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appunti di tecnologia book by Carlo Sappino · spesso personalizzata e su ordinazione, ......

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appunti di tecnologia, economia 2 – e-book by Carlo Sappino

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INDICE:

5 IL SETTORE SECONDARIO pag 3

6 IL CICLO PRODUTTIVO 6

7 IL SETTORE TERZIARIO 8

8 TIPOLOGIE LAVORATIVE 10

e-book published by Carlo Sappino © 2010

aggiornamenti: 2005, 2006, 2009, 2010

NOTA dell’autore Prof. Carlo Sappino, docente di Tecnologia presso l’Istituto Secondario di Primo GradoBartolomeo Guidobono di Savona:Gli Appunti di Tecnologia sono uno strumento di lavoro che ho messo a punto per i miei alunni, infunzione del mio programma e delle diverse esigenze derivanti dalla realtà in cui opero. I fascicoli oggidisponibili non sono in commercio e possono, periodicamente, essere scaricati liberamente, in formatoPDF, dal sito:

http://digilander.libero.it/casa952Contatti: [email protected]

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ECONOMIASeconda parte

5 – IL SETTORE SECONDARIOIl settore secondario è formato dalle attività che si occupano della trasformazione delle materie prime inbeni destinati al consumo (prodotti finiti) oppure all’impiego in ulteriori processi produttivi (semilavoratie componenti).

L’ARTIGIANATO è una delle due attività di questo settore ed è anche una delle più antiche attivitàproduttive, praticata fin dall’alba della storia umana. Già nel neolitico qualcuno si specializzò nella ricercadelle materie prime e nella loro trasformazione in prodotti finiti. Le principali caratteristiche di taleattività come la necessità di spazi ridotti per la produzione, la limitata mano d’opera, la produzione ridottaspesso personalizzata e su ordinazione, sono giunte fino ad oggi invariate nonostante l’altatecnologizzazione di alcuni settori artigianali e l’uso di operare partendo da semilavorati e componenti enon più o molto raramente, dalle materie prime.Inoltre ormai sempre di più alcune attività artigianali si stanno terziarizzando cioè trasformando in servizipuri abbandonando l’aspetto produttivo dell’attività. Pensate ad esempio al parrucchiere che in passato sioccupava del confezionamento di parrucche per coloro che volessero ricoprire la propria calvizie o usarecapelli già acconciati in sostituzione dei propri mentre oggi è semplicemente un artigiano specializzato neltaglio e acconciatura della capigliatura sia femminile che maschile.

TIPOLOGIE ARTIGIANALI:• ARTIGIANATO DI PRODUZIONE. È l’artigianato tradizionale volto alla realizzazione del prodotto

finito partendo generalmente da semilavorati e componenti.Esempi: falegname, fabbro, pasticcere.

• ARTIGIANATO ARTISTICO. È un artigianato di produzione di alta qualità, molto affermato nel nostropaese in settori come quello della moda e della lavorazione della pelle, nonché in ambiti direalizzazione di prodotti in vetro, ferro battuto, ceramica ad alto contenuto artistico. Ne abbiamodue esempi nella nostra provincia con i vetri di Altare (certo meno noti di quelli di Murano, ma pursempre di alto valore artistico) e ceramiche di Albissola. Esempi: sarto, vetraio, ceramista.

• ARTIGIANATO DI SERVIZIO. È l’artigianato che, abbandonata la produzione si occupa esclusivamentedi manutenzione, riparazione e controllo. Esempi: parrucchiere, meccanico, idraulico

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Non bisogna prendere però queste categorie come degliscomparti chiusi, spesso un’artigiano può occuparsi sia diproduzione che di servizio. Ad esempio, l’idraulico di cuiabbiamo parlato qui sopra fa produzione nel momento che adesempio realizza un nuovo impianto idraulico in un cantiereedile come nell’immagine qui di fianco.

Attenzione, il moderno artigianato non è più un’attività cheutilizza solo utensili, anch’esso ha ormai un alto contenutotecnologico.Gli attrezzi per produrre si classificano in: utensili, macchine, automi.Per definire queste categorie occorre prendere in esame due fattori: l’energia che fa funzionare l’attrezzoed il controllo che si esercita sul lavoro da svolgere. L’energia può essere quella umana, quella dei muscoli,o può essere esterna (es: energia elettrica), il controllo può essere dell’uomo o di un apparato elettronico.

ENERGIA CONTROLLOUTENSILI Umana UmanoMACCHINE Esterna UmanoAUTOMI Esterna Autonomo

Esempi di: utensili(martello, cacciavite,chiave inglese, ecc.),macchine (trapanoelettrico, betoniera),automi (robot perl’assemblaggio dimotori e per asaldatura dicarrozzerie d’auto)

Se pur in continua evoluzione le attività artigianali, dalla preistoria sono giunte fino ad oggi, radicate intutto il territorio, dalla grande città al paesino di provincia. Non necessitano, per la propria attività, digrandi reti infrastrutturali come autostrade o aereoporti, non necessitano di grandi spazi né di manod’opera ad alta specializzazione, rappresentano una grossa possibilità occupazionale in tutti i settori,dall’edile, all’alimentare passando per l’eletronica, la meccanica e il tessile.

L’industria si sviluppa in Europa a partire dalla seconda metà del 1700 con la prima rivoluzioneindustriale. Il termine “rivoluzione” non è particolarmente appropriato in quanto esso sott’intendemutazioni improvvise e repentine. La rivoluzione è in genere un mutamento improvviso e profondo dellasocietà che in un lasso di tempo ridottissimo, giorni o al più pochi mesi, abbandona vecchi schemi (adesempio la monarchia) per adottarne di nuovi (ad esempio la repubblica – vedi rivoluzione francese).La rivoluzione industriale si affermò invece in anni ed anni (1760-1780) espandendosi a macchia d’oliodall’Inghilterra a tutta l’Europa ed all’allora Nuovo Mondo, sull’onda di una concatenazione di eventi checoinvolsero la produzione del tessile, lo sfruttamento dell’energia del vapore, l’incremento delle attivitàestrattive (soprattutto ferro e carbone) e la nascita delle prime acciaierie.Certo è che comunque l’economia si trasformò in tempi ridotti passando da un sistema agricolo-artigianale-commerciale ad un sistema industriale.La seconda rivoluzione industriale si avrà poi, sempre a partire dall’Inghilterra, con l’introduzionedell’energia elettrica al posto di quella termica del vapore negli anni 1870-1880.La terza rivoluzione industriale si fa invece partire negli anni ’70 del secolo scorso con l’avviodell’introduzione dell’informatica nei processi produttivi di tutti i settori.

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Al contrario dell’artigianato, l’industria non è ovunque diffusa in quanto necessita di ampi spazi, di moltamano d’opera, di grandi servizi soprattutto del settore finanziario e commerciale, di grandi infrastrutturesia per i trasporti (autostrade, porti ed aereoporti) sia per lo smaltimento degli scarti di lavorazione e deirifiuti. La troviamo quindi concentrata in zone di pianura ed in prossimità di grandi città.D’industrie ne esistono tanti tipi che vengono classificati in funzione di ciò che producono.Vediamo, nella successiva tabella, i principali di questi tipi d’industria o tipologie industriali:

Tipologia Industriale Produzione Caratterizzante

IND. ALIMENTARE Tutti i tipi di cibo confezionato. Fanno parte dell’industria alimentare anche:

ind. conserviera Prodotti alimentari a media e lunga conservazione (scatolame, pasta, surgelati,ecc.)

ind. dolciaria Dolci, biscotti, cioccolata, gelati, caramelle, ecc.ind. casearia Latte, formaggi e derivati.ind. vinicola Vino.ind. olearia Oli e margarine.

IND. CHIMICA Tutti i prodotti di sintesi, dalle vernici ai concimi, ai detersivi, ai combustibili,agli adesivi, ecc. è forse la più ampia delle categorie industriali.Fanno parte dell’industria chimica anche:

ind. petrolchimica I derivati del petrolio, dai carburanti (benzina, gasolio, ecc.) alle materieplastiche ed alle fibre sintetiche.

ind. farmaceutica Medicine.ind. cosmetica Prodotti di bellezza e saponi.

IND. MECCANICA Tutti i tipi di macchine. Fanno parte dell’industria meccanica anche:

ind. metalmeccanica Macchine prevalentemente di metallo come macchinari, impianti, utensili,carpenteria, veicoli, ecc.

ind. automobilistica Autoveicoli in generale.ind. aereonautica Velivoli.

ind. spaziale Satelliti e veicoli spaziali.ind. delle armi Armi.

ind. cantieristica Navi e natanti.ind. elettromeccanica Macchine funzionanti ad energia elettrica.

ind. elettronica Macchine elettroniche (es.: computer), automi e componentistica elettronicaper macchine (es.: per elettrodomestici).

IND. SIDERURGICA Acciaio in tutte le sue forme, dal ferro dolce, alla ghisa all’acciaio armonico adaltissima resistenza.

IND. METALLURGICA Tutti i metalli ad eccezione dell’acciaio (zinco, rame, alluminio, oro, ecc.).

IND. TESSILE Stoffe e filati. Fanno parte dell’industria tessile o sono contigue anche:

ind. dell’abbigliamento Vestiti.ind. della pelletteria Prodotti in pelle e pellicce.ind. delle calzature Scarpe.

IND. DEL LEGNO Prodotti in legno e semilavorati. Fa parte dell’industria del legno anche:

ind. del mobile Arredi.

IND. DELLA CARTA Carta, cartone, imballaggi.

IND. TIPOGRAFICA Tutto ciò che viene stampato come: libri, giornali, riviste, quaderni, etichette,ecc.

IND. DEL VETRO Semilavorati ed oggetti in vetro.

IND. CERAMICA Semilavorati e componenti per l’edilizia, prodotti ceramici per la casa, ecc.

IND. EDILE Costruzioni di qualunque natura, dagli edifici alle grandi infrastrutture.

Un discorso a parte dovrebbe essere fatto per la produzione di energia elettrica, i cui impianti,l’organizzazione e le modalità di lavoro sono molto simili a quelli di una qualunque industria, ma questosarà oggetto di un altro argomento della nostra materia per cui lo rimandiamo ad un'altra occasione.

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6 – IL CICLO PRODUTTIVOCon ciclo produttivo intendiamo i passaggi di trasformazione che vanno dalla materia prima al prodottofinito. Essendo questo un argomento vastissimo (ogni singolo oggetto, dallo spillo al grattacielo, ha il suociclo produttivo) cercheremo di farcene un’idea attraverso un esempio semplice. Analizzeremo unascatoletta di tonno e procedendo a ritroso, dal prodotto finito cercheremo di ricostruirne almeno ipassaggi principali risalendo fino alle materie prime.

Prodotto finito: una scatoletta di tonno.Analisi del prodotto. In questo primo passaggio osserviamo l’oggetto in questionee cerchiamo d’individuarne tutte le parti di cui è composto (in questo faremomolte semplificazioni) e facciamone un elenco:• tonno• olio d’oliva• conservanti e coloranti (impariamo a leggere sempre le etichette!)• scatoletta d’alluminio• etichetta della scatoletta (pellicola di cellulosa stampata)

… fermiamoci qui.Adesso proviamo a tracciare il percorso di ciascun prodotto, viaggiando a ritrosocome i gamberi …

Prima cosa individuaiamo il produttore, ovvero il fornitore/realizzatore del prodotto finito utilizzando latabella delle tipologie industriali ci sarà facile individuare l’industria conserviera.Tonno il produttore lo riceverà direttamente dalla pesca come materia prima.Olio d’oliva, verrà fornito da un’industria olearia che a sua volta si rifornirà di olive dall’agricoltura.Conservanti e coloranti sono prodotti dall’industria chimica, che come materie prime si rifornisce da tuttele attività del primario.Le scatolette saranno fornite al produttore da un’industria metalmeccanica che probabilmente utilizzeràlamierino d’alluminio prodotto da un industria metallurgica che dalle Attività Estrattive del primario avràa sua volta ricevuto le materie prime (nel caso dell’alluminio la bauxite).Ancora più complesso il percorso dell’etichetta fornita da un’industria tipografica che si approvvigionerà dipellicola di cellulosa da un’industria della carta che per produrla, avrà a sua volta utilizzato del legnameproveniente dalla silvicoltura, e di inchiostri da un’industria chimica.Completata questa analisi (e si trattava solo di una scatoletta di tonno!) rappresentiamo questi dati in undiagramma di flusso.

PESCA (tonno) ----------------------------------------------------------

AGRICOLTURA(olive)

--------------------------- ind. olearia (olio)

SETT. 1.ioin generale

--------------------------- ind. Chimica(coloranti econservanti)

ATTIVITÀESTRATTIVE(bauxite)

ind.metallurgica(lamierinod’alluminio)

ind.metalmeccanica(scatolette)

SILVICOLTURA(legname)

ind. dellacarta(pellicola dicellulosa)

SETT. 1.ioin generale

ind. chimica(inchiostri)

ind. tipografica(etichette)

ind.conserviera

prodottofinito

Legenda:produttore: colui che realizza il prodotto finitosettore primariosettore secondario

+ Indotto: attività che forniscono al produttore materie prime, semilavorati o componenti fornitura di materie prime fornitura di semilavorati o componenti fornitura di prodotti finiti

Ora provate voi ad identificare piccoli e semplici oggetti e, seguendo il metodo sopra utilizzato, aricrearne il ciclo produttivo, almeno nei suoi tratti fondamentali. Vi basterà guardarvi intorno, una porta,una sedia, un quaderno, una matita, andranno benissimo per approfondire questo tema.

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Spunti di riflessione:1) avreste mai pensato che per fare una scatoletta di tonno potessero volerci 7 industrie coi loro operai eimpiegati e poi pescatori, contadini, minatori, boscaioli ecc.?2) avete considerato che abbiamo tralasciato sia il commercio delle materie prime e dei prodotti intermedisia il loro trasporto?3) cosa diventerebbe questo ciclo produttivo se dovessimo analizzare anche l’indotto che abbiamosott’inteso (un esempio per tutti: il pescatore di tonni ha bisogno di unpeschereccio che qualcuno dovràpur aver costruito)?4) Se questa era una scatoletta di tonno cosa ci può essere dietro ad un qualcosa di complesso come adesempio un aereo?

Credo che ora si possa iniziare a percepire la complessità di questo nostro sistema produttivo. Quando siparla di nazioni industrializzate o società industriale, si parla quindi di un qualcosa di veramentecomplicato ed articolato con tutti i problemi ed i collegamenti che esso comporta, dall’impattoambientale, allo smaltimento dei rifiuti, tra cui sostanze altamente tossiche e nocive, ai problemiurbanistici, all’organizzazione del lavoro.… e non è finita qui, perché per produrre la nostra scatoletta di tonno oggi e per migliorarne produzione equalità domani si coinvolgeranno tutta una serie di servizi: progettazione, pubblicità, studio d’immagine,logistica, trasporti, ricerca e così via, ma di questo parleremo nel prossimo capitolo dedicato al settoreterziario.

Un ultima considerazione prima di proseguire sul nostro cammino.L’industrializzazione ha modificato il paesaggio con la costruzione di grandi fabbriche in un ambienteoriginariamente rurale e la creazione delle grandi reti infrastrutturali come autostrade, grandi porti edaereoporti commerciali e centrali elettriche e dighe, ha modificato le città con la creazione di grandiquartieri periferici residenziali per far fronte alle richieste abitative di grandi masse che dalle campagne sitrasferivano in città e la creazione di poli del terziario come, stazioni, centri commerciali e sportivi edirezionali, ma ha anche modificato la struttura stessa della società creando nuove classi come quellaoperaia e nuovi poteri politici ed economici. Di questo si occupa però la storia soprattutto quella che vadalla fine del 1700 ad oggi.

Elenca qui sotto le parole incontrate di cui non sei certo del significato.

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7 – IL SETTORE TERZIARIOCome già più volte detto, il terziario è il settore che raggruppa tutte le attività che riguardano laproduzione di servizi.Il settore terziario, tipico delle economie avanzate, si è notevolmente ampliato soprattutto negli ultimidecenni, tanto che, per moltissimi studiosi, ha ormai dato origine ad un quarto settore, nato ovviamentecome appendice del terziario. Si tratta di un settore definito terziario avanzato e costituito da tutte leimprese che fanno ampio uso delle più moderne tecnologie informatiche e telematiche (ITC=Informationand Communication Tecnology). Rientrano in questo quarto settore tutte le imprese che si occupano dellarealizzazione di software, della progettazione informatica, dell’elaborazione di progetti di automazione,ma anche chi opera nell’e-commerce (commercio elettronico). Rientrano quindi in questo settore leimprese della cosiddetta new economy.In tutti i paesi avanzati, il terziario è il settore principale, cioè il settore con il maggior numero di addetti eanche quello che garantisce più elevati livelli di valore aggiunto. Secondo una nota legge dell’economia, alprogredire di una società il peso economico di ciascun settore diminuisce a vantaggio del settoresuccessivo. Ciò significa che con il progresso e la crescita economica, dapprima il settore agricolo vedràridurre il suo peso relativo a vantaggio del settore secondario. Quindi, anche quest’ultimo perderà pesorelativo a vantaggio del terziario (si vedano in merito i grafici del capitolo 3). Se tra primario e secondario si mettono assieme solo 7 attività produttive, sono decine ed in crescitaquelle del terziario (rif. capitolo 3). Potrà apparire banale, ma nell’impossibilità di ricordarle tutte si potràsempre ragionare per esclusione. Se un’attività non riusciamo a farla rientrare nelle 5 del primario o nelle 2del secondario allora, per esclusione, sarà nel terziario.

Immagini del terziario: (nell’ordine) sanità, commercio, new economy, sicurezza, ricerca, istruzione,servizi per internet, trasporti, spettacolo, libere professioni, turismo, protezione civile, sport,amministrazioni pubbliche.

Sapresti individuare delle professioni e dei mestieri direttamente o indirettamente legati a queste foto?

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Una importante classificazione dei servizi è quella che li suddivide in pubblici e privati.In economia pubblico e privato hanno un significato un po’ particolare che non ha nulla a che fare con unamaggiore o minore presenza di persone, è pubblico tutto ciò che appartiene direttamente oindirettamente allo stato, all’Italia insomma.È invece privato tutto quello che è proprietà di una persona, cioè di un privato cittadino, o di una societàdi privati cittadini. Approfondiremo questo tema anche nel prossimo capitolo.Pertanto avremo:servizi pubblici, offerti dallo stato o da enti da esso dipendenti come gli enti locali (es: comuni, province,ecc.) o ad esso riconducibili, come gli enti a partecipazione statale (es: enel, trenitalia, ecc.);servizi privati, offerti da singoli cittadini (es: notai, commercialisti, ecc.) o da società (es: centricommerciali, banche, assicurazioni, ecc.).Vi sono poi attività del terziario come ad esempio la sanità dove si può trovare servizi sia pubblici (es:ospedale) che privati (es: centro medico, clinica, ecc.).

… ma in fondo cosa è un servizio?In economia un servizio è qualcosa di non materiale che però, al pari di un prodotto finito, soddisfa unnostro bisogno.Un servizio è un qualcosa che non possiamo possedere, al contrario di una merce, ma che noi acquistiamopagandolo direttamente o tramite il prelievo fiscale (tasse). Se prendiamo un aereo paghiamo un bigliettoche ci autorizza a salire per essere trasportati a destinazione, ma non ci portiamo a casa un pacchetto conun qualcosa dentro.È una prestazione lavorativa o professionale che compie un soggetto a favore di chi la richiede. O meglio epiù in generale potremmo dire che un servizio è il risultato di attività lavorative svolte dal fornitore persoddisfare le esigenze del cliente. Vediamo un paio di esempi chiarificatori:

(1) Ho bisogno di recarmi adalcuni km di distanza, troppi perandare a pied.Posso soddisfare questo miobisogno con un prodotto finito,compro un’auromobile o usaretei servizi di trasporto pubblicocome l’autobus (o anche privatose prendessi un taxi).

(2) Ho bisogno d’informarmicirca gli ultimi eventi politici oeconomici o di cronaca.Posso procurarmi un giornale dioggi (prodotto finito) o usufruiredi un servizio d’informazionecome il telegiornale pubblicodella RAI o privato di Fininvest.

Elenca qui sotto le parole incontrate di cui non sei certo del significato.

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8 – TIPOLOGIE LAVORATIVETipologie lavorative, ovvero: come si puo lavorare? Quali sono i tipi di lavoro cui si può accedere?A queste domande cercheremo di dare una risposta, se pur semplice e semplificata, in questo capitolo.

LAVORO AUTONOMOÈ il tipo di attività di chi non ha un datore di lavoro, o meglio, di chi è datore di lavoro di se stesso. È ilcaso di tutti quei lavoratori ed imprenditori che con un proprio capitale sia economico che di conoscenzesvolge una propria attività lavorativa. Estremamente diffuso nel settore primario, nell’artigianato ed inalcune attività del terziario come le libere professioni, il commercio, il turismo ed altri ancora.

LAVORO AUTONOMO ASSOCIATOOltre che individualmente, il lavoro autonomo si può anche svolgere in forma associata con altre persone.È il caso delle società e delle cooperative. Presenti in tutti i settori sono la regola in alcune attività come lagrande industria, le banche, la grande distribuzione commerciale, le telecomunicazioni, ovvero in tuttequelle attività dove sono necessari grandissimi capitali.

LAVORO DIPENDENTEÈ quello che si svolge quando siamo assunti come dipendenti da una delle precedenti due categorie (in talcaso si è dipendenti privati) o dallo “stato” (dipendenti pubblici). I diritti (retribuzione, ferie, assistenzasanitaria, rispetto delle mansioni, ecc.) ed i doveri (rispetto delle consegne di lavoro, rispetto dell’orario,ecc.) dei lavoratori dipendenti sono stabiliti in contratti di lavoro, stipulati per categorie (es. contratto deiferrovieri, contratto del commercio, contratto dei metalmeccanici, ecc.).Il lavoro dipendente può essere anche A TEMPO INDETERMINATO ovvero senza scadenza, senza limiti ditempo, o a TEMPO DETERMINATO ovvero a scadenza, cioè per un periodo di tempo prestabilito come adesempio nei seguenti casi:LAVORO A CONTRATTO il rapporto di lavoro termina quando è terminato il contratto per cui si è statiassunti. Esempio: l’industria che assume mano d’opera per il solo periodo di produzione del prodotto chegli è stato commissionato.LAVORO STRAGIONALE il rapporto di lavoro s’instaura e termina stagionalmente. Esempi: l’aziendaagricola che assume mano d’opera per il solo periodo della mietitura o della vendemmia; Lo stabilimentobalneare che assume personale per la sola stagione turistica.LAVORO PRECARIO. Con tale termine oggi s’intende un po’ tutto il lavoro che non ha carattere dicontinuità, come ad esempio lo stagionale, in origine tuttavia il precario era colui che sostituiva unlavoratore assente come ad esempio i supplenti nella scuola.

Chi inizia un nuovo lavoro ha poi anche altre forme lavorative “in prova” come l’apprendista o lo stagista.Tipologie lavorative che riguardano soprattutto il lavoro giovanile o addirittura il LAVORO MINORILEovvero di minorenni che è legale a patto che si sia assolto l’obbligo scolastico ovvero si sia o in possessodella licenza media o si abbiano compiuti i 16 anni.

Vi sono poi delle forme ILLEGALI di lavoro:

LAVORO A COTTIMO viene retribuito giornalmente in funzione della produzione, ovvero si èricompensati in funzione di quanto si è prodotto. Era particolarmente diffuso in agricoltura, dove unbracciante poteva ad esempio essere pagato in base ai chili di frutta raccolta nella piantagione, enell’edilizia dove ad esempio i piastrellisti venivano pagati in base ai metri quadrati di pavimentorealizzato nella giornata.

LAVORO NERO non esiste una definizione ufficiale di questa forma di sfruttamento del lavoro che vienesvolto al di fuori del rispetto delle leggi e dei contratti di lavoro. Certo è che chi ci rimette è colui cheaccetta di farlo in quanto non avrà alcuna garanzia (pensione, assistenza sanitaria, tutela legale, ecc.).Spesso però con questo termine s’indica anche un lavoratore autonomo che opera nascondendo al fisco ipropri redditi, ma in tal caso più che di lavoro, bianco o nero che sia, si tratta di delinquenza.

Un’ultima considerazione la dedichiamo alla sicurezza nel posto di lavoro. Un tema oggi molto dibattutoper la gravità degli infortuni, spesso mortali, che contrastano col diritto alla sicurezza di chi lavora.Le leggi emanate in materia negli ultimi anni hanno indubbiamente migliorato la situazione tanto che gliincidenti mortali sul posto di lavoro sono passati dai quasi 2000 l’anno degli anni ’60 e ’70 ai poco meno di1000 di questi ultimi tempi.Quasi mille morti bianche (termine usato per indicare i caduti del lavoro) sono tuttavia sempre troppe, èinaccettabile che statisticamente 3 persone al giorno muoiano per lavorare. Per questo anche la normativadi sicurezza e di controllo della sicurezza è in continua evoluzione ed aggiornamento.

Essendo la scuola anche un posto di lavoro, oltre che di studio, tu sapresti individuare gli elementi presentirelativi alla sicurezza?


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