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Bergamo Economia

Date post: 15-Mar-2016
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Maggio 2013
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Mlf IL MODELLO È STAMPATO CON CERTIFICAZIONE ISO BONGIORNO ANTINFORTUNISTICA LA SICUREZZA È IL MIO MESTIERE SE GLI INFORTUNI SUL LAVORO CALANO È MERITO DELLA PREVENZIONE BMW SERIE 3 TOURING XDRIVE LA CASA BAVARESE RILANCIA LA TRAZIONE INTEGRALE INTELLIGENTE E NUOVE MOTORIZZAZIONI ASSORTITE EN PLEIN AIR - SPECIALE CABRIOLET CON L’ARRIVO DEL BEL TEMPO ECCO LE ULTIME DECAPPOTTABILI PASSATE IN RASSEGNA PER VOI Rivista mensile - Ogni primo vener dì del mese in edicola al prezzo di 2,50 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. M A G A Z I N E EduC.A. QUANDO LA TEORIA INCONTRA LA PRATICA D’IMPRESA MENSILE DI MAGGIO 2013 - NUMERO 64 UNA RETE PER SALVARE LE IMPRESE LA CRISI E COME USCIRNE: ALL’UNIVERSITÀ TAVOLA ROTONDA CON ECONOMISTI ED ESPONENTI DEL MONDO PRODUTTIVO %HUJDPR(FRQRPLDB0DJJLR T[G 3DJLQD
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MlfIL MODELLO È STAMPATOCON CERTIFICAZIONE ISO

BONGIORNO ANTINFORTUNISTICALA SICUREZZA È IL MIO MESTIERE SE GLI INFORTUNI SUL LAVORO CALANOÈ MERITO DELLA PREVENZIONE

BMW SERIE 3 TOURING XDRIVELA CASA BAVARESE RILANCIA LA TRAZIONE INTEGRALE INTELLIGENTEE NUOVE MOTORIZZAZIONI ASSORTITE

EN PLEIN AIR - SPECIALE CABRIOLETCON L’ARRIVO DEL BEL TEMPO ECCO LE ULTIME DECAPPOTTABILI PASSATE IN RASSEGNA PER VOI

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M A G A Z I N E

EduC.A.QUANDO LA TEORIA INCONTRALA PRATICA D’IMPRESA

MENSILE DI MAGGIO

2013

- NUMERO 64

UNA RETE PER SALVARE LE IMPRESELA CRISI E COME USCIRNE: ALL’UNIVERSITÀTAVOLA ROTONDA CON ECONOMISTIED ESPONENTI DEL MONDO PRODUTTIVO

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CONTENUTImaggio 2013

6. PILLOLE DI FINANZAGli otto prossimi anni dei fondi immobiliari

10. IN COPERTINAUna rete per le imprese

14. MANAGERUbi Banca taglia i compensi Brembo, 1 milione in più

20. FOLLOW THE MONEYGrandi patrimoniBergamo vale come tre regioni

24. VA’ DOVE TI PORTA IL LAVOROFuga di cervelli: 2.500 emigrati nel giro di 2 anni

28. LAVORO Decreto flussi, solo 105 operai stranieririchiesti a Bergamo

32. COMMERCIOIl negozio? Lo vendo ai cinesi

36. FAME DI LAVOROCercasi pizzaiolo, rispondono in 800

38. SWISS MADEEx Frattini, è qui la festa

40. VERDE MATTONECase a Bergamo, solo l’1% è in A+

42. GIUSTIZIAProfessionisti contro, architetti vs geometri

ECONOMIAATTUALITÀ& POLITICA

10IN COPERTINA

14MANAGER

20GRANDI PATRIMONI

LO SPREADTRA FINANZA

E LAVORO

EDITORIALE

Quanti milioni di anni luce dista l'economiareale dalla finanza? A riprova del fatto chei mercati sono un mistero, mentre il

governo latita e lo spred gira sui minimi, dall'Italiache lavora arrivano segnali tremendi. Lo vediamoanche e soprattutto dal nostro osservatorio locale.Nel primo trimestre del 2013, le aziende artigianeattive in provincia hanno raggiunto il livello mini-mo dall'ingresso nella moneta unica, quando finoa pochi anni fa Bergamo era la terra promessa del-l'artigianato. I licenziamenti segnano il nuovorecord storico di 4.201 lavoratori iscritti nelle listedi mobilità dall'inizio dell'anno: in questo caso, araddoppiare o quasi (+87%) sono i numeri riferitialle aziende oltre i 15 dipendenti, comunque nelcomplesso è come se ogni giorno sparisse una fab-brica nemmeno troppo piccola, portando via consé 40 tra operai e impiegati. Precipita anche il datodegli avviamenti, quello che più fotografa la dis-occupazione giovanile, registrando un calo dioltre 10.000 assunzioni su base semestrale: da66.500 a poco più di 56mila. Dall'altra parte, lecessazioni del rapporto di lavoro comunicate agliuffici della Provincia sono arrivate a quota 68.415,sempre in un semestre. I consumi? Da gennaio aoggi, il mercato bergamasco dell'auto ha accusa-to una flessione del 16%. E gli sfratti esecutivi permorosità emessi dal tribunale cittadino risultanooltre 260. Intanto i giovani bergamaschi emigra-no, al ritmo di 2.500 negli ultimi due anni. Sequesto è il quadro di un'area tra le più dinamichedel Paese, cosa starà mai accadendo nelle zonesvantaggiate? Eppure, nonostante un'Italia econo-micamente in ginocchio, lo spread rimane moltobasso anche in assenza di un Governo.L'obiezione che i mercati sono imperscrutabili -che se qualcuno ne conoscesse il segreto, divente-rebbe di colpo il padrone del mondo - funzionasolo fino a un certo punto, nel senso che rendeincerte le cause di questo basso spread, ma non lopuò negare. Forse i detentori del nostro debitopubblico non vogliono un governo politico? Nonvogliono il PD o Berlusconi? Nel dubbio, visto illivello del dibattito parlamentare, si potrebbeaddirittura fare a meno di un governo. Come aitempi di Atene, estrarre a sorte 300 cittadini,lasciarli in carica una settimana, a rotazione, epagarli con il salario medio di un italiano. Alleradici della democrazia, pochi di noi sfigurerebbe-ro di fianco ai nostri governanti.

di Carlo Quiri

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46. SENZATETTOSfratti record, non entrate in quella casa

48. GREENVerde urbano, 14 mq a testaLegambiente, troppo poco

52. LA NOSTRA GITAAlla riscoperta delle scalette

56. XXXxxx

60. INNOVAZIONEEDUC.A., quando la teoria incontra la pratica d’impresa

62. SPECIALE CABRIOEn plein air

70. PROSPETTIVELa sicurezza è di casa da Bongiorno

74. ARTE«Dalmine maggio fotografia»L’arte della luce in mostra

76. IN ANTEPRIMASerie 3 Touring Xdrive, da BMW fiorisce la primavera

80. CHI, DOVE E PERCHÈ. Foto e curiosità

ECONOMIAATTUALITÀ& POLITICA

RUBRICHE

EVENTI

Bergamo Economia Magazine

Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale

di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013)

Società editrice: Speb S.r.l.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Presidente: Baldassare AgnelliDirettore responsabile: Carlo Quiri

Concessionaria pubblicità locale: S.P.E.B. S.r.l.

Via San Giorgio, 6 - 24122 BergamoTel. 035 678812 - Fax 035 678895

[email protected]

Concessionaria pubblicità nazionale:A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano.

Tel. 02 57494211

Stampatore: Fotoincisione 2000Albano S. Alessandro (Bg) - Via Spallanzani, 6

Tel. +39 035 4521290

Abbonamenti: Tel. 035 678811Costo abbonamento: 22 euro per 11 mesi

www.bergamoeconomia.it

60INNOVAZIONE

62SPECIALE CABRIO

56XXX

76IN ANTEPRIMA

80EVENTI

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Dal 2007, in piena "bolla", non sonostati più lanciati fondi immobiliaridestinati al retail, che ora, con il

trascorrere del tempo, entro il 2021dovranno essere liquidati. Solo nuovifondi destinati alla clientela istituzionale equalificata hanno visto la luce dopo quelladata, di cui 17 nell'ultimo semestre del2012 e con una durata media di 19 anni. I dati recenti, nonostante la crisi in atto e lefosche previsioni del Censis che mettonoin guardia da un crollo dei prezzi degliimmobili in Italia del 20% entro fine anno,secondo Assogestioni, hanno evidenziatola crescita dell'industria dei fondi immobi-liari in Italia che ancora nel secondo seme-stre 2011, hanno registrato una raccoltapari a 2,1 miliardi di euro, raggiungendoun volume delle attività per oltre 41,4miliardi (+4,5% rispetto al semestre prece-dente) e un patrimonio complessivo a 25,8miliardi.Di questo volume di attività soltanto il13% è rappresentato da prodotti retail, peri quali rammentiamo vige l'obbligo dellaquotazione in Borsa. Il resto dell'offerta èancora costituita dai fondi riservati, comenoto, prodotti con caratteristiche meno"stringenti". In tutto, in Italia, si contano201 fondi immobiliari, di cui 179 riserva-ti, con un patrimonio medio di 127 milio-ni (116 milioni per i fondi riservati e 222milioni per quelli retail). Solo sette fondipresentano un patrimonio superiore ai 500milioni di euro.Per completare il quadro, Assogestionievidenzia una tendenza alla contrazionedella leva che da un 78% di fine 2011 vaattestandosi a poco oltre il 71%, una spic-cata concentrazione su immobili direzio-nali rispetto a quelli commerciali e resi-denziali e una stratificazione geograficacon forte prevalenza nell'area Nord-Ovest.Ebbene, secondo questi dati, circa 400.000sottoscrittori di fondi immobiliari quotativedranno liquidati i loro investimenti neiprossimi anni. Assogestioni, nel positionpaper "Fondi Immobiliari destinati al pub-

blico Retail: Gestione della fase di liqui-dazione" del marzo 2013, presentato alsalone del Risparmio e scaricabile dal sitohttp://www.assogestioni.it/index.cfm/3,146,9505/positionpaper_immquotati.pdf,stima che in pochi anni si riverseranno sulmercato circa 5 miliardi di euro di attiviimmobiliari dal momento che proprio unelevato numero di fondi comuni di inve-stimento immobiliare chiusi quotati giun-

gerà a scadenza. Sarà quindi cruciale lagestione corretta della complessa fase diliquidazione. Quale soluzione operativa suggerisceAssogestioni per tutelare gli interessidei quotisti e per evitare una perdita divalore delle partecipazioni? In estremasintesi il consiglio sarebbe quello d'in-trodurre la possibilità di una "prorogadella scadenza del fondo e la messa inliquidazione straordinaria dello stesso,sulla base di un procedimento da con-cludersi, improrogabilmente, entro il 31dicembre 2018". Questa possibilitàpero' dovrebbe essere concessa solo a"quei fondi che abbiano già fatto ricor-so alla proroga o al periodo di grazia

oppure si trovino nell'impossibilità diprocedere alla dismissione" spiega a IlMondo Sonia Maffei di Assogestioni."Insomma una dilazione generalizzatadelle scadenze. Il termine è, però,improrogabile, questo vuol dire che allafine del 2018 il processo di liquidazionestraordinaria deve essere completato e iquotisti rimborsati". Allo scopo e per rendere più efficace

questo processo Assogestioni rileva lanecessità di introdurrei adeguati vincoliall'operatività delle SGR, affinchè l'inte-ro procedimento sia svolto nell'interessedei quotisti e che tutte le attività poste inessere, nei cinque anni di liquidazionestraordinaria, siano concentrate e fina-lizzate a liquidare l'attivo patrimonialealle migliori condizioni di mercato.Questo, ad esempio, anche attraverso larinegoziazione della struttura delle com-missioni fisse di gestione della SGRdove una quota percentuale delle stessecontinuerebbe a essere riconosciuta allesocietà a titolo di copertura delle spese,mentre la restante parte diventerebbevariabile e ancorata all'andamento dellagestione.Infine, tra i desideri di Assogestioni, vi èla proposta di "un intervento di naturanormativo/regolamentare, su iniziativadel Mef e delle Autorità di vigilanza, aprevedere che la decisione di prorogadella durata del fondo e la sua conte-stuale messa in liquidazione straordina-ria, vengano affidate all'assemblea deipartecipanti (o ai quotisti, tramite unmeccanismo di consultazione, nell'ipo-tesi in cui il regolamento del fondo nonpreveda l'istituto dell'assemblea)". NelPaper, Assogestioni, non trascura perquesto aspetto, le inevitabili difficoltàche un intervento del genere possaincontrare nelle modalità di convocazio-ne dell'Assemblea, in quelle di espres-sione del voto ed esamina l'introduzionedi sistemi di tutela degli interessi deiquotisti dissenzienti.

Dott. Claudio Rossi PILLOLE DI FINANZA

Dall’ultima indagine Assogestioni sui fondi immobiliari destinati alla clientela retail presentata al Salone del Risparmio emerge che entro il 2021 tutti i prodotti andranno a scadenza. Uno soltanto farà eccezione

GLI OTTO PROSSIMI ANNIDEI FONDI IMMOBILIARI

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LA VIGNETTA

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FILIALE DI BONATE SOTTOVia Papa Giovanni XXIII n. 6 24040 Bonate Sotto (BG)Tel. +39 035 4942224E-mail: [email protected]

FILIALE DI AMBIVEREVia Dante Alighieri n. 2124030 Ambivere (BG)

Tel. +39 035 4946134E-mail: [email protected]

FILIALE DI URGNANOVia Piave n. 113

24059 Urgnano (BG)Tel. +39 035 891669

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI ALZANO LOMBARDOMIRKO BURINI

Via Roma n. 7 - 24022 Tel. e Fax +39 035 516515

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI GAZZANIGAPEZZOLI UMBERTO WALTER

Via Teruzzi n. 6Tel. +39 035 738401

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI COSTA VOLPINOJURI PIETROBONI

Via Nazionale n. 259 Tel. +39 035 971054

E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI SELVINOSTUDIO RATTI

C.so Monte Rosa n. 20 Tel. +39 035 764088E-mail: [email protected]

SUBAGENZIA DI OLTRE IL COLLEMEDA MARIA LUISA - MAURIZIO PAOLO

Via Roma n. 626 Tel. +39 0345 95390

E-mail: [email protected]

SEDE DI BERGAMOVia Casalino n. 17 - 24121 Bergamo (BG)

Tel. +39 035 211171 - E-mail: [email protected]

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di Livio Casanova

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UNA RETE PER LE IMPRESE

Photo di Giorgio Chiesa

La ricetta

ALL’UNIVERSITÀ TAVOLA ROTONDA CON ESPONENTI DEL MONDO PRODUTTIVO

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Reti d'impresa come panacea ditutti i mali dell'economia ita-liana? O mezzo utile solo per

alcuni settori? Imprese che si mettonoinsieme per lavorare su progetti comu-ni, pur mantenendo un certo grado diflessibilità, come antidoto alla crisi?E' questo il filo conduttore del conve-gno "FARERETE dalla teoria alla pra-tica" che si è tenuto mercoledì 17 apri-le all'Università degli studi diBergamo e ha guidato il confronto e leriflessioni di imprenditori, docentiuniversitati e professionisti. SecondoGiovanna Dossena, direttrice delcentro di ricerca ELab "non è la pana-cea a tutti i mali ma può rappresenta-

Da sinistra: Giovanna Dossena,

direttrice ELab e Paolo Agnelli, presidente

di Apindustria Bergamo e di Confimi Impresa

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re una leva forte per competere e cre-scere. Le Reti d'impresa non sono soloun forma di aggregazione fra aziendecon finalità comuni perchè le impresecondividono anche valori, principi econoscenze pur mantenendo la loroidentità. Non è nemmeno un'alleanzafra deboli o un cartello dei forti. Incomune ci sono le finalità: obiettivipiù elevati da raggiungere insieme ein tempi più veloci rispetto ai traguar-di che ogni azienda potrebbe conse-guire da sola". Dello stesso avvisoanche Simona Bonomelli, consiglieredell'ordine dei dottori commercialisti,che individua l'obiettivo delle retid'impresa "nella crescita competitivadel tessuto imprenditoriale sul merca-to locale, ma sopratutto all'estero".Logica, lineare a tal punto da esseredrammatica la testimonianza del pre-sidente di Apindustria Bergamo e diConfimi Impresa - realtà associativache rappresenta circa 20 mila impresecon 330 mila addetti - Paolo Agnelli,quando spiega che l'economia reale èdiversa dalla finanza, ricordando lericette che esperti ed economisti, pun-talmente, indirizzano alle Pmi: inno-vare, andare sui mercati esteri e inter-nazionalizzarsi. "A questi "soloni"

andrebbe ricordato che dal settembre2008 ad oggi hanno chiuso quasi 400mila piccole e medie imprese.Sicuramente buona l'idea delle Retid'impresa ma prima bisogna pensarea salvare quelle stesse aziende chedovrebbero costituirsi in rete. Lamanifattura italiana sta morendo edieci bebolezze, anche se si mettonoinsieme per formare una Rete d'im-presa, non diventano una forza".Elenca, poi, le difficoltà e le preoccu-pazioni di tanti imprenditori che com-battono ogni giorno sul mercato realedel lavoro e della produttività. "Si pre-dica la competitività ma le impreseitaliane - continua Agnelli - devonofare i conti con i costi delle materieprime, dell'energia e della manodope-ra. L'Italia non dispone di materieprime e fonda la sua ricchezza suun'economia di trasformazione ma suquesta gravano il costo del lavoro piùalto d'Europa e il costo dell'energia

più alto del mondo". Porta due esem-pi concreti: "Come imprenditore, perl'energia, mi sono trovato a pagareuna bolletta da un milione di euro.Ora c'è una tassa in più e so già che,sempre rispetto a quel milione, dovròpagare duecentocinquantamila euroin più. Lo stesso dicasi per il costo dellavoro: fatta 100 la paga di un dipen-dente il costo per l'azienda è 246. Conquesti dati è uno sforzo improbo fareimpresa e dare lavoro in Italia, vilascio dire competere sui mercati este-ri". Alla competitività si lega il temadell'innovazione e i mercati esteri "mabisogna sapere che per esportarebisogna, prima di tutto, avere la forzae non si può essere lasciati soli. Perfare innovazione servono finanzia-menti ma il mercato del credito èchiuso. Le banche hanno chiuso irubinetti a tutte le imprese e BasielaIII è diventato un alibi per negare ilcredito anche a chi lo merita". Per

quanto riguarda la globalizzazione,"le tanto sbandierate e ventilateopportunità non si sono tradotte invantaggi concreti per le imprese ita-liane. Competere con Paesi comeCina e India con regole su inquina-mento e diritto del lavoro diversedalle nostre è una battaglia impari".Risultato? "Le imprese italiani nonpossono affrontare i mercati per man-canza di competitività man non posso-no nemmeno vendere in Italia perchè iprodotti che vengono dall'estero (conun costo piùbasso rispetto al nostro)hanno invaso gli scaffali italiani".Agnelli chiude il suo intervento conun'invito ai docenti universitari:"Prima di esporre qualsiasi teoriaeconomia sarebbe opportuno fare ungiro in azienda per rendersi conto diquanto l'economia reale sia distantedai manuali di economia". Attiva sulfronte delle Reti d'impresa ancheConfindustria Bergamo che, come

spiega il presidente dei Servizi inno-vativi e tecnologici dell'associazionedegli industriali Pierlugi Rizzi, insie-me a Kilometro Rosso ed altri entilombardi, ha varato il progetto Lari(Laboratorio reti d'impresa): una map-patura dei business di filiera, mercatidi sbocco, kit strumenti giuridici,fiscali, finanziari e diritto al lavoro.Gli altri temi legati all'istituto giuricodel contratto di rete sono stati appro-fonditi da Marino Sancin, direttoregenerale e consigliere delegato delParco Tecnologico e scientifico diStezzano che insieme ai professionistipresenti all'interno del KilometroRosso ha parlato della costituzione diKilometro Rosso Hub, una rete diimprese e professionisti organizzataproprio in forma di contratto di reteper valorizzare le competenze e met-terle a disposione per favorire lo svi-luppo e la competitività del sistemaimprenditoriale.

IL DETTO "L'UNIONE FA LA FORZA"NON È MAI STATO TANTO ATTUA-LE PER LE PMI ITALIANE: SIGLAREUN CONTRATTO DI RETE TRAIMPRESE OFFRE L'OPPORTUNITÀ(LOGICA E FISIOLOGICA) DI MAN-TENERE LA PROPRIA DIMENSIONEDIVENTANDO PERÒ FINANZIARIA-MENTE PIÙ FORTI E CONCORREN-ZIALI.SUL PIANO GIURIDICO, LERETI DI IMPRESE SONO FORME DICOORDINAMENTO DI NATURACONTRATTUALE TRA AZIENDE, INPARTICOLARE PMI CHE VOGLIONOAUMENTARE LA MASSA CRITICA EAVERE MAGGIORE FORZA SULMERCATO SENZA DOVERSI FONDE-RE O PASSARE SOTTO IL CONTROL-LO DI UN UNICO SOGGETTO. DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO,SONO UNA LIBERA AGGREGAZIO-NE TRA IMPRESE CON L'OBIETTIVODI CRESCERE IN COMPETITIVITÀ EINNOVAZIONE.

COSA SONO LE RETI D’IMPRESA

Le priorità dell’Italia che produce mentre la crisi continua a mietere nuove

vittime e dal settembre 2008 ad oggihanno chiuso quasi 400mila PMI{ }

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Da sinistra: Dossena, Bonomelli,

Agnelli e Rizzi

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Manager

UBI BANCATAGLIA I COMPENSIBREMBO, 1 MILIONE IN PIÙ

Paragonarlo al dibattito sui costi della politicapotrebbe risultare forse eccessivo, tuttavia è chiaroanche l'effetto della crisi sui compensi degli alti

dirigenti. E l'esempio più eloquente arriva dalle recentiassemblee di Brembo e UBI Banca, dove gli orientamen-ti emersi sono di segno opposto. Gli azionisti di Curno

vedono un futuro roseo, a quanto pare, tanto da averedeciso di attribuire 1 milione di euro in più al board che,fino a ieri, aveva un budget pari a 2,5 milioni di euroannui, mentre da domani avrà 3,5 milioni. Giro di viteinvece per il terzo gruppo bancario d'Italia, che lima siale poltrone, sia i gettoni: da 100.000 euro a 80.000 euro

AL BOARD DI CURNO 3,5 MILIONI DI EURO ANNUI FINO A TERMINE MANDATO, MENTRE GLI UOMINI DI MOLTRASIOPERCEPIRANNO IL 18% IN MENO (80.000 EURO)

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Nel 2012 la banca ha versato

oltre 17 milioni ai dirigenti

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procapite il compenso per i consi-glieri. Festa alla Brembo, quindi,che brinda alla forte crescita dell'u-tile (+81,1%) e al dividendo più altodi sempre (0,4 euro) in pagamentodal 16 maggio. Sulla scia dell'entu-siasmo, l'assemblea ha quindi ritoc-cato all'insù anche il compenso delconsiglio di amministrazione per ilrestante periodo di mandato. Fattidue conti, questi 3,5 milioni rappre-sentano l'1,26% circa dell'interocosto del personale (278 milioni dieuro riferito a poco meno di settemi-la lavoratori: 6.937 unità al 31dicembre 2012) e non si tratta di unapercentuale bassa, visto che in casaUBI il rapporto è dell'1,16% e vieneconsiderato tra i più alti del sistema.In più, come dicevamo, la Brembopaga anche la cedola più alta dellasua storia, 0,40 euro moltiplicati peril numero di azioni ordinarie(66.784.450) di cui Bombassei, peresempio, detiene il 56,517%(37.744.753 azioni): a maggio, il

presidente si staccherà oltre 15milioni di euro in dividendi. Nel2012, la società di freni ha versato1,73 milioni agli amministratorisotto la voce "emolumenti" e 2,7milioni circa come "salari e altriincentivi", più 196mila euro ai sin-daci; per fare un confronto, il salariomedio lordo per per dipendentesupera di poco i 39mila euro e icosti per il personale nel 2012 hannoavuto un'incidenza sui ricavi del20,0 per cento. A Curno, nel corsodel 2012 il consiglio di amministra-zione si è riunito 7 volte (di cui 4 inbase al calendario societario diffusoal pubblico e 3 in via straordinaria)e le riunioni hanno avuto una duratamedia di 3 ore. Per l'esercizio 2013sono state programmate 5 riunioni.Veniamo ora a UBI Banca che, per iltriennio 2013-2014-2015, ha appenadeciso di decurtare del 18% i com-pensi del Consiglio di Sorveglianzae del Consiglio di Gestione. Conriferimento all'esercizio 2012, a

livello consolidato, l'ammontare dicosto sostenuto per compensi adamministratori e sindaci è stato pari

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{ }In Piazza Vittorio Veneto una manovra di austerity

che ha anche eliminato due poltrone su tredici all’interno

del Consiglio di Gestione

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a circa 17,7 milioni di euro, con unaincidenza indicativa dell'1,16%rispetto alle spese del personale

(895,5 milioni per 18.794 addetti);la media individuale dei componen-ti del Cda, come dicevamo, era di

100.000 euro e scenderà a 80.000euro. Dai bilanci risulta che 17amministratori esecutivi e direttori

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generali, nel 2012, si sono divisi 4,2 milioni di euro come retribuzionefissa, con in testa il consigliere delegato Victor Massia che ha supera-to 1,5 milioni di euro. Per la retribuzione variabile, complessivamente,il numero di beneficiari è stato pari a circa il 17,8% del personale delGruppo con un importo medio di circa 1.400 euro. Per quanto riguardale modalità di pagamento del top management e dei responsabili dilivello più elevato delle funzioni di controllo, il numero di beneficiari

è stato pari a circa il 9% del personale ricompreso nel perimetro con unimporto medio complessivo di circa 70.000 euro lordi, suddiviso indenaro e azioni; la voce, nel suo piccolo, comprende inoltre l'assegna-zione di 250 iPad alle filiali che hanno maturato le migliori perform-ance sugli obiettivi di vendita delle polizze danni auto e rami elemen-tari. Con riferimento alle erogazioni una tantum riferite all'esercizio2012, sono pari a circa 2,4 milioni di euro lordi, di cui 128.500 eurolordi erogati a risorse ricomprese nei perimetri top management eresponsabili di livello più elevato delle funzioni di controllo con unimporto medio di circa 7.000 euro lordi.

TRA TSUNAMI E MANUALE CENCELLI, UBIBANCA MOSTRA DI REAGIRE MOLTO MEGLIODEL PARLAMENTO ITALIANO AL RISULTATOELETTORALE. L'ASSEMBLEA DI SABATO 20, ÈVERO, IN REALTÀ SOMIGLIAVA MOLTO AL TRI-STE SPETTACOLO ROMANO, TRA URLA,SCHIAMAZZI E UN DIFFUSO SENTIMENTO DIPROTESTA. TUTTAVIA I GRILLINI DI TURNO - ILMALESSERE, I SOCI SCONTENTI - HANNOSUBITO OTTENUTO TRE POSTI NEI COMITATIINTERNI DEL CONSIGLIO DI GESTIONE, ALLAFACCIA DEL DETTO CHE I VINCITORI NONFANNO PRIGIONIERI. NEL NOSTRO CASO, IL53% DELLA LISTA DI ANDREA MOLTRASIO SICONTRAPPONEVA AL 34% ABBONDANTEOTTENUTO DA ANDREA RESTI (4.693 VOTI SUPOCO MENO DI 14MILA) CHE PUÒ CONTAREVIRTUALMENTE SULL'11% DI GIORGIOJANNONE (1.548 VOTI). LO STESSO RESTIFARÀ QUINDI PARTE DEL COMITATO PER LAREMUNERAZIONE; AL NUMERO 2 DELLA SUALISTA, MARCO GALLARATI, 49 ANNI, MILANE-SE, EX DIRIGENTE BPU, VA LA PRESIDENZADEL COMITATO PARTI CORRELATE, MENTREUNO DEI PROMOTORI, DORINO AGLIARDI,COMMERCIALISTA DI MORENGO E NUMERO 4DELLA LISTA, SIEDE NEL COMITATO PER ILBILANCIO. SE QUI A FIANCO PARLIAMO DELGIRO DI VITE SUI COMPENSI DEL BOARD UBI,LA CURA DIMAGRANTE RIGUARDA ANCHE ILNUMERO DEI CONSIGLIERI DEL CONSIGLIO DIGESTIONE, CHE SCENDE DA 13 A 11 MEMBRI EVEDE L'INGRESSO DI DUE MANAGER OPERA-TIVI, UNO IN QUOTA BERGAMO - IL DIRETTO-RE GENERALE FRANCESCO IORIO, UOMO EXCOMINDUSTRIA - E UNO IN QUOTA BRESCIA,IL VICEDIRETTORE VICARIO ELVIO SONNINO,OLTRE ALLA CONFERMA DEL CONSIGLIEREDELEGATO VICTOR MASSIAH. CONFERMATETUTTE LE PREVISIONI PER LA PRESIDENZADEL GDG, AFFIDATA AL BRESCIANO FRANCOPOLOTTI, CHE SUCCEDE AL COMPIANTOCORRADO FAISSOLA; DIVENTA SUO VICE ILBERGAMASCO GIORGIO FRIGERI, CLASSE 1941,CHE GIÀ FACEVA PARTE DEL CONSIGLIO DIGESTIONE, COSÌ COME È CONFERMATO NELBOARD IL COMMERCIALISTA MILANESEFLAVIO PIZZINI, 58 ANNI. ALLA LORO PRIMAESPERIENZA ITALO LUCCHINI, CONSIGLIEREDI SORVEGLIANZA USCENTE, SILVIA FIDANZAE LUCIANA GATTINONI. LUCCHINI, 69 ANNI, DIBERGAMO, TRA GLI ALTRI INCARICHI È VICE-PRESIDENTE DELL'ITALMOBILIARE E CONSI-GLIERE DI ITALCEMENTI SPA. SILVIA FIDANZA,38 ANNI, VARESINA TRAPIANTATA ABRESCIA, IMPRENDITRICE DEL CALZATURIERO(CONDOR TRADE SRL, INBLU), DAL 2010 ERAGIÀ COMPONENTE DEL CONSIGLIO DISORVEGLIANZA, QUINDI PER LEI SI TRATTA DIUN CAMBIO DI RUOLO. NEW ENTRY AL 100%LA COMMERCIALISTA LUCIANA GATTINONI,EX ASSESSORE DEL COMUNE DI BERGAMOCON LA GIUNTA BRUNI E COMPONENTE DELCOLLEGIO SINDACALE ITALCEMENTI.

SEMI-BIPARTISANLE NOMINE NEL CDGMoltrasio apre alla lista di Resti

Intanto Andrea Moltrasio apre alle minoranze riservando

tre posti chiave alla lista del professor Resti }{

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Page 19: Bergamo Economia

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Page 20: Bergamo Economia

GRANDI PATRIMONIBERGAMO VALECOME TRE REGIONI

Mentre il prodotto interno lordo va a picco e la dis-occupazione avanza, il patrimonio delle famigliepiù facoltose ha raggiunto il picco massimo dal

2008, passando da 808 a 898 miliardi di euro con una cre-scita superiore all'11% in cinque anni, suppergiù di paripasso con i tassi di interesse. Un arricchimento al qualepartecipano anche i maggiorenti bergamaschi: 13.200 real-tà familiari, che detengono un patrimonio finanziario(conti corrente e depositi, raccolta diretta, amministrata egestita, prodotti assicurativi e previdenziali) superiore ai

500mila euro. Nell'insieme, questi super ricchidispongonodi un tesoretto di 19,5 miliardi di euro, e la media per ogninucleo risulta superiore a 1,48 milioni di euro. Questesono le cifre 2012 così come emergono da uno nuovo stu-dio realizzato da Prometeia per conto dell'associazione ita-liana del private banking (Aipb). La parte più facoltosa diBergamo può vantare la decima posizione assoluta nellagraduatoria nazionale (103 province censite) guidata daMilano, come sempre fuori-quota in questo genere di sta-tistiche. Comunque, fatti due conti, il top dei ricchi orobi-

DA 500.000 EURO IN SU: LA NUOVA INDAGINE PROMETEIA AIPB

Follow the money

20

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Page 21: Bergamo Economia

ci superadi 1 miliardo emezzo di euro la somma dei patri-moni delle stesse famiglie di tre regioni: Abruzzo, Molisee Calabria. E Brescia, che in graduatoria è quinta (17milafamiglie detentrici di 25 miliardi di euro) puòpermettersidi bagnare il naso alla Liguria, tradizionale buen retiro digrandi contribuenti in congedo. Quanto alle 4.900 famigliepiù ricche della provincia di Lecco, detengono un totale dirisparmi finanziari simile a quello delle famiglie piùabbienti della Sardegna. Per rendersi conto delle propor-zioni, nella provincia diMilano si concentra una ricchezzadi quasi il 50%maggiore rispetto all'intera EmiliaRomagna, seconda nella classifica regionale. Ovviamentela Lombardia è leader incontrastata con quasi 149milafamiglie e 267,05 miliardi di euro, con una media proca-pite di poco inferiore a 1,8 milioni; l'intero Paese, invece,conta 606.416 dinastie che controllano 897 miliardi di

euro: questo significa che il3% dei nuclei più ricchi pos-siede circa un quarto dell'intero patrimonio finanziario incircolazione (pari a 3.500 miliardi di euro, immobili esclu-si). In Italia ci sono quasi ottomila nuclei familiari (7.896)che hanno ognuno un patrimonio in titoli, conti correnti eazioni di oltre 10 milioni di euro per un totale di 134miliardi; nell'ambito dei super ricchi, si tratta dell'1% del-l'aggregato, cui fa capo il 15% dell'intero patrimoniooggetto di ricerca, perunimportomedioprocapite superioreai 17 milioni di euro. Saliamo di uno scalino per le 20.871famiglie i cui beni oscillano tra i 5 e i 10 milioni di euro(la media è 6,6milioni abbondanti), per 137,3 miliarditotali: in questo caso si tratta del 3% del campione, conuna fetta intorno al15%dell'aggregato patrimoniale. Inpratica, il 4% dei super ricchi (28.677 famiglie su oltre600mila censite) manovra il 30% della ricchezza corpora-

21

BERGAMO E LA RICHEZZAPOTENZIALE 2012

BERGAMOLombardiaItalia

N. FAMIGLIE PATRIMONIOCOMPLESSIVO(MLN DI EURO)

%

13.200148.845606.416

19.582267.050897.626

7,3%29,8%100%

PATRIMONIOMEDIO

(MGL DI EURO)

1.4831.7941.480

EVOLUZIONE DELLA RICCHEZZA FINANZIARIA DETENUTE DELLE FAMIGLIE

MLD DI EURO EFFETTO MERCATO RACCOLTA NETTA

2008 2009 2010 2011 2012

8043,3%

4,7% 8690,5%

-2,2% 892 -2,4%0,8% 878

2,5% -0,2% 898

+8,0% +8,0% +8,0%+8,0%VAR.

Fonte: AIPB-Prometeria, Stima del mercato potenziale Private al 2012

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Page 22: Bergamo Economia

te, pari a 272 miliardi di euro. Vediamo ora il resto, sem-pre in ordine decrescente: le 164.781 famiglie (il 27% delcampione) con un patrimonio oscillante tra 1 e 5 milioni dieuro, che detengono il grosso dell'aggregato, cioè 325miliardi di euro (il 36% del totale): il loro patrimoniome-dio è di poco inferiore ai 2milioni e sono il blocco chepiùhaguadagnato tra il 2011 e il 2012, quantomeno in termininumerici (+0,6%), e come patrimonio aggregato (+2,7%annuo). Se invece analizziamo il blocco di ricchezza chepiù ha rimpinguato il patrimonio posseduto, allora dobbia-mo scendere di un altro scalino, l'ultimo della nostra gra-duatoria, riferito ai 412.958 nuclei familiari (il 68% deltotale) le cui ricchezze sono oscillanti tra 500.000 euro e ilmilione: in questo caso il patrimonio medio, pari a728mila euro, è cresciuto del 2,3% nell'ultimo anno,segnando il record del rendimento all'interno del campio-ne; il loro patrimonio aggregato (300 miliardi abbondanti:il33%del campioneoggetto di ricerca) ha fatto un passo inavanti del 2,5%. La morale della favola è che queste606mila famiglie sono aumentate pochissimo di numero,rimanendo in pratica inalterate, ma hanno visto crescere illoro patrimonio inmisura ben più tangibile: se guardiamoalla proporzione tra i due fenomeni, la differenza è di ottovolte maggiore per la ricchezza accumulata, visto che i606mila nuclei sono cresciuti soltanto dello 0,3%, mentre

l'aggregato economico è aumentatodel 2,3%. Significa chei nuovi entrati nel club dei reMidasono suppergiù 1.800,che inunanno il patrimonio aggregato oggetto dell'indagi-ne è aumentato di oltre 20,5 miliardi di euro e che ognunodi questi 606mila nuclei ha visto la propria finanza segna-re un attivo medio superiore ai 28mila euro. Aggiungiamoun altro dato: queste 606mila famiglie hanno nelle loromani un patrimonio di 897 miliardi di euro. Come dire: piùdella metà del Pil, il Prodotto interno lordo. Nel 2012,inoltre, il Pil è sceso dl 2,4% ma il patrimonio complessi-vo della famiglie ricche - come abbiamo visto - è cresciu-to del 2,3%, anche se questo aumento è dovuto quasi tuttoal lievitare della rendita. Cercando il bicchiere mezzovuoto in questo oro che luccica, tra i pochi dati negatividell'indagine figura la raccolta netta, per la primavolta incalo negli ultimi cinque anni, anche se in maniera imper-cettibile o quasi (-0,2%). Quanto al tipo di investimentoeffettuato, secondo un sondaggioAipb, il30%finisce nellaraccoltaamministrata (di cui il 15% in titoli di Stato), il21% in risparmio gestito, il 20% in prodotti assicurativi efondi pensione, il 15% in obbligazioni bancarie e il 14% incontanti. Ma c'è un però. Le cifre pubblicate dall'inchiestadi Prometeia non tengono conto dell'evasione. Basti ricor-dare che nel 2008, l'anno successivo all'ultimo scudofiscale, il private è cresciuto di oltre 30 miliardi di euro.

22

L’aggregato provinciale (13.200 famiglie con un tesoretto

di 19,5miliardi di euro) supera di 1miliardo e mezzo

di euro la somma dei patrimoni delle stesse

famiglie di Abruzzo Molise e Calabria

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Page 23: Bergamo Economia

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Page 24: Bergamo Economia

24

di Marco Birolini

I DATI DELL’ENTE BERGAMASCHI NEL MONDOMASSIMO FABRETTI: «UNA VERA EMERGENZA»

FUGA DEI CERVELLI2.500 EMIGRATI NEL GIRO DI 2 ANNI

Negli ultimi due anni più di2.500 bergamaschi sono emi-grati all'estero in cerca di un

lavoro. Il dato allarmante arriva diret-tamente dall'Ente bergamaschi nelmondo, che ha il polso della situazio-ne in tempo reale. "E' una vera emer-genza - sottolinea il direttore MassimoFabretti - Ogni giorno nei nostri uffici

arrivano almeno cinque o sei ragazziche ci chiedono di metterli in contattocon i nostri 24 circoli sparsi in ogniangolo del globo. Vogliono partire eandare non importa dove, purché ci siaun lavoro che dalle nostre parti diven-

ta sempre più difficile trovare". Sitratta di una vera e propria nuovaondata migratoria, che per alcuniversi ricorda quella del Dopoguerra.Allora si partiva in treno o in naveper fuggire dalle macerie del secondoconflitto mondiale, adesso si prendeil volo per lasciarsi dietro le spalle unsistema politico ed economico in

rovina, una Repubblica fondata sullaraccomandazione che soffoca i meri-ti e premia chi non ne ha. Ma se una volta si partiva con la vali-gia di cartone, adesso ci si portaappresso la ventiquattrore e il pc. Una

fuga di talenti che impoverisce ulte-riormente il nostro Paese, privandolodi risorse che sarebbero invece pre-ziosissime per avviare la ripresa. "Adandarsene sono soprattutto i giovanitra i 25 e i 40 anni, tutti diplomati elaureati - aggiunge sconsolato Fabretti- non vedono prospettive nel rimanerequi e decidono di andare a costruirsiun futuro altrove".Il trend bergamasco è in linea conquello nazionale. Nel 2012 l'emigra-zione italiana è esplosa: più 30,1%rispetto all'anno precedente. Adandare all'estero sono più uominiche donne, in maggioranza trentennie lombardi. A rivelarlo sono i datidell'Anagrafe della popolazioneItaliana Residente all'Estero (Aire).Lo scorso anno l'emigrazione dallaPenisola è passata dai 60.635 cittadi-ni del 2011 ai 78.941 del 2012. E iprimi mesi del 2013 confermano lapreoccupante tendenza. La nostraregione dà il maggior contributoall'emigrazione: ben 13.156 lombar-

Va' dove ti porta il lavoro

Ad andarsene sono soprattutto i giovanitra i 25 e i 40 anni, tutti diplomati

e laureati: «Non vedono prospettive nel rimanere qui e decidono di andare

a costruirsi un futuro altrove»{ }

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Page 25: Bergamo Economia

25

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Page 26: Bergamo Economia

26

di hanno trasferito la propria residenza all'estero nel 2012,davanti ai veneti (7456), ai siciliani (7003) e ai piemonte-si (6134). Con 50 mila espatriati, Bergamo è addiritturaterza in Lombardia dietro Milano e Como (su cui peròpesa il dato dei transfrontalieri). "Da quando l'Ente è statofondato nel 1967 da Banca Popolare di Bergamo e Cameradi Commercio, i bergamaschi si sono diffusi nel mondo -osserva Fabretti - Attraverso i circoli mantengono un lega-me forte con la loro terra d'origine. In que-sto duro momento i nostri presidenti stannoaiutando chi vuole partire, cercando loroun alloggio e alcune possibili occasionilavorative. Per questo, prima di fare i baga-gli, è meglio rivolgersi a noi: con tantabuona volontà diamo una mano a tutti, gra-zie anche al sostegno delle istituzioni". Il 62,4% degli emigrati italiani nel 2012 hascelto l'Europa come continente di destina-zione, ma i bergamaschi sembrano nonavere remore nel varcare anche gli oceani. "Molti vanno inCanada e in Brasile - racconta Fabretti - dove l'economiava meglio ed è più facile trovare un posto che si addicealla propria formazione. Ma alcuni vanno anche nelle"farm" australiane a raccogliere frutta e verdura. Va bene

tutto, basta che ci siano le occasioni che da noi sembranoscomparse". Lo conferma Daniele Tiralongo, uno dei tantitrentenni delusi che ogni giorno transitano dagli ufficidell'Ente in cerca di informazioni che aiutino a trovare labussola prima del grande salto: "Da noi non c'è meritocra-zia, le competenze non sono considerate - si sfoga - Seisolo un numero, l'unica cosa che conta è sistemare figli,amici e parenti. E' una situazione davvero demoralizzante:

ho sperimentato sulla mia pelle come nei posti che conta-no ci siano soprattutto incompetenti. Per questo ho decisodi andar via: all'estero non sono tutte rose e fiori, peròsempre meglio che l'Italia. Dove andrò? Ovunque midiano la possibilità di lavorare".

L’Ente Bergamaschi nel Mondo come ufficio di collocamento

per chi cerca fortuna oltre confine:«Ogni giorno almeno cinque

o sei ragazzi si rivolgono a noi per avere un contatto»

{ }

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Page 27: Bergamo Economia

Concessionaria ufficiale Hyundai - Filiale di CURNO (BG)Vi a B e r g a m o , 6 6 - 2 4 0 3 5 C u r n o - S . S . B r i a n t e aTe l . 0 3 5 . 6 2 . 2 8 . 7 11 - i n f o . c u r n o @ a u t o t o r i n o . i t

w w w. a u t o t o r i n o . i t

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Page 28: Bergamo Economia

Crisi e occupazione. Due parole che si legano a dop-pio filo, specialmente per chi, non avendo alcunaspecializzazione o titolo di studio, si appresta a cer-

care lavoro nella giungla della congiuntura odierna. Per gliimmigrati, infatti, il cerchio già ristretto delle offerte dilavoro è diventato ancora più inaccessibile, perché sonorimaste solo due professioni dove la domanda è ancora

buona, anzi sufficiente: per le donne si tratta dei lavoridomestici e dell'assistenza ad anziani e bambini, per gliuomini, invece, il mestiere più richiesto è quello manuale,sui cantieri edili e nelle aziende manufatturiere, che cerca-no operai generici. Parliamo della Lombardia, dove il 47per cento, vale a dire uno su due degli uomini adulti stra-nieri presenti lavora in fabbrica o in aziende edilizie, men-

NUMERO DI STRANIERI PRESENTI IN LOMBARDIADAL 1° GENNAIO 2001 AL 1° LUGLIO 2013

PRINCIPALI PAESI DI PROVENIENZA

28

DECRETO FLUSSI, SOLO 105 OPERAI STRANIERIRICHIESTI A BERGAMO

Lavoro

CON LA CRISI SONO APPENA 700 IN TUTTA LA REGIONE GLI STAGIONALI DEL 2013

RomaniaMaroccoAlbaniaEgittoFilippineCinaIndiaPerùUcrainaEcuadorPakistanSenegalSri LankaMoldovaTunisiaBangladeshTot. primi 16 paesiVar. % sul totaleTutti i paesi

1.12001

14,858,441,131,931,222,211,819,41,36,19,1

19,813,4

nd14,24,0

298,771

419,8

1.12002

19,663,047,634,831,923,113,621,11,87,5

11,920,914,9

nd15,65,4

332,771

467,4

1.72004

48,581,461,442,135,731,221,031,919,326,718,429,617,75,4

18,27,3

495,877

647,6

1.72006

74,298,694,158,145,442,131,738,930,240,724,730,522,910,222,812,4

677,579

860,1

1.72008

163,0115,3105,169,948,746,340,042,033,944,428,631,727,114,525,815,5

851,880

1.059,7

1.72010

160,5129,7117,976,858,055,853,347,544,647,737,036,031,720,227,119,6

963,481

1.188,4

1.72012

181,0133,5119,586,462,562,858,556,155,451,843,040,035,528,227,221,9

1.063,581

1.306,8

1.72003

36,870,650,434,831,923,113,621,11,87,5

11,920,917,94,2

15,86,4

425,876

557,3

1.72005

66,794,687,352,841,540,327,734,628,037,221,430,022,39,0

20,810,7

624,979

794,2

1.72007

85,3106,7102,064,547,544,935,542,432,744,326,631,824,811,624,214,3

739,179

938,3

1.72009

169,1127,5115,877,253,951,950,645,641,548,432,235,531,818,727,519,6

946,881

1.170,2

1.72011

172,2131,8118,683,762,859,556,653,753,950,241,938,633,726,027,121,0

1.031,481

1.269,2

% VAR.ANNUA2011-12

5,11,30,83,3

-0,45,53,34,52,83,22,63,65,38,40,64,03,1

-3,0

PAESI

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Page 29: Bergamo Economia

tre una quota praticamente identica delle donne lavoracome colf, badante, baby sitter o assistente socio sanitariain enti pubblici o privati. I dati sono dell'ultimo rapportoOrim, realizzato dall'Ismu per conto della Regione, che hacertificato l'aumento della disoccupazione fra imigranti dal13 per cento del 2011 al 18 per cento del2012. Il rapporto spiega che a perdere o anon trovare più lavoro sono più gli uominiche le donne, più gli over 45 e meno gliunder 30. Coerentemente con questo qua-dro, le assunzioni del 2012 sono in calovertiginoso, con una caduta del 37 percento in un anno. Crollano persino lerichieste di lavoratori da impiegare comestagionali nell'agricoltura, attività che tradi-zionalmente richiamava in Lombardiamigliaia di immigrati dalla primavera all'autunno. Non perniente dei 30 mila permessi di soggiorno per l'Italia previ-sti dal nuovo decreto flussi - pubblicato il 25 marzo sulla

Gazzetta Ufficiale - sono solo 700 quelli previsti per laLombardia, di cui 220 a Mantova, 105 a Brescia, altrettan-ti a Sondrio, Bergamo e solo 25 per Milano. "Il meccani-smo del decreto flussi ha sempre avuto meccanismiun po'farraginosi e con la situazione economica attuale, con la

mancanzadi lavoro che costringe molti stranieri a tornarein patria, è ragionevole bloccare gli ingressi di altrimigranti per le attività stagionali: ci vuoleuna programma-

29

Per gli uomini il mestiere più richiesto

è quello manuale, sui cantieri edili e nelle aziende manufatturiere{ }

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Page 30: Bergamo Economia

30

zione seria e sarebbe bene che il ministero ascoltassei sindacati e le parti socia-li, prima di programmare altri ingressi", ha spiegato Maurizio Bove, della Cisldi Milano. Gli stagionali stranieri quest'anno arriveranno da Albania, Algeria,Bosnia-Erzegovina, Croazia, Egitto, Filippine, Gambia,Ghana, India, Kosovo,Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria,

Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina e Tunisia. Uomini e donne cheandranno a lavorare soprattutto nelle aziende agricole e in alberghi, bar e risto-ranti per la stagione estiva. Potranno entrare in Italia anche lavoratori che ven-gono da stati diversi da quelli elencati nel decreto, se hanno già fatto la stagio-ne nel 2012. Quando il datore di lavoro è lo stesso dell'anno scorso, valeanchela regola del silenzio-assenso: la domanda è automaticamente accolta se, entroventi giorni dalla presentazione, non sono ancora arrivatii pareri di questura edirezione territoriale del lavoro. Quando il lavoratore arriverà in Italia, si pre-senterà con chi lo deve assumere allo sportello unico per l'immigrazione dellaPrefettura per firmare il contratto di soggiorno.

DA UNA RICERCA DEL CNEL EMERGECHE GLI STRANIERI DISOCCUPATI SIACCONTENTEREBBERO DI UN SALA-RIO CHE NON SUPERA I 900 EUROMENSILI, OLTRE 70 EURO IN MENORISPETTO A QUELLO CHE SPERANODI GUADAGNARE GLI ITALIANI CONUN NUOVO LAVORO. PER QUEL CHECONCERNE LA DISPONIBILITÀ ASPOSTARSI, GLI STRANIERI, RISPET-TO AGLI ITALIANI, PREFERIREBBEROUN LAVORO PIÙ VICINO A CASA. INPARTICOLARE IL 21,3% DEI DISOCCU-PATI STRANIERI NON SI SPOSTE-REBBE DAL PROPRIO COMUNE DIRESIDENZA (QUANDO PER GLI ITA-LIANI SI TRATTA DEL 14,4%) O ALMASSIMO ANDREBBE IN UN ALTROCOMUNEVICINO (66,4%). ANCHE SELE PERCENTUALI SONO PIÙ CONTE-NUTE, GLI ITALIANI IN QUESTOSENSO ACCETTEREBBERODIPIÙUN-LAVORO IN UN'ALTRA ZONA INITALIA OPPURE ADDIRITTURA ALL'E-STERO. ATTRAVERSO QUESTI DATIVIENE FORNITO UN PROFILO DELDISOCCUPATO STRANIERO CHECERCA UN LAVORO ILPIÙ POSSIBILESTABILE, MEGLIO FULL TIME,MACHE SI ACCONTENTA DI UNA RETRI-BUZIONE MODESTA. LAVORO CHEINOLTRE DOVREBBE TROVARSI VICI-NO A CASA: QUESTO SIGNIFICA CHE,OLTRE AI PROBLEMI RIGUARDANTILA SPESA PER I TRASFERIMENTI INPENDOLARITÀ (CHE NE LIMITEREB-BE GLI SPOSTAMENTI PER RAG-GIUNGERE IL LUOGO DI LAVORO), GLISTRANIERI SI ACCONTENTEREBBE-RO DI TROVARE QUALSIASI LAVORO,BASTA CHE SIA NEI DINTORNI DELPROPRIO COMUNE DI RESIDENZA. ILCANALE PREFERITO DAGLI STRANIE-RI PER CERCARE UN LAVORO SONOLE RETI AMICALI: L'85,3% DEI DISOC-CUPATI INFATTI SI RIVOLGE APARENTI, AMICI O CONOSCENTI PERAVERE IL CONTATTO CON IMPRESECHE ABBIANO BISOGNO DI NUOVAMANODOPERA. COME SECONDASTRADA, ESAMINANO OFFERTE DILAVORO SUI GIORNALI (56,9%) EINVIANO CURRICULUM A PRIVATI(56,7%). APPENA IL 28,3% SI RIVOLGEAD AGENZIE INTERINALI O, MEGLIOANCORA, SI RIVOLGE A QUALCHEPORTALE TELEMATICO.

AGLI IMMIGRATI BASTANO 900 EURO

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L'ultima frontiera del commercio

Un ristorante a 150 mila euro, una dittafamiliare che commercializza il Patanegracon uffici a Bergamo e, come recita l'an-

nuncio, uno spettacolare Mini Casino a Verdellocon la foto dell'ingresso in vendita alla cifra di450 mila euro. Queste sono gli ultimi annunci chesi trovano sul sito on line "vendereaicinesi.it"(scritto tutto attaccato come vuole il linguaggio

della rete) e riguardano Bergamo. Nato a febbraiodall'idea di due giovani imprenditori, il cuneeseSimone Toppino e il milanesedi secondagenerazioneAlessandro Zhou, il sito bilingue diannunci mette in contatto domanda e offerta escorrendo gli annunci sono già molti i bergama-schi che pensano, stretti dalla crisi e in mancanzadi alternative, che l'unica soluzione possibile sia

vendere l'attività ai cinesi. Solo loro che, in que-sto periodo, sembrano in grado di acquistare ogniattività commerciale. Se la Cina pare l'unicogigante economico a resistere nella tempesta dellacrisi, allora ci si rivolge al suo popolo per cercaredi fare affari: in netta controtendenza con l'abitu-dine di acquistare sempre e comunque il "made inChina". Sul sito i cinesi residenti in Italia e gli ita-

liani possono pubblica-re annunci economiciavvalendosi di un servi-zio di traduzione pro-fessionale, in modo daazzerare la barriera lin-guistica che ancora oggirende spesso impossibi-le la comunicazione trale due parti. Semplice,lineare, come la grafica

del portale. Un'equazione che fa leva su due sem-plici considerazioni: gli italiani sono in crisi e icinesi in Italia sono desiderosidi investire. Anchea Bergamo. Tra gli ultimi annunci inseriti sul por-tale, il "primo sito - si legge sulla home page -rivolto agli imprenditori cinesi in Italia", perquanto la Bergamasca c'è un ristorante.Nell'annuncio senza foto c'è la descrizione dell'e-

UN SITO CON GLI ANNUNCI TRADOTTI IN IDEOGRAMMIAIUTA A TROVARE NUOVI ACQUIRENTI PRONTI A PAGARE IN MONETA CONTANTE PER METTERE LE MANI SUI CARI, VECCHI NEGOZI DI VICINATO

IL NEGOZIO? LO VENDO AI CINESI

Come funziona?Si paga 34 euro e il proprio annuncio

rimane visibile sul sito in italiano e cinese per qualche mese{ }

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Sul portale i bergamaschi hanno messo in vendita bar, ristoranti

sale giochi ma ci sono anche negozi di parrucchiera e aziende impiantistiche

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sercizio bergamasco in due lingue:italiano "Vendo per trasferime\ntoRistorante- Pizzeria ben avviato suuna strada di forte passaggio.Attrezzato di tutto anche di una ter-razza esterna con posti a sedere e par-cheggio internoed esterno. Prezzotrattabile" e la traduzione cinese.

Sono poi riportate le generalitàdell'in-serzionista, con di numero di cellula-re e prezzo di vendita. Ma c'è anche,come recita l'annuncio un "ditta fami-liare di più di 90 anni, in Spagna aGuijuelo (Salamanca), allevatori dimaiali iberici di pata negra, con ufficiin Italia a Bergamo. Prodotti artigia-nali, di tradizione e di altissima quali-tà. Cerchiamo persone interessate perdistribuzione e commercializzazioneinCina" con le foto dei prodotti cheintendono esportare in Cina. Ci sonoanche annunci più dettagliati come-

quello di uno spettacolare "MiniCasino" in "ottima posizione (stradaprovinciale di forte passaggio vicinoa centro commerciale), ampio par-cheggio, 350mq, 22 VLT (Novomatice Spielo), 31 Slot, roulette elettronica5 posti, sala fumatori (150mq) e nonfumatori, uffici privati, ampio banco-ne, climatizzazione, videosorveglian-za, allarme". Prezzo 450 mila euro.Non solo attività commerciali comebar, ristoranti o sale giochi perché,sempreaBergamo, un'imprenditoreèdisposto a cedere un'attività diimpiantistica con tanto di abilitazionidella Camera di Commercio(A-B-C-G) specificando che è "idonea perimpianti elettrici, idraulici, antincen-dio" assicurando che sono "abilitazio-ni che consentono un elevata fonte diguadagno permettono l'ingresso nel

settore impiantistico a 360 gradi". Inquesto caso la trattativa è privata.Comec'è pure la signora Pagani Minache, per motivi familiari, al prezzo di21 mila euro cede attività di parruc-chiere e garantisce che nuovi sono gliarredi e le attrezzatture, la posizione èottima, c'è un grande parcheggio eun-nuovo contratto di affitto. "E' il primosito italiano per cinesi con annunci inentrambe le lingue", spiega Toppino.In pratica funziona così: si paga unacifra molto bassa (34 euro) e il pro-prio annuncio rimane visibile sul sito

in doppia lingua per qualche mese. Ilsito ha un suo gemello cinese, la piat-taforma Maimaiouzhou.com, soloinideogrammi cinesi. E se l'idea fun-zionerà, il già elevatonumerodiimprese cinesi in Italia (41 mila nel2012 secondo i dati della Camera dicommercio di Milano) subirà un'ulte-riore impennata. Il sito è partito a feb-braio e i risultati finora sono buoni.Ogni giorno oltre 2.000 i contattiemoltissimi gli annunci pubblicati."E' l'unico sito del genere in Italia eforse anche in Europa, dove vorrem-mo espanderci. Abbiamo intenzionedi arrivare presto in Spagna", diceancora Toppino.Mal'obiettivo finale èquello di raggiungere la domandadirettamente in Cina, favorendo gliscambi tra piccoli imprenditori italia-ni e cinesi.

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DA LUNEDÌ A VENERDÌ, A PRANZO,IL PREZZO È 10 EURO (9,90 PER LAPRECISIONE) MENTRE IL SABATO ELA DOMENICA È 12,90 EUROMA,SOPRATTURO, CIBO IN ABBONDAN-ZA A BUFFET. SI SPIEGA COSÌ ILSUCCESSO DELL'EIGHT WOK SUSHIDI VIA CARNOVALI E DELLA RISTO-RAZIONE STRANIERA. A BERGAMO EPROVINCIA È BOOM DI IMPRESEATTIVE NEL SETTORE CON TITOLARESTRANIERO. LA VARIAZIONE REGI-STRATA SUL NOSTRO TERRITORIOTRA IL 2011 E IL 2012 È DEL 9,6%CONTRO LA MEDIA REGIONALE-DELL'11%. SONO 650 GLI STRANIERIATTIVI IN PROVINCIA NELLA RISTO-RAZIONE NEL 2012 CONTRO I 593DELL'ANNO PRECEDENTE. IL NUME-RO TOTALE DELLE IMPRESE ATTIVENELLA RISTORAZIONE (ITALIANE ESTRANIERE) È 5.186. DI QUESTEL'13% SONO ESERCIZI STRANIERI. ABERGAMO CI SONO 133 RISTORATO-RI NATI IN CINA, 91 RISTORATORINATI NEI PAESI ARABI, 37 NATI NEIPAESI LATINOAMERICANI.

RISTORANTI ETNICIA BERGAMO BOOMDI TITOLARI STRANIERI

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di - foto di

CERCASI PIZZAIOLORISPONDONO IN 800

Fame di lavoro

LI HA SELEZIONATI LA VK 89 ITALIA DI SERIATE

Per un posto di lavoro, come pizzaiolo da 1.500 al mese,in una sola settimana ottocento persone hanno inviatoil loro curriculum. Più che di pizza è la fame di lavoro.

E non capita nel profondo sud ma in Trentino. A curare laselezione una azienda bergamasca, la Vk 89 Italia srl, chelavora nel campo della ristorazione con una decina di dipen-denti e la sede a Seriate. La società bergamasca nel 2012 ha

vinto una gara d'appalto e prende in gestione un bar e unapizzeria all'interno della Caserma Cesare Battisti. La casermache si trova a 2 km dal centro della città di Trento, sulla sini-stra del fiume, fu inaugurata ufficialmente con questo nomeil 15 maggio 1939. E' nota per il pesante bilancio della nottetra l'8 e il 9 settembre 1943, quando i tedeschi, offesi per larinuncia da parte dell'Italia all'alleanza attaccarono. A darnenotizia è il quotidiano Trentino che ha contattato il seleziona-tore bergamasco Pietro Caccia. Ha raccontato che le doman-de sono giunte, senza distinzione, da tutta Italia e non tutticoloro che hanno inviato il curriculum erano pizzaioli provet-ti. Qualifica a parte, ad accomunarli tutti un bisogno e un'ur-genza: lavorare. A prescindere da quale sia il lavoro o lamansione richiesta. Degli ottocento curriculum arrivati nesono stati vagliati solo cento perché esaminarli uno ad uno

avrebbe richiesto troppo tempo. Per cercare il pizzaioloCaccia si è rivolto all'Agenzia del lavoro di Trento e in pocopiù di una settimana si è visto recapitare ottocento curricu-lum. Lo stesso selezionatore, nonostante la dimestichezzacon la selezione del personale, si è stupito del numero esor-biante di richieste. Delle cento domande esaminate diecisono arrivate da persone che, la pizza, la conoscevano piùche altro per averla mangiata. Persone cresciute lontano dafarina, acqua, lievito, olio e sale (ingrediente base dela pizza)e disposte a fare tutto, pur di lavorare. La figura richiesta,inoltre, doveva passare anche sotto la lente di ingrandimentodell'amministrazione militare che doveva dare il suo nullaosta. Non veniva messa in discussione l'obiezione di coscien-za o l'aver svolto il servizio militare, al lavoratore venivarichiesta una fedina penale "immacolata". Proprio come nelcaso del servizio militare, quando ci si trova tra reclute cheprovengono da tutta Italia, le richieste sono giunte indistinta-mente dal Trentino alla Sicilia, fino alla Sardegna. Alcunianche disposti a trasferirsi pur di lavorare. Tre i requisiti fon-damentali valutati nella selezione: aver maturato un minimodi esperienza come pizzaiolo, avere un'eta superiore ai venti-sei anni e,infine, una sede di residenza che non fosse troppolontana dal luogo di lavoro. A vincere è stato un calabreseche da anni si era trasferito in Trentino. Servizio previsto: seicene a settimana e in un giorno, oltre alla cena, anche il pran-zo. Domenica sempre libera. Buona sicuramente anche lapaga offerta: 1.500 euro. Un pizzaiolo napoletano sulla qua-rantina con dinamicità, velocità, flessibilità, precisione emagari qualche nozione di pizza acrobatica può arrivare achiedere dai 2.500 euro fino a 3.000 euro al mese. Fino al 28marzo il pizzaiolo ha lavorato ma adesso non è più in servi-zio. Il contratto è stato chiuso perchè il Secondo reggimentoTruppe alpine è stato mandato in Afghanistan e nella casermanon è rimasto quasi più nessuno. Per quanto riguarda l'azien-da bergamasca, adesso l'attività si è spostata in Liguria per lastagione estiva, in uno stabilimento balneare a Ceriale: ilbagno San Sebastiano. Anche lì stesso discorso. Sono statisommersi dalle richieste di bagnini, lavoro ambito dai ragaz-zi che terminate le superiori voglono andare all'università.Nessuna selezione, però, in questo caso perchè la Vk 89Italia ha già a disposizione il personale dell'estate passata.

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Sembra passato un secolo, invece era il settembre del2009 quando la gloriosa Frattini di Seriate avevaammainato bandiera bianca, entrando in concordato

con un'operazione-spezzatino che causò 160 disoccupati su200 addetti in organico. A meno di quattro anni dal patatrac,il nuovo corso italosvizzero targato Mall + Herlan sta impri-mendo una vera svolta all'andamento aziendale, tanto che lostabilimento di via Comonte ospiterà a breve il primo evento"Open House" per la presentazione ai clienti del nuovomac-chinario dipunta, la conifica C.3000, evoluzione dei duemodelli precedenti le cui prestazioni erano definite a lorovolta rivoluzionarie. Intanto l'organico cresce di pari passocon l'attività arrivando vicino ai 50 dipendenti. Eilpremio di

produzione, ottenuto l'anno scorso dopo lunghe contrattazio-ni, adesso è raddoppiato. Questa volta, il mantra dell'innova-zione di prodotto sembra avere trovato i suoi profeti alla exFrattini. Narra infatti la leggenda che il vecchio proprietario,l'ingegner Roberto, già confindustrialedi peso e leader pro-vinciale dei meccanici, avesse mandato a gambe per aria lafabbrica proprio a causa degli investimenti dedicati a questonuovo macchinario, senza mai riuscire peraltro a vederlo infunzione. Sempre la leggenda aggiunge che sia stato grazie a

questo progetto innovativo se gli svizzeri si decisero ad acqui-sire il ramo d'azienda, intravedendone le enormi possibilità dimercato. Arriviamo così alla C.3000, prodotto di punta dellaMall Herlan Italia Srl. Per chi non fosse unaddetto ai lavori,la conifica è appunto un macchinario che deforma il metallo,in genere partendo da una sezione di tubo oppure da un cilin-dro, ricavandone il prodotto finale attraverso un procedimen-to a rulli e pressione: nel nostro caso, si tratta di contenitori dialluminio per bevande, per esempio le bottigliette in edizionespeciale che celebrano l'anniversario del marchio, oppurequelle che accompagnano il lancio di eventi sportivi, eccete-ra; da non dimenticare che il collo dei contenitori è filettatoper avvitarci il tappo, e questa fase delle lavorazioni non è la

più semplice. Ci siamo dovuti fidare dellefonti interne, secondo cui i macchinari pro-dotti dalle aziende concorrenti si misuranocon le decine di pezzi prodotti ogni minuto,mentre la C.3000 ne sforna appunto 3.000 eviene considerata il top assoluto del settore. Ilprototipo numero uno era partito in un contai-ner per gli USA un anno e mezzo fa, direttonello stabilimento di un fornitore della CocaCola, seguito qualche mese dopo dal confra-tello numero due. Il terzo esemplare è quello

delle meraviglie. Ha dimensioni doppie rispetto ai predeces-sori, risultando composto da sei moduli contro i tre moduliprecedenti, e dovrebbe produrre volumi ancora più alti, assi-curando al tempo stesso una maggiore regolarità di funziona-mento; il nome in codice è C.3000.6 e siamo in grado di for-nirvi anche il numero di matricola (7002) grazie al comuni-cato aziendale affisso nella bacheca di via Comonte. Fin dal4 marzo, il direttore di fabbrica Flavio Valoti aveva infattiannunciato questi tre giorni di Open House, indicando come

EX FRATTINI È QUI LA FESTA

Swiss Made

OPEN HOUSE IN VIA COMONTE PER IL NUOVO SUPER MACCHINARIOC.3000 CHE PROMETTE PRESTAZIONI DA RECORD

La società italoelvetica Mall + Herlan Srl

annuncia una tre-giorni a Seriate con l’arrivo dei maggiori clienti

mondiali{ }

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prima data il periodo dal 3 al 5 aprile,ma con uneccesso di ottimismo, vistoche l'evento è stato rinviato per un'ul-tima messa a punto (della gabbia?):non di molto, visto che si parla di orga-nizzarlo tra una decina di giorni. Sonoattesi i maggiori clienti dall'Europa edal mondo, produttori del beverage evisitatori chiamati a invito, segno dellafiducia che la casa madre sta riponen-do nel polo di Seriate, facendone unpalcoscenico per il lancio del macchi-nario di punta. Invece di essere smon-tato per la spedizione Oltreoceano neicontainer, dal porto di Genova, in que-sti giorni il nuovo prototipo è assem-

blato e fa bella mostra nel capannonenumero uno, protetto dagli eventiatmosferici e anchedagli occhi indi-screti della concorrenza. Dopo unviaggio all'inferno e ritorno, dopo ilicenziamenti, lo spezzatino aziendale,le causedi lavoro, il presidio ai cancel-li proseguito fino allo scorso settem-bre, possiamo facilmente immaginarecon che stato d'animo i dipendentidella Mall Herlan Italia stiano vivendola vigilia di questa tre-giorniOpenHouse.Comedicevamo, il perso-nale è cresciuto dai 37 addetti iniziali auna cinquantina di unità, senza conta-re tutti gli esterni che in questi anni

hanno assemblato e costruito pezzoper pezzo i tre prototipi. Che si respiriun'altra aria è dimostrato anche dalpremio aziendale, arrivato nel 2012 a2.100 euro: 500 euro di acconto versa-ti l'anno scorso, più altri 1.600 euro

STORIA DI UN LEGAME TORMEN-TATO, QUELLA TRA I LAVORATORIDELLA EX FRATTINI E I NUOVI PRO-PRIETARI SVIZZERI TEDESCHIDELLA MALL HERLAN. L'ESORDIOERA STATO DEI PEGGIORI, CON LADIVISIONE DELLA FABBRICA INDUE (RAMO METAL CONTAINER ERAMO CONTO TERZI), LA VENDITAIN BLOCCO DELLA PARTE PREGIA-TA E LA CHIUSURA DEL CONTOTERZI, MENTRE LO ZOCCOLO DURODEI 160 E PASSA CASSINTEGRATIAVEVA OCCUPATO LE PORTINERIE,ORGANIZZANDO UN PRESIDIOOPERAIO TERMINATO SOLTANTOLO SCORSO SETTEMBRE: ALLAFRATTINI DI AVEVA PASSATO ILNATALE 2009 ANCHE SAVINOPEZZOTTA, PER ESEMPIO, EX SIN-DACALISTA AFFEZIONATO AL VEC-CHIO CONCETTO DI LOTTA E COM-PARSO PIÙ VOLTE IN VIACOMONTE, NONOSTANTE LASUAFIMCISL FOSSE APPENARISULTATA MINORITARIA.INFATTI, ALL'INDOMANI DELLOSPEZZATINO, LA NUOVA PROPRIE-TÀ CON L'APPOGGIO DEI RAPPRE-SENTANTI CISLAVEVA PROPOSTOUN ACCORDO SUL RIASSORBIMEN-TO IMMEDIATO DI 37 PERSONE,CON L'IPOTESI ABBASTANZAVAGA DI FARNE RIENTRAREALTRETTANTE, FINO A CIRCA 70UNITÀ. SICCOME I DIPENDENTIERANO QUASI 200 E DUE SU TRESAREBBERO RISULTATI FUORI,QUESTO ACCORDO VENNE APPUN-TO BOCCIATO A MAGGIORANZADALL'ASSEMBLEA, LASCIANDO-MANI LIBERE AGLI SVIZZERI. SE LAC.3000 (VEDI A FIANCO) AVEVAFATTO SBALLARE I CONTI ALLAVECCHIA PROPRIETÀ, IL NUOVOMANAGEMENT AVEVA INIZIATO ALAVORARE CON I PIEDI DI PIOMBOE CON 37 DIPENDENTI, DIVENTATIOGGI UNA CINQUANTINA. PER ILPREMIO AZIENDALE, NEL GENNAIODEL 2012 SI ERA TENUTO ANCHE ILPRIMO E UNO SCIOPERO NELLABREVE STORIA DELLA SOCIETÀ, ASOSTEGNO DELLA TRATTATIVAPER IL PREMIO.

SPEZZATINO CON TRE ANNI DI PRESIDIO

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CASE A BERGAMOSOLO L’1% È IN A+

Verde mattone

QUASI 38 MILA GLI IMMOBILI IN CLASSE G

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ABERGAMO È NECESSARIODOTARSI DI CERTIFICAZIONEENERGETICA

NEI SEGUENTI CASI:• NUOVA COSTRUZIONE• DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONEIN MANUTENZIONE STRAORDINA-RIADI PIÙ DEL 25%DELLA SUPERFICIEDISPERDENTE• AMPLIAMENTO DI PIÙ DEL 20%DEL VOLUME• TRASFERIMENTO A TITOLO ONE-ROSO• LOCAZIONE DELL'INTERO IMMO-BILE O DELLA SINGOLA UNITÀIMMOBILIARE• PRATICHE DETRAZIONE 55%

QUANDO SERVE LA CERTIFICAZIONE

Con oltre 96 mila certificati approvati Bergamo, dopoMilano e Brescia, si piazza al terzo posto nella clas-sifica lombardaintemadi certificazione energetica

degli edifici. Ma di questi solo 972 sono certificazioni inclasse A+. Sono stati resi noti nei giorni scorsi i dati aggior-nati relativi all’efficienza energetica degli edifici in RegioneLombardia. Ricordiamo che dal 1° marzo è obbligatorio inquesta regione l’obbligo di corredare gli ACE, Attestati diCertificazione Energetica degli edifici, con la firma digitaledel tecnico che l’ha eseguita (leggi anche “ACE, da oggi inLombardia scatta l’obbligo della firmadigitale“). Sul territo-rio regionale superano ilmilione gli Attestati diCertificazione Energetica registrati secondo i dati delCatasto Energetico Edifici Regionale, di questi 430.101attestati in provincia diMilano, 144.426 a Brescia, 121.022a Bergamo, 96.876 a Varese, 66.108 a Pavia, 64.197 in pro-vincia di Como, 43.664 di Mantova, 38.535 a Cremona,37.524 a Lecco, 24.968 a Lodi e 16.581 Sondrio. Per quelche riguarda Bergamo e la classe energetica si contano 138

certificazioni in classe A+, 972 in classe A e 8.525 in classeB. Complessivamentesono 37.829 gli edifici classificati abassa efficienza (classe G), 12.428 di classe F, i 13.330 inclasse E e gli 13.003 in classe D e i 10.762 in classe C.Complessivamente, più dell’85% del totale degli edificilombardi è inserito nelle peggiori classi energetiche D, E, Fe G. Per quel che riguarda l’efficienza energetica è interes-sante anche la situazione dei serramenti. Uw dei serramenti.Sul territorio lombardo le punte massime di trasmittanza ter-mica Uw, pari a 6 W/m2K, sono toccate nelle province diBrescia, Como, Mantova eMilano, mentre i valori minimioscillano tra 0,80 e 0,81, ad eccezione delle province diLecco (0,85) e Lodi (0,86). Sui serramenti utilizzati nelleabitazioni, ilCatasto Energetico Edifici Regionale registra ilvalore massimo (6 W/m2K) in provincia diMantova, segui-ta da Bergamo (5,99) e Cremona (5,98), mentre i valoriminimi si aggirano sugli 0,80/0,81 W/m2K, con due ecce-zioni: Lecco (0,85) e Lodi (0,88). Mentre la media di cia-scuna delle province è poco sopra i 3 W/m2K.

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di Livio Casanova

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L’Ordine degli architetti da una parte e il Collegio dei geo-metri dall'altra al centro di un caso giudiziario che riguar-da le competenze degli uni (gli architetti) ma, soprattutto,

degli altri (i geometri). Un tipico caso di conflitto di interessi corpo-rativi. Arbitro il Tar della Lombardia che in una recente sentenza si èespresso accogliendo le ragioni dei geometri che chiedevano diannullare una nota con cui gli architetti respingevano "la richiesta didesignare una terna di professionisti per il collaudo di opere incemento armato eseguite affidando a un geometra la direzione deilavori per il progetto architettonico". Il collaudo è quell'insieme diprove e certificazioni volte a garantire alla committenza la correttaesecuzione statica di un' opera. Deve essere eseguito da un ingegne-re o da un architetto iscritto all'albo da almeno dieci anni, che non siaintervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecu-zione dell'opera. La nomina del collaudatore spetta al committente.

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GLI ORDINI BERGAMASCHI AL TAR E DOPO DUE ANNI ARRIVA LA SENTENZA

I COLLAUDATORI ALLAGUERRA GEOMETRI

CONTRO ARCHITETTI

Carte bollate

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Quando non esiste il committente ed il costruttore esegue in pro-prio, è fatto obbligo al costruttore di chiedere all'Ordine provin-ciale degli ingegneri o degli architetti la designazione di una ternadi nominativi fra i quali andrà a scegliere il collaudatore. Dopo lanota del 6 dicembre 2011 il collegio dei geometri chiedeva diannullare anche quella del 30 novembre 2011 con la quale sivedeva rifiutare "a Eurocostruzioni srl la designazione della ternadi nomi per il collaudo di opere strutturali". Chiedeva anche l'an-nullamento delle richieste respinte a Bena Costruzioni con deli-bera del 12 settembre 2011 come pure ad Edil 62 con nota del 10febbraio dove, in tutti questi casi, tra parentesi si leggeva il moti-vo del rifiuto: in quanto progettista architettonico e direttore lavo-

ri per il progetto architettonico risulta essere stato un geometra.La querelle su chi possa fare progettazione e direzioni lavoriquando sono in gioco opere strutturali in cemento armato e sullecompetenze che da sempre divide i progettisti laureati dai tecnicidiplomati -basata sull'antica definizione di "modesta costruzionecivile"- combattuta a colpi di carte bollate nei tribunali di mezzaItalia, con frequenti incursioni della Corte di Cassazione, ha fattotappa anche nella Bergamasca. Non è una questione di lana capri-na e nemmeno un semplice problema di interpretazione legislati-va. Quello che la sentenza non esplicita riguardo alla progetta-zione di un'opera, al calcolo delle strutture in cemento armato eal collaudo finale con i relativi costi è il nodo del contendere.Pensiamo ad un villetta a schiera di 200 mq., il costo del proget-to si può calcolare in una percentuale rispetto al valore dell'im-mobile. Per una percentuale intorno a l'8%, per una villetta da 500mila euro si può stimare in 40 mila il costo del progetto (prezzocontrattabile, dipende dai progettisti), in 5 mila euro calcoli ecosto del cemento armato e, infine, mille euro per il collaudo. Sele cifre non rispecchiano al centesimo la realtà perché ad incide-re sono molti fattori tuttavia chiarificano gli interessi -comuni eper questo concorrenziali- di geometri e di architetti. Il collaudoè il pretesto per sollevare la questione delle competenze proget-tuali dei geometri. "Nei casi portati all'attenzione del Tar-si leggenella sentenza che ricostruisce i motivi della querelle-le presta-zioni professionali svolte dai geometri e oggetto di contestazioneconsistono nella progettazione architettonica e nella direzionelavori". Il Tribunale amministrativo riassume sia le ragioni degli

architetti che la replica dei geometri. Gli architetti sostengono cheai geometri spetterebbe "progetto, direzione, sorveglianza e liqui-dazione di costruzioni rurali ed edifici per uso d'industrie agrico-le di limitata importanza, di struttura ordinaria, comprese piccolecostruzioni accessorie in cemento armato, che non richiedonoparticolari operazioni di calcolo per la loro destinazione" e "pro-getto, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili". Ecco ilmotivo per cui "non è possibile per gli architetti partecipare alcollaudo di opere in cemento armato in relazione alle quali i geo-metri, esorbitando dalla proprie competenze professionali, abbia-no svolto attività di progettazione architettonica e di direzionelavori per il progetto architettonico. La partecipazione a questicollaudi -sempre dal punto di vista degli architetti- equivarrebbeall'abuso edilizio". Fuori dal contenzioso gli ingegneri che non sisono mai rifiutati di fornire una terna di professionisti per il col-laudo. Dal punto di vista dei geometri "la designazione della ternadi nomi tra cui viene scelto il collaudatore non sarebbe la sedeidonea per esprimere valutazioni sul rispetto della competenzaprofessionale del progettista e del direttore dei lavori, e nemme-no anticipare giudizi sulla qualità dell'opera". E poi "un ordineprofessionale non può stabilire i limiti della competenza di pro-fessionisti appartenenti ad altri ordini" chiedendo anche un risar-cimento del danno d'immagine (non concesso dal Tar).Esaminando la questione sotto diversi aspetti il tribunale ammi-nistrativo chiarisce che "anche le costruzioni civili di modestaimportanza possono richiedere l'impiego di cemento armato, nonsarebbe corretto interdire in questi casi ai geometri una porzionerilevante della loro competenza professionale, quando sia invecepossibile scorporare in modo chiaro ed effettivo dalla progetta-zione e dalla direzioni dei lavori tutta l'attività riferibile al cemen-to armato, che richiede calcoli complessi". Per quel che che con-cerne i rapporti tra gli ordini e i collegi professionali sottolineache non si "possono utilizzare le procedure amministrative previ-ste ad altri fini per ostacolare o sanzionare i professionisti dellacategoria concorrente che effettuano un'invasione di campo.Nello specifico l'Ordine degli Architetti non è legittimato a bloc-care la procedura di collaudo stativo rifiutandosi di designare leterne per le scelte dei collaudatori". Il Tar, quindi, accoglie ilricorso presentato dai geometri, annulla gli atti e l'Ordine degliarchitetti "è quindi tenuto a prestare la propria collaborazionenella formazione delle terne per la scelta dei collaudatori". In uncomunicato il presidente del Collegio dei geometri RenatoFerrari "prende atto con soddisfazione dell'esito della causa" conuna sentenza che ha annullato "i provvedimenti dell'Ordine degliarchitetti di Bergamo". Secondo Ferrari "il Tar ha riconosciutol'obbligo per l'Ordine degli architetti i nominare la terna di col-laudatori senza alcuna discriminazione in relazione al progettistadell'opera e, dunque, anche nell'ipotesi in cui dovesse essere ungeometra". "Pertanto-si legge ancora-il Collegio auspica che siastato chiarito l'equivoco normativo che aveva indotto in errorel'Ordine degli architetti, così da poter continuare a mantenere conquest'ultimo il rapporto di collaborazione e reciproco rispetto cheda sempre caratterizza le relazioni tra i tecnici bergamaschi".Mauro Fiorona, l'avvocato che ha difeso il Collegio dei geometri,auspica un intervento normativo che chiarisca le professionalitàperché "il problema non è togliere le competenze ai geometri perdarle agli architetti, bensì definire una volta per tutte i limiti dellerispettive aree di competenza". Difficile, tuttavia, pensare cheuna conciliazione tra le due parti passi per una sentenza del Tar.

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di Romina Liuzza

SFRATTI RECORDNON ENTRATE

IN QUELLA CASA

Senzatetto

IN TRE MESI OLTRE260 CASI PER MOROSITÀ

Idati che la terza sezione civile del tribunale di Bergamo harielaborato per la nostra inchiesta sugli sfratti, sono specchiofedele della crisi economica che avanza. Anche a una lettu-

ra sommaria, balza agli occhi un aumento inarrestabile di per-sone che perdono la casa per morosità del canone: oltre 800 casinel 2012, che superano abbondantemente quota 1.000 se si con-

siderano i mancati affitti di negozi, capannoni e box auto. Perquest’anno, possiamo fornirvi i numeri del primo trimestre, con223 inquilini messi fuori casa da gennaio al 31 marzo al ritmodi 2,5 casi al giorno: le proiezioni porterebbero il 2013 vicinis-simo ai 900 sfratti abitativi, infrangendo ogni record. Da nondimenticare poi che si tratta di un dato parziale, senza i provve-dimenti esecutivi emessi dai tribunali di Grumello, Clusone eTreviglio. Infatti i dati del Ministero degli Interni ci dicono chein bergamasca sono state emesse del 2011 circa 1.234 nuovesentenze di sfratto per morosità, con un aumento del 19% rispet-

to al 2010; 481 gli sfratti eseguiti con l’uso della forza pubblica(+4%). Il 90% degli sfratti sono motivati da morosità connessaalla perdita del posto di lavoro, alla diminuzione del redditoreale, alla crescente precarietà. Queste cifre drammati che evi-denziano l’impatto della crisi economica sul nostro territorio. Isindacati sostengono che il numero di disoccupati nel 2012 èsalito a 35.000 persone, a cui si devono aggiungere altre 10.000persone in cassa integrazione. Per l’Unione Inquilini diBergamo, battagliera formaziona capitanata da Fabio Cochis,sono giorni di superlavoro, puntualmente documentato sul web.Per esempio lunedì scorso, il 22 aprile, erano in programma tresfratti in contrada Ripa a Trescore Balneario, rinviati al 21 mag-gio prossimo anche grazie alla mobilitazione che vi mostriamoin queste foto (studio photo graphics). «La solidarietà e la lottasono diventati gli unici strumenti per difendere il diritto inalie-nabile alla casa - dichiara Cochis - in un territorio peraltro stra-pieno di case vuote, da vendere o affittare, per la quali sonorimasti ben pochi quelli che hanno i soldi per accedervi. Serveurgentemente una reale svolta nella politica perché contraddi-zioni assurdecomequesta vengano affrontate, dalla parte di chinon ha più i soldi per una casa. Per dire questo il movimentoantisfratto parteciperà al corteo del Primo Maggio a Bergamocon uno spezzone dedicato alla lotta per il diritto alla casa».

SOTTO SFRATTOI D A T I D E L T R I B U N A L E D I B E R G A M O

200820092010201120122013

USO DIVERSO

LICENZA FINE LOCAZIONEUSO

DIVERSO

SFRATTO PER MOROSITÀ

231411661

16917817416721442

USO ABITATIVO

655544362511

USO ABITATIVO

479662685696814223

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VERDE URBANOGreen

Bergamo si classifica all’ultimoposto in Lombardia per metriquadrati di aree verdi per ogni

singolo abitante. Se la media nazionaledei capoluoghi è di 30,3 metri quadrati diaree verdi per residente, quella diBergamo è di 14,1metri quadrati. Il valo-re lombardo più basso, lo stesso dei lec-chesi. Per dare un’ordine di grandezza14 mq è anche la superficie della casapiù piccola al mondo, disposta su due

piani, stretta 72 centimetri che si trovaall’angolo tra il n. 22 di Chlodna street eil n. 74 di Zelazna street a Varsavia. Edove lo scrittore israeliano Etgar Keretha accettato di viverci. I dati sul verdepubblico urbano a disposizione dei resi-denti nelle città capoluogo di provinciaitaliane sono contenuti nell'annuale rap-porto Istat. Secondo Paolo Longaretti,membro del direttivo di LegambienteBergamo, "il dato bergamasco diffuso

dall'istituto nazionale è molto basso.Non bastano quattordicimetri quadrati atesta di verde urbano”. Tra le prime posi-zioni in Italia, a guidare la classificalombarda, Sondrio con 312,5 mq diverde urbano a disposizione, seguita daComo con 68,8 mq e Monza con 65,6mq. Nella ricerca Istat, basata sui dati del2011, si qualificano come “verde urba-no” le aree a verde attrezzato, come ipiccoli parchi e i giardini pubblici di

PAOLO LONGARETTI: «L’AMBIENTE NON È TRA LE PRIORITÀ DI PALAZZOFRIZZONI»

LOMBARDIA - DENSITÀ E TIPOLOGIE DI VERDE URBANO NELLE PROVINCE - ANNO 2011(INCIDENZA PERCENTUALE SULLA SUPERFICIE COMUNALE E COMPOSIZIONE PERCENTUALE)

14 METRI QUADRATI A TESTALEGAMBIENTE, TROPPO POCO

SondrioMonzaComoMilanoBresciaLodiBERGAMOPaviaCremonaMantovaItalia (c)VareseLecco

AREE DIARREDOURBANO

GIARDINI SCOLASTICI

FORESTAZIONEURBANA

VERDESTORICO

1,86,71,5

15,321,415,114,61,7

17,13,19,45,7

21,1

1,01,13,66,37,24,4

10,34,54,56,13,4

10,54,6

1,4--

0,6-

18,3-

1,231,7

-2,4

--

6,086,43,7

45,632,97,1

31,953,711,830,334,930,025,9

DENSITÀDEL VERDE

URBANO

34,224,415,811,95,85,24,34,24,03,32,72,31,5

VERDEATTREZZATO

2,34,14,9

27,027,913,037,75,4

29,315,015,910,53,9

AREE SPORTIVE

ALL’APERTO

1,20,10,70,13,8

11,52,11,40,6

11,33,81,6

17,0

ORTI URBANI

0,1-

0,40,20,20,10,40,50,10,40,20,51.6

ALTRO (B)

86,21,6

85,24,86,5

30,53,1

31,74,8

33,930,041,226,0

Fonte: ISTAT, dati ambientali nelle città - (B) La classe “altro” include aree verdi adibite a orti botanici, giardini zoologici, cimiteri earee di verde incolto e tutte le altre aree tipologie di verde urbano non ricomprese nelle voci riportate. (C) La dicitura italiana si rife-risce al complesso dei comuni capoluogo di provincia

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quartiere, i giardini scolastici, gli ortiurbani, le aree sportive all’aperto, iboschi urbani, gli orti botanici, i giardinie i parchi di interesse artistico o storico econ caratteristiche di non comune bellez-za, tutelati dal Codice dei beni culturali.Ma anche le aree di “arredo urbano”come piste ciclabili, rotonde stradali,spartitraffico. Nell’indagine non rientrail Parco dei Colli di Bergamo che siestende su un’area di circa 4800 ettari ecomprendeCittà Alta e le circostanti col-line tra la Val Brembana e la Val Serianaperché, spiega Longaretti, "il Parco èsvincolato dalla pianificazione urbanisti-ca della città, non è considerato foresta-zione urbana". Se il parco naturale ber-gamasco fosse rientrato nel rapportoIstatBergamo avrebbe superato i 30,3mq della media nazionale, "ma avrem-mo sempre un dato basso, troppo bassoche denota una scarsa sensibilità alverde". Un dato ancora più basso se siprende in considerazione il rapporto diLegambiente del 2012, dove Bergamo siclassifica al 65° posto (su 102 città ita-liane) in termini di metri quadri di verdeper abitante (6,34 - verde fruibile in area

urbana) anche se, a differenza dell’Istat,l'associazione ambientalista non consi-dera come verde urbano i giardini dellescuole perché fruibili solo durante l’an-noscolastico e adisposizione di un nume-ro limitato di persone. Tornando al rap-porto Istat se si confrontano ladensità delverde urbano con la superficie dellacittà,Bergamosupera la media nazionale,attestandosi sul 4,3% contro il datonazionale al 2,7% ma “il verde - spiegail membro del direttivo di Legambiente

Bergamo - si trova solo in alcuni quar-tieri recenti come Longuelo eMonterosso mentre è completamenteassente nei borghi storici o nelle zonecon palazzi che risalgono agli anni

60/70”.Guardandoallemedie italianeBergamo è bocciata per verde storicocon 31,9% contro il 34,9% del datonazionale, promossa per verde attrezzatoal 37,7% contro una media del 15,9%.Bocciata per aree sportive 2,1% controla media del 3,8% degli altri capoluoghiitaliani, promossa per aree di arredourbano al 14,6% contro il 9,4% e giardi-ni scolastici che registrano un 10,3%contro il 3,4% nazionale. Assente laforestazione urbana contro il dato nazio-

nale al 2,4%. Secondo Longaretti “lamedia nazionale non può essere la carti-na tornasole per misurare l'attenzione alverde posta in atto da un'amministrazio-ne pubblica. Il verde non è in cimaalle

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«Il pollice verde dell’assessoreall'ambiente Bandera, e in precedenza

di Amorino, non richiama il sentirecomune di Palazzofrizzoni

maesprime una sensibilità solamentepersonale»

{ }

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priorità del comune di Bergamo e di altreamministrazioni locali. Il “pollice verde”dell'attuale assessore all'ambienteBandera e in precedenza di Amorino nonrichiama il sentire comune diPalazzofrizzonima esprime una sensibi-lità strettamente personale. Penso allearee dismesse, a zone come la ex Ote, exFervet, ex Mangimi Moretti aCampagnola solo per citarne alcunedove il verde non è contemplato. Per laex Reggiani si continua a parlare diriqualificazione. Quattro anni fa l'ammi-nistrazione Bruni ha provato a coinvol-

gere i quattro quartieri interessati(Valtesse, Redona, Monterosso e BorgoSanta Caterina), i cittadini chiedevanoabitazioni, ma anche di creare percorsipedonali per legare l’area con il parcoGoisis, di salvaguardare una parte del-l’archeologia industriale presente e dicreare un parco urbano di circa 30.000mq. Oggi è lettera morta. Mi domandose a Colognola (sulla strada che daCurnasco porta verso il sottopasso diColognola) ci fosse bisogno di un altrocentro commerciale visto che a pochissi-mi chilometri di distanza c'è l'Oriocenter,

il centro commerciale di Curno e diStezzano”. Le amministrazioni pubbli-che si sono dotate di tre appositi stru-menti per la pianificazione del verdeurbano: il Censimento del Verde, cioèl’analisi puntuale del verde urbano, chene registra specie e caratteristiche varie(altezza, diametro, stato fitosanitario,etc.); il Regolamento del Verde, stru-mento operativo, che contiene prescri-zioni specifiche per la progettazione emanutenzione del verde pubblico e spes-so anche privato. Redatto da professio-nalità specifiche, viene approvato dal-l’amministrazione con specifico attodeliberativo. Infine, il Piano del Verde,strumento di pianificazione di settore,volontario ma integrativo della pianifica-zione urbanistica locale che presenta unavisione strategica del sistema del verdeurbano e peri-urbanonel medio-lungoperiodo. Il rapporto Istat sottolinea comegli strumenti di pianificazione e gestionedel verde urbano sono poco utilizzatidalle amministrazioni: meno di un quin-to dei comuni ha approvato il Piano delverde, e il 45,7% ha adottato unRegolamento del verde. Il censimentodel verde è stato invece effettuato dal70,7% delle città; tra quelle di maggioridimensioni solo Milano, Venezia,Bologna e Palermo hanno adottato tuttiquesti strumenti di gestione territoriale.Bergamo adotta tutte queste misure ma“non serve un piano del verde - continuaLongaretti -. Il verde dovrebbe essere unargomento centrale ogni volta che si dis-cute del piano di governo di un territorio,invece negli indici urbanistici finisce peressere solo un ritaglio. Invece di calcola-re quanto rende trasformare Montelungoin tanti appartamenti perché non destina-re parte dell’area a verde pubblico e cosìcollegare gli esistenti Parco Suardi eParco Caprotti”. Proprio a Bergamo loscorso ottobre il brand americanoTimberland, in collaborazione conLegambiente, ha portato a termine ilavori di piantumazione di 4.000 alberi acopertura dell'area di 2 ettari del ParcoOvest. “Era da tempo che i residenti loaspettavano. Nella pianificazione del Pgtera destinata a ospitare una “stanzaverde” della città. Bergamo dovrebbeseguire il modello delle grandi città euro-pee. Riqualificare un parco cittadino nonpuò risolversi soltanto nell’ inserimentodi qualche metro quadrato di pavimenta-zioni resilienti e di “giochi a molla”.

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di Paolo Grisa

DALLA SCALETTA DELLE MORE A SAN VIGILIO TRA SCORLAZZINO E SCORLAZZONE

ALLA RISCOPERTADELLE SCALETTE

La nostra gita

Èvero che volere è potere, e che rispetto al fare un'attività fisica per mantenere in forma il corpo nessu-na scusa è mai buona. Dunque, anche durante la stagione invernale si può, scegliendo con oculatezzai percorsi e la giusta esposizione al sole degli itinerari, realizzare qualche bella escursione per mante-

nersi in allenamento in vista delle più impegnative escursioni della stagione estiva. Tuttavia, noi vogliamometterci dalla parte dell'escursionista medio, che magari durante l'inverno preferisce dedicare le sue domeni-che alle piste degli impianti sciistici delle nostre valli. Attività assolutamente meritevole, ma che, d'altrocanto, non allena la muscolatura e l'attività respiratoria alla resistenza che l'escursionismo richiede. Ecco dun-que che, all'inizio della primavera, coloro che non fanno attività invernale con sci da fondo, pelli di foca o cia-spole. si troveranno a dover ripartire gradualmente a preparare il fisico. Così, anche con poco tempo a dipo-sizione e la scarsa voglia di fare molti km per trovare un terreno adatto, la nostra bella città e le sue valli mon-tane offrono delle zone meravigliose per passeggiare. Nel territorio cittadino tipicamente la presenza di CittàAlta offre per esempio le celebri Scalette. Questi storici tracciati permettono agli appassionati camminatori digodere delle bellezze di Bergamo Alta camminando su un fondo del terreno che alle nostre articolazioni parrà(quasi) escursionistico. E le possibilità sono numerosissime: circa 15 percorsi, facilmente congiungibili e conla possibilità di realizzare itinerari ad anello. Alcuni sono anche percorribili in gran parte in sella alla moun-tain bike. Sono davvero rari luoghi come Bergamo Alta dove la gioia dell'attività sportiva si coniuga con lascoperte delle bellezze non solo naturali ma anche rurali e architettoniche del paesaggio. Forza quindi, indos-sate un paio di scarpe belle comode, con una suola scolpita e dalla buona aderenza e gustatevi la nostra pro-posta per il w-end: concatenamento Scaletta delle More - di San Matteo - dello Scorlazzino - Scorlazzone -San Vigilio. Questo concatenamento, pur non presentando uno sviluppo eccessivo, rappresenta però un otti-mo allenamento ed è quello, tra i vari possibili sulle scalette, che permette di realizzare il massimo dislivellosenza (quasi) effettuare tratti di strada asfaltata. In questo modo si permetterà alle articolazioni di prepararsi

Partenza dalle piscine Italcementi con 15 possibili itinerari

(anche per mountain bike)ripercorrendo i vecchi collegamenti

tra Bergamo Alta e il contado{ }

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per i più sconnessi terreni dei sentieridi montagna, ai muscoli di allenarsi aidislivelli e ai ripidi tratti che caratte-rizzano alcuni itinerari delle nostreorobie. Il percorso inizia nelle vicinan-ze dell'ingresso delle piscineItalcementi. La Scaletta Delle Moreparte inizialmente con ampi gradinima ben presto questi si stringono ediventano anche piuttosto alti. La sali-ta non offre praticamente tratti di ripo-so se non una brevissima interruzionepoco prima della fine. Al termine diquesta prima "tappa" un breve tratto indiscesa su via Borgo Canale permettedi rifiatare, mentre si contemplano gliorti dove viene coltivata la celebre

scarola bergamasca, che è possibilegustare in alcuni ristoranti della cittàalta. Dopo una cinquantina di metri sisegue la (brevissima) scalinata di SanMatteo che porta alla non "estrema"scaletta dello Scorlazzino. Questa sca-linata è particolarmente panoramica,anche perché risulta divisa in tre terzicirca di egual lunghezza, di cui ilsecondo traversa verso ovest in piano,permettendo così di tirare fiato. Nelfrattempo lo sguardo, nelle giornatepiù terse, si lascerà incantare dallaspettacolare vista del versante Est delMonte Rosa, con i suoi ghiacci peren-ni e, in lontananza, la piramide del

Monviso fino, spostando lo sguardosempre più a sud, alle prime propaggi-ni degli appennini. Un riposo più cheprovvidenziale perché finita questa,inizia, senza quasi soluzione di conti-nuità (si attraversa una strada) loScorlazzone, che come potrebbe farpensare già il nome, ha pendenze deci-samente più "burbere". Qui subito siinizia a faticare, i gradini sono postivicinissimi, e molto alti, la fatica si fapresto sentire. Fortunatamente lostrappo è breve, e ad esso fa seguito unpiù dolce viottolo ciottolato che, pas-sando di fronte a eleganti ville, portain cima alla strada del colle di SanVigilio, a destra si trova la chiesetta,

mentre, di piacevole ristoro sarà lafontanella posta proprio di fronte. Qui,anche per completare lo sguardo pano-ramico iniziato più sotto, si consigliadi lasciarsi tentare dall'ultima asperità,ovvero imboccando la via "alCastello", superando la stazione diarrivo della funicolare, raggiungere gliultimi gradini che portano in vetta allarocca di San Vigilio. Sedendosi sullepanchine all'ombra di alti cedri, erivolgendosi al versante opposto aquello di salita, si potrà, aiutandosianche con un cippo geodetico iviposto, identificare questa volta le mon-tagne "nostrane", dal Monte Linzone

all'estrema sinistra a chiudere la valleImagna fino alle montagne della ValCavallina. All'interno di questa corni-ce improvvise possibilità si aprirannoai nostri lettori e noi vedremo di gui-darvi verso alcune di queste.

PER I PIÙ SPORTIVI CHE FOSSEROTALMENTE MOTIVATI DAL DEDI-CARSI ALLE "RIPETUTE", OVVIAMEN-TE LA VIA DI RIENTRO PIÙ VELOCEAL PUNTO DI PARTENZA È QUELLADI SALITA. RICORDIAMO PERÒ CHE,SE IN SALITA, UNA LEGGERA COR-SETTA È UN OTTIMO ALLENAMEN-TO, IN DISCESA SAREBBE MEGLIOPROCEDERE A PASSO MODERATO,IN MODO DA NON SOVRACCARICA-RE LE ARTICOLAZIONI. PER INVECECHI VOLESSE ABBINARE ALL'ATTI-VITÀ FISICA UN GIRO PIÙ PANORA-MICO E, PERCHÉ NO, UNA SFIZIOGOLOSO CONSIGLIAMO INVECE DISCENDERE LUNGO VIA SAN VIGILIOIN DIREZIONE DI PORTA SANALESSANDRO E DELLA STAZIONE DIPARTENZA DELLA FUNICOLARE.QUI, VARCATA LA PORTA SI GIUNGEIN COLLE APERTO, DOVE A CORO-NARE GLI SFORZI PRECEDENTI, NONCI SI POTRÀ ESIMERE DAL GUSTAR-SI UN GELATO DALLA MARIANNA.OVVIAMENTE D'OBBLIGO È ASSAG-GIARE IL GUSTO STRACCIATELLA, INQUANTO NACQUE PROPRIO QUI, 52ANNI FA, DALLA FANTASIA DELSIGNOR ENRICO PANATTONI, ALLACUI FAMIGLIA IL LOCALE È ANCORAOGGI IN MANO. DOPO QUESTADOLCE PAUSA, RIPASSANDO NUO-VAMENTE SOTTO LA PORTA CI SIAVVIERÀ NUOVAMENTE VERSO VIABORGO CANALE, PASSANDO AFIANCO DELLA CASA DELDONIZETTI. DOPO AVERLA PERCOR-SA QUASI COMPLETAMENTE SVOL-TANDO PER VIA DELLACOSTITUZIONE SI GIUNGE AGLI EXRIUNITI E, IN SEGUITO AL NOSTROPUNTO DI PARTENZA DI FRONTEALLE PISCINE ITALCEMENTI.

PER IL RIENTRO È OBBLIGATORIO UN GELATO DALLA MARIANNA

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Innovazione

EDUC.A., QUANDO LA TEORIA INCONTRALA PRATICA D’IMPRESALA GIOVANE REALTÀ AMMINISTRATA DA MIRKO ROTTOLIAD UN ANNO DALLA NASCITA, È GIÀ DIVENUTA UN AUTOREVOLEPUNTO DI RIFERIMENTO PER LA FORMAZIONE AZIENDALE

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Questa è la storia di un sacco da boxe all'interno di unasala di formazione. La sorpresa è scoprire come vieneusato ogni giorno. Il pesante e bizzarro saccone si trova

nelle aule di EduC.A., giovane e fresca realtà nata lo scorso annoma che in poco tempo ha già percorso molta strada, quasi 1500addetti a diversi livelli. Perché EduC.A. si occupa di formazione

partecipativa, offre servizi ampi e variegati, specializzata in corsisulla sicurezza è capace di arrivare, con i suoi formatori e part-ner, a erogare corsi di comunicazione, leadership, pronto soccor-so, antincendio e molti altri. Chi s'infila i guantoni di pelle nera èil deus ex machina di EduC.A., Mirko Rottoli, l'amministratoreunico.

Perché uno strumento di allenamento in un'aula di formazio-ne?"Rappresenta una metafora di quello che per noi è fare un corsodi formazione presso EduC.A. I nostri corsisti entrano e lavora-no, partecipano, fanno esercitazioni pratiche, giochi di ruolo,scendono in campo e "si sporcano le mani". Abbiamo un approc-

cio molto attivo perché siamo convinti che sol-tanto la pratica possa trasmettere la teoria. Poiil sacco viene utile anche quando l'adrenalinadi qualcuno sale e sente il bisogno di sfogarsi.Un corso di formazione spesso è vissuto comeuna finestra sul mondo dalla quale evocare ipropri disagi e le proprie intenzioni, che maga-ri faticano ad uscire all'interno dell'azienda. Inqueste occasioni di "sfogo" il sacco si è rivela-to utile".

Da dove nasce EduC.A.?"Nasce da una sfida, nasce da un sogno. Io e imiei soci veniamo da Consulenze Ambientali,realtà da più di 30 anni conosciuta sul territo-rio per i servizi di consulenza alle aziende inmateria di ambiente, depurazione, smaltimen-to rifiuti, valutazioni dei rischi, analisi acque emolto altro. Un giorno, proprio mentre stava-mo svolgendo una formazione sulla sicurezza,ci siamo resi conto che potevamo offrire ainostri clienti qualcosa di più, qualcosa che

potesse trasformare un mero obbligo di legge in un investimen-to per le aziende. Poi ci siamo lasciati prendere la mano e cisiamo ritrovati a creare una nuova srl con una sede propria. Edecco EduC.A. con un parco clienti, un gestionale dei corsi onli-ne, un team di formatori competenti che si sono formati sulcampo lavorando a stretto contatto con le aziende ogni giorno".

Il team di EduC.A. progetta i corsi con questa filosofia: «coloro che fannodistinzione fra intrattenimento ed educazione forse non sanno che l'educazione

deve essere divertente e il divertimento deve essere educativo» McLuhan

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Dopo un anno dall'apertura dei battenti qual è il bilancio?"Assolutamente positivo, siamo partiti con l'idea di erogare unagamma limitata di corsi e invece abbiamo stretto delle partnershipimportanti con attori esterni, esperti che sono diventati collaboratoriin grado di ampliare la nostra offerta. Questa apertura permette dipresentarci ai clienti come veri punti di riferimento per la formazio-ne aziendale: dagli operai ai manager, dai preposti agli RLS e RSPP.Il calendario è fitto e spesso creiamo date ad hoc per i clienti perrispondere tempestivamente e adempiere alla normativa".

Perché EduC.A. è diversa da altre strutture che erogano forma-zione?"In realtà questa domanda dovrebbe essere rivolta ai nostri clienti,ma penso che venga apprezzato il coinvolgimento attivo, il fatto chepensiamo di formare gli operatori in maniera coinvolgente e proatti-va affinché poi, una volta rientrati in reparto, "partecipino" alla sicu-rezza e non la "subiscano". Poi certamente è la gestione autonomadei propri corsisti che le aziende valutano estremamente utile, inno-vativa ed economica".

Il futuro di EduC.A.?"I progetti per il futuro erano chiari dall'inizio e con il passare deltempo e delle conferme sul territorio crediamo sia la strada giusta:costituire un gruppo che possa offrire corsi di formazione sempre piùspecifici, completi, personalizzati e di alto livello. Nel contempoavviare una cultura della sicurezza alle micro imprese, numerosevicino a noi. Tra dieci anni mi vedo in un'aula di formazione che,oltre al sacco, ha un laboratorio, una palestra e uno spazio esternoattrezzato per le esercitazioni. La lista dei desideri è lunga".

Mirko RottoliAmministratore Unico

EduC.A.

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Speciale cabrio

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Chi non desidera un'auto scoperta con l'arrivo dellabella stagione? Una cabriolet significa non solobellezza estetica, ma anche un difficilmente descri-

vibile piacere di guida con il vento nei capelli e di libertàpressoché illimitata. Il sole e il caldo sono oramai alleporte e torna il momento dell'anno più adatto a questa tipo-logia di vetture. BMW ha infatti recentemente diramato unvideo dove fa una rassegna delle vetture con tetto apribiledella sua gamma, a partire dalla BMW Serie 1 fino ad arri-vare alla BMW Z4, passando dalla BMW Serie 3 e dallaBMW Serie 6. L'entry level della gamma cabriolet diBMW è rappresentato dalla Serie 1 Cabrio. Questa vettu-ra, ancora legata all'estetica della precedente generazione,dovrebbe essere presto sostituita da una nuova versione,

che potrebbe prendere il nome di Serie 2 Cabriolet. Stessodiscorso anche per la Serie 3 Cabrio, che, in attesa delcambio generazionale, propone un'estetica accattivanteprima dell'arrivo della futura Serie 4 Cabriolet. La piùcomoda e lussuosa scoperta dell'Elica è invece la Serie 6Cabrio, che permette di accogliere fino a quattro persone:per chi cercasse delle prestazioni elevate è disponibileanche la BMW M6 Cabrio da 560 cavalli e 680 Nm. EJaguar? Non resta certo a guardare, visto che la sua F-Typeè una vera sportiva per il futuro, prossimo e non solo. Lanuova nata scaturisce da un illustre lignaggio che offre illook, il feeling, le prestazioni e la maneggevolezza di unavera Jaguar, senza dimenticare la piacevolezza e la legge-rezza di una cabriolet.

AIR Arriva la bella stagione e con il caldo è il momento di aprire la capote Passiamo in rassegna le più affascinanti vetture cabrio del momento

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La F-TYPE è una vera sportiva Jaguar. Potente, agile e assolu-tamente unica. I motori Jaguar di nuova generazione 3.0 V6Supercharged sono potenti e raffinati, dotati di una sofisticata

gestione della sovralimentazione e una valvola a farfalla del gassecondaria per offrire un'accelerazione fluida e naturale. Il 5.0 V8 da495 CV è incredibilmente potente. Una serie di tecnologie avanzategarantisce prestazioni, raffinatezza ed efficienza, con una strabiliantecoppia massima di 625 Nm a soli 2.500 giri/min. Il cambio automati-co Quickshift della F-TYPE è stato ottimizzato per garantire unarisposta immediata e una sintonia eccellente con il guidatore, combi-nando i vantaggi di un cambio a doppia frizione e di un cambio auto-matico tradizionale. Intelligente e adattivo, il sistema di controllo delcambio monitora costantemente la situazione per garantire una guidaottimale. Creata con tecnologie avanzate e tecniche innovative, la

Potente, agile e unica Ecco la nuova cabriolet del marchio britannico, nata per stupire

F-TYPE LA GRINTADEL GIAGUARO

scocca in alluminio della F-TYPE combinalinee filanti con leggerezza e rigidità. Una strut-tura rigida e resistente che garantisce una

maneggevolezza agile e precisa, offrendo lapiattaforma ideale per assicurare prestazionisportive all'apice delle potenzialità della vettu-

IPERAUTO BERGAMOVia Borgo Palazzo 205 - Tel. 035-2924211 www.iperautobg.it

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ra. La F-TYPE è definita dalla suaeccellenza dinamica, assicurata dasoluzioni ingegneristiche all'avan-guardia e una serie di tecnologie chegarantiscono una guida straordinariae una maneggevolezza agile e istinti-va. Sono disponibili sistemi sofistica-ti di assistenza al guidatore per forni-re sicurezza, informazioni e control-lo, e consentire al guidatore di foca-lizzarsi sul piacere della guida. Ilmagnifico abitacolo, con eccellentevisibilità e distrazioni minime, è statoconcepito in modo da garantire alguidatore il massimo controllo. Glistrumenti sono semplici, chiari efacili da leggere. I quadranti analogi-ci, il selettore Jaguar SportShift, loschermo touch-screen da 8 pollici etutta una serie di altre caratteristicheinnovative, come le manopole rotantia doppia funzione, assicurano al gui-datore tutto ciò di cui ha bisogno perconcentrarsi sul piacere della guida.

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Molto semplicemente, il piacere di guida che è il marchio difabbrica Mini, elevato all'ennesima potenza. La Roadster èuna vettura che mira dritto al cuore della clientela più appas-

sionata della guida. Come la Coupé, è una Mini diversa dalle altre: lanuova scoperta, la prima a due posti nell'intera storia del marchio,mette in mostra una linea a tre volumi decisamente inedita per gli stan-dard della casa. Una grinta che nella sua veste più performante, il 1.6turbo, sfodera un comportamento omogeneo e una spinta esemplare,che accompagna tutto l'arco d'erogazione, fin quasi ai 7000 giri, dovearriva la rabbia vera. Perfetti compagni di viaggio il cambio, con i suoiinnesti corti e precisi, e soprattutto lo sterzo. Ogni volta che torni suuna Mini ti stupisci per la sua prontezza disarmante. Pochissime, e nonstiamo parlando solo di compatte sportive, sono in grado di reggere ilconfronto con questo vero e proprio punto di riferimento. Forte di una

Motore, telaio, sterzo, cambio e il plusdella guida all'aria aperta: difficile scendere dalla piccola anglotedesca

ROADSTER, APERTAAD OGNI AVVENTURA

tenuta impressionante, la Mini Roadster meritalodi anche per la sua agilità, favorita dalla quasitotale assenza di rollio e sottosterzo.

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Una delle novità stagionali è la Z4 restyling, che in gergo vienedefinita LCI, ovvero Life Cicle Impulse. Tradotto: si tratta di unavera e propria sferzata che giunge a metà vita produttiva del

modello e destinata a rinvigorirne le vendite. La novità più importante èracchiusa sotto il lungo cofano motore e si chiama omologazione Euro 6 -obbligatoria dal 2014 - per tutti i propulsori a 4 cilindri. Novità nella novi-tà, l'ingresso al mondo Z4 è ora rappresentato dalla sDrive 18i. Due litri dicilindrata, immancabili sovralimentazione TwinPower Turbo e iniezionediretta, per una potenza di 156 CV a 5.000 giri. La coppia è invece pari a240 Nm, erogati fra 1.250 e 4.400 giri. Le prestazioni? Lo scatto da 0 a100 km/h è completato in 7.9 secondi (8,1 con il cambio automatico a 8rapporti), mentre il tachimetro si ferma a 221 km/h (220 km/h). Il consu-mo medio è di 6,8 l/100 km e la CO2 emessa si attesta su 159 g/km siacon il cambio manuale sia con l'automatico. Grazie al Driving Experience

La novità si chiama omologazione Euro 6 e l’entry level rappresentato dalla sDrive 18i

Z4, UNA TEMPESTASOTTO IL COFANO

Control (di serie su tutte le versioni) e all'assettosportivo adattivo M, la due posti bavarese puòessere la più morbida e confortevole delle roadster,

ben protetta aerodinamicamente quando si viaggiaa tetto aperto, oppure una delle più prestazionali eagili sportive in circolazione.

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Il salto generazionale che ha compiuto la BMW Serie 6 Cabrio conl'arrivo del nuovo modello è di quelli che impressionano. La grandecabriolet tedesca non fa nulla per nascondere la significativa distan-

za che la separa dall'antenata. E anzi la sottolinea con uno strumentomolto eloquente: lo stile. Il design della nuova Serie 6, come del restoquello delle BMW di ultima generazione, segna una forte rottura rispettoal linguaggio espressivo dei modelli firmati da Chris Bangle. La grandesportiva bavarese in particolare, costituisce un caso dei più evidenti:basta guardare come sono cambiati il baule e i gruppi ottici posterioriper capire quanto il modello sia progredito. Già il primo impatto con lacabrio tedesca è di quelli che non si dimenticano. Gli accoglienti sediliin pelle, il bel volante dall'impugnatura ergonomica, le amplissime rego-lazioni con cui ci si può cucire addosso il posto guida: tutto concorre amettere a proprio agio il pilota. Il bello della nuova Serie 6 però, viene

Il primo impatto è indimenticabileAlla guida fa innamorare. L’unica, veragran turismo cabriolet è griffata BMW

SERIE 6, STILEINCONFONDIBILE

solo quando si mette in moto e si parte. Piacevoleda guidare tanto da non voler più mollare il volan-te, la tedesca è veramente una granturismo esem-

plare. Impressionante in particolare la sua capacitàdi cambiare letteralmente faccia alla pressione diun tasto.

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Dai motori alle dotazioni di bordo passando per gli allestimenti, laSerie 1 Cabrio ha tutto quello che serve per divertire e rendere spe-ciale ogni viaggio, ma prima di approfondire altri dettagli è dovero-

so iniziare con la capote. Certo, BMW ha già realizzato tante altre vetturecon tetto in tela, ma per la piccola gli ingegneri di Monaco hanno volutomettere a punto qualcosa di speciale, in grado di aprirsi o chiudersi in soli 22secondi fino a 40 km/h di velocità. Come se non bastasse, per la prima voltaal mondo, la tela può essere arricchita di una particolare tramatura metallica,pensata per rendere ancor più "chiccoso" un oggetto già di per sé esclusivo.Gli interni sono sostanzialmente gli stessi della coupé: numerose le combina-zioni cromatiche disponibili con materiali sempre di prima qualità. Per laprima volta, però, i clienti potranno scegliere una tipologia di pelle sino adoggi utilizzata solamente nelle cabrio di alta gamma ed in alcune tute permotociclisti; grazie ad uno speciale trattamento denominato Sun Reflective

Qualcosa di speciale è nato con lei: una filosofia di qualità racchiusa in appena 22 secondi

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Prospettive

Si è chiusa la fiera edile EDIL 2013, accompagnata dallaGiornata Mondiale per la sicurezza e la salute sul lavo-ro, che si è tenuta lo scorso 28 aprile. Entrambe le mani-

festazioni, la prima per la presenza fisica con un meravigliosostand e la seconda per la vicinanza morale e professionale,hanno avuto come protagonista l'azienda di Curno Bongiorno

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di Livio CasanovaPhoto di Giorgio Chiesa

LA SICUREZZAÈ DI CASA DABONGIORNO UNA RICERCA SENAF HA EVIDENZIATO CHE IN PROVINCIA DI BERGAMOSONO CALATI GLI INFORTUNI SUL LAVORO. GRAZIE AGLIIMPRENDITORI CHE INVESTONO NEL SETTORE

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Antifortunistica, leader del settore. E laprovincia di Bergamo ha sicuramentegiocato, dal canto suo, un ruolo da pro-tagonista in quanto gli incidenti sui luo-ghi di lavoro, secondo una recente stati-

stica, sono calati. Casualità o coinciden-ze? Probabilmente la professionalitàdelle aziende del settore, in primis pro-prio la Bongiorno (da anni testardamen-te impegnata sul campo), congiunta-

mente al carattere innovativo e di speri-mentazione propositiva sui capi d'abbi-gliamento e non solo, ha un risvolto siadal punto di vista occupazionale, maanche da quello sociale in senso lato. Nel2011, infatti, sono stati 15.256 gli infor-tuni denunciati (di cui 15 mortali), pariad una flessione del 3,6% rispetto al2010, mentre dal punto di vista dellemalattie professionali nel 2011 le denun-ce sono state 986 (-3,1% rispetto al2010). Questi i dati elaborati da Senaf, apartire dalla Banca dati Statistica Inail.Si vede come nella provincia gli infortu-ni denunciati derivino principalmentedai settori Industria e Servizi, i qualiregistrano un -3,4%, con 14.389 episodinel 2011 contro i 14.897 del 2010; il set-tore Agricoltura -2,8%, con 455 episodinel 2011 contro i 468 del 2010; quelloDipendenti Conto Stato ha un -9,6%,con 412 episodi nel 2011 contro i 456nel 2010. In Lombardia, se si guarda alnumero di infortuni denunciati (126.999totali), nell'ordine troviamo Milano con40.070, Brescia 17.312, Bergamo15.256, Varese 11.513, Monza e Brianza8.727, Como 6.544, Mantova 6.527,Pavia 5.887, Cremona 5.794, Lecco4.267, Lodi 2.707, Sondrio 2.395. Dalpunto di vista della malattie professiona-li (3.141 totali), si ha Bergamo con 986eventi denunciati, Brescia 513, Milano497, Varese 224, Monza e Brianza 179,Mantova 171, Cremona 143, Como 122,Pavia 115, Lecco 81, Sondrio 71, Lodi39.

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Esedra è il rivoluzionario e completo sistema per serramenti in alluminio facile da applicare e capace dirisolvere con stile qualsiasi esigenza architettonica e d’arredo. Prodotti in svariate forme, dimensioni e fini-ture, i serramenti Esedra sono adatti a tutte le esigenze costruttive residenziali, commerciali e industriali.L’alluminio rende gli infissi Esedra durevoli nel tempo, indeformabili e completamente riciclabili senzaalcun danno per l’ambiente. Inoltre le nuove tecnologie applicate al taglio termico e al vetro permet-tono ad Esedra il raggiungimento di bassissimi valori di trasmittanza permettendo all’utilizzatore un note-vole risparmio energetico.La nuova serie HT 54-62 è stata infatti studiata per spingersi al di sotto del valore di trasmit-tanza 1,6 W/m2 K, parametro di riferimento nazionale per poter usufruire degli sgravi fiscali(contributo del 55%) per le spese sostenute nell’adeguamento della casa in materia di risparmio ener-getico. La nuova serie HT 54-62 e tutti gli altri sistemi Esedra sono certificati (PERMEABILITÀ DELL’ARIA,TENUTA ALL’ACQUA E RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO) e mercati CE (UNI EN 14351-1). L’innovativosistema HT 54-62 e le altre serie Esedra sono vendute in Italia da Agnelli Metalli di Lallio (BG), e dallefiliali di Rosignano (LI) e Oristano. In Europa dall’Agnelli Metalli Poland di Katowice.

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di - foto di

Arte

«DALMINE MAGGIO FOTOGRAFIA»L’ARTE DELLA LUCE IN MOSTRA

Èarrivata la seconda edizione del festival di fotografiaorganizzato dal Comune di Dalmine - Ufficio Cultura-, in collaborazione con il Circolo Fotografico

Dalmine, il Circolo Fotografico Marianese e il fotografo pro-fessionista Fabio Betelli. Il Festival è stato inaugurato vener-

dì 3 maggio, ha luogo a Dalmine e sarà distribuito in varispazi espositivi, questo per creare una sorta di "percorso visi-vo", che porterà i visitatori a muoversi per Dalmine e sco-prirne alcuni aspetti, magari meno conosciuti. Il festival, sindalla sua prima edizione si pone l'obiettivo non solo di dif-

INAUGURATO VENERDÌ 3 MAGGIO, HA LUOGO A DALMINE E SARÀ DISTRIBUITO IN VARI SPAZI ESPOSITIVIUN PERCORSO VISIVO PER COINVOLGERE I VISITATORI

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fondere la conoscenza della fotografia tra la popolazionelocale, ma soprattutto di richiamare l'attenzione del semprepiù diffuso pubblico di appassionati, specie tra i giovani,attenti consumatori di immagini, valorizzando e diffondendola cultura fotografica, troppo spesso oggi, affidata ad imma-gini di scarso valore estetico. Proprio per questo la strutturadel festival è stata studiata per avvicinare alla fotografia di"qualità" vari livelli di pubblico. La mostra principale si tienenella Sala Civica di Viale Betelli, abituale location espositi-va della città, ma verranno coinvolti anche l'adiacente TeatroCivico, che ospiterà due mostre, oltre che le serate di proie-zione e i dibattiti. Altre mostre si terranno nel Cinema di

Viale Betelli e nell'oratorio di Dalmine. A fare da legante traquesti due "poli espositivi", la cancellata del parco circo-stante la scuola di Viale Betelli ospiterà una mostra cheaccompagnerà il visitatore nella breve passeggiata, mentreuna mostra sarà esposta nel "salotto" della città, PiazzaCaduti 6 Luglio. L'intenzione di allargare il Festival anchenei quartieri solitamente meno coinvolti negli eventi dalmi-nesi porta ad esporre una mostra presso l'Oratorio diBrembo, per proseguire poi nel segno della tradizione, l'ulti-ma location sarà la sede del Circolo Fotografico Marianese,ambientazione storica delle mostre fotografiche, nel quartie-re di Mariano al Brembo.

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Andrea PistolesiSouth East Synopsis

Gianni MaitanAfrican Wildlife

C.F. DalmineL’emozione del movimento

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MOTORI In anteprima

NUMEROSISSIME LE NOVITÀ PER LA CASA BAVARESELA TRAZIONE INTEGRALE INTELLIGENTE

ARRIVA SUL MODELLO TOURING CON BEN QUATTROMOTORIZZAZIONI PER TUTTI I GUSTI

SERIE 3 TOURING XDRIVEDA BMW FIORISCE LA PRIMAVERA

Testo&foto di Giorgio Chiesa

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Continua l'avanzata BMW nel settore della trazioneintegrale. Con la primavera la casa bavarese ha lan-ciato sei ulteriori varianti xDrive che andranno ad

aggiungersi alla gamma della BMW Serie 3. L'abbiamo pro-vata per voi nella versione Touring, arrivan-do alla tenuta Le Majole di Castelli Calepio,dove viene prodotto lo squisito Donna Marta.

TOURING - Tornando ai motori, sin dal suolancio la BMW 335i Touring può essere ordi-nata anche con xDrive. Per la primavera2013 si prevede il lancio dei modelli a benzi-na quattro cilindri della BMW 320i xDriveTouring (135 kW/184 CV) e della BMW328i xDrive Touring (180 kW/245 CV) non-ché del diesel quattro cilindri della BMW 320d xDriveTouring (135 kW/184 CV). Tutti e tre sono dotati di un cam-

bio manuale a sei rapporti o, come optional, di un cambioautomatico a otto rapporti. L'ultima novità del brand nel mer-cato della trazione integrale vede anche l'introduzione dellaBMW 330d xDrive, nelle versioni Touring e berlina. In que-sto caso, il sistema xDrive abbina la sua potenza a un moto-re diesel a sei cilindri in linea di 190 kW/258 CV e un cam-bio automatico a otto rapporti.

X-DRIVE - Il sistema di trazione integrale BMW xDrive ècomparso per la prima volta su una vettura di serie nel lon-tano 1985 quando ha debuttato la prima BMW Serie 3 a tra-zione integrale. Dopo i primi successi con la BMW Serie 3E30 integrale, il marchio dell'Elica ha pian piano ampliatola gamma di vetture con trazione 4×4, fino ad arrivare adoggi con più di 46 modelli offerti con trazione xDrive. Ilsistema xDrive ripartisce la coppia sui due assi della vettu-ra, coniugando le virtù della trazione posteriore con la sicu-rezza dell'integrale. La trazione integrale è gestita dall'elet-tronica che, in soli 100 millisecondi gestisce l'apertura o lachiusura, anche parziale, delle frizioni interne alla scatoladegli ingranaggi che azionano la ripartizione di coppia tra idue assi. Non appena il DSC rileva una perdita di aderenza,

sposta sull'asse più stabile la potenza, permettendo unaguidabilità ottimale su ogni superficie. Ogni modello diffe-

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4x4 Il marchio dell'Elica

ha pian piano ampliato la gamma di vetture con trazione 4×4

fino ad arrivare ad oggi con più di 46 modelli offerti

con trazione xDrive{ }

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risce leggermente dagli altri ma, in generale, il 60% dellacoppia motrice è inviato alle ruote posteriori, con il 40all'anteriore. All'occorrenza però il sistema può decidere divariare la percentuale di ripartizione fino a dare il 100%della coppia ad un singolo asse, così da massimizzare la tra-

zione del veicolo. Oltre alla ripartizione per assi della cop-pia, BMW ha sviluppato anche il Performance Control che,agendo in collaborazione con l'ABS, frena le ruote così daottenere sempre la giusta rotazione, massimizzando la tra-zione su ogni lato.

LARIO BERGAUTOVia Campagnola, 50Tel. 035 4212211 - BERGAMO

Corso Carlo Alberto, 114Tel. 0341 27881 - LECCO

Via Brescia, 78 - Tel. 035 830914 GRUMELLO DEL MONTE

www.lariobergauto.bmw.itwww.mobility.it

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Si è tenuta lo scorso giovedì 18 aprile una conviviale delPanathlon Bergamo piuttosto atipica. Nel corso dell'ele-gante cena, ospitata dal ristorante "Al Rustico - Villa

Patrizia" di Petosino, ha parlato il nuovo socio EmanueleArioli, psicologo dello sport che da due anni segue la squadradi pallavolo che attualmente milita nel campionato di Serie B1maschile Olimpia Agnelli. Tra una deliziosa portata e l'altra haesposto il lavoro fatto nel corso degli anni della sua giovanecarriera, prima di approdare - appunto - nella compagine ber-gamasca. Successivamente è stato il turno del sestetto orobi-co, che ha da poco centrato la qualificazione ai play-off anchegrazie ad un ottimo lavoro di squadra favorito dal lavoro dellostaff dirigenziale al completo. Il Panathlon, e con lui l'impor-tante distretto bergamasco, lo ricordiamo, ha come fine ultimol'affermazione dell'ideale sportivo e dei suoi valori morali eculturali, quale strumento di formazione ed elevazione dellapersona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli.

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PANATHLON BERGAMO, QUANDO LO SPORT INCONTRA LA SCIENZA

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

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Èstato inaugurato lo scorso giovedì 11 aprile lo studio loStudio F2, di Francesca Lazzarini. Un luogo che sipropone non semplicemente come un semplice studio

fotografico, ma piuttosto un laboratorio artistico dove sieffettuano anche workshops creativi per adulti e bambini eche dispone di un'area espositiva volta a dare spazio a giova-ni artisti e creativi che vogliono presentare i propri lavori.Dotato di sala posa e attrezzature all'avanguardia, adeguate agarantire qualità ed affidabilità assolute, lo studio offre ancheopere di post-produzione, digitalizzazione, restore e design,garantendo soluzioni altamente professionali per tutte le esi-genze. L'evento è stato accompagnato da un delizioso buffetcurato dallo chef Chicco Coria e dalla musica del dj set. Adanimare la festa ci ha pensato proprio Francesca Lazzarini,che ha fotografato gli invitati, in una delle sale posa, conritratti scherzosi e all'insegna dell'ironia. L'artista, dopo ildiploma di laurea presso l'Accademia di Belle Arti G.Carrara

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STUDIO F2, AD AZZANO SI FONDONOFOTOGRAFIA, ARTE E CREATIVITÀ

foto di Giorgio Chiesa

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di Bergamo nel 2001, ha frequentato numerosi workshop e corsi, sia inItalia che all'estero, tra i quali un diploma presso il Kensington andChelsea College di Londra. Durante gli anni di permanenza nella capita-le del Regno Unito, ha preso parte a numerose mostre fotografiche e halavorato come insegnante di camera oscura e tecniche speciali di stampaanalogica presso Zoom In, scuola not for profit di fotografia. Assistenteai corsi fotografici e organizzatrice di workshop (alcuni legati alla disci-plina dell'arte-terapia), ha trascorso gli ultimi anni della sua permanenzalondinese lavorando come fotografa di studio e manager presso "ThePortrait Studio" in Hampstead.

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SHOWROOM AUDI TREVIGLIOINAUGURATA LA NUOVA FILIALE

DI BONALDI

EVENTI

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Lo scorso sabato 20 aprile si è svolta presso la sede Bonaldi Motoridi Treviglio, in Via Caravaggio 53, l'inaugurazione del nuovo sho-wroom dedicato al marchio Audi. Gli ad Gianemilio Brusa e Simona

Bonaldi, e Federico Confalonieri - reponsabile della filiale - hanno accoltoautorità civili e militari, oltre ad amici e clienti. Presenti il presidente dellaProvincia di Bergamo Ettore Pirovano, il capitano dei Carabinieri AntonioBerardi e il reverendo Don Gianluigi Carminati. Tra gli ospiti anche laCo.Mark Blubasket, formazione locale di basket sponsorizzata da Bonaldi.Non si finisce mai di crescere. Così Gianemilio Brusa ha voluto sintetizza-re lo spirito imprenditoriale che contraddistingue il Gruppo, che in unperiodo economico di crisi ha investito in questo spazio espositivo e divendita, ampliando i propri orizzonti in un'ottica di continuo sviluppo.Durante il suo intervento, Simona Bonaldi ha ripercorso la storia delGruppo, presente sul mercato da oltre 50 anni e che oggi continua ad inve-stire sul futuro attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie: il portale onlineoffre infatti una gamma di servizi per rendere i clienti estremamente sod-disfatti. Un'azienda fatta di servizi, ma soprattutto di persone che mettono

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a disposizione professionalità, impegno e passione. Un team rappresen-tato da Federico Confalonieri - responsabile da otto anni della filiale diTreviglio -, Giuseppe Menalli - responsabile clienti vendita Audi conesperienza maturata presso la sede di Bergamo -, Alessandro Pesenti -responsabile service per i marchi Audi, Volkswagen, Skoda e VW VeicoliCommerciali - e Gianangelo Ronchi, responsabile clienti service. Primadella benedizione impartita da Don Carminati, è giunto il saluto di OscarMolon, responsabile service di Audi Italia. Al termine un brindisi per tuttii presenti, con la gradita presenza del primo cittadino di Treviglio,Giuseppe Pezzoni.

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Èstato inaugurato lo scorso venerdì 19 aprile un nuovo edinnovativo Wind a Bergamo, in viale Papa GiovanniXXIII. Una due giorni di festa per promuovere il celebre

marchio di telefonia. Durante l'evento di inaugurazione due teamdi hostess hanno simpaticamente invitato i potenziali clienti adeffettuare una telefonata, tramite uno speciale auricolare "a cor-netta", per informare gli amici dell'apertura del nuovo negozioWind. All'interno del punto vendita sono state inoltre forniteinformazioni sulle nuove offerte Wind e consegnati simpaticigadget. In particolare, tutti coloro che hanno attivato una nuovaSIM Wind hanno ricevuto in omaggio un auricolare a cornetta.Un'utile shopper richiudibile è stato, invece, regalato a chi èentrato nel negozio per chiedere semplicemente informazionisulle nuove promozioni e offerte Wind, sempre all'insegna disemplicità, chiarezza e trasparenza. Wind propone da sempre unampio portafoglio di opzioni in grado di soddisfare i clienti piùattenti al risparmio, senza rinunciare alla qualità del servizio.

UNA VENTATA DI TELEFONIAA BERGAMO ARRIVA IL NUOVO WIND

foto di Alberto Mariani

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PFotoincisione

2000

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YCBG A LARIO BERGAUTO AL BOBAUNA «SPRING PARTY»

PER INVOCARE L’ESTATE

EVENTI

Una ventata di primavera. Una festa piena di colori.L'YCBG ha voluto evocare così un'estate di sole e divela al Bobadilla Feeling Club di Dalmine, con una

danza propiziatoria e un pre/serata di classe, all'insegna del-l'amicizia e del divertimento. Numerosi i partner dell'eventoche si è tenuto lo scorso venerdì 19 aprile, tra i quali spicca-va la concessionaria MINI Lario Bergauto, che per l'occasio-ne ha portato all'ingresso del locale la nuova Paceman, unavettura che in poco tempo ha saputo ritagliarsi già uno spazioimportante nei desideri della clientela e non solo, proponen-dosi come un'emozionante Sports Activity Coupé: atletica,elegante e con un taglio innegabilmente urbano. Ma non èfinita qui, il primo premio dell'estrazione avvenuto all'internodel Feeling Club, poco prima di aprire ufficialmente le danze,è stato un trolley griffato MINI davvero cool, gentilmenteconcesso sempre dallo showroom di via Campagnola, che hacosì rinnovato il feeling che ormai da anni lo lega allo Yacht

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Club Bergamo. Tra gli altri partnerdella serata, che hanno contribuito arendere ancora più prestigiosa lalotteria, vanno segnalati la maisonCapobianco, il Gruppo Lob Ottica,Motorama Bike, l'azienda di siga-rette elettroniche Ovale, Tosca Blu,l'istituto di bellezza Body Look e,dulcis in fundo, la compagnia tele-fonica Vodafone.

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