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Amicizia, Fidanzamento, Matrimonio

Date post: 09-Mar-2016
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La società e i media danno una visione distorta e superficiale dei rapporti interpersonali e di fatto, alle nuove generazioni mancano veri punti di riferimento, direttive chiare e, soprattutto per i credenti, bibliche.
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Amicizia Fidanzamento Matrimonio Amicizia Fidanzamento Matrimonio rispetto unione trasporto fedeltà amicizia matrimonio fidanzamento sincerità amicizia sentimenti scelta maturità scelta affinità autocontrollo fiducia preghiera amicizia sentimenti fedeltà unione UNA GUIDA BIBLICA SU ARGOMENTI DI SCOTTANTE ATTUALITÀ AA. VV. Come potrà il giovane render pura la sua via? Badando a essa mediante la tua parola [Salmo 119:9]
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AmiciziaFidanzamentoMatrimonio

AmiciziaFidanzamentoMatrimonio

rispettounione

trasportofedeltà

amicizia

matrimoniofidanzamento

sinceritàamicizia

sentimentisceltamaturità

sceltaaffinità autocontrollo

fiduciapreghieraamicizia sentimenti

fedeltà unione

UNA GUIDA BIBLICA SU ARGOMENTI DI SCOTTANTE ATTUALITÀ

AA. VV.

Come potrà il giovane render pura la sua via?Badando a essa mediante la tua parola

[Salmo 119:9]

ISBN 88 86085 12 5

Attraverso questo libro, ogni ge-nitore può essere meglio edottoriguardo alle pressioni sociali,alle situazioni e ai condiziona-menti cui sono sottoposti i pro-pri figli.

Ogni giovane credente può co-noscere più chiaramente la vo-lontà di Dio riguardo alle amici-zie da coltivare, al fidanzamentosecondo i principi della Paroladi Dio, e all’unione matrimo-niale quale vincolo indissolubilestabilito dal Signore a fonda-mento della società umana.

Quanti svolgono un’attività nel-l’ambito delle comunità localipotranno trovare in queste pa-gine validi suggerimenti peraiutare gli adolescenti e i giova-ni tra i quali essi hanno il privi-legio di espletare il proprio ser-vizio cristiano.

La cultura, in generale, incoraggia le nuove generazioni ad avere “tutto e subito”; incitaa provare sempre nuove sensazioni e a non preoccuparsi di distinguere ciò che è buonoda ciò che piace. Il risultato di questa “cultura”, che si presenta come premessa per il

conseguimento di ogni sorta di piaceri, si chiama AIDS, aborto, divorzio, figli abbandonati...Eppure, l’intelligenza delle menti “illuminate” che invocano il libero amore non riesce a com-prendere il rapporto esistente fra l’effetto e la sua causa! Di fatto, alle nuove generazioni mancanopunti di riferimento, direttive chiare e, soprattutto per i credenti, bibliche; a tali insegnamentivuole attenersi ogni giovane sincero che desidera piacere al Signore.

AA. V

V.AAMM

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RRIIMM

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ADI MediaADI Media

Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

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AmiciziaFidanzamentoMatrimonio

AmiciziaFidanzamentoMatrimonio

rispettounione

trasportofedeltà

amicizia

matrimoniofidanzamento

sinceritàamicizia

sentimentisceltamaturità

sceltaaffinità autocontrollo

fiduciapreghieraamicizia sentimenti

fedeltà unione

UNA GUIDA BIBLICA SU ARGOMENTI DI SCOTTANTE ATTUALITÀ

AA. VV.

Come potrà il giovane render pura la sua via?Badando a essa mediante la tua parola

[Salmo 119:9]

ADI Media

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Indice

Prefazione.......................................................................................................................... » 5

Parte 1 AMICIZIA pag. 7

Premessa ........................................................................................................................... » 91. Ci vorrebbe un amico… .......................................................... » 132. Quali amici scegliere? .............................................................. » 353. Pressione giovanile .................................................................... » 49

Parte 2 FIDANZAMENTO pag. 59

Premessa ........................................................................................................................... » 611. Una decisione personale, spirituale e responsabile » 652. Altre scelte importanti ............................................................ » 753. Ugualmente unici ........................................................................ » 794. Cosa pensa Dio del fidanzamento? ................................ » 955. Il fidanzamento che Dio approva .................................... » 1116. Il vero amore .................................................................................. » 1257. Una parola conclusiva ............................................................. » 1418. Una parola rivolta ai “soli” ................................................... » 147

Parte 3 MATRIMONIO pag. 153

Premessa ........................................................................................................................... » 1551. Il piano di Dio per il matrimonio ..................................... » 1572. Modelli biblici ................................................................................ » 1633. Alcuni ostacoli .............................................................................. » 1654. Il divorzio ......................................................................................... » 1755. L’apporto individuale al matrimonio ............................ » 185

INDICE

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Amicizia. Fidanzamento. MatrimonioAA.VV.

© ADI-MediaVia della Formica, 23 - 00155 RomaTel. 06 2251825 - 2284970 - Fax 06 2251432E-mail: [email protected]: www.adi-media.it

Servizio Pubblicazioni delleChiese Cristiane Evangeliche“Assemblee di Dio in Italia”

Terza Edizione 2003Prima Ristampa 2009

Tutti i Diritti Riservati

Stampa: Typokolor S.r.l. - Roma

ISBN 88-86085-12-5

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p refazione

NELLA NOSTRA SOCIETÀ regna un clima di forte permissivismo; iprincipi più elementari dell’etica sono stati scardinati, e i valori moralipiù tradizionali sono considerati ormai antiquati e superati.

La cultura, in generale, incoraggia le nuove generazioni ad avere“tutto e subito”; incita a provare sempre nuove sensazioni, e a nonpreoccuparsi di distinguere ciò che è buono da ciò che piace.

Questa tendenza – che è frutto di menti vuote, di intelligenze otte-nebrate, incolte, e che denota l’assenza di ogni sentimento autentico(cfr. Efesini 4:17-19) – viene spacciata per cultura liberale ed evolutiva.Essa dilaga in particolare fra gli adolescenti, insidiando anche i giovanidelle nostre comunità.

Il risultato di questa “cultura”, che si presenta come premessa peril conseguimento di ogni sorta di piaceri, si chiama AIDS, aborto, divor-zio, figli abbandonati, donne (purtroppo, quasi sempre loro) psicologi-camente distrutte… Eppure, l’intelligenza delle menti “illuminate” cheinvocano il libero amore non riesce a comprendere il rapporto esisten-te fra l’effetto e la sua causa!

Per il giovane credente le difficoltà sono aumentate, anche rispettoa pochi anni fa, in quanto egli subisce tutte le pressioni e gli stimoli so-ciali e culturali che la società esercita in mille maniere, mentre cerca diseguire sinceramente la volontà del Signore, che invita alla temperanzae a scelte ben ponderate.

Di fatto, alle nuove generazioni mancano punti di riferimento, di-rettive chiare e, soprattutto per i credenti, bibliche; a tali insegnamentivuole attenersi ogni giovane sincero che desidera piacere al Signore.

Questi sono i motivi per cui il presente libro è stato dato alle stampe:– perché ogni genitore possa essere meglio edotto riguardo alle si-

tuazioni, alle pressioni sociali e ai condizionamenti cui sono sot-toposti i propri figli;

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PREFAZIONE

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– perché ogni giovane credente possa conoscere chiaramente la vo-lontà di Dio riguardo alle amicizie da coltivare, al fidanzamentosecondo i principi della Parola di Dio, e all’unione matrimonialequale vincolo indissolubile stabilito dal Signore a fondamento del-la società umana;

– perché quanti svolgono un’attività nell’ambito delle comunità lo-cali possano trovare in queste righe validi suggerimenti per aiuta-re gli adolescenti e i giovani tra i quali essi hanno l’onore di esple-tare il proprio servizio cristiano.

Questa terza edizione è stata migliorata nello stile, arricchita neiconcetti e nei riferimenti scritturali.

La nostra preghiera è che Dio benedica e aiuti quanti leggono le pa-gine di questo libro.

L’Editore

~ prefazione ~

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CHE COS’È IN realtà un amico? Il tema di un orecchiabile ritornello, oqualcosa di più? I giovani sono circondati da tante persone, molte dellequali sono fatte rientrare nel novero degli amici: amici di scuola, amicidi chiesa, l’amico che abita nella stessa strada, e così via. Sembra chetutti siano amici, anche quando le persone si conoscono appena.

Capita spesso che chi pensa di avere tanti amici, in realtà, non ne hanessuno. Laddove si privilegia la dimensione quantitativa delle proprieamicizie ne soffrirà sicuramente l’aspetto qualitativo. Purtroppo laquantità non potrà mai compensare la qualità, più o meno valida, diquesto tipo di relazione umana.

Cos’è in realtà un amico? È sufficiente frequentare la stessa scuola,viaggiare sul medesimo autobus, o appartenere alla stessa chiesa perdefinirsi amici? Oppure l’amico è qualcosa di più?

Prima di andare avanti, proviamo a pensare alla parola amico. Cosaci aspettiamo veramente da un amico? Proviamo a descrivere la nostrapersonale definizione di “amicizia”.

Abbiamo mai pensato a quante persone conosciamo? Proviamo aredigere un elenco di tutti i nostri conoscenti. Quanti sono? Sono tuttiveramente amici?

Potremmo tentare di fare mentalmente una classificazione delle per-sone che conosciamo. Cominceremo a renderci conto così della qualità

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1CI VORREBBEUN AMICO...È sufficiente frequentare la stessa scuola,viaggiare sul medesimo autobus,o appartenere alla stessa chiesa per definirsi amici?

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dei nostri rapporti con coloro che definiamo amici. Un primo indizio, inproposito, ce lo offre il libro dei Proverbi. In uno dei numerosi riferimen-ti all’amicizia vi troviamo scritto: “Chi ha molti amici li ha per sua disgra-zia; ma v’è tale amico, ch’è più affezionato d’un fratello” (18:24). Infatti,da questo brano si evidenzia il concetto del “pochi ma buoni”; ciò che fala differenza è la qualità del rapporto che determina una vera amicizia.

Prima di tutto, consideriamo il fatto che disponiamo sicuramente diun gran numero di conoscenze: persone con le quali ci vediamo a scuo-la o sul lavoro, o che abitano vicino a noi, che salutiamo, con le qualiscambiamo anche qualche battuta, ma che non hanno alcuna influenzasulla nostra vita. Le conoscenze, quasi sempre, vanno e vengono, nelcorso della nostra giornata, senza lasciare una traccia significativa nellanostra esistenza.

Distinguiamo quindi il primo livello di amicizia: gli “amici occasiona-li”. Sono le persone con le quali entriamo in contatto pressoché quoti-dianamente. Conosciamo i loro nomi, diamo loro del tu, e intratteniamocon esse una qualche forma di relazione. Sono compagni di classe, vici-ni di casa, colleghi di lavoro, parenti lontani, e così via.

Gli amici occasionali sono importanti nel nostro rapporto con l’am-biente in cui siamo inseriti, ma non possono soddisfare il nostro biso-gno di un’amicizia intima e profonda. Possono suscitare in noi ilarità, oanche irritarci; magari ci ritroveremo insieme a loro per qualche impe-gno scolastico o di lavoro, ma al di fuori di queste occasioni, solitamen-te, non ci troviamo mai nella condizione di cercare o anche soltanto de-siderare la loro compagnia e, forse, neanche loro cercano la nostra.

Passiamo al secondo livello di amicizia: gli “amici stretti”. Sono lepersone che frequentiamo non per necessità ma perché stiamo insiemevolentieri, avendo instaurato con loro un buon rapporto. Forse sonocolleghi di studio o di lavoro, oppure dei buoni vicini di casa o, ancora,parenti particolarmente cari. In questa categoria potremmo inserire iconduttori di chiesa, il responsabile dei giovani, il pastore, o altri anco-ra. Gli “amici stretti” sono persone che rispettiamo e amiamo, e che ri-cerchiamo spesso.

Infine, al terzo livello, troviamo gli “amici intimi” (o i “migliori ami-ci”). Rappresentano quelle poche persone alle quali confidiamo le no-stre necessità e riveliamo le speranze più profonde. Desideriamo la loro

~ amicizia ~

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compagnia, e insieme trascorriamo gran parte del nostro tempo libero,perché con loro ci sentiamo a nostro agio e siamo realmente noi stessi.Sono questi i rapporti che si sviluppano e che durano nel tempo.

Non possiamo avere molti amici di questo genere. Diverse personenon ne hanno affatto; alcuni soltanto uno; raramente più di due o tre. Èsoprattutto di questo tipo di rapporto che parleremo, perché ogni per-sona ha bisogno di amici intimi. Questi ultimi, come vedremo, sono fon-te di grande benedizione. Ogni giovane deve poter essere un buon ami-co ed essere in grado di annoverare, a sua volta, autentici amici tra lesue conoscenze.

Riprendiamo ora l’elenco che abbiamo compilato, e indichiamo, ac-canto a ciascun nome, il livello di amicizia che si è intrattenuta, se sitratta di un conoscente oppure di un amico occasionale, di un amicostretto o davvero intimo.

È chiaro che la rete di amicizie di cui disponiamo è più complessa diquanto appena descritto, ma possiamo incominciare a porci qualchedomanda: quanti amici intimi abbiamo? Perché sono intimi? Ci sentia-mo a nostro agio con loro? Cos’è che li rende così speciali? Che cosa tro-vano essi in noi? Proviamo subito a confrontare le nostre amicizie conun esempio biblico molto noto.

DAVIDE E GIONATHAN, OVVERO LE “AFFINITÀ”La loro storia è narrata nella Bibbia, nel primo libro di Samuele. Le circo-stanze in cui si trovavano Davide e Gionathan non erano certo delle mi-gliori. Dopo la vittoria su Goliath, la fama di Davide si era diffusa in tuttoil paese d’Israele, suscitando la gelosia del re Saul. Il figlio di quest’ultimo,Gionathan, strinse una salda e devota amicizia con Davide. La Bibbia diceche “Gionathan l’amò come l’anima sua” (I Samuele 18:1, 3; 20:17).

Cosa vogliono dire queste parole? Gionathan ammirava la profondafiducia che Davide riponeva in Dio e, dal momento che erano spiritual-mente in sintonia, essi condividevano anche i medesimi principi e valoridi fede. Leggiamo che Gionathan pose ai piedi di Davide quanto di me-glio egli disponeva: il mantello, vesti principesche, armi. Tutte cose pre-ziosissime. Questo atteggiamento altruistico è una caratteristica dellavera amicizia. Gionathan considerava la felicità dell’amico più impor-tante della propria!

~ amicizia ~

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RIVOLGIAMO ORA UNO sguardo più da vicino al fidanzamento. Sia-mo di fronte a un legame del tutto particolare fra un uomo e una donnache hanno promesso di sposarsi in un futuro non remoto; la loro inten-zione è stata comunicata a parenti e ad amici.

Mettere insieme due persone con carattere, e forse anche culture dif-ferenti, per contrarre un matrimonio felice non è un’impresa facile; tut-tavia è possibile, e può produrre risultati meravigliosi, se si seguono leistruzioni del Creatore.

Prendiamo in esame i soggetti fondamentali del fidanzamento (due es-seri umani: maschio e femmina), e riferiamoci al testo di Genesi 1:26-28come base delle nostre argomentazioni. “E Dio creò l’uomo a Sua immagi-ne; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina” (Genesi 1:27). Inqueste parole è evidente la differenza stabilita dal Creatore nella Sua ope-ra d’arte più preziosa. Si tratta di una semplice dichiarazione: Dio creòl’uomo e la donna compatibilmente differenti, in modo tale che nel matri-monio essi potessero realizzare una perfetta unità (cfr. Genesi 2:24, 25).

Quando parliamo delle caratteristiche biologiche degli individui, no-tiamo corpi differenti tra loro: quello maschile e quello femminile. La di-mensione psicologica della specificità biologica è definita “genere”. Sipresume che una persona con il corpo maschile svilupperà tratti e pecu-liarità di genere maschile, e che una persona di sesso femminile svilup-

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3UGUALMENTEUNICISiamo di fronte a un legame del tutto particolare fra un uomo e una donna che hanno promesso di sposarsi in un futuro non remoto

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perà, conseguentemente, caratteristiche e atteggiamenti femminili. È im-portante, a questo riguardo, educare i figli ponendo i bambini a loro agionei ruoli maschili e le bambine in quelli femminili.

Spendiamo ora due parole sul corpo. È importante, sia per l’uomo siaper la donna, prendersi cura del proprio corpo, scegliendo una giustaalimentazione, svolgendo il necessario movimento fisico, prendendosicura della propria igiene personale.

I giovani oggi incontrano almeno tre insidie nella cura del propriocorpo. Il primo pericolo proviene dalla cultura dominante, che imponecome canone di bellezza un corpo flessuoso e longilineo. Molte ragazzesi sottopongono a diete devastanti pur d’indossare un costume da ba-gno o abiti di taglie spesso inferiori a quella propria della loro costitu-zione. Non è raro vederne alcune svenire per non aver mangiato a suffi-cienza nel tentativo di perdere qualche etto. Spesso, oltretutto, questegiovani sono già magre, e non hanno alcun bisogno di una dieta. Il corponecessita di cibo, soprattutto durante l’adolescenza. Privarsi di un’ade-guata alimentazione sarà causa di uno stato di debolezza che può avereconseguenze gravi negli anni futuri.

Il secondo pericolo è insito nella natura umana, ed è costituito dallapigrizia. Questa si esprime nel rifiuto di dedicare del tempo alla puliziadel corpo, soprattutto da parte del sesso maschile. Per quanto riguardale donne, bisogna dire che la massiccia pubblicità di prodotti estetici edetergenti rende questo fenomeno di gran lunga meno evidente.

Il terzo pericolo deriva dalla sedentarietà. Spesso i giovani dedicanomolto tempo ai videogiochi, al computer, alla TV e, comunque, ad atti-vità non motorie, riservandone troppo poco, invece, all’esercizio fisico.Mettere da parte del tempo per l’attività fisica risulterà, negli anni, un’a-bitudine benefica per il nostro corpo, aiutandolo a prevenire molti diquei disturbi che sono causati da una vita sedentaria.

Esercitarsi ad avere cura del proprio corpo è un passo di non trascu-rabile importanza nella preparazione al matrimonio: tutti, infatti, vor-remmo sposare una persona sana e curata.

LE DIFFERENZE EMOTIVE: LA DONNANegli ultimi quarant’anni si è cercato in tutti i modi, soprattutto da partedei gruppi femministi, di ridimensionare le differenze psicologiche ed

~ fidanzamento ~

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“SIAMO QUI RIUNITI alla presenza di Dio e dei testimoni per unire que-sti cari nel santo vincolo del matrimonio”.

Mentre il pastore pronunciava queste parole, Gianna e Adriano siscambiavano un’occhiata furtiva. Il giorno tanto atteso era finalmentearrivato; i loro volti risplendevano di felicità. Era un momento importan-te: l’inizio di una vita nuova da condividere come moglie e marito.

Il matrimonio è un legame santo; è stato concepito per durare sem-pre, ma purtroppo sono pochi quelli che se ne rendono pienamenteconto.

La cultura odierna ha sminuito e persino ridicolizzato il concettodi matrimonio. Le virtù cristiane della santità e della fedeltà sono or-mai quasi del tutto estranee alle idee “moderne” sul matrimonio.

Alcuni pensano che non sia necessario sposarsi, che sia più sempli-ce convivere; altri si sposano ignorando la solennità e la responsabilitàdi questo passo. Si pensa che, nel caso in cui le cose non dovessero riu-scire, è sempre possibile porvi rimedio con il divorzio.

Molti sono impazienti di sposarsi; preferiscono perseguire un be-nessere immediato, anziché realizzare una felicità duratura. Anche inquesto caso, se le cose non vanno bene ci si lascia con non pochi rim-pianti.

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1IL PIANO DI DIOPER IL MATRIMONIOIl matrimonio è un legame santo; è statoconcepito per durare sempre, ma sono pochi quelli che se ne rendono pienamente conto

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Tanta leggerezza nei confronti del vincolo matrimoniale non puòprocurare altro che un carico di insuccessi, e rappresentare la peggiorpremessa a una sicura infelicità.

Anche il credente rischia di affrontare il matrimonio con superficia-lità. È forse questo il desiderio di Dio? Sicuramente no! a tale proposito èsufficiente leggere anche soltanto questo passo biblico: “Vivi lieto con lasposa della tua gioventù. Cerva d’amore, cavriola di grazia, le sue carez-ze ti inebrino in ogni tempo, e sii del continuo rapito nell’affetto suo”(Proverbi 5:18, 19).

Consideriamo ora alcuni aspetti del matrimonio, così come esso èdescritto da Dio nella Sua Parola, esaminando gli ostacoli più comuni,quelli che possono impedire la salda unione e l’affetto duraturo che Diodesidera donare a ogni coppia di sposi. Raccomandiamo ai fidanzati diesaminare con serietà e in preghiera queste caratteristiche, che, se consi-derate nella giusta maniera, spianeranno la strada a un matrimonio feli-ce e benedetto.

UNA RELAZIONE STABILITA DA DIODio ha celebrato il primo matrimonio dell’umanità nel giardino del-l’Eden.

Per comprendere appieno la santità di questa unione, riprendiamoalcuni motivi che ne rappresentano il fondamento.

1. La compagnia“Poi l’Eterno Iddio disse: Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò

un aiuto che gli sia convenevole” (Genesi 2:18).La comunione più intima che possa esistere è quella che si instaura

fra moglie e marito. Dio ha voluto che diventassero gli amici migliori.Nessun rapporto deve essere tanto importante quanto quello fra due co-niugi.

Esistono poche forme di testimonianza cristiana più efficaci di quel-la resa da un marito e una moglie che si amino veramente. In una societàdove divorzi, separazioni e tradimenti sono all’ordine del giorno, è piùche mai attuale la dichiarazione di Gesù: “Da questo conosceranno tuttiche siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni13:35).

~ matrimonio ~

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2. La procreazioneDio ha voluto l’unione fra marito e moglie anche in funzione della di-

scendenza (cfr. Genesi 3:16, 20; 4:1). La famiglia è la parte costitutiva piùimportante della società. In un mondo in cui si vedono ovunque case di-vise, è molto importante che ci siano famiglie e genitori cristiani cheeduchino i loro figli nell’amore e nel servizio al Signore.

Avere dei figli è una grande responsabilità, ma anche un grandissimoprivilegio. Nella Parola di Dio è scritto, infatti: “Ecco i figliuoli sono unaeredità che viene dall’Eterno; il frutto del seno materno è un premio”(Salmo 127:3).

UNA RELAZIONE SANTA Per il Signore la relazione fra marito e moglie è santa. “Allora l’EternoIddio fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; eprese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa. E l’Eter-no Iddio, con la costola che aveva tolto all’uomo, formò una donna e lamenò all’uomo” (Genesi 2:21, 22). Perché Dio fece ricorso a questo si-stema per creare la donna? Certo, avrebbe potuto crearla dal nulla; in-vece decise di trarla dall’uomo. Volendo attribuire a questo atto un si-gnificato simbolico, si è detto che Dio non ha tratto la donna dalla testadell’uomo perché ella gli fosse superiore, ma nemmeno dai piedi per-ché venisse calpestata; Egli l’ha creata da una costola vicina al cuore, aindicare la sua uguaglianza con l’uomo e il suo bisogno di essere amatae rispettata.

Dio creò l’uomo e la donna come esseri biologicamente distinti, econsiderò l’unione fisica soltanto per il marito e per la moglie.

Ancora oggi Dio vuole che l’intimità a un livello così profondo (per-ché coinvolge l’intera personalità di entrambi), sia riservata al matri-monio.

Dio ha stabilito che l’unione sessuale assuma una parte importantenel rapporto matrimoniale, perché rappresenta il coronamento del lega-me intenso che si stabilisce fra due individui di sesso opposto. Per mez-zo di questa unione, il marito e la moglie soddisfano appieno il desideriol’uno dell’altro, manifestando in modo completo il loro amore, senza al-cun senso di colpa o di vergogna.

~ matrimonio ~

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b ibliografia

AA.VV.La Famiglia Cristiana Oggi; ADI-Media, Roma, 1992.

Coleman C. JamesPsychology and Effective Behavior; Glenview, IL. Scott, Foresman and Co. 1969.

Decker C.W.Selling Desire; Christianity Today, 4 aprile 1994.

Edith ShaefferWhat is a Family? Old Tappan, NJ Fleming H. Revell Co. 1975.

A Guidebook to Dating, Waiting and Choosing a Mate; Irvine, CA,Harvest House Publishers, 1978.

White JohnEros Defiled; Downers Grove, Inter Varsity Press, 1977.

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BIBLIOGRAFIA

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UNA GUIDA BIBLICA SU ARGOMENTI DI SCOTTANTE ATTUALITÀ

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Come potrà il giovane render pura la sua via?Badando a essa mediante la tua parola

[Salmo 119:9]

ISBN 88 86085 12 5

Attraverso questo libro, ogni ge-nitore può essere meglio edottoriguardo alle pressioni sociali,alle situazioni e ai condiziona-menti cui sono sottoposti i pro-pri figli.

Ogni giovane credente può co-noscere più chiaramente la vo-lontà di Dio riguardo alle amici-zie da coltivare, al fidanzamentosecondo i principi della Paroladi Dio, e all’unione matrimo-niale quale vincolo indissolubilestabilito dal Signore a fonda-mento della società umana.

Quanti svolgono un’attività nel-l’ambito delle comunità localipotranno trovare in queste pa-gine validi suggerimenti peraiutare gli adolescenti e i giova-ni tra i quali essi hanno il privi-legio di espletare il proprio ser-vizio cristiano.

La cultura, in generale, incoraggia le nuove generazioni ad avere “tutto e subito”; incitaa provare sempre nuove sensazioni e a non preoccuparsi di distinguere ciò che è buonoda ciò che piace. Il risultato di questa “cultura”, che si presenta come premessa per il

conseguimento di ogni sorta di piaceri, si chiama AIDS, aborto, divorzio, figli abbandonati...Eppure, l’intelligenza delle menti “illuminate” che invocano il libero amore non riesce a com-prendere il rapporto esistente fra l’effetto e la sua causa! Di fatto, alle nuove generazioni mancanopunti di riferimento, direttive chiare e, soprattutto per i credenti, bibliche; a tali insegnamentivuole attenersi ogni giovane sincero che desidera piacere al Signore.

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