2 LUNEDÌ 13 DICEMB)U: 1993 ATIUALITA SCIEN'IlFICA I,!COIUJIEBE
~JU.UTE
Il consiglio del grande nzedico
Quando imperversa la bronchite
di CARLO GRASSI Direttore della Clinica delle malattie respiratorie, Università di Pavia
L' inizio d~l- losporine, macroli-la stag1o- di, etc.), perché in ne fredda, questo caso è pro-special- _ babile che ci sia
mente se il cambio g stata una compii-di temperatura è ~ canza con infezione abbastanza rapido ... batterica. nel periodo autun- Nel caso partico-nale, provoca nella !are dei soggetti popolazione gene- asmatici, la presen-rale un rapido au- za di bronchite fa-mento delle cosid- vorisce l'insorgenza dette «malattie da i di «aUacchi» dovuti raffreddamento», a a broncospasmo dal carico delle vie respiratorie. momento che i bronchi di questi
Dal banale raffreddore ai casi pazienti reagiscono maggiormente più gravi di pomonite esiste una allo stimolo infiammatorio e si re-varia gamma di affezioni respira- stringono provocando il tipico at-toxie: una delle più diffuse è la tacco asmatico. Anche per questo bronchite acuta. Questa può pre- il trattamento è sintomatico: se si sentarsi in soggetti di qualsiasi tratta di asmatici stagionaH (per età: è da ritenere una malattia di esempio individui allergici a polli-non particolare gravità, ma che ri- ni) non in terapia, deve essere chiede provvedimenti terapeutici, prontamente ripresa la cura con volti a frenarne l'evoluzione verso «broncodilatatori» e in genere so-quadri clinici di maggior impegno. no sufficienti i preparati per
In genere la bronchite acuta è spray. Se, invece, si tratta di sog-causata da virus contro i quali - getti già in cura, perché affetti da contrariamente a quanto accade forme di asma perenne (i pazienti per i batteri - non abbiamo a di- allergici alla polvere di casa), il sposizione farmaci idonei. La cura normale trattamento terapeutico della bronchite acuta è pertanto dovrà essere momentaneamente essenzialmente sintomatica; sa- potenziato. ranno a questo fine utili tutti i Non esistono precise norme di medicamenti in grado di combat- prevenzione per la bronchite acu-tere i disturbi dell'affezione. In- ta, bensì esistono soggetti che più nanzitutto gli «antipiretici»: pro- facilmente di altri la contraggono vocano un abbassamento della nella stagione invernale. Per que-temperatura corporea in tutti i ca- sti ultimi - accanto alle comuni · si con febbre elevata; gli «antitos- norme di difesa dal freddo che so-se»: vanno regolarmente impiega- no valide per tutti - può rivelarsi ti in questi pazienti, la cui tosse è utile un trattamento periodico (e insistente, non produttiva (cioè comunque all'inizio dei primi senza catarro) e particolarmente freddi) con preparati «imrnuno-molesta per il malato, specie nelle modulanti», che stimolano le dife-ore notturne; i farmaci mucoatti- se dell'organismo. vi: stimolano la produzione di se- I soggetti più a rischio sono i erezioni catarrali, che - nel caso bambini e gli anziani, anche se in specifico della bronchite acuta - questi ultimi è più frequente una svolgono un'azione «protettiva» e riacutizzazione di una bronchite riparatrice nei confronti della mu- cronica. cosa bronchiale, irritata per il Per coloro che vivono in grossi processo infiammatorio in atto. Se centri urbani, dove l'inquinamen-la malattia persiste oltre il norma- to è un fatt_ore di aggressione del-le periodo di 4-5 giorni e pres- le loro condizioni bronchiali può soché immodificati sono i disturbi, essere vantaggioso un periodo di è bene somministrare anche anti- soggiorno in località marina, du-biotici (in genere penicilline, cefa- rante la stagione invernale.
Malattia di Alzheimer: il malato sembra aver perduto se stesso e il senso del tempo. E la sua
personalità subisce cambiamenti impressionanti.
Assistenti
I l morbo di Alzheimer non lede gravemente soltanto il malato, è una du_rissima ·prova anche per tutta la sua famiglia. L'individuo vittima di guesta insidiosa
forma di demenza subisce spesso mutamenti impressionanti della personalità: il deterioramento progressivo della memoria produce disorientamento temporale e spaziale, difficoltà nel linguaggio, perfino l'incapacità di riconoscere i propri cari. E l'equilibrio del nucleo domestico viene minato dalla presenza di una persona dal comportamento talora incomprensibile, con impennate improvvise di aggressività, incapace di svolgere le attività più elementari e sempre più bisogilosa di assistenza.
«Eppure quest'assistenza diviene un compito molto meno gravoso quando impariamo a vedere il mondo attraverso gli occhi del malato» ha affermato la professoressa Lisa Gwyther della Duke University, durante un convegno sull'Alzheimer organizzato di recente a VVashin gton. La professoressa Gwyther, che è direttrice di un programma speciale di guida pratica e psicologica per le famiglie colpite da questo male, basa le sue convinzioni su testimonianze, confidenze e frammenti di diario prodotti dai pazienti stessi durante preziosi sprazzi di lucidità.
«E' questa l'esperienza interiore di chi è affetto dall'Alzheimer: egli brancola in un mondo in cui nulla ha senso, nulla gli è familiare. Non capisce come è arrivato in un certo luogo, se ha fatto qualcosa di male, che cosa ci si aspetta da lui. Ed è terrorizzato. Molto del suo comportamento aggressivo o bizzoso
·ha alla base questo terrore>> dice Lisa Gwyther. Il malato è spesso dolorosamente cosciente della propria inadeguatezza, ed ha sempre,paura di poter dire o fare qualcosa di imbarazzante. E' incapace di svolgere i compiti più semplici, perché non ricorda che cosa ha fatto e che cosa gli resta da fare. Ma desidera salvare la facciata, mostrarsi · all'altezza della situazione, per difendere la propria dignità. E questo sforzo è estenuante.
di ILARIA CAPUTI
In un mondo dove tutto succede a caso e tutto è minaccioso, il malato si aggrappa, dunque, disperatamente a tutto quello che gli dà sicurezza, persone e luoghi noti, abitudini, sempre lo stesso vecchio vestito. «Ha paura di situazioni nuove, rifiuta di uscire, e questo limita grandemente la vita della famiglia» spiega la specialista americana: <<Nel malato la memoria recente impallidisce, e la percezione del presente si spinge sempre più indietro nel tempo. Talora si alza in agitazione nel cuore della notte, e magari può desiderare di recarsi all 'ufficio dove lavorava anche
CON ALICE NEL Tra l consigli che la professoressa
Lisa Gwyther formula per l'assistenza psicologica ai malati di Alzheimer vi è anche quello di farli giocare se possibile con i bambini. I bambini, infatti, hanno una sensibilità particolare: sanno istintivamente mettersi al livello del malato, esprimergli affetto, fargli sentire che conta. Questo non significa che sia consigliabile !asciarli insieme da soli, talora è necessario tenerli d'occhio. Talvolta è anche opportuno, per esempio, spiegare in privato al bambino che il
· nonno gli vuole molto bene anche se è incapace di fare tante delle cose che fanno gli altri adulti. Si può così educare H bambino a comportarsi con il malato con naturalezza e rispetto.
PILLOLE SCELTE 6/fP•
I lettori possono mettersi gratuitamente in contatto agli orari indicati con gli
specialisti di Europ Assistance per avere informazioni e consigli sugli artico li di
questo numero del Corriere Salute.
SI' ALLA MAMMOGRAFIA DOPO I CINQUANT'AN~I
I VIZI DELLA MAMMA SULLA TESTA DEL BEBÈ
CHIAMATA GRATUITA DOMANI 14 DICEMBRE 'l'i!lf!i; VERDE . ' ' l )~Jil}'.fJ DALLE ORE 10 ALLE 19
Questa settimana i medici sono a vostra disposizione per r ispondere in particolare su:
e ALLERGIE e DIED\ AN1TfUMORI e STRESS E CEFALEA NElL'ADOLESCENZA
europ asslstance
La mammografia per la diagnosi precoce del cancro della mammella dovrebbe essere -indirizzata alfe donne 1i et~ pari o superiore ai 50 anni, o sui soggetti di età mfenore ma che presentano casi in famiglia della malattia (parentele di primo grado). Sòno le conclusioni di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell 'Università di California e pubblicate sulla tivista «..ama». La ricerca ha abbracciato 31.814 donne ultratrentenni, tutte apparentemente sane. Sebbene quelle di età superiore ai 50 anni costituissero soltanto il 38,3 per cento di tutte le donne indagate, il 74 per cento di cancro mammario si è rilevato proprio in tale gruppo. Qui il numero di casi di cancro della mammella, accertato mediante lo screening mammografico, è tisultato cinque volte più elevato che nel gruppo di donne sotto i 50 anni (con una incidenza del IO per 1.000 contro il 2 per 1.000).
L 'abuso di sostanze farmacologiche in gravidanza fascia il segno ... nelle chiome del neonato. E quanto sono riusciti a evidenziare un gruppo di ricercatori deff',<lnstitut de médecine légale>> di Sfl·asburgo. Costoro sono anda~i ad analizzare i capelli di 63 bimbi appena nati, le cu1 mamme avevano fatto uso durante fa gestazione d~ droghe e fannaci: 9 defle_mamme oggetto dello studto avevano consumato eroma, 40 erano «nicotina-dipendenti», undici erano abusatrici di benzodiazepine (fannaci contro l 'ansia), due ricon-evano alfa cocaina e una, infine, alle amfetamine. Nei capelli dei neonati si è potuto accertare la presenza delle sostanze fannacofog~che eh~ ~e man~me avevano consumato. Per quel che nguarda m particolare fa nicotina si è visto che esiste una relazione fra fa sua concen/razione nei capelli del bambino e quella accertabile neffa chioma della genitrice.
ATfUALITA SCIENTIFICA LUNEDÌ 3 13 DICEMBRE 1993
Per questo anche per i familiari la malattia è una prova durissima. Una psicologa americana ha studiato il problema: ecco i suoi consigli
quindici anni prima e dove crede di essere atteso. Una delle principali fonti d'ansia per questi pazienti è, infatti, il timore di venir meno alle aspettative di qualcuno».
Poiché i loro meccanismi mnemonici sono alterati, i malati di Alzheimer non ricordano dove hanno posto un oggetto, e lo vedono scomparire. Non ricordano che il loro coniuge li ha salutati prima di uscire, e si disperano per essere stati abbandonati. «Uno degli aspetti più caratteristici della loro malattia è che diventano sospettosi. Se gli oggetti scompaiono, si sentono circondati dai
MONDO DEI BIMBI La presenza di un bambino è bene·
fica anche perché riporta il nonno a un livello della memoria in cui si sente a proprio agio. Una delle allucinazioni frequenti nell'Alzheimer è, infatti, la presenza dei figli bambini, anche quando quei figli hanno cin·. quanta o sessant'anni. Può avvenire che una madre anziana che vive da decenni sola con suo marito insista ad apparecchiare la tavola per i suoi bambini.
In questo contesto la presenza di un nipotino può fare miracoli. E' avvenuto, a volte, che una anziana malata, incapace di parlare da anni, al sentirsi mettere tra le braccia un bambino si sia messa a cantargli la ninna nanna.
DONNE A RISCIDO SE IL GRASSO AUMENTA
ladri. Se la moglie li abbandona, è perché ha un altro uomo. In realtà non fanno che colmare nel modo più logico i vuoti della loro memoria» aggiunge Lisa Gwyther. ·
Eppure, ogni tanto, anche negli stadi più avanzati della malattia, ci sono, inaspettatamente, dei giorni «buoni». «E allora "dice l'esperta" riemerge la persona come la conoscevamo, con la sua intelligenza. E' avvenuto che una donna che non parlava da anni abbia detto all'improvviso al marito "lo lo so che per te è molto duro. Non ho parole per ringraziarti". Bisogna imparare ad aspettare questi momenti, non !asciarsene sbalestrare con speranze poco realistiche di guarigione; e saperle celebrare come interludi di gioia».
Come comportarsi in situazioni domestiche così difficili? La professoressa Gwyther, che è anche un'assistente sociale, ha molti consigli pratici per le famiglie. Eccoli.
Se il malato dice di non saper fare una cosa, non insistete perché la faccia da sé. Aiutatelo con semplicità, senza farglielo pesare, e passate a un'attività piacevole. Col danno cerebrale gli sforzi non servono a niente, e possono provocare tensioni e frustrazioni tali da scatenare reazioni violente.
Siate creativi nello scoprire quali sono le cose che è ancora in grado di fare e da cui può trarre soddisfazione. Coinvolgetelo, poi esprimete apprezzamento e gratitudine. Il malato va difeso cont.ro il senso di fallimento e mortificazione che accompagna le sue mille piccole sconfitte quotidiane.
COBBIEBB DELLA SEBA. del 13 dicembre 1993
Direttore Responsabile PAOLO MIEU
VICedirettore GIUUO GtUSTINIANt
L 'aumento dei grassi nel sangue e la tendenza a sviluppare un 'adiposità a carico dell'addome tendono a esp01re le do,nne a un aumentato rischio di mortalità per infarto. E, in sintesi, fa conclusione di uno studio svèdese, pubblicato sul «British medicai joumab>. Ri· cercatori dell'Università di Gothenburg (Svezia) hanno seguito per 20 anni / .462 donne di età compresa tra i 38 e i 60 anni. Si-è potuto così constatare che la mortalità globale e i decessi per infarto miocardico sono più elevati tra le donne con alti livelli di trigliceridi nel sangue e con una focalizzazione addominale del grasso corporeo. In pratica, fattore di rischio per il sesso femminile - come altre ricerche hanno già messo in evidenza - è fa sede del tessuto adiposo e non tanto l'obesità in sé. Tali rilievi - suggeriscono i ricercatori -dovrebbero essere tenuti in giusto quando si attua un programma di prevenzione destinato alle donne.
O 1993 RCS Editoriale Quotidiani • Sede Legate e tipografia via Solferino 28 Milano • Registra· zione Tribunale di Milano n. 139
del 6 luglio 1948
SAi."iiii Supplemento settimanale
di medicina e salute
Diretto da LUIGI BAZZOLI
Capo Redattore RtCCARDO RENZI
Capo Servizio CRISTINA D" AMICO
Redazione: Guido Cagnan, Antonella Cremonese, Angelo de' Micheti, Franca Porctanl, Edoardo
Rosati, Guido Tanganelll
Vìa Solferino 28 • 20121 Milano Telefono: 02-29.00.96.81
Pubblicità: RCS Pubblicità SpA Vìa Vespucci 2 • 20124 Milano
Telefono: 02-25.88
CHI AIUTA I MALATI E I FAMILIARI
Sono due in Italia le Associazioni per l'aiuto ai ma~ati di Alzheimer e alle loro famiglie:
e Alzheimer Milano (pres. Gabriella Salvini Porro) sede nazionale via Marino 7 - Milano. Al numero telefonico «Pronto Alzheimer (02-80.67.97, ore.9-13) si danno informazioni sulle associazioni federate (Bergamo, Liguria, Pia· cenza, Pisa, Firenze, Roma), si dà consulenza legale e si informa sugli «ambulatori Alzheimer» collegati alle Università o agli ospedali.
e Aima (Associazione Italian-a Malattia di Alzheimer) (pres. Patrizia Spadin) - sede nazionale viale Gorizia 22 • Milano, tel. 02-89.40.62.54, cui rivolgersi per informazioni sulle altre sedi (Belluno, Biella, Brescia, Campobasso, Cremona, Mantova, Modena, Rodigo prov. Mantova, Roma, Torino, Verona, Veruno prov. Novara). E' anche in funzione a Brescia, in collaborazione con il Dipartimento Sperimentale Alzheimer e il Gruppo di Ricerca Geriatrica, una linea telefonica ( «Demline»: 030· , 37.52.792) a disposizione per consigli e informazioni.
-Trattatelo sempre con rispetto. Non parlate di lui quando è presente, dicendo magari «tanto non capisce». Potrebbe capire proprio in quel momento e rimanere ferito. In questo stesso spirito,..quando andate con lui dal medico evitate di parlare in piena libertà. Piuttosto comunicate privatamente col medico per telefono o in altra forma, prima o dopo la visita.
Trattatelo sempre da adulto, anche se dovrete abituarvi. a semplificare il vostro linguaggio e a ripetere con pazienza molte volte.
Rassicuratelo continuamente. Ricordate che il malato di Alzheimer vive in · un mondo dove tutto avviene alla rinfusa, e dove non capisce che cosa succederà o che cosa ci si aspetterà ·da lui. Ripetetegli che può contare su di voi, che gli spiegherete sempre che cosa fare.
Se invoca la mamma, confortatelo senza ingannarlo. Ditegli «la mamma ti vuole molto bene», «la mamma è contenta che tu sia qui con me al sicuro», e accarezzatelo, abbracciatelo. Quando la regressione della memoria lo riporta al livello della sua infanzia è del tutto logico che invochi la fonte più primordialé di sicurezza. In questo suo apparente vivere fuori della realtà sappiate leggere il bisogno molto reale di sentirsi protetto.
Aiutatelo a smaltire l'eccesso di energia con attività fisiche. Spesso l'eccesso di energia può portare il malato a passeggiare su e giù nervosamente, e può alimentare la sua ansia. Il footing fa bene. Spesso chi non vuole fare ginnastica ama ballare. Chi giocava a tennis, anche se non sa più contare i punti, può trovar piacevole il palleggio. E chi è limitato nei movimenti va incoraggiato a svolgere attività fisiche semplici, come lo spazzare o il piegare le lenzuola.
Evitate di esporlo a un eccesso di stimoli sensoriali: luci, voci, vetrine, folla. Questo crea in lui uno stato di corto circuito e un unico desiderio: fuggire. Se quando lo portate a una riunione familiare si agita e vuole subito andar via, provate a portarlo in una stanza isolata e presentategli un solo stimolo alla volta.
Evitate di porto di fronte a scelte o decisipni. La sua mente è incapace di confront~re tutte le alternative. Spesso il malato che ha un armadio pieno di vestiti indossa sempre lo stesso abito non solo perché questo lo rassicura, ma anche per sottrarsi all'ansia della scelta.
Semplificate l'ambiente intorno a lui, in modo da minimizzare le occasioni di errore e scoraggiamento,
Se diventa aggressivo o collerico, evitate a tutti i costi di lasciarvi coinvolgere. Mantenete la calma, o ci sarà una escalation di violenza. Cercate piuttosto di distrarlo, usando a vostro vantaggio la !abilità della sua memoria. O allontanatevi con tranquillità, per ritornare dopo breve tempo.
Seguitelo ogni tanto a quel livello della memoria dove si sente a proprio agio, per creare per lui attività piacevoli. Se, per esempio, ricorda bene i tempi del liceo, sedetevi accanto a lui a commentare delle fotografie di quell'epoca.
Ricordategli spesso chi è (per esempio che è vostro padre, un bravissimo avvocato, ecc.).
Dategli l'occasione di fare qualcosa per voi ed esprimete riconoscenza. Ringraziatelo con espressioni quali: <<Per fortuna c'eri tu a portarmi i pacchi», o «cosa faxei, se non ci fossi tu ad accompagnarmi?». In questi malati c'è spesso l'angoscia di essere di peso e di non riuscire a ricambiare le attenzioni e la dedizione che ricevono.
Sappiate coltivare il senso dell'umorismo, che spesso in questi malati è vivissimo. sappiate scherzare affettuosamente, sorridete con lui dei suoi errori, e se vi prende in giro o dice qualcosa di spiritoso, dategli soddisfazione e ridete di cuore.
Aiutatelo a coltivare delle abitudini significative. Andare in chiesa, fare la passeggiata quotidiana: tutto quello che è regolare lo rassicura.
Rassicuratelo continuamente per il suo timore di essere abbandonato: è una paura tipica di questi malati.
Non spingetelo ad affrettarsi, perché questo aumenta la sua confusione.
Dategli l'occasione di esprimersi. Specialmente durante gli stadi iniziali della malattia questi malati hanno un gran bisogno di descrivere le loro sensazioni. Se li si organizza in gruppo sono spesso capaci di trarre sostegno l'uno dall'altro. Si raccontano le stesse cose all' infinito senza rendersi conto di essere ripetitivi, e questo li conforta. A volte sono capaci di produrre interessantissime testimonianze della loro esperienza interiore.
Sappiatevi servire della magia della musica. La memoria musicale è molto tenace e resiste a lungo alla devastazione dell'Alzheimer. Il malato che abbia appreso a suonare uno strumento spesso conserva a lungo questa capacità. Cantare, suonare, o anche semplicemente ascoltare, possono dargli molto sollievo; chi rifiuta ogni attività fisica può «Sciogliersi» al suono della musica e lascia!'~i ~qinvolgere in un ballo. •