COMUNE DI PETTINEO
Provincia di MESSINA
ELABORATO:
RELAZIONE TECNICA GENERALE
commessa fase rev. data emissione scala documento
G E N 0 1
DICEMBRE 2019
0
PROGETTISTA :
ARCH. GIUSEPPE SAITTA
via Verga, 43, Mistretta
via Nazionale, 25, Mistretta
via A.Moro, 14A int 10 - 95030 NICOLOSI
tel. + 39 095/911727. + 39 3881844737
ARCHITETTO GIUSEPPE SAITTA
R.U.P.
GEOM. DOMENICO BRANCATELLI
PROGETTO MIGLIORAMENTO SISMICO
SCUOLA ELEMENTARE NEL COMUNE DI PETTINEO
AI SENSI DELLA OCDPC N. 344/2016
RELAZIONE TECNICA GENERALE
La relazione che segue riguarda il progetto esecutivo relativo all’intervento di miglioramento sismico
dell’edificio sede della scuola elementare nel comune di Pettineo (ME), per il quale è stato concesso un
finanziamento da parte del dipartimento regionale della protezione civile ai sensi dell’OCDPC n. 344/2016
per un importo complessivo di €. 555.015,00
L'edificio oggetto di intervento è costruito con struttura portante in muratura che presenta un’alta
percentuale di bucature nei muri portanti perimetrali per cui le parti di muratura resistente si minimizzano
e inoltre si vengono a generare delle zone deboli in corrispondenza delle aperture prive di cerchiature
efficaci.
Le strutture murarie in elevazione presentano di conseguenza delle deficienze sia a livello di tensione
tangenziale che normale.
Allo stato attuale l'edificio presenta notevole carenze sia da un punto di vista strutturale che nel suo
insieme.
L'intervento nel suo complesso si prefigge lo scopo di riconfigurare il volume sia da un punto di vista
strutturale che edilizio in maniera da fare assumere al fabbricato la configurazione estetica che merita data
la sua importanza.
Allo stato attuale l’edificio si compone di due elevazioni fuori terra oltre la copertura, con altezza dei
fronti, rispetto ai piani stradali, variabili in dipendenza della pendenza delle strade.
Ai vari piani trovano collocazione tutti i servizi scolastici siano essi servizi didattici che amministrativi e
sociali.
Il piano rialzato, da cui si accede dal cortile esterno ha una superficie di circa mq_370,00 e un'altezza di
interpiano pari a mt_4,00. In tale piano si trova un ampio ingresso che fa da disimpegno verso i vani ove
sono allocati le aule . Attraversato l'ingresso si trova lo spazio di accesso al vano scala , ai servizi igienici
e alle altre aule e uffici .
Il primo piano ricalca sia l'assetto distributivo del piano terra che la geometria , in esso sono allocati gli
uffici e le aule , l'altezza di tale piano è di circa 3,85 mt.
Il piano copertura non è accessibile da una botola posta nel corridoio per la normale ispezione e/o
manutenzione ed ha una superficie coperta di mq 380,00 e una altezza variabile da zero alla gronda a mt
1.85 circa al colmo. Il solaio di copertura è stato realizzato con una geometria a falde inclinate . Occorre
precisare che di tale costruzione che risale agli anni 50 non è stato trovato alcun riferimento utile presso
gli uffici del genio civile di Messina se non un progetto architettonico con nessun riferimento alle
caratteristiche strutturali dello stesso.
Ai vari piani si accede attraverso una ampia scala con tre rampe e schema statico a soletta rampante che
poggia sui muri perimetrali della stessa. Non si hanno notizie circa interventi di altra tipologia interessanti
l’aspetto distributivo delle partizioni interne dell’edificio .
Nel corso degli anni è venuta a mancare la normale manutenzione che normalmente si esegue nei
fabbricati e quindi oggi ci si trova di fronte ad un contenitore che necessita di interventi sia strutturali che
di manutenzione straordinaria che interesseranno, in minima parte, anche le finiture e gli impianti ai fini
dell'efficientamento e ottimizzazione delle fonti energetiche.
Con l'intervento progettato ci si limiterà quindi ad effettuare interventi strutturali sulle murature portanti e
ripristinare tutto ciò che viene coinvolto per effettuare l'intervento strutturale. Principalmente verranno
interessati gli infissi esterni in quanto l'intervento strutturale prevede il rinforzo e la cerchiatura delle
bucature e quindi occorre smontare gli infissi esistenti che essendo ormai vetusti e non in linea con gli
standard attuali sicuramente non saranno recuperabili.
Gli infissi interni dovranno essere smontati in quanto le bucature dovranno essere rinforzate in fase di
applicazione di intonaco armato e per loro è stata prevista la ricollocazione con una rivisitazione della
funzionalità dell'infisso e di tutte le sue componenti.
Altro intervento che è necessario effettuare è quello del rinnovo del prospetto dato che la collocazione
delle fibre nei paramenti murari necessiterà della messa a nudo della muratura e pertanto sarà necessario
ripristinare successivamente gli intonaci.
L'impianto di riscaldamento è funzionante, pertanto verranno smontati e rimontati previa colorazione e
verifica di funzionamento solo le piastre radianti.
I terminali dell'impianto elettrico sono vetusti e pertanto è stato previsto che sia le prese che gli interruttori
vengano sostituiti in modo da rinnovare l'impianto. Per la linea telefonica e del WIFI è stata prevista la
messa sottotraccia dei conduttori che allo stato attuale sono alloggiati in canaline.
Altro intervento previsto, al fine di adeguare l’edificio alla normativa vigente, è la realizzazione di un W.C.
per diversamente abili, come indicato nella tavola ARC 005, ricavato negli spazi degli attuali servizi. Tale
servizio, della dimensione di 1,80 x 1,80 m, viene ricavato rimodulando lo spazio esistente.
Da un punto di vista economico, il computo metrico estimativo allegato al progetto preliminare è stato
elaborato in maniera forfettaria e in questa fase esecutiva è stato rimodulato sia per quanto concerne le
voci di spesa con i relativi importi, sia per quanto riguarda le voci relative alle somme a disposizione
dell'amministrazione.
La percentuale della sicurezza è stata valutata nei modi e termini previste dalle norme vigenti ed incide
notevolmente in base alla natura dei lavori e alla necessità della contemporanea fruizione dell'edificio da
parte di operatori e utenti. Tale importo è stato definito con la progettazione esecutiva e con la redazione
del PSC esecutivo con relativa fasizzazione e definizione delle aree di lavoro e di eventuali interferenze tra
lavoratori edili e utenti.
Per quanto riguarda la valutazione degli oneri di conferimento a discarica è stato valutato il peso presunto
del materiale da smaltire applicando alle quantità un peso medio al costo di € 12,5 a tonnellata che
rappresenta un prezzo medio di mercato.
Infine occorre precisare che l'aliquota iva sui lavori da applicare nel caso specifico è quella del 10% infatti
"Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio godono dell'aliquota iva agevolata di cui al D.P.R.
633/1972 istitutivo dell’IVA".
Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per le quali è attualmente prevista l’applicazione
dell’aliquota IVA 10% sono quelli individuati all’art. 31 della legge n. 457/78, nelle lettere da a) ad e)
prende in considerazione cinque distinti interventi di recupero:
a) manutenzione ordinaria;
b) manutenzione straordinaria;
c) restauro e risanamento conservativo;
d) ristrutturazione edilizia;
e) ristrutturazione urbanistica.
L’aliquota IVA 10% è applicabile se i lavori riguardano rispettivamente restauro e risanamento
conservativo, ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica.
Riportiamo di seguito alcune delle tipologie di lavori riconducibili ai singoli interventi di recupero edilizio,
facendo riferimento alle definizioni incluse nel citato art. 31, legge n. 457/78 che sono state
successivamente recepite all’interno del “Testo Unico dell’Edilizia” (D.P.R. n. 380/2001).
Si considerano interventi di “restauro e risanamento conservativo”, a titolo esemplificativo:
• modifiche tipologiche delle singole unità immobiliari per una più funzionale distribuzione;
• innovazione delle strutture verticali e orizzontali;
• ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio, anche tramite la demolizione di superfetazioni;
• adeguamento delle altezze dei solai, con il rispetto delle volumetrie esistenti;
• apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali;
• demolizione e ricostruzione strutture interne di un fabbricato.
In conclusione, da un punto di vista economico il tutto si può sintetizzare nel quadro allegato al progetto
esecutivo.
RILIEVO (punto 8.5.2 ntc)
Al fine di effettuare le verifiche previste dalle norme attuali è stato condotto un rilievo geometrico e
strutturale dettagliato dell’edificio e delle sue parti.
Da un punto di vista strutturale l’edificio è composto da un organismo con struttura portante in muratura.
A cura della RTA di Agrigento è stata condotta una indagine strutturale al fine di caratterizzare i materiali
costituenti la struttura portante dell'edificio.
I saggi effettuati nelle murature ai vari piani hanno restituito la seguente tipologia:
-muratura in blocchi squadrati di calcareniti compatta e giunti di malta , di spessore variabile
La muratura non è regolare e non è intercalata da strati o ricorsi orizzontali di ripartizione e la qualità del
legante sembra essere scadente perché vetusta, tanto è vero che la prova con il martinetto piatto ha
fornito valori bassi della resistenza media , comunque poco superiore ai valori tra il minimo e massimo
delle murature in pietrame disordinato (ciottoli, pietre erratiche e irregolari etc) vedi tab C8A.2.1)
-il primo piano è costituito da un paramento in mattoni pieni pressati assemblati e legati con malta
bastarda..
Da quanto è stato rilevato e riportato graficamente si vede che i muri perimetrali hanno spessore variabile
ai vari piani come varia pure quello dei muri interni.
Gli orizzontamenti sono costituiti da solai in conglomerato di cemento e laterizi , tipologia classica
dell’epoca . Nelle zone di appoggio dei solai non è stata rinvenuta alcuna fascia piena , per cui anche se il
solaio può essere ipotizzato rigido nel proprio piano, ha un grado di vincolo che non può essere
assimilato all’incastro.
CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI (punto 8.5.3 ntc)
In via preliminare , al fine di definire nel suo complesso il fabbricato e per potere valutare il livello di
sicurezza è necessario conoscere oltre alla tipologia strutturale anche le caratteristiche meccaniche
generali dei materiali impiegati.
Per l’acquisizione di tali dati sono state effettuate le seguenti operazioni :
-acquisizione documenti e atti progettuali esistenti;
-rilievo strutturale in sito;
-indagine e prove diagnostiche in sito e in laboratorio .
Le indagini e prove in sito sono consistite in rilievi , prelievi , carotaggi e prove con martinetto che sono
ampiamente trattate nella apposita relazione che fa parte integrante della presente.
Lo studio delle murature, mediante le prove di carico con martinetti piatti, è fatto per conoscere le
condizioni d’equilibrio, degli sforzi e della resistenza ai carichi cui è sottoposta la struttura. Ciò al fine di
valutare correttamente le caratteristiche meccaniche e tensionali della muratura, valutazione
indispensabile per procedere alle successive fasi di progetto, per definire il grado di sicurezza e le
potenzialità in caso di nuove condizioni d’utilizzo, per qualificare eventuali sovraccarichi indotti nelle
murature, per programmare adeguati interventi di consolidamento e/o miglioramento.
Per maggiori dettagli sulle prove e sulla ubicazione delle stesse si rimanda all’apposita relazione ove sono
tabellati ed illustrati tutti i valori ottenuti con l’indagine eseguita.
LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA (punto 8.5.4 ntc)
La campagna di indagini per livello di conoscenza LC2, verifiche limitate, è consistita in:
▪ esecuzione di indagini magnetometriche con pacometro su elementi strutturali quali cordoli ai
piani e muri;
▪ esecuzione di carotaggi per la determinazione sia della profondità, natura e tipologia della
muratura portante, nonché del suo stato di conservazione e resistenza della struttura interessata;
▪ esecuzione di tracce su elementi strutturali al fine di definire la geometria, la tipologia e la
quantità dell’armatura metallica;
▪ esecuzione di scamiciature al fine di definire la tipologia di muratura presente e il grado di
ammorsamento delle murature
▪ esecuzione prova con martinetto piatto doppio, al fine di valutare lo stato tensionale del
paramento murario;
Ciò ha consentito di definire un fattore di confidenza pari ad 1,2.
Verifiche limitate
Esami visivi della superficie muraria, previa rimozione di almeno 1 m × 1
m di intonaco, preferibilmente in corrispondenza degli angoli; saggi
localizzati nello spessore murario.
Scopi:
• individuare forma e dimensione dei blocchi;
• verificare le ammorsature tra i muri;
• valutare la compattezza della malta;
• valutare la qualità della connessione interna e trasversale.
Verifiche estese Estensione sistematica delle indagini precedenti, con saggi superficiali e
interni per ogni tipo di muratura presente; prove con martinetto piatto
doppio; prove sulle malte ed eventualmente su pietre e mattoni (una prova
per ogni tipo di muratura presente).
Prove non distruttive (soniche, sclerometriche, penetrometriche per la
malta) possono essere eseguite a integrazione delle prove precedenti.
In caso di chiara e comprovata corrispondenza dei dettagli costruttivi e
dei materiali si possono utilizzare, in sostituzione delle prove sull’edificio
oggetto di studio, prove eseguite su altri edifici presenti nella stessa zona.
Allo stesso fine le Regioni possono definire zone omogenee di
riferimento.
Verifiche esaustive Oltre alle verifiche visive, ai saggi interni e alle prove descritti nei punti
precedenti, si effettua una ulteriore serie di prove sperimentali tali da
consentire di valutare direttamente le caratteristiche meccaniche della
muratura.
Fonte: OPCM
AZIONI (punto 8.5.5 ntc)
Per la verifica strutturale sono state considerate le azioni previste dalla normativa vigente e precisamente:
-azioni dovute al peso proprio delle murature
-azioni dovute al peso proprio dei solai di piano e di copertura
-azioni dovute al peso proprio dei corpi scala
-azioni dovute al sovraccarico su solai, scale e copertura;
-azioni dovute all’azione sismica
Combinazione delle azioni sopracitate per gli stati limite considerati
MATERIALI (punto8.6 ntc)
Per quanto attiene ai materiali considerati per le verifiche si è fatto riferimento al confronto fra le
caratteristiche meccaniche delle murature indicate nella tabella allegata alla circolare n. 7/2019 e le
caratteristiche meccaniche desunte dalle prove.
In particolare :
Definito il livello di conoscenza e le eventuali prove è possibile definire le caratteristiche meccaniche dei
materiali come segue:
LC1: non sono richieste prove sui materiali ed i parametri meccanici sono definiti esclusivamente dalla
tabella secondo le seguenti modalità:
- Resistenze (fm, t0): si assume il valore minimo riportato in tabella;
- Moduli elastici (E, G): si assume il valore medio riportato in tabella.
LC2: non sono richieste prove sui materiali (ai fini della valutazione delle caratteristiche meccaniche). I
parametri meccanici sono definititi esclusivamente dalla tabella secondo le seguenti modalità:
- Resistenze (fm, t0): si assume il valore medio riportato in tabella;
- Moduli elastici (E, G): come per LC1.
LC3: sono obbligatorie le prove sui materiali (con martinetti piatti). Si distinguono tre casi in funzione del
numero di provini a disposizione:
a) sono disponibili tre o più provini per ogni tipologia di muratura:
- Resistenze (fm, t0): si assume il valore medio ottenuto dalle prove;
- Moduli elastici (E, G): si assume il valore medio ottenuto dalle prove o il valore medio riportato in
tabella.
b) Sono disponibili due soli provini per ogni tipologia di muratura:
- Resistenze (fm, t0): se il valore medio ottenuto dalle prove è compreso nell’intervallo riportato in tabella,
si assume come valore quello medio riportato in Tabella. Se il valore medio delle prove è maggiore
dell’estremo superiore riportato in tabella, si assume quest’ultimo come valore di resistenza per i
materiali. Se il valore medio delle prove è inferiore al valore minimo riportato in tabella, si assume come
valore quello medio delle prove;
- Moduli elastici (E, G): come il caso a).
c) È disponibile un solo provino per ogni tipologia di muratura:
- Resistenze (fm, t0): se il valore di resistenza della prova è maggiore del valore minimo riportato in
tabella, si assume come valore medio quello riportato in tabella. Se il valore di resistenza della prova è
inferiore al valore minimo riportato in tabella, si assume come valore medio quello della prova;
- Moduli elastici (E, G): come il caso a).
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Tabella C8A.2.1
Valori di riferimento dei parametri meccanici (minimi e massimi) e peso specifico medio per diverse
tipologie di muratura, riferiti alle seguenti condizioni:
malta di caratteristiche scarse assenza di ricorsi (listature)
paramenti semplicemente accostati o mal collegati muratura non consolidata tessitura (nel caso di
elementi regolari) a regola d’arte
fm = resistenza media a compressione della muratura
tau0 =resistenza media a taglio della muratura,
E = valore medio del modulo di elasticità normale,
G = valore medio del modulo di elasticità tangenziale,
w = peso specifico medio della muratura.
Per definire i parametri meccanici che caratterizzano la muratura, occorre definire il livello di conoscenza
(LC) della struttura (LC1, LC2, LC3) che si ottiene dalle operazioni di rilievo, dai dettagli costruttivi e dalle
indagini sui materiali
Per i dettagli costruttivi si possono distinguere due categorie di appartenenza: “verifiche in-situ
limitate” e “verifiche in-situ estese ed esaustive”, la cui scelta dipende dalla connessione tra pareti, tra
pareti e orizzontamenti, dalla presenza di architravi, elementi per eliminare spinte statiche ecc.
Per la qualità della muratura si possono distinguere le tre seguenti categorie di appartenenza in funzione
delle indagini fatte: “indagini in-situ limitate”, “indagini in-situ estese” e “indagini in-situ esaustive”. Con
riferimento ai dati acquisiti, è possibile definire il livello di conoscenza della struttura come di seguito
riportato:
LC3: si ritiene raggiunto quando si verificano le tre seguenti condizioni:
- Presenza di rilievo geometrico;
- “Verifiche in-situ estese ed esaustive” sui dettagli costruttivi;
- “Indagini in-situ esaustive” sulle proprietà dei materiali.
LC2: si ritiene raggiunto quando si verificano le tre seguenti condizioni:
- Presenza di rilievo geometrico;
- “Verifiche in-situ estese ed esaustive” sui dettagli costruttivi;
- “Indagini in-situ estese” sulle proprietà dei materiali.
LC1: si ritiene raggiunto quando si verificano le tre seguenti condizioni:
- Presenza di rilievo geometrico;
- “Verifiche in-situ limitate” sui dettagli costruttivi;
- “Indagini in-situ limitate” sulle proprietà dei materiali.
Per quanto attiene invece alle caratteristiche meccaniche degli acciai e dei conglomerati che
costituiscono i cordoli si è fatto riferimento ai valori ottenuti dall'analisi di laboratorio sui campioni
prelevati in sito.
INTERVENTO
Gli interventi strutturali in un edificio in muratura necessitano di una filosofia di approccio che tenga conto
della tipologia edilizia , della regola dell’arte di edificazione , dei materiali costituenti i macro elementi che
caratterizzano il fabbricato. Nel progetto dell’intervento ci si è prefissati lo scopo di non variare il regime
dei pesi e delle rigidezze dell’edificio che possono incidere negativamente sotto azioni dinamiche quali è il
sisma.
L’intervento progettato ha lo scopo di migliorare le caratteristiche statiche e sismiche dell’edificio e
raggiungere i valori previsti dalla normativa di cui all’art. 9 c.4 della OPCM 344/2016.
Per un efficace intervento, a giudizio dello scrivente, bisogna partire dalle fondazioni in quanto sono gli
elementi che in caso di evento sismico trasmettono alla struttura in elevazione tutta l’energia che il sisma
stesso libera. Tali strutture devono essere in grado di trasferire il carico senza collassare e senza che il
terreno collassi. Un efficace progetto di miglioramento strutturale non può prescindere da una verifica del
comportamento del sistema fondazionale.
Lo studio geologico del sedime fondazionale è stato condotto dal dott. Ojeni Saverio Angelo che ha
eseguito delle prove in sito per caratterizzare il comportamento del terreno tramite i suoi parametri fisico-
meccanici e tipologici.
Con l'ausilio di tali parametri sono state eseguite le verifiche geotecniche del sedime fondazionale i cui
risultati sono allegati a parte.
Muri e Solai.
L’intervento di miglioramento interessa anche i muri , sia quelli portanti che quelli di controvento al fine di
aumentare la capacità dissipativa dell’insieme. Il comportamento statico dell’edificio in muratura viene
simulato con uno schema a telaio equivalente con tratti infinitamente rigidi che schematizzano il
comportamento dei maschi murari resistenti ai vari livelli di piano. I maschi murari sono soggetti, se non
ben collegati, ad effetti localizzati di ribaltamento e/o cedimenti dovuti a forze taglianti. Tali fenomeni si
verificano principalmente nelle zone di attacco tra muri e solai e nelle zone di incrocio tra muri maestri e
muri di controvento. Evitare tali meccanismi significa preservare certamente dal danno la struttura
muraria. Per ottenere ciò è stato studiato un intervento complessivo con l’uso di pannelli di FRP.
L’impiego delle fibre conferisce all’insieme uno schema scatolare ad alta resistenza , senza sostanziale
variazione dei pesi, in quanto le fibre hanno un alto valore del modulo elastico , inoltre la loro collocazione
fa si che l’involucro edilizio non subisca alcuna modifica nelle forme, nelle finiture e nell’aspetto
architettonico. Infatti le fibre vengono applicate direttamente sulla malta di fondo stesa sulla muratura
portata a nudo e poi ricoperte con malta e intonaco appropriati. Altro intervento necessario e importante,
ai fini del controllo dei collassi locali è quello del rinforzo dei vuoti. Tale rinforzo viene realizzato con le
fibre che realizzano una cerchiatura paragonabile a quella effettuata con i telai in acciaio, con la differenza
che sono meno invasive, non pesano e finite sono più rigide con l’accoppiamento alla muratura.
I solai di piano verranno irrigiditi, nelle zone di incastro ove manca la fascia piena in maniera tale che
insieme ai muri formino una struttura scatolare sismoresistente e priva di fenomeni di instabilità locali e
collassi dovuti a plasticizzazione dei materiali o a perdita di resistenza per taglio. Tale obiettivo verrà
raggiunto tramite un intervento su parte della caldana del solaio che verrà collegata, attraverso le fibre
con l’interno dei muri in modo da realizzare un pacchetto rigido e uniforme.
La progettazione del consolidamento delle strutture murarie con FRP deve prestare la Massima cura nel
prevedere l’estensione dei rinforzi sino alle zone di muratura compressa, in modo da coinvolgere l’intera
struttura nel resistere alle sollecitazioni agenti. L’intervento progettato ha portato alla definizione di un
incremento della capacità di resistenza allo SLV che di seguito viene esposto in forma compatta il
riepilogo dei parametri di sicurezza prima e dopo l’intervento con i relativi parametri di sicurezza che
hanno subito incremento.
L’intervento sopra descritto, realizzato sui prospetti esterni principali in modo da limitare l’impatto
sull’edificio, verrà affiancato ad un rinforzo dei maschi murari interni con intonaco armato, consistente
nell’applicazione nelle due facce di rete elettrosaldata collegata mediante barre annegate nella muratura e
coperta con uno strato di calcestruzzo.
Inoltre, al fine di interrompere le campate, in alcune aule superiori agli 8 metri, verranno realizzate delle
strutture reticolari mediante piatti e profilati HEA 160 collegate ai cordoli, in grado di assorbire parte dei
carichi che allo stato di fatto vengono destinati unicamente a maschi murari con luci superiori ai 7 m.
La scelta è ricaduta in questo tipo di intervento in quanto in questo modo non vengono realizzate strutture
verticali che impatterebbero con l’attuale distribuzione degli spazi e che limiterebbe quindi l’utilizzo delle
aule.
Al fine di determinare i limiti imposti dall’art. 9 della OPCM 52/2013 è stata condotta l’analisi push-over
sull’edificio prima e dopo l’intervento. Di seguito vengono riassunti in tabella i valori delle accelerazioni
ottenute dalle push-over .
St : fattore di amplificazione topografica.
Ss : fattore di suolo.
AgCLV : accelerazione massima di base.
AgDLV : accelerazione di riferimento..
PGACLV : accelerazione di picco al suolo (PGACLV = St · Ss · AgCLV).
PGADLV : accelerazione di picco al suolo di riferimento (PGADLV = St · Ss · AgDLV).
PGA : indicatore di rischio (PGACLV / PGADLV).
Tabella riassuntiva delle PushOver Ante-intervento
Cond. St Ss AgCLV AgDLV PGACLV PGADLV PGA,V
Cond_X_1(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0145 0.2090 0.0243 0.3501 0.0694
Cond_X_1(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0150 0.2090 0.0251 0.3501 0.0718
Cond_X_1(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0145 0.2090 0.0243 0.3501 0.0694
Cond_X_1(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0150 0.2090 0.0251 0.3501 0.0718
Cond_X_1(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0145 0.2090 0.0243 0.3501 0.0694
Cond_X_1(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0145 0.2090 0.0243 0.3501 0.0694
Cond_X_1(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0145 0.2090 0.0243 0.3501 0.0694
Cond_X_1(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0145 0.2090 0.0243 0.3501 0.0694
Cond_X_2(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_X_2(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_X_2(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_X_2(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_X_2(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_X_2(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_X_2(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_X_2(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_1(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0115 0.2090 0.0193 0.3501 0.0550
Cond_Y_2(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Cond_Y_2(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Cond_Y_2(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Cond_Y_2(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Cond_Y_2(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Cond_Y_2(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Cond_Y_2(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Cond_Y_2(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.0095 0.2090 0.0159 0.3501 0.0455 *
Tabella riassuntiva delle PushOver Post-intervento
Cond. St Ss AgCLV AgDLV PGACLV PGADLV PGA,V
Cond_X_1(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.1320 0.2090 0.2211 0.3501 0.6316
Cond_X_1(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.1925 0.2090 0.3225 0.3501 0.9211
Cond_X_1(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1320 0.2090 0.2211 0.3501 0.6316
Cond_X_1(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.1925 0.2090 0.3225 0.3501 0.9211
Cond_X_1(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.1720 0.2090 0.2881 0.3501 0.8230
Cond_X_1(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.1305 0.2090 0.2186 0.3501 0.6244 *
Cond_X_1(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1720 0.2090 0.2881 0.3501 0.8230
Cond_X_1(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.1915 0.2090 0.3208 0.3501 0.9163
Cond_X_2(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.1385 0.2090 0.2320 0.3501 0.6627
Cond_X_2(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.1565 0.2090 0.2622 0.3501 0.7488
Cond_X_2(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1385 0.2090 0.2320 0.3501 0.6627
Cond_X_2(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.1565 0.2090 0.2622 0.3501 0.7488
Cond_X_2(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.1670 0.2090 0.2798 0.3501 0.7990
Cond_X_2(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.2405 0.2090 0.4029 0.3501 1.1507
Cond_X_2(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1670 0.2090 0.2798 0.3501 0.7990
Cond_X_2(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.1425 0.2090 0.2387 0.3501 0.6818
Cond_Y_1(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.1455 0.2090 0.2437 0.3501 0.6962
Cond_Y_1(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.1635 0.2090 0.2739 0.3501 0.7823
Cond_Y_1(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1780 0.2090 0.2982 0.3501 0.8517
Cond_Y_1(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.1570 0.2090 0.2630 0.3501 0.7512
Cond_Y_1(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.2725 0.2090 0.4565 0.3501 1.3038
Cond_Y_1(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.2735 0.2090 0.4582 0.3501 1.3086
Cond_Y_1(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1660 0.2090 0.2781 0.3501 0.7943
Cond_Y_1(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.2985 0.2090 0.5000 0.3501 1.4282
Cond_Y_2(+); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.1895 0.2090 0.3175 0.3501 0.9067
Cond_Y_2(+); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.1800 0.2090 0.3015 0.3501 0.8612
Cond_Y_2(+); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1975 0.2090 0.3309 0.3501 0.9450
Cond_Y_2(+); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.3210 0.2090 0.5377 0.3501 1.5359
Cond_Y_2(-); E(+); S2(+) 1.20 1.40 0.3025 0.2090 0.5067 0.3501 1.4474
Cond_Y_2(-); E(+); S2(-) 1.20 1.40 0.1755 0.2090 0.2940 0.3501 0.8397
Cond_Y_2(-); E(-); S2(+) 1.20 1.40 0.1880 0.2090 0.3149 0.3501 0.8995
Cond_Y_2(-); E(-); S2(-) 1.20 1.40 0.2360 0.2090 0.3953 0.3501 1.1292
Portanza Fondazione 1.20 1.40 1.1350 0.2090 1.9013 0.3501 5.4306
Dai dati ottenuti nelle tabelle soprariportate si evince che vengono soddisfatte
contemporaneamente le condizioni poste dall’art. 9 dell’OPCM n. 344/2016 , infatti nella colonna
3 tutti i valori del rapporto in termini di accelerazioni capacità/ domanda sono maggiori del 60% e
nella colonna 4 tutti i valori dell’incremento della capacità sono superiori al 20%.
IL Progettista
Arch. G. Saitta