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BETTINI A PAGINA 11 «Non cieco». Indaga la …Translate this page · Un settantenne dal fisico...

Date post: 15-Feb-2019
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Un settantenne dal fisico asciutto e dal passo deciso.Si muo- veva come fosse a suo agio tanto in città quanto in montagna e per giunta senza alcun ausilio. Percepi- sce una pensione di invalidità in quanto non vedente, ma di fatto cieco non sarebbe. Denunciato per truffa aggravata un pensionato del Tiranese che dal dicembre scorso è oggetto di pedinamenti e inter- cettazioni, soprattutto ambientali. Forse resosi conto di essere finito in un’indagine, l’uomo avrebbe cercato di prelevare i 90mila euro in banca nel timore che gli venisse- ro portati via. E infatti dalle indagi- ni della Gdf è scaturita una richie- sta di sequestro per equivalente per la modica - si fa per dire - cifra Sabato in tv Linea Bianca alla scoperta delle terrazze di pietra Tour de force per la troupe di Rai 1, che ha girato riprese nella Media Valle da Aprica e Pian di Gembro fino a Tirano per la trasmissione “Linea Bianca”. Nel capoluogo abdua- no a farla da padroni sono stati i terrazzamenti della Valtellina. Grazie alla collaborazio- ne di Fondazione Provinea, gli autori del programma hanno avuto occasione di ammi- rare il grande complesso dei terrazzamenti (foto Juri Baruffaldi). SERVIZIO A PAGINA 10 La Questura «Migranti al confine Non ci sono allarmi» COLOMBERA A PAGINA 12 Terapia d’urto «Rilanciare Bormio» In tanti all’incontro SERVIZIO A PAGINA 16 La rassegna Melloblocco sorride Verso il ritorno a casa GHELFI A PAGINA 18 Fiumi sicuri Novate, ora il Vallone deve essere ripulito PRATI A PAGINA 20 Discarica lungo l’Adda, rabbia a Delebio Discarica abusiva lungo l’Adda a Delebio e indagini in corso da parte dei carabinieri per indivi- duare i colpevoli dell’abbandono di rifiuti nell’ambiente. Nei giorni scorsi è stato notato e segnalato all’amministrazione comunale di Delebio l’accumulo di rifiuti di di- verso genere in un’area a ridosso del fiume Adda sulla sponda sini- stra orografica in località Pala. Vecchi pneumatici, elettrodome- stici, pallet in plastica e un mucchio di materiale inerte sono stati river- sati approfittando di un percorso sterrato che costeggia il corso del ACQUISTAPACE A PAGINA 19 fiume, a pochi passi dall’alveo del- l’Adda. «Abbiamo ricevuto la se- gnalazione e immediatamente ef- fettuato la denuncia ai carabinieri – afferma il sindaco del paese, mar- co Ioli – le forze dell’ordine stanno indagando per cercare di risalire ai colpevoli di tale atto che ovviamen- te condanniamo per la grave inci- viltà e l’abuso compiuto». Nella stessa zona al confine tra De- lebio e Piantedo nei giorni scorsi è stata segnalata la presenza di sec- chi di plastica, inerti e rifiuti vari abbandonati in aperta campagna. Albosaggia Nell’acqua affiora schiuma bianca Allarme ai Bordighi Un escursionista ha fotografato il torrente, postando gli scatti su Facebook, e avvisando vigili del fuoco e Arpa. Le verifiche del Comune. SERVIZIOAPAGINA13 La schiuma nel torrente Un gesto di grave inciviltà, ha detto il sindaco Ioli 9 771590 588032 90124 Valdidentro, ricerca sugli adolescenti La tendenza a evadere e nascondere Analizzare i bisogni e le attese degli adolescenti e dei giova- ni dell’Alta Valle in merito alla pre- senza di opportunità che favorisca- no lo sviluppo di abilità di vita ed esplorare la percezione degli ado- lescenti e dei giovani relativa al si- stema dei servizi e delle opportuni- tà a loro rivolti sul territorio dell’Al- ta Valtellina. Questo lo scopo della ricerca svolta nei mesi scorsi. È emersa una certa limitazione della libertà espressiva e della speri- mentazione. La croce e delizia del- la Valtellina sono le migrazioni per studio. Da qui la difficoltà del “ri- torno” a casa, con un progressivo impoverimento del territorio e il timore del giudizio degli altri, tipi- co delle piccole comunità, e la ten- denza a nascondere il malessere. GURINI A PAGINA 17 GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019 • EURO 1,30 ANNO 128 . NUMERO 23 • www.laprovinciadisondrio.it SI PRESENTA IL CORSO UNIVERSITARIO TRIENNALE A Sondrio i geometri con la laurea I primi nove studenti stanno frequentando le lezioni in diretta streaming, ora si aprono le porte per le iscrizioni delle nuove matricole. Sarà presentato con un open day il corso universitario triennale per diventare “Geometra laureato”, un percorso formativo con l’Università degli studi della Repubblica di San Marino e il Polo universitario di Lodi BETTINI A PAGINA 11 Edilizia Cossi, l’unica offerta per l’acquisizione è di Salini-Impregilo SERVIZIO A PAGINA 10 di 159mila euro. Questa infatti la somma percepita dal presunto fal- so invalido - tramite assegni men- sili - dal 2007 ad oggi. MARSETTI A PAGINA 13 Filo di Seta La Francia: «Non giochiamo a chi è più stupido». Anche perché con noi perdono sempre. «Non è cieco». Indaga la Finanza Pensionato del Tiranese avrebbe incassato ingiustamente 160mila euro dal 2007 a oggi GIGGINO PER SALVARSI INGAGGIA CANÀ di FRANCESCO ANGELINI A uno che ha fatto il film “L’allenatore nel pallone” (il primo, quello dopo non si può guardare) va perdonato tutto. Anche l’idea che diventi ambasciatore dell’Italia all’Unesco come è stato deciso da Giggino Di Maio per Pasqualino Zagaria, in arte Lino Banfi ex re delle commedie scollacciate anni ’70, ora Nonno Libero nella fortunata serie tv de “Il medico in famiglia”. Una mossa quella del capo politico del Movimento Cinque Stelle tutta elettoralistica. Del resto, alzi la mano chi conosce qualcosa fatta da questo governo che non sia in funzione delle europee di maggio, trasformate in una CONTINUA A PAGINA 7 ISRAELE-SIRIA CON LE BOMBE ARRIVANO MESSAGGI di FULVIO SCAGLIONE L e bombe non sono solo bombe. Sono anche messaggi, lettere che devono esplodere nella mente degli avversari. È questo chiaramente il caso degli ordigni che Israele lancia contro la Siria per colpire le installazioni, i reparti e le linee di rifornimento delle milizie che l’Iran ha installato nel Paese di Bashar al-Assad. Certo, in un mondo più normale ci si chiederebbe secondo quale diritto un Paese come Israele bombardi CONTINUA A PAGINA 7 /ygjpah1i0H8g1qvJ+9MBKd8lJCubxzbaKXQaluYJwU=
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Page 1: BETTINI A PAGINA 11 «Non cieco». Indaga la …Translate this page · Un settantenne dal fisico asciutto e dal passo deciso.Si muo-veva come fosse a suo agio tanto in citt quanto

Un settantenne dal fisicoasciutto e dal passo deciso.Si muo-veva come fosse a suo agio tanto incittà quanto in montagna e per giunta senza alcun ausilio. Percepi-

sce una pensione di invalidità in quanto non vedente, ma di fatto cieco non sarebbe. Denunciato pertruffa aggravata un pensionato delTiranese che dal dicembre scorso

è oggetto di pedinamenti e inter-cettazioni, soprattutto ambientali.Forse resosi conto di essere finitoin un’indagine, l’uomo avrebbe cercato di prelevare i 90mila euro

in banca nel timore che gli venisse-ro portati via. E infatti dalle indagi-ni della Gdf è scaturita una richie-sta di sequestro per equivalente per la modica - si fa per dire - cifra

Sabato in tvLinea Bianca alla scopertadelle terrazze di pietra

Tour de force per la troupe di Rai 1, che ha girato riprese nella Media Valle da Aprica

e Pian di Gembro fino a Tirano per la trasmissione “Linea Bianca”. Nel capoluogo abdua-

no a farla da padroni sono stati i terrazzamenti della Valtellina. Grazie alla collaborazio-

ne di Fondazione Provinea, gli autori del programma hanno avuto occasione di ammi-

rare il grande complesso dei terrazzamenti (foto Juri Baruffaldi). SERVIZIO A PAGINA 10

La Questura«Migranti al confineNon ci sono allarmi»COLOMBERA A PAGINA 12

Terapia d’urto«Rilanciare Bormio»In tanti all’incontroSERVIZIO A PAGINA 16

La rassegnaMelloblocco sorrideVerso il ritorno a casaGHELFI A PAGINA 18

Fiumi sicuriNovate, ora il Vallonedeve essere ripulitoPRATI A PAGINA 20

Discarica lungo l’Adda, rabbia a DelebioDiscarica abusiva lungo

l’Adda a Delebio e indagini in corsoda parte dei carabinieri per indivi-duare i colpevoli dell’abbandono dirifiuti nell’ambiente. Nei giorni scorsi è stato notato e segnalato all’amministrazione comunale diDelebio l’accumulo di rifiuti di di-verso genere in un’area a ridosso del fiume Adda sulla sponda sini-stra orografica in località Pala.Vecchi pneumatici, elettrodome-stici, pallet in plastica e un mucchiodi materiale inerte sono stati river-sati approfittando di un percorsosterrato che costeggia il corso del ACQUISTAPACE A PAGINA 19

fiume, a pochi passi dall’alveo del-l’Adda. «Abbiamo ricevuto la se-gnalazione e immediatamente ef-fettuato la denuncia ai carabinieri– afferma il sindaco del paese, mar-co Ioli – le forze dell’ordine stannoindagando per cercare di risalire aicolpevoli di tale atto che ovviamen-te condanniamo per la grave inci-viltà e l’abuso compiuto».Nella stessa zona al confine tra De-lebio e Piantedo nei giorni scorsi èstata segnalata la presenza di sec-chi di plastica, inerti e rifiuti vari abbandonati in aperta campagna.

AlbosaggiaNell’acqua affioraschiuma biancaAllarme ai Bordighi

Un escursionista ha fotografatoil torrente, postando gli scattisu Facebook, e avvisando vigilidel fuoco e Arpa. Le verifiche del Comune. SERVIZIO A PAGINA 13

La schiuma nel torrente

Un gesto di grave inciviltà, ha detto il sindaco Ioli 9771590

588032

90124

Valdidentro, ricerca sugli adolescentiLa tendenza a evadere e nascondere

Analizzare i bisogni e leattese degli adolescenti e dei giova-ni dell’Alta Valle in merito alla pre-senza di opportunità che favorisca-

no lo sviluppo di abilità di vita ed esplorare la percezione degli ado-lescenti e dei giovani relativa al si-stema dei servizi e delle opportuni-

tà a loro rivolti sul territorio dell’Al-ta Valtellina. Questo lo scopo dellaricerca svolta nei mesi scorsi. È emersa una certa limitazione della

libertà espressiva e della speri-mentazione. La croce e delizia del-la Valtellina sono le migrazioni perstudio. Da qui la difficoltà del “ri-torno” a casa, con un progressivoimpoverimento del territorio e iltimore del giudizio degli altri, tipi-co delle piccole comunità, e la ten-denza a nascondere il malessere.GURINI A PAGINA 17

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019 • EURO 1,30 ANNO 128 . NUMERO 23 • www.laprovinciadisondrio.it

SI PRESENTA IL CORSO UNIVERSITARIO TRIENNALE

A Sondrio i geometri con la laureaI primi nove studenti stanno frequentando le lezioni in diretta streaming, ora si aprono

le porte per le iscrizioni delle nuove matricole. Sarà presentato con un open day il corso

universitario triennale per diventare “Geometra laureato”, un percorso formativo

con l’Università degli studi della Repubblica di San Marino e il Polo universitario di Lodi

BETTINI A PAGINA 11

EdiliziaCossi, l’unica offertaper l’acquisizioneè di Salini-ImpregiloSERVIZIO A PAGINA 10

di 159mila euro. Questa infatti la somma percepita dal presunto fal-so invalido - tramite assegni men-sili - dal 2007 ad oggi.MARSETTI A PAGINA 13

Filo di Seta

La Francia: «Non giochiamo a chi è più stupido». Anche perché con noi perdono sempre.

«Non è cieco». Indaga la FinanzaPensionato del Tiranese avrebbe incassato ingiustamente 160mila euro dal 2007 a oggi

GIGGINOPER SALVARSIINGAGGIACANÀdi FRANCESCO ANGELINI

Auno che ha fatto il film“L’allenatore nelpallone” (il primo,quello dopo non si può

guardare) va perdonato tutto. Anche l’idea che diventi ambasciatore dell’Italia all’Unesco come è stato deciso da Giggino Di Maio per Pasqualino Zagaria, in arte Lino Banfi ex re delle commedie scollacciate anni ’70, ora Nonno Libero nella fortunata serie tv de “Il medico in famiglia”.

Una mossa quella del capopolitico del Movimento Cinque Stelle tutta elettoralistica. Del resto, alzi la mano chi conosce qualcosa fatta da questo governo che non sia in funzione delle europee di maggio, trasformate in una CONTINUA A PAGINA 7

ISRAELE-SIRIACON LE BOMBEARRIVANOMESSAGGIdi FULVIO SCAGLIONE

Le bombe non sono solobombe. Sono anchemessaggi, lettere chedevono esplodere nella

mente degli avversari. È questo chiaramente il caso degli ordigni che Israele lanciacontro la Siria per colpire le installazioni, i reparti e le linee di rifornimento delle milizie che l’Iran ha installato nel Paese di Bashar al-Assad.

Certo, in un mondo più normale ci si chiederebbe secondo quale diritto un Paese come Israele bombardi CONTINUA A PAGINA 7

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2 LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Il fatto del giorno L’emergenza infinita

Il testo riproposto da Famiglia Cristiana

Nel 2004 Grillo scriveva:dobbiamo accoglierli tutti

«Il futuro non sarà migliore se ci

difenderemo alzando steccati o

prendendo impronte, ma se sare-

mo capaci di integrazione e di

condivisione. Questo il vero pro-

gresso, non quello che ci fa diven-

tare sempre più meschini, chiusi o

impauriti». A firmare queste

parole è Beppe Grillo, il futuro

fondatore dei Cinque Stelle, oggi

alleati con la Lega di Salvini, nella

prefazione a un volume del 2004 di

padre Alex Zanotelli: «I poveri non

ci lasceranno dormire», Monti

edizioni, che Famiglia Cristiana

ripropone pubblicandone ampie

parti (il testo integrale è stato

postato sul sito online del settima-

nale). Grillo, nello scritto che ac-

compagna il libro del missionario

comboniano, si riferisce al passato

del nostro Paese, un popolo di

emigrati, e stigmatizza la decisione

di prendere le impronte digitali ai

migranti, evidenziando che «ci

siamo dimenticati che l’Italia è

stata per decenni anche un Paese

leader nell’esportazione della

delinquenza, arrivando perfino a

dominare con le famiglie siciliane

di Cosa nostra, uno dei mercati più

competitivi, quello Usa»

L’Ue all’Italia:siamo prontia chiudere SophiaLo scontro. L’ultimatum sulla missione europeaLa replica di Salvini: o cambiano le regole o finisce

zione, non vuole più Sophia,siamo pronti a chiuderla». Unasorta di richiamo ad abbassarei toni in vista del dibattito – co-sì viene letto da alcuni diplo-matici – ripetuto qualche orapiù tardi anche nella sala stam-pa della Commissione europeadal responsabile alla Migrazio-ne Dimitris Avramopoulos:«Se l’Italia vuole interrompereSophia, che fino ad ora è statoun successo, può prendere

n La Germania: Roma sta operando dove non ci sono naufraghida soccorrere

n Di Maio: deve continuare ma se gli altri Paesi del Mediterraneo aprono i porti

presentanti militari dei Paesi partecipanti, organismi come Europol e Eurojust, e organiz-zazioni umanitarie. C’è anche la delegazione tedesca e una rappresentanza della Guardia costiera libica. E niente lascia intravvedere aria di smobilita-zione.

«L’operazione – dice l’am-miraglio – ha contribuito alla riduzione dei flussi migratori, dell’87% l’anno scorso rispetto all’anno precedente, del nume-ro dei morti in mare (da 4.500 nel 2016 a 1.305 nel 2018)». Mail numero che più ricorre è quello dei migranti salvati e fatti sbarcare in Italia: sono cir-ca 45 mila, il 9% dei migranti recuperati nel Mediterraneo intre anni e mezzo dai vari sog-getti presenti in mare.

ROMA

Sale ancora la tensio-ne tra il governo ed i partnereuropei sull’operazioneSophia, con un ruvido scambiodi ultimatum, in vista della riu-nione dei ministri della Difesaeuropei, a Bucarest, il 31 gen-naio, dove si riaprirà la discus-sione sul dossier bollente chegià nei mesi scorsi aveva vistotoni incendiari e fumate neresul nodo della ripartizione deimigranti salvati dalle navi del-la missione europea di contra-sto agli scafisti.

«O cambiano le regole oSophia finisce» è tornato ad av-vertire ieri di prima mattina ilvice premier Matteo Salvini,dopo che la Germania, purmantenendo il suo personale ela sua partecipazione alla mis-sione, ha deciso di non inviarepiù alcuna nave fino al chiari-mento del mandato, infastiditadal fatto che il comando italia-no abbia spostato la zona ope-rativa in aree dove non si in-crociano trafficanti (e di con-seguenza non ci sono migrantida soccorrere, bypassando cosìil problema dei porti italianichiusi), svuotando di sensol’operazione.

Dagli ambienti dell’Alto rap-presentante dell’Unione euro-pea Federica Mogherini è arri-vata tagliente e immediata larisposta a Salvini: «Se oggil’Italia, che ospita comando equartier generale dell’opera-

questa decisione». Ma il co-mandante dell’operazione En-rico Credendino è tornato acertificare «l’interesse strate-gico soprattutto per l’Italia» amantenere l’operazione, cosìcome ha fatto anche il presi-dente del Parlamento europeoAntonio Tajani: «Va conserva-ta – ha indicato – ma serve piùsolidarietà da parte degli altriPaesi».

«La missione deve conti-nuare, ma se gli altri Paesi delMediterraneo aprono i porti»,è intervenuto il vice premierLuigi Di Maio. «Vogliamo cheSophia resti operativa, a pattoche cambino le regole», ha in-sistito il ministro della DifesaElisabetta Trenta, mentre ilministro degli Esteri ha preci-sato: «L’Italia non ha mai chie-sto la chiusura di Sophia. Do-manda che siano cambiate, inrigorosa e doverosa coerenzacon le conclusioni del Consi-glio europeo di giugno 2018, leregole relative agli sbarchi del-le persone salvate in mare».

Alla missione resta ossigenoancora per poco più di due me-si, dato che a fine marzo scadràil rollover tecnico, cioè l’esca-motage trovato dalle 28 can-cellerie a dicembre per evitareche fosse chiusa dopo il falli-mento dei negoziati per trova-re una soluzione al nodo dellaripartizione dei migranti soc-corsi, che secondo l’attualepiano operativo devono essere

tutti sbarcati nei porti italiani.Nel contesto delle prossimescadenze è da leggere anche ladecisione del ministero dellaDifesa tedesco di non inviarepiù alcuna nave finché il man-dato dell’operazione non verràchiarito, pur mantenendo lasua partecipazione ed il suo so-stegno a trovare una soluzionesul principio di una ripartizio-ne solidale, come ha conferma-

to la cancelliera Angela Merkelal presidente del ConsiglioGiuseppe Conte a margine delforum di Davos.

Sebbene alcuni diplomaticia Bruxelles abbiano letto nellamossa tedesca anche un nettoinvito ad abbassare i toni dopogli attacchi di Roma all’Eliseo,a spiegare in termini concreti imotivi dell’iniziativa è stata laministra della Difesa tedesca

Ursula von der Leyen: «Da cir-ca 9 mesi – ha evidenziato – ilcomando italiano non invia piùla nave messa a disposizionenelle regioni del Mediterraneoin cui operano i trafficanti. LaMarina è stata portata negliangoli più lontani del Mediter-raneo e dal momento che lì nonc’è la minima traccia di rotte ditrafficanti, da mesi non assolvea compiti significativi».

Il comandante: senza navi, meno sicurezza per tutti«Con la nostra pre-

senza garantiamo la sicurezza di un’area di interesse strategi-co non solo per l’Europa, ma soprattutto per l’Italia, che è inprima linea».

Nelle ore in cui si dibatte sul-le sorti dell’operazione Sophia,il suo comandante, l’ammira-glio italiano Enrico Credendi-no, non ci sta a farsi trascinare nel dibattito. Spiega di attende-re l’evoluzione senza commen-tare, certo dei risultati ottenutidal giugno 2015. E aggiunge unelemento di riflessione per chi mette in dubbio i vantaggi per l’Italia: meno navi nel Mediter-raneo centrale significano me-

no sicurezza per l’Europa e, so-prattutto, per il nostro Paese, che è il più esposto.

Possibili le infiltrazioni diterroristi? «Infiltrazioni dalla Libia non sono provate al mo-mento - spiega -, è chiaro che senza le navi militari aumenta il rischio che arrivino non solo imigranti, ma qualcos’altro». Credendino ridimensiona an-che le ricadute del caso aperto-si con la Germania: per ora i te-deschi restano, ma il previsto avvicendamento tra le due fre-gate Augsburg e Berlin è conge-lato, anche per una questione di costi, in attesa che si chiari-sca «la situazione dei porti di

sbarco e il futuro dell’operazio-ne». Nel frattempo però «la Germania viene pienamente coinvolta» e resta lo staff at-tualmente presente, compresoil capo del team di pianificazio-ne. E la missione continuerà a operare con due navi, la fregataitaliana Luigi Rizzo, che è la na-ve ammiraglia, e una spagnola, sei velivoli e circa mille tra uo-mini e donne.

Il dibatto sull’operazione,prorogata per tre mesi, fino al 31 marzo, dal Consiglio euro-peo, deflagra alla vigilia del fo-rum Shade Med, con il quale il comando dell’operazione con-voca a Roma ogni anno i rap- L’ammiraglio italiano Enrico Credendino, comandante di Sophia ANSA

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LA PROVINCIA 3GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

I numeri del Viminale

«Nei centri 50 mila in menoE più espulsioni che sbarchi»

Le domande di protezione umani-

taria crollate al 2%, 50 mila migran-

ti in meno nei Centri «a spese degli

italiani», espulsioni che «per la

prima volta» superano gli sbarchi.

E nuove «evidenze» di «contatti»

fra i trafficanti di esseri umani e le

Ong, per le quali i porti italiani

Algerini e iraniani

In 9 stipatiin un vagonemerci

I vestiti stesi sulla cor-da nel cortile aldilà della recin-zione restano inzuppati sotto la pioggia battente, così come le tante biciclette appoggiate sulle inferriate. Davanti al Cara di Ca-stelnuovo di Porto tutto è rima-sto fermo dopo l’arrivo dei primipullman, che avevano annun-ciato la chiusura definitiva del centro. E ieri altre 75 persone, dopo le prime 30 di martedì, so-

no salite su tre mezzi diretti in città lontane centinaia di chilo-metri. Qualcuno, come la depu-tata di Leu Rossella Muroni, ha provato a fermarli ma i pullman sono ripartiti e altri lo faranno ancora fino a sabato, per poi svuotare definitivamente il Ca-ra.

Dei 512 ospiti che stanno manmano lasciando la struttura, molti avevano cominciato un

percorso, studiando l’italiano, frequentando le scuole e ade-rendo a progetti o impegnando-si in lavori. Ora vivranno altrovenelle strutture del centro Italia, ma anche in Lombardia, Pie-monte e Campania.

Non solo trasferimenti. Pergli effetti della nuova legge Sicu-rezza, una ventina di persone ti-tolari di permesso umanitario hanno ricevuto un foglio dove si legge la «revoca dell’accoglien-za». Finiranno per strada e tra loro rischiano di esserci anche una giovane madre con un bam-bino di sei mesi e una persona malata di cancro.

Si è detto «molto preoccupa-to» il presidente della Cei, il car-dinale Gualtiero Bassetti, spie-gando che «certi problemi devo-no essere risolti tenendo conto

della condizione delle persone edelle loro fragilità. Ci sono per-sone che hanno sofferto terribil-mente e che sono state sfruttate.Questa gente arriva da noi esau-sta». E tra il viavai di nordafrica-ni in bicicletta davanti al centro, ci sono coppie di persone che hanno fatto diversi chilometri in macchina per «offrire ospita-lità», portando scarpe e vestiti. Nel mondo della politica la bufe-ra non accenna a diminuire. «Abbiamo fatto oggi quello che farebbe qualunque buon padre di famiglia», spiega il ministro Matteo Salvini. Ma il Pd chiede che «venga rispettata la dignità delle persone» e una delegazio-ne di parlamentari dem, che ha visitato il Cara, ha detto: «Deci-sione disumana, questo centro funzionava». Una mamma col suo bimbo trasferita dal Cara di Castelnuovo di Porto

Nove persone sono state trovate

ieri pomeriggio dalla Polizia

ferroviaria stipate in un vagone

merci fermo nella stazione

ferroviaria di Poggio Rusco, nel

Mantovano.

I nove provenivano dalla Serbia.

Ai poliziotti italiani hanno detto

di essere iraniani e algerini. Tutti

gli extracomunitari sono apparsi

in buone condizioni, anche se

provati dal lungo viaggio e

infreddoliti.

Sono stati trasportati in questu-

ra a Mantova per l’identificazio-

ne. Al termine delle operazioni

sono stati trasferiti in un centro

di accoglienza.

Nuovi trasferimentidal Cara. La Cei: sono persone fragili

ve nella ristorazione e nell’indu-stria meccanica», racconta il Centro Astalli che gestisce la struttura, ospitando famiglie e minori stranieri non accompa-gnati: «Un momento coinvol-gente in cui Papa Francesco si è messo generosamente all’ascol-to dei ragazzi».

Intanto, mentre in Italia in-furiano ancora le polemiche sul-la chiusura del Centro richie-denti asilo di Castelnuovo di Porto, visitato tre anni fa pro-prio dal Papa, gli operatori a Lampedusa di Mediterranean Hope, programma della Federa-zione delle Chiese evangeliche (Fcei), riferiscono di essere stati«contattati dai familiari di per-sone disperse, che parlano di un’altra imbarcazione scom-parsa nel Mediterraneo. Ci han-no riferito di un gommone su cui viaggiavano 95 persone, che sarebbe partito il 21 dicembre scorso, dal porto di Zuwara, cittàad ovest di Tripoli, a bordo an-che 20 donne e 5 bambini. La maggior parte delle persone era di origine eritrea (84), egiziana (4) e bengalese (3). Di questa im-barcazione non si sa più nulla».

Padre ha già detto in altre occa-sioni, il suo desiderio di recarsi in questo Paese è grande». «In merito ad una sua possibile visi-ta in Iraq – aggiunge – come già affermato anche dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Paro-lin, di ritorno dalla sua visita del-lo scorso dicembre nel Paese, non ci sono al momento le con-dizioni per una visita del Santo Padre».

Oltre che dalla secca rispostasul muro di Trump, quanto la questione profughi e migranti stia a cuore al Papa, anche in questo viaggio al di là dell’ocea-no per l’abbraccio con i giovani cattolici riuniti a Panama da tut-to il mondo, è confermato anco-ra una volta dal fatto che, prima della partenza, incontra a Casa Santa Marta un gruppo di otto giovani profughi, fra i 13 e i 17 an-ni, di diverse nazioni (Tagiki-stan, Egitto, Salvador, Venezue-la), accolti dal Centro Padre Ar-rupe a Roma. I ragazzi lo invita-no a visitare la loro casa. «Molti di loro frequentano le scuole medie e superiori di Roma, altri stanno facendo le loro prima esperienze lavorative e formati-

CITTÀ DEL VATICANO

«È la paura che ci ren-de pazzi». È pressoché sconso-lato il commento che Papa Fran-cesco, sul volo che lo porta a Pa-nama per la Giornata Mondiale della Gioventù, pronuncia con un giornalista sul fatto che i mu-ri per fermare i migranti a Tijua-na, al confine tra Messico e Usa, arrivano fin dentro l’oceano. Poiaggiunge: «Leggete l’editoriale dell’Osservatore Romano che si intitola “I muri della paura”».

Un’altra cronista al seguitodona al Pontefice la vignetta di Makkox che raffigura il ragazzo morto in mare mentre cercava un futuro diverso e aveva la pa-gella cucita sui vestiti: France-sco si commuove e poi dice al suo assistente di conservarla perché, spiega, «ne voglio parla-re al viaggio di ritorno».

Durante il suo saluto ai gior-nalisti, il Papa replica anche a uninviato giapponese che gli chie-de se ha in agenda un viaggio nelsuo Paese: «Verrò in Giappone anovembre, preparati», è la ri-sposta. Diverso, invece, il discor-so per l’Iraq: «Vorrei andare in Iraq» ma sono i vescovi locali a dire che al momento non è sicu-ro, risponde ancora Francesco ai cronisti. Poi scherza aggiun-gendo che forse gli dicono que-sto perché non vanno d’accordo tra loro: «Per questo ho manda-to il Segretario di Stato». Il Pon-tefice sottolinea però che sta monitorando la situazione per-ché – ribadisce – «io vorrei an-dare».

E sollecitato anch’egli daigiornalisti, il direttore della SalaStampa vaticana Alessandro Gi-sotti non tarda a dichiarare: «Il viaggio apostolico in Giappone èin fase di studio. Come il Santo

Papa Francesco sul volo Alitalia diretto a Panama ANSA

restano chiusi. Matteo Salvini al

Viminale snocciola numeri e dati,

incurante delle critiche e delle

notizie di un possibile nuovo

naufragio di un gommone partito il

21 dicembre dalla Libia con 95

persone delle quali, secondo

Mediterranean Hope, non si ha più

notizia. Le domande per ottenere

la protezione umanitaria nei primi

20 giorni dell’anno sono state il 2%

del totale, erano il 26% l’anno

scorso. E i dinieghi sono aumentati

dal 57% al 78%. Stabili le domande

per lo status di rifugiato (dall’8% al

9%). «Per la prima volta» sono più

le espulsioni (221) degli sbarchi

(155). Le presenze nel sistema

d’accoglienza erano 183 mila al

primo gennaio 2018, sono 133 mila

oggi. Anche se si tratta di «invisibi-

li» che, finendo in mezzo alla

strada, potrebbero rappresentare

un problema per la sicurezza.

Il Papa: muri e migranti la paura ci rende pazziIn viaggio. Francesco prima di partire per Panamaincontra e ascolta le storie di otto giovani profughi

Un gommone carico di

migranti soccorso nell’ambito

della missione europea nel

Mediterraneo Sophia ANSA

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Page 4: BETTINI A PAGINA 11 «Non cieco». Indaga la …Translate this page · Un settantenne dal fisico asciutto e dal passo deciso.Si muo-veva come fosse a suo agio tanto in citt quanto

4 Cronache LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa, come chiedeva il re-ferendum (fallito) del 2016, ma non allo stop totale. A Ravenna, fanno notare, l’ingente aumen-to dei canoni che il M5S vorreb-be accompagnare alla sospen-sione dei permessi porterebbe la perdita di «migliaia di posti di lavoro». Perciò i leghisti blocca-no la proposta di accordo che lu-nedì il M5s dava già per acquisi-ta: sospendere per due anni– nelle more dell’adozione di un piano per la transazione energe-tica sostenibile – la ricerca di idrocarburi, lasciando prose-guire la produzione per chi già avesse avviato quella che in ger-go si definisce «coltivazione».

100, a una settimana dal varo, non è ancora stato bollinato dal-la Ragioneria dello Stato: pesa-no problemi di coperture e il ri-schio per i saldi della manovra, che saranno oggetto di stretto monitoraggio nei prossimi me-si. Dal governo assicurano che entro giovedì sera il testo sarà al Colle per la firma. Ma l’esame in Parlamento già promette scin-tille. Il caso trivelle, del resto, non è un precedente promet-tente. Si tratta da giorni. Per M5S, a maggior ragione dopo aver ceduto sul Tap, fermare le trivelle è ora questione di vita o di morte (politica). Ma la distan-za dalla Lega è enorme: Salvini sarebbe favorevole a proibire le

chant: «Il Parlamento è sovrano,la decisione è politica». L’impas-se sulle trivelle fa di nuovo arri-vare a livelli di guardia le tensio-ni in maggioranza. Non solo le grandi opere come la Tav ma an-che le nomine, a partire dalla Consob, sono bloccate (si sta-rebbe vagliando un economista di alto profilo, oltre al nome M5Sdi Minenna). E il decretone su reddito di cittadinanza e quota

Il braccio di ferro sullo stop alle trivellazioni voluto dal M5S, prosegue fino a notte con la Le-ga. E blocca l’esame del decreto semplificazioni, che di rinvio in rinvio non è ancora approdato nell’Aula del Senato. M5S non molla: il ministro dell’Ambiente Sergio Costa dice di essere di-sposto a farsi sfiduciare, pur di non firmare autorizzazioni a tri-vellare. Ma la Lega replica tran-

Il decreto

Il ministro Costa minaccia

di lasciare pur di non firmare le

autorizzazioni. Ma il Carroccio:

la decisione è del Parlamento

Un decreto che rischia di decadere e un ministro che minaccia di lasciare. Sono gli ef-fetti di uno scontro durissimo nella maggioranza sulle trivelle.

Sulle trivelle sale lo scontro tra i Cinque Stelle e la Lega

Il ministro Sergio Costa ANSA

Conte punge la Francia«Il suo seggio all’Onuvada all’Europa»

ROMA

PAOLA TAMBORLINI

Se la Francia vuole mettere a disposizione il pro-prio seggio al consiglio di sicu-rezza dell’Onu, lo faccia in un contesto europeo. Il nuovo fron-te di scontro con Parigi lo apre il premier Giuseppe Conte, che dismette le vesti di mediatore e sfida la Francia su uno dei temi più cari al suo presidente: l’euro-peismo. Ma poi assicura che coni cugini d’Oltralpe «non c’è alcu-na lacerazione».

«Italia e Francia hanno unatradizione di rapporti che non viene messa in discussione – di-ce Conte da Davos – si tratta di affrontare i temi politici critici nell’agenda europea e interna-zionale, in modo molto sereno».Da Parigi è il ministro per gli Af-fari europei Nathalie Loiseau a chiedere di chiudere le polemi-che: «Non vogliamo giocare al concorso di chi è più stupido. Con l’Italia abbiamo molte cose da fare e vogliamo continuare a farle. Mi recherò a Roma quan-do il clima si sarà calmato».

Quel che è certo è che per tut-ta la giornata non si sono ferma-te le stoccate nei confronti della

Alta tensione. Nazioni Unite, Fincantieri, migrantie terroristi: un’altra giornata difficile fra i due governiLa replica di Parigi: «Non giochiamo a chi è più stupido»

Francia. Il premier da Davos e i vice da Roma sono tornati su di-versi fronti di polemica, dai mi-granti a Fincantieri, fino agli ex terroristi rifugiatisi Oltralpe.

Partendo dall’Onu. Con laBrexit infatti resterà un unico seggio di un Paese Ue in seno al Consiglio di sicurezza: quello francese. Secondo il premier sa-rebbe importante che andasse all’Europa, che sarebbe così pie-namente rappresentata. E non acaso Conte ha deciso di pungola-re Parigi su questo tema all’in-domani della firma del trattato di Aquisgrana, durante il quale la Francia ha assicurato il suo appoggio a Berlino, che da tem-po aspira a un seggio permanen-te. Eppure l’idea di una rappre-sentanza europea alle Nazioni Unite l’aveva lanciata proprio la Germania, invitando la Francia a fare un passo indietro. «Se si vuole fare sul serio con l’Ue, allo-ra deve parlare con una voce solaanche al Consiglio di sicurezza»,aveva detto a novembre il mini-stro delle Finanze Olaf Scholz. Ora è Conte il «populista» a ri-cordare l’importanza di agire in un «contesto europeo» ai due Paesi che si definiscono euro-

peisti per eccellenza. Presi di mira anche sulla vicenda Fin-cantieri (Francia e Germania hanno deciso di rivolgersi alla Commissione europea per un parere sull’acquisizione). «È pa-radossale – ha detto il premier – che proprio mentre si crea un campione europeo della cantie-ristica come il gruppo Fincan-tieri-Stx, da parte della Francia si coinvolga la Commissione eu-ropea in modo così ambiguo».

Intanto anche da Roma i vicepremier non mollano la presa. Luigi Di Maio sul fronte immi-grazione ha proposto di iniziare a «portare i migranti a Marsi-glia». Salvini ha invece chiesto l’estradizione dei terroristi ita-liani in Francia. Con Parigi che ha assicurato di non aver mai ri-cevuto alcuna richiesta di estra-dizione e Roma che ha risposto stizzita di averle inviate già dallametà degli Anni ’80, senza aver mai ricevuto alcuna risposta.

La replica della Louiseau: «InFrancia si dice che tutto ciò che èeccessivo è insignificante. Quando le dichiarazioni diven-tano eccessive per toni e quanti-tà, diventano dunque insignifi-canti».

Il premier Giuseppe Conte (al centro) al suo arrivo a Davos per il World economic forum FOTO ANSA

Il premier: il Pil all’1,5% l’euro ha creato debito

È a Davos, non a Ro-ma, Berlino o Bruxelles, che vain scena un nuovo capitolo delconfronto fra l’Europa nella vi-sione del premier italiano Giu-seppe Conte, un nuovo «uma-nesimo» nel nome e per contodel popolo, e quella della can-celliera Angela Merkel, delmultilateralismo minacciatodalle forze sovraniste comeunica alternativa alla «mise-ria» e della cooperazione come

alternativa al prevalere dei soliinteressi nazionali. Entrambi,ieri, al Forum economico mon-diale hanno lanciato uno spe-cial address davanti all’eliteglobale che ogni anno si riuni-sce a Davos. Per Conte l’esordiodi fronte al «gotha» dell’econo-mia hight tech e del gotha fi-nanziario mondiale. Per il pre-mier il Pil italiano può cresceredell’1,5% quest’anno smenten-do le stime (0,6%) presentate a

Davos dal Fmi. Sull’architettu-ra istituzionale europea, pren-de poi le distanze da Merkel edall’estabilishment europeo: ilprezzo della stabilità dell’euro– dice il premier – è stato «uncrescente debito pubblico» e«la frugalità di bilancio ha fre-nato la crescita del Pil». La Bce«non ha poteri valutari ade-guati» e l’Italia vorrebbe undoppio mandato come per laFed: quasi un anatema per Ber-lino. Come sul tema dei mi-granti, Conte descrive una ge-stione europea in cui «gli italia-ni sono stati molto pazienti»ma che ora gli stessi «popoli»mettono in discussione.

La lezionedi Prodi: il Pd senzaidee e leader

L’ANALISI

ANDREA FERRARI

Romano Prodi ripetespesso che non ha al-cuna intenzione ditornare alla politicaattiva e che non si

candiderà mai più (neanchealle elezioni europee, comeinvece ha deciso di fare il suovecchio avversario Silvio Ber-lusconi). Ma quando parla, ilProfessore finisce per gettaresassi grandi così nel mare agi-tatissimo della sinistra d’op-posizione. Come in questo ca-so: giunto a Bruxelles per unincontro operativo col suosuccessore alla guida dellaCommissione Jean Claude

Juncker, ha fatto sapere chesecondo lui la sinistra italiananon ha idee, non ha una pro-spettiva e non ha nemmeno unleader. «È all’opposizione, manon è un’alternativa», è statala sentenza. Dunque, dice ilProfessore, l’unica possibilitàche cambi qualcosa in Italia(sul governo il giudizio è im-pietoso) è che i due soci dell’at-tuale maggioranza litighinotra loro a tal punto da far crol-lare la costruzione color gial-loverde. Fine della rampogna,e chi volesse vedere in questouno sfogo a sfondo psicologico(del tipo: «Da quando mi avetecacciato non avete combinatoniente di serio») dimenticache Prodi non parla mai a caso.Innanzitutto ha cassato l’ipo-

si rifiutò di eleggerlo capo del-lo Stato. Dunque? La repri-menda somiglia molto a quellache fece Nanni Moretti a piaz-za Navona dopo la sconfittadel 2001 quando, indicando lafila di litigiosi capi e capettidell’Ulivo disse alla folla lìconvenuta: «Con questi nonvinceremo mai più!». Mancaancora il «che fare» nella le-zione prodiana, ma c’è da im-maginare che arriverà anchequella.

In ogni caso sono parole sucui dovranno riflettere i con-correnti alla leadership delPd: sia Nicola Zingaretti (invantaggio nelle votazioni deicircoli) che Maurizio Martinahanno promesso che riusci-ranno a risollevare le sorti del

loro partito ma devono ancoraaffrontare l’esame delle pri-marie e soprattutto i traboc-chetti delle mille correnti in-terne. E poi potranno pensareai veri avversari che si chia-mano Matteo Salvini e LuigiDi Maio.

L’elezione suppletiva di Ca-gliari (il candidato Pd ha vintoa sorpresa sul grillino il cuipartito è crollato di dodicipunti rispetto alle ultime poli-tiche) ha restituito un po’ diossigeno agli inquilini di viadel Nazareno. Ma la strada perla rinascita è ancora lunga esoprattutto tanto incerta. Co-me ricorda, appunto, l’arzillis-simo professor Romano Pro-di.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

tesi, che era girata, di un parti-to guidato da Enrico Letta(con lui nel ruolo di «padrenobile») che dovrebbe riunirei moderati di centro del cen-trosinistra: «Non esiste».

Poi ha mostrato tutta la suafreddezza verso il listone elet-torale proposto da Carlo Ca-lenda come unico baluardoeuropeista al sovranismo-po-pulismo di Lega e Cinque Stel-le: agli occhi dell’ex premierdeve somigliare troppo alla«gioiosa macchina da guerradi Achille Occhetto» che nel1994 mise insieme tutte le ani-me progressiste ma perse cla-morosamente la battaglia conBerlusconi. Quanto al Pd, Pro-di non nasconde di sentirsiassai lontano dal partito che

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LA PROVINCIA

Italia 5GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Mattarella a Genova«I terroristi fuggitiscontino le loro pene»

GENOVA

CHIARA CARENINI

SABINA ROSSET

G e n ov a n o n s el’aspettava di veder scritto sul-le sua mura «Guido Rossa in-fame», soprattutto nel giornoin cui il presidente della Re-pubblica Sergio Mattarella ar-riva in città allo stabilimentoIlva-ArcelorMittal per ricor-dare il sindacalista della FiomCgil ucciso dalle Brigate Rossenel capoluogo ligure il 24 gen-naio 1979.

Oltre alle ingiurie a Rossaanche altre due scritte: una«dedicata» a un giornalista,definito «sciacallo» e un’altrache riporta «Mara Cagol, TinoViel, Ginfranco Zoia vivono».Una commistione tra la fonda-trice delle Brigate Rosse Mar-gherita «Mara» Cagol, mogliedi Renato Curcio, uccisa allaCascina Spiotta (che «toccò»la Liguria durante il convegnodi Chiavari, dove venne decisala nascita delle Br) e due com-ponenti della XXII Ottobre:Augusto «Tino» Viel, ex Gap, eGianfranco Zoia, entrambi li-guri e scomparsi nel 2018.

Scritte senza firma, proba-

L’anniversario. Il capo dello Stato in Liguria 40 anni dopo l’assassinio del sindacalista Rossa, ucciso dalle Br«Non è concluso l’impegno per fare luce su quegli anni»

bilmente attribuibili a qual-che antagonista, sulle quali in-daga la Digos, e che sono statecommentate come «indecen-ti», «oscene», «ignobili». Per-ché Genova non dimentica.

E la giornata è del resto cari-ca di significato, con il quaran-tennale dell’omicidio del sin-dacalista della Cgil Guido Ros-sa commemorato all’Italsider,poi Ilva e oggi ArcelorMittal,dove è intervenuto anche ilpresidente della RepubblicaSergio Mattarella. E proprio diterrorismo e della necessità diassicurare alla giustizia gli au-tori condannati per delitti de-gli Anni di piombo ha parlato ilcapo dello Stato, nel suo primointervento sul tema dalla cat-tura ed estradizione di CesareBattisti. «La battaglia per la li-bertà non concede tuttavia

tregua – ha anche ammonito ilpresidente –. I fantasmi delpassato sono sempre in aggua-to».

«È lunga la sequela di nomie di vite spezzate – ha dettoMattarella –. Ancora ci chie-diamo come sia potuto acca-dere», un «interrogativo at-tuale per una democrazia chevoglia saper vivere e affronta-re le proprie contraddizioniper impedire che forze oscureavvertano nuovamente la ten-tazione di tornare all’attacco».Il presidente ha poi ricordatola «lungimiranza di uomini digoverno e delle istituzioni rap-presentative, alla dedizione diuomini delle forze dell’ordine,di magistrati, di sindacalisti, diinsegnanti, di tanti cittadiniche hanno saputo respingerela barbarie, la violenza, l’odio,la sopraffazione. A decenni didistanza, quell’impegno nonpuò dirsi del tutto concluso».

E ancora: «L’azione delleistituzioni per ristabilire pie-na luce, dove questa è ancoralacunosa, non può fermarsi.Così come una definitiva chiu-sura di quella pagina richiedeche sia resa compiuta giusti-

zia, come ogni atto utile affin-ché rendano testimonianza escontino la pena loro commi-nata quanti si sono macchiatidi gravi reati e si sono sottratticon la fuga alla sua esecuzio-ne».

Oltre all’importanza di ga-rantire a Genova che, dopo ilcrollo del viadotto Morandi,«la ricostruzione del ponte intempi certi, sia una prioritànazionale», Mattarella ha ri-cordato Eros Cinti, l’operaiomorto qualche giorno fa in An-saldo: «Sono morti inaccetta-bili. Mentre ci uniamo all’im-menso dolore dei suoi cari,dobbiamo ribadire che la sicu-rezza sul lavoro è un dirittofondamentale di cittadinan-za».

Il presidente Mattarella tra gli operai dell’ex Italsider (ora ArcelorMittal) dove lavorava Guido Rossa ANSA

La storia

Quell’omicidiofu il puntodi non ritorno

Per le stesse Brigate rosse l’omici-

dio di Guido Rossa fu «un tragico

errore». Il punto di non ritorno.

Il 25 ottobre 1978 vicino alla mac-

chinetta distributrice di caffè

dell’Italsider viene trovata la copia

dell’ultima risoluzione strategica

delle Br. Rossa nota un rigonfia-

mento sotto la giacca di un operaio

che spesso indugiava vicino alla

macchina e segnala il fatto alla

vigilanza aziendale. Si scopre che

nell’armadietto di Francesco

Berardi ci sono documenti brigati-

sti, volantini di rivendicazione e

fogli con appunti e targhe d’auto.

Guido Rossa decide di denunciarlo.

Berardi cerca di fuggire ma viene

fermato dalla vigilanza della

fabbrica e si dichiara prigioniero

politico. Guido Rossa testimonia al

processo e Berardi viene condan-

nato a 4 anni e mezzo di reclusione.

Rossa rinuncia alla scorta decisa

proprio dalla vigilanza della Italsi-

der. Il 24 gennaio 1979, alle 6,40, il

sindacalista esce di casa per anda-

re a lavorare: un commando gli

spara tre colpi alle gambe, un

quarto colpo lo centra al cuore e lo

uccide. Guido Rossa aveva 44 anni.

n n Impedireche forze oscure avvertanola tentazione ditornare all’attacco»

Fondi Lega, la mancata querela del partito «salva» i BossiLa sentenza in appelloNon c’è azione di parte, i giudici

dichiarano il «non luogo a

procedere». Pena e multa

ridotte all’ex tesoriere Belsito

La mancanza di querelada parte della Lega «salva» Um-berto Bossi e il figlio Renzo e portala Corte d’Appello di Milano a di-chiarare il «non doversi procede-re» e a mettere una pietra tombale,senza entrare nel merito, sulle condanne a 2 anni e 3 mesi e a 1

anno e 6 mesi inflitte dal Tribuna-le nell’estate di due anni fa.

Si è chiuso così il processo disecondo grado al Senatùr e al suosecondogenito, in passato consi-gliere regionale in Lombardia, ac-cusati di aver usato i soldi del par-tito – il primo 208 mila euro, il secondo 145 mila – per le spese personali. Processo che invece perl’ex tesoriere Francesco Belsito haavuto un esito diverso: con un ri-tocco al ribasso la pena è passatada 2 anni e mezzo di carcere a unanno e 8 mesi (con sospensione e

non menzione) e la multa da 900a 750 euro. L’uomo che aveva in mano i cordoni della borsa di viaBellerio, da un lato ha beneficiatodella mancanza di querela – ne-cessaria per via della recente mo-difica al Codice penale relativa alreato contestato di appropriazio-ne indebita – e quindi dell’impro-cedibilità per 75 capi di imputa-zione cancellati ai suoi coimputa-ti, e dall’altro si è visto assolvere odichiarare la prescrizione per unacinquantina di episodi.

I giudici, che depositeranno le

loro motivazioni entro 90 giorni,hanno respinto la richiesta del so-stituto pg Maria Pia Gualtieri il quale, ritenendo ci fosse stato un«unico disegno criminoso», ha proposto di estendere la querelaa tutti e tre gli imputati con confer-ma delle condanne di primo grado.«Avrei voluto la discussione nel merito» ha detto Renzo Bossi, in-dirizzando un «grazie a Salvini ealla Lega» poiché, tramite i loro legali, «hanno valutato i docu-menti delle indagini da me conse-gnati e hanno visto che le spese a

me imputate non sono state paga-te dal partito». Per il legale di Um-berto Bossi, Domenico Mariani,quella di non presentare la querela«è una scelta giuridica e non politi-ca: chi aveva il diritto di sporgerlasapeva che il senatore non era a conoscenza di molti di quei fatti».

«Alla fine «sono rimasto io conil cerino in mano – ha spiegato amareggiato Belsito –. Io pago loscotto di essere stato il tesoriereche ha eseguito determinati ordi-ni. In questo caso paga l’esecutorema non il mandante».Renzo (sinistra) e Umberto Bossi

vece, sono andati regolarmen-te avanti a terra, mentre sulmoncone ovest si è lavoratosolo la mattina.

Nel momento della nevica-ta, riferisce la struttura com-missariale, non erano previstiinterventi.

Oggi primo taglio della car-reggiata del moncone ovestma non lo smontaggio. «Leaziende lo tireranno giù ve-nerdì o lunedì», ha detto Buc-ci. «Stiamo rispettando il pia-no, per ora le date importantidel 31 marzo per l’inizio dei la-vori e la fine dell’anno per l’im-palcato sono ancora fisse».«Tutto come da programma.Avanti così», gli ha fatto eco ilministro delle Infrastrutture etrasporti Danilo Toninelli.

no fino al 31 gennaio, termineconcesso dal Commissario,approfondire i termini legatiagli importi e le modalità dierogazione delle somme ri-chieste per la demolizione e ri-costruzione del Ponte, al finedi chiarire all’esito di tali ap-profondimenti il titolo del pa-gamento con la coerente docu-mentazione, riservandosi ogniopportuna determinazione».

Nonostante una copiosa ne-vicata ieri dalle 12 alle 16, nonsi sono intanto fermati i lavoridi demolizione, nonostanteche in altre zone della città haprovocato code in autostrada eil blocco dei bus Amt delle li-nee collinari e per i tratti in sa-lita.

I lavori relativi al ponte, in-

gennaio i termini legati agliimporti e alle modalità dellealtre somme relative alla de-molizione e alla ricostruzionedel Ponte Morandi.

«Autostrade per l’Italia co-munica di aver disposto, su ri-chiesta del Commissario Stra-ordinario e ferme restando leriserve espresse, il versamen-to nella contabilità speciale in-dicata degli importi richiestiper gli espropri». Per il resto«Autostrade ritiene opportu-

ricostruzione Marco Bucci.Saranno subito girati ai desti-natari: «Cominceremo i paga-menti nel giro di due giornidall’arrivo – ha spiegato Bucci– entro sabato potremo co-minciare. Per le somme dellademolizione e della ricostru-zione del ponte Aspi ha tempofino al 31 gennaio».

Autostrade ha scritto unanota per spiegare l’operazioneper gli espropri e annunciareche approfondirà fino al 31

Il viadotto crollatoSono in arrivo i soldi che

Autostrade per l’Italia versa

a chi ha dovuto abbandonare

le proprie abitazioni

A Genova sono in ar-rivo i soldi che Autostrade perl’Italia versa per le case deglisfollati del Ponte Morandi.«Aspi ha stanziato 115 milioniper acquistare le case», ha an-nunciato il commissario per la

Ponte Morandi, da Aspi115 milioni per gli sfollati

Il ministro Danilo Toninelli ANSA

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6 Mondo LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

lontana dalle posizioni dei falchiEric Drouet e Maxime Nicolle.

Nelle scorse settimane, Leva-vasseur si era mostrata positiva rispetto alla mano tesa dal vice premier italiano, e capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, con-trariamente ad altri ex portavo-ce come Eric Drouet o Jacline Mouraud. In particolare, Leva-vasseur si era detta «fiera di con-statare che il nostro movimentosi spinga ben oltre i nostri confi-ni» e «contenta che una personacome Di Maio ci tenda la mano. Sono pronta ad afferrarla, per spingerci più forte e più lontano.Abbiamo bisogno di strutturarcie il messaggio di M5S è qualcosadi molto potente».

definita una nuova «lista unita-ria e popolare», Hayc Shahin-yan, ha dichiarato: «Volevamo che questa lista fosse composta da gente che sin dall’inizio ha partecipato alla mobilitazione sulle rotatorie e non dai tecno-crati». E ancora: «Nulla di me-glio che le Europee ci consentiràdi promuovere le nostre riven-dicazioni. Questa lista non è op-posta al movimento sociale, è complementare». Quanto al programma, è in fase di «crea-zione». L’infermiera dell’Eure divenuta capolista dei gilet gial-li, che alle scorse elezioni presi-denziali votò per il presidente Emmanuel Macron, è tra le figu-re più moderate del movimento,

che sostengono il movimento damesi», si legge nel comunicato diffuso dalla nuova entità che punta dritto al Parlamento di Strasburgo. Secondo informa-zioni rivelate su Twitter dal gior-nalista Charles Sapin, saranno un’ottantina i candidati in ca-sacca gialla, di cui 10 già scelti e selezionati. Citato da Sapin, il di-rettore designato della campa-gna elettorale di quella che viene

ha ufficialmente costituito una lista per le elezioni europee di maggio 2019.

La capolista sarà Ingrid Leva-vasseur, infermiera trentunen-ne che sin dall’inizio è stata uno dei volti più moderati e combat-tivi del movimento. «Il movi-mento fa trasparire la necessità di trasformare la collera in un progetto politico umano, capacedi fornire risposte ai francesi,

La trasformazione politicaAlla guida l’infermiera Levavasseur, la moderata che si era detta disponibile verso la mano tesa dai 5 Stelle

È ufficiale: una delle costole dei gilet gialli, che da or-mai oltre due mesi protestano inFrancia contro le politiche del presidente Emmanuel Macron,

Francia, alle Europeeuna lista dei gilet gialli

Ingrid Levavasseur FOTO ANSA

verificate in maniera indipen-dente sul terreno.

Nelle ultime ore, anche nu-merosi civili sono fuggiti dalle zone dei combattimenti. E se-condo media governativi siriani e fonti locali, almeno 20 civili – tra cui donne e bambini – sono stati uccisi in raid aerei della Co-alizione contro convogli di auto di gente che in fuga.

A Raqqa, nel nord della zonain mano ai curdi e alla Coalizio-ne, è stata rinvenuta la 14esima fossa comune risalente al trien-nio 2014-17 di presenza dello Stato islamico in quella che è stata definita la capitale dell’Isisin Siria. Nella fossa comune so-no state rinvenute le spoglie di circa 600 persone, la cui identi-ficazione deve ancora avvenire.

l’Eufrate dove forze curde soste-nute dagli Stati Uniti combatto-no contro le ultime sacche di re-sistenza dell’Isis.

Da Mosca si è ribadito che fi-nora nessun segnale è visibile dell’annunciato ritiro militare americano. Proprio in questa zona, tra l’Eufrate e il confine iracheno, le milizie curde e ara-be appoggiate dalla Coalizione aguida Usa ieri hanno costretto alla ritirata centinaia di milizia-ni jihadisti, fuggiti dal distretto di Baghuz durante un’offensiva. Lo hanno riferito fonti dal terre-no, secondo cui i miliziani han-no lasciato la località Baghuz, in-vestita dall’attacco delle forze curde, tra l’Eufrate e il confine iracheno. Le informazioni, co-munque, non possono essere

l’aeroporto internazionale di Damasco, nel quale sono morti una decina di pasdaran, i riflet-tori sono stati ieri puntati sul-l’atteso vertice russo-turco sullaSiria svoltosi a Mosca tra il presi-dente Vladimir Putin e il suo col-lega turco Recep Tayyep Erdo-gan. La Russia, presente in forzain tutta la Siria occidentale, ha ribadito la necessità di far sì che il governo siriano riacquisti pie-na sovranità su tutto il territo-rio, incluse le regioni a est del-

mattina dall’ambasciatore siria-no all’Onu Bashar Jaafari, è ap-parso come una provocazione e nulla più, ma ha comunque atti-rato l’attenzione su come Dama-sco interpreti le sempre più fre-quenti azioni belliche dello Sta-to ebraico nella zona della capi-tale e a ridosso delle Alture del Golan, controllate da Israele marivendicate dalla Siria.

Quattro giorni dopo i massic-ci raid israeliani contro depositi di armi iraniani nei pressi del-

Venti di guerraLa minaccia di Damasco dopo gli attacchi avvenuti sul suo territorio nei confronti di obiettivi iraniani

DAMASCO

La Siria minaccia di bombardare l’aeroporto di Tel Aviv se non cessano i ripetuti at-tacchi israeliani sul territorio si-riano contro obiettivi iraniani. L’avvertimento, lanciato ieri

La Siria: Israele si fermio bombardiamo Tel Aviv

Un missile in territorio siriano

CARACAS

«Sì, se puede». L’urlodi obamiana memoria, quel«Yes we can» che nel 2008 por-tò l’ex presidente degli StatiUniti al trionfo, si leva altissi-mo su plaza Venezuela, il cuo-re della capitale Caracas.

Sono decine di migliaia lepersone che ascoltano il capodell’opposizione e leader del-l’Assemblea nazionale JuanGuaidò giurare sulla Costitu-zione, autoproclamandosipresidente ad interim fino ache non ci saranno nuove ele-zioni democratiche. Passanopochissimi minuti e dalla CasaBianca di Washington arrival’atteso riconoscimento uffi-ciale nei confronti di Guaidò:«Nicolas Maduro e il suo regi-me sono illegittimi – afferma ilpresidente degli Stati UnitiDonald Trump – e il popolo delVenezuela ha fatto sentire concoraggio la sua voce chiedendolibertà e rispetto della legge».Una mossa annunciata: dasempre il presidente america-no considera Maduro un usur-patore e un dittatore, mentre ilpresidente dell’Assemblea na-zionale autoproclamatosi lea-der rappresenta per Washin-gton l’unica figura legittima-mente eletta dopo le contesta-te elezioni politiche nel Paese. Juan Guaidò si è autoproclamato presidente ad interim FOTO ANSA

Il Venezuela in piazzaTrump riconosce Guaidò La svolta. Il leader dell’Assemblea nazionale si autoproclama presidente fino a nuove elezioni. Arriva dagli Stati Uniti la prima legittimazione formale

Per questo l’amministrazioneUsa ha lanciato un appello atutte le capitali occidentali af-finché seguano il suo esempio.Il primo a farlo è stato il Cana-da del premier Justin Tudeau,seguito da larga parte dei lati-noamericani: Brasile in testa, epoi Perù, Ecuador, Costarica eParaguay.

Per Maduro, 56 anni, al po-tere dal 2013 quando successea Hugo Chavez, è decisamenteil giorno più lungo, dopo che loscorso 11 gennaio si è insediatoper il suo secondo mandato.Maduro ha ricordato in untweet il 23 gennaio 1958, quan-do «il popolo agguerrito scesein strada per recuperare la de-mocrazia» e rovesciare il ditta-tore militare Marcos Pérez Ji-ménez: «Oggi possiamo direcon orgoglio e determinazioneche le bandiere di lotta del 23gennaio non saranno mai tra-dite».

La tensione a Caracas e intutto il Paese è alle stelle. Unafolla enorme ieri si è riversatain strada e solo nella capitale, aseguito degli scontri con la po-lizia e con la guardia nazionale,si registrano almeno 5 morti ediversi feriti. «Resteremo quifinché il Venezuela non sarà li-berato», ha promesso Guaidòdopo il giuramento, chiedendo

all’esercito di mollare Maduroe di ristabilire i dettami dellaCostituzione.

Sfidando così il regime inun’escalation che mette in pe-ricolo innanzitutto la sua per-sona, visti i precedenti di op-positori arrestati, esiliati e ad-dirittura – accusano le asso-ciazioni per i diritti umani –torturati. «Gli occhi del mon-do sono tutti puntati su dinoi», ha tirato però drittoGuaidò.

In rivolta contro Madurosono soprattutto i quartierioperai di Caracas, quelli cheuna volta lo sostenevano e cheora, ridotti allo sfinimento dauna crisi economica senza fi-ne, si schierano invece col gio-vane ingegnere industriale di35 anni, sempre più popolaresoprattutto da quando l’ex pu-pillo di Chavez ha strappatoogni potere proprio all’Assem-blea nazionale, nel tentativo distroncare la sommossa. As-semblea che però è ricono-sciuta dalla comunità interna-zionale, così come Guaidò an-cor prima che da Trump è statoriconosciuto dal neo presiden-te del Brasile Jair Bolsonaro.

Intanto dal Palazzo di vetrodelle Nazioni Unite, a NewYork, è partito l’appello a fer-mare ogni violenza.

Nicolas Maduro

n Proteste contro Maduro, succeduto a Chavez nel 2013, che ha esautoratoil Parlamento

n Sulla scia della Casa Bianca ancheil Canada e diversi Paesi dell’America latina. Appello Onu

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LA PROVINCIA 7GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

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PuntidivistaIl tweet del giorno

Le due certezzesulla relatività

di FRANCESCO ANGELINI

sorta di Ordalia per i due partiti della maggioranza.Così c’è andato di mezzo il povero Lino che, conogni probabilità sapeva che l’apparizione accantoa Di Maio l’avrebbe esposto a un fuoco di fila di battutacce ironiche e un po’ scontate da poterci farela sceneggiatura per uno dei suoi ex filmetti. Comesempre si tratta di distinguere il dito dalla luna. Ilproblema non è Banfi con i suoi giri di valzer politiciche lo hanno portato da Emiliano a Di Maio e chissàdove stava prima, ma l’idea di nominare un perso-naggio dello spettacolo nazionalpopolare in un ente culturale forse sgangherato come dice qualcu-no ma che, se ci gonfiamo ancora il petto quandoqualche monumento o bellezza naturale delle no-stre parti è nominato “patrimonio dell’Unesco”,avrà ancora un perché. Quali siano le credenzialidi Lino Banfi che gli consentano di capire se unarocca o un’installazione artistica meritino l’attesta-to nessuno lo sa. E forse importa pure a pochi. Ma se si sposta lo sguardo sulla luna dei Cinque Stelle non è difficile immaginare come questa scelta rappresenti un segnale di difficoltà, di debo-lezza e non di forza. Insomma, Di Maio, potrebbeessersi affidato a mister Oronzo Canà (il ruolo di

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Banfi ne “L’allenatore del pallone”) per giocarsi lasalvezza propria e del suo movimento. Certo, unpo’ di ossigeno, l’approvazione del decreto sul

reddito di cittadinanza l’ha portato. Per la prima volta, la forza politica creata da Grilloe Casaleggio padre ha fatto segnare una piccola

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di FULVIO SCAGLIONE

un Paese come la Siria, che non ha commesso attiostili contro lo Stato ebraico, solo perché ha unconto aperto con un alleato della Siria, l’Iran, cheha Israele non piace. Sarebbe come se l’Iran bom-bardasse gli Usa perché sono alleati di Israele. Ma qui interviene il primo dei messaggi recapitaticon le bombe: Israele può farlo perché non rischianiente. Non spende per la guerra, grazie alle copio-se sovvenzioni americane, quindi non danneggiala propria economia. Ha uno strapotere militareche lo rende di fatto inattaccabile. E vuole chetutto questo si sappia, come le ultime dichiarazio-ni del premier Benjamin “Bibi” Netanyahu dimo-strano. Anche perché a ogni guerra, guerricciola,intifada o rissa Israele ha sempre accresciuto il

segue da pagina 1

proprio controllo sulla Palestina e i palestinesio la propria estensione territoriale. E anche que-sto, nell’ottica di Netanyahu, è bene che vengaricordato, al di là delle dichiarazioni bombastichedi questo o quel generale iraniano.Il secondo messaggio è per chi comanda in Siria.Il progetto saudita-americano di cacciare Assade smembrare il Paese è fallito e ora, inevitabilmen-te, si fa avanti la realpolitik. Sono sempre piùnumerosi i Paesi, anche del Golfo Persico, cheriprendono i contatti con Damasco, riaprono leambasciate e si avviano verso la normalizzazionedei rapporti. Non sarà domani ma sarà. Nemmenol’asse tra Usa, Israele e Arabia Saudita (a sua voltain difficoltà, nello Yemen e in casa) può impedirlo.Anche perché la vera battaglia dell’asse, oggi, ècontro l’Iran, visto come l’anello più debole (ancheperché non difeso dalla Russia) della mezzalunasciita che dall’Iran procede per l’Iraq, la Siria e

arriva in Libano e nello Yemen. Non può impedirloma può condizionarlo. E la condizione che lebombe israeliane pongono ad Assad è di distaccar-si dall’Iran, allentare l’alleanza, smettere di darglispazio sul proprio territorio. Anche perché perla ricostruzione della Siria serviranno centinaiae centinaia di miliardi di dollari, e si sa che la veracassaforte mondiale oggi è nelle petromonarchiedel Golfo Persico, proprio quelle che a tutti i costivolevano cacciare Assad e oggi si riavvicinano alui.Il terzo messaggio è anche quello più inquietante.Gli Stati Uniti, attraverso Israele e Arabia Saudita,i loro grandi alleati nella regione ma anche i Paesiche dopo una lunga inimicizia hanno trovatoragioni di collaborazione, ribadiscono di sentirsiin diritto di decidere le sorti del Medio Oriente,in qualunque momento e in qualunque modo.Pensiamo solo agli ultimi quindici anni. Nel 2003

l’invasione dell’Iraq, con un atto di colonialismovecchio stile costruito sulla menzogna delle armichimiche e sul disprezzo per la comunità interna-zionale. A partire dal 2011 la collaborazione difatto al progetto jihadista per distruggere la Siriae allo smembramento della Libia. Nel 2017 ladenuncia del trattato sul nucleare iraniano, consi-derato dal resto del mondo (tranne, guarda caso,che da Israele e Arabia Saudita) perfettamentefunzionante, e nel 2018 la sua disdetta, con lesanzioni contro l’Iran e tutto quel che ora vedia-mo.L’Iran ha molte responsabilità. Ma nel 2015 harinunciato al nucleare per uso bellico, e non è poco.Gli Usa l’accusano di fomentare il terrorismo, mavanno a braccetto con il fomentatore per eccellen-za, il patron dell’Isis, cioè l’Arabia Saudita. Comesempre è questione di potere. La morale nonc’entra.

ISRAELE-SIRIA, MESSAGGI CON LE BOMBE

Le mie due certezze circa la relatività sono:l’anno bisestile è molto più spesso che ogniquattr’anni; la bolletta bimestrale dell’elettri-cità arriva molto più spesso che ogni due mesi.Guia Soncini

@lasoncini

risalita nei sondaggi che, negli ultimi mesi avevanovisto un costante rosso, con il sorpasso della Legache è diventato poi una fuga di Salvini . Chiaro chearrivare al voto europeo con questi rapporti di forzaavrebbe conseguenze non solo sul governo ma anche all’interno dello stesso movimento dove inmolti si agitano in vista di un rimescolamento dellecarte. Sotto la grisaglia governativa, i Cinque Stellesono un pentolone che ribolle, la cui temperaturacontinuerà a salire da qui a maggio. Perché “compe-tition is competion” anche tra alleati quando si votacon il proporzionale come per le europee e se, sempre per ragioni di propaganda si è caricata amolla questa elezione. Chi di propaganda feriscepotrebbe anche perire se l’alleato antagonista è piùbravo di lui. E, nel caso in questione, ha anche vitapiù facile. Perché nessuno va a controllare se i portisono stati davvero chiusi come declama il “Capita-no” sui social. Più difficile barare sul “reddito” chearriva o non arriva. Da qui la necessità di puntellare la propaganda contestimonial come Banfi. Per carità, sempre meglioche dichiarare guerra alla Francia. Resta il dubbio, da qui a maggio ma pure dopo, sucosa si farà per governare il paese proprio mentretorna ad affacciarsi una recessione che rischia dicancellare i segnali di ripresa della prima parte del2018. Ma questo non lo può certo sapere Lino Banfi, ilquale rischia,stavolta, di essere davvero preso perun c… come equivoca nel finale de “L’allenatore delpallone”. E poi Di Maio, che pure sulla pellicola in questionesi è dimostrato preparato, forse non sa che il presi-dente della Longobarda ingaggia Oronzo Canà perché vuole retrocedere e non per salvarsi.

[email protected]

@angelini_f

GIGGINO PER SALVARSIINGAGGIA CANÀ

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LA PROVINCIA 9GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

[email protected]. 0342 535511 Fax 0342 535553

tempo prima di comunicare la propria posizione ufficiale in merito - precisazione importan-te - all’accordo parafato nel 2015con la Svizzera circa la nuova fi-scalità dei frontalieri.

A stretto giro è intervenutoanche Angelo Orsenigo, consi-gliere regionale del Pd: «La Commissione speciale deve riu-nirsi al più presto e discutere la questione del nuovo accordo con la Svizzera. Le minacce del Canton Ticino verso i nostri Co-muni vanno prese molto sul se-rio, anche se stiamo parlando, per loro, di temi da campagna elettorale. Stanno dicendo che potrebbero arrivare a disdire unilateralmente l’accordo, an-che a costo di una sorta di azionedi forza del Cantone, se per caso Berna non intendesse farlo».

La replica: «L’accordo del 1974 non può essere toccato»Le parole del presi-

dente del Governo di Bellinzo-na, il leghista Claudio Zali, non sono certo passate inosservate. E così quella frase pronunciata dalle colonne del “Mattino dellaDomenica” (il settimanale del partito) - a meno di tre mesi dal-le elezioni cantonali - «è tempo di disdire l’accordo dei frontalie-ri» è subito rimbalzata, in ma-niera fragorosa, al di qua del confine. Anche perché l’influen-te ministro ticinese e oggi presi-dente del Consiglio di Stato ha puntato dritto al “bersaglio grosso” e cioè ai ristorni, spie-gando che «ogni anno restituia-mo (all’Italia, ndr) una quota

che non vi è più motivo di versa-re». E stiamo parlando di una ci-fra complessiva di 74 milioni di euro (al netto del cambio attua-le), 29 dei quali - in base agli ulti-mi dati disponibili - diretti versoComo attraverso il ministero dell’Economia e Regione Lom-bardia. «L’accordo stipulato nel 1974 tra l’Italia e la Svizzera rela-tivo all’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri e alla com-pensazione finanziaria a favore delle Province e dei Comuni ita-liani resta attuale, nonostante ledichiarazioni trapelate da Bel-linzona», ha affermato, peren-torio, il presidente del Consiglioregionale, il comasco Alessan-

dro Fermi. Di certo le parole di Claudio Zali non sono andate giù a molti esponenti del Pirello-ne, in primis a quelli eletti nelle province di confine.

«L’accordo del 1974 non sitocca, nonostante le dichiara-zioni dell’Udc ticinese che appa-iono assolutamente strumenta-li. Nel corso del tempo l’intesa sancita oltre quarant’anni fa ha dimostrato la sua validità». L’ir-ritazione (iniziale) del presiden-te del Governo di Bellinzona de-riva anche dal fatto che i due mi-nistri degli Esteri - riuniti a Lu-gano la scorsa settimana - hannodeciso di non decidere, con l’Ita-lia che si è presa altri due mesi di ll presidente del Governo di Bellinzona, il leghista Claudio Zali

MARCO PALUMBO

L’ultima parola spet-ta a Berna, ma a dare una spal-lata importante al nuovo accor-do fiscale tra Italia e Svizzera - ilnuovo accordo sull’imposizio-ne dei lavoratori frontalieri - ciha pensato il presidente del Go-verno di Bellinzona, il leghista Claudio Zali. «È tempo di disdi-re l’accordo dei frontalieri», le parole di Zali, riportate con grande enfasi oltreconfine do-po il nulla di fatto dell’incontrodella scorsa settimana - nel-l’elegante cornice della Collina d’Oro sopra Lugano - tra il no-stro ministro degli Affari EsteriEnzo Moavero Milanesi e il col-lega (ticinese) della Confedera-zione Ignazio Cassis.

Il confronto italo-elvetico

In buona sostanza, Enzo Moa-vero Milanesi ha detto che l’Italia «farà sapere la propria definitiva posizione sul nuovo accordo fiscale entro la prima-vera», fermo restando che Legae Movimento 5 Stelle hanno giàsonoramente bocciato i conte-nuti del provvedimento, che andrebbe a incidere diretta-mente sulle tasche dei fronta-lieri, con pesanti incognite an-che sul futuro dei ristorni a Co-muni e realtà di confine. Ora però la Svizzera e in particolareil Canton Ticino - che non ha mai nascosto proprio attraver-so Claudio Zali di voler dare unsegnale all’Italia vincolando

Frontalieri e fiscoMinaccia Svizzera«Salta l’accordo»Il caso. Da Bellinzona doccia fredda del leghista Zali«All’Italia una quota che non vi è motivo di versare»E ora i ristorni per i Comuni di confine sono a rischio

parte dei ristorni al completa-mento delle opere transfronta-liere - sono tornati a fare la vocegrossa, tenendo conto anche del fatto che l’accordo può esse-re disdetto unilateralmente. Al“Mattino della Domenica”, il settimanale della Lega dei Tici-nesi, Claudio Zali ha spiegato che «ogni anno restituiamo (al-l’Italia, ndr) una grande quota che non vi è più motivo di ver-sare, dato che le condizioni del 1974 (data dall’accordo ad oggi ancora in vigore, ndr) sono completamente cambiate. Dunque ben venga la disdetta dell’accordo», fermo restando che dovrebbe toccare a Berna ilcompito di staccare la spina.

Il Governo di Bellinzona - atre mesi dalle elezioni cantona-li - non è disposto ad attendere oltre. Per questo a breve saran-no chiesti direttamente al mi-nistro (ticinese) Ignazio Cassislumi sullo stato dell’arte. È chiaro che il forte disappunto ticinese per la piega che ha uffi-cialmente preso la vicenda rap-presenta una novità di assoluto

rilievo sulla strada dei nuovi ac-cordi fiscali, considerato che dalla sua il Canton Ticino ha “l’arma” dei ristorni, già conge-lati per alcuni mesi nel 2011. A tal proposito, Sergio Aureli, sindacalista ticinese di lungo corso, traccia tre possibili sce-nari per il futuro.

Tre scenari

«Il primo scenario - spiega - è relativo al fatto che l’accordo del dicembre 2015 non venga portato in essere e dunque tut-to rimane com’è, con il doppio concetto dei frontalieri entro i 20 chilometri ed i frontalieri ol-tre i 20 chilometri e i ristorni aiComuni di frontiera - sottoli-nea Aureli - Il secondo scenariopossibile è che l’accordo del 1974 venga disdetto unilateral-mente dalla Svizzera. con la lo-gica conseguenza che i lavora-tori frontalieri (nessuno esclu-so, ndr) dovranno fare la di-chiarazione dei redditi in Italia,con un credito d’imposta delle tasse pagate in Svizzera e la fa-mosa franchigia. Il terzo scena-rio, di cui più volte si è parlato escritto, riguarda direttamente il Ticino: il Cantone potrebbe dar corso al blocco dei ristorni, pretendendo una rinegoziazio-ne dell’accordo con implicazio-ni oggi difficili da delineare».

Di sicuro, ne farebbero lespese in primis - per quanto concerne questa terza ipotesi - iComuni di confine.

n Pesa l’incontrosenza risultatitra il nostro ministrodegli Esteri e la Confederazione

Sono passati quasi tre anni dall’an-

nuncio di un’intesa «sull’imposi-

zione dei lavoratori frontalieri,

unitamente ad un protocollo che

modifica le relative disposizioni

della Convenzione contro le dop-

pie imposizioni» del dicembre

2015 e la maggioranza parlamen-

tare non ha dubbi: non si va avanti.

Lo ha confermato al nostro giorna-

le Giovanni Currò, dottore com-

mercialista e parlamentare coma-

sco del Movimento 5 stelle. Per i

valtellinesi e valchiavennaschi

occupati nei Grigioni - circa 5mila

secondo alcune recenti stime dei

sindacati - è un’ottima notizia.

Secondo Currò le criticità sono

tante e tutte rilevanti. Ma il punto

più importante è quello dell’alleg-

gerimento delle buste paga dovuto

alla comparsa dell’Irpef nelle

dichiarazioni dei redditi dei fron-

talieri. Cosa sbagliata secondo una

parte di sindacato, per i lavoratori

e l’attuale maggioranza. «Bisogna

gettare delle nuove basi, tendendo

conto dell’economia delle province

di confine», precisa. L’accordo del

2015, con la previsione dell’Irpef -

sulla base delle aliquote italiane -

oltre alle imposte alla fonte in

Svizzera, avrebbe abbassato in

modo rilevante lo stipendio netto

dei frontalieri nel giro di una

decina d’anni. «Una tassazione

elevata come quella italiana

avrebbe annientato completa-

mente la differenza di stipendi -

aggiunge -. Nella Confederazione ci

sarebbero stati salari più bassi di

quelli attuali, ma con le tutele

svizzere, ben inferiori a quelle del

nostro Paese. L’eventuale doppia

imposizione deve tutelare i salari

anche per garantire ossigeno

all’economia delle zone di frontie-

ra. Se non fosse così ci sarebbe una

devastazione in termini di filiera».

Restano agitate le acque sul fronte dei lavoratori frontalieri ARCHIVIO

Il punto di vista italiano

«Con la doppia imposizionebuste paga troppo leggere»

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10 Sondrio economiaLA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

tata avanti anche oggi con una attenta opera di manutenzione: il conduttore di Linea Bianca Massimiliano Ossini, supporta-to dall’agronomo Roberto Bru-ni, si è infatti soffermato soprat-tutto sulla funzione dei terraz-zamenti e sui lavori di manuten-zione e di costruzione dei muri asecco che erano in corso nel-l’area.

In Valtellina (attraverso ilpercorso di operatore edile del Pfp, il Polo di formazione pro-fessionale) e nella vicina Valpo-schiavo sono in corso infatti da alcuni anni corsi di formazione per “Capire, realizzare e mante-nere i muri a secco” che consen-tono appunto di recuperare e tramandare una tecnica (anzi un’arte), quella della costruzio-ne a secco, insostituibile per la formazione del nostro paesag-gio ed ancora di più per il ricono-scimento della nostra identità.

Le riprese saranno trasmessenel corso della puntata di Linea Bianca di sabato 26 gennaio, cheinserirà anche qualche immagi-ne tratta dal documentario “Ru-pi del Vino” di Ermanno Olmi. C.Cas.

valtellinesi costituiscono la più estesa area viticola terrazzata d’Italia – spiega la presidente di Provinea, Cristina Scarpellini - eil loro valore agronomico, il loro eccezionale impatto paesaggi-stico, la loro insostituibile fun-zione di presidio idrogeologico sono svolti principalmente gra-zie agli oltre 2.500 km di murettia secco che sono stati costruiti nel corso dei secoli a comporre questo magnifico “paesaggio culturale”. Le riprese della Rai sono state effettuate nei pressi della chiesa di Santa Perpetua, sopra Tirano, dove i terrazza-menti sono tra i più antichi di quelli documentati in Valtellina,risalendo ad oltre 800 anni fa»

La grande esperienza di chiha realizzato questo eccezionale“monumento” deve essere por-

Le ripreseGrazie alla collaborazione di Fondazione ProvineaIl programma andràin onda sabato 26 gennaio

Tour de force per la troupe di Rai 1 che, nel giro di qualche giorno, ha girato ripresenella Media Valle da Aprica e Pian di Gembro fino a Tirano per la nota trasmissione “Linea Bianca”. Nel capoluogo abdua-no a farla da padroni sono stati i terrazzamenti della Valtellina. Grazie alla collaborazione di Fondazione Provinea, gli autori del programma hanno avuto oc-casione di ammirare il grande complesso dei terrazzamenti nella zona di Tirano ed hanno immediatamente deciso di inse-rire nella trasmissione uno spe-cifico focus su di essi, parlando in particolare di come i nostri terrazzamenti siano pienamen-te rappresentati nella lista del patrimonio intangibile Unesco nell’ambito de “L’arte dei mu-retti in pietra a secco – cono-scenza e tecniche”.

«Come noto i terrazzamenti

I terrazzamenti in tv“Linea Bianca” a Tiranoscopre i muretti a secco

il conduttore di “Linea Bianca” Massimiliano Ossini con l’agronomo Roberto Bruni FOTO JURI BARUFFALDI

n In Valtellina oltre 2.500 km di muretti a seccocostruiti nel corso dei secoli

Lo scenarioDino Scanavino, presidente nazionale Cia-Agricoltori italiani: «A noi i i mercati senza regole fanno paura»

«I dazi ci preoccupanosempre, noi siamo per i mercati liberi, regolati da accordi, per-ché gli accordi proteggono i più deboli e i mercati senza regole ocon dazi favoriscono i forti» per questo «a noi i dazi o i mercati senza regole fanno molta pau-ra». Lo ha detto Dino Scanavino,presidente nazionale Cia-Agri-coltori italiani, a margine del fo-rum vitivinicolo in corso a Fi-renze.

«Paradossalmente - ha ag-giunto il presidente - nel siste-ma specifico del vino i dazi tra Cina e Stati Uniti potrebbero anche favorirci, perché i vini americani avendo un impedi-mento tariffario potrebbero li-berare più spazi per i vini italia-ni, ma queste sono teorie, nella pratica noi dobbiamo conqui-stare il mercato cinese sapendo raccontare il nostro vino, le no-stre colline, la nostra cultura, al-lora così conquisteremo davve-ro la Cina». Scanavino ha inoltrespiegato che «il 2019 è un anno che deve smaltire una vendem-mia molto abbondante, quindi deve fare i conti con le questionidi mercato. Noi - ha concluso - contiamo sul fatto che i consu-matori di tutto il mondo conti-nuino ad apprezzare sempre piùle produzioni di alta qualità del-l’enologia italiana e crediamo che la viticoltura continui ad es-sere un settore su cui investire».

SONDRIO

Salini Impregilo in poleposition per l’acquisizione diCossi Costruzioni di Sondrio

Alla scadenza fissata per lepresentazioni delle offerte soloil colosso delle costruzioni ita-liano ne ha depositata una. Perpartecipare alla gara l’offerentedoveva aver realizzato negli an-ni 2015, 2016 e 2017 almeno unfatturato medio di 150 milionidi euro, e doveva dimostrare diavere un’attività coerente conquella di Cossi.

Un nuovo tentativo

Salini si era già fatta avanti perl’acquisizione di Cossi nella pri-mavera scorsa, nella speranzadi riuscire ad accaparrarselaprima che finisse nel calderonedell’amministrazione straordi-naria della controllante Con-dotte (decretata dal Mise il 6agosto), ma la trattativa non ar-rivò a conclusione.

La procedura a evidenza pub-blica ha confermato che l’unicointerlocutore resta Salini Im-pregilo, ma per acquistare l’80%della Cossi l’offerente deve orarispettare le condizioni postedai commissari: impegnarsi aricapitalizzare la società per 12milioni di euro e portare la di-sponibilità incondizionata diuna «primaria banca» a fornireuna fideiussione da 2 milioni dieuro idonea a garantire l’impe-

Gli operai di Cossi sono specializzati nella costruzione di gallerie

«Export Con i dazifavoritisolo i forti»

Salini-Impregilo deposita offertaCossi Costruzioni attende il verdettoL’acquisizione. A Sondrio nessuna comunicazione ufficiale riguardo all’aggiudicazioneIl nuovo acquirente dovrà ricapitalizzare. Il 20% della società resterà in mano a Renato Cossi

gno dello stesso acquirente cir-ca il mantenimento dell’occupa-zione di Cossi e della controllataMosconi per almeno due anni.Il 20% della società resterà inmano a Renato Cossi. Oggettodell’offerta era in particolare il75,01% del capitale sociale diCossi, detenuto da Condotte, eil 4,99% detenuto da Ferfina (exholding di controllo di Condot-te, anch’essa in amministrazio-ne straordinaria dal 5 dicembrescorso).

Il restante 20% resterà inmano al socio storico RenatoCossi, che cedette l’80% dellasocietà a Condotte circa diecianni fa.

Dipendenti e indotto

Cossi costruzioni spa (150 mi-lioni di euro di fatturato medio2015-2017) dà lavoro a circa 300persone se vengono presi inconsiderazione anche i dipen-denti in Svizzera e la maggiorparte di loro parla valtellinese.Ovvio, quindi, che la procedurain atto per l’acquisizione della

storica realtà locale interessicentinaia di famiglie. Attorno aCossi, infatti, gravitano anchedecine e decine di unità legateall’indotto.

E a questo proposito l’acqui-sizione, se venisse perfezionata,potrebbe risolvere i problemiche si sono venuti a creare du-rante l’ultima fase del cantiereper realizzare la variante diMorbegno, quando proprio ifornitori lamentarono il manca-to pagamento delle loro fatture,minacciando di mettere a ri-schio la realizzazione della stra-da. Ha prevalso il buonsenso,ma ora anche le questioni eco-nomiche in sospeso dovrannoessere risolte.

Nessuna comunicazione

Cossi Costruzioni, che non haancora ricevuto alcuna comuni-cazione ufficiale riguardo albando e alla sua aggiudicazione,alle spalle ha importanti opere,come la Salerno-Reggio Cala-bria (realizzata insieme a Im-pregilo), ed è specializzata ingallerie e in generale in infra-strutture (strade, ferrovie). Lasocietà è proprietaria di moltimezzi da cantiere (ha semprerealizzato in proprio le com-messe) e di un impianto per laproduzione di conglomerati bi-tuminosi in provincia di Son-drio. R.Son.

n nSalini aveva già tentato la scalata lo scorso anno ma Condotte finì in amministrazione

Il patron della Cossi Costruzioni, il signor Renato

Le riprese della Rai sono state effettuate nei pressi della chiesa di Santa Perpetua FOTO JURI BARUFFALDI

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LA PROVINCIA 11GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

«Il mondo del lavoro è sempre più esigenteQuesto percorso offre solide prospettive»

Un percorso «che of-fre una prospettiva solida airagazzi» e risponde bene al-l’evoluzione richiesta dalmondo del lavoro ad una figuraprofessionale tradizionale,con il bonus di poter frequen-tare senza doversi spostarefuori provincia.

Il dirigente scolastico del-l’istituto Quadrio – De SimoniGianmaria Toffi è «moltocontento» dell’attivazione delcorso a distanza organizzatodal Collegio dei geometri, ha

spiegato ieri mattina durantela presentazione dell’open dayprevisto per il 2 febbraio, per-ché questa opportunità «pro-pone uno sbocco interessanteal termine delle scuole supe-riori, soprattutto per i diplo-mati del nostro indirizzo Catma anche per i ragazzi chehanno frequentato altre scuo-le», ha sottolineato.

«Le lauree professionaliz-zanti sono una solida tradizio-ne in alcuni settori – ha rimar-cato Toffi -, si pensi all’ambito

sanitario con i corsi per gli in-fermieri o al mondo dei servizisociali, in cui percorsi di laureatriennale esistono ormai datempo e sono ben riconosciutiper valenza e sbocchi. Per altreprofessioni dotate di un albo,invece, questi percorsi manca-vano e si sentiva, perché il con-testo infatti richiede livelli dispecializzazione sempre piùalti. In questo senso, l’attiva-zione di un percorso post-di-ploma che i ragazzi possonoseguire in provincia è impor-

tante». In prospettiva, ha sot-tolineato Toffi, l’inserimentonel mondo dell’istruzione del-le nuove lauree professiona-lizzanti «richiederà anche unarevisione del profilo dell’indi-rizzo Cat della scuola superio-re, così da raccordarlo al me-glio con i corsi di questo tipo»,ma l’attivazione dei nuovi per-corsi formativi è già un passag-gio molto interessante per i ra-gazzi che intendono operare inquesto campo professionale. F. Bet. Il dirigente scolastico dell’istituto Quadrio – De Simoni Gianmaria Toffi

rie. Nel settembre dell’anno scorso è partito il primo anno dicorso a Sondrio, con nove par-tecipanti, e per far conoscere questa interessante possibilità a ragazzi e famiglie si è organiz-zato un open day che consenti-rà di conoscere in dettaglio questo nuovo percorso forma-tivo. Il corso triennale è aperto a tutti i diplomati e garantisce 180 crediti universitari, per-mettendo di conseguire il titoloche dal 2020 sarà indispensabi-le per svolgere la professione all’estero, come prevedono le direttive dell’Unione europea».

Tecnologia annulla-distanze

Poter seguire le lezioni senza trasferirsi fuori provincia può essere «un’opportunità impor-tante» per molti studenti, ha sottolineato Lanzini, grazie ad un’organizzazione che elimina le distanze attraverso la tecno-logia. Dall’aula del Quadrio – DeSimoni infatti gli studenti pos-sono seguire le lezioni in direttae interloquire con i docenti di San Marino, ma i materiali di-dattici sono a disposizione an-che in forma registrata – non c’èobbligo di frequenza - e il per-corso prevede anche soluzioni ad hoc per gli studenti lavorato-ri.

Conseguito il titolo, i geome-

tri laureati possono sostenere direttamente l’esame di Stato per l’iscrizione all’albo, hanno spiegato Lanzini e Tempra, vi-sto che nel triennio è previsto anche un periodo di tirocinio svolto in studi o imprese con-venzionati con l’università.

Gli sbocchi professionali

«Questo percorso offre nume-rosi sbocchi professionali – ha sottolineato il presidente del Collegio provinciale -, una figu-ra come quella del geometra laureato è richiesta da molte grandi imprese e nel mondo della libera professione siamo in un periodo di ricambio gene-razionale, quindi si aprono spa-zi interessanti per i giovani. Con questo titolo, inoltre, è possibile partecipare ai con-corsi pubblici per le figure diri-genziali. E se in seguito si deci-de di proseguire gli studi, i 180 crediti sono spendibili presso altre facoltà».

Quest’anno dal Polo univer-sitario di Lodi usciranno i primigeometri laureati, ha ricordato Lanzini: a breve dovrebbero ar-rivare novità sul fronte norma-tivo, con un disegno di legge in discussione al Senato che in-quadra il corso di geometra lau-reato fra le nuove lauree pro-fessionalizzanti.

FRANCESCA BETTINI

I primi nove studenti stanno già frequentando le le-zioni in diretta streaming, ora siaprono le porte per le iscrizionidelle nuove matricole.

Sarà presentato con un openday in calendario il 2 febbraio ilcorso universitario triennale per diventare “Geometra lau-reato”, un percorso formativo che il Collegio provinciale dei geometri ha portato a Sondrio attraverso un progetto con l’Università degli studi della Repubblica di San Marino e il

Polo universitario di Lodi.

Costruzioni e gestione territorio

Obiettivo, dare la possibilità ai ragazzi di conseguire il titolo in“Costruzioni e gestione del ter-ritorio” senza spostarsi dalla provincia, ma frequentando le lezioni in città e recandosi a Lo-di oppure a San Marino soltan-to per sostenere gli esami, comehanno spiegato ieri il presiden-te del Collegio provinciale dei geometri e geometri laureati Giorgio Lanzini, il segretario Marco Tognolatti e Michele

Tempra, responsabile dei pro-getti legati all’università.

Laurea professionalizzante

«A suo tempo il Collegio si è at-tivato per anticipare l’introdu-zione delle lauree professiona-lizzanti – ha ricordato Lanzini -, attivando questo corso a di-stanza che consente agli stu-denti di seguire le lezioni in di-retta streaming da un’aula del-l’istituto Quadrio - De Simoni, messa a disposizione dalla scuola e allestita dalla Provin-cia con le attrezzature necessa-

Da sinistra Marco Tognolatti, Giorgio Lanzini, Gianmaria Toffi e Michele Tempra alla presentazione del corso per diventare “Geometra laureato”

Geometra laureatoPer seguire le lezioninon serve spostarsiOpen day. Il 2 febbraio si presenta il corso universitarioDirette streaming in un’aula del “Quadrio-De Simoni”e trasferte a Lodi o San Marino per sostenere gli esami

La giornata

Per conoscere più dettagli e le modalità

Scolaresche, ragazzi, famiglie, tutti

invitati a scoprire il corso di laurea

triennale in Costruzioni e gestione

del territorio. L’appuntamento con

l’open day è per il 2 febbraio al-

l’istituto Quadrio – De Simoni, che

ospita le lezioni in diretta da San

Marino: le porte della scuola saran-

no aperte dalle 8,30 alle 13 e dalle

14,30 alle 16,30, con la possibilità di

visitare l’aula, seguire una lezione

e ascoltare le testimonianze diret-

te di alcuni studenti che stanno

frequentando il primo anno a

Sondrio. Alla giornata partecipe-

ranno anche il dirigente del Polo

universitario di Lodi Corrado

Sancilio e il vertici del Collegio dei

geometri della città lombarda, che

ha attivato il percorso di formazio-

ne con l’Università di San Marino

un anno prima dell’ente valtelline-

se. Studenti e genitori potranno

così conoscere in dettaglio l’offerta

formativa e le modalità didattiche,

oltre a chiedere chiarimenti ai

referenti del Polo di Lodi e del

Collegio sondriese. F. BET.

il presidente del Collegio provinciale dei geometri e geometri laureati

[email protected]. 0342 535511

Luca Begalli [email protected], Marzia Colombera [email protected], Eugenio Gizzi [email protected], Sara Baldini [email protected], Monica Bortolotti [email protected],

Riccardo Carugo [email protected], Paolo Giarrizzo [email protected], Antonia Marsetti [email protected], Alessandra Polloni [email protected]

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12 SondrioLA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

monitorati: nonostante i tanti turisti, c’erano sempre posti au-to disponibili. Prima di operare qualsiasi cambiamento, e per prendere decisioni con cogni-zione di causa, abbiamo ascolta-to numerose opinioni; e se tutto andrà come nei piani, queste modifiche potrebbero diventa-re definitive tra non meno di un anno e mezzo; di sicuro, durantei prossimi periodi di grande af-flusso turistico, la viabilità sarà quella usata per le ultime feste».

I commercianti

In paese molti auspicano modi-fiche anche alla via Rusca, so-prattutto i commercianti : «vor-rebbero invertirne il senso di marcia per favorire l’afflusso di turisti verso il centro. La pensia-mo allo stesso modo, ma per far-lo dobbiamo confrontarci con i dirigenti dell’agenzia per il tra-sporto pubblico locale del baci-no di Sondrio in quanto una mo-difica alla via Rusca sarebbe oggiimpensabile perché i pullman dilinea avrebbero difficoltà a com-piere certe manovre; un primo incontro interlocutorio c’è già stato. Il trasporto pubblico va migliorato e nei prossimi giorni mi farò personalmente carico dialcuni incontri con l’assessore aitrasporti del comune di SondrioCarlo Mazza per cercare, tutti assieme, di arrivare ad offrire una rete di mezzi pubblici ade-guata da e per la Valmalenco. Perogni treno che arriva a Sondrio, avere almeno un pullman con destinazione Valmalenco sareb-be un buon inizio». R. Rov.

Gande. L’intenzione sarebbe, in futuro, di rendere le tre vie in questione definitivamente a senso unico».

L’anello pensato dall’ammi-nistrazione comunale prevede che un automobilista, partendo dal Comune di Chiesa, debba sa-lire lungo la via V Alpini, prose-guire per la via Vanoni e chiude-re il cerchio arrivando in via Marconi.

«Vogliamo evitare che le autosi incrocino lungo vie così stret-te che, a volte, impediscono il passaggio dei mezzi di soccorso; e poi vogliamo preservare la contrada Sasso che in passato si è trovata spesso ad essere invasedalle auto. Credo sia meglio fa-vorire la circolazione per Son-drio dalla via Sigismund verso lavia Bernina che è molto più lar-ga».

I turisti

Ai turisti che - dopo l’elimina-zione di alcuni parcheggi - han-no scritto al Comune lamentan-dosi di dover camminare parec-chio fino alla loro abitazione, Pa-rolini risponde che «abbiamo tolto dei parcheggi, è vero, ma non così tanti come qualcuno sostiene; una scelta presa per tu-telare i pedoni che altrimenti sa-rebbero stati esposti a rischi lungo la via Vanoni. Nelle zone interessate dal provvedimento ci sono due ampi parcheggi rag-giungibili a piedi in pochi minu-ti: in via Franco Sampietro, so-pra l’ex ristorante Cometti, e poiin via V Alpini, di fronte alla ca-serma della Forestale; durante le vacanze di Natale li abbiamo

Il provvedimentoLa giunta ha sperimentatodurante le festivitàl’anello che consente di evitare il doppio senso

Prove tecniche di via-bilità a Chiesa in Valmalenco durante le passate festività. Co-me ad ogni Natale le vie V Alpini,Vanoni e Marconi sono state re-se a senso unico; rispetto al pas-sato però c’è stata una novità: l’assessore Andrea Parolini, di concerto con la polizia locale, neha invertito il senso di marcia, creando di fatto un anello: «Al-cune persone, poche per la veri-tà, si sono lamentate senza pri-ma conoscere le ragioni di questicambiamenti - spiega l’assesso-re Parolini -. Sono state modifi-che temporanee, anche se devo dire che stiamo pensando di renderle definitive perché moltituristi - e soprattutto tanti resi-denti - hanno colto positiva-mente il cambiamento, chie-dendoci di renderlo permanen-te. Per farlo però dobbiamo pri-ma valutare alcune criticità, co-me la stradina per la località

Nuova viabilità a Chiesa«Sensi unici: meno auto e più sicurezza in paese»

L’assessore Andrea Parolini

SondrioPer la Valtellina si parladi 470mila euro da spenderein Valmalenco e nel comunedi Forcola, località Sirta

Sono state finalmentesbloccate dal ministero del-l’Ambiente e della Tutela del Territorio le risorse per la rea-lizzazione di 23 progetti esecu-tivi contro il dissesto idrogeo-logico, proposte dalla Regione quasi 2 anni fa. Per le opere di ripristino, contenimento, mes-sa in sicurezza e consolidamen-to su 11 province lombarde, so-no stati complessivamente stanziati 3 milioni di euro.

«Si tratta - ha spiegato l’as-sessore al Territorio e Prote-zione civile, Pietro Foroni - di opere fondamentali per preve-nire emergenze e disastri natu-rali, alle quali oggi abbiamo da-to un impulso decisivo. Finan-ziandone infatti i progetti ese-cutivi - ha sottolineato - questeopere di difesa del suolo avran-no automaticamente la priori-tà per accedere ai fondi regio-nali e nazionali previsti per la lotta al dissesto idrogeologico».

Per la provincia di Sondrio ifondi ammontano a quasi 470mila euro. Serviranno per la progettazione del consolida-mento del vallo paravalanghe del Corno di Braccia a Chiesa inValmalenco (423.400 euro) e per la sistemazione idrogeolo-gica del torrente Fabiolo al Sir-ta in comune di Forcola (45.100euro), come da segnalazioni ef-fettuate all’epoca dalle rispetti-ve amministrazioni comunali.

MARZIA COLOMBERA

Chiude il Centro di ac-coglienza straordinaria di mi-granti di Tirano collocato nel-l’ex hotel e ristorante PiccoloMondo, ma gli ospiti sarannoricollocati altrove a cura dellaPrefettura, in analoghe struttu-re e non desta preoccupazionea seguito del “Decreto sicurez-za” recentemente approvato dalGoverno, la situazione del confi-ne di Tirano, dal momento cheil valico di Piattamala non è maistato privilegiato come punto ditransito dai profughi diretti nelNord Europa.

A sottolinearlo è la Questuradi Sondrio, che risponde così aitimori espressi dal sindaco diTirano Franco Spada, e ripor-tati ieri sulle colonne del nostrogiornale.

I timori di Tirano

Spada, annunciando la chiusuradel Cas tiranese aveva sottoline-ato come in questi anni la ge-stione in linea diretta dell’emer-genza migranti in città, conl’apertura dello Sprar, il Sistemadi protezione per i richiedentiasilo e rifugiati) sia stata pre-miata prima con la garanzia diun numero limitato di personenei Cas e ora con la sua chiusura,che avverrà a fine mese.

Al di là dell’emergenza, il la-voro fatto con lo Spar a Tiranoha riguardato percorsi di inte-

Il valico di frontiera di Piattamala

DissestoidrogeologicoSbloccatii fondi

«Nessun allarme migranti al confine»I controlli di polizia sono già garantitiIl dibattito. Rassicurazioni dalla Questura dopo i timori espressi dal sindaco di Tirano«Il valico di Piattamala non è mai stato privilegiato come punto di transito per il Nord Europa»

grazione, corsi di lingua e for-mazione e inserimento lavorati-vo dei migranti.

Nel far presente come la ge-stione dei migranti fatta finoraabbia evitato tensioni e proble-mi, Spada non aveva mancato disottolineare la sua preoccupa-zione di sindaco di un paese diconfine, in vista della chiusuradei Cas prevista dal “Decretosicurezza”. «I flussi più consi-stenti nei Cas di Milano - avevasottolineato - sono eritrei chevogliono dirigersi in Germaniae nel Nord Europa. Nel momen-to in cui queste persone nonavranno più protezione umani-taria tenteranno di raggiungereil nord passando da località diconfine come Tirano». Di qui iltimore di movimenti incontrol-lati e possibili tensioni al confi-ne e la richiesta di monitorarequesto aspetto.

Le repliche

Immediata la risposta dellaQuestura, che sottolinea co-me«il valico di Piattamala nonè mai stato privilegiato comepunto di transito da coloro cheintendono raggiungere il norddell’Europa. Infatti, fin dall’in-gresso in area Schengen da par-te della Confederazione Elveti-ca, avvenuta nel 2008, nono-stante la soppressione dei con-trolli sulle persone alle frontie-re interne, non si è registrato

alcun incremento migratorio,soprattutto in ragione dellamorfologia alpina del territoriosvizzero, scarsamente idoneoallo scopo».

Non solo. La Questura evi-denzia anche che è stato sotto-scritto un protocollo d’intesatra le autorità di confine svizze-re con la Polizia di Stato (proto-collo che peraltro verrà rinno-vato a breve, il 6 febbraio), «fi-

nalizzato ad assicurare un pre-gnante controllo del territoriodi confine, oltre a prevedere cheil valico di Piattamala non restimai sguarnito e che le rispettiveforze di polizia, a presidio delconfine, in perfetto coordina-mento, si alternino nella esecu-zione dei servizi». Questo pro-tocollo «estende forme di colla-borazione per una più efficaceattività di polizia».

n I 5 ospiti del Cas di Tirano, che chiude a fine mese, saranno accolti in altre strutture

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LA PROVINCIA

Sondrio 13GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

sull’accaduto -. Ne siamo ve-nuti a conoscenza dopo che cel’ha segnalato l’Arpa. Stiamofacendo tutte le verifiche delcaso».

Ieri a fare un sopralluogosono intervenuti il tecnico egli operai del Comune orobi-co: «Si tratta di un tubo di rac-colta delle acque bianche,convogliato in quell’area –spiega Murada -. Sicuramen-

gli scatti su Facebook, avvi-sando vigili del fuoco e Arpa,l’Agenzia regionale per la pro-tezione dell’ambiente di Son-drio, che a sua volta ha inol-trato la segnalazione al muni-cipio orobico, intervenuto afare i controlli.

«La madre degli imbecilli èsempre incinta – lapidario ilcommento del sindaco di Al-bosaggia Graziano Murada

AlbosaggiaLa segnalazione fattada un escursionista«Stiamo facendotutte le verifiche»

Potrebbe essere sta-to qualcuno che, noncurantedell’ambiente, ha pensato be-ne di lavare la macchina sullastrada oppure di un attaccoabusivo alla rete idrica.

Potrebbero essere due lecause della schiuma biancaaffiorata in un corso d’acqua,all’interno della riserva natu-rale del Bosco dei Bordighi,lungo un tratto che si trovasul territorio comunale di Al-bosaggia.

Una presenza sospetta,balzata all’attenzione diun’escursionista: passeggian-do nella zona ha fotografato iltorrente inquinato, postando

Nella foto è evidente la schiuma bianca

te è qualcuno che ha scarica-to, volontariamente o invo-lontariamente non possiamodirlo, ma le possibilità sonodue: o si è attaccato abusiva-mente allo scarico delle acquebianche, quindi ad esempio laschiuma può arrivare da unalavatrice oppure, cosa piùprobabile, è stata lavata unamacchina sulla strada la-sciando defluire i residui dellavaggio in una griglia, finitipoi nel corso d’acqua».

Ciò detto però Muradachiede che anche il Comunecoinvolto venga subito coin-volto quando si registranofatti del genere: «Vanno benei social, benissimo avvisare glienti preposti, ma sarebbe au-spicabile che si chiamasse im-mediatamente anche il Co-mune, qualunque esso sia,perché alla fine la soluzionedei problemi tocca a noi am-ministratori. In questo casospecifico avremmo potuto in-tervenire nell’immediatoquando ancora la schiuma erapresente, mentre ormai èscomparsa ed è più difficile ri-salire all’origine». D.Luc.

«Schiuma bianca nell’acqua»Allarme nel Bosco dei Bordighi

Spa-H per 25 ore settimanali, a partire dal prossimo mese di febbraio - l’incarico ha la durata di 12 mesi, potenzialmente rin-novabili -, dietro un compenso totale lordo, come si spiega nel bando, di 18.565 euro.

Tra le mansioni richieste,quelle di assicurare il buon an-damento delle attività durante ilservizio Spa-H, collaborando con il coordinatore e con l’équi-pe educativa, oltre a program-mare insieme agli altri operatorile varie iniziative, nonché a par-tecipare alle riunioni di équipe eagli incontri preventivamente programmati al di fuori dell’ora-rio di apertura del servizio.

Tra i requisiti richiesti, esserein possesso della patente B e di un diploma di laurea triennale, specialistica o magistrale in scienze psicologiche, pedagogi-che o sociali. Per qualsiasi infor-mazione: Fondazione Albosag-gia ( 0342.211378). D. Luc.

AlbosaggiaL’incarico part time ha la durata di 12 mesi rinnovabili per un compenso lordo di 18.565 euro

Ultimi due giorni utili,oggi e domani, per presentare la candidatura alla Fondazione Al-bosaggia, che è alla ricerca di un educatore da “arruolare” part-time all’interno dello Spa-H, il servizio rivolto a giovani disabilidel territorio, attivo da lunedì al venerdì nella sede di via Coltra.

Chi fosse interessato dovràentro mezzogiorno di domani 25 gennaio inviare il modulo scaricabile online direttamente dal sito all’indirizzo www.fon-dazionealbosaggia.it. È indi-spensabile, per ambire a questo posto di lavoro, avere compe-tenze specifiche nel campo delladisabilità psico-fisica. Grazie a questa esperienza si potrà en-trare a far parte dello staff di

Educatore per Spa-HDomande entro domani

ANTONIA MARSETTI

Un settantenne dal fi-sico asciutto e dal passo deciso.Troppo per la sua condizionedi non vedente.

Questo devono aver pensatoi finanzieri che nel mese di di-cembre hanno iniziato a segui-re il pensionato che risiede nelTiranese, certi che quell’anda-tura così disinvolta non fossedovuta alla dimestichezza coni luoghi in cui si trovava l’uomo.

Eh sì, perché il pensionato simuoveva come fosse a suo agiotanto in città quanto in monta-gna e per giunta senza alcunausilio. Di più: si faceva accom-pagnare in auto e una volta sce-so si incamminava da solo e avolte senza neppure il bastone.

Le indagini - che a quanto sivocifera sarebbero scaturitedalla denuncia di un congiunto- sono state lunghe e laboriosee hanno comportato apposta-menti, ma anche ore e ore diintercettazioni, soprattuttoambientali.

Le intercettazioni

Non è dato sapere se l’uomo siastato sorpreso a guardare o acommentare programmi in ti-vù, ma è certo che alcune con-versazioni avute con i familiari(che ora rischiano di essere in-dagati per favoreggiamento)farebbero pensare che la pen-sione di invalidità percepita dalpensionato non fosse dovuta.

Non a caso l’uomo, forse re-sosi conto di essere finito inun’indagine, avrebbe cercato diprelevare il gruzzoletto in ban-ca - 90mila euro in tutto - neltimore che gli venisse portatovia.

E infatti dalle indagini dellaGdf è scaturita una richiesta di

L’inchiesta. L’ipotesi di reato: truffa aggravata. Anche i familiari rischiano il favoreggiamentoDeterminanti le intercettazioni ambientali. Per la guardia di finanza ha incassato 160mila euro

sequestro per equivalente perla modica - si fa per dire - cifradi 159mila euro. Questa infattila somma percepita dal presun-to falso invalido - tramite asse-gni mensili - dal 2007 ad oggi.

L’uomo però non si è arresoe ha subito presentato istanza,tramite il legale Marcello Ca-ci, al tribunale del Riesame(che si è riservato) per sblocca-re i fondi posti sotto sequestro.

La perizia

Decisiva sarà ora la visita medi-ca a cui l’uomo dovrà esseresottoposto alla presenza dueperiti medici incaricati dallaProcura. Si tratta quindi di unaccertamento di parte. Alla pri-ma convocazione il pensionatonon si è presentato.

Al suo posto è però giunto uncertificato medico. Ora ci saràuna seconda visita, program-mata dall’accusa per verificareil grado di invalidità. Va dettoche del caso non si è ancoraoccupata la Commissione sani-taria che in passato ha già visi-tato il pensionato due volte pri-ma di dare il proprio benestareall’Inps (che poi ha erogato l’as-segno di invalidità).

Questione cruciale

E qui veniamo al punto più im-portante. L’accusa. Per la Pro-cura l’ipotesi di reato è quelladi truffa aggravata e quindi sipresuppone che il presunto fal-so cieco abbia compiuto “artifi-ci e raggiri e abbia indotto inerrore” terzi.

Ma se, invece, si trattasse diuna diagnosi errata da partedella commissione sanitaria,allora per la difesa dell’uomo siaprirebbe uno spiraglio impor-tante.

La lettura dei dati sull’inquinamen-

to fatta da Legambiente nel suo

dossier annuale, che vede la Lom-

bardia tra le regioni italiane con le

città più soffocate dallo smog, è

«strumentale» ed «allarmistica»,

secondo l’assessore lombardo

all’Ambiente Raffaele Cattaneo.

«Io credo che ci voglia una lettura

corretta» ha osservato Cattaneo

presentando il rapporto sulla

qualità dell’aria 2018 stilato da

Arpa Lombardia, che evidenzia

negli ultimi 13 anni un trend in

miglioramento nella Regione. «Nel

2018 le concentrazioni del Pm10

sono migliorate in tutta la Lombar-

dia, mentre per quanto riguarda

l’ozono non c’è un valore limite

imposto dalla normativa». In base

alle rilevazioni di Arpa Lombardia,

nel 2018 per la prima volta in tutti i

capoluoghi lombardi il valore

medio annuo del Pm10 è rimasto

sotto il limite di 40 microgrammi

per metro cubo, mentre tra il 2005

e il 2018 le concentrazioni medie

delle polveri sottili hanno registra-

to una riduzione del 34%, passando

da 49 a 30. Nello stesso periodo, il

numero dei giorni di superamento

delle soglie di Pm10 (50 micro-

grammi per metro cubo) è diminui-

to del 59%. Nel 2018 le stazioni che

hanno rispettato il limite di 35

giorni sono state il 40%, mentre nel

2005 l’unica a rispettarlo era quella

di Bormio. A Milano nel 2018 i

giorni di sforamento dei limiti di

Pm10 sono stati 79, 18 in meno del

2017 e poco più della metà rispetto

al 2005 (144), mentre la concentra-

zione media annuale di polveri

sottili è scesa del 33% rispetto al

2005. Tra i capoluoghi di provincia

più virtuosi ci sono Sondrio, Lecco

e Varese.

In questa indagine la guardia di finanza ha messo in campo ore e ore di intercettazioni

Il punto

I dati sull’inquinamento?«Basta con gli allarmismi»

ChiuroDomenica pomeriggio“La storia di Srulik”Un appuntamentoper riflettere insieme

È una storia veraquella che va in scena dome-nica 27 gennaio alle 17 all’au-ditorium “Valtellinesi nelmondo” di Chiuro, dove la bi-blioteca “Luigi Faccinelli”del paese, insieme alla biblio-teca “Libero Della Briotta” diPonte celebrano con una pro-posta teatrale la “Giornatadella memoria” per non di-menticare la Shoah.

Adatto anche ad un pubbli-co di ragazzi, lo spettacolo siintitola “La storia di Srulik”,che è tratto dal romanzo“Corri ragazzo corri” delloscrittore israeliano Uri Or-lev, a cura del Teatro dell’Ale-ph, con Diego Gotti sul palco-scenico, sotto regia di Gio-vanni Moleri.

La storia vera cui si è ispi-rato Orlev è quella YoramFriedman, che durante l’in-fanzia dovette attraversarel’Olocausto: vide i propri ge-nitori deportati dal ghetto diVarsavia e, per poter soprav-vivere, fu costretto a cambia-re nome, dimenticare il nomedei suoi genitori e dei suoifratelli, senza però mai di-menticare di essere ebreo.

Scomparso ad Israele nel2017 all’età di 83 anni, Frid-man che era nato in Polonia,fu un sopravvissuto allo ster-minio degli ebrei ed ispiròanche il registra Danquartche, con il suo film “Corri ra-gazzo Corri”, decise di rac-contarne la storia assumen-do un punto di vista partico-lare, cioè che è quello di Yo-ram bambino, che sul grandeschermo prende appunto ilnome di Srulik. L’ingresso al-lo spettacolo di domenica èlibero. D.Luc.

Presunto falso cieco denunciatoDal suo conto via 90mila euro

La Giornatadella memoriaSpettacoloall’auditorium

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14 SondrioLA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Con la Messa delle 18

Settimana di eventi e celebrazioni (ricordiamo solo quelli di questa settimana) in oc-casione della ricorrenza liturgi-ca di San Giovanni Bosco, a co-minciare da oggi alle 18, quando saranno ricordati gli ex allievi e allieve defunti durante la Messa delle 18 a San Rocco. Si prosegui-rà, sabato alle 15,15 sempre a SanRocco, con un incontro per geni-tori sul tema “Le parole dell’edu-cazione”. Domenica le celebra-zioni si sposteranno nella colle-giata, dove alle 10,30 presiederà la Messa solenne il vescovo monsignor Enrico Dal Covolo, rettore emerito della Pontificia università lateranense. Ritorno poi in oratorio per il pranzo co-munitario, alle 12,30, e il pome-riggio, dalle 15, di giochi (e me-renda) “Valdocco a San Rocco”.

Celebrazioniper Don BoscoSi parte oggia San Rocco

ton di Milano. Per la categoriaAllieve/squadre al 3° posto lasquadra del Liceo Scientifico“Donegani”, 2°per l’Itis “Mat-tei” e al 1° posto le ragazze del-l’IS “Piazzi Perpenti”, an-ch’esse qualificate alla fase re-gionale di aprile.

Per la categoria JunioresF./ individuali al 3° posto Ali-ce Colombera dell’Itis “Mat-tei” di Sondrio, al 2° posto Ga-ia Bertolini del Liceo Scienti-fico “Donegani” e al 1° postoCarlotta Giancola del LiceoScientifico “Donegani”.

Per gli Juniores M. / indi-viduali al 3° posto Cesare DelFelice del Liceo Scientifico“Donegani”, al 2° posto Fede-rico Manni dell’Itis “Mattei”e al 1° posto Andrea Benvenu-ti dell’Itis “Mattei” di Son-drio. P.Val.

frontare, dando il meglio di séin un clima di sportività. Gra-zie alla collaborazione degliinsegnanti di educazione fisi-ca, e degli accompagnatoriche hanno attivamente presoparte alla giornata, è stata ga-rantita l’ottima riuscita dellamanifestazione promossadall’Ufficio Educazione Fisi-ca dell’UST di Sondrio nellapersona della professoressaLaura Giordano.

Questi gli istituti e gli stu-denti che hanno conosciuto lagioia del podio. Per la catego-ria Allievi/squadre al 3° postogli alunni dell’IS “Piazzi Per-penti” di Sondrio, al 2° postola squadra del Liceo Scientifi-co “Donegani” di Sondrio e al1° posto gli atleti dell’Itis“Mattei” di Sondrio che acce-deranno alla fase regionaledel 12 aprile al Palabadmin-

Le gareNella palestra del Mattei

in gara quasi 75 studenti

I vincitori parteciperanno

alle gare di Milano

Non solo le gare dinuoto, i Campionati Studen-teschi provinciali, infatti,hanno vissuto un’altra tappacon la disciplina del badmin-ton. Nella palestra dell’Istitu-to “Mattei” di Sondrio si sonopresentati sei Istituti di IIgrado categoria Allievi/e e 5 dicategoria Juniores maschili efemminili, per un totale diquasi 75 atleti. Sotto la dire-zione di gara degli insegnantiche accompagnavano le sin-gole squadre, si è dato il viaall’entusiasmante serie dicompetizioni durante la qua-le i ragazzi si sono potuti con-

Le fasi regionali aspettanoi più bravi del badminton

Il podio degli allievi a squadre nelle gare di badminton

PAOLO VALENTI

Dopo la pausa di fineanno, sono riprese le manife-stazioni provinciali dei Cam-pionati studenteschi.

La prova del nuoto, svoltasinella piscina comunale di Son-drio, ha visto l’adesione di ben180 agonisti, provenienti danove istituti (categoria Unicamaschile e femminile) e ottoistituti secondari di secondogrado (categoria Allievi/e - Ju-niores maschili e femminili).

I partecipanti si sono sfidatia suon di bracciate nelle nume-rose batterie previste dal pro-gramma tecnico, compren-denti i quattro stili natatori(stile libero, dorso, rana e far-falla) e le avvincenti staffettefinali 4x50 stile libero per lecategorie Unica f/m e 4x50 mi-sti per la categoria Allieve/i eJuniores femminili e maschili

I protagonisti

La manifestazione, supportatadalla Fin, è stata gestita dal-l’Ufficio educazione fisica del-l’ambito territoriale di Sondriograzie alla referente LauraGiordano, e sostenuta da do-centi, alunni, Coni provinciale,personale della società Proget-to Nuoto e volontari appassio-nati di nuoto. Speaker, il pro-fessor Vincenzo Gianola del-l’I.C. Paesi Retici, che collabo-ra con l’ufficio educazione fisi-ca. Sotto la competente dire-zione di gara da parte di LauraPorta, gli studenti si sono al-ternati nelle competizioni in

Il podio nella categoria Allieve dopo le gare nella piscina comunale

La sfida in piscinaIn vasca 180 ragazziper gli studenteschiI campionati. Le gare di nuoto nell’impianto comunalePrima le prove individuali poi spazio alle staffette Emozionante è stata la gara dei tre alunni paralimpici

vasca, cronometrati da LeoAngioletti con il suo staff, cro-nometristi ufficiali della FICr.e dai giudici ufficiali Fin, Giu-lia Frosio e Nicoletta Cavan-na. Emozionante il momentoin cui sono scesi in vasca i trealunni paralimpici, che hannocoperto la distanza dei 25 - 50metri incitati dal caloroso ap-plauso di tutti i presenti. Que-sti i risultati, per istituto, dellevarie sfide, per quanto riguar-da i primi tre posti.

Le classifiche

Per la categoria Unica femmi-nile 1° posto per l’IstitutoComprensivo Paesi Retici, se-guito dall’IC Sondrio Centro e,al 3° posto, l’IC Talamona. Perla categoria Unica maschile 1°posto per l’IC Paesi Retici, se-guito dall’IC Paesi Orobici e, al

3° posto, l’IC Sondrio Centro.Le prime due squadre di ognicategoria andranno alle regio-nali a Brescia il 10 aprile pros-simo.

Per la categoria Allieve: 1°posto la squadra del LiceoScientifico “Donegani” di Son-drio, capitanata dalla profes-soressa Antonella Giordano,2° posto per l’ITIS “Mattei” diSondrio e al 3° posto le ragazzedell’IIS “Da Vinci” di Chiaven-na. Per la categoria Allievi: 1°posto l’ITIS “Mattei” Sondrio,capitanati dalla professoressaDaniela Quadrio, al 2° posto lasquadra del Liceo Scientifico“Donegani” di Sondrio e al 3°posto i ragazzi dell’IIS “DaVinci” di Chiavenna. (La primasquadra classificata per cia-scuna categoria parteciperà al-le fasi regionali a Brescia il 10aprile prossimo.)

Per la categoria Junioresfemminile: 1° posto per lasquadra del Liceo Scientifico“Donegani” di Sondrio, 2° perl’IIS “Pinchetti” di Tirano e al3° posto le ragazze dell’IS “Sa-raceno Romegialli” di Morbe-gno. Infine, per la categoria Ju-niores maschile: 1° posto per lasquadra dell’ITIS “Mattei” diSondrio, 2° il Liceo Scientifico“Donegani” di Sondrio e al 3°posto i ragazzi dell’IS “Sarace-no Romegialli” di Morbegno.

La categoria Juniores, però,non potrà gareggiare nella faseregionale, in quanto non previ-sta dal regolamento attuale deiCampionati Studenteschi.

n Il programmatecnico prevedevai quattro stili:libero, farfalladorso e rana

n I vincitoridegli Allievie delle categorieuniche andrannoora alle regionali

I più veloci tra gli studenti in gara tra gli Allievi maschili

Il podio della categoria unica femminile E nella categoria unica maschile

E quello delle allieve a squadre

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LA PROVINCIA 15GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Ariete Toro Gemelli Cancro VergineLeone

PesciAcquarioCapricornoSagittarioScorpioneBilancia

Voi cercate sempre di aiutare i

vostri amici in difficoltà con un

consiglio. Anche se avete tanto

da dire, a volte è però meglio

farli riflettere con tranquillità.

Sicuramente vi aspetta una

giornata pesante e piena di

cose da fare, ma ciò che non

dovrà entrare mai, è l’ansia del

non riuscire. Credete in voi!

Solitamente non siete

aggressivi con il prossimo, ma

se sarà necessario, non dovete

farvi mettere i piedi in testa da

nessuno.

Se in campo lavorativo state

affrontando delle difficoltà,

non c’è nulla di male a

chiedere consiglio a chi ha più

esperienza di voi.

Se dentro di voi sentite che

si è rovinato qualcosa nel

rapporto col partner, fare finta

che questi dubbi non ci siano

non aiuterà la situazione...

La giornata inizierà in modo

piuttosto spento e monotono,

ma non è detto che una

notizia inaspettata non le dia

una svolta piacevole.

Rischiate solo quando siete

certi di poterlo fare. Anche se

sembra una contraddizione,

é il modo giusto per porsi di

fronte ad una sfida.

Talvolta il vostro egoismo vi

porta a non essere obiettivi

nei vostri rapporti personali,

con il rischio di rovinare quelli

di lunga data.

È normale voler delle certezze,

tanto in amore quanto sul

lavoro. Non lasciate che altre

persone vi tengano legate al

loro umore del momento.

Piccoli gesti, ma autentici,

sono spesso meglio di mosse

eclatanti ma che potrebbero

imbarazzare la persona che

volete conquistare.

Se qualcuno vi ha

ingiustamente tolto dei

privilegi che vi spettano e

senza alcuna spiegazione, fate

valere le vostre ragioni.

Avete la responsabilità di

trattare con alcune persone.

Oggi è necessario fare andare

tutto per il meglio, quindi,

dovrete mordervi la lingua.

21 MAR - 20 APR

NoilettoriNumeri utili

Farmacie di turnoSondrio - Biglioli, largo Pedrini, 3/5

Lanzada - Orseniga, via Pizzo

Scalino, 60

Talamona - Bacchetta, via Roma, 16

Piateda - Ricetti, via Fabbrica, 19

Traona - Semino, via Valeriana, 65

Dubino - Pavesi, via Valeriana, 36

Mese - Mele, via Roma, 10/B

Campodolcino - Farmacie

Edelweiss, via Don Ballerini, 8/A

Tirano - San Martino, largo

Risorgimento, 18

Grosotto - Santaniello, via Statale,

64

Valfurva - Zacchi, p.zza Frodaglio, 3

Livigno - Pedrini succ., via Freita,

1585

OspedaliAzienda Ospedaliera della

Valtellina e della Valchiavenna

Centralino 0342 521111

CUP 800.216.128

EmergenzePronto Soccorso 118

Carabinieri 112

Vigili del Fuoco 115

Polizia di Stato 113

Guardia di Finanza 117

Questura 0342 - 2201

Polizia Stradale Sondrio 0342-

545011

Polizia Stradale Mese 0343-42816

Prefettura 0342-532.111

Protezione Civile 0342-532111

Le lettere, firmate con nome, cognome e indirizzo, vanno inviate a:La Provincia di Sondrio, rubrica Le Lettere, via N. Sauro 13, 23100 Sondrio;o al fax 0342-53.55.53; o via mail: [email protected] redazione si riserva il diritto di sintetizzare i testi troppo lunghi.Per veder pubblicato il tuo SMS invialo al numero 331.677.79.56L’invio del messaggio non garantisce la certezza della pubblicazione.

Come partecipare

Le vostre lettere

LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

Come smistarei migrantiTrovo atroce vedere come molti migranti muoiano nel tentativo di raggiungere l’Eu-ropa. Il governo italiano do-vrebbe proporre ai paesi euro-pei, che intendono inviare navi nel Mediterraneo, Ger-mania, Belgio, Svizzera, Olan-da ecc... che mette a disposi-zione i propri portiper lo sbarco. Ad una sola condizione: che allo sbarco sia presente un rappresentante della nazionalità della nave, identifica gli immigrati, e l’Italia procura un comodo treno viaggiatori per portarli, tutti, nel paese di origine della nave.Che facciano invece i protetto-ri del mondo e li scarichino in italia, da mantenere, misembra un po troppo . O no?

_ ANACLETO MOLTENI

LE STRAGI DEL MEDITERRANEO

I morti in maree gli scafistiOrmai da settimane, ma direi da mesi e da anni, sui giornali e nelle TV tengono banco le notizie sui migranti e sulle morti in mare. Con tutto il rispetto per questi morti vor-rei però dedicare un pensiero a coloro- Italiani - che perdo-no la vita per cause varie. Innanzi tutto vorrei ricordare le 4.000 e più persone che tutti gli anni muoiono in inci-

denti stradali. Poi aggiungerei le 1.500 che muoiono sul lavoro; e non ultimi le altre 1.500 che muoiono per cause varie tra cui un alto numero di suicidi per difficoltà economi-che e familiari. Costoro, in nonpochi c asi, oltre alla loro vita pongono fine anche a quella dei loro congiunti tra cu i bambini innocenti.A mio avviso c’è una grossa

differenza tra queste due situazioni che sono sì sconvol-genti e drammatiche, ma chi è morto in mare si è affidato, pagando, a fior di delinquenti che non si sono fatti scrupolo di stiparli oltre ogni limite in barche fatiscenti o gommoni che si afflosciano dopo poche ore di navigazione. Per costoroproporrei lo stesso trattamen-to al quale hanno sottoposto le

loro vittime. Cioè abbando-narli in mezzo al mare a centi-naia di Km. dalle coste aggrap-pati a un salvagente.

_ STEFANO ROVAGNATI

email

Dilo con un sms

A MIRKO DI FINO

a mio figlio Mirko tantissimi

auguri di buon compleanno x i suoi 20 anni...

A MARIA PIA

Tu pensi che io non ti pensi ma pensi male perché io ti penso. Pensi che mi penserai anche tu o devo togliermi il pensiero? Gio.

PER SANDRATantissimi auguri a Sandra e

ricorda non c’è mai notte troppo lunga da impedire al sole di risorgere giovi e le amiche del caffè.

PER ALDO E ZITA

Sono 40 anni con l’anello al dito. Un bel traguardo fra tanti alti e pochi bassi. Auguri dai vostri amici Adalberto e Rena-ta.

Cara Provincia

Forse i millenials non si stupiscono di nulla e vivono questo mondo con la cer-tezza che sia reale. Diverso è per noi in età matura, abituati a valutare tutto quanto ci narrano e quello che vediamo, per valutare l’attendibilità delle notizie e di conseguenza, adeguare i nostri comportamenti. Ormai la realtà è bandita dalla nostra vita, quasi un difetto. La vita di oggi è una rappresentazione che è manipolata di ora in ora secondo la commedia che i grandi Registi stanno met-tendo in onda. Nei tempi non tanto remoti qualcuno

ipotizzava il Mondo retto dal Grande fratello che poteva manipolare le nostre vite a suo piacimento, a suo interesse. La vita degli abitanti, oggi dell’Ita-lia, è costantemente spiata dalla rete e dai social, presenti in ogni abitazione e in ogni punto delle città. Questi sono gli strumenti con cui il potere diffonde ininterrottamente la propria propaganda e controlla i cittadini anche nella loro vita privata, assicurandosi un con-trollo totale sulle loro vite. Il potere è suddiviso tra diversi enti: il Ministero dell’Amore, che si occupa della sicurezza interna attraverso la sua poli-zia politica detta “psicopolizia”

e della conversione di chiun-que abbia comportamenti devianti rispetto al credo del regime; il Ministero della Pace, che in realtà si occupa della guerra, il Ministero dell’Ab-bondanza, che si occupa delle questioni economiche, e il Ministero della Verità, che si occupa della propaganda di partito, secondo un revisioni-smo storico che porta a modifi-care libri, notizie e giornali del

passato per sostenere le posi-zioni attuali del governo. La società è rigidamente organiz-zata in classi, mentre tutti sono iscritti al Partito: da un lato ci sono i funzionari di alto rango, al di sotto di tutti c’è la classe lavoratrice, che vive in quartie-ri separati e si dedica a lavori manuali. La lingua è stata modificata nella Neolingua per evitare ogni forma di libero pensiero: sono vietate di con-

seguenza tutte le opere di invenzione, cui noi abbiamo aggiunto le grandi opere, e sono escluse tutte le parole e i pensieri non in linea con le direttive del Partito. Lascia stupiti vedere come i fans dei due partiti di gover-no credano che tutti i mes-saggi pubblicati dai vari personaggi siano scritti, di getto, tra un caffè e un altro. Nessuno crederà mai che ogni parola sia pesata, per-sino volutamente sbaglian-do tempi e verbi, che tutta la comunicazione sia nelle mani di grandi esperti della rete e dei social presenti negli staff di coloro a cui è concesso comunicare con il popolo. Quello che sfugge ai grandi sostenitori di questo mondovirtuale dove la realtà è manipolata a piacimento creando avatar o profili del tutto mistificati, è che la gratuità in mondo retto dal profitto non può esistere.

_ ALBERTO FRIGERIO

email

Un logo del social media Facebook

La realtà banditadalle nostre viteMa non durerà

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16 LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

BORMIO

DANIELA GURINI

Buona la prima peruna collaborazione attiva perla crescita del paese.

L’invito del sindaco di Bor-mio Roberto Volpato e dellasua amministrazione, marte-dì sera, non è caduto nel vuotoe, oltre alle numerose catego-rie di operatori economici edassociazioni di volontariatoinvitate alla serata, l’incontroha rappresentato una sorta diassemblea pubblica con la sc-tua granda stipata in ogni or-dine di posto.

Grande soddisfazione

«C’è stata – ha commentato ilprimo cittadino – davvero unabuona risposta. Sarà stato perla curiosità o forse per la vogliadi esserci ma la sala era davve-ro strapiena. Proporremo unaltro incontro, tra circa unmese, in locali dalla maggiorcapienza preparando ancheuna scaletta ben precisa degliargomenti da affrontare».

L’iniziativa, nata come invi-to agli operatori commercialie alle associazioni del territo-rio, dopo il tam tam mediaticoe sui social si è trasformata in Il sindaco ha invitato i concittadini ad essere propositivi

L’assemblea. Davvero partecipato l’incontro voluto dalla giunta per “(ri)svegliare” i cittadiniIl sindaco: «Lo sviluppo di un territorio necessita di interazione tra tutte le forze in campo»

un’assemblea pubblica avva-lorata dalla partecipazione dinumerosi privati cittadini.

«Lo sviluppo di un territo-rio – ha rimarcato il sindaco -necessita di una forte e con-corde interazione delle forzein loco: della parte politica,degli operatori economici,delle associazioni nonché deicittadini. La condivisione e lafinalità di intenti non sonocerto cosa facile da raggiunge-re ma rimangono la premessanecessaria per dare vita a pro-getti e iniziative di successo».

Da queste considerazioniha preso avvio questa nuovainiziativa dell’amministrazio-ne comunale a favore del terri-torio. Per non lasciare nulla diintentato, dopo l’attivazionedel percorso Montagna 4.0: unfuturo da costruire insieme,pianificato in accordo con laSocietà Economica Valtelline-se, è stata proposta un’ulterio-re occasione di confronto perchi opera nel campo turistico,commerciale, associativo edello sport e per tutti coloroche, avendo a cuore il proprioterritorio, si sentono chiamatia collaborare fattivamente perdefinire azioni comuni; l’in-

tento è quello di gettare le basiper un percorso collettivo ilpiù possibile partecipato econdiviso.

«Il dialogo è stato avviato –ha evidenziato Volpato – e leaspettative della popolazioneci sono: c’è chi propone e chi silamenta, come per le puliziedei cestini dei rifiuti, spessodimenticandosi le difficoltàdell’operare di un’ammini-strazione comunale».

L’unione fa la forza

In un territorio esteso e daipicchi di afflusso turistico,spesse volte diventa articolatoe non così “immediato” comevorrebbe un privato garantirerapidamente alcuni servizi,come per esempio per le puli-zie. Le basi comunque sonostate gettate, anche nei con-fronti degli operatori per iquali il comune è sempre di-sponibile anche se «le iniziati-ve per lo sviluppo del paese de-vono uscire anche da loro, dal-le diverse categorie. Senten-doci tutti uniti e tutti coinvoltiper il bene comune – ha con-cluso il sindaco - possiamo fa-re ancora molto per la crescitadel nostro paese».

ruolo di rappresentanza, l’apertura mentale che permet-te di accettare la posizione de-gli altri, l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere ildialogo piacevole. Competenzetrasversali che formano la per-sonalità e che sono utili soprat-tutto al di fuori della scuola, peraffrontare un colloquio di lavo-ro, per sostenere un esame, perdare voce, con garbo e determi-nazione, alle proprie idee.

Il tema scelto

Gli studenti dovevano portare l’argomentazione di un tema preparato che, in questo caso, riguardava se sia giusto o menoche venga reindirizzata la pub-blicità sui nostri apparecchi.

Inoltre – la parte certamentepiù difficile – i concorrenti do-vevano improvvisare su un te-ma proposto al momento. «La scelta è ricaduta sull’opportu-nità di utilizzare la tortura qua-lora ci siano situazioni di gravedifficoltà a livello di sicurezza nazionale e internazionale – prosegue la dirigente, affianca-ta in questo percorso formativodalla professoressa Angela Chindemi -. Fortunatamente, mi hanno confidato i ragazzi, a loro è toccato il “contro: nel di-battito hanno fatto riferimentoa quanto appreso a scuola per sostenere come la tortura non debba essere utilizzata. Da evi-denziare che nella classifica deimigliori speaker, infine, Danie-le Pini è arrivato primo e Ro-berto Giumelli terzo su tutti glistudenti partecipanti». Clara Castoldi

ti, rimpinguata con la presenzadi Rebecca, a Monza dove è ri-sultata vincitrice concorrendo contro 16 scuole.

La sezione regionale è statadivisa in due fasi: una è stata te-nuta dall’Istituto di Monza per le scuole delle province di Monza Brianza, Lecco e Son-drio, mentre l’altra è stata ac-colta dall’Istituto Tosi di Busto Arsizio per le restanti province.

«Dopo l’ottima performancea Bormio, eravamo speranzosi – ammette la dirigente scolasti-ca Rossana Russo -, ma il ri-sultato è andato al di là delle nostre aspettative. Le prime sette squadre qualificate a Monza e le prime sette a Busto Arsizio sosterranno un’ulterio-re selezione il 2 febbraio. La squadra vincitrice andrà a Ro-ma per le Olimpiadi di Debate».

Lo scopo

Per meglio spiegare, l’obiettivo di queste iniziative è quello di diffondere la pratica del Deba-te anche tra le scuole seconda-rie di secondo grado mediante tornei e condivisione di buone pratiche. Dibattere temi, so-prattutto quelli legati all’attua-lità politica, sociale, economi-ca, scientifica e culturale, fa crescere gli studenti, poiché fa cogliere gli aspetti più concreti della realtà. Imparare a parlare,a esprimersi, a dialogare non si-gnifica solo sviluppare capacitàdi argomentazione, ma anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando si svolge un

La selezioneOttima performance

alle Olimpiadi di Debate

Prossimo obiettivo

superare le gare di febbraio

Sono quattro studentidell’Istituto di scuola superio-re Balilla Pinchetti di Tirano adaver sbaragliato la concorrenzacostituita da sedici scuole alle preselezioni regionali delle Olimpiadi di Debate che si sonotenute all’Istituto comprensi-vo Mosè Bianchi di Monza.

I loro nomi sono RobertoGiumelli di 5A Scientifico, Da-niele Pini 4B Scientifico, Vit-toria Della Bona 5C Scienze Umane e Rebecca De Campo 5C Scienze Umane. Tre di loro (tranne De Campo) avevano partecipato, il 25 e 26 novem-bre scorsi, al “Debate day” il torneo ospitato dall’Istituto Alberti di Bormio cui si erano iscritte 12 squadre: per la pro-vincia di Sondrio c’erano il De Simoni di Sondrio, il Pinchetti di Tirano e l’Alberti di Bormio.

Ed ora un passo in più che haportato la squadra del Pinchet-

Macché valtellinesi timidiGli studenti del Pinchettilasciano tutti senza parole

Roberto Giumelli, Daniele Pini, Vittoria Della Bona, Rebecca De Campo

Orgogliosa dei suoi studenti la dirigente scolastica Rossana Russo

Aprica

È aperto a tutti gliiscritti all’associazione sporti-va dilettantistica Gli Skipazzi,agli amici e colleghi di lavorodi Jacopo, oltre che ai simpa-tizzanti il trofeo Skipazzi, Me-morial Jacopo Della Pona (no-na edizione) che si terrà do-menica 27 gennaio ad Aprica.

La gara di slalom gigante sidisputerà sulle nevi della Ma-gnolta (possibile anche la garacon lo snowboard). L’iscrizio-ne alla competizione, quanti-ficata in 15 euro per i non tes-serati e 20 per i tesserati, sichiuderà sabato 26 gennaio al-le 20.

Lo skipass giornaliero age-volato, che potrà essere ritira-to solo alla stazione di parten-za della funivia Magnolta, avràun costo di 18 euro per perso-na e permetterà di sciare sul-l’intero comprensorio di Apri-ca, mentre 8 euro l’andata e ri-torno. Dopo il pranzo (13 eu-ro), si terranno le premiazio-ni. Le iscrizioni si raccolgonosoltanto chiamando o invian-do un fax al numero 0342-745108 oppure via mail a [email protected]. C. Cas.

Skipazzi in pistaper ricordare Jacopo

Paese in lutto

Si è spento a 86 anni Alceste Pruneri, l’uomo che haletteralmente costruito Grosio. Nel 1956 fondò la sua impresa edile e gran parte delle abitazio-ni del paese portano il suo mar-chio. Ha costruito le scuole me-die negli anni 50, la chiesa di Fu-sino nel 1966 e negli anni 90 il cunicolo tecnologico di via Ro-ma. «Una persona che ha dato dalavorare a tanta gente» ricorda ilprimo cittadino, Antonio Pru-neri. Proprio la realizzazione del cunicolo tecnologico fu la sua ultima grande opera prima di lasciare il timone dell’aziendaai figli. «Ho lavorato per lui per qualche anno ed è stato una per-sona che ha fatto del bene a tan-ti», ricorda il vice sindaco Ro-berto Baitieri. I funerali si svol-geranno questo pomeriggio alle 14,30 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. P.Ghi.

Bormio, la terapia d’urto funzionaIl paese risponde in coro “Presente”

Tirano e Alta Valle

Ha costruitoGrosioOggi l’addioa Pruneri

Alceste Pruneri

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LA PROVINCIA

Tirano 17GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

organizzando una mattinata in-formativa con i bambini delle primarie con un campione dellosport. E ancora: il concerto be-nefico per Matteo Mevio, orga-nizzato dall’associazione Teo’s Lads, sarà collocato all’interno dell’evento della DoppiaW. Mi-chele Viganò, a capo del gruppoorganizzativo, ha annunciato che quest’anno la band sul palcosarà Jovanotte con un tributo a Jovanotti. I ragazzi dell’associa-zione si occuperanno della birraartigianale. «Sarà quindi una bellissima giornata di all’inse-gna della collaborazione – an-nuncia Soltoggio -, un inno allo sport, alla musica e al diverti-mento». C.Cas.

l’unico compenso è la soddisfa-zione di rendere le persone feli-ci. Finalmente tante associazio-ni e enti ci stanno dando una ma-no, collaborando con entusia-smo. Non vorrei cadere nella po-lemica, ma, dopo anni di divisio-ni, finalmente sono riuscita ad unire le forze». La Pro loco, capi-tanata da Arianna Del Dosso Vanari, sarà presente nella ten-sostruttura all’arrivo ed anche laPro lugario di Lovero ha confer-mato la sua presenza. L’Istituto comprensivo di Tirano parteci-perà al concorso “Disegna la ma-glietta della Doppiaw” ed alcuneclassi accompagneranno i primiconcorrenti all’ultimo km di ga-ra lungo viale Italia. Inoltre si sta

montagne piene di gente a fare iltifo sul percorso, d’altra parte sono tanti i punti panoramici dove potere vedere gli atleti in azione: Malghera, Schiazzera, San Romerio, Baruffini, Santa Perpetua ed infine all’arrivo in piazza Cavour. Organizzare un evento di questa portata, che ha lo scopo di far conoscere il no-stro territorio, è un vero e pro-prio lavoro con la differenza che

puntamento in programma sa-bato 8 giugno nella seconda edi-zione della DoppiaWultra60, la gara di corsa che partirà da Po-schiavo per arrivare a Tirano do-po 60 chilometri e 4300 metri didislivello. «Già nella scorsa edi-zione la corsa è stata molto sen-tita dai cittadini tiranesi e dai Comuni vicini – afferma l’orga-nizzatrice per Tirano, Elena Soltoggio -. Bello avere le nostre

Tirano

Non solo sport ma anche

aggregazione e voglia di fare

bene: in campo tutte

le associazioni del territorio

Non solo sport. Anche aggregazione fra le associazioni della cittadina di Tirano e dei dintorni e voglia di fare bene. É racchiuso anche questo nell’ap-

DoppiaWultra60, un eventoche finalmente unisce tutti

Elena Soltoggio

VALDIDENTRO

DANIELA GURINI

La condizione degliadolescenti e dei giovani del-l’Alta Valtellina è stata al cen-tro di una ricerca condottanell’autunno scorso i cui datisono stati resi noti martedìpomeriggio alle Ferriere diPremadio, in Valdidentro, da-vanti ad un nutrito pubblicocomposto da genitori, educa-tori, persone a vario titoloimpegnate nel volontariatoma anche amministratori lo-cali su tutti gli assessori com-petenti di Livigno RominaGalli, di Valdidentro Elisa-betta Gurini, di ValdisottoPatrizia Nazzari e di Valfur-va Michela Bracchi. Il lavo-ro, commissionato dall’uffi-cio di piano della ComunitàMontana Alta Valtellina, èstato condotto dal gruppo diricerca della società Metodi,coordinato da Ennio Ripa-monti, che si è avvalso dellacollaborazione di due coope-rative locali: “L’Impronta” ela “Stella Alpina” rappresen-tate da Maria Valentina Ca-sa e Michele Ricetti.

Il lavoro condotto

«Quello che presentiamo –ha evidenziato Ripamonti – èun lavoro di ricerca finalizza-to anche a dare qualche spun-to alle politiche pubbliche. Numeroso e interessato il pubblico presente in sala

Benessere diffuso ma valle... strettaTra i giovani cresce la voglia di evadereLa ricerca. Presentati i dati della ricerca sui ragazzi condotta per conto della Comunità montanaCroce e delizia le migrazioni per studio: difficile il ritorno a casa e grande il timore del giudizio

Gli adulti sono parecchio ci-tati in questo lavoro, sia comeaspetto positivo che, a volte,come criticità. Lo strumentoutilizzato è stato in specialmodo l’intervista». La ricer-ca-azione si è quindi concen-trata su due obiettivi fonda-mentali: analizzare i bisognie le attese degli adolescenti edei giovani dell’Alta Valle inmerito alla presenza sul ter-ritorio di opportunità che fa-voriscano lo sviluppo di abili-tà di vita ed esplorare la per-cezione degli adolescenti edei giovani relativa al sistemadei servizi e delle opportuni-tà a loro rivolti sul territoriodell’Alta Valtellina. Sicura-mente, in primis i giovani,sanno di vivere in un conte-sto ad alta qualità: diffuso be-nessere economico, possibi-lità occupazionali, ambientenaturale di qualità. Il conte-sto analizzato è caratterizza-to da un forte radicamentodove, però, è difficile muo-versi. «L’aspetto meno positi-vo di questa prossimità rela-zionale – ha commentato Ri-pamonti - è una certa limita-zione della libertà espressivae della sperimentazione, fat-tori che assumono un certopeso soprattutto nel passag-gio fra l’adolescenza e l’etàgiovanile. La croce e deliziadella Valtellina sono le mi-

grazioni per motivi di stu-dio». Da qui la difficoltà del“ritorno” a casa, con un pro-gressivo impoverimento delterritorio e, altro grave fatto-re analizzato, il timore delgiudizio degli altri, tipico del-le piccole comunità, e la ten-denza a nascondere il males-sere e quel dato, relativo aSondrio, provincia che si con-tende ogni anno il triste pri-mato di città con maggioricondotte suicidarie.

L’abuso di alcol

«Risulta poco problematiz-zato – ha rimarcato - il feno-meno legato all’uso e all’abu-so di alcool tra i giovani e nerisulta confermata la tenden-za ad una diffusa normalizza-zione fra i giovani, sia nellapercezione dei coetanei chedegli adulti». Una serie di in-teressanti considerazioniemerse dalla ricerca riguar-dano anche lo sport; il facileaccesso alla natura e la varie-gata e ricca offerta di pratichesportive costituiscono un in-dubitabile vantaggio per i ra-gazzi. Anche in questo caso,però, non mancano le preoc-cupazioni e le annotazionicritiche. Diversi, infatti, gliintervistati che hanno evi-denziato i rischi di un mododi vivere lo sport eccessiva-mente agonistico.

Ennio Ripamonti ha illustrato i dati emersi dalla ricerca

Strategiemirateper far frontealle criticità

A tirare le fila e deline-are le prospettive utili per le azioni da attuare sul territorio a favore del mondo giovanile ci hapensato Attilia Galli, responsa-bile dell’ufficio di piano della Cm. In Alta Valle, su una popola-zione di 25.271 persone (6 i co-muni coinvolti), 1.310 sono ra-gazzi tra i 10 ed i 14 anni, 1.387 (15- 19 anni), 1.474 (20 – 24 anni) e 1.506 (tra 25 i 29). La spesa com-plessiva socio assistenziale, nel 2017, è stata di 2.335.000 euro. Lo studio condotto, ha permes-so di mettere dei punti–chiave e linee guida per «orientare la prossima programmazione so-ciale, culturale e educativa del sistema servizi cag (centri di ag-gregazione giovanile) e dei pro-getti di animazione territoria-le». Oltre a proseguire e valoriz-zare programmi ed attività so-ciali ed educative che valorizzi-no un rapporto armonico con l’ambiente dal punto di vista na-turalistico, storico e culturale, per il futuro si guarderà ad in-centivare, favorire e sostenere esperienze di educazione moto-ria orientate alla scoperta di sé, della propria corporeità e di un rapporto sano ed equilibrato con gli altri. Occhi puntati sulla realizzazione di percorsi e pro-grammi educativi orientati alla promozione della salute e alla prevenzione di uso e abuso di al-col e sostanze psicoattive. Infinepercorsi ed attività finalizzati a sviluppare competenze di “au-todifesa digitale” contro l’im-patto negativo dell’uso (e/o abu-so) delle tecnologie della comu-nicazione. D.Gur.

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18 LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

MorbegnoQuesta sera la presentazione del volume curato da Giacomo Menini e Davide Del Curto

Appuntamento que-sta sera, giovedì 24 gennaio, al-le 21 alla Nuova libreria Albo inpiazza San Giovanni a Morbe-gno. «Vale ancora la pena diproteggere gli insediamentitradizionali delle Alpi?». Alladomanda risponderà Giaco-mo Menini, curatore, in colla-borazione con Davide DelCurto, del volume dal titolo«Gli insediamenti tradizionalinelle Alpi» pubblicato nel 2018da Mimesis. Il libro proponeuna selezione di ricerche eprogetti su come fare buon usodi queste ultime testimonian-ze della civiltà contadina. Gia-como Menini analizzerà unaselezione di ricerche e progettia proposito delle ultime testi-monianze di civiltà contadina.Architetto, ha conseguito nel2012 il dottorato in Composi-zione architettonica presso ildipartimento di Progettazionedell’architettura del Politecni-co di Milano. Dal 2006 svolgeattività didattica alla facoltà diarchitettura civile del Politec-nico di Milano e dal 2010 an-che alla facoltà d’ingegneriadell’Università di Bergamo. S.Ghe.

VAL MASINO

SABRINA GHELFI

Rcs sport, Comune di Val Masino, operatori turistici del posto e detentore del mar-chio: prove generali del Mello-blocco di nuovo in Val Masino. «Mancano ancora alcuni dati che ci sono stati chiesti da Rcs, ma in generale c’è la volontà di tutti di tenere viva la manife-stazione in Val Masino e Val di Mello con il contributo orga-nizzativo di Rcs che ha preso inconsiderazione l’evento».

Si sta valutando

Il sindaco Simone Songini sintetizza in questo modo il confronto avvenuto in Regione(«ente che ci ha consesso gli spazi e che è intervenuto comeosservatore con i suoi funzio-nari» spiega il sindaco) fra i portavoce locali del Mellobloc-co, il più grande raduno inter-nazionale di arrampicata sui massi, e il noto operatore mon-do degli eventi sportivi, Rcs sport (già Giro d’Italia, Milano Marathon, Classiche di cicli-smo eccetera).

«Al momento, insieme aglioperatori turistici della vallata e a Michele Comi che detiene

Melloblocco attira appassionati di arrampicata da tutto il mondo FOTO ARCHIVIO

Il punto. Confronto in Regione tra Rcs sport, Comune, operatori turistici e detentore del marchioIl sindaco Songini: «Volontà di farlo qui» - Comi: «Restino chiare le caratteristiche del raduno»

il marchio Melloblocco, abbia-mo gettato le basi con Rcs del raduno di boudering - ancora Songini -. Proprio Rcs sport ci ha chiesto ulteriori elementi divalutazione sul Mello che for-niremo a brevissimo, in modo da esprimerci definitivamente sull’iniziativa che la Valle vor-rebbe rivedere fra le sue rocce».

Premesse chiare

Sulla partita Melloblocco la guida alpina Michele Comi nei giorni scorsi aveva così spiega-to: «La storia del Melloblocco ènota, è noto anche come a un certo punto si sia esaurita la no-stra spinta propulsiva per por-tarlo avanti. Per il 2018, quandoormai era chiaro che non vi eraalcuna possibilità di organiz-zarlo in Val Masino, abbiamo accettato volentieri l’invito del Ticino di un Melloblocco in tour. Per il futuro l’importante è che restino ben chiare le ca-ratteristiche del raduno che punta sull’arrampicata, sulla roccia e sull’ambiente. Una ma-nifestazione che non è sola-mente sportiva, ma che è com-penetrata con la natura della Valle e con un certo modo di fa-re turismo: se si tengono pre-

senti questi aspetti e questo format, allora ha un senso mantenerlo vivo». La prospet-tiva sempre più vicina, a questopunto, del coinvolgimento di un soggetto importante come Rcs sport lascia aperte nuove possibilità e arriva dopo il ten-tativo, fallito, di Luca Della Sa-le, ex presidente del consorzio turistico Valtellina di Morbe-

gno, di fare fronte comune per riportare il Melloblocco là doveè nato e dove si è costruito un’identità che è un tutt’uno con la geografia dei luoghi dellaVal Masino e della Val di Mello.Una manifestazione nota in tutto il mondo. Grazie all’ormaifamoso Melloblocco, in Val Masino è stato realizzato il se-condo parco al mondo di bou-

dering dopo il francese Foin-tainbleu. È il più grande radunointernazionale del genere, il suo marchio ha un peso impor-tante, il suo sito internet conta 20mila contatti e con una mail del Melloblocco si raggiungono60 Paesi che per una manciata di giorni gravitano nella picco-la, ma bellissima vallata valtel-linese.

Insediamentitradizionalinelle AlpiEcco il libro

Gettate le basi per il MellobloccoDi nuovo sui massi della Valmasino

Morbegno e Bassa Valle

Il ricordo di Pierluigi Ravelli è ben impresso nella comunità

Tutto il paese si è stretto intorno ai familiari per la cerimonia

La targa posata in memoria di Ravelli

ratori di programmazione) per i bambini dagli 8 ai 13 anni, incon-tri di introduzione al kit “Biblio-duino” per ragazzi dai 13 ai 18 an-ni e incontri sulla stampa 3d peri ragazzi dai 12 ai 15 anni. Si partecon due appuntamenti alla bi-blioteca Vanoni di Morbegno: l’attività di coding, sabato 2 feb-braio (dalle 15 alle 18) in cui i bambini e i ragazzi avranno l’oc-casione di imparare i concetti base della programmazione in-formatica e l’incontro “Biblio-duino”, sabato 9 febbraio (dalle 15 alle 18) in cui i ragazzi potran-no sperimentare l’utilizzo della scheda Arduino e sbizzarrirsi nella creazione di dispositivi elettronici con il kit “Bibliodui-no”, disponibile in biblioteca an-che al prestito. Tutti gli interes-sati possono iscriversi su www.fablabsondrio.it. Appun-tamenti poi alla biblioteca Arca-ri di Tirano (coding, sabato 23 febbraio e “Biblioduino”, sabato9 marzo), e alla biblioteca di Ca-spoggio (coding, sabato 23 mar-zo e “Biblioduino”, sabato 6 aprile). Negli ultimi due incontridedicati alla stampa 3d i ragazzi potranno seguire il processo di progettazione e di stampa di un oggetto: nella biblioteca Arcari di Tirano (sabato 11 maggio) e nella biblioteca Vanoni di Mor-begno (sabato 25 maggio) . S.Ghe.

L’iniziativaRiparte da Morbegno il progetto nato dalla collaborazione tra FabLab e sistema bibliotecario

Parte il 2 febbraio dallabiblioteca Ezio Vanoni di Mor-begno BIBLIOgeek: esperienze di cultura “geek” in biblioteca per avvicinare i bambini e i ra-gazzi al mondo della tecnologia, della cultura digitale e della pro-grammazione. “Geek” è un ter-mine inglese per indicare una persona con uno straordinario entusiasmo in un certo campo diinteresse e più precisamente una persona interessata alla tec-nologia, all’informatica e ai nuo-vi media. Grazie alla collabora-zione tra l’associazione FabLab Sondrio e il Sistema biblioteca-rio della Valtellina-Provincia di Sondrio, torna il progetto BI-BLIOgeek, per offrire al pubbli-co più giovane delle biblioteche esperienze di cultura “geek” e avvicinare così bambini e ragaz-zi al mondo della tecnologia, della cultura digitale e della pro-grammazione. Un calendario ricco di appuntamenti da feb-braio e fino a maggio: nelle bi-blioteche di Morbegno, Tirano eCaspoggio verranno proposti appuntamenti di coding (labo-

l’intero gruppo di protezione ci-vile in divisa, oltre ai rappresen-tanti dell’amministrazione lo-cale a partire dal sindaco e dal vi-cesindaco Patrizio Del Nero. Pierluigi Ravelli è scomparso nel gennaio 2018 a 57 anni, era entrato a far parte dell’ammini-strazione comunale nel 1985 ri-coprendo la carica di assessore eper 15 anni anche di vicesindaco.Fu presidente del Gs San Marco e tra i fondatori del gruppo di protezione civile e della squadraantincendio. Il vicesindaco Del Nero ha ricordato «l’impegno sincero, leale e generoso che Pierluigi ha dato per molti an-ni al nostro paese perchè lo ama-va così come amava le monta-gne. Esempio limpido di perso-na onesta e dedita con passione alle varie iniziative». Il sindaco parla di «un uomo sensibile, at-tento e impegnato. Una presen-za costante in municipio al mio fianco per ogni necessità, per unconsiglio, ma anche attento co-me uomo e pronto a riservare una parola di incoraggiamento, vicinanza, dimostrando una sensibilità riconosciuta da tutti gli abitanti». A.Acq.

Albaredo Dedicata alla sua memoria la sala che ospita la sede della protezione civile all’interno del municipio

«Ognuno di noi con-serva un ricordo di Pierluigi in tanti momenti vissuti insieme ma questa targa ne ferma la me-moria per sempre, come segno di gratitudine e affetto da parte di tutto il paese». Così il sindaco di Albaredo, Antonella Furlini spiega il significato della targa posata domenica per dedicare lasala che ospita la sede della pro-tezione civile comunale all’in-terno del municipio a Pierluigi Ravelli, scomparso un anno fa, per molti anni vicesindaco, as-sessore e componente attivo dell’amministrazione comuna-le, Ravelli era anche tra i fonda-tori e componenti del gruppo lo-cale di protezione civile. Il Co-mune lo ha ricordato in una ceri-monia che ha riunito tutti i citta-dini dopo la celebrazione reli-giosa che si è svolta nella chiesa parrocchiale in sua memoria. Presenti i familiari, gli abitanti e

Una “colonna”del paese: targaper Ravelli

Cultura “geek”nelle biblioteche

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LA PROVINCIA

Morbegno e bassa valle 19GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Ardenno

Avrà inizio venerdì 1 febbraio nella palestra delle scuole medie il corso gratuito di autodifesa dedicato alle donne che il Comune di Ardenno pro-pone, in collaborazione con Asd Okinawa Karate Club Valtelli-na. In dieci incontri della duratadi 90 minuti ciascuno, verrà af-frontato il tema della autodifesacon due lezioni teoriche, che ap-profondiranno gli aspetti psico-logici e legali, e otto pratiche, in cui verrà presentata la tecnica del krav maga, una disciplina di autodifesa adatta anche a chi non abbia particolari attitudini sportive. Il corso fa riferimento alla tematica della violenza sulledonne, alla quale l’amministra-zione di Ardenno ha dedicato giàla sua attenzione, tra l’altro posi-zionando la panchina rossa con-tro la violenza e aderendo alla Carta internazionale delle don-ne. «Sono molto soddisfatta che finalmente anche le donne di Ardenno possano usufruire, a ti-tolo gratuito - dice il sindaco, Laura Bonat- di una formazio-ne su tecniche che potranno tor-nare utili a tutte noi, se non altronel darci una tranquillità nell’af-frontare situazioni che, pur sen-za arrivare agli episodi dramma-tici, non mancano purtroppo nella vita di ogni donna. Mi au-guro che siano in tante a coglierequesta opportunità. Ringrazio i rappresentanti di Asd Okinawa Karate Club Valtellina e il mio assessore Marilina Baletti, sempre in prima fila per lo sporte per le donne». S.Ghe.

Vetri e vecchi elettrodomestici abbandonati vicino al fiume

Al via un corsodi autodifesadedicatoalle donne

Discarica abusivalungo l’Adda a DelebioE non è la prima volta

DELEBIO

ANNALISA ACQUISTAPACE

Discarica abusiva lun-go l’Adda a Delebio e indaginiin corso da parte dei carabinie-ri per individuare i colpevolidell’abbandono di rifiuti nel-l’ambiente. Nei giorni scorsi èstato notato e segnalato all’am-ministrazione comunale di De-lebio l’accumulo di rifiuti didiverso genere in un’area a ri-dosso del fiume Adda sullasponda sinistra orografica inlocalità Pala.

La segnalazione

Vecchi pneumatici, elettrodo-mestici, pallet in plastica e unmucchio di materiale inerte so-no stati riversati approfittandodi un percorso sterrato che co-steggia il corso del fiume, a po-chi passi dall’alveo dell’Adda.

«Abbiamo ricevuto la segna-lazione e immediatamente ef-fettuato la denuncia al carabi-nieri della caserma di Delebio– afferma il sindaco del paese,Marco Ioli – le forze dell’ordi-ne stanno indagando per cerca-re di risalire ai colpevoli di taleatto che ovviamente condan-niamo per la grave inciviltà e

Le indagini. Accertamenti dei carabinieri sui rifiutiper riuscire a risalire a chi li ha abbandonati nel verdeIoli: «Grave inciviltà» - Corgatelli: «Faremo più controlli»

l’abuso compiuto. Non è insoli-to che si riesca a risalire agliautori di questi gesti proprioesaminando ciò che viene ab-bandonato. Attendiamo quindil’esito delle indagini per poiintervenire con la rimozionedel materiale scaricato abusi-vamente e il ripristino dei luo-ghi».

Nella stessa zona al confinetra Delebio e Piantedo nei gior-ni scorsi è stata segnalata da uncittadino la presenza di secchidi plastica, inerti e rifiuti varidestinati alla discarica ma ab-bandonati da qualche incivilein aperta campagna.

Fenomeno preoccupante

«Assistiamo a una ripresa delfenomeno dell’abbandono dirifiuti – afferma il consiglieredella Comunità montana dele-gato all’ecologia, GabrieleCorgatelli – dopo che parevaessere stato arginato, come di-mostrato dall’esito delle gior-nate del verde pulito che inquesti ultimi anni vedevano incalo il quantitativo di materialerinvenuto. C’è attenzione daparte della popolazione, chesegnala e fa presente situazioni

limite come quella recente neipressi dell’Adda, ma è altret-tanto radicata la cattiva abitu-dine di alcuni che utilizzanol’ambiente senza alcun rispet-to».

Rischiano multe salate

Corgatelli, che è anche consi-gliere comunale di Delebio, ri-corda la disponibilità dellapiazzola di raccolta dei rifiutianche ingombranti per i resi-denti nei pomeriggi di merco-ledì e le mattinate del sabato.Sottolinea inoltre il costantemonitoraggio in cui sono coin-volte le Guardie ecologiche vo-lontarie che fanno capo allaComunità montana di Morbe-gno: «Alla luce di quanto acca-duto incrementeremo ulte-riormente i controlli e il presi-dio del territorio – afferma –affinchè siano individuati i col-pevoli di atti di questo generecontro l’ambiente. È bene ri-cordare che i colpevoli di undanno di questo genere arreca-to al territorio possono incor-rere in sanzioni che vanno da300 a 3mila euro, che aumenta-no ulteriormente in caso di ri-fiuti pericolosi». In corso indagini per risalire a chi ha abbandonato i rifiuti

che il popolo dei social network. Dopo le critiche sull’opera dello scorso settembre alcune delle quali, a distanza di mesi, hanno lasciato il segno sull’arginatura, è stato Dante Bonetti, ex consi-gliere comunale, oggi residente a Campovico, a risollevare l’at-tenzione sugli argini sisteman-do una sorta di totem o “Punto dicontrollo della piena bicentena-ria con i commenti dei residen-ti” sintetizzando le critiche ver-so le arginature che rientrano nelle opere di regimazione idraulica del fiume Adda nel

MorbegnoTante le prese di posizionesulla struttura realizzata vicino al ponte di Ganda a difesa dell’abitato

C’è chi lo vorrebbe ri-vestire, chi preferirebbe vederci dipinti dei murales, chi non lo vorrebbe affatto e chi ne apprez-za la finalità di salvaguardia del-la sicurezza pubblica. Il muro sull’Adda fa discutere, sia i resi-denti di Campovico, sia chi fre-quenta la pista ciclabile, ma an-

Il muro lungo l’argine in un’immagine scattata da Luciano Vaninetti

zioni coinvolte non erano dotatedi videosorveglianza ma mette-remo in atto il controllo attra-verso le telecamere attive per la verifica incrociata delle targhe. Si indaga inoltre sulla base delle tracce, dove ce ne sono, lasciate dai ladri». Non ci sono elementi,ad oggi, per collegare i furti avve-nuti a Nuova Olonio con le altre incursioni in abitazione regi-strate nei giorni scorsi in altre zone della provincia, ma l’atten-zione è massima da parte delle forze dell’ordine.

A Dubino e nei dintorni la no-tizia dei recenti furti, avvenuti per altro nel pieno pomeriggio di un giorno festivo, hanno de-stato la preoccupazione e l’aller-ta degli abitanti invitati anche dal Comune a prendere tutte le precauzioni possibili per scon-giurare il pericolo della violazio-ne della propria casa. A.Acq.

tratto di via Ponte di Ganda compreso tra l’omonimo ponte e l’innesto del sentiero Valtelli-na presso l’ex centrale Enel. Un’opera coordinata dalla Cm, poi cofinanziata per 80mila eu-ro dal Comune, che ha sostenutol’intervento a difesa di pedoni e ciclisti e a tutela dell’abitato con-tro eventuali piene dell’Adda. Sulla pagina Facebook dei mor-begnesi i commenti si moltipli-cano. «Sarebbe bello se la Cm predisponesse una copertura in sasso per il muretto. Magari co-me cittadini potremmo presen-tare le nostre lamentele al com-mittente. Se i signori che ag-guerritamente si lamentano vorranno fare una petizione io lafirmerò». «Basterebbe abbellir-lo con murales», dice un altro. O ancora: «Hanno piantato tantis-sime piantine arrampicanti, in primavera sarà tutto verde e profumato». Qualcun altro scri-ve: «Ogni volta che passo mi chiedo perché di questo sfacelo, tutti urlano no alla cementifica-zione, fanno i lotti per non la-sciare costruire le case e poi co-struiscono un muro e vicino al ponte di Ganda che lo deturpa, hanno chiuso il ponte perché è un bene architettonico e poi il Comune non si è opposto a que-sto muro?». Commenta anche ilconsigliere comunale di mag-gioranza Giorgio Ciapponi «Sull’estetica concordo, poteva essere migliore e meno impat-tante, ma l’opera nella sua “ne-cessità di realizzazione” serve, nelle sue misure e altezze rispet-ta la norma a cui è obbligatorio attenersi». S.Ghe.

Tra “like” e critichesui social il muroaccende il dibattito Il punto

Dopo le denunce dei giorni scorsi il prefetto invitaa intensificare i servizisul territorio

«Intensificare i servizi di controllo e vigilanza su quel territorio e ampliare la video-sorveglianza». È quanto invita a fare il prefetto di Sondrio, Giu-seppe Mario Scalia all’indo-mani dei furti che hanno colpitoalcune abitazioni di Nuova Olo-nio nel pomeriggio di domenica.

Il prefetto ha affidato ad unanota la condivisione di quanto sostenuto dal sindaco del paese, Emanuele Nonini riguardo al-l’iniziativa di ampliare il sistemadi videosorveglianza presente e ha rivolto alle forze dell’ordine l’invito a un maggiore controllo della zona. Proprio le forze del-l’ordine, in particolare i carabi-nieri della compagnia di Chia-venna competenti per territo-rio, stanno effettuando le inda-gini su quanto accaduto dome-nica in un arco di tempo che va dalle 15 alle 18 circa. «Stiamo in-dagando sulla base degli ele-menti raccolti – conferma il co-mandante della compagnia dei carabinieri di Chiavenna, capi-tano Daniele Gandon – ad oggi possiamo dire che i due furti a noi denunciati sono riconduci-bili alla stessa banda. Le abita-

Dubino, contro i furtipiù controlli e telecamere

MELLO

Area fontanelloConcorso di idee

C’è ancora una settimanadi tempo per partecipareal concorso di idee indet-to per la decorazione del-l’area fontanello in comu-ne di Mello. Per proporre un progettoè sufficiente presentare lapropria idea in municipiorispettando i criteri indi-cati nel regolamento di-sponibile al sito internetufficiale del Comune. La raccolta di progetti sichiuderà con la fine digennaio. A.ACQ.

Una finestra forzata a Dubino

Complementare

Numeri vincenti

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14 276

36 4230

2

648425

8

DEL 23 GENNAIO

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20 LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

A breve saranno, infatti, posati dei punti luce sul tratto appena realizzato. D. Pra.

già pienamente percorribile. L’intervento, però, secondo

quanto spiegato dal sindaco, non è ancora del tutto ultimato.

ri, infatti, hanno consentito di ridurne notevolmente la pen-denza , limitando così i rischi perchi passa in bicicletta. L’anello è

NOVATE MEZZOLA

DANIELE PRATI

C’è attesa in Valchia-venna per capire quali saran-no gli orientamenti della Pro-vincia di Sondrio in merito alprogramma annuale denomi-nato “Fiumi sicuri”, riguar-dante gli interventi di puliziadegli alvei del reticolo mino-re dalla presenza di vegeta-zione potenzialmente moltopericolosa in caso di eventialluvionali.

Il Vallone

Attesa in particolare a NovateMezzola dove già due anni fac’erano state segnalazioni perla presenza di foltissima ve-getazione all’interno dell’al-veo del cosiddetto Vallone,corso d’acqua che separaCampo Mezzola da Verceiache nel 2003 aveva invaso lasede della Statale 36 e dellaferrovia provocando anchel’evacuazione di alcune abita-zioni.

Lo scorso anno il pro-gramma aveva interessatoun’altra situazione complica-ta, quella del torrente Crezzaa Gordona, mentre nel 2017l’intervento aveva riguardatola Valle Drana, territorio diPiuro.

Quest’anno dovrebbe toc-care a Novate Mezzola, anchese l’alveo aveva già avuto unintervento non molti anni fa.

Nel 2014. La valle dopo i la-vori del 2004 non ha più datoproblemi ma sul versante cisarebbero circa 20 mila metricubi di materiale non esatta-mente stabile.

Tanto che l’amministra-zione comunale ha predispo-sto un progetto di interventoda 1,6 milioni di euro riguar-danti il Codera e, appunto, ilVallone.

Progetto che, però, comequello redatto dal vicino Co-mune di Samolaco, non hatrovato ancora fonti di finan-

L’intervento. Dopo il Crezza a Gordona e la Valle Drana a Piuro ora tocca al torrente di CampoL’ultimo intervento risale al 2014, ma sul versante ci sono 20 mila metri cubi di roccia instabile

ziamento. Chi ha deciso dinon aspettare e si è mosso inprima persona è il Comune diPrata Camportaccio.

La Vallaccia a Prata

Sul finire del 2018 e nelle pri-me giornate del nuovo annol’amministrazione del sinda-co Davide Tarabini, in colla-borazione con l’associazioneInsieme per il Perù, ha avvia-to e portato a conclusione unmaxi-intervento di puliziadell’alveo del torrente Vallac-cia, con taglio alberi, sfalcio epulizia di arbusti per tutto iltratto del torrente che va dalsottopasso ferroviario finoall’attraversamento del Val-laccia con la pista agro-silvo-pastorale.

In seguito è arrivata la po-sa di recinzioni e protezionidi sicurezza lungo l’argine deltorrente in corrispondenzadell’area del Campo Fiera e inprossimità degli attraversa-menti ciclopedonali.

Le valli di Chiavenna

In attesa dell’intervento nel-l’alveo del Mera finanziatorecentemente, e che sarà rea-lizzato dalla Comunità Mon-tana, ci si muove anche aChiavenna.

L’attenzione è puntata sudue valli poste sulla spondadestra della valle, tra gli abi-tati delle frazioni di Loreto,San Carlo e Campedello:«L’intenzione – spiega il vicesindaco Davide Trussoni – èquella di intervenire per lapulizia di Dragonera e Peran-done».

n A Chiavennaci sono urgenze da risolvere a Loreto, San Carlo e Campedello

100 mila euro, 44 dei quali finan-ziati dall’Autorità di Bacino del Lario. La parte restate è stata co-perta grazie ad un contributo della Comunità Montana Val-chiavenna.

«Viene così completato ilpercorso pedonale che, in pre-cedenza, giungeva fino alla foce del torrente – spiega il sindaco - .Salendo lungo l’argine viene col-legato alla pista ciclabile esi-stente. Anche la pista medesimaha subito delle migliorie. I lavo-

messi in campo dall’ammini-strazione comunale del sindaco Flavio Oregioni, che sin dal-l’inizio del suo mandato ha pun-tato forte sul miglioramento dell’accessibilità e della fruizio-ne della risorsa turistica.

I lavori hanno riguardato larealizzazione dell’accesso alla camminata dalla pista ciclo-pe-donale e la riduzione della pen-denza della rampa ciclo-pedo-nale.

Costo totale dell’operazione

Verceia

L’intervento voluto

dall’amministrazione

è costato 100mila euro,

coperti anche dalla Cm

Un anello pedonale tutto nuovo lungo le sponde del lago di Mezzola a Verceia. Sono terminati i lavori di completa-mento dell’anello per la cammi-nata lungolago in prossimità della foce del torrente Ratti

Terminato l’ anello pedonaleIl lungolago mai così bello

Il percorso che lambisce il lago a Verceia

Chiavenna

Il giovane scrittore

è alla seconda prova

letteraria dopo quella

data alle stampe nel 2014

Seconda prova lette-raria per il chiavennasco Ma-nuel Cinque. Dopo “Storia di un amicizia” del 2014, Cinque torna in libreria con il suo nuo-vo romanzo, intitolato “Come un equilibrista”: «Una storia che parla della vera essenza del-l’amore. Lo fa attraverso le pa-role e i pensieri di Francesco, ragazzo, fidanzato, artista, ni-pote, figlio e potenziale padre allo stesso tempo. Un racconto semplice e sincero sulla bellez-za della vita e sulla difficoltà a volte di mantenere su di essa l’equilibrio giusto per non la-sciarsi cadere».

Il libro è in vendita nelle li-brerie Paiarola e Bonazzi, oltre che contattando l’autore. Possi-bile anche l’acquisto on-line suiportali dedicati. Il libro ha un prezzo di copertina di 10 euro.

Manuel Cinque non ha certobisogno di presentazioni per i valchiavennaschi, che nel corsodegli anni hanno imparato ad apprezzarlo per le sue notevoli e disparate doti. Nato a Chia-venna nel 1984, si è diplomato attore alla scuola di teatro Arse-nale di Milano. Ha lavorato co-me speaker radiofonico e ani-matore turistico. Tutt’ora svol-ge diverse attività nell’ambito dell’organizzazione di eventi, oltre a coltivare la passione perla scrittura. Tra le tante iniziati-ve è anche istruttore di mini-basket e educatore per gli ora-tori chiavennaschi. D. Pra.

Valchiavenna

“Fiumi sicuri”, Novate in attesaIl Vallone deve essere ripulito

Cinque è in libreriacon un nuovo romanzo

La copertina del libro

«Cosa è stato fatto finora per il

limo nel Mera?».

Questa la domanda di Legambien-

te Valchiavenna che chiede lumi

sul progetto Ge.ri.ko, recentemen-

te finanziato da fondi Interreg.

In un comunicato diffuso ieri

l’associazione ambientalista torna

a parlare dell’asta del fiume Mera,

messa in ginocchio dalla colata di

materiale arrivata dalla diga di

Villa di Chiavenna dopo la frana

del Cengalo: «Vogliamo parlare

degli aspetti ambientali fonda-

mentali della nostra valle, non

solo quando ci sono dei disastri,

com’è avvenuto con lo svaso

meccanico della diga di Villa ad

agosto 2017 che ha riversato nel

fiume circa 300.000 metri cubi di

limo, ma anche quando ci sono in

atto progetti per salvaguardarli.

Pertanto interessante sarebbe

conoscere i dettagli di quanto

finanziato e le azioni che saranno

messe in atto. Il materiale del-

l’agosto 2017 ha causato il quasi

totale azzeramento dell’ecosiste-

ma fluviale del Mera nell’imme-

diato, mentre a lungo termine ha

determinato condizioni sfavore-

voli alla piena ripresa dell’ecosi-

stema. Crediamo che il limo depo-

sitato, se non si interviene in

qualche modo, possa impiegare

diversi anni ad essere smaltito

naturalmente». Legambiente

chiede cosa sia stato fatto in

questo anno e mezzo: «Ci doman-

diamo quali azioni siano già state

svolte a proposito dei monitoraggi

da parte degli enti competenti

sulla qualità dell’acqua, la presen-

za di fauna ittica, bentonica e se si

sono in parte ristabilite le condi-

zioni ambientali atte ad una ripre-

sa del fiume, se i tavoli tecnici

stabiliti si sono riuniti e quali

azioni metteranno in atto per la

salvaguardia futura del fiume, se è

prevista l’eventuale possibilità di

rimozione meccanica del limo che

è fuoriuscito e quali protocolli di

gestione per l’invaso di Villa di

Chiavenna verranno predisposti

per evitare che la diga si riempia

ancora di limo». D. PRA.

L’alveo del torrente Vallaccia a Prata Camportaccio dopo l’intervento di pulizia

Dopo la frana del Cengalo

«Limo nel Mera, cosa è stato fatto?»Legambiente interroga le istituzioni

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LA PROVINCIA 21GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Lago

«Mia madre ha morsicato anche me»Mandello. Botte e insulti: il racconto-sfogo in aula di Marco Taccani Gilardoni, figlio dell’imputata Mariacristina«I miei rapporti con lei sono sempre stati difficili, non è una donna che dimostri molto affetto anche in famiglia»

senza il timore di portare alla ri-balta le proprie fragilità, dimo-strando al contempo anche un’assenza di rancore per quan-to patito, indicando - in quasi tutte le occasioni in cui c’era da citarla - Mariacristina Gilar-doni come «mia mamma».

Nell’udienza di ieri, TaccaniGilardoni ha raccontato del dif-ficile rapporto con la madre, 83 anni, principale imputata insie-me all’ex direttore del personaleRoberto Redaelli,36 (gli altri sono il socio di minoranza non-ché nipote della storica impren-ditrice, Andrea Ascanio Orsi-ni, 53 anni, e il medico aziendale

Mariacristina Gilardoni

n «I due precedenti direttori del personale hanno sempre mediatoRedaelli invece no»

n «Non ha mai accettato di essere messa in discussione Il risultato? La violenza verbale»

MANDELLO

ANTONELLA CRIPPA

«Ad aggressioni fisi-che, se non nei miei confronti, non ho assistito. Mi ha schiaf-feggiato, mi ha morso una manodavanti a tutti, nell’ufficio del personale».

Il racconto di Marco Tacca-ni Gilardoni, 56 anni, attuale presidente e amministratore delegato della Gilardoni Raggi X, che le difese degli imputati nel processo per le presunte vessazioni ai danni dei dipen-denti dell’azienda mandellese in fase di svolgimento in Tribu-nale a Lecco hanno cercato di evitare sollevando un’eccezioneal giudice Martina Beggio (dueex dipendenti hanno infatti ci-tato in giudizio la società come responsabile civile), ha contri-buito a rafforzare l’impianto ac-cusatorio sostenuto dal pubbli-co ministero Silvia Zannini neldelineare il clima che si è vissuto«almeno dal 2014 in poi».

Assenza di rancore

Sentito dunque non come testi-mone ma come parte privata, scegliendo di non avvalersi dellafacoltà di non rispondere come sarebbe stato suo diritto, nella sua deposizione-fiume, durata quasi tutta la mattina di ieri e buona parte del pomeriggio, Taccani Gilardoni ha risposto alle domande di accusa e difese L’ingresso della Gilardoni Raggi X di Mandello

Maria Papagianni, 45 anni: i primi due sono chiamati a ri-spondere delle ipotesi di reato di maltrattamenti e lesioni mentre agli altri due è contesta-ta una “colpa in vigilando”).

«Le faceva da spalla»

«Quando ho dato le dimissioni, nel settembre 2015, con quattromesi di preavviso, era un anno che non potevo interloquire conlei - ha raccontato Taccani Gi-lardoni rispondendo alle do-mande del pm Zannini -. I rap-porti con mia madre sono sem-pre stati difficili, diciamo che non è una donna che dimostri molto affetto anche nei con-fronti della famiglia. Non ha maiaccettato di essere messa in di-scussione: il risultato, una chiu-sura totale che sfociava in vio-lenza verbale. Se qualcuno af-frontava un argomento che nonle stava bene, lo mandava a quelpaese».

«I due precedenti direttoridel personale hanno sempre cercato di mediare, di stempe-rare queste punte caratteriali, con Redaelli è stato l’esatto op-posto - ha spiegato ancora il pre-sidente della Gilardoni Raggi X in aula -. Redaelli era accondi-scendente con lei, supportava lesue intemperanze verbali nei confronti dei dipendenti invece di cercare di rasserenare il cli-ma». Il pm Silvia Zannini

«Vittima di mobbing, tutto il giorno chiuso in ufficio»Vittima di mobbing:

così si è raccontato ieri in Tri-bunale a Lecco Marco Tacca-ni Gilardoni, ripercorrendo gliultimi anni in azienda, fino alladecisione, nel settembre 2015, di rassegnare le dimissioni, conquattro mesi di preavviso. A gennaio 2016, anche la scelta didimettersi dal Consiglio di am-ministrazione della Gilardoni Raggi X e di una partecipata «con effetto immediato».

«L’ho fatto per il bene del-l’azienda - ha raccontato Tacca-

ni, che ha preso le redini del nuovo corso dell’azienda man-dellese nell’ottobre 2016, desi-gnato prima dal Tribunale delleImprese che ha “d’imperio” de-stituito la madre dalla guida della società e poi nominato presidente e amministratore delegato -. Di fronte all’ineso-rabile processo di esautorazio-ne dal mio ruolo (entrato in azienda nel 1980, quando alla presidenza c’era ancora il non-no, Marco Taccani Gilardoni era, al momento delle dimissio-

ni, dirigente dell’ufficio acqui-sti e consigliere delegato, ndr), con prescrizioni ai miei colla-boratori di non comunicare con me. Di fatto me ne stavo tutto il giorno chiuso nel mio ufficio, senza che poter più es-sere aggiornato delle pratiche in corso, senza che mi passasse-ro nemmeno le telefonate. Ho deciso di andarmene. Psicolo-gicamente, era diventata una situazione insostenibile. Ho fatto questa scelta dopo esser-mi consultato con la mia fami-

glia, mia moglie e i miei figli, an-che a costo di rinunciare allo stile di vita a cui eravamo abi-tuati. Non potevo più assistere al depauperamento della risor-sa principale della Gilardoni, ossia il cervello, e con questo in-tendo gli uomini. La mia vici-nanza a qualche persona, fosse un dipendente, un venditore o o un fornitore, la faceva finire sulla lista nera. Non ce l’ho fattapiù».

«Con mia madre era ormaiimpossibile parlare, era inavvi-

cinabile, Redaelli faceva da fil-tro su tutto, c’era il fuggi-fuggi dei dipendenti, che venivano sostituiti, come dire, “a casac-cio”», ha detto ancora.

Ha pure parlato dell’esauri-mento nervoso che, già nel 2011, l’aveva tenuto lontano dalla società per alcuni mesi, Taccani Gilardoni, un proble-ma di salute che - come ha poi precisato nel controinterroga-torio - dovuto alla «situazione ambientale» in azienda. A. Cri. Marco Taccani Gilardoni

«Abbiamo rischiato di perdere grossi clientiRedaelli? Quando andò via ci furono applausi»

La «discesa verso ilprecipizio», come l’ha defini-ta, Taccani Gilardoni l’ha rias-sunta in due episodi. Due epi-sodi «che ci hanno fatto ri-schiare di perdere commesseimportantissime». Il primo,nell’agosto 2015, «stavo par-tendo per le vacanze con lamia famiglia quando mi chia-mò un alto funzionario di Tre-nitalia, insultandomi. Aveva-mo sospeso i controlli sullemacchine dei treni ad alta ve-locità. Riuscii a parlare con

mia madre, che mi disse cheerano in ritardo con i paga-menti. Era prassi dell’aziendache, in casi di ritardo dei paga-menti, a nostra volta ritardas-simo i controlli.

Mi informai sulla cifra do-vuta: 1.740 euro! Non ci fu mo-do di farla ragionare, non fa-ceva distinzione tra Trenita-lia e il carrozziere sotto casa.Stessa cosa con la LucchiniRolling Stock, che si occupadel trasporto ferroviario inmezza Europa. Se la società

non avesse pagato in anticipo,avremmo bloccato la linea diproduzione».

Ha poi raccontato altri dueepisodi, il presidente della Gi-lardoni Raggi X: «Ero appenastato nominato amministra-tore giudiziario dal Tribunaledelle imprese quando si fecevivo un cliente come Philips,che per noi rappresenta il20% del fatturato, con la lette-ra di un avvocato in cui si re-scindeva i contratti e si chie-deva un risarcimento danni.

Noi produciamo per loro il“cuore” di una macchina da600 milioni di euro. Vistal’impossibilità di interloquirecon chicchessia in azienda,negli ultimi tempi telefonisquillavano a vuoto, si eranopresentati di persona a Man-dello. Era stati lasciati fuoridal cancello.

Con pazienza, ho ricucitolo strappo. E loro hannostrappato la lettera».

Altra situazione “al limite”«che ho trovato al mio rientro

in azienda, quella relativa agliaeroporti, che rappresentanoun quarto del fatturato. C’erastata una riunione di Assoae-roporti con all’ordine delgiorno “il problema Gilardo-ni”. Decisero che intervenisseEnac. Un’altra crisi sventataall’ultimo momento».

Quanto al licenziamentodel direttore del personaleRoberto Redaelli, Taccaniha spiegato che è stata unascelta obbligata: «Continuavaa riferire a mia madre, in unafase così delicata come quelladella ricostruzione dell’azien-da era inaccettabile. Quandose ne andò, le reazioni dei di-pendenti sono state le più di-sparate: c’è chi ha applaudito,chi ha riso, chi ha pianto». A. Cri. Roberto Redaelli

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22 LagoLA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

delle scuole dalle 9.30 alle 12.45.

Gli alunni delle elementaridell’Ics “Galileo Galilei” pre-senteranno “Il volo di Sara” conla proiezione dei disegni e l’ese-cuzione di canti tratti dall’omo-nimo libro di Lorenza Farina che spiega la Shoah ai bambini.

Successivamente verrà letta

ColicoSi comincia alle 18.30in bibliotecacon la presentazione del libro“Ospite del Führer”

La “Giornata della memoria” verrà celebrata oggi dall’assessorato alla cultura e domani dalle scuole.

Alle 18.30, in biblioteca, En-rica Bettiga presenta il libro “Ospite del Führer – Percorso d’internamento nei campi di prigionia tedeschi dell’alpino Battista Bettiga”.

Si tratta del diario di venti-due mesi di prigionia negli Sta-lag germanici del padre raccoltidall’autrice nel testo.

Domani invece, all’audito-rium comunale il programma

la “Bolla di spedizione a Maide-nek” di Ephim Vogel, molto cruenta ma chiara, poi verran-no date notizie sui bambini del campo di Terezin con l’inter-pretazione di due poesie.

Il campo di concentramen-to, nel piccolo paese a poca di-stanza da Praga, è uno dei luo-ghi della memoria dove venne-ro deportati più di 140mila ebrei, tra il 1941 ed il 1945 ed unquarto di loro vi morì per fame,stress e malattie, con solo 17.247 sopravvissuti a fine guerra.

Le terze medie daranno let-tura alle 10 di alcune pagine deldiario dell’alpino Bettiga, pre-sentato il giorno prima.

Seguirà una riflessione sul-l’emigrazione, sempre a cura delle terze medie.

Alle 11 invece la parte curatadagli studenti dell’istituto su-periore “Marco Polo” con “Dramma senza fine”, una ri-flessione storiografica sulla funzione della discriminazioneed, a seguire, “Il messaggio del-le arti visive”, la rielaborazioneiconografica del dolore e della speranza. M.Vas.

La Shoah a scuolaDall’alpino Bettigafino al volo di Sara

Lorenza Farina

ABBADIA

PAOLA SANDIONIGI

Piero Butti e RobertoAzzoni. Salvo sorprese, sarannoloro due i più autorevoli conten-denti della carica di sindaco di Abbadia.

Il primo capeggerà la lista civi-ca di centro sinistra “Abbadia In-sieme”; il secondo invece è il rap-presentante della civica di centrodestra “Avanti Abbadia”.

Da qui al voto di maggio, tutta-via, non è da escludere un “com-promesso storico” tra le due fazio-ni da cui potrebbe nascere un’uni-ca lista; in quel caso il candidatopotrebbe essere Butti o Azzoni, oun terzo che metta tutti d’accordo.

Gli identikit

Piero Butti, classe 1953, attuale assessore all’ecologia e allo sport,ha alle spalle una lunga esperien-za amministrativa come assesso-re al Comune di Vendrogno e nellaComunità montana della Valsas-sina. Candidatosi cinque anni, faaveva raccolto 56 preferenze per-sonali.

Roberto Azzoni, classe 1989,oggi consigliere di minoranza, una grande passione per la meteo-rologia gestisce il sito Abbadiame-teo.it, cinque anni fa aveva otte-nuto 58 preferenze.

Due liste forse solo una, o ma-gari anche tre, con un’altra com-pagine che finora non si è affaccia-ta all’orizzonte.

Al momento è ormai ufficialeche non ci sarà la lista del “Movi-mento 5 stelle”.

Flavio Angeli candidato sin-daco nel maggio del 2014 con “InMovimento per Abbadia”, ha giàassicurato che non parteciperà aquesta tornata elettorale. Cinqueanni fa i grillini avevano ottenuto139 voti complessivi e non erano

Uno scorcio del municipio di Abbadia

Abbadia. Centrodestra contro centrosinistra. Ma l’intesa non è impossibileIpotesi di un “terzo incomodo” in vista delle amministrative di metà maggio

riusciti ad entrare neppure in mi-noranza.

Quanto ai due possibili candi-dati a sindaco, al momento non rilasciano dichiarazioni. Per loroparlano l’attuale primo cittadinoCristina Bartesaghi, che assicu-ra: «Si sta lavorando». Mentre Mattia Micheli capogruppo di minoranza rimanda le dichiara-zioni «a tra qualche settimana».

Nel frattempo però l’argomen-to elezioni è uno dei più dibattutiin paese.

Lo storico sindaco Rocco Car-damone, già nei mesi scorsi avevachiarito che non sarà della partita,e anche l’attuale vice sindaco Do-

menico Aiello, il più votato di tutticinque anni fa con ben 136 prefe-renze, non sembrerebbe interes-sato ad affrontare di nuovo il giu-dizio elettorale dei cittadini; o perlomeno non sarebbe interes-sato al ruolo di sindaco.

Tutto e il contrario di tutto

A quattro mesi dalle elezioni di fine maggio è però ancora tutto possibile, e il rischio è che i nomiche oggi tanto si danno per certivengano velocemente “bruciati”,e che i veri candidati alla poltronadi primo cittadino si sappiano soloattorno a Pasqua, ad un mese dalleelezioni.

n Classe 1953,il primo candidato è l’attuale assessore all’Ecologiae allo Sport

n Trent’anniil secondosiede oggiin Consiglionella minoranza

aperta al pubblico transito lo scorso 7 luglio, dopo un’attesa durata tredici anni.

La strada infatti, lunga solopoche decine di metri, doveva essere realizzata nel 2005, comecompletamento del sub-com-parto 1, che fa parte del Piano in-tegrato di intervento dell’intera area edificata.

I tempi non sono stati rispet-tati, così non è stata attuata la previsione urbanistica fino a chela giunta Gilardi non ha preso inmano il bandolo della matassa ed ha stipulato un nuovo accor-do.

Ha sostituito il procedimentodi escussione della fideiussione ed incameramento della penale che era stato fatto in precedenzama poi si era perso nel nulla.

Via della Costituzione si svi-luppa tra la rotonda di via alle Torri che si raccorda con viale Padania, e la nuova rotatoria di via Montecchio Nord, dando co-sì un accesso più diretto alla spiaggia tra il Seven hotel e l’On-tano, in una zona molto fre-quentata sia dai bagnanti che dagli amanti del surf e del kite-surf; una zona che con la futura riqualificazione dell’area ex Ca-riboni sarà anche snodo di tran-sito dei collegamenti ciclopedo-nali tra lago e Valtellina. M.Vas.

ColicoL’intitolazione è stata decisadalla giunta municipaleCollega via alle Torricon via Montecchio nord

La nuova strada che collega via alle Torri con via Montecchio nord si chiama via della Costituzione.

Lo ha deciso la giunta coliche-se scegliendo il nome che ha ap-provato la denominazione che verrà scritta sulla targa segnale-tica, inviando inoltre la segnala-zione alla Prefettura di Lecco.

«La strada di nuova forma-zione – motiva il sindaco Moni-ca Gilardi – è stata ultimata du-rante l’anno scorso nel quale ri-correva il settantesimo anniver-sario dell’entrata in vigore della Costituzione. La strada si trova nelle immediate vicinanze della biblioteca civica “Martino Fat-tarelli” e dell’auditorium comu-nale “Michele Ghisla” che sono luoghi riconosciuti dai cittadini ed ampiamente utilizzati dal-l’amministrazione comunale, dalla Pro loco e dalle associazio-ni del territorio per svolgere ma-nifestazioni culturali, musicali edi accrescimento personale».

Così la giunta ha approvato inmodo unanime il nome della nuova via che è stata ultimata ed

Butti-Azzoni, sfida a dueper la sedia di Bartesaghi

Via CostituzioneIl battesimodella nuova strada

La strada porta alla biblioteca civica

Piero Butti

Roberto Azzoni

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LA PROVINCIA 23GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

TREMEZZINA DOMENICA IL RICORDO

Nikolajewka all’AcquafreddaGli Alpini si mettono sull’attenti

La cerimonia di Nikolajewka alla cappella degli Alpini di Lenno

Pendono il via dallaCappella degli Alpiniin località Acquafred-da a Lenno le annuali

celebrazioni dei gruppi che fanno riferimento all’Ana (As-sociazione nazionale alpini) diComo, forte sul territorio di 125gruppi e di oltre 7 mila “pennenere”.

Domenica il gruppo di Lenno,guidato da Vittorio “Toio” Zerboni,ricorda la Battaglia di Nikolajewka,nota come la “Vittoria degli alpini”.Pesantissimo il bilancio di quel gennaio del 1943. Il 16 gennaio, giorno d’inizio della ritirata, il Cor-po d’armata alpino contava su oltre60 mila uomini (7 mila quelli in forza alla gloriosa Divisione Tri-

dentina). Dopo la battaglia di Nikolajewka si contarono circa 13mila uomini usciti dalla cosiddetta“sacca russa”, più altri 7.500 feriti.

Il programma delle celebrazio-ni di domenica prevede alle 11.15la messa alla cappella alpina (loca-lità Acquafredda, frazione Lera) celebrata da don Italo Mazzoni.Non mancherà , in base al proto-

collo, il saluto delle autorità così’come carica di significati sara’ la “Preghiera dell’Alpino”.

Al termine della cerimonia reli-giosa, il programma prevede il rin-fresco presso la sede del gruppo invia Silvio Pellico.

A chiusura di questa intensamattinata, spazio - secondo la mi-glior tradizione alpina - al pranzo,che quest’anno si terra’ presso lastorica Locanda del Grifo a Campodi Lenno. Anche gli alpini di Lennosi stanno preparando all’Adunatadel Centenario a Milano, program-mata dal 10 al 12 maggio. Sabato prossimo secondo appuntamentocon le celebrazioni dei gruppi. L’appuntamento è a Schignano. Marco Palumbo

Ultimi preparativi per l’ingresso di oggi SELVA

MENAGGIO

GIANPIERO RIVA

Questa mattina, a Me-naggio, l’attenzione sarà tutta concentrata sulla nuova scuola media. Dopo due anni e mezzo di lavori, la campanella tornerà infatti a suonare alla Jacopo Re-zia, rifatta del tutto e pronta ad ospitare di nuovo la scolaresca. Il Comune aveva messo a dispo-sizione di alunni e insegnanti l’edificio fin da lunedì scorso, ma per organizzarsi c’è voluto qualche giorno in più.

Nell’ex tribunale

Il progetto risale al 2015, quan-do l’amministrazione guidata da Adolfo Valsecchi ottenne 4 milioni di finanziamento per il rifacimento della scuola, che di là di alcuni interventi di rappez-zo non aveva mai subito profon-de modifiche. L’edificio esisten-te è stato del tutto abbattuto e ne è sorto uno moderno e più ca-piente, che si estende anche nel-l’ex tribunale, chiuso ormai da

Menaggio. L’attesa è finita con gli ultimi preparativiL’edificio abbattuto e ricostruito per 4,5 milioniLavori conclusi con un ritardo di un anno e mezzo

alcuni anni dopo l’accorpamen-to delle sedi di giustizia.

Disposti si tre livelli, i nuovilocali sono ampi e luminosi, condodici in grado di ospitare fino a300 alunni, laboratori funzio-nali e ben attrezzati e spazi ade-guati per la segreteria; nel pianoseminterrato è stata ricavata una palestra a norma Coni – Fip.

Il progetto originario preve-deva di inglobare nella scuola anche la sala consiliare e il pianosoprastante, che si affacciano sullo stesso cortile, per ricavar-ne la mensa e una sala poliva-lente; una correzione ha tutta-via modificato gli schemi e que-l’edificio non è stato toccato. Manon l’unica correzione rivelata-si necessaria; in corso d’opera, infatti, sono stati ravvisati degli errori progettuali che hanno fatto lievitare i costi, imponen-do all’Amministrazione, nel frattempo guidata da Michele Spaggiari, dopo il clamoroso ri-baltone decretato dai giudici, di reperire ulteriori 500 mila euro.

I lavori erano iniziato nellaprimavera del 2016 e c’è stato uninevitabile rallentamento sui tempi di esecuzione previsti: ri-spetto all’ipotesi di apertura perl’inizio dell’anno scolastico 2017 – 2018 c’è stato un anno e mezzo di ritardo, ma nessuno siè mai permesso di lamentarsi, perché il progetto aveva già co-munque preso forma e pareva promettere bene.

Ritorno al passato

Per gli alunni di terza sarà un ri-torno al passato, se così si può dire, ma anche loro non ricono-sceranno certamente la vecchiascuola lasciata due anni e mezzofa; per tutti gli altri sarà un’asso-luta novità. Per tutto questo pe-riodo la scolaresca era stata di-slocata in tre sedi diverse del circondario, con la dirigente scolastica reggente, Francesca Rebuzzini, già titolare all’isti-tuto Vanoni, che è riuscita a li-mitare al minimo gli oggettivi disagi.

La nuova scuola mediaOggi prima campanellaper professori e ragazzi

Lago e Valli

Ecco come si presenta un’aula della nuova scuola media

Il punto

Può ospitare300 ragazziOra sono 200

PrevisioniTre sezioni, dodici classi

Sono 200 gli studenti della scuola

media di Menaggio, un numero in li-

nea con quello degli anni scorsi e con

quelli previsti per gli anni a venire.

La loro suddivisione è su tre sezioni,

per complessive dodici classi. Fino a

trent’anni addietro le sezioni erano

quattro, ma a Menaggio confluiva-

no anche i ragazzi di Cremia, che ora,

con alcuni coetanei di San Siro, fan-

no riferimento alla scuola media di

Musso. Potenzialmente, comunque,

le dodici aule della nuova scuola

possono ospitate fino a 300 alunni

complessivi. Alla media di Menag-

gio fanno riferimento anche i ragaz-

zi di San Siro, Grandola ed Uniti, Ple-

sio e parte di Bene Lario. L’ammini-

strazione ha ritenuto saggio preve-

dere una capienza potenziale supe-

riore ai numeri attuali.

L’inaugurazioneLa festa del 2 febbraio

Il nuovo corso e l’inaugurazione uf-

ficiale, fissata per sabato 2 febbraio,

rappresentano anche l’occasione

per ricordare la figura a cui è intito-

lata da sempre la scuola: Jacopo Re-

zia. Si tratta di un insigne chirurgo,

medico e anatomista nato a Menag-

gio nel 1745: la sua carriera lo portò a

diventare anche magnifico rettore

del’Università di Pavia, dove in se-

guito gli venne intitolata una via, e

ad essere insignito da Napoleone

del grado di cavaliere dell’Ordine

della Corona Ferrea grazie ai meriti

acquisiti nel ruolo di ispettore gene-

rale della sanità militare della Lom-

bardia. G. RIV.

sindaco – Comprendiamo i dub-bi dei commercianti, ma ho riba-dito loro che, in ogni caso, evite-remo di limitare l’accesso e la percorribilità di via Garibaldi in occasione della Pasqua».

Il primo lotto interesserà iltratto fra il lungolago e la piazza Cinque Vie. «Abbiamo affidato l’appalto - aggiunge Erculiani e le operazioni prenderanno il viaall’inizio di febbraio; si prevede una durata massima di quattro mesi. Le maestranze procede-ranno su piccoli tratti e, se in vi-sta delle festività pasquali i lavo-ri fossero ancora in corso, il can-tiere chiuderà senza lasciare scavi aperti o disagio». G. Riv.

pavimentazione in porfido e il-luminazione a pavimento. I ti-mori e le riserve sono legati so-prattutto ai tempi di esecuzione:i titolari di attività del centro storico temono che i lavori pos-sano condizionare anche il peri-odo pasquale, da sempre occa-sione a loro favorevole dopo la stagione morta invernale.

«C’è stato un confronto co-struttivo e pacato – commenta il

centro storico al completo, era-no presenti anche diversi citta-dini, con una cinquantina di per-sone che hanno ascoltato atten-tamente l’illustrazione del pro-gramma di interventi esposto dal sindaco, Sergio Erculiani.

Il Comune intende ripristi-nare la rete dei sottoservizi, ve-tusta e a rischio di tenuta, e nel contempo provvederà a rifare il trucco alla storica via, con nuova

Il casoL’intervento in via Garibaldiinizierà a febbraioCommercianti preoccupatiL’incontro con il sindaco

Assemblea partecipa-ta ma tranquilla, a Porlezza, per discutere dell’intervento di ri-qualificazione d via Garibaldi.

Oltre ai commercianti del

Cantiere in centro a Porlezza«I disagi saranno limitati»

Il primo tratto di via Garibaldi interessato dai lavori

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Page 23: BETTINI A PAGINA 11 «Non cieco». Indaga la …Translate this page · Un settantenne dal fisico asciutto e dal passo deciso.Si muo-veva come fosse a suo agio tanto in citt quanto

24 LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Università

CHRISTIAN DOZIO

I modellini più bellidegli studenti del Politecnicodi Milano li scelgono gli uten-ti di Facebook. E’ un ateneosempre più “social”, quelloche in via Previati sta conti-nuando a crescere e a tessererapporti anche con la città.

Il Polo ha infatti indetto ilprimo contest attraverso ilquale individuare e premiarei migliori modellini 3D rea-lizzati dagli studenti del cor-so di laurea quinquennale inIngegneria Edile-Architettu-ra della Scuola di Architettu-ra Urbanistica e Ingegneriadelle Costruzioni del Politec-nico di Milano durante le at-tività svolte nel LaboratorioModelli e Prototipazione delPolo territoriale di Lecco.

Nove lavori

Tra i modellini presentati alconcorso, la giuria ne ha sele-zionati 9. Questi modellini,che si sono distinti per quali-tà tecnica ed estetica del-

l’esecuzione, per l’utilizzo dimateriali e di tecniche inno-vative, sono ora i protagoni-sti del primo contest onlinepubblicato sulla pagina Face-book ufficiale del Polo terri-toriale di Lecco e sarà pro-prio la community a determi-nare la classifica finale delconcorso.

Fino alle 12 di venerdì 1febbraio sarà possibile dun-que lasciare il proprio “like”sulla pagina dell’evento“Concorso per le migliorimaquettes e modelli in scala2018” del Polo territoriale diLecco –Politecnico di Mila-no, dove sono pubblicate tut-te le foto delle opere selezio-nate.

Al termine del periodo in-dicato dai promotori, il nu-mero di “mi piace” cristalliz-zerà la classifica finale, laquale determinerà l’assegna-zione dei premi in palio. IlPolo lecchese, infatti, hamesso a disposizione un rico-noscimento di 350 euro per il

modellino che i frequentato-ri del social network dimo-streranno di apprezzaremaggiormente.

Altri riconoscimenti

A seguire, un premio da 250euro ciascuno verrà attribui-to alle realizzazioni che sipiazzeranno tra la seconda ela quinta posizione. Ancheper le altre è in serbo comun-que un riconoscimento, paria 150 euro ciascuna.

«Il concorso - afferma Ma-nuela Grecchi Prorettoredel Polo di Lecco - è nato conl’intento di valorizzare il ruo-lo della didattica applicativasvolta presso i laboratori diPolo e raccogliere materialedi qualità da utilizzare nelcorso di eventi di divulgazio-ne delle attività formative delcampus. I modellini protago-nisti del contest, verrannoesposti in occasione del-l’Open Day che si terrà pres-so il Campus il prossimo 21febbraio».

Ingegneria edile

“I territori dell’innovazione”Workshop a inizio febbraio

le proprie prestazioni e a rag-giungere gli obiettivi.

Per sviluppare questa capa-cità, i ragazzi devono organiz-zare e gestire in completa auto-nomia una serie di attività ascelta, rivolte non solo alla po-polazione dell’ateneo ma an-che alla comunità lecchese piùin generale.

Possono essere corsi di in-glese, lezioni di yoga piuttosto

volte non solo alla popolazionedell’ateneo ma anche alla co-munità lecchese più in genera-le. Al termine ricevono il Lea-dership certificate, che hannoquindi la possibilità di spende-re sul mercato del lavoro.

Il leader, come ha spiegato laresponsabile del progetto Ali-na Cordova, è una figura di po-tere trasversale che ha l’abilitàdi aiutare gli altri a migliorare

OpportunitàSono sempre più numerosi

gli studenti che lo seguono

Le lezioni si concludono

con un certificato

Il Center for leader-ship development continua acrescere: i ragazzi che ne se-guono il programma sono sem-pre più numerosi e accumula-no competenze che possonopoi spendere in modo positivosul mercato del lavoro e nellavita.

Si tratta di un servizio atti-vato al Polo di Lecco del Poli-tecnico di Milano per sviluppa-re negli studenti del campus divia Previati la capacità e l’atti-tudine ad essere leader a 360gradi.

I ragazzi seguono volonta-riamente una serie di attivitàorganizzate da loro stessi e ri-

Alina Cordova, responsabile del progetto, con tre studenti

che incontri a supporto delrendimento scolastico al Poli-tecnico.

«Da anni il nostro campusgetta le basi per dare ai ragazziun ruolo centrale per il loro fu-turo, sviluppandone la capaci-tà di essere leader – ha avutomodo di ricordare la responsa-bile -. Una leadership che nonsi esprima solo in ambito lavo-rativo, ma a 360 gradi».

L’ufficio Campus life erastato istituito, negli anni scor-si, proprio con questo obietti-vo: far crescere gli studenti nonsolo sotto il profilo professio-nale, proponendo attività e ini-ziative di vario genere, dal con-testo solidale a quello aggrega-tivo fino a quello culturale. Inquesto senso sono da leggeread esempio la manifestazionepodistica e la maratona di dan-za organizzate in favore del-l’associazione Autismo Lecco.

L’ultimo gruppo di ragazziche hanno ottenuto il certifica-to è stato quello composto daSepideh Ebad Sichani, Gior-gio Marco Mattiolo, MichailMousmoulis, Margaret Ro-se Sisila e Davide Tieghi. C. Doz.

Un corso per la leadershipIl programma piace molto

tre anni più di 10.000 personeattraverso attività di informa-zione e divulgazione sulle po-tenzialità delle tecnologie digi-tali, erogare più di 86.000 oredi formazione, sviluppare piùdi 390 progetti e 200 assess-ment digitali coinvolgendo cir-ca 15.000 aziende italiane, dicui l’80% rappresentato daPMI, che saranno contattateuna volta costituito il Compe-tence Center.

«L’utente del CompetenceCenter – è stato affermato du-rante la presentazione allaquale hanno dato vita il rettoreFerruccio Resta, il presidentedi Regione Lombardia AttilioFontana, il docente del PolimiMarco Taisch, presidente diMade e Giulio Pedrollo, vicepresidente di Confindustria -avrà a disposizione le più re-centi tecnologie digitali perl’industria manifatturiera. Or-ganizzate a isole multi-funzio-nali, potranno essere visitate,

La presentazioneIl centro sarà riferimento

per l’industria 4.0

in modo particolare

per il manifatturiero

Ha preso forma con lapresentazione ufficiale, allaquale hanno preso parte tutti iprincipali attori del nuovo rife-rimento per il manifatturiero,il Competence Center “Made”,che guidato dal Politecnico diMilano raggruppa Inail, le Uni-versità di Bergamo, Brescia ePavia, più 39 imprese partner.

Si tratta di un centro, ubica-to su una superficie di duemilametri quadrati al campus Bovi-sa, che dal mese di settembre siporrà come un punto di riferi-mento su scala internazionalein particolare per le PMI in ot-tica Industria 4.0.

Obiettivo a medio terminedi “Made”, come hanno spiega-to i promotori, è raggiungere in

Tecnologia e aziendeCon il progetto “Made”

Come si vota

Si mette un “like”dal 1° febbraio

La graduatoriaTutti premiati

Gli utenti di Facebook potranno

votare i modellini apponendo un

“like” fino alle 12 del prossimo 1

febbraio.

Il numero di “mi piace” ricevuti

determinerà la graduatoria fina-

le in base alla quale verranno as-

segnati i premi messi a disposi-

zione dal Polo (al primo modelli-

no classificato 350 euro; dal se-

condo al quinto 250 euro; dal se-

sto in poi 150 euro). Si tratta del

primo contest di questo genere

organizzato dal Polo universita-

rio lecchese

L’università su FacebookI modellini più bellisi votano con i socialConcorso. Il primo contest sui lavori del corso in Ingegneria EdilePer il vincitore è previsto un premio di 350 euro, al secondo di 250

(c.doz.) Si intitola “I territori

dell’innovazione - Territories of

innovation” il workshop che

all’inizio di febbraio sarà dedica-

to ai temi della rigenerazione

urbana e dell’architettura soste-

nibile, quindi argomenti di parti-

colare interesse per gli studenti

del corso di Ingegneria Edile –

Architettura. Dal 5 al 12 febbraio,

il workshop sarà tenuto con

docenti e studenti dell’Universi-

tà di Architettura e Ingegneria

Civile di Nizhny Novgorod (Rus-

sia), con i quali si lavorerà sulle

aree di studio individuate a

Vaprio d’Adda (ex Cartiera

Binda) e Treviglio (area della

stazione). L’iniziativa sarà fina-

lizzata alla valorizzazione dei

nodi storico-ambientali del

territorio, che hanno rappresen-

tato la forza dello sviluppo

economico in passato, recupe-

randoli ed inserendoli nelle

nuove relazioni territoriali.

Il workshop parte del catalogo di

iniziative “Passion in action” del

Politecnico di Milano. Per infor-

mazioni ed iscrizioni: https://

www.polimi.it/?id=8936&cor-

so=45.

Alcuni dei modellini

degli studenti

che gli utenti

di Facebook possono

votare dal 1° febbraio

FOTO MENEGAZZO

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LA PROVINCIA 25GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019

Erano stati al Polo diLecco lo scorso dicembre, per“immatricolarsi” e ricevere ilregolare libretto universita-rio. Ora è giunto il momento,per 43 alunni della scuolaelementare di Acquate, diiniziare le attività che alCampus di via Previati saran-no interamente dedicate a lo-ro.

Domani, i bambini inizie-ranno dunque il loro percor-so in seno al Politecnico diMilano, affrontando il primodei nove laboratori messi apunto nell’ambito del proget-to “Poli to Kids – Polis, la cittàsostenibile”. Dalle 8.30 alle10, i piccoli saranno alle presecon una lezione teorica sultema delle barriere architet-toniche, mentre dalle 10 almezzogiorno potranno met-tere in pratica alcune dellenozioni apprese.

Questo primo laboratorio,dedicato alla mobilità, è inti-tolato “IO con, IO senza. Lefortune che non so di avere”,e sarà condotto a cura dell’as-sociazione “Tramm” di Gar-late. A seguire, dalla metà difebbraio, a tenere banco sa-ranno gli altri otto: “Viciniper davvero - pratiche pernon sentirsi lontani anche davicini”, laboratorio sulla

I bambini sono pronti a trasformarsi in universitari

Poli to Kids. Dalle 8.30 alle 10 previste le prime lezioni I piccoli iniziano a studiare le barriere architettoniche

Da sinistra Marco Taisch, Attilio Fontana e Giulio Pedrollo

utilizzate per la formazione e iltraining dei lavoratori secondoun approccio concreto oppureservire per i progetti di trasfe-rimento tecnologico. Si potràad esempio comprendere co-me la realtà aumentata (il labo-ratorio è ubicato al piano inter-rato del campus di Lecco, ndr.)possa essere utilizzata in fasedi progettazione o per suppor-tare in remoto la manutenzio-ne degli impianti, e sarà possi-

bile verificare come la roboticacollaborativa possa aiutare neiprocessi di assemblaggio».

L’investimento in questapartita sarà assolutamente im-portante. Si parla di un finan-ziamento triennale di 22 milio-ni di euro (14 per attrezzature epersonale, 8 per progetti di ri-cerca applicata e trasferimen-to tecnologico), coperti al 50%dal Mise e al 50% da privati. C.Doz

Il cantiere . Proseguono a ritmo sostenutoi lavori per la realizzazione dell’ultimo tassellodel campus di via Previati, dove convivono aule,laboratori e uffici di Politecnico di Milano eCNR. I progressi sono ampiamente visibili,percorrendo via Ghislanzoni e via Amendola,sui quali si affaccia il padiglione della ex Mater-nità del vecchio ospedale di Lecco, destinatoad accogliere un Urban center, spazi aperti al

pubblico, gli Archivi (l’Archivio del Politecnicoe l’Archivio storico Badoni in particolare, ndr.)e possibilità di fare esperienze che l’allievopotrà vivere per completare la propria forma-zione. In questi primi giorni del 2019, dopoessersi occupati nei mesi scorsi della coperturadello stabile, gli addetti hanno installato la scalaesterna rivolta verso la palazzina degli uffici delPolo. C. Doz.

Ex Maternità, proseguono i lavori

competenza emotiva a curadel Centro Clinico “La Giran-dola” di Muggiò; “Architettu-ra che non inquina”, labora-torio sull’efficienza energeti-ca degli edifici a cura di Ga-briele Masera del Polo terri-toriale di Lecco; “PROGET-TISTI 2.0 - Progettiamo conTINKERCAD”, laboratoriodi progettazione digitale acura di Giuseppe Martinodi Giuda docente di Ergotec-nica e Sicurezza del Polo ter-r i t o r i a l e d i L e c c o ;“MOST&CO - Mobilità So-sTenibile e Consapevole”, la-boratorio sulla mobilità so-stenibile a cura di GiovannaMarchionni del LaboratorioMobilità e Trasporti del Polo

territoriale di Lecco; “Furba-te in cucina”, laboratorio ali-mentare a cura dell’Associa-zione “The Cooking Factory”di Milano; “Mi riciclo”, labo-ratorio sul riciclo a cura del-l’Associazione “Una casa sul-l’albero” di Milano; “La forzadel vento”, laboratorio sullefunzioni del vento a cura diPaolo Schito del Diparti-mento di Meccanica del Poli-tecnico di Milano; “Investi-gatori dei fiumi, le olimpiadidei torrenti”, laboratorio suldissesto idrogeologico a curadi Davide Brambilla, re-sponsabile disseminazioneper il progetto SMART-SEDPolo territoriale di Lecco.C. Doz.

L’occasione con Athens

Settimana di studi all’esteroUltimi giorni per candidarsi

ROBOTICA E SALUTESi intitola DIH-HERO

(Digital Innovation Hubs in

Healthcare Robotics) il

progetto europeo che

punta ad accelerare

l’innovazione e

l’implementazione della

robotica per la salute, e che

ha ottenuto un

finanziamento di 16 milioni

di euro dalla Commissione

europea nell’ambito del

programma Horizon 2020.

Il Politecnico di Milano è fra

i tre hub italiani, insieme

all’Università Sant’Anna di

Pisa e all’Istituto Italiano di

Tecnologia. Gli altri hub

sono Universiteit Twente,

RWTH University Hospital

Aachen, Fraunhofer IPA,

CEA, Tecnalia, DLR,

Imperial College, Danish

Technological Institute,

IMEC, ETF Robotics, ETH

Zurich, Fundacja Rozwoju

Kardiochirurgii, EURECAT e

iTechnic GmbH.

E’ Twente a coordinare i

partner del consorzio di

progetto, ciascuno dei quali

coordina i rapporti con una

rete di soggetti satellite

attivi nella robotica per la

salute. Obiettivo del

consorzio è costituire una

piattaforma indipendente

che riesca a collegare

imprese, ospedali, enti

accademici, investitori e

altri stakeholders,

facilitandone la

collaborazione e

coadiuvandoli nel rendere i

loro prodotti e servizi nel

campo della robotica

disponibili agli operatori

nel settore della salute.

GIOCO E DISABILITÀGli studenti del Politecnico

di Milano studiano lo

sviluppo di robot per

giocare con persone con

disabilità. E’ questo

l’oggetto del laboratorio

sperimentale che si

svolgerà in primavera in

Città Studi.

«Bambini con disabilità di

diverso tipo possono avere

problemi a giocare da soli o

con compagni anche senza

disabilità», è lo spirito del

laboratorio che propone la

realizzazione di piccoli

robot oppure oggetti

elettronici che possano

essere usati da questi

bambini per giocare. La

competizione deve portare

alla creazione di oggetti

funzionanti in grado di

essere valutati sul campo

in sicurezza. Obiettivo del

laboratorio è fornire la

possibilità di operare in

modo pratico con sensori,

attuatori e microprocessori

per raggiungere un

obiettivo definito, di utilità

sociale. I robot che

supereranno questa

valutazione potranno

partecipare a una gara

nazionale per riabilitazione

robotizzata.

Gli scolari universitariDomani ai laboratori

Bacheca

(c.doz.) Gli studenti del campus

di via Previati – così come i loro

colleghi degli altri atenei – hanno

tempo fino a domani per candi-

darsi alla prima sessione del

2019 di Athens (Advanced Tech-

nology Higher Education

Network/SOCRATES), progetto

di mobilità internazionale al

quale hanno dato vita 14 presti-

giose università tecniche euro-

pee.

È una possibilità che permette ai

ragazzi di affrontare una setti-

mana di full immersion didattica

e culturale nei principali atenei

d’Europa. Di questa realtà, oltre

al Politecnico di Milano, fanno

parte tra le altre le università di

Budapest, Lisbona, Madrid,

Praga, Monaco di Baviera, Parigi,

Stoccolma, Trondheim, Varsavia,

Salonicco, Vienna e Istanbul,

atenei che offrono esperienze

scientifiche e culturali di alto

livello, conoscendo una diversa

realtà didattica, scientifica e

tecnologica.

Le informazioni per partecipare

alla sessione prevista dal 16 al 24

marzo si trovano sul sito

www.polimi.it.

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