CONTATTO
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<È Manaus quella davanti a noi?>
<Sì.>
Dicono che un giorno potrebbe non rimanere
traccia della Foresta Pluviale amazzonica.
Avevo sentito parecchie storie, deforestazione
incontrollata, missionari invadenti, estrazioni
minerarie, tutte preoccu-pazioni fondate. Sono andato in Brasile di
recente, per investigare sulla sparizione di un
operaio americano nei terreni occupati dalla So-
cietà americana D’Orellana,
baroni del legname, e sugli atti di sabotaggio che
erano iniziati da quelle parti tre mesi dopo la sua
scomparsa. Quale era la connessione?
Anche se l’Amazzonia potrebbe veramente scom-
parire in un giorno non lontano, cari lettori, io vi
posso assicurare che per il momento sa ancora farsi
valere.
DIARIO DALL’AMAZZONIA
Voglio che s
ia perfettam
ente chiaro
a chiunque le
ggerà queste
righe, me
compreso, che no
n ho nessuna
intenzione
di schierarmi.
Mi sono reso
conto che ci
sono parecch
i
problemi qui. L
’uomo sta devasta
ndo
questa terra
. Eppure, c’è anc
ora molta
domanda e bisogno e
conomico dei beni
che l’Amazzoni
a può fornire
. Ma io sono
un cronista,
e considero il
mio lavoro,
lavoro.
E così, questo
diario non sar
à dedicato
ai giudizi, ma alle
osservazion
i.
(E, speriamo sia d
estinato a d
iventare un
bestseller)
LOSPIRITODELL’AMAZZONIA
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Si chiama Rio delle Amazzoni, ma nei punti più vasti, lo si potrebbe anche chiamare Oceano delle Amazzoni.
Anche se non mi sono ancora addentrato troppo nella foresta pluviale, posso dire che è... minacciosa, imponente... grande.
L’Amazzonia è stata sopran-nominata “terra senza uomini per uomini senza terra”.
Suppongo che possa esserlo stata, un tempo. Ma mentre mi dirigevo a Manaus, dove
trovato il modo di raggiungere il cantiere delle estrazioni del legname, potevo vedere da dove veniva quella terra: dal ritirarsi forzato della giungla amazzonica.
Sta rapidamente diven-tando una terra con troppi uomini desiderosi di sempre più terra.
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Ho passato sulla barca solo una settimana, ma mi sembra quasi...
<arrivati?>
<Sì. Manaus.>
Sono qui. A Manaus. Nel cuore dell’Amazzonia.
<Grazie.>
Sono qui. Ora non si torna indietro. E comunque non vorrei, anche se potessi. Questa potrebbe essere l’inchiesta della mia carriera
Avrei solo voluto imparare meglio il portoghese.
Ma all’improvviso, dopo
giungla si apre su una città.
Manaus.
Parigi, al centro del Sud America.
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La città di Manaus è un animale strano, davvero: architettura francese; si parlano lingue locali, francese e portoghese; cittadini brasiliani. Il miscuglio di culture
qui è incredibile.
Per i visitatori, non si tratta di impatto con una cultura diversa, ma con più culture diverse.
<Hotel Purus?>
Non so se è per colpa del cibo o dell’acqua, ma è meglio che trovi il mio hotel in fretta.
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La città è strana. Edifici bellissimi, ma a pezzi. Ho come la sensazione che la foresta tenti di riprendersi una parte di Manaus. Rapidamente. Benché sia una grande città, la presenza della giungla ancora si nota si sente.
A Manaus, quelli che vivono bene, vivono molto bene. Gli altri, no.
francese su un lato della strada si trova faccia a faccia con le capanne semplici sull’altro.
Manaus è nata
della giungla, ma la presenza della giungla si sente ancora.
L’hotel è a posto. Una specie di bettola, ma tanto non starò qui tanto.
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Grandioso... La Manaus notturna è calda quasi quanto la Manaus diurna.
Da questa parte della città, puoi addirittura vedere il profilo della foresta. Ascoltare i suoi suoni. È come... animata.
Umana quasi...
El Encanto?
<In fondo alla
strada.>
Ho sentito che c’è un bar da quelle parti dove gli operai della D’Orellana e, ancora più importante, gli ex-operai della D’Orellana vanno a bere.
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Interessante. Il bar sembra che è stata la clientela a determinare l’atmosfera.
…non tornerà…
…così gli ho
sparato…
Ho l’impressione che alcuni di questi ragazzi siano qui
per il lavoro. Che alcuni siano espatriati. Che altri siano affascinati dalla primitività della giungla.
Che altri ancora siano qui perché non hanno dove andare.
…come un fantasma.
*
*brocca
*
*brocca
un fantasma? sei con la
d’orr?
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Sì, e tu chi sei?
Un giornalista.
un Giornalista? Sei in cerca di una
storia?
Sì, puoi ben dirlo. Chi pensi ci sia dietro ai sabotaggi? L’americano
scomparso?
Robertson? Ma no, lui è solo...
Robertson...
Te lo dico io cosa è stato,
io l’ho visto. Tanando.
Tanando?
“Tanando?”
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Che intendi per “Tanando”?
Lo spirito dell’Amazzonia.
lui è qui per proteggerla.
E “lui” da dove verrebbe?
Sono stati i jatapo a invocarlo.
Jatapo...
Jatapo...?
È così che chiamiamo la
tribù locale che vive vicino al
campo.
Così, secondo te, il responsabile
di tutti questi danni è uno spirito?
Uh–Uh.
Perché?
Perché l’ho visto.
Tanando...Uno spirito. Spirito. Penso che ci credano sul serio. Ma suppongo che dopo qualche bevuta, puoi credere quasi a tutto.
Ma c’è qualcosa nei loro occhi. Loro credono a ciò che dicono. Ci credono.
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