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Titolo dell’argomento
IEM - Fondazione Rosselli
VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
Gli investimenti pubblici nell’industria culturale e delle telecomunicazioni
ovvero “quanto del denaro pubblico va ai giornali, al cinema, alla tv, alla radio, allo spettacolo dal vivo e alle telecomunicazioni”…
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
Credits dello studio
Autori: Flavia Barca, Andrea Marzulli, Luca Murrau, Lorenzo
Principali, Bruno Zambardino
Si ringraziano in modo particolare: Carla Bodo, Maurizio Decina
André Lange, Mario Morcellini, Mariella Volpe
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
People express their values through culture. Consciously and
unconsciously they create, choose, advocate and reject beliefs
symbolically expressed in objects, rituals, language and
performances collectivelly known as culture
F. Matarasso (2010) “Rethinking cultural policy”, Cwe Conference
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
New technology is reinventing how culture is made, shared, bought
and critiqued
F. Matarasso (2010) “Rethinking cultural policy”, Cwe Conference
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The development of high-speed networks today is having the same
revolutionary impact as the development of electricity and
transportation network had a century ago.
More needs to be done to ensure the roll-out and take-up of
broadband for all, at increasing speeds, through both fixed and
wireless technologies, and to facilitate investment in the new very fast
open and competitive internet networks that will be the arteries of a
future economy. Our action needs to be focused on providing the right
incentives to stimulate private investment, complemented by carefully
targeted public investments […]
European Commission (2010), A Digital Agenda for Europe
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Sè è vero che per superare la crisi è fondamentale innovare,
dobbiamo ben tener presente che non ci può essere innovazione
senza cultura
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
Indice
1. Premessa
2. Oggetto e obiettivi
3. Cultura e telecomunicazioni nel sistema dei Conti Pubblici Territoriali
4. Analisi per settore
5. Qualche riflessione per aprire il dibattito
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Oggetto e obiettivi
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L’analisi delle tendenze dei flussi di spesa del settore pubblico non incontra soltanto
un’’’’esigenza di natura informativa sull’ammontare dei trasferimenti ricevuti dal sistema
cultura e telecomunicazioni, ma diventa anche un elemento su cui basare la valutazione
qualitativa delle politiche che sono a valle dei trasferimenti, ovvero della loro
efficacia (in termini di risultati economici sul territorio, nonché di redistribuzione sociale
della spesa) e quindi della redditività dei trasferimenti stessi.
L’obiettivo
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Misurare l’’’’ammontare della spesa dell’’’’amministrazione pubblica in cultura e
telecomunicazioni è quindi una base di partenza sulla quale poggiare qualsivoglia
ragionamento di merito e di metodo. La mission che ci siamo dati è, infatti, quella di
rendere i dati manifesti e trasparenti. Ed elaborati con un’analisi di tipo comparato e
diacronico, che provasse a collocare “i conti” nella loro progressione temporale e quindi
nelle modificazioni intervenute negli ultimi anni, e mettesse a confronto tra loro i vari
segmenti della filiera culturale e della comunicazione.
La prospettiva è quella di iniziare a ragionare sulle logiche che stanno alla base delle
strategie di spesa, ed aprire così la strada ad una riflessione piùùùù ampia sulle politiche
pubbliche riguardo alla cultura.
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Per misurare l’ammontare della spesa in cultura e telecomunicazioni si è deciso di avviare
una indagine a doppio livello:
� uno “macro”, attraverso lo strumento dei Conti Pubblici Territoriali
� uno “micro”, che entra nel merito dei singoli settori e delle spese effettivamente
effettuate
Il progetto
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(1) E’ molto complesso raffigurare in modo puntuale la sempre maggiore
complementarietàààà tra investimenti nazionali e investimenti regionali. Negli ultimi anni
la spesa delle amministrazioni regionali in cultura e telecomunicazioni è diventata sempre più
rilevante ma, spesso, si declina in una molteplicità di capitoli di spesa alcuni dei quali sono
“mimetizzati” e per questo irrintracciabili. Per tale ragione si è scelto, in questa sede, di
privilegiare il dato nazionale cercando però, ove possibile, di restituire anche delle
informazioni sulla dimensione locale.
(2) Non è possibile mettere in relazione il dato macro (Cpt) con quello micro (dei
singoli settori), non solo per la difformità delle metodologie di raccolta dei dati ma, anche e
soprattutto, perché i perimetri dei settori individuati dai Cpt sono molto più ampi di quelli
trattati nella parte successiva dello studio.
Le principali criticità
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Cultura e telecomunicazioni nel sistema dei Conti Pubblici Territoriali
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I Conti Pubblici Territoriali (CPT) sono un progetto avviato nel 1994 dall’UnitUnitUnitUnitàààà di di di di Valutazione degli Investimenti Pubblici del Dipartimento per lo Valutazione degli Investimenti Pubblici del Dipartimento per lo Valutazione degli Investimenti Pubblici del Dipartimento per lo Valutazione degli Investimenti Pubblici del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Sviluppo e la Coesione Sviluppo e la Coesione Sviluppo e la Coesione EconomicaEconomicaEconomicaEconomica (Ministero dello Sviluppo Economico), con lo scopo di disporre di uno strumento in grado di garantire una misurazione dei flussi finanziari con articolazione misurazione dei flussi finanziari con articolazione misurazione dei flussi finanziari con articolazione misurazione dei flussi finanziari con articolazione territorialeterritorialeterritorialeterritoriale.
I CPT rilevano informazioni con riferimento al Settore Pubblico Allargato ed includono dunque, oltre alla Pubblica Amministrazione (PA), anche l’Extra PA (sia a livello centrale che locale/sub regionale) in cui sono incluse le entità e imprese Pubbliche impegnate nella produzione di servizi destinabili alla vendita.
Il dato sui flussi di spesa viene regionalizzato, offrendo un dettaglio territoriale delle dinamiche della spesa pubblica a livello sia centrale che locale.
I dati di spesa così rilevati, sono inoltre soggetti ad un processo di consolidamento, il quale si basa sull’elisione di tutti i flussi di trasferimento, in conto corrente e in conto capitale, ricevuti e versati agli enti appartenenti ai vari livelli di governo.
I dati CPT sono articolati in 30 settori che rappresentano altrettante 30 settori che rappresentano altrettante 30 settori che rappresentano altrettante 30 settori che rappresentano altrettante ““““voci di spesavoci di spesavoci di spesavoci di spesa””””: tra : tra : tra : tra queste la queste la queste la queste la ““““cultura e i servizi ricreativicultura e i servizi ricreativicultura e i servizi ricreativicultura e i servizi ricreativi”””” e le e le e le e le ““““telecomunicazionitelecomunicazionitelecomunicazionitelecomunicazioni”
I CPT
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La voce cultura e servizi ricreativicultura e servizi ricreativicultura e servizi ricreativicultura e servizi ricreativi comprende:
� la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e culturale;
� i musei, le biblioteche, le pinacoteche e i centri culturali, le accademie;
� i cinema, i teatri e le attività musicali;
� le attività ricreative (tra cui parchi giochi, piscine, casinò e sale da gioco) e sportive;
� i giardini e i musei zoologici;
� gli interventi per il sostegno alle attività e alle strutture dedicate al culto”.
La voce telecomunicazioni telecomunicazioni telecomunicazioni telecomunicazioni comprende:
� l’amministrazione delle attività e dei servizi relativi alla costruzione e funzionamento dei sistemi di comunicazione (postali, telefonici, telegrafici, senza fili, satellitari, ecc.);
� la regolamentazione delle operazioni relative al Sistema delle comunicazioni;
� le sovvenzioni, prestiti e sussidi alle imprese per il sostegno alla costruzione, al funzionamento, alla manutenzione o al miglioramento dei sistemi di comunicazione;
� attività nel settore informatico, laddove non sia funzionale a uno specifico settore;
� spese per la fornitura di servizi radio-tv e per la regolamentazione del settore.
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Il settore culturale settore culturale settore culturale settore culturale (comprensivo dei servizi ricreativi) e quello delle
telecomunicazionitelecomunicazionitelecomunicazionitelecomunicazioni rappresentavano, nel 2008, poco meno del 2% del totale della spesa 2% del totale della spesa 2% del totale della spesa 2% del totale della spesa
del Settore Pubblico Allargato.
Il complesso della spesa è assorbito principalmente
- dalla previdenza (per oltre il 27% del totale),
- dall’energia (per quasi il 15%)
- dalla sanità (per oltre il 10%).
Insieme, queste tre voci valgono per oltre la metà della spesa pubblica.
Uno sguardo d’insieme
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
0,33
0,22
0,37
0,72
1,15
2,10
1,88
1,49
1,60
6,27
8,88
9,89
7,70
30,18
0,26
0,26
0,33
0,63
0,96
1,03
1,28
1,46
1,76
5,55
9,96
10,29
14,95
27,58
0,220,16
0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00
Turismo
Formazione
Commercio
Ricerca e Sviluppo
Giustizia
Telecomunicazioni
Cultura e servizi ricreativi
Sicurezza pubblica
Viabilita'
Difesa
Istruzione
Amministrazione Generale
Sanita'
Energia
Previdenza e Integrazioni
2000 2008
Quote % di spesa del Settore Pubblico Allargato (voci principaliQuote % di spesa del Settore Pubblico Allargato (voci principaliQuote % di spesa del Settore Pubblico Allargato (voci principaliQuote % di spesa del Settore Pubblico Allargato (voci principali), 2000), 2000), 2000), 2000----2008200820082008
Fonte: IEM su dati CPT.
679,7
1035,3
0
200
400
600
800
1000
1200
2000 2008
Totale spesa (mld Totale spesa (mld Totale spesa (mld Totale spesa (mld €€€€))))
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7,25
1,08
0,39 0,16 0,040,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
8,00
Energia Amministrazione
Generale
Sanita' Difesa Commercio
Voci di spesa con maggior incremento di punti percentuali 2000Voci di spesa con maggior incremento di punti percentuali 2000Voci di spesa con maggior incremento di punti percentuali 2000Voci di spesa con maggior incremento di punti percentuali 2000----2008200820082008
Il decennio trascorso ha visto llll’’’’EnergiaEnergiaEnergiaEnergia come il settore che ha maggiormente incrementato la sua spesa, di oltre 7 punti percentuali (passando cioè dal 7,70 al 14,95% della spesa del Settore Pubblico Allargato), a causa principalmente dell’impennata dei prezzi dei combustibili.
la crescita di 1 punto delldelldelldell’’’’Amministrazione Generale dello Stato Amministrazione Generale dello Stato Amministrazione Generale dello Stato Amministrazione Generale dello Stato testimonia del mancato contenimento delle spese generali dello Stato.
Di 0,39 punti la crescita delle spese per la SanitSanitSanitSanitàààà
Fonte: IEM su dati CPT.
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-0,19
-0,60-0,71
-1,07
-2,61-3,00
-2,50
-2,00
-1,50
-1,00
-0,50
0,00
Telecomunicazioni Sicurezza Istruzione Cultura e serv.
ricreativi
Previdenza e
Integrazioni
Voci di spesa con maggior decremento di punti percentuali 2000Voci di spesa con maggior decremento di punti percentuali 2000Voci di spesa con maggior decremento di punti percentuali 2000Voci di spesa con maggior decremento di punti percentuali 2000----2008200820082008
Cultura e telecomunicazioni Cultura e telecomunicazioni Cultura e telecomunicazioni Cultura e telecomunicazioni figurano, viceversa, tra le voci di spesa con il maggior tra le voci di spesa con il maggior tra le voci di spesa con il maggior tra le voci di spesa con il maggior decrementodecrementodecrementodecremento di punti percentuali: ----1,07 per la Cultura 1,07 per la Cultura 1,07 per la Cultura 1,07 per la Cultura e ––––0,19 per le 0,19 per le 0,19 per le 0,19 per le TelecomunicazioniTelecomunicazioniTelecomunicazioniTelecomunicazioni.
Di 2,6 punti è stato il calo della Previdenza, mentre si segnala l’andamento negativo
dell’Istruzione (-0,7 punti) e delle spese per la Sicurezza (-0,6 punti)
Fonte: IEM su dati CPT.
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10.669
9.930
9.400 9.600 9.800 10.000 10.200 10.400 10.600 10.800
Cultura e servizi ricreativi
Telecomunicazioni
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Cultura e servizi ricreativi Telecomunicazioni
Nel 2008, la spesa in Cultura e servizi ricreativi Cultura e servizi ricreativi Cultura e servizi ricreativi Cultura e servizi ricreativi è stata di 10,7 miliardi di euro10,7 miliardi di euro10,7 miliardi di euro10,7 miliardi di euro; quella
in telecomunicazionitelecomunicazionitelecomunicazionitelecomunicazioni di 9,9 miliardi9,9 miliardi9,9 miliardi9,9 miliardi
Il picco è stato toccato, rispettivamente, nel 2004 e nel 2001. La seconda metà del decennio vede un andamento piatto o in
flessione
Fonte: IEM su dati CPT.
Fonte: IEM su dati CPT.
Titolo dell’argomento
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0
4.000
8.000
12.000
16.000
20.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
conto corrente conto capitale
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
conto corrente conto capitale
Al netto dei trasferimenti dallo Stato ai Monopoli, però, l’andamento è piùregolare e nel 2008 si registra una leggera crescita (e una maggiore incidenza delle spese in
conto capitale)
Tra il 2004 e il 2008, la spesa in cultura ha subito una brusca caduta, che l’ha riportata sotto i livelli del 2000.
Spesa in cultura (M€)
Al netto dei Monopoli (M€)
Fonte: IEM su dati CPT.
Fonte: IEM su dati CPT.
La cultura
Titolo dell’argomento
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0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Stato Regione Comuni Province e città metropolitane Altro
Spesa in cultura per livello di governo, 2000Spesa in cultura per livello di governo, 2000Spesa in cultura per livello di governo, 2000Spesa in cultura per livello di governo, 2000----2007200720072007
Nel 2000 la spesa pubblica erogata dallo StatoNel 2000 la spesa pubblica erogata dallo StatoNel 2000 la spesa pubblica erogata dallo StatoNel 2000 la spesa pubblica erogata dallo Stato rappresentava il 47% della spesa totale il 47% della spesa totale il 47% della spesa totale il 47% della spesa totale del Settore Pubblico Allargatodel Settore Pubblico Allargatodel Settore Pubblico Allargatodel Settore Pubblico Allargato,
nel 2007 nel 2007 nel 2007 nel 2007 tale peso si riduce al 35,735,735,735,7%, pari al peso finanziario dei Comuni.
E’ inoltre aumentato il peso delle Regioni aumentato il peso delle Regioni aumentato il peso delle Regioni aumentato il peso delle Regioni (12,3%) e delle Province e Cittàmetropolitane (5,2%).
Fonte: IEM su dati CPT.
Titolo dell’argomento
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0
4.000
8.000
12.000
16.000
20.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
conto corrente conto capitale
Dopo il periodo 2001-2004 (durante il quale al Settore Pubblico Allargato era afferente, tramite Enel, l’operatore Wind), la spesa in telecomunicazioni è rimasta stabile con una contrazione della spesa in conto capitale. Il confronto rispetto al 2000 è comunque decisamente favorevole in valori assoluti (anche se negativo in termini di quota di spesa pubblica, come osservato)
Spesa in telecomunicazioni (M€)
Fonte: IEM su dati CPT.
Le telecomunicazioni
Titolo dell’argomento
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Analisi per settore
Titolo dell’argomento
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L’intervento pubblico a favore dell’industria culturale e della comunicazione è
stato scomposto, per settori d’intervento, in 4 macro4 macro4 macro4 macro----areeareeareearee:
� Radio e TvRadio e TvRadio e TvRadio e Tv (servizio radiotelevisivo pubblico, tv locali e radio locali);
� EditoriaEditoriaEditoriaEditoria (quotidiana e periodica);
� Cinema e Spettacolo dal vivoCinema e Spettacolo dal vivoCinema e Spettacolo dal vivoCinema e Spettacolo dal vivo (nel quale distinguere: cinema, musica, teatro,
lirica, danza, circhi e spettacoli viaggianti);
� TelecomunicazioniTelecomunicazioniTelecomunicazioniTelecomunicazioni (per le quali sono stati considerati gli interventi a favore
dello sviluppo della banda larga).
I settori indagati
Titolo dell’argomento
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Nell’analisi settoriale non viene considerata la spesa pubblica tout-court ma il
sostegno pubblico alle diverse industrie e ai vari operatori in sostegno pubblico alle diverse industrie e ai vari operatori in sostegno pubblico alle diverse industrie e ai vari operatori in sostegno pubblico alle diverse industrie e ai vari operatori in esse coinvoltiesse coinvoltiesse coinvoltiesse coinvolti.
Si tratta, in qualche caso, di imprese ed entità pubbliche (come la Rai o i diversi
enti pubblici che si occupano di spettacolo dal vivo) ma per la maggior parte si per la maggior parte si per la maggior parte si per la maggior parte si
tratta di imprese o associazioni privatetratta di imprese o associazioni privatetratta di imprese o associazioni privatetratta di imprese o associazioni private (le imprese editoriali, gli operatori attivi
nella filiera cinematografica a qualsivoglia livello, le emittenti radiotelevisive
locali, gli operatori di reti di telecomunicazione, le molte istituzioni culturali
attive nello spettacolo dal vivo).
Titolo dell’argomento
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PATRIMONIO ARTE
MEDIA CREAZIONI FUNZIONALI
Luoghi della cultura
- Siti archeologici
- Musei
- Bibilioteche
- Mostre
Espressioni culturali tradizionali
- Arti e mestieri
- Festival
- Eventi
Arti visive
- Pittura
- Scultura
- Fotografia
- Antiquariato
Performing Arts
-Musica e Lirica
- Teatro e Danza
- Circo
-Marionette
Editoria
- Libri
- Quotidiani e periodici
Audiovisivi
- Cinema
- Televisione
- Radio
Service creativi
- Architettura
- Pubblicità
- Ricerca & Sviluppo
- Servizi ricreativi
Design, Interni, Grafica, Moda, Gioielleria,
Giochi, Agroalimentare
New media, Software, Telecomunicazioni,
Videogiochi
INDUSTRIE CREATIVE
Fonte: IEM su schemaUNCTAD.
I settori considerati nel contesto delle industrie creativeI settori considerati nel contesto delle industrie creativeI settori considerati nel contesto delle industrie creativeI settori considerati nel contesto delle industrie creative
Titolo dell’argomento
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La quantificazione complessiva, relativamente all’ultimo anno disponibile (principalmente 2009) èdi 2.932 milioni di euro2.932 milioni di euro2.932 milioni di euro2.932 milioni di euro a favore dell’industria culturale e delle comunicazioni.
L’incremento rispetto al 2003 è stato minimo (+0,7% in termini nominali). La maggior parte di La maggior parte di La maggior parte di La maggior parte di questa cifra si deve alla Rai questa cifra si deve alla Rai questa cifra si deve alla Rai questa cifra si deve alla Rai che, fra canone radiotelevisivo e contratti di convenzione con la Pubblica Amministrazione, raccoglie 1,7 miliardi di euro (ossia il 57,2%). Senza questa voce la cifra scenderebbe a 1.233 milioni1.233 milioni1.233 milioni1.233 milioni. L’incremento del canone è stato compensato dai minori contributi all’editoria.
A consuntivo 2010 e 2011 sarA consuntivo 2010 e 2011 sarA consuntivo 2010 e 2011 sarA consuntivo 2010 e 2011 saràààà possibile evidenziare un valore presumibilmente minore, dovuto possibile evidenziare un valore presumibilmente minore, dovuto possibile evidenziare un valore presumibilmente minore, dovuto possibile evidenziare un valore presumibilmente minore, dovuto ai ai ai ai tagli ai rimborsi postali per ltagli ai rimborsi postali per ltagli ai rimborsi postali per ltagli ai rimborsi postali per l’’’’editoria e al Fondo Unico per lo Spettacoloeditoria e al Fondo Unico per lo Spettacoloeditoria e al Fondo Unico per lo Spettacoloeditoria e al Fondo Unico per lo Spettacolo
Fonte: IEM su varie.
Uno sguardo d’insieme
2003 200990,7
761,8
544,4
1514,5Rai - canone e convenzioni
Radio e Tv locali
Stanziamenti DTT
Editoria
Cinema e Spettacolo
Telecomunicazioni
Totale: 2.911 M€
1698,8
134,5
30,9
402
589
76,9
Totale: 2.932 M€
Titolo dell’argomento
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Analizzando il valore per singoli segmenti,
dopo il canone Raicanone Raicanone Raicanone Rai,
i maggiori contributi maggiori contributi maggiori contributi maggiori contributi sono destinati alla LiricaLiricaLiricaLirica (270 milioni) e all’EditoriaEditoriaEditoriaEditoria (182 milioni di contributi diretti e 220 milioni di rimborsi postali).
Il CinemaCinemaCinemaCinema (dalla produzione alla promozione) riceve 116 milioni (tra fondi Fus ed extra-Fus) ed ulteriori risorse indirette da tax credit e tax shelter (24 milioni) più parte dei fondi regionali.
Solo 77 milioni sono stati i fondi pubblici destinati alla banda banda banda banda largalargalargalarga nel settore delle Telecomunicazioni nel 2009
Fonte: IEM su varie.
76,9
15,1
24,0
116,0
6,9
9,6
63,4
84,2
269,7
220,0
182,0
1,1
21,7
14,1
2,2
95,4
30,9
68,8
1630,0
0 50 100 150 200 250 300
Telecomunicazioni (Stato-Regioni-UE)
Fondi regionali audiovisivo
Cinema (tax credit/shelter)
Cinema (Fus ed extra-Fus)
Circo e spettacolo viaggiante
Danza
Attività musicali
Teatro di prosa
Fondazioni lirico-sinfoniche
Editoria (rimborsi postali)
Editoria (contributi diretti e altri)
Radio locali - rimborsi elettorali
Radio locali - contributi l. 448
Tv e radio locali - rimborsi DIE
Tv locali - rimborsi elettorali
Tv locali - contributi l. 448
Stanziamenti DTT totali
Rai - convenzioni
Rai - canone
Titolo dell’argomento
IEM - Fondazione Rosselli
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70,4
240,3
56,772,1
95,4
21,6
140,0
9,3
1376
1088
628
261
500
413
155
14
0
50
100
150
200
250
300
Cinema
(Fus)
Lirica (Fus) Musica (Fus)Danza (Fus) Prosa (Fus) Tv locali (l.
448/98)
Radio locali
(l. 448/98)
Editoria (l.
250/90 e
388/00)
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
Contributi (M€) Beneficiari
Beneficiari e valore dei contributi pubblici per settoreBeneficiari e valore dei contributi pubblici per settoreBeneficiari e valore dei contributi pubblici per settoreBeneficiari e valore dei contributi pubblici per settore
Limitatamente alle tipologie di contributo per le quali si dispone del numero dei beneficiari, si evidenzia una grande frammentazione grande frammentazione grande frammentazione grande frammentazione per settori come il cinemacinemacinemacinema e la musicamusicamusicamusica (dove il Fus finanzia molte iniziative, anche promozionali, di piccolissime dimensioni).
Per radio, televisione ed editoria il contributo medio non supera i 500mila contributo medio non supera i 500mila contributo medio non supera i 500mila contributo medio non supera i 500mila euro per soggetto (editoriaeditoriaeditoriaeditoria) scendendo fino a 200mila (tv) e meno di 50mila (radio)fino a 200mila (tv) e meno di 50mila (radio)fino a 200mila (tv) e meno di 50mila (radio)fino a 200mila (tv) e meno di 50mila (radio)
Al contrario, per le Fondazioni LiricoFondazioni LiricoFondazioni LiricoFondazioni Lirico----SinfonicheSinfonicheSinfonicheSinfoniche, con elevati costi di struttura e insufficienti risorse reperibili sul mercato, il valore medio per valore medio per valore medio per valore medio per soggetto soggetto soggetto soggetto èèèè di poco di poco di poco di poco inferiore ai 20 milioni inferiore ai 20 milioni inferiore ai 20 milioni inferiore ai 20 milioni di
euro.
Chi beneficia del contributo
Titolo dell’argomento
IEM - Fondazione Rosselli
VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
12,420,7
42,3
56,165,1
77,2
90,3 85,8
106,5
161,8
95,4
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
6,27,2 7,7
9,09,9
19,3
21,6 21,8
0
5
10
15
20
25
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
(M€)
(M€)
Il sostegno alle tv locali ècresciuto notevolmente cresciuto notevolmente cresciuto notevolmente cresciuto notevolmente fino al 2008, in corrispondenza con il fabbisogno per l’adeguamento tecnologico al digitale, per poi crollare per poi crollare per poi crollare per poi crollare bruscamente nel 2009bruscamente nel 2009bruscamente nel 2009bruscamente nel 2009.
Il sostegnosostegnosostegnosostegno alle radio locali èrimasto invece sostanzialmente rimasto invece sostanzialmente rimasto invece sostanzialmente rimasto invece sostanzialmente sugli stessi valorisugli stessi valorisugli stessi valorisugli stessi valori, in assenza di un processo di transizione, e vale meno di meno di meno di meno di ¼¼¼¼ degli aiuti alle degli aiuti alle degli aiuti alle degli aiuti alle tvtvtvtv (nonostante il fatturato sia
circa la metà delle tv)
Le tv locali
Le radio locali
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
Particolarmente duri sono stati i tagli ai contributi alltagli ai contributi alltagli ai contributi alltagli ai contributi all’’’’editoriaeditoriaeditoriaeditoria, che hanno colpito principalmente i rimborsi alle spese postali (scesi in 7 anni da più di 300 a 50 milioni) e i contributi in conto capitale.
La riduzione dell’agevolazione sulle tariffe postali, a carico del bilancio pubblico, viene parzialmente compensata dalla negoziazione di tariffe ridotte fra editori e la societàPoste Italiane.
I tagli hanno impattato in misura maggiore la spesa per investimenti, la spesa per investimenti, la spesa per investimenti, la spesa per investimenti, come il fondo per le agevolazioni di credito per le imprese editoriali, i contributi per gli interessi sui finanziamenti per lo sviluppo e per i mutui.
La nuova regolamentazione sposta dalla tiratura alla diffusione La nuova regolamentazione sposta dalla tiratura alla diffusione La nuova regolamentazione sposta dalla tiratura alla diffusione La nuova regolamentazione sposta dalla tiratura alla diffusione e alla vendita i criteri per e alla vendita i criteri per e alla vendita i criteri per e alla vendita i criteri per llll’’’’erogazione dei contributi diretti erogazione dei contributi diretti erogazione dei contributi diretti erogazione dei contributi diretti (che coprono parte delle spese di funzionamento), premiando maggiormente le iniziative editoriali in grado di “arrivare al pubblico dei lettori”.
L’editoria
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
186,2 158,9 173,6247,0 214,0
140,0
50,0
170,0
346,2
308,3234,4
182,5 243,7
149,5
45,5
59,8
121,1
99,0
100,394,5
106,9
58,0
64,5
68,1
108,4
102,4
79,7
126,5
11,3
23,4
25,1
0,0
100,0
200,0
300,0
400,0
500,0
600,0
700,0
800,0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Contributi a imprese edit. di quotidiani e periodici Rimborsi e contributi spese postali
Altre spese in conto corrente Contributi in conto capitale
761,8
668,5
533,3
603,6
691,1
358,8
183,4
297,9
Contributi allContributi allContributi allContributi all’’’’editoria nei bilanci di previsione del DIEeditoria nei bilanci di previsione del DIEeditoria nei bilanci di previsione del DIEeditoria nei bilanci di previsione del DIE----PdCMPdCMPdCMPdCM
La stima dei contributi a favore delle imprese editoriali è stata operata attraverso la sintesi di diverse fonti, quali i capitoli di spesa dei bilanci pubblici, le successive integrazioni deliberate e i bilanci di Poste Italiane per quanto riguarda i rimborsi editoriali (che l’azienda computa a prescindere dalla loro appostazione sui bilanci della Pubblica Amministrazione).
Se da bilancio di previsione nel 2009 erano destinati all’editoria 183 milioni, la sintesi di diverse fonti ci porta a stimare i contributi per il 2009200920092009 in 402402402402 milioni di euromilioni di euromilioni di euromilioni di euro (il bilancio Poste registra 220 milioni di ricavi da rimborsi postali; gli altri contributi sono stimati in 182 milioni a consuntivo dopo successive integrazioni del budget previsionale), cifra che percifra che percifra che percifra che peròòòò ha subito nellha subito nellha subito nellha subito nell’’’’ultimo anno un ultimo anno un ultimo anno un ultimo anno un drastico taglio del 50% circadrastico taglio del 50% circadrastico taglio del 50% circadrastico taglio del 50% circa.
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
0
100
200
300
400
500
600
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011Circhi e
Spettacoli
viaggianti
1,52%
Osservatorio
0,18%
Commissioni
0,03%
Danza
2,25%
Musica
13,74%
Prosa
16,27%
Cinema
18,50%
Fondazioni
Liriche
47,50%
Il Fondo Unico per lo Spettacolo è rimasto sostanzialmente stabile sostanzialmente stabile sostanzialmente stabile sostanzialmente stabile (a valore) fra il 1990 e il 2010 sopra i 400 milioni 400 milioni 400 milioni 400 milioni di euro. Lo Lo Lo Lo stanziamento per il 2011 stanziamento per il 2011 stanziamento per il 2011 stanziamento per il 2011 èèèè
invece sceso a 259 milioni.invece sceso a 259 milioni.invece sceso a 259 milioni.invece sceso a 259 milioni.
Anche le quote di riparto sono rimaste piuttosto stabili nel tempo, con le Fondazioni Liriche che assorbono circa il Fondazioni Liriche che assorbono circa il Fondazioni Liriche che assorbono circa il Fondazioni Liriche che assorbono circa il 50% del Fondo50% del Fondo50% del Fondo50% del Fondo, il CinemaCinemaCinemaCinema al 18181818% e la
Prosa al 16%.
Il Fus
Titolo dell’argomento
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Dopo il picco del 2003, i fondi Fus ed extraFus ed extraFus ed extraFus ed extra----Fus Fus Fus Fus per il cinema sono scesi a 116 116 116 116 milionimilionimilionimilioni di euro. La contrazione ha riguardato principalmente il sostegno alla produzione e agli enti di
rilevanza nazionale
La produzione ha trovato parziale parziale parziale parziale compensazione compensazione compensazione compensazione nell’introduzione del tax tax tax tax shelter e del tax creditshelter e del tax creditshelter e del tax creditshelter e del tax credit (per 24 milioni) e nei crescenti importi dei fondi regionali fondi regionali fondi regionali fondi regionali per l’audiovisivo (stimiamo in 8 milioni di euro i fondi destinati al cinema sui 15 complessivi per le varie tipologie di
produzione audiovisiva)
Cinema
0
50
100
150
200
250
300
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fus ed extra-Fus Cinema (M€)
Stima risorse totali Cinema: 148 m€
Fus ed
extra-Fus
Fondi
regionali
Tax credit-
shelter
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
269,763,4
84,2
6,99,3
Fondazioni Lirico Sinfoniche
Attività Musicali
Prosa
Danza
Circhi e Sp. viagg.
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fondazioni L.S. Prosa Musica Danza Circhi e Sp. viagg.
Anche i settori dello Spettacolo hanno visto un progressivo calo delle calo delle calo delle calo delle risorse del Fus risorse del Fus risorse del Fus risorse del Fus (da 400 a 326 milioni 326 milioni 326 milioni 326 milioni in 10 anni), particolarmente pesanti, in termini relativi, per la
prosa.
Il totale dei contributi viene però integrato da altri livelli tegrato da altri livelli tegrato da altri livelli tegrato da altri livelli delldelldelldell’’’’amministrazione amministrazione amministrazione amministrazione pubblica pubblica pubblica pubblica e, nuovamente, dai fondi Arcus e Lotto (e da contributi su aliquote Irpef). I dati (a consuntivo 2008 in questo caso) sono quindi piùconsistenti del riparto Fus.
Spettacolo dal vivo
Risorse Fus Spettacolo (M€)
Risorse totali Spettacolo: 433 m€
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Contributi
402
Canone Rai
1630
Contributi
104
Contributi
31
Mercato quotidiani
e periodici
6407
Mercato tv
nazionali
8111
Fatturato
621Fatturato
308
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
Televisione
nazionale
Tv locali Radio locali Editoria
Per segmenti come la televisionetelevisionetelevisionetelevisione (nazionale e locale) e la radioradioradioradio, l’incidenza dei contributi pubblici sul valore del mercato a valle è fra il 10 e il 20fra il 10 e il 20fra il 10 e il 20fra il 10 e il 20% (del 20% circa per la tv nazionale e per le tv locali – del 10% per le radio locali).
(M€)Per llll’’’’editoriaeditoriaeditoriaeditoria scende al scende al scende al scende al 6666%, pur considerando che la maggior parte dei contributi sono diretti a società editoriali che non rientrano nelle rilevazioni del mercato.
Rapporto tra contributi e peso del mercato
Titolo dell’argomento
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148
270
84
10
63
664
95
231
30 44
0
100
200
300
400
500
600
700
Cinema Lirica Teatro Danza Musica classica
Contributi Botteghino
(M€)
Fra i settori dello Spettacolo, l’incidenza arriva ad essere intorno al 30% dei ricavi 30% dei ricavi 30% dei ricavi 30% dei ricavi al botteghino per il Teatro di prosa e per la Danzaper il Teatro di prosa e per la Danzaper il Teatro di prosa e per la Danzaper il Teatro di prosa e per la Danza.
Ma soprattutto essa è superiore di quasi 3 volte per la Lirica superiore di quasi 3 volte per la Lirica superiore di quasi 3 volte per la Lirica superiore di quasi 3 volte per la Lirica (270 milioni di contributi contro 95 di incassi) e di una volta e mezza per la Musica classica di una volta e mezza per la Musica classica di una volta e mezza per la Musica classica di una volta e mezza per la Musica classica (63 milioni di
contributi contro 44 di incassi)
Per il cinemacinemacinemacinema supera il 20202020%, pur considerando che i contributi alla produzione sono destinati ai soli film italiani e gli incassi sono relativi a tutte le nazionalità, e che i ricavi del prodotto italiano si estendono nelle altre finestre di sfruttamento (home video, pay tv, tv gratuita)
Titolo dell’argomento
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Alla luce della molteplicità dei meccanismi di finanziamento nella realizzazione degli
interventi di copertura dei diversi territori, della complessità nell’allocazione delle risorse tra
Amministrazione centrale, Regioni e Comunità europea, e della varietà degli interventi
dovuta alle specificità regionali e territoriali, effettuare una stima delle risorse stanziate nella
lotta al digital divide risulta un’operazione quanto mai complicata. In questa sede si
propone una quantificazione basata sullo studio dei bandi di gara pubblicati da Infratel
negli ultimi 5 anni.
Il primo e più importante intervento è stato il lancio del Programma Banda larga (2003),
nell’ambito del quale è stato previsto, attraverso il Comitato Interministeriale per la
Programmazione economica (Cipe), lo stanziamento dei fondi per lo sviluppo della banda
larga in 8 regioni del Mezzogiorno. Dei 900 milioni complessivi inizialmente previsti dalla
delibera 83 del 2003, 150 milioni sono stati assegnati alla banda larga. Sulla base di questi
ultimi, nel 2005 è stata pubblicato il “bando Infratel”, del valore di 127 milioni.
A questo, tra il 2009 e il 2010, sono seguiti i bandi fibra ottica in Basilicata e Marche, il
Bando centro Nord e il Bando nazionale fibra ottica. Le risorse complessivamente
impegnate sono pari a oltre 312 milioni di euro (al netto dell’Iva), 197 dei quali già
erogati o in corso di erogazione.
La Banda larga
Titolo dell’argomento
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Risorse
Infratel
Risorse POR -
FESR, FEASR o
altri finanziamenti
regionali
Risorse
totali
Risorse erogate
(valore
aggiudicazione)
126.970.000 0 126.970.000 120.729.890,37
0 6.266.000 6.266.000 6.000.000*
0 16.590.900 16.590.900 11.476.049,93
n.d.** n.d.** 14.000.000 n.d.
lotto 1 28.300.000 8.230.000 36.530.000 30.743.676,13
lotto 2 26.575.000 8.450.000 35.025.000 28.696.894,20
Bando nazionale fibra
ottica lotto 1 23.016.001 16.128.666 39.144.667 n.d.
(mar-2010) lotto 2 16.560.000 21.208.000 37.768.000 n.d.
lotto 3 7.255.385 15.360.000 22 615 385 n.d.
228.676.386 92.233.566 312.294.567 197.646.510,63
Acquisto diritti d'uso
infrastrutture (apr-2009)
Bando centro Nord
(mag-2009)
Totale***
BANDI
Bando Mezzogiorno (mar-2005)
Bando fibra Basilicata (gen-2009)
Bando fibra Marche (apr-2009)
Dei 312 milioni:
- l’Amministrazione centrale ha impegnato oltre 228 milioni di euro (127 dei quali
provenienti dal Programma banda larga del 2005). L’attività è stata intensificata tra il
2009 e il 2010, con lo stanziamento di 54,8 milioni per il Bando Centro Nord e di 46,8
milioni per il Bando nazionale fibra ottica.
- le risorse regionali e comunitarie impegnate risultano pari ad oltre 92 milioni
Nel 2009, dei 312 milioni ne sono stati erogati 77 (al netto dell’Iva).
77 mln €
(2009)
Titolo dell’argomento
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Se la crisi è una opportunità per riaprire il dibattito sulla governance della cultura, quali i principali temi in gioco?
Titolo dell’argomento
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I contributi analizzati sono in massima parte contributi diretti e solo in minima parte
contributi indiretti (come i meccanismi di tax credit e tax shelter, i finanziamenti indiretti alla
produzione cinematografica o i fondi per il credito agevolato e i rimborsi per le tariffe postali
dedicati alle imprese editoriali). Individuare nuove forme di contributi indiretti?
Una prevalenza eccessiva (?) di contributi diretti su quelli indiretti
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
Una porzione molto ristretta di questi fondi èèèè destinata a ““““progetti””””, indirizzandosi le
risorse in moltissimi casi sostanzialmente al funzionamento delle strutture (la concessionaria
di servizio pubblico, le imprese editoriali, le emittenti locali, le fondazioni lirico-sinfoniche, i
teatri stabili), a copertura dei costi fissi e solo in qualche caso sulla base di un “programma”(che si traduce, a seconda dei casi, in una percentuale di trasmissioni di servizio pubblico
oppure in un certo numero di rappresentazioni musicali o teatrali, oppure nella valutazione
delle iniziative dei cinecircoli…).
Fondi indirizzati a “progetti” possono essere considerati i sostegni indiretti alla produzione
cinematografica oppure i contributi diretti alle iniziative di produzione, promozione,
circuitazione in alcuni segmenti dello spettacolo dal vivo. In alcuni casi i fondi sono elargiti in
base a parametri ex post: tali almeno consideriamo i contributi sugli incassi ai produttori e agli
autori cinematografici
Contributi a copertura dei costi di struttura più che in un’ottica “progettuale”
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
Nel settore dello spettacolo dal vivo, i criteri per l’assegnazione delle risorse sono sia
quantitativi che qualitativi. I criteri quantitativi riguardano la copertura parziale o totale
dei costi sostenuti, con diverse percentuali per quanto riguarda le tipologie di costo. I criteri
qualitativi vengono declinati in punteggi attribuiti in base ad obiettivi come la capacità di
diffusione, la capacità tecnico-gestionale, la formazione degli operatori e la qualità del
progetto.
Anche per la produzione cinematografica la qualitàààà èèèè un criterio determinante, sia relativamente alle opere prodotte in passato dalla società di produzione proponente, sia
relativamente al progetto presentato (qualità del soggetto, della sceneggiatura…).
Negli altri settori qui considerati, la qualitàààà non èèèè un criterio per l’’’’attribuzione dei fondi: non lo è per il servizio pubblico (anche se il contratto di servizio prevedeva
l’istituzione dell’indice Qualitel per la programmazione di servizio pubblico) né per i fondi
all’emittenza locale (s’invoca da più parti l’introduzione di elementi qualitativi, finora non
previsti dalla legge) né per i contributi all’editoria (che si basano sull’ammontare dei costi
sostenuti e sulla tiratura/diffusione).
La qualità è un elemento al centro del dibattito sui contributi pubblici
Titolo dell’argomento
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PiPiPiPiùùùù aiuti indiretti e piaiuti indiretti e piaiuti indiretti e piaiuti indiretti e piùùùù progettualitprogettualitprogettualitprogettualitàààà????
StrutturaStrutturaStrutturaStruttura
ProgettoProgettoProgettoProgetto
DirettoDirettoDirettoDiretto IndirettoIndirettoIndirettoIndiretto
Rai - canone
Rai convenzioni
Radio e Tvlocali
Editoria
Spettacolo
CinemaTelecomunicazioni
Titolo dell’argomento
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A differenza di altri paesi europei, nel nostro paese i soggetti che governano la cultura sono
molteplici, dal Mibac al Ministero dello Sviluppo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Anche a fronte del processo di devoluzione è necessario che l’indirizzo strategico dello Stato
sia maggiormente accentrato e operi in una logica di coordinamento, sia sul piano della spesa
che su quello degli obiettivi, e di maggiore trasparenza.
Sembra necessario ricordare, inoltre, il ruolo assegnato nel nostro paese al servizio pubblico
radiotelevisivo e alla necessità di ripensare al suo ruolo anche in una logica integrata di
“progetto cultura” per il paese.
In Italia la governance della cultura è molto frammentata e poco trasparente, e le fonti di finanziamento ancora di più
Titolo dell’argomento
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VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
E’ ormai opinione diffusa che le misure di maggiore efficacia siano quelle che intervengono
sullo stimolo della domanda.
Per cominciare i processi di alfabetizzazione, specie nei comparti dell’innovazione:
alfabetizzazione digitale, ma anche, più in generale, una rinnovata “alfabetizzazione alla
cultura” che passi attraverso gli strumenti dell’innovazione tecnologica.
C’è poi quello che Bodo, nel suo ultimo intervento su “Economia della Cultura”, definisce
“coltivazione del talento artistico” come presupposto allo sviluppo delle industrie creative,
tema assolutamente centrale nel nostro paese.
E’ possibile ragionare infine su nuove forme di incentivo alla fruizione di cultura e all’uso dei
nuovi media.
Intervenire maggiormente sul lato domanda
Titolo dell’argomento
IEM - Fondazione Rosselli
VIII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 25 gennaio 2011
Grazie per l’attenzione
IEM-Fondazione Rosselli
Sede legale: Corso Giulio Cesare 4 bis/B 10152 Torino tel. +39 011 2079083
Sede operativa Istituto di Economia dei Media: Palazzo Corsini, Via della Lungara 10, 00165 Roma tel. +39 06 6869502
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