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Antitrust & Agcom più ferree sulle tempistiche...pag. dodici N 04. 23febbraio2009 ’ ’...

Date post: 24-Jan-2021
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04. 23febbraio2009 pag.dodici Catricalà: «Pratica scorretta Inflitto il massimo della pena» C omunicazione scorretta di modi- fiche ai piani tariffari. Questa la motivazione alla base della multa inflitta dallʼAntitrust a Tim e Vodafone. Una stangata da 500mila euro (pro-capite) che si aggiunge ai 58mila euro (sempre pro-capite) stabiliti dallʼAgcom. Tim ha già annunciato ricorso a Tar. Unʼipotesi in corso di valutazione (nel momento in cui si scrive) anche da parte di Vodafone che intanto in una nota ha fatto sapere di aver agito nel “pieno rispetto delle regole”. Ma Cambio tariffe via sms multe da record per Tim e Vodafone veniamo ai fatti: nel ritoccare il proprio listino prezzi che mandava fra lʼaltro in pensione 31 vecchi piani tariffari, Vodafone annunciava ad agosto scorso le modifiche ai propri clienti prevalente- mente via sms. E lo stesso faceva Tim: durante lʼestate tre milioni di clienti sono stati avvisati, via sms, di una serie di ritocchi tariffari. Immediata la prote- sta delle associazioni dei consumatori intervenute con esposti sia allʼAntitrust sia allʼAgcom. Nei giorni scorsi la decisione dellʼAntitrust di sanzionare pesantemente le due aziende. Il contenuto dellʼsms si caratterizza - si legge nella motivazione - per un contenuto ambiguo ed omissivo circa le informazioni sulla natura dellʼoperazione, tale da impedire al cliente di assumere una decisione consapevole e di poter esercitare il diritto di recesso senza penale.“Abbiamo ritenuto che fosse necessaria una sanzione adeguata - ha commentato il presidente dellʼAntitrust, Antonio Catricalà -. E che adeguato fosse il massimo della pena”. Antitrust & Agcom ANTONIO CATRICALÀ Presidente dell’Antitrust Mobile. L’Agcom pone ulteriori paletti per limitare la pratica di retention. Tre giorni (da cinque) per evadere le richieste È destinata a diventare molto difficile, se non impossibile, la pratica della retention durante la por- tabilità del numero di cellulare. Pratica contro cui si sta battendo lʼAgcom (Autorità garante delle comunicazioni), in appoggio alle richieste degli operatori mobili minori o virtuali. È noto come avviene: si chie- de la portabilità del numero, e si riceve una chiamata del proprio gestore, che convince lʼutente a restare, facendogli unʼofferta speciale. “Questʼattività era già proibita, ma in modo non espli- cito. Abbiamo fatto quindi una delibera per esplicitarlo e porre 3 Italia guardinga: «Sappiamo già come finirà. Telefonate agli utenti dopo la portabilità» Portabilità, da giugno regole più ferree sulle tempistiche ulteriori paletti per limitare nella pratica la retention”, spiegano da Agcom. Le novità regolamentari sono numerose e scatteranno il 30 giu- gno prossimo. I tempi di portabili- tà del numero vengono ridotti a tre giorni (dagli attuali cinque) e sarà incrementata la quota di ordini che gli operatori devono evadere ogni giorno. LʼAuthority stabilisce che la portabilità non può essere interrotta con la motivazione che lʼutente ha cambiato idea o per altri motivi generici. La conva- lida dellʼordine deve essere fatta inoltre entro le ore 10 del giorno successivo. Il che rende nei fatti la retention molto difficile (gli operatori dovrebbero in pratica farla durante le ore notturne). In prospettiva, la portabilità sarà ancora più rapida: la nuova rego- lamentazione comunitaria, adesso in bozza, vuole ridurre ancora di più i tempi totali: a un giorno. Nonostante i dettami di Agcom gli operatori avrebbero alcune “scappatoie” per violare le leggi: basta protrarre la portabilità per un tempo superiore a quello legitti- mo, per poter fare la retention. Al momento fanno così, non rispet- tando dunque il limite dei cinque giorni: tanto che a gennaio scorso, a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, lʼAutorità per le Comunicazioni ha mandato una lettera di diffida a tutti gli operatori, affinché rispettino i tempi stabiliti. Soltanto lʼattenta vigilanza dellʼAutorità può bloc- care la pratica, visto che le norme già ci sono ma sono violate comu- nemente. Il vento sta cambiando, però. Agcom diventa sempre più severa: ha multato Vodafone, a gennaio scorso, per 240 mila eu- ro, appunto per aver fatto retention su un utente che aveva chiesto la portabilità del numero. Nota bene: la retention di per sé non è vieta- ta, resta possibile per lʼoperatore fare offerte per trattenere i propri utenti. Ciò che è vietato - ribadisce Agcom - è la pratica di comunica- re i dati personali dellʼutente dalla divisione tecnica dellʼoperatore (quella che riceve lʼordine di portabilità) a quella commerciale (che si occupa di chiamarlo per la retention). “I dati dellʼutente sono usati per fini diversi da quelli per cui sono stati dati allʼoperatore, in violazione anche delle norme sulla privacy”, dice Antongiulio Lombardi, responsabile affari regolamentare di 3 Italia, men- tre Tim, Wind e Vodafone prefe- riscono non commentare. “Siamo riusciti a ottenere questa presa di posizione di Agcom denunciando i comportamenti abusivi dei grandi operatori, che si dimenticano che la retention durante la portabilità è sempre stata proibita - continua Lombardi -. Sappiamo che i maggiori operatori hanno intere batterie di call center dedicate a questo scopo”. ALESSANDROLONGO “Ben il 13-14% di utenti che volevano passare da noi poi cam- biavano idea, un dato che non è per niente fisiologico, visto che nel Regno Unito è inferiore allʼ1%. È ovvio che cʼera lo zampino della retention. Ne abbiamo le prove, avendo registrato le telefonate fatte dai call center della concor- renza”. 3 Italia comunque resta guardinga: “Sappiamo come an- drà a finire. Gli operatori faranno retention chiamando lʼutente dopo che è avvenuta la portabilità del numero, visto che non possono più farlo durante. Pratica che comunque è illecita, poiché il re- parto commerciale non dovrebbe conoscere i dati di chi ha fatto la portabilità” . La convalida degli ordini entro le 10 del giorno dopo Novità Vietato trasferire i dati personali ai commerciali Privacy CORRADO CALABRÒ Presidente dell’Agcom F a progressi la rivoluzione del cam- bio operatore fisso (Adsl e voce), ma ancora cʼè qualcosa da oliare nelle proce- dure. Alcuni operatori sono accusati di fare resistenza alla perdita di utenti. Lʼaspetto più critico è ancora quello del codice di migrazione, il numeretto che lʼutente deve procurarsi per abbandonare in modo fluido un operatore diverso da Telecom Italia. LʼAutorità garante delle comunica- zioni a metà febbraio infatti ha mandato una diffida a tutti gli operatori, “anche se i problemi sono stati soprattutto con Fastweb e Wind, i quali, ci risulta, fanno difficoltà a dare il codice di migrazione agli utenti che lo richiedono per cambiare operatore”, spiegano da Agcom. Aggiun- ge Walter Ibba, responsabile affari regolamentari di Telecom Italia: “Ben il 50% degli ordini, di utenti che vogliono passare ad Alice, fallisce. E nel 40% dei casi avviene perché gli operatori rifiutano di lasciare andare lʼutente con la motiva- zione “codice di migrazione errato”. Ma dalle nostre indagini risulta che il codice è giusto, quindi si tratta solo di un tentativo degli operatori di ostacolare il passaggio. Anche Tele2, come noi, ha sperimentato le stesse difficoltà”. Fastweb invece lamenta lungaggini, che imputa a Telecom Italia, nella terza e ultima fase della migrazione dellʼutente. In quasi tutti i casi, però, la promessa della migra- zione fluida è mantenuta, “lʼutente non resta senza il servizio, al massimo rimane qualche giorno in più, rispetto al previsto, con il vecchio operatore”, dice Tiziana Ta- levi, responsabile affari regolamentari di Fastweb. “Eccetto quei casi in cui Te- lecom stacca la linea senza avvisarci e così lʼutente resta un giorno senza servizio”, ag- giunge. Telecom ribatte di soddisfare alla perfezione i service level agreement per la migrazione (obbligo a rispettare i tempi in almeno il 95 per cento di casi). “Un altro punto, che era critico durante la prima fase di questa novità, è stato in- vece risolto”, dice Ibba, “cioè la capacità di evasione ordini degli operatori. Dopo lʼintervento dellʼAgcom, è stata elevata a 1.400 al giorno, per i grossi operatori, e quindi ora non ci sono più code”. Fastweb si è opposta a questa regola, facendo ricorso al Tar del Lazio, che però ha negato la sospensiva (la regola si applica quindi fino alla prossima udienza). “Ma andiamo avanti con il Tar, per principio - dice Talevi. Siamo stati costretti a investire per ampliare così tanto la nostra capacità di evasione inutilmente, perché riceviamo meno di 300 ordini al giorno”. Lʼaltra faccia della medaglia è che le nuove regole hanno fluidificato il mercato. “Nel 2008 abbiamo avuto 660mila ordini bitstream, +212mila rispetto al 2007, in parte per merito della delibera Agcom sul cambio operatore”, sottolinea Ibba dati alla mano. Da luglio scorso (da quando è scattata la novità), “i passaggi diretti tra operatori diversi da Telecom, sono stati mille in bistream. Seimila, quelli diretti in unbundling. Prima questi ultimi non erano possibili”. A.L. VIA ALLE DIFFIDE I maggiori problemi si sono verificati soprattutto con Fastweb e Wind In crescita la capacità di evasione degli ordinativi ma sul codice di migrazione ancora resistenze Ancora difficoltà sulle migrazioni Adsl
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Page 1: Antitrust & Agcom più ferree sulle tempistiche...pag. dodici N 04. 23febbraio2009 ’ ’ Catricalà: «Pratica scorretta Inflitto il massimo della pena» C omunicazione scorretta

N°04. 23febbraio2009pag.dodici

Catricalà: «Pratica scorrettaInflitto il massimo della pena»

Comunicazione scorretta di modi-fiche ai piani tariffari. Questa la

motivazione alla base della multa inflitta dallʼAntitrust a Tim e Vodafone. Una stangata da 500mila euro (pro-capite) che si aggiunge ai 58mila euro (sempre pro-capite) stabiliti dallʼAgcom. Tim ha già annunciato ricorso a Tar. Unʼipotesi in corso di valutazione (nel momento in cui si scrive) anche da parte di Vodafone che intanto in una nota ha fatto sapere di aver agito nel “pieno rispetto delle regole”. Ma

Cambio tariffe via smsmulte da recordper Tim e Vodafone

veniamo ai fatti: nel ritoccare il proprio listino prezzi che mandava fra lʼaltro in pensione 31 vecchi piani tariffari, Vodafone annunciava ad agosto scorso le modifiche ai propri clienti prevalente-mente via sms. E lo stesso faceva Tim: durante lʼestate tre milioni di clienti sono stati avvisati, via sms, di una serie di ritocchi tariffari. Immediata la prote-sta delle associazioni dei consumatori intervenute con esposti sia allʼAntitrust sia allʼAgcom. Nei giorni scorsi la decisione dellʼAntitrust di sanzionare pesantemente le due aziende. Il contenuto dell s̓ms si caratterizza - si legge nella motivazione - per un contenuto ambiguo ed omissivo circa le informazioni sulla natura dellʼoperazione, tale da impedire al cliente di assumere una decisione consapevole e di poter esercitare il diritto di recesso senza penale.“Abbiamo ritenuto che fosse necessaria una sanzione adeguata - ha commentato il presidente dellʼAntitrust, Antonio Catricalà -. E che adeguato fosse il massimo della pena”.

Antitrust & Agcom

ANTONIO CATRICALÀ Presidente dell’Antitrust

Mobile. L’Agcom pone ulteriori paletti per limitare la pratica di retention. Tre giorni (da cinque) per evadere le richieste

È destinata a diventare molto difficile, se non impossibile, la pratica

della retention durante la por-tabilità del numero di cellulare. Pratica contro cui si sta battendo lʼAgcom (Autorità garante delle comunicazioni), in appoggio alle richieste degli operatori mobili minori o virtuali.

È noto come avviene: si chie-de la portabilità del numero, e si riceve una chiamata del proprio gestore, che convince lʼutente a restare, facendogli unʼofferta speciale. “Questʼattività era già proibita, ma in modo non espli-cito. Abbiamo fatto quindi una delibera per esplicitarlo e porre

3 Italia guardinga: «Sappiamo già come finirà. Telefonate agli utenti dopo la portabilità»

Portabilità, da giugno regolepiù ferree sulle tempistiche

ulteriori paletti per limitare nella pratica la retention”, spiegano da Agcom.

Le novità regolamentari sono numerose e scatteranno il 30 giu-gno prossimo. I tempi di portabili-tà del numero vengono ridotti a tre giorni (dagli attuali cinque) e sarà incrementata la quota di ordini che gli operatori devono evadere ogni giorno. L̓ Authority stabilisce che la portabilità non può essere interrotta con la motivazione che lʼutente ha cambiato idea o per altri motivi generici. La conva-lida dellʼordine deve essere fatta inoltre entro le ore 10 del giorno successivo. Il che rende nei fatti la retention molto difficile (gli

operatori dovrebbero in pratica farla durante le ore notturne). In prospettiva, la portabilità sarà ancora più rapida: la nuova rego-lamentazione comunitaria, adesso in bozza, vuole ridurre ancora di più i tempi totali: a un giorno.

Nonostante i dettami di Agcom gli operatori avrebbero alcune “scappatoie” per violare le leggi: basta protrarre la portabilità per un tempo superiore a quello legitti-mo, per poter fare la retention. Al momento fanno così, non rispet-tando dunque il limite dei cinque giorni: tanto che a gennaio scorso, a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, lʼAutorità per le Comunicazioni ha mandato una lettera di diffida a tutti gli operatori, affinché rispettino i tempi stabiliti. Soltanto lʼattenta vigilanza dellʼAutorità può bloc-care la pratica, visto che le norme già ci sono ma sono violate comu-nemente. Il vento sta cambiando, però. Agcom diventa sempre più severa: ha multato Vodafone, a gennaio scorso, per 240 mila eu-ro, appunto per aver fatto retention su un utente che aveva chiesto la portabilità del numero. Nota bene: la retention di per sé non è vieta-ta, resta possibile per lʼoperatore fare offerte per trattenere i propri utenti. Ciò che è vietato - ribadisce Agcom - è la pratica di comunica-re i dati personali dellʼutente dalla divisione tecnica dellʼoperatore (quella che riceve lʼordine di portabilità) a quella commerciale (che si occupa di chiamarlo per la retention). “I dati dellʼutente sono usati per fini diversi da quelli per cui sono stati dati allʼoperatore, in violazione anche delle norme sulla privacy”, dice Antongiulio Lombardi, responsabile affari regolamentare di 3 Italia, men-tre Tim, Wind e Vodafone prefe-riscono non commentare. “Siamo riusciti a ottenere questa presa di

posizione di Agcom denunciando i comportamenti abusivi dei grandi operatori, che si dimenticano che la retention durante la portabilità è sempre stata proibita - continua Lombardi -. Sappiamo che i maggiori operatori hanno intere batterie di call center dedicate a questo scopo”.

ALESSANDROLONGO

“Ben il 13-14% di utenti che volevano passare da noi poi cam-biavano idea, un dato che non è per niente fisiologico, visto che nel Regno Unito è inferiore allʼ1%. È ovvio che cʼera lo zampino della retention. Ne abbiamo le prove, avendo registrato le telefonate fatte dai call center della concor-renza”. 3 Italia comunque resta guardinga: “Sappiamo come an-drà a finire. Gli operatori faranno retention chiamando lʼutente dopo che è avvenuta la portabilità del numero, visto che non possono più farlo durante. Pratica che comunque è illecita, poiché il re-parto commerciale non dovrebbe conoscere i dati di chi ha fatto la portabilità” .

La convalida degli ordini entro le 10del giorno dopo

Novità

Vietato trasferirei dati personaliai commerciali

Privacy

CORRADO CALABRÒ Presidente dell’Agcom

Fa progressi la rivoluzione del cam-bio operatore fisso (Adsl e voce), ma

ancora cʼè qualcosa da oliare nelle proce-dure. Alcuni operatori sono accusati di fare resistenza alla perdita di utenti. L̓ aspetto più critico è ancora quello del codice di migrazione, il numeretto che lʼutente deve procurarsi per abbandonare in modo fluido un operatore diverso da Telecom Italia.

L̓ Autorità garante delle comunica-zioni a metà febbraio infatti ha mandato una diffida a tutti gli operatori, “anche se i problemi sono stati soprattutto con Fastweb e Wind, i quali, ci risulta, fanno difficoltà a dare il codice di migrazione agli utenti che lo richiedono per cambiare operatore”, spiegano da Agcom. Aggiun-ge Walter Ibba, responsabile affari regolamentari di Telecom Italia: “Ben il 50% degli ordini, di utenti che vogliono passare ad Alice, fallisce. E nel 40% dei casi avviene perché gli operatori rifiutano di lasciare andare lʼutente con la motiva-

zione “codice di migrazione errato”. Ma dalle nostre indagini risulta che il codice è giusto, quindi si tratta solo di un tentativo degli operatori di ostacolare il passaggio. Anche Tele2, come noi, ha sperimentato le

stesse difficoltà”. Fastweb invece lamenta lungaggini, che

imputa a Telecom Italia, nella terza e ultima fase della migrazione dellʼutente. In quasi tutti i casi, però, la promessa della migra-zione fluida è mantenuta, “lʼutente non resta senza il servizio, al massimo rimane qualche giorno in più, rispetto al previsto, con il vecchio operatore”, dice Tiziana Ta-levi, responsabile affari regolamentari di Fastweb. “Eccetto quei casi in cui Te-lecom stacca la linea senza avvisarci e così lʼutente resta un giorno senza servizio”, ag-giunge. Telecom ribatte di soddisfare alla perfezione i service level agreement per la migrazione (obbligo a rispettare i tempi in almeno il 95 per cento di casi).

“Un altro punto, che era critico durante la prima fase di questa novità, è stato in-vece risolto”, dice Ibba, “cioè la capacità di evasione ordini degli operatori. Dopo lʼintervento dellʼAgcom, è stata elevata a 1.400 al giorno, per i grossi operatori, e

quindi ora non ci sono più code”. Fastweb si è opposta a questa regola,

facendo ricorso al Tar del Lazio, che però ha negato la sospensiva (la regola si applica quindi fino alla prossima udienza). “Ma andiamo avanti con il Tar, per principio - dice Talevi. Siamo stati costretti a investire per ampliare così tanto la nostra capacità di evasione inutilmente, perché riceviamo meno di 300 ordini al giorno”.

L̓ altra faccia della medaglia è che le nuove regole hanno fluidificato il mercato. “Nel 2008 abbiamo avuto 660mila ordini bitstream, +212mila rispetto al 2007, in parte per merito della delibera Agcom sul cambio operatore”, sottolinea Ibba dati alla mano. Da luglio scorso (da quando è scattata la novità), “i passaggi diretti tra operatori diversi da Telecom, sono stati mille in bistream. Seimila, quelli diretti in unbundling. Prima questi ultimi non erano possibili”.

A.L.

VIA ALLEDIFFIDEI maggiori problemi si sono verificati soprattutto con Fastweb e Wind

In crescita la capacità di evasione degli ordinativi ma sul codice di migrazione ancora resistenze

Ancora difficoltà sulle migrazioni Adsl

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