+ All Categories
Home > Documents > Avvenimento insolito e non al riparo da sorprese Patti ... · confermato un grado di valore in ......

Avvenimento insolito e non al riparo da sorprese Patti ... · confermato un grado di valore in ......

Date post: 02-May-2019
Category:
Upload: haque
View: 215 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
2
panissimo | 25 aprile 2014 | Nº 17 18 ARTIGIANATO Avvenimento insolito e non al riparo da sorprese Patti Chiari si interessa da vicino alle Colombe Tutto la trasmissione della RSI più temuta e ambita nel contempo – a dipendenza dell’apprezzamento che il produttore di un certo bene di consumo raccoglie – ha puntato l’attenzione sulle Colombe pasquali, e il settore produttivo, tutto sommato, ne è uscito senza danni importanti per l’immagine di chi è stato preso in esame. Anzi: il Marchio di garanzia della qualità gestito dalla SMPPC, ha confermato un grado di valore in costante crescita. Sappiamo tutti – intendo gli addetti al settore ar- tigianale – come all’infuori del Marchio operi una ristretta cerchia di produttori eccellenti, a suo tem- po autoproclamatisi superiori e quindi non disponibili a fare fron- te compatto al cospetto dei consu- matori. Ora, questa presunta su- premazia pare non abbia più concrete ragioni di autodifesa e protezione da mettere in campo. Servirà a ricompattare il sostegno reciproco? Si vedrà. Cronaca dell’esame televisivo I quattro assaggiatori scelti dai re- sponsabili della trasmissione era- no, lo ricordiamo: Barbara Naldi (nutrizionista); Dany Stauffacher (gastronomo giramondo); Massi- mo Turuani (presidente della SMPPC) e lo scrivente. All’inizio della seduta d’esame era presente anche Luigi Fontana – in veste di garante – come lo ha definito Giu- seppe Foppa, organizzatore insie- me con Paola Leoni del confronto. I quattro giurati seduti a distanza tra di loro, erano stati pregati di non scambiarsi pareri tra di loro, né d’esprimersi ad alta voce, vuoi che i commenti fossero d’entusia- smo come di bocciatura. Nessuno conosceva i nomi dei produttori, e la fetta presa in esame dopo la presentazione della Colomba, pro- veniva dalla «pancia» del lievitato. Pertanto: ognuno ha proceduto all’esame in totale autonomia. Erano autorizzati i mezzi punti e la possibilità di tornare sul primi- tivo giudizio, se nel prosieguo del lavoro e al cospetto di esempi concreti, fossero sorti dubbi su precedenti valutazioni. Giuria più numerosa e quantità di Colombe maggiore? Su questi aspetti si può discutere; è chiaro che dieci Colombe non sono sufficienti a dare un parere di peso sull’insieme di quelle – tren- ta, quaranta? – vendute nel Canto- ne e in Mesolcina. Ricordo, però, a proposito del numero di esamina- tori che, all’abituale esame del pane, ci si mette a tre. Certamente sarebbe stato utile far eseguire una prova da un esperto – in tal caso Giuseppe Piffaretti – su due Colombe: una «bella» e una «bruttina» d’aspetto e leggerezza, a titolo di parametri da confronto. La scheda di valutazione era impo- stata su cinque posizioni e il pun- teggio andava dal 2 al 6; più o meno come i voti che si danno a scuola. Su certe posizioni da esaminare quali: presentazione, sviluppo/ volume (aiutati nel giudizio dalla crescita oltre i limiti dello stampo); aspetto della glassa (regolarità della ripartizione, aderenza di granella e mandorle, quando c’era- no – non indispensabili); regolari- tà di presenza degli arancini e loro ripartizione e colore della mollica, ci si può trovare d’accordo perché sono lì da vedere. I giudizi possono divergere, perché materia sogget- tiva, su fragranza e sapore ci si esprime secondo le proprie prefe- renze. Peccato che su queste due posizioni il punteggio non sia stato raddoppiato; probabilmente gli esiti finali sarebbero risultati più marcati. Comunque, l’assunto più in voga nel campo alimentare resta il ben noto: «Sui gusti non si discute». Pronta a rientrare in colombaia. La accoglieremo festosamen- te e con rispetto, la Pasqua prossima. L’impennata durante l’assemblea della SMPPC Ne abbiamo riferito sul no. 16. A movimentare l’ambiente c’hanno pensato Ercole e Alberto Pellanda. Il loro concetto: la Colomba arti- gianale deve prevalere nettamente su quella industriale, emotiva- mente può starci. Anzi, se così non è, occorre recepire e interpretare il segnale d’allarme che l’accompa- gna. Ricordo che prima dei corsi svoltisi a Trevano sui lievitati no- bili – che spinsero taluni a frequen- tarli anche in Italia – l’artigianato ticinese era ben lontano dal livello raggiunto, e mantenuto, in seguito. Ma l’industria non è certo stata a dormire; personalmente ritengo che nei loro laboratori di prova – dove invitano i consumatori a se- guire corsi e degustazioni – posso- no sfornare prodotti di buon livello grazie a procedimenti poi trasferi- bili, in parte e con successo, sul piano operativo industriale. Torniamo al concreto. Dando se- guito alla richiesta, Alberto Pel- landa mi ha cortesemente inviato copia della comunicazione ricevu- ta dalla RSI. Faccio un passo indie- tro. A esame concluso nell’accom- pagnarmi e casa Giuseppe Foppa mi svelò in nomi degli esaminati; non i risultati, resi però noti ai partecipanti via lettera raccoman- data recapitata il venerdì, alla vi- gilia dell’assemblea. Come mai nessuno degli utenti del Marchio esaminati – anche con successo – presenti ha preso la parola? Si poteva fugare il dubbio che i Pel- landa avessero fruito di un’infor- mazione riservata. Tiriamo le conclusioni Sempre che abbiate avuto la pa- zienza di seguire fin qui. Il temu- tissimo Lorenzo Mammone non ha trovato appigli degni di scoop, e l’accurato lavoro di Giuseppe Fop- pa e Paola Leoni – autrice di quello che fu il più bel servizio sull’esame del pane mai visto in televisione – ha mantenuto in equilibrio il tema. Marco Pasotti si è, conseguente- mente, comportato da esperto commentatore non offrendo spazi a malintesi. E la dietista in studio – Maura Nessi – con la sua lode al burro, gli ha dato un bell’appoggio. E infine, a onorare tutto l’artigia- nato che lavora con materia viva, chiudiamo con la risposta della Münger SA – che Mammone ha definito «espressione d’alta onesta intellettuale» –: «...I voti alti sono certo il risultato di un costante lavoro di impegno e attenzione, nonché di un pizzico di fortuna sull’aver azzeccato il giorno giusto di produzione, cottu- ra, clima ecc. tutto ciò ci incorag- gia a fare sempre meglio». Chape- au. Nereo Cambrosio
Transcript
Page 1: Avvenimento insolito e non al riparo da sorprese Patti ... · confermato un grado di valore in ... il manifesto con il popolare tema e il nuovo slogan «COLAZIONE SPUNTINOPRANZOMEREN-

panissimo | 25 aprile 2014 | Nº 1718 artigianato

Avvenimento insolito e non al riparo da sorprese

Patti Chiari si interessa da vicino alle ColombeTutto la trasmissione della RSI più temuta e ambita nel contempo – a dipendenza dell’apprezzamento che il produttore di un certo bene di consumo raccoglie – ha puntato l’attenzione sulle Colombe pasquali, e il settore produttivo, tutto sommato, ne è uscito senza danni importanti per l’immagine di chi è stato preso in esame.

Anzi: il Marchio di garanzia della qualità gestito dalla SMPPC, ha confermato un grado di valore in costante crescita. Sappiamo tutti – intendo gli addetti al settore ar-tigianale – come all’infuori del Marchio operi una ristretta cerchia di produttori eccellenti, a suo tem-po autoproclamatisi superiori e quindi non disponibili a fare fron-te compatto al cospetto dei consu-matori. Ora, questa presunta su-premazia pare non abbia più concrete ragioni di autodifesa e protezione da mettere in campo. Servirà a ricompattare il sostegno reciproco? Si vedrà.

Cronaca dell’esame televisivoI quattro assaggiatori scelti dai re-sponsabili della trasmissione era-no, lo ricordiamo: Barbara Naldi (nutrizionista); Dany Stauffacher (gastronomo giramondo); Massi-mo Turuani (presidente della SMPPC) e lo scrivente. All’inizio della seduta d’esame era presente anche Luigi Fontana – in veste di garante – come lo ha definito Giu-seppe Foppa, organizzatore insie-me con Paola Leoni del confronto.I quattro giurati seduti a distanza tra di loro, erano stati pregati di non scambiarsi pareri tra di loro, né d’esprimersi ad alta voce, vuoi che i commenti fossero d’entusia-smo come di bocciatura. Nessuno conosceva i nomi dei produttori, e la fetta presa in esame dopo la presentazione della Colomba, pro-veniva dalla «pancia» del lievitato. Pertanto: ognuno ha proceduto all’esame in totale autonomia. Erano autorizzati i mezzi punti e la possibilità di tornare sul primi-tivo giudizio, se nel prosieguo del lavoro e al cospetto di esempi concreti, fossero sorti dubbi su precedenti valutazioni.

giuria più numerosa e quantità di Colombe maggiore?Su questi aspetti si può discutere; è chiaro che dieci Colombe non

sono sufficienti a dare un parere di peso sull’insieme di quelle – tren-ta, quaranta? – vendute nel Canto-ne e in Mesolcina. Ricordo, però, a proposito del numero di esamina-tori che, all’abituale esame del pane, ci si mette a tre.Certamente sarebbe stato utile far eseguire una prova da un esperto

– in tal caso Giuseppe Piffaretti – su due Colombe: una «bella» e una «bruttina» d’aspetto e leggerezza, a titolo di parametri da confronto. La scheda di valutazione era impo-stata su cinque posizioni e il pun-teggio andava dal 2 al 6; più o meno come i voti che si danno a scuola.Su certe posizioni da esaminare quali: presentazione, sviluppo/volume (aiutati nel giudizio dalla crescita oltre i limiti dello stampo); aspetto della glassa (regolarità della ripartizione, aderenza di granella e mandorle, quando c’era-no – non indispensabili); regolari-tà di presenza degli arancini e loro ripartizione e colore della mollica, ci si può trovare d’accordo perché sono lì da vedere. I giudizi possono divergere, perché materia sogget-tiva, su fragranza e sapore ci si

esprime secondo le proprie prefe-renze. Peccato che su queste due posizioni il punteggio non sia stato raddoppiato; probabilmente gli esiti finali sarebbero risultati più marcati.Comunque, l’assunto più in voga nel campo alimentare resta il ben noto: «Sui gusti non si discute».

Pronta a rientrare in colombaia. La accoglieremo festosamen-te e con rispetto, la Pasqua prossima.

L’impennata durante l’assemblea della SMPPCNe abbiamo riferito sul no. 16. A movimentare l’ambiente c’hanno pensato Ercole e Alberto Pellanda. Il loro concetto: la Colomba arti-gianale deve prevalere nettamente su quella industriale, emotiva-mente può starci. Anzi, se così non è, occorre recepire e interpretare il segnale d’allarme che l’accompa-gna. Ricordo che prima dei corsi svoltisi a Trevano sui lievitati no-bili – che spinsero taluni a frequen-tarli anche in Italia – l’artigianato ticinese era ben lontano dal livello raggiunto, e mantenuto, in seguito. Ma l’industria non è certo stata a dormire; personalmente ritengo che nei loro laboratori di prova – dove invitano i consumatori a se-guire corsi e degustazioni – posso-no sfornare prodotti di buon livello

grazie a procedimenti poi trasferi-bili, in parte e con successo, sul piano operativo industriale.Torniamo al concreto. Dando se-guito alla richiesta, Alberto Pel-landa mi ha cortesemente inviato copia della comunicazione ricevu-ta dalla RSI. Faccio un passo indie-tro. A esame concluso nell’accom-pagnarmi e casa Giuseppe Foppa mi svelò in nomi degli esaminati; non i risultati, resi però noti ai partecipanti via lettera raccoman-data recapitata il venerdì, alla vi-gilia dell’assemblea. Come mai nessuno degli utenti del Marchio esaminati – anche con successo – presenti ha preso la parola? Si poteva fugare il dubbio che i Pel-landa avessero fruito di un’infor-mazione riservata.

tiriamo le conclusioniSempre che abbiate avuto la pa-zienza di seguire fin qui. Il temu-tissimo Lorenzo Mammone non ha trovato appigli degni di scoop, e l’accurato lavoro di Giuseppe Fop-pa e Paola Leoni – autrice di quello che fu il più bel servizio sull’esame del pane mai visto in televisione – ha mantenuto in equilibrio il tema.Marco Pasotti si è, conseguente-mente, comportato da esperto commentatore non offrendo spazi a malintesi. E la dietista in studio – Maura Nessi – con la sua lode al burro, gli ha dato un bell’appoggio. E infine, a onorare tutto l’artigia-nato che lavora con materia viva, chiudiamo con la risposta della Münger SA – che Mammone ha definito «espressione d’alta onesta intellettuale» –:«...I voti alti sono certo il risultato di un costante lavoro di impegno e attenzione, nonché di un pizzico di fortuna sull’aver azzeccato il giorno giusto di produzione, cottu-ra, clima ecc. tutto ciò ci incorag-gia a fare sempre meglio». Chape-au.

Nereo Cambrosio

Page 2: Avvenimento insolito e non al riparo da sorprese Patti ... · confermato un grado di valore in ... il manifesto con il popolare tema e il nuovo slogan «COLAZIONE SPUNTINOPRANZOMEREN-

Nº 17 | 25 aprile 2014 | panissimo 19attuaLità

Assemblea generale

21 maggio 2014

Inizio ore 10.15

(caffè di benvenuto a partire dalle ore 9.30)

e successivamente pranzo

Gli inviti verranno spediti

alla fine di aprile.

2588_Inserat_Panissimo_GV_Avis.indd 1 27.01.14 11:42

COLAZIONESPUNTINOPRANZOMERENDACENA

Il tema croccante e appetitoso della campagna nazionale di affissione lanciata dall’ISP.

COLAZIONESPUNTINOPRANZOMERENDACENA

A1-sbkv-it.indd 1 03.03.14 10:56

Il manifesto per i negozi dei membri PCS.

Continuazione della campagna dopo lo spot televisivo di successo «Spezzare il pane»

Campagna nazionale di affissione dell’iSPL’Informazione svizzera sul pane (ISP) lancerà una campagna nazionale di affissione basata sullo spot televisivo di successo «Spezzare il pane». In maggio 2014 (settimane 21 e 22), il manifesto con il popolare tema e il nuovo slogan «COLAZIONESPUNTINOPRANZOMEREN-DACENA» verrà affisso su 600 cartelloni pubblicitari. Scopo: far venire l’acquolina in bocca ai passanti e invogliarli a mangiare il pane svizzero, croccante e appetitoso.

Nel giro di pochi secondi, si stimo-lano i sensi. Il pane spezzato con-vince per la sua semplicità e il suo messaggio forte a livello visivo. Il pane prodotto artigianalmente con cereali svizzeri è un piacere a qualsiasi ora del giorno.

Per strada e nei punti di venditaLe ricerche di marcato hanno con-fermato che lo spot televisivo «Spezzare il pane» ha dato ottimi risultati. Questa campagna di af-fissione permette ora di avvicinar-si maggiormente ai consumatori e di invogliarli ad acquistare il pane proprio nel momento in cui vedono il manifesto e direttamente nei punti di vendita.A complemento della campagna di affissione, i membri PCS avranno infatti la possibilità di esporre il manifesto nei loro punti di vendita, approfittando in tal modo dell’ef-fetto di riconoscimento. Dato che beneficiamo del contributo alla promozione delle vendite della Confederazione, la campagna di

Manifesto con il logo dei panettieriIl promo-shop PCS si rallegra della vostra ordinazione di manifesti (formato A1 e A3): [email protected], tel. 031 388 14 00.

affissione non può essere realizza-ta con il logo dei panettieri. Ci rallegriamo tuttavia di poter offri-re ai membri PCS il manifesto con il logo dei panettieri per i loro ne-gozi.Il manifesto (formato A1 e A3) è ottenibile gratuitamente presso il promo-shop PCS. Il tema è infatti

un ottimo richiamo visivo anche prima e dopo il periodo ufficiale della campagna.

600 punti di affissioneIn maggio (settimane 21 e 22), il manifesto della PCS sarà esposto – sia in verticale e che in orizzon-tale – su 600 punti di affissioni nelle principali città e dintorni della Svizzera tedesca, Svizzera romanda e del Ticino. Grazie alla collocazione ottimale, il 66 % dei gruppi target (persone dai 15 ai 74 anni) si imbatterà nel manifesto almeno 5 volte.

Potete anche voi contribuire ad aumentare la pressione pubblicitaria, esponendo il

manifesto nel vostro negozio.

Il tema del manifesto si presta particolarmente per essere esposto sulla lavagna di vendita collocata all’esterno del negozio.


Recommended