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Analisi socioeconomica comune di San Teodoro D... · 2020. 4. 20. · per la definizione di...

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2013 Analisi socioeconomica comune di San Teodoro
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2013

Analisi socioeconomica comune di San Teodoro

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

1

A cura di Raimondo Schiavone

1. Introduzione .................................................................................................. 3

2. San Teodoro e il territorio ............................................................................... 5

2.1 Dati sul territorio comunale........................................................................ 7

2.2 San Teodoro e le sue frazioni ..................................................................... 8

3. Popolazione .................................................................................................. 9

3.1 Il sistema locale del lavoro del comune di San Teodoro ................................. 9

3.2 Analisi della dinamica demografica nel comune di San Teodoro..................... 9

3.3 Analisi delle dinamiche demografiche ....................................................... 13

3.4 Tassi di natalità e mortalità ...................................................................... 16

3.5 Struttura della popolazione per classi di età ................................................ 18

3.6 Analisi della dinamica demografica negli anni 2002-2011 ........................... 22

3.7 Popolazione straniera .............................................................................. 34

3.8 Gli indicatori demografici ........................................................................ 36

Indice di Vecchiaia ................................................................................... 37

Indici di dipendenza.................................................................................. 37

Indice di struttura della popolazione attiva ................................................... 38

Indice di ricambio .................................................................................... 38

Analisi dati .............................................................................................. 38

3.9 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari ................................................... 44

4. Conclusioni sull’analisi socio-demografica ..................................................... 49

5. Patrimonio edilizio residenziale ..................................................................... 51

5.1 Gli edifici .............................................................................................. 52

5.2 Edifici pubblici....................................................................................... 54

5.3 Le abitazioni .......................................................................................... 55

5.4 Le stanze ............................................................................................... 62

5.5 Conclusioni patrimonio insediativo ........................................................... 63

6. Previsione sviluppo della popolazione nel Comune di San Teodoro ................... 63

Previsione demografica ............................................................................. 64

6.1 Previsione a lungo termine: Il problema generale delle previsioni di popolazioni65

6.2 La struttura della popolazione .................................................................. 66

6.3 Stato di fatto fecondità, sopravvivenza e fenomeni migratori........................ 67

6.4 Tassi di natalità e mortalità ...................................................................... 68

6.5 Descrizione del modello di previsione ....................................................... 70

6.6 Analisi dei risultati popolazione residente .................................................. 70

6.7 Popolazione Fluttuante ............................................................................ 71

Stato di fatto ............................................................................................ 71

6.8 Disponibilità residenziale ........................................................................ 71

Strutture classificate ................................................................................. 71

6.9 Criterio di indagine e risultati ................................................................... 72

6.10 Interpretazione dati popolazione fluttuante ............................................... 73

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

6.11 Analisi dei risultati popolazione fluttuante ............................................... 76

6.12 Analisi dei risultati popolazione totale ..................................................... 76

6.13 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione residente ................... 91

6.14 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione fluttuante .................. 92

7. Analisi economica........................................................................................ 93

7.1 San Teodoro e le sue principali attività economiche .................................... 93

7.2 Analisi della struttura economica del Sistema locale del lavoro di San Teodoro93

7.3 Occupazione e disoccupazione ............................................................... 104

7.4 Analisi della struttura economica del Comune di San Teodoro ................... 110

8. Analisi settore Turismo............................................................................... 115

La distribuzione delle strutture alberghiere nel territorio .............................. 117

Il comparto extralberghiero...................................................................... 119

La distribuzione delle strutture extralberghiere nel territorio ........................ 120

Distribuzione dei B&B per comune .......................................................... 121

Il comparto delle seconde case ................................................................. 123

La domanda turistica............................................................................... 126

La provenienza dei flussi ......................................................................... 126

Analisi del settore edilizio ........................................................................... 130

Analisi della raccolta rifiuti ......................................................................... 131

Analisi dati TARSU 2006 ........................................................................... 132

9. Conclusioni sull’analisi economica .............................................................. 133

10. Conclusioni ............................................................................................. 134

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

1. Introduzione L’analisi socio-economica è strutturata in modo da evidenziare le potenzialità, i punti di forza, le dinamiche

di sviluppo e le opportunità per il territorio del comune di San Teodoro.

La rielaborazione logica dei dati raccolti,1 accompagnati da tabelle e grafici illustrativi, è stata fondamentale

per la definizione di un’analisi socio-economica completa e per tracciare un quadro di indagine del territorio

di riferimento il più possibile aggiornato.

La prima parte del documento analizza e dettaglia i principali indicatori sociali relativi al Comune di San

Teodoro e alle frazioni geografiche del territorio comunale, utilizzando una continua comparazione

temporale che prende a riferimento gli intervalli intercensuari e gli ultimi anni appena trascorsi, ove possibile

fino all’anno 2012. Nel dettaglio le variabili prese ad esame sono inerenti:

- All’analisi morfologica del territorio

- All’analisi della dinamica demografica, della struttura demografica e della struttura familiare.

Nella seconda parte del documento sono state analizzate e rielaborate le variabili relative al mercato del

lavoro e le variabili più prettamente economiche inerenti:

- Ai principali settori di attività e produzione, con un approfondimento sul settore turistico, in particolare

offerta alberghiera ed extra-alberghiera;

- All’analisi per addetti ed occupati nel sistema locale del lavoro del Comune di San Teodoro, nella

provincia di Olbia-Tempio e nel comune di San Teodoro.

Le analisi riportate hanno lo scopo di valutare lo stato attuale raffrontandolo allo status quo ante, mostrando,

attraverso tabelle e grafici, le variazioni quali-quantitative che hanno interessato il territorio, e ipotizzando,

sulla base di tali considerazioni, le dinamiche di sviluppo futuro del territorio, in termini economici e di

qualità dell’offerta.

Da un punto di vista metodologico, partendo dal presupposto che per effettuare qualsiasi intervento di

governance su un territorio, che sia programmare, decidere o monitorare, occorre conoscere a fondo la realtà

nella quale si va ad operare, si è cercato di lavorare secondo un paradigma statistico di base, ovvero la sintesi

delle informazioni, cercando un indicatore riassuntivo di fatti complessi e attribuendo a questa unica misura

il significato di “rappresentanza” per confronti, valutazioni, decisioni, classificazioni.

Inoltre si è fatto costante riferimento al criterio statistico della scoperta del nuovo, intendendo con ciò la

messa in evidenza di fatti, congetture, problematiche, leggi che non erano note o andavano accuratamente

verificate.

Da un punto di vista più operativo la metodologia statistica a cui si è fatto riferimento può essere articolata in

tre fasi:

1. Ricerca e Produzione dei micro-dati mediante il piano di indagine, la ricerca, la raccolta, l’ astrazione;

2. Produzione dei macro-dati, organizzazione della base informativa dei micro-dati e costruzione delle

distribuzione di frequenze;

3. Elaborazione dei prodotti del processo di produzione dei dati, distribuzione di frequenze, rappresentazioni

delle distribuzioni tramite tabelle statistiche, rappresentazioni grafiche delle distribuzioni statistiche.

Occorre precisare che sono state attivate una serie di procedure di controllo sia per verificare la validità degli

strumenti di misurazione utilizzati (come la verifica della coerenza interna del processo di definizione

1 I dati riportati nel documento sono dati ufficiali, forniti dall’Istat e da altre fonti ufficiali (Crenos, Regione Sardegna,

Provincia di Nuoro, Provincia Olbia - Tempio, Camera di Commercio di Nuoro, Camera di Commercio di Sassari, EPT

di Nuoro, Osservatorio industriale), nonché dall’ufficio anagrafe e dall’ufficio tecnico del Comune di San Teodoro che

hanno svolto un meticoloso lavoro di ricerca

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A cura di Raimondo Schiavone

operativa delle variabili considerate e la verifica della coerenza logica dell’impianto teorico-metodologico

complessivo), che per verificare le possibilità di errore (in sede di progettazione della ricerca sono stati

attentamente valutati i possibili rischi e adottate misure atte a ridurre al minimo la portata).

Il lavoro di analisi e di indagine statistica ha come scopo quello di definire, da un lato, un quadro preciso

della realtà nella quale il Piano Urbanistico Comunale dovrà intervenire e dall’altro, delle valutazioni di

sintesi, che sono alla base degli obiettivi e delle azioni del Piano Urbanistico Comunale, e che verranno

dettagliate nell’ultima parte del documento. Peraltro occorre evidenziare che i principi fondanti e gli obiettivi

che scaturiscono dal presente documento, corrispondono a quelli già individuati nel P.U.C. predisposto

dall’Amministrazione Comunale nel 1998.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

2. San Teodoro e il territorio Porta d'ingresso della Costa Smeralda, situato sulla costa nord-orientale della Sardegna che si estende per

ben 37 km, il comune di San Teodoro fa parte della provincia Olbia-Tempio, a 15 m sul livello del mare si

affaccia sulla costa tirrenica. Il territorio comunale, di forma grosso modo trapezoidale, si estende per 104,83

kmq, comprese le frazioni di Budditolgiu, Straulas, capo Coda Cavallo, Lu Impostu, Monte Petrosu, Salina

Bamba, Suaredda e Traversa, nonché le isole Rossa, Probatoria e Cana. Il comune conta una popolazione

residente di circa 4.500 abitanti, escludendo il numero di turisti che ogni anno popolano la località durante il

periodo estivo.

San Teodoro confina a nord con Loiri Porto San Paolo, a est col mare Tirreno, a sud con Budoni e Torpè e a

ovest con Buddusò. Si trova posizionato di fronte all'area marina protetta ed incontaminata di Tavolara e data

la sua tradizione legata al mare, favorita dalla sua posizione, il paese ospita il "Museo delle civiltà del mare".

Si tratta di una regione in parte collinare, comprendente le ultime propaggini occidentali dei rilievi del

Logudoro, e in parte pianeggiante, nei pressi del litorale, che tuttavia è per buona parte frastagliato, e

comprende anche un grande stagno che porta lo stesso nome del paese.

Il territorio è ricco di testimonianze archeologiche che risalgono al periodo nuragico e dimostrano che fu

frequentato anche nel periodo punico e romano. Il villaggio attuale trae origine da gruppi di pastori di Posada

che nel corso del Seicento presero l’abitudine di trasferirsi in prossimità dello stagno per il pascolo. Nel

corso del secolo XVIII l’insediamento divenne stabile e i numerosi piccoli aggregati nel corso dell’Ottocento

furono considerati frazione di Posada. L’attuale aggregato principale però è di origine relativamente recente

e deve il suo sviluppo al turismo che, grazie alle sue bellezze naturali e alle spiagge, attira un numero

crescente di visitatori; nel 1959 il territorio fu separato da quello di Posada e divenne comune autonomo.

Negli anni seguenti la popolazione continuò a crescere e il centro divenne uno dei principali protagonisti del

movimento che ha determinato il suo distacco dalla provincia di Nuoro e la sua adesione alla provincia di

Olbia-Tempio.

Il paese si scopre oggi a forte vocazione turistica, favorita anche da una organizzazione urbanistica ben

strutturata, che lo hanno reso uno dei centri più ricercati dai turisti in tutta la Sardegna.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

Il tessuto urbano è caratterizzato dalla coesistenza di due nuclei: quello più antico, che conserva un gruppo di

vecchie case tradizionali in pietra a più piani, e quello moderno, sviluppatosi negli ultimi decenni attorno al

primo, caratterizzato da edifici residenziali turistici di poco pregio.

Cuore del paese è l’ampia piazza Gallura, centro di ritrovo dei turisti durante l’estate sul quale si affaccia la

chiesa parrocchiale di San Teodoro, costruita in tempi relativamente recenti. Intorno al paese e nelle

campagne circostanti sorgono diverse ville, ristoranti, alberghi, campeggi e villaggi turistici. L'edilizia

teodorina è caratterizzata da costruzioni gradevoli con un massimo di due piani, un abbondante uso di pietra

a vista, tegole e coloratissimi giardinetti antistanti le abitazioni.

L’architettura delle abitazioni è caratterizzata dall’uso della pietra granitica a vista. Il paesaggio circostante il

paese è vario, in prevalenza collinare e montano, e solamente una breve pianura, quella di Lu Calcinosu,

occupa la zona sud-orientale con il suo rio omonimo. I rilievi sono fondamentalmente delle colline di

modesta altezza che racchiudono il territorio da nord-est a sud-est, escludendo il breve tratto pianeggiante

che si trova in prossimità del paese. L'unica montagna vera e propria è costituita dall'imponente massiccio

granitico del Moltinieddu, la cui vetta, la Punta Magghiori, raggiunge i 974 m. di altezza. Un tempo, il monte

vantava la presenza di foreste fittissime, pressoché impenetrabili, ricche di lecci, ginepri e tassi. Ma verso la

fine dell'Ottocento diversi boscaioli toscani rasero al suolo parte rilevante dei boschi, al fine di utilizzare il

legname ricavato per la realizzazione di mobili e arredi.

Per quanto riguarda i fiumi, l'unico presente nella zona è il Rio S. Teodoro, noto anche come Rio Badualga.

Si tratta di un torrente, particolarmente secco in estate e ricco d'acqua in inverno, che dalle falde del

Moltinieddu scorre a valle sino a sfociare nello stagno di S. Teodoro. Il fiume si caratterizza per la bellezza

del paesaggio circostante e per i suoi aspetti naturalistici di rilievo.

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A cura di Raimondo Schiavone

Nonostante la brevità del suo corso è, infatti, al decimo posto tra i fiumi più grandi della Sardegna ed è ricco,

nel suo interno, di varie specie di muggini ed anguille.

Anche gli stagni e le lagune della zona sono di particolare interesse naturalistico: da nord a sud è possibile

ammirare gli stagni di Cala Ghjlgolu, Lu Stagnittu, Salina Bamba, Cadranzolu, lo Stagno de l'Isuledda e la

Laguna di San Teodoro.

2.1 Dati sul territorio comunale

Distanze

Capoluogo di Provincia Olbia Km 31

Capoluogo di Provincia Tempio Km 71

Capoluogo Regionale Km 284

Strade di accesso al Comune:

ss 126

sp1

sp87

sp24

sp110

Il Comune di San Teodoro è compreso:

Nella ASL n.2

Nella Provincia di Olbia Tempio

Nella Comunità Montana delle Baronie

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

2.2 San Teodoro e le sue frazioni2

SCHIFONI LI TEGGI

FRANCULACCIU LU NARACHEDDU

STAZZU BRUSCIATU LU FRAILI

SILIMINI LU FRAILI DI SUPRA

LA PATIMEDDA LUTTURAI

STRAULA MONTIPITROSU

TIRIDDULI

BUDDITTOGLIU

BADUALGA

TARRAPADEDDA

LA RUNCINA

LU STAZZU DI MEZU

LA TRAVERSA

LA SUAREDDA

LA SUAREDDA DI SUPRA

LU LIONI

LI CUPONEDDI

LU SITAGLIACCIU

L'ALZONI

2 Definizione di frazione: E’ costituita da un’area di territorio comunale comprendente di norma un centro abitato,

nonché nuclei abitati e case sparse gravitanti sul centro.(Fonte: Principi Guida per il Miglioramento della Qualità dei

Dati Toponomastici nella Pubblica Amministrazione, Glossario Istat, 2005).

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A cura di Raimondo Schiavone

3. Popolazione

3.1 Il sistema locale del lavoro del comune di San Teodoro

Per sistema locale del lavoro si intendono le unità territoriali identificate da un insieme di comuni contigui

legati fra loro dai flussi degli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro, rilevati in occasione dei censimenti

della popolazione. Il SLL di San Teodoro ha i seguenti codici:SLL N°666, Ripartizione geografica 4,

Regione 20.

Il sistema locale del lavoro di San Teodoro è costituito da tre comuni: Budoni, San Teodoro e Torpè,

quest’ultimo appartenente alla provincia di Nuoro. La superficie totale è pari a 253,07 kmq, la popolazione

residente al primo gennaio del 2012 è pari a 12.289.

Di seguito si evidenzia l’andamento demografico dell’SLL di San Teodoro e dei paesi che lo costituiscono

dal 2003 al 2012.

Tabella 1 Popolazione residente fine periodo-SLL San Teodoro 2003-2012

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Budoni 4.115 4.274 4.361 4.462 4.548 4.720 4.812 4.898 4.951 4.836

San Teodoro 3.256 3.384 3.565 3.718 3.916 4.020 4.146 4.257 4.342 4.556

Torpè 2.750 2.745 2.757 2.780 2.792 2.853 2.911 2.907 2.943 2.897

Totale 10.121 10.403 10.683 10.960 11.256 11.593 11.869 12.062 12.236 12.289

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

3.2 Analisi della dinamica demografica nel comune di San Teodoro

Lo studio della dinamica demografica considera la variazione nel tempo della popolazione residente, del

movimento naturale e migratorio, della densità demografica e della struttura della popolazione.

Si riporta un’analisi comparata dei censimenti del 1981, del 1991, del 2001 e del 2011 considerati nodi

temporali importanti per l’analisi demografica complessiva attraverso cui poter effettuare previsioni e stime

più attendibili.

L’analisi comparata dei dati risultati dai quattro censimenti 1981/1991/2001/2011 permette di osservare

chiaramente l’andamento demografico in relazione alla popolazione residente nel comune di San Teodoro e

alla relativa densità. (Tabella 2 e Grafico 1 e Grafico 1.1).

L’analisi dei dati dei censimenti passati mette in evidenza i valori riportati nella successiva tabella:

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 2 popolazione3 e densità

4 negli anni 1981/1991/2001/2011

1981 1991 2001 2011

Popolazione residente inizio

periodo 2.028 2.507 3.053 4.342

Superficie 104,87 104,87 104,87 104,87

Densità demografica 19,34 23,91 29,11 41,40

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

Dal 1981 al 1991 si è registrato un incremento della popolazione residente pari a circa il +23,5%, tale

incremento è progressivamente diminuito tra gli anni 1991 e 2001, pari a +22%. L’ultimo decennio trascorso

rileva invece un aumento significativo di crescita e conseguentemente di densità demografica, pari al +42%.

L’incremento demografico nel comune di San Teodoro, comune della fascia costiera, mette in evidenza

come lo spostamento della popolazione sul territorio abbia seguito sostanzialmente un flusso migratorio

dall’interno verso la costa, più ricca di iniziative produttive, di infrastrutture e servizi.

Grafico1 popolazione negli anni 1971/1981/1991/2001/2011

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

Grafico 2 Densità della popolazione negli anni 1971/1981/1991/2001/2011

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

Nel dettaglio l’analisi demografica è stata condotta in un asse temporale di 16 anni, dal 1996 al 2012,

periodo che si ritiene tale per osservare le variazioni e, di conseguenza, stimare l’andamento demografico

futuro.

3 Popolazione residente: Per ciascun comune è costituita dalle persone aventi dimora abituale nel comune, anche se alla

data considerata sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all’estero. Glossario Istat.

4 Densità di popolazione è una misura del numero di persone che abitano in una determinata area.

0

1000

2000

3000

4000

5000

1971 1981 1991 2001 2011

Popolazione residente inizio periodo

popolazione residente inizioperiodo

0,00

50,00

1971 1981 1991 2001 2011

Densità demografica

densità demografica

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A cura di Raimondo Schiavone

In merito all’andamento demografico relativo alla popolazione residente nel Comune di San Teodoro negli

ultimi 16 anni, il valore della densità demografica si attesta in media intorno a 35,65, come si può evincere

dalla tabella si è registrato un aumento costante della popolazione fino allo stato attuale in cui si registra un

valore di 4.556 persone e una densità demografica pari a 43,44; rispetto al 1996 si registra una variazione in

aumento del +65,25% per la densità demografica e rispetto al 2001 si registra un incremento del +49,23%.

(Tabella 4 e Grafico 1.3 e Grafico 1.4).

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 3 popolazione5 e densità

6 negli anni 1991-2012

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

popolazione

residente

inizio periodo

2757 2837 2903 2987 3022 3053 3109 3256 3384 3565 3718 3916 4020 4146 4257 4342 4556

superficie 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87 104,87

densità

demografica 26,29 27,05 27,68 28,48 28,82 29,11 29,65 31,05 32,27 33,99 35,45 37,34 38,33 39,53 40,59 41,40 43,44

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

Grafico 3 popolazione negli anni 1991-2012

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

5 Popolazione residente: Per ciascun comune è costituita dalle persone aventi dimora abituale nel comune, anche se alla data considerata sono assenti perché temporaneamente

presenti in altro comune italiano o all’estero. Glossario Istat.

6 Densità di popolazione è una misura del numero di persone che abitano in una determinata area.

0

1000

2000

3000

4000

5000

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Popolazione residente inizio periodo

popolazione residente inizio periodo

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 4 Densità della popolazione negli anni 1991-2012

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

3.3 Analisi delle dinamiche demografiche

È fondamentale osservare i fenomeni naturali e migratori che hanno interessato il comune di San Teodoro

nel trascorrere del tempo.

L’analisi è stata condotta analizzando tre lassi di tempo:

1971/1981/1991/2001/2011

1999-2001

2002-2011

In sintesi verranno descritte l’evoluzione della popolazione e in particolare le implicazioni del movimento

naturale e migratorio in relazione alle trasformazioni sociali, economiche ed agli equilibri o squilibri

territoriali.

La consistenza demografica subisce delle trasformazioni dovuta alle continue variazioni di due componenti:

il saldo naturale7 ed il saldo migratorio.

8

L’analisi del saldo naturale fa emergere l’eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi; mentre

dall’analisi del saldo migratorio si evince la differenza tra il numero degli iscritti9 e il numero dei cancellati

10

relativamente ad un periodo determinato (entrambi vengono analizzati in relazione all’anno solare).

Il saldo totale è la somma del saldo naturale e del saldo migratorio.

Nel comune di San Teodoro si registra, negli archi di tempo considerati, una crescita positiva in relazione

alle nascite, ma più dinamici appaiono i flussi migratori, che confermano lo spostamento di popolazione dai

paesi dell’interno verso le aree economicamente più forti concentrate lungo la costa.

Si registra un flusso di popolazione attiva dall’interno verso il comune di San Teodoro che comporta effetti

importanti per le dinamiche del comune: il richiamo delle classi di età più giovani, grazie alle opportunità

offerte dal più dinamico mercato del lavoro e dal turismo, incrementa in maniera esponenziale i consumi e

l’economia locale, contribuendo ad accentuare il divario con i comuni interni e determinando un

abbassamento dell’età media della popolazione residente in quelle aree.

7 Saldo naturale: L’eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi.

8 Saldo migratorio: L’eccedenza o il deficit di iscrizioni anagrafiche rispetto alle cancellazioni.

9 Le iscrizioni si distinguono in:• Iscrizioni da altro comune: numero di persone iscritte per trasferimento di residenza da un

altro comune italiano. Iscrizioni dall'estero: numero di persone iscritte per trasferimento di residenza dall'estero; • Iscrizioni per altri

motivi: si tratta di iscrizioni dovute non ad un effettivo trasferimento di residenza, ma ad operazioni di rettifica anagrafica.

10 Le cancellazioni si distinguono in:• cancellazioni per altro comune: numero di persone cancellate per trasferimento di residenza in

altro comune italiano; • cancellazioni per l'estero: numero di persone cancellate per trasferimento di residenza all'estero; •

cancellazioni per altri motivi: si tratta non di effettivi trasferimenti di residenza, ma di cancellazioni dovute a pratiche di rettifica

anagrafica.

0

50

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Densità demografica

densità demografica

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A cura di Raimondo Schiavone

Anni 1971/1981/1991/2001/2011

Il saldo totale nel comune di San Teodoro presenta negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 un saldo totale

positivo, dato da un movimento migratorio crescente, determinato da una crescita delle iscrizioni e da una

contestuale contrazione delle cancellazioni totali, e da un saldo naturale in cui i nati e i morti

approssimativamente nei 4 anni considerati si bilanciano.

Quindi il comune di San Teodoro risulta essere una zona di immigrazione piuttosto che di emigrazione.

Di seguito si riportano i dati sintetici e le relative elaborazioni grafiche.

Di seguito si riportano i dati sintetici e le relative elaborazioni grafiche.

Tabella 4 Dinamiche demografiche negli anni 1971/1981/1991/2001/2011

ANNO ALL'1/1 SALDO MIGRATORIO SALDO

NATURALE SALDO TOTALE

1971 2 13 15

1981 28 4 32

1991 40 8 48

2001 55 -5 50

2011 51 3 54

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

Grafico 5 Analisi saldo migratorio e saldo naturale negli anni 1981/1991/2001/2011

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

Anni 1999-2001

Nel periodo tra il 1999 e il 2001 dall’analisi dei dati relativi alle nascite, decessi, iscritti e cancellati emerge

la seguente situazione: il saldo naturale mostra un saldo positivo, fatta eccezione per l’anno 2001, mentre il

saldo migratorio mostra una situazione positiva con diversi incrementi e decrementi nel susseguirsi degli

anni, determinato da una crescita delle iscrizioni e da una contestuale contrazione delle cancellazioni totali.

Il comune di San Teodoro risulta essere, anche nel decennio 1999-2001, una zona di immigrazione piuttosto

che di emigrazione.

-10

0

10

20

30

40

50

60

SALDO MIGRATORIO SALDO NATURALE SALDO TOTALE

1981

1991

2001

2011

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15

A cura di Raimondo Schiavone

Anni 2002-2011

Il saldo totale nel periodo che va dal 2002 al 2011 è sempre positivo, in quanto sia il saldo naturale che il

saldo migratorio hanno un valore positivo, il primo in quanto i nati son superiori ai decessi registrati, il

secondo in quanto gli iscritti son superiori ai cancellati.

Dall’analisi del saldo naturale nel periodo che va dal 2002 al 2008 emerge un lieve decremento tra il 2002 e

il 2003 e tra il 2004 ed il 2005 ed il 2005 e 2006 e tra il 2006 e il 2007. Tra il 2007 e il 2008 e il 2008 - 2009

si evince un aumento, mentre tra il 2009 e il 2010 si verifica un decremento consistente che porta il saldo ad

un valore negativo, per poi registrare un tasso positivo nell’anno 2011.

Il saldo migratorio mostra negli anni 2002-2011 sempre un valore positivo, dovuto ad un numero maggiore

di iscritti da altri comuni rispetto ai cancellati verso altri comuni. Le iscrizioni e cancellazioni da e verso

l’estero hanno un incidenza bassissima sul saldo migratorio registrato.

Tabella 5 Dinamiche demografiche negli anni 2002-2011

ANNO

ALL'1/1

SALDO

MIGRATORIO

SALDO

NATURALE

SALDO

TOTALE

TOTALE

POPOLAZIONE

2002 140 7 147 3109

2003 126 2 128 3256

2004 168 13 181 3384

2005 141 12 153 3565

2006 188 10 198 3718

2007 97 7 104 3916

2008 116 10 126 4020

2009 97 14 111 4146

2010 86 -1 85 4257

2011 51 3 54 4342

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

Grafico 6 Analisi saldo migratorio e saldo naturale negli anni 2003-2011

Fonte Ns elaborazione su dati Istat

-50

0

50

100

150

200

250

SALDO MIGRATORIO SALDO NATURALE SALDO TOTALE

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

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A cura di Raimondo Schiavone

3.4 Tassi di natalità e mortalità

Due indici molto importanti nell’analisi demografica di una popolazione sono il tasso di natalità ed il tasso di

mortalità, i quali esprimono rispettivamente, il numero dei nati e dei morti sulla popolazione media per mille

residenti.

La formula per calcolare il tasso di natalità è la seguente:

La formula per calcolare il tasso di mortalità è uguale alla formula precedente solo che al numeratore vi sono

i Morti al posto dei Nati.

L’analisi dei tassi di natalità11

e mortalità12

è stata condotta analizzando due lassi di tempo:

1971/1981/1991/2001/2011

2002-2011

I dati della popolazione sono espressi nella tabella seguente:

Tabella 6 Popolazione residente inizio e fine periodo 1971/1981/1991/2001/2011

1971 1981 1991 2001 2011

popolazione residente a inizio

periodo 1.586 1.981 2.585 3.053 4.342

popolazione residente a fine

periodo 1.615 2.028 2.507 3.103 4.556

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Anni 1971/1981/1991/2001/2011

Il tasso di natalità subisce un decremento tra il 1971 e il 1981 dovuto ad un decremento delle nascite, mentre

tra il 1981 e il 1991 il tasso aumenta in quanto si ha un aumento delle nascite. Tra il 1991 ed il 2001 si ha un

ulteriore decremento delle nascite. Il tasso di mortalità subisce un decremento, infatti i decessi aumentano in

misura inferiore rispetto all’aumento della popolazione media residente. Infine tra il 2001 e il 2011

Tabella 7 Tassi di natalità e mortalità negli anni 1971/1981/1991/2001

1971 % 1981 % 1991 % 2001 % 2011

Popolazione

media 1609,50 26,0 2028,50 23,7 2508,50 22,7 3078,00 0,23 4369,00

tasso

di natalità 16,15 -42,0 9,37 14,9 10,76 -51,7 5,20 -0,52 6,64

tasso

di mortalità 8,08 -8,4 7,39 2,4 7,57 7,57 6,82 -0,10 5,95

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

11 Tassi di natalità-. Il rapporto tra il numero di nati vivi dell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente (per mille).

12 Tassi di mortalità: Il rapporto tra il numero dei decessi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente (per mille).

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 7 Tassi di natalità e mortalità negli anni 1971/1981/1991/2001/2011

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Anni 2002-2011

Tassi di natalità e mortalità negli anni 2002-2011

Il tasso di natalità subisce un decremento tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 e il 2004 dovuto ad un decremento

delle nascite, mentre tra il 2004 e il 2005 e tra il 2007 e il 2008 il tasso aumenta in quanto si ha un aumento

delle nascite, infine tra il 1991 ed il 2001 si ha un ulteriore decremento delle nascite.

Il tasso di mortalità decresce tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 ed il 2004 in quanto diminuiscono i morti,

mentre tra il 2004 ed il 2005 si registra un incremento dovuto al maggior numero di decessi registrati, infine

tra il 2005 ed il 2006 si registra un lieve decremento dovuto non al variare del numero di decessi, per

l’appunto uguale, ma ad un incremento della popolazione media residente. Tra il 2007 e il 2008 si registra un

incremento dovuto anche ad un leggero incremento del numero dei morti e alla variazione della popolazione

media.

Tabella 8 Tasso di natalità e mortalità negli anni 2002-2008

popolazione

media tra

inizio e

fine anno

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

3.182,50 3.320,00 3.474,50 3.641,50 3.817,00 3.968,00 4.083,00 4.201,5 4.299,5 4.369

tasso

di natalità 12,88 9,94 9,50 11,26 10,22 8,32 9,80 8,81 8,61 6,64

tasso

di mortalità 10,68 9,34 5,76 7,96 7,60 6,55 7,35 8,84 8,84 5,95

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

1971 1981 1991 2001 2011

tasso di natalità

tasso di mortalità

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 8 Tasso di natalità e mortalità negli anni 2002-2008

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

3.5 Struttura della popolazione per classi di età

L’analisi della struttura della popolazione per classi d’età ha un significato importante per la comprensione

degli effetti indotti sul sistema demografico e conseguentemente sulle necessità e le tipologie delle

attrezzature collettive, sul sistema di istruzione, sulla distribuzione forza-lavoro, sulla domanda di alloggi e

sulla mobilità.

Fra le caratteristiche strutturali di una popolazione, l'età riveste un'importanza primaria. Infatti essa è

determinata dal comportamento riproduttivo del passato e dall'evoluzione della mortalità, e vincola, a sua

volta, il futuro sviluppo della popolazione.

L’analisi struttura della popolazione per classi d’età è stata condotta analizzando i seguenti archi temporali:

- 1971/1981/1991/2001/2011

- 2002-2011

La tabelle successive mostrano la distribuzione della popolazione per classi di età, da cui si evince che la

fascia maggiormente rappresentata in tutti gli anni presi in considerazione è sicuramente la classe centrale di

popolazione con età compresa tra 15 e 54 anni, particolarmente consistente nei centri della costa ad alta

densità di popolazione; mentre le altre due classi 0-14 e 65 e oltre hanno approssimativamente lo stesso peso

sul totale della popolazione.

La distribuzione della popolazione per classi di età evidenzia ancora una volta come, essendo San Teodoro

un comune della fascia costiera, richiama una popolazione in età più giovane e quindi attiva. Pertanto la

dinamica migratoria ha contribuito al ricambio generazionale e al progressivo abbassamento dell’età media

del comune di San Teodoro.

Anni 1971/1981/1991/2001/2011

Negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 la fascia maggiormente rappresentativa della popolazione è la fascia

15-64, a seguire la fascia 0-14 e in ultimo la fascia 65 e oltre.

Tra il 1971 ed il 1981 si è registrato un incremento della popolazione in ciascuna fascia d’età, mentre tra il

1981 e il 1991 si ha un decremento della popolazione rientrante nella fascia 0-14, mentre si registra un

incremento della popolazione rientrante nelle altre due fasce. Tra il 1991 e il 2001 si registra un incremento

della popolazione rientrante nelle due fasce 15-64 e 65 e oltre, mentre nella fascia 0-14 la popolazione è

uguale. Infine tra il 2001 e il 2011.

0,00

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

tasso di natalità

tasso di mortalità

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19

A cura di Raimondo Schiavone

La popolazione totale, come si evince dai dati successivi riportati in tabella, subisce un notevole incremento

tra il ’71-’81 e tra il ’91-‘01, mentre l’incremento tra l’81-’91 è proporzionalmente inferiore a quelli

registrati comparando gli altri anni.

Tabella 9 Popolazione per fasce d’età negli anni 1971/1981/1991/2001/2011

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 10 Popolazione per fasce d’età negli anni 1971/1981/1991/2001/2011

popolazione per fasce d'età 1971 1981 1991 2001 2011

0-14 456 519 453 454 585

15-64 957 1.254 1.767 2.235 2.996

65 e oltre 202 255 287 414 761

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 9 Struttura della popolazione per fasce d’età negli anni 1971/1981/1991/2001

Popolazione

per fasce d’età

1971 Var %

’71-‘81

1981 Var %

’81-‘91

1991 Var %

’91-‘01

2001 Var %

’01-‘11

2011

0-14 456 13,8% 519 -12,7% 453 0,2% 454 0,22% 585

15-64 957 31,0% 1.254 40,9% 1.767 26,5% 2.235 26,49% 2.996

65 e oltre 202 26,2% 255 12,5% 287 44,3% 414 44,25% 761

totale 1.615 25,6% 2.028 23,6% 2507 23,8% 3.103 23,77% 4342

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A cura di Raimondo Schiavone

Anni 2002-2011

La distribuzione della popolazione secondo le varie classi d’età (tabella 1.7) evidenzia che nel 2002 il peso

della fascia di età 0-14 e della fascia 65-oltre sul totale della popolazione è pressoché uguale, pari

rispettivamente a 14,25% e 14,31%, negli anni 2003 e 2004 si registra un aumento della popolazione nella

fascia di età tra 0-14 maggiore all’incremento della popolazione nella fascia di età 65 e oltre. Mentre nel

2005 si verifica esattamente la situazione opposta: il numero di persone nella fascia 64 e oltre aumenta in

proporzione maggiore rispetto alle persone della fascia 0-14.

Nel 2006 invece si registra un incremento uguale nelle due fasce d’età 0-14 e 65 oltre, e il peso della

popolazione rientrante nelle due fasce sulla popolazione totale è pressoché uguale. Stesse considerazioni

valgono per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011 dove si registra un lieve incremento della popolazione in

maniera proporzionale in tutte e tre le fasce d’età considerate. Anche in questi anni la fascia d’età che fa

rilevare l’incremento minore di numerosità è quella 0-14.

Tabella 11 Popolazione per fasce d’età negli anni 2002-2011

Popolazione per fasce d'età 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

0-14 443 498 525 535 559 581 584 581 586 585

15-64 2221 2291 2389 2513 2618 2729 2785 2885 2952 2996

65 e oltre 445 467 470 517 541 606 651 680 719 761

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Nei grafici riportati di seguito è possibile osservare la struttura della popolazione per fasce d’età e per sesso

negli anni 2007-2011. Nella fascia di età 0-14 e 14-64 la popolazione maschile è maggiore della popolazione

di sesso femminile; mentre nella fascia di età 15-64 e 65 la popolazione maschile è pressoché uguale a quella

femminile fatta eccezione per l’anno 2008, dove la popolazione maschile supera femminile.

Grazie ai grafici a torta per gli anni 2007-2011 è possibile osservare il peso percentuale di ogni singola fascia

di età sul totale della popolazione. Si registra una situazione stabile in cui il peso maggiore è rappresentato

dalla fascia di età 15-64 che copre costantemente circa il 70% della popolazione.

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 10 Popolazione raggruppata per sesso e per fascia di età negli anni 2007-2011

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 11 Struttura della popolazione per fasce d’età negli anni 2007-2011 (valori relativi)

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

3.6 Analisi della dinamica demografica negli anni 2002-2011

In dettaglio si analizza la dinamica demografica per sesso e fasce d’età negli anni 2002-2011, tali dati

forniscono i principali dati su cui elaborare le previsioni sull’andamento demografico del Comune di San

Teodoro.

In tutti gli anni si rileva un peso della popolazione maschile leggermente superiore alla popolazione

femminile.

Nelle tabelle seguenti si riporta l’andamento demografico della popolazione residente per sesso, fasce d’età e

per anno, ed inoltre i principali dati che costituiscono il bilancio demografico (saldo naturale, saldo

migratorio, numero famiglie, composizione media per famiglia).

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 12 Dinamiche della popolazione per sesso e fasce d’età negli anni 2002-2011

Residenti

Anni Maschi Femmine Totale

2002 1.569 1.540 3.109

2003 1.643 1.613 3.256

2004 1.712 1.672 3.384

2005 1.800 1.765 3.565

2006 1.882 1.836 3.718

2007 2.000 1.916 3.916

2008 2.047 1.973 4.020

2009 2.083 2.063 4.146

2010 2.142 2.115 4.257

2011 2.179 2.163 4.342

2012 2.313 2.243 4.556

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 9 Dinamiche della popolazione per sesso negli anni 2008-2011

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

4500

5000

2008 2009 2010 2011 2012

maschi

femmine

totale

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2002

Tabella 13 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2002

Residenti

2002 Maschi Femmine Totale

0-10 176 153 329

11-20 161 148 309

21-30 231 226 457

31-40 263 278 541

41-50 219 223 442

51-60 214 205 419

61-70 175 159 334

71-80 101 101 202

81-90 25 44 69

91-100 e più 4 3 7 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 14 Bilancio demografico anno 2002 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 1.569 1.540 3.109

Nati 23 18 41

Morti 22 12 34

Saldo Naturale 1 6 7

Iscritti da altri comuni 74 75 149

Iscritti dall'estero 5 7 12

Altri iscritti 9 9 18

Cancellati per altri comuni 15 22 37

Cancellati per l'estero 0 2 2

Altri cancellati 0 0 0

Saldo Migratorio e per altri motivi 73 67 140

Popolazione residente in famiglia

Popolazione residente in convivenza

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali

Popolazione al 31 Dicembre 1.643 1.613 3.256

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2003

Tabella 15 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2003

Residenti

2003 Maschi Femmine Totale

0-10 189 179 368

11-20 177 155 332

21-30 233 228 461

31-40 274 265 539

41-50 229 252 481

51-60 216 220 436

61-70 189 167 356

71-80 103 96 199

81-90 27 42 69

91-100 e più 6 9 15

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 16 Bilancio demografico anno 2002 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 1643 1613 3256

Nati 16 17 33

Morti 21 10 31

Saldo Naturale -5 7 2

Iscritti da altri comuni 92 82 174

Iscritti dall'estero 8 2 10

Altri iscritti 7 3 10

Cancellati per altri comuni 33 35 68

Cancellati per l'estero 0 0 0

Altri cancellati 0 0 0

Saldo Migratorio e per altri motivi 74 52 126

Popolazione residente in famiglia 1712 1672 3384

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 1712 1672 3384

Numero di Famiglie 1706

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2004

Tabella 17 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2004

Residenti

2004 Maschi Femmine Totale

0-10 197 194 391

11-20 170 156 326

21-30 242 224 466

31-40 305 272 577

41-50 240 274 514

51-60 215 229 444

61-70 206 172 378

71-80 106 97 203

81-90 27 46 73

91-100 e più 4 8 12 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 18 Bilancio demografico anno 2004 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 1712 1672 3384

Nati 16 17 33

Morti 13 7 20

Saldo Naturale 3 10 13

Iscritti da altri comuni 113 117 230

Iscritti dall'estero 5 8 13

Altri iscritti 3 2 5

Cancellati per altri comuni 34 42 76

Cancellati per l'estero 1 1 2

Altri cancellati 1 1 2

Saldo Migratorio e per altri motivi 85 83 168

Popolazione residente in famiglia 1800 1765 3565

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 1800 1765 3565

Numero di Famiglie 1564

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2.03

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2005

Tabella 19 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2005

Residenti

2005 Maschi Femmine Totale

0-10 190 197 387

11-20 204 157 361

21-30 251 234 485

31-40 311 289 600

41-50 262 296 558

51-60 224 244 468

61-70 219 187 406

71-80 110 100 210

81-90 27 51 78

91-100 e più 2 10 12

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 20 Bilancio demografico anno 2005 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 1800 1765 3565

Nati 19 22 41

Morti 12 17 29

Saldo Naturale 7 5 12

Iscritti da altri comuni 102 93 195

Iscritti dall'estero 12 26 38

Altri iscritti 0 0 0

Cancellati per altri comuni 37 51 88

Cancellati per l'estero 2 2 4

Altri cancellati 0 0 0

Saldo Migratorio e per altri motivi 75 66 141

Popolazione residente in famiglia 1882 1836 3718

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 1882 1836 3718

Numero di Famiglie 1741

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2.01

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2006

Tabella 21 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2006

Residenti

2006 Maschi Femmine Totale

0-10 198 210 408

11-20 204 165 369

21-30 254 240 494

31-40 331 312 643

41-50 279 300 579

51-60 235 262 497

61-70 235 197 432

71-80 113 95 208

81-90 31 49 80

91-100 e più 2 6 8

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 22 Bilancio demografico anno 2006 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 1882 1836 3718

Nati 18 21 39

Morti 19 10 29

Saldo Naturale -1 11 10

Iscritti da altri comuni 145 114 259

Iscritti dall'estero 26 13 39

Altri iscritti 1 1 2

Cancellati per altri comuni 46 49 95

Cancellati per l'estero 1 5 6

Altri cancellati 6 5 11

Saldo Migratorio e per altri motivi 119 69 188

Popolazione residente in famiglia 2000 1916 3916

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 2000 1916 3916

Numero di Famiglie 1804

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2.02

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2007

Tabella 23 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2007

Residenti

2007 Maschi Femmine Totale

0-10 212 214 426

11-20 205 170 375

21-30 255 237 492

31-40 348 303 651

41-50 311 325 636

51-60 229 281 510

61-70 271 217 488

71-80 130 110 240

81-90 36 48 84

91-100 e più 3 11 14

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 24 Bilancio demografico anno 2007 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 2000 1916 3916

Nati 19 14 33

Morti 16 10 26

Saldo Naturale 3 4 7

Iscritti da altri comuni 82 67 149

Iscritti dall'estero 22 45 67

Altri iscritti 2 1 3

Cancellati per altri comuni 59 53 112

Cancellati per l'estero 1 4 5

Altri cancellati 2 3 5

Saldo Migratorio e per altri motivi 44 53 97

Popolazione residente in famiglia 2047 1973 4020

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 2047 1973 4020

Numero di Famiglie 1893

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2.01

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2008

Tabella 25 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2008

Residenti

2008 Maschi Femmine Totale

0-10 211 216 427

11-20 209 168 377

21-30 246 246 492

31-40 371 310 681

41-50 321 351 672

51-60 232 273 505

61-70 273 237 510

71-80 139 118 257

81-90 42 43 85

91-100 e più 3 11 14

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 26 Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 2047 1973 4020

Nati 21 19 40

Morti 22 8 30

Saldo Naturale -1 11 10

Iscritti da altri comuni 104 104 208

Iscritti dall'estero 12 26 38

Altri iscritti 2 2 4

Cancellati per altri comuni 77 51 128

Cancellati per l'estero 4 2 6

Altri cancellati 0 0 0

Saldo Migratorio e per altri motivi 37 79 116

Popolazione residente in famiglia 2083 2063 4146

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 2083 2063 4146

Numero di Famiglie 1986

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2.01

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2009

Tabella 27 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2009

Residenti

2009 Maschi Femmine Totale

0-10 215 209 424

11-20 218 189 407

21-30 233 248 481

31-40 373 333 706

41-50 370 388 758

51-60 245 282 527

61-70 286 267 553

71-80 146 139 285

81-90 52 47 99

91-100 e più 4 13 17 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 28 Bilancio demografico anno 2009 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 2009 2083 2063 4146

Nati 20 17 37

Morti 10 13 23

Saldo Naturale 10 4 14

Iscritti da altri comuni 96 98 194

Iscritti dall'estero 15 21 36

Altri iscritti 1 0 1

Cancellati per altri comuni 58 62 120

Cancellati per l'estero 5 9 14

Altri cancellati 0 0 0

Saldo Migratorio e per altri motivi 49 48 97

Popolazione residente in famiglia 2142 2115 4257

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 2142 2115 4257

Numero di Famiglie 2056

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2,07

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2010

Tabella 29 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2010

Residenti

2010 Maschi Femmine Totale

0-10 214 212 426

11-20 216 185 401

21-30 237 240 477

31-40 363 369 732

41-50 386 382 768

51-60 256 295 551

61-70 287 259 546

71-80 166 159 325

81-90 49 51 100

91-100 e più 5 11 16 Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 30 Bilancio demografico anno 2010 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 2010 2142 2115 4257

Nati 18 19 37

Morti 22 16 38

Saldo Naturale -4 3 -1

Iscritti da altri comuni 86 95 181

Iscritti dall'estero 15 24 39

Altri iscritti 2 2 4

Cancellati per altri comuni 56 72 128

Cancellati per l'estero 6 4 10

Altri cancellati 0 0 0

Saldo Migratorio e per altri motivi 41 45 86

Popolazione residente in famiglia 2179 2163 4342

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 2179 2163 4342

Numero di Famiglie 2124

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2,04

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 2011

Tabella 31 Popolazione residente per sesso e fasce d’età nel 2011

Residenti

2011 Maschi Femmine Totale

0-10 206 208 414

11-20 203 173 376

21-30 232 228 460

31-40 374 384 758

41-50 419 419 838

51-60 322 313 635

61-70 306 275 581

71-80 195 163 358

81-90 52 68 120

91-100 e più 4 12 16

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 32 Bilancio demografico anno 2010 e popolazione residente al 31 dicembre

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 2011 2179 2163 4342

Nati 11 18 29

Morti 15 11 26

Saldo Naturale -4 7 3

Iscritti da altri comuni 55 46 101

Iscritti dall'estero 8 14 22

Altri iscritti 1 0 1

Cancellati per altri comuni 26 44 70

Cancellati per l'estero 2 1 3

Altri cancellati 0 0 0

Saldo Migratorio e per altri motivi 36 15 51

Popolazione residente in famiglia 2211 2185 4396

Popolazione residente in convivenza 0 0 0

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali 0 0 0

Popolazione al 31 Dicembre 2211 2185 4396

Numero di Famiglie 2166

Numero di Convivenze 0

Numero medio di componenti per famiglia 2,03

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

3.7 Popolazione straniera

Popolazione straniera residente nel Comune di San Teodoro negli anni 2002-2006

Dalle analisi condotte sulla popolazione straniera residente nel comune di San Teodoro emerge che dal 2002

al 2010 si è registrato un progressivo aumento, che nell’anno 2011 è leggermente diminuito. Come si può

evincere dalla tabella 33 e relativo grafico, l’incremento sino all’anno 2010, si è registrato sia nella

popolazione straniera maschile che in quella femminile.

Tabella 33 Popolazione straniera per sesso residente nel Comune di San Teodoro negli anni 2002-2011

Popolazione straniera residente nel Comune di San Teodoro per sesso

anni Maschi Femmine totale

2002 36 53 89

2003 42 52 94

2004 47 55 102

2005 53 57 110

2006 57 77 134

2007 69 91 160

2008 78 123 201

2009 90 166 256

2010 98 191 289

2011 109 170 279

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 10 Popolazione straniera per sesso residente nel Comune di San Teodoro negli anni 2002-2011

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

0

50

100

150

200

250

300

350

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Maschi

Femmine

Totale

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35

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 34 Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 1999-2006

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 11.1 Saldo Naturale Grafico 11.2 Saldo Migratorio Parrocchia di San Teodoro

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 35 Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 2007-2010

Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 2007-2010

al 31/12 2007 2008 2009 2010

maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale

saldo naturale -1 11 10 10 4 14 -4 3 -1 -4 7 3

saldo migratorio 37 79 116 49 48 97 41 45 86 36 15 51

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 12.1 Saldo Naturale

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 1999-2002

maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale

saldo naturale 2 1 3 -2 1 -1 -2 -11 -13 1 6 7saldo migratorio 55 47 102 30 37 67 40 36 76 64 58 122

Dati forniti dal Comune di San Teodoro

Saldo naturale e saldo migratorio Parrocchia di San Teodoro per sesso negli anni 2003-2006

maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale

saldo naturale -5 7 2 3 10 13 7 5 12 -1 11 10saldo migratorio 74 52 126 85 83 168 75 66 141 119 69 188

2006

al 31/12

al 31/12

1999 2000 2001 2002

2003 2004 2005

-15

-10

-5

0

5

10

15

19

99

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

saldo naturale

saldo naturale

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

19

99

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

saldo migratorio

saldo migratorio

-5

0

5

10

15

2007 2008 2009 2010

saldo naturale

saldo naturale

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36

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 12.2 Saldo Migratorio Parrocchia di San Teodoro

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

3.8 Gli indicatori demografici

Gli indici demografici possono essere utilizzati per trarre indicazioni relative alle tendenze di sviluppo

demografico della popolazione considerata (indice di vecchiaia) ed alla sua situazione di dipendenza (indice

di dipendenza).

Ovviamente da soli non permettono un’automatica comprensione dei fenomeni demografici, per i quali é

richiesta soprattutto una considerazione attenta dei vari indici (ad esempio, natalità e mortalità, fecondità e

indice di vecchiaia) in forma integrata; per questo però non esistono algoritmi o meccanismi automatici di

calcolo, ma solo capacità di osservare, l’interesse a comprendere i fenomeni e la fiducia che questo possa

portare ad una migliore capacità di pianificare e organizzare gli interventi della pubblica amministrazione.

Gli indicatori analizzati sono:

indice di vecchiaia

indice di dipendenza totale o strutturale

indice di dipendenza anziani

indice di dipendenza giovanile

indice di struttura

indice di ricambio

In sintesi le formule relative agli indicatori demografici sono di seguito espresse:

Tabella 36 Formule per il calcolo degli indici demografici

0

20

40

60

80

100

120

140

2007 2008 2009 2010

saldo migratorio

saldo migratorio

indice di vecchiaia

indice di dipendenza totale pop 0-14+65 e oltre/pop 15-64indice di dipendenza anziani pop 65 e oltre/pop15-64indice di dipendenza giovanile

indice di struttura

indice di ricambio

pop oltre 65/pop 0-14

pop 0-14/pop 15-64

pop 40-64/pop 15-39

pop 60-64/pop 15-19

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

37

A cura di Raimondo Schiavone

Indice di Vecchiaia

L'Indice di vecchiaia13

è un indicatore statistico dinamico usato nella statistica demografica per descrivere il

peso della popolazione anziana in una determinata popolazione. Sostanzialmente stima il grado di

invecchiamento di una popolazione. Esso si definisce come il rapporto di composizione tra la popolazione

anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni); valori superiori a 100 indicano una

maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. È un indicatore abbastanza “grossolano”

poiché nell’invecchiamento di una popolazione si ha generalmente un aumento del numero di anziani e

contemporaneamente una diminuzione del numero dei soggetti più giovani. In questo modo numeratore e

denominatore variano in senso opposto esaltando l’effetto dell'invecchiamento della popolazione.

La formula per calcolare l’indice di vecchiaia è la seguente:

100

14Pop

65PopIV

Indici di dipendenza

L’Indice di dipendenza totale o strutturale14

viene considerato un indicatore di rilevanza economica e

sociale. Il numeratore è composto dalla popolazione che, a causa dell’età, si ritiene essere non autonoma -

cioè dipendente - e il denominatore dalla fascia di popolazione che, essendo in attività, dovrebbe provvedere

al suo sostentamento.

La formula per calcolare l’Indice di dipendenza totale o strutturale è la seguente:

100

64Pop15

65Pop14PopID

La formula per calcolare l’Indice di dipendenza anziani15

è la seguente:

La formula per calcolare l’Indice di dipendenza giovanile16

è la seguente:

13 Indice di vecchiaia: rappresenta il numero di anziani ogni 100 individui in età inferiore ai 14 anni

14 Indice di dipendenza totale/strutturale: rappresenta il numero di individui (anziani e bambini) non autonomi per ragioni

demografiche (0-14 anni o oltre 65 anni) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (15-64 anni).

15 Indice di dipendenza degli anziani: rappresenta il numero di anziani non autonomi per ragioni demografiche (65 anni e oltre) ogni

100 individui potenzialmente indipendenti (15-64 anni).

16 Indice di dipendenza giovanile: Misura il rapporto tra la parte di popolazione che non lavora giovane (0-14 anni, parte della

popolazione non attiva) e quella potenzialmente attiva (15-64 anni)

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A cura di Raimondo Schiavone

Indice di struttura della popolazione attiva

Indica il grado di invecchiamento della popolazione attiva, rapportando in percentuale il numero di individui

di età compresa tra 40 e 64 anni con quello di età compresa tra 15 e 39.

La formula per calcolare l’Indice di struttura17

è la seguente:

Indice di ricambio

Rappresenta il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto di uscire dall’età lavorativa (60-64 anni) e

quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni).

La formula per calcolare l’Indice di ricambio18

, è la seguente:

Analisi dati

L’analisi è stata condotta, così come nel resto del documento, comparando dapprima i dati relativi agli anni

1971/1981/1991/2001/2011 e di seguito l’analisi degli anni 2002-20011.

Anni 1971/1981/1991/2001/2011

L’indice di vecchiaia subisce un incremento crescente di anno in anno, mentre l’indice di dipendenza totale

subisce un decremento dovuto maggiormente al forte decremento della componente giovanile.

Tabella 37 Indice di Vecchiaia e Indice di dipendenza negli anni 1971/1981/1991/2001/2011

anni 1971 Variazione

% ’71-‘81

1981 Variazione

% ’81-‘91

1991 Variazione

% ’91-‘01

2001 Variazione

% ’91-‘01

2011

indice

di vecchiaia

44,30 10,9% 49,13 28,9% 63,36 43,9% 91,19 42,66% 130,09

indice

di dipendenza

totale

68,76 -10,2% 61,72 -32,1% 41,88 -7,3% 38,84 15,68% 44,93

indice

di dipendenza

anziani

21,11 -3,7% 20,33 -20,1% 16,24 14,04% 18,52 37,15% 25,40

indice

di dipendenza

giovanile

47,65 -13,1% 41,39 -38,1% 25,64 -20,8% 20,31 -3,84% 19,53

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

17 Indice di struttura: indica il grado di invecchiamento della popolazione attiva, rapportando in percentuale il numero di individui di

età compresa tra 40 e 64 anni con quello di età compresa tra 15 e 39.

18 Indice di ricambio: rappresenta il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto di uscire dall’età lavorativa (60-64 anni) e

quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni).

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39

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 13 Indice di vecchiaia

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 14 Indice di dipendenza totale

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 15 Indice di vecchiaia/ Indice di dipendenza totale dipendenza/ Indice di dipendenza anziani e giovanile

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

0

50

100

150

1971 1981 1991 2001 2011

indice di vecchiaia

indice di vecchiaia

0

20

40

60

80

1971 1981 1991 2001 2011

indice di dipendenza totale

indice di dipendenzatotale

0

10

20

30

40

50

60

1971 1981 1991 2001 2011

indice di dipendenzaanziani

indice di dipendenzagiovanile

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40

A cura di Raimondo Schiavone

Anni 2002-2011

L’analisi degli indici demografici degli anni 2002-2011 sono riportati nella tabella seguente in sintesi, e di

seguito sono stati inseriti i relativi commenti e le rappresentazioni grafiche.

È importante osservare come l’indice di vecchiaia dal 1971 fino al 2002 ha subito forti incrementi, mentre

nel 2003 e nel 2004 si registra un decremento, fino a un ulteriore incremento nel 2005 e negli ultimi anni

appena passati 2007 e 2008 quando l’indice raggiunge valori superiori a 100, indicando un maggiore

presenza di cittadini anziani rispetto ai più giovani.

Tabella 38 Indice di Vecchiaia e Indice di dipendenza negli anni 2002/2003/2004/2005/2006

Anni 2002 var.% 02

– 03

2003 var. % 03

– 04

2004 var. % 04

– 05

2005 var. % 05

– 06

2006

indice di

vecchiaia

100,45 -6,65 93,78 -4,53 89,52 7,94 96,64 0,15 96,78

indice di

dipendenza

totale

39,98 5,35 42,12 -1,12 41,65 0,51 41,86 0,37 42,02

indice di

dipendenza

anziani

20,04 1,74 20,38 -3,49 19,67 4,57 20,57 0,45 20,66

indice di

dipendenza

giovanile

19,95 8,98 21,74 1,10 21,98 -3,12 21,29 0,30 21,35

indice di

struttura

96,72 2,58 99,22 4,31 103,49 -1,59 101,85 3,11 105,01

indice di

ricambio

123,60 6,43 131,55 8,66 142,94 -5,80 134,66 4,39 140,57

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 39 Indice di Vecchiaia e Indice di dipendenza negli anni 2006/2007/2008/2009/2010

Anni 2006 var.% 06

– 07

2007 var. % 07

– 08

2008 var. % 08

– 09

2009 var. % 09

– 10

2010

indice di

vecchiaia

96,78 4,30 104,30 6,87 111,47 0,05 117,04 0,05 122,70

indice di

dipendenza

totale

42,02 3,50 43,50 1.93 44,34 -0,01 43,71 0,01 44,21

indice di

dipendenza

anziani

20,66 7,45 22,20 5,27 23,37 0,01 23,57 0,03 24,36

indice di

dipendenza

giovanile

21,35 -0,23 21,30 -1,60 20,96 -0,04 20,14 -0,01 19,85

indice di

struttura

105,01 2,37 107,50 3,08 110,82 0,03 114,50 0,03 117,38

indice di

ricambio

140,57 5,57 148,40 1,44 150,54 -0,07 139,32 0,06 147,24

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

L'Indice di vecchiaia negli anni 2002-2010 ha subito delle variazioni in relazione ad un leggero aumento

della popolazione nella fascia di età tra 0-14 e, parallelamente, un leggero incremento nella popolazione della

fascia di età 65 e oltre. Questa situazione fa registrare un indice di vecchiaia più alto nel 2002, che decresce

nel 2003 e 2004, e che aumenta nei due anni successivi,e negli ultimi appena trascorsi, ovvero 2007 e 2010

con valori che superano i 100.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

41

A cura di Raimondo Schiavone

In generale il comune di San Teodoro non solo vive un progressivo popolamento, ma si registra anche un

minore invecchiamento della struttura demografica, eccezion fatta per gli anni 2008 – 2009 - 2010 dove

valori superiori a 110 denotano un progressivo invecchiamento della popolazione.

Negli anni 2002-2010 l’Indice di dipendenza totale o strutturale ha subito delle variazioni in relazione

all’incremento della popolazione rientrante nelle fasce di età 0-14 e 65 oltre ed un più leggero incremento

della popolazione rientrante nella fascia 15-64, considerata la popolazione in età lavorativa.

L’Indice di dipendenza degli anziani, negli anni 2002-2010 ha subito dei leggeri incrementi negli anni

2003,2005 e 2006, mentre nel 2004 si è registrato un decremento. Negli ultimi anni 2007 e 2010 l’indice ha

subito un progressivo aumento attestandosi sul valore 24,36.

L’Indice di dipendenza giovanile negli anni 2002-2010 ha subito dei leggeri incrementi fino al 2004, mentre

nel 2005 e 2006 si è registrato un decremento rispetto al 2003 e al 2004, ma un incremento rispetto al 2002.

Il 2008 registra un leggero decremento rispetto al 2007 attestandosi intorno al 20,96. Infine, anche gli anni

2009 e 2010 hanno fatto rilevare un leggero decremento dell’indice.

L’Indice di struttura negli anni 2002-2010 ha subito incrementi dal 2002 al 2003 dovuto all’aumento

maggiore della popolazione tra 40-64 anni rispetto all’aumento della popolazione tra 15-39 anni, perciò si

registra un progressivo invecchiamento della popolazione attiva.

Mentre nel 2004 si arresta il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione attiva tra 40-64 anni, in

quanto si registra un aumento nella fascia di età 15-39 e una diminuzione della popolazione rientrante nella

fascia 40-64. Dal 2005 ad oggi si registra invece nuovamente un progressivo invecchiamento della

popolazione.

L’Indice di ricambio rappresentando il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto di uscire dall’età

lavorativa (60-64 anni) e quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni), mette in evidenza il tasso di

ricambio della popolazione nel mercato del lavoro.

Rispetto al 2002 l’indice di ricambio è aumentato progressivamente fino al 2004, mentre nel 2005 ha subito

un importante decremento, per poi subire un ulteriore incremento fino a raggiungere quasi il valore di picco

del 2004.

L’indice di ricambio del comune di San Teodoro nel periodo 2002-2010 mette in evidenza una situazione in

cui aumenta la popolazione rientrante nella classe di età 60-64, sebbene con percentuali sempre inferiori col

susseguirsi degli anni, mentre la popolazione della classe 15-19 aumenta nel 2003, ma diminuisce nel 2004

per poi subire un ulteriore incremento nel 2005 fino al 2008, con i più alti valori di tutto il periodo preso ad

esame (150,54). L’ultimo anno preso in considerazione, il 2010 seppur su un valore inferiore si attesta a

147,24.

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 16 Indice di vecchiaia

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 17 Indice di dipendenza totale

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

indice di vecchiaia

indice di vecchiaia

37,00

38,00

39,00

40,00

41,00

42,00

43,00

44,00

45,00

46,00

indice di dipendenza totale

indice di dipendenzatotale

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43

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 18 Indice di dipendenza anziani e dipendenza giovanile

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 19 Indice di struttura

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

indice di dipendenzaanziani

indice di dipendenzagiovanile

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

indice di struttura

indice di struttura

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 20 Indice di ricambio

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

3.9 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari

L’analisi sociale di un territorio analizza, inoltre, la composizione delle famiglie19

e l’ampiezza dei nuclei

familiari.

L’analisi delle famiglie del Comune di San Teodoro negli anni 1971/1981/1991/2001/2011, riportati nella

tabella seguente, evidenzia che dal 1971 al 1981 c’è stato un incremento del 25,57%, mentre dal 1981 al

1991 è stato pari a 25,10%, dal 1991 al 2001 pari a circa il 28% ed infine dal 2001 al 2011 pari a circa .

Contestualmente all’incremento dei residenti si è registrato un aumento del numero di famiglie, mentre la

composizione media ha subito di anno in anno un decremento, dovuto alla crescita del numero di famiglie in

misura superiore rispetto all’aumento della popolazione residente.

19 Definizione di famiglia: insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi, dimoranti abitualmente

nella stessa unità abitativa. La famiglia può essere costituita anche da una sola persona. Il personale di servizio (domestici, collaboratori familiari,

ecc.) che dimori abitualmente nell'abitazione costituisce famiglia a se stante, sempre che tra i componenti la famiglia e il personale suddetto non vi

siano legami quali quelli indicati precedentemente.

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

160,00

indice di ricambio

indice di ricambio

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 40 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari

1971

variaz

ione '71-'

81%

1981

variaz

ione '81-'

91%

1991

variaz

ione '91-'

01%

2001

variaz

ione '01-'

11%

2011

Residenti 1615 25,57 2028 25,10 2537 22,31 3103 41,67 4396

Numero di famiglie 443 39,95 620 50,00 930 35,48 1260 71,90 2166

Composizione media 3,65 -10,28 3,27 -16,60 2,73 -9,72 2,46 -17,57 2,03

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 20 Numero di famiglie anni 1971/1981/1991/2001/2011

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Grafico 20 Ampiezza dei nuclei familiari anni 1971/1981/1991/2001/2011

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

0

500

1000

1500

2000

2500

1971 1981 1991 2001 2011

Numero di famiglie

Numero di famiglie

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

3,50

4,00

1971 1981 1991 2001 2011

Composizione media

Composizione media

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 41.1 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari 2002-2006

2002

variaz

ione '02-

' 03%

2003

variaz

ione '03-

'04%

2004

variaz

ione '04-

' 05%

2005

variaz

ione '05-'

06%

2006

variaz

ione '06-

' 07%

popolazione

residente media 3182,5 4,32 3320 4,65 3474,5 4,81 3641,5 4,82 3817 5,32

Numero di famiglie 1650 3,39 1706 -8,32 1564 11,32 1741 3,62 1804 4,93

Composizione

media 1,93 0,90 1,95 14,16 2,22 -5,85 2,09 1,16 2,12 -0,75

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

Tabella 41.2 Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari 2007-2011

2007 variaz ione '07-'

08% 2008

variaz ione '08-'

09% 2009

variaz ione '09-'

10% 2010

variaz ione '10-'

11% 2011

popolazione residente

media

4020 3,13% 4146 2,68% 4257 2,00% 4342 1,24% 4396

Numero di famiglie

1893 4,91% 1986 3,52% 2056 3,31% 2124 1,98% 2166

Composizione media

2,1 0,00% 2,1 -1,43% 2,07 -1,45% 2,04 -0,49% 2,03

Fonte: Ns elaborazione dati ISTAT

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A cura di Raimondo Schiavone

Tavole Famiglie e Ampiezza dei nuclei familiari nel 2001

Nelle tabelle seguenti vengono riportati in maniera dettagliata i dati delle famiglie e dei nuclei familiari

relativi al censimento del 2001.

Il numero di famiglie registrate nel 2001 a San Teodoro è pari a 1260, di cui 813 localizzate nei centri abitati,

398 nei nuclei abitati e 49 nelle case sparse; si evince che la maggior parte delle famiglie risiede nei centri

abitati.

Tabella 42 Famiglie anno 2001

Comune Numero di famiglie

San Teodoro 1260

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tabella 43 Tipologia di località abitate

San Teodoro

Tipo di località abitate

Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale

813 398 49 1260

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Il numero di componenti delle famiglie secondo l’indagine Istat registra nel comune di San Teodoro i

seguenti dati: il 30% delle famiglie pari a 377 unità è composta da una persona, a seguire 313 famiglie con 2

persone, 278 famiglie con 3 persone, 212 famiglie con 4 persone, 67 famiglie con 5 persone ed infine solo 13

famiglie con 6 o più persone.

Questo dato evidenzia che la composizione delle famiglie nel comune di San Teodoro si aggira intorno a 1-4

persone.

Tabella 44 Famiglie per numero di componenti

Comune Numero di componenti

1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone

Totale

Totale Di cui: non in coabitazione

San

Teodoro

377 376 313 278 212 67 13 1260

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

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48

A cura di Raimondo Schiavone

I nuclei familiari sono per oltre il 50% dati dalla categoria Coppie con figli, a seguire coppie senza figli,

madre con figli, e infine una casistica bassissima di padre con figli.

Tabella 45 Nuclei familiari per tipo di nucleo familiare

San

Teodoro

Tipi di nucleo familiare

Coppie senza figli Coppie con figli Padre con figli Madre

con figli

Totale

255 509 10 94 868

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Le famiglie in abitazione sono 1258 su 1260, di cui solo due sistemate in altri tipi di alloggio. Le 1258 che

risiedono in abitazioni ne dispongono per l’81% a titolo di proprietà, per il 9% a titolo di affitto e per il 10%

in base ad un altro titolo differente dalla proprietà e dall’affitto.

Tabella 46 Numero famiglie

Comune Numero di famiglie in abitazione

San Teodoro 1258

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tabella 47 Famiglie in abitazione per titolo di godimento dell'abitazione

San Teodoro Titolo di godimento

Proprietà Affitto Altro titolo Totale

1.018 118 122 1.258

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

La tabella sul numero di famiglie in abitazione per numero di stanze dell’abitazione mette in evidenza che il

31% delle famiglie dispone di tre stanze, a seguire il 27% dispone di quattro stanze, il 16% di 5 stanze, il

13% di sei e più stanze, il 12% di due stanze, e l’1% di una sola stanza. Da questi dati si evince che oltre il

50% delle famiglie dispone di tre - quattro stanze, e un numero di famiglie basso dispone solo di 1 stanza.

Tabella 48 Famiglie in abitazione per numero di stanze dell'abitazione

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

La popolazione di San Teodoro pari a 3103 nel 2001 in relazione allo stato civile si presente con la seguente

struttura: il 42% sono celibi/nubili, il 51% sono coniugati/e, i vedovi rappresentano il 5%, mentre i separati e

divorziati rappresentano il 2.5%, mentre i separati di fatto rappresentano l’1.3% dei coniugati/e totale.

1 2 3 4 5 6 e più Totale

San Teodoro 15 149 385 342 205 162 1258

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Famiglie in abitazione per numero di stanze dell'abitazione

Numero di stanze

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 49 Popolazione residente per stato civile

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

4. Conclusioni sull’analisi socio-demografica Dall’analisi dei dati demografici emergono alcune considerazioni importanti che tracciano un quadro

complessivo delle problematiche del territorio della Gallura in cui il Comune di San Teodoro è inserito.

La provincia Olbia-Tempio presenta due realtà differenti: zona costiera e zona interna.

Le principali emergenze vanno focalizzate sui comuni dell’interno, ormai sempre più marginali ed esclusi dai

flussi economici della costa, isolati dal punto di vista dei collegamenti con il resto della provincia e

caratterizzati dalla scarsa presenza di infrastrutture e servizi.

A ciò si aggiunge il progressivo spopolamento delle aree interne da parte delle fasce più giovani della

popolazione, che migrano verso i centri più dinamici e con più opportunità di lavoro, innescando un circuito

negativo caratterizzato dalla diminuzione dei redditi e dei consumi totali, dalla fuga di popolazione attiva e

del complessivo indebolimento dell’economia dei centri minori.

Inoltre, il progressivo invecchiamento della popolazione e un alto indice di dipendenza in alcuni comuni

dell’interno, mettono in evidenza come l’assenza di un ricambio generazionale, la scarsa presenza di attività

economiche e il peso demografico di un estesa popolazione anziana potrebbero mettere in discussione nel

lungo periodo la stessa sopravvivenza di alcuni comuni.

Si potrebbe configurare così uno scenario in cui i grandi centri della costa vedrebbero crescere

esponenzialmente la popolazione, con la città di Olbia in testa, mentre numerosi comuni dell’interno

vedrebbero ridurre il loro peso.

L’interazione tra questi fenomeni potrebbe causare un vero e proprio abbandono progressivo delle zone

interne, non solo da parte della popolazione, ma anche delle attività economiche legate all’agricoltura,

nonché il trasferimento dei nuclei industriali presenti nell’interno, che potrebbero spostarsi verso le zone

costiere più ricche di infrastrutture, servizi e trasporti.

D’altro canto, non è pensabile ipotizzare un futuro sostenibile caratterizzato da una concentrazione spaziale

di tutte le attività economiche nella costa, né di insediamenti demografici riversati in pochi grandi centri: si

porrebbero infatti serie problematiche in termini di urbanizzazione, eccessiva densità demografica,

inadeguatezza dei servizi offerti e di un sovraffollamento temporale accentuato dalle presenze turistiche.

Alla luce di questo scenario, diventa necessario orientare le politiche dello sviluppo verso una maggiore

integrazione delle zone interne con i flussi economici e turistici della costa, in un’ottica di diversificazione

dell’offerta locale, non solo in termini di turismo.

L’area della Gallura presenta infatti delle potenzialità di sviluppo molto concrete, grazie alla sua

conformazione che ne fa un territorio ricco e diversificato dal punto di vista del contesto ambientale, delle

tradizioni locali, dalla presenza di varietà e produzioni enogastronomiche e da un identità culturale specifica.

In quest’ottica le aree interne potrebbero rappresentare, proprio perché ancora integre dal punto di vista della

conservazione di contesti locali, una alternativa non antagonista alla costa già sovraffollata, istituendo legami

con le dinamiche economiche costiere e dialogando con nuove forme di turismo sempre più orientate alla

ricerca di ambienti salubri e con un elevata qualità ambientale della vita.

Totale

Di cui:

separati/e di

fatto

San Teodoro 1306 1571 20 48 28 150 3103

Tavola: Popolazione residente per stato civile

Stato civile

Celibi/nubili

Coniugati/e

Separati/e

legalmenteDivorziati/e Vedovi/e Totale

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

50

A cura di Raimondo Schiavone

L’opportunità di sviluppo integrato porterebbe quindi alla creazione di un programma comune costa-

entroterra, e a un processo di coinvolgimento e valorizzazione dei comuni interni, attraverso il rafforzamento

delle specificità locali (montagna, sorgenti, terme, centri storici, percorsi culturali).

Innescare questo processo significherebbe contribuire concretamente alla riduzione dello spopolamento delle

aree interne e ad invertire il trend negativo che attualmente contrassegna le dinamiche delle zone periferiche

in termini di disoccupazione, carenza di servizi collettivi, bassi redditi, calo dei consumi, invecchiamento

della popolazione e poco dinamismo imprenditoriale.

In funzione delle analisi svolte e delle conclusioni prospettate è possibile proporre degli obiettivi strategici

che il P.U.C. di San Teodoro dovrà perseguire nell’obiettivo generale di pianificare in modo sostanziale e

integrato la crescita del Comune e della Comunità che, negli ultimi decenni ha avuto flussi demografici

significativi. Il rischio che si corre è una perdita delle caratteristiche proprie del tessuto urbano, non solo dal

punto di vista urbanistico, ma soprattutto dal punto di vista sociale e culturale.

Pertanto il P.U.C. deve rappresentare una opportunità per i cittadini di realizzare in modo approfondito e

democratico una riflessione sul proprio passato e sulle prospettive future.

Al P.U.C. vengono poste istanze e sollecitazioni che riguardano l’insieme dei problemi di vita della

Comunità in ambiti ed aree di interesse che solo apparentemente sono estranee all’urbanistica e alla

pianificazione territoriale.

Il P.U.C. si configura come uno strumento tecnico-amministrativo in primo luogo finalizzato a definire

regole e compatibilità d’uso del territorio comunale; ma è, nel contempo, una straordinaria occasione ed

opportunità per esaminare con metodo le proprie radici e i propri percorsi del passato e ragionare del proprio

futuro in modo equilibrato.

È questo il primo (e forse il più importante) obiettivo di fondo del Piano, non posto in forma diretta, ma

strettamente connesso alla salvaguardia dell’identità culturale di San Teodoro: realizzare una occasione che

consenta a tutti i cittadini, in modo approfondito e realmente democratico, di fare una riflessione

ragionata sul proprio passato e sul proprio presente, realizzando le condizioni per selezionare al

meglio le azioni legate alla costruzione del futuro della Comunità.

Da questo ragionamento scaturisce la necessità, attraverso una serie di azioni e piani coesi, di procedere

mediante un idoneo strumento urbanistico alla salvaguardia ed al rafforzamento dell’identità culturale,

territoriale ed ambientale.

Il Comune di San Teodoro è, da circa 40 anni, in una fase di straordinarie trasformazioni economiche,

demografiche e territoriali. Da sistema di piccoli stazzi a prevalente economia agro pastorale si è trasformato

in una delle realtà sarde di punta nel turismo costiero, con dinamiche demografiche di fortissima crescita; da

microcosmo di relazioni prevalentemente concluse al proprio interno è diventato luogo privilegiato del

turismo nazionale internazionale.

Diversamente da altri territori investiti da trasformazioni di analoga intensità e di analoghe caratteristiche, la

comunità di San Teodoro ha peraltro finora mantenuto il senso della propria storia e della propria identità

culturale. La difesa di questa identità è però in grande difficoltà, in particolare nelle giovani generazioni,

prive di quella “memoria storica” che consente una interpretazione più articolata della fase attuale.

Il P.U.C. dovrà muovere in questa fase dell’evoluzione sociale e culturale di San Teodoro, con l’obiettivo di

fondo di riorganizzare le funzioni territoriali ed urbane in modo da rendere possibili il mantenimento di

identità e culture in pericolo, non solo per le trasformazioni economiche e di costume, ma anche per quelle

più direttamente conseguenti alle modifiche del territorio.

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A cura di Raimondo Schiavone

5. Patrimonio edilizio residenziale L’Istat ha reso disponibili i primi dati a livello comunale sul numero delle abitazioni esistenti relativi

all’anno 2011. La tabella che segue rileva i dati comunali della provincia di Olbia Tempio che non essendo

ancora definitivi consentono di avere una visione approssimativa della situazione attuale.

Il resto dell’analisi farà invece riferimento ai dati disponibili del censimento 2001 gli unici al momento

disponibili in via definitiva e con il dettaglio comunale.

Tabella 50 Numero abitazioni comune provincia di Olbia Tempio

Territorio Numero di abitazioni

Numero altri tipi di alloggio

occupati da residenti

Aggius 655 0

Aglientu 3.024 18

Alà dei Sardi 1.060 0

Arzachena 15.946 14

Badesi 2.979 4

Berchidda 1.824 0

Bortigiadas 462 0

Buddusò 1.887 5

Budoni 8.227 2

Calangianus 1.702 0

Golfo Aranci 4.357 5

La Maddalena 5.351 29

Loiri Porto San Paolo 5.184 2

Luogosanto 1.192 0

Luras 1.168 1

Monti 1.257 3

Olbia 31.173 69

Oschiri 1.572 5

Padru 1.040 29

Palau 2.129 10

San Teodoro 8.715 11

Santa Teresa Gallura 2.911 17

Sant'Antonio di Gallura 829 0

Telti 1.341 5

Tempio Pausania 6.060 2

Trinità d'Agultu e Vignola 5.296 8

Fonte: nostra elaborazione dati (provvisori) censimento ISTAT 2011

Le dinamiche demografiche e i movimenti migratori, registrati negli anni nel Comune di San Teodoro, hanno

influito anche su diversi fattori, tra cui la domanda di abitazioni, producendo importanti trasformazioni sugli

assetti territoriali, urbanistici ed economici.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

In questa sezione viene esaminato il patrimonio edilizio residenziale20

del Comune di San Teodoro dal punto

di vista della consistenza dell’attività edilizia degli anni tra il 1919 e il 2001 e quindi l’analisi dello stato

attuale. Gli ultimi dati in possesso sono prodotti del censimento del 2001.

Per quanto riguarda gli edifici saranno oggetto di analisi i seguenti aspetti: il numero degli edifici esistenti, il

numero di edifici per tipologia di località abitate (centro storico, nuclei abitati e case sparse) e per tipologia

di utilizzo (utilizzati e non); epoca di costruzione; materiale utilizzato per la struttura portante.

Per quanto riguarda le abitazioni, saranno oggetto di analisi i seguenti aspetti: abitazioni occupate e

abitazioni non occupate, il numero di abitazioni per tipologia di località abitate (centro storico, nuclei abitati

e case sparse) e per tipologia di utilizzo (utilizzati e non); epoca di costruzione; per occupazione e per

servizi, per numero di stanze.

Tabella 51 Popolazione residente per tipo di località abitate

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

5.1 Gli edifici

Gli edifici di San Teodoro sono 3262, di cui il 56% localizzati nei centri abitati, il 39% nei nuclei abitati e il

4.5% in case sparse. Su 3262 edifici vengono utilizzati il 95% e solo il 5% degli edifici presenti risulta non

utilizzato.

Mentre ad uso abitativo vengono utilizzati 2928 pari al 90% degli edifici presenti.

Tabella 52 Edifici

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tabella 53 Numeri di edifici per tipo di località abitate

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

20

Patrimonio edilizio residenziale si intendono solo i fabbricati destinati esclusivamente o prevalentemente all’abitare.

Glossario Istat.

Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale

San Teodoro 1941 1035 127 3103

Tipo di località abitate

Tavola: Popolazione residente per tipo di località abitate

Edifici

San Teodoro 3262

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Edifici

Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale

San Teodoro 1837 1279 146 3262

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Numero di edifici per tipo di località abitate

Tipo di località abitate

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 54 Edifici per tipologia di utilizzo

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tabella 55 Edifici ad uso abitativo

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Epoca di costruzione

Gli edifici ad uso abitativo nel Comune di San Teodoro, alla data ultima del censimento Istat (2001), sono

pari 2928.

Dall’analisi svolta, si può desumere che l’81% degli edifici ad uso abitativo censiti, pari a circa 2373, sono

stati costruiti dopo il 1971, la restante parte risulta essere stata costruita prima del 1972.

Lo studio condotto dimostra come l’attività edificatoria abbia avuto un peso differente nei diversi periodi.

In particolare emerge la seguente analisi, suddivisa nei seguenti raggruppamenti temporali:

Fino al 1919

dal 1919 al 1945 (26 anni)

dal 1945 al 1961 (15 anni)

dal 1962 al 1971 (9 anni)

dal 1972 al 1981 (9 anni)

dal 1982 al 1991 (9 anni)

dal 1992 al 2001 (9 anni)

I gruppi temporali sono scanditi dalla stessa importanza del settore edile, infatti fino al 1961 si analizzano

degli assi di tempo di 26 e 15 anni, in virtù del numero esiguo di costruzioni edificate; mentre dal 1962 si

effettua un’analisi decennale, in virtù del potenziamento del settore edile e dell’incremento esponenziale di

edifici edificati.

L’incremento che si è avuto in ambito edilizio è uno degli aspetti diretta conseguenza sia della crescita in

termini di popolazione residente nel comune di San Teodoro (saldi naturali e saldi migratori) che della

ricchezza del territorio, in generale è dovuto al miglioramento economico-sociale registrato nel Comune.

Tabella 56 Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Utilizzati Non utilizzati Totale

San Teodoro 3103 159 3262

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Edifici per tipologia di utilizzo

Tipologia di utilizzo

Edifici ad uso abitativo

San Teodoro 2928

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Edifici ad uso abitativo

Prima del 1919Dal 1919 al

1945

Dal 1946 al

1961

Dal 1962 al

1971

Dal 1972 al

1981

Dal 1982 al

1991Dopo il 1991 Totale

San Teodoro 34 74 184 263 832 755 786 2928

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione

Epoca di costruzione

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 57 Edifici ad uso abitativo per tipo di materiale usato per la struttura portante

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

5.2 Edifici pubblici

Dai dati forniti dal Comune di San Teodoro risultano i seguenti edifici pubblici:

Muratura portante Calcestruzzo armato Altro Totale

San Teodoro 1243 0 1685 2928

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Edifici ad uso abitativo per tipo di materiale usato per la struttura portante

Tipo di materiale

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A cura di Raimondo Schiavone

5.3 Le abitazioni21

In relazione alla variabile “abitazione” non si riportano solo i dati Istat del censimento 2001, ma anche i dati

relativi al SLL di San Teodoro.

La Provincia Olbia – Tempio è suddivisa in Sistemi Locali del Lavoro, tra cui il SLL di San Teodoro, le cui

caratteristiche sono di seguito schematizzate:

L’insediamento abitativo nel sistema locale del lavoro di San Teodoro:

21 Abitazione: Alloggio costituito da un solo locale o da un insieme di locali (stanze e vani accessori), costruito con quei requisiti che

lo rendono adatto a essere dimora stabile di una o più persone, anche nel caso in cui una parte sia adibita a ufficio (studio

professionale eccetera); dotato di almeno un accesso indipendente dall’esterno (strada, cortile eccetera) o da spazi di disimpegno

comune (pianerottoli, ballatoi, terrazze eccetera), un accesso cioè tale che non comporti il passaggio attraverso altre abitazioni;

separato da altre unità abitative da pareti; inserito in un edificio. Glossario Istat.

Codice SLL 666

Denominazione SAN TEODORO

Numero di comuni 3

Superficie (kmq)* 253,07

Popolazione residente 9.751

Famiglie 3.618

Abitazioni 17.298

Addetti alle U.L. 2.565

Unità Locali 1.118

Fonte: Ns elaborazione su dati Istat - Indicatori sistemi locali del lavoro 2001

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 58 Insediamento abitativo Comune di San Teodoro

Fonte: Ns elaborazione su dati Istat 2001

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A cura di Raimondo Schiavone

La crescita della popolazione, in relazione ai nuovi nati, ma soprattutto i flussi migratori interni hanno

causato un aumento della domanda di spazio abitativo. Progressivamente è aumentata nel comune di San

Teodoro la consistenza totale delle abitazioni dal 1991 al 2001.

Il settore edilizio ha di fatto mantenuto costante la sua attività, alimentata soprattutto dal vivace mercato

turistico della seconde case per vacanza.

Tuttavia, dalla Tavola: Abitazioni per tipo di occupazione e servizi si evince come la percentuale di case non

occupate sia molto elevata rispetto a quelle occupate dai residenti, è il caso di S. Teodoro e dia altri comuni

della fascia costiera, quali Arzachena, Olbia, Budoni, S. Teresa, Loiri Porto San Paolo, in quanto sono i

centri maggiormente interessati da flussi turistici.

Attualmente, considerati i nuovi orientamenti delle politiche regionali, è ragionevole attendersi una certa

contrazione delle costruzioni edilizie legate al turismo, fenomeno che potrebbe in parte avvantaggiare i

comuni interni, ri-orientando i flussi e gli interessi verso nuovi centri ancora non sviluppati.

Tabella 59 Variazione % abitazioni 1991-2001 nella provincia di Olbia Tempio

Fonte: Ns elaborazione su dati Istat 2001

Comune Abitazioni occupate

2001

Abitazioni non

occupate 2001Totale abitazioni 2001 Variazione 1991-2001%

Aggius 599 131 730 3,3

Aglientu 476 1957 2433 22,8

Alà dei Sardi 691 247 938 23,9

Arzachena 3863 8.115 11978 13,8

Badesi 698 1114 1812 36,4

Berchidda 1169 606 1775 9,4

Bortigiadas 354 160 514 1,8

Buddusò 1373 397 1770 -27,7

Budoni 943 3641 4584 17,3

Calangianus 1547 292 1839 9,3

Golfo Aranci 704 3566 4270 21,3

La Maddalena 4656 3057 7713 14,2

Loiri Porto San Paolo 814 2277 3091 60

Luogosanto 716 238 954 9,9

Luras 954 214 1168 0,3

Monti 855 242 1097 4

Olbia 14574 10291 24865 9,7

Oschiri 1315 329 1644 5,5

Padru 728 191 919 49,2

Palau 1641 3951 5592 11,4

San Teodoro 1019 5811 6830 8

Santa Teresa di Gallura 1764 4457 6221 23

Sant’Antonio di Gallura 614 128 742 7,2

Telti 719 189 908 6,9

Tempio Pausania 4722 1268 5990 6,5

Trinità d’Agultu e Vignola 780 3508 4288 50,5

Abitazioni 2001 e Variazione % 1991-2001

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

Di seguito si riportano in maniera dettagliata le principali informazioni relative alle abitazioni del Comune di

San Teodoro secondo i dati del censimento Istat 2001.

Il numero di abitazioni è pari a 9587, di cui tutte localizzate in edifici ad uso abitativo.

Tabella 60 Numero di abitazioni

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tabella 61 Abitazioni in edifici ad uso abitativo

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Le 9587 abitazioni sono localizzate per il 71% nei centri abitati, per il 26% nei nuclei abitati e solo per il

2.65 nelle case sparse.

Tabella 62 Abitazioni per tipo di località abitate

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Epoca di costruzione

Le abitazioni ad uso abitativo nel Comune di San Teodoro, alla data ultima del censimento Istat (2001), sono

pari 9587.

Dall’analisi svolta, si può desumere che il 91% sono stati costruiti dopo il 1971, la restante parte risulta

essere stata costruita prima del 1972.

Lo studio condotto dimostra come l’attività edificatoria abbia avuto un peso differente nei diversi periodi.

In particolare emerge la seguente analisi, suddivisa nei seguenti raggruppamenti temporali:

Fino al 1919

dal 1919 al 1945 (26 anni)

dal 1945 al 1961 (15 anni)

dal 1962 al 1971 (9 anni)

dal 1972 al 1981 (9 anni)

dal 1982 al 1991 (9 anni)

dal 1992 al 2001 (9 anni)

I gruppi temporali sono scanditi dalla stessa importanza del settore edile, infatti fino al 1961 si analizzano

degli assi di tempo di 26 e 15 anni, in virtù del numero esiguo di costruzioni edificate; mentre dal 1962 si

effettua un’analisi decennale, in virtù del potenziamento del settore edile e dell’incremento esponenziale di

edifici edificati.

L’incremento che si è avuto in ambito edilizio è uno degli aspetti diretta conseguenza sia della crescita in

termini di popolazione residente nel comune di San Teodoro (saldi naturali e saldi migratori) che della

ricchezza del territorio, in generale è dovuto al miglioramento economico-sociale registrato nel Comune.

Abitazioni

San Teodoro 9587

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Numero di abitazioni

Abitazioni in edifici ad uso abitativo

San Teodoro 9587

Tavola: Abitazioni in edifici ad uso abitativo - Censimento 2001

Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale

San Teodoro 6808 2533 246 9587

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Abitazioni per tipo di località abitate

Tipo di località abitate

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 63 Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Le 9587 abitazioni, se analizzate per tipo di occupazione e servizi presenti, presenta questa analisi, il 13%

sono le abitazioni occupate da persone residenti, l’86% abitazioni vuote, e una componente minima è data

dalle abitazioni occupate da persone non residenti.

Le 1256 abitazioni occupate da persone residenti dispone per il 99,5% di almeno un gabinetto e per il 60%

dispone solo di un angolo cottura e/o cucinino.

Tabella 64 Abitazioni per tipo di occupazione e servizi

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Le abitazioni occupate da persone residenti sono pari a 1256 di cui l’81% a titolo di proprietà, il 9% a titolo

di affitto e il 9.6 % ad altro titolo di godimento. Inoltre delle 1256 abitazioni dei residenti il 64% è

localizzato nei centri abitati, il 32% nei nuclei abitati e solo il 4% nelle case sparse.

La tabella sulle abitazioni occupate da persone residenti in relazione al numero di stanze per abitazione

evidenzia che il 31% delle abitazioni dispone di 3 stanze, il 27% di 4 stanze, il 16% di 5 stanze, il 13% di 6 e

oltre stanze, il 12% dispone di due stanze e l’1% di una sola stanza.

Prima del

1919

Dal 1919 al

1945

Dal 1946 al

1961

Dal 1962 al

1971

Dal 1972 al

1981

Dal 1982 al

1991Dopo il 1991 Totale

San Teodoro 54 105 272 443 2665 2618 3430 9587

Tavola: Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001

Epoca di costruzione

Totale

Di cui: con

almeno un

gabinetto

Di cui: solo

con angolo

cottura e/o

cucinino

Totale

Di cui: solo

con angolo

cottura e/o

cucinino

Totale

Di cui: solo

con angolo

cottura e/o

cucinino

San Teodoro 1256 1250 715 55 45 8276 7720 9587

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Abitazioni per tipo di occupazione e servizi

Tipo di occupazione e servizi

Abitazioni occupate da persone residentiAbitazioni occupate solo da

persone non residentiAbitazioni vuote

Totale

Abitazioni occupate da persone residenti

San Teodoro 1256

Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti - Censimento 2001

Proprietà Affitto Altro titolo Totale

San Teodoro 1017 118 121 1256

Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per titolo di

godimento - Censimento 2001

Titolo di godimento

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale

San Teodoro 810 397 49 1256

Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per tipo di località

abitate - Censimento 2001

Tipo di località abitate

1 2 3 4 5 6 e più Totale

San Teodoro 15 149 385 341 204 162 1256

Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per numero di stanze - Censimento 2001

Numero di stanze

Superficie media (mq)

San Teodoro 63,79

Tavola: Superficie media delle abitazioni (mq)

Abitazioni non occupate

da persone residenti

Abitazioni occupate da

persone residenti

San Teodoro 59,42 92,76

Tipo di occupazione

Tavola: Superficie media (mq) per tipo di occupazione

dell'abitazione

Superficie (mq) delle abitazioni occupate da persone residenti

San Teodoro 116511

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Superficie (mq) delle abitazioni occupate da persone residenti

mq. per occupante in abitazioni occupate da persone residenti

San Teodoro 37,58

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Metri quadrati per occupante in abitazioni occupate da persone residenti

Percentuale abitazioni occupate da persone residenti in proprietà

San Teodoro 80,97

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Percentuale di abitazioni occupate da persone residenti in proprietà tra le abitazioni

occupate da persone residenti

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

61

A cura di Raimondo Schiavone

Disponibilità di servizi

L’attività edilizia nel tempo ha contribuito, sul piano dei servizi nelle abitazioni, ad un certo miglioramento

tecnologico nell’offerta abitativa: si consideri che nel 2001 quasi il totale delle abitazioni occupate da

residenti dispongono di servizi igienici, impianti doccia o bagno.

Su 1256 abitazioni occupate da residenti circa il 70% dispone di un impianto doccia e/o vasca da bagno,

mentre il 30% dispone di due o più impianti, inoltre il 66 % dispone di un gabinetto e il 34% dispone di due

o più gabinetti.

Le abitazioni occupate da residenti dispongono per il 98% dell’acqua potabile, per il 93% di un impianto di

riscaldamento e per il 98% dispone di acqua calda.

Dispone di un impianto Dispone di due o più impianti

San Teodoro 849 405

Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti fornite di impianti doccia e vasche da bagno per

numero di impianti doccia e vasche da bagno - Censimento 2001

Numero di impianti doccia e vasche da bagno

Dispone di un gabinetto Dispone di due o più gabinetti

San Teodoro 832 418

Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti fornite di gabinetti per

numero di gabinetti - Censimento 2001

Numero di gabinetti

TotaleDi cui: da

acquedotto

Di cui: da

pozzo

Di cui: da

altra fonteTotale

Di cui: impianto

centralizzato ad

uso di più abitazioni

Di cui: impianto fisso

autonomo ad uso

esclusivo

dell'abitazione

Di cui: apparecchi

singoli fissi che

riscaldano tutta o

la maggior parte

dell'abitazione

Di cui: apparecchi

singoli fissi che

riscaldano solo

alcune parti

dell'abitazione

Totale

Di cui: con impianto

comune con quello

del riscaldamento

San Teodoro 1232 1192 110 29 1169 34 422 294 556 1230 335

Tavola: Abitazioni occupate da persone residenti per disponibilità di servizi (acqua potabile, impianto di riscaldamento, acqua calda) - Censimento 2001

Disponibilità di servizi

Dispone di acqua potabile Dispone di impianto di riscaldamento Dispone di acqua calda

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A cura di Raimondo Schiavone

5.4 Le stanze

Il numero di stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo è pari a 28.330, mentre il numero di stanze per

abitazione è pari a 2,96.

Le stanze per tipo di occupazione e struttura dell’abitazione pari a 28.330 si ripartiscono nel seguente modo

in occupate da residenti per il 17% e per l’83% in abitazioni non occupate da residenti.

Così come gli edifici e le abitazioni anche la variabile stanze può essere analizzata in relazione all’epoca di

costruzione. Le analisi riportate per edifici e abitazioni vale anche per le stanze.

Stanze delle abitazioni in edificio ad uso abitativo

San Teodoro 28330

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo

TotaleDi cui: ad uso

professionaleDi cui: cucine Totale

Di cui: in

abitazioni

occupate da

persone non

residenti

San Teodoro 4990 46 550 23340 172 28330

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Stanze per tipo di occupazione e struttura dell'abitazione

Tipo di occupazione e struttura dell'abitazione

In abitazioni occupate da persone residenti In abitazioni non occupate

Totale

Prima del

1919

Dal 1919 al

1945

Dal 1946 al

1961

Dal 1962 al

1971

Dal 1972 al

1981Dal 1982 al 1991 Dopo il 1991 Totale

San Teodoro 200 382 1024 1706 8008 7514 9496 28330

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione

Epoca di costruzione

Numero di stanze per abitazione

San Teodoro 2,96

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Numero di stanze per abitazione

Numero di occupanti per stanza in abitazione occupata da persone residenti

San Teodoro 0,62

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Tavola: Numero di occupanti per stanza in abitazioni occupate da persone residenti

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

5.5 Conclusioni patrimonio insediativo

A conclusione della breve analisi dell’articolazione insediativa ed abitativa di San Teodoro, è possibile

individuare una linea d’azione utile per la predisposizione del P.U.C., e necessaria a raggiungere l’obiettivo

di integrazione dell’assetto urbano e insediativo. Infatti, la caratteristica essenziale del Comune di San

Teodoro, sotto l’aspetto della distribuzione delle abitazioni, è la parcellizzazione dei nuclei abitativi.

Un sistema insediativo particolare in cui l’organizzazione residenziale si presenta con una minuta

articolazione “multicentrica” diffusa nel territorio agrario, secondo nuclei residenziali (gli stazzi) fortemente

caratterizzati dal punto di vista culturale e con modelli di relazioni urbane del tutto differenti rispetto a quelli

delle comunità “monocentriche”.

L’ingresso dell’economia turistica ha radicalmente modificato l’equilibrio prima esistente, con forti

espansioni di alcune realtà (in particolare San Teodoro centro, Monti Pitrosu, Lu Fraili, Traversa, Suaredda)

sulla S.S. 125.

Si pone oggi un duplice problema: da una parte riequilibrare complessivamente il “peso” delle singole

frazioni in rapporto alla “evoluzione” determinatasi in questi ultimi decenni (evidenziata nell’analisi

demografica) e, dall’altra, ricostruire un nuovo tessuto insediativo, caratterizzato da un percorso di

“evoluzione governata”.

Pertanto obiettivo del P.U.C., basato sulla necessità di risolvere il problema evidenziato che è di diretta

responsabilità operativa del P.U.C., è la riorganizzazione del sistema insediativo e residenziale, col

riequilibrio degli scompensi della “recente” evoluzione urbanistica dei nuclei insediativi tradizionali.

6. Previsione sviluppo della popolazione nel Comune di San Teodoro Nell’ambito dell’aggiornamento del P.U.C., Piano urbanistico Comunale, fondamentale strumento di

programmazione territoriale con validità decennale, si è manifestata l’esigenza di fare una previsione dello

sviluppo della popolazione nel territorio comunale di San Teodoro, inteso come Comune di San Teodoro e

frazioni dello stesso.

La previsione demografica riportata di seguito tiene conto delle due componenti che costituiscono la

popolazione:

- La popolazione residente

- La popolazione fluttuante.

Infatti in una realtà come quella del Comune di San Teodoro, comune costiero, è determinante considerare

sia la popolazione residente, composta dalle persone di cittadinanza italiana e straniera, dimoranti

abitualmente nel territorio del Comune, anche se temporaneamente assenti, iscritte all’Anagrafe comunale,

che la popolazione fluttuante, intesa come la popolazione formata prevalentemente dai turisti, che durante la

stagione estiva vengono ospitati nelle strutture alberghiere ed extralberghiere.

La previsione relativa alla popolazione residente parte dalla base dati dell’Istat, su cui, attraverso metodi

statistici si arriva a determinare l’incremento o il decremento; mentre la previsione relativa alla popolazione

fluttuante è piuttosto difficoltosa da calcolare, in quanto non esiste alcun tipo di censimento sulla

disponibilità offerta ai turisti nelle strutture ‘non classificate’ quali, per esempio, residence o, più

generalmente, seconde case.

Infine, data la particolarità del fenomeno turistico influenzato da vari fattori, principalmente aleatori, risulta

difficilmente riconducibile ad un modello matematico.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

64

A cura di Raimondo Schiavone

La previsione riportata nel seguente documento è frutto degli studi e delle elaborazioni dati effettuate ad

opera del CIREM/CRENOS in occasione della stesura del Nuovo Piano Regolatore Generale degli

Acquedotti realizzato dalla Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato dei Lavori Pubblici.

Previsione demografica

Le previsioni demografiche rispondono all’esigenza, oggi molto diffusa in quasi tutti i campi di studio e di

ricerca, di conoscere le tendenze della popolazione futura, allo scopo di elaborare riflessioni ragionate sugli

aspetti economici e sociali ad essa correlati.

Queste informazioni rappresentano, per gli amministratori locali, i decisori politici e gli studiosi, il punto di

partenza per l’elaborazione di piani urbanistici, progetti edilizi, costruzione di scuole e infrastrutture al

servizio della popolazione, ed in generale per modificare le dinamiche in atto in direzioni coerenti con i

bisogni degli abitanti del comune di riferimento.

La previsione demografica è piuttosto complicata ed ha bisogno della determinazione di metodi precisi e di

ipotesi ben strutturate e plausibili. Data la delicatezza dell’operazione, il metodo strettamente statistico

richiederebbe la definizione di “intervalli di confidenza” all’interno dei quali inserire i risultati, proprio per

evidenziare in che modo i dati reali futuri si discostino da quelli previsti.

L’operazione di previsione comincia con l’individuazione dell’ambito territoriale all’interno del quale si

esegue il calcolo; successivamente si tratta di osservare il contesto demografico della popolazione di

riferimento attraverso un’analisi della sua struttura per età, per sesso, stato civile ed altre componenti, nel

passato.

A questo punto vengono definite le c.d. “ipotesi di previsione”, cioè condizioni relative alla mortalità, alla

fecondità e alla migratorietà che si pongono a fondamento del calcolo ritenendo che possano verificarsi nel

prossimo futuro. Al variare del set di ipotesi cambierà anche il risultato della previsione: da qui deriva

l’estrema importanza dello studio, nel presente e nel passato, della popolazione di riferimento. Nel caso delle

previsioni a livello comunale la prudenza è d’obbligo. Infatti più è ristretto l’ambito territoriale in oggetto,

più intensamente i fattori influiscono sui risultati, primo fra tutti il movimento migratorio.

Stato di fatto

Nei capitoli precedenti è stata analizzata, sia per il SLL di San Teodoro che per il Comune di San Teodoro, la

dinamica della popolazione, la struttura della popolazione per sesso ed età, gli indicatori demografici, quali

natalità e mortalità negli anni 1971-2011.

Ed inoltre in maniera approfondita è stata condotta l’analisi del settore turistico sia a livello di SLL di San

Teodoro che del Comune di San Teodoro.

In breve lo Stato di fatto del Comune di San Teodoro è frutto delle precedenti analisi e relative tabelle, dalle

quali si evince che il Comune di San Teodoro dal 1971 al 2011 ha subito un notevole incremento della

popolazione, in opposto al contestuale decremento demografico registrato a livello regionale, dovuto al saldo

naturale positivo, ma soprattutto al saldo migratorio positivo.

Lo studio della dinamica demografica considera la variazione nel tempo della popolazione residente, del

movimento naturale e migratorio, della densità demografica e della struttura della popolazione.

L’analisi comparata dei censimenti del 1971, del 1981, del 1991 e del 2001, e i dati demografici disponibili

relativi all’anno 2011 considerati nodi temporali importanti per l’analisi demografica complessiva, permette

di effettuare previsioni e stime più attendibili.

Dal 1971 al 1981 si è registrato un incremento della popolazione residente pari a circa il +25%, tale

incremento è progressivamente diminuito tra gli anni 1981 e 1991 e tra il 1991 e il 2001, pari rispettivamente

a +23,5% e +22%.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

65

A cura di Raimondo Schiavone

Infine tra il 2001 e il 2011 si è registrato un incremento importante nella numerosità demografica in misura

pari al 46,54%.

L’incremento demografico nel comune di San Teodoro, comune della fascia costiera, mette in evidenza

come lo spostamento della popolazione sul territorio abbia seguito sostanzialmente un flusso migratorio

dall’interno verso la costa, più ricca di iniziative produttive, di infrastrutture e servizi.

In merito all’andamento demografico relativo alla popolazione residente nel Comune di San Teodoro

nell’anno 2011 il valore della densità demografica registra un valore pari a 41,40.

Nell’arco temporale 1991-2001, il valore della densità demografica si attesta in media intorno a 28,27, si è

registrato un aumento costante della popolazione fino allo stato attuale rispetto al 1991 si registra una

variazione in aumento del +48,33% per la densità demografica e rispetto al 2001 si registra un incremento

del +21,8%.

Nel periodo più recente che va dal 2001 al 2011 il valore della densità demografica si attesta in media

intorno a 34,74, si è registrato un aumento costante della popolazione fino a 4.342 abitanti registrati per

l’anno 2012, con una variazione in aumento rispetto al 2001 pari a +35,80.

6.1 Previsione a lungo termine: Il problema generale delle previsioni di

popolazioni

La dinamica nel tempo e nello spazio di una data popolazione, territorialmente definita e di cui è nota ad una

certa data la sua struttura per età e sesso, è essenzialmente governata dai tre seguenti fattori:

- natalità;

- mortalità/sopravvivenza;

- movimenti migratori.

In linea generale, le previsioni di futuri fenomeni demografici, al pari delle spiegazioni di dinamiche

demografiche storiche, sono tanto più soddisfacenti, quanto più è approfondita la conoscenza, sia della

struttura della popolazione considerata, sia dei tre citati fattori.

Occorre aggiungere che la scelta del modello di previsione dipende dalla ricchezza o povertà della base

statistica disponibile e, se essa è carente e grossolana, modello previsivo e previsioni non potranno che essere

approssimativi.

Se viceversa, come nel caso della Sardegna, la base statistica è relativamente affidabile le previsioni possono

essere ragionevolmente accurate.

Inoltre nel caso delle previsioni che riguardano la popolazione si vengono ad aggiungere ulteriori difficoltà.

La stazionarietà statistica della popolazione dei Comuni della Sardegna non può essere ragionevolmente

ipotizzata, se non per brevissimi periodi.

In base all’esperienza di questo ultimo quarantennio, si può affermare che la non stazionarietà dello sviluppo

della popolazione discende direttamente dalla non stazionarietà della natalità, della mortalità/sopravvivenza e

dei movimenti migratori.

Nella situazione in esame in questo ben preciso periodo storico, l’ipotesi di riferimento per eccellenza è che

fra passato, presente e futuro vi sia continuità. In pratica: sono esclusi non solo i fenomeni catastrofici, ma

anche le brusche modificazioni dei fattori demografici.

La centralità dei fattori demografici nelle previsioni di popolazioni è il motivo per il quale queste ultime sono

sempre precedute da accurate analisi riguardanti sia la base statistica relativa ai fattori demografici stessi, sia

le ipotesi che si formulano sul loro andamento futuro.

Due sono essenzialmente gli strumenti per valutare ex ante una previsione di popolazione di lunga durata.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

66

A cura di Raimondo Schiavone

Il primo, di tipo schiettamente empirico, consiste nel valutare le previsioni intermedie. In questo caso sono

consigliabili verifiche a partire dal 1996 ed al 2001, effettuare valutazioni più puntuali come, ad esempio,

l’analisi struttura per sesso e per età e soprattutto il controllo dei tassi di natalità e di mortalità e la verifica

dei movimenti migratori.

Il secondo strumento consiste nell’esame preventivo della base statistica utilizzata, delle ipotesi e del

modello di previsione impiegato.

In sostanza si deve stabilire se la previsione è stata condotta con completezza che è ovviamente intesa

rispetto all’impiego della base statistica disponibile. Ma anche rispetto alla modellistica demografica

presente in letteratura ed alle informazioni extra-statistiche (di natura storiche, economiche, sociologiche,

etc.).

6.2 La struttura della popolazione

La popolazione sarda, in fatto di struttura di età, si colloca globalmente nella media nazionale. Essa è dunque

relativamente meno senile della popolazione ligure, emiliana e piemontese e meno giovane della popolazione

siciliana e pugliese. Al suo interno la popolazione sarda, come è naturale che sia, si articola in realtà

territoriali relativamente più giovani e meno giovani.

In linea generale si può dire che i comuni più giovani sono quelli costieri mentre i più senili sono quelli

interni. Questa situazione, lungi dall’essere un fatto contingente di questi ultimi anni, è il risultato di un

processo, sia pure lento, in atto da almeno cinquanta anni. Ciò fa temere per lo sviluppo delle popolazioni

interne non è tanto il loro depauperamento assoluto, rispetto alle consistenze osservate negli anni ’40 e ’50,

quanto piuttosto la marcata debolezza delle classi di età feconde. Alla preoccupante situazione delle

popolazioni dell’interno, fa riscontro la relativa salute delle popolazioni dei comuni costieri. In larga misura

terziarizzati, tali comuni negli ultimi 10/15 anni hanno manifestato alcune interessanti diversificazioni.

Così, se in alcuni comuni a vocazione turistica, quali Pula, Arbatax, Dorgali, Olbia, etc., siamo in presenza di

consistenti incrementi di popolazione, in altri, quali Alghero, Carloforte, Muravera, La Maddalena, Bosa,

etc., vi è una sostanziale stazionarietà. Discorso a parte meritano i comuni di Cagliari e Sassari che in questi

ultimi 15 anni hanno perso delle popolose frazioni che si sono costituite in comuni autonomi, come

Quartucciu, Elmas e Monserrato staccatesi da Cagliari e Stintino da Sassari.

Più rilevante sul piano demografico, sebbene meno vistoso, è stato il progressivo insenilimento dei due

maggiori capoluoghi dell’Isola dovuto, in gran parte, ad un consistente esodo di popolazione giovanile a

favore dei rispettivi hinterland.

L’analisi della struttura della popolazione per classi d’età ha un significato importante per la comprensione

degli effetti indotti sul sistema demografico e conseguentemente sulle necessità e le tipologie delle

attrezzature collettive, sul sistema di istruzione, sulla distribuzione forza-lavoro, sulla domanda di alloggi e

sulla mobilità.

Fra le caratteristiche strutturali di una popolazione, l'età riveste un'importanza primaria. Infatti essa è

determinata dal comportamento riproduttivo del passato e dall'evoluzione della mortalità, e vincola, a sua

volta, il futuro sviluppo della popolazione.

L’analisi struttura della popolazione per classi d’età è stata condotta analizzando i seguenti archi temporali:

- 1971/1981/1991/2001/2011

- 2002-2011

La distribuzione della popolazione per classi di età evidenzia ancora una volta come, essendo San Teodoro

un comune della fascia costiera, richiama una popolazione in età più giovane e quindi attiva. Pertanto la

dinamica migratoria ha contribuito al ricambio generazionale e al progressivo abbassamento dell’età media

del comune di San Teodoro.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

67

A cura di Raimondo Schiavone

Negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 la fascia maggiormente rappresentativa della popolazione è la fascia

15-64, a seguire la fascia 0-14 e in ultimo la fascia 65 e oltre.

Tra il 1971 ed il 1981 si è registrato un incremento della popolazione in ciascuna fascia d’età, mentre tra il

1981 e il 1991 si ha un decremento della popolazione rientrante nella fascia 0-14, mentre si registra un

incremento della popolazione rientrante nelle altre due fasce. Tra il 1991 e il 2001 si registra un incremento

della popolazione rientrante nelle due fasce 15-64 e 65 e oltre, mentre nella fascia 0-14 la popolazione è

uguale. Infine tra il 2001 e il 2011 si rileva una crescita demografica con riferimento alle tre fasce d’età.

La popolazione totale, come si evince dai dati successivi riportati in tabella, subisce un notevole incremento

tra il ’71-’81, tra il ’91-’01 e tra il ’01-‘11, mentre l’incremento tra l’81-’91 è proporzionalmente inferiore a

quelli registrati comparando gli altri anni.

La distribuzione della popolazione secondo le varie classi d’età evidenzia che nel 2002 il peso della fascia di

età 0-14 e della fascia 65-oltre sul totale della popolazione è pressoché uguale, pari rispettivamente a 14,25%

e 14,31%, negli anni 2003 e 2004 si registra un aumento della popolazione nella fascia di età tra 0-14

maggiore all’incremento della popolazione nella fascia di età 65 e oltre. Mentre nel 2005 si verifica

esattamente la situazione opposta: il numero di persone nella fascia 64 e oltre aumenta in proporzione

maggiore rispetto alle persone della fascia 0-14. Nel 2006 invece si registra un incremento uguale nelle due

fasce d’età 0-14 e 65 oltre, e il peso della popolazione rientrante nelle due fasce sulla popolazione totale è

pressoché uguale. Stesse considerazioni valgono per gli anni che vanno dal 2007 al 2011 dove si registra un

lieve incremento della popolazione in maniera proporzionale in tutte e tre le fasce d’età considerate.

Nella fascia di età 0-14 e 14-64 la popolazione maschile è maggiore della popolazione di sesso femminile;

mentre nella fascia di età tra 65 e oltre la popolazione maschile è leggermente inferiore alla popolazione

femminile, fatta eccezione per gli anni dal 2007 al 2011, dove la popolazione maschile supera quella

femminile.

Grazie ai grafici a torta riportati nei paragrafi precedenti è possibile osservare il peso percentuale di ogni

singola fascia di età sul totale della popolazione. Negli anni 2002-2011 si registra una situazione stabile in

cui il peso maggiore è rappresentato dalla fascia di età 15-64 che copre costantemente circa il 70% della

popolazione. La distribuzione della popolazione secondo le varie classi d’età (tabella 1.7) evidenzia che nel

2002 il peso della fascia di età 0-14 e della fascia 65-oltre sul totale della popolazione è pressoché uguale,

pari rispettivamente a 14,25% e 14,31%, negli anni 2003 e 2004 si registra un aumento della popolazione

nella fascia di età tra 0-14 maggiore all’incremento della popolazione nella fascia di età 65 e oltre. Mentre

nel 2005 si verifica esattamente la situazione opposta: il numero di persone nella fascia 64 e oltre aumenta in

proporzione maggiore rispetto alle persone della fascia 0-14.

Negli anni dal 2006 al 2011 si registra un incremento uguale nelle due fasce d’età 0-14 e 65 oltre, e il peso

della popolazione rientrante nelle due fasce sulla popolazione totale è pressoché uguale.

6.3 Stato di fatto fecondità, sopravvivenza e fenomeni migratori

È fondamentale osservare i fenomeni naturali e migratori che hanno interessato il comune di San Teodoro

nel trascorrere del tempo.

L’analisi è stata condotta analizzando tre lassi di tempo:

- 1971/1981/1991/2001/2011

- 1991-2001

- 2002-2011

In sintesi nei paragrafi precedenti sono state descritte l’evoluzione della popolazione e in particolare le

implicazioni del movimento naturale e migratorio in relazione alle trasformazioni sociali, economiche ed agli

equilibri o squilibri territoriali.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

68

A cura di Raimondo Schiavone

La consistenza demografica subisce delle trasformazioni dovuta alle continue variazioni di due componenti:

il saldo naturale ed il saldo migratorio.

L’analisi del saldo naturale fa emergere l’eccedenza o il deficit di nascite rispetto ai decessi; mentre

dall’analisi del saldo migratorio si evince la differenza tra il numero degli iscritti e il numero dei cancellati

relativamente ad un periodo determinato (entrambi vengono analizzati in relazione all’anno solare).

Nel comune di San Teodoro si registra, negli archi di tempo considerati, una crescita positiva in relazione

alle nascite, ma più dinamici appaiono i flussi migratori, che confermano lo spostamento di popolazione dai

paesi dell’interno verso le aree economicamente più forti concentrate lungo la costa.

Si registra un flusso di popolazione attiva dall’interno verso il comune di San Teodoro che comporta effetti

importanti per le dinamiche del comune: il richiamo delle classi di età più giovani, grazie alle opportunità

offerte dal più dinamico mercato del lavoro e dal turismo, incrementa in maniera esponenziale i consumi e

l’economia locale, contribuendo ad accentuare il divario con i comuni interni e determinando un

abbassamento dell’età media della popolazione residente in quelle aree.

Il saldo totale nel comune di San Teodoro presenta negli anni 1971/1981/1991/2001/2011 un saldo totale

positivo, dato da un movimento migratorio crescente, determinato da una crescita delle iscrizioni e da una

contestuale contrazione delle cancellazioni totali, e da un saldo naturale in cui i nati e i morti

approssimativamente nei 5 anni considerati si bilanciano.

Quindi il comune di San Teodoro risulta essere una zona di immigrazione piuttosto che di emigrazione.

Il saldo totale nel periodo che va dal 2002 al 2011 è sempre positivo, in quanto sia il saldo naturale che il

saldo migratorio hanno un valore positivo, il primo in quanto i nati son superiori ai decessi registrati, il

secondo in quanto gli iscritti son superiori ai cancellati. Emerge un lieve decremento tra il 2002 e il 2003 e

tra il 2004 ed il 2005 ed il 2005 e 2006 e tra il 2006 e il 2007, mentre il 2008 denota un aumento, a partire

dall’anno 2009 sino al 2011 il saldo migratorio rileva una diminuzione. Il saldo naturale si indebolisce negli

ultimi due anni, il 2010 e il 2011.

Il saldo migratorio mostra negli anni 2002-2011 sempre un valore positivo, dovuto ad un numero maggiore

di iscritti da altri comuni rispetto ai cancellati verso altri comuni. Le iscrizioni e cancellazioni da e verso

l’estero hanno un incidenza bassissima sul saldo migratorio registrato. Il saldo naturale solo nell’anno 2010

registra un valore negativo (-1).

6.4 Tassi di natalità e mortalità

Due indici molto importanti nell’analisi demografica di una popolazione sono il tasso di natalità ed il tasso di

mortalità, i quali esprimono rispettivamente, il numero dei nati e dei morti sulla popolazione media per mille

residenti.

L’analisi dei tassi di natalità e mortalità è stata condotta analizzando due lassi di tempo:

- 1971/1981/1991/2001/2011

- 2002-2011

Il tasso di natalità subisce un decremento tra il 1971 e il 1981 dovuto ad un decremento delle nascite, mentre

tra il 1981 e il 1991 il tasso aumenta in quanto si ha un aumento delle nascite, tra il 1991 ed il 2001 si ha un

ulteriore decremento delle nascite. Il tasso di mortalità subisce un decremento, infatti i decessi aumentano in

misura inferiore rispetto all’aumento della popolazione media residente. Stessa cosa accade con riferimento

all’ultimo decennio considerato quello compreso tra il 2001 e il 2011.

Negli anni 2002-2011 il tasso di natalità subisce un decremento tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 e il 2004

dovuto ad un decremento delle nascite, mentre tra il 2004 e il 2005 il tasso aumenta in quanto si ha un

aumento delle nascite, infine tra il 1991 ed il 2001 si ha un ulteriore decremento delle nascite.

Il tasso di mortalità decresce tra il 2002 e il 2003 e tra il 2003 ed il 2004 in quanto diminuiscono i morti,

mentre tra il 2004 ed il 2005 si registra un incremento dovuto al maggior numero di decessi registrati, infine

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A cura di Raimondo Schiavone

tra il 2005 ed il 2006 si registra un lieve decremento dovuto non al variare del numero di decessi, per

l’appunto uguale, ma ad un incremento della popolazione media residente.

Tra il 2007 e il 2011 si registra un incremento dovuto anche ad un leggero incremento del numero dei morti e

alla variazione della popolazione media.

Il modello di previsione

Il modello di previsione, adottato in questa sede, ricorre ad operatori matriciali che, partendo dalla

conoscenza analitica della struttura interna della popolazione comunale, ovvero della struttura per sesso e per

età, calcolano analiticamente:

a) l’evoluzione della popolazione esistente;

b) l’apporto di nuova popolazione;

c) la popolazione migratoria.

Ne consegue che la struttura della popolazione del Comune di San Teodoro, in base al modello, subisce un

incremento in quanto dotato di una consistente componente giovanile, al contrario si registrerà una

stazionarietà o un decremento in comuni a spiccata componente senile.

Le “ipotesi di previsione”, relative alla mortalità, alla fecondità e alla migratorietà che si pongono a

fondamento del calcolo sono le seguenti:

Ipotesi sulla fecondità

In Sardegna, negli ultimi 10/15 anni si è registrato un accentuato decremento delle nascite che colloca l’Isola

“in media” con l’Italia del nord, ai livelli del Piemonte e della Lombardia. In fatto di calo delle nascite, si

può dire che la Sardegna precede tutte le regioni meridionali. E poiché attualmente in Sardegna una donna,

nell’arco di tutta la sua vita feconda, mette al mondo in media 1,64 figli, ne consegue che ci troviamo al di

sotto della soglia di copertura. Così proseguendo, fra due decenni il saldo naturale cesserà di essere positivo

per poi divenire nullo e negativo.

Per quanto concerne il futuro andamento della fecondità si può ipotizzare uno scenario di stabilità, di

ulteriore riduzione dei tassi ovvero di ripresa.

In base alle prime due tendenze la Sardegna, già attualmente simile al nord, subirebbe al più un lieve calo di

fecondità, in base alla terza, l’Isola beneficerebbe di una certa ripresa. Coerentemente con queste diffuse

tendenze, nell’ambito della revisione del Nuovo Piano Regolatore Generale degli Acquedotti si sono

formulate sulla fecondità due distinte ipotesi: un’ipotesi bassa e una alta.

Nel primo caso si ipotizza che per tutto il periodo di previsione (1991-2051) i coefficienti di fecondità siano

quelli registrati negli ultimi 5/10 anni. Nel secondo si ipotizza che, sempre per lo stesso periodo di

previsione, detti coefficienti assumano un valore intermedio fra i tassi di cui all’ipotesi precedente e quelli

adottati a suo tempo in occasione del P.R.G.A. del 1983.

Ipotesi sulla sopravvivenza

Sulla sopravvivenza è stata formulata l’ipotesi di stazionarietà per tutto il periodo della previsione, suffragata

da varie osservazioni di natura statistica e sociologica. Infatti, se è ragionevole ritenere che nei prossimi

decenni si assisterà ad un aumento del benessere ed una più efficiente organizzazione sanitaria, è altrettanto

ragionevole congetturare che il miglioramento della qualità della vita, modificherà di poco o nulla gli attuali

tassi di sopravvivenza.

Ipotesi sui fenomeni migratori

Sui movimenti migratori si è formulata l’ipotesi della progressiva stabilità. L’ipotesi è ampiamente

giustificata da numerose osservazioni di carattere sociologico sulle caratteristiche e sui modi di essere della

popolazione che ha comportato un depauperamento dei centri dell’interno a beneficio dei quattro capoluoghi

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A cura di Raimondo Schiavone

dell’Isola e dei loro hinterland, con minore intensità per quanto riguarda Nuoro, nonché i comuni a

vocazione industriale e/o terziaria per lo più costieri quali Olbia, Arbatax, Alghero, Porto Torres, ecc., ma

anche qualche comune interno come Carbonia e Macomer.

Scorrendo le statistiche demografiche di questi ultimi 10/15 anni si assiste ad una grande stabilità delle

popolazioni dei comuni della Sardegna: il saldo sociale (differenza tra iscritti e cancellati), positivo o

negativo che sia, oscilla oggi attorno a zero, perfino in comuni a saldo tradizionalmente negativo o positivo.

In conclusione questo studio assume che il saldo sociale dei comuni della Sardegna tenda a ridursi nel tempo,

ipotizzando appunto una progressiva stabilità.

6.5 Descrizione del modello di previsione

In questo studio è stato impiegato il modello previsivo noto col nome di Revised Cohort Survival Model

(RCSM) che rappresenta l’evoluzione del Basic Cohort Survival Model (BCSNM).

Introdotto alla fine della Seconda Guerra Mondiale dall’inglese P.H. Leslie, ampiamente applicato negli anni

’50 e ripreso negli anni ’60 e ’70 dagli americani N. Keyfitz e A. Rogers, il BCSM prevede lo sviluppo della

consistenza e della struttura per sesso e per età di una data popolazione mediante opportuni operatori

matriciali.

Le operazioni matriciali a cui ricorre il BCSM sono essenzialmente due:

1. con la prima vengono previste le nascite e cioè l’apporto di nuova popolazione;

2. con la seconda viene fornita l’evoluzione della popolazione presente al momento della previsione.

Le ipotesi su cui si basa il BCSM sono le seguenti:

a) si assume la costanza, in tutti i comuni della Sardegna e per tutto il tempo di previsione, dei tassi

specifici di fecondità riferiti all’età della madre del rapporto maschi/femmine alla nascita;

b) si assume che, per tutto il tempo di previsione, i tassi specifici di sopravvivenza per età e per sesso si

mantengano costanti in tutti i comuni dell’Isola;

c) si assume che, per tutto il periodo di previsione, non si verifichino movimenti migratori

intercomunali e interregionali; quanto meno, essi sono tali da non alterare sostanzialmente la

consistenza e la struttura delle popolazioni comunali oggetto delle nostre previsioni.

L’applicazione del BCSM si è rivelata assai problematica a causa dell’ipotesi c), sicuramente restrittiva e in

larga misura irrealistica nel contesto da noi esaminato.

Per superare questo limite, intrinseco al modello stesso, si è adottato un modello più complesso che prevede

delle correzioni.

In luogo di tale rigida ipotesi, il RCSM, adotta le seguenti assunzioni meno restrittive:

a) la popolazione migratoria mantiene costante nel tempo la sua struttura secondo l’età ed il sesso;

b) la struttura della popolazione migratoria da e per altri comuni non differisce da quella da e per

l’estero: la popolazione immigrante ed emigrante hanno dunque la stessa struttura;

c) la consistenza della popolazione migrante è dotata di una legge decrescente col tempo.

6.6 Analisi dei risultati popolazione residente

La previsione comporta un incremento della popolazione regionale di 520.444 unità in quanto da 1.648.248

unità censite nel 1991 si arriva a 2.124.847 unità al 2041 (2.168.692 unità al 2051). Nel corso dei 60 anni di

previsione l’incremento di popolazione è lento ma sempre positivo, per tutte le quattro province dell’Isola.

Sul piano più specificamente locale si hanno incrementi consistenti nei comuni di Olbia, Quartu Sant’Elena,

Capoterra, ecc., meno sensibili nei capoluoghi dell’Isola.

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A cura di Raimondo Schiavone

È necessario osservare che nella maggior parte dei comuni dell’Isola si suppone una sostanziale stabilità

della popolazione. In alcuni comuni interni deboli è previsto invece un decremento di popolazione anche

rispetto al dato del Censimento 1991.

Nel Territorio comunale di San Teodoro la previsione comporta un incremento della popolazione residente di

3.254 in quanto da 2.507 unità censite nel 1991 si arriva a 5.761 unità al 2041.

In dettaglio nel territorio del comune di San Teodoro la previsione comporta un incremento della

popolazione residente di 954 unità in quanto da 735 unità censite nel 1991 si arriva a 1.689 unità al 2041.

6.7 Popolazione Fluttuante

Stato di fatto

L’entità del flusso turistico che interessa la Sardegna è in teoria un parametro determinabile senza grandi

difficoltà; stiamo, infatti, parlando di un’isola, cui l’accesso è garantito per via marittima ed aerea, entrambe

in grado di fornire con un buon grado di approssimazione almeno un ordine di grandezza del movimento

stagionale. Si è pertanto proceduto sulla base di alcuni assunti di tipo qualitativo che consentissero di

inquadrare l’oggetto dello studio nelle sue linee generali.

E’ stata inoltre condotta un’indagine presso i comuni a riconosciuta vocazione turistica per definire la

distribuzione territoriale. Le assunzioni da farsi in partenza per una descrizione del flusso turistico

interessante la Sardegna, alla luce delle osservazioni disponibili, sono che a tutt’oggi detto flusso interessa

prevalentemente solo parte della stagione estiva (Giugno - Settembre), e risulta concentrato quasi totalmente

presso i comuni costieri; le località interne risultano invece coinvolte in misura solo marginale.

La distribuzione turistica sulla fascia costiera dipende inoltre dall’estensione e dalla tipologia delle coste, e

dal grado di urbanizzazione del territorio, intendendo riferirsi alla disponibilità di infrastrutture che

consentano il soggiorno, con un minimo di comfort, delle persone e lo spostamento, ossia ne permettano la

fruizione.

Proprio l’esistenza di zone che esercitano un notevole richiamo dovuto alla bellezza del paesaggio, ma non

caratterizzate da una corrispondente urbanizzazione, comporta l’esistenza di rilevanti flussi giornalieri dalle

località di residenza temporanea verso queste ultime. Occorre peraltro precisare che di tali ultime fluttuazioni

non si terrà conto nella determinazione del fabbisogno stagionale, essendo già comprese nella dotazione

procapite della popolazione residente.

6.8 Disponibilità residenziale

Strutture classificate

L’analisi condotta sul settore turismo nel territorio della Provincia Olbia-Tempio, nel SLL di San Teodoro e,

in particolare, nel Comune di San Teodoro è stata frutto di ricerche e rielaborazioni dei dati forniti dal

Censimento ISTAT 2001, dall’EPT di Sassari e Nuoro, dall’Osservatorio della CCIAA di Sassari,

dell’Assessorato all’agricoltura e del SLL. (Dettagli paragrafo 7 Analisi settore turismo).

La disponibilità residenziale è un dato fondamentale per la stima della popolazione fluttuante di fatto e per

effettuare una previsione.

La disponibilità di alloggi per la popolazione fluttuante è usualmente garantita dalle cosiddette “strutture

classificate”.

- Strutture ricettive alberghiere: alberghi

- Strutture ricettive extralberghiere: campeggi, affittacamere, CAV, Residence, Locande, B&B, Case

per ferie.

La distribuzione nel territorio degli alberghi e dei campeggi preponderante rispetto alle altre realtà

extralberghiere dipende oltreché dal richiamo turistico esercitato dalle diverse località, dalla presenza di

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A cura di Raimondo Schiavone

uffici, ospedali o altre strutture in grado di attrarre nel centro un flusso di persone comunque necessitate a

soggiornarvi.

Dalle fonti risulta nella provincia Provincia Olbia-Tempio un totale di posti letto disponibili nelle strutture

classificate pari a 65.584 posti letto nel 2005, così ripartite fra Strutture ricettive alberghiere e Strutture

ricettive extralberghiere: 32.234 e 33.350, di cui i campeggi ricoprono il 26.495 unità.

Il comune di San Teodoro invece conta 2.592 posti letto nelle strutture alberghiere e 2.552 posti letto nelle

Strutture ricettive extralberghiere. (dati 2005 EPT di Nuoro).

Strutture non classificate

Alle strutture classificate, tradizionalmente deputate a soddisfare la richiesta di alloggio temporaneo, si

affianca come dappertutto, ma con un rilievo particolare in Sardegna, un’offerta non ufficiale, ossia non

censita, costituita da abitazioni di proprietà privata ubicate in località costiere ovvero in Comuni a spiccata

vocazione turistica, e destinate originariamente al soggiorno estivo della popolazione residente isolana.

Nelle località con caratteristiche di notevole pregio ambientale e quindi oggetto di una sensibile richiesta nel

periodo turistico, queste assorbono in misura ragguardevole (per ovvi motivi di convenienza economica sia

per chi domanda che per chi offre) la richiesta complessiva. Mentre per le strutture classificate risulta

possibile fornire con buona approssimazione la dimensione complessiva dell’offerta (dipendendo ciò

solamente dal grado di aggiornamento degli strumenti ufficiali), altrettanto non può dirsi per le strutture

extralberghiere diffuse nel territorio o presenti nel centro propriamente detto. Queste ultime infatti, oltre a

non essere mai state oggetto di un censimento che ne fornisse almeno la numerosità - ovvero la cubatura -

globale, vanno generalmente soggette ad uno sfruttamento intensivo da parte degli affittuari, nel senso che

non risultano attendibili, nella generalità dei casi, i valori minimi di cubatura per abitante indicati negli

strumenti di programmazione urbanistica.

Il numero di utenti per ciascuna di tali unità abitative è quindi un numero sensibilmente variabile, e

comunque non determinabile con un accettabile grado di approssimazione, questo ultimo dato costituisce

l’incognita principale per la quantificazione delle presenze turistiche.

Il mercato delle seconde case conta, secondo una stima, nella provincia Olbia-Tempio circa 261.000 posti

letto, ovvero circa 8 volte i posti letto alberghieri. Il calcolo è stato effettuato moltiplicando il numero delle

seconde case (censimento Istat 2001) per 4,5 posti letto. Nel Comune di San Teodoro il numero di posti letto

in seconde case è pari a 37.490 dal censimento Istat 2001, circa 20 volte di più dei posti letto offerti dalle

strutture alberghiere pari a 1.851 nel 2001.

6.9 Criterio di indagine e risultati

L’indagine di seguito riportata è stata condotta per rispondere alle esigenze del Nuovo Piano Regolatore

Generale degli Acquedotti realizzato nell’Assessorato dei lavori pubblici. L’indagine ha avuto come

obiettivo la determinazione delle presenze attuali e prevedibili nel medio periodo sulla base di quanto

inserito negli strumenti urbanistici comunali esistenti attualmente in vigore.

Il criterio di indagine originariamente formulato prevedeva, attraverso la collaborazione degli Uffici Tecnici

dei singoli Comuni, di definire la cubatura complessivamente realizzata, e a completamento di quanto

previsto negli strumenti urbanistici comunali precedentemente citati, nelle zone ad espansione turistica e nel

centro comunale. La conoscenza di questi dati avrebbe permesso di risalire all’offerta attuale e di medio

periodo dell’intero territorio comunale - disaggregata nelle diverse località - associandovi gli indici di

cubatura propri delle località corrispondenti, il cui valore è definito dal Decreto Ass.EE.LL: Finanza e

Urbanistica n.2266/83 in 100 mc/ab per le zone di espansione o completamento del centro comunale (zone

“A- B -C”), e in 60 mc/ab per le zone turistiche (zone “F”).

Col progredire dell’indagine è apparso chiaro che non sempre ci si sarebbe potuti attenere rigorosamente a

detto criterio, sostanzialmente per tre motivi:

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A cura di Raimondo Schiavone

1. impossibilità di una definizione esaustiva della cubatura realizzata nel territorio comunale nei tempi

a disposizione per mancanza di aggiornamento degli archivi comunali;

2. sfruttamento intensivo delle abitazioni nella stagione turistica tale da rendere inattendibili i valori

ottenuti considerando i parametri dianzi definiti;

3. indisponibilità della maggior parte dei Piani Urbanistici Comunali.

Nei casi in cui si sono palesate tali difficoltà si è fatto ricorso, ove possibile, a confronti incrociati con i dati

della raccolta Rifiuti Solidi Urbani o con la variazione stagionale dell’erogazione idrica, ovvero si sono

interpellati i redattori dei P.U.C. in fase di completamento, ovvero infine ci si è affidati alla conoscenza del

territorio da parte dei Tecnici comunali.

Solamente tale ultimo criterio ha permesso infine di stimare il cosiddetto turismo attratto, ossia la quota di

popolazione fluttuante ospitata all’interno del centro comunale in abitazioni occupate dai residenti nelle

stagioni di trascurabile importanza per l’attività turistica.

La stima previsionale della popolazione fluttuante stagionale effettuata nel PRGA ipotizza il flusso turistico

concentrato prevalentemente nei comuni costieri, e marginalmente nei montani (considerati

complessivamente 94 Comuni), nella stagione estiva analogamente alle ipotesi qui avanzate, e considera

come essenziali ai fini della quantificazione:

1) il fattore fisico, funzione di estensione e tipologia della costa, che determina il cosiddetto “carico

balneare”;

2) il fattore urbanistico, funzione del livello di urbanizzazione del territorio, quantificato attraverso

l’esame degli Studi di disciplina delle zone F e degli (allora) vigenti Piani di fabbricazione, espansione

e completamento dei centri urbani considerati;

3) la capacità di attrazione turistica in abitazioni di proprietà dei residenti limitatamente ad alcuni

Comuni, determinata in tali casi parametricamente in funzione della popolazione residente.

Il carico complessivo di popolazione fluttuante stagionale è stato quindi ottenuto, per i comuni costieri, come

somma del maggiore fra i carichi balneare e urbanistico, e del turismo attratto ove presente; per i comuni

montani come somma del carico urbanistico e della popolazione attratta, ove presente.

6.10 Interpretazione dati popolazione fluttuante

Per definizione si può affermare che la popolazione fluttuante è data da quei soggetti che pur non essendo

residenti nel territorio del Comune interessato, incidono sulla misura della domanda di pubblici esercizi in

quanto trovandosi in quel luogo per motivi di lavoro, di svago, di transito ecc, usufruiscono dell’offerta

presente su quel territorio. La popolazione fluttuante costituisce quindi una variabile, talvolta anche

rilevante, nella determinazione dei parametri numerici.

L’indagine condotta presso i Comuni a vocazione turistica per la determinazione della ricettività delle

cosiddette strutture non classificate - in pratica le seconde case –ha consentito di fornire una stima

complessiva della popolazione fluttuante stagionale presente allo stato attuale e nel prossimo futuro in tali

strutture.

Nelle successive fasi di elaborazione dell’aggiornamento del Nuovo Piano Regolatore Generale degli

Acquedotti per la Sardegna, tali valori hanno subito una variazione in senso decrescente sia per quanto si

riferisce allo stato attuale che per le previsioni a breve, rispettivamente pari al 12,91 % ed al 2,45 %.

Alla disponibilità nelle strutture non classificate è stata quindi aggiunta l’offerta delle strutture deputate

propriamente alla ricezione della popolazione turistica – alberghi e campeggi – ricavati dall’annuario ESIT;

le determinazioni complessive assunte alla base delle elaborazioni sono contenute nella tabella seguente:

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A cura di Raimondo Schiavone

Si riporta nel seguito l’elenco dei Comuni per i quali sono state registrate variazioni, per quanto si riferisce

allo stato attuale che per le previsioni a breve, nonché una tabella riepilogativa di confronto sui totali

provinciali e regionali.

Per quanto si riferisce allo stato attuale, le variazioni sono concentrate nella Provincia di Cagliari,

relativamente al Comune di Carloforte, per cui è stato realizzato il progetto preliminare dell’acquedotto, e

nella Provincia di Nuoro, dove a seguito di progettazioni preliminari sono stati determinati con riferimenti

più precisi le popolazioni di alcuni Comuni concentrati prevalentemente nella costa nord orientale.

Nell’assetto di breve periodo le variazioni registrate – per quanto si compensino nel totale - sono distribuite

in misura più omogenea in tutte le quattro Province; i valori assoluti massimi e minimi si registrano

rispettivamente nelle Province di Sassari ed Oristano.

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A cura di Raimondo Schiavone

Le valutazioni di previsione dello sviluppo della popolazione residente e fluttuante di cui ai capitoli

precedenti sono state inserite nella revisione del Piano regolatore generale degli acquedotti che è stato

adottato dalla Giunta Regionale della Sardegna, su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici con

Deliberazione n° 17/5 del 12.04.2005 che si riproduce integralmente.

In particolare il provvedimento di adozione del piano è stato preceduto dal parere favorevole del

C.T.A.R./LL.PP. nella seduta del 18.03.2002.

6.11 Analisi dei risultati popolazione fluttuante

Nel Territorio comunale di San Teodoro la previsione comporta un incremento della popolazione fluttuante

di 13.201 in quanto da 33.165 censite nel 1991 si arriva a 46.366 unità al 2041.

In dettaglio nel territorio del comune di San Teodoro la previsione comporta un incremento della

popolazione fluttuante di 4.744 in quanto da 11.924 unità censite nel 1991 si arriva a 16.668 unità al 2041.

6.12 Analisi dei risultati popolazione totale

Complessivamente la popolazione totale nel Territorio comunale di San Teodoro si incrementa di 16.455

unità dal 1991 al 2041, mentre nel territorio del comune di San Teodoro la previsione comporta un

incremento della popolazione totale di 5.698 unità in quanto da 12.659 unità censite nel 1991 si arriva a

18.357 unità al 2041.

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 60 Previsione della popolazione nel territorio comunale di San Teodoro

Previsione della popolazione residente e fluttuante

Provincia della Gallura

Comune di San Teodoro (ISTAT 91076)

Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041

Territorio comunale

Residenti 2.507 3.132 3.673 4.126 4.492 4.791 5.045 5.264 5.454 5.620 5.761

Fluttuanti 33.165 34.484 35.811 37.122 38.442 39.762 41.083 42.399 43.720 45.039 46.366

TOT. 35.672 37.616 39.484 41.248 42.934 44.553 46.128 47.663 49.174 50.659 52.127

San Teodoro

Residenti 735 918 1.077 1.210 1.317 1.405 1.479 1.543 1.599 1.648 1.689

Fluttuanti 11.924 12.398 12.873 13.347 13.821 14.296 14.770 15.244 15.719 16.193 16.668

TOT. 12.659 13.316 13.950 14.557 15.138 15.701 16.249 16.787 17.318 17.841 18.357

Badualga

Residenti 106 132 155 174 190 203 213 223 231 238 244

Fluttuanti 549 571 593 614 636 658 680 701 723 745 767

TOT. 655 703 748 788 826 861 893 924 954 983 1.011

Buddittogliu Straulas

Residenti 381 476 558 627 683 728 767 800 829 854 876

Fluttuanti 1.970 2.048 2.127 2.205 2.283 2.362 2.440 2.518 2.597 2.675 2.754

TOT. 2.351 2.524 2.685 2.832 2.966 3.090 3.207 3.318 3.426 3.529 3.630

Cala Ginepro

Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Fluttuanti 524 545 566 586 607 628 649 670 691 712 733

TOT. 524 545 566 586 607 628 649 670 691 712 733

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041

Cala Girgolu

Residenti 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2

Fluttuanti 1.498 1.558 1.618 1.677 1.737 1.796 1.856 1.916 1.975 2.035 2.095

TOT. 1499 1559 1619 1679 1739 1798 1858 1918 1977 2037 2097

Cala Paradiso

Residenti 2 3 3 3 4 4 4 4 4 5 5

Fluttuanti 373 388 403 417 432 447 462 477 492 507 522

TOT. 375 391 406 420 436 451 466 481 496 512 527

Cala Suaraccia

Residenti 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2

Capo Coda Cavallo

Residenti 4 5 6 7 7 8 8 8 9 9 9

Fluttuanti 1.997 2.076 2.156 2.235 2.314 2.394 2.473 2.552 2.632 2.711 2.791

TOT. 2001 2081 2162 2242 2321 2402 2481 2560 2641 2720 2800

Case Peschiera

Residenti 16 20 23 26 29 31 32 34 35 36 37

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 16 20 23 26 29 31 32 34 35 36 37

cs

Residenti 132 165 193 217 236 252 266 277 287 296 303

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 132 165 193 217 236 252 266 277 287 296 303

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

79

A cura di Raimondo Schiavone

Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041

Franculacciu

Residenti 62 77 91 102 111 118 125 130 135 139 142

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 62 77 91 102 111 118 125 130 135 139 142

La Runcina

Residenti 9 11 13 15 16 17 18 19 20 20 21

Fluttuanti 46 48 50 51 53 55 57 58 60 62 64

TOT. 55 59 63 66 69 72 75 77 80 82 85

Lalzoni

Residenti 52 65 76 86 93 99 105 109 113 117 119

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 52 65 76 86 93 99 105 109 113 117 119

Li Mori

Residenti 90 112 132 148 161 172 181 189 196 202 207

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 90 112 132 148 161 172 181 189 196 202 207

Lu Fraili

Residenti 84 105 123 138 150 161 169 176 183 188 193

Fluttuanti 1.120 1.165 1.210 1.254 1.299 1.343 1.388 1.433 1.477 1.522 1.567

TOT. 1204 1270 1333 1392 1449 1504 1557 1609 1660 1710 1760

Lu Fraili di Sopra

Residenti 10 13 15 16 18 19 20 21 22 22 23

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 10 13 15 16 18 19 20 21 22 22 23

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80

A cura di Raimondo Schiavone

Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041

Lu Fraili di Sotto

Residenti 8 10 12 13 14 15 16 17 17 18 18

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 8 10 12 13 14 15 16 17 17 18 18

Lu Impostu

Residenti 2 3 3 3 4 4 4 4 4 5 5

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 2 3 3 3 4 4 4 4 4 5 5

Lu Lioni

Residenti 43 54 63 71 77 82 87 90 93 96 99

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 43 54 63 71 77 82 87 90 93 96 99

Lu Miriacheddu

Residenti 4 5 6 7 7 8 8 9 9 9 9

Fluttuanti 468 487 506 524 543 561 580 599 617 636 655

TOT. 472 492 512 531 550 569 588 608 626 645 664

Lu Muntiggiu di la Petra

Residenti 21 26 31 34 38 40 42 44 46 47 48

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 21 26 31 34 38 40 42 44 46 47 48

Lutturai

Residenti 39 49 57 64 70 75 79 82 85 87 90

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 39 49 57 64 70 75 79 82 85 87 90

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81

A cura di Raimondo Schiavone

Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041

Marina di Lu Impostu

Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Fluttuanti 337 350 364 377 390 404 417 430 444 457 471

TOT. 337 350 364 377 390 404 417 430 444 457 471

Monte Petrosu

Residenti 142 177 208 234 254 271 286 298 309 318 326

Fluttuanti 732 761 791 820 849 878 908 937 966 995 1.025

TOT. 874 938 999 1054 1103 1149 1194 1235 1275 1313 1351

Nuragheddu

Residenti 54 68 79 89 97 103 109 113 117 121 124

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 54 68 79 89 97 103 109 113 117 121 124

Porto Coda Cavallo

Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Fluttuanti 3.041 3.162 3.283 3.404 3.525 3.646 3.767 3.888 4.009 4.130 4.251

TOT. 3041 3162 3283 3404 3525 3646 3767 3888 4009 4130 4251

Punta aldia

Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Fluttuanti 3.817 3.969 4.121 4.272 4.424 4.576 4.728 4.879 5.031 5.183 5.335

TOT. 3817 3969 4121 4272 4424 4576 4728 4879 5031 5183 5335

Punta Mollara

Residenti 16 20 23 26 29 31 32 34 35 36 37

Fluttuanti 1.435 1.492 1.550 1.607 1.664 1.721 1.778 1.835 1.892 1.949 2.007

TOT. 1451 1512 1573 1633 1693 1752 1810 1869 1927 1985 2044

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82

A cura di Raimondo Schiavone

Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041

Salina Bamba

Residenti 6 8 9 10 11 11 12 13 13 13 14

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 6 8 9 10 11 11 12 13 13 13 14

Salinedda

Residenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Fluttuanti 605 629 653 677 701 725 749 773 797 821 845

TOT. 605 629 653 677 701 725 749 773 797 821 845

Schifoni

Residenti 33 41 48 54 59 63 66 69 72 74 76

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 33 41 48 54 59 63 66 69 72 74 76

Sitagliacciu

Residenti 37 46 54 61 66 71 75 78 80 83 85

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 37 46 54 61 66 71 75 78 80 83 85

Stazzu Bruciatu

Residenti 32 40 47 53 57 61 64 67 70 72 74

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 32 40 47 53 57 61 64 67 70 72 74

Suaredda-Traversa

Residenti 356 445 522 586 638 680 716 748 774 798 818

Fluttuanti 2.225 2.313 2.402 2.490 2.579 2.667 2.756 2.844 2.933 3.021 3.110

TOT. 2581 2758 2924 3076 3217 3347 3472 3592 3707 3819 3928

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A cura di Raimondo Schiavone

Anno 1991 1996 2001 2006 2011 2016 2021 2026 2031 2036 2041

Terrapadedda

Residenti 28 35 41 46 50 53 56 59 61 63 64

Fluttuanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOT. 28 35 41 46 50 53 56 59 61 63 64

Villaggio Nuragheddu

Residenti 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2

Fluttuanti 504 524 545 565 585 605 625 645 665 685 706

TOT. 505 525 547 567 587 607 627 647 667 687 708

Fonte: PIANO REGOLATORE GENERALE DEGLI ACQUEDOTTI PER LA SARDEGNA - REVISIONE 2006

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84

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 21 Previsione comune di San Teodoro

Previsione popolazione territorio comunale di San

Teodoro

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

1991

1996

2001

2006

2011

2016

2021

2026

2031

2036

2041

Residenti

Fluttuanti

Previsione popolazione comune di San Teodoro

0

2500

5000

7500

10000

12500

15000

17500

20000

1991

1996

2001

2006

2011

2016

2021

2026

2031

2036

2041

Residenti

Fluttuanti

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85

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 61 variazione % della previsione della popolazione nel territorio comunale di San Teodoro

Comune di San Teodoro (ISTAT 91076)

Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041

Territorio comunale

Residenti 24,9 17,3 12,3 8,9 6,7 5,3 4,3 3,6 3,0 2,5

Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 5,4 5,0 4,5 4,1 3,8 3,5 3,3 3,2 3,0 2,9

San Teodoro

Residenti 24,9 17,3 12,3 8,8 6,7 5,3 4,3 3,6 3,1 2,5

Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 5,2 4,8 4,4 4,0 3,7 3,5 3,3 3,2 3,0 2,9

Badualga

Residenti 24,5 17,4 12,3 9,2 6,8 4,9 4,7 3,6 3,0 2,5

Fluttuanti 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,3 3,1 3,1 3,0 3,0

TOT. 7,3 6,4 5,3 4,8 4,2 3,7 3,5 3,2 3,0 2,8

Buddittogliu Straulas

Residenti 24,9 17,2 12,4 8,9 6,6 5,4 4,3 3,6 3,0 2,6

Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 3,0

TOT. 7,4 6,4 5,5 4,7 4,2 3,8 3,5 3,3 3,0 2,9

Cala Ginepro

Residenti

Fluttuanti 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

Cala Girgolu

Residenti 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Fluttuanti 4,0 3,9 3,6 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

Cala Paradiso

Residenti 50,0 0,0 0,0 33,3 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0

Fluttuanti 4,0 3,9 3,5 3,6 3,5 3,4 3,2 3,1 3,0 3,0

TOT. 4,3 3,8 3,4 3,8 3,4 3,3 3,2 3,1 3,2 2,9

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86

A cura di Raimondo Schiavone

Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041

Cala Suaraccia

Residenti 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Fluttuanti

TOT. 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Capo Coda Cavallo

Residenti 25,0 20,0 16,7 0,0 14,3 0,0 0,0 12,5 0,0 0,0

Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 3,0

TOT. 4,0 3,9 3,7 3,5 3,5 3,3 3,2 3,2 3,0 2,9

Case Peschiera

Residenti 25,0 15,0 13,0 11,5 6,9 3,2 6,3 2,9 2,9 2,8

Fluttuanti

TOT. 25,0 15,0 13,0 11,5 6,9 3,2 6,3 2,9 2,9 2,8

cs

Residenti 25,0 17,0 12,4 8,8 6,8 5,6 4,1 3,6 3,1 2,4

Fluttuanti

TOT. 25,0 17,0 12,4 8,8 6,8 5,6 4,1 3,6 3,1 2,4

Franculacciu

Residenti 24,2 18,2 12,1 8,8 6,3 5,9 4,0 3,8 3,0 2,2

Fluttuanti

TOT. 24,2 18,2 12,1 8,8 6,3 5,9 4,0 3,8 3,0 2,2

La Runcina

Residenti 22,2 18,2 15,4 6,7 6,3 5,9 5,6 5,3 0,0 5,0

Fluttuanti 4,3 4,2 2,0 3,9 3,8 3,6 1,8 3,4 3,3 3,2

TOT. 7,3 6,8 4,8 4,5 4,3 4,2 2,7 3,9 2,5 3,7

Lalzoni

Residenti 25,0 16,9 13,2 8,1 6,5 6,1 3,8 3,7 3,5 1,7

Fluttuanti

TOT. 25,0 16,9 13,2 8,1 6,5 6,1 3,8 3,7 3,5 1,7

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87

A cura di Raimondo Schiavone

Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041

Li Mori

Residenti 24,4 17,9 12,1 8,8 6,8 5,2 4,4 3,7 3,1 2,5

Fluttuanti

TOT. 24,4 17,9 12,1 8,8 6,8 5,2 4,4 3,7 3,1 2,5

Lu Fraili

Residenti 25,0 17,1 12,2 8,7 7,3 5,0 4,1 4,0 2,7 2,7

Fluttuanti 4,0 3,9 3,6 3,6 3,4 3,4 3,2 3,1 3,0 3,0

TOT. 5,5 5,0 4,4 4,1 3,8 3,5 3,3 3,2 3,0 2,9

Lu Fraili di Sopra

Residenti 30,0 15,4 6,7 12,5 5,6 5,3 5,0 4,8 0,0 4,5

Fluttuanti

TOT. 30,0 15,4 6,7 12,5 5,6 5,3 5,0 4,8 0,0 4,5

Lu Fraili di Sotto

Residenti 25,0 20,0 8,3 7,7 7,1 6,7 6,3 0,0 5,9 0,0

Fluttuanti

TOT. 25,0 20,0 8,3 7,7 7,1 6,7 6,3 0,0 5,9 0,0

Lu Impostu

Residenti 50,0 0,0 0,0 33,3 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0

Fluttuanti

TOT. 50,0 0,0 0,0 33,3 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0

Lu Lioni

Residenti 25,6 16,7 12,7 8,5 6,5 6,1 3,4 3,3 3,2 3,1

Fluttuanti

TOT. 25,6 16,7 12,7 8,5 6,5 6,1 3,4 3,3 3,2 3,1

Lu Miriacheddu

Residenti 25,0 20,0 16,7 0,0 14,3 0,0 12,5 0,0 0,0 0,0

Fluttuanti 4,1 3,9 3,6 3,6 3,3 3,4 3,3 3,0 3,1 3,0

TOT. 4,2 4,1 3,7 3,6 3,5 3,3 3,4 3,0 3,0 2,9

Lu Muntiggiu di la Petra

Residenti 23,8 19,2 9,7 11,8 5,3 5,0 4,8 4,5 2,2 2,1

Fluttuanti

TOT. 23,8 19,2 9,7 11,8 5,3 5,0 4,8 4,5 2,2 2,1

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

88

A cura di Raimondo Schiavone

Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041

Lutturai

Residenti 25,6 16,3 12,3 9,4 7,1 5,3 3,8 3,7 2,4 3,4

Fluttuanti

TOT. 25,6 16,3 12,3 9,4 7,1 5,3 3,8 3,7 2,4 3,4

Marina di Lu Impostu

Residenti

Fluttuanti 3,9 4,0 3,6 3,4 3,6 3,2 3,1 3,3 2,9 3,1

TOT. 3,9 4,0 3,6 3,4 3,6 3,2 3,1 3,3 2,9 3,1

Monte Petrosu

Residenti 24,6 17,5 12,5 8,5 6,7 5,5 4,2 3,7 2,9 2,5

Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,4 3,4 3,2 3,1 3,0 3,0

TOT. 7,3 6,5 5,5 4,6 4,2 3,9 3,4 3,2 3,0 2,9

Nuragheddu

Residenti 25,9 16,2 12,7 9,0 6,2 5,8 3,7 3,5 3,4 2,5

Fluttuanti

TOT. 25,9 16,2 12,7 9,0 6,2 5,8 3,7 3,5 3,4 2,5

Porto Coda Cavallo

Residenti

Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

Punta aldia

Residenti

Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

Punta Mollara

Residenti 25,0 15,0 13,0 11,5 6,9 3,2 6,3 2,9 2,9 2,8

Fluttuanti 4,0 3,9 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 3,0

TOT. 4,2 4,0 3,8 3,7 3,5 3,3 3,3 3,1 3,0 3,0

Salina Bamba

Residenti 33,3 12,5 11,1 10,0 0,0 9,1 8,3 0,0 0,0 7,7

Fluttuanti

TOT. 33,3 12,5 11,1 10,0 0,0 9,1 8,3 0,0 0,0 7,7

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Anno var % 1991-1996 var % 1996-2001 var % 2001-2006 var % 2006-2011 var % 2011-2016 var % 2016-2021 var % 2021-2026 var % 2026-2031 var % 2031-2036 var % 2036-2041

Salinedda

Residenti

Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 4,0 3,8 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

Schifoni

Residenti 24,2 17,1 12,5 9,3 6,8 4,8 4,5 4,3 2,8 2,7

Fluttuanti

TOT. 24,2 17,1 12,5 9,3 6,8 4,8 4,5 4,3 2,8 2,7

Sitagliacciu

Residenti 24,3 17,4 13,0 8,2 7,6 5,6 4,0 2,6 3,8 2,4

Fluttuanti

TOT. 24,3 17,4 13,0 8,2 7,6 5,6 4,0 2,6 3,8 2,4

Stazzu Bruciatu

Residenti 25,0 17,5 12,8 7,5 7,0 4,9 4,7 4,5 2,9 2,8

Fluttuanti

TOT. 25,0 17,5 12,8 7,5 7,0 4,9 4,7 4,5 2,9 2,8

Suaredda-Traversa

Residenti 25,0 17,3 12,3 8,9 6,6 5,3 4,5 3,5 3,1 2,5

Fluttuanti 4,0 3,8 3,7 3,6 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9

TOT. 6,9 6,0 5,2 4,6 4,0 3,7 3,5 3,2 3,0 2,9

Terrapadedda

Residenti 25,0 17,1 12,2 8,7 6,0 5,7 5,4 3,4 3,3 1,6

Fluttuanti

TOT. 25,0 17,1 12,2 8,7 6,0 5,7 5,4 3,4 3,3 1,6

Villaggio Nuragheddu

Residenti 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Fluttuanti 4,0 4,0 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 3,1

TOT. 4,0 4,2 3,7 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 3,1

Fonte: PIANO REGOLATORE GENERALE DEGLI ACQUEDOTTI PER LA SARDEGNA - REVISIONE 2006

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 22 variazione previsione popolazione Comune di San Teodoro

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A cura di Raimondo Schiavone

6.13 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione residente

I risultati emersi possono essere sintetizzati in alcune considerazioni essenziali:

- la Sardegna ha completato in un breve arco di tempo la fase di transizione demografica iniziata con

un secolo di ritardo rispetto al resto dell'Italia. In questi anni la nostra isola ha registrato un tasso di

fecondità bassissimo (1,1 figli per donna), alla pari con le regioni del Nord e del Centro del Paese

con più bassa natalità, ma distante dalle regioni meridionali che solo ora conoscono una flessione

delle nascite;

- in ragione di ciò, nel suo complesso l’isola sembra destinata ad assumere un comportamento

demografico pressoché statico nel breve periodo (1995-2010), per vivere poi un’ulteriore

accentuazione dei tassi negativi nei decenni successivi, con un significativo peggioramento dei

relativi indici demografici sintetici;

- nel breve periodo, gli aggregati provinciali storici mostrano una tendenza abbastanza omogenea al

loro interno, con la sola provincia di Sassari in modesto aumento, Cagliari ed Oristano prossime alla

stasi e Nuoro in modesto decremento;

- l’analisi delle previsioni con disaggregazione comunale ha posto in luce alcune aree “attrattive”: la

costa nord–orientale fino all’Ogliastra, l'area metropolitana cagliaritana, in controtendenza rispetto al

capoluogo, i comuni che si affacciano sul golfo di Oristano e i microsistemi territoriali di Alghero e

Sorso;

- fra le realtà in declino demografico, al sistema sulcitano-iglesiente, i cui prodromi della crisi iniziano

ad evidenziarsi con gli anni ottanta, sembrano destinati ad aggiungersi le Barbagie ed il Gerrei.

Prosegue altresì il processo di invecchiamento in sub-regioni già storicamente deboli, come il

Meilogu, il Montiferru e la Marmilla;

- la staticità della popolazione nel breve periodo sembra poter essere garantita da flussi migratori in

entrata, che, seppure modesti rispetto al dato medio nazionale, si ritengono più significativi rispetto

al quadro ufficiale e che sembrano consolidarsi sulla base degli aggiornamenti ISTAT al 2004;

- il territorio comunale di San Teodoro ed il Comune di San Teodoro, in relazione alla previsione di

popolazione proposta nelle pagine precedenti, mette in evidenzia le potenzialità del territorio in

termini demografici, dovuto ad un incremento sia della popolazione residente che della popolazione

fluttuante;

- la previsione demografica positiva della popolazione residente è frutto dell’analisi dei principali

indicatori demografici e migratori registrati nei decenni precedenti dall’Istat, nei quali si nota un

incremento positivo del saldo naturale, ma in misura superiore si registra un incremento più che

positivo nel saldo migratorio, dovuto ad un maggior numero di iscritti nell’anagrafe comunale,

rispetto ai cancellati dalla stessa, per motivi di maggior offerta di lavoro e possibilità economiche

rispetto ai comuni interni;

- i dati maggiormente significativi per il territorio comunale di San Teodoro ed il Comune di San

Teodoro son dati dal peso della popolazione fluttuante sul totale della popolazione, in quanto

comune costiero, a forte attrattività turistica, il territorio dovrà rafforzare le proprie strutture ricettive

alberghiere ed extralberghiere, aumentare i servizi, migliorare la viabilità stradale, al fine di

accogliere la popolazione fluttuante in aumento, senza creare disagi alla popolazione residente, e con

un’offerta turistica di qualità, essendo il settore turismo un settore economico fondamentale per lo

sviluppo del territorio.

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A cura di Raimondo Schiavone

6.14 Conclusioni relative alla dinamica della popolazione fluttuante

I risultati emersi possono essere sintetizzati in alcune considerazioni essenziali:

- Il sistema turistico della Sardegna è ancora fortemente caratterizzato dalla concentrazione spaziale e

temporale dei flussi. La netta prevalenza della vacanza costiero-balneare fa sì che la Regione mostri i

più alti livelli di stagionalità in Italia

- Larga parte dell'offerta turistica continua ad essere concentrata nei comuni costieri, ove si è

localizzata larghissima parte della ricettività classificata e non classificata

- La stima dell'offerta ricettiva attuale complessiva supera di poco gli 880.000 posti letto. Con

riferimento ai soli centri a vocazione turistica del campione considerato nel Piano d’Ambito tale

valore scende a circa 810.000 posti letto.

- Le stime realizzate risultano significativamente inferiori rispetto a quelle relative all'offerta ricettiva

attuale contenute nel Piano.

- Tale valore potrebbe essere avvicinato solo con la considerazione dell'intero patrimonio abitativo

non utilizzato e di una maggiore numerosità di presenze per singola unità abitativa (2 ospiti per

stanza anziché 1,5), ipotesi lecita nel medio periodo in relazione al più intenso utilizzo del

patrimonio esistente, che andrà verosimilmente a realizzarsi in relazione alle strategie di

pianificazione paesaggistica in itinere. In questo caso la stima del potenziale utilizzabile nel medio

termine può essere ricondotta ad un intorno di circa 1.107.000 posti letto.

- Si sottolinea altresì che queste stime tengono conto dei posti letto autorizzati nel periodo 2001-2005

e che viene ritenuta attendibile una percentuale di occupazione, con particolare riferimento alle case

vacanza, da parte dei turisti sardi dell’ordine del 20-30%

- Si sottolinea inoltre che la stima delle presenze giornaliere ottenuta attraverso l'elaborazione dei dati

relativi alla produzione dei rifiuti urbani avvicina, con minore aleatorietà, la prima stima proposta.

- A partire da questi dati ed attraverso una simulazione della capacità di accoglienza complessiva della

fascia costiera dell’isola, che tiene conto delle tendenze in atto nella legislazione regionale e di

considerazioni relative alla capacità di carico degli ecosistemi costieri (ipotizzando alcuni scenari

alternativi nel rapporto fra posti letto autorizzati e posti letto potenziali), ma anche del possibile

successo delle numerose iniziative in itinere volte alla diversificazione dell’offerta turistica regionale

nel medio- lungo termine, si può realizzare un’ulteriore stima per il lungo termine che fa ipotizzare

una crescita potenziale fino circa 1.355.000 posti letto nell’intero territorio regionale. Quest’ultima

ipotesi, tuttavia, assume una mera validità indicativa e non può, ad oggi, essere supportata da

considerazioni di carattere più generale.

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A cura di Raimondo Schiavone

7. Analisi economica

7.1 San Teodoro e le sue principali attività economiche

Dagli anni '60 ai giorni nostri l'attività economica più importante della zona di San Teodoro è stata

sicuramente la pesca.

Quella di acqua dolce veniva praticata soprattutto durante il XVIII secolo, quando la laguna di San Teodoro

poteva vantare la presenza di diverse specie ittiche. Oggi, invece, la pesca di mare è la più importante e

fruttuosa e rappresenta un'attività produttiva particolarmente interessante. Lungo la costa di San Teodoro,

infatti, è possibile pescare delle prelibate aragoste, difficili da catturare dal momento che, talvolta, restano

nascoste all'interno delle loro minuscole tane, o ancora ricci di mare, attinie ed enormi patelle.

Altra attività economica rilevante del territorio teodorino è l'artigianato. Esiste infatti una fiorente

lavorazione e produzione di sughero per l'arredamento di interni, o del ferro, destinata quasi esclusivamente

all'edilizia turistica.

Ma è il turismo l'attività più dinamica della zona, in crescita e in continua fase di miglioramento. Il settore è

infatti cresciuto molto rapidamente e si è sviluppato in varianti non sempre dai contorni ben definiti. Sul

territorio sono diverse le infrastrutture realizzate in grado di soddisfare le esigenze dei turisti, come hotel,

campi da gioco, stabilimenti balneari e villaggi turistici, bed and breakfast e agriturismi.

L'edilizia turistica ha anche interessato il capoluogo, il quale si è abbellito e ingrandito con nuove vie, spazi

verdi ed edifici pubblici e privati.

7.2 Analisi della struttura economica del Sistema locale del lavoro22

di San

Teodoro

Il sistema locale del lavoro di San Teodoro è costituito da tre Comuni: Budoni, San Teodoro e Torpè, ed è

caratterizzato dai codici e indicatori esposti nella tabella sottostante.

Tabella 62 Indicatori SLL San Teodoro

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Le tabelle che seguono riportano i dati registrati con il censimento del 2001 e relativi alle imprese e alle

istituzioni presenti nei sistemi locali del lavoro della Sardegna con il dettaglio del numero degli addetti. Per

facilitare la lettura si è evidenziato con colore diverso il dato riferito al SLL di San Teodoro. Si specifica sin

da subito che l’analisi proseguirà con dati più aggiornati che permetteranno di analizzare il trend evolutivo

della città nell’ultimo decennio.

22

Sistema locale del lavoro: Le unità territoriali identificate da un insieme di comuni contigui legati fra loro dai

flussi degli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro, rilevati in occasione dei censimenti della popolazione.

Numero di Superficie Popolazione Unità Addetti Unità locali

Addetti alle

unità

SLL

Ripartizion

e

geografica

RegioneSistemi locali del

lavoroRegione

comuni (kmq)* residente Locali alle U.L. manifatturiere locali

manifatturiere

666 4 20 San Teodoro Sardegna 3 253,07 9.751 3.618 17.298 1.118 2.565 95 237

CODICI DESCRIZIONE

Famiglie Abitazioni

Elenco e indicatori dei sistemi locali del lavoro

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 63 Imprese istituzioni addetti per sistema locale del lavoro

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

N. Addetti N. Addetti N. Addetti

San Teodoro 912 51 1.043 2.194 75 371 1.118 2.565 26,3

Arzachena 1.389 61 1.540 4.541 86 553 1.626 5.094 35,9

Bono 620 89 696 1.213 144 761 840 1.974 15,1

Bonorva 552 62 621 1.114 94 540 715 1.654 15,5

Budduso' 449 30 507 1.109 44 247 551 1.356 21,3

Calangianus 560 33 592 1.781 44 304 636 2.085 28,6

Castelsardo 465 31 497 1.220 53 261 550 1.481 18,3

La Maddalena 1.077 76 1.236 2.779 125 1.342 1.361 4.121 27,8

Olbia 4.827 213 5.414 17.454 347 3.169 5.761 20.623 32,7

Ozieri 1.218 123 1.314 3.210 178 1.643 1.492 4.853 23,1

Ploaghe 517 57 552 1.322 76 501 628 1.823 17,9

Santa Teresa Gallura 614 28 686 1.502 44 215 730 1.717 31,6

Sassari 11.811 916 12.805 40.850 1.272 16.439 14.077 57.289 29,6

Tempio Pausania 1.397 128 1.565 4.069 198 1.770 1.763 5.839 27,1

Thiesi 440 61 487 1.105 86 476 573 1.581 17,6

Valledoria 783 55 877 1.978 94 470 971 2.448 22,8

Bitti 311 28 334 596 47 512 381 1.108 19,7

Bosa 458 53 523 1.161 76 615 599 1.776 20,3

Isili 1.372 163 1.525 3.039 289 1.984 1.814 5.023 16,5

Jerzu 712 73 779 1.613 113 716 892 2.329 15,3

Lanusei 881 96 959 2.260 160 1.762 1.119 4.022 22,2

Macomer 1.429 184 1.606 5.067 271 1.571 1.877 6.638 26,5

Nuoro 4.971 611 5.426 15.047 886 8.325 6.312 23.372 27,9

Orosei 740 74 808 2.348 106 505 914 2.853 24,2

San Teodoro 912 51 1.043 2.194 75 371 1.118 2.565 26,3

Siniscola 811 49 886 2.515 94 981 980 3.496 22,5

Sorgono 1.073 126 1.163 2.109 227 1.556 1.390 3.665 18,9

Tortoli' 1.493 109 1.635 4.351 182 1.296 1.817 5.647 21,8

Cagliari 29.416 2.405 32.030 107.848 3.313 39.557 35.343 147.405 32,0

Carbonia 3.156 361 3.629 14.108 542 4.368 4.171 18.476 26,7

Guspini 901 100 1.019 2.497 159 1.033 1.178 3.530 17,9

Iglesias 2.131 263 2.353 6.319 368 3.301 2.721 9.620 19,1

Muravera 1.149 81 1.335 3.716 143 1.178 1.478 4.894 27,8

Pula 778 67 880 2.490 106 848 986 3.338 20,3

Sanluri 2.055 219 2.323 6.400 330 2.155 2.653 8.555 20,8

Santadi 605 74 660 1.622 126 749 786 2.371 14,9

Senorbi' 878 126 980 2.184 203 1.154 1.183 3.338 15,9

Silius 241 28 273 669 62 383 335 1.052 18,1

Villacidro 1.520 171 1.730 5.224 235 1.751 1.965 6.975 20,4

Ales 489 94 558 1.051 139 717 697 1.768 15,6

Cuglieri 470 65 526 855 102 395 628 1.250 13,7

Ghilarza 1.343 222 1.484 2.787 312 1.379 1.796 4.166 16,6

Mogoro 383 48 426 874 72 302 498 1.176 14,6

Oristano 4.706 570 5.226 14.317 812 7.250 6.038 21.567 27,9

Terralba 1.156 128 1.268 3.395 173 819 1.441 4.214 16,8

Imprese, istituzioni, unità locali e addetti per sistema locale del lavoro

SISTEMI

LOCALI DEL

LAVORO

Imprese Istituzioni

Unità locali

Addetti

ogni 100

abitanti

Delle imprese Delle istituzioni Totale

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 64 Unità locali per settore di attività

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

ATTIVITÀ

ECONOMICHE

SISTEMI LOCALI

DEL LAVORO

Agricoltura

e pesca

(a)

Industria

estrattiva

Industria

manifatturi

era

Energia,

gas e

acqua

Costruzion

i

Commerci

o e

riparazioni

Alberghi e

pubblici

esercizi

Trasporti e

comunicaz

ioni

Credito e

assicurazi

oni

Altri servizi Totale

Alghero 53 5 304 3 330 972 298 118 56 998 3.137

Arzachena 16 41 138 5 288 362 201 80 14 481 1.626

Bono 2 3 113 1 102 229 76 27 13 274 840

Bonorva 1 2 99 2 102 195 49 37 13 215 715

Budduso' 6 49 56 2 46 191 30 72 6 93 551

Calangianus 8 19 164 - 78 158 30 23 11 145 636

Castelsardo 8 - 39 - 95 174 66 24 6 138 550

La Maddalena 11 1 102 3 154 375 182 78 16 439 1.361

Olbia 32 16 570 14 815 1.614 545 313 95 1.747 5.761

Ozieri 6 7 165 3 234 426 97 76 27 451 1.492

Ploaghe 5 2 65 3 87 204 39 28 11 184 628

Santa Teresa Gallura 15 1 64 4 90 173 139 33 6 205 730

Sassari 74 15 1.242 20 1.399 4.339 788 526 305 5.369 14.077

Tempio Pausania 5 33 206 2 181 528 107 74 35 592 1.763

Thiesi 3 4 68 4 80 158 35 39 13 169 573

Valledoria 7 8 68 2 147 292 123 42 10 272 971

Bitti 2 7 44 2 56 111 30 21 6 102 381

Bosa 7 2 49 1 75 202 61 14 9 179 599

Isili 14 4 188 8 194 561 126 101 38 580 1.814

Jerzu 6 3 90 2 124 273 73 44 10 267 892

Lanusei 8 1 106 5 159 333 85 42 15 365 1.119

Macomer 3 8 186 4 187 626 114 76 44 629 1.877

Nuoro 17 15 694 17 707 1.828 450 245 109 2.230 6.312

Orosei 7 18 123 4 129 253 97 35 5 243 914

San Teodoro 5 2 95 2 216 266 192 39 9 292 1.118

Siniscola 14 4 98 4 99 329 117 39 7 269 980

Sorgono 8 5 175 7 157 453 107 68 21 389 1.390

Tortoli' 9 2 164 3 196 555 204 71 35 578 1.817

Cagliari 130 55 2.889 60 3.483 11.149 1.486 1.378 789 13.924 35.343

Carbonia 59 9 405 10 388 1.454 274 144 83 1.345 4.171

Guspini 3 - 91 1 137 438 92 43 19 354 1.178

Iglesias 16 6 265 9 264 916 157 91 61 936 2.721

Muravera 21 3 131 5 181 427 206 56 20 428 1.478

Pula 14 - 75 3 109 272 148 47 20 298 986

Sanluri 21 3 260 3 339 905 131 180 49 762 2.653

Santadi 3 4 71 2 112 238 63 36 12 245 786

Senorbi' 6 4 129 2 129 375 68 62 30 378 1.183

Silius 2 1 15 4 42 108 26 25 6 106 335

Villacidro 6 1 234 5 178 733 104 80 40 584 1.965

Ales 6 3 56 3 89 186 48 47 16 243 697

Cuglieri 4 1 67 2 97 164 65 17 8 203 628

Ghilarza 2 16 182 10 229 570 105 77 24 581 1.796

Mogoro 3 - 59 - 67 167 25 26 8 143 498

Oristano 51 13 550 13 572 1.911 372 235 128 2.193 6.038

Terralba 25 2 141 2 184 495 86 64 17 425 1.441

Unità locali per settore di attività economica e sistema locale del lavoro - IMPRESE E ISTITUZIONI

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

96

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 65 Addetti alle unità locali

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Grafico 23 Addetti alle unità locali per settore di attività economica

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

ATTIVITÀ

ECONOMICHE

SISTEMI

LOCALI DEL

LAVORO

Agricoltura e

pesca (a)

Industria

estrattiva

Industria

manifatturi

era

Energia,

gas e

acqua

CostruzioniCommercio

e riparazioni

Alberghi e

pubblici

esercizi

Trasporti e

comunicazioni

Credito e

assicurazioniAltri servizi Totale

Alghero 150 74 941 54 1.013 2.135 952 424 197 4.005 9.945

Arzachena 34 170 379 22 853 773 1.348 164 52 1.299 5.094

Bono 5 24 264 5 205 300 124 71 32 944 1.974

Bonorva 1 6 258 7 196 321 86 71 32 676 1.654

Budduso' 28 173 244 11 100 254 41 187 12 306 1.356

Calangianus 8 53 892 - 227 268 60 84 33 460 2.085

Castelsardo 112 - 197 - 265 280 161 44 14 408 1.481

La Maddalena 42 10 408 29 446 708 526 225 51 1.676 4.121

Olbia 131 81 2.342 153 2.094 4.209 1.534 3.447 480 6.152 20.623

Ozieri 72 53 508 30 779 758 200 281 97 2.075 4.853

Ploaghe 5 16 197 19 258 483 72 74 21 678 1.823

Santa Teresa Gallura 65 1 124 15 238 321 355 79 17 502 1.717

Sassari 273 166 7.062 1.096 5.222 10.345 2.178 3.478 1.646 25.823 57.289

Tempio Pausania 5 103 1.346 25 415 989 232 219 118 2.387 5.839

Thiesi 5 13 352 23 153 241 58 101 37 598 1.581

Valledoria 28 25 198 16 504 494 285 140 24 734 2.448

Bitti 2 48 114 5 103 151 40 42 11 592 1.108

Bosa 95 6 100 6 201 346 149 60 25 788 1.776

Isili 36 11 500 109 459 859 237 294 83 2.435 5.023

Jerzu 8 32 199 11 305 455 158 93 19 1.049 2.329

Lanusei 28 5 291 46 568 538 203 184 56 2.103 4.022

Macomer 5 17 1.727 59 517 1.286 198 508 147 2.174 6.638

Nuoro 53 93 3.099 435 2.215 3.620 1.087 1.283 524 10.963 23.372

Orosei 18 259 510 34 335 443 434 89 16 715 2.853

San Teodoro 13 25 237 13 502 476 483 70 18 728 2.565

Siniscola 106 6 747 51 253 687 222 160 37 1.227 3.496

Sorgono 69 18 343 93 427 596 197 161 32 1.729 3.665

Tortoli' 134 10 583 39 769 1.178 681 221 99 1.933 5.647

Cagliari 865 427 17.344 1.821 12.814 27.384 5.345 12.143 3.843 65.419 147.405

Carbonia 550 944 4.539 552 1.249 2.928 795 685 231 6.003 18.476

Guspini 15 - 413 27 509 803 193 204 52 1.314 3.530

Iglesias 48 118 1.069 50 862 1.747 341 541 196 4.648 9.620

Muravera 89 16 516 27 625 758 985 166 52 1.660 4.894

Pula 149 - 206 8 368 487 750 137 40 1.193 3.338

Sanluri 68 90 1.161 60 1.131 1.702 335 827 165 3.016 8.555

Santadi 14 46 206 12 473 408 114 82 24 992 2.371

Senorbi' 7 19 469 15 377 628 137 160 68 1.458 3.338

Silius 10 156 38 11 151 151 43 48 7 437 1.052

Villacidro 23 1 1.405 15 654 1.477 201 448 92 2.659 6.975

Ales 9 20 106 17 227 282 81 125 36 865 1.768

Cuglieri 6 1 161 8 126 244 115 36 13 540 1.250

Ghilarza 8 53 448 33 483 896 213 165 56 1.811 4.166

Mogoro 3 - 185 - 169 279 43 68 17 412 1.176

Oristano 693 93 1.947 154 1.575 4.294 922 1.206 509 10.174 21.567

Terralba 299 3 793 43 483 917 222 186 56 1.212 4.214

Addetti alle unità locali per settore di attività economica e sistema locale del lavoro - IMPRESE E ISTITUZIONI

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

97

A cura di Raimondo Schiavone

L’analisi sinora svolta consente immediatamente di rilevare che i settori che occupano il maggior numero di

soggetti sono il settore dei servizi in generale, il servizio trasporti e comunicazione, il servizio alberghi e

pubblici esercizi. Altri settori trainanti per l’economia del SLL considerato sono il comparto delle

costruzioni, il commercio e le riparazioni e l’industria manifatturiera.

Di seguito si riportano dati aggiornati al 2010 resi disponibili dall’istituto nazionale di Statistica che rilevano

i dati sulle unità locali delle imprese e sul numero degli addetti per settore di attività economica. Si noti che i

tre comuni appartenenti al SLL 666 hanno popolazione inferiore alle 5000 unità, ciò spiega il perché il dato

parziale coincide esattamente con il dato complessivo.

Tabella 66 - Unità locali delle imprese per settore di attività economica (ATECO 2007), sistema locale del lavoro e comune

(con almeno 5.000 abitanti). Anno 2010 (valori assoluti)

SISTEMI

LOCALI

DEL

LAVORO

COMUNI Attività

manifatturiere ed

estrattive, altre

attività

Costru-

zioni

Commercio

all'ingrosso

e al

dettaglio,

trasporto e

magazzinag

gio, attività

di alloggio e

ristorazione

Servizi di

informazio

ne e

comunicazi

one

Attività

finanzia-

rie e

assicura-

tive

Attività

immobi

-liari

Attività

professiona

li,

scientifiche

e tecniche,

attività

amministra

tive e di

servizi di

supporto

Istruzio

ne,

sanità e

assisten

za

sociale

Altre

attivi

-tà

di

servi

-zi

Tota

le

666 - San

Teodoro

Comuni <

5.000

abitanti 101 375 561 12 10 42 172 33 54 1.360

666 - San

Teodoro Totale 101 375 561 12 10 42 172 33 54 1.360

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT

Tabella 67 - Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica (Ateco 2007), sistema locale del lavoro e

comune (con almeno 5.000 abitanti). Anno 2010 (valori assoluti)

SISTEMI

LOCALI

DEL

LAVORO

COMUNI Attività

maniftturier

e ed

estrattive,

altre attività

Costruzi

oni

Commercio

all'ingrosso

e al

dettaglio,

trasporto e

magazzinag

gio, attività

di alloggio e

ristorazione

Servizi di

informazio

ne e

comunicazi

one

Attività

finanziar

ie e

assicurati

ve

Attività

immobil

iari

Attività

professiona

li,

scientifiche

e tecniche,

attività

amministra

tive e di

servizi di

supporto

Istruzio

ne,

sanità e

assisten

za

sociale

Altre

attivi

tà di

servi

zi

Tota

le

666 - San

Teodoro

Comuni < 5.000

abitanti 293 702 1.926 23 33 62 279 93 87 3.498

666 - San

Teodoro Totale 293 702 1.926 23 33 62 279 93 87 3.498

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

98

A cura di Raimondo Schiavone

Dal confronto con i dati relativi al 2001 si evince una situazione in continua evoluzione che ha portato il

rafforzamento in particolare di alcuni settori economici nell’arco dell’ultimo decennio.

In particolare si registra un incremento nel comparto costruzioni sia nel numero di addetti che nel numero

delle unità locali delle imprese presenti. Altro interessante aspetto è quello del settore commercio che ha

visto nell’ultimo decennio un rafforzamento importante. Con riferimento all’anno 2010 come indicato in

tabella, la macrovoce comprende all’interno anche il comparto dei servizi ricettivi. Dal confronto con i dati

disponibili al 2001 per il settore del commercio e quello della ricettività emerge un incremento pari al + 967

unità nel numero degli addetti e + 103 unità nel numero delle unità locali presenti.

I grafici che seguono consentono di rappresentare con immediatezza la ripartizione degli addetti e del

numero di unità locali per settore di attività economica all’anno 2010.

Grafico 24 Unità locali e Addetti alle unità locali per settore di attività economica

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT

All’interno della macroclasse commercio sono comprese le attività ristorative e ricettive che come anticipato

rappresentano nel territorio considerato un forte traino economico.

Si noti come è proprio il settore del commercio che fa rilevare il maggior numero di addetti e di unità locali

delle imprese presenti.

L’analisi economica a livello di SLL viene integrata con un breve focus al periodo passato che consente di

completare e comprendere meglio le dinamiche evolutive del sistema economico di San Teodoro dal 1971

agli anni più recenti.

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

Unità locali delleimprese

Addetti alle unitàlocali delle imprese

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

99

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 68 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

anni 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

Alghero 1.531 1.497 2.276 2.222 705 798 1.014 931

Arzachena 590 1.469 1.451 1.457 156 364 394 378

Bono 559 605 538 502 346 351 247 263

Bonorva 530 480 538 468 306 309 305 258

Budduso' 313 377 478 531 132 96 108 244

Calangianus 833 1.135 1.006 1.175 689 825 744 892

Castelsardo 123 257 361 574 74 94 139 197

La Maddalena 378 948 855 720 130 148 282 202

Olbia 2.951 4.489 5.487 4.793 1.821 2.017 2.793 2.338

Ozieri 916 1.046 1.429 1.391 534 479 572 508

Ploaghe 380 543 475 495 271 271 228 197

Santa Teresa Gallura 292 702 460 442 58 102 114 123

Sassari 13.926 15.728 14.646 13.708 8.171 10.750 8.952 7.061

Tempio Pausania 1.370 1.443 1.518 1.878 641 870 825 1.331

Thiesi 514 550 705 540 314 283 380 352

Valledoria 362 549 652 771 67 172 161 198

Bitti 285 480 351 270 117 244 105 113

Bosa 302 272 375 408 156 90 140 100

Isili 1.088 1.353 1.177 1.107 572 534 437 500

Jerzu 369 610 529 555 171 294 202 199

Lanusei 547 864 935 931 246 282 295 291

Macomer 1.436 2.526 2.290 2.325 933 1.862 1.580 1.727

Nuoro 3.489 7.441 6.199 5.768 1.276 4.809 3.655 3.098

Orosei 293 832 959 1.144 166 369 462 510

San Teodoro 95 655 675 785 59 158 174 237

Siniscola 675 1.024 942 1.136 336 696 512 747

Sorgono 759 1.258 1.021 885 278 488 375 343

Tortoli' 1.062 1.998 1.995 1.502 747 1.234 1.407 583

Cagliari 23.154 31.275 34.193 32.776 13.167 18.833 18.803 17.342

Carbonia 9.039 8.562 9.729 7.771 3.375 5.792 5.883 4.537

Guspini 1.762 1.328 859 951 353 322 355 401

Iglesias 4.393 3.306 3.284 2.145 1.124 956 1.168 1.067

Muravera 521 941 968 1.259 279 331 389 515

Pula 427 842 612 729 145 188 201 206

Sanluri 1.445 1.798 2.181 2.505 807 1.005 1.083 1.161

Santadi 698 608 803 739 152 172 216 206

Senorbi' 384 559 880 881 216 210 314 469

Silius 656 601 483 366 160 70 67 38

Villacidro 3.615 3.998 2.458 2.087 3.310 3.155 1.991 1.405

Ales 254 422 517 379 179 180 165 106

Cuglieri 376 636 446 302 241 360 200 161

Ghilarza 1.268 1.560 1.399 1.025 772 743 704 448

Mogoro 221 258 443 357 144 145 209 185

Oristano 3.490 4.903 5.021 4.459 1.778 2.507 1.920 1.947

Terralba 857 1.301 1.742 1.587 574 579 747 793

Industria

Totale di cui industria manfatturiera

Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro -

Censimenti 1971, 1981, 1991 e 2001 - Industria e di cui industria manifatturiera

ATTIVITÀ ECONOMICHE

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

100

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 25 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica

Tabella 52 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

-

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1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

Totale di cui industria manfatturiera

Industria

San Teodoro

San Teodoro

Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro -

Censimenti 1971,1981, 1991 e 2001 - Commercio e altri servizi (segue)

1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

Alghero 1.584 1.935 2.150 2.135 1.110 1.660 2.185 2.292

Arzachena 406 730 890 773 396 1.136 1.524 2.002

Bono 493 486 433 300 337 366 373 308

Bonorva 406 379 446 321 333 313 311 262

Budduso' 299 316 254 254 248 218 235 270

Calangianus 251 324 289 268 156 204 217 247

Castelsardo 273 366 383 280 175 290 261 303

La Maddalena 519 655 846 708 408 652 1.083 1.149

Olbia 1.913 3.172 4.476 4.209 1.736 3.544 5.698 7.409

Ozieri 750 774 841 758 614 763 886 760

Ploaghe 294 331 336 483 209 243 229 261

Santa Teresa Gallura 243 412 365 321 233 1.132 504 635

Sassari 8.243 10.462 11.758 10.344 6.095 8.948 12.151 12.682

Tempio Pausania 897 1.140 1.174 989 580 811 979 867

Thiesi 363 370 365 241 209 251 301 270

Valledoria 289 395 532 494 172 393 501 622

Bitti 219 222 191 151 110 139 123 117

Bosa 368 334 378 346 218 320 311 333

Isili 1.063 1.147 1.112 859 745 975 1.054 838

Jerzu 466 484 501 455 283 339 397 429

Lanusei 591 693 693 538 443 588 636 574

Macomer 962 1.269 1.423 1.286 1.061 1.320 1.514 1.160

Nuoro 3.097 3.624 3.844 3.620 2.040 3.234 4.001 4.336

Orosei 299 367 448 443 150 293 469 666

San Teodoro 211 289 461 476 110 392 659 813

Siniscola 379 535 716 687 188 370 582 546

Sorgono 860 812 765 596 373 562 588 505

Tortoli' 622 847 1.160 1.178 504 776 1.163 1.369

Cagliari 20.059 24.347 27.653 27.368 14.858 19.268 27.795 36.469

Carbonia 2.423 3.218 3.482 2.928 1.284 1.877 2.654 2.612

Guspini 742 938 908 803 371 566 637 575

Iglesias 1.728 1.859 1.926 1.747 1.234 1.508 1.786 1.894

Muravera 670 797 811 758 241 663 800 1.482

Pula 453 575 625 487 503 593 1.185 1.115

Sanluri 1.373 2.026 1.831 1.702 617 883 1.222 1.806

Santadi 432 456 486 408 183 259 395 389

Senorbi' 599 700 805 628 303 399 496 504

Silius 228 198 192 151 119 132 162 123

Villacidro 1.073 1.469 1.320 1.477 472 688 898 1.371

Ales 429 431 395 282 234 307 348 301

Cuglieri 334 326 344 244 154 265 304 231

Ghilarza 890 922 1.137 896 513 522 677 599

Mogoro 285 285 286 279 117 139 176 186

Oristano 3.138 3.757 4.514 4.294 1.835 2.689 3.695 4.079

Terralba 728 923 1.089 917 339 426 635 702

ATTIVITÀ ECONOMICHE

SISTEMI LOCALI DEL

LAVORO

Commercio Altri servizi

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 26 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

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1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

Commercio Altri servizi

San Teodoro

San Teodoro

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

102

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 52 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT Censimento 2001

Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro -

Censimenti 1971,1981, 1991 e 2001 - Totale (segue)

1971 1981 1991 2001

Alghero 4.225 5.092 6.611 6.649

Arzachena 1.392 3.335 3.865 4.232

Bono 1.389 1.457 1.344 1.110

Bonorva 1.269 1.172 1.295 1.051

Budduso' 860 911 967 1.055

Calangianus 1.240 1.663 1.512 1.690

Castelsardo 571 913 1.005 1.157

La Maddalena 1.305 2.255 2.784 2.577

Olbia 6.600 11.205 15.661 16.411

Ozieri 2.280 2.583 3.156 2.909

Ploaghe 883 1.117 1.040 1.239

Santa Teresa Gallura 768 2.246 1.329 1.398

Sassari 28.264 35.138 38.555 36.734

Tempio Pausania 2.847 3.394 3.671 3.734

Thiesi 1.086 1.171 1.371 1.051

Valledoria 823 1.337 1.685 1.887

Bitti 614 841 665 538

Bosa 888 926 1.064 1.087

Isili 2.896 3.475 3.343 2.804

Jerzu 1.118 1.433 1.427 1.439

Lanusei 1.581 2.145 2.264 2.043

Macomer 3.459 5.115 5.227 4.771

Nuoro 8.626 14.299 14.044 13.724

Orosei 742 1.492 1.876 2.253

San Teodoro 416 1.336 1.795 2.074

Siniscola 1.242 1.929 2.240 2.369

Sorgono 1.992 2.632 2.374 1.986

Tortoli' 2.188 3.621 4.318 4.049

Cagliari 58.071 74.890 89.641 96.613

Carbonia 12.746 13.657 15.865 13.311

Guspini 2.875 2.832 2.404 2.329

Iglesias 7.355 6.673 6.996 5.786

Muravera 1.432 2.401 2.579 3.499

Pula 1.383 2.010 2.422 2.331

Sanluri 3.435 4.707 5.234 6.013

Santadi 1.313 1.323 1.684 1.536

Senorbi' 1.286 1.658 2.181 2.013

Silius 1.003 931 837 640

Villacidro 5.160 6.155 4.676 4.935

Ales 917 1.160 1.260 962

Cuglieri 864 1.227 1.094 777

Ghilarza 2.671 3.004 3.213 2.520

Mogoro 623 682 905 822

Oristano 8.463 11.349 13.230 12.832

Terralba 1.924 2.650 3.466 3.206

ATTIVITÀ ECONOMICHE

SISTEMI LOCALI DEL LAVORO

Totale

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

103

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 27 Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica

Dai dati sopra riportati si evince che il sistema locale del lavoro di San Teodoro è un’area in crescita, che ha

trovato nelle attività turistiche il suo volano tipico ai fini di uno sviluppo accelerato. Il turismo e tutte le

attività terziarie di contorno al turismo hanno mostrato negli ultimi decenni, soprattutto negli anni ottanta e

novanta, tassi di espansione sostenuti che si sono sovrapposti alla dinamica positiva – ma assai meno vivace

– dei distretti e alla inevitabile flessione del settore agricolo e che, pur contribuendo a innalzare il risultato

finale, hanno avuto effetti di scarso rilievo sullo sviluppo complessivo del sistema locale. Il caso di questo

territorio, come del resto di tutto il Nord-Est della Sardegna, sostiene la tesi che la valorizzazione delle

potenzialità di un’area - sia nei settori in qualche modo vocazionali, sia in comparti “nuovi” e potenzialmente

suscettibili di ulteriori occasioni di sviluppo - richiede una compenetrazione di lungo periodo tra settore

primario, terziario e attività industriali non marginali e che soprattutto l’industria debba continuare ad avere

un giusto peso.

Comunemente alle altre zone costiere della Sardegna, si sono avuti in questo territorio un ampliamento e una

intensificazione del processo di sviluppo nelle aree ad alta concentrazione produttiva per le strutture di

ricezione turistica; una ristrutturazione talvolta intensa ha invece colpito alcuni settori dell’apparato

produttivo locale come agricoltura, commercio tradizionale, edilizia, mentre i settori dell’industria e del

terziario moderno hanno continuato ad espandersi anche nei momenti peggiori del ciclo economico. Infatti,

nell’arco del ventennio intercensuario, il numero delle imprese e degli addetti ha continuato ad aumentare

soprattutto nei comparti extra agricoli, a testimonianza di una vitalità notevole del sistema produttivo. Il peso

del sistema delle imprese è cresciuto molto rispetto al resto della Provincia e della Regione, anche se tra le

varie zone della Gallura si evidenziano numerose diversità, alcune già note altre accentuatesi più di recente.

In definitiva, il ruolo del territorio si è configurato come un fattore di competitività del sistema produttivo,

alimentandone la specializzazione settoriale e valorizzando il ruolo delle imprese.

In sostanza il territorio di San Teodoro è riuscito a fare della qualità ambientale un fattore competitivo.

-

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

1971 1981 1991 2001 2011

Addetti unità locali delle imprese per settore di attività economica e sistema locale del lavoro San Teodoro

San Teodoro

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

104

A cura di Raimondo Schiavone

7.3 Occupazione e disoccupazione

L’Istat ha reso disponibili con il Censimento 2001 anche i dati statistici relativi agli occupati e disoccupati

residenti a livello di Sistema Locale del Lavoro.

Al 2002 si stimavano per la Gallura quasi 47,5 mila occupati (il 30% dei 160 mila occupati della vecchia

provincia di Sassari) e 9,3 mila disoccupati, ovvero oltre il 35% dei 26 mila disoccupati dell’intera provincia

di Sassari.

Nell’arco di tempo considerato (le statistiche sub-provinciali si riferiscono al periodo 1998 – 2002) il

mercato del lavoro è stato caratterizzato dal progressivo aumento del numero degli occupati e dalla riduzione

delle persone in cerca di lavoro.

Escludendo quello di Oschiri, tutti i SLL della Gallura hanno registrato una considerevole crescita della forza

lavoro (l’insieme delle persone occupate e di quelle in cerca di occupazione), derivante dalla situazione di

stabilità del tasso di disoccupazione e dall’incremento degli occupati.

In particolare questo dinamismo ha interessato l’area costiera del nord-est, con Olbia che ha registrato una

variazione media annua della forza lavoro molto superiore a quella della Gallura, insieme ad Arzachena,

Budoni e in parte S. Teresa che hanno presentato dinamiche positive.

Tabella 53 Rilevazione trimestrale delle forze lavoro nei SLL. Confronto 1998-2002 S.S.L Occupati Disoccupati Forza Lavoro Occupati Disoccupati Forza Lavoro

Anno 1998 2002 1998 2002 1998 2002

Arzachena 4.503 5.000 1.112 1.040 5.615 6.040

Buddusò 2.458 2.600 615 670 3.073 3.170

La Maddalena 5.103 5.280 1.089 980 6.192 6.260

Olbia 16.612 19.100 3.149 3.560 19.761 22.660

Oschiri 2.087 2.140 515 460 3.602 2.600

S. Teresa 1.618 1.740 369 340 1.987 2.070

Tempio P. 7.382 8.000 1.946 1.620 9.328 9.620

Budoni 3.270 3.600 805 740 4.075 4.340

Fonte: Ns elaborazione su dati ISTAT

In quasi tutti i SLL, seppur con intensità diverse, nel quinquennio 1998-2002 si è registrato un aumento del

numero degli occupati e una diminuzione del tasso di disoccupazione. Si discosta dagli altri il dato di Olbia,

il centro in cui maggiore è stato il tasso di crescita degli occupati e dove parallelamente è aumentato anche il

numero dei disoccupati. Questo dato è probabilmente il segnale di una certa tensione nel mercato del lavoro:

se da un lato Olbia come centro della provincia presenta opportunità di lavoro, legate in particolare ai servizi

e al turismo, allo stesso tempo sembra che questo dinamismo non basti per assorbire quella quota di

disoccupati che non hanno partecipato al processo di sviluppo.

Dalla tabella è evidente come l’occupazione ha conosciuto dinamiche positive in particolare nel SLL di

Olbia, Arzachena e Budoni, che hanno registrato una variazione negli anni 1998-2002 superiore a quella

media dell’area e rispetto ai valori della vecchia provincia di Sassari.

I comuni dove maggiore è stato l’incremento dell’occupazione sono anche quelli che hanno conosciuto un

intensa dinamica demografica, caratterizzata da un aumento dei residenti e della popolazione attiva, anche

per gli effetti migratori dall’interno verso la costa e per effetto di una forte immigrazione straniera

(soprattutto a Olbia).

Se si confrontano i dati sull’occupazione della Provincia gallurese con le dinamiche 1993 – 2003 dell’intera

regione, è evidente come l’andamento sia abbastanza omogeneo: se da un lato è aumentato il numero degli

occupati dall’altro non si è parallelamente ridotta negli anni la quota di coloro che sono in cerca di lavoro, a

parte il 2003 che si chiude con un bilancio positivo. Se in questi ultimi anni la Sardegna ha conosciuto un

progressivo miglioramento della situazione occupazionale ( la provincia Olbia – Tempio è stata in questo

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

105

A cura di Raimondo Schiavone

contesto un territorio molto dinamico), dall’altro persistono una serie di condizioni (stagionalità, precarietà..)

che rendono ancora instabile il mercato del lavoro dell’isola.

Tabella 54 Sardegna: Forza lavoro e tasso di disoccupazione (in migliaia)

Periodo Occupati Persone in cerca

di lavoro

Totale forze

di lavoro

Tasso

di disoccupazione

1993 495 110 605 18,2%

1994 494 121 615 19,7%

1995 487 124 611 20,3%

1996 488 122 610 20,0%

1997 500 125 625 20,0%

1998 509 132 641 20,6%

1999 514 137 651 21,0%

2000 515 134 649 20,6%

2001 536 124 660 18,7%

2002 543 123 666 18,5%

2003 548 111 659 16,8%

Fonte: Istat - Agenzia Regionale del Lavoro - Rilevazione Trimestrale sulla forza lavoro, 2004

Al 2008, secondo la rilevazione media23

delle forze lavoro dell’Istat nel sistema locale del lavoro di San

Teodoro si stimavano circa 4300 occupati e 500 disoccupati. Nel 2007 gli occupati ammontavano a 4100

unità con forze in cerca di occupazione pari a 400 su un totale di forze lavoro pari a 4600. Nel 2006 gli

occupati erano pari a 3800 le forze in cerca di occupazione pari a 400 su un totale di 4200. Nel 2005 sempre

secondo la rilevazione media dell’Istat si stimavano 3700 occupati e 500 in cerca di occupazione su un

totale di forze lavoro pari a 4100. Nel 2004 le forze lavoro occupate ammontavano a 3600, quelle in cerca di

lavoro a 500 su un totale di 4.000.

Pertanto complessivamente da queste analisi congiunturali Istat il numero degli occupati negli anni 2004-

2008 è andato aumentando mentre il numero degli utenti in cerca di occupazione risulta pressoché stabile

intorno ai 500.

23 I dati utilizzati per effettuare le stime provengono dall'indagine continua sulle forze di lavoro, mentre l'articolazione

territoriale è costituita dai SLL, che rappresentano delle aree "autocontenute" rispetto ai flussi di pendolarismo per

motivi di lavoro, costruiti dall’Istat sulla base dei risultati del 14° Censimento generale della popolazione e delle

abitazioni.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

106

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 55 Rilevazioni sulla forza lavoro, anni 2004-2008 SLL San Teodoro Anni Occupati Persone in cerca

di lavoro

totale

forze lavoro

Tasso

di disoccupazione

2004 3600 500 4000 11,5%

2005 3700 500 4100 11,3%

2006 3800 400 4200 10,3%

2007 4100 400 4600 9,7%

2008 4300 500 4700 10,5

Fonte dati: Istat –

Tasso di disoccupazione e attività

Il mercato del lavoro della Provincia di Olbia – Tempio sembra rappresentare quindi le dinamiche di un

territorio che viaggia a due velocità (costa – interno) e che vive ancora certe contraddizioni strutturali.

La tabella mette a confronto il tasso di disoccupazione tra la nuova provincia e quella vecchia e la media

regionale.

Tabella 56 Tasso di disoccupazione e attività al 2002

Anno 2002 Tasso di disoccupazione, 2002 Tasso di attività, 2002

Prov. Olbia-Tempio 16,4 47,9

Prov. Sassari 14 48,6

Regione Sardegna 18,5 47,5

Fonte Istat – Agenzia Regionale del Lavoro

I dati presentati vengono poi confrontati con gli ultimi dati registrati relativi all’anno 2010. Emerge che per

quanto riguarda la provincia di Olbia Tempio si registra un aumento nel tasso di attività (+ 9% circa) e una

diminuzione nel tasso di disoccupazione (- 1,6%).

Tabella 57 Tasso di disoccupazione e attività al 2010

Anno 2010 tasso di disoccupazione, 2010 Tasso di attività, 2010

Prov. Olbia-Tempio 14,8 56,8

Prov. Sassari 16,4 48,9

Regione Sardegna 14,1 59,5

Fonte: nostra elaborazione dati censimento popolazione 2011

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

107

A cura di Raimondo Schiavone

Il tasso di disoccupazione della Gallura, in linea con la media regionale, si discosta di due punti dalla

provincia di Sassari e si attesta tra le medie rilevate per le regioni del Mezzogiorno. Il tasso di attività è

invece vicino alla media regionale e indica una propensione alla popolazione ad inserirsi nel mercato del

lavoro.

Per quanto riguarda gli ultimi anni dal 2008 -2012 secondo le rilevazioni medie delle forze lavoro realizzate

dall’Istat nella provincia di Olbia Tempio il tasso di disoccupazione ha visto un aumento importante (+5,3)

dal 2008 al 2009 portando il tasso di disoccupazione ad un valore costante di circa 14 punti sino all’anno

2011. Solo nell’anno 2012 inizia a diminuire attestandosi intorno al 13,3%. Il tasso di attività medio per gli

anni in questione è pari al 55,28%, raggiungendo i valori più elevati nell’anno 2011 (56,9).

Tabella 58 Tasso di disoccupazione, occupazione e attività. Rilevazione sulla forze lavoro anni 2008-2012 Provincia di Olbia Tempio

Anni Tasso di disoccupazione Tasso di occupazione Tasso di attività

2008 8.9 60.7 54.7

2009 14.2 56.0 53.9

2010 14.8 59.1 56.8

2011 14.7 59.8 56.9

2012 13.3 57.5 54.1

Fonte dati: Istat

Occupazione: tasso di disoccupazione e attività

In conclusione quindi, nonostante l’area gallurese presenti evidenti potenzialità occupazionali, in particolare

nel comparto del turismo e dei servizi, sembra che il tessuto imprenditoriale e delle imprese non abbia

risposto appieno alle attese. Lo sviluppo dell’economia, concentrato soprattutto nelle zone costiere, non è

stato probabilmente sufficientemente forte e tale da far assorbire il flusso demografico in entrata e occupare

anche la quota di nuovi residenti.

A questo va aggiunta la presa in considerazione del fenomeno sul lavoro sommerso che contribuiscono a

rendere il quadro del settore occupazionale ancora più complesso. Infatti, la forte incidenza del settore

turistico nel mercato del lavoro della Provincia e la stagionalità, rendono il fenomeno del lavoro nero

particolarmente presente: si stima infatti che il turismo e le attività collegate (dai servizi fino all’edilizia)

costituiscano un ampio bacino di attività lavorative svolte in maniera non regolare, in particolare nei mesi di

alta stagione. Settore turistico caratterizzato spesso dalla precarietà del lavoro stagionale e dalla conseguente

mancanza di qualificazione delle figure impiegate.

Le cifre quindi sull’occupazione vanno interpretate anche considerando l’incidenza del fenomeno del lavoro

sommerso, su cui non sono disponibili attualmente stime attendibili, ma che è da supporre costituisca ancora

una importante fetta del mercato del lavoro.

Occupati per settore

Un ulteriore elemento di specificazione sulla struttura del mercato del lavoro della Provincia Olbia Tempio è

dato dalla composizione degli addetti per attività economica.

Dalla tabella e dal grafico è evidente come all’anno 2001 i principali settori di occupazione erano quelli dei

servizi e dell’industria.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

108

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 59 Occupati per settore produttivo

Addetti per

settore 2001

Provincia

Olbia-Tempio

% addetti

sul totale regionale

Regione Sardegna

Industria 11.043 10,4 106.111

Commercio 8.119 9,3 86.476

Altri servizi 16.735 13,2 126.127

Istituzioni 7.107 6 116.950

Fonte: Osservatorio Industriale, 2001

Grafico 28 Occupati per settore al 2001, valori percentuali

Fonte: Banca dati regionale e nostre elaborazioni

Il confronto con i dati regionali, nel grafico successivo, mette in evidenza come la quota di occupati

nell’industria abbia un peso maggiore in Gallura rispetto alla media regionale, e questo dato è dovuto

principalmente ai settori del sughero e granito che per lungo tempo hanno assorbito una quota rilevante di

forza lavoro impiegata nell’industria locale.

Grafico 29 Occupati per settore 2001. Confronto con dati regionali.

Fonte: Banca dati regionale e nostre elaborazioni

Industria 26%

Commercio 19%

Altri servizi 39%

Istituzioni 16%

% addetti su totale provinciale

Industria 27%

Commercio 24% Altri servizi

34%

Istituzioni 15%

% addetti su totale regionale

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

109

A cura di Raimondo Schiavone

La tabella successiva specifica i settori di attività economica e il numero di addetti, confrontando il dato con

quello regionale. È evidente come i principali settori di occupazione in Gallura siano rappresentati

nell’ordine da: commercio all’ingrosso e al dettaglio; attività manifatturiere; costruzioni; alberghi e ristoranti

e trasporti; comparti che riflettono la vocazione dell’area caratterizzata dalla prevalenza del settore turistico

che quindi richiede servizi specifici e il sostegno di settori come le attività commerciali; l’edilizia e i

trasporti; che contribuiscono allo sviluppo del sistema turistico del territorio.

Accanto a questi settori, le attività manifatturiere racchiudono in parte la quota di occupati impiegati nel

settore della lavorazione del sughero e del granito.

Tabella 60 Addetti alle imprese per attività economica , 2001

Fonte: Osservatorio Industriale

Dal confronto con i dati resi disponibili per l’anno 2011 si evince come nei tre settori (industria, commercio

e altri servizi) si sia registrato un incremento nel numero degli addetti. Si mantiene prevalente il settore dei

servizi, che continua a rappresentare per il territorio di San Teodoro la principale fonte occupazionale e di

specializzazione produttiva, seguito dal settore del commercio e da quello dell’industria.

Tabella 61 Addetti per settore 2011

Addetti per settore 2011 Provincia Olbia-Tempio (valori in migliaia)

Industria 14

Commercio 18

Altri servizi 31

Fonte: nostra elaborazione dati ISTAT 2011

Tipologia attività Provincia

Olbia Tempio

% addetti

Prov. OT

su tot.

regionale

Sardegna

% addetti

Sardegna per

attività econ.

Estrazione di minerali 827 25,9 % 3.186 1,1 %

Attività manifatturiere 5.454 10,4 % 52.248 19,4%

Produz. e distribuz. di

energia

7 0,6 % 1.156 0,4%

Costruzioni 4.808 11,6 % 41.439 15,4%

Commercio

all’ingrosso e al

dettaglio

7.803 10 % 77.433 28,8%

Alberghi e ristoranti 4.408 20,1 % 21.831 8,1 %

Trasporti e

comunicazioni

2.178 10,9 % 19.974 7,4%

Intermediazione

finanziaria

187 2,05 % 9.078 3,3 %

Attività immobiliari,

noleggio, informatica

1.822 8,04 % 22.652 8,4 %

Istruzione 234 8,1 % 2.860 1,06%

Sanità 206 3,1 % 6.459 2,4%

Altri servizi pubblici 954 9,8 % 9.729 3,6%

Totale 28.888 10,7 % 268.081 100

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

110

A cura di Raimondo Schiavone

7.4 Analisi della struttura economica del Comune di San Teodoro

Una volta considerata l’analisi socioeconomica a diversi livelli di dettaglio: provincia, SLL, è necessario

effettuare un’analisi della struttura economica del Comune di San Teodoro preso singolarmente.

Nella tabella seguente sono evidenziati i dati delle attività economiche. Si nota che su un totale di 691

imprese circa il 48% sono imprese del comparto costruzioni e commercio.

Di seguito si riportano i principali dati relativi al comune di San Teodoro e la struttura economica

caratterizzante lo stesso risultante dal report annuale pubblicato dalla camera di commercio di Sassari

integrati con i dati del censimento Istat industria del 2001.

Ai dati resi disponibili dall’Istat si aggiungono quelli diffusi dall’osservatorio del Nord Sardegna della

CCIAA di Sassari.

I dati sono aggiornati all’anno 2010 e consentono di dettagliare l’analisi al livello comunale in maniera tale

da avere un focus più approfondito sulla città e sulle imprese in essa insediate.

La tabella che segue rileva il numero di imprese nel comune di San Teodoro. Interessante notare nell’ultima

colonna il dato sul tasso di crescita che in termini relativi è possibile confrontare con il dato provinciale e

quello regionale. Per il comune di San Teodoro il tasso di crescita 2,88% è di gran lunga superiore a quello

rilevato a livello provinciale 1,19% e regionale 1,24%. Questo dato è molto importante e fa emergere un

fenomeno di crescita economica continua, nonostante la crisi attuale che si sta manifestando su tutto il

territorio regionale. Tuttavia come emerge che nel territorio di San Teodoro l’impatto sia inferiore e facendo

registrare un saldo positivo nel movimento delle imprese più consistente con un differenziale del 1,64%.

Tabella 62: Movimento delle imprese per comune

Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Saldo Tasso di

crescita

San Teodoro 808 691 58 33 25 + 2,88%

Provincia

OT

22.344 18.567 1.494 1.229 265 + 1,19%

Sardegna 170.444 148.429 11.110 8.996 2.114 + 1,24%

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Di seguito si mostrano i dati sulle imprese attive ripartite per settore di attività economica resi disponibili

dall’Osservatorio della Camera di Commercio di Sassari.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

111

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 63: Imprese attive per comune e per settore di attività economica

Agricoltu

ra,

silvicoltu

ra, pesca

Estrazioni

di minerali

Attività

manifatturie

re

Produzione

energia,

acqua e gas

Costruzio

ni

Commercio Alberghi e

ristoranti

Traspor

ti

Informazion

e e

comunicazio

ne

Servizi Imprese

non

classifica

te

Totale Var

%

'09 -

'10

San

Teodoro

63

1

42

2

166

169

111

19

6

108

4

691

-

5,30

%

Provincia

OT

3.174

82

1.562

29

3.861

4.305

1.934

754

266

2.577

23

18.567

0,10

%

Sardegna

35.926

203

11.604

298

22.557

40.232

10.951

4.679

2.798

18.985

196

148.429

-

0,60

%

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 30 – Imprese per settore di attività economica Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Agricoltura, silvicoltura, pesca

9%

Estrazioni di minerali 0%

Attività manifatturiere 6%

Produzione energia, acqua e gas

0% Costruzioni

24%

Commercio 24%

Alberghie e

ristoranti 16%

Trasporti 3%

Informazione e comunicazione

1%

Servizi 16%

Imprese non classificate

1%

San Teodoro

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

112

A cura di Raimondo Schiavone

Il settore del commercio insieme al comparto delle costruzioni rappresentano nell’anno 2010 i settori

trainanti dell’economia teodorina, rispettivamente rappresentano ciascuno il 24% della numerosità delle

imprese insediate nel territorio.

Altri settori importanti come già anticipato nell’analisi presentata a livello di SLL sono quello degli alberghi

(16%) e quello dei servizi (16%).

Il comparto agricolo rappresenta invece il 9% delle imprese attive presenti nel territorio comunale.

Analizzando i dati disponibili sul settore agricolo si rileva che il comune di San Teodoro segue un

andamento leggermente diverso da quello rilevato a livello regionale e provinciale. In particolare nel

comune sono sviluppati maggiormente comparti che al contrario non sembrano principali a livello regionale

e provinciale.

Tabella 64 Imprese agricole per comune - Coltivazioni, allevamento e pesca

Coltivazioni

agricole

(comprese le

cantine sociali)

Allevamento

di animali

Coltivazioni

agricole

associate

all'allevamento

Servizi

connessi

all'agricoltura

e alla

zootecnica Silvicoltura Pesca Totale

San

Teodoro 10

33

2

10

2

6

63

Provinci

a OT 868

1.285

770

92

54

105

3.174

Sardegn

a 14.810

15.935

3.930

369

296

586

35.926 Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 31 – Imprese per settore agricolo

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

Coltivazioniagricole

(comprese lecantine sociali)

Allevamento dianimali

Coltivazioniagricoleassociate

all'allevamento

Servizi connessiall'agricoltura ealla zootecnica

Silvicoltura Pesca

San Teodoro

Provincia OT

Sardegna

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

113

A cura di Raimondo Schiavone

Il comune di San Teodoro presenta più della metà delle aziende agricole (52,38%) dedicate all’allevamento

di animali. Ciò non si verifica agli altri due livelli, dove pur rimanendo una attività prevalente quella

dell’allevamento degli animali si rileva in misura pari a circa il 40%.

Altre specializzazioni del territorio si rilevano con riferimento ai servizi connessi all’agricoltura pari al

15,87% contro l’1% registrato a livello regionale. Infine un cenno particolare merita l’attività dedicata alla

pesca, che come anticipato in premessa dell’analisi economica rappresenta una grande risorsa economica per

il territorio. Nel comune di San Teodoro le aziende impegnate in questa attività rappresentano quasi il 10%

sul totale, contro il 3,31% provinciale e l’1,63% regionale.

Tabella 65 - Imprese attive per settore manifatturiero

Alimenti

e

bevande

Tessile

abbigliam

ento

concia

cuoio

Legno Carta

editoria

Fabbric

ati

prodotti

minerali

non

metallife

ri

Fabbricati

e

produzion

e metallo

Fabbricati

mobili e

altre

industrie

manifattu

riere

Altro Totale

San

Teodor

o

5

1

7

-

5

7

8

9

42

Provinc

ia OT

181

97

398

36

198

190

349

113

1.562

Sardegn

a

2.003

772

1.797

492

1.505

2.081

1.891

1.063

11.604

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 32 – Imprese per settore manifatturiero

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

Alimenti ebevande

Tessileabbigliamentoconcia cuoio

Legno Carta editoria Fabbricatiprodotti

minerali nonmetalliferi

Fabbricati eproduzione

metallo

Fabbricatimobili e altre

industriemanifatturiere

Altro

San Teodoro

Provincia OT

Sardegna

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

114

A cura di Raimondo Schiavone

Anche per il settore manifatturiero, pari al 6% delle imprese attive registrate nel comune, si è proceduto ad

un confronto dei dati disponibili a livello comunale con quelli a livello provinciale e regionale per

comprendere le specificità del primo.

Si evince che il comparto prevalente è rappresentato dalla voce residuale “Altro” che racchiude in se diverse

specializzazioni produttive manifatturiere. Altro comparto importante è quello rappresentato dai “fabbricati,

mobili e altre industrie manifatturiere” e dai “fabbricati e produzione in metallo”.

In generale il comune di San Teodoro con riferimento al settore manifatturiero presenta le stesse tendenze

registrate a livello provinciale e regionale. Si noti come il comparto del legno in particolare a livello

provinciale rappresenta un settore trainante per l’industria manifatturiera locale, ciò non deve stupire

considerando che la provincia di Olbia Tempio è anche sede dell’unico distretto industriale presente in

Sardegna: quello del sughero.

Con riferimento alle imprese artigiane attive presso il comune di San Teodoro si è proceduto alla

comparazione dei dati nel biennio 2009-2010. Anche in questo caso emerge una situazione migliore per il

comune rispetto a quelle rilevate a livello provinciale e regionale. In particolare nonostante il saldo negativo

registrato pari a 0,40% di imprese artigiane in meno, a livello provinciale il dato peggiora sino a -1,60% che

a livello regionale si aggrava sino a -2,10%.

Tabella 66 Imprese artigiane attive per comune

2010 2009 Var % '09 - '10

San Teodoro 234 235 -0,40%

Provincia OT 6360 6463 -1,60%

Sardegna 41640 42522 -2,10%

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Anche con riferimento al settore del commercio, per il comune di San Teodoro, non si rilevano differenze

sostanziali rispetto agli altri due livelli di dettaglio analizzati. In particolare si evince una forte

concentrazione nel comparto del commercio al dettaglio in misura pari al 80,47%.

Tabella 67 Imprese attive nel settore commercio per comune

All'ingro

sso e al

dettaglio

e

riparazio

ne veicoli

e

motocicli

Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio Tot

Intermediari

del

commercio

Altro

all'ingrosso

Media e

grande

distribuzione

Al dettaglio di

prodotti

alimentari,

bevande e

tabacco in

esercizi

specializzati

Al dettaglio

per

corrispondenza

, per telefono,

radio,

telelavoro e

internet

Altro al

dettaglio

San

Teodoro

15 11 7 19 12 - 105 169

Provincia

OT

485 375 394 337 332 50 2.302 4.305

Sardegna 4.342 5.385 3.986 3.411 3.718 532 18.858 40.232

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

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115

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 33 – Imprese per settore commercio

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

8. Analisi settore Turismo

Il comparto ricettivo del comune di San Teodoro, a livello di tipologie, è piuttosto variegato. Esso è

composto da 44 esercizi, di cui 21 strutture alberghiere e 23 strutture ricettive extralberghiere. Le strutture

ricettive si distribuiscono quasi a metà fra alberghiere ed extralberghiere: la capacità ricettiva extralberghiera

è appena leggermente inferiore, con un’offerta di posti letto pari a 2.861, contro i 3.767 del comparto

alberghiero. E’ appena il caso di sottolineare che il numero delle strutture ricettive continua a crescere

ininterrottamente.

L’offerta alberghiera può essere definita di qualità medio-alta e alta. Se si considera la classificazione per

categoria, si può osservare come il maggior numero di esercizi alberghieri sia a 3 stelle, seguito in ordine

d’importanza da quelli a 4 stelle. A livello di capacità ricettiva sono invece gli alberghi a 4 stelle che

presentano il maggior numero di posti letto pari a 1.854 nel comune di San Teodoro e 8.067 nella provincia

di Olbia Tempio.

La tabella riportata sotto evidenzia la disponibilità di strutture ricettive e di posti letto presenti nel comune di

San Teodoro.

Tabella 68.1 Capacità ricettiva negli esercizi alberghieri per comune

Alberghi a 5 stelle

e 5 stelle lusso a 4 stelle a 3 stelle a 2 stelle a 1 stella

Residenze

turistico alberghiere

N Letti

Camer

e N Letti

Camer

e N Letti

Camer

e N

Lett

i

Camer

e N

Lett

i

Camer

e N Letti Camere

San

Teodoro

-

-

-

6

1.854

584

13

1.153

539

1

55

29

-

-

-

1

705

169

Provinci

a OT

14

3.099

1.443

100

19.313

8.067

126

12.311

5.159

20

618

334

4

67

36

25

6.031

1.575

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

Intermediari delcommercio

Altro all'ingrosso Media e grandedistribuzione

Al dettaglio diprodotti

alimentari,bevande e tabacco

in esercizispecializzati

Al dettaglio percorrispondenza,

per telefono,radio, telelavoro e

internet

Altro al dettaglio

All'ingrosso e aldettaglio eriparazione

veicoli e motocicli

Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio

San Teodoro

Provincia OT

Sardegna

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A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 68.2 Capacità ricettiva negli esercizi extra-alberghieri per comune

campeggi villaggi turistici

alloggi in affitto gestiti in

forma imprenditoriale

Ostelli per la

gioventù Case per ferie

Bed &

breakfast

Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti

San

Teodor

o

2

1.455

-

-

10

1.338

-

-

1

22

10

46

Provinc

ia OT

18

16.668

3

731

101

11.656

-

-

1

22

221

1.071

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 34.1 – Numerosità alberghi

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 34.2 – Posti letto negli alberghi

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

0%

30%

65%

5%

0%

Numerosità alberghi

Alberghi a 5 stelle e 5stelle lusso

a 4 stelle

a 3 stelle

a 2 stelle

a 1 stelle

0%

60%

38%

2% 0%

Posti letto negli alberghi

Alberghi a 5 stelle e 5stelle lusso

a 4 stelle

a 3 stelle

a 2 stelle

a 1 stelle

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117

A cura di Raimondo Schiavone

La distribuzione delle strutture alberghiere nel territorio

Le numerose strutture alberghiere sono concentrate quasi totalmente nei comuni costieri; su 289 strutture

alberghiere sono infatti appena il 9,69% le strutture ricettive ubicate nei comuni non costieri della provincia.

La capacità ricettiva alberghiera presente nei comuni costieri rappresenta infatti ben il 93,50% dei posti letto

disponibili nell’intera provincia.

Tabella 69 Strutture alberghiere

Tipo di comune N comuni Unità v.a. Unità v.r. % Posti letto – v.a. Posti letto v.r.%

Comuni costieri 12 270 93,42% 40.422 97,63%

Comuni interni 14 19 6,58% 983 2,37%

Totale 26 289 100,00% 41.405 100,00%

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Il fenomeno risulta invariato negli anni, se si considerano infatti i dati relativi all’anno 2005 si evince come

le strutture ricettive di tipo alberghiero seppur in crescita mantengono lo stesso peso in termini percentuali

tra zone interne e zone costiere. Tuttavia la nascita di nuove strutture alberghiere è un segnale di continuo

sviluppo del comparto che deve essere valutata positivamente in particolare per i territori interni. Questo

anche in funzione del fatto che i territori interni stanno orientando la propria offerta territoriale verso il

comparto turistico in veste diversa da quello balneare che non rappresenta più, nell’ottica del turista, l’unica

motivazione ad intraprendere un viaggio.

Tabella 70 Distribuzione strutture ricettive per tipo di comune

Fonte: Annuario EPT di Sassari e EPT di Nuoro, 2005

Può essere interessante osservare più nel dettaglio la distribuzione delle strutture alberghiere nell’ambito sia

dei 12 comuni costieri, sia dei restanti 14 comuni interni. Da subito si può dire che se i comuni costieri sono

tutti dotati di alberghi non altrettanto accade per i comuni interni.

Le strutture alberghiere ubicate negli 12 comuni costieri presentano una distribuzione non uniforme: vi sono

infatti pochi comuni fortemente dotati e altri, la maggior parte, che lo sono mediamente. In particolare, fra i

comuni primeggia Arzachena che, con le sue 71 strutture alberghiere, rappresenta il 26,3% della capacità

ricettiva dei comuni costieri. Seguono in ordine di importanza Olbia con 53 strutture che rappresentano il

19,36% delle strutture ricettive presenti, e poi Santa Teresa Gallura con 26 strutture, pari a circa il 10% delle

strutture esistenti nei comuni costieri, infine San Teodoro con 21 Unità (rappresenta il 7,78% delle unità

totali nei comuni costieri) e 3.767 posti letto.

Dalla Tabella si evince che le strutture alberghiere di Olbia sono mediamente più piccole, in termini di posti

letto, rispetto a quelle di Santa Teresa, così come le strutture di San Teodoro sono mediamente più piccole di

quelle di Palau, ma più grandi di quelle di La Maddalena e Trinità d’Agultu.

La diversa concentrazione in termini di ricettività alberghiera sottolinea, in qualche modo, anche il diverso

livello di sviluppo turistico raggiunto dalle singole località turistiche.

Tipo di comune Unità-v.a. Unità-v.% Posti letto - v.a. Posti letto - v.%

Comuni costieri 240 94,5 31485 97,7

Comuni interni 14 5,5 749 2,3

Totale 254 100 32234 100

Fonte: Dati Annuario EPT di Sassari e EPT di Nuoro, 2005

Distribuzione strutture ricettive per tipo di comune

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

118

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 71 Distribuzione delle strutture alberghiere nei comuni costieri

Comuni costieri Unità Unità v.a. % Posti letto v.a Posti letto v.r. %

Aglientu 8 2.96 1006 2,49

Arzachena 71 26,3 9359 23,15

Badesi 9 3,33 1706 4,22

Budoni 22 8,15 3804 9,41

Golfo Aranci 11 4,07 1714 4,24

La Maddalena 14 5,19 1510 3,74

Liori S. Paolo 10 3,70 844 2,09

Olbia 53 19,36 6564 16,24

Palau 15 5,56 3527 8,73

San Teodoro 21 7,78 3767 9,32

S. Teresa di Gallura 26 9,63 5404 13,37

Trinità e Vignola 10 3,70 1217 3,01

Totale 270 100 40.422 100

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 35.1– Distribuzione degli alberghi comuni costieri

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

Distribuzione delle strutture alberghiere nei comuni costieri

Unità

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

119

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 35.2– Distribuzione dei posti letto comuni costieri

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Inoltre vi sono cinque comuni interni che non hanno alcuna struttura alberghiera (Aggius, Alà dei Sardi,

Calangianus, Padru, Telti). Fra i dieci comuni che invece dispongono di alberghi, spicca Tempio Pausania

con 7 strutture che le consentono di rappresentare circa il 50% della ricettiva alberghiera delle aree interne.

Il comparto extralberghiero

L’offerta ricettiva extralberghiera si presenta in modo molto variegato al suo interno poiché esistono

numerose tipologie, alcune di nuova istituzione.

Esse sono state tutte regolamentate da qualche anno attraverso la L.R. n.27/1998, alla quale si fa qui

riferimento per l’individuazione delle strutture extralberghiere. Fra queste si cita in particolare le Case

Appartamenti Vacanze, istituite nel tentativo di far emergere il sommerso delle seconde case e rendere più

produttivo il loro utilizzo sul mercato, ma anche i Bed & Breakfast che hanno conosciuto un importante

incremento negli ultimi anni in tutta la Sardegna. La maggior parte degli esercizi extralberghieri è comunque

rappresentata dai Bed and Breakfast che, con 221 unità rappresentano il 64% delle strutture extralberghiere

presenti. Con riferimento ai posti letto, sono invece i campeggi, che con il 55% dei posti letto totali

garantiscono la maggiore copertura offerta dalle strutture ricettive dalla tipologia extralberghiera.

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

Distribuzione dei posti letto nei comuni costieri

Unità

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

120

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 72 Distribuzione delle strutture alberghiere nei comuni costieri

Tipologia ricettiva Unità Unità v.a.

%

Posti letto

v.a

Posti letto

v.r. %

Campeggi 17 5,56% 16.396 55,38%

Villaggi turistici 3 0,98% 731 2,47%

Alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale 97 31,70% 11.555 39,03%

Ostelli per la gioventù - 0,00% - 0,00%

Case per ferie 1 0,33% 22 0,07%

Bed&breakfast 188 61,44% 903 3,05%

TOTALE 306 100,00% 29.607 100,00%

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

La distribuzione delle strutture extralberghiere nel territorio

Le strutture extralberghiere sono anch’esse concentrate principalmente nei comuni costieri; su 29.607 posti

letto sono infatti appena 541 quelli presenti nei comuni interni, ovvero lo 1,83% della capacità

extralberghiera dell’intera provincia di Olbia Tempio.

Tabella 73 Distribuzione strutture extra-alberghiere per tipo di comune

Tipo di

comune

Campeggi Villaggi

turistici

Alloggi in affitto gestiti

in forma imprenditoriale

Ostelli per la

gioventù

Case per

ferie

B&B

Comuni

costieri

16.396 731 11.555 - 22 903

Comuni

interni

272 - 101 - - 168

TOTALE 16.668 731 11.656 - 22 1.071

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Se per alcune tipologie quali i campeggi, i villaggi turistici e gli alloggi in affitto, è quasi naturale

l’ubicazione nei comuni costieri, sorprende invece constatare che tipologie tipiche dell’ospitalità diffusa

quali le case per ferie e i B&B sono pressoché inesistenti nelle aree interne, essendo pure esse prevalenti nei

comuni costieri. In particolare, se si focalizza l’attenzione sulla distribuzione territoriale dei B&B, si può

notare che essi sono presenti tutti i comuni costieri, fra i quali Olbia e La Maddalena primeggiano per

numero e capacità ricettiva. Nei 14 comuni interni invece i B&B sono presenti in 10 comuni. Sono infatti

assenti nei comuni di Alà dei Sardi, Bortigiadas, Buddusò, Calangianus.

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121

A cura di Raimondo Schiavone

Distribuzione dei B&B per comune

Tabella 74 distribuzione dei B&B per comune

Unità Posti letto Tipo di comune

Aglientu 3 13 costiero

Arzachena 22 118 costiero

Badesi 1 6 costiero

Budoni 8 32 costiero

Golfo Aranci 3 11 costiero

la Maddalena 38 187 costiero

Liori S. Paolo 12 44 costiero

Olbia 36 167 costiero

Palau 13 64 costiero

San Teodoro 10 46 costiero

S. Teresa di Gallura 32 163 costiero

Trinità e Vignola 10 52 costiero

TOTALE 188 903 costiero

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 36– Distribuzione delle Unità e posti letto B&B

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

- 20 40 60 80

100 120 140 160 180 200

Unità

Posti letto

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122

A cura di Raimondo Schiavone

Strutture extra-alberghiere

Se si considera l’insieme delle strutture extra-alberghiere dei comuni costieri si può notare che il primato del

numero dei posti letto spetta a Palau.

Tabella 75 Strutture extra-alberghiere

Comuni costieri Posti letto %

Aglientu 3.925 13,26%

Arzachena 919 3,10%

Badesi 1.164 3,93%

Budoni 2.803 9,47%

Golfo Aranci 1.004 3,39%

la Maddalena 1.625 5,49%

Liori S. Paolo 1.409 4,76%

Olbia 1.995 6,74%

Palau 6.919 23,37%

San Teodoro 2.861 9,66%

S. Teresa di Gallura 3.044 10,28%

Trinità e Vignola 1.939 6,55%

TOTALE 29.607 100%

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 37– Distribuzione dei posti letto ricettività extra alberghiera

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Le aziende agrituristiche

Dal punto di vista della ricettività, vanno considerate anche le aziende agrituristiche il cui numero e capacità

hanno raggiunto un livello importante, pari a 102 unità nei comuni costieri. I principali servizi offerti dalle

aziende agrituristiche sono tre. Nel territorio gallurese la maggior parte delle aziende offre “sia alloggio sia

ristorazione” (38%), seguite da quelle che offrono invece “solo alloggio” (31%). Numerose sono anche le

aziende agrituristiche che offrono “solo ristorazione” (29%).

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

Posti letto

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123

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 76 Aziende agrituristiche per Servizi offerti

Sia alloggio sia

ristorazione

Solo

ristorazione

Solo

alloggio

Altri servizi Totale

Aglientu 9 1 5 0 15

Arzachena 6 2 10 0 18

Badesi 1 0 0 0 1

Budoni 2 5 0 0 7

Golfo Aranci 0 0 1 0 1

La Maddalena 0 1 0 0 1

Liori S. Paolo 3 3 4 1 11

Olbia 11 9 8 0 28

Palau 1 1 0 0 2

San Teodoro 2 5 1 0 8

S. Teresa di Gallura 2 0 2 0 4

Trinità e Vignola 2 3 1 0 6

TOTALE 39 30 32 1 101

Fonte: Assessorato all’agricoltura 2011

Anche la distribuzione territoriale degli agriturismo fra comuni interni e costieri mette in evidenza la

prevalenza di quelli costieri che concentrano il 61,45% di aziende

Tabella 77 – Distribuzione territoriale aziende agrituristiche

Tipo di comune Numero %

Comuni costieri 102 61,45%

Comuni interni 64 38,55%

TOTALE 166 100,00%

Fonte: Assessorato all’agricoltura 2011

Le aziende agrituristiche sono distribuite in quasi tutti i comuni galluresi. In particolare, Padru (16 aziende),

Olbia (28 aziende) e Arzachena (18 aziende), il primo comune interno, gli altri costieri, che si contendono il

primato per il maggior numero di unità dell’intera provincia. Fra i comuni costieri, in una posizione media vi

è il comune di San Teodoro con 8 aziende agrituristiche.

Il comparto delle seconde case

Il fenomeno delle seconde case, che ha accompagnato lo sviluppo turistico dei comuni costieri della

Sardegna, trova in Gallura una delle sue massime rappresentazioni. Secondo una stima, il numero di posti

letto disponibili in questo comparto ricettivo presente nei comuni costieri ammonta complessivamente a circa

261.000 posti letto, ovvero circa 8 volte i posti letto alberghieri.

Il calcolo è stato effettuato moltiplicando il numero di seconde case (dato censimento Istat 2001) per 4,5

posti letto.

Stima posti letto del comparto delle seconde case per comune costiero

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124

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 78 Stima posti letto nelle seconde case

Fonte: Censimento Istat 2001

Grafico 38 Stima posti letto nelle seconde case

Fonte: Censimento Istat 2001

Al di là del valore assoluto di posti letto presenti in ogni comune, è interessante calcolare il relativo rapporto

rispetto al numero di posti letto alberghieri, ciò che consente di avere un’idea dell’eventuale squilibrio

esistente a favore di questo tipo di ricettività.

Comune posti letto

Badesi 5.031

Aglientu 8.798

Loiri Porto San Paolo 10.220

La Maddalena 14.144

Trinità d'Agultu 15.701

Golfo Aranci 16.155

Palau 18.540

Santa Teresa Gallura 20.016

Budoni 22.599

Arzachena 37.206

San Teodoro 37.490

Olbia 55.760

Stima posti letto nelle seconde case, istat censimento 2001

5.031

8.798

10.220

14.144

15.701

16.155

18.540

20.016

22.599

37.206

37.490

55.760

- 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000

Posti letto seconde case

Posti letto seconde case

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125

A cura di Raimondo Schiavone

Tabella 79 Rapporto posti letto in seconde case e alberghieri per comune costiero

Fonte: Censimento Istat 2001

Grafico 39 Posti letto nelle seconde case

Rispetto alla disponibilità dei rispettivi posti letto alberghieri, sono soprattutto i comuni di Loiri Porto San

Paolo e di Aglientu che presentano il valore più alto di questo rapporto, a seguire il Comune di San Teodoro.

Ciò significa che il comune di Loiri Porto San Paolo ospita per ogni 100 posti letto alberghieri circa 2.500

posti letto in seconde case: qui, come negli altri comuni che si attestano su valori simili, si tratta

evidentemente di un modello di sviluppo turistico che ha particolarmente privilegiato l’espansione delle

strutture residenziali.

E’ interessante constatare che Arzachena, pur essendo il terzo comune in ordine di importanza per numero di

posti letto in seconde case, si posiziona in questo rapporto al penultimo posto, in ragione del fatto che il suo

territorio ospita il maggior numero di strutture alberghiere, e conseguentemente anche la maggiore capacità

ricettiva alberghiera dell’intera provincia.

Il fatto che la ricettività in seconde case costituisca una parte dell’economia sommersa del settore, non

consente di quantificare l’effettiva domanda turistica di ogni comune, se non attraverso delle stime.

Comune

Badesi 314

Arzachena 442

Santa Teresa Gallura 467

Palau 644

Budoni 904

La Maddalena 1.065

Olbia 1.213

Golfo Aranci 1.246

Trinità d'Agultu 1.320

San Teodoro 1.446

Aglientu 2.188

Loiri Porto San Paolo 2.493

Rapporto posti letto in seconde case e alberghieri, istat censimento 2001

314 442 467 644

904 1.065

1.213

1.246 1.320

1.446

2.188 2.493

-

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

Rapporto posti letto in seconde case ogni 110 posti letto alberghieri

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126

A cura di Raimondo Schiavone

La domanda turistica

Alla luce dei dati esposti sull’offerta turistica è necessario un analisi della domanda turistica e dei flussi in

entrata per il comune di San Teodoro.

La tabella che segue mostra gli attivi e le presenze turistiche registrate negli anni 2009 e 2010 con il dettaglio

dei turisti nazionali e di quelli stranieri.

Tabella 80 Movimento turistico per località

Esercizi alberghieri Esercizi complementari

Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

Arrivi

Presenz

e Arrivi

Presenz

e

Arri

vi

Var

%

'09 -

'10

Prese

nze

Var

%

'09 -

'10 Arrivi

Presenz

e

Arriv

i

Prese

nze

Arriv

i

Va

r

%

'09

-

'10

Prese

nze

Va

r

%

'09

-

'10

San

Teodo

ro

28.941

204.350

8.022

60.357

36.9

63

1,80

%

232.63

3

13,7

9%

19.855

164.890

9.410

46.039

29.62

5

2,1

1

%

210.92

9

-

5

%

Provi

ncia

OT

358.50

3

2.035.72

9

216.800

1.132.0

85

575.

303

-

4,10

%

3.186.

241

-

0,58

%

145.466

1.225.51

5

76.18

9

443.19

5

223.7

48

-

7,6

3

%

1.676.

093

-

5,7

3

%

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

La provenienza dei flussi

La principale componente dei flussi turistici della Gallura è rappresentata fondamentalmente dagli italiani,

così come avviene per il resto dell’isola. Per il comune di San Teodoro nell’anno 2010, gli italiani hanno

costituito infatti il 74% degli arrivi turistici e il 78% delle presenze.

Grafico 40 Provenienza degli arrivi

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

San Teodoro Provincia OT

Provenienza degli arrivi

Nazionali

Internazionali

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

127

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 41.1 Provenienza degli arrivi comunale

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Grafico 41.2 Provenienza delle presenze comunale

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Di conseguenza la quota dei turisti stranieri si attesta al 26%. Al di là del dato medio, se si focalizza

l’attenzione sulle singole località, si può notare che la situazione è piuttosto variegata per quanto riguarda la

quota delle presenze straniere. Si passa infatti dal 49,14% di Arzachena al 15,13% di La Maddalena, ciò che

mette in evidenza un diverso livello di internazionalizzazione del turismo nelle località considerate.

Mentre il Comune di San Teodoro registra nel 2010 una presenza del 22% di stranieri al di sotto della media

dei comuni della provincia Olbia Tempio pari a 26%.

La componente straniera rappresenta un importante fattore di destagionalizzazione dei flussi.

74%

26%

Provenienza degli arrivi - San Teodoro

Nazionali Internazionali

78%

22%

Provenienza delle presenze

Nazionali Internazionali

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

128

A cura di Raimondo Schiavone

È possibile affermare che quasi ovunque, nei mesi aprile-maggio e settembre ottobre, che precedono e

seguono la stagione prettamente balneare, la quota degli stranieri è superiore a quella degli italiani, a

dimostrazione che gli stranieri prediligono fare delle vacanze in periodi meno affollati, meno caldi e

sganciati dalla motivazione principale che caratterizza il turismo anche in Gallura, ovvero la vacanza

balneare.

I flussi italiani, attratti dal prodotto turistico marino-balneare, hanno la tendenza a partire in vacanza nei

canonici mesi estivi di luglio-agosto.

Questo comportamento fa si che si generi il ben noto fenomeno della stagionalità del turismo, in Gallura

come nel resto della Sardegna.

Nella provincia di Olbia Tempio, così come rappresentato dal grafico che segue nell’anno 2010 si sono

registrati circa 800mila arrivi e circa 4,5 milioni di presenze. Entrambi in diminuzione rispetto all’anno 2009.

Il fenomeno è in controtendenza con quanto rilevato a livello comunale, dove rispetto all’anno 2009 si

registra un aumento sia negli arrivi che nelle presenze turistiche, a conferma del fatto che il comune di San

Teodoro si conferma meta turistica per eccellenza nonostante la crisi economica in atto. Nell’anno 2010 si

registrano circa 66 mila arrivi (8,33% degli arrivi provinciali) e circa 400 mila presenze (9,12% delle

presenze provinciali).

Grafico 42 Arrivi e presenze anno 2010

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Si procede poi con l’analisi della scelta di sistemazione nel periodo di permanenza nel territorio di

riferimento, tra strutture alberghiere e strutture ricettive.

Con riferimento agli alberghi gli stessi sono scelti nel 56% dei casi con riferimento agli arrivi e alle presenze

turistiche rilevate per l’anno 2010.

0

1.000.000

2.000.000

3.000.000

4.000.000

5.000.000

6.000.000

San Teodoro Provincia OT

Arrivi e presenze

Arrivi

Presenze

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

129

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 43 Distribuzione nelle strutture ricettive

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Nelle strutture ricettive alberghiere sono stati registrati circa 37 mila arrivi e 232 mila presenze per il comune

di San Teodoro. Inoltre per quanto riguarda la provincia di Olbia Tempio sono circa 575 mila gli arrivi e 3

milioni le presenze turistiche in questo tipo di strutture.

Grafico 44 Distribuzione negli alberghi

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

56%

44%

Distrubuzione degli arrivi e presenze nelle strutture ricettive

Alberghi Altre strutture

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.000

3.500.000

Arrivi Presenze

Arrivi e presenze negli alberghi

San Teodoro

Provincia OT

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

130

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 45 Distribuzione nelle strutture extra alberghiere

Fonte: ns elaborazione dati CCIAA Sassari anno 2010

Le strutture ricettive extra-alberghiere offrono ospitalità nel comune di San Teodoro a circa 29 mila arrivi e

210 mila presenze. Nella provincia sono invece pari a 223 mila gli arrivi e un milione e mezzo le presenze

nelle strutture ricettive di questa tipologia.

Analisi del settore edilizio

Dai dati forniti dal comune di San Teodoro è stato possibile analizzare il settore edilizio in relazione al

numero di concessioni edilizie rilasciate nei diversi anni dal 1983 ad oggi. Come si evince dalla tabella so

son registrate variazioni positive e variazioni negative nel trascorrere degli anni, ma il massimo valore

raggiunto è quello relativo al 2006, mentre il dato del 2007 è ancora un dato provvisorio.

Grafico 46 Concessioni edilizie Fonte: Ns elaborazione su dati forniti dal Comune di San Teodoro

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

1.800.000

Arrivi Presenze

Arrivi e presenze nelle altre strutture ricettive

San Teodoro

Provincia OT

1983 90

1984 119

1985 170

1986 112

1987 138

1988 147

1989 160

1990 106

1991 134

1992 178

1993 140

1994 138

1995 92

1996 140

1997 106

1998 184

1999 190

2000 181

2001 225

2002 234

2003 226

2004 180

2005 151

2006 251

2007 123

TOTALE 3915

Concessioni edilizie

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

131

A cura di Raimondo Schiavone

Analisi della raccolta rifiuti

Un ulteriore analisi dei comportamenti delle tendenze della popolazione può essere analizzata attraverso il

dato sulla TARSU e sulle utenze riferite alla stessa.

La tabella che segue rileva il quantitativo di rifiuti registrato nel periodo che va dal 2005 al 2011.

TARSU 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

- MQ 715.280 756.189 766.245 769.302 790.373 820.326 853.172 857.060

- Utenze 8.505 8.978 9.192 9.414 9.564 9.883 10.443 10.565

- Tonnellate 6.940,44 7.065,616 7.321,42 7.611,55 7.602,63 8.057,05 7.795,76 n.p.

- Imposta € 1.084.907

€ 1.590.896 € 1.664.274 € 1.720.609 € 1.740.641 € 1.850.152 € 1.847.662 € 1.868.547

Fonte: ns elaborazione dati Comune di San Teodoro

Si rileva una tendenza verso l’aumento per quanto riguarda il numero di utenze che registra un aumento del

24% nel periodo di tempo considerato. Inoltre si rileva un aumento anche spostando l’attenzione ai dati che

si riferiscono ai mq e alle tonnellate di rifiuto prodotti a livello comunale. Si rileva rispettivamente un

aumento del 19,82% nel primo caso e del 12,32% nel secondo.

Il dato è perfettamente coerente con quanto evidenziato nella parte del documento dedicata alla stima della

popolazione fluttuante. Infatti ad un aumento della popolazione corrisponde sicuramente un aumento nella

produzione dei rifiuti che possono essere misurati attraverso gli indicatori relativa alla TARSU.

Ciò detto è inoltre importante evidenziare come la produzione di rifiuti solidi urbani non sia costante

nell’anno ma faccia registrare un aumento altalenante con picchi nei mesi estivi, in corrispondenza di un

aumento della popolazione legato ai flussi turistici in entrata. I dati a disposizione sono relativi all’anno

2006/2007. L’analisi della raccolta dei rifiuti nei mesi che vanno da agosto 2006 ad agosto 2007 registrano le

enormi differenze che si registrano nei periodi estivi e nei periodi invernali in relazione alla differente

presenza della popolazione totale, e in particolare al peso che ha la popolazione fluttuante sulla popolazione

totale, data soprattutto dalle presenze di turisti nei mesi della stagione estiva.

raccolta rifiuti in quintali

ago-06 16292,7

set-06 7688,4

ott-06 3281,4

nov-06 2245,5

dic-06 2287,6

gen-07 2308,4

feb-07 1874,4

mar-07 2438,8

apr-07 4042,2

mag-07 4308,2

giu-07 8383,8

lug-07 12672

ago-07 16253,1

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

132

A cura di Raimondo Schiavone

Grafico 47 Raccolta rifiuti Fonte: Ns elaborazione su dati forniti dal Comune di San Teodoro

Analisi dati TARSU

L’analisi dei dati TARSU per diverse categorie di utenze e rispettivi mq permettono di individuare le

categorie che maggiormente pesano sul totale. Le abitazioni private ad uso abitativo rappresentano il 50%

del totale. Questo dato evidenzia e rafforza la precedente analisi sul mercato delle seconde case nel settore

turistico e giustifica la presenza di una popolazione fluttuante così elevata, nonostante i posti delle strutture

ricettive alberghiere ed extralberghiere non siano sufficienti a soddisfare tale richiesta.

Fonte: Ns elaborazione su dati forniti dal Comune di San Teodoro

DATI TARSU 2006

categoria utenze mq imposta

abitazioni private ad uso abitativo 5208 364668,1 716.537,97€

abitazioni in zone turistiche 1952 142115 354.583,60€

abitazioniunico occupante 34 2964 4.149,60€

commerciale-alimentare e assimilati 56 9571,86 50.374,79€

commerciale-non alimentare 109 8813,02 48.060,44€

commerciale-edilizia e arredamenti 12 1514 6.832,56€

mercato ambulante 1 120 697,20€

alberghi senza ristorante 6 1191,5 5.192,88€

alberghi con ristorante 28 52831 183.226,12€

pubblici esercizi-bar pizz e ristoranti 113 11402 62.494,30€

sale da ballo 3 1870 8.430,31€

distributori di carburanti 1 214 1.243,34€

estetica 10 545,21 794,71€

laboratori artigiani 30 5302 8.144,55€

teatri ed impianti sportivi 1 100 24,50€

uffici e studi privati 120 7381,06 35.261,82€

scuole ed organizzazioni culturali 2 405 595,35€

cantine,garage e magazzini 896 43238,42 34.441,35€

campeggi 3 27746 56.324,38€

totale 8585 681992,20 1.577.409,77€

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

133

A cura di Raimondo Schiavone

9. Conclusioni sull’analisi economica Il settore economico di San Teodoro, si basa soprattutto sui settori “Altri servizi”, Turistico e commercio,

costruzioni e infine Industria e manifatturiera.

Le enormi potenzialità del territorio del Comune di San Teodoro, sia in relazione alle caratteristiche

paesaggistico - naturalistiche che alle risorse culturali, devono essere sfruttate con una politica programmata

e organizzata.

Solo dopo un’attenta analisi dello stato di fatto è possibile per i referenti politici, del territorio e non,

pianificare strategie e azioni di marketing che permettano l’ottimizzazione delle risorse e lo sviluppo

economico e sociale del territorio e delle popolazioni residenti.

Il settore turistico rappresenta sicuramente un settore trainante del territorio di San Teodoro, ma di fatto il

settore basa la sua esistenza e il suo sviluppo sulle condizioni sociali ed economiche del territorio. Pertanto

solo attraverso il potenziamento congiunto dei servizi, delle infrastrutture, della viabilità si potrà favorire lo

sviluppo economico e turistico dell’intero territorio.

A margine di queste riflessioni è possibile individuare un ulteriore elemento operativo da proporre

all’Interno del Piano Urbanistico Comunale:

Governare le trasformazioni economiche e territoriali legate al turismo mediante la realizzazione di un

“sistema turistico integrato”

Tale assunto si basa su alcune considerazioni che oramai sono diventate patrimonio comune in larghe

fasce della realtà economiche e sociale della comunità teodorina:

- la dimensione edilizia di San Teodoro riferita alla fascia costiera ha oramai valori molto elevati di

ricettività potenziale;

- le punte di presenze giornaliere turistiche estive (45.000/55.000 unità) hanno raggiunto valori che

pongono complessi problemi di governo dell’insieme dei servizi e delle funzioni di supporto al

turismo;

- l’elevato livello di integrità ambientale che ancora caratterizza il territorio rappresenta una

“risorsa” da non sottoporre a ulteriori significative riduzioni;

- l’attività edilizia legata al turismo dovrà necessariamente ridursi con un progressivo spostamento

degli interessi imprenditoriali e delle attività produttive nel campo dei servizi;

- l’attrezzatura turistica complessiva di San Teodoro deve supportare l’obiettivo di realizzare una

“offerta” che ampli la durata delle presenze puntando ad attività che comprendano anche le fasi di

“bassa stagione”.

Si chiede pertanto al P.U.C. di indirizzare e governare la transazione verso una fase più solida e più

strutturata dell’economia turistica territoriale, contribuendo a definire uno specifico “modello turistico”,

fortemente identificabile nella più generale offerta turistica regionale ed internazionale.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

10. Conclusioni L'idea forza su cui converge l’analisi del P.U.C. di San Teodoro, è quella di spingere la transizione del

sistema locale verso maggiore competitività e grado d’attrattività, attraverso azioni volte al rafforzamento del

sistema produttivo e del sistema sociale.

Il Comune di San Teodoro si presenta come un’area ricca di risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e

agroalimentari ad alto potenziale sviluppo economico, soprattutto legato allo sviluppo del territorio come

elemento necessario per incrementare l’attrattività turistica, in piena crescita.

La valorizzazione del patrimonio territoriale però necessita di un processo che sia in grado di creare servizi e

interventi infrastrutturali.

Il quadro territoriale ricavabile dall’analisi svolta consente di fare alcune considerazioni preliminari:

- l’andamento della dinamica insediativa ha favorito i comuni costieri trova riscontro nella struttura

economica, che evidenzia il ruolo propulsivo;

- necessità di pianificare interventi infrastrutturali e produttivi, favorendo la migrazione e favorevoli

dinamiche occupazionali e demografiche;

- la piccola e media impresa garantisce una redditività elevata e favorisce la dinamica positiva degli

indicatori demografici.

Dalla presente analisi sono gradualmente scaturiti gli obiettivi strategici che la Pianificazione Urbanistica

Comunale, intesa non come mero strumento tecnico –urbanistico, bensì come strumento strategico di

programmazione graduale, logica e sostenibile dello sviluppo del territorio e della comunità insediata. Tali

obiettivi sono di seguito riassunti.

1) Opportunità per i cittadini di realizzare in modo approfondito e democratico una riflessione sul

proprio passato e sulle prospettive future;

2) Salvaguardia e rafforzamento dell’identità culturale, territoriale ed ambientale;

3) Riorganizzazione del sistema insediativo e residenziale, col riequilibrio degli scompensi della

“recente” evoluzione urbanistica dei nuclei insediativi tradizionali;

4) Governo delle trasformazioni economiche e territoriali legate al turismo mediante la realizzazione di

un “sistema turistico integrato”.

Obiettivo 1

Opportunità per i cittadini di realizzare in modo approfondito e democratico una riflessione sul

proprio passato e sulle prospettive future

Al P.U.C. vengono poste istanze e sollecitazioni che riguardano l’insieme dei problemi di vita della

Comunità in ambiti ed aree di interesse che solo apparentemente sono estranee all’urbanistica e alla

pianificazione territoriale.

Il P.U.C. si configura così come uno strumento tecnico-amministrativo in primo luogo finalizzato a definire

regole e compatibilità d’uso del territorio comunale; ma è, nel contempo, una straordinaria occasione ed

opportunità per esaminare con metodo le proprie radici e i propri percorsi del passato e ragionare del proprio

futuro in modo equilibrato.

È questo il quarto (e forse il più importante) obiettivo di fondo del Piano, non posto in forma diretta, ma

strettamente connesso con la salvaguardia dell’identità culturale di San Teodoro: realizzare una occasione

che consenta a tutti i cittadini, in modo approfondito e realmente democratico, di fare una riflessione non

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135

A cura di Raimondo Schiavone

frettolosa sul proprio passato e sul proprio presente, realizzando le condizioni per selezionare al meglio le

azioni legate alla costruzione del futuro della Comunità.

Obiettivo 2

Salvaguardia e rafforzamento dell’identità culturale, territoriale ed ambientale

È questo il più importante obiettivo che il P.U.C. deve assumere. Il Comune di San Teodoro è, da circa 40

anni, in una fase di straordinarie trasformazioni economiche, demografiche e territoriali. Da sistema di

piccoli stazzi a prevalente economia agro pastorale si è trasformato in una delle realtà sarde di punta nel

turismo costiero, con dinamiche demografiche di fortissima crescita; da microcosmo di relazioni

prevalentemente concluse al proprio interno è diventato luogo privilegiato del turismo nazionale

internazionale.

Diversamente da altri territori investiti da trasformazioni di analoga intensità e di analoghe caratteristiche, la

comunità di San Teodoro ha peraltro finora mantenuto il senso della propria storia e della propria identità

culturale. La difesa di questa identità è però in grande difficoltà, in particolare nelle giovani generazioni,

prive di quella “memoria storica” che consente una interpretazione più articolata della fase attuale.

Il P.U.C. dovrà muovere in questa fase dell’evoluzione sociale e culturale di San Teodoro, con l’obiettivo di

fondo di riorganizzare le funzioni territoriali ed urbane in modo da rendere possibili il mantenimento di

identità e culture in pericolo, non solo per le trasformazioni economiche e di costume, ma anche per quelle

più direttamente conseguenti alle modifiche del territorio.

Obiettivo 3

Riorganizzazione del sistema insediativo e residenziale, col riequilibrio degli scompensi della “recente”

evoluzione urbanistica dei nuclei insediativi tradizionali.

Il terzo obiettivo pone un problema di diretta responsabilità operativa del P.U.C., in un sistema insediativo

particolare in cui l’organizzazione residenziale si presenta con una minuta articolazione “multicentrica”

diffusa nel territorio agrario, secondo nuclei residenziali (gli stazzi) fortemente caratterizzati dal punto di

vista culturale e con modelli di relazioni urbane del tutto differenti rispetto a quelli delle comunità

“monocentriche”.

L’ingresso dell’economia turistica ha radicalmente modificato l’equilibrio prima esistente, con forti

espansioni di alcune realtà (in particolare San Teodoro centro, Monti Pitrosu, Lu Fraili, Traversa, Suaredda)

sulla S.S. 125. Si pone oggi un duplice problema: da una parte riequilibrare complessivamente il “peso” delle

singole frazioni in rapporto alla “evoluzione” determinatasi in questi ultimi decenni e, dall’altra, ricostruire

un nuovo tessuto insediativo, caratterizzato da un percorso di “evoluzione governata”.

Obiettivo 4

Governo delle trasformazioni economiche e territoriali legate al turismo mediante la realizzazione di

un “sistema turistico integrato”.

Il quarto obiettivo si basa su alcune considerazioni che oramai sono diventate patrimonio comune in larghe

fasce della realtà economiche e sociale della comunità teodorina:

- la dimensione edilizia di San Teodoro riferita alla fascia costiera ha oramai valori molto elevati di

ricettività potenziale;

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A cura di Raimondo Schiavone

- le punte di presenze giornaliere turistiche estive (45.000/55.000 unità) hanno raggiunto valori che

pongono complessi problemi di governo dell’insieme dei servizi e delle funzioni di supporto al

turismo;

- l’elevato livello di integrità ambientale che ancora caratterizza il territorio rappresenta una “risorsa” da

non sottoporre a ulteriori significative riduzioni;

- l’attività edilizia legata al turismo dovrà necessariamente ridursi con un progressivo spostamento degli

interessi imprenditoriali e delle attività produttive nel campo dei servizi;

- l’attrezzatura turistica complessiva di San Teodoro deve supportare l’obiettivo di realizzare una

“offerta” che ampli la durata delle presenze puntando ad attività che comprendano anche le fasi di

“bassa stagione”.

Si chiede pertanto al P.U.C. di indirizzare e governare la transazione verso una fase più solida e più

strutturata dell’economia turistica territoriale, contribuendo a definire uno specifico “modello turistico”,

fortemente identificabile nella più generale offerta turistica regionale ed internazionale.

Obiettivo 5

Politiche adatte ad una adeguata gestione della popolazione fluttuante

Come evidenziato nella parte di studio demografico il Comune di San Teodoro dal 1971 al 2011 ha subito un

notevole incremento della popolazione, in opposto al contestuale decremento demografico registrato a livello

regionale, dovuto al saldo naturale positivo, ma soprattutto al saldo migratorio positivo.

L’incremento demografico nel comune di San Teodoro, comune della fascia costiera, mette in evidenza

come lo spostamento della popolazione sul territorio provinciale abbia seguito sostanzialmente un flusso

migratorio dall’interno verso la costa, più ricca di iniziative produttive, di infrastrutture e servizi.

Parallelamente si è riscontrato per lo stesso territorio una previsione in aumento della popolazione fluttuante

di 13.201 in quanto da 33.165 unità censite nel 1991 si arriva a 46.366 unità al 2041.

Ciò porta alla definizione del quinto obiettivo per il comune di San Teodoro. Mettere in atto azioni che

tengano in considerazione le dinamiche evolutive della popolazione e in particolare di quella fluttuante in

maniera da garantirne una evoluzione governata. Nello specifico il P.U.C. dovrà tenere in considerazione da

un lato la capacità di carico degli ecosistemi costieri e dall’altro il possibile successo di numerose iniziative

volte alla diversificazione dell’offerta turistica regionale.

Gli obiettivi soprarichiamati hanno carattere, per così dire, di azione strategica in ambito di programmazione

generale o, in senso più esteso, “politico”. Dal punto di vista operativo e della pianificazione territoriale i

principi/obiettivi vengono perseguiti con una serie di azioni e intenzioni chiaramente individuabili e

concretamente realizzabili.

Per ciascun obiettivo è dunque possibile delineare una serie di azioni prioritarie, che lo stesso strumento di

pianificazione deve mettere in ordine e sollecitarne la realizzazione o ultimazione. Tali azioni possono essere

considerate come azioni di sistema capaci di generare una serie di risultati positivi, nell’indotto di

riferimento, per l’intera comunità.

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A cura di Raimondo Schiavone

Azioni strategiche

1. Rafforzamento e potenziamento del “sistema” della portualità turistica

Sulla base delle progettazioni già approvate, il Piano Urbanistico deve prevedere il completamento della

struttura portuale turistica in loc. “Su Niuloni”, individuandone al contorno le necessarie opere e

interventi di supporto, completamento, funzionalità e sostenibilità ambientale ed economica.

È infatti necessario, al fine di rendere maggiormente produttivo l’investimento, e soprattutto mettere in

stretta relazione l’abitato con il porticciolo turistico, valorizzandone sia la funzione turistica che quella

sociale ed economica con diretti vantaggi a favore della comunità, prevedere una serie di interventi,

opere ed azioni capaci di mettere in relazione stretta l’assetto urbano ed il sistema portuale progettato e

realizzando. In particolare il Piano dovrà prevedere:

asse attrezzato di collegamento col centro urbano, con caratteristiche dimensionali di adeguate

dimensioni (larghezza di 24,00 m) e istituzione lungo il percorso di aree di espansione (B5 e C5) per

la realizzazione, oltre che di residenze, di attività direzionali, commerciali e nel settore

dell’artigianato;

asse di collegamento diretto con la bretella di accesso alla S.S. 131 dir, a sud della frazione di

Badualga e con la S.S. 125, a nord della frazione di La Suaredda, in parte utilizzando anche la

viabilità preesistente.

Il piano deve inoltre prevedere degli interventi di ampliamento del porto in loc. Punta Aldia, al quale si

accede attraverso una fascia di territorio attrezzata (attività ricettive, commerciali, ristorazione, sportive

e di svago), analoga all’area attrezzata sopradescritta, ma caratterizzata da elementi più “mirati” alle

componenti ambientali e paesaggistiche del contesto circostante.

Per rendere maggiormente integrato il sistema, e completare l’offerta di portualità turistica, il Piano

deve prevedere una portualità turistica di tipo più leggero (attracchi con pontili galleggianti, natanti a

vela, ecc.) anche in loc. “Salina Bamba”; il sito ha caratteristiche ottimali dal punto di vista orografico e

di protezione dai venti e risulta ormai estremamente antropizzato e compromesso da episodi edilizi.

L’opportunità di un simile intervento è facilmente apprezzabile sia dal punto di vista ambientale, si

interviene infatti su un sito già fortemente antropizzato, con strutture leggere e amovibili, capaci di

garantire l’attracco di piccoli natanti e quindi dal punto di vista turistico aumentare l’offerta di servizi ai

visitatori.

2. Realizzazione di un “sistema golf”

Esigenza territoriale, emersa in più fasi dell’analisi del territorio, è quella di integrare l’offerta turistica

ampliandola, sia nel tempo che nello spazio. Quella golfistica è un’attività che per eccellenza tende ad

“allungare” la stagione turistica (tende, anzi, ad occupare spazi temporali alternativi a quelli più propri

della balneazione). Allo stesso tempo consente di mettere in collegamento il territorio dell’interno,

capace di offrire attrattive turistiche anche in autunno ed inverno, nelle stagioni non balneari, ad un

visitatore che si reca nell’isola per utilizzare i campi da golf.

Ha inoltre caratteristiche tipologiche e di ricaduta di immagine che, per la loro peculiarità, costituiscono

un rilevantissimo contributo all’offerta di servizi (e quindi alla riqualificazione) al territorio nel suo

insieme, caratterizzato per la maggior parte da interventi di tipo residenziale.

“Al contempo l’utente dell’impianto (il giocatore di golf) tende a muoversi in aereo e ha piacere di

giocare su più impianti, peraltro ricompresi in un contesto territoriale circoscritto”.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

138

A cura di Raimondo Schiavone

La prima esigenza in tal senso è già egregiamente soddisfatta dalla presenza (ad una distanza temporale

ottimale) dall’aeroporto di Olbia.

In riferimento alla seconda, il piano prevede, col fine di realizzare un intervento a valenza regionale, un

vero “sistema golf”, costituito:

dall’ampliamento dell’attuale impianto di Punta Aldia, da attuare, eventualmente in consorzio

con l’Amministrazione Comunale proprietaria di alcuni terreni, su alcune aree limitrofe allo

stagno della Cinta;

dalla realizzazione di tre nuovi impianti in loc. Lu Impostu e Cala Brandinchi, di cui uno a 27

buche (a ridosso della lottizzazione “La Pipara”) e gli altri due più tradizionali, a 18 buche.

Il piano dovrà prevedere norme e prescrizioni in modo che la realizzazione di tali impianti sia la meno

impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, di tipo conservativo dell’orografia e

morfologia del territorio e rispettosa al massimo delle componenti vegetazionali e faunistiche dei

contesti interessati, non solo, ma anche di quelli immediatamente circostanti.

3. Istituzione del “sistema parchi”

È stato più volte evidenziato, nel corso dell’analisi, il patrimonio ambientale di enorme pregio presente

nel territorio di San Teodoro, e di quanto occorra mettere in essere azioni di sistema capaci di tutelare e

allo stesso tempo valorizzare le aree di pregio ambientale.

Per la valorizzazione delle componenti ambientali e paesaggistiche del territorio comunale, ai fini della

relativa conservazione ma anche della razionale e non impattante funzione, alcune porzioni del territorio

particolarmente vocate dovranno essere organizzate in un sistema di parchi naturalistici e oasi

faunistiche.

Particolarmente adatti a tale destinazione sono i terreni a corona dello stagno La Cinta (alcuni dei quali

di proprietà comunale) e nell’ambito del compendio montano in loc. Monte Nieddu, al confine col

limitrofo comune di Padru, recentemente acquisito al patrimonio dell’Amministrazione Comunale.

Un parco con caratteristiche analoghe, ancorché a dimensione urbana, verrà realizzato, come previsto

dal progetto, nell’ambito dell’area portuale in loc. Su Niuloni, sulle aree umide non interessate dalle

opere della struttura nautica.

Nei parchi verranno di norma realizzate le opere relative alla viabilità di accesso e i parcheggi; i percorsi

pedonali e gli spazi attrezzati per la sosta e il picnic, i punti di osservazione, eventuali edifici di servizio

per l’amministrazione e la sorveglianza, il deposito e l’approvvigionamento delle attrezzature e dei

materiali per la gestione e la manutenzione.

4. Aree di salvaguardia e tutela

Oltre alle aree individuate in precedenza, nel perseguimento della salvaguardia dei contesti di

particolare pregio e/o vulnerabilità dal punto paesaggistico e ambientale, il Pinao dovrà prevedere delle

zone di tutela, con norme per tipologie di utilizzazioni particolarmente limitate.

In tal senso sono state disciplinate, con varie ampiezze, all’interno del Piano tutte le aree della fascia

costiera e alcuni areali di rilevanti caratteristiche geomorfologiche e paesaggistiche.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

5. Piano di utilizzo dei litorali

Con specifico elaborato a parte il piano recepisce il Piano di Utilizzo dei Litorali, predisposto in

conformità alle indicazioni della deliberazione della G.R. n. 29/15 del 22/05/2008.

6. Espansione residenziale con caratteristiche specifiche

Obiettivo fondamentale del Piano, come evidenziato da più parti, ed emerso durante le fasi di

consultazione della cittadinanza, è quello di ricucire il tessuto urbano, creando aree di servizio alla

comunità capaci di compensare la crescita delle zone meramente residenziali degli ultimi anni, e la

necessaria previsione di ulteriori zone di espansione e completamento.

Nell’ottica del perseguimento di interventi di valorizzazione e riqualificazione dell’ambito urbano,

quindi, il Piano deve prevedere alcune particolari zone di espansione strutturate in modo da incentivare

la realizzazione di funzioni alternative e/o integrative della residenza.

È il caso della zona a vocazione commerciale lungo l’asse attrezzato di accesso al porto in loc. Lu

Niuloni e della zona di espansione in loc. “Lu Castellu”, che prevede la realizzazione di aree per le

attività commerciali, parcheggi, e, soprattutto, l’acquisizione al patrimonio comunale dell’omonimo

parco attrezzato a verde e giardino.

7. Settore ricettivo

Nella stessa ottica il Piano Urbanistico deve strutturare l’offerta ricettiva. L’obiettivo dell’omogeneità

urbana, e della funzione sociale del tessuto costruttivo deve guidare le scelte del P.U.C.. E su questa

linea sono stati recepiti in zona G (servizi a livello sovra comunale) le esistenti strutture alberghiere di

tipo urbano (con funzionamento cioè non stagionale, ma esteso a tutto l’anno, o quasi), con previsioni

volumetriche coerenti con delle preesistenti richieste di ampliamento, da tempo recepite

dall’Amministrazione Comunale.

In ambito costiero invece sono stati individuati alcuni interventi in zone strategiche, a ridosso di contesti

già edificati e urbanizzati e di non particolare pregio paesaggistico, con funzione di cerniera tra

complessi prevalentemente residenziali (“seconde case”), riqualificazione e integrazione delle relative

funzioni.

Il dimensionamento complessivo di tali strutture (circa 118.000 m3) discende dalle indicazioni della

L.R. n. 8/2004 ed è coerente con quanto definito dall’Amministrazione Comunale.

8. Attività sportive e di svago

Alcune azioni, meglio di altre, hanno la capacità di rivitalizzare il tessuto sociale. Anche interventi

materiali rappresentano spesso la chiave di volta per creare comunità, per valorizzare il valore sociale di

un determinato ambito urbano. Tra questi quelli che più rispondono all’obiettivo sono gli interventi

legati alla promozione della attività sportive e ricreative.

Il piano recepisce l’attuale complesso sportivo comunale, incrementandone gli spazi per ulteriori attività

oltre a quelle calcistiche e rafforzandone quelli per le attività complementari.

Il piano prende inoltre in considerazione l’attuale impianto per attività avio sportive e turistiche per

ultraleggeri, dedicando e disciplinando al proposito un apposito areale di zona “G” per attività di livello

sovra comunale.

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Comune di San Teodoro: Analisi Socioeconomica

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A cura di Raimondo Schiavone

9. Nuova struttura cimiteriale

Altra azione strategica, capace di rispondere alle pressanti istanza provenienti dalla cittadinanza e

dall’Amministrazione Comunale, è legata alla attuale struttura cimiteriale che è ormai pressoché satura e

la carenza di adeguati spazi per le sepolture sta iniziando a procurare disagi e imbarazzi

all’Amministrazione.

Il cimitero, inoltre, è ormai soffocato dai recenti episodi edilizi nell’ambito urbano in cui è ubicato; in

taluni casi non è verificata neanche l’ampiezza assoluta minima (50 m con deroga del Medico

Provinciale) della relativa fascia di tutela.

Il Piano dovrà analizzare la situazione e cercare la soluzione meno invasiva ed impattante, capace però

di risolvere in modo definitivo il problema.

In tale ottica viene previsto un nuovo impianto, ubicato all’esterno del perimetro urbano, a monte della

S.S. 125, in prossimità del villaggio Nuracheddu., in posizione baricentrica rispetto al contesto delle

diverse frazioni che costituiscono il Comune.

Il piano auspica che le caratteristiche costruttive e costitutive della nuova struttura abbiano un taglio

moderno e in sintonia col delicato contesto ambientale, geomorfologico e paesaggistico circostante.


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