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ANALISI DELL’APPLICAZIONE DEL CLEAN DEVELOPMENT … · I progetti realizzati grazie al Clean...

Date post: 12-Oct-2020
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UNIVERSITÀ DI PAVIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA 2008 -4- 2 Giovanni Maiocchi ANALISI DELL’APPLICAZIONE DEL CLEAN DEVELOPMENT MECHANISM ED APPROFONDIMENTO SU PROGETTI DESTINATI A PAESI AFRICANI CON CASO STUDIO
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UNIVERSITÀ DI PAVIAFACOLTÀ DI INGEGNERIA

2008 -4- 2

Giovanni Maiocchi

ANALISI DELL’APPLICAZIONE DEL CLEAN DEVELOPMENT MECHANISM ED

APPROFONDIMENTO SU PROGETTI DESTINATI A PAESI AFRICANI CON CASO STUDIO

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IL MECCANISMO DI SVILUPPO PULITO

IL CARBON MARKET

I PROGETTI SUGLI IDROFLUOROCARBURI

L’ITALIA ED IL CDM

UN ESEMPIO DI ATTIVITÀ PROGETTUALE

SOMMARIO

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IL CDM

Il Meccanismo di Sviluppo Pulito (Clean Development Mechanism)è uno degli strumenti finanziari previsti dal protocollo di Kyoto per ridurre i costi del suo adempimento da parte delle nazioni industrializzate.

United Nation Frameworkconvenction on climate

Change (UNFCCC) Protocollo di Kyoto

•Meccanismo di sviluppo pulito (CDM)

•Implementazione congiunta

•Emission trading

Attraverso il CDM vengono creati dei progetti in paesi in via di sviluppo che inquinano meno rispetto ai progetti standard presenti sul territorio. Ad essi vengono associati dei certificati di riduzione delle emissioni (certified emission reduction, CER) che sono vendibili sul mercato delle riduzioni (Carbon Market). Si hanno due situazioni:

Un’azienda di una nazione Annex 1 realizza il progetto ed acquisisce i certificati oltre ai proventi del progetto

Una nazione Annex 1 finanzia un progetto attraverso un fondo creato dalla World Bank ed acquisisce i crediti realizzati

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IL CDM

I progetti realizzati grazie al Clean Development Mechanism dal 2005 fino a Marzo 2008 sono 3150 e generano un totale di circa 2,49 miliardi di CERs. I CERs prodotti sono equivalenti a una riduzione di 2,49 GtCO2e ed hanno un valore di mercato stimato dell’ordine di circa 23 miliardi di €.

Le categorie di progetto sono 23.

Tra queste: biomasse, idroelettrico, eolico, gas di discarica, biogas, fuel switch, fugitive gas(gas emesso da pozzi petroliferi),HFCs, PFCs, N2O, fotovoltaico, afforestazione e riforestazione, EE (efficienza energetica), distribuzione di energia elettrica.

C’è una grossa differenza di produttività di CERs tra una categoria di progetto e l’altra. Infatti i progetti piùnumerosi sono quelli legati alle energie rinnovabili (62%) che tuttavia producono CERs solo per il 30% sul totale. I progetti legati ai gas ad alto global warming potential ammontano al 2% sul totale ma producono CERs per il 31%.

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IL CDM : TOTALI

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IL CDM : TOTALI

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IL CARBON MARKET

Poiché i Carbon Credits(CERs, ERUs, AAUs, EUAs) sono strumenti commerciabili con un prezzo trasparente, essi vengono comprati attraverso pure transazioni finanziarie che avvengono in mercati detti carbon market.

EUROPEAN UNION EMISSION TRADING SCHEME

PROJECT BASED MARKET

NEW SOUTH WALES GREENHOUSE GAS ABATEMENT SCHEME

REGIONAL GREENHOUSE GAS INITIATIVE

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IL CARBON MARKET

Il prezzo dei CERs è collegato al prezzo delle EUAs. Dal grafico si nota come esso sia minore di quello delle EUAs, sebbene destinato a crescere nel tempo. Comunque un obiettivo fondamentale del CDM è stato raggiunto: Il CDM riduce il costo di adempimento a Kyoto.

La differenza di prezzo circa costane se non in diminuzione tra CERs ed EUAs è dovuta al fatto che la quota di CERs sul mercato èinsufficiente per poter iniziare una vera concorrenza con le EAUs. La conseguenza della mancata concorrenza è che il prezzo dei CERs è guidato e non rispecchia i costi di abbattimento sostenuti. Se così fosse il loro prezzo sarebbe ancora minore.

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Stima del valore del sussidio CDM nella produzione di 200 t/anno di HCFC-22

1 kg HCFC-22 → 0,03 kg HFC-23step 1: calcolo della CO2e prodotta da 1 kg di HCFC-

220,03 kg HFC-23 x 11700 = 351 kg CO2e = 0,351 tCO2e

0,351 tCO2e x 9 €/CER = € 3,16step 2: Stima del sussidio lordo

sussidio lordo per 1 kg HCFC-22 = € 3,16

3 000 000 € = investimento; periodo di finanziamento = 10 anni 390 000 €/anno = costo dell'infrastruttura ad un tasso di interesse dell'8%

200 000 €/anno = costi operativi

step 3: costo dell'impianto di abbattimento dell'HFC-23 (si considera un impianto capace di captare e

distruggere 200 t HFC-23/anno)

tot 590 000 €/anno

€ 590 000 / 200 tHFC-23 = 2950 €/tHFC-23

2950 €/tHFC-23 x 0,03 = 88,5 €/tHCFC-22 = 0,09 €/kgHCFC-22step 4: calcolo del costo di abbattimento per kg di

HCFC-22

costo dell'abbattimento per kg HCFC-22 = 0,09 €

step 5: calcolo del sussidio netto € 3,16 - € 0,09 = 3,07 €/kg HCFC-22

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I PROGETTI SUGLI IDROFLUOROCARBURI

3,07 € è quasi il doppio del prezzo all’ingrosso per l’HCFC-22, che nell’ultimo quadrimestre del 2005 era circa 1,6 €/kg. Un produttore di questo refrigerante in un paese in via di sviluppo, decidendo di partecipare al CDM, guadagna dal sussidio dei CERs una somma che è circa il doppio del ricavo dalla vendita del suo prodotto primario.

Distorsioni di mercato nelle prime fasi di diffusione del CDM

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L’ITALIA E IL CDM

L’Italia a Marzo 2008 compare in 104 progetti che spaziano attraverso tutte le categorie di progetto del portfolio CDM ponendosi tra i primi paesi Annex 1 sia per numero di progetti che per entità dei buyer.

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L’ITALIA E IL CDM

Numero di progetti con finanziamento italiano suddivisi in macrocategorie. Sono stati considerati sia I progetti già registrati che quelli in fase di validazione, per un totale di 96 progetti ( progetti fino a Dicembre 2007)

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L’ITALIA E IL CDM

Riduzioni di emissioni annue (kCERs/year) ottenibili dai progetti con finanziamento italiano (Dati al Dicembre 2007)

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L’ITALIA E IL CDM

Cers ottenibili fino al 2012 dai progetti italiani già registrati ( Dati Decembre 2007)

Cers ottenibili fino al 2012 dai progetti italiani giàregistrati e da quelli in fase di validazione ( Dati Decembre 2007)

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L’ITALIA E IL CDM

Confronto fra Italia e resto dei paesi Annex 1 riguardo le preferenze delle diverse categorie di progetto

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L’ITALIA E IL CDM

Buona parte dei progetti con finanziamento italiano èospitata in Cina, seguita al secondo posto dall’India. I progetti Sono comunque presenti progetti anche in America latina ed in Africa.

• 3 progetti italiani in Africa su di un totale di 36 progetti in Africa (8,3%)

• I 3 progetti producono 29 151 kCERs su di un totale africano di 94 249 kCERs (31%)

(dati al 2007)

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L’ITALIA E IL CDM

Suddivisione percentuale dei progetti italiani tra le varie nazioni e presenza media Annex 1 in quelle nazioni

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L’ITALIA E IL CDM

L’Italia partecipa al CDM attraverso società private od attraverso azioni del governo italiano. Il governo non organizzadirettamente progetti CDM ma partecipa a fondi multilaterali promossi dalla World bank e finalizzati all’acquisizione di CERs.

L’entità della world bank che ha creato i fondi per la carbon

finance è l’International Bank for Reconstruction and Development (IBRD).

I fondi internazionali creati dall’IBRD sono:

•Prototype Carbon Fund (PCF)

•Community Development Carbon Fund ( CDCF)

•BioCarbon Fund (BCF)

•Umbrella Carbon Facility (UCF)

•Italian Carbon Fund, Danish Carbon Fund e Spanish Carbon Fund

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Buyers

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UN ESEMPIO DI ATTIVITÀ

PROGETTUALE

Nell’ambito del progetto di tesi è stato realizzata un’attività progettuale da inserire in un progetto CDM sul miglioramento dell’efficienza energetica in abitazioni rurali (EE households).

Lo scopo ultimo del progetto è quello di dimostrare l’apporto positivo al CDM che potrebbero dare le ONG in ambiti territoriali particolari come il continente Africano.

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UN ESEMPIO DI ATTIVITÀ

PROGETTUALE

L’equipaggiamento fornito ad ogni

abitazione permette di illuminare per 5 ore al giorno due zone abitative

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UN ESEMPIO DI

ATTIVITÀ

PROGETTUALE

Un sistema di illuminazione di questo tipo permette di risparmiare energia ed evitare delle emissioni di anidride carbonica.

In un anno, ipotizzando un periodo di accensione medio giornaliero di 5 ore, in un’abitazione vengono utilizzati circa 220 litri di kerosene.

Si assume che il kerosene utilizzato nelle lampade, detto anche petrolio lampante, abbia un coefficiente di emissione pari a 2,56 kgCO2/litro kerosene

L’emissione di CO2 corrispondente è pari a 2,56 kgCO2/l x 221,9 l/anno = 569 kgCO2/anno per abitazione.

Se si ipotizza di coinvolgere 5000 abitazioni la riduzione totale ottenibile annua è pari a 569 kgCO2/anno abitazione x 5000 abitazioni = 2 845 000 kgCO2/anno = 2 845 tCO2/anno

Questa cifra equivale alle emissioni che il progetto permette di evitare.

Considerando un arco di vita del progetto di 10 anni la riduzione totale delle emissioni ottenuta è circa pari a

30000 tCO2.


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