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ANNO XX - NUMERO 2 - A G O STO 2 0 1 4...Pag. 5 Il pensiero del professor Umberto Veronesi Pag. 6 La...

Date post: 10-Oct-2020
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PER IL VERCELLESE Sport, salute e solidarietà Sport, salute e solidarietà QUESTA RIVISTA ESCE GRAZIE ALLE OFFERTE DEI SOSTENITORI DEL FONDO EDO TEMPIA A N N O X X - N U M E R O 2 - A G O S T O 2 0 1 4 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbo- namento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 e 3 - No/ Vercelli - Foglie del Fondo anno XIX n. 2 dicembre 2013 In caso di mancato recapito inviare a UDR per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tariffa resi
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PER IL VERCELLESE

Sport, salute e solidarietàSport, salute e solidarietàQUESTA RIVISTA ESCE GRAZIE ALLE OFFERTE DEI SOSTENITORI DEL FONDO EDO TEMPIA

A N N O X X - N U M E R O 2 - A G O S T O 2 0 1 4

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbo-namento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 e 3 - No/Vercelli - Foglie del Fondo anno XIX n. 2 dicembre 2013In caso di mancato recapito inviare a UDR per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tariffa resi

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Ellen Nathan Loro Pianamadrina della sede del Fondo a Villa Becchiinsieme al Fondo Edo Tempiaper la promozione della cultura della salute

Il cancro rimane una sfida ancora da risolvere, anche se si tratta di una sfida che stiamo vincendo passo dopo passo. La prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento rappresentano i tre pilastri della nostra lotta contro il cancro. Con la prevenzione si possono evitare molti casi di cancro. In alcuni tumori la diagnosi precoce non è solo possibile, bensì anche essenziale, soprattutto per permettere un trattamento efficace.

Dal libro “Cancro. La grande sfida” (Franco Cavalli)

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Comitato ScientificoPresidente Umberto VERONESIDirettore Scientifico Istituto Europeo di Oncologia, Mi-lano, Vicepresidente FIRC, Fondatore della Fondazione «Umberto Veronesi» per il progresso delle scienze

MembriMassimo AGLIETTAProfessore Ordinario di Oncologia Medica, Università degli Studi di Torino, Direttore Unità di Oncologia Medica I.R.C.C. CandioloOscar ALABISODirettore della S.C. di Oncologia, Azienda Ospe-daliero-Universitaria, «Maggiore della Carità» di Novara – Coordinatore operativo, del Polo Oncologico del Nord-Est (Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta)Oscar BERTETTODirettore S.C. Oncologia Medica delle Molinette di Torino, Coordinatore Operativo Rete Oncologica Regionale Piemontese, Cofondatore Fondazione F.A.R.O.Paolo COMOGLIOProfessore Ordinario, Università degli Studi di Torino, Direttore Scientifico della Ricerca Clinica, IRCC CandioloAlberto COSTACoordinatore Centro di Senologia della Fondazione Maugeri di Pavia, Direttore Scuola Europea di On-cologia, Coordinatore del Centro di Senologia del Canton TicinoMaurizio D’INCALCIDirettore Dipartimento di Oncologia, Istituto di Ricerca Farmacologica Mario Negri, Milano, Precli-nical Coordinator della Fondazione SENDO, MilanoGiovanni GANDINIProfessore Ordinario, Università degli Studi di Torino, Direttore Dipartimento di Diagnostica per Immagini, S.C.D.U. Radiodiagnostica 4, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Giovanni Battista, TorinoFabio MALAVASIProfessore Ordinario, Laboratorio di Immunogeneti-ca, Dipartimento di Genetica, Biologia e Biochimica Università degli Studi di Torino Silvia MARSONIDirettore della Clinical Trial Unit - Direzione scienti-fica FPO-IRCC TorinoGuido MONGAGià prof. ordinario, Dipartimento Scienze della Salute, Università degli Studi del Piemonte OrientaleMarco PIEROTTIDirettore scientifico della Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori di Milano, Presidente dell’Organi-zation of European Cancer Institutes (OECI)Mauro RISIO Direttore S.C. Anatomia Patologica, IRCC CandioloNereo SEGNANDirettore Dipartimento Interaziendale di Preven-zione Secondaria dei Tumori, SCDO Epidemiologia dei Tumori - CPO Piemonte e AOU S.Giovanni Battista, TorinoGabriella SOZZIResponsabile Struttura Semplice di Citogenetica, e Citogenetica Molecolare, Dipartimento Oncologia Sperimentale, I.N.T. Milano

Grazie a tuttiCarissimi sostenitori,in questo editoriale voglio ringraziarvi pubblicamente perché, con la collabo-razione di voi tutti, abbiamo ottenuto risultati positivi che ci permetteranno di riconfermare la qualità dei nostri pro-getti e di raggiungere nuovi traguardi di eccellenza. Noi sosteniamo la necessità di convogliare sforzi ed energie per so-stenere l’impegno preso nel 1981 verso la prevenzione, la diagnosi precoce, la ricerca e soprattutto una esauriente co-municazione. Da quel lontano 1981 è maturata una coscienza civile per cui ogni cittadino sa di aver diritto a diagnosi e cure validate da studi internazionali e sorrette da una rete, sia a livello regionale sia nazionale, che dia l’opportunità di avere una maggiore sinergia istituzionale per la lotta contro il cancro, che ha fatto registrare un calo della mortalità e una maggior sopravvivenza con una migliore qualità della vita, anche se non è ancora stato sconfitto. Per questo riteniamo che la formazione dei nostri operatori sia di basilare impor-tanza per poter dare a tutti le stesse pos-sibilità di guarigione. Migliorare si può: non dimentichiamo che i rischi di amma-larsi aumentano anche in base al livello di educazione, alle abitudini alimentari, alle condizioni igieniche e alla difficile accessibilità ai centri importanti di cura e prevenzione, e di conseguenza alla possi-bilità di consulti, al diritto di poter avere diversi pareri per permettere al paziente

o a chi lo rappresenta, di fare scelte nel proprio tipo di cura e di trattamento con il sanitario. La salute non può essere con-siderata un bene come un altro; bisogna riaffermare che è un diritto universale che deve essere garantito a tutti. Si dice che in questo periodo la generosità sia frenata dalla crisi che coinvolge tutti, ebbene, qui nella nostra associazione siamo testimoni che la vostra voglia di donare e di parte-cipare attivamente anche come volontari non è diminuita, la solidarietà è un seme che nel nostro territorio trova tutte le condizioni per germogliare. Per questo non ci stancheremo mai di ringraziarvi, cari sostenitori. Prendersi cura degli altri aiuta., ci dona dignità, serenità e anche un senso di civiltà. Prendersi cura dell’altro diventa uno scambio reciproco. La capacità di accogliere e di ascoltare, la ricchezza di condividere un medesimo viaggio, il privilegio di essere un punto fermo per chi in quel momento è fragile, la capacità di cercare insieme risposte e soluzioni con chi non ne ha più: sono queste occasioni di confronti costruttivi e di arricchimento che fanno dire “grazie, ho ricevuto molto”. Questo è l’indirizzo che noi con grande serenità cerchiamo di perseguire: la capacità di infondere spe-ranza, la disponibilità verso chi si avvicina alla nostra Fondazione, l’apertura a dare e a ricevere nell’intento di superare i disagi regalando e ricevendo fiducia e amicizia.

Simona Tempia ValentaScrivetemi all’indirizzo:

[email protected]

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Villa Becchi, sede del Fondo Tempia a VaralloVilla Canepa, sede del Fondo Tempia a Biella

SommarioPag. 3 La parola al PresidentePag. 5 Il pensiero del professor Umberto VeronesiPag. 6 La Fondazione Tempia e il Piemonte nord estPag. 7 L’accesso ai trial clinici e ai farmaciPag. 8 Collaborazione tra Fondazione Tempia e Asl VCPag. 9 Prevenzione serenaPag. 10 Riconoscimento per il Laboratorio di Oncologia MolecolarePag. 11 Oncologia Molecolare a sostegno del Mauriziano di TorinoPag. 12 La Fondazione Tempia allo IACRPag. 13 Farmacogenomica: studi e collaborazioniPag. 15 La promozione dei diritti dei malati terminaliPag. 16 Il rapporto mente e corpoPag. 17 Essere volontari in oncologiaPag. 18 La Giornata Nazionale del malato oncologicoPag. 20 Europa Donna per le breast unitPag. 22 Prevenzione a tavolaPag. 23 Banca Patrimoni a TorinoPag. 24 Iniziative e manifestazioniPag. 29 Consigli di letturaPag. 30 Le offerte dei cittadini

“FOGLIE DEL FONDO” RIVISTA PERIODICA del Fondo Edo Tempia per la lotta contro i tumori

Autorizzazione Tribunale di Biella n.392/1991

Fondatore: Elvo TempiaDirettore responsabile: Corradino PrettiDirettore esecutivo: Maria Teresa GuidoIn redazione: Benedetta Lanza, Daniele GhisioImpaginazione: Inedita visual dispenser - BiellaStampa: Gallo Arti Grafiche srl - Vercelli

In copertina: la squadra di calcio “Il Cascinone” che ha vinto il torneo a Borgosesia a favore del Fondo Edo Tempia

Che cos’è il Fondo Edo Tempia

Nel gennaio 1981 Elvo Tempia, per esaudire la volontà del figlio Edo, stroncato da un tumore (melanoma) a 35 anni, promuove l’associazione “Fondo di solidarietà Edo Tempia per la lotta contro i tumori”, associazione di volontariato privata, autonoma, indipendente, apolitica, aconfessionale.Nel 2005 viene costituita la “Fondazione Edo ed Elvo Tem-pia” ONLUS, che si affianca all’associazione di volontariato Fondo Edo Tempia per sviluppare programmi di ricerca, di prevenzione e di cura dei tumori, dando continuità all’im-pegno di Elvo Tempia, mancato nel 2004. Nel 2011 è stata aperta una nuova sede operativa a Varallo Sesia (VC).

Missione Il Fondo Edo Tempia opera in modo integrato e sinergico con la Fondazione Edo ed Elvo Tempia e con le Aziende Sanitarie territoriali, Università e Centri di ricerca al fine di sostenere e migliorare i programmi oncologici della Regione Piemonte, in particolare nei seguenti ambiti:• Prevenzione• Ambulatori di diagnosi precoce• Programmi regionali di screening• Supporto alla sanità pubblica• Psiconcologia• Cure palliative• Ricerca• Oncologia molecolare• Registro tumori• Formazione e divulgazione medico scientifica• Volontariato

Per telefonarci e scriverci A Biella: 015 351830 dal lunedì al venerdì (ore 9-18).Scrivere a Fondo Tempia – via Malta 3 – 13900 BiellaEmail: [email protected] Varallo: 0163 51820. Scrivere a Fondazione Tempia - Villa Becchi - via Mario Tancredi Rossi 20 - 13019 Varallo Orario apertura dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 - dalle 14 alle 18. Email: [email protected]

Sito web: www.fondazionetempia.org

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segreta della chemioterapia se prima della somministrazione dei farmaci i pa-zienti lo osservano per 24 ore, bevendo solo acqua. Questa procedura ha l’effetto di proteggere le cellule sane e di rendere invece più vulnerabili dalla chemio quelle tumorali, che non sono in grado di adat-tarsi in modo efficiente alla privazione dei nutrienti.I ricercatori hanno scoperto che le cellule normali e quelle neoplastiche differiscono tra di loro anche per la diversa capacità di rispon- dere a stimoli esterni:

in assenza di nu-trienti dispo-

nibili, le

Combattere il cancro con il digiuno? Arma segreta che funziona…“Un mio parente ha appena iniziato un ciclo di chemioterapia. Ho letto che il digiuno può aumentarne l’effetto sui tumori… È vero, e per quale motivo?”

cellule normali attivano delle vie me-taboliche di protezione, mentre quelle tumorali non sembrano possedere questa capacità. In definitiva, se i primi risultati verranno confermati, sarà a portata di mano la possibilità di rendere più efficace la chemioterapia senza dover aumentare le dosi dei farmaci o somministrarne di più aggressivi. Ciò permetterà di abbattere gli effetti collaterali della chemio, rispar-miando quindi ai degenti un disagio che si esprime con nausea, vomito, diffuso senso di stanchezza, calo di peso.Personalmente considero questo fronte di indagine molto promettente. Se ne sta parlando a Milano nel corso di un ciclo di incontri (“Colloqui per la Scienza”) proprio in questi mesi. Gli scienziati divulgheran-no infine la nuove strategie di cura. Nella visione di una Milano “città della scienza”, in cui ho sempre creduto.

Confermo: è una novità che entra a far parte della strategia com-plessiva che da alcuni anni viene

applicata per trattare i tumori. Accanto alle cure-base, in pratica, si prendono in considerazione tutti i fattori che pos-sono risultare di aiuto (“adiuvanti”, è la definizione scientifica) nel combattere la vita delle cellule tumorali. Io ho sempre sostenuto gli effetti benefici del digiuno o di una dieta assai povera di calorie su patologie come il diabete, l’ipertensione o l’obesità. Adesso sto seguendo con grande attenzione gli esiti di uno studio finanziato dalla Fondazione che porta il mio nome e condotto da Alessio Nencioni, dell’Univer-sità di Genova, in team con Valter Longo della University of Southern California di Los Angeles.Di che si tratta? Il digiuno diventa l’arma

Negli ambienti del Ministero del-la Difesa si infuriano quando gli si rammenta che con il costo di otto cacciabombardieri F-35 si costruirebbero 3 mila asili nido, dando lavoro in modo stabile a molti più addetti (mentre i posti di lavoro per gli F-35 saranno, a fine programma, non più di 2 mila). Dicono che fare questo paragone non è pertinente, che è come paragonare le mele con le pere, e che è una manifestazione di infantilismo politico. E così il programma va avanti, ignorando cinicamente le 80 mila firme raccolte, e il pressante appello a cui ho aderito anch’io.Nonostante le difese d’ufficio e la risposta poco chiara data in Par-lamento alla mozione presentata a suo tempo da 158 deputati, la

contraddizione c’è, ed è enorme. Se ne è parlato in una sessione della quinta Conferenza mondia-le Science for Peace, organizzata dalla Fondazione che porta il mio nome e che si è svolta a Milano lo scorso novembre, con un titolo emblematico: “Mercato senza crisi. Spese militari in Ue”. Tutti i Paesi europei hanno praticato qualche taglio alle spese mili-

tari. Poca roba. I costi restano sempre scandalosi. Sarebbe uti-le mettere a confronto quanto si spende per gli armamenti e quanto per la Sanità, ma men-tre la spesa militare del 2012 è stata di oltre 26 miliardi di euro, per quella sanitaria è difficile arrivare al valore assoluto, e ci si smarrisce nei meandri di una spesa suddivisa per Regioni, o

calcolata per ciascun cittadino. Non voglio pensare che ciò venga fatto di proposito per confondere le idee, ma mi basta un solo dato per ritenere che la nostra Sanità rischia il collas-so: l’Italia nel 2012 ha speso per le cure dei suoi cittadini il 25 per cento in meno della media dell’Unione Europea. Dato significativo, ma non ce ne sarebbe nemmeno bisogno: basta ascoltare un discorso al bar o nella sala d’attesa di una Asl, per capire quanta fatica facciano i malati per un posto letto, un intervento, un esa-me diagnostico. Ma le armi no, quelle non si toccano: l’Italia, che è una piccola nazione, è al nono posto nel mondo per la spesa militare.

Sanità ecacciabombardieri

“La Costituzione dice che l’Italia ripudia la guerra, ma intanto spreca soldi in armi… e continua a tagliare sulla Sanità. Non è una contraddizione?”

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LABORATORIO

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La Fondazione Tempiae il Piemonte Nord-Orientale

operativa in una rete composta da positive e proficue collaborazioni e integrazioni, insie-me all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro” ed altre importanti realtà pubbliche, istituzionali e private (tra cui la nostra stessa Fondazione). L’uso del condizionale è d’obbligo, giacché, per quanti passi si siano già compiuti in questa direzione, rimane ancora molto da fare, soprattutto in termini di reale cam-biamento che, come tutte le questioni che riguardano l’essere umano, richiede consa-pevolezza, sforzo, coraggio e sacrificio, in-sieme a un’effettiva volontà al cambiamen-to, condotta dalla determinazione, insieme alle capacità e competenze necessarie: in due sole parole, volontà e risorse. E la Fondazione Edo ed Elvo Tempia Onlus di Biella trova in questo scenario il proprio ruolo di soggetto privato no profit super partes che mette a disposizione della sanità pubblica la propria esperienza, le proprie risorse (finanziarie e umane) e le proprie competenze, al fine di continuare a supportare questo importante disegno di politica sanitaria, in una prospettiva di appropriatezza, di sostenibilità e di acces-sibilità delle cure mediche, dei farmaci e dei servizi di assistenza sanitaria, avendo sempre in mente l’idea originaria con cui è nato il Fondo Edo Tempia nel 1981, l’idea del padre Elvo promessa al proprio figlio Edo: fare il possibile per migliorare le condizioni del malati di cancro, tutto il possibile.

Pietro Presti

Da oltre trentatré anni, il Fondo “Edo Tempia” opera nei principali ambiti oncologici legati alla pre-

venzione, assistenza, cura e ricerca, come ente privato, apolitico, apartitico, grazie alla solidarietà della popolazione e delle Istituzioni che continuano a sostenerci nelle nostre attività. Nel 2005, all’indomani della morte di Elvo Tempia, è stata costituita la Fondazione “Edo ed Elvo Tempia” Onlus con l’obiettivo di distinguere le attività sanitarie e di ricerca (in capo alla Fondazione) da quelle del vo-lontariato e del sociale (in capo al Fondo), in modo da trovare una dualità sinergica e complementare tra professionisti e volontari perseguendo, giorno dopo giorno, la nostra mission fondativa, ovvero, migliorare le condizioni dei malati oncologici e dei loro famigliari, sostenendo e integrandoci con il sistema sanitario pubblico. In particolare, negli ultimi cinque anni, la Fondazione Edo ed Elvo Tempia è diven-tata un punto di riferimento del non profit oncologico per l’area del Piemonte Nord-Orientale negli ambiti della prevenzione, dei programmi di diagnosi precoce, degli screening regionali, dei registri tumore, delle cure palliative, della psiconcologia e dell’oncologia molecolare, grazie alle virtuo-se collaborazioni sviluppate insieme alle Asl di Biella, di Vercelli e all’AOU di Novara. Nel territorio novarese, la collaborazione con l’AOU Maggiore della Carità di Nova-ra ci ha permesso di sostenere importanti iniziative sia a supporto dell’Ospedale, con

la messa a disposizione di personale me-dico sanitario negli ambiti dell’Oncologia Medica, Neurochirurgia, Anatomia Pato-logica e della Chirurgia Maxillofacciale, o con acquisto di apparecchiature mediche all’avanguardia, sia in termini di integra-zione sinergica nell’ambito dell’Oncologia Molecolare (attraverso sofisticate analisi molecolari effettuate in sinergia dal nostro Laboratorio per tutta l’area del Piemonte Nord-Orientale insieme al Laboratorio novarese). Progetti, programmi e attività novaresi che hanno portato vantaggi e ricadute positive anche sul territorio biellese, in particolare per il Vecchio Ospedale, ma an-cor più in previsione del Nuovo Ospedale, in una prospettiva di sinergia tra l’ASL di Biella e l’AOU di Novara, in cui trova luogo l’impegno della nostra Fondazione al fine di collegare, potenziare e consolidare quelle attività medico-sanitarie e scientifiche che possano trovare una reale efficacia (diretta o indiretta) sul nostro territorio biellese. Da diversi anni, infatti, si sta sempre più profilando una politica sanitaria regionale che vede la sanità della Provincia di Biel-la collocata in un quadro geografico più ampio, più volte ridefinito con appellativi tecnico-organizzativi (quadrante, area so-vrazonale funzionale, federazioni), ma che non è altro che una visione di un territorio allargato in cui i poli di riferimento di sanità pubblica delle quattro province (BI, NO, VC, VCO) dovrebbero trovare una strate-gica e corretta collocazione organizzativa ed

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L’accesso ai trial clinici e ai farmaci a livello europeoL’intervento del nostro Direttore al Congresso Europeo della EHAP

comunicazione sempre più necessarie. Lo stesso Presidente dell’EAHP, il dr. Roberto Frontini, ha affermato come “l’attività del farmacista ospedaliero non debba limitarsi alla gestione e prepara-zione dei farmaci, ma arrivare al letto del paziente e contribuire, di concerto con il medico e gli infermieri, ad assi-curare una presa in carico ottimale a 360° non è un’idea nuova”. Allo stesso tempo, uno dei compiti più ambiziosi e ardui dell’EAHP è di affrontare le dise-guaglianze di indirizzo delle prestazioni nei diversi paesi europei, “offrendo una

visione condivisa su quello che dovrebbe essere raggiunto dai sistemi sanitari per migliorare la cura dei pazienti”, come ha sottolineato lo stesso Frontini. Il Direttore Generale della Fondazio-ne Edo ed Elvo Tempia, il dott. Pietro Presti, ha partecipato come ospite del Congresso, in rappresentanza dell’ECPC (European Cancer Patient Coalition) con-tribuendo su tematiche fondamentali per le cure e le terapie del pazienti oncologici, in particolare sull’accesso ai trial clinici e alla disponibilità dei farmaci a livello europeo.

Dal 26 marzo al 28 marzo 2014 si è tenuto a Barcellona il Congresso Europeo della Associazione Eu-

ropea dei Farmacisti Ospedalieri (EAHP), federazione che riunisce le associazioni nazionali di farmacisti ospedalieri di tutti gli stati membri della Unione europea (UE), insieme a quelle della Svizzera, Norvegia e Croazia.L’innovazione è stato il tema conduttore di questa 19esima edizione, l’innovazio-ne declinata nella immaginazione, nelle competenze e nell’organizzazione della farmacia ospedaliera alla luce delle emer-genti sfide e problematiche connesse, da una parte, al cambiamento dei contesti clinici sanitari e alle richieste dei pazienti e, dall’altra, alle diseguaglianze che convi-vono ancora tra gli stati europei in termini di continuità, qualità e omogeneità dei servizi offerti. Per garantire, infatti, un miglior sup-porto ai medici nella gestione di terapie sempre più complesse e personalizzate, e offrire un counselling sempre più efficace, il profilo del farmacista ospeda-liero dovrà evolvere nel prossimo futuro rimodulando il proprio ruolo e ridefi-nendo le proprie aeree di competenza, introducendo capacità di relazione e di

Pietro Presti, direttore generale della Fondazione Edo ed Elvo Tempia e Andrea Frontini presidente dell’EAHP

Si è svolta il 20 e il 21 giugno scorso, a Bucarest, l’Assemblea Generale della European Can-cer Patients Coalition (ECPC), l’organizzazione ombrello che raccoglie più di 300 organizza-zioni di volontariato oncologico in Europa. Il Fondo Edo Tempia, membro di ECPC da alcuni anni, è stato

invitato nella persona del suo direttore, il Dott. Pietro Presti, che ricopre nella federazione europea il ruolo di membro del Collegio di Revisione dei Conti. L’Assemblea è stata un’occasio-ne importante per fare rete fra le associazioni a livello europeo, e definire le strategie di advoca-cy future per riportare il cancro

al centro dell’agenda politico-sanitaria europea. Il Fondo Edo Tempia, insieme alla Fondazione Tempia, è atti-vo sul piano internazionale dal 2007 su tematiche oncologiche fondamentali, quali il Controllo dei Cancro (entrando a far parte come membro attivo dell’U-nione Internazionale Contro il

Cancro - UICC – di Ginevra), Advocacy e Volontariato (ECPC), portando la sua trentennale esperienza nella prevenzione, cura e ricerca a tavoli europei ed extraeuropei, a riprova di come i suoi programmi, progetti e attività siano riconosciute tra le più efficienti ed efficaci nella lotta contro il cancro.

L’esperienza del Fondo per l’Europa del Volontariato oncologico

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Fondazione Tempia e Asl Vc: esempio di sinergia e collaborazione

Nel 2014 sono state confermate e ampliate le convenzioni già esistenti tra la Fondazione Tempia e l’Asl di Vercelli

L’attiva collaborazione esistente tra la Fondazione Tempia di Biella e l’Asl di Vercelli, forte-

mente voluta da Elvo Tempia, è stata confermata anche nel 2014 con l’am-pliamento delle convenzioni tra i due enti. Le attività erogative riguardano le risorse professionali messe a disposi-zione dalla Fondazione Tempia all’Asl di Vercelli e sono: - 1 medico oncologo (Ospedale S. An-drea di Vercelli, SC Oncologia)- 2 medici palliativisti (Cure Palliative domiciliari e Hospice “Edo ed Elvo Tempia” Gattinara, UOCP ASL VC)- 2 psicologhe (Cure Palliative domici-liari e Hospice “Edo ed Elvo Tempia” Gattinara, UOCP ASL VC)- 1 medico pediatra (Ospedale Borgose-sia, SC Pediatria)- 1 psiconcologa (Ospedale S. Andrea di Vercelli – SC Oncologia, DOM, On-coematologia)- 1 medico dermatologo (Ospedale S. Andrea di Vercelli - SC Dermatologia)- 1 medico ginecologo (Ospedale S. Andrea di Vercelli – SC Ginecologia)

Il supporto finanziario, istituzionale e operativo si concentra, invece, nei seguenti ambiti: - Registro Tumori Provincia di Vercelli (in collaborazione con l’ASL BI, CPO - Regione Piemonte)- Contributi a iniziative Asl Vc terri-toriali - Centro Nutrizionale dr. Riso

Inoltre, nell’anno in corso sono state finanziate queste apparecchiature: - 1 ecografo alla SC Ginecologia Ospe-dale Borgosesia - CAD COLON

Le attività operative della Fondazione Tempia nel territorio vercellese riguar-dano:- Programmi regionali di screening oncologici (mammografico, citologico, colon retto)- Oncologia molecolare- Volontariato (Associazione di volonta-riato Fondo Edo Tempia)

Le collaborazioni istituzionali pre-vedono:- Promozione, sviluppo, realiz-zazione e supporto a progetti na-zionali/regionali (Proteus Donna, Studio EMDR,Mindfulness, Forza e Sorriso)- Integrazione e condivisione di progetti/programmi locali e regionali (Centro di Prevenzione Oncologica ex Presidio Osp. di Gattinara; Prevenzione prima-ria, secondaria; Ambulatori di diagnosi precoce; Conferenze informative e di sensibilizzazione).

L’ospedale Sant’Andrea di Vercelli

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“Prevenzione serena” per la diagnosi precoce dei tumoriRaggiunti e superati gli indicatori stabiliti dalla Regione Piemonte

Fondamentale la collaborazione con la Fondazione Tempia

Un risultato importante per la prevenzione: grazie alla pro-ficua collaborazione tra le Asl

di Vercelli e di Biella e la Fondazione Tempia, sono stati non solo raggiunti, ma superati gli indicatori stabiliti dalla Regione Piemonte.

Il dipartimento interaziendale di pre-venzione secondaria dei tumori com-prende le Asl di Vercelli e di Biella e si occupa del programma regionale “Prevenzione Serena” per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon-retto, realizzato dalle Asl di Vercelli e Biella e Fondazione Edo ed Elvo Tempia: tutti i programmi di screening sono coordi-nati dalla dottoressa Fiorella Germinetti (responsabile dell’Unità di Valutazione e Organizzazione Screening) e dalla dot-

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toressa Nadia Agostino (direttore della Struttura Complessa assistenza sanitaria integrata Asl Bi). I programmi vengono effettuati in en-trambe le Asl nelle strutture territoriali e ospedaliere di radiologia, ginecologia, anatomia patologica, chirurgia, gastro-enterologia e negli ambulatori mobili del Fondo Edo Tempia ubicati, a rota-zione, in alcuni comuni della provincia di Biella.

Nel 2013 il Dipartimento ha pie-namente raggiunto gli obiettivi stabiliti dalla Regione Piemonte e la popolazione ha risposto molto bene tanto che, per lo screening mammografico, si è arrivati al 65% di adesione.

Questi risultati sono stati possibili grazie al grande impegno e alla professionalità degli operatori coinvolti, sia sanitari sia amministrativi delle due Asl e della Fondazione Tempia.

SCREENING ESEGUITI NEL 1° SEMESTRE 2014 Inviti Esami Pap Test 8.348 3.382Mammografia 5.103 4.083

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Riconoscimento per il Laboratorio di Oncologia MolecolareSuperato con il massimo punteggio il III controllo di qualità nazionale AIOM-SIAPEC

chemioterapico.Più recentemente, un analogo anticorpo monoclonale, il Panitumumab, ha di-mostrato, in monoterapia, un vantaggio in sopravvivenza libera da malattia in pazienti selezionati.È stato dimostrato che lo stato mutazio-nale dei geni KRAS e NRAS, proteine a valle nella via di segnale attivata da EGFR, nelle cellule tumorali condiziona la risposta al Cetuximab (e al Panitumu-mab). In presenza di queste mutazioni,

che ne determinano l’attivazione costi-tutiva, il segnale proliferativo risulta indipendente dallo stimolo dell’EGF. In questi casi il blocco dell’EGFR non è in grado di inibire la proliferazione cellulare, rendendo vano l’effetto tera-peutico del farmaco. Di conseguenza, a beneficiare del trattamento con tali anticorpi monoclonali sono soltanto i portatori della proteina non mutata. In alcuni casi è stato persino osservato che in pazienti aventi queste proteine mutate, il trattamento risulta dannoso in termini di sopravvivenza rispetto al solo trattamento con chemioterapia.Inoltre, lo stato di mutazione dell’on-cogene BRAF nel mCRC, seppur non essendo un fattore predittivo di risposta a queste terapie mirate, risulta un im-portante indice prognostico negativo che aiuta i clinici a predire l’avanzamen-to della malattia.Nel controllo di qualità eseguito è stato richiesto di determinatare lo stato mu-tazionale di 10 campioni sequenziando, per ognuno di questi, 7 differenti re-gioni del DNA corrispondenti ai siti di mutazione più probabili (esone 2, 3, 4 di KRAS; esone 2,3,4 di NRAS; codone 600 di BRAF).Quest’analisi viene eseguita di routi-ne nel Laboratorio di Oncologia Mo-lecolare della Fondazione, per conto della S.C. di Anatomia Patologica diretta dal Prof. Boldorini dell’A.O.U. “Maggiore della carità” di Novara, a partire da Settembre 2013, in seguito alla nota informativa dell’AIFA di metà agosto.

E.G.

L’Associazione Italiana di On-cologia Medica e la Società Italiana di Anatomia Patologica

e Citologia diagnostica hanno organiz-zato, nell’aprile scorso, il III Controllo di Qualità Nazionale del Carcinoma Colo-rettale Metastatico (mCRC) che ha riguardato le mutazioni predittive e prognostiche dei geni KRAS, NRAS e BRAF. L’obiettivo è stato quello di iden-tificare i laboratori in grado di valutare le diverse possibili mutazioni mediante metodiche adeguate, economicamente sostenibili, accessibili sull’intero terri-torio nazionale e in un tempo “clinica-mente” accettabile.Dopo aver partecipato, nel 2012, ai Controlli di Qualità Nazionale per le mutazioni predittive del gene BRAF nel melanoma metastatico e di KRAS nel mCRC, il Laboratorio di Oncologia Molecolare della Fondazione ha bril-lantemente superato il III Controllo di Qualità Nazionale totalizzando il massimo punteggio, in accordo agli standard europei, e rispettando “il tempo di risposta per il clinico”, come richiesto dal test.Questo test é necessario per la scelta del trattamento dei pazienti affetti da mCRC con i farmaci a bersaglio mole-colare Cetuximab e Panitumumab.Il Cetuximab, un anticorpo mono-clonale diretto contro il recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), ha dimostrato di incrementare la so-pravvivenza globale e la sopravviven-za libera da malattia nei pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico resistente ad un precedente trattamento

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Oncologia Molecolare a sostegno dell’Ospedale Mauriziano di Torino

Siglato importante accordo nell’ambito della diagnostica molecolare delle lesioni tiroidee

predittivo nei TIR5. Mutazioni attivanti nell’oncogene BRAF sono state evidenziate in varie neoplasie umane, prevalentemente nel melanoma, nel carcinoma papillare della tiroide e nel carcinoma del colon retto. Nel-la tiroide le mutazioni di BRAF sono specifiche del carcinoma papillare e riguardano circa il 50% delle lesioni. I carcinomi papillari con BRAF mutato presentano spesso un decorso più ag-gressivo e dati di letteratura correlano la presenza della mutazione in BRAF alla resistenza alla radioiodio terapia a cui solitamente questi pazienti vengono sottoposti a seguito della chirurgia.Infine è importante evidenziare che studi preliminari hanno suggerito che, nelle neoplasie in cui è coinvolto, BRAF è un potenziale target terapeutico. Sono attualmente in corso sperimentazioni cliniche di fase II che prevedono l’u-tilizzo di inibitori multi-chinasi nei pazienti affetti da carcinomi papillari mutati in BRAF.Questa convenzione ha l’auspicio di ri-calcare le orme della collaborazione con il nosocomio novarese, ottimo esempio di integrazione tra pubblico e privato non-profit, dove la Fondazione non si limita ad, un seppur importante, impe-gno di tipo economico, ma ad un vero e proprio lavoro in sinergia in cui vengono messe a disposizioni degli ospedali com-petenze e tecnologie specifiche.Riteniamo quindi che la nascita della collaborazione con l’ospedale Mauri-ziano non potrà che essere una grande opportunità per la Fondazione.

Enrico Grosso

Nel febbraio scorso l’azienda ospedaliera “Ordine Maurizia-no” di Torino e la Fondazione

Tempia hanno sottoscritto una conven-zione nell’ambito dell’attività afferente all’oncologia molecolare.La convenzione, della durata di due anni, definisce le modalità della collabo-razione tra il Laboratorio di Oncologia Molecolare della Fondazione e la S.C. di Endocrinologia diretta dal prof. Paolo Limone e la S.C. di Anatomia Patolo-gica diretta dal prof. Mauro Papotti del nosocomio torinese, ospedale di riferimento per le patologie della tiroide a livello regionale.Da oltre 50 anni, infatti, l’Ospedale Mauriziano dispone di un CENTRO DI MALATTIE DELLA TIROIDE costitu-ito da un’équipe multidisciplinare dedi-cata, come è ampiamente documentato dai casi trattati e dalle pubblicazioni scientifiche edite a stampa. Il Centro è una struttura interdisciplinare a cui affe-riscono oltre all’S.C. di Endocrinologia, anche la S.S.D. Chirurgia della Tiroide, le S.C. Medicina Nucleare, Radioterapia, Otorinolaringoiatria, Anatomia Pato-logica, Oculistica, la S.S. Oncologia, e che si contraddistingue nella realtà ospedaliera torinese per essere in grado di assicurare, grazie alla collaborazione tra le varie professionalità, lo svolgi-mento all’interno della stessa struttura ospedaliera di tutto l’iter diagnostico e terapeutico di cui può necessitare il paziente affetto da patologia tiroidea.Questa convenzione rappresenta un van-to per la Fondazione e premia la crescita svolta in questi anni dal Laboratorio di

Il professor Paolo Limone

Oncologia Molecolare che, sotto la di-rezione della d.ssa Maria Scatolini, ha saputo sviluppare in maniera proficua la collaborazione con la S.C. di Anatomia Patologica diretta dal prof. Boldorini dell’A.O.U. “Maggiore della carità” di Novara e affermarsi come realtà anche nel panorama torinese, grazie all’attiva partecipazione ai gruppi di studio pro-mossi dalla Rete Oncologica.In particolare la collaborazione riguar-derà la valutazione dello stato muta-zionale dell’oncogene BRAF, da sempre nell’interesse del Laboratorio di Onco-logia Molecolare, come dimostrano le pubblicazioni scientifiche e la parteci-pazione a specifici controlli di qualità nazionali.Questo oncogene, infatti, nelle lesioni tiroidee può ricoprire diversi significati clinici a seconda del tipo di diagnosi: diagnostico nei TIR4 e prognostico/

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La Fondazione Tempia al Congresso dell’Associazione Internazionale dei Registri Tumori 2014 - IACRAnalisi dei dati clinici dei pazienti affetti da melanoma cutaneo mutato in BRAF

dell’oncogene BRAF. Il gene BRAF è mu-tato in circa il 50% dei melanomi cutanei e rappresenta un ottimo target per la te-rapia a bersaglio molecolare con farmaci inibitori della proteina mutata. Da maggio 2013 è, infatti, disponibile anche in Italia il farmaco Vemurafenib per i pazienti affetti da melanoma cutaneo metastatico e positivo per la presenza di mutazioni in BRAF. Poiché questi farmaci biologici sono molto costosi, è necessario essere in grado di prevedere il loro impatto anche dal punto di vista economico sul sistema Sanitario Nazionale.Il congresso è stato dedicato al tema “Capitalizing on cancer surveillance data for improved cancer control” e si è svolto ad Ottawa (Canada) dal 26 al 28 giugno 2014, subito dopo il meeting annuale della North American Associations of Central Cancer Registries (NAACCR, 21-26 giugno).

Maria Scatolini

Al convegno IACR 2014 (Inter-national Association of Cancer Registries) sono stati presentati

i dati ottenuti dall’analisi di casistiche di melanomi analizzati presso il Laboratorio di Oncologia Molecolare della Fondazio-ne Tempia e il Laboratorio di Patologia Molecolare dell’IRCC di Candiolo. I dati ottenuti sono stati integrati ed analizzati grazie alla collaborazione con il Regi-stro Tumori del Piemonte (CPO) ed in particolare con il dr. Roberto Zanetti, il dr. Stefano Rosso e la dr.ssa Lidia Sacchetto attualmente finanziata dalla Fondazione ed impegnata anche nelle attività di ricerca del Laboratorio di Farmacogenomica.Il lavoro svolto ha l’obiettivo di presentare una previsione dei dati di incidenza del melanoma nella regione Piemonte facen-do particolare riferimento ai pazienti il cui tumore presenti mutazioni a livello

Che cos’è il CPO Il CPO (Centro di Prevenzione Oncolo-gica) svolge, nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale, funzioni epide-miologiche di ricerca e valutazione sulla diffusione dei tumori, su attività di prevenzione e diagnosi precoce, di monitoraggio e promozione della qualità dell’assistenza e di riconosci-mento dei rischi di cancerogenicità ambientali, lavorativi e legati agli stili di vita.

Il Registro TumoriIl Registro Tumori Piemonte, attivo dal 1985, è un’articolazione del Cen-tro di prevenzione oncologica della Regione Piemonte. L’RTP partecipa, ormai da decenni, a tutte le banche dati internazionali e nazionali ed è tra i soci fondatori di AIRTUM.RESPONSABILEDott. Roberto Zanettie-mail: [email protected] telefonico: 011 5665355SEDE CPOPiemonte, SC epidemiologia dei tu-mori 2, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e Università di To-rino, via San Francesco da Paola 31, 10123 TorinoSITO WEBhttp://www.cpo.itOBIETTIVIPubblicare e divulgare i dati di inci-denza, mortalità, prevalenza e so-pravvivenza per tumori nella città di Torino. Collaborare con strutture della Regione Piemonte che lavorano nel campo della prevenzione primaria e secondaria, della diagnosi e della cura dei tumori.

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Continuano con successo gli studi e le collaborazioni dei nostri ricercatori

Poster AACR (San Diego: tumore prostata Biella e Bellinzona – colangiocarcinoma Biella e Candiolo)Al convegno annuale dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, tenutosi a San Diego lo scorso aprile, sono stati pre-sentati due poster relativi a studi condotti presso il Laboratorio di Farmacogenomica: il primo riguarda il tumore prostatico, realizzato in collaborazione con il gruppo della dott.ssa Giusep-pina Carbone dello IOSI di Bellinzona, il secondo riguarda il colangiocarcinoma, con la collaborazione dell’IRCC di Candiolo. Entrambi gli studi hanno suscitato grande interesse, per la pre-senza di dati innovativi relativi da un lato alla sottoclassificazione del tumore prostatico e dall’altro alla possibilità di trattare il colangiocarcinoma con un farmaco di origine marina, già in uso in clinica per il tumore dell’ovaio e per alcuni tipi di sarcoma.

La Fondazione ha ospitato ilWorkshop Melanoma & ParkinsonNei giorni 9 e 10 aprile si è svolto, nella sede della Fondazione Tempia, un workshop dedicato al tema del melanoma cutaneo e della sua relazione con il morbo di Parkinson, patologie per le quali esiste effettivamente un’associazione. Contra-riamente a quanto si supponeva in passato, però, questa non è da ricondursi agli effetti del principale farmaco utilizzato per combattere il Parkinson, il Levodopa, che si riteneva potesse causare il melanoma, bensì, è legata a fattori genetici di predispo-sizione ad entrambe le patologie, che hanno una base comune. Il morbo di Parkinson, infatti, si manifesta quando avviene una degenerazione di un certo tipo di cellule nervose, i neuroni dopaminergici, della “sostanza nera” e viene di conseguenza a mancare il rigido controllo del movimento. Il nome “sostanza nera” è dovuto proprio alla presenza, nei neuroni che compongo-no questa struttura, di elevate quantità di melanina, il pigmento che conferisce appunto il colore scuro. I neuroni della sostanza nera sono per buona parte dopaminergici: ciò vuol dire che essi utilizzano dopamina (un neurotrasmettitore) per stabilire una comunicazione con gli altri neuroni. I melanociti, cellule da cui si origina il melanoma, sono cellule simili alle cellule neuronali del sistema nervoso: ciò è dovuto al fatto che hanno la stessa origine embrionale, anche se poi sono andate incontro ad una specializzazione diversa nel corso del processo evolutivo. Sulla membrana dei melanociti esistono pertanto gli stessi recettori che si trovano sulla membrana delle cellule nervose e che bloccano i mediatori dell’impulso nervoso, soltanto che nei melanociti questi recettori non sono in attività.Le relazioni finali del workshop sulla genetica del melanoma e del morbo di Parkinson, tenute dal dr Nadem Soufir di Parigi e

dai dr. Roberto Zanetti e Stefano Rosso del Registro Tumori del Piemonte e della Valle d’Aosta, hanno messo in evidenza questi aspetti e posto le basi per un progetto di ricerca volto ad identi-ficare i principali geni alla base delle due malattie. Altri relatori al convegno sono stati: Maria Scatolini, Giovanna Chiorino, Lidia Sacchetto, Paolo Broganelli, Renzo Boldorini e Graziano Gusmaroli.

Nuove pubblicazioniSul numero del 28 aprile 2014 della prestigiosa rivista Journal of Cell Science è uscito un articolo, intitolato “IASPP is a novel autophagy inhibitor in kertainocytes”, dove viene dimostrato che il gene che codifica la proteina iASPP è importante nel mantenimento dell’integrità dell’epitelio che costituisce la pelle quando viene sottoposto ad uno stress ambientale. Questa pro-teina ha un ruolo in due processi molto importanti che regolano la crescita e l’equilibrio dei tessuti: l’apoptosi (morte program-mata della cellula) e l’autofagia (meccanismo di sostituzione dei componenti del citoplasma e di rimozione degli organelli danneggiati che interviene in numerosi processi cellulari, tra i quali lo sviluppo dei tumori). Lo studio descritto nell’articolo è stato condotto nei laboratori del dott. Bergamaschi, presso l’itituto Barts and the London School of Medicine and Dentistry, ed è nato grazie ad un’analisi condotta presso il laboratorio di Farmacogenomica. La rielaborazione dei dati di espressione genica dei collaboratori londinesi ha permesso di definire me-glio il ruolo ed il meccanismo di azione della proteina iASPP, gettando le basi per una più completa comprensione di varie tipologie di malattie della pelle.

Da molti anni a questa parte il laboratorio di Genomica dei Tumori della Fondazione Tempia affianca il prof. Dotto dell’Uni-versità di Losanna nello studio del gene Notch1, noto per il suo importante ruolo di oncosoppressore in particolari tumori, co-

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me quelli squa-mocellulari della pelle.A tal riguardo, abbiamo da po-co concluso uno studio che ha delineato i mec-canismi di con-trollo di Notch1 all’interno delle cellule epitelia-li, risultato che ha importanti implicazioni te-rapeutiche nei confronti dei tu-mori che origi-nano da questo tipo di cellule. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista interna-zionale Journal of Clinical Investigation.

In collaborazione con la dott.ssa Giulia Taraboletti dell’Isti-tuto Mario Negri di Bergamo, abbiamo condotto uno studio, pubblicato su Matrix Biology, volto a ricostruire l’insieme di interazioni che una proteina chiamata Trombospondina 1 (TSP-1) ha con altre molecole dai diversi ruoli. TSP-1 è una proteina della matrice extracelulare (ossia lo spazio che si tro-va tra le cellule) ed ha un ruolo come adattatore e modulatore delle interazioni della matrice stessa. Il complesso sistema di interazioni in cui è coinvolta contribuisce alla modulazione della risposta della cellula agli stimoli esterni ed a seconda dello stimolo ricevuto fa sì che si mantengano condizioni fisiologiche o che si sviluppino condizioni patologiche. Il nostro ruolo è stato quello di aiutare ad organizzare l’insieme delle molecole che interagiscono con TSP-1 e di mettere in

luce i principali processi biologici di cui esse fanno parte.Infine, abbiamo contribuito anche alla realizzazione di un interessante lavoro condotto con un gruppo di bioinformatici dell’Università di Padova e con il Dipartimento di Oncologia dell’Istituto Mario Negri di Milano. Lo studio è stato pubbli-cato su Nucleid Acids Research e riguarda l’analisi integrata di dati di espressione di geni e di microRNA. Queste ultime molecole, importanti nella regolazione dell’espressione geni-ca e della formazione delle proteine corrispondenti, interagi-scono con numerosissimi geni. Siccome non esistono ancora strumenti che considerino anche il contributo dei microRNA nei network di interazione tra geni, il nostro studio si è con-centrato su questo tipo di integrazione ed ha generato uno strumento, scaricabile gratuitamente dal sito dell’Università di Padova, che si può utilizzare per queste analisi.

Giovanna Chiorino

Durante il congresso dell’American So-ciety of Clinical Oncology (Asco), tenutosi recentemente a Chicago, è emersa l’im-portanza e l’efficacia dell’immunoterapia, un particolare tipo di terapia biologica applicata nella cura del cancro. L’immu-noterapia consiste nel pilotare il sistema immunitario del paziente oncologico af-finché possa far scaturire una risposta attiva e continuativa nei confronti del tu-more, visto come un agente estraneo da eliminare, proprio come avviene nel caso di un’infezione virale. Questo risultato si ottiene attraverso l’utilizzo di anticorpi monoclonali prodotti in laboratorio, una classe di farmaci del tutto simile agli an-

ticorpi presenti nel nostro organismo, ma che in questo caso contrastano la cresci-ta e le recidive tumorali impedendo che la risposta immunitaria del paziente nei confronti del tumore si affievolisca e per-mettendogli di continuare la sua azione nel tempo.L’efficacia dell’immunoterapia è stata ampiamente dimostrata per il melano-ma, il più diffuso cancro della pelle. Il prof. Michele Maio, direttore del diparti-

mento di immuno-oncologia dell’azienda ospedaliera Le Scotte di Siena e pioniere della disciplina, spiega: “Prima dell’av-vento dei nuovi farmaci il melanoma, se diagnosticato in fase avanzata, era una neoplasia che non lasciava scampo. Oggi la situazione è radicalmente cambiata e la sopravvivenza è arrivata al 20% a 5 anni dalla diagnosi”. Secondo gli studi presentati all’Asco, l’immunoterapia of-fre nuove speranze di cura non solo per il melanoma, ma anche per altre neopla-sie come il tumore del polmone, il cancro della cervice uterina ed il mesotelioma pleurico.

G.C.

L’immunoterapia nella cura del cancro

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La promozione dei diritti dei malati terminaliAl convegno della Federazione Cure Palliative l’intervento della psiconcologa Luisa Fiorina

la grande parte dei casi è un evento doloroso, ma le persone raggiungono uno stato di accettazione e di completo adattamento in seguito di esso. Freud, consultato verso la fine della sua vita da una donna che lamentava umore depresso conseguente alla morte del marito, rispose “Signora, lei non ha una nevrosi, ha solo avuto una disgrazia”.Infine, si è soffermata sui tre livelli di supporto nel lutto. Il supporto nel lutto generale favorisce la risocializzazione e la condivisione dei vissuti, ne sono un esempio i gruppi di auto-mutuo-aiuto dove è previsto l’impiego di personale ben addestrato per lo più volontari. Questo livello è fondamentale nel

Si è tenuto il 23 maggio scorso a Milano, presso la Sala Confe-renze di Palazzo Reale, il con-

vegno della Federazione Cure Palliati-ve, Fcp (www.fedcp.org), dal titolo “15 anni insieme per le cure palliative” per celebrare, al fianco della Società Italia-na di Cure Palliative (SICP), la promo-zione dei diritti dei malati inguaribili e delle loro famiglie. Ad oggi fanno parte della Federazione 5000 volontari e migliaia di professionisti afferenti a ben 76 associazioni non profit. Tra queste il Fondo Edo Tempia che già nel 1998 aveva attivato la sua équipe di cure palliative domiciliari.Il convegno ha offerto l’opportunità di presentare e di approfondire l’attività e l’impegno del terzo settore nel pro-muovere, mantenere ed implementare la rete delle cure palliative in Italia. Impegno e attenzione che da sempre le associazioni rivolgono anche alla strut-turazione di progetti per il sostegno di persone in lutto, grazie alla presenza accanto alle famiglie di professionisti e di volontari adeguatamente formati. E proprio sul lavoro nel tempo del lutto si è concentrato l’intervento di Luisa Fiorina, psiconcologa e psico-terapeuta della Fondazione Tempia. Luisa Fiorina ha evidenziato come a fronte di eventi di vita “sogget-tivamente” gravi, la sofferenza e il disagio non sono criteri necessari per definire disfunzionali o patolo-giche le reazioni emotive e compor-tamentali.La maggior parte delle persone in lutto non va incontro a complicazioni: nel-

sopperire alla mancanza di supporto sociale e isolamento. In un’epoca in cui l’argomento della morte è tabù, la presenza dei volontari al fianco dei fa-miliari ha anche un importante valore simbolico. Essi rappresentano la socie-tà intorno alla persona morente. Il loro lavoro evoca la solidarietà dei vicini del passato, quando le persone morivano per lo più a casa. Essi ‘risocializzano’ la morte e mostrano che non è solo una questione per professionisti sanitari, ma che coinvolge anche la società nel suo insieme. Il secondo livello è la terapia del lutto, che dovrebbe essere erogata da personale qualifica-to integrato con un servizio di cure palliative specializzato o territoriale. Questo intervento professionale è indi-cato per chi ha subito una perdita più complessa con l’eventuale presenza di ulteriori fattori di stress o di inadeguati meccanismi psicologici di gestione della perdita. L’ultimo livello, rivolto ad un limitato numero di persone, prevede un percorso di psicoterapia vero e proprio per sostenere il dolente di fronte ad uno scompenso in senso psicopatologico. Il lavoro nel tempo del lutto è un argomento di cui la dott.ssa Fiorina si occupa ormai da tempo, grazie alla proficua collaborazione con “Geode”, gruppo che vede coinvolti psicologi italiani esperti in cure palliative. Ha presentato il frutto di questo lavoro il 27 giugno al semina-rio tenutosi al Convento dell’Annun-ciata di Abbiategrasso, che ha visto la partecipazione di 120 psicologi.

Luisa Fiorina, psiconcologa della Fondazione Tempia

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Il rapporto mente e corpo:la consapevolezza per gestire ansie e disagiBruno Bara e Giordana Borasio hanno presentato a Vercelli il progetto Mindfulness

testate giornalistiche e le trasmissioni tele-visive che trattano di argomenti innovativi riguardanti la salute corpo-mente.La malattia comporta inevitabilmente stress che toglie energie, può causare de-pressione, ansia e altre patologie psicologi-che, influenzando negativamente la salute fisica e il risultato delle terapie in corso come la Chemioterapia e la Radioterapia.La Mindfulness permette di apprendere strategie per gestire lo stress, aprire la mente e il corpo per vivere in modo più sereno la malattia.Una definizione di Mindfulness che viene spesso citata è la seguente: “porre atten-zione a quello che accade nella mente in un modo particolare: con intenzione, nel momento presente e senza giudizio.” (Kabat-Zinn, 1994). Il meccanismo che caratterizza la Mindfulness è rappresentato da un cambiamento di prospettiva: si ab-bandonano le modalità automatiche e abitudinarie della mente che provocano sofferenza. Questo meccanismo permette

A Vercelli alla Cripta di Sant’An-drea, lo scorso 16 giugno, è stata l’occasione per parlare dell’attua-

lissimo tema del rapporto mente e corpo e della Mindfulness, una pratica che sta trovando applicazione e riscontri positivi in diversi settori: luoghi di lavoro, sport, promozione della salute, vita di relazione, oncologia, carceri, scuola, vita privata. Un modo di guardare il mondo, sia interno che esterno, con occhi diversi.Bruno Bara (medico specialista in psi-cologia medica) ha illustrato, grazie alla sua grande esperienza, la relazione e l’in-fluenza reciproca tra mente e corpo, che determina il nostro benessere e la nostra qualità di vita. Giordana Borasio (psiconcologa del-la Fondazione Tempia) ha presentato “Mindfulness: per un uso consapevole della tua vita”, un allenamento alla con-sapevolezza di sé (corpo e mente): la ca-pacità di portare l’attenzione al momento presente in modo non giudicante. La Mindfulness affonda le sue radici nella meditazione orientale, ma è svincolata dai significati religiosi ad essa legati. È un metodo pratico per gestire stress, ansia, depressione, disagio psicologico, problemi di salute, e tutte le sfide della vita ritrovando l’equilibrio. Si apprende un’intelligenza pratica e la concentrazione necessarie per gestire la mente.

LA MINDFULNESSIl 2014 è stato considerato l’anno della Mindfulness, l’anno della consapevolez-za. Tutta la comunità scientifica nazionale e internazionale si sta interessando alla Mindfulness. Ne parlano le più grandi

di non essere più controllati da emozioni che possono sorgere durante il percor-so della malattia (paura, rabbia, ansia, sconforto, confusione), ma di osservarle e regolarle (tramite comportamenti flessibili e adattativi) per favorire una sensazione di benessere.Studi scientifici internazionali dimo-strano che la Mindfulness ha i seguenti effetti: - diminuzione dei livelli di stress, ansia, rabbia, avversione, depressione, paura e confusione e con conseguenze positive importanti per la salute mentale e fisica;miglioramento nell’abilità di rispondere in modo adeguato al dolore e al percorso di malattia;- diminuzione dei livelli di ormoni dello stress, rallentamento del battito cardiaco, diminuzione della pressione sanguigna, rinforzo del sistema immunitario, rigene-razione delle cellule neuronali;- vivere pienamente il momento pre-sente senza essere trascinati nei rimpianti del passato o nelle preoccupazioni future.

La psiconcologa Giordana Borasio e il professor Bruno Bara

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“I malati di tumore, in partico-lare quelli che attraversano la fase terminale di malattia, aspi-rano a poter trascorrere la vita vicino all’affetto dei propri cari. A queste persone è doveroso assicurare una vita dignitosa.”

Elvo Tempia (1998)

Il Fondo Edo Tempia è stato invitato a portare l’esperienza dei suoi volontari domiciliari ai Master in Cure Palliati-

ve rivolti a medici specialisti e a futuri psiconcologi. La signora Miriam Monje, in rappresentanza dei volontari domici-liari, ha tenuto una lezione venerdì 16 maggio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza (Molinette) di Torino.L’intervento di Miriam è stato molto apprezzato dalla platea, che si è dimo-strata attenta e desiderosa di approfon-dimenti e confronti tra realtà territoriali differenti. Dopo un breve excursus storico (nel Biellese la prima équipe di cure pallia-tive domiciliari era composta esclusi-vamente da operatori del Fondo Edo Tempia) si è sottolineato il valore ag-giunto che il volontario può apportare nell’assistenza al paziente oncologico, con esempi derivati dall’esperienza. Ad esempio, se capita che alcune informa-

zioni importanti e utili vengano fornite ai volontari e non sempre ai compo-nenti dell’équipe curante, un feed back costante tra il personale sanitario e il volontario può rilevarsi di grande utilità anche da un punto di vista assistenziale.Miriam ha, inoltre, sottolineato la ne-cessità della formazione per i volontari in oncologia, orientata al sapere, saper fare e saper essere.Queste tre componenti, di fondamen-tale importanza, vengono sviluppate e apprese durante il percorso formativo e costituiscono la mappa delle compe-tenze per il futuro volontario che sarà tenuto a frequentare percorsi di forma-zione permanente e di supervisione.Le sezioni che hanno suscitato maggiore curiosità, e di conseguenza domande tra gli interlocutori, sono state quelle in cui sono stati illustrati il modello di lavoro e le possibili criticità (sociali, relazionali, ecc) che i volontari possono riscontrare nel loro operato.

In conclusione, suggestiva la lettura di due testimonianze che sono state presentate agli interlocutori come solu-zioni possibili di situazioni assistenziali apparentemente ingestibili che si sono, invece, rivelate significative per i pa-zienti ed i volontari.

Paola Minacapelli

Miriam Monje mentre tiene la lezione al master di Torino

Essere volontario in oncologiaLezione di una volontaria del Fondo Edo Tempia ai Master in Cure Palliative e in Psiconcologia a Torino

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La giornata nazionale del malato oncologico

Appello della Coalizione Europea dei malati oncologici ai parlamentari europei

I ricercatori dei Laboratori di Farmacogenomica e Oncologia Molecolare della Fondazione con il direttore sanitario Paolo Bagnasacco (secondo da sinistra)

È tempo di agire: un mandato per assicurare ai cittadini europei migliori strategie di controllo dei

tumori. Nel 2012, il cancro ha fatto re-gistrare in Europa tre decessi al minuto. Nel “Rapporto sulla salute in Europa 2012: Tracciare la via verso il benesse-re”, pubblicato dall’Oms, si afferma che i tumori hanno sostituito le malattie cardiovascolari come principale causa di morte precoce in 28 dei 53 paesi della Regione Europea. I risultati del recente studio paneuropeo Eurocare-5 basato sui dati di 93 registri dei tumori di 23 Paesi Europei mettono in evidenza le notevoli disparità esistenti tra i diversi stati europei relativamente alle percen-tuali di mortalità. Le grandi differenze di sopravvivenza al cancro riflettono le disuguaglianze in materia di organizzazione sanitaria e delle relative spese pubbliche nei di-versi Paesi Europei. Negli ultimi anni, la grave crisi economica che ha colpito l’Europa ha acuito le disparità esistenti sul piano sanitario, privando i malati oncologici dell’assistenza di cui hanno bisogno. Il crescente aumento dei casi di tumore che si registra in Europa non soltanto inciderà profondamente sui malati e sulle loro famiglie, ma metterà anche a dura prova i sistemi sanitari e la futura competitività economica del Vecchio Continente. Per effetto dell’invecchia-mento della popolazione, si stima che il numero di casi di tumore crescerà in maniera esponenziale al punto che ogni dieci secondi un cittadino europeo

morirà di questa malattia. Per arrestare questa terribile “epidemia” è indispen-sabile agire subito. Oggi, come già in occasione della pas-sata Giornata mondiale contro il Cancro dello scorso 4 febbraio, la European cancer patient coalition (Ecpc) e le 342 associazioni di tutti i Paesi europei che rappresenta, in sinergia con European cancer concord (Ecc), impegnano i par-lamentari europei neoeletti a: 1. mettere il cancro al primo posto dell’agenda politica sanitaria e a ri-solvere le disuguaglianze che i malati oncologici e le loro famiglie devono affrontare ogni giorno in Europa; 2. eliminare le inaccettabili discrimi-nazioni attraverso la definizione di un

Piano oncologico europeo che garantisca ai malati oncologici europei un migliore standard di trattamento; 3. tutelare il diritto dei cittadini eu-ropei di beneficiare di questo migliorato standard di trattamento ovunque risie-dano e senza discriminazioni legate al reddito; 4. agire proattivamente con l’Europe-an Cancer Concord (Ecc), un’associa-zione che riunisce malati, rappresentanti di organizzazioni di malati, ricercatori e oncologi provenienti da tutti i Paesi europei; 5. adottare i principi propugnati dalla succitata Carta dei diritti dei malati di cancro, un documento destinato a cam-biare l’assistenza oncologica in Europa;

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CONVEGNI

6. rafforzare il gruppo di parlamen-tari impegnati a una comune attività politica contro il cancro, finalizzata alla definizione di un Programma Europeo per superare le disparità attualmente esi-stenti, garantire l’accesso agli essenziali trattamenti diagnostici e terapeutici e favorire il ritorno al lavoro.

NOI CI RIVOLGIAMO 7. ai nuovi Europarlamentari affinché inseriscano i bisogni dei malati oncologi-ci nel loro prossimo mandato elettorale, con fermezza e in piena trasparenza, e aderiscano al Mep against cancer (Mac); 8. alla Commissione Europea affinché: a. collochi il cancro tra le priorità dell’agenda politica; b. sostenga l’eccellenza nella ricerca in oncologia e faccia in modo che i risultati raggiunti si traducano in bene-fici quantificabili per i malati di cancro europei; c. presenti un Piano d’Azione co-munitario che, attenendosi a quanto disposto dall’art. 20 delle Conclusioni del Consiglio in merito all’incidenza dei tumori (Lussemburgo, 10 giugno 2008): “prenda in considerazione tutti gli aspetti della lotta globale contro il cancro, inclusi prevenzione, diagnosi precoce, trattamento, riabilitazione e cure palliative attraverso un approccio multidisciplinare e la creazione di un quadro adeguato per sviluppare linee guida efficaci per la lotta contro il cancro e per condividere le migliori pratiche nelle aree della prevenzione e della terapia”. Ribadiamo l’esigenza che il Parlamento Europeo e la Commissione ascoltino e rispondano ai bisogni dei malati di cancro europei. Il cancro non tiene conto dei confini nazionali, non conosce barriere geo-grafiche o sociali, ma colpisce tutte le parti della nostra società. Non è un problema confinato a un solo Paese, e tutti dobbiamo contribuire a indi-viduare la soluzione. Per questo, in quanto Europei, tutti - pazienti, medi-ci, ricercatori, industrie farmaceutiche e politici – dobbiamo unire le forze, ponendoci un unico obiettivo per combattere contro un nemico comune: il cancro.

Corso di formazione per i volontari in cure palliative

A tutti i volontari

dell'Hospice "Edo ed Elvo Tempia"

il grazie più sentito dal Fondo

Negli ultimi anni si sta registrando un costante aumento delle richieste di volontari in Cure Palliative, un’attività sociale sicuramente impegnativa sia dal punto di vista emotivo che rela-zionale, che necessita di un costante confronto e aggiornamento delle co-noscenze. Per implementare il nu-mero di volontari, ed accrescere le competenze delle persone che già da diverso tempo svolgono la loro attività all’interno dell’Hospice Edo ed Elvo Tempia di Gattinara, il Fondo Tempia ha organizzato un corso di formazione che si è svolto in sette moduli, tenuti da medici, psicologi ed infermieri provenienti da Hospice piemontesi e lombardi. Il corso, coordinato dalla psiconcologa Luisa Fiorina, è stato presentato da Maria Teresa Guido, re-sponsabile della formazione volontari del Fondo Tempia e da Maria Marcon, vice presidente del Fondo e respon-sabile dei volontari del Vercellese. Il corso si è rivolto sia ai volontari già in servizio sia ad altre persone che han-no espresso desiderio di avvicinarsi a questa realtà. L’obiettivo principale del corso, costituito in base alle nor-mative nazionali, è quello di fornire conoscenze e strumenti relazionali e comunicativi per accompagnare e supportare il malato e i famigliari nel

difficile percorso della malattia.Ciò che rende insostituibile la figura del volontario, operante all’interno della rete di cure palliative, nel far fronte ai bisogni del malato e della sua famiglia è la sua capacità di instaurare relazioni significative. Il volontario, attraverso l’ascolto attivo, offre la pos-sibilità ai pazienti di comunicare i loro vissuti, trasmettendo comprensione e vicinanza nel rispetto dei rapporti e dei ruoli preesistenti. Pur non sostituendosi al persona-le professionale nella erogazione di cure, il volontario si affianca e si coordina con esso per attività di supporto, contribuendo a creare un ambiente familiare in cui la persona si può sentire accolta ed ascoltata. Al termine del corso, 9 nuovi vo-lontari hanno iniziato la loro attività all’Hospice di Gattinara, seguiti da un tutor, cioè da un volontario già in servizio da tempo.

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Europa Donna: 300 parrucche rosa per chiedere le breast unit

Milano 17 giugno, Palazzo Pi-relli. In occasione del 20° an-niversario di Europa Donna

(movimento fondato da Umberto Vero-nesi per dare voce al mondo femminile nei riguardi del tumore al seno) all’Au-ditorio Giorgio Gaber si è tenuto, con grande successo di pubblico, il convegno “Tumore al seno: dalla prevenzione alla cura di qualità. Il ruolo del volontariato”, condotto da Rosanna D’Antona, presi-dente di Europa Donna.Una giornata dedicata all’ascolto di esperti che hanno fatto il punto sulla si-tuazione di prevenzione e cura, ma anche una giornata per chiedere alle istituzioni, attraverso il gesto simbolico di indossare parrucche rosa davanti al palazzo della Regione Lombardia, di accelerare l’im-plementazione delle Breast Unit (Unità di Senologia). Infatti, sta per essere delibe-rato dal Ministero della Salute il decreto che affronta il tema sociale del tumore al seno nel Sistema Sanitario Nazionale, istituendo la rete dei centri in Italia e le loro caratteristiche quali-quantitative, in grado di gestire tutte le fasi della malattia. L’obiettivo che ci si propone - dichiara Rosanna D’Antona- è di realizzare, entro

Il progetto “Senonetwork Italia” raccoglie i centri di senologia italiani, le società scientifiche coinvolte nella diagnosi e nella cura del tumore al seno e Europa Donna Italia con lo scopo di promuovere le Breast Unit che rispettano i requisiti europei, certificate e diffuse su tutto il territorio nazionale, per offrire a tutte le donne pari opportunità di cura. A oggi sono stati censiti 136 centri: 80 registrati e 56 pubblicati sul sito. Luigi Cataliotti, presidente di SenoNetwork Italia On-lus, dichiara: «Gli obiettivi prioritari di Senonetwork, per garantire alle pazienti l’appropriatezza delle cure, sono la for-mazione specialistica di tutti gli operatori coinvolti nel trattamento della patologia della mammella e il controllo di qualità».

Durante il convegno, la senatrice Laura Bianconi ha evidenziato che, nel 2003, anno in cui in Senato è partita l’indagine sulle donne affette da tumore al seno, le donne censite che si ammalavano erano 33.000 (oggi sono 46.000), ma il dato confortante è che la mortalità è diminuita del 30-50%. Grazie allo screening viene diagnosticato un numero maggiore di lesioni, spesso millimetriche, che hanno

Con grande successo di pubblico, il convegno “Tumore al seno: dalla prevenzione alla cura di qualità. Il ruolo del volonta-riato” - Milano

il 2016, 120 Breast Unit in Italia, per adeguarsi a una risoluzione del Parla-mento Europeo del 2006, che indica che gli Stati membri si dotino di almeno un centro ogni 500.000 abitanti.

Le Breast Unit sono centri nei quali la donna con tumore al seno viene curata con un approccio multidisciplinare, vale a dire: dal chirurgo, dall’oncologo, dal radioterapista, dallo psicologo, dal dietologo e da tutte quelle figure coinvolte nel percorso di cura dalla diagnosi al follow up. Un trattamento condiviso da più professionisti per-sonalizzando la terapia, comprensivo dell’attenzione alla riabilitazione e agli aspetti psicologici che la malattia comporta.

Come attestano diverse evidenze scien-tifiche, infatti, “il tumore trattato in cen-tri multidisciplinari aumenta del 20%, nei primi cinque anni, la possibilità di guarigione ed evita i pellegrinaggi della salute, causa di forti costi sociali e fami-liari”, confema Corrado Tinterri, attuale coordinatore del Comitato scientifico di Europa Donna Italia.

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una maggiore probabilità di guari-gione.La senatrice ha sottolineato la diffe-renza esistente nelle cure tra Italia del Nord e quella del Sud: «Ci sono due Italie che viaggiano a due diverse velocità». Pertanto, uno degli obiet-tivi dichiarati è che tutte le donne possano godere degli stessi diritti in fatto di salute avendo a disposizione le stesse cure per una malattia che,

ancora oggi, colpisce una donna su otto e vede un aumento di incidenza tra le più giovani. L’implementazione dello screening in tutta Italia avrebbe potuto evitare la morte di 48.000 donne nell’ultimo ventennio. Per il vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, dob-biamo misurarci su due concetti principali: il tema della prevenzione e quello della qualità, che devono diventare parole chiave nella trasfor-mazione del nostro sistema.

Parlare di cura di tumore al seno non significa parlare di chirurgia e di qualità dei centri chirurgici, ma di un percorso che parte dal-la prevenzione e si realizza nella diagnosi precoce e nelle diverse terapie, fino alla riabilitazione. Risulta quindi necessario definire percorsi personalizzati di qualità per le donne che sono a rischio ere-ditario per lo sviluppo del tumore.

Ancora Mantovani ribadisce che con-notati di questo percorso di qualità devono essere: l’accessibilità, la tem-

la sua esperienza di percorso attraverso la malattia; cercando di farlo con ironia, per esortare le donne a vivere con un po’ di leggerezza e senza paura una vicenda così difficile; perché non si è soli, ma, con l’associazionismo, i social network, Europa Donna, la rete, si possono ave-re parole di conforto e scoprire che le donne sono più forti di quanto pensino.Al convegno è intervenuto anche Alberto Costa, direttore esecutivo del Centro

di senologia della Svizzera Italiana del Canton Ticino e della Scuola europea di oncologia, ribadendo la necessità della presa in carico della paziente a 360 gradi in tutto il percorso curativo, mettendo in risalto il ruolo fondamen-tale del supporto psicologico e della necessità dell’istituzione di Breast Unit che, specializzandosi, si occupino esclu-sivamente di questa patologia. A conclusione dei lavori è stato proposto un video-saluto da parte di Umberto Veronesi, che ha ricordato le origini di Europa Donna e il difficile compito dell’organizzazione per ottenere norme più protettive, rivolgendosi alla società civile per ricevere appoggi e finanzia-menti necessari per arrivare al cuore delle donne. Veronesi, oltre all’impegno di insistere nella creazione di Breast Unit, ha ribadito l’importanza di avere disponibilità di più mezzi diagnostici (ecografia, mammografia, risonanze magnetiche), perché la diagnosi preco-ce rappresenta ancora oggi la salvezza, riuscendo a curare con esito positivo il 90% dei casi.

Viola Erdini

pestività, l’efficacia, l’efficienza, la continu-ità del tempo, la bontà della riabilitazione, il coordinamento del percorso e che gli stessi si riferiscono non a un solo luogo fisico, ma alla combinazione vincente di professionisti e di tecnologie che devono lavorare in rete e trovare collocazione nei centri di senologia. Altro obiettivo futuro è l’identificazione di donne ad alto rischio eredo-familiare e la definizione, per loro, di un percorso

di screening personalizzato, migliorando le modalità di arruolamento, garantendo miglior appropriatezza nell’offerta dei test genetici e permettendo alle stesse di fruire di programmi di sorveglianza senza dover sostenere costi per queste attività diagnostiche.Significativa è stata la testimonianza di alcune associazioni e di donne che hanno raccontato la loro esperienza di supporto e cura del tumore all’interno di una Breast Unit. È emerso il tema imprescindibile dell’importanza del collegamento tra gli specialisti, per poter dare un supporto globale alla donna. Fondamentale diventa l’umanizzazione del percorso ospedaliero che ogni paziente è chiamata a percorre-re, comunque doloroso e drammatico, di modo che possa sentirsi protetta sia dai medici che dalle altre donne che hanno già vissuto quest’esperienza, perché, come dice Veronesi: «È più difficile estirpare il cancro dalla mente delle donne, che dal loro corpo».In questo senso, l’intervento della gior-nalista Francesca Del Rosso è stato molto significativo. La Del Rosso ha presentato il romanzo autobiografico “Wondy”, pubbli-cato nel 2014 da Rizzoli, nel quale racconta

Nella pagina accanto Rosanna D’Antona (in bianco) con il gruppo di Europa Donna. Qui sopra Marisa Cortinovis (al centro) e Viola Erdini; la manifestazione davanti al palazzo della Regione Lombardia

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Fino a qualche de-cennio fa ci si ammalava

meno di tumore, malattia che oggi è purtroppo molto diffusa nei

Paesi Occidentali; è opinione largamen-te condivisa tra gli studiosi che tra le cause

dell’aumento del numero di malattie neo-plastiche vi sia il cambiamento delle abitudi-ni alimentari e dello stile di vita. Lo scopo di questa rubrica è di fornire al lettore qualche idea per mangiare sano, ma senza do-

ver rinunciare al gusto, riscoprendo la tradizione mediterranea che resta

sempre la miglior proposta ali-mentare.

RUBRICA A CURA DI: Angelica Mercandino, coordinatri-ce dei progetti di alimentazione del Fondo Edo Tempia.

Giovanni Allegro, chef di cucina na-turale, insegnante a Cascina Rosa presso l’INT di Milano, insegnante per i progetti Diana in tutta Italia. Collabora da anni con il Fondo Edo Tempia.

Le mandorle: ricche di calcio rinforzanole nostre ossa!

La mandorla è un seme ricco di vi-tamine, di calcio e di minerali che risultano essere un vero toccasana

per il benessere delle ossa, ma anche per mantenere stabile la glicemia. Ciò è possi-bile grazie all’alto contenuto di magnesio, un minerale importantissimo per la nostra salute e il nostro equilibrio psicofisico: il magnesio favorisce la fissazione del calcio nelle ossa e promuove la produzione di energia a partire da zuccheri e grassi.Le mandorle contengono acidi grassi in-saturi omega 3 e omega 6 ed un loro consumo regolare aiuta a controllare i processi infiammatori, abbassa il livello di colesterolo e riduce il rischio di malattie.Le coppette ai fichi e mandorle sono un leg-gero e sano dessert da fine pasto o merenda; tra gli ingredienti non troviamo zucchero ma succo di mele al naturale e uvetta, un frutto secco consigliato per aumentare il senso di sazietà e particolarmente indicato per il controllo del colesterolo LDL (il co-siddetto “colesterolo cattivo”).

LA RICETTA PROPOSTA AI LETTORI

Coppette di fichi e mandorle

AccorgimentiPrestate attenzione nell’acquisto dei biscotti da porre sul fondo della cop-petta: la maggior parte dei biscotti in commercio, seppur integrali e biologici, sono prodotti utilizzando grassi vegetali (idrogenati o non idrogenati). Questi grassi, presenti in moltissimi prodotti alimentari industriali, sono particolar-mente pericolosi per il nostro sistema cardiovascolare; consigliamo quindi di prediligere l’acquisto di biscotti preparati con olio extra vergine di oliva o con olio di semi di girasole.

INGREDIENTI1 litro di succo di mela non zuccherato, 6 fichi a spicchietti, 1 manciata di uvetta ammollata, 2 C. di mandorle in scaglie, 2 C. di crema di mandorle, 4 C. di agar-agar in fiocchi*, 1 C. di kuzu** sciolto in acqua fredda (o amidi di mais), 1 c. cannella, buccia tritata di 1 limone, 6 biscotti frollini al farro rotondi, 1 pizzico di saleDisponete i biscottini nelle coppette. Met-tete a scaldare in una pentola il succo di mela con il sale, la cannella e l’agaragar. Quando l’agar-agar è sciolta aggiungete la crema di mandorle, la buccia di limo-ne, l’uvetta e mescolate. Incorporate gli spicchi di fichi e il kuzu, riportate a bollore

e cuocete ancora un minuto continuando a mescolare. Versate nelle coppette e lasciate raffreddare. Guarnite con le lamelle di mandorle. Questo dessert al cucchiaio contiene un ingrediente con-siderato un prezioso alleato della nostra salute: la mandorla.

*agar agar: alga ricca di mucillagini che hanno effetti benefici sull’intestino; viene utilizzata per fare gelatine e addensare**kuzu: amido ottenuto dalla pianta Puenaria lobata, usato per addensare zuppe, dolci e budini; possiede proprietà alcalinizzanti e svolge un azione benefica sull’intestino

Per chi non si è ancora avvicinato agli “ingredienti macrobiotici” proponiamo i biscotti “brutti ma buoni”: una ricetta facile che potete preparare con i bambini.

Brutti ma buoniINGREDIENTI1 tazza di fiocchi d’avena al naturale, 1 tazza di succo di mela, 1/2 tazza di uvetta sultanina, 1/2 tazza di mandorle spezzettate grossolanamente, 1 pizzico di sale.Mescolate tutti gli ingredienti con 1/2 tazza di acqua e lasciate riposare l’im-pasto per almeno due ore (o, meglio, tutta la notte), quindi disponetelo a cuc-chiaiate sulla teglia precedentemente oliata. Cuocete in forno preriscaldato per 15 minuti a 180°.

PREVENZIONE A TAVOLA

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Conferenza e cena per i dipendenti di Banca Patrimoni a TorinoNella prestigiosa cornice di palazzo Bricherasio, nel cuore di Torino, dove ha sede Banca Patrimoni

La Fondazione Tempia ha organizzato una serata de-dicata alla prevenzione delle patologie oncologiche attraverso le abitudini alimentari.

Dopo la giornata lavorativa, i dipendenti interessati, ave-vano la possibilità di fermarsi in ufficio e partecipare all’in-contro, fortemente voluto dall’amministratore delegato Federico Sella, desideroso di realizzare un’iniziativa sulla prevenzione dedicata ai suoi dipendenti. Ospite d’onore della serata è stata la dottoressa Patrizia Pasanisi, medico epidemiologo e nutrizionista presso l’Istituto Tumori di Milano, che ha tenuto un’interessante conferenza sul tema della prevenzione delle malattie oncologiche attraverso l’alimentazione.A conclusione della conferenza lo chef Giovanni Allegro ha presentato il menu della cena a buffet, preparata con l’aiuto dei cuochi Alessia Maffiotti, Fabrizio Canale e Mas-simo Rizzato. Questa serata è stata anche l’occasione per i direttori, Pietro Presti e Paolo Bagnasacco, di presentare ad un entusiasta pubblico torinese le attività che il Fondo e la Fondazione svolgono sul territorio piemontese. Un ringraziamento speciale va ai cuochi Alessia e Massimo che hanno lavorato come volontari alla realizzazione della cena.

Federico Sella e Patrizia Pasanisi

Il menu della cena

âté di tofu mediterraneo

Alessia Maffiotti, Fabrizio Canale, Massimo Rizzato e Giovanni Allegro

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L’apprendimento di stili di vita salutari è un percorso che si sviluppa nel tempo ed ha bisogno, per scalzare le cat-tive abitudini, di sollecitazioni che rendano interessante e vantaggioso il cambiamento. In fatto di alimentazione, poi, le scelte si fanno ancora più difficili, perché bisogna bat-tagliare quotidiamente con-tro una serie di elementi che spesso pongono dei vincoli: la pressione della pubblicità, il costo del prodotto, il tempo a disposizione per fare la spesa e per cucinare, le richieste dei figli...Ecco, in un simile contesto, sono soprattutto le richieste dei bambini il motore del cam-biamento, e la scuola diventa il luogo ideale nel quale avvi-

cinare nuove conoscenze da condividere con mamma e papà. Questa è la strategia vincente adottata dal laborato-rio di educazione alimentare “A tutta...fibra!” finanziato dal Rotary Club di Gattinara e rea-lizzato dagli esperti del Fondo Edo Tempia di Biella.Gli alunni delle classi I e II, con cappello da cuoco e grembiuli-no, hanno potuto fare amicizia con cibi “antipatici” come le verdure, presentate attraver-so i loro colori e le proprietà nutrizionali. Alcuni vegetali erano del tutto sconosciuti alla maggior parte degli allievi che, a fine corso, hanno potuto coinvolgere i genitori nella preparazione di facili ricette con ingredienti salutari e poco costosi, come

frutta di stagione, cereali di vario tipo, semi oleosi dalle ricche proprietà, e...broccoli, carote, porri, melanzane....in un tripudio di colori, profumi e sapori!!!

Nella foto qui in basso gli alunni della classe II della scuola prima-ria di Gattinara con l’insegnante Roberta Riva Vercellotti

Ancora… a proposito del progetto “A tutta...fibra!”

Dal Burkina Faso con amoreMarcello Valli, responsabile dei pro-getti del Rotary Club Gattinara che ha finanziato il progetto “A tutta... fibra!” del Fondo in due classi della scuola primaria di Gattinara, ci manda questo saluto dal Burkina Faso.Nella foto vedete alcuni bambini ai qua-li il Fondo Edo Tempia ha inviato del materiale scolastico nell’ambito di un preesistente progetto di scolarizzazione per bambini sordomuti promosso dallo stesso Rotary.

Questo il saluto di Marcello ValliCarissimi tutti, i bambini sordi del centro Effatà di Saaba (Burkina Faso) ringraziano per i doni ricevuti dal Fondo Edo Tempia ed io mi unisco a loro in un grandissimo abbraccio.

Marcello Valli

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Agli amici dell’Associazione “Antichi Mestie-ri” (nella foto) che hanno scelto di dedicare una giornata al Fondo Edo Tempia racco-gliendo preziose offerte per la realizzazione dei programmi e delle attività di prevenzione, cura e ricerca in ambito oncologico.

Ai compagni di scuola della sezione B del Liceo scientifico G. Ferrari di Borgosesia (anno scolastico di maturità 1972/1973) che in memoria dell’Ingegner Roberto Zago hanno voluto devolvere al Fondo Edo Tempia 850 euro per i progetti locali di prevenzione.

Grazie a...

Grande partecipazioneal “Pranzo della solidarietà” a Curino

I ringraziamenti di Dominique Cadamuro organizzatrice dell’evento a favore del Fondo Edo Tempia

Lo scorso 6 luglio, al laghetto Gabella di Curino, in una delle poche do-meniche soleggiate di questa strana

estate, si è svolta la terza edizione del Pranzo della solidarietà con la partecipazione della dottoressa Elvira De Marino, primario del reparto di oncologia dell’ospedale di Vercelli, che ha accettato di appoggiare l’iniziativa e che ringraziamo dal profondo del cuore. Siamo in tanti a essere riconoscenti verso il Fondo Edo Tempia per la sua presenza sul nostro territorio e per portare aiuto a tutte le persone colpite da malattie tumorali, sia nel-la prevenzione, che nella cura e l’assistenza, e nel percorso di fine vita con cure palliative domiciliari o nell’Hospice di Gattinara. Nell’organizzare il Pranzo della solidarietà, in ricordo di mio figlio Wlady, il pensiero va a tutte le famiglie che si sono confrontate con la malattia, sperando che la giornata con-divisa possa aiutare loro e noi a proseguire serenamente sul nostro cammino, e, con questo gesto di generosità, grazie ai parteci-panti al pranzo abbiamo potuto devolvere al

Fondo la somma di 2.364 euro.Ringrazio di cuore tutti i partecipanti - sem-pre più numerosi -, le amiche e gli amici che si sono prodigati per aiutarmi nella prepa-razione e, particolarmente, l’équipe della Proloco di Curino che mette a disposizione i suoi locali, cucina (benissimo) e fa il servizio ai tavoli.Grazie all’Associazione Bramaterra, Adriano

Sartor, Roberto Diana, Pan e Salam, Franco e Rosy, La Burla, Profumo di caffè, Mulino dei Fiori, EdilFerr, Gelateria Corradini, Formaggi Bozio, Cooperativa La Baraggia e ditta Toscanini.

Dominique Cadamuro

Il Fondo ringrazia Dominique Cadamuro per l’impegno profuso per l’organizzazione

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Skeleton Cup Valsesia: pesca, cultura e solidarietà

per il Fondo Edo Tempia

Skeleton Cup Valsesia è una manifestazione pensata non come competizione

agonistica, ma come invito alla pe-sca per tutti, alla tutela delle specie ittiche, alla scoperta degli ambienti naturali e delle bellezze paesag-gistiche della montagna, dell’alta valle, di torrenti e laghi alpini. E’ una manifestazione animata da uno spirito che vuole unire il mondo della pesca a quello della cultura locale e alla solidarietà. Le quote di iscrizione, infatti, sono state devolute al Fondo Edo Tempia. Agli organizzatori e ai parteci-panti un sentito grazie!

Grazie alle volontarie di Varallo Sesia che durante la manifestazione “Alpaà” hanno allestito uno stand per vendere i biglietti della lotteria benefica del Fondo Edo Tempia e per promuovere le attività della Fondazione.

Nella foto qui in alto i bambini della scuola primaria di Varallo Sesia con l’uovo preparato dalla pasticceria Mongini di Vercelli, donato agli alunni dal Fondo Edo Tempia. L’uovo è stato protagonista di una raccolta fondi.

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Si è tenuto a Coggiola il concerto della banda musicale del paese, organizzato dal Comune. Durante la serata, grazie alla disponibi-lità dell’amministrazione comunale, le volontarie del Fondo Edo Tempia hanno venduto i biglietti della lotteria benefica a favore dei programmi di prevenzione, ricerca e diagnosi precoce del Fondo.Grazie a tutti per la bella e piacevole serata.

Il Fondo e la Fondazione Tem-pia sono vicini nel dolore alla vicepresidente Maria Di Bia-se Marcon per la perdita del fratello Antonio, mancato nei mesi scorsi all’affetto dei suoi cari.

È stato stroncato a 67 anni da un infarto il professor Lorenzo Capussotti, direttore della Chi-rurgia Oncologica all’Ospedale Ordine Mauriziano di Torino da numerosi anni, consulente dell’Istituto Europeo di Onco-logia e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Tempia.

Guardabosone e Postua insieme per un concerto a favore del Fondo

Il tempo incerto non ha fermato gli appassionati di musica, che hanno affollato le sale del centro polivalen-

te di Postua per assistere, martedì 12 agosto, al concerto per arpa e violino eseguito dal duo Perolini-Buccini, or-ganizzato dai comuni di Guardabosone e Postua uniti nell’intenzione di rac-cogliere fondi a favore del Fondo Edo Tempia per la lotta contro i tumori. Durante la serata sono stati, infatti, raccolti 560 euro che i sindaci dei due comuni, Fausto Noris e Claudio Zaninetti, hanno consegnato alla vi-cepresidente del Fondo Edo Tempia, con delega al Vercellese, Maria Marcon, che ha ringraziato gli amministratori e il pubblico in sala per l’accorata par-tecipazione.

L’arpa e il violino di Perolini e Buccini entusiasmano il pubblico

Da sinistra Eleonora Perolini, Claudio Zaninetti, Maria Marcon, Omar Gioia, Alessandro Buccini, Fausto Noris e Carmela Marsilla

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Calcio e solidarietà: 1200 euro per il Fondo Edo Tempia

A Borgosesia la prima edizione del torneo benefico di calcio

A vincere è stata la solidarietà sul campo comunale di Borgosesia: sabato 26 luglio ben otto forma-

zioni si sono sfidate nel primo torneo be-nefico di calcio, organizzato dall’ammini-strazione comunale, a favore del Fondo Edo Tempia. Ad aggiudicarsi il primo posto sono stati i giocatori de “il Cascinone” che si sono imposti sulla “Ebs impianti elettrici” (nella foto). Premio speciale come miglior portiere a Antonio Grasso (nella foto al centro).Al termine della giornata sono stati raccolti 1200 euro, interamente donati al Fondo Edo Tempia. “Oltre alle quote di iscrizione e alle offerte – ha precisato l’assessore Paolo Tiramani – è stato donato anche l’incasso del bar del Borgosesia calcio. Siamo molto soddisfatti perché il torneo ha richiamato oltre 100 giocatori”. Il Fondo ringrazia i partecipanti e gli organizzatori per la bella e riuscita manifestazione.

Sono in vendita i biglietti del-la tradizionale lotteria bene-fica per sostenere i progetti del Fondo Edo Tempia. L’i-niziativa, grazie al grande impegno della vice presi-dente del Fondo Maria Mar-con, affiancata da volontari e collaboratori, è diventata un appuntamento importante. I biglietti si possono acqui-stare nella sede del Fondo di Biella (via Malta 3) e di Varallo (via Mario Tancredi Rossi 20) , in molti esercizi commerciali (negozi, farma-

cie...) e durante le feste di paese.Il costo del biglietto è di 1 euro. Il ricavato della lot-

teria benefica sarà intera-mente devoluto al sostegno delle cure palliative domi-ciliari.

L’estrazione avverrà nella sede del Fondo Edo Tem-pia a Biella il 13 novembre 2014

Lotteria benefica: prosegue la vendita dei biglietti

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Anna Oliverio Ferraris e Alberto Oliverio illustrano nel loro testo “Più forti delle avversità”come medesimi eventi stressanti ab-biano un effetto molto diverso sulle persone: alcune possono sentirsi travolte e schiacciate da essi mentre altre possono avvalersi di una risorsa interiore che permette di affrontare le av-versità senza subirle come fatti ineluttabili.Questa capacità di fronteggiare gli eventi negativi è nota con il concetto di resilienza, termine mutuato dalla scienza dei ma-teriali, per indicare la capacità di resistere e di conservare la propria struttura o forma ini-ziale da parte di materiali com-pressi o schiacciati. Applicata ai sentimenti e alla struttura

della personalità la resilien-za definisce un processo che consente di adattarsi alle av-versità e alle fonti di stress. È definita da Cyrulinik, famoso neuropsichiatra di fama inter-nazionale, “l’arte di navigare nei torrenti” proprio per indicare la capacità dell’essere umano di destreggiarsi di fronte alla difficoltà della vita. I primi studi epidemiologici sulla resilienza sono stati condotti su bambini ed hanno consentito una prima messa a fuoco di fattori di rischio più frequenti nell’infanzia, quali ad esempio: un cronico disaccor-do tra i genitori, problematiche psichiche e/o con la giustizia, un livello molto basso di autostima, difficoltà economiche.Di contro, tra i più rilevanti fatto-

ri protettivi quello che gioca un ruolo fondamentale è il legame di attaccamento affettivo che si costituisce nei primi anni di vita tra il bambino e quanti si pren-dono cura di lui. È stato dimo-strato, infatti, che non solo i geni-tori giocano un ruolo cruciale ma anche nonni, fratelli, educatori ed insegnanti. Anche la scuola può compensare un’educazio-ne familiare carente e fornire in alcuni momenti un appoggio emotivo di cui l’alunno può avere bisogno in un passaggio difficile della propria esistenza.Un concetto innovativo di questo saggio è quello di sottolineare come si possa essere resilienti anche durante la terza età, ac-cettando i cambiamenti psicofi-sici che, inevitabilmente, si verifi-

ca-no

con il progredire degli anni, cercando di tenere la mente e la memoria in allenamento e dedicandosi ad un hobby.Infine, gli autori ampliano il loro spettro di osservazione metten-do in evidenza come anche le organizzazioni, stando al passo con i cambiamenti economici, sociali e culturali della società in cui sono inserite, possono mettere in atto comportamenti resilienti.

Paola Minacapelli

“Più forti delle avversità”: un saggio che insegna come il coraggio ognuno se lo possa dare

“Come i libri mi hanno salvato la vita”

Questa è la storia del libro giusto, o dei libri giusti. Spiega l’autrice, che sta per andare in ospedale

dove subirà una mastectomia: “Ognuno di noi ha una vita, una certa quota di azione, di visione, di denaro. Un’unica vita per tutti i discorsi e i pensieri, i gesti lodevoli e le decisioni che possono con-durci alla rovina, per l’amore accolto o quello non ricambiato, per le feste riuscite e quelle disertate. Una vita per soddisfare il nostro immenso e umano senso del viaggiare. Con i libri giusti scopriamo quello che degli sconosciuti hanno fatto con la loro quota di questa cosa straordi-naria che è la vita”.Vita straordinaria ma fuggevole, specie ora che un cancro al seno gliel’ha scon-volta. Eppure l’amore per il figlio che ha

dalla lettura. Perché in quei libri ‘giusti’ lei ha trovato altre vite, altri luoghi, altri destini che consolano, riempiono le ore angosciose, danno un senso al presente e al domani. Sia lei che il lettore sanno che prima o poi è inevitabile mettersi di fronte alla morte. Ma tra quel momento e quello che si sta vivendo pienamente, nonostante tutte le tribolazioni del mondo, ci sono pagine e pagine per esplorare insieme agli altri ancora un pezzo di vita.Grazie, amico libro. E grazie a chi ci ha insegnato ad amarlo e a renderlo indispensabile compagno di ore tristi o allegre, disperate o annoiate, solitarie o affollate.

Mariella De Bernardi

Brenda Walker racconta la storia del libro giusto

ancora tanto bisogno di lei, e per i libri, un pezzo essenziale del suo percorso terreno, la aiuterà. Perciò il racconto è costellato da una quantità ragionata e ragionevole di titoli che l’hanno accompagnata, han-no suonato la musica di tanti momenti, l’hanno sorretta, motivata, confortata, distratta, divertita, l’hanno fatta sognare e crescere.Per lei, ma non solo per lei, come inse-gnano queste pagine, il libro viene inteso come bisogno per stanare anche il cancro e tutto ciò che ne consegue: chirurgia, chemioterapia, radioterapia, ricostruzio-ne, sopravvivenza.Brenda Walker insegna anche che si può passare dalla sensazione di precipitare in caduta libera verso la morte alla speranza, in un viaggio cosciente e sereno, scandito

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Le offerte dei cittadiniCon infinita riconoscenza ringraziamo i tantissimi cittadini i quali, con offerte volontarie, ognuno nell’ambito delle proprie possibilità, formano, goccia a goccia, un fiume di solidarietà che ci permette di realizzare i numerosi programmi per combattere i tumori: ricerca scientifica, diagnosi precoce, cure palliative, sostegno ai malati.

MARZO 2014BASLA BENITO IN RICORDO DELLA MAMMA 20,00 BERTONCINI ROMINA 20,00 CAFASSO LOREDANA E BOR PIETRO IN OCCASIONE DEL 40° ANNIVERSA-RIO DI MATRIMONIO 700,00 CARLINO IOLANDA 10,00 CLERICO CILIS ADA 10,00 COMUNE DI GUARDABOSONE - CON-TRIBUTO ANNO 2013 148,00 DALLA COSTA RITA 20,00 FERRARIS CLAUDIA 40,00 GARA DI BURRACO C/O CENTRO ANZIANI DI SERRAVALLE SESIA IL 1° MARZO 2014 750,00 IN MEMORIA DI MICHELETTI PAOLO I NIPOTI ITALA E GIOVANNI 50,00 IN MEMORIA DI RENATO VERCEL-LONE - ANNA, LUCIA E MASSIMO BALESTRI 300,00 IN MEMORIADI CARLO CAMETTI I SUOI AMICI E IL CONSORZIO ACQUE-DOTTO DI CASACCIA 475,00 LORO PIANA ELLEN NATHAN 6.000,00 MAIONI FRANCO 10,00 MUNDULA ERMINIA GIUSEPPINA 50,00 N. N. 20,00 N. N. 10,00 N. N. 15,00 N. N. 20,00 N. N. 25,00 N. N. 23,00 N.N. 10,00 NOVELLO IVANA 100,00 PAGANO ALESSANDRO 50,00 PAGNONE ANTONINA 10,00 PIGNATA EMILIA 15,00 RIZZIOLI STEFANIA 20,00 RONCO DANIELA 10,00 ROTARY CLUB DI GATTINARA PER PROGETTO “A TUTTA.....FIBRA!” NEL-LA SCUOLA PRIMARIA DI GATTINA-RA 500,00 SALINO MASSA TERESINA 25,00 SAMBONET SERGIO 200,00 TAMBURELLI EMANUELA 10,00 VEZZU’ GIORGIA 15,00 TOTALE 9.681,00

APRILE 2014AGAZZONE BRUNA SCOTTI 15,00 ALLIEVI SCUOLA PRIMARIA - POR-TULA MATRICE PER “UOVA DI PA-SQUA” 327,00 ANDREATTA KATIA 50,00 BALMA SABRINA 20,00 BARAGIOTTA BRUNO 5,00 BASSOLI ROBERTO 10,00 BELLAN MANUELA PER PRIMA CO-MUNIONE DI VALENTINO 80,00 BERTONA STEFANIA E FOGLIA PE-NEL ORNELLA IN MEMORIA DI GIO-VANNI DALLE NOGARE 100,00 CALZONE FRANCA 50,00 CANNA VANDA 10,00 CARDINALE CLAUDIA 10,00 CESANO MARIELLA 20,00 CHIOCCA GIOVANNI 50,00 CIGOLINI ANTONELLA 20,00 COMINETTI SALINA 20,00

DE NICOLA DANIELA 50,00 DUÒ GINA 10,00 DUÒ GINA 5,00 FERRARESE DONATA 50,00 FERRARI DANIELA 50,00 FORMAGNANA SILVIA 20,00 FRANCHINO FAUSTO 50,00 FUSELLI MARIA PAOLA 10,00 GIORIA CARLA 50,00 IN MEMORIA DI GATTI QUINTO LA FAMIGLIA 500,00 IN MEMORIA DI MARIA E RENZO GUGLIELMINA - I COLLEGHI DI MAR-CO 300,00 IN MEMORIA DI SANSONE NINO - SANTINA E PAOLA 50,00 IN RICORDO DI ROBERTO VEZZOLI I FRATELLI RENZO, PIERO, MARIA LUISA CON RISPETTIVE FAMIGLIE, COGNATI E NIPOTI 370,00 LAVORETTI PASQUALI - SEDE DI VA-RALLO 217,00 LAVORETTI PASQUALI - SEDE DI VA-RALLO 264,00 LUCIANA 10,00 MARIETTI GUIDO 25,00 MINAGIAMBOLLO MARINELLA 10,00 MONTALDI ROSALIA 30,00 ORSO COSTADONE 20,00 PELLEGRINI BARBARA 10,00 PIGA ANDREA IN MEMORIA DI PIGA GESUINO 110,00 PRATI GINA 10,00 ROBICHON LORENZA 20,00 ROGGIA STEFANO 20,00 ROMA MADDALENA 10,00 ROSANNA 10,00 SACCHI PIERANTONIO 30,00 SASSELLI CHIARA 20,00 SERATA TEATRO A VARALLO COMPA-GNIA “DELLE CHIACCHERE” 552,90 SURICO GIANDAVIDE 20,00 TITOLARI E DIPENDENTI OFFICINE RIGAMONTI IN MEMORIA DI PIGA GESUINO 200,00 ZANELLO ROSY 10,00 ZANELLO ROSY 10,00 TOTALE 3.910,90

MAGGIO 2014ACQUAVIVA EMMA 20,00 ALLEGRANZINI ALJOSA PER BOM-BONIERE DI REBECCA 120,00 BIANCHI PAOLA MARIA 20,00 BIOLCATI RINALDI MASSIMO 20,00 BROGLIO LILIANA 20,00 BRUGO TULLIO 65,00 BRUNO ELISA 20,00 BUROCCO PAOLA 50,00 CAROLLO PIERA ANNA IN MEMORIA DI MARCHESINI LINO 10,00 CARRAFIELLO STEFANIA PER BOM-BONIERE 100,00 CASACCHIA ROSARIA 20,00 CHIODO SILVIA 50,00 CISCATO ANGELO E GIANFRANCO IN MEMORIA DELLA SORELLA ANSEL-MINA CISCATO 100,00 COLLEGHE E COLLEGHI DI ELISA-BETTA PALUMBO IN OCCASIONE DEL SUO PENSIONAMENTO 250,00 COLOMBARI MARIO IN MEMORIA DEL COSCRITTO ANGELO 55,00

COLPO FRANCESCA 20,00 COMUNE DI BORGOSESIA - CONTRI-BUTO 1.000,00 CONDOMINIO LA PACE - SCALE 6/7/8 IN MEMORIA DEL PROF. FRANCESCO PAOLO SCHENA 165,00 DA “INCONTRO TRA CULTURE” A CIGLIANO 1.000,00 DALLE NOGARE BIANCA 15,00 DELMASTRO ELISABETTA PER BOM-BONIERE 100,00 FANGAZIO ODETTA RICORDANDO ALESSANDRA CARRARA 100,00 FIORA WALTER 20,00 FRANCHINO DENIS 20,00 FRANCHINO RICCARDO 50,00 FRANCOGLIO FRANCA 50,00 GARA DI BURRACO C/O PARCO MA-GNI DI BORGOSESIA 500,00 GIACOBINO ANNA MAURA 10,00 GUAITOLI NICOLETTA 10,00 IN MEMORIA DI ANGELINO MADDA-LENA I COSCRITTI DEL 38 DI COGGIO-LA 160,00 IN MEMORIA DI CARLA PACELLA DA PARTE DEI COSCRITTI 1945 E AMICI 100,00 IN MEMORIA DI CRAVETTA DARIO - COGGIOLA - DA AMICI E COSCRITTI 140,00 LAVORETTI 10,00 MARLETTI ORNELLA 20,00 MONDINI GABRIELE E GIULIA 20,00 MONTIBELLI NELLI 20,00 N. N. ROASIO 50,00 NETTIS DOMENICO 10,00 NOBILE GIAN PIERO 20,00 OFFERTE RACCOLTE NEL NEGOZIO ALIMENTARE DEL SIG. GIANOTTI UBALDO 100,00 PASTICCERIA MONGINI PER UOVA PASQUALI SCUOLE ELEMENTARI 77,20 PIAZZA MILENA 10,00 PIFFERI GIULIANA 20,00 PINCIROLI MARCO 10,00 PITTO MARIA ASSUNTA 50,00 PRONE VITTORIO E ROSY IN MEMO-RIA DI ALESSI LINO 30,00 RIGAZIO CHIARA 20,00 ROLINO MIRELLA 5,00 SALVAN DANIELA 10,00 SITTA ESTERINA 10,00 STEFANI DOMENICO 25,00 TOCCHIO NICOLA 20,00 TOCCHIO PIERA 50,00 TURCONI BARBARA 15,00 VALENTI PAOLA 10,00 VARALLO LAVORETTI PASQUA 53,00 VASINA GIORGINA 20,00 VENDITA BEGONIE 2014 A ROASIO 915,00 VERCELLONE PIERO IN RICORDO DI EMANUELA LENARDON 40,00 ZAMPA PIER ANTONIO PER ARTE/ MESTIERI E AFFINI 200,00 TOTALI 6.220,20

GIUGNO 2014ALBERA OLGA 10,00 ARLUNNO MARISA IN MEMORIA DEL PAPÀ 20,00 BORLA MAURIZIO 50,00

BOSIO ANGELO 30,00 BRUGO ANTONELLA 20,00 CALCIA ROS VIRGINIO E ALLEGRINI CARLA 20,00 COGNOLATO VINCENZINA 20,00 DALBERTO GABRIELLA 125,00 DELLA TORRE MARIA 15,00 FOGLIANO GERMANA IN MEMORIA DEL MARITO DAVIDE CRAVERO 700,00 GABELLA MACCHINE SPA IN MEMO-RIA DI ROBERTO ZAGO 400,00 GIARA RENATO 20,00 GIORDANO LAURA 10,00 IN MEMORIA DI DI BIASE ANTONIO IL FRATELLO TOMMASO E LE SORELLE TERESA, MARIA, GINA E RISPETTIVE FAMIGLIE 400,00 IN MEMORIA DI ETTORE GIRELLI - IL PERSONALE DEL COMANDO VIGILI DEL FUOCO OPERATIVO E NON 200,00 IN MEMORIA DI PILETTA CLETO LA LA SORELLA 100,00 IN RICORDO DELLA MAMMA GRAZIA DA SASSI 50,00 IN RICORDO DI LINO ALESSI - PA-RENTI ,AMICI, COLLEGHI E CONO-SCENTI DI VIA G.TORCHIO, 10 - SER-RAVALLE SESIA 560,00 IN RICORDO DI ROBERTO ZAGO GLI AMICI DEL BAR CALIPSO DI SERRA-VALLE 150,00 ISABELLA MARIA LORENZA 10,00 LEONARDI VERONICA IN MEMORIA DI GIUSEPPE PASQUADIBISCEGLIE 50,00 MAGGETTI MANCINELLI PINUCCIA 300,00 MAGGIO ANTONELLA 100,00 MASSARDI MARILENA IN MEMORIA DI MASSARDI SETTIMO 250,00 MORETTI ELDA 20,00 PAGANI MARIA STELLA 20,00 PERUCCA ELIO 15,00 PETRE MARIANA E POMARO GIAN-NI 20,00 PULIERI ANGELO GIOVANNI 10,00 RIGAMONTI GABRIELLA 20,00 RUZZA FRANCO 20,00 SALINO GEMMA 30,00 STURINI RICCARDO IN MEMORIA DI DI BIASE ANTONIO 20,00 TIRELLA MICHELE 10,00 VASINO GIUSEPPINA 10,00 ZANOLO GABRIELLA 20,00 TOTALE 3.825,00

N.B.: NEL CASO IN CUI NON DOVESSE COMPA-RIRE LA VOSTRA OFFER-TA IN QUESTA SEZIONE, VI CHIEDIAMO DI TELE-FONARE AL SEGUEN-TE NUMERO: BIELLA 015.351830 (CHIEDERE DI PARLARE CON L’UFFICIO AMMINISTRAZIONE)

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LE OFFERTE PER FINANZIARE I PROGRAMMI SI RICEVONO PRESSO:NOME BANCA CODICE IBAN

BANCO POSTA IT 92 S 07601 10000 000010990133

BIVERBANCA IT 71 G 06090 22300 000040611675

BANCA SELLA IT 14 C 03268 22300 053878200230

INTESA SAN PAOLO via Italia IT 33 M 03069 22300 100000101171

UBI BANCA REGIONALE EUROPEA IT 19 C 06906 22300 000000080226

BNL IT 18 J 01005 22300 000000020000

UNICREDIT BANCA IT 34 S 02008 22310 000002025245

UGF BANCA (UNIPOL) IT 35 T 03127 22300 000000000500

BANCA POPOLARE DI NOVARA IT 66 T 05034 22300 000000014000

CREDEM, PIAZZA ADUA 3/B, BIELLA IT 86 L 03032 22300 010000001403

… E PRESSO LE NOSTRE SEDI in via Malta 3 a Biella e in via Tancredi Rossi 20 a Varallo

Per poter DETRARRE FISCALMENTE le offerte è necessario utilizzare la forma del bonifico

bancario, del bollettino di conto corrente postale o dell’assegno bancario.

SONO ESENTI DA COMMISSIONI I VERSAMENTI EFFETTUATI AGLI SPORTELLI DI BIVERBANCA

Perché avere fiducia nel Fondo Edo TempiaSiamo certi che i nostri lettori lo sanno, ma per la trasparenza che ha sempre

contraddistinto l’attività del Fondo Tempia, ci pare utile ricordare alcuni punti fondamentali sulle fonti di finanziamento dell’Associazione e sul loro utilizzo.Il Fondo Edo Tempia e la Fondazione Edo ed Elvo Tempia si sostengono con:

offerte di cittadini, Enti e Istituzioni, lasciti e donazioniconvenzioni con strutture sanitarie pubbliche, finanziamento di progetti di ricerca

Tutto quello che il Fondo riceve dal territorio vercellese, con le offerte e con il 5 per mille, viene reinvestito nel Vercellese per la realizzazione dei vari progetti: prevenzione,

diagnosi precoci, assistenza ai malati, cure palliative, sostegno psicologico...

Oltre alle offerte, sono fondamentali e indispensabili le risorse che provengono da lasciti e donazioni, da convenzioni con ASL e Regione, che ci consentono, con un impegno veramente notevole,

di supportare la sanità pubblica ( messa a disposizione di medici, infermieri, psicologi ) per contribuire ad offrire servizi più efficienti ai malati e attuare programmi di prevenzione.

Rinnoviamo il nostro grazie a voi cittadini vercellesi, che continuate a sostenerci riconoscendo nel Fondo uno strumento di fondamentale importanza per la tutela della salute di tutti.

Con voi, per voi, grazie a voi continueremo nella nostra azione con impegno, professionalità e trasparenza.

Dona 1 EURO Dona 2 EURO Dona 5 EURO Dona 10 EURO Dona 20 EURO

È POSSIBILE EFFETTUARE OFFERTE ANCHE CON I QR CODE

IL FONDO EDO TEMPIA NON CHIEDE OFFERTE PORTA A PORTA NÉ TRAMITE TELEFONO.

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L a p r e v e n z i o n e o g g i , t u t t i i g i o r n i , p e r t u t t i

Per Informazioni rivolgersi ai numeri 0163 51820 - 015 351830

Attività nel Vercellese(in collaborazione con l’Asl Vc)

Programmi regionali di Screening mammografico, citologico e del colon retto

di Gattinara

Ambulatori (le visite sono gratuite)VARALLO 0163 51820)

OSPEDALE DI BORGOSESIA

BORGOSESIA E GATTINARA 0163 51820)

FONDO EDO TEMPIA - Biellagratuiti

Altri servizi

Giovanni Angeli0163 51820


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