REGIONE DEL VENETO
Aspetti normativi e le caratteristiche del
nuovo certificato
Coordinamento del Sistema Epidemiologico Regionale
Stefano Brocco
Il nuovo modello per la certificazione delle cause di morte:
peculiarità e indicazioni per una corretta certificazione
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Aspetti normativi
Regolamento di polizia mortuaria
(DPR 10 settembre 1990, n. 285)
Capo I
Denuncia della causa di morte e accertamento dei decessi
Articolo 1
1. …i medici, …debbono per ogni caso di morte di persona da loro assistita
denunciare al sindaco la malattia che, a loro giudizio, ne sarebbe stata la
causa.
4. Nel caso di decesso senza assistenza medica la denuncia della presunta
causa di morte è fatta dal medico necroscopo di cui all'art. 4.
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Aspetti normativi
5. L'obbligo della denuncia della causa di morte è fatto anche ai
medici incaricati di eseguire autopsie disposte dall'autorità
giudiziaria o per il riscontro diagnostico.
6. La denuncia della causa di morte, di cui ai commi precedenti,
deve essere fatta entro 24 ore dall'accertamento del decesso su
apposita scheda di morte stabilita dal Ministero della sanità,
d'intesa con l'Istituto nazionale di statistica.
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Aspetti normativi
7. Copia della scheda di morte deve essere inviata, entro trenta
giorni, dal comune ove è avvenuto il decesso alla unità sanitaria
locale nel cui territorio detto comune è ricompreso. Qualora il
deceduto fosse residente nel territorio di una unità sanitaria locale
diversa da quella ove è avvenuto il decesso, quest'ultima deve
inviare copia della scheda di morte alla unità sanitaria locale di
residenza…
8. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente
regolamento ogni unità sanitaria locale deve istituire e tenere
aggiornato un registro per ogni comune incluso nel suo territorio
contenente l'elenco dei deceduti nell'anno e la relativa causa di
morte…
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Aspetti normativi
Articolo 39
1. I risultati dei riscontri diagnostici devono essere, dal direttore sanitario
dell'ospedale o della casa di cura, comunicati dal sindaco per eventuale
rettifica della scheda di morte di cui all'art. 1. Il sindaco provvede altresì
alla comunicazione dei risultati dei riscontri diagnostici secondo le
procedure di cui all'art. 1, comma 7.
Articolo 45
2. I risultati delle autopsie devono essere comunicati al sindaco e da
quest'ultimo al coordinatore sanitario dell'unità sanitaria locale o delle
unità sanitarie locali interessate per la eventuale rettifica della scheda
di morte di cui all'art. 1….
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Aspetti normativi
Articolo 1 comma 9
Le schede di morte hanno esclusivamente finalità
sanitarie, epidemiologiche e statistiche
Unico flusso obbligatorio (sistematico, routinario, copertura totale) di dati a
contenuto sanitario che ha finalità epidemiologiche e statistiche.
Gli altri flussi di dati amministrativi a carattere sanitario (SDO, farmaceutica,
esenzioni ticket…) contengono informazioni sanitarie ma sono raccolti per
finalità di tipo gestionale/economico
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Aspetti normativi
Chi deve denunciare?
• Medico curante
• Medico necroscopo
Devono comunicare i risultati dei loro riscontri:
• Medico che esegue il riscontro diagnostico
• Medico che esegue l’autopsia giudiziaria
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Aspetti normativi
Come deve denunciare?
Compilando l’apposito modulo – scheda ISTAT (per la parte di competenza)
A chi deve denunciare?
Al Sindaco del Comune ove è avvenuto il decesso
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Aspetti normativi
Quale percorso ha la scheda ISTAT?
Medico certificatore (compila la parte sanitaria)
Comune di decesso (compila la parte anagrafica)
ISTAT ASL di decesso
ASL di residenza
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Il nuovo modello per la certificazione delle cause di morte:
peculiarità ed indicazioni per una corretta certificazione
Coordinamento del Sistema Epidemiologico Regionale
Corso di formazione Castelfranco Veneto, febbraio 2011
Organizzazione del Flusso Informativo delle
Schede di Morte
Elena Schievano
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Istituito con circolare n 67 del 30 dicembre 1987 (BUR 76 del 31/12/1987)-Flusso
informativo sulla mortalità
Flusso informativi regionali finalizzati alla valutazione dello stato
di salute della popolazione e alla programmazione
Istituzione flusso informativo sulla mortalità-Regione Veneto
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ARCHIVIO REGIONALE
Ruolo delle ULSS:
•codifica,
•data-entry,
•invio alla regione
Il flusso informativo sulla mortalità
Prima del 2006…
ULSS A
ULSS BULSS C
ULSS D
ULSS E
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Istituita con Circolare del Segretario Regionale Sanità e Sociale del
17 febbraio 2006
Obiettivo principale
Migliorare la tempestività del ritorno informativo dei dati di mortalità
Obiettivi secondari
Garantire l’omogeneità della codifica delle cause di morte
Rendere più agevoli i controlli di completezza dell’archivio (schede
mancanti e schede doppie)
Ridurre gli errori legati all’informatizzazione dei dati (in particolare per le
informazioni anagrafiche)
Sperimentazione della gestione centralizzata del flusso mortalità
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ARCHIVIO REGIONALE
Sperimentazione della gestione centralizzata del flusso mortalità
Dal 2006…
ULSS A
ULSS B
ULSS CULSS D
ULSS E
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ARCHIVIO REGIONALE
Sperimentazione della gestione centralizzata del flusso mortalità
Dal 2006…
ULSS A
ULSS B
ULSS CULSS D
ULSS E
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Sperimentazione della gestione centralizzata del flusso mortalità
Nota organizzativa del SER (01/03/2006)
Attività Aziende ULSS:
- invio al SER di copia cartacea della scheda ISTAT
- indicazione di un referente per le attività inerenti il flusso
Attività SER:
- codifica della causa di morte
- informatizzazione dei dati
- controlli di qualità
- elaborazione, reportistica e restituzione dei dati
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Acquisizione schede, codifica della causa di morte
Acquisizione di copie cartacee delle
schede ISTAT inviate dalle Aziende ULSS
(circa 45 mila all’anno).
Codifica delle condizioni morbose in ICD10 e
individuazione causa iniziale.
Attribuzione di ciascun decesso ad un’unica causa.
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Codifica della causa di morte
Se sul certificato è riportata un’unica condizione morbosa, questa sarà la causa di
morte ed il processo di codifica è una traduzione della descrizione della
condizione morbosa in codice
Se sul certificato sono riportate più condizioni morbose, si tratta di applicare un
algoritmo decisionale per individuare un’unica causa di morte ed il processo di
codifica consiste nel sottoporre ciascuna scheda di morte ad una serie di
passaggi decisionali standardizzati (algoritmo) che tengono conto delle relazioni
reciproche tra le condizioni morbose riportate e conducono all’attribuzione del
decesso ad un’unica causa di morte
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La procedura ACME seleziona automaticamente in base ai codici delle condizioni
morbose la causa iniziale di morte e associa ad essa un codice ICD10
Il sistema ACME utilizza le opportune tavole di decisione per tradurre le regole dettate
dall’OMS (in passato seguite e applicate manualmente dai codificatori).
Riduzione dei tempi di codifica
Annullamento della variabilità soggettiva dovuta ai diversi operatori che partecipano al
processo di codifica manuale per individuare la causa iniziale di morte.
Procedura ACME (Automated Classification of Medical Entities),
sviluppata dal National Center of Health Statistics (NCHS), USA per
l’individuazione della causa iniziale di morte
Codifica semi-automatica della causa di morte (procedura ACME)
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ACME è in grado di individuare la causa iniziale di morte circa nel 94%
dei casi sottoposti alla procedura.
6% codifica/verifica manuale:
• associazioni particolari su cui ACME fornisce delle indicazioni, ma
non è in grado di decidere
• cause di morte di natura violenta
Codifica semi-automatica della causa di morte (procedura ACME)
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Informatizzazione dei dati
Predisposizione di un’applicazione client-server
Integrazione con:
• archivio anagrafe sanitaria
• tabella comuni italiani e stati esteri
• tabella cause di morte e relativi codici ICD10
Il link con l’Anagrafe sanitaria ha consentito di:
• velocizzare il processo di registrazione dei dati
• ridurre gli errori legati alla registrazione dei dati anagrafici
• verificare la congruenza dei dati anagrafici riportati nella scheda
• supportare il processo di identificazione del soggetto dall’insieme di vari dati (prezioso
supporto per le schede di difficile lettura)
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Verifica delle Schede duplicate
La presenza di duplicati della stessa Scheda di Morte è dovuta a:
• Invio multiplo della stessa Scheda da parte della stessa ULSS
• invio da parte di ogni ULSS di tutte le schede di morte di propria pertinenza:
decessi avvenuti nel proprio territorio e decessi di propri residenti avvenuti
altrove
Controllo in base alla chiave:
(comune di decesso, numero e parte dell’atto di morte, circoscrizione) + data decesso
Verifica manuale sui possibili duplicati
Il sistema dei controlli
In fase di data-entry:
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Controlli logico-formali
Completezza: obbligatorietà dei campi
Validità: ammissibilità dei valori (appartenenza al dominio)
Compatibilità tra campi:
• genere - causa di morte
• età - causa di morte
• presenza dati aggiuntivi in caso di decesso per causa violenta
In fase di data-entry:
Il sistema dei controlli
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A posteriori:
Il sistema dei controlli
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Controlli logico-formali: dati mancanti/incoerenti
Completezza Atti: verifica progressività degli atti al fine di recuperare eventuali
schede mancanti (questo controllo ha dei limiti, non è infatti possibile verificare
la completezza dei deceduti fuori regione e all’estero)
A posteriori:
Il sistema dei controlli
Controllo dei doppi per alcuni campi: numero di scheda, dati anagrafici
con chiavi gerarchiche, comune di decesso-atto di morte-circoscrizione
Controlli sulle diagnosi
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Il ritorno informativo
Restituzione archivi di dati individuali alle azienda ULSS attraverso l’intranet regionale:
Ogni azienda ULSS riceve i dati relativi alle schede dei deceduti nel territorio della
ULSS e dei propri residenti deceduti fuori azienda ULSS
Restituzione di tutte le condizioni morbose codificate oltre alla causa iniziale di morte
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Alimentazione del Datawarehouse della Sanità
della Regione Veneto
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Il ritorno informativo
Report annuali per ULSS e regionali su CD e
sul sito del SER
Pubblicazioni periodiche
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La nuova scheda ISTAT
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La scheda ISTAT
Modello D4: scheda di morte oltre il primo anno di vita nel maschio
Modello D4 bis: scheda di morte entro il primo anno di vita nel maschio
Modello D5: scheda di morte oltre il primo anno di vita nella femmina
Modello D5 bis: scheda di morte entro il primo anno di vita nella femmina
Com’era
Com’è
Modello D4: scheda di morte oltre il primo anno di vita
Modello D4 bis: scheda di morte entro il primo anno di vita
È richiesta in un apposito campo l’indicazione del sesso della persona
defunta, sia nella parte sanitaria (medico) sia nella parte anagrafica (ufficiale
di stato civile)
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Com’era
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La scheda ISTAT
Modello D4: scheda di morte oltre il primo anno di vita nel maschio
Modello D4 bis: scheda di morte entro il primo anno di vita nel maschio
Modello D5: scheda di morte oltre il primo anno di vita nella femmina
Modello D5 bis: scheda di morte entro il primo anno di vita nella femmina
Com’era
Com’è
Modello D4: scheda di morte oltre il primo anno di vita
Modello D4 bis: scheda di morte entro il primo anno di vita
È richiesta in un apposito campo l’indicazione del sesso della persona
defunta, sia nella parte sanitaria (medico) sia nella parte anagrafica (ufficiale
di stato civile)
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Com’è
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La scheda ISTAT è divisa in due parti:
la parte A è la parte sanitaria, che deve essere compilata da parte del
medico che certifica il decesso
la parte B è la parte anagrafica, che deve essere compilata
dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune di decesso
La scheda ISTAT
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Com’era
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Com’è
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Com’è
Nella parte A della scheda ISTAT vi sono campi per i quali è richiesta la
compilazione per qualsiasi decesso:
Luogo del decesso
Provincia, Comune e ASL di decesso
Riscontro diagnostico
Data di compilazione e ruolo del medico certificatore
Firma e timbro del medico o della struttura
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La scheda ISTAT
Luogo del decesso
1. Abitazione
2. Istituto di cura pubblico
3. Istituto di cura privato
4. Struttura socio-assistenziale
5. Altro (specificare)
Com’era
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Com’era
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Luogo del decesso
1. Abitazione
2. Istituto di cura pubblico
3. Istituto di cura privato
4. Struttura socio-assistenziale
5. Altro (specificare)
Com’era
Com’è
1. Abitazione
2. Istituto di cura (pubblico-privato-accreditato)
3. Hospice
4. Struttura residenziale o socio-assistenziale
5. Altro (specificare)
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Com’è
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La scheda ISTAT
Ruolo del medico
Com’era
Curante
Necroscopo
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Com’era
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Ruolo del medico
Com’era
Com’è
Curante
Necroscopo
1. MMG o PLS
2. Necroscopo
3. Medico ospedaliero
4. Medico legale
5. Altro medico
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Com’è
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La scheda ISTAT
Due riquadri mutuamente esclusivi:
Il riquadro per le morti da causa naturale
Il riquadro per le morti da causa violenta
Com’era
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Com’era
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La scheda ISTAT
Due riquadri mutuamente esclusivi:
Il riquadro per le morti da causa naturale
Il riquadro per le morti da causa violenta
Com’era
Com’è
Un unico riquadro per la sequenza di condizioni morbose, lesioni o
avvelenamenti che ha condotto direttamente a morte.
Informazioni aggiuntive in caso di morte da traumatismo/avvelenamento
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Com’è
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La scheda ISTAT
Com’era
Quesito 1 Causa iniziale (2 righe, una durata)
Quesito 2 Causa intermedia (4 righe, 4 durate)
Quesito 3 Causa terminale (2 righe, una durata)
Quesito 6 Descrizione della lesione (3 righe)
Quesito 7 Malattie o complicazioni (3 righe)
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Com’era
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Com’era
Quesito 1 Causa iniziale (2 righe, una durata)
Quesito 2 Causa intermedia (4 righe, 4 durate)
Quesito 3 Causa terminale (2 righe, una durata)
Quesito 6 Descrizione della lesione (3 righe)
Quesito 7 Malattie o complicazioni (3 righe)
Com’è
Quesito 4 parte I
Sequenza di condizioni morbose, lesioni o avvelenamenti che ha condotto direttamente a
morte
1 Causa iniziale 1 riga, una durata
2
3 Eventuali condizioni o complicazioni 1 riga, una durata ciascuna
4}
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Com’è
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Com’era
Quesito 4 Altri stati morbosi (5 righe, 5 durate)
Quesito 8 Stati morbosi preesistenti (3 righe)
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Com’era
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Com’era
Quesito 4 Altri stati morbosi (5 righe, 5 durate)
Quesito 8 Stati morbosi preesistenti (3 righe)
Com’è
Quesito 4 parte II Altri stati morbosi rilevanti (3 righe, 3 durate)
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Com’è
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Com’era
Morte da causa violenta
Quesito 9.1 Modalità che ha provocato la lesione (2 righe)
REGIONE DEL VENETO
Com’era
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Com’era
Morte da causa violenta
Quesito 9.1 Modalità che ha provocato la lesione (2 righe)
Com’è
In caso di morte da traumatismo/avvelenamento
Quesito 5 Circostanza che ha dato origine alle lesioni indicate nel quesito 4 (1 riga)
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Com’è
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La scheda ISTAT
Com’era
Oltre il 1° anno di vita
1. Accidentale
2. Infortunio sul lavoro
3. Suicidio
4. Omicidio
Nel1° anno di vita
1. Accidentale
2. Infanticidio
Quesito 5 Causa violenta
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Com’era
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Com’era
Oltre il 1° anno di vita
1. Accidentale
2. Infortunio sul lavoro
3. Suicidio
4. Omicidio
Nel1° anno di vita
1. Accidentale
2. Infanticidio
Com’è
Oltre il 1° anno di vita
1. Accidentale
2. Suicidio
3. Omicidio
Quesito 5 Causa violenta
Quesito 6 Modalità del traumatismo/avvelenamento
Quesito 6.1
Infortunio sul lavoro
Sì/No
Nel1° anno di vita
1. Accidentale
3. Omicidio
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Com’è
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Com’è
Quesito 7 In caso di incidente da trasporto specificare anche
7.1 Mezzo di trasporto della vittima al momento dell’incidente
7.2 Ruolo della vittima
1. Pedone
2. Guidatore
3. Passeggero
4. Persona intenta nel salire o nello scendere dal veicolo
7.3 Tipo di incidente (investimento, scontro…)
7.4 In caso di scontro indicare l’oggetto
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Com’è
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La scheda ISTAT
Com’era
Quesito 10 Gravidanza
1. Morte in gravidanza
2. Morte entro 42 giorni dal parto
3. Morte tra 43 giorni e un anno dal parto
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Com’era
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La scheda ISTAT
Com’era
Com’è
Quesito 3 Stato di gravidanza della deceduta negli ultimi 12 mesi di vita
1. Nessuna gravidanza
2. Morte in gravidanza
3. Morte entro 42 giorni dall’esito della gravidanza
4. Morte tra 43 giorni e un anno dall’esito della gravidanza
5. Informazione sconosciuta
Da compilare solo per le donne in età fertile
Quesito 10 Gravidanza
1. Morte in gravidanza
2. Morte entro 42 giorni dal parto
3. Morte tra 43 giorni e un anno dal parto
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Com’è
REGIONE DEL VENETO
La scheda ISTAT
Sintesi delle differenze
1. Non più distinzione dei modelli in base al sesso, ma unico modello per
maschi e femmine con necessità di indicare il sesso della persona defunta
(rimane la distinzione per età)
2. Unico riquadro per le malattie e per le lesioni avvelenamenti che hanno
causato il decesso
3. Restrizione “fisica” dello spazio per ciascun quesito per indurre il certificatore
a ridurre il numero di condizioni morbose
4. Modifica della terminologia in alcuni quesiti (scomparsa dei termini “morte
violenta”)
5. Richiesta di informazioni aggiuntive in caso di decesso da incidente stradale