Il Belgio (in francese Belgique, in fiammingo België, in tedesco Belgien), ufficialmente Regno del
Belgio, è uno Stato membro dell'Unione Europea situato nell'Europa occidentale. Confina a nord
con i Paesi Bassi, a est con la Germania e con il Lussemburgo, a sud e sud-ovest con la Francia e a
nord-ovest si affaccia sul Mar del Nord.
Situato al confine tra l'Europa germanofona e l'area linguistica e culturale romanza, il Belgio è
diviso in tre regioni. A settentrione le Fiandre la cui popolazione di lingua fiamminga (una variante
dell'olandese) comprende circa il 58% della popolazione totale e a sud la Vallonia, prevalentemente
francofona ad eccezione di una piccola comunità germanofona, e che costituisce il 32% della
popolazione complessiva nazionale. Nel mezzo è situata la regione della città di Bruxelles,
Bruxelles-Capitale che è ufficialmente bilingue, sebbene sia prevalentemente francofona, e nella
quale risiede il 10% della popolazione. Inoltre ai confini con la Germania in Vallonia si trova la
Comunità germanofona del Belgio di lingua tedesca che comprende i comuni ceduti dalla Germania
al Belgio nel 1919 e annessi alla Germania nazista nel 1940-1945.
Il Belgio è stato tra i fondatori dell'Unione europea e la capitale Bruxelles è sede di varie istituzioni
comunitarie.
Il paese presenta evidenti tracce di presenza umana risalente alla preistoria, in particolare nei siti
megalitici di Oppagne e di Wéris, ove si riscontrano interessanti dolmen.
I primi abitanti del Belgio, chiamati Belgi, erano composti principalmente da tribù celtiche, che
vivevano nella Gallia settentrionale e vennero sopraffatti da Giulio Cesare nel 54 a.C., come egli
descrisse nel suo De bello Gallico. Fu lo stesso Cesare a notare il particolare valore dei belgi in
battaglia tanto da scrivere: "horum omnium fortissimi sunt belgae" ovvero "tra tutti i popoli della
Gallia i più valorosi sono i belgi". L'attuale nome del paese viene dal termine "Gallia Belgica" in
uso presso i romani.
A Tirlemont /Tienen si trovano alcune tombe romane denominate "Trois tumuli" (Tumuli de
Grimde) a forma di tre piccole colline. Siti funerari romani si possono trovare anche a Guèronne e a
Billemont (trou de Billemont). Si tratta di tumuli con camera sepolcrale e tomba che presentano
singolari affinità con le tombe etrusche e sembra possano essere sorte su siti di epoca più antica.
Dopo il collasso dell'Impero Romano (V secolo), le tribù germaniche invasero la provincia romana
della "Gallia". Una di queste popolazioni, i Franchi, installarono infine un nuovo regno sotto il
governo della dinastia Merovingia. Clodoveo I fu il più famoso di questi re: egli si convertì alla
cristianità e governò dal nord della Francia, ma il suo impero comprendeva anche il Belgio. Studiosi
cristiani, principalmente monaci irlandesi, predicarono la Cristianità e iniziarono l'opera di
conversione degli invasori pagani.
I Merovingi ebbero vita abbastanza breve, e la dinastia carolingia prese il sopravvento: dopo che
Carlo Martello contrastò l'invasione moresca dalla Spagna (732 battaglia di Poitiers), il loro famoso
re, Carlo Magno, raccolse gran parte dell'Europa sotto la sua sovranità e venne incoronato come
"Imperatore del Sacro Romano Impero" dal Papa (Natale dell'800).
Il feudalesimo europeo divenne la base per la stabilità militare, politica ed economica. La cristianità
fiorì sotto la protezione di questi governanti e tramite la fondazione di
comunità religiose e monasteri, chiese e
pellegrinaggi.
La magnifica Grande Place / Grote Markt di
Bruxelles / Brussel
La regione venne in seguito associata ai Paesi
Bassi, quindi passò sotto il dominio della Borgogna prima e della Spagna
poi, fino a quando le province protestanti si autodichiararono
indipendenti (vedi Paesi Bassi). Seguì la dominazione austriaca a partire
dalla pace di Utrecht (1713), e alcuni decenni dopo quella francese sotto
Napoleone.
Un dipinto della Rivoluzione Belga del 1830
Dopo la deposizione di Napoleone, sconfitto a Waterloo il 18 giugno 1815, il Belgio venne riunito
con le province settentrionali in un unico Regno dei Paesi Bassi fino a quando, nel 1830, la
rivoluzione belga portò al costituirsi di uno stato belga indipendente (riconosciuto nel 1839). La
rivoluzione belga venne iniziata dalla minoranza di lingua francese, cattolica e liberale che
controllava le industrie e altre fonti economiche e che non voleva vivere sotto un'amministrazione
di lingua olandese.[1]
Dal 1830 al 1898 soltanto il francese era una lingua ufficiale. La maggioranza
di lingua olandese venne discriminata. Nel corso del secolo XX, il movimento fiammingo riuscì a
diminuire i privilegi dei francofoni. Negli anni 60, la frontiera linguistica fu finalmente stabilita.
Una parte del territorio di lingua olandese fu incorporata nel territorio bilingue di Bruxelles.
Comunque, in alcuni comuni delle Fiandre, ufficialmente di lingua olandese, i francofoni
mantengono certi diritti, come la possibilità di votare per i partiti francofoni, che non esistono per i
fiamminghi nella Vallonia.[senza fonte]
Esistono sia in Vallonia, sia nelle Fiandre, sia nei comuni di lingua tedesca, delle "facilità"
amministrative per i residenti di un altro o degli altri regimi linguistici. In questi comuni, i residenti
possono rivolgersi all'amministrazione cittadina in un'altra lingua rispetto a quella della regione in
cui si trova il comune.
Il re belga, Leopoldo I di Sassonia-Coburgo, venne scelto con l'assistenza dei britannici; la
neutralità della nazione venne garantita contro future aggressioni militari straniere. Tale neutralità
venne violata nel 1914, quando la Germania invase il Belgio, come parte del Piano Schlieffen. La
decisione britannica di onorare gli obblighi del trattato quanto quelli dell'entente cordiale con la
Francia, spinse il Regno Unito nella prima guerra mondiale. Il Belgio cercò di tornare alla neutralità
negli anni trenta, ma venne nuovamente invaso dalla Germania nel
1940.
Dopo la seconda guerra mondiale la politica della neutralità venne
abbandonata, e il Belgio entrò nella NATO e nella Comunità
Economica Europea.
Aristocrazia sul litorale belga nel Novecento
Il Belgio ebbe un'importante colonia in Africa durante la sua storia:
il Congo, che venne dato a re Leopoldo II con la Conferenza di Berlino del 1884-1885. Egli
considerò il territorio come una sua proprietà privata e lo chiamò Stato Libero del Congo. In questo
Stato Libero, la popolazione locale venne brutalizzata in cambio della gomma, un mercato in
crescita con lo sviluppo degli pneumatici.
L'importanza del commercio dei diamanti ha permesso ad Anversa di diventare un centro di
rinomanza mondiale nel settore. Nel 1908, la pressione internazionale contro le crudeltà di re
Leopoldo divenne così forte che Leopoldo II fu costretto a dare la sua proprietà allo stato belga
come colonia. Da allora divenne il Congo Belga, prima di ottenere l'indipendenza nel 1960.
Il coinvolgimento all'estero del Belgio crebbe dopo la prima guerra mondiale, quando due colonie
tedesche, Ruanda e Burundi, vennero affidate al Belgio dalla Società delle Nazioni. La politica
belga nell'amministrazione e nello sviluppo socio-culturale di queste nazioni è stata pesantemente
criticata, molti videro le decisioni belghe come un fattore significativo nei problemi che afflissero il
Ruanda negli anni novanta. [senza fonte]
Fin dall'inizio del XX secolo la storia del Belgio è stata sempre
più dominata dalla crescente autonomia delle sue due comunità principali, fiamminga e vallone. A
conferma di ciò, a partire all'incirca dal 1970, non esistono più partiti nazionali in Belgio, ma solo
partiti fiamminghi o valloni. I reiterati tentativi di stabilire partiti nazionali, producono risultati, in
termini di voti, inferiori all'1% dell'elettorato. I partiti di Bruxelles non presero mai il via (come nel
caso del "Blauwe Leeuwen" e del "Rode Leeuwen" dei fiamminghi di Bruxelles), o si fusero con
uno dei partiti liberali della comunità francofona (come l'FDF). Per questo, il panorama politico
mostra un sistema duale che riflette le due comunità dominanti soggiacenti. Dopo le elezioni
politiche del giugno 2007 queste divisioni politiche si sono ulteriormente accentuate, tanto da
trascinare il paese in una crisi istituzionale particolarmente grave. Nel novembre 2007 si è tenuta a
Bruxelles una manifestazione popolare in favore dell'unità del paese e contro il progetto di
trasformarlo in una confederazione di stati autonomi a base etnico-linguistica.
Geografia
Regione orientale. Al confine con la Germania il terreno è poco
coltivabile e selvaggio.
Il Belgio copre un'area di 30.510 km², pari a circa 1/10 di quella
italiana, e la sua massima estensione (da Ostenda ad Arlon) è di soli
318 km. Per quanto riguarda le frontiere, il confine con la Francia
misura 620 km, quello con i Paesi Bassi 450 km, quello con la Germania 167 km e infine quello col
Granducato di Lussemburgo 148 km, per un valore globale di 1385 km.Il Paese è situato tra 50º e
51º lat. Nord e tra 3º e 6ºlong. Est.
Il Belgio può essere suddiviso in tre principali regioni fisiche: la piana costiera, situata a nord-ovest,
la pianura centrale e la regione collinare delle Ardenne, che si estende a
sud-est.
Immagine satellitare
La fascia costiera, per un totale di 66 km di litorale, è bassa e sabbiosa,
caratterizzata localmente da dune di sabbia e polder. I polder sono terreni
vicini o sotto al livello del mare, che sono stati strappati al mare e
vengono protetti da esso tramite dighe, o, più all'interno, campi che sono
stati prosciugati dai canali.
Muovendosi verso l'entroterra si apre la regione delle pianure Centrali: si
tratta di un'area che si innalza dolcemente, senza mai oltrepassare i 100m
di altitudine, caratterizzata da fertili vallate, irrigata da molti corsi
d'acqua e da canali artificiali. Localmente è possibile imbattersi in zone
leggermente più aspre, dove si contano anche caverne e piccole gole. La
regione delle Ardenne, che si estende essenzialmente a sud del sistema
vallivo Sambre-Mosa, si presenta relativamente accidentata. In questo altopiano, roccioso e inadatto
a un'agricoltura estensiva, caratterizzato da foreste a tratti anche fitte, la densità abitativa è molto
più bassa rispetto alle aree settentrionali, il che ha permesso una migliore conservazione del
territorio. L'altitudine massima si registra sulle colline delle Ardenne: è il Signal de Botrange, con
soli 694 metri.
Il fiume Sambre attraversa il centro di Namur
Le continue precipitazioni e la diffusa impermeabilità dei terreni
fanno sì che i fiumi belgi siano, in genere, molto ricchi di acque, ma
quasi nessuno di essi svolge interamente il suo corso nel territorio del Paese.
Il medio e basso Belgio manda le sue acque alla Schelda, un tipico fiume di pianura, dalla scarsa
pendenza e dal regime assai regolare. Benché abbia le sue origini in Francia e la foce nei Paesi
Bassi, la Schelda è veramente il fiume belga per eccellenza, in quanto drena coi suoi affluenti quasi
metà del territorio. A sud, la Mosa incide dapprima l'altopiano delle Ardenne, dando origine a valli
incassate, ed entra quindi nel grande solco longitudinale percorso nel primo tratto dalla Sambre,
l'unico importante tra i suoi affluenti di sinistra; da destra, invece, riceve diversi affluenti che
scendono, con percorsi piuttosto brevi, dalle Ardenne.
I fiumi belgi sono quasi tutti navigabili e costituiscono di conseguenza importanti vie
comunicazione; essi sono collegati tra loro da un articolato sistema di canali che si estende per una
lunghezza complessiva di circa 1.600 km navigabili.
Clima [modifica]
Il clima è tipo atlantico, caratterizato sulla costa da una forte umidità e da scarse variazioni di
temperatura. Nelle regioni interne si ha un aumento dell'escursione termica e sui rilievi gli inverni
sono più rigidi. Le precipitazioni sono abbondanti e regolari.
Il Belgio gode di un clima che nel complesso può definirsi atlantico; ma sia perché il territorio si
addentra alquanto nell'interno del continente, sia per la presenza dell'altopiano delle Ardenne, vi
sono differenze sensibili in rapporto all'altitudine e alla distanza dal mare. Le temperature medie
aumentano col procedere dall'interno verso la costa. La media delle temperature massime estive è di
25 °C, quella delle massime invernali è di 7,2 °C; i minimi e massimi annuali registrati nella storia
sono: -30,1 °C e +37,8 °C.
Le precipitazioni sono ben distribuite tra i mesi dell'anno, ma solo sulla costa il regime è oceanico
(con piogge in tutte le stagioni, con prevalenza in autunno), in quanto nell'interno del Paese si fa già
sentire l'influenza dell'Europa continentale, con una maggiore incidenza delle precipitazioni estive.
Il regime dei venti mostra l'influenza dominante dell'Atlantico: in ogni stagione le masse d'aria
oceaniche giungono sul Belgio portandovi una notevole umidità. Non sono rari tuttavia anche i
venti orientali che, specie in primavera, possono provocare sugli altipiani giornate di cielo limpido,
con freddo intenso. In linea di massima, il clima belga può essere considerato piuttosto simile a
quello delle pianure dell'Italia Settentrionale.
Flora e fauna [modifica]
Le aree forestali delle regioni pianeggianti e collinari sono composte prevalentemente da latifoglie
quali querce, olmi e, alle quote più elevate, faggi. Nel massiccio delle Ardenne sono diffuse invece
le foreste di conifere intervallate da brughiere e torbiere. Numerose sono le specie di piante da fiore
quali giacinti, verghe d'oro, pervinche e digitali. La fauna selvatica, che vive in gran parte nelle aree
forestali, comprende la volpe, il tasso, lo scoiattolo, la donnola e la martora. Nelle regioni montuose
vivono il daino e il cinghiale.
Aree protette
Cartello di confine dell'omonimo Parco nazionale
Il Paese, essendo densamente popolato, conserva ancora pochi ambienti
intatti dal punto di vista naturalistico. La protezione si realizza in modo
frammentato tra Stato, comunità, regioni, in primo luogo, ma anche
province e comuni, che rappresentano gli enti amministrativi preposti, i quali possono realizzare
interventi in modo autonomo e indipendente tra loro. Anche per questo motivo un ruolo di notevole
importanza nella promozione di azioni integrate di protezione della natura è giocato soprattutto
dalle organizzazioni private. Proprio alcune di queste, nel 1952, hanno dato vita all'Unione
nazionale per la protezione della natura, affiancandosi all'Associazione delle riserve naturali e
ornitologiche del Belgio e all'associazione Wielewaal. Nel complesso la superficie protetta è molto
esigua, giungendo solo a circa il 2,8%, ma in realtà il territorio effettivamente protetto (quello
rientrante nelle riserve naturali, di proprietà e gestione pubblica) occupa poco più dello 0,5%. Al
momento in Belgio si contano 97 riserve naturali e 3 riserve forestali statali, mentre vi sono 263
"riserve naturali autorizzate", di proprietà e gestione privata, che possono usufruire di sussidi statali.
Quelle private sono, in genere di dimensioni più limitate ma, nel complesso, tutte le aree protette
del Belgio hanno estensione contenuta.
La riserva naturale privata dello Zwin
Solo il Parco nazionale delle Hautes Fagnes-Eifel, istituito nel
1984, nella provincia di Liegi, ha una vasta superficie (67.850
ettari) e una maggiore varietà di paesaggi. Innanzitutto la
foresta, che ricopre il 50% del territorio del parco, poi torbiere,
il paesaggio fluviale del fiume Our e quello lacustre dei due
laghi artificiali di Butgenbach e Robertville. Tra le riserve
naturali particolare importanza riveste quella dello Zwin, una
zona umida istituita nel 1952 per iniziativa privata (da parte dell'Associazione delle riserve naturali
e ornitologiche), che si estende su 150 ettari, di cui 25 in territorio olandese. Si tratta di un ambiente
di grande interesse, che comprende prevalentemente piane fangose, paludi salmastre e stagni, nei
quali trova ricovero una grande varietà di uccelli acquatici.
Le più antiche tracce umane ritrovate nel Belgio si riferiscono al Paleantropo di Neanderthal: rari e
modesti sono i reperti del Paleolitico superiore e quelli successivi del Neolitico (ritrovamenti
dell'Hesbaye e dell'Hainaut). Numerosi, invece, i reperti di abitati palafitticoli nella Fiandra
occidentale e nel Brabante, con persistenze fin nell'età del ferro (come dimostrano i siti archeologici
di Neckerspeel, Austruweel, Contich).
Lingue e dialetti del Benelux
Si sa per certo, grazie alle testimonianze di Giulio Cesare, che delle popolazioni celtiche si erano
già in età storica sovrapposte in ondate successive agli indigeni. Successivamente le immigrazioni
dovute alla conquista romana latinizzarono completamente la regione; in seguito, quando
popolazioni germaniche vennero a insediarsi nelle pianure settentrionali, l'elemento celto-romano si
rifugiò sugli altipiani meridionali, dove poté conservare a lungo la sua parlata. Da quest'antica
distribuzione sul territorio belga di due popolazioni di diversa stirpe deriva la duplicità linguistica
che ancora oggi caratterizza gli abitanti del Belgio: nelle Fiandre, regione settentrionale del Paese,
si parla il fiammingo, una variante dell'olandese, mentre in Vallonia, nel
Belgio meridionale, viene parlato il francese (in effetti il vecchio dialetto
vallone non viene più usato dalla popolazione). In Vallonia è presente,
inoltre, una minoranza di lingua tedesca che conta 70.000 rappresentanti,
concentrati in nove comuni attorno ai centri di Eupen e Sainth-Vith,
nella parte orientale della provincia di Liegi. La regione di Bruxelles è
invece ufficialmente bilingue, anche se la componente francofona è di
gran lunga la principale.
Nel 1830, quando il Belgio si costituiva in Stato indipendente, la
popolazione assommava a 3.785.000 abitanti; nel 1914, alla vigilia della
guerra, si contavano 7,5 milioni di abitanti: la consistenza demografica
del Paese era raddoppiata in meno di un secolo. In seguito, sia per la conseguenze dell'evento
bellico, sia soprattutto perché l'indice di natalità è andato progressivamente calando, l'incremento è
stato assai meno rapido: nel 1947 erano raggiunti gli 8,5 milioni di abitanti e nel 1961 si sfioravano
i 9. Anche la mortalità è progressivamente diminuita durante l'ultimo secolo e ciò ha permesso che
l'eccedenza dei nati sui morti conservasse valori positivi, peraltro in forte attenuazione. Occorre
notare, tuttavia, che storicamente l'elemento fiammingo ha sempre manifestato una maggiore
vitalità demografica, tendendo a prevalere numericamente rispetto all'elemento vallone.
migliaia)
A partire dagli anni sessanta il ritmo di
accrescimento demografico si è andato
progressivamente riducendo: nel corso di tutto il
quarantennio successivo la popolazione belga è
aumentata di poco più di un milione di unità. Tale
incremento si è verificato soprattutto nel periodo tra il 1961 e il 1980, durante il quale i residenti
hanno quasi raggiunto la soglia dei 10 milioni, per poi aumentare di appena 200.000 unità in tutto il
ventennio seguente, con tassi medi annui prossimi allo zero. Questa stasi demografica si è
manifestata con particolare evidenza negli anni ottanta, durante i quali la popolazione è aumentata
di appena 15 000 unità: al declino del tasso di natalità si è infatti associata in Belgio una notevole
riduzione del flusso migratorio dall'estero, depresso dalla crisi del settore siderurgico, uno dei
principali sbocchi occupazionali del Paese. Gli anni novanta sono stati, invece, caratterizzati da un
incremento più sostenuto, che all'inizio del XXI secolo ha portato la popolazione ben al di sopra
della soglia dei 10.200.000 residenti (mentre alla fine del 2007 la popolazione contava 10.585.000
abitanti). Alla base di questa lieve inversione di tendenza ci sono l'intensificato flusso migratorio -
stimolato da una migliore situazione economica - e la ripresa del tasso di natalità: quest'ultimo, in
costante calo dal secondo dopoguerra, ha conosciuto a partire dalla seconda metà degli anni novanta
una stabilizzazione e quindi un leggero aumento, assestandosi nel 2006 sul valore dell'11,5‰; il
crescente divario con il tasso di mortalità, che è invece risultano in ulteriore diminuzione (10,2‰),
ha garantito un saldo naturale positivo e in leggera crescita.
La densità di popolazione del Belgio, con 345 abitanti/km², è la terza più elevata nell'Unione
Europea (dopo quella di Malta e dei Paesi Bassi). La struttura per età mostra una popolazione
piuttosto interessata dal problema dell'invecchiamento, senza grandi differenze regionali: la classe
di età compresa tra i 15 e i 65 anni rappresenta circa il 65,5% del totale, mentre quella dei giovani al
di sotto dei 15 anni raggiunge il 17,5%, con tendenza a una ulteriore riduzione. Anche la speranza
di vita non mostra divari regionali significativi e si è assestata a 77 anni per gli uomini e a 82 per le
donne.
Anversa. Un tipico caseggiato urbano.
La distribuzione della popolazione presenta una certa
disomogeneità spaziale, retaggio di vicende storiche ed economiche
che hanno portato a una concentrazione demografica nelle aree di
gravitazione dei maggiori centri urbani e dei principali distretti
minerari e industriali. Emergono pertanto significativi divari regionali.
La regione più popolata è quella fiamminga, con il 58% della popolazione totale (6.120.000
abitanti) e una densità di 447 abitanti/km²; le aree di maggiore popolamento sono quella costiera,
interessata dalle agglomerazioni di Anversa, Gand e Bruges, l'area emergente di Kortrijk e il polo
limburghese. Nella regione vallona risiede circa un terzo della popolazione totale (3.435.000), con
una densità assai inferiore a quella fiamminga (202 abitanti/km²); ben sottolineato dalle vicende
storiche del popolamento appare il solco Haine-Sambre-Mosa, con due grandi agglomerati in
corrispondenza delle aree urbane di Liegi e Charleroi. La concentrazione demografica è invece
massima nella regione urbana di Bruxelles, situata al centro di un'area a elevata densità di
popolazione delimitata da Anversa, Lovanio, Nivelles, e Gand; l'agglomerato bruxellese supera il
milione di abitanti (1.031.000), quasi un decimo della popolazione totale e presenta una densità
tipica delle grandi concentrazioni urbane, superiore ai 6.200 abitanti/km².
Un esempio di abitazione rurale tradizionale
La rete urbana del Belgio si presenta a maglie particolarmente fitte:
otto città superano la soglia dei 100 000 residenti e sedici hanno una
popolazione compresa tra i 50.000 e i 100.000 abitanti, mentre sono
particolarmente numerosi i piccoli centri con popolazione inferiore
ai 5000 abitanti. Dopo la capitale Bruxelles (1.031.000 abitanti), le
principali città del Paese sono: Anversa (466.000 residenti), Gand
(235.000) e Bruges (117.000) nella regione fiamminga; Charleroi (201.000) , Liegi (189.000) e
Namur (107.000) in quella vallona.
Il grado di urbanizzazione - inteso come percentuale di popolazione residente in località urbane - si
presenta in Belgio con una intensità che non ha pari in nessun altro Paese europeo, ed è tale da
posizionare il Regno ai primi posti nella classifica mondiale: il suo peso percentuale è salito sino a
raggiungere, alla metà degli anni novanta, il 97%, ai livelli di Singapore e Hong Kong. Fra le
tendenze recenti in materia di urbanizzazione vi è innanzitutto un certo calo demografico nelle
agglomerazioni urbane con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, interessate da un
processo di deurbanizzazione in atto già dalla fine degli anni settanta, a vantaggio di soluzioni
residenziali di tipo periurbano, ai limiti dello spazio rurale.
Conseguentemente, a partire dagli anni ottanta cresce il peso relativo ai centri di taglia media, con
popolazione compresa tra i 10.000 e i 50.000 abitanti, ma sono soprattutto i piccoli centri, in
particolar modo quelli della regione fiamminga, a mostrare una notevole vivacità demografica.
Inoltre si è osservata a partire dagli anni novanta una ripresa demografica - anche se modesta in
valore assoluto - dell'insediamento di tipo rurale, grazie anche all'efficiente rete di trasporti che ha
consentito a molti lavoratori dell'industria e del terziario occupati nelle città di conservare o adottare
residenze rurali. Nello specifico, si rileva una predominanza di abitati rurali in alcuni distretti delle
Fiandre occidentali, del Limburgo, del Brabante, del Hainaut e di Liegi.
Caratteristiche migratorie [modifica]
Lo sviluppo demografico che ha interessato il Belgio all'indomani del secondo conflitto mondiale
ha attivato consistenti afflussi di manodopera straniera; l'importanza del fenomeno appare chiara se
si considera il peso percentuale dei residenti di origine straniera sulla popolazione totale (9,8%);
tale percentuale risulta la terza più elevata in Europa.
Per tutto il XIX secolo e nei primi decenni del XX i movimenti di emigrazione e di immigrazione
sono stati di modesta entità, con una certa prevalenza degli esodi. Dopo la Prima guerra mondiale,
però, le immigrazioni cominciarono a superare le emigrazioni; infatti molti lavoratori affluirono da
Paesi vicini (ma anche dall'Italia, creando la comunità degli Italo-belgi) per lavorare nelle industrie
e nelle miniere. Alla fine degli anni settanta il numero totale degli stranieri in Belgio sfiorava le
900.000 unità (di cui quasi 300.000 Italiani). Negli anni ottanta la crisi siderurgica ha provocato un
declino del flusso migratorio; solo degli anni novanta, grazie alla migliorata situazione economica,
si è registrata una certa ripresa del fenomeno, sia pure a fasi alterne.
Secondo le ultime stime i residenti d'origine straniera supererebbero il milione di unità: la comunità
più numerosa sarebbe quella marocchina (356.000 rappresentanti), seguita da quella italiana
(253.000), turca (167.000), Francese (88.600) e olandese (42.000).[senza fonte]
Un belga su cinque ha
origini non belghe, e due milioni di belgi hanno immigrati tra i propri antenati.[2]
Etnie [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Questione linguistica belga, Lingue del Belgio e Suddivisioni del
Belgio.
In Belgio, l'argomento etnico è profondamente legato a quello linguistico ed ha portato alla
creazione di uno stato federale unico al mondo nel suo genere. In effetti, nel Paese si parlano tre
lingue alle quali viene associata l'esistenza di tre gruppi linguistici: fiamminghi (di lingua olandese,
nella sua forma locale chiamata fiammingo), valloni (di lingua francese) e tedeschi di lingua
tedesca. Ognuno dei tre maggiori gruppi linguistici viene chiamato Comunità, termine che
corrisponde ad una suddivisione culturale amministrativa all'interno dello stato federale, accanto ad
una ulteriore suddivisione delle Federazione in tre regioni, regioni che non combaciano con la
stretta definizione delle comunità descritte. In realtà parlare di "etnie" per il Belgio è molto difficile:
si appartiene ad un gruppo linguistico per localizzazione geografica, non ad un gruppo etnico o
familiare.
Ogni Comunità si occupa degli argomenti scolastici e culturali dei propri locutori residenti in zone
unilingue e/o bilingue sul territorio: Comunità francofona del Belgio, Comunità fiamminga del
Belgio, Comunità germanofona del Belgio. Secondo l'ultimo censimento linguistico - che risale al
1990[3]
- più della metà della popolazione belga risulta di lingua olandese (58,2 %), mentre la lingua
francese risulta essere la seconda lingua (34,1%), seguita dal tedesco parlato da meno dell'1% della
popolazione. Il resto della popolazione parla altre lingue (per esempio arabo, italiano,
portoghese…): si tratta di immigrati che praticano ancora la propria madrelingua[4]
.
Tre regioni sono state create nello stato belga per organizzare la vita economica delle comunità e
quella della capitale, Bruxelles, la quale risulta bilingue (olandese-francese). Una prima regione è
quella delle Fiandre, dove la lingua ufficiale è l'olandese (nella sua versione fiamminga), regione
che ha messo in comune i propri organi amministrativi con quelli della Comunità fiamminga con
una unica sede governativa a Bruxelles; una seconda regione è quella della Vallonia, dove la lingua
ufficiale è il francese. In Vallonia risiede anche la Comunità di lingua tedesca concentrata nelle
zone del Sud Est e con sede a Eupen. La regione della Vallonia ha sede a Namur, mentre la
Comunità di lingua francese ha sede a Bruxelles.
La terza regione belga è la regione di Bruxelles-Capitale, in realtà una enclave bilingue (francese-
olandese), situata geograficamente nella regione delle Fiandre. I dati dicono però che Bruxelles è
principalmente francofona (le statistiche parlano di un 70% della popolazione), con soltanto un
10 % di abitanti di lingua olandese e al meno un 20 % che parla altre lingue ancora: si tratta anche
qua di immigrati che praticano ancora la propria madrelingua[5]
. Tali cifre sono fonti di forti
contrasti comunitari. Bruxelles è dunque ufficialmente bilingue. La regione di Bruxelles include 19
comuni: Anderlecht, Auderghem, Berchem/Sainte-Agathe, Bruxelles, Etterbeek, Evere, Forest,
Ganshoren, Ixelles, Jette, Koekelberg, Molenbeek/Saint-Jean, Saint-Gilles, Saint-Josse-ten-Noode,
Schaerbeek, Uccle, Watermael/Boitsfort, Woluwe/Saint-Lambert, Woluwe/Saint-Pierre. Quella che
viene conosciuta di solito come Bruxelles è dunque in realtà uno dei 19 comuni (e il capoluogo)
della regione amministrativa detta regione di Bruxelles-Capitale. A complicare lo statuto della città
è il fatto che Bruxelles sia anche la capitale del Belgio, la capitale della regione delle Fiandre, la
capitale della Comunità francofona del Belgio e la capitale dell'Unione europea.
Religione [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Religione del Belgio e Chiesa cattolica del Belgio.
Abbazia di Cambron-Casteau
Il cattolicesimo è la religione principale, tuttavia è in atto un forte processo di secolarizzazione. Nel
2010 il 60% della popolazione si dichiara cattolica, pur essendo l'87% della popolazione nata in
famiglie cattoliche.[6]
Nel 1980 si dichiaravano cattolici il 72% dei belgi, scesi al 68% nel 1990 e al
65% nel 2005. Vi sono minoranze musulmane, protestanti ed ebree.
La religione fu una delle differenze tra il sud cattolico e il nord protestante del Regno dei Paesi
Bassi, che portò alla separazione del sud, nel 1830, e alla nascita del Belgio attuale. Questo
giustifica anche l'attuale prevalenza numerica dei cattolici.
Dal 1830, il cattolicesimo ha avuto anche un ruolo importante nella politica belga. Un esempio sono
le cosiddette "guerre scolastiche" ("guerres scolaires" in francese) tra liberali e cattolici che si
ebbero tra il 1879 e il 1884 per la prima, e tra il 1954 e il 1958 per la seconda.
Ordinamento dello stato [modifica]
Suddivisioni storiche e amministrative [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Suddivisioni del Belgio.
Il 14 luglio 1993 vi è stata una revisione della costituzione finalizzata alla creazione di uno stato
federale basato su tre livelli:
Il governo federale con sede a Bruxelles
Le tre comunità linguistiche:
o francofona
o fiamminga
o germanofona
Le tre regioni:
o Regione di Bruxelles-Capitale (con una popolazione di lingua olandese e francese, di
circa 960.000 persone)
o Fiandre (principalmente di lingua olandese, con una popolazione di circa 6.000.000)
o Vallonia (principalmente di lingua francese, con una popolazione di circa 3.300.000)
Le ultime due regioni sono divise ognuna in 5 province.
Tra parentesi i nomi locali di ogni provincia,
in francese o olandese:
1. Fiandre (di lingua olandese;
Vlaanderen in olandese, Flandre o
Flandres in francese, Flandern in
tedesco):
o Anversa (Antwerpen)
o Limburgo (Limburg)
o Fiandre Orientali (Oost-
Vlaanderen)
o Fiandre Occidentali (West-
Vlaanderen)
o Brabante Fiammingo
(Vlaams-Brabant)
2. Vallonia (di lingua francese, tranne
nove comuni nella parte orientale
della provincia di Liegi che costituiscono la Comunità germanofona del Belgio; Wallonie in
francese, Wallonië in fiammingo, die Wallonie in tedesco):
o Brabante Vallone (Brabant Wallon)
o Namur
o Liegi (Liège)
o Hainaut
o Lussemburgo (Luxembourg)
3. La Regione di Bruxelles-Capitale (Région de Bruxelles-Capitale in francese, Brussels
Hoofdstedelijk Gewest in fiammingo, die Region Brüssel-Hauptstadt in tedesco).
Ogni entità provinciale è ulteriormente suddivisa in arrondissement amministrativi e quindi in
municipalità chiamate gemeenten in fiammingo e communes in francese (vedi elenco di comuni
belgi e città del Belgio). La Regione di Bruxelles-Capitale è costituita da un unico arrondissement.
Città principali [modifica]
Città (italiano) Città (francese) Città (olandese) Provincia Popolazione
Bruxelles Bruxelles Brussel Bruxelles-Capitale 1.031.215 (1)
Anversa Anvers Antwerpen Anversa 445.570
Gand Gand Gent Fiandre Orientali 224.685
Charleroi Charleroi Charleroi Hainaut 200.233
Liegi Liège Luik Liegi 184.550
Bruges Bruges Brugge Fiandre Occidentali 117.321
Namur Namur Namen Namur 106.557
Mons Mons Bergen Hainaut 90.992
Lovanio Louvain Leuven Brabante Fiammingo 89.185
(1) riguardo alla capitale, è considerata la popolazione del suo agglomerato urbano, identificabile con l'intera regione Bruxelles-Capitale. Infatti, la popolazione della singola municipalità di Bruxelles (chiamata Bruxelles-Ville, Brussel-
Stad) ammonterebbe a 143.056 ab. Nel dato della popolazione di Bruxelles in tabella sono stati conteggiati dunque
anche i comuni di Anderlecht, Schaerbeek / Schaarbeek, Ixelles / Elsene ecc., che formano con la capitale un tessuto
urbano organico e che pertanto possono esservi assimilati.
Istituzioni [modifica]
Moneta su cui è raffigurato Alberto II
Sede del Parlamento Federale a
Bruxelles
Il Belgio è una monarchia costituzionale e uno stato
federale, il cui Capo di Stato è il Re Alberto II. Il sistema
politico del Paese si fonda su una complessa struttura
confederale, rafforzata dagli emendamenti costituzionali
del 1993, proposti al fine di evitare la definitiva rottura tra
la comunità fiamminga e quella vallone. Ciononostante si
registrano ancora oggi consistenti residui di tensioni di natura politico-economica tra i due gruppi
etnici. Il federalismo belga si basa sul concetto dell'"equipollenza delle norme"; in parole povere, il
governo unitario non ha alcun diritto di sovrastare o contraddire i decreti varati dalle regioni
confederate.
Esiste un Parlamento Federale, suddiviso in due camere: la Camera dei Reppresentanti ed il Senato.
Politica [modifica]
Per approfondire, vedi la
voce Politica del Belgio.
Politica estera [modifica]
Da quando la linea di politica estera mantenuta fino allo
scoppio del secondo conflitto mondiale, improntata sulla neutralità, è stata abbandonata; il Belgio
ha iniziato a giocare un ruolo fondamentale sullo scacchiere europeo. Il Paese è innanzitutto
membro del Benelux, unione doganale comprendente anche Paesi Bassi e Lussemburgo, ed è tra i
fondatori dell'Unione Europea e della Nato.
I membri del Benelux
Dal punto di vista strettamente linguistico, il Belgio è
tradizionalmente diviso in tre «comunità», riconosciute come
istituzioni. Le «comunità» (la fiamminga, la francofona e la
germanofona) hanno poteri nell'ambito dell'educazione e della
solidarietà sociale, ovviamente limitati alle regioni di competenza. Da un punto di vista politico, le
istituzioni più importanti sono le tre «regioni», a loro volta distinte in province. Le «regioni»
(Fiandre, Vallonia, Bruxelles) sono dotate di propri parlamenti, che legiferano in campo economico
e politico, nonché nell'ambito dei trasporti, dell'urbanistica e delle lottizzazioni e addirittura nella
gestione delle relazioni internazionali. Ad esempio, un edificio scolastico a Bruxelles appartiene al
sistema scolastico pubblico che viene regolato dal governo generale di Bruxelles. La scuola in
quanto istituzione comunque, ricade sotto la regolamentazione del governo fiammingo, se la prima
lingua insegnata è l'olandese, o sotto il governo della comunità francese, se la lingua primaria è il
francese. È un sistema complesso, in qualche modo instabile e dispendioso, ma è anche un
compromesso pacifico che permette a culture distinte di vivere assieme. Per quanto concerne
l'organizzazione amministrativa, le regioni sono a loro volta divise in province, fatta eccezione per
il distretto di Bruxelles. Da sottolineare che dal 1980 la comunità fiamminga e la regione delle
Fiandre si sono fuse in un unico organo istituzionale, mentre la comunità francofona e la regione
della Vallonia sono rimaste divise, innanzitutto perché la minoranza germanofona dell'Est fa parte
della regione vallone ma ha una «comunità» propria, e poi perché vi sono 19 municipalità a
maggioranza francofona in territorio fiammingo. Il governo unitario federale, con sede a Bruxelles,
detta le linee guida dell'economia, della previdenza sociale, dell'educazione, del fisco e delle
relazioni diplomatiche, mentre ha poteri esclusivi nel campo della ricerca scientifica e dell'esercito.
La netta spaccatura tra fiamminghi, francofoni e germanofoni si rispecchia anche nelle formazioni
politiche: non esistono partiti nazionali attivi su tutto il territorio affiancati da fazioni regionaliste o
autonomiste, ma ognuna delle tre comunità ha partiti propri.
Economia [modifica]
Struttura economica [modifica]
Marcinelle. Complesso minerario in cui morirono 262 minatori nel 1956, di cui 136 italiani.
L'economia belga, nonostante alcune debolezze strutturali, è una delle più avanzate d' Europa. Il suo
sviluppo è dovuto a una pluralità di fattori geografici e storici: una posizione geografica strategica
nell'area economicamente più dinamica del continente europeo e un'articolata ed efficiente rete di
collegamenti marittimi, fluviali e terrestri, che hanno reso possibile un elevato grado di integrazione
economica con in Paesi limitrofi; una tradizionale e consolidata esperienza mercantile, che ha
sempre proiettato l'economia belga verso i mercati internazionali, supportata in questo da un
sistema portuale fra i più sviluppati d'Europa; un'antica tradizione artigiana e industriale risalente al
Medioevo (la Fiandra tessile, le armerie di Liegi, i soffiatori di vetro di Charleroi) che, favorita
dalla presenza di vasti bacini carboniferi, ha stimolato un precoce sviluppo dell'industrializzazione.
Infatti, nel XIX secolo, il Belgio fu uno dei primi Paesi ad essere raggiunto dalla Rivoluzione
industriale, grazie allo sfruttamento del carbone del solco Haine-Sambre-Mosa, alla facilità delle
comunicazioni e alla disponibilità di una manodopera abbondante e qualificata. Il Belgio occupa il
16º posto nella classifica ISU (Indice di Sviluppo Umano), mentre l'Italia è collocata nella
diciottesima posizione.
Per approfondire, vedi la voce Disastro di Marcinelle.
Canale navigabile con ponte levatoio
Trasporti e vie di comunicazione [modifica]
Per approfondire,
vedi la voce
Trasporti in Belgio.
Nell'ottocento il Belgio fu tra i precursori dello
sviluppo delle ferrovie e società belghe parteciparono in mezza Europa alla costruzione e alla
gestione di nuove linee. Belga fu anche la società che in Europa gestì il servizio ristorante e letti la
Compagnie Internationale des Wagons-Lits, fondata da Georges Nagelmackers.
Anversa, situata lungo la Schelda, pur distando 84 km dal mare, è uno dei porti più attivi del mondo
(secondo solamente, in Europa, al vicino porto di Rotterdam).
I fiumi del Belgio sono collegati tra loro da un articolato sistema di canali che si estende per una
lunghezza complessiva di circa 1.600 km navigabili. A essi si aggiungono i 152 250 km di strade e i
3.542 km di rete ferroviaria: una rete tanto estesa che il Belgio è attualmente il paese con la più alta
densità di linee di comunicazione del mondo.
La compagnia aerea di bandiera Sabena, un tempo tra le principali compagnie internazionali, ha
chiuso i battenti nel 2001 a causa della crisi del trasporto aereo innescata dagli attacchi terroristici
dell'11 settembre a New York; il principale scalo aeroportuale del Paese è l'aeroporto internazionale
di Bruxelles.
Divari regionali [modifica]
In uno scenario economico complessivamente positivo emergono però significative divergenze
regionali. La Vallonia, regione mineraria di precoce industrializzazione e principale motore
dell'economia belga fino agli anni settanta, ha sofferto profondamente della crisi del settore
siderurgico e si è affacciata alle soglie del XXI secolo con esigenze di riconversione industriale, con
un livello di sviluppo inferiore a quello dei Paesi limitrofi e con un elevato tasso di disoccupazione.
L'efficiente regione di Bruxelles si presenta come una grande e moderna metropoli, decisamente
cosmopolita e fortemente orientata verso il terziario avanzato, che trae beneficio dall'Unione
Europea e dalla globalizzazione economica, ma che appare tuttavia ostacolata dalla limitatissima
estensione territoriale (meno dell'1% del territorio belga).
Senza dubbio le Fiandre costituiscono attualmente l'area forte del Paese dal punto di vista
economico, favorite dalla posizione geografica e dalle infrastrutture di comunicazione (il sistema
portuale Anversa-Gand-Zeebrugge; una rete stradale ben integrata nelle principali direttrici europee
nord-sud e ovest-est; una rete ferroviaria molto sviluppata; l'aeroporto internazionale di Bruxelles),
da un'economia molto orientata all'export (circa due terzi della produzione industriale delle Fiandre
è destinata all'esportazione), da un contesto socio-economico che attrae capitali stranieri e da una
struttura produttiva flessibile e tecnologicamente avanzata.
Risorse naturali e energia [modifica]
Storicamente, il carbone è stata la principale risorsa mineraria del Belgio, localizzato in due bacini
principali: quello del solco Haine-Sambre-Mosa, che non è più sfruttato a partire dagli anni sessanta
a causa dell'esaurimento delle riserve di facile estrazione, e quello delle Campine, dove invece è
sopravvissuta una modesta attività estrattiva. Nel corso del XIX secolo sono stati intensivamente
sfruttati anche i giacimenti di ferro e zinco localizzati nella valle del Sambre-Mosa, oggi esauriti.
Centrale termonucleare di Doel
Ancora importanti sono, al contrario, le miniere di gesso e
di calcare nei pressi di Tournai, Mons e Liegi, che alimentano
una significativa industria del cemento. Sono presenti inoltre
cave di marmo e depositi di sabbie, utilizzate in vetreria, e
di argille, per la produzione di ceramiche e mattoni.
Le risorse idriche sono concentrate nel meridione del Paese. La maggior parte dei corsi d'acqua ha
origine nelle Ardenne e scorre verso nord. Una distribuzione geograficamente equilibrata delle
risorse idriche è garantita da un complesso sistema di acquedotti, canali e bacini artificiali.
Le centrali nucleari di Doel, nella provincia di Anversa, rappresentano la principale fonte di energia
elettrica, coprendo i due terzi del fabbisogno nazionale. La porzione restante della domanda
energetica è soddisfatta dalle centrali termoelettriche e, seppur in minima parte, da quelle
geotermiche e idroelettriche.
Settore primario [modifica]
Come quella dei Paesi Bassi l'agricoltura belga è in buona misura "artificiale", essendo praticata su
suoli che in origine non erano idonei alle pratiche agricole, ad eccezione di alcuni buoni terreni
localizzati nel Belgio centrale; suoli che sono stati conquistati all'agricoltura dall'opera secolare
dell'uomo, grazie alla sistemazione dei polder, al riscaldamento artificiale dei terreni, alla forzatura
in cassoni e in serre.
Pur essendo praticata in maniera intensiva e con l'ausilio di tecnologie moderne, l'agricoltura riveste
un ruolo sempre più marginale nella struttura economica belga: rappresenta poco più dell'1% del
PIL e impiega appena il 2% della forza lavoro. Anche la superficie agricola appare in costante
declino, essendo passata da oltre il 50% negli anni sessanta a poco più d'un quarto della superficie
del Paese. Va mutando anche la dimensione media delle aziende agricole, che tende ad aumentare
con la progressiva scomparsa dei piccoli coltivatori, sostituiti da strutture societarie in grado di far
fronte agli investimenti in meccanizzazione e nuove tecnologie indispensabili per incrementare la
produttività dei suoli.
Campo di lino in primavera
Le Fiandre, tradizionalmente agricole,
sono ancora oggi la regione più interessata dalle attività
del settore primario, realizzando oltre i due terzi
del valore aggiunto del comparto; poco meno di un
terzo è attribuibile alla Vallonia, mentre il
contributo della regione di Bruxelles è, naturalmente,
pressoché inesistente.
Un posto di particolare rilievo è occupato dall'orticoltura, praticata soprattutto nelle Fiandre, che
rappresenta quasi un quarto dell'intera produzione agricola. Nell'ambito della floricoltura sono
famose nel mondo le azalee e le begonie delle Fiandre orientali. Le altre principali produzioni
agricole sono la barbabietola da zucchero, la cicoria, il lino, i cereali e le patate.
L'allevamento del bestiame (suini, specialmente nelle Fiandre, e bovini da carne e da latte)
costituisce tuttavia la principale voce del settore primario, con quasi due terzi del valore totale. Di
scarso rilievo appare la pesca, praticata nei banchi del Mare del Nord. Va infine menzionata la
silvicoltura, localizzata soprattutto nelle Ardenne e nelle Campine.
Industria manifatturiera [modifica]
Raffineria della Shell di Hemmingstedt
Porto di Zeebrügge
Nonostante gli effetti negativi della crisi
siderurgica e le difficoltà incontrate negli anni ottanta da alcuni
comparti tradizionali (in particolar modo dal tessile), il Belgio
appare all'inizio del XXI secolo come un Paese con base
industriale ancora solida, che occupa oltre un quarto della
popolazione attiva, contribuisce alla formazione del PIL nella
misura del 25% e presenta un indice di produttività in crescita,
nonostante il calo registrato nei primi anni dell'ultimo
decennio.
I principali settori del comparto manifatturiero, sia
dal punto di vista del fatturato, sia da quello
dell'occupazione, sono l'agroalimentare, la chimica
e la metallurgia; importanti sono anche la meccanica
(soprattutto la costruzione di vagoni ferroviari e
l'assemblaggio di autovetture straniere), la
petrolchimica, l'elettronica e l'elettrotecnica, il tessile e la
produzione di carta; di un certo rilievo, e forti di una
consolidata tradizione, sono le lavorazioni del vetro (rinomate sono le cristallerie di Val Saint-
Lambert) e del legno.
Alcuni dei principali poli manifatturieri sono localizzati nei grandi agglomerati urbani. Il più
importante è l'agglomerato di Anversa, che ha una struttura industriale orientata verso settori a
elevata intensità di capitale e in stretto collegamento con le infrastrutture portuali (chimica,
elettronica, agroalimentare); molto sviluppata e tipica dell'area è la lavorazione delle pietre
preziose. Il secondo polo industriale del Belgio è quello della regione metropolitana di Bruxelles,
basato principalmente su produzioni di largo consumo ad elevato contenuto tecnologico. La
struttura manifatturiera dell'area di Gand consiste in un antico nucleo di industrializzazione leggera
(soprattutto tessile) e di un più recente polo chimico e metallurgico che gravita sulle strutture
portuali. Le altre regioni industriali del Belgio, situate al di fuori dei grandi agglomerati urbani,
sono quella delle Fiandre interne, in particolar modo l'area di Kortrijk, caratterizzata da una fitta
rete integrata e flessibile di piccole e medie imprese (tessili, mobilifici, prodotti metallici), e quella
nord-orientale, che al contrario è sempre stata contrassegnata dalla presenze della grande industria
pesante, a capitale di prevalenza straniero (assemblaggio di autovetture, chimica).
Settore terziario [modifica]
Come in tutti i Paesi sviluppati, il principale settore economico del Belgio è il terziario, che
contribuisce per quasi tre quarti all'occupazione e alla formazione del PIL. I servizi privati
(commercio, trasporti e comunicazioni, servizi finanziari e assicurativi, locazioni, attività
professionali) risultano di gran lunga preponderanti sulle attività della pubblica amministrazione,
sintomo di una struttura socio-economico avanzata.
La più importante branca del terziario è il commercio, che alla fine degli anni novanta più che
raddoppiato rispetto ai valori dei primi anni ottanta, e una base occupazionale di poco inferiore a
quella dell'intero comparto manifatturiero. Il particolare rilevo che il commercio, specialmente
quello estero, ha sempre rivestito nell'economia belga è da ricollegare alla posizione centrale che il
Paese occupa nell'area più ricca dell'Europa e all'eccezionale sviluppo delle infrastrutture di
trasporto. Queste particolari condizioni hanno fatto del Belgio un Paese dall'economia
estremamente aperta, che all'inizio del XXI secolo risulta essere la decima potenza commerciale del
pianeta, titolare di una quota pari al 3,2% dell'intero commercio mondiale.
Le principali voci dell'esportazione sono i macchinari e i mezzi di trasporto, i prodotti chimici e
farmaceutici, le pietre preziose, i tessili e i prodotti alimentari. Mezzi di trasporto, combustibili,
prodotti chimici, derrate alimentari e prodotti tessili costituiscono invece il grosso delle
importazioni.
Sede della Banca Nazionale del Belgio
I maggiori partner commerciali del Belgio sono i Paesi dell'Unione Europea (in particolar modo
Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito), che rappresentano circa due terzi dell'export e oltre
il 70% dell'import.
L'area di maggiore concentrazione del terziario avanzato è quella di Bruxelles, la quale, grazie al
suo ruolo di capitale nazionale e di crocevia di relazioni internazionali, rappresenta la sede
privilegiata nel Paese per banche, assicurazioni, società finanziarie, enti e organizzazioni
sovranazionali, laboratori di ricerca e istituzioni universitarie. Nell'area di Anversa si osserva invece
una predominanza di servizi legati alle attività portuali e di import-export. Nella regione vallone, la
debolezza del sistema industriale e la storica dipendenza dai centri decisionali finanziari e politici
localizzati nella capitale hanno ostacolato lo sviluppo di un terziario moderno, che qui assume
prevalentemente la forma dei servizi della pubblica amministrazione. Un non trascurabile rilevo va
assumendo anche il turismo, concentrato essenzialmente nelle città d'arte, nei centri balneari della
costa e nella regione collinare delle Ardenne.
Per approfondire, vedi la voce Turismo in Belgio.
Tradizioni [modifica]
Gastronomia [modifica]
Tipico ristorante della Grand-Place / Grote Markt
Dal numero di stelle che i ristoranti belgi hanno ricevuto
negli anni da parte della guida Michelin (anche se di
meno negli anni recenti[7]
), taluni ritengono la cucina
belga tra le migliori d'Europa: essa ha infatti
reinterpretato la tradizione gastronomica della vicina
Francia in maniera del tutto originale, adattandola ai prodotti tipici offerti dal suo territorio. La
cucina belga possiede in effetti dei tratti ampiamente regionali che offrono una grande varietà di
ricette ed ingredienti. Baluardi dell'arte culinaria belga sono il cioccolato, la birra, le patatine fritte, i
celebri cavolini di Bruxelles e le wafels (in fiammingo) o Gaufres (in francese).
Cioccolato [modifica]
Assieme alla Svizzera, il Belgio è la nazione con la più solida tradizione cioccolatiera al mondo, il
che è testimoniato dal fatto che marche belghe come Neuhaus, Côte d'Or, Leonidas e Godiva siano
rinomate e apprezzate ovunque. Va al Belgio anche il merito di aver inventato le cosiddette praline,
cioccolatini dal guscio croccante e dal ripieno morbido. Nel paese sono presenti oltre 2000 negozi
specializzati nella vendita di questo prodotto: dalle praline di pasticceria al ripieno di pistacchi,
nocciole o frutta, alle classiche tavolette commerciali.
Birra [modifica]
Si producono oltre 601 differenti tipi di birra: la maggior
parte della birra consumata nel paese consiste di lager
commerciali come Jupiler, Maes o Stella Artois, ma sono
anche diffuse ales sempre commerciali ma più vicine alla
tradizione belga, come Leffe, Grimbergen, Hoegaarden,
Affligem, tutte comunque appartenenti a grandi gruppi
industriali.
Ben più prestigiose sono le produzioni artigianali di piccoli birrifici (ve ne sono circa 120 in tutto il
paese), quelle dei monaci trappisti e il cosiddetto Lambic, specialità unica del Belgio a
fermentazione spontanea prodotta unicamente nella zona a sud-ovest di Bruxelles chiamata
Pajottenland e anche Deus, Brut des Flanders è prodotta dalla birreria Brouwerij Bosteels di
Buggenhout(un piccolo borgo vicino a Mechelen, a nord di Bruxelles). Fabbricata con la stessa
tecnica dello champagne: fermentazione in serbatoio e rifermentazione in bottiglia, seguita dalle
tradizionali fasi di “remuage” e “dégorgement”. Questi prodotti d'eccellenza, che spesso uniscono
secoli di storia all'estro di giovani birrai, richiamano appassionati da tutto il mondo.
La birra è largamente impiegata nella preparazione di ricette a base di carne e pesce (un piatto a
base di cozze viene preparato con la birra) come lo è il vino in altri paesi.
Patatine fritte [modifica]
Orgoglio dei Belgi sono le loro patatine fritte ("frieten" o "frites"), per le quali esiste una sorta di
venerazione. Molto comuni sono i chioschi in strada, nelle stazioni ecc. chiamati "frituur" nelle
Fiandre e "friterie" in Vallonia.
Primi piatti [modifica]
Come prima portata, i Belgi mangiano spesso minestre e zuppe calde (passati di verdure).
Particolarmente popolari risultano per esempio la zuppa al cavolo, panna e prosciutto crudo e la
crema di piselli, di porri e di rabarbaro. Sono consumate frequentemente anche le tipiche torte
salate, il cui ingrediente base può essere il cavolino di Bruxelles o altre verdure.
Secondi piatti [modifica]
Il Belgio, grazie alla sua posizione, ha un'ottima tradizione sia nel campo del pesce (pescato nel
Mare del Nord) sia nel campo della carne (proveniente dalle fertili pianure del Brabante). Uno dei
più celebri secondi belgi è il waterzooi, tipico di Gand ma diffuso in tutto il paese: si tratta di pesce
o pollo con panna, verdure e ortaggi (patate, rape, sedano, porri e carote). Altri piatti diffusi sono il
maiale e il coniglio alla birra, la cacciagione, e le bistecche, spesso accompagnate da salse e
mostarde. Largamente utilizzata in cucina è la cipolla, e lo scalogno che danno ai piatti un gusto
particolarmente delicato. Tra gli insaccati, si segnala invece il boudin, salsiccia di maiale composta
con pane, uova e spezie. Molto comune è il consumo di frutti di mare, tra i quali i più amati e diffusi
sono sicuramente i mitili (cozze), preparati in brodo o in svariati modi dal pomodoro, al vino
passando dalla birra e accompagnati da patate fritte. Altro prodotto tradizionale sono i jefke, filetti
di aringa serviti con olio, aceto, limone, maionese e accompagnati da scalogno e fagioli. Tra le
verdure, oltre ai già citati cavolini di Bruxelles, spicca l'indivia, spesso gratinata.
Dolci [modifica]
Gaufre liégeoise - Una gaufre di Liegi
Per quanto riguarda i dessert, i Belgi usano spesso proporre formaggi (ne esistono molti prodotti
localmente), a fine pasto e volendo anche prima del tradizionale dolce, alla maniera francese. Tra i
dolci più famosi invece, vi sono le "wafels"(in fiammingo) o gaufres (in francese), cialde morbide e
calde servite, per esempio, con cioccolata fusa o con panna e fragole. Tra le torte, famose sono
quelle alle pere e alle mele,allo zucchero di canna, ma ci sono molte ricette locali legate alla
tradizione e alle feste. Diversi tipi di dolci sono serviti a colazione o soltanto a merenda, e non solo
dunque a fine pasto. Il Belgio ha inoltre un'importante tradizione di produzione di biscotti, e spicca
soprattutto per quelli al burro e quelli alle spezie.
Arte[8] [modifica]
Pittura e scultura [modifica]
È possibile parlare di arte belga solamente facendola partire dal 1830, anno della rivoluzione e
dell'indipendenza dai Paesi Bassi, invece, per quanto riguarda i secoli precedenti, è il caso di
inserire gli artisti nativi del Belgio nella cosiddetta arte fiamminga. In Belgio, nella prima metà
dell'Ottocento si diffuse il neoclassicismo di marca francese, seguito nel giro di pochi decenni, dal
Romanticismo parigino. La Scuola paesaggistica di Tervuren aprì la strada all'impressionismo e al
fauvismo brabantino. Ai primi del Novecento si imposero l'espressionismo, il simbolismo e il
Modern Style.
Il Belgio vanta numerosi artisti di fama mondiale, tra cui Pieter Paul Rubens, René Magritte, Jan
van Eyck, Pieter Bruegel il Vecchio, Hans Memling, James Ensor, Paul Delvaux, Jean-Michel
Folon.
René Magritte è probabilmente il più famoso degli artisti belgi. Assieme a Paul Delvaux, è il
principale rappresentante dello stile surrealista. Nell'ambito dell'arte contemporanea si ricorda la
partecipazione di due artisti belgi Dotremont e Guillaume Corneille alla formazione del gruppo
espressionista di artisti d'avanguardia COBRA (dalle iniziali di Copenhagen, Bruxelles,
Amsterdam)[9]
Architettura [modifica]
Art Nouveau
Nell'architettura è molto noto il nome di Victor
Horta, uno degli ideatori dell'architettura Art
Nouveau, uno stile che ebbe una grande influenza sugli
stili architettonici del XX secolo.
Il Belgio possiede una grande varietà di musei e
mostre. Tra i principali musei troviamo il "Museo
Reale di Belle Arti" di Anversa, che ha un'ammirevole collezione di lavori di Peter Paul Rubens; e
il "Museo Reale di Belle Arti del Belgio" di Bruxelles, che ha un cinema, una sala concerti, e opere
di diversi periodi.
Letteratura [modifica]
Gli inizi della letteratura belga fiamminga si fanno risalire alla conquista dell'indipendenza, che
favorì la diffusione di un romanticismo aggregato sia di un nazionalismo sia di un provincialismo
rurale, contenitori tematici dai quali gli scrittori prelevarono elementi sociali e psicologici di
indagine e di approfondimento. Verso la fine dell'Ottocento la letteratura belga risentì gli influssi di
quella germanica e di quella olandese, riunita attorno alla rivista Van Nu en Straks ("Oggi e
domani") fondata nel 1893, ambiziosa e innovatrice.
Negli stessi anni iniziò a prendere il sopravvento la letteratura in lingua francese, incentrata sulla
rivista Jeune Belgique ("Giovane Belgio") fondata da Max Waller nel 1881. Da questo momento la
letteratura in lingua francese accolse tutte le innovazioni introdotte in Francia, a cominciare dal
naturalismo, con i suoi temi di indagine sociale e psicologica.
Durante la prima guerra mondiale ed a cavallo delle due guerre la poesia belga si accostò ad
esperienze dadaiste ed espressioniste e la letteratura fiamminga si avvicinò sempre più a quella
olandese.
Tra i più noti scrittori belgi ci sono i francofoni Nathalie Gassel, Maurice Maeterlinck, Amélie
Nothomb e Georges Simenon. Di origine belga da parte di madre era anche la grande scrittrice
francese Marguerite Yourcenar. Inoltre diversi scrittori francesi, come Victor Hugo, trovarono in
passato rifugio in Belgio, per ragioni editoriali o politiche. Fra gli scrittori di lingua neerlandese
vanno elencati Willem Elsschot, Hugo Claus, Jef Geeraerts Tom Lanoye, Herman Brusselmans,
Kristien Hemmerechts.
Molto conosciuto a livello internazionale è anche il grande storico Henri Pirenne.
Un'altra componente importante della tradizione culturale belga è data dai fumettisti, come Hergé
(Tintin), Willy Vandersteen (Bob et Bobette, Suske en Wiske nell'originale fiammingo), Morris
(Lucky Luke), Peyo (I Puffi), Franquin (Spirou, Marsupilami, Gaston Lagaffe), Marc Sleen
(Nerone).
Teatro [modifica]
Per quanto riguarda il teatro in lingua francese, se nel Rinascimento si sviluppò il gusto per la
tragedia, nel Seicento si imposero le rappresentazioni gestite dai gesuiti basate su temi religiosi, e
nell'Ottocento si assistette ai primi tentativi di creare un vero e proprio teatro nazionale sorretto da
drammi storici. Solamente con le opere di Maurice Maeterlinck il teatro belga raggiunse una
dimensione internazionale.
Il teatro in lingua fiamminga seguì, invece, un'evoluzione leggermente diversa: nel Medioevo
proliferarono i drammi romanzeschi e le rappresentazioni sacre di miracoli; durante il Rinascimento
si imposero autori classici e nell'Ottocento l'intero movimento teatrale ricevette forti impulsi sia
organizzativi sia realizzativi.
Musica [modifica]
Anversa e Bruxelles già nel Quattrocento divennero importanti centri musicali, fiorenti nello
sviluppo della musica polifonica e di quella contrappuntistica, insegnate dall'Accademia di Musica.
In questo periodo si misero in evidenza vari artisti, tra i quali Joaquim Déspres.
Nei secoli successivi in terra belga si perfezionò la composizione sacra e il mottetto per doppio coro
ideato da Henri Dumont nel Seicento.
Adolphe Sax è noto per aver inventato il sassofono nel 1841.
Nel Novecento i compositori belgi hanno sviluppato esperienze nella musica dodecafonica, in
quella elettronica e nella musica leggera.
Jacques Brel è il più noto cantautore belga. Nel jazz, Django Reinhardt e Toots Thielemans sono
nomi che hanno contribuito alla fama del genere in terra belga. Salvatore Adamo di origine italiana
è uno dei più popolari cantanti belgi di varietà.
Nel commerciale/alternativo si ricordano alcuni importanti artisti, su tutti gli Hooverphonic autori
di alcuni album di fama internazionale e originari della provincia Anversa. Il loro leader, Alex
Callier, è inoltre un importante compositore e produttore a livello mondiale. Sono belgi e hanno
raggiunto una certa fama internazioale anche i dEUS, gli Ancient Rites, gli Ocean of Sadness, i
SoulWax e i K's Choice.
Per approfondire, vedi la voce Musica del Belgio.
Sport [modifica]
Il Belgio è ben rappresentato nel mondo dello sport. Lo sport nazionale è il ciclismo di cui
detengono il record di campionati del mondo su strada(ben 25 ori) precedendo l'Italia (19 ori)
Il calcio è molto popolare. La nazionale di calcio porta il soprannome di "Rode Duivels" (cioè
diavoli rossi): fu terza ai Campionati Europei del 1972, seconda a quelli del 1980 e quarta al
Campionato del Mondo del 1986. Occupa attualmente la 51ª posizione nella classifica FIFA del
mese di ottobre 2008(da: sito della FIFA). Questa posizione rappresenta una caduta verticale dal
2002, anno in cui occupava ancora il 16º posto nella classifica. Il declino della squadra cominciò nel
2004, e fu confermato nel 2006, anno in cui per la prima volta in 28 anni, il Belgio non partecipò
alla Coppa del Mondo.
I Belgi sono sempre stati tradizionalmente forti nel ciclismo. Uno dei più grandi ciclisti di tutti i
tempi, Eddy Merckx, è belga. Ha vinto cinque Tour de France, cinque Giri d'Italia, una Vuelta a
España, due giri del Belgio e un Giro di Svizzera. Un altro grande campione di ciclismo è anche
Tom Boonen, vincitore nel 2005 del titolo mondiale. In Belgio si corrono alcune delle più
importanti classiche ciclistiche, come il Giro delle Fiandre, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-
Liegi.
Il Belgio conta anche tra i suoi campioni due delle prime 20 tenniste del mondo; Kim Clijsters e
Justine Henin nonché la centometrista Kim Gevaert e la saltatrice in alto Tia Hellebaut. Ha avuto
campioni mondiali di motocross (Roger De Coster, Joël Robert, Stefen Everts, Georges Jobé),
automobilismo (Thierry Boutsen e Bertrand Gachot), tennis tavolo (Jean-Michel Saive, David
Waefelaer) e Jūdō (Ingrid Berghmans, oro, Campionato del mondo 1984) (vedi il Portale del Belgio
su Wikipedia.fr).