Date post: | 01-May-2015 |
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Area Programmazione e ControlloREGIONE TOSCANA
Settore Strumenti della programmazione regionale e locale
La programmazione regionale: principi, finalità e raccordi istituzionali
Paolo Baldi
Potestà programmatoria(art. 5 D. Lgs. 267/2000)
•Regione: indica gli obiettivi generali della programmazione economica-sociale e territoriale•Comuni e Province: concorrono alla determinazione degli obiettivi della programmazione regionale e provvedono alla loro specificazione e attuazione
La legge regionale• stabilisce forme e modi della partecipazione degli EE.LL. alla formazione di piani e programmi regionali• disciplina la verifica di compatibilità tra programmazione regionale e programmazione locale
Finalità e principi della programmazione (L.R. 49/99)
• coerenza• partecipazione
• trasparenza• sviluppo della persona
Finalità
Principi
• sostenibilità• coerenza• sussidiarietà ed adeguatezza• coesione istituzionale• concertazione•concentrazione• corresponsabilità• integrazione
Finalità della programmazioneL.R. 49/1999
- Assicurare la coerenza delle azioni, l’integrazionedelle politiche, il coordinamento territoriale efattoriale degli interventi
- Favorire il concorso dei soggetti pubblici e lapartecipazione dei soggetti privati nell’e laborazionee nell’attuazione delle strategie e delle po litiche
- Garantire la trasparenza delle decision i, la certezzadegli obblighi e de lle faco ltà nei rapportipubblico/privato
- Ord inare i processi decisionali e le attivitàstrumentali della Regione
Principi della programmazioneL.R. 49/99
• Sostenibilità dello sviluppo
• Coerenza dei programmi attuativi agli obiettivi strategic i
• Sussidiarietà e adeguatezza nell’attribuzione delleresponsabilità e nell’allocazione delle risorse
• Coesione istituzionale
• Concertazione tra istituzioni e con i soggetti economici esociali
• Corresponsabilità nel raggiungimento degli obiettivi concordati
• Concentrazione tematica e finanziaria alle scale territorialiadeguate
• Territorializzazione della programmazione
• Pari opportunità tra uomo e donna
• Integrazione
Analisi
ProgrammazioneObiettivi Azioni Strumenti Risorse
Monitoraggio
Valutazione
METAOBIETTIVI
Sistema Inform
ativo RR
eg iona le
Sistema Inform
ativo rregiona le
Le modifiche sostanziali alla L.R. 49/99
• Principio integrazione interventi (art. 3)• Strumento Patto per lo sviluppo locale - Pasl (art. 5)• Raccordo pianificazione territoriale/programmazione (art.
5 bis)• Tempistica PRS e Dpef (art. 6 e 9)• Piani e programmi regionali (artt. 10 -10 bis)• Disciplina Pasl (art. 12 bis)• Concertazione vs confronto (art. 15)• Monitoraggio valutazione - Nurv (artt. 16, 16 bis • Rapporto di gestione (ex L.R. 36/01)
Modalità operative di intervento regionale
• Top-down: la Regione individua priorità e aree di interventoe su queste chiama la comunità regionale ad intervenire intermini di sviluppo operativo, anche in forma dicoprogettazione
• Bottom-up: la Regione individua aree e territori diintervento e lascia la scelta delle priorità alla progettualitàlocale: i progetti nascono dal basso, dentro una cornice diindirizzi strategici regionali
• Intervento automatico: la Regione incentivacomportamenti virtuosi o sostiene fattori di debolezza, sullabase di specifici requisiti pre-individuati
Apertura
Coerenza
Efficacia
Partecipazione
Responsabilità
Le istituzioni devono operare in modo più aperto e trasparente, con unlinguaggio chiaro e comprensibile, per accrescere la fiducia dei cittadini
Le istituzioni devono assicurare la partecipazione dei soggetti pubblici eprivati, lungo tutto il percorso che va dall’elaborazione all’attuazionedelle politiche, per assicurare una loro maggiore qualità ed efficacia
Tutti i soggetti che partecipano ai processi legislativi ed esecutivi devonoavere ruoli e responsabilità definiti con chiarezza
Le politiche pubbliche devono essere efficaci e tempestive, definendogli obiettivi sulla base dell’analisi e del feedback dei cicli precedenti,individuando risultati attesi e valutando gli esiti dell’intervento
Le politiche pubbliche devono essere coerenti all’interno di un sistemacomplesso, che va dal livello comunitario a quello locale
I PRINCIPI DELLA BUONA GOVERNANCE(Libro bianco Commissione U.E.)
L’applicazione di questi cinque punti va a sostegno dei principi di:
Proporzionalitàe sussidiarietà
Quando si avvia una iniziativa è fondamentale verificare se un’azionepubblica è necessaria, se il livello di intervento è quello più opportunoe se le misure proposte sono proporzionate agli interventi
La Provincia
• La Provincia è l’ente intermedio diprogrammazione, la sede istituzionale el’ambito territoriale per lo sviluppo dellaprogettualità integrata e per la concertazionecooperativa a scala sub-regionale
• La Provincia promuove, coordina eformalizza in propri atti le scelte delle comunitàlocali (di norma)
La programmazione locale
• Integrazione degli interventi, in sensoterritoriale e funzionale
• Concertazione “mobilitante”, tra tutti gli attoripubblici e privati
• Compartecipazione, anche finanziaria, daparte di tutti i soggetti
• Coerenza con la programmazione regionale• Premialità, da parte della Regione, nei
confronti della progettualità locale con questecaratteristiche
• Monitoraggio e valutazione allargata, ancheall’attività degli enti locali
Tavolo di concertazione istituzionale(Protocollo di intesa 2002)
Chi? Giunta regionale e rappresentanze EE.LL. (ANCI, URPT, UNCEM e CdAL)
Su cosa? atti (proposte di legge, regolamento, deliberazione) che riguardano le funzioni amministrative di competenza degli enti locali; atti di programmazione ex L.R. 49/1999
Prodotto = intese su linee fondamentali e su schemi atti
Tavolo di concertazione generale(Patto per lo sviluppo 30/03/2004)
Chi? GR, rappresentanze EE.LL. (ANCI, URPT, UNCEM), soggetti rappresentanti categorie (industria, artigianato, agricoltura, cooperazione, commercio), lavoratori e interessi diffusi (ambiente e pari opportunità)
Su cosa? PRS, DPEF, atti di programmazione regionale, bilancio altri atti (rilevanti sviluppo e occupazione)
Prodotto = verbale
Concertazione o confronto?
GR GR+CR
GR = Concertazione GR
=C
on
fro
nto
Rapporto Regione/Stato
Conferenza unificata
Conferenza Stato-Regioni
Conferenza dei Presidenti
Raccordo tra RegioniConferenza dei Presidenti
Istituita nel 1981 come momento di raccordo delle RegioniFinalità:•la necessità di raccordarsi con lo Stato partendo da basi comuni e concordate•la volontà di dare espressione politica al sistema delle Regioni•il recupero in ambito regionale della funzione di coordinamento del Presidente della Giunta
Raccordo Regione StatoConferenza Stato-Regioni
•E’ la sede privilegiata del raccordo tra la politica del Governo e quella delle Regioni•E’ la sede dove il Governo acquisisce l’assenso delle Regioni sui più importanti atti amministrativi e normativi di interesse regionale•Persegue l’obiettivo di realizzare la leale collaborazione tra Stato e Regioni•Si riunisce in una apposita sessione comunitaria per la trattazione degli aspetti della politica comunitaria di interesse regionale
Raccordo Regione StatoConferenza Unificata
E’ la sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali
Finalità:•Favorire la cooperazione tra l’attività dello Stato e il sistema delle autonomie•Esaminare le materie e i compiti di interesse comune
Programmazione negoziata
• (definizione) regola gli interventi di unamolteplicità di soggetti pubblici e privati, infunzione della gestione unitaria delle risorse
• (finalità): la crescita delle aree interessate, basata supolitiche di sviluppo della competitività edell’occupazione coerenti con le prospettive disviluppo ecosostenibile, da attuarsi anche attraversouna semplificazione delle modalità operative e unariqualificazione della spesa pubblica e privata
• Istanza federalista
• Concertazione con le parti sociali (strumentoper coinvolgere i soggetti interessati)
• Ruolo della dimensione locale dello sviluppo
• Rilevanza delle problematiche del lavoro
• Difficoltà dell’Italia di utilizzare i finanziamentiUE
• Metodo esteso a tutto il territorio regionale
Programmazione negoziata
Strumenti Nazionali
legge 662/1996 (art.2/203“programmazione negoziata”):
1.intese istituzionali di programma statoregioni
2.patti territoriali
3.contratti d’area
4.contratti di programma
Raccordo Regione-Unione EuropeaPartecipazione delle Regioni
alla formazione degli atti comunitari (art. 117 cost.)
Le Regioni, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti UE.Lo stato esercita il potere sostitutivo in caso di inadempienza.
Raccordo Regione-Unione Europea
Comitato delle Regioni: organo di consultazione obbligatoria per tutte le questioni con ripercussioni a livello regionale e locale (es coesione economica e sociale, reti transeuropee, sanità pubblica, istruzione e cultura, politica occupazionale, politica sociale, ambiente, form. prof.le e trasporti).
Conferenza delle Regioni periferiche marittime d’Europa
Raccordo Regione-Unione EuropeaPrincipi della programmazione
comunitaria
Sussidiarietà: l’azione UE è necessaria nei settori di intervento transanazionali, quando l’azione del singolo SM o il mancato intervento comunitario minaccia il perseguimento di un obiettivo o danneggia interessi di SM e l’intervento comunitario assicura economie di scala
Partenariato: presuppone la più stretta collaborazione tra Commissione, e le competenti autorità a livello nazionale, regionale e locale di ciascuno SM; 2 livelli: Commissione-SM e locale
Raccordo Regione-Unione EuropeaPrincipi della programmazione
comunitaria
Programmazione: utilizzo di strumenti e procedure formalizzati per una migliore coerenza tra obiettivi e azioni e una maggior efficaci dell’intervento (Docup. Programmi operativi, complementi di programmazione)
Addizionalità: l’intervento dei FS non deve sostituire la spesa degli SM ma aggiungersi ad essa
Concentrazione: obiettivi regionalizzati (obiettivo 1, obiettivo 2)
Raccordo Regione-Unione Europea
Fondi strutturaliFESR: fondo europeo di sviluppo regionale
FSE: fondo sociale europeo
FEAOG orientamento: fondo europeo agricolo di orientamento (e garanzia): finanzia lo sviluppo rurale
SFOP: strumento finanziario di orientamento della pesca
Programmi di iniziativa comunitaria