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COMUNE DI TRAMONTI
COMPLETAMENTO RETE FOGNANTE ED IMPIANTO DI DEPURAZIONE - SECONDO LOTTO FUNZIONALE
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RELAZIONE PAESAGGISTICA
PARTE I - DESCRIZIONE DEL CONTESTO PAESAGGISTICO E DELL’AREA DI INTERVENTO......................2
1. Configurazione e caratteri geomorfologici ...................................................................................................... 2
2. Appartenenza a sistemi naturalistici (biotopi, riserve, parchi naturali, boschi) .................................................. 3
3. Sistemi insediativi storici (centri storici, edifici storici diffusi) ........................................................................... 5
4. Paesaggi agrari............................................................................................................................................ 6
5. Presenze faunistiche .................................................................................................................................... 6
PARTE I I - PROGETTO ......................................................................................................................7
6. Rappresentazione fotografica dello stato attuale ............................................................................................ 7
7. Elaborati di progetto .................................................................................................................................. 15
PARTE I I I - ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA....................... 15
8. Valutazioni generali.................................................................................................................................... 15
9. Previsione degli effetti delle trasformazioni dal punto di vista paesaggistico................................................... 16
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PARTE I - DESCRIZIONE DEL CONTESTO PAESAGGISTICO E DELL’AREA DI INTERVENTO
1. Configurazione e caratteri geomorfologici
L’area interessata dal progetto di realizzazione del completamento della rete fognaria ed impianto di
depurazione nel comune di Tramonti in provincia di Salerno, è ubicata in corrispondenza della dorsale che
separa il mare con la pianura dell'agro nocerino sarnese, la dorsale dei monti lattari. In particolare quella
parte della dorsale che affaccia sul mare tirreno.
I l Comune di Tramonti è costituito da tredici frazioni distribuite nell'intero territorio comunale; la sede
municipale è ubicata nella frazione Polvica. I l vasto territorio gravita sulla Costiera Amalfitana e di questa ne
è parte integrante.
I problemi per lo sviluppo degli agglomerati urbani sono molti.
In fasi diverse e dislocate nel tempo il Comune ha provveduto a fornire alle popolazioni ivi residenti tutte le
infrastrutture necessarie tendenti a realizzare le migliori condizioni di vita e di attività produttiva.
L'opera di rinnovamento e di trasformazione è ancora in atto.
I l territorio comunale di Tramonti, dal punto di vista morfologico, ricade su un'area collinare-montuosa la cui
altimetria risulta compresa fra i 1300 ed i 100 m s.l.m.
Dal punto di vista morfologico ed idrologico la zona presenta condizioni normali per l’assenza di fattori
geodinamici o morfo-evolutivi superficiali che possono turbare l’assetto statico.
Dal punto di vista sismico le condizioni dell’area sono tali da escludere incrementi della risposta sismica
locale, per cui è ritenuta sufficiente l’adozione dei normali parametri per le zone con grado di sismicità S= 9.
L’analisi delle carte geologico-geognostiche previste dalla LR n°9/83 ed allegate al PRG evidenziano che l’area
è una formazione fluvio-lacustre costituita da alternanze lenticolari di ghiaie, sabbie ed argille terrose e
morbose con locali prevalenti affioramenti sabbioso-ghiaiosi e limo-argillosi. La carta della stabilità mette in
evidenza in prossimità dei torrenti, dei tratti soggetti a fenomeni di esondazione con modesti rimodellamenti
spondali in concomitanza di eventi meteorici particolarmente copiosi.
I l territorio comunale di Tramonti cade in un bacino colmato da depositi piroclastici, delimitato da acclivi
pendii con un tipico andamento ad arco.
Da ovest verso est la cresta montuosa comprende il Monte Cerreto (1316 m), la Vena San Marco (972 m), il
Monte di Chiunzi (855 m), il Monte S. Angelo di Cava (1130 m), la Vena del Covello (1051 m) e il Monte
Telefono (1138 m).
Lungo tutto l'arco montuoso, l'attuale aspetto morfologico e le condizioni giaciturali degli strati carbonatici,
sono il risultato dell'intensa attività neotettonica mentre, nella parte centrale del bacino, l'assetto strutturale è
mascherato dalla spessa coltre piroclastica.
Dal punto di vista geomorfologico l'area interessata dall'intervento è caratterizzata da una successione di
piroclastit i poggianti su di un sottostante basamento litoide-carbonatico.
I l corso d'acqua principale che attraversa il territorio, caratterizzato da un regime idraulico a carattere
torrentizio, è il Reginna Maior
L'andamento pressoché rettilineo del principale corso d'acqua e dei suoi tributari, suggerisce che questi si
siano impostati lungo precisi piani di faglia.
I l sito dove è allocato l'esistente e funzionante impianto di depurazione, è localizzato in destra orografica del
torrente Regina Maior, tra i 100 ei 125 metri di quota, al di sotto della strada provinciale che da Maiori sale
verso il valico di Chiunzi, all'altezza della chiesa di Santa Croce di Pucara.
L’intervento di cui alla presente relazione ha lo scopo di realizzare una serie di tronchi di fogna che servono a
completare il dentrite esistente per poi confluire nell’impianto di depurazione esitente ed in esercizio
localizzato in località Pucara. Inoltre si prevede di mettere in opera nell’impianto di depurazione un
macchinario (classificatore delle sabbie) per garantire un efficafe funzionamento del comparto di
pretrattamento. Completano le opere a farsi i rivestimento in pietra calcarea delle murature già realizzate e
non ancora rivestite.
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L'intervento de quo rientra tra quelli disciplinati dal dpr 139/2010 (procedura semplificata) che all'allegato 1,
comma 18 cita:
"interventi di allaccio alle infrastrutture a rete, ove comportanti la realizzazione di opere in soprasuolo"
fig. 1: area dell’intervento
La foto n. 1 evidenza i caratteri salienti dell’unità paesaggistica oggetto di intervento. Siamo in una zona di
collina marina non particolarmente urbanizzata.
2. Appartenenza a sistemi naturalistici (biotopi, riserve, parchi naturali, boschi)
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L’area interessata dall’intervento
appartiene ad uno dei sistemi
naturalistici definiti dalle normative
nazionali e comunitarie, in
particolare al SIC “Dorsale dei
monti Lattari”.
fig. 3 e 4:
SIC Monti Lattari
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3. Sistemi insediativi storici (centri storici, edifici storici diffusi)
I l sistema montuoso del territorio racchiude il fondovalle del torrente Regina Maiori che con il suo affluente
Satrono disegna una sorta di Y intorno a cui si organizzano le due vallate, ad est e ad ovest, mentre al
centro, a partire dal vertice, i due versanti piuttosto ripidi si fronteggiano a distanza ravvicinata per poi
riaprirsi in prossimità del confine con il Comune di Maiori. L’insediamento a carattere spiccatamente sparso è
caratterizzato da 13 frazioni (di cui Polvica è il capoluogo) e da numerosi piccoli aggregati che si possono
raggruppare in due categorie:
a) quelli che si distribuiscono lungo i due tracciati stradali presenti nel territorio, quello che dal Valico di
Chiunzi attraversa tutto il territorio da nord a sud e quello che da Polvica si ricollega alla strada per Ravello;
b) quelli in prossimità delle frazioni; entrambi, ancora oggi, conservano il nome delle famiglie più facoltose
come: Bolvito, Jonniello, Trognano, Grisignano, del Pendolo, Suffilciano, ecc… Alla bellezza dell’ambiente
naturale caratterizzato anche dal permanere delle tecniche di costruzione agrarie (terrazzamenti, peschiere ,
carcare ecc…) si contrappone un’edilizia che ha subito nel tempo profonde modificazioni compromettendone
l’antica configurazione.
I 15 nuclei possono essere raggruppati secondo la loro posizione geografica: nel fondovalle (Capitignano,
Pietre) a mezza costa parallelamente alle curve di livello (Campinola, Cesarano, Corsano, Gete, Novella,
Ponte, Paterno S. Elia, Paterno S Arcangelo, Polvica, Pucara, Pendolo, S. Croce), sul crinale (Figlino).
I centri abitati maggiori si dispongono nel territorio lungo le direttrici dettate dal sistema orografico a forma
di Y: Polvica (il capoluogo) ne occupa il vertice; Figlino, Cesarano, Capitignano, Pietre si dispongono ad
ovest, lungo le pendici del Monte Cerreto che delimitano un’ampia valle di forma triangolare, a partire da una
quota di m 350 (Figlino, Polvica) sino a quota 500 (Cesarano). Corsano e Campinola sorgono nell’altra vallata
che, appena oltrepassato il valico di Chiunzi, si dispiega verso Polvica, rispettivamente lungo la dorsale e su
un piccolo pianoro a quota 400. Le altre frazioni (Gete, Pendolo, Novella, Ponte, Paterno s. Elia, Paterno s
Arcangelo, Pucara e s Croce) si dispongono, fronteggiandosi, lungo le ripide dorsali che delimitano il
fondovalle del Torrente Regina Maiori, ridisegnando il salto di quota 250-200. Questa disposizione nel
territorio fa sì che i vari centri si configurano come piccole monadi, autonome il cui unico rapporto è quello
con il capoluogo Polvica sede dei servizi principali (il comune, l’ufficio postale, la banca ecc…). Quasi tutti i
borghi, anche i più piccoli, riconducono l’atto fondativo nella costruzione, nei terreni di proprietà delle
famiglie nobiliari, del Palazzo e della chiesa di cui avevano il patronato.
La posizione del territorio, una grande vallata trammezzata da monti e colline ha generato lo stesso toponimo
di Tramonti, ovvero “Terra Tramontium”, vocabolo che spiega ed indica la collocazione “Intra Montes”.
I primi abitanti si crede siano stati alcuni gruppi di Picentini che, in fuga dai Romani, trovarono ricovero in
questa vallata nel 268 d.C. Per lo storico Matteo Camera, invece, l'origine di Tramonti sarebbe da attribuirsi
ad una piccola colonia di Romani, la cui presenza in zona è testimoniata da numerosi reperti archeologici.
Secondo il cronista locale Colandrea Mola i Picentini e i Romani, che avevano fondato Scala ed Amalfi, per
esigenze di sicurezza fondarono, sul lato occidentale dei loro primi insediamenti, il borgo di Cesarano, il primo
villaggio di Tramonti, la cui fondazione si fa risalire al IV-V secolo a.C.
I l villaggio era costituito da una serie di piccoli borghi sparsi, come si legge in una lettera di papa Adriano I
indirizzata a Carlo Magno (intorno al 785) nella quale racconta della presenza di habitacula foris posita, posti
al di fuori delle mura di Amalfi.
Solo dalla metà del X secolo, la necessità di difendere anche la parte più montuosa portò lo stato amalfitano
a creare una serie di castelli disposti in punti strategici e funzionali al controllo del territorio e della viabilità. I l
valico di Chiunzi, fu protetto da una serie di fortificazioni, tra cui la torre di di Chiunzi; nella zona del passo fu
edificato il castello di Montalto o Triveneto; nella collina centrale il castello di Santa Maria la Nova.
Tramonti ha avuto una ruolo importante nella nascita, nello sviluppo e nella grandezza raggiunta dalla
Repubblica Amalfitana che durò per più di tre secoli per poi essere sottomessa: dai Normanni (1127), dagli
Svevi (1197), dagli Angioini (1266), dagli Aragonesi (1442), dagli Spagnoli (1559), dai Borboni (1713), dai
Francesi (1806). Solo con l’Unità di I talia le autonomie locali, finalmente libere, cominciarono ad organizzarsi
per la costruzione dei nuovi comuni. L'immenso numero di Chiese e di monumenti antichi, presenti sul
territorio comunale, furono commissionati da grandi e potenti famiglie nobili: i Geta, De Maio, Fontanella,
Giordano, Marciano, Palumbo, Conte, Cesarano, Romano, Pisacane, Citarella, Fierro, De Rosa, Vitagliano,
Pisano.
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4. Paesaggi agrari
I l paesaggio naturale si caratterizza per la ricca vegetazione che ricopre il sistema collinare circostante e i
salti di quota, mentre l’edificato ne sottolinea l’andamento: il crinale, la mezzacosta, i punti di flesso delle
pendici ecc…Da sottolineare la compresenza di muri di contenimento dei terrazzamenti di altezza diversa a
secondo della pendenza del terreno, visibili nei tratti più ripidi e che poi scompaiono nel disegno della
tramatura dei filari di vit i. I nuclei in prossimità della Provinciale Chiunzi –Maiori, erano piccoli aggregati che
prendevano il nome delle famiglie più facoltose (case Vaccaro, Tirro, Riccio) che con l’apertura della strada
hanno subito, nel tempo, profonde manomissioni e sostituzioni (vedasi le nuove costruzioni di carattere
condominiali di anche quattro piani).
I l paesaggio vegetale dei Monti Lattari si può suddividere schematicamente in tre gruppi: sul mare e sui
versanti meglio esposti predominano il carrubo e l’olivastro; nella fascia intermedia prevalgono il leccio,
l’orniello, la roverella e arbusti come il corbezzolo e l’erica; alle quote maggiori abbondano il castagno e
l’ontano, ma anche il carpino, il frassino e il faggio. Inoltre il lungo e paziente lavoro dell’uomo ha impiantato
agrumeti e vigneti su ogni lembo di terra coltivabile, faticosamente strappato alla pendenza mediante la
realizzazione di arditi terrazzi.
Restano comunque ancora dominanti i t ipici terrazzamenti coltivati a limoneto coperti dalle reti di protezione
che caratterizzano tutto il territorio, soprattutto quello a quota minore, della dorsale dei monti lattari.
5. Presenze faunistiche
La fauna naturale di un tempo si è di certo molto impoverita e della passata presenza di grossi mammiferi ci
rimane traccia solo in qualche antico scritto ed in pochi toponimi (Capo d’Orso, Lama dei Gatti, Passo del
Lupo, ecc). Comunque l’area rimane relativamente ricca di specie che le azioni del neonato Parco Regionale
dei Monti Lattari dovranno tutelare, mentre si tenterà di favorire il ritorno di altri antichi ospiti.
Tra i mustelidi presenti ricordiamo la donnola, la faina e, sebbene molto raro, il tasso. Tra i mammiferi
abbiamo la volpe, il riccio, la talpa, il quercino, l’arvicola comune ed il moscardino; tra i rettili, il biacco, il
saettone, la vipera, il cervone, la biscia dal collare e poi, come sauri, la lucertola campestre, il geco, il
ramarro e l’orbettino. Tra gli anuri troviamo la rana italica, la salamandra pezzata ed il rospo. Di grande
importanza è la localizzata presenza della salamandrina dagli occhiali (S. tergiditata) anfibio raro ed
endemico italiano.
Una presenza preziosa ma ancora da accertare definitivamente è quella del Rhinolopus euryale, un
microchirottero raro e tutelato dalla Unione Europea.
Sebbene sia in progressivo degrado, risulta ancora ricca di specie la locale avifauna. La ricerca di Tesi di
laurea del dottor Guglielmo Maglio segnalò negli anni novanta le seguenti specie nidificanti all’interno del
bacino del Rio Penise, in località Agerola: Allocco, Balestruccio, Ballerina bianca, Ballerina gialla, Capinera,
Occhiocotto, Cardellino, Cincia mora, Cinciallegra ( Parus major), Cinciarella (Parus caeruleus), Civetta,
Codibugnolo, Corvo imperiale, Cuculo, Falco pellegrino, Florrancino, Fringuello, Gheppio, Ghiandaia, Lui
piccolo, Merlo, Passera d’I talia, Passera mattugia, Passero solitario, Pettirosso, Poiana, Rampichino,
Scricciolo, Saprviero, Torcicollo, Usignolo di fiume, Usignolo, Verdone, Verzellino.
Abbastanza ricca è anche la presenza degli insetti, specie lungo i corsi d’acqua e nei luoghi umidi presso
sorgenti perenni, dove è ben rappresentato l’ordine degli Efemenotteri.
Da un anfratto all’altro con un po’ di fortuna potremmo ammirare il Falco Pellegrino che , scagliato nel blu’
del cielo, offre uno spettacolo superbo. Fra le presenze faunistiche possiamo avere la fortuna di vedere la
volpe, il riccio, la faina, la donnola, il corvo , il gheppio, il passero solitario e alcuni uccelli migratori.
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PARTE I I - PROGETTO
6. Rappresentazione fotografica dello stato attuale
Collettore Grisignano – Punto di innesto iniziale (impianto sollevamento da eliminare)
Collettore Grisignano – Strada vicinale esistente posa tubazione fogna – tratto iniziale
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Collettore Grisignano – Strada vicinale esistente posa tubazione fogna – tratto intermedio
Collettore Grisignano
Strada vicinale esistente
posa tubazione fogna
Tratto finale
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Collettore Figlino - area privata posa tubazione fogna – tratto iniziale
Collettore Figlino
Area privata posa tubazione fogna
Tratto intermedio
Tratto finale
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Collettore Figlino
Strada comunale posa tubazione fogna
Tratto finale
Collettore Chiunzi - strada provinciale posa tubazione fogna – tratto iniziale
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Collettore Chiunzi - strada provinciale posa tubazione fogna – tratto finale
Collettore Campinola nord - strada vicinale posa tubazione fogna – tratto iniziale
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Collettore Campinola nord - strada vicinale posa tubazione fogna – tratto intermedio
Collettore Campinola nord - strada comunale posa tubazione fogna – tratto finale
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Impianto di depurazione - vista d’insieme da nord
Impianto di depurazione - vista d’insieme da est
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Impianto di depurazione - vista d’insieme da sud-est
Muri da rivestire in pietra calcarea
Impianto di depurazione - dettaglio da sud-est
Area posizionamento classificatore sabbie di progetto
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7. Elaborati di progetto
Vedi allegati.
PARTE I I I - ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA
8. Valutazioni generali
LE CONDIZIONI ATTUALI
La zona dove si deve intervenire per la posa in opera delle tubazioni sono per la maggior parte già
urbanizzate essendo le stesse sede di strade sia a carattere vicinale che comunale che provinciale. Le uniche
aree non urbanizzate dove si prevede di intervenire riguardano un breve tratto del collettore Grisignano in
corrispondenza della località conca (dove per motivi orografici si deve obbligatoriamente passare al disotto del
nucleo abitato) e il tratto di Figlino dove dal punto di inizio fino all’arrivo sulla strada comunale di recente
costruzione si deve posare la condotta su aree private interessate ca coltivazioni in parte oricole, in parte a
vigneto ed in parte a castagno.
L’impianto di depurazione è già esistente ed in esercizio da oltre un decennio.
LE STRATEGIE DI INTERVENTO
I l comune di Tramonti è da tempo caratterizzato da una situazione incompleta per quanto riguarda il sistema
fognario - depurativo. In epoche successive sono state realizzate gran parte delle condotte fognarie e
l'intervento di cui alla presente relazione costituisce un completamento delle opere già realizzate. I l dentrite
fognario è già parzialmente connesso al recapito finale.
I l sistema fognario generale che serve l'abitato è del t ipo unitario per cui sono collettate le sole acque nere.
Le acque reflue convogliate dal collettori verranno immesse in collettori già costruiti, per l'adduzione
all'impianto di depurazione localizzato nella parte bassa del territorio comunale.
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Col il presente stralcio si prevede di realizzare:
- tratto di collettore lungo la S.P. Maiori-Chiunzi dal pozzetto esistente fino al confine con il territorio
comunale in prossimità dal valico di Chiunzi (ove sono situati diverse attività commerciali e di ristorazione).
- tratto di Grisignano che avrà il compito di eliminare il sollevamento previsto in testa al tronco di progetto
portando i reflui a gravità nella fogna esistente con un conseguente sensibile risparmio nei costi di gestione
della rete fognaria.
- tratti a servizio di alcuni agglomerati abitativi, come il completamento dei reticoli delle frazioni Campinola e
Figlino.
- opere di completamento funzionale dell’impianto di depurazione relative al pretrattamento (posa di un
macchinario per classificazione delle sabbie), implementazione sistema di monitoraggio da remoto.
- il completamento delle opere di mitigazione visiva dell'impianto di depurazione costituite dalla posa di un
rivestimento in pietrame calcareo sulle superfici in calcestruzzo non ancora rivestite.
Sostanzialmente tutte le opere da realizzare saranno in ipogeo (collettori fognari) o in luoghi chiusi (sistema
monitoraggio depuratore) ad eccezione della macchina per la classificazione delle sabbie a servizio del
comparto di pretrattamento (che però è già adesso bel schermato da una folta vegetazione arborea) e la
modifica del paesaggio è, quindi, da ritenersi trascurabile.
FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO
Le opere previste sono pensate e dimensionate in funzione degli obiettivi di:
- migliorare la qualità complessiva delle acque del torrente principale reginna maior;
- durevolezza dei manufatti, che devono consentire il mantenimento dell’efficacia per il massimo tempo
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possibile;
- compatibilità della sistemazione con le esigenze di salvaguardia della qualità del contesto nel quale le opere
sono inserite, qualità elevata sia per gli aspetti naturalistici ed ecosistemici propri del bacino che per quelli
antropici propri degli insediamenti abitati.
La considerazione contemporanea dei suddetti obiettivi ha consentito di esaltare le condizioni di fattibilità
complessiva dell’intervento, che porterà ad un sensibile miglioramento complessivo della qualità delle acque
del torrente reginna maior e, conseguentemente delle condizioni di balneabilità in prossimità della foce dello
stesso che avviene in territorio del limitrofo comune di Maiori.
DISPONIBILITA’ DELLE AREE
Le opere previste dal presente progetto sono prevalentemente realizzate entro aree già occupate (impianto di
depurazione), tutte pienamente e immediatamente disponibili.
La posa delle tubazioni avverrà per la maggior parte lungo strade a carattere comunale e provinciale e in
parte lungo strade vicinali. Solo limitatamente alle località Figlino e Conca (collettore Grisignano) si rende
necessario l’occupazione di terreni privati che dovranno perciò essere assoggettati a servitù di passaggio.
9. Previsione degli effetti delle trasformazioni dal punto di vista paesaggistico
Sulla base della conoscenza dei fattori ambientali e paesaggistici, come descritt i nella parte I , e dei caratteri
del progetto, come descritto nella parte I I , sono stati individuate, in una matrice delle relazioni tra
componenti ambientali ed elementi progettuali, tutti i potenziali impatti risultanti dalla costruzione delle opere
e dalla loro gestione a regime, secondo le procedure codificate nelle metodologie di valutazione degli impatti
ambientali.
Fig. 26: Matrice degli impatti potenziali
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FASE DI CANTIERE
Movimenti di terra 0 0 - 0 - 0 - - 0 - - ++ ++ - + 0
Demolizioni e tagli 0 0 - 0 - 0 - - 0 - - ++ ++ - + 0
Trasporto attrezzi e materiali 0 0 0 0 0 0 0 - 0 - - 0 0 0 + 0
Posa tubazioni 0 0 0 0 - - 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Opere in congl. cementizio 0 0 - 0 0 - 0 0 0 0 0 + 0 - + 0
Opere elettromeccaniche - + + 0 + 0 0 0 0 - 0 0 0 - 0 0
Rivestimenti in pietrame 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ++ ++ +
FASE A REGIME
Impatti
Potature 0 0 0 0 0 0 + + 0 - - 0 0 0 + +
Legenda -- Impatto negativo significativo - Impatto negativo non significativo 0 Impatto nullo + Impatto positivo non significativo ++ Impatto positivo significativo
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Dal confronto di dettaglio tra le singole cause di impatto potenziale e i singoli parametri ambientali e
paesaggistici risulta che l’intervento progettuale determina sempre impatti nulli o comunque trascurabili,
reversibili e temporanei. La maggior parte degli impatti, tutti di rilevanza trascurabile, è prodotta dalle
attività di cantiere che, a loro volta, per la natura delle opere da realizzare e per le esigenze di scavo dovute
alla posa delle tubazioni, sono tutte di t ipo temporale, da svolgersi con procedure e attrezzature normali. Si
tratta di disturbi dovuti a rumori e a vibrazioni di cantiere assolutamente poco significative.
Gli impatti collegati alla gestione si riducono poi a eventuali sporadici interventi di controllo dei pozzetti di
fogna e alle normali procedure di funzionamento dei macchinari dell’impianto di depurazione ed in
particolare di quello la cui posa è prevista nel progetto de quo ovvero del classificatore delle sabbie che è
l’unica parte visibile di tutte le opere previste in progetto.
La pochezza degli impatti procurati all’ecosistema e al paesaggio esclude naturalmente ogni ipotesi di
mitigazione, poiché l’intervento nel suo insieme produce un oggettivo miglioramento dell’assetto
paesaggistico, con l’eliminazione di alcuni dei detrattori più evidenti (murature in calcestruzzo non rivestire).
Salerno,
IL PROGETTISTA
Ing. Andrea Cioffi