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A A U U T T O O M M A A R R S S . . p p . . A A . . sede: Civitavecchia, via Sandro Ferri n. 4 in località PIP Monna Felicita VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO PREVISIONALE AL PERIMETRO E NEI LUOGHI LIMITROFI AI SENSI DELLA LEGGE 447/95 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI Data emissione documento: 09/01/2017 ha collaborato Ing. Anna Sesti
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AAUUTTOOMMAARR SS..pp..AA..sede: Civitavecchia, via Sandro Ferri n. 4 in località PIP Monna Felicita

VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE DDII IIMMPPAATTTTOO AACCUUSSTTIICCOO PPRREEVVIISSIIOONNAALLEEAALL PPEERRIIMMEETTRROO EE NNEEII LLUUOOGGHHII LLIIMMIITTRROOFFII AAII SSEENNSSII DDEELLLLAA

LLEEGGGGEE 444477//9955 EE SSUUCCCCEESSSSIIVVEE MMOODDIIFFIICCHHEE EEDD IINNTTEEGGRRAAZZIIOONNII

Data emissione documento: 09/01/2017

ha collaboratoIng. Anna Sesti

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VALUTAZIONE IMPATTO ACUSTICOai sensi della L. 447/95 e s.m.i.

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Data: 09/01/2017

DDEESSCCRRIIZZIIOONNEE DDEELL DDOOCCUUMMEENNTTOO

Il presente documento di valutazione dell’impatto acustico previsionale, redatto ai sensi e per gli obblighi derivanti dalle leggi vigenti in materia di inquinamento acustico, (Legge Quadro sull’inquinamento acustico n° 447/95, DPCM 1/3/91, DPCM 14/11/97) si compone della presente relazione oltre allegati, suddivise nei seguenti paragrafi:

2 Premessa ................................................................................................................... 3

3 Inquadramento territoriale e classificazione acustica delle aree .............................. 3

4 Descrizione delle attività della Automar S.p.A. ....................................................... 8

5 Riferimenti Legislativi ............................................................................................ 12

6 Classificazione Acustica delle aree in esame ......................................................... 23

7 Determinazioni dei livelli acustici - Rilevazioni Fonometriche ............................. 23

8 Conclusioni ............................................................................................................. 30

9 Allegati ................................................................................................................... 30

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Data: 09/01/2017

22 PPrreemmeessssaaA seguito di richiesta da parte del legale rappresentante della Automar S.p.A. e in rispetto alla Legge n. 447/95 e successivi decreti attuativi, il sottoscritto Arch. Antonio Mattei (tecnico competente in acustica ambientale riconosciuto dalla Regione Campania con D.D. n. 261/2004 ai sensi della Legge Quadro sull’inquinamento acustico n° 447/95 – DGR 1310 del 11-03-97) redige il presente documento contenente la valutazione di impatto acustico previsionale dell’azienda sopra citata e precisamente per lo stabilimento sito in Civitavecchia, alla via Sandro Ferri n. 4 in località PIP Monna Felicita. Il lavoro consiste nel determinare se l’attività da svolgersi nel sito in generale e il previsto uso di macchinari ed impianti nell’area di pertinenza aziendale, potrebbe produrre inquinamento acustico ambientale; ciò al fine di analizzare ed individuare l’eventuale disturbo arrecato a terzi in difformità alla vigente normativa.

L’analisi è basata su una valutazione dello stato dell’arte atteso a seguito dell’avvio delle attività in programma. Si ritiene di precisare che la Automar S.p.A. subentra nel sito in oggetto, in virtù di contratto di sub-locazione regolarmente denunciato al settore attività produttive del Comune di Civitavecchia, a precedente gestore, F.lli Elia S.p.A., per svolgervi medesima attività consistente nello specifico in gestione di polo di smistamento nell’ambito del trasporto intermodale di autovetture, con annesse attività di carattere operativo (controllo, piccole riparazioni meccaniche e di carrozzeria e lavaggio) e documentali.

Ciò detto, valutato che le fonti di rumore ascrivili allo svolgimento dell’attività sono riconducibili al funzionamento di impianti già presenti in azienda ed all’attività di movimentazione autoveicoli svolta sui piazzali, si è potuto procedere alla presente valutazione di impatto acustico sulla base di misurazioni reali sia per quanto riguarda le fonti di rumore che per la caratterizzazione del clima acustico dell’ambiente (rumore residuo).

La valutazione è stata effettuata quindi sulla base dei seguenti elementi: - Analisi dello stato di fatto; - Censimento dei ricettori sensibili; - Risultanze delle indagini fonometriche per i valori di rumorosità eseguite il giorno 23 dicembre 2016, per

il solo periodo diurno, dal momento che come dichiarato dal gestore del sito l’azienda è attiva dalle ore 8.00 alle ore 17.30;

- Confronto dei livelli stimati con quelli massimi stabiliti dalle leggi vigenti in materia di inquinamento acustico.

La campagna di misure per la caratterizzazione del clima acustico dell’area in cui è ubicato lo stabilimento della Automar S.p.A. è stata eseguita dal sottoscritto Arch. Antonio Mattei, tecnico competente in Acustica Ambientale riconosciuto dalla Regione Campania al numero al n. 261/04, alla presenza di Responsabile aziendale.

33 IInnqquuaaddrraammeennttoo tteerrrriittoorriiaallee ee ccllaassssiiffiiccaazziioonnee aaccuussttiiccaa ddeellllee aarreeeeL’insediamento industriale in cui la Automar S.p.A. svolge la propria attività risulta accatastato al foglio 7 particella 1313/1314/1316 sub 501, in area individuata quale zona D/8, ossia area caratterizzata da

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Data: 09/01/2017

agglomerati urbani esistenti a destinazione prevalentemente produttiva-servizi secondo la zonizzazione del PRG vigente del Comune di Civitavecchia.

AUTOMAR S.p.A.

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Data: 09/01/2017

Stralcio Aerofoto di Civitavecchia – con individuazione della AUTOMAR S.p.A.

Il Comune di Civitavecchia è provvisto di Piano di Zonizzazione Acustica approvato con D.C.C. n.102 del 28/12/2006, in base al quale il sito produttivo oggetto della presente viene a trovarsi in classe VI (Area esclusivamente industriale), come da stralcio di seguito riportato.

AUTOMAR S.p.A.

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Data: 09/01/2017

Stralcio Planimetria del Piano di Zonizzazione Acustica

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Data: 09/01/2017

Particolare dello Stralcio del PZA di Civitavecchia - con individuazione dell'area in esame

Dallo stralcio del Piano di Zonizzazione Acustica si osserva che anche il contesto circostante è ubicato tutto in classe VI.

3.1 Individuazione Ricettori Sensibili ai fini Acustici

Tutta la zona di interesse è stata sottoposta ad indagine conoscitiva per l’individuazione dei ricettori particolarmente sensibili (classe I) e di quelli potenzialmente sensibili, laddove la collocazione delle sorgenti sonore considerate in relazione alla previsione di attività è di fondamentale importanza ai fini di una valutazione dell’eventuale disturbo sonoro ambientale. Si è rilevato che non sono presenti nelle vicinanze luoghi utilizzati da persone o comunità in Classe I e che l’area circostante il sito della Automar è anch’essa a destinazione industriale, come si evince dallo stralcio di Piano di Zonizzazione Acustica.

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Data: 09/01/2017

44 DDeessccrriizziioonnee ddeellllee aattttiivviittàà ddeellllaa AAuuttoommaarr SS..pp..AA..Il sito di cui in oggetto, in area PIP di Monna Felicita del comune di Civitavecchia e contraddistinto al catasto al foglio 7 mappale 1316 sub 501 categoria D/8, è nella disponibilità della Automar S.p.A. (società partecipata al 20% dalla F.lli Elia S.p.A.) in virtù di contratto di sub-locazione stipulato con la F.lli Elia S.p.A. che a sua volta ne dispone in virtù di contratto di locazione stipulato con la società Decar S.p.A., laddove i successivi subentri risultano regolarmente gestiti in conformità al Regolamento delle aree produttive del comune di Civitavecchia (RM).

L’accesso al sito avviene da strada comunale Sandro Ferri n. 4 mediante n. 2 varchi carrabili, in corrispondenza dei quali sono posti i locali guardiania. Il confine aziendale è complessivamente delimitato con recinzione in muratura e sovrastanti pannelli in c.a.p..

Gli accordi di sub-locazione mantengono esclusi dalla disponibilità dell’Automar il capannone e la striscia di area posti ad ovest del complesso immobiliare, per una superficie in pianta di circa 1217,00 mq, così come evidenziato in planimetria generale allegata.

La sede operativa della Automar S.p.A. in località Monna Felicita comprende quindi un’ampia area destinata a deposito di automezzi (circa 150.000 mq)dotata di raccordo ferroviario e sovrastanti fabbricati così distinti:

Palazzina uffici e servizi, a due livelli fuori terra e circostante area parcheggio, con superficie in pianta utile di circa 336,00mq; Fabbricato industriale a un livello fuori terra, con superficie coperta in pianta di circa 1378,00 mq; Cabina elettrica di trasformazione; Locale idrico interrato ed adiacenti vasche di riserva antincendio.

Sempre sul piazzale insiste impianto per il lavaggio delle autovetture (tunnel) ed adiacente platea di cemento per l’allocazione delle apparecchiature dell’impianto di depurazione a suo servizio.

Dal punto di vista del lay-out operativo, mentre i piazzali risultano distinti in funzione del ciclo operativo in piazzale per la ricezione delle bisarche, carico/ scarico autoveicoli e piazzale per il parcamento degli autoveicoli destinati allo smistamento, all’interno del fabbricato industriale si individuano principalmente i seguenti reparti:

- aree per il controllo degli autoveicoli; - officina meccanica; - reparto carrozzeria, per l’effettuazione di piccoli interventi di riparazione carrozzeria.

All’interno dello stabilimento sono poi presenti alcuni locali funzionali all’attività per deposito attrezzature/ ricambistica/ materiale di consumo per le attività svolte oltre a servizi igienici.

L’attività principale di centro di smistamento autoveicoli condotta dalla Automar S.p.A. consta essenzialmente nelle seguenti fasi:

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VALUTAZIONE IMPATTO ACUSTICOai sensi della L. 447/95 e s.m.i.

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Data: 09/01/2017

- ricezione degli autoveicoli nuovi, pervenuti in sito mediante vettore ferroviario o bisarche; - scarico dei veicoli da vettori utilizzati per il trasporto ed accertamento della conformità

della consegna mediante controllo visivo/ documentale; - controllo esterno e meccanico delle autovetture, negli appositi reparti; il controllo in

officina meccanica è rivolto all’accertamento del corretto funzionamento della parte elettrica, meccanica del veicolo e controllo optional; in sede di controllo esterno vengono individuati e segnalate le autovetture che hanno riportato danneggiamenti evidenti della carrozzeria;

- sistemazione a piazzale in attesa di smistamento; - caricamento su vettori per il trasporto fuori sito.

Concorrono all’attività principale tutte le attività amministrative connesse alle pratiche per spedizione degli autoveicoli.

Quale servizio aggiuntivo offerto ai clienti, secondo specifiche di commessa, l’Automar prevede di svolgere, in analogia a quanto già fatto dal precedente gestore F.lli Elia, l’attività di lavaggio delle autovetture e di carrozzeria per piccoli interventi di riparazione, nelle modalità di seguito brevemente descritte.

Per lo svolgimento dell’attività, l’Automar S.p.A. disporrà di un organico interno composto da 6 dipendenti, per lo più impiegati in attività di ufficio, mentre saranno appaltate a ditte esterne specializzate le seguenti attività:

- attività di portierato; - attività di movimentazione, carico e scarico autoveicoli da vettori esterni; - attività di lavaggio autovetture; - attività di officina meccanica; - attività di carrozzeria;

con un impegno medio previsto di circa ulteriori 15 unità di ditte esterne operanti in sito.

Il lavoro sarà organizzato generalmente su un solo turno giornaliero dal lunedì a sabato per circa 252 giorni all’anno, con estensione al massimo a due turni giornalieri per gli addetti al lavaggio auto nuove e per l’attività di piccoli interventi di ripristino carrozzeria in caso di necessità sulla base delle commesse acquisite.

Reparto di autolavaggio

Non essendo previsto lo step di deceratura ed applicazione protettivo, le autovetture saranno sottoposte ad un semplice lavaggio con prodotto detergente all’interno di impianto di lavaggio a tunnel posto su piazzale in prossimità del fabbricato industriale.

Il ciclo standard del lavaggio auto prevede le seguenti fasi in linea: - eventuale raffrescamento del veicolo: detto step si rende necessario essenzialmente nel periodo

estivo per ridurre la temperatura della carrozzeria del veicolo esposto al sole; si attua mediante spruzzo sul veicolo di acqua fredda da ugelli inseriti su un portale metallico posto all’inizio della catena;

- prelavaggio a pressione, per eliminare eventuali tracce di polvere/ fango presenti sulla carrozzeria;

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- lavaggio con spazzole, che comprende prelavaggio, irrorazione di prodotto detergente e risciacquo;- asciugatura, eliminazione dell’acqua mediante aria insufflata da bocchette alimentate con

elettroventilatori.Le acque di risulta del lavaggio vengono raccolte a pavimento e convogliate verso adiacente impianto di depurazione.

Reparto di carrozzeria

A valle dell’attività di ispezione della carrozzeria al fine di individuare eventuali danneggiamenti verificatisi durante il trasporto e la movimentazione, qualora l’entità del danno rientrasse nelle specifiche di commessa, è previsto che si proceda alla riparazione in apposito reparto attrezzato.

Il ciclo di lavorazione prevede la successione delle seguenti fasi operative: smontaggio dei pezzi danneggiati; raddrizzatura della carrozzeria laddove necessario; preparazione del supporto; stuccatura e levigatura, presso postazioni attrezzate con unità mobili di aspirazione; applicazione della vernice, mediante pistola a spruzzo all’interno di apposita cabina di verniciatura servite da impianto di captazione e trattamento inquinanti; trattasi di vernici ad acqua a basso contenuto di SOV; asciugatura all’interno di cabina di verniciatura; ricostituzione della carrozzeria mediante montaggio delle parti riparate.

Per lo svolgimento di tale attività, del tutto similare a quella precedentemente svolta in sito dal precedente gestore F.lli Elia, la Automar ha inteso rinnovare gli impianti per disporre di impianti conformi alle disposizioni di norma vigenti.

Nello specifico, per l’attività di carrozzeria per piccole riparazioni, l’azienda disporrà dei seguenti impianti:

n. 2 box di preparazione: n. 1 cabina di verniciatura ed essiccazione; annesso box di preparazione vernici e lavaggio attrezzature:

Ognuno di tali impianti sarà dotato di captazione per il convogliamento degli effluenti e adeguata tecnologia per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera.

Di seguito schema a blocchi descrittivo dell’attività che sarà condotta dalla Automar S.p.A. nel sito in area PIP Monna Felicita di Civitavecchia.

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Fig. 1 – schema a blocchi ciclo produttivo della Automar S.p.A.

ARRIVO AUTOVEICOLI SU ROTAIA/MEDIANTE BISARCHE

SCARICO AUTOVEICOLI ESISTEMAZIONE A PIAZZALE

LAVAGGIO AUTOVEICOLI

AUTOVEICOLI IN PERFETTECONDIZIONI DI CARROZZERIA

CARICAMENTO AUTOVEICOLI SUVETTORE PER LA DISTRIBUZIONE

PREPARAZIONE AUTOVEICOLI PERLA DISTRIBUZIONE

AUTOVEICOLI CHE NECESSITANO DIRITOCCHI ALLA CARROZZERIA

TRASFERIMENTO AUTOVEICOLI INREPARTO CARROZZERIA

VERNICIATURA CARROZZERIA +ESSICCAZIONE

PREPARAZIONE CARROZZERIA

PREPARAZIONE VERNICI

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55 RRiiffeerriimmeennttii LLeeggiissllaattiivvii

DDPPCCMM 11//33//9911

La materia connessa con l’inquinamento acustico, fino al 1996 era regolamentata solo dal DPCM 1/3/91 “Limiti massimi della esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”. Tra le definizioni riportiamo le seguenti:

rumore: “qualunque emissione sonora che provochi sull’uomo effetti indesiderati, disturbanti o dannosi o che determini un qualsiasi deterioramento qualitativo dell’ambiente”; livello di rumore residuo LR: “livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata “A” che si rileva quando si escludono le specifiche sorgenti disturbanti (…)”; livello di rumore ambientale LA: “livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A”, prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall’insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti”; sorgente sonora: “qualsiasi oggetto, dispositivo o macchina o impianto o essere vivente idoneo a produrre emissione sonora”; livello di pressione sonora: “esprime il valore della pressione acustica di un fenomeno sonoro mediante la scala logaritmica dei decibel (dB) (…)” livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A” Leq(A):“è il parametro fisico adottato per la misura del rumore (…); livello differenziale di rumore: “differenza tra il livello Leq(A) di rumore ambientale e quello del rumore residuo”; tempo di riferimento TR: “parametro che rappresenta la collocazione del fenomeno acustico nell’arco delle 24 ore: si individuano il periodo diurno e il periodo notturno. Il periodo diurno è quello relativo all’intervallo di tempo compreso tra le h 6.00 e le h. 22.00. il periodo notturno è quello relativo all’intervallo di tempo compreso tra le h. 22.00 e le h. 6.00”.

Il su menzionato D.P.C.M. prevede la suddivisione del territorio Comunale in zone acustiche classificate in base alla loro destinazione d’uso, ed in attesa di tali zonizzazioni stabilisce, per le sorgenti sonore fisse, i seguenti limiti transitori di accettabilità per le immissioni sonore nell’ambiente esterno.

TABELLA N° 1

ZONIZZAZIONE Limite diurno

Leq (A) Limite notturno

Leq (A) Tutto il territorio nazionale 70 60

Zona A (D.M. 1444/68) 65 55 Zona B (D.M. 1444/68) 60 50

Zona esclusivamente industriale 70 70

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- Zona A - Comprende le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, o di porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi, per tali caratteristiche, parte integrante degli agglomerati stessi;

- Zona B - Comprende le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, ma diverse da A; si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12 % della superficie fondiaria della zona, e nelle quali la densità territoriale sia superiore ad 1,25 mc/mq.

Per l’ambiente abitativo il DPCM 1/3/91 prescrive due tipologie di verifica per stabilire se la rumorosità immessa è accettabile o meno (valori assoluti e valori differenziali). Tali verifiche, allo stato attuale, sono però state modificate nei limiti massimi da rispettare dal DPCM 14/11/97, di cui si dirà in seguito. In definitiva il DPCM 1/3/91 risulta ancora in vigore, relativamente ai limiti transitori di accettabilità della rumorosità immessa nell’ambiente esterno ad una data realtà produttiva, solo se il territorio comunale ove detta realtà è ubicata non è stato zonizzato ai fini acustici.

LLeeggggee QQuuaaddrroo nn°° 444477//9955 9955 ee ss..mm..ii..Dal 1996 è entrata in vigore la Legge Quadro n° 447/95 sull’inquinamento acustico che stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico, attribuendo specifiche competenze agli enti pubblici, che esplicano le azioni di regolamentazione, pianificazione e controllo ed ai soggetti pubblici e/o privati che possono essere causa diretta o indiretta di inquinamento acustico. Il carattere onnicomprensivo della legge è evidenziato nella definizione stessa di inquinamento acustico. Con questo termine si intende infatti “L’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane ,deterioramento dell’eco sistema, dei beni materiali, .........”. Altre definizioni sono le seguenti:

(….)e) valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora misurato in prossimità della sorgente sonora stessa; f) valori limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori; g) valori di attenzione: il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l’ambiente ; h) valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le metodologie e le metodiche di risanamento disponibili (…).

I valori limite delle lettere e), f), g) e h) sono determinati in funzione della tipologia della sorgente,

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del periodo della giornata e della destinazione d’uso della zona da proteggere. I valori limite di immissione sono distinti inoltre in valori limite assoluti, determinati con riferimento al livello equivalente di rumore ambientale e in valori limite differenziali, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale ed il rumore residuo. La legge quadro stabilisce anche quali sono le competenze delle Regioni, delle Province e dei Comuni in materia di tutela dall’inquinamento acustico. A questi ultimi spetta la classificazione acustica del territorio comunale, l’adozione di eventuali piani di risanamento e di regolamenti per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall’inquinamento acustico, la rilevazione e il controllo delle emissione sonore prodotte dai veicoli (…). La legge definisce altresì la figura di tecnico competente in acustica, quale persona idonea ad effettuare le misurazioni, verificandone il rispetto dei limiti, redigere piani di risanamento, svolgere le relative attività di controllo.

DDMM 1111//1122//9966Tale decreto, la cui applicazione è stata da ultimo ribadita dalla Circolare Ministeriale 6/9/2004, (G.U. n. 17 del 15/9/2004), prevede che il "criterio differenziale" non si applica agli impianti "a ciclo produttivi continuo", vale a dire: a) quelli di cui non e' possibile interrompere l'attività senza provocare danni all'impianto stesso,

pericolo di incidenti o alterazioni del prodotto o per necessità di continuità finalizzata a garantire l'erogazione di un servizio pubblico essenziale;

b) quelli il cui esercizio è regolato da contratti collettivi nazionali di lavoro o da norme di legge, sulle ventiquattro ore per cicli settimanali, fatte salve le esigenze di manutenzione.

Il decreto definisce inoltre "impianto a ciclo produttivo continuo esistente", quello in esercizio o autorizzato all'esercizio o per il quale era stata presentata domanda di autorizzazione all'esercizio precedentemente all'entrata in vigore del decreto stesso (19 marzo 1996) e prevede: - per gli "impianti esistenti", il rispetto dei valori assoluti di immissione quale condizione per la non

applicabilità del "criterio differenziale" - per i "nuovi impianti", l'obbligo del rispetto del "criterio differenziale".

DDPPCCMM 1144//1111//9977 ((aattttuuaattiivvoo ddeellllaa LLeeggggee QQuuaaddrroo 444477//9955))Dal 1/1/98 è entrato in vigore il DPCM 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” attuativo della Legge Quadro n° 447/95. Tale decreto, laddove i Comuni hanno effettuato la zonizzazione, fissa nuovi limiti massimi per l’ambiente esterno e per quello abitativo, annullando di fatto tutti i disposti del vecchio DPCM 1/3/91 descritto all’inizio.

Per gli ambienti abitativi (art. 4 DPCM 14/11/97) vengono stabiliti i seguenti limiti della rumorosità

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immessa. 25 dB(A) per il perimetro notturno con le finestre chiuse; 35 dB(A) per il periodo diurno con le finestre chiuse; 40 dB(A) per il periodo notturno con le finestre aperte; 50 dB(A) per il periodo diurno con le finestre aperte.

Se detti limiti vengono superati occorre procedere alla verifica del criterio differenziale che prevede il calcolo della differenza tra la rumorosità ambientale (in presenza delle specifiche sorgenti sonore disturbanti) e la rumorosità residua (quella caratteristica dell’ambiente esterno o abitativo a sorgenti disattivate).

Sono ammessi i seguenti valori differenziali: 3 dB(A) per il periodo notturno (22.00 – 06.00); 5 dB(A) per il periodo diurno (06.00 – 22.00).

Per l’ambiente esterno, la suddivisione in classi acustiche ed i valori limite relativi sono riportati nelle successive tabelle.

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TABELLA N° 2

Suddivisione in classi acustiche

CLASSE I: Aree particolarmente protette

Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

CLASSE II: Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali.

CLASSE III: Aree di tipo misto

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale e di attraversamento, con media densità di popolazione con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

CLASSE IV: Aree di intensa attività umana

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie.

CLASSE V: Aree prevalentemente industriali

Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

CLASSE VI: Aree esclusivamente industriali

Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

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TABELLA N° 3: Valori limite di emissione – Leq in dB(A) (art. 2):

Classi di destinazione d’uso del territorio

Tempi di riferimento diurno

(6.00-22.00)notturno

(22.00-6.00)I. aree particolarmente protette 45 35

II. aree prevalentemente residenziali 50 40

III. aree di tipo misto 55 45

IV. aree di intensa attività umana 60 50

V. aree prevalentemente industriali 65 55

VI. aree esclusivamente industriali 65 65

TABELLA N° 4: Valori limite di immissione – Leq in dB(A) (art. 3):

Classi di destinazione d’uso del territorio

Tempi di riferimento diurno

(6.00-22.00)notturno

(22.00-6.00)I. aree particolarmente protette 50 40

II. aree prevalentemente residenziali 55 45

III. aree di tipo misto 60 50

IV. aree di intensa attività umana 65 55

V. aree prevalentemente industriali 70 60

VI. aree esclusivamente industriali 70 70

TABELLA N° 5: Valori di qualità – Leq in dB(A) (art. 7):

Classi di destinazione d’uso del territorio

Tempi di riferimento diurno

(6.00-22.00)notturno

(22.00-6.00)I. aree particolarmente protette 47 37

II. aree prevalentemente residenziali 52 42

III. aree di tipo misto 57 47

IV. aree di intensa attività umana 62 52

V. aree prevalentemente industriali 67 57

VI. aree esclusivamente industriali 70 70

DDeeccrreettoo 1166//0033//9988Tale decreto, attuativo della Legge Quadro n° 447/95, stabilisce le nuove “tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”. Prevede le seguenti definizioni:

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1. Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

2. Tempo a lungo termine (TL): rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR all'interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità di lungo periodo.

3. Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periodo della giornata all'interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 6,00 e le h 22,00 e quello notturno compreso tra le h 22,00 e le h 6,00.

4. Tempo di osservazione (TO): è un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.

5. Tempo di misura (TM): all'interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.

6. Livelli dei valori efficaci di pressione sonora ponderata "A": LAS, LAF, LAI. Esprimono i valori efficaci in media logaritmica mobile della pressione sonora ponderata "A" LpA secondo le costanti di tempo "slow" "fast", "impulse".

7. Livelli dei valori massimi di pressione sonora LASmax , LAFmax , LAImax: esprimono i valori massimi della pressione sonora ponderata in curva "A" e costanti di tempo "slow", "fast", "impulse".

8. Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A": valore del livello di pressione sonora ponderata "A" di un suono costante che, nel corso di un periodo specificato T, ha la medesima pressione quadratica media di un suono considerato, il cui livello varia in funzione del tempo:

dove LAeq è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" considerato in un intervallo di tempo che inizia all'istante t1 e termina all'istante t2 ; pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata "A" del segnale acustico in Pascal (Pa); p0 = 20 μ Pa è la pressione sonora di riferimento.

9. Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo al tempo a lungo termine TL (LAeq ,TL ): il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo al tempo a lungo termine (LAeq ,TL ) può essere riferito: a) al valore medio su tutto il periodo, con riferimento al livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo a tutto il tempo TL, espresso dalla relazione:

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essendo N i tempi di riferimento considerati; b) al singolo intervallo orario nei TR. In questo caso si individua un TM di 1 ora all'interno del TO nel quale si svolge il fenomeno in esame. (LAeq ,TL) rappresenta il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" risultante dalla somma degli M tempi di misura TM, espresso dalla seguente relazione:

dove i è il singolo intervallo di 1 ora nell' i-esimo TR.E' il livello che si confronta con i limiti di attenzione.

10. Livello sonoro di un singolo evento LAE,(SEL): è dato dalla formula

dove t2 - t1 è un intervallo di tempo sufficientemente lungo da comprendere l'evento; t0 è la durata di riferimento (l s).

11. Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall'insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l'esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona. E' il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a TM ; 2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR.

12. Livello di rumore residuo (LR): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

13. Livello differenziale di rumore (LD): differenza tra il livello di rumore ambientale. (LA) e quello di rumore residuo (LR):

LD = (LA - LR)

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14. Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", dovuto alla sorgente specifica. E' il livello che si confronta con i limiti di emissione.

15. Fattore correttivo (Ki): è la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

per la presenza di componenti impulsive KI = 3 dB per la presenza di componenti tonali KT = 3 dBper la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB

I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.

16. Presenza di rumore a tempo parziale: esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno, si prende in considerazione la presenza di rumore a tempo parziale, nel caso di persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un'ora. Qualora il tempo parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere diminuito di 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere diminuito di 5 dB(A).

17. Livello di rumore corretto (LC): è definito dalla relazione:

LC = LA + KI + KT + KB

DDPPCCMM 3311//0033//9988Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l'esercizio dell'attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera b), e dell'articolo 2, commi 6, 7 e 8, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 "Legge quadro sull'inquinamento acustico".

LLeeggggee 0099//1122//9988 nn.. 442266 ((aarrtt.. 44 –– ccoommmmii 33,,44,,55))3. All'articolo 2, comma 8, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, dopo le parole: "presente legge", sono aggiunte le seguenti: "nonché da coloro che, a prescindere dal titolo di studio, possano dimostrare di avere svolto, alla data di entrata in vigore della presente legge, per almeno cinque anni, attività nel campo dell'acustica ambientale in modo non occasionale". 4. All'articolo 3, comma 1, lettera h), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, dopo le parole: "di pubblico spettacolo", sono aggiunte le seguenti: "e nei pubblici esercizi". 5. All'articolo 10, comma 2, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, le parole: "supera i valori limite di emissione e" sono sostituite dalle seguenti: "supera i valori limite di emissione o".

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CCiirrccoollaarree 0066//0099//22000044 ((GG..UU.. nn.. 221177 ddeell 1155//0099//22000044))Interpretazione in materia di inquinamento acustico: criterio differenziale e applicabilità dei valori limite differenziali. Al punto 4: "A tutela della rumorosità di impianti e servizi di un edificio all'interno dello stesso deve essere applicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 1997 recante la «determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici»".

In merito al primo punto di cui sopra, il decreto prescrive il rispetto di valori limite per le sorgenti di disturbo interne costituite dai Servizi a funzionamento Continuo (gli impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento) o Discontinuo (ascensori, gli scarichi idraulici, i bagni, i servizi igienici e la rubinetteria) degli edifici.

In particolare: a) 35 dB(A) LAmax con costante di tempo slow per i servizi a funzionamento discontinuo; b) 25 dB(A) LAeq per i servizi a funzionamento continuo.

Le misure di livello sonoro (o la sua valutazione) devono essere eseguite nell'ambiente nel quale il livello di rumore è più elevato. Tale ambiente deve essere diverso da quello in cui il rumore si origina.

DD.. PP.. RR.. 1188//1111//11999988,, nn.. 445599..RReeggoollaammeennttoo rreeccaannttee nnoorrmmee ddii eesseeccuuzziioonnee ddeellll''aarrttiiccoolloo 1111 ddeellllaa lleeggggee 2266 oottttoobbrree 11999955,, nn.. 444477,, iinnmmaatteerriiaa ddii iinnqquuiinnaammeennttoo aaccuussttiiccoo ddeerriivvaannttee ddaa ttrraaffffiiccoo ffeerrrroovviiaarriioo..

Art. 2. Campo di applicazione: 1. Il presente decreto stabilisce le norme per la prevenzione ed il contenimento dell'inquinamento da rumore avente origine dall'esercizio delle infrastrutture delle ferrovie e delle linee metropolitane di superficie, con esclusione delle tramvie e delle funicolari.

Art. 3. Fascia di pertinenza 1. A partire dalla mezzeria dei binari esterni e per ciascun lato sono fissate fasce territoriali di pertinenza delle infrastrutture della larghezza di: a) m 250 per le infrastrutture di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a), e per le infrastrutture di nuova realizzazione di cui all'articolo 2, comma 2, lettera b), con velocità di progetto non superiore a 200 km/h. Tale fascia viene suddivisa in due parti: la prima, più vicina all'infrastruttura, della larghezza di m 100, denominata fascia A; la seconda, più distante dall'infrastruttura, della larghezza di m 150, denominata fascia B;

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b) m 250 per le infrastrutture di cui all'articolo 2, comma 2, lettera b), con velocità di progetto superiore a 200 km/h. 2. Per le aree non ancora edificate interessate dall'attraversamento di infrastrutture in esercizio, gli interventi per il rispetto dei limiti di cui agli articoli 4 e 5 sono a carico del titolare della concessione edilizia rilasciata all'interno delle fasce di pertinenza di cui al comma 1.3. Nel caso di realizzazione di nuove infrastrutture in affiancamento ad una esistente, la fascia di pertinenza si calcola a partire dal binario esterno preesistente.

Art. 5. Infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione con velocità di progetto non superiore a 200 km/h1. Per le infrastrutture esistenti, le loro varianti, le infrastrutture di nuova realizzazione in affiancamento di infrastrutture esistenti e le infrastrutture di nuova realizzazione con velocità di progetto non superiore a 200 km/h, all'interno della fascia di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del presente decreto, i valori limite assoluti di immissione del rumore prodotto dall'infrastruttura sono i seguenti: a) 50 dB(A) Leq diurno, 40 dB(A) Leq notturno per scuole, ospedali, case di cura e case di riposo; per le scuole vale il solo limite diurno; b) 70 dB(A) Leq diurno, 60 dB(A) Leq notturno per gli altri ricettori all'interno della fascia A di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a);c) 65 dB(A) Leq diurno, 55 dB(A) Leq notturno per gli altri ricettori all'interno della fascia B di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a).2. Il rispetto dei valori di cui al comma l e, al di fuori della fascia di pertinenza, il rispetto dei valori stabiliti nella tabella C del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997, è verificato con misure sugli interi periodi di riferimento diurno e notturno, in facciata degli edifici ad 1 m dalla stessa ed in corrispondenza dei punti di maggiore esposizione, ovvero in corrispondenza di altri ricettori.

PPiiaannoo ddii ZZoonniizzzzaazziioonnee AAccuussttiiccaa ddeell CCoommuunneePiano di Zonizzazione Acustica del Territorio Comunale di Civitavecchia così come adottato con D.C.C. n. 102 del 28/12/2006.

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66 CCllaassssiiffiiccaazziioonnee AAccuussttiiccaa ddeellllee aarreeee iinn eessaammeeSecondo la suddetta classificazione acustica comunale, l’area di interesse è inserita tutta nella classe6 – Aree esclusivamente industriale, che nel rispetto del DPCM 14.11.97, (di cui alle tabelle B - C - D), prevede per il periodo diurno (fascia oraria in cui è prevista l’attività della Automar S.p.A.): - valori limite di emissione pari a 65 dB(A);- valori limite assoluti di immissione pari a 70 dB(A);- valori di qualità pari a 70 dB(A).

Come anticipato al paragrafo 3.1 l’indagine dei recettori sensibili NON ha rilevato la presenza nelle vicinanze dell'insediamento, le uniche abitazioni più prossime sono situate verso Est oltre la strada E840 raccordo Civitavecchia Viterbo e con la presenza di altri insediamenti più prossimi alle stesse abitazioni, quindi non considerevoli di valutazione. Inoltre l'azienda ha un muro di recinzione abbastanza alto, da formare comunque una barriera ai rumori.

77 DDeetteerrmmiinnaazziioonnii ddeeii lliivveellllii aaccuussttiiccii -- RRiilleevvaazziioonnii FFoonnoommeettrriicchhee

77..11 SSttrruummeennttaazziioonnii iimmppiieeggaattee

I rilievi sono stati eseguiti utilizzando:

LARSON DAVIS LD 831 - Serial n° 0001336: fonometro integratore di precisione conforme alle specifiche di cui alla classe 1 delle norme EN60651/1994 ed EN60804/1994, integrante analizzatore in frequenza Real-Time ad 1/3 d’ottava con gamma da 6.3 Hz a 20 kHz e dinamica superiore ai 110 dB conforme alla norma 61260/1993 (IEC 1260) e dotato di microfono di classe 1 conforme alle norme EN61094-1/1994, EN61094-2/1993, EN61094-3/1995, EN61094-4/1995. I componenti del suddetto sistema sono stati controllati dal centro di taratura SIT 185, Sonora s.r.l., come da copia del certificato di taratura allegato alla presente. ACLAN 01dB CAL 01- matricola 990447- calibratore in Classe 1 IEC 942:1988, conforme alle norme CEI 29- 4, Level 94.0 dB – 1000 Hz. Il calibratore è stato controllato dal centro di taratura SIT 185, Sonora s.r.l., come da copia del certificato di taratura allegato alla presente. Accessori e programmi software omologati per l’elaborazione dei dati; Apparecchiature per la misura dei parametri climatici durante le misure.

77..22 FFiinnaalliittàà ddeellll’’iinnddaaggiinnee

La campagna di monitoraggio acustico è stata realizzata con l’obiettivo di valutare il clima acustico della zona, di stimare l’ammontare delle emissioni e delle immissioni sonore derivanti dalle lavorazioni che saranno effettuate dalla Automar S.p.A., oggetto di indagine, ed in particolare l’impatto del rumore prodotto sui recettori presenti nell’area limitrofa.

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Si è valutata la sola fascia di rischio diurna (dalle 6:00 AM alle 22:00 PM), in quanto l’azienda opererà esclusivamente dalle ore 8.00 alle ore 17.30.

77..33 MMeettooddiiccaa ddii llaavvoorroo

Sono state analizzate in via di massima tutte le sorgenti di primaria importanza che influiscono sulla rumorosità ambientale al perimetro esterno dell’area interessata ed i relativi tempi di attivazione, al fine di caratterizzare il clima acustico della zona dell’insediamento. Le postazioni di misura sono state stabilite in modo da caratterizzare acusticamente il perimetro delle aree di interesse ed il limitrofo ambiente esterno ed abitativo.

77..44 CCoonnddiizziioonnii ddii mmiissuurraa

Le misure della rumorosità residua sono state eseguite in assenza di lavorazioni operate dalla Automar S.p.A.. In tal modo si evidenzia il clima acustico dell’area con l’apporto delle sorgenti estranee all’azienda presenti in zona. I punti di misura sono riportati nella planimetria allegata. Presso ogni punto di misura è stata attrezzata una postazione con il microfono dello strumento, dotato di schermo antivento, orientato verso le sorgenti di rumore. Il microfono impiegato è del tipo ad incidenza casuale, montato su idoneo treppiede (h = mt. 1.50) e posizionato ad una distanza superiore ai 3 metri dalla postazione nella quale era presente l’operatore della Sicis s.r.l. addetto alle misurazioni e ad almeno 1 metro da superfici riflettenti. Con il calibratore di cui al punto 7.1 si è controllato l’errore di misura prima e dopo il ciclo di misura, riscontrando quanto segue:

Rilievi- prima della misura, valore di calibrazione = - 0,3 dB(A), - dopo il ciclo di misure, valore di calibrazione = - 0,3 dB(A).

Pertanto la differenza risulta entro i limiti di tolleranza di Legge (0,5 dB(A)). I parametri rilevati in modo simultaneo, nel rispetto del Decreto 16/03/98 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico” sono stati i seguenti:

- I livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata “A” per la valutazione della rumorosità ambientale emessa ed immessa dalla sorgente, con tempi di misura significativi della manifestazione degli eventi sonori;

- I livelli dei valori efficaci di pressione sonora ponderata “A”, LAS, LAF, LAI , in media logaritmica mobile secondo le constanti di tempo “slow”, “fast”, “impulse”;

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- Il livello dei valori massimi di pressione sonora ponderata “A” con costanti di tempo “slow” (LASmax), “fast” (LAFmax) ed “impulse” (LAImax) per accertare la presenza di componenti impulsive nella rumorosità immessa;

- Lo spettro in frequenza della rumorosità ambientale per terzi di banda d’ottava (da 20 Hz. a 20 kHz.) per accertare la eventuale presenza di componenti tonali pure in conformità alle indicazioni della ISO 266/1987; la presenza di componenti spettrali in bassa frequenza è accertata solo nel tempo di riferimento notturno (punto 12 allegato B al Decreto 16/3/98);

- Altri parametri quali livelli statistici, etc. per meglio caratterizzare gli eventi sonori.

Il tempo di riferimento per i suddetti rilievi è stato: quello diurnoQuello di osservazione: dalle ore 9.30 alle ore 13.30 per il periodo diurno. Quello di misura: dalle 10.00 alle ore 13.00 per il periodo diurno.

CCoonnddiizziioonnii mmeetteeooLe misure sono state realizzate con le condizioni meteo riscontrabili nell’area di interesse e descritte di seguito: Periodo diurno

Temperatura tra 6.0 °C e 10.0 °C; Umidità tra 60 % e 77%; Assenza di precipitazioni; Velocità media del vento 1,7 m/s.

77..55 EElleennccoo ddeellllee mmiissuurree ddiiuurrnnee

Ai fini della comprensione delle misure effettuate, si riepilogano di seguito alcune considerazioni di carattere generale sulla base delle quali è stata impostata la valutazione. Il sito della Automar S.p.A. presenta dimensioni notevoli e risulta confinante con altre attività infatti nel Piano di Zonizzazione Acustica tutta l'area è inserita in Classe VI (aree esclusivamente industriale) aree nelle quali non è prevista la presenza di ricettori.

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Misure fonometriche

N. POSIZIONE Livelloacustico Rumore TR

1Esterno al Piazzale di pertinenza dell'attività, lato Nord: lavorazioni ferme 52,4 Residuo Diurno

2Piazzale di pertinenza dell'attività lato Est: lavorazioni in atto 45,3 Residuo Diurno

3Piazzale di pertinenza dell'attività, lato Sud: lavorazioni ferme 54,1 Residuo Diurno

4

Piazzale di pertinenza dell'attività, lato Est - lavorazioni in atto nella parte centrale del piazzale - rappresentativa del Rumore nel resto dell'azienda

51 Ambientale Diurno

5Piazzale di pertinenza dell'attività, lato Ovest: lavorazioni ferme 53,5 Residuo Diurno

6

Piazzale di pertinenza dell'attività, lato Sud - lavorazioni in atto con bisarche in carico/scarico auto - misura effettuata a circa metri 20 dalle lavorazioni

66,8 Ambientale Diurno

7Piazzale di pertinenza dell'attività, lato Nord: lavorazioni in atto e passaggio di due bisarche

64,1 Ambientale Diurno

8Piazzale di pertinenza dell'attività, lato Ovest: lavorazioni in atto 60,6 Ambiental

e Diurno

Come desumibile dalla tabella precedente, si è proceduto a caratterizzare il clima acustico dell’ambiente mediante misure di rumore residuo lungo il perimetro del sito, con attività aziendali ferme. Successivamente, con impianti accesi (ai fini dell’effettuazione delle misure Ambientali) e con movimentazioni su piazzale in essere, si è proceduto ad acquisire un numero sufficiente di misure del rumore in ambiente sempre lungo il perimetro aziendale (in considerazione dell’estensione del sito).

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Planimetria dell’azienda con indicazione dei punti di misura

Ciò fatto, con riferimento all’impatto acustico ambientale prodotto ed al fine di pervenire al valore di Emissione complessivo (che tenga conto di tutto il rumore determinato dall’attività nel sito) confrontabile con i limiti di norma, si è proceduto come di seguito esposto sulla base dei livelli acustici rilevati nei quattro lati aziendali (riferiti ai punti cardinali), prima cosa sottraendo il residuo all’ambientale: lato Est con le misure: n. 2 (Residuo) e n. 4 (Ambientale), lato Nord con le misure n. 1 (Residuo) e n. 7 (Ambientale), lato Ovest con le misure n. 5 (Residuo) e n. 8 (Ambientale), infine lato Sud con le misure n. 3 (Residuo) e n. 6 (Ambientale).

lato Est:Ltot = 10 Log(10L1/10-10L2/10) = 10 Log(1051/10 - 1045,3/10) = 49,6lato Nord:Ltot = 10 Log(10L1/10-10L2/10) ) = 10 Log(1064,1/10 - 1052,4/10) = 63,8 lato Sud: Ltot = 10 Log(10L1/10-10L2/10) = 10 Log(1066,8/10 - 1054,1/10) = 66,6 lato Ovest: Ltot = 10 Log(10L1/10-10L2/10) = 10 Log(1060,6/10 - 1053,5/10) = 59,7

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Successivamente, in funzione dei tempi di svolgimento delle attività assunti in circa un’ora e mezza per quanto riguarda le operazioni senza l’utilizzo di macchinari rumorosi (pertanto assimilabile al Rumore Residuo) e 8 ore per le normali attività (Rumore Ambientale) come dichiarato dai responsabili aziendali, calcolando il Livello Equivalente nel periodo di riferimento diurno(LAeqTR), ottenendo il valore di Emissione dell’intera azienda da confrontare con i limiti di legge:

lato Est:Laeq,TR = 10Log(1/16((8*10(49.6/10))+(1,5*10(45,3/10)) = 46,9lato Nord:Laeq,TR = 10Log(1/16((8*10(63.8/10))+(1,5*10(52,4/10)) = 60,9lato Sud: Laeq,TR = 10Log(1/16((8*10(66.6/10))+(1,5*10(54,1/10)) = 63,6lato Ovest: Laeq,TR = 10Log(1/16((8*10(59.7/10))+(1,5*10(53,5/10)) = 56,9

valori di Emissione da confrontare con i limiti di legge.

Tabella 4 - valori di emissione

POSIZIONE LeqATRLimiteDiurno

LimiteNotturno

RispettoLimiti

lato Est: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

46,9 (*) 65 - SI

lato Nord: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

60,9 (*) 65 - SI

lato Sud: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

63,6 (*) 65 - SI

lato Ovest: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

56,9 (*) 65 - SI

(*) valore calcolato al Confine

Analogamente si calcola il valore di Immissione: Sempre nel periodo diurno, sottraendo logaritmicamente al rumore Ambientale il Residuo (come fatto in precedenza) e trasportando tale valore al recettore (esterno dei confini aziendali) si hanno valori pari a:

lato Est: L2 = 46,9 - 10log (25/20) = 45,9

lato Nord: L2 = 60,9 - 10log (25/20) = 59,9

lato Sud: L2 = 63,6 - 10log (25/20) = 62,6

lato Ovest: L2 = 56,9 - 10log (25/20) = 55,9

dBATTR

LogL iTAeqLiTRAeq

0,1.00, 10*1*10

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(il calcolo delle distanze viene determinato dalle posizioni della misura rispetto alle lavorazioni ed al ricettore più prossimo; poiché la misura è stata effettuata a 20 metri dalla fonte di rumore cioè nei pressi del confine aziendale ed il ricettore è stato considerato l’esterno dell’azienda posto circa 5 m dal confine quindi a 25 metri dalla sorgente).

Aggiungendo il valore del rumore residuo al ricettore otteniamo il valore di Immissione:

lato Est: 10Log(1045,9/10 + 1045,3/10) = 48,6lato Nord: 10Log(1059,9/10 + 1052,4/10) = 60,6 lato Sud: 10Log(1062,6/10 + 1054,1/10) = 63,2 lato Ovest: 10Log(1055,9/10 + 1053,5/10) = 57,9

ed infine, calcolando il Livello Equivalente nel periodo di riferimento diurno (LAeq,TR), conl'attività aziendale in funzione per circa 8 ore e le altre 8 ore considerando il solo valore del Rumore Residuo, si ha:

lato Est: 10Log(1/16((8*10(48,6/10)+(8*10(45,3/10)))) = 47,3lato Nord: 10Log(1/16((8*10(60,6/10)+(8*10(52,4/10)))) = 58,2lato Sud: 10Log(1/16((8*10(63,2/10)+(8*10(54,1/10)))) = 60,7lato Ovest: 10Log(1/16((8*10(57,9/10)+(8*10(53,5/10)))) = 56,2

valori di Immissione dell’intera azienda da confrontare con i limiti di legge.

Tabella 5 - valori di immissione

POSIZIONE LeqATRLimiteDiurno

LimiteNotturno

RispettoLimiti

lato Est: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

47,3 (*) 70 - SI

lato Nord: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

58,2 (*) 70 - SI

lato Sud: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

60,7 (*) 70 - SI

lato Ovest: con l'attività funzionante a pieno regime, considerando il Limite della classe VI

56,2 (*) 70 - SI

(*) valori calcolati

Per la valutazione del criterio differenziale, essendo sia il sito della Automar S.p.A. che i siti adiacenti ai confini aziendali in Classe VI del Piano di Zonizzazione Acustica NON si deve calcolare.

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88 CCoonncclluussiioonniiDall’analisi dei risultati della valutazione di impatto acustico previsionale condotta per la Automar S.p.A. - stabilimento sito nel comune di Civitavecchia, con specifico riferimento all’impatto acustico prodotto in corrispondenza dei recettori esposti, si può concludere che i livelli di rumore, così come calcolati in precedenza non saranno superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente nell’area in oggetto. Il Piano di zonizzazione acustica del territorio del comune di Civitavecchia prevede infatti per l’area in cui ricade lo stabilimento produttivo la classe VI – Aree esclusivamente industriale e tutti i limiti imposti dalla norma risultano pienamente rispettati. L’attività prevista nel sito della Automar S.p.A. a valle degli interventi riattivazione dei reparti di carrozzeria e lavaggio auto produrrà un impatto acustico sull’ambiente circostante contenuto entro i limiti di norma vigente.

N.B.: si deve, inoltre, fare una considerazione: nell'effettuare i calcoli dei valori non si è tenuto conto dell'attenuazione dovuta alla barriera formata dal muro di confine;

99 AAlllleeggaattii

1. Certificati di taratura delle strumentazioni impiegate. 2. Decreto Tecnico competente in acustica con documento di riconoscimento.

ha collaboratoIng. Anna Sesti

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AALLLLEEGGAATTOO 11

CERTIFICATI DI TARATURA DELLE STRUMENTAZIONI IMPIEGATE

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AALLLLEEGGAATTOO 22

DECRETO TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA

CON DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO

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Data: 09/01/2017

ASSEVERAZIONE

Il sottoscritto architetto Mattei Antonio in qualità di professionista iscritto all’Ordine degli

architetti della Provincia di Salerno al n° 1179 e di tecnico competente in acustica ambientale, in

riferimento alla valutazione sulla eventuale rumorosità prodotta dall'azienda denominata

“AUTOMAR S.P.A. ”, insediato nel Comune di Civitavecchia, consapevole della propria

responsabilità disciplinare e penale che assume ai sensi degli art. 359 e 481 del Codice Penale e

dell’art. 76 del DPR 445/2000 nel caso dichiarazioni non veritiere e di falsità in atti, consapevole

della propria responsabilità disciplinare e penale ai sensi degli art. 359 e 481 del Codice Penale e

dell’art. 76 del DPR 445/ 2000 nel caso di dichiarazioni non veritiere e di falsità in atti,

ASSEVERA

La perizia tecnica che precede e di aver fedelmente adempiuto all’incarico affidatogli al solo

scopo di far conoscere la verità.

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CON DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO

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responsabilità disciplinare e penale che assume ai sensi degli art. 359 e 481 del Codice Penale e

dell’art. 76 del DPR 445/2000 nel caso dichiarazioni non veritiere e di falsità in atti, consapevole

della propria responsabilità disciplinare e penale ai sensi degli art. 359 e 481 del Codice Penale e

dell’art. 76 del DPR 445/ 2000 nel caso di dichiarazioni non veritiere e di falsità in atti,

ASSEVERA

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scopo di far conoscere la verità.


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