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Architettura del Ferro

Date post: 29-Jun-2015
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Valentina di GIorgioV°F2005/2006
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Page 1: Architettura del Ferro
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La forte industrializzazione, che aveva interessato tutti i principali paesi europei, era giunta, intorno alla metà del XIX secolo,ad essere nel contempo al causa e l’effetto del momento di maggior sviluppo tecnologico che l’umanità avesse mai conosciuto.

CAUSA : la prospettiva di ingenti ed immediati profitti induceva gli industriali a sperimentare tecnologie e prodotti sempre più raffinati e concorrenziali.

EFFETTO : la ricerca scientifica e il progredire delle conoscenze tecniche esigevano un’industria sempre pronta a tradurre i progetti teorici in prodotti finiti da immettere sul mercato.

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Grazie ai nuovi processi di fusione ad altissime temperature gli impianti siderurgici furono in grado di produrre travi e altri elementi in ferro di dimensioni e resistenza tali da poter essere utilizzati in campo edilizio.

E’ intorno alla metà del secolo che inizia ad emergere una nuova figura professionale : quella dell’ ingegnere. La sua preparazione è più tecnica che artistica ed ha una robusta competenza nel campo della matematicca,della fisica e della neonata scienza delle costruzioni.

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A partire dal 1851 si succedettero a cadenza regolare nelle varie capitali d’Europa e anche negli Stati Uniti le Esposizioni UniversaliEsposizioni Universali..

Era necessario allestire ni tempi relativamente brevi padiglioni tanto ampi da poter contenere agevolmente i materiali in mostra. Nulla come le strutture in ferro e vetro poteva rispondere a tali esigenze.

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CRISTAL

PALACE

TORRE EIFFEL

GALLERIA VITTORIO EMANUELE II

MOLE ANTONELLIANA

ESCiESCi

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La Mole incomincia la sua storia nel 1862 quando la comunità ebraica di Torino, acquistato il terreno in Via Montebello, decide di fare edificare una Sinagoga per celebrare l’emancipazione concessa loro da Carlo Alberto.

COME NASCE . . .COME NASCE . . .

I RINFORZI PER GARANTIRE LA I RINFORZI PER GARANTIRE LA SICUREZZA . . .SICUREZZA . . .

LE VICENDE ATMOSFERICHE . . .LE VICENDE ATMOSFERICHE . . .

LA RICOSTRUZIONE DELLA LA RICOSTRUZIONE DELLA GUGLIA . . .GUGLIA . . .

IL RESTAUROIL RESTAURO

IL CANTIEREIL CANTIERE

CURIOSITA’CURIOSITA’

L’EDIFICIOL’EDIFICIO

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Il progetto nasce nel 1862 ad opera dell’architetto Alessandro Antonelli con una costruzione a cupola alta 47 metri

Nel 1863 hanno inizio i lavori

Nel frattempo il progetto era già stato modificato portando l’altezza della costruzione a 113 metri. La Sinagoga torinese sarebbe diventata la più grande d’Italia e la più alta d’Europa!

Nel 1869 la Comunità ebraica,accorgendosi che si andava troppo oltre il preventivo, abbandonava il finanziamento

I lavori furono sospesi e fu applicato alla mole un tetto provvisorio

L’Antonelli riuscì a convincere nel 1873 la città di Torino a rilevare il cantiere dedicando l’edificio al Re Vittorio Emanuele II

Antonelli convinse inoltre il Consiglio Comunale da Torino ad approvare le modifiche che porteranno la costruzione prima a m 146, poi a m 153 e infine,a m 167 definitivi, prevedendo di fissare sulla punta della guglia un genio alato alto parecchi metri

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Le strutture che erano state dimensionate per il primitivo progetto diventavano insufficienti e la tecnologia edile del tempo non era all’altezza di questo sogno verticale

Si ebbero problemi di sovraccarico delle fondazioni e deformazioni della struttura ma nell’insieme poi la costruzione resse bene grazie ad innovazioni (uso di materiale nuovo,uso di catene di contenimento)

Nel 1889 la guglia è arrivata alla fine del suo acrobatico percorso e nell’aprile del 1899 venne issato sulla punta il genio alato dorato.

La fabbrica della mole era durata 26 anni !!! Ma il suo completamento si protrasse ancora per parecchi anni sotto la guida del figlio di Antonelli, Costanzo

Fra il 1905 e il 1908 l’architetto Annibale Rigotti eseguì le decorazioni all’interno.

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La struttura riproponeva in modo indilazionabile i suoi problemi e si doveva perciò correre ai ripari per garantirne la sicurezza. Furono interpellati i migliori professionisti del tempo, alla fine prevalse una scelta di sicurezza inserendo delle strutture in cemento armato all’interno della cupola che sicuramente avrebbero fatto inorridire l’ Antonelli.

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Alcune date atmosferiche segnano la vita della Mole:

Il terremoto del 23 febbraio 1887 : danneggiando vari fabbricati di torino sottoponeva l’edificio in costruzione ad un severo collaudo e alle relative modifiche di consolidamento.

Il violento nubifragio dell’11 agosto 1904 : abbatte il genio alato, fu sostituito con la stella (avente diametro fra le punte di circa 4 metri). Il nubifragio di eccezionale violenza del 23 maggio 1953 : fece precipitare 47 metri di guglia. Torino rimase sbigottita ma decise subito la ricostruzione.

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Nel 1961 la Mole aveva riacquistato l’altezza originaria di 167 metri, conseguita però con una struttura metallica rivestita di pietra.

I lavori di ricostruzione della Mole sono terminati nel 1987 e con questi essa ha riacquistato vitalità come sede di mostre e avvenimenti culturali.

Un ascensore panoramico, in vetro e acciaio sorretto da sole funi metalliche, ci porta dalla base all’altezza del tempietto, da dove, particolarmente nelle giornate con cielo terso, si gode un magnifico panorama su Torino, sulle sue colline e sul festante coro delle grandi Alpi.

Al piano terreno, vicino all’ascensore, vi è un piccolo Museo illustrante le sue vicissitudini.

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I lavori di restauro dell'edificio, finanziati dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, sono iniziati nel maggio del 1996 e sono terminati nel febbraio del 1999, per un ammontare di £. 19.365.000.000.In particolare, il restauro ha riguardato principalmente le seguenti opere: Restauro architettonico e strutturale della grande fabbrica antonelliana, dalla zona basamentale alla base della guglia Adeguamento dell'edificio alle leggi vigenti in materia di sicurezza antincendio e realizzazione di complesse opere impiantistiche e tecnologiche, indispensabili per una fruizione dei diversi livelli del monumento Realizzazione di nuove ed importanti opere architettoniche ed infrastrutture interne (blocco scala, ascensori, sistema distributivo sospeso all'interno della grande aula, nuovi livelli espositivi) necessarie per rendere agibili al pubblico i molteplici ambienti in cui si articola l'edificio e nei quali si distribuisce l'assetto museale Restauro delle decorazioni ottocentesche interne e dell'impianto architettonico e decorativo che caratterizza la cupola e i prospetti esterni

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- Attività lavorative sviluppate ad un'altezza di oltre 80 metri dal suolo- Oltre 4.500 mq di superfici decorate interne interamente restaurate- Circa 60 km di cavi e tubi inseriti all'interno dell'edificio- 42 km di tubi in acciaio per realizzare il ponteggio metallico "sospeso" per il restauro della cupola- 8 piloni in cemento armato e mattoni sostituiti con altrettanti pilastri in acciaio, tenendo momentaneamente sospese parte delle volte interne della Mole- Scala elicoidale in acciaio del peso di 26 tonnellate sospesa ad un unico cavo centrale del diametro di 8 cm

- La più grande centrale tecnologica sotterranea per un edificio storico, estesa per oltre 6.000 metri cubi, direttamente collegata con i sotterranei della Mole- 24.500 metri quadrati di ponteggi esterni innalzati sino alla quota di 55 metri dal suolo- Facciate esterne completamente restaurate e ridipinte, insieme ad oltre 510 capitelli e 325 finestre- Circa 3 km di decorazioni dorate all'interno della cupola

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Il singolare edificio divenuto simbolo della città, con i suoi 167,5 metri di altezza è la struttura in muratura più alta d'Europa. Nel progetto originario l'Antonelli unì la sua cultura neoclassica alla tradizione locale barocca, spingendo le membrature al limite delle possibilità di tenuta attraverso l'uso di catene di ferro. Su questa struttura s'innalza la cupola. A pianta quadrata, la costruzione presenta una massiccia parte inferiore, la cui facciata è di forme classicheggianti; su di essa si eleva l'alta cupola quadrangolare, sormontata da un tempietto a due ordini (dal quale, nelle notti silenziose, si sentono provenire strane cantilene mistiche) che regge la sottile guglia.

Fu realizzata senza ricorrere a strutture metalliche, ancora troppo onerose a quel tempo in Italia, con una struttura muraria a scheletro. Le decorazioni interne andarono completamente distrutte in seguito ai lavori di consolidamento iniziati nel 1930, che portarono alla creazione di una struttura in cemento armato indipendente e sostitutiva di quella antonelliana.

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Dopo alcuni anni di chiusura per ristrutturazione, necessari a rinnovare l'ascensore (che impiega 59 secondi a fare il percorso) e ad eliminare parte degli archi di supporto in cemento, la Mole è sede del Museo nazionale del CinemaMuseo nazionale del Cinema, che ospita macchine ottiche pre-cinematografiche (lanterne magiche), pezzi provenienti dai set dei primi film italiani ed altri cimeli, in un allestimento veramente suggestivo.

La Mole fu una delle prime costruzioni a venire illuminata mediante piccole fiammelle di gas cittadino sul finire del XIX secolo. Dal 1998 sul fianco della cupola si può vedere un'installazione di Mario Merz, Il volo dei numeri.

La Mole Antonelliana è raffigurata sul verso della moneta da 2 centesimi di euro coniata dalla Repubblica Italiana.

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Costruita per l’esposizione universale e per la commemorazione del centenario della Rivoluzione Francese, la Torre Eiffel con in cima la bandiera francese, fu inaugurata il 31 marzo 1889. Nonostante le critiche e le contestazioni dei parigini e degli intellettuali francesi che accompagnarono la sua costruzione, la struttura metallica rappresenta oggi il simbolo di Parigi e attira ogni anno più di 6 milioni di visitatori.

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Il progetto si deve all’ingegner Gustave-Alexandre Eiffel.

La sagoma che con i suoi 300 metri di altezza divetanva di fatto il più alto edificio della Terra) dipende dalla necessità di dover adeguatamente contrastare l’azione del vento che avrebbe altrimenti compromesso l’equilibrio di tutta la struttura.

Per la prima volta nella storia dell’architettura non è l’uomo a imporre la propria idea ma sono le leggi della natura,interpretate attraverso la scienza delle costruzioni, a determinare le forme più idonee.

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Numerose furono le fasi che portarono al completamento della Torre Eiffel.

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La Torre si regge su 4 ennormi piloni reticolati disposti in modo arcuato,al fine di scaricare meglio sulle fondazioni l’enorme peso della costruzione.

A 57 metri dal suolo(in corrispondenza del primo piano)altri 4 piloni inclinati e sagomati si raccordano verso l’alto interrotti, a 115 metri d’altezza,dalla seconda e più piccola piattaforma.

Nella parte terminale della costruzione,fino al terzo piano praticabile,posto a ben 274 metri d’altezza, i tre piloni si fondono in un traliccio verticale a struttura reticolare.

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Materiali utilizzati e pesoMateriali utilizzati e peso  : Ferro forgiato eretto a forma di croce diviso in 18.038 pezzi e fissati da 2.500.000.rivétti. La struttura del capolavoro di Gustave Eiffel, é molto aerata e resiste al vento. Nonostante la forma imponente e la robustezza dei materiali, il suo peso non supera 7.300 tonnellate.

Altezza Altezza  : da terra sino all’asta della bandiera misura 312,27 metri nel 1889 ; oggi, con le sue antenne arriva a 324 metri. Diverse televisioni francesi hanno attualmente la loro antenna sulla cima della Torre.

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ILLUMINAZIONEILLUMINAZIONE  : La signora di metallo é illuminata da 352 proiettori di 1000 watt e la sera scintilla tutte le ore con 20.000 lampadine e 800 luci di festa.

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Lo scintillare della Torre Eiffel é stato inizialmente previsto per festeggiare il passaggio all’anno 2000. I parigini però non volevano più rinunciare a questa meraviglia e, nonostante l’eccessiva consumazione elettrica, la società che gestisce la Torre metallica ha rivisto la sua decisione lasciandole il suo abito scintillante. Così, dopo un anno di pausa, la Torre Eiffel ha ritrovato le sue scintille durante la serata inaugurale del 21 giugno 2003 alle 23 :20. Queste scintille sono ancora più impressionanti delle precedenti. Il nuovo sistema di illuminazione ha permesso di ridurre considerabilmente il consumo d’energia elettrica permettendo alla Torre Eiffel di scintillare ancora per 10 anni e più. La cerimonia che ha accolto il nuovo abito di luci, si é svolta con grande emozione. L’avvenimento è stato celebrato da artisti di fama nazionale e internazionale ; il momento dell’accenzione é stato accompagnato da fuochi d’artificio. Ad assistere alla manifestazione cerano più di 200.000 mila persone tutte affascinate dal sorprendente spettacolo .

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NUMERO DI SCALINI NUMERO DI SCALINI  : 1665 scalini per i visitatori più sportivi. Due ascensori trasparenti salgono sino al secondo piano dove si trovano molti negozi di souvenirs.

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L’essenzialità della struttura e la precisa motivazione funzionale d’ogni suo elemento rendono superfluo qualsiasi intervento decorativo, in quanto sono esse stesse ad assumere precise e ben individuabili caratteristiche estetiche.

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Chiusasi l’Esposizione la Torre non fu smontata perché ci si accorse che, senza di essa, il panorama di Parigi sarebbe inevitabilmente mutato.

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Progettato da Joseph PaxtonJoseph Paxton per ospitare l'Esposizione di Londra del 1851 e realizzato interamente in ferro e vetro, il Crystal Palace è una delle prime strutture composte da moduli prefabbricati; per questa ragione è considerato una pietra miliare nello sviluppo dell'architettura moderna.

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Con questa Esposizione si rendeva simbolicamente omaggio al paese dal quale la rivoluzione industriale aveva preso le mosse.

Per celebrare questo evento,il comitato organizzatore bandì un concorso internazionale per la costruzione di un padiglione da collocare al centro di una delle zone più verdi della capitale, tra Hyde Park e Kenningston Gardens.

Tra i 245 progetti presentati venne prescelto quello di Joseph Paxton,un costruttore di serre che prevedeva la realizzazione di una

faraonica struttura in ghisa e vetro.

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Il progetto di Paxton, con i suoi oltre 77 000 metri quadrati di superficie, sarebbe stato lo spazio più vasto mai coperto da una costruzione!

L’impresa fu portata a termine in pochi mesi tra lo stupore e i consensi generali.

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La costruzione, subito battezzata Palazzo di Cristallo, si compone di una navata centrale gradonata lunga oltre mezzo kilometro, nella quale si innesta un transetto coperto con una gran volta a botte in ghida e vetro, appositamente costruita al fine di non dovere abbattere alcuni alberi secolari del parco.

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L’opera di Paxton fu resa possibile soprattutto dal fatto che i diversi elementi strutturali, avendo forme geometriche sempre ricorrenti, poterono essere realizzati in serie commissionandoli a varie fonderie.

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Dopo l’Esposizione l’edificio venne smontato e rimontato a Sydenham,una località agricola alla periferia meridionale di Londra,dova potremmo forse ammirarlo ancora oggi se nel 1937 non fosse stato distrutto da uno spaventoso incendio.

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Se il Duomo domina la piazza in leggerezza e leggiadria, la Galleria Vittorio Emanuele II la domina per la mole poderosa e pesante.

La Galleria Vittorio Emanuele II di Milano è un passaggio coperto che collega piazza della Scala e piazza Duomo tra loro e con due vie perpendicolari ad esse.

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Realizzata dall’architetto imolese Giuseppe Mengoni. Nel 1861,in realtà,egli vinse il concorso internazionale per il totale rifacimento del Piazza del Duomo. Dal faraonico progetto iniziale non venne realizzato che un minimo stralcio al cui interno era comunque compresa anche la galleria monumentale di unione tra piazza del Duormo e la contigua piazza della Scala.

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La Galleria fu pensata come un’unica navata leggermente obliqua che veniva intersecata al centro da un transetto più corto,ma della medesima ampiezza.

I quattro bracci così creati erano coperti con volte in ghisa e vetro.

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Con la Galleria di Milano, l’Italia post-unitaria tenta orgogliosamente di essere al passo con l’Europa almeno sul piano formale, visto che, su quello economico, non può ancora ragionevolmente permetterselo.

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L’impossibilità di realizzare interamente il proprio progetto e l’asprezza delle critiche ricevute amareggiarono non poco l’artista.

Così,quando nel 1877 il Mengoni cadde dall’impalcatura più alta della sua Galleria, a pochi giorni dalla solenne inaugurazione, quasi nessuno credette all’incidente.

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Bibliografia

• Enciclopedia De Agostini

• www.encarta.it

• Itinerario nell’arte

• www.digilander.it

• www.geocities.com

• Libri d’arte


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