1 Andrea Frallicciardi: la mia esperienza di consigliere comunale 5 Stelle “non ci si pente mai dell’attenzione che noi diamo agli altri” PREMESSA Al termine del mio primo mandato, ho sentito il bisogno di riassumere il percorso del M5S a Figline Valdarno attraverso un racconto dei momenti più significativi e toccanti della mia esperienza politica. Anche se oggi, a distanza di soli 3 anni siamo cresciuti esponenzialmente e siamo in grado di puntare alla conquista delle Amministrazioni Comunali in tutto il Valdarno, è fondamentale ricordarsi chi eravamo e come abbiamo iniziato la nostra strada. Credo che riflettere su chi siamo e da dove veniamo sia utile ma anche necessario a tutti , agli attivisti impegnati quotidianamente al servizio dei cittadini ma anche a coloro che si avvicinano in numero sempre crescente al nostro Movimento.. Il Gruppo 5Stelle di Figline Valdarno è stato un seme del MoVimento germogliato nella culla valdarnese ed io ho avuto l’onore e l’onere di rivestire il ruolo di Consigliere Comunale: una posizione che ha cambiato radicalmente la mia vita rendendomi una persona assai diversa da quella che ero in precedenza, attento ai bisogni dei cittadini, determinato nell’impegno politico, disponibile a sostenere battaglie impossibili o quasi in Consiglio, sempre più focalizzato al raggiungimento degli obiettivi fondanti del Movimento ed alle richieste dei cittadini. Tutto questo ho cercato di raccontare in questi appunti. Buona lettura e.. a riveder le stelle
Transcript
1
Andrea Frallicciardi: la mia esperienza di consigliere comunale 5 Stelle
“non ci si pente mai dell’attenzione che noi diamo agli altri”
PREMESSA
Al termine del mio primo mandato, ho sentito il bisogno di riassumere il percorso del M5S a
Figline Valdarno attraverso un racconto dei momenti più significativi e toccanti della mia
esperienza politica. Anche se oggi, a distanza di soli 3 anni siamo cresciuti esponenzialmente e
siamo in grado di puntare alla conquista delle Amministrazioni Comunali in tutto il Valdarno, è
fondamentale ricordarsi chi eravamo e come abbiamo iniziato la nostra strada. Credo che riflettere
su chi siamo e da dove veniamo sia utile ma anche necessario a tutti , agli attivisti impegnati
quotidianamente al servizio dei cittadini ma anche a coloro che si avvicinano in numero sempre
crescente al nostro Movimento.. Il Gruppo 5Stelle di Figline Valdarno è stato un seme del
MoVimento germogliato nella culla valdarnese ed io ho avuto l’onore e l’onere di rivestire il ruolo
di Consigliere Comunale: una posizione che ha cambiato radicalmente la mia vita rendendomi una
persona assai diversa da quella che ero in precedenza, attento ai bisogni dei cittadini, determinato
nell’impegno politico, disponibile a sostenere battaglie impossibili o quasi in Consiglio, sempre più
focalizzato al raggiungimento degli obiettivi fondanti del Movimento ed alle richieste dei cittadini.
Tutto questo ho cercato di raccontare in questi appunti.
Buona lettura e.. a riveder le stelle
2
NASCITA DELLA LISTA M5S A FIGLINE VALDARNO
Non mi ero mai occupato di politica, considerandola forse, inconsciamente, come un qualcosa di distante da
un giovane, ma l’immensa capacità comunicativa di Beppe Grillo mi ha piano piano fatto cambiare idea.
Già intorno al 2004 seguivo i suoi spettacoli, ricordo ancora quelli trasmessi dalla televisione svizzera; così
pensai che se un uomo era stato “esiliato” dai media italiani, sicuramente valeva la pena conoscerlo meglio.
Così ho fondato il gruppo FB “Amici Beppe Grillo Figline Valdarno - FI”.
A quel punto mi accorsi che non ero così solo nel Valdarno, il gruppo (ancora oggi attivo)cresceva ed arrivò
un giorno una prima richiesta di contatto da parte di alcuni che si occupavano di politica. Mi invitarono ad
una riunione che si teneva in un appartamento nel centro di Figline Valdarno e vi andai accompagnato dalla
mia attuale moglie; ma ci trattenemmo poco, perché non era quello il modo di “fare politica” che io
immaginavo e che volevo portare avanti.
Infatti mi accorsi che si trattava di “vecchi” (non in senso anagrafico) politicanti della zona, un po’ frustrati ,
in cerca probabilmente di un riposizionamento, senza una concreta visione politica di rinnovamento ed un
reale desiderio di cambiamento, tutti tranne un “invitato” con una lunga coda di capelli.
Così subentrò in me il desiderio di abbandonare i miei “sogni” e l’idea di interessarmi di politica.
Ma un giorno del dicembre 2010 ricevetti una telefonata da una persona che non conoscevo, che era risalita
a me tramite il gruppo FB; mi chiedeva se ero interessato a partecipare ad una riunione durante la quale si
sarebbe discusso di come, semplici cittadini, avrebbero potuto ricominciare ad avvicinarsi alla gestione della
cosa pubblica, in vista delle elezioni comunali che si sarebbero tenute a Figline Valdarno nel 2011. Ebbi
l’assicurazione che nessuna delle persone che avevo incontrato nella precedente e deludente riunione
faceva parte di questo gruppo; così la settimana successiva, accettato l’invito, mi presentai all’incontro. Qui
mi trovai di fronte un vecchio amico di mia sorella, Massimo (Artini),che indossava una camicia bianca ed
un elegante cappotto nero; c’era poi quel giovane con la lunga coda di capelli (che avevo incontrato
nell’occasione di cui sopra) che mi fu presentato come Samuele (Segoni) .
L’aria che respirai quella sera era quella che stavo cercando da tempo.
Così in breve decisi di accettare l’incarico di capolista, nella costituenda lista del Movimento 5Stelle per le
elezioni comunali a Figline Valdarno.
Se avessi immaginato anche solo lontanamente lo sforzo necessario per entrare nel “sistema”, lo dico con
molta sincerità, non avrei mai iniziato questo percorso. E’ senza dubbio l’impegno più gravoso e difficile che
io abbia mai intrapreso. Ma fortunatamente le palle di vetro che ti mostrano il futuro non esistono, perciò
iniziammo a raccogliere le firme per presentarci alle elezioni. Se non ricordo male, ne servivano duecento e
non fu facile riempire i moduli.
Proprio in quei giorni subii un intervento chirurgico di proctomia, ma ero talmente convinto di ciò che mi
ero impegnato a fare, che lo stesso giorno delle dimissioni dall’ospedale, raggiunsi a piedi (poiché non
potevo sedermi) piazza Ficino nel centro di Figline. Pieno di adrenalina svolsi il mio lavoro e poi Massimo mi
riaccompagnò a casa disteso sui sedili posteriori della sua auto. Insomma, ce la misi tutta…
Ho convertito praticamente tutti i componenti del mio gruppo musicale (perché prima di impegnarmi in
politica al servizio dei cittadini, mi dilettavo a suonare) a registrare l’inno del Movimento, una potente
3
SONG ROCK molto apprezzata dagli altri attivisti tra cui Buonafede, che durante una cena di
autofinanziamento mi chiese la traccia, perché era sicuro che sarebbe piaciuta anche a Beppe Grillo.
Fortunatamente i nostri sforzi furono premiati, le firme raccolte e poi autenticate anche se con molte
complicazioni (c’è sempre molta “attenzione” per i nuovi movimenti, non ancora rappresentati nelle
Istituzioni) da parte degli uffici competenti.
E mentre la campagna elettorale si infiammava, la data del verdetto finale si avvicinava. Quanta fatica,
quanti impegni, quanta stanchezza! Ma quando aprivo la porta di casa, trovavo il pieno sostegno della mia
famiglia!
Spesso prima di entrare in consiglio chiudevo gli occhi e, magicamente, sentivo quel profumo di nuovo, quell’aria pulita, fresca, che mi dava e mi da ancora oggi la forza per andare avanti e credere nel cambiamento.
Aprile 2011. Il giorno della nostra piccola/grande vittoria era arrivato. Eravamo tutti increduli, infatti il M5S
era agli albori ma i nostri concittadini ci avevano dato fiducia: in Toscana, nel comune di Figline Valdarno,
dove la “sinistra” da sempre domina, un piccolo gruppo di una decina di persone era riuscito a rendere
credibile (e non utopia o aria fritta) il programma presentato ed i principi in esso contenuti. Il Movimento
5Stelle aveva raccolto circa 900 voti ed avevamo il nostro primo consigliere eletto. Beh, l’impresa poteva
essere considerata storica!
Come sopra accennato, io ero capolista, così fu proclamata consigliere il nostro candidato sindaco (una
gentile signora). Ma come spesso succede, non tutte le ciambelle riescono col buco: infatti non risultò facile
entrare in un Consiglio Comunale, sempre dominato dalla “sinistra” e molto refrattario ad accettare l’arrivo
di un modo completamente diverso di fare politica. La nostra consigliera decise così di rassegnare le
dimissioni dopo circa due mesi dal suo insediamento. Devo dire che la decisione fu molto sofferta ed anche
molto dibattuta all’interno del nostro gruppo, avendo sempre in mente come riferimento l’impegno preso
con i cittadini elettori e l’improrogabile necessità di portare avanti, in Consiglio e fuori, il programma
presentato e di contrastare con i mezzi messi a disposizione dal Regolamento del Consiglio Comunale, le
iniziative della Giunta ritenute non rispondenti agli interessi della Comunità.
Così il 27 settembre, dopo la surroga, presi il suo posto nel consiglio comunale. Al momento il clima non era
dei migliori: il gruppo degli attivisti si era impegnato nel dibattito interno, sulle dimissioni della nostra
consigliera, con passione ma anche con sofferto travaglio interiore, i partiti rappresentati nel Consiglio
“sorridevano” sperando forse in una nostra “ritirata” definitiva; sul versante personale, con una bimba di
appena quattro mesi, mi rendevo conto di lasciare forse troppe responsabilità a mia moglie, che a sua volta
mi chiedeva di non prendere impegni gravosi. Mi sentivo tirare da una parte e dall’altra, ma la mia coscienza
mi diceva che dovevo adempiere agli impegni presi col gruppo….
Entrare nel “Palazzo” non fu certo cosa da poco. Ricordo ancora le lunghe telefonate con Massimo (Artini)
sfruttando le soste al bagno (lo stress fa brutti scherzi!), le mie, le nostre paure. Capite, non sapevamo cosa
fosse una mozione, un’interrogazione, un’interpellanza…in altre parole non eravamo politici di professione e
dovevamo apprendere le regole … del sistema.
Al nostro arrivo, i rappresentanti dei “partiti” non ci offrono un cocktail di benvenuto, non ci prendono per
mano facendoci fare il giro degli uffici, non spiegano che per poter parlare durante una riunione si deve
premere il tasto rosso sul microfono! Ma i veri problemi non sono questi. Magari! Cercano di metterti in
difficoltà e di evidenziare la tua impreparazione ed ignoranza dei regolamenti!
Lascio quindi a voi immaginare quanta forza d’animo debba avere un consigliere del Movimento 5 Stelle per
muoversi giornalmente all’interno del “sistema”.
5
LA MIA FAMIGLIA
Io sono nato in una famiglia semplice e quando dico semplice voglio far capire che sono cresciuto dando
importanza all’amore, all’educazione, al rispetto degli altri ed il giusto valore al denaro.
Mia moglie mi ha regalato due splendidi figli, nati rispettivamente a gennaio 2011 e maggio 2013. Entrambi
sono nati nel bel mezzo del mio “lavoro” di consigliere comunale; è difficile capire cosa si prova, cosa vuol
dire essere marito, neo padre di due figli, consigliere comunale del Movimento e, cosa molto importante
perché ci permette di vivere, lavoratore dipendente nel settore privato. Portare avanti tutti questi impegni
e soprattutto, conciliarli, è veramente un’impresa difficile. Spesso provo dei sensi di colpa, mi rendo conto
di rivolgere forse meno attenzioni del dovuto alla mia famiglia, ma come posso fare? Mi guardo intorno, mi
sento solo come una bottiglia gettata nelle acque dell’oceano forza nove.
Ma capisco anche che, come cittadini, dobbiamo reagire di fronte alla difficile situazione della nostra
società: siamo come dei “volontari” entrati dentro le Istituzioni con il desiderio di modificarle in meglio e
renderle attente ai bisogni ed alle aspettative dei cittadini. Il senso di responsabilità mi fornisce la forza per
andare avanti ed ogni piccolo successo è il carburante che mi (ci) permette di fare un ulteriore tratto di
strada. Sempre più spesso guardo i miei figli negli occhi e gli ripeto che è anche per loro che lo faccio e
forse un giorno potranno essere orgogliosi degli sforzi fatti dal loro padre per rendere migliore la nostra
società. Almeno lo spero!
6
IL PRIMO GIORNO DI CONSIGLIO
Indossai il vestito più elegante che avessi nel mio armadio, ero teso come una corda di violino, ma allo stesso tempo convinto e cosciente della decisione presa. Nella sala consiliare l’unico punto di forza che avevo era alle mie spalle ed era formato da alcuni cittadini (sei o sette) sostenitori del Movimento; davanti a me c’era “l’avversario politico” e quando il Presidente mi chiamò sedetti al mio posto. Volevo subito prendere la parola, avevo voglia di “presentarmi” sostenendo il movimento che rappresentavo e rispondere a tante critiche ingiuste che ci erano piovute addosso dal momento in cui eravamo scesi in lizza e, soprattutto, dopo le dimissioni presentate dalla nostra consigliera. Ma mi fu negata la parola! Non potevo crederci! Un consigliere comunale il primo giorno di Consiglio chiede la parola e questa gli viene negata? Ma questa è democrazia? No, è il regolamento …..! I miei sostenitori alle spalle erano increduli ed io ero in piedi con quel microfono che, tra l’altro, non riuscivo a far funzionare. Ero rosso in volto, anzi viola, ma improvvisamente intorno a me fu silenzio. Come d’incanto un flash back mi riportò indietro di circa otto mesi e mi ritrovai davanti al mio “capo” al quale comunicavo la mia intenzione di candidarmi. Ero nel suo ufficio, ci separava una scrivania. Gli dissi: ”per correttezza ti devo informare che ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni.” “Chi? Tu?“ “Sì, io” Poi mi chiese “E con quale partito?” Avrei preferito evitare questa domanda, ma dovevo rispondere: ” Non per un partito, ma per il Movimento 5Stelle”. E lui “Ah, però ... forte questo Grillo, ogni tanto si sente…...”. Feci cenno con la testa che condividevo e …. uscii dall’ufficio. Allo stesso modo posai il microfono e capii che la “mia battaglia” era cominciata. D’altronde, cosa può pretendere un portavoce dei cittadini catapultato nelle Istituzioni? Ero solo e la mia unica arma doveva essere la pazienza, insieme alla mia forza d’animo, alla mia educazione, alle parole di Beppe ed al suo intuito. Prima di addormentarmi, quella sera riflettevo, pensando a mia figlia “spero solo di non sbagliarmi, ma anche se così fosse, devi sapere che cerco semplicemente di contribuire a creare un futuro migliore a te ed a tutti i giovani”.
7
I PRIMI LAVORI IN CONSIGLIO COMUNALE
Ricordo molto bene il giorno in cui arrivammo in Consiglio con un lampione LED. Un attivista era esperto in materia e decidemmo di chiedere il permesso di farlo relazionare e di presentare una dimostrazione pratica di un lampione “tecnologicamente avanzato” a LED, collegandolo ad una presa di corrente. La reazione della maggioranza dei componenti del Consiglio fu molto negativa, cercarono in tutti i modi di ridicolizzarci. Gli “yes man” non sono abituati a questo tipo di approfondimento delle problematiche e non sono preparati a discussioni “evolute”. I più sono abituati ad obbedire in maniera sistematica alla linea dettata dal “partito”. Uno dei componenti del Consiglio ad un certo punto prese la parola, ricordando ai presenti che l’audizione consiliare non poteva trasformarsi in un’area tipo “grande magazzino”. Questo per far capire quale sia l’attenzione della politica per nuove modalità di approccio alla risoluzione di problematiche (nel caso specifico il risparmio nell’illuminazione pubblica) e di conseguenza l’attenzione nei confronti dei cittadini, i soggetti che alimentano con i tributi la macchina pubblica. In questi anni ho concretizzato una cosa: non è possibile che gli italiani siano così ciechi. No: credo che il problema sia più profondo. Perché questi professionisti della politica, parlo di tutti i partiti, che ci hanno ridotto sul lastrico, continuano a raccogliere ancora voti? Solo ed esclusivamente per un disinteresse per la politica che si è trasformato col tempo in rassegnazione. In subordine si è creata una rete ,una specie di “circuito vizioso”, che ruota intorno alla “vecchia” politica e che si autoalimenta, specialmente nelle aree del nostro Paese dove da decenni non esiste un ricambio e gli amministratori si passano la staffetta cooptando chi appartiene al “club”. E tutti noi, me compreso, in questi anni abbiamo contribuito al mantenimento dello status quo, non assumendoci in proprio responsabilità e non partecipando alla vita politica con i nostri valori. La politica la facciamo noi, tutti i giorni, per cui è nostra cura aprire gli occhi, informarci e smettere di stare alla finestra ad aspettare che “il salvatore” scenda dal cielo e risolva i nostri problemi, perché a quelli dobbiamo pensare noi, sporcandoci le mani, spendendo il nostro tempo, cambiando anche profondamente le nostre abitudini. Il nostro cavallo di battaglia alle elezioni fu la “famosa” discarica di “LE BORRA”, un’area nel comune di Figline, acquistata dallo stesso, da adibire a discarica, in alternativa a quella di “PODERE ROTA” nel comune di Terranova Bracciolini . Era un’utopia, era un disegno di Davide contro Golia, un’impresa eroica che ci ha visti presenti come UNICA FORZA POLITICA contraria, non solo con le parole, ma con i fatti a questa preistorica scelta comunale. Quali armi avevamo? Tutto e niente! Ovvero, nessun appoggio politico e quindi l’unica nostra arma sarebbe stata d’ora in avanti la, possibilità di avere l’accesso agli atti in possesso del Comune. Così abbiamo fatto le nostre mosse, gli siamo stati col fiato sul collo ad ogni consiglio comunale, abbiamo rispettato le promesse fatte ai cittadini, ma certo non avremmo mai e poi mai immaginato di riuscire, anche con il nostro contributo, a cambiare un piano INTERPROVINCIALE DEI RIFIUTI e quindi impedire definitivamente che una nuova discarica potesse concretizzarsi nel nostro territorio. Ci sono voluti ben due anni di impegno politico, ma, finalmente, notizia del 2013, la discarica di “LE BORRA” non si farà! Spesso mi ripetevo davanti allo specchio “GRILLO HA RAGIONE, NOI SIAMO UN VIRUS”! è proprio così. Il M5S ha il compito di entrare dentro al sistema e mandarlo in tilt. Non c’è niente di più vero, ecco perché non ci “amano” e spesso ci attaccano in tutti i modi, come racconterò più avanti. La ragione è che noi siamo uomini con le mani libere, non abbiamo mai “mangiato” piatti di lenticchie, non siamo in vendita. Siamo “MINE VAGANTI”, come mi ha detto un giornalista di una famosa testata, quando al telefono gli parlavo di alcune mie esperienze. Per me l’impresa più ardua è stata quella di non perdere mai di vista la bussola, di avere sempre davanti ai miei occhi l’obiettivo da raggiungere, di focalizzarmi sul risultato cercando di raggiungere la meta prefissata. Ricorderò sempre l’aria che si respirava a Cesena per il Woodstock 2010. Ho vissuto quel momento quasi come un battesimo politico, al quale partecipai da solo, infatti mia moglie era incinta e non era nelle condizioni di accompagnarmi. Mi sembrava di conoscere tutti e anche se lasciavo lo zaino incustodito sul prato non temevo alcun furto..
Spesso prima di entrare in consiglio chiudevo gli occhi e, magicamente, sentivo quel profumo di nuovo, quell’aria pulita, fresca, che mi dava e mi da ancora oggi la forza per andare avanti e credere nel cambiamento.
9
IO VAGABONDO Il 23 dicembre 2011 alle ore 9.00, puntuale come un orologio svizzero, mi apprestavo a discutere il mio quinto consiglio comunale; al punto 45 dell’Ordine del Giorno, c’era una mia interpellanza (protocollo n. 18681 del 17 ottobre 2011). Certamente l’Amministrazione non gradisce (anche perché non è abituata) che un consigliere rimandi al mittente le risposte ricevute. L’argomento riguardava un tema di pressante attualità: la discarica “LE BORRA” e la risposta ricevuta era da ritenersi totalmente insoddisfacente, così girai il coltello nella “piaga”, mettendo di fatto gli amministratori con le spalle al muro. Verso le undici, mentre portavo a termine la mia risposta, suonò il mio cellulare. Come se avessi un segnale premonitore decisi di rispondere. Solitamente quando mio padre parlava con tono pacato, prendendo il discorso alla larga, significava che stava cercando le parole giuste, per non allarmarmi; infatti qualcosa era successo, la mia bimba di soli undici mesi aveva ingerito una molletta metallica per i capelli e mia moglie la stava accompagnando in ambulanza all’ospedale pediatrico MAYER. Ero molto scosso, ma prima di lasciare precipitosamente la seduta, comunicai al mio vicino di banco, un consigliere del PD, il motivo della mia “fuga”. Arrivato all’ospedale ricevetti un SMS dal Presidente del Consiglio Morandini, che mi esprimeva la sua vicinanza. Fortunatamente la bambina fu dimessa nel primo pomeriggio, infatti la molletta ingerita era chiusa e non si era fermata nell’esofago. Pochi giorno dopo, il 30 dicembre, fui attaccato dalla maggioranza, che mi qualificò, “UN GRAN VAGABONDO”. La mia risposta non si fece attendere , tenendo conto del fatto che, tranne nella seduta consiliare del 23 dicembre, in cui ero uscito d’urgenza per il ricovero di mia figlia (dimostrato anche da certificati medici), avevo il 100% delle presenze. Come diceva un noto politico “forse a pensare male ci si indovina” e questa campagna denigratoria nei miei confronti non era altro che una ritorsione per le mia prese di posizione su temi così scottanti, quale la discarica di cui sopra. Questo video è esplicativo … Questo è il modello utilizzato dal “sistema”, non avendo argomenti, si attaccano a qualsiasi cosa e dico QUALSIASI, appoggiati spesso da MEDIA compiacenti. QUESTA è LA REGOLA MATEMATICA CHE HO APPRESO IN QUESTI ANNI: ti attaccano e quando possono cercano di infangarti. Ciò significa che più stai operando correttamente nell’interesse dei cittadini, più forte sarà il loro attacco; di conseguenza devi sentirti fiero di te stesso ed onorato di portare alta la bandiera del MOVIMENTO 5 STELLE. Questa vicenda, documenti e radiografie alla mano, è visionabile al seguente LINK , in un post che Massimo Artini pubblicò in data 31 dicembre 2011.
Malgrado il “vagabondare” in giro per le istituzioni, il nostro gruppo aveva preso seriamente il toro per le
corna: al secondo punto del nostro programma era indicato “diretta streaming nell’aula consiliare”. Nella
seduta consiliare del 29 ottobre 2011, al punto 29 dell’ODG, la nostra mozione presentava il seguente
oggetto: “RIPRESA E DIFFUSIONE STREAMING DELLE SEDUTE CONSILIARI SUL SITO WEB DEL COMUNE DI
FIGLINE VALDARNO”. Risultato atteso: BOCCIATA. Mossa difficile da giustificare da parte
dell’Amministrazione, che avrebbe dovuto dare spiegazioni alla cittadinanza! Non è infatti semplice negare
l’installazione delle telecamere, un gesto di trasparenza assoluto nei confronti del popolo degli elettori,
quelli della maggioranza inclusi. Eppure i fatti parlavano chiaro, come l’estratto del verbale della seduta .
Volevano farci credere che l’operazione sarebbe costata tanto! Ma il virus del M5S è logorante e tanto
caparbio e cocciuto da non poter certo essere debellato alla prima; nel Consiglio successivo del 29
novembre 2011 pensammo di ripresentare la stessa identica mozione con una semplice, ma sostanziale
modifica: “Ripresa e diffusione in streaming delle sedute consiliari sul sito web del comune di Figline
Valdarno- INSTALLAZIONE OFFERTA DAL M5S”. L’Amministrazione era stata messa alle corde, tanto da non
poter più permettersi di bocciare questa mozione; mi chiesero pertanto di ritirarla per avviare un percorso
comune in quinta commissione (Ufficio di Presidenza). Accettai e ritirai la mozione. Sapete dopo quanto
tempo è stata installata la telecamera? Soltanto dopo un anno e quattro mesi dalla nostra offerta: nel
marzo 2013!
Credetemi, noi saremo logoranti, ma loro non sono certo da meno! Con tutti i problemi presenti nel nostro
Comune e le poche persone disponibili a lavorare seriamente, con costanza al fianco del PORTAVOCE, non è
semplice stare dietro a tutto. In ogni caso, questa è stata la prima battaglia sulla trasparenza vinta!
Il tempo passava veloce, i lavori continuavano senza sosta e le elezioni nel comune di Reggello (uno tra i più estesi d’Italia come superficie) si avvicinavano. La notizia che Grillo aveva accettato di fare una tappa a Reggello ci dava forza e tanta soddisfazione. Il teatro Excelsior quel pomeriggio del 14 Aprile 2012 , si riempì all’inverosimile. Sapete cosa ci eravamo inventati per autofinanziarci? Il Vino a Cinque Stelle! Bottiglie di vino biologico con etichetta in carta riciclata a offerta libera. L’iniziativa fu accolta con entusiasmo anche dallo staff di Grillo, tanto che il POST di Massimo fu pubblicato sul blog nazionale e le numerose richieste ci permisero di fare una degna campagna elettorale, autofinanziata come nell’etica del Movimento. E vittoria fu! Riuscimmo a portare due portavoce nel Consiglio.
La crescita del Movimento era sempre più evidente ed inarrestabile e, parimenti, aumentava l’impegno dei “partiti” a crearci terra bruciata intorno.
Non sono mai stato una persona disponibile a farsi scivolare tutto addosso e disattento alle “combinazioni”. Sono molto fatalista e spesso mi fermo ad analizzare il percorso della mia vita e mi rendo conto che, stranamente, c’è sempre una ragione, una spiegazione per tutto ciò che accade intorno a me. Ad iniziare dalla scuola elementare, sono cresciuto con persone più grandi di me nello studio, nel gioco e nella musica. Questa è stata una costante. Sarò sincero, dopo qualche mese di esperienza in Consiglio, ho seriamente pensato di dimettermi da consigliere, di tornare alla vita privata, di ascoltare l’ultimo suggerimento di mio padre. Mi sembrava a volte, di fronte ai “muri” che ogni giorno mi trovavo di fronte, di non avere più la voglia, l’attenzione, la grinta e le capacità per portare avanti l’incarico. Un consigliere del M5S non è un semplice rappresentante delle Istituzioni, come succede di norma per gli eletti degli altri schieramenti politici, ma un PORTAVOCE DEL GRUPPO, dei cittadini ed io non volevo venir meno al mio dovere. La lettera di dimissioni era già pronta sul PC nel caso mi fossi reso conto di non aver più la forza necessaria per combattere le battaglie nell’interesse della collettività. Ma l’incontro con una persona, mi convinse a cambiare idea. Era venuto a cercarmi in un freddo pomeriggio di febbraio: mi illustrò alcune serie problematiche che riguardavano un numero consistente di cittadini, che nel corso degli anni gli Amministratori e le forze politiche presenti in Consiglio non erano state in grado di risolvere ,o forse, non erano interessate a risolvere. Per me è un onore quando i cittadini vengono a cercarci, a chiedere il nostro aiuto; mi sento ciò che ho sempre cercato di essere: un cittadino al servizio dei cittadini.
Così cominciammo a verificare modalità e strumenti utili per risolvere le problematiche dei suddetti abitanti
e mi dimenticai all’istante le difficoltà del mio incarico di consigliere ed i dubbi sulla permanenza in
Consiglio. Ma la sorpresa più bella fu la disponibilità di quella persona, che si era presentata per chiedere un
aiuto, ad offrire le proprie capacità e competenze a supporto di altre “battaglie” del Movimento.
Si era creato per la prima volta un circolo virtuoso nel quale rappresentanti istituzionali (nel mio caso
“portavoce”) e cittadini operavano insieme con un unico interesse: quello di rendere tutti i cittadini soggetti
attivi e non sudditi, garantendo loro i diritti e la partecipazione alle scelte. Credetemi, un consigliere
giornalmente alle prese con ogni tipo di atti e documenti possibili ed immaginabili, che spaziano dalla
trasparenza amministrativa all’analisi del bilancio, dalle norme ambientali a quelle amministrative, dai
trasporti ai rifiuti, dall’acqua all’urbanistica, ecc….. avere un supporto a 360° è come una manna scesa dal
cielo. Grazie al suo aiuto, il nostro lavoro subì una virata importante; io ho avuto ed ho ancora oggi modo di
apprendere non solo essenziali nozioni, ma anche metodologie di lavoro preziose. Dopo la partenza di
Massimo per Roma ho potuto rafforzare con lo stesso anche il rapporto umano. Credo di poter affermare di
aver trovato un amico, che è sempre al mio fianco, al quale sono e sarò sempre profondamente grato. E’
questa la magia del M5S, mentre i partiti si scambiano soldi e favoritismi di ogni tipo, noi offriamo
GRATUITAMENTE le nostre competenze, il nostro lavoro, la nostra passione, il nostro tempo. SPLENDIDO,
semplicemente SPLENDIDO! Non interessa la popolarità, la visibilità. A questa categoria di “cittadini
speciali” interessa solo essere utili, come semplici appartenenti alla comunità, dimostrare attenzione ai
piccoli problemi, a ciò che la politica ormai più non vede, perché occupata a guardare sempre più in “alto”.
Invece, ho maturato la consapevolezza, grazie a questa esperienza, che partendo dalle cose piccole si
possono ottenere grandi risultati e si raggiungono gli obiettivi di interesse dei cittadini e non quelli
“immaginati” dai politici. Come mi ripeteva il mio vecchio amico dottore, QUESTA E’ LA TEORIA DEI PICCOLI
PASSI.
12
LA PRIMA CONFERENZA STAMPA
Le segnalazioni dei cittadini arrivavano copiose e noi, con le forze a disposizione, cercavamo di portare avanti le richieste utilizzando gli strumenti utilizzabili dal Consigliere Comunale (interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno, accesso agli atti ecc.). Il 24 marzo 2012 decidemmo di organizzare, per la prima volta, un incontro nell’aula consiliare per affrontare, anche alla presenza dei media, una seria problematica segnalata da alcuni cittadini residenti nell’area di Porcellino Est, al confine con il comune di San Giovanni Valdarno. Nella zona, una decina di famiglie stavano facendo i conti da anni con una situazione ambientale “difficile”, senza alcun servizio e, soprattutto, senza acqua potabile. A questo si era aggiunta la presenza di una “discarica” a cielo aperto con circa 50.000 tonnellate di materiale anche pericoloso. A gennaio era intervenuta la Magistratura ed aveva sequestrato tutta l’area: nel 2012 purtroppo a Figline succedeva anche questo e nessuna forza politica negli anni era riuscita a dare voce ai cittadini. E noi saremmo stati in grado di risolvere questi problemi? Il 24 marzo convocammo una conferenza stampa, la prima alla quale partecipavo con la particolarità che, al tavolo dei relatori, eravamo Massimo ed io. Già la sera prima la tensione era alta, quando Massimo venne chiamato sul cellulare direttamente dal titolare della Società che aveva prodotto quella montagna di materiale sequestrato dalla Magistratura e che ci informava che avrebbero partecipato alla conferenza assistiti dal loro legale. Quella sera, prima di rientrare a casa, pensai che avevamo proprio iniziato a girare alla grande e ricordo che, per rassicurarmi un po’ e scaricare la tensione, diedi un calcio alla ruota dell’auto (verificandone la pressione)!
La mattina seguente, arrivando in Comune, trovammo la piazza di fronte alla sede municipale piena di persone e così, dopo esserci fatti largo tra questa folla e aver aperto la porta di ingresso (era sabato ed il Comune era chiuso), li accompagnammo nella sala consiliare. Un giornalista del quotidiano “La Nazione” mi chiese se fossi io Frallicciardi e dopo la mia risposta affermativa volle sapere il perché di tutte quelle persone nella piazza. Intanto, un esponente del PD, presente per verificare la situazione, rimaneva sbigottito nel vedere quante persone fossimo riusciti a mobilitare: avevamo colpito nel segno. Ma chi erano tutti questi partecipanti? Ci rendemmo conto che erano presenti non solo i residenti dell’area Porcellino Est, direttamente interessati alle problematiche oggetto della conferenza stampa, ma anche tanti lavoratori dell’azienda oggetto del sequestro giudiziario. Infatti “qualcuno” aveva fatto passare il messaggio che c’era in gioco il loro posto di lavoro, messo a rischio dal Movimento 5 Stelle. La tensione calò con l’inizio della conferenza, infatti Massino ed io spiegammo subito che il M5S aveva a cuore sia i lavoratori che le famiglie dei residenti e si sarebbe potuta trovare una soluzione nell’interesse di tutte le parti in causa. Il rappresentante dell’azienda si impegnò a porre attenzione alle criticità dell’area, manifestando l’intenzione di liberare l’area adibita a deposito di materiale (quella sequestrata per intenderci) e ad effettuare a proprie spese i lavori necessari per portare l’acqua potabile nella zona, allacciando così all’acquedotto i residenti e anche la propria azienda. Come per magia, dalla conferenza era scaturito un percorso che avrebbe soddisfatto tutti, residenti e lavoratori, ponendo fine ad una situazione insostenibile al di fuori di ogni logica e/o regola. Dopo circa due ore la conferenza terminava e tutti, cittadini, lavoratori, consulenti lasciarono l’aula dopo averci stretto calorosamente le mani. Per la serie NIENTE E’ IMPOSSIBILE , Massimo ed io chiudemmo le porte del palazzo pieni di gioia e fieri per essere riusciti dove le istituzioni locali per tanti anni niente avevano potuto o voluto fare. La forza del Movimento era sempre più reale!
13
IL MIO 730 E’ ON-LINE … ED IL LORO?
Nel Consiglio Comunale del 21 luglio 2012 approvammo il punto 14 dell’ O.D.G. “Regolamento sulla pubblicità della situazione patrimoniale degli amministratori e sulla trasparenza”. Infatti , alla luce della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 268 del 7.12.2012 della legge n. 213, le amministrazioni comunali interessate hanno dovuto recepire la nuova normativa in materia di “ Obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo”. Gli enti locali con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti sono tenuti a disciplinare, nell’ambito della propria autonomia parlamentare, le modalità di pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo di loro competenza. In Commissione fu redatto il regolamento di cui sopra, il quale però prevedeva che i cittadini che desiderassero consultare la documentazione (730 incluso) fornita dagli amministratori, dovessero recarsi presso l’ufficio URP del Comune e chiedere espressamente di visionarla, previa apposita compilazione della modulistica necessaria e presentazione di copia del documento di identità. Ma, nel 2013, non potremmo usare la rete? Per quale motivo i cittadini che desiderano consultare i dati fiscali di coloro che sono pagati per amministrarci devono spendere tempo e soldi recandosi personalmente in Comune? E gli invalidi? E per quale motivo i cittadini devono identificarsi tramite documento di identità? O è dovere degli eletti e di tutti gli amministratori dimostrare alla popolazione la loro buona fede ed onestà nel lavoro svolto con la massima trasparenza possibile? Così, mentre i colleghi si preoccupavano minacciando querele nei confronti di coloro che, una volta entrati in possesso della documentazione , l’avessero messa in rete, personalmente decisi di pubblicare On-LINE tutta la mia situazione patrimoniale (in data 5 febbraio 2013), spinto da un senso di “normalità” e di disapprovazione nei confronti dei “colleghi” , nella logica di una piena trasparenza degli eletti, come previsto , tra l’altro, dal M5S. Cari ”colleghi” di Partito , di qualunque colore voi siate, Vi invito ad assimilare un semplice concetto: TUTTI gli eletti hanno l’obbligo nei confronti del POPOLO di rendere pubblici i loro guadagni, prima, durante ed alla fine del loro mandato. I cittadini devono sapere chi eravate prima di iniziare la vita politica e chi “siete diventati” al termine del vostro incarico. Se Vi negate, contribuite a creare “antipolitica” e, pertanto, non vi stupite se parlando dei politici in generale, la gente continuerà sempre più spesso a definirli con aggettivi “poco qualificanti”.
UNIONE DEI COMUNI - FIRMA DAY – GRILLO A FIGLINE VALDARNO
A seguito della prevista fusione dei comuni di INCISA E di FIGLINE Valdarno e del relativo percorso di accompagnamento, decisi di accettare l’incarico di Consigliere dell’Unione dei Comuni. La decisione di entrare nel Consiglio fu dettata esclusivamente dalla volontà di monitorare dall’interno il percorso, di poter accedere agli atti e seguire da vicino, molto vicino, le decisioni ed i documenti delle due amministrazioni comunali interessate. Comprendendo i miei sforzi per far fronte ai diversi impegni, il Gruppo di Figline Incisa non pretese la mia costante partecipazione. Il 13 ottobre 2012 partecipai al primo consiglio dell’Unione, durante il quale fu presentato il simbolo del nuovo ente, sempre nella prospettiva del referendum della primavera del 2013, necessario per decidere se unire o no i due comuni. Ma l’autunno del 2012 fu un periodo molto concitato politicamente parlando, con la decisione presa, per la prima volta nella storia della Repubblica, di andare alle elezioni politiche in pieno inverno, ossia nel mese di febbraio del 2013! Di conseguenza, non essendo presenti in Parlamento come forza politica, avevamo l’obbligo di presentare un cospicuo numero di firme, raccolte con i soliti banchetti per le strade. Ricordo che per evitare il congelamento dei piedi infilavo tre paia di calzettoni e continuavo ad assumere antibiotici per curare la bronchite ormai cronica. L’ancora attuale legge PORCELLUM prevedeva che le firme necessarie non dovessero essere 120.000, bensì la metà, ma di questo avemmo certezza in itinere, ossia quando il ministro Cancellieri ufficializzò che la legislatura sarebbe terminata il 29 dicembre 2012. Fu così che un freddo sabato di dicembre, esattamente il 15, come a precedere l’arrivo di Babbo Natale, Beppe Grillo piombò a Figline. Avevamo un banchetto per la raccolta firme, non certo adeguato all’importanza dell’evento; pioveva e l’acqua rovinò vari moduli accuratamente prestampati dagli attivisti. Solo quel pomeriggio raccogliemmo più di duecento firme; ero talmente stanco che non riuscivo più a leggere i numeri identificativi dai documenti che mi venivano presentati. Ero stanchissimo, come gli altri attivisti, ma il successo dell’iniziativa mi riempì di gioia e di soddisfazione. Mi sentivo fiero di essere un consigliere del 5Stelle; scambiai un breve saluto con Beppe, ma non c’era tempo, la folla gli faceva mille domande, lui doveva rispondere e comunicare serenità e fiducia. Certo non si scordò di dare una stoccata al progetto dell’Amministrazione di Figline: la ristrutturazione delle ex scuole LAMBRUSCHINI. Per chi non conosce la storia, può informarsi in merito. Anche se il passaggio di Beppe fu rapido, la spinta emotiva che trasmise al Gruppo fu importante, in vista degli impegni successivi dentro e fuori il palazzo.
Vi ricordate quando Napolitano lasciò Beppe a bocca aperta come un’otaria? Era l’8 maggio 2012 (due giorni prima del mio compleanno) e, commentando le elezioni amministrative, il Presidente della Repubblica affermò di non aver sentito alcun BOOM: “ Di BOOM ricordo solo quello degli anni sessanta – affermava – altri non ne vedo”. In questo caso, credo che il nostro Presidente non abbia fatto un’analisi corretta: viene da chiedersi come abbia vissuto lo spoglio elettorale del 26 febbraio 2013. Quel giorno mi trovavo alla maternità di Careggi ad assistere mia moglie ricoverata per il rischio di un parto pretermine. Più volte ho pensato che mio figlio fosse stato un tantino più “lungimirante” del nostro Presidente nel prevedere l’esito elettorale e così si dava alla pazza gioia, stimolando le contrazioni ….Misteri della vita! Mentre assistevo mia moglie, non potevo fare a meno di seguire lo spoglio elettorale e le notizie che arrivavano concretizzavano i miei pensieri: stavamo segnando la storia! Noi, con il lavoro portato avanti in questi anni nelle strade, nelle piazze, tra la gente, all’interno delle istituzioni comunali, regionali, grazie all’aiuto ed all’insostituibile supporto di Beppe Grillo e Casaleggio. Tutto aveva un senso, tutto iniziava a quadrare, come un cubo di RUBIK, stavamo segnando la storia, perché mai prima una nuova forza politica al suo esordio aveva raggiunto un simile risultato: 25%! Ho provato una forte emozione, finalmente è stato come poter uscire allo scoperto dopo anni di umiliazioni. A Figline per le strade ci chiamavano GRULLINI, e noi GRULLI (tipico termine toscano); abbiamo sempre tenuto la schiena dritta, sperando che prima o poi qualcuno riuscisse a capire i nostri principi, i nostri intenti, la voglia di fare politica guardando alle successive generazioni e non solo ai due o tre anni successivi.
Il Movimento 5 Stelle è stato la prima forza politica italiana che ha affrontato una campagna politica difficile, senza spendere un solo centesimo di soldi pubblici a differenza di tutti i partiti che utilizzano milioni di euro dei cittadini. Lo TSUNAMI TOUR, così è stata battezzata la campagna elettorale del M5S, è stata finanziata da circa 28.000 privati con una raccolta di 774.208,55 euro. Donazioni modeste di 10, 20, 50 euro, tutte elencate in rete sul BLOG di Grillo, per una trasparenza totale che non ha precedenti. Il costo complessivo dello TSUNAMI è stato di 348.506,90 euro di cui solo 141 circa sono stati spesi per le consulenze legali e tributarie. Questo la dice lunga sul Paese Italia, uno dei più burocratizzati al mondo, con il maggior numero di avvocati al mondo. Il restante, ovvero 426.000 euro, sono stati donati ai terremotati dell’Emilia Romagna. Capite bene che con queste premesse il M5S ha vinto non una, ma cento volte! Ed io potevo esserne un fiero portabandiera! Ma le buone notizie non finivano qui, infatti ben due attivisti della nostra lista alle precedenti elezioni comunali erano diventati deputati: Massimo Artini e Samuele Segoni. Questo significava che il nostro lavoro a livello comunale era stato ufficialmente apprezzato da tutta la Toscana! Meglio di così non sarebbe potuta andare, finalmente si iniziava a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel !
Col passare dei giorni, smaltita l’euforia post elettorale, iniziai a fare i conti con la realtà. Fin dal primo giorno ero abituato ad avere Massimo al mio fianco e non fu facile interiorizzare che non sarebbe stato al nostro fianco, almeno fisicamente. Massimo è una persona multitasking, mentre tagliava l’erba nel suo giardino preparava le interrogazioni, organizzava riunioni, dormiva tre ore per notte. La sera del 25 maggio 2012, quando fui riconfermato dalla cittadinanza nel mio ruolo di portavoce del Movimento a Figline, arrivò in maniche di camicia . C’erano 7 gradi! Un toro! Inoltre avrei dovuto fare i conto con la realtà: stava per nascere il mio secondo figlio e la strada riprendeva in salita, così non dovevo fare altro che rimboccarmi le maniche e spingere sull’acceleratore. I cittadini di Figline meritavano ancora molto. Sotto altri aspetti vedevo cambiare qualcosa intorno a me. Essendo il primo eletto del M5S nel valdarno, ho avuto modo di conoscere tutti gli attivisti che col tempo si sono organizzati anche nei comuni limitrofi. Ricordo quando venivo sollecitato dal gruppo per recarmi alle riunioni serali in altri comuni, che avrebbero sancito la nascita di un nuovo gruppo. Venivo presentato come “il consigliere del 5 Stelle”, la gente mi guardava come fossi un massimo esponente di non so quale livello politico. Allo stesso tempo io leggevo in molti l’umiltà, la voglia di inserirsi partendo da zero, con lo scopo di contribuire a sovvertire l’egemonia partitica (tradizionalmente “rossa”) dei nostri comuni. Ecco, l’umiltà era quella linfa, quel filo conduttore che amavo e percepivo sempre ad ogni nuovo incontro e ritrovavo anche nelle riunioni successive. Questo è avvenuto per due interi lunghi anni. Magicamente, dopo il “salto politico” ho notato cambiamenti comportamentali, non solo nei miei confronti; è ovvio che un consigliere comunale “politicamente parlando “ è niente rispetto al ruolo di un parlamentare e noi ne avevamo ben due tra le nostre fila ed eravamo l’unica lista toscana ad avere ottenuto questo risultato. Però un consigliere comunale è tutto il resto! E’ un attivista portavoce, che si confronta giornalmente con i problemi concreti dei cittadini, che si fa le ossa in una “buona” palestra, che non ha collaboratori stipendiati dai cittadini, ma ha obiettivi ben definiti e non è nell’etica del M5S dimenticarsi in una notte di tutto questo! Ricordo il discorso che feci durante un incontro regionale al cinema di Figline prima delle elezioni, esternai le mie preoccupazioni e dissi che non dovevamo mai perdere il contatto con la base, perché se avessimo fatto questo errore avremmo fatto la fine della Lega Nord e nel giro di pochi mesi avremmo agevolato la nascita e la crescita di movimenti estremisti. Un esempio poteva essere la Grecia e forse, proprio grazie al M5S, non si è verificata la stessa cosa in Italia. Infatti il momento non era dei più felici, nel server circolavano e-mail di persone che, se fino al giorno prima si occupavano dei problemi locali, ora parlavano dei “massimi sistemi” e questo mi provocava una forte inquietudine. Mi ripetevo che forse sarebbe stato meglio se tutto fosse rimasto come prima ed ho combattuto con i miei problemi per più di un mese: poi durante un incontro dei Gruppi del Valdarno ci fu il modo di chiarirsi, per quanto possibile, e di guardare di nuovo avanti.
Come accennato prima, ho ritenuto corretto rimettere semestralmente il mio mandato nelle mani dei cittadini. Come? Organizzando due riunioni, esponendo i vari argomenti portati avanti in Consiglio e chiedendo la conferma o meno, con votazione palese, a tutti i presenti. Sia nel 2012, che nel 2013 la conferma è stata all’unanimità e la soddisfazione provata in quei momenti è stata molto forte. Il 31 gennaio 2013 è stato un giorno particolare: abbiamo ottenuto una grande vittoria, infatti il Consiglio Comunale ha approvato, la mozione del MoVimento che impegnava l’Amministrazione a sottoscrivere il protocollo RIFIUTI ZERO. Siamo stati il primo comune in Italia, come gruppo di opposizione M5S, a far approvare questa linea di indirizzo. Un punto cruciale del nostro programma, un passaggio direi insperato per un gruppo di opposizione con un solo rappresentante all’interno. Ricordo le riunioni tenute nelle settimane precedenti con il capogruppo PD, mi impegnai al massimo per cercare di ottenere questo passaggio, provarono fino all’ultimo a desistere, cercarono anche di farmi ritirare la mozione per poterne poi presentare una sottoscritta congiuntamente ai gruppi della maggioranza (PD, SEL, ecc.). Ma proprio il giorno del Consiglio rifiutai. Volli giocare la partita fino in fondo: nel nostro programma avevamo due punti fondamentali da raggiungere: 1) Non aprire la discarica di Le Borra 2) Rifiuti zero. Sul primo avevamo già ottenuto una vittoria, ma il merito avevano cercato di prenderselo i soliti “politici”, che in precedenza avevano sostenuto come “indispensabile” una nuova discarica, utilizzando al massimo i canali di informazione. Volevo che questa volta la vittoria fosse messa a segno da noi ed il tutto doveva avere un passaggio verbalizzato in Consiglio. Ho provato, ho rischiato, abbiamo vinto! Ciò significa che il prossimo Comune che nascerà nel 2014, un Ente di 24.000 abitanti, dopo aver sottoscritto una linea di indirizzo così importante, non potrà fare a meno di perseguirla. A volte un dubbio mi assale: siamo sicuri che erano al corrente di ciò che hanno votato? Pochi giorni dopo, ascoltando un’intervista del Sindaco che parlava del successo ottenuto con la non apertura della discarica, riferiva di aver approvato un ORDINE DEL GIORNO che spingeva verso i rifiuti zero. Ecco il motivo del mio dubbio, non ha infatti parlato di MOZIONE, che è molto più vincolante. Malgrado tutto, il nostro obiettivo era stato raggiunto. Ci siamo poi impegnati su altri importanti fronti, come gli ASILI NIDO, contrastando una modifica al regolamento dei servizi alla prima infanzia che prevedeva una riserva di due posti per i figli dei dipendenti comunali. Ne chiedemmo l’abrogazione e con dei comunicati stampa informammo la popolazione. A proposito di asili, il 19 giugno 2013, dopo aver appreso della tragica morte di Luca Albanese, il bimbo di Piacenza dimenticato in auto dal papà che lo doveva portare all’asilo ed essermi aggiunto al gruppo Facebook “MAI PIU’ MORTI COME LUCA”, fondato dal papà Andrea, decisi che dovevo fare qualcosa. Essendo anch’io padre, mi rendevo conto della tragedia immane e di come poteva essere evitata. Così ho preparato una mozione, che obbligasse gli operatori (maestre) dell’asilo nido a contattare le famiglie dei bambini assenti entro le ore dieci e non già giustificati dai genitori. Un’operazione a costo zero, ma in grado potenzialmente di salvare, se applicata, la vita di altre creature. L’idea è piaciuta molto alla cittadinanza, sono stato contattato da vari giornalisti e l’iter della mozione è stato seguito con interesse dai media, Blog di Grillo compreso. Nel tempo ho capito una cosa: inconsciamente - da semplice musicista e cantautore, impegnato a creare testi, musica, suoni - ho convertito tutta la mia creatività nell’attività politica. In precedenza non potevo stare lontano dalla musica per più di due settimane, quando capitava diventavo insofferente. Senza che me ne rendessi conto, questa necessità di fare, creare, partecipare, negli ultimi due anni e mezzo l’ho dirottata nell’attività politica. La bestia nera di cui non volevo sentir parlare, di cui non avevo mai sentito il bisogno di occuparmi, da me ritenuta materia per altri. Invece, attivarmi nel Movimento ha risvegliato in me certe emozioni, certe qualità di cui mai mi sarei ritenuto capace. Tornando alla mozione sugli asili nido, a settembre 2013, con l’inizio del nuovo anno scolastico le strutture ASILI NIDO hanno recepito l’ordine di servizio n° 66 del 19 agosto 2013 che introduce l’obbligo per i docenti di contattare le famiglie dei bambini, assenti ingiustificati, entro le ore 10.00.
Il M5S ha sempre nuove idee, mentre i partiti trattano i soliti vecchi argomenti: adorano dare i nomi alle piazze, alle strade, ai campi sportivi, affiggere targhe sui monumenti, ma non pensano a risolvere i problemi della gente. Grillo dice “ I partiti sono morti”! E noi di cosa ci siamo occupati? In due anni e mezzo (il 31 dicembre 2013, la legislatura è terminata anticipatamente a seguito dell’Unione di comuni di Figline ed Incisa Valdarno) abbiamo realizzato per il 60% il nostro programma elettorale ed attuato una lunga serie di iniziative e di azioni in Consiglio Comunale, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dalla Legge e dai Regolamenti Comunali.
19
IO VAGABONDO .. PER LA SECONDA VOLTA
L’orso perde il pelo ma non il vizio! Come premesso, la mia presenza nel Consiglio dell’Unione dei Comuni, era finalizzata ad un controllo del lavoro svolto dalla maggioranza, non dimentichiamo infatti che, soltanto per il Patto di Stabilità, le risorse svincolate in mano ai futuri amministratori, ammonteranno a circa 27 miliardi di euro! La mia presenza serviva solo per portare avanti la classica operazione del Movimento 5 Stelle, chiamata in gergo “FIATO SUL COLLO”. Un Consigliere dell’Unione dei Comuni riceve tutti gli atti (per il 90 % con risvolti economici/finanziari) in discussione nei Consigli ed è, quindi, in grado di analizzare in dettaglio le decisioni prese e le proposte in itinere della maggioranza. Voglio anche precisare che non sono i cittadini che eleggono i Consiglieri dell’Unione, ma sono i singoli Consigli Comunali e non sto a dilungarmi sui “giochi di squadra” al momento delle votazioni, quando tentarono di tutto per non farmi eleggere. Ma quanta paura fa il M5S? Dopo questa lunga ma doverosa premessa informativa, arrivo al dunque: nel mese di ottobre 2013 ,sono stato onorato di un comunicato stampa da parte di un importante rappresentante della maggioranza. In pratica cercavano di far passare un messaggio tipo “ consigliere 5Stelle assenteista”: per la seconda volta il sottoscritto diventava UN VAGABONDO in quanto per loro è importante partecipare alle riunioni di Consiglio ed assentire mentre se si è fuori dal coro e si critica non VA BENE! Questa è la differenza tra i cittadini che si occupano di politica e i professionisti della stessa. Mentre i primi si ritrovano la sera a parlare di problemi reali con la popolazione (trasparenza, sanità, decoro urbano, sicurezza, rifiuti, energia, acqua, trasporti, ambiente, ecc…), i secondi passano le giornate a cercare di screditarci, perché non hanno idee ed hanno timore del nostro modo di fare politica (vedi il nostro programma ed il lavoro portato avanti in questi anni in Consiglio) e fanno di tutto per “scaricarci” come inaffidabili e dilettanti. Quindi vi dico: iniziate a guardarvi intorno, aprite gli occhi, analizzate come sono composti i Consigli di amministrazione delle tante società consociute, le pseudo associazioni esistenti (da quelle sportive a quelle sociali) e noterete che dentro c’è sempre qualcuno di “loro”. Hanno creato una rete tanto fitta, un tessuto talmente impermeabile, che ci vorranno anni per farvi entrare una nuova luce. E’ questo il nostro compito: entrare nelle istituzioni per smontarle piano, piano, convincere i cittadini con i FATTI, con la voglia di fare una sana politica, con la consapevolezza che non abbiamo niente da offrire in termini di “poltrone”; chiedendo al popolo di aiutarci, di attivarsi in prima persona, cercando insieme di cambiare questa realtà politica che non soddisfa più nessuno ma che si è creata anche a causa del nostro disinteresse: basta alle deleghe in bianco. Ecco perché ci temono e quando sento dire che “qualcuno” (dei politici) a causa mia ha perso il sonno, potete capire quanto il lavoro svolto dal Movimento 5Stelle sia importante.
Qualche giorno fa ripensavo a tutte le “avventure” che mi sono capitate con l’inizio di questo “strano” percorso ed ho deciso di scriverne le tappe più importanti; ma non credevo di avere dei ricordi così nitidi e precisi: è stata una bella sorpresa! Riflettere sulla parte vissuta come rappresentante del Movimento 5 Stelle è diventato piano piano un atto doveroso nei confronti dei cittadini che ci hanno votato e di quelli che ci seguono dall’esterno, che probabilmente oggi ci guarderanno con occhi diversi, verso coloro che si accingono ad adoperarsi per il bene comune entrando nelle istituzioni. Il 31 dicembre 2013 il mio incarico è terminato, ma la sensazione che mi porto dentro è unica. La soddisfazione di essere entrato come un virus all’interno dell’Istituzione, di aver monitorato e di essere stato un interlocutore corretto nei confronti dei cittadini, di aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale, realizzandole in buona parte, non ha prezzo. Proprio per questo motivo penso che una forza politica nuova come la nostra dovrebbe prevedere, per i nostri portavoce, la prima legislatura da passare in Consiglio Comunale. I cittadini non devono votare i loro rappresentanti solo “per simpatia”, perché li hanno visti fare volantinaggio ai banchini, o perché si sono fatti una buona pubblicità presso amici e conoscenti. NO! I cittadini devono valutare le reali capacità da loro dimostrate e, nel caso, concedergli il secondo mandato. Viviamo momenti in cui la politica non può concedersi passi falsi e creare spazi in cui si possano inserire movimenti poco “raccomandabili” (e questo è un eufemismo!). Se fino ad oggi, per fortuna, nel nostro paese, nonostante una crisi sempre più pesante si riesce ancora a “dialogare”, il merito è del M5S e chi afferma il contrario o è in mala fede, o non è informato. In questi anni ho potuto toccare con mano il significato della parola “fare politica” e maturare una mia idea personale della stessa: FARE POLITICA non significa avere super poteri, avere papiri di Curricula, essere i primi della classe o chissà cos’ altro. La caratteristica principale è la capacità di ‘andare oltre’, di rialzarsi, di camminare e ricominciare a correre e non perdere mai di mira il nostro obbiettivo: servire i cittadini. In politica essere attaccati, derisi, offesi ,è una prassi normale, ma noi siamo portavoce del popolo , non di noi stessi, pertanto solo ed esclusivamente se in grado di superare le sfide, gettandoci alle spalle ogni tipo di rancore, saremo in grado di fare politica a qualsiasi livello. Questo l’ho imparato a mie spese e ne vado fiero. Serve una grande forza morale per superare i momenti di difficoltà . Questo viene prima di tutto . In futuro il nostro gruppo, se alla guida del comune o se solo come rappresentanza all’opposizione, dovrà essere in grado di essere compatto, lavorare insieme, chiarirsi al primo disguido; senza mai fomentare futili protagonismi. Ne ho visti tutti i giorni di protagonismi e contrasti in questi anni in Comune. Non c’è niente di più deleterio per il lavoro da svolgere in consiglio. Io ero solo e potevo osservare. L’ho fatto , e trovo doveroso riferirlo. Per concludere, voglio ringraziare tutti gli attivisti di Figline Valdarno che hanno lavorato al mio fianco; il loro supporto è stato essenziale per permettere ad un portavoce di assolvere le proprie funzioni. Ringrazio poi i “colleghi” che, incitandomi di continuo, mi hanno fatto diventare una persona molto più forte di quella che ero prima. Un ringraziamento speciale alla mia “compagna di banco” Clara Mugnai che, anche se non del MoVimento, in questi anni si è sempre dimostrata una vera cittadina al servizio dei cittadini, facendomi sentire un po’ meno solo in questa battaglia , una collega per la quale provo già uno spiccato senso di nostalgia. Un grandissimo GRAZIE va alla mia famiglia meravigliosa, che ha creduto in me e mi ha dato la forza di andare avanti e di superare i momenti più difficili. Una riconoscenza particolare va agli ideatori del M5S, senza i quali questo vento di democrazia diretta non esisterebbe; pertanto rendo il mio grazie a Beppe Grillo e Casaleggio precisando, e tendo a sottolinearlo, che mai si sono intromessi nell’agenda lavorativa del mio Comune, lasciandoci sempre liberi di agire, ovviamente nel rispetto degli accordi presi con i cittadini che ci hanno votato in campagna elettorale. Spero infine che altri attivisti eletti decidano di aprire una finestra sulle loro esperienze; mi farebbe piacere sapere se sono stato particolarmente “sfortunato” o chissà, forse “più fortunato” di altri.
21
Chiudo questa ampia riflessione con un pensiero: a breve lascerò la staffetta, ancora non mi sembra vero. La responsabilità che mi sento addosso è indescrivibile, perchè molto presto dovrò garantire sul mio/miei successori rappresentanti istituzionali, una promessa verso i cittadini che mi emoziona. Ma sono certo che la nostra squadra vincerà , qualsiasi risultato otterremo vinceremo, basta non perdere mai di mira le richieste che giungono dai cittadini per andare “OLTRE”.
Andrea Davide Frallicciardi www.andreafrallicciardi.it
