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Astroagenda N°1

Date post: 20-Mar-2016
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Pubblicazione gratuita dell'associazione Astrofili Centesi
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Page 1: Astroagenda N°1
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CHI SIAMO

associazione astrofili centesi

I l gruppo attualmente è formato da una decina di appas-sionati di astronomia a cui il Comune di Cento ha dato in utilizzo l’osservatorio astronomico “P.Burgatti”, che

risiede all’interno delle scuole medie, per i propri studi e per divulgare, a tutte le persone interessate, le loro cono-scenze di astronomia e dare la possibilità di osservare il cielo con gli appositi strumenti.

Il primo Gruppo Astrofili si è formato nel 1988, subito dopo la costruzione dell’osservatorio nel 1986 (Gruppo Astrofili Mizar). Il fondatore è stato Massimiliano Ottani con l’aiuto dei soci principali Ezio Lorenzi, Davide Balboni e Stefano Melloni.

Nel corso degli anni si sono verificati vari cambia-menti sia a livello dei soci che nel nome del grup-po fino ad arrivare al 2010 con il nuovo gruppo: assoCiazione astrofili Centesi, di cui Massimiliano Ottani ne è sempre il presidente coadiuvato dal direttore Amadio Pilati e dai coordinatori Davide Balboni e Antonella Balboni.Il nostro impegno è a livello di volontariato e siamo aperti a tutte le iniziative rivolte ad ampliare il nostro gruppo per offrire sempre più un servizio migliore alla cittadinanza.

osservatorio astronomiCo “P.Burgatti” via Dante alighieri, 6, Cento ferrara, italy, 44042

Angolo scuole medie in via Dante Alighieri

aPPuntamenti:aperto al pubblico l’ultimo venerdì di ogni mese dalle ore 20,30 alle 23,30

Si accettano gruppi di persone anche in altri giorni concordati

informazioni:e-mail: [email protected]: astrofilicentesi.blogspot.comfacebook: astrofilicentesi

Come e PerCHè Diventare soCi:Compilare il modulo d’adesione e consegnarlo presso la nostra sede in via Dante Alighieri, 6 a Cento – Ferrara, previo appuntamento con un nostro responsabile.Dopo il versamento dell’intera cifra d’adesione (equiva-lente a 10€ per gli adulti e 5€ per i minorenni), verrà immediatamente rilasciata la tessera. I soci tesserati potranno usufruire dei seguenti servizi:

- uso illimitato e gratuito della strumentazione dell’osservatorio (dopo aver dimostrato la propria serietà e capacità).

- Partecipazione alle serate d’osservazione privata.- Partecipazione ad appuntamenti riservati ai soci

quali serate, gite, incontri, corsi.

- Consulenza per l’acquisto di un telescopio e altre strumentazioni astronomiche.

- Partecipazione gratuita ad eventuali conferenze promosse dalla nostra associazione.

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Un eclissi di luna avviene quando luna, terra e sole sono allineati nello spazio e la luna attra-versa il cono d’ombra creato dalla terra che sta

tra il sole el la luna. Per questo motivo un eclissi di luna si verifica solo con la luna piena, ovvero quando la luna è in opposi-zione rispetto al sole.

PerCHÉ le eClissi non avvengono aD ogni Plenilunio?Perché la luna ha un’inclinazione di 5° rispetto all’or-bita terrestre quindi l’eclissi avviene solo quando la sua orbita si allinea con quella del nostro pianeta in punti detti “nodi”. Se la coincidenza fra gli allineamen-ti risulta perfetta si avrà un eclissi totale altrimenti si il cono d’ombra è più spostato si può verificare un eclissi parziale o uno stato semplicemente di penombra.

PerCHè si Parla Di “luna rossa”?L’atmosfera terrestre devìa i raggi solari per effetto della rifrazione, cosicché la Luna si troverà immersa in un’ombra che sarebbe molto scura se non fosse pervasa dalla luce solare diffusa. Poiché la radiazio-ne rossa viene diffusa meno efficacemente di quella blu, la superficie lunare eclissata assumerà una co-lorazione rossastra.

15 giugno 2011eClissi totale Di lunaLe eclissi di luna avvengono mediamente ogni 2 anni ma le eclissi così centrali come quella del 15 giugno sono abbastanza rare, la prossima si verificherà il 27 luglio 2018.

Foto dell’eclissi dal nostro telescopio

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La Luna è il satellite della Terra, il corpo celeste più vi-cino al nostro pianeta. La distanza che ci separa dalla Luna è di 380.000 km, ragion per cui la luce riflessa

sulla sua superficie impiega solo 1 secondo a raggiungerci. La luna impiega 26,3 giorni a completare un’intera rivo-luzione intorno alla Terra, ed esattamente lo stesso tempo per il proprio moto rotatorio, per questo alla Terra presenta sempre la stessa faccia.

Probabilmente la Terra e la Luna sono nate contemporane-amente 4,7 miliardi di anni fa all’incirca, dalla stessa nube di gas e polveri che ha dato origine al sistema solare.

Le rocce lunari portate a terra dalla missione Apollo 12 con-tengono particelle provenienti dal Sole inglobate all’interno di esse sotto forma di gas. Da questi campioni si può apprendere moltissimo sul com-portamento del nostro satellite.Ciò che è interessante della Luna è che non è sempre stata un globo freddo congelato nello spazio: a cominciare da 4,6 miliardi di anni fa è stata molto attiva, per poi piombare nel silenzio che la caratterizza oggi.

Le prime rocce trovate dagli astronauti avevano circa 3 mi-liardi di anni, molto giovani rispetto alla più antica analizza-ta, databile a 4,6 miliardi di anni. Fino ad ora sulla Terra è stata trovata una roccia che si avvicini ai 4 miliardi di anni solo in Groenlandia. Inoltre, le rocce provenienti dalla Luna non hanno subito erosioni dal vento, dall’acqua o altri fattori ambientali simili a quelli terrestri: sono stati raccolti esatta-mente dove e com’erano da tre miliardi di anni.

L’attività visibile della luna si concretizza nelle sue fasi, che tramite la gravità influenzano molti avvenimenti terrestri,

dalle maree alla crescita e diminuzione di linfa nelle pian-te. Il suo influsso sui ritmi biologici sia dell’ambiente che dell’uomo non è di molto inferiore a quello esercitato dal Sole, anzi, è suo complementare: molte caratteristiche della vita sul nostro pianeta sono dovute all’attività sinergica di questi due corpi celesti.

le fasi lunari

LA LUNA

La luna dal nostro telescopio

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SSaturno è il secondo pianeta per grandezza dopo Gio-ve, al quale assomiglia per molti aspetti. È uno dei pianeti più noti, grazie al suo spettacolare sistema di

anelli che lo rende così caratteristico.Il pianeta orbita intorno al Sole ad una distanza di un mi-liardo e 429 milioni di Km, completando una rivoluzione in 29,5 anni: ogni stagione dura 7 anni terrestri. Esso ruota rapidamente attorno al suo asse: il giorno su Saturno dura solo 10 ore e 39 minuti.

Con i suoi anelli, Saturno è sicuramente tra i pianeti più ricercati nelle notti di osservazioni planetarie ed è visibile anche ad occhio nudo. Dalla Terra, Saturno si presenta come un luminosissimo corpo celeste di colore giallastro. La sua visione attraverso l’oculare è in grado di dare forti sensazioni proprio grazie all’imponente sistema di anelli che circonda il pianeta.Per l’opposizione del 2011, raggiunta il 4 aprile, la visione degli anelli inizia ad essere sempre più favorevole con la possibilità di risolvere bene la sottile striscia nera, la cosid-detta divisione di Cassini, che separa i due anelli principa-li, denominati A e B. .Sino al mese di marzo la visibilità migliore di Saturno è nella seconda parte della notte, mentre da aprile in poi le condi-zioni migliori si hanno di sera. Si trova nella costellazione della Vergine dove forma un triangolo con le stelle di prima grandezza Spica, di colore bianco azzurro, e Arturo di colore arancio.

Saturno è composto principalmente di idrogeno, e in piccole proporzioni di elio, a cui seguono, in proporzione decrescen-te, gli altri elementi. Il nucleo, consistente in silicati e ghiac-ci, è circondato da uno spesso strato di idrogeno metallico e quindi di uno strato esterno gassoso.

SATURNOIl “Signore degli anelli”

Dettaglio degli anelli

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Comparazione di Mercurio, Venere, Terra e Marte

V enere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordi-ne di distanza dal Sole, con un’orbita della durata di 224,7 giorni terrestri.

Il suo simbolo astronomico è la rappresentazione stilizzata della mano della dea Venere che sorregge uno specchio.

È l’oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, con l’eccezione della Luna, raggiungendo una magnitudine ap-parente di -4.6. Venere raggiunge la sua massima brillantezza poco prima dell’alba o poco dopo il tramonto e per questa ragione è spesso chiamata la “stella del mattino” o la “stella della sera”. Venere è il pianeta più caldo del sistema solare, non è dotato di satelliti o anelli e ha un campo magnetico debole.

Classificato come un pianeta terrestre, a volte è definito il “pianeta gemello” della Terra, poiché i due mondi sono molto simili per quanto riguarda criteri quali dimensioni e massa.

Si osserva al mattino poco prima del sorgere del Sole, per chi si sveglia presto, fino ad agosto in cui raggiunge la mi-nima distanza dalla terra, poi da settembre dopo il tramonto si innalza nel cielo notturno fino a dicembre ma la sua lumi-nosità va diminuendo progressivamente.

Gli studi hanno suggerito che, miliardi di anni fa, l’atmosfera di Venere fosse molto più simile a quella terrestre di quanto non lo sia ora, e che vi fossero distese d’acqua probabil-mente abbondanti sulla superficie; ma l’effetto serra fu mol-tiplicato dall’evaporazione dell’acqua originale, che generò un livello critico di gas serra nell’atmosfera.

Venere come appare al telescopio

Il monte Maat - 8.000 m

VENERE Il pianeta gemello

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Il monte Maat - 8.000 m

IL TRIANGOLO ESTIVOVega, Deneb, Altair

I l triangolo estivo viene così definito perché compo-sto da 3 stelle molto luminose che, disposte a trian-golo accompagnano le serate estive:

altair nella costellazione dell’aquila, Deneb nella costellazione del Cigno e vega nella costellazione della lira.Il triangolo è facilmente individuabile, nelle notti lim-pide, anche perché ricade sulla scia luminosa della Via Lattea, in un tratto molto luminoso e spesso ricco di deboli stelline di sottofondo. Tutte e tre le stelle sono di un colore azzurro scintillante.

La lyra è un’appariscente costellazione dell’emisfero boreale che si trova tra il Cigno ed Ercole.Rappresenta la lira suonata da Orfeo, il grande cantore della mitologia greca.Gli astronomi Arabi, invece, vi individuavano la sagoma di un’aquila, e il nome della stella più luminosa, Vega, deriva dall’arabo e significa “L’aquila che si avventa sulla preda”

Il Cigno è un’estesa costellazione che rappresenta, se-condo il mito greco il cigno in cui si trasformò il dio Zeus per raggiungere la sua amante.Una leggenda racconta che l’oggetto del desiderio del dio era la regina Leda di Sparta e che dalla loro unione ebbero origine due uova: da uno nacquero i gemelli Castore e Polluce e dal secondo Elena di Troia.la stella più luminosa, Deneb, si trova nella coda.La disposizione a croce della costellazione hanno con-ferito anche ad essa il nome di Croce del Nord.

l’aquila si trova nell’equatore celeste e rappresenta l’aquila che porta i tuoni al dio greco Zeus.La Via lattea l’attraversa e ci sono dei densi campi stel-lari nei pressi del confine con la costellazione dello Scudo.

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Il Bootes è una grande costellazione dell’emisfero boreale, estesa particolarmente in declinazione; individuarla in cie-lo è estremamente facile, grazie alle tre stelle della coda

del Grande Carro: proseguendo infatti la curvatura suggerita dal timone verso sud, si arriva a individuare una stella di colore marcatamente arancione, una fra le più luminose del cielo. Questa stella è arturo.

Il nome di Arturo, significa il guardiano dell’orsa. È una gigante rossa di magnitudine zero, ed è la quarta stel-la più brillante del cielo notturno. È uno dei vertici del Triangolo primaverile, assieme a Spica (nella Vergine) e Denebola (nel Leone).

altre stelle PrinCiPali izar, avendo una magnitudine apparen-te di 2,7, è la terza stella più brillante della costellazione. È in realtà una stella binaria con un compagno di magnitudine 5,12.Bootis (Muphrid) è una subgigante gialla di magnitudine 2,68, distante solo 37 anni luce.Bootis (Seginus) è una gigante gialla variabile Delta Scuti di magnitudine media 3,04, distante 85 anni luce.Bootis (Princeps) è una gigante gialla di magnitudine 3,46, distante 117 anni luce.

BOOTESil guardiano dell’orsa

La costellazione viene identificata con Arcade, figlio di Zeus e di Callisto. Arcade venne cresciuto dal nonno materno Licaone, dal quale un giorno Zeus si fermò a

mangiare. Per accertarsi che l’ospite fosse veramente il re degli dei, Licaone gli imbandì le carni di Arcade. Zeus si accorse dell’inganno e andò su tutte le furie: trasformò Li-caone in un lupo e ridiede la vita al figlio.

Nel frattempo Callisto era stata trasformata in orsa, o per opera di Era, moglie gelosa di Zeus, o per opera di Zeus stesso per sottrarla alla vendetta di Era.

Una volta cresciuto, Arcade si imbatté nell’orsa e poiché, ovviamente, non la riconobbe come sua madre, cominciò a darle la caccia: Callisto, seguita da Arcade, si rifugiò in un tempio, un luogo sacro i cui profanatori erano condanna-

ti senz’altro a morte. Per evitare loro tale sorte, Zeus de-

cise di porre il figlio e l’amante in cielo: Arcade divenne Bootes e Callisto L’Orsa Maggiore.

MITOLOGIA

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ERCOLEe le 12 fatiche

Ercole (in latino Hercules) è la quinta costellazione più grande del cielo, tra le 88 moderne; Si tratta di una grande costellazione dell’emisfero boreale, ben visibi-

le nelle notti primaverili ed estive di questo emisfero. Nono-stante le sue vastissime dimensioni, non sono presenti astri particolarmente luminosi; la sua caratteristica più notevole è un quadrilatero di stelle noto come Chiave di volta, posto nella parte occidentale, a nordovest della Corona Boreale.

In generale, tutta la parte di cielo compresa fra quest’ultima costellazione e la brillante stella Vega appartiene alla costel-lazione di Ercole. In Ercole non sono presenti stelle di prima magnitudine; la più luminosa è la Herculis, nota come Kornephoros, di ma-gnitudine 2,78, mentre vi sono un gran numero di astri di terza e quarta magnitudine.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo della sera è compreso fra i mesi di aprile e ottobre; è pertanto una figura tipica dei cieli della tarda primavera e dell’estate boreale.

la costellazione raffigura l’eroe greco Ercole, nato da una relazione extraconiugale di Zeus con la fanciulla Alcmena.Ercole acquistò sin da piccolo moltissima forza, tanto che la madre dovette costruirgli una culla di ferro per evitare che esso la distruggesse.

Zeus, orgoglioso della forza del proprio figlio lo portò sull’Olimpo per mostrarlo agli altri dei ma sull’Olimpo non vi era latte così dovette farlo allattare a sua moglie Era dicen-dole una bugia, ovvero che non era frutto di un suo tradi-mento ma che era un bimbo trovatello.

Era lo allattò e Ercole, bevendo il latte di una dea, diventò ancora più forte e per dimostrarlo dette un morso al seno di Era e da esso uscì del latte che formò la Via Lattea.Era scoprì che era stata tradita quindi decise di vendicarsi sul bimbo, mettendo nella sua cameretta due serpenti, Er-cole non ci impiegò molto ad ucciderli e legarli assieme in segno di trionfo.Da qui nacque anche la leggenda delle 12 fatiche di Erco-le, anche esse associate a costellazioni (come per esempio quella del Leone).

Maggiore eroe greco, divinità olimpica dopo la morte, Ercole fu venerato come simbolo di coraggio e forza, ma anche di umanità e generosità, anche presso i Romani. Era ritenuto protettore degli sport e delle palestre. fu onorato in nume-rosi santuari sparsi in tutta la Grecia e le sue tante imprese, espressione dell’altruismo e della forza fisica, lo fecero cre-dere il fondatore dei Giochi olimpici.

MITOLOGIA

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PERSEIDI le lacrime di San Lorenzo

La Swift Tuttle, durante il suo passaggio nel 1992

Cosa sono le PerseiDiLe Perseidi sono uno sciame meteorico che attraversa l’or-bita terrestre durante il periodo estivo. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto e il picco di visibilità è concentrato attorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora dalla Terra. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di os-servabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole.

La cometa che ha dato origine a questo sciame è la Swift-tuttle, che ha un nucleo di circa 10 km e il cui ultimo pas-saggio al perielio (punto in cui la sua orbita si è trovata più vicina alla terra) è avvenuto nel 1992, e il prossimo avverrà nel 2126. Le meteore che noi vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa. La velocità con cui impattano l’atmosfera terrestre è pari a circa 59 km/s. Le prime osservazioni dello sciame delle Perseidi furono fatte dai Cinesi nel 36 d.C.

le laCrime Di san lorenzoLe Perseidi sono popolarmente note come “Lacrime di San Lorenzo” in quanto anticamente il momento di picco era col-locato intorno al 10 agosto (appunto il giorno di S.Lorenzo), ma per effetto della precessione degli equinozi si è sposta-to nel corso dei secoli di circa due giorni in avanti.

la mitologiaIn Grecia rappresentano la Trasfigurazione del Signore che cade il 6 agosto, se ne può arguire che la tradizione greca sia più antica di quella italiana, che sicuramente nacque nell’Ottocento con la scoperta del legame delle Perseidi con la cometa Swift-Tuttle da parte dell’astronomo italiano Gio-vanni Virginio Schiaparelli.

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Si sente spesso parlare di Ofiuco come tredicesimo se-gno zodiacale, utilizzato dai detrattori dell’astrologia, a sostegno delle loro tesi.

e’ necessario quindi fare un po’ di chiarezza.Il sistema dell’astrologia classica si sviluppa secondo lo zo-diaco tropicale, fascia che si estende di alcuni gradi sopra e sotto l’Eclittica (la circonferenza descritta sulla sfera celeste dal movimento apparente del Sole intorno alla terra).Lo zodiaco viene diviso arbitrariamente in 12 parti uguali: questi sono i segni zodiacali. I loro nomi, ben noti, sono: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scor-pione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci.I segni dello zodiaco sono quindi una divisione arbitraria di questa cintura zodiacale, attraverso le quali passano i pia-neti.Le costellazioni che attraversano lo zodiaco sono invece 13, perché alle 12 che danno il nome ai segni si deve aggiun-gere quella di Ofiuco, che viene attraversata come le altre dal Sole, Luna e pianeti, e si trova fra Scorpione e Sagittario.A tutti i segni viene attribuita la medesima ampiezza di 30 gradi, mentre le costellazioni hanno ampiezze differenti; per esempio, quella del Cancro è piccola al contrario delle co-stellazioni del Leone e della Vergine, che sono molto estese.L’oroscopo quindi non riflette la vera posizione planetaria celeste in quanto si adegua alle stagioni: oggi, segni e co-stellazioni non hanno più una loro coincidenza, a causa del-la precessione degli equinozi.ofiuco è quindi una costellazione che attraversa lo zo-diaco e non un segno zodicale.

La precessione degli equinozi è un movimento della Terra che fa cambiare in modo lento ma continuo l’o-rientamento del suo asse di ro-tazione rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse.L’asse terrestre subisce una p r e c e s s i o n e (una rotazione dell’asse attor-no alla verticale, simile a quella di una trottola) a causa della

combinazione di due fattori: la forma non perfettamente sferica della Terra e le forze gravitazionali della Luna e del Sole che, agendo sulla sporgenza equatoriale, cercano di allineare l’asse della Terra con la perpendicolare al piano dell’eclittica.

Il risultato è un moto di precessione che compie un giro completo ogni 25.800 anni circa durante il quale la posi-zione delle stelle sulla sfera celeste cambia lentamente. Di conseguenza, anche la posizione dei poli celesti cambia: in-fatti, tra circa 13.000 anni, sarà Vega e non l’attuale Polaris ad indicare il polo nord sulla sfera celeste.

LA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI

l’OFIUCOil 13° segno zodiacale

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Di notte il Cielo è sCuro?Ogni qualvolta pensiamo alla notte ci viene in mente l’oscurità totale con un bel cielo stellato sopra le nostre teste, ma non è così, l’inquinamento luminoso delle nostre città porta infatti il cielo ad essere molto luminoso e a togliere agli astronomi la visuale.

Come vedete in un’immagine presa dallo spazio, l’Europa ha un forte inquinamento luminoso e dalla maggiore intensità di luci possiamo persino distinguere le città più grandi.Cosa possiamo fare? evitare di accendere luci inutilmente utilizzando solo l’energia che ci serve oppure... sperare in un bel blackout per poter finalmente ammirare il cielo!

LO SAPEVI?

PerCHÉ la luna è CosÌ granDe QuanDo sorge?Tutti credono che la Luna sia più grande quando sor-ge, bassa sull’orizzonte, rispetto a quando è alta nel cielo, ma si tratta di una semplice illusione psicolo-gica della percezione, ancora oggi oggetto di studio.

Un’esperienza per svelare l’illusione si può fare te-nendo una monetina da 1 centesimo di Euro fra le dita con il braccio teso: si può “eclissare” la Luna con la monetina sempre nella stessa maniera, indipen-dentemente dalla sua altezza nel cielo.

PerCHÉ le stelle “sCintillano”?La luce delle stelle sembra scintillare perché le stelle, pur potendo avere diametri di centinaia di milioni di chilometri, sono così lontane che anche telescopi molto potenti non riescono a farci percepire le loro dimensioni: noi le vediamo come sorgenti di luce puntiformi.

Pertanto il fascio di luce che dalla stella arriva al nostro occhio è così sottile che la più piccola turbolenza dell’aria lo influenza, e questo cau-sa lo scintillio.

I pianeti invece non scintillano, la loro luce è più “ferma”: questo per-ché la sorgente di luce non è puntiforme ma viene da un piccolo disco (che apprezziamo molto bene con un telescopio).

Il fascio di luce più ampio che arriva dai pianeti è meno influenzato dalla turbolenza dell’aria. Questo fenomeno si può sfruttare per distin-guere a occhio nudo una stella luminosa da un pianeta.


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