Date post: | 01-May-2015 |
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Author: | caterina-pintus |
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Anticipare, Capire e prevenire i rischiPsico-sociali
Giugno 2010
Il programmaGiorno 1
• Che cos’è lo stress ?• Le conseguenze• Detettare e agire da manager
Prevenire e limitare l’impatto dello stress dalla comunicazionePiano d’azione
Il programmaGiorno 2
Ritorno al piano d’azione
Discussioni su casi concretti portati dai partecipanti
Giochi di ruoli girati di messa in situazione
Bilancio
Capire la natura dello stress
Prendere coscienza dei rischi che fa correre
Sapere agire nel suo ruolo di manager in fronte allo stress
Acquisire posture de comunicazione che permettono de ne ridurre la gravità ed i rischi
Gli obiettivi educativi
Il facilitatore :Michel MAESTRALI ESC, Master PNL, Master Coaching Parigi 8,coach
Process Com, membro dell’ICF
15 anni di esperienza in grandi società (SNCF, SNCM) e PMS da manager, partner, dirigente. Ultimo posto occupato : Direttore delle Risorse Umane e Direttore Finanziario in una dita di DSP trasporto
La sua professione oggi : La gestione del cambiamento Il progetto di formazione e la formazione L’accompagnamento individuale L’accompagnamento e la formazione a distanza
1a parte :Che cos’è lo stress ?
1a parte:Che cos’è lo stress
Caso di studio
BrainstormingChe cos’è lo stress ?
1a parte:Che cos’è lo stress
Lo stress ?
Nel fenomeno dello stress, dovrebbedistinguere : Gli stimoli esterni, i « fattori di stress » (neologismo di Hans Seyle che ha studiato e sviluppato il concetto di stress negli anni 30) La reazione di stress, tutti reazioni fisiche e psicologiche (Adrenalina, emozioni negative…) Le conseguenze di questa reazione,comportamenti innaturali, irritabilità, insonnie...
1a parte:Che cos’è lo stress
Le 3 fasi dello stress ?
In situazione particolare o d’aggressione di tutti i generi, il corpo passa attraverso tre fasi successive:
La fase di allarme, quando il nostro cervello valuta una situation di questo tipo, il corpo produce istantaneamente ormoni (come l’adrenalina), la frequenza cardiaca aumenta…
La fase di resistenza, quando la situazione percepita persiste nel tempo, il corpo è organizzato per resistere e combattere (con il cortisol per esempio)
La fase di esaurimento, se la fase di resistenza si prolunga, le nostre risorse s’impoveriscono progressivamente.
1a parte:Che cos’è lo stress
Illustrazione
Lo stress consiste in« una transazione tra la persona e la
suaambiente in cui viene valutata la
situazione dall’individuo come al di là delle sue risorse e
potendo mettere in pericolo il proprio benessere. »
Richard LAZARUS e Susan FOLKMAN (1984)
1a parte:Che cos’è lo stress
Caso di studio
Auto - interrogatorio
2a parte :conseguenze dello stress ?
2a parte:Conseguenze dello stress?
Gravi conseguenze perl’individuo
FALLIMENTO
Motivazione ridotta,difficoltà di concentrazione,difficoltà nel trovare delle soluzioni,inquinamento della vita familiare ed
amichevole,malattie come disturbi muscolo scheletrici
(come i mal di schiena, tendinite),malattie cardiovascolari (il burn-out o
esaurimento professionale, depressione...)
2a parte:Conseguenze dello stress?
Buono stress e stress cattivo
Due psicologi, Yerkes e Dodson, hanno illustrato nel 20o secolo che lo stress è utile per la produzione fine a un certo livello, ma che,dopo, diventa dannoso.
« Buon » stress
Ottimo stress
« Cattivo » stress
Intensità della reazione allo stress
Produzione dell’individuo
2a parte:Conseguenze dello stress?
Disfunzioni personali
Quando siamo stressati, si tende a commettere errori seguenti di logica nella nostra interpretazione dei fatti :
L'interferenza arbitraria(far conclusione senza prova)
"Andrà male""Mi prendono per un idiota"
L'astrazione selettiva (tenere conto solo di alcuni fatti)
"Non ha sorriso, me ne vuole!"
La minimizzazione (dei suoi successi) o la massimizzazione (del suo fallimento)
"Ho mal gestito la negoziazione, vado sicuramente perdere il mercato""Funziona molto bene, non può durare"
La generalizzazione "Ho fallito il mio esame, faccio schifo!""Comunque, è sempre la stessa cosa"
La personalizzazione(Portare eventi a se stessi)
"Se il progetto dovesse fallire, è colpa mia""Un computer che vigliacco, succede solo a me"
Pensiero dicotomico(pensare in tutto o niente)
"Mi ha criticato in riunione, lui mi odia""Se non riesco perfettamente, è perché sono cattivo"
Da "Sapere gestire suo stress", Dr Charly Cungi, ed. Retz, 2003 e "Lo stress a lavoro", Patrick Legeron, ed. Odile Jacob, 2001
3a parte :agire sullo stress
3a parte:Agire sullo stress
Non tutti uguali in fronte allo stress
I fattori di vulnerabilità Le personalità piuttosto impulsive,
arrabbiate, in uno spirito di competizione Le « persone esterne », per chi gli
eventi sono dovuti a fattori esterni (destino, gli altri, il contesto...)
Gli ansiosi (tratto di personalità)I pessimisti che si concentrano sugli
aspetti negativiL’impotenza acquisita, seguito a
fallimenti, storie di vita
3a parte:Agire sullo stress
Non tutti uguali in fronte allo stress
I fattori di resistenza Le personalità caratterizzate dalla pazienza, il
calmo, la stabilità emotiva Le « persone interne », per chi gli eventi sono a
causa di se-stesso e si può agire su di essi Coloro che hanno fiducia in loro, la credenza
nell’auto efficacia (fede nelle sue risorse, nelle sue capacità)
L’ottimismo La resistenza La resilienza, capacità di ricostruirsi nonostante
le difficoltà (fiorire integrando i propri fallimenti)
3a parte:Agire sullo stress
Le strategie per affrontare lo stress
Le strategie focalizzate sul problema Agire sul « fattore di stress», modificarlo,
ridurlo...Le strategie focalizzate sull’emozione
Ridurre, controllare la nostra emozione in fronte allo stress
Le strategie inefficaci Negare la situazione Evitare il problema
4a parte :agire sullo stress da manager
4a parte:Agire sullo stress da manager
Caso di studio
Brainstorming :Quali sono i differenti ruoli del manager ?
4a parte:Agire sullo stress da manager
Una tipologia in 5 ruoli
Seguendo i contesti, i momenti e le personalità, il manager, se vuole essere efficace, deve assumere più di un ruolo
I ruoli principali sono Il relè L’attore / decisore L’innovatore L’unificante L’accompagnatore
4a parte:Agire sullo stress da manager
Il relè
In questo ruolo il manager deve : trasmettere l’informazione verso l’alto, il basso o all’ orizzontale trasmettere delle direttive farsi il « traghettatore » delle decisioni
prese su di lui
4a parte:Agire sullo stress da manager
L’attore/decisore
In questo ruolo il manager deve : decidere, adottare iniziative fare applicare le sue decisioni seguirle, controllarne l’esecuzione Fissare gli obbiettivi Organizzare il lavoro
4a parte:Agire sullo stress da manager
L’innovatore
In questo ruolo il manager deve : risolvere problemi fare fronte nuove situazioni (con le
proprie squadre, i propri clienti, i propri fornitori…)
trovare ed inventare, se necessario, soluzioni
Lottare contro le abitudini (process, riunioni…) variando i metodi, i formati, i soggetti, i ruoli
4a parte:Agire sullo stress da manager
L’unificante
In questo ruolo il manager deve : mobilizzare le squadre, le energie dare un senso, della motivazione promuovere la coesione servire da esempio
4a parte:Agire sullo stress da manager
L’accompagnatore
In questo ruolo il manager deve : mobilizzare le squadre, le energie dare senso, motivazione favorire la coesione servire d’esempio
4a parte:Agire sullo stress da manager
Il pentagramma del manager
L’unificante L’attore/decisore
L’innovatoreL’accompagnatore
Il relè
4a parte:Agire sullo stress da manager
Caso di studio
BrainstormingI legami tra il ruolo di manager e l’azione sullo stress
4a parte:Agire sullo stress da manager
Il pentagramma del manager e l’azione verso lo stress
L’unificante(favorire gli scambi nella
squadra, comunicare, gestire i conflitti)
L’attore/decisore(colture le pratiche
stressanti, equilibrare i carichi di lavoro)
L’innovatore(lottare contro le
abitudini, favorire la creatività
L’accompagnatore(essere attento ai suoi
collaboratori, scambiare, fare verbalizzare)
Il relè (dare gli informazioni sui casi
in sofferenza alla vostra gerarchia ed al
servizio rh)
5a parte :Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
I filtri della percezione
E’ importante ricordare che la realtà su e con cui comunichiamo è una costruzione e che come i personaggi del mito della caverna di Platone, crediamo con forza che è la realtà.Per « costruire » questa realtà, dobbiamo passarla attraverso diversi filtri
I filtri neurologici I filtri culturali I filtri personali
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
I processi di elaborazione delle informazioni
Oltre ai filtri di percezione, processi di trattamento dell’informazione entrano in giocoI miliardi di stimoli che riceviamo (percezione) sono trattati secondo 3 processi
La selezioneLa generalizzazioneLe distorsioni
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Caso di studio
Per comprendere i concetti di rappresentazione, ci si baserà sulle nostre rappresentazioni numeriche.
Tradurre per voi, in questo testo, le parte in grasso in elementi numerici.Francesco a cambiato spesso (quanto?) di dita. Ha lavorato in grande dite (quanti
dipendenti?) e anche in una piccola società (quanti dipendenti?).Nel suo ultimo lavoro, era molto ben pagato (quanti €/mese?), ma poiché ha una
grande famiglia (quanti bambini?), ha cariche importanti. Fa dello sportregolarmente (quante volte al mese?) e ha molti amici stretti (quanti?).
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Andare oltre la struttura di superficie del linguaggio
•un ascolto attivo
tenersi degli atteggiamenti di ascolto «orientato»
empatia
strutture superficiale del linguaggio,quello che è comunicato
Rappresentazione dell’esperienza,struttura profonda del linguaggio
L’esperienza vissutaSelezione, generalizzazione,
distorsione
Selezione, generalizzazione, distorsione
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Illustrazione
Sapere ascoltare, è possedere oltre il suo, il cervello degli altri.
Leonardo da Vinci
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
La riformulazione
« Eco » o riflesso
di sintesi o riassunto
di chiarificazione
inversa
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Illustrazione
Norman MAIER ha adattato l’opera di Carl ROGERS alla società enunciando in 14 punti le regole di una buona riformulazione.
1. Utilizzare il proprio linguaggio, senza cercare a ripetere o insistere sulle parole dell’altro.2. Lasciare un’apertura « è corretto ? » ; « credi ? »3. Riformulare il pensiero dell’altro come una costatazione : « Così si pensa che bisogna di mezzi in più » e non come
un’affermazione « Dunque bisogna mezzi di più. »4. Accettare i silenzi senza cercare di parlare5. Non cercare di riformulare tutto ma solo l’ultima idea emessa, se riassume tutto6. Non volere andare al-di-là di quello che è espresso7. Ammettere le contraddizioni senza rilevarle : se si contraddice, è perché evolve8. Non riformulare qualcosa che l’altro cerca di nascondere, una forte emozione per esempio9. Riformulare le esitazioni, per esempio tra : Quello che vorrebbe fare e quello che pensa dovrebbe essere fatto10. Riformulare solo quello che sembra abbastanza affermato11. Non valutare, ne giudicare12. Non interpretare13. Sapere che un problema può nascondere un altro14. Ammettere che l’altro da lui-stesso la soluzione
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Illustrazione
Un problema senza soluzione è un problema mal esposto.
Albert EINSTEIN
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Le due linee dell’interrogatorio
APERTA CHIUSA L’asse dell’apertura, secondo il carattere aperto (che può portare all’altro molti tipi di risposta) o chiuso (che orienta verso un solo tipo di risposta) delle domande
L’asse dell’influenza, a seconda che le domande orientano in un cadrò voluto da quello che questiona
NEUTRA
+ + +INFORMAZIONE
Comeavete fatto ?
SCELTA BINARIO
CONTROLLOSI / NOSiamo
d’accordo ?
INFLUENZATA
FARE RIFLETTEREIN UN CADROPRESTABLITO
Come fareper evitare questo
rischio ?
INTERRO-NEGATIVA
RICERCA DELSI
Non pensate ?
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
L’interrogatorio efficace
Stare su domande aperte per ottenere più informazioni
Dal carattere più o meno influenzato delledomande aperte, focalizzare l’attenzione su campi più o meno larghi
Non trattare più di un punto per domanda
Lasciare il tempo di rispondere (uso dei silenzi)
Essere sintetico
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Ogni individuo ha 3 dimensioni
Stati interni Processi cognitivi
Comportamenti
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Capire meglio separandoi tre piani
Stati interni Processi cognitivi
Comportamenti
La nostra domanda vincerà a separare i 3 piani, quello che è del registro dei fatti, del registro dei sentimenti o dei risentimentiInoltre, questo ci permetterà anche, di interrogare nostro interlocutore su piani che ignoraQuesto è di più importante che i tre piani sono in interazione
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
L’interrogatorio il più efficace in unasituazione incarnata
Situazioneconcreta
Quando il nostro interlocutore ci parla di maniera « disincarnata », ce ne ritiriamo non solo informazioni «intellettualizzate» : mi ascolta maiE’ meglio rimettere il nostro interlocutore in un’esperienza concreta : l’ultima volta che non ti ho ascoltato
Quando è ? Dov’era ? Cos’hai fatto ? Che cos’hai pensato ?
Situazionedisincarnata
5a parte:Prevenire e ridurre al minimo l’impatto dello stress dalla comunicazione
Caso si studio
Giochi di ruolo, situazioni gestionali in legame con lo stress
6a parte :Il mio piano d’azione durante l’intersessione
6a parte:Il mio piano d’azione durante l’intersessione
Caso si studio
Rispetto quello che è stato visto oggi, quali sono le messe in azioni che esperimenterò durante la prossima sessione ?
Conclusione Lo stress ha molte dimensioni
Le sue conseguenze sono molto seriose
Per noi stessi, come per i nostri collaboratori possiamo agire sullo stress, sulle sue cause, sulle sue conseguenze o su un mix dei due
Nel nostro ruolo di manager possiamo agire per limitare e rilevare lo stress, in caso di rilevamento di situazioni potenziali severe : avvisare la sua gerarchia ed i servizi RH
Dalla nostra capacità d’empatia e d’ascolto possiamo fare relativizzare, fare verbalizzare e contribuire cosi a ridurre gli impatti dello stress
Bibliografiaper andare un po’ più lontano…
Agire sullo Stress a Lavoro – F Guez e AC Delhommeau – Nathan – Les Echos 2009
Sapere gestire il suo stress - Dr Charly Cungi- ed. Retz, 2003
Lo stress a lavoro - Patrick Legeron ed. Odile Jacob, 2001