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ANAGRAFE ALPINA Ad Asiago lo spirito della Nazione Nera 2-2016.pdf · In sala è presente anche il...

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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCO Anno 63° - N. 2 Aprile/Maggio/Giugno 2016 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro “Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio Direttore Responsabile: Paolo Ferrario Comitato di Redazione: Nino Venditti (redattore capo), Luigi Bossi, Augusto Cogliati, Emiliano Invernizzi, Marco Magni, Ivan Piazza, Luca Ramon Valsecchi, Giovanni Zucchi. Redazione presso A.N.A. Lecco: Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108 Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53 Grafica: PrePrint - Lecco Stampa: La Grafica - Molteno (LC) APPUNTI SULLA GRANDE GUERRA pagina 4 VITA DEI GRUPPI pagina 17 ANAGRAFE ALPINA pagina 21 IL PERSONAGGIO pagine 6-7 89ª ADUNATA inserto centrale Teresio Olivelli Ribelle per Amore, difensore dei deboli Asti 2016 La sfilata dei mille Massiccia presenza all'appuntamento annuale Mercoledì 24 maggio si è svolta ad Asiago la manifestazione per la ri- correnza della entrata in Guerra dell’Italia nel 1915. La Sezione di Lecco ha organizzato un pullman con la presenza di circa 40 alpini di differenti gruppi. Partenza per tempo ed arrivo ad Asiago verso le 9,30. Uno spuntino con una breve sosta per organizzare la partecipa- zione alla cerimonia e ci si avvia ai punti di ritrovo. La celebrazione ufficiale prevede diversi momenti e la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il Ministro della Difesa, Roberta Pi- notti ed i vertici delle forze armate. Il gruppo si avvia verso piazza Carli per prendere posizione con il Vice- presidente Bottari, con il Vessillo sezionale e gli alpini con i Gagliar- detti (Sirone, Castello di Brianza, Viganò, Mandello del Lario, Esino Lario, Galbiate, Valmadrera, Torre- villa, Dolzago, Varenna, Oggiono, Cortabbio, Primaluna, Garlate, Barzanò). Grande partecipazione popolare, cittadini, uomini, don- ne, anziani, giovani, le scolaresche, militari, rappresentanze delle varie associazioni d’arma, … c’è grande movimento. Ci si schiera a sinistra della tribuna, il Vicepresidente Bottari con l’alfiere Luigi Maggio- ni ed i nostri alpini in rappresen- tanza dei gruppi, con tutti gli altri vessilli e gagliardetti. Il consigliere Giancarlo Frigerio, con il secondo vessillo ed alcuni alpini, si avvia verso il sacrario di Leiten per pre- senziare alla cerimonia ristretta della deposizione della corona da parte del Presidente Mattarella. Tutti gli altri rimangono in piazza aspettando l’arrivo del Presidente. Spettacolo e momenti di riflessio- ne. È una splendida giornata illu- minata dal sole. La piazza si riem- pie lentamente senza disordine, dalle case alle finestre e sui balconi moltissimi cittadini con infinite bandiere tricolori, le scolaresche e tanti bambini. I militari prendono posizione con una compagnia di formazione: banda della Taurinen- se, plotone di alpini, granatieri di Sardegna in uniforme storica del 1915, marina, aviazione, carabi- nieri, guardia di finanza. Prende posizione il Gonfalone di Bassano del Grappa decorato di medaglia d’oro al valor militare cui vengono resi gli onori militari. Il Presidente arriva in municipio dove il Consi- glio comunale è riunito in seduta straordinaria e dagli schermi si riesce a seguire la cerimonia. Il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, ed il presidente dell’Unio- ne Montana Spettabile Reggenza dei sette Comuni, Emanuele Mu- nari, illustrano la storia secolare degli altipiani con le tradizioni e le forme di democrazia e di vici- nanza passate nel tempo anche nella sofferenza delle distruzioni della prima Guerra, che tutt’oggi uniscono le popolazioni. In sala è presente anche il regista Erman- no Olmi a testimonianza dei suoi film e documentari sugli eventi bellici della grande Guerra. Termi- nata la cerimonia nella bellissima sala consigliare il Presidente con tutte le autorità scende lo scalone ed entra nella piazza. Un fragoro- so applauso lo accoglie, è il senti- mento di gratitudine del popolo dell’altopiano. La piazza è uno spettacolo di unità, di patriottismo sincero. La tribuna con le autori- tà ed i sindaci dell’altopiano e del Veneto, la rappresentanza delle Forze Armate, i cittadini composti dietro le transenne ed ai balconi, i vessilli, i Gonfaloni Comunali, i gagliardetti degli alpini e delle va- rie associazione d’arma, le scola- resche con miriadi di bandierine sventolanti. Si rendono gli onori al Presidente della Repubblica, squil- li di tromba, attenti, presentat arm, Inno di Mameli cantato da tutti in modo solenne con una emozione incredibile. È l’Italia vera, è la no- stra storia, le nostre sofferenze, il nostro futuro, la fiducia verso le generazioni che stanno arrivando. Seguono i discorsi ufficiali del Sin- daco di Asiago, di uno storico, del Ministro della difesa e del Presi- dente Mattarella. Non sono discor- si di circostanza, ma espressione dello spirito della nazione, delle genti d’Italia. Il ministro Pinotti fa una rievocazione storica precisa e dettagliata citando le varie unità che hanno combattuto sull’alto- piano tra cui la brigata Liguria. Ad Asiago lo spirito della Nazione Commemorazione a cent'anni dall'entrata in Guerra Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella La delegazione lecchese con il vessillo sezionale (continua a pagina 2)
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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCOAnno 63° - N. 2 Aprile/Maggio/Giugno 2016

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio

Direttore Responsabile: Paolo FerrarioComitato di Redazione: Nino Venditti (redattore capo), Luigi Bossi, Augusto Cogliati, Emiliano Invernizzi, Marco Magni, Ivan Piazza, Luca Ramon Valsecchi, Giovanni Zucchi.

Redazione presso A.N.A. Lecco:Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53Grafica: PrePrint - LeccoStampa: La Grafica - Molteno (LC)

APPUNTI SULLA GRANDE GUERRA pagina 4

VITA DEI GRUPPI pagina 17

ANAGRAFE ALPINA pagina 21

Il personaggIo pagine 6-789ª adunata inserto centrale

Teresio Olivelli Ribelle per Amore, difensore dei deboli

Asti 2016La sfilata dei milleMassiccia presenza all'appuntamento annuale

Mercoledì 24 maggio si è svolta ad Asiago la manifestazione per la ri-correnza della entrata in Guerra dell’Italia nel 1915. La Sezione di Lecco ha organizzato un pullman con la presenza di circa 40 alpini di differenti gruppi. Partenza per tempo ed arrivo ad Asiago verso le 9,30. Uno spuntino con una breve sosta per organizzare la partecipa-zione alla cerimonia e ci si avvia ai punti di ritrovo. La celebrazione ufficiale prevede diversi momenti e la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il Ministro della Difesa, Roberta Pi-notti ed i vertici delle forze armate. Il gruppo si avvia verso piazza Carli per prendere posizione con il Vice-presidente Bottari, con il Vessillo sezionale e gli alpini con i Gagliar-detti (Sirone, Castello di Brianza, Viganò, Mandello del Lario, Esino Lario, Galbiate, Valmadrera, Torre-villa, Dolzago, Varenna, Oggiono, Cortabbio, Primaluna, Garlate,

Barzanò). Grande partecipazione popolare, cittadini, uomini, don-ne, anziani, giovani, le scolaresche, militari, rappresentanze delle varie associazioni d’arma, … c’è grande movimento. Ci si schiera a sinistra della tribuna, il Vicepresidente Bottari con l’alfiere Luigi Maggio-ni ed i nostri alpini in rappresen-tanza dei gruppi, con tutti gli altri vessilli e gagliardetti. Il consigliere Giancarlo Frigerio, con il secondo vessillo ed alcuni alpini, si avvia verso il sacrario di Leiten per pre-senziare alla cerimonia ristretta della deposizione della corona da parte del Presidente Mattarella. Tutti gli altri rimangono in piazza aspettando l’arrivo del Presidente. Spettacolo e momenti di riflessio-ne. È una splendida giornata illu-minata dal sole. La piazza si riem-pie lentamente senza disordine, dalle case alle finestre e sui balconi moltissimi cittadini con infinite bandiere tricolori, le scolaresche e

tanti bambini. I militari prendono posizione con una compagnia di formazione: banda della Taurinen-se, plotone di alpini, granatieri di Sardegna in uniforme storica del 1915, marina, aviazione, carabi-nieri, guardia di finanza. Prende posizione il Gonfalone di Bassano del Grappa decorato di medaglia d’oro al valor militare cui vengono resi gli onori militari. Il Presidente arriva in municipio dove il Consi-glio comunale è riunito in seduta straordinaria e dagli schermi si riesce a seguire la cerimonia. Il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, ed il presidente dell’Unio-ne Montana Spettabile Reggenza dei sette Comuni, Emanuele Mu-nari, illustrano la storia secolare degli altipiani con le tradizioni e le forme di democrazia e di vici-nanza passate nel tempo anche nella sofferenza delle distruzioni della prima Guerra, che tutt’oggi uniscono le popolazioni. In sala è

presente anche il regista Erman-no Olmi a testimonianza dei suoi film e documentari sugli eventi bellici della grande Guerra. Termi-nata la cerimonia nella bellissima sala consigliare il Presidente con tutte le autorità scende lo scalone ed entra nella piazza. Un fragoro-so applauso lo accoglie, è il senti-mento di gratitudine del popolo dell’altopiano. La piazza è uno spettacolo di unità, di patriottismo sincero. La tribuna con le autori-tà ed i sindaci dell’altopiano e del Veneto, la rappresentanza delle Forze Armate, i cittadini composti dietro le transenne ed ai balconi, i vessilli, i Gonfaloni Comunali, i gagliardetti degli alpini e delle va-rie associazione d’arma, le scola-resche con miriadi di bandierine sventolanti. Si rendono gli onori al Presidente della Repubblica, squil-li di tromba, attenti, presentat arm, Inno di Mameli cantato da tutti in modo solenne con una emozione incredibile. È l’Italia vera, è la no-stra storia, le nostre sofferenze, il nostro futuro, la fiducia verso le generazioni che stanno arrivando. Seguono i discorsi ufficiali del Sin-daco di Asiago, di uno storico, del Ministro della difesa e del Presi-dente Mattarella. Non sono discor-si di circostanza, ma espressione dello spirito della nazione, delle genti d’Italia. Il ministro Pinotti fa una rievocazione storica precisa e dettagliata citando le varie unità che hanno combattuto sull’alto-piano tra cui la brigata Liguria.

Ad Asiago lo spirito della NazioneCommemorazione a cent'anni dall'entrata in Guerra

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella La delegazione lecchese con il vessillo sezionale

(continua a pagina 2)

Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 2

notizie alpine

pagina 2

La collana editoriale "Museo Casa della Memoria" si arricchisce di un secondo volumetto, edito nel mese di maggio 2016.Il "Diario di guerra del fronte gre-co-albanese 1940 - 1941" è stato compilato, giorno dopo giorno, dal

Partito il 2 aprile da Aosta, ha come obiettivo di giungere il 24 ottobre, giorno del suo 83° com-pleanno, a Palermo. Seimila chi-lometri a piedi portando con sé solo un piccolo zaino. Alessandro Bellière è giunto per la seconda volta a Lecco martedì 26 aprile scorso, rispettando la tabella di marcia da lui predispo-sta, ed è stato calorosamente ac-colto nel cortile del Municipio da rappresentanti dell'amministra-zione e di varie associazioni, oltre che da giornalisti e fotografi che lo hanno intervistato e immorta-lato insieme ai presenti.Ha spiegato che attraverserà 113 città capoluogo di provincia pas-sando in tutte le regioni italiane, così cercando di avvicinare nord

lecchese Corrado Invernizzi, allo-ra sottotenente del 5° reggimento alpini, battaglione Morbegno, e ci è stato donato dalla famiglia.Riporta gli avvenimenti vissuti dal 27 novembre 1940 al 9 genna-io 1941.

e sud in un unico abbraccio.Già nel 2014 aveva percorso lo sti-vale lungo le coste e lo scorso anno era partito da Chiavenna per rag-giungere Trapani. Ci ha raccontato di essere stato

Diario di guerra del fronte greco-albanese

Ha fatto tappa a Lecco l'alpino paracadutista Alessandro Bellière

Poi: "Disposizioni superiori vie-tano la compilazione di diari di guerra. Forse temono che, poten-do capitare in mano al nemico, possano dare loro notizie prezio-se. Ossequiente alle disposizioni, faccio punto e basta."

tra i primi 50 alpini paracadutisti italiani, di aver gareggiato nella nazionale militare di fondo e di effettuare ancora lanci, oltre che di avere passione per la fotografia subacquea.

Il testo, che è stato corredato di foto dal fronte per lo più scattate dall’autore, in ogni caso merita diffusione perché tramanda, con dovizia di particolari e descrizione brillante, momenti di vita vissuta e ricordi che non possiamo dimenti-care perché sono la "nostra" storia.E poi Corrado Invernizzi, tornato a casa dopo le vicende belliche, campagna di Russia compresa, parteciperà attivamente alla vita della sezione ANA di Lecco e di-verrà ottimo redattore del nostro Penna Nera delle Grigne.Dall’anno 2000 una marmetta ri-corda la “penna bianca” Corrado sulla parete della navata destra della chiesetta ex voto del Morbe-gno al Pian delle Betulle.Buona lettura!

luIgI BossI

Alessandro ama le sfide, lo sport, ed uno stile di vita sano che gli permette di essere protagonista.Il nostro augurio sentito lo ac-compagni nell'impresa!

luIgI BossI

Corrado Invernizzi in divisa

L'accoglienza in municipio

Alcune pagine del diario

Con il vicepresidente Luigi Bossi

Il presidente Mattarella descrive gli eventi bellici con conoscenza facendo una analisi precisa della dislocazione del nostro esercito nel cuneo del trentino verso le pia-nure di Verona e Vicenza e descrive gli eventi dell’offensiva Austro-Ungarica della Strafexpedition dal 15 maggio del 1916 sino alla fine di giugno su un fronte di 40 km. Cita diverse zone e monti, Pasubio, Or-tigara, Zebio, Cengio…dove tanti reparti si immolarono e si copriro-no di Gloria…Alpini, brigata Sassa-

ri, Granatieri di Sardegna…. Mette in risalto il contributo ed il sacrifi-cio dei giovani provenienti da ogni parte d’Italia. Cita scrittori quali Mario Rigoni Stern, Emilio Lussu, ed altri. Ricorda il sacrificio delle popolazioni con i paesi dell’alto-piano distrutti al 90 per cento e l’e-sodo delle genti, donne, bambini, vecchi che con grande scoramento si avviavano in colonne lunghissi-me verso la pianura abbandonan-do quel poco che rimaneva e con l’imminente futuro aperto quasi fosse un baratro. Ricorda anche il sacrificio ed i tanti soldati pas-

sati per le armi frettolosamente, occorre una revisione storica che renda giustizia e riconoscimento degli errori commessi. La fine del discorso è accompagnato da un lunghissimo applauso di ringra-ziamento e di gratitudine. Il Pre-sidente si accomiata con gli onori per recarsi in elicottero alle pendi-ci dell’Ortigara, a Cima Lozze, alla chiesetta degli alpini. Purtroppo non abbiamo potuto essere lì pre-senti perché la strada di accesso consente il passaggio solo alle au-tovetture e per di più era nevicato nei giorni precedenti. Riassumen-

do possiamo dire che è stata una giornata bellissima, emozionante, di manifestazione dei sentimenti di fratellanza, di unione e di rico-noscenza e ritornando a casa non si può fare a meno di constatare che la nostra Italia è un grande paese e che le nostre genti hanno fatto grandi cose e continueranno a farle nei secoli futuri. Grazie al Presidente Marco Magni, a Bottari, Canali, Frigerio per l’im-pegno organizzativo ed agli amici che hanno potuto partecipare.

gIovannI grosso

(continua dalla pagina 1)

Trimestrale della Sezione di Lecco

Aprile-Maggio-Giugno 2016

notizie alpine

pagina 3

prima la vivono, la tramandano, la modificano, cioè i cori alpini, A.N.A. con tutte le loro possibilità, sensibilità e problematiche. Oltre alle specifiche tematiche affron-tate (riassunte nel box in basso) sono emerse alcune idee a livello generale. Si è formulata ad esem-pio la proposta di formare presso il Centro Studi A.N.A. di Milano una sezione apposita che curi la parte musicale di cori e bande, nella fattispecie quelli A.N.A., per offrir loro supporti materiali ma anche formativi. Qualcuno ha proposto iniziative atte a invo-gliare a comporre nuovi canti che parlino dell’attualità alpina, come ad esempio l’impegno civile della

solidarietà e delle nuove missioni. Non è mancata nemmeno l’idea di sensibilizzare alla coralità in ge-nerale impegnando associazioni del settore come ponte tra l’A.N.A. e le istituzioni scolastiche e acca-demiche. Erano presenti diversi rappresentanti di cori, sezioni e gruppi alpini, associazioni, riviste del settore. Lo spirito che si è respirato è stato decisamente propositivo anche se ci vorrà del tempo perché le idee prendano forma. Ancora una vol-ta è stata manifestata la volontà di ripetere (a cadenza biennale?) l’incontro, che servirebbe da ag-giornamento e rilancio continuo.gIuseppe scaIolI e alessIo BenedettI

2° Convegno Nazionale A.n.a. “Coralità Alpina” 1965-2016Sul numero 132-133 del giugno-luglio 1965 del Penna Nera delle Grigne, l’allora Presidente sezio-nale Raffaele Ripamonti scriveva, nei ringraziamenti finali relativi al “Convegno in difesa del Canto Alpino” svoltosi a Lecco nei gior-ni 25 e 26 giugno di quell’anno: «Il Convegno è così ben riuscito che i partecipanti, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno auspicato che venga ripetuto». Nessuno però immaginava che questo sa-rebbe accaduto dopo ben 51 anni.La sezione A.N.A. di Vicenza ha or-ganizzato quest’anno la seconda edizione del Convegno, in conco-mitanza con il 4° Raduno Nazio-nale dei Cori delle Brigate Alpine, nello splendido scenario della Villa Cordellina Lombardi di Montec-chio Maggiore. Oltre a questi, nel fine settimana del 4 e 5 giugno sono stati realizzati incontri tra i Cori delle Brigate e gli studenti del-le Scuole Medie e Superiori del ter-ritorio e la sfilata della domenica.Il Convegno si è aperto con l'in-tervento a cura del direttore de l’Alpino mons. Bruno Fasani e di tutte le autorità accorse, tra cui anche il presidente nazionale Se-bastiano Favero. È stata da subi-to sottolineata l’importanza dei canti che raccontano la storia de-gli Alpini, della necessità di spun-ti autentici per tornare a cantare, del canto come trapasso e memo-ria e della sua valenza popolare che sa parlare e unire.A conclusione di questo primo momento e prima di lasciare la parola ai relatori, si è cantato l’in-no nazionale. Nel corso della gior-nata sono stati eseguiti da tutti i partecipanti anche altri canti.Già a partire dal titolo dell’incon-tro si denota una sostanziale dif-ferenza. Se il primo Convegno era

appunto «In difesa del Canto Al-pino», con i tre temi principali dai titoli “Origine delle canzoni alpi-ne”, “Norme e limiti dell’A.N.A. in difesa dei canti alpini” e “Disami-na dell’attuale stato musico-let-terario della canzone alpina”, in quello di quest’anno si è puntato sulla “coralità alpina”. La differen-za potrebbe sembrare assai poca cosa, ma se in quello si analizzò la materia prima, cioè i canti, i testi, le musiche, qui invece si è parla-to di coloro che questa materia

relatorI e temI trattatI

Mauro Pedrotti - Che cosa cantavano i nostri soldati?Il direttore del Coro SAT di Trento ha sottolineato come il canto popolare di tradizione orale si trasformi in base al contesto in cui si trova, nella fattispecie in quello militare, mettendo in luce le modifiche che i canti subiscono in questo passaggio. Inoltre ha fatto un’importante precisazione su come questi esprimano sì il dolore ma senza ribellione, confidando in qualcosa di più alto.

Giuseppe Scaioli - Il repertorio dell’A.N.A.Il Maestro lecchese, per ben 56 anni direttore del Coro Grigna, ha spiegato quale fu l’incarico assegnatogli dalla Com-missione del 1° Convegno circa l’armonizzazione dei canti ritenuti degli Alpini, sottolineando come il canto possa essere un’occasione per esprimere aggregazione e come sia un importante mezzo per una cultura musicale di base.

Massimo Marchesotti - Quali gli obiettivi, associativi e artistici di un Coro A.N.A.Pittore ed etnomusicologo, direttore del Coro A.N.A. di Milano, il più longevo coro iscritto all’associazione, ha evidenziato la mancanza di segni identificativi della maggior parte dei cori e, a volte, anche della necessaria sensibilità artistica e poetica. Ha inoltre manifestato l’utilità di un censimento delle realtà corali A.N.A. affinché questa possa poi intervenire e migliorare tali realtà.

Bepi De Marzi - Chi può far parte di un Coro A.N.A.Il noto compositore e direttore vicentino, si è soffermato sul fatto che non è opportuno limitare la partecipazione ai cori A.N.A. ai soli Alpini giacché, non essendoci più la leva obbligatoria dal 2005, i cori non potrebbero far altro che invecchiare e morire. Altro appunto è stato fatto sul “cosa e come” cantano i cori, non mancando nella sua esuberante esposizione un accenno alla poesia dei suoi amici, tra cui M. Rigoni Stern e G. Bedeschi, nonché al cappello alpino e all’importanza della dignità generale di un coro.

Alessio Benedetti - Cosa fiorisce di nuovo nei Conservatori musicali?Fresco della propria tesi sui canti degli Alpini, ha presentato il risultato dell’indagine svolta sui Conservatori italiani a proposito del rapporto tra questi e la musica popolare, da cui il canto alpino proviene. Se alcuni istituti hanno risposto che questo non fa parte del loro programma di studio, altri hanno invece dimostrato un’apertura verso questo repertorio, sia dal punto di vista didattico che esecutivo, realizzando diversi lavori in merito, specie nelle ricorrenze storiche.

Mario Lanaro - Verso il futuro, tra fedeltà e cambiamentoMusicista dalle diverse sfaccettature sostiene, a ragione, che dietro ad ogni canto non ci deve essere solo passio-ne (“ci troviamo per cantare o cantiamo per trovarci?”), ma studio, ricerca e confronto che portino a rileggere il passato, non a riciclarlo.

Ettore Galvani - Uno sguardo alle nuove generazioniOltre a riprendere alcuni concetti già espressi dai relatori che lo hanno preceduto, il presidente dell’Associazione Cori Piemontesi, etnomusicologo, si è soffermato sull’importanza del compito educativo e formativo dei cori, anche nel campo dell’innovazione. Interessante la sua panoramica “numerica” del mondo corale nazionale.

I relatori (e don Bruno) al loro tavolo I cori, riuniti, che hanno cantato al sabato sera

Il presidente della sez. di Vicenza, Luciano Cherobin che premia il presidente nazionale

Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 2

notizie alpine

pagina 4

Si cerca di portare conforto Combattimento in mezzo ai feriti

Pronti a fare fuoco La lunga marcia verso il fronte

Il macello della SommeQuattro mesi di battaglia sono costati oltre un milione di vittime, tra morti e feriti

Nel dicembre del 1915, alla Con-ferenza di Chantilly, il Coman-dante supremo delle Forze Ar-mate Francesi, Generale Joseph J. Joffre preme affinché, nell’estate dell’anno successivo, francesi e inglesi attacchino insieme sulla Somme. L’intenzione è quella di scatenare una violenta offensiva in grado di sbaragliare l’eserci-to tedesco. Nella realtà le cose andranno ben diversamente. L’imprevisto attacco tedesco a Verdun, nel febbraio 1916, che seguita a trascinarsi trasformato dal Capo di stato maggiore von Falkenhayn in una lunga, sangui-nosa, inconcludente battaglia di logoramento, ha scompigliato le carte tanto che l’apporto francese alla nuova offensiva ne viene for-temente ridimensionato e il peso maggiore dell’operazione graverà sulle truppe britanniche. Il primo di luglio del 1916, gli inglesi attac-cano sulla Somme: a sera si con-tano 20mila morti oltre a 40mila

dante supremo dell’esercito tede-sco, con la collaborazione del suo sottoposto Erich Ludendorf, colui che in realtà traccia i piani opera-tivi e in pratica conduce la guerra, consolida il Fronte Occidentale realizzando un vasto sistema di fortificazioni ( linea Hindenburg ) e conduce brillanti offensive, pur non potendo evitare la sconfitta finale. La battaglia della Somme si trascinerà per oltre 4 mesi e un autunno di piogge torrenziali tra-sformerà le trincee in un appicci-coso acquitrino, rendendo ancora più spaventose le condizioni di vita dei soldati. La battaglia fina-le, rimandata di giorno in giorno a causa della pioggia, sarà annul-lata il 19 di novembre. Da un pun-to di vista eminentemente tattico, si tratta di una sconfitta tedesca, ma il guadagno territoriale per gli alleati rispetto al luglio è ridicolo: un saliente profondo al massimo una decina di chilometri pagato dagli anglo-francesi con 620mila

feriti. È il giorno più sanguinoso nella storia dell’esercito inglese. Eppure il comandante della I^ Armata britannica in Francia, sir Douglas Haig, primo conte di Be-mersyde, figlio di un distillatore di whisky, seguiterà pervicacemente a lanciare per mesi nella forna-ce di quella lunga, interminabile battaglia, reparto dopo reparto, le centinaia di migliaia di volontari che hanno risposto all’appello del ministro della guerra Kitche-ner. Tramontata ancora una volta l’illusione di una rapida, decisiva avanzata, il fronte della Somme ha ormai solo il compito di disto-gliere forze tedesche dal fronte di Verdun. Alla fine dell’estate si as-siste a un cambiamento al verti-ce del comando militare tedesco: von Falkenhayn, considerato re-sponsabile della mancata caduta di Verdun, viene rimosso dall’in-carico, che viene affidato al feld-maresciallo Paul von Hindenburg. Nello stesso 1916 il nuovo coman-

tra morti e feriti e dai tedeschi con 450mila vittime. Anche il fronte italiano è teatro di un fatto d’arme che lo pone all’at-tenzione dì tutto lo scenario eu-ropeo. Sempre nel dicembre del 1915, mentre nel corso della Con-ferenza di Chantilly Joffre preme per l’attacco franco-inglese sulla Somme, il capo di Stato Maggio-re dell’esercito Austro-Ungarico Franz Conrad von Hoetzendorff, comandante delle truppe asbur-giche sul fronte italiano, è pro-tagonista di un vivace scambio di opinioni con il suo collega e omologo tedesco von Falken-hayn. Motivo del contendere l’in-sistenza di Conrad per un attac-co congiunto austro-tedesco sul fronte italiano, per lui di primaria importanza, mentre per il collega germanico le precedenze erano ben altre: fronte francese e fronte russo innanzitutto. Era convinto, il tedesco, che per battere l’eser-cito italiano occorressero assai più truppe di quante non ne in-tendesse impiegare Conrad, e poi sarebbe stato pericoloso sguarni-re il fronte russo: inoltre sapeva che gli inglesi stavano preparan-do un’offensiva nelle Fiandre, e intendeva precederli attaccando pesantemente, come poi farà, a Verdun. Probabilmente il genera-le tedesco aveva ormai compreso che nessuno avrebbe più potuto vincere e sperava che soltanto il logoramento della guerra di posi-zione potesse portare a una pace di compromesso. Ma Conrad vol-le fare di testa sua e con forze in-sufficienti, e con i suoi generali in disaccordo tra loro, lanciò contro l’Italia la sua “Strafexpedition”. Il risultato fu assolutamente nega-tivo: è vero che il fronte italiano fu inizialmente sfondato, ma è al-trettanto vero che, di conseguen-za, per alleggerimento, fu scate-nato un attacco russo in Bucovi-na, su un fronte di 350 chilometri, che portò alla cattura di 400mila prigionieri austriaci. Successiva-mente, gli italiani contrattaccaro-no riuscendo, alla fine a conqui-stare Gorizia. Conrad fu fermato, sul fronte trentino, dopo un mese, e il contrattacco italiano sugli Altipiani lo costrinse a ripiegare perdendo buona parte delle sue eccellenti truppe da montagna.

(9 continua)

Appunti sullA GrAnde GuerrA a cura di Ivan Piazza

Trimestrale della Sezione di Lecco

Aprile-Maggio-Giugno 2016

notizie alpine

pagina 5

Una giornata quasi invernale, con pioggia, vento e freddo, non ha scoraggiato i tanti alpini (ma an-che amici e familiari), che dome-

nica 26 giugno hanno partecipato all’annuale festa al nostro nido d’aquila, il rifugio Cazzaniga-Merlini ai Piani di Artavaggio.

Dopo l’alzabandiera accompagna-to dalle note della nostra banda se-zionale, don Emilio Manzolini dei padri barnabiti di Albavilla ha cele-brato la Messa sul piazzale del rifu-gio. Nell’omelia ha ricordato quan-to sia impegnativo seguire Gesù, scelta che richiede una volontà e un discernimento quotidiani.

Don Emilio ha anche sottolineato le caratteristiche dell’alpinità, ri-cordando il senso del dovere e del sacrificio che, da sempre contrad-distinguono le penne nere. Al termine della celebrazione, un emozionato (ed emozionante) Umberto Polvara 91 anni, ha let-to la preghiera dell’alpino seguita dalle note del Silenzio elevate al cielo dal nostro trombettiere. La cerimonia, a cui hanno preso parte 32 gagliardetti, oltre al no-stro Vessillo sezionale e a quello della Sezione di Bergamo (pre-sente per il secondo anno con-secutivo), è stata conclusa dal presidente sezionale Marco Ma-gni, che ha sottolineato, ancora una volta, i sentimenti di umiltà e amicizia che devono caratterizza-re il nostro stare insieme da alpi-ni. Fieri del nostro cappello e dei valori che rappresenta.

Cazzaniga, raduno piovosoIl maltempo non ha scoraggiato i partecipanti

Don Emilio durante la celebrazione Il discorso del presidente

la grande guerra

Gli studenti delle quattro sezioni del terzo anno della scuola me-dia di Barzanò lunedì 29 febbraiohanno assistito a una lezione molto particolare partecipando alla presentazione di due libri sul tema della “Grande Guerra” presso la sala proiezioni della scuola stessa. Il primo, dal tito-lo “Il Sergente Agostino – una storia della Grande Guerra”, è stato scritto da Rosetta Spinelli e illustrato da Amalia Mora sul-la base di una minuta rinvenuta sul frontespizio di un libro in cui Agostino faceva richiesta di un indennizzo all’ente competente per avere combattuto al fronte.Si tratta di una testimonianza in-tensa e commovente che mette in evidenza l’atrocità della guer-ra e le conseguenze tragiche che essa porta con sé anche dopo anni dalla fine del conflitto.L’autrice, leggendo alcuni pas-saggi del libro, ha saputo cataliz-zare l’attenzione degli studenti coinvolgendoli nel racconto.Il secondo, dal titolo “Sui sentieri della Grande Guerra – Combat-tenti caduti e reduci barzanesi nella storia della Prima Guerra Mondiale”, scritto dall’Alpino Raffaele Colombo è stato realiz-zato con il patrocinio del Comu-

ne di Barzanò e del Gruppo Alpini di Barzanò.Quest’opera è il risultato di una approfondita ricerca presso gli ar-chivi comunali e di Stato che, per la sua conformità alle direttive mi-nisteriali, è stato accreditato quale progetto rientrante nel “Program-ma ufficiale delle commemora-zioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale” visitabile sul sito www.centenario1914-1918.it .L’autore, partendo dalla guerra Italo-Turca, attraverso le storie dei vari combattenti e seguendo un ordine cronologico, traccia un quadro completo delle vicende belliche del primo ventennio del secolo scorso creando un prezio-so sussidio per chi volesse appro-fondire la conoscenza della nostra storia. In questo libro sono messi in evidenza i migliori e i peggiori sentimenti dell’essere umano: al cinismo di alcuni comandanti fan-no da riscontro l’Amor Patrio e lo spirito di abnegazione; alle fredde regole della guerra si contrappone la solidarietà e lo spirito fraterno che accomuna ufficiali e soldati.Il Prof. Arturo Morati, docente del-la scuola media, estimatore e col-lezionista di tutto ciò che è storia, è intervenuto sottolineando che molti di questi ragazzi, per la po-

sizione sociale ed economica delle loro famiglie, potevano tranquil-lamente “imboscarsi” ma, mossi da ideali patriottici, hanno scelto di andare a combattere perdendo la vita; altri non ancora diciotten-ni falsificavano la loro età pur di essere arruolati. Erano convinti di andare a fare una breve pas-seggiata e poi tornare a casa, ma così non è stato. Purtroppo l’au-tore, Raffaele Colombo, per moti-vi familiari non ha potuto essere presente per cui ha delegato il Presidente Onorario del Gruppo Alpini di Barzanò, Antonio Scac-cabarozzi, a portare i saluti alla Preside Dott.ssa Rizzini e al Col-legio Docenti. Nella sua lettera di saluto, rivolgendosi agli studenti, Colombo sottolinea che nel libro “Non troverete elogio alla guerra, non onore e gloria… leggerete la stupidità della guerra, sofferta e vissuta tragicamente sulla pel-le di quei ragazzi di entrambi gli schieramenti”. Nel suo interven-to, Scaccabarozzi, ha paragonato

la pace a un foglio bianco sul quale si può scrivere e disegnare la storia dell’umanità con tutti i colori che i migliori sentimenti umani, primo fra tutti lo spirito di condivisione delle gioie e dei dolori, ci suggeriscono. La guer-ra è invece un foglio nero sul quale si può scrivere e disegnare ben poco.Le pagine di questo libro, uni-tamente a documenti e oggetti risalenti al periodo 15/18 custo-diti da famiglie barzanesi, servi-ranno per allestire una mostra presso la sede degli Alpini che si è tenuta nei giorni 2-3-4 e 9-10-11 Luglio in concomitanza con la tradizionale “Festa Alpina”.Con questa iniziativa gli Alpini barzanesi, eredi dei più nobi-li sentimenti tramandati dalle precedenti generazioni, inten-dono mantenere vivo il ricordo di coloro che hanno dato la loro vita nella speranza di lasciare ai posteri un’Italia migliore.

a.s.

Gli studenti della terza media di Barzanò a scuola di pace

Barzanò - Incontro con gli studenti della III Media

Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 2pagina 6

notizie alpine

Nel cuore di Bellagio, sul palazzo antistante il sagrato della Parroc-chiale e Piazza San Giacomo, un’e-pigrafe ricorda ai posteri che, “ In questa casa ebbe i natali la Meda-glia d’Oro al Valor Militare, Ten. Dott. Teresio Olivelli Rettore del Collegio Universitario Ghisleri, impavido ufficiale di Artiglieria Alpina internato l’8-9-1943.

Infatti, Teresio Olivelli nasce a Bel-lagio (Como) il 7 gennaio 1916, da Domenico e Clelia Invernizzi che, per motivi di lavoro, dopo pochi anni ritornano in Lomellina, loro terra d’origine. Teresio termina le scuole elementari a Zeme Lomel-lina (PV), frequenta il ginnasio a Mortara e il liceo a Vigevano. Gli anni del liceo mettono in luce uno studente socievole, d’intelli-genza superiore alla norma. Do-tato di pronta e vivace memoria è stimato dai professori e apprez-zato dai compagni di scuola: sem-pre disponibile nell’aiutarli e dare consigli senza far pesare la propria superiorità intellettuale. Membro di Azione Cattolica e FUCI opera attivamente come delegato del settore studenti, cercando di dif-fondere cultura e promuovere at-tività culturali fra i giovani. Nei periodi estivi ama trascorrere le vacanze sul Lago di Como pres-so lo zio materno Mons. Rocco Invernizzi, parroco di Tremezzo: sacerdote di elevata cultura, con-fessava in 5 lingue. Lo zio arcipre-te svolgerà un ruolo importante e decisivo che influirà nella vita di Teresio: nelle scelte fondamentali delle decisioni difficili si rivolgerà allo zio, sua guida spirituale, per consigliarsi nel discernere cammi-ni di bene e strade di verità.Conseguita brillantemente la ma-turità classica nel 1934, s’iscrive, come alunno del Collegio Univer-sitario Ghisleri, alla facoltà di Giu-

risprudenza dell’Università di Pa-via. Anche all’Ateneo gli ottimi voti riportati, evidenziano le notevoli capacità e la serietà dello studente che, nel 1938, si laurea con il mas-simo dei voti: diventa assistente volontario alla cattedra di Diritto Amministrativo dell’Università di Torino, contestualmente collabo-ra con le testate di alcuni giornali. Come lo zio mons. Invernizzi ap-prende 5 lingue fra cui il tedesco e il russo. (Lingue che saranno utili durante il tragico ripiegamento in Russia e, in seguito, nella prigionia dei Lager tedeschi). Partecipa ai Littoriali di Trieste del 1939, vincendo il 1° premio, con una dissertazione sulle pari dignità della persona umana a prescindere dalla razza. Con que-sto importante attestato, all’epoca il massimo riconoscimento cul-turale, entra a far parte dell’Isti-tuto Nazionale di Studi e Ricerca di Roma a diretto contatto con esponenti autorevoli della cultura e della politica nazionale. Scrive articoli sul giornale Universita-rio “Libro e Moschetto” a volte in aperto contrasto con la propagan-da fascista. Critica la retorica di facciata, l’intolleranza, la violenza e il culto della razza. Condivide, invece, l’amore per la Patria e la speranza di soluzioni più umane nelle Istituzioni.

Ufficiale degli alpini 2° Regg. Art. Alpina, 31° batteria Gruppo Ber-gamoNel giugno 1940 con l’entrata in guerra dell’Italia contro la Fran-cia e l’Inghilterra rifiuta l’esonero militare, di cui ne aveva diritto, per arruolarsi volontario. Nel febbra-io 1941 entra alla Scuola Militare di Alpinismo di Aosta. Promosso al grado di sotto-tenente, inizial-mente assegnato alla “Julia”, passa al 2° Reggimento Artiglieria Alpi-

I cent'anni del venerabile Teresio Olivelli “Ribelle per Amore, difensore dei deboli”

na, 31° Batteria del “Gruppo Ber-gamo”, facente parte della Divisio-ne di guerra “Tridentina”. Nell’e-state del 1942 parte con i suoi alpini per il fronte russo. In pieno inverno, il 17 gennaio 1943, ebbe inizio il drammatico ripiegamento della Tridentina: oltre 200 chilo-metri a piedi. Nella neve, inade-guatamente equipaggiati. Sotto la sferza della tormenta e i continui attacchi dei russi, il ten. Olivelli si prodiga incessantemente a dare aiuto e conforto ai suoi alpini feri-ti e congelati. Impavido si attarda con gli ultimi della colonna a sep-pellire i morti a rischio della vita.Rientrato in Patria, con i pochi superstiti nel marzo 1943, profon-damente provato nello spirito si presta a mantenere i contatti con le famiglie dei dispersi e dei pri-gionieri; nel frattempo, a soli 27 anni, vince il concorso di Rettore del Collegio Ghisleri. La carica dura solo pochi mesi, infatti, con lo sbarco degli alleati in Sicilia, 10 luglio 1943, Teresio fu richiamato alle armi e inviato a Vipiteno (BZ) sede del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, ove ritrova i suoi Alpini su-perstiti di Russia.

Resistenza: Internato (IMI) e par-tigiano “Fiamme Verdi”L’annuncio dell’Armistizio, la sera dell’8 settembre 1943, coglie il ten. Olivelli nella caserma di Vi-piteno. Il deciso e netto rifiuto di continuare a combattere a fianco dei tedeschi ne determina la cat-tura e la deportazione nel Lager di Innsbruck. Dopo alcuni tentativi di evasione non riusciti, il 20 ot-tobre, evade dal campo di Markt Pongau e, dopo una lunga mar-cia, rientra clandestinamente in Patria. A Brescia prende contatto con i partigiani, collabora alla co-stituzione delle “Fiamme Verdi”: formazioni partigiane di matrice

cattolica che avevano mutuato le mostrine degli Alpini. Nel frattem-po mantiene i contatti con il Co-mitato di Liberazione Nazionale (C.N.L.). Teresio, nella Resistenza, non rive-ste un ruolo militare ma d’infor-mazione del valore morale della rivolta. Non prende parte ad azio-ni violente. In seguito agli incontri con Carlo Bianchi e Claudio Sar-tori fonda il “Ribelle”: organo di stampa della Resistenza. Il primo numero esce il 5 marzo 1944. Il giornale si proponeva di program-mare la ricostruzione della socie-tà italiana, libera e democratica, dopo la tragedia della guerra. “Il Ribelle” verrà stampato, clande-stinamente anche a Lecco. In via A. Mascari, nei pressi della Parroc-chiale all’altezza del civico n° 21 un’ epigrafe cita testualmente: -In questo edificio nel cuore della vec-chia Lecco negli anni 1943- 1945 operò per la rinascita d’ITALIA il C.N.L. di Celestino Ferrario. La ti-pografia Annoni Pin qui stampò clandestinamente “IL RIBELLE” delle FIAMME VERDI. Immor-talato dal sacrificio di TERESIO OLOIVELLI che lanciò sul lago e tra i monti l’anelante appello alla Libertà dei Ribelli per amore. Co-mune di Lecco. 25 aprile 1977 -In occasione della Pasqua 1944 scrive “SIGNORE FACCI LIBERI” comunemente conosciuta come (Preghiera del ribelle) considerata la più alta espressione spirituale contro le perfidie e gli interessi dei dominanti e la sordità inerte della massa. Il 27 aprile 1944, in Piazza San Babila a Milano, la polizia se-greta fascista arresta Teresio. Rin-chiuso nel carcere di San Vittore sopporta torture e sevizie senza rivelare nomi. Trasferito a Fossoli il suo nome è inserito nella lista dei 20 partigiani condannati alla fucilazione. Scampa alla pena ca-pitale nascondendosi nel campo per alcune settimane. Scoperto, Epigrafe a Lecco , via A. Mascari n°21Epigrafe a Bellagio casa natale

Tersio Olivelli

Trimestrale della Sezione di Lecco

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notizie alpine

nell’ennesimo tentativo di fuga, è subito trasferito prima a Bolzano, poi a Dachau e infine a Hersbruck in Germania. Anche in questo tri-ste campo di prigionia, satellite di quello famigerato di elimina-zione di Flossemburg, la figura di Teresio emerge come esempio di umanità: si prende cura dei suoi compagni cercando d’alleviarne le ferite e le sofferenze; per aiutarli a sopravvivere si priva della scarsa razione di cibo per donarla ai più deboli. Dopo mesi di patimenti, benché deperito, alla vista di un prigioniero ucraino, ingiustamen-te percosso da un kapò, accorre in sua difesa facendogli scudo con il proprio corpo subendo violenti calci all’intestino e numerose ba-stonate. In conseguenza delle gra-vi lesioni, ricoverato all’infermeria del campo, muore il 17 gennaio 1945, all’età di soli 29 anni. (De-stino o pura coincidenza, spira esattamente 2 anni dopo l’inizio del tragico ripiegamento della “Tridentina” sul fronte russo). Alla

memoria di questo eroico Alpino, Volontario della Libertà “difen-sore dei deboli” che, animato da nobili ideali di Umanità, Libertà, Fede Cristiana e amor patrio, ha immolato la sua giovane vita in un Lager nazista lo Stato Italiano ha concesso la Medaglia d’oro al va-lor militare con la seguente moti-vazione: “Ufficiale di complemen-to già distintosi al fronte russo, eva-deva arditamente da un campo di concentramento dove i tedeschi lo avevano ristretto dopo l’armistizio perché mantenutosi fedele. Nell’or-ganizzazione partigiana lombarda si faceva vivamente apprezzare per illimitata dedizione e indomito co-raggio dimostrati nelle più difficili e pericolose circostanze. Rendeva eminenti servizi anche nel campo informativo e in quello di propa-ganda. Tratto in arresto a Milano e barbaramente interrogato dai tedeschi, manteneva fra le torture esemplare contegno nulla rivelan-do. Internato a Fossoli tentava la fuga. Veniva, così, trasferito prima

a Dachau poi a Hersbruck. Dopo lunghi mesi di inaudite sofferenze trovava ancora, nella sua generosi-tà la forza di slanciarsi in difesa di un compagno di prigionia bestial-mente percosso da un aguzzino. Gli faceva da scudo col proprio corpo e moriva sotto i colpi. Nobile esem-pio di fedeltà, di umanità, di dedi-zione alla Patria.”

15 dicembre 2015, Teresio Olivelli, Venerabile “difensore dei deboli” Dal suo canto la Chiesa di Vigeva-no nel 1986 promuoveva la causa di beatificazione a livello diocesa-no. Nella ricorrenza del centenario della nascita 1916 – 2016, il 15 di-cembre 2015, con grande gioia per comunità diocesana di Vigevano e, aggiungo, per noi alpini, il San-to Padre avendo riconosciuto che nella sua breve vita “Teresio Oli-velli ha esercitato in grado eroico tutte le virtù cristiane”, lo ha pro-clamato Venerabile. Domenica, 10 gennaio 2016, nel-la Cattedrale di Vigevano S.E. il

Cardinale Angelo Amato con una solenne cerimonia ha aperto uf-ficialmente le Celebrazioni per il Centenario della nascita. Nella bellissima chiesa barocca, stra-colma di fedeli e autorità civili e religiose delle Diocesi di Milano, Pavia, Como e Brescia unitamen-te agli esponenti di Azione Catto-lica e FUCI, spiccavano tantissime "penne nere" con gagliardetti e vessilli a testimonianza dell’eroi-smo di questo santo Alpino che, accanto al Beato don Carlo Gnoc-chi, è un nobile esempio di Uma-nità, Giustizia, Libertà e Carità Cristiana da conservare nel pro-fondo del nostro cuore e traman-dare alle giovani generazioni. Sabato, 30 gennaio 2016, a Cas-sina Valsassina, in Piazza Teresio Olivelli, la Sezione ANPI di Lecco, in collaborazione con il Comune di Cassina e di parecchi cittadini, presenti numerosi gagliardetti dei Gruppi Alpini locali, ha ricordato il Centenario della nascita con la deposizione di una corona d’allo-ro al monumento dedicato al Ve-nerabile Alpino, martire della Re-sistenza. Cui ha fatto seguito una conferenza nella sala Consiliare del Comune. Oratore lo storico Pierfranco Mastalli, che ha trac-ciato la vita esemplare di Teresio, proponendone il ricordo anche a livello filatelico con l’emissione di un francobollo celebrativo. Sono intervenuti il sindaco Roberto Combi, l’Onorevole Virginia Ten-tori, e il Presidente ANPI di Lecco Avagnina che ha ricordato tutti i deportati della Valsassina morti nei Lager germanici.

marIo nasattI

Monumento ai Caduti di Cassina, 31 gennaio 2016, commemorazione centenario: Sindaco Roberto Combi

onor. Virginia Tentori e Pierfranco Mastalli ANPIMonumento ai caduti di Bellagio, presso le scuole comunali

È stato inaugurato il 7 maggio scorso, con la partecipazione di autorità civili e militari, di com-battenti decorati al valor militare, il nuovo labaro della Federazione provinciale di Lecco dell’Istituto del Nastro Azzurro. Dopo la mes-

sa, celebrata da don Fernando nel nostro Santuario della Madonna della Vittoria, ha fatto seguito nel-la sottostante Cripta dei Caduti, la cerimonia della benedizione del drappo, guidata dal presidente alpino cav. Mario Nasatti, unita-

Benedetto il nuovo Labaro dell’Istituto Nastro Azzurro lecchesemente al presidente emerito cav. Giuseppe Faccinetto medaglia d’argento al valor militare, guada-gnata eroicamente sul fronte nord africano nella Seconda guerra mondiale. Il labaro era attornia-to da medaglie al merito, i reduci

decorati: Fedele Balossi, classe 1919 di Carenno, il paracaduti-sta della Folgore Carlo Murelli, classe 1921 di Lecco e Roberto Acerboni, classe 1924 di Casargo, alpino del battaglione Morbegno. Presenze di rilievo: il primo cit-tadino di Lecco Virginio Brivio, il sindaco di Civate Baldassare Mauri, il comandante provincia-le dell’Arma dei Carabinieri Roc-co Italiano, nonché naturalmen-te la madrina, dottoressa Marta Badoni, sorella del sottotenente di vascello Antonio Badoni, me-daglia d’argento al valor militare alla memoria. Un bellissimo sabato italico per un lodevole avvenimento costel-lato da tanti cappelli alpini.

(n.v.) La benedizione del nuovo labaro La cerimonia nel Santuario gremito di fedeli

Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 2

notizie alpine

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2016…anno importante per gli alpini varennesi, anno in cui van-no a cadere diversi appuntamenti direi fondamentali per la vita as-sociativa delle nostre penne nere, momenti di ricordo a cui pensia-mo spesso e da diverso tempo ormai, un anno atteso con impa-zienza.1921-2016…e sono 95…95 can-deline sul nostro cappello e qui c’è da festeggiare certamente, ma non solo per questo è importan-te il nostro 2016, anzi, oserei dire che, pur rischiando una sonora spazzolata dai miei veci, questo anniversario potrebbe anche pas-sare in secondo piano per impor-tanza.1916-2016…questo è importan-te…100 anni di Capitano Venini…Questo è il nostro vero anniversa-rio e tutto deve incentrarsi su que-sto, oltre che sul ricordo di tutti i nostri caduti e reduci, come ogni manifestazione del resto, raffor-zata dal fatto che cento anni fa anche a Varenna c’era la grande guerra.Che fare allora per onorare al me-glio quest'anno di ricordo, di Veci, di guerra, di medaglie, di storia? Cosa fondamentale essere uniti e lavorare con uno scopo comune come dovrebbero essere tutti gli alpini, e fortunatamente a Varen-na questa unione c'è, valutandosi un po' nel pensare cosa direbbero i nostri veci di ogni epoca sul la-voro fatto e su quello che si farà, la curiosità di ricercare qualcosa di diverso da quello fatto fin’ora, qualcosa di nuovo su cui lavorare, incontrarsi e molto spesso scon-trarsi.Detto questo la domanda in sede è stata: oltre alla sfilata cosa fac-ciamo? Riusciamo a tirare dentro i varennesi? I bambini? Le altre associazioni? Riusciamo a fare qualcosa che unisca tutti? Discussione e fuori le idee. ..pro-gramma pronto, solo da sviluppa-re in ogni punto. ..facile metterlo giù per iscritto, svilupparlo sarà un'altra cosa ma confidiamo nel fatto che andando d'accordo con tutti qualcuno ci aiuterà. ..100 anni di medaglia d'oro, per-ché non fare una mostra sul Ve-nini, sulla sua vita, su quello che ha fatto per Varenna? perché non cercare nuove informazioni che magari ancora nessuno conosce? perché non migliorare ancora la conoscenza del gruppo e del pae-

se sul suo capitano?Ci mettiamo subito all’opera, la ricerca è sempre una cosa lunga, contattiamo la sezione di Como e la nostra nella speranza che abbiano materiale da utilizzare, decidiamo di andare in visita sul Monte Maggio dove il Venini ha combattuto, per vedere di per-sona i luoghi dove ha passato gli ultimi momenti di vita e dove si è guadagnato la medaglia d’oro al valore, conosciamo gli alpini del gruppo di Arsiero e di Laghi, al-pini della zona del Monte Maggio con i quali, grazie anche ad alcuni storici della zona, portiamo avanti la nostra raccolta di informazioni. Grazie ad alcuni siti storici riu-sciamo a recuperare informazioni e foto delle zone di combattimen-to nonché i contatti con tutti i li-cei che il Venini ha frequentato in gioventù e che molto volentieri ci inviano materiale, le ricerche ne-gli archivi storici ci permettono di concludere, con la documen-tazione storica, il nostro lavoro di ricerca, poi assemblato ordinato e impaginato da alcuni alpini e volontari del nostro gruppo che ne creano un lavoro lineare divi-so per capitoli ed impaginato su tavole.Come corollario a questa ricerca andiamo alla ricerca di materia-le ed oggettistica da esporre ed in questo grande aiuto c’è stato dato da due collezionisti privati che hanno messo a disposizione il loro materiale, dalla chiesa di San Rocco di Bellano, dal comu-ne di Varenna e dall’Associazione Scanagatta, che ci ha prestato ba-cheche e materiale di pregio, quali i telefoni da trincea e la macchina fotografica del soldato, tutto ma-teriale originale dell’epoca tenu-to in ottime condizioni, oltre che materiale storico originale relati-

Varenna in festa per i primi 95 annivo a combattenti varennesi, sup-porto logistico ed organizzativo. Oltre alla mostra ci piacerebbe portare un coro a cantare a Varen-na ed in questo ci vieni incontro la nostra sezione che decide, an-che per festeggiare i 95 anni di Va-renna, di organizzare la consegna della borsa di studio ad una ricer-catrice proprio da noi in chiesa San Giorgio e di portare il coro Grigna per allietare la serata.Decidiamo di sviluppare la nostra festa su tre giorni, il primo, un venerdì, vorremmo dedicarlo ai bambini e quale cosa migliore che un teatro?Contattiamo Sergio Procopio, un mimo del quale abbiamo seguito qualche spettacolo, che organiz-za una serata basata su una storia relativa ai Ragazzi del 99 dal titolo “ La grande guerra il piccolo al-pino”, riuscire a far sorridere par-lando di guerra non è una cosa di poco conto ed è veramente azzec-cata per un giovane pubblico.Per il sabato decidiamo di dedica-re la giornata al nostro capitano Venini, portando il nostro saluto in sfilata fino al cimitero dove ri-posa facendo visita anche a tutti i nostri caduti dei nostri veci di ogni tempo, ci piacerebbe come 5 anni fa raggiungere il cimitero di Vezio dove riposa il nostro capo-gruppo storico Varisco Vittorio, attraverso il Sentiero degli Alpini “Scabium” dove abbiamo appena restaurato una cappelletta.Per la serata riusciamo a combi-nare un incontro con uno storico della sezione ANA di Vicenza, spe-cializzato sulla Strafexpedition, operazione militare all’interno della quale combatte’ e morì il ca-pitano Venini, storico conosciuto durante la nostra visita al Monte Maggio e che visto il nostro inte-resse si è prestato volentieri per la

serata.Per la domenica l’iter è il classico degli alpini, sfilata, Santa Mes-sa, discorsi ufficiali ed il classico rancio alpino… su questo non c’è niente da discutere.E passiamo alla parte pratica, l’U-nione di tutto quello che è stato organizzato, serriamo i ranghi e partiamo con la Protezione Civile della sezione di Lecco, con la qua-le ripuliamo tutto l’alveo del Fiu-melatte con due fine settimana di lavoro in arancione.Venerdì 19 marzo il coro Grigna in chiesa San Giorgio per la conse-gna della borsa di studio, Varenna è piena di alpini, un assaggio di quello che vorremmo fosse il no-stro novantacinquesimo.Sabato 16 aprile inaugurazione della mostra sul capitano Venini nella chiesa Santa Marta di Varen-na, alla presenza del Consiglio ana di Lecco, dei Sindaci della zona, dei responsabili delle associazioni Scanagatta, Lion Riviera orientale del Lago, della Pro Loco e di tutti i volontari e collaboratori che ci hanno dato una mano all’allesti-mento, presentiamo il lavoro svol-to, a detta di tutti ben organizzato, cosa che, visto l’impegno, ci fa tira-re un sospiro di sollievo.La mostra resterà aperta per un mese ed avrà un buon riscontro di visite tra turisti, stranieri e non.Venerdì 29 aprile iniziamo i fe-steggiamenti con lo spettacolo teatrale, tra i bambini che hanno interagito per tutta la serata con il mimo Sergio Procopio che duran-te lo spettacolo li ha resi parteci-pi in ogni scena. Personalmente consiglio vivamente tutti i capi-gruppo a visitare il suo spettacolo e riproporlo nel proprio Comune perché è una cosa toccante, diver-tente e formativa. www.sergioprocopio.it.

Lo striscione commemorativo Gagliardetti durante la Messa

Trimestrale della Sezione di Lecco

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Sabato 30 aprile, nel pomeriggio saliamo in sfilata al cimitero di Varenna per far visita alla tomba del nostro capitano Venini, alcuni alpini montano nei giorni prece-denti un palo per l’alza bandiera che viene lasciato fisso, visto che non ci sembra giusto che su una tomba di due medaglie d’oro, Corrado Venini ed il figlio Giulio Venini, non ci sia un tricolore. Dopo l’inno di Mameli e la de-posizione della corona sulle note del Piave, risaliamo il sentiero Scabium fino al cimitero di Vezio, rientrando a Varenna per la se-rata sulla Strafexpedition tenuta dal professor Offelli, che illustra

i movimenti militari, nello speci-fico del Monte Maggio, sull’unico contrattacco italiano di tutta la campagna, che ha visto il capita-no Venini tra i protagonisti.Domenica primo maggio, arri-viamo al momento principale della nostra festa. Il tempo non promette nulla di buono ma gli alpini arrivano lo stesso, prepa-riamo lo schieramento contando 33 gagliardetti di gruppi alpini unitamente ai vessilli delle sezioni di Lecco, Colico, Como e Vicenza, come ringraziamento alla nostra visita al Monte Maggio e diverse rappresentanze d’arma oltre ai sindaci del circondario ed i rap-presentanti delle associazioni di Varenna.C’è anche una sorpresa, grazie alla collaborazione con i marinai ci viene messa a disposizione una unità della Guardia Costiera, che scorterà il vessillo della sezione di Lecco ed il gagliardetto storico di Varenna, facendoli entrare nello schieramento direttamente dal lago, un piccolo regalo che rin-forza ancora di più i rapporti di collaborazione tra le nostre asso-ciazioni.Sotto una leggera pioggia, con il

ritmo della banda sezionale di Lecco, partiamo con lo sfilamento attraverso una Varenna imban-dierata fino al sagrato della chiesa San Giorgio dove, con l’alzaban-diera e la deposizione delle coro-ne ai caduti e alla lapide del capi-tano Venini, rendiamo onore alla nostra medaglia d'oro. Seguono i discorsi ufficiali, quel-lo del capogruppo con i doverosi ringraziamenti a tutti i parteci-panti a tutti i collaboratori, del sindaco Carlo Molteni che rimar-ca gli ottimi rapporti che da sem-pre ci sono tra amministrazione e Alpini, la poesia recitata dai bam-bini dell’asilo in onore agli alpini, veramente toccante ed il discorso del presidente Marco Magni, pia-cevolmente sorpreso nel vedere questi bambini partecipi ricor-dando che sono il nostro futuro e che dei valori degli Alpini sicura-mente si ricorderanno.La Messa celebrata da don Aldo Monga, il nostro parroco, che sempre mette a disposizione tut-to quello che chiediamo, visto lo splendido rapporto di fiducia in-staurato in questi anni di lavoro assieme, al quale vanno i nostri più grandi ringraziamenti.

Messa conclusa con la preghiera dell’Alpino e con la lettura del te-stamento del capitano Venini, la toccante lettera scritta al figlio in fasce prima dell’ultimo attacco.Il rancio alpino nella sala del par-cheggio chiude ufficialmente la giornata di festeggiamenti. Pur-troppo visto il maltempo abbiamo dovuto stringerci, cosa che ci pre-occupava un po’ ma alla fine gli alpini non hanno paura e tutto è finito come doveva finire… bene.Chiudiamo il nostro 95mo il gior-no 20 maggio, giorno in cui cado-no esattamente i 100 anni dalla morte del capitano con una mes-sa in suo ricordo.Personalmente da capogruppo non posso che essere felice, i no-stri veci saranno contenti. ..ho visto persone dare tutto, ho visto persone appassionarsi nelle ri-cerche, ho visto persone litigare e risolvere subito solo per portare l’idea migliore, ho visto persone impegnarsi e lavorare di propria iniziativa, metterci del proprio e non chiedere nulla, ho visto sem-plicemente degli alpini e sono fe-lice di far parte di questa famiglia - W gli Alpini

Il capogruppo. Ivan acquIstapaceIl vessillo arriva via lago

annIversarI

Festa grande a Cassago dove da giovedì 2 giugno a domenica 5 giugno, si è celebrato il tren-tacinquesimo anniversario del Gruppo Alpini comunale.La manifestazione si è aperta nel giorno della festa della Re-pubblica, con una Messa ufficia-ta presso il mausoleo dei Duchi Visconti di Modrone, per ricor-dare gli Alpini "andati avanti".A questo particolare e signifi-cativo momento hanno preso

parte gli amici Alpini del Gruppo di Veduggio e varie Associazioni comunali.Sabato sera presso la palestra co-munale si è esibito il “coro Gri-gna” della Sezione di Lecco, tra la prima e la seconda parte dei canti, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori dei due concorsi organizzati dagli Alpi-ni che hanno coinvolto le classi quinte della scuola primaria con la elaborazione di un disegno e i

Commercianti con l’allestimento delle vetrine.Commovente è stata la consegna da parte degli Alpini del Gruppo, di una medaglia d’oro all’Alpino Lui-gi Bosisio che dopo trentatré anni ha lasciato la carica di Capogrup-po, passando l’incarico all’Alpino Alberto Redaelli. Lo stesso Luigi ha ricevuto da parte della Cav. Enrica Zappa (presidente dell’U.N.I.R.R.) una medaglia d’argento "per il tenace e generoso contributo a

ricordo dei Caduti e Dispersi in guerra".I gran finale si è vissuto domeni-ca con l’ammassamento presso la baita e la sfilata del corteo per le vie del paese con tappa al mo-numento dei Caduti di Oriano, al Camposanto dove riposano numerosi Alpini Cassaghesi, e al monumento dei Caduti di Cas-sago. I vari Gruppi hanno preso parte alla Messa nella chiesa parrocchiale celebrata da Don Adriano Valagussa; a chiudere la giornata il "rancio Alpino" in oratorio. Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco Rosaura Fumagalli con Assessori e Con-siglieri comunali, il M.llo Toro della stazione Carabinieri, rap-presentanti della Croce Rossa, numerosi Gagliardetti dei Vari Gruppi Alpini, Associazioni co-munali. Un onore la presenza del Presidente Marco Magni e dei Consiglieri della Sezione Al-pini di Lecco.La presenza di Reduce della campagna di Russia l’Alpino Aniceto Branchini (Tridentina Btg. Morbegno) ha reso signifi-cativo questo anniversario.

roBerto rozzIno

E per Cassago sono 35

Alpini di Cassago Brianza con al centro un reduce di Russia, l'Alpino Aniceto Branchini

Cassago Brianza - Sfilata

Penna Nera delle Grigne

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notizie alpine

Oltre 60 penne nere, simpatizzanti ed escursionisti hanno raggiunto la vetta del Magnodeno, per l’annuale festa degli alpini di Maggianico e Chiuso. «Giove pluvio ci ha graziati, donandoci una giornata discreta. Sebbene dominata dalla nebbia, ci ha consentito di ritrovarci attorno al nostro altare votivo», commenta Giuseppe Samà, capogruppo locale. Con lui hanno raggiunto la vetta don Adriano Bertocchi, parroco della comunità “Beato Serafino” e Giancarlo Castelnuovo, segretario del

gruppo. Puntualmente, alle 11.15 il sacerdote ha celebrato la funzione religiosa, partecipata e molto

Assalto al Magnodenosentita, in quanto come sempre dedicata ai soci andati avanti. Durante l’omelia don Adriano

ha sottolineato come «questa giornata è diversa da quelle che normalmente trascorrete quassù, in allegria. Oggi, infatti, c’è la presenza significativa di un sacerdote». Al termine della Messa, rispettando la tradizione, Samà ha letto la “Preghiera dell’alpino”. Doverosi i ringraziamenti ai volontari che ogni mercoledì e ogni giorno festivo accolgono con la loro simpatia gli escursionisti di passaggio, in particolare a Giacomo Pattarini, vera colonna portante del bivacco in vetta al monte di Maggianico. Prossimo appuntamento al Magnodeno, a settembre con il chilometro verticale.

ornella gnecchIMessa al Magnodeno

L’alzabandiera di rito ha dato l’av-vio all’incontro con il gruppo “Me-dale” di Rancio-Laorca per il “giro

delle baite” del 7 maggio scorso, ormai tradizionale appuntamen-to che i gruppi della zona di Lecco

Giro delle Baite a Rancio-Laorcae Circondario portano avanti da qualche anno. Incontro a tavola, certo, ma anche modo di socializ-

zare tra capigruppo, alpini e ami-ci e occasione per rammentare, in particolare, le varie iniziative e necessità della nostra chiesetta al Pian delle Betulle. Bella giornata, magnifico punto di osservazione sulla città di Lecco qui a Rancio Alto e piacevole conversazione davanti ad un piatto di “gulasch” ben cucinato. Alpini e amici ospi-tali che tutti noi partecipanti ringraziamo anche dalle colon-ne del Penna Nera delle Grigne, augurandoci che questo cono-scerci meglio porti con sé, come naturale conseguenza, uno più stretto rapporto anche solidale tra i gruppi della zona. Per tutti gli operatori un grazie grande al capogruppo Salvatore Brusadelli. E... alla prossima!

luIgI BossIRancio Laorca - Onori alla bandiera Baita Rancio Laorca - Un momento di amicizia alpina

protezIone cIvIle

Cinofili, esercitazione a Casalecchio

Il gruppo lecchese con gli amici a 4 zampe

“Nella giornata di sabato 11 Giu-gno 2016 a Casalecchio di Reno (BO) si è svolta l’esercitazione delle U.C.S. (Unità Cinofile da Soccorso) del 2° Raggruppa-mento (Lombardia e Emilia Romagna) dell’ A.N.A. (Associa-zione Nazionale Alpini) denomi-nata “H.12 NON STOP VALLI DEL RENO 2016”.La manifestazione è stata or-ganizzata dal Nucleo Cinofilo “RENO” della Sezione A.N.A. Emiliano-Romagnola; all’evento hanno partecipato, oltre al Nu-cleo locale, i Nuclei Cinofili delle Sezioni di Bergamo, Como, Vare-se, Verona e Lecco.Il Nucleo Cinofilo “GRIGNA” fa-

cente parte dell’Unità di P.C. “A. Merlini” della Sez. A.N.A. di Lecco, con campo di addestramento a Malgrate Loc. Gaggio, si è presen-tato con due squadre da ricerca, ciascuna composta da 2 U.C.S. più due supporti logistici di manovra.L’evento si è sviluppato su di una superficie complessiva di 17 Km/q., sei le aree da bonificare, ognuna con la propria peculiari-tà e difficoltà che andavano dal numero di dispersi alla differente orografia del territorio e al muta-mento dello scenario vuoi in am-biente collinare/boschivo vuoi su-gli argini del fiume Reno.Ottimo il lavoro svolto dalle 2 squa-dre lecchesi. Dal report conclusivo

si evinceva un ritrovamento pari all’89%: sui 9 dispersi dislocati e nascosti nelle 6 aree di pertinenza i ritrovamenti sono stati 8 più tutti i bonus relativi al comportamento tecnico/tattico durante la ricerca da parte dei Volontari.Queste esercitazioni non voglio-no certamente essere una gara

ma un test per verificare la pre-parazione e l’affidabilità dei no-stri volontari e dei loro ausiliari a quattro zampe.Colgo l’occasione per invitare al nostro campo di addestramento quanti vogliano unire la passione cinofila al servizio del prossimo.

pIetro dell'era

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Trimestrale della Sezione di Lecco 89ª Adunata Nazionale

anche l'Adunata appena conclusa, è stata occasione, per ri-trovare ad Asti molti di voi, oltre ai numerosi sindaci e a tutte le persone che hanno voluto condividere momenti di grande emo-zione e di festa. Adunata significa: ricordo, amicizia, sobrietà, umiltà, appar-tenenza, rispetto, senso del dovere e attenzione verso gli altri.Sono questi, penso, gli ingredienti che fanno sentire ciascuno di noi uomini con il cappello con la penna. Sono queste le motiva-zioni che ci spingono ogni anno, nel mese di maggio, a sfilare nel-le città che ospitano l'evento più importante per la nostra amata associazione, per far in modo che ogni Adunata sia sempre più bella ed indimenticabile. Adunata significa anche punto di partenza, di un "viaggio" che ogni giorno ciascuno di noi affronta e mi chiedo, io in pri-ma persona: "nel mio zaino ci sono tutti questi ingredienti?". Do-manda difficile.

Con molta fatica cerco di farceli stare nello zaino, ma ci provo, perché così hanno indicato i nostri "veci", andare sempre avan-ti, senza paura, con la consapevolezza che qualche volta succede di cadere e allora bisogna rialzarsi e continuare il cammino con l'entusiasmo e la semplicità che ci appartiene. Allora carissimi alpini, con questi pensieri vi dico ancora una volta Grazie, perché ci siete, perché sempre dimostrate la concre-tezza nel vostro agire, nelle vostre attività, nel vostro modo di af-frontare questo "viaggio", nel modo di aiutarci l'uno con l'altro a portare lo zaino. Non perdiamo l'occasione per far sì che le nostre attività se-zionali e di gruppo che insieme condividiamo, diventino delle grandi Adunate. Un abbraccio e un saluto alpino.

marco magnI

Carissimi Alpini,

Asti 201689ª Adunata Nazionale

Penna Nera delle Grigne

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Il “Servizio d’Ordine Nazionale” (S.O.N.) nasce nel 1965 con l’Adunata di Trieste,

sull’esperienza dell’embrione or-ganizzativo di alcuni soci della Sezione di Vicenza che fondarono il Nucleo “Pulizia Alpina”, compo-sto da persone che coordinate agi-vano con disposizioni precise sui cerimoniali e sui movimenti dei vari attori durante tutte le cerimo-nie a contorno dell’Adunata. Anno dopo anno acquisisce la gestione delle cerimonie del venerdì e del sabato e dell’ordinamento e del movimento della sfilata senza mai interferire ma in continuo collega-mento con chi ricopre la funzione di controllo dell’ordine pubblico.

Anche la Sezione di Lecco dà il proprio apporto con mezzi e personale. La Protezione Civile Sezionale fornisce l’autocarro con automontato un centro telecomunicazioni e materiale radiantistico con 3 tecnici provenienti dai gruppi:Corrado Bartolo - Gruppo di Olgiate Calco con 12 anni di servizioGuido Chierichetti - Gruppo di Olgiate Calco con 13 anni di servizioSilvano Riva - Gruppo di Robbiate con 11 anni di servizio a loro si aggiungono:Ferruccio amonini - Gruppo di Cernusco Lombardone con 16 anni di servizioGiampaolo Brambilla - Gruppo di Merate con 2 anni di servizio Ambrogio Brivio - Gruppo di Lomagna al suo primo anno di servizio Raffaele Panzeri - Gruppo di Lomagna con 6 anni di servizioLorenzo Rigamonti - Gruppo di Viganò con 6 anni di servizio Vittore Riva - Gruppo di Viganò con 9 anni di servizio

Se te la senti c’è posto anche per te, basta che tu non abbia superato i 65 anni di età e sia un alpino. Chiedi informazioni al tuo Capo Gruppo e se vuoi noi siamo contattabili per portarti la nostra esperienza.

Il S.O.N. è composto da 210 vo-lontari provenienti da tutte le Se-zioni, che prestano la loro opera dal lunedì prima dall’Adunata per l’allestimento dell’acquar-tieramento al lunedì dopo per le operazioni di smontaggio, suddi-

visi in squadre a turno presidiano alcuni punti della città ospitante l’Adunata supportati nei collega-menti da un reparto trasmissioni. Gerarchicamente il Servizio è co-ordinato da un Comandante, no-minato dal Presidente Nazionale,

SERVIZIO D’ORDINE NAZIONALE supportato da 3 Vice Comandan-ti, da Capi Settore e Capi Squadra.Le giornate sono scandite con vita di caserma: sveglia, colazione, adunata, alza bandiera, ammaina bandiera, servizi, libera uscita. La convivenza tra i volontari nella settimana ci riporta ai brontolii, alle imprecazioni, la stessa amici-zia di quando si faceva vita di ca-serma, tanto è l’affiatamento che si crea, che quando arriva il mo-mento di tornare alla vita norma-le i saluti si concludono con: “CI VEDIAMO L’ANNO PROSSIMO”.Il SON una squadra di ragazzi di tute le età, di estrazione socia-le diversa, ma accomunati dalla voglia di stare assieme e di fare qualcosa perché le migliaia di al-pini convenuti possano vivere al meglio l’Adunata.

alpIno guIdo chIerIchettIIl servizio d'ordine durante una cerimonia

La stazione mobile per le telecomunicazioni

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89ª Adunata Nazionale

Aprile-Maggio-Giugno 2016

Asti, sede dell’Adunata nazionale di questo 2016, riporta alla mente, per la nostra Protezione civile se-zionale, uno dei primi, importanti interventi su di una emergenza. È infatti nella cittadina piemon-tese che la (quasi) neonata unità di P.C., creata nel 1988, riceve il suo battesimo, non certo del fuo-co ma sicuramente del fango. Ma partiamo dal principio. È l’8 di no-vembre del 1994 quando il fiume Tanaro, che attraversa Asti, esonda allagando la parte più bassa della città. Dopo le prime ore nelle qua-li, come sempre, si tenta di capire, di realizzare, di quantificare quan-to accaduto, ecco emergere la ne-cessità di aiuto. Il Dipartimento della P.C. interessa la P.C. Ana e il buon Antonio Sarti, allora respon-sabile della P.C. Nazionale Ana, coinvolge subito Lecco. La rispo-sta della Sezione e dei volontari è immediata e totale, tanto che, il giorno 11, partono per Asti due pullman più una serie di vetture private che portano in Piemonte ben 246 volontari. Gli uomini sono

alloggiati nei locali dei mercati ge-nerali e operano sull’emergenza per tre giorni, rientrando a Lecco il 13 di novembre. Mentre si lavora, in Prefettura, nel corso di una riu-nione ristretta tra i nostri Sangalli e Ing. Stabilini e il Prefetto di Asti, ci viene chiesto di occuparci di Canelli, che è ancora isolata cau-sa l’esondazione del fiume Belbo e in cui non è ancora intervenuto nessuno. Accettiamo (siamo alpi-ni o no?) e il 20 di quel novembre torniamo nell’astigiano, a Canelli appunto, armati di idrovore e di tanta voglia di aiutare e svuotia-mo cantine, garage, ripuliamo impianti industriali per consentire la ripresa delle attività produtti-ve e a turni operano, fino al 18 di dicembre, altri 286 Volontari. Tor-neremo ancora in quel di Canelli, nella primavera successiva, e dal 9 di maggio al 10 di giugno del 1995 altri 66 volontari opereranno sul fiume Bormida in quella che, con estremo realismo, viene chiamata “Operazione Castoro”.

Ivan pIazza

ASTI ’94, L’ADUNATA DELLA SOLIDARIETÀVentidue anni fa la nostra Protezione civile in soccorso della popolazione alluvionata

Al lavoro per ricostruire

Una delle squadra al lavoro

I volontari in sfilata

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notizie alpine

straniero; i pasti in compagnia presso la base internazionale di Camp Butmir), bellissimi i mo-menti di sacrificio vissuti insieme ai commilitoni (per oltre 2 mesi e mezzo abbiamo dormito in una palazzina sprovvista di vetri e in-fissi, praticamente all’addiaccio; l’acqua della doccia era calda solo in alcuni momenti della giornata; per andare a scrivere un’e-mail o a chattare con i famigliari dovevi andare nella caserma vicina; le telefonate ai parenti erano fatte in cabina e le schede telefoniche costavano 10mila lire). Ricordi meno piacevoli? Beh, affrontare un comandante di plotone alle prese con una crisi psicologica non è stato semplice: dover mar-ciare nel piazzale dell’alzaban-diera come fosse la prima setti-mana di CAR ha i suoi perché.

Un’umiliazione, davvero. Vedere un caporale (di origini napoleta-ne, ma lo preciso solo senza voler essere malinteso) tagliare in due un cappello alpino, in un mo-mento di rabbia con il resto del mondo, fa pensare che siamo nati sulle nostre Alpi e lì vi moriremo, pur accogliendo tutti quelli che ancora aspireranno a questo glo-rioso cappello.Questi sono gli alpini dei primi anni Duemila. Questi alpini, da qualunque parte dell’Italia pro-vengano, portano in giro per il mondo un solo messaggio: quello della solidarietà, della fratellanza, della pace. Il nostro cappello – ve lo posso assicurare – veniva e vie-ne ancora visto all’estero come simbolo di speranza. E forse, come àncora di salvataggio.

gIovannI zucchI

15 anni fa la BosniaDal marzo al luglio di quindici anni fa, la 47° compagnia del 5° Reggimento – Battaglione “Mor-begno” venne mandata in missio-ne di mantenimento della pace (peacekeeping) a Sarajevo, capita-le della Bosnia – Erzegovina. Ogni volta che ascolto la canzone «Pri-mavera a Sarajevo» (2002) di Enri-co Ruggeri, mi fa venire in mente tutto ciò che ho visto. Io partii. Ero fuciliere assaltatore de “L’Au-dace”, il motto della 47°. Eravamo tutti volontari in ferma annuale (VFA, oggi VFP-1).Rievocare questo anniversario è un modo felice per ricordare tutti gli alpini in armi che, negli anni, hanno dovuto affrontare missio-ni in teatri ben più impegnativi, come l’Iraq, l’Afghanistan e ora il Libano. Anche quelli che, pur-troppo, sono rientrati in Patria all’interno di una bara avvolta dal Tricolore. Anche quelli che, purtroppo, dopo alcuni anni dal rientro, si sono ammalati di una malattia bruttissima chiamata lin-foma di Hodgkin, legata all’uso dei proiettili all’uranio impoverito.Non siamo eroi, abbiamo com-piuto solo il nostro dovere. Lauta-mente pagato, è vero, lo ammetto: ma puoi sempre rischiare la pelle e sei poi sempre lontano, molto lontano da casa. Prima di essere inviati in missione, dai l’autoriz-zazione a queste “trasferte di la-voro” e poi ti spari in endovena mesi e mesi di preparazione fisica e psicologica, di duro addestra-mento a ogni tipo di situazione.Ripensare a quella missione, ol-tre che farmi tornare indietro

agli anni della prima gioventù, è un modo per pensare alla guer-ra. «La guerra è come una pen-na: dove passa, lascia il segno» (Marco Mammino). Non dimen-ticherò mai certi palazzi nella periferia di Sarajevo bucherellati dalle raffiche di artiglieria. Non dimenticherò certe situazioni di contrasto – che andavano sedate in tempo zero – tra serbi/orto-dossi e bosgnacchi/musulmani. Non dimenticherò mai i luoghi dove si disputarono le Olimpiadi invernali del 1984, abbandonati a se stessi. Non dimenticherò mai le belle ra-gazze slave, occhi blu e capelli al vento, che ti facevano l’occhioli-no, in segno di chissà quale gran-de emozione proibita (e non era merito solo del cosiddetto “fasci-no della divisa” …). Non dimenti-cherò mai tutti quei bambini che, quando passavamo in pattuglia con il VM per le vie dei paesi at-torno alla capitale, ti rincorrevano allegramente: a loro donavamo il contenuto del nostro sacchetto viveri e loro ricambiavano con un sorriso. Italiani noi, alpini da tutta Italia. Italiani che, quando donano qualcosa di importante per altri, vengono eletti a paladini della bontà.La missione in Bosnia – Erzegovi-na ha ricordi piacevoli e alcuni un po’ meno. Bellissime le esperien-ze vissute (i turni di dieci gior-ni lontano dal resto del mondo, con un cellulare antesignano che poteva restare acceso non più di 10-15 minuti al giorno; i picchetti al passaggio di qualche generale

Raduno sezionale al Pian delle Betulle, prima domenica di settembre 2001. Pochi giorni al tragico evento negli Usa, che ha destabilizzato la situazione geopolitica nel mondo odierno. In quei giorni mi trovavo in licenza a casa. Dico a mio padre: «Perché non andiamo alle Betulle e io in divisa?». Lui accetta senza indugio.Giunto sul posto, noto la curiosità dei presenti. Subito vengo avvici-nato dai vertici sezionali di allora e mi viene proposto di leggere la bellissima preghiera che noi abbiamo. «Salva noi, armati come sia-mo ...rendi forti le nostre armi...», chi meglio di me avrebbe potuto in quel momento pronunciare quelle parole oggi tanto contese e di-scusse per formalismi, anzi falsi moralismi?L’emozione vibra sulla mia bocca nel pronunciare, anzi declamare quelle parole sacre. E il ricordo va all’anno precedente (2000), quando, con tutta la famiglia, partecipammo alla benedizione della marmetta del nonno. Perché, se ho avuto l’onore di poter diventare alpino, una persona sola al mondo devo ringraziare: mio nonno (1917-1999), di cui porto nome e cognome. Alpino del 5°, Battaglione Morbegno, 44° com-pagnia L’Ardita; reduce del fronte greco-albanese e di quello russo.

(g.z.)

Pian delle Betulle 2001: l'onore di leggere la “Preghiera dell’Alpino”

16 Marzo 2016 - CdS presso la sede sezionale di Lecco In apertura il Presidente, rieletto nell’Assemblea dei Delegati del 5 marzo scorso, ringrazia il CDS per la completa disponibilità data nel triennio tra-scorso.Quindi Ivan Piazza presenta alcuni membri del nuovo direttivo del Coro Grigna: il presidente Claudio Bolis, il Segretario, il Tesoriere e un Consiglie-re, che poi lasciano la riunione. A questo punto, con il consenso del CdS, viene anticipato il punto 3 dell’or-dine del giorno.Cariche ed incarichi 2016. Le cariche e gli incarichi approvati sono stati pubblicati sullo scorso numero del Penna Nera delle Grigne (n. 1/2016) al quale si fa riferimento.Lettura ed approvazione del verbale Assemblea dei Delegati. Viene data let-tura da parte del Presidente del verbale dell’Assemblea Sezionale dei dele-gati che viene approvato all’unanimità.Concerto di Pasqua. Il CdS approva che durante il concerto di Pasqua del Coro Grigna, a Varenna, sia premiata con la borsa di studio Corrado Pedro-ni a.m., la Dottoressa Maria Assunta Rocca di Dolzago, ricercatrice all’Unità di Neuroimaging quantitativo Istituto di neurologia sperimentale diparti-

mento di neurologia Istituto Scientifico S. Raffaele Milano. Adunata Nazionale ad Asti: Vengono date indicazioni circa l’orario di sfi-lamento e direttive per la partecipazione. La zona Bassa Brianza porterà il cartello Sezionale. Il CdS delibera poi che la banda di Lierna, che lo ha richiesto, potrà parteci-pare alla sfilata senza distintivi pubblicitari. Luca Valsecchi fa presente che sul sito verrà pubblicato uno schema nel quale ogni gruppo potrà segnalare agli alpini gli eventuali posti liberi sugli autobus organizzati ed i giorni di permanenza ad Asti per eventuali richie-ste di partecipazione. Protezione Civile. Il Presidente chiede al coordinatore Dell’ Era di presenta-re un calendario delle varie attività della P.C.; rende inoltre noto gli importi sin qui pervenuti dalle varie convenzioni coi Comuni. Avendo partecipato al bando, siamo stati candidati dal dipartimento della Protezione Civile per ricevere un contributo pari al 63% del valore per l’ac-quisto di nuovo mezzo Daily dotato di braccio sollevatore.Eseguito intervento di 3 giorni a Fiumelatte. Durante l’intervento sulla Linea Cadorna, che è stato portato a termine lo scorso sabato, sono stati scoperti dei nuovi resti sulla postazione n. 2; previ-

Notizie dal Consiglio direttivo sezionale

(continua a pagina 2)

Penna Nera delle Grigne

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notizie alpine

sti due nuovi interventi in luglio per la zona Bassa Brianza e in settembre per la zona Lago. Si è notato che il numero dei partecipanti era piuttosto elevato per cui si valuterà se ampliare la zona d’intervento, come sugge-rito al momento da Renato Spreafico, tenendo presente che per ognuno degli interventi sono stati preventivati circa mille euro e ne vengono fatti 3 ogni anno. Viene infine reso noto che ad Asti sarà presente una squadra di circa 15 volontari.Riunione il 17 aprile nella sede di Pescate per preparare l’intervento di Rag-gruppamento a Darfo BS (probabilmente in zona Edolo) e stabilire il nume-ro dei partecipanti. Comunicazioni varie. Dopo l’incontro del 15 febbraio ci si propone una nuova prossima convocazione dei musicanti della Banda sezionale per discutere con loro la risoluzione di alcune problematiche ed avere anche risposte circa la preparazione dei prossimi appuntamenti di Varenna (per il 95°) e dell’Adunata Nazionale. Il nuovo regolamento per Bande e Cori Al-pini stilato dal Consiglio Direttivo Nazionale impone poi delle normative che verranno applicate gradualmente una volta riorganizzato l’organico. Quanto al rifugio Cazzaniga-Merlini si farà un sopralluogo per la verifica delle condizioni dello stesso, per la consegna dell’impianto idrico, per l’or-ganizzazione della festa annuale e per l’inventario. Il CDS chiude alle 24,00. Presidente Marco Magni; segretario Marco Canali.

20 Aprile 2016 - CdS presso la sede sezionale di LeccoAdunata Nazionale ad Asti. Il Presidente Magni con il Direttore Generale Farina elencano gli appuntamenti in adunata dove il Vessillo dovrà essere presente sempre scortato da almeno un consigliere.Il cartello in sfilata verrà portato dall’alpino Riccardo Perego della zona Bas-sa Brianza.Il CdS approva.Farina chiede la collaborazione di alpini per il servizio d’ordine in sfilata, uno per ciascuna zona, e comunica che l’ordine di sfilamento verrà messo a disposizione a breve, mentre sono già stati trasmessi gli inviti di parteci-pazione ai Sindaci delle nostre zone.Anche se non pertinente al punto in discussione, su richiesta del presidente il CdS programma subito la presenza del vessillo durante le prossime varie iniziative da oggi.In particolare il 24 Maggio viene programmata la presenza di due vessil-li per le due distinte cerimonie che si terranno contemporaneamente ad Asiago e sul Monte Ortigara per la visita del Presidente della Repubblica in occasione del centenario della Grande Guerra. Si individuano alfieri e consiglieri per la scorta dei vessilli.Protezione Civile. Il Coordinatore Dell’Era propone il calendario degli in-contri annuali che si terranno nelle varie zone con capigruppo e capisqua-dra e inoltre informa che è in programma un corso per nuovi volontari di PC da parte della Provincia a partire dal 26/04 presso Sala Ticozzi a Lecco.A seguito di proposta precedente del Presidente, Dell’Era presenta due tipi di sacchetti da consegnare a ciascun volontario per custodire i DPI. Dopo la scelta chiede il permesso per l’ordinativo. Il CdS approva.Il CdS è informato che il sistema di allarme nuovo a Sala al Barro è funzio-nante. Ora lo si sta monitorando, poi verrà attivato il collegamento con i Carabinieri.Il consigliere Frigerio, nuovo responsabile della sede della PC di Pescate, elenca una serie di interventi di sistemazione da compiere in loco, indivi-duati a seguito di sopralluogo.Quanto alla manutenzione delle copertura riguardanti le infrastrutture di Sala al Barro, Dell’Era propone 4 preventivi sensibilmente diversi per valore e tecnologie di intervento, per cui occorrerà approfondire i dettagli.Renato Spreafico fa notare inoltre la necessità di analizzare le convenzioni esistenti per capire se il rifacimento delle coperture, che è intervento stra-ordinario, spetti a noi o alla proprietà. Tale incarico, insieme a quello di va-lutare i preventivi per la manutenzione, viene affidato a Dell’Era e Spreafi-co, che poi sottoporranno al CdS i risultati.Il Direttore Generale Farina informa che l’automezzo Daily da acquistare con il contributo dal dipartimento di PC potrebbe essere pronto da metà giugno, ma al momento non è stato confermato l’ordine, in attesa del via libera dal dipartimento stesso.Dell’Era informa che il prossimo intervento sul territorio sarà il 23/04 a Vendrogno o il 30/04 in caso di cattivo tempo e che la regione Lombardia organizza a Milano un seminario allargato ai Comuni per la sicurezza dei volontari.Comunicazioni varie. Emilio Galbani informa che la Banda sezionale ne-cessiterà dell’autobus per l’adunata e che si sta informando per la cena nel

rientro. Propone al CdS di stanziare i relativi costi. Il CdS approva.Tavola informa che il Coro Grigna ha inoltrato alla sezione il preventivo per il pullman per Asti e propone di stanziare un contributo. Il CdS ap-prova.Il Presidente propone di iniziare a inviare il nostro Penna Nera delle Gri-gne ai Sindaci dei Comuni dove hanno sede i nostri gruppi. Approvato.Pirovano spiega che il coro Stelutis sta incidendo un album di canti (CD) e domanda il permesso di applicare il logo nazionale e sezionale. Il CdS chiede comunicazione scritta.Nell’occasione il Presidente rinnova l’invito ad attuare le direttive nazio-nali sui regolamenti dei cori, anche indicendo un incontro per discuterne.Dopo valutazione con Dell’Era, Farina espone il miglior preventivo per acquisto e manutenzione di 45 estintori, al fine di dotarne le varie attività della Sezione. Il CdS approva l’operazione con delibera immediatamente eseguibile.Luigi Bossi presenta la bozza del libretto con il diario in Albania del mor-begnino Corrado Invernizzi ed espone i preventivi di spesa per la stampa di trecento copie. Il CdS approva.Il CdS infine porge i più vivi auguri di pronta guarigione ad Augusto Co-gliati, per anni consigliere e segretario.Il CDS chiude alle 24,00. Presidente Marco Magni; segretario Emiliano Invernizzi.

27 Maggio 2016 - CdS presso la sede sezionale di LeccoSu invito del Presidente prende la parola il Presidente del Collegio Revi-sori dei Conti, Enrico Rossi, che relaziona il CdS sull’ultima loro riunione avvenuta in data 25 maggio.Adunata nazionale ad Asti – considerazioni in merito. Lo sfilamento è stato regolare, con qualche sbandamento nella zona di scioglimento an-che per la carenza di transenne. Quanto alla nostra banda sarebbe stata udita meglio se fosse stata posizionata leggermente più in avanti nello schieramento. Tutti i servizi alle cerimonie sono stati coperti in modo preciso, con il fuori programma del venerdì pomeriggio, all’arrivo della Bandiera di Guerra e del Labaro, con il nostro vessillo scortato dal past Presidente Nazionale Corrado Perona. Alcuni numeri: erano presenti 30 Sindaci, 68 Gagliardetti e circa 1100 Al-pini.Il CdS approva poi la rendicontazione finale delle spese per la trasferta ad Asti della banda sezionale. Gruppo motociclisti Alpini – costituzione. Su iniziativa di alcuni alpini è nata l’idea di costituire un gruppo Alpini motociclisti all’interno della se-zione. Il CdS delibera di avviare le procedure. Raduno al rifugio Cazzaniga Merlini. La festa sezionale si terrà il pros-simo 26 giugno e il CdS distribuisce gli incarichi per interessarsi di otte-nere un prezzo ridotto sui biglietti della funivia per gli Alpini, della pre-senza del sacerdote per la Messa, dei permessi di transito per i mezzi che saranno necessari, dell’allestimento della festa, ivi compresa la presenza della nostra “bandella”, quest’anno aperta liberamente ad altri compo-nenti della Banda. Protezione Civile. Viene, tra l’altro, comunicato che gli estintori acquista-ti sono stati tutti collocati nelle posizioni predisposte e che ora occorre effettuare un controllo generale. Comunicazioni varie. Con riferimento alla lettera inviata dalla sede na-zionale in cui si richiedeva la presenza del maggior numero di Alpini alla cerimonia del 24 maggio ad Asiago alla presenza del Presidente della Re-pubblica Sergio Mattarella, si è concordato che il trasferimento dei par-tecipanti della sezione avvenisse in autobus ed il CdS approva che i costi siano suddivisi tra partecipanti e la sezione. Il consigliere Giuseppe Saetti fa richiesta di acquistare magliette simili a quelle gialle stampate in precedenza per gli sportivi, magari in un tessuto diverso. Il CdS approva e affida l’incarico al consigliere dello sport che riferirà.Il presidente comunica poi la necessità, sorta in CdP, di creare una com-missione per l’organizzazione del 95° anniversario di fondazione della Sezione che cadrà l’anno venturo. Al momento sono individuati i se-guenti candidati: i consiglieri Bossi, Dell’Era, Frigerio e Galli, coadiuva-to da Valsecchi. Inoltre il direttore generale Farina, il direttore del Penna Nera delle Grigne, Ferrario, Ivan Piazza e Guido Chierichetti.Viene infine verificato il calendario delle prossime manifestazioni sezio-nali e di gruppo e definiti la presenza del vessillo e di Presidente e Con-siglieri.Il CDS chiude alle 24,00. Presidente Marco Magni; segretario Marco Ca-nali.

Trimestrale della Sezione di Lecco

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vita dei gruppi

VitA dei Gruppi a cura dei gruppi della sezione di Lecco

Alpini delle nostre ValliViaggio tra i campi della morteGli alpini della sezione di Lecco, appartenenti ai Gruppi Alpini di Esino, Primaluna e Pagnona hanno visitato gli storici campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Tante impressioni, tante sconvolgimenti vedendo un simile posto. Possiamo dire che ti trasmette emozioni, brividi, lacri-me agli occhi. In quel luoghi, pro-prio in quei campi, i pensieri cor-rono a ritroso: va alle migliaia di persone, tra cui donne e bambini, vittime innocenti della cattiveria umana, mandate a morire nelle camere a gas ed in atri modi più o meno violenti. È veramente im-pressionante vedere le tonnellate di cappelli, scarpe, occhiali ed ef-fetti personali rimaste in quei tri-sti luoghi come simboli e monito per noi. Da non credere! Ma per capire veramente il significato della Shoah bisogna visitare que-sti campi. Lo consiglio! La foto ritrae i binari della ferrovia che portavano al campo di Birkenau.

Franco cIresa (papI)

Cernusco LombardoneCose liete ma, purtroppo, anche tristiLa parte bella. Il gruppo di Cer-nusco Lombardone ha parteci-pato alla vendita delle gardenie a favore dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, nello scorso mese di marzo le condizioni at-mosferiche di quei giorni non hanno invogliato le persone allo shopping tuttavia la vendita av-venuta all’interno dell’Esselunga di Cernusco Lombardone è stata molto positiva abbiamo avuto anche la possibilità di incontrare una persona del mondo musica-le (vedi foto) si tratta del batteri-sta e leader del gruppo musicale della “Premiata Forneria Mar-coni”, Franz Di Cioccio, che ha dimostrato la propria solidarietà acquistando una piantina. le due giornate di sabato 5 marzo e do-menica 6 marzo si sono concluse vendendo quasi tutte le confezio-ni delle piantine il gruppo rin-noverà il proprio impegno nelle prossime occasioni che questa lo-devole associazione ONLUS (che ricordiamo, una organizzazione non lucrativa di utilità sociale, che da ben 40 anni opera su tutto il territorio italiano), ci vorrà pro-porre. (M.G.)Ed ora quella triste. Teresa Bonanomi,amica degli alpini, è andata avanti. La funesta noti-zia ci ha colti di sorpresa. La sua dipartita non ti lascia il tempo di prepararti e quasi non credi alla telefonata ricevuta. Pensi e dici costernato: «Non è vero, non è possibile…ma se venerdì era con noi in sede ed era allegra sorri-dente piena di iniziative?» Poi ti arrendi alla cruda verità e cedi allo sconforto, pensi alla fami-glia che lascia, al marito ai figli ai fratelli e soprattutto agli adorati

nipoti.«Carissima amica, al gruppo mancherà la tua presenza, la tua disponibilità, la tua vitalità. Rimarrai per sempre nei nostri cuori. Ciao Teresa!»

Il c.g. marIo gargantInI e tutto Il gruppo dI cernusco lomBardone

Cesana BrianzaAd Asti c’eravamo anche noiCome sappiamo il raduno annua-le delle penne nere d’Italia si svol-ge in più giorni e il suo culmine si ha la domenica clou la sfilata di decine di migliaia di alpini per le strade della città ospitante. Alla sfilata, che dura solitamente per tutta la giornata, partecipano solo i “montagnini”, molti aggregati, che vengono divisi per sezioni d’appartenenza e accompagnati da numerosi complessi bandisti-ci, fanfare e gruppi folcloristici. Tutto ciò non è solo l’avvenimen-to più importante dell’anno, ma purtroppo, dopo l’abolizione del-la leva militare, anche un’occasio-ne persa per tanti così detti "bam-boccioni" che, oggi, a trent’anni o giù di li, vivono ancora alle spalle dei genitori, con il papà che prov-vede a tutto e la mamma che lava e stira. È il commento di chi, con i capelli bianchi, è convinto che quel periodo trascorso lontano da casa, anche se fosse stato un fastidio da evitare, sia stato inve-ce un’esperienza preziosa, un rito di iniziazione alla vita, un passag-gio fondamentale per imparare il rispetto e le regole. Ottima figura nell’ambito sezionale la parte-cipazione del Gruppo Cesana Brianza che ha avuto la grande soddisfazione, oltre di aver ospi-tato il presidente Marco Magni, di presenziare alla cerimonia dell’al-zabandiera con il nostro Vessillo della Sezione di Lecco impugna-

to fieramente dall’alpino Damia-no Ratti e scortato nientepopodi-meno dal past president Corrado Perona e …scusate se è poco!

nIven per Il gruppo

Garbagnate Monastero e BrongioQuinto anniversario di fondazione Il gruppo alpini di Garbagnate Monastero e Brongio ha celebrato la ricorrenza iniziando sabato 30 aprile con un concerto del Coro Brianza di Missaglia: 40 elementi diretti dal maestro Fabio Triulzi che, alla presenza del presiden-te Marco Magni, hanno riscosso meritatissimi applausi.La mattina di domenica 1 maggio si è tenuto l’ammassamento. Per la Sezione erano presenti i vice-presidenti Roberto Bottari e Edo Balbiani con i consiglieri Gian-carlo Frigerio e Marco Canali. Il corteo si è snodato per le vie del paese con il vessillo sezionale e 16 gagliardetti, accompagnati dal corpo musicale San Fermo di Ce-sana Brianza, dal sindaco Sergio Ravasi insieme ad alcuni consi-glieri e dai cittadini che hanno voluto partecipare alla ricorrenza nonostante il maltempo. Al mo-numento degli alpini si è tenuta una sosta per l’alzabandiera per poi proseguire fino alla chiesa di Brongio. Qui i cori “Cantamico” e Cai di Molteno, diretti da Ione Stefanelli, hanno accompagna-to la Messa concelebrata da don Giacomo Tagliabue e don Gio-vanni Bergami. Don Giacomo, durante l’omelia, ha detto delle penne nere: «Gli alpini hanno dieci amori più uno: la fede, la famiglia, il lavoro, la giustizia, la pace, la montagna, la custodia del creato, la solidarietà, l’attenzione ai bisognosi, l’allegria. Poi, se non

Asti: Bella foto ricordo alpini di Cesana Brianza al Raduno Nazionale

Auschwitz / Birkenau - I nostri alpini in visita

Cernusco Lombardone - Giornata solidale, alpini con Franz Di Cioccio (P.F.M.)

Castello BrianzaGiusta precisazioneIl Gruppo Alpini di Castello Brian-za, fa presente che sull’articolo ap-parso sul n°1 del nostro periodico Penna Nera delle Grigne, titolato «A MADESIMO PER RICORDARE», raduno avvenuto il 13 febbraio di quest’anno, l’autore Renato Sprea-fico ha, sicuramente senza volere, dimenticato di inserire tra i parte-cipanti, oltre i già citati gruppi di Sirtori, Barzanò e Viganò, quello di Castello Brianza presente con ga-gliardetto e 5 alpini. Questa preci-sazione ci pare dovuta. Grazie!

sergIo FumagallI

Penna Nera delle Grigne

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vita dei gruppi

ricordo male, l’alpino ama anche il bicchiere di vino» e proseguen-do ha ricordato la ricorrenza di San Giuseppe, che ha definito il primo “alpino”. «È l’uomo del silenzio e dell’ascolto. Anche gli alpini, come Giuseppe, fanno il bene con il profumo dell’umiltà, hanno una fede robusta e sostan-ziosa e sono uomini del coraggio, sempre pronti a intervenire». Al termine la funzione si è chiusa

con il canto “Signore delle cime” poi il corteo si è nuovamente for-mato e diretto al cimitero per l’o-maggio al monumento dei caduti. Al ritorno sul sagrato della chiesa si sono tenuti i discorsi delle au-torità. Ha cominciato il sindaco che ha rievocato le iniziative pro-mosse in questi anni dal gruppo Alpini, dall’inaugurazione del monumento, alla campagna per i defibrillatori fino alle iniziative

per il ricordo della Grande Guerra dello scorso anno. «Essendo figlio di un alpino, sono doppiamente fiero del nostro Gruppo locale di cui ammiro l’abnegazione verso il paese» ha commentato.«Era il 3 marzo del 2011 quando alcuni di noi hanno deciso di co-stituire il gruppo alpini e nel 1° maggio 2011 si è tenuta la festa di inaugurazione del gagliardetto, nostro simbolo di appartenenza»

gIgI alIppI, Famoso alpInIsta, guIda alpIna, componente emerIto deI ragnI dI lecco...

Mercoledì 31 marzo nella chie-setta dei Resinelli si sono ce-lebrati i funerali di Gigi Alippi, famoso alpinista, guida alpina, componente emerito dei Ragni di Lecco. Lo ricordo quando nel luglio del 1967, comandato dal 5° Alpini, Btg Edolo, a parteci-pare al corso roccia in Grigna assieme al Ten. Tesan, Btg Tira-no, ed al serg. Benedetti ( dell’E-dolo, quello che qualche anno dopo salirà sull’ Everest con la spedizione Monzino), capitai a Lecco salendo al Pian dei Resi-nelli, per prendere contatto con il Comandante del Corso Ten. Col. Spreafico. Eravamo in to-tale circa 40, provenienti dalle varie Brigate Alpine, dai Cara-binieri, ed altri reparti dell’e-sercito. Istruttori erano ufficiali e sottufficiali della SMA di Ao-sta, distaccamento di La Thuile o Courmayeur, i cui nomi sono entrati nella storia dell’alpini-smo delle penne nere. Si trattava

( per chi ha qualche conoscenza della SMA, del Ten. Fontana, dei marescialli Tamagno, Epis, Perin, Ragazzi ed altri di cui non ricordo il nome. C’erano come istruttori anche alpini di truppa, con pre-cedenti consolidati nell’alpini-smo. Ne ricordo due: uno di Lecco di cognome Lanfranchi, già del Gruppo Ragni, l’altro di cognome Minuzzo. Era di domenica pome-riggio e ricordo ancora la gente fuori dal Rif. Porta che guardava meravigliata l’afflusso dei militari.Credevo che la camera assegna-tami dovesse essere al Porta, sede del Comando, ed invece fui dirottato al rifugio/albergo dove abitava Gigi Alippi con i genitori. Lì ebbi la sorpresa di trovare dieci ufficiali e sottufficiali dei marines, berretti verdi, provenienti diretta-mente dal Vietnam, scelti chissà con quale criterio, spediti in Gri-gna, dall’altra parte del mondo, per imparare ad arrampicare da-gli istruttori della SMA. Quasi tut-

ti pezzi d’uomini sugli 80/90 chili, che poi vidi faticare stoicamente durante le quotidiane escursioni verso le pareti od il Nibbio. Dal-la casa di Alippi bisognava tutti i giorni, anche due volte, salire al Porta per l’alzabandiera o qual-che lezione teorica.Ma non c’erano solo i marines USA, ma anche qualche ufficiale cileno (pensate un po’ da dove

arrivavano) ed argentino che avrebbero poi trasmesso alle truppe di montagna dei rispetti-vi paesi le conoscenze acquisite.Ci fermammo in Grigna una quindicina/ventina di giorni, poi ci trasferimmo tutti per al-trettanti giorni al rifugio Vitto-rio Emanuele, al Gran Paradiso, per il corso ghiaccio, cioè per acquisire le tecniche di arram-picata sul ghiaccio. Per quanto è di mia conoscenza i corsi in Grigna andarono avanti per sei/sette anni. Poi se ne persero le tracce. Tornando a Gigi Alippi, lo ricordo confortarci quando stremati rientravamo in rifugio, servendoci qualche bibita fresca o qualche bicchiere di vino.«Ciao Gigi ! Riposa in pace. Hai aiutato anche tu gli Alpini. La Grigna fu per me galeotta:… gi-rando per Lecco nel dopo cena, incontrai quella che qualche anno dopo divenne mia moglie».

alBerto FIoretto

ha esordito il capogruppo Loren-zo Bruno. Il vicepresidente della sezione di Lecco Edo Balbiani, oltre a portare i saluti del presi-dente Marco Magni, ha detto: «È un traguardo che testimonia la volontà di continuare di un grup-po, mantenendo la ricchezza dei valori trasmessi».Dopo la consegna di un omaggio a tutti coloro che hanno contri-buito a questa festa si è tenuto il

Quando i marines imparavano ad arrampicare in Grigna

Il compianto Gigi Alippi

All’Alpe Giumello per l’annuale ritrovo alpino

Bastone per don Brunello Edo Balbiani e Giancarlo Valsecchi

Una quarantina di penne nere, amici e simpatizzanti hanno rag-giunto domenica 12 giugno l’Al-pe Giumello per l’annuale ritrovo alpino al cippo eretto in memoria di coloro che sono andati avanti. Dopo l’alzabandiera, effettuato con l’esecuzione dell’Inno di Ma-

meli, Edo Balbiani, capogruppo degli alpini locali, ha dato il via ad un breve corteo, salendo alla chie-setta dedicata alla Madonna della neve. Otto gagliardetti hanno fatto ala all’altare, mentre don Antonio Brunello, celebrava la messa, so-stituendo l’attuale parroco don

Bruno Maggioni. Il sacerdote si è detto molto felice «di essere salito di nuovo in questa bella chiesetta, circondato dai miei amici alpini. Quale posto migliore del Giumello, per ricordare coloro che sono an-dati avanti?». Quindi Balbiani ha spiegato brevemente ai presenti la storia del tempietto e degli af-freschi realizzati dal pittore intro-

biese Pierino Motta, molto noto in Valsassina. Al termine della funzione religiosa gli “Amici del Giumello” hanno donato a don Brunello un bellissimo bastone da passeggio, con i colori della bandiera italiana. Il capogrup-po, quindi, ha letto la “Preghiera dell’alpino”, seguita dal canto “Si-gnore delle cime”.Infine la comitiva ha raggiunto la Capanna Vittoria dove si è svolto il tradizionale pranzo sociale, in un clima festoso e amichevole.Ospite particolarmente gradito dal capogruppo, è stato Gian-carlo Valsecchi, di Bergamo, la cui amicizia risale agli anni della naia 1965-66, vissuta a Merano nella brigata alpina Orobica, del 5° Reggimento Alpini.

ornella gnecchI

Trimestrale della Sezione di Lecco

Aprile-Maggio-Giugno 2016 pagina 19

vita dei gruppi

concerto della Banda ed un rin-fresco per tutti in oratorio mentre gli iscritti hanno preso parte al pranzo presso il ristorante “Ma-rion”, allietato nel pomeriggio dal Coro Cai.

gerolamo rIva

MalgrateUna lodevole collaborazione solidaleSabato 2 dello scorso aprile, pres-so il supermercato Eurospin del paese, la Caritas parrocchiale, aveva organizzato una raccolta straordinaria di generi alimentari per venire incontro alle tante ne-cessità che anche alcuni residenti nel nostro comune possono in-contrare durante questo lungo pe-riodo di crisi che, sappiamo bene, ha coinvolto tutta l’Europa.Conosciamo bene la generosità dei nostri concittadini, ma anche di quegli utenti che si servono diquesto negozio e sentono il dovere di contribuire. E così le penne nere di Malgrate sono venute immedia-tamente in aiuto a questa manife-stazione di solidarietà organiz-zando dal mattino alle 8, orario di apertura del negozio, fino alla sua chiusura alle ore 20, turni di pre-senza con almeno tre persone per indicare quali erano, preferibil-mente, gli alimenti più necessari,

modo ancor più sentito tutte quel-le persone che ci hanno permesso di raccogliere a fine giornata un-dici quintali e mezzo di generi ali-mentari che sicuramente andran-no ad alleviare qualche sofferenza. E questa è misericordia!

romolo BonFantI

MerateUn caro amico ci ha lasciato Don Pietro Masetti, ottantacin-quenne, sacerdote a Merate per quarant’anni e iscritto al gruppo da più di dieci, martedì 5 aprile è tornato alla casa del padre. Il 21 giugno 2015, durante i festeg-giamenti per i suoi sessant’anni di sacerdozio, aveva avuto un malore; ricoverato in ospedale, era stato sottoposto a interven-to chirurgico e poi trasferito alla Fondazione Borsieri, a Lecco. Prima di Pasqua la sua salute si era aggravata e così fino alla fine, sempre assistito da parrocchiani che volevano essergli vicini. Ora, più che scrivere tante parole che potrebbero sembrare di circo-stanza, preferiamo stralciare al-cune frasi, o semplicemente pa-role, da quanto scritto o detto su don Pietro da don Luigi Peraboni: «Devo amorevolmente disubbi-dire a don Pietro, perché sicuro che se fosse qui vicino a me mi direbbe, in dialetto "trasa minga ul fià"... guardando quest’assem-

quelli di più facile conservazione e quelli in particolare dedicati ai bambini.La presenza dei nostri alpini, rego-larmente in divisa, ha di certo con-tribuito a garantire più sicurezza su quanto raccolto, vista la consi-derazione di cui godono in tutti i loro interventi, e a noi malgratesi in particolare ha dato modo di sentirci coinvolti in prima perso-na in un aiuto al prossimo, ancora più prossimo, in questo anno che Papa Francesco ha intitolato alla «Misericordia».Mentre i gruppi di servizio invita-vano i passanti a leggere attenta-mente il volantino della Caritas esistemavano negli appositi con-tenitori il materiale raccolto con una prima sommaria suddivisio-ne, altri volontari erano addetti al trasporto in parrocchia e alla loro sistemazione nelle scaffalature che erano state appositamente preparate alcuni anni orsono quando è iniziata questa collabo-razione fra le penne nere e la Ca-ritas parrocchiale. Un po’ di tem-po, come logico, è stato impiegato anche nei giorni seguenti per la distribuzione. A distanza di qual-che mese, approfittando di questo spazio, intendiamo ancora ringra-ziare i ventidue alpini e amici degli alpini che hanno collaborato con i responsabili della Caritas parroc-chiale, ed un ringraziamento in

blea mi viene spontanea l’imma-gine dell’abbraccio... abbraccian-do lui significa abbracciare Dio... significa ricordare il suo inna-moramento di Gesù». Don Luca Rognone: «...ha voluto conoscere i miei genitori... la gratitudine per non essere al centro della scena... usa un linguaggio semplice ed ef-ficace... mi ha lasciato un’eredità: alcuni suoi malati, da visitare e da accompagnare...». Monsignor Fe-lice Viasco: «...sei stato il don Pie-tro di tutti... tutti si accorgevano del tuo buon cuore... avrai sempre un posto dei nostri cuori...» Papa Francesco ti avrebbe definito «ser-vo di tutti e padrone di nessuno, pastore con l’odore delle pecore, fine e semplice nello stesso tem-po». E altri ancora che ne hanno sottolineato la bontà d’animo, la semplicità, la disponibilità ed anche la passione sportiva, per le due ruote e per la montagna, che, diceva, lo faceva sentire più vicino a Dio. Ci piace chiudere con i pri-mi versi del “Signore delle cime”, canto ormai entrato nel nostro modo di salutare gli amici che sono andati avanti, che don Pie-tro ben conosceva e che avrebbe gradito. “Dio del cielo, Signore delle cime, un nostro amico hai chiesto alla montagna. Ma ti preghiamo: su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne”.

merate, maggIo 2016 Il gruppo alpInI dI merate

SirtoriI ragazzi della scuola primaria con gli Alpini sulla linea Cadorna Continua l’attività didattica tra gli Alpini e gli alunni della scuo-la primaria di Sirtori. Dopo gli incontro con la Protezione Civile Ana di Lecco iniziati negli anni scorsi, quando si erano tenute alcune lezioni preliminari in clas-se, seguite poi dalle dimostrazio-ni pratiche sulle varie attività e

Garbagnate Monastero e Brongio - Un momento della sfilataGarbagnate Monastero e Brongio - Una bella immagine

delle Penne nere del gruppo

Garbagnate Monastero e Brongio Intervento di Marco Magni

Malgrate - I volontari alpini e amici della raccolta Merate - Il compianto don Pietro

Penna Nera delle Grigne

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vita dei gruppi

specializzazioni della Protezione, ora si è continuato parlando della linea Cadorna. Anche in questa occasione si e tenuta una lezione preliminare in classe, con spie-gazioni e illustrazioni dettagliate tenute con grande professionalità dal nostro delegato alpino Ivan Piazza. il 28 aprile e seguita la vi-sita dei ragazzi e delle insegnanti alla Linea Cadorna e a Forte Mon-tecchio; si e visto subito un gran-de interesse da parte di tutti nello scoprire luoghi legati a una parte della nostra storia bellica. Storia che solitamente i ragazzi vedono illustrata sui libri o rappresentata dalle autorità durante le cerimo-nie del 4 novembre, 25 aprile e 2 giugno. Dopo questa esperien-za "sul campo" ogni alunno ha espresso le proprie emozioni con dei brevi pensieri scritti che le in-segnanti hanno riassunto..

renato spreaFIco

Valmadrera Un positivo primo semestreIn occasione della ricorrenza del centenario della Prima Guerra Mondiale e per mantenere viva la memoria, il Gruppo Alpini Valmadrera ha deciso con il con-senso del parroco don Adelio di mettere mano al monumento ai caduti situato sulla scalinata del Santuario di San Martino. L’in-tervento è stato necessario in quanto il Sacrario aveva bisogno di una ristrutturazione. È stato un lavoro d’impegno, è vero, ma ese-guito con tanto sentimento, pas-sione, e lasciatemelo dire, con ot-timo risultato. I marmi sono stati riportati al colore bianco natura-le, ripassate col nero tutte le scrit-te, dorate le cornici delle fotogra-fie, ridipinto il cancelletto e i vasi esterni e rifatta la parte elettrica. In sostanza le penne nere locali, con quest’opera, hanno voluto

“ricordare” ancora una volta, in modo concreto, coloro che hanno versato il loro sangue per la nostra Patria. Gli alpini auspicano che la gente valmadrerese e no, salendo al Santuario di San Martino, si soffermi un attimo davanti a que-sto monumento e rivolga un pen-siero a quei nomi incisi sul mar-mo, scritte non astratte, ma sono nomi dei morti della nostra città, nomi di giovani, nati e cresciuti a Valmadrera, giovani che avevano i loro sogni e i loro progetti di vita che purtroppo la guerra ha spez-zato. Quei nomi sono un monito a non commettere in futuro gli er-rori del passato e ci ricordano che la libertà di cui godiamo oggi la dobbiamo anche al loro sacrificio. Ma purtroppo, l’umanità, come sappiamo, non ha ancora capi-to. Un doveroso e sentito ringra-ziamento va ai titolari della Val.ro marmi per il lavoro prestato

gratuitamente. Veramente grazie di cuore! Portato positivamente a termine la nostra bellissima par-tecipazione al Raduno Naziona-le ad Asti. Gli alpini della "Valle" non si sono fermati. Finito il re-stauro al Sacrario di San Martino, e visto l’ottimo risultato, il parro-co don Adelio, tenendo conto che il costo del lavoro degli alpini non teme “concorrenza”, ci ha chiesto di ridipingere le finestre, le grate della chiesa e tutte le cancellate delle quattordici cappelle della Via Crucis sempre a San Martino. Detto fatto. Adesso salendo per la via che porta al Santuario si pos-sono vedere le cancellate delle cappelle dipinte a nuovo. Osser-vano l’antico slogan “chi si ferma è perduto” eccoci ancora in cam-po per dare una mano gentilmen-te richiesta dal locale direttore didattico dell’Istituto Compren-sivo di Valmadrera, rimettendo a nuovo il gioco “auto sulle molle” dell’asilo di via Casnedi, accollan-doci anche le spese per il mate-riale. Con questo gesto gli alpini esprimono la loro vicinanza an-che ai loro nipotini. Compenso? Basta e avanza il sorriso e la gioia dei piccoli della Scuola dell’infan-zia, Primaria, Secondaria di pri-mo grado e l’infanzia di Caserta che sentitamente ringraziano gli alpini valmadrerei. Nonostante il cattivo tempo, si è svolta regolarmente in locali-tà Vinargino presso il Parco del Monte Barro domenica 29 mag-gio la Festa del Gruppo Alpini di Valmadrera. Presenti il Sindaco di Valmadrera Donatella Crippa e l’Assessore allo Sport Antonio Rusconi. Il primo cittadino, at-traverso il dono di una stampa, ha voluto ringraziare gli alpini di Valmadrera oltre che per l’attività annuale anche per i recenti lavori suddetti, di ripristino presso il Sa-crario del Santuario di San Marti-no e per la sistemazione del gioco presso la scuola dell’infanzia Pao-lo VI, segno di una collaborazione con l’amministrazione comunale e con la comunità tutta fattiva e importante. Tralasciando il vecchio detto “chi si loda s’imbroda”, con questi in-terventi in favore della comunità, siamo orgogliosi di aver dato una grossa visibilità al nostro gruppo alpini ed alla Associazione Ana in generale. In fine desideriamo ringraziare, malgrado il brutto tempo, la presenza del sindaco, intervenuto amichevolmente per ringraziarci di quanto fatto.

gIancarlo InvernIzzI Valmadrera - Sistemati i giochi dei bimbi

Valmadrera - L'interno del Sacrario

Valmadrera - Festa in Baita. Il sindaco omaggia il gruppo

Valmadrera - Foto ricordo del gruppo operoso

Sirtori - La bellissima amicizia alpini e bimbi

Trimestrale della Sezione di Lecco

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vita dei gruppi

Cremella - Auguri Pietro Cogliati!!

Cremeno - Il compianto Bruno

Dolzago - Giuseppe Milani

AnAGrAfe AlpinABarzago(Lutti) Il gruppo partecipa al do-lore dei familiari del socio alpino Alessandro Magli, andato avan-ti. Instancabile lavoratore, ave-va partecipato attivamente alla costruzione della baita sede del gruppo e alla ristrutturazione della nostra sede sezionale. Senti-te condoglianze al socio Maurizio Meda per la morte della cara so-rella Maria.

Barzanò(Lutti) Sentite condoglianze al so-cio alpino Fausto Fumagalli per la perdita della cara mamma, signo-ra Anna. Sincere condoglianze anche al socio amico Alessandro Pirola e alla moglie Liliana per la scomparsa del caro papà.(Nascite) La redazione scusando-si per un ritardo non voluto, an-nuncia che il gruppo si congratula con il bisnonno alpino Livio Caz-zaniga per la nascita del pronipo-te Stefano e con il nonno alpino Raffaele Colombo per la nascita del nipotino Federico e manda tanti cari auguri ai genitori. Ca-rissimi auguri e felicitazioni al nonno alpino Renato Viganò per la nascita della nipotina Aurora e manda tanti auguri ai genitori. Un mondo di auguri e rallegramenti al nonno capogruppo Francesco Motta e a nonna Tiziana allietati per la nascita della stellina Giulia ed invia tanti cari auguri ai geni-tori della piccola.

Belledo(Lutti) Il gruppo partecipa al cor-doglio del socio alpino Ernesto Monti e famigliari, per la perdita del fratello alpino Gianluigi; del socio alpino Ferruccio Sesana e familiari per la perdita del fratel-lo Franco; ci ha lasciato il socio alpino Virginio Conato, alla mo-glie Giancarla, alla figlia Patrizia e familiari, esprimiamo le più vive condoglianze.

Bonacina(Nascite) Benvenuta e auguri alla piccola Camilla nata l’11-04-2016 che ha reso di nuovo nonno il no-stro alpino e consigliere Giancar-lo Rossi.

Cassago Brianza(Lutti) Sincere condoglianze all’alpino Ersilio Citterio per la scomparsa della cara sorella Pi-

nuccia. Condoglianze all’alpino Francesco Corti per la scomparsa della suocera Dorina.(Nascite) Fiocco azzurro per l’al-pino Alfonso Bonacina per la na-scita del nipote Riccardo e fiocchi rosa per l’alpino Carlo Finetti per la nascita della nipote Sara e per l’alpino Giuseppe Proserpio per la nascita della nipote Cecilia. Au-guroni a tutti!(Matrimoni) Felicitazioni all’al-pino Roberto Rozzino per il ma-trimonio della figlia Elena con Marco.

Cassina Valsassina(Lutti) Il gruppo partecipa al lut-to del socio consigliere Renato Combi per la scomparsa del nipo-te Ambrogio Plati. A tutti i fami-liari le più sentite condoglianze. Le più sentite condoglianze dal gruppo, anche al socio e consi-gliere Giovan Battista Vassena per la perdita del caro papà Umberto.

Cesana Brianza(Lutti/Nascite) Dolore e gioia nello stesso giorno per il nostro alpino Pierantonio Colombo, rattristato per la scomparsa della cara mamma Maria e felice per la nascita del primo nipotino Fe-derico, mamma la figlia Noemi e papà Cristian. In ambedue gli eventi la partecipazione sincera del gruppo.

Cortabbio(Lutti) Tutto il gruppo e la fami-glia Venditti partecipano al dolore del presidente onorario Giovanni Beri per la morte del fratello Giu-seppe e porgono sincere condo-glianze anche al socio Massimo Melesi per la scomparsa del suo-cero Antonio.(Nascite) Il Gruppo si felicita con il socio Floris Samuele e la moglie Monica per la nascita della stelli-na Eleonora.(Matrimoni) Consiglieri e soci si congratulano con il vice-capo-gruppo Gabriele Selva per le noz-ze della figlia Silvia con Davide.

Cortenova(Lutti) Sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa dell’a-mato alpino Bernardino Ciresa;all’alpino Enrico Benedetti ed alla famiglia per la perdita dell’amato papà Antonio; all’alpino Aurelio Manzoni ed a tutti i parenti per la dipartita della sorella Danie-

la; all’alpino Bruno Manzoni e familiari per la scomparsa della cognata Daniela; alla famiglia per la scomparsa dell’amato alpino Mero Carissimo.(Nascite) Tantissime felicitazioni all’alpino Giovanni Mauri, ai ge-nitori ed a tutta la famiglia, per la nascita del nipotino, il «bocia» Federico.

Costa Masnaga(Lutti) Il gruppo alpini porge le più sentite condoglianze al socio alpino Filippo Genna e a tutta la famiglia per la perdita del caro papà Salvatore. Si unisce inoltre al dolore del socio alpino Silvano Crippa per la perdita del caro fra-tello Pierluigi.

Cremella(Lutti) Sentita partecipazione del gruppo al dolore del socio Dan-te Pozzi e familiari per la perdita della cara sorella Paola. (Felicitazioni) Tuto il gruppo è orgoglioso di avere come socio Pietro Cogliati, alpino veramente in gamba, classe 1920, che ha ta-gliato felicemente il 96° anno di età e gli augura ancora tanti anni di vita serena sempre all’ombra della amata penna nera.

Cremeno(Lutti) Il Gruppo Alpini di si è unito al dolore dei famigliari per la scomparsa del socio Bruno Val-secchi. Sentite condoglianze da parte di tutti i soci e un ringrazia-mento a tutti coloro che hanno preso parte alla mesta cerimonia funebre.

Dolzago(Lutti) Il gruppo porge senti-te condoglianze alla famiglia dell’alpino Giuseppe Milani per la sua scomparsa e presenta sin-cere condoglianze all’alpino Pie-ro Riva per la perdita della cara mamma Dominica Bartoli. Con-doglianze sincere all’alpino Carlo Spreafico per la morte della sorel-la Ida; al capo gruppo Carluccio Rigamonti per la scomparsa del cognato Giuseppe Nessi.(Nascite) Il gruppo alpini si uni-sce alla gioia del socio Dario Monti e moglie per la nascita del bocia Andrea.

Ello(Nascite) Il gruppo alpini si uni-sce alla gioia del socio Alfonso Fu-magalli per la nascita della nipoti-na Ginevra Nicol. Tanti auguri da parte di tutti noi anche ai genitori ed ancor più alla piccola “stellina” Ginevra Nicol.

Galbiate(Lutti) Il Presidente, consiglieri e tutti gli alpini e simpatizzanti del Gruppo si stringono nel do-lore dell’alpino Luigi Negri per la scomparsa dell’amata moglie Mariapia. Ai familiari e parenti le più sentite condoglianze di tutti gli alpini galbiatesi e non.

Garlate(Lutti) Il Gruppo Alpini Garlinda porge le più sentite condoglian-

Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 2

anagrafe alpina

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ze ai soci: Ambrogio Manzocchi e famiglia per la perdita del fratello Antonio e Rinaldo Riva e familiari per la scomparsa della mamma Carla.

Introbio(Lutti) Il gruppo alpini annuncia con dolore la prematura scom-parsa del socio alpino Andrea Ru-pani. Le più sentite condoglianze alla moglie Eugenia e ai figli Mi-chela e Davide. Un forte e calo-roso abbraccio al padre e amico Piero. Gli alpini di Introbio e il consiglio direttivo si uniscono an-che al dolore del socio alpino Pier Natale Pegoraro per la perdita del padre Antonio.

Limonta(Anniversari) Il 21 maggio scorso, il nostro socio alpino, nonché ex segretario e tuttora consigliere del gruppo Erminio Gatti, ha festeg-giato con la sua sposa il 50° di ma-trimonio!!!! Un augurio festoso e alpino da parte di tutto il gruppo!!!

Lomagna(Lutti) Il gruppo partecipa al do-lore degli alpini: Sergio Spinelli per la perdita della mamma Mar-gherita e Luciano Agnesina per la scomparsa del fratello Egidio(Matrimoni) Felicitazioni all’al-pino Fabio Brambilla per le noz-ze del figlio Enrico con la dolce Marzia.

Maggianico Chiuso(Felicitazioni) Tanti auguri al no-stro socio “vecio” atleta Umberto Polvara, che in questo periodo ha tagliato il prestigioso traguardo delle 91 primavere. Tutto il grup-po “Monte Magnodeno” Maggianico Chiuso, fa un gran buon compleanno al nostro so-cio alpino, con l’augurio di 100 di questi giorni. Agli auguri si unisce l’amico di sempre Nino Venditti.

Maggio(Lutti) Il gruppo partecipa al do-lore per la prematura scomparsa del socio alpino Venanzio Inver-nizzi, le nostre più sentite con-doglianze alla moglie Raffaella al figlio Davide, al socio alpino Rug-gero. Condoglianze al socio Evan-gelista Locatelli per la dipartita della cognata Carlotta ed ai soci Franco Invernizzi, Evangelista e Roberto Locatelli per la perdita del cognato Carlo Manzoni. Con-doglianze ai soci aggregati Carlo e Ezio Invernizzi per la perdita del-la cara zia Pina.

Malgrate(Lutti) Il Gruppo Alpini piange la scomparsa del nostro socio alpi-no Francesco Sesana. Alla moglie Anna ed ai figli Claudia e Giulio sentite condoglianze da tutti i soci del gruppo.

Mandello del Lario(Lutti) Il Gruppo è in lutto per la scomparsa del socio Carlo Po-letti, detto “Carlon”, classe 1929, purtroppo andato avanti. Ai fa-miliari l’abbraccio affettuoso del Consiglio direttivo e dei soci che l’hanno conosciuto e l’hanno ap-prezzato. Il Gruppo e, in partico-lare il Consiglio direttivo, è vicino al consigliere (anche sezionale) e già capogruppo Enrico Comini e del socio Dario Comini per la scomparsa della mamma Gianni-na Bruna Gaddi, che ha atteso il ritorno del figlio maggiore dall’A-dunata nazionale di Asti per par-tire. A Enrico, Dario e a tutti i loro familiari un abbraccio affettuoso da parte di tutti i soci. Il Gruppo è vicino al socio Oriano Rumi per la scomparsa del padre Carlo, a sua volta zio del consigliere Corrado Rumi. Condoglianze vivissime alla famiglia da parte del Consi-glio direttivo.(Anniversari) Il Gruppo formula al socio Armando Bianchiferri i

migliori auguri per il suo 50mo anniversario di matrimonio con la gentile signora Brunangela Ru-sconi.

Margno Crandola(Matrimoni) Il Gruppo porge le più vive felicitazioni al capogrup-po Emilio Malugani che è convo-lato a nozze con Angela. Compli-menti e tantissimi auguri di una lunga strada colma di amore.

Merate(Lutti) Grave lutto ha colpito l’al-pino Pietro Rozza e la sua signora Luisa. Il figlio Stefano, 44 anni, da 28 in stato vegetativo a seguito delle conseguenze di uno spaven-toso incidente stradale occorsogli all’età di sedici anni, li ha lascia-ti. “Stefano ci ha riempito la vita, tutto ruotava intorno a lui” dico-no costernati i genitori … “adesso che non c’è più, ci consola solo una cosa: che è morto prima di noi, il pensiero che potesse rimanere solo ci angosciava moltissimo”.Tutto il gruppo si unisce a Pietro e Luisa a testimonianza della nostra ami-cizia.

Osnago(Lutti) Siamo vicini nel dolore all’Alpino Luigi Caglio, nostro se-gretario e ai familiari tutti per la morte della sorella Emilia, nostra socio aggregato dalla fondazione del gruppo e generosa collabo-ratrice. Condoglianze all’Alpino Fiorenzo Ponzoni nostro vice capogruppo, alla moglie Anna Maggioni e ai familiari tutti per la morte della sorella Marina Mag-gioni.(Nascite) Felicitazioni all’Alpino Francesco Carzaniga e alla moglie per la nascita del quinto nipote Edoardo. Alla mamma Cinzia al papà Elio e ai familiari tutti le no-stre congratulazioni.

Pagnona(Lutti) Il Gruppo Alpini porge sentite condoglianze al socio Pa-trizio Tagliaferri e familiari per la scomparsa del caro papà Severi-no, anche lui alpino e socio del nostro gruppo. Inoltre presenta sincere condoglianze ai soci Bru-no e Arnaldo Buttera unitamente ai familiari tutti, per la perdita del caro papà Dario.

Pasturo(Lutti) Il Gruppo è vicino e por-ge sentite condoglianze ai soci Antonio e Felice Invernizzi , ai figli Franco e Davide e al genero Andrea Bergamini per la perdi-ta del mamma e nonna Natalina Orlandi; al socio Bortolo Selva per la scomparsa della sorella Ma-ria Rosa, al socio Enzo Invernizzi per la perdita della suocera Dina Maggi e al consigliere Flavio Or-landi per la prematura scompar-sa della cognata Ausilia. Condo-glianze ai parenti tutti.(Nascite) Il socio Matteo Ghez-zi annuncia la nascita del figlio Nicolò, il socio Felice Invernizzi unitamente al figlio socio aggre-gato Davide la nascita del nipote e figlio Riccardo, il socio Fulvio Ti-cozzi è diventato nonno grazie alla nascita di Leonardo e Silvio Remo Bergamini è nonno grazie all’ar-rivo della stellina Nicole. Congra-tulazioni vivissime alle mamme ai papà ed ai parenti tutti.

Primaluna(Lutti) Il gruppo alpini porge sentite condoglianze all’alpino Giuseppe Selva per la scomparsa della zia Mariarosa.(Nascite) Il gruppo si congratula con il socio Igor Maroni per la na-scita della piccola Nicole. Com-plimenti alla mamma , al nonno Maurizio e allo zio Marco. Si fe-licita con il nonno Carlo Giulio Beri per la nascita del nipotino Thomas Fazzini.

Margno Crandola - Angela ed Emio felicemente sposi San Genesio - Addio don Carlo!Maggianico Chiuso - Buon compleanno Umberto!

Trimestrale della Sezione di Lecco

Aprile-Maggio-Giugno 2016

anagrafe alpina

pagina 23

San Genesio(Lutti) L’alpino Pierino Crippa è andato avanti «Ciao “Pieren”, vogliamo ricordarti con la tua fierezza alpina ed il tuo sorriso». Un abbraccio alla moglie “Tina” ed ai figli e famiglia tutta. Senti-te condoglianze all’alpino Mario Brambilla per la perdita del fratel-lo Enrico; ed all’amica degli alpini Maria Teresa Paris per la tremen-da perdita dell’unico figlio Fer-dinando di soli 49 anni: ti siamo vicini e sappi che puoi contare su di noi! Da ultimo permetteteci di ricordare un grande amico degli Alpini: don Carlo Turrini. parro-co di Santa Maria Hoè dal 1977 al 2009. Anche a seguito delle sue sollecitazioni e premure abbiamo potuto restaurare la Chiesetta di Hoè dedicata a S. Veronica, ma oramai a tutti nota come Chieset-ta degli Alpini. «Ciao don Carlo e buon cammino là in alto!»(Nascite) Felicitazioni Alpine per la nascita di Andrea, figlio di Da-rio Monti, amico degli alpini del

Gruppo di Dolzago, e di Mara figlia dell’alpino Emilio Fumagalli e del-la moglie Roberta. Felicitazioni a tutta la famiglia ma in particolare a nonno Emilio, nostro vice capo-gruppo, che, dopo le due nipotine, ha potuto sollevare al cielo un “pic-colo alpino”!

San Giovanni(Lutti) Il nostro socio alpino Ser-gio Licini, classe 1938, è andato

avanti....In qualità di Consigliere ha sempre partecipato con gran-de impegno alle attività del Grup-po. Alla moglie Clementina, ai fi-gli ed a tutti i parenti porgiamo le nostre più sentite condoglianze.

Sirone(Lutti) Il gruppo alpini porge le più sentite condoglianze all’alpi-no Antonio Mauri per la scom-parsa del cognato Pietro. Presen-ta le più sincere condoglianze agli alpini: Paolo, Raffaele, Elice, San-dro, Enrico e Giuseppe Cesana ed ai soci aggregati Mario e Andrea Cesana per la dolorosa ed im-provvisa perdita del cugino Luigi di anni 47. Inoltre il gruppo è vici-no al dolore dell’ alpino Diego Del Monte ed alla figlia per la morte della cara moglie Enrica.(Nascite) Le nostre penne nere sono liete di annunciare la na-scita di Andrea figlio di Davide e Pina, nipote della socia aggregata Enrica, vedova dell’alpino Felice Bonfanti.

Valmadrera(Lutti) Ci ha lasciato Luigi San-giorgio cognato del consigliere Luigi Dozio. Al nostro socio ed a tutta la famiglia le sentite condo-glianze del gruppo. È deceduta Teresa Gioia, mamma dell'alpino Daniele Binda. Alla famiglia il no-stro sincero cordoglio

Varenna(Nascite) Congratulazioni al socio alpino Valeriano Cavalli diventato nonno per la nascita della nipotina «stellina» Melissa. Le più vive feli-citazioni al socio aggregato Alber-to Triaca allietato dalla nascita del nipote, il «bocia» Serse. Tantissimi auguri al nostro alfiere, il neo bi-snonno Mario Fagioli che festeggia la nascita del pronipote Jacopo. Fe-licitazioni anche dal «vecio» Nino al “doppio nonno” ed al bocia.(Anniversari) La redazione per un ritardo non voluto annuncia con gioia gli auguri del gruppo al socio alpino Fausto Vitali e alla consorte Mariangela per il loro 50° anniver-sario d’oro di matrimonio.San Giovanni - Il compianto Sergio

CAlendArio sezione e Gruppi 2016LUGLIO

dal 8 al 10 Introbio - 95° di fondazione

dal 8 al 10 Mandello - Alpini in festa in piazza del mercato

dal 9 al 10 Pellegrinaggio Nazionale all’Ortigara

10 Margno e Crandola - Festa annuale all’Alpe Piazza

10 Garbagnate Monastero e Brongio - Visita Sacrario Grappa e dintorni

16 Premana - Festa alpina all’alpe Vegessa

16/17 Bonacina Pizzo d’Erna - 60ª festa Croce d’Erna

16/17 Primaluna - Festa al cappello Alpino in localita Contra

dal 20 al 31 Airuno - Festa alpina airunese 2016

dal 23 al 31 Cesana Brianza - Festa alpina al Parco del Roccolo

30/31 Barzanò - Escursione-Pellegrinaggio al monte Piccolo Lagazuoi e 5 Torri

30/31 Trento - 53° pellegrinaggio in Adamello

31 Barzio - 90° di Fondazione

AGOSTO

4 Alpini Motociclisti Lecchesi organizzano moto raduno al rifugio Tridentina passo Forcola Livigno

6/7 Cortenova - 90° anniversario di fondazione

7 Cassina - Festa Zucco della Croce

14 Gara Podistica e Mountain Bike Casargo - Paglio Km.6

14 Casargo - Festa alpina Alpe di Paglio

15 Torrevilla - Ferragosto con gli Alpini

21 Corsa a staffetta ai Piani delle Betulle - Organizzato dal gruppo di Acquate

21 Acquate - 2° Trofeo Piero Carnovali ai Piani delle Betulle

Protezione CivileSport

Iniziative sezionali/nazionaliIniziative dei gruppi

SETTEMBRE

4 Chiesetta Votiva al Pian delle Betulle

5 Convocazione Capigruppo Lecco e circondario presso il gruppo Castello

dal 9 al 11 Mandello - Motoraduno internazionale Moto Guzzi. La sede rimarrà aperta 3 giorni

11 Monte Resegone di Lecco-Belledo - Festa in baita in concomitanza con la ricorrenza della Madonna della Rovinata

17/18 Torrevilla - Festa annuale del gruppo

17 Giro delle baite organizzato dal gruppo di Pescate. Ore 12.30

18 Corsa individuale - Località Paluzza Carnica

18 Monte Resegone di Lecco-Belledo - Messa in vetta al Resegone per il 35° della posa dell’Altare

19 Torrevilla - 29ª festa dell’anziano

dal 23 al 25 Monte Resegone di Lecco-Belledo - 60° di Fondazione

25 Acquate - Gita sociale

28 Mandello - Messa in suffragio dei Soci defunti ore 20.30

dal 30 al 3/10 Mandello - Roma con gli Alpini

OTTOBRE

1/2 Tiro a segno - Sezione di Como ...pistola e carabina

2 Garbagnate Monastero e Brongio - Festa i nonni, i bambini e gli alpini

2 Acquate - Burollata a Cavagiozzo

2 Grigna di Castello di Lecco - 60° di fondazione

9 Garbagnate Monastero e Brongio - Burollata zona superstrada zona Pulicelli

9 San Giovanni - Marronata sociale in baita Bressanella

22/23 Cesana Brianza - Castagnata Missionaria

calendario completo e aggiornato sul sito:www.analecco.it

Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 2

notizie sportive

pagina 24

28 marzo 2016 ai piani di Bobbio. A lui lo Sci Club Comunità Mon-tana Valsassina e dai gruppi Al-pini di Barzio ed Introbio, con la collaborazione della AS Premana, hanno voluto dedicare la giorna-ta di domenica e un trofeo, una staffetta alpina, alla quale hanno

Domenica 1 maggio si è svolto a Boves la prima edizione del Cam-pionato Nazionale Ana di Mtb con la presenza di 250 atleti che hanno gareggiato sulla distanze di 20 Km. con un dislivello di 850 m. nella prima categoria e di 15 Km. con un dislivello di 550 nella seconda.Un clima prettamente invernale, c’erano solo 3 gradi centigradi di temperatura che però non ha sco-raggiato i bikers Alpini. Certamen-te la pioggia caduta fin dalla sera precedente ha contribuito a ren-dere il tracciato insidioso, soprat-tutto in discesa, a causa del fango

partecipato 60 squadre e 55 hanno concluso la gara. Tre le frazioni di gara: fondo sulla pista Rododen-dri, discesa sulla pista vallone e sci alpinismo risalendo da Valtor-ta per giungere al centro fondo. A vincere il trofeo, realizzato dallo scultore Ernesto Demez, è stato

che ha causato la caduta di parec-chi concorrenti fortunatamente senza gravi conseguenze. Vincitore e Campione Nazionale Ana 2016, con il miglior tempo, è risultato il bresciano Carlo Manfredi Za-glio, già campione del mondo di “Mtb”, seguito da Stefano Bonadei e da Luca Signori della Sezione di Bergamo. Ottimi i piazzamenti degli atleti della nostra Sezione che hanno visto salire sul podio della Seconda Categoria Massimo Colombo che ha conquistato la piazza d’onore, seguito al 5° posto da Lorenzo Paroli e al 6° da Fausto

1° Trofeo Andrea Rupaniil Centro Sportivo dell’Esercito di Courmayeur con il tris di atleti composto da Simone Paredi (fon-do), Nicola Invernizzi (discesa) e Daniel Antonioli (alpinismo). Al completamento della gara, presso il rifugio Lecco, è stata celebrata la Messa per Andrea. Prima delle pre-

Gianola. Non da meno il nostro Marco Pellizzaro che nell’affollata prima categoria si è ben meritato un 8° posto su 110 concorrenti ar-rivati, seguito al 19° posto da Tom-maso Rupani e al 35° da Alfredo Ticozzi. Tutto il Consiglio Sezio-nale e il nostro Presidente Marco Magni ringraziano questi atleti che pur gareggiando in condizioni “al limite” hanno saputo, con buona caparbietà alpina, conquistare un 5° posto nella Classifica per Se-zioni che lascia ben sperare per le prossime competizioni di questa nuova specialità.

miazioni, tutti i partecipanti han-no potuto gustare l’ottima polenta taragna preparata dagli alpini. Le ricche premiazioni hanno con-cluso in festa la riuscitissima ma-nifestazione, con l’appuntamento al prossimo anno, con la seconda edizione. A rappresentare la se-zione di Lecco, oltre ai vari gruppi, gagliardetti e consiglieri, c’era il nostro presidente Marco Magni.

luca valsecchI

1ª Categoria = 8° Marco Pellizza-ro, 19° Tommaso Rupani, 35° Al-fredo Ticozzi.2ª Categoria = 2° Massimo Co-lombo, 5° Lorenzo Paroli, 6° Fau-sto Gianola.Classifica Sezioni = 1ª Bergamo alla quale è andato il Trofeo “Pep-pino Prisco” - 2ª Cuneo - 3ª Salò.Ottima 5ª la Sezione Lecco.

Beppe saettI

Podio azzurro: Simone Paredi, Nicola Invernizzi e Daniel Antonioli

Boves – Partenza…pronti…via!

Staffetta con i cons. Giordano, Valsecchi e Aliprandi

Podio 2° categoria Soci Alpini - Da six: Massimo Colombo - Lecco 2° classificato - Claudio Zanoletti, Bergamo 1° - Dario Bellante, Trento 3°

1° Campionato Nazionale Ana di mountain bike 2016

Marco Magni con la signora Eugenia Rupani

L’alpino Valter Montrucchio esploratore alla C.C.S. del Mor-begno a Vipiteno dal 1° 73, sta cercando di rintracciare Spreafi-co: non sa né il nome né di dove era, l’unica cosa hanno fatto il corso roccia assieme in val di Fassa nel 73. Se qualcuno lo co-nosce e avesse contatti gli fareb-be un grosso favore. Valter ha già ritrovato 25 ex commilitoni. Alle-ga foto del corso roccia in cui do-vrebbe essere il primo a sinistra o l’ultimo a destra. Montrucchio ringrazia anticipatamente.

Alpino cerca un commilitone tra noi


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