+ All Categories
Home > Documents > “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del...

“Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del...

Date post: 11-Aug-2020
Category:
Upload: others
View: 1 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
32
Supplemento mensile al - Allegato al n. 310 del 30 maggio 2009 Distribuito porta a porta e negli esercizi commerciali di Lecce “Allarme rosso” per l’ospedale Vito Fazzi a pag. 12 Gli ausiliari del traffico tra le proteste degli automobilisti e il controllo degli ispettori a pag. 13 Isole “disecologiche”: uno dei tre siti in città è abbandonato a sè stesso a pag. 16 Lecce finalmente diventa “ciclabile” con le nuove piste pag. 20 Lecce, una retrocessione in “zona Cesarini” a pag. 28-29 In un’intervista esclusiva il sindaco Paolo Perrone parla del vertice internazionale del G8, che dal 12 al 13 giugno prossimi ospiterà presso il Castello Carlo V i grandi della Terra per discutere di economia “Pronti ad accogliere il mondo”
Transcript
Page 1: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

Supplemento mensile al - Allegato al n. 310 del 30 maggio 2009Distribuito porta a porta e negli esercizi commerciali di Lecce

“Allarme rosso” per l’ospedale Vito Fazzia pag. 12

Gli ausiliari del traffico tra leproteste degli automobilisti e il controllo degli ispettoria pag. 13

Isole “disecologiche”: uno dei tre siti in città è abbandonato a sè stessoa pag. 16

Lecce finalmente diventa “ciclabile” con le nuove pistepag. 20

Lecce, una retrocessionein “zona Cesarini”a pag. 28-29

In un’intervista esclusiva il sindaco Paolo Perrone parla del vertice internazionale del G8, che dal 12 al 13 giugnoprossimi ospiterà presso il Castello Carlo V i grandi della Terra per discutere di economia

“Pronti ad accogliere il mondo”

Page 2: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 3: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

3

People LecceSupplemento di BelpaeseReg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002

Maggio 2009

Direttore Responsabile BelpaeseGiovanni Nuzzo

Editore: Belpaese srl Via Gallipoli, 98 - Maglie.Le Tel./Fax 0836.426350e-mail: [email protected]

Progetto grafico: Belpaese srl, MaglieStampa: Master Printing Srl - Modugno (Ba)

PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTO PERIODICO Tel. 0836.426350e-mail: [email protected]

DISTRIBUZIONE GRATUITA FUORI COMMERCIO

La direzione non risponde del contenuto degli ar-ticoli firmati e declina ogni responsabilità per leopinioni dei singoli articolisti, degli intervistati eper le informazioni trasmesse da terzi. Il giornalesi riserva di rifiutare qualsiasi inserzione. Foto emanoscritti, anche se non pubblicati, non si re-stituiscono. I diritti di proprietà artistica e lette-raria sono riservati. Non è consentita lariproduzione, anche se parziale, di testi, docu-menti e fotografie senza autorizzazione.

Belpaese s.r.l si riserva il diritto di non pubbli-care le inserzioni e le comunicazioni pubblicita-rie degli inserzionisti che:1. Siano contrarie agli interessi di Belpaeses.r.l.2. Violino le disposizioni vigenti in materia di di-ritto d’autore3. Contengano informazioni fuorvianti e scorrette4. Non rispondano ai requisiti minimi di impagi-nazione professionale5. Non siano pervenute nei termini concordati6. Siano state fornite in modo incompletoIn tutti i casi Belpaese s.r.l non è responsabileper il contenuto di dette inserzioni e comunica-zioni.

Lecce, città della scienza

LO SVILUPPO SCIENTIFICO NELLA VITA E LE GENIALI INVENZIONI DI MONSIGNOR GIUSEPPE CANDIDO

di Alessio Palumbo

La città di Lecce per la sua storia,la sua cultura, i suoi monumentied opere d’arte è una città chesembra fatta apposta per sorpren-dere e stupire. Grandi visitatoriitaliani e stranieri in tutte le epochestoriche ne hanno decantato lebellezze artistiche ed architettoni-che, la piacevolezza del clima, gliusi, i costumi, le feste, i divertimentie le tradizioni. C’è tuttavia un aspet-to di Lecce forse meno conosciuto,ma ugualmente affascinante: lacultura scientifica e tecnologicache la città ha saputo esprimerenel corso dei secoli. Ancora oggil’Università del Salento è un polod’eccellenza per numerosi settoriscientifici, ma già tra il XVIII ed ilXIX secolo Lecce visse un periododi grandioso fervore scientifico-tecnologico e in non pochi casil’ingegno e lo sperimentalismo dialcuni suoi cittadini fu applicatoall’abbellimento ed allo sviluppourbano. In occasione della visita di Re Fer-dinando II, ad esempio, nel gennaio1859, padre Nicola Miozzi, profes-sore di fisica presso il Collegio ge-suitico, stupì il sovrano illuminandoil Palazzo dell’Intendenza con unalampada ad arco alimentata dapile Bunsen: un evento eccezionaleper l’epoca. Già nel 1858, tuttavia,

in occasione della festa di San-t’Oronzo un sistema di illumina-zione elettrica aveva lasciato ester-refatti i leccesi, dato che, come re-citava un manifesto dell’epoca, “èdato argomento ai dotti di giudicarenon esserci, dopo lo splendoredel sole, spettacolo più luminosoe più bello”. Fu tuttavia un allievodel Miozzi, ossia monsignor Giu-seppe Candido, ad avere il meritodi costruire a Lecce un’opera dialta tecnologia, in grado di rendereil capoluogo salentino celebre trale città europee. Nato a Lecce nel 1837, GiuseppeCandido si laureò in Matematicae Fisica a Napoli, salvo poi ritornarenella sua città natale. Qui, nellasua abitazione di via Regina Isa-bella, condusse numerosi studisulle applicazioni dell’elettricità,brevettando tra l’altro una serie didispositivi di sicurezza, un pendoloelettromagnetico, un piano elettricoinclinato e un meccanismo in gradodi azionare, elettricamente, unasveglia e un “accenditore” e “spe-gnitore” elettromagnetico di unalampada a gas. L’opera più celebre,tuttavia, fu la rete di orologi pubblicisincroni, realizzata tra il 1868 ed il1874: il sistema era costituito daquattro orologi elettrici alimentatida un dispositivo elettromagnetico

attivato da impulsi elettrici inviatiogni mezzo minuto da un orologiomotore. Tale sistema, oltre ad es-sere il primo realizzato in Italia,funzionò in modo quasi ininterrottofino al 1937, anno durante il qualeun fulmine pose fine alla sua plu-ridecennale attività. La figura diGiuseppe Candido rimane tuttoranell’albo d’oro della scienza italiana.A lui si deve ad esempio la realiz-zazione di una pila a diaframmaregolatore, che gli valse una men-zione d’onore nell’Esposizione Uni-versale di Parigi. La sua carriera episcopale lo con-dusse lontano da Lecce e precisa-mente a Ischia, dove si adoperòper far risorgere la città dopo untremendo terremoto. A testimo-nianza della sua lucida intelligenzae del suo amore per la cultura,chiamò ad insegnare nel seminariodi questa città alcuni docenti laici,senza rinunciare egli stesso a in-ventare, sperimentare e brevettare.Una delle sue ultime opere fu ungassogeno automatico per l’illu-minazione dello stesso seminario.Morì nel 1904. La sua figura e lesue opere rimangono nella me-moria dei posteri come la lampantetestimonianza dello spirito diun’epoca e dell’eccezionalità di unuomo.

Page 4: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

in copertina 4

Sindaco Perrone, il 12 ed il 13 giugno prossimi la suacittà, il capoluogo del Salento, ospiterà il summit in-ternazionale del G8 dell’economia, un appuntamentodi portata mondiale. Qual è lo stato d’animo delprimo cittadino di Lecce, praticamente ad una settimanadall’evento?Innanzitutto mi preme sottolineare che siamo enormementesoddisfatti della scelta di Lecce quale sede ospitante diquesto importantissimo summit dei ministri dell’Economiapiù importanti del mondo. Come sindaco non posso cheessere orgoglioso di questa scelta, che considero unasorta di ciliegina sulla torta di un lungo percorso che hasottratto alla nostra città negli ultimi anni il gap della pe-rifericità geografica e della distanza dalle città più grandied importanti. Siamo riusciti finalmente ad “esportare”Lecce nel mondo con tutta la sua bellezza naturalistica, lasua importanza storica e culturale, ma anche con eventi diogni tipo. Il fatto che dovesse essere l’Italia ad ospitarequesta riunione dei ministri finanziari ci ha indotti asollecitare il Governo a prendere in considerazione Lecce.Il ministro Tremonti in persona ha ritenuto la nostra cittàsede ideale per ospitare questo evento e ne ha caldeggiatola scelta. Credo che le credenziali oggettive di Lecce intermini di risorse ambientali, ma anche una certa acquisitamaturità e predisposizione nell’organizzazione di appun-tamenti di questo tipo, abbiano giocato un ruolo determinatenelle valutazioni definitive.E le attese di Paolo Perrone sindaco, invece, qualisono?Non a caso ho voluto che la lista di supporto alla mia can-didatura a sindaco due anni fa si chiamasse proprio LecceCittà del Mondo. Una scelta a dir poco lungimirante.Credo che con il summit dei ministri finanziari la nostracittà sia effettivamente “città del mondo”. Saranno duegiorni che proietteranno Lecce sulla ribalta internazionale,e dopo anni di sacrifici e di lavoro duro per trasformare lanostra immagine nel mondo sono convinto che si tratti diuna sorta di consacrazione. Mi auguro che tutto fili per ilverso giusto sia sotto il profilo organizzativo che perquello dell’accoglienza in generale. Questo genere di ma-nifestazione di solito comporta un livello di attenzioneparticolare e spesso in passato ha avuto un contorno cheha fatto più notizia dell’evento stesso. Spero che questonon accada. Per il resto, è chiaro che mi aspetto un ritorno

molto positivo dal vertice in termini di immagine. Unavetrina di questo tipo può essere, nella corta e media lun-ghezza, un contributo formidabile alla crescita turistica diLecce e dell’intero Salento. Dopo il Forum della Pace, ora il “G dell’economia”. IlSalento può diventare sede permanente per questicome per altri simili confronti tra i grandi della Ter-ra?Che a Lecce e nel Salento approdino i grandi temi di di-scussione internazionale non può che farci piacere, oltreche essere utile sotto il profilo della promozione e delmarketing territoriale. Peraltro, la nostra provincia ha unaposizione di assoluta centralità geografica nel Mediterraneoche la rende contesto ideale per appuntamenti di questotipo. Non è solo una questione di idoneità dei luoghi, maritengo che anche la gente ormai, oltre che predispostadirei quasi per vocazione, sia matura per accogliere eventicome la riunione dei grandi dell’economia o il Forumdella Pace. Tutto questo è la dimostrazione che c’è statoun gran lavoro negli ultimi anni dal punto di vistaistituzionale e che il Salento grezzo e periferico di diecianni fa è diventato un territorio moderno e assai menolontano dal centro. Ma certamente c’è ancora molto dafare.Lecce in queste ultime settimane si è rifatta un po’ illook. Verso quale direzione si è mossa l’Amministrazionecomunale realizzando il progetto di intervento e ri-qualificazione urbana?Abbiamo detto e ripetuto che il summit dell’economiamondiale è una occasione irripetibile per la nostra città.Non solo per la promozione territoriale, ma anche piùconcretamente per l’opportunità immediata di rifare illook a Lecce. Abbiamo avuto a nostra disposizione unmilione e mezzo di euro stanziato dalla Regione Puglia,180mila euro stanziati dalla Provincia di Lecce ed il restoproveniente dalle casse comunali. È stato attuato un pianodettagliato di interventi per le strade della zona centraledella città, per asfalti e arredi, che ha imposto di strutturareun collegato piano della viabilità per ridurre per quantopossibile i disagi e gli inconvenienti dovuti ai lavori. Gliinterventi si sono sviluppano in cinque fasi, ed hannoavuto la durata di un mese. Grazie allo sforzo degli ufficidegli Assessorati ai Lavori Pubblici e al Traffico, delleimprese esecutrici dei lavori, degli operatori della Polizia

Municipale, ma direi grazie anche alla collaborazione deiresidenti, dei commercianti e dei cittadini tutti, siamoriusciti a mettere in pratica il programma anche conanticipo rispetto alla tabella di marcia. Si è intervenutoprima nel cuore della città, quindi il secondo blocco hainteressato viale Don Minzoni, via Salomi, via Miglietta,via Principi di Savoia, via Russi, piazzetta Verdi e vialeOtranto. Poi altri tratti di circonvallazione e arterietrasversali, viale Lo Re, viale Gallipoli, via del Mare e via95° Reggimento Fanteria. Il nostro proposito principale,naturalmente, era quello di non arrecare problemi particolariad automobilisti e residenti, ma purtroppo qualche piccolocontrattempo si è verificato e tutto ciò è stato davveroinevitabile. Sono sicuro che i leccesi hanno saputosopportare tutto questo.Anche se in alcune circostanze le voci di qualchedisagio e di qualche polemica di troppo in città si sonopure sentite...Come detto, qualche disagio è inevitabile, ma il primoimpatto mi sembra molto positivo ed i leccesi hanno di-mostrato ancora una volta di avere la maturità che competead città moderna che si rende conto di dover affrontarequalche sacrificio in cambio della visibilità internazionaledi cui godrà in quei due giorni. È giunta qualche lamentelain verità da parte di qualche non residente poco informatodell’inizio dei lavori. Purtroppo, non è stato possibileeseguire gli interventi programmati durante le ore notturne,così come da qualche parte era stato ventilato. Innanzitutto,perché l’esecuzione dei lavori prevedeva il funzionamentoa pieno regime di ruspe, camion e altre attrezzature mec-caniche piuttosto rumorose, che naturalmente avrebberoreso impossibile il riposo notturno di migliaia di cittadini.Inoltre, il piano di interventi nel suo complesso avrebbeavuto un costo pressoché doppio rispetto a quello preven-tivato e quindi utile solo per la metà degli interventi chepoi sono stati realizzati. La necessità della posa a caldodel bitume sulle strade, ad esempio, avrebbe imposto ilprelievo notturno dello stesso dalle cave di prestito, conrelativo aumento degli oneri che riguardano appunto l’ap-provvigionamento del materiale. Infine, l’impiego deglioperai e degli addetti delle imprese esecutrici durante leore notturne avrebbe comportato un costo decisamentemaggiore per quanto riguarda la manodopera. Capiamole proteste dei cittadini e di qualche commerciante in par-ticolare, ma non quelle demagogiche e strumentali delcentrosinistra a Palazzo Carafa, miope di fronte allasostanza di un appuntamento unico per la nostra città.A proposito di appuntamento unico per la città, cosalascerà in eredità il summit a Lecce ed al Salento ingenerale?Chiederei ai cittadini l’ulteriore sacrificio di comprenderecome il vertice dei Ministri costituisca per Lecce una stra-ordinaria occasione anche per ciò che concerne la possibilitàdi fare questi interventi così importanti per il complessivoaspetto urbanistico in tempi ristretti ed in manierasistematica. È evidente che senza il summit del 12 e 13giugno avremmo potuto eseguire i lavori in tempi diversied a segmenti differenti. Ecco l’eredità immediata che ilvertice ci lascia: una città sicuramente più bella ed unaacquisita visibilità internazionale che non è possibile“monetizzare” nell’immediato, ma che porterà senzadubbio innumerevoli benefici a lungo termine.

“Pronti ad accogliereil mondo”

In questa intervista il sindaco Paolo Perrone parla del vertice internazionaledel G8, che dal 12 al 13 giugno prossimi ospiterà presso il Castello Carlo V i

grandi della Terra per discutere di economia

di Daniele Greco

Page 5: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

5in copertina

Anche chi non legge i giornali ne guardala televisioni, nelle ultime settimane hacapito che qualcosa a Lecce sta per ac-cadere. Con un ritmo serratissimo, anchese per i commercianti la iattura dellachiusura al traffico dura sempre troppoa lungo, il capoluogo ha acquistatol’aspetto delle grande occasioni: asfaltoliscio e segnaletica orizzontale fresca,sistemazione del verde e delle piste ci-clabili. Insomma anche i più criticonisono stati contenti degli effetti che l’im-minente arrivo dei grandi dell’economiamondiale ha avuto sulla città, punteggiatada eloquenti cartelli di scuse dell’Am-ministrazione comunale: “Scusate il di-sagio, ci stiamo preparando ad accogliereil mondo”.Il G8 economia, che vedrà ministri deipiù potenti paesi del mondo riuniti nellesale del castello Carlo V i prossimi 12e 13 giugno, promette infatti di fare dacassa di risonanza alla bellezza e al-l’ospitalità di Lecce, puntando sul fascinoimmediato che il capoluogo salentinoesercita su chi arriva, anche solo percaso, spingendolo a tornare, magari perle vacanze. Un ritorno d’immagine checerto non è sfuggito anche alle ammi-nistrazioni di diverso colore politico,come la Regione di Nichi Vendola e laProvincia di Giovanni Pellegrino, chehanno voluto sostenere gli sforzi dellacittà.Ma non è tutto, secondo gli organizzatori,infatti, non è escluso che l’evento, pro-prio perché cade in un delicato periododi crisi internazionale, vada a segnare

un qualche passaggio politico cruciale,consegnando il nome di Lecce allastoria, proprio come avvenne per Maa-stricht. “Chi aveva mai sentito parlaredi questa città dei Paesi Bassi primache vi venisse firmato lo storico tratta-to?”, dice qualcuno. Accanto alle spe-ranze non mancano naturalmente itimori. Anche Genova ha visto il suonome indissolubilmente legato a un G8,quello del 2001, il cui ricordo fa ancoramale. Come se non bastasse, col climainfuocato della campagna elettorale,non è mancato il botta e risposta tra lapresidente del movimento Io Sud AdrianaPoli Bortone, oggi candidata alla presi-denza della Provincia di Lecce ed ilsottosegretario agli Interni, AlfredoMantovano. Sul tappeto, la questionepiù delicata: “Le misure di sicurezzaadottate saranno sufficienti?”, chiedevain una interrogazione la senatrice rivoltaevidentemente all’ex compagno di par-tito. Tuttavia, la scelta del ministro del-l’Economia e delle Finanze, Giulio Tre-monti, è caduta su Lecce anche perchéritenuta una città poco rischiosa. Poli-ticamente, invece, i più maligni vedonol’appuntamento come la definitiva eman-cipazione del sindaco di Lecce PaoloPerrone dall’aura della sua ex vice,oggi nemica giurata. Proprio come laPoli quand’era primo cittadino, Perroneattira nella città i grandi eventi interna-zionali e al vecchio slogan polibortoniano“Lecce porta d’Europa” sembra volerreplicare in maniera sempre più decisacol suo “Lecce città del mondo”.

Da “porta d’Europa” a “città del mondo”

di Alessandra Lupo

Page 6: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

in copertina 6

Ma chi ha detto che il G8 rap-presenti davvero l’economiamondiale? A dire la sua nel pri-mo incontro di presentazionedel “controvertice” sull’econo-mia che si terrà a Lecce neimedesimi giorni del summit deiministri, c’è anche un combo-niano, padre Gianni, che snoc-ciola numeri da brivido su famee povertà mondiali, portando lapropria personale esperienzadell’altro volto della globaliz-zazione e della stessa crisi. Pre-

ceduto dall’inevitabile scontropolitico tra centro destra e centrosinistra, i primi preoccupati daipossibili disordini che una con-testazione può portare con sé, isecondi stanchi di vedere il dis-senso tacciato di eversività, aLecce arriva dunque il NoG8.Tra i suoi sostenitori c’è ancheil presidente della Regione Pu-glia Nichi Vendola, che puravendo stanziato i contributi re-gionali a sostegno del G8 avevaprecisato: “Da militante no glo-

bal finanzierò anche la conte-stazione”. Diversa la presa di posizionedi Giovanni Pellegrino; il pre-sidente della Provincia di Lecceha infatti negato alla manife-stazione gli spazi provincialiper motivi di opportunità poli-tica. “Se sosteniamo il capoluogonell’organizzazione dell’eventonon possiamo sostenere ancheuna manifestazione contraria aquell’evento”, aveva affermatoPellegrino, che però si era dettodisponibile a farsi personalmentecarico di parte delle spese perl’affitto di locali idonei.L’appuntamento col controver-tice sarà infatti alternativo non

solo nei contenuti ma anchenelle forme che attraverso mo-menti di contestazione pacifica,di incontro e di analisi econo-mica intendono ribaltare il puntodi vista sulla crisi economicadi cui “il G8 non rappresentache gli interessi dei poteri forti”,affermano gli organizzatori. Ilcoordinamento spontaneo NoG8Lecce, di cui fanno parte singolie associazioni, docenti univer-sitari e vari attivisti dell’areaNo Global, ha anche pubblicatoil proprio manifesto sul sito in-ternet www.nog8lecce.org. Intanto il 4 giugno il capoluogosalentino ospita anche il con-vegno dal titolo “Economia al-

ternativa e solidale: una rispostapossibile alla crisi” che si terrànella Biblioteca provinciale“Bernardini” (ex Convitto Pal-mieri), un incontro in tema dicrisi economica, che ha ottenutoanche la benedizione del Forumper la Pace nel Mediterraneo.L’appuntamento è organizzatoda GPace - Giovani per la Pace”,in collaborazione con SolidariaDirezione Sud, con la Facoltàdi Economia “De Viti De Mar-co” dell’Università del Salento,“La Sveglia Libera AssociazioneStudentesca”, APG – Agenziaper la promozione dei Giovani“.Tutte le informazioni utili sonosul sito www.gpace.net.

Mentre in città fervono i preparativi per il verticeil comitato NoG8, composto da associazioni,docenti universitari e vari attivisti dell'area NoGlobal, organizza un “controvertice”

Vertice econtrovertice

Page 7: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 8: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

politica 8

Quella che fino a qualche annofa era soltanto un’idea, sugge-stiva ma pur sempre un’idea,da poco più di una settimana èdiventato un atto istituzionalevero e proprio. Della costruzionein città presso l’ex Knos di uncentro tecnico della FederazioneItaliana Giuoco Calcio se ne èparlato nel corso di una delleultime sedute della giunta diPalazzo dei Celestini, quandol’Amministrazione guidata daGiovanni Pellegrino ha appro-vato un progetto definitivo che,in primo stralcio, assegna500mila euro per i lavori di ri-strutturazione degli spazi retro-stanti il “Centro dei Salesiani”,deputati ad ospitare la strutturapolivalente. Della costruzione dell’impiantose ne è parlato concretamente apartire dal 2007, quando nelcorso di un convegno sul calciogiovanile tenuto in città, la pro-vincia di Lecce avanzò l’idea ela proposta alla Federazione Ita-liana. L’intervento di ediliziasportiva sarebbe poi successi-vamente rientrato nel protocollod’intesa siglato tra la stessa Pro-vincia di Lecce e la Figc, piùprecisamente per i benefici del

settore giovanile scolastico delComitato Regionale Puglia perla promozione e la diffusionedello sport e del calcio in parti-colare. Il primo stralcio del progettorientra in un più complesso pro-getto redatto dall’ingegnereClaudio Barriera e dagli ar-chitetti Francesca Fiore e Gian-luca Negro, redattori di un pro-gramma di intervento che im-pegnerà risorse per 1 milione e50mila euro. Il documento tec-nico di massima prevede la rea-lizzazione di un centro sportivodestinato alla formazione ed al-l’avviamento al gioco del calcio,comprensivo dei necessari ser-vizi ausiliari e di supporto econ una piccola tribuna destinataad accompagnatori ed addetti.Le opere programmate nel pro-getto del primo stralcio preve-dono, più precisamente, la rea-lizzazione del campo di calcioin terra battuta e la ristruttura-zione del fabbricato esistentedestinato a servizi ausiliari e disupporto per l’attività sportiva,tenuto conto delle esigenze checomporta una struttura con fi-nalità didattiche per la forma-zione di atleti, tecnici e dirigenti

sportivi. Nello specifico, gli interventiprevisti nel primo stralcio ri-guardano la ristrutturazione edadeguamento alle norme delfabbricato destinato a serviziausiliari e di supporto, la rea-lizzazione dei servizi per atleti,con una dotazione, per ciascunospogliatoio, di docce e bagni,di cui uno per disabili. È prevista,inoltre, la realizzazione di duespogliatoi arbitri-istruttori, condotazione di docce e bagni, e diun pronto soccorso per atleti,con sala di attesa e bagno concaratteristiche e dimensioni talida poter essere utilizzati ancheda portatori di handicap. È pro-grammata anche la realizzazionedegli spazi destinati ad attivitàsportiva, che prevede la realiz-zazione di un campo di calciodelle dimensioni di 60 x 100mt., comprese le opere di sban-camento, drenaggio, sottofondoe recinzione.Il secondo stralcio, peraltro giàfinanziato in toto dalla stessaProvincia e progettato con unpreventivo di spesa pari a550mila euro, prevede invecela realizzazione del manto inerba sintetica di terza genera-

zione con relativi impianti diirrigazione e di illuminazioneper la pratica sportiva nelle oreserali; la realizzazione di unapiccola tribuna della capienzadi cento posto destinata ad ac-cogliere accompagnatori ed os-servatori; la razionalizzazionee la sistemazione della viabilitàdi accesso, dei parcheggi e deglispazi destinati a verde, nell’otticadi riqualificazione per l’interaarea.“Siamo già impegnati nel calciogiovanile con una programma-zione immediata ed una di mediotermine -spiega l’assessore pro-vinciale allo Sport Flavo Fa-

sano- e siamo costantementepresenti sul territorio conun’azione di coordinamento edi stimolo delle attività giovanili.L’approvazione del progetto de-finitivo del primo stralcio deilavori per la realizzazione diuna struttura sportiva polivalenteci induce quindi a proseguiresulla strada di realizzare a Lecceun centro tecnico federale chedarebbe prestigio alla nostra at-tività e, soprattutto, porterebbebenefici inimmaginabili al nostrocalcio giovanile, agli operatori,ai tecnici, agli appassionati e,non ultima, all’immagine com-plessiva del Salento”. (D. G.)

Due importanti momenti di studio e di confronto sisvolgeranno nelle prossime settimane a Lecce or-ganizzati dalla Sifel, la società italiana di foniatriae logopedia. Dal 16 al 17 giugno si terrà il secondoconvegno di foniatria e logopedia intitolato La co-municazione umana nel terzo millennio – La co-municazione interculturale (oltre la lunga); dal 17al 20 giugno, sempre nella città capoluogo, si cele-brerà invece la 23a edizione del Congresso nazionaledella Sifel.I due eventi, organizzati con il patrocinio dellaregione Puglia, della Provincia di Lecce, della cittàdi Lecce, della Camera di Commercio leccese,dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatridi Lecce e della Federazione Logopedisti Italiani,saranno coordinati e presieduti dal componente delconsiglio direttivo nazionale della Sifel, DaniloPatrocinio, e chiameranno al Grand Hotel Tizianodi Lecce alcuni tra i più importanti specialisti delladisciplina, molti anche provenienti dall’estero.Attesi, tra gli altri, gli interventi dei componenti delcomitato scientifico costituto dal presidente onorariodella Sifel Oskar Schidler, dalla presidente del consigliodirettivo della stessa società Florinda De Simini e daidottori Farì, Trittola, Di Fonzo, Giuranna, Guido e Pe-trachi.“Abbiamo cercato di allestire un programma scientifico-spiega il professor Patrocinio- che possa soddisfare leesigenze di entrambe le ‘anime’, foniatrica e logopedica,

della nostra società. L’intento è di creare il giusto climaaffinché continui, e migliori, quello straordinario dialogotra professionalità diverse, che trova la sua sede istituzionalee naturale di declinazione nella Sifel”. Per questo accantoa focus, workshop, tavole rotonde e lectio nel programmaapprontato per il doppio appuntamento leccese si èpreferito dare uno spazio più ampio all’approfondimentoteorico-pratico di alcuni importanti capitoli del corpusdottrinale, senza però per questo trascurare l’opportunità

di gettare uno sguardo sul futuro delle branche dilogopedia e foniatria, in modo da riflettere su temidelicati ed attuali come, ad esempio, quello etico. “Il convegno precongressuale che precede i lavoridel congresso -sottolinea ancora Danilo Patrocinioriferendosi alla scadenza programmata dal 16 al 17giugno- occupa il posto dei “corsi precongressuali”di altre edizioni. Il tema che in esso cercheremo disviluppare è quello della comunicazione interculturale,la cui modernità sociologica ben si sposa con inostri interessi professionali di fisiopatologi dellacomunicazione umana. Sempre più frequentemente,infatti, viviamo in termini “problematici” l’approccioa malati di culture diverse dalla nostra”. I lavori leccesi, nella sostanza, cercheranno di darerisposte ad alcuni quesiti oggigiorno sempre piùpresenti e pressanti. In modo da reperire un modellodi comunicazione interculturale al quale ispirarsi;individuare gli ostacoli che frenano e gli strumentiche invece favoriscono la comunicazione intercul-

turale in ambito sanitario; e definire i contorni ottimalidi quello che è e deve rappresentare il ruolo del mediatoreculturale nell’epoca attuale. “Il nostro congresso -conclude Patrocinio- non è, però, solo occasione di ap-profondimenti scientifici e culturali. È anche luogo diincontri, di conoscenze e di relazioni umane. Per questoil Salento si propone come cornice ideale, ospitale comela sua gente, dorata come le pietre barocche di case echiese e trasparente come il proprio mare”. (D. G.)

A Lecce si discute di logopedia e foniatria

Un centro tecnico della Figc in città? Ora c’è il primo ok della Giunta provinciale

La Sifel, società italiana di foniatria e logopedia, dal 16 al 20 giugno organizza nel capoluogo salentino un convegnosulla comunicazione umana ed interculturale nel terzo millennio e la 23a edizione del congresso nazionale

La struttura dovrebbe sorgere presso l’ex Knos. Sarà un impiantosportivo polivalente, e per la sua costruzione Palazzo dei Celestinistima una spesa totale pari a poco più di un milione di euro

Page 9: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

9politica

L’abuso di alcol tra i più giovani. È unadelle problematiche su cui, negli ultimianni, scuola e istituzioni hanno mag-giormente concentrato la loro attenzione.In effetti, i dati ricavati dall’ultimo rap-porto dell’Organizzazione Mondiale dellaSanità per l’Europa, sono preoccupanti.In Europa, un giovane su quattro, tra 15e 29 anni, muore a causa dell’alcool,che è anche il primo fattore di rischio diinvalidità, mortalità prematura e malattiacronica fra i giovani. L’abuso di sostanzealcoliche, inoltre, aumenta le violazionidi legge e spinge all’abuso contemporaneod’alcolici ed altre droghe. Lo stessostudio ha accertato che il consumo di al-cool, nel complesso, ha un costo per lasocietà al 2-5% del Prodotto InternoLordo. La lotta a tale fenomeno e lo studio diinterventi di contrasto all’abuso di so-stanze alcoliche è divenuto, soprattutto,negli ultimi tempi, uno dei doveri e degliimpegni delle istituzioni, scuole ed entilocali. Anche il Comune di Lecce vuolefare la sua parte e presenta un progettodiretto alla sensibilizzazione dei giovanisul problema e sui rischi connessi al-l’abuso di alcol in giovane età. Lo scorso22 maggio presso i locali delle ex OfficineCantelmo è stato presentato Etilstop, ilprogetto sviluppato dall’associazione“Progetto Donna” d’intesa con l’Asses-

sorato alla Sanità, all’Igiene, Sanità,Randagismo e Qualità della Vita del Co-mune di Lecce. Alla conferenza stampahanno preso parte il presidente dell’As-sociazione “Progetto Donna” Piera Ar-nesano, la dirigente U.R.P. della DirezioneA.S.L. di Lecce, Sonia Giausa, la pre-sidente di FederfarmaLecce, Franca Conchi-glia, e Lucia Petraccadell’ Ordine dei Farma-cisti Lecce. Obiettivo delprogetto, come detto, èquello di guidare i gio-vani ad un approccio al-l’alcol più consapevoleattraverso il sapiente ecompetente coinvolgi-mento di professionistie operatori. Finalità, in-fatti, non è tanto quelladi diffondere messaggidemonizzanti sull’alcol, ma quella dipreparare i giovani ad un consumo limi-tato e responsabile, sensibilizzando igiovani sugli aspetti problematici che ilfenomeno dell’abuso di alcolici ha assuntonegli ultimi tempi su tutto il territorionazionale, attraverso lo stretto coinvol-gimento degli stessi giovani in iniziativedi studio e confronto. Abbiamo incontrato l’assessore allaSanità del Comune di Lecce, Alfredo

Pagliaro (nella foto), fau-tore insieme a ProgettoDonna, del progetto.L’abuso di sostanze alco-liche tra i giovani e gio-vanissimi è in aumento.In che modo EtilStop in-tende affrontare e con-trastare il fenomeno? Un progetto come questoè più che mai opportuno inuna fase in cui registriamoun pericolosissimo aumentodel consumo di sostanze

alcoliche soprattutto tra giovani e gio-vanissimi. Credo che la sensibilizzazionesia fondamentale, così come la diffusionedi una cultura sull’uso di alcolici cheformi le giovani coscienze. Contiamoattraverso questo progetto di moltiplicaregli sforzi in questo senso e di diffonderemaggiore tranquillità nelle famiglie, chepagano a caro prezzo il fenomeno del-l’abuso di sostanza alcoliche. Assessore, quali sono le principali ca-

ratteristiche del neonato progetto Etil-stop?Il progetto mira a fornire una adeguatainformazione su questa problematica at-traverso tavole rotonde, affissione di lo-candine nei pressi delle discoteche, di-stribuzione di brochure e altro materialeinformativo, interventi di comunicazionesociale nelle scuole. Attraverso questo progetti, i giovaniparteciperanno anche a momenti diconfronto diretto con i loro coetanei? Sì, infatti il progetto prevede che i nostrigiovani salentini potranno utilizzarealcuni etilometri che saranno loro messia disposizione per una sorta di autocon-trollo nei luoghi strategici di ritrovo gio-vanile. inoltre, si prevedono iniziativesulla prova dell’etilometro con un ingressoomaggio in discoteca per i ragazzi chehanno risultato negativo ed il controlloall’uscita delle stesse discoteche affinchéguidi un ragazzo che non abbia bevutoalcolici.

Cristina Mello

Presentato presso le ex Officine Cantelmo il progettoEtilStop, per la diffusione della cultura di un consumo

responsabile delle bevande alcoliche. People haintervistato l’assessore alla Sanità del Comune di Lecce,

Alfredo Pagliaro, promotore dell’iniziativa

Giovani e abuso di alcolici

Page 10: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

10in città

Ha festeggiato i suoi primi quindici anni “Cortili Aperti”che apre le porte ai profumi della primavera, richiamandonelle antiche strade del centro storico leccese, migliaiadi visitatori. Lo scorso 24 maggio la città di si è riempitadi colori, suoni e visitatori che, complici lo splendidoclima più che primaverile e la magia che da sempre cir-conda l’evento, hanno partecipato all’evento.Le più belle dimore storiche della città con i loro cortilie portoni hanno mostrato le architetture di Lecce. L’or-ganizzazione dell’evento, patrocinato come di consuetodall’Amministrazione comunale, è affidata all’Associa-zione “Dimore Storiche Italiane - Sezione Puglia”,guidata da Rossella Galante Arditi di Castelvetere, incollaborazione con l’Azienda di Promozione Turisticadella Provincia di Lecce.Soddisfatto non solo per l’affluenza di pubblico che hacaratterizzato l’edizione 2009, l’assessore alTurismo, allo Sport e alle Relazioni Interna-zionali del Comune di Lecce, Massimo Alfa-rano (nella foto). Assessore Alfarano, quest’anno la manife-stazione “Cortili aperti” ha visto la parte-cipazione nell’organizzazione di altri partnerche, insieme al Comune di Lecce, ne hannoreso possibile la realizzazione.Quest’anno anche l’Assessorato al Turismodella Regione Puglia ha sentito il dovere di aggiungersial Comune, all’Associazione “Dimore Storiche Italiane”e ai proprietari dei palazzi, storici organizzatori dellamanifestazione, i quali sin dalla prima edizione hannocreduto nel successo dell’evento. La sua affermazionecome evento culturale in grado di affermarsi sul grandescenario turistico non solo nazionale comporterà degliingenti investimenti a livello organizzativo ed economicocui da oggi anche la Regione Puglia, siamo sicuri, par-

teciperà. Un importante traguardo che sottolineaancora l’importanza dell’evento come risorsaper un turismo sempre più di qualità.Questa manifestazione è cresciuta in manieraesponenziale al punto che rappresenta nonsoltanto un’offerta turistica accessoria per chigià si trova in città, ma la motivazione principaleche spinge tanti turisti a raggiungere Lecceper l’occasione. L’offerta culturale di cui tanto

e a ragione si pregia la nostra città trae significato nonsolo dalle bellezze storico-architettoniche del capoluogo,ma anche dal modo in cui esse si offrono alla fruizionedi tanti turisti e vacanzieri che, in questo periodo,affollano le nostre strade, a testimonianza del grandeappeal che la nostra città, ormai da qualche anno,esercita su chi la raggiunge per visitarla.Una chiave di successo vincente, dunque.È con sempre nuovi eventi e manifestazioni e con

sempre nuove idee e iniziative, che si attrae ogni singolacategoria turistica: rendere accessibili, ai tanti vacanzierie anche ai nostri concittadini la visione di perle architet-toniche che, in quanto private, non sono sempre fruibili.È un punto di qualificazione dell’offerta turistica che ciinorgoglisce.Cos’ha di tanto affascinante questa manifestazioneche ormai da quindici anni raduna nelle vie delnostro centro storico turisti e cittadini?È una manifestazione che supera i limiti del turismobalneare a cui siamo ancora forse troppo legati peroffrire al nostro territorio la possibilità di affermarsi nelsettore turistico da gennaio a dicembre. Il suo segreto ènel fascino che le bellezze del nostro territorio esercitanoanche sugli stessi cittadini locali.Quest’anno, inoltre, “Cortili aperti” si è aperta aigiovani e agli universitari“Sì, infatti. Quaranta studenti hanno proposto quattroitinerari per condurre i visitatori alla scoperta di palazzie chiese. Infine, in collaborazione con la Facoltà diBeni Culturali dell’Università del Salento sono stateistituite due Borse di Studio per premiare le miglioritesi di laurea, trattanti i temi delle dimore storiche edella conoscenza e valorizzazione del patrimonio ar-cheologico del Salento. (C. M.)

Ampio successo di pubblico per la 15a edizione della manifestazioneall’insegna dell’accoglienza e dell’eleganza, che permette a turisti e visitatoridi conoscere le bellezze nascoste della città

Grande successo di pubblico anchequest’anno per “Cortili aperti”

Page 11: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 12: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

in città 12

Negli ultimi tempi, neanche troppo recenti, l’ospedaled’eccellenza “Vito Fazzi” di Lecce è stato al centro dinumerose polemiche. Si ricordano quelle più rumo-rose sulla mancanza di personale infermieristico, so-prattutto del personale di supporto O.S.S., O.T.A. eausiliari che causa lievitazione del monte ore di lavorostraordinario, ferie non usufruite e continui stravolgi-menti delle programmazioni dei turni. Per citare le vi-cende più recenti, si potrebbe far riferimento ad alcunidati piuttosto che a vicende clamorose come quella incui alcuni pazienti si videro costretti a spostarsi, tra-sportati dalle ambulanze, verso altre strutture per ov-viare alle deficienze della macchina della Tac. Stando ai dati, all’inizio di quest’anno nel reparto diPediatria risultavano 2 infermieri per turno; nel re-parto di Cardiologia e Unità Intensiva Coronaria, di-versamente dalla media nazionale che prevede uninfermiere per ogni 3 pazienti, risultava un infermieresu 8 pazienti, anche 10 o 12 in caso di urgenze; nel re-parto di Neurologia ed Urologia ne risultavano sol-tanto due; inoltre si rilevava sia l’assenza delcoordinatore (ex caposala), sia la mancanza di stru-mentazione come l’elettrocardiografo. Si lamentaval’inserimento di posti letto in ambienti non accreditatiper la degenza oltre che la carenza di autisti per il ser-vizio ambulanze. Soltanto in 17 si ritrovavano a co-prire turni di 24 ore, diversamente da altre strutturesanitarie, in cui sebbene vi siano minori posti letto, gliautisti sono molto più numerosi. Un fatto ancora piùinquietante era che circa 60 lavoratori con contratto atempo determinato, nonostante la patologica carenzadi personale, non videro rinnovato il loro contratto. Siricordano ancora i problemi dell’assistenza nel repartodi oncoematologia pediatrica. Ancora e su un altro piano la situazione delle cucineai limiti delle norme igienico-sanitarie, ed anche dellasicurezza e della legalità considerate le pessime con-

dizioni in cui versavano gli impianti elettrici e idrici.Gli addetti lamentavano fuoriuscite di vapore dalle tu-bature, perdite d’acqua da alcuni rubinetti danneggiati,pavimenti a loro volta danneggiati dalle infiltrazionid’acqua. Si lamentavano ancora impianti elettricisull’orlo del tilt con i salvavita di vecchissima gene-razione, apparecchi di cottura e di lavaggio in stato diabbandono. Il dato più allarmante che emerse dal-l’ispezione nelle cucine del Fazzi fu la situazione incui si ritrovavano gli addetti che, per preparare 600pasti al giorno, disponevano soltanto di 3 dei 6 fornellia disposizione. Gli 80 uomini del personale lamenta-vano inoltre la disposizione degli spogliatoi che, oltread essere soltanto 50, erano addossati gli uni sugli altriin un corridoio impraticabile.

Alessandro Tomaselli

L’ospedale di Lecce, il perno della sanità salentina, accusa persistentisituazioni di disagio relative alle strutture e all’organico

“Allarme rosso” per il Vito Fazzi

Gli ammalati salentini oggi si curano di più nel Salento.È quanto emerge dai dati in possesso del compartoSanità della Fp-Cgil di Lecce. Sono diminuiti abbon-dantemente i viaggi cosiddetti ‘della speranza’, leuscite fuori regione o fuori provincia per curarsi. Inpassato, infatti, molto facilmente abitanti della provinciadi Lecce decidevano di raggiungere altre province oaddirittura altre regioni per cure mediche specifiche.Nell’ultimo periodo invece gli ammalati scelgono diusufruire dei servizi sanitari locali e del “Vito Fazzi” inparticolare. Questo dato, secondo la segreteria dellaFp-Cgil, indica inequivocabilmente che “la sanitàsalentina sta crescendo qualitativamente, anche se inun contesto organizzativo che purtroppo lascia desi-derare. E il merito va all’impegno, alla responsabilità eall’abnegazione di ogni operatore”, affermano. Proprioil “Vito Fazzi”, suo malgrado, può vantare buoni motiviper essere scelto come centro di cura. Da qualchemese a questa parte dispone di apparecchiatured’avanguardia ricevute in dono dall’Azienda SanitariaLocale per il reparto di Pediatria. Attraverso strumentinotevoli come il Videogastroscopio pediatrico e l’Ana-lizzatore di ossido nitrico è possibile operare diagnosiprecoci. Il ‘videogastroscopio’, in particolare è unostrumento dotato di una sonda di ridotte dimensioniche consente interventi non invasivi. È utilizzato siaper indagini diagnostiche (esofagiti, gastriti, ulcere,polipi) sia per l’esecuzione di indagini bioptichenecessarie per la diagnosi di svariate tipologie interessantil’apparato gastroesofageo. Tra queste soprattutto laCeliachia, malattia per la quale l’unità di pediatria delFazzi è stata individuata come centro di riferimento.L’altro apparecchio consente invece di rilevare la pre-senza di infiammazione soprattutto di natura allergica,ed è l’unico in dotazione nella provincia. (A. T.)

Al Vito Fazzi, il problema della carenzadi personale è una questione centrale, aquanto pare, quella da cui si dipananotutte le altre. Dal 2005 sono state apertenuove unità operative, ma la vecchiadotazione organica è rimasta intatta, conqualche piccola eccezione di personaleandato in pensione e mai sostituito. Persopperire alle nuove aperture, invece diassegnare nuovo personale, si è sottrattaforza lavoro ad altre unità operative. Ilvecchio piano ospedaliero che ha dispostola chiusura dei Pronto Soccorso di Campie San Cesareo, ha completato l’opera,congestionando definitivamente la strut-tura. È in fase di attuazione l’elaborazioneuna procedura di riqualificazione delpersonale O.T.A. (Operatore Tecnicoaddetto all’Assistenza) in O.S.S. (Ope-ratore Socio Sanitario). Tuttavia, si tratta pur sempre di un prov-vedimento per legittimare la flessibilitàdegli operatori, ma non si è fatto nulladi più. Non si è aggiunta forza lavoro.“Abbiamo bisogno di operatori socio-sanitari” -afferma il responsabile Com-parto Sanità Pubblica, Privata e delComparto Socio Sanitario AssistenzialeEducativo privato della Fp-Cgil di LecceSilvio Cataldi-. Occorre veramente checi sia un assunzione di un numero nonindifferente di O.S.S., in quanto sonogli unici soggetti che possono dare sup-porto all’assistenza diretta all’ammalato.Siamo carenti di una figura dal nostropunto di vista importantissima, vitale.Finché stiamo fermi a tamponare le esi-genze del singolo caso, con l’assunzione

di uno-due operatori con incarico atempo determinato, creando precarietàsu precarietà, non si risolve nulla”. Pic-cola parentesi, il segretario osserva comeil personale che viene assunto per 6

mesi è destinato a disperdere le compe-tenze acquisite. “Con l’utilizzo di contrattia tempo determinato -fa notare Cataldi-ne va di mezzo anche la qualità del per-sonale”.

La questione della dotazione organica,secondo il segretario, non è certo l’unicanota dolente della Sanità nel territoriosalentino. “Il ‘Vito Fazzi’ certamente èil fulcro della sanità salentina. Ma ilproblema -il segretario- gira attorno atutta l’Asl che si trova abbandonata a sestessa. C’è un’anarchia totale nella ge-stione e questa è una cosa gravissima.Ognuno va a ruota libera, non esisteuna cabina di regia. Quantomeno se siindica qualcosa, i dirigenti di presidiosistematicamente disattendono. Oggi,con i nuovi comparti, con le nuove ap-parecchiature, con la richiesta di un’uten-za che va oltremisura, abbiamo la ne-cessità di una nuova dotazione organica,inserendo quelle figure professionali disupporto in modo da dare la possibilitàall’infermiere di fare l’infermiere. Ab-biamo una percentuale non indifferentedi infermieri che svolgono altre mansioni.Ci vuole una razionalizzazione del per-sonale. E quando si parla di organizza-zione del lavoro -conclude Cataldi- siparla di tutto. Quando in un’aziendaospedaliera manca l’organizzazione dellavoro, dalla portineria all’ultima stanzadell’ultimo piano, crolla giù tutto”. È stato deliberato dalla Asl e presentatoalla Regione il P.A.L. (Piano AttuativoLocale), per risolvere i problemi piùimpellenti, il congestionamento del-l’utenza e la carenza di personale so-prattutto. Cataldi spera possa essere lastrada per elaborare una risposta con-vincente nel breve termine.

Alessandro Tomaselli

A.A.A. Cercasi O.S.S.

Diminuiscono i viaggi della speranza

Page 13: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

13in città

Qualcuno di primo acchito lo chia-merebbe stacanovismo. Qualcunaltro, attaccamento al denaro.Quest’ultima, l’ipotesi più imme-diata, giustificherebbe il compor-tamento di quegli ausiliari del traf-fico che non lasciano il tempo ma-teriale per cercare monete piuttostoche un parcometro per stampare ilticket, che dispensano multe sumulte come estemporanee e con-fidenziali considerazioni sul meteo. Certo, perchéogni multa che l’ausiliare commina è una percentualein più sul fisso mensile. I conti tornano. Intanto, nelleultime settimane tra gli automobilisti si respira ariapesante, di rivolta. E il problema è proprio questo, lacelerità dell’azione. Una celerità che ricorda lo sguardoe il fiuto felino. E se davvero di istinto e di amore peril proprio il lavoro si tratta, allora c’è da dire che laSgm come azienda ha centrato il segno. A quanto pare poco importa se l’automobilista èappena sceso dall’auto per cambiare in monete i soldidi carta in qualche negozio vicino, poco importa se siallontana per cercare come acqua nel deserto quellaimpossibile “P”, dispersa tra gli alberi, tra i passanti,il traffico e le altre macchine parcheggiate. Spesso iparcometri, qualche contestatore lamenta, sono addi-rittura situati a centinaia di metri dal parcheggio pre-scelto, per cui allontanarsi diventa inevitabile e ne-cessario. Andando a fondo nella questione, la soluzioneè più complessa di come sembra. A sentire gli ausiliari,

anche tra loro si respira un clima di intolleranza,anche gli ausiliari hanno i loro ispettori che controllanoil loro operato. E a conti fatti sembrano proprio lorole vere vittime, dal momento che sono costretti asubire le contestazioni del personale incaricato aicontrolli da una parte, degli automobilisti arrabbiatidall’altra e a svolgere il proprio lavoro, come si suoldire, tra l’incudine e il martello. “Personale con ruoloispettivo -dichiara un ausiliare del traffico- controllasui parabrezza delle auto se sia stato corrisposto ilticket. In caso contrario provvede alla compilazionedel verbale e poi fa la contestazione all’ausiliariodella zona. È una situazione decisamente stressanteche non ci consente di lavorare con la serenità neces-saria. Ci troviamo tra l’incudine e il martello, tral’essere aggrediti dagli automobilisti e seguiti a vistadall’azienda. Siamo in perenne stato d’ansia -lamen-ta- e questo danneggia il nostro delicato lavoro che cicostringe, ogni giorno, a mediare tra gli interessi del-l’azienda che rappresentiamo e le problematiche che

ci vengono oste dall’utenza”. Pare quindi non ci siano scuse per l’automobilista ri-lassato, né alcuna possibilità di sbagliare. La multauna volta redatta sul blocchetto, questo viene detto, èdifficile da ritrattare. Neanche se ci si appella al pre-sidente della Sgm in persona Cosimo Gallo, cheanzi, conferma che “quella della verifica e del controlloè una necessità aziendale affinché il servizio sia effi-ciente ed ottimale. C’è il personale incaricato perquesto compito che svolge il suo lavoro senza esserevessatorio né aggressivo. Nessuno sta con il fucilepuntato -replica Gallo sia agli automobilisti che agliausiliari-. Può essere accaduto che qualche operatoreabbia voluto mostrare di essere eccellente ma si saràtrattato sicuramente d un eccezione”. Questo conato di rabbia diffuso tra i cittadini e tra glistessi ausiliari cade come fulmine a ciel sereno afronte di un diffusa percezione di un sempre maggiorrispetto delle strisce blu riscontrato di recente tra gliautomobilisti leccesi. L’abitudine, unita all’assurditàdi essere multati soprattutto in piena crisi economica,ha fatto la sua parte. Al più, i verbali riscontrati nel-l’ultimo periodo riguardano soprattutto il mancatorinnovo del ticket, con lo sforamento di qualchequarto d’ora, che tra l’altro non prevede il pagamentointegrale della multa, ma soltanto un’ammenda di 21euro contro i 37 totali. Ad ogni modo, la Sgm puntaall’innovazione di processo e il presidente Galloricorda che presto sarà attivata la sosta elettronicache renderà possibile il pagamento effettuato tramiteil telefono cellulare: “Questo -dichiara Gallo- potràagevolare sia gli automobilisti sia gli ausiliari e saràun passo avanti per tutti”. (A. T.)

Dura la vita degliausiliari leccesi, traautomobilisti semprepiù sul piede di guerra eil controllo serrato degliispettori della Sgm

Gli ausiliari del trafficocontro tutti

Page 14: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

in città 14

Facce scure e musi lunghi tra gli universitari di Lecce.È di recente scaduto, infatti, il termine di pagamentoper la discussa “terza rata”, supplemento che, per laprima volta quest’anno, si è aggiunto ai contributi or-dinari delle tasse dell’Università del Salento. Passeg-giando nei corridoi dell’Ateneo è facile imbattersi nelmalcontento degli studenti. Ilaria S., studentessa al se-condo anno di Scienze della comunicazione, ad esem-pio, ci tiene a precisare che “I contributi che ho dovutopagare quest’anno sono stati altissimi. Complessiva-mente ho sborsato quasi mille euro di tasse”; gli fa ecoDaniele S., studente al secondo anno fuori corso diScienze Giuridiche, che aggiunge: “se contiamo lespese per l’affitto, per i libri e per sopravvivere, si ar-riva ad una cifra insostenibile”.Il nome “terza rata” ha preso le sembianze di una terzadifferente forma tassativa nell’immaginario collettivodi chi ora ne risente nelle tasche, presentandosi noncome una dilazione di pagamento, ma come ingiusti-ficata gabella supplementare. Sullo sfondo di una ge-nerale crisi economica che, concreta o ancora virtuale,ha comunque già impoverito un po’ tutti, ecco chel’aumento della tassazione universitaria si pone, peropinione comune, come ulteriore vessazione sullespalle di un sempre più indifeso diritto allo studio. Èdi questo avviso, ad esempio, Vincenzo B., studenteal sesto anno fuori corso di Beni Culturali che tro-viamo in coda allo sportello della segreteria della suaFacoltà: “Mi trovo a pagare una quota maggiorata diquasi cento euro per il fatto che sono fuori corso. Iotrovo difficoltà a completare il mio percorso univer-sitario perché contemporaneamente devo anche lavo-rare per mantenermi agli studi. Ed ora mi ritrovoanche con la beffa di dover sborsare dei soldi in più.Mi chiedo se questo si possa chiamare diritto allo stu-dio”. Le nuove disposizioni, infatti, prevedono neicontributi aggiuntivi anche una sopratassa per i fuori-

corso, una sorta di incentivo allo studio pensato comesanzione economica per chi si attarda oltre il corso re-golare di studi.Sempre V. B., poi, solleva un’altra questione impor-tante, collaterale all’aumento delle tasse universitarie:“ormai qui studiare costa quanto a Bologna o a Roma,senza tuttavia avere la stessa qualità formativa. A que-sto punto conviene andare fuori”. Viene da chiedersi,

infatti, se possa esser concreto il pericolo che questiaumenti annullino i benefici legati ai bassi costi di stu-dio a Lecce, fattore che attrae ragazzi anche da zonegeograficamente più vicine a poli universitari impor-tanti come Bari. Facendo un passo indietro ed an-dando ad indagare sulle reali motivazioni che hannoportato all’incremento dei contributi, troviamo utiliindicazioni negli ambienti dei collettivi di rappresen-tanza studentesca. Ilenia D. M., studentessa al se-condo anno della Laurea in Scritture Giornalistiche eMultimedialità e membro di un’associazione studen-tesca, “La sveglia”, sottolinea come tali maggiora-zioni sono state giustificate dal Rettorato sia comenecessario adeguamento dei contributi agli indici Istat,sia come fondi atti a migliorare i servizi agli studenti.Sembra, in realtà, che queste promesse non siano an-cora state mantenute, a quanto si può constatare da uncomunicato del 2 maggio proprio de “La Sveglia”, nelquale ci si lamenta delle interminabili code alle segre-terie studenti e si sottolinea il fatto che, a fronte del-l’aumento delle tasse, ancora “trionfa ladisorganizzazione, l’abulia amministrativa e la man-canza di rispetto nei confronti degli utenti”. In parti-colare, il reclamo riguarda il fatto che gli appositiapparecchi conta numeri, appena acquistati e installatiper gestire e snellire le file, risultano ancora spenti,provocando agli studenti inutili perdite di tempo incoda e trasformando le segreterie studenti in quelleche sono state definite con tutt’altro che velato sarca-smo “pollerie”. Sempre nello stesso comunicato si asserisce, inoltre,che l’incremento dei contributi è stato avanzato comemisura necessaria a chiudere alcuni buchi nel bilanciodell’Università e che l’impegno a garantire servizi piùefficienti sia stato solo un mero espediente per renderemeno amaro agli studenti il nuovo esborso.

Giorgio De Matteis

Per quattro giorni, tutte le muse dell’artesi sono date appuntamento a Lecce. L’oc-casione del ritrovo è stata quella di celebrarela creatività di tutti gli studenti d’Europaal nuArtFest, il Festival Internazionaledelle Arti Universitarie che dal 27 al 30maggio ha popolato le sedi dell’Universitàdel Salento ed alcuni luoghi della città coni suoni, le parole e i colori di decine digiovani artisti. Il festival, ideato e organizzatodall’Associazione CulturaleNuovi Ingranaggi, nasce nelmaggio del 2004 con il nomedi “Giornate dell’arte e dellacreatività” ed è inizialmenteriservato agli studenti del-l’Università del Salento. Apartire dal 2007 la decisionedi trasformare le Giornatedell’arte nel “nuArtFest” faestendere attività e concorsia tutte le realtà universitarieeuropee. Anche quest’anno la ker-messe, rigorosamente gra-tuita, è stata suddivisa inquattro differenti sezioni. La categoria “Vi-sual” si è occupata di tutte le arti visive(arti plastiche, fotografia, fumetti, instal-lazioni e video art) ad eccezione del cinema,cui è stata dedicata una sezione distintaincentrata su una rassegna di cortometraggi.La categoria “Letteratura” è stata riservata

a poesie e racconti brevi,mentre la sezione “Music”ha dato spazio al sound dialcune giovani band uni-

versitarie. A far da cornice all’esposizionedelle opere ed alle premiazioni, Nuovi In-granaggi ha organizzato anche tutta unaserie di notevoli eventi collaterali.La giornata di mercoledì 27 ha propostonella mattina un seminario sull’ambientedal titolo “Sostenibilità, energia e riciclo -

le buone pratiche dell’Università del Sa-lento” a cura di Nuovi Ingranaggi, Cultu-rAmbiente e Aisa, mentre il pomeriggio èstato dedicato alle arti metropolitane, congare di writing, di breaking ed un concertofinale chiuso da Postman Ultrachic dj.Giovedì, invece, si è aperto con un dibattitodal titolo “Territorio e arte contemporanea,contenitori e strutture espositive nel Salentod’oggi” che ha visto la partecipazione delfotografo Carlo Elmiro Bevilacqua, del

docente Massimo Guastella, dell’artistaUccio Biondi e del critico Letizia Molfetta.Gli stessi ospiti hanno premiato al terminedel dibattito le migliori opere in concorsonella sezione “Visual”. Il pomeriggio, alleOfficine Culturali Ergot, all’interno deldibattito su “L’editoria indipendente oggi”è stata presentata la nascente casa editriceBepress. Alla fine dell’incontro, sono statepremiate la migliore poesia e la miglioreopera di prosa della sezione “Letteratura”.Interamente dedicata al cinema la giornatadi venerdì: la mattina, dopo il dibattito sultema “Storie di gente costretta a partire”,alle Officine Cantelmo sono stati proiettatii due documentari “Sognavo le nuvole co-lorate” di Mario Balsamo e “8744” diAlessandro Di Gregorio. Il pomeriggio,invece, spazio ai cortometraggi in concorso,ai quali hanno fatto seguito i documentari“Dall’altra parte del cancello” di AlbertoPuliafito, “L’annullamento di Ivan Il’ic”di Vincenzo Bellitta e “Confessioni di unavatar” di Alessandro Di Gregorio. Lagiornata si è conclusa con il concerto deiMalfunk, nel cortile esterno del PalazzoCodacci-Pisanelli. Infine, sabato il nuArtFestsi è chiuso con un concerto in piazza Car-melo Bene, dove l’esibizione delle cinquemigliori band universitarie ha fatto da pro-logo alla premiazione del gruppo vincente,prima di dare spazio alla musica dei DivaScarlet e degli Skiantos. (G. D. M.)

nuArtFest, in gara la creatività universitaria

Con la primavera è arrivata la “terza rata” universitaria

Anche quest’anno si è svolto a Lecce il FestivalInternazionale delle Arti Universitarie

L’incremento dei contributi non è corrisposto ad un reale aumento dei servizi agli studenti dell’Ateneo del Salento

Page 15: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 16: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

in città 16

Un po’ snob e vanitosa lo è sem-pre stata. Lo diverrà ancora dipiù, Lecce, ora che dovrà ricevereospiti illustri e fare bella figuradi sé in occasione del G8. Mentresi imbelletta per prepararsi adaccogliere il mondo, deve tuttaviafare i conti una macchia ostinata,di difficile soluzione, che le de-turpa il volto e per la quale nonc’è trucco adatto a nasconderla.Si sta parlando dei rifiuti, ovvia-mente. Il tema è vasto ma inquesto caso l’attenzione riguardail funzionamento delle isole eco-logiche di Lecce, che da qualchetempo mostrano preoccupanti se-gni di degrado e abbandono.Nello specifico le isole ecologichein città sono tre e dovrebberogarantire un vantaggio decisivonel rapporto tra il cittadino el’approccio alla raccolta diffe-renziata. Esse, infatti, oltre a for-nire un sostegno tecnico completoper lo smaltimento monomaterialedi ogni tipologia di rifiuto, pre-vedono un sistema di incentivoal loro utilizzo. Tutti i residenti,infatti, hanno la possibilità di ac-cumulare dei punteggi, calcolatisulla base del peso dei rifiuti dif-ferenziati conferiti, che dannodiritto alla vincita di alcuni pre-mi.In attesa dell’avvio diffuso di

una raccolta porta a porta, il mec-canismo sembra convincente eha ottenuto il plauso delle istitu-zioni nella figura di Gianni Gar-risi, assessore alle Politiche Am-bientali del Comune, che in un’in-tervista di alcuni mesi fa sottolineòl’importanza del lavoro svolto

dalle isole ecologiche in terminidi riduzione dei costi e maggiorepulizia e dichiarò come fosse ne-cessario aumentarne il numero.Come spesso accade, però, lebuone idee e le belle intenzioniperdono vigore non appena la-sciano l’area dei pensieri e vanno

smaterializzandosi quando dal-l’astratto c’è da passare al con-creto. Un’affermazione che pog-gia su basi empiriche: i tre sitigià attivi per il conferimento deirifiuti manifestano evidenti segnidi incuria. In particolare, l’isolaecologica locata in via San Ni-cola, una delle due gestite dal-l’Axa, risulta ferma ormai dadiversi giorni, come viene se-gnalato da un cartello appesoalla porta d’entrata del prefab-bricato, che motiva la chiusuraadducendo generici “problemitecnici”. Privo di custodia e ma-nutenzione, il sito rivela pessimecondizioni ambientali: rifiuti ac-catastati fuori dai cassonetti ogettati in mezzo la strada, televi-sori sfasciati, scarti di materialeelettronico, sanitari sfondati eammucchiati vicino i bidoni, ver-nici e coloranti riversi per terra.Un’immagine su tutte sintetizzaal meglio la situazione di vistoso

degrado: un grosso sacco, adagiatoa terra e chiuso superficialmentecon un nastro, la cui etichettaturaallerta sul contenuto: “Attenzione,contiene amianto”.Chiamata ad un confronto sullaquestione, l’Axa non riesce afornire esaustive spiegazioni sullostato di chiusura del sito di viaSan Nicola. In compenso, si mo-stra pienamente consapevole dellapessima situazione ambientalerelativa alle isole ecologiche,tanto che Giovanna Bellio, addettaal marketing e alla comunicazionedella società, le definisce “mini-discariche a cielo aperto. Il pro-blema -afferma- è che noi nonpossiamo evitare questa cosa innessun modo, perché i siti sonoaperti e nelle ore pomeridiane enotturne rimangono incustoditi.L’unica soluzione sarebbe quelladi realizzare delle isole ecologichestrutturate al chiuso”.

Giorgio De Matteis

Il problema della gestione dei rifiuti viveuno stato di emergenza permanente. Unelevato grado di disinformazione sui mec-canismi che ne sono alla base rende difficilela comprensione delle sue cause. Inciviltà,disorganizzazione, cattive gestioni e man-canza di fondi sono le radici di un circolovizioso che genera condizioni ambientalisempre più a rischio. A fornire utili infor-mazioni e offrire chiarimenti intervieneGiovanna Bellio, addetta al marketing ecomunicazione dell’Axa, una delle duesocietà che gestiscono la raccolta dei rifiutia Lecce.Come è organizzata la raccolta diffe-renziata nella città di Lecce?La gestione dei rifiuti è suddivisa tra Eco-tecnica e Axa. La raccolta differenziata èsvolta in prevalenza a “multimateriale leg-gero”. Ciò vuol dire che sono raccolti in-sieme plastica, carta e alluminio i qualivengono separati da umido e vetro. Laraccolta multimateriale è meno efficientedi quella monomateriale (nella quale carta,plastica e alluminio sono riciclati separa-tamente). Quest’ultima, infatti, permettedi raccogliere una percentuale più pura dirifiuti differenziati, che in questo modopossono essere rivenduti ai consorzi Conai. Come vengono smaltiti i rifiuti?Lo smaltimento di rifiuti avviene tramiteun impianto di stoccaggio a multimateriale.Per ora, solo in due quartieri (Centro storico

e Ferrovia) viene eseguita laraccolta multimateriale portaa porta. In fase del tutto speri-mentale, poi, Axa sta realiz-zando una raccolta monoma-teriale porta a porta in quattrovie del quartiere Mazzini (viaCongedo, via Ribezzo, viaBalduini, via Panareo), i cuirifiuti vengono per il momentostoccati in un piccolo impiantoin sede e rivenduti ai consorzi. Per quale motivo non siestende all’intera città la rac-colta differenziata porta aporta? E perché non si passa ad un piùvantaggioso riciclo monomateriale?Il porta a porta non viene esteso perché daun lato comporta altissimi costi in più intermini di dipendenti ed attrezzature, mentredall’altro sottende difficoltà logistiche edorganizzative di non facile risoluzione. Ilmonomateriale, invece, è per il momentoinattuabile. Il vecchio contratto d’appaltoera incentrato sul multimateriale. Cosìanche l’attuale impianto di stoccaggio èconformato come tale. Una riconversionecompleta comporterebbe una spesa superioreagli attuali fondi disponibili.

Quali sono e dove nascono i problemilegati alla gestione dei rifiuti?Innanzitutto le difficoltà che abbiamo sonodovute all’inciviltà e alle cattive abitudinidei Leccesi. Educare a fare la raccolta dif-ferenziata risulta difficile quando non im-possibile. Sensibilizzare o fare informazionea volte non basta e comunque anche perfare campagne di promozione di questotipo servono soldi che spesso non ci sono.Questo è l’altro lato del problema. Noisiamo un’azienda privata e per sopravviveredobbiamo realizzare utili. Per non rimettercidobbiamo attenerci al budget previsto dal

Comune, che basta appena per pagare gliattuali dipendenti. Purtroppo, dal cantosuo, il Comune ha sempre meno soldi adisposizione, poiché deve affrontare glielevati costi di smaltimento rifiuti indiffe-renziati in discarica, cui si aggiungono leecotasse che sanzionano il mancato rispettodella quantità di raccolta differenziata ese-guita. Meno si attua la raccolta differenziata,più aumentano i costi, meno soldi ci sonoa disposizione, meno si riesce ad effettuareuna efficiente raccolta differenziata, quindipiù aumentano i costi e così via… È uncane che si mangia la coda. (G. D. M.)

Il circolo vizioso della gestione dei rifiuti

Isole“disecologiche”

Disorganizzazione, inciviltà e mancanza di fondilimitano la raccolta differenziata

Uno dei tre siti per il conferimento dei rifiuti incittà risulta chiuso e abbandonato a sé stesso

Page 17: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

17in città

C’è da migliorare il datoriferito alla raccolta diffe-renziata dei rifiuti solidi ur-bani, e per questo l’Ammi-nistrazione comunale inter-viene sul progetto “spaz-zatura” rilanciando l’opzio-ne “compostiera domestica”.Sono due gli obiettivi col-legati che si cercherà diraggiungere con l’iniziativa,perché provando a miglio-rare nel 2009 quel 14 epassa di percentuale di rifiutirimessi in circolo attraversoil riciclo si cercherà di riflesso di ridurrela quantità di rifiuti conferiti in discarica.In sostanza, scarti alimentari e qualunquealtro rifiuto organico (ogni giorno nelleabitazioni vengono prodotte tonnellate dirifiuti verdi da trasformazione quali avanzidi cibo cotto, scarti di frutta, verdure ava-riate, pane ammuffito, fondi di caffè, fiorirecisi, sfalci d’erba e foglie secche),possono tornare alla natura dopo un breveperiodo di decomposizione naturale. Ilcompostaggio, insomma, rende utilizzabileciò che per una raccolta indifferenziata èreputata invece spazzatura da conferire indiscarica. Con l’aggiunta che tutto ciòrende notevole vantaggio sia all’ambienteche alle casse comunali, e di riflesso aquelle dei cittadini. Nella compostiera sicreano e si mantengono le condizioni ot-timali perché il procedimento naturaledella decomposizione possa avvenire ra-pidamente, al riparo da agenti atmosfericie climatici negativi. Il compost prodotto èun fertilizzante a lenta concessione ed èquindi un ottimo ammendante del terrenoed è indicato per concimare piante ed al-beri.L’attivazione di questo servizio -così comecomunicano dall’Ufficio Ambiente di Pa-lazzo Carafa- non comporta alcun onereper i cittadini e consente il riciclaggiodegli scarti di cucina e del giardino tenendopresente che si consegue l’importanteobiettivo di ridurre i quantitativi di rifiuti

non differenziati che attualmente vanno afinire in discarica. La compostiera saràfornita dal comune in comodato d’usogratuito e può essere richiesta da tutti icittadini proprietari di abitazioni fornitedi spazi atti alla sua installazione, quindidi un giardino, un orto o di un terreno.Il progetto compostiera, per la verità, erastato avviato dal Settore Ambiente delComune già ad inizio di anno, ed ora èstato rilanciato in vista della bella stagione,quando aumentando le presenze in cittàper turismo e per rientri in occasione dellevacanze estive il ‘monte’ dei rifiuti prodottiè destinato a salire vertiginosamente. Nelprogramma iniziale l’Amministrazionecomunale aveva previsto la distribuzionedi circa 800 composter domestici, costituiti,oltre che dalla compostiera con capacitàdi 310 litri circa (dalle dimensioni di 80cm massimo di diametro e 92 cm di al-tezza), anche da un contenitore per rifiutiorganici da cucina da 7 litri circa (con di-mensioni 20,5x21x25,5) e da uno stockdi sacchetti in biomateriale. I cittadini in-teressati potranno presentare domanda alprotocollo comunale, utilizzando gli appositimoduli distribuiti dal settore ambiente edisponibili anche via internet al sito isti-tuzionale www.comune.lecce.it. Sarà lostesso settore ambiente a provvedere allaselezione delle domande pervenute ed allacostituzione dell’elenco dei beneficiari.

(D. G.)

L’attivazione di questo servizio non comporta alcunonere per i cittadini e consente di ridurre i quantitatividi rifiuti non differenziati che vanno a finire in discarica

Una compostiera per migliorare la

differenziataDalla regione Puglia arrivano cinquemilioni di euro che consentirà di con-cludere i lavori di rinascimento dellemarine del litorale leccese. Il programmadi intervento, ammesso a finanziamentodopo che la cabina di regia dell’areavasta aveva provveduto a stilare l’elencodei progetti stralcio da sottoporre alvaglio della Regione, permetterà nonsolo di portare a compimento la primaproposta di ripascimento già a suotempo stilata per la marina di SanCataldo (nella foto), ma fornirà anchel’opportunità di avviare il secondo lotto,che prevede interventi migliorativi dellacosta fino a Casalabate.Potrebbe quindi giungere a soluzionel’annosa questione che si trascina ormaida alcuni anni. L’originario progetto sisarebbe dovuto finanziare con o fondiPor, e prevedeva, secondo gli intendi-menti iniziali della Regione, il ripasci-mento della costa ricorrendo all’utilizzodi sabbia di cava di terra. In fase direalizzazione, invece, il piano di lavororegistrò una variazione in quanto l’As-

sessorato regionale al Demanio ordinòin alternativa l’utilizzo della sabbia dicava di mare. Per reperire quel materiale,necessario in circa 200 metri cubi, sipensò allora di ricorrere ai “prelievi”dal litorale brindisino, ma le rispostenegative giunte dall’Amministrazioneprovinciale limitrofa, fecero “arenare”nuovamente il progetto. Dopo i ‘tira emolla’ intanto registrati negli ultimi tempi,ecco il nuovo capitolo della lunga storia,nella speranza che questo possa essere,finalmente, quello definitivo. (D. G.)

Cinque milioni di euro per il ripascimentodelle marine leccesi

È ancora scontro politico fragli opposti schieramenti dicentrodestra e di centrosi-nistra, in una campagna elet-torale per le provinciali chevolge al termine. Una delleultime diatribe è scattata pro-prio in occasione della co-municazione dell’avvenuto fi-nanziamento dei cinque mi-lioni di euro che saranno uti-lizzati per il ripascimento dellemarine cittadine. Il candidatopresidente del Pdl AntonioGabellone (nella foto in alto)a San Cataldo, dove era ac-compagnato dal sindaco Pao-lo Perrone, ha accusato ilnumero uno uscente dellaprovincia, Giovanni Pellegrino, perché“colpevole” di non aver sostenuto lacampagna che il primo cittadino di Lecceaveva mosso contro l’Amministrazioneprovinciale brindisina, quando l’allorapresidente Errico si era opposto al prelievodella sabbia dagli arenili di Punta Penne,

così come stabilito dall’As-sessorato regionale al De-manio. “Dobbiamo lavorarein maniera congiunta per por-re fine a situazioni che si ri-propongono identiche di annoin anno -ha affermato Ga-bellone-. È un problema, quel-lo dell’erosione delle coste,che insiste su tutto il litoraledella nostra provincia e chea San Cataldo è maggior-mente avvertito”. Pronta la replica del candi-dato presidente del centro-sinistra Loredana Capone(nella foto in basso). “Forseil candidato del Pdl era troppoimpegnato a parlare con i

giornalisti da non aver visto in quali con-dizioni fosse quella spiaggia -ha affermatola Capone-. Il suo è solo un tentativo dicampagna elettorale su tematiche sba-gliate. Parafrasando la canzone deglianni ’60 «ha scritto vota sulla sabbia, mail vento se lo è già portato via»”. (D. G.)

Ma sull’argomento c’è il “botta e risposta”tra il Pdl ed il centrosinistra

Page 18: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 19: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

19in città

Timbri, certificati, bolli, visure, autenti-cazioni, vidimazioni, dichiarazioni…tutto in duplice e triplice copia: l’Italia,si sa, è il paese della burocrazia e tutti,in un modo o nell’altro, ci siamo trovatialmeno una volta a lamentarci controquesto Stato pignolo e le sue eccessivetortuosità amministrative, che sottraggonotempo prezioso nella forma di ridondantiscartoffie e logoranti attese. Proprio nel-l’attesa possiamo ritrovare uno dei trattipiù significativi dell’umana modernità.L’attesa porta con sé una quantità diaspetti negativi, nella misura di perditedi tempo e stress psicologico e fisico,tanto da spingerci a dire che la civiltà diuna società si vede tanto dalla pazienzae dall’ordine dell’attesa in fila dei cittadini,

quanto dalla capacità di ridurre al minimoi tempi di attesa da parte dell’apparatoamministrativo.Sotto quest’ultimo aspetto, le recenti ri-voluzioni informatiche hanno permessodi compiere passi da gigante anche nelnostro Paese, dove la burocrazia appareinfinita e tortuosa. Non ultima ad ag-giornarsi in questa direzione è stata laPolizia di Stato, che altre a dare la cacciaal crimine, ha una infinità di compitiamministrativi da assolvere, tra i quali(forse il più gravoso) le procedure di ri-lascio dei permessi di soggiorno aglistranieri che desiderano stabilirsi in Italia.Risale al 29 aprile scorso la conferenzastampa che ha visto presentare in con-temporanea presso tutte le questure ita-liane il nuovo progetto informatico re-lativo, appunto, allo snellimento delleprocedure per l’ottenimento di tale per-messo.La disposizione ha coinvolto, ovviamente,anche la città di Lecce, negli ultimi annisempre più “terra di confine” per migliaiadi immigrati che ambiscono a risiederenel nostro Paese. Il nuovo servizio pre-vede la possibilità, per coloro che hannorichiesto il permesso di soggiorno, dicontrollare direttamente sul sito webdella Polizia di Stato se esso è pronto.L’obiettivo è quello di evitare il formarsidi inutili code di cittadini stranieri al-l’Ufficio immigrazione, in fila solo perchiedere lo stato del loro permesso. Que-sta ultima utilità del sito web della Poliziafa parte dell’opera di snellimento dellaprocedura di richiesta e rilascio dei per-messi, in ottemperanza alle direttive co-

munitarie e in linea con la riforma del2006 che sanciva il passaggio da materialecartaceo a documenti informatici.Il servizio, disponibile in varie lingue,oltre ad una rapida ricerca sull’esitoconclusivo dell’istanza (se il permessoè già pronto o meno) consentirà anchedi individuare l’ufficio dove ritirare ilpermesso, attraverso l’apertura di unamappa geografica del territorio nazionale,che evidenzia anche, qualora fosse ne-cessario, il percorso per raggiungerel’edificio. Indubbia la soddisfazione da parte deicittadini stranieri, i quali si dimostranogià a conoscenza della nuova possibilità:“Prima c’erano file lunghissime perchémolti venivano a controllare in conti-

nuazione se il permesso era pronto omeno -afferma A. J., senegalese in codaper il ritiro- ora è più semplice e bastavenire una volta per la richiesta e unaper il ritiro”. Concorde anche Mohamed,marocchino di 33 anni, che sottolineacome spesso le attese in coda siano dif-ficilmente compatibili con le esigenzelavorative: “Uno non si può permetteredi venire sempre qua, perché altrimentiil tuo datore di lavoro ti licenzia senzapensarci troppo”. Qualche problema, in-vece, lo solleva Yussuf, anch’egli sene-galese: “Io non so dove controllare,perché non ho Internet e non so usare ilcomputer e quindi sono qua per chiederequando potrò avere il mio permesso”.

(G. D. M.)

Un nuovo servizio del sito web della Polizia di Stato snelliscele file davanti all’Ufficio Immigrazione della Questura

Meno code per i permessi di soggiorno

Page 20: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

20in città

Da qualche giorno giace negli uffici diviale Capruzzi una bozza preliminare dilegge regionale che l’associazione lec-cese “Nuovo Centro Storico” ha redattoper la tutela e la salvaguardia dell’arti-gianato tipico e dei negozi storici.L’iniziativa ha incassato il positivo pareredel capo di gabinetto del presidentedella Regione Puglia, ed ora, come nelleattese dei promotori dell’associazione,in primis del presidente Valerio Guaccie del responsabile del Settore CulturaFrancesco Vitiello, si spera possa impe-gnare il suo iter istituzionale perchédiventi definitivamente legge regionale.Il “campo di applicazione” della propostariguarda la valorizzazione dell’artigianatoartistico pugliese e salentino in particolareattraverso la creazione di un marchioregionale (si pensa a “Puglia EccellenzaArtigiana”), l’istituzione di un titolo dimaestro dell’Eccellenza Artigiana, la pos-sibilità di attuare un progetto di valoriz-zazione delle botteghe come scuole d’ar-tigianato, e della riconsegna soprattuttoai piccoli negozi del loro ambito tradi-

zionale, ovvero quei centri storici i cuilocali sono sempre più appannaggiodella movida e degli uffici di rappresen-tanza. Tra i vari capitoli inseriti nellabozza di legge proposto dal “NuovoCentro Storico” di Lecce, importante èquello riferito alla necessità di dare inlocazione agli artigiani, alle botteghe-scuole ed ai tanti piccoli negozi oggi arischio estinzione, quei locali di proprietàdell’ente regionale che potrebbero fareal caso, fissando per questo canoni diaffitto agevolati. (D. G.)

L’associazione “Nuovo Centro Storico”per la tutela dell’artigianato artistico

Girovagando per la città di Lecce, di recenteè facile imbattersi in un nuovo elementodell’arredo urbano, tanto insolito e ancorapoco utilizzato, quanto comunque graditoa tutti gli abitanti: le piste ciclabili. Sonospuntate come funghi, nelle ultime due otre settimane nella forma di lingue di gommadura ed inequivocabili segnali stradali, de-stando in alcuni grande entusiasmo, in altrifacili malizie, giustificate dal collegamentodella vicinanza delle elezioni politiche edell’ormai imminente avvento del G8 eco-nomico con la grande rapidità nel comple-tamento dei lavori.Nonostante alcune inevitabili polemiche,gli amanti delle due ruote hanno accoltocon un sospiro la realizzazione delle piste,esprimendosi in coro unanime in una parolache racchiude anni di attese e speranze:“Finalmente!”. I lavori hanno permessoalla città di aggiornarsi sugli standard delledirettive europee in materia, dando conclu-sione al secondo lotto di piste ciclabili, co-struite nel cerchio del centro cittadino, dopoche il primo lotto aveva realizzato i percorsicicloturistici esterni all’area urbana, comela tanto discussa pista per la Lecce-San Ca-taldo. Ed ora si è in attesa di un terzo lottodi lavori, basato su un’espansione di quelliattuali per portare a compimento i collega-menti periferici di queste piste, congiungendoil centro, alla periferia e alle zone extraurbane.A farsi portavoce della soddisfazione deiciclisti leccesi è Enrico Melissano, presidentedi “Cicloamici Lecce”, associazione daanni impegnata nel cicloturismo e nellapromozione della bicicletta come mezzo dilocomozione e di divertimento. Egli sotto-

linea, però, come i risultati raggiunti con ilcompletamento di questi lavori non debbanoessere ridotti ad una sporadica iniziativa,legata alle fortune effimere di una dellesponde politiche o destinata a vivere soloin virtù di circostanze particolari. “Le pisteciclabili -afferma Melissano- devono farparte di un piano amministrativo completoche preveda la strutturazione di un ‘Biciplan’,ovvero un piano regolatore pluriennale suprogetti e obiettivi legati alla realizzazionedi una città a misura di bicicletta”. Risultainoltre necessario, sempre secondo di Me-lissano, l’attivazione di un Ufficio Biciclettepresso il Comune, punto di riferimento e disostegno costante all’utilizzo delle dueruote. “Siamo molto indietro -continua Me-lissano- rispetto agli standard di altre cittàeuropee e italiane. Dobbiamo seguire l’esem-pio di realtà come Ferrara o Trento”. Fon-damentale risulta essere anche l’opera disensibilizzazione all’uso delle piste che oradeve seguire l’ultimazione dei lavori, fattasia mediante pubblicità che ne promuoval’uso che di interventi repressevi diretti,laddove il cittadino non rispetta l’appositasegnaletica. L’augurio finale di Melissanoè che in futuro le istituzioni si possanoaprire a collaborare e meglio comunicarecon associazioni come “Cicloamici”, fattadi utenti diretti e che da tanti anni sono im-pegnati sul campo. “La nostra esperienza -conclude Melissano- non può che essered’ausilio ad una più corretta pianificazionedi progetti legati all’uso delle due ruote.Non si capisce come mai fino ad ora l’Am-ministrazione comunale ha sempre decisodi ignorarci”. (G. D. M.)

Lecce finalmentediventa “ciclabile”

Spuntano le piste ciclabili in città: ciclisti più sicuri, ma molto ancora rimane da fare

Anche per quest’annol’associazione Acca-demia Lupiaensis or-ganizza la “Fiera delleCampanelle”, manife-stazione che giungealla sua 11a edizione eche dal 5 al 7 giugno sisvolgerà presso l’exconvento dei Teatini.Tema dell’evento, na-turalmente, la campa-nella, oggetto che nellapiccola campionariasarà proposto sotto di-verse forme e sfaccet-tature, create in opere d’arte ed in ma-nufatti di terracotta. La fiera quest’annoavrà un filo conduttore particolare, es-sendo tutte le campanelle esposte atti-nenti per forma e “messaggio” all’argo-mento di indirizzo suggerito dagli orga-nizzatori ovvero la flora e la fauna.Centenaria è la storia della fiera dellecampanelle che si può raccontare e cheoggi l’associazione leccese intende va-

lorizzare riprendendola storica esposizioneche a Lecce si svolgevagià sin dal 1500, proprionel mese di maggio. Lafiera rimase in augefino agli anni ‘40 delNovecento, e dopo ilmomentaneo declino,dal 1999 è risorta grazieproprio al sodalizio pre-sieduto dalla professo-ressa Anna Maria Gre-co. Del resto quelladell’arte campanaria aLecce è una tradizione

consolidata nei secoli, e fonti locali rife-riscono come già nel XVI secolo i maestrifonditori leccesi lavoravano nelle lorobotteghe ubicate in un’isola di case,detta appunto “isola dei ferrari” e situatatra la Chiesa di Santa Chiara e il Palazzodel Governatore. Il più noto fonditore diquel secolo fu Colamaria Gricelli, il qualenel 1572 costruì un orologio poi sistematosulla torretta del Sedile. (D. G.)

Dal 5 al 7 giugno ritorna ai Teatini la “Fiera delle campanelle”

Page 21: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

21in città

Che cosa è lo sviluppo personale?Questa domanda mi è stata postamolte volte. La mia mente ha ricercatoa lungo la risposta più adeguata. Sonogiunto a proporre una semplice fraseche riveli la vera essenza di questeparole. Si tratta di credere in se stessi.Sviluppare i potenziali umani non puòessere altro che un percorso di ap-prendimento per conoscere se stessie vincere i dubbi. Shakespeare disse che “i nostri dubbisono traditori e spesso la paura disbagliare ci fa perdere il bene chepotremmo ottenere”. Abbiamo pauradi ciò che non conosciamo. Diffidiamodell’ignoto. Allora, come potremmoavere piena fiducia in noi stessi e neinostri potenziali se non ci conosciamoabbastanza? Non possiamo stimarenoi stessi senza una reale consape-volezza dei nostri mezzi.Noi siamo tutto ciò che fino ad oggiabbiamo appreso e potremmo esserein futuro tutto quello che saremo di-sposti ad apprendere. Il limite è nellaconoscenza, non nella potenzialità.Lo sviluppo personale è un ambitodella formazione finalizzato alla sco-perta e gestione degli aspetti intangibilidella realtà quali: l’atteggiamento men-tale, il pensiero, le credenze, gli statid’animo. Una efficace “gestione deglistati d’animo” apre la strada a percorsi

tecnici per migliorare la leadership,la comunicazione, la vendita, la ge-stione di risorse umane e la motivazioneal rendimento.Giovedì 4 giugno Load Trainers&coa-ches, società di consulenza e forma-zione risorse umane, presenta la con-ferenza libera dal titolo “Fiducia, Si-curezza, Autostima: come potenziarele capacità personali e credere in sestessi”. L’incontro si terrà a Lecce c/ola sede di Load Trainers&coaches, invia Fra Nicolò da Lequile n. 1 coninizio alle 20.15. Per chi volesse averemaggiori informazioni e prenotare lapartecipazione alla conferenza gratuita,scrivere a [email protected] o chia-mare ai numeri 0832.306708, 393.8986600oppure visitare il sito web www.load-trainers.it.

Il 26 maggio era in agenda un gradito ap-puntamento per coloro che della settimaarte amano la pura emozione della paurae apprezzano le macabre visionarietà deisuoi ambasciatori più estremi: presso leOfficine Culturali Ergot è stata proiettatauna rassegna di cortometraggi horror, se-lezionati tra le opere degli autori italianifinalisti al “PesarHorrorFest”.Corti da paura, questo il nome della ras-segna, è stata proposta e curata dal Cineclub“Fiori di Fuoco”, circolo culturale impe-gnato fin dal 2003 nella diffusione a Leccee provincia di una programmazione fuoridalle mode, volta a scoprire e riscoprire ilcinema d’autore internazionale, promuo-vendo e distribuendo opere rimaste fuoridal grosso circuito. “Fiori di Fuoco” prestagrande attenzione alla promozione del Ci-nema italiano indipendente, in particolareattraverso l’organizzazione a Lecce, apartire dal 2006, del “Festival del CinemaInvisibile”.Quanto hanno in comune le produzioniindipendenti con il cinema horror è prestodetto, in quanto per lungo tempo l’horrorè stato un sottogenere cinematografico,alimentato da autoproduzioni e “B movies”che riuscivano a circolare solo lungo lelinee parallele e sottocutanee di quelloche era il grande mercato della distribuzionefilmica. Ora, lontano dalle sue origini spe-rimentali e controtendenza, l’horror haassunto i connotati di un genere commer-

ciale, che ad una massiccia diffusione eingenti incassi fa corrispondere una pro-duzione filmica troppo viziata e adagiatasui suoi cliché per riuscire a toccare conefficacia le corde della paura. L’augurio, allora, è che proprio alla Ergot,nelle atmosfere cupe ed ossessive delleautoproduzioni di questi corti italiani, riu-sciremo a ritrovare la fresca e terrificanteoriginalità dei primordi del genere. Perinformazioni: 348.7667033, digilander.li-bero.it/fioridifuoco, [email protected].

(G. D. M.)

Pillole di paura Imparare a credere in se stessi con Load Trainers&coachesL’horror indipendente in proiezione

alle Officine Culturali Ergot di Lecce

Importante traguardo raggiunto dal Comitato“Un cordone per la vita”, che da poco hareso realtà il ‘sogno’ dell’istituzione dellabanca del cordone ombelicale in Puglia edell’attivazione dei centri prelievo e raccoltanel Salento. Un risultato di assoluto prestigioreso possibile grazie soprattutto all’impegnoed all’azione condotta da anni dai compo-nenti dell’associazione di volontariato sa-lentina che attraverso iniziative e campagnedi sensibilizzazione è da sempre attiva sututto il territorio provinciale. Per festeggiare il raggiungimento del-l’obiettivo, il “Comitato un cordone per lavita” presieduto dall’avvocato Alessia

Ferreri ha organizzato per il 5 giugno “LaNotte del Cordone”, evento che oltre asottolineare l’importanza della donazionedel cordone presenta il nuovo progettosociale, ovvero la donazione di una emotecaal centro di raccolta del “Vito Fazzi” diLecce. La campagna di solidarietà, perquesto nuovo e meritorio gesto a sostegnodei più sfortunati, è ancora aperta, e chiun-que può contribuire telefonando ai numeri0832.661697 e 338.9547454; contattando ilsito internet www.uncordoneperlavita.orgoppure rivolgendosi direttamente pressola sede del comitato in via Filippo Bacile n.27 a Lecce. (D. G.)

Due importanti risultati raggiunti dal Comitato “Un cordone per la vita”

Page 22: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

22arte e cultura

Inaugurata il 31 maggio scorso, proseguefino al 17 giugno la mostra di artecontemporanea “Sensaktions”che Dores Sacquegna ha or-ganizzato nelle sale espositivedel Primo Piano LivinGallerydi viale Gugliemo Marconi.La rassegna (visitabile dal lu-nedì al sabato dalle 17 alle 20su appuntamento) è strutturata intre sessioni distinte e separate. In “Emo-zioni dal profondo”, rappresentando levarie sensazioni dell’animo umano edell’artista, espongono MassimilianoManieri, Dario Manco, Marissa Benedict,Matteo Procaccioli e Ilgvars Zalans; in“Collezioni di memorie” Kim Aesun, Ja-mes Cooper, Victoria Dearing, StefanHavadi-Nagy, Minas Halaj, Jean James,Ben Mitchell, Mario Nimke, Matteo Pro-caccioli e Shelley Vouga raffigurano iluoghi che risorgono da vecchi ricordi;

mentre nella sezione “Un nuovo sensodi spazio” Gennaro Barci, Mirta

De Simoni, Giovanni Felle, Rem-ko Leeuw, Samuel Lipp, DavidMoyano Prieto, Helena ZapkeRodriguez e Benjamin Sohnelsi cimentano nei ritratti di una

identità culturale in perennemovimento.

“La mostra -spiega Dores Sac-quegna- gioca sulla riflessione metafisicadell’uomo e dello spazio che lo circonda,sulle emozioni e le sensazioni, il tempoe i luoghi della memoria. L’artista co-munica il suo pensiero, il suo esserehic et nunc, l’identità culturale di cui èpartecipe, le sensazioni di alienazione,disagio, potenza, dominio, frustrazione,inadeguatezza, piacere, provocazione,per una ricerca costante della propriaidentità senza condizionamento alcuno”.

(D. G.)

L’arte contemporanea di “Sensaktions” al LivinGallery

Il carcere, questo sconosciuto.I detenuti, questi dimenticati.Pensieri comuni a chi, attraver-sando le vie di Borgo San Nicolaper raggiungere il “super” car-cere di Lecce, si rende conto diessere rinchiuso fuori da quellarealtà, di cui poco o nulla si sa,ancora meno si riesce a imma-ginare. Troppo difficile rappre-sentarsi una cella, l’ora d’aria,lo scorrere lento delle giornate,le ansie e i sentimenti di chi hasbagliato e sta pagando. Seinfatti l’arresto di una personaviene, nei casi più gravi, scru-polosamente seguito dal circomediatico, l’attenzione sullapersona condannata si fermadavanti ai cancelli del carcere. Parte da questi presupposti l’ideadi gruppo di giovani operatorisociali e giornalisti, presentataal concorso di idee, banditodalla Regione Puglia, “PrincipiAttivi”. Fuga di Notizie, il nomedel progetto, prevede la pub-blicazione di un giornale interamente re-datto da un gruppo di detenute del settorefemminile del carcere. Dopo una fase diconoscenza reciproca tra operatori e de-tenute, queste ultime parteciperanno a uncorso di formazione sui principi generalidella comunicazione e sul giornalismo.In seguito, le dieci ‘ristrette’ (come vengonochiamate nel gergo penitenziario) verrannoorganizzate in una redazione e, insieme adue giornalisti, lavoreranno a quattro nu-meri bimestrali di un periodico che verràdiffuso gratuitamente dentro e fuori delmura del carcere. Saranno affrontate, conuno stile giornalistico, situazioni di disagiospecifiche, oltre ai problemi che interessanotutta la popolazione femminile detenuta,quali la tutela della salute e della maternità,la formazione e l’inserimento lavorativo,l’accesso all’istruzione, il rapporto congli operatori istituzionali e con l’esterno.Un piccolo ma significativo ponte di cartatra due realtà, il “dentro” e il “fuori”,finora rigidamente divise dalle sbarre e,al contempo, una occasione per tutti noiche siamo chiusi fuori dal carcere per co-noscere la dura realtà della restrizione

fisica e ridare la dignità di persone piena-mente vive anche a coloro che, in seguitoad uno sbaglio, stanno pagando con lareclusione e che, prima o poi, tornerannoa vivere nella società, si spera, con unamaggiore consapevolezza. Nel progetto Fuga di Notizie è previstainoltre l’apertura di una redazione esternaal carcere nella quale verranno accolte ledonne detenute che, scontata la loro pena,vorranno continuare a raccontare la lorostoria in prima persona. Per il momento,i fondi messi a disposizione dalla RegionePuglia assicurano un anno di attività algruppo di operatori, giornalisti e detenute.Ma, stando al consenso che l’iniziativasta raccogliendo in questi giorni, c’è lasperanza di andare oltre questa scadenza.La consigliera di Parità della Provinciadi Lecce, Serenella Molendini, ha infattimanifestato l’intenzione dell’istituzioneda lei presieduta di “sostenere questoprogetto perché abbia continuità. Iniziativecome questa si inseriscono appieno nel-l’idea di inclusione sociale e di promozionedelle pari opportunità”.

Alberto Mello

Detenute e giornaliste:nasce Fuga di Notizie

Un bimestrale di informazione e approfondimento dallasezione femminile di Borgo San Nicola

Dopo i due appuntamenti iniziali già man-dati agli archivi il 27 maggio (ospite l’et-nomusicologo ed “anima” del gruppo dimusica popolare salentina “I tamburellistidi Torrepaduli”, Pierpaolo De Giorgi) edil 5 giugno scorsi (con il reading di AntonioErrico), proseguono gli appuntamentiideati da Ambra Biscuso ed AlessandroTurco per la residenza culturale “Al-Kar”.La manifestazione ha sua sede naturalepresso il b&b Chiesa Greca di Lecce, edà nuovo appuntamento a venerdì 12giugno prossimo, quando la serata dilettura si animerà con le pagine del libroVerso l’at-Tendere che Walter Vergalloha pubblicato nel 2005 per i tipi di Manni.In Verso l’at-Tendere la poesia diventaun lavoro febbrile, un gioco di paroleche inventa una lingua quasi nuova,libera e liberatoria. È il secondo lavoroletterario di Walter Vergallo, che in questooriginalissimo volume raccoglie le tramepoetiche elaborate tra il 1985 ed il 1991,poesie ricche di un linguaggio complessodi intrecci grammaticali che la critica hadefinito “carichi emotivi di un microcosmodi esseri a cui si cerca di dare voce”. La rassegna si concluderà venerdì 3luglio, con le letture tratte da “Incantiere”,

lo storico giornale quadrimestrale di com-ponimenti in versi curato dal “Laboratoriodi poesia” di Lecce diretto da WalterVergallo e redatto, tra gli altri, da ArrigoColombo. L’ “Incantiere” ha rivisto nuo-vamente la luce nel marzo scorso, dopoun periodo di pausa che per un po’ hatenuto il magazine lontano dai sui lettori.

(D. G.)

Con la residenza culturale “Al-Kar”,letture e poesie sono in formato b&b

Page 23: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 24: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

arte e cultura 24

Crollo dell’economica interna-zionale, calo dei consumi, dellaproduzione, dell’occupazione:insomma crisi. Il nostro paesene ha avute tante, più o menogravi e soprattutto in età modernala loro frequenza è stata ecce-zionale. Gli uomini del XX secolonon possono nemmeno imma-ginare la gravità delle carestienell’Europa di antico regime: lagente era abituata a conviverecon le morti per fame o epidemia.Carestie, epidemie, cali demo-grafici erano scenari dunque nonsporadici, per l’Italia pre-rivo-luzione industriale. Ma in assenzadi ammortizzatori sociali, pre-videnze ed altro, come si affron-tavano tali congiunture? La storiadi Lecce può essere un validoesempio per capirlo.Tra il 1638 ed il 1779 a Lecce siverificarono ben 23 annate dicarestia, caratterizzate da scarsi raccolti, impetuosiaumenti dei costi dei beni primari, calamità naturali epersino invasioni di bruchi. Nel corso di queste fasinon mancarono le sollevazioni popolari. Proprio perevitare ciò le autorità civili e religiose si adoperaronoper garantire gli approvvigionamenti annonari efavorire i rifornimenti alimentari. Nel luglio 1759,esattamente duecentocinquanta anni fa, una cattivaannata portò la città sull’orlo del collasso: diffusamortalità, soprattutto tra il popolo minuto, malattielegate agli stenti, etc. In questo caso, fu lo stesso re di

Napoli a intervenire per ordinareche in mancanza di denaro sidovesse costringere “li nazionalibenestanti li luoghi pii et i baronia dovervelo somministrare perfarsi la compra di quelle [vetto-vaglie] corrispondendoli l’annuaragione del quattro per cento”(Bruno Pellegrino [a cura di],Storia di Lecce. Dagli spagnoliall’unità, Roma-Bari, Laterza,1995, p. 348). Insomma i ricchiavrebbero dovuto aiutare i poveri.Ma una cosa sono le intenzionied un’altra le azioni. La crisicontinuò con fasi acute caratte-rizzate da povertà generalizzatae scarsità di viveri. Come se nonbastasse su questo scenario dram-matico si scaraventò anche un’in-vasione di locuste che durò di-versi anni. L’intervento dei ‘pii’benestanti non fu dunque maiadeguato ed i leccesi non potendo

sperare nulla dagli uomini si votarono ai loro santi, inparticolare ad uno: Sant’Oronzo. Le cronache dell’epoca attribuiscono all’interventodel Santo il superamento della carestia, anche sealcuni anni dopo. Secondo un cronista settecentesco,infatti, “venuta poi la raccolta del grano, sortita dallacittà la gente campagnola per andare nei campi a rac-cogliere la spica si cominciò gradatamente l’abbon-danza, e così si diede fine alle miserie e mancanza diviveri di tanto danno nel passato inverno alle popola-zioni e di tanto patimento. Ma quando generalmente

credevasi, che attesi li patimenti e miseria statavisarebbe nell’està malattia e malattia grandissima,pure mediante l’aiuto e protezione del nostro santo siè veduto la gente sana e libera di ogni malore” (Ivi, p.351). Ancora una volta il Santo, secondo la credenzapopolare, ma non solo, era intervenuto a difesa dellasua città. In ciò non c’era nulla di nuovo, dato che lostesso culto di Sant’Oronzo in città si era radicatoproprio in occasione di eventi catastrofici, risalentiad un secolo prima.Dalla fine del ‘700 le carestie e le epidemie, a Leccecome nel resto d’Europa, divennero sempre più rare.Lo sviluppo economico ed un certo miglioramentodelle condizioni di vita resero sempre meno frequentigli scenari che avevano devastato il contesto socialeleccese nel corso dell’età moderna. Nonostante ciò, illegame tra la città ed il suo santo patrono rimaseugualmente saldo, a testimonianza di una fede forte eradicata che andava (e va) oltre le contingenze negative.

Fasi buie della storia leccese tra XVII e XVIII secolo

Lecce in età moderna, tra carestie e fede

a cura di Alessio Palumbo

Page 25: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 26: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

26spettacolo

Per festeggiare al meglio il quarantennale del Pre-mio Barocco niente di meglio che una scenografiada sogno e all’altezza del grande evento, curataquest’anno dallo scenografo salentino (originariodi Mesagne) Luigi dell’Aglio che per la Rai ha giàfirmato le scenografie del Festival di Sanremo edel Pavarotti and friends. E lo stesso curatore in-vita tutti a non perdersi lo spettacolo della seratadel 3 giugno prossimo, che sarà ricca di sorpresee novità anche sotto il profilo dell’appeal sceno-grafico: “Io al Premio Barocco ci tengo in manieraparticolare -afferma Dell’Aglio- per motivi, per cosìdire, romantici. Con le esperienze fatte negli ultimianni, gli ultimi sette Pavarotti and friends, maanche i Festival di Sanremo, le Vele d’Oro, i Saint-Vincent Estate, i Dischi per l’estate, tutti fatti conGianni Ravera o ancora Telethon, e ora il ritornosu Raiuno dei David di Donatello, diciamo cheormai sono avvezzo a questi grandi eventi, e ov-viamente in questi grandi appuntamenti ci mettomolta cura e attenzione. Questo appuntamento colPremio Barocco di Lecce è uno di questi grandieventi e per me comporta una doppia attenzioneproprio per i suddetti motivi romantici e di legameaffettivo con questo territorio. Lavorare con tuttol’entourage del Premio Barocco è davvero entu-siasmante. E per la scenografia, venite a saggiarlala sera del 3 giugno o accendete la televisione, evedremo insieme cosa saremo riusciti a realizzare.Lo spettacolo è assicurato”. Molto soddisfatto del lavoro in itinere anche il pa-tron del Premio, Fernando Cartenì che commenta:“Ancora una volta non posso che ringraziare laRai, l’amico Nello Marti e tutto l’apparato organiz-zativo per l’impegno e le dedizione che stannomettendo in campo per valorizzare al meglio questiprimi 40anni del Premio Barocco, con una serataconclusiva in diretta su Rai uno e sua Rai Interna-tional, praticamente proiettata in tutto il mondo”.

È oramai conto alla rovescia per la “notte delle stelle” indiretta Rai il prossimo 3 giugno. Con l’arrivo dell’estatetorna immancabile il Premio Barocco, il grande Eventoche da Lecce, capitale dell’arte barocca, apre ormai damolti anni la stagione estiva della televisione italiana. Equest’anno cade il quarantennale del prestigioso Premioche, in anni recenti, ha visto la presenza di grandipersonaggi quali Sofia Loren, Carlo Rubbia, LucianoPavarotti, Claudia Cardinale, Franco Zeffirelli, Rita LeviMontalcini, Andrea Bocelli, Gigi Proietti, Paolo Bonolis,Renzo Arbore, Lucio Dalla. E per l’edizione 2009 alcunidei premiati più illustri e significativi torneranno quest’annosu uno dei più grandi palcoscenici d’Europa (600 mq)allestito nell’area dell’ex Carlo Pranzo alle falde delleantiche mura spagnole, dinnanzi ad uno parterre con 70mila posti, di cui 20 mila a sedere, per ricevere la Galatead’oro del quarantennale. Ad onorare il 40° compleannodel Premio Barocco, e a ricevere la pregiata galatea delmaestro Egidio Ambrosetti, saranno tra gli altri la grandeattrice, Claudia Cardinale, il cantante Gigi D’Alessio eun amico di sempre del Premio, Renzo Arbore. E nonfinisce qui, perché tra i “vecchi” premiati che riceverannoil riconoscimento della Galatea d’oro non mancherà dicerto un pizzico sostanziale di buon umore, visto che trai nomi ufficializzati figura anche il duo sicilianoFicarra&Picone. Un Premio Barocco 2009 che si sdoppia dunque per ce-

lebrare al meglio questo importante anniversario e chetra i nuovi premiati, scelti dal Comitato scientifico e diqualità secondo la prassi consolidata negli anni, annoverail gruppo musicale salentino di indiscusso successo deiNegramaro e, per la categoria industria, l’imprenditorepugliese Antonio Ture. Per loro, nella serata conclusivadel 3 giugno prossimo, la consegna della tradizionale ebronzea “Galatea Salentina”, delicata ninfa che esce dalmare ammantata di acqua, simboleggiante il legame conil Salento al Barocco, attraverso il capitello posto sulcapo. Il presentatore ufficiale del 40° Premio Barocco,nonché conduttore di punta ormai dei programmi di suc-cesso del palinsesto Rai, Carlo Conti, sarà contornatosul palco di Lecce anche da tre testimonial d’eccezioneche si alterneranno nel corso della serata finale: EmanuelaAureli, Bianca Guaccero e Stefania Rocca, in un mixesplosivo di ironia, bellezza e sensualità. Il Premio Barocco 2009 andrà in onda in diretta su RaiUno mercoledì 3 giugno alle 20.45. Lo spettacolo ècresciuto di anno in anno, divenendo un appuntamentosempre più importante per celebrare grandi personaggidel mondo dello spettacolo, della musica, della cultura,del cinema, della scienza, dello sport e dell’imprenditoria.Il Premio, nato nel 1969, da un’idea del “patron”Fernando Cartenì, è prodotto da Nibbio Eventi con ilpatrocinio di Città di Lecce, Regione Puglia, C.C.I.A.A.di Lecce e sotto l’alta egida dell’Università del Salento.

Filtrano i primi nomi dei premiati e ospiti della 40a edizione della kermesse indiretta su Rai Uno il 3 giugno. Tra i “vecchi” premiati anche Ficarra e Picone.

Per i nuovi Negramaro e Antonio Ture. Ad accompagnare Carlo Conti,Emanuela Aureli, Bianca Guaccero e Stefania Rocca

Premio Barocco 2009: Galatea d’oro a Claudia Cardinale,

Gigi D’Alessio e Renzo Arbore

Una scenografia da sognoper il 40° anniversario

Page 27: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 28: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

sport 28

Con i “se” e con i “ma” nessuna squadraha mai vinto un campionato e nessunasquadra, tanto meno, ha mai evitato laretrocessione. Ma qui una piccola postillaall’enunciato va comunque aggiunta.Tralasciando gli errori delle (una volta)giacchette nere, le quali le loro bellecolpe alla fine le hanno pure avute, vasottolineato invece come il Lecce siastato ‘spinto’ in serie B per quei fami-gerati ‘ultimi’ dieci minuti di gioco,considerato che i salentini nei conclusivi600 secondi di gara hanno spesso emalvolentieri buttato alle ortiche vittorie(e punti) che avrebbero invece meritatoper sacrificio e generosità.Si dirà, siamo ai soliti discorsi del “se”e del “ma”. Ma la circostanza è cosìparticolare che merita di essere descrittaed analizzata. Il saldo passivo in questopoco virtuale conteggio toglie alla squa-dra oggi di Gigi De Canio e per lungotempo nelle mani di Mario Beretta“sette punti sette” che nell’economia diun campionato così tirato e combattutosoprattutto nelle zone a rischio dellaclassifica avrebbero potuto cambiare ilcorso di molti destini. Ecco, nello specifico, come è andataquest’anno sul conto dei giallorossiquando si è trattato di giocare gli ultimi,“fatidici” dieci minuti di partita. Esclu-dendo dal computo il confronto di do-menica scorsa a Genoa, non classificabilein quanto giocato dal Lecce in una con-dizione psicologica poco ottimale dalmomento che la retrocessione matematicaper i salentini era già stata decisa la do-menica precedente al termine di Lecce-Fiorentina, il risultato è cambiato in 19partite su 37. 9 volte la marcatura èstata ininfluente (1 a vantaggio delLecce, 8 delle squadre avversarie); 3volte ha portato i salentini in parità edin ben 7 occasioni il gol arrivato dopol’80° minuto di gioco ha finito per pe-nalizzare il Lecce, negando ai salentinila gioia di 4 vittorie. Altro dato, diciamodi contorno, riguarda il numero dellemarcature. I leccesi sono andati a segno6 volte, la difesa giallorossa invece digol ne ha incassati 15.La serie si apre già alla seconda giornata,il 14 settembre. Castillo segna all’83’di Lecce-Chievo, ma il gol dell’argentinoè ininfluente perché il Lecce già vincesui veneti per 1-0. Due settimane piùtardi, prima “batosta”. A San Siro, Tiri-bocchi e soci giocano contro i campionid’Italia in carica e futuri, e quando Cruzsegna all’80’ si materializza la primabeffa che fa sfumare un pari, soffertocerto, ma comunque di prestigio maturatofino a quel momento sul campo dell’Interstellare. Il 4 ottobre il Lecce è di scenastavolta all’Olimpico di Roma, avversariala Lazio. È Inzaghi, da poco entrato incampo, a punire i giallorossi quando ilcronometro segna l’89’. Un gol chesmaterializza sul più bello un meritataprima vittoria in trasferta. Corradi surigore al 90’ lima un 2-0 della Regginail 26 ottobre, poi il gol sul finale torna afar male alla nona giornata, in un Lec-ce-Palermo 1-1 determinato dal guizzovincente di Cavani all’87’. Siamo solo

Fatidici sono stati quest’anno gli ultimi dieci minuti di gara. Il risultato nei 600 secondi conclusivi del match ècambiato 19 volte su 37. E nel saldo passivo il Lecce “reclama” 7 punti dal peso specifico notevole in un campionato

tirato e combattuto soprattutto nelle zone a rischio della classifica

Lecce, una retrocessione in “zona Cesarini”

Page 29: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

sport 29

a poco meno di un quarto del torneo edil Lecce ha già lasciato per strada 5punti. Il trend invece è favorevole il 9novembre, quando l’azzurro CiccioEsposito riacciuffa al 93’ il Milan (1-1)determinando una delle pochissime festegiallorosse al Via del Mare in questotribolato torneo.Alle giornate numero 12 (Samp-Lecce3-2, Tiribocchi all’82’), 15 (Lecce-Juve1-2) e 19 (Lecce-Genoa 0-3, Sculli al92’) la storia si ripete ma la contingenzastavolta non produce ulteriori apparentidanni, anche perché nel confronto con ibianconeri il cartellino si bilancia conle marcature di Cacia (83’) ed Amauri(90’). Un botta e risposta che non evitaai salentini la sconfitta già maturata peril gol di Giovinco al 57’. Altro colpo grosso, gli avversari di turnolo centrano il 28 gennaio. La marcaturadi Mantovani all’88’ porta il Chievo

sull’1-1, e stavolta la botta per Tiribocchie soci è di quelle pesanti perché negaun successo esterno sul campo di unadiretta concorrente per la salvezza. Nellegiornate 23 (Lecce-Inter 3-0), 24 (Ca-gliari-Lecce 2-0) e 26 (Udinese-Lecce2-0) i gol siglati rispettivamente daStankovic, Matri e Pasquale risultanoindolori sul conto dei salentini, cosìcome la circostanza si compensa neisuccessivi turni in casa per l’ “avere”con

l’Atalanta (2-2, Caserta su rigore al91’) ed il “dare” in trasferta contro ilMilan (2-0, Inzaghi e Ronaldinho dal91’ al 93’). Cassano segna su rigoreall’89 di un Lecce-Sampdoria dal risul-tato già acquisito, poi Castillo al 93’pareggiando in casa della Juve alla 34atiene ancora accese le ultime fiammelledi una speranza chiamata salvezza. Sal-vezza che però prende altre strade quandoal 94’ della giornata numero 36 il bolo-

gnese Volpi riporta a galla i Felsini rea-lizzando il gol della vittoria della squadradell’ex Papadopulo (2-1). E per “chiuderein bellezza” la storia si ripete il 24maggio sorso, Lecce-Fiorentina, enne-simo match della beffa. È il guizzo diJorgensen, al 90’, a fare pari e patta. Eda chiudere il conto di un anno incoloreconcluso con una retrocessione in “zonaCesarini”.

(D. G.)

Page 30: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

30sport

Un nuovo importante successo spiccanel già ricco palmarès dell’AssociazioneSportiva Culturale Salentina dell’UnioneItaliana dei Ciechi e degli Ipovedenti diLecce. La squadra che milita nel torneodi calcio a 5 riservato ai non vedenti hacucito sulle sue maglie il quinto tricoloredi categoria, il terzo di fila, ottenuto altermine di un stagione esaltante checonferma la qualità della compagineallenata da Pasqualino Porcello. Insiemeal mister, protagonisti di questo ennesimotraguardo raggiunto sono i portieri Fran-cesco Palumbo e Marcello Casilli; i di-fensori Pantaleo Bortone, Fernando In-grosso, Maurizio Marchello e VincenzoRubano, quest’ultimo tra i più giovaniscudettati della storia avendo appena15 anni di età; i centrocampisti DavideDongiovanni e Daniele Marchello; e gliattaccanti Massimo Cervelli e SalvatorePeluso, finalizzatori del gioco della squa-dra, capaci insieme di realizzare gol inserie tanto da rappresentare la coppiad’oro del gol per eccellenza dell’interocampionato. A loro si aggiunge il diri-

gente Antonio Potenza, che con la suacostante presenza ha fornito un supportotangibile e concreto per tutta l’annata.Anche per la stagione agonistica2008/2009, dunque, l’Ascus Lecce hamantenuto intatta la sua fame di vittorie,non sentendosi appagata nonostanteuna bacheca ricca di successi e trofeida fare invidia a qualsiasi società cal-cistica. “Per vincere, e soprattutto percontinuare a vincere -dicono in socie-tà- è necessario che concorrano unaserie di fattori. Prima di tutto, però, c’èbisogno della voglia di scendere in cam-po e di lottare sempre con caparbietàe grinta in ogni occasione e controqualsiasi avversario. Ma tutto questonon si può realizzare senza la disponibilitàda parte di ciascun componente chededica al progetto sacrifici personali,tempo, ed energie fisiche e mentali. Èper questo che il nostro è uno spogliatoiodi atleti uniti, compagni nel campo edamici fuori, disposti ad aiutarsi nellefasi concitate di una partita e nei momentimeno positivi della vita”. (D. G.)

Un pubblico da serie Aed una cornice di 1.500tifosi hanno incastonatola promozione della Wur-stel Scarlino Lecce dalmassimo campionato re-gionale di basket. Nellaprossima stagione il quin-tetto allenato da SandroLaudisa si cimenterà neltorneo di serie C nazionaledilettanti, ad appena dueanni dalla costituzione del-la società presieduta daLuca Antonelli.Trionfo di colori giallo-rossi nella partita controil Monteroni che ha regalato la promo-zione alla prima squadra cittadina dipallacanestro, in un PalaVentura assiepatoin ogni ordine di posti e teatro di unasfida fra cugine. Sfida bella e combattutacome conviene ad ogni derby importante,ma giocata in maniera corretta e sportivada entrambe le protagoniste. Finiscedunque 3-1 il computo dei confrontidiretti tra Lecce e Monteroni (tra playoff e match di campionato) in un’annatache ha visto primeggiare la squadra delcapoluogo finanche sul parquet dellaJuve Trani, la squadra che con Lecce eMonteroni ha dominato l’intera stagio-ne.E come in occasione della semifinaledei play off con Trani, gli uomini dicoach Laudisa hanno chiuso il contodella finale “appena” in gara 2, confer-mando il valore e la qualità di cui Morel,

Ventruto e soci dispongono. Ma quelloche poi ha finito per rappresentare l’ultimoatto di questa esaltante stagione per ilLecce, non è stato un confronto facile,anzi. Il Monteroni si è battuto con orgo-glio, coraggio e generosità per tutti iquattro tempi regolamentari e per iltempo supplementare, impattando la con-tesa a poco meno di venti secondi dallaconclusione della partita. Ed è qui che èvenuta fuori la qualità del quintetto lec-cese, ma soprattutto la grande esperienzadi Morel, il quale ha praticamente presoper mano la squadra per condurla alsuccesso finale. E’ proprio l’argentino ariportare Lecce in avanti con un 1 su 3ai tiri liberi che è valso il 74-73 definitivo,prima del rimbalzo di Paiano che ha“autorizzato” il popolo giallorosso pre-sente al PalaVentura a scatenare la fe-sta-promozione. (D. G.)

La squadra allenata da Pasqualino Porcello ha vinto il quinto titolo nazionale della sua storia,

al termine di una stagione esaltante

La Wurstel Scarlino promossa inC nazionale dilettanti di basket

L’Ascus Lecce si confermacampione italiana

Ad appena due anni dalla costituzione la compagineleccese del presidente Luca Antonelli approda

trionfalmente nella serie superiore

Page 31: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII
Page 32: “Pronti ad accogliere il mondo” · nel corso dei secoli. Ancora oggi l’Università del Salento è un polo d’eccellenza per numerosi settori scientifici, ma già tra il XVIII

Recommended