Associazione Isolabella di Montesacro
2° Concorso di poesie 2016
A cura di
Vanda Maccaroni
Copertina di Riccardo Zizzo
Indice
Presentazione
1. Come Gabbiani
2. Se potessi
3. Er Palloncino
4. Mica so’ vecchio
5. Alla donna amata
6. Stupore
7. Ricordo di scuola in collegio
8. La Conchiglia
9. Felicità
Presentazione
Il Centro Sociale Anziani (CSA) svolge molte attività parallelamente
all’Associazione Isolabella di Montesacro (oggi Associazione di
Volontariato, ma a breve Associazione di Promozione Sociale).
La sede è in Via Isolabella, 7.
Responsabili della conduzione del Centro e dell’Associazione,
regolarmente eletti ogni tre anni sono: il Presidente e otto membri del
Comitato di Gestione, aiutati da alcuni iscritti scelti dagli eletti.
I nostri sforzi sono rivolti a dare spazio culturale e fisico alle persone
iscritte della terza età, attraverso:
Corsi di recitazione (teatro) e di canto (coro)
Conferenze di approfondimento della conoscenza dei tesori
romani e nazionali a cui fanno seguito gite e visite ai musei,
chiese, ville.
Letture di gruppo
Partecipazioni a gare di poesie e di prosa
Mostre di nostri pittori
Attività di una Biblioteca ben fornita
Ginnastica dolce e Yoga
Lezione di Ballo e serate danzanti
Gioco delle carte e relativi tornei
Laboratorio (sartoria e bigiotteria)
Questo fascicolo è il risultato della 2° Gara di Poesie
Autori
Carla Bielli
Enzo Peri
Giorgio Barbaranelli
Giulio Taus
Lilli Trisolini
Maria Infante
Maria Vittoria Minghetti
Marina Casini
Pierino Piantoni
1° Classificata
COME GABBIANI
Come gabbiani in volo
voglio un incontro
all’alba
sullo sfondo caldo
del sole appena sveglio.
Luci e colori
senza parole
in dono.
Forza e slancio
nei corpi leggeri,
salmastri
verso l’abbraccio.
E nel cuore
uno struggimento dolce
d’amore.
Carla Bielli. Nata a Siena, vive a Roma. Laureata in Scienze
Statistiche e Demografiche all’Università “La Sapienza” di Roma. Ex
Professore Associato nel Dipartimento di Demografia della stessa
Università dove ha insegnato Demografia – Appassionata della Vita,
ama scrivere da sempre interessanti racconti e bellissime poesie.
2° Classificata
SE POTESSI
Se potessi fermare il viaggio,
mi fermerei alla stazione
della gioventù
Giusto il tempo per rincorrere amori
innocenti, negli spazi verdi
dei nostri incontri…
Se potessi, farei una
sosta successiva al compimento
degli studi per il progetto del
futuro, quando pupille gioiose
S’illuminano di luce
con sogni di mille colori
anche forse mai realizzabili…
Chiederei infine al vetturino
della vita un’altra sosta
di giorni assolati dell’estate,
fra divertimenti e bagni al
mare.
Ma il lavoro del tempo impetuoso, fugge:
ed io attrice senza titolo, continuo
a recitare nel teatro della vita,
dove tra facce allegre o annoiate
aspetto la chiusura
del sipario.
Maria Infante. Nata ad Agropoli (SA), vive a Roma – Diplomata –
Appassionata di scrittura. Frequenta corsi presso l’UPTER
3° Classificata
ER PALLONCINO
Te riempi tutto, anzi, t’abbotti
ma resti nei ricordi di noi tutti.
Quarcheduno, se sa, la tentazzione
vo’ esse come te, pe’ imitazzione
se gonfia d’aria, pe’ sentisse granne,
co’ ‘r vòto ner cervello è più ‘mportante
e nun s’accorge d’esse in una gabbia
fatta d’envidia, de superbia e rabbia.
E pe’ fa’r botto, manco c’è da dillo
Ce basta la capoccia de ‘no spillo
Su la tua pelle è disegnato ‘n viso
Pieno de simpatia e de soriso
Tu sei la ggioja, ‘r colore e l’allegria
Sei ‘n toccasana a la malinconia
Voresti esse libbero de annà lassù
Co’r vento che te porta ner cielo bblu
E te ce senti ‘n tantinello stretto
Legato a quer filo de spaghetto
Ma poi te scioji e sfuggi a quella mano
E voli via lontano, ppiù lontano
Mentre ‘na lacrima accompagna er tuo destino
Te porti tra le stelle, er sogno de ‘n bambino.
Pierino Piantoni. Nato a Padernello (Comune di Borgo S. Giacomo –
Brescia). Ex Commissario di Polizia Penitenziaria – Appassionato di
Letteratura e di Cinema.
4° Classificata
MICA SO’ VECCHIO
Me chiedi si uno è vecchio all’età mia?
Si mò ciai la pazzienza de ascortamme,
te racconto de quanno ho preso er tramme
er mese addietro, mica è fantasia.
Stavo allimpiedi e dar sedile accosto
me soride ‘ma regazza co ‘n ber viso,
stavo per ricambiàje ‘sto soriso…
quanno lei s’arza pe lasciàmme er posto!
Dice la gente ch’è mezz’invecchiata
che ‘n giovane educato mai se vede,
ma una proprio io te l’ho ‘ncontràta.
Dije de no, per la mortificà?
J’ho detto grazzie e me so’ mésso a séde,
e ho fatto finta un po’ de zoppicà.
Giulio Taus. Nato a Roma, vive a Roma. Ex Professore di lettere –
Appassionato di Letteratura, in particolare di poesie romanesche.
ALLA DONNA AMATA
Fermati tempo, qualcosa è mutato,
nel sole, lo vedi, s’è spenta la face,
la luna nel cielo il suo volto ha velato,
i venti infuriati non trovano pace.
… ma no, non temete, non v’è fatto torto,
nessuno vi usurpa lo splendido regno
poiché di diritto l’amore vi ha posto
una regina che l’occhio più degno
umile si china quand’è al suo cospetto
e da esso traspare soltanto rispetto.
Ah, ora ridete, credete che il tempo
correndo distrugga ogni umana sembianza,
credete che umano voglia dir senza scampo,
che polvere sarà quel che oggi s’avanza.
Ma perché vi ostinate a cercare un errore
in quello che è il disegno Divino;
invano per lei passeranno le ore
nessuno di voi può fermarle il cammino.
Realizzato è ormai il Sommo volere,
amor nuova vita le ha posto nel grembo,
quel cuore di donna non potrà più tacere
quel cuore già batte nel petto di un bimbo.
Vincenzo Peri. Nato a Roma, vive a Roma, ex impiegato –
Appassionato di Letteratura.
STUPORE
Sull’asfalto,
calpestio di passi rapidi,
uno dietro l’altro,
nella mente,
una ridda di pensieri,
disordinati e grigi,
lo stridio di un clacson
mi fa sobbalzare.
Alzo lo sguardo e
mi accorgo che la magnolia è sbocciata!
Gli occhi sono inebriati
dal tenero verde delle foglie,
le sfumature rosa e fucsia dei morbidi petali,
mi accarezzano l’anima.
Mi assale una gioia nuova e sconosciuta,
il mio cuore batte dunque?
E’ ancora lo stupore di una piccola meraviglia
che mi fa sentire viva!
Marina Casini. Nata a Roma, vive a Roma. Ex Insegnante
appassionata di Letteratura – ha l’hobby della Pittura e del Collage.
RICORDO DI SCUOLA IN COLLEGIO
Nel silenzio che regna profondo
dentro l’aula cosparsa di banchi
20 giovani lontani dal mondo
sembran tutti studiar un po’ stanchi
sembran tutti studiar con gran lena
perché libri e quaderni han davante
ma non tutti di ciò si dan pena
anzi alcun col pensier va distante.
Io, che di studiar ho intenzione
apro un libro e ad un tratto m’appare
una dolce e soave visione
a lei penso e non posso studiare.
Cara bimba dagli occhi d’incanto
dai capelli più belli del sole
a me giunge la sua voce e col canto
le armoniose e soavi parole
i tuoi occhi le labbra la bocca
atteggiarsi al più dolce sorriso
quasi a cogliere il bacio che scocca.
Quanto amore, qual dolce passione
chiudo gli occhi a te sempre pensando
“tu che dormi vai pure dal Piantone
fa il Prefetto, feroce, passando”.
Ah! la vita com’è materiale
cose eteree si sognan dorate
e si cerca di seguir l’ideale
ma le tristi finestre inferriate
fanno dire al risveglio
caro amor se studiavo era meglio.
Giorgio Barbaranelli. Nato a Vetralla (Viterbo) – Appassionato di
Letteratura e di Cinema.
LA CONCHIGLIA
Ho visto spesso il mare
cupo e furioso
Ho visto il mare calmo e
sereno
Ho visto me stessa
camminare lentamente
lungo la spiaggia
Mi sono vista ad ammirare
le conchiglie dal
tenue colore, apprezzandone
la trasparenza
Ne ho raccolta una,
madreperlacea,
evanescente.
Ho guardato controluce
al suo interno
Ho visto il tuo volto,
mio piccolo bambino,
prima che tu venissi
alla luce
Ho sofferto tanto
allora, ma ho dovuto
continuare il mio
cammino
Ho superato il mio
dolore chiedendoti
di darmi la calma per
poter vivere le mie
giornate
Ti chiedo l’umiltà
del mare che silenzioso
e dolce avanza senza farsi notare
Fa che il dolore
che ho lasciato
dietro di me
possa essere l’aiuto
per risalire
Concedimi di poter
camminare con tutti
quelli che soffrono,
per camminare
insieme verso la luce
Maria Vittoria Minghetti. Nata a Napoli, vive a Roma. Ex
Insegnante di scuola media. Ama i viaggi, la natura, l’arte ma
soprattutto stare insieme agli altri. Ha partecipato con successo a
diversi premi di scrittura.
FELICITA’
Felicità. T’inseguo, ti anelo;
ardentemente mi proietto lassù,
verso il tuo caldo sublime raggio di luce.
Più soavi immagini delle pupille inaridite
colmano il calice mentre il pensier vagheggia
a più infinite cose e l’anima si perde e dondola
e s’innalza e vola…
in una danza esotica e leggiadra.
E l’aria è leggera, evanescente:
quasi un tocco fuggente del tempo.
Cos’è? Cos’è che chiama lassù?!
S’innalzano le palme e chiedono e pregano;
e il cuore supplicando grida:
“prendimi, ghermiscimi, sollevami fino a te…
per sempre! Ah! Ti prego, fa che più non tocchi
questo bruciato suolo!”.
Ma tu… tu non mi odi, non mi ascolti…
Quale triste risveglio!
Il capo chino a fissar la realtà…
Per un attimo ho creduto d’incontrarti, di baciarti.
Poi… più nulla.
E tal sei, felicità:
inafferrabile, fuggente, splendida gemma.
Tu sei… ancor più perché rara e brevissima;
così come la fiamma improvvisa sorge dal buio
e poi dispare, tal sei, felicità!
In te forse è racchiusa l’essenza prima della stessa vita,
ma tu lontana sei e, per beffa od ironia,
chiami e ricacci e nella stessa via illudi
e poi deludi chi tende la sua mano e chiede
soltanto un po’ di speme e fede.
In te… FELICITÀ!
Carmelina Trisolini. Nata a Roma, vive a Roma. Ex Impiegata –
Appassionata di musica, ballo e Letteratura.