Date post: | 21-Mar-2016 |
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il seguente lavoro contiene una selezione dei lavori accademici, progetti di competi-zione, tesi di laurea e esperienze lavorative compresi tra il 2010 e il 2014.
Tutte le immagini, le fotografie, le illustrazioni che compongono questa raccolta di lavori sono di proprietà dell’autore Giuseppe Pullara© tutti i diritti sono riservati.
U n i v e r s i t à
C u r r i c u l u m V i t a e
T e s i
C o n c o r s i
R e n d e r
4-5
Contents
6-17
18-29
30-35
36-43
cellulare
skype
+39 320 19 88 200
josippo84
contatti
nato il
luogo di nascita
domicilio
lingue parlate
lingue scritte
software
1999 - 2003
20 Dicembre 2012
23 Ottobre 2013
07 Gennaio 2014
28 Giugno 1984
Caltagirone_Catania_Italia
Firenze_Italia
inglese (buono) - spagnolo (ottimo)
inglese (buono) - spanolo (buono)
piattaforma Mac - Windows, Archicad
3D, Autocad 2D, Rhino, Artlantis, Pho-
toshop, Office
Diploma per Geometri 90/100 _ITG
“E.Basile” Caltagirone
Laurea magistrale in Architettura vota-
zione 104/110, Università degli Studi di
Firenze. Relatore Prof. Marco Sala, cor-
relatore Prof. Fernando Recalde Leon,
tema “Città solare nel centro del mon-
do: Progetto sostenibile di un comples-
so residenziale a Quito, Ecuador”
Abilitazione all’esercizio della profes-
sione di Architetto, Università degli
Studi di Firenze.
Iscrizione all’ Albo degli Architetti, Pia-
nificatori, Paesaggisti e Corservatori
della provincia di Catania.
informazioni personali
conoscenze
qualifiche
2012
Febbraio - Marzo
2012
Aprile - Ottobre
Tirocinio presso TeAD_Dipartimento
di Tecnologia dell’Architettura e Desi-
gn “P. Spadolini”, tutor Arch. Leonardo
Boganini:
- Analisi caratteristiche termiche strut-
ture opache,
software: Termus, TermoKCalc8
Collaborazione studio MSA associati:
- progetto e rendering “Villa Petri” Fi-
renze
- progetto e rendering “Villa unifami-
liare” Mondovì, Torino
- rendering “Arezzo casa SPA”
- rendering “lungomare Portoferraio”
esperienze professionaliABITA’s Project Officer a Lima, Perù:
- assistenza tecnica masterplan “Lomas
Verdes” Eco_Luxe Resort & Country
Club ‘Agro Productivo’ Tarapoto Perú
- assistenza tecnica Progetto Munipio
di Lima
- progetto Eco Torre Agro Industrial
- rendering interni
Collaborazione NAJS Architect, Firenze
Gestione di progetti, documenti pro-
gettali, scia, dia, paesaggistica e APE,
computi metrcici estimativi, rendering.
Collaborazione GPA Ingegneria S.Gio-
vanni Valdarno, Arezzo
Retail design Prada shop
Progetti per appalto.
2013
Gennaio - Maggio
2013-2014
Sett.-Genn.
2014
Febbraio-Aprile
La zona di Comeana si presenta come un invaso, un impluvio generato dall’inter-sezione di superfici (colline) differenti: vigneti, uliveti,Il vigneto è l’orientamento produttivo non solo dell’area ma di tutta la zona, sug-gerendo cosi la scelta di progettare una cantina-museo. L’edificio è costituito da due elementi, ognuno con funzionalità diversa. La canti-na in cui avviene la lavorazione del vino si trova interrata, con un unico affac-cio sulla piazza che lascia intravedere la presenza di una funzione importante. La collina, in cui essa è nascosta e sul-la quale si trovano i vigneti, nasconde e custodisce ciò che produce. Un solo elemento esce fuori dal terreno a richiamare l’attenzione su di se ed ha la funzione di accogliere il pubblico: con-tiene gli uffici, l’ingresso al museo, il bar per la degustazione e la vendita del vino. È un elemento che vuole emergere dal-la collina ma intende dialogare con essa, le pareti vetrate permettono di avere un continuo con lo spazio circostante e non estraniano il visitatore dal luogo in cui si trova.
Laboratorio Progettazione IV
Prof.G. Cavallina
Progetto di una cantina vitivinicola a Comeana, Prato
La Poltroncina a dondolo della serie Pla-stic Chair è uno modelli più rappresenta-tivi della produzione dei coniugi Eames. Parte di una celebre collezione di sedute, il progetto risale al 1950: moderna riedi-zione della leggendaria Fiberglass Chair, è stata la prima sedia in plastica prodotta in serie. Il caratteristico sedile di forma organi-ca, prima in plastica rinforzata con fibra di vetro e ora in polipropilene, è stato nel tempo combinato con più tipologie di basi differenti, come appunto la rocker RAR e prodotto da Vitra in milioni di esem-plari. Sedia confortevole e accogliente, la Pla-stic Chair versione a dondolo presenta una base a quattro zampe di esile metallo con-troventato che poggia su due bilancieri di legno, trattati con vernice trasparenti. Accanto alle classiche versioni in bianco e nero, la scocca monopezzo è disponibi-le dal 2009 in nuovi accattivanti colori e trattata con degli additivi speciali per rallentare il processo di scoloritura do-vuto ai raggi UV.
Disegno Automatico
Prof.G. Verdiani
Modellazione di un oggetto di design
Iquitos è il maggior centro dell’Amazzo-nia peruviana, è la piu grande città con-tinentale non raggiungibile solo navigan-do il Rio delle Amazzoni o per via aerea. Obiettivo principale del progetto è stato quello di rispettare la storia del luogo e considerare il contesto. Una cultura forte e carica di identità che ha fatto da guida, per la progettazione. La luce, il clima, le tecniche strutturali e costruttive, la topografia, i materiali, i rapporti dei pieni e dei vuoti e le pro-porzioni sono tutti elementi che esistono e che continueranno a esistere.L’elemento di maggior eccezionalità risul-ta la chiarezza visiva, ottenuta attraver-so la definizione di ogni unità funzionale.Il ruolo istituzionale e il contesto spa-ziale del luogo dettano le generatrici che andranno a determinare gli ambienti dell’edificio. Spazio pubblico con funzio-ne museale a piano terra a contatto con la piazza antistante, primo piano con funzio-ne amministratica con vista diretta verso l’altro potere locale, la chiesa, in posi-zione antistante, lo spazio espositivo al terzo piano si relaziona con il Rio delle amazzoni poco distante. Sulla terrazza la zona bar, una struttura leggera completa-mente in Bamboo autoctono.
Laboratorio di Sintesi finale in progettazione ambientale
Prof.M. Sala
Palazzo Municipale di Iquitos, Perù
L’obiettivo dell’ Hydro Building Farm è quello di ridurre il divario tra ambiente urbano e rurale. L’idea è quella di integrare le relazio-ni che si instaurano in un’area urbana con la possibilità di produrre cibo presente nell’ambiente rurale. L’ HBF consuma solo ciò che produce; ri-sorse naturali come sole, vento e acqua forniscono una gamma di servizi necessa-ri per assicurare un elevato standard di benessere, a questi va aggiunto un’altra fonte di servizi e benessere: la coltiva-zione attraverso sistemi fuori-terra per garantire agli abitanti l’autosufficienza alimentare di verdura e ortaggi. L’HBF costituisce un modello di svilup-po sostenibile, uno sviluppo economico in grado di portare benessere sia alle ge-nerazioni presente che alle future senza danni alle risorse e agli organismi biolo-gi del pianeta. Il foorprint dell’HBF è relativamente bas-so, solo 0,4ha di Terra sarebbero neces-sari per sostenere i consumi e assimilare i rifiuti che in esso si producono, questo grazie all’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili, costruzione a secco, rac-colta acqua meteorica e depurazione acque reflue.
Tesi di Laurea
Relatore Prof. M. Sala
“Città solare nel centro del mondo: Progetto sostenibile di un complesso
residenziale a Quito, Ecuador”
La progettazione passiva degli edifi-ci ha come obiettivo la massimizzazione del comfort delle persone riducendo al minimo il consumo di energia e l’impatto sull’ambiente. La BIOMIMETICA studia i processi biologici e biomeccanici della natura, come fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e tec-nologie umane. Il progetto delle! re-sidenze ha un approccio “ectotermico”, cerca cioè di instaurare delle relazioni osmotiche con l’ambiente, sfruttando le risorse naturali in modo meno dispendio-so, al fine di raggiungere un’equilibrio energetico che garantisca un eterminato confort. Come l’iguana delle galapagos gli edifi-ci sono orientati in modo tale da espor-re i propri ambienti ai raggi delle pri-me ore del mattino e alle ultime prima del tramonto, mentre nell ore più calde espone il lato più corto oltre alla co-pertura verde.
Da sempre la casa sull’albero ha rappre-sentato un legame stretto tra l’uomo e la natura. Il progetto vuole essere non una “classica” casa sull’albero, ma una cellu-la di forma circolare, dalle linee natu-rali, come un bulbo, concepita per l’area verde della Malga Boiara, rappresentando idealmente il fenomeno naturale allo sta-dio embrionale. ECOLOGICA perchè si tratta di una strut-tura interamente prefabbricata, montata in loco e poi fissata e ancorata. Gli elementi sono in legno reperibili a Km 0 e facil-mente riproducibili nel rispetto dell’ETI-CA e della tradizione dagli artigiani lo-cali, in tempi e costi ragionevoli quindi in ECONOMIA . In forza a questo aspetto si aggiunge anche la serialità di questi pro-fili: otto archi di cerchio perfettamente identici ancorati da anelli che esercitano compressione, tramite morsetti di congiun-zione, sul tronco. Ciò permette l’adatta-bilità della struttura nel tempo, alle de-formazioni del fusto della pianta.La sensazione che ha guidato il progetto è di far si che la struttura dia l’impres-sione di appartenere all’albero, che in qualche modo ci si senta comunque ospiti al suo interno, e che nel rispetto di esso si diventi ospiti graditi.
Concorso di Idee
Progetto di case sugli alberi
presso Malga Boiara in C.C. Cles (TN)
in collaborazione con Arch. Umberto Albricci
Dal siciliano, “poja pusate” (poggia posa-te) lascia intendere la sua funzionalità. Il design si ispira alle curve sinuose dell’Etna. Il profilo del vulcano model-la l’argilla dell’artigiano di Caltagirone fondendo in un unico pezzo storia e tra-dizione di un luogo, materia e arte di una cultura.La decorazione interamente dipinta a mano rende unica composizione della tavola e unico il posto di ogni commensale. Già nei primi del ‘900 apparivano sulle ta-vole oggetti metallici con la funzione di sorreggere le posate e non farle appoggia-re sulla tavola.
Progettazione e realizzazione
“Appoja pusate”
Lavori di Rendering
committenti vari
Durante gli ultimi anni sempre piu spesso ho svolto compiti di renderizzazione, sia in ambito universitario che nelle varie esperienze lavorative.Premetto che si tratta di conoscenze frut-to di personale passione verso la compu-terizzazione e di studi auto-didattici dei vari software come: Rhinoceros, Archicad, Artlantis e Photoshop. Questo capitolo riguarda solo lavori di renderizazzione, che escludono in totale o in parte il mio ruolo in fase progettuale.
villa a Mondovì, Torino