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155. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Costantino ................................ 1-00315 8813 Battelli ...................................... 1-00316 8816 Tancredi ................................... 1-00317 8820 Caparini .................................... 1-00318 8821 Vezzali ...................................... 1-00319 8824 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazioni a risposta scritta: Capelli ....................................... 4-03206 8825 Beni ........................................... 4-03209 8827 Pastorelli ................................... 4-03212 8828 Affari regionali e autonomie. Interrogazione a risposta scritta: Zaccagnini ................................ 4-03204 8828 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta in Commissione: Realacci .................................... 5-01908 8829 Lupo .......................................... 5-01914 8830 PAG. Interrogazioni a risposta scritta: Di Maio Luigi .......................... 4-03202 8831 Attaguile ................................... 4-03203 8833 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta scritta: Fico ........................................... 4-03216 8835 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta in Commissione: Burtone ..................................... 5-01910 8837 Pisano ....................................... 5-01915 8838 Interrogazioni a risposta scritta: Zoggia ....................................... 4-03208 8840 Zolezzi ...................................... 4-03214 8840 Giustizia. Interrogazione a risposta in Commissione: Manzi ........................................ 5-01909 8842 Infrastrutture e trasporti. Interrogazione a risposta in Commissione: Catalano .................................... 5-01912 8842 Atti Parlamentari 8811 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.
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Page 1: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · Affari regionali e autonomie. Interrogazione a risposta scritta: Zaccagnini ..... 4-03204 8828

155. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Costantino ................................ 1-00315 8813

Battelli ...................................... 1-00316 8816

Tancredi ................................... 1-00317 8820

Caparini .................................... 1-00318 8821

Vezzali ...................................... 1-00319 8824

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazioni a risposta scritta:

Capelli ....................................... 4-03206 8825

Beni ........................................... 4-03209 8827

Pastorelli ................................... 4-03212 8828

Affari regionali e autonomie.

Interrogazione a risposta scritta:

Zaccagnini ................................ 4-03204 8828

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Realacci .................................... 5-01908 8829

Lupo .......................................... 5-01914 8830

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:Di Maio Luigi .......................... 4-03202 8831

Attaguile ................................... 4-03203 8833

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta scritta:

Fico ........................................... 4-03216 8835

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Burtone ..................................... 5-01910 8837

Pisano ....................................... 5-01915 8838

Interrogazioni a risposta scritta:

Zoggia ....................................... 4-03208 8840

Zolezzi ...................................... 4-03214 8840

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Manzi ........................................ 5-01909 8842

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Catalano .................................... 5-01912 8842

Atti Parlamentari — 8811 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interrogazione a risposta scritta:Pastorelli ................................... 4-03211 8843

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Marcon ..................................... 4-03213 8844

Arlotti ....................................... 4-03215 8844

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Centemero ................................ 5-01913 8845

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Lupo .......................................... 5-01911 8847

Interrogazione a risposta scritta:

Lupo .......................................... 4-03210 8848

Pubblica amministrazione e semplificazione.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Valente Simone ....................... 5-01916 8848

PAG.

Salute.

Interrogazione a risposta scritta:

Arlotti ....................................... 4-03207 8849

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta scritta:

Gallinella .................................. 4-03205 8850

Apposizione di firme ad interrogazioni ....... 8851

Pubblicazione di un testo riformulato ..... 8851

Interrogazione a risposta in Commissione:

Rossomando ............................. 5-01896 8851

Ritiro di un documento del sindacato ispet-tivo ............................................................ 8852

Trasformazione di documenti del sinda-cato ispettivo .............................................. 8852

Atti Parlamentari — 8812 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

con l’avvento delle nuove tecnolo-gie, della rete, dei social e dei personalmedia si è ormai di fronte a nuovi modellidi business per la fruizione e il consumodi opere creative e dell’ingegno. Opere,peraltro, sempre più immateriali graziealle tecnologie digitali: una moltitudine dicontenuti spesso difficilmente schematiz-zabili in comparti separati (musica, teatro,cinema, opere letterarie e figurative, spet-tacolo dal vivo in generale), considerata lacontinua commistione di linguaggi e crea-tività. Stessa riflessione si può fare rela-tivamente ai vari supporti: le opere del-l’ingegno oggi possono assumere diverseforme, dal digitale all’analogico, dall’im-materiale al materiale, dall’on-line all’off-line;

non vi è alcun dubbio, quindi, checi sia anche la necessità di rivedere eriformare con urgenza e profondamentel’attuale normativa in materia per rispon-dere alle molteplici iniziative in sede eu-ropea, per definire un nuovo sistema dicollecting nell’ambito di un mercato unicoe transfrontaliero e per garantire più ef-ficienza e trasparenza nel mercato co-mune della gestione dei diritti d’autore;

la presente mozione intende impe-gnare il Governo, così come previsto dalladirettiva proposta del Parlamento europeo« sulla gestione collettiva dei diritti d’au-tore e dei diritti connessi e sulla conces-sione di licenze multiterritoriali per i di-ritti su opere musicali per l’uso online delmercato interno », a promuovere un’ini-ziativa legislativa al fine di disciplinarel’attività e indurre a comportamenti vir-tuosi quali « trasparenza, pubblicità,equità, imparzialità, parità di trattamentoe non discriminazione »;

concetti condivisibili e più volterichiamati dalla direttiva comunitaria, chetuttavia non si sofferma sulla forma giu-ridica delle società di collecting, perchétale ruolo prescrittivo spetta agli Statimembri e, in particolare, oggi compete aquesto Parlamento;

per questo occorre rivedere l’at-tuale normativa di riferimento risalente aoltre settanta anni or sono, la legge spe-ciale 22 aprile 1941, n. 633, sulla « Prote-zione del diritto d’autore e di altri diritticonnessi al suo esercizio », che inevitabil-mente dimostra in molte parti tutta la suaobsolescenza, anche laddove ha stabilitoche, in tutte questi anni, l’attività di in-termediario, comunque attuata, sotto ogniforma diretta o indiretta di intervento,mediazione, mandato, rappresentanza edanche di cessione per l’esercizio dei dirittidi rappresentazione, di esecuzione, di re-citazione, di radiodiffusione e di riprodu-zione meccanica e cinematografica diopere tutelate, è riservata in via esclusivaalla Società italiana degli autori ed editori(Siae);

oggi si può dire che la Siae, seb-bene da sempre operante in regime mo-nopolista, non risponda ai comportamentivirtuosi sopra richiamati. Anzi, proprioper questo è utile aprire una riflessioneattenta sul perché si sono rivelate man-canze, errori e insufficienze;

la Società italiana degli autori ededitori è in Europa quella con più dipen-denti e con un rapporto raccolta/costimolto basso. Come denuncia la Federa-zione degli autori, negli anni gli autoriitaliani sono stati privati di centinaia dimilioni di euro per permettere di finan-ziare una struttura elefantiaca, burocra-tica ed inefficiente, guidata da un verticeattento a tutto tranne che ai proventieconomici degli stessi autori;

la minor efficienza della Siae, se-condo l’istituto Bruno Leoni, rispetto agliorganismi esteri equivalenti, costa agli au-tori, ai discografici e ai fruitori di operemusicali protette complessivamente circa13,5 milioni di euro annui. I bassi tassi di

Atti Parlamentari — 8813 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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efficienza della Siae si ripercuotono nega-tivamente sull’industria culturale italiana esulla capacità di diffusione delle nuovetecnologie dell’informazione;

il nuovo statuto della Siae, appro-vato durante il commissariamento, peral-tro di una durata molto lunga ed inusuale,ha creato una piena subordinazione dellaSiae alle multinazionali discografiche, ta-gliando fuori le arti con meno successocommerciale dalla rappresentanza. Nel si-stema elettorale ideato, ogni associatoesprime un voto per ogni euro raccolto asuo favore. In altri termini, ogni associatoesprime un numero di voti pari al numerodi euro guadagnati, un’alchimia che tra-sforma il reddito in partecipazione azio-naria. Il risultato di tale progettazione èscontato: poche decine di associati espri-mono ciascuno milioni di voti. Così ilnucleo duro nelle multinazionali e neipochi grandi editori musicali nazionalihanno il controllo della Siae. Somiglia giàad una privatizzazione senza che i soci dimaggioranza mettano a rischio un proprioeuro nella costituzione del capitale sociale.Il rischio imprenditoriale è del tutto as-sente;

come riportato ed evidenziato dallastampa, la Siae, nel bilancio 2012, hacompensato le perdite di oltre 25 milionidi euro in meno rispetto all’anno prece-dente con ricavi percepiti da attività chenulla hanno a che vedere con le finalità egli scopi principali della società: come isoldi incassati dall’Agenzia delle entrateper lo svolgimento di attività ispettive edall’Amministrazione autonoma dei mono-poli di Stato. Risorse economiche che sonoservite a far quadrare i conti durante lagestione commissariale e che hanno per-messo di chiudere in utile il bilancio 2012;

il bilancio della Siae deriva solo peril 50 per cento dall’attività istituzionale eper il restante si affida a rendite finan-ziarie, plusvalenze (come se fosse unafinanziaria) e un’operazione immobiliareattualmente sottoposta ad indagine;

la Siae continua a manifestare unaprofonda arretratezza: dalle nuove tecno-

logie riesce ad incassare la modestasomma di 5/6 milioni di euro all’anno.Nonostante servizi carenti la società pre-senta costi per gli associati tra i più elevatitra i Paesi comunitari. Tutto ciò, unito allamancata produttività, è riscontrabile intutti i bilanci presentati in confronto allesocietà di collecting europee, ed una ca-rente trasparenza di gestione non fa altroche prefigurare la forte necessità di cam-biare lo stato delle cose nell’ente pubblicoSiae;

se la Siae è carente sotto tutti gliaspetti elencati, la responsabilità vaascritta anche all’indifferenza degli organidi vigilanza e all’inerzia del Parlamento;

perciò non è il tempo ora peralcuna operazione gattopardesca: cam-biare tutto per non cambiare niente, tu-telando l’attuale status quo e gli interessidei più importanti associati alla Siae, di-menticando l’aiuto mutualistico e solidaledella società, ovvero la creazione di pro-spettive di affermazione per autori emer-genti, intelligenze e creatività che dovreb-bero continuare a garantire linfa vitalealla cultura del Paese;

la specificità giuridica italiana haun pregio: la Siae è unica per le diverseforme di creatività, mentre all’estero sitende piuttosto a creare diverse società perogni forma espressiva: una per la musica,una per le arti figurative, una per ilcinema e così via. Ciò vuol dire che la Siaerappresenta l’unico referente per gliutenti. Questa natura giuridica ha per-messo di attuare politiche solidaristiche: learti più ricche e che hanno successocommerciale (come, ad esempio, la mu-sica) sostengono quelle più povere (le artifigurative);

provvedimenti normativi per lacreazione di società di collecting per lediverse forme di espressione di creativitàindebolirebbero la capacità di tutela diquelle definite « più povere », affievolendo,in particolare, le tutele per cinema e teatroche sono patrimonio imprescindibile« della cultura nazionale », ma anche

Atti Parlamentari — 8814 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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quelle degli autori e dei (piccoli) produt-tori italiani del settore della « musica »;

pur non ignorando i giudizi nega-tivi sul funzionamento della Siae, l’even-tuale ipotizzata costituzione di distinti or-ganismi, il primo come ente pubblico eco-nomico e l’altro quale società privatizzatacon autonome strutture organizzative edamministrative, finirebbe per creare areedi duplicazione dei costi. Tra l’altro, ilprimo organismo « manterrebbe in esclu-siva le funzioni di enforcement dei diritti,ovvero le funzioni di vigilanza e controllosul rispetto del pagamento dei diritti d’au-tore sul territorio » ed avrebbe, di conse-guenza, la necessità di conservare unapropria struttura organizzativa, mentre ilsecondo, il soggetto privatizzato, dovrebbemantenere una rete diffusa e capillare, cheper definizione ha costi elevati, ed inoltredovrebbe generare utili adeguati per gliinvestitori e coprire l’ammortamento perl’acquisto di un bene ad elevato valoreaggiunto e che ha costituito negli anni unrilevantissimo investimento finanziario perl’ente pubblico Siae;

in sostanza, la soluzione dei pro-blemi sul tappeto non è sicuramentequella di creare, da un lato, una società inconcorrenza (a questo punto imperfetta)con i competitor e, dall’altro, una badcompany pubblica con rami territoriali cheabbia il compito di vigilanza e controllosul pagamento dei diritti d’autore;

tutto ciò alla luce anche di unaviziata analisi sul contesto europeo: nellediverse realtà dell’Unione europea nonesiste un esempio in cui si sia sviluppatoun modello concorrenziale; in tutti i Paesi,come è riconosciuto, esistono consolidatiaccentramenti « di fatto »;

inoltre, una società privata, comeviene prefigurata, deve avere come obiet-tivo principale il profitto ed è, quindi,evidente che deve puntare alle manifesta-zioni di maggior successo e, quindi, mag-giormente remunerative. La raccolta del« piccolo diritto » rappresenta al contrariouna perdita nel rapporto costi/benefici.L’ente pubblico, agendo nella logica del-

l’interesse pubblico, è tenuto a raccoglieree a distribuire tutto il diritto d’autore chesi genera sul territorio di competenza.Tale approccio è stato di fondamentaleaiuto anche per gli autori oggi di maggiorsuccesso all’inizio della loro carriera;

la direttiva europea va nella dire-zione giusta, richiedendo il rispetto deglistandard europei che stabiliscono un mi-glioramento della gestione e una maggioretrasparenza nello svolgimento delle atti-vità,

impegna il Governo:

ad assumere un’iniziativa normativaurgente al fine di correggere l’operato deicommissari, che a giudizio dei firmataridel presente atto di indirizzo, hanno tra-sformato sostanzialmente le funzioni dellasocietà e creato una società di autorisaldamente controllata da un piccolissimogruppo di soci, e di restituire la Siae alogiche di equilibrio e democrazia;

a valutare l’opportunità di adottareun’iniziativa normativa per una profondarivisitazione della legge n. 633 del 1941per:

a) rispondere all’obiettivo princi-pale della proposta di direttiva europea,ovvero quello di « promuovere una mag-giore trasparenza e migliorare la gover-nance delle società di gestione collettiva,introducendo obblighi di informazione piùrigorosi e rafforzando il controllo delleloro attività da parte dei titolari di diritti,in modo da incentivare l’offerta di servizimigliori e più innovativi »;

b) regolamentare una società dicollecting che preveda una migliore ge-stione del repertorio, imponga di versare icompensi più rapidamente, garantiscachiarezza riguardo alle fonti di entrateprovenienti dalla gestione dei diritti edelabori annualmente una relazione di tra-sparenza.

(1-00315) « Costantino, Giancarlo Gior-dano, Fratoianni, Migliore, DiSalvo ».

Atti Parlamentari — 8815 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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La Camera,

premesso che:

la legge 22 aprile 1941, n. 633, suldiritto d’autore, stabilisce che sia la Siae,ente pubblico economico, cioè un entepubblico con un capitale proprio ed au-tonomia giuridica, a detenerne il mono-polio;

concedere le licenze di utilizzo diun’opera per conto dell’autore, incassare iproventi del diritto d’autore e redistribuirlitra gli aventi diritto, sono attività total-mente affidate a questo ente; pertanto,non c’è concorrenza, non c’è competizionedi mercato ed è espressamente vietatodalla legge costituire un’azienda con lestesse competenze;

in base ad una delibera della Com-missione europea, nel 2008, il diritto d’au-tore e diritto connesso possono esseregestiti in regime di concorrenza sui terri-tori nazionali e a livello transnazionale.Un’ulteriore proposta del luglio del 2012su iniziativa del Commissario europeo Mi-chel Barnier ha dettato la linea sulla« gestione collettiva dei diritti d’autore edei diritti connessi e sulla concessione dilicenze multiterritoriali per i diritti suopere musicali per l’uso online nel mer-cato interno ». In base a tale delibera vieneabolito, di fatto, il monopolio in tema diintermediazione dei diritti d’autore e con-nessi e liberalizzato il mercato: di conse-guenza, ogni autore (o artista e casa di-scografica) ha oggi facoltà di « spacchet-tare » i suoi diritti, aderendo a molteplicisocietà di collecting e assegnando a cia-scuna di esse la gestione di uno specificodiritto;

da molti anni la Siae, ente nato pertutelare i diritti degli autori di opereintellettuali, in realtà tutela quasi esclusi-vamente gli interessi dei grandi editori,producendo provvedimenti che – in ra-gione dei soli fini lucrativi di questi –determinano una politica del diritto d’au-tore aggressiva e repressiva, in contrastocon lo spirito e la filosofia dei nuovi mezzie delle nuove tecnologie, quali quelli in-

formatici, che promuovono, al contrario,la condivisione ed il libero scambio dimateriale testuale, video ed audio, e dun-que di idee, opere e creazioni, che non vanecessariamente in direzione di un lucro,ma molto più spesso verso finalità diarricchimento sociale e culturale. Abolireo rivedere profondamente il ruolo dellaSiae porterebbe grandi benefici a tutti, siache si tratti di artisti che di consumatori;

non si può non precisare che, oltread una contorta ed inefficiente gestionedei diritti degli artisti italiani, la Siaeacquisisce il cosiddetto « equo compenso »;essa, inoltre, ha di recente incominciato apretendere il pagamento di una licenzaper il diritto d’autore anche ai siti web chepubblicano trailer cinematografici; infine,il 65 per cento degli artisti registrati allaSiae alla fine dell’anno percepisce in ri-partizione dei diritti meno di quanto versaall’ente per la quota di iscrizione;

è conclamato che i ricavi della Siaenon vengono correttamente distribuiti,quindi per le realtà medio-piccole i ri-sparmi, a partire dal costo del bollino perarrivare alla tassazione sui live, superanodi gran lunga gli eventuali ricavi;

peraltro, come si ricorda, nella XVIlegislatura il Ministro per i beni e leattività culturali pro tempore era statocostretto a procedere al commissaria-mento della Società italiana degli autori ededitori, considerata l’impossibilità di fun-zionamento degli organi deliberativi e lamancata approvazione del bilancio pre-ventivo con i danni da ciò scaturenti;

l’inefficienza ed i costi di gestionedella Siae sono noti: stando al bilancio2010 la Siae, infatti, poteva contare su1346 dipendenti e 56 dirigenti, quindi unnumero assolutamente sproporzionato perle attività attribuite a tale organismo dallalegge;

fare musica dal vivo, in linea contutte le normative, è sempre più difficile,in quanto un groviglio di permessi, licenzeed autorizzazioni rende oneroso e com-plicato organizzare momenti di ascolto

Atti Parlamentari — 8816 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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live: sia per chi la musica la fa che per chila ospita; la Siae dichiara di avere fondi asostegno degli artisti emergenti, ma diquesti fondi non vi è traccia; piuttosto,essa aveva un fondo per una previdenzaad artisti che hanno smesso di lavorare,fondi che erano finanziati dagli stessiartisti e con la ristrutturazione della so-cietà sono stati azzerati;

inoltre, non può non destare dubbiil fatto che nel 2012, per la prima volta,dopo i bilanci in perdita degli ultimi 20anni, i conti della società sono tornati inattivo grazie ad una serie di interventiposti in essere dalla gestione commissa-riale;

è un dato innegabile che un entepubblico economico, chiamato a svolgereimportanti funzioni pubblicistiche nel set-tore dei diritti di autore, regga i propriconti, ormai, prevalentemente, grazie adattività e soluzioni finanziarie che nonhanno niente a che vedere con il dirittod’autore;

non può costituire una giustifica-zione l’affermazione del direttore generaledella società, secondo la quale « negli ul-timi anni la crisi ha cominciato a farsisentire anche nei settori di interesse dellaSiae »;

riportando i dati ricavati da un’in-chiesta giornalistica al riguardo, l’analisidella gestione dei diritti d’autore da partedella Siae, come sintetizzata dai punti cheseguono, appare alquanto deprimente;

dai dati pubblicati dalla Cisac –l’associazione di tutte le più grandi col-lecting society del mondo – nel suo rap-porto 2013, ancorché basato sui dati 2011,si evince che, nel 2011, infatti, nel mondole collecting society hanno complessiva-mente incassato, a titolo di diritti d’autore,7,6 miliardi di euro ovvero l’1 per cento inpiù di quanto incassato l’anno precedente;

la crisi, dunque, non c’entra con ledifficoltà della Siae e non può divenirealibi di inefficienze come quella relativaalla raccolta dei diritti d’autore per gliutilizzi attraverso i canali digitali. Mentre,

infatti, nel mondo tale raccolta ha fattoregistrare, nel 2011, un aumento del 55per cento, in Italia – sebbene il bilanciodella Siae si riferisca all’esercizio 2012 –è diminuita in percentuale superiore ri-spetto a quella di ogni altro settore;

nel 2012, infatti, la Siae, ha incas-sato – a titolo di diritti d’autore – oltre 25milioni di euro in meno rispetto a quantoincassato nel 2011;

c’è da preoccuparsi se si considerache la Siae, nel 2012, ha visto diminuireulteriormente anche i già esigui risultatirelativi ai diritti riscossi in ambito multi-mediale in assoluta controtendenza ri-spetto a quanto accade nel resto delmondo. Una società di raccolta e gestionedei diritti d’autore che, nell’era di internet,vede contrarre gli incassi per le utilizza-zioni on-line è una società fuori daltempo;

anche la rete territoriale della Siaecomincia a vacillare: infatti, nel 2012, haraccolto oltre 10 milioni di euro di dirittid’autore in meno rispetto a quanti neaveva raccolti nel 2011, anche se i costidella produzione sono – anche se margi-nalmente – aumentati;

dunque, è evidente che, a ripianarele perdite, nel 2012, hanno contribuito icompensi incassati quali corrispettivi deiservizi che la Siae ha erogato all’Agenziadelle entrate ed all’Amministrazione auto-noma dei monopoli di Stato, gli straordi-nari proventi finanziari percepiti graziealla lentezza nel riparto tra gli aventidiritto di quanto di loro competenza e,infine, attraverso le enormi plusvalenzegenerate dal conferimento straordinariodel proprio patrimonio immobiliare nelfondo Norma;

anche per la selezione dei manda-tari, il principio di trasparenza, che do-vrebbe rappresentare, in un momentocome questo e dopo tante polemiche, laparola d’ordine nella gestione di una pro-cedura di selezione tanto importante, in-vece, risulta del tutto assente;

Atti Parlamentari — 8817 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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nell’avviso pubblico si legge, addi-rittura, che « La valutazione sarà compiutain forma riservata » e che « non verràformata una graduatoria finale »; quindi laSiae seleziona i suoi ventotto nuovi « pre-fetti » sul territorio, attraverso una sele-zione celere e assai poco trasparente;

l’ultima modifica dello statuto dellaSiae è stata approvata dal consiglio digestione il 9 novembre 2012 e ha creatomalcontento tra gli associati in quantosono state adottate regole al limite dell’il-legittimità;

infatti, l’articolo 11, comma 2, dellostatuto prevede che « ogni associato hadiritto ad esprimere nelle deliberazioniassembleari almeno un voto e poi un votoper ogni euro (eventualmente arrotondatoper difetto) di diritti d’autore percepitinella predetta qualità di Associato a se-guito di erogazioni della società nel corsodell’esercizio precedente »;

con la nuova formulazione dellostatuto, gli autori che ricevono più com-pensi (che sono anche i più ricchi econosciuti) di fatto hanno in mano lagestione dell’ente, non solo dal punto divista economico riguardo ai compensi deldiritto d’autore, ma anche riguardo allevarie forme di tutela e promozione dellacultura. In questo modo si perde di vistala realtà, dato che non sempre gli autorie gli editori che storicamente hanno con-tribuito maggiormente alla crescita econo-mica e culturale del nostro Paese sonostati anche i più ricchi;

il più ricco, diventa, automatica-mente anche l’autore ed editore più attivoe produttivo e, per questo, quello piùmeritevole di governare un ente al quale,il nuovo statuto, attribuisce ruoli e fun-zioni di tutela e promozione della culturache vanno ben al di là della semplicegestione economica dei compensi da di-ritto d’autore intermediato;

il nuovo statuto della Siae, infatti,relega l’arte e la cultura a semplici stru-menti di produzione economica e finan-

ziaria e cela una visione del sistema cul-turale di inaudita povertà sotto il profiloideologico e politico;

è ingiustificabile la scelta di con-segnare la Siae nelle mani di un gruppo diassociati, trasformando gli altri in quelliche ai firmatari del presente atto di indi-rizzo appaiono figuranti, tecnicamente im-possibilitati a partecipare democratica-mente alla vita dell’ente ed annullando,preventivamente e matematicamente, illoro peso in qualsiasi delibera assem-bleare;

l’assetto del nuovo statuto – che,tra l’altro, non contiene nessuna previ-sione idonea a superare le tante ragioni diinefficienza che hanno condotto la societànell’attuale situazione di crisi – è iniquoed illegittimo;

il sistema attuale della tutela deldiritto d’autore e la riscossione e riparti-zione risultano obsoleti rispetto alle nuovetecnologie e ai nuovi mercati, che dunqueimpongono una modernizzazione del si-stema;

grazie alle tecnologie odierne nonappare più adeguato il monopolio dellaSiae; le dinamiche sono cambiate e, inol-tre, l’eccessiva burocrazia non facilita dicerto il compito; la nascita delle etichetteindipendenti nonché dei supporti digitaliche hanno « facilitato » il lavoro concer-nente le facoltà intellettive stanno sotto-ponendo a dura prova le fondamentadell’ente Siae;

in questi ultimi anni sono nateorganizzazioni trasversali che si occupanodi creative common sotto vari punti divista; infatti, una determinata avanguardiaculturale ed economica di questo decennioè sicuramente rappresentata da chi nonritiene più la tutela ferma del copyright unmeccanismo adeguato a rispondere ainuovi schemi economici, oltre che cultu-rali; tema, questo, che tocca l’idea stessa diproprietà intellettuale, che ha dei costialtissimi sulle produzioni e che rappre-senta un ostacolo allo sviluppo reale dellasocietà;

Atti Parlamentari — 8818 — Camera dei Deputati

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il permanere del monopolio dellaSiae in materia di diritti d’autore non ha,in questo particolare momento storico, piùragione di esistere e la sua compatibilitàcon l’ordinamento comunitario e con iprincipi di concorrenza che lo ispiranoappare alquanto dubbia;

è indispensabile portare avantinuove tecnologie, perché i tempi sonocambiati e le nuove forme di fruizione,accesso e distribuzione dei contenuti crea-tivi sono profondamente evoluti e fluidi;

è doveroso dare la possibilità adartisti di poter scegliere quali licenze uti-lizzare per la propria opera e sceglieremetodi alternativi di tutela come licenzecreative common, copyleft e fair use;

non si può non tener conto degliesempi di altri Paesi, come la Francia el’Inghilterra, dove sono presenti varie so-cietà di collecting che, di fatto, gestisconopiccole porzioni di mercato, oppure dellaGrecia dove il mercato è totalmente liberoe l’intervento statale è finalizzato soltantoalla prevenzione degli abusi;

non si può perdere di vista il fattoche le società di collecting agiscono per larealizzazione degli interessi degli iscrittiche possono essere meglio attuati con unaregolamentazione di libero mercato deidiritti piuttosto che di monopolio,

impegna il Governo:

ad intervenire, adottando le oppor-tune iniziative normative volte a superareil monopolio della Siae in materia di dirittidi autore, affinché l’attività di amministra-zione ed intermediazione dei diritti d’au-tore diventi finalmente libera e in lineacon la normativa europea;

ad attivarsi affinché le funzioni re-lative alla gestione di servizi di accerta-mento e riscossione di imposte, contributie diritti, relativi al diritto d’autore (anchein regime di convenzione con enti pub-blici) siano esercitate da società di rap-presentanza private autorizzate dal Mini-

stero dei beni e delle attività culturali e delturismo, in grado di operare in regime diconcorrenza;

a considerare l’opportunità che anchele funzioni di vigilanza sugli associati pre-vedano necessariamente nuove forme dicontrolli moderni e digitali, con inevitabilivantaggi anche in termini economici per laSiae, oltre che di efficienza e trasparenza;

a prevedere forme di pubblicità talida assicurare la trasparenza e l’immediataconoscibilità, anche con la pubblicazione,accessibile via internet, di una banca datidi tutte le opere rappresentate, in modoche si possa verificarne l’incidenza operaper opera, in via automatizzata;

in attesa di una riforma della nor-mativa in materia di diritti d’autore e delladisciplina del relativo mercato, a predi-sporre un piano immediato di interventiche preveda soluzioni efficaci per consen-tire la rielaborazione dello statuto dellaSiae;

a prevedere forme di tutela più in-cisive per gli artisti e, dunque, per lacultura in generale;

a prevedere strumenti tali da con-sentire agli autori di scegliere, per ognisingola opera, da quale società di rappre-sentanza essere rappresentati, nonché discegliere se utilizzare l’opera in altromodo, ad esempio offrendola in liberapromozione o vendendola ad un singoloacquirente;

a tenere conto delle nuove tecnologie,garantendo agli autori la possibilità discegliere liberamente le nuove licenzeopen, come creative common, copyleft efair use;

a valutare l’opportunità di adottareopportune iniziative tese a favorire laliberalizzazione del settore dell’editoriaon-line; inoltre, compatibilmente con leesigenze di finanza pubblica, ad adottareogni iniziativa di competenza volta adequiparare sul piano fiscale il libro elet-tronico a quello cartaceo, ammettendo

Atti Parlamentari — 8819 — Camera dei Deputati

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quindi entrambe le edizioni di un mede-simo prodotto editoriale a beneficiaredello stesso trattamento fiscale;

ad adottare le necessarie misure tesea sburocratizzare immediatamente le pro-cedure per gli spettacoli dal vivo, coninevitabili vantaggi occupazionali, favo-rendo il relativo indotto e la fruizionedella cultura e fornendo nuove prospettiveper i giovani.

(1-00316) « Battelli, Luigi Gallo, Brescia,Marzana, D’Uva, Di Bene-detto, Vacca, Simone Valente,Nuti ».

La Camera,

premesso che:

in un contesto caratterizzato dal-l’avvento di nuove tecnologie digitali eaccompagnato dal progressivo acuirsi delladimensione globale dei mercati, l’attualesistema normativo italiano, concernente ildiritto d’autore, incentrato sull’attribu-zione dell’esclusiva a favore di un unicooperatore, la Siae, appare inadeguato;

nell’ordinamento giuridico italianol’attività di intermediazione è legislativa-mente affidata in via esclusiva alla Siae,società caratterizzata da natura pubblici-stica ed alla quale è attribuito un regimedi monopolio legale;

nel nostro Paese, pertanto, è ormaiavvertita come necessaria l’esigenza di su-perare il monopolio nell intermediazionedel diritto d autore che la legge attribuiscealla Siae, stante l’opportunità di renderepiù efficiente e trasparente il mercatodella gestione del diritto d’autore stesso.L’attribuzione di un vero e proprio mo-nopolio legale restringe ingiustificatamentel’iniziativa economica dei soggetti terzi chepotrebbero entrare sul mercato. È, quindi,fondamentale ed auspicabile valutare lapossibilità di riconsiderare il monopoliolegale della Siae, riconoscendo la possibi-lità ai singoli di associarsi attraverso lacreazione di collecting society;

è, altresì, da considerare che l’ar-ticolo 39 del decreto-legge 24 gennaio2012, n. 1, convertito, con modificazioni,dalla legge n. 27 del 2012, ha chiarito idubbi sulla liberalizzazione dei diritti con-nessi ed ha recepito la possibilità per gliartisti di scegliere liberamente a chi rivol-gersi per l’intermediazione degli stessi. Laliberalizzazione, ha tuttavia, riguardatoesclusivamente i diritti connessi. L’attivitàd’intermediazione della Siae è rimasta,tuttavia, intatta;

occorre, quindi, procedere all’aper-tura del settore ad una concorrenza con-trollata che rifletta i cambiamenti tecno-logici intervenuti nel mercato europeo eche potrebbero introdurre criteri di effi-cienza ed economicità che soltanto unsistema di concorrenza e libero mercatopuò garantire;

infatti, è necessario intervenire perrendere il mercato più competitivo infunzione di un sistema che possa offrireservizi migliori e condizioni economichepiù favorevoli agli autori, favorendo lanascita di nuovi soggetti e consentendol’accesso alle imprese per evitare di limi-tare l’iniziativa economica;

le società di gestione collettiva svol-gono un ruolo fondamentale per la ge-stione dei diritti. Quindi, è necessario chele stesse abbiano una migliore governancee maggiore trasparenza. La gestione deidiritti collettivi fornita ai membri e agliutilizzatori deve diventare più efficace,accurata, trasparente e responsabile. Unagestione che non è in grado di stare alpasso con i tempi incide negativamentesulla disponibilità di nuove offerte per iconsumatori e fornitori di servizi, poichéinibisce la prestazione di servizi innovativi;

occorre, altresì, un quadro norma-tivo europeo chiaro ed omogeneo per lesocietà collettive di gestione dei diritti chedifferiscono, oggi, da uno Stato membroall’altro. Anche le prassi e le modalità dicontrollo sull’utilizzo dei fondi raccolti edella ripartizione a favore degli aventidiritto variano notevolmente e sono spessocarenti dal punto di vista della traspa-renza;

Atti Parlamentari — 8820 — Camera dei Deputati

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pertanto, è necessario valutare l’op-portunità di riconsiderare l’esclusiva sta-bilita dall’articolo 180 della legge 22 aprile1941, n 633, sul diritto d’autore a favoredella Siae, favorendo anche nel nostroPaese la nascita di società che lascinofinalmente liberi gli autori di negoziareautonomamente i proventi del proprioingegno. Infatti, il mantenimento di mo-nopoli pubblici o privati costituisce ungrave freno allo sviluppo di iniziative eco-nomiche ed è, quindi, indispensabile pro-cedere all’introduzione, ovunque sia pos-sibile, di elementi di concorrenza checancellino le rigidità esistenti;

in tale contesto appare opportunoadottare, a livello europeo, come del restosi sta facendo, una normativa che renda ilmercato della gestione collettiva dei dirittid’autore e connessi unico e a far sì che idiritti siano gestiti in modo trasparente enell’interesse prevalente di tutti i titolaridei diritti. Pare, quindi, opportuno valu-tare la necessità di procedere verso unmodello concorrenziale della gestione deldiritto d’autore, in modo che ogni titolaresia libero di rivolgersi ad una qualsiasisocietà di intermediazione per affidarle ilmandato di gestire i propri diritti e dipoter revocare tale mandato in ogni mo-mento,

impegna il Governo:

a valutare la possibilità di assumereiniziative per riconsiderare l’esclusiva sta-bilita dall’articolo 180 della legge 22 aprile1941, n. 633, sul diritto d’autore, salva-guardando le competenze del personaledella Siae, al fine di raggiungere, in modograduale, un sistema che favorisca la na-scita di nuovi soggetti che possano operaresul mercato;

a predisporre effettivi controlli sullagovernance delle società di gestione collet-tiva dei diritti per assicurare la massimatrasparenza nella raccolta e nella distri-buzione del compenso per l’utilizzo deidiritti d’autore.

(1-00317) « Tancredi, Dorina Bianchi ».

La Camera,

premesso che:

la funzione istituzionale della Siaeconsiste nell’attività di intermediazioneper la gestione dei diritti d’autore, conce-dendo le autorizzazioni per l’utilizzazionedelle opere protette, riscuotendo i com-pensi per diritto d’autore e ripartendo iproventi che ne derivano;

la legge 9 gennaio 2008, n. 2, hamodificato la configurazione giuridicadella Siae, riconoscendone la natura di« ente pubblico economico a base associa-tiva », a fronte dell’attività imprenditorialeretribuita nel campo dell’intermediazionedei servizi esercitata, a scopo di lucro, daquesto organismo: è un ente pubblico inquanto la legge le attribuisce l’esclusivitàdell’attività di riscossione e possiede unarilevanza costituzionale per la promozionedella cultura, anche se riscuote denaro daiprivati e lo ripartisce, in parte, fra privatioperando, di fatto, come un’impresa;

la gestione dei servizi attinenti allatutela del diritto d’autore e dei diritticonnessi dovrebbe essere informata aiprincipi della massima trasparenza nellaripartizione dei proventi tra gli aventidiritto;

i criteri di ripartizione dei proventispettanti ai titolari dei diritti d’autore sonoannualmente predeterminati dalla com-missione per la musica interna alla Siae,ma nel tempo sono stati sollevati diversidubbi circa la ripartizione degli stessi, cheavviene in maniera proporzionale al nu-mero di vendite delle opere degli iscritti,cioè secondo una percentuale calcolata sulloro fatturato e non su una valutazionereale dell’utilizzo delle opere al di là dellavendita nei negozi;

per i locali da ballo con strumentimeccanici, ovvero le discoteche, la Siaeincassa il 5 per cento sui biglietti venduti,oltre ad una quota forfetaria sulle consu-mazioni, che molto probabilmente i gestoririncarano sul costo al pubblico di bigliettie consumazioni;

Atti Parlamentari — 8821 — Camera dei Deputati

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la Siae distribuisce il 50 per centodi tali incassi non fra gli autori dellemusiche effettivamente suonate nelle di-scoteche, ma sulla base di rilevamenti acampione sui brani più eseguiti nelle di-scoteche stesse: nella pratica ciò vuol direche l’autore di un brano molto suonato indiscoteca, se non inserito nel campione diautori selezionato dalla Siae, non rientranella ripartizione dei proventi derivantidal diritto d’autore;

il collegio giudicante della terzasezione del Tar del Lazio, nella sentenzadel 10 maggio 2002, ha evidenziato che « laremunerazione degli autori non può inmodo diretto provenire, per legge, se nondai proventi ritratti dallo sfruttamentosolo delle loro opere di ingegno »;

il 50 per cento degli incassi prove-nienti dalle discoteche alla Siae viene,quindi, distribuito fra gli autori, cioè co-loro che scrivono i testi e le musiche, e glieditori, cioè le case discografiche piccole eanche molto grandi;

l’altro 50 per cento degli incassiprovenienti dalle discoteche viene desti-nato, per circa la metà, ai dischi piùsuonati in Italia, a prescindere dal fattoche vengano suonati o meno nelle disco-teche, e il rimanente alle balere e inminima parte ai locali;

per i concerti dal vivo, nei quali èprevista la compilazione della lista di tuttii brani suonati, la Siae incassa il 10 percento del prezzo del biglietto e provvede adistribuire questo incasso fra tutti gli au-tori dei brani suonati;

ci sono state numerose lamenteleda parte dei musicisti perché la lista deibrani viene compilata a mano, solitamentealla fine dei concerti a tarda notte ed èsufficiente un errore di distrazione perinvalidare tutta la lista, con la conse-guenza di raccogliere i soldi, dovuti agliautori dei brani suonati, in un fondo cassadella Siae che viene poi ripartito fra i soci;

nel caso in cui un concerto sia adingresso libero, la Siae esige il 10 per cento

delle sponsorizzazioni e, nel caso in cuinon ci fossero sponsor, la Siae esige unacifra forfettaria;

un piccolo comune che volesse or-ganizzare una serata di musica in piazzaper i propri cittadini, senza biglietti d’in-gresso e senza sponsor, chiedendo ai piùvolenterosi di suonare gratuitamente, sa-rebbe costretto comunque a pagare unatassa alla Siae;

in media, per ogni cd che vienevenduto in Italia, ogni casa discograficaversa alla Siae circa il 9 per cento delprezzo per acquistare il diritto d’autore,ma se il cd viene ascoltato in un locale, laSiae esige un ulteriore pagamento;

la tutela del diritto d’autore nondeve minacciare la libertà d’espressione digruppi musicali o teatrali e la libertà difruizione di tutti quei contenuti che rap-presentano il patrimonio culturale dellasocietà contemporanea;

i gestori di locali pubblici, chesiano supermercati o discoteche, che ab-biano una radio o un impianto di diffu-sione musicale, sono soggetti al pagamentodi una tassa alla Siae, che poi probabil-mente verrà scaricata sul costo dei pro-dotti in vendita;

in base ad un’apposita convenzionestipulata con il Ministero dell’economia edelle finanze, ai sensi dell’articolo 17 deldecreto del Presidente della Repubblica 26ottobre 1972, n. 640, e successive modifi-cazioni, è affidata alla Siae la collabora-zione con gli uffici delle entrate e con gliuffici che si occupano di iva nell’accerta-mento delle imposte che riguardano leattività dello spettacolo e di intratteni-mento, e per l’espletamento di questafunzione la Siae ha diritto ad un com-penso;

gli ispettori della Siae hanno ildiritto di entrare nei locali pubblici in cuic’è diffusione musicale per controllare ibrani suonati e per svolgere funzioni era-riali per conto dello Stato, controllandoperfino i registratori di cassa; sono stateraccolte diverse lamentele per i metodi

Atti Parlamentari — 8822 — Camera dei Deputati

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poco professionali utilizzati dagli ispettoridella Siae durante i controlli nei localipubblici;

la Siae appare imporre tariffe sen-sibilmente più elevate rispetto a quellepraticate dalle altre società di autori deglialtri Stati membri dell’Unione Europeaper l’utilizzo delle opere musicali tutelatedal diritto d’autore; il menzionato com-portamento può configurare un elementosignificativo per la sussistenza di un abusodi posizione dominante, ai sensi dell’arti-colo 3 della legge n. 287 del 1990;

il decreto-legge 24 gennaio 2012,n. 1, convertito, con modificazioni, dallalegge 24 marzo 2012, n. 27, all’articolo 39stabilisce che « l’attività di amministra-zione e intermediazione dei diritti con-nessi al diritto d’autore, in qualunqueforma attuata, è libera, al fine di favorirela creazione di nuove imprese nel settoredella tutela dei diritti degli artisti inter-preti ed esecutori ». Tale liberalizzazionenon ha interessato anche l’attività di in-termediazione dei diritti di autore,

impegna il Governo:

ad incentivare la nascita di nuovesocietà di gestione collettiva dei dirittid’autore, riconoscendo la loro attività eco-nomicamente rilevante a prescindere dallostato giuridico e dalle modalità di finan-ziamento, con il duplice fine di garantireuna maggiore scelta di rappresentazioneper gli autori e gli editori e, al contempo,di garantire un mercato concorrenziale eduna pluralità degli operatori in direzionedi una maggiore efficienza nella gestione,secondo una logica di trasparenza dei costie dei servizi;

a valutare la possibilità di intervenirecon una riorganizzazione e razionalizza-zione della Società italiana degli autori ededitori, anche mediante la cessione alCorpo della guardia di finanza della ge-stione di servizi di accertamento e riscos-sione di imposte, contributi e diritti, anchein regime di convenzione con pubblicheamministrazioni, regioni, enti locali e altri

enti pubblici o privati, nonché mediantel’eventuale trasformazione in società perazioni;

ad intervenire con le apposite inizia-tive normative al fine di abbassare lapercentuale spettante alla Siae da partedei comuni che organizzano piccole festemusicali per la cittadinanza, e da parte diquanti diffondono musica a diverso titolonei propri esercizi pubblici, con il fineultimo di limitare i prezzi sul mercato deiprodotti, apportando un vantaggio per lepiccole e medie imprese e soprattutto peri cittadini;

ad assumere iniziative dirette ad ap-portare le necessarie modifiche alla legge22 aprile 1941, n. 633, specificando unaquota forfetaria giornaliera per i compensidovuti alla Siae che non superi i 10 eurogiornalieri, nei casi in cui l’utilizzazionedel supporto sia inserita all’interno di unamanifestazione gratuita, sia essa un festi-val o un concerto musicale o uno spetta-colo di danza, cinematografico o teatrale ouna rievocazione storica, purché organiz-zato da una sola parrocchia o una sola proloco in frazioni o comuni sotto i 3.000abitanti;

ad intervenire con apposite iniziativenormative per semplificare gli adempi-menti e gli obblighi amministrativi posti incapo ai gestori delle discoteche e dei localida ballo, anche attraverso l’eliminazionedei compensi corrisposti alla società digestione collettiva dei diritti d’autore nonstrettamente legati alle esecuzioni musi-cali, come, ad esempio, la quota forfettariarichiesta in percentuale sugli incassi dellocale;

in tale ambito, a provvedere ad unasemplificazione in materia di documenta-zione amministrativa, ai sensi degli articoli46 e 47 del testo unico delle disposizionilegislative e regolamentari in materia didocumentazione amministrativa, di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 28dicembre 2000, n. 445, e successive mo-dificazioni, anche attraverso il riconosci-mento delle autocertificazioni e delle di-chiarazioni sostitutive per le prestazioni

Atti Parlamentari — 8823 — Camera dei Deputati

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gratuite, ai fini contributivi dell’Ente na-zionale di previdenza e di assistenza per ilavoratori dello spettacolo (Enpals) e deidiritti d’autore della Siae;

a mettere in atto ogni azione neces-saria al fine di rispondere nel migliormodo possibile ai criteri e alle necessità diraccolta dei diritti d’autore e connessinell’era della multimedialità e delle « frui-zioni multipiattaforma » e di semplificaregli accordi con gli utilizzatori terzi direpertori (televisione, radio, web ed altri).

(1-00318) « Caparini, Allasia, Attaguile,Borghesi, Bossi, Matteo Bra-gantini, Buonanno, Busin,Caon, Fedriga, Grimoldi, Gui-desi, Giancarlo Giorgetti, In-vernizzi, Marcolin, Molteni,Gianluca Pini, Prataviera,Rondini ».

La Camera,

premesso che:

la Carta europea dei diritti delledonne nello sport è stata proposta per laprima volta dalla UISP nel 1985 e trasfor-mata nella risoluzione delle donne nellosport nel 1987 dal Parlamento europeo;

la Carta rappresenta il primo ten-tativo per il riconoscimento e la rivendi-cazione delle pari opportunità di uomini edonne nello sport in ambito europeo;

la Carta del 1985 evidenziava unagrave disparità numerica tra uomini edonne impiegate in questo settore e sot-tolineava la necessità di rimuovere leenormi barriere culturali che impedivanoil reale coinvolgimento delle donne nellosport;

a distanza di quasi 30 anni, nono-stante i progressi e l’incremento dellapartecipazione femminile al mondo dellosport, permangono delle differenze in ter-mini di pari opportunità: sia per quantoriguarda il coinvolgimento delle donne inruoli e posizioni di vertice e leadershipall’interno di enti, federazioni e società

sportive, sia per la persistenza di stereotipidi genere nella stessa pratica sportiva;

la Carta è articolata in capitolitematici: la pratica dello sport; la leader-ship; il mondo dell’educazione; ricerca ecomunità scientifiche; donne, sport e me-dia; spettatori e tifosi;

la Uisp ha messo a punto una nuova« Carta europea dei diritti delle donne nellosport », dove il documento dell’’85 è statorivisitato e aggiornato con una particolareattenzione al superamento di tutte le formedi discriminazione culturali, religiose e re-lative all’orientamento sessuale, al temadella multiculturalità e della disabilità;

nella risoluzione approvata dalParlamento europeo il 2 febbraio 2012sulla dimensione europea dello sport siinvita la Commissione e gli Stati membria sostenere gli organismi europei per lapromozione e l’attuazione delle raccoman-dazioni della Carta europea dei dirittidelle donne nello sport;

una nuova risoluzione, approvatadal Parlamento europeo il 12 marzo 2013,individua inoltre nell’attività motoria esportiva un’importante risorsa per la pro-mozione della salute, nonché il supera-mento degli stereotipi di genere;

ognuno ha il diritto di praticatesport in ambienti sani che garantiscano ladignità umana. Donne e uomini di etàdifferenti e diverse provenienze sociali eculturali devono avere le stesse opportu-nità di praticare sport;

le donne devono avere le stesseopportunità degli uomini di partecipare aiprocessi decisionali a tutti i livelli e nel-l’intero sistema sportivo e devono essererappresentate con la pari eguaglianza neidiversi organismi dirigenziali e in tutte leposizioni di potere;

le donne devono avere le stesse pos-sibilità degli uomini di diventare membridelle comunità scientifiche e influenzareteorie, metodi e sistemi di ricerca, nonchéavere un uguale trattamento a tutti i livelli ein ogni campo delle scienze sportive;

Atti Parlamentari — 8824 — Camera dei Deputati

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l’Italia deve avvertire la stessa ne-cessità dell’Europa a votare una risolu-zione al fine di superare le barriere cul-turali e stereotipi che ancora dominano ilmondo dello sport e al superamento dipreconcetti oggi ancora esistenti nei con-fronti del giornalismo sportivo femminile,

impegna il Governo:

a valorizzare la pratica dello sport daparte delle donne;

ad adottare ogni iniziativa di compe-tenza finalizzata a favorire una equilibratarappresentanza di genere in seno agliorganismi dirigenziali e decisionali delleorganizzazioni sportive;

a coordinare, insieme agli Stati mem-bri, una campagna per la promozione el’adozione della Carta europea dei dirittidelle donne nello sport;

a promuovere iniziative al fine diincoraggiare maggiormente la partecipa-zione delle donne alla pratica sportiva,garantendo la parità di accesso alle attivitàsportive, in particolare per le ragazze e ledonne, inclusi i gruppi svantaggiati;

a promuovere iniziative per far sì chealle donne, lo stesso trattamento econo-mico degli uomini, sia negli organismidirigenziali e decisionali di enti e organiz-zazioni sportive, sia nelle discipline spor-tive praticate.

(1-00319) « Vezzali, Balduzzi, D’Agostino,Galgano, Matarrese, MazziottiDi Celso, Monchiero, Oliaro,Sottanelli, Vargiu, Vecchio,Adornato, Binetti, Bonac-corsi, Bossa, Buttiglione, Ca-rocci, Carrescia, Coppola, Co-stantino, Coccia, D’Ottavio,Cinzia Maria Fontana, Lodo-lini, Moscatt, Narduolo, Pa-storino, Porta, Quintarelli,Raciti, Rampi, Rocchi, Rossi,Sanga, Francesco Sanna, Gio-vanna Sanna, Santerini,Sbrollini ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:

CAPELLI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

il giorno 18 novembre 2013 il ciclone« Cleopatra » ha inferto alla regione Sar-degna ingenti danni e devastazioni cau-sando la morte di 16 persone, il ferimentodi una quantità impressionante di uominie registrando circa 2.700 sfollati;

quasi 500 chilometri di viabilità pro-vinciale sono stati coinvolti in crolli, frane,ostruzioni e allagamenti, la rete idrica edelettrica è stata danneggiata e il sistemafognario è stato intasato a causa dell’in-gorgo di raccolta delle acque;

quanto alle strade diversi sono stati itratti interessati: è stata chiusa la stradastatale 196 (Villasor-Guspini); è risultataimpraticabile anche la strada statale 293di Giba nel tratto compreso fra i chilo-metri 17 e 29; sempre nel Medio Campi-dano era critica la situazione tra Nuoro eOrosei, nonché sulla strada statale 129(Trasversale sarda) dove è crollato unponte; è stata chiusa anche la stradastatale 389 Nuoro-Lanusei dal chilometro27 al chilometro 40, in provincia del-l’Ogliastra. Altri tratti interessati che com-portano temporanee inagibilità sono: lastrada statale 131 (Carlo Felice), la stradastatale 198 e la strada statale 125 (Orien-tale sarda). Lo stesso per la strada statale127 (Settentrionale sarda) dove è anchecrollato un ponte. Così come altri pontisono crollati sulla strada Nuoro-Oliena,mentre sulla Nuoro-Orgosolo è crollato il

Atti Parlamentari — 8825 — Camera dei Deputati

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ponte presso la diga di Cumbidanovu incostruzione, nel territorio di Orgosolo;

una particolare situazione di disagiosi continua a vivere a causa dell’interru-zione della viabilità sulla strada provin-ciale n. 73, importante arteria di collega-mento dell’Alto Nuorese, dove, in assenzadi lavori di ripristino le popolazioni deicomuni di Lula, Onanì, Bitti, Ossida, Nulee Bentutti si trovano a vivere quotidiana-mente situazioni di estrema difficoltà;

questa importante arteria è ancorachiusa al traffico, di conseguenza si regi-strano le seguenti criticità:

si lamenta il rallentamento dell’at-tività delle aziende del settore commer-ciale, artigianale e alberghiero, con parti-colare attenzione al lavoro svolto dai pa-stori e dalle aziende allevatrici di be-stiame, che a causa delle problematichedei collegamenti con i fondi, subisconoimportanti perdite economiche;

i lavoratori sono costretti a subirepesanti aggravi in termini di spese dimobilità per raggiungere il posto di lavorocon gravi ripercussioni a livello econo-mico;

la popolazione anziana è partico-larmente sofferente in quanto, quella bi-sognosa di cure presso strutture sanitarie,di accertamenti o solo di semplici analisipresso l’ospedale di Nuoro, si trova co-stretta a massacranti spostamenti e, neicasi più difficili, a non avere la disponi-bilità immediata di cure ed assistenza;

anche gli studenti e gli insegnantisubiscono notevoli ripercussioni a causadei disagi provocati dalle distanze cheinevitabilmente si sono dilatate e a causadelle difficoltà di raggiungere scuole oistituti universitari dal momento che an-che la rete ferroviaria è deficitaria;

infine risultano compromessi anchegli spostamenti da e per l’aeroporto diOlbia e il porto marittimo;

il Governo a seguito della dichiara-zione dello stato di calamità ha stanziatodiverse somme a favore delle popolazioni

della Sardegna, così come sono state pre-visti stanziamenti nella legge di stabilità;

per quanto, nello specifico, riguardale strade, il Presidente del Consiglio deiministri e il Ministro delle infrastrutture edei trasporti, nelle loro visite alle zonecolpite dall’alluvione, nei giorni immedia-tamente seguenti hanno annunciato lostanziamento di 50 milioni di euro per ilripristino della viabilità;

il regolamento (CE) n. 2012/2002 delConsiglio, dell’11 novembre 2002, ha isti-tuito il fondo di solidarietà dell’Unioneeuropea (FSUE) allo scopo di far frontealle grandi catastrofi naturali e offrire unaiuto finanziario agli Stati colpiti;

il fondo può intervenire principal-mente qualora, su richiesta di uno Statomembro, si verifichi, sul territorio di taleStato, una catastrofe naturale grave, conserie ripercussioni sulle condizioni di vitadei cittadini, sull’ambiente naturale o sul-l’economia di una o più regioni o di unoo più Stati;

gli interventi urgenti ammessi alFondo sono i seguenti:

a) ripristino immediato delle infra-strutture e delle attrezzature nei settoridell’elettricità, delle condutture idriche efognarie, delle telecomunicazioni, dei tra-sporti, della sanità e dell’istruzione;

b) realizzazione di misure provvi-sorie di alloggio è organizzazione dei ser-vizi di soccorso destinati a soddisfare lenecessità immediate della popolazione;

c) messa in sicurezza immediatadelle infrastrutture di prevenzione e mi-sure di protezione immediata del patri-monio culturale;

d) ripulitura immediata delle zonedanneggiate, comprese le zone naturali;

l’attivazione del Fondo di solidarietàeuropeo di cui sopra spetta al Governonazionale, che deve richiedere le sovven-zioni entro dieci settimane dall’evento ca-lamitoso;

Atti Parlamentari — 8826 — Camera dei Deputati

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la domanda d’intervento deve esserepresentata dallo Stato alla Commissioneentro 10 settimane a partire dal primodanno subito e deve contenere informa-zioni relative ai danni totali provocatidalla catastrofe e al suo impatto sullapopolazione e sull’economia in questione,la stima dei costi relativi alla messa insicurezza, ripristino e ripulitura delle zoneinteressate dal disastro, la presenza dieventuali altre fonti di finanziamento eu-ropee, nazionali o internazionali –:

se il Governo si sia attivato, nei tempiprevisti, presso la Commissione europea,per accedere ai finanziamenti del Fondo disolidarietà per le grandi calamità del-l’Unione europea (FSUE), al fine di richie-dere una contribuzione straordinaria peraffrontare i terribili danni prodotti dal-l’alluvione che ha colpito la regione Sar-degna;

quali iniziative concrete il Ministrointerrogato abbia posto in essere e abbiaintenzione di attivare al fine di ripristi-nare, in tempi rapidi la viabilità stradalenon solo della strada provinciale n. 73 maanche delle altre vie di comunicazione checontinuano a provocare disagi alla popo-lazione, compromettendo, non solo la quo-tidiana esistenza, ma anche un’economiaed un sistema produttivo già fragile acausa della recessione e che verrebbeulteriormente danneggiato. (4-03206)

BENI, LENZI, AMATO, MURER, CA-PONE, IORI, PATRIARCA, FOSSATI, SCU-VERA e D’INCECCO. – Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro per l’in-tegrazione. — Per sapere – premesso che:

come annunciato in diverse occasioni,entro la fine di settembre 2013 sarebbedovuto uscire il nuovo bando del serviziocivile nazionale per la selezione di circa14.700 giovani volontari, ma ad oggi vi èancora molta incertezza sulla data effet-tiva;

il ritardo sarebbe da attribuire almancato invio delle graduatorie definitiveda parte di alcune regioni;

a preoccupare le centinaia di orga-nizzazioni ed enti coinvolti, oltre al ri-tardo, è la questione legata all’apertura delbando agli stranieri residenti in Italia, chegià causò il blocco del bando del settembre2011 per il ricorso avanzato da un giovanestraniero contro il requisito di cittadi-nanza italiana previsto per l’accesso alservizio civile nazionale;

la sentenza del tribunale di Milanodel 12 gennaio 2012, accogliendo quelricorso, ha riconosciuto il carattere discri-minatorio del requisito relativo alla citta-dinanza italiana;

la sentenza ha, di fatto, messo inevidenza l’esigenza di una revisione legi-slativa dell’attuale normativa che regola ilservizio civile nazionale, del resto più voltesollecitata dalle organizzazioni del settorema mai attuata;

nonostante questo precedente abbiaprovocato, tra l’altro, un ingente spreco dirisorse investite dalle organizzazioni so-ciali e dagli enti locali per dare seguito airelativi progetti, il Governo non ha maifornito chiarimenti in merito alla pronun-cia del tribunale di Milano, neppure invista dell’emanazione del nuovo bando;

le mancate risposte da parte delGoverno, sebbene più volte evocate, po-trebbero di fatto esporre anche il nuovobando al rischio di ulteriori ricorsi;

data la rilevanza strategica del ruoloche il servizio civile nazionale svolge per lapromozione e il rafforzamento del sensocivico, dei valori democratici e della coe-sione sociale, è indispensabile che le isti-tuzioni si attivino quanto prima per su-perare le criticità che ostacolano la pienaoperatività di uno strumento prezioso perl’intera collettività –:

quali urgenti iniziative intendano as-sumere al fine di superare le criticitàriscontrate in premessa e garantire lapiena operatività del servizio civile nazio-nale consentendo ai giovani coinvolti dimettere al servizio della comunità il pro-prio impegno civico. (4-03209)

Atti Parlamentari — 8827 — Camera dei Deputati

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PASTORELLI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

a quanto risulta all’interrogante, lasocietà ADR Aeroporti di Roma spa haavviato una procedura di selezione, n. 40/2013, per la selezione di un operatore, acui affidare in regime di sub concessionepluriennale, a decorrere 1o gennaio 2014,l’attività di progettazione, sviluppo, ge-stione operativa e commerciale, degli spazipubblicitari siti negli aeroporti internazio-nali « Leonardo da Vinci » di Fiumicino e« Giovan Battista Pastine » di Ciampino,fissando nel 5 luglio 2013 il termine ultimoper la presentazione delle domande;

l’interrogante non ha riscontrato no-tizie pubbliche in merito agli ulteriorisviluppi della vicenda –:

di quali informazioni disponga il Pre-sidente del Consiglio dei ministri e i Mi-nistri interrogati, per quanto di Loro com-petenza, in merito ai fatti riferiti in pre-messa.

(4-03212)

* * *

AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE

Interrogazione a risposta scritta:

ZACCAGNINI. — Al Ministro per gliaffari regionali e le autonomie, al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

il giorno 2 gennaio alle ore 15.45, laSignora Maria Francesca Martinico, im-piegata presso la Camera dei deputati,stava tornando a casa dopo il lavoro. Lacasa della signora si trova in zona Castel-nuovo di Porto. Nel tragitto, a pochi isolatida casa è collocato un passaggio a livellodella linea Roma-Viterbo segnalato dallacroce di Sant’Andrea (unico segnale dipericolo) provvisto di segnale luminoso eacustico. Si premette che detti segnali,

utilizzati in diversi passaggi a livello ditutta Italia e rimanenza dei primi anni del1900, sono non del tutto funzionanti ecomunque rimangono l’unico segnale dipericolo. Bisogna considerare che digiorno il segnale luminoso è difficilmentedistinguibile dato il riverbero della luce eil segnale acustico non sempre funzionabene. La macchina della signora Martinicostava attraversando il passaggio a livello inzona S. Antonio (27 km della via Flaminia)quando, a forte velocità, è sopraggiunto iltreno n. 706 partito da Piazzale Flaminioe della linea Roma-Viterbo. Il treno inve-stiva in pieno la macchina Nissan Micradella Martinico con lei dentro, la vetturaaveva quasi del tutto passato la ferroviaquando è stata agganciata dietro, traspor-tata per alcuni metri e poi, sganciandosi,è finita nella scarpata;

la Martinico risulta essere decedutasul colpo lasciando marito e due figli, dicui uno minorenne;

si aggiunge che la causale addottadall’Atac, cioè della probabile distrazioneumana, declinando quindi ogni responsa-bilità, non può essere ritenuta una giusti-ficazione per quanto accaduto;

secondo fonti di stampa, soprattuttoon line, all’interrogante risulta che nel me-desimo passaggio, pochi mesi prima (mag-gio 2013) un treno si sia scontrato con unpullman scolastico che solo per un casofortunato e perché vuoto in quel momentonon ha recato danni alle persone;

nella medesima zona, in anni prece-denti, in altri punti della tratta ferroviariasono avvenuti incidenti simili e precisa-mente a Riano (25 km della via Flaminia) eRignano Flaminio. Tutti passaggi segnalatiesclusivamente dalla Croce di Sant’Andrea;

in ultimo si fa presente che questezone oramai sono di intenso traffico e,viceversa, questa linea ferroviaria è natanei primi anni del 1900 è stata mairimodernata, nonostante i diversi propo-nimenti declamati più volte –:

se intendano fornire chiarimenti suquanto avvenuto;

Atti Parlamentari — 8828 — Camera dei Deputati

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come intendano adoperarsi nei con-fronti delle Ferrovie dello Stato e perquanto di competenza delle aziende ditrasporto locali che gestiscono i passaggi alivello, affinché si adottino le necessariemisure di sicurezza;

ritenendo obsolete le motivazioni ad-dotte riguardo i costi elevati che talemisura comporterebbe in tutta Italia eritenendo la sicurezza dei cittadini unbene inalienabile e fondamentale al di làdel mero calcolo economico, se non repu-tino i Ministri interrogati indispensabile einderogabile agire affinché, sia sulla lineaRoma-Viterbo che nel resto d’Italia insituazioni analoghe (dove molti passaggi alivello delle varie tratte ferroviarie sonosegnalati solo dalla croce di Sant’Andreaed ogni anno si segnalano numerosi inci-denti anche mortali) il Governo affrontiuno sforzo economico ulteriore, di aiutoalle regioni nello specifico, e affinché siavviino quelle procedure di sicurezza, dicui si parla da diverso tempo per dotaretutti i passaggi a livello locali, regionali enazionali di sbarre che precludano il pas-saggio all’arrivo del treno. (4-03204)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

REALACCI. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:

il 17 dicembre 2013 ricorrerà il tristeanniversario dell’incidente della GrimaldiLines nel mar Tirreno. Con mare e ventoforza nove, nell’area del Banco di SantaLucia, ad ovest dell’isola di Gorgona, cad-dero in acqua dalla nave cargo « Venezia »della Grimaldi Lines due bilici carichi dibidoni contenenti sostanze tossiche ed al-tamente infiammabili, al contatto conl’aria;

ad oggi secondo le più recenti notiziadi stampa sarebbero ancora 71 i fusti inmare;

la stampa locale e nazionale diedeampio risalto alla tragica vicenda conarticoli apparsi su La Repubblica, Il Tir-reno e, tra gli altri, dal sito Panorama.it.Nell’incidente furono dispersi 198 fusti perun totale di 40 tonnellate di sostanzetossiche nei fondali del Tirreno, a circa 20miglia dalla costa di Livorno all’internodel parco nazionale dell’arcipelago to-scano: cuore del Santuario internazionaledi mammiferi marini Pelagos;

è importante precisare quanto segue:sembrerebbe che solo dopo quattro giornila capitaneria di porto di Livorno abbiainviato bollettini e segnalazioni ai comunirivieraschi interessati, precisando che:« (...) Chiunque avvistasse i fusti, sia pe-scherecci che cittadini a riva, ci avvertasubito, non li tocchi se sono asciutti... »;inoltre il comandante della guardia co-stiera livornese sottolineò che i fusti « (...)sono nocivi e se non vengono tenuti co-stantemente bagnati possono infiammarsi(...) »;

si tratterebbe di catalizzatori di os-sidi di cobalto: barrette piccole e granu-lose, di solito utilizzate per desolforizzarebenzina e gasolio;

a seguito di quanto accaduto al-l’epoca nei confronti dell’armatore pro-prietario del Grimaldi partì una diffidaaffinché si impegnasse a ritrovare e ri-muovere dal mare i fusti;

risultano poi alcune incongruenze ri-spetto alla ricostruzione dell’accaduto daparte della Grimaldi Lines. Il comandantedel cargo « Venezia », secondo quanto ap-pare dalla stampa, dichiara di essersiaccorto di aver perso i semirimorchi soloall’arrivo nel porto di Genova: tale dichia-razione è in evidente contrasto da quantorisulta dalle strutture di sicurezza deiporti: l’allarme è infatti stato lanciatosubito dopo l’incidente;

fonti dell’Arpa Toscana e dell’Ispra,l’istituto superiore per la protezione e la

Atti Parlamentari — 8829 — Camera dei Deputati

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ricerca ambientale, riunitisi, il 30 dicem-bre 2011, in un tavolo tecnico convocatod’emergenza in prefettura a Livorno a cuihanno partecipato anche, asl, regione To-scana, Marina militare e i vigili del fuocorivelano che: « [...] per fortuna non sonofacilmente solvibili in acqua, ma sonosoggette ad autocombustione se secche, ecomunque sono effettivamente tossicheper la fauna marina... »;

le sopraddette rassicurazioni, peral-tro sommarie, non risultano all’interro-gante del tutto sufficienti sia per la va-ghezza dei resoconti da parte delle auto-rità competenti sia per i ritardi nel recu-pero del pericoloso materiale disperso inmare dopo quasi un mese dall’incidente;

in particolare da anni LegambienteArcipelago Toscano ha chiesto al Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare di impegnarsi fortemente nellaricerca e nella difficile azione di recuperodei fusti che potrebbero essersi inabissatifra l’isola di Gorgona e il banco di SantaLucia, in un punto dove i fondali arrivanofino a 400 metri di profondità;

l’interrogante ha presentato un attodi sindacato ispettivo anche nella passataXVI legislatura senza ottenere alcuna ri-sposta nonostante i ripetuti solleciti –:

se i Ministri interrogati intendanochiarire con la massima urgenza quali sialo stato del monitoraggio dell’area in cuioccorse l’incidente e quali siano le inizia-tive ancora in atto per arrivare al com-pleto recupero dei fusti tossici onde esclu-dere definitivamente qualsiasi rischio perla salute dei cittadini e dell’ambiente e inquale modo si intenda assicurare alleautorità competenti, viste anche le possi-bili difficoltà tecniche causate dalle grandiprofondità, le risorse necessarie per recu-perare i fusti tossici così come avvenuto inaltre situazioni sospette;

se e in quale modo la compagniaGrimaldi Lines sia stata chiamata a con-correre al recupero dei fusti e a sostenerei relativi costi;

se intendano urgentemente informarei cittadini su quali siano realmente lesostanze solide inorganiche autoriscaldantidisperse in mare;

se intendano chiarire se sia stataaccertata la dinamica e le responsabilitàdell’incidente e determinare l’impatto diquesto ennesimo inquinamento marino inmodo da impedire che esso si ripeta inun’area importante che il Parco nazionaledell’arcipelago toscano e il Santuario Pe-lagos proteggono. (5-01908)

LUPO, BUSTO, GALLINELLA, L’AB-BATE, MASSIMILIANO BERNINI, PA-RENTELA, GAGNARLI, BENEDETTI, DIBENEDETTO, NUTI, DI VITA, CANCEL-LERI, MANNINO e MARZANA. — Al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

con decreto del 19 giugno 2009 ilMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare ha approvato, ai sensidella direttiva 79/409/CEE, l’elenco dellezone di protezione speciale (ZPS), presentinel territorio nazionale, tra le quali risultainserita, con codice ITA070029 la zonadenominata « Biviere di Lentini, tratto me-diano e foce del Fiume Simeto e areaantistante la foce »;

in base all’articolo del « Regolamentorecante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli ha-bitat naturali e seminaturali, nonché dellaflora e della fauna selvatiche » (decreto delPresidente della Repubblica 357/1997), allezone di protezione speciale – che sonocomprese nella Rete « Natura 2000 » –trovano applicazione gli obblighi previstiderivanti dagli articoli 4 e 5 dello stessoregolamento;

in data 18 novembre 2013, i funzio-nari dell’Assessorato territorio e ambienteDipartimento regionale dell’ambiente dellaregione Sicilia, con D.D.G. n. 874, decre-tano giudizio di compatibilità positivo peril « Progetto di una discarica per rifiutispeciali non pericolosi sita in C.da Ar-

Atti Parlamentari — 8830 — Camera dei Deputati

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micci, comune di Lentini (Salerno) » com-mittente società Pastorino S.r.L, da rea-lizzarsi in una zona che dista 750 metridal Lago di Lentini e 2,1 chilometri dalcentro abitato;

nel « considerato » del D.D.G. n. 874viene confermato il giudizio di compatibi-lità anche se: « le tipologie progettualiindicate nell’allegato A e B ricadono, an-che parzialmente, all’interno di aree na-turali protette »;

nel lago di Lentini secondo alcunicensimenti della Lega italiana protezioneuccelli (LIPU), sono state censite venticin-quemila presenze di volatili, appartenentia centocinquanta specie diverse, quindicidelle quali vi nidificano –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti citati in premessa e se non ritengaurgente intraprendere – per quanto dicompetenza – azioni mirate a tutelare lezone di protezione speciali istituite dallostesso Ministero;

se il Ministro sia a conoscenza dellemisure – che la regione siciliana è tenutaad adottare in base al decreto del Presi-dente della Repubblica n. 357 del 1997 –finalizzate ad evitare il degrado della zonadi protezione speciale in questione, nonchéla perturbazione delle specie per cui lazona è stata designata;

se non ritenga che, in caso di rea-lizzazione nelle immediate vicinanze dellazona di protezione speciale « Biviere diLentini, tratto mediano e foce del FiumeSimeto e area antistante la foce » delprogetto di discarica approvato dalle com-petenti regionali, non si possa incorrere inuna ipotesi di infrazione comunitaria, ri-spetto agli obblighi fissati dalla direttiva79/409/CEE. (5-01914)

Interrogazioni a risposta scritta:

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro della salute. — Per sa-pere – premesso che:

l’area del nolano – da molti oggidefinita « Campania infelix » – è un ter-

ritorio che confina a sudest con Tufino ea nordovest con Acerra. Tale territorio,ormai, può ben definirsi una delle pattu-miere ufficiali della Campania, nonchédell’Italia intera. Infatti, l’area del nolanoè divenuta oggi lo sversatoio privato delleecomafie locali e nazionali, nel contrastodelle quali sia la magistratura che le forzedell’ordine, senza un adeguato impiantonormativo, poco possono fare;

è scandaloso ripercorrere l’immobili-smo che ha caratterizzato nel corso degliultimi decenni l’atteggiamento delle auto-rità di governo di ogni livello per unterritorio definito con un termine ormaiquasi di moda « il triangolo della morte »;

gli abitanti dell’area nolana stannopagando un pesantissimo tributo umanosoprattutto a livello di patologie oncologi-che la cui incidenza desta preoccupazionee raccapriccio soprattutto con riferimentoa soggetti di giovane età che sempre piùspesso vengono « inspiegabilmente » colpitida mali incurabili;

il danno – già di per sé rovinoso peruna intera comunità – diviene beffa nelmomento in cui si ottiene la « legalizza-zione della tossicità » di un luogo, cosìcome accade nell’inferno delle discarichedi Palenzano 1 e 2, ovvero le più grandidiscariche « autorizzate » mai aperte nel-l’area nolana;

tali siti si trovano nel comune diTufino (Napoli) in località « Schiava »,nelle vicinanze della strada provinciale perVisciano. Le discariche sono state realiz-zate in una vecchia cava di tufo esaurita,tipicamente caratterizzata dalle pareti ascarpa verticale. Furono aperte dall’alloraprefetto delegato all’emergenza rifiuti at-traverso poteri in deroga a lui conferiticon decreto, proprio per sopperire al-l’emergenza. Napoli e il napoletano soffo-cavano nell’immondizia e il nolano a qual-cuno sembrò uno spazio « adatto » perportarceli. Nella stessa zona è presenteun’altra cava di tufo, ancora in funzione,in un’area a rischio sottoposta a vincolo

Atti Parlamentari — 8831 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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idrogeologico dal Piano stralcio per l’as-setto idrogeologico dell’autorità di bacinonord-occidentale della Campania (2010);

così come si legge da un reportagepubblicato sul sito web www.formatoa3.ittali siti, esauriti per il conferimento deirifiuti (sarebbero stati aperti per quattrolunghi anni dal 1996 al 1999), allo statoattuale sono in fase di gestione post ope-rativa: Palenzano 1 presenta una coper-tura superficiale costituita da « cappingfinale » (strato di terra, argilla, terra, se-minagione di erba e alberi vari); Palen-zano 2 presenta invece una coperturasuperficiale provvisoria in terreno, nellemore della realizzazione del capping fi-nale. All’interno di Palenzano 1 è realiz-zato un impianto di captazione del biogas,gestito dal Consorzio Asia e affidato alladitta « Asja Elettrogas ». La captazioneavviene tramite pozzi verticali collegati aduna centrale di aspirazione. Nel piazzale èpresente una centrale a metano cha ha lafunzione di supporto. L’energia elettricaprodotta viene venduta all’ENEL. Accantoalle discariche è stato realizzato uno sta-bilimento di tritovagliatura e imballaggiorifiuti (STIR), accessibile attraverso unarotatoria realizzata appositamente nellevicinanze dello svincolo dell’autostradaA16 Napoli-Canosa;

sempre secondo quanto si legge nelsopracitato reportage, queste differentifunzioni restituiscono l’immagine di unluogo fortemente sfigurato, in cui allapreesistente vocazione agricola si sonosostituite funzioni espulse dai centri cit-tadini a livello regionale e provinciale,incompatibili sia con la presenza antro-pica che con quella naturale. La questioneassume pertanto uno sfondo caratterizzatoda un triplice ordine di problematiche: alproblema discariche, infatti, oggi parzial-mente rimosso con la chiusura degli im-pianti, si aggiungono le scomode presenzedella cava ancora in funzione e dello STIR,nel quale non arrivano materiali frutto diuna raccolta differenziata corretta, maanche una frazione organica non compo-sta altamente nociva;

tali siti, infatti, ad oggi sono statiricoperti, ma non bonificati e, come spessoaccade, nell’opinione pubblica non c’èl’adeguata consapevolezza del fatto chesono state lì interrate ingentissime quan-tità di rifiuti speciali, molti dei qualipericolosi. Da fonti di stampa, l’interro-gante avrebbe addirittura appreso la pre-senza di rifiuti ospedalieri del presidiosanitario nolano, nonché di altri rifiutitossici provenienti dall’Italia settentrio-nale;

in tali discariche, pertanto, il perco-lato prodotto dai rifiuti si infiltra sotto ilterreno nell’indifferenza generale;

così come sostenuto da fonti distampa, infatti, si sarebbe in presenza diuna bomba ecologica sotterrata, che nonsolo sarebbe pronta ad esplodere da unmomento all’altro, ma che nel frattempostarebbe dando i suoi frutti contaminatiche avvelenano le popolazioni residentinell’area;

secondo quanto si apprende da fontidi stampa (in particolare dall’articolo « Pa-lenzano, la terra dei veleni », pubblicatosul sito web www.ilgiornalelocale.eu afirma di Bianca Bianco), si calcola che nelcorso dei quattro anni in cui Palenzano 1e Palenzano 2 sono state aperte (come siè detto dal 1996 al 1999 circa), i due sitiabbiano accolto 1,250 milioni di metri cubidi rifiuti di ogni tipo. Nel frattempo ilpercolato, gli scarichi dei camion, i rifiuti,la puzza, si erano già mangiati frutteti enoccioleti, la ricca agricoltura di quelleterre;

negli anni, gli agricoltori della zonaavrebbero visto morire le piante e lecoltivazioni, così come sarebbe stato cer-tificato da una consulenza alla facoltà diagraria di Portici nel quale gli studiosiavrebbero accertato la morte dei noccio-leti;

sempre secondo quanto si apprendedal sopracitato articolo, a diciassette annidall’apertura di Palenzano 1 e 2, a tredicidalla loro chiusura, con danni ambientaliconclamati, natura sfigurata e (forse) un

Atti Parlamentari — 8832 — Camera dei Deputati

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incremento delle patologie tumorali e delsangue negli abitanti della zona, non siparla ancora di bonifica. Per Palenzano 1fu sostenuto che era stata bonificata, manon è del tutto vero, dal momento che nonè possibile confondere la bonifica con una« messa in sicurezza »;

sempre secondo il reportage pubbli-cato sul sito web www.formatoa3.it resti-tuire dignità a questi luoghi, coincide ne-cessariamente con una presa di posizionenei confronti di tutte queste problemati-che, interpretate come facce di uno stessoproblema: politiche settoriali e gestioneerrata dell’emergenza rifiuti, a livello re-gionale e di Governo centrale, hanno de-terminato un danno ambientale di valorealtissimo per questi territori un temponoti per la produzione di noci e ciliegie –:

quali siano le informazioni in pos-sesso del Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare in meritoalle vicende delle discariche di Palenzano1 e 2 e se il Ministro stesso non siaintenzionato ad attivare tutti i poteri insuo possesso affinché si addivenga nel piùbreve tempo possibile ad una effettiva ecompleta bonifica dei siti indicati, dalmomento che una pericolante « messa insicurezza » non può essere consideratauna garanzia definitiva per il territoriointeressato;

se il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare non ri-tenga, altresì, doveroso, sempre nell’am-bito delle sue competenze e anche per iltramite del Comando Carabinieri per latutela dell’ambiente, verificare il correttofunzionamento dell’impianto di captazionedel biogas e la compatibilità ambientaledello stabilimento di tritovagliatura e im-ballaggio rifiuti (STIR), effettuando soprat-tutto il monitoraggio delle tipologie dirifiuti che vengono « smaltite » in dettoimpianto;

se il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, nell’ambitodelle sue competenze, non ritenga di doveravviare un’ampia campagna di riqualifica-

zione di un territorio che un tempo rap-presentava una delle zone più fertili ditutto il territorio nazionale;

se il Ministro della salute, nell’ambitodei suoi poteri, non sia intenzionato a porrein essere una indagine epidemiologica perverificare se sussista una alterazione stati-stica nell’incidenza delle patologie che pos-sono essere causate dall’esposizione dellacittadinanza ai materiali altamente nocivitutt’oggi presenti all’interno delle discari-che di Palenzano 1 e 2. (4-03202)

ATTAGUILE. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 183 comma 1 del decreto152 del 2006 definisce « rifiuto » qualsiasisostanza od oggetto di cui il detentore sidisfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligodi disfarsi;

ai sensi dell’articolo 179 del decretolegislativo n. 152 del 2006, « la gestione deirifiuti avviene nel rispetto della seguentegerarchia: a) prevenzione; b) preparazioneper il riutilizzo; c) riciclaggio; d) recuperodi altro tipo, per esempio il recupero dienergia; e) smaltimento »;

il comma 3 del suindicato articolostabilisce che, « con riferimento a singoliflussi di rifiuti è consentito discostarsi, invia eccezionale, dall’ordine di priorità dicui al comma 1 qualora ciò sia giustificato,nel rispetto del principio di precauzione esostenibilità, in base ad una specifica ana-lisi degli impatti complessivi della produ-zione e della gestione di tali rifiuti siasotto il profilo ambientale e sanitario, intermini di ciclo di vita, che sotto il profilosociale ed economico, ivi compresi la fat-tibilità tecnica e la protezione delle ri-sorse »;

l’articolo 185 del decreto legislativon. 152 del 3 aprile 2006 « Testo Unico inMateria Ambientale », così come modifi-cato dall’articolo 13 del decreto legislativon. 205 del 2010, non consente l’abbrucia-mento dei residui vegetali, quali paglia,

Atti Parlamentari — 8833 — Camera dei Deputati

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sfalci, potature, foglie ed altro materialeagricolo e forestale naturale non perico-loso, in quanto gli stessi devono essereconsiderati rifiuti e come tali devono es-sere trattati. La combustione sul campodei residui vegetali configura, pertanto,l’ipotesi di reato di illecito smaltimento deirifiuti, sanzionato penalmente ai sensi del-l’articolo 256, comma 1, del decreto legi-slativo n. 152 del 2006;

tra le « Linee guida dell’attività ope-rativa 2013 » dell’Ispettorato generale delCorpo forestale dello Stato, si legge, infatti,che: « ... paglia, sfalci e potature nonchéaltro materiale agricolo o forestale natu-rale non pericoloso, se non utilizzato inagricoltura o per la produzione di energiamediante processi o metodi che non dan-neggiano l’ambiente né mettano in peri-colo la salute umana, devono essere con-siderati rifiuti e come tali devono esseretrattati: pertanto la combustione sulcampo dei residui vegetali configura reatodi illecito smaltimento dei rifiuti, sanzio-nato penalmente dall’articolo 256 comma1 del decreto legislativo numero 152 del2006 »;

l’articolo 177, comma 7 del decretolegislativo 152 del 2006, così come modi-ficato dal decreto legislativo 3 dicembre2010, n. 205, prevede che « Le regioni e leprovince autonome adeguano i rispettiviordinamenti alle disposizioni di tutela del-l’ambiente e dell’ecosistema contenutenella parte quarta del presente decretoentro un anno dalla data di entrata invigore della presente disposizione »;

la regione Lazio ha adottato un re-golamento (il 7/2005) che prevede all’ar-ticolo 91 il divieto di accendere fuochi nelperiodo a rischio di incendi ma all’articolo92 indica « Condizioni per l’uso del fuoco »stabilendo che, in deroga alle disposizionidi cui al precedente articolo 91, l’uso delfuoco è consentito per l’abbruciamento delmateriale vegetale di risulta dei lavori dimanutenzione dei castagneti da frutto,degli oliveti e dei terreni saldi e pascolivi,dando indicazioni sulle modalità dell’ab-bruciamento;

il settore programmazione agricolaforestale della regione Toscana, con notaprotocollo n. 63866 G/70 del 6 marzo2013, ha chiarito che « gli abbruciamenti eil reimpiego del materiale ligno-cellulosiconel ciclo culturale di provenienza, comun-que sono anche regolati dalle norme AIBdi cui agli articoli 58-69 del regolamentoforestale » della Toscana. È quindi evi-dente che, sulla base di dette disposizioni,il taglio della vegetazione e le successiveoperazioni, eseguite in conformità aquanto indicato nel regolamento forestale(compreso l’eventuale abbruciamento conreimpiego della cenere o triturazione),rientrano nell’ambito del normale ciclocolturale agro-forestale e non rappresen-tano una violazione della normativa suirifiuti »;

la regione Campania con delibera digiunta n. 100 del 13 marzo 2012, aventead oggetto « Elenco criteri di gestioneobbligatoria e delle norme e degli standardper il mantenimento dei terreni in buonecondizioni agronomiche ed ambientali aisensi del regolamento (Ce) n. 73/09 », hastabilito che, « conformemente alle norma-tive regionali in materia di protezionedella fauna selvatica e disciplina dell’atti-vità venatoria in Campania (legge regio-nale n. 8/96 modificata dalla legge regio-nale n. 24/05) ed in materia economica,bonifica montana e difesa del suolo, èvietata la bruciatura delle stoppie e dellepaglie, nonché della vegetazione presenteal termine dei cicli produttivi di pratinaturali o seminati, dal 1o giugno fino al30 settembre di ciascun anno. Dal 1o

ottobre al 30 maggio dell’anno successivola bruciatura delle stoppie e delle paglie,nonché della vegetazione presente al ter-mine dei cicli produttivi di prati naturalio seminati è consentita, nel rispetto dellanormativa vigente in materia anticendio eforestale, quando la distanza dai boschi èsuperiore di mt. 50 dai medesimi, purchéil terreno su cui l’abbruciamento si effet-tua venga preventivamente circoscritto edisolato con una striscia arata della lun-ghezza minima di metri 5. Comunque nonsi deve procedere all’abbruciamentoquando spira il vento »;

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nel medesimo provvedimento, la re-gione Campania prevede delle deroghe aquanto suindicato nei seguenti casi: neicastagneti da frutto è consentita la ripu-litura del terreno da ricci, dal fogliame,dalle felci mediante la loro raccolta, con-centramento ed abbruciamento. L’abbru-ciamento è consentito dal 1o settembre al30 marzo e dovrà essere effettuato dal-l’alba alle ore 9. Il materiale raccolto inpiccoli mucchi è bruciato con le opportunecautele su apposite radure predispostenell’ambito del castagneto »;

alla luce di quanto suesposto, è piut-tosto evidente una distonia tra quantodisposto dalle leggi nazionali, e l’applica-zione delle stesse operata dal Corpo fore-stale dello Stato, e quanto disposto, invece,dalla normative regionali;

a giudizio dell’interrogante occorrefare le dovute distinzioni per evitare chetaluni coltivatori e piccole aziende agricolepaghino per i tanti ed eccessivi abbrucia-menti illeciti: un conto sono i cumuli la cuicombustione provoca fumi quasi sempretossici, e un altro sono i cumuli di dimen-sione modeste proveniente dallo sfalcio edalla potatura o abbruciamenti di neces-sità, come potrebbero intendersi quelliderivanti dalla castinicoltura;

a giudizio dell’interrogante, occorrefarsi carico delle enormi difficoltà nellequali incorrono i coltivatori e le piccoleaziende agricole che, nonostante le auto-rizzazioni concesse dai comuni in attua-zione di leggi e regolamenti regionali,hanno subito contravvenzioni dagli agentidel Corpo forestale dello Stato che hannosanzionato l’abbruciamento di piccoli re-sidui vegetali derivanti dalla lavorazionedegli alberi e delle piante;

tali provvedimenti hanno contribuitoad acuire lo stato di crisi nel quale ver-sano i coltivatori e le piccole aziendeagricole, già duramente colpite dalla con-giuntura economica negativa –:

se il Ministro interrogato non ritengadi dover promuovere un’iniziativa norma-tiva, anche urgente, che consenta e disci-

plini l’abbruciamento di piccole quantitàdi materiale vegetale di risulta dei lavori dimanutenzione degli alberi e delle pianteda frutto. (4-03203)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta scritta:

FICO, D’AMBROSIO, COLLETTI,D’INCÀ, SIBILIA, DI BENEDETTO, DIBATTISTA, CASTELLI e MICILLO. — AlMinistro dei beni e delle attività culturali edel turismo, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

nel 2001 il comune di Massa Lu-brense avviava una procedura di projectfinancing per la ristrutturazione dell’areaportuale di Marina Lobra (Massa Lu-brense);

nel 2002 veniva indetta la conferenzadei servizi per l’esame del progetto preli-minare presentato dal progetto promotore;all’esito della conferenza si registrava lamancata acquisizione della prevista valu-tazione di impatto ambientale (VIA), non-ché dei saggi archeologici preventivi ri-chiesti dalla competente soprintendenzaarcheologica di Pompei (i saggi sono di-venuti poi obbligatori con il decreto legi-slativo n. 163 del 2006); la conferenza sichiudeva altresì in difetto degli indispen-sabili pareri urbanistici da parte delleautorità provinciali e regionali;

ciononostante, la procedura venivaportata avanti, nel periodo 2003-2010l’amministrazione di Massa Lubrenseespletava la gara per l’aggiudicazione del-l’opera, conclusasi con l’assegnazione allostesso soggetto promotore (SIMA Srl);

nel 2006 veniva emanato il decretolegislativo n. 163 del 2006, che imponetassativamente l’effettuazione di indispen-sabili saggi archeologici preventivi, daparte di qualsiasi soggetto che voglia rea-

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lizzare un’opera pubblica in determinatiterritori sottoposti a specifica tutela; laratio di questa norma è quella di conte-nere, già nella fase di studio preliminare,il dispendio di risorse pubbliche nonché discongiurare danni al patrimonio culturalee archeologico irrimediabilmente sanabili;

successivamente, quando ormai larealizzazione dell’opera era stata aggiudi-cata al soggetto promotore nella gara dicui al terzo punto, ma non era stataancora indetta la conferenza dei serviziper l’approvazione del progetto definitivo,il sindaco di Massa Lubrense firmava conil soggetto promotore una convenzione,dinanzi al notaio Trimarchi di Castellam-mare di Stabia, per la realizzazione del-l’opera non ancora definitivamente appro-vata;

in seguito all’aggiudicazione del-l’opera, la SIMA Srl iniziava a proporre apotenziali acquirenti l’acquisto di postibarca e posti auto mediante la sottoscri-zione di contratti con diritti di prelazionei quali, secondo autorevoli pareri legali,sarebbero peraltro del tutto carenti dilegittimazione attiva; è di conseguenzaprobabile che la SIMA Srl abbia ricevutocorrispettivi derivanti dalla sottoscrizionedi tali contratti, ma si ignora se le even-tuali somme siano stare registrate in bi-lancio;

in data 13 maggio 2001 l’amministra-zione procedente indiceva ai sensi dell’ar-ticolo 14 della legge n. 241 del 1990 unaconferenza dei servizi per l’esame delprogetto definitivo di ristrutturazione del-l’area portuale di Massa Lubrense e ri-messaggio, con sistemazione per la bal-neazione, del litorale Chiaia presentato dalsoggetto promotore;

la conferenza si chiudeva nel 2011,ancora una volta, con la mancata acqui-sizione della valutazione di impatto am-bientale, necessaria già nella fase prelimi-nare; con il parere contrario dell’autoritàdi bacino del Sarno, in quanto l’interoprogetto sarebbe realizzato su un’area apericolosità elevata e dunque non risultacompatibile con il Piano di Stralcio per

l’Erosione Costiera riguardante la penisolasorrentina (PSAI); con il parere negativoda parte del settore Urbanistica della re-gione Campania, in quanto il progetto nonrisulta conforme al piano urbanistico ter-ritoriale (PUT); con il parere negativo daparte della sovrintendenza per i beni ar-cheologici di Napoli e Pompei, la qualeravvisava la necessità di procedere all’ese-cuzione di saggi archeologici preventivi,dei quali non esiste traccia nei verbali enei relativi allegati della conferenza; so-printendenza beni ambientali e paesaggi-stici, sempre a firma dell’architetto TeresaCaputo;

a margine, merita sottolineare che unparere drasticamente contrario è statoespresso anche dalle associazioni ambien-taliste WWF Italia e ItaliaNostra;

nonostante il copioso elenco di parericontrari, o addirittura mancanti, il co-mune di Massa Lubrense con determinadirigenziale del 29 dicembre 2011 rigettavai pareri contrari e riteneva comunqueacquisiti quelli mancanti;

in risposta a tale incomprensibiledecisione del comune di Massa Lubrense,a febbraio 2012 il settore urbanistica dellaregione Campania inviava una nota, diconcerto con l’Autorità di bacino delSarno e del settore urbanistica della pro-vincia di Napoli, al comune medesimo,articolando una serie di motivazioni adimostrazione della palese illegittimitàdella predetta determina dirigenziale e delconseguente intento del comune di prose-guire nella procedura; con questa nota laregione chiedeva quindi di annullare inautotutela la determina, in quanto illegit-tima;

nei mesi successivi il comune richie-deva un parere legale sulla vicenda, rila-sciato a distanza di poche settimane conesito positivo;

l’autorità di bacino presentava quindiricorso al TAR contro la determina; adesso si aggiungevano i ricorsi della PROLOCO di Massa Lubrense, soggetto inte-ressato in quanto in possesso di una

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concessione demaniale, e dei privati le cuiproprietà si vorrebbero espropriare per larealizzazione di un’opera palesemente il-legittima e pericolosa;

la settima sezione del TAR Campa-nia, a distanza di appena 9 giorni dal-l’udienza di merito, emetteva una sentenzadi rigetto del ricorso dell’autorità di ba-cino di Sarno in quanto il dissenso diquest’ultima non era stato acquisito insede di conferenza bensì a mezzo fax;

l’autorità di bacino di Sarno propo-neva quindi ricorso al Consiglio di Statoche, esaminate le tesi del ricorrente e dellecontroparti (Comune di Massa Lubrense esoggetto promotore) emetteva una imme-diata sospensiva della procedura ammini-strativa in attesa della prossima udienza dimerito fissata per il 21 gennaio 2014;

nella stessa data saranno discussi,poiché i giudizi sono stati riuniti, anche iricorsi della PRO LOCO di Massa Lu-brense e dei privati, anch’essi rigettati dalTAR con motivazioni altrettanto discutibilirispetto a quelle utilizzate per rigettare ilricorso dell’autorità di bacino di Sarno;

appare infine indispensabile preci-sare che le motivazioni con cui il TARCampania ha rigettato il ricorso dell’au-torità di bacino di Sarno (cioè la trasmis-sione del parere a mezzo fax) e che oggiil comune di Massa Lubrense vorrebbe cheil Consiglio di Stato ribadisse, sono lestesse al vaglio della magistratura sarda inrelazione al ben noto disastro idrogeolo-gico di poche settimane fa –:

se il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e il Mini-stero dei beni e attività culturali e delturismo siano a conoscenza di questasituazione e quali iniziative intendano in-traprendere per quanto di competenzaaffinché siano impediti gli interventi inquestione in quanto ad avviso degli inter-roganti palesemente illegittimi, nonché pe-ricolosi ed incompatibili con le esigenze ditutela paesistica ed ambientale del sito.

(4-03216)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BURTONE. — Al Ministro dell’economiae delle finanze. — Per sapere – premessoche:

dall’inizio dell’anno in corso risultanon più operativo lo sportello di Equitalia(ex ritimat) di Pisticci;

la cittadinanze è stata informata at-traverso un cartello affisso davanti all’in-gresso il quale invita i cittadini ad effet-tuare gli eventuali pagamenti e adempi-menti di competenza o via internet opresso gli sportelli operativi di Matera oPolicoro;

la chiusura rappresenta una ulteriorepenalizzazione del comprensorio di Pi-sticci che serve un ambito ben più vastodella sola municipalità che comunque pernumero di abitanti è seconda solo alcapoluogo di provincia;

va tenuto presente che a Pisticci sonooperativi gli uffici dell’Agenzia delle en-trate, uffici per i quali nella precedentelegislatura ho presentato un ordine delgiorno finalizzato ad evitarne la soppres-sione nel processo di riorganizzazione;

non si comprende pertanto la ragioneper cui si è deciso di procedere allasoppressione degli uffici di Equitaliapresso Pisticci anche in considerazione delfatto che la prossimità di una struttura delgenere evita ulteriori disagi e disservizi achi è costretto a risolvere una serie dicontenziosi –:

quali siano le ragioni che hannodeterminato tale soppressione e se, inrelazione invece alla centralità compren-soriale del comune di Pisticci e alla nonirrilevante presenza dell’Agenzia delle en-trate, sia possibile ripristinare l’operativitàdello sportello di Equitalia. (5-01910)

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PISANO, BARBANTI, CANCELLERI,TOFALO, DE LORENZIS, SIBILIA, SILVIAGIORDANO, CRISTIAN IANNUZZI, SPA-DONI, LIUZZI, BECHIS e LOREFICE. —Al Ministro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

il comune di Salerno è capoluogo diprovincia e conta 131.763 abitanti resi-denti (cfr. bilancio demografico anno 2013Istat);

l’articolo 3, comma III, del decretoMinistero dell’interno 4 aprile 2000,n. 119, attuativo dell’articolo 82, commaVIII, del decreto legislativo n. 267 del2000, prevede « per i sindaci di ComuniCapoluogo di Provincia con popolazioneda 100.001 a 250.000 abitanti, la corre-sponsione dell’indennità di funzione pre-vista per i sindaci dei Comuni con popo-lazione da 250.001 a 500.000 abitanti »,come da Tabella A del medesimo decreto;

la tabella A del medesimo decretoprevede la corresponsione di un’indennitàper i sindaci di comuni capoluogo diprovincia pari ad 11.200.000 lire mensili(euro 5.784,32);

l’articolo 2, comma II, del medesimodecreto prevede l’equiparazione dell’in-dennità del sindaco della città capoluogodi provincia a quella del presidente dellaprovincia, secondo gli importi indicatinella medesima Tabella A;

la provincia di Salerno conta1.092.349 abitanti residenti;

l’indennità dovuta al presidente dellaprovincia di Salerno, ai sensi del dispostodella Tabella A, è pari ad 13.500.000 lire(euro 6.972,17) mensili;

in forza dell’articolo 5, comma VII,del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,convertito con modificazioni dalla legge 30luglio 2010, n. 122, « gli importi delleindennità già determinate ai sensi dell’ar-ticolo 82 comma VIII, sono diminuiti, perun periodo non inferiore a tre anni, di unapercentuale pari al 7 per cento per icomuni con popolazione tra 15.001 e250.000 abitanti »;

pertanto il Sindaco di Salerno, inforza delle succitate normative, percepiscel’importo di euro 79.064,00 annui;

ai sensi dell’articolo 4 comma V deldecreto Ministero dell’interno 4 aprile2000, n. 119: « al vice-sindaco di comunicon popolazione superiore a 50.000 abi-tanti è corrisposta una indennità mensiledi funzione pari al 75 per cento di quellaprevista per il Sindaco » applicando i pa-rametri previsti nel medesimo articolo 4comma V;

pertanto il vice-sindaco del comunedi Salerno dovrebbe percepire l’importo dieuro 42.802 (pari al 75 per cento dell’in-dennità di funzione spettante al Sindaco)come previsto tabella 2 articolo 4 commaV del decreto ministeriale n. 119 del 2000;

ai sensi dell’articolo 4 comma IX deldecreto Ministero dell’interno 4 aprile2000, n. 119: « agli Assessori di comunicon popolazione tra i 50.000 ed i 250.000abitanti è corrisposta una indennità men-sile di funzione pari al 60 per cento diquella prevista per il Sindaco » come daarticolo 4 comma IX;

pertanto gli assessori del comune diSalerno – stante l’applicazione dei criterie parametri previsti dall’articolo 4 delcitato decreto ministeriale n. 119 – do-vrebbero percepire l’importo di euro46.685,64 (pari al 60 per cento dell’inden-nità di funzione spettante al sindaco);

in ossequio al decreto legislativo 27ottobre 2009, n. 150, il comune di Salernoha pubblicato sul proprio sito istituzionalei Redditi degli Amministratori Comunali2012, relativi al periodo di imposta 2011;

dalla lettura degli stessi dati si evinceche:

a) il sindaco del comune di Salernodottor De Luca Vincenzo ha dichiarato dipercepire, a titolo di « compenso derivantedall’indennità di carica di amministra-tore », l’importo annuale di euro 79.064,00,conformemente a quanto previsto dall’ar-ticolo 1, comma 2, del decreto ministerialen. 119 del 2000;

Atti Parlamentari — 8838 — Camera dei Deputati

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b) il vice-sindaco del comune diSalerno professoressa Avossa ha dichia-rato di percepire, a titolo di « compensoderivante dall’indennità di carica di am-ministratore », l’importo annuale di euro58.169,00, superiore, pertanto, di euro15.567 rispetto all’indennità prevista perdetta funzione dalle normative succitate;

c) gli assessori del comune di Sa-lerno hanno formalmente dichiarato dipercepire, a titolo di « compenso derivantedall’indennità di carica di amministra-tore » importi annuali di varia entità ed inparticolare:

I) euro 50.245,00 (Calabrese Ge-rardo, Cascone Luca, Picarone Francesco),superiore di euro 16.164 annui rispetto aquello previsto dalle normative succitate;

II) euro 50.413,00 (De Maio Do-menico, Guerra Ermanno, Maraio Vin-cenzo), superiore di euro 16.332 annuirispetto a quello previsto dalle normativesuccitate;

III) euro 59.092,00 (BuonaiutoAlfonso, assessore al Bilancio), superioredi euro 25.011 annui rispetto a quantoprevisto dalle normative succitate;

la situazione sin qui prospettata, ri-sulta essere maggiormente aggravata se siconsidera che le medesime irregolaritàriguardanti le erogazioni per le indennitàdi funzione sono riscontrabili in capo aiconsiglieri comunali i quali percepiscono– stante quanto dichiarato sul sito istitu-zionale ai sensi del decreto legislativon. 33 del 2013 – una indennità comples-siva annua superiore ai parametri stabilitidal decreto ministeriale n. 119 del 2000per euro 133.203,00 complessivi;

pertanto dai dati succitati, emergel’erogazione in favore del vice-sindaco,degli assessori e dei consiglieri comunali diimporti annui superiori rispetto a quelliprevisti per legge, in misura complessiva dieuro 279.602,00;

ancora ad avviso degli interroganti ladeterminazione del compenso derivantedalle indennità di carica dovute a vice-

sindaco ed assessore, rispettivamente nellamisura del 75 per cento e 60 per cento,non andrebbe calcolata in relazione al-l’importo effettivo percepito dal sindaco dicomune capoluogo di provincia, a seguitodell’adeguamento di cui all’articolo 1comma II del decreto Ministero dell’in-terno 4 aprile 2000, n. 119, ma in rela-zione a quello effettivamente dovuto per ilsindaco, senza tener conto di tale « effettopremiante » così come prevede l’articolo12 del decreto ministeriale n. 119 del2000;

inoltre anche i gettoni di presenza deiconsiglieri comunali sono stati ridotti inmisura percentuale minore a quanto ef-fettivamente dovuto e vanno calcolati, aparere di chi scrive, in relazione all’in-dennità dovuta al sindaco, senza tenerconto dell’adeguamento agli importi pre-visti per il presidente della provincia (cfr.articolo 82, comma 2, del decreto legisla-tivo n. 267 del 2000 modificato con leggen. 122 del 2010) e tale incongrua corre-sponsione viene periodicamente adottataattraverso atti di determina dirigenzialedel comune di Salerno come ad esempio ladetermina n. 366/13 oppure la n. 781/13;

ad ogni modo la situazione contabiledel comune di Salerno, relativamente agliemolumenti delle indennità di carica diamministratori e consiglieri, non risultaessere conforme al dettato normativo maanzi risulterebbe, dai dati su esposti, in-tegrativa del danno erariale la cui fattis-pecie è prevista e sanzionata dall’articolo3 comma XLIV legge n. 244 del 2007 –:

se intenda compiere accertamentisulla situazione in premessa meglio spe-cificata, dando incarico ai servizi ispettividi finanza pubblica;

se intenda qualora accogliesse la ri-chiesta di cui al punto precedente, renderenoti i risultati di dette verifiche;

se, nel caso di riscontro positivoin merito alle irregolarità sopra megliopuntualizzate, intenda adire per quantodi competenza l’autorità giudiziaria con-tabile. (5-01915)

Atti Parlamentari — 8839 — Camera dei Deputati

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Interrogazioni a risposta scritta:

ZOGGIA, NACCARATO e MURER. —Al Ministro dell’economia e delle finanze, alMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 34, comma 6, del decretodel Presidente della Repubblica n. 633 del1972 (istituzione e disciplina dell’impostasul valore aggiunto) prevede per i produt-tori agricoli che hanno realizzato o cheprevedono di realizzare, in caso di iniziodi attività, un volume d’affari non supe-riore a 7 mila euro annui l’esonero dalversamento dell’IVA e da tutti gli obblighidocumentali e contabili;

in seguito, l’articolo 36, comma 8-bis,del decreto-legge n. 179 del 2012 ha as-soggettato tali produttori agricoli, esone-rati dalla dichiarazione IVA, all’obbligo dicomunicazione all’amministrazione finan-ziaria delle operazioni rilevanti a fini IVA(cosiddetto « spesometro »);

da ultimo, nel corso dell’esame alSenato della legge 27 dicembre 2013,n. 147, legge di stabilità per il 2014, taleobbligo è stato eliminato – abrogando ilcomma 8-bis dell’articolo 36 del decreto-legge n. 179 del 2012 – allo scopo disollevare le piccole e piccolissime impreseagricole da un adempimento burocraticopalesemente superfluo;

purtroppo, durante il successivoesame alla Camera della citata legge distabilità 2014, è stato ripristinato l’obbligodi comunicazione all’amministrazione fi-nanziaria delle operazioni rilevanti a finiIVA da parte dei produttori agricoli eso-nerati dalla dichiarazione IVA;

il mantenimento di un adempimentoburocratico gravoso e inutile per le im-prese con un giro d’affari di dimensionicosì ridotte si configura ad avviso degliinterroganti come un vero e proprio ag-gravio gratuito, tanto più in un momentodi diffusa difficoltà per gli imprenditori, econtribuisce alla percezione di uno Statoostile e vessatorio nei confronti dei suoicittadini –:

se i Ministri interrogati non ritenganodi assumere con urgenza iniziative nor-

mative per eliminare l’obbligo di comuni-cazione all’amministrazione finanziariadelle operazioni rilevanti a fini IVA per iproduttori agricoli esonerati dalla dichia-razione IVA, abrogando il comma 8-bisdell’articolo 36 del decreto-legge n. 179del 2012. (4-03208)

ZOLEZZI e BARONI. — Al Ministrodell’economia e delle finanze, al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

in merito alla concessione per i gio-chi d’azzardo alcune società rimaseroescluse dalle gare del 1999;

il decreto-legge n. 223 del 2006, co-siddetto « decreto Bersani » (misure dicontrasto del gioco illegale) ha procedutoa una riforma del settore del gioco inItalia, con la finalità di adeguarlo alleregole dell’Unione;

molte delle società escluse in prece-denza presentarono ricorso;

i ricorrenti nei procedimenti princi-pali gestiscono « centri di trasmissionedati » (« CTD »), per conto della GoldbetSportwetten GmbH, società di diritto au-striaco, con sede ad Innsbruck, con licenzadi bookmaker rilasciata dal Governo delTirolo. L’organizzazione delle scommessecompete solamente alla richiamata società.Infatti dopo aver ricevuto la proposta discommessa inoltrata dal CTD, la Goldbetpuò accettare o meno la scommessa, men-tre al titolare del CTD spetta esclusiva-mente il compito di mettere in contatto loscommettitore e il bookmaker straniero. Ilservizio offerto sarebbe, dunque, soloquello di proporre agli scommettitori laconnessione e la trasmissione dati, inol-trando al bookmaker la scommessa;

le istanze di autorizzazione di poliziada parte dei CTD sono state respinte sullabase del fatto che la Goldbet non eratitolare in Italia della concessione rila-sciata dai monopoli di Stato. Sono statiproposti ricorsi dinanzi al TAR Toscana,

Atti Parlamentari — 8840 — Camera dei Deputati

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deducendo la violazione del principio delmutuo riconoscimento fra Stati membri acausa del rifiuto di concedere alle società,debitamente autorizzate in altri Statimembri, l’autorizzazione ad esercitare inItalia. Lo SNAI, (Sindacato nazionaleagenzie ippiche spa), la Stanley Interna-tional Betting Ltd e la Stanleybet MaltaLtd sono intervenuti a sostegno del con-venuto, il Ministero dell’interno. Il giudicedel rinvio ha chiesto alla Corte europea seil diritto Unione europea ammetta unanormativa nazionale che imponga alle so-cietà interessate l’obbligo di ottenereun’autorizzazione di polizia, in aggiunta auna concessione sempre rilasciata dalloStato e che ne limiti il rilascio a coloro chesono già in possesso della concessione;

secondo la Corte di giustizia del-l’Unione europea la licenza di pubblicasicurezza serve per l’attività di gestione edi raccolta delle scommesse (Corte di giu-stizia dell’Unione europea, sezione III, sen-tenza 12 settembre 2013 n. C-660/11) oltrea una concessione previa pubblica gara dilegge;

dunque i CTD non potrebbero eser-citare attività di gioco di azzardo, anche sela normativa resta incerta;

dalle dichiarazioni di stampa diFrancesco Ginestra, presidente dell’Asso-ciazione giochi e scommesse (Agisco), natasulle ceneri di Assosnai, si evince che gliesercizi irregolari in Italia per l’attività digestione e di raccolta delle scommesse, fracui molti CTD, siano circa seimila, unnumero superiore a quello dei punti legali,con un’evasione che si aggira attorno ai400 milioni di euro, un’immensa cifrasottratta al Paese;

i volumi del gioco regolare risultanoin diminuzione, mettendo a rischio circa25 mila posti di lavoro;

analoghe dichiarazioni sono staterese da Roberto Fanelli, direttore del-l’Agenzia delle dogane e dei monopoli;

da numerose testimonianze risultache i CTD non svolgano in tutto il Paeseil mero ruolo di gestione e trasmissionedati e scommesse, ruolo che non sarebbecomprensibile vista la crescita del volumedi affari delle scommesse nei CTD e ladiffusione comunque crescente delle retidomestiche, ma risulta che avvenga ces-sione di denaro contante agli scommet-titori e vincite in percentuali maggioririspetto ai punti legali dovute anche alladiversa tassazione, con chiara tendenza arivolgersi a tali punti per le scommesse;mancando per questi esercizi la conces-sione di pubblica sicurezza, non si puòescludere che anche minorenni ricorranoa tali centri; tali centri oltretutto possonosorgere a distanze minime rispetto allescuole e agli altri punti di rispetto con-siderati dalla normativa per gli esercizi digestione scommesse regolari;

la mancanza della autorizzazione dipubblica sicurezza funge quindi da aggra-vante dell’illegalità di queste attività;

sono in corso indagini della magistra-tura su questi fatti;

il settore del gioco d’azzardo è legatoa notevoli criticità sociali, non ultima laludopatia, di cui tenterà di occuparsi abreve una proposta di legge del nostrogruppo parlamentare degli interroganti;

l’illegalità in tale settore è foriera diulteriori problemi di ordine sociale e fi-scale –:

se i Ministri interrogati siano al cor-rente dei fatti esposti;

se e come i Ministri interrogati in-tendano porre in essere interventi nor-mativi finalizzati ad impedire ai Centritrasmissione dati (CTD) di operare incontrasto con le regole, scongiurandoconsistenti danni erariali nonché signifi-cativi disagi sociali per le ragioni sopraesposte. (4-03214)

* * *

Atti Parlamentari — 8841 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

MANZI. — Al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

il progetto di realizzazione del nuovocarcere di Camerino è inserito in un pianostraordinario penitenziario, deliberato dalConsiglio dei ministri già nel 2010 e affi-dato ad un commissario straordinario, perfornire una risposta concreta alla gravesituazione di sovraffollamento delle car-ceri italiane che riguarda anche il terri-torio marchigiano;

a tal proposito il 17 novembre 2010è stata sottoscritta una specifica intesa trala regione Marche ed il commissario de-legato per l’emergenza da sovraffollamentodegli istituti presenti sul territorio nazio-nale ed il 12 aprile 2012 si è svolta laconferenza di servizi che ha dato il vialibera al progetto di costruzione di nuovi450 posti, nel territorio camerte;

dopo più di un anno di mancataesecuzione dell’opera progettata, il 18 lu-glio 2013, il Ministro della giustizia, diconcerto con il Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti, ha approvato unarimodulazione della programmazione degliinterventi e dell’impegno delle risorse delpiano carceri, prevedendo, tra l’altro,l’espunzione dal predetto piano del nuovoistituto penitenziario di Camerino;

con nota del 26 settembre 2013, in-viata al sindaco di Camerino, il responsa-bile della struttura amministrativa – uf-ficio del commissario straordinario delGoverno per le infrastrutture carcerarie –ha chiarito, in seguito ai numerosi inter-venti e appelli promossi dalle istituzionimarchigiane, che l’amministrazione peni-tenziaria ha ritenuto tale opera di ediliziapenitenziaria non più ascrivibile tra quelleconsiderate urgenti, lasciando tuttaviaaperta la possibilità di un intervento fu-turo, nel caso dovessero emergere nuoveesigenze;

la città di Camerino, che già vivemomenti difficili a seguito della soppres-sione del suo tribunale ha subito un altrodevastante colpo per l’economia e la vitadi un territorio da sempre fiore all’oc-chiello per l’economia del nostro Paese,ma non per questo privo di situazioniemergenziali che necessitano di unapronta risoluzione;

rinunciare all’edificazione del nuovocarcere ha comportato, a giudizio dell’in-terrogante, un cattivo uso di denaro pub-blico per la città di Camerino, dal mo-mento che sono state effettuate spese perla predisposizione del progetto, indaginigeologiche ed altri atti per garantire ilcompletamento, nei tempi utili, dell’iternecessario in vista della pubblicazione delbando di gara –:

se il Ministro interrogato, tenendoconto dei fatti sopra evidenziati, non ri-tenga opportuno rivedere la nuova e piùrecente rimodulazione del piano carceri,ed intervenire per quanto di propria com-petenza, affinché possa essere autorizzatanuovamente la costruzione del carcere diCamerino. (5-01909)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:

CATALANO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro per la pubblica ammi-nistrazione e la semplificazione. — Persapere – premesso che:

il tachigrafo digitale, di cui al rego-lamento CEE n. 3821/85, registra i datirelativi ai tempi di guida e di riposo deiconducenti di autoveicoli e la velocitàdell’automezzo;

la normativa europea in materia è at-tualmente oggetto di revisione: il 19 luglio2011, la Commissione europea ha presen-tato una comunicazione COM(2011)454

Atti Parlamentari — 8842 — Camera dei Deputati

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corredata di una proposta di regolamentoCOM(2011)451 volta a rendere i tachigrafidigitali più funzionali, garantendo l’osser-vanza delle regole dei tempi di guida e diriposo con l’utilizzo di sistemi di localizza-zione satellitari;

le misure adottate in seguito allaproposta di regolamento dovrebbero, nelleintenzioni della Commissione, migliorarela sicurezza dei conducenti e contribuire aridurre frodi ed oneri amministrativi perun importo stimato in 515 milioni di eurol’anno;

il Parlamento europeo ha sostenutol’introduzione del tachigrafo intelligente inquanto ritiene che contribuirà a favorire ilrispetto delle regole succitate, riducendo alcontempo, nel medio e lungo periodo, glioneri amministrativi per le imprese diautotrasporto;

la direttiva n. 2009/4/CE impediscel’installazione di dispositivi che possanoalterare le attestazioni del tachigrafo di-gitale;

ai sensi del decreto ministerialen. 361 del 2003 « Disposizioni attuative delregolamento (CE) n. 2135/98 del Consigliodel 24 settembre 1998, modificativo delregolamento (CEE) n. 38/21/85 del Consi-glio, relativo all’apparecchio di controllonel settore dei trasporti su strada », ilMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti è l’autorità competente per il rila-scio dell’omologazione, delle autorizza-zioni per le operazioni di monitoraggio edi riparazione dell’apparecchio di con-trollo;

gli open data rappresentano il motoreper l’innovazione e la crescita, come ri-chiamato dal codice dell’amministrazionedigitale (CAD), di cui al decreto legislativon. 235 del 2010 e dalla Commissione Eu-ropea nell’ambito dell’Agenda digitale eu-ropea;

gli open data costituiscono un mo-dello di valorizzazione del patrimonio in-formativo pubblico, e hanno un valore

economico considerevole in quanto pos-sono favorire lo sviluppo di una nuovagenerazione di servizi informativi –:

se il Ministro delle infrastrutture edei trasporti non intenda intervenire,coordinando la propria attività con gli altriMinistri interrogati secondo le rispettivecompetenze, ai fini della realizzazione diun unico dispositivo open hardware e opensource per il monitoraggio degli sposta-menti, che racchiuda al suo interno lefunzionalità di eCall, SISTRI, e UIRNETnonché di tachigrafo digitale;

se non si intenda intervenire ai finidella individuazione di un ente terzo, chepotrebbe essere anche il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti, cui delegarela gestione dei dati raccolti. (5-01912)

Interrogazione a risposta scritta:

PASTORELLI. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

a quanto ci risulta, al chilometro60+00 della strada statale n. 4, Salaria, siverificano sinistri automobilistici con ca-denza quasi quotidiana;

la causa di tali incidenti risiederebbenella particolare conformazione ad « S » diquel tratto, nonché nell’evidente stato diincuria del medesimo;

la stessa procura della Repubblica,competente per quel tratto di strada, stavalutando iniziative volte a verificare ilreale stato di manutenzione di quel trattostradale, al fine di accertare eventualiresponsabilità;

l’attuale situazione rischia di preci-pitare a fronte del possibile peggioramentodelle condizioni atmosferiche legate allastagione e alle particolari condizioni cli-matiche di quella zona;

a fronte di tutto ciò non è datovedere all’orizzonte iniziative che possanorisolvere in modo definitivo tale problema;

Atti Parlamentari — 8843 — Camera dei Deputati

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a fare le spese di tale inerzia sono icittadini e, in particolare, coloro che simuovono lungo tale strada statale perlavoro, essendo quest’ultima l’unico colle-gamento, sebbene per niente valorizzato,tra la provincia di Rieti e l’area metropo-litana di Roma –:

di quali informazioni disponga il Mi-nistro interrogato, per quanto di compe-tenza, in merito ai fatti riferiti in pre-messa;

se e come il Ministro intenda inter-venire, per quanto di competenza, even-tualmente di concerto con gli enti locali, alfine di eliminare, o comunque limitare, lapericolosità del tratto della strada statalen. 4 di cui alla premessa;

se il Ministro, di concerto con gli entilocali, non ritenga opportuno controllarele condotte dei rispettivi uffici competentisinora adottate ed i fatti riportati in pre-messa, al fine di verificare eventuali re-sponsabilità amministrative. (4-03211)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

MARCON. — Al Ministro dell’interno, alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

il consiglio comunale di Caorle, inprovincia di Venezia, ha deciso a maggio-ranza, durante la seduta del 23 dicembre2013, di stralciare dal nuovo programmadi governo della giunta, il punto che pre-vedeva la possibilità di rivedere una par-ticolare previsione urbanistica: quella delvillaggio delle cosiddette terme, una spe-culazione di 240 mila metri cubi, che soloper un decimo avrebbe riguardato il cen-tro termale, ma che si sostanzia bensìnell’ennesimo complesso residenziale ecommerciale a pochi passi dal centro sto-rico della cittadina;

nonostante le smentite del sindaco, iconsiglieri comunali Marco Favaro e Ales-sandro Borin hanno denunciato pubblica-mente come dietro questo cambio di rottavi siano state delle pesantissime minacce,anche di morte, indirizzate al sindaco e aicitati consiglieri, i quali avevano promossoil suddetto punto del programma;

una serie di episodi alquanto preoc-cupanti si sono susseguiti a Caorle neglianni: un attentato incendiario a due autodella polizia municipale nel giugno del2013, il lancio di una molotov control’auto di un residente nell’ottobre dellostesso anno, l’incendio dell’auto di unavvocato nel 2011;

tali episodi si collocano in un conte-sto quale il litorale veneziano, che ha vistoverificarsi negli ultimi anni una dissennatacementificazione evidentemente intreccia-tasi con l’operatività di organizzazioni cri-minali. Fenomeni d’infiltrazione mafiosache, come ha ricordato alla Commissioneparlamentare antimafia, durante un’audi-zione svolta nel 2012, il procuratore capoDelpino, « potrebbero risalire già agli anni’70, quando le spiagge di Jesolo ed Eracleavedevano molteplici, e non facilmente giu-stificabili, passaggi di società nella pro-prietà degli alberghi » –:

quali iniziative i Ministri interrogatiintendano intraprendere per fare chia-rezza su questo grave episodio nonchéquali siano le direttive date e seguiteconcretamente dalle autorità locali di pub-blica sicurezza per impedire che le am-ministrazioni locali del litorale venezianosiano in futuro soggette a minacce ointimidazioni di tal genere. (4-03213)

ARLOTTI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in località Ponte Verucchio, in pro-vincia di Rimini, nella notte fra giovedì 16e venerdì 17 gennaio 2014 un incendiodoloso ha distrutto due mezzi della dittaEmir spa, specializzata nella lavorazionedi sabbia, ghiaia e pietrisco, all’interno

Atti Parlamentari — 8844 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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della cava di proprietà del Gruppo CBR-Società Cooperativa Braccianti Riminesedi cui fa parte la stessa Emir spa;

altri quattro inneschi con ordigniincendiari inesplosi sono stati rinvenutisotto altrettante macchine operatrici, dicui sono state irrimediabilmente compro-messe le centraline di funzionamento;

nella cava di Ponte Verucchio Emirspa impiega 12 operai, i cui posti di lavorosarebbero oggi a rischio se tutti gli ordigniincendiari fossero esplosi come era nelleintenzioni degli attentatori;

su un gabbiotto all’interno della cavaè stata rinvenuta la scritta « Cmc ecoter-rorista. Solidarietà a Niccolò, Claudio,Chiara, Mattia e alla lotta No Tav »;

il gruppo Cmc è una delle aziendeimpegnate nei lavori dell’Alta Velocità inVal di Susa, di cui Emir spa detiene oggiuna quota che può essere definita irriso-ria;

la scritta di rivendicazione fa riferi-mento ai quattro attivisti No tav arrestatiil 9 dicembre con l’accusa di aver orga-nizzato gli attacchi del 14 maggio 2013 alcantiere di Chiomonte, per i quali neigiorni immediatamente precedenti all’at-tentato incendiario di Ponte Verucchio igiudici del Riesame avevano respinto larichiesta di arresti domiciliari con la mo-tivazione che è ravvisabile la finalità diterrorismo « tenuto conto che l’azione èidonea, per contesto e natura, a cagionaregrave danno al Paese » ed « è stata posta inessere allo scopo di costringere i pubblicipoteri ad astenersi dalla realizzazione diun’opera pubblica di rilevanza internazio-nale »;

nel 2009 la medesima cava, allora diproprietà della ditta Sic del gruppo Cmc,era stata teatro di un altro attentato, conil danneggiamento di un nastro traspor-tatore, rivendicato poi a Bologna da gruppiNo Tav;

sul posto è intervenuta l’Arma deicarabinieri con il reparto investigazioniscientifiche, che indaga sull’accaduto –:

se il Ministro sia a conoscenza dellavicenda nei suoi dettagli;

quali iniziative di competenza in-tenda assumere in modo da scongiurarenuovi rischi di attentati contro le aziendee i loro lavoratori;

se non ritenga doveroso promuovereogni iniziativa di competenza per contri-buire ad assicurare al più presto i colpe-voli alla giustizia. (4-03215)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta in Commissione:

CENTEMERO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

si è da poco concluso un approfon-dito studio statistico, condotto da un ri-cercatore di origini italiane presso l’uni-versità di Chicago e finanziato dalla Na-tional Science Foundation, che ha analiz-zato la ricorrenza dei medesimi cognominelle università italiane;

lo studio di fatto appare confermaresu base scientifica che gli atenei italianisono inquinati dalla piaga del nepotismo;

per misurare la diffusione reale delfenomeno nell’accademia italiana, il ricer-catore ha utilizzato un database di pub-blico dominio creato dal Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricerca,(Cineca), contenente nomi e cognomi dioltre 61.000 professori e ricercatori occu-pati in 84 sedi universitarie italiane;

partendo da una semplice analisi difrequenza sui cognomi presenti nel data-base, si è scoperto che più di 27.000cognomi distinti appaiono almeno unavolta, e la ricerca ha voluto rilevare separticolari cognomi ricorressero piùspesso di quanto atteso in un dato settore;

Atti Parlamentari — 8845 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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per questo il ricercatore ha creato unprogramma che esegue un milione diestrazioni casuali per scoprire la proba-bilità di ottenere il numero di cognomiriscontrato nei dati reali. Per fare unesempio: fra i 10.783 accademici in me-dicina sono stati rilevati 7.471 cognomidistinti. D’altro canto, in un milione diestrazioni casuali dal pool completo deicognomi, il programma non ha mai otte-nuto meno di 7.471 cognomi distinti: unafrequenza così bassa ha quindi suggeritol’esistenza di pratiche di assunzione ne-potistiche;

il calcolo è stato ripetuto per ventottosettori disciplinari e la più alta probabilitàdi nepotismo è emersa per ingegneriaindustriale, legge, medicina, geografia epedagogia. All’altra estremità si trovano icampi con distribuzioni di nomi più vicinea quelle casuali – e perciò con la più bassaprobabilità di nepotismo: linguistica, de-mografia e psicologia;

in un esperimento successivo, il ri-cercatore ha esaminato la distribuzionegeografica del nepotismo in Italia. Conquesto modello, ha testato la probabilità diavere lo stesso cognome di un altro pro-fessore nello stesso settore disciplinare eosservato come i valori ottenuti varino daNord a Sud. È pur vero che il modello hariscontrato un accentuato gradiente Nord-Sud, con la probabilità di nepotismo cheaumenta andando verso Sud, per culmi-nare nelle Isole. È però altrettanto evi-dente che nella parte alta della classifica cisono prestigiose università del Nord: Mo-dena e Reggio Emilia (15o posto), Parma(23o), San Raffaele di Milano (25o), Genova(29o), seguite immediatamente da Ferrarae Pavia;

al secondo posto nella classifica sti-lata dalla ricerca, si trovano due ateneidella medesima regione: Cagliari e Sassari.L’Università sarda, mediante un comuni-cato stampa, ha chiarito che « autorevoliosservatori, già due anni fa, hanno fattonotare che la sola ricorrenza dei cognominon è di per sé un criterio oggettivo, speciein un’isola come la nostra, in cui i co-

gnomi sono spesso gli stessi senza chequesto dimostri parentela o consangui-neità ». Questo tuttavia mal si concilia sulfatto che da anni, ormai, i concorsi perricercatori a Sassari sono contestati, unacontestazione a bando. Da ultimo, moltorisalto è stato dato all’assegnazione di unposto a demoetnoantropologia che ha vi-sto, tra i sei candidati (su circa unaventina) ammessi agli orali, diversi parentidi professori universitari, tra i quali spic-cava pure la nipote del rettore dell’uni-versità di Sassari, Antonio Mastino, figliadella sorella e di un altro professoreuniversitario, Giulio Paulis, ordinario diglottologia ed ex preside di lettere delvicino ateneo di Cagliari;

la ricerca condotta negli USA con-ferma ancora una volta i motivi per i qualila legge n. 240 del 2010, meglio nota come« riforma Gelmini », volta a contrastare ilnepotismo dilagante, è stata ed è cosìosteggiata dal baronato delle universitàitaliane;

basti ricordare l’espressa previsione,contenuta nella riforma, di ricorrere nelleprocedure di abilitazione scientifica nazio-nale a parametri oggettivi e universal-mente accettati dal mondo scientifico in-ternazionale, quali gli indicatori bibliome-trici, e basti ricordare il decreto ministe-riale 7 luglio 2012, n. 76, emanato inattuazione dell’articolo 16 della leggen. 240 del 2010, che prevede espressa-mente questi indicatori bibliometrici e ag-giunge che « ottengono una valutazionepositiva dell’importanza e dell’impattodella produzione scientifica complessiva icandidati all’abilitazione i cui indicatorisono superiori alla mediana in almeno dueindicatori (...) »;

nonostante una normativa comequella appena citata che cerca di contra-stare il nepotismo, accadono fatti appa-rentemente inspiegabili quali la recenteemanazione della circolare del Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, 11 gennaio 2013, n. 754, con laquale è stata data indicazione alle com-missioni esaminatrici della procedura per

Atti Parlamentari — 8846 — Camera dei Deputati

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il conseguimento dell’abilitazione scienti-fica nazionale alle funzioni di professoreuniversitario di prima e seconda fascia pernumerose aree disciplinari, nel senso op-posto alla ratio normativa riformatrice: lacircolare, infatti, specifica che anche icanditati privi di indicatori bibliometricisuperiori alle mediane avrebbero potutoconseguire l’abilitazione e, viceversa, nonconseguirla candidati titolari di indicatorisuperiori alle mediane, ad avviso dell’in-terrogante favorendo di fatto procedurepoco trasparenti nella selezione dei can-didati –:

se il Ministro interrogato non reputiopportuno assumere iniziative per istituireun’apposita Commissione etica nazionale,atta a verificare, anche alla luce di quantoesposto dalla recente ricerca statistica del-l’università di Chicago, la corretta appli-cazione della « riforma Gelmini » in ma-teria di contrasto al nepotismo universi-tario, al fine di vagliare eventuali casi difavoritismo all’interno delle università ita-liane. (5-01913)

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POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

LUPO, BENEDETTI, MASSIMILIANOBERNINI, GAGNARLI, GALLINELLA,L’ABBATE e PARENTELA. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

la superficie forestale nazionale èpari a 10.467.533 ettari, corrispondente al34,7 per cento della superficie territoriale.Il bosco rappresenta l’83,7 per cento dellasuperficie forestale complessiva, le altreterre boscate il 16,3 per cento;

il bosco è una risorsa produttivafondamentale per il nostro Paese, l’utilizzoprogrammato delle risorse forestali favo-risce, infatti, lo sviluppo di un’economia edi un’imprenditoria locale multifunzionale

dedicata a più segmenti della filiera bosco-legno comprendente anche aspetti turistici,artigianali, gastronomici. I benefìci dellagestione del bosco a filiera ricadono sulterritorio locale con ritorni di tipo econo-mico, ma anche sociale e ambientale;

secondo i dati del Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali leattività connesse alla filiera del legno,siano esse aziende atte alla trasformazioneindustriale o alla commercializzazione delprodotto, vedono un coinvolgimento dicirca 80 mila imprese per oltre 500 milaunità lavorative;

il legname utilizzato dalle impresenazionali arriva per il 70 per cento daPaesi esteri a fronte di oltre un terzo dellanostra superficie nazionale ricoperta daboschi;

utilizzare in maniera sostenibile learee boschive consentirebbe a garantireuna corretta gestione di tutte quelle areeche sono ad oggi a rischio idrologico;

nel 2012 il Corpo forestale dello Statoha rilevato più di 800 illeciti penali e oltre4000 illeciti amministrativi a fronte dicirca 40.000 controlli effettuati, i reativanno dalla violazione della normativa inmateria di tutela ambientale ed idrogeo-logica, al taglio abusivo in zona vincolata,sino al furto;

il prelievo legnoso nazionale nell’ul-timo decennio è circa 8 milioni di metricubi, secondo dati Istat, a fronte di unadisponibilità di 37 milioni di metri cubi –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti citati in premessa, e seabbia avviato o intenda avviare « tavolitecnici » per la stesura di linee program-matiche complessive di gestione della su-perficie boschiva in Italia, affinché possaessere utilizzata in maniera concreta, cor-retta e sostenibile con il duplice intento digarantire una corretta gestione delle areea rischio idrogeologico e allo stesso temporendere redditizia la filiera del legno inItalia. (5-01911)

Atti Parlamentari — 8847 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 20 GENNAIO 2014

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Interrogazione a risposta scritta:

LUPO. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali, al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

in Sicilia è attivo il Piano di svilupporurale 2007/2013 la cui dotazione finan-ziaria è di 2.173.000.000 euro, quasi parial prodotto interno lordo agricolo annuosiciliano, corrispondente a circa 2.5 mi-liardi di euro;

l’assessorato per le risorse agricole ealimentari della regione siciliana ed ilMinistero delle politiche agricole, alimen-tari e forestali hanno promosso in Siciliauna massiccia campagna pubblicitaria –dallo slogan « Coltiviamo Sviluppo » – ri-guardante i risultati conseguiti dal Pianodi sviluppo rurale (PSR) 2007/2013, chetrovano tuttavia scarso riscontro nel tes-suto produttivo siciliano;

la ricaduta economica del Piano disviluppo rurale, infatti, non ha determi-nato risultati tangibili in termini di valoreaggiunto. Il prodotto interno lordo agri-colo regionale anzi nel periodo conside-rato, secondo i dati forniti dal serviziostatistico della regione siciliana, sarebbesceso di almeno l’1,5 per cento media-mente per anno; dunque lo slogan prin-cipale della campagna « Coltiviamo Svi-luppo » appare, agli interroganti, del tuttoinappropriato;

la campagna pubblicitaria « Colti-viamo Sviluppo » è stata disposta con fondile cui finalità sono quelle di favorire losviluppo rurale e non già la visibilità degliassessorati e dei Ministeri della Repub-blica Italiana –:

se sia a conoscenza di quanto espostoin premessa, e se la dotazione finanziariaper lo sviluppo rurale possa essere utiliz-zata, come appare dai dati esposti, perattività di mera pubblicità istituzionalenon supportata da reali risultati raggiunti;

se sia a conoscenza di quale sial’entità delle risorse investite nella cam-pagna pubblicitaria « Coltiviamo Svi-luppi »;

quali siano i risultati e la gestionefinanziaria del piano di sviluppo ruraledella regione siciliana. (4-03210)

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONEE SEMPLIFICAZIONE

Interrogazione a risposta in Commissione:

SIMONE VALENTE, MANTERO eBATTELLI. — Al Ministro per la pubblicaamministrazione e la semplificazione, alMinistro dell’istruzione, dell’università edella ricerca. — Per sapere – premessoche:

la dottoressa Rosa Gatti ricopre ilruolo di direttore generale presso l’Uni-versità degli studi di Genova, percependocirca 163 mila euro lordi come compenso;

ha tenuto banco sui media, pocotempo fa, il caso « auto-blu ». Diversi gior-nali hanno riportato e documentato ilfatto che la dottoressa si reca da casa(Rapallo) a lavoro in via Balbi (sede del-l’università) facendosi venire a prendereda un’auto blu in dotazione all’università;

la dottoressa ha dichiarato che senon facesse così non arriverebbe in tempoin ufficio per via del traffico e dei treniche sono sempre in ritardo;

il procuratore regionale della Cortedei conti, Ermete Bogetti, ha deciso diavviare un’inchiesta per accertare l’even-tualità di un danno erariale, dando man-dato alla Guardia di finanza di acquisiretutti gli atti e le delibere inerenti al temanegli uffici universitari;

l’università ha in dotazione un’autoblu, ad uso esclusivo del rettore, edun’auto « di servizio » che è quella utiliz-zata dalla dottoressa Gatti tutte le mattine.Il costo di gestione delle due autovetturecosta annualmente 22.000 euro all’UNIGE;

l’ateneo ha sotto contratto tre autistiper l’utilizzo delle due autovetture;

Atti Parlamentari — 8848 — Camera dei Deputati

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l’utilizzo dell’auto di servizio pare siaprevisto all’interno del contratto che legail direttore generale all’università. In lineateorica il direttore generale dovrebbe uti-lizzare tutti i mezzi necessari al persegui-mento degli obiettivi, ma l’auto di servizioche va a prendere la dottoressa ognimattina non può essere considerato cometale, ma secondo gli interroganti un pri-vilegio;

ad avviso degli interroganti la dotto-ressa a sta usando tale mezzo per scopopersonale e non strettamente collegato alleesigenze della carica da essa ricoperta –:

di quali elementi dispongano in re-lazione a quanto esposto in premessa,quante siano complessivamente le auto bluin dotazione alle università italiane e se ilGoverno non intenda avviare iniziative,anche normative, per pervenire alla com-pleta rimozione delle auto blu dalle uni-versità. (5-01916)

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SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:

ARLOTTI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

il diabete è una patologia cronica chesi divide in diabete di tipo 1, rappresentatoper la quasi totalità dalla forma immuno-mediata (cioè mediata da una disregola-zione del sistema immunitario del sog-getto) e diabete di tipo 2, dovuto invece adun deficit di secrezione dell’insulina daparte delle cellule del pancreas od allacondizione di resistenza dei tessuti al-l’azione della stessa insulina;

circa il 90 per cento della popola-zione diabetica è affetta da diabete tipo 2,mentre solo una minoranza è affetta dadiabete tipo 1;

secondo l’OMS sono circa 346 milionile persone affette da diabete in tutto il

mondo e i decessi per diabete sono desti-nati a raddoppiare tra il 2005 e il 2030;

secondo l’Oms Europa, 52 milioni dipersone in Europa soffrono di diabete,arrivando in alcuni Stati a tassi del 10-14per cento della popolazione a causa del-l’invecchiamento generale e della diffu-sione di condizioni a rischio come sovrap-peso e obesità, scorretta alimentazione,sedentarietà e disuguaglianze economiche;

secondo il rapporto « Il diabete inItalia 2000-2011 » dell’Istat in Italia ilnumero di persone con diabete è aumen-tato in 12 anni di quasi la metà, passandoda 2,15 a 3,27 milioni di persone (5,5 percento degli italiani, tra cui 5,5 per centodelle donne e 5,4 per cento degli uomini),con poco meno di 100 mila casi in più ognianno, e il numero delle persone deceduteper il diabete è passato da 17.547 nel 2000a 20.760 nel 2009;

si calcola che in Italia oggi 3 milionidi persone abbiano il diabete di tipo 2,pari al 4,9 per cento della popolazione;

secondo le stime di alcuni studiscientifici, i pazienti che sono affetti dadiabete mellito, ma non sanno di esserlo,rappresentano circa il 3 per cento dellapopolazione italiana;

un’indagine conoscitiva sul diabeteeffettuata la scorsa legislatura dalla 12a

Commissione permanente (igiene e sanità)del Senato ha evidenziato che il diabetetipo 2 è una delle sfide più ardue per isistemi sanitari dei Paesi occidentali, acausa dell’aumento dell’obesità e dell’in-vecchiamento della popolazione;

il nostro Paese si trova nella pecu-liare situazione, forse unica al mondo, diavere una legge a tutela dei diritti dellepersone con diabete mellito (legge n. 115del 1987), e di avere posto con il pianosanitario nazionale 2011-2013 il diabete,insieme ad altre malattie croniche nontrasmissibili, fra le priorità per il Sistemasanitario nazionale;

la stessa legge n. 115 del 1987 pre-vede, all’articolo 2, comma 3, che « Il

Atti Parlamentari — 8849 — Camera dei Deputati

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Ministro della sanità, sentito l’Istituto su-periore di sanità, presenta annualmente alParlamento una relazione di aggiorna-mento sullo stato delle conoscenze e dellenuove acquisizioni scientifiche in tema didiabete mellito e di diabete insipido, conparticolare riferimento ai problemi con-cernenti la prevenzione » –:

a quale punto sia l’iter di presenta-zione della relazione annuale di aggiorna-mento o sullo stato delle conoscenze edelle nuove acquisizioni scientifiche intema di diabete;

quali iniziative intenda assumere ilMinistro, anche considerato il prossimosemestre europeo presieduto dall’Italia evisto che nei semestri precedenti sono statistanziati fondi per progetti sull’alimenta-zione per il diabete di tipo 2, affinché visia un impegno anche sulla cura definitivadel diabete di tipo 1;

quali azioni siano in programma pergarantire cure sempre più appropriate allepersone affette da diabete e per la pre-venzione di tale patologia. (4-03207)

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta scritta:

GALLINELLA, GAGNARLI, COZZO-LINO, SIBILIA e LOREFICE. — Al Mini-stro dello sviluppo economico, al Ministrodegli affari esteri, al Ministro dell’economiae delle finanze. — Per sapere – premessoche:

l’ICE-Agenzia per la promozione al-l’estero e l’internazionalizzazione delle im-prese italiane è stata istituita dall’articolo14 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98,convertito, con modificazioni, dalla legge15 luglio 2011, n. 111 ;

l’Agenzia ha il compito di agevolare,sviluppare e promuovere i rapporti eco-nomici e commerciali delle aziende ita-liane con l’estero – con particolare at-

tenzione alle esigenze delle piccole emedie imprese, dei loro consorzi e rag-gruppamenti – e opera al fine di accre-scere l’internazionalizzazione delle stessenonché la commercializzazione dei beni eservizi italiani nei mercati internazionali;in particolare, promuove la cooperazionenei settori industriale, agricolo e agroa-limentare, della distribuzione e del ter-ziario;

l’ICE attraverso le sue 93 sedi estereopera in sinergia con le organizzazioniimprenditoriali e gli altri soggetti pubblicie privati interessati, assicurando un sup-porto coordinato alle imprese e reti na-zionali che si impegnano ad internaziona-lizzare le proprie realtà produttive, conl’obiettivo di promuovere l’immagine delprodotto italiano nel mondo e l’Italiaquale destinazione degli investimentiesteri;

lo stanziamento di 1 milione di euroda parte della legge di stabilità per il 2014seppur destinato a supportare attività dicollaborazione con le università sicilianeper il sostegno all’avvio, da parte di gio-vani provenienti dai Paesi extraeuropei delbacino del Mediterraneo, di piccole attivitàimprenditoriali nei Paesi di origine, nonsembra corrispondere appieno agli obiet-tivi di internazionalizzazione del sistemaItalia nel suo complesso;

l’intera attività dell’Agenzia, nonché icompensi dei funzionari e del personaleche vi opera sono dettagliatamente visibilisul sito della Gazzetta amministrativa no-nostante manchino però – al momentodella consultazione da parte dell’interro-gante, 16 gennaio 2014 – alcune informa-zioni importanti quali ad esempio il bi-lancio, di previsione e consuntivo;

dai dati a disposizione – compensidei funzionari, investimenti, immobili diproprietà e in affitto – si evince, in ognicaso, che le risorse a disposizione sonoingenti –:

quale sia il costo annuale comples-sivo dell’Agenzia e, di rimando quali siano

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i benefìci economici che tale ente è ingrado di apportare realmente alle impreseitaliane;

quante imprese italiane abbiano be-neficiato, nel 2013, dell’attività dell’ente, inparticolare per quanto riguarda le piccolee medie imprese agricole ed agroalimen-tari;

se non ritenga necessario integrare leattività di promozione dei prodotti e delleaziende italiane all’estero, con servizi disupporto alla eventuale risoluzione di con-troversie commerciali o anche con la pre-disposizione di adeguati incentivi econo-mici alle imprese che decidono di investireall’estero o di immettervi un proprio pro-dotto;

se l’elargizione decretata dall’ultimalegge di stabilità sia stata conseguenza diun progetto elaborato dall’Agenzia ICE edalle università siciliane per le finalitàsuesposte. (4-03205)

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta in commis-sione Covello n. 5-01878, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 15gennaio 2014, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Magorno.

L’interrogazione a risposta orale San-telli n. 3-00564, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 17 gennaio2014, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Galati.

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellainterrogazione a risposta in commissioneRossomando n. 5-01896, già pubblicatanell’allegato B ai resoconti della sedutan. 153 del 16 gennaio 2014.

ROSSOMANDO. — Al Ministro dellagiustizia. — Per sapere – premesso che:

il 17 dicembre 2013, presso il carcereLorusso e Cotugno (Ex Vallette) di Torino,un agente di polizia penitenziaria haesploso colpi d’arma da fuoco rivolti ad uncollega, uccidendolo, e in seguito ha usatola stessa pistola verso sé stesso, ferendosigravemente. L’agente, giunto in ospedale incondizioni disperate, è anch’esso decedutopoco dopo;

dalle prime indagini e dalle notizie dicronaca emergono alcune ipotesi, ancorada accertare, sulle ragioni che avrebberoscatenato il grave episodio: il timore di unprovvedimento disciplinare o un diverbiotra colleghi sui turni natalizi. Non puòessere ignorata la difficilissima situazionein cui operano i lavoratori degli istituti dipena e, nel caso di specie, di quellotorinese, afflitto da una cronica mancanzadi personale e dal sovraffollamento deidetenuti;

i sindacati piemontesi della poliziapenitenziaria Uilpa Penitenziari, Osapp,Sinappe, Fns-Cisl, Ugl Penitenziari, Cnpp eCgil, che a seguito dei fatti hanno dichia-rato lo stato di agitazione chiedendo aldirettore del penitenziario un incontrosindacale urgente, denunciano da tempo lagrave situazione di tensione, dovuta alleormai croniche mancanze di risorseumane e materiali;

l’assetto delle professionalità tutteche operano nelle nostre carceri necessitadi essere affrontato come questione cheinerisce alle condizioni di lavoro di uncomparto importante quale quello delleprofessioni penitenziarie e allo stessotempo alla praticabilità degli interventiche si stanno mettendo in campo sulsistema di esecuzione delle pene –:

quali iniziative urgenti ritenga diporre in essere al fine di dare risposta intempi celeri alle problematiche che afflig-gono da tempo le carceri italiane e, inparticolare, il carcere Lorusso e Cotugno(Ex Vallette) di Torino, anche al fine dievitare il ripetersi di nuovi episodi dram-

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matici, quali quelli recentemente verifica-tisi e, in particolare, quale sia lo stato diadeguamento delle piante organiche e de-gli interventi sull’assetto organizzativo del-l’amministrazione penitenziaria centrale eperiferica. (5-01896)

Ritiro di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore: interrogazione a rispostascritta Pes n. 4-03135 del 14 gennaio 2014.

Trasformazione di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati cosìtrasformati su richiesta dei presentatori:

interrogazione a risposta in Commis-sione Beni e altri n. 5-01109 del 2 ottobre2013 in interrogazione a risposta scrittan. 4-03209;

interrogazione a risposta scritta Rea-lacci n. 4-02915 dell’11 dicembre 2013 ininterrogazione a risposta in Commissionen. 5-01908.

Atti Parlamentari — 8852 — Camera dei Deputati

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