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Autoproduzione ed Editoria Indipendente

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Lezioni del corso di progettazione grafica 2, alla Sapienza di Roma – 2008/2009
38
Autoproduzione e editoria indipendente Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
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Page 1: Autoproduzione ed Editoria Indipendente

Autoproduzionee editoria indipendente

Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

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Le caratteristichedell’editoria indipendente

Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

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> Le caratteristiche dell’editoria indipendente

Cosa sono le autoproduzioni?Sono tutte quelle pubblicazioni finanziate e dirette dagli stessi autori e che non fanno capo ad altri enti.

esempi:> case editrici nel caso di riviste o libri;> etichette musicali nel caso di dichi e band.

Perchè autoprodurre?Per avere la massima potenzialità di espressione sia dei contenuti che nelle forme

senza sottostare a limitazioni esterne (i finanziatori

del prodotto) o per una semplice mancanza

di finanziamenti da parte della stampa ufficiale.

Quali meccanismi spingono all’utoproduzione?1. Restrizioni politiche o culturali che limitano l’espressione; 2. la volontà di trattare argomenti poco considerati dalla stampa ufficiale o trattarli sotto punti di vista diversi; 3. sperimentare nuovi linguaggi.

esempi:> samizdat;

> fanzine punk;

> libri d’artista.

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> Le caratteristiche dell’editoria indipendente

Cosa distingue una pubblicazione ufficiale da un’autoproduzione?1. Grafica originale studiata appositamente per differenziarsi dai mainstream;

2. linguaggio verbale a volte slang;

3. distribuzione per mezzo di determinati circuiti;

4. boicottaggio del copyright;

5. vendita gratuita, o a prezzo politico, o passaggio di persona in persona;

6. aperiodicità;

7. riproduzione attraverso mezzi economici e veloci... samizdat | chapbook | libri d’artista | fanzine | underground press e controcultura...

usi non convenzionali della tipografia | collage | manipolazione del formato libro | do it yourself | psichedelia ...

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Brevi cenni storicisull’editoria indipendente

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

manifesti delleavanguardie artisiche

Lewis Carrol The rectory Umbrella,The rectory magazine

Russian Samizdat

chapbook

esoeditoria:underground presse controcultura

fanzine

webzine

riviste e libri d’arte e d’avanguardia

1900

1960 1980

1990

1850

1800 1970

Timeline dei maggiori sviluppi dell’editoria indipendente

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

1800 | chapbook:

Chapbook del 1820: The cheerful warbler, or juvenile song book.

piccoli opuscoli stampati in singole copie formati solitamente da dodici, sedici o ventiquattro pagine e spesso illustrati da minimali silografie.

caratteristiche grafiche > do it yourselfLe illustrazioni e la composizione dei chapbook a volte veniva eseguita a mano. La carta sulla quale erano stampati era molto grossolana così come la qualità della stampa.

differenze con la stampa ufficiale > 1. Erano venduti per un penny o anche meno da ambulanti per le strade, nei mercati e nelle fiere.

2. Spesso erano prodotti in singole copie.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

1900 | Lewis Carrol:

The rectory magazine, Lewis Carrol.

The rectory magazine insieme a The rectory umbrella erano delle piccole pubblicazioni di Lewis Carrol realizzate per far giocare i propri fratelli.

caratteristiche grafiche > do it yourselfThe rectory umbrella e The rectory magazine erano completamente illustrate e scritte a mano.

differenze con la stampa ufficiale > 1. Prodotte in copia unica e solo successivamente stampate per il pubblico.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaSono frequenti le variazioni dei tipi di font e delle loro dimensioni. manipolazione del formato libroIn stile rerady made anche il libro era considerato un oggetto, a volte con scopi ludici, come il Ready-made malheurex libro appeso al balcone e costretto a guastarsi dall’azione del tempo.

differenze con la stampa ufficiale > 1. La composizione della pagina si basava spesso su una disposizione asimmetrica, così come l’uso delle diagonali nel layout. L’impaginazione era progettata tenendo in considerazione gli spazi bianchi e venivano enfatizzati elementi contrastanti.

2. L’opposizione dell’informazione data dalla stampa ufficiale è da ricercare nella logica dadaista del: “senza altro scopo di non avere alcuno scopo”.

Der Dada n. 1, edito da Raoul Hausmann, John Heartfield, and George Grosz, Berlino 1919.391 n. 14, edizioni Francis Picabia, Parigi 1920.

1900 | Riviste e libri d’arte e d’avanguardia: dadaismo

pubblicazioni dalla bassa tiratura figlie delle rispettive avanguardie racchiudevano in se i principi dei movimenti a cui appartenevano sia nei contenuti che nelle forme espressive.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

Dada n. 6, edizioni Tristan Tzara, Parigi 1920. Le Coeur a barbe n. 7, edizioni Tristan Tzara, Parigi 1922.

pubblicazioni dalla bassa tiratura figlie delle rispettive avanguardie racchiudevano in se i principi dei movimenti a cui appartenevano sia nei contenuti che nelle forme espressive.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaSono frequenti le variazioni dei tipi di font e delle loro dimensioni. manipolazione del formato libroIn stile rerady made anche il libro era considerato un oggetto, a volte con scopi ludici, come il Ready-made malheurex libro appeso al balcone e costretto a guastarsi dall’azione del tempo.

differenze con la stampa ufficiale > 1. La composizione della pagina si basava spesso su una disposizione asimmetrica, così come l’uso delle diagonali nel layout. L’impaginazione era progettata tenendo in considerazione gli spazi bianchi e venivano enfatizzati elementi contrastanti.

2. L’opposizione dell’informazione data dalla stampa ufficiale è da ricercare nella logica dadaista del: “senza altro scopo di non avere alcuno scopo”.

1900 | Riviste e libri d’arte e d’avanguardia: dadaismo

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

Merz n. 2 e n. 8/9, edito da Kurt Schwitter, Hannover 1924.

pubblicazioni dalla bassa tiratura figlie delle rispettive avanguardie racchiudevano in se i principi dei movimenti a cui appartenevano sia nei contenuti che nelle forme espressive.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaSono frequenti le variazioni dei tipi di font e delle loro dimensioni. manipolazione del formato libroIn stile rerady made anche il libro era considerato un oggetto, a volte con scopi ludici, come il Ready-made malheurex libro appeso al balcone e costretto a guastarsi dall’azione del tempo.

differenze con la stampa ufficiale > 1. La composizione della pagina si basava spesso su una disposizione asimmetrica, così come l’uso delle diagonali nel layout. L’impaginazione era progettata tenendo in considerazione gli spazi bianchi e venivano enfatizzati elementi contrastanti.

2. L’opposizione dell’informazione data dalla stampa ufficiale è da ricercare nella logica dadaista del: “senza altro scopo di non avere alcuno scopo”.

1900 | Riviste e libri d’arte e d’avanguardia: dadaismo

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaLes Champs magnètiques di Breton, libro di poesie, sperimenta la scrittura automatica che si basa sulle potenzialità di utilizzo dei meccanismi inconsci e su una idea di creazioni di immagini, sia poetiche che pittoriche, sganciate dai sistemi di controllo dell’essere razionale.

collageNell’esaltazione dell’oggetto libro come onirico c’è anche l’utilizzo dei collage famosi quelli di Toyen in Sur le champ d’Annie Le Brunn.

differenze con la stampa ufficiale > 1. Le edizioni erano spesso individuali o distribuita tra i soli membri del gruppo surrealista.

2. La grafica originale era dovuta al vedere le pubblicazioni come un ogetto onirico capace di soddisfare il feticismo umano attraverso l’utilizzo anche di carte diverse. Breton sognò di acquistare un libro alquanto curioso dalle pagine di spessa lana nera e con uno gnomo dei boschi sul dorso.

3. I contenuti si oppongono alla stampa ufficiale scandalizzando e maltrattando il pubblico, contrapponendosi a giornali che diffondono e praticano menzogna e stupidità.

Minotaure n. 10, edizioni Albert Skira, Parigi 1937. L’Archibras n. 7, edizioni Le Terrain Vague, Parigi 1969.

1900 | Riviste e libri d’arte e d’avanguardia: surrealismo

pubblicazioni dalla bassa tiratura figlie delle rispettive avanguardie racchiudevano in se i principi dei movimenti a cui appartenevano sia nei contenuti che nelle forme espressive.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaLes Champs magnètiques di Breton, libro di poesie, sperimenta la scrittura automatica che si basa sulle potenzialità di utilizzo dei meccanismi inconsci e su una idea di creazioni di immagini, sia poetiche che pittoriche, sganciate dai sistemi di controllo dell’essere razionale.

collageNell’esaltazione dell’oggetto libro come onirico c’è anche l’utilizzo dei collage famosi quelli di Toyen in Sur le champ d’Annie Le Brunn.

differenze con la stampa ufficiale > 1. Le edizioni erano spesso individuali o distribuita tra i soli membri del gruppo surrealista.

2. La grafica originale era dovuta al vedere le pubblicazioni come un ogetto onirico capace di soddisfare il feticismo umano attraverso l’utilizzo anche di carte diverse. Breton sognò di acquistare un libro alquanto curioso dalle pagine di spessa lana nera e con uno gnomo dei boschi sul dorso.

3. I contenuti si oppongono alla stampa ufficiale scandalizzando e maltrattando il pubblico, contrapponendosi a giornali che diffondono e praticano menzogna e stupidità.

Benjamin Pèret, Dormir dormir dans les pierres, Edithions Surréalistes, Parigi 1927.

pubblicazioni dalla bassa tiratura figlie delle rispettive avanguardie racchiudevano in se i principi dei movimenti a cui appartenevano sia nei contenuti che nelle forme espressive.

1900 | Riviste e libri d’arte e d’avanguardia: surrealismo

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1900 | Riviste e libri d’arte e d’avanguardia: futurismo

Tullio Albisola: L’anguria lirica, edizioni futuriste di Poesia, Roma 1934.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaLe riviste del futurismo sono alcuni esempi dove la tipografia ha un ruolo fondamentale dove il testo assume valenze diverse da quelle ordinarie, oltre la semplice corrispondenza tra segno e suono.

differenze con la stampa ufficiale > 1. La vita di queste pubblicazioni era spesso offimera e i numeri erano a circolazione limitata se non copie uniche.

2. Il contenuto degli articoli è spesso provocatorio o trasgressivo taòe da suscitare disegio nei benpensanti (Odiatevi gli uni con gli altri, Viva il maiale!, Chiudiamo le scuole di Papiani; Elogio alla prostituzione di Italo Tavolato.

pubblicazioni dalla bassa tiratura figlie delle rispettive avanguardie racchiudevano in se i principi dei movimenti a cui appartenevano sia nei contenuti che nelle forme espressive.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

Carlo carrà: Guerrapittura, edizioni futuriste di Poesia, Milano 1915.F. T. Marinetti: 8 anime in una bomba, edizioni futuriste di Poesia, Milano 1919.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaLe riviste del futurismo sono alcuni esempi dove la tipografia ha un ruolo fondamentale dove il testo assume valenze diverse da quelle ordinarie, oltre la semplice corrispondenza tra segno e suono.

differenze con la stampa ufficiale > 1. La vita di queste pubblicazioni era spesso offimera e i numeri erano a circolazione limitata se non copie uniche.

2. Il contenuto degli articoli è spesso provocatorio o trasgressivo taòe da suscitare disegio nei benpensanti (Odiatevi gli uni con gli altri, Viva il maiale!, Chiudiamo le scuole di Papiani; Elogio alla prostituzione di Italo Tavolato.

pubblicazioni dalla bassa tiratura figlie delle rispettive avanguardie racchiudevano in se i principi dei movimenti a cui appartenevano sia nei contenuti che nelle forme espressive.

1900 | Riviste e libri d’arte e d’avanguardia: futurismo

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaparte la distorsione dei testi poratata dalla psichedelia, molte di queste riviste trattavano poesia visuale e concreta, la tape music la scrittura creativa come Modulo e Tool. manipolazione del formato libroL’andar contro la stampa ufficiale era determinato anche dal differenziarsi dai formati e dalle rilegature standard delle pubblicazioni commerciali.

collage do it yourself psichedeliaTutte queste caratteristiche sono da riscontrarsi sia nell’estetica psichedelica ad un tempo, sia nella volontà di differenziarsi da tutti i mezzi di comunicazione ufficiali in tutte le forme contenutistiche (argomenti trattati) e in ogni possibile forma estetica.

Pianeta Fresco, Ettore Sottsass, Fernanda Pivano, Allen Ginsberg, Milano.Inizio pubblicazioni n. 1 dicembre 1967, fine pubblicazioni n. 2 inverno 1968.Tiratura primo fascicolo n. 257 copie.

1960 |esoeditoria

1960 |Undergroun Press e Controcultura:

l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

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differenze con la stampa ufficiale > 1. L’impaginazione delle testate era notevolmente differente dalle riviste giornalistiche, le colonne di testo avevano margini non allineati, definitia bandiera, prevalevano le tinte psichedeliche come l’oro, il rosa shocking, il verde brillante, il blu elettrico e l’inchiostratura ad arcobaleno ottenuta volutamentecon la distribuzione casuale dei colori nelle macchine offset. Tutte queste peculiarità sono divenute rappresentative di uno stile, primo fra tutti, americano e inglese, dell’Underground Press.

2. Il linguaggio privo di censura in contrasto con il linguaggio dominante e contro la presunta manipolazione dell’informazione attuata dai mass media.Queste pubblicazioni non facevano altro che diffondere gli ideali rivoluzionari della cultura hippie (protesta anti militarista, misticismo orientale, esperimenti con lsd, eccetera) e delle nuove politiche radicali. Da questo nacquero nel 1966 anche libere associazioni atte a tutelare gli interessi degli autori sotterranei, come l’Underground Press Sindacate e il Liberation News Service.

3. Quasi sempre la periodicità di queste riviste non era regolare, le tirature molto basse e la loro vita abbastanza effimera esaurendosi in pochi numeri pubblicati.

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l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

Re nudo, n .59, Andrea Valcarenghi, Milano.

1960 |esoeditoria

1960 |Undergroun Press e Controcultura:

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caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaparte la distorsione dei testi poratata dalla psichedelia, molte di queste riviste trattavano poesia visuale e concreta, la tape music la scrittura creativa come Modulo e Tool. manipolazione del formato libroL’andar contro la stampa ufficiale era determinato anche dal differenziarsi dai formati e dalle rilegature standard delle pubblicazioni commerciali.

collage do it yourself psichedeliaTutte queste caratteristiche sono da riscontrarsi sia nell’estetica psichedelica ad un tempo, sia nella volontà di differenziarsi da tutti i mezzi di comunicazione ufficiali in tutte le forme contenutistiche (argomenti trattati) e in ogni possibile forma estetica.

Modulo, Masnata-Trentalance, Genova.Inizio e fine pubblicazioni n. 1 gennaio 1965, primo fascicolo dedicato alla Poesia Concreta.

l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

1960 |esoeditoria

1960 |Undergroun Press e Controcultura:

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differenze con la stampa ufficiale > 1. L’impaginazione delle testate era notevolmente differente dalle riviste giornalistiche, le colonne di testo avevano margini non allineati, definitia bandiera, prevalevano le tinte psichedeliche come l’oro, il rosa shocking, il verde brillante, il blu elettrico e l’inchiostratura ad arcobaleno ottenuta volutamentecon la distribuzione casuale dei colori nelle macchine offset. Tutte queste peculiarità sono divenute rappresentative di uno stile, primo fra tutti, americano e inglese, dell’Underground Press.

2. Il linguaggio privo di censura in contrasto con il linguaggio dominante e contro la presunta manipolazione dell’informazione attuata dai mass media.Queste pubblicazioni non facevano altro che diffondere gli ideali rivoluzionari della cultura hippie (protesta anti militarista, misticismo orientale, esperimenti con lsd, eccetera) e delle nuove politiche radicali. Da questo nacquero nel 1966 anche libere associazioni atte a tutelare gli interessi degli autori sotterranei, come l’Underground Press Sindacate e il Liberation News Service.

3. Quasi sempre la periodicità di queste riviste non era regolare, le tirature molto basse e la loro vita abbastanza effimera esaurendosi in pochi numeri pubblicati.

Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

Modulo, Masnata-Trentalance, Genova.Inizio e fine pubblicazioni n. 1 gennaio 1965, primo fascicolo dedicato alla Poesia Concreta.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaparte la distorsione dei testi poratata dalla psichedelia, molte di queste riviste trattavano poesia visuale e concreta, la tape music la scrittura creativa come Modulo e Tool. manipolazione del formato libroL’andar contro la stampa ufficiale era determinato anche dal differenziarsi dai formati e dalle rilegature standard delle pubblicazioni commerciali.

collage do it yourself psichedeliaTutte queste caratteristiche sono da riscontrarsi sia nell’estetica psichedelica ad un tempo, sia nella volontà di differenziarsi da tutti i mezzi di comunicazione ufficiali in tutte le forme contenutistiche (argomenti trattati) e in ogni possibile forma estetica.

Tool. Quaderni di scrittura simbiotica, edizioni ae, il n. 6 edizioni Tool, Genova. Inizio pubblicazioni n. 1 agosto 1965, fine pubblicazioni n. 6 novembre 1967.

l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

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differenze con la stampa ufficiale > 1. L’impaginazione delle testate era notevolmente differente dalle riviste giornalistiche, le colonne di testo avevano margini non allineati, definitia bandiera, prevalevano le tinte psichedeliche come l’oro, il rosa shocking, il verde brillante, il blu elettrico e l’inchiostratura ad arcobaleno ottenuta volutamentecon la distribuzione casuale dei colori nelle macchine offset. Tutte queste peculiarità sono divenute rappresentative di uno stile, primo fra tutti, americano e inglese, dell’Underground Press.

2. Il linguaggio privo di censura in contrasto con il linguaggio dominante e contro la presunta manipolazione dell’informazione attuata dai mass media.Queste pubblicazioni non facevano altro che diffondere gli ideali rivoluzionari della cultura hippie (protesta anti militarista, misticismo orientale, esperimenti con lsd, eccetera) e delle nuove politiche radicali. Da questo nacquero nel 1966 anche libere associazioni atte a tutelare gli interessi degli autori sotterranei, come l’Underground Press Sindacate e il Liberation News Service.

3. Quasi sempre la periodicità di queste riviste non era regolare, le tirature molto basse e la loro vita abbastanza effimera esaurendosi in pochi numeri pubblicati.

Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

Tool. Quaderni di scrittura simbiotica, edizioni ae, il n. 6 edizioni Tool, Genova. Inizio pubblicazioni n. 1 agosto 1965, fine pubblicazioni n. 6 novembre 1967.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaparte la distorsione dei testi poratata dalla psichedelia, molte di queste riviste trattavano poesia visuale e concreta, la tape music la scrittura creativa come Modulo e Tool. manipolazione del formato libroL’andar contro la stampa ufficiale era determinato anche dal differenziarsi dai formati e dalle rilegature standard delle pubblicazioni commerciali.

collage do it yourself psichedeliaTutte queste caratteristiche sono da riscontrarsi sia nell’estetica psichedelica ad un tempo, sia nella volontà di differenziarsi da tutti i mezzi di comunicazione ufficiali in tutte le forme contenutistiche (argomenti trattati) e in ogni possibile forma estetica.

Azimuth, epi editoriale periodici italiani, Milano.Inizio pubblicazioni n. 1, 1959, fine pubblicazioni n. 2, 1960. Linea Sud, Luigi Castellano, Napoli.Inizio pubblicazioni n. 0, 1963, fine pubblicazioni n. 5/6, 1967.

l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

1960 |esoeditoria

1960 |Undergroun Press e Controcultura:

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differenze con la stampa ufficiale > 1. L’impaginazione delle testate era notevolmente differente dalle riviste giornalistiche, le colonne di testo avevano margini non allineati, definitia bandiera, prevalevano le tinte psichedeliche come l’oro, il rosa shocking, il verde brillante, il blu elettrico e l’inchiostratura ad arcobaleno ottenuta volutamentecon la distribuzione casuale dei colori nelle macchine offset. Tutte queste peculiarità sono divenute rappresentative di uno stile, primo fra tutti, americano e inglese, dell’Underground Press.

2. Il linguaggio privo di censura in contrasto con il linguaggio dominante e contro la presunta manipolazione dell’informazione attuata dai mass media.Queste pubblicazioni non facevano altro che diffondere gli ideali rivoluzionari della cultura hippie (protesta anti militarista, misticismo orientale, esperimenti con lsd, eccetera) e delle nuove politiche radicali. Da questo nacquero nel 1966 anche libere associazioni atte a tutelare gli interessi degli autori sotterranei, come l’Underground Press Sindacate e il Liberation News Service.

3. Quasi sempre la periodicità di queste riviste non era regolare, le tirature molto basse e la loro vita abbastanza effimera esaurendosi in pochi numeri pubblicati.

Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

l’Undergroun Press progenitrice della Controcultura in Italia ritrova le sue matrici negli ideali della cultura beat, in aperta opposizione con i mezzi di comunicazione. Ha inizio un concreto incremento delle pubblicazioni autoprodotte.

San Francisco Oracle, Allen Cohen, Haight-Ashbury, usa.Inizio pubblicazionio settembre 1966, fine pubblicazioni febbraio 1968.Berkeley Barb, Max Scherr, Berkeley, usa.Inizio pubblicazioni agosto 1965, fine pubblicazioni giugno 1980.

1960 |esoeditoria

1960 |Undergroun Press e Controcultura:

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

Libro d’artista di John Cage per Fluxus, 1962.

1960 | Esoeditoria: termine che indica tutto ciò che sta “fuori” dall’industria editoriale, per scelta o per necessità. Si tratta di tutte quelle esperienze editoriali autogestite, autofinanziate e autonome che hanno prodotto oltre ai periodici anche libri, plaquettes, cataloghi, manifesti, volantini ecc.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografia manipolazione del formato libro collage do it yourself psichedeliaL’esoeditoria, termine nato nel 1971, comprende tutte quelle autoproduzioni legate maggiormente a quegli anni che si discostano per varie ragioni dalle pubblicazioni di massa. Libri d’artista, periodici e tutto ciò che riguarda più da vicino la Controcultura è considerato esoeditoria. Di conseguenza abbracciando questo termine una tipologia molto ampia di autoproduzioni è da considerarsi il periodo dove la grafica editoriale è stata soggetto delle più svariate sperimentazioni.

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> Brevi cenni storici sull’editoria indipendente

1960 | Esoeditoria: termine che indica tutto ciò che sta “fuori” dall’industria editoriale, per scelta o per necessità. Si tratta di tutte quelle esperienze editoriali autogestite, autofinanziate e autonome che hanno prodotto oltre ai periodici anche libri, plaquettes, cataloghi, manifesti, volantini ecc.

Libro d’artista di John Cage per Fluxus, 1962.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografia manipolazione del formato libro collage do it yourself psichedeliaL’esoeditoria, termine nato nel 1971, comprende tutte quelle autoproduzioni legate maggiormente a quegli anni che si discostano per varie ragioni dalle pubblicazioni di massa. Libri d’artista, periodici e tutto ciò che riguarda più da vicino la Controcultura è considerato esoeditoria. Di conseguenza abbracciando questo termine una tipologia molto ampia di autoproduzioni è da considerarsi il periodo dove la grafica editoriale è stata soggetto delle più svariate sperimentazioni.

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Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

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1960 | Esoeditoria: termine che indica tutto ciò che sta “fuori” dall’industria editoriale, per scelta o per necessità. Si tratta di tutte quelle esperienze editoriali autogestite, autofinanziate e autonome che hanno prodotto oltre ai periodici anche libri, plaquettes, cataloghi, manifesti, volantini ecc.

Libro d’artista di John Cage per Fluxus, 1962.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografia manipolazione del formato libro collage do it yourself psichedeliaL’esoeditoria, termine nato nel 1971, comprende tutte quelle autoproduzioni legate maggiormente a quegli anni che si discostano per varie ragioni dalle pubblicazioni di massa. Libri d’artista, periodici e tutto ciò che riguarda più da vicino la Controcultura è considerato esoeditoria. Di conseguenza abbracciando questo termine una tipologia molto ampia di autoproduzioni è da considerarsi il periodo dove la grafica editoriale è stata soggetto delle più svariate sperimentazioni.

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1970 | Russian Samizdat: termine sovietico coniato dai dissidenti del post Stalin che facevano circolare materiale incensurato privatamente, secondo il messaggio se i burocrati non lo stamperanno, lo faremogirare noi.

Aleksandr Solženicyn, Arcipelago Gulag, Mosca.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaAttrevarso tematiche quali la poesia visiva non sono mancate sperimentazioni tipografiche. manipolazione del formato libro collageSempre attraverso la poesia molte pubblicazioni erano parte del significato stesso dell’opera diventanto il testo causa e la pagina effetto.a guastarsi dall’azione del tempo.

differenze con la stampa ufficiale > 1. L’impostazione grafica cambiava in un primo tempo in base ai mezzi utilizzati per una riproduzione manuale poco dispendiosa e veloce, in un secondo tempo per attuare sperimentazioni che sarebbero state censurate se svolte in ambiti di stampa ufficiale.

2. I contenuti erano dei testi che la censura di stato non avrebbe mai fatto passare e ciò non riguardava solo la letteratura, ma all’inizio confluivano documenti di ogni genere, materiali segreti, proteste e appelli, versi, romanzi, saggi filosofici.3. Il meccanismo con cui si diffusero era semplice: l’autore scriveva il testo e ne faceva alcune copie con la carta carbone distribuendole agli amici, se questi lo trovavano interessante lo distribuivano a loro volta raggiungendo così gli angoli più remoti del paese.

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1970 | Russian Samizdat: termine sovietico coniato dai dissidenti del post Stalin che facevano circolare materiale incensurato privatamente, secondo il messaggio se i burocrati non lo stamperanno, lo faremogirare noi.

Epsilon-Salon, redattori Nikolaj Bajtov e Aleksandr Baraš, Mosca.Inizio pubblicazioni 1985, fine pubblicazioni 1989.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaAttrevarso tematiche quali la poesia visiva non sono mancate sperimentazioni tipografiche. manipolazione del formato libro collageSempre attraverso la poesia molte pubblicazioni erano parte del significato stesso dell’opera diventanto il testo causa e la pagina effetto.a guastarsi dall’azione del tempo.

differenze con la stampa ufficiale > 1. L’impostazione grafica cambiava in un primo tempo in base ai mezzi utilizzati per una riproduzione manuale poco dispendiosa e veloce, in un secondo tempo per attuare sperimentazioni che sarebbero state censurate se svolte in ambiti di stampa ufficiale.

2. I contenuti erano dei testi che la censura di stato non avrebbe mai fatto passare e ciò non riguardava solo la letteratura, ma all’inizio confluivano documenti di ogni genere, materiali segreti, proteste e appelli, versi, romanzi, saggi filosofici.3. Il meccanismo con cui si diffusero era semplice: l’autore scriveva il testo e ne faceva alcune copie con la carta carbone distribuendole agli amici, se questi lo trovavano interessante lo distribuivano a loro volta raggiungendo così gli angoli più remoti del paese.

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1970 | Russian Samizdat: termine sovietico coniato dai dissidenti del post Stalin che facevano circolare materiale incensurato privatamente, secondo il messaggio se i burocrati non lo stamperanno, lo faremogirare noi.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaAttrevarso tematiche quali la poesia visiva non sono mancate sperimentazioni tipografiche. manipolazione del formato libro collageSempre attraverso la poesia molte pubblicazioni erano parte del significato stesso dell’opera diventanto il testo causa e la pagina effetto.a guastarsi dall’azione del tempo.

differenze con la stampa ufficiale > 1. L’impostazione grafica cambiava in un primo tempo in base ai mezzi utilizzati per una riproduzione manuale poco dispendiosa e veloce, in un secondo tempo per attuare sperimentazioni che sarebbero state censurate se svolte in ambiti di stampa ufficiale.

2. I contenuti erano dei testi che la censura di stato non avrebbe mai fatto passare e ciò non riguardava solo la letteratura, ma all’inizio confluivano documenti di ogni genere, materiali segreti, proteste e appelli, versi, romanzi, saggi filosofici.3. Il meccanismo con cui si diffusero era semplice: l’autore scriveva il testo e ne faceva alcune copie con la carta carbone distribuendole agli amici, se questi lo trovavano interessante lo distribuivano a loro volta raggiungendo così gli angoli più remoti del paese.

D. Prigov, Diciottesimo alfabeto (sasso e cerchi nell’acqua). Mosca, 1985.D. Prigov, Venticinquesimo alfabeto (di avanzi di stracci). Mosca, 1985.

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1980 | Fanzine: è un’abbreviazione di fans magazine, ossia di rivista per appassionati con un grande interesse per degli argomenti specifici che solitamente spaziano dalla fantascienza, alla musica, allo sport, al fumetto, eccetera, soggetti che all’epoca delle prime fanzine, rientravano in quei temi che l’editoria ufficiale poco prendeva in considerazione.

The Comet, usa, maggio 1930. Primo esempio di fanzine ideata dallo Science Correspondence Club, organizzazione di appassionati di fantascienza degli Stati Uniti.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaUn buon numero di queste pubblicazioni ha sperimentato attraverso la tipografia emulando l’estetica dadaista o facendo capo al movimento del “do it yourself”usando caratteri non comuni scritte fatte a mano e assemblando il testo nelle maniere più insolite. manipolazione del formato libroEsistono da sempre numerosissime fanzine dai formati più disparati. Generalmente, quello che spinge a adottare certi formati o certe scelte grafiche non convenzionali è la ricerca di originalità, rifiutando la standardizzazione delleriviste da edicola, furono utilizzati e grafiche non ortodossi. collageLa tecnica collagistica era ripresa prima come ispirazione alle trascorse avanguardie artistiche, come le declamazioni, i detournement eccetera e poi come mezzo pratico di assemblaggio delle prime fanzine.

do it yourselfLa nascita come reale movimento estetico si è avuto negli anni 80 con le fanzine musicali e in particolare con le punkzine prima fra tutte Sniffin’Glue di Mark Perry, nato prima come necessità di riproduzione e poi come stile di vita.

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differenze con la stampa ufficiale > 1. Il contesto è una caratteristica fondamentale: chi vuole leggere una fanzine la deve cercare in un determinato ambiente e mettersi in contatto con determinate persone, non basta recarsi in edicola.Il lettore è spesso espressamente chiamato a far parte della pubblicazione e a volte ne diventa egli stesso il distributore. Nella copertina della fanzineTutti morimmo a stento, una fanzine fotocopiata, recavasulla copertina la scritta fotocopia e diffondi!. 2. Erano pubblicazioni scritte e impaginate artigianalmente, erano realmente fatta in casa, utilizzando forbici e colla, tenendo fede al motto “do it yourself” e sfruttava tutte le possibilità di stampa e riproduzione delle macchine fotocopiatrici. L’impaginazione era data dall’utilizzo di grandi collages, con immagini banali sovrapposte a immagini tabù, (con una vaga ispirazione a quella che era l’estetica delle avanguardie storiche di fine secolo come il dadaismo e il surrealismo). L’estetica delle fanzine si è sviluppata a seconda dei mezzi più veloci ed economici di cui disponeva, dalle produzioni manuali, al ciclostile, alle fotocopiatrici alle prime stampanti domestiche.

3. Un’altra motivazione alla base delle fanzine sta nella ‘mancanza di trasparenza’ della stampa ufficiale. La creazione di una rivista comporta una serie di passaggi

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1980 | Fanzine: è un’abbreviazione di fans magazine, ossia di rivista per appassionati con un grande interesse per degli argomenti specifici che solitamente spaziano dalla fantascienza, alla musica, allo sport, al fumetto, eccetera, soggetti che all’epoca delle prime fanzine, rientravano in quei temi che l’editoria ufficiale poco prendeva in considerazione.

Gregory Benford, Void, fanzine di fantascienza. usa, 1960.

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1980 | Fanzine: è un’abbreviazione di fans magazine, ossia di rivista per appassionati con un grande interesse per degli argomenti specifici che solitamente spaziano dalla fantascienza, alla musica, allo sport, al fumetto, eccetera, soggetti che all’epoca delle prime fanzine, rientravano in quei temi che l’editoria ufficiale poco prendeva in considerazione.

oscuri al lettore, quali possono essere le varie forme di introito e sovvenzionamento come la pubblicità di un prodotto piuttosto che di un altro, che invece nelle fanzine sono rese trasparenti e che in questo caso non vanno a manipolare l’informazione non avendo alcun tipo di interesse economico nel farlo.

4. Anche il linguaggio delle prime fanzine che in origine era semplice e diretto, il tipico gergo giovanile.

5. La fanzine è uno strumento di comunicazione sottoculturale giovanile per eccellenza che si occupa di fenomeni marginali ed è diffusa per mezzo di canali alternativi non istituzionali per questi motivi generalmente non ha una distribuzione di massa.

6. Solitamente le fanzine sono delle pubblicazioni abbastanza effimere con un alto tasso di mortalità. Difficilmente una fanzine riesce a scavalcare il suoprimo numero, o meglio il numero zero, per una serie di cause quali possono essere la mancanza di fondi (sono gli stessi autori delle fanzine a investire il proprio denaro per la stampa) dato che queste a volte traggono denaro quasi esclusivamente dalla loro vendita che ha prezzi puramente rappresentativi. Il guadagno che ne deriva viene a sua volta reinvestito per la stampa delnumero successivo, è quindi ovvia la conseguenza che se queste pubblicazioni non innescano un giro di vendite, inevitabile è la loro morte.

Mark Perry, Sniffin’Glue, prima punkzine. Londra, 1960.Inizio pubblicazioni giugno 1976, fine pubblicazioni settembre 1977.

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1980 | Fanzine: è un’abbreviazione di fans magazine, ossia di rivista per appassionati con un grande interesse per degli argomenti specifici che solitamente spaziano dalla fantascienza, alla musica, allo sport, al fumetto, eccetera, soggetti che all’epoca delle prime fanzine, rientravano in quei temi che l’editoria ufficiale poco prendeva in considerazione.

Ripped&Torn n. 10, febbraio 1978.

caratteristiche grafiche > usi non convenzionali della tipografiaUn buon numero di queste pubblicazioni ha sperimentato attraverso la tipografia emulando l’estetica dadaista o facendo capo al movimento del “do it yourself”usando caratteri non comuni scritte fatte a mano e assemblando il testo nelle maniere più insolite. manipolazione del formato libroEsistono da sempre numerosissime fanzine dai formati più disparati. Generalmente, quello che spinge a adottare certi formati o certe scelte grafiche non convenzionali è la ricerca di originalità, rifiutando la standardizzazione delleriviste da edicola, furono utilizzati e grafiche non ortodossi. collageLa tecnica collagistica era ripresa prima come ispirazione alle trascorse avanguardie artistiche, come le declamazioni, i detournement eccetera e poi come mezzo pratico di assemblaggio delle prime fanzine.

do it yourselfLa nascita come reale movimento estetico si è avuto negli anni 80 con le fanzine musicali e in particolare con le punkzine prima fra tutte Sniffin’Glue di Mark Perry, nato prima come necessità di riproduzione e poi come stile di vita.

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1980 | Fanzine: è un’abbreviazione di fans magazine, ossia di rivista per appassionati con un grande interesse per degli argomenti specifici che solitamente spaziano dalla fantascienza, alla musica, allo sport, al fumetto, eccetera, soggetti che all’epoca delle prime fanzine, rientravano in quei temi che l’editoria ufficiale poco prendeva in considerazione.

Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

differenze con la stampa ufficiale > 1. Il contesto è una caratteristica fondamentale: chi vuole leggere una fanzine la deve cercare in un determinato ambiente e mettersi in contatto con determinate persone, non basta recarsi in edicola.Il lettore è spesso espressamente chiamato a far parte della pubblicazione e a volte ne diventa egli stesso il distributore. Nella copertina della fanzineTutti morimmo a stento, una fanzine fotocopiata, recavasulla copertina la scritta fotocopia e diffondi!. 2. Erano pubblicazioni scritte e impaginate artigianalmente, erano realmente fatta in casa, utilizzando forbici e colla, tenendo fede al motto “do it yourself” e sfruttava tutte le possibilità di stampa e riproduzione delle macchine fotocopiatrici. L’impaginazione era data dall’utilizzo di grandi collages, con immagini banali sovrapposte a immagini tabù, (con una vaga ispirazione a quella che era l’estetica delle avanguardie storiche di fine secolo come il dadaismo e il surrealismo). L’estetica delle fanzine si è sviluppata a seconda dei mezzi più veloci ed economici di cui disponeva, dalle produzioni manuali, al ciclostile, alle fotocopiatrici alle prime stampanti domestiche.

3. Un’altra motivazione alla base delle fanzine sta nella ‘mancanza di trasparenza’ della stampa ufficiale. La creazione di una rivista comporta una serie di passaggi

Marquee, Londra, 1977. Ninove, Belgio, 1978.

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1980 | Fanzine: è un’abbreviazione di fans magazine, ossia di rivista per appassionati con un grande interesse per degli argomenti specifici che solitamente spaziano dalla fantascienza, alla musica, allo sport, al fumetto, eccetera, soggetti che all’epoca delle prime fanzine, rientravano in quei temi che l’editoria ufficiale poco prendeva in considerazione.

oscuri al lettore, quali possono essere le varie forme di introito e sovvenzionamento come la pubblicità di un prodotto piuttosto che di un altro, che invece nelle fanzine sono rese trasparenti e che in questo caso non vanno a manipolare l’informazione non avendo alcun tipo di interesse economico nel farlo.

4. Anche il linguaggio delle prime fanzine che in origine era semplice e diretto, il tipico gergo giovanile.

5. La fanzine è uno strumento di comunicazione sottoculturale giovanile per eccellenza che si occupa di fenomeni marginali ed è diffusa per mezzo di canali alternativi non istituzionali per questi motivi generalmente non ha una distribuzione di massa.

6. Solitamente le fanzine sono delle pubblicazioni abbastanza effimere con un alto tasso di mortalità. Difficilmente una fanzine riesce a scavalcare il suoprimo numero, o meglio il numero zero, per una serie di cause quali possono essere la mancanza di fondi (sono gli stessi autori delle fanzine a investire il proprio denaro per la stampa) dato che queste a volte traggono denaro quasi esclusivamente dalla loro vendita che ha prezzi puramente rappresentativi. Il guadagno che ne deriva viene a sua volta reinvestito per la stampa delnumero successivo, è quindi ovvia la conseguenza che se queste pubblicazioni non innescano un giro di vendite, inevitabile è la loro morte.Filippo Anglano, Luca Bogoni e Simone Ferraro, Za!Revue, n 2 n 3.

Milano, 2007.

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1990 | Webzine: dalla fine degli anni ‘90 le fanzine stampate hanno cominciato a sparire, contemporaneamente la diffusionedi internet ha favorito nuovi e più efficaci ed economici mezzi di comunicazione tra appassionati, come newsgroup e webzine.

Simone Sbarbati, Ethel J.Margutti, Freshcut, n 3 n 2. Bologna, 2007. www.freshcut.it

caratteristiche grafiche > 1. Grazie al deskstop publishing chiunque può facilmente preparare una rivista con caratteristiche similari alle pubblicazioni da edicola, ed è possibile gestirne la tiratura con assoluta fluidità, producendo dieci come diecimila copie. È questo una sorta di stadio terminale nella diffusione di materiali controculturali,sia per l’apertura del mezzo che per la relativa economicità di produzione, anche se la cultura di rete implica comunque nuove problematiche per quanto riguarda la reale accessibilità per tutti delle tecnologie digitali, la libertà di espressione e il rischio di censura in rete, l’effettivo livello di interattività fra lettori ed editori, il pericolo di somigliare sempre di più all’editoria tradizionale.

2. Queste riviste telematiche risultano molto più definite e raffinate, i costi di stampa vengono eliminati e la diffusione della webzine è inevitabilmente più veloce ed ampia date le caratteristiche del mezzo.

3. Le webzine potrebbero avere una prima catalogazione rispetto al formato con cui sono messe a disposizione del lettore e fondamentalmente queste tipologie sono ridotte in tre modelli, ossia webzine consultabili come un normale sito web, quelle sviluppate con il programma Flash che solitamente sono dei page flip, (ossia delle rivista da sfogliare virtualmente) oppure dei pdf scaricabili e stampabili in proprio.

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1990 | Webzine: dalla fine degli anni ‘90 le fanzine stampate hanno cominciato a sparire, contemporaneamente la diffusionedi internet ha favorito nuovi e più efficaci ed economici mezzi di comunicazione tra appassionati, come newsgroup e webzine.

Alessandro Tartaglia, Antonio Donato Dentico, Giovanni Ricciardi, FF3300. Foggia 2007. www.ff3300.com

caratteristiche grafiche > 1. Grazie al deskstop publishing chiunque può facilmente preparare una rivista con caratteristiche similari alle pubblicazioni da edicola, ed è possibile gestirne la tiratura con assoluta fluidità, producendo dieci come diecimila copie. È questo una sorta di stadio terminale nella diffusione di materiali controculturali,sia per l’apertura del mezzo che per la relativa economicità di produzione, anche se la cultura di rete implica comunque nuove problematiche per quanto riguarda la reale accessibilità per tutti delle tecnologie digitali, la libertà di espressione e il rischio di censura in rete, l’effettivo livello di interattività fra lettori ed editori, il pericolo di somigliare sempre di più all’editoria tradizionale.

2. Queste riviste telematiche risultano molto più definite e raffinate, i costi di stampa vengono eliminati e la diffusione della webzine è inevitabilmente più veloce ed ampia date le caratteristiche del mezzo.

3. Le webzine potrebbero avere una prima catalogazione rispetto al formato con cui sono messe a disposizione del lettore e fondamentalmente queste tipologie sono ridotte in tre modelli, ossia webzine consultabili come un normale sito web, quelle sviluppate con il programma Flash che solitamente sono dei page flip, (ossia delle rivista da sfogliare virtualmente) oppure dei pdf scaricabili e stampabili in proprio.

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bibliografia minima:

> Farsi un libro, a cura di Marcello Beraghini e Daniele Turchi. Biblioteca del Vascello/Stampa Alternativa. Roma 1990.

> Riviste d’arte d’avanguardia. Esoeditoria negli anni sessanta e settanta in Italia, Giorgio Maffei e Patrizio Peterlini. Edizioni Sylvesre Bonnard. Milano 2005.

> La rivoluzione tipografica. Edizioni Sylvesre Bonnard. Milano 2001.


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