici e facilmente digeribili e cibi che non costringono l’apparato digerente a grossi sforzi, quindi via libe-ra a yogurt cereali, pesce, carni prive di grassi vi-sibili, ortaggi, frutta e legumi. No assoluto a cibi ricchi di grassi

Frutta e verdura in quantità Questi due gruppi di alimenti sono ricchi in fibra, acqua e potassio che contrasta l’azione del so-dio.

Stimolano la diuresi e disintossicano. Contengono inoltre sostanze antiossidanti e, alcuni frutti co-me quelli rossi, sono ricchi di sostanze che rafforzano la pa-rete capillare e rendono la circolazione più efficiente.

No all’alcool e agli alcolici

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Movimento sempre!

Aumentare la propria attività fisica contribuisce in vari modi a mantenere una situazione di benessere. L’attività fisica ci aiuta a combattere le calorie in eccesso, non solo ma uno studio da poco pubbli-cato su Archives of Interinal medicine ha dimo-strato che chi pratica attività fisica regolare a li-vello moderato, per esempio camminando 30 mi-nuti al giorno, può aspettarsi di vivere 15 mesi in più rispetto a chi conduce vita sedentaria. Che tipo di attività? Aerobica tipo camminare di buon passo, andare in bicicletta Quante volte? Almeno 3 volte alla settimana (meglio se 4 o 5) Per quanto tempo:? Circa 30 minuti Mantenere il peso forma Se si è in una condizione di soprappeso si consiglia di intra-prendere una dieta dimagrante per raggiungere il peso ideale

Dormire almeno 8 ore per notte Le condizioni di stress come dormire poche ore a notte sono terreno fertile per l’insorgenza della cellulite.

9: Stop al fumo Il fumo produce radicali liberi! Si pensi che una sigaretta ne produce 12 miliardi. Radicali liberi Cosa sono: sono prodotti di scarto delle cellule Cosa causano: invecchiamento precoce delle cellule

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Radicali liberi Cosa sono:? Sono prodotti di scarto delle cellule Cosa causano:? Invecchiamento precoce delle cellule malattie degenerative Da cosa sono favoriti? Da diete ricche di proteine dal fumo da alcune disfunzioni

da alcuni farmaci La cellulite

Che cos’è? La cellulite è grasso degenerato, cioè trasformato in grasso fibroso a causa di disturbi del microcircolo sanguigno. Le cellule del grasso sottocutaneo detti adipociti si gonfiano e non comunicano più con il tessuto connettivo, che indurito si tende e forma la pelle a buccia d’arancia.

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Si verifica principalmente negli adolescenti,con una difficoltà a rico-noscersi nel proprio corpo. Il corpo cambia, avviene qualcosa che non si può controllare, non si è più in relazione con se stessi e con gli altri. Il tentativo di tenere sotto controllo questo cambiamento può prendere la forma del controllo dell’alimentazione che viene ridotta al limite della sopravvivenza. Il cibo viene assunto in maniera saltua-ria, preferibilmente in solitudine, dando la preferenza ad alimenti a basso contenuto calorico. Più la fame cresce più cresce l’importanza di dominarla. La ragazza che riesce a tenere sotto con-trollo la propria relazione con il cibo in maniera così estrema, spesso è molto brillante in altri campi..

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Questa iperattività l’aiuta il più delle volte a nascondere a se stessa e agli altri la diminuzione del peso e la soffe-renza del corpo. Pur continuando a dimagrire, la ragazza afferma di essere troppo grassa. I modelli che la so-cietà offre alle donne difficilmente migliorano l’immagine che la ragazza ha di sé.. Raramente è possibile considerare l’eventualità di un corpo che sia e-

spressione dell’anima e che consenta ai nostri desideri di vivere la realtà fisica.. L’anoressia è una difesa ben strutturata nei confronti di un dolore che non trova parole per esprimersi.. Come tutte le difese viene costruita per soffrire di meno e, come la maggior parte delle difese, ciò di cui ci pri-va è maggiore di ciò da cui ci protegge. Spesso le ragazze che soffrono di anoressia sono state correttamente ac-cudite dal punto di vista pratico ma non hanno avuto lo spazio dove manifestare il loro dolore e il loro disagio che sono cresciuti fino a trasformarsi in un com-portamento autolesivo. Non dimen- tichiamo che è possibile guarire.!

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Le donne che soffrono di bulimia, a differenza di quelle che soffrono di anoressia, non conoscono il controllo ma la sconfitta. L’introduzione e del cibo, anche in questo caso non è in relazione al fabbisogno calorico dell’organismo — ma è legata a uno squilibrio della relazione con il mondo esterno e con se stesse. Se però nell’anoressia l’emozione dominante, anche se a carissimo prezzo, è quella della vittoria, nella bulimia si cede senza potersi difendere a saziare una fame che non è del corpo ma dell’anima, e quando la sensazione di pienezza giunge si è invasi da sensi di colpa devastanti che conducono al vomito indotto che lascia frastornate e doloranti. La caratteristica principale della bulimia nervosa è un circolo autoperpetuante di preoccupazione per il peso e le forme corporee -> dieta ferrea -> abbuffate -> vomito autoindotto.la tensione del dover segui-re in modo ferreo la dieta, col passare del tempo determinano però emo-zioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che a loro volta possono innescare nuove abbuffate.

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La diretta conseguenza dell'intensa preoccupazione per le forme e il peso in soggetti che basano l'autova-lutazione personale sulla magrezza è cercare di dimagrire seguendo una dieta caratterizzata da regole molto rigide. La dieta ferrea è la prin-cipale responsabile della comparsa delle abbuffate.Seguire una dieta rigida in modo perfezionistico porta prima o poi inevitabilmente a com-piere piccole trasgressioni che ven-gono vissute da chi soffre di proble-mi dell'alimentazione come una irri-

mediabile perdita di controllo..

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Gli eterotrofi come noi ,traggono energia dal nutrimento ricava-to da tessuti o derivati di altri organismi. Con il cibo si assumono proteine, carboidrati e grassi. In bocca avviene la frantumazio-ne e l’alimento viene assalito dagli enzimi. Durante le successi-ve tappe della digestione le macromole rappresentate da :catene polipeptidiche, polisaccaridi e trigliceridi ,subiscono un processo di depolimerizzazione che consiste nella rispettiva scomposizione in molecole più semplici quali: amminoacidi, mo-nosaccaridi,glicerina e acidi grassi. Mediante l’assorbimento che avviene nell’intestino tenue a livello dei villi intestinali ,gli aminoacidi e i monosaccaridi entrano nel circolo sanguigno mentre gli acidi grassi e la glicerina nel sistema linfatico. Me-diante il sangue detti nutrienti giungono alle cellule do-ve .vengono riciclati o trasformati in prodotti di rifiuto.

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LA BOCCA Le due labbra, che proteggono l'apertura della bocca, han-no al loro interno i muscoli che aiutano a trattenere il cibo , ad emettere i suoni e a parlare. Dietro alle labbra si trovano i denti, la cui funzione e' masticare il cibo.Nella bocca, il cibo triturato e insalivato,subisce un primo processo di digestione dei polisaccaridi, ad opera di un enzima amilasico idrolitico, la pti-alina.

L'ESOFAGO L'esofago e' un tubo lungo circa 25 cm situato dietro la trachea, che collega la faringe allo stomaco. La parete dell'esofago e' composta da diversi strati, di cui i due più esterni sono muscola-ri.

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Quando si deglutisce, i muscoli della parete dell'esofago si con-traggono, spingendo il cibo nello stomaco in un processo chia-mato peristalsi. Di solito l'esofago e' appiattito, ma si allarga per far passare il cibo.

L’ADDOME L'addome e' separato dal torace da un muscolo largo e sottile, il diaframma. La parte superiore dell'addome contiene alcuni de-gli organi più grandi: lo stomaco, il fegato, la milza, il pancreas e i reni. Nel linguaggio comune l'addome e' spesso detto "pancia". L'addome inferiore si trova tra l'ombelico e le anche. In gran parte e' occupato dall'intestino: un lungo tubo arrotolato nel quale viene digerito il cibo e si producono i materiali di rifiuto (feci). Contiene anche la vescica che conserva ed espelle il liqui-do di rifiuto, l'urina.

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LO STOMACO Lo stomaco ha la forma di un sacco allungato ed e' l'organo più ampio dell'apparato digerente. Grazie alla muscolatura localiz-zata delle pareti, lo stomaco rimescola ed impasta il cibo con gli acidi e gli enzimi che produce, fino a formare il chimo, un liquido cremoso, che, attraverso una valvola: il piloro, raggiunge la pri-ma parte dell'intestino tenue, il duodeno. Nello stomaco, comin-cia una prima digestione delle proteine, ad opera di un enzima proteolitico detto pepsina.

IL FEGATO Il fegato, situato nell'addome superiore al di sotto del diafram-ma, e' l'organo più grande del corpo e svolge molte funzioni es-senziali. Vi si distinguono due parti, una più grande dell'altra: il lobo destro e il lobo sinistro. Ogni lobo, a sua volta, si divide in lobuli. Nel tempo di due minuti, tutto il sangue circolante scorre attraverso il fegato e vi subisce reazioni chimiche che ne varia-no la composizione. Il fegato e' di color rosso scuro per la gran quantità di sangue che contiene. Il fegato produce un liquido

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Verdastro, la bile, che viene mandato nell'intestino tenue per mezzo del condotto biliare della colecisti, un piccolo sacchetto a forma di pera posto sotto al fegato

L’INTESTINO L'intestino e' lungo circa 8 metri ed e' diviso in due parti: l'inte-stino tenue, un lungo tubo avvolto su se stesso che rappresenta la più grande superficie di digestione e assorbimento, e l'intesti-no crasso, che lo circonda in alto e lateralmente, le cui funzioni sono riassorbire l'acqua ed i sali ed espellere le scorie. Nell’intestino tenue si conclude la digestione di carboidra-ti e proteine e inizia e finisce quella dei lipidi ad opera degli enzimi enterici e pancreatici rappresentati da : protea-si,amilasi e lipasi.Il chimo tra-sformato in un liquido lattigino-so prende il nome di chilo.

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La respirazione cellulare è il meccanismo attraverso cui la cellu-la è in grado di ricavare energia utilizzabile nei processi vitali dai legami chimici dei substrati che internalizza. La respirazione cellulare consta di diverse reazioni, in cui i pro-dotti di un passaggio sono utilizzati come reagenti per il proces-so successivo. I prodotti di scarto della respirazione cellulare (come CO2 e H2O) vengono eliminati dalla cellula e, negli organismi superiori, e-screti attraverso la respirazione polmonare e le urine.La respi-razione cellulare consiste essenzialmente di reazioni di ossida-zione progressiva dei substrati. .L'ossidazione di materiale orga-nico è infatti una reazione esotermica che rilascia una grande quantità di energia in tempi molto ristretti.

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L'equazione complessiva dell'ossidazione del glucosio, sub-strato principale della respirazione cellulare, è:

C6H12O6 + 6O2 → 6CO2 + 6H2O + circa 38 molecole di ATP.

Lo stesso processo che in un incendio avviene in maniera in-controllata, nella cellula è alla base della trasformazione di glucosio in composti più semplici, con la formazione di mole-cole di ATP. Questa molecola può essere considerata la "moneta energetica" dell'organismo, per la sua posizione in-termedia tra i composti donatori/accettori di gruppi fosfato:. La conversione ADP->ATP e l'opposta reazione ATP->ADP possono avvenire entrambe facilmente nei diversi ambienti cellulari, con una liberazione di 30 kJ per ogni mole di legami fosfoanidridici spezzati. Il calore liberato dal processo di respirazione cellulare è alla base della omeotermia (temperatura corporea costante), ca-ratteristica di mammiferi ed uccelli, (il genere umano ha una temperatura compresa tra i 34° e i 36°). Le tappe della respirazione cellulare,come tutte le reazioni metaboliche, sono controllate da enzimi e si suddividono in due fasi: - la prima anaerobica detta glicolisi ,che si svolge nel citopla-sma -la seconda aerobica che si svolge nei mitocondri ,si suddivi-de in due sottofasi :una detta ciclo di Krebs che avviene nella matrice mitocondriale e l’altra detta fosforilazione ossidativa

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Che avviene sulle creste mitocondriali. Per alcuni organismi la glicolisi è l’unica fonte di respirazione (batteri, alghe azzurre) La glicolìsi è un processo metabolico mediante il quale, in condi-zioni di anaerobiosi non stretta, una molecola di glucosio viene scissa in due molecole di piruvato al fine di generare molecole ad alta energia, come ATP e NADH. La glicolisi è il mezzo per ottenere energia più sfruttato in natura, soprattutto grazie alla sua anaerobiosicità, sebbene non sia il più efficiente. Probabil-mente esso si sviluppò con i primi procarioti circa 3,5 miliardi di

Glucosio +2 NAD++2 ADP + 2 Pi → 2 NADH +2 piruvato +2 ATP +2 H2O + 2H+

NADH/NAD+

Il NAD+ (nicotinammide adenin dinucleotide) è un coenzima presente in tutte le

cellule.

Il NAD+ è il principale accettare di elettroni ( o se si preferisce di ioni idroge-

no) nelle ossidazioni delle molecole; la sua parte reattiva è data dall’anello

nicotinammidico. La reazione in cui è coinvolto è:

NAD+ + H+ + 2e– = NADH

La reazione può avvenire in entrambi i sensi. Nelle reazioni attraverso cui gli

organismi aerobi ossidano i composti organici, l’accettore ultimo di elettroni è

rappresentato dall’ossigeno, ma gli elettroni provenienti dai composti organici

non vengono ceduti direttamente a questo, bensì trasferiti generalmente al

NAD+

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Ringraziamenti: Un ringraziamento speciale a coloro che hanno reso possibile questo progetto: Alla Dirigente Scolastica Professoressa Rosanna Genni, la quale ha fornito il supporto necessario per l’attuazione di questo lavoro Alla Professoressa Iris Grandone, senza la quale il progetto non avrebbe avuto vita AllaProfessoressa Silvana Molaro, che ha curato la parte di statistica AiProfessori di laboratorio per alcuni loro preziosi suggerimenti relativi all’impostazione dell’opuscolo Al Responsabile SerT di Pomigliano del Progetto Nautilus, il Dr. Giuseppe Esposito; che ci ha fornito importanti spunti di riflessione sulle proble-matiche collegate agli errati stili di vita All’Associazione o.n.l.u.s Zhaire rappresentata daMassimo, Angela e il loro staff per, il contributo Salute sulla parte relativa all’alimentazione e alla sessua-lità Agli altri membri del gruppo “peer educator” delle classi seconde ,che hanno col-laborato al progetto con il massimo impegno; A tutti i nostri Docenti e compagni della 2aA ,che ci hanno consentito qualche evasione dall’orario curriculare ...ed infine, un affettuoso ringraziamento ai Tec-nici del quarto piano che hanno consentito l’uso dei laboratori in orari non previ-sti

Il gruppo Peer Educator della 2a a A

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VVIAIAFFII UGGIUGGI,14 80038 P,14 80038 POMIGLIANOOMIGLIANO D’AD’ARCORCO TTELEL.: 0818032386.: 0818032386 FFAXAX: 0818032386: 0818032386

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