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La Nuova Provincia > Attualità > Il Monferrato e le sue belle colline scoprono il fattore “WOW!”
Il Monferrato e le sue belle collinescoprono il fattore “WOW!”Letteralmente possiamo definire effetto WOW “l’elementosorprendente, o fattore sorpresa” ovvero quando davanti ad unprodotto la nostra razionalità lascia il posto a emozioni positive
ATTUALITÀ Asti Canelli e sud Nizza Monferrato - 29 settembre
2018 0 commenti.
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Il Monferrato, le sue bellezze e il fattore “Wow!”
Letteralmente possiamo definire effetto WOW “l’elemento sorprendente, o
fattore sorpresa” ovvero quando davanti ad un prodotto la nostra
razionalità lascia il posto a emozioni positive e reagisce di cuore e di
pancia. La nostra mente tende a ricordare i momenti positivi, quelli che
hanno lasciato una traccia e hanno creato stupore e meraviglia. Aziende e
brand devono dar fondo alla creatività per riuscire a migliorare il rapporto
con la propria clientela.
Apprezzamento, esperienza, coinvolgimento
L’effetto WOW è dato da tre elementi enjoyment (apprezzamento)
experience (esperienza) e engagement (coinvolgimento). Il Monferrato è
decisamente un territorio che sta scoprendo il proprio appeal e imparando
a diventare “WOW”.
Gli Infernot
Alcuni esempi? Iniziamo con gli Infernot, sono l’aspetto strutturale e
culturale che ha fatto si che il Monferrato diventasse insieme a Langhe-
Roero un Patrimonio riconosciuto dall’Unesco. Un consiglio per una visita?
Indubbiamente a Cella Monte, considerato uno tra i Borghi più belli d’Italia,
presso l’Azienda La Casaccia. Qui l’infernot è molto caratteristico, con il
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suo tavolo rotondo e l’atmosfera magica, interamente scavato nella pietra
da cantoni, sono ben visibili i segni dello scalpello utilizzato per scavare.
La temperatura e l’umidità costanti tutto l’anno sono l’ambiente ideale per
la conservazione delle annate migliori e di cibi della tradizione, nonchè
gioviale luogo d’incontro e bevute!
La raccolta delle erbe
Un altro esempio? Con l’arrivo della stagione fredda tutti noi pensiamo
all’utilizzo di rimedi naturali, olii, essenze. Bene, perchè allora non
organizzare una passeggiata nei nostri campi e boschi e sotto l’attenta e
vigile esperienza di guide botaniche, e partecipare alla raccolta delle erbe
da utilizzare poi per preparare quei rimedi naturali che già i nostri nonni
utilizzavano? E’ possibile con gli Experience Day del circuito Sistema
Monferrato con CIA Asti e Confagricoltura.
Lezioni di yoga
Un week end immersi nella natura per lezioni di yoga rigeneranti?
E’ possibile in oltre 20 agriturismi del Monferrato. I tempi saranno scanditi
dalle necessità del corpo di rilassarsi e ritrovare l’armonia. Menù
vegetariani, tisane, meditazioni serali, tecniche di respirazione e lo yoga
dinamico…conosciuto anche come il “saluto al sole”.
In alternativa l’effetto WOW lo si può trovare sulle due ruote partendo ad
esempio dal fantastico Castello di Razzano che noleggia le classiche
Vespa, in Mongolfiera con partenze all’alba o alla sera un po’ da tutto il
Monferrato, tour con le auto storiche, circuiti nei centri storici di Asti,
Casale Monferrato e Alessandria con le bighe a motore a noleggio.
Per i più spericolati i quad, per i più sportivi e amanti della natura le e-bike,
sempre più di moda.
Circuito mozzafiato
Un consiglio per un circuito mozzafiato?
Dalla Tenuta Polledro in zona Serravalle fino a Montiglio e ritorno. E per i
bambini? Siamo sicuri che tutti sanno che 3 milioni di anni fa ad Asti c’era
il mare?
Un mare popolato da balene, delfini e squali? bene è il momento di
raccontarlo facendo visita agli affioramenti fossiliferi ed alle risorse
naturalistiche della Valle Botto.
Da Novembre anche un corso di formazione per scoprire e creare il fattore
wow del Monferrato: [email protected].
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Piemonte, a che punto è la lotta contro gli insetti esoticiDurante l'incontro, organizzato da Confagricoltura Asti, si è parlato del monitoraggio e dei metodi di lotta dei nuoviparassiti che stanno attaccando le colture più sensibili quali la vite e il nocciolo
"La cimice asiatica rappresenta una triste realtà per l'agricoltura piemontese - ha affermato Silvia Moraglio,collaboratrice della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell'Università di Torino - ma negli ultimianni sono stati fissati diversi obiettivi finalizzati al contrasto, che prevedono interventi mirati alla limitazione deidanni".Di questo si è parlato lo scorso 27 settembre nell'aula magna dell'Università di Asti durante l'incontro"Diffusione degli insetti esotici in agricoltura" organizzato da Confagricoltura Asti.
Un'occasione per fare il punto della situazione su quello che è lo stato del monitoraggio dei nuovi parassitiche stanno danneggiando pesantemente le coltivazioni agricole attaccando le colture più sensibili quali la vitee il nocciolo, anche se non sono immuni neanche i boschi. "A questo proposito - prosegue Moraglio - sono state posizionate su tutto il territorio regionale circa 250 trappolecon feromoni che nell'ultimo anno hanno ridotto notevolmente la presenza, ad esempio, del parassita che colpisceprevalentemente i noccioleti. Nonostante ciò però nessun metodo adottato singolarmente può essere risolutivo: èquindi necessario utilizzare diverse strategie di lotta in modo congiunto".
Successivamente anche l'entomologo del Settore fitosanitario della Regione Piemonte Giovanni Bosio è intervenuto: "Da alcuni anni a questa parte ci troviamo ad avere ache fare con insetti completamente diversi da quelli che eravamo abituati a studiare; insetti provenienti da altri continenti, che giungono nel nostro paese in seguito a intensiscambi commerciali tra questi c'è la popilia iapponica, un parassita polifago proveniente dal Giappone che si sviluppa sia su piante spontanee sia su quelle coltivate".
"E' necessario non abbassare la guardia e continuare ad effettuare tutti i trattamenti stabiliti - ha concluso l'incontro Enrico Masenga, consulente tecnico specialisticodi Confagricoltura Asti - Bisogna fare rete e continuare l'ottimo lavoro svolto nell'ultimo anno che ha ridotto notevolmente la diffusione della cimice asiatica all'interno delle nostrecolture. Grande attenzione anche alla modalità dei trattamenti effettuati: non bastano i prodotti migliori, è necessario avere anche gli strumenti adatti per effettuare al meglio ognisingolo trattamento".
L'incontro si chiamava
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La Nuova Provincia > Attualità > Il sistema Monferrato presenta le offerte 2019, ma Asti si smarca per Alba
Il sistema Monferrato presenta le offerte2019, ma Asti si smarca per AlbaGli operatori continuano a lavorare alla promozione di un Monferratounito mentre ad Asti il consigliere di minoranza Rovera chiedechiarezza sul futuro dell'ATL
ATTUALITÀ - 25 settembre 2018 0 commenti.
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Nel Monferrato un turismo che guarda ai giovani
Mentre Asti e Alba sanciscono l’unione di fatto accelerando la creazione
della nuova Agenzia che promuoverà l’Astigiano, le Langhe e il Roero
(Alba, pochi giorni fa, ha addirittura chiesto ufficialmente di poter correre il
Palio di Asti), il Monferrato non si arrende a quello che, in prima battuta,
sembra essere uno smembramento tra ciò che vuole essere il “Sistema
Monferrato” (Asti, Alessandria e Casale Monferrato insieme) e ciò che sarà
il sistema Asti-Alba-Bra.
Nei giorni scorsi “Sistema Monferrato”, Alexala-ATL di Alessandria e il
Comune di Casale hanno presentato l’offerta turistica per il 2019 con una
serie di proposte interessanti e innovative, ma sempre nell’ottica di un
triangolare di territori (Asti, Alessandria e Casale) che oggi vedono un
futuro piuttosto incerto.
Al termine dell’incontro tra gli operatori, tenutosi a Casale, è stata diramata
una nota stampa nella quale non si fa cenno della questione Albese e
dalla nuova ATL in procinto di nascere.
Il commento di Andrea Cerrato
«Finalmente il Monferrato – afferma il presidente di Sistema Monferrato
Andrea Cerrato – si propone con un’offerta organica di prodotti turistici che
coprono tutto il territorio delle province di Alessandria e di Asti. Iniziamo da
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LANUOVAPROVINCIA.IT Data pubblicazione: 25/09/2018Link al Sito Web
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subito presentando al mercato B2B italiano e straniero proposte di
vacanze e soggiorni, a breve lanceremo sul mercato estero gli Experience
Day grazie alla collaborazione Confagricoltura Asti e Cia Asti con Cia
Alessandria. Molti i progetti che saranno sviluppati in sinergia con Alexala,
uno in particolare: creare il club di operatori under 40 per proporre un
territorio più glamour e dinamico che vuole attrarre un pubblico più
giovane. Mon.D.O. risulta essere uno strumento fondamentale e di cerniera
tra le due province».
Per il 2017 gli operatori hanno deciso di puntare su proposte quali
“Vacanze e Tour”, che rende disponibili oltre 30 pacchetti turistici dedicati
a visitatori italiani e stranieri, ma anche al più smart
“VisitLangheMonferrato” destinato a soddisfare soprattutto i visitatori
under 40. I progetti turistici vantano la collaborazione di importanti partner
come la Regione Piemonte, Monferrato on Tour, Confagricoltura Asti, Cia
Asti e Alessandria e la rivista di settore “Food and Travel”.
Casale si promuove con Alessandria
«Il nostro territorio, consapevole della necessità di trasformarsi e adattarsi
alle esigenze delle contemporaneità, ha cominciato da molti anni a
collaborare superando i confini amministrativi e proponendo un’idea di
Monferrato come sistema integrato – commenta Daria Carmi, assessore
alla cultura e al turismo di Casale – La presentazione rappresenta uno
step importante in quanto testimonia come queste trasformazioni siano
accompagnate dalla nascita di strumenti nuovi che servono per compiere
il passaggio di qualità, per poter incontrare sempre più la domanda di un
turismo specializzato e costruire una crescente consapevolezza in chi il
territorio lo offre proprio dal punto di vista turistico. E’ importante
sottolineare che in questo sistema integrato oltre ai comuni sono coinvolti
enti quali le Camere di Commercio, le Atl, Sistema Monferrato o il
Consorzio Mon.D.O, e in tale sistema ognuno porta avanti le proprie
peculiarità e professionalità cercando di armonizzare la proposta globale
del territorio».
Intanto ad Asti Rovera interpella sulla fusione Asti-Alba
Mentre il Monferrato procede con la promozione dei territori “unificati”, ad
Asti è il consigliere Beppe Rovera (Ambiente Asti) a chiedere al sindaco
Rasero alcune spiegazioni sull’accorpamento della nostra ATL con quella
di Alba.
Rovera, appresi dai giornali alcuni dettagli sulla fusione, chiede se
corrisponda al vero che l’accorpamento non preveda ad Asti la sede della
nuova ATL, né che la città avrà la presidenza o un rappresentante nel
nuovo CDA. Per Rovera è anche importante capire quali saranno le risorse
da cui si attingerà per finanziare la nuova Agenzia turistica: «La tassa di
soggiorno? Investimenti di altri soci? – domanda al sindaco – E’ legittimo
che una tassa di scopo come quella di soggiorno venga dirottata su altri
territori e non invece utilizzata per servizi turistici in loco, dal decoro
urbano all’organizzazione di eventi, attività a vantaggio del comparto con
ricadute evidenti anche sulle attività commerciali?»
Beppe Rovera ha molte altre domande che attendono risposta mentre già
questa settimana si terrà una riunione dei soci ATL per spiegare loro l’iter
amministrativo necessario alla nascita del nuovo soggetto turistico. «Che
ne sarà del brand AstiTurismo? – chiede Rovera – Quanto della tassa di
soggiorno finirà nelle casse della nuova ATL? Quanto peso avrà questa
partecipazione astigiana nella nuova società?»
E ancora: «Che ne sarà del sito (AstiTurismo ndr) di 1.200 pagine con tutti
gli eventi del nostro territorio? Abbiamo garanzie che nella nuova ATL
Unesco ci sarà tutto quanto esiste sul portale e che varrà data visibilità a
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GABRIELE: Io c'ero, avevo 15 anni....
ROBERTO ARGENTA: Senza vino e birrail mondo e il Pallio sarebbero migliori....
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tutti i Comuni come avviene oggi, soci o non soci?»
La risposta in uno dei prossimi Consigli comunali.
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Presentata l'offerta turistica 2019 delMonferratoScri o da La redazione Sabato, 22 Set 2018 - 0 Commenti
Sistema Monferrato, Mon.D.O, Alexala-Atl di Alessandria e
Comune di Casale Monferrato uniti per un’o erta turistica
d’insieme.
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uali esperienze attendono i visitatori in Monferrato nel 2019?
In un mondo turistico in continua evoluzione e alla ricerca di originali proposte
per vivere i territori, il Monferrato si è attrezzato arrivando oggi a presentare i
risultati dei progetti di promozione e “commercializzazione” delle opportunità
da vivere in questa terra.
Un punto di arrivo da cui partire per vendere l’o erta turistica del Monferrato,
potendo contare su un’azione di rete che ha coinvolto enti ed operatori attivi in
un’area che va dalle province di Alessandria e Asti, con gurandosi come un
bacino di accoglienza unico e reso più solido dallo sforzo corale messo a punto
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in questi mesi.
A lavorare congiuntamente sono stati i l Consorzio Turistico Sistema
Monferrato, Mon.D.O., con la collaborazione e supervisione di Alexala - ATL
della provincia di Alessandria e il contributo della Regione Piemonte.
“Finalmente il Monferrato - a erma il Presidente di Sistema Monferrato Andrea
Cerrato - si propone con un'o erta organica di prodotti turistici che coprono
tutto il territorio delle province di Alessandria e di Asti. Iniziamo da subito
presentando al mercato B2B italiano e straniero proposte di vacanze e soggiorni,
a breve lanceremo sul mercato estero gli Experience Day grazie alla
collaborazione Confagricoltura Asti e Cia Asti con Cia Alessandria. Molti i
progetti che saranno sviluppati in sinergia con Alexala, uno in particolare ovvero
creare il club di operatori under 40 per proporre un territorio più glamour e
dinamico che vuole attrarre un pubblico più giovane. Mon.D.O. risulta essere
uno strumento fondamentale e di cerniera tra le due province.”
Il percorso è iniziato nell'ottobre 2017 e ha visto i principali attori privati del
Monferrato (i territori provinciali di Asti e Alessandria) confrontarsi e unirsi
nella creazione di un catalogo dell'o erta (commercializzazione) per il mercato
B2B e B2C.
Un catalogo che si appresta ad attirare l’attenzione degli operatori in un
momento fondamentale per la promozione dell’attività dell’anno 2019 per via
dell'inizio della commercializzazione dei pacchetti turistici, in occasione
della BITEG - Borsa del Turismo Enogastronomico che si è tenuta recentemente
a Biella, e a poche settimane dal TTG di Rimini, considerata la più importante
era di settore in Italia.
“Il nostro territorio, consapevole della necessità di trasformarsi e adattarsi alle
esigenze delle contemporaneità, ha cominciato da molti anni a collaborare
superando i con ni amministrativi e proponendo un’idea di Monferrato come
sistema integrato. La presentazione – è il commento di Daria Carmi, Assessore
alla Cultura e al Turismo della Città di Casale Monferrato - rappresenta uno
step importante in quanto testimonia come queste trasformazioni siano
accompagnate dalla nascita di strumenti nuovi che servono per compiere il
passaggio di qualità, per poter incontrare sempre più la domanda di un turismo
specializzato e costruire una crescente consapevolezza in chi il territorio lo o re
proprio dal punto di vista turistico. È importante sottolineare che in questo
sistema integrato oltre ai comuni sono coinvolti enti quali le Camere di
Commercio, le Atl, Sistema Monferrato o il Consorzio Mon.D.O, ed in tale sistema
ognuno porta avanti le proprie peculiarità e professionalità cercando di
armonizzare la proposta globale del territorio”.
"Oggi – dichiara Pierluigi Prati, Presidente di Alexala - siamo qui a presentare i
risultati di una collaborazione che mi rende molto orgoglioso, poiché sancisce
un modello operativo preciso. In tal senso mi sento di garantire che lo sviluppo
di iniziative di collaborazione secondo un modello di questo genere, sviluppato
in sinergia con gli operatori turistici del Monferrato deve e sarà, anche per il
futuro, un punto di riferimento per avviare altri nuovi progetti che punteranno a
stimolare partnership e azioni di valorizzazione dei nostri territori”.
Ma quali esperienze saranno a disposizione in Monferrato per i viaggiatori?
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ALBA LANGHE
VIDEO - Sport e solidarietà in allegriadomani nella Langa pavesiana
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Alba, inaugurato Corso Italia. Adinizio anno il restyling di via
CASALESE
Tutto l’autunno del Monferrato!un weekend ricco di eventi
ASTIGIANO
A Canelli calcio e vino con gli ex-granata Rampanti e Fossati a
RASSEGNA WEB LANGHEROEROMONFERRATO.NET Data pubblicazione: 22/09/2018Link al Sito Web
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Con le proposte denominate "Vacanze e Tour" sono disponibili oltre trenta
pacchetti turistici che porteranno visitatori italiani e stranieri nelle cento
strutture selezionate ed associate.
Il territorio verrà promosso anche attraverso "Monferrato #storiedibellezza" la
guida outdoor con consigli pratici per provare trenta itinerari perfetti per il
cicloturismo e il nordicwalking e i dieci campi da golf del Monferrato, per
intercettare fasce di visitatori che amano lo sport, il turismo dolce e la vita
all’aria aperta. Inoltre, già da questo autunno alle porte, i visitatori potranno
appro ttare degli Experience Day in Monferrato ovvero esperienze turistiche in
Monferrato già acquistabili on line sulle piattaforme StayDo, Mon.D.O. e Sistema
Monferrato.
Come funzionano?
I t i c k e t s o n o c omod i e v e l o c i d a o t t e n e r e : b a s t a v i s i t a r e i l
sito www.monferrato.org, cliccare in home page sulla Sezione “Esperienze di
gusto e di charme in Monferrato”, scegliere fra le proposte preferite (tra le varie
opportunità assaggi di tipicità come salumi e riso, degustazioni di vini e
distillati, show cooking, pranzi e cene in location di charme, trattamenti di
benessere la cerca del tartufo,…) e acquistare comodamente con carta di credito
l’esperienza scelta. Da quel momento si avranno ben sei mesi di tempo per
fruire del buono acquistato on-line prenotando la data dell’esperienza
direttamente presso l’azienda. Il ticket potrà costituire anche una sorta di “gift
card”, ovvero una valida idea regalo (anche natalizia) per familiari e amici,
invitandoli così a vivere le esperienze ed emozioni del Monferrato.
La campagna degli Experience Day si avvale anche di una cartolina lancio in
formato cartaceo e digitale, dotata di QR Code per accedere immediatamente
all’elenco e scegliere, acquistare e vivere (o regalare) le occasioni preferite.
Il presidente di Mon.D.O. Maria Vittoria Gattoni sottolinea, nell’o erta turistica
presentata, “il valore della collaborazione trasversale sul territorio grazie al
coinvolgimento dei tanti attori interessati”.
“L’auspicio – aggiunge Gattoni - è che i progetti siano apprezzati dai tour
operator e dai visitatori per arrivare ad avere i desiderati e etti bene ci di
ricaduta turistica sul territorio”.
Ma viaggiare in Monferrato si declina attraverso varie o erte di accoglienza
come dimostra anche il progetto "VisitLangheMonferrato" il quale coinvolge gli
operatori della liera turistica under 40 per proporre un Monferrato più “di
tendenza” e potenziare l’immagine del territorio alle fasce di “young visitors”. I
progetti vedono importanti partnership quali: Regione Piemonte, Monferrato on
Tour, Confagricoltura Asti, Cia Asti e Alessandria e il magazine network Food
and Travel.
In ne la conferenza di oggi è l’occasione per parlare della seconda edizione
locale del Festival IT.A.CÀ, contenitore nazionale quest’anno al suo decennale,
che si terrà in Monferrato dal 13 al 21 ottobre sotto il coordinamento di Massimo
Biglia.
RASSEGNA WEB LANGHEROEROMONFERRATO.NET Data pubblicazione: 22/09/2018Link al Sito Web
WEB 19
La rassegna, dedicata al turismo responsabile e all’innovazione turistica, sarà
una grande occasione per il territorio per raccontarsi ai turisti attraverso un tto
calendario di eventi, degustazioni, chiacchierate e mediante la scoperta di tanti
angoli belli e buoni del Monferrato, fra il Casalese e l’Astigiano.
" R i t e n g o – è i l p a r e r e d e l coordinatore Massimo Biglia - c h e ,
il progetto CA'MON, in cui si inserisce anche il Festival IT.A.CA’, sia un'ottima
opportunità per il territorio, un esperimento sociale, che ha l'ambizione di
abbattere le barriere e sviluppare nuove consapevolezze”.
Non solo: i l Festival verrà preceduto i l 29 settembre prossimo da
un Educational-Tour che coinvolgerà una ventina di giornalisti e blogger
italiani i quali avranno modo di conoscere e trasmettere al loro pubblico la
bellezza e le risorse attrattive del Monferrato.
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RADIOGOLD.IT
"Un Monferrato per tutti": presentati più di 30 pacchetti
turistici
PROVINCIA – La sinergia tra il Consorzio Turistico Sistema Monferrato e la Agenzia
Turistica Locale Alexala, insieme ai Comuni, in particolare quello di Casale, ha prodotto
un dettagliato catalogo con oltre 30 pacchetti turistici sul territorio monferrino, con circa
centro strutture selezionate. Le offerte, tradotte anche in inglese e tedesco, saranno
proposte ai tour operator. Il progetto è durato circa 10 mesi. A impreziosire gli itinerari,
oltre ai percorsi di camminata e cicloturismo, ci sono i cosiddetti experience day: dei
voucher acquistabili anche online sul sito www.monferrato.org validi sei mesi che
permettono alcune particolari attività come la raccolta dei tartufi, la ricerca dell’oro nel
torrente ovadese del Gorzente, o ammirare da vicino la composizione di un gioiello in un
laboratorio di Valenza. “Finalmente il Monferrato – afferma il Presidente di Sistema
Monferrato Andrea Cerrato – si propone con un’offerta organica di prodotti turistici che
coprono tutto il territorio delle province di Alessandria e di Asti. Iniziamo da subito
presentando al mercato B2B italiano e straniero proposte di vacanze e soggiorni, a
breve lanceremo gli Experience Day grazie alla collaborazione Confagricoltura Asti e Cia
Asti con Cia Alessandria. Molti i progetti che saranno sviluppati in sinergia con Alexala,
uno in particolare ovvero creare il club di operatori under 40 per proporre un territorio più
glamour e dinamico che vuole attrarre un pubblico più giovane. Mon.D.O. risulta essere
uno strumento fondamentale e di cerniera tra le due province.” “Presentiamo i risultati di
una collaborazione che mi rende molto orgoglioso, mi si apre il cuore” ha detto il
presidente Alexala Pierluigi Prati “un progetto che sancisce un modello operativo
preciso. In tal senso mi sento di garantire che lo sviluppo di iniziative di collaborazione
secondo un modello di questo genere, sviluppato in sinergia con gli operatori turistici del
Monferrato deve e sarà, anche per il futuro, un punto di riferimento per avviare altri nuovi
progetti che punteranno a stimolare partnership e azioni di valorizzazione dei nostri
territori”. “Il nostro territorio, consapevole della necessità di trasformarsi e adattarsi alle
esigenze delle contemporaneità, ha cominciato da molti anni a collaborare superando i
confini amministrativi e proponendo un’idea di Monferrato come sistema integrato. La
presentazione – ha sottolineato Daria Carmi, Assessore alla Cultura e al Turismo della
Città di Casale Monferrato – rappresenta uno step importante in quanto testimonia come
queste trasformazioni siano accompagnate dalla nascita di strumenti nuovi che servono
per compiere il passaggio di qualità, per poter incontrare sempre più la domanda di un
turismo specializzato e costruire una crescente consapevolezza in chi il territorio lo offre
proprio dal punto di vista turistico. È importante sottolineare che in questo sistema
RASSEGNA WEB RADIOGOLD.IT Data pubblicazione: 21/09/2018Link al Sito Web
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integrato oltre ai comuni sono coinvolti enti quali le Camere di Commercio, le Atl,
Sistema Monferrato o il Consorzio Mon.D.O, ed in tale sistema ognuno porta avanti le
proprie peculiarità e professionalità cercando di armonizzare la proposta globale del
territorio”. La campagna degli Experience Day si avvale anche di una cartolina lancio in
formato cartaceo e digitale, dotata di QR Code per accedere immediatamente all’elenco
e scegliere, acquistare e vivere (o regalare) le occasioni preferite. Il presidente di
Mon.D.O. Maria Vittoria Gattoni sottolinea, nell’offerta turistica presentata, “il valore della
collaborazione trasversale sul territorio grazie al coinvolgimento dei tanti attori
interessati”. “L’auspicio – aggiunge Gattoni – è che i progetti siano apprezzati dai tour
operator e dai visitatori per arrivare ad avere i desiderati effetti benefici di ricaduta
turistica sul territorio”.
RASSEGNA WEB RADIOGOLD.IT Data pubblicazione: 21/09/2018Link al Sito Web
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Monferrato
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Superficie: 12 %Dir. Resp.: Pierluigi Buscaiolo
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Home Rubriche News dalle regioni Confagricoltura Asti:i registri telematici del Vino!
Confagricoltura Asti:i registri telematici del Vino!Martedì 18 Settembre 2018
E' uno degli argomenti,al centro di un seminario,cheConfagricoltura Asti ha organizzato,nello scorso mese di luglio! Unincontro,in cui tecnici hanno portato la loro esperienza,dopo aververificato le conseguenze della dematerializzazioni dei registri.
E' certamente un argomento,che giustamente viene trattato,perverificare le cose positive e gli ostacoli,da superare,anche nellaprogettazione di programmi,che rendano sempre più efficace e
semplici le operazioni informatiche.
L'impatto dei registri telematici del vino,per Gianluigi Corna, dell'organizzazione Maxidata, ha determinato maggiore consapevolezza negli imprenditori agricoli circa l’utilizzo di un sistemacompletamente nuovo” e il compito delle aziende informatiche “sia proprio quello di offriresoluzioni semplici per operazioni gestionali complesse”.
Angelo Di Giacomo, responsabile Ispettorato tutela della qualità e repressione frodi,che hamesso afuoco le difficoltà emerse nel momento in cui le richieste di inserimento di dati tecnici all'internodei registri telematici, si sono rivelate essere più numerose rispetto a quanto avveniva con lamodulistica cartacea, e ciò ha comportato, da un lato, una maggiore completezza delleinformazioni, ma, tempistiche più lunghe.
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Home Rubriche Eventi Diffusione degli insetti esotici in agricoltura”
Diffusione degli insetti esotici in agricoltura”Martedì 18 Settembre 2018
E' il tema dell’incontro organizzato da Confagricoltura Astinell'ambito delle iniziative di informazione previste dalla Misura 1del Programma di sviluppo rurale che avrà luogo giovedì 27settembre alle ore 10, nell'Aula Magna dell’Università di Asti.Un’occasione per parlare di nuove specie di parassiti che da alcunianni stanno minando in misura crescente anche l’agricoltura delnostro territorio, causando numerosi danni alle colture.
Enrico Masenga,consulente di Confagricoltur Asti ritiene chequesto incontro sia molto importante,perché
grazie ai numerosi trattamenti effettuati lo scorso anno, si è potuto tenere sotto controllo gli effettidella cimice asiatica, ma non bisogna abbassare la guardia. Non è stata ancora riscontrata lapresenza di popilia iapponica, ma le probabilità che giunga anche in questa zona sono purtroppoabbastanza alte.
Bisogna far di tutto,per non dobbiamo ripetere lo stesso errore commesso nel 1999 nei confrontidella flavescenza dorata - conclude Masenga – quando, all'epoca, i casi rari e isolati - che hannofatto la loro prima comparsa nel Casalese - sono stati completamente trascurati diffondendo cosìa poco a poco la malattia in tutto il Piemonte, fino a diventare un fenomeno incontrollato. E’necessario quindi agire in fretta prima che sia troppo tardi”.
Citiamo due autorevoli relatori Giovanni Bosio, entomologo del Settore Fitosanitario della RegionePiemonte e Silvia Moraglio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentaridell’Università di Torino.
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RASSEGNA WEB AGRICOLTURAOGGI.COM Data pubblicazione: 18/09/2018Link al Sito Web
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di Redazione - 18 settembre 2018 - 13:22
Più informazionisu
cimice asiatica confagricoltura asti insetti esotici uniastiss enrico masenga giovanni bosio luisella torchio silvia moraglio asti
ATTUALITÀ
Confagricoltura, il 27 settembre incontrosu come difendersi in agricoltura dagliinsetti esotici
Stampa Invia notizia
“Diffusione degli insetti esotici in agricoltura”: è questo il titolodell’incontro organizzato da Confagricoltura Asti nell’ambito delleiniziative di informazione previste dalla Misura 1 del Programma disviluppo rurale che avrà luogo giovedì 27 settembre alle ore 10, nell’AulaMagna dell’Università di Asti.
Un’occasione per parlare di nuove specie di parassiti che da alcuni annistanno minando in misura crescente anche l’agricoltura del nostroterritorio, causando numerosi danni alle colture.
L’incontro contempla la presenza di esperti autorevoli che illustreranno,tra l’altro, anche eventuali soluzioni in grado di arginare l’azionedistruttiva di questi pericolosi vettori: Giovanni Bosio, entomologo delSettore Fitosanitario della Regione Piemonte e Silvia Moraglio delDipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università diTorino.
E se l’intervento di Giovanni Bosio verterà sulla proliferazione dei “nuovi”parassiti, in particolar modo della popilia iapponica, insetto dannoso pertutte le colture ma in particolar modo per vite e cereali, quello di SilviaMoraglio si concentrerà invece sulla cimice asiatica e sui danni provocatiprevalentemente all’interno dei noccioleti. A moderare gli interventi,Luisella Torchio, responsabile dell’Uf cio Tecnico di Confagricoltura Asti.
“La prevenzione è sicuramente molto meglio della cura – afferma EnricoMasenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Asti – ed èper questo motivo che già da diversi anni stiamo monitorandoattentamente e periodicamente tutte le colture. Grazie ai numerositrattamenti effettuati lo scorso anno, siamo riusciti a contenere gli effettidella cimice asiatica, ma non bisogna abbassare la guardia.Fortunatamente non abbiamo ancora riscontrato casi di popilia iapponica,ma le probabilità che giunga anche in questa zona sono purtroppo
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cimice asiatica confagricoltura asti insetti esotici uniastiss enrico masenga giovanni bosio luisella torchio silvia moraglio asti
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abbastanza alte.
Non dobbiamo ripetere lo stesso errore commesso nel 1999 nei confrontidella avescenza dorata – conclude Masenga – quando, all’epoca, i casi rarie isolati – che hanno fatto la loro prima comparsa nel Casalese – sonostati completamente trascurati diffondendo così a poco a poco la malattiain tutto il Piemonte, no a diventare un fenomeno incontrollato. E’necessario quindi agire in fretta prima che sia troppo tardi”.
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RASSEGNA WEB ATNEWS.IT Data pubblicazione: 18/09/2018Link al Sito Web
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12:11 18.09.18
Come difendere le produzioni agricole dagli insettiesotici: se ne parla ad Asti nell’incontroorganizzato da Confagricoltura“Di usione degli insetti esotici in agricoltura”: è questo il tema dell’incontroorganizzato da Confagricoltura Asti
A cura di Filomena Fotia 18 settembre 2018 - 12:11
“Diffusione degli insetti esotici in agricoltura”: è questo il titolo dell’incontro organizzato da
Confagricoltura Asti nell’ambito delle iniziative di informazione previste dalla Misura 1 del Programma
di sviluppo rurale che avrà luogo giovedì 27 settembre alle ore 10, nell’Aula Magna dell’Università di
Asti. Un’occasione per parlare di nuove specie di parassiti che da alcuni anni stanno minando in misura
crescente anche l’agricoltura del territorio, causando numerosi danni alle colture.
L’incontro contempla la presenza di esperti autorevoli che illustreranno, tra l’altro, anche eventuali
soluzioni in grado di arginare l’azione distruttiva di questi pericolosi vettori: Giovanni Bosio,
entomologo del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte e Silvia Moraglio del Dipartimento di
Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. E se l’intervento di Giovanni Bosio
verterà sulla proliferazione dei “nuovi” parassiti, in particolar modo della popilia iapponica, insetto
dannoso per tutte le colture ma in particolar modo per vite e cereali, quello di Silvia Moraglio si
concentrerà invece sulla cimice asiatica e sui danni provocati prevalentemente all’interno dei
noccioleti. A moderare gli interventi, Luisella Torchio, responsabile dell’Ufficio Tecnico di
Confagricoltura Asti.
“La prevenzione è sicuramente molto meglio della cura – afferma Enrico Masenga, consulente tecnico
specialistico di Confagricoltura Asti – ed è per questo motivo che già da diversi anni stiamo
monitorando attentamente e periodicamente tutte le colture. Grazie ai numerosi trattamenti effettuati
lo scorso anno, siamo riusciti a contenere gli effetti della cimice asiatica, ma non bisogna abbassare la
guardia. Fortunatamente non abbiamo ancora riscontrato casi di popilia iapponica, ma le probabilità
che giunga anche in questa zona sono purtroppo abbastanza alte. Non dobbiamo ripetere lo stesso
errore commesso nel 1999 nei confronti della flavescenza dorata – conclude Masenga – quando,
all’epoca, i casi rari e isolati – che hanno fatto la loro prima comparsa nel Casalese – sono stati
completamente trascurati diffondendo così a poco a poco la malattia in tutto il Piemonte, fino a
diventare un fenomeno incontrollato. E’ necessario quindi agire in fretta prima che sia troppo tardi”.
A cura di Filomena Fotia
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RASSEGNA WEB METEOWEB.EU Data pubblicazione: 18/09/2018Link al Sito Web
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Corriere di Alba
Tiratura: 0 - Diffusione: 17000 - Lettori: 44000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it
10-SET-2018da pag. 37foglio 1
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La 'nuova' agricoltura punta sull'economiacircolare"Abbiamo messo al centro dei lavori dellaFederazione nazionale 'Bioeconomia: prodotti eprocessi innovativi' l'utilizzo del suolo". Perché iterreni italiani, spiega Ezio Veggia, a capo dellaFederazione e attuale commissario straordinario diConfagricoltura Asti, risentono del "cattivotrattamento" ricevuto negli ultimi cinquant'anni.
I protagonisti del settore si rendono conto che bisogna reinventare ilsistema agricolo e riportare sostanza organica al terreno, diminuitasoprattutto per l'utilizzo dei concimi di derivazione fossile. Possiamoinvertire questo trend ispirandoci a ciò che facevano i nostri nonni,riducendo drasticamente l'impiego di prodotti chimici – purtroppo spessoindispensabili – e sfruttando le nuove tecnologie, ad esempio perl'irrigazione del suolo. L'obiettivo è "tenere occupati" i terreni così chesiano sempre verdi e possano essere impiegati per la produzione di cibo edi mangimi, biogas o fertilizzanti naturali. In più, se il terreno è verde c'èfotosintesi, si sottrae CO2 all'atmosfera e si aiuta a contenere gli effetti delcambiamento climatico.
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Fonte: www.ansa.it
Data di pubblicazione: 13/09/2018
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Uno sguardo al noccioleto ItaliaRisvolti positivi per la campagna 2018, anche se i prezzi sono al di
sotto di due anni fa. Enrico Masenga di Confagricoltura Asti: "Nei
prossimi mesi il prezzo dovrebbe aumentare, fatto salvo eventuali
oscillazioni della lira turca"
La Turchia, con 500mila tonnellate, è il primo produttore mondiale ed è un bacino di
rifornimento proprio della multinazionale Ferrero
Fonte foto: © Vladyslav Siaber - Fotolia
La crisi della lira turca impensierisce il noccioleto Italia, ma non troppo. La
valuta mediorientale si è svalutata di circa il 40% dall'inizio dell'anno e il
prezzo delle nocciole made in Italy, rilanciate da un progetto di filiera di
Ferrero anche per smarcarsi dalla dipendenza dall'estero, è strettamente
connesso alle quotazioni turche.
Il crollo della valuta turca lo scorso agosto aveva gettato in allarme i
produttori italiani. La Turchia, con 500mila tonnellate, è il primo produttore
mondiale ed è un bacino di rifornimento proprio della multinazionale
Ferrero. L'Italia ha una produzione di cinque volte inferiore, anche se con il
Progetto Nocciola Italia, lanciato dalla società Hazelnut Company, nell'alveo
di Ferrero, le superfici si stanno estendendo.
La campagna 2018 ha risvolti positivi, anche se non completamente
soddisfacenti in termini di prezzi che sono ben al di sotto del 2016. Il prezzo
della Nocciola Piemonte Tonda e Gentile relativo all'annata 2018 si attesta
dai 320 ai 330 euro al quintale. I produttori speravano in una quotazione più
alta - dice Confagricoltura Asti - alla luce di una produzione leggermente
inferiore rispetto alle previsioni. Un'annata che conferma però ancora una
volta l'ottima qualità che da sempre contraddistingue questa nostra
eccellenza del territorio che, se abbinata ad una più efficace rete di
commercializzazione, non teme nessuna concorrenza, dice Confagri Asti.
"Quest'anno, secondo le prime stime, si prevede una produzione su base
regionale intorno ai 120mila quintali, ovvero 12/15 quintali per ettaro, una
buona ripresa dopo la catastrofica annata dello scorso anno, ma non ancora
a livelli ottimali, a causa anche di numerose e persistenti piogge che durante
buona parte del periodo primaverile hanno imperversato sul nostro territorio
compromettendo parzialmente, nonostante la buona fioritura, la sanità della
pianta. Nei prossimi mesi il prezzo dovrebbe aumentare, fatto salvo
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eventuali oscillazioni della lira turca", afferma Enrico Masenga, consulente
tecnico specialistico di Confagricoltura Asti.
In pista anche l'accordo di filiera di Coldiretti Asti col gruppo
dolciario Novi-Elah-Dufour di Novi Ligure, al quale hanno aderito,
quest'anno, 198 corilicoltori dell'Astigiano. La superficie coinvolta riguarda
500 ettari, quasi 100 ettari in più rispetto all'anno precedente, per una
produzione potenziale di 10mila quintali di nocciole del Monferrato nella
varietà Tonda Gentile Trilobata.
Nell'ultima campagna le nocciole monferrine hanno spuntato un prezzo
attorno ai 380 euro al quintale. Facendo riferimento all'anno passato, ad
esempio, la resa media ponderata che ha fissato il valore per tutti i 160
conferitori è stata del 44,83% che applicata al prezzo massimo registrato dai
listini ufficiali della Camera di commercio di 8,35 punto resa, ha portato ad
aver garantito ogni corilicoltore un introito di 374,33 euro al quintale a cui
sono poi stati aggiunti 4 euro di premio qualità per tutti, sempre al netto di
un'eventuale qualità ancora superiore, come si legge in una nota.
"Potenzialmente l'annata 2018 - afferma il presidente di Coldiretti
Asti, Marco Reggio - potrebbe portare l'accordo tra Coldiretti Asti e Novi a
conferimenti di nocciole del Monferrato per un valore di quasi 4 milioni di
euro. In ogni caso e in soli tre anni, l'accordo Coldiretti/Novi, vale almeno il
10% dell'intera superficie corilicola dell'Astigiano, 500 ettari su un totale di
3.950 ettari".
È invece sboom dei prezzi delle nocciole turche, lontanissime dalle
quotazioni del 2016 e, appunto, alle prese con le turbolenze della valuta
nazionale, sembra causata da vendita di dollari contro lira turca da parte di
operatori locali e di cambio. Così, almeno, sostengono gli analisti di
Bloomberg.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie
Autore: Redazione Agronotizie
Tag: PREZZI AGRICOLTURA NEL MONDO MADE IN ITALY NOCCIOLE ACCORDO
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ANSA.it Ambiente&Energia Focus Energia La “nuova” agricoltura punta sull’economia circolare
StampaScrivi alla redazione 11 settembre 2018 15:19
La “nuova” agricoltura punta sull’economia circolareIl modello di Confagricoltura spinge l'intreccio tra zootecnia, energia e ambiente
Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia
Canale Energia - “Abbiamo messo al centro dei lavori della Federazione nazionale
‘Bioeconomia: prodotti e processi innovativi’ l’utilizzo del suolo”. Perché i terreni
italiani, spiega a Canale Energia Ezio Veggia, a capo della Federazione e attuale
commissario straordinario di Confagricoltura Asti, risentono del “cattivo trattamento”
ricevuto negli ultimi cinquant’anni.
I protagonisti del settore si rendono conto che bisogna reinventare il sistema agricolo e
riportare sostanza organica al terreno, diminuita soprattutto per l’utilizzo dei concimi di
derivazione fossile. Possiamo invertire questo trend ispirandoci a ciò che facevano i
nostri nonni, riducendo drasticamente l’impiego di prodotti chimici – purtroppo spesso
indispensabili – e sfruttando le nuove tecnologie, ad esempio per l’irrigazione del
suolo. L’obiettivo è “tenere occupati” i terreni così che siano sempre verdi e possano
essere impiegati per la produzione di cibo e di mangimi, biogas o fertilizzanti naturali.
In più, se il terreno è verde c’è fotosintesi, si sottrae CO2 all’atmosfera e si aiuta a
contenere gli effetti del cambiamento climatico.
Può spiegarci meglio come pensate di spingere modelli innovativi che coniugano
zootecnia, energia e tutela ambientale?
Solo 15 anni fa erano previsti dei contributi per i terreni incolti così da evitare la
sovrapproduzione e l’aumento esponenziale dei prezzi. Oggi questo concetto è
superato. Con le seconde colture se ottengo un mais di scarsa qualità che non può
essere immesso nella catena alimentare posso dirottarlo al settore delle agroenergie.
Un’alternativa prevede di sfruttare il terreno per coltivare il sorgo nella stagione estiva e
venderlo come mangime. Ancora, il prodotto di bassa qualità che non arriva sulle
nostre tavole può essere “digerito” per 60-70 giorni a 45-50°C così da tornare al
terreno come fertilizzante con una carica microbica più bassa, ricco di minerali e senza
odore. Dimostriamo così che la competizione tra Food ed Energy è un falso mito.
Dove si concentrerà la vostra attività?
Partiamo dall’astigiano ma la nostra attività coinvolge tutta Italia. Contiamo già diverse
esperienze che usano la doppia coltura in modo intelligente (primaria per il food e
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Sogenus: tutelaambientale e
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StampaScrivi alla redazione
secondaria per il digestato). I dati finora raccolti dimostrano che questo modello di
business migliora la qualità del terreno e consentono di accrescere i capi
d’allevamento. Confagricoltura punta anche a fondere conoscenze e pratiche che già
esistono e supportare gli associati che vogliono intraprendere questo percorso
attraverso tavoli nazionali e internazionali. In più lavoriamo con attori di portata
mondiale, coinvolgendo il Nord e Sud America, per riuscire a stimolare l’adozione di
questa nuova visione che trova tutti d’accordo sulla centralità della produzione
anaerobica, anche in una rete di imprese. Se in un raggio di 15 km c’è un digestore vi
si possono convogliare tutti gli “scarti” dell’agroalimentare. Si può parlare di
bioraffineria.
Questo modello di business è realmente attrattivo per gli imprenditori italiani?
Considerando le lacune normative esistenti per la distinzione dei rifiuti dai
sottoprodotti…
Le difficoltà normative sono uno dei maggiori punti deboli dello sviluppo di questa
visione. Chiediamo da sempre norme chiare e certe soprattutto per riuscire a
distinguere il rifiuto dal sottoprodotto. Quest’ultimo oggi ha uno sbocco commerciale
che ieri non era prevedibile. Per l’agricoltore questo modello implica un cambio di
mentalità: deve cominciare a prendere in seria considerazione di collaborare col vicino
e fare rete.
Quanto inciderà sul vostro settore e sul modello che ci ha illustrato l’emanazione del
nuovo Decreto FER?
Il Decreto FER è molto importante per lo sviluppo dell’agricoltura. Il settore guarda al
futuro e in questo futuro gli impianti di digestione anaerobica sono fondamentali.
Dobbiamo trovare il modo di continuare a produrre elettricità senza che, alla fine del
periodo di incentivazione, l’impianto chiuda. Inoltre, producendo elettricità da biogas
possiamo compensare la produzione intermittente da fotovoltaico ed eolico. Ci sono
sicuramente dei risvolti positivi anche per la collettività, anche se alcuni soggetti, come
i venditori di concimi, sentono minati i propri interessi economici e si trovano in
disaccordo con tale modello. Ma siamo sicuri che il nostro è un percorso virtuoso e
dobbiamo trovare il modo per proseguire su questa strada.
Il vostro modello non prevede rifiuti e riflette i principi dell’economia circolare.
L’agricoltura è protagonista dell’economia circolare. Possiamo alimentare i digestori
anaerobici con letami, reflui e polline per produrre biometano e per ottenere il
digestato, sottoprodotto impiegato come fertilizzante nei campi. Questa materia
organica torna al terreno chiudendo il cerchio.
ricaduteeconomiche per ilterritorio dell’altaVallesina
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Gasparetti, ilglobal service peril settore dei rifiutiPagine Sì! SpA
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La “nuova” agricoltura punta sull’economia circolare |
Ambiente ed Energia
La “nuova” agricoltura punta sull’economia circolare
11 settembre 2018
Canale Energia - “Abbiamo messo al centro dei lavori della Federazione nazionale
‘Bioeconomia: prodotti e processi innovativi’ l’utilizzo del suolo”. Perché i terreni italiani,
spiega a Canale Energia Ezio Veggia, a capo della Federazione e attuale commissario
straordinario di confagricoltura Asti, risentono del “cattivo trattamento” ricevuto negli
ultimi cinquant’anni. I protagonisti del settore si rendono conto che bisogna reinventare il
sistema agricolo e riportare sostanza organica al terreno, diminuita soprattutto per
l’utilizzo dei concimi di derivazione fossile. Possiamo invertire questo trend ispirandoci a
ciò che facevano i nostri nonni, riducendo drasticamente l’impiego di prodotti chimici –
purtroppo spesso indispensabili – e sfruttando le nuove tecnologie, ad esempio per
l’irrigazione del suolo. L’obiettivo è “tenere occupati” i terreni così che siano sempre
verdi e possano essere impiegati per la produzione di cibo e di mangimi, biogas o
fertilizzanti naturali. In più, se il terreno è verde c’è fotosintesi, si sottrae CO2
all’atmosfera e si aiuta a contenere gli effetti del cambiamento climatico. Può spiegarci
meglio come pensate di spingere modelli innovativi che coniugano zootecnia, energia e
tutela ambientale? Solo 15 anni fa erano previsti dei contributi per i terreni incolti così da
evitare la sovrapproduzione e l’aumento esponenziale dei prezzi. Oggi questo concetto
è superato. Con le seconde colture se ottengo un mais di scarsa qualità che non può
essere immesso nella catena alimentare posso dirottarlo al settore delle agroenergie.
Un’alternativa prevede di sfruttare il terreno per coltivare il sorgo nella stagione estiva e
venderlo come mangime. Ancora, il prodotto di bassa qualità che non arriva sulle nostre
tavole può essere “digerito” per 60-70 giorni a 45-50°C così da tornare al terreno come
fertilizzante con una carica microbica più bassa, ricco di minerali e senza odore.
Dimostriamo così che la competizione tra Food ed Energy è un falso mito. Dove si
concentrerà la vostra attività? Partiamo dall’astigiano ma la nostra attività coinvolge tutta
Italia. Contiamo già diverse esperienze che usano la doppia coltura in modo intelligente
(primaria per il food e secondaria per il digestato). I dati finora raccolti dimostrano che
questo modello di business migliora la qualità del terreno e consentono di accrescere i
capi d’allevamento. confagricoltura punta anche a fondere conoscenze e pratiche che
già esistono e supportare gli associati che vogliono intraprendere questo percorso
attraverso tavoli nazionali e internazionali. In più lavoriamo con attori di portata
RASSEGNA WEB ALTOADIGE.IT Data pubblicazione: 10/09/2018Link al Sito Web
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mondiale, coinvolgendo il Nord e Sud America, per riuscire a stimolare l’adozione di
questa nuova visione che trova tutti d’accordo sulla centralità della produzione
anaerobica, anche in una rete di imprese. Se in un raggio di 15 km c’è un digestore vi si
possono convogliare tutti gli “scarti” dell’agroalimentare. Si può parlare di bioraffineria.
Questo modello di business è realmente attrattivo per gli imprenditori italiani?
Considerando le lacune normative esistenti per la distinzione dei rifiuti dai
sottoprodotti… Le difficoltà normative sono uno dei maggiori punti deboli dello sviluppo
di questa visione. Chiediamo da sempre norme chiare e certe soprattutto per riuscire a
distinguere il rifiuto dal sottoprodotto. Quest’ultimo oggi ha uno sbocco commerciale che
ieri non era prevedibile. Per l’agricoltore questo modello implica un cambio di mentalità:
deve cominciare a prendere in seria considerazione di collaborare col vicino e fare rete.
Quanto inciderà sul vostro settore e sul modello che ci ha illustrato l’emanazione del
nuovo Decreto FER? Il Decreto FER è molto importante per lo sviluppo dell’agricoltura. Il
settore guarda al futuro e in questo futuro gli impianti di digestione anaerobica sono
fondamentali. Dobbiamo trovare il modo di continuare a produrre elettricità senza che,
alla fine del periodo di incentivazione, l’impianto chiuda. Inoltre, producendo elettricità da
biogas possiamo compensare la produzione intermittente da fotovoltaico ed eolico. Ci
sono sicuramente dei risvolti positivi anche per la collettività, anche se alcuni soggetti,
come i venditori di concimi, sentono minati i propri interessi economici e si trovano in
disaccordo con tale modello. Ma siamo sicuri che il nostro è un percorso virtuoso e
dobbiamo trovare il modo per proseguire su questa strada. Il vostro modello non
prevede rifiuti e riflette i principi dell’economia circolare. L’agricoltura è protagonista
dell’economia circolare. Possiamo alimentare i digestori anaerobici con letami, reflui e
polline per produrre biometano e per ottenere il digestato, sottoprodotto impiegato come
fertilizzante nei campi. Questa materia organica torna al terreno chiudendo il cerchio.
11 settembre 2018
RASSEGNA WEB ALTOADIGE.IT Data pubblicazione: 10/09/2018Link al Sito Web
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“Abbiamo messo al centro dei lavori della Federazione nazionale ‘Bioeconomia:prodotti e processi innovativi’ l’utilizzo del suolo”. Perché i terreni italiani, spiegaa Canale Energia Ezio Veggia, a capo della Federazione e attuale commissario
straordinario di Confagricoltura Asti, risentono del “cattivo trattamento” ricevuto negliultimi cinquant’anni.
I protagonisti del settore si rendono conto che bisogna reinventare il sistema agricolo eriportare sostanza organica al terreno, diminuita soprattutto per l’utilizzo dei concimi diderivazione fossile. Possiamo invertire questo trend ispirandoci a ciò che facevano i nostrinonni, riducendo drasticamente l’impiego di prodotti chimici – purtroppo spessoindispensabili – e sfruttando le nuove tecnologie, ad esempio per l’irrigazione del suolo.L’obiettivo è “tenere occupati” i terreni così che siano sempre verdi e possano essereimpiegati per la produzione di cibo e di mangimi, biogas o fertilizzanti naturali. In più, se ilterreno è verde c’è fotosintesi, si sottrae CO2 all’atmosfera e si aiuta a contenere gli effettidel cambiamento climatico.
Può spiegarci meglio come pensate di spingere modelli innovativi che coniuganozootecnia, energia e tutela ambientale?
Solo 15 anni fa erano previsti dei contributi per i terreni incolti così da evitare lasovrapproduzione e l’aumento esponenziale dei prezzi. Oggi questo concetto è superato.Con le seconde colture se ottengo un mais di scarsa qualità che non può essere immessonella catena alimentare posso dirottarlo al settore delle agroenergie. Un’alternativa prevede
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lunedì, 10 settembre 2018 CHI SIAMO MEDIA KIT NEWSLETTER
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di sfruttare il terreno per coltivare il sorgo nella stagione estiva e venderlo come mangime.Ancora, il prodotto di bassa qualità che non arriva sulle nostre tavole può essere “digerito”per 60-70 giorni a 45-50°C così da tornare al terreno come fertilizzante con una caricamicrobica più bassa, ricco di minerali e senza odore. Dimostriamo così che la competizionetra Food ed Energy è un falso mito.
Dove si concentrerà la vostra attività?
Partiamo dall’astigiano ma la nostra attività coinvolge tutta Italia. Contiamo già diverseesperienze che usano la doppia coltura in modo intelligente (primaria per il food esecondaria per il digestato). I dati finora raccolti dimostrano che questo modello di businessmigliora la qualità del terreno e consentono di accrescere i capi d’allevamento.Confagricoltura punta anche a fondere conoscenze e pratiche che già esistono e supportaregli associati che vogliono intraprendere questo percorso attraverso tavoli nazionali einternazionali. In più lavoriamo con attori di portata mondiale, coinvolgendo il Nord e SudAmerica, per riuscire a stimolare l’adozione di questa nuova visione che trova tuttid’accordo sulla centralità della produzione anaerobica, anche in una rete di imprese. Se inun raggio di 15 km c’è un digestore vi si possono convogliare tutti gli “scarti”dell’agroalimentare. Si può parlare di bioraffineria.
Questo modello di business è realmente attrattivo per gli imprenditori italiani?Considerando le lacune normative esistenti per la distinzione dei rifiuti daisottoprodotti…
Le difficoltà normative sono uno dei maggiori punti deboli dello sviluppo di questa visione.Chiediamo da sempre norme chiare e certe soprattutto per riuscire a distinguere il rifiutodal sottoprodotto. Quest’ultimo oggi ha uno sbocco commerciale che ieri non eraprevedibile. Per l’agricoltore questo modello implica un cambio di mentalità: devecominciare a prendere in seria considerazione di collaborare col vicino e fare rete.
Quanto inciderà sul vostro settore e sul modello che ci ha illustrato l’emanazione delnuovo Decreto FER?
Il Decreto FER è molto importante per lo sviluppo dell’agricoltura. Il settore guarda al futuroe in questo futuro gli impianti di digestione anaerobica sono fondamentali. Dobbiamotrovare il modo di continuare a produrre elettricità senza che, alla fine del periodo diincentivazione, l’impianto chiuda. Inoltre, producendo elettricità da biogas possiamocompensare la produzione intermittente da fotovoltaico ed eolico. Ci sono sicuramente deirisvolti positivi anche per la collettività, anche se alcuni soggetti, come i venditori di concimi,sentono minati i propri interessi economici e si trovano in disaccordo con tale modello. Masiamo sicuri che il nostro è un percorso virtuoso e dobbiamo trovare il modo perproseguire su questa strada.
Il vostro modello non prevede rifiuti e riflette i principi dell’economia circolare.
L’agricoltura è protagonista dell’economia circolare. Possiamo alimentare i digestorianaerobici con letami, reflui e polline per produrre biometano e per ottenere il digestato,sottoprodotto impiegato come fertilizzante nei campi. Questa materia organica torna alterreno chiudendo il cerchio.
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di Redazione - 07 settembre 2018 - 10:00
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cia asti confagricoltura asti sistema monferrato asti
ATTUALITÀ
Sistema Monferrato cerca 20 operatorituristici Under 40
Stampa Invia notizia
Quante volte abbiamo sentito dire che il Monferrato, cosi come tutto ilterritorio collinare, non è adatto ad un turismo di giovani? Quante volteabbiamo detto che dobbiamo puntare sul target dei Senior (over 65) perchèsono coloro che hanno un potere di spesa più appetibile?
Le strategie turistiche degli ultimi anni si sono mosse proprio partendo daconcetti come questi, ma ne siamo proprio sicuri? Indubbiamente ilmercato dei Senior è interessante, in espansione e se vogliamo ormaiconsolidato. Se vogliamo però migliorare la nostra immagine ed investiresul futuro, essere più glamour e attraenti occorre fare anche altro.
Così il Consorzio Operatori Turistici Sistema Monferrato rilancia lastrategia futura con il progetto VISIT LANGHEMONFERRATO ovvero unprogetto dinamico dove attività esperienziali in particolare “outdoor” (bike,trekking, parapendio, canoa) ma anche soggiorni in location di lusso(molti i castelli e dimore storiche aperte ai turisti) con SPA e aree relax edegustazioni in luoghi esclusivi, location di charme dove fare eventi efeste saranno il contenuto di un’offerta turistica per dare un’immagine piùmodaiola e attraente delle colline Unesco e posizionare l’offerta su unnuovo mercato. Anche il motore del progetto vuole però essere giovane equindi Sistema Monferrato svilupperà questa progettualità proprio con gliimprenditori più giovani, quelli che hanno deciso di investire sulterritorio, coloro che credono in questo Monferrato. L’idea verrà condivisain particolare con due partner di Sistema Monferrato, Confagricoltura Astie CIA Asti – Alessandria e le rispettive associazioni di giovaniimprenditori.
In quest’ottiv si cercano 20 imprenditori della liera turistica (Hotel,Agriturismi, Cantine, etc). Le domande saranno poste al vaglio dagli espertidi strategia e comunicazione che da oltre un anno lavorano a SistemaMonferrato e successivamente dal gruppo di tour operator che dovràde nire le proposte e commercializzarle.
“Perché Il Monferrato rafforzi la propria capacità di attrazione turistica ènecessario inoltre che ci sia una più forte integrazione tra i territori e una
ATNews - Quotidiano online di Asti,Monferrato, Langhe e Roero
Associazioni Servizi Cerca Menù Comuni Seguici su Accedi
RASSEGNA WEB ATNEWS.IT Data pubblicazione: 07/09/2018Link al Sito Web
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promozione unitaria di tutto il Monferrato con le Langhe e non soloattraverso la messa in comune delle esperienze. Le imprese devonocollegarsi e fare rete per far crescere le loro dimensioni e la loro capacitàd’incidere. Per raggiungere il vantaggio competitivo sui nostri concorrentioccorre prestare maggiore attenzione al social media marketing,diversi care i mercati, innovando il linguaggio online e rafforzandol’immagine del brand e della destinazione. Il progetto rivolto agli operatoriUnder 40 va proprio in questa direzione – spiega Andrea CerratoPresidente di Sistema Monferrato – Le ricadute positive derivantidall’utilizzo di questi nuovi strumenti che riguardano l’accessibilità alleinformazioni, il coinvolgimento attivo del visitatore, la condivisione diidee e contenuti sono molteplici, ma bisogna anche essere consapevoliche le accresciute potenzialità di questi strumenti d’informazionerichiedono competenze nuove e un continuo aggiornamento, per questomotivo dal mese di novembre inizierà un percorso di formazione rivolto inparticolare agli operatori under 40″.
Per informazioni: [email protected], www.sistemamonferrato.it
Come concludere alla grande ilfestival delle Sagre? Con un gelatodell’Orchidea di Corso Savona
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RASSEGNA WEB ATNEWS.IT Data pubblicazione: 07/09/2018Link al Sito Web
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Venerdì 7 Se embre 2018 LA REDAZIONE CONTATTI PRIVACY SCRIVI AL DIRETTORE F a c e b o o k Twitter I n s t a g r am Goo g l e +
TERRITORIO & EVENTI
Asti, Sistema Monferrato cerca 20Operatori Turistici Under 40 intenzionati ainvestire sul territorioScri o da La redazione Venerdì, 7 Set 2018 - 0 Commenti
Cosi il Consorzio Operatori Turistici Sistema Monferrato
ri lancia la strategia futura con i l progetto "VISIT
LANGHEMONFERRATO" ovvero un progetto dinamico
dove attività esperienziali, il contenuto di un'o erta
turistica per dare un'immagine più modaiola e attraente
delle colline Unesco e posizionare l'o erta su un nuovo
mercato.
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uante volte abbiamo sentito dire che il Monferrato, cosi come tutto il
territorio collinare, non è adatto ad un turismo di giovani? Quante volte
abbiamo detto che dobbiamo puntare sul target dei Senior (over 65) perchè
sono coloro che hanno un potere di spesa più appetibile?
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Le strategie turistiche degli ultimi anni si sono mosse proprio partendo da
concetti come questi, ma ne siamo proprio sicuri? Indubbiamente il mercato
dei Senior è interessante, in espansione e se vogliamo ormai consolidato. Se
vogliamo però migliorare la nostra immagine ed investire sul futuro, essere
più glamour e attraenti occorre fare anche altro.
Cosi il Consorzio Operatori Turistici Sistema Monferrato rilancia la strategia
futura con il progetto "VISIT LANGHEMONFERRATO" ovvero un progetto
dinamico dove attività esperienziali in particolare "outdoor" (bike, trekking,
parapendio, canoa) ma anche soggiorni in location di lusso (molti i castelli e
dimore storiche aperte ai turisti) con SPA e aree relax e degustazioni in luoghi
esclusivi, location di charme dove fare eventi e feste saranno il contenuto di
un'o erta turistica per dare un'immagine più modaiola e attraente delle colline
Unesco e posizionare l'o erta su un nuovo mercato.
Anche il motore del progetto vuole però essere giovane e quindi Sistema
Monferrato svilupperà questa progettualità proprio con gli imprenditori più
giovani, quelli che hanno deciso di investire sul territorio, coloro che credono
in questo Monferrato.
L'idea verrà condivisa in particolare con due partner di Sistema Monferrato,
Confagricoltura Asti e CIA Asti - Alessandria e le rispettive associazioni di
giovani imprenditori.
Pertanto la call è: Cercasi 20 imprenditori della liera turistica (Hotel,
Agriturismi, Cantine, etc). Le domande saranno poste al vaglio dagli esperti di
strategia e comunicazione che da oltre un anno lavorano a Sistema Monferrato e
successivamente dal gruppo di tour operator che dovrà de nire le proposte e
commercializzarle.
"Perché Il Monferrato ra orzi la propria capacità di attrazione turistica è
necessario inoltre che ci sia una più forte integrazione tra i territori e una
promozione unitaria di tutto il Monferrato con le Langhe e non solo attraverso la
messa in comune delle esperienze. Le imprese devono collegarsi e fare rete per
far crescere le loro dimensioni e la loro capacità d’incidere. Per raggiungere il
vantaggio competitivo sui nostri concorrenti occorre prestare maggiore
attenzione al social media marketing, diversi care i mercati, innovando il
linguaggio online e ra orzando l'immagine del brand e della destinazione. Il
progetto rivolto agli operatori Under 40 va proprio in questa direzione - cosi
Andrea Cerrato Presidente di Sistema Monferrato - Le ricadute positive
derivanti dall’utilizzo di questi nuovi strumenti che riguardano l’accessibilità
alle informazioni, il coinvolgimento attivo del visitatore, la condivisione di idee e
contenuti sono molteplici, ma bisogna anche essere consapevoli che le
accresciute potenzialità di questi strumenti d’informazione richiedono
competenze nuove e un continuo aggiornamento, per questo motivo dal mese di
novembre inizierà un percorso di formazione rivolto in particolare agli operatori
under 40.
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MANUELA MACARIO Pubblicato il 07/09/2018Ultima modifica il 07/09/2018 alle ore 15:34
ASTI
Il Monferrato può diventare una meta turistica modaiola per trentenni. Punta
su questo la nuova proposta del Consorzio operatori turistici SistemaMonferrato, che insieme a Cia e Confagricoltura hanno lanciato l’idea e ora
intendono reclutare 20 operatori turistici under 40 da formare. Una strategia futura “per un nuovo progetto dinamico - spiega il presidente del
Consorzio Andrea Cerrato - con attività esperienziali in particolare outdoor,come bici, trekking, parapendio, canoa, ma anche soggiorni in location di lusso,nei molti castelli e dimore storiche con spa e aree relax e degustazioni in luoghiesclusivi e di charme”.
Realizzare una nuova offerta turistica “più modaiola” è lo scopo della nuovainiziativa di promozione. Il progetto è aperto a giovani gestori di hotel,agriturismo, cantine, B&b. Le domande di partecipazione saranno vagliate daesperti di strategia e comunicazione che da oltre un anno lavorano a SistemaMonferrato e successivamente dal gruppo di tour operator che dovrà definire
le proposte e commercializzarle. Previsti corsi di formazione a partire danovembre.
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di Redazione - 04 settembre 2018 - 16:52
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confagricoltura vendemmia moscato 2018 acqui terme albaasti
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Moscato: per Confagricoltura è un’ottimavendemmia
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Si è avviata nel ne settimana la vendemmia delle uve moscato atte aprodurre Moscato d’Asti e Asti spumante a denominazione d’originecontrollata e garantita. La raccolta – spiegano i tecnici di ConfagricolturaPiemonte – è iniziata a pieno ritmo partendo dalle zone climaticamentepiù avvantaggiate dell’Acquese e dell’Astigiano e del Cuneese.
Per quanto riguarda la qualità – aggiungono i tecnici di Confagricoltura –il livello è molto buono sotto il pro lo sanitario: l’andamento climaticodelle ultime settimane, caratterizzato da una sensibile escursione termicatra il giorno e la notte, ha favorito il raggiungimento di un buon equilibriotra zuccheri e acidi e il completamento di un quadro aromatico ottimale.
Il quantitativo di uva raccolta, stando ai primi dati rilevati daConfagricoltura, è in aumento rispetto allo scorso anno e si stima che sui9.700 ettari di vigneto destinati alla docg Moscato d’Asti nei 52 comunidelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, si raccoglierannoindicativamente 800.000 quintali di uva, per una potenzialità produttiva di80 milioni di bottiglie, oltre a 12 – 13 milioni di bottiglie che verrannodestinate alla riserva vendemmiale, pronta per essere utilizzata qualora lecondizioni di mercato lo richiedano.
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September 4, 2018
La vendemmia del Moscato d’Asti promette bene, ottimiriscontri dopo le prime raccolte
terraoggi.it/la-vendemmia-del-moscato-dasti-promette-bene-ottimi-riscontri-dopo-le-prime-raccolte
Secondo Confagricoltura, si raccoglieranno indicativamente 800.000 quintali di uva, per una potenzialitàproduttiva di 80 milioni di bottiglie, oltre a 12 - 13 milioni di bottiglie che verranno destinate alla riservavendemmiale
4 settembre 2018
Si è avviata nel fine settimana la vendemmia delle uve moscato atte a produrre Moscato d’Asti e Astispumante a denominazione d’origine controllata e garantita.
La raccolta – spiegano i tecnici di Confagricoltura Piemonte – è iniziata a pieno ritmo partendo dalle zoneclimaticamente più avvantaggiate dell’Acquese e dell’Astigiano e del Cuneese. Per quanto riguarda laqualità – aggiungono i tecnici di Confagricoltura – il livello è molto buono sotto il profilo sanitario:l’andamento climatico delle ultime settimane, caratterizzato da una sensibile escursione termica tra ilgiorno e la notte, ha favorito il raggiungimento di un buon equilibrio tra zuccheri e acidi e ilcompletamento di un quadro aromatico ottimale.
Il quantitativo di uva raccolta, stando ai primi dati rilevati da Confagricoltura, è in aumento rispetto alloscorso anno e si stima che sui 9.700 ettari di vigneto destinati alla docg Moscato d’Asti nei 52 comunidelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, si raccoglieranno indicativamente 800.000 quintali di uva, peruna potenzialità produttiva di 80 milioni di bottiglie, oltre a 12 – 13 milioni di bottiglie che verrannodestinate alla riserva vendemmiale, pronta per essere utilizzata qualora le condizioni di mercato lorichiedano.
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