Assimilazione ad acque reflue domestiche Dal D.Lgs. 152/06 art.101 c. 7 Dal R.R. 46/R/08 art. 18 Le acque reflue e la tutela delle acque Regione Toscana
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Assimilazione ad acque reflue domestiche Dal D.Lgs. 152/06
art.101 c. 7 Dal R.R. 46/R/08 art. 18 Le acque reflue e la tutela
delle acque Regione Toscana
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2 D.Lgs. 152/06 Art. 101 c. 7 imprese dedite solo alla
coltivazione e/o silvicoltura imprese di allevamento che per gli
effluenti di allevamento praticano lutilizzazione agronomica e che
dispongano di almeno un ettaro di terreno agricolo per le quantit
indicate nella tabella 6 all. 5 le imprese dei punti precedenti che
esercitano trasformazione o valorizzazioni della produzione con
carattere di normalit e complementariet funzionale nel ciclo
produttivo, con materia prima proveniente in misura prevalente
dalla coltivazione dei terreni in disponibilit impianti di
acquacultura e piscicultura con densit di allevamento
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3 Tab. 6 allegato 5 Animali allevati eso vivo medio/anno in
ton. Scrofe con siunetti fino a 30 Kg3.4 Suini in
accrescimento/ingrasso3.0 Vacche da latte in produzine2.5 Rimonta
vacche da latte2.8 Bovini allingrasso4.0 Galline ovaiole1.5 Polli
da carne1.4 Tacchini2.0 Cuniculi2.4 Ovicaprini3.4 Equini4.9
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4 Regolamento Regionale 46/R Lart. 18 del Regolamento Regionale
individua come assimilati a domestici quegli scarichi derivanti
dagli insediamenti e stabilimenti individuati nella tabella 1
dellallegato 2 purch rispettino le condizioni in essa indicate. La
principale definizione al n. 1 - Qualsiasi attivit da cui origina
uno scarico derivante dal metabolismo umano e attivit domestiche.
Agli altri punti si individuano attivit che originano scarichi per
tipologia molto simili a quelli domestici. Per alcune per si tenuto
conto del loro impatto totale sullambiente. Secondo un criterio
quantitativo e non qualitativo per discriminare tra assimilabile o
industriale. Il limite di 100 AE (al punto 13 di 200 AE). Questi
limiti con leccezione dei punti 4, 18, 21, 28 valgono sia che lo
scarico recapiti in fognatura che in altri recettori. Tale limite
va riferito ovviamente allingresso al depuratore, e allo scarico
giornaliero di punta nel periodo di massima attivit oppure
calcolato in base ai consumi idrici reali. Nella L.R. 20/06 e nel
R.R. si introduce nuovamente il calcolo degli AE tramite il limite
di COD (130 g/giorno) o tramite il volume di scarico (200 l/giorno)
oltre a mantenere il limite del BOD5 individuato dal D.Lgs. 152/06
(60 g/giorno). Qualora fossero disponibili pi dati relativi agli AE
si deve ovviamente far riferimento al valore di AE calcolato pi
alto.
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5 Per le nuove attivit ovviamente si fa riferimento ai dati di
progetto per il dimensionamento dellimpianto di trattamento degli
scarichi non avendo a disposizione nessuna delle possibilit
sopradette. Viene inoltre lasciata la possibilit allautorit
competente di abbassare tali limiti in riferimento allimpianto di
depurazione finale, per gli scarichi in fognatura, o alla
vulnerabilit del recettore finale, per quelli fuori fognatura. Per
alcune di queste attivit poi ci sono anche altre condizioni
vincolanti per lassimilazione che si ritrovano nelle note a pi di
tabella. Allart. 18 c.5 vengono poi indicate come domestiche le
acque di condensa dagli impianti di condizionamento. Regolamento
Regionale 46/R
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6 Trattamenti scarichi domestici fuori fognatura D. L.gs 152/06
R.R. 46/R/08
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7 D.Lgs. 152/06 Nel disposto del D.Lgs. 152/06 il legislatore
mostra la volont che gli scarichi siano convogliati prima di tutto
in fognatura, poi in acque superficiali ed eccezionalmente sul
suolo. Art. 100 c. 3 D.L.gs 152/06 viene demandata alla Regione la
disciplina relativa agli insediamenti istallazioni o edifici
isolati che producono acque reflue domestiche. Allart. 103 scarichi
sul suolo al c. 1 let. a) prevista la eccezionalit per questi
insediamenti di scaricare sul suolo o strati superficiali del
sottosuolo.
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8 Trattamenti R.R. 46/R Considerato che gli scarichi domestici
non hanno limiti tabellari, lautorizzazione allo scarico si riduce
di fatto ad un riconoscimento di idoneit dellimpianto per il
trattamento dei reflui. Allart. 18 c. 2 vengono indicate le
condizioni necessarie affinch questi impianti siano ritenuti
idonei. I punti sono: Tutela della falda e tutela
igienico-sanitaria Che siano dimensionati e realizzati a regola
darte (all.2 capo2 per suolo 2 all. 3 capo 1 per acque
superficilai) Deve essere garantito un corretto stato di
conservazione, manutenzione e funzionamento Deve essere garantito
il programma di manutenzione e gestione di cui allall. 3 capo 2 per
gli impianti superiori a 100AE.
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9 Trattamenti R.R. 46/R Allart. 19 si afferma che i trattamenti
appropriati possono essere utilizzati anche per il trattamento
delle acque reflue domestiche e devono sempre garantire la tutela
dei corpi recettori e delle falde Al c. 3 vengono date delle
indicazioni per la scelta di questi trattamenti: 1. Semplicit di
gestione e manutenzione, bassi costi, tecnologia semplice, bassa
richiesta di energia 2. Capacit di sopportare le variazioni di
carico 3. Efficaci anche per piccole utenze 4. Favorire il
riutilizzo dei reflui ( pi specifico per gli impianti pubblici) 5.
Minor impatto paesaggistico e disturbo del vicinato Alle tabelle 2
e 3 dellallegato 3 troviamo indicazioni su quali sono questi
impianti.
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10 Allegato 2 capo 2 scarichi sul suolo Al punto 2.1 si parla
di scarichi sul suolo indicando alcune prescrizioni essenziali: 1.
sono consentiti fino a 100 AE 2. le acque meteoriche devono essere
smaltite separatamente 3. ci deve essere una fase di
chiarificazione e un successiva fase di ossidazione e quindi un
trattamento primario con fosse settiche (bicamerali, tricamerali o
Imhoff) e un trattamento secondario tramite subirrigazione In ogni
caso viene lasciato al Comune la possibilit di accettare altre
soluzioni tecniche, proposte dallistante, purch vengano garantite
la tutela ambientale e igienico sanitaria. Es. Pozzi disperdenti
che sono pi pericolosi per le falde in quanto la dispersione
avviene in una zona di terreno minore ed a una profondit maggiore
rispetto alla subirrigazione ma che a volte sono lunica possibilit
per lutente. Es. la semplice dispersione che potrebbe essere
accettata per casi particolari come case estremamente isolate
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11 Ai punti 2.2 e 2.3 si danno delle indicazioni sulle
caratteristiche che devono avere le fosse settiche e Imhoff :
Distanza 10 metri da pozzi o condotte e serbatoi di acqua potabile
Fatte a regola darte e senza possibilit di perdite di liquame
Opportunamente dimensionate in base agli AE In generale per si
rimanda ai regolamenti comunali gi in essere dove tra laltro ci
dovrebbe essere anche lobbligo di istallare anche dei pozzetti
degrassatori sulle acque bianche della cucina e dei bagni i cui
reflui devono andare a valle della fossa settica. Da queste fosse
periodicamente vanno asportati i fanghi in eccesso e lutente deve
mantenere la documentazione relativa al prelievo in modo da
dimostrare la corretta manutenzione e gestione dellimpianto
autorizzato. Allegato 2 capo 2 scarichi sul suolo
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12 Subirrigazione Al punto 2.4 vengono forniti elementi tecnici
su come deve essere la subirrigazione Lalimentazione della condotta
deve essere uniforme (pozzetti sifonati) il liquame deve
distribuirsi su tutta la lunghezza Puo essere fatta da tubi
fessurati o elementi separati protetti dallo schiacciamento ed
affogati nel pietrisco protetto superiormente per evitare che il
terreno di riempimento vi penetri ed intasi il tutto Pendenza tra
lo 0.2 e lo 0.5% Profondit di almeno 70 cm e larghezza di almeno 40
cm Pu essere su una o pi file, lineare o ramificata Non ci devono
essere ostacoli al passaggio dellaria nel terreno La falda deve
essere almeno 1 m pi in basso del fondo della trincea 30 m da
serbatoi o condotte di acqua potabile e da un altro sistema di
subirrigazione Proporzionalmente lunga in base alle capacit di
assorbimento del terreno e agli AE Va controllato che non vi siano
intasamenti o impaludamenti
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13 Suirrigazione con drenaggio Al punto 2.5 vengono forniti
elementi tecnici su come deve essere la subirrigazione con
drenaggio per terreni argillosi impermeabili In questo caso si ha
uno scarico e quindi la necessit di un recettore finale (corso
dacqua o fosso campestre) ed pertanto utilizzata come trattamento
secondario Valgono le stesse indicazioni della subirrigazione con
alcune differenze: Profondit della trincea di almeno 1-1.5 m con la
tubazione drenante sul fondo sovrastata da pietrisco grosso minuto
e grosso e sullultimo strato si pone la tubazione disperdente pi
corta di 5 m e chiusa Tubi di aerazione verticali che arrivano allo
strato di pietrisco inferiore distanziati di 2-4 m e posti
alternativamente ai due lati delle tubazioni Lunghezza indipendente
dalla capacit di assorbimento del terreno e calcolata tra 2 e 4 m
per AE Al capo 3 viene data la possibilit di calcolare gli AE sulla
base di quanto disposto dai regolamenti edilizi quindi SUL,
volumetria, numero di vani.
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14 Allegato 3 capo 1 trattamenti per acque superficiali Nelle
tabelle 2 e 3 sono riportati i trattamenti appropriati per le acque
reflue urbane che per possono essere idonei anche nel trattamento
di scarichi domestici fuori fognatura. Per gli scarichi domestici,
oltre ai trattamenti primari, essenzialmente sono da considerare i
seguenti trattamenti secondari: Subirrigazione con drenaggio (gi
vista) Fitodepurazione Filtro percolatore Fanghi attivi Biodischi
SBR (sequence batch reactor) Anche in questo caso si lascia al
Comune la possibilit di accettare altri tipi di trattamenti non
ricompresi nelle tabelle o non corrispondenti alla taglia
dimensionale per cui sono raccomandati
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15 Fitodepurazione Sistemi: Flusso libero sono veri e propri
stagni per grosse utenze ed essenzialmente per un affinamento
finale dello scarico Flusso sub-superficiale verticale SFS_V Flusso
sub-superficiale orizzontale SFS_H Ibridi sono una alternanza di
vasche a flusso orizzontale e verticale Lazione depurante di due
tipi: Azione diretta delle piante che ossigenano il substrato,
assorbono le sostanze nutritive e fanno evaporare lacqua
(evapotraspirazione con riduzione dei flussi) Azione dei batteri
biodegradatori che colonizzano gli apparati radicali con zone
aerobie allapparato radicale e zone anaerobie nel terreno
circostante (condizioni molto efficienti per labbattimento dei
patogeni) Piante usate: Cannuccia di palude (Phragmites) Mazzasorda
(Typha) Giunco (Juncus) Ed altre Sono dei vassoi a tenuta
generalmente realizzata tramite geomembrana.
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16 Caratteristiche Profondit intorno a 0.8 1 m con materiale
inerte sul fondo per circa 30 cm di solito a pezzatura decrescente
verso lalto, a salire troviamo tessuto non tessuto, e terra
vegetale a riempimento per limpianto. Buoni abbattimenti di COD,
BOD5, solidi sospesi, azoto e fosforo e tensioattivi Clima
influenza il rendimento Mantenimento semplice tramite reimpianto
delle piante morte, sfalcio delle erbe infestanti Bassa o nessuna
richiesta di energia e basso impatto visivo
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17 Flusso subsuperficiale verticale Lalimentazione discontinua
il refluo viene immesso nello strato di riempimento e percola
verticalmente fino a livello di esercizio determinato dal pozzetto
in uscita. Richiederebbe almeno due vasche in parallelo in modo da
favorire la riossigenazione del letto. Una buona diffusione
dellossigeno in tutto il letto determina una miglior
nitrificazione. Linconveniente che si pu intasare lo strato
superficiale con ristagni di refluo. Dimensioni generalmente 2-3 m
2 /AE Disegno ARPAT
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18 Flusso subsuperficiale orizzontale Lalimentazione continua e
scorre orizzontalmente per una pendenza del fondo di circa 1-2%, il
livello controllato dai pozzetti in ingresso e uscita. Una minor
diffusione dellossigeno determina una migliore tendenza alla
denitrificazione. Dimensioni generalmente 3-5 m 2 /AE Nei sistemi
ibridi alternate alle vasche a flusso verticale si ottiene anche un
ottimo abbattimento dellazoto e si ha una minore necessit di m 2 di
impianto/AE. Disegno ARPAT
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19 Filtro percolatore Processo depurativo a massa adesa Filtro
riempito con corpi inerti (polipropilene) che garantiscono una
superficie filtrante elevata 140 m 2 /m 3 e i microorganismi
formano naturalmente un biofilm sui questi corpi di riempimento
Filtro Aerobio - necessita di aria - immissione in alto e uscita in
basso pi facile trascinamento di fanghi morti pu necessitare di una
sedimentazione secondaria Filtro Anaerobio immissione in basso e
uscita in alto - meno trascinamento dei fanghi morti
Caratteristiche: Buona flessibilit in rapporto ai carichi
inquinanti ed idraulici Pochi fanghi di supero Non richiedono
energia, non hanno parti elettromeccaniche Poca manutenzione un
controlavaggio annuale con una ditta di autospurgo. Da controllare
che in uscita non vi sia trascinamento dei fanghi nelleffluente e
che non si abbia intasamento del filtro
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20 Biodischi Processo depurativo a massa adesa aerobi Dischi di
plastica montati su un albero rotante a bassa velocit (2-5
giri/minuto) - in parte (40%) stanno sommersi nel refluo da
trattare e in parte (60%) a contatto con laria hanno una superficie
specifica tra 150 - 200 m 2 /m 3 Sui dischi si forma il biofilm di
microorganismi depuranti che durante la fase aerea assorbono
lossigeno necessario allossidazione della sostanza organica che
incontrano nella fase liquida Lo spessore del biofilm si mantiene
sui 3-5 mm dopodich i fanghi in eccesso cadono nella vasca
necessaria una sedimentazione secondaria Caratteristiche: Buona
flessibilit in rapporto ai carichi inquinanti ed idraulici Hanno
parti elettromeccaniche che richiedono manutenzione Necessitano di
energia Fanghi da smaltire dal sedimentatore secondario
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21 Fanghi attivi Processo depurativo a massa sospesa. Negli
impianti domestici non si attua la nitro-denitro, ma si ha solo una
fase di ossidazione prolungata (ossidazione totale) alla fine c una
sedimentazione dei fanghi che vengono ricircolati. In questi
impianti si attua in parte una digestione aerobia dei fanghi della
stessa vasca di ossidazione. (Fase endogena) Sono di solito piccoli
ed interrati alcuni con sedimentazione primaria che fa anche da
equalizzazione della portata Caratteristiche: Sono sensibili alle
variazioni di carico e alla quantit di ossigeno fornito Hanno parti
elettromeccaniche (aeratori, pompe, ecc.) che richiedono
manutenzione Necessitano di energia Vanno eliminati i fanghi di
supero quando il processo lo richiede Da controllare il
funzionamento dei macchinari, la quantit di ossigeno e dei fanghi
in vasca e nel sedimentatore, richiedono quindi una gestione
complessa
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22 SBR Processo depurativo a massa sospesa Funzionamento di
tipo discontinuo Il refluo completa tutta la depurazione, fase
aerobia, fase anaerobia, sedimentazione in una vasca completamente
riempita variando la condizioni di funzionamento con un sistema di
programmazione temporale automatizzato - alla fine del processo la
vasca viene svuotata del liquido depurato e dei fanghi prodotti
Caratteristiche: Necessit di pi vasche da far lavorare
alternativamente Flessibilit gestionale in rapporto alle variazioni
di carico e di portata (modifiche ai parametri di funzionamento)
Necessit di seguire il processo passo passo nel suo svolgimento
Hanno parti elettromeccaniche che richiedono manutenzione
Necessitano di energia
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23 Programma di manutenzine e gestione Ai fini di garantire un
corretto funzionamento degli impianti, anche per gli scarichi
domestici sopra i 100 AE, stato previsto il PMG. Il PMG deve tener
conto: Della potenzialit dellimpianto Della tipologia impiantistica
e dei processi depurativi Dei sistemi di controllo del processo
depurativo e del funzionamento dei macchinari Dello stato di
conservazione Inoltre deve essere reso disponibile un registro
dimpianto, conservato per almeno 4 anni, che riporti: Sintesi del
PMG Caratteristiche dellimpianto e sua planimetria La registrazione
delle operazioni effettuate in base al PMG con la data, la ditta e
gli operatori intervenuti Nella tabella 4 si danno una tipologia e
un numero minimo di operazioni da effettuare in base agli AE ma
anche qui il legislatore ha lasciato la possibilit allutente di
presentare PMG diversi che devono essere approvati in sede
autorizzatoria, ed ha lasciato allEnte autorizzante la possibilit
di integrazioni al PMG in base allimpianto e al corpo
recettore.