2013
Analisi socioeconomica comune di San Teodoro
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
1
A cura di Raimondo Schiavone
1. Introduzione .................................................................................................. 3
2. San Teodoro e il territorio ............................................................................... 5
2.1 Dati sul territorio comunale........................................................................ 7
2.2 San Teodoro e le sue frazioni ..................................................................... 8
3. Popolazione .................................................................................................. 9
3.1 Il sistema locale del lavoro del comune di San Teodoro ................................. 9
3.2 Analisi della dinamica demografica nel comune di San Teodoro..................... 9
3.3 Analisi delle dinamiche demografiche ....................................................... 13
3.4 Tassi di natalità e mortalità ...................................................................... 16
3.5 Struttura della popolazione per classi di età ................................................ 18
3.6 Analisi della dinamica demografica negli anni 2002-2011 ........................... 22
3.7 Popolazione straniera .............................................................................. 34
3.8 Gli indicatori demografici ........................................................................ 36
Indice di Vecchiaia ................................................................................... 37
Indici di dipendenza.................................................................................. 37
Indice di struttura della popolazione attiva ................................................... 38
Indice di ricambio .................................................................................... 38
Analisi dati .............................................................................................. 38
3.9 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari ................................................... 44
4. Conclusioni sull’analisi socio-demografica ..................................................... 49
5. Patrimonio edilizio residenziale ..................................................................... 51
5.1 Gli edifici .............................................................................................. 52
5.2 Edifici pubblici....................................................................................... 54
5.3 Le abitazioni .......................................................................................... 55
5.4 Le stanze ............................................................................................... 62
5.5 Conclusioni patrimonio insediativo ........................................................... 63
6. Previsione sviluppo della popolazione nel Comune di San Teodoro ................... 63
Previsione demografica ............................................................................. 64
6.1 Previsione a lungo termine: Il problema generale delle previsioni di popolazioni65
6.2 La struttura della popolazione .................................................................. 66
6.3 Stato di fatto fecondità, sopravvivenza e fenomeni migratori........................ 67
6.4 Tassi di natalità e mortalità ...................................................................... 68
6.5 Descrizione del modello di previsione ....................................................... 70
6.6 Analisi dei risultati popolazione residente .................................................. 70
6.7 Popolazione Fluttuante ............................................................................ 71
Stato di fatto ............................................................................................ 71
6.8 Disponibilità residenziale ........................................................................ 71
Strutture classificate ................................................................................. 71
6.9 Criterio di indagine e risultati ................................................................... 72
6.10 Interpretazione dati popolazione fluttuante ............................................... 73
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A cura di Raimondo Schiavone
6.11 Analisi dei risultati popolazione fluttuante ............................................... 76
6.12 Analisi dei risultati popolazione totale ..................................................... 76
6.13 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione residente ................... 91
6.14 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione fluttuante .................. 92
7. Analisi economica........................................................................................ 93
7.1 San Teodoro e le sue principali attività economiche .................................... 93
7.2 Analisi della struttura economica del Sistema locale del lavoro di San Teodoro93
7.3 Occupazione e disoccupazione ............................................................... 104
7.4 Analisi della struttura economica del Comune di San Teodoro ................... 110
8. Analisi settore Turismo............................................................................... 115
La distribuzione delle strutture alberghiere nel territorio .............................. 117
Il comparto extralberghiero...................................................................... 119
La distribuzione delle strutture extralberghiere nel territorio ........................ 120
Distribuzione dei B&B per comune .......................................................... 121
Il comparto delle seconde case ................................................................. 123
La domanda turistica............................................................................... 126
La provenienza dei flussi ......................................................................... 126
Analisi del settore edilizio ........................................................................... 130
Analisi della raccolta rifiuti ......................................................................... 131
Analisi dati TARSU 2006 ........................................................................... 132
9. Conclusioni sull’analisi economica .............................................................. 133
10. Conclusioni ............................................................................................. 134
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A cura di Raimondo Schiavone
1. Introduzione L’analisi socio-economica è strutturata in modo da evidenziare le potenzialità, i punti di forza, le dinamiche
di sviluppo e le opportunità per il territorio del comune di San Teodoro.
La rielaborazione logica dei dati raccolti,1 accompagnati da tabelle e grafici illustrativi, è stata fondamentale
per la definizione di un’analisi socio-economica completa e per tracciare un quadro di indagine del territorio
di riferimento il più possibile aggiornato.
La prima parte del documento analizza e dettaglia i principali indicatori sociali relativi al Comune di San
Teodoro e alle frazioni geografiche del territorio comunale, utilizzando una continua comparazione
temporale che prende a riferimento gli intervalli intercensuari e gli ultimi anni appena trascorsi, ove possibile
fino all’anno 2012. Nel dettaglio le variabili prese ad esame sono inerenti:
- All’analisi morfologica del territorio
- All’analisi della dinamica demografica, della struttura demografica e della struttura familiare.
Nella seconda parte del documento sono state analizzate e rielaborate le variabili relative al mercato del
lavoro e le variabili più prettamente economiche inerenti:
- Ai principali settori di attività e produzione, con un approfondimento sul settore turistico, in particolare
offerta alberghiera ed extra-alberghiera;
- All’analisi per addetti ed occupati nel sistema locale del lavoro del Comune di San Teodoro, nella
provincia di Olbia-Tempio e nel comune di San Teodoro.
Le analisi riportate hanno lo scopo di valutare lo stato attuale raffrontandolo allo status quo ante, mostrando,
attraverso tabelle e grafici, le variazioni quali-quantitative che hanno interessato il territorio, e ipotizzando,
sulla base di tali considerazioni, le dinamiche di sviluppo futuro del territorio, in termini economici e di
qualità dell’offerta.
Da un punto di vista metodologico, partendo dal presupposto che per effettuare qualsiasi intervento di
governance su un territorio, che sia programmare, decidere o monitorare, occorre conoscere a fondo la realtà
nella quale si va ad operare, si è cercato di lavorare secondo un paradigma statistico di base, ovvero la sintesi
delle informazioni, cercando un indicatore riassuntivo di fatti complessi e attribuendo a questa unica misura
il significato di “rappresentanza” per confronti, valutazioni, decisioni, classificazioni.
Inoltre si è fatto costante riferimento al criterio statistico della scoperta del nuovo, intendendo con ciò la
messa in evidenza di fatti, congetture, problematiche, leggi che non erano note o andavano accuratamente
verificate.
Da un punto di vista più operativo la metodologia statistica a cui si è fatto riferimento può essere articolata in
tre fasi:
1. Ricerca e Produzione dei micro-dati mediante il piano di indagine, la ricerca, la raccolta, l’ astrazione;
2. Produzione dei macro-dati, organizzazione della base informativa dei micro-dati e costruzione delle
distribuzione di frequenze;
3. Elaborazione dei prodotti del processo di produzione dei dati, distribuzione di frequenze, rappresentazioni
delle distribuzioni tramite tabelle statistiche, rappresentazioni grafiche delle distribuzioni statistiche.
Occorre precisare che sono state attivate una serie di procedure di controllo sia per verificare la validità degli
strumenti di misurazione utilizzati (come la verifica della coerenza interna del processo di definizione
1 I dati riportati nel documento sono dati ufficiali, forniti dall’Istat e da altre fonti ufficiali (Crenos, Regione Sardegna,
Provincia di Nuoro, Provincia Olbia - Tempio, Camera di Commercio di Nuoro, Camera di Commercio di Sassari, EPT
di Nuoro, Osservatorio industriale), nonché dall’ufficio anagrafe e dall’ufficio tecnico del Comune di San Teodoro che
hanno svolto un meticoloso lavoro di ricerca
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operativa delle variabili considerate e la verifica della coerenza logica dell’impianto teorico-metodologico
complessivo), che per verificare le possibilità di errore (in sede di progettazione della ricerca sono stati
attentamente valutati i possibili rischi e adottate misure atte a ridurre al minimo la portata).
Il lavoro di analisi e di indagine statistica ha come scopo quello di definire, da un lato, un quadro preciso
della realtà nella quale il Piano Urbanistico Comunale dovrà intervenire e dall’altro, delle valutazioni di
sintesi, che sono alla base degli obiettivi e delle azioni del Piano Urbanistico Comunale, e che verranno
dettagliate nell’ultima parte del documento. Peraltro occorre evidenziare che i principi fondanti e gli obiettivi
che scaturiscono dal presente documento, corrispondono a quelli già individuati nel P.U.C. predisposto
dall’Amministrazione Comunale nel 1998.
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2. San Teodoro e il territorio Porta d'ingresso della Costa Smeralda, situato sulla costa nord-orientale della Sardegna che si estende per
ben 37 km, il comune di San Teodoro fa parte della provincia Olbia-Tempio, a 15 m sul livello del mare si
affaccia sulla costa tirrenica. Il territorio comunale, di forma grosso modo trapezoidale, si estende per 104,83
kmq, comprese le frazioni di Budditolgiu, Straulas, capo Coda Cavallo, Lu Impostu, Monte Petrosu, Salina
Bamba, Suaredda e Traversa, nonché le isole Rossa, Probatoria e Cana. Il comune conta una popolazione
residente di circa 4.500 abitanti, escludendo il numero di turisti che ogni anno popolano la località durante il
periodo estivo.
San Teodoro confina a nord con Loiri Porto San Paolo, a est col mare Tirreno, a sud con Budoni e Torpè e a
ovest con Buddusò. Si trova posizionato di fronte all'area marina protetta ed incontaminata di Tavolara e data
la sua tradizione legata al mare, favorita dalla sua posizione, il paese ospita il "Museo delle civiltà del mare".
Si tratta di una regione in parte collinare, comprendente le ultime propaggini occidentali dei rilievi del
Logudoro, e in parte pianeggiante, nei pressi del litorale, che tuttavia è per buona parte frastagliato, e
comprende anche un grande stagno che porta lo stesso nome del paese.
Il territorio è ricco di testimonianze archeologiche che risalgono al periodo nuragico e dimostrano che fu
frequentato anche nel periodo punico e romano. Il villaggio attuale trae origine da gruppi di pastori di Posada
che nel corso del Seicento presero l’abitudine di trasferirsi in prossimità dello stagno per il pascolo. Nel
corso del secolo XVIII l’insediamento divenne stabile e i numerosi piccoli aggregati nel corso dell’Ottocento
furono considerati frazione di Posada. L’attuale aggregato principale però è di origine relativamente recente
e deve il suo sviluppo al turismo che, grazie alle sue bellezze naturali e alle spiagge, attira un numero
crescente di visitatori; nel 1959 il territorio fu separato da quello di Posada e divenne comune autonomo.
Negli anni seguenti la popolazione continuò a crescere e il centro divenne uno dei principali protagonisti del
movimento che ha determinato il suo distacco dalla provincia di Nuoro e la sua adesione alla provincia di
Olbia-Tempio.
Il paese si scopre oggi a forte vocazione turistica, favorita anche da una organizzazione urbanistica ben
strutturata, che lo hanno reso uno dei centri più ricercati dai turisti in tutta la Sardegna.
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Il tessuto urbano è caratterizzato dalla coesistenza di due nuclei: quello più antico, che conserva un gruppo di
vecchie case tradizionali in pietra a più piani, e quello moderno, sviluppatosi negli ultimi decenni attorno al
primo, caratterizzato da edifici residenziali turistici di poco pregio.
Cuore del paese è l’ampia piazza Gallura, centro di ritrovo dei turisti durante l’estate sul quale si affaccia la
chiesa parrocchiale di San Teodoro, costruita in tempi relativamente recenti. Intorno al paese e nelle
campagne circostanti sorgono diverse ville, ristoranti, alberghi, campeggi e villaggi turistici. L'edilizia
teodorina è caratterizzata da costruzioni gradevoli con un massimo di due piani, un abbondante uso di pietra
a vista, tegole e coloratissimi giardinetti antistanti le abitazioni.
L’architettura delle abitazioni è caratterizzata dall’uso della pietra granitica a vista. Il paesaggio circostante il
paese è vario, in prevalenza collinare e montano, e solamente una breve pianura, quella di Lu Calcinosu,
occupa la zona sud-orientale con il suo rio omonimo. I rilievi sono fondamentalmente delle colline di
modesta altezza che racchiudono il territorio da nord-est a sud-est, escludendo il breve tratto pianeggiante
che si trova in prossimità del paese. L'unica montagna vera e propria è costituita dall'imponente massiccio
granitico del Moltinieddu, la cui vetta, la Punta Magghiori, raggiunge i 974 m. di altezza. Un tempo, il monte
vantava la presenza di foreste fittissime, pressoché impenetrabili, ricche di lecci, ginepri e tassi. Ma verso la
fine dell'Ottocento diversi boscaioli toscani rasero al suolo parte rilevante dei boschi, al fine di utilizzare il
legname ricavato per la realizzazione di mobili e arredi.
Per quanto riguarda i fiumi, l'unico presente nella zona è il Rio S. Teodoro, noto anche come Rio Badualga.
Si tratta di un torrente, particolarmente secco in estate e ricco d'acqua in inverno, che dalle falde del
Moltinieddu scorre a valle sino a sfociare nello stagno di S. Teodoro. Il fiume si caratterizza per la bellezza
del paesaggio circostante e per i suoi aspetti naturalistici di rilievo.
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Nonostante la brevità del suo corso è, infatti, al decimo posto tra i fiumi più grandi della Sardegna ed è ricco,
nel suo interno, di varie specie di muggini ed anguille.
Anche gli stagni e le lagune della zona sono di particolare interesse naturalistico: da nord a sud è possibile
ammirare gli stagni di Cala Ghjlgolu, Lu Stagnittu, Salina Bamba, Cadranzolu, lo Stagno de l'Isuledda e la
Laguna di San Teodoro.
2.1 Dati sul territorio comunale
Distanze
Capoluogo di Provincia Olbia Km 31
Capoluogo di Provincia Tempio Km 71
Capoluogo Regionale Km 284
Strade di accesso al Comune:
ss 126
sp1
sp87
sp24
sp110
Il Comune di San Teodoro è compreso:
Nella ASL n.2
Nella Provincia di Olbia Tempio
Nella Comunità Montana delle Baronie
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2.2 San Teodoro e le sue frazioni2
SCHIFONI LI TEGGI
FRANCULACCIU LU NARACHEDDU
STAZZU BRUSCIATU LU FRAILI
SILIMINI LU FRAILI DI SUPRA
LA PATIMEDDA LUTTURAI
STRAULA MONTIPITROSU
TIRIDDULI
BUDDITTOGLIU
BADUALGA
TARRAPADEDDA
LA RUNCINA
LU STAZZU DI MEZU
LA TRAVERSA
LA SUAREDDA
LA SUAREDDA DI SUPRA
LU LIONI
LI CUPONEDDI
LU SITAGLIACCIU
L'ALZONI
2 Definizione di frazione: E’ costituita da un’area di territorio comunale comprendente di norma un centro abitato,
nonché nuclei abitati e case sparse gravitanti sul centro.(Fonte: Principi Guida per il Miglioramento della Qualità dei
Dati Toponomastici nella Pubblica Amministrazione, Glossario Istat, 2005).
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3. Popolazione
3.1 Il sistema locale del lavoro del comune di San Teodoro
Per sistema locale del lavoro si intendono le unità territoriali identificate da un insieme di comuni contigui
legati fra loro dai flussi degli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro, rilevati in occasione dei censimenti
della popolazione. Il SLL di San Teodoro ha i seguenti codici:SLL N°666, Ripartizione geografica 4,
Regione 20.
Il sistema locale del lavoro di San Teodoro è costituito da tre comuni: Budoni, San Teodoro e Torpè,
quest’ultimo appartenente alla provincia di Nuoro. La superficie totale è pari a 253,07 kmq, la popolazione
residente al primo gennaio del 2012 è pari a 12.289.
Di seguito si evidenzia l’andamento demografico dell’SLL di San Teodoro e dei paesi che lo costituiscono
dal 2003 al 2012.
Tabella 1 Popolazione residente fine periodo-SLL San Teodoro 2003-2012
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Budoni 4.115 4.274 4.361 4.462 4.548 4.720 4.812 4.898 4.951 4.836
San Teodoro 3.256 3.384 3.565 3.718 3.916 4.020 4.146 4.257 4.342 4.556
Torpè 2.750 2.745 2.757 2.780 2.792 2.853 2.911 2.907 2.943 2.897
Totale 10.121 10.403 10.683 10.960 11.256 11.593 11.869 12.062 12.236 12.289
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
3.2 Analisi della dinamica demografica nel comune di San Teodoro
Lo studio della dinamica demografica considera la variazione nel tempo della popolazione residente, del
movimento naturale e migratorio, della densità demografica e della struttura della popolazione.
Si riporta un’analisi comparata dei censimenti del 1981, del 1991, del 2001 e del 2011 considerati nodi
temporali importanti per l’analisi demografica complessiva attraverso cui poter effettuare previsioni e stime
più attendibili.
L’analisi comparata dei dati risultati dai quattro censimenti 1981/1991/2001/2011 permette di osservare
chiaramente l’andamento demografico in relazione alla popolazione residente nel comune di San Teodoro e
alla relativa densità. (Tabella 2 e Grafico 1 e Grafico 1.1).
L’analisi dei dati dei censimenti passati mette in evidenza i valori riportati nella successiva tabella:
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Tabella 2 popolazione3 e densità
4 negli anni 1981/1991/2001/2011
1981 1991 2001 2011
Popolazione residente inizio
periodo 2.028 2.507 3.053 4.342
Superficie 104,87 104,87 104,87 104,87
Densità demografica 19,34 23,91 29,11 41,40
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
Dal 1981 al 1991 si è registrato un incremento della popolazione residente pari a circa il +23,5%, tale
incremento è progressivamente diminuito tra gli anni 1991 e 2001, pari a +22%. L’ultimo decennio trascorso
rileva invece un aumento significativo di crescita e conseguentemente di densità demografica, pari al +42%.
L’incremento demografico nel comune di San Teodoro, comune della fascia costiera, mette in evidenza
come lo spostamento della popolazione sul territorio abbia seguito sostanzialmente un flusso migratorio
dall’interno verso la costa, più ricca di iniziative produttive, di infrastrutture e servizi.
Grafico1 popolazione negli anni 1971/1981/1991/2001/2011
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
Grafico 2 Densità della popolazione negli anni 1971/1981/1991/2001/2011
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
Nel dettaglio l’analisi demografica è stata condotta in un asse temporale di 16 anni, dal 1996 al 2012,
periodo che si ritiene tale per osservare le variazioni e, di conseguenza, stimare l’andamento demografico
futuro.
3 Popolazione residente: Per ciascun comune è costituita dalle persone aventi dimora abituale nel comune, anche se alla
data considerata sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all’estero. Glossario Istat.
4 Densità di popolazione è una misura del numero di persone che abitano in una determinata area.
0
1000
2000
3000
4000
5000
1971 1981 1991 2001 2011
Popolazione residente inizio periodo
popolazione residente inizioperiodo
0,00
50,00
1971 1981 1991 2001 2011
Densità demografica
densità demografica
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In merito all’andamento demografico relativo alla popolazione residente nel Comune di San Teodoro negli
ultimi 16 anni, il valore della densità demografica si attesta in media intorno a 35,65, come si può evincere
dalla tabella si è registrato un aumento costante della popolazione fino allo stato attuale in cui si registra un
valore di 4.556 persone e una densità demografica pari a 43,44; rispetto al 1996 si registra una variazione in
aumento del +65,25% per la densità demografica e rispetto al 2001 si registra un incremento del +49,23%.
(Tabella 4 e Grafico 1.3 e Grafico 1.4).
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Tabella 3 popolazione5 e densità
6 negli anni 1991-2012
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
popolazione
residente
inizio periodo
2757 2837 2903 2987 3022 3053 3109 3256 3384 3565 3718 3916 4020 4146 4257 4342 4556
superficie 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87
densità
demografica 26,29 27,05 27,68 28,48 28,82 29,11 29,65 31,05 32,27 33,99 35,45 37,34 38,33 39,53 40,59 41,40 43,44
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
Grafico 3 popolazione negli anni 1991-2012
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
5 Popolazione residente: Per ciascun comune è costituita dalle persone aventi dimora abituale nel comune, anche se alla data considerata sono assenti perché temporaneamente
presenti in altro comune italiano o all’estero. Glossario Istat.
6 Densità di popolazione è una misura del numero di persone che abitano in una determinata area.
0
1000
2000
3000
4000
5000
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Popolazione residente inizio periodo
popolazione residente inizio periodo
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Grafico 4 Densità della popolazione negli anni 1991-2012
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
3.3 Analisi delle dinamiche demografiche
È fondamentale osservare i fenomeni naturali e migratori che hanno interessato il comune di San Teodoro
nel trascorrere del tempo.
L’analisi è stata condotta analizzando tre lassi di tempo:
1971/1981/1991/2001/2011
1999-2001
2002-2011
In sintesi verranno descritte l’evoluzione della popolazione e in particolare le implicazioni del movimento
naturale e migratorio in relazione alle trasformazioni sociali, economiche ed agli equilibri o squilibri
territoriali.
La consistenza demografica subisce delle trasformazioni dovuta alle continue variazioni di due componenti:
il saldo naturale7 ed il saldo migratorio.
8
L’analisi del saldo naturale fa emergere l’eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi; mentre
dall’analisi del saldo migratorio si evince la differenza tra il numero degli iscritti9 e il numero dei cancellati
10
relativamente ad un periodo determinato (entrambi vengono analizzati in relazione all’anno solare).
Il saldo totale è la somma del saldo naturale e del saldo migratorio.
Nel comune di San Teodoro si registra, negli archi di tempo considerati, una crescita positiva in relazione
alle nascite, ma più dinamici appaiono i flussi migratori, che confermano lo spostamento di popolazione dai
paesi dell’interno verso le aree economicamente più forti concentrate lungo la costa.
Si registra un flusso di popolazione attiva dall’interno verso il comune di San Teodoro che comporta effetti
importanti per le dinamiche del comune: il richiamo delle classi di età più giovani, grazie alle opportunità
offerte dal più dinamico mercato del lavoro e dal turismo, incrementa in maniera esponenziale i consumi e
l’economia locale, contribuendo ad accentuare il divario con i comuni interni e determinando un
abbassamento dell’età media della popolazione residente in quelle aree.
7 Saldo naturale: L’eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi.
8 Saldo migratorio: L’eccedenza o il deficit di iscrizioni anagrafiche rispetto alle cancellazioni.
9 Le iscrizioni si distinguono in:• Iscrizioni da altro comune: numero di persone iscritte per trasferimento di residenza da un
altro comune italiano. Iscrizioni dall'estero: numero di persone iscritte per trasferimento di residenza dall'estero; • Iscrizioni per altri
motivi: si tratta di iscrizioni dovute non ad un effettivo trasferimento di residenza, ma ad operazioni di rettifica anagrafica.
10 Le cancellazioni si distinguono in:• cancellazioni per altro comune: numero di persone cancellate per trasferimento di residenza in
altro comune italiano; • cancellazioni per l'estero: numero di persone cancellate per trasferimento di residenza all'estero; •
cancellazioni per altri motivi: si tratta non di effettivi trasferimenti di residenza, ma di cancellazioni dovute a pratiche di rettifica
anagrafica.
0
50
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Densità demografica
densità demografica
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Anni 1971/1981/1991/2001/2011
Il saldo totale nel comune di San Teodoro presenta negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 un saldo totale
positivo, dato da un movimento migratorio crescente, determinato da una crescita delle iscrizioni e da una
contestuale contrazione delle cancellazioni totali, e da un saldo naturale in cui i nati e i morti
approssimativamente nei 4 anni considerati si bilanciano.
Quindi il comune di San Teodoro risulta essere una zona di immigrazione piuttosto che di emigrazione.
Di seguito si riportano i dati sintetici e le relative elaborazioni grafiche.
Di seguito si riportano i dati sintetici e le relative elaborazioni grafiche.
Tabella 4 Dinamiche demografiche negli anni 1971/1981/1991/2001/2011
ANNO ALL'1/1 SALDO MIGRATORIO SALDO
NATURALE SALDO TOTALE
1971 2 13 15
1981 28 4 32
1991 40 8 48
2001 55 -5 50
2011 51 3 54
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
Grafico 5 Analisi saldo migratorio e saldo naturale negli anni 1981/1991/2001/2011
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
Anni 1999-2001
Nel periodo tra il 1999 e il 2001 dall’analisi dei dati relativi alle nascite, decessi, iscritti e cancellati emerge
la seguente situazione: il saldo naturale mostra un saldo positivo, fatta eccezione per l’anno 2001, mentre il
saldo migratorio mostra una situazione positiva con diversi incrementi e decrementi nel susseguirsi degli
anni, determinato da una crescita delle iscrizioni e da una contestuale contrazione delle cancellazioni totali.
Il comune di San Teodoro risulta essere, anche nel decennio 1999-2001, una zona di immigrazione piuttosto
che di emigrazione.
-10
0
10
20
30
40
50
60
SALDO MIGRATORIO SALDO NATURALE SALDO TOTALE
1981
1991
2001
2011
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
15
A cura di Raimondo Schiavone
Anni 2002-2011
Il saldo totale nel periodo che va dal 2002 al 2011 è sempre positivo, in quanto sia il saldo naturale che il
saldo migratorio hanno un valore positivo, il primo in quanto i nati son superiori ai decessi registrati, il
secondo in quanto gli iscritti son superiori ai cancellati.
Dall’analisi del saldo naturale nel periodo che va dal 2002 al 2008 emerge un lieve decremento tra il 2002 e
il 2003 e tra il 2004 ed il 2005 ed il 2005 e 2006 e tra il 2006 e il 2007. Tra il 2007 e il 2008 e il 2008 - 2009
si evince un aumento, mentre tra il 2009 e il 2010 si verifica un decremento consistente che porta il saldo ad
un valore negativo, per poi registrare un tasso positivo nell’anno 2011.
Il saldo migratorio mostra negli anni 2002-2011 sempre un valore positivo, dovuto ad un numero maggiore
di iscritti da altri comuni rispetto ai cancellati verso altri comuni. Le iscrizioni e cancellazioni da e verso
l’estero hanno un incidenza bassissima sul saldo migratorio registrato.
Tabella 5 Dinamiche demografiche negli anni 2002-2011
ANNO
ALL'1/1
SALDO
MIGRATORIO
SALDO
NATURALE
SALDO
TOTALE
TOTALE
POPOLAZIONE
2002 140 7 147 3109
2003 126 2 128 3256
2004 168 13 181 3384
2005 141 12 153 3565
2006 188 10 198 3718
2007 97 7 104 3916
2008 116 10 126 4020
2009 97 14 111 4146
2010 86 -1 85 4257
2011 51 3 54 4342
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
Grafico 6 Analisi saldo migratorio e saldo naturale negli anni 2003-2011
Fonte Ns elaborazione su dati Istat
-50
0
50
100
150
200
250
SALDO MIGRATORIO SALDO NATURALE SALDO TOTALE
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
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16
A cura di Raimondo Schiavone
3.4 Tassi di natalità e mortalità
Due indici molto importanti nell’analisi demografica di una popolazione sono il tasso di natalità ed il tasso di
mortalità, i quali esprimono rispettivamente, il numero dei nati e dei morti sulla popolazione media per mille
residenti.
La formula per calcolare il tasso di natalità è la seguente:
La formula per calcolare il tasso di mortalità è uguale alla formula precedente solo che al numeratore vi sono
i Morti al posto dei Nati.
L’analisi dei tassi di natalità11
e mortalità12
è stata condotta analizzando due lassi di tempo:
1971/1981/1991/2001/2011
2002-2011
I dati della popolazione sono espressi nella tabella seguente:
Tabella 6 Popolazione residente inizio e fine periodo 1971/1981/1991/2001/2011
1971 1981 1991 2001 2011
popolazione residente a inizio
periodo 1.586 1.981 2.585 3.053 4.342
popolazione residente a fine
periodo 1.615 2.028 2.507 3.103 4.556
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Anni 1971/1981/1991/2001/2011
Il tasso di natalità subisce un decremento tra il 1971 e il 1981 dovuto ad un decremento delle nascite, mentre
tra il 1981 e il 1991 il tasso aumenta in quanto si ha un aumento delle nascite. Tra il 1991 ed il 2001 si ha un
ulteriore decremento delle nascite. Il tasso di mortalità subisce un decremento, infatti i decessi aumentano in
misura inferiore rispetto all’aumento della popolazione media residente. Infine tra il 2001 e il 2011
Tabella 7 Tassi di natalità e mortalità negli anni 1971/1981/1991/2001
1971 % 1981 % 1991 % 2001 % 2011
Popolazione
media 1609,50 26,0 2028,50 23,7 2508,50 22,7 3078,00 0,23 4369,00
tasso
di natalità 16,15 -42,0 9,37 14,9 10,76 -51,7 5,20 -0,52 6,64
tasso
di mortalità 8,08 -8,4 7,39 2,4 7,57 7,57 6,82 -0,10 5,95
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
11 Tassi di natalità-. Il rapporto tra il numero di nati vivi dell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente (per mille).
12 Tassi di mortalità: Il rapporto tra il numero dei decessi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente (per mille).
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A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 7 Tassi di natalità e mortalità negli anni 1971/1981/1991/2001/2011
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Anni 2002-2011
Tassi di natalità e mortalità negli anni 2002-2011
Il tasso di natalità subisce un decremento tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 e il 2004 dovuto ad un decremento
delle nascite, mentre tra il 2004 e il 2005 e tra il 2007 e il 2008 il tasso aumenta in quanto si ha un aumento
delle nascite, infine tra il 1991 ed il 2001 si ha un ulteriore decremento delle nascite.
Il tasso di mortalità decresce tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 ed il 2004 in quanto diminuiscono i morti,
mentre tra il 2004 ed il 2005 si registra un incremento dovuto al maggior numero di decessi registrati, infine
tra il 2005 ed il 2006 si registra un lieve decremento dovuto non al variare del numero di decessi, per
l’appunto uguale, ma ad un incremento della popolazione media residente. Tra il 2007 e il 2008 si registra un
incremento dovuto anche ad un leggero incremento del numero dei morti e alla variazione della popolazione
media.
Tabella 8 Tasso di natalità e mortalità negli anni 2002-2008
popolazione
media tra
inizio e
fine anno
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
3.182,50 3.320,00 3.474,50 3.641,50 3.817,00 3.968,00 4.083,00 4.201,5 4.299,5 4.369
tasso
di natalità 12,88 9,94 9,50 11,26 10,22 8,32 9,80 8,81 8,61 6,64
tasso
di mortalità 10,68 9,34 5,76 7,96 7,60 6,55 7,35 8,84 8,84 5,95
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
1971 1981 1991 2001 2011
tasso di natalità
tasso di mortalità
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Grafico 8 Tasso di natalità e mortalità negli anni 2002-2008
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
3.5 Struttura della popolazione per classi di età
L’analisi della struttura della popolazione per classi d’età ha un significato importante per la comprensione
degli effetti indotti sul sistema demografico e conseguentemente sulle necessità e le tipologie delle
attrezzature collettive, sul sistema di istruzione, sulla distribuzione forza-lavoro, sulla domanda di alloggi e
sulla mobilità.
Fra le caratteristiche strutturali di una popolazione, l'età riveste un'importanza primaria. Infatti essa è
determinata dal comportamento riproduttivo del passato e dall'evoluzione della mortalità, e vincola, a sua
volta, il futuro sviluppo della popolazione.
L’analisi struttura della popolazione per classi d’età è stata condotta analizzando i seguenti archi temporali:
- 1971/1981/1991/2001/2011
- 2002-2011
La tabelle successive mostrano la distribuzione della popolazione per classi di età, da cui si evince che la
fascia maggiormente rappresentata in tutti gli anni presi in considerazione è sicuramente la classe centrale di
popolazione con età compresa tra 15 e 54 anni, particolarmente consistente nei centri della costa ad alta
densità di popolazione; mentre le altre due classi 0-14 e 65 e oltre hanno approssimativamente lo stesso peso
sul totale della popolazione.
La distribuzione della popolazione per classi di età evidenzia ancora una volta come, essendo San Teodoro
un comune della fascia costiera, richiama una popolazione in età più giovane e quindi attiva. Pertanto la
dinamica migratoria ha contribuito al ricambio generazionale e al progressivo abbassamento dell’età media
del comune di San Teodoro.
Anni 1971/1981/1991/2001/2011
Negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 la fascia maggiormente rappresentativa della popolazione è la fascia
15-64, a seguire la fascia 0-14 e in ultimo la fascia 65 e oltre.
Tra il 1971 ed il 1981 si è registrato un incremento della popolazione in ciascuna fascia d’età, mentre tra il
1981 e il 1991 si ha un decremento della popolazione rientrante nella fascia 0-14, mentre si registra un
incremento della popolazione rientrante nelle altre due fasce. Tra il 1991 e il 2001 si registra un incremento
della popolazione rientrante nelle due fasce 15-64 e 65 e oltre, mentre nella fascia 0-14 la popolazione è
uguale. Infine tra il 2001 e il 2011.
0,00
2,00
4,00
6,00
8,00
10,00
12,00
14,00
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
tasso di natalità
tasso di mortalità
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19
A cura di Raimondo Schiavone
La popolazione totale, come si evince dai dati successivi riportati in tabella, subisce un notevole incremento
tra il ’71-’81 e tra il ’91-‘01, mentre l’incremento tra l’81-’91 è proporzionalmente inferiore a quelli
registrati comparando gli altri anni.
Tabella 9 Popolazione per fasce d’età negli anni 1971/1981/1991/2001/2011
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 10 Popolazione per fasce d’età negli anni 1971/1981/1991/2001/2011
popolazione per fasce d'età 1971 1981 1991 2001 2011
0-14 456 519 453 454 585
15-64 957 1.254 1.767 2.235 2.996
65 e oltre 202 255 287 414 761
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 9 Struttura della popolazione per fasce d’età negli anni 1971/1981/1991/2001
Popolazione
per fasce d’età
1971 Var %
’71-‘81
1981 Var %
’81-‘91
1991 Var %
’91-‘01
2001 Var %
’01-‘11
2011
0-14 456 13,8% 519 -12,7% 453 0,2% 454 0,22% 585
15-64 957 31,0% 1.254 40,9% 1.767 26,5% 2.235 26,49% 2.996
65 e oltre 202 26,2% 255 12,5% 287 44,3% 414 44,25% 761
totale 1.615 25,6% 2.028 23,6% 2507 23,8% 3.103 23,77% 4342
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20
A cura di Raimondo Schiavone
Anni 2002-2011
La distribuzione della popolazione secondo le varie classi d’età (tabella 1.7) evidenzia che nel 2002 il peso
della fascia di età 0-14 e della fascia 65-oltre sul totale della popolazione è pressoché uguale, pari
rispettivamente a 14,25% e 14,31%, negli anni 2003 e 2004 si registra un aumento della popolazione nella
fascia di età tra 0-14 maggiore all’incremento della popolazione nella fascia di età 65 e oltre. Mentre nel
2005 si verifica esattamente la situazione opposta: il numero di persone nella fascia 64 e oltre aumenta in
proporzione maggiore rispetto alle persone della fascia 0-14.
Nel 2006 invece si registra un incremento uguale nelle due fasce d’età 0-14 e 65 oltre, e il peso della
popolazione rientrante nelle due fasce sulla popolazione totale è pressoché uguale. Stesse considerazioni
valgono per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011 dove si registra un lieve incremento della popolazione in
maniera proporzionale in tutte e tre le fasce d’età considerate. Anche in questi anni la fascia d’età che fa
rilevare l’incremento minore di numerosità è quella 0-14.
Tabella 11 Popolazione per fasce d’età negli anni 2002-2011
Popolazione per fasce d'età 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
0-14 443 498 525 535 559 581 584 581 586 585
15-64 2221 2291 2389 2513 2618 2729 2785 2885 2952 2996
65 e oltre 445 467 470 517 541 606 651 680 719 761
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Nei grafici riportati di seguito è possibile osservare la struttura della popolazione per fasce d’età e per sesso
negli anni 2007-2011. Nella fascia di età 0-14 e 14-64 la popolazione maschile è maggiore della popolazione
di sesso femminile; mentre nella fascia di età 15-64 e 65 la popolazione maschile è pressoché uguale a quella
femminile fatta eccezione per l’anno 2008, dove la popolazione maschile supera femminile.
Grazie ai grafici a torta per gli anni 2007-2011 è possibile osservare il peso percentuale di ogni singola fascia
di età sul totale della popolazione. Si registra una situazione stabile in cui il peso maggiore è rappresentato
dalla fascia di età 15-64 che copre costantemente circa il 70% della popolazione.
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21
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 10 Popolazione raggruppata per sesso e per fascia di età negli anni 2007-2011
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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Grafico 11 Struttura della popolazione per fasce d’età negli anni 2007-2011 (valori relativi)
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
3.6 Analisi della dinamica demografica negli anni 2002-2011
In dettaglio si analizza la dinamica demografica per sesso e fasce d’età negli anni 2002-2011, tali dati
forniscono i principali dati su cui elaborare le previsioni sull’andamento demografico del Comune di San
Teodoro.
In tutti gli anni si rileva un peso della popolazione maschile leggermente superiore alla popolazione
femminile.
Nelle tabelle seguenti si riporta l’andamento demografico della popolazione residente per sesso, fasce d’età e
per anno, ed inoltre i principali dati che costituiscono il bilancio demografico (saldo naturale, saldo
migratorio, numero famiglie, composizione media per famiglia).
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23
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 12 Dinamiche della popolazione per sesso e fasce d’età negli anni 2002-2011
Residenti
Anni Maschi Femmine Totale
2002 1.569 1.540 3.109
2003 1.643 1.613 3.256
2004 1.712 1.672 3.384
2005 1.800 1.765 3.565
2006 1.882 1.836 3.718
2007 2.000 1.916 3.916
2008 2.047 1.973 4.020
2009 2.083 2.063 4.146
2010 2.142 2.115 4.257
2011 2.179 2.163 4.342
2012 2.313 2.243 4.556
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 9 Dinamiche della popolazione per sesso negli anni 2008-2011
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
4500
5000
2008 2009 2010 2011 2012
maschi
femmine
totale
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Anno 2002
Tabella 13 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2002
Residenti
2002 Maschi Femmine Totale
0-10 176 153 329
11-20 161 148 309
21-30 231 226 457
31-40 263 278 541
41-50 219 223 442
51-60 214 205 419
61-70 175 159 334
71-80 101 101 202
81-90 25 44 69
91-100 e più 4 3 7 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 14 Bilancio demografico anno 2002 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 1.569 1.540 3.109
Nati 23 18 41
Morti 22 12 34
Saldo Naturale 1 6 7
Iscritti da altri comuni 74 75 149
Iscritti dall'estero 5 7 12
Altri iscritti 9 9 18
Cancellati per altri comuni 15 22 37
Cancellati per l'estero 0 2 2
Altri cancellati 0 0 0
Saldo Migratorio e per altri motivi 73 67 140
Popolazione residente in famiglia
Popolazione residente in convivenza
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali
Popolazione al 31 Dicembre 1.643 1.613 3.256
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2003
Tabella 15 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2003
Residenti
2003 Maschi Femmine Totale
0-10 189 179 368
11-20 177 155 332
21-30 233 228 461
31-40 274 265 539
41-50 229 252 481
51-60 216 220 436
61-70 189 167 356
71-80 103 96 199
81-90 27 42 69
91-100 e più 6 9 15
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 16 Bilancio demografico anno 2002 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 1643 1613 3256
Nati 16 17 33
Morti 21 10 31
Saldo Naturale -5 7 2
Iscritti da altri comuni 92 82 174
Iscritti dall'estero 8 2 10
Altri iscritti 7 3 10
Cancellati per altri comuni 33 35 68
Cancellati per l'estero 0 0 0
Altri cancellati 0 0 0
Saldo Migratorio e per altri motivi 74 52 126
Popolazione residente in famiglia 1712 1672 3384
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 1712 1672 3384
Numero di Famiglie 1706
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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Anno 2004
Tabella 17 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2004
Residenti
2004 Maschi Femmine Totale
0-10 197 194 391
11-20 170 156 326
21-30 242 224 466
31-40 305 272 577
41-50 240 274 514
51-60 215 229 444
61-70 206 172 378
71-80 106 97 203
81-90 27 46 73
91-100 e più 4 8 12 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 18 Bilancio demografico anno 2004 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 1712 1672 3384
Nati 16 17 33
Morti 13 7 20
Saldo Naturale 3 10 13
Iscritti da altri comuni 113 117 230
Iscritti dall'estero 5 8 13
Altri iscritti 3 2 5
Cancellati per altri comuni 34 42 76
Cancellati per l'estero 1 1 2
Altri cancellati 1 1 2
Saldo Migratorio e per altri motivi 85 83 168
Popolazione residente in famiglia 1800 1765 3565
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 1800 1765 3565
Numero di Famiglie 1564
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2.03
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2005
Tabella 19 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2005
Residenti
2005 Maschi Femmine Totale
0-10 190 197 387
11-20 204 157 361
21-30 251 234 485
31-40 311 289 600
41-50 262 296 558
51-60 224 244 468
61-70 219 187 406
71-80 110 100 210
81-90 27 51 78
91-100 e più 2 10 12
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 20 Bilancio demografico anno 2005 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 1800 1765 3565
Nati 19 22 41
Morti 12 17 29
Saldo Naturale 7 5 12
Iscritti da altri comuni 102 93 195
Iscritti dall'estero 12 26 38
Altri iscritti 0 0 0
Cancellati per altri comuni 37 51 88
Cancellati per l'estero 2 2 4
Altri cancellati 0 0 0
Saldo Migratorio e per altri motivi 75 66 141
Popolazione residente in famiglia 1882 1836 3718
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 1882 1836 3718
Numero di Famiglie 1741
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2.01
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
28
A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2006
Tabella 21 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2006
Residenti
2006 Maschi Femmine Totale
0-10 198 210 408
11-20 204 165 369
21-30 254 240 494
31-40 331 312 643
41-50 279 300 579
51-60 235 262 497
61-70 235 197 432
71-80 113 95 208
81-90 31 49 80
91-100 e più 2 6 8
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 22 Bilancio demografico anno 2006 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 1882 1836 3718
Nati 18 21 39
Morti 19 10 29
Saldo Naturale -1 11 10
Iscritti da altri comuni 145 114 259
Iscritti dall'estero 26 13 39
Altri iscritti 1 1 2
Cancellati per altri comuni 46 49 95
Cancellati per l'estero 1 5 6
Altri cancellati 6 5 11
Saldo Migratorio e per altri motivi 119 69 188
Popolazione residente in famiglia 2000 1916 3916
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 2000 1916 3916
Numero di Famiglie 1804
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2.02
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2007
Tabella 23 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2007
Residenti
2007 Maschi Femmine Totale
0-10 212 214 426
11-20 205 170 375
21-30 255 237 492
31-40 348 303 651
41-50 311 325 636
51-60 229 281 510
61-70 271 217 488
71-80 130 110 240
81-90 36 48 84
91-100 e più 3 11 14
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 24 Bilancio demografico anno 2007 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 2000 1916 3916
Nati 19 14 33
Morti 16 10 26
Saldo Naturale 3 4 7
Iscritti da altri comuni 82 67 149
Iscritti dall'estero 22 45 67
Altri iscritti 2 1 3
Cancellati per altri comuni 59 53 112
Cancellati per l'estero 1 4 5
Altri cancellati 2 3 5
Saldo Migratorio e per altri motivi 44 53 97
Popolazione residente in famiglia 2047 1973 4020
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 2047 1973 4020
Numero di Famiglie 1893
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2.01
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2008
Tabella 25 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2008
Residenti
2008 Maschi Femmine Totale
0-10 211 216 427
11-20 209 168 377
21-30 246 246 492
31-40 371 310 681
41-50 321 351 672
51-60 232 273 505
61-70 273 237 510
71-80 139 118 257
81-90 42 43 85
91-100 e più 3 11 14
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 26 Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 2047 1973 4020
Nati 21 19 40
Morti 22 8 30
Saldo Naturale -1 11 10
Iscritti da altri comuni 104 104 208
Iscritti dall'estero 12 26 38
Altri iscritti 2 2 4
Cancellati per altri comuni 77 51 128
Cancellati per l'estero 4 2 6
Altri cancellati 0 0 0
Saldo Migratorio e per altri motivi 37 79 116
Popolazione residente in famiglia 2083 2063 4146
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 2083 2063 4146
Numero di Famiglie 1986
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2.01
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2009
Tabella 27 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2009
Residenti
2009 Maschi Femmine Totale
0-10 215 209 424
11-20 218 189 407
21-30 233 248 481
31-40 373 333 706
41-50 370 388 758
51-60 245 282 527
61-70 286 267 553
71-80 146 139 285
81-90 52 47 99
91-100 e più 4 13 17 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 28 Bilancio demografico anno 2009 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 2009 2083 2063 4146
Nati 20 17 37
Morti 10 13 23
Saldo Naturale 10 4 14
Iscritti da altri comuni 96 98 194
Iscritti dall'estero 15 21 36
Altri iscritti 1 0 1
Cancellati per altri comuni 58 62 120
Cancellati per l'estero 5 9 14
Altri cancellati 0 0 0
Saldo Migratorio e per altri motivi 49 48 97
Popolazione residente in famiglia 2142 2115 4257
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 2142 2115 4257
Numero di Famiglie 2056
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2,07
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2010
Tabella 29 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2010
Residenti
2010 Maschi Femmine Totale
0-10 214 212 426
11-20 216 185 401
21-30 237 240 477
31-40 363 369 732
41-50 386 382 768
51-60 256 295 551
61-70 287 259 546
71-80 166 159 325
81-90 49 51 100
91-100 e più 5 11 16 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 30 Bilancio demografico anno 2010 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 2010 2142 2115 4257
Nati 18 19 37
Morti 22 16 38
Saldo Naturale -4 3 -1
Iscritti da altri comuni 86 95 181
Iscritti dall'estero 15 24 39
Altri iscritti 2 2 4
Cancellati per altri comuni 56 72 128
Cancellati per l'estero 6 4 10
Altri cancellati 0 0 0
Saldo Migratorio e per altri motivi 41 45 86
Popolazione residente in famiglia 2179 2163 4342
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 2179 2163 4342
Numero di Famiglie 2124
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2,04
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 2011
Tabella 31 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2011
Residenti
2011 Maschi Femmine Totale
0-10 206 208 414
11-20 203 173 376
21-30 232 228 460
31-40 374 384 758
41-50 419 419 838
51-60 322 313 635
61-70 306 275 581
71-80 195 163 358
81-90 52 68 120
91-100 e più 4 12 16
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 32 Bilancio demografico anno 2010 e popolazione residente al 31 dicembre
Maschi Femmine Totale
Popolazione al 1° Gennaio 2011 2179 2163 4342
Nati 11 18 29
Morti 15 11 26
Saldo Naturale -4 7 3
Iscritti da altri comuni 55 46 101
Iscritti dall'estero 8 14 22
Altri iscritti 1 0 1
Cancellati per altri comuni 26 44 70
Cancellati per l'estero 2 1 3
Altri cancellati 0 0 0
Saldo Migratorio e per altri motivi 36 15 51
Popolazione residente in famiglia 2211 2185 4396
Popolazione residente in convivenza 0 0 0
Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0
Popolazione al 31 Dicembre 2211 2185 4396
Numero di Famiglie 2166
Numero di Convivenze 0
Numero medio di componenti per famiglia 2,03
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
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A cura di Raimondo Schiavone
3.7 Popolazione straniera
Popolazione straniera residente nel Comune di San Teodoro negli anni 2002-2006
Dalle analisi condotte sulla popolazione straniera residente nel comune di San Teodoro emerge che dal 2002
al 2010 si è registrato un progressivo aumento, che nell’anno 2011 è leggermente diminuito. Come si può
evincere dalla tabella 33 e relativo grafico, l’incremento sino all’anno 2010, si è registrato sia nella
popolazione straniera maschile che in quella femminile.
Tabella 33 Popolazione straniera per sesso residente nel Comune di San Teodoro negli anni 2002-2011
Popolazione straniera residente nel Comune di San Teodoro per sesso
anni Maschi Femmine totale
2002 36 53 89
2003 42 52 94
2004 47 55 102
2005 53 57 110
2006 57 77 134
2007 69 91 160
2008 78 123 201
2009 90 166 256
2010 98 191 289
2011 109 170 279
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 10 Popolazione straniera per sesso residente nel Comune di San Teodoro negli anni 2002-2011
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
0
50
100
150
200
250
300
350
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Maschi
Femmine
Totale
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35
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 34 Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 1999-2006
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 11.1 Saldo Naturale Grafico 11.2 Saldo Migratorio Parrocchia di San Teodoro
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 35 Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 2007-2010
Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 2007-2010
al 31/12 2007 2008 2009 2010
maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale
saldo naturale -1 11 10 10 4 14 -4 3 -1 -4 7 3
saldo migratorio 37 79 116 49 48 97 41 45 86 36 15 51
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 12.1 Saldo Naturale
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 1999-2002
maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale
saldo naturale 2 1 3 -2 1 -1 -2 -11 -13 1 6 7saldo migratorio 55 47 102 30 37 67 40 36 76 64 58 122
Dati forniti dal Comune di San Teodoro
Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 2003-2006
maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale
saldo naturale -5 7 2 3 10 13 7 5 12 -1 11 10saldo migratorio 74 52 126 85 83 168 75 66 141 119 69 188
2006
al 31/12
al 31/12
1999 2000 2001 2002
2003 2004 2005
-15
-10
-5
0
5
10
15
19
99
20
00
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
saldo naturale
saldo naturale
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
19
99
20
00
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
saldo migratorio
saldo migratorio
-5
0
5
10
15
2007 2008 2009 2010
saldo naturale
saldo naturale
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Grafico 12.2 Saldo Migratorio Parrocchia di San Teodoro
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
3.8 Gli indicatori demografici
Gli indici demografici possono essere utilizzati per trarre indicazioni relative alle tendenze di sviluppo
demografico della popolazione considerata (indice di vecchiaia) ed alla sua situazione di dipendenza (indice
di dipendenza).
Ovviamente da soli non permettono un’automatica comprensione dei fenomeni demografici, per i quali é
richiesta soprattutto una considerazione attenta dei vari indici (ad esempio, natalità e mortalità, fecondità e
indice di vecchiaia) in forma integrata; per questo però non esistono algoritmi o meccanismi automatici di
calcolo, ma solo capacità di osservare, l’interesse a comprendere i fenomeni e la fiducia che questo possa
portare ad una migliore capacità di pianificare e organizzare gli interventi della pubblica amministrazione.
Gli indicatori analizzati sono:
indice di vecchiaia
indice di dipendenza totale o strutturale
indice di dipendenza anziani
indice di dipendenza giovanile
indice di struttura
indice di ricambio
In sintesi le formule relative agli indicatori demografici sono di seguito espresse:
Tabella 36 Formule per il calcolo degli indici demografici
0
20
40
60
80
100
120
140
2007 2008 2009 2010
saldo migratorio
saldo migratorio
indice di vecchiaia
indice di dipendenza totale pop 0-14+65 e oltre/pop 15-64indice di dipendenza anziani pop 65 e oltre/pop15-64indice di dipendenza giovanile
indice di struttura
indice di ricambio
pop oltre 65/pop 0-14
pop 0-14/pop 15-64
pop 40-64/pop 15-39
pop 60-64/pop 15-19
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A cura di Raimondo Schiavone
Indice di Vecchiaia
L'Indice di vecchiaia13
è un indicatore statistico dinamico usato nella statistica demografica per descrivere il
peso della popolazione anziana in una determinata popolazione. Sostanzialmente stima il grado di
invecchiamento di una popolazione. Esso si definisce come il rapporto di composizione tra la popolazione
anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni); valori superiori a 100 indicano una
maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. È un indicatore abbastanza “grossolano”
poiché nell’invecchiamento di una popolazione si ha generalmente un aumento del numero di anziani e
contemporaneamente una diminuzione del numero dei soggetti più giovani. In questo modo numeratore e
denominatore variano in senso opposto esaltando l’effetto dell'invecchiamento della popolazione.
La formula per calcolare l’indice di vecchiaia è la seguente:
100
14Pop
65PopIV
Indici di dipendenza
L’Indice di dipendenza totale o strutturale14
viene considerato un indicatore di rilevanza economica e
sociale. Il numeratore è composto dalla popolazione che, a causa dell’età, si ritiene essere non autonoma -
cioè dipendente - e il denominatore dalla fascia di popolazione che, essendo in attività, dovrebbe provvedere
al suo sostentamento.
La formula per calcolare l’Indice di dipendenza totale o strutturale è la seguente:
100
64Pop15
65Pop14PopID
La formula per calcolare l’Indice di dipendenza anziani15
è la seguente:
La formula per calcolare l’Indice di dipendenza giovanile16
è la seguente:
13 Indice di vecchiaia: rappresenta il numero di anziani ogni 100 individui in età inferiore ai 14 anni
14 Indice di dipendenza totale/strutturale: rappresenta il numero di individui (anziani e bambini) non autonomi per ragioni
demografiche (0-14 anni o oltre 65 anni) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (15-64 anni).
15 Indice di dipendenza degli anziani: rappresenta il numero di anziani non autonomi per ragioni demografiche (65 anni e oltre) ogni
100 individui potenzialmente indipendenti (15-64 anni).
16 Indice di dipendenza giovanile: Misura il rapporto tra la parte di popolazione che non lavora giovane (0-14 anni, parte della
popolazione non attiva) e quella potenzialmente attiva (15-64 anni)
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
38
A cura di Raimondo Schiavone
Indice di struttura della popolazione attiva
Indica il grado di invecchiamento della popolazione attiva, rapportando in percentuale il numero di individui
di età compresa tra 40 e 64 anni con quello di età compresa tra 15 e 39.
La formula per calcolare l’Indice di struttura17
è la seguente:
Indice di ricambio
Rappresenta il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto di uscire dall’età lavorativa (60-64 anni) e
quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni).
La formula per calcolare l’Indice di ricambio18
, è la seguente:
Analisi dati
L’analisi è stata condotta, così come nel resto del documento, comparando dapprima i dati relativi agli anni
1971/1981/1991/2001/2011 e di seguito l’analisi degli anni 2002-20011.
Anni 1971/1981/1991/2001/2011
L’indice di vecchiaia subisce un incremento crescente di anno in anno, mentre l’indice di dipendenza totale
subisce un decremento dovuto maggiormente al forte decremento della componente giovanile.
Tabella 37 Indice di Vecchiaia e Indice di dipendenza negli anni 1971/1981/1991/2001/2011
anni 1971 Variazione
% ’71-‘81
1981 Variazione
% ’81-‘91
1991 Variazione
% ’91-‘01
2001 Variazione
% ’91-‘01
2011
indice
di vecchiaia
44,30 10,9% 49,13 28,9% 63,36 43,9% 91,19 42,66% 130,09
indice
di dipendenza
totale
68,76 -10,2% 61,72 -32,1% 41,88 -7,3% 38,84 15,68% 44,93
indice
di dipendenza
anziani
21,11 -3,7% 20,33 -20,1% 16,24 14,04% 18,52 37,15% 25,40
indice
di dipendenza
giovanile
47,65 -13,1% 41,39 -38,1% 25,64 -20,8% 20,31 -3,84% 19,53
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
17 Indice di struttura: indica il grado di invecchiamento della popolazione attiva, rapportando in percentuale il numero di individui di
età compresa tra 40 e 64 anni con quello di età compresa tra 15 e 39.
18 Indice di ricambio: rappresenta il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto di uscire dall’età lavorativa (60-64 anni) e
quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni).
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39
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 13 Indice di vecchiaia
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 14 Indice di dipendenza totale
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 15 Indice di vecchiaia/ Indice di dipendenza totale dipendenza/ Indice di dipendenza anziani e giovanile
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
0
50
100
150
1971 1981 1991 2001 2011
indice di vecchiaia
indice di vecchiaia
0
20
40
60
80
1971 1981 1991 2001 2011
indice di dipendenza totale
indice di dipendenzatotale
0
10
20
30
40
50
60
1971 1981 1991 2001 2011
indice di dipendenzaanziani
indice di dipendenzagiovanile
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40
A cura di Raimondo Schiavone
Anni 2002-2011
L’analisi degli indici demografici degli anni 2002-2011 sono riportati nella tabella seguente in sintesi, e di
seguito sono stati inseriti i relativi commenti e le rappresentazioni grafiche.
È importante osservare come l’indice di vecchiaia dal 1971 fino al 2002 ha subito forti incrementi, mentre
nel 2003 e nel 2004 si registra un decremento, fino a un ulteriore incremento nel 2005 e negli ultimi anni
appena passati 2007 e 2008 quando l’indice raggiunge valori superiori a 100, indicando un maggiore
presenza di cittadini anziani rispetto ai più giovani.
Tabella 38 Indice di Vecchiaia e Indice di dipendenza negli anni 2002/2003/2004/2005/2006
Anni 2002 var.% 02
– 03
2003 var. % 03
– 04
2004 var. % 04
– 05
2005 var. % 05
– 06
2006
indice di
vecchiaia
100,45 -6,65 93,78 -4,53 89,52 7,94 96,64 0,15 96,78
indice di
dipendenza
totale
39,98 5,35 42,12 -1,12 41,65 0,51 41,86 0,37 42,02
indice di
dipendenza
anziani
20,04 1,74 20,38 -3,49 19,67 4,57 20,57 0,45 20,66
indice di
dipendenza
giovanile
19,95 8,98 21,74 1,10 21,98 -3,12 21,29 0,30 21,35
indice di
struttura
96,72 2,58 99,22 4,31 103,49 -1,59 101,85 3,11 105,01
indice di
ricambio
123,60 6,43 131,55 8,66 142,94 -5,80 134,66 4,39 140,57
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 39 Indice di Vecchiaia e Indice di dipendenza negli anni 2006/2007/2008/2009/2010
Anni 2006 var.% 06
– 07
2007 var. % 07
– 08
2008 var. % 08
– 09
2009 var. % 09
– 10
2010
indice di
vecchiaia
96,78 4,30 104,30 6,87 111,47 0,05 117,04 0,05 122,70
indice di
dipendenza
totale
42,02 3,50 43,50 1.93 44,34 -0,01 43,71 0,01 44,21
indice di
dipendenza
anziani
20,66 7,45 22,20 5,27 23,37 0,01 23,57 0,03 24,36
indice di
dipendenza
giovanile
21,35 -0,23 21,30 -1,60 20,96 -0,04 20,14 -0,01 19,85
indice di
struttura
105,01 2,37 107,50 3,08 110,82 0,03 114,50 0,03 117,38
indice di
ricambio
140,57 5,57 148,40 1,44 150,54 -0,07 139,32 0,06 147,24
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
L'Indice di vecchiaia negli anni 2002-2010 ha subito delle variazioni in relazione ad un leggero aumento
della popolazione nella fascia di età tra 0-14 e, parallelamente, un leggero incremento nella popolazione della
fascia di età 65 e oltre. Questa situazione fa registrare un indice di vecchiaia più alto nel 2002, che decresce
nel 2003 e 2004, e che aumenta nei due anni successivi,e negli ultimi appena trascorsi, ovvero 2007 e 2010
con valori che superano i 100.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
41
A cura di Raimondo Schiavone
In generale il comune di San Teodoro non solo vive un progressivo popolamento, ma si registra anche un
minore invecchiamento della struttura demografica, eccezion fatta per gli anni 2008 – 2009 - 2010 dove
valori superiori a 110 denotano un progressivo invecchiamento della popolazione.
Negli anni 2002-2010 l’Indice di dipendenza totale o strutturale ha subito delle variazioni in relazione
all’incremento della popolazione rientrante nelle fasce di età 0-14 e 65 oltre ed un più leggero incremento
della popolazione rientrante nella fascia 15-64, considerata la popolazione in età lavorativa.
L’Indice di dipendenza degli anziani, negli anni 2002-2010 ha subito dei leggeri incrementi negli anni
2003,2005 e 2006, mentre nel 2004 si è registrato un decremento. Negli ultimi anni 2007 e 2010 l’indice ha
subito un progressivo aumento attestandosi sul valore 24,36.
L’Indice di dipendenza giovanile negli anni 2002-2010 ha subito dei leggeri incrementi fino al 2004, mentre
nel 2005 e 2006 si è registrato un decremento rispetto al 2003 e al 2004, ma un incremento rispetto al 2002.
Il 2008 registra un leggero decremento rispetto al 2007 attestandosi intorno al 20,96. Infine, anche gli anni
2009 e 2010 hanno fatto rilevare un leggero decremento dell’indice.
L’Indice di struttura negli anni 2002-2010 ha subito incrementi dal 2002 al 2003 dovuto all’aumento
maggiore della popolazione tra 40-64 anni rispetto all’aumento della popolazione tra 15-39 anni, perciò si
registra un progressivo invecchiamento della popolazione attiva.
Mentre nel 2004 si arresta il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione attiva tra 40-64 anni, in
quanto si registra un aumento nella fascia di età 15-39 e una diminuzione della popolazione rientrante nella
fascia 40-64. Dal 2005 ad oggi si registra invece nuovamente un progressivo invecchiamento della
popolazione.
L’Indice di ricambio rappresentando il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto di uscire dall’età
lavorativa (60-64 anni) e quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni), mette in evidenza il tasso di
ricambio della popolazione nel mercato del lavoro.
Rispetto al 2002 l’indice di ricambio è aumentato progressivamente fino al 2004, mentre nel 2005 ha subito
un importante decremento, per poi subire un ulteriore incremento fino a raggiungere quasi il valore di picco
del 2004.
L’indice di ricambio del comune di San Teodoro nel periodo 2002-2010 mette in evidenza una situazione in
cui aumenta la popolazione rientrante nella classe di età 60-64, sebbene con percentuali sempre inferiori col
susseguirsi degli anni, mentre la popolazione della classe 15-19 aumenta nel 2003, ma diminuisce nel 2004
per poi subire un ulteriore incremento nel 2005 fino al 2008, con i più alti valori di tutto il periodo preso ad
esame (150,54). L’ultimo anno preso in considerazione, il 2010 seppur su un valore inferiore si attesta a
147,24.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
42
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 16 Indice di vecchiaia
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 17 Indice di dipendenza totale
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
0,00
20,00
40,00
60,00
80,00
100,00
120,00
140,00
indice di vecchiaia
indice di vecchiaia
37,00
38,00
39,00
40,00
41,00
42,00
43,00
44,00
45,00
46,00
indice di dipendenza totale
indice di dipendenzatotale
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
43
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 18 Indice di dipendenza anziani e dipendenza giovanile
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 19 Indice di struttura
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
indice di dipendenzaanziani
indice di dipendenzagiovanile
0,00
20,00
40,00
60,00
80,00
100,00
120,00
140,00
indice di struttura
indice di struttura
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
44
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 20 Indice di ricambio
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
3.9 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari
L’analisi sociale di un territorio analizza, inoltre, la composizione delle famiglie19
e l’ampiezza dei nuclei
familiari.
L’analisi delle famiglie del Comune di San Teodoro negli anni 1971/1981/1991/2001/2011, riportati nella
tabella seguente, evidenzia che dal 1971 al 1981 c’è stato un incremento del 25,57%, mentre dal 1981 al
1991 è stato pari a 25,10%, dal 1991 al 2001 pari a circa il 28% ed infine dal 2001 al 2011 pari a circa .
Contestualmente all’incremento dei residenti si è registrato un aumento del numero di famiglie, mentre la
composizione media ha subito di anno in anno un decremento, dovuto alla crescita del numero di famiglie in
misura superiore rispetto all’aumento della popolazione residente.
19 Definizione di famiglia: insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi, dimoranti abitualmente
nella stessa unità abitativa. La famiglia può essere costituita anche da una sola persona. Il personale di servizio (domestici, collaboratori familiari,
ecc.) che dimori abitualmente nell'abitazione costituisce famiglia a se stante, sempre che tra i componenti la famiglia e il personale suddetto non vi
siano legami quali quelli indicati precedentemente.
0,00
20,00
40,00
60,00
80,00
100,00
120,00
140,00
160,00
indice di ricambio
indice di ricambio
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
45
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 40 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari
1971
variaz
ione '71-'
81%
1981
variaz
ione '81-'
91%
1991
variaz
ione '91-'
01%
2001
variaz
ione '01-'
11%
2011
Residenti 1615 25,57 2028 25,10 2537 22,31 3103 41,67 4396
Numero di famiglie 443 39,95 620 50,00 930 35,48 1260 71,90 2166
Composizione media 3,65 -10,28 3,27 -16,60 2,73 -9,72 2,46 -17,57 2,03
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 20 Numero di famiglie anni 1971/1981/1991/2001/2011
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Grafico 20 Ampiezza dei nuclei familiari anni 1971/1981/1991/2001/2011
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
0
500
1000
1500
2000
2500
1971 1981 1991 2001 2011
Numero di famiglie
Numero di famiglie
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
1971 1981 1991 2001 2011
Composizione media
Composizione media
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
46
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 41.1 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari 2002-2006
2002
variaz
ione '02-
' 03%
2003
variaz
ione '03-
'04%
2004
variaz
ione '04-
' 05%
2005
variaz
ione '05-'
06%
2006
variaz
ione '06-
' 07%
popolazione
residente media 3182,5 4,32 3320 4,65 3474,5 4,81 3641,5 4,82 3817 5,32
Numero di famiglie 1650 3,39 1706 -8,32 1564 11,32 1741 3,62 1804 4,93
Composizione
media 1,93 0,90 1,95 14,16 2,22 -5,85 2,09 1,16 2,12 -0,75
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Tabella 41.2 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari 2007-2011
2007 variaz ione '07-'
08% 2008
variaz ione '08-'
09% 2009
variaz ione '09-'
10% 2010
variaz ione '10-'
11% 2011
popolazione residente
media
4020 3,13% 4146 2,68% 4257 2,00% 4342 1,24% 4396
Numero di famiglie
1893 4,91% 1986 3,52% 2056 3,31% 2124 1,98% 2166
Composizione media
2,1 0,00% 2,1 -1,43% 2,07 -1,45% 2,04 -0,49% 2,03
Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
47
A cura di Raimondo Schiavone
Tavole Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari nel 2001
Nelle tabelle seguenti vengono riportati in maniera dettagliata i dati delle famiglie e dei nuclei familiari
relativi al censimento del 2001.
Il numero di famiglie registrate nel 2001 a San Teodoro è pari a 1260, di cui 813 localizzate nei centri abitati,
398 nei nuclei abitati e 49 nelle case sparse; si evince che la maggior parte delle famiglie risiede nei centri
abitati.
Tabella 42 Famiglie anno 2001
Comune Numero di famiglie
San Teodoro 1260
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tabella 43 Tipologia di località abitate
San Teodoro
Tipo di località abitate
Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale
813 398 49 1260
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Il numero di componenti delle famiglie secondo l’indagine Istat registra nel comune di San Teodoro i
seguenti dati: il 30% delle famiglie pari a 377 unità è composta da una persona, a seguire 313 famiglie con 2
persone, 278 famiglie con 3 persone, 212 famiglie con 4 persone, 67 famiglie con 5 persone ed infine solo 13
famiglie con 6 o più persone.
Questo dato evidenzia che la composizione delle famiglie nel comune di San Teodoro si aggira intorno a 1-4
persone.
Tabella 44 Famiglie per numero di componenti
Comune Numero di componenti
1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone
Totale
Totale Di cui: non in coabitazione
San
Teodoro
377 376 313 278 212 67 13 1260
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
48
A cura di Raimondo Schiavone
I nuclei familiari sono per oltre il 50% dati dalla categoria Coppie con figli, a seguire coppie senza figli,
madre con figli, e infine una casistica bassissima di padre con figli.
Tabella 45 Nuclei familiari per tipo di nucleo familiare
San
Teodoro
Tipi di nucleo familiare
Coppie senza figli Coppie con figli Padre con figli Madre
con figli
Totale
255 509 10 94 868
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Le famiglie in abitazione sono 1258 su 1260, di cui solo due sistemate in altri tipi di alloggio. Le 1258 che
risiedono in abitazioni ne dispongono per l’81% a titolo di proprietà, per il 9% a titolo di affitto e per il 10%
in base ad un altro titolo differente dalla proprietà e dall’affitto.
Tabella 46 Numero famiglie
Comune Numero di famiglie in abitazione
San Teodoro 1258
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tabella 47 Famiglie in abitazione per titolo di godimento dell'abitazione
San Teodoro Titolo di godimento
Proprietà Affitto Altro titolo Totale
1.018 118 122 1.258
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
La tabella sul numero di famiglie in abitazione per numero di stanze dell’abitazione mette in evidenza che il
31% delle famiglie dispone di tre stanze, a seguire il 27% dispone di quattro stanze, il 16% di 5 stanze, il
13% di sei e più stanze, il 12% di due stanze, e l’1% di una sola stanza. Da questi dati si evince che oltre il
50% delle famiglie dispone di tre - quattro stanze, e un numero di famiglie basso dispone solo di 1 stanza.
Tabella 48 Famiglie in abitazione per numero di stanze dell'abitazione
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
La popolazione di San Teodoro pari a 3103 nel 2001 in relazione allo stato civile si presente con la seguente
struttura: il 42% sono celibi/nubili, il 51% sono coniugati/e, i vedovi rappresentano il 5%, mentre i separati e
divorziati rappresentano il 2.5%, mentre i separati di fatto rappresentano l’1.3% dei coniugati/e totale.
1 2 3 4 5 6 e più Totale
San Teodoro 15 149 385 342 205 162 1258
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Famiglie in abitazione per numero di stanze dell'abitazione
Numero di stanze
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
49
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 49 Popolazione residente per stato civile
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
4. Conclusioni sull’analisi socio-demografica Dall’analisi dei dati demografici emergono alcune considerazioni importanti che tracciano un quadro
complessivo delle problematiche del territorio della Gallura in cui il Comune di San Teodoro è inserito.
La provincia Olbia-Tempio presenta due realtà differenti: zona costiera e zona interna.
Le principali emergenze vanno focalizzate sui comuni dell’interno, ormai sempre più marginali ed esclusi dai
flussi economici della costa, isolati dal punto di vista dei collegamenti con il resto della provincia e
caratterizzati dalla scarsa presenza di infrastrutture e servizi.
A ciò si aggiunge il progressivo spopolamento delle aree interne da parte delle fasce più giovani della
popolazione, che migrano verso i centri più dinamici e con più opportunità di lavoro, innescando un circuito
negativo caratterizzato dalla diminuzione dei redditi e dei consumi totali, dalla fuga di popolazione attiva e
del complessivo indebolimento dell’economia dei centri minori.
Inoltre, il progressivo invecchiamento della popolazione e un alto indice di dipendenza in alcuni comuni
dell’interno, mettono in evidenza come l’assenza di un ricambio generazionale, la scarsa presenza di attività
economiche e il peso demografico di un estesa popolazione anziana potrebbero mettere in discussione nel
lungo periodo la stessa sopravvivenza di alcuni comuni.
Si potrebbe configurare così uno scenario in cui i grandi centri della costa vedrebbero crescere
esponenzialmente la popolazione, con la città di Olbia in testa, mentre numerosi comuni dell’interno
vedrebbero ridurre il loro peso.
L’interazione tra questi fenomeni potrebbe causare un vero e proprio abbandono progressivo delle zone
interne, non solo da parte della popolazione, ma anche delle attività economiche legate all’agricoltura,
nonché il trasferimento dei nuclei industriali presenti nell’interno, che potrebbero spostarsi verso le zone
costiere più ricche di infrastrutture, servizi e trasporti.
D’altro canto, non è pensabile ipotizzare un futuro sostenibile caratterizzato da una concentrazione spaziale
di tutte le attività economiche nella costa, né di insediamenti demografici riversati in pochi grandi centri: si
porrebbero infatti serie problematiche in termini di urbanizzazione, eccessiva densità demografica,
inadeguatezza dei servizi offerti e di un sovraffollamento temporale accentuato dalle presenze turistiche.
Alla luce di questo scenario, diventa necessario orientare le politiche dello sviluppo verso una maggiore
integrazione delle zone interne con i flussi economici e turistici della costa, in un’ottica di diversificazione
dell’offerta locale, non solo in termini di turismo.
L’area della Gallura presenta infatti delle potenzialità di sviluppo molto concrete, grazie alla sua
conformazione che ne fa un territorio ricco e diversificato dal punto di vista del contesto ambientale, delle
tradizioni locali, dalla presenza di varietà e produzioni enogastronomiche e da un identità culturale specifica.
In quest’ottica le aree interne potrebbero rappresentare, proprio perché ancora integre dal punto di vista della
conservazione di contesti locali, una alternativa non antagonista alla costa già sovraffollata, istituendo legami
con le dinamiche economiche costiere e dialogando con nuove forme di turismo sempre più orientate alla
ricerca di ambienti salubri e con un elevata qualità ambientale della vita.
Totale
Di cui:
separati/e di
fatto
San Teodoro 1306 1571 20 48 28 150 3103
Tavola: Popolazione residente per stato civile
Stato civile
Celibi/nubili
Coniugati/e
Separati/e
legalmenteDivorziati/e Vedovi/e Totale
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
50
A cura di Raimondo Schiavone
L’opportunità di sviluppo integrato porterebbe quindi alla creazione di un programma comune costa-
entroterra, e a un processo di coinvolgimento e valorizzazione dei comuni interni, attraverso il rafforzamento
delle specificità locali (montagna, sorgenti, terme, centri storici, percorsi culturali).
Innescare questo processo significherebbe contribuire concretamente alla riduzione dello spopolamento delle
aree interne e ad invertire il trend negativo che attualmente contrassegna le dinamiche delle zone periferiche
in termini di disoccupazione, carenza di servizi collettivi, bassi redditi, calo dei consumi, invecchiamento
della popolazione e poco dinamismo imprenditoriale.
In funzione delle analisi svolte e delle conclusioni prospettate è possibile proporre degli obiettivi strategici
che il P.U.C. di San Teodoro dovrà perseguire nell’obiettivo generale di pianificare in modo sostanziale e
integrato la crescita del Comune e della Comunità che, negli ultimi decenni ha avuto flussi demografici
significativi. Il rischio che si corre è una perdita delle caratteristiche proprie del tessuto urbano, non solo dal
punto di vista urbanistico, ma soprattutto dal punto di vista sociale e culturale.
Pertanto il P.U.C. deve rappresentare una opportunità per i cittadini di realizzare in modo approfondito e
democratico una riflessione sul proprio passato e sulle prospettive future.
Al P.U.C. vengono poste istanze e sollecitazioni che riguardano l’insieme dei problemi di vita della
Comunità in ambiti ed aree di interesse che solo apparentemente sono estranee all’urbanistica e alla
pianificazione territoriale.
Il P.U.C. si configura come uno strumento tecnico-amministrativo in primo luogo finalizzato a definire
regole e compatibilità d’uso del territorio comunale; ma è, nel contempo, una straordinaria occasione ed
opportunità per esaminare con metodo le proprie radici e i propri percorsi del passato e ragionare del proprio
futuro in modo equilibrato.
È questo il primo (e forse il più importante) obiettivo di fondo del Piano, non posto in forma diretta, ma
strettamente connesso alla salvaguardia dell’identità culturale di San Teodoro: realizzare una occasione che
consenta a tutti i cittadini, in modo approfondito e realmente democratico, di fare una riflessione
ragionata sul proprio passato e sul proprio presente, realizzando le condizioni per selezionare al
meglio le azioni legate alla costruzione del futuro della Comunità.
Da questo ragionamento scaturisce la necessità, attraverso una serie di azioni e piani coesi, di procedere
mediante un idoneo strumento urbanistico alla salvaguardia ed al rafforzamento dell’identità culturale,
territoriale ed ambientale.
Il Comune di San Teodoro è, da circa 40 anni, in una fase di straordinarie trasformazioni economiche,
demografiche e territoriali. Da sistema di piccoli stazzi a prevalente economia agro pastorale si è trasformato
in una delle realtà sarde di punta nel turismo costiero, con dinamiche demografiche di fortissima crescita; da
microcosmo di relazioni prevalentemente concluse al proprio interno è diventato luogo privilegiato del
turismo nazionale internazionale.
Diversamente da altri territori investiti da trasformazioni di analoga intensità e di analoghe caratteristiche, la
comunità di San Teodoro ha peraltro finora mantenuto il senso della propria storia e della propria identità
culturale. La difesa di questa identità è però in grande difficoltà, in particolare nelle giovani generazioni,
prive di quella “memoria storica” che consente una interpretazione più articolata della fase attuale.
Il P.U.C. dovrà muovere in questa fase dell’evoluzione sociale e culturale di San Teodoro, con l’obiettivo di
fondo di riorganizzare le funzioni territoriali ed urbane in modo da rendere possibili il mantenimento di
identità e culture in pericolo, non solo per le trasformazioni economiche e di costume, ma anche per quelle
più direttamente conseguenti alle modifiche del territorio.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
51
A cura di Raimondo Schiavone
5. Patrimonio edilizio residenziale L’Istat ha reso disponibili i primi dati a livello comunale sul numero delle abitazioni esistenti relativi
all’anno 2011. La tabella che segue rileva i dati comunali della provincia di Olbia Tempio che non essendo
ancora definitivi consentono di avere una visione approssimativa della situazione attuale.
Il resto dell’analisi farà invece riferimento ai dati disponibili del censimento 2001 gli unici al momento
disponibili in via definitiva e con il dettaglio comunale.
Tabella 50 Numero abitazioni comune provincia di Olbia Tempio
Territorio Numero di abitazioni
Numero altri tipi di alloggio
occupati da residenti
Aggius 655 0
Aglientu 3.024 18
Alà dei Sardi 1.060 0
Arzachena 15.946 14
Badesi 2.979 4
Berchidda 1.824 0
Bortigiadas 462 0
Buddusò 1.887 5
Budoni 8.227 2
Calangianus 1.702 0
Golfo Aranci 4.357 5
La Maddalena 5.351 29
Loiri Porto San Paolo 5.184 2
Luogosanto 1.192 0
Luras 1.168 1
Monti 1.257 3
Olbia 31.173 69
Oschiri 1.572 5
Padru 1.040 29
Palau 2.129 10
San Teodoro 8.715 11
Santa Teresa Gallura 2.911 17
Sant'Antonio di Gallura 829 0
Telti 1.341 5
Tempio Pausania 6.060 2
Trinità d'Agultu e Vignola 5.296 8
Fonte: nostra elaborazione dati (provvisori) censimento ISTAT 2011
Le dinamiche demografiche e i movimenti migratori, registrati negli anni nel Comune di San Teodoro, hanno
influito anche su diversi fattori, tra cui la domanda di abitazioni, producendo importanti trasformazioni sugli
assetti territoriali, urbanistici ed economici.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
52
A cura di Raimondo Schiavone
In questa sezione viene esaminato il patrimonio edilizio residenziale20
del Comune di San Teodoro dal punto
di vista della consistenza dell’attività edilizia degli anni tra il 1919 e il 2001 e quindi l’analisi dello stato
attuale. Gli ultimi dati in possesso sono prodotti del censimento del 2001.
Per quanto riguarda gli edifici saranno oggetto di analisi i seguenti aspetti: il numero degli edifici esistenti, il
numero di edifici per tipologia di località abitate (centro storico, nuclei abitati e case sparse) e per tipologia
di utilizzo (utilizzati e non); epoca di costruzione; materiale utilizzato per la struttura portante.
Per quanto riguarda le abitazioni, saranno oggetto di analisi i seguenti aspetti: abitazioni occupate e
abitazioni non occupate, il numero di abitazioni per tipologia di località abitate (centro storico, nuclei abitati
e case sparse) e per tipologia di utilizzo (utilizzati e non); epoca di costruzione; per occupazione e per
servizi, per numero di stanze.
Tabella 51 Popolazione residente per tipo di località abitate
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
5.1 Gli edifici
Gli edifici di San Teodoro sono 3262, di cui il 56% localizzati nei centri abitati, il 39% nei nuclei abitati e il
4.5% in case sparse. Su 3262 edifici vengono utilizzati il 95% e solo il 5% degli edifici presenti risulta non
utilizzato.
Mentre ad uso abitativo vengono utilizzati 2928 pari al 90% degli edifici presenti.
Tabella 52 Edifici
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tabella 53 Numeri di edifici per tipo di località abitate
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
20
Patrimonio edilizio residenziale si intendono solo i fabbricati destinati esclusivamente o prevalentemente all’abitare.
Glossario Istat.
Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale
San Teodoro 1941 1035 127 3103
Tipo di località abitate
Tavola: Popolazione residente per tipo di località abitate
Edifici
San Teodoro 3262
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Edifici
Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale
San Teodoro 1837 1279 146 3262
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Numero di edifici per tipo di località abitate
Tipo di località abitate
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
53
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 54 Edifici per tipologia di utilizzo
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tabella 55 Edifici ad uso abitativo
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Epoca di costruzione
Gli edifici ad uso abitativo nel Comune di San Teodoro, alla data ultima del censimento Istat (2001), sono
pari 2928.
Dall’analisi svolta, si può desumere che l’81% degli edifici ad uso abitativo censiti, pari a circa 2373, sono
stati costruiti dopo il 1971, la restante parte risulta essere stata costruita prima del 1972.
Lo studio condotto dimostra come l’attività edificatoria abbia avuto un peso differente nei diversi periodi.
In particolare emerge la seguente analisi, suddivisa nei seguenti raggruppamenti temporali:
Fino al 1919
dal 1919 al 1945 (26 anni)
dal 1945 al 1961 (15 anni)
dal 1962 al 1971 (9 anni)
dal 1972 al 1981 (9 anni)
dal 1982 al 1991 (9 anni)
dal 1992 al 2001 (9 anni)
I gruppi temporali sono scanditi dalla stessa importanza del settore edile, infatti fino al 1961 si analizzano
degli assi di tempo di 26 e 15 anni, in virtù del numero esiguo di costruzioni edificate; mentre dal 1962 si
effettua un’analisi decennale, in virtù del potenziamento del settore edile e dell’incremento esponenziale di
edifici edificati.
L’incremento che si è avuto in ambito edilizio è uno degli aspetti diretta conseguenza sia della crescita in
termini di popolazione residente nel comune di San Teodoro (saldi naturali e saldi migratori) che della
ricchezza del territorio, in generale è dovuto al miglioramento economico-sociale registrato nel Comune.
Tabella 56 Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Utilizzati Non utilizzati Totale
San Teodoro 3103 159 3262
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Edifici per tipologia di utilizzo
Tipologia di utilizzo
Edifici ad uso abitativo
San Teodoro 2928
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Edifici ad uso abitativo
Prima del 1919Dal 1919 al
1945
Dal 1946 al
1961
Dal 1962 al
1971
Dal 1972 al
1981
Dal 1982 al
1991Dopo il 1991 Totale
San Teodoro 34 74 184 263 832 755 786 2928
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione
Epoca di costruzione
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
54
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 57 Edifici ad uso abitativo per tipo di materiale usato per la struttura portante
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
5.2 Edifici pubblici
Dai dati forniti dal Comune di San Teodoro risultano i seguenti edifici pubblici:
Muratura portante Calcestruzzo armato Altro Totale
San Teodoro 1243 0 1685 2928
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Edifici ad uso abitativo per tipo di materiale usato per la struttura portante
Tipo di materiale
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
55
A cura di Raimondo Schiavone
5.3 Le abitazioni21
In relazione alla variabile “abitazione” non si riportano solo i dati Istat del censimento 2001, ma anche i dati
relativi al SLL di San Teodoro.
La Provincia Olbia – Tempio è suddivisa in Sistemi Locali del Lavoro, tra cui il SLL di San Teodoro, le cui
caratteristiche sono di seguito schematizzate:
L’insediamento abitativo nel sistema locale del lavoro di San Teodoro:
21 Abitazione: Alloggio costituito da un solo locale o da un insieme di locali (stanze e vani accessori), costruito con quei requisiti che
lo rendono adatto a essere dimora stabile di una o più persone, anche nel caso in cui una parte sia adibita a ufficio (studio
professionale eccetera); dotato di almeno un accesso indipendente dall’esterno (strada, cortile eccetera) o da spazi di disimpegno
comune (pianerottoli, ballatoi, terrazze eccetera), un accesso cioè tale che non comporti il passaggio attraverso altre abitazioni;
separato da altre unità abitative da pareti; inserito in un edificio. Glossario Istat.
Codice SLL 666
Denominazione SAN TEODORO
Numero di comuni 3
Superficie (kmq)* 253,07
Popolazione residente 9.751
Famiglie 3.618
Abitazioni 17.298
Addetti alle U.L. 2.565
Unità Locali 1.118
Fonte: Ns elaborazione su dati Istat - Indicatori sistemi locali del lavoro 2001
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
56
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 58 Insediamento abitativo Comune di San Teodoro
Fonte: Ns elaborazione su dati Istat 2001
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
57
A cura di Raimondo Schiavone
La crescita della popolazione, in relazione ai nuovi nati, ma soprattutto i flussi migratori interni hanno
causato un aumento della domanda di spazio abitativo. Progressivamente è aumentata nel comune di San
Teodoro la consistenza totale delle abitazioni dal 1991 al 2001.
Il settore edilizio ha di fatto mantenuto costante la sua attività, alimentata soprattutto dal vivace mercato
turistico della seconde case per vacanza.
Tuttavia, dalla Tavola: Abitazioni per tipo di occupazione e servizi si evince come la percentuale di case non
occupate sia molto elevata rispetto a quelle occupate dai residenti, è il caso di S. Teodoro e dia altri comuni
della fascia costiera, quali Arzachena, Olbia, Budoni, S. Teresa, Loiri Porto San Paolo, in quanto sono i
centri maggiormente interessati da flussi turistici.
Attualmente, considerati i nuovi orientamenti delle politiche regionali, è ragionevole attendersi una certa
contrazione delle costruzioni edilizie legate al turismo, fenomeno che potrebbe in parte avvantaggiare i
comuni interni, ri-orientando i flussi e gli interessi verso nuovi centri ancora non sviluppati.
Tabella 59 Variazione % abitazioni 1991-2001 nella provincia di Olbia Tempio
Fonte: Ns elaborazione su dati Istat 2001
Comune Abitazioni occupate
2001
Abitazioni non
occupate 2001Totale abitazioni 2001 Variazione 1991-2001%
Aggius 599 131 730 3,3
Aglientu 476 1957 2433 22,8
Alà dei Sardi 691 247 938 23,9
Arzachena 3863 8.115 11978 13,8
Badesi 698 1114 1812 36,4
Berchidda 1169 606 1775 9,4
Bortigiadas 354 160 514 1,8
Buddusò 1373 397 1770 -27,7
Budoni 943 3641 4584 17,3
Calangianus 1547 292 1839 9,3
Golfo Aranci 704 3566 4270 21,3
La Maddalena 4656 3057 7713 14,2
Loiri Porto San Paolo 814 2277 3091 60
Luogosanto 716 238 954 9,9
Luras 954 214 1168 0,3
Monti 855 242 1097 4
Olbia 14574 10291 24865 9,7
Oschiri 1315 329 1644 5,5
Padru 728 191 919 49,2
Palau 1641 3951 5592 11,4
San Teodoro 1019 5811 6830 8
Santa Teresa di Gallura 1764 4457 6221 23
Sant’Antonio di Gallura 614 128 742 7,2
Telti 719 189 908 6,9
Tempio Pausania 4722 1268 5990 6,5
Trinità d’Agultu e Vignola 780 3508 4288 50,5
Abitazioni 2001 e Variazione % 1991-2001
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
58
A cura di Raimondo Schiavone
Di seguito si riportano in maniera dettagliata le principali informazioni relative alle abitazioni del Comune di
San Teodoro secondo i dati del censimento Istat 2001.
Il numero di abitazioni è pari a 9587, di cui tutte localizzate in edifici ad uso abitativo.
Tabella 60 Numero di abitazioni
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tabella 61 Abitazioni in edifici ad uso abitativo
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Le 9587 abitazioni sono localizzate per il 71% nei centri abitati, per il 26% nei nuclei abitati e solo per il
2.65 nelle case sparse.
Tabella 62 Abitazioni per tipo di località abitate
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Epoca di costruzione
Le abitazioni ad uso abitativo nel Comune di San Teodoro, alla data ultima del censimento Istat (2001), sono
pari 9587.
Dall’analisi svolta, si può desumere che il 91% sono stati costruiti dopo il 1971, la restante parte risulta
essere stata costruita prima del 1972.
Lo studio condotto dimostra come l’attività edificatoria abbia avuto un peso differente nei diversi periodi.
In particolare emerge la seguente analisi, suddivisa nei seguenti raggruppamenti temporali:
Fino al 1919
dal 1919 al 1945 (26 anni)
dal 1945 al 1961 (15 anni)
dal 1962 al 1971 (9 anni)
dal 1972 al 1981 (9 anni)
dal 1982 al 1991 (9 anni)
dal 1992 al 2001 (9 anni)
I gruppi temporali sono scanditi dalla stessa importanza del settore edile, infatti fino al 1961 si analizzano
degli assi di tempo di 26 e 15 anni, in virtù del numero esiguo di costruzioni edificate; mentre dal 1962 si
effettua un’analisi decennale, in virtù del potenziamento del settore edile e dell’incremento esponenziale di
edifici edificati.
L’incremento che si è avuto in ambito edilizio è uno degli aspetti diretta conseguenza sia della crescita in
termini di popolazione residente nel comune di San Teodoro (saldi naturali e saldi migratori) che della
ricchezza del territorio, in generale è dovuto al miglioramento economico-sociale registrato nel Comune.
Abitazioni
San Teodoro 9587
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Numero di abitazioni
Abitazioni in edifici ad uso abitativo
San Teodoro 9587
Tavola: Abitazioni in edifici ad uso abitativo - Censimento 2001
Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale
San Teodoro 6808 2533 246 9587
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Abitazioni per tipo di località abitate
Tipo di località abitate
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
59
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 63 Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Le 9587 abitazioni, se analizzate per tipo di occupazione e servizi presenti, presenta questa analisi, il 13%
sono le abitazioni occupate da persone residenti, l’86% abitazioni vuote, e una componente minima è data
dalle abitazioni occupate da persone non residenti.
Le 1256 abitazioni occupate da persone residenti dispone per il 99,5% di almeno un gabinetto e per il 60%
dispone solo di un angolo cottura e/o cucinino.
Tabella 64 Abitazioni per tipo di occupazione e servizi
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Le abitazioni occupate da persone residenti sono pari a 1256 di cui l’81% a titolo di proprietà, il 9% a titolo
di affitto e il 9.6 % ad altro titolo di godimento. Inoltre delle 1256 abitazioni dei residenti il 64% è
localizzato nei centri abitati, il 32% nei nuclei abitati e solo il 4% nelle case sparse.
La tabella sulle abitazioni occupate da persone residenti in relazione al numero di stanze per abitazione
evidenzia che il 31% delle abitazioni dispone di 3 stanze, il 27% di 4 stanze, il 16% di 5 stanze, il 13% di 6 e
oltre stanze, il 12% dispone di due stanze e l’1% di una sola stanza.
Prima del
1919
Dal 1919 al
1945
Dal 1946 al
1961
Dal 1962 al
1971
Dal 1972 al
1981
Dal 1982 al
1991Dopo il 1991 Totale
San Teodoro 54 105 272 443 2665 2618 3430 9587
Tavola: Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001
Epoca di costruzione
Totale
Di cui: con
almeno un
gabinetto
Di cui: solo
con angolo
cottura e/o
cucinino
Totale
Di cui: solo
con angolo
cottura e/o
cucinino
Totale
Di cui: solo
con angolo
cottura e/o
cucinino
San Teodoro 1256 1250 715 55 45 8276 7720 9587
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Abitazioni per tipo di occupazione e servizi
Tipo di occupazione e servizi
Abitazioni occupate da persone residentiAbitazioni occupate solo da
persone non residentiAbitazioni vuote
Totale
Abitazioni occupate da persone residenti
San Teodoro 1256
Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti - Censimento 2001
Proprietà Affitto Altro titolo Totale
San Teodoro 1017 118 121 1256
Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per titolo di
godimento - Censimento 2001
Titolo di godimento
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
60
A cura di Raimondo Schiavone
Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale
San Teodoro 810 397 49 1256
Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per tipo di località
abitate - Censimento 2001
Tipo di località abitate
1 2 3 4 5 6 e più Totale
San Teodoro 15 149 385 341 204 162 1256
Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per numero di stanze - Censimento 2001
Numero di stanze
Superficie media (mq)
San Teodoro 63,79
Tavola: Superficie media delle abitazioni (mq)
Abitazioni non occupate
da persone residenti
Abitazioni occupate da
persone residenti
San Teodoro 59,42 92,76
Tipo di occupazione
Tavola: Superficie media (mq) per tipo di occupazione
dell'abitazione
Superficie (mq) delle abitazioni occupate da persone residenti
San Teodoro 116511
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Superficie (mq) delle abitazioni occupate da persone residenti
mq. per occupante in abitazioni occupate da persone residenti
San Teodoro 37,58
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Metri quadrati per occupante in abitazioni occupate da persone residenti
Percentuale abitazioni occupate da persone residenti in proprietà
San Teodoro 80,97
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Percentuale di abitazioni occupate da persone residenti in proprietà tra le abitazioni
occupate da persone residenti
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
61
A cura di Raimondo Schiavone
Disponibilità di servizi
L’attività edilizia nel tempo ha contribuito, sul piano dei servizi nelle abitazioni, ad un certo miglioramento
tecnologico nell’offerta abitativa: si consideri che nel 2001 quasi il totale delle abitazioni occupate da
residenti dispongono di servizi igienici, impianti doccia o bagno.
Su 1256 abitazioni occupate da residenti circa il 70% dispone di un impianto doccia e/o vasca da bagno,
mentre il 30% dispone di due o più impianti, inoltre il 66 % dispone di un gabinetto e il 34% dispone di due
o più gabinetti.
Le abitazioni occupate da residenti dispongono per il 98% dell’acqua potabile, per il 93% di un impianto di
riscaldamento e per il 98% dispone di acqua calda.
Dispone di un impianto Dispone di due o più impianti
San Teodoro 849 405
Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti fornite di impianti doccia e vasche da bagno per
numero di impianti doccia e vasche da bagno - Censimento 2001
Numero di impianti doccia e vasche da bagno
Dispone di un gabinetto Dispone di due o più gabinetti
San Teodoro 832 418
Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti fornite di gabinetti per
numero di gabinetti - Censimento 2001
Numero di gabinetti
TotaleDi cui: da
acquedotto
Di cui: da
pozzo
Di cui: da
altra fonteTotale
Di cui: impianto
centralizzato ad
uso di più abitazioni
Di cui: impianto fisso
autonomo ad uso
esclusivo
dell'abitazione
Di cui: apparecchi
singoli fissi che
riscaldano tutta o
la maggior parte
dell'abitazione
Di cui: apparecchi
singoli fissi che
riscaldano solo
alcune parti
dell'abitazione
Totale
Di cui: con impianto
comune con quello
del riscaldamento
San Teodoro 1232 1192 110 29 1169 34 422 294 556 1230 335
Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per disponibilità di servizi (acqua potabile, impianto di riscaldamento, acqua calda) - Censimento 2001
Disponibilità di servizi
Dispone di acqua potabile Dispone di impianto di riscaldamento Dispone di acqua calda
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
62
A cura di Raimondo Schiavone
5.4 Le stanze
Il numero di stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo è pari a 28.330, mentre il numero di stanze per
abitazione è pari a 2,96.
Le stanze per tipo di occupazione e struttura dell’abitazione pari a 28.330 si ripartiscono nel seguente modo
in occupate da residenti per il 17% e per l’83% in abitazioni non occupate da residenti.
Così come gli edifici e le abitazioni anche la variabile stanze può essere analizzata in relazione all’epoca di
costruzione. Le analisi riportate per edifici e abitazioni vale anche per le stanze.
Stanze delle abitazioni in edificio ad uso abitativo
San Teodoro 28330
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo
TotaleDi cui: ad uso
professionaleDi cui: cucine Totale
Di cui: in
abitazioni
occupate da
persone non
residenti
San Teodoro 4990 46 550 23340 172 28330
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Stanze per tipo di occupazione e struttura dell'abitazione
Tipo di occupazione e struttura dell'abitazione
In abitazioni occupate da persone residenti In abitazioni non occupate
Totale
Prima del
1919
Dal 1919 al
1945
Dal 1946 al
1961
Dal 1962 al
1971
Dal 1972 al
1981Dal 1982 al 1991 Dopo il 1991 Totale
San Teodoro 200 382 1024 1706 8008 7514 9496 28330
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione
Epoca di costruzione
Numero di stanze per abitazione
San Teodoro 2,96
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Numero di stanze per abitazione
Numero di occupanti per stanza in abitazione occupata da persone residenti
San Teodoro 0,62
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Tavola: Numero di occupanti per stanza in abitazioni occupate da persone residenti
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
63
A cura di Raimondo Schiavone
5.5 Conclusioni patrimonio insediativo
A conclusione della breve analisi dell’articolazione insediativa ed abitativa di San Teodoro, è possibile
individuare una linea d’azione utile per la predisposizione del P.U.C., e necessaria a raggiungere l’obiettivo
di integrazione dell’assetto urbano e insediativo. Infatti, la caratteristica essenziale del Comune di San
Teodoro, sotto l’aspetto della distribuzione delle abitazioni, è la parcellizzazione dei nuclei abitativi.
Un sistema insediativo particolare in cui l’organizzazione residenziale si presenta con una minuta
articolazione “multicentrica” diffusa nel territorio agrario, secondo nuclei residenziali (gli stazzi) fortemente
caratterizzati dal punto di vista culturale e con modelli di relazioni urbane del tutto differenti rispetto a quelli
delle comunità “monocentriche”.
L’ingresso dell’economia turistica ha radicalmente modificato l’equilibrio prima esistente, con forti
espansioni di alcune realtà (in particolare San Teodoro centro, Monti Pitrosu, Lu Fraili, Traversa, Suaredda)
sulla S.S. 125.
Si pone oggi un duplice problema: da una parte riequilibrare complessivamente il “peso” delle singole
frazioni in rapporto alla “evoluzione” determinatasi in questi ultimi decenni (evidenziata nell’analisi
demografica) e, dall’altra, ricostruire un nuovo tessuto insediativo, caratterizzato da un percorso di
“evoluzione governata”.
Pertanto obiettivo del P.U.C., basato sulla necessità di risolvere il problema evidenziato che è di diretta
responsabilità operativa del P.U.C., è la riorganizzazione del sistema insediativo e residenziale, col
riequilibrio degli scompensi della “recente” evoluzione urbanistica dei nuclei insediativi tradizionali.
6. Previsione sviluppo della popolazione nel Comune di San Teodoro Nell’ambito dell’aggiornamento del P.U.C., Piano urbanistico Comunale, fondamentale strumento di
programmazione territoriale con validità decennale, si è manifestata l’esigenza di fare una previsione dello
sviluppo della popolazione nel territorio comunale di San Teodoro, inteso come Comune di San Teodoro e
frazioni dello stesso.
La previsione demografica riportata di seguito tiene conto delle due componenti che costituiscono la
popolazione:
- La popolazione residente
- La popolazione fluttuante.
Infatti in una realtà come quella del Comune di San Teodoro, comune costiero, è determinante considerare
sia la popolazione residente, composta dalle persone di cittadinanza italiana e straniera, dimoranti
abitualmente nel territorio del Comune, anche se temporaneamente assenti, iscritte all’Anagrafe comunale,
che la popolazione fluttuante, intesa come la popolazione formata prevalentemente dai turisti, che durante la
stagione estiva vengono ospitati nelle strutture alberghiere ed extralberghiere.
La previsione relativa alla popolazione residente parte dalla base dati dell’Istat, su cui, attraverso metodi
statistici si arriva a determinare l’incremento o il decremento; mentre la previsione relativa alla popolazione
fluttuante è piuttosto difficoltosa da calcolare, in quanto non esiste alcun tipo di censimento sulla
disponibilità offerta ai turisti nelle strutture ‘non classificate’ quali, per esempio, residence o, più
generalmente, seconde case.
Infine, data la particolarità del fenomeno turistico influenzato da vari fattori, principalmente aleatori, risulta
difficilmente riconducibile ad un modello matematico.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
64
A cura di Raimondo Schiavone
La previsione riportata nel seguente documento è frutto degli studi e delle elaborazioni dati effettuate ad
opera del CIREM/CRENOS in occasione della stesura del Nuovo Piano Regolatore Generale degli
Acquedotti realizzato dalla Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato dei Lavori Pubblici.
Previsione demografica
Le previsioni demografiche rispondono all’esigenza, oggi molto diffusa in quasi tutti i campi di studio e di
ricerca, di conoscere le tendenze della popolazione futura, allo scopo di elaborare riflessioni ragionate sugli
aspetti economici e sociali ad essa correlati.
Queste informazioni rappresentano, per gli amministratori locali, i decisori politici e gli studiosi, il punto di
partenza per l’elaborazione di piani urbanistici, progetti edilizi, costruzione di scuole e infrastrutture al
servizio della popolazione, ed in generale per modificare le dinamiche in atto in direzioni coerenti con i
bisogni degli abitanti del comune di riferimento.
La previsione demografica è piuttosto complicata ed ha bisogno della determinazione di metodi precisi e di
ipotesi ben strutturate e plausibili. Data la delicatezza dell’operazione, il metodo strettamente statistico
richiederebbe la definizione di “intervalli di confidenza” all’interno dei quali inserire i risultati, proprio per
evidenziare in che modo i dati reali futuri si discostino da quelli previsti.
L’operazione di previsione comincia con l’individuazione dell’ambito territoriale all’interno del quale si
esegue il calcolo; successivamente si tratta di osservare il contesto demografico della popolazione di
riferimento attraverso un’analisi della sua struttura per età, per sesso, stato civile ed altre componenti, nel
passato.
A questo punto vengono definite le c.d. “ipotesi di previsione”, cioè condizioni relative alla mortalità, alla
fecondità e alla migratorietà che si pongono a fondamento del calcolo ritenendo che possano verificarsi nel
prossimo futuro. Al variare del set di ipotesi cambierà anche il risultato della previsione: da qui deriva
l’estrema importanza dello studio, nel presente e nel passato, della popolazione di riferimento. Nel caso delle
previsioni a livello comunale la prudenza è d’obbligo. Infatti più è ristretto l’ambito territoriale in oggetto,
più intensamente i fattori influiscono sui risultati, primo fra tutti il movimento migratorio.
Stato di fatto
Nei capitoli precedenti è stata analizzata, sia per il SLL di San Teodoro che per il Comune di San Teodoro, la
dinamica della popolazione, la struttura della popolazione per sesso ed età, gli indicatori demografici, quali
natalità e mortalità negli anni 1971-2011.
Ed inoltre in maniera approfondita è stata condotta l’analisi del settore turistico sia a livello di SLL di San
Teodoro che del Comune di San Teodoro.
In breve lo Stato di fatto del Comune di San Teodoro è frutto delle precedenti analisi e relative tabelle, dalle
quali si evince che il Comune di San Teodoro dal 1971 al 2011 ha subito un notevole incremento della
popolazione, in opposto al contestuale decremento demografico registrato a livello regionale, dovuto al saldo
naturale positivo, ma soprattutto al saldo migratorio positivo.
Lo studio della dinamica demografica considera la variazione nel tempo della popolazione residente, del
movimento naturale e migratorio, della densità demografica e della struttura della popolazione.
L’analisi comparata dei censimenti del 1971, del 1981, del 1991 e del 2001, e i dati demografici disponibili
relativi all’anno 2011 considerati nodi temporali importanti per l’analisi demografica complessiva, permette
di effettuare previsioni e stime più attendibili.
Dal 1971 al 1981 si è registrato un incremento della popolazione residente pari a circa il +25%, tale
incremento è progressivamente diminuito tra gli anni 1981 e 1991 e tra il 1991 e il 2001, pari rispettivamente
a +23,5% e +22%.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
65
A cura di Raimondo Schiavone
Infine tra il 2001 e il 2011 si è registrato un incremento importante nella numerosità demografica in misura
pari al 46,54%.
L’incremento demografico nel comune di San Teodoro, comune della fascia costiera, mette in evidenza
come lo spostamento della popolazione sul territorio abbia seguito sostanzialmente un flusso migratorio
dall’interno verso la costa, più ricca di iniziative produttive, di infrastrutture e servizi.
In merito all’andamento demografico relativo alla popolazione residente nel Comune di San Teodoro
nell’anno 2011 il valore della densità demografica registra un valore pari a 41,40.
Nell’arco temporale 1991-2001, il valore della densità demografica si attesta in media intorno a 28,27, si è
registrato un aumento costante della popolazione fino allo stato attuale rispetto al 1991 si registra una
variazione in aumento del +48,33% per la densità demografica e rispetto al 2001 si registra un incremento
del +21,8%.
Nel periodo più recente che va dal 2001 al 2011 il valore della densità demografica si attesta in media
intorno a 34,74, si è registrato un aumento costante della popolazione fino a 4.342 abitanti registrati per
l’anno 2012, con una variazione in aumento rispetto al 2001 pari a +35,80.
6.1 Previsione a lungo termine: Il problema generale delle previsioni di
popolazioni
La dinamica nel tempo e nello spazio di una data popolazione, territorialmente definita e di cui è nota ad una
certa data la sua struttura per età e sesso, è essenzialmente governata dai tre seguenti fattori:
- natalità;
- mortalità/sopravvivenza;
- movimenti migratori.
In linea generale, le previsioni di futuri fenomeni demografici, al pari delle spiegazioni di dinamiche
demografiche storiche, sono tanto più soddisfacenti, quanto più è approfondita la conoscenza, sia della
struttura della popolazione considerata, sia dei tre citati fattori.
Occorre aggiungere che la scelta del modello di previsione dipende dalla ricchezza o povertà della base
statistica disponibile e, se essa è carente e grossolana, modello previsivo e previsioni non potranno che essere
approssimativi.
Se viceversa, come nel caso della Sardegna, la base statistica è relativamente affidabile le previsioni possono
essere ragionevolmente accurate.
Inoltre nel caso delle previsioni che riguardano la popolazione si vengono ad aggiungere ulteriori difficoltà.
La stazionarietà statistica della popolazione dei Comuni della Sardegna non può essere ragionevolmente
ipotizzata, se non per brevissimi periodi.
In base all’esperienza di questo ultimo quarantennio, si può affermare che la non stazionarietà dello sviluppo
della popolazione discende direttamente dalla non stazionarietà della natalità, della mortalità/sopravvivenza e
dei movimenti migratori.
Nella situazione in esame in questo ben preciso periodo storico, l’ipotesi di riferimento per eccellenza è che
fra passato, presente e futuro vi sia continuità. In pratica: sono esclusi non solo i fenomeni catastrofici, ma
anche le brusche modificazioni dei fattori demografici.
La centralità dei fattori demografici nelle previsioni di popolazioni è il motivo per il quale queste ultime sono
sempre precedute da accurate analisi riguardanti sia la base statistica relativa ai fattori demografici stessi, sia
le ipotesi che si formulano sul loro andamento futuro.
Due sono essenzialmente gli strumenti per valutare ex ante una previsione di popolazione di lunga durata.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
66
A cura di Raimondo Schiavone
Il primo, di tipo schiettamente empirico, consiste nel valutare le previsioni intermedie. In questo caso sono
consigliabili verifiche a partire dal 1996 ed al 2001, effettuare valutazioni più puntuali come, ad esempio,
l’analisi struttura per sesso e per età e soprattutto il controllo dei tassi di natalità e di mortalità e la verifica
dei movimenti migratori.
Il secondo strumento consiste nell’esame preventivo della base statistica utilizzata, delle ipotesi e del
modello di previsione impiegato.
In sostanza si deve stabilire se la previsione è stata condotta con completezza che è ovviamente intesa
rispetto all’impiego della base statistica disponibile. Ma anche rispetto alla modellistica demografica
presente in letteratura ed alle informazioni extra-statistiche (di natura storiche, economiche, sociologiche,
etc.).
6.2 La struttura della popolazione
La popolazione sarda, in fatto di struttura di età, si colloca globalmente nella media nazionale. Essa è dunque
relativamente meno senile della popolazione ligure, emiliana e piemontese e meno giovane della popolazione
siciliana e pugliese. Al suo interno la popolazione sarda, come è naturale che sia, si articola in realtà
territoriali relativamente più giovani e meno giovani.
In linea generale si può dire che i comuni più giovani sono quelli costieri mentre i più senili sono quelli
interni. Questa situazione, lungi dall’essere un fatto contingente di questi ultimi anni, è il risultato di un
processo, sia pure lento, in atto da almeno cinquanta anni. Ciò fa temere per lo sviluppo delle popolazioni
interne non è tanto il loro depauperamento assoluto, rispetto alle consistenze osservate negli anni ’40 e ’50,
quanto piuttosto la marcata debolezza delle classi di età feconde. Alla preoccupante situazione delle
popolazioni dell’interno, fa riscontro la relativa salute delle popolazioni dei comuni costieri. In larga misura
terziarizzati, tali comuni negli ultimi 10/15 anni hanno manifestato alcune interessanti diversificazioni.
Così, se in alcuni comuni a vocazione turistica, quali Pula, Arbatax, Dorgali, Olbia, etc., siamo in presenza di
consistenti incrementi di popolazione, in altri, quali Alghero, Carloforte, Muravera, La Maddalena, Bosa,
etc., vi è una sostanziale stazionarietà. Discorso a parte meritano i comuni di Cagliari e Sassari che in questi
ultimi 15 anni hanno perso delle popolose frazioni che si sono costituite in comuni autonomi, come
Quartucciu, Elmas e Monserrato staccatesi da Cagliari e Stintino da Sassari.
Più rilevante sul piano demografico, sebbene meno vistoso, è stato il progressivo insenilimento dei due
maggiori capoluoghi dell’Isola dovuto, in gran parte, ad un consistente esodo di popolazione giovanile a
favore dei rispettivi hinterland.
L’analisi della struttura della popolazione per classi d’età ha un significato importante per la comprensione
degli effetti indotti sul sistema demografico e conseguentemente sulle necessità e le tipologie delle
attrezzature collettive, sul sistema di istruzione, sulla distribuzione forza-lavoro, sulla domanda di alloggi e
sulla mobilità.
Fra le caratteristiche strutturali di una popolazione, l'età riveste un'importanza primaria. Infatti essa è
determinata dal comportamento riproduttivo del passato e dall'evoluzione della mortalità, e vincola, a sua
volta, il futuro sviluppo della popolazione.
L’analisi struttura della popolazione per classi d’età è stata condotta analizzando i seguenti archi temporali:
- 1971/1981/1991/2001/2011
- 2002-2011
La distribuzione della popolazione per classi di età evidenzia ancora una volta come, essendo San Teodoro
un comune della fascia costiera, richiama una popolazione in età più giovane e quindi attiva. Pertanto la
dinamica migratoria ha contribuito al ricambio generazionale e al progressivo abbassamento dell’età media
del comune di San Teodoro.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
67
A cura di Raimondo Schiavone
Negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 la fascia maggiormente rappresentativa della popolazione è la fascia
15-64, a seguire la fascia 0-14 e in ultimo la fascia 65 e oltre.
Tra il 1971 ed il 1981 si è registrato un incremento della popolazione in ciascuna fascia d’età, mentre tra il
1981 e il 1991 si ha un decremento della popolazione rientrante nella fascia 0-14, mentre si registra un
incremento della popolazione rientrante nelle altre due fasce. Tra il 1991 e il 2001 si registra un incremento
della popolazione rientrante nelle due fasce 15-64 e 65 e oltre, mentre nella fascia 0-14 la popolazione è
uguale. Infine tra il 2001 e il 2011 si rileva una crescita demografica con riferimento alle tre fasce d’età.
La popolazione totale, come si evince dai dati successivi riportati in tabella, subisce un notevole incremento
tra il ’71-’81, tra il ’91-’01 e tra il ’01-‘11, mentre l’incremento tra l’81-’91 è proporzionalmente inferiore a
quelli registrati comparando gli altri anni.
La distribuzione della popolazione secondo le varie classi d’età evidenzia che nel 2002 il peso della fascia di
età 0-14 e della fascia 65-oltre sul totale della popolazione è pressoché uguale, pari rispettivamente a 14,25%
e 14,31%, negli anni 2003 e 2004 si registra un aumento della popolazione nella fascia di età tra 0-14
maggiore all’incremento della popolazione nella fascia di età 65 e oltre. Mentre nel 2005 si verifica
esattamente la situazione opposta: il numero di persone nella fascia 64 e oltre aumenta in proporzione
maggiore rispetto alle persone della fascia 0-14. Nel 2006 invece si registra un incremento uguale nelle due
fasce d’età 0-14 e 65 oltre, e il peso della popolazione rientrante nelle due fasce sulla popolazione totale è
pressoché uguale. Stesse considerazioni valgono per gli anni che vanno dal 2007 al 2011 dove si registra un
lieve incremento della popolazione in maniera proporzionale in tutte e tre le fasce d’età considerate.
Nella fascia di età 0-14 e 14-64 la popolazione maschile è maggiore della popolazione di sesso femminile;
mentre nella fascia di età tra 65 e oltre la popolazione maschile è leggermente inferiore alla popolazione
femminile, fatta eccezione per gli anni dal 2007 al 2011, dove la popolazione maschile supera quella
femminile.
Grazie ai grafici a torta riportati nei paragrafi precedenti è possibile osservare il peso percentuale di ogni
singola fascia di età sul totale della popolazione. Negli anni 2002-2011 si registra una situazione stabile in
cui il peso maggiore è rappresentato dalla fascia di età 15-64 che copre costantemente circa il 70% della
popolazione. La distribuzione della popolazione secondo le varie classi d’età (tabella 1.7) evidenzia che nel
2002 il peso della fascia di età 0-14 e della fascia 65-oltre sul totale della popolazione è pressoché uguale,
pari rispettivamente a 14,25% e 14,31%, negli anni 2003 e 2004 si registra un aumento della popolazione
nella fascia di età tra 0-14 maggiore all’incremento della popolazione nella fascia di età 65 e oltre. Mentre
nel 2005 si verifica esattamente la situazione opposta: il numero di persone nella fascia 64 e oltre aumenta in
proporzione maggiore rispetto alle persone della fascia 0-14.
Negli anni dal 2006 al 2011 si registra un incremento uguale nelle due fasce d’età 0-14 e 65 oltre, e il peso
della popolazione rientrante nelle due fasce sulla popolazione totale è pressoché uguale.
6.3 Stato di fatto fecondità, sopravvivenza e fenomeni migratori
È fondamentale osservare i fenomeni naturali e migratori che hanno interessato il comune di San Teodoro
nel trascorrere del tempo.
L’analisi è stata condotta analizzando tre lassi di tempo:
- 1971/1981/1991/2001/2011
- 1991-2001
- 2002-2011
In sintesi nei paragrafi precedenti sono state descritte l’evoluzione della popolazione e in particolare le
implicazioni del movimento naturale e migratorio in relazione alle trasformazioni sociali, economiche ed agli
equilibri o squilibri territoriali.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
68
A cura di Raimondo Schiavone
La consistenza demografica subisce delle trasformazioni dovuta alle continue variazioni di due componenti:
il saldo naturale ed il saldo migratorio.
L’analisi del saldo naturale fa emergere l’eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi; mentre
dall’analisi del saldo migratorio si evince la differenza tra il numero degli iscritti e il numero dei cancellati
relativamente ad un periodo determinato (entrambi vengono analizzati in relazione all’anno solare).
Nel comune di San Teodoro si registra, negli archi di tempo considerati, una crescita positiva in relazione
alle nascite, ma più dinamici appaiono i flussi migratori, che confermano lo spostamento di popolazione dai
paesi dell’interno verso le aree economicamente più forti concentrate lungo la costa.
Si registra un flusso di popolazione attiva dall’interno verso il comune di San Teodoro che comporta effetti
importanti per le dinamiche del comune: il richiamo delle classi di età più giovani, grazie alle opportunità
offerte dal più dinamico mercato del lavoro e dal turismo, incrementa in maniera esponenziale i consumi e
l’economia locale, contribuendo ad accentuare il divario con i comuni interni e determinando un
abbassamento dell’età media della popolazione residente in quelle aree.
Il saldo totale nel comune di San Teodoro presenta negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 un saldo totale
positivo, dato da un movimento migratorio crescente, determinato da una crescita delle iscrizioni e da una
contestuale contrazione delle cancellazioni totali, e da un saldo naturale in cui i nati e i morti
approssimativamente nei 5 anni considerati si bilanciano.
Quindi il comune di San Teodoro risulta essere una zona di immigrazione piuttosto che di emigrazione.
Il saldo totale nel periodo che va dal 2002 al 2011 è sempre positivo, in quanto sia il saldo naturale che il
saldo migratorio hanno un valore positivo, il primo in quanto i nati son superiori ai decessi registrati, il
secondo in quanto gli iscritti son superiori ai cancellati. Emerge un lieve decremento tra il 2002 e il 2003 e
tra il 2004 ed il 2005 ed il 2005 e 2006 e tra il 2006 e il 2007, mentre il 2008 denota un aumento, a partire
dall’anno 2009 sino al 2011 il saldo migratorio rileva una diminuzione. Il saldo naturale si indebolisce negli
ultimi due anni, il 2010 e il 2011.
Il saldo migratorio mostra negli anni 2002-2011 sempre un valore positivo, dovuto ad un numero maggiore
di iscritti da altri comuni rispetto ai cancellati verso altri comuni. Le iscrizioni e cancellazioni da e verso
l’estero hanno un incidenza bassissima sul saldo migratorio registrato. Il saldo naturale solo nell’anno 2010
registra un valore negativo (-1).
6.4 Tassi di natalità e mortalità
Due indici molto importanti nell’analisi demografica di una popolazione sono il tasso di natalità ed il tasso di
mortalità, i quali esprimono rispettivamente, il numero dei nati e dei morti sulla popolazione media per mille
residenti.
L’analisi dei tassi di natalità e mortalità è stata condotta analizzando due lassi di tempo:
- 1971/1981/1991/2001/2011
- 2002-2011
Il tasso di natalità subisce un decremento tra il 1971 e il 1981 dovuto ad un decremento delle nascite, mentre
tra il 1981 e il 1991 il tasso aumenta in quanto si ha un aumento delle nascite, tra il 1991 ed il 2001 si ha un
ulteriore decremento delle nascite. Il tasso di mortalità subisce un decremento, infatti i decessi aumentano in
misura inferiore rispetto all’aumento della popolazione media residente. Stessa cosa accade con riferimento
all’ultimo decennio considerato quello compreso tra il 2001 e il 2011.
Negli anni 2002-2011 il tasso di natalità subisce un decremento tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 e il 2004
dovuto ad un decremento delle nascite, mentre tra il 2004 e il 2005 il tasso aumenta in quanto si ha un
aumento delle nascite, infine tra il 1991 ed il 2001 si ha un ulteriore decremento delle nascite.
Il tasso di mortalità decresce tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 ed il 2004 in quanto diminuiscono i morti,
mentre tra il 2004 ed il 2005 si registra un incremento dovuto al maggior numero di decessi registrati, infine
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
69
A cura di Raimondo Schiavone
tra il 2005 ed il 2006 si registra un lieve decremento dovuto non al variare del numero di decessi, per
l’appunto uguale, ma ad un incremento della popolazione media residente.
Tra il 2007 e il 2011 si registra un incremento dovuto anche ad un leggero incremento del numero dei morti e
alla variazione della popolazione media.
Il modello di previsione
Il modello di previsione, adottato in questa sede, ricorre ad operatori matriciali che, partendo dalla
conoscenza analitica della struttura interna della popolazione comunale, ovvero della struttura per sesso e per
età, calcolano analiticamente:
a) l’evoluzione della popolazione esistente;
b) l’apporto di nuova popolazione;
c) la popolazione migratoria.
Ne consegue che la struttura della popolazione del Comune di San Teodoro, in base al modello, subisce un
incremento in quanto dotato di una consistente componente giovanile, al contrario si registrerà una
stazionarietà o un decremento in comuni a spiccata componente senile.
Le “ipotesi di previsione”, relative alla mortalità, alla fecondità e alla migratorietà che si pongono a
fondamento del calcolo sono le seguenti:
Ipotesi sulla fecondità
In Sardegna, negli ultimi 10/15 anni si è registrato un accentuato decremento delle nascite che colloca l’Isola
“in media” con l’Italia del nord, ai livelli del Piemonte e della Lombardia. In fatto di calo delle nascite, si
può dire che la Sardegna precede tutte le regioni meridionali. E poiché attualmente in Sardegna una donna,
nell’arco di tutta la sua vita feconda, mette al mondo in media 1,64 figli, ne consegue che ci troviamo al di
sotto della soglia di copertura. Così proseguendo, fra due decenni il saldo naturale cesserà di essere positivo
per poi divenire nullo e negativo.
Per quanto concerne il futuro andamento della fecondità si può ipotizzare uno scenario di stabilità, di
ulteriore riduzione dei tassi ovvero di ripresa.
In base alle prime due tendenze la Sardegna, già attualmente simile al nord, subirebbe al più un lieve calo di
fecondità, in base alla terza, l’Isola beneficerebbe di una certa ripresa. Coerentemente con queste diffuse
tendenze, nell’ambito della revisione del Nuovo Piano Regolatore Generale degli Acquedotti si sono
formulate sulla fecondità due distinte ipotesi: un’ipotesi bassa e una alta.
Nel primo caso si ipotizza che per tutto il periodo di previsione (1991-2051) i coefficienti di fecondità siano
quelli registrati negli ultimi 5/10 anni. Nel secondo si ipotizza che, sempre per lo stesso periodo di
previsione, detti coefficienti assumano un valore intermedio fra i tassi di cui all’ipotesi precedente e quelli
adottati a suo tempo in occasione del P.R.G.A. del 1983.
Ipotesi sulla sopravvivenza
Sulla sopravvivenza è stata formulata l’ipotesi di stazionarietà per tutto il periodo della previsione, suffragata
da varie osservazioni di natura statistica e sociologica. Infatti, se è ragionevole ritenere che nei prossimi
decenni si assisterà ad un aumento del benessere ed una più efficiente organizzazione sanitaria, è altrettanto
ragionevole congetturare che il miglioramento della qualità della vita, modificherà di poco o nulla gli attuali
tassi di sopravvivenza.
Ipotesi sui fenomeni migratori
Sui movimenti migratori si è formulata l’ipotesi della progressiva stabilità. L’ipotesi è ampiamente
giustificata da numerose osservazioni di carattere sociologico sulle caratteristiche e sui modi di essere della
popolazione che ha comportato un depauperamento dei centri dell’interno a beneficio dei quattro capoluoghi
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
70
A cura di Raimondo Schiavone
dell’Isola e dei loro hinterland, con minore intensità per quanto riguarda Nuoro, nonché i comuni a
vocazione industriale e/o terziaria per lo più costieri quali Olbia, Arbatax, Alghero, Porto Torres, ecc., ma
anche qualche comune interno come Carbonia e Macomer.
Scorrendo le statistiche demografiche di questi ultimi 10/15 anni si assiste ad una grande stabilità delle
popolazioni dei comuni della Sardegna: il saldo sociale (differenza tra iscritti e cancellati), positivo o
negativo che sia, oscilla oggi attorno a zero, perfino in comuni a saldo tradizionalmente negativo o positivo.
In conclusione questo studio assume che il saldo sociale dei comuni della Sardegna tenda a ridursi nel tempo,
ipotizzando appunto una progressiva stabilità.
6.5 Descrizione del modello di previsione
In questo studio è stato impiegato il modello previsivo noto col nome di Revised Cohort Survival Model
(RCSM) che rappresenta l’evoluzione del Basic Cohort Survival Model (BCSNM).
Introdotto alla fine della Seconda Guerra Mondiale dall’inglese P.H. Leslie, ampiamente applicato negli anni
’50 e ripreso negli anni ’60 e ’70 dagli americani N. Keyfitz e A. Rogers, il BCSM prevede lo sviluppo della
consistenza e della struttura per sesso e per età di una data popolazione mediante opportuni operatori
matriciali.
Le operazioni matriciali a cui ricorre il BCSM sono essenzialmente due:
1. con la prima vengono previste le nascite e cioè l’apporto di nuova popolazione;
2. con la seconda viene fornita l’evoluzione della popolazione presente al momento della previsione.
Le ipotesi su cui si basa il BCSM sono le seguenti:
a) si assume la costanza, in tutti i comuni della Sardegna e per tutto il tempo di previsione, dei tassi
specifici di fecondità riferiti all’età della madre del rapporto maschi/femmine alla nascita;
b) si assume che, per tutto il tempo di previsione, i tassi specifici di sopravvivenza per età e per sesso si
mantengano costanti in tutti i comuni dell’Isola;
c) si assume che, per tutto il periodo di previsione, non si verifichino movimenti migratori
intercomunali e interregionali; quanto meno, essi sono tali da non alterare sostanzialmente la
consistenza e la struttura delle popolazioni comunali oggetto delle nostre previsioni.
L’applicazione del BCSM si è rivelata assai problematica a causa dell’ipotesi c), sicuramente restrittiva e in
larga misura irrealistica nel contesto da noi esaminato.
Per superare questo limite, intrinseco al modello stesso, si è adottato un modello più complesso che prevede
delle correzioni.
In luogo di tale rigida ipotesi, il RCSM, adotta le seguenti assunzioni meno restrittive:
a) la popolazione migratoria mantiene costante nel tempo la sua struttura secondo l’età ed il sesso;
b) la struttura della popolazione migratoria da e per altri comuni non differisce da quella da e per
l’estero: la popolazione immigrante ed emigrante hanno dunque la stessa struttura;
c) la consistenza della popolazione migrante è dotata di una legge decrescente col tempo.
6.6 Analisi dei risultati popolazione residente
La previsione comporta un incremento della popolazione regionale di 520.444 unità in quanto da 1.648.248
unità censite nel 1991 si arriva a 2.124.847 unità al 2041 (2.168.692 unità al 2051). Nel corso dei 60 anni di
previsione l’incremento di popolazione è lento ma sempre positivo, per tutte le quattro province dell’Isola.
Sul piano più specificamente locale si hanno incrementi consistenti nei comuni di Olbia, Quartu Sant’Elena,
Capoterra, ecc., meno sensibili nei capoluoghi dell’Isola.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
71
A cura di Raimondo Schiavone
È necessario osservare che nella maggior parte dei comuni dell’Isola si suppone una sostanziale stabilità
della popolazione. In alcuni comuni interni deboli è previsto invece un decremento di popolazione anche
rispetto al dato del Censimento 1991.
Nel Territorio comunale di San Teodoro la previsione comporta un incremento della popolazione residente di
3.254 in quanto da 2.507 unità censite nel 1991 si arriva a 5.761 unità al 2041.
In dettaglio nel territorio del comune di San Teodoro la previsione comporta un incremento della
popolazione residente di 954 unità in quanto da 735 unità censite nel 1991 si arriva a 1.689 unità al 2041.
6.7 Popolazione Fluttuante
Stato di fatto
L’entità del flusso turistico che interessa la Sardegna è in teoria un parametro determinabile senza grandi
difficoltà; stiamo, infatti, parlando di un’isola, cui l’accesso è garantito per via marittima ed aerea, entrambe
in grado di fornire con un buon grado di approssimazione almeno un ordine di grandezza del movimento
stagionale. Si è pertanto proceduto sulla base di alcuni assunti di tipo qualitativo che consentissero di
inquadrare l’oggetto dello studio nelle sue linee generali.
E’ stata inoltre condotta un’indagine presso i comuni a riconosciuta vocazione turistica per definire la
distribuzione territoriale. Le assunzioni da farsi in partenza per una descrizione del flusso turistico
interessante la Sardegna, alla luce delle osservazioni disponibili, sono che a tutt’oggi detto flusso interessa
prevalentemente solo parte della stagione estiva (Giugno - Settembre), e risulta concentrato quasi totalmente
presso i comuni costieri; le località interne risultano invece coinvolte in misura solo marginale.
La distribuzione turistica sulla fascia costiera dipende inoltre dall’estensione e dalla tipologia delle coste, e
dal grado di urbanizzazione del territorio, intendendo riferirsi alla disponibilità di infrastrutture che
consentano il soggiorno, con un minimo di comfort, delle persone e lo spostamento, ossia ne permettano la
fruizione.
Proprio l’esistenza di zone che esercitano un notevole richiamo dovuto alla bellezza del paesaggio, ma non
caratterizzate da una corrispondente urbanizzazione, comporta l’esistenza di rilevanti flussi giornalieri dalle
località di residenza temporanea verso queste ultime. Occorre peraltro precisare che di tali ultime fluttuazioni
non si terrà conto nella determinazione del fabbisogno stagionale, essendo già comprese nella dotazione
procapite della popolazione residente.
6.8 Disponibilità residenziale
Strutture classificate
L’analisi condotta sul settore turismo nel territorio della Provincia Olbia-Tempio, nel SLL di San Teodoro e,
in particolare, nel Comune di San Teodoro è stata frutto di ricerche e rielaborazioni dei dati forniti dal
Censimento ISTAT 2001, dall’EPT di Sassari e Nuoro, dall’Osservatorio della CCIAA di Sassari,
dell’Assessorato all’agricoltura e del SLL. (Dettagli paragrafo 7 Analisi settore turismo).
La disponibilità residenziale è un dato fondamentale per la stima della popolazione fluttuante di fatto e per
effettuare una previsione.
La disponibilità di alloggi per la popolazione fluttuante è usualmente garantita dalle cosiddette “strutture
classificate”.
- Strutture ricettive alberghiere: alberghi
- Strutture ricettive extralberghiere: campeggi, affittacamere, CAV, Residence, Locande, B&B, Case
per ferie.
La distribuzione nel territorio degli alberghi e dei campeggi preponderante rispetto alle altre realtà
extralberghiere dipende oltreché dal richiamo turistico esercitato dalle diverse località, dalla presenza di
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
72
A cura di Raimondo Schiavone
uffici, ospedali o altre strutture in grado di attrarre nel centro un flusso di persone comunque necessitate a
soggiornarvi.
Dalle fonti risulta nella provincia Provincia Olbia-Tempio un totale di posti letto disponibili nelle strutture
classificate pari a 65.584 posti letto nel 2005, così ripartite fra Strutture ricettive alberghiere e Strutture
ricettive extralberghiere: 32.234 e 33.350, di cui i campeggi ricoprono il 26.495 unità.
Il comune di San Teodoro invece conta 2.592 posti letto nelle strutture alberghiere e 2.552 posti letto nelle
Strutture ricettive extralberghiere. (dati 2005 EPT di Nuoro).
Strutture non classificate
Alle strutture classificate, tradizionalmente deputate a soddisfare la richiesta di alloggio temporaneo, si
affianca come dappertutto, ma con un rilievo particolare in Sardegna, un’offerta non ufficiale, ossia non
censita, costituita da abitazioni di proprietà privata ubicate in località costiere ovvero in Comuni a spiccata
vocazione turistica, e destinate originariamente al soggiorno estivo della popolazione residente isolana.
Nelle località con caratteristiche di notevole pregio ambientale e quindi oggetto di una sensibile richiesta nel
periodo turistico, queste assorbono in misura ragguardevole (per ovvi motivi di convenienza economica sia
per chi domanda che per chi offre) la richiesta complessiva. Mentre per le strutture classificate risulta
possibile fornire con buona approssimazione la dimensione complessiva dell’offerta (dipendendo ciò
solamente dal grado di aggiornamento degli strumenti ufficiali), altrettanto non può dirsi per le strutture
extralberghiere diffuse nel territorio o presenti nel centro propriamente detto. Queste ultime infatti, oltre a
non essere mai state oggetto di un censimento che ne fornisse almeno la numerosità - ovvero la cubatura -
globale, vanno generalmente soggette ad uno sfruttamento intensivo da parte degli affittuari, nel senso che
non risultano attendibili, nella generalità dei casi, i valori minimi di cubatura per abitante indicati negli
strumenti di programmazione urbanistica.
Il numero di utenti per ciascuna di tali unità abitative è quindi un numero sensibilmente variabile, e
comunque non determinabile con un accettabile grado di approssimazione, questo ultimo dato costituisce
l’incognita principale per la quantificazione delle presenze turistiche.
Il mercato delle seconde case conta, secondo una stima, nella provincia Olbia-Tempio circa 261.000 posti
letto, ovvero circa 8 volte i posti letto alberghieri. Il calcolo è stato effettuato moltiplicando il numero delle
seconde case (censimento Istat 2001) per 4,5 posti letto. Nel Comune di San Teodoro il numero di posti letto
in seconde case è pari a 37.490 dal censimento Istat 2001, circa 20 volte di più dei posti letto offerti dalle
strutture alberghiere pari a 1.851 nel 2001.
6.9 Criterio di indagine e risultati
L’indagine di seguito riportata è stata condotta per rispondere alle esigenze del Nuovo Piano Regolatore
Generale degli Acquedotti realizzato nell’Assessorato dei lavori pubblici. L’indagine ha avuto come
obiettivo la determinazione delle presenze attuali e prevedibili nel medio periodo sulla base di quanto
inserito negli strumenti urbanistici comunali esistenti attualmente in vigore.
Il criterio di indagine originariamente formulato prevedeva, attraverso la collaborazione degli Uffici Tecnici
dei singoli Comuni, di definire la cubatura complessivamente realizzata, e a completamento di quanto
previsto negli strumenti urbanistici comunali precedentemente citati, nelle zone ad espansione turistica e nel
centro comunale. La conoscenza di questi dati avrebbe permesso di risalire all’offerta attuale e di medio
periodo dell’intero territorio comunale - disaggregata nelle diverse località - associandovi gli indici di
cubatura propri delle località corrispondenti, il cui valore è definito dal Decreto Ass.EE.LL: Finanza e
Urbanistica n.2266/83 in 100 mc/ab per le zone di espansione o completamento del centro comunale (zone
“A- B -C”), e in 60 mc/ab per le zone turistiche (zone “F”).
Col progredire dell’indagine è apparso chiaro che non sempre ci si sarebbe potuti attenere rigorosamente a
detto criterio, sostanzialmente per tre motivi:
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
73
A cura di Raimondo Schiavone
1. impossibilità di una definizione esaustiva della cubatura realizzata nel territorio comunale nei tempi
a disposizione per mancanza di aggiornamento degli archivi comunali;
2. sfruttamento intensivo delle abitazioni nella stagione turistica tale da rendere inattendibili i valori
ottenuti considerando i parametri dianzi definiti;
3. indisponibilità della maggior parte dei Piani Urbanistici Comunali.
Nei casi in cui si sono palesate tali difficoltà si è fatto ricorso, ove possibile, a confronti incrociati con i dati
della raccolta Rifiuti Solidi Urbani o con la variazione stagionale dell’erogazione idrica, ovvero si sono
interpellati i redattori dei P.U.C. in fase di completamento, ovvero infine ci si è affidati alla conoscenza del
territorio da parte dei Tecnici comunali.
Solamente tale ultimo criterio ha permesso infine di stimare il cosiddetto turismo attratto, ossia la quota di
popolazione fluttuante ospitata all’interno del centro comunale in abitazioni occupate dai residenti nelle
stagioni di trascurabile importanza per l’attività turistica.
La stima previsionale della popolazione fluttuante stagionale effettuata nel PRGA ipotizza il flusso turistico
concentrato prevalentemente nei comuni costieri, e marginalmente nei montani (considerati
complessivamente 94 Comuni), nella stagione estiva analogamente alle ipotesi qui avanzate, e considera
come essenziali ai fini della quantificazione:
1) il fattore fisico, funzione di estensione e tipologia della costa, che determina il cosiddetto “carico
balneare”;
2) il fattore urbanistico, funzione del livello di urbanizzazione del territorio, quantificato attraverso
l’esame degli Studi di disciplina delle zone F e degli (allora) vigenti Piani di fabbricazione, espansione
e completamento dei centri urbani considerati;
3) la capacità di attrazione turistica in abitazioni di proprietà dei residenti limitatamente ad alcuni
Comuni, determinata in tali casi parametricamente in funzione della popolazione residente.
Il carico complessivo di popolazione fluttuante stagionale è stato quindi ottenuto, per i comuni costieri, come
somma del maggiore fra i carichi balneare e urbanistico, e del turismo attratto ove presente; per i comuni
montani come somma del carico urbanistico e della popolazione attratta, ove presente.
6.10 Interpretazione dati popolazione fluttuante
Per definizione si può affermare che la popolazione fluttuante è data da quei soggetti che pur non essendo
residenti nel territorio del Comune interessato, incidono sulla misura della domanda di pubblici esercizi in
quanto trovandosi in quel luogo per motivi di lavoro, di svago, di transito ecc, usufruiscono dell’offerta
presente su quel territorio. La popolazione fluttuante costituisce quindi una variabile, talvolta anche
rilevante, nella determinazione dei parametri numerici.
L’indagine condotta presso i Comuni a vocazione turistica per la determinazione della ricettività delle
cosiddette strutture non classificate - in pratica le seconde case –ha consentito di fornire una stima
complessiva della popolazione fluttuante stagionale presente allo stato attuale e nel prossimo futuro in tali
strutture.
Nelle successive fasi di elaborazione dell’aggiornamento del Nuovo Piano Regolatore Generale degli
Acquedotti per la Sardegna, tali valori hanno subito una variazione in senso decrescente sia per quanto si
riferisce allo stato attuale che per le previsioni a breve, rispettivamente pari al 12,91 % ed al 2,45 %.
Alla disponibilità nelle strutture non classificate è stata quindi aggiunta l’offerta delle strutture deputate
propriamente alla ricezione della popolazione turistica – alberghi e campeggi – ricavati dall’annuario ESIT;
le determinazioni complessive assunte alla base delle elaborazioni sono contenute nella tabella seguente:
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
74
A cura di Raimondo Schiavone
Si riporta nel seguito l’elenco dei Comuni per i quali sono state registrate variazioni, per quanto si riferisce
allo stato attuale che per le previsioni a breve, nonché una tabella riepilogativa di confronto sui totali
provinciali e regionali.
Per quanto si riferisce allo stato attuale, le variazioni sono concentrate nella Provincia di Cagliari,
relativamente al Comune di Carloforte, per cui è stato realizzato il progetto preliminare dell’acquedotto, e
nella Provincia di Nuoro, dove a seguito di progettazioni preliminari sono stati determinati con riferimenti
più precisi le popolazioni di alcuni Comuni concentrati prevalentemente nella costa nord orientale.
Nell’assetto di breve periodo le variazioni registrate – per quanto si compensino nel totale - sono distribuite
in misura più omogenea in tutte le quattro Province; i valori assoluti massimi e minimi si registrano
rispettivamente nelle Province di Sassari ed Oristano.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
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A cura di Raimondo Schiavone
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A cura di Raimondo Schiavone
Le valutazioni di previsione dello sviluppo della popolazione residente e fluttuante di cui ai capitoli
precedenti sono state inserite nella revisione del Piano regolatore generale degli acquedotti che è stato
adottato dalla Giunta Regionale della Sardegna, su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici con
Deliberazione n° 17/5 del 12.04.2005 che si riproduce integralmente.
In particolare il provvedimento di adozione del piano è stato preceduto dal parere favorevole del
C.T.A.R./LL.PP. nella seduta del 18.03.2002.
6.11 Analisi dei risultati popolazione fluttuante
Nel Territorio comunale di San Teodoro la previsione comporta un incremento della popolazione fluttuante
di 13.201 in quanto da 33.165 censite nel 1991 si arriva a 46.366 unità al 2041.
In dettaglio nel territorio del comune di San Teodoro la previsione comporta un incremento della
popolazione fluttuante di 4.744 in quanto da 11.924 unità censite nel 1991 si arriva a 16.668 unità al 2041.
6.12 Analisi dei risultati popolazione totale
Complessivamente la popolazione totale nel Territorio comunale di San Teodoro si incrementa di 16.455
unità dal 1991 al 2041, mentre nel territorio del comune di San Teodoro la previsione comporta un
incremento della popolazione totale di 5.698 unità in quanto da 12.659 unità censite nel 1991 si arriva a
18.357 unità al 2041.
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Tabella 60 Previsione della popolazione nel territorio comunale di San Teodoro
Previsione della popolazione residente e fluttuante
Provincia della Gallura
Comune di San Teodoro (ISTAT 91076)
Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041
Territorio comunale
Residenti 2.507 3.132 3.673 4.126 4.492 4.791 5.045 5.264 5.454 5.620 5.761
Fluttuanti 33.165 34.484 35.811 37.122 38.442 39.762 41.083 42.399 43.720 45.039 46.366
TOT. 35.672 37.616 39.484 41.248 42.934 44.553 46.128 47.663 49.174 50.659 52.127
San Teodoro
Residenti 735 918 1.077 1.210 1.317 1.405 1.479 1.543 1.599 1.648 1.689
Fluttuanti 11.924 12.398 12.873 13.347 13.821 14.296 14.770 15.244 15.719 16.193 16.668
TOT. 12.659 13.316 13.950 14.557 15.138 15.701 16.249 16.787 17.318 17.841 18.357
Badualga
Residenti 106 132 155 174 190 203 213 223 231 238 244
Fluttuanti 549 571 593 614 636 658 680 701 723 745 767
TOT. 655 703 748 788 826 861 893 924 954 983 1.011
Buddittogliu Straulas
Residenti 381 476 558 627 683 728 767 800 829 854 876
Fluttuanti 1.970 2.048 2.127 2.205 2.283 2.362 2.440 2.518 2.597 2.675 2.754
TOT. 2.351 2.524 2.685 2.832 2.966 3.090 3.207 3.318 3.426 3.529 3.630
Cala Ginepro
Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Fluttuanti 524 545 566 586 607 628 649 670 691 712 733
TOT. 524 545 566 586 607 628 649 670 691 712 733
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Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041
Cala Girgolu
Residenti 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2
Fluttuanti 1.498 1.558 1.618 1.677 1.737 1.796 1.856 1.916 1.975 2.035 2.095
TOT. 1499 1559 1619 1679 1739 1798 1858 1918 1977 2037 2097
Cala Paradiso
Residenti 2 3 3 3 4 4 4 4 4 5 5
Fluttuanti 373 388 403 417 432 447 462 477 492 507 522
TOT. 375 391 406 420 436 451 466 481 496 512 527
Cala Suaraccia
Residenti 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Capo Coda Cavallo
Residenti 4 5 6 7 7 8 8 8 9 9 9
Fluttuanti 1.997 2.076 2.156 2.235 2.314 2.394 2.473 2.552 2.632 2.711 2.791
TOT. 2001 2081 2162 2242 2321 2402 2481 2560 2641 2720 2800
Case Peschiera
Residenti 16 20 23 26 29 31 32 34 35 36 37
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 16 20 23 26 29 31 32 34 35 36 37
cs
Residenti 132 165 193 217 236 252 266 277 287 296 303
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 132 165 193 217 236 252 266 277 287 296 303
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Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041
Franculacciu
Residenti 62 77 91 102 111 118 125 130 135 139 142
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 62 77 91 102 111 118 125 130 135 139 142
La Runcina
Residenti 9 11 13 15 16 17 18 19 20 20 21
Fluttuanti 46 48 50 51 53 55 57 58 60 62 64
TOT. 55 59 63 66 69 72 75 77 80 82 85
Lalzoni
Residenti 52 65 76 86 93 99 105 109 113 117 119
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 52 65 76 86 93 99 105 109 113 117 119
Li Mori
Residenti 90 112 132 148 161 172 181 189 196 202 207
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 90 112 132 148 161 172 181 189 196 202 207
Lu Fraili
Residenti 84 105 123 138 150 161 169 176 183 188 193
Fluttuanti 1.120 1.165 1.210 1.254 1.299 1.343 1.388 1.433 1.477 1.522 1.567
TOT. 1204 1270 1333 1392 1449 1504 1557 1609 1660 1710 1760
Lu Fraili di Sopra
Residenti 10 13 15 16 18 19 20 21 22 22 23
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 10 13 15 16 18 19 20 21 22 22 23
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Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041
Lu Fraili di Sotto
Residenti 8 10 12 13 14 15 16 17 17 18 18
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 8 10 12 13 14 15 16 17 17 18 18
Lu Impostu
Residenti 2 3 3 3 4 4 4 4 4 5 5
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 2 3 3 3 4 4 4 4 4 5 5
Lu Lioni
Residenti 43 54 63 71 77 82 87 90 93 96 99
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 43 54 63 71 77 82 87 90 93 96 99
Lu Miriacheddu
Residenti 4 5 6 7 7 8 8 9 9 9 9
Fluttuanti 468 487 506 524 543 561 580 599 617 636 655
TOT. 472 492 512 531 550 569 588 608 626 645 664
Lu Muntiggiu di la Petra
Residenti 21 26 31 34 38 40 42 44 46 47 48
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 21 26 31 34 38 40 42 44 46 47 48
Lutturai
Residenti 39 49 57 64 70 75 79 82 85 87 90
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 39 49 57 64 70 75 79 82 85 87 90
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Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041
Marina di Lu Impostu
Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Fluttuanti 337 350 364 377 390 404 417 430 444 457 471
TOT. 337 350 364 377 390 404 417 430 444 457 471
Monte Petrosu
Residenti 142 177 208 234 254 271 286 298 309 318 326
Fluttuanti 732 761 791 820 849 878 908 937 966 995 1.025
TOT. 874 938 999 1054 1103 1149 1194 1235 1275 1313 1351
Nuragheddu
Residenti 54 68 79 89 97 103 109 113 117 121 124
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 54 68 79 89 97 103 109 113 117 121 124
Porto Coda Cavallo
Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Fluttuanti 3.041 3.162 3.283 3.404 3.525 3.646 3.767 3.888 4.009 4.130 4.251
TOT. 3041 3162 3283 3404 3525 3646 3767 3888 4009 4130 4251
Punta aldia
Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Fluttuanti 3.817 3.969 4.121 4.272 4.424 4.576 4.728 4.879 5.031 5.183 5.335
TOT. 3817 3969 4121 4272 4424 4576 4728 4879 5031 5183 5335
Punta Mollara
Residenti 16 20 23 26 29 31 32 34 35 36 37
Fluttuanti 1.435 1.492 1.550 1.607 1.664 1.721 1.778 1.835 1.892 1.949 2.007
TOT. 1451 1512 1573 1633 1693 1752 1810 1869 1927 1985 2044
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041
Salina Bamba
Residenti 6 8 9 10 11 11 12 13 13 13 14
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 6 8 9 10 11 11 12 13 13 13 14
Salinedda
Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Fluttuanti 605 629 653 677 701 725 749 773 797 821 845
TOT. 605 629 653 677 701 725 749 773 797 821 845
Schifoni
Residenti 33 41 48 54 59 63 66 69 72 74 76
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 33 41 48 54 59 63 66 69 72 74 76
Sitagliacciu
Residenti 37 46 54 61 66 71 75 78 80 83 85
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 37 46 54 61 66 71 75 78 80 83 85
Stazzu Bruciatu
Residenti 32 40 47 53 57 61 64 67 70 72 74
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 32 40 47 53 57 61 64 67 70 72 74
Suaredda-Traversa
Residenti 356 445 522 586 638 680 716 748 774 798 818
Fluttuanti 2.225 2.313 2.402 2.490 2.579 2.667 2.756 2.844 2.933 3.021 3.110
TOT. 2581 2758 2924 3076 3217 3347 3472 3592 3707 3819 3928
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
83
A cura di Raimondo Schiavone
Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041
Terrapadedda
Residenti 28 35 41 46 50 53 56 59 61 63 64
Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
TOT. 28 35 41 46 50 53 56 59 61 63 64
Villaggio Nuragheddu
Residenti 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Fluttuanti 504 524 545 565 585 605 625 645 665 685 706
TOT. 505 525 547 567 587 607 627 647 667 687 708
Fonte: PIANO REGOLATORE GENERALE DEGLI ACQUEDOTTI PER LA SARDEGNA - REVISIONE 2006
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
84
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 21 Previsione comune di San Teodoro
Previsione popolazione territorio comunale di San
Teodoro
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
50.000
1991
1996
2001
2006
2011
2016
2021
2026
2031
2036
2041
Residenti
Fluttuanti
Previsione popolazione comune di San Teodoro
0
2500
5000
7500
10000
12500
15000
17500
20000
1991
1996
2001
2006
2011
2016
2021
2026
2031
2036
2041
Residenti
Fluttuanti
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
85
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 61 variazione % della previsione della popolazione nel territorio comunale di San Teodoro
Comune di San Teodoro (ISTAT 91076)
Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041
Territorio comunale
Residenti 24,9 17,3 12,3 8,9 6,7 5,3 4,3 3,6 3,0 2,5
Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 5,4 5,0 4,5 4,1 3,8 3,5 3,3 3,2 3,0 2,9
San Teodoro
Residenti 24,9 17,3 12,3 8,8 6,7 5,3 4,3 3,6 3,1 2,5
Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 5,2 4,8 4,4 4,0 3,7 3,5 3,3 3,2 3,0 2,9
Badualga
Residenti 24,5 17,4 12,3 9,2 6,8 4,9 4,7 3,6 3,0 2,5
Fluttuanti 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,3 3,1 3,1 3,0 3,0
TOT. 7,3 6,4 5,3 4,8 4,2 3,7 3,5 3,2 3,0 2,8
Buddittogliu Straulas
Residenti 24,9 17,2 12,4 8,9 6,6 5,4 4,3 3,6 3,0 2,6
Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 3,0
TOT. 7,4 6,4 5,5 4,7 4,2 3,8 3,5 3,3 3,0 2,9
Cala Ginepro
Residenti
Fluttuanti 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
Cala Girgolu
Residenti 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
Fluttuanti 4,0 3,9 3,6 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
Cala Paradiso
Residenti 50,0 0,0 0,0 33,3 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0
Fluttuanti 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,4 3,2 3,1 3,0 3,0
TOT. 4,3 3,8 3,4 3,8 3,4 3,3 3,2 3,1 3,2 2,9
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A cura di Raimondo Schiavone
Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041
Cala Suaraccia
Residenti 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
Fluttuanti
TOT. 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
Capo Coda Cavallo
Residenti 25,0 20,0 16,7 0,0 14,3 0,0 0,0 12,5 0,0 0,0
Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 3,0
TOT. 4,0 3,9 3,7 3,5 3,5 3,3 3,2 3,2 3,0 2,9
Case Peschiera
Residenti 25,0 15,0 13,0 11,5 6,9 3,2 6,3 2,9 2,9 2,8
Fluttuanti
TOT. 25,0 15,0 13,0 11,5 6,9 3,2 6,3 2,9 2,9 2,8
cs
Residenti 25,0 17,0 12,4 8,8 6,8 5,6 4,1 3,6 3,1 2,4
Fluttuanti
TOT. 25,0 17,0 12,4 8,8 6,8 5,6 4,1 3,6 3,1 2,4
Franculacciu
Residenti 24,2 18,2 12,1 8,8 6,3 5,9 4,0 3,8 3,0 2,2
Fluttuanti
TOT. 24,2 18,2 12,1 8,8 6,3 5,9 4,0 3,8 3,0 2,2
La Runcina
Residenti 22,2 18,2 15,4 6,7 6,3 5,9 5,6 5,3 0,0 5,0
Fluttuanti 4,3 4,2 2,0 3,9 3,8 3,6 1,8 3,4 3,3 3,2
TOT. 7,3 6,8 4,8 4,5 4,3 4,2 2,7 3,9 2,5 3,7
Lalzoni
Residenti 25,0 16,9 13,2 8,1 6,5 6,1 3,8 3,7 3,5 1,7
Fluttuanti
TOT. 25,0 16,9 13,2 8,1 6,5 6,1 3,8 3,7 3,5 1,7
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Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041
Li Mori
Residenti 24,4 17,9 12,1 8,8 6,8 5,2 4,4 3,7 3,1 2,5
Fluttuanti
TOT. 24,4 17,9 12,1 8,8 6,8 5,2 4,4 3,7 3,1 2,5
Lu Fraili
Residenti 25,0 17,1 12,2 8,7 7,3 5,0 4,1 4,0 2,7 2,7
Fluttuanti 4,0 3,9 3,6 3,6 3,4 3,4 3,2 3,1 3,0 3,0
TOT. 5,5 5,0 4,4 4,1 3,8 3,5 3,3 3,2 3,0 2,9
Lu Fraili di Sopra
Residenti 30,0 15,4 6,7 12,5 5,6 5,3 5,0 4,8 0,0 4,5
Fluttuanti
TOT. 30,0 15,4 6,7 12,5 5,6 5,3 5,0 4,8 0,0 4,5
Lu Fraili di Sotto
Residenti 25,0 20,0 8,3 7,7 7,1 6,7 6,3 0,0 5,9 0,0
Fluttuanti
TOT. 25,0 20,0 8,3 7,7 7,1 6,7 6,3 0,0 5,9 0,0
Lu Impostu
Residenti 50,0 0,0 0,0 33,3 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0
Fluttuanti
TOT. 50,0 0,0 0,0 33,3 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0
Lu Lioni
Residenti 25,6 16,7 12,7 8,5 6,5 6,1 3,4 3,3 3,2 3,1
Fluttuanti
TOT. 25,6 16,7 12,7 8,5 6,5 6,1 3,4 3,3 3,2 3,1
Lu Miriacheddu
Residenti 25,0 20,0 16,7 0,0 14,3 0,0 12,5 0,0 0,0 0,0
Fluttuanti 4,1 3,9 3,6 3,6 3,3 3,4 3,3 3,0 3,1 3,0
TOT. 4,2 4,1 3,7 3,6 3,5 3,3 3,4 3,0 3,0 2,9
Lu Muntiggiu di la Petra
Residenti 23,8 19,2 9,7 11,8 5,3 5,0 4,8 4,5 2,2 2,1
Fluttuanti
TOT. 23,8 19,2 9,7 11,8 5,3 5,0 4,8 4,5 2,2 2,1
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Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041
Lutturai
Residenti 25,6 16,3 12,3 9,4 7,1 5,3 3,8 3,7 2,4 3,4
Fluttuanti
TOT. 25,6 16,3 12,3 9,4 7,1 5,3 3,8 3,7 2,4 3,4
Marina di Lu Impostu
Residenti
Fluttuanti 3,9 4,0 3,6 3,4 3,6 3,2 3,1 3,3 2,9 3,1
TOT. 3,9 4,0 3,6 3,4 3,6 3,2 3,1 3,3 2,9 3,1
Monte Petrosu
Residenti 24,6 17,5 12,5 8,5 6,7 5,5 4,2 3,7 2,9 2,5
Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,4 3,4 3,2 3,1 3,0 3,0
TOT. 7,3 6,5 5,5 4,6 4,2 3,9 3,4 3,2 3,0 2,9
Nuragheddu
Residenti 25,9 16,2 12,7 9,0 6,2 5,8 3,7 3,5 3,4 2,5
Fluttuanti
TOT. 25,9 16,2 12,7 9,0 6,2 5,8 3,7 3,5 3,4 2,5
Porto Coda Cavallo
Residenti
Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
Punta aldia
Residenti
Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
Punta Mollara
Residenti 25,0 15,0 13,0 11,5 6,9 3,2 6,3 2,9 2,9 2,8
Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 3,0
TOT. 4,2 4,0 3,8 3,7 3,5 3,3 3,3 3,1 3,0 3,0
Salina Bamba
Residenti 33,3 12,5 11,1 10,0 0,0 9,1 8,3 0,0 0,0 7,7
Fluttuanti
TOT. 33,3 12,5 11,1 10,0 0,0 9,1 8,3 0,0 0,0 7,7
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89
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Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041
Salinedda
Residenti
Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 4,0 3,8 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
Schifoni
Residenti 24,2 17,1 12,5 9,3 6,8 4,8 4,5 4,3 2,8 2,7
Fluttuanti
TOT. 24,2 17,1 12,5 9,3 6,8 4,8 4,5 4,3 2,8 2,7
Sitagliacciu
Residenti 24,3 17,4 13,0 8,2 7,6 5,6 4,0 2,6 3,8 2,4
Fluttuanti
TOT. 24,3 17,4 13,0 8,2 7,6 5,6 4,0 2,6 3,8 2,4
Stazzu Bruciatu
Residenti 25,0 17,5 12,8 7,5 7,0 4,9 4,7 4,5 2,9 2,8
Fluttuanti
TOT. 25,0 17,5 12,8 7,5 7,0 4,9 4,7 4,5 2,9 2,8
Suaredda-Traversa
Residenti 25,0 17,3 12,3 8,9 6,6 5,3 4,5 3,5 3,1 2,5
Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9
TOT. 6,9 6,0 5,2 4,6 4,0 3,7 3,5 3,2 3,0 2,9
Terrapadedda
Residenti 25,0 17,1 12,2 8,7 6,0 5,7 5,4 3,4 3,3 1,6
Fluttuanti
TOT. 25,0 17,1 12,2 8,7 6,0 5,7 5,4 3,4 3,3 1,6
Villaggio Nuragheddu
Residenti 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
Fluttuanti 4,0 4,0 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 3,1
TOT. 4,0 4,2 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 3,1
Fonte: PIANO REGOLATORE GENERALE DEGLI ACQUEDOTTI PER LA SARDEGNA - REVISIONE 2006
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
90
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 22 variazione previsione popolazione Comune di San Teodoro
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
91
A cura di Raimondo Schiavone
6.13 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione residente
I risultati emersi possono essere sintetizzati in alcune considerazioni essenziali:
- la Sardegna ha completato in un breve arco di tempo la fase di transizione demografica iniziata con
un secolo di ritardo rispetto al resto dell'Italia. In questi anni la nostra isola ha registrato un tasso di
fecondità bassissimo (1,1 figli per donna), alla pari con le regioni del Nord e del Centro del Paese
con più bassa natalità, ma distante dalle regioni meridionali che solo ora conoscono una flessione
delle nascite;
- in ragione di ciò, nel suo complesso l’isola sembra destinata ad assumere un comportamento
demografico pressoché statico nel breve periodo (1995-2010), per vivere poi un’ulteriore
accentuazione dei tassi negativi nei decenni successivi, con un significativo peggioramento dei
relativi indici demografici sintetici;
- nel breve periodo, gli aggregati provinciali storici mostrano una tendenza abbastanza omogenea al
loro interno, con la sola provincia di Sassari in modesto aumento, Cagliari ed Oristano prossime alla
stasi e Nuoro in modesto decremento;
- l’analisi delle previsioni con disaggregazione comunale ha posto in luce alcune aree “attrattive”: la
costa nord–orientale fino all’Ogliastra, l'area metropolitana cagliaritana, in controtendenza rispetto al
capoluogo, i comuni che si affacciano sul golfo di Oristano e i microsistemi territoriali di Alghero e
Sorso;
- fra le realtà in declino demografico, al sistema sulcitano-iglesiente, i cui prodromi della crisi iniziano
ad evidenziarsi con gli anni ottanta, sembrano destinati ad aggiungersi le Barbagie ed il Gerrei.
Prosegue altresì il processo di invecchiamento in sub-regioni già storicamente deboli, come il
Meilogu, il Montiferru e la Marmilla;
- la staticità della popolazione nel breve periodo sembra poter essere garantita da flussi migratori in
entrata, che, seppure modesti rispetto al dato medio nazionale, si ritengono più significativi rispetto
al quadro ufficiale e che sembrano consolidarsi sulla base degli aggiornamenti ISTAT al 2004;
- il territorio comunale di San Teodoro ed il Comune di San Teodoro, in relazione alla previsione di
popolazione proposta nelle pagine precedenti, mette in evidenzia le potenzialità del territorio in
termini demografici, dovuto ad un incremento sia della popolazione residente che della popolazione
fluttuante;
- la previsione demografica positiva della popolazione residente è frutto dell’analisi dei principali
indicatori demografici e migratori registrati nei decenni precedenti dall’Istat, nei quali si nota un
incremento positivo del saldo naturale, ma in misura superiore si registra un incremento più che
positivo nel saldo migratorio, dovuto ad un maggior numero di iscritti nell’anagrafe comunale,
rispetto ai cancellati dalla stessa, per motivi di maggior offerta di lavoro e possibilità economiche
rispetto ai comuni interni;
- i dati maggiormente significativi per il territorio comunale di San Teodoro ed il Comune di San
Teodoro son dati dal peso della popolazione fluttuante sul totale della popolazione, in quanto
comune costiero, a forte attrattività turistica, il territorio dovrà rafforzare le proprie strutture ricettive
alberghiere ed extralberghiere, aumentare i servizi, migliorare la viabilità stradale, al fine di
accogliere la popolazione fluttuante in aumento, senza creare disagi alla popolazione residente, e con
un’offerta turistica di qualità, essendo il settore turismo un settore economico fondamentale per lo
sviluppo del territorio.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
92
A cura di Raimondo Schiavone
6.14 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione fluttuante
I risultati emersi possono essere sintetizzati in alcune considerazioni essenziali:
- Il sistema turistico della Sardegna è ancora fortemente caratterizzato dalla concentrazione spaziale e
temporale dei flussi. La netta prevalenza della vacanza costiero-balneare fa sì che la Regione mostri i
più alti livelli di stagionalità in Italia
- Larga parte dell'offerta turistica continua ad essere concentrata nei comuni costieri, ove si è
localizzata larghissima parte della ricettività classificata e non classificata
- La stima dell'offerta ricettiva attuale complessiva supera di poco gli 880.000 posti letto. Con
riferimento ai soli centri a vocazione turistica del campione considerato nel Piano d’Ambito tale
valore scende a circa 810.000 posti letto.
- Le stime realizzate risultano significativamente inferiori rispetto a quelle relative all'offerta ricettiva
attuale contenute nel Piano.
- Tale valore potrebbe essere avvicinato solo con la considerazione dell'intero patrimonio abitativo
non utilizzato e di una maggiore numerosità di presenze per singola unità abitativa (2 ospiti per
stanza anziché 1,5), ipotesi lecita nel medio periodo in relazione al più intenso utilizzo del
patrimonio esistente, che andrà verosimilmente a realizzarsi in relazione alle strategie di
pianificazione paesaggistica in itinere. In questo caso la stima del potenziale utilizzabile nel medio
termine può essere ricondotta ad un intorno di circa 1.107.000 posti letto.
- Si sottolinea altresì che queste stime tengono conto dei posti letto autorizzati nel periodo 2001-2005
e che viene ritenuta attendibile una percentuale di occupazione, con particolare riferimento alle case
vacanza, da parte dei turisti sardi dell’ordine del 20-30%
- Si sottolinea inoltre che la stima delle presenze giornaliere ottenuta attraverso l'elaborazione dei dati
relativi alla produzione dei rifiuti urbani avvicina, con minore aleatorietà, la prima stima proposta.
- A partire da questi dati ed attraverso una simulazione della capacità di accoglienza complessiva della
fascia costiera dell’isola, che tiene conto delle tendenze in atto nella legislazione regionale e di
considerazioni relative alla capacità di carico degli ecosistemi costieri (ipotizzando alcuni scenari
alternativi nel rapporto fra posti letto autorizzati e posti letto potenziali), ma anche del possibile
successo delle numerose iniziative in itinere volte alla diversificazione dell’offerta turistica regionale
nel medio- lungo termine, si può realizzare un’ulteriore stima per il lungo termine che fa ipotizzare
una crescita potenziale fino circa 1.355.000 posti letto nell’intero territorio regionale. Quest’ultima
ipotesi, tuttavia, assume una mera validità indicativa e non può, ad oggi, essere supportata da
considerazioni di carattere più generale.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
93
A cura di Raimondo Schiavone
7. Analisi economica
7.1 San Teodoro e le sue principali attività economiche
Dagli anni '60 ai giorni nostri l'attività economica più importante della zona di San Teodoro è stata
sicuramente la pesca.
Quella di acqua dolce veniva praticata soprattutto durante il XVIII secolo, quando la laguna di San Teodoro
poteva vantare la presenza di diverse specie ittiche. Oggi, invece, la pesca di mare è la più importante e
fruttuosa e rappresenta un'attività produttiva particolarmente interessante. Lungo la costa di San Teodoro,
infatti, è possibile pescare delle prelibate aragoste, difficili da catturare dal momento che, talvolta, restano
nascoste all'interno delle loro minuscole tane, o ancora ricci di mare, attinie ed enormi patelle.
Altra attività economica rilevante del territorio teodorino è l'artigianato. Esiste infatti una fiorente
lavorazione e produzione di sughero per l'arredamento di interni, o del ferro, destinata quasi esclusivamente
all'edilizia turistica.
Ma è il turismo l'attività più dinamica della zona, in crescita e in continua fase di miglioramento. Il settore è
infatti cresciuto molto rapidamente e si è sviluppato in varianti non sempre dai contorni ben definiti. Sul
territorio sono diverse le infrastrutture realizzate in grado di soddisfare le esigenze dei turisti, come hotel,
campi da gioco, stabilimenti balneari e villaggi turistici, bed and breakfast e agriturismi.
L'edilizia turistica ha anche interessato il capoluogo, il quale si è abbellito e ingrandito con nuove vie, spazi
verdi ed edifici pubblici e privati.
7.2 Analisi della struttura economica del Sistema locale del lavoro22
di San
Teodoro
Il sistema locale del lavoro di San Teodoro è costituito da tre Comuni: Budoni, San Teodoro e Torpè, ed è
caratterizzato dai codici e indicatori esposti nella tabella sottostante.
Tabella 62 Indicatori SLL San Teodoro
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Le tabelle che seguono riportano i dati registrati con il censimento del 2001 e relativi alle imprese e alle
istituzioni presenti nei sistemi locali del lavoro della Sardegna con il dettaglio del numero degli addetti. Per
facilitare la lettura si è evidenziato con colore diverso il dato riferito al SLL di San Teodoro. Si specifica sin
da subito che l’analisi proseguirà con dati più aggiornati che permetteranno di analizzare il trend evolutivo
della città nell’ultimo decennio.
22
Sistema locale del lavoro: Le unità territoriali identificate da un insieme di comuni contigui legati fra loro dai
flussi degli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro, rilevati in occasione dei censimenti della popolazione.
Numero di Superficie Popolazione Unità Addetti Unità locali
Addetti alle
unità
SLL
Ripartizion
e
geografica
RegioneSistemi locali del
lavoroRegione
comuni (kmq)* residente Locali alle U.L. manifatturiere locali
manifatturiere
666 4 20 San Teodoro Sardegna 3 253,07 9.751 3.618 17.298 1.118 2.565 95 237
CODICI DESCRIZIONE
Famiglie Abitazioni
Elenco e indicatori dei sistemi locali del lavoro
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
94
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 63 Imprese istituzioni addetti per sistema locale del lavoro
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
N. Addetti N. Addetti N. Addetti
San Teodoro 912 51 1.043 2.194 75 371 1.118 2.565 26,3
Arzachena 1.389 61 1.540 4.541 86 553 1.626 5.094 35,9
Bono 620 89 696 1.213 144 761 840 1.974 15,1
Bonorva 552 62 621 1.114 94 540 715 1.654 15,5
Budduso' 449 30 507 1.109 44 247 551 1.356 21,3
Calangianus 560 33 592 1.781 44 304 636 2.085 28,6
Castelsardo 465 31 497 1.220 53 261 550 1.481 18,3
La Maddalena 1.077 76 1.236 2.779 125 1.342 1.361 4.121 27,8
Olbia 4.827 213 5.414 17.454 347 3.169 5.761 20.623 32,7
Ozieri 1.218 123 1.314 3.210 178 1.643 1.492 4.853 23,1
Ploaghe 517 57 552 1.322 76 501 628 1.823 17,9
Santa Teresa Gallura 614 28 686 1.502 44 215 730 1.717 31,6
Sassari 11.811 916 12.805 40.850 1.272 16.439 14.077 57.289 29,6
Tempio Pausania 1.397 128 1.565 4.069 198 1.770 1.763 5.839 27,1
Thiesi 440 61 487 1.105 86 476 573 1.581 17,6
Valledoria 783 55 877 1.978 94 470 971 2.448 22,8
Bitti 311 28 334 596 47 512 381 1.108 19,7
Bosa 458 53 523 1.161 76 615 599 1.776 20,3
Isili 1.372 163 1.525 3.039 289 1.984 1.814 5.023 16,5
Jerzu 712 73 779 1.613 113 716 892 2.329 15,3
Lanusei 881 96 959 2.260 160 1.762 1.119 4.022 22,2
Macomer 1.429 184 1.606 5.067 271 1.571 1.877 6.638 26,5
Nuoro 4.971 611 5.426 15.047 886 8.325 6.312 23.372 27,9
Orosei 740 74 808 2.348 106 505 914 2.853 24,2
San Teodoro 912 51 1.043 2.194 75 371 1.118 2.565 26,3
Siniscola 811 49 886 2.515 94 981 980 3.496 22,5
Sorgono 1.073 126 1.163 2.109 227 1.556 1.390 3.665 18,9
Tortoli' 1.493 109 1.635 4.351 182 1.296 1.817 5.647 21,8
Cagliari 29.416 2.405 32.030 107.848 3.313 39.557 35.343 147.405 32,0
Carbonia 3.156 361 3.629 14.108 542 4.368 4.171 18.476 26,7
Guspini 901 100 1.019 2.497 159 1.033 1.178 3.530 17,9
Iglesias 2.131 263 2.353 6.319 368 3.301 2.721 9.620 19,1
Muravera 1.149 81 1.335 3.716 143 1.178 1.478 4.894 27,8
Pula 778 67 880 2.490 106 848 986 3.338 20,3
Sanluri 2.055 219 2.323 6.400 330 2.155 2.653 8.555 20,8
Santadi 605 74 660 1.622 126 749 786 2.371 14,9
Senorbi' 878 126 980 2.184 203 1.154 1.183 3.338 15,9
Silius 241 28 273 669 62 383 335 1.052 18,1
Villacidro 1.520 171 1.730 5.224 235 1.751 1.965 6.975 20,4
Ales 489 94 558 1.051 139 717 697 1.768 15,6
Cuglieri 470 65 526 855 102 395 628 1.250 13,7
Ghilarza 1.343 222 1.484 2.787 312 1.379 1.796 4.166 16,6
Mogoro 383 48 426 874 72 302 498 1.176 14,6
Oristano 4.706 570 5.226 14.317 812 7.250 6.038 21.567 27,9
Terralba 1.156 128 1.268 3.395 173 819 1.441 4.214 16,8
Imprese, istituzioni, unità locali e addetti per sistema locale del lavoro
SISTEMI
LOCALI DEL
LAVORO
Imprese Istituzioni
Unità locali
Addetti
ogni 100
abitanti
Delle imprese Delle istituzioni Totale
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
95
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 64 Unità locali per settore di attività
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
ATTIVITÀ
ECONOMICHE
SISTEMI LOCALI
DEL LAVORO
Agricoltura
e pesca
(a)
Industria
estrattiva
Industria
manifatturi
era
Energia,
gas e
acqua
Costruzion
i
Commerci
o e
riparazioni
Alberghi e
pubblici
esercizi
Trasporti e
comunicaz
ioni
Credito e
assicurazi
oni
Altri servizi Totale
Alghero 53 5 304 3 330 972 298 118 56 998 3.137
Arzachena 16 41 138 5 288 362 201 80 14 481 1.626
Bono 2 3 113 1 102 229 76 27 13 274 840
Bonorva 1 2 99 2 102 195 49 37 13 215 715
Budduso' 6 49 56 2 46 191 30 72 6 93 551
Calangianus 8 19 164 - 78 158 30 23 11 145 636
Castelsardo 8 - 39 - 95 174 66 24 6 138 550
La Maddalena 11 1 102 3 154 375 182 78 16 439 1.361
Olbia 32 16 570 14 815 1.614 545 313 95 1.747 5.761
Ozieri 6 7 165 3 234 426 97 76 27 451 1.492
Ploaghe 5 2 65 3 87 204 39 28 11 184 628
Santa Teresa Gallura 15 1 64 4 90 173 139 33 6 205 730
Sassari 74 15 1.242 20 1.399 4.339 788 526 305 5.369 14.077
Tempio Pausania 5 33 206 2 181 528 107 74 35 592 1.763
Thiesi 3 4 68 4 80 158 35 39 13 169 573
Valledoria 7 8 68 2 147 292 123 42 10 272 971
Bitti 2 7 44 2 56 111 30 21 6 102 381
Bosa 7 2 49 1 75 202 61 14 9 179 599
Isili 14 4 188 8 194 561 126 101 38 580 1.814
Jerzu 6 3 90 2 124 273 73 44 10 267 892
Lanusei 8 1 106 5 159 333 85 42 15 365 1.119
Macomer 3 8 186 4 187 626 114 76 44 629 1.877
Nuoro 17 15 694 17 707 1.828 450 245 109 2.230 6.312
Orosei 7 18 123 4 129 253 97 35 5 243 914
San Teodoro 5 2 95 2 216 266 192 39 9 292 1.118
Siniscola 14 4 98 4 99 329 117 39 7 269 980
Sorgono 8 5 175 7 157 453 107 68 21 389 1.390
Tortoli' 9 2 164 3 196 555 204 71 35 578 1.817
Cagliari 130 55 2.889 60 3.483 11.149 1.486 1.378 789 13.924 35.343
Carbonia 59 9 405 10 388 1.454 274 144 83 1.345 4.171
Guspini 3 - 91 1 137 438 92 43 19 354 1.178
Iglesias 16 6 265 9 264 916 157 91 61 936 2.721
Muravera 21 3 131 5 181 427 206 56 20 428 1.478
Pula 14 - 75 3 109 272 148 47 20 298 986
Sanluri 21 3 260 3 339 905 131 180 49 762 2.653
Santadi 3 4 71 2 112 238 63 36 12 245 786
Senorbi' 6 4 129 2 129 375 68 62 30 378 1.183
Silius 2 1 15 4 42 108 26 25 6 106 335
Villacidro 6 1 234 5 178 733 104 80 40 584 1.965
Ales 6 3 56 3 89 186 48 47 16 243 697
Cuglieri 4 1 67 2 97 164 65 17 8 203 628
Ghilarza 2 16 182 10 229 570 105 77 24 581 1.796
Mogoro 3 - 59 - 67 167 25 26 8 143 498
Oristano 51 13 550 13 572 1.911 372 235 128 2.193 6.038
Terralba 25 2 141 2 184 495 86 64 17 425 1.441
Unità locali per settore di attività economica e sistema locale del lavoro - IMPRESE E ISTITUZIONI
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
96
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 65 Addetti alle unità locali
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Grafico 23 Addetti alle unità locali per settore di attività economica
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
ATTIVITÀ
ECONOMICHE
SISTEMI
LOCALI DEL
LAVORO
Agricoltura e
pesca (a)
Industria
estrattiva
Industria
manifatturi
era
Energia,
gas e
acqua
CostruzioniCommercio
e riparazioni
Alberghi e
pubblici
esercizi
Trasporti e
comunicazioni
Credito e
assicurazioniAltri servizi Totale
Alghero 150 74 941 54 1.013 2.135 952 424 197 4.005 9.945
Arzachena 34 170 379 22 853 773 1.348 164 52 1.299 5.094
Bono 5 24 264 5 205 300 124 71 32 944 1.974
Bonorva 1 6 258 7 196 321 86 71 32 676 1.654
Budduso' 28 173 244 11 100 254 41 187 12 306 1.356
Calangianus 8 53 892 - 227 268 60 84 33 460 2.085
Castelsardo 112 - 197 - 265 280 161 44 14 408 1.481
La Maddalena 42 10 408 29 446 708 526 225 51 1.676 4.121
Olbia 131 81 2.342 153 2.094 4.209 1.534 3.447 480 6.152 20.623
Ozieri 72 53 508 30 779 758 200 281 97 2.075 4.853
Ploaghe 5 16 197 19 258 483 72 74 21 678 1.823
Santa Teresa Gallura 65 1 124 15 238 321 355 79 17 502 1.717
Sassari 273 166 7.062 1.096 5.222 10.345 2.178 3.478 1.646 25.823 57.289
Tempio Pausania 5 103 1.346 25 415 989 232 219 118 2.387 5.839
Thiesi 5 13 352 23 153 241 58 101 37 598 1.581
Valledoria 28 25 198 16 504 494 285 140 24 734 2.448
Bitti 2 48 114 5 103 151 40 42 11 592 1.108
Bosa 95 6 100 6 201 346 149 60 25 788 1.776
Isili 36 11 500 109 459 859 237 294 83 2.435 5.023
Jerzu 8 32 199 11 305 455 158 93 19 1.049 2.329
Lanusei 28 5 291 46 568 538 203 184 56 2.103 4.022
Macomer 5 17 1.727 59 517 1.286 198 508 147 2.174 6.638
Nuoro 53 93 3.099 435 2.215 3.620 1.087 1.283 524 10.963 23.372
Orosei 18 259 510 34 335 443 434 89 16 715 2.853
San Teodoro 13 25 237 13 502 476 483 70 18 728 2.565
Siniscola 106 6 747 51 253 687 222 160 37 1.227 3.496
Sorgono 69 18 343 93 427 596 197 161 32 1.729 3.665
Tortoli' 134 10 583 39 769 1.178 681 221 99 1.933 5.647
Cagliari 865 427 17.344 1.821 12.814 27.384 5.345 12.143 3.843 65.419 147.405
Carbonia 550 944 4.539 552 1.249 2.928 795 685 231 6.003 18.476
Guspini 15 - 413 27 509 803 193 204 52 1.314 3.530
Iglesias 48 118 1.069 50 862 1.747 341 541 196 4.648 9.620
Muravera 89 16 516 27 625 758 985 166 52 1.660 4.894
Pula 149 - 206 8 368 487 750 137 40 1.193 3.338
Sanluri 68 90 1.161 60 1.131 1.702 335 827 165 3.016 8.555
Santadi 14 46 206 12 473 408 114 82 24 992 2.371
Senorbi' 7 19 469 15 377 628 137 160 68 1.458 3.338
Silius 10 156 38 11 151 151 43 48 7 437 1.052
Villacidro 23 1 1.405 15 654 1.477 201 448 92 2.659 6.975
Ales 9 20 106 17 227 282 81 125 36 865 1.768
Cuglieri 6 1 161 8 126 244 115 36 13 540 1.250
Ghilarza 8 53 448 33 483 896 213 165 56 1.811 4.166
Mogoro 3 - 185 - 169 279 43 68 17 412 1.176
Oristano 693 93 1.947 154 1.575 4.294 922 1.206 509 10.174 21.567
Terralba 299 3 793 43 483 917 222 186 56 1.212 4.214
Addetti alle unità locali per settore di attività economica e sistema locale del lavoro - IMPRESE E ISTITUZIONI
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
97
A cura di Raimondo Schiavone
L’analisi sinora svolta consente immediatamente di rilevare che i settori che occupano il maggior numero di
soggetti sono il settore dei servizi in generale, il servizio trasporti e comunicazione, il servizio alberghi e
pubblici esercizi. Altri settori trainanti per l’economia del SLL considerato sono il comparto delle
costruzioni, il commercio e le riparazioni e l’industria manifatturiera.
Di seguito si riportano dati aggiornati al 2010 resi disponibili dall’istituto nazionale di Statistica che rilevano
i dati sulle unità locali delle imprese e sul numero degli addetti per settore di attività economica. Si noti che i
tre comuni appartenenti al SLL 666 hanno popolazione inferiore alle 5000 unità, ciò spiega il perché il dato
parziale coincide esattamente con il dato complessivo.
Tabella 66 - Unità locali delle imprese per settore di attività economica (ATECO 2007), sistema locale del lavoro e comune
(con almeno 5.000 abitanti). Anno 2010 (valori assoluti)
SISTEMI
LOCALI
DEL
LAVORO
COMUNI Attività
manifatturiere ed
estrattive, altre
attività
Costru-
zioni
Commercio
all'ingrosso
e al
dettaglio,
trasporto e
magazzinag
gio, attività
di alloggio e
ristorazione
Servizi di
informazio
ne e
comunicazi
one
Attività
finanzia-
rie e
assicura-
tive
Attività
immobi
-liari
Attività
professiona
li,
scientifiche
e tecniche,
attività
amministra
tive e di
servizi di
supporto
Istruzio
ne,
sanità e
assisten
za
sociale
Altre
attivi
-tà
di
servi
-zi
Tota
le
666 - San
Teodoro
Comuni <
5.000
abitanti 101 375 561 12 10 42 172 33 54 1.360
666 - San
Teodoro Totale 101 375 561 12 10 42 172 33 54 1.360
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT
Tabella 67 - Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica (Ateco 2007), sistema locale del lavoro e
comune (con almeno 5.000 abitanti). Anno 2010 (valori assoluti)
SISTEMI
LOCALI
DEL
LAVORO
COMUNI Attività
maniftturier
e ed
estrattive,
altre attività
Costruzi
oni
Commercio
all'ingrosso
e al
dettaglio,
trasporto e
magazzinag
gio, attività
di alloggio e
ristorazione
Servizi di
informazio
ne e
comunicazi
one
Attività
finanziar
ie e
assicurati
ve
Attività
immobil
iari
Attività
professiona
li,
scientifiche
e tecniche,
attività
amministra
tive e di
servizi di
supporto
Istruzio
ne,
sanità e
assisten
za
sociale
Altre
attivi
tà di
servi
zi
Tota
le
666 - San
Teodoro
Comuni < 5.000
abitanti 293 702 1.926 23 33 62 279 93 87 3.498
666 - San
Teodoro Totale 293 702 1.926 23 33 62 279 93 87 3.498
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
98
A cura di Raimondo Schiavone
Dal confronto con i dati relativi al 2001 si evince una situazione in continua evoluzione che ha portato il
rafforzamento in particolare di alcuni settori economici nell’arco dell’ultimo decennio.
In particolare si registra un incremento nel comparto costruzioni sia nel numero di addetti che nel numero
delle unità locali delle imprese presenti. Altro interessante aspetto è quello del settore commercio che ha
visto nell’ultimo decennio un rafforzamento importante. Con riferimento all’anno 2010 come indicato in
tabella, la macrovoce comprende all’interno anche il comparto dei servizi ricettivi. Dal confronto con i dati
disponibili al 2001 per il settore del commercio e quello della ricettività emerge un incremento pari al + 967
unità nel numero degli addetti e + 103 unità nel numero delle unità locali presenti.
I grafici che seguono consentono di rappresentare con immediatezza la ripartizione degli addetti e del
numero di unità locali per settore di attività economica all’anno 2010.
Grafico 24 Unità locali e Addetti alle unità locali per settore di attività economica
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT
All’interno della macroclasse commercio sono comprese le attività ristorative e ricettive che come anticipato
rappresentano nel territorio considerato un forte traino economico.
Si noti come è proprio il settore del commercio che fa rilevare il maggior numero di addetti e di unità locali
delle imprese presenti.
L’analisi economica a livello di SLL viene integrata con un breve focus al periodo passato che consente di
completare e comprendere meglio le dinamiche evolutive del sistema economico di San Teodoro dal 1971
agli anni più recenti.
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
Unità locali delleimprese
Addetti alle unitàlocali delle imprese
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
99
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 68 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
anni 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001
Alghero 1.531 1.497 2.276 2.222 705 798 1.014 931
Arzachena 590 1.469 1.451 1.457 156 364 394 378
Bono 559 605 538 502 346 351 247 263
Bonorva 530 480 538 468 306 309 305 258
Budduso' 313 377 478 531 132 96 108 244
Calangianus 833 1.135 1.006 1.175 689 825 744 892
Castelsardo 123 257 361 574 74 94 139 197
La Maddalena 378 948 855 720 130 148 282 202
Olbia 2.951 4.489 5.487 4.793 1.821 2.017 2.793 2.338
Ozieri 916 1.046 1.429 1.391 534 479 572 508
Ploaghe 380 543 475 495 271 271 228 197
Santa Teresa Gallura 292 702 460 442 58 102 114 123
Sassari 13.926 15.728 14.646 13.708 8.171 10.750 8.952 7.061
Tempio Pausania 1.370 1.443 1.518 1.878 641 870 825 1.331
Thiesi 514 550 705 540 314 283 380 352
Valledoria 362 549 652 771 67 172 161 198
Bitti 285 480 351 270 117 244 105 113
Bosa 302 272 375 408 156 90 140 100
Isili 1.088 1.353 1.177 1.107 572 534 437 500
Jerzu 369 610 529 555 171 294 202 199
Lanusei 547 864 935 931 246 282 295 291
Macomer 1.436 2.526 2.290 2.325 933 1.862 1.580 1.727
Nuoro 3.489 7.441 6.199 5.768 1.276 4.809 3.655 3.098
Orosei 293 832 959 1.144 166 369 462 510
San Teodoro 95 655 675 785 59 158 174 237
Siniscola 675 1.024 942 1.136 336 696 512 747
Sorgono 759 1.258 1.021 885 278 488 375 343
Tortoli' 1.062 1.998 1.995 1.502 747 1.234 1.407 583
Cagliari 23.154 31.275 34.193 32.776 13.167 18.833 18.803 17.342
Carbonia 9.039 8.562 9.729 7.771 3.375 5.792 5.883 4.537
Guspini 1.762 1.328 859 951 353 322 355 401
Iglesias 4.393 3.306 3.284 2.145 1.124 956 1.168 1.067
Muravera 521 941 968 1.259 279 331 389 515
Pula 427 842 612 729 145 188 201 206
Sanluri 1.445 1.798 2.181 2.505 807 1.005 1.083 1.161
Santadi 698 608 803 739 152 172 216 206
Senorbi' 384 559 880 881 216 210 314 469
Silius 656 601 483 366 160 70 67 38
Villacidro 3.615 3.998 2.458 2.087 3.310 3.155 1.991 1.405
Ales 254 422 517 379 179 180 165 106
Cuglieri 376 636 446 302 241 360 200 161
Ghilarza 1.268 1.560 1.399 1.025 772 743 704 448
Mogoro 221 258 443 357 144 145 209 185
Oristano 3.490 4.903 5.021 4.459 1.778 2.507 1.920 1.947
Terralba 857 1.301 1.742 1.587 574 579 747 793
Industria
Totale di cui industria manfatturiera
Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro -
Censimenti 1971, 1981, 1991 e 2001 - Industria e di cui industria manifatturiera
ATTIVITÀ ECONOMICHE
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
100
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 25 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica
Tabella 52 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
-
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001
Totale di cui industria manfatturiera
Industria
San Teodoro
San Teodoro
Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro -
Censimenti 1971,1981, 1991 e 2001 - Commercio e altri servizi (segue)
1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001
Alghero 1.584 1.935 2.150 2.135 1.110 1.660 2.185 2.292
Arzachena 406 730 890 773 396 1.136 1.524 2.002
Bono 493 486 433 300 337 366 373 308
Bonorva 406 379 446 321 333 313 311 262
Budduso' 299 316 254 254 248 218 235 270
Calangianus 251 324 289 268 156 204 217 247
Castelsardo 273 366 383 280 175 290 261 303
La Maddalena 519 655 846 708 408 652 1.083 1.149
Olbia 1.913 3.172 4.476 4.209 1.736 3.544 5.698 7.409
Ozieri 750 774 841 758 614 763 886 760
Ploaghe 294 331 336 483 209 243 229 261
Santa Teresa Gallura 243 412 365 321 233 1.132 504 635
Sassari 8.243 10.462 11.758 10.344 6.095 8.948 12.151 12.682
Tempio Pausania 897 1.140 1.174 989 580 811 979 867
Thiesi 363 370 365 241 209 251 301 270
Valledoria 289 395 532 494 172 393 501 622
Bitti 219 222 191 151 110 139 123 117
Bosa 368 334 378 346 218 320 311 333
Isili 1.063 1.147 1.112 859 745 975 1.054 838
Jerzu 466 484 501 455 283 339 397 429
Lanusei 591 693 693 538 443 588 636 574
Macomer 962 1.269 1.423 1.286 1.061 1.320 1.514 1.160
Nuoro 3.097 3.624 3.844 3.620 2.040 3.234 4.001 4.336
Orosei 299 367 448 443 150 293 469 666
San Teodoro 211 289 461 476 110 392 659 813
Siniscola 379 535 716 687 188 370 582 546
Sorgono 860 812 765 596 373 562 588 505
Tortoli' 622 847 1.160 1.178 504 776 1.163 1.369
Cagliari 20.059 24.347 27.653 27.368 14.858 19.268 27.795 36.469
Carbonia 2.423 3.218 3.482 2.928 1.284 1.877 2.654 2.612
Guspini 742 938 908 803 371 566 637 575
Iglesias 1.728 1.859 1.926 1.747 1.234 1.508 1.786 1.894
Muravera 670 797 811 758 241 663 800 1.482
Pula 453 575 625 487 503 593 1.185 1.115
Sanluri 1.373 2.026 1.831 1.702 617 883 1.222 1.806
Santadi 432 456 486 408 183 259 395 389
Senorbi' 599 700 805 628 303 399 496 504
Silius 228 198 192 151 119 132 162 123
Villacidro 1.073 1.469 1.320 1.477 472 688 898 1.371
Ales 429 431 395 282 234 307 348 301
Cuglieri 334 326 344 244 154 265 304 231
Ghilarza 890 922 1.137 896 513 522 677 599
Mogoro 285 285 286 279 117 139 176 186
Oristano 3.138 3.757 4.514 4.294 1.835 2.689 3.695 4.079
Terralba 728 923 1.089 917 339 426 635 702
ATTIVITÀ ECONOMICHE
SISTEMI LOCALI DEL
LAVORO
Commercio Altri servizi
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
101
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 26 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
-
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001
Commercio Altri servizi
San Teodoro
San Teodoro
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
102
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 52 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001
Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro -
Censimenti 1971,1981, 1991 e 2001 - Totale (segue)
1971 1981 1991 2001
Alghero 4.225 5.092 6.611 6.649
Arzachena 1.392 3.335 3.865 4.232
Bono 1.389 1.457 1.344 1.110
Bonorva 1.269 1.172 1.295 1.051
Budduso' 860 911 967 1.055
Calangianus 1.240 1.663 1.512 1.690
Castelsardo 571 913 1.005 1.157
La Maddalena 1.305 2.255 2.784 2.577
Olbia 6.600 11.205 15.661 16.411
Ozieri 2.280 2.583 3.156 2.909
Ploaghe 883 1.117 1.040 1.239
Santa Teresa Gallura 768 2.246 1.329 1.398
Sassari 28.264 35.138 38.555 36.734
Tempio Pausania 2.847 3.394 3.671 3.734
Thiesi 1.086 1.171 1.371 1.051
Valledoria 823 1.337 1.685 1.887
Bitti 614 841 665 538
Bosa 888 926 1.064 1.087
Isili 2.896 3.475 3.343 2.804
Jerzu 1.118 1.433 1.427 1.439
Lanusei 1.581 2.145 2.264 2.043
Macomer 3.459 5.115 5.227 4.771
Nuoro 8.626 14.299 14.044 13.724
Orosei 742 1.492 1.876 2.253
San Teodoro 416 1.336 1.795 2.074
Siniscola 1.242 1.929 2.240 2.369
Sorgono 1.992 2.632 2.374 1.986
Tortoli' 2.188 3.621 4.318 4.049
Cagliari 58.071 74.890 89.641 96.613
Carbonia 12.746 13.657 15.865 13.311
Guspini 2.875 2.832 2.404 2.329
Iglesias 7.355 6.673 6.996 5.786
Muravera 1.432 2.401 2.579 3.499
Pula 1.383 2.010 2.422 2.331
Sanluri 3.435 4.707 5.234 6.013
Santadi 1.313 1.323 1.684 1.536
Senorbi' 1.286 1.658 2.181 2.013
Silius 1.003 931 837 640
Villacidro 5.160 6.155 4.676 4.935
Ales 917 1.160 1.260 962
Cuglieri 864 1.227 1.094 777
Ghilarza 2.671 3.004 3.213 2.520
Mogoro 623 682 905 822
Oristano 8.463 11.349 13.230 12.832
Terralba 1.924 2.650 3.466 3.206
ATTIVITÀ ECONOMICHE
SISTEMI LOCALI DEL LAVORO
Totale
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
103
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 27 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica
Dai dati sopra riportati si evince che il sistema locale del lavoro di San Teodoro è un’area in crescita, che ha
trovato nelle attività turistiche il suo volano tipico ai fini di uno sviluppo accelerato. Il turismo e tutte le
attività terziarie di contorno al turismo hanno mostrato negli ultimi decenni, soprattutto negli anni ottanta e
novanta, tassi di espansione sostenuti che si sono sovrapposti alla dinamica positiva – ma assai meno vivace
– dei distretti e alla inevitabile flessione del settore agricolo e che, pur contribuendo a innalzare il risultato
finale, hanno avuto effetti di scarso rilievo sullo sviluppo complessivo del sistema locale. Il caso di questo
territorio, come del resto di tutto il Nord-Est della Sardegna, sostiene la tesi che la valorizzazione delle
potenzialità di un’area - sia nei settori in qualche modo vocazionali, sia in comparti “nuovi” e potenzialmente
suscettibili di ulteriori occasioni di sviluppo - richiede una compenetrazione di lungo periodo tra settore
primario, terziario e attività industriali non marginali e che soprattutto l’industria debba continuare ad avere
un giusto peso.
Comunemente alle altre zone costiere della Sardegna, si sono avuti in questo territorio un ampliamento e una
intensificazione del processo di sviluppo nelle aree ad alta concentrazione produttiva per le strutture di
ricezione turistica; una ristrutturazione talvolta intensa ha invece colpito alcuni settori dell’apparato
produttivo locale come agricoltura, commercio tradizionale, edilizia, mentre i settori dell’industria e del
terziario moderno hanno continuato ad espandersi anche nei momenti peggiori del ciclo economico. Infatti,
nell’arco del ventennio intercensuario, il numero delle imprese e degli addetti ha continuato ad aumentare
soprattutto nei comparti extra agricoli, a testimonianza di una vitalità notevole del sistema produttivo. Il peso
del sistema delle imprese è cresciuto molto rispetto al resto della Provincia e della Regione, anche se tra le
varie zone della Gallura si evidenziano numerose diversità, alcune già note altre accentuatesi più di recente.
In definitiva, il ruolo del territorio si è configurato come un fattore di competitività del sistema produttivo,
alimentandone la specializzazione settoriale e valorizzando il ruolo delle imprese.
In sostanza il territorio di San Teodoro è riuscito a fare della qualità ambientale un fattore competitivo.
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
1971 1981 1991 2001 2011
Addetti unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro San Teodoro
San Teodoro
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
104
A cura di Raimondo Schiavone
7.3 Occupazione e disoccupazione
L’Istat ha reso disponibili con il Censimento 2001 anche i dati statistici relativi agli occupati e disoccupati
residenti a livello di Sistema Locale del Lavoro.
Al 2002 si stimavano per la Gallura quasi 47,5 mila occupati (il 30% dei 160 mila occupati della vecchia
provincia di Sassari) e 9,3 mila disoccupati, ovvero oltre il 35% dei 26 mila disoccupati dell’intera provincia
di Sassari.
Nell’arco di tempo considerato (le statistiche sub-provinciali si riferiscono al periodo 1998 – 2002) il
mercato del lavoro è stato caratterizzato dal progressivo aumento del numero degli occupati e dalla riduzione
delle persone in cerca di lavoro.
Escludendo quello di Oschiri, tutti i SLL della Gallura hanno registrato una considerevole crescita della forza
lavoro (l’insieme delle persone occupate e di quelle in cerca di occupazione), derivante dalla situazione di
stabilità del tasso di disoccupazione e dall’incremento degli occupati.
In particolare questo dinamismo ha interessato l’area costiera del nord-est, con Olbia che ha registrato una
variazione media annua della forza lavoro molto superiore a quella della Gallura, insieme ad Arzachena,
Budoni e in parte S. Teresa che hanno presentato dinamiche positive.
Tabella 53 Rilevazione trimestrale delle forze lavoro nei SLL. Confronto 1998-2002 S.S.L Occupati Disoccupati Forza Lavoro Occupati Disoccupati Forza Lavoro
Anno 1998 2002 1998 2002 1998 2002
Arzachena 4.503 5.000 1.112 1.040 5.615 6.040
Buddusò 2.458 2.600 615 670 3.073 3.170
La Maddalena 5.103 5.280 1.089 980 6.192 6.260
Olbia 16.612 19.100 3.149 3.560 19.761 22.660
Oschiri 2.087 2.140 515 460 3.602 2.600
S. Teresa 1.618 1.740 369 340 1.987 2.070
Tempio P. 7.382 8.000 1.946 1.620 9.328 9.620
Budoni 3.270 3.600 805 740 4.075 4.340
Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT
In quasi tutti i SLL, seppur con intensità diverse, nel quinquennio 1998-2002 si è registrato un aumento del
numero degli occupati e una diminuzione del tasso di disoccupazione. Si discosta dagli altri il dato di Olbia,
il centro in cui maggiore è stato il tasso di crescita degli occupati e dove parallelamente è aumentato anche il
numero dei disoccupati. Questo dato è probabilmente il segnale di una certa tensione nel mercato del lavoro:
se da un lato Olbia come centro della provincia presenta opportunità di lavoro, legate in particolare ai servizi
e al turismo, allo stesso tempo sembra che questo dinamismo non basti per assorbire quella quota di
disoccupati che non hanno partecipato al processo di sviluppo.
Dalla tabella è evidente come l’occupazione ha conosciuto dinamiche positive in particolare nel SLL di
Olbia, Arzachena e Budoni, che hanno registrato una variazione negli anni 1998-2002 superiore a quella
media dell’area e rispetto ai valori della vecchia provincia di Sassari.
I comuni dove maggiore è stato l’incremento dell’occupazione sono anche quelli che hanno conosciuto un
intensa dinamica demografica, caratterizzata da un aumento dei residenti e della popolazione attiva, anche
per gli effetti migratori dall’interno verso la costa e per effetto di una forte immigrazione straniera
(soprattutto a Olbia).
Se si confrontano i dati sull’occupazione della Provincia gallurese con le dinamiche 1993 – 2003 dell’intera
regione, è evidente come l’andamento sia abbastanza omogeneo: se da un lato è aumentato il numero degli
occupati dall’altro non si è parallelamente ridotta negli anni la quota di coloro che sono in cerca di lavoro, a
parte il 2003 che si chiude con un bilancio positivo. Se in questi ultimi anni la Sardegna ha conosciuto un
progressivo miglioramento della situazione occupazionale ( la provincia Olbia – Tempio è stata in questo
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
105
A cura di Raimondo Schiavone
contesto un territorio molto dinamico), dall’altro persistono una serie di condizioni (stagionalità, precarietà..)
che rendono ancora instabile il mercato del lavoro dell’isola.
Tabella 54 Sardegna: Forza lavoro e tasso di disoccupazione (in migliaia)
Periodo Occupati Persone in cerca
di lavoro
Totale forze
di lavoro
Tasso
di disoccupazione
1993 495 110 605 18,2%
1994 494 121 615 19,7%
1995 487 124 611 20,3%
1996 488 122 610 20,0%
1997 500 125 625 20,0%
1998 509 132 641 20,6%
1999 514 137 651 21,0%
2000 515 134 649 20,6%
2001 536 124 660 18,7%
2002 543 123 666 18,5%
2003 548 111 659 16,8%
Fonte: Istat - Agenzia Regionale del Lavoro - Rilevazione Trimestrale sulla forza lavoro, 2004
Al 2008, secondo la rilevazione media23
delle forze lavoro dell’Istat nel sistema locale del lavoro di San
Teodoro si stimavano circa 4300 occupati e 500 disoccupati. Nel 2007 gli occupati ammontavano a 4100
unità con forze in cerca di occupazione pari a 400 su un totale di forze lavoro pari a 4600. Nel 2006 gli
occupati erano pari a 3800 le forze in cerca di occupazione pari a 400 su un totale di 4200. Nel 2005 sempre
secondo la rilevazione media dell’Istat si stimavano 3700 occupati e 500 in cerca di occupazione su un
totale di forze lavoro pari a 4100. Nel 2004 le forze lavoro occupate ammontavano a 3600, quelle in cerca di
lavoro a 500 su un totale di 4.000.
Pertanto complessivamente da queste analisi congiunturali Istat il numero degli occupati negli anni 2004-
2008 è andato aumentando mentre il numero degli utenti in cerca di occupazione risulta pressoché stabile
intorno ai 500.
23 I dati utilizzati per effettuare le stime provengono dall'indagine continua sulle forze di lavoro, mentre l'articolazione
territoriale è costituita dai SLL, che rappresentano delle aree "autocontenute" rispetto ai flussi di pendolarismo per
motivi di lavoro, costruiti dall’Istat sulla base dei risultati del 14° Censimento generale della popolazione e delle
abitazioni.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
106
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 55 Rilevazioni sulla forza lavoro, anni 2004-2008 SLL San Teodoro Anni Occupati Persone in cerca
di lavoro
totale
forze lavoro
Tasso
di disoccupazione
2004 3600 500 4000 11,5%
2005 3700 500 4100 11,3%
2006 3800 400 4200 10,3%
2007 4100 400 4600 9,7%
2008 4300 500 4700 10,5
Fonte dati: Istat –
Tasso di disoccupazione e attività
Il mercato del lavoro della Provincia di Olbia – Tempio sembra rappresentare quindi le dinamiche di un
territorio che viaggia a due velocità (costa – interno) e che vive ancora certe contraddizioni strutturali.
La tabella mette a confronto il tasso di disoccupazione tra la nuova provincia e quella vecchia e la media
regionale.
Tabella 56 Tasso di disoccupazione e attività al 2002
Anno 2002 Tasso di disoccupazione, 2002 Tasso di attività, 2002
Prov. Olbia-Tempio 16,4 47,9
Prov. Sassari 14 48,6
Regione Sardegna 18,5 47,5
Fonte Istat – Agenzia Regionale del Lavoro
I dati presentati vengono poi confrontati con gli ultimi dati registrati relativi all’anno 2010. Emerge che per
quanto riguarda la provincia di Olbia Tempio si registra un aumento nel tasso di attività (+ 9% circa) e una
diminuzione nel tasso di disoccupazione (- 1,6%).
Tabella 57 Tasso di disoccupazione e attività al 2010
Anno 2010 tasso di disoccupazione, 2010 Tasso di attività, 2010
Prov. Olbia-Tempio 14,8 56,8
Prov. Sassari 16,4 48,9
Regione Sardegna 14,1 59,5
Fonte: nostra elaborazione dati censimento popolazione 2011
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
107
A cura di Raimondo Schiavone
Il tasso di disoccupazione della Gallura, in linea con la media regionale, si discosta di due punti dalla
provincia di Sassari e si attesta tra le medie rilevate per le regioni del Mezzogiorno. Il tasso di attività è
invece vicino alla media regionale e indica una propensione alla popolazione ad inserirsi nel mercato del
lavoro.
Per quanto riguarda gli ultimi anni dal 2008 -2012 secondo le rilevazioni medie delle forze lavoro realizzate
dall’Istat nella provincia di Olbia Tempio il tasso di disoccupazione ha visto un aumento importante (+5,3)
dal 2008 al 2009 portando il tasso di disoccupazione ad un valore costante di circa 14 punti sino all’anno
2011. Solo nell’anno 2012 inizia a diminuire attestandosi intorno al 13,3%. Il tasso di attività medio per gli
anni in questione è pari al 55,28%, raggiungendo i valori più elevati nell’anno 2011 (56,9).
Tabella 58 Tasso di disoccupazione, occupazione e attività. Rilevazione sulla forze lavoro anni 2008-2012 Provincia di Olbia Tempio
Anni Tasso di disoccupazione Tasso di occupazione Tasso di attività
2008 8.9 60.7 54.7
2009 14.2 56.0 53.9
2010 14.8 59.1 56.8
2011 14.7 59.8 56.9
2012 13.3 57.5 54.1
Fonte dati: Istat
Occupazione: tasso di disoccupazione e attività
In conclusione quindi, nonostante l’area gallurese presenti evidenti potenzialità occupazionali, in particolare
nel comparto del turismo e dei servizi, sembra che il tessuto imprenditoriale e delle imprese non abbia
risposto appieno alle attese. Lo sviluppo dell’economia, concentrato soprattutto nelle zone costiere, non è
stato probabilmente sufficientemente forte e tale da far assorbire il flusso demografico in entrata e occupare
anche la quota di nuovi residenti.
A questo va aggiunta la presa in considerazione del fenomeno sul lavoro sommerso che contribuiscono a
rendere il quadro del settore occupazionale ancora più complesso. Infatti, la forte incidenza del settore
turistico nel mercato del lavoro della Provincia e la stagionalità, rendono il fenomeno del lavoro nero
particolarmente presente: si stima infatti che il turismo e le attività collegate (dai servizi fino all’edilizia)
costituiscano un ampio bacino di attività lavorative svolte in maniera non regolare, in particolare nei mesi di
alta stagione. Settore turistico caratterizzato spesso dalla precarietà del lavoro stagionale e dalla conseguente
mancanza di qualificazione delle figure impiegate.
Le cifre quindi sull’occupazione vanno interpretate anche considerando l’incidenza del fenomeno del lavoro
sommerso, su cui non sono disponibili attualmente stime attendibili, ma che è da supporre costituisca ancora
una importante fetta del mercato del lavoro.
Occupati per settore
Un ulteriore elemento di specificazione sulla struttura del mercato del lavoro della Provincia Olbia Tempio è
dato dalla composizione degli addetti per attività economica.
Dalla tabella e dal grafico è evidente come all’anno 2001 i principali settori di occupazione erano quelli dei
servizi e dell’industria.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
108
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 59 Occupati per settore produttivo
Addetti per
settore 2001
Provincia
Olbia-Tempio
% addetti
sul totale regionale
Regione Sardegna
Industria 11.043 10,4 106.111
Commercio 8.119 9,3 86.476
Altri servizi 16.735 13,2 126.127
Istituzioni 7.107 6 116.950
Fonte: Osservatorio Industriale, 2001
Grafico 28 Occupati per settore al 2001, valori percentuali
Fonte: Banca dati regionale e nostre elaborazioni
Il confronto con i dati regionali, nel grafico successivo, mette in evidenza come la quota di occupati
nell’industria abbia un peso maggiore in Gallura rispetto alla media regionale, e questo dato è dovuto
principalmente ai settori del sughero e granito che per lungo tempo hanno assorbito una quota rilevante di
forza lavoro impiegata nell’industria locale.
Grafico 29 Occupati per settore 2001. Confronto con dati regionali.
Fonte: Banca dati regionale e nostre elaborazioni
Industria 26%
Commercio 19%
Altri servizi 39%
Istituzioni 16%
% addetti su totale provinciale
Industria 27%
Commercio 24% Altri servizi
34%
Istituzioni 15%
% addetti su totale regionale
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
109
A cura di Raimondo Schiavone
La tabella successiva specifica i settori di attività economica e il numero di addetti, confrontando il dato con
quello regionale. È evidente come i principali settori di occupazione in Gallura siano rappresentati
nell’ordine da: commercio all’ingrosso e al dettaglio; attività manifatturiere; costruzioni; alberghi e ristoranti
e trasporti; comparti che riflettono la vocazione dell’area caratterizzata dalla prevalenza del settore turistico
che quindi richiede servizi specifici e il sostegno di settori come le attività commerciali; l’edilizia e i
trasporti; che contribuiscono allo sviluppo del sistema turistico del territorio.
Accanto a questi settori, le attività manifatturiere racchiudono in parte la quota di occupati impiegati nel
settore della lavorazione del sughero e del granito.
Tabella 60 Addetti alle imprese per attività economica , 2001
Fonte: Osservatorio Industriale
Dal confronto con i dati resi disponibili per l’anno 2011 si evince come nei tre settori (industria, commercio
e altri servizi) si sia registrato un incremento nel numero degli addetti. Si mantiene prevalente il settore dei
servizi, che continua a rappresentare per il territorio di San Teodoro la principale fonte occupazionale e di
specializzazione produttiva, seguito dal settore del commercio e da quello dell’industria.
Tabella 61 Addetti per settore 2011
Addetti per settore 2011 Provincia Olbia-Tempio (valori in migliaia)
Industria 14
Commercio 18
Altri servizi 31
Fonte: nostra elaborazione dati ISTAT 2011
Tipologia attività Provincia
Olbia Tempio
% addetti
Prov. OT
su tot.
regionale
Sardegna
% addetti
Sardegna per
attività econ.
Estrazione di minerali 827 25,9 % 3.186 1,1 %
Attività manifatturiere 5.454 10,4 % 52.248 19,4%
Produz. e distribuz. di
energia
7 0,6 % 1.156 0,4%
Costruzioni 4.808 11,6 % 41.439 15,4%
Commercio
all’ingrosso e al
dettaglio
7.803 10 % 77.433 28,8%
Alberghi e ristoranti 4.408 20,1 % 21.831 8,1 %
Trasporti e
comunicazioni
2.178 10,9 % 19.974 7,4%
Intermediazione
finanziaria
187 2,05 % 9.078 3,3 %
Attività immobiliari,
noleggio, informatica
1.822 8,04 % 22.652 8,4 %
Istruzione 234 8,1 % 2.860 1,06%
Sanità 206 3,1 % 6.459 2,4%
Altri servizi pubblici 954 9,8 % 9.729 3,6%
Totale 28.888 10,7 % 268.081 100
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
110
A cura di Raimondo Schiavone
7.4 Analisi della struttura economica del Comune di San Teodoro
Una volta considerata l’analisi socioeconomica a diversi livelli di dettaglio: provincia, SLL, è necessario
effettuare un’analisi della struttura economica del Comune di San Teodoro preso singolarmente.
Nella tabella seguente sono evidenziati i dati delle attività economiche. Si nota che su un totale di 691
imprese circa il 48% sono imprese del comparto costruzioni e commercio.
Di seguito si riportano i principali dati relativi al comune di San Teodoro e la struttura economica
caratterizzante lo stesso risultante dal report annuale pubblicato dalla camera di commercio di Sassari
integrati con i dati del censimento Istat industria del 2001.
Ai dati resi disponibili dall’Istat si aggiungono quelli diffusi dall’osservatorio del Nord Sardegna della
CCIAA di Sassari.
I dati sono aggiornati all’anno 2010 e consentono di dettagliare l’analisi al livello comunale in maniera tale
da avere un focus più approfondito sulla città e sulle imprese in essa insediate.
La tabella che segue rileva il numero di imprese nel comune di San Teodoro. Interessante notare nell’ultima
colonna il dato sul tasso di crescita che in termini relativi è possibile confrontare con il dato provinciale e
quello regionale. Per il comune di San Teodoro il tasso di crescita 2,88% è di gran lunga superiore a quello
rilevato a livello provinciale 1,19% e regionale 1,24%. Questo dato è molto importante e fa emergere un
fenomeno di crescita economica continua, nonostante la crisi attuale che si sta manifestando su tutto il
territorio regionale. Tuttavia come emerge che nel territorio di San Teodoro l’impatto sia inferiore e facendo
registrare un saldo positivo nel movimento delle imprese più consistente con un differenziale del 1,64%.
Tabella 62: Movimento delle imprese per comune
Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Saldo Tasso di
crescita
San Teodoro 808 691 58 33 25 + 2,88%
Provincia
OT
22.344 18.567 1.494 1.229 265 + 1,19%
Sardegna 170.444 148.429 11.110 8.996 2.114 + 1,24%
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Di seguito si mostrano i dati sulle imprese attive ripartite per settore di attività economica resi disponibili
dall’Osservatorio della Camera di Commercio di Sassari.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
111
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 63: Imprese attive per comune e per settore di attività economica
Agricoltu
ra,
silvicoltu
ra, pesca
Estrazioni
di minerali
Attività
manifatturie
re
Produzione
energia,
acqua e gas
Costruzio
ni
Commercio Alberghi e
ristoranti
Traspor
ti
Informazion
e e
comunicazio
ne
Servizi Imprese
non
classifica
te
Totale Var
%
'09 -
'10
San
Teodoro
63
1
42
2
166
169
111
19
6
108
4
691
-
5,30
%
Provincia
OT
3.174
82
1.562
29
3.861
4.305
1.934
754
266
2.577
23
18.567
0,10
%
Sardegna
35.926
203
11.604
298
22.557
40.232
10.951
4.679
2.798
18.985
196
148.429
-
0,60
%
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 30 – Imprese per settore di attività economica Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Agricoltura, silvicoltura, pesca
9%
Estrazioni di minerali 0%
Attività manifatturiere 6%
Produzione energia, acqua e gas
0% Costruzioni
24%
Commercio 24%
Alberghie e
ristoranti 16%
Trasporti 3%
Informazione e comunicazione
1%
Servizi 16%
Imprese non classificate
1%
San Teodoro
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
112
A cura di Raimondo Schiavone
Il settore del commercio insieme al comparto delle costruzioni rappresentano nell’anno 2010 i settori
trainanti dell’economia teodorina, rispettivamente rappresentano ciascuno il 24% della numerosità delle
imprese insediate nel territorio.
Altri settori importanti come già anticipato nell’analisi presentata a livello di SLL sono quello degli alberghi
(16%) e quello dei servizi (16%).
Il comparto agricolo rappresenta invece il 9% delle imprese attive presenti nel territorio comunale.
Analizzando i dati disponibili sul settore agricolo si rileva che il comune di San Teodoro segue un
andamento leggermente diverso da quello rilevato a livello regionale e provinciale. In particolare nel
comune sono sviluppati maggiormente comparti che al contrario non sembrano principali a livello regionale
e provinciale.
Tabella 64 Imprese agricole per comune - Coltivazioni, allevamento e pesca
Coltivazioni
agricole
(comprese le
cantine sociali)
Allevamento
di animali
Coltivazioni
agricole
associate
all'allevamento
Servizi
connessi
all'agricoltura
e alla
zootecnica Silvicoltura Pesca Totale
San
Teodoro 10
33
2
10
2
6
63
Provinci
a OT 868
1.285
770
92
54
105
3.174
Sardegn
a 14.810
15.935
3.930
369
296
586
35.926 Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 31 – Imprese per settore agricolo
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
Coltivazioniagricole
(comprese lecantine sociali)
Allevamento dianimali
Coltivazioniagricoleassociate
all'allevamento
Servizi connessiall'agricoltura ealla zootecnica
Silvicoltura Pesca
San Teodoro
Provincia OT
Sardegna
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
113
A cura di Raimondo Schiavone
Il comune di San Teodoro presenta più della metà delle aziende agricole (52,38%) dedicate all’allevamento
di animali. Ciò non si verifica agli altri due livelli, dove pur rimanendo una attività prevalente quella
dell’allevamento degli animali si rileva in misura pari a circa il 40%.
Altre specializzazioni del territorio si rilevano con riferimento ai servizi connessi all’agricoltura pari al
15,87% contro l’1% registrato a livello regionale. Infine un cenno particolare merita l’attività dedicata alla
pesca, che come anticipato in premessa dell’analisi economica rappresenta una grande risorsa economica per
il territorio. Nel comune di San Teodoro le aziende impegnate in questa attività rappresentano quasi il 10%
sul totale, contro il 3,31% provinciale e l’1,63% regionale.
Tabella 65 - Imprese attive per settore manifatturiero
Alimenti
e
bevande
Tessile
abbigliam
ento
concia
cuoio
Legno Carta
editoria
Fabbric
ati
prodotti
minerali
non
metallife
ri
Fabbricati
e
produzion
e metallo
Fabbricati
mobili e
altre
industrie
manifattu
riere
Altro Totale
San
Teodor
o
5
1
7
-
5
7
8
9
42
Provinc
ia OT
181
97
398
36
198
190
349
113
1.562
Sardegn
a
2.003
772
1.797
492
1.505
2.081
1.891
1.063
11.604
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 32 – Imprese per settore manifatturiero
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
Alimenti ebevande
Tessileabbigliamentoconcia cuoio
Legno Carta editoria Fabbricatiprodotti
minerali nonmetalliferi
Fabbricati eproduzione
metallo
Fabbricatimobili e altre
industriemanifatturiere
Altro
San Teodoro
Provincia OT
Sardegna
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
114
A cura di Raimondo Schiavone
Anche per il settore manifatturiero, pari al 6% delle imprese attive registrate nel comune, si è proceduto ad
un confronto dei dati disponibili a livello comunale con quelli a livello provinciale e regionale per
comprendere le specificità del primo.
Si evince che il comparto prevalente è rappresentato dalla voce residuale “Altro” che racchiude in se diverse
specializzazioni produttive manifatturiere. Altro comparto importante è quello rappresentato dai “fabbricati,
mobili e altre industrie manifatturiere” e dai “fabbricati e produzione in metallo”.
In generale il comune di San Teodoro con riferimento al settore manifatturiero presenta le stesse tendenze
registrate a livello provinciale e regionale. Si noti come il comparto del legno in particolare a livello
provinciale rappresenta un settore trainante per l’industria manifatturiera locale, ciò non deve stupire
considerando che la provincia di Olbia Tempio è anche sede dell’unico distretto industriale presente in
Sardegna: quello del sughero.
Con riferimento alle imprese artigiane attive presso il comune di San Teodoro si è proceduto alla
comparazione dei dati nel biennio 2009-2010. Anche in questo caso emerge una situazione migliore per il
comune rispetto a quelle rilevate a livello provinciale e regionale. In particolare nonostante il saldo negativo
registrato pari a 0,40% di imprese artigiane in meno, a livello provinciale il dato peggiora sino a -1,60% che
a livello regionale si aggrava sino a -2,10%.
Tabella 66 Imprese artigiane attive per comune
2010 2009 Var % '09 - '10
San Teodoro 234 235 -0,40%
Provincia OT 6360 6463 -1,60%
Sardegna 41640 42522 -2,10%
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Anche con riferimento al settore del commercio, per il comune di San Teodoro, non si rilevano differenze
sostanziali rispetto agli altri due livelli di dettaglio analizzati. In particolare si evince una forte
concentrazione nel comparto del commercio al dettaglio in misura pari al 80,47%.
Tabella 67 Imprese attive nel settore commercio per comune
All'ingro
sso e al
dettaglio
e
riparazio
ne veicoli
e
motocicli
Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio Tot
Intermediari
del
commercio
Altro
all'ingrosso
Media e
grande
distribuzione
Al dettaglio di
prodotti
alimentari,
bevande e
tabacco in
esercizi
specializzati
Al dettaglio
per
corrispondenza
, per telefono,
radio,
telelavoro e
internet
Altro al
dettaglio
San
Teodoro
15 11 7 19 12 - 105 169
Provincia
OT
485 375 394 337 332 50 2.302 4.305
Sardegna 4.342 5.385 3.986 3.411 3.718 532 18.858 40.232
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
115
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 33 – Imprese per settore commercio
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
8. Analisi settore Turismo
Il comparto ricettivo del comune di San Teodoro, a livello di tipologie, è piuttosto variegato. Esso è
composto da 44 esercizi, di cui 21 strutture alberghiere e 23 strutture ricettive extralberghiere. Le strutture
ricettive si distribuiscono quasi a metà fra alberghiere ed extralberghiere: la capacità ricettiva extralberghiera
è appena leggermente inferiore, con un’offerta di posti letto pari a 2.861, contro i 3.767 del comparto
alberghiero. E’ appena il caso di sottolineare che il numero delle strutture ricettive continua a crescere
ininterrottamente.
L’offerta alberghiera può essere definita di qualità medio-alta e alta. Se si considera la classificazione per
categoria, si può osservare come il maggior numero di esercizi alberghieri sia a 3 stelle, seguito in ordine
d’importanza da quelli a 4 stelle. A livello di capacità ricettiva sono invece gli alberghi a 4 stelle che
presentano il maggior numero di posti letto pari a 1.854 nel comune di San Teodoro e 8.067 nella provincia
di Olbia Tempio.
La tabella riportata sotto evidenzia la disponibilità di strutture ricettive e di posti letto presenti nel comune di
San Teodoro.
Tabella 68.1 Capacità ricettiva negli esercizi alberghieri per comune
Alberghi a 5 stelle
e 5 stelle lusso a 4 stelle a 3 stelle a 2 stelle a 1 stella
Residenze
turistico alberghiere
N Letti
Camer
e N Letti
Camer
e N Letti
Camer
e N
Lett
i
Camer
e N
Lett
i
Camer
e N Letti Camere
San
Teodoro
-
-
-
6
1.854
584
13
1.153
539
1
55
29
-
-
-
1
705
169
Provinci
a OT
14
3.099
1.443
100
19.313
8.067
126
12.311
5.159
20
618
334
4
67
36
25
6.031
1.575
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
Intermediari delcommercio
Altro all'ingrosso Media e grandedistribuzione
Al dettaglio diprodotti
alimentari,bevande e tabacco
in esercizispecializzati
Al dettaglio percorrispondenza,
per telefono,radio, telelavoro e
internet
Altro al dettaglio
All'ingrosso e aldettaglio eriparazione
veicoli e motocicli
Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio
San Teodoro
Provincia OT
Sardegna
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
116
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 68.2 Capacità ricettiva negli esercizi extra-alberghieri per comune
campeggi villaggi turistici
alloggi in affitto gestiti in
forma imprenditoriale
Ostelli per la
gioventù Case per ferie
Bed &
breakfast
Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti
San
Teodor
o
2
1.455
-
-
10
1.338
-
-
1
22
10
46
Provinc
ia OT
18
16.668
3
731
101
11.656
-
-
1
22
221
1.071
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 34.1 – Numerosità alberghi
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 34.2 – Posti letto negli alberghi
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
0%
30%
65%
5%
0%
Numerosità alberghi
Alberghi a 5 stelle e 5stelle lusso
a 4 stelle
a 3 stelle
a 2 stelle
a 1 stelle
0%
60%
38%
2% 0%
Posti letto negli alberghi
Alberghi a 5 stelle e 5stelle lusso
a 4 stelle
a 3 stelle
a 2 stelle
a 1 stelle
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
117
A cura di Raimondo Schiavone
La distribuzione delle strutture alberghiere nel territorio
Le numerose strutture alberghiere sono concentrate quasi totalmente nei comuni costieri; su 289 strutture
alberghiere sono infatti appena il 9,69% le strutture ricettive ubicate nei comuni non costieri della provincia.
La capacità ricettiva alberghiera presente nei comuni costieri rappresenta infatti ben il 93,50% dei posti letto
disponibili nell’intera provincia.
Tabella 69 Strutture alberghiere
Tipo di comune N comuni Unità v.a. Unità v.r. % Posti letto – v.a. Posti letto v.r.%
Comuni costieri 12 270 93,42% 40.422 97,63%
Comuni interni 14 19 6,58% 983 2,37%
Totale 26 289 100,00% 41.405 100,00%
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Il fenomeno risulta invariato negli anni, se si considerano infatti i dati relativi all’anno 2005 si evince come
le strutture ricettive di tipo alberghiero seppur in crescita mantengono lo stesso peso in termini percentuali
tra zone interne e zone costiere. Tuttavia la nascita di nuove strutture alberghiere è un segnale di continuo
sviluppo del comparto che deve essere valutata positivamente in particolare per i territori interni. Questo
anche in funzione del fatto che i territori interni stanno orientando la propria offerta territoriale verso il
comparto turistico in veste diversa da quello balneare che non rappresenta più, nell’ottica del turista, l’unica
motivazione ad intraprendere un viaggio.
Tabella 70 Distribuzione strutture ricettive per tipo di comune
Fonte: Annuario EPT di Sassari e EPT di Nuoro, 2005
Può essere interessante osservare più nel dettaglio la distribuzione delle strutture alberghiere nell’ambito sia
dei 12 comuni costieri, sia dei restanti 14 comuni interni. Da subito si può dire che se i comuni costieri sono
tutti dotati di alberghi non altrettanto accade per i comuni interni.
Le strutture alberghiere ubicate negli 12 comuni costieri presentano una distribuzione non uniforme: vi sono
infatti pochi comuni fortemente dotati e altri, la maggior parte, che lo sono mediamente. In particolare, fra i
comuni primeggia Arzachena che, con le sue 71 strutture alberghiere, rappresenta il 26,3% della capacità
ricettiva dei comuni costieri. Seguono in ordine di importanza Olbia con 53 strutture che rappresentano il
19,36% delle strutture ricettive presenti, e poi Santa Teresa Gallura con 26 strutture, pari a circa il 10% delle
strutture esistenti nei comuni costieri, infine San Teodoro con 21 Unità (rappresenta il 7,78% delle unità
totali nei comuni costieri) e 3.767 posti letto.
Dalla Tabella si evince che le strutture alberghiere di Olbia sono mediamente più piccole, in termini di posti
letto, rispetto a quelle di Santa Teresa, così come le strutture di San Teodoro sono mediamente più piccole di
quelle di Palau, ma più grandi di quelle di La Maddalena e Trinità d’Agultu.
La diversa concentrazione in termini di ricettività alberghiera sottolinea, in qualche modo, anche il diverso
livello di sviluppo turistico raggiunto dalle singole località turistiche.
Tipo di comune Unità-v.a. Unità-v.% Posti letto - v.a. Posti letto - v.%
Comuni costieri 240 94,5 31485 97,7
Comuni interni 14 5,5 749 2,3
Totale 254 100 32234 100
Fonte: Dati Annuario EPT di Sassari e EPT di Nuoro, 2005
Distribuzione strutture ricettive per tipo di comune
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
118
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 71 Distribuzione delle strutture alberghiere nei comuni costieri
Comuni costieri Unità Unità v.a. % Posti letto v.a Posti letto v.r. %
Aglientu 8 2.96 1006 2,49
Arzachena 71 26,3 9359 23,15
Badesi 9 3,33 1706 4,22
Budoni 22 8,15 3804 9,41
Golfo Aranci 11 4,07 1714 4,24
La Maddalena 14 5,19 1510 3,74
Liori S. Paolo 10 3,70 844 2,09
Olbia 53 19,36 6564 16,24
Palau 15 5,56 3527 8,73
San Teodoro 21 7,78 3767 9,32
S. Teresa di Gallura 26 9,63 5404 13,37
Trinità e Vignola 10 3,70 1217 3,01
Totale 270 100 40.422 100
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 35.1– Distribuzione degli alberghi comuni costieri
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
Distribuzione delle strutture alberghiere nei comuni costieri
Unità
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
119
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 35.2– Distribuzione dei posti letto comuni costieri
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Inoltre vi sono cinque comuni interni che non hanno alcuna struttura alberghiera (Aggius, Alà dei Sardi,
Calangianus, Padru, Telti). Fra i dieci comuni che invece dispongono di alberghi, spicca Tempio Pausania
con 7 strutture che le consentono di rappresentare circa il 50% della ricettiva alberghiera delle aree interne.
Il comparto extralberghiero
L’offerta ricettiva extralberghiera si presenta in modo molto variegato al suo interno poiché esistono
numerose tipologie, alcune di nuova istituzione.
Esse sono state tutte regolamentate da qualche anno attraverso la L.R. n.27/1998, alla quale si fa qui
riferimento per l’individuazione delle strutture extralberghiere. Fra queste si cita in particolare le Case
Appartamenti Vacanze, istituite nel tentativo di far emergere il sommerso delle seconde case e rendere più
produttivo il loro utilizzo sul mercato, ma anche i Bed & Breakfast che hanno conosciuto un importante
incremento negli ultimi anni in tutta la Sardegna. La maggior parte degli esercizi extralberghieri è comunque
rappresentata dai Bed and Breakfast che, con 221 unità rappresentano il 64% delle strutture extralberghiere
presenti. Con riferimento ai posti letto, sono invece i campeggi, che con il 55% dei posti letto totali
garantiscono la maggiore copertura offerta dalle strutture ricettive dalla tipologia extralberghiera.
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
Distribuzione dei posti letto nei comuni costieri
Unità
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
120
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 72 Distribuzione delle strutture alberghiere nei comuni costieri
Tipologia ricettiva Unità Unità v.a.
%
Posti letto
v.a
Posti letto
v.r. %
Campeggi 17 5,56% 16.396 55,38%
Villaggi turistici 3 0,98% 731 2,47%
Alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale 97 31,70% 11.555 39,03%
Ostelli per la gioventù - 0,00% - 0,00%
Case per ferie 1 0,33% 22 0,07%
Bed&breakfast 188 61,44% 903 3,05%
TOTALE 306 100,00% 29.607 100,00%
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
La distribuzione delle strutture extralberghiere nel territorio
Le strutture extralberghiere sono anch’esse concentrate principalmente nei comuni costieri; su 29.607 posti
letto sono infatti appena 541 quelli presenti nei comuni interni, ovvero lo 1,83% della capacità
extralberghiera dell’intera provincia di Olbia Tempio.
Tabella 73 Distribuzione strutture extra-alberghiere per tipo di comune
Tipo di
comune
Campeggi Villaggi
turistici
Alloggi in affitto gestiti
in forma imprenditoriale
Ostelli per la
gioventù
Case per
ferie
B&B
Comuni
costieri
16.396 731 11.555 - 22 903
Comuni
interni
272 - 101 - - 168
TOTALE 16.668 731 11.656 - 22 1.071
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Se per alcune tipologie quali i campeggi, i villaggi turistici e gli alloggi in affitto, è quasi naturale
l’ubicazione nei comuni costieri, sorprende invece constatare che tipologie tipiche dell’ospitalità diffusa
quali le case per ferie e i B&B sono pressoché inesistenti nelle aree interne, essendo pure esse prevalenti nei
comuni costieri. In particolare, se si focalizza l’attenzione sulla distribuzione territoriale dei B&B, si può
notare che essi sono presenti tutti i comuni costieri, fra i quali Olbia e La Maddalena primeggiano per
numero e capacità ricettiva. Nei 14 comuni interni invece i B&B sono presenti in 10 comuni. Sono infatti
assenti nei comuni di Alà dei Sardi, Bortigiadas, Buddusò, Calangianus.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
121
A cura di Raimondo Schiavone
Distribuzione dei B&B per comune
Tabella 74 distribuzione dei B&B per comune
Unità Posti letto Tipo di comune
Aglientu 3 13 costiero
Arzachena 22 118 costiero
Badesi 1 6 costiero
Budoni 8 32 costiero
Golfo Aranci 3 11 costiero
la Maddalena 38 187 costiero
Liori S. Paolo 12 44 costiero
Olbia 36 167 costiero
Palau 13 64 costiero
San Teodoro 10 46 costiero
S. Teresa di Gallura 32 163 costiero
Trinità e Vignola 10 52 costiero
TOTALE 188 903 costiero
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 36– Distribuzione delle Unità e posti letto B&B
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
- 20 40 60 80
100 120 140 160 180 200
Unità
Posti letto
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122
A cura di Raimondo Schiavone
Strutture extra-alberghiere
Se si considera l’insieme delle strutture extra-alberghiere dei comuni costieri si può notare che il primato del
numero dei posti letto spetta a Palau.
Tabella 75 Strutture extra-alberghiere
Comuni costieri Posti letto %
Aglientu 3.925 13,26%
Arzachena 919 3,10%
Badesi 1.164 3,93%
Budoni 2.803 9,47%
Golfo Aranci 1.004 3,39%
la Maddalena 1.625 5,49%
Liori S. Paolo 1.409 4,76%
Olbia 1.995 6,74%
Palau 6.919 23,37%
San Teodoro 2.861 9,66%
S. Teresa di Gallura 3.044 10,28%
Trinità e Vignola 1.939 6,55%
TOTALE 29.607 100%
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 37– Distribuzione dei posti letto ricettività extra alberghiera
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Le aziende agrituristiche
Dal punto di vista della ricettività, vanno considerate anche le aziende agrituristiche il cui numero e capacità
hanno raggiunto un livello importante, pari a 102 unità nei comuni costieri. I principali servizi offerti dalle
aziende agrituristiche sono tre. Nel territorio gallurese la maggior parte delle aziende offre “sia alloggio sia
ristorazione” (38%), seguite da quelle che offrono invece “solo alloggio” (31%). Numerose sono anche le
aziende agrituristiche che offrono “solo ristorazione” (29%).
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
Posti letto
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
123
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 76 Aziende agrituristiche per Servizi offerti
Sia alloggio sia
ristorazione
Solo
ristorazione
Solo
alloggio
Altri servizi Totale
Aglientu 9 1 5 0 15
Arzachena 6 2 10 0 18
Badesi 1 0 0 0 1
Budoni 2 5 0 0 7
Golfo Aranci 0 0 1 0 1
La Maddalena 0 1 0 0 1
Liori S. Paolo 3 3 4 1 11
Olbia 11 9 8 0 28
Palau 1 1 0 0 2
San Teodoro 2 5 1 0 8
S. Teresa di Gallura 2 0 2 0 4
Trinità e Vignola 2 3 1 0 6
TOTALE 39 30 32 1 101
Fonte: Assessorato all’agricoltura 2011
Anche la distribuzione territoriale degli agriturismo fra comuni interni e costieri mette in evidenza la
prevalenza di quelli costieri che concentrano il 61,45% di aziende
Tabella 77 – Distribuzione territoriale aziende agrituristiche
Tipo di comune Numero %
Comuni costieri 102 61,45%
Comuni interni 64 38,55%
TOTALE 166 100,00%
Fonte: Assessorato all’agricoltura 2011
Le aziende agrituristiche sono distribuite in quasi tutti i comuni galluresi. In particolare, Padru (16 aziende),
Olbia (28 aziende) e Arzachena (18 aziende), il primo comune interno, gli altri costieri, che si contendono il
primato per il maggior numero di unità dell’intera provincia. Fra i comuni costieri, in una posizione media vi
è il comune di San Teodoro con 8 aziende agrituristiche.
Il comparto delle seconde case
Il fenomeno delle seconde case, che ha accompagnato lo sviluppo turistico dei comuni costieri della
Sardegna, trova in Gallura una delle sue massime rappresentazioni. Secondo una stima, il numero di posti
letto disponibili in questo comparto ricettivo presente nei comuni costieri ammonta complessivamente a circa
261.000 posti letto, ovvero circa 8 volte i posti letto alberghieri.
Il calcolo è stato effettuato moltiplicando il numero di seconde case (dato censimento Istat 2001) per 4,5
posti letto.
Stima posti letto del comparto delle seconde case per comune costiero
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
124
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 78 Stima posti letto nelle seconde case
Fonte: Censimento Istat 2001
Grafico 38 Stima posti letto nelle seconde case
Fonte: Censimento Istat 2001
Al di là del valore assoluto di posti letto presenti in ogni comune, è interessante calcolare il relativo rapporto
rispetto al numero di posti letto alberghieri, ciò che consente di avere un’idea dell’eventuale squilibrio
esistente a favore di questo tipo di ricettività.
Comune posti letto
Badesi 5.031
Aglientu 8.798
Loiri Porto San Paolo 10.220
La Maddalena 14.144
Trinità d'Agultu 15.701
Golfo Aranci 16.155
Palau 18.540
Santa Teresa Gallura 20.016
Budoni 22.599
Arzachena 37.206
San Teodoro 37.490
Olbia 55.760
Stima posti letto nelle seconde case, istat censimento 2001
5.031
8.798
10.220
14.144
15.701
16.155
18.540
20.016
22.599
37.206
37.490
55.760
- 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000
Posti letto seconde case
Posti letto seconde case
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
125
A cura di Raimondo Schiavone
Tabella 79 Rapporto posti letto in seconde case e alberghieri per comune costiero
Fonte: Censimento Istat 2001
Grafico 39 Posti letto nelle seconde case
Rispetto alla disponibilità dei rispettivi posti letto alberghieri, sono soprattutto i comuni di Loiri Porto San
Paolo e di Aglientu che presentano il valore più alto di questo rapporto, a seguire il Comune di San Teodoro.
Ciò significa che il comune di Loiri Porto San Paolo ospita per ogni 100 posti letto alberghieri circa 2.500
posti letto in seconde case: qui, come negli altri comuni che si attestano su valori simili, si tratta
evidentemente di un modello di sviluppo turistico che ha particolarmente privilegiato l’espansione delle
strutture residenziali.
E’ interessante constatare che Arzachena, pur essendo il terzo comune in ordine di importanza per numero di
posti letto in seconde case, si posiziona in questo rapporto al penultimo posto, in ragione del fatto che il suo
territorio ospita il maggior numero di strutture alberghiere, e conseguentemente anche la maggiore capacità
ricettiva alberghiera dell’intera provincia.
Il fatto che la ricettività in seconde case costituisca una parte dell’economia sommersa del settore, non
consente di quantificare l’effettiva domanda turistica di ogni comune, se non attraverso delle stime.
Comune
Badesi 314
Arzachena 442
Santa Teresa Gallura 467
Palau 644
Budoni 904
La Maddalena 1.065
Olbia 1.213
Golfo Aranci 1.246
Trinità d'Agultu 1.320
San Teodoro 1.446
Aglientu 2.188
Loiri Porto San Paolo 2.493
Rapporto posti letto in seconde case e alberghieri, istat censimento 2001
314 442 467 644
904 1.065
1.213
1.246 1.320
1.446
2.188 2.493
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
Rapporto posti letto in seconde case ogni 110 posti letto alberghieri
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
126
A cura di Raimondo Schiavone
La domanda turistica
Alla luce dei dati esposti sull’offerta turistica è necessario un analisi della domanda turistica e dei flussi in
entrata per il comune di San Teodoro.
La tabella che segue mostra gli attivi e le presenze turistiche registrate negli anni 2009 e 2010 con il dettaglio
dei turisti nazionali e di quelli stranieri.
Tabella 80 Movimento turistico per località
Esercizi alberghieri Esercizi complementari
Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale
Arrivi
Presenz
e Arrivi
Presenz
e
Arri
vi
Var
%
'09 -
'10
Prese
nze
Var
%
'09 -
'10 Arrivi
Presenz
e
Arriv
i
Prese
nze
Arriv
i
Va
r
%
'09
-
'10
Prese
nze
Va
r
%
'09
-
'10
San
Teodo
ro
28.941
204.350
8.022
60.357
36.9
63
1,80
%
232.63
3
13,7
9%
19.855
164.890
9.410
46.039
29.62
5
2,1
1
%
210.92
9
-
5
%
Provi
ncia
OT
358.50
3
2.035.72
9
216.800
1.132.0
85
575.
303
-
4,10
%
3.186.
241
-
0,58
%
145.466
1.225.51
5
76.18
9
443.19
5
223.7
48
-
7,6
3
%
1.676.
093
-
5,7
3
%
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
La provenienza dei flussi
La principale componente dei flussi turistici della Gallura è rappresentata fondamentalmente dagli italiani,
così come avviene per il resto dell’isola. Per il comune di San Teodoro nell’anno 2010, gli italiani hanno
costituito infatti il 74% degli arrivi turistici e il 78% delle presenze.
Grafico 40 Provenienza degli arrivi
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
San Teodoro Provincia OT
Provenienza degli arrivi
Nazionali
Internazionali
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
127
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 41.1 Provenienza degli arrivi comunale
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Grafico 41.2 Provenienza delle presenze comunale
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Di conseguenza la quota dei turisti stranieri si attesta al 26%. Al di là del dato medio, se si focalizza
l’attenzione sulle singole località, si può notare che la situazione è piuttosto variegata per quanto riguarda la
quota delle presenze straniere. Si passa infatti dal 49,14% di Arzachena al 15,13% di La Maddalena, ciò che
mette in evidenza un diverso livello di internazionalizzazione del turismo nelle località considerate.
Mentre il Comune di San Teodoro registra nel 2010 una presenza del 22% di stranieri al di sotto della media
dei comuni della provincia Olbia Tempio pari a 26%.
La componente straniera rappresenta un importante fattore di destagionalizzazione dei flussi.
74%
26%
Provenienza degli arrivi - San Teodoro
Nazionali Internazionali
78%
22%
Provenienza delle presenze
Nazionali Internazionali
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
128
A cura di Raimondo Schiavone
È possibile affermare che quasi ovunque, nei mesi aprile-maggio e settembre ottobre, che precedono e
seguono la stagione prettamente balneare, la quota degli stranieri è superiore a quella degli italiani, a
dimostrazione che gli stranieri prediligono fare delle vacanze in periodi meno affollati, meno caldi e
sganciati dalla motivazione principale che caratterizza il turismo anche in Gallura, ovvero la vacanza
balneare.
I flussi italiani, attratti dal prodotto turistico marino-balneare, hanno la tendenza a partire in vacanza nei
canonici mesi estivi di luglio-agosto.
Questo comportamento fa si che si generi il ben noto fenomeno della stagionalità del turismo, in Gallura
come nel resto della Sardegna.
Nella provincia di Olbia Tempio, così come rappresentato dal grafico che segue nell’anno 2010 si sono
registrati circa 800mila arrivi e circa 4,5 milioni di presenze. Entrambi in diminuzione rispetto all’anno 2009.
Il fenomeno è in controtendenza con quanto rilevato a livello comunale, dove rispetto all’anno 2009 si
registra un aumento sia negli arrivi che nelle presenze turistiche, a conferma del fatto che il comune di San
Teodoro si conferma meta turistica per eccellenza nonostante la crisi economica in atto. Nell’anno 2010 si
registrano circa 66 mila arrivi (8,33% degli arrivi provinciali) e circa 400 mila presenze (9,12% delle
presenze provinciali).
Grafico 42 Arrivi e presenze anno 2010
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Si procede poi con l’analisi della scelta di sistemazione nel periodo di permanenza nel territorio di
riferimento, tra strutture alberghiere e strutture ricettive.
Con riferimento agli alberghi gli stessi sono scelti nel 56% dei casi con riferimento agli arrivi e alle presenze
turistiche rilevate per l’anno 2010.
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
San Teodoro Provincia OT
Arrivi e presenze
Arrivi
Presenze
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
129
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 43 Distribuzione nelle strutture ricettive
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Nelle strutture ricettive alberghiere sono stati registrati circa 37 mila arrivi e 232 mila presenze per il comune
di San Teodoro. Inoltre per quanto riguarda la provincia di Olbia Tempio sono circa 575 mila gli arrivi e 3
milioni le presenze turistiche in questo tipo di strutture.
Grafico 44 Distribuzione negli alberghi
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
56%
44%
Distrubuzione degli arrivi e presenze nelle strutture ricettive
Alberghi Altre strutture
0
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
3.500.000
Arrivi Presenze
Arrivi e presenze negli alberghi
San Teodoro
Provincia OT
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
130
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 45 Distribuzione nelle strutture extra alberghiere
Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010
Le strutture ricettive extra-alberghiere offrono ospitalità nel comune di San Teodoro a circa 29 mila arrivi e
210 mila presenze. Nella provincia sono invece pari a 223 mila gli arrivi e un milione e mezzo le presenze
nelle strutture ricettive di questa tipologia.
Analisi del settore edilizio
Dai dati forniti dal comune di San Teodoro è stato possibile analizzare il settore edilizio in relazione al
numero di concessioni edilizie rilasciate nei diversi anni dal 1983 ad oggi. Come si evince dalla tabella so
son registrate variazioni positive e variazioni negative nel trascorrere degli anni, ma il massimo valore
raggiunto è quello relativo al 2006, mentre il dato del 2007 è ancora un dato provvisorio.
Grafico 46 Concessioni edilizie Fonte: Ns elaborazione su dati forniti dal Comune di San Teodoro
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
1.400.000
1.600.000
1.800.000
Arrivi Presenze
Arrivi e presenze nelle altre strutture ricettive
San Teodoro
Provincia OT
1983 90
1984 119
1985 170
1986 112
1987 138
1988 147
1989 160
1990 106
1991 134
1992 178
1993 140
1994 138
1995 92
1996 140
1997 106
1998 184
1999 190
2000 181
2001 225
2002 234
2003 226
2004 180
2005 151
2006 251
2007 123
TOTALE 3915
Concessioni edilizie
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
131
A cura di Raimondo Schiavone
Analisi della raccolta rifiuti
Un ulteriore analisi dei comportamenti delle tendenze della popolazione può essere analizzata attraverso il
dato sulla TARSU e sulle utenze riferite alla stessa.
La tabella che segue rileva il quantitativo di rifiuti registrato nel periodo che va dal 2005 al 2011.
TARSU 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
- MQ 715.280 756.189 766.245 769.302 790.373 820.326 853.172 857.060
- Utenze 8.505 8.978 9.192 9.414 9.564 9.883 10.443 10.565
- Tonnellate 6.940,44 7.065,616 7.321,42 7.611,55 7.602,63 8.057,05 7.795,76 n.p.
- Imposta € 1.084.907
€ 1.590.896 € 1.664.274 € 1.720.609 € 1.740.641 € 1.850.152 € 1.847.662 € 1.868.547
Fonte: ns elaborazione dati Comune di San Teodoro
Si rileva una tendenza verso l’aumento per quanto riguarda il numero di utenze che registra un aumento del
24% nel periodo di tempo considerato. Inoltre si rileva un aumento anche spostando l’attenzione ai dati che
si riferiscono ai mq e alle tonnellate di rifiuto prodotti a livello comunale. Si rileva rispettivamente un
aumento del 19,82% nel primo caso e del 12,32% nel secondo.
Il dato è perfettamente coerente con quanto evidenziato nella parte del documento dedicata alla stima della
popolazione fluttuante. Infatti ad un aumento della popolazione corrisponde sicuramente un aumento nella
produzione dei rifiuti che possono essere misurati attraverso gli indicatori relativa alla TARSU.
Ciò detto è inoltre importante evidenziare come la produzione di rifiuti solidi urbani non sia costante
nell’anno ma faccia registrare un aumento altalenante con picchi nei mesi estivi, in corrispondenza di un
aumento della popolazione legato ai flussi turistici in entrata. I dati a disposizione sono relativi all’anno
2006/2007. L’analisi della raccolta dei rifiuti nei mesi che vanno da agosto 2006 ad agosto 2007 registrano le
enormi differenze che si registrano nei periodi estivi e nei periodi invernali in relazione alla differente
presenza della popolazione totale, e in particolare al peso che ha la popolazione fluttuante sulla popolazione
totale, data soprattutto dalle presenze di turisti nei mesi della stagione estiva.
raccolta rifiuti in quintali
ago-06 16292,7
set-06 7688,4
ott-06 3281,4
nov-06 2245,5
dic-06 2287,6
gen-07 2308,4
feb-07 1874,4
mar-07 2438,8
apr-07 4042,2
mag-07 4308,2
giu-07 8383,8
lug-07 12672
ago-07 16253,1
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
132
A cura di Raimondo Schiavone
Grafico 47 Raccolta rifiuti Fonte: Ns elaborazione su dati forniti dal Comune di San Teodoro
Analisi dati TARSU
L’analisi dei dati TARSU per diverse categorie di utenze e rispettivi mq permettono di individuare le
categorie che maggiormente pesano sul totale. Le abitazioni private ad uso abitativo rappresentano il 50%
del totale. Questo dato evidenzia e rafforza la precedente analisi sul mercato delle seconde case nel settore
turistico e giustifica la presenza di una popolazione fluttuante così elevata, nonostante i posti delle strutture
ricettive alberghiere ed extralberghiere non siano sufficienti a soddisfare tale richiesta.
Fonte: Ns elaborazione su dati forniti dal Comune di San Teodoro
DATI TARSU 2006
categoria utenze mq imposta
abitazioni private ad uso abitativo 5208 364668,1 716.537,97€
abitazioni in zone turistiche 1952 142115 354.583,60€
abitazioniunico occupante 34 2964 4.149,60€
commerciale-alimentare e assimilati 56 9571,86 50.374,79€
commerciale-non alimentare 109 8813,02 48.060,44€
commerciale-edilizia e arredamenti 12 1514 6.832,56€
mercato ambulante 1 120 697,20€
alberghi senza ristorante 6 1191,5 5.192,88€
alberghi con ristorante 28 52831 183.226,12€
pubblici esercizi-bar pizz e ristoranti 113 11402 62.494,30€
sale da ballo 3 1870 8.430,31€
distributori di carburanti 1 214 1.243,34€
estetica 10 545,21 794,71€
laboratori artigiani 30 5302 8.144,55€
teatri ed impianti sportivi 1 100 24,50€
uffici e studi privati 120 7381,06 35.261,82€
scuole ed organizzazioni culturali 2 405 595,35€
cantine,garage e magazzini 896 43238,42 34.441,35€
campeggi 3 27746 56.324,38€
totale 8585 681992,20 1.577.409,77€
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
133
A cura di Raimondo Schiavone
9. Conclusioni sull’analisi economica Il settore economico di San Teodoro, si basa soprattutto sui settori “Altri servizi”, Turistico e commercio,
costruzioni e infine Industria e manifatturiera.
Le enormi potenzialità del territorio del Comune di San Teodoro, sia in relazione alle caratteristiche
paesaggistico - naturalistiche che alle risorse culturali, devono essere sfruttate con una politica programmata
e organizzata.
Solo dopo un’attenta analisi dello stato di fatto è possibile per i referenti politici, del territorio e non,
pianificare strategie e azioni di marketing che permettano l’ottimizzazione delle risorse e lo sviluppo
economico e sociale del territorio e delle popolazioni residenti.
Il settore turistico rappresenta sicuramente un settore trainante del territorio di San Teodoro, ma di fatto il
settore basa la sua esistenza e il suo sviluppo sulle condizioni sociali ed economiche del territorio. Pertanto
solo attraverso il potenziamento congiunto dei servizi, delle infrastrutture, della viabilità si potrà favorire lo
sviluppo economico e turistico dell’intero territorio.
A margine di queste riflessioni è possibile individuare un ulteriore elemento operativo da proporre
all’Interno del Piano Urbanistico Comunale:
Governare le trasformazioni economiche e territoriali legate al turismo mediante la realizzazione di un
“sistema turistico integrato”
Tale assunto si basa su alcune considerazioni che oramai sono diventate patrimonio comune in larghe
fasce della realtà economiche e sociale della comunità teodorina:
- la dimensione edilizia di San Teodoro riferita alla fascia costiera ha oramai valori molto elevati di
ricettività potenziale;
- le punte di presenze giornaliere turistiche estive (45.000/55.000 unità) hanno raggiunto valori che
pongono complessi problemi di governo dell’insieme dei servizi e delle funzioni di supporto al
turismo;
- l’elevato livello di integrità ambientale che ancora caratterizza il territorio rappresenta una
“risorsa” da non sottoporre a ulteriori significative riduzioni;
- l’attività edilizia legata al turismo dovrà necessariamente ridursi con un progressivo spostamento
degli interessi imprenditoriali e delle attività produttive nel campo dei servizi;
- l’attrezzatura turistica complessiva di San Teodoro deve supportare l’obiettivo di realizzare una
“offerta” che ampli la durata delle presenze puntando ad attività che comprendano anche le fasi di
“bassa stagione”.
Si chiede pertanto al P.U.C. di indirizzare e governare la transazione verso una fase più solida e più
strutturata dell’economia turistica territoriale, contribuendo a definire uno specifico “modello turistico”,
fortemente identificabile nella più generale offerta turistica regionale ed internazionale.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
134
A cura di Raimondo Schiavone
10. Conclusioni L'idea forza su cui converge l’analisi del P.U.C. di San Teodoro, è quella di spingere la transizione del
sistema locale verso maggiore competitività e grado d’attrattività, attraverso azioni volte al rafforzamento del
sistema produttivo e del sistema sociale.
Il Comune di San Teodoro si presenta come un’area ricca di risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e
agroalimentari ad alto potenziale sviluppo economico, soprattutto legato allo sviluppo del territorio come
elemento necessario per incrementare l’attrattività turistica, in piena crescita.
La valorizzazione del patrimonio territoriale però necessita di un processo che sia in grado di creare servizi e
interventi infrastrutturali.
Il quadro territoriale ricavabile dall’analisi svolta consente di fare alcune considerazioni preliminari:
- l’andamento della dinamica insediativa ha favorito i comuni costieri trova riscontro nella struttura
economica, che evidenzia il ruolo propulsivo;
- necessità di pianificare interventi infrastrutturali e produttivi, favorendo la migrazione e favorevoli
dinamiche occupazionali e demografiche;
- la piccola e media impresa garantisce una redditività elevata e favorisce la dinamica positiva degli
indicatori demografici.
Dalla presente analisi sono gradualmente scaturiti gli obiettivi strategici che la Pianificazione Urbanistica
Comunale, intesa non come mero strumento tecnico –urbanistico, bensì come strumento strategico di
programmazione graduale, logica e sostenibile dello sviluppo del territorio e della comunità insediata. Tali
obiettivi sono di seguito riassunti.
1) Opportunità per i cittadini di realizzare in modo approfondito e democratico una riflessione sul
proprio passato e sulle prospettive future;
2) Salvaguardia e rafforzamento dell’identità culturale, territoriale ed ambientale;
3) Riorganizzazione del sistema insediativo e residenziale, col riequilibrio degli scompensi della
“recente” evoluzione urbanistica dei nuclei insediativi tradizionali;
4) Governo delle trasformazioni economiche e territoriali legate al turismo mediante la realizzazione di
un “sistema turistico integrato”.
Obiettivo 1
Opportunità per i cittadini di realizzare in modo approfondito e democratico una riflessione sul
proprio passato e sulle prospettive future
Al P.U.C. vengono poste istanze e sollecitazioni che riguardano l’insieme dei problemi di vita della
Comunità in ambiti ed aree di interesse che solo apparentemente sono estranee all’urbanistica e alla
pianificazione territoriale.
Il P.U.C. si configura così come uno strumento tecnico-amministrativo in primo luogo finalizzato a definire
regole e compatibilità d’uso del territorio comunale; ma è, nel contempo, una straordinaria occasione ed
opportunità per esaminare con metodo le proprie radici e i propri percorsi del passato e ragionare del proprio
futuro in modo equilibrato.
È questo il quarto (e forse il più importante) obiettivo di fondo del Piano, non posto in forma diretta, ma
strettamente connesso con la salvaguardia dell’identità culturale di San Teodoro: realizzare una occasione
che consenta a tutti i cittadini, in modo approfondito e realmente democratico, di fare una riflessione non
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
135
A cura di Raimondo Schiavone
frettolosa sul proprio passato e sul proprio presente, realizzando le condizioni per selezionare al meglio le
azioni legate alla costruzione del futuro della Comunità.
Obiettivo 2
Salvaguardia e rafforzamento dell’identità culturale, territoriale ed ambientale
È questo il più importante obiettivo che il P.U.C. deve assumere. Il Comune di San Teodoro è, da circa 40
anni, in una fase di straordinarie trasformazioni economiche, demografiche e territoriali. Da sistema di
piccoli stazzi a prevalente economia agro pastorale si è trasformato in una delle realtà sarde di punta nel
turismo costiero, con dinamiche demografiche di fortissima crescita; da microcosmo di relazioni
prevalentemente concluse al proprio interno è diventato luogo privilegiato del turismo nazionale
internazionale.
Diversamente da altri territori investiti da trasformazioni di analoga intensità e di analoghe caratteristiche, la
comunità di San Teodoro ha peraltro finora mantenuto il senso della propria storia e della propria identità
culturale. La difesa di questa identità è però in grande difficoltà, in particolare nelle giovani generazioni,
prive di quella “memoria storica” che consente una interpretazione più articolata della fase attuale.
Il P.U.C. dovrà muovere in questa fase dell’evoluzione sociale e culturale di San Teodoro, con l’obiettivo di
fondo di riorganizzare le funzioni territoriali ed urbane in modo da rendere possibili il mantenimento di
identità e culture in pericolo, non solo per le trasformazioni economiche e di costume, ma anche per quelle
più direttamente conseguenti alle modifiche del territorio.
Obiettivo 3
Riorganizzazione del sistema insediativo e residenziale, col riequilibrio degli scompensi della “recente”
evoluzione urbanistica dei nuclei insediativi tradizionali.
Il terzo obiettivo pone un problema di diretta responsabilità operativa del P.U.C., in un sistema insediativo
particolare in cui l’organizzazione residenziale si presenta con una minuta articolazione “multicentrica”
diffusa nel territorio agrario, secondo nuclei residenziali (gli stazzi) fortemente caratterizzati dal punto di
vista culturale e con modelli di relazioni urbane del tutto differenti rispetto a quelli delle comunità
“monocentriche”.
L’ingresso dell’economia turistica ha radicalmente modificato l’equilibrio prima esistente, con forti
espansioni di alcune realtà (in particolare San Teodoro centro, Monti Pitrosu, Lu Fraili, Traversa, Suaredda)
sulla S.S. 125. Si pone oggi un duplice problema: da una parte riequilibrare complessivamente il “peso” delle
singole frazioni in rapporto alla “evoluzione” determinatasi in questi ultimi decenni e, dall’altra, ricostruire
un nuovo tessuto insediativo, caratterizzato da un percorso di “evoluzione governata”.
Obiettivo 4
Governo delle trasformazioni economiche e territoriali legate al turismo mediante la realizzazione di
un “sistema turistico integrato”.
Il quarto obiettivo si basa su alcune considerazioni che oramai sono diventate patrimonio comune in larghe
fasce della realtà economiche e sociale della comunità teodorina:
- la dimensione edilizia di San Teodoro riferita alla fascia costiera ha oramai valori molto elevati di
ricettività potenziale;
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
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A cura di Raimondo Schiavone
- le punte di presenze giornaliere turistiche estive (45.000/55.000 unità) hanno raggiunto valori che
pongono complessi problemi di governo dell’insieme dei servizi e delle funzioni di supporto al
turismo;
- l’elevato livello di integrità ambientale che ancora caratterizza il territorio rappresenta una “risorsa” da
non sottoporre a ulteriori significative riduzioni;
- l’attività edilizia legata al turismo dovrà necessariamente ridursi con un progressivo spostamento degli
interessi imprenditoriali e delle attività produttive nel campo dei servizi;
- l’attrezzatura turistica complessiva di San Teodoro deve supportare l’obiettivo di realizzare una
“offerta” che ampli la durata delle presenze puntando ad attività che comprendano anche le fasi di
“bassa stagione”.
Si chiede pertanto al P.U.C. di indirizzare e governare la transazione verso una fase più solida e più
strutturata dell’economia turistica territoriale, contribuendo a definire uno specifico “modello turistico”,
fortemente identificabile nella più generale offerta turistica regionale ed internazionale.
Obiettivo 5
Politiche adatte ad una adeguata gestione della popolazione fluttuante
Come evidenziato nella parte di studio demografico il Comune di San Teodoro dal 1971 al 2011 ha subito un
notevole incremento della popolazione, in opposto al contestuale decremento demografico registrato a livello
regionale, dovuto al saldo naturale positivo, ma soprattutto al saldo migratorio positivo.
L’incremento demografico nel comune di San Teodoro, comune della fascia costiera, mette in evidenza
come lo spostamento della popolazione sul territorio provinciale abbia seguito sostanzialmente un flusso
migratorio dall’interno verso la costa, più ricca di iniziative produttive, di infrastrutture e servizi.
Parallelamente si è riscontrato per lo stesso territorio una previsione in aumento della popolazione fluttuante
di 13.201 in quanto da 33.165 unità censite nel 1991 si arriva a 46.366 unità al 2041.
Ciò porta alla definizione del quinto obiettivo per il comune di San Teodoro. Mettere in atto azioni che
tengano in considerazione le dinamiche evolutive della popolazione e in particolare di quella fluttuante in
maniera da garantirne una evoluzione governata. Nello specifico il P.U.C. dovrà tenere in considerazione da
un lato la capacità di carico degli ecosistemi costieri e dall’altro il possibile successo di numerose iniziative
volte alla diversificazione dell’offerta turistica regionale.
Gli obiettivi soprarichiamati hanno carattere, per così dire, di azione strategica in ambito di programmazione
generale o, in senso più esteso, “politico”. Dal punto di vista operativo e della pianificazione territoriale i
principi/obiettivi vengono perseguiti con una serie di azioni e intenzioni chiaramente individuabili e
concretamente realizzabili.
Per ciascun obiettivo è dunque possibile delineare una serie di azioni prioritarie, che lo stesso strumento di
pianificazione deve mettere in ordine e sollecitarne la realizzazione o ultimazione. Tali azioni possono essere
considerate come azioni di sistema capaci di generare una serie di risultati positivi, nell’indotto di
riferimento, per l’intera comunità.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
137
A cura di Raimondo Schiavone
Azioni strategiche
1. Rafforzamento e potenziamento del “sistema” della portualità turistica
Sulla base delle progettazioni già approvate, il Piano Urbanistico deve prevedere il completamento della
struttura portuale turistica in loc. “Su Niuloni”, individuandone al contorno le necessarie opere e
interventi di supporto, completamento, funzionalità e sostenibilità ambientale ed economica.
È infatti necessario, al fine di rendere maggiormente produttivo l’investimento, e soprattutto mettere in
stretta relazione l’abitato con il porticciolo turistico, valorizzandone sia la funzione turistica che quella
sociale ed economica con diretti vantaggi a favore della comunità, prevedere una serie di interventi,
opere ed azioni capaci di mettere in relazione stretta l’assetto urbano ed il sistema portuale progettato e
realizzando. In particolare il Piano dovrà prevedere:
asse attrezzato di collegamento col centro urbano, con caratteristiche dimensionali di adeguate
dimensioni (larghezza di 24,00 m) e istituzione lungo il percorso di aree di espansione (B5 e C5) per
la realizzazione, oltre che di residenze, di attività direzionali, commerciali e nel settore
dell’artigianato;
asse di collegamento diretto con la bretella di accesso alla S.S. 131 dir, a sud della frazione di
Badualga e con la S.S. 125, a nord della frazione di La Suaredda, in parte utilizzando anche la
viabilità preesistente.
Il piano deve inoltre prevedere degli interventi di ampliamento del porto in loc. Punta Aldia, al quale si
accede attraverso una fascia di territorio attrezzata (attività ricettive, commerciali, ristorazione, sportive
e di svago), analoga all’area attrezzata sopradescritta, ma caratterizzata da elementi più “mirati” alle
componenti ambientali e paesaggistiche del contesto circostante.
Per rendere maggiormente integrato il sistema, e completare l’offerta di portualità turistica, il Piano
deve prevedere una portualità turistica di tipo più leggero (attracchi con pontili galleggianti, natanti a
vela, ecc.) anche in loc. “Salina Bamba”; il sito ha caratteristiche ottimali dal punto di vista orografico e
di protezione dai venti e risulta ormai estremamente antropizzato e compromesso da episodi edilizi.
L’opportunità di un simile intervento è facilmente apprezzabile sia dal punto di vista ambientale, si
interviene infatti su un sito già fortemente antropizzato, con strutture leggere e amovibili, capaci di
garantire l’attracco di piccoli natanti e quindi dal punto di vista turistico aumentare l’offerta di servizi ai
visitatori.
2. Realizzazione di un “sistema golf”
Esigenza territoriale, emersa in più fasi dell’analisi del territorio, è quella di integrare l’offerta turistica
ampliandola, sia nel tempo che nello spazio. Quella golfistica è un’attività che per eccellenza tende ad
“allungare” la stagione turistica (tende, anzi, ad occupare spazi temporali alternativi a quelli più propri
della balneazione). Allo stesso tempo consente di mettere in collegamento il territorio dell’interno,
capace di offrire attrattive turistiche anche in autunno ed inverno, nelle stagioni non balneari, ad un
visitatore che si reca nell’isola per utilizzare i campi da golf.
Ha inoltre caratteristiche tipologiche e di ricaduta di immagine che, per la loro peculiarità, costituiscono
un rilevantissimo contributo all’offerta di servizi (e quindi alla riqualificazione) al territorio nel suo
insieme, caratterizzato per la maggior parte da interventi di tipo residenziale.
“Al contempo l’utente dell’impianto (il giocatore di golf) tende a muoversi in aereo e ha piacere di
giocare su più impianti, peraltro ricompresi in un contesto territoriale circoscritto”.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
138
A cura di Raimondo Schiavone
La prima esigenza in tal senso è già egregiamente soddisfatta dalla presenza (ad una distanza temporale
ottimale) dall’aeroporto di Olbia.
In riferimento alla seconda, il piano prevede, col fine di realizzare un intervento a valenza regionale, un
vero “sistema golf”, costituito:
dall’ampliamento dell’attuale impianto di Punta Aldia, da attuare, eventualmente in consorzio
con l’Amministrazione Comunale proprietaria di alcuni terreni, su alcune aree limitrofe allo
stagno della Cinta;
dalla realizzazione di tre nuovi impianti in loc. Lu Impostu e Cala Brandinchi, di cui uno a 27
buche (a ridosso della lottizzazione “La Pipara”) e gli altri due più tradizionali, a 18 buche.
Il piano dovrà prevedere norme e prescrizioni in modo che la realizzazione di tali impianti sia la meno
impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, di tipo conservativo dell’orografia e
morfologia del territorio e rispettosa al massimo delle componenti vegetazionali e faunistiche dei
contesti interessati, non solo, ma anche di quelli immediatamente circostanti.
3. Istituzione del “sistema parchi”
È stato più volte evidenziato, nel corso dell’analisi, il patrimonio ambientale di enorme pregio presente
nel territorio di San Teodoro, e di quanto occorra mettere in essere azioni di sistema capaci di tutelare e
allo stesso tempo valorizzare le aree di pregio ambientale.
Per la valorizzazione delle componenti ambientali e paesaggistiche del territorio comunale, ai fini della
relativa conservazione ma anche della razionale e non impattante funzione, alcune porzioni del territorio
particolarmente vocate dovranno essere organizzate in un sistema di parchi naturalistici e oasi
faunistiche.
Particolarmente adatti a tale destinazione sono i terreni a corona dello stagno La Cinta (alcuni dei quali
di proprietà comunale) e nell’ambito del compendio montano in loc. Monte Nieddu, al confine col
limitrofo comune di Padru, recentemente acquisito al patrimonio dell’Amministrazione Comunale.
Un parco con caratteristiche analoghe, ancorché a dimensione urbana, verrà realizzato, come previsto
dal progetto, nell’ambito dell’area portuale in loc. Su Niuloni, sulle aree umide non interessate dalle
opere della struttura nautica.
Nei parchi verranno di norma realizzate le opere relative alla viabilità di accesso e i parcheggi; i percorsi
pedonali e gli spazi attrezzati per la sosta e il picnic, i punti di osservazione, eventuali edifici di servizio
per l’amministrazione e la sorveglianza, il deposito e l’approvvigionamento delle attrezzature e dei
materiali per la gestione e la manutenzione.
4. Aree di salvaguardia e tutela
Oltre alle aree individuate in precedenza, nel perseguimento della salvaguardia dei contesti di
particolare pregio e/o vulnerabilità dal punto paesaggistico e ambientale, il Pinao dovrà prevedere delle
zone di tutela, con norme per tipologie di utilizzazioni particolarmente limitate.
In tal senso sono state disciplinate, con varie ampiezze, all’interno del Piano tutte le aree della fascia
costiera e alcuni areali di rilevanti caratteristiche geomorfologiche e paesaggistiche.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
139
A cura di Raimondo Schiavone
5. Piano di utilizzo dei litorali
Con specifico elaborato a parte il piano recepisce il Piano di Utilizzo dei Litorali, predisposto in
conformità alle indicazioni della deliberazione della G.R. n. 29/15 del 22/05/2008.
6. Espansione residenziale con caratteristiche specifiche
Obiettivo fondamentale del Piano, come evidenziato da più parti, ed emerso durante le fasi di
consultazione della cittadinanza, è quello di ricucire il tessuto urbano, creando aree di servizio alla
comunità capaci di compensare la crescita delle zone meramente residenziali degli ultimi anni, e la
necessaria previsione di ulteriori zone di espansione e completamento.
Nell’ottica del perseguimento di interventi di valorizzazione e riqualificazione dell’ambito urbano,
quindi, il Piano deve prevedere alcune particolari zone di espansione strutturate in modo da incentivare
la realizzazione di funzioni alternative e/o integrative della residenza.
È il caso della zona a vocazione commerciale lungo l’asse attrezzato di accesso al porto in loc. Lu
Niuloni e della zona di espansione in loc. “Lu Castellu”, che prevede la realizzazione di aree per le
attività commerciali, parcheggi, e, soprattutto, l’acquisizione al patrimonio comunale dell’omonimo
parco attrezzato a verde e giardino.
7. Settore ricettivo
Nella stessa ottica il Piano Urbanistico deve strutturare l’offerta ricettiva. L’obiettivo dell’omogeneità
urbana, e della funzione sociale del tessuto costruttivo deve guidare le scelte del P.U.C.. E su questa
linea sono stati recepiti in zona G (servizi a livello sovra comunale) le esistenti strutture alberghiere di
tipo urbano (con funzionamento cioè non stagionale, ma esteso a tutto l’anno, o quasi), con previsioni
volumetriche coerenti con delle preesistenti richieste di ampliamento, da tempo recepite
dall’Amministrazione Comunale.
In ambito costiero invece sono stati individuati alcuni interventi in zone strategiche, a ridosso di contesti
già edificati e urbanizzati e di non particolare pregio paesaggistico, con funzione di cerniera tra
complessi prevalentemente residenziali (“seconde case”), riqualificazione e integrazione delle relative
funzioni.
Il dimensionamento complessivo di tali strutture (circa 118.000 m3) discende dalle indicazioni della
L.R. n. 8/2004 ed è coerente con quanto definito dall’Amministrazione Comunale.
8. Attività sportive e di svago
Alcune azioni, meglio di altre, hanno la capacità di rivitalizzare il tessuto sociale. Anche interventi
materiali rappresentano spesso la chiave di volta per creare comunità, per valorizzare il valore sociale di
un determinato ambito urbano. Tra questi quelli che più rispondono all’obiettivo sono gli interventi
legati alla promozione della attività sportive e ricreative.
Il piano recepisce l’attuale complesso sportivo comunale, incrementandone gli spazi per ulteriori attività
oltre a quelle calcistiche e rafforzandone quelli per le attività complementari.
Il piano prende inoltre in considerazione l’attuale impianto per attività avio sportive e turistiche per
ultraleggeri, dedicando e disciplinando al proposito un apposito areale di zona “G” per attività di livello
sovra comunale.
Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica
140
A cura di Raimondo Schiavone
9. Nuova struttura cimiteriale
Altra azione strategica, capace di rispondere alle pressanti istanza provenienti dalla cittadinanza e
dall’Amministrazione Comunale, è legata alla attuale struttura cimiteriale che è ormai pressoché satura e
la carenza di adeguati spazi per le sepolture sta iniziando a procurare disagi e imbarazzi
all’Amministrazione.
Il cimitero, inoltre, è ormai soffocato dai recenti episodi edilizi nell’ambito urbano in cui è ubicato; in
taluni casi non è verificata neanche l’ampiezza assoluta minima (50 m con deroga del Medico
Provinciale) della relativa fascia di tutela.
Il Piano dovrà analizzare la situazione e cercare la soluzione meno invasiva ed impattante, capace però
di risolvere in modo definitivo il problema.
In tale ottica viene previsto un nuovo impianto, ubicato all’esterno del perimetro urbano, a monte della
S.S. 125, in prossimità del villaggio Nuracheddu., in posizione baricentrica rispetto al contesto delle
diverse frazioni che costituiscono il Comune.
Il piano auspica che le caratteristiche costruttive e costitutive della nuova struttura abbiano un taglio
moderno e in sintonia col delicato contesto ambientale, geomorfologico e paesaggistico circostante.