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Avviso a ruote francese LE SPHINX - - il ... · larghezza delle palette era di 60 cm. Era mossa da...

Date post: 17-Feb-2019
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Avviso a ruote francese LE SPHINX Fasi di costruzione del modello Modellista : Giampaolo (JP)Cusati
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Avviso a ruote francese LE SPHINX

Fasi di costruzione del modello

Modellista : Giampaolo (JP)Cusati

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Avviso a ruote francese LE SPHINX La prima nave da guerra a vapore concepita come unità militare fu la corvetta a ruote della Marina Francese Le Sphinx.

La nave, progettata dall’ingegnere Hubert, fu costruita a Rochefort nel 1829. In questa unità si cercò di fare qualcosa di diverso ed in più rispetto ad un comune piroscafo come quelli che fino ad allora erano stati costruiti per i servizi della Marina.

Era infatti una nave di dimensioni piuttosto grandi, lunga 47 metri, larga 8 metri alla sezione maestra ed 11 metri al di fuori dei tamburi, con un dislocamento di 777 tonnellate.

Le ruote avevavo un diametro di 5,98 metri e la larghezza delle palette era di 60 cm. Era mossa da una macchina a vapore a bassa pressione della potenza di 160 Hp (117,8 kW), del peso di 133 tonnellate (831 kg per hp) costruita dalla ditta Fawcett di Liverpool.

Le caldaie consumavano 7 kg di combustibile per hp/ora e la velocità raggiungibile era di 7 nodi.

L’attrezzatura velica era ripartita su tre alberi a vele quadre, ognuno munito di randa. L’attrezzatura però subì alcune variazioni durante la vita della nave, che da un certo punto in poi fu attrezzata a brigantino a palo.

Un fumaiolo altissimo, per favorire il tiraggio, si elevava tra l’albero di maestra e quello di trinchetto, necessariamente molto distanti tra loro, per l’ingombro dell’apparato motore posto in posizione centrale.

La nave era armata con tre cannoni lunghi da 24 libbre ed otto carronade sempre da 24 libbre, tutti sul ponte di coperta.

Tutta l’armamento, comprese le munizioni, non pesava più di 25 tonnellate.

Nel 1830 la Sphinx fece parte della squadra navale dell’Ammiraglio Duperre che attaccò Algeri e svolse mansioni di staffetta per trasportare i messaggi tra la costa del Nordafrica e Tolone.

La Sphinx impiegava in media cinque giorni per fare l'andata e ritorno tra Tolone ed Algeri e la prima volta che la si vide ritornare verso le coste francesi, le persone non vollero credere che già riportava dall’Africa le risposte ai dispacci inviati solo pochi giorni prima dalla Francia, tra cui quello della presa di Algeri.

Le Sphinx, la prima nave da guerra a vapore

francese da un dipinto del 1800

Carriera

Costruttore: Ing. Hubert, Rochefort, Francia

Varata : 3 Agosto 1829 Commissionata: 1829 Radiata: 1845

Destino: Affondata a Capo Matifou il 6 luglio 1845

Caratteristiche Generali

Dislocamento: 777 tonnellate Lunghezza: 47 mt. Larghezza: 8 mt. (11 mt. ai tamburi)

Propulsione: Motore a vapore bassa pressione da 160 HP (117,5 kW)

Alimentazione: Carbone Velocità: 7 nodi (13 m/h) Equipaggio: 120

Armamento: 3 cannoni da 24 libbre; 8 carronade da 24 libbre

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L’impresa più nota della Sphinx fu comunque nel 1832, quando rimorchiò da Alessandria d’Egitto a Le Havre, il pontone Luxor contenente l’obelisco egiziano di Ramses il Grande donato alla Francia dal Pascià d’Egitto Mehemet Ali e che fu poi eretto a Parigi in Place de la Concorde. Il viaggio venne affrontato con particolare maltempo.

Nel 1833 fu assegnata definitivamente al servizio di trasporto merci e posta tra Tolone ed Algeri che svolse fino al 1845.

Il 6 luglio del 1845, durante una di queste traversate, urtò una barriera corallina a Capo Matifou, ad est di Algeri a causa della pesante nebbia ed affondò, perdendosi completamente corpo e beni.

Il modello della SPHINX

Il modello della SPHINX da me realizzato è in scala 1:75, completamente autocostruito, a parte alcune componenti (sartiame, bozzelli, bigotte, catena dell’ancora)

La volontà di realizzare questo modello è venuta dopo il completamento del modello della cannoniera fluviale USS CAIRO del 1863 che aveva la particolarità di essere dotata di una ruota a pale centrale.

La voglia di costruire un’altro modello, ma di una nave con ruote a pale più visibili (meglio se una nave da guerra o comunque adibita a scopi militari) fu la molla che fece scattare una ricerca di disegni disponibili tra i vari negozi di Roma, specializzati in modellismo navale.

Cercando in giro, sono riuscito a trovare una serie di disegni della SPHINX in un piccolo negozietto della Montagnola a Roma (ormai chiuso definitivamente da circa due anni). I disegni facevano parte di una scatola di montaggio della SPHINX prodotta da una ditta italiana chiamata “Il Timone”. Il negoziante aveva però a disposizione solo il set di disegni in scala 1:75 e mi sono affrettato ad acquistarlo.

Come al solito, contemporaneamente a tale ricerca locale, ho iniziato a cercare dati e notizie sulla SPHINX utilizzando Internet, ed ho trovato una serie di immagini di modelli già realizzati, di cui uno esposto al Museè de la Marine a Parigi.

A questo punto mi sono messo in contatto con l’Associations des Amis de Museé de la Marine di Parigi ed ho acquistato una copia del piano di costruzione della SPHINX in scala 1:100.

Successivamente, grazie alle indicazioni dell’Associazione Modellistica “I Filibustieri” di Roma, sono venuto a conoscenza dell’esistenza di un’ulteriore set di disegni della SPHINX, in scala 1:75 e realizzati dal famoso disegnatore, modellista e scrittore Vincenzo Lusci. Grazie agli amici dell’Associazione “I Filibustieri” sono riuscito a recuperare una copia di tali disegni (molto ben disegnati, a dire la verità) e, con tutti e tre i set di progetti, ho avviato la fase di “verifica ed armonizzazione” dei vari piani costruttivi.

Questa fase di verifica è servita molto, in quanto tutti e tre i piani presentavano discrepanze tra di loro, principalmente nell’attrezzatura velica e nelle sovrastrutture.

A questo punto, dopo aver studiato bene i disegni ed aver scelto la loro combinazione che pensavo fosse quella più adeguata, ho iniziato la costruzione del modello.

Contemporaneamente alla ricerca dei piani della nave, mi sono iniziato a documentare sulle attrezzature e gli armamenti che erano propri di questo periodo. Sono riuscito ad trovare, dopo lunga ricerca e sempre tramite Internet, disegni di vari cannoni del periodo e di carronade. Mi sono

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stati di molto aiuto una serie di articoli sulla storia delle carronade pubblicati su diversi numeri di Seaway’s Ships in Scale ed anche la lettura del trattato “L’Artiglieria Navale” di Giovanni Santi Mazzini.

Lo scafo è stato realizzato in falsa chiglia ed ordinate, realizzate in compensato da 5 mm, con la fasciatura dello scafo fatta in primo fasciame di tiglio da 5x1,5 mm ed il secondo fasciame in noce da 4x1 mm.

I ponti sono stati realizzati in tiglio, simulando la calafatura con una matita grassa di colore grigio-scuro e sporcando poi il tavolato con del fiele di bue in cui è stato sciolto un colore testa di moro acrilico molto diluito.

Anche durante la costruzione della SPHINX ho usato materiali e tecniche diverse :

Ad esempio :

• le canne dei cannoni e delle carronade le ho realizzate in colata di resina in uno stampo di gomma siliconica e successivamente svuotate a bulino;

• i fregi dei tamburi delle ruote e la polena le ho realizzate in forma in legno duro, e poi mediante colata di una lega a basso punto di fusione in uno stampo di gomma siliconica;

• il fumaiolo della nave è stato realizzato con un tubo di ottone;

• le lastre della copertura in rame dello scafo sono state realizzate in cartoncino plastificato, verniciato prima con diverse mani di vernice acrilica in rame (per autovetture) e poi con incisi posteriormente i segni dei chiodi delle piastre fatti mediante una ruota dentata montata su un manico;

• la pompa di sentina è stata realizzata completamente in plasticard;

• l’argano a manovella a prua è stato realizzato utilizzando ottone e plasticare;

• le lance sono state realizzate con il fasciame fatto di sottili listelli in tiglio da 0,5 mm, montate su una forma di legno duro per dare la forma dello scafo;

• Il tavolato del ponte è stato realizzato in listelli di tiglio, anneriti con una mina morbida nera ad una lato (per simulare la calafatura) e poi “invecchiati” con un dosaggio di vernice acrilica marrone/nera, diluita con fiele di bue (occhio alla puzza !!!) e sporcata con ulteriori passate di punta di matita (mina) nera ridotta in polvere e passata con le dita.

Per dirla breve, sono state utilizzate molte tecniche su questo modello, molte di più di ogni altro mio modello precedentemente costruito.

Ho voluto rappresentare la SPHINX in modo abbastanza “vissuto” (un po’ sporca ed “usata”) come se fosse appena uscita da una delle sue traversate tra Algeri e Tolone.

Nelle foto seguenti vengono mostrate una serie di fasi della costruzione del modello, con alcuni particolari e viste generali dello stesso.

Lo scopo è quello di dare al lettore un’indicazione generale delle fasi di costruzione ed allestimento della SPHINX, cercando di fornire anche una sensazione del livello dei particolari che si sono voluti realizzare.

Ovviamente, il modello è ben lontano dall’essere perfetto (ed anche non si può nemmeno considerare meno che perfetto), ma spero che le immagini seguenti possano anche far “sentire” al lettore la passione, la cura ed il lavoro che sta dietro alla realizzazione di qualsiasi modello navale, sia esso antico o moderno.

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Fig. 1 – Una delle tavole dei piani della SPHINX de “Il Timone” in scala 1:75

Fig. 2 – L’ossatura interna in falsa chiglia ed ordinate, in compensato da 5 mm e ricoperte con il primo strato di fasciame in tiglio

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Fig. 3 – Il primo strato di fasciame che copre lo scafo

Fig. 4 – Il tavolato del ponte messo in opera. Notare i supporti con le aperture per le ruote ed i tamburi che poi le copriranno. Le mollette e gli elastici servono per supporto all’incollaggio dei listelli che coprono le murate.

Fig. 5 – Il necessario per la realizzazione delle lastre in rame per la copertura dell’opera viva. Si noti al centro un foglio già dipinto in vernice rame e sotto due strisce già tagliate. A sinistra la ruota dentata che è servita per simulare la chiodatura sul retro delle piastre.

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Fig. 6 – Inizio della posa in opera delle strisce di lastre in rame, a partire dalla linea di galleggiamento e dalla chiglia.

Fig. 7 – Opera viva dello scafo completamente ricoperta dalle lastre di rame

Fig. 8 – Particolare della ricopertura in lastre di rame a prua della Sphinx

Fig. 9 – Trattamento di invecchiamento del rame mediante bagni di acqua, sale e aceto.

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Fig. 10 – Tamburo della ruota. Da notare le Fig. 11 – Costruzione della ruota a pale. sfingi ed il sole che ne decorano l’esterno. Da notare la struttura di pale e bracci.

Fig. 12 – Casotto contenente la cucina, le latrine e magazzini appoggiato al tamburo.

Fig. 13 – Vista dello scafo con la sistemazione delle ruote a pale, dei tamburi e dei casotti (cucine, latrine e magazzini).


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