+ All Categories
Home > Documents > ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO -...

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO -...

Date post: 15-Feb-2019
Category:
Upload: phungduong
View: 213 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
44
765. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzioni in Commissione: IX Commissione: Furnari ................................... 7-01225 45843 X Commissione: Crippa ..................................... 7-01227 45843 XI Commissione: Rizzetto ................................... 7-01226 45845 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanze: Fraccaro ................................. 2-01727 45846 Vignaroli ................................. 2-01728 45847 Interrogazione a risposta orale: Bianconi .................................. 3-02902 45849 Interrogazioni a risposta in Commissione: Sani ......................................... 5-10940 45850 Tripiedi ................................... 5-10945 45851 Tripiedi ................................... 5-10946 45852 Tripiedi ................................... 5-10947 45853 Interrogazione a risposta scritta: Ricciatti .................................. 4-16017 45854 PAG. Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta in Commissione: Di Stefano Manlio ................ 5-10939 45854 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta in Commissione: Iannuzzi Tino ........................ 5-10936 45856 Interrogazione a risposta scritta: Brambilla ................................ 4-16006 45856 Difesa. Interrogazione a risposta scritta: Rizzo ....................................... 4-16020 45857 Economia e finanze. Interrogazione a risposta scritta: Maestri Andrea ...................... 4-16021 45857 Giustizia. Interrogazione a risposta scritta: Cirielli ....................................... 4-16007 45859 Infrastrutture e trasporti. Interrogazioni a risposta in Commissione: Cancelleri ................................ 5-10941 45860 Martella .................................. 5-10944 45860 Atti Parlamentari 45841 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 23 MARZO 2017 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.
Transcript

765. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Risoluzioni in Commissione:

IX Commissione:

Furnari ................................... 7-01225 45843

X Commissione:

Crippa ..................................... 7-01227 45843

XI Commissione:

Rizzetto ................................... 7-01226 45845

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanze:

Fraccaro ................................. 2-01727 45846

Vignaroli ................................. 2-01728 45847

Interrogazione a risposta orale:

Bianconi .................................. 3-02902 45849

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Sani ......................................... 5-10940 45850

Tripiedi ................................... 5-10945 45851

Tripiedi ................................... 5-10946 45852

Tripiedi ................................... 5-10947 45853

Interrogazione a risposta scritta:

Ricciatti .................................. 4-16017 45854

PAG.

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Di Stefano Manlio ................ 5-10939 45854

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Iannuzzi Tino ........................ 5-10936 45856

Interrogazione a risposta scritta:

Brambilla ................................ 4-16006 45856

Difesa.

Interrogazione a risposta scritta:

Rizzo ....................................... 4-16020 45857

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta scritta:

Maestri Andrea ...................... 4-16021 45857

Giustizia.

Interrogazione a risposta scritta:

Cirielli ....................................... 4-16007 45859

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Cancelleri ................................ 5-10941 45860

Martella .................................. 5-10944 45860

Atti Parlamentari — 45841 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.

Interrogazione a risposta scritta:Rostan ..................................... 4-16016 45860

Interno.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Gelli ......................................... 5-10937 45862

Interrogazioni a risposta scritta:

Minardo .................................. 4-16003 45863

Fedriga .................................... 4-16005 45863

Castiello .................................. 4-16010 45863

Bossa ....................................... 4-16011 45864

Iannuzzi Cristian ................... 4-16023 45865

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta scritta:

Ascani ....................................... 4-16009 45866

Zolezzi ...................................... 4-16019 45867

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Maestri Patrizia ..................... 5-10934 45868

Simonetti ................................ 5-10943 45869

Interrogazioni a risposta scritta:

Brignone ................................. 4-16004 45869

Mucci ........................................ 4-16012 45870

Mucci ........................................ 4-16013 45871

Cirielli ....................................... 4-16015 45871

Marcon ..................................... 4-16018 45872

PAG.

Salute.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Brignone ................................. 5-10935 45873

Pini Giuditta .......................... 5-10938 45873

Lupo ........................................ 5-10942 45874

Interrogazioni a risposta scritta:

Busto ....................................... 4-16008 45875

Vargiu ..................................... 4-16014 45875

Gallinella ................................ 4-16022 45877

Sibilia ...................................... 4-16024 45878

Sport.

Interrogazione a risposta scritta:

Pini Gianluca ......................... 4-16025 45878

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Crippa ..................................... 5-10948 45879

Apposizione di una firma ad una mozionee modifica dell’ordine dei firmatari ......... 45880

Apposizione di una firma ad una mozione ... 45881

Apposizione di firme ad interpellanze ..... 45881

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 45881

ERRATA CORRIGE ...................................... 45881

Atti Parlamentari — 45842 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzioni in Commissione:

La IX Commissione,

premesso che:

la direttiva 2009/33/CE del 23aprile 2009, relativa alla promozione diveicoli puliti e a basso consumo energeticonel trasporto stradale, mira a ridurre leemissioni di gas effetto serra e a miglio-rare la qualità dell’aria, in particolarenelle città (la stessa Direttiva sulla pro-mozione dell’uso dell’energia da fonti rin-novabili ha fissato un obiettivo del 10 percento per quanto riguarda la quota dimercato delle energie rinnovabili presentinei combustibili per il trasporto);

il Piano nazionale infrastrutturaleper la ricarica dei veicoli alimentati adenergia elettrica riprende l’articolo 3 dellaproposta di direttiva europea con la qualela Commissione europea chiede agli Statimembri di definire quadri strategici na-zionali per lo sviluppo dei combustibilialternativi e della relativa infrastruttura;

a livello nazionale non è stata de-finita una norma che individui in manieraomogenea e uniforme i criteri caratteri-stici di segnaletica stradale specifici deglispazi riservati alla ricarica dei veicolielettrici (fattore che ha contribuito a cre-are maggiore confusione e disomogeneitàdi organizzazione della segnaletica stra-dale nei diversi contesti territoriali: nume-rose sono le segnalazioni e le proteste diutenti di mezzi elettrici che spesso sonoimpossibilitati ad effettuare le ricarichepresso le specifiche colonnine, in quantogli spazi riservati alla ricarica dei veicolielettrici sono occupati da altri veicoli insosta abusiva);

il comune di Firenze con le sue 173postazioni di ricarica dei veicoli elettrici ètra i comuni con la presenza più elevata dicolonnine di alimentazione e che per il

solo anno 2016 sono state effettuate inquesto comune oltre mille sanzioni perdivieto di sosta a vetture non elettricheparcheggiate sugli stalli adibiti alla rica-rica, delle quali oltre il 50 per cento èavvenuto a seguito di segnalazioni da partedegli utenti che non sono stati in grado dieffettuare la ricarica elettrica del proprioveicolo;

in base all’articolo 35 del decretolegislativo n. 285 del 30 aprile del 1992 esuoi aggiornamenti, il Ministero delle in-frastrutture e dei trasporti è competentead impartire direttive per l’organizzazionedella circolazione e della relativa segnale-tica stradale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di predispone unaggiornamento normativo inerente la se-gnaletica stradale specifica e caratteristicaidentificante le postazioni di ricarica deimezzi elettrici.

(7-01225) « Furnari, Segoni, Artini, Baldas-sarre, Bechis, Turco ».

La X Commissione,

premesso che:

il Divertor Tokamak Testfacility(DTT) è un progetto elaborato dall’Agenzianazionale per le nuove tecnologie e losviluppo economico sostenibile (Enea), nel-l’ambito delle attività di ricerca sulla fu-sione nucleare;

inizialmente, il progetto si sarebbedovuto sviluppare nel centro ricerche diFrascati, successivamente, è stato trasfe-rito in Piemonte, dove è stato presentatonel dicembre scorso;

il principale obiettivo del DTT èquello di effettuare esperimenti in scalaper individuare delle alternative al pro-blema dei carichi termici sul divertore, ilprincipale componente dell’impianto perlo smaltimento della potenza termica delplasma in una centrale a fusione;

Atti Parlamentari — 45843 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

la ricerca di soluzioni alternative aicarichi termici sul divertore è una dellesfide più complesse che sta affrontando ilprogramma europeo Eu Fusion Road Map,soprattutto in vista della realizzazione del-l’impianto dimostrativo DEMO (una cen-trale nucleare a fusione in grado di fornireenergia elettrica alla rete entro il 2050);

l’investimento previsto è di circa500 milioni di euro, mentre le fonti difinanziamento individuate dovrebbero es-sere: Piano Junker o BEI/InnovFin (250milioni), laboratori e strutture di ricerca(30), contributo da partner cinesi (30),Ministero dell’istruzione, dell’università edella ricerca (40), Ministero dello sviluppoeconomico (40), Agenzia coesione territo-riale (35 a partire dal 2019), fondi regio-nali (15), EUROfusion (60);

secondo le stime dell’ENEA, le ri-cadute economiche sul territorio sarannoquattro volte l’investimento iniziale;

in merito al progetto e, in partico-lare, all’opportunità, di investire ingentirisorse pubbliche, per sperimentare e svi-luppare nel nostro Paese tecnologie nelsettore della fusione nucleare, sembre-rebbe che l’Esecutivo non abbia assuntouna posizione chiara;

tutto questo viene dedotto dal fattoche il progetto non risulterebbe presentenella lista dei finanziamenti del Pro-gramma nazionale per le infrastrutture diricerca (PNIR), redatto dal Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricerca,e non avrebbe ricevuto certezze sui finan-ziamenti della Comunità europea dell’e-nergia nucleare (Euratom) nell’ambito delprogramma Eurofusion (Consorzio euro-peo per lo sviluppo dell’energia da fusione,che gestisce le attività di ricerca sullafusione europea per conto di Euratom);

il progetto DTT non sarebbe in-cluso nella Roadmap 2016 dell’EuropeanStrategy Forum on Research Infrastructu-res (ESFRI);

la documentazione relativa si limi-terebbe ad accennare all’ipotesi che EU-ROfusion possa esaminare il caso di unDivertor Tokamak Testfacility;

non sarebbe previsto che il pro-getto si configuri come Eric (EuropeanResearch Infrastructure Consortium)forma giuridica che avrebbe vantaggiscientifici, fiscali e di governance;

non avrebbe ricevuto finanziamentiprecedenti dal Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca a valere sulFoe, viceversa il Ministero ha ritenuto piùrilevante la valorizzazione degli investi-menti già effettuati;

non è stata segnalata da alcunaregione italiana (in un’ottica di accesso aifondi ESIF);

nel Programma nazionale per leinfrastrutture di ricerca (PNIR) sarebberostati convogliati i fondi PON, per il raf-forzamento infrastrutturale, su alcune In-frastrutture di ricerca, tra le quali, comeprecedentemente detto, non sarebbe pre-sente il DTT;

da quanto illustrato, c’è il rischioche, in assenza di elementi certi sulle fontidi finanziamento europeo e in mancanzadi una strategia chiara da parte del Go-verno in merito al progetto DTT, possanoessere sottratte ingenti risorse economichealla ricerca e allo sviluppo di fonti ener-getiche alternativa, per sostenere lo svi-luppo di tecnologie nel settore della fu-sione nucleare,

impegna il Governo:

a procedere al finanziamento solodopo aver verificato il reale stato di cofi-nanziamento del progetto da parte di tuttiinteressati;

a evitare che lo stato progettuale delDivertor Tokamak Testfacility (DTT) sot-tragga risorse alla ricerca e allo sviluppodi altre forme di energia alternativa.

(7-01227) « Crippa, Vallascas, Da Villa,Fantinati, Della Valle, Can-celleri ».

Atti Parlamentari — 45844 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

La XI Commissione,

premesso che:

l’Isolante K-Flex SpA è un’aziendaitaliana per la produzione e distribuzionedi isolanti termici ed acustici nata nel1989 a Roncello (MB), e che, attualmente,è presente a livello mondiale con noveimpianti produttivi e sedi commerciali inquattordici nazioni;

nel mese di gennaio 2017 la K-Flexha annunciato la propria decisione dilicenziare i 187 lavoratori dell’impiantoproduttivo della provincia di Monza perdelocalizzare la produzione nello stabili-mento sito in Polonia e di mantenere inItalia unicamente attività di natura com-merciale e di supporto logistico;

i dipendenti ai quali è stato comu-nicato il licenziamento sono in scioperopermanente dal 24 gennaio 2017, ma l’a-zienda ha già escluso la possibilità diricollocamento del personale in esubero;

l’8 marzo 2017 il Ministro dellosviluppo economico, rispondendo a un attodi sindacato ispettivo sulla vicenda, haribadito che « K-flex è una multinazionaleche opera in dieci Paesi, con oltre 1.500addetti, e non è pertanto un’azienda incrisi, come mostrano gli stessi bilanci cheevidenziano tra l’altro investimenti in cre-scita »;

al fine di cercare una soluzione alladifficile situazione, il Ministero dello svi-luppo economico ha attivato un tavolo diconfronto con la partecipazione delle isti-tuzioni del territorio e delle organizzazionisindacali, ma il 15 marzo 2017 l’aziendaha disertato l’incontro per la secondavolta, affermando in una nota di non avere« novità da comunicare riguardo alla pro-pria decisione di cessare l’attività produt-tiva del sito di Roncello già espressa econfermata nel corso dell’incontro del 3marzo scorso » e annunciando l’intenzionedi non partecipare all’incontro;

la questione della delocalizzazionedell’impianto di Roncello è aggravata dalfatto che l’azienda ha percepito, negli anni,

oltre dodici milioni di fondi pubblici dainvestire in ricerca e sviluppo, e cheavrebbe sottoscritto un impegno secondo ilquale, nel 2017, nessun posto di lavorosarebbe stato a rischio;

stando a quanto riferito in Auladella Camera dal Ministro dello sviluppoeconomico « Per quanto riguarda gli inve-stimenti nel campo della ricerca e svi-luppo, la società ha beneficiato di 7,7milioni di agevolazioni; 5,1 milioni di eurosu un progetto selezionato attraverso unaprocedura negoziale a sportello, finanziatacon fondi della Cassa depositi e prestiti;1,35 milioni di euro sul bando REACHultimato; 1,2 milioni sul bando Horizon2020 per un finanziamento agevolato nonancora erogato »;

di questi fondi, tuttavia, solamente1,2 milioni a valere sul bando Horizonpotranno essere revocati qualora venissedelocalizzato « in quanto l’attività di ri-cerca deve necessariamente essere svoltain Italia », mentre « per i precedenti duestrumenti agevolativi, sulla base dei rego-lamenti comunitari, non è previsto il man-tenimento dell’attività produttiva in Italiaa seguito della conclusione degli investi-menti » e quindi non si può chiederne larestituzione all’azienda;

la K-Flex ha, inoltre, beneficiato dioltre venti milioni di euro di contributierogati dalla Società italiana per le im-prese all’estero, come confermato anchedal Ministro nel corso del suo suddettointervento in Aula: « Tra il 2007 e il 2012Simest ha supportato il processo di cre-scita internazionale di K-flex attraverso lapartecipazione a cinque operazioni di au-mento di capitale, per 17,2 milioni, eattraverso un fondo di venture capital per5 milioni destinati a Paesi strategici qualigli Emirati Arabi Uniti, la Cina, l’India ela Malesia »;

il Ministro ha chiaramente affer-mato che « Il quadro di valutazione cheemerge alla luce di queste considerazionirende del tutto incomprensibile e nongiustificata la decisione di cessare l’attivitàproduttiva nello stabilimento italiano,

Atti Parlamentari — 45845 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

quando, come risulta dagli accordi sotto-scritti, vi erano impegni a non licenziare ead avviare una riorganizzazione cheavrebbe reso ancora più competitivo ilsito »;

di fatto, però, non solo l’aziendaK-Flex ha sfruttato gli incentivi economiciofferti dallo Stato, seguendo logiche det-tate unicamente dalla massimizzazione delprofitto, senza rispettare gli impegni esenza tutelare i propri dipendenti, ma allostato si rifiuta anche di sostenere qualun-que trattativa con le istituzioni e le orga-nizzazioni sindacali per il ricollocamentodegli oltre centottanta esuberi,

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa utile allasalvaguardia degli attuali livelli occupazio-nali dell’azienda;

a verificare le modalità e le finalitàcon le quali sono stati spesi i contributipubblici erogati alla K-Flex, accertandonela congruità rispetto all’impiego previstodalle norme vigenti;

ad assumere urgenti iniziative, se delcaso anche promuovendo le opportunemodifiche normative e/o regolamentari, alfine di tutelare i livelli occupazionali efavorire il mantenimento delle attivitàdelle aziende sul suolo italiano e perevitare che esse a qualunque titolo pro-cedano alla delocalizzazione della produ-zione, anche solo parziale, in Paesi esteri.

(7-01226) « Rizzetto ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, il

Ministro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

l’articolo 54, comma 5, dello Statutodi Autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol prevede che spetta alla giuntaprovinciale la vigilanza e la tutela sulleamministrazioni comunali, sui consorzi esugli altri enti o istituti locali, compresa lafacoltà di sospensione e scioglimento deiloro organi in base alla legge;

gli statuti comunali, in diversi casi,riconoscono esplicitamente la possibilitàper i consiglieri comunali di ricorrere allaGiunta provinciale per verificare la legit-timità dei provvedimenti amministrativicomunali. L’articolo 23, comma 5, dellostatuto comunale di Bolzano riconosce adesempio a consiglieri e consigliere comu-nali, ai sensi dell’articolo 54, comma 1,n. 5) dello statuto di autonomia il dirittodi chiedere alla giunta provinciale di eser-citare il diritto di tutela e vigilanza perverificare la legittimità degli atti comunali;

il regolamento del consiglio provin-ciale, agli articoli 109, 110 e 113, nonprevede di limitare il potere di sindacatoispettivo sulle attività istituzionali provin-ciali e degli enti locali ma riconosce ilpieno diritto di rivolgersi al presidentedella provincia o agli assessori al fine diottenere le informazioni utili all’eserciziodel loro mandato. L’assenza di limitazioninell’esercizio del predetto diritto vige pe-raltro anche in provincia di Trento, dovegli interroganti ottengono puntuale e com-pleta risposta dagli assessori competenti;

in più di un’occasione l’assessore aglienti locali della provincia di Bolzano haespresso il diniego al diritto di informa-zione e controllo sugli enti locali. Emble-matica la risposta all’interrogazione pro-vinciale 2317/16 del 9 settembre 2016relativamente all’acquisto e al funziona-mento degli apparecchi speed-chek per lamisurazione di velocità dei veicoli sullarete stradale installati parte dei comunidella provincia di Bolzano;

Atti Parlamentari — 45846 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

i consiglieri provinciali Walter Blaas,Paul Kölenspergher e Andreas Pöder, perassicurare l’attuazione del predetto dirittodi presentare interrogazioni hanno pre-sentato una nota al commissario del Go-verno della Provincia di Bolzano per chia-rire l’ambito d’esercizio del loro diritto diinformazione e controllo sulle attività isti-tuzionali della Provincia Autonoma di Bol-zano e degli enti locali. Nella risposta del31 gennaio 2017, protocollo n. 820 dell’uf-ficio di Gabinetto, il Commissario delGoverno della Provincia di Bolzano, af-ferma che « ... i consiglieri provincialipossono esercitare le proprie funzioniispettive anche con riferimento alle com-petenze delegate ai Comuni da parte dellaProvincia, mentre non sussiste il presup-posto funzionale legittimante l’eserciziodella funzione ispettiva in relazione amaterie rientranti nell’ambito istituzionaledi competenza propria dei Comuni stessi »;

alla luce delle disposizioni sopraelencate e in ragione del rapporto fidu-ciario normativamente definito dallo Sta-tuto di autonomia tra consiglio e giuntaprovinciale, appare pacifico il diritto disindacato ispettivo in ordine all’attivitàamministrativa degli enti locali al fine diesercitare, dove ritenuto necessario, unapiena e completa vigilanza sui medesimi.Parimenti, pare indiscutibile l’obbligo del-l’assessore competente agli enti locali difornire completa e tempestiva risposta alleinterrogazioni;

il diritto di sindacato ispettivo appareinfatti ancora più evidente quanto si trattadi vigilare sull’applicazione dell’insieme dinorme fondamentali dell’ordinamento giu-ridico il quale, segnatamente, include an-che le leggi relative all’ordinamento regio-nale dei comuni e i provvedimenti ammi-nistrativi comunali, la cui osservanza eattuazione è ritenuta indispensabile perl’esistenza dell’ordinamento stesso;

di quali ulteriori elementi disponga ilGoverno, per il tramite del commissario

governativo competente per la provincia diBolzano, in relazione a quanto esposto inpremessa.

(2-01727) « Fraccaro ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro della giustizia, il Ministro dell’in-terno, il Ministro degli affari esteri e dellacooperazione internazionale, per sapere –premesso che:

la corte d’appello di Perugia, consentenza n. 1245/16 del 13 gennaio 2016,ha assolto l’unico condannato Hashi OmarHassan dall’accusa di aver partecipato alduplice omicidio della giornalista del Tg3,Ilaria Alpi, e dell’operatore Miran Hrova-tin, avvenuto a Mogadisco il 20 marzo1994, disponendo altresì la revoca di qual-siasi limitazione della libertà personale,dopo aver scontato in carcere ben 17 annidi ingiusta detenzione;

negli atti della suddetta sentenza, per laprima volta, i giudici parlano di depistaggio esi interrogano sul ruolo « ambiguo, anche sein buona fede », svolto dall’ambasciatore ita-liano aMogadisco Giuseppe Cassini, il diplo-matico che portò in Italia Ahmed Ale Rage,soprannominato Gelle, il testimone che, inun primo momento, accusò Hassan e solosuccessivamente ritrattò tutte le accuse, di-chiarando, in una telefonata con un giorna-lista somalo, collaboratore della Bbc, che« gli italiani avevano fretta di chiudere il casoe gli avevano promesso denaro in cambio diuna sua testimonianza al processo: dovevaaccusare un somalo ». Il Ministro degli esteripro tempore era Lamberto Dini, vicepresi-dente del consiglio dei ministri era alloraWalter Veltroni e il segretario generale dellaFarnesina era Boris Biancheri. GiuseppeCassini, durante l’interrogatorio del 1999,dichiara testualmente: « Sono stato Capo diuna Delegazione Speciale per la Somalia nelsettembre del 97 e, prima dellamia partenzaper la zona (...) ricevetti anche una istru-zione da parte del Segretario generale delMinistero degli esteri e da parte del Vice Pre-sidente del Consiglio Veltroni, in modo

Atti Parlamentari — 45847 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

informale, di aiutare, laddove mi era pos-sibile, a dare notizie utili sul caso deldoppio omicidio Alpi-Hrovatin »;

il testimone Gelle è stato accompa-gnato quotidianamente da poliziotti nel-l’officina Scomparin per svolgere il lavorodi meccanico;

la citata corte, oltre a constatare chela testimonianza, resa nell’ottobre del 1997da Gelle, è « contraddittoria, del tuttoinattendibile e plausibilmente falsa », haaccertato che la falsa ricostruzione degliavvenimenti dichiarata da Gelle davantialla corte di Roma, gli era stata suggeritada italiani, soffermandosi, in particolare,sui rapporti avuti da Gelle con l’amba-sciatore italiano Cassini;

nella motivazione della sentenza siformulano ripetute precise indicazioni suautorità italiane, tra cui l’ambasciatoreCassini e alti dirigenti del Ministero del-l’interno, che hanno avuto rapporti conGelle e che potrebbero essere state coin-volte nell’illecita manovra;

i giudici di Perugia hanno espresso ilproprio sconcerto circa il comportamentodella polizia italiana in relazione alle mo-dalità di gestione di Gelle, che dopo averreso le dichiarazioni accusatorie controHassan è stato al lungo ospitato a Romaa cura di strutture e agenti del Ministerodell’interno e, oltre a non presentarsi maial processo, si è reso irreperibile, nell’am-bito di un’attività di depistaggio di ampiaportata;

il teste Cassini, dichiarando di avercollaborato con funzionari italiani dellapolizia, tra cui Vulpiani, ha più volteribadito che la polizia italiana pur dispo-nendo dei recapiti di Gelle all’estero, nonabbia utilizzato tali informazioni che sonostate invece rapidamente reperite ed uti-lizzate dai redattori della trasmissione« Chi l’ha visto ? », il cui servizio ha datoun decisivo impulso alle indagini, indu-cendo la procura di Roma a reperire einterrogare in Gran Bretagna il 31 marzo2016 per rogatoria Gelle;

la procura di Roma ha aperto unnuovo fascicolo sul caso degli omicidiAlpi-Hrovatin che riguarda le presunteanomalie legate alla gestione del testi-mone, le cui dichiarazioni si sono rivelatefalse, Gelle, evidenziate dalla Corte diAppello di Perugia. I reati ipotizzati, per ilmomento contro ignoti, sono falso in attopubblico, favoreggiamento e calunnia;

la famiglia e gli avvocati di Ilaria Alpihanno sempre denunciato anomalie nelleindagini sull’assassinio, avanzando, diversevolte, il sospetto di un’attività di depistag-gio attuata dai servizi segreti italiani;

a giudizio degli interpellanti andreb-bero individuati gli eventuali interessi allabase del duplice omicidio dei due giorna-listi, che, inviati in Somalia per seguire lamissione italiana, avevano pure indagatosu un traffico di rifiuti tra l’Italia e ilPaese africano –:

di quali elementi disponga il Governoper quanto di competenza, alla luce dellemotivazioni della sentenza della corte diappello di Perugia, circa attività di depi-staggio, che risulterebbero avvalorate dallemodalità della « fuga » del teste e dalle suemancate ricerche;

di quali elementi disponga il Governocirca i rapporti intercorsi, all’epoca deifatti, tra il Ministero dell’interno e la dittaScomparin di Roma, e se risulti che in taleambito sia stato promosso l’impiego diGelle;

se il Governo sia a conoscenza diquale « istruzione » ricevette GiuseppeCassini da esponenti del Governo pro tem-pore;

se il Governo abbia mai avviato in-dagini interne per accertare se eventualiautorità italiane abbiano indotto il testi-mone di cui in premessa a rendere di-chiarazioni non veritiere;

se e quali accertamenti di compe-tenza siano stati promossi dal Governo inordine alla applicabilità della legge 11luglio 2016 n. 133 che ha introdotto ilreato di frode in processo penale e depi-

Atti Parlamentari — 45848 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

staggio, con pena della reclusione sino a 20anni, in particolare nel caso di traffici diarmi e materiali tossici.

(2-01728) « Vignaroli, Zolezzi ».

Interrogazione a risposta orale:

BIANCONI e PALESE. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri, al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

attualmente, le province gestiscono130 mila chilometri di strade (oltre il 70per cento dell’intera rete viaria nazionale),mentre, negli ultimi due anni, le risorseper assicurarne la sicurezza e la manu-tenzione sono diminuite del 60 per cento(Fonte UPI): sulle strade provinciali lerisorse per la manutenzione ordinaria estraordinaria, infatti, sono state tagliatedal Governo, riducendole, da circa 10.000euro annui a chilometro, a circa 4.000euro per chilometro;

la legge n. 56 del 2014 ha provvedutoa disciplinare, « in attesa della riforma deltitolo V della parte seconda della Costitu-zione e delle relative norme di attua-zione », le province e le città metropoli-tane;

a seguito dell’esito negativo al refe-rendum confermativo ex articolo 138,comma 2 della Costituzione, le provincemantengono la loro natura di enti costi-tuzionalmente previsti che devono, per-tanto, continuare a svolgere tutte le fun-zioni fondamentali che le leggi nazionale eregionali loro attribuiscono, pur in pre-senza di scarse possibilità, sia in termini dirisorse finanziarie, sia in termini di dota-zione di personale, dovute ai continui taglieffettuati in questi ultimi anni;

in mancanza di risorse adeguate, leprovince si trovano nell’impossibilità difare una benché minima attività di pro-grammazione sul medio-lungo periodo;

i recenti drammatici eventi chehanno investito la penisola segnalano, unavolta di più, come le province si trovino in

una situazione di gravissimo stallo istitu-zionale che mette a rischio la sicurezza deicittadini;

già nel 2014 la provincia di Arezzoaveva effettuato un monitoraggio su tuttigli interventi necessari alla viabilità pro-vinciale: per le sole pavimentazioni stra-dali, il costo arretrato manutentivo erastimato in oltre 50 milioni di euro, i costiper la manutenzione straordinaria e ordi-naria a regime erano stimati rispettiva-mente in quasi 15 e 5 milioni. Conside-rando ponti, barriere, illuminazione, verdee quant’altro necessario le cifre salivano a190 milioni;

le risorse per garantire almeno unlivello di servizio « e » (su una scala da« a » a « f ») sono state stimate in oltre 40milioni di euro, che diventavano 100 nelcaso il livello di servizio da aggiungerefosse il « c »;

la provincia di Arezzo si troveràcostretta ad approvare la realizzazione deisoli interventi più urgenti su strade escuole, per eliminare quelle situazioni as-solutamente emergenziali che potrebberoprovocare effetti negativi sulla pubblicaincolumità e sicurezza, dovendo altresìdisporre la chiusura delle strade di cuinon sia possibile garantire un livello mi-nimo di sicurezza e manutenzione;

la stessa provincia è stata in grado,attraverso i proventi derivanti da aliena-zioni, di garantire la manutenzione stra-ordinaria di alcuni ponti, delle pavimen-tazioni, della ritenuta stradale, della se-gnaletica, della regolarità del piano viario;interventi che risultano comunque total-mente insufficienti rispetto al fabbisognomanutentivo complessivo dell’intera viabi-lità provinciale –:

quali iniziative intenda adottare ilGoverno, per quanto di competenza, af-finché sia data soluzione ad una situazionedi assoluta emergenza – già segnalatadagli organi della provincia di Arezzo piùvolte nei mesi scorsi – al fine di garantirela sicurezza della viabilità;

Atti Parlamentari — 45849 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

se non si ritenga di dover intervenireal fine di garantire adeguate risorse eco-nomiche e di personale alle province, enticon pari dignità e rilievo costituzionalerispetto a Stato, regioni e comuni, pergarantire la manutenzione ordinaria dellestrade;

se non si intenda, anche a seguitodell’esito referendario, assumere iniziativeper provvedere ad una revisione dellalegge n. 56 del 2014 che ha mostratopalesi criticità. (3-02902)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

SANI, DALLAI, FREGOLENT, ALBA-NELLA, ANTEZZA, ARLOTTI, ASCANI,PAOLA BOLDRINI, BRUNO BOSSIO, CA-POZZOLO, CARLONI, CARNEVALI,CARRA, CRIVELLARI, FALCONE, IA-CONO, LODOLINI, MINNUCCI, MO-SCATT, PETRINI, ROMANINI, RUBI-NATO, VENITTELLI, VENTRICELLI e VE-RINI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro dello sviluppo econo-mico, al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere – premesso che:

secondo le ultime rilevazioni, in Ita-lia, sarebbero attualmente attive circa 430società televisive locali (pari a circa 2.140emittenti-marchi), che esprimono unaforza lavoro stimata di oltre 4.000 dipen-denti;

le televisioni locali rappresentano,ancora oggi, un rilevante presidio infor-mativo, culturale, industriale ed occupa-zionale, svolgendo al tempo stesso unafunzione di comunicazione « sociale » e dipromozione delle tematiche del territorioche non possono essere assicurate daigrandi network nazionali;

i ricavi totali (pubblicitari ed altretipologie) delle società televisive locali sonodiminuiti notevolmente nel corso degli ul-timi anni, passando dagli oltre 429 milionidi euro nel 2013 a circa 356 nel 2014, incalo di 73 milioni di euro (con una dimi-nuzione del 17,1 per cento);

a molte emittenti private locali sonostate inoltre sottratte, in questi anni, fre-quenze della banda 800 MegaHertz a fa-vore della telefonia mobile;

le emittenti televisive che produconoe diffondono informazione sul territoriopossono beneficiare di un contributo ero-gato dallo Stato introdotto dalla leggen. 448 del 1998 (legge finanziaria 1999);

il riassetto normativo dell’emittenzatelevisiva locale prevede la riforma deicontributi alle Tv locali attraverso l’intro-duzione di alcune disposizioni contenutenella legge di stabilità 2016 (legge numero208 del 2015) e nella legge di riformadell’editoria (legge numero 198 del 2016),tra cui il Fondo per il pluralismo e l’in-novazione dell’informazione con cui soste-nere l’emittenza televisiva e radiofonicalocale, e l’editoria quotidiana e periodica;

non sono stati ancora distribuiti icontributi, previsti dalla legge finanziariaper il 1999, per l’anno 2015 nonostantel’erogazione dovesse avvenire entro il mesedi giugno 2016;

non è stato ancora approvato il re-golamento attuativo del Fondo per il plu-ralismo e l’innovazione dell’informazione;regolamento che deve fissare criteri eregole certe per l’assegnazione delle ri-sorse, attraverso una selezione dei bene-ficiari che consenta di premiare le aziendepiù meritevoli e qualificate dal punto divista occupazionale, della capacità di au-toproduzione, degli ascolti ed innovazionetecnologica;

i ritardi nella corretta erogazione ditali risorse e nell’approvazione del rego-lamento attuativo sopracitato potrebberoquindi mettere in seria crisi l’attività delleemittenti stesse, i livelli occupazionali delsettore ed il diritto all’informazione;

i ritardi potrebbero anche compro-mettere l’entrata in vigore del rinnovo delcontratto nazionale di lavoro giornalisticodelle emittenti radiotelevisive locali;

le associazioni di categoria hanno giàinviato una lettera per sollecitare tali fi-nanziamenti al Presidente del ConsiglioPaolo Gentiloni;

Atti Parlamentari — 45850 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

in una nota stampa del 9marzo 2017, ilsottosegretario allo sviluppo economico, An-tonello Giacomelli, ha dichiarato che: « l’av-vio delle procedure di erogazione dei contri-buti annuali per le emittenti locali avverrà intempi brevi » e che il ritardo è stato causato« dalla decisione del Tar del Molise a seguitodi un ricorso presentato da un’emittente cheha contestato la graduatoria del Corecomregionale »;

per quanto riguarda il regolamentoattuativo del Fondo per il pluralismo el’innovazione, nella sua audizione all’8a

Commissione lavori pubblici del Senato,Giacomelli ha reso noto che la stesura delregolamento è stata completata dal Mini-stero dello sviluppo economico in data 27luglio 2016;

l’iter attuativo del regolamento, chedeve essere sottoscritto anche dal Mini-stero dell’economia e delle finanze e poiapprovato dal Consiglio dei ministri, risul-terebbe ad oggi bloccato –:

quando verranno realmente erogatialle emittenti televisive beneficiarie i con-tributi introdotti dalla legge finanziariaper il 1999, relativo all’anno 2015;

quando verrà approvato il regola-mento attuativo del Fondo per il plurali-smo e l’innovazione;

se non si ritenga opportuno, in rela-zione ai gravi ritardi delle erogazioni citatiin premessa, prevedere ulteriori iniziativedi sostegno alle emittenti televisive inte-ressate, al fine di supportarne continuitàproduttiva ed occupazionale in questa fasedifficile di transizione. (5-10940)

TRIPIEDI, PESCO, CHIMIENTI, CI-PRINI, DALL’OSSO, COMINARDI, LOM-BARDI, ALBERTI, VILLAROSA, DE ROSAe BUSTO. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 29, comma 2, del decretolegislativo n. 276 del 2003 dispone che, in

caso di appalto di opere o di servizi, ilcommittente imprenditore o datore di la-voro è obbligato in solido con l’appalta-tore, nonché con ciascuno degli eventualiulteriori subappaltatori, entro il limite didue anni dalla cessazione dell’appalto, acorrispondere ai lavoratori i trattamentiretributivi e i contributi previdenziali do-vuti. In questo caso, qualora il datore dilavoro non corrisponda correttamente lespettanze ai lavoratori, questi ultimi sirivolgono al committente;

molti degli autotrasportatori non be-neficiano pienamente della stessa norma-tiva a causa del fatto che sin troppo spessoaccade che le società di autotrasportorisultino essere fallite e i lavoratori nonriescono a recuperare quanto a loro spet-tante e, senza che sia previsto un vincolosolidale che tuteli i lavoratori, le aziendecommittenti proseguono nell’utilizzare vet-tori non regolari, favorendo una concor-renza sleale;

la durata e la costanza nel tempodelle prestazioni dedotte in contratto, nonesaurendosi in sporadiche ed episodicheprestazioni di trasporto, vanno ad inte-grare un risultato complessivo rispondentealle esigenze del committente per il qualesi sostiene che debbano trovare applica-zione le disposizioni che disciplinano ilcontratto di appalto, tra cui anche ladisposizione della responsabilità solidaledi cui all’articolo 29, comma 2, del decretolegislativo n. 276 del 2003;

altra lacuna in materia secondo gliinterroganti riguarda il divieto legale diaffidamento da parte del sub-vettore diun’ulteriore sub-vezione sanzionata con lanullità del contratto che lo contempla, incontrarietà ad una norma qualificabilecome imperativa quale è l’articolo 1418,comma 1, c.c.;

a giudizio degli interroganti, per de-bellare la concorrenza sleale a scapito deilavoratori, sarebbe opportuno responsabi-lizzare pienamente i committenti, impo-nendo loro di controllare periodicamente

Atti Parlamentari — 45851 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

la correttezza dei loro fornitori in modotale da conformare il contratto di tra-sporto alla normativa che regolamenta ilsettore –:

se i Ministri interrogati non inten-dano assumere iniziative, anche a carat-tere normativo, per quanto di competenza,affinché sia esteso senza riserve il vincolosolidale di tutela di cui all’articolo 29,comma 2, del decreto legislativo n. 276 del2003, anche nei contratti del trasporto[sottoscritti e non] cui sono vincolate lesocietà di trasporto che quotidianamenteoffrono il proprio servizio presso una opiù committenti. (5-10945)

TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, LOM-BARDI, PESCO, COMINARDI, DAL-L’OSSO, ALBERTI, VILLAROSA, MASSI-MILIANO BERNINI e CASTELLI. — AlPresidente del Consiglio dei ministri, alMinistro per gli affari regionali, al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali, al Mi-nistro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

in data 20 marzo 2017, sul sito diinformazione repubblica.it, veniva pubbli-cata la notizia riguardante la mancataerogazione da parte dell’Inps del cosid-detto bonus « Mamma domani »;

il bonus, introdotto dalla legge n. 232del 2016 (legge di bilancio 2017), ha pre-visto, per l’anno corrente, 600 milioni dieuro per garantire 800 euro a ciascunadelle circa 750 mila famiglie che potreb-bero beneficiare di tale premio;

il requisito principale per accedere albonus previsto è quello che le neo mammeabbiano partorito o abbiano adottato unminore a partire dal 1o gennaio 2017. Ilpremio, come stabilito dall’articolo 1,comma 353, della legge di bilancio 2017,viene corrisposto dall’Inps in unica solu-zione, su domanda della futura madre, alcompimento del settimo mese di gravi-danza o alla nascita del neonato o all’attodell’adozione;

al momento del deposito di dettainterrogazione, l’Inps non ha ancora atti-vato la piattaforma per presentare do-manda a causa del fatto che, a detta deiresponsabili dell’istituto, la legge risultaessere priva dei dettagli per l’erogazionedei fondi previsti. Infatti, allo stato attuale,dal sito dell’Inps non è ancora possibilescaricare la domanda in formato telema-tico, unico modo per poter accedere albonus previsto, dato che il modulo carta-ceo non è previsto;

il presidente dell’ente, Tito Boeri, pervia della mancanza di dettagli con cui èstata scritta la norma che ha portato, asuo dire, ai ritardi poi verificatisi, avevascritto al Governo già da gennaio 2017perché rendesse chiari i criteri da adot-tare;

in data 2 marzo 2016, il primo fir-matario del presente atto di sindacatoispettivo, aveva presentato l’interrogazionen. 5-07937 sui disguidi telematici dell’Inps.All’interrogante erano giunte comunica-zioni da parte di organizzazioni sindacalied alcuni dipendenti dell’ente che affer-mavano che i ritardi telematici eranoimputabili alla KPMG, azienda che dal2008 cura il settore informatico del-l’Inps –:

quali siano i motivi dei ritardi chehanno portato, almeno sino al momentodel deposito della presente interrogazione,a non aver ancora dato la possibilità dipoter iniziare la procedura di richiesta delpremio ai richiedenti il bonus sopraindi-cato e siano rinvenibili specifiche respon-sabilità in capo al Ministero del lavoro edelle politiche sociali;

se il Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali non intenda impartire alpiù presto all’Inps le necessarie istruzioniper far presentare le domande ai richie-denti il bonus previsto dalla legge n. 232del 2016 e se possa riferire le tempistichecerte per l’ottenimento dei premi da partedei richiedenti;

se nell’ambito della gestione delleprocedure di presentazione delle do-mande, se il Governo non abbia rilevato,attraverso le fonti a sua disposizione,

Atti Parlamentari — 45852 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

eventuali disguidi imputabili al sistemainformatico dell’Inps gestito dall’aziendaKPMG che hanno portato ai ritardi indi-cati in premessa. (5-10946)

TRIPIEDI, CASO, PESCO, ALBERTI,COMINARDI, CARINELLI, MANLIO DISTEFANO, ZOLEZZI, DE ROSA, TONI-NELLI, PETRAROLI, CIPRINI, DAL-L’OSSO, VILLAROSA, LOMBARDI, FRAC-CARO, DELLA VALLE, MASSIMILIANOBERNINI, PAOLO BERNINI, DA VILLA eCHIMIENTI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

in data 9 gennaio 2015 veniva votataall’unanimità dal consiglio della regioneLombardia, la delibera n. X/3011 riguar-dante il rilancio del settore delle tecnologiedell’informazione e della comunicazione(ICT) nell’ex area IBM del vimercatese, sitain provincia diMonza eBrianza, da tempo incrisi occupazionale e di industrializzazione;

in data 7 luglio 2016 veniva data rispo-sta all’interrogazione n. 5-08172 presentatadal primo firmatario del presente atto, ri-guardante anche l’area ICT del vimercatesecitata. Nella risposta fornita dalMinistro dellavoro e delle politiche sociali, veniva speci-ficato che, nel corso degli anni 2015 e 2016,tra istituzioni, sindacati e proprietà sonoproseguite le trattative per sostenere un pro-cesso condiviso di riconversione dell’area,poi non andate a buon fine. Veniva inoltreindicato che l’idea che iMinisteri competentiintendono perseguire, con l’adesione dellaregione Lombardia e dei comuni dell’area, èquella di realizzare un progetto di reindu-strializzazione del settore ICT per valoriz-zare il capitale umano, prevedendo la speri-mentazione di un accordo per la competiti-vità territoriale ed attirare così nuovi investi-tori e valorizzare o mantenere quelli giàesistenti. A tale scopo è stata attivata unacollaborazione con esponenti della Cameradei deputati e del Ministero dello sviluppoeconomico a seguito della quale la regioneLombardia ha redatto e trasmesso una

bozza di protocollo di intesa tra Presidenzadel Consiglio dei ministri, Ministero dellosviluppo economico e regione Lombardiaper il rilancio del sistema produttivo dell’a-rea in questione. Tale bozza, ad oggi, non haavuto alcun seguito;

in data 15 marzo 2017, nel consigliocomunale di Vimercate (Monza e Brianza)veniva discusso l’Ordine del giorno riguar-dante la reindustrializzazione dell’ex areaIBM. In questo veniva specificato che,dopo il passaggio dell’area all’azienda Ce-lestica e poi alle aziende Bames e SEM eil successivo fallimento di queste ultime, èattualmente tornata proprietaria dell’im-mobile la Unicredit Leasing;

sempre nell’Ordine del giorno venivaricordato che in data 23 maggio 2016 l’at-tuale viceministro allo sviluppo economico,on. Teresa Bellanova, nella sua visita a Vi-mercate aveva confermato le potenzialità disviluppo dell’area e fornito la propria dispo-nibilità a valutare la prosecuzione del pro-getto esistente, apportando eventuali modi-fiche per renderlo più funzionale;

gli impegni approvati all’unanimitàchiedevano al sindaco e all’amministra-zione comunale di proseguire il dialogocon tutti i livelli istituzionali coinvolti,ossia Ministero dello sviluppo economico,regione Lombardia e provincia di Monza eBrianza per cercare di rendere operativain maniera concreta la delibera regionalesopraindicata, verificando ed esplorandotutte le eventuali possibilità di soggettiimprenditoriali operanti sul territorio ointeressati a fare investimenti per rilan-ciare l’area. Era inoltre richiesto l’impegnoa convocare, con cadenza semestrale, untavolo permanente con Governo, regione,provincia, sindacati e associazioni indu-striali, al fine di verificare lo stato diavanzamento dei lavori svolti dalle istitu-zioni e per dare concretezza alla deliberaregionale n. X/3011 del 9 gennaio 2015 eagli impegni presi dal Governo –:

per quali motivi a tutt’oggi la so-praindicata bozza di protocollo di intesatra Presidenza del Consiglio dei ministri,Ministero dello sviluppo economico e re-

Atti Parlamentari — 45853 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

gione Lombardia per il rilancio del sistemaproduttivo dell’area del vimercatese, nonha avuto alcun seguito;

se i Ministri interrogati, per quantodi competenza, non intendano organizzareun tavolo permanente per il rilancio del-l’area ex IBM del vimercatese, anche allaluce delle linee guida stabilite nell’Ordinedel giorno indicato in premessa, che èstato approvato all’unanimità dall’ammi-nistrazione del comune di Vimercate indata 23 maggio 2016. (5-10947)

Interrogazione a risposta scritta:

RICCIATTI, LAFORGIA, SPERANZA,SCOTTO, ROBERTA AGOSTINI, ALBINI,BERSANI, FRANCO BORDO, BOSSA, CA-PODICASA, CIMBRO, D’ATTORRE, DU-RANTI, EPIFANI, FAVA, FERRARA, FO-LINO, FONTANELLI, FORMISANO, FOS-SATI, CARLO GALLI, KRONBICHLER,LEVA, MARTELLI, MELILLA, MURER,NICCHI, GIORGIO PICCOLO, PIRAS,QUARANTA, RAGOSTA, SANNICANDRO,STUMPO, ZACCAGNINI, ZAPPULLA, ZA-RATTI e ZOGGIA. — Al Presidente delConsiglio dei ministri. — Per sapere –premesso che:

la stabilità finanziaria della maggiorparte delle province italiane risulta esserea rischio a seguito del progetto di riorga-nizzazione della struttura amministrativadello Stato;

il progetto di abolizione definitivadelle province, che era stato oggetto, tra lealtre cose, della riforma costituzionale re-cante « Disposizioni per il superamento delbicameralismo paritario, la riduzione delnumero dei parlamentari, la soppressionedel CNEL e la revisione del titolo V dellaparte II della Costituzione », è stato tut-tavia bocciato dai cittadini italiani con ilreferendum del 4 dicembre 2016;

la legge di stabilità 2015 operava, invirtù del progetto di riorganizzazione ci-tato, importanti riduzioni dei contributierogati dallo Stato alle province, nono-stante in capo alle stesse restasse la re-

sponsabilità di erogare servizi essenzialiper i cittadini quali la manutenzione stra-dale e delle scuole;

76 province italiane hanno, per que-sta ragione, depositato esposti cautelativialle procure della Repubblica competenti ealla Corte dei conti, denunciando l’inso-stenibile situazione generata dal tagliodelle risorse e dal contestuale permaneredi competenze in ambiti essenziali qualiquelli richiamati;

il presidente della provincia di Pesaroe Urbino, tra i primi a depositare espostiin procura e alla Corte dei conti, ha direcente dichiarato (fonte: Corriere Adria-tico, 21 marzo 2017) come lo Stato prelevidalle casse della provincia il 97 per centodelle imposte versate dai cittadini all’ente,mediante Rc Auto e imposta provinciale ditrascrizione, risorse che sarebbero dovuteservire per coprire, nella suddetta provin-cia, i costi della manutenzione di 1.200chilometri di strade e di 19 istituti scola-stici superiori dislocati in 34 edifici. Al« prelievo forzoso » dello Stato si aggiun-gono, come detto, i consistenti tagli delleerogazioni da parte dello Stato;

nelle Marche, la situazione assumedimensioni drammatiche, in particolare,per le province direttamente interessatedagli eventi sismici del 2016 –:

quali iniziative intenda assumere ilGoverno per far fronte alla grave situa-zione illustrata in premessa. (4-16017)

* * *

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta in Commissione:

MANLIO DI STEFANO, SCAGLIUSI,SPADONI, DEL GROSSO, GRANDE e DIBATTISTA. — Al Ministro degli affari esterie della cooperazione internazionale. — Persapere – premesso che:

in base a una e-mail ricevuta dagliinterroganti contenente una lettera aperta

Atti Parlamentari — 45854 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

firmata da due presidenti dei Comites eindirizzata al Ministro interrogato, peral-tro pubblicata anche sul sito Italiachia-maItalia.it, risulta che il Ministero degliaffari esteri e della cooperazione interna-zionale (Maeci) intenda vendere proprietàimmobiliari site a Monaco di Baviera: laprestigiosa sede del Consolato generale,una villa costruita nel 1901 per la famigliaKustermann e sede diplomatica italianadal 1951, sotto tutela storica; la sededell’Istituto italiano di cultura, costruitanei primi anni ’50 e significativamentesegnalata nelle riviste tedesche di archi-tettura; la villa, con giardino, utilizzatafino a alcuni anni, fa dai servizi segretiitaliani, ormai inutilizzata e passata diproprietà al Ministero degli affari esteri edella cooperazione internazionale nel2012;

la vendita degli immobili, si leggenella citata lettera, porterebbe probabil-mente alla chiusura della rappresentanzadiplomatica e culturale italiana a Monacodi Baviera, ovvero al trasferimento dellesedi di rappresentanza altrove;

i firmatari della missiva al Ministrointerrogato fanno presente che, qualora sidovesse determinare la scelta della chiu-sura, la Baviera è il Land di gran lunga piùinfluente e ricco della Germania e rap-presenta, da solo, uno dei maggiori partnercommerciali dell’Italia (tra l’altro interes-sata da anni a un rapporto più stretto colbacino adriatico italiano in alternativa alporto di Amburgo) e riveste un ruolostrategico nel quadro del rilancio dell’U-nione europea;

inoltre, essi precisano che se, invece,si volesse mantenere la rappresentanzadiplomatica e culturale dove è oggi, ilmercato immobiliare a Monaco di Ba-viera è da anni in incalzante espansione(i prezzi vanno da 9.000 a 20.000 euroal metro quadro) e tutte previsioni abreve e medio termine indicherebberoun’ulteriore accelerazione della crescitadei prezzi. In queste condizioni, venderedegli immobili pregiati per acquistarnedegli altri rischierebbe, dunque, di diven-

tare un’operazione a perdere; peraltro,l’eventuale ipotesi alternativa di affittaredei locali vanificherebbe in pochi anni gliintroiti della vendita degli immobili (icosti d’affitto per gli spazi necessari siaggirerebbero intorno a diverse decine dimigliaia di euro mensili);

in definitiva, si legge ancora nellacitata lettera, sia nell’ipotesi di acquisto siain quella di ricorrere all’affitto di nuovilocali, il rischio di un danno all’erario nonrisulterebbe affatto trascurabile –:

quali determinazioni intenda adot-tare, nel caso della paventata chiusuracitata in premessa, per mantenere i buonirapporti con la Baviera, vista l’importanzache questo Land continuerebbe comunquea avere nell’ambito dei rapporti italo-tedeschi e europei;

nel caso il Ministero degli affariesteri e della cooperazione internazionaleintendesse acquistare/affittare nuove sedidi rappresentanza, se siano state fattetutte le dovute valutazioni della situazione,con una analisi dei costi e dei beneficidell’operazione di eliminazione degli im-mobili attuali e dell’acquisto o affitto dinuovi locali, tenuto anche conto dell’an-damento del mercato immobiliare di Mo-naco;

come si intenda procedere alla stimadei valori dei beni da alienare e di quellida acquistare; se siano stati consideratianche gli introiti derivanti dalle attività incorso o previste presso l’Istituto italiano dicultura (corsi, affitto sale e altro), introitiche potrebbero venire a mancare se inuovi locali non permettessero tali attività;

come si intendano valutare le esi-genze del Consolato e dell’Istituto italianodi cultura nella ricerca dei nuovi locali(sale per uffici e per archivi, aule per corsie manifestazioni, e altro). (5-10939)

* * *

Atti Parlamentari — 45855 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

TINO IANNUZZI, REALACCI, GINO-BLE, OLIVERIO, BORGHI e CARRESCIA.— Al Ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, al Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali. —Per sapere – premesso che:

nelle aree protette, secondo la leggen. 394 del 1991 (articolo 15), vanno in-dennizzati i danni provocati dalla faunaselvatica del parco;

il principio dell’indennizzo per tutti icittadini presenti ad ogni titolo nel parcoe che abbiano subito danni cagionati dallafauna, è messo in pericolo dalla recentequalificazione degli indennizzi come « aiutidi Stato »; con applicazione della disciplinaeuropea relativa al « regime de minimis »,che individua gli aiuti di piccola entità chepossono essere concessi alle imprese senzaviolare le norme sulla concorrenza;

questa equiparazione è ingiustificata,dovendosi intendere « aiuto di Stato » iltrasferimento di risorse pubbliche in fa-vore di alcune imprese, con conseguentevantaggio economico selettivo;

gli indennizzi nelle aree protette, in-vece, non rappresentano un trasferimentodi risorse pubbliche che possa alterare lalibera concorrenza, bensì un mero reinte-gro compensativo per chi abbia sofferto unpregiudizio a causa della fauna;

il limite più esiguo della somma mas-sima attribuibile, previsto dal « regime deminimis », analizza ulteriormente i soggettiche, conducendo attività di coltivazionee/o allevamento nei parchi, subisconodanni da fauna selvatica più pesanti e conmaggiore frequenza –:

quali iniziative di competenza inten-dano assumere per scongiurare l’applica-zione del « regime de minimis » agli inden-nizzi per danni da fauna selvatica neiterritori dei parchi nazionali, ricono-

scendo così il diritto per chi li subisce aricevere una restituzione compensativa.

(5-10936)

Interrogazione a risposta scritta:

BRAMBILLA. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

un articolo del quotidiano « La Re-pubblica » del 22 marzo 2017 ha richia-mato l’attenzione dell’opinione pubblicasulla situazione dei pescatori siciliani,dalle Egadi alle Eolie, fino a Lampedusa,costretti a contendersi i totani con lapopolazione locale di delfini, i quali, oltrea nutrirsi, danneggerebbero anche le reti;

la « concorrenza » tra uomini ed ani-mali spiegherebbe anche l’aumento delnumero di cetacei ritrovati sulle spiaggecon ferite causate da fiocine o da fucilisubacquei;

la competizione è purtroppo fruttodell’eccessivo sfruttamento del mare cheha impoverito gli stock ittici. Uno sfrutta-mento che minaccia i pesci di tutti i mari,ma rende la situazione particolarmentecritica nel Mediterraneo. Lo attesta unostudio recente dell’Hellenic Centre of Ma-rine Research, apparso su Current Biology,secondo il quale negli ultimi vent’anni lasituazione degli stock ittici nel Mare No-strum è andata sempre peggiorando. Lacrescita demografica, insieme a tecnologiesempre più sofisticate – per individuare ibanchi di pesci si usano anche sistemisatellitari – sono causa di uno sfrutta-mento dei mari sempre più intensivo. Ilrisultato è che in molte zone il pesce vienepescato a un ritmo più rapido di quellonecessario per garantire il rinnovamentodegli stock e quindi la popolazione èdestinata a impoverirsi –:

se l’attività ittica fosse stata svolta inmaniera sostenibile, a salvaguardia delpatrimonio ittico stesso, oggi non avrebberagion d’essere la « competizione » tra uo-mini e delfini al largo delle coste siciliane;

Atti Parlamentari — 45856 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

tale situazione non può servire dapretesto per limitare la protezione del-l’ambiente marino e dei suoi abitanti;

quali iniziative il Governo intendaadottare per evitare che le popolazioni dicetacei siano minacciate nel loro habitatnaturale e per favorire la riconversionedell’attività ittica salvaguardando il redditodelle famiglie interessate. (4-16006)

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

RIZZO, D’UVA e VILLAROSA. — AlMinistro della difesa. — Per sapere –premesso che:

il 9 febbraio 2017, presso la sede delmunicipio di Messina è stato siglato unaccordo tra il Ministero della difesa, il Mi-nistero della giustizia, l’Agenzia del dema-nio e la città dello Stretto, per realizzare ilsecondo palazzo di giustizia nell’area cheattualmente ospita la sede del distretto mi-litare di medicina legale con un investi-mento pubblico di 17 milioni di euro;

con questo accordo, nella vasta areadell’ex ospedale militare di Viale Europa,verranno realizzate nuove strutture adattead ospitare i nuovi uffici giudiziari, at-tualmente disseminati in diversi immobilie con enormi spese di affitto per l’ammi-nistrazione giudiziaria;

il dipartimentomilitare dimedicina le-gale (DMML) di Messina, è l’unico rimastonel Mezzogiorno (insieme a quello di Pa-lermo) che riesce a offrire un prezioso servi-zio all’utenza sia militare che civile prove-niente daparecchie regioni del sud (con tuttociò che ne consegue positivamente per tuttol’indotto). Esso verrà trasferito presso l’expolo logistico della Marina militare di ViaBonino, abbandonato dall’amministrazioneDifesa da oltre un ventennio;

come riferito dalla stampa locale, ilMinistero della difesa ha già predisposto lo

schema progettuale con un vero e propriofunzionigramma che definisce, cosa edove, dovrà sorgere in Via Bonino perattivare la nuova sede del Dmml, dovenasceranno anche nuovi laboratori d’ana-lisi e grandi archivi degli ex ospedalimilitari di Palermo e Catanzaro;

preoccupazioni in merito all’adegua-tezza dello stabile che li accoglierà sono stateespresse dalle sigle sindacali del personalecivile della Difesa, in quanto ritengono che ilavori di ristrutturazione previsti potreb-bero risultare insufficienti, visto che nell’a-rea interessata alla realizzazione delle operedi ammodernamento potrebbero insisteremateriali inquinanti già utilizzati in passatoin strutture militari. Si attende, per tanto, diconoscere gli esiti degli accertamenti e deirilievi delle autorità sanitarie per poteresprimere un adeguato livello di soddisfa-zione e scongiurare che la prospettiva di tra-sferimento in questa struttura possa rite-nersi una condizione poco accettabile daparte di tutto il personale interessato e so-prattutto per garantire un adeguato livello diservizio all’utenza –:

se il Ministro intenda informare gliinterroganti sullo schema progettuale ri-guardante il trasferimento del Dmml e sesia interessata anche l’ospitata sede del-l’associazione UNUCI;

se risulti la presenza di materialiinquinanti nella struttura di Via Bonino ese, nell’eventualità che ciò venga accertato,siano state stanziate le risorse necessariealla bonifica del sito. (4-16020)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:

ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRI-GNONE e PASTORINO. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

il 10 marzo 2017, il Ministro dell’e-conomia e delle finanze ha annunciatol’intenzione del Governo di mettere invendita il 15 per cento della Cassa Depositi

Atti Parlamentari — 45857 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

e Prestiti entro la fine dell’anno per,ricavarne 5 miliardi di euro, abbattere ildebito pubblico e rientrare nei vincolidell’Unione europea;

Cassa Depositi e Prestiti è l’ultimovero baluardo che resta per sperare diricostruire una sovranità industriale, eco-nomica e monetaria nel Paese. Detieneoltre 240 miliardi di euro di depositipostali, eroga crediti al sistema impresa,possiede partecipazioni strategiche inTerna, Eni, Snam, Poste, Fincantieri, Sai-pem, Italgas e altre aziende strategichedalle quali si potrebbe ripartire per im-postare una politica industriale;

la sua privatizzazione viene ipotiz-zata nonostante sia ormai un fatto con-clamato di quanto, nel corso di decenni, leprivatizzazioni siano state per il nostroPaese operazioni devastanti: a partire daglianni 90, quando con la legge 30 luglio1990, n. 218, gli « istituti di diritto pub-blico » divennero privati. Dopo quasi 30 ilbilancio è catastrofico: sistematicamente lebanche necessitano di interventi-salvatag-gio da parte dello Stato e dei soldi deicittadini;

ma anche se le privatizzazioni nonhanno mai portato a una diminuzione deldebito pubblico e hanno comportato, conla svendita di aziende cruciali e di patri-moni industriali, alla cessione a gruppistranieri o a disastri naturali – TelecomItalia, Autostrade S.p.A., o Ilva, solo percitarne alcuni – quando la situazione èemergenziale, la vendita del bene pubblicoal privato diventa per tutti i governi l’unicasoluzione possibile, senza che questa abbiafinora risanato il nostro bilancio né pagatoi nostri debiti che ammonterebbero a oltre2.200 miliardi di euro;

quella su Cassa Depositi e Prestitipotrebbe essere un’operazione sofisticatacomprensibile soltanto agli addetti ai la-vori e non certamente ai comuni cittadini,ignari e convinti della solidità e dellainattaccabilità di Cassa Depositi e Prestiti;

attualmente il suo capitale è perl’82,77 per del Ministero dell’economia e

delle finanze, per il 15,93 per cento diFondazioni bancarie e per l’1,30 per centodella stessa Cassa Depositi e Prestiti masecondo il « Sole 24ore » lo scenario po-trebbe cambiare. Infatti, il Mef vende-rebbe, a titolo oneroso, la sua quota del29,3 per cento di Poste Italiane a CassaDepositi e Prestiti entro l’anno, dandoneindicazione nel Def il prossimo 10 aprile.Con il trasferimento a titolo gratuito diquesta ulteriore quota (il 35 per cento) giàtrasferito nel 2016) di Poste, come au-mento di capitale del Tesoro, Cdp « nonavrebbe grandi difficoltà a trovare i fondi.E poi potrebbe rifarsi con i dividendidistribuiti da Poste sull’oltre 60 per centodel capitale »;

qualora non dovesse essere suffi-ciente, il Ministero dell’economia e dellefinanze sarebbe pronto a trasferire, per unaumento di capitale di Cassa Depositi ePrestiti, una serie di sue partecipazioni inaziende quotate (come Finmeccanica,Enav ed Eni) e non quotate (come Fs, Rai,Poligrafico). Solo con il passaggio dellequotate il capitale di Cassa Depositi ePrestiti aumenterebbe di 6 miliardi arri-vando a superare i 30 miliardi di valore:la cessione del 15 per cento quindi, fa-rebbe incassare allo Stato circa 5 miliardi;

sempre il « Sole 24ore » paventa però ilrischio che la vendita a un investitore estero,più interessato a – entrare direttamentenelle società quotate anziché in Cassa Depo-siti e Prestiti che è una holding di partecipa-zioni, possa essere « trattata a sconto ». Sidelinea, quindi, una futura e ulteriore sven-dita di patrimonio statale, con una perditadel 20-30 per cento, inutile ai fini del risana-mento del nostro bilancio e del pagamentodel debito pubblico –:

se il Governo non ritenga opportunofornire urgentemente informazioni, ed en-tro la presentazione del Documento dieconomia e finanza, sulle sue intenzioniriguardo alle notizie insistenti e diffusedagli organi di stampa sull’ipotesi di ven-dita del 15 per cento di Cassa Depositi ePrestiti. (4-16021)

* * *

Atti Parlamentari — 45858 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

sono due le evasioni di detenuti re-gistrate nelle ultime 24 ore, di cui unariguardante un detenuto ristretto in re-gime di massima sicurezza, quindi alta-mente pericoloso: in Piemonte un detenutoalbanese, che sarebbe tornato in libertànel 2024, mentre nel Lazio un boss dellacamorra, alleato del clan casertano deiBelforte, riuscito a scappare calandosi conun lenzuolo da una finestra;

da mesi i sindacati degli agenti dicustodia denunciano, inascoltati, la gravecarenza organica di polizia penitenziariache si registra nelle carceri italiane e cheporta, inevitabilmente, a tutta una serie dialtre criticità, a cominciare anche da unanon efficiente organizzazione generale deiservizi del personale;

dura la denuncia del segretario gene-rale del Sappe, Donato Capece: « Il sistemadelle carceri non regge più, è farraginoso, e leevasioni ne sono la più evidente dimostra-zione. Sono state tolte, ovunque, le sentinelledella Polizia Penitenziaria sulle mura dicinta delle carceri, e questo è gravissimo. Ivertici dell’Amministrazione Penitenziariahanno smantellato le politiche di sicurezzadelle carceri preferendo una vigilanza dina-mica e il regime penitenziario aperto, condetenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore algiorno con controlli sporadici e occasionali.Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria equeste sono le conseguenze. E coloro chehanno la responsabilità di guidare l’Ammi-nistrazione Penitenziaria si dovrebbe dimet-tere dopo tutti questi fallimenti », a cui fannoeco le parole del segretario generale dell’O-sapp, Leo Beneduci ha affermato che ser-vono interventi urgenti sul sistema delle car-ceri italiane e piemontesi, ormai connotatida profonda disorganizzazione, a cui solo laprofessionalità degli agenti penitenziari rie-sce amettere un argine nonostante l’assenzadi uomini e mezzi;

al grido d’allarme degli agenti peni-tenziari fanno da contraltare l’indifferenzae il silenzio dei vertici dell’amministra-zione che, tra mancate promesse e quelloche appare all’interrogante come una scel-lerata politica premiale, ben rappresentatadal fatto che hanno fatto fallire il sistemae saltare tutti i meccanismi di sicurezza:non si tratta più solamente di una carenzadi organico oppure di malfunzionamentodelle strutture e degli impianti di video-sorveglianza, ma di una politica peniten-ziaria nazionale che, sotto le vesti diquello che appare all’interrogante come ilfalso buonismo unilateralmente orientatosolo verso i detenuti, sta creando graviproblemi non solo per la sicurezza internaai penitenziari ma anche alla collettività;

a parere dell’interrogante, comespesso denunciato, l’emergenza carceri inItalia va affrontata con misure globali,occorre una riforma strutturale, servonomezzi, uomini e donne, strumenti perefficientare un sistema che presenta tante,troppe crepe, perché è evidente che se duedetenuti riescono a segare indisturbati lesbarre di un locale detentivo e arrampi-carsi sul muro di cinta del carcere, sca-valcandolo, senza che un sistema di vide-osorveglianza o di controllo umano riescaad impedirlo, anche al di là di eventualiresponsabilità da accertare, un problemaevidentemente c’è;

è ora di una seria politica peniten-ziaria e di rivalutare l’opera della poliziapenitenziaria: il dato di partenza è ilsuperamento del problema del sovraffol-lamento che, unitamente alla ristruttura-zione degli edifici già esistenti, agevole-rebbe anche l’implementazione di progettidi reinserimento sociale e lavorativo –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti in premessa e,accertata la veridicità e gravità degli stessi,quali urgenti iniziative intenda assumere,anche a carattere normativo, per af-frontare la drammatica situazione del so-vraffollamento e della carenza di organicodelle carceri italiane;

Atti Parlamentari — 45859 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

quali siano i dati aggiornati inerentila presenza dei detenuti nelle strutturecarcerarie e il rapporto detenuto-agente dipolizia penitenziaria che si registra nellesezioni dei penitenziari. (4-16007)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CANCELLERI e RIZZO. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

il corridoio plurimodale tirreniconord europa itinerario Agrigento-Caltanis-setta – A19 strada statale n. 640 « di PortoEmpedocle », ammodernamento e adegua-mento alla categoria B del decreto mini-steriale 5 novembre 2009 dal chilometro44+000 allo svincolo con l’A19 costituisceuno dei maggiori assi viari regionali e laprincipale via di comunicazione tra Agri-gento e Caltanissetta;

la strada è ancora oggi interessata daimportanti lavori di ammodernamento chela trasformeranno in strada extraurbanaprincipale; il termine dei lavori era pre-visto per il 2016, l’arteria sarà costituita dadue carreggiate separate, con 2 corsie persenso di marcia più corsia d’emergenza,senza incroci a raso. I lavori sono statisuddivisi in due maxilotti, il primo corri-spondente al tratto agrigentino, il secondoricadente nel nisseno;

con la deliberazione n. 37/2009 si èdeciso il primo programma delle operestrategiche (legge n. 443 del 2001) itine-rario Agrigento-Caltanissetta – A19 ade-guamento a quattro corsie della SS 640« Di Porto Empedocle » – tratto dal chi-lometro 44+000 al chilometro 74+300(svincolo A19) –:

quale sia la quantificazione analiticadelle spese per opere di prescrizioni eraccomandazioni come previsto dalla de-

libera del CIPE 37/2009 del 26 giugno 2009pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 gen-naio 2010;

quali opere di prescrizioni siano staterealizzate, quali siano in itinere e qualisiano ancora da realizzare alla data dellarisposta;

quali opere di raccomandazioni sianostate realizzate, quali siano in itinere equali siano ancora da realizzare alla datadella risposta. (5-10941)

MARTELLA. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

pochi giorni fa, nei pressi di Dolo, siè registrato un grave incidente nel qualeuna autovettura, dopo l’urto, è stata let-teralmente infilzata da un guardrail cheeccezionalmente non ha determinato ildecesso dell’automobilista;

tale incidente ha nuovamente eviden-ziato una questione più volte sollevata daautomobilisti, motociclisti, associazioni diconsumatori, nonché amministratori localie corpi di polizia in merito alla sicurezzalegata a tali dispositivi di protezione;

troppo spesso, infatti, si registranoincidenti purtroppo anche mortali in cui lebarriere di protezione manifestano unaparadossale eterogenesi dei fini –:

se e quali iniziative il Ministro inter-rogato, in considerazione di quanto ripor-tato in premessa, intenda assumere, perquanto di propria competenza, affinchésia verificata la sicurezza di tali protezionie valutare la loro eventuale sostituzionecon dispositivi in grado di garantire ade-guata sicurezza e minore pericolosità incaso di incidente con l’obiettivo di scon-giurare decessi. (5-10944)

Interrogazione a risposta scritta:

ROSTAN. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il 25 gennaio 2017 sulla strada ascorrimento veloce della provincia di Na-

Atti Parlamentari — 45860 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

poli, denominata « Asse mediano », è statatravolta e uccisa una donna, ridotta let-teralmente a brandelli da diverse auto dipassaggio, fino al punto che per il rico-noscimento si è dovuti ricorrere alla provadel Dna;

nei giorni successivi, sulla stessastrada, una ragazza di 21 anni, ha persola vita quando la sua auto è andata aschiantarsi contro un guard-rail; con lagiovane donna, anche un’altra ragazza, cheera alla guida dell’automobile;

all’origine di questi e di una inter-minabile sequenza di incidenti ci sareb-bero vari fattori;

sull’arteria stradale si viaggia spessoad altissima velocità; gran parte degliincidenti sono causati da questo elemento,in qualche modo incoraggiato dall’assenzalungo tutto l’asse viario di meccanismielettronici di sanzione del superamentodei limiti di velocità;

altre cause sono riconducibili allecondizioni strutturali della lunga strada,che manca, in alcuni punti, di visibilità acausa di un’inadeguata manutenzione deicigli stradali; che risente di una scarsaqualità del manto stradale; che presentadanneggiamenti in vari punti al sistema dibarriere protettive;

l’Asse mediano conta una storiadrammatica di incidenti stradali, a voltemortali, altre volte con tamponamenti acatena, molti feriti, circostanze spesso le-gate alla velocità sostenuta, all’impatto coni guard-rail, ai salti di corsia, che mettonoa serio rischio le migliaia di automobilistiche, per ragioni di lavoro e di pendolari-smo, si spostano lungo la strada ognigiorno;

l’Asse mediano è una arteria extraur-bana, indicata come la 162 NC asse me-diano (ex strada statale 162 NC), che hauna lunghezza totale di 33,75 chilometri, ècomposta da due carreggiate separate dauno spartitraffico;

è una strada a scorrimento veloce erappresenta uno snodo viario fondamen-

tale della viabilità dell’entroterra a nord diNapoli, dal momento che consente il col-legamento tra la città, decine di comunidel Napoletano e il raccordo con altri assiviari interni e con la rete autostradale;

la strada fu progettata negli anniottanta, e costruita con i fondi della rico-struzione conseguente al terremoto dell’Ir-pinia; nasce per collegare le aree indu-striali più importanti della provincia (Po-migliano, Nola), con la circumvallazioneesterna, la fascia costiera domiziana, glisnodi per ferrovie, autostrade e aeroporto;

nato come competenza Anas, l’Assemediano, con il decreto legislativo n. 112del 1998, dal 17 ottobre 2001 è passata ingestione alla regione Campania, che a suavolta l’ha trasferita alla provincia di Na-poli;

dal primo gennaio 2015 l’Asse me-diano è transitato sotto la competenzadella città metropolitana di Napoli;

tra il 2010 e il 2012 è stata oggetto diripetuti interventi di pavimentazione neisuoi punti più sconnessi e pericolosi; èstata altresì adeguata in parte l’illumina-zione pubblica, così come si è intervenutisull’inquinamento acustico con l’installa-zione di pannelli;

restano intatte, però, come si evincedalla lunga e drammatica sequenza diincidenti stradali, i tratti di vera e propriaemergenza, legata alla sicurezza pubblicalungo l’arteria, a cui si dovrebbe rispon-dere con un intervento straordinario dimessa in protezione della strada, con mec-canismi di rilevamento elettronico dellavelocità, con strumenti di dissuasione dellecondotte pericolose, con interventi strut-turali radicali e con un aumento deicontrolli –:

se il Ministro interrogato, sia a co-noscenza dei fatti sopra esposti e se nonritenga, nell’ambito delle proprie compe-tenze, di garantire un intervento sullaquestione sicurezza relativa all’Asse me-diano di Napoli, atteso che nelle condi-zioni in cui attualmente si trova, essorappresenta un grave pericolo per la pub-

Atti Parlamentari — 45861 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

blica incolumità e per la sicurezza deicittadini. (4-16016)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

GELLI. — Al Ministro dell’interno, alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

all’entrata del territorio comunale diCastelnuovo Val di Cecina (Pisa) vi èun’area, di proprietà della « SoluzioneS.r.l. » di Idilio Masi, presso la qualeinsistono ammassati numerosi rifiuti an-che speciali;

Soluzione S.r.l. è stata titolare di unappalto di recupero in conto vendita dibeni dismessi dallo Stato tramite la Crocerossa italiana o ad essa donati: all’atto divendita una parte del ricavo va in favoredella Croce rossa italiana, una parte, nellafattispecie, rimane a beneficio della societàdi Masi;

non si comprende quale uso faccia laCroce rossa italiana di vecchi monitor atubo catodico, computer rotti, stampantiguaste, materassi marci dal momento chequesti oggetti risultano inutilizzabili già almomento della cessione delle pubblicheamministrazioni a Croce rossa italiana, equindi a Masi, invece di lasciarli smaltiredalle pubbliche amministrazioni secondola normativa vigente in materia di smal-timento rifiuti;

i residenti nel corso degli anni hannodenunciato tale insostenibilità della situa-zione anche per i rischi concernenti lasalute degli abitanti;

suddetta area è stata già oggetto nel2012 di un atto di sindacato ispettivopresentato dall’onorevole Realacci, con cuiè stato sollecitato l’intervento delle auto-rità preposte per gli appositi controlli;

il 10 gennaio 2017, il Gruppo Consi-liare « Obiettivo comune », in una interro-gazione rivolta al Sindaco di CastelnuovoVal di Cecina, chiedeva se l’Arpat, l’Agen-zia regionale per la protezione ambientaletoscana, avesse mai inviato al comune diCastelnuovo Val di Cecina la risposta conl’esito degli accertamenti effettuati a ca-rico della ditta Masi;

il sindaco rispondeva, il 13 gennaio2017, che Arpat non aveva trasmesso al-cunché alla sua Amministrazione preci-sando di non avere notizia di nessuncontrollo Arpat;

in data 19 gennaio 2017 l’Arpat hacomunicato che l’indagine presso la dittaMasi c’era stata e che gli esiti erano « statitrasmessi dalla casella di Posta ElettronicaCertificata (PEC) di Arpat a quella delComune di Castelnuovo Val di Cecina » sindal 23 novembre 2012;

in data 23 gennaio 2017 il gruppoconsiliare « Obiettivo comune » ha posto alsindaco attraverso interrogazione una se-rie di domande sul perché per così tantianni fosse stata negata l’esistenza dellaPEC richiamata da Arpat;

ad oggi l’amministrazione comunalenon ha fatto ancora pervenire alcunarisposta;

sono trascorsi ben 5 anni e nel frat-tempo le cose a giudizio dell’interrogante,potrebbero essere peggiorate dal punto divista ambientale e per i rischi alla salutedegli abitanti –:

se, in considerazione di quanto ri-portato in premessa, il Governo non ri-tenga di verificare, attraverso la compe-tente prefettura, se sussistano i presuppo-sti per l’accesso agli atti, presso il comunedi Castelnuovo Val di Cecina;

se risulti se la ditta « La Soluzione »considerata dalle CRI come loro interme-diario di affari quando rileva autoveicoli eli rivende sul mercato, sia qualificata pertrattare anche i rifiuti. (5-10937)

Atti Parlamentari — 45862 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

Interrogazioni a risposta scritta:

MINARDO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

sono aumentati i furti nella città diModica e la popolazione locale è partico-larmente allarmata, mentre le istituzionipreposte al controllo del territorio sonoimpossibilitate ad espletare le loro fun-zioni nel miglior modo possibile perché innumero non sufficiente e impiegate anchea fare fronte agli sbarchi dei migranti nelporto di Pozzallo;

tra l’altro, c’è stato l’ennesimo incen-dio doloso nel volgere di poche settimanenella vicina città di Scicli, che ha com-portato un grande allarme tra la popola-zione locale;

è necessario, pertanto, che venganoaumentate le risorse economiche, il per-sonale da impiegare per un controllo ca-pillare del territorio, nonché i mezzi e lestrutture adeguate ed idonee a fronteg-giare l’aumento dei furti e di altri reati checolpiscono la popolazione locale –:

se non ritenga necessario il Ministrointerrogato adottare misure urgenti qualiil potenziamento delle forze di poliziadotate altresì di mezzi adeguati per con-trastare la criminalità nelle città di Modicae di Scicli. (4-16003)

FEDRIGA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il comando provinciale dei vigili delfuoco di Pordenone ha difficoltà ad assi-curare un’uniforme copertura della neces-sità del soccorso tecnico urgente nellapropria area di responsabilità;

la causa di tali difficoltà è da attri-buire alla carenza di organici, quantifica-bile in 24 effettivi corrispondenti a circacinque squadre, poiché risultano in forzaeffettiva soltanto 166 vigili a fronte dei 190previsti ed una squadra è normalmentecomposta da 5 unità;

a tale deficit di personale sarebbeurgente porre rimedio;

in assenza di nuovi afflussi di per-sonale al comando provinciale dei vigili delfuoco di Pordenone, potrebbe risultareimpossibile mantenere il distaccamentodel Corpo a Sacile, attualmente attivo nelturno diurno con due professionisti e trevolontari;

il distaccamento dei vigili del fuoco diSacile effettua più di mille interventi al-l’anno, praticamente tre al giorno, addi-rittura più di quelli che normalmentegarantisce il distaccamento di San Vito alTagliamento;

il danno conseguente all’eventualesoppressione del distaccamento dei vigilidel fuoco di Sacile sarebbe quindi note-vole;

sarebbe altresì importante restituirea quello di Sacile la qualifica di distacca-mento permanente;

nel corso del 2017, si prevede diassumere circa 1.700 vigili del fuoco –:

quali misure il Governo intenda adot-tare per consentire al comando provincialedei vigili del fuoco di mantenere un’uni-forme copertura delle necessità del soc-corso tecnico urgente nella sua area diresponsabilità;

se il Governo intenda o meno attri-buire personale addizionale al comandoprovinciale dei vigili del fuoco di Porde-none, anche attingendo alle risorse cheverranno reclutate nel corso del 2017.

(4-16005)

CASTIELLO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

il Ministero dell’interno ha, datempo, approvato il bando di un nuovoconcorso per 250 posti nel Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco, le cui proveselettive inizieranno il 29 maggio 2017;

la sola notizia dell’imminente avviodelle nuove procedure concorsuali ha ac-

Atti Parlamentari — 45863 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

cresciuto le preoccupazioni degli idoneinon vincitori del concorso bandito nel2008 per il reclutamento di 814 vigili delfuoco, ancora non esaurita;

la proroga più recente, che ha spo-stato alla fine del 2017 il termine divalidità della graduatoria del concorsocosiddetto 814, permetterà di sanare uncerto numero di posizioni individuali, macertamente non tutte;

secondo indiscrezioni, delle assun-zioni continuerebbero comunque ad esserfatte attingendo alla graduatoria del con-corso promosso nel 2008 per 814 postifino alla pubblicazione della graduatoriadei vincenti del nuovo concorso per 250posti appena indetto;

stando ad alcune stime, potrebberobastare 2.000-2.500 assunzioni nette nelbiennio 2017-18, a fronte delle 1.700 giàprogrammate per l’anno in corso, perassorbire definitivamente gli idonei nonvincitori del concorso 814, tra i qualifigurano anche vigili volontari e disconti-nui;

il personale utilmente collocato nellagraduatoria del concorso 814 avrebbeun’età media di 32 anni, che permette-rebbe di attenuare l’invecchiamento gra-duale del Corpo nazionale dei vigili delfuoco, la cui età media è ormai attual-mente superiore ai 47 anni –:

se e quali concrete iniziative il Go-verno intenda assumere per assicurarel’assunzione di tutti gli idonei del concorsoindetto nel 2008 per 814 vigili del fuoco ocomunque tutelarne l’interesse ad un av-venire dignitoso. (4-16010)

BOSSA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

a Portici, in provincia di Napoli, c’èuna villa padronale in stile Liberty, deno-minata Villa Fernandes;

tale struttura è stata a lungo sotto laproprietà di personaggi della criminalità

organizzata, tanto che il bene è statoconfiscato e messo a disposizione, nel1999, del comune di Portici;

nel 2014, dopo una battaglia buro-cratica durata molti anni, la villa è statasottratta all’abbandono, diventando sim-bolo di riscatto, sede di « Libera » e delCollegamento Campano contro le mafie,trasformandosi in motore di iniziative eapertura sociale;

con delibera della giunta comunalen. 149 del 12 marzo 2015, avente adoggetto « Destinazione ed assegnazione de-gli immobili confiscati alla criminalità or-ganizzata », sono stati fissati i criteri perdestinare i beni confiscati alle mafie etrasferiti al comune per un loro uso so-ciale;

all’articolo 7 delle suddette lineeguida si legge che « gli immobili possonoessere assegnati a titolo gratuito solo at-traverso procedura ad evidenza pubblica »e che il dirigente deve attivare la pubbli-cazione di avviso pubblico per tale asse-gnazione;

all’articolo 13 delle suddette lineeguida si ribadisce che il comune puòprocedere ad assegnazione diretta solo nelcaso in cui, esperita per almeno due voltela procedura pubblica, non siano perve-nute istanze o esse siano ritenute inade-guate alla finalità sociale;

il 21 dicembre 2015, fedelmente allelinee guida sopra riportate, il comune diPortici ha approvato la determinazionedirigenziale n. 1217 con cui è stata indettagara per affidamento in concessione d’usoa titolo gratuito di villa Fernandes;

tale gara prevedeva la valutazione diprogetti destinati ad attività di servizio afasce giovanili per incontri socioculturali,anche con finalità occupazionali per per-sone svantaggiate;

alla gara hanno risposto tre soggetti:la cooperativa sociale onlus Semi di pace,l’associazione Collegamento campano con-

Atti Parlamentari — 45864 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

tro le camorre, per la legalità e la nonviolenza Franciosi Onlus e la Cooperativasociale Bcd Group;

il 24 ottobre del 2016, con determinadirigenziale n. 774, il comune di Portici haproceduto all’annullamento della gara ealla restituzione delle buste contenenti leproposte progettuali;

la motivazione addotta per l’annulla-mento è stata l’assenza nel bando delrequisito di un’anzianità (almeno tre annidi attività sul territorio cittadino) per isoggetti partecipanti, così come previstodalle linee guida;

in realtà, nel bando, veniva richia-mato per intero il deliberato 149 con icriteri di assegnazione, che andavanoquindi ritenuti vincolanti di fatto per lapartecipazione alla gara, senza necessità diulteriori annotazioni;

appare all’interrogante non adegua-tamente motivata la decisione di annullarela gara sopra menzionata;

dall’atto di annullamento, non è statabandita nuova evidenza pubblica, la-sciando l’importante immobile confiscatoin uno stato di incertezza;

in data 14 febbraio 2017, con atto delcommissario straordinario n. 18, si è de-cisa la partecipazione in partenariato alBando indetto dalla Fondazione con il sudper la valorizzazione dei beni confiscatialle mafie;

tale delibera prevede un accordo conla Cooperativa Semi di pace, per la ge-stione partecipata di Villa Fernandes, conutilizzo del bene confiscato;

nell’accordo si precisa che esso noncostituisce concessione in uso della strut-tura alla cooperativa stessa; tuttavia, pre-figurando l’utilizzo della struttura per leattività progettuali, si realizza, con tuttaevidenza, un accordo specifico e miratocon un soggetto, individuato direttamente,oltrepassando, di fatto, il bando pub-blico –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto esposto in premessa e se

non ritenga, nell’ambito delle sue compe-tenze, e considerando anche la gestionecommissariale in essere presso il comunedi Portici, di intervenire per verificare lacorrettezza delle procedure adottate finoraper Villa Fernandes, in ragione della suastraordinaria importanza, anche simbo-lica, nella lotta alle mafie. (4-16011)

CRISTIAN IANNUZZI. — Al Ministrodell’interno, al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro per la semplifi-cazione e la pubblica amministrazione. —Per sapere – premesso che:

nell’ambito dell’operazione Olimpiaviene emessa dal Giudice per le indaginipreliminari Mara Mattioli un’ordinanza dicustodia cautelare a carico di quindicipersone tra politici, ex amministratori,dirigenti, funzionari comunali, professio-nisti ed imprenditori;

la notizia degli arresti ha determi-nato la sospensione obbligatoria dal ser-vizio per i dipendenti Ventura Monti eElena Lusena, accusati di aver destinato,in concorso tra loro, le somme già stan-ziate per la ristrutturazione dell’ex Al-bergo Italia ai lavori di ampliamento dellostadio Francioni, comportando l’imme-diato allontanamento degli stessi dal postodi lavoro, nonché la decurtazione dellostipendio, erogato nella misura del minimovitale;

tale provvedimento obbligatorio disospensione è stato adottato dalle Com-missioni per i procedimenti disciplinari, aisensi dell’articolo 9, comma 1, del CCNLdel personale dirigente del comparto Re-gioni e autonomie locali secondo il quale« il dirigente colpito da misura restrittivadella libertà personale è obbligatoriamentesospeso dal servizio, con sospensione del-l’incarico dirigenziale conferito e priva-zione della retribuzione per tutta la duratadello stato di restrizione della libertà (...) ».Analoga disposizione è prevista dal CCNL

Atti Parlamentari — 45865 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

del personale non dirigente del compartoRegioni e autonomie locali (articolo 5);

i dipendenti pubblici devono tra l’al-tro osservare anche i doveri stabiliti dallaCostituzione: fedeltà alla Repubblica (ar-ticolo 51 della Costituzione), principi diimparzialità e buon andamento (articolo97 Cost.), carattere democratico della Re-pubblica (articolo 1 della Costituzione),che impone di favorire rapporti di fiduciatra amministrazione e cittadino;

l’articolo 55-ter del Decreto legislativo30 marzo 2001, n. 165 prevede la prose-cuzione e la conclusione del procedimentodisciplinare anche in pendenza del proce-dimento penale;

i fatti contestati ai dipendenti, oltrealla loro eventuale rilevanza sotto il pro-filo penale, hanno sicuramente un rilievodisciplinare, in quanto costituiscono vio-lazione ai doveri di diligenza, obbedienzae fedeltà sanciti, come per il rapporto dilavoro privato, dagli articoli 2104 e 2105del codice civile;

nonostante il Tribunale del Riesamedi Roma abbia annullato per insussi-stenza delle esigenze cautelari i provve-dimenti restrittivi a carico degli stessi –mantenendo solo il periodo di interdi-zione dai pubblici uffici di un anno perVentura Monti – dalle intercettazioni ri-sulta palese il loro coinvolgimento negliilleciti compiuti ai danni dell’amministra-zione comunale; tanto che, essendo i fattiaddebitati sufficientemente accertati, e digravità tale da non consentire la prose-cuzione neanche provvisoria del rapporto,a parere dell’interrogante, appare oppor-tuno un allontanamento dei suddetti di-pendenti comunali in quanto la perma-nenza in servizio degli stessi, anche secon diverso incarico (come già avvenutoper la Lusena, e come potrebbe accaderetra un anno, ad esito del periodo diinterdizione, per Monti) costituirebbe pe-ricolo di possibili ulteriori turbamentiall’interno dell’amministrazione comu-nale, nonché di reiterazione di condotteillecite e/o scorrette;

appare all’interrogante, dunque, op-portuno che il comune di Latina, all’esitodel procedimento disciplinare già avviato,proceda all’immediato licenziamento deisuddetti dipendenti comunali, senza atten-dere l’esito del procedimento giudiziariopenale, essendo ciò consentito dallalegge –:

se i Ministri in indirizzo convenganosulla necessità di attivare tutte le iniziativedi competenza utili a ripristinare traspa-renza, legalità e correttezza amministra-tiva nell’amministrazione del comune diLatina;

quali misure, per quanto di compe-tenza, intendano adottare affinché il pro-cedimento disciplinare a carico dei duedipendenti venga concluso anche in pen-denza del procedimento penale e se in-tenda, a causa delle loro condotte, nel-l’ambito delle proprie attribuzioni, atti-varsi affinché l’organo competente veri-fichi di quali elementi disponga in ordinealla sussistenza dei presupposti per l’e-ventuale esercizio dell’azione risarcitoria,previo accertamento del danno erarialesubito dall’amministrazione comunale,e all’eventuale adozione di un provvedi-mento di licenziamento posto che appareall’interrogante più che opportuno che ilprocedimento disciplinare venga conclusoanche in pendenza del procedimento pe-nale;

se intenda valutare la sussistenza deipresupposti per promuovere una richiestadi risarcimento del danno all’immaginecagionato alla pubblica amministrazione.

(4-16023)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta scritta:

ASCANI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca, al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

come noto, il XVIII Rapporto (2016)AlmaLaurea, condotto sul profilo e la

Atti Parlamentari — 45866 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

condizione occupazionale dei laureati inItalia, non ha delineato un quadro con-fortante;

lo scopo dello studio è stato quello difotografare le performance occupazionaliche i laureati triennali, magistrali e ma-gistrali a ciclo unico, hanno sul mercatodel lavoro nazionale, sia nel breve che nelmedio periodo. In particolare, ha miratoad approfondire e migliorare la cono-scenza in merito all’inserimento professio-nale dei giovani laureati, con il dupliceobiettivo di orientare gli studenti chestanno per concludere gli studi universitarie di offrire alle università uno strumentoefficace e tempestivo di analisi e valuta-zione degli esiti professionali dei lorolaureati;

l’indagine ha coinvolto oltre 570.000laureati di 71 atenei dei 73 attualmenteaderenti al Consorzio AlmaLaurea, deiquali 64 coinvolti anche nell’indagine acinque anni dal conseguimento del titolo,oltre a 265 mila laureati post-riforma del2014 – sia di primo che di secondo livello– ad un anno dal termine degli studiuniversitari. Sono stati intervistati tutti ilaureati di secondo livello del 2012 (oltre107 mila), interpellati quindi a tre anni daltermine degli studi e i colleghi del 2010 (86mila), contattati a cinque anni dal terminedegli studi;

dato il campione assai rappresenta-tivo si ritiene che i risultati dell’indaginesiano da tenere in particolare considera-zione;

ebbene, i dati prodotti fanno emer-gere due grandi problemi:

i) il crollo delle immatricolazioni;

i flussi di mobilità territoriale evi-denziati dalle indagini AlmaLaurea sotto-lineano come negli ultimi 10 anni le re-gioni del Mezzogiorno abbiano perso co-stantemente capitale umano, migrato alCentro-Nord. L’andamento delle immatri-colazioni mostra che, dopo l’aumento re-gistrato dal 2000 al 2003 (+19 per cento),legato soprattutto al rientro nel sistemauniversitario di ampie fasce di popolazione

di età adulta, e nonostante la leggeraripresa registrata nell’ultimo anno, dal2003 al 2015 le Università hanno perso nelcomplesso quasi 70 mila matricole (-20per cento): per il Sud la contrazione è del30 per cento, per il Centro è del 22 percento, per il Nord è del 3 per cento;

ii) il divario territoriale a livellooccupazionale e retributivo: tra i laureatimagistrali indagati a uno e a cinque annidal titolo il divario territoriale resta ele-vato e sempre a favore del Nord;

a un anno dal titolo tra i magistraliil differenziale occupazionale è pari a 21punti percentuali: è occupato il 74 percento dei laureati residenti al Nord e il 53per cento tra coloro che risiedono nellearee Meridionali. Il tasso di disoccupa-zione è pari al 17 per cento tra i colleghidel Nord e sale al 36 per cento tra quellidel Sud. In tale contesto i laureati resi-denti al Centro si collocano di fatto in unacondizione intermedia;

elevate anche le differenze retribu-tive: tra i neolaureati che hanno iniziatol’attuale attività lavorativa dopo la laureae lavorano a tempo pieno, il differenzialeè pari al 16 per cento. Al Nord, il gua-dagno è di 1.290 euro mensili netti rispettoai 1.088 euro dei colleghi del Mezzogiorno;

a cinque anni dal conseguimento deltitolo le differenze territoriali tra Nord eSud del Paese si riducono apprezzabil-mente, ma restano sempre a favore delSettentrione. Tra i laureati magistrali ildifferenziale occupazionale Nord-Sudscende a 15 punti percentuali. Lavorano89 laureati su cento residenti al Nord,mentre al Sud l’occupazione coinvolge il74 per cento dei laureati. Migliorano an-che le retribuzioni: al Nord si attestano a1.480 euro mensili netti, mentre al Sudarrivano a 1.242 euro –:

quali siano le iniziative che intendanoadottare per porre rimedio ai due grandiproblemi sopra descritti. (4-16009)

ZOLEZZI, VIGNAROLI, DE ROSA,DAGA, MANNINO, TERZONI e BUSTO. —

Atti Parlamentari — 45867 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

Al Ministro dell’istruzione, dell’università edella ricerca, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

in data 15 marzo 2017 il dirigentescolastico dell’Istituto di istruzione supe-riore « Natta Deambrosis » di Sestri Le-vante, Paola De Vincenzi, ha inviato uncomunicato allo staff di dirigenza, ai do-centi, agli studenti, alle famiglie, alla di-rezione dei servizi generali e amministra-tivi illustrando un programma di rimo-zione materiale contenente amianto all’in-terno dell’istituto citato da svolgersidurante le lezioni;

si tratta della rimozione di pavimentiin vinilamianto da alcuni locali dellascuola che risulta programmata fra ilgiorno 13 marzo 2017 e il mese di aprile;

il giorno 24 marzo 2017 (quindi dopol’inizio dei lavori) è programmata unariunione illustrativa. La dirigente si pre-mura di informare che fino ad alloranessuno all’interno della scuola è statoesposto a fibre di amianto visto che imonitoraggi preliminari eseguiti dalla dittaincaricata tramite Città Metropolitana diGenova hanno dato esito negativo e che ilavori procederanno senza mettere a re-pentaglio la salute di nessuno;

la parte finale dei lavori, meno ur-gente, proseguirà poi nei mesi estivi;

in pratica si comunica che si ese-guono « lavori urgenti e di opportunitàimmediata » ora e che altri lavori menourgenti verranno eseguiti nei mesi estivi osuccessivamente;

ora è ben noto come la fascia piùesposta al rischio amianto sia quella deglistudenti per la lunga latenza delle malattieasbesto correlate; secondo i dati ONAOnlus ben 2.400 scuole sono infarcite diamianto; l’amianto nei pavimenti, a causadel calpestio, può uscire all’esterno edessere pericoloso per la salute;

pertanto l’interrogante non com-prende l’urgenza di eseguire lavori in pre-senza di studenti e operatori scolastici,

perché è nota la possibilità di diffondere lefibre di amianto e di come queste, anchese in pur minima quantità, possano dareproblemi alla salute –:

se i Ministri interrogati siano al cor-rente della situazione descritta in pre-messa e se intendano svolgere accerta-menti mettendo a disposizione del pub-blico i dati dei monitoraggi sulla presenzadi fibre di amianto nei locali descritti e incorso dei lavori apparentemente già ini-ziati;

se il Ministro dell’istruzione, dell’u-niversità e della ricerca, in virtù del prin-cipio di precauzione, non ritenga necessa-rio assumere iniziative affinché sia chiusala scuola in questione durante l’esecuzionedei lavori di bonifica perché potenzial-mente pericolosi, facendo sì che sianorivalutate le tempistiche di cantiere op-portune all’esecuzione degli stessi.

(4-16019)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PATRIZIA MAESTRI, DAMIANO,GNECCHI, FABBRI, TULLO, MARCHI,CASELLATO, BOCCUZZI, GRIBAUDO,ROMANINI, BARUFFI, CAROCCI, IN-CERTI e GANDOLFI. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali, al Ministrodello sviluppo economico. — Per sapere –premesso che:

da ormai 14 mesi gli oltre 45.000 lavo-ratori del settore gas-acqua attendono il rin-novo del contratto di lavoro, scaduto il 1o

gennaio 2016. Il 17 marzo 2017 si è svoltouno sciopero nazionale dei lavoratori delsettore, molti dei quali impiegati in aziendemunicipalizzate o ex municipalizzate;

in molte delle aziende che applicanoil contratto di lavoro del settore gas-acquavengono applicati anche il contratto col-lettivo nazionale di lavoro energia elettricae il Contratto collettivo nazionale di lavoro

Atti Parlamentari — 45868 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

ambiente, entrambi già rinnovati sullabase di accordi economici e normativi inlinea con le aspettative dei lavoratori;

il rinnovo del contratto del settoregas-acqua, in tempi brevi e in linea con icontratti già firmati nel mondo delle uti-lity, favorirebbe lo svolgimento delle gareper l’affidamento del servizio gas bloccateda mesi, anche a causa dell’incertezzaconnessa con l’assenza di parametri certilegati al costo del lavoro e alle regole perl’esternalizzazione di parti importanti estrategiche del processo produttivo;

le aziende del settore, favorite dalbasso costo dell’energia e dai segnali in-coraggianti della ripresa economica delPaese, stanno ottenendo risultati econo-mici di assoluto valore, confermati anchedalle positive quotazioni sul mercato azio-nario raggiunte dalle principali multiutilityitaliane –:

se i Ministri interrogati non inten-dano farsi parte attiva, per quanto dicompetenza, nel sostenere il positivo con-fronto tra le organizzazioni sindacali e irappresentanti delle aziende operanti neisettori gas e acqua per addivenire, consollecitudine, al rinnovo del contratto col-lettivo nazionale di lavoro di comparto.

(5-10934)

SIMONETTI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

le ultime notizie stampa sui ritardidel Governo ad attuare alcune importantimisure a carattere sociale contenute nellalegge di bilancio 2017 destano non pocoallarme;

l’Ape e l’Ape social, le misure dianticipo pensionistico che avrebbero do-vuto alleggerire i disastrosi effetti prodottidalla riforma Fornero delle pensioni, sonosospese in mancanza dei decreti attuativi;

secondo alcune indiscrezioni ripor-tate a mezzo stampa, il Governo starebbetemporeggiando per restringere ulterior-

mente la platea degli aventi diritto all’Apesocial (interamente finanziata dallo Stato eper la quale sono stati stanziati in legge dibilancio 300 milioni per il 2017), poichérispetto ai 35 mila lavoratori potenzial-mente interessati dalla misura le risorserisultano essere insufficienti;

altro giallo di questi giorni è il co-siddetto « premio alla nascita », previstosempre nella legge di bilancio per il 2017(articolo 1, comma 353, legge n. 232 del2016) nell’ambito del pacchetto di misureper la famiglia;

per tale incentivo sono stati stanziati600 milioni di euro per il 2017, chedovrebbero garantire, appunto, il bonus di800 euro a circa 750 mila famiglie;

rumors dicono che l’obiettivo finaledi tali rimandi sia quello di reperireulteriori risorse per la manovrina da 3,4miliardi di imminente emanazione –:

se trovino conferma le preoccupa-zioni esposte in premessa e, in caso dirisposta negativa, quali siano le ragioni deiritardi richiamati. (5-10943)

Interrogazioni a risposta scritta:

BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAE-STRI e PASTORINO. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

il sindacato Fiom Ancona, nei giorniscorsi, ha presentato un esposto presso laProcura della Repubblica di Ancona af-finché si verifichi l’ipotesi di sfruttamentodella manodopera portuale a danno dioperai disoccupati in cerca di lavoro gior-naliero;

sembrerebbe che ormai da diversotempo davanti ai cancelli Fincantieri delporto di Ancona, si presenterebbero di-pendenti d’imprese subappaltanti per pro-porre lavoro giornaliero a operai disoccu-pati, in attesa di essere incaricati dadipendenti delle ditte appaltanti o sub-appaltanti per svolgere lavori di vario

Atti Parlamentari — 45869 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

genere all’interno dei cantieri navali incambio di una misera paga, senza alcunatutela e diritto;

Fincantieri ha comunicato di essereestranea a tali forme di caporalato messein atto dalle ditte appaltatrici;

a causa della crisi occupazionale pur-troppo, assistiamo sempre di più a formedi caporalato in tutto il Paese a danno deilavoratori disoccupati, disposti a prestarela loro mano d’opera per pochi euro algiorno –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti narrati in premessa;

quali siano le azioni che intendemettere in campo per verificare quantodenunciato dalla Fiom Ancona riguardo aifatti sopra esposti che si verificherebberoalla Fincantieri del porto di Ancona;

quali impegni intende assumere percontrastare il fenomeno socio-lavorativodello sfruttamento del lavoro che si stadiffondendo in modo radicale in tutto ilterritorio. (4-16004)

MUCCI, MONCHIERO e GALGANO. —Al Ministro del lavoro e delle politichesociali, al Ministro per gli affari regionali.— Per sapere – premesso che:

l’articolo 1, comma 353, della legge11 dicembre 2016, n. 232, (legge di stabi-lità 2017) riconosce, dal 1o gennaio 2017,un premio alla nascita, o all’adozione diminore pari ad 800 euro, erogato in unicasoluzione dall’Inps. Il premio, che nonconcorre alla formazione del reddito com-plessivo, è corrisposto a domanda dellafutura madre, e può essere richiesto alcompimento del settimo mese di gravi-danza o all’atto dell’adozione;

ad oggi, non si conoscono ancora lemodalità di erogazione del cosiddetto bo-nus « mamma domani » e la procedura eil modulo per farne domanda non sonodisponibili, in quanto l’Inps non ha ancorapredisposto la piattaforma per presentarela richiesta online;

il Ministro per gli affari regionali, condelega per la famiglia Costa nei giorniscorsi ha assicurato che la possibilità difare domanda per ottenere l’erogazioneuna tantum di 800 euro, che spetta dalsettimo mese di gravidanza fino alla na-scita, sarà attivata tra breve e il ritardonon annullerà il diritto acquisito dall’ini-zio dell’anno;

l’Inps fa sapere che per predispone lapiattaforma online erano previsti fin dal-l’inizio alcuni mesi di tempi tecnici, magarantisce di renderla operativa ai primidi maggio 2017 e il sistema per rilasciarei contributi pronto verso la metà del mese;

il 5 gennaio 2017 il presidente del-l’Inps Boeri avrebbe inviato una lettera aldipartimento politiche per la famiglia,chiedendo di precisare i criteri per acce-dere alla misura, in quanto elementi ne-cessari per assicurarne l’operatività intempi brevi. La risposta del dipartimentosarebbe arrivata il 25 gennaio 2017, masecondo l’Inps non avrebbe chiarito tutti idubbi, anzi, per il bonus « mamma do-mani » i tecnici farebbero riferimento aiparametri utilizzati per il « bonus bebé »,tra i quali esiste anche la soglia di reddito,che non è invece prevista nella nuovamisura per le neo-mamme che è univer-sale. Ulteriori delucidazioni sarebbero ar-rivate a marzo 2017, insieme a nuovidettagli come il raddoppio del bonus incaso di parto gemellare, e tali modificheavrebbero costretto l’Inps a rivedere lapiattaforma telematica con ulteriori ri-tardi;

a fine febbraio 2017 e ad inizi marzo2017 sul sito dell’Inps sono state pubbli-cate due prime circolari che definiscononel dettaglio la platea dei beneficiari,senza però specificare come presentare ladomanda;

il bonus « mamma domani » si ag-giunge, come strumento a sostegno dell’in-cremento demografico, al « bonus bebé »previsto dall’articolo 1, commi 125-129,della legge di stabilità per il 2015 cheprevede, per ogni figlio nato o adottato dal1o gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017,

Atti Parlamentari — 45870 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

un assegno di importo annuo di 960 euroerogato mensilmente a decorrere dal mesedi nascita o adozione, purché il nucleofamiliare di appartenenza del genitore ri-chiedente abbia un valore dell’indicatoredella situazione economica equivalente(Isee) non superiore a 25.000 euro annui;

l’operatività di tali norme è moltoimportante per le famiglie, dato che rap-presentano una forma di incentivo all’in-cremento demografico e di sostegno per lespese affrontate prima e dopo il lietoevento, considerato che le nascite che inItalia diminuiscono sempre più a causadella crisi economica e dell’elevato tasso didisoccupazione giovanile che costringonomolte coppie a rinunciare o a rinviare adavere figli –:

se i Ministri interrogati non ritenganodi assumere iniziative, per quanto di com-petenza, per mettere fine con urgenza allediverse criticità sopra evidenziate, facendosì che l’Inps, che risulta avere a giudiziodegli interroganti responsabilità per la ri-tardata attuazione delle disposizioni di cuiin premessa, predisponga al più presto lapiattaforma per la presentazione on linedella domanda di accesso al bonus« mamma domani » e non ritardi ulterior-mente l’applicazione della normativa.

(4-16012)

MUCCI, MONCHIERO e GALGANO. —Al Ministro del lavoro e delle politichesociali, al Ministro per gli affari regionali.— Per sapere – premesso che:

tra le misure del pacchetto famigliacontenute nella legge di bilancio 2017 èprevisto il « bonus asilo », (articolo 1,comma 355), che consiste nell’istituzione,a partire dal 2017, per i nuovi nati dal2016, di un buono di 1.000 annui perl’iscrizione in asili nido pubblici o privati.Il buono è corrisposto in undici mensilità(cifra 90,9 euro mensili) dall’INPS al ge-nitore che ne faccia richiesta presentandodocumentazione idonea a dimostrare sial’iscrizione in strutture pubbliche o pri-vate, sia il pagamento della retta. Le

modalità di attuazione di questa previ-sione saranno stabilite con decreto delPresidente del Consiglio dei Ministri, suproposta del Ministro con delega in ma-teria di politiche per la famiglia, di con-certo con il Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali e con il Ministro dell’e-conomia e delle finanze –:

se i Ministri interpellati non riten-gano opportuno assumere iniziative peraccelerare l’adozione del decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri previstodall’articolo 1, comma 355, della leggen. 232 del 2016, che avrebbe dovuto essereemanato entro 30 giorni dall’entrata invigore della legge, al fine di rendere al piùpresto operative pure le disposizioni rela-tive al bonus asili nido. (4-16013)

CIRIELLI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro per lasemplificazione e la pubblica amministra-zione. — Per sapere – premesso che:

il bacino dei lavoratori socialmenteutili (LSU) presenti negli enti della regioneCampania è di circa 5.000 mila unità;

oggi i lavoratori socialmente utilisvolgono attività molto diverse, esecutive,tecniche, di supporto, amministrative, con-tabili e di concetto, quindi il più delle voltenon rientranti nel novero dei compitirelativi alle categorie di appartenenza e glistessi hanno acquisito con titoli di studioed esperienza maturata sul posto di la-voro;

tali attività, erroneamente definite« di supporto », rappresentano in moltienti utilizzatori di lavoratori socialmenteutili la possibilità di erogare i serviziprimari;

numerosi lavoratori socialmente utiliinquadrati nelle categorie A, B e C attual-mente impiegati dai comuni, dalla regioneCampania, sono assegnati presso gli ufficiamministrativi, finanziari, patrimonio,protocollo generale, Genio Civile dove svol-gono le stesse mansioni dei dipendenti diruolo, spesso colmando i vuoti in organico;

Atti Parlamentari — 45871 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

il permanere della condizione di pre-carietà in cui versano i lavoratori social-mente utili da oltre vent’anni incide inmodo negativo sulle già disagiate condi-zioni economiche in un contesto forte-mente segnato dalla crisi, oltre che sulleaspettative pensionistiche;

la sottoscrizione della convenzionetra Ministero del lavoro e delle politichesociali e regione Campania è avvenuto soloalla fine del mese di gennaio 2017 per ilprosieguo delle attività socialmente utili,determinando criticità nel pagamentodelle indennità riferite alle mensilità digennaio, febbraio e probabilmente anchedel mese di marzo 2017;

la Ministra Madia ha dichiarato divoler stabilizzare tutti i precari storicidella pubblica amministrazione, in cui,però, i lavoratori socialmente utili nonrientrerebbero –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti esposti in premessa e,accertata la veridicità degli stessi, qualiiniziative intendano assumere per attivarequanto prima un tavolo interistituzionalecoinvolgendo l’Inps affinché anche i lavo-ratori socialmente utili vengano ricono-sciuti come « precari storici » ed inseritinella annunciata riforma, anche al fine dipoter definire le procedure per la stabi-lizzazione dei lavoratori socialmente utili,nel rispetto delle funzioni e delle mansionisvolte, riconoscendo loro gli arretrati con-tributivi degli anni di servizio prestatipresso gli enti utilizzatori. (4-16015)

MARCON, AIRAUDO e PLACIDO. — AlMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

la direzione del Gruppo Sme, delpunto vendita di Susegana (Treviso), il 17marzo 2017, ha licenziato M.D, una lavo-ratrice madre di due figli, con l’accusa diaver utilizzato impropriamente la propriacarta sconti aziendale per acquisti interni;

la Cgil ha stigmatizzato il licenzia-mento come palesemente discriminatorio

perché basato su accuse inconsistenti, te-nuto conto che la lavoratrice ha agitoall’interno di una prassi generale consoli-data e mai contestata ad altri dipendentidello stesso punto vendita;

a detta della Cgil, la scelta da partedell’azienda di procedere nel licenzia-mento risulta pregiudizialmente persecu-toria, discriminante e ritorsiva nei con-fronti della lavoratrice;

la lavoratrice licenziata è stata fra leprincipali promotrici della causa legaleper ristabilire nell’azienda Sme il rispettodell’orario contrattuale di lavoro, que-stione che è stata riconosciuta fondatatanto che il tribunale di Treviso, in primaistanza, e successivamente la corte d’ap-pello di Venezia hanno condannato la Smea versare un totale di 90.000 euro ai 15dipendenti ricorrenti, ovvero tutti gli ar-retrati con gli interessi, per il mancatoriconoscimento dell’orario settimanalecontrattuale a 38 ore, rispetto alle 40effettivamente prestate;

le citate sentenze hanno aperto lastrada ad analoghe iniziative legali daparte di dipendenti di altri punti venditaSme;

la Cgil ha già dichiarato che impu-gnerà il provvedimento di licenziamentonei confronti di M.D. mentre la compo-nente Rsu Cgil ha espresso la volontà divalutare gli estremi anche per un’azionegiudiziaria –:

quali iniziative intenda avviare, perquanto di competenza, nei confronti del-l’azienda Sme al fine di chiedere il ritirodel licenziamento della dipendente M.D.derivante a detta della Cgil esclusivamenteda intenti persecutori nei confronti dellaex delegata sindacale;

se non ritenga necessario chiederealla Sme il rispetto dell’orario di lavorofissato dal contratto di lavoro a 38 oresettimanali e a procedere nella correspon-sione degli arretrati con gli interessi pertutti i dipendenti di tutti i punti venditaSme che hanno svolto un orario settima-nale di 40 ore e non di 38 come da

Atti Parlamentari — 45872 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

contratto, tenuto conto della sentenzaemessa dal tribunale di Treviso, confer-mata dalla corte d’appello di Venezia.

(4-16018)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAE-STRI e PASTORINO. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

da un’indagine dell’Anaao (Associa-zione medici e dirigenti del SSN), emergeil drammatico sovraffollamento dei ProntoSoccorso del nostro Paese;

secondo quanto denuncia il sinda-cato, non è l’accesso improprio al triage,ma soprattutto la mancanza di posti lettonei reparti che trasformano i servizi diemergenza – urgenza in veri e propriricoveri, anche per diversi giorni, in grandistanzoni senza alcun di tipo di privacy;

secondo gli standard ospedalieri, illimite di permanenza nei PS non dovrebbesuperare le due ore, tuttavia, tale limitenon è rispettato da tre ospedali su quattro,infatti, lo scorso anno circa venticinque-mila pazienti hanno sostato in attesa delricovero tra le ventiquattro e le sessantaore;

il dottor Domenico Montemurro, re-sponsabile di Anaao giovani, che ha con-dotto l’indagine ha spiegato: « oramai acausa della mancanza di posti letto iricoveri urgenti alimentati dai pronto soc-corso sono il 56 per cento del totale e perquelli programmati, come in oncologia oper la piccola chirurgia, le liste d’attesa siallungano: sessantotto giorni per un’erniainguinale oltre novanta per una tonsillec-tomia »;

abbiamo più volte assistito a imma-gini mandate in onda sui canali tv, didrammatiche situazioni di sovraffolla-mento di pazienti in barella, uno accanto

all’altro in attesa di un posto letto se nonaddirittura di pazienti messi per terra perpoter loro prestare le cure di cui neces-sitano;

il Pronto Soccorso rappresenta l’in-terfaccia tra ospedale e territorio, il primoservizio dove si rivolgono i cittadini conproblemi di salute reputati urgenti, tutta-via affollamento, sovraffollamento, man-canza di posti letto nei reparti e insuffi-cienza della dotazione organica di medicie infermieri conferma la totale mancanzadi affidabilità ed efficienza che si dovrebbeprefiggere la sanità pubblica –:

se corrisponde al vero che negli ospe-dali pubblici del Paese negli ultimi diecianni sono stati tagliati circa 70.000 postiletto senza una contestuale riforma dellecure primarie;

se non ritiene che lo standard del 3,7per mille abitanti – che ci pone agli ultimiposti in Europa – tra posti letti per acutie post-acuti (lungodegenza/riabilitazione),sia insufficiente per una popolazione de-mografica come quella italiana;

poiché il diritto a essere curato inmaniera appropriata e in condizioni di-gnitose è diritto di ogni persona, qualiinterventi urgenti intende mettere incampo per implementare la dotazione diorganico di medici e infermieri ospedalierial fine di migliorare la sanità pubblica erendere più efficace e snello l’accesso alPs, senza che si debba attendere anche pergiorni prima di avere un posto letto inreparto. (5-10935)

GIUDITTA PINI e PAOLA BOLDRINI.— Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

l’Istituto nazionale di statistica (Istat)ha rilevato che tra le malattie croniche piùdiffuse tra la popolazione, è stata indicataanche la cefalea o l’emicrania, che inte-ressava il 10,5 per cento della popolazionemaschile rispetto al 4,7 per cento rilevatonella popolazione femminile, da inserirenelle patologie croniche con maggiore in-

Atti Parlamentari — 45873 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

cidenza, quarta solo dopo l’artrosi, l’iper-tensione arteriosa e le malattie allergiche;

le cefalee e le emicranie hanno uncosto sociale ed economico ingente. Lacefalea cronica, in particolare, è una ma-lattia invalidante in grado di limitare ocompromettere severamente la capacità difar fronte ai propri impegni di famiglia edi lavoro;

sono state recentemente approvati inuovi livelli essenziali di assistenza, chesono lo strumento fondamentale per de-finire compiutamente le prestazioni ero-gabili dal Servizio Sanitario Nazionale;

nelle osservazioni prodotte dallacommissione parlamentare competentechiamata a valutare l’Atto Governativo 358si era inserito anche la richiesta di valu-tare l’opportunità di inserire la cefaleaprimaria cronica nell’allegato 8 contenentel’elenco delle malattie e della relative pre-stazioni sanitarie che hanno diritto all’e-senzione dalla partecipazione al costo;

sono depositati in Parlamento deidisegni di legge in entrambe le camere, cherichiedono l’inserimento della cefalea pri-maria cronica nell’elenco delle malattiesociali –:

se il Ministro interrogato abbia in-tenzione di assumere iniziative per inse-rire la cefalea primaria cronica nell’elencodelle malattie sociali. (5-10938)

LUPO, DI VITA, NESCI e SCAGLIUSI.— Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

il tema del diritto alla salute deiminori e della sua tutela ha un granderilievo sociale: infatti, un sano sviluppopsicofisico dei bambini e degli adolescentideve ritenersi un obiettivo prioritario nel-l’ambito delle politiche per l’infanzia, inquanto evita l’emergere di tutta una seriedi patologie connesse al suo mancato rag-giungimento;

garantire al bambino e all’adole-scente una crescita sana e armoniosa al-

l’interno della propria famiglia e dellacomunità sociale costituisce, da un lato, unfondamentale fattore di civiltà e di crescitadi ogni Paese e, dall’altro, riduce la ne-cessità di porre in essere interventi disostegno e riparatori a situazioni di graverischio legate al disagio psicofisico, chehanno peraltro un elevato costo sociale;

l’Organizzazione mondiale della sa-nità (OMS) ha documentato che i casi dibambini e adolescenti esposti al rischio dimalattia psichiatrica si aggirino intorno aduna percentuale che oscilla tra il sette e ildieci per cento, sottolineando inoltre chequasi i tre quarti degli adulti affetti damalattia psichiatrica ha riconosciuto l’e-sordio del proprio disturbo in età evolu-tiva;

sulla base dei principi sopracitati, indata 8 giugno 2016, l’ufficio di presidenzadella Commissione parlamentare per l’in-fanzia e l’adolescenza ha quindi ritenutodi deliberare un’indagine conoscitiva sultema « tutela della salute psicofisica deiminori »;

in data 21 marzo 2017 è stato auditoil direttore dell’unità di neuropsichiatriainfantile, dipartimento di neuroscienze,IRCCS Ospedale pediatrico Bambino Gesùdi Roma, che riportava tra l’altro, l’allar-mante carenza di strutture sanitarie spe-cificatamente dedicate alla cura dei di-sturbi psichiatrici in età evolutiva e laconseguente assenza di risposte assisten-ziali adeguate;

così come riportato durante il ciclo diaudizioni il numero di posti letto dedicatialla psichiatria infantile nel nostro Paese èpari a 90, regioni come Umbria, Calabria,Val d’Aosta, Abruzzo, Molise, Basilicatanon posseggono all’interno delle pubblichestrutture ospedaliere posti letto dedicatialla neuropsichiatria infantile con la di-retta conseguenza di effettuare ricoveri instrutture non specifiche come, ad esempio,il reparto di pediatria o i reparti predi-sposti per i servizi psichiatrici peradulti –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti citati in premessa;

Atti Parlamentari — 45874 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

quali iniziative, anche a carattered’urgenza, il Ministro interrogato intendaporre in essere, per quanto di competenza,affinché sia garantito un congruo numerodi posti letto dedicati esclusivamente allapsichiatria infantile e dell’età evolutiva intutte le regioni italiane. (5-10942)

Interrogazioni a risposta scritta:

BUSTO, PARENTELA e BENEDETTI.— Al Ministro della salute, al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, al Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

l’europarlamentare Piernicola Pedi-cini ha sollevato tramite l’interrogazionedel 19 dicembre 2016 come da Trieste, unodei principali porti di ingresso del caffè inEuropa, superati i controlli ministerialialla frontiera, il caffè proveniente dalBrasile venga autorizzato per la venditanegli altri Paesi europei. In tali controlli,tramite analisi condotte dall’Agenzia del-l’ambiente del Friuli per conto del Mini-stero della salute, non viene valutata lapresenza di alcuni pericolosi fitosanitariampiamente utilizzati nelle coltivazionibrasiliane del caffè ma vietati nell’Unione.In particolare, i controlli ufficiali nonricercano la presenza del pericoloso pe-sticida Terbufos e del glifosato, seppurl’impiego di quest’ultimo è permesso inEuropa entro certi limiti;

la risposta della commissione, in data27 febbraio 2017, è stata che « gli Statimembri effettuano controlli sui prodottialimentari per garantire la conformità coni livelli massimi di residui (LMR) per iresidui di antiparassitari, in linea con ilregolamento (CE) n. 396/2005. Tali con-trolli vengono effettuati nell’ambito di unprogramma di controllo pluriennale(PCNP) dell’UE e di programmi pluriennalinazionali (PN) sia sugli alimenti importatisia su quelli di produzione nazionale.Poiché i prodotti che rientrano nel PCNPdell’UE rappresentano solo i principalicomponenti della dieta alimentare nell’UE,

il caffè in grani non è compreso in questoprogramma. Spetta agli Stati membri de-cidere circa la scelta, in base al rischio, deiprodotti alimentari e dei pesticidi da sot-toporre ad analisi nell’ambito dei rispettiviPN e, di conseguenza, decidere se control-lare il caffè in grani per accertare lapresenza di glifosato o di terbufos »;

un articolo de Il Salvagente del 27 di-cembre 2016 (https://ilsalvagente.it/2016/12/27/caffe-rischio-glifosato-in-quello–prove-niente-dal-brasile/) riporta come l’uso smo-dato di pesticidi in Brasile stia decimando ilavoratori. Tra questi il Terbufos risulte-rebbe particolarmente tossico tanto da pro-vocare disordini visivi, vertigini, vomito, dif-ficoltà di respirazione e perdita di co-scienza –:

quali misure il Governo intenda pre-disporre al fine di indagare tramite pianidi controllo nazionali la presenza di ter-bufos e glifosato nel caffè in grani prove-niente dal Brasile e commercializzato inItalia come nel resto d’Europa;

se il Governo non intenda farsi por-tavoce di una stringente regolamentazionedei controlli, nell’ambito del programmaeuropeo di controllo pluriennale, dellapresenza dei pesticidi vietati o fortementelimitati in Unione europea, Terbufos eglifosato in primis, in prodotti commer-cializzati in Unione europea, caffè incluso;

se il Governo intenda adottare, innome del principio di precauzione, inizia-tive normative volte ad introdurre il di-vieto in Italia di alimenti contenenti resi-dui dei pesticidi glifosato e terbufos, ai finidella tutela della salute umana. (4-16008)

VARGIU. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

l’evoluzione del nostro sistema diwelfare sanitario ha reso indispensabile lacodificazione di procedure e pratiche as-sistenziali che tendesse all’omogeneizza-zione e alla standardizzazione delle atti-

Atti Parlamentari — 45875 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

vità sanitarie, ai fini della revisione stati-stica e delle valutazioni di costo e disostenibilità del sistema;

in particolare, riprendendo altreesperienze internazionali, in Italia è attivoil sistema di classificazione della attivitàsanitarie in regime di ricovero basato sulleSDO, accompagnato dalla codifica delleprocedure chirurgiche attraverso la clas-sificazione ICD-9CM e della valutazionedei costi per gruppi di diagnosi correlati(DRG);

tali sistemi necessitano di una co-stante attività di aggiornamento che con-senta di mantenere stretta attinenza tral’interesse del paziente all’erogazione dellamiglior prestazione sanitaria disponibile ela necessità di garantire sostenibilità eco-nomica complessiva all’intero sistema;

una delle principali criticità dell’at-tuale sistema di classificazione delle pato-logie e delle procedure e di valutazione deicosti del nostro Paese è dunque rappre-sentato dalla sua scarsa capacità di acco-gliere l’innovazione, rischiando pertanto diridurre la garanzia della qualità dell’assi-stenza resa al paziente;

tale scarsa elasticità e plasticità delsistema rischia di essere ancora più evi-dente nella evoluzione della risposta tera-peutica chirurgica, laddove l’introduzionedi nuove tecnologie può modificare sostan-zialmente i percorsi clinici del paziente;

nel caso del trattamento delle fistoleperianali e del sinus pilonidalis, va preli-minarmente sottolineata la grossolanitàdell’attuale codifica che, nel primo caso,non distingue tra fistola perianale sem-plice e complessa (il codice è unico 565.1,a fronte di situazioni patologiche assaidifferenti tra loro) mentre nel caso delsinus, si limita a distinguere la condizionepatologica standard (codice 685.0) daquella ascessualizzata (codice 685.1);

appare invece del tutto evidente chele suddette situazioni patologiche debbanoessere distinte entrambe con due diversecodifiche che consentano in ambo i casi diidentificare separatamente la condizione

« semplice » da quella « complessa », giu-stificando in tal modo differenti percorsiterapeutici di elezione, coerenti con ladiversa condizione patologica;

in tal senso, l’introduzione e il con-solidamento di procedure chirurgiche mi-ninvasive, supportato da nuove strumen-tazioni tecnologiche, come nel caso dellaVAAFT (Video Assisted Anal Fistula Tre-atment) e della EPSiT (Endoscopic Piloni-dal Sinus Treatment), comporta appunto lapossibilità di impostare trattamenti tera-peutici diversi in relazione alla differentediagnosi (e conseguente codifica), ridu-cendo la complessità dei trattamenti chi-rurgici e migliorando significativamente laprognosi;

l’introduzione di tali nuove proce-dure, a garanzia della crescita della qua-lità assistenziale nell’interesse del pa-ziente, trova dunque ancora un dramma-tico freno nella rigidità del sistema divalutazione basato su ICD e DRG, sia perquanto attiene all’introduzione delle indi-spensabili, nuove codifiche, che per quantoriguarda le valutazioni di costo e i con-seguenti rimborsi;

tale rigidità del sistema è ulterior-mente aggravata dalla disparità di inter-venti integrativi regionali, per cui i SSRall’avanguardia e « più ricchi » diventanoattrattori di patologia per la loro capacitàdi dare risposta più congrua e raffinataalle esigenze del paziente, con crescitadella mobilità interregionale, che danneg-gia i pazienti delle regioni più povere;

tale disparità di trattamento lede lagaranzia di uniformità dei livelli essenzialidi assistenza su tutto il territorio nazio-nale –:

se non ritenga opportuno promuo-vere una modifica del sistema di revisionee di adeguamento all’innovazione dellecodifiche del sistema DRG e ICD-9 CM, inparticolare per quanto attiene alla intro-duzione di procedure chirurgiche consoli-date come la VAAFT e l’EPSiT, che con-senta una rapida disponibilità delle nuoveprocedure, in particolare di quelle ad

Atti Parlamentari — 45876 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

elevato contenuto tecnologico, omogeneiz-zando le risposte terapeutiche su tutto ilterritorio nazionale e garantendo la qua-lità della risposta assistenziale e l’unifor-mità dell’erogazione dei livelli essenziali diassistenza. (4-16014)

GALLINELLA. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

il servizio sanitario della regione Um-bria è attualmente organizzato in dueaziende unità sanitarie locali (azienda USLUmbria 1 e azienda USL Umbria 2) e dueaziende ospedaliere (azienda ospedalieraSanta Maria della Misericordia di Perugiae azienda ospedaliera Santa Maria diTerni);

il 9 e il 31 dicembre 2016, attraversodue distinte delibere, i direttori generalidelle due Ausl suddette hanno ridefinitol’organizzazione del dipartimento preven-zione, individuando, oltre ai direttori deidue dipartimenti di prevenzione e ai di-rettori delle diverse strutture complesse,anche una figura di coordinamento dellequattro macroaree previste all’interno deidipartimenti, formate in alcuni casi da ununico servizio e individuate dalla leggeregionale 9 aprile 2015 n. 11 (sanità pub-blica, prevenzione nei luoghi di lavoro,sanità pubblica veterinaria e sicurezzaalimentare);

tale figura dovrebbe negoziare le ri-sorse con un’area dei tecnici della preven-zione (articolo 42 comma 5, lettera a) dellalegge regionale n. 11 del 2015) afferente alSitro (servizio delle professioni sanitariea valenza funzionale, trasversale ai diversidipartimenti e quindi non gestionale);

l’introduzione del coordinatore dimacroarea e di questa area tecnica cosìconcepita, potrebbe comportare per l’in-terrogante un’azione lesiva dell’autonomiatecnico-funzionale e organizzativa dellestrutture complesse afferenti alle diversemacroaree (nonché un ulteriore onere acarico dei cittadini), ledendo il principioprevisto dall’articolo 7-quater del decreto

legislativo n. 502 del 1992, che al comma4, stabilisce che le strutture complessenell’area della sanità pubblica veterinariae della sicurezza alimentare operano qualicentri di responsabilità, dotati di autono-mia tecnico funzionale e organizzativanell’ambito della struttura dipartimentalee dell’articolo 15, comma 6, del medesimodecreto, che stabilisce che al direttore distruttura complessa siano attribuite oltre aquelle derivanti dalle specifiche compe-tenze professionali, funzioni di direzione eorganizzazione della struttura, da attuarsi,nell’ambito degli indirizzi operativi e ge-stionali del dipartimento di appartenenza,anche mediante direttive a tutto il perso-nale operante nella stessa, e l’adozionedelle relative decisioni necessarie per ilcompleto espletamento del servizio. Il di-rettore è responsabile dell’efficace ed ef-ficiente gestione delle risorse attribuite »;

infine, l’individuazione da parte dellalegge regionale 9 aprile 2015 n. 11 diquattro macroaree afferenti al diparti-mento prevenzione, e non tre, come invecestabilito dal decreto n. 502 del 1992, ed inparticolare la separazione tra area veteri-naria e area della sicurezza alimentarepotrebbe essere compromissoria dell’effi-cacia del servizio di prevenzione offerto –oltre ad essere economicamente svantag-giosa – a causa di una eccessiva disper-sione delle responsabilità e conseguentedifficoltà nei processi decisionali, oltre adessere in aperto contrasto con quantoprevisto dalla normativa nazionale chedisegna nel dipartimento di prevenzioneun’unica area che si occupi della « filieraagroalimentare », quindi veterinaria e si-curezza alimentare –:

se non ritenga opportuno assumereiniziative, anche normative, per chiarire lecompetenze delle strutture organizzativecomplesse della sanità pubblica di cui agliarticoli 7-quater e 15 del decreto legisla-tivo n. 502 del 1992 anche alla luce diquanto evidenziato in premessa con ri-guardo alla regione Umbria e quali ini-ziative di competenza intenda assumereper garantire i livelli essenziali di assi-stenza offerti ai cittadini, specie nell’am-

Atti Parlamentari — 45877 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

bito della veterinaria e della sicurezzaalimentare. (4-16022)

SIBILIA. — Al Ministro della salute, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

in Italia il problema delle strutturepubbliche dismesse, che versano in unostato di abbandono e degrado perché nonriutilizzate, è cronico e necessita di unasoluzione che contempli le esigenze dellecomunità locali di fruire di quei luoghipurtroppo in via di degrado;

a titolo di esempio, l’interrogante ri-corda alcune strutture ospedaliere di Avel-lino e provincia ormai in disuso: l’exospedale « San Giuseppe Moscati » e ilplesso « Maffucci », nonché il nosocomio« San Giacomo » di Monteforte Irpino(Avellino);

in particolare, l’immobile che fino al2010 ospitava la sede dell’ospedale « SanGiuseppe Moscati » iniziò ad essere co-struito negli anni ’30 come struttura « con-sortile ». Il progetto generale dei lavori dicompletamento e sistemazione dell’ospe-dale dell’importo di lire 150.000.000, non-ché il progetto stralcio per l’importo di lire75.000.000, relativo alla parte a cui è statocorrisposto il contributo, dello Stato aisensi della legge 3 agosto 1949, n. 580,furono approvati dal Provveditorato alleopere pubbliche di Napoli. L’amministra-zione provinciale di Avellino, che assunseil finanziamento dell’opera per lire75.000.000, cioè della metà dell’importo eprecisamente per quella parte non copertacon il contributo dello Stato, ha perfezio-nato il mutuo con la Cassa Depositi ePrestiti;

nel 2010 questo immobile, inauguratonel 1970, è stato chiuso viene e tutte leattività medico-sanitarie sono state spo-state nella cittadella ospedaliera, dovehanno trovato collocazione anche le atti-vità fino a quel momento poste in esserenel plesso « Maffucci »;

le cronache giornalistiche dei mezzidi informazione locale riferiscono chequeste strutture dismesse versano in unacondizione di generale degrado, essendostate abbandonate ed essendo divenutericettacolo di rifiuti e ritrovo per i senza-tetto. Ad oggi non risultano progetti daparte degli enti preposti per un riutilizzodelle due strutture, dopo opportune enecessarie ristrutturazioni;

a parere dell’interrogante gli immo-bili dismessi dovrebbero essere destinataridi interventi ed adeguamenti al fine diconsentire una loro riattivazione e unafruibilità da parte della comunità locale –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, i Ministri interrogati intendanovalutare di porre in essere, anche tramiteil commissario ad acta per il piano dirientro dal disavanzo sanitario, per risol-vere le criticità sopra evidenziate, nell’in-teresse dei cittadini. (4-16024)

* * *

SPORT

Interrogazione a risposta scritta:

GIANLUCA PINI. — Al Ministro per losport. — Per sapere – premesso che:

la tornata di elezioni nelle Federa-zioni sportive appena conclusasi ha pre-visto la rielezione di chi non avrebbepotuto esserlo: Luciano Buonfiglio, nu-mero uno della canoa nonché vicepresi-dente del Coni, Giorgio Scarso, capo dellascherma e vicario di Malagò, ErnfriedObrist, leader del tiro a segno e GiuseppeLeoni presidente dell’Aeroclub;

il bilancio delle elezioni federali con-ferma 15 nuovi presidenti su 44, masembra che soli in sette casi si possaparlare di vero rinnovamento, anche per-ché per alcune riconferme risulta essercistata una forzatura;

il Collegio di garanzia del Coni haappena accolto i ricorsi contro la ricon-

Atti Parlamentari — 45878 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

ferma di Luciano Buonfiglio alla guidadella FederCanoa (Fick), perché la riele-zione, molto contestata dagli sfidanti, èdovuta al superamento del quorum del 55per cento (necessario dopo il terzo man-dato) con l’esclusione dal conteggio delleschede bianche e nulle;

addirittura risulterebbe che le schedenon siano state né vidimate, né timbrate ofirmate, praticamente i delegati avevanovotato su pezzi di carta bianca senza alcunvalore giuridico, ed il Collegio di garanzianon ha potuto fare altro che prenderneatto;

altra questione è la riconferma diGiorgio Scarso, braccio destro e vicario diGiovanni Malagò al Coni, avvenuta loscorso novembre con un voto « plebiscita-rio » (86 per cento di voti per il presidenteuscente, appena l’11 per cento per losfidante Maurizio Seminara), che nonavrebbe potuto ricandidarsi;

lo statuto della FederScherma, fattoriscrivere dallo stesso Scarso nel 2014,prevedeva all’articolo 64 il limite di duemandati, in apparente contrasto con lanormativa diffusa in tutte le Federazioni,che prevede un quorum maggiorato del 55per cento per la rielezione dopo 8 anni,per cui per lo stesso Scarso, alla guidadegli schermidori dal 2005, si sarebbeprofilata l’incandidabilità;

risulta da fonti di stampa, invero, cheil presidente Scarso, per eliminare ognidubbio sulle modalità di rielezione, abbiaeliminato il passaggio incriminato ma inmaniera velata, inviandolo direttamente alConi senza convocare un’assemblea stra-ordinaria e senza approvazione da partedi nessun organo, spacciandolo come sem-plice correzione di « refusi non sostanzialipresenti nel precedente »; il tutto però èfinito al centro di un ricorso, con il Coniche deve ancora pronunciarsi e la prefet-tura di Roma che non ha ancora registratoil nuovo regolamento, in attesa di verifi-care se la procedura sia stata corretta;

il problema del limite dei mandatisembra abbia investito anche Ernfried

Obrist, presidente dell’Unione Tiro a segnoitaliano dal 2008 che, ignorando comple-tamente il comma 1 dell’articolo 39 delsuo statuto, secondo cui tutte le carichedell’Uits « restano in carica per un qua-driennio olimpico e possono essere con-fermate una sola volta per un solo ulte-riore mandato », si è fatto rileggere conl’85 per cento dei voti per un terzo man-dato non previsto dalla Carta federale –:

se e quali provvedimenti urgenti dipropria competenza intenda adottare pergarantire che le elezioni per il rinnovo delConi, previste per il prossimo 11 maggio,si svolgano in un clima di regolarità etrasparenza, che non appare all’interro-gante garantito dalla partecipazione deipresidenti delle Federazioni, eletti o rin-novati, incandidabili o ineleggibili.

(4-16025)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:

CRIPPA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

in data 5 dicembre 2016 è statopubblicato sui siti del Ministero dello svi-luppo economico e sul sito del Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare un avviso di selezione pubblicaper l’istituzione di un elenco di esperti perl’affidamento di incarichi di supporto alladifesa erariale nell’ambito di arbitrati in-ternazionali;

gli esperti selezionati con tale bandosaranno interpellati per l’affidamento diincarichi di supporto all’Avvocatura gene-rale dello Stato nei procedimenti arbitraliinternazionali in materia di investimentinel settore energetico;

l’Avvocatura generale dello Stato, trai suoi compiti, rende consulenza giuridicae assistenza in favore delle Amministra-

Atti Parlamentari — 45879 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

zioni statali con riferimento a tutti igiudizi civili, penali, amministrativi, comu-nitari e internazionali e nelle procedurearbitrali contro la Repubblica italiana in-staurate davanti al Centro internazionaleper la soluzione delle dispute relative agliinvestimenti ed alle camere di commercioeuropee per ipotesi di violazione dell’E-nergy charter treaty;

nelle intenzioni del già citato avvisovi sarebbe quella di selezionare esperti chedovrebbero svolgere un ruolo di parteterza come indipendenti rispetto alle partied estranei alle controversie;

a pagina 3 del già citato avviso diselezione, si può leggere come uno deirequisiti fondamentali per partecipare allagara sia quello di « [...] non essere aconoscenza di una situazione di conflittodi interesse tale da compromettere, anchesolo potenzialmente, l’indipendenza, l’au-tonomia e la professionalità richieste acoloro che siano chiamati a rendere delleprestazioni intellettuali che, finalizzate asupportare le argomentazioni sviluppatenegli scritti defensionali dell’Avvocaturagenerale dello Stato, risultano connotateda rilevante tasso di tecnicismo e daelevata complessità di studio teorico epratico. »;

appare quanto meno bizzarro che frai requisiti venga riportato quello di nonessere a conoscenza di anche solo poten-ziali conflitti di interessi ma non quellodella loro effettiva sussistenza;

a pagina 8 del bando si può leggerecome, fra le condizioni contrattuali del-l’incarico specificate « Il MiSE e il MATTMstipuleranno con il soggetto individuato,nelle forme previste dal presente avviso,apposito contratto di affidamento dell’in-carico, a seguito di [...] accertamento del-l’insussistenza di sopraggiunte cause diincompatibilità e/o conflitti di inte-resse[...] », senza però specificare in alcunmodo con quali criteri e modalità taleverifica verrà effettuata –:

come siano stati valutati i criteri diselezione, dato che non viene riportato

alcun elemento circa punteggi e criteriassegnati al possesso dei requisiti citatinell’avviso di selezione;

per quale motivo i requisiti previstidal bando in premessa richiesti ai giuristisiano i medesimi di quelli previsti per glieconomisti;

come mai dal verbale pubblicato sulsito del Ministero dello sviluppo econo-mico, sia desumibile che tra i curriculumvitae degli economisti nessuno tra quellipervenuti è stato ritenuto idoneo;

se si possano conoscere i nominatividei componenti che hanno composto lacommissione che ha esaminato le do-mande pervenute e di quali competenzesiano in possesso;

se i Ministri interrogati possano spe-cificare le modalità con cui sono stativerificati i requisiti previsti nell’avviso diselezione;

se sia prevista una riapertura deitermini per l’aggiornamento dell’elenco deiprofessionisti ammessi ad essere utilizzatinelle procedure di arbitrato;

quali siano le modalità con cui verràverificata l’inesistenza di conflitto di inte-ressi in previsione dei possibili ricorsi diclienti privati contro lo Stato. (5-10948)

Apposizione di una firma ad una mozionee modifica dell’ordine dei firmatari.

La mozione Lupi e altri n. 1-01525,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 1o marzo 2017, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Rampelli e,contestualmente, con il consenso degli altrisottoscrittori, l’ordine delle firme si in-tende così modificato: « Lupi, Rampelli,Tancredi, Garofalo, Vignali, Bosco, Misu-raca, Sammarco, Scopelliti ».

Atti Parlamentari — 45880 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

Apposizione di una firma ad una mozione.

La mozione Zolezzi e altri n. 1-00096,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 13 giugno 2013, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Micillo.

Apposizione di firme ad interpellanze.

L’interpellanza urgente Grillo e altrin. 2-01683, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 28 febbraio2017, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Baroni.

L’interpellanza urgente Gribaudo e al-tri n. 2-01719, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 21 marzo 2017,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Fanucci.

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta scritta Var-giu n. 4-15924 del 15 marzo 2017;

interpellanza urgente Mucci n. 2-01721 del 21 marzo 2017;

interrogazione a risposta scrittaRampelli n. 4-15990 del 21 marzo 2017.

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta in Commis-sione Prodani e Rizzetto n. 5-10903 pub-blicata nell’Allegato B ai resoconti dellaSeduta n. 764 del 22 marzo 2017. Allapagina 45804, alla riga trentottesima, develeggersi: « del sito in questione » e noncome stampato.

Interrogazione a risposta immediata inCommissione Rizzo e altri n. 5-10915pubblicata nell’Allegato B ai resocontidella Seduta n. 764 del 22 marzo 2017.Alla pagina 45806, prima colonna, dallariga ventitreesima alla riga venticinque-sima deve leggersi « del 1995, abbia prov-veduto a rendere edotto il proprio perso-nale, così come » e non come stampato.

Atti Parlamentari — 45881 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2017

PAGINA BIANCA

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

*17ALB0007660**17ALB0007660*


Recommended