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anno01_01

Date post: 11-Mar-2016
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Presidenti, tessera e abbonamenti………..I Quando si giocava al “Prato della Sartona” …e il pallone veniva sparac- chiato nel “Pio Felice”…IV * La nostra storia * Un giochino facile facile………………..IX * Editoriale * Il punto a Buggiano tra Chianti e la fatal Pistoia……......X Buona la prima!......II Fuori casa…….....VII * É purtòn * I vini senza Tessera Prof * La partita dai Distinti LegaPro2 2011-12........XII * Risultati & Classifiche II
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ANNO I numero 1 del 6 settembre 2011 * Editoriale * Il punto * La nostra storia * É purtòn * Massimi Sistemi * Un giochino facile facile………………..IX * I vini senza Tessera * Sull’inno RiminiVa i! ....... X * La partita dai Distinti * Risultati & Classifiche SOMMARIO In un‟intervista di qualche giorno fa Amati è intervenuto sulla questione della TDT e degli abbonamenti. Ora, è vero che i toni più duri e preoccupati dell‟intervista erano riferiti ad altri soggetti, ma è altrettanto vero che alcune parole sono state quanto meno avventate ed hanno creato dei malumori. La nostra lettera (una dichiara- zione d‟amore, nonostante tut- to, nei confronti di maglia, squadra e società) non era un appello “contro”, ma la moti- vazione di una scelta dolorosa anche per chi l‟ha fatta; senza volontà polemica, almeno non nei confronti della Rimini Cal- cio. Si può comprendere, in parte, l‟amarezza del presidente che sognava grandi numeri, ma va detto che quei numeri erano molto lontani dalla realtà. La TDT ha fatto danni, e gravi. Basta guardarsi attorno per vedere cali di abbonamenti e biglietti in tutta Italia, con pochissime eccezioni. È di pochi giorni fa lo sfogo del presidente del Carpi, che dopo due promo- zioni dovrà accontentarsi di 50 abbonati; possiamo ricordare poi che a Viareggio sono stati commentati con soddisfazione i 200 abbonamenti, e esempi di questo tipo potrebbero essere tanti. I dati parlano chiaro: per la legapro è stato un danno enorme, in termini di presenze e colore. Forse, in percentuale, più che per A e B. Esistono davvero, in queste categorie, delle valide ragioni per costringere alla sottoscrizio- ne della TDT? Ci sono proble- mi di ordine pubblico tali da consigliare uno strumento i cui danni evidenti? C‟è però una nota stonata. Si leggono gli sfoghi dei presidenti verso la risposta tiepida delle tifoserie, e non si riesce mai a leggere una parola contro l‟assurdità della TDT applicata in questo modo ed in tutte le categorie. Manca- no insomma delle prese di posi- zione da parte delle piccole società, che pure subiscono il danno. Hanno qualche timore? E perché mai? D‟altra parte si legge che gli abbonamenti sono non importanti per gli introiti immediati, ma per il “peso” che danno alle società in Lega; pare anche che siano decisivi nella spartizione della “torta” dei diritti tv (quegli spiccioli che la serie A lascia alle serie inferio- ri). Sembra quasi un ricatto: “se sei bravo, se fai fare tante TDT, sarai ripagato; e non ti sognare di dire una parola con- tro la tessera, beninteso…” Intanto, anche da noi, i danni ci sono. Gli abbonamenti sono stati pochi e le file per il bigliet- to scoraggiano i meno assidui. Difficile che le cose possano cambiare con la protesta dei tifosi, senza che le società inter- vengano. Noi ci sentiamo dalla stessa parte dei presidenti che con passione mettono a disposi- zione soldi, tempo e impegno per il calcio della loro città. Sarebbe bello farne una batta- glia comune. Intanto aspettiamo ciò che Amati ha anticipato in un‟intervista, ovvero uno stru- mento per chi vuole garantirsi il biglietto senza fare la tessera. Vedremo. www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai Presidenti, tessera e abbonamenti Il forum RIMINI VAI !! appoggia l’iniziativa Fuori casa….....VII Quando sigiocava al “Prato della Sartona” …e il pallone veniva sparac- chiato nel “Pio Felice”… IV Presidenti, tessera e abbonamenti………..I Buona la prima!......II va da Fucci a dmandè una punta… ………VI Prof a Buggiano tra Chianti e la fatal Pistoia……...... X Le pagelle ……............ XI LegaPro2 2011 - 12........ XII
Transcript
Page 1: anno01_01

ANNO I numero 1 del 6 settembre 2011

* Editoriale

* Il punto

* La nostra storia

* É purtòn

* Massimi Sistemi

* Un giochino facile

facile………………..IX

* I vini senza Tessera

* Sull’inno Rimini Vai!.......X

* La partita dai Distinti

* Risultati & Classifiche

SOMMARIO

In un‟intervista di qualche

giorno fa Amati è intervenuto

sulla questione della TDT e

degli abbonamenti. Ora, è vero

che i toni più duri e preoccupati

dell‟intervista erano riferiti ad

altri soggetti, ma è altrettanto

vero che alcune parole sono

state quanto meno avventate

ed hanno creato dei malumori.

La nostra lettera (una dichiara-

zione d‟amore, nonostante tut-

to, nei confronti di maglia,

squadra e società) non era un

appello “contro”, ma la moti-

vazione di una scelta dolorosa

anche per chi l‟ha fatta; senza

volontà polemica, almeno non

nei confronti della Rimini Cal-

cio.

Si può comprendere, in parte,

l‟amarezza del presidente che

sognava grandi numeri, ma va

detto che quei numeri erano

molto lontani dalla realtà. La

TDT ha fatto danni, e gravi.

Basta guardarsi attorno per

vedere cali di abbonamenti e

biglietti in tutta Italia, con

pochissime eccezioni. È di pochi

giorni fa lo sfogo del presidente

del Carpi, che dopo due promo-

zioni dovrà accontentarsi di 50

abbonati; possiamo ricordare

poi che a Viareggio sono stati

commentati con soddisfazione i

200 abbonamenti, e esempi di

questo tipo potrebbero essere

tanti. I dati parlano chiaro: per

la legapro è stato un danno

enorme, in termini di presenze e

colore. Forse, in percentuale,

più che per A e B.

Esistono davvero, in queste

categorie, delle valide ragioni

per costringere alla sottoscrizio-

ne della TDT? Ci sono proble-

mi di ordine pubblico tali da

consigliare uno strumento i cui

danni evidenti? C‟è però una

nota stonata. Si leggono gli

sfoghi dei presidenti verso la

risposta tiepida delle tifoserie, e

non si riesce mai a leggere una

parola contro l‟assurdità della

TDT applicata in questo modo

ed in tutte le categorie. Manca-

no insomma delle prese di posi-

zione da parte delle piccole

società, che pure subiscono il

danno. Hanno qualche timore?

E perché mai? D‟altra parte si

legge che gli abbonamenti sono

non importanti per gli introiti

immediati, ma per il “peso” che

danno alle società in Lega; pare

anche che siano decisivi nella

spartizione della “torta” dei

diritti tv (quegli spiccioli che la

serie A lascia alle serie inferio-

ri). Sembra quasi un ricatto:

“se sei bravo, se fai fare tante

TDT, sarai ripagato; e non ti

sognare di dire una parola con-

tro la tessera, beninteso…”

Intanto, anche da noi, i danni

ci sono. Gli abbonamenti sono

stati pochi e le file per il bigliet-

to scoraggiano i meno assidui.

Difficile che le cose possano

cambiare con la protesta dei

tifosi, senza che le società inter-

vengano. Noi ci sentiamo dalla

stessa parte dei presidenti che

con passione mettono a disposi-

zione soldi, tempo e impegno

per il calcio della loro città.

Sarebbe bello farne una batta-

glia comune.

Intanto aspettiamo ciò che

Amati ha anticipato in

un‟intervista, ovvero uno stru-

mento per chi vuole garantirsi

il biglietto senza fare la tessera.

Vedremo.

www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai

Presidenti, tessera e abbonamenti

Il forum RIMINI VAI !!

appoggia l’iniziativa

Fuori casa…….....VII

Quando si giocava al “Prato

della Sartona”

…e il pallone veniva sparac-

chiato nel “Pio Felice”…IV

Presidenti, tessera e

abbonamenti………..I

Buona la prima!......II

va da Fucci a dmandè

una punta… ………VI

Prof

a Buggiano tra Chianti e

la fatal Pistoia……......X

Le pagelle……............XI

LegaPro2 2011-12........XII

Page 2: anno01_01

II

Sono passati poco più

di 60 giorni dal tripu-

dio di Terni ma per il

nostro Rimini è già

tempo di rimboccarsi

le maniche e guardare

avanti.

È settembre, le sgam-

bate estive lasciano il

posto al campionato,

al calcio vero.

Il calendario prevede

l‟esordio casalingo

contro la Sambonifa-

cese, formazione che

inaugura il quarto an-

no consecutivo tra i

professionisti dopo

essersi salvata con

qualche fatica di trop-

po la scorsa stagione; i

veneti chiusero

quint‟ultimi nel girone

A dopo una prima me-

tà di campionato a

ridosso della zona play

-off.

Il cielo minaccia piog-

gia e c‟è ancora qual-

che disagio di troppo

al botteghino, ma

niente e nessuno può

tenere gli aficionados

biancorossi lontani dal

vetusto Neri. Arrivano

alla spicciolata, ma già

a metà primo tempo

gli spalti sono gremiti

da oltre 1.500 tifosi.

Nessuno, va detto, nel

settore ospiti.

I rossoblu di mister

Carnovelli giocano un

calcio semplice, fatto

di pressing e riparten-

ze, sperando di coglie-

re impreparato

l‟avversario. Mister

D‟Angelo mette in

campo un undici ordi-

nato, nel

quale spic-

cano le

geometrie

di Brighi e

Valeriani e

la velocità

esplosiva

di Spighi e

Baldazzi –

anche oggi

tra i mi-

gliori. Sen-

za dimen-

ticare due marpioni

come Mastro e “The

Wall” Zanetti, che alla

velocità preferiscono il

„mestiere‟. Magari non

bellissimi alla vista,

ma tanta sostanza.

Pronti via ed i nostri

hanno subito

un‟occasionissima per

portarsi avanti nel

punteggio, ma Baldaz-

zi e Buonocunto non

trovano la zampata

decisiva. Chi temeva

che i tanti giovani in

campo potessero paga-

re l‟emozione del de-

butto tra i „pro‟ è co-

stretto a ricredersi:

sono sempre i bianco-

rossi a condurre le

danze e solo la giorna-

ta di grazia del portie-

re ospite Bonato evita

agli ospiti di capitola-

re. Se proprio voglia-

mo trovare un difetto

a questo Rimini, è la

mancanza di concre-

tezza sotto porta; un

vero peccato, conside-

rata la quantità indu-

striale di palloni pro-

dotta da Spighi e Bal-

dazzi sulle fasce. Serve

la punta, pensano in

molti, e allora si potrà

sognare davvero. Ma

intanto bisogna fare

con quel che c‟è, che

comunque male non è.

Dopo tanto spingere, i

biancorossi vedono

premiati i loro sforzi

col goal dell‟uno a zero

a fine primo tempo: le

cronache racconteran-

no di un‟autorete, ma

noi vogliamo premiare

Baldazzi. Tanto, con

Palazzi in agguato, la

palla sarebbe entrata

comunque.

Inizia la ripresa e gli

ospiti si rendono conto

che per portare a casa

il pari servirà qualcosa

in più del semplice

compitino. Alzano il

baricentro riversando-

si con maggior convin-

zione nella metà cam-

po riminese, ma a par-

te qualche mischia

Scotti è inoperoso: una

parata plastica su cal-

cio da fermo (più per

la platea che per al-

tro…) e niente più. Il

Rimini capitalizza un

corner col „solito‟ Va-

leriani, poi sfrutta una

leggerezza degli ospiti

in disimpegno e chiude

la contesa con Baldaz-

zi. Tre a zero e tutti a

casa, ma ciò che rin-

Rimini, buona la prima!

Page 3: anno01_01

III

cuora maggiormente i

tifosi è l‟aver

visto

dell‟ottimo

calcio:

l‟avversario

forse non era

un granchè,

ma se il

buongiorno

si vede dal

mattino è lecito sogna-

re. Se poi, come si di-

ceva, arriva anche la

punta…

Archiviata la pratica

Sambo, è

ora di pen-

sare al

Borgo a

Buggiano

neopro-

mosso dal

CND.

I toscani

hanno

strappato un pari a

Cuneo nella prima

giornata, per cui non

vanno sottovalutati.

Tuttavia, Noi siamo il

Rimini: rispetto per

tutti, paura di nessu-

no!

Avanti Rimini!!

Ivan

Buonocunto in azione (foto Bove - Pietrangeli)

Baldazzi festeggia con i compagni (foto RomagnaNOI)

Squadre in campo (altarimini.it)

Page 4: anno01_01

IV

Vi sono espressioni

tipicamente popo-

lari, entrate a far

parte del gergo

sportivo riminese,

in grado di evocare

come per magia

lontani angoli di

memoria e di resti-

tuire colore a foto-

grammi ormai

sbiaditi di una sto-

ria lunga cento an-

ni.

Una storia, quella

del calcio cittadi-

no, che ha a corol-

lario anche luoghi

e personaggi quali

quelli che di segui-

to andremo a pre-

sentarvi.

Vi sarà capitato

non di rado di ve-

der attribuito al

rettangolo verde

del Romeo Neri

l‟appellativo di “è

prè dla Sartouna”.

L‟origine di questo

toponimo nostrano

è da ricercarsi nel

fatto che nell‟anno

1812 l’intero sito

collocato nelle a-

diacenze

dell‟attuale palaz-

zetto Flaminio e

attigua piscina co-

munale, venne ac-

quistato dalla con-

tessa Teresa Sarto-

ni, appartenente

ad una delle fami-

glie nobiliari più in

vista della città,

figlia del conte Fe-

derico Sartoni, uo-

mo colto e raffina-

to ed ex capo-

console.

Sulla figura della

contessa Sartoni e

del suo contrastato

matrimonio in gio-

vane età col nobile

Quando si giocava al “Prato della Sartona”

…e il pallone veniva sparacchiato nel “Pio Felice”

Veduta dello stadio comunale nel 1935 e sito ex Villa Sartoni-Garattoni

Page 5: anno01_01

V

Paolo Garattoni,

si intrecciano, at-

traverso le crona-

che dell‟epoca, te-

stimonianze dai

toni in chiaroscuro.

Si narra infatti che

dietro alla rocam-

bolesca fuga

d‟amore dei due

giovani, che creò

all‟epoca non pochi

imbarazzi negli

ambienti cittadini,

altro non si celasse

in realtà che il ten-

tativo di affrancar-

si verso ranghi so-

ciali più prestigiosi

da parte dello spo-

so, aggregato

all‟aristocrazia ri-

minese solo qual-

che tempo prima,

in quanto discen-

dente da una fami-

glia del contado.

Le cronache narra-

no che la contessa,

di lì a poco rimasta

vedova, in maniera

alquanto prosaica,

volle per così dire

cambiare la desti-

nazione d‟uso a

quello che in origi-

ne fu un luogo sa-

cro, convertendo la

propria dimora a

meta di ben altri

pellegrinaggi: vale

a dire in casa di

piacere.

Infatti, come affer-

ma lo storico Toni-

ni, con gran sdegno

dei riminesi tutti,

sulle ceneri di quel-

lo che fu antica-

mente il complesso

di San Gaudenzo,

uno dei santuari

religiosi più impor-

tanti che la nostra

città abbia mai

posseduto, di diffi-

cile datazione ma

probabilmente e-

retto intorno al IV/

V secolo sulla base

di un tempio paleo-

cristiano e dedicato

al Vescovo martire

divenuto poi Patro-

no della città, la

Signora ebbe in ani-

mo di edificare una

magnifica “Villa di

delizia”.

La contessa, ribat-

tezzata volgarmen-

te dal popolo “la

Sartona”, caduta

di lì a poco in di-

sgrazia e toccata in

punto di morte da

un qualche senso di

pietà, con atto te-

stamentario volle

ridare i propri pos-

sedimenti alla chie-

sa, facendone lasci-

to alle monache

Orsoline.

Successivamente,

la Congregazione

delle Figlie della

Carità istituì su

quel sito

l‟ “Orfanotrofio Pi-

o Felice”, per il ri-

covero, il manteni-

mento, l’educazione

e l’istruzione di fan-

ciulli poveri ed orfa-

ni della città e dei

suoi sobborghi, i cui

ruderi rimasero

ben evidenti sino

in epoca recente,

allorchè nei primi

anni ‟70 partirono i

lavori per la co-

struzione del nuovo

palazzo dello sport

e le ruspe demoli-

rono insieme a quel

che rimaneva della

vecchia Villa Sar-

toni-Garattoni, coi

suoi affreschi del

decoratore Felice

Giani, annoverato

fra i massimi espo-

nenti dell‟epoca

della pittura neo-

classica, anche

buona parte degli

antichi resti arche-

ologici ivi preesi-

stenti.

Questa la storia. Se

un giorno dunque,

seduti sugli spalti a

fianco di qualche

attempato tifoso,

sentirete che un

calciatore dai piedi

ruvidi avrà sparac-

chiato il pallone int

è Pio Felice, cerca-

telo con lo sguardo

là…dietro la curva

ovest…

int è fond de Prè dla

Sartouna…

Old Fan

Squadre in campo e su sfondo edificio Pio Felice

Page 6: anno01_01

VI

ionato va da Fucci a dmandè una punta...

"ma nun isà ripeschè, te

tat ci da butè in te port

cun ti ripesca nisun! su-

mar da cursa!"

“rid rid che tve a sbat

contra un pel dop a rid

me! Pataca!”

Così è scivolato il dopo

"Sanbonifastese", come

ha detto lo speacker,

così è stato salutato l'

arbitro.

Me purton tiene banco

la punta che non arriva,

oggi è stata richiesta

direttamente al presi-

dente che ha glissato con

la classica battuta

“vinciamo 3 a 0 e volete la

punta?”,“un ti venga un

increcc mal meni a forza

ad cazè fura di sold” la

risposta.

Prima del presidente

uno ad uno sono usciti i

giocatori, applausi me-

ritati per tutti.

La squadra ha ben gio-

cato e vinto, il popolo de

purton apprezza e ri-

cambia.

Mercoledì scorso l' intero

piazzale del popolo si è

"purtonizzato" e sincro-

nizzato sul tema punta

in arrivo. Si era diffusa

la voce che Nassi era

pronto per essere annun-

ciato dopo o durante

Rimini Spal, la gente nel

dopo gara arrivava e

chiedeva.

"Alora ia tolt la punta?"

"sè , cume na? va da Fuc-

ci a dmandè una punta,

da fer, da legn, tan trov

piò nient ia tolt tot lor, chi

vaga in te casein valà".

"Alora uiera Nassi oz?"

"alè , un'ent sora ma un

fig che coi al nespli! Sa

vot Nassi, ut va ben Pip-

pi? na? alora tat tin Bu-

falo e zet!!".

“Nassi prima ad firmè l'

à da sintì sla moi, li la vo

andè a Piacenza clè drì

ma Milen” “sel cla a'

paura che a Remni l'

amenca e birel? Ui né

cume a Milen e piò!!”

Ad un certo punto

prende corpo la voce che

la punta in arrivo sareb-

be tale Pippi.

"Di le vera chia tolt Pip-

pi?" "se, la ariva se caval

o sla berca de su ba me

port? fam una pugneta

valà, te e pippi".

Tutto sommato il tre a

zero di oggi ha rassere-

nato gli animi di parec-

chio e ha dissolto l'aria

un po‟ pesante che si

respirava nel dopo gara

di mercoledì scorso.

L'arrivo di una punta è

considerato necessario

da tutti ma oggi prevale

l'allegria post vittoria.

La prossima in casa sarà

contro i “magnazvolla ad

santarcanzul”, chissà che

aria si respirerà all'om-

bra del grigio portone

dopo la partita.

Drugo

Page 7: anno01_01

VII

La trasferta è sempre

stata l‟indice rivela-

tore della fede e della

passione di un tifoso.

Chi ha una lunga sto-

ria di viaggi al segui-

to della propria squa-

dra, ricorderà

l‟andare in trasferta

quasi come un paral-

lelo della vita. Aspi-

razione e quasi sogno

da bambini, le prime

volte si doveva chie-

dere il permesso ai

genitori, e

l‟avventura aveva

quasi il sapore di una

fuga (un tempo, pe-

raltro, non esistevano

i cellulari e bastava

andare a Riccione per

essere lontano). Si os-

servavano i più gran-

di, si cercava di capi-

re il rito, si comincia-

va a esperire il mal-

trattamento polizie-

sco dei tifosi. E si as-

sumevano vere e pro-

prie lezioni, non solo

di geografia (seguire

il Rimini ha sempre

comportato un accu-

rato studio degli at-

lanti alla ricerca delle

località più improba-

bili), ma anche di vi-

ta. Si imparava che le

cronache dei giornali

del lunedì (spesso ac-

quistati al solo scopo

di verificare se c‟era

una foto di gioco coi

tifosi sullo sfondo)

non coincidevano con

quello che si era vi-

sto: nulla di vero,

nulla di autorevole,

nulla in cui credere

ciecamente, specie se

parlavano di tifosi.

È (o meglio, era) in

trasferta che si allac-

ciavano profondi le-

gami con altri tifosi.

La condivisione por-

tava spesso a creare

liasions tra persone

che nella vita difficil-

mente si sarebbero

incontrate o parlate.

Ancor più nelle tra-

sferte a rischio

l‟adrenalina di alcuni

momenti ha finito per

cementare amicizie,

gruppi, accomunare

storie, creare un mi-

to, o semplicemente

un‟affabulazione con-

divisa: quella volta a

Pistoia… o quella vol-

ta a La Spezia… o

l‟abusata ma mitica

quella volta a Ponsac-

co… Le trasferte sono

(erano) diverse: quel-

le in treno, coi cortei,

o quelle in pullman,

spesso con viaggi di

ore e ore, dal fascino

sempre particolare.

In ogni caso, ogni

spostamento prevede-

va una serie di usanze

che solo chi ha vissu-

to e chi è entrato in

questo gioco può com-

Fuori casa...

Page 8: anno01_01

VIII

prendere. Il discrimi-

ne tra chi capisce e

chi non sa, sta pro-

prio nello stupore dei

non adepti, che non si

capacitavano di tutti

i disagi che si affron-

tavano, in domeniche

nelle quali si era tira-

ta mattina e solo do-

po poche ore si saliva

su un pullman sgan-

gherato e cigolante

per diverse ore di

massacrante viaggio

al seguito di una

squadra a metà clas-

sifica. Se ci si era or-

ganizzati (ma quasi

mai si riusciva) si a-

veva uno zaino con

birre calde e panini

gommosi del giorno

prima (quasi imman-

giabili a mezzogiorno,

diventavano squisiti

nel viaggio di ritor-

no). Quando pioveva

si tornava fradici al

mezzo che diventava

una fungaia. Spesso si

era costretti a nume-

rose soste-pisciata

che rendevano il vi-

aggio interminabile.

Per i non fumatori, la

nebbia interna al pul-

lman era un vero sup-

plizio. Se ci si ferma-

va a un autogrill, la

“sosta di un quarto

d‟ora” si dilatava ine-

sorabilmente diven-

tando tripla. Quando

ci si fermava, inoltre,

si dovevano tenere gli

occhi aperti per vede-

re se c‟erano altre ti-

foserie (o le si cerca-

va…), sempre che

non si fosse costretti

a soste in piazzole-

pisciatoio senza alcun

ristoro.

Eppure, dopo le pri-

me evasioni verso

questa strana forma

di libertà, ci si accor-

geva che non si pote-

va più fare a meno di

questa serie di incre-

dibili disagi, tanto

funzionali alla riusci-

ta e al mito della tra-

sferta quanto i mo-

menti di divertimen-

to, condivisione, go-

liardia, in quei viaggi

dove insieme si me-

scolavano speranze,

timori, aspettative

per la partita, per il

tifo e per le sorprese

lungo il cammino.

Nei lunghissimi ritor-

ni, spesso al buio, per

lo più si cercava di

digerire l‟ennesima

sconfitta commen-

tando la partita, il

contesto, l‟altra tifo-

seria, per far intanto

scorrere i chilometri

sotto le ruote. Col

crescere dell‟età e col

mutare delle esigenze

e della logistica della

vita, dovendo spesso

andare in trasferta in

macchina, sono (ero)

confortato nel vedere

quel pullman sgan-

gherato che portava i

ragazzi, proseguendo

una tradizione prati-

camente immutata.

Era una certezza, un

grido di libertà dei

nuovi ventenni.

Nel vissuto di ogni

tifoso, i ricordi epici

sono legati alle tra-

sferte. Allo stesso mo-

do, del resto, la storia

delle squadre annove-

ra gran parte delle

imprese in partite gio-

cate lontano, su cam-

pi difficili e in condi-

zioni ostili, quasi co-

me un topos. Oggi leg-

gi speciali, assurde

restrizioni, la tessera

del tifoso negano alle

nuove generazioni la

trasferta. Impedisco-

no così alle tifoserie

di esistere, tarpando

la sua componente

giovanile e quindi la

sua esistenza futura.

Togliendo di fatto le

trasferte, oggi si vuol

rimuovere la ragione

profonda che lega la

gente e la storia di

ognuno alla propria

squadra. Il vissuto,

l‟avventura, l‟epica,

le delusioni, le gioie,

le migliaia di chilo-

metri, tutto quello

che ogni tifoso arriva-

to a una certa età ha

impresso a fuoco nel-

la sua storia di

supporter. La condivi-

sione, che è una gran-

de forza, fa paura.

Presto, il calcio non

sarà più uno sport

popolare legato per le

viscere alla gente,

proprio perché – co-

me in generale questo

paese – colpisce ine-

sorabilmente i giova-

ni, impedendo loro di

viaggiare, vedere,

provare, cimentarsi,

sbagliare, urlare di

rabbia, confrontarsi,

battersi e scontrarsi

anche, ed insomma di

esistere.

Ciro di Pers

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IX

Squadra 2009-2010 2010-2011 saldo

Bologna 12583 10823 -1860

Catania 10668 9283 -1385

Fiorentina 20349 16077 -2742

Genoa 24289 19358 -4904

Inter 40327 42315 +1988

Juventus 19048 14290 -4758

Lazio 25579 12877 -12702

Milan 27865 29413 +1548

Napoli * 11820 ---

Palermo 16370 16906 +536

Parma 13691 10578 -3113

Roma 24454 18657 -5797

Udinese 13960 11122 -2838

TOTALE -36027

Albinoleffe 2512 1321 -1191

Ascoli 2688 4555 +1867

Cittadella 1718 1662 -56

Crotone 3086 1962 -1124

Empoli 2338 1462 -876

Frosinone 2351 1911 -440

Grosseto 1602 1355 -247

Modena 3796 2765 -1031

Padova 4038 3512 -524

Piacenza 1915 1617 -298

Reggina 5184 3565 -1619

Sassuolo 1704 1473 -231

Torino 9434 5263 -4171

Triestina 5060 3189 -1871

Vicenza 5932 4387 -1545

TOTALE -13357

Saldo abbonamenti serie A e B dopo TDT -49384

Un giochino facile faci-

le, che nessuno sembra

aver pensato, è quello

di confrontare i dati

disponibili della serie A

e della serie B tra i due

anni “fatidici”, cioè tra

il 2009-2010, l‟ultimo

senza la tessera del ti-

foso, e il 2010-2011, il

primo con il nuovo

“strumento di fideliz-

zazione”. I dati sono

stati reperiti sul sito

stadiumpostcard, spe-

cialista di presenze di

pubblico. Le squadre

scelte a campione sono

quelle che tra le due

annate non hanno ot-

tenuto promozioni o

subìto retrocessioni, si

sono cioè scelte le com-

pagini che hanno, co-

me si suol dire,

“mantenuto la catego-

ria” (ad esclusione dei

dati del Chievo Vero-

na, non disponibili). Si

scopre allora che la fi-

delizzazione ha portato

solo tre incrementi nel

numero di abbonamen-

ti in A (Inter, Milan,

Palermo), per lo più di

poche centinaia di tifo-

si. Il segno che predo-

mina è il meno, e spes-

so con numeri che in-

vece coinvolgono mi-

gliaia di spettatori. E-

clatante è il dato di

Napoli, che si è voluto

mantenere, pur man-

cando la possibilità di

confronto: 11820 abbo-

nati nella metropoli

partenopea nell‟anno

della Champions Lea-

gue sono davvero cla-

morosi. I numeri parla-

no in totale di una per-

dita di 36027 abbonati.

E non va meglio in B,

dove a fronte del solo

incremento dell‟Ascoli,

si hanno solamente se-

gni meno.

Il saldo in questo caso

è di –13357, che som-

mati ai dati della serie

A comportano una per-

dita per le squadre che

nei campionati 2009-

2010 e 2010-2011 han-

no mantenuto la stessa

categoria di quasi cin-

quantamila tifosi ab-

bonati.

I dati sono ufficiali, la

contabilità dei numeri

impietosa. Ma se nelle

serie maggiori questa

falcidie di abbonati è

generalmente soppor-

tata per i proventi tele-

visivi dati in cambio,

che dire della Lega

Pro? I dati sono pochi,

ma è facile capire che a

caduta anche nelle se-

rie minori l‟impatto

della TDT deve essere

stato devastante. Lo si

legge nelle dichiarazio-

ni praticamente di tut-

ti i presidenti di cate-

goria, dalle minacce di

quello del Carpi, alla

pragmatica rassegna-

zione sull‟inevitabile

calo del pubblico del

patron del Borgo a

Buggiano.

Ecco allora che, con la

forza dei numeri, ap-

parirà meno stupefa-

cente che a Rimini,

dopo i 1500 abbonati

in D, si siano riscon-

trati numeri minori, e

una diffusa resistenza

alla TDT, che non ha

coinvolto solo la cur-

va. Siamo di fronte a

un problema genera-

lizzato, che i presiden-

ti, specie quelli di Le-

ga Pro dove il calo di

abbonati non è com-

pensato da introiti te-

levisivi, dovranno af-

frontare dalla parte

dei tifosi, ripristinan-

do una facilità di an-

dare allo stadio (senza

TDT) indispensabile

in categorie “non tele-

visive”.

Ciro di Pers

Un giochino facile facile...

Page 10: anno01_01

X

a Buggiano tra Chianti e la fatal Pistoia...

Sull‟inno RIMINI VAI!

Inauguriamo una

nuova rubrica,

all'insegna dell'e-

nogastronomia,

che proverà a

descrivere, in

maniera semi-

seria, le tipologie

dei vini legati

alla zona della

squadra che il Rimini

affronterà in trasferta.

Borgo Buggiano. Bre-

ve "gugolata" e scopro

che si trova in provin-

cia di Pistoia, zona

famosa per epici taffe-

rugli o per aver dato i

natali a Beppe Fagni,

ma sui

vini in

Tosca-

na po-

tevamo

trovare

di me-

glio...

Faccia-

mo di

necessità virtù e ci

guardiamo un pò in-

torno, evitando maga-

ri la solita virata sul

Chianti.

A pochi chilometri da

Borgo Buggiano

(siamo però in provin-

cia di Lucca) c'è la col-

lina di Montecarlo con

il suo piacevolissimo e

abbastanza sconosciu-

to, MONTECARLO

ROSSO.

Il Montecarlo Rosso è

un vino toscano più

che convincente, di

sapore sapido, asciutto

e vellutato. è ottenuto

da un uvaggio che

comprende Sangiovese

(50-75%), Canaiolo

Nero (5-15%), Cilie-

giolo, Colorino, Mal-

vasia Nera e Syrah

soli o congiuntamente

(15-20%). Il Sangiove-

se costituisce la base

del vino a cui comuni-

ca corpo e caratteristi-

che aromatiche.

L‟unico vitigno impor-

tato è il Syrah.

Bel "vinellino" da car-

ni rosse o formaggi,

non esagerato nella

gradazione alcolica e

un pre-partita con

pappardelle al cin-

ghiale permetterà, a

chi "potrà" andare allo

stadio, di non sbaglia-

re tribuna o di non

chiedere perchè non

gioca Cascione...

Saluti/e a tutti !!

Forza Rimini ! Oste

Il tifo, si sa, prescinde

quasi sempre da considera-

zioni di logica e razionali-

tà. È una forma di amore,

in fin dei conti. Chi va

allo stadio sa bene quanto

sia difficile, ad esempio,

far capire ai “normali”

come sia possibile (ed affa-

scinante, perché no?) re-

carsi in una giornata in-

vernale a prendere due ore

di pioggia torrenziale per

vedere uno “spettacolo”

improponibile, più simile

alla lotta nel fango che ad

uno sport con la palla.

Pagando, persino. Un tifo-

so può essere legato da

folle amore anche ad una

semplicissima marcetta

dal testo ingenuo, tanto da

provare qualche volta un

brivido quando la sente;

oppure amare così tanto i

colori ed il disegno della

maglia della propria squa-

dra da arrivare a volerla

indossare, benché normal-

mente sia considerato un

adulto serio e responsabile.

È che siamo fatti così.

Siamo legati a “Rimini

Vai!”, anche se sappiamo

che non è la più bella can-

zone del mondo. Vogliamo

vedere i nostri sempre in

campo con la maglia a

scacchi, convinti che sia

(quella sì) la maglia più

bella del mondo.

Senza nulla togliere alla

nuova canzone di Miami

and the Groovers, chiedia-

mo che prima e dopo la

partita si suoni SEMPRE

“Rimini vai!”, lasciando

all‟altra canzone lo spazio

dell‟intervallo. Chiediamo

anche che, almeno in casa,

si veda SEMPRE la ma-

glia a scacchi. Possibile

che la casa produttrice

ogni anno debba farci a-

spettare come minimo fino

a Natale?

Siamo fatti così: ci volete

ammazzare?

La Redazione

Page 11: anno01_01

XI

SCOTTI 6,5 – Poco impegnato dagli attaccanti

avversari ma in ogni intervento da‟ sicurezza al

reparto, sullo 0-0 salva il risultato con

un‟ottima uscita bassa

PALAZZI 6 – Un po‟ imballato ma spinge bene

e sul primo gol ha il merito di essere al posto

giusto al momento giusto per infastidire Visko-

vic

MASTONICOLA 6,5 – Dove non arriva la tecni-

ca arriva l‟esperienza,

qualche sbavatura ma su

di lui si può sempre conta-

re ciecamente

ZANETTI 7 – Sempre

puntuale e concentrato,

da‟ sostanza e di testa

svetta su tutti, una lieta

sorpresa dopo le prime

uscite un po‟ sottotono

dovute alla precaria con-

dizione fisica

VITTORI 6 – Un po‟ timo-

roso ma fa il solito compi-

tino che piace tanto a

mister D‟Angelo

BRIGHI 7 – Quelli la‟ da-

vanti danno spettacolo

ma è lui il braccio e la

mente della squadra, im-

posta come un regista e

corre come un medianac-

cio….. sbaglia il suo primo

passaggio al 15esimo del

secondo tempo…. Clona-

telo!!

VALERIANI 7 – Il “golden-boy dell‟Ina-casa”

parte un po‟ in sordina ma col passare dei mi-

nuti si scioglie e sforna la solita bella prestazio-

ne confermandosi implacabile sotto porta… che

sia l‟anno della sua definitiva consacrazione?

SPIGHI 7 – Da avversario ce lo ricordavamo

proprio cosi…. Rapido e generoso, quando pun-

ta l‟avversario è devastante! Se il buon giorno

si vede dal mattino ci farà davvero divertire

BUONOCUNTO 7 – E‟ già in formissima, sem-

bra non si sia mai fermato dai PlayOff del giu-

gno scorso dimostrando di essere uno dei fari di

questa squadra. L‟assist per il terzo gol è da

manuale del calcio

BALDAZZI 7 – Secondo tempo un po‟ sulle

gambe dopo una prima frazione da applausi in

cui ha dato tutto quello

che si può dare alla pri-

ma partita di campiona-

to. Si adatta ad un ruolo

non abituale per lui u-

sando tutte le qualità

del suo repertorio, i di-

fensori della Sambonifa-

cese se lo ricorderanno a

lungo

GASPERONI 7 – Un'al-

tra bella sorpresa che

sta confermando il finale

della scorsa stagione, da

quando è stato spostato

qualche metro più avan-

ti ha cambiato passo, a

destra o sinistra con la

sua velocità può essere

un‟altra freccia impor-

tante a disposizione del

mister

ROSINI 6 – Entra a de-

stra per sostituire Palaz-

zi, dimostra di non avere

il piede fino ma ci mette

fisico e sostanza…. Ben ritornato

ONESCU 6 – 20 minuti per il jolly rumeno in

cui si fa vedere poco ma in cui ha il tempo di

cambiare 2 volte posizione in campo

CARDINALE ng

Distinto

Le pagelle

Page 12: anno01_01

XII

LegaPro2 - Stagione 2011/12 Prima giornata - 4 settembre 2011 : Alessandria - Renate…………………2-1

Bellaria - Virtus Entella……………..2-1

Casale - San Marino………………….4-3

Cuneo - Borgo a Buggiano…………...1-1

Rimini - Sambonifacese………………3-0

(44' pt aut. Viskovic, 35' st Valeriani, 38' st Baldazzi)

Lecco - Valenzana…………………….0-0

Mantova - Giacomense……………….3-3

Poggibonsi - Treviso..………………...2-2

Pro Patria - Santarcangelo…………...0-3

Savona - Montichiari………………….1-0

Prossimo turno - 11 settembre 2011 ore 15.00: Borgo a Buggiano - Rimini

Giacomense - Cuneo

Montichiari - Poggibonsi

Renate - Pro Patria

Sambonifacese - Casale

San Marino - Mantova

Santarcangelo - Alessandria

Treviso - Savona

Valenzana - Bellaria Igea Marina

Virtus Entella - Lecco

Rimini

Santarcangelo

Casale

Alessandria

Bellaria Igea M.

Savona

Giacomense

Mantova

Poggibonsi

Treviso

Borgo Buggiano

Cuneo

Lecco

Valenzana

San Marino

Renate

Virtus Entella

Montichiari

Sambonifacese

Pro Patria

0

0

3

1

1

0

3

3

2

2

1

1

0

0

4

2

2

1

3

3

S q u a d r a P u n t i G V N S GF GS

Classifica - girone A

3

3

3

3

3

3

1

1

1

1

1

1

1

1

0

0

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0

-1

1

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1

1

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1

3

3

4

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3

2

2

1

1

0

0

3

1

1

0

0

0

G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti