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APPROC - Industria - Metalmeccanicaformazione.provincia.fi.it/downdoc/approc/approcIndMeta.pdf ·...

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104
PROGETTO APPROC SETTORE INDUSTRIA - Metalmeccanica A cura di ENFAP Toscana - Firenze
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PROGETTO APPROC

SETTORE INDUSTRIA - Metalmeccanica

A cura di ENFAP Toscana - Firenze

Progetto Approc 1

Per ENFAP Toscana hanno collaborato alla realizzazione della seguente pubblicazione: - Sergio Coveri - Direzione Progettuale Team di Coordinamento: - Alessandra Coveri - Valentina Conticelli - Francesca Di Leo - Sabrina Giannelli - Vanessa Manetti. Team di Ricerca: - Enrico Fabbri - Laura Marini.

Progetto Approc 2

PROGETTO APPROC

SETTORE INDUSTRIA - Metalmeccanica

1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE

A cura di ENFAP Toscana - Firenze

Progetto Approc 3

1.1. L’industria metalmeccanica nella Provincia di Firenze

L’industria meccanica fiorentina, è caratterizzata dalla mancanza di una specializzazione produttiva dominante. La Provincia toscana conta il maggior numero di addetti (oltre 10.000) ed unità locali (oltre 700) dedite alla produzione meccanica, ma al suo interno, il sistema produttivo meccanico è dedito a produzioni abbastanza diverse: si va da una tradizione meccanica affiancata alle varie industrie di produzione di beni per la persona (calzature, pelli, tessile e abbigliamento), caratterizzata da piccole imprese – spesso dal carattere artigianale – fino a giungere alla fabbricazione di apparecchi meccanici, ottici ed elettrici (in quest’ultimo caso prodotti in grandi serie) da parte di grandi unità produttive. Tra i due estremi si colloca una popolazione di piccole e medie imprese impegnate nella produzione di beni che rientrano nelle classi merceologiche delle prime, ma che si rivolgono a mercati diversi. Si tratta di aziende che operano con clienti e fornitori non locali che danno vita a produzioni just in time e/o di piccola serie estremamente personalizzate alle necessità espresse dalla domanda mediante percorsi di ricerca e sviluppo che conferiscono ai beni prodotti continui innalzamenti del valore aggiunto in essi incorporato.

I dati ISTAT (classificazione Ateco 2002, codice ISTAT n. 291) del censimento dell’industria e

dei servizi del 1996 rilevano, un numero medio di 17 addetti. In un panorama di questo tipo, tuttavia, si inserisce la presenza di alcune grandi imprese, che

spiccano rispetto ad altre. La presenza di grandi imprese rappresenta un punto di forza per il territorio provinciale. Assai

frequentemente, infatti, alla grande dimensione si associa una situazione di avanguardia tecnologica, sia per quanto attiene le tipologie di prodotti realizzati, sia rispetto ai processi produttivi, che rappresenta un volano per l’intero sistema delle imprese provinciali del settore e dall’altro hanno contribuito ad una crescita professionale complessiva, che si è sostanziata sia nella stimolazione dell’indotto, sia in trasferimenti di capacità professionali e di know how tecnologico.

1 Si tratta dell’ultima classificazione delle attività economiche operata dall’ISTAT

Progetto Approc 4

Tab. 1.1 – Distribuzione del numero imprese, unità locali, addetti e dipendenti negli anni 1991,

1996 e 2001 del settore metalmeccanico (codice ateco 29)

Tab. 1.2 – Distribuzione delle imprese per classe dimensionale

1.1.1. Area fiorentina : tipologia di imprese, organizzazione e innovazione

All’interno della pubblicazione “Il costo del lavoro in Toscana2” sono riassunti i risultati di alcune ricerche condotte da ORLM-CIRIEC (1998), Cavalieri (1999), Becattini-Casini (2000), che individuano quattro tipologie d’impresa che descrivono in modo sintetico le caratteristiche del comparto meccanico dell’Area Fiorentina, ad ognuna delle quali è possibile associare un modello di organizzazione industriale e di innovazione.

a) Poli di imprese dimensione relativamente grande, dedicati alla produzione non standardizzata di macchine e apparecchi meccanici. L’attività di ricerca e sviluppo, è rilevante, e le imprese presentano livelli tecnologici elevati; gli scambi di conoscenze a livello locale, sono limitati (si citano contatti con le Università), e in particolare di scarsa rilevanza, sono i rapporti con le imprese locali di fornitura caratterizzate da elevati livelli tecnologici.

b) Popolazioni di piccole imprese, dedicate alla produzione di macchine e apparecchi meccanici di tipo più standardizzato. Queste imprese si relazionano a fornitori e clienti spesso non locali. L’attività di ricerca e lo sviluppo è generalmente strumentale alla realizzazione, di innovazioni incrementali. Gli input conoscitivi principali sono rappresentate sia dalle capacità professionali interne, che dai rapporti con le imprese fornitrici e clienti.

c) Imprese(o impianti di imprese esterne) dedicate alla produzione di grande serie, che rivestono un certo peso caratterizzate da una presenza limitata e da una dimensione medio grande, sono localizzate sia all’interno di poli industriali che nell’area urbana.

d) Imprese in conto terzi, con dimensioni ridotte ed elevata diffusione sul territorio. Queste imprese presentano ridotte capacità innovative.

2 “Il costo del lavoro. Salari , tecnologia e capitale umano nella Regione Toscana” Regione Toscana Giunta Regionale Dipartimento delle Politiche formative e dei Beni culturali Servizio Lavoro marzo ‘02

1991 1996 2001

numerosett.

manufatturiero% sett.

manifatturieronumero

sett. manufatturiero

% sett. manifatturiero

numerosett.

manufatturiero% sett.

manifatturiero

Imprese 617 16.157 3,8% 691 15.232 4,5% 704 15.363 4,6%

Unità locali 684 17.226 4,0% 760 16.342 4,7% 790 16.600 4,8%

Addetti 11.474 124.128 9,2% 11.669 112.749 10,3% 10.734 108.422 9,9%Dipendenti 10.343 109.530 9,4% 10.571 109.530 9,7% 9.627 109.530 8,8%Fonte: dati ISTAT (8° censimento industria, commercio, servizi)

Classe dimensionale (addetti) %0-10 88,0%11-20 6,7%21-50 3,6%>50 1,7%Fonte: Regione Toscana Giunta Regionale Dipartimento delle Politiche formativie e Beni culturali "Il costo del lavoro. Salari, tecnologia e capitale umano nella Regione Toscana" (2002)

Progetto Approc 5

L‘indagine svolta nella medesima ricerca è ha approfondito l’aspetto delle tecnologie più diffuse nel settore meccanico fiorentino, evidenziando la distribuzione delle imprese per livello tecnologico.

Tab. 1.3 - Tecnologie presenti all'interno delle imprese meccaniche

T e c n o lo g ia % *

C A D 6 2 ,8

C A M 2 9 ,8

C A D d ig i t a le 1 7

M a c c h in e u te n s i l i c o n t r o la t e d a c o m p u te r 4 1 ,5

M a c c h in e a c o n t r o l lo n u m e r ic o 4 2 ,6

M a c c h in e d o ta t e d i la s e r 8 ,5

R o b o t p e r m o v im e n t a z io n e 8

R o b o t m u lt i f u n z io n a l i 5 ,9

S to c c a g g io e s p o s ta m e n to a u to m a t ic o m a te r ia l i 6 ,4

M e z z i p r o g r a m m a b i l i p e r c a r ic o m a te r ia l i 1 0 ,6

S e n s o r i p e r c o n t r o l lo p ro d o t t i 1 6

S e n s o r i p e r c o n t r o l lo p ro d o t t i 9

L A N p e r c o n t ro l lo p r o d u z io n e 3 6 ,2

L A N t r a p r o g e t ta z io n e e p r o d u z io n e 1 3 ,8

W A N c o n s u b fo rn i t o r i 1 1 ,2

S is te m a d i c o n t r o l lo e p r o g r a m m a z io n e p ro d u z io n e 4 3 ,1

S is te m a in fo rm a t iv o c o m p le s s o 1 7 ,6

* L a p e r c e n tu a le è r i f e r i t a a l le 1 8 8 im p r e s e s o t t o p o s te a d in t e r v is t a F o n te : R e g io n e T o s c a n a G iu n ta R e g io n a le D ip a r t im e n to d e l le P o l it ic h e f o rm a t iv ie e B e n i c u l t u r a l i " I l c o s to d e l la v o r o . S a la r i , t e c n o lo g ia e c a p i ta le u m a n o n e l la R e g io n e T o s c a n a " ( 2 0 0 2 )

Progetto Approc 6

La diffusione delle tecnologie, è strettamente connessa con due aspetti rilevanti del settore meccanico nell’area fiorentina:

a) La relazione tra livello tecnologico e dimensione aziendale. La dimensione media tende ad aumentare al crescere del livello tecnologico dell’impresa.

b) La relazione tra innovazioni tecnologiche e forza lavoro. La relazione tra innovazioni tecnologiche presenti e forza lavoro, assume tratti interessanti sia a livello di organizzazione aziendale, sia per l’aspetto qualificativo della forza lavoro. Le tecnologie, sono strettamente correlate alla forza lavoro, in quanto sono utilizzate per aumentare il livello di automazione dell’impresa. L’introduzione di queste tecnologie, induce (es. caso dell’uso di strumenti CAD) alla sostituzione di gruppi di qualificazione più bassa (disegnatori, tracciatori) con poche unità di personale molto qualificato (ingegneri, periti tecnici);

Le tecnologie considerate, richiedono conseguentemente personale qualificato aggiuntivo,

per l’istallazione la manutenzione dei macchinari e dei relativi software. Data complementarità, tra tecnologia e capitale umano, discende di conseguenza una maggiore quota di lavoratori con titolo di studio medio alto nelle imprese a più alta tecnologia, e di conseguenza quote più basse di lavoratori addetti a mansioni strettamente produttive.

Progetto Approc 7

PROGETTO APPROC

SETTORE INDUSTRIA - Metalmeccanica

2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO

A cura di ENFAP Toscana - Firenze

Progetto Approc 8

2.1. Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate L’indagine sul campo ha coinvolto due imprese le officine Mario Dorin S.p.A., e la Pear srl. Di

seguito presentiamo un loro breve profilo. 2.1.1. Officine Mario Dorin S.p.A. Le Officine Mario Dorin sono un’azienda specializzata nella produzione di compressori e

unità condensatrici per il mercato della refrigerazione. Le OMD S.p.A. hanno sede a Compiobbi, dove si trova l’impianto produttivo, occupano circa 150 dipendenti. L’azienda nasce nel 1918 come azienda dedicata alla riparazione dei motori per camion, producendo macchie utensili, compressori ad aria, pompe di liquido. A partire dal 1932 l’azienda entra nel mercato della refrigerazione con la produzione compressori ed impianti di refrigerazione. Nel 1957 parte la produzione i compressori semiermetici per il condizionamento e refrigerazione che tutt’oggi costituiscono il core business dell’azienda. L’azienda si propone, attualmente sul mercato con la seguente gamma di prodotti: compressori semiermetici che rappresentano il core business dell’azienda, sia tradizionali sia a CO2, compressori aperti per il condizionamento e refrigerazione, (prevedendo un’apposita gamma di compressori progettati appositamente per il condizionamento e refrigerazione mobili), unità condensatrici, compressori a vite, compressori ermetici.

Negli ultimi 5 anni la gamma dei prodotti ha subito delle modifiche per rispondere alle nuove esigenze di mercato che richiedono l’adeguamento alle normative sull’emissione dei gas e in generale una migliore efficienza nel rendimento. Il processo produttivo, è organizzato per isole di produzione (da circa10 anni) non ha subito modifiche di tipo organizzativo negli ultimi anni. La produzione viene realizzata sia a catalogo sia su richiesta, l’azienda si rivolge principalmente ai costruttori di impianti di refrigerazione, al mercato del trasporto refrigerato, e al mercato dedicato alla produzione di “acqua fredda/acqua calda”. L’azienda, si propone sia al mercato interno sia ai mercati internazionali, con esportazioni in 85 paesi del mondo. Il fatturato delle Officine Dorin raggiunge di circa 45miloni di euro, con una produzione annua di 70.000 compressori semi – ermetici e unità condensatrici 12.000 compressori aperti di cui 6.000 da trasporto3.

2.1.2. Pear srl La Pear srl è un’azienda specializzata nella produzione di beni strumentali, centri di lavoro e

macchine a controllo numerico per la componentisca, ha sede a Firenze e occupa circa 22 dipendenti. La Pear srl nasce nel 1921, come una piccola azienda artigiana dedicata alla costruzione di stampi ed attrezzature per l’industria argentiera fiorentina. Dalla costruzione di stampi, si passa alla realizzazione di macchine per la loro realizzazione. A partire dagli anni ’80 si attiva la produzione di centri di lavoro a controllo numerico. La gamma dei prodotti realizzata dalla Pear srl racchiude al suo interno: centri di incisione a fresatura veloce, centri verticali di fresatura veloce, centri verticali per modelli per calzature, e affilatrici. L’azienda focalizza la sua attività sulle fasi progettazione e montaggio, e nei servizi di assistenza alla vendita, nelle quali l’azienda un forte back ground di esperienza. La produzione di centri di lavoro e macchine a controllo numerico si orienta all’industria meccanica, automobilistica, e in particolare al settore moda. La produzione aziendale si rivolge in particolare modo alle imprese contoterziste del sistema moda, fiorentino, e italiano. Il mercato di sbocco principale è rappresentato dall’ Italia (90% circa), seguito dai paesi europei (9% circa), una piccola parte è destinata ai mercati extra europei. L’azienda ha un fatturato annuo di circa 4,5 milioni di euro.

3 I dati sono riferiti all’anno 1999

Progetto Approc 9

2.2. Note metodologiche Le rilevazioni dei processi e delle informazioni ad essi associate sono state reperite mediante un apposito modulo di intervista semi-strutturato che il gruppo di ricerca ha creato sulla base delle specifiche emerse nei seminari metodologici tenutisi nelle fasi preparatorie del Progetto (il modulo d’intervista è disponibile in appendice4). Sulla base dei dati acquisiti si è definito un modello di processo standard che – naturalmente – nei diversi contesti produttivi, può subire modifiche peculiari oppure, più semplicemente, può risultare più o meno esteso. Oltre alle caratteristiche del processo si è cercato di reperire informazioni sulle figure professionali che vi prendono parte. In particolare, si è domandato ai nostri interlocutori di fornire informazioni al riguardo delle seguenti dimensioni:

- la facilità / difficoltà di reperimento sul mercato delle singole figure professionali; - i canali abitualmente utilizzati dalle imprese per individuare ed acquisire le suddette

professionalità; - i cambiamenti in atto nelle imprese – sia in termini organizzativi che tecnologici – in

grado di influire sulle caratteristiche della forza lavoro (che potrebbe aumentare / diminuire e/o acquisire un know-how differente da quello attuale).

La rappresentazione dei processi che andiamo a proporre utilizza la simbologia riportata nella tabella 1 della pagina seguente.

Tab. 2.1 – Quadro sinottico dei simboli utilizzati nella descrizione dei processi

Simbolo Specifiche

Indica lo svolgimento di una attività. Si noti che un’insieme di attività logicamente concatenate l’una all’altra costituiscono un processo.

Indica la produzione di un output documentale (una scheda, un report, una relazione, etc.).

Indica l’esistenza di una decisione: all’interno si riporta il criterio decisionale adottato. Allo stato decisionale si giunge da un’attività e da esso si diramano due azioni logiche che rispondono ad un “sì” o a un “no”.

Indica il rimando alla sezione precedente / successiva del processo.

Indica l’unione logica e sequenziale tra due eventi successivi.

4 Per la costruzione del modulo d’intervista si è attinto dalla letteratura principale [Hammer M, Champy C. (1993), Harrington H.J. (1995); Berchi R (1991); Johansson (1996); Bernardi G., Piazzo S. (1995 et 1996)]

Progetto Approc 10

Inoltre, ogni processo è stato descritto in maniera approfondita, in modo da far apparire le peculiarità che nella rappresentazione dei flussogrammi non emergono. In particolare, per ogni processo in cui è stato suddiviso il processo principale sono state definite:

- Le tecnologie e le modalità organizzative; - Le criticità principali; - Le caratteristiche del sistema professionale.

2.3. I processi produttivi del settore metalmeccanico I legami logico sequenziali tra i diversi processi sono rappresentati nella figura seguente.

Fig. 2.1 – I processi del settore metalmeccanico (industria)

Ognuno dei processi sarà esploso nelle relative fasi che lo compongono di cui si renderà conto in

maniera approfondita nelle pagine seguenti.

Ricerca e sviluppo

Obiettivi strategicidell'azienda

Ingegnerizzazione

ProduzioneVendita

Prodotto finito

Richieste specifichedei clienti

Progetto Approc 11

Si noti che in questa sede si focalizzerà l’attenzione sui processi principali (si veda la figura 2.1).

Dai dati acquisiti, infatti, emerge che i processi di supporto hanno un impatto estremamente limitato

sul sistema professionale.

Progetto Approc 12

2.3.1 Ricerca e Sviluppo

Fig. 2.2. - Rappresentazione del processo ricerca e sviluppo (sezione A)

Obiettivi strategicidell'azienda

1Richiesta specifica dei clienti

4Ricerche di mercato

7Uscita sul mercato di nuovi prodotti di imprese

concorrenti

2Riunione con i clienti che hanno

avanzato richieste specifiche

5Riunione con il gruppo di lavoro

che ha svolto la ricerca di mercato

3Descrizione sommaria delle specifiche

tecniche del prodotto richiesto dal cliente

6Descrizione sommaria delle specifiche

tecniche che dovrebbe possedere un nuovoprodotto

8Acquisito dei nuovi prodotti

della concorrenza

9Analisi delle caratterist iche tecnichenuovo prodot to della concorrenza

10Benchmarking tra i prodotti offerti

dall'azienda e quelli richiesti dal mercato /offerti dalla concorrenza

16Valutazione sommaria dei costi necessari per

produrre un nuovo prodotto in grado dirispondere alle necessità del mercato / avere le

stesse caratteristiche di quello della concorrenza

13Campionatura dei componenti necessari adassemblare un nuovo prodotto (in grado di

rispondere alla domanda del mercato / avere lestesse caratteristiche tecniche di quello della

concorrenza)

14Dist inta base "interna"

provvisoria

15Dist inta base "esterna"

provvisoria

Vai allasezione B

Lavalutazione ha

dato esitopositivo ?

StopNo

Direttore generale+

Direttore commerciale+

Progettista

Direttore Tecnico / Direttore Area R&SProgettista

Direttore Tecnico+

Disegnatori+

Personale dell'Area Produzione(Operai specializzati con ampia esperienza)

Direttore generale+

Direttore tecnico+

Direttore acquisti

11Progettazione di massima

12Disegni

Direttore Tecnico / Direttore Area R&S+

Progettista+

Disegnatori+

Personale R & S

Flussogramma Sistema professionale Tecnologie strumenti e modalità organizzative

11CAD

Progetto Approc 13

Fig. 2.3. - Rappresentazione del processo ricerca e sviluppo (sezione B)

19Acquisto dei materiali

20Materiali

18Acquisto dei componenti da

imprese esterne17

Componenti "esterni"

22Lavorazione materiali

23Componenti "interni"

24Test sui componenti

21Test sui materiali

25Assemblaggio

26Prototipi

27Test dei prototipi

28Montaggio dei prototipi presso

alcuni "clienti cavia"

29Feedback dei clienti

Vai alla fase"sviluppoprodotto"

Personale dell'Area Acquisti(Impiegati)

Personale dell'Area Controllo qualità

+Operai specializzati

Personale dell'Area Controllo qualità(Ingegnere meccanico + operai specializzati)

Direttore tecnico+

Direttore dell'Area Ricerca e Sviluppo

30Analisi dei Feedback e studio di

eventuali modifiche

Personale dell'Area produzione(Operai specializzati con ampia esperienza)

Direttore tecnico+

Disegnatori+

Personale dell'Area produzione(Operai specializzati con ampia esperienza)

Flussogramma Sistema professionale Tecnologie strumenti e modalità organizzative

Vieni dallasezione A

21Strumenti sala prove

22CAD-CAM

Frese, Torni, Saldatrici

24Frese, Torni, Saldatrici

25Strumenti officina montaggio

27Strumenti sala prove

Progetto Approc 14

Descrizione del processo ricerca e sviluppo 2 – Sulla base delle richieste specifiche avanzate dalla clientela, la direzione commerciale, organizza una riunione con il/i cliente/i, che hanno avanzato una richiesta specifica, ed il direttore generale per esaminare le caratteristiche del prodotto ed arrivare ad una descrizione sommaria delle specifiche tecniche del prodotto richiesto. 5 – Sulla base di ricerche di mercato che evidenziano nuove caratteristiche tecnologiche da soddisfare la direzione commerciale, organizza una riunione con: il gruppo di lavoro che ha seguito le ricerche, il direttore generale ed il progettista, per esaminare le caratteristiche del prodotto ed arrivare ad una descrizione sommaria delle specifiche tecniche del prodotto richiesto. 8 – Nel caso dell’uscita di nuovi prodotti sul mercato da parte di concorrenti, l’azienda procede all’acquisizione dei nuovi prodotti, seguita da un’analisi delle loro caratteristiche tecniche. L’attività coinvolge oltre la direzione commerciale, il direttore dell’area di ricerca e sviluppo e il progettista. 10 – Sulla base della descrizione delle caratteristiche e le specifiche tecniche del prodotto, si procede ad una valutazione della distanza tra la produzione aziendale e i prodotti richiesti dal mercato/offerti dai concorrenti, per determinare cosa l’azienda può effettivamente riuscire a produrre. In questa fase sono coinvolte la direzione commerciale, con il direttore dell’area ricerca e sviluppo e il progettista. 11 – Si procede con la fase di progettazione del nuovo prodotto che, sulla base dei dati di catalogo, porta alla realizzazione dei disegni prototipo. L’attività di progettazione viene realizzata attraverso l’ausilio si sistemi CAD, che mediante l’elaborazione dei parametri del progetto, consentono di intervenire direttamente sulle visualizzazioni prodotte dal computer e di modificare e redifinire le coordinate del disegno. L’attività coinvolge oltre al direttore tecnico e il direttore dell’area ricerca e sviluppo, il personale dell’area tecnica (progettista e disegnatori tecnici). 13 – Utilizzando i disegni realizzati, si procede alla campionatura dei componenti necessari per la realizzazione del nuovo prodotto. Questi ultimi sono in parte da realizzare all’interno dell’azienda (campionatura interna) ed, in parte da far realizzare all’esterno (campionatura esterna). L’output della campionatura è il disegno esecutivo provvisorio dei singoli pezzi. Sulla base della campionatura viene redatta la distinta base provvisoria (interna ed esterna), per una prima valutazione dei costi del prodotto. In questa fase sono coinvolti attivamente il personale dell’area tecnica (disegnatori), il personale dell’area produzione (operai specializzati), oltre al direttore tecnico. 16 – Il direttore generale, insieme al direttore tecnico e direttore acquisti, procedono ad una valutazione d’insieme dei costi necessari per la realizzazione del prodotto richiesto. La valutazione è effettuata sia in termini di investimento necessario, sia in termini di costo dei singoli pezzi da produrre/ acquistare, sia in termini di fattibilità. La valutazione si basa sull’analisi degli output fasi precedenti di progettazione e campionatura. (Se l’esito della valutazione è negativo si il processo si arresta). 18 – Se la valutazione al punto 16 è positiva, l’area acquisti viene attivata, per reperire i componenti dalle imprese esterne. 19 – Se la valutazione al punto 16 è positiva, l’area acquisti viene attivata, per l’acquisto di materiali. 21 – I materiali in ingresso vengono testati dal personale dell’area Controllo qualità (ingegneri e operai specializzati).

Progetto Approc 15

22 – Se i test danno esito positivo, gli operai specializzati dell’area produzione procedono alla lavorazione dei materiali per la realizzazione di componenti interni. Le attività di produzione dei componenti hanno luogo attraverso l’utilizzo di macchine utensili, automatiche, semiautomatiche o a controllo numerico computerizzato (dunque, con un diverso grado di intervento manuale nelle operazioni). Le macchine utensili, ogni volta che viene lavorato un pezzo, devono essere attrezzate, caricate e scaricate. Inoltre, sono sottoposte costantemente a controllo nelle diverse fasi di lavorazione, al fine di porre rimedio ad eventuali problemi o anomalie. 24 – I componenti, sia interni, sia esterni vengono sottoposti a test da parte dell’area Controllo qualità. 25 – I componenti, interni, ed esterni, vengono assemblati per la realizzazione del prototipo. Quest’attività coinvolge il Direttore tecnico, il personale (operai specializzati) dell’area produzione, che svolgono prevalentemente un’attività di montaggio manuale, ed i disegnatori. 27 – Il prototipo viene sottoposto un collaudo interno, realizzato dall’area Controllo qualità. 28 – Il prototipo, nella maggior parte dei casi, effettua un collaudo presso “clienti cavia”, che acconsentono al montaggio e al successivo test del medesimo. 30 – Sulla base dell’analisi dei feedback, derivanti dai collaudi, il direttore tecnico e il direttore area ricerca e sviluppo definiscono eventuali modifiche, o avviano il processo successivo dello “sviluppo prodotto/ industrializzazione”.

2.3.1.1 Le Tecnologie e le modalità organizzative

Quasi la totalità del processo Ricerca e Sviluppo viene svolta all’interno dell’impresa. Tra tutti i processi, infatti, la Ricerca e Sviluppo è quello che risulta più strategico al successo dei prodotti dell’impresa in quanto ne definisce il valore aggiunto.

In questa fase vengono stabilite le caratteristiche tecniche che dovranno possedere i

nuovi prodotti a seguito di un’approfondita analisi dei bisogni espressi dal mercato (individuati sia attraverso analisi condotte su gruppi di clienti, sia attraverso un serrato confronto con clienti singoli, portatori di istanze particolari) e/o dei (nuovi) prodotti della concorrenza.

Il risultato finale di tale analisi è il benchmarking tra ciò che l’azienda è in grado di

produrre e, alternativamente,

- quanto è richiesto dal mercato; - le caratteristiche dei prodotti della concorrenza.

In entrambi i casi il benchmarking “esprime lo sforzo” che l’impresa deve sostenere per

dar vita ad un prodotto potenzialmente in grado di assicurare il mantenimento delle attuali quote di mercato o l’acquisizione di altre.

Nella fase di Ricerca e Sviluppo si ricorre all’acquisto di componenti da soggetti terzi

solo se risulta impossibile realizzare il prototipo con le risorse interne all’azienda. La necessità di mantenere il riserbo sui nuovi prodotti e/o sulle modifiche da apportare ai vecchi, infatti, spinge le imprese ad affidarsi ad aziende esterne solo se strettamente necessario e ciò accade quando:

Progetto Approc 16

- L’impresa non dispone di macchinari / strumenti per produrre i singoli componenti del prototipo;

- L’impresa non è in grado di assicurare sui singoli componenti gli standard qualitativi richiesti dai progetti.

Tuttavia, più frequentemente, l’alveo naturale della Ricerca e Sviluppo rimane l’impresa

in quanto è all’interno di quest’ultima che si concentra il know-how strategico alla progettazione e alla realizzazione di nuovi prodotti, altrimenti impossibile da reperire (o difficilmente reperibile) all’esterno.

Si noti che le fasi di assemblaggio vengono prevalentemente svolte a mano. La

costruzione dei prototipi, infatti, richiede continui adattamenti dei componenti e frequenti lavorazioni dei materiali grezzi, in cui le “abilità di matrice artigianale” ricoprono un ruolo insostituibile.

Tutta la fase di progettazione viene assistita da computer (CAD). Attraverso i sistemi

CAD vengono inseriti nel computer dei parametri del progetto, si interviene direttamente sulle visualizzazioni prodotte dal computer modificando e ridefinendo le coordinate del disegno.

Infine, i sistemi CAD - CAM traducono il disegno e le sue specifiche tecniche nei linguaggi informatici attraverso i quali sono programmati i centri di lavoro adibiti alla realizzazione del pezzo.

Le fasi di test sui materiali e sui componenti vengono realizzati attraverso strumenti

mediante i quali sono simulate situazioni estreme per verificarne le reazioni statiche (a riposo) e dinamiche (durante il funzionamento).

A tale proposito, nelle imprese dotate dell’Area Ricerca e Sviluppo, si assiste ad un continuo potenziamento delle Sale Prova finalizzato a poter disporre di strumenti in grado di acquisire un numero di dati maggiore e/o dati più precisi durante i test.

2.3.1.2. Le criticità Le criticità associate alla ricerca ideazione riguardano due questioni specifiche:

- il rapporto con il / i cliente / i finalizzato a definire le specifiche tecniche che dovrebbe possedere il nuovo prodotto. Infatti, non sempre il cliente è in grado di esprimere chiaramente il proprio fabbisogno, l’individuazione di quest’ultimo ha spesso luogo mediante approssimazioni successive che richiedono diversi incontri prima di giungere ad una descrizione delle specifiche utile alla fase di progettazione5.

- L’individuazione di clienti sui quali provare i nuovi prototipi. Quando il prototipo scaturisce da ricerche di mercato (condotte su un gruppo di potenziali clienti) o dal confronto con nuovi prodotti della concorrenza non sempre è facile trovare clienti disposti a “fare da cavia” per testarlo. Il timore di questi ultimi è quello di entrare in possesso di un prodotto non affidabile (o comunque, meno affidabile di quelli già in produzione), potenzialmente in grado di danneggiare o rallentare i propri processi produttivi (se il cliente è a sua volta un’impresa) o di costituire una potenziale minaccia alla propria sicurezza (se il cliente è una persona fisica).

2.3.1.3 Il sistema professionale Il processo Ricerca e Sviluppo generalmente implica l’impiego di figure apicali (Direttori

generale, commerciale, tecnico della ricerca e sviluppo) che operano attraverso l’opera di tecnici (ingegneri, periti meccanici) e operai specializzati.

5 A tale proposito la letteratura parla di processi trial and error [cfr. Piotto I. (2000)]

Progetto Approc 17

A detta degli intervistati, la disponibilità sul mercato delle figure professionali apicali è scarsissima. A tale proposito si pongono seri problemi legati alla riproduzione di tali professionalità. Le imprese medio – grandi sembrano far fronte a tali criticità attraverso offerte economiche allettanti indirizzate alle figure dirigenziali delle imprese delle multinazionali operanti nel settore della metalmeccanica presenti nel territorio fiorentino (General Electric, Zanussi).

Per quanto concerne la disponibilità delle figure tecniche (ingegneri e periti) non sono state

rilevate criticità di particolare rilievo: sul mercato del lavoro non è difficile trovare soggetti con un know-how in grado di assicurare un rapido inserimento nei processi aziendali. Per il reperimento di tali soggetti le imprese tendono ad affidarsi ai seguenti canali:

- Filtraggio dei curricula e successivi colloqui operati direttamente dall’azienda spesso

a seguito di inserzioni sui giornali locali; - Ricorso a società di lavoro interinali, mediante le quali vengono “provati” i lavoratori

per un periodo di tempo limitato e – in caso di esito positivo del “periodo di prova” – assunti direttamente dall’azienda.

Gli intervistati, invece, lamentano serie difficoltà nell’individuare gli operai specializzati. Il

profilo professionale di tali figure, infatti, riguarda soggetti che in maniera polivalente sappiano giocare il ruolo di fresatori, tornitori, rettificatori, ma anche saldatori. Si noti che nel processo Ricerca e Sviluppo occorre che tali soggetti siano abili non tanto nella programmazione / gestione delle macchine CNC, ma piuttosto sappiano fresare, tornire e rettificare a mano. La costruzione dei prototipi, infatti richiede continui adattamenti dei componenti e frequenti lavorazioni dei materiali grezzi, in cui le “abilità di matrice artigianale” ricoprono un ruolo insostituibile.

Tali caratteristiche peculiari sono assai rare da reperire sul mercato del lavoro: infatti, se è

relativamente facile reperire operai specializzati in grado di programmare ed operare con macchine CNC è assai difficile trovare sul mercato soggetti dotati della manualità e perizia tecnica tali da soddisfare il fabbisogno professionale richiesto dalla costruzione di un prototipo.

Le aziende contattate dichiarano di affidare tali compiti a soggetti provenienti dalle rispettive

Aree produzione, con almeno esperienza ventennale. Si tratta di lavoratori che hanno socializzato al mondo del lavoro quando la diffusione dei sistemi a controllo numerico era limitata (o inesistente) e che quindi portano nel proprio bagaglio professionale competenze “più artigianali”.

Profili professionali strategici del processo Ricerca e Sviluppo Direttore generale, direttore commerciale, tecnico, e area R&S: è richiesta approfondita

esperienza a livello dirigenziale, nell’area di riferimento del settore metalmeccanico. Operai specializzati: è richiesta la conoscenza dei sistemi di programmazione CNC,

familiarità nella lettura dei disegni, degli strumenti di misura, capacità di svolgere in maniera flessibile più attività, relative alle diverse fasi del processo produttivo (fresatura, tornitura, rettificatura).

Progetto Approc 18

2.3.2. Ingegnerizzazione

Fig. 2.4 - Rappresentazione del processo Ingegnerizzazione

Flussogramma Sistema professionale Tecnologie, strumenti e modalità organizzative

1Verifica della corrispondenza dei

disegni al prototipo

4Attribuzione dei codici di

produzione ai disegni

Vien

ida

Ric

erca

/Id

eazi

one

10Simulazione delle fasi dimontaggio del prodotto

11Predisposizione / taratura delle

macchine per il collaudo del prodotto

Per attivarela produzione

occorre formareil personale?

Vai alla fase"produzione"

No12

Formazione del personale

Direttore tecnico+

Progettista+

Disegnatori+

Responsabile della qualità

Disegnatori

Direttore della produzione+

Capi reparto

Direttore della produzione+

Capi reparto+

Responsabile della qualità

Responsabile della qualità

5Stesura della distinta "definitiva"

6Distinta base "interna"

definitiva

7Distinta base "esterna"

definit iva

8Definizione dei tempi e metodi

di lavorazione9

Schede tecniche dilavorazione

2Eventuale modifica dei disegnifinalizzata all'industrializzazione

3Disegni definitivi

Direttore tecnico+

Progettista+

Disegnatori+

Responsabile della qualità

1CAD

2CAD

4Software gestionale per ciclo di distinte

5Software gestionale per ciclo di distinte

11

Software dedicato

10

Software dedicato

Progetto Approc 19

1 – Il prototipo che ha superato i collaudi finali del processo ricerca ideazione, rappresenta l’input iniziale del processo di Ingengerizzazione. Il personale dell’area tecnica (progettista e disegnatori) e il responsabile di qualità, supervisionati dal direttore tecnico, procedono alla verifica dei disegni con il prototipo realizzato. 2 – L’esito della verifica, può evidenziare la necessità di effettuare modifiche ai disegni ed ai codici dei disegni. Al termine di questa attività si arriva al disegno definitivo che racchiude al suo interno le modifiche apportate. 4 – Eventuale modifica dei codici di produzione ai disegni per giungere all’individuazione di codici definitivi di produzione. Tale attività è curata dall’ufficio tecnico (disegnatori) avvalendosi dell’utilizzo di programmi gestionali. 5 – Sulla base dei codici definitivi di produzione, il personale dell’area tecnica predispone la distinta base definitiva interna (per i componenti realizzati in azienda) ed esterna (per i componenti realizzati da fornitori). 8 – Sulla base dei codici di produzione dei disegni, e delle distinte base definitivi, il personale dell’area tecnica definisce i tempi e metodi di lavorazione tramite la redazione delle schede tecniche di lavorazione. Tale attività è supervisionata dal responsabile qualità e dal direttore tecnico. 10 – I capi reparto e il direttore della produzione procedono alla simulazione delle fasi di montaggio in catena e ad adattare la linea di montaggio al nuovo prodotto. Questo tipo di attività viene svolta spesso con l’ausilio di software dedicato. 11 – I capi reparto, supervisionati dal direttore della produzione e dal responsabile della qualità, predispongono la taratura della macchine per il collaudo. 12 – Talvolta, se il tipo di prodotto lo richiede, prima dell’avvio della produzione, viene effettuata, a cura del responsabile della qualità, la formazione del personale addetto alla produzione.

2.3.2.1 Le tecnologie e le modalità organizzative Il processo di Sviluppo del prodotto / Industrializzazione ha due obiettivi principali:

- Definire le caratteristiche del prodotto così come sarà immesso sul mercato. Si tratta, dunque, di attivare un processo che partendo dai disegni del prototipo sia in grado dar vita alla progettazione “definitiva” dell’oggetto che sarà prodotto in serie. Le modifiche alla progettazione originaria (quella del prototipo) si rendono necessarie per due ragioni principali: rendere possibile le lavorazioni dei componenti da parte dei macchinari per la produzione in serie, abbassare i tempi ed i costi di produzione e di assemblaggio.

- Programmare, nel dettaglio le diverse fasi del processo di Produzione (si veda quanto riportato nelle pagine successive). A tale proposito vengono simulate tutte le fasi di lavorazione e montaggio dei componenti del prodotto finale nonché quelle di collaudo del medesimo e dei suoi pezzi.

Uno degli output più rilevanti di questa fase sono le schede tecniche di lavorazione in

cui sono dettagliate le modalità di lavorazione di ciascun pezzo ed il range dei tempi necessari a produrlo. Tali supporti conoscitivi sono importantissimi sia per le fasi di

Progetto Approc 20

lavorazione che hanno luogo all’interno dell’azienda sia per quelle che verranno esternalizzate.

Accanto alle schede tecniche, hanno grande rilevanza i disegni dei componenti del prodotto che, all’occorrenza, vengono modificati rispetto a quelli prodotti nel processo di Ricerca e Sviluppo, per ragioni tecniche (a seguito degli esiti dei collaudi), di economicità o razionalizzazione organizzativa della produzione. A supporto della modifica dei progetti sono utilizzati sistemi CAD-CAM.

Le tecniche di lavorazione ed i tempi, infatti, costituiscono gli elementi essenziali sulla

base dei quali l’impresa finale6, ma anche il terzista da essa coinvolto, prendono le rispettive decisioni: l’impresa finale stabilisce chi inserire nella catena di sub-fornitura (in base alle caratteristiche tecniche dei macchinari dei terzisti, dell’accuratezza delle lavorazioni e – naturalmente dei prezzi applicati), il terzista, invece, visti i disegni e le schede tecniche, stabilisce l’economicità (o meno) della propria partecipazione al processo produttivo, avendo un supporto tecnico (la scheda appunto) in base alla quale verificare se è effettivamente in grado di produrre il semilavorato in quei tempi e con quelle caratteristiche qualitative [cfr. Gatti M., 2003].

Le imprese interpellate sottolineano che la fase di industrializzazione, sia in termini organizzativi che tecnologici, negli ultimi anni, non ha subito variazioni di rilievo ad eccezione di due questioni:

- I software mediante i quali viene gestita la distinta base che in fase di

industrializzazione assume un carattere definitivo (rispetto a quella della fase di Ricerca e Sviluppo);

- Il costante incremento di attenzione degli addetti all’industrializzazione nei confronti delle fasi di controllo di qualità relative ai semi-lavorati ed al prodotto finito. Con il passare del tempo, infatti, il controllo qualità ha acquisito una centralità sempre più strategica, conseguentemente la predisposizione di verifiche durante e dopo la fase di produzione è diventata una delle principali preoccupazioni di coloro che progettano il processo produttivo. Conseguentemente si sono dilatate le fasi di taratura degli strumenti di controllo ed – al contempo – sono divenute essenziali le competenze relative all’utilizzo di software specifici che in presenza del componente o del prodotto finito ne simulano il funzionamento.

2.3.2.2 Le criticità Le imprese non segnalano difficoltà peculiari associate a questo processo, tuttavia, nel

corso delle interviste si è registrato un atteggiamento duplice nei confronti della continua ricerca del miglioramento della qualità. In particolare, se vi è consapevolezza che il raggiungimento di standard qualitativi più elevati costituisce un crescente vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza è vero anche che tolleranze sempre più ristrette e norme sempre più severe finiscono per rendere veramente difficile la fase di industrializzazione del prodotto sia sul fronte interno (mantenere costante l’eccellenza dei processi e del prodotto) che su quello esterno (individuare terzisti che sappiano rispondere alla sfida della qualità. A tale problema le imprese finali finanziariamente più solide rispondono acquisendo quote delle aziende che fanno parte della catena di sub-fornitura impegnate nelle fasi di lavoro più strategiche (una delle due imprese interpellate ha adottato tale strategia), al fine di imporre i propri standard qualitativi ed incrementare il proprio controllo sulle fasi di processo produttivo remote [Cfr. Fabbri E., (1995)].

2.3.2.3 Il sistema professionale

6 In questa sede si definisce azienda finale l’impresa che coordina l’intera catena di sub-fornitura acquisendo i semilavorati per assemblare, al suo interno, il prodotto finito [cfr. Becattini G.; Rullani E. (1993); Bellandi M. (1994, 2001); Bortolotti F. (2002)]

Progetto Approc 21

Per quanto riguarda le figure professionali impiegate in questa fase del processo valgono, in parte, le considerazioni proposte in precedenza (si veda il processo Ricerca e Sviluppo). In particolare, le considerazioni già fatte per le figure apicali (Direttore tecnico, Direttore della produzione). Tuttavia, occorre spendere qualche parola su alcune figure intermedie che ricoprono un’importanza strategica in fase di Sviluppo del prodotto: si tratta delle figure professionali del Responsabile della qualità e dei Capi reparto. Tali soggetti costituiscono gli elementi fondamentali nella fase di industrializzazione. Infatti, è grazie alla loro esperienza che il processo produttivo e il sistema di controllo di qualità vengono messi in piedi.

Date le peculiarità dei singoli processi produttivi, tali figure professionali sono difficilmente reperibili sul mercato poiché il loro know-how per essere impiegabile nella fase di industrializzazione del prodotto deve incorporare la conoscenza delle potenzialità e dei limiti del sistema produttivo dell’impresa. Da ciò segue che la riproduzione di tali figure professionali deve seguire obbligatoriamente percorsi interni all’azienda basati sul learning by doing e su una (lunga) carriera aziendale caratterizzata da un’ampia flessibilità funzionale7.

Profili professionali strategici del processo Ingengerizzazione Responsabile della qualità: sono richieste esperienza che il processo produttivo e il

sistema di controllo di qualità vengono messi in piedi. Capo reparto / capo isola: sono richieste, le competenze di base di un operaio

specializzato, oltre ad un profonda conoscenza delle lavorazioni interne ed eterne, e delle fasi dei vari processi (dalla Ricerca e Sviluppo alla Vendita), in modo da potersi interfacciare con i diversi livelli di responsabilità.

7 La flessibilità funzionale implica la possibilità di trasferire il personale dell'azienda da una mansione all'altra. Perché tale forma di flessibilità possa realizzarsi sono necessari un'ampia versatilità dei lavoratori, una loro conseguente disponibilità a frequentare corsi di formazione e l'accettazione di frequenti mutamenti delle condizioni di lavoro [Cfr. Reyneri R, (1996)].

Progetto Approc 22

2.3.3 La Produzione

Fig. 2.5 - Rappresentazione del processo Produzione

Flussogramma Sistema professionale Tecnologie, strumenti e modalità organizzative

2Programmazione della

produzioneVie

nida

"Ven

dita

"

Direttore della produzione+

Direttore commerciale+

Direttore degli acquisti3Dimensione delle serie da

realizzare

4Produzione dei componenti

"interni"

5Componenti "interni"

7Montaggio

(spesso attraverso un sistema a isole)

6Componenti "esterni"

9Collaudo

8Gruppi e sottogruppi

10Finitura

11Verniciatura

12Imballo

13Immagazinamento

Personale dell'Area produzione[Capireparto, programmatori CNC, Operatorimacchine CNC, operai specializzati polivalenti

(fresatori, tornitori, rettificatori), saldatori]

Personale dell'area produzione(Capireparto / Capi d'isola, montatori meccanici)

Collaudatori

Personale dell'area produzione(Capireparto / Capi d'isola, montatori meccanici)

Personale dell'area produzione(Veriniciatori)

Magazzinieri

1Ordini provenienti dal

sistema gestionale

Vieni daSviluppo del

prodotto

Stop

14Spedizione del prodotto

15Montaggio presso il cliente

A chi èstato

spedito ilprodotto ?

Rivenditore

Cliente finale

Stop

Personale dell'area produzione(Installatori)

2Software per la gestione degli ordini

4CAD-CAM

Macchine a controllo numerico: torni, frese,saldatrici

7Il montaggio ha luogo spesso attraverso un

sistema a isole

9Strumentazione stazioni di collaudo

10Satinatrici, spazzolatrici, levigatrici

11Impianti di verniciatura

(sistemi a spruzzo, a immersione, a polvere)

Progetto Approc 23

Descrizione del processo: Produzione

2 – Il processo produzione, viene attivato dall’output finale del processo vendita (Ordine). Il processo produttivo si avvia con l’attività di programmazione della produzione da realizzare che determina la tipologia e la quantità di pezzi da produrre. Tali informazioni sono formalizzate nel programma di produzione che individua la dimensione della serie da produrre. Quest’attività è svolta congiuntamente dai direttori di produzione, area commerciale e area acquisti. 4 – Sulla base del programma di produzione, si avvia la produzione dei componenti interni, nella quale sono coinvolti il personale dell’area produzione (capireparto, programmatori CNC, operai specializzati, saldatori). Le attività di produzione dei componenti hanno luogo attraverso l’utilizzo di macchine utensili, automatiche, semiautomatiche o a controllo numerico computerizzato (quindi con un diverso grado di intervento manuale nelle diverse fasi di processo). Le macchine utensili devono essere attrezzate, caricate e scaricate ogni volta che viene lavorato un pezzo. Inoltre, devono essere costantemente controllate nelle diverse fasi di lavorazione al fine di porre rimedio ad eventuali problemi o anomalie. 7 – I componenti, interni ed esterni, vengono montati tra loro mediante un sistema ad isole dando vita a gruppi e sottogruppi. L’attività di montaggio è realizzata dell’area produzione: in particolare sono coinvolti i capi reparto/capi isola, e i montatori meccanici. 9 – I gruppi e sottogruppi vengono collaudati, mentre gli scarti vengono verificati al fine di migliorare costantemente l’efficienza e l’efficacia del processo produttivo. In questa attività è impegnato il personale del controllo qualità che si avvale di software dedicato al monitoraggio degli scarti. 10 – I gruppi e sottogruppi, superata la fase del collaudo, passano attraverso la fase della finitura delle carpenterie realizzata dal personale dell’area di produzione (capireparto/capi isola e montatori meccanici). La fase della finitura prevede le attività di satinatura, spazzolatura e sabbiatura delle superfici e di attività finalizzate a far raggiungere a queste ultime il livello di levigatezza predefinito. 11 – I gruppi e sottogruppi, dopo la finitura generalmente vengono verniciati. In questa attività vengono impegnati i verniciatori dell’area produzione. L’attività di verniciatura può essere realizzata attraverso varie tecniche (a spruzzo, ad immersione o a polvere). 12– Attività di imballo dei prodotti finiti a cura del personale dei magazzinieri. 13 – i prodotti imballati sono immagazzinati in attesa di procedere alla spedizione. L’attività è svolta dagli operai addetti al magazzino (magazzinieri). 14 – La spedizione dei prodotti viene eseguita a cura del personale che gestisce il magazzino. Il prodotto può essere spedito al rivenditore, in tal caso il processo di produzione si conclude con l’attività di spedizione, oppure ad un cliente finale. 15 – Se il prodotto finito, è spedito a un cliente finale si ha l’attività di montaggio del prodotto presso il cliente che viene svolta con il ricorso alla figura degli installatori.

2.3.3.1 Le tecnologie e le modalità organizzative Il processo produzione può essere suddiviso in due parti principali: la fase di produzione dei

componenti e quella di montaggio dei medesimi, al fine di assemblare il prodotto finito. La produzione dei componenti in molti casi è completamente decentrata all’esterno

dell’azienda che assemblerà i componenti (impresa finale), ma può accadere anche che l’impresa

Progetto Approc 24

decida di mantenere al suo interno alcune lavorazioni / produzioni di componenti. Si tratta di quegli elementi che conferiscono al prodotto finito il maggior valore aggiunto, per i quali è difficile o impossibile trovare imprese in grado di produrli. Tale impossibilità è motivata da due ordini di ragioni:

- Le imprese terziste non dispongono del know-how necessario alla produzione dei

suddetti componenti / allo svolgimento di alcune lavorazioni; - Sul mercato di riferimento non esistono imprese terziste dotate del capitale tecnico

idoneo a soddisfare la domanda dell’azienda finale. E’ possibile, inoltre, approfondire le ragioni per le quali l’impresa finale – al contrario– decide

di affidare alla propria catena di subfornitura parte del proprio ciclo produttivo. Vediamone le principali:

- il decentramento di alcune fasi della produzione presso le imprese terziste

conferisce al ciclo produttivo maggiore flessibilità: i terzisti vengono attivati solo quando il lavoro c’è ed in misura proporzionale alle serie da realizzare. In caso di contrazione dei carichi di lavoro l’impresa finale “snellisce” la catena di subfornitura senza alcuna ripercussione sulla forza lavoro al suo interno e/o aggravi economici derivanti dal sotto – utilizzo degli impianti [Cfr. Bortolotti F., Innocenti A., (2000)].

- Spesso il mercato della sub-fornitura assicura prezzi vantaggiosi in grado di rendere più conveniente il buy rispetto al make.

- L’impresa finale può non disporre delle attrezzature e/o del know-how per la produzione di alcuni componenti, disponibili invece in altri contesti.

- L’impresa finale può non disporre dello spazio fisico per ospitare al suo interno tutte le fasi di lavorazione;

- I terzisti evitano all’impresa finale sia il ricorso a rischiosi investimenti estensivi sia l’aumento del personale che al di sopra di certe soglie implica l’assunzione di invalidi (tale motivazione ci è stata espressamente segnalata da una delle imprese intervistate).

Le attività di produzione dei componenti (sia che avvengano nell’impresa che presso aziende

terziste) hanno luogo attraverso l’utilizzo di macchine utensili, automatiche, semiautomatiche o a controllo numerico computerizzato quindi con un diverso grado di intervento manuale nelle operazioni. L’attività produttiva ha luogo secondo le informazioni tecniche presenti nei disegni predisposti e seguendo gli standard definiti per la produzione.

Le macchine utensili devono essere attrezzate, caricate e scaricate ogni volta che viene lavorato un pezzo. Inoltre devono essere costantemente controllate nelle diverse fasi di lavorazione al fine di porre rimedio ad eventuali problemi o anomalie.

L’attività di montaggio del prodotto finito viene generalmente mantenuta all’interno

dell’azienda finale. Si tratta, infatti, della core activity poiché è proprio in questa fase che vengono eseguiti i controlli di qualità sui componenti e sul prodotto finito. D’altronde, la garanzia della qualità incorporata nel prodotto non può essere assicurata che dall’azienda che ne determina il marchio.

Le fasi di assemblaggio vengono in prevalenza svolte manualmente, senza l’ausilio di sistemi automatizzati (robot), poiché le serie sono generalmente di dimensioni ridotte ed il prodotto cambia frequentemente le proprie caratteristiche tecniche nel tempo adattandosi alle personalizzazioni richieste dalla domanda.

Nei contesti analizzati la produzione viene svolta mediante un sistema a isole. La ragione di

tale scelta risiede nel più facile controllo delle diverse fasi di lavorazione e assemblaggio che tale sistema sembra assicurare rispetto agli altri.

Inoltre, il sistema ad isole sembra garantire anche una più immediata identificazione delle responsabilità delle eventuali non conformità derivanti dal processo produttivo.

Progetto Approc 25

Per tali ragioni, in una delle due aziende analizzate, da oltre dieci, anni si è abbandonata la catena di montaggio a favore delle isole di produzione.

L’attività di finitura ha luogo prevalentemente sulle carpenterie e implica le attività di

satinatura, spazzolatura e sabbiatura delle superfici finalizzata a far raggiungere a queste ultime il livello di levigatezza predefinito.

L’attività di verniciatura quando viene mantenuta presso l’azienda finale è svolta

generalmente a spruzzo. In alternativa, se la verniciatura implica a tecniche più complesse (verniciatura ad immersione o a polvere) l’azienda finale tende a rivolgersi all’esterno, presso aziende specializzate nella verniciatura, data la complessità (e la costosità) degli impianti necessari8.

Infine qualche considerazione sulla fase di installazione presso il cliente. Si tratta di

un’insieme di attività che possono anche essere escluse dal processo produttivo quando l’azienda si rapporta a rivenditori autorizzati. In tal caso, infatti, sono coloro che si preoccupano di installare il prodotto finito presso i clienti. Al contrario, in presenza di un rapporto diretto fra impresa e cliente finale quest’ultima si avvale dei propri montatori per la messa in posa del prodotto.

2.3.3.2 Le criticità Le imprese interpellate non segnalano criticità di particolari, tuttavia, tutti i contesti visitati

indicano la necessità di rendere più fluida la circolazione delle informazioni tra chi si occupa di produzione e chi opera sul fronte della programmazione. In particolare, è stato lamentato che chi produce si dimostra più attento a svolgere bene le lavorazioni (tornire i pezzi in modo corretto, saldare bene, etc.) che informare i capi reparto e/o tenere aggiornati i software per la gestione della produzione sullo stato di avanzamento del lavoro.

A loro volta i capi reparto – spesso a causa di un sovraccarico di input da governare – tendono ad informare in ritardo o in maniera insufficiente gli Uffici tecnici delle problematiche che sopraggiungono durante la produzione. Ad esempio: un non accurato monitoraggio degli scarti e/o una mancata comunicazione della loro entità all’Ufficio tecnico (che potrebbe intervenire mediante una modifica progettuale per ridurli) implica inutili sprechi da parte dell’impresa9.

A tali problematiche le imprese rispondono attraverso la proceduralizzazione dei controlli

sugli errori e/o sulle non conformità, ma poi – alle volte – si imbattono in atteggiamenti omissivi da parte del personale.

2.3.3.3 Il sistema professionale Per quanto riguarda le figure professionali impiegate in questa fase del processo valgono, in

parte, le considerazioni proposte in precedenza. Relativamente ai Capi reparto / Capi isola gli interpellati sottolineano la necessità di un

percorso formativo interno all’azienda stessa: chi svolge tali mansioni, infatti, è una figura operaia particolarmente specializzata, in virtù di un’esperienza polivalente maturata in diversi anni presso la stessa unità produttiva che è chiamato a gestire. Tali soggetti, dunque, devono dimostrare profonda conoscenza di tutte le lavorazioni, anche di quelle che non presiedono direttamente. Al contempo devono conoscere tutte le fasi del processo (dalla Ricerca e Sviluppo alla Vendita), in modo da potersi interfacciare con i diversi livelli di responsabilità. Solo in questo modo, infatti, possono riuscire ad assicurare efficienza ed efficacia al processo di lavorazione.

8 Gli impianti in questione sono costituiti rispettivamente dalle vasche di immersione e dai forni per la stabilizzazione delle polveri. 9 Per un approfondimento di questi temi si veda Piotto I. (2000).

Progetto Approc 26

I Capi reparto / Capi isola hanno compiti di coordinamento, controllo e verifica del progresso delle lavorazioni, sono chiamati a garantire il rispetto dei tempi nonché ad intervenire per risolvere problemi che possono emergere durante il processo di lavoro sia di tipo tecnico, sia riferiti alla gestione del personale. Il Capo reparto / Capo isola deve assicurare l'efficienza e l'efficacia del processo di lavorazione, quindi a lui spetta il compito di verificare il numero di addetti preposti alle lavorazione, intervenire e risolvere le anomalie e, nel caso, chiedere l'intervento di personale interno (ad esempio i manutentori), controllare lo stato delle attrezzature e verificare la disponibilità dei materiali necessari per procedere alla lavorazione. Deve valutare i tempi necessari ed effettivamente impiegati per le lavorazioni secondo gli standard di riferimento. In ragione della sua esperienza e del compito assegnato può introdurre alcuni miglioramenti nel processo di lavoro o proporli ai suoi diretti superiori.

A diretto contatto con i Capi reparto / Capi isola ci sono gli operai specializzati. Si tratta di

figure polivalenti che devono saper svolgere più attività, in modo da potersi adattare in maniera flessibile alle diverse fasi del processo produttivo10. Un operaio specializzato deve saper utilizzare i centri di lavoro preposti all’esecuzione delle fasi di fresatura, tornitura ed eventuale rettifica. Al contempo, deve conoscere perfettamente le modalità di funzionamento di tali macchinari nonché le tecniche di programmazione di questi ultimi. Naturalmente la programmazione dei sistemi CNC implica – a monte – la capacità di saper leggere i disegni anche per una verifica di quanto prodotto rispetto al progetto originale. A tale proposito occorre che l’operaio specializzato abbia familiarità con gli strumenti di misura (dal calibro ai sistemi più moderni e sofisticati).

Gli operai specializzati, infatti, sulla base di indicazioni, disegni, cicli di lavorazione attrezzano opportunamente le macchine operatrici (torni, frese, rettifiche) e banchi prova eseguendo, con elevata precisione, lavorazioni alle volte estremamente complesse. Gli operai specializzati, inoltre, sulla base delle indicazioni, schemi e/o cicli di eseguono lavori di saldatura (compresa quella su acciaio inossidabile).

Le peculiarità che caratterizzano la figura degli operai specializzati devono essere proprie

anche dei montatori ai quali è richiesta soprattutto una grande destrezza nella lettura ed interpretazione dei disegni.

Particolarmente rilevante risulta la figura del collaudatore che, oltre a saper utilizzare gli

strumenti attraverso i quali vengono svolti i collaudi, deve essere in grado di verificare se i dati derivanti dal controllo qualità sui semilavorati e/o del prodotto finito siano rispondenti ai parametri prestabiliti. Tale soggetto quindi deve saper leggere i disegni e le schede tecniche associate ad ogni componente, conoscere le tolleranze, ma – al contempo – deve essere al corrente delle peculiarità di tutte le lavorazioni meccaniche che stanno a monte del componente / prodotto finito, in modo da individuare dove e come si è verificata l’eventuale non conformità. Infine, il collaudatore deve essere dotato di grande manualità (parte della quale si acquisisce mediante esperienza) per poter intervenire sui singoli componenti11.

Se la facilità di reperimento sul mercato dei montatori, ma anche degli operai specializzati è

valutata dalle aziende intervistate come ampia, gli interpellati sottolineano l’estrema difficoltà nel reperire i collaudatori. Tali difficoltà sono così ampie che le aziende interpellate hanno rinunciato a cercare tale figura professionale accontentandosi di assumere operai specializzati che – dopo una formazione interna mirata – divengono collaudatori.

Per quanto concerne i verniciatori, ad essi sono richieste conoscenze sulla qualità dei

materiali e le reazioni al trattamento di questi con le vernici (generalmente acquisite all’interno dell’azienda). Tali professionalità sono facili da reperire sul mercato (una delle imprese interpellate ha recentemente assunto un verniciatore attraverso il Centro per l’Impiego di Firenze).

10 Alle singole figure professionali è richiesto di saper svolgere più mansioni (fresatura, tornitura, saldatura, etc.) anche se spesso in capo al singolo soggetto permangono delle specializzazioni funzionali (esistono cioè dei lavoratori che pur essendo dotati di professionalità polivalenti eccellono nello svolgimento di una o più mansioni). 11 Anche la letteratura conferma tali affermazioni [Cfr. Isfol, (2004)].

Progetto Approc 27

La figura dell’installatore incorpora parte delle caratteristiche degli operai specializzati e dei

montatori: anch’essi devono avere dimestichezza nella lettura dei disegni e, come gli operai specializzati, devono essere dotati di una flessibilità funzionale elevata. Tuttavia devono anche essere dotati di una grande manualità (che si acquisisce con l’esperienza e con la conoscenza approfondita del prodotto da installare) e di una spiccata tendenza al problem solving: infatti, durante l’installazione presso i clienti, spesso si verificano situazioni impreviste che possono essere risolte soltanto attraverso soluzioni originali.

Accanto alla perfetta conoscenza dei componenti meccanici del prodotto, l’installatore deve conoscere in profondità le caratteristiche degli apparati elettrici ed elettronici del medesimo per allacciarlo alla rete elettrica e fare il collaudo finale.

Progetto Approc 28

Profili professionali strategici del processo Produzione Capo reparto / capo isola: sono richiesta, le competenze di base di un operaio specializzato,

oltre ad un profonda conoscenza delle lavorazioni interne ed eterne, e delle fasi dei vari processi (dalla Ricerca e Sviluppo alla Vendita), in modo da potersi interfacciare con i diversi livelli di responsabilità.

Collaudatore: è richiesta la familiarità nella lettura dei disegni e le schede tecniche associate ad ogni componente, conoscere le tolleranze, conoscenza degli strumenti utilizzati per i collaudi, , conoscenza delle tutte le lavorazioni meccaniche che stanno a monte del componente.

Operaio specializzato: è richiesta la conoscenza dei sistemi di programmazione CNC, familiarità nella lettura dei disegni, degli strumenti di misura, capacità di svolgere in maniera flessibile più attività, relative alle diverse fasi del processo produttivo (fresatura, tornitura, rettificatura).

Montatore: è richiesta la conoscenza dei sistemi di programmazione CNC, abilità nella lettura disegni, degli strumenti di misura.

Installatore: è richiesta abilità la nella lettura disegni, degli strumenti di misura, la conoscenza approfondita delle caratteristiche degli apparati elettrici ed elettronici, conoscenza degli strumenti utilizzati per i collaudi finali.

Progetto Approc 29

2.3.4. La Vendita

Fig. 2.6. - Rappresentazione del processo Vendita

Flussogramma Sistema professionale Tecnologie, strumenti e modalità organizzative

2Verifica dell'affidabilità

finanziaria del rivenditore

Direttore commerciale

7Contratto

3Richieste specifiche da parte dei

clienti

4Richiesta specifica da parte di

rappresentanti

5Trattativa dell'ordine

6Stipula del contratto

8Registrazione dell'ordine nel sistemagestionale ed invio alla produzione 9

Ordine registrato

10Verifica dei tempi di consegna 11

Tempi di consegna

Vai alla fase"Produzione"

1Individuazione rivenditori

Direttore Finanziario / Direttore commerciale

Direttore commerciale

Personale dell'Area commerciale(Periti aziendali)

12Comunicazione al cliente dei

tempi di consegna 13Comunicazione scrit ta dei

tempi di consegna

Start

8Software per la gestione degli ordini

Stop

Progetto Approc 30

Descrizione del processo: Vendita 1 – L’individuazione dei rivenditori per la vendita e distribuzione del prodotto, viene effettuata dal direttore commerciale, sulla base delle strategie di vendita e distribuzione. 2 – La scelta dei rivenditori a cui affidarsi passa attraverso un’attività di verifica di alcune caratteristiche come l’affidabilità finanziaria, nella quale interviene il direttore finanziario che affianca il direttore commerciale. 5 – Il processo di vendita, viene attivato attraverso vari canali: i rivenditori, le richieste specifiche dei clienti, le richieste specifiche provenienti da rappresentanti / rivenditori. I contatti diretti con i clienti e le richieste pervenute dai rappresentanti sono curate dal direttore commerciale che gestisce la trattativa sull’ordine. 6 – Al temine di una trattativa con esito positivo si ha la stipula del contratto che viene curata dal direttore commerciale. L’output di questa attività è il contratto firmato dai contraenti. 8 – Sulla base del contratto firmato, l’ufficio commerciale verifica le condizioni del contratto e registra l’ordine del “cliente” nel sistema gestionale (il sistema gestionale trasmette i dati relativi all’ordine all’area produzione per il lancio in produzione). 10 – Verifica dei tempi di produzione e aggiornamento il piano produttivo (settimanale). Dalla verifica dei tempi di produzione vengono determinati i tempi di consegna dell’l’ordine. 12 – L’ufficio per la gestione degli ordini comunica al cliente i tempi di consegna.

2.3.4.1. Le tecnologie e le modalità organizzative

L’organizzazione del processo Vendite si basa su due modalità che possono presentarsi sia in via alternativa che complementare:

- l’azienda si rapporta direttamente al cliente finale (spesso attraverso

l’intermediazione di un rappresentante); - l’azienda si appoggia a dei rivenditori autorizzati che da essa acquistano e poi

si occupano – a loro volta – di piazzare il prodotto finito presso i clienti finali. La prima modalità è in genere seguita nelle produzioni di piccola serie o innanzi a

richieste di commesse ingenti, relative a prodotti particolari, spesso fuori serie. Al contrario, la seconda modalità caratterizza il collocamento sul mercato dei beni

prodotti in serie medio – grandi. In tali situazioni il “cliente” dell’azienda è il rivenditore autorizzato. In quest’ultimo caso si assiste a fasi in cui l’azienda seleziona i propri rivenditori attraverso criteri legati all’affidabilità finanziaria di questi ultimi.

In entrambe le modalità – una volta acquisito l’ordine, a seguito di una trattativa –

segue la stipula di un contratto e l’immissione dell’ordine nel sistema gestionale che permette all’Area produzione di attivarsi per organizzare la produzione e – al contempo – fornisce al cliente i tempi di consegna.

Progetto Approc 31

2.3.4.2. Le criticità Non sono state segnalate criticità di rilievo relative a questo processo, tuttavia, non

sono rari i casi in cui i tempi di consegna stabiliti dall’Area commerciale con il /i cliente /i non possano essere rispettati dall’Area produzione. Le cause di tale problematica sono da imputarsi a due ordini di ragioni fra loro complementari:

- l’Area commerciale fornisce al cliente previsioni eccessivamente ottimistiche

per non contrariarlo; - l’Area produzione non riesce a rispettare la programmazione concordata.

2.3.4.3 Il sistema professionale Per quanto riguarda le figure professionali impiegate in questa fase del processo

valgono, in parte, le considerazioni proposte in precedenza. Per quanto riguarda il personale dell’Area commerciale sono richiesti come requisiti

d’ingresso la conoscenza di più lingue (l’inglese come base) e il saper utilizzare i software gestionali (data la peculiarità e l’estremo grado di personalizzazione dei sistemi gestionali tipo SAP, S400, etc. tali conoscenze possono essere acquisite anche successivamente all’ingresso in azienda). Accanto a tali competenze tecniche chi opera nell’Area commerciale deve naturalmente dimostrare di possedere spiccate capacità relazionali.

Profili professionali strategici del processo Vendita Drettore area commerciale: è richiesta un’approfondita esperienza a livello dirigenziale,

nell’area di riferimento del settore metalmeccanico

Progetto Approc 32

MACROPROCESSO SETTORE METALMECCANICA

Processo: ricerca e progettazione Descrizione fasi e output Tecnologie e modalità organizzative

1. Partendo da richieste specifiche di clienti o dai dati scaturenti da ricerche di mercato si individuano le caratteristiche tecniche che dovrebbero caratterizzare il nuovo prodotto. Tali informazioni servono ad effettuare un benchmarking tra i prodotti attualmente offerti dall’azienda e quelli richiesti dal mercato. Si progetta il nuovo prodotto e si valutano sommariamente i costi di produzione. Si Realizza il prototipo e lo si testa 2. Si verificano ed eventualmente si modificano i disegni del prototipo al fine di una sua industrializzazione. Si elabora la distinta base e si determinano i tempi e metodi di lavorazione al fine di definire il processo produttivo. Si simulano le fasi di montaggio e si tarano le macchine per il collaudo dei semilavorati e del prodotto finito 3. Si programmano le attività produttive, si producono i componenti del prodotto finito (gruppi e sottogruppi) e si montano. Il prodotto viene quindi collaudato e sottoposto a finitura e verniciatura. Infine viene immagazzinato, spedito ed installato presso il cliente. 4. Si selezionano i nodi della rete di vendita. Si trattano gli ordini con i clienti e si stipulano i contratti. Si determinano i tempi di consegna e li si comunicano sia al cliente che all’ufficio produzione

1. La fase di progettazione si avvale si tecnologie CAD I test sui semilavorati e sul prototipo vengo svolti con gli strumenti della sala prove. La produzione del prototipo è svolta con frese, torni, saldatrici e centri di lavoro che utilizzano sistemi CAD-CAM 2. La progettazione del prodotto finito è svolta con sistemi CAD Le distinte sono archiviate da software gestionali Nella simulazione delle fasi di montaggio ci si può avvalere di software dedicati 3. La gestione degli ordini è effettuata

attraverso software gestionali. Le fasi di produzione sono spesso organizzate tramite isole di lavoro. La finitura del prodotto è svolta con spazzolatici, levigatrici e satinatici La verniciatura è svolta con sistemi a spruzzo, a immersione, a polvere 4. La gestione degli ordini è effettuata attraverso software gestionali

1. Ricerca e sviluppo

3. Produzione

2. Ingegnerizzazione

4. Vendita

Progetto Approc 33

ESPLOSIONE PROCESSO DI RICERCA E SVILUPPO - INDUSTRIA METALMECCANICA (A)

Processo: ricerca e sviluppo Descrizione fasi e output Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

1.Sulla base dei dati scaturenti da ricerche di mercato o delle richieste specifiche avanzate dalla clientela, la direzione commerciale, descrive sommariamente le specifiche tecniche che dovrebbe possedere il nuovo prodotto. 2.Sulla base della descrizione delle caratteristiche e le specifiche tecniche del prodotto, si procede ad una valutazione, della distanza tra la produzione aziendale e i prodotti richiesti dal mercato/offerti dai concorrenti, per arrivare a determinare cosa l’azienda può arrivare a produrre 3.L’attività di progettazione di massima viene realizzata attraverso l’ausilio si sistemi CAD, che attraverso l’elaborazione dei parametri del progetto consentono di intervenire direttamente sulle visualizzazioni prodotte dal computer e di modificare e ridifinire le coordinate del disegno. 4. Si procede alla campionatura dei componenti necessari, per la realizzazione del nuovo prodotto, da realizzare all’interno dell’azienda (campionatura interna) e da far realizzare all’esterno (campionatura esterna) 5. Si procede ad una valutazione d’insieme dei costi necessari per la realizzazione del prodotto richiesto, la valutazione è effettuata sia in termini di investimento necessario, sia

3. La fase di progettazione si avvale si tecnologie CAD

1. Direttore generale Direttore commerciale Progettista 2. Direttore Tecnico, Direttore area R&S Progettista 3. Direttore tecnico Direttore area R&S Progettista Disegnatori Personale R&S 4. Direttore Tecnico Disegnatori Operai specializzati

5. Direttore generale Direttore tecnico Direttore acquisti

1. Ricerca di mercato

3. Progettazione di massima

2. Benchmarking

4. Campionatura dei componenti

5. Valutazione sommaria dei costi di produzione

Distinta provvisoria

Progetto Approc 34

del costo dei singoli pezzi da produrre/ acquistare, sia in termini di fattibilità. La valutazione si basa sull’analisi delle fasi precedenti: progettazione di massima e campionatura

Progetto Approc 35

ESPLOSIONE PROCESSO DI RICERCA E SVILUPPO - INDUSTRIA METALMECCANICA (B)

Processo: ricerca e sviluppo Descrizione fasi e output Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

6. Si acquistano i componenti ed i materiali da imprese esterne. 7. I materiali ed i componenti in ingresso vengono testati dal personale dell’area Controllo qualità 8. Si procede alla lavorazione dei materiali per la realizzazione di componenti interni del prototipo. 9. I componenti vengono assemblati per la realizzazione del prototipo. 10. Il prototipo viene sottoposto a collaudo

7. Strumenti sala prove 8. Centri di lavoro CAD – CAM Frese, torni, saldatrici 9. Strumenti officina montaggio 10. Strumenti sala prove

6. Addetti agli acquisti 7. Addetti al controllo qualità Operai specializzati 8. Operai specializzati 9. Direttore Tecnico Disegnatori Operai specializzati

10. Direttore tecnico Direttore area R&S

6. Acquisto materiali e componenti

8. Esecuzione lavorazioni

7. Test sui materiali e sui componenti

9. Assemblaggio

10. Test sul prototipo

Prototipo

Progetto Approc 36

ESPLOSIONE PROCESSO DI INGEGNERIZZAZIONE - INDUSTRIA METALMECCANICA

Processo: ingegnerizzazione Descrizione fasi e output Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

1. Si procede alla verifica dei disegni del prototipo realizzato e si da vita ai disegni definitivi 2. Si predispone la distinta base definitiva suddivisa in interna (per i componenti da realizzare in azienda) ed esterna (per i componenti da far realizzare ai fornitori) 3. Si definiscono i tempi e i metodi di lavorazione, dando vita alle schede tecniche di lavorazione. 4. Si procede alla simulazione delle fasi di montaggio sulla catena e ad adattare la linea di montaggio al nuovo prodotto 5. Si predispone la taratura della macchine per il collaudo.

1. CAD 2. Software gestionale per ciclo di distinte 4. Software dedicati

1. Direttore tecnico Progettista Disegnatori Responsabile di qualità 2. Disegnatori 3. Direttore tecnico Progettista Disegnatori Responsabile di qualità 4. Direttore di produzione Capireparto

5. Direttore di produzione Capireparto Responsabile di qualità

1. Verifica e modifica disegni del prototipo

3. Definizione dei tempi e metodi di lavorazione

2. Elaborazione della distinta base definitiva

4. Simulazione delle fasi di montaggio del prodotto finito

5. Predisposiz. e taratura delle macchine per il collaudo del prodotto

0. Prototipo

Disegni definitivi

Distinta definitiva

Schede di lavorazione

Progetto Approc 37

ESPLOSIONE PROCESSO DI PRODUZIONE - INDUSTRIA METALMECCANICA (A)

Processo: produzione Descrizione fasi e output Tecnologie e modalità organizzative Sistema professionale

1. Si redige il programma di produzione determinano in cui sono indicate la tipologia e la quantità di pezzi da produrre. 2. Sulla base del programma di produzione, si avvia la produzione dei componenti. 3. I componenti, sia quelli prodotti internamente che quelli prodotti esternamente vengono assemblati, dando vita ai gruppi e sottogruppi.

1. Software per la gestione degli ordini 2 .CAD-CAM Macchine CNC: torni, frese e saldatrici 3. Il montaggio ha spesso luogo attraverso un sistema ad isole

1. Direttore della produzione Direttore commerciale Direttore degli acquisti 2. Capireparto Programmatori CNC Operatori macchine CNC Operai specializzati Saldatori 3. Capireparto Montatori meccanici

1. Programmazione della produzione

3. Montaggio

2. Produzione componenti

0. Ordini

Programma di produzione

Componenti

Gruppi e sottogruppi

Progetto Approc 38

ESPLOSIONE PROCESSO DI PRODUZIONE - INDUSTRIA METALMECCANICA (B)

Processo: produzione Descrizione fasi e output Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

4. I gruppi e sottogruppi sono collaudati per verificarne il buon funzionamento. 5. La fase della finitura prevede le attività di satinatura, spazzolatura e sabbiatura delle superfici lamierate al fine di raggiungere il livello di levigatezza predefinito. 6.I gruppi e sottogruppi vengono verniciati mediante il ricorso a varie tecniche quali la verniciatura a spruzzo, ad immersione o a polvere. 7. I gruppi e sottogruppi vengono imballati, immagazzinati e successivamente spediti 8. I gruppi e sottogruppi, una volta spediti vengono montati presso il cliente e collaudati

4. Strumentazione delle stazioni di collaudo 5 . Spazzolatici, levigatrici, satinatrici 6. Sistemi a spruzzo, sistemi ad immersione, sistemi a polvere

4. Collaudatori 5. Capireparto Montatori meccanici 6. Verniciatori 7. Magazzinieri 8. Installatori

4. Collaudo

6. Verniciatura

5. Finitura

Gruppi e sottogruppi

7. Immagazzinamento e spedizione

8. Montaggio e installazione

Progetto Approc 39

ESPLOSIONE PROCESSO DI VENDITA - INDUSTRIA METALMECCANICA

Processo: vendita Descrizione fasi e output Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

1.La trattativa dell’ordine viene effettuata sulla base delle strategie di vendita. 2. Al temine di una trattativa con esito positivo si ha la stipula del contratto che viene siglato sia dall’azienda che dal cliente. 3. L’ufficio commerciale verifica le condizioni del contratto e registra l’ordine nel sistema gestionale tramite il quale i dati vengono inviati alla Produzione. A seguito della programmazione delle attività produttive da parte della Produzione e delle priorità dell’Ufficio vendite vengono stimati i tempi di consegna.

3. Software per la gestione degli ordini

1. Direttore commerciale 2. Direttore commerciale 3. Addetti area commerciale

1. Trattativa dell’ordine

2. Stipula del contratto

0. Richieste dei clienti

3. Registrazione dell’ordine nel sistema gestionale e stima

dei tempi di consegna

Contratto

Ordine

Progetto Approc 40

Bibliografia

• Becattini G., Rullani E. (1993), Sistema locale e mercato globale, in Economia e politica industriale n. 80.

• Becattini S. Casini Benvenuti S. (a cura di, 2000), Leggere la Toscana, Editoriale 2000, Firenze.

• Bellandi M. (1994), Le logiche del cambiamento economico locale, in Bellandi M., Russo M. (a cura di), Distretti industriali e cambiamento economico locale, Rosemberg & Sellier, Torino.

• Berchi R. (1991), La semplificazione dei processi aziendali. Primo passo verso la qualità totale, ETAS Libri, Milano.

• Bernardi G., Biazzo S. (1995), Reegineering e orientamento ai processi, in Sviluppo & Organizzazione n.140.

• Bernardi G., Biazzo S. (1996), Analisi e rappresentazione dei processi aziendali, in in Sviluppo & Organizzazione n. 156.

• Bortolotti F. (2000), Innocenti A., La subfornitura in Toscana, IRES – Toscana - Mimeo, Firenze.

• Bortolotti F. (a cura di), La regolazione del lavoro in Toscana: fra tradizione e innovazione, IRES – Toscana Quaderni n. 33, Firenze.

• Gatti M(2003), Area occupazionale metalmeccanica. Studio d’area, ipertesto disponibile al sito http://www.isfol.it/orientaonline .

• Hammer M., Champy M. (1993), Reegineering The Corporation: a manifesto for business revolution, Harper Collins, New York.

• Harrinngton H. J. (1995), A primer on Process Reengineering, in The Public Manager primavera 1995, Washington.

• Isfol (2004), Orienta – on – line. Scheda collaudatore, ipertesto disponibile al sito http://www.isfol.it/orientaonline .

• Johansson H.J. (1996), BPR: riprogettazione dei processi aziendali, il Sole24Ore libri. • ORML –CIRIEC (1998), La domanda di lavoro nelle aziende manifatturiere medio-grandi

della Toscana: secondo rapporto di ricerca, Collana Flashlavoro Quaderni n. 42, Firenze.

• Piotto I. (2000), La fragile relazione tra mercato e innovazione organizzativa: Studio di un’impresa ad alta tecnologia, ipertesto disponibile al sito www.smile.it/adapt .

• Regione Toscana – Dipartimento Politiche formative e dei beni culturali - Servizio Lavoro (2002), Il costo del lavoro. Salari, tecnologia e capitale umano nella Regione Toscana, Collana lavoro – studi e ricerche n. 24, Giunti, Firenze.

• Reyneri E. (1996), Sociologia del mercato del lavoro, Il Mulino, Bologna.

Progetto Approc 41

PROGETTO APPROC

SETTORE INDUSTRIA - Metalmeccanica

3. PROFILI PROFESSIONALI

A cura di ENFAP Toscana - Firenze

Progetto Approc 42

Allegato 1 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE CAPO REPARTO

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Caporeparto

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI

1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29)

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: Coordina l’attività produttiva degli operai di reparto e si relaziona alle altre figure di riferimento dei diversi reparti aziendali. Il suo compito è quello di seguire le lavorazioni meccaniche, riducendo i tempi morti e cercando di mantenere costante l’alimentazione delle materie prime nelle postazioni di lavoro sovrintendendo la qualità delle lavorazioni.

o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: Il caporeparto opera in imprese medio – grandi

alle dirette dipendenze del direttore di produzione. Il caporeparto programma e coordina le attività lavorative degli operai che fanno parte del suo reparto. L’attività di programmazione è subordinata alle priorità imposte dall’Ufficio produzione e/o dall’Ufficio commerciale e dalle procedure e caratteristiche del processo produttivo

o Tendenze evolutive possibili: Non sono previsti cambiamenti di rilievo nei prossimi tre anni

1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

E’ indispensabile il diploma di scuola superiore, ma è auspicabile il possesso della laurea in ingegneria meccanica. E’ richiesta, inoltre, una profonda esperienza pluriennale in azienda relativa ai cicli di lavoro e alla conoscenza dell’intero processo produttivo.

Progetto Approc 43

2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALEi 3.3.1 – Tecnici dell’amministrazione e dell’organizzazione

2.2. DENOMINAZIONE ISTATii Non esiste un caporeparto genericamente definito (la classificazione ISTAT riporta figure con un livello di dettaglio più specifiche)

2.3 CODICE ISTATiii 3.3.1.3 – Tecnici addetti all’organizzazione e al controllo della produzione

2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTATiv

- analista di gestione - controllore di produzione - programmatore di organizzazione - tecnico del controllo tempo e metodi - tecnico della valutazione del lavoro - tecnico dell’analisi del lavoro - tecnico dell’organizzazione del lavoro

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione:

Ingegnerizzazione Si verificano ed eventualmente si modificano i disegni del prototipo al fine di una sua industrializzazione. Si elabora la distinta base e si determinano i tempi e metodi di lavorazione al fine di definire il processo produttivo. Si simulano le fasi di montaggio e si tarano le macchine per il collaudo dei semilavorati e del prodotto finito

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Prototipo

OUTPUT del processo: Prototipo ingegnerizzato

Progetto Approc 44

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ v Output dell’attività Schede tecniche di lavorazione Simulazione delle fasi di montaggio del

prodotto finito Semilavorati prototipali / prodotto finito prototipale12

Semilavorati prototipali / prodotto finito prototipale

Predisposizione e taratura delle macchine per il collaudo del prodotto

Macchine per il collaudo correttamente tarate.

Denominazione e breve descrizione:

Produzione Si programmano le attività produttive, si producono i componenti del prodotto finito e si montano. Il prodotto viene quindi collaudato e sottoposto a finitura e verniciatura. Infine viene immagazzinato, spedito ed installato presso il cliente.

3.2 PROCESSO

INPUT del processo: Ordini

OUTPUT del processo: Prodotto finito

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ vi Output dell’attività Programma di produzione Disegni, Distinte base, cicli di lavoro Materie prime

Produzione componenti interni13 Componenti interni

Programma di produzione Disegni, Distinte base, cicli di lavoro Componenti interni ed esterni14

Montaggio componenti Gruppi e sottogruppi meccanici

Gruppi e sottogruppi meccanici Finitura Prodotto finito (macchina e/o impianto)

12 Si tratta di semilavorati e/o di prodotti finali frutto della simulazione del processo produttivo posta in essere nella fase di ingegnerizzazione. 13 I componenti interni vengono prodotti – a partire dai materiali – all’interno dell’azienda. 14 I componenti esterni sono quelli acquistati presso fornitori, al contrario dei componenti interni che vengono prodotti – a partire dai materiali – all’interno dell’azienda.

Progetto Approc 45

4. COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Simulare Le fasi di montaggio del prodotto finito

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Leggere i cicli di lavoro - Fare applicare le procedure di montaggio definite dall’Ufficio produzione - Attenersi alle procedure definite dal responsabile di qualità - Ottimizzare il processo produttivo

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Suggerire soluzioni tecniche per ottimizzare le attività del

processo produttivo X

Caratteristiche e funzionalità degli utensili Ipotizzare modifiche del processo produttivo / verificare la riduzione dei costi

Metodi e tempi di fabbricazione in reparti produttivi X Dividere in fasi i processi di lavoro Procedure di montaggio Individuare e schematizzare tempi / compiti nel processo

produttivo

Procedure di lavorazione X Applicare dispositivi di monitoraggio dei tempi di produzione Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura X Controllare la conformità della struttura del prodotto lavorato Caratteristiche e funzionalità del software gestionale per il controllo della produzione

Verificare la funzionalità del prodotto finito X

Usare programmi software per la gestione assistita della produzione

Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 46

4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Predisporre e tarare La macchine per il collaudo del prodotto

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Leggere i cicli di lavoro - Programmare la macchina tridimensionale a CNC utilizzata per il collaudo - Definire i cicli di controllo - Attenersi alle procedure definite dal responsabile di qualità - Ottimizzare il processo produttivo

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Programmazione software di simulazione per il collaudo X Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Definire insieme al collaudatore i cicli di collaudo del processo

di produzione industriale

Procedure di lavorazione X Usare gli strumenti per il collaudo X Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura Linguaggio di programmazione per macchine CNC X Caratteristiche materiali per produzioni industriali Software di simulazione per il collaudo Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 47

4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Pianificare La produzione della macchina e/o impianto

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Leggere i cicli di lavoro - Verificare gli approvvigionamenti di materie prime necessarie al processo produttivo - Calcolare i tempi di produzione - Riorganizzare il processo produttivo in funzione di problemi di approvvigionamento delle materie prime e/o di priorità segnalate

dall’Ufficio acquisti e/o produzione - Programmare il ciclo di lavoro - Ottimizzare il ciclo di lavoro - Distribuire il lavoro ai dipendenti - Seguire le lavorazioni verificando il rispetto dei cicli di lavoro ed i requisiti in termini di qualità - Attenersi agli indicatori relativi ai consumi (energia, olio, acqua, manutenzione…) - Determinare il ciclo di manutenzione - Definire i cicli di controllo - Applicare le procedure e gli standard definiti dal responsabile di qualità

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Tecniche e tecnologie di prodotti industriali Applicare soluzioni tecniche per ottimizzare le attività del

processo produttivo X

Caratteristiche materiali per produzioni industriali Dividere in fasi i processi di lavoro Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Individuare e schematizzare tempi / compiti nel processo

produttivo

Metodi e tempi di fabbricazione in reparti produttivi Applicare dispositivi di monitoraggio dei tempi di produzione Procedure di montaggio X Applicare dispositivi di monitoraggio dei processi di

approvvigionamento delle materie prime X

Procedure di lavorazione X Applicare dispositivi di monitoraggio dei consumi X Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura Utilizzare modelli standard per redigere report analisi dati ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 48

Caratteristiche e funzionalità del software gestionale per il controllo della produzione

X Organizzare e comunicare funzioni / tempi di lavoro dei singoli

Utilizzare strumenti di progettazione (Gantt, Pert, WBS) Definire compiti / tempi squadre di produzione Tecniche di montaggio di parti metalliche Applicare criteri di definizione dei turni del personale Controllare la conformità della struttura del prodotto lavorato Verificare la funzionalità del prodotto finito X Usare programmi software per la gestione assistita della

produzione

Verificare le caratteristiche del prodotto finito in termini di rugosità delle superfici

Eventuali note: Eventuali note:

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Essere metodici X Avere buone capacità relazionali X Impartire gli ordini con tatto X Rispettare e riconoscere culture diverse Riconoscere e valorizzare le potenzialità delle persone Porre attenzione a regole di deontologia professionale Riconoscere competenze e ruoli all’interno dell’azienda Avere senso di pragmatismo Gestire simultaneamente più compiti e attività Individuare priorità e porsi scadenze Assumere iniziative, rischi e responsabilità Prendere decisioni rapidamente Reagire rapidamente di fronte agli imprevisti Dimostrare adattabilità e flessibilità Conformarsi alle norme e alle disposizioni di sicurezza

Progetto Approc 49

4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Enrico Fabbri, Marco Batazzi 02/05/2005

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

Progetto Approc 50

Allegato 2 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE COLLAUDATORE

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Collaudatore

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI -

1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29)

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: Garantisce la conformità ai parametri di qualità prefissati del prodotto finito

o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: il collaudatore opera sia in piccole che grandi

aziende; è alle dirette dipendenze del responsabile della qualità e del direttore di produzione Risulta gerarchicamente parificato al caporeparto. Nel corso della sua attività entra in contatto con altri collaudatori, con gli addetti ai vari reparti (area R&S e produzione), con i fornitori esterni e i clienti finali. L’input è costituito dalle procedure operative stabilite per le operazioni di collaudo, dai disegni e dalle caratteristiche dei componenti definite dall’ufficio tecnico, dai semilavorati realizzati dalla produzione e dal produzione. Il suo output è rappresentato dai certificati di collaudo e dalle schede di conformità / non conformità.

o Tendenze evolutive possibili: non sono previsti cambiamenti di rilievo nei

prossimi tre anni. 1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

E’ indispensabile il diploma quinquennale di perito meccanico rilasciato dall’istituto tecnico industriale; tuttavia è preferibile la laurea in ingegneria meccanica qualora il soggetto debba coordinare un gruppo di collaudatori. Inoltre deve avere sviluppato un’esperienza pluriennale nelle lavorazioni meccaniche.

Progetto Approc 51

2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE

6.2.3 – Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (esclusi gli addetti alle linee di montaggio industriale)

6.2.4 – Artigiani e operai specializzati dell’installazione e della manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT Non esiste un installatore genericamente definito 2.3 CODICE ISTAT 6.2.3.6 - Meccanici collaudatori

6.2.4.2 - Manutentori e riparatori di apparati elettronici industriali e di misura

2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTATvii

Meccanico collaudatore alla sala prove Collaudatore di strumentazione elettronica

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione:

Produzione Si programmano le attività produttive, si producono i componenti del prodotto finito (gruppi e sottogruppi) e si montano. Il prodotto viene quindi collaudato e sottoposto a finitura e verniciatura. Infine viene immagazzinato, spedito ed installato presso il cliente.

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Ordini

OUTPUT del processo: Prodotto finito

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ viii Output dell’attività Gruppi e sottogruppi meccanici Collaudo Schede di conformità / non conformità;

certificati di collaudo Gruppi e sottogruppi meccanici collaudati

Progetto Approc 52

4. COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Collaudare gruppi e sottogruppi meccanici

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere il disegno - Programmare la macchina tridimensionale a CNC utilizzata per il collaudo - Definire i cicli di controllo - Effettuare le operazioni di collaudo - Registrare gli esiti del collaudo - Redigere i certificati di collaudo da inviare al cliente

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Lavorazioni meccaniche X Programmazione CNC (macchina tridimensionale per il

collaudo) X

Geometria piana, geometria dei solidi, trigonometria X Definire cicli collaudo processo di produzione industriale Linguaggio di programmazione per macchine CNC X Usare gli strumenti per il collaudo X Caratteristiche materiali per produzioni industriali Software di simulazione per il collaudo Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 53

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Eseguire i compiti secondo le modalità prescritte e definite Eseguire i compiti con rapidità e precisione Essere disponibili alle relazioni d’aiuto Essere metodici X Avere abilità manuali e destrezza Avere cura degli strumenti e dei materiali in consegna Conformarsi alle norme e alle disposizioni di sicurezza Avere buone capacità relazionali X Avere grande attenzione nei particolari X Lavorare in èquipe in maniera costruttiva 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Marco Batazzi, Enrico Fabbri 27/04/2005

Progetto Approc 54

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

Progetto Approc 55

Allegato 3 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE DISEGNATORE

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Disegnatore

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI

1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29)

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: Il disegnatore meccanico è specializzato nell'elaborazione di disegni tecnici di macchinari o parti di macchinari utilizzando appositi software di disegno tridimensionale. I disegni possono essere utilizzati per la produzione dei pezzi o per manuali operativi che descrivono la struttura del macchinario

o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: il disegnatore opera sia in imprese piccole che

medio – grandi alle dirette dipendenze del progettista o del direttore dell’Ufficio tecnico. Il disegnatore si occupa di eseguire disegni tecnici dei componenti del prodotto, dei gruppi e sottogruppi che lo costituiscono. Inoltre, il disegnatore cura la definizione delle distinte base. Nello svolgimento del suo lavoro, il disegnatore parte da schizzi e/o progetti di massima realizzati dal/dai progettista/i. Le distinte, invece, vengono redatte a seguito della realizzazione del disegno dell’oggetto da realizzare. Il disegnatore si relaziona ad altri colleghi quali: altri disegnatori (interni ed esterni all’azienda), clienti, fornitori, responsabile del reparto ricerca e sviluppo, capireparto della produzione.

o Tendenze evolutive possibili: non sono previsti cambiamenti di rilievo nei prossimi tre anni anche se l’introduzione di nuovi software di progettazione richiederà un indispensabile aggiornamento.

1.5 BREVE DESCRIZIONE E’ indispensabile il diploma di scuola superiore di tipo tecnico (perito industriale /

Progetto Approc 56

(PREREQUISITI) meccanico, 5 anni). Risulta propedeutico l’aver frequentato corsi di formazione di CAD – CAM (meglio se 3 D). Inoltre risulta indispensabile un periodo di training on the job finalizzato alla specializzazione nell’utilizzo del CAD rispetto alle peculiarità degli oggetti da progettare.

2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE 3.1.2 – Tecnici delle scienze ingegneristiche

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT Disegnatore industriale

2.3 CODICE ISTAT 3.1.2.6 – Disegnatori industriali ed assimilati

2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTATix

Progetto Approc 57

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione: Ricerca e sviluppo Partendo da richieste specifiche di clienti o dai dati scaturenti da ricerche di mercato si individuano le caratteristiche tecniche che dovrebbero caratterizzare il nuovo prodotto. Tali informazioni servono ad effettuare un benchmarking tra i prodotti attualmente offerti dall’azienda e quelli richiesti dal mercato. Si progetta il nuovo prodotto e si valutano sommariamente i costi di produzione. Si Realizza il prototipo e lo si testa

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Obiettivi strategici dell’azienda

OUTPUT del processo: Prototipo

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ x Output dell’attività - Descrizione sommaria specifiche del nuovo prodotto da realizzare - Disegni di massima, realizzati dal Progettista

Progettazione di massima Disegni

Disegni Campionatura dei componenti Distinta provvisoria - Disegni - Distinta provvisoria - Componenti (da assemblare)

Assemblaggio Rilievi sui problemi sorti in fase di assemblaggio

Progetto Approc 58

Denominazione e breve descrizione:

Ingegnerizzazione Si verificano ed eventualmente si modificano i disegni del prototipo al fine di una sua industrializzazione. Si elabora la distinta base e si determinano i tempi e metodi di lavorazione al fine di definire il processo produttivo. Si simulano le fasi di montaggio e si tarano le macchine per il collaudo dei semilavorati e del prodotto finito

3.2 PROCESSO

INPUT del processo: Prototipo

OUTPUT del processo: Prototipo ingegnerizzato

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xi Output dell’attività - Disegno di massima del Prototipo - Indicazioni del progettista

Stesura definitiva del disegno del prototipo Disegni definitivi

Disegni (definitivi) Elaborazione della distinta base definitiva Distinta base definitiva Disegni definitivi Indicazioni del progettista, direttore tecnico, responsabile di qualità

Definizione delle specifiche o degli standard di lavorazione

Schede di lavorazione

Progetto Approc 59

4. COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Realizza il disegno d’insieme e dei componenti del prototipo

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Interpretare i disegni di massima (schizzi) del progettista - Interpretare la descrizione sommaria delle specifiche tecniche del prodotto da disegnare - Studiare (insieme al progettista) la compatibilità del nuovo prodotto con le precedenti versioni della macchina sulla quale sarà

inserito - Studiare ed analizzare i particolari - Realizzare un disegno digitale d’insieme del prodotto rappresentato nello schizzo del progettista - Realizzare disegni digitali dei componenti del prodotto da realizzare

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Tecniche di progettazione Usare il CAD Disegno industriale Risolvere particolari problemi tecnici nella rappresentazione

digitale

Elementi di geometria nello spazio Disegnare l’oggetto da produrre mediante un modello 3D X Basi matematiche e geometriche del CAD Scomporre l’oggetto da produrre in gruppi e sottogruppi X Tecniche di uso di sistemi CAD Disegnare il modello 3D dei gruppi e sottogruppi X Tecniche avanzate di utilizzo del CAD X Scomporre il modello 3D in tavole bidimensionali X Rendering digitale X Disegnare i componenti in 3D X Caratteristiche dei materiali X Scomporre i disegni dei componenti 3D in tavole

bidimensionali X

Caratteristiche dei componenti X Associare ai disegni realizzati le necessarie specifiche tecniche (quote e istruzioni di lavorazione)

X

Elementi di Fisica e proprietà dei materiali X Elementi di Impiantistica ed elettromeccanica X Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 60

Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

Elementi di design Eventuali note: Eventuali note: 4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Rilevare In una scheda tecnica i problemi tecnici sorti in fase di assemblaggio prototipo

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…

- Analizzare le criticità della fase di montaggio - Compilare la scheda tecnica relativa ai fattori critici sorti durante il montaggio

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche dei materiali X Controllare a vista i semilavorati Caratteristiche dei componenti X Controllare conformità superfici del prodotto lavorato Elementi di Fisica e proprietà dei materiali X Controllare conformità struttura del prodotto lavorato Elementi di Impiantistica ed elettromeccanica X Controllare conformità dimensioni del prodotto lavorato Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione Controllare la stabilità delle opere metalliche Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

Controllare le funzionalità del prodotto

Caratteristiche tecniche dei prodotto X Ricavare dagli operai specializzati indicazioni sulle difficoltà di montaggio riscontrate

X

Attributi funzionali del prodotto X Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura X Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 61

4.1.4 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Effettuare le modifiche ai disegni del prototipo

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Interpretare le indicazioni del progettista - Individuare la soluzione ai problemi riscontrati - Modificare i disegni

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Tecniche di progettazione Utilizzare tecniche di problem solving Disegno industriale Identificare soluzioni, pro e contro per sviluppo prodotti Elementi di geometria nello spazio Usare il CAD Basi matematiche e geometriche del CAD Risolvere particolari problemi tecnici nella rappresentazione

digitale

Tecniche di uso di sistemi CAD Disegnare i componenti da modificare in 3D X Tecniche avanzate di utilizzo del CAD X Scomporre i disegni dei componenti 3D in tavole

bidimensionali X

Rendering digitale X Associare ai disegni realizzati le necessarie specifiche tecniche (quote e istruzioni di lavorazione)

X

Caratteristiche dei materiali X Caratteristiche dei componenti X Elementi di Fisica e proprietà dei materiali X Elementi di Impiantistica ed elettromeccanica X Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

Elementi di design Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 62

4.1.5 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Eseguire la campionatura parziale e definitiva dei componenti

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come…

- Analizzare le caratteristiche dei disegni - Utilizzare i software gestionali che archiviano le distinte base dei prodotti

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Tecniche di progettazione Stabilire / redigere nomenclatura dei componenti Disegno industriale Caratteristiche dei componenti X Modalità di utilizzo dei i software gestionali che archiviano le distinte base dei prodotti

X

Eventuali note: Eventuali note: 4.1.6 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Redigere gli schemi di lavorazione ed di assemblaggio del prodotto

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Interpretare le indicazioni del progettista - Interpretare le indicazioni del direttore tecnico Interpretare le indicazioni del responsabile di qualità

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N*

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili. ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 63

Tecniche di progettazione Utilizzare tecniche di problem solving Disegno industriale Identificare soluzioni, pro e contro per sviluppo prodotti Elementi di Impiantistica ed elettromeccanica X Definire le priorità di montaggio dei componenti del prodotto

per ottimizzarne i tempi e rispettare i parametri di qualità X

Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

Eventuali note: Eventuali note:

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Essere metodici X Avere buone capacità relazionali X Lavorare in équipe in maniera costruttiva Individuare soluzioni creative Eseguire compiti con rapidità e precisione Curare la precisione e la qualità Prefigurare anche visivamente i risultati del proprio lavoro Formulare ipotesi sulle cause dei fatti osservati Avere curiosità intellettuale Adottare rigore metodologico nello svolgimento del proprio lavoro Conformarsi a norme e disposizioni di sicurezza 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne

Progetto Approc 64

5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Enrico Fabbri, Marco Batazzi 05/05/2005

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

Progetto Approc 65

Allegato 4 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE INSTALLATORE

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Installatore

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI -

1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29)

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: si tratta di un operatore al quale è richiesta abilità nella lettura disegni e nell’impiego degli strumenti di misura; inoltre deve avere una conoscenza approfondita di come funziona il manufatto finale, della tecnologia che sta alla base del suo funzionamento e degli strumenti utilizzati per i collaudi finali. La figura deve essere in grado di interfacciarsi con i diversi i clienti finali, in quanto deve installare e collaudare il macchinario presso il cliente finale.

o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: l’installatore è inserito nell’organico di imprese

medio – grandi (o anche PMI) alle dipendenze del responsabile dell’ufficio tecnico e di quello commerciale. L’installatore lavora in autonomia presso l’azienda del cliente finale occupandosi di installare la macchina e di metterla in funzione. Gli input sono rappresentati dallo schema di montaggio, dal manuale di montaggio, dai gruppi e dai sottogruppi pre-assemblati. L’installatore si relaziona sia con figure professionali interne che con il personale dell’azienda cliente; all’interno si deve interfacciare con il titolare, i quadri tecnici, i progettisti, i montatori e i collaudatori. Presso l’azienda cliente entra in contatto con il titolare, i montatori interni e i collaudatori.

o Tendenze evolutive possibili: non sono previsti cambiamenti di rilievo nei prossimi tre anni.

1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

E’ indispensabile il diploma di tipo professionale (3 anni) o anche il diploma quinquennale rilasciato dall’istituto tecnico industriale. Tuttavia a livello lavorativo è fondamentale avere una certa esperienza pregressa, preferibilmente come montatore

Progetto Approc 66

interno. 2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE 6.2.3 - Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (esclusi gli addetti alle linee di montaggio industriale)

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT Non esiste un installatore genericamente definito (la classificazione ISTAT è più analitica)

2.3 CODICE ISTAT 6.2.3.3 - Meccanici e montatori di macchinari industriali ed assimilati

2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT

Compressorista Montatore di macchinario di industrie poligrafiche Montatore di macchine filtranti Montatore di macchine industriali Montatore di presse

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione:

Produzione Si programmano le attività produttive, si producono i componenti del prodotto finito (gruppi e sottogruppi) e si montano. Il prodotto viene quindi collaudato e sottoposto a finitura e verniciatura. Infine viene immagazzinato, spedito ed installato presso il cliente.

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Ordini

OUTPUT del processo: Prodotto finito

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xii Output dell’attività Prodotto finito suddiviso in gruppi e sottogruppi

Installazione Prodotto finito montato presso il cliente

Progetto Approc 67

4. COMPETENZE

4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Installare il macchinario presso il cliente finale

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere il disegno - Leggere i listati scritti in linguaggio di programmazione PLC - Leggere i cicli di lavoro - Applicare le procedure di montaggio - Mettere la macchina in condizioni di funzionare presso l’azienda cliente - Seguire le fasi iniziali del processo di produzione presso il cliente

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Lingue straniere (preferibilmente inglese) Assemblare manufatti X Linguaggio PLC X Utilizzare strumenti/tecniche per installazione macchinari Procedure di montaggio X Programmazione in linguaggio PLC X Procedure di lavorazione X Controllare gli strumenti di lavoro Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Annotare le non conformità sulle apposite schede Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura Meccanica X Circuiti elettronici X Circuiti pneumatici X Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 68

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Eseguire i compiti secondo le modalità prescritte e definite Eseguire i compiti con rapidità e precisione Essere disponibili alle relazioni d’aiuto Essere metodici X Avere abilità manuali e destrezza Avere cura degli strumenti e dei materiali in consegna Conformarsi alle norme e alle disposizioni di sicurezza Orientamento al problem solving X Adottare un comportamento orientato alla calma e alla pazienza X Sapersi relazionare al meglio con il personale dell’azienda cliente X 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Enrico Fabbri, Marco Batazzi 27/04/2005

Progetto Approc 69

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

Progetto Approc 70

Allegato 5 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE MONTATORE

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Montatore

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI

1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29)

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: Garantire il montaggio dei singoli componenti in base alla componentistica del prodotto nel rispetto degli standard di qualità e degli obiettivi di produzione

o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: Il montatore opera in imprese medio – grandi alle

dirette dipendenze del caporeparto area produzione. E’ inserito in organizzazioni del lavoro a catena o in organizzazioni per team e/o a isola di montaggio. Lavora prevalentemente a giornata. Gli input delle sue attività sono costituiti dagli ordini di lavoro, i disegni dei semilavorati da produrre ed i cicli di lavoro ed ovviamente dai pezzi da assemblare. Il montatore si relaziona di norma con i colleghi dell’area produttiva e con i magazzinieri. Per risolvere problemi contingenti può relazionarsi anche con i disegnatori, i collaudatori e l’elettricista

o Tendenze evolutive possibili: Non sono previsti cambiamenti di rilievo nei prossimi tre anni

1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

E’ auspicabile il possesso della qualifica professionale (3 anni). Di norma viene richiesto un periodo di training on the job finalizzato allo sviluppo di conoscenze sull’intero ciclo produttivo e sulle caratteristiche del prodotto

Progetto Approc 71

2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE 7.2.7 - Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT Non esiste un montatore genericamente definito (la classificazione ISTAT è più analitica)

2.3 CODICE ISTAT 7.2.7.1 - Assemblatori in serie di parti di macchine 2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT

- assemblatore di macchinario termo-idraulico - montatore di motori - montatore motorista

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione:

Produzione Si programmano le attività produttive, si producono i componenti del prodotto finito (gruppi e sottogruppi) e si montano. Il prodotto viene quindi collaudato e sottoposto a finitura e verniciatura. Infine viene immagazzinato, spedito ed installato presso il cliente.

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Ordini

OUTPUT del processo: Prodotto finito

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xiii Output dell’attività Programma di produzione Disegni, Distinte, cicli di lavoro Componenti interni ed esterni15

Montaggio componenti interni / esterni Gruppi e sottogruppi

15 I componenti esterni sono quelli acquistati presso fornitori, al contrario dei componenti interni che vengono prodotti – a partire dai materiali – all’interno dell’azienda.

Progetto Approc 72

4. COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Montare I componenti esterni ed interni dei gruppi e sottogruppi

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Leggere i cicli di lavoro - Applicare le procedure di montaggio - Preparare gli utensili manuali adatti a ciascuna fase di montaggio - Assemblare i componenti in maniera corretta

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Verificare il buon funzionamento degli utensili di montaggio X Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Controllare e tarare strumenti controllo qualità Procedure di montaggio X Controllare conformità struttura prodotto lavorato Procedure di lavorazione X Verificare la funzionalità di gruppi e sottogruppi X Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura Eventuali note: Eventuali note:

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Eseguire i compiti secondo le modalità prescritte e definite Eseguire i compiti con rapidità e precisione Essere disponibili alle relazioni d’aiuto Essere metodici X Avere abilità manuali e destrezza Avere cura degli strumenti e dei materiali in consegna

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 73

Conformarsi alle norme e alle disposizioni di sicurezza 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Enrico Fabbri, Marco Batazzi 26/04/2005

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

Progetto Approc 74

Allegato 6 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE OPERAIO SPECIALIZZATO

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Operaio specializzato

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI

1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29)

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: L’operaio specializzato realizza i prototipi, esegue modifiche nei processi di ricerca e sviluppo e di ingegnerizzazione del prodotto. Inoltre, l’operaio specializzato nel processo produttivo realizza i semilavorati in cui è richiesta un’elevata competenza nello svolgimento di lavorazioni complesse

o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: l’operaio specializzato opera in imprese medio –

grandi alle dirette dipendenze del caporeparto (area produzione) o del responsabile dell’area ricerca e sviluppo. Gli input delle sue attività sono costituiti dagli ordini di lavoro, i disegni dei semilavorati da produrre ed i cicli di lavoro. L’operaio specializzato si relaziona con i colleghi dell’area produzione, fornitori (per l’utensileria interna), collaudatori, addetti all’assistenza sulle macchine utensili.

o Tendenze evolutive possibili: non sono previsti cambiamenti di rilievo nei prossimi tre anni anche se l’aggiornamento degli skill professionali può rendersi necessario in funzione dei cambiamenti (software / hardware) delle macchine utensili

1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

E’ richiesta la qualifica professionale e un periodo di training on the job di tre anni, in modo da acquisire esperienza e manualità necessarie a svolgere le attività a cui è preposto.

Progetto Approc 75

Progetto Approc 76

2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE 7.2.1 – Operai addetti a macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e prodotti minerali

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT Non esiste un operaio specializzato generico (la classificazione ISTAT è più analitica)

2.3 CODICE ISTAT 7.2.1.1 - Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali

2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT

addetto ai magli pneumatici addetto al piano a rulli addetto al trapano radiale addetto alla foratura industriale dei metalli addetto alla fresatura industriale dei metalli addetto alla limatrice addetto alla piegatura industriale dei metalli addetto alla tornitura industriale dei metalli addetto alla trancia addetto all’alesatrice addetto alle presse industriali dei metalli alesatore di precisione conduttore di macchine automatiche per saldatura ad arco conduttore di macchine per la lavorazione di canne sottili conduttore di macchine per la lavorazione di lame sottili filettatore meccanico filettatubi meccanico finitore di funi metalliche fiorettista fresatore fresatore meccanico grigliaio meccanico piallatore meccanico stozzatore modellista tornitore molatore

Progetto Approc 77

operatore alla macchina elettroerosiva pressatore a forare sorvegliante della raspatrice tessitore metallico torcitore di funi metalliche tornitore di metalli trapanista trefolatore

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione: Ricerca e sviluppo Partendo da richieste specifiche di clienti o dai dati scaturenti da ricerche di mercato si individuano le caratteristiche tecniche che dovrebbero caratterizzare il nuovo prodotto. Tali informazioni servono ad effettuare un benchmarking tra i prodotti attualmente offerti dall’azienda e quelli richiesti dal mercato. Si progetta il nuovo prodotto e si valutano sommariamente i costi di produzione. Si Realizza il prototipo e lo si testa

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Obiettivi strategici dell’azienda

OUTPUT del processo: Prototipo

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xiv Output dell’attività Componenti esterni16 e materiali Test sui materiali e sui componenti Materiali e componenti testati Materiali Realizzazione componenti Componenti interni del prototipo Componenti interni / esterni Assemblaggio Prototipo

16 I componenti esterni sono quelli acquistati presso fornitori, al contrario dei componenti interni che vengono prodotti – a partire dai materiali – all’interno dell’azienda.

Progetto Approc 78

Denominazione e breve descrizione:

Produzione Si programmano le attività produttive, si producono i componenti del prodotto finito (gruppi e sottogruppi) e si montano. Il prodotto viene quindi collaudato e sottoposto a finitura e verniciatura. Infine viene immagazzinato, spedito ed installato presso il cliente.

3.2 PROCESSO

INPUT del processo: Ordini

OUTPUT del processo: Prodotto finito

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xv Output dell’attività Programma di produzione Disegni, Distinte, cicli di lavoro Materiali

Produzione componenti Componenti di produzione

Progetto Approc 79

4. COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Testare I componenti esterni del prototipo

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Verificare la resistenza dei materiali - Verificare la resistenza dei componenti esterni a rotture in situazioni di stress - Individuare le cause di non conformità

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Scegliere strumenti/tecniche per la lavorazione dei metalli X Comportamento dei materiali in fase di tornitura X Controllare e tarare strumenti controllo qualità Comportamento dei materiali in fase di fresatura X Controllare la superficie del prodotto lavorato Comportamento dei materiali in fase di saldatura Controllare la conformità struttura del prodotto lavorato Tipologie e caratteristiche di profilati e lamiere Controllare la conformità della dimensione del prodotto Procedure di lavorazione X Diagnosticare guasti della macchina Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Verificare la funzionalità del prototipo X Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura X Individuare interventi correttivi di non conformità X Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 80

4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N* DENOMINAZIONE: essere in grado di … Realizzare i componenti interni

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Eseguire lavorazioni manuali tradizionali (fresatura, tornitura, saldatura) - Montare il pezzo sulla macchina - Programmare il ciclo di lavoro per ogni piano del particolare - Preparare gli utensili adatti a ciascuna lavorazione - Definire le dimensioni degli utensili

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Scegliere strumenti/tecniche per la lavorazione dei metalli X Comportamento dei materiali in fase di tornitura X Controllare e strumenti di lavoro Comportamento dei materiali in fase di fresatura X Impostare e utilizzare la fresa a mano Comportamento dei materiali in fase di saldatura Impostare e utilizzare il tornio a mano Tipologie e caratteristiche di profilati e lamiere Preparare ed utilizzare le saldatrici (punzonatura e saldatura) Procedure di lavorazione X Preparare ed utilizzare il trapano Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Usare macchine a controllo numerico (frese, torni, alesatrici) Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura X Sagomare Controllare a vista i semilavorati Limare il metallo Eseguire sgrossatura/finitura dei pezzi metallici Eventuali note: Eventuali note:

Progetto Approc 81

4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Assemblare il prototipo

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere i disegni - Assemblare i componenti esterni / interni in maniera corretta

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Tipologie e caratteristiche di profilati e lamiere Scegliere strumenti/tecniche per il montaggio dei componenti

esterni / interni

Procedure di lavorazione X Assemblare manufatti X Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Controllare a vista i semilavorati Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 82

4.1.4 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Produrre I componenti

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere i disegni - Programmare il ciclo di lavoro per ogni piano del particolare - Ottimizzare il ciclo di lavoro (in collaborazione con il caporeparto) - Montare il pezzo sulla macchina - Preparare gli utensili adatti a ciascuna lavorazione - Seguire il ciclo di lavoro - Scaricare la macchina - Eseguire i controlli sui pezzi - Assemblare i componenti esterni / interni in maniera corretta

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Scegliere strumenti/tecniche per la lavorazione dei metalli Comportamento dei materiali in fase di tornitura X Controllare gli strumenti di lavoro Comportamento dei materiali in fase di fresatura X Programmare e utilizzare macchine a controllo numerico Comportamento dei materiali in fase di saldatura Preparare ed utilizzare le saldatrici (punzonatura e saldatura) Tipologie e caratteristiche di profilati e lamiere Assemblare manufatti X Procedure di lavorazione X Controllare a vista conformità della superficie prodotto

lavorato

Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Controllare a vista conformità della struttura prodotto lavorato Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura X Controllare a vista conformità della dimensione prodotto

lavorato

Controllare a vista conformità superficie prodotto lavorato Annotare le non conformità sulle apposite schede Eventuali note: Eventuali note:

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 83

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Eseguire i compiti secondo le modalità prescritte e definite Eseguire i compiti con rapidità e precisione Essere disponibili alle relazioni d’aiuto Essere metodici X Avere abilità manuali e destrezza Avere cura degli strumenti e dei materiali in consegna Conformarsi alle norme e alle disposizioni di sicurezza 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne 5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Enrico Fabbri, Marco Batazzi 26/04/2005

5.2 NOTE

Progetto Approc 84

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

Progetto Approc 85

Allegato 7 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE PROGETTISTA

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Progettista

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI

1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29)

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: Il progettista è un tecnico con funzioni di ricerca, sviluppo ed innovazione che individua soluzioni tecniche finalizzate alla creazione di oggetti per la produzione industriale. La figura deve essere in grado di interfacciarsi con i disegnatori per la realizzazione del disegno finale e con i vari livelli di responsabilità sia dell’area produzione sia dell’area commerciale.

o Riferimenti giuridici: nessuno o Contesti lavorativi possibili: il progettista opera in imprese medio – grandi alle

dirette dipendenze della direzione generale. Il progettista realizza progetti e studi di massima. Coordina e sovrintende le attività di disegno e manutenzione disegni. Gestisce inoltre le attività di realizzazione di distinte base, cataloghi e bollettini tecnici, istruzioni d’uso dei prodotti realizzati, schede di descrizione dei prodotti e indicazioni di manutenzione. Il progettista si rapporta ai fornitori, ai clienti, alla direzione commerciale, all’ufficio acquisti, al responsabile del reparto ricerca e sviluppo ed ai collaudatori (per il collaudo dei prototipi) Dipendono direttamente dal progettista i disegnatori e gli operai specializzati che si occupano della realizzazione dei prototipi. Per la realizzazione dei suoi prodotti il progettista parte da indicazioni generali sulle caratteristiche dei nuovi prodotti da realizzare derivanti dal rapporto con la direzione commerciale / clienti. Può, inoltre, partire da disegni pre-esistenti (per la manutenzione e/o modifica progetti), nuovi prodotti di aziende concorrenti, nuove normative (in materia di sicurezza, qualità, etc.).

o Tendenze evolutive possibili: non sono previsti cambiamenti di rilievo nei

Progetto Approc 86

prossimi tre anni anche se l’introduzione di nuovi software di progettazione richiederà un indispensabile aggiornamento.

1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

E’ indispensabile la laurea in ingegneria meccanica, una approfondita conoscenza dei sistemi CAD ed un’ampia esperienza relativa ai processi produttivi nonché alle specifiche caratteristiche del prodotto.

2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE 3.1.2 – Tecnici delle scienze ingegneristiche

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT Progettista disegnatore meccanico

2.3 CODICE ISTAT 3.1.2.6 – Disegnatori industriali ed assimilati

2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione: Ricerca e sviluppo Partendo da richieste specifiche di clienti o dai dati scaturenti da ricerche di mercato si individuano le caratteristiche tecniche che dovrebbero caratterizzare il nuovo prodotto. Tali informazioni servono ad effettuare un benchmarking tra i prodotti attualmente offerti dall’azienda e quelli richiesti dal mercato. Si progetta il nuovo prodotto e si valutano sommariamente i costi di produzione. Si Realizza il prototipo e lo si testa.

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Obiettivi strategici dell’azienda

OUTPUT del processo: Prototipo

Progetto Approc 87

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xvi Output dell’attività Obiettivi strategici dell’azienda Ricerca e ideazione Descrizione sommaria specifiche del nuovo

prodotto da realizzare - Descrizione sommaria specifiche del nuovo prodotto da realizzare - Caratteristiche nuovi prodotti realizzati da imprese concorrenti

Benchmarking Documenti attestanti l’esito del benchmarking

- Descrizione sommaria specifiche del nuovo prodotto da realizzare - Caratteristiche nuovi prodotti realizzati da imprese concorrenti - Documenti attestanti l’esito del benchmarking

Progettazione di massima Disegni di massima

Denominazione e breve descrizione:

Ingegnerizzazione Si verificano ed eventualmente si modificano i disegni del prototipo al fine di una sua industrializzazione. Si elabora la distinta base e si determinano i tempi e metodi di lavorazione al fine di definire il processo produttivo. Si simulano le fasi di montaggio e si tarano le macchine per il collaudo dei semilavorati e del prodotto finito

3.2 PROCESSO

INPUT del processo: Prototipo

OUTPUT del processo: Prototipo ingegnerizzato

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xvii Output dell’attività Disegno di massima del Prototipo Verifica e modifiche disegno del prototipo Disegni definitivi

Progetto Approc 88

- Disegni definitivi - Distinta base definitiva

Definizione dei tempi e metodi di lavorazione

Schede tecniche di lavorazione

Progetto Approc 89

4. COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Individuare le caratteristiche di un nuovo prodotto

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Analizzare gli esiti di una ricerca di mercato - Individuare le caratteristiche tecniche, di design ed economiche del prodotto da realizzare - Individuare sommariamente i materiali necessari del prodotto da realizzare

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche del mercato del prodotto Applicare procedure per l’analisi di fattibilità Tecniche di progettazione X Applicare le tecniche di progettazione dei prodotti industriali Caratteristiche dei materiali X Valutare la fattibilità tecnica Caratteristiche dei componenti X Valutare la fattibilità economica Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

Eventuali note: Eventuali note: 4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N* DENOMINAZIONE: essere in grado di … Effettuare Un benchmarking tecnico ed economico relativo al prodotto da realizzare

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Analizzare le caratteristiche tecniche dei prodotti di aziende concorrenti - Partecipare all’analisi dei costi necessari alla realizzazione di prodotti simili a quelli realizzati dalle aziende concorrenti - Valutare i costi e benefici derivanti dalla realizzazione di prodotti simili a quelli realizzati dalle aziende concorrenti

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 90

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N*

Caratteristiche del mercato del prodotto Interpretare dati e studi statistici economici Analisi previsionale di andamento del mercato Analizzare i dati sul mercato e sulla concorrenza Tendenze del design Utilizzare le tecniche di benchmarking Tecniche di progettazione X Utilizzare tecniche per l’analisi costo / beneficio Caratteristiche dei materiali X Utilizzare metodologie di valutazione tecnica X Caratteristiche dei componenti X Confrontare le prestazioni dei prodotti concorrenti X Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione Analizzare i punti di forza e di debolezza dei prodotti della

concorrenza

Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

Eventuali note: Eventuali note: 4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Effettuare La progettazione di massima del prototipo

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Realizzare lo schizzo del prodotto (anche in forma elettronica) - Sviluppare il progetto di insieme (a partire dallo studio del prodotto realizzato insieme all’area commerciale / marketing) - Studiare la compatibilità del nuovo prodotto con le precedenti versioni della macchina sulla quale sarà inserito - Studiare ed analizzare i particolari (in collaborazione con gli altri progettisti) - Individuare i materiali - Definire le procedure di montaggio

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche del mercato del prodotto Individuare i materiali per realizzare i componenti X Tecniche di progettazione Individuare i componenti del prodotto da realizzare X Caratteristiche dei materiali Usare il CAD Caratteristiche dei componenti X Disegnare i componenti X

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 91

Fisica e proprietà dei materiali X Stabilire / redigere nomenclautura dei componenti (distinta base)

Impiantistica ed elettromeccanica X Disegnare i gruppi e sottogruppi tenendo conto delle esigenze di montaggio

X

Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione X Disegnare progetti di installazione e montaggio (esplosi) Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

X Fornire istruzioni di esecuzione per installazione elettromeccaniche

Elementi di design Usare software specifici per elaborazione schemi elettrici Disegno industriale Fare schemi di principio / cablaggio Elementi di geometria nello spazio Interpretare schemi e legende di progetti Basi matematiche e geometriche del CAD Produrre modello digitale del prodotto industriale Tecniche di uso di sistemi CAD Eventuali note: Eventuali note: 4.1.4 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Validare Il disegno definitivo del prototipo

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Analizzare i risultati dei test di collaudo - Analizzare le esigenze del reparto produzione - Fornire indicazioni per la modifica dei disegni a seguito delle segnalazioni degli addetti del reparto collaudo e produzione

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Tecniche di progettazione Individuare i materiali per realizzare gli eventuali componenti

aggiuntivi X

Caratteristiche dei materiali Individuare i componenti da modificare X Caratteristiche dei componenti X Usare il CAD Fisica e proprietà dei materiali X Disegnare i componenti X Impiantistica ed elettromeccanica X Stabilire / redigere nomenclautura dei componenti (distinta

base definitiva)

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 92

Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione X Disegnare i gruppi e sottogruppi tenendo conto delle esigenze di montaggio

X

Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

X Disegnare progetti di installazione e montaggio (esplosi)

Elementi di design Apportare le eventuali modifiche alle istruzioni di esecuzione per installazione elettromeccaniche

X

Disegno industriale Usare software specifici per elaborazione schemi elettrici Elementi di geometria nello spazio Fare schemi di principio / cablaggio Basi matematiche e geometriche del CAD Interpretare schemi e legende di progetti Tecniche di uso di sistemi CAD Eventuali note: Eventuali note: 4.1.5 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Definire I tempi e metodi di lavorazione

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Partecipare all’individuazione della modalità più efficiente per assemblare il prodotto - Collaborare alla definizione ottimale dei cicli di lavoro - Collaborare alla definizione ottimale del processo produttivo - Coordinare la redazione di manuali di montaggio e manutenzione - Fornisce indicazioni al disegnatore per la redazione degli schemi di lavorazione e di assemblaggio

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche tecniche dei prodotto X Verificare i risultati dei singoli cicli di lavoro X Attributi funzionali del prodotto X Confrontare gli output del ciclo di lavoro con i particolari del

disegno X

Caratteristiche dei cicli di lavoro (interni ed esterni all’impresa) X Suggerire modifiche al ciclo di lavoro X Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

Realizzare modifiche al disegno X

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 93

Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Individuare gli elementi tecnicamente più importanti da inserire nelle istruzioni di montaggio e/o manutenzione

X

Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura X Suggerire eventuali modifiche al processo produttivo X Eventuali note: Eventuali note:

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Essere metodici X Avere buone capacità relazionali X Lavorare in équipe in maniera costruttiva Individuare soluzioni creative Eseguire compiti con rapidità e precisione Curare la precisione e la qualità Prefigurare anche visivamente i risultati del proprio lavoro Formulare ipotesi sulle cause dei fatti osservati Avere curiosità intellettuale Adottare rigore metodologico nello svolgimento del proprio lavoro Conformarsi a norme e disposizioni di sicurezza 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne

Progetto Approc 94

5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Enrico Fabbri, Marco Batazzi 04/05/2005

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

Progetto Approc 95

Allegato 8 PROFILO DI FIGURA PROFESSIONALE RESPONSABILE QUALITA’

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE Responsabile qualità

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI - 1.3 SETTORE/I Industria metalmeccanica (29) 1.4 DESCRIZIONE o Finalità: Si tratta di una figura volta a garantire la qualità del processo di lavoro

e del prodotto finito verso il cliente ultimo. In accordo con i vertici aziendali, contribuisce, da un lato, ad organizzare il processo di controllo della produzione e, dall’altro, garantisce, per i prodotti, le caratteristiche tecniche-qualitative richieste dal progetto. Elabora e pianifica procedure operative nelle diverse fasi del processo produttivo. In particolare definisce il sistema di qualità aziendale (Norme ISO 9000, ISO 9004 e VISION 2000), individuando e pianificando le azioni volte al miglioramento continuo. Sono richieste a questo operatore esperienza relativa al processo produttivo e al sistema di controllo di qualità utilizzato.

o Riferimenti giuridici: nessuno. o Contesti lavorativi possibili: Il responsabile qualità opera in imprese medio –

grandi alle dirette dipendenze del direttore generale (o del direttore tecnico), caratterizzandosi per essere una figura di staff rispetto a quest’ultimo. Al responsabile qualità devono rispondere gli operatori del controllo qualità che operano nei vari reparti. Inoltre il responsabile qualità si relaziona con tutti i dirigenti, con i responsabili di reparto, con i clienti e anche con i fornitori. “Gli input per le sue attività sono rappresentati dalla normativa di riferimento, dalle esigenze espresse da parte delle varie funzioni e aziendali e dalla clientela e dalle procedure aziendali esistenti. La figura in oggetto deve produrre: procedure aziendali; istruzioni operative; analisi statistiche relative agli standard qualitativi aziendali; piani di miglioramento; piani di verifica; la documentazione necessaria

Progetto Approc 96

ad agevolare le verifiche degli ispettori esterni.” o Tendenze evolutive possibili: Non sono previsti cambiamenti di rilievo nei

prossimi tre anni. Tuttavia, le modifiche della normativa renderanno necessario adeguare le procedure aziendali; attualmente l’orientamento riguarda una sempre maggiore applicazione del ciclo PDCA (Plan Do Check Act), improntato ad un’ottica di miglioramento continuo.

1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

Come titolo di accesso è indispensabile il diploma di scuola superiore (geometra o Istituto Tecnico Industriale), ma è fortemente auspicabile il possesso del di laurea in ingegneria. E’ richiesta, inoltre, una esperienza pluriennale in azienda relativa all’intero ciclo di produzione e al prodotto.

2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE 3.1.5 – Tecnici della sicurezza, della protezione ambientale e della qualità industriale

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT Non esiste un responsabile qualità genericamente definito (la classificazione ISTAT riporta figure con un livello di dettaglio più specifiche)

2.3 CODICE ISTAT 3.1.5.2 – Tecnici del controllo della qualità industriale 2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT

- analista di metodi di produzione industriale - analista di processi e cicli di produzione - tecnico di controllo di qualità industriale

Progetto Approc 97

3. PROCESSI

Denominazione e breve descrizione:

Ingegnerizzazione Si verificano ed eventualmente si modificano i disegni del prototipo al fine di una sua industrializzazione. Si elabora la distinta base e si determinano i tempi e metodi di lavorazione al fine di definire il processo produttivo. Si simulano le fasi di montaggio e si tarano le macchine per il collaudo dei semilavorati e del prodotto finito.

3.1 PROCESSO

INPUT del processo: Prototipo

OUTPUT del processo: Prototipo ingegnerizzato

ATTIVITA’SVOLTE Input dell’attività ATTIVITA’ xviii Output dell’attività Disegno di massima del Prototipo Verifica e modifica disegni del prototipo Disegni definitivi - Disegni definitivi - Distinta base definitiva

Definizione dei tempi e metodi di lavorazione

Schede tecniche di lavorazione

Semilavorati prototipali / prodotto finito prototipale

Predisposizione e taratura delle macchine per il collaudo del prodotto

Macchine per il collaudo correttamente tarate.

Progetto Approc 98

4. COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Adeguare I disegni del prototipo agli standard di qualità richiesti

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Verificare la corrispondenza dei disegni al prototipo realizzato - Valutare i tempi di realizzazione - Capire le necessità aziendali in base alle istanze provenienti dalle varie funzioni interne - Analizzare gli interventi di assistenza alla clientela e quanto raccolto dalla funzione commerciale - Verificare la rispondenza del disegno agli standard qualitativi fissati dalle norme - Verificare la rispondenza dei materiali agli standard qualitativi fissati dalle norme - Individuare le eventuali difformità - Individuare le eventuali modifiche da apportare in base anche a quanto emerso dall’analisi dei nuovi dati raccolti - Coordinare e sovrintendere il controllo di qualità sui prototipi

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Normative e standard qualità (ISO 9000, 9002 e Vision 2000)

X Suggerire soluzioni tecniche per ottimizzare le attività del processo produttivo

X

Caratteristiche materiali per produzioni industriali Ipotizzare modifiche del processo produttivo / verificare la riduzione dei costi

Caratteristiche dei componenti X Applicare procedure / tecniche di controllo della qualità Metodi e tempi di fabbricazione in reparti produttivi X Indiv. Conformità / anomalie disegno a norme qualità X Procedure di montaggio Applicare dispositivi di monitoraggio dei tempi di produzione Procedure di lavorazione X Controllare la conformità della struttura del prodotto lavorato Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura X Verificare la funzionalità del prodotto finito X Caratteristiche delle tecnologie e degli impianti di lavorazione Caratteristiche del processo produttivo (interno ed esterno all’impresa)

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 99

Eventuali note: Eventuali note: 4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Definire definire le specifiche/procedure di qualità del processo e del prodotto

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Capire le necessità aziendali in base alle istanze provenienti dalle varie funzioni interne - Raccogliere ed elaborare i dati al fine della predisposizione di report - Analizzare gli interventi di assistenza alla clientela e quanto raccolto dalla funzione commerciale - Collaborare alla definizione dei cicli di lavoro - Definire le procedure aziendali - Valutare i tempi di realizzazione - Definire i cicli di controllo qualità e gli interventi correttivi - Ottimizzare il processo produttivo - Programmare le analisi di monitoraggio interno - Coordinare le verifiche ispettive interne ed esterne

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Individuare strum. controllo qualità per fasi di lavorazione Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Scegliere strumenti/procedure controllo qualità Procedure di lavorazione X Controllare e tarare strumenti controllo qualità Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura Elaborare statistiche sulla qualità della produzione Caratteristiche e funzionalità del software gestionale per il controllo della produzione

Applicare regole tecnico-certificative per qualità totale

Tecniche e metodi di controllo della qualità dei processi Applicare dispositivi di monitoraggio dei tempi di produzione Software di simulazione per il collaudo Applicare i principali modelli qualità (TQM, EQUA, etc.) Tecniche di rilevazione e analisi delle informazioni Individuare gli obiettivi di qualità aziendale

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 100

Struttura e organizzazione di una società Individuare modalità, tempi implementazione sistema qualità Tecniche e strumenti di rappresentazione dei processi Verificare corrispondenza tempi produzione/qualità prodotti Procedure controllo della qualità ferro e leghe metalliche Dividere in fasi i processi di lavoro Standard di qualità delle materie prime Individuare azioni di miglioramento di processi di lavoro Standard di qualità dei prodotti X Individuare e schematizzare tempi / compiti nel processo

produttivo

Sistema qualità Definire indicatori efficacia/efficienza di processo o prassi Normative e standard qualità (ISO 9000 e Vision 2000) X Eventuali note: Eventuali note: 4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N∗ DENOMINAZIONE: essere in grado di … Predisporre e tarare La macchine per il collaudo del prodotto

Verbo di azione all’infinito - max 20 caratteri

Oggetto (output + eventuali specificazioni) – max 80 caratteri

DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come… - Leggere un disegno - Raccogliere ed elaborare i dati al fine della predisposizione di report - Definire i cicli di lavoro - Sovrintendere alla corretta programmazione della macchina tridimensionale a CNC utilizzata per il collaudo - Definire i cicli di controllo e le procedure - Ottimizzare il processo produttivo

CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Caratteristiche materiali per produzioni industriali Controllare e tarare strumenti controllo qualità Caratteristiche e funzionalità degli utensili X Individuare azioni di miglioramento di processi di lavoro Procedure di lavorazione X Definire insieme al capo reparto i cicli di collaudo del processo

di produzione industriale

Caratteristiche e funzionalità degli strumenti di misura Identificare gli strumenti per il collaudo Tecniche e metodi di controllo della qualità dei processi Software di simulazione per il collaudo

∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

Progetto Approc 101

Tecniche e metodi di controllo della qualità dei processi Normative e standard qualità (ISO 9000, 9004 e Vision 2000) Eventuali note: Eventuali note:

4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Avere buone capacità relazionali X Riconoscere e valorizzare le potenzialità delle persone Condividere gli obiettivi strategici dell’azienda Curare la precisione e la qualità Curare la costruzione di èquipe di lavoro collaborative Prestare attenzione alla qualità percepita dall'utente Riconoscere competenze e ruoli all’interno dell’azienda Avere senso di pragmatismo Gestire simultaneamente più compiti e attività Individuare priorità e porsi scadenze Assumere iniziative, rischi e responsabilità Curare l’aggiornamento delle proprie competenze Reagire rapidamente di fronte agli imprevisti Dimostrare adattabilità e flessibilità Conformarsi alle norme e alle disposizioni di sicurezza 4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne

Progetto Approc 102

5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA Progetto Approc Enrico Fabbri, Marco Batazzi 05/05/2005

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA FONTE FONTE

i Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001 ii Idem iii Idem iv Idem v Idem vi Idem

Progetto Approc 103

xiii Idem xiv Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza xv Idem xvi Ad ogni attività, secondo il metodo di IL, corrisponde una competenza xvii Idem xviii Idem


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