Audit ClinicoASL RmF Distretto F2
strutturazione di un audit clinico
AZIENDA USL ROMA F
Cerveteri 27 Ottobre 2012 – Case GrifoniDr Giuseppe DONATO – MMG ASL-RmF
-G. Donato 1
G. Donato
1. Identify topic
3. Measure practiceagainst standard
4. Identify areaswhich need to
be changed
5. Implement changein practice
6. Re-audit to ensurechange has been
effective2. Set standard
BMJ 1999
G. Donato
1. Identify topic
2. Set standard
3. Measure practice against standard
4. Identify areas which need to be changed
5. Implement change in practice
6. Re-audit to ensure change has been effective
Pianificazione e conduzione
BMJ 1999
G. Donato
- High frequence- High risk- High variability- High cost- High anxiety
Department of Health, 1994
1. Identify topic
BMJ 1999
6
… “frequenza”
diffusione sufficiente nella società, o nella organizzazione coinvolta,
dell’evento o della pratica clinica oggetto di LG.
G. Donato
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… un “rischio” rischio clinico:
morbilità, mortalità, rischio legato ad una
procedura/intervento diagnostico o terapeutico,
rischio per l’operatore: radiologico, infettivologico, laboratoristico
G. Donato
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… una “variabilità”del modo in cui viene affrontata dagli operatori
sanitari un dato problema.
Deve essere sentita la necessità di una standardizzazione dei comportamenti
sanitari.
G. Donato
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… “costo”
interesse economico al riguardo, non inteso come interesse al risparmio, ma
come interesse alla migliore allocazione delle risorse economiche disponibili, in termini di efficienza ed
efficacia, da parte degli organismi decisori.
G. Donato
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… “ansia”
apprensione da parte della società e/o degli operatori coinvolti nei riguardi
dell’argomento trattato (impatto sociale e caso di emergenza-urgenza).
G. Donato
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… inoltre
buona EVIDENZA di supporto interesse multidisciplinare
(l’argomento deve coinvolgere più settori professionali)
impatto sociale
G. Donato
G. Donato
Presentazioni cliniche - Dispepsia Diagnostic pathways
- Dolore toracico anteriore
Test diagnostici - Gastroscopia Technology assessment
- Coronarografia
Malattie, sindromi - Ulcera peptica Care pathways
- Infarto del miocardio
Trattamenti - Linezolid Technology assessment
- NIV
Prevenzione primaria - Prev. infezioni post-chirurgia Preventive care
- Screening
1. Identify topic
BMJ 1999
G. Donato
1. Identify topic
2. Set standard
3. Measure practice against standard
4. Identify areas which need to be changed
5. Implement change in practice
6. Re-audit to ensure change has been effective
Pianificazione e conduzione
BMJ 1999
G. Donato
• Gli standard (di processo e di esito) possono essere derivati da:
- Evidenze scientifiche Linee guida Percorsi assistenziali
- Normative- Benchmarking- Processo di consenso locale
2. Set standard
BMJ 1999
G. Donato
Criteri di definizioneAppropriatezza Professionale
Revisioni sistematicheTrials randomizzatiStudi osservazionali
2. Processi di consenso formale (RAND)
Evidence-based Guidelines
Care Pathways
1. Evidenze scientifiche
3. Normative nazionali (note AIFA) o regionali
BMJ 1999
G. Donato
• Per massimizzare la probabilità dell’implementazione, uno standard dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
- Evidence-based- Condiviso tra tutti i professionisti- Adattato al contesto locale
2. Set standard
BMJ 1999
G. Donato
1. Identify topic
2. Set standard
3. Measure practice against standard
4. Identify areas which need to be changed
5. Implement change in practice
6. Re-audit to ensure change has been effective
Pianificazione e conduzione
BMJ 1999
G. Donato
Dove cercare i dati?
• Documentazione sanitaria (cartelle cliniche, relazioni, etc)• Archivi/database aziendali, regionali o nazionali (eventualmente integrati)• Database clinico ad hoc
3. Measure practice against standard
BMJ 1999
G. Donato
Come selezionare un campione rappresentativo e casuale?
1. Definire il denominatore e l’unità temporale di riferimento
2. Calcolare il campione rappresentativo3. Scegliere le cartelle cliniche
• Campione consecutivo (errore random?)• Randomizzazione semplice• Randomizzazione stratificata (stagionalità)
3. Measure practice against standard
BMJ 1999
G. Donato
1. Identify topic
2. Set standard
3. Measure practice against standard
4. Identify areas which need to be changed
5. Implement change in practice
6. Re-audit to ensure change has been effective
Pianificazione e conduzione
BMJ 1999
G. Donato
• In questa fase vengono identificate, rispetto agli standard definiti, le inappropriatezze, sia in difetto, sia in eccesso
4. Identify areas which need to be changed
BMJ 1999
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Inappropriatezza in eccesso
Risparmio
Tagli
InappropriatezzaDallo “strabismo” alla visione bidimensionale
Inappropriatezza in difetto
Spesa
Implementazione
G. Donato
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InappropriatezzaDallo “strabismo” alla visione bidimensionale
Appropriato
Inappropriato
Erogato Non erogato
OK
OK
NO
NO
€
G. Donato
G. Donato
1. Identify topic
2. Set standard
3. Measure practice against standard
4. Identify areas which need to be changed
5. Implement change in practice
6. Re-audit to ensure change has been effective
Pianificazione e conduzione
BMJ 1999
G. Donato
• In questa fase vengono attuate le strategie di implementazione con l’obiettivo di modificare i comportamenti professionali e migliorare l’appropriatezza
5. Implement change in practice
BMJ 1999
G. Donato
Perché i clinici non seguono le linee guida?
1. Internal Barriers • Lack of Awareness • Lack of Familiarity
• Lack of Agreement • Lack of Self-efficacy • Lack of Outcome Expectancy • Inertia of Previous Practice
2. External Barriers • Guideline-Related Barriers • Patient-Related Barriers • Environmental-Related Barriers
Cabana MD, et al. JAMA 1999
Conoscenze
Attitudini
Comportamenti
BMJ 1999
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Dissemination
1. Incontri tra professionisti
2. Incontri aziendali
3. Informatori farmaceutici
4. Lettura di materiale divulgativo inviato a domicilio
G. Donato
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Implementation
1. Strategie che funzionano sempre
2. Strategie che in alcuni studi hanno dimostrato di funzionare ed in altri no
3. Strategie che hanno dimostrato di non funzionare
4. Strategie dubbie , di cui NON si hanno dati sicuri di efficacia
G. Donato
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1. Strategie che funzionano sempre
• Visita da parte del farmacista aziendale “facilitatore”
• Remainders cartecei e/o elettronici
• Workshops educazionali interattivi
• Strategie multifattoriali, a piu’ vie
G. Donato
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2. Strategie che in alcuni studi hanno dimostrato di funzionare ed in altri
no• Audit e feed-back con reports periodici su
quanto effettuato da divulgare tra i professionisti coinvolti
• Utilizzo di “Opinion leaders”
• Processo di consenso locale
• Interventi mediati dai pazienti (screenings, analisi in gravidanza, etc.)
G. Donato
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3. Strategie che hanno dimostrato di non funzionare
• Materiale divulgativo cartaceo
• Meetings educazionali didattici:
- lezioni magistrali
- conferenze
G. Donato
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4. Strategie dubbie, di cui NON si hanno dati sicuri di efficacia
• Incentivi economici
• Regolamenti e norme di politica sanitaria
G. Donato
G. Donato
Interventions to promote behavioural change among health professionals
Consistently effective
Bero L, et al. BMJ 1998SIGN 50. April, 2002Grol, et al. Lancet 2003
• Educational outreach visits (drugs)
• Reminders • Interactive educational
workshops• Multifaced interventions
Variable effectiveness
Little or no effect
No conclusive evidence
• Audit and feedback • Local opinion leaders• Local consensus processes• Patient mediated interventions
• Educational materials• Traditional lectures
• Financial incentives• Policy, regulation
BMJ 1999
G. Donato
1. Identify topic
2. Set standard
3. Measure practice against standard
4. Identify areas which need to be changed
5. Implement change in practice
6. Re-audit to ensure change has been effective
Pianificazione e conduzione
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G. Donato
• In questa fase viene ripetuto l’audit per verificare il miglioramento dell’appropriatezza
6. Re-audit to ensure change has been effective
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G. Donato
1. Clinical audit should assess structure, pro-cess, or outcomes of care.
2. The audit should be part of a structured programme and should have a local lead.
Summary of elements of effective clinical audit
Sintesi degli elementi che ren-dono efficace un audit clinico
Benjamin A. BMJ 2008
1. L’audit clinico dovreb-be valutare struttura, processi o risultati dell’assistenza.
2. L’audit dovrebbe esse-re parte di un pro-gramma strutturato e dovrebbe avere un referente locale.
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G. Donato
3. Audit should ideally be multidisciplinary.
4. Patients should ideal-ly be part of the audit.
5. Choose audit topics based on high risk, high volume, or high cost problems or on national clinical guidelines.
Summary of elements of effective clinical audit
Sintesi degli elementi che ren-dono efficace un audit clinico
Benjamin A. BMJ 2008
3. L’audit dovrebbe esse-re multidisciplinare.
4. I pazienti dovrebbero partecipare all’audit.
5 Scegliere argomenti ba-sati su alto rischio, alta diffusione o elevato costo dei problemi o su linee guida nazionali.
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G. Donato
6. Derive standards from good quality guidelines.
7. Use action plans to overcome the local barriers to change, and identify those responsible for service improvement
Summary of elements of effective clinical audit
Sintesi degli elementi che ren-dono efficace un audit clinico
Benjamin A. BMJ 2008
6. Individuare i riferimenti da linee guida di buona qualità.
7. Usare piani d’azione per superare le barriere locali al cambiamento ed indentificare quelle modificabili per miglio-rare il servizio.
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G. Donato
8. Repeat the audit to find out whether improve-ments in care have been implemented as a result of clinical audit
9. Develop specific mecha-nisms and systems to monitor and sustain service improvements once the audit cycle has been completed
.
Summary of elements of effective clinical audit
Sintesi degli elementi che ren-dono efficace un audit clinico
Benjamin A. BMJ 2008
8. Ripetere l’audit per valutare quanto i miglioramenti nell’assistenza siano stati implementati grazie all’audit clinico.
9. Sviluppare meccanismi spe-cifici e sistemi di moni-toraggio e supporto ai miglioramenti del servizio solo al termine del ciclo dell’audit.
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