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AMOP 2 2013 - amop.weebly.comamop.weebly.com/uploads/3/1/5/9/31591799/amop_2_2013_ridotto.pdftore...

Date post: 22-Feb-2019
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In questo numero parliamo di: La Copertina: Progetto telefono Formazione e salute: Terapie a bersaglio molecolare Le iniziative: Medicine non convenzionali Parole speciali: Oncologia: una parola di speranza I salotti del mercoledì Direttore responsabile: Romina Piergiorgi Redazione: Elena, Marilina, Patrizia, Mariangela, Camilla, Michela, Rosa, Romina, Elisa, Monica Editore: AMOP (Associazione Piacentina Malato Oncologico) Via Taverna 49 29100 Piacenza Tel. 0523.302293 Registrazione n. 622 del 30/1/2006 presso il tribunale di Piacenza Tipograa: Costa s.a.s. - Via Pianello 57 29011 Borgonovo Val Tidone (PC) Pubblicazione trimestrale - Anno 8 - Numero 2 - Giugno 2013 Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. D.L. 535/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma2 DCB Piacenza Ogni giorno qualche malato inizia una nuova terapia ed ogni giorno qualche malato ci riferisce gli effetti collaterali del- la nuova terapia. Sembra routine, a meno che…ecco una idea (accidenti, sempre il primario che ci batte sul tempo!): potrebbe una semplice telefonata il giorno dopo il primo ciclo di trattamento aiutare a ridurre l’ansia ed a gestire al meglio gli eventuali effetti collaterali? Una piccola ricerca bibliografica ci mostra che non ci sono tante esperienze simili, per cui decidiamo di verificare la correttezza dell’idea. In poco più di un anno, il giorno successivo al 1° ciclo chemioterapico 170 malati ricevono la telefonata da parte di un infermiere (o del medico in casi particolari) che si accerta se sono comparsi disturbi le- gati alla terapia, se è stato necessario utiliz- zare farmaci prescritti al bisogno e se questi sono stati efficaci. Potrà sembrare strano, ma quella sem- plice telefonata nella quasi totalità dei casi è servita a togliere l’ansia e la paura ed in molte occasioni è stata utile per migliorare la gestione degli effetti collaterali, aiutando i malati ed i familiari con piccoli consigli. Ma non è tutto: alla visita successiva abbiamo chiesto ai nostri 170 intervistati di indicarci se avevano gradito l’iniziativa e cosa aveva- no gradito di più. “Essere in famiglia”, “sen- tirsi seguito e curato”, “essere considerato una persona, non una malattia” queste le risposte. Incredibile! più del sapere, quello che è apprezzato è il saper essere. Che dire: grazie a chi ha avuto l’idea di uti- lizzare il telefono come spezza-ansia, grazie a chi a creduto nell’idea e si è impegnato a telefonare e grazie a tutti i malati dei nostri day hospital perché anche per noi è bello sapere di essere considerati una famiglia! Telefono amico non è finito; vista l’effica- cia e il gradimento della telefonata, ormai l’iniziativa è diventata una pratica conso- lidata dei nostri day hospital ed un amico in più a cui aggrapparsi quando si affronta l’incognita del primo ciclo di chemiotera- pia. Il personale medico-infermieristico ed assistenziale dell’Oncologia territoriale Progetto telefono
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In questo numeroparliamo di:

La Copertina:Progetto telefono

Formazione e salute:Terapie a bersaglio molecolare

Le iniziative:Medicine non convenzionali

Parole speciali:Oncologia: una paroladi speranzaI salotti del mercoledì

Direttore responsabile:Romina Piergiorgi

Redazione:Elena, Marilina, Patrizia, Mariangela, Camilla, Michela, Rosa, Romina, Elisa, Monica

Editore: AMOP(Associazione Piacentina Malato Oncologico)Via Taverna 4929100 PiacenzaTel. 0523.302293

Registrazione n. 622del 30/1/2006presso il tribunale di Piacenza

Tipografi a:Costa s.a.s. - Via Pianello 5729011 Borgonovo Val Tidone (PC)

Pubblicazione trimestrale - Anno 8 - Numero 2 - Giugno 2013Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. D.L. 535/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma2 DCB Piacenza

Ogni giorno qualche malato inizia una nuova terapia ed ogni giorno qualche malato ci riferisce gli eff etti collaterali del-la nuova terapia. Sembra routine, a meno che…ecco una idea (accidenti, sempre il primario che ci batte sul tempo!): potrebbe una semplice telefonata il giorno dopo il primo ciclo di trattamento aiutare a ridurre l’ansia ed a gestire al meglio gli eventuali eff etti collaterali?

Una piccola ricerca bibliografi ca ci mostra che non ci sono tante esperienze simili, per cui decidiamo di verifi care la correttezza dell’idea. In poco più di un anno, il giorno successivo al 1° ciclo chemioterapico 170 malati ricevono la telefonata da parte di un infermiere (o del medico in casi particolari) che si accerta se sono comparsi disturbi le-gati alla terapia, se è stato necessario utiliz-zare farmaci prescritti al bisogno e se questi sono stati effi caci.

Potrà sembrare strano, ma quella sem-plice telefonata nella quasi totalità dei casi è servita a togliere l’ansia e la paura ed in molte occasioni è stata utile per migliorare

la gestione degli eff etti collaterali, aiutando i malati ed i familiari con piccoli consigli. Ma non è tutto: alla visita successiva abbiamo chiesto ai nostri 170 intervistati di indicarci se avevano gradito l’iniziativa e cosa aveva-no gradito di più. “Essere in famiglia”, “sen-tirsi seguito e curato”, “essere considerato una persona, non una malattia” queste le risposte. Incredibile! più del sapere, quello che è apprezzato è il saper essere.

Che dire: grazie a chi ha avuto l’idea di uti-lizzare il telefono come spezza-ansia, grazie a chi a creduto nell’idea e si è impegnato a telefonare e grazie a tutti i malati dei nostri day hospital perché anche per noi è bello sapere di essere considerati una famiglia!

Telefono amico non è fi nito; vista l’effi ca-cia e il gradimento della telefonata, ormai l’iniziativa è diventata una pratica conso-lidata dei nostri day hospital ed un amico in più a cui aggrapparsi quando si aff ronta l’incognita del primo ciclo di chemiotera-pia.

Il personale medico-infermieristico

ed assistenziale dell’Oncologia territoriale

Progetto telefono

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Formazione e salute

Terapie a bersaglio molecolare (targeted therapies)

Quando parliamo di terapia a bersaglio molecolare ci ri-feriamo ad una terapia in grado di intervenire in maniera mirata sui geni coinvolti nel processo tumorale senza dan-neggiare la cellula; si tratta, quindi, di farmaci meno tossici e più selettivi, in grado colpire determinati bersagli molecolari in modo da bloccare la proliferazione delle cellule tumorali ottenendone l’eliminazione.

Nell’ultimo decennio lo sviluppo di nuovi farmaci in onco-logia ha subito un notevole cambiamento Inizialmente è sta-to identifi cato, nella cellula tumorale, un target moleco-lare ritenuto importante per la crescita e la progressione tumorale e successivamente sono stati sintetizzati diversi agenti in grado di inibirlo. Questi sono detti agenti “a bersaglio molecolare” e sono in grado di essere effi -caci in determinate neopla-sie. Tra questi troviamo:

- Il Trastuzumab o Hercep-tin è un anticorpo monoclo-nale diretto verso un recet-tore detto HER-2.

Questo farmaco è stato approvato per il Tumore mammario ma può essere utilizzato solo quando il recetto-re risulta iperespresso nelle cellule tumorali. Le metodiche disponibili per defi nire l’espressione del recettore HER-2 sono:l’immunoistochimica e la FISH; la prima è la tecnica più diff usa e meno costosa; in base alla percentuale di cellule colorate e all’intensità della colorazione viene stabilita una scala da 0 a 3+; la FISH.invece rivela l’amplifi cazione del gene. Solo le pazienti con HER-2= a 3+ o con FISH amplifi cata pos-sono essere trattate.

- Il Gefi tinib o Iressa: farmaco che inibisce l’attività dell’EG-FR (recettore per l’Epidermal Growth Factor) è utilizzato nel tumore polmonare non a piccole cellule escluso il tipo squa-moso. L’attivazione di questo recettore da’ origine ad una rea-zione a cascata che porta alla proliferazione cellulare, alla me-tastatizzazione e inibisce la morte cellulare. Prima di iniziare il trattamento con Iressa è importante eseguire la determina-zione dello stato mutazionale dell’EGFR mediante un’analisi molecolare con il sequenziatore. Tale determinazione può es-sere eseguita sul pezzo operatorio oppure su prelievo biopti-co o citologico del tumore primitivo e/o delle metastasi.

Solo i pazienti con mutazione dell’EGFR possono essere

trattati con Iressa.- Il Cetuximab o Erbitux è un anticorpo monoclonale anti

EGFR, cioè diretto verso il recettore di membrana EGFR e vie-ne usato, insieme alla chemioterapia, nei pazienti con tumo-re del colon-retto metastatico e nei tumori testa-collo

Negli ultimi anni dai vari studi è emersa, nei pazienti con tumore del colon e trattati con Cetuximab, una diversa rispo-sta in base allo stato mutazionale del K-RAS. Questa è una proteina che interviene nella reazione a cascata dell’EGFR.

L’analisi mutazionale del gene KRAS deve essere ef-fettuata prima di iniziare il trattamento perché potran-no essere trattati con il Ce-tuximab solo i pazienti con KRAS non mutato.

- Il Bevacizumab o Avastin è un anticorpo monoclona-le diretto verso il fattore di crescita vascolare VEGF (Va-scular Endothelial Growth Factor) responsabile della formazione di vasi sangui-gni necessario per la cresci-ta del tumore .È un farmaco approvato, in associazione alla chemioterapia, per il

trattamento del colon-retto metastatico.- L’Erlotinib o Tarceva è sempre un anti-EGFR usato nel Tu-

more del polmone non microcitoma (per il trattamento in prima linea è necessaria la presenza di mutazione dell’EGFR)

- Dobbiamo, inoltre, ricordare le piccole molecole che bloc-cano enzimi specifi ci e recettori di fattori di crescita coinvolti abitualmente con la crescita tumorale. Tra questi abbiamo il Glivec o Imatinib usato nella leucemia mieloide cronica e nei GIST (Tumori stromali maligni gastro-intestinali).

È quindi fondamentale la personalizzazione della terapia sulla base delle caratteristiche biomolecolari del tumore, per non trattare in modo inadeguato tutti i pazienti. Queste ana-lisi molecolari vengono eseguite c/o il laboratorio di Biologia molecolare del nostro Ospedale.

Negli ultimi cinquant’anni, quindi, ci sono stati notevoli progressi nella lotta contro il cancro; la mortalità ha iniziato a diminuire e contemporaneamente sono aumentati i casi di pazienti che, grazie ai nuovi farmaci selettivi convivono con i tumori riuscendo a condurre una qualità di vita accettabile.

Dr.ssa Palladino Maria Angela

U.O. Oncologia

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Parole speciali

RINGRAZIAMENTIL’Amop ringrazia tutti i volontari che si sono im-pegnati a Piacenza e provincia per la vendita delle Uova di Pasqua; il ricavato, devoluto all’associazio-ne, è stato di oltre 7.000 ewuro, al netto delle spese.

Un ringraziamento particolare va alla sezione Alpini di Piacenza, in particolare al presidente Bruno Plu-cani, che in occasione dell’indimenticabile Adunata nazionale degli Alpini ha dato all’Amop la possibi-lità di essere presente nel centro cittadino con un gazebo, al fine di rendere note finalità ed attività dell’associazione. È stata un’esperienza importante, un’opportunità vissuta con entusiasmo dalle volon-tarie che si sono avvicendate in quei giorni di grande affluenza di persone da tutto il paese, in un’atmo-sfera di festa popolare. Ancora una volta gli Alpini hanno dimostrato un grande spirito di solidarietà.

Anna Maria Biffi, volontaria Amop

Ingredienti per 4 persone:

500 gr.di bucatiniUna scatola di pomodori pelati5 filetti di alici sott’olioUn cucchiaio abbondante di capperiUn cucchiaio di origano Uno spicchio di aglioUn po’ di prezzemoloOlio Un pezzettino di peperoncino piccante (a piacere)

PreparazioneMentre bolle l’acqua per cuocere la pasta preparare il sugo.In una padella mettere un po’ di olio, l’aglio ed il prezzemolo tritati ed il peperoncino; far rosolare un poco ed aggiungere le alici spezzettate girando in continuazione, subito dopo aggiungere i capperi schiacciandoli un poco e continuando a girare e per ultimo l’origano; girare ancora e alla fine aggiungere i pelati. Lasciar cuocere.Quando la pasta è cotta scolare e condire.

Bucatini alla vulture

4

Notizie

SERATESPONSORIZZATE

DA AMOPIN FAVORE

DEI PAZIENTI

LA FORMAZIONEDEL VOLONTARIO ATTIVITÀ ESTERNE

PER LA RACCOLTA FONDI

FINA

LIZZATE ALLA RICERCAI SA

LOTTI DEL MERCO

LED

Ì

I VOLONTARI IN REPARTO

DAY HOSPITAL ONCOLOGICOE RADIOTERAPIA

ISA

LOTTI ERCO

LED

Ì

I volontari dell’Associazione Amop saranno a vostra disposizione per

qualsiasi informazione o chiarimento in merito alle caratteristiche del

volontariato, all’opera di sostegno della ricerca e le nostre solidali iniziative!

Si può sostenere l’Associazioneversando anche solo 10 euro

sul c/c n. 309821/30ABI 06230 - CAB 12601

presso Cariparma & Piacenza (con la dicitura off erta)

oppure passando direttamente nella nostra sede presso

il day hospital di Oncologia dell’ospedale di Piacenza il martedì, mercoledì, giovedì dalle 10 alle 12.

Ci farebbe piacere conoscerele persone che ci aiutano!

DONA IL

all’ AMOP

AIUTA LA RICERCACONTRO I TUMORINELLA TUA CITTA’E NEL TUO TERRITORIOL’AMOP opera su Piacenza e provincia per migliorare sempre di

più la cura ai malati oncologici

Nella prossima dichiarazione dei redditi dona il 5 per mille all’A-MOP che da anni sostiene la Ricerca a Piacenza e Provincia a favo-re dei malati di tumore.

5 per mille a favore di AMOP(Associazione Piacentina Malato Oncologico):

Codice Fiscale: 91073780339

Tutto ciò che verrà dato sarà investito per migliorare la cura dei malati di tumore nella nostra città e nella nostra provincia.

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Le iniziative

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) comprende diff erenti moda-lità di “armonizzazione” della perso-na: l’Agopuntura, la Moxibustione, il Massaggio, la Dietoterapia, la Fitote-rapia tradizionale Cinese e le Ginna-stiche Energetiche. Inoltre fa parte del pensiero della tradizione Taoista anche il Feng Shui, arte di rendere i luoghi che abitiamo ambienti ener-geticamente equilibrati per viverli in armonia.

È stata approvata da parte dell’AUSL di Piacenza un’ iniziativa riguardante le Attività non Conven-zionali di Supporto ai Pazienti segui-ti in Oncologia.

Si tratta di un calendario di prati-che salutistiche gratuite per i nostri pazienti, guidate da volontari abili-tati all’esercizio e all’insegnamento delle stesse, sotto la supervisione di personale medico dell’Oncologia. Si svolgono in Sala d’attesa del DH dell’Oncologia di Piacenza. Quali sono tali pratiche salutistiche, e che cosa si ripromettono?

In generale sono tecniche (moder-ne o derivate dalla tradizione orien-tale) che favoriscono il benessere del-la persona attraverso il rilassamento, il respiro, il massaggio leggero, o mo-vimenti di ginnastica dolce. Abbia-mo pensato di far tesoro dell’off erta volontaria di persone qualifi cate nel settore, con patrimonio culturale certifi cato in scuole accreditate, per organizzare sedute di diverse disci-pline: Yoga, Massaggio Shatsu, Mas-saggio della schiena e dei piedi, Tam The (ginnastica dolce di tradizione cino-vietnamita), Feng Shui.

Pensiamo che l’iniziativa sia gra-dita ai nostri pazienti, che li arric-chisca di interessi nuovi, che li porti a socializzare ed a prendersi cura di sé: in defi nitiva che possa aiutarli ad aff rontare consapevolmente il

Medicine Non Convenzionaliin Oncologia

Cena benefica a favore dell’AmopGiardino Haway, Podenzano 28 giugno 2013 - ore 21.00

Cena benefica a favore dell’AmopPontenure30 agosto 2013 - ore 21.00

Serate dedicate alla prevenzioneVilla Braghieri, Castel San Giovanni13 e 27 settembre 2013 - ore 21.00

periodo di instabilità fi sica ed emo-tiva che comporta la malattia. Tutti i giorni, dopo le 16,30, il Day Hospital si veste di un’atmosfera di benesse-re.

Nell’ambito degli Studi Clinici Spontanei, non sponsorizzati da Aziende Farmaceutiche, gratuito per i pazienti che aderiranno alla proposta, a breve partirà uno studio clinico (nell’ambito del II Progetto Sperimentale dell’Osservatorio Re-gionale per le Medicine

Non Convenzionali dell’Emilia Ro-magna), che si prefi gge di defi nire il

ruolo dell’aggiunta dell’agopuntura, nel controllo degli eff etti collaterali, all’ abituale terapia di supporto nei pazienti che ricevono la chemiotera-pia per la prima volta.

L’attribuzione dei pazienti a 2 gruppi (Agopuntura/Non-Agopun-tura) consentirà di rivelare diff eren-ze nell’incidenza e nella severità dei seguenti sintomi: Astenia, Nausea/Vomito, Stipsi/Diarrea, Mielodepres-sione, Neurotossicità, Ansia/Depres-sione.

Dr.ssa Livia BidinU.O. Oncologia

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Vita associativa

Sono Stefania ed oggi ho 67 anni; ho iniziato a frequentare l’oncologia diversi anni fa prima per un tumore della mammella dx poi per uno della mammella sx e quindi per i controlli. Tutto bene fi no a quando il CA15.3 inizia ad aumentare progressiva-mente ed io, che mi tasto in maniera quasi maniacale, mi sento un pic-colo chicco di riso lungo la cicatrice del primo intervento; l’agoaspirato è positivo quindi ecco servito il terzo intervento.

Riprendiamo i controlli ma ecco che il CA15.3 ancora una volta sale ed io sento un nuovo chicco di riso e poi compare quel dolore fortissimo all’anca dx. Mi convinco a fare la bi-opsia dell’osso e la diagnosi è di me-tastasi del mio tumore della mam-mella. Nel frattempo, esagero con il movimento e la mia anca cede, così mi ritrovo nuovamente in sala opera-toria per stabilizzare la frattura.

Morale a pezzi, immobile in un let-to mi ritrovo a sfogliare un giornale di gossip senza nemmeno guardare le immagini quando ecco, una voce allegra che dalla porta della mia stan-za mi saluta: è la dottoressa, accom-pagnata dalla infermiera Luisella; mi prendono per mano, mi dicono due parole scherzose ed il sorriso riesce a fare capolino sulle mie labbra.

Inizio la riabilitazione e torno in day hospital camminando sulle mie gambe con aiuto di una stampella: che bello quel giorno! mi accolgono festosamente, mi abbracciano ed io mi sento quasi guarita.

Accetto di iniziare la chemiotera-pia; la paura è tanta perché ho sem-pre reazioni strane alle medicine ma sono rassicurata dalla dottoressa ed dalle infermiere perché sento nelle loro parole l’attenzione che hanno nei miei confronti.

Il giorno in cui inizio la terapia ho molta paura e l’ansia è alle stelle, vado a casa e passo tutto il pomerig-gio seduta sul divano ad aspettare un

qualche disturbo; poi all’ora di cena “driiin, suona il telefono!”

Non ci posso credere, è la dottor-essa che mi chiede come sto e quella sera dormo un sonno tranquillo. I cicli di terapia fi niscono, il CA15.3 è ritornato normale, riprendiamo i controlli. Continuo la terapia con Zo-meta ed ad ogni controllo driiin, su-ona il telefono! ed ogni volta, sempre all’ora di cena, dall’altra parte della cornetta sento quella voce allegra che mi comunica il valore del CA15.3 ed io dormo un sonno tranquillo. Poi il CA15.3 torna a salire, io non ne voglio sapere di terapia poi dopo l’ulteriore aumento del marcatore decido di fare un tentativo.

“Bene, partiamo” dice la dottoressa e quella sera all’ora di cena driiin, su-ona il telefono! “Sto bene” confermo ed intanto il mio cuore scoppia di

gioia nel sentire quella voce sempre allegra che si interessa di me.

Finalmente torno a sentirmi bene e vado in day hospital a fare il prelievo per controllare il CA15.3 che è ormai la mia ossessione. Sono nel panico, inizio a preparare la cena ma so già che mangerò solo un po’ di mines-trina ma poi driiin, suona il telefono! e dall’altra parte della cornetta quella voce allegra: “il CA15.3 è negativo, questa notte si può dormire!”

Non so dire quanto sono contenta in quel momento, quello che so è che in quel preciso istante mi rendo con-to che in realtà, quello che stavo as-pettando non era il valore del CA15.3 ma quella telefonata. Sono passati due mesi da quel giorno, sono le 19.40 e scusate se vi abbandono, ma devo proprio andare…. driiin, suona il telefono!!

Driiin, suona il telefono


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