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Anno V - Numero 297 - Sabato 17 dicembre 2016 Direttore...

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Anno V - Numero 297 - Sabato 17 dicembre 2016 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Dal mondo Aleppo tra orrore e nuova speranza Di Giorgi a pag. 6 Banca rossa Mps, tutto in cinque giorni Zappa a pag. 5 Turismo Viaggi on line, boom di fine anno Capasso a pag. 10 L’ITALIA DA (RI)SCOPRIRE di Roberto Buonasorte N ei giorni più tristi per la destra italiana - la vicenda degli arresti per riciclag- gio ed evasione fiscale legata addirittura alla fa- mosa casa di Montecarlo rappresenta una mazzata su cui molti dovrebbero riflettere -risulta indagato il sindaco di Milano, Beppe Sala, che si è auto- sospeso, e arrestano il pezzo da no- vanta calato da Virginia Raggi, Raf- faele Marra. Prima o poi doveva accadere. Succede quando ti improvvisi, ti ri- trovi ad occuparti di cose più grandi di te senza aver fatto né gavetta né assunto atteggiamenti riflessivi, mo- desti, ragionevoli. Il grillino è colui che crede di arrivare al vertice di un’Istituzione e solo perché miracolato per aver incon- trato quasi per caso sulla sua strada il comico genovese Beppe Grillo, in cinque minuti sistema tutto. Non parla con i dipendenti, sceglie i collaboratori sulla rete, guarda dal- l’alto verso il basso chiunque incrocia con lo sguardo. Poi però i nodi vengono al pettine e viene giù tutto. Crollano. E non ci riferiamo solo ai continui rimpasti di giunta ai quali sono co- stretti a ricorrere in tanti comuni che, sfortunatamente per noi, am- ministrano. Le vicende ridicole e che potreb- bero apparire persino comiche - mentre nella realtà sono dramma- tiche - che hanno coinvolto la giunta guidata da Virginia Raggi, devono far riflettere. Non basta gridare “onestà” - che poi, soprattutto in politica dovrebbe rappresentare la normalità e non certo l’eccezione - per garantire il buon governo; dal caso dell’asses- sore Muraro a quello di Raffaele De Dominicis, dalle dimissioni di tanti manager fino all’arresto di ieri mat- tina del fidatissimo Raffaele Marra, il mondo intero ha potuto rendersi conto della dannosità dei grillini quando governano. Cos’altro deve succedere per libe- rarsi di questi pericolosi dilettanti? E, se Roma piange, Milano non ride. Il sindaco Beppe Sala dice di auto- sospendersi perché indagato nel- l’ambito della gestione miliardaria della famosa Expo di Milano. Matteo Renzi aveva puntato tutto su quell’evento che noi - e non solo noi - abbiamo potuto attraverso le colonne di questo giornale criticare con fermezza a fronte di una gestione davvero poco trasparente. Aveva puntato tutto sull’altro Beppe, tutto sull’Expo e tutto poi su Milano, ma poi caduto lui, il bullo fiorentino, si è trascinato dietro anche Sala. E così le due città più importanti del Paese, una la capitale dell’eco- nomia, l’altra la capitale di tutto, si ritrovano a terra, spianate, distrutte. Il tutto per colpa di due irresponsa- bili: Matteo e Beppe. Il primo perché pensava con quattro slide e tre ragazzetti dall’aspetto gentile di scalare il vertice della po- litica “ammazzando” tutti quelli che c’erano prima di lui; il secondo per- ché alimentando scientificamente l’odio sociale pensava di arrivare presto a Palazzo Chigi. Intanto uno dei loro ha fatto tappa a Regina Coeli... Per il centrodestra invece si presenta un’occasione irripetibile: se si met- tono da parte atteggiamenti infantili può tornare ad essere protagonista e punto di riferimento per milioni di italiani. Soprattutto a destra occorre far di- menticare (con l’esempio e non con le chiacchiere) le brutte pagine le- gate a veri o presunti casi di malco- stume e ruberie, che non si fermano certo a Montecarlo. E la Fondazione An dovrebbe occuparsi di questioni per cui una Fondazione nasce e vive, non solo per litigare sulla gestione di un enorme patrimonio o peggio ancora per regolare i conti tra le vecchie correnti; noi de La Destra per fortuna ne siamo fuori. Ora è il tempo di ricostruire e ridare punti di riferimento ai tanti sbandati in giro per l’Italia, e la nostra ampia e gioiosa costituente che stiamo mettendo in campo sarà forse l’oc- casione per ricreare quel clima, che deve essere innanzitutto pulito e poi anche vincente. CROLLANO DOPO LA CADUTA DI RENZI INCHIESTA SU SALA, CHE SI AUTOSOSPENDE, E ARRESTATO IL FIDO DELLA RAGGI RAFFAELE MARRA Un centrodestra finalmente unito si prepari per la riscossa, il nostro popolo attende segnali concreti Nella metro di Mussolini Vignola a pag. 8
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Page 1: Anno V - Numero 297 - Sabato 17 dicembre 2016 Direttore ...edicoladigitale.ilgiornaleditalia.org/giornaleditalia/books/161217... · Di Giorgi a pag. 6 Banca rossa Mps, ... Sabato

Anno V - Numero 297 - Sabato 17 dicembre 2016 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40

Dal mondo

Aleppo tra orroree nuova speranza

Di Giorgi a pag. 6

Banca rossa

Mps, tuttoin cinque giorni

Zappa a pag. 5

Turismo

Viaggi on line,boom di fine anno

Capasso a pag. 10

L’ITALIA DA (RI)SCOPRIRE

di Roberto Buonasorte

Nei giorni più tristi per ladestra italiana - la vicendadegli arresti per riciclag-gio ed evasione fiscalelegata addirittura alla fa-

mosa casa di Montecarlo rappresentauna mazzata su cui molti dovrebberoriflettere -risulta indagato il sindacodi Milano, Beppe Sala, che si è auto-sospeso, e arrestano il pezzo da no-vanta calato da Virginia Raggi, Raf-faele Marra.Prima o poi doveva accadere.Succede quando ti improvvisi, ti ri-trovi ad occuparti di cose più grandidi te senza aver fatto né gavetta néassunto atteggiamenti riflessivi, mo-desti, ragionevoli.Il grillino è colui che crede di arrivareal vertice di un’Istituzione e soloperché miracolato per aver incon-trato quasi per caso sulla sua stradail comico genovese Beppe Grillo, incinque minuti sistema tutto.Non parla con i dipendenti, scegliei collaboratori sulla rete, guarda dal-l’alto verso il basso chiunque incrociacon lo sguardo.Poi però i nodi vengono al pettine eviene giù tutto.Crollano.E non ci riferiamo solo ai continuirimpasti di giunta ai quali sono co-stretti a ricorrere in tanti comuniche, sfortunatamente per noi, am-ministrano.Le vicende ridicole e che potreb-bero apparire persino comiche -mentre nella realtà sono dramma-tiche - che hanno coinvolto la giuntaguidata da Virginia Raggi, devonofar riflettere.Non basta gridare “onestà” - chepoi, soprattutto in politica dovrebberappresentare la normalità e noncerto l’eccezione - per garantire ilbuon governo; dal caso dell’asses-sore Muraro a quello di Raffaele DeDominicis, dalle dimissioni di tantimanager fino all’arresto di ieri mat-tina del fidatissimo Raffaele Marra,il mondo intero ha potuto rendersiconto della dannosità dei grilliniquando governano.

Cos’altro deve succedere per libe-rarsi di questi pericolosi dilettanti?E, se Roma piange, Milano non ride.Il sindaco Beppe Sala dice di auto-sospendersi perché indagato nel-l’ambito della gestione miliardariadella famosa Expo di Milano.Matteo Renzi aveva puntato tutto suquell’evento che noi - e non solonoi - abbiamo potuto attraverso lecolonne di questo giornale criticarecon fermezza a fronte di una gestionedavvero poco trasparente.Aveva puntato tutto sull’altro Beppe,tutto sull’Expo e tutto poi su Milano,

ma poi caduto lui, il bullo fiorentino,si è trascinato dietro anche Sala.E così le due città più importantidel Paese, una la capitale dell’eco-nomia, l’altra la capitale di tutto, siritrovano a terra, spianate, distrutte.Il tutto per colpa di due irresponsa-bili: Matteo e Beppe.Il primo perché pensava con quattroslide e tre ragazzetti dall’aspettogentile di scalare il vertice della po-litica “ammazzando” tutti quelli chec’erano prima di lui; il secondo per-ché alimentando scientificamentel’odio sociale pensava di arrivare

presto a Palazzo Chigi.Intanto uno dei loro ha fatto tappa aRegina Coeli...Per il centrodestra invece si presentaun’occasione irripetibile: se si met-tono da parte atteggiamenti infantilipuò tornare ad essere protagonistae punto di riferimento per milionidi italiani.Soprattutto a destra occorre far di-menticare (con l’esempio e non conle chiacchiere) le brutte pagine le-gate a veri o presunti casi di malco-stume e ruberie, che non si fermanocerto a Montecarlo. E la Fondazione

An dovrebbe occuparsi di questioniper cui una Fondazione nasce e vive,non solo per litigare sulla gestionedi un enorme patrimonio o peggioancora per regolare i conti tra levecchie correnti; noi de La Destraper fortuna ne siamo fuori.Ora è il tempo di ricostruire e ridarepunti di riferimento ai tanti sbandatiin giro per l’Italia, e la nostra ampiae gioiosa costituente che stiamomettendo in campo sarà forse l’oc-casione per ricreare quel clima, chedeve essere innanzitutto pulito e poianche vincente.

CROLLANO

DOPO LA CADUTA DI RENZI INCHIESTA SU SALA, CHE SI AUTOSOSPENDE, E ARRESTATO IL FIDO DELLA RAGGI RAFFAELE MARRA

Un centrodestra finalmente unito si prepari per la riscossa, il nostro popolo attende segnali concreti

Nella metro di MussoliniVignola a pag. 8

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di Giuseppe Sarra

Raffaele Marra è stato ar-restato con l’accusa dicorruzione. Insieme al-l’ormai ex fedelissimodel sindaco Virginia Rag-

gi, difeso a spada tratta anche difronte alle perplessità di BeppeGrillo, è finito in manette l’impren-ditore Sergio Scarpellini, “noto” peressere beneficiario dei cosiddetti“affitti d’oro” di Camera e Senato. L’inchiesta nasce sull’acquisto diuna casa dell’Enasarco, la cassa pre-videnziale degli agenti e dei rap-presentanti di commercio, in viaPrati Fiscali 258, a Roma, intestataalla moglie di Marra, Chiara Perico,nel giugno del 2013. Dunque,un’operazione immobiliare che sa-rebbe avvenuta quando Marra tornòal Comune di Roma dopo la vittoriadel Pd. Secondo la procura di Roma, Marraavrebbe intascato una maxi tangenteda 367mila euro dall’immobiliarista,pagata in due tranche con due as-segni circolari da 250mila e 117milaeuro, utile per acquistare una partedell’immobile. Da alcune verifiche dell’Unità di in-formazione finanziaria (Uif) dellaBanca d’Italia, infatti, risulta che ildenaro necessario per concluderequesta compravendita (circa 367milaeuro) è stato messo a disposizione

dallo stesso imprenditore. In più,non è provata la restituzione dellasomma da parte del funzionario.Dunque, la cifra che avrebbe rice-vuto Marra sarebbe il “prezzo” dellacorruzione della funzione, previstadalla legge Severino. Una funzione che Marra metterebbea disposizione di Scarpellini, come

emerge dalle intercettazioni. Infattiin una telefonata del giugno 2016,il funzionario chiede al costruttoredi “intercedere” presso Caltagirone,editore del Messaggero, per placaregli attacchi mediatici. Marra ricorda alla segretaria diScarpellini, Ginevra Lavarello: “Iosto a disposizione. Tu puoi dirglielo

e lui lo sa che io sto a disposizione.Se Sergio può intervenire con Gae-tano Calta (Caltagirone, ndr) perfarmi dare una mano sui giornali,per tutelare la mia posizione”. E ancora: gli inquirenti hanno sco-perto come nel 2009 Marra e Scar-pellini sono stati protagonisti diun’altra operazione immobiliare re-

lativa a un immobile in zona Eur.Una circostanza, però, prescritta esulla quale non si intende appro-fondire. Secondo il gip, Maria Paola Tomaselli,per Marra non ci può essere che ilcarcere perché esiste “un concretoe attuale pericolo di reiterazione dicondotte delittuose analoghe a quelleaccertate e ciò ancor più in consi-derazione del ruolo concreto attual-mente rivestito da Marra all’internodel comune di Roma, della indubbiafiducia di cui egli gode da parte delsindaco, Virginia Raggi…”. Inoltre ilgiudice mette in risalto una “obiettivacircostanza” per cui il funzionario“nonostante la campagna di stampache pure si è registrata a suo sfavore,non è stato esautorato, ma è statonominato direttore del Dipartimentoorganizzazione e risorse umane”.Quindi, sempre secondo il gip, Marraè stato capace di mantenere “intattala propria posizione di potere no-nostante l’avvicendarsi di diverseamministrazioni”.Sempre il gip nell’ordinanza di ar-resto scrive che “vi è il concretopericolo che Marra e Scarpellini,se lasciati in libertà, commettanoaltri gravi delitti” e i fatti contestati“denotano la loro spiccata perico-losità sociale certamente tale darendere assai probabile la reitera-zione di analoghi comportamentidelittuosi”.

Sabato 17 dicembre 2016 PRIMO PIANO82IN MANETTE ANCHE L’IMPRENDITORE SERGIO SCARPELLINI, CHE AVREBBE PRESTATO 367MILA EURO AL CAPO DEL PERSONALE CAPITOLINO

La vicenda dell’imprenditore SergioScarpellini ricorda lo strano caso degliaffitti d’oro, stipulati all’epoca dal pre-

sidente della Camera Luciano Violante, deitre palazzi Marini (il quarto era stato ab-bandonato al termine della scorsa legislatura)di Montecitorio che costavano ben 27milioni l’anno. Un braccio di ferro lungo undecennio e tutt’ora pendente davanti al tri-buna di Roma. Infatti, a seguito della re-scissione, l’imprenditore, arrestato ieri in-sieme a Raffaele Marra, ha promosso uncontenzioso.Nel luglio 2014, infatti, l’ufficio di presidenzadella Camera decise di rescindere dalgennaio 2015 il contratto della durata di 18anni che legava Montecitorio alla “Milano90 srl” di Scarpellini per l’affitto dei palazziche ospitavano gli uffici di parlamentari euna mensa. A fronte delle vie giudiziariesubito intraprese da Scarpellini contro larescissione del contratto d’oro e dei licen-

ziamenti preannunciati per circa 200 di-pendenti, la presidenza della Camera hadato ai Questori della Camera il mandato ditentare una mediazione transattiva, purchénel rispetto del valore di mercato degliaffitti certificato dall’Agenzia del demanio,pari a circa 11 milioni. Ben il 57% in meno del valore fissato dalmaxi contratto e ancora rivendicato giudi-zialmente da Scarpellini. Un’offerta, però,rifiutata dall’immobiliarista. Se la magistratura ancora deve pronunciarsisull’azione risarcitoria di Scarpellini, ful’allora deputato di Alleanza Nazionale Teo-doro Buontempo a denunciare lo scandalo. “Era un’operazione trasversale, c’era unasorta di omertà. Non mi limitai a protestaresolo nell’ufficio di presidenza - disse Buon-tempo in un’intervista a Radio Radicale -ma anche in Aula. C’era la grande anomaliadei costi e chiesi: ‘perché non paghiamoun mutuo anziché pagare affitti di queste

dimensioni?’. Rivelai in Aula che quei palazzifurono acquistati solo successivamente aun contratto sottoscritto dalla Camera, glialtri vennero dopo”. In sostanza, secondoBuontempo, “quei contratti si trasformaronoin denaro contante, uno va in banca eottiene il prestito. Poi scoprì che sugli im-mobili furono messe delle ipoteche”. Buon-tempo sollevò il caso ancora in Aula ricor-dando che la Camera spendeva fondi per lagestione e le attrezzature: “Insomma, era

denaro sprecato qualora fossero finiti all’asta.Eppure la presidenza Violante non si opposeinsieme ai partiti che componevano l’ufficiodi presidenza. Onestamente più che colpadell’impreditore Scarpellini, che faceva isuoi interessi, chi rappresenta il benecomunedeve tutelare l’uso del denaro pubblica inmaniera pulita, trasparente e utile. Il pro-blema? Chi rappresenta il bene comune faconfusione, per non utilizzare altri termini,con gli interessi privati. Ma quando sollevaiil caso ero però solo”. Ma non è tutto:“Questa società, di fronte alla lentezza dellaCamera, iniziò ad organizzare i servizi, apartire dalla mensa, insiema a società a leiriconducibili”. Un’altra questione posta daBuontempo riguardava la vecchia proprietà:“L’edificio era di proprietà di una societàcollegata all’Enel, una società pubblica. In-somma la Camera, per acquistare un edificiopubblico, consentì prima che lo comprasseun privato e poi ne divenne a sua volta af-fittuario. Probabilmente la Camera lo avrebbeacquistato a un prezzo più accessibile”.

Quando Buontempo denunciò gli affitti d’oroLE ISPEZIONI DELL’ALLORA DEPUTATO DI AN

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Marra finisce in carcereAl centro del contendere l’acquisto di una casa della Cassa previdenziale degli agenti e dei rappresentati di commercio

In cambio il funzionario avrebbe proposto favori: “Io sto a disposizione”, dice in una telefonata intercettata

Un semestre ad alta tensione. L’esperienza capi-tolina di Virginia Raggi non brilla come le stelle,animata dagli addi di assessori e manager ma

anche dalle inchieste che hanno travolto l’ex delegataPaola Muraro - indagata per reati ambientali quandoera consulente di Ama -, le nomine effettuate dal sin-daco e, infine, dall’arresto del suo ex fedelissimo,Raffaele Marra. Un inizio tutto in salita. Dal mancatoincarico di assessore allo Sport per l’ex rugbistaAndrea Lo Cicero alle dimissioni in massa ad iniziosettembre da parte dell’ex capo di gabinetto CarlaRomana Raineri, dell’ex assessore al Bilancio Marcello

Minenna e il suo fedelissimo amministratore unicodi Ama, Alessandro Solidoro, e i vertici di Atac, pre-cedute dal passo indietro del presidente di AmaDaniele Forti. Caos anche sul successore di Minenna:prima Raffaele De Dominicis e poi Salvatore Tutino,entrambi magistrati. Per sbloccare l’impasse è servitala promozione di Andrea Mazzillo, già capo dellostaff di Raggi. La pazienza di Beppe Grillo è terminata però con lapessima gestione del caso Muraro, iscritta nel registrodegli indagati ad aprile. Ma sia la Raggi che la direttainteressata hanno negato a lungo. Però la verità è

venuta a galla a settembre durante un’audizione dellacommissione parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie.Il MoVimento si è schierato sin da subito con laRaggi, ma il 5 agosto scorso una mail ha inguaiatoDi Maio, deputato grillino, informato sul caso Muraro.Lui si è difeso ammettendo di aver sbagliato a leggerela mail. Successivamente Grillo ha sentenziato:“Qualche cazzata la facciamo anche noi”. Intanto la rabbia della base era esplosa pure sui lautistipendi dello staff del sindaco, poi ridotti leggermente.Fino all’inchiesta sulle nomine del sindaco, affidataal pm Francesco Dall’Olio e all’aggiunto Paolo Ielo,che ormai è entrata nel vivo dopo gli esposti di FdI edell’ex capo di gabinetto Raineri. Al momento, il fa-scicolo non ha né indagati né ipotesi di reato. Nel frattempo l’ex capo dell’avvocatura capitolina

Rodolfo Murra è stato sentito per quattro ore inProcura, come testimone. La scorsa estate il sindacochiese a Murra un parere preventivo sulla posizionedi Salvatore Romeo, il dipendente comunale nominatocapo della segreteria del primo cittadino, con un au-mento dello stipendio criticato dall’opposizione e poiridotto dopo una pronuncia dell’Anac. Murra, secondole ricostruzioni della magistratura, manifestò riservesull’opportunità della nomina. Così qualche giornofa i finanzieri sono tornati a Palazzo Senatorio peracquisire le carte relative alla nomina di Romeo, diRaineri e di Marra. In particolare i riflettori sarebberopuntati su Romeo, che, dopo essersi collocato inaspettativa, era stato riassunto dal Campidoglio conil triplo dello stipendio, assumendo il ruolo di capodella segreteria politica del primo cittadino.

Un semestre poco brillanteTRA ADDI E INCHIESTE

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I nutile cercare schermi dietro iquali nascondere la realtà: ilMovimento 5 Stelle è spaccato

e la riprova è proprio nelle vicende

romane. Laddove è facile scor-gere chi ha cercato di coprire,politicamente parlando, VirginiaRaggi e chi invece ha intravisto

nella sua personalità un modusoperandi da silurare. Missionecompiuta, quest’ultima, da Ro-berta Lombardi. Che non a caso,

ma si sa solo oggi grazie aun’esclusiva del gruppo L’Espres-so, aveva pure querelato Marra.Per quanto riguarda invece l’ope-razione fallita, tutto lascia pensareche la questione romana siaun’altra macchia che va a posarsisull’immagine di astro nascentedi Luigi Di Maio.Per ora quello che appare è unM5S che ammette non solo glierrori della “sindaca”, ma cheinizia anche ad interrogarsi. ComeCarlo Sibilia: “Si poteva agirediversamente, c’erano state leavvisaglie di quel che è accadutooggi. Per questo è il momentodi ringraziare i colleghi che ciavevano avvertito e Beppe Grillo,che ha dimostrato ancora unavolta di averci visto lungo. Avevachiesto a Virginia di fare a menodi Marra, ma non è stato ascol-tato. È il momento che qualcunosi prenda delle responsabilitàpolitiche perché il Movimentonon vada a sbattere su questastoria”, dice l’onorevole a la Re-pubblica. E affonda il colpo suDi Maio, senza nominarlo. “Nonfaccio nomi, ma parlo di chi hasostenuto per mesi: ‘Vediamo

vediamo’, e abbiamo visto cos’èsuccesso. Paola Muraro è stataindagata, Raffaele Marra è statoarrestato”.Ancora, dalla Sicilia ha il saporedi vendetta (per il veleni sullefirme false a Palermo) il com-mento di Riccardo Nuti. “In questimesi - ricorda Nuti riguardo aMarra - molti all’interno del M5S,sembra anche Beppe, ne avevanochiesto l’allontanamento (e nonlo spostamento in ruoli comun-que importanti) mentre altri nehanno sempre difeso le sceltesia pubblicamente che con gravisilenzi, anche contro chi denun-ciava situazioni inaccettabili chenulla avevano a che fare con ilmovimento. Si è arrivati anchea leggere un’intervista di costuiche diceva di aver chiesto, neglianni passati, una raccomanda-zione per entrare nei servizi se-greti. Cose assurde e inaccettabili.A chi chiede quindi conto di que-sta situazione dico: sappiate chemolti all’interno del MoVimento5 Stelle l’hanno combattuta edenunciata, altri invece l’hannodifesa. Questa gestione pessima,che potremmo definire ‘la polvere

sotto il tappeto’, ha dei respon-sabili e una filosofia che è legataalla perversa logica del non poterfar fare figuracce a qualcuno(mentre altri, meno in vista, po-tevano e possono essere libera-mente e ingiustamente sacrifi-cati), alla logica del fidarsi sempredi pochi amiconi disposti a tutto,e del consenso elettorale a tuttii costi”.E ancora, Giuseppe Brescia, de-putato: “Credo che ciò che staaccadendo a Roma sia gravissi-mo: Marra è stato arrestato percorruzione e fino a ieri VirginiaRaggi lo difendeva a spada trattaarrivando addirittura a dichiarare‘se se ne va lui, me ne vado an-ch'io’. Non sono io a dover direcosa dovrebbe fare ora il sindacodi Roma ma di certo chi, all'in-terno del MoVimento 5 Stelle,nei mesi scorsi ha difeso questalinea scellerata dovrebbe smet-terla di giocare al ‘piccolo stra-tega’ perché evidentemente nonne è in grado e arreca solo dannoal MoVimento. Ovviamente - pre-cisa Brescia - non mi riferiscoin alcun modo a Beppe Grillo.Anzi dico che se si fosse datoascolto a lui, che ne aveva chiestola rimozione, ora non saremmoin questa situazione”. Di Maio avrà letto? R.V.

Sabato 17 dicembre 2016 PRIMO PIANO3

di Robert Vignola

Botte da orbi su agenziedi stampa e social net-work. Fin dentro il Cam-pidoglio: durante i lavorisul bilancio di previsione,

con la brillante assenza alla sedutadella prima cittadina, prima setteconsiglieri del Pd hanno occupatoi banchi della Giunta, poi un gruppodi Fratelli d'Italia ha mostrato deicartelli e gridato “Omertà, Omertà”,facendo il verso allo slogan “Onestà,onestà” tanto spesso urlato dai M5S.E il fin troppo intuibile finale è“Raggi dimettiti”. Naturale che ilpeso utilizzato da tanti attivisti grilliniper cingere d’assedio esponenti(principalmente del Pd) finiti coin-volti in inchieste si sia cristallizzatoieri in una dolorosa pena del con-trappasso, per la “sindaca” di Roma

e per il suo MoVimento. “Prima letardive dimissioni della Muraro, poile perquisizioni in Campidoglio,oggi l'arresto di Marra: quando dissiche stavano riciclando il peggio,quando raccontai i legami pericolosidi questa gente, Grillo, Di Battista eDi Maio mi insultarono. Oggi nonchiederanno scusa. Perché sonopoliticamente corresponsabili”, hadetto il presidente del Pd MatteoOrfini. “L'amministrazione Raggi – affermaStefano Fassina, consigliere di Si-nistra per Roma - non può andareavanti così. La Sindaca non può af-frontare l'innegabile presenza nellasua amministrazione di una inquie-tante filiera politica-affaristica conil ritornello "siamo trasparenti" e"abbiamo fiducia nella magistra-tura". Oltre le vicende giudiziarie,sono evidenti le responsabilità po-

litiche di Virginia Raggi nell'affi-damento di incarichi di massimorilievo a persone intime di fasi po-litiche amministrative che in cam-pagna elettorale si prometteva diarchiviare. Nei suoi sei mesi di vitala Giunta è stata paralizzata daiconflitti interni al M5s e dai risolutiviinterventi della magistratura su no-mine, rimozioni, resistenze e di-missioni. Ora basta. È necessarioun Consiglio comunale straordina-rio, da convocare immediatamente,sospendendo per un giorno la ses-sione di bilancio”. Dall’altra parte del versante politico,interviene Maurizio Gasparri, diForza Italia: “In casi ordinari biso-gnerebbe essere garantisti, ma coni 5Stelle non lo si può essere fino infondo. L'arresto di Marra, pervica-cemente e misteriosamente difesodal sindaco Raggi e da tanti espo-

nenti del mondo grillino, imponeun atto di coerenza. E lo dico a pre-scindere dall'epoca in cui i fatticontestati a Marra si sarebbero ve-rificati. I grillini hanno chiesto ledimissioni per chiunque e per qua-lunque cosa. Si applichi lo stessometodo che hanno evocato controi loro avversari. Immediate dimis-sioni del sindaco Raggi. Se ne vadavia oggi stesso”.Per Fabrizio Ghera, capogruppo diFdi-An in consiglio comunale, “an-che questa volta i grillini non provinoa buttarla in caciara, i romani hannoben capito di che pasta è fatto ilM5S: tante chiacchiere in piazza epost sui blog ma in Campidogliohanno prodotto zero, a parte dimis-sioni, indagati e arresti. Per rispettonei confronti dei romani e in nomedella trasparenza, tanto sbandieratadalla Raggi, il sindaco si dimetta”.

E su facebook interviene anche loscrittore Roberto Saviano, vicino alPd ma che pure in tempi… sospettiera stato dato in avvicinamento aigrillini: “L'arresto di Raffaele Marraindica che ancora una volta il re ènudo. Prima di criticare, prima dichiamarmi ''servo del Pd'' (che poispesso i militanti Pd mi definiscono''gufo cinque stelle'') leggete finoin fondo, senza fermarvi alle primerighe, perché questa non è un'agen-zia, ma un tentativo di ragiona-mento. Pochi mesi di amministra-zione Raggi a Roma sono bastati afar comprendere quanto il M5S siafragile. Il Movimento, purtroppoper i suoi elettori e per i tanti chegli hanno dato fiducia, in mancanzadi regole organizzative e di sele-zione precise e conoscibili, e quindidi regole democratiche, è un mo-vimento scalabile”.

TERREMOTO GIUDIZIARIO SUI CINQUE STELLE

LA GUERRA NEL MOVIMENTO - SIBILIA, NUTI E BRESCIA SI SCAGLIANO CONTRO L’ASTRO NASCENTE: MA NON LO NOMINANO MAI

Lombardi la vincitrice, Di Maio il perdente

L’avv. Livio Proietti convoca,per martedì 20 dicembre

alle ore 14 a Roma, la segre-teria generale del congressocon il seguente ordine delgiorno:1) Convocazione congressonazionale de La Destra;2) Approvazione regolamentocongressuale;3) Varie ed eventuali.

Roberto BuonasorteRoma, 15 dicembre 2016 Responsabile Nazionale Organizzazione

CONVOCATA SEGRETERIA GENERALE DEL CONGRESSO

I l 3 novembre scorso “Raffaele Marranon si tocca, se no andiamo a casa”.Ieri? “Un semplice dipendente”. Due

versioni della stessa Virginia Raggi, checerca di smarcarsi da se stessa ma restaimpigliata proprio nelle resistenze di-mostrate in fatto di nomine. “Sostituiremosubito Marra, abbiamo piena fiducianella magistratura”, il mantra ripetutonella turbolenta conferenza stampa dopol’arresto del capo del personale del Cam-pidoglio. “Probabilmente abbiamo sba-

gliato, Marra era già un dirigente e cisiamo fidati, mi dispiace per i cittadiniromani, per il M5S e per Beppe Grilloche aveva evidenziato qualche perples-sità”. Ma “l’amministrazione va avanti. Ildottor Marra non è un esponente politicoe il mio braccio destro sono i cittadiniromani. È per loro che ogni giorno lavo-riamo senza sosta. Andiamo avanti conserenità”. Una serenità che pare peròessere svanita da tempo. E che sicura-mente i romani hanno perso.

La “serenità” di Virginia:il mea culpa è parziale

LA DICHIARAZIONE

Il coro unanime: dimissioniBagarre in Campidoglio durante il consiglio comunale. Ma dal Pd al centrodestra, passando

per gli “intellettuali” come Saviano, tutti chiedono alla Raggi di lasciare la fascia da “sindaca”

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Sabato 17 dicembre 2016 ATTUALITA’4

di Barbara Fruch

Tanto tuonò che piovve.L’indagine sull’Expo diMilano non è di certo unfulmine a ciel sereno, marischia di aprire una crisi

politica a Palazzo Marino. Una si-tuazione che al momento, per usarele stesse parole del diretto interes-sato, Giuseppe Sala, resta “sospesa”.Il sindaco ha infatti passato tutte lesue funzioni al vicesindaco AnnaScavuzzo, che dovrà quindi guidarela giunta.Sala indagato si “autosospende”– La scelta è arrivata dopo la notiziache il primo cittadino risulta fra inuovi iscritti sul registro degli in-dagati nell’ambito dell’inchiestadella Procura milanese sulla Piastradi Expo 2015, l’appalto principaledell’Esposizione universale. La Pro-cura Generale ha avocato a sé l’in-chiesta dopo che i pm avevano chie-sto l’archiviazione. “Fino al momento in cui mi saràchiarito il quadro accusatorio, ri-tengo di non potere esercitare imiei compiti istituzionali. La pros-sima settimana mi presenterò alConsiglio per riferire in merito” haspiegato Sala in una lettera inviataoltre che al vicesindaco Scavuzzo,al vicesindaco della Città metro-politana Arianna Censi e al presi-dente del Consiglio comunale Lam-berto Berotolé. Decisione, quella del primo cittadinodi “autosospendersi” che ha for-malizzato dal prefetto. “Ritengoche l’attuale situazione determiniper me un ostacolo temporaneo asvolgere le funzioni – ha aggiuntoSala – La mia assenza è motivatadalla personale necessità di cono-

scere, innanzitutto, le vicende e ifatti contestati”.Le contestazioni mosse a carico delsindaco, in quanto commissario uni-co di Expo, sarebbero di concorsoin falso ideologico e falso materiale.L’inchiesta riguarda l'assegnazionedell'appalto per i lavori di prepara-zione dell'area su cui sono sorti ipadiglioni di Expo 2015, vinto dalgruppo Mantovani con un ribassorecord di oltre il 41%, a 149 milionidi euro rispetto ai 272 milioni iniziali. A coordinare l'inchiesta è il sostitutopg di Milano Felice Isnardi che pocopiù di un mese fa aveva avocatol’indagine per la quale la Procurapresso il Tribunale aveva chiestol’archiviazione. Isnardi, data la moledel materiale raccolto e gli appro-fondimenti che devono essere an-cora effettuati, come già emerso neigiorni scorsi, ha deciso di chiedereche gli vengano concessi altri 6mesi per indagare.Le reazioni politiche – La decisionedi Sala ha suscitato la reazione delmondo della politica: mentre il cen-trosinistra milanese (e non solo)conferma il proprio appoggio alprimo cittadino, l’opposizione lancial’allarme per il rischio di una im-passe politica. “Piena fiducia in Sala” è stata espres-sa dal ministro delle Politiche agri-cole Maurizio Martina, che aveva ladelega a Expo, convinto che “sa-ranno chiarite le situazioni”. Anche dalla giunta arriva l’appoggio,dopo la riunione straordinaria diieri a Palazzo Marino. “Noi conti-nuiamo a lavorare con serenità etranquillità per il bene di Milano, ilsindaco è una persona perbene”ha detto l’assessore all’UrbanisticaPierfrancesco Maran. A confermare

che “la giunta va avanti” sono anchegli assessori Pierfrancesco Majorino(Welfare), Filippo Del Corno(Cul-tura), Marco Granelli (Mobilità) eCarmela Rozza (Sicurezza). Di reazione “impulsiva ed eccessi-va” parla invece l’ex avversario dicentrodestra alle amministrativemilanesi, Stefano Parisi: “L’avvisodi garanzia non è una condanna.Sala deve tornare a lavorare im-mediatamente. Deve fare il sindacodi Milano”. Sul caso è intervenuto anche il leaderdella Lega, Matteo Salvini: “Milanomerita chiarezza, non invenzioni alla

Gentiloni per guadagnare tempo.Non chiediamo le dimissioni di Sala.Un'indagine non è una condanna.Se ha la coscienza pulita faccia ilsindaco a tempo pieno e lavori, al-trimenti se ha la coscienza sporcasi dimetta”.Cosa succederà – Sala, sostanzial-mente, resterà in carica, ma - almenoper il momento - rinuncia ai suoipoteri. Il consiglio comunale non siscioglierà (come sarebbe successose il sindaco avesse rassegnato ledimissioni) e al posto del primocittadino subentrerà il vicesindacoScavuzzo, che dovrà assumere su

di sé tutte le incombenze che spet-tavano al sindaco. Ma per quantotempo? Tecnicamente la sospen-sione di Sala dovrebbe durare iltempo necessario alla magistraturaper chiarire la sua posizione. Laprocura generale si è data ulteriorisei mesi di tempo per approfondirela posizione dei nuovi indagati nellavicenda della Piastra. Possibile dun-que che la situazione si trascini percosì tanto tempo? A meno che nonsi faccia chiarezza prima. Ma a de-cidere quando e se ritornerà alsuo posto sarà, al momento, solo lostesso Sala.

BUFERA A MILANO

Sala indagato, Comune in “sospeso”L’indagine Expo rischia di aprire una crisi politica a Palazzo Marino. Il sindaco passa tutte le sue funzioni al vice Anna Scavuzzo. Il centrosinistra lo sostiene, ma Parisi lo invita a tornare al lavoro

Evitare ricoveri e dimetterei pazienti dagli ospedali,per far fronte all’emer-

genza migranti.È l’oggetto di una circolare,diffusa dal direttore dei PresidiOspedalieri di Cagliari, resanota dal deputato di UnidosMauro Pili che pubblica il do-cumento, del 13 dicembre2016. “In previsione dello sbar-co dei migranti previsto per lagiornata di oggi (l’arrivo di 858migranti con Nave Dattilo, ndr),si invitano le SS.LL. a volerprovvedere a bloccare i ricoveriprogrammati e a dimettere ipazienti dimissibili, al fine dipoter affrontare l'eventualeemergenza” si legge nella cir-colare diretta ai direttori degliOspedali San Giovanni di Dioe del Policlinico Universitario.Secondo Pili, si tratta di “unacomunicazione imposta dal-l’assessorato della Sanità diuna Regione allo sbando che

arriva a pianificare losfollamento degli ospe-dali, mandando a casai pazienti che risultanoricoverati per un mo-tivo, altrimenti non do-vrebbero essere rico-verati, e rispedire acasa coloro per i qualiera pianificato il rico-vero”.Si tratta, sottolinea inol-tre il deputato di Uni-dos, di “un atto cherasenta la follia e ladegenerazione gestio-nale di questa partitaimmigrazione: nessunaseria pianificazione conprefetture che dannol’assenso senza aver in alcunmodo la certezza della più ele-mentare logistica. Ed è evidenteche con questa circolare i casisono due: o si afferma che ipazienti vengono trattenuti in-debitamente in ospedale oppure

si chiede che vengano dimessiprematuramente rispetto allaprognosi precedente”. “Comesi può dare l’assenso al tra-sferimento in Sardegna di tantimigranti senza aver verificatole più elementari esigenze del-

l’accoglienza, a partire da quellasanitaria? – si chiede – Se sidevono dimettere i pazientisardi per far spazio ai migrantisignifica che non esistono lestrutture idonee e i numerisufficienti per garantire unaseria accoglienza”.Il documento, che ha iniziatoad essere diffuso on line, haattirato anche l'attenzione delleader leghista Matteo Salviniche ha così commentato sullapropria pagina Facebook: "I‘migranti’ prendono il postodei pazienti... Follia!”.Non è la prima volta che acca-de: a giugno scorso, in occa-sione del primo sbarco nelnord Sardegna, sempre il de-putato Pili, aveva denunciatouna circolare urgente del San-tissima Annunziata di Sassari,che invitava ad “accelerare leprocedure di dimissione”, per-ché “è probabile che vi sia lanecessità di assicurare cureospedaliere” agli stranieri.Gli immigrati insomma con-tinuano ad arrivare, nono-stante le strutture di acco-glienza (e non solo) siano alcollasso. E a pagarne le spesesono gli italiani, anche quellimalati. B.F.

Cagliari, stop ai ricoveri per far spazio ai migranti

LA CIRCOLARE CHOC

Famiglie sempre più povere,che non possono permet-tersi il riscaldamento, o

l’acqua calda, e neppure unpasto per i figli. Succede anche in quello cheuna volta era il ricco Nord-Est. A Udine una ragazza dellemedie è svenuta in classe.Motivo? Non mangiava da duegiorni ed era costretta a farsila doccia con l’acqua fredda.Nei giorni scorsi, in aula, haavuto un calo di pressione eha perso i sensi davanti agliocchi dei compagni e dell’in-segnante. Docenti e direzionedell’istituto hanno chiamato il118 e l’equipe infermieristical’ha soccorsa.Il caso è stato denunciato pro-prio dal preside della scuolamedia che lancia l’allarme.Non si tratta del primo caso:altri ragazzini della città vivonoin condizioni precarie. Man-cano i soldi per comprare ilcibo e per pagare le utenze, iservizi, così come i buonipasto della mensa. “Non è la

prima volta che capita - hadetto il preside al MessaggeroVeneto - di bambini che vivonosenza riscaldamento o senzaun piatto caldo, o non hanno isoldi per pagare i buoni pastodella mensa. Ce ne sono anchea Udine, e non solo qualcuno,solo che queste situazioni nonvengono quasi mai denunciate.A volte ne siamo a conoscenzae cerchiamo di dare una mano,per quanto possiamo, alle fa-miglie di questi minori, ma inaltri casi, se i ragazzi non tro-vano in noi il canale giustoper parlare e confidarsi, puòcapitare che alcune situazionisfuggano”. Come nel casodella ragazzina che si è sentitamale in aula (l’identità non èstata divulgata per ovvi motividi privacy). Casi che coinvol-gono famiglie italiane e stra-niere indistintamente, mammae papà che hanno perso il la-voro e che talvolta non si ri-volgono neppure ai servizi so-ciali, per senso di vergogna epudore.

Non mangia da giorni:sviene in classe

POVERTÀ IN AUMENTO

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Sabato 17 dicembre 2016 ATTUALITA’5

di Marco Zappa

Il caso del Monte dei Paschiè riuscito a spaccare perfinola Consob, che ha sì concessoil via libera (anche per quelche riguarda la ricapitaliz-

zazione) all’operazione di conver-sione in azioni delle obbligazioniin mano al retail con l’obbligo direinvestirle in nuovi titoli, ma lo hafatto tra le polemiche dopo una riu-nione incandescente che ha lette-ralmente diviso i partecipanti. Eadesso banca rossa avrà a disposi-zione due giorni lavorativi e mezzo(scadenza fissata alle 14:00 di mer-coledì 21) per provare a racimolareil più possibile. Mentre l’aumentodi capitale da 5 miliardi partirà lu-nedì 19 e si chiuderà venerdì 23. Saranno 120 ore di fuoco per l’istitutodi credito senese che proverà agiocarsi le ultime chance per la ri-capitalizzazione privata che al mo-mento appare davvero impossibile.Dovesse fallire l’operazione, a Sienanon resterebbe altra strada chequella del salvataggio pubblico. Lemalelingue continuano a mormorareche quella messa in atto dal mana-gement di Rocca Salimbeni sia solouna strategia volta a rinviare la que-stione all’inizio del nuovo anno perconsentire al nuovo governo Gen-tiloni di studiarsi al meglio la que-

stione e mettere in atto un decretovolto a salvare la roccaforte dellasinistra. A pensar male si fa peccato,ma qualche volta ci si azzecca. Imercati venerdì prossimo chiude-ranno per le feste natalizie, maprima di allora l’esecutivo potrà

essere già in grado di aprire il pa-racadute pubblico. Col salvataggioche dovrebbe essere realizzato neiprimi giorni del 2017, attraversol’iniezione di introiti pubblici. Equindi tramite il solito stratagemmaconsentito pure dalle regole Ue, a

patto di far scattare anche il “bur-den sharing”, una versione piùleggera del bail-in che porterebbeall’azzeramento e alla conversionein capitale delle obbligazioni piùrischiose. Aprendo la porta a unpossibile rimborso per i piccoli

risparmiatori, ripetendo dunquele vergogne ancora attuali vissutedai risparmiatori dei quattro istituti(Etruria, Marche, Carichieti, Carife)oggetto di risoluzione nel novem-bre 2015.Il Monte dei Paschi, imperterrito,dopo l’ok sofferto della Consob hacominciato a sondare la disponibilitàdi oltre 40mila piccoli investitoriche hanno sottoscritto obbligazionisubordinate del gruppo. A partireda quella emessa nel 2008, con sca-denza 2018, finita nel portafogli dimolti clienti retail per un ammontarevicino ai 2 miliardi. A loro verrà“chiesto” di scambiare quel titoli inazioni Mps. Un’operazione rischio-sissima. Dove chi deciderà di ade-guarsi dovrebbe poi affidarsi almercato. Ma la Borsa in tutto questoperiodo ha dimostrato glacialitàverso il piano messo a punto dabanca rossa, che non ha mai riscossosuccesso. Un azzardo, che visti i fattidel passato e la situazione attualenon tutti vogliono prendersi. Ma gliazionisti sono con le spalle al muroe rischiano di ritrovarsi con dellebriciole in mano. Perdendo tutto. Siena tenta l’all-in. Ma gli unici adessere “serviti” (neanche si giocassea poker), saranno i contribuenti.Pronti ad accollarsi ancora una voltal’ormai imminente salvataggio (pub-blico) dell’istituto senese.

CONVERSIONE DEI BOND SUBORDINATI E AUMENTO DI CAPITALE, ENTRO IL 23 DICEMBRE SI DECIDE IL FUTURO DI SIENA

Monte dei Paschi, tutto in cinque giorniSe l’operazione dovesse fallire il governo lancerà a banca rossa il paracadute pubblico

Caso Etruria, la procura di Arezzopassa al contrattacco. Dopo le as-soluzioni in primo grado e con for-

mula piena di Giuseppe Fornasari (ex pre-sidente del Cda dal 2011 al 2014), LucaBronchi (già direttore generale) e DavideCanestri (attuale direttore centrale), imputatiper il crac del gruppo aretino, gli inquirentihanno chiuso il primo troncone dell’in-chiesta per bancarotta scaturito sempredal fallimento dell’istituto di credito. E i ri-svolti sono pesanti. Gli avvisi di chiusura indagine sono statinotificati a 22 ex amministratori ed exconsiglieri. E tra questi spiccano nomi ec-

cellenti. Come quelli di Fornasari e Bronchi,che rischiano un altro rinvio a giudizio.Ma la lista è lunghissima e comprendepure “big” del calibro di Lorenzo Rosi (expresidente) e di due ex vicepresidenti,Giorgio Natalino Guerrini e Giovanni In-ghirami. All’appello poi figure di primissimopiano dell’imprenditoria aretina quali LauraDel Tongo e Andrea Orilandi (entrambi exconsiglieri di amministrazione). Senza di-menticare il notaio Giovan Battista Cirianni(già componente del Cda). Le ipotesi di bancarotta riguardano il maxi-yacht di Civitavecchia (il cui scheletro staarrugginendo da quasi due anni in un

cantiere dismesso del porto), il resort SanCarlo Borromeo in Lombardia, i finanzia-menti al cementificio Sacci di AugustoFederici (ex consigliere a rischio processo)e altre attività come quella riguardante laCittà Sant’Angelo, outlet realizzato dallasocietà Castelnuovese di Rosi. Giusto il tempo di assorbire la botta rime-diata dal tribunale, dalla procura aretinaecco la nuova offensiva che arriva proprioa ridosso delle feste natalizie. Un attaccoche non dovrebbe rimanere isolato vistoche i pm sono pronti a chiudere il cerchioanche per quel che riguarda il filone d’in-chiesta per truffa. Con i risparmiatori in-gannati che continuano a gridare vendettaper una maxi-inchiesta che al momentonon è riuscita a trovare ancora i veri re-sponsabili di un affaire pieno di ombre emisteri: da svelare.

Sulla vicenda delle bancheitaliane il governo Renzi hacommesso i suoi errori più

grandi, risultati poi fatali all’expremier. Non solo il diritto di re-cesso dei soci. Il Consiglio diStato ha rinviato infatti alla CorteCostituzionale anche la leggesulla riforma delle Popolari so-spendendo la trasformazione inSpa (ancora da completare) finoal 12 gennaio 2017. Accolta l’istanza della Popolaredi Sondrio volta ad ottenere uno

stop urgente del termine per ilpassaggio in Spa previsto ini-zialmente per il 27 dicembre.Con i giudici amministrativi chehanno eccepito l’incostituzionalitàdella norma, ritenendo fondataanche la mancanza di requisitidi “necessità e urgenza”. Cosìora anche questa legge rischiadi essere azzerata dalla Consulta,che a fine novembre ha cassatoparte della riforma della pubblicaamministrazione. E così i capolavori targati Renzi

(e Padoan) corrono il pericolodi essere azzoppati dalla magi-stratura per via della “manifestainsussistenza dei presupposti diopportunità e rapidità della ri-forma”, viste anche “le modalitàtemporali con cui essa è stataintrodotta e portata a regime”. Una ordinanza che chiede dunquedi rimettere in discussione tuttoil decreto legge sul “mutamento”delle Popolari (con più di 8 mi-liardi di attivi) in Spa con effettidavvero dirompenti. Per via di

inevitabili istanze risarcitorie oltreche di una imposizione ingiusti-

ficata dettata dal precedente go-verno.

In attesa della pronuncia definitivadella Corte Costituzionale almenodue Popolari si trovano in mezzoal guado: quella di Bari, che haspostato l’assemblea di trasfor-mazione al 27 dicembre (possibilea questo punto un nuovo rinvioal 12 gennaio), e quella di Son-drio. Con il Consiglio d’ammini-strazione del gruppo lombardoche si riunirà invece questa mat-tina a Bormio (ore 10:30) perdecidere il da farsi. Anche inquesto caso il management po-trebbe decidere di prendere altrotempo e di far slittare la questioneal nuovo anno. Per vedere purequali saranno le decisioni delgoverno Gentiloni, che oltre aprendere posizione sul caso Mpsdovrà esprimersi anche per tuttiquei gruppi alle prese con diffi-coltà note ed evidenti. M.Z.

Il fallimento della politica economica targata RenziI giudici amministrativi gelano l’ex premier: “Non c’erano né urgenza né necessita” - Dopo quella riguardante la riforma della pubblica amministrazione, un’altra pesante bocciatura

POPOLARI - L’ORDINANZA DEL CONSIGLIO DI STATO CHE HA SOSPESO LE TRASFORMAZIONI IN SPA FINO AL 12 GENNAIO

BANCAROTTA FRAUDOLENTA, AVVISO DI CHIUSURA DELL’INDAGINE PER VENTIDUE EX AMMINISTRATORI E CONSIGLIERI

Crac Etruria, nuova offensiva della procuraRischiano un secondo processo Fornasari e Bronchi, ma anche altri “big” del calibro di Rosi

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Sabato 17 dicembre 2016 ESTERI6

di Cristina Di Giorgi

L’operazione di evacua-

zione di migliaia di ci-vili e combattenti dagliultimi quartieri ribellidi Aleppo è stata so-

spesa dalle forze del governo diDamasco. La notizia è stata resa notada Al Jazeera (e confermata anchedalla Bbc) che cita una fonte dellasicurezza siriana secondo cui “la re-sponsabilità è dei ribelli, che hannoviolato le condizioni dell'accordo”cercando di trasferire “armi e pri-gionieri nella parte occidentale dellacittà”. In tale contesto l'emittente diun gruppo ribelle, Orient tv, ha pun-tato il dito contro le milizie sciite fe-deli al regime di Damasco, accusatedi aver aperto il fuoco contro unconvoglio di civili. Dal canto suo ilministero della Difesa russo ha rife-rito che al momento sono circa 9mila in totale (tra ribelli e civili) lepersone trasferite. Cifra questa con-fermata dall'agenzia Sana.Di fronte alle accuse che negli ultimigiorni sono state mosse al governosiriano e ai suoi alleati quanto alblocco dell'allontanamento dei civilidalla città martoriata, vale un co-municato della commissione per idiritti umani delle Nazioni Unite diGinevra datato 14 dicembre 2016,di cui riferisce Gian Micalessin su IlGiornale. Nel documento, chiarissimoma stranamente non adeguatamentedivulgato dai media, si legge di con-tinue “segnalazioni secondo cui al-cuni gruppi dell'opposizione, tra cuiil gruppo terroristico di Jabhat Fatahal-Sham (ex Jabhat al Nusra) e Ahraral-Sham impediscono ai civili di fug-

gire mentre i combattenti dell'op-posizione si mescolano alla popo-lazione aumentando il rischio chedei civili vengano feriti o uccisi”. Della guerra in Siria si è discusso alConsiglio di sicurezza delle NazioniUnite riunito ieri. Prima dell'assem-blea, l'inviato speciale per la SiriaStaffan de Mistura aveva dichiaratoa Radio Rai 1 che l'intenzione èquella di “rilanciare la proposta diuna tregua nazionale per la Siria.Aleppo è caduta, sono cambiati gliscenari militari, ma non è la finedella guerra”. Poi l'invito, a tutte leparti in causa, a mettersi attorno adun tavolo e negoziare. Da questopunto di vista “il vertice che si terràil 27 dicembre a Mosca sarà impor-tante ma non decisivo, perché viparteciperanno Iran, Turchia e Russia,ma mancheranno gli altri attori diquesta crisi. Tutto dovrebbe quindiessere ricondotto in sede Onu, cheè l'unica deputata a sancire un ac-

cordo globale” anche perché “questoconflitto vede coinvolte a vario titolo12 nazioni, 98 gruppi combattenti,Daesh, il governo siriano e altri 60Paesi che fanno parte della cosid-detta coalizione anti-Isis”.Uno scenario molto complesso dun-que, che non si può pensare di ge-stire se non si tiene conto dellareale situazione sul campo e delleresponsabilità da attribuire agli at-tori che in esso agiscono. L'esercitosiriano innanzitutto, accolto dallamaggior parte dei cittadini di Alep-po – i video pubblicati on line, sep-pure ignorati dai media mainstreamlo testimoniano – con manifestazionidi gioia e riconoscenza per aver li-berato la città dai “terroristi”. Ovveroi tagliagole dell'Isis e i cosiddetti“ribelli moderati”, responsabili –scrive Gian Micalessin – di averiniziato nel 2012 l'assedio della città.Che hanno bombardato quasi quo-tidianamente, commettendo tra l'al-

tro, nelle zone da loro controllate,atrocità ed esecuzioni sommarie:ne riferisce Amnesty International,che in un rapporto intitolato “Latortura è stata la mia punizione”,fornisce un quadro drammatico diquanto avvenuto nelle aree di Alep-po e Idlib controllate dai ribelli (traloro, ricorda Micalessin, non ci sonosolo “gruppi di matrice terroristicacome al Nusra, ma anche formazionicome Fronte del Levante, la Divi-sione 16 o il movimento NouradinAl Zenki, inserite dalla Cia neglielenchi dei gruppi autorizzati a ri-cevere armi e appoggi dall'ammi-nistrazione Obama)”.Di fronte a tutto questo, sembranoquantomeno fuori misura le dichia-razioni del ministro della Difesaisraeliano Libermann, la cui opinionepersonale è che “Assad è un ma-cellaio che ha massacrato e assas-sinato persone” anche “con armichimiche” e che “è nel nostro inte-

resse che lui e gli iraniani sianoespulsi dalla Siria”. Accuse che,senza mezzi termini, sono state ri-lanciate anche dal cancelliere te-desco Merkel, secondo cui Assad,Russia ed Iran sono responsabili diatrocità ai danni della popolazionecivile di Aleppo. Crimini come “at-tacchi mirati ai civili e agli ospedali”,che “devono essere puniti”.La risposta migliore la dà ancorauna volta Gian Micalessin, secondocui “la tragedia di Aleppo e dellaSiria è figlia del mal orchestratopiano messo in piedi cinque annifa dall'amministrazione Obama conla complicità di Inghilterra e Franciain Europa e di Turchia, Arabia Sau-dita e Qatar in Medio Oriente. Unpiano che rischiava di consegnarela Siria al caos e all'orrore jihadista”.E se ciò non è avvenuto, lo si deveanche al governo siriano e ai suoialleati. L'Occidente farebbe benea ricordarlo.

GUERRA IN SIRIA

Aleppo ancora nell’occhio del cicloneScambio di accuse sulla sospensione delle evacuazioni. Staffan de Mistura

rilancia le trattative di pace, mentre Israele e Germania accusano Assad

La Repubblica Popolare di Do-netsk, dopo quella apertanella Repubblica Ceca il 1

settembre 2016, ha ora una se-conda rappresentanza diplomaticaall'estero. In Italia. L'inaugurazionedella sede (il taglio ufficiale delnastro è stato effettuato mercoledì)“consentirà di rafforzare il legametra DNR e Italia sul piano econo-mico, culturale e dell'informazione,fungendo – si legge in una notaufficiale del ministero degli AffariEsteri di Donetsk – da punto dicollegamento tra i nostri popoli”.L'ufficio, che si trova a Torino, ècoordinato dai vertici della diplo-mazia della DNR e da MaurizioMarrone, osservatore internazionalealle elezioni primarie tenutesi aDonetsk il 2 ottobre scorso. Estando a quanto riferito da VittorioRangeloni per DoniNews Agency,vuole essere “un punto di riferi-mento per costruire quei ponti chela politica internazionale non vuoleedificare, lasciando che a parlarenon siano le persone bensì learmi”.Una missione, quella del Centro di

rappresentanza torinese, chiara edi importanza fondamentale: portareavanti “il percorso per il definitivoriconoscimento internazionale dellaRepubblica Popolare di Donetsk”,staccatasi dall'Ucraina nel 2014.“Un percorso – ha dichiarato Mar-rone, come riferito ancora da Ran-geloni – che passa dalle relazionidiplomatiche con le istituzioni ita-liane, dalle collaborazioni che siamopronti a realizzare nel mondo dellacultura e delle Università, fino aiponti che vogliamo costruire conl'imprenditoria italiana interessataa stringere partnership produttivee commerciali”. Che risultano tantopiù utili se si pensa alla situazionedell'economia delle regioni di Do-

netsk e Lugansk, per lequali le sanzioni impostedall'Ue in seguito allaguerra con l'Ucraina po-trebbero costituire unfreno non da poco. Talimisure risultano infatti“devastanti per il nostrotessuto produttivo”. Edi rapporti intessuti at-traverso il “consolato”

potrebbero dare risposte efficaciin termini di ripresa e sviluppo,che sembrano comunque avviativerso risultati positivi: stando infattia quanto riportato in un rapportoufficiale del Ministero dell'Economiadella Repubblica di Donetsk, il47% della produzione risulta esserestato recuperato e il 60% delleimprese sono nuovamente opera-tive. “Sono tanti i settori produttiviin cui la rinascita economica delDonbass, sostenuta dalla Russia,può offrire valide opportunità diinvestimento per le nostre imprese,a partire da quelle ingiustamentecolpite nell’export dalle sanzionieconomiche firmate Unione Euro-pea”, spiega Marrone.

Ma non è tutto, perché – ed è unaspetto altrettanto importante –l'attività della neo-inaugurata rap-presentanza diplomatica sarà sen-z'altro utilissima nell'informarel'opinione pubblica sull'effettiva re-

altà di un conflitto non solo e nontanto dimenticato, quanto voluta-mente e politicamente spesso tra-visato. Sul punto Marrone, che siè più volte recato in Donbass, hadichiarato – riferisce Elena Barlozzari

su Il Giornale – di aver visto con isuoi occhi “le continue violazionidel cessate il fuoco da parte diKiev, che continua a mietere vittimecivili nella fascia a ridosso dellalinea di conflitto”. Stella Spada

IL DONBASS SBARCA IN ITALIA

“Da oggi con orgogliosono cittadino dellaRepubblica popolare

di Lugansk”. A parlare così è An-drea Palmeri, da tempo trasferitosinella regione staccatasi dall'Ucrai-na nel 2014. Il giovane luccheseha infatti scritto sul suo profilofacebook di aver ottenuto l'ambitoriconoscimento “per meriti diguerra e aiuti umanitari”. Palmerinell'agosto di due anni fa si erarecato in Donbass per combattere.Letizia Tassinari di Tgregione.it

lo aveva più volte intervistato, ri-portandone la testimonianza dal

fronte, su cui era impegnato alfianco dei miliziani indipendentisti:“Vinceremo, siamo nel giusto”aveva dichiarato.Quindi le missioni umanitarie, incollaborazione con l'associazioneSave Donbass People, organizzateper aiutare la gente (molti i bam-bini) di quelle terre che, in con-seguenza della guerra, si trovavain una situazione estremamentedifficile. Una catastrofe umanitaria,oltretutto trascurata dal volonta-rismo mainstream in quanto, mol-to probabilmente, ritenuta “poli-ticamente scomoda” dato chel'impegno in tal senso avrebbecostituito un appoggio anche in-diretto ai filorussi. CdG

Andrea Palmeri: “orgoglioso della mia nuova cittadinanza”

LUGANSK

Aperto a Torino il consolato della Repubblica di DonetskLa rappresentanza “rafforzerà i legami sul piano economico, culturale e dell'informazione”

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Sabato 17 dicembre 2016 ESTERI7

Ha appena dodi-ci anni il ragaz-zino tedesco eresidente inGermania, ma

di origine irachena, cheavrebbe tentato di faresplodere una bomba achiodi nel mercatino di Na-tale di Ludwigshafen, unacittadina nel sudovest dellaGermania, il 26 novembrescorso, anche se la notizia,come vedremo, è stata resanota solo in queste ore.L'ordigno, fabbricato dalragazzo stesso, non è esplo-so per un difetto nel colle-gamento con la miccia. Larivelazione dell’inquietanteepisodio e dei particolaridello stesso arriva dal set-timanale Focus, che citafonti giudiziarie e di sicu-rezza tedesche. Il ragazzo, indicato come "fortementeradicalizzato" era stato probabilmente"istigato o guidato" da "un ignoto mili-tante dell'Isis", scrive sempre Focus nelfornire altri particolari sulla vicenda.La Procura federale tedesca ha apertoun’indagine sul tentato attacco. "La procura federale indaga sul ritro-vamento di una bomba a chiodi a Lud-swigshafen", riferisce a sua volta laDpa citando una fonte ufficiale: "Permotivi di tattica investigativa non pos-siamo fornire altre indicazione", ha

detto a Karlsruhe il viceportavoce StefanBiehl. Il portavoce del governo, Steffen Seibert,ripreso dall’Ansa, ha parlato a Berlinodi "una notizia che fa trasalire". Focus aggiunge che "già nell'estatescorsa il dodicenne", un tedesco-ira-cheno nato a Ludwigshafen, "avrebbeavuto la tentazione di recarsi in Siriaper unirsi all'Isis": dopo la sua cattura"è stato trasferito in un centro giovanile". Sempre secondo la ricostruzione fattadal settimanale, l'attentato come detto

sarebbe dovuto avvenire il 26 novembre,vigilia del primo giorno di avvento edata di inizio della maggior parte deimercatini di Natale in Germania, moltofrequentati anche dai turisti, ma fallì"per un difetto della miccia". L'ordignoartigianale "era nascosto in uno zaino",che venne poi "ritrovato il 5 dicembrein un cespuglio vicino al Comune diLudwigshafen da un passante". Gli ar-tificieri fecero brillare una parte dellabomba, aggiunge nella sua ricostruzioneil settimanale Focus.

Dodici anni, pronto a fare un massacroIstigato da un militante Isis - Strage in un mercatino evitata da un difetto nella miccia

GERMANIA SOTTO CHOC PER LE MODALITÀ DI UN ATTENTATO NON RIUSCITO NEL SUDOVEST DEL PAESE

V ladimir Putin avrebbe giàdato a settembre, nel cor-so del G20 in Cina, una

chiara e completa spiegazioneal Presidente uscente BarackObama sulla questione di pre-sunti attacchi informatici ai serveramericani, tali da interferire nel-l'esito delle presidenziali di no-vembre. Lo riferisce l'agenzia distampa russa ''Tass'', molto vi-cina al Cremlino. A ricordarel'episodio alla stampa è ora YuriUshakov, funzionario dell'ufficiodella presidenza. Durante un incontro privato trai due leader, Obama aveva sco-raggiato Putin dall'interferire nelprocesso elettorale, onde evitare"gravi conseguenze". "Il Presi-dente Putin ha dato una rispostachiara, che forse non era in ac-cordo con quanto Obama stavacercando di spiegarci" ha dettoUshakov. Per confermare tali ac-cuse Obama a inizio settimanaha chiesto all'Fbi di aprire un'in-dagine specifica, che l’altro ieri

avrebbe ufficialmente confermatotali sospetti. Inoltre alla stampaamericana il consigliere aggiuntoalla Sicurezza nazionale dellaCasa Bianca Ben Rhodes hadetto che non è possibile che ilgoverno russo abbia condottosimili azioni "senza che Putin nefosse al corrente". Al momento però - sottolinea lastampa russa - ancora non sonostate presentate prove evidentia sostegno di tali accuse. Intanto,intervistato dall'emittente pub-blica ''Npr'', Barack Obama hapromesso "azioni contro la Rus-sia": "Se un governo stranieroha cercato di colpire all'integritàdel nostro processo elettorale,non ci sono dubbi che intra-prenderemo azioni quando ecome reputeremo più giusto" hadetto Obama, aggiungendo cheWashington potrebbe riservarsidi annunciare pubblicamentesolo una parte delle contromisurecontro Mosca, mantenendonesegrete altre.

NUOVE RIVELAZIONI SULLA SPINOSA VICENDA

Attacchi informatici russi?Putin ne parlò a Obama

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di Robert Vignola

Nel ventre di una Romache poteva essere e nonè stata, come in un ro-manzo ucronico. Sognan-do quell’arteria del ferro

che avrebbe probabilmente datoalla capitale una infrastruttura ca-pace di alleggerire il peso del traf-fico. Ma si sa, la Roma immaginataottant’anni fa è più moderna diquella attuale. E quei progetti, quan-do è arrivata la Repubblica, sonofiniti nel dimenticatoio, inglobatidal grigiore. Un’occasione per comprendereperò cosa poteva essere la Cittàeterna se le cose fossero andatediversamente, quanto meno sottol’aspetto della programmazione, sipotrà avere tra oggi, sabato 17 di-cembre, e domani grazie alla ini-ziativa della Rete Settimo Biciclettarie della Comunità per il Parco Pub-blico di Centocelle. Sono in pro-gramma infatti le visite attraversol’opera che, pensato nel 1941 dallaStefer, avrebbe dovuto collegare ilquartiere di Centocelle al centrodella città. È la cosiddetta ‘metro diMussolini’, rimasta incompiuta, poiabbandonata e dimenticata daglistessi romani: in pochi conosconoinfatti la sua esistenza. Ma è propriograzie a un gruppo di cittadini vo-lontari che questa storia riemergeper raccontarsi a chi vorrà cono-scerla, e percorrerla. Non solo, per-ché nell’area verde, che i volontarivorrebbero rendere pubblica e frui-

bile, insistono anche due ville ro-mane del periodo imperiale, lapista di atterraggio dove fecero iprimi voli i fratelli Wright e diversegallerie di tufo.Ma torniamo alla metro di Mussolini:il percorso di questa linea metro-politana iniziava su Via Casilina al-l'altezza di viale Palmiro Togliatti,passava sotto l'aeroporto di Cento-

celle e la Banca d'Italia, incrociavala rete ferroviaria nei pressi dellastazione Tuscolana (nell'idea avreb-be quindi potuto collegare Roma aFiuggi) per terminare a Porta Mag-giore. Il progetto venne portatoavanti senza molta convinzione epoi si arrestò del tutto negli anni'50. Da allora, è iniziato il degradodi queste gallerie, riutilizzate ini-

zialmente come fungaie e poi, com-plice l’abbandono e l’oblio, per unaserie di attività e traffici illegali,dalle serre di marijuana alle disca-riche abusive.All’interno del parco di Centocellesi trovano le due entrate del tunnel:una, che è quella da cui partirà lavisita di domenica 18 dicembre, piùnascosta alla vista, ha consentito di

mantenere l’interno di un tratto dellagalleria pulito e praticamente intatto;l’altra, che si trova più verso VialePalmiro Togliatti, negli anni è statausata come accesso al tunnel perutilizzarlo come discarica per mo-torini rubati, ferri vecchi, rifiuti vari.Come informa l’Adnkronos, lungoi 1.100 metri che potranno esserevisitati grazie ai volontari, si puònon solo vedere il progetto originalecosì com’era stato realizzato ma an-che i segni del suo successivo uti-lizzo come fungaia, comprese leballe di terriccio che sono rimastelì. Una curiosità: “essendo un’operainiziata negli anni ’40 ci aspettavamodi trovare infiltrazioni d’acqua al-l’interno del tunnel – spiega DarioPiermarini di Settimo Biciclettari,che ha effettuato il sopralluogo neltunnel – e invece il sistema di ca-nalizzazione pensato 70 anni fa fun-ziona perfettamente ancora oggi edi acqua non ne abbiamo trovata”.Previsto un doppio appuntamentograzie alla sinergia delle associa-zioni e dei comitati di quartiere:sabato 17 dicembre i volontari sa-ranno impegnati per tutta la giornatanella bonifica dell'area e nella rac-colta dei rifiuti. Domenica 18 alleore 10,30 il Settimo Biciclettari par-tirà dal laghetto del Parco degliAcquedotti per portare le personea visitare gratuitamente questo tun-nel, combinando il tema della mo-bilità alternativa con la valorizza-zione del patrimonio storico. Un’op-portunità da non lasciarsi sfuggire.In attesa di tempi migliori…

Sabato 17 dicembre 2016 DA ROMA E DAL LAZIO8L’APPUNTAMENTO

In viaggio nel tempo con la “metro di Mussolini”

Alla riscoperta di un’opera incompiuta: oggi pulizia nell’area verde di Centocelle, domani visita guidata

L’ arte si affida a Cristo.Ed è tutto dire sui tempiche corrono. Eppure,

il risultato promette davverodi essere adeguato alle atte-se. È infatti Gesù il protago-nista annuale del premioAdrenalina, una rassegna diRoma capitale, dedicata allenuove tendenze artistiche.L’organizzazione ha scelto iltestimonial più… famosoper parlare dei mali della so-cietà contemporanea. E unapersonalità che unisce divi-nità a umanità, che lanciamessaggi di forte attualitàtuttora in questo terzo mil-lennio non ha potuto cheispirare gli artisti in manieramolto evocativa. Ecco allora, tra le opere incorsa, il Cristo di Fabio Schi-fino. Un Gesù tende a ricor-darci un’identità che, comeemerge dalle parole dell’ar-tista, “supera le brutture delquotidiano di cui siamo te-stimoni e protagonisti,apren-do un varco nelle coscienze

oltre l’ipocrisia”. Un Jesus3.0, come da nome della ras-segna, quello di Schifino,che proprio sull’umanità faperno, umanità fortementeinsita nel personaggio e uma-nità contemporanea che in-vece si distanza da se stessa. Il Premio Adrenalina è l’evo-luzione del progetto Adre-nalina, osservatorio sull'artecontemporanea nazionale einternazionale fin dal 2009.Giunge quest’anno alla quintaedizione e alla realizzazione

di 5 prestigiose pubblicazionidistribuite presso musei ci-vici, biblioteche pubbliche egallerie d'arte. La piattaformaonline raggiunge i 5000 vi-sitatori giornalieri. Negli annipassati Adrenalina ha espostole opere dei vincitori e degliaventi diritto presso alcunetra le più prestigiose e rico-nosciute sedi capitoline quali,la Galleria Spazio Ottagoni,la Centrale Montemartini, l’exMercato Ebraico del Pescedi via di San Teodoro, e la

Pelanda presso il Macro diTestaccio. La scorsa edizioneha fatto scalo a Ibiza, nellacornice de El Hotel Pacha. IlPremio si articola in 4 areecreative e 3 categorie perogni area. Dalla pittura alleelaborazioni digitali, dallascultura alle installazioni,dalle performance di bodyart, passando per la poesiae la video-arte. Grande suc-cesso ha avuto la sua aper-tura presso il Museo Civicodi Marino. R.V.

Il Cristo “molto umano” di Fabio SchifinoLa quinta edizione del concorso punta i riflettori su Gesù del Terzo millennio

PREMIO ADRENALINA

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Sabato 17 dicembre 2016 STORIA9

di Emma Moriconi

“Il Calendesercito 2017 è

dedicato alle innovazionitecnologiche nate, in ori-gine, per rispondere a

esigenze belliche e, successivamen-te, divenute patrimonio della società.Oltre a commemorare la GrandeGuerra, il Calendario è un tributoall’intelligenza umana e alla scienza,aspetti fondamentali che contrad-distinguono da sempre l’uomo."Così il sito ufficiale dell'Esercito rac-conta questo prodotto che quest'annoè dedicato alle innovazioni tecnolo-giche della Grande Guerra. Presen-tato dal Generale di Brigata MicheleCittadella, accompagnato dall'Uffi-ciale di Complemento dell'EsercitoItaliano Gianluca Rossi, lo scorso 14dicembre al Belvedere della VillaReale, accolto dalla Camera di com-mercio di Monza e Brianza, il Cale-nesercito 2017 è ora disponibile invendita a 7 euro. Cento anni fa inostri soldati si battevano al fronte,oggi tutto il mondo ricorda gli eventibellici in ogni modo: mostre, conve-gni, libri, speciali, commemorazionisono quasi all'ordine del giorno, edora anche il Calendario dell'Esercitofa la sua parte, ripercorrendo le vi-cende che cento anni fa interessa-rono la Patria, mese per mese cosìviene raccontata la vita dei soldatial fronte ma anche dei civili, spe-cialmente delle donne. A fare daperno adella serata le innovazionitecnologiche, nate spesso dalle ne-cessità del momento: è il caso, perfare un esempio, dell'orologio datrincea da polso, che sostituì quello

da taschino e poi rimase un oggettodi uso comune, e infatti oggi gli oro-logi da taschino sono piuttosto rarimentre quelli da polso costituisconoun accessorio di cui difficilmente sipuò fare a meno. Oggi per noi cheviviamo il Terzo Millennio l'orologioda polso è la quotidianità, è qualcosadi scontato. Ebbene, esso fu pensatoe reso realtà proprio nel corso dellaGrande Guerra. Insomma, indossia-mo l'orologio da polso esattamenteda cento anni. Altro caso emblema-tico è la bicicletta pieghevole: an-ch'essa - oggi di largo uso - venneideata all'epoca, in quel contesto so-ciale e storico, per necessità. E an-cora: la teleferica, il prefabbricato

in montagna, insomma una serie diinnovazioni nate in quel contesto eche oggi costituiscono parte del no-stro patrimonio di uso quotidiano.Al centro del Calendario ecco ledonne: l'emancipazione femminilepassa anche per l'immane conflitto.Loro malgrado, le esponenti del gen-til sesso fecero di necessità virtù etentarono di darsi da fare per sosti-tuire gli uomini impegnati in guerrain ogni settore della vita sociale elavorativa. È il caso del lavoro infabbrica, alla guida dei tram, del la-voro in campo edile, in fornace ecosì via. Si arrangiarono a fare unpo' di tutto, la necessità di ingegnarsia ogni costo consente spesso un'evo-

luzione della specie non indifferente. Il Calendario possiede anche i codiciQuick Response: basta uno smar-tphone ed ecco a disposizione con-tenuti multimediali inediti e di pregio. Hanno partecipato alla presentazioneufficiale gli storici Alessandro Gual-tieri e Andrea Molinari, che sonointervenuti nel corso dell'evento in-sieme al collezionista Arnaldo Alioli:i relatori hanno fatto uso, nel corsodei loro interventi, di foto d'epocainedite e interessanti pezzi storici.Pubblico numeroso e attento, con-centrato, composto in parte da stu-denti. Presenti all'evento il Prefettodi Monza e Brianza Giovanna Vilasie il dottor Carlo Edoardo Valli.

Il Calendario èstato presentatoanche a Villa Re-calcati a Varese ilgiorno successi-vo: insieme al Ge-nerale Cittadellae all'Ufficiale diComplementoGianluca Rossi(che nella vita ci-vile è un giorna-lista), è interve-nuto il GeneraleD. Roberto Per-retti, Comandantedel Comando delCorpo d'Armatadi Reazione Ra-pida della NATOin Italia.Il Calendario èstato presentatoufficialmente perla prima volta lo

scorso novembre alla presenza delSottosegretario di Stato alla DifesaOn. Gioacchino Alfano, del Capo diStato Maggiore della Difesa, Gene-rale Claudio Graziano e del Capodi Stato Maggiore dell'Esercito, Ge-nerale di Corpo d'Armata DaniloErrico, che in quell'occasione avevadetto: “questo almanacco è un’operache ben esprime lo spirito d’inno-vazione e la creatività tipiche delnostro popolo e, di riflesso, del-l’esercito che – ieri come oggi – in-carna una delle sue espressioni piùsincere e significative”. Alla primapresentazione ufficiale hanno par-tecipato anche i giornalisti AldoCazzullo e Carmen Lasorella.

GRANDE GUERRA

Calendesercito 2017 per il CentenarioLe innovazioni tecnologiche, il ruolo delle donne: quando necessità fa virtù

L e voci di trenta soldatiche hanno combattutonelle trincee della Prima

Guerra mondiale. Che hannovissuto il dramma di trovarsisotto i bombardamenti e nellegallerie, che hanno parteci-pato ai tremendi assalti al-l'arma bianca. Trenta uominiche hanno raccontato a ValidoCapodarca la loro esperienza.Che insieme alle altre è an-data a comporre “Voci dellaGrande Guerra. I racconti deifanti 1915 – 1918” (Ed. Tra lerighe libri, 2016). Si tratta – silegge nella quarta di coper-tina - di “un libro corale disuperstiti, di sopravvissuti” incui ci sono “atti di eroismoma anche gesti di autolesio-nismo, fughe, disubbidienza”.E anche di paura della morte,che poteva arrivare in ognimomento per mano del ne-mico e delle tante malattieche colpivano in quel dram-matico contesto. “Oggi queifanti e quei ragazzi del '99sono tutti scomparsi, e questo

libro intende ricordare le lorosofferenze, i gesti di altruismo,la paura, lo sgomento, i sen-timenti di amicizia”.Tra le cose che colpiscono

maggiormente, come ha ri-cordato anche l'autore in un'in-tervista a I Segreti della Storia,è “il sentimento che, a tantianni di distanza, ancora vive

nel cuore dei protagonisti”.Ovvero la mancanza di odioe rancore verso il nemico,verso i soldati austriaci: “eranodei poveri ragazzi come noi,

anche loro mandati al macelloda ordini superiori”. Questo“sentimento – dice Capodar-ca – l'ho trovato in tutti gli in-tervistati: li ho sentiti parlarmale della guerra, del Re, diCadorna, dei disagi, dellafame, ma mai del nemico”.Una delle testimonianze piùdi impatto, a detta dello stessoautore – che sottolinea co-munque l'emozione di tutti iracconti da lui raccolti – èquella dell'architetto GiovanniMichelucci, che raccontò diquando, dovendo raggiunge-re a piedi il suo plotone aCaporetto, “venne sorpreso

dal buio. Lontanovide un fuoco e siavvicinò. Erano au-striaci. Salutò, spiegòla situazione e do-mandò informazionisu dove dovesse an-dare per raggiunge-re i suoi uomini equelli, gentilissimi,gliele diedero. Edu-catamente, ringraziò,salutò e se ne andòverso la parte italia-na. Alla mia doman-da su come mai nongli avessero sparatoo almeno fatto pri-gioniero, mi rispose:Ma, secondo lei, qua-li erano i reciproci

sentimenti fra noi e quelli checi erano stati messi di frontecome nemici? Le trinceeerano spesso vicinissime e,se non arrivavano ordini ap-positi, nessuno avrebbe pre-so l’iniziativa di attaccar bri-ga. Spesso, anzi, si usciva esi fraternizzava. Certamentenon dappertutto era così.Però che talvolta si scam-biavano lunghe chiacchieratefra le due trincee – concludeCapodarca - mi venne con-fermato anche da Joseph Ei-chner, l’unico austriaco delmio libro, intervistato a no-vantasei anni”. CdG

Le voci di trenta soldatiIl volume di Valido Capodarca raccoglie le testimonianze di alcuni tra gli ultimi superstiti del Primo conflitto

LIBRI E TRINCEA

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Sabato 17 dicembre 2016 SOCIETA’10

di Chantal Capasso

Sono sempre di più le per-sone che prenotano le va-canze online. Il mercato di-gitale del turismo crescesempre di più tanto da va-

lere ben 14 miliardi di euro. Questoil giro d'affari al termine del 2016calcolato da SpeedVacanze.it, iltour operator che ha inventatol'esclusiva formula dei viaggi persingle, considerando sia gli acquistidegli italiani lungo la Penisola oall'estero che quelli degli stranieri

che vengono in Italia.Mentre, sempre secondo le stimedel tour operator il settore tradi-zionale dei viaggi è a crescita zeronel 2016, fermo a 36 miliardi dieuro, sempre considerando sia gliacquisti degli italiani in Italia e al-l'estero che quelli degli stranieriche vengono nel Belpaese.La ricerca ha inoltre evidenziatouna netta divisione tra i consumatorifinali di servizi turistici digitali, chesi dimostrano molto attenti alle no-vità, dinamici e vivaci, sempre prontiad adattarsi alle nuove opportunità

offerte dal digitale, e i consumatorifinali di servizi turistici tradizionali,che in generale non sono affattoattratti dalle novità e prediligonoviaggi verso mete e strutture co-nosciute, rimanendo fedeli alle loroscelte del passato.Approfondendo poi la spesa digi-tale nel settore del turismo, Spe-edVacanze.it ha calcolato che il67% del mercato è assorbito dai«trasporti» che chiudono il 2016con un giorno d'affari di 9,4 miliardidi euro, seguito con il 20% dalle«strutture ricettive» a quota 2,8 mi-

liardi di euro e con il 13% dai «pac-chetti viaggio» a quota 1,8 miliardidi euro.E sempre più digitali stanno di-ventando anche le fasi durante edopo il viaggio che vedono au-mentare anche la condivisione del-l'esperienza dei viaggiatori (36%)e la scrittura di recensioni (35%)sui social network, blog e portalispecializzati, con i giovani più attivinel condividere l'esperienza: 42%

rispetto al 36% sul totale, ma menonella scrittura di recensioni: 24%rispetto al 35%.“La ricerca SpeedVacanze.it 2016conferma ancora una volta come ilmercato del turismo italiano stiacrescendo proprio grazie alla com-ponente digitale (+22%) che ormaicorrisponde a circa un terzo deltransato totale” commenta Giusep-pe Gambardella, ideatore di Spe-edVacanze.it e di SpeedDate.it.

IL MERCATO DIGITALE DEL TURISMO VALE 14 MILIARDI DI EURO

Un vero record per Instagram chefesteggia gli oltre 600 milioni diutenti iscritti, una crescita inarre-

stabile che vede arrivare altri 100 milionidi utenti nel giro di poco più di 6 mesi.L’aggiornamento di Instagram storie èstata la vera mossa per contrastare Snap-chat, che ha superato di gran lunga ilsuo rivale. Così come l’ultima introduzionedei video in diretta lo rende un passo inavanti rispetto allo stesso concorrente.Insomma, Facebook ha provato ad ac-quistare Snapchat, non ci è riuscita e hapensato bene di ispirarsi alla sua filosofiaapportando continui miglioramenti. Mos-sa poco originale ma molto efficace e acosti zero.Si legge sul comunicato stampa di In-stagram: “Oggi siamo orgogliosi di an-nunciare che la nostra comunità è cre-sciuta fino a più di 600 milioni di Insta-grammers. Gli ultimi 100 milioni si sonouniti solo negli ultimi sei mesi. Molto ècambiato quest’anno ma la comunità In-

stagram e la diversità modalità di espres-sione è rimasta la stessa. Ora avete piùmodi che mai per condividere con lestorie di Instagram oltre a foto e video indiretta. Inoltre, gli strumenti di sicurezzaaggiornati danno un maggiore controllosui commenti e sulle altre parti dellavostra esperienza con l’app, stiamo la-vorando per rendere Instagram più sicuroche mai. Da tutti noi di Instagram, grazieper essere voi. Non vediamo l’ora divedere cosa farete”.

Instagram da record: 600 milioni di utenti

NOVITÀ SOCIAL

Vincono i viaggi onlineSecondo la ricerca del tour operator per single, quattro vacanzieri su cinque prenotano utilizzando la rete

P romuovere concreta-mente il capitale uma-no a favore della parità

di genere nel mondo del la-voro. È questo l’obiettivo dellacampagna internazionale“HeForShe”, ideata dall’entedelle Nazioni Unite per laparità di genere e l’empo-werment femminile UN Wo-men, di cui si è ampiamentediscusso in Senato in occa-sione del convegno “HeFor-She: ancora insieme versola parità di genere”. All’importante appuntamentoha preso parte anche Sodexo,gruppo internazionale fran-cese presente in 80 paesi,leader mondiale nei serviziche migliorano la qualità dellavita, che ad oggi conta425.000 dipendenti, di cui benil 54% sono donne. Un impe-gno che non si ferma al solosostegno delle donne che la-vorano in azienda, ma che sisviluppa e cresce costante-

mente grazie a numerose ini-ziative che sono valse a So-dexo numerosi riconoscimentia livello internazionale.“La parità di genere in So-dexo non è un trend da ca-valcare o una trovata di co-municazione estemporaneaper far parlare di noi. Nel-l’azienda che qui rappresento,l’attenzione al tema delle pariopportunità si declina innan-zitutto come inclusione fem-minile nel mondo del lavoro.Un tema che per noi di So-dexo non è disgiunto dal bu-siness ma al contrario è unaleva per stare sul mercato inmodo sostenibile e vincente:basti pensare che da que-st’anno la massima carica diSodexo nel mondo è rico-perta proprio da una donna,ovvero Sophie Bellon, Presi-dente del CDA del Gruppo– ha spiegato durante il con-vegno Sergio Satriano, Ma-naging Director di Sodexo

Benefits&Rewards Services– Ma anche i numeri parlanochiaro: a livello internazionale,le donne che lavorano per la

nostra azienda rappresentanoil 54% del totale della forzalavoro e compongono il 30%del senior management”.

Ai numeri, seppur molto po-sitivi e incoraggianti, s’accom-pagnano anche azioni con-crete e di successo: “L’istitu-

zione dello SWIFT, ovvero ilforum internazionale compo-sto da 35 donne per suppor-tare le strategie aziendali digender diversity, e la sotto-scrizione dei Principi perl’Empowerment delle donnestilati dalle Nazioni Unite sonosolo alcune delle iniziativeche hanno permesso a So-dexo di entrare nella top10mondiale delle aziende pro-motrici di queste politiche edi ricevere importanti rico-noscimenti internazionali, tracui quello della Casa Bianca– ha proseguito Sergio Sa-triano – Ma non è tutto: ab-biamo organizzato seminarie workshop a tema, tra i quali“Spirit of Inclusion”, aderitoad iniziative come la GiornataMondiale contro la violenzasulle donne e al progetto So-dalitas Social AWARD, cosìcome la collaborazione conl’Istituto Europeo di Oncologia(IEO) per offrire a tutte ledonne una giornata formativasull’alimentazione sana, all’in-terno del progetto SmartFood,allo scopo di accompagnarele donne in un percorso diprevenzione contro il cancro”.

Elvira Mami

In prima linea per la parità di genereSodexo, leader nel settore servizi, ha illustrato le iniziative a sostegno delle donne

CONVEGNO “HEFORSHE”


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