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Bilancio sociale 2010

Date post: 15-Mar-2016
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Bilancio sociale 2010 Associazione Amici della Zizzi Onlus - Livorno
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IDENTITÀ STAKEHOLDER ATTIVITÀ RISORSE B ILANCIO S OCIALE 2010
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IDENTITÀ STAKEHOLDER

ATTIVITÀRISORSE

BILANCIO SOCIALE2010

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IND

ICE

INTRODUZIONE 2

NOTA METODOLOGICA 3

1. L’IDENTITÀ

1.1 La carta d’identità 41.2 L’origine e la storia 51.3 La presenza sul territorio 81.4 La missione, la visione, le finalità ed i valori 91.5 L’organizzazione 10

2. GLI STAKEHOLDER

2. Stakeholder 11

3. LE ATTIVITÀ

3.1 Le attività istituzionali 163.1.1 Accoglienza 163.1.2 Promozione affido 223.1.3 Progetti 243.2 Le attività strumentali 263.2.1 Fundraising 263.2.2 Progettazione 283.2.3 Amministrazione 28

4. LE RISORSE

4. Le risorse 294.1 La situazione patrimoniale 294.2 Le entrate finanziarie 304.3 Le uscite finanziarie 31

CONCLUSIONI 32

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2

Il Bilancio Sociale è uno strumento di accountability, ovvero di rendicontazione delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici delle attività svolte da un’ organizzazione. Il suo scopo è quello di offrire un’informativa strut-turata e puntuale a tutti i soggetti interessati non ottenibile a mezzo della sola informa-zione economica contenuta nel bilancio di esercizio.L’approccio a questo strumento arriva per la nostra associazione al termine di un bien-nio (2009-2010) di crescita e miglioramento, soprattutto nell’ottica dei progetti realiz-zati. Ci è sembrato quindi il momento giusto per fare un ulteriore salto di qualità nell’am-bito della comunicazione esterna, affidandoci ad uno strumento ancora piuttosto in-novativo nel mondo del Terzo settore. Il percorso è stato inoltre decisamente facilitato dalla collaborazione del Cesvot, che ci ha dato l’opportunità di partecipare al progetto “Il Bilancio Sociale per le Associazioni di Volontariato”, durante il quale abbiamo matura-to ancora di più la convinzione della necessità di adottare questo strumento.

INTRODUZIONE

- Chiarire la mission e le attività dell’Associazione verso l’esterno, ponendo partico-lare attenzione alla descrizione delle attività realizzate con i ragazzi.

Come tutte le prime esperienze, il cammino che ha portato alla realiz-zazione del Bilancio Sociale, non è stato né semplice né immediato. Lo sforzo è stato tanto, ma ci ha dato la preziosa opportunità di guardarci da più vicino, conoscerci meglio.La speranza è che questo sia solo il primo passo verso un’ulteriore per-corso di crescita e miglioramento, di cui il bilancio sociale possa essere un punto fermo.

I perché del nostro Bilancio Sociale:

- Far crescere la credibilità dell’Associazione nel suo campo sociale di competenza, cioè quello dell’affido, con il conseguente futuro incremento di minori accolti pres-so le strutture, aumentando inoltre le collaborazioni con le istituzioni.

- Divenire un punto di riferimento nel campo dell’affido e della prevenzione dei minori a rischio.

- Incentivare la trasparenza, nei confronti di tutti gli stakeholders.

- Migliorare la comunicazione esterna, utilizzando uno strumento di approfondi-mento.

- Rafforzare l’identità dell’Associazione, esplicitando e ricordando con chiarezza visione, missione e valori.

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NOTA METODOLOGICAIl cammino dell’Associazione lungo il percorso della rendicontazione sociale giunge alla sua prima edizione, ribadendo con ciò la consapevolezza della necessità di dare piena comunica-zione al suo pubblico dei dati ed informazioni maggiormente rilevanti ispirandosi al criterio della più completa trasparenza.La scelta strategica degli Amici della Zizzi in tema di rendicontazione sociale è di dare continuità nella informazione ai suoi stakeholder, garantendo una continuità alla redazione del bilancio sociale dandogli una cadenza in grado di riassumere gli accadimenti salienti del periodo di riferimento in cui viene redatto.Il presente Bilancio Sociale è stato costruito seguendo le linee guida linee guida riconosciute dal Cesvot, che definiscono in modo preciso e dettagliato tutti i passaggi per la redazione dei bilanci sociali ed è da intendersi relativo all’anno 2010. I contenuti sono stati organizzati tenendo in debito conto le informazioni ritenute più rilevanti per i portatori di interesse dell’ente.Il capitolo finale, sulle risorse, ha analizzato la situazione patrimoniale e le entrate e le uscite finanziarie.La stesura del Bilancio Sociale è stata realizzata soprattutto grazie all’operato delle persone impegnate nella realizzazione delle attività strumentali, supportate dalla mia figura di consu-lente esterno incaricato dal Cesvot. Insieme è stato individuato lo schema generale di lavoro sul quale tracciare le linee del Bilancio Sociale, dopodiché c’è stata una supervisione globale e complessiva simultaneamente alla raccolta delle informazioni (che è durata un anno) e al termine del lavoro.Il leit-motiv del documento, che unisce tutte le parti, è il credo dell’Associazione, la sua missione e i valori che si esplicano in tutte le aree in cui si dovrebbe articolare un corretto bilancio sociale: identità, stakeholder, attività e risorse.Nel capitolo dedicato all’identità si presenta l’Associazione indicandone l’origine e i momenti salienti che hanno caratterizzato la sua storia, la presenza sul territorio, la missione, i valori e l’organizzazione.Nel secondo capitolo, dedicato agli stakeholder, si sono analizzate le categorie di portatori di interesse, le loro esigenze ed aspettative verso l’ente. Segue poi il capitolo sulle attività, articolato fra attività istituzionali (accoglienza, promozione dell’affido, progetti) e strumentali (fundraising, progettazione, amministrazione). In questo capitolo sono stati riportati anche i risultati di un questionario somministrato agli accolti del-l’Associazione, avente l’obiettivo di valutare la qualità della loro vita e indirettamente il loro grado di soddisfazione relativamente alla loro permanenza all’interno degli Amici della Zizzi.Per raggiungere il maggior numero di stakeholder possibili, verrà data la possibilità agli inte-ressati di scaricare il documento in formato elettronico tramite il sito www.zizzi.org, mentre una copia cartacea dello stesso sarà inviata a chiunque ne faccia richiesta.

RICCARDO BEMI

ASSOCIAZIONE INTESACONSULENTE CESVOT

NO

TA METO

DO

LOG

ICA

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IDEN

TITÀ

1.

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1.

Costituzione1.1 LA CARTA DI IDENTITA’

Sede LegaleSedi Operative

Numeri Telefonici

Siti Internet

Codice Fiscale

Settori di Primario intervento

19 MAGGIO 1987

VIA PIEMONTE 52 57124 – LIVORNO

VIA DI SANT’ALÒ 40/4457128 – LIVORNO

STRADA VICINALE DEL MACCHIONE, 56020 – ORENTANO, CASTELFRANCO DI SOTTO (PI)

VIA PIEMONTE 52, 57124 – LIVORNO

0586.85.22.54 347.184.185.0

FAX: 0586.48.59.37

178.22.300.52

WWW.ZIZZI.ORG – WWW.SOS-AFFIDO.IT

92018040490

AFFIDO E PREVENZIONE DEI MINORI A RISCHIO DI DEVIANZA SOCIALE.

ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO

L. N. 266/1991ISCRITTA AL

REGISTRO DEL VOLONTARIATO DELLA REGIONE TOSCANA

D.P.G.R. 308 DEL 10/05/1994

ONLUS (ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITÀ SOCIALE)

ARTT. 10 E SEGUENTI DEL D.LGS.N. 460/1997

ENTE NON COMMERCIALE

ARTT. 143 E SEGUENTI

DEL D.P.R. N. 917/1986

ARTT.36 E SEGUENTI

DEL CODICE CIVILE

ASSOCIAZIONE

2 LA CA

RTA D’ID

ENTITÀ

1 LA

CA

RTA

D’ID

ENTI

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TITÀ 1.

L’Associazione Amici della Zizzi Onlus, fondata da Riccardo Ripoli e Roberta Filice, opera da 24 anni nel campo della prevenzione e del recupero dei minori con problemi familiari e sociali, occupandosi princi-palmente di AFFIDAMENTO.“ZIZZI” era il soprannome della mamma di Riccardo, una professoressa di Livorno molto conosciuta per il suo impegno nel sociale. Dalla sua morte, avvenuta nel 1986, è nata, per volontà del figlio, un’associazione in suo onore.“Volevo omaggiare la memoria della mia mamma – spiega Riccardo – e fare qualcosa per gli altri, per non pensare alla disgrazia che mi era capitata. Il primo istinto è stato quello di partire, andare in Africa, ad aiu-tare i bambini. E’ stato Don Luigi, vice parroco di Mon-tenero, ad aprirmi gli occhi e a farmi conoscere una realtà di difficoltà e degrado a pochi passi da me”.Riccardo, insieme a Roberta, inizia così a dare ripetizio-ni ai bambini dei quartieri più disagiati di Livorno e ad aiutare le loro famiglie, fornendo cibo e vestiario. Poco a poco a loro si unisce una rete di volontari, amici e pa-renti che decide di proseguire il progetto di assistenza versando una piccola cifra mensile pro capite, in modo tale da poter fronteggiare le tante necessità delle fami-glie bisognose in maniera regolare e periodica.

Nel giro di pochi mesi, per dare maggior fiducia alle persone che desideravano aiutare questi ragazzi, ven-ne deciso di fondare una associazione di beneficenza, con un proprio statuto.Il 19 maggio 1987, presso un notaio di Livorno, alla presenza di 19 soci fondatori, nasce ufficialmente l’Associazione, e con essa una “Grande Avventura”.

Nel corso dei primi anni, l’Associazione si concentra in particolare sulla organizzazione di attività diurne dedicate a bambini e ragazzi provenienti dai quartieri più degradati di Livorno. Nella sede di via Piemonte, i minori vengono fatti giocare e studiare, mentre prose-gue l’assistenza materiale nei confronti delle famiglie più indigenti.Il buon lavoro svolto nell’opera di prevenzione porta alla richiesta, da parte dei servizi sociali e delle fami-glie dei bambini aiutati, di ospitalità per periodi anche lunghi dei bambini stessi.Con il passare del tempo, l’Associazione inizia a occu-parsi sempre di più di affido familiare, dedicandosi a tempo pieno, come una grande Famiglia Allargata, ai tanti bambini e ragazzi inviati dai Tribunali dei Minori, Servizi Sociali e famiglie disagiate.

1.2 L’ORIGINE E LA STORIA

2 L’OR

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E E LA STOR

IA

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TITÀ

1.

Riccardo Ripoli e Roberta Fili-ce sono dalla fondazione, nel 1987, i responsabili dell’Asso-ciazione. Dopo essersi dedicati nei pri-mi anni all’organizzazione di attività come il doposcuola e il centro diurno, si sono avvi-cinati al percorso dell’affido, ricoprendo il ruolo di figure di riferimento dei bambini invia-ti all’Associazione dai Servizi

Sociali e dai Tribunali, senza per questo sostituirsi ai geni-tori.Mentre Roberta si occupa a tempo pieno dell’educazione e della formazione dei ragaz-zi, Riccardo si divide tra l’im-pegno con i ragazzi e le atti-vità istituzionali di Presidente dell’Associazione, facendosi divulgatore della pratica del-l’affido.

MAMMA ZIZZI“La mia mamma mi ha dato la vita due volte: quando mi ha partorito e quando è andata in Paradiso. Ha lanciato una freccia con tale potenza che ancora oggi non ha perso la sua forza e mai la perderà”

Riccardo

RICCARDO E ROBERTA

2 L’O

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E LA

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IDEN

TITÀ 1. 2 L’OR

IGIN

E E LA STOR

IA

4 GENNAIO 1986 - Morte della Zizzi, mamma del fondatore Riccardo Ripoli1 SETTEMBRE 1986 - Riccardo e Roberta iniziano privatamente a dare ripetizioni ai

bambini provenienti da famiglie disagiate19 MAGGIO 1987 - Costituzione dell’Associazione Amici della Zizzi SETTEMBRE 1987 - Inizio delle attività nella sede di Via PiemonteMARZO 1989 - Primo Mercatino di Beneficenza, principale fonte di autofinaziamentoAGOSTO 1990 -Primo campo estivo in campagna con i ragazziSETTEMBRE 1991 - Primo Bambino in affidamento

ORIGINE

SVILUPPO1 APRILE 1992 - Prima apparizione televisiva a livello nazio-

nale (Unomattina)10 MAGGIO 1994 - Iscrizione al Registro del Volontariato

della Regione Toscana11 MARZO 1999 - Acquisizione della qualifica di Onlus8 GIUGNO 2000 - Incontro istituzionale a Roma con l’On.

Luciano Violante, Presidente della Camera, per presentare le attività dell’Associazione

19APRILE 2001 - Nascita del Portale www.sos-affido.itDICEMBRE 2002 - Acquisizione in eredità di un appartamen-

to a Scandicci (FI) poi venduto9 GENNAIO 2004 - Richiesta al Comune di Livorno per la

ristrutturazione della sede di Via Pie-monte a Livorno

GIUGNO 2004 - Avvio di Naturando, primo corso di for-mazione di volontari finanziato dal CesvotMATURITÀ

19 MAGGIO 2007 - Grande festa per il XX° Anniversario dell’Associazione, alla presenza di 1300 persone

DICEMBRE 2007 - Donazione di due pulmini da parte di Enel Cuore Onlus e di Lions Club Livorno Porto Mediceo

OTTOBRE 2008 - Realizzazione del calendario benefico 2009 con il CT della Nazionale Marcello Lippi

GENNAIO 2009 - Inizio Corso di Tutoring Gestionale finanziato dal Cesvot, con la consu-lenza dell’Associazione Intesa

MARZO 2009 - Realizzazione progetto “Sorrisi a Primavera”, con l’accoglienza di minori provenienti dai servizi sociali del Comune di Albano Laziale

APRILE 2009 - Scatti fotografici per il calendario 2010 con Antonio Rossi, campione olim-pico di canoa

SETTEMBRE 2009 - Per la prima volta, un ragazzo affidato all’Associazione, taglia il tra-guardo dell’iscrizione all’Università

NOVEMBRE 2009 - Convenzione con l’Università di Firenze per la realizzazione di tirocini formativi

30 NOVEMBRE 2009 - Approvazione da parte della Conferenza dei Servizi del Comune di Livorno del progetto di ristrutturazione della sede di Via Pie-monte

DICEMBRE 2009 - Donazione di un pulmino da parte della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno

19 GENNAIO 2011 – Firma della Convenzione con il Comune di Livorno per il Funziona-mento delle strutture residenziali del progetto Casa Zizzi.

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TITÀ

1.

IDEN

TITÀ

1.

Via Piemonte

1.3 LA PRESENZA SUL TERRITORIO

SEDE DI VIA PIEMONTEPrimo luogo di accoglienza dei ragazzi per il diurno, è stata anche per lungo tempo il luogo di svolgimento del Mercatino della Zizzi, un gran bazar di oggetti e mobili usati, che richia-mava un grandissimo pubblico. Il mercatino era talmente conosciuto che è stato utilizzato anche per noleggiare tutti i mobili di scena per i film di Pao-lo Virzì, “Ovosodo” e “Baci e Abbracci”. I proventi derivanti da

CASA DI MONTEROTONDOIn questa casa si svolgono, durante la settimana, gran parte delle attività diurne dei ragazzi accolti dall’Associazione. Qui viene organizzato lo studio, i compiti e da questa sede i ragazzi

Monterotondo

L’Associazione oggi dispone di cinque strutture: due abitazioni ed un vecchio prefabbricato nella città di Livorno, due case in campagna ad Orentano (Pisa), di cui una ancora da ristrutturare.

OASI “ALEX BARONI”La seconda casa destinata all’accoglienza dei minori è stata allestita grazie al prezio-so contributo del “Comitato Alex Baroni”. Vista la forte amicizia che legava il cantante romano all’Associazione, in seguito alla sua tragica morte, il comitato fondato dal fra-tello Guido, ha deciso di aiutare gli Amici della Zizzi, donando gran parte degli arredi. Questo appartamento nel centro di Livorno ospita in notturno gli altri 4 ragazzi seguiti dall’Associazione.

CASA DI ORENTANO (PI)La casa di Orentano, immersa in un bellissimo bosco, è invece utilizzata nei fine settimana, nei periodi di vacanza scolastica e durante l’intera estate. Da giugno a settembre, la residenza è meta di soggiorni di recupero dedicati a bambini e ragazzi invia-ti dai Servizi Sociali di tutta Italia. Le attività all’aria aperta svolte sono molteplici: passeggiate a cavallo, camminate nel bosco, tuffi in piscina e piccoli laboratori educativi.

CASA DI ORENTANO (PI) – DA RISTRUTTURAREUna cara signora di Scandicci (FI) ci ha lasciato in eredità un ap-partamento, con la richiesta che fosse venduto e con il ricavato venissero aiutati i bambini. La casa è stata alienata e con il rica-vato è stato comprato un fabbricato rurale ad Orentano confi-nante con la casa che l’Associazione già possedeva. Il progetto è ambizioso: creare una struttura in grado di accogliere i ragazzi in difficoltà, con particolare riguardo a quelli più grandi (che dif-ficilmente qualcuno desidera accogliere) per insegnare loro un mestiere legato alla vita contadina, al vivaismo, all’allevamento, alla floricultura.

Orentano Prima

Orentano Dopo

questa attività sono stati utilizzati per l’acquisto della casa di campagna di Orentano. Attualmente, quest’area è interessata ad un grande progetto di 2500 mq che prevede la costruzione di un centro diurno e residenziale capace di accogliere 40 ragazzi.

si spostano per le attività extra-scolastiche come lo sport ed i vari incontri sociali. Questa residenza ospita, in notturno, 5 dei 9 adolescenti al momento affidati all’Associazione.

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TITÀ 1.1.

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GIOVANIVALORIZZAZIONE

DELLE DIFFERENZE

FEDE FUTURO

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MISSIONE E FINALITÀ

LA VISIONECambiare il mondo è visto come un’utopia, ma per noi l’impossibile non esiste e se alla fine della nostra vita avremo migliorato, seppur di poco, la vita di qualcuno … il mondo non sarà più quello di prima. La nostra aspirazione è quella di creare nel cuore delle persone l’idea che sia necessario aiutare i bambini mettendosi in gioco in prima persona. Il nostro intento è quello di far conoscere con l’esempio, con la vita vissuta nel quotidiano, che togliere un bambino dalle tragedie familiari è possibile e ci sono gli strumenti per farlo. Per questo è necessario non solo che le famiglie co-noscano l’affidamento, ma anche che le istituzioni ne capiscano l’importanza: un bambino salvato oggi, sarà un adulto responsabile domani che metterà al mondo figli che saranno l’orgoglio della nostra socie-tà. Un bambino non salvato oggi, sarà un delinquente domani, un peso ed un pericolo per la società. A tal

LA MISSIONE E LE FINALITA’L’Associazione ha come scopo principale quello di compiere prevenzione ed accoglienza nei confronti dei minori a rischio. Parallelamente, la stessa si impegna a promuovere la cultura dell’Affido affinché sempre più bambini possano essere aiutati.Al centro di tutte le attività sociali portate avanti dall’Associazione c’è il bambino o il giovane proveniente da una situazione familiare disagiata. L’Associazione attua in prima persona il percorso dell’affido, accogliendo presso le proprie stutture ragazzi in difficoltà segnalati da servizi sociali, tribunali e dalle famiglie stesse. L’assistenza può essere residenziale o diurna, a lungo termine oppure temporanea.La mission è declinabile nelle seguenti finalità:

• soddisfare i bisogni primari del minore, riguardanti la salute, la cura della persona, l’istruzione, il recupero delle autonomie di base e sociali, secondo un’ottica proiettata verso l’autonomia del soggetto;

• prevenire il disagio, dalle forme più lievi a quelle più estreme di rischio di devianza e criminalità, non solo in un’ottica protettiva ma anche e soprattutto per favorire l’autonomia nelle scelte e la progettazione individua-le verso il futuro, favorendo così l’orientamento e l’avviamento al lavoro;

• promuovere la cultura dell’affidamento familiare, attraverso l’organizzazione di inizative volte a informare l’opinione pubblica;

• fornire assistenza materiale e psicologica alle famiglie affidatarie e potenziali tali;• incentivare la tutela e la valorizzazione dell’ambiente.

I VALORI• GIOVANI: mettere al centro il benessere dell ragazzo, portando avanti progetti che hanno come obiettivo l’ac-

coglienza, il sostegno, l’emancipazione, la valorizzazione e la promozione della capacità di ogni singolo.• VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE: promuovere il superamento delle barriere culturali e ideologiche, inse-

gnando il valore della fratellanza.• FEDE: lasciare liberi i ragazzi di abbracciare qualsiasi tipo di Fede, insegnando loro i principi della Fede Cri-

stiana, possibilmente con l’esempio, e lasciare che altri volontari, di fede diversa, insegnino i fondamenti del-la loro religione, il tutto nel rispetto delle culture e delle tradizioni di origine.

• FUTURO: impegnarsi costantemente per raggiungere obiettivi a lungo termine, coltivando i propri sogni con pazienza, dedizione e fiducia nel domani.

fine ci sono da fare delle modifiche importanti alla legge sull’affidamento, sensibilizzare i comuni e indurli a comportarsi moralmente bene.Nei prossimi anni una grande sfida ci attende: costruire un polo di attrazione verso l’affido dove coniugare esperienza, professionalità, amore, quotidianità, apertura, accoglienza, informazione e stimolo.

1.4 LA VISIONE, LA MISSIONE, LE FINALITÀ ED I VALORI

4 LA VISIO

NE, LA M

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E, LE FIN

ALITÀ ED I V

ALO

RI

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1.

L’organo sovrano dell’Associazione è l’Assemblea dei Soci, a cui hanno diritto di partecipare tutti i soci.L’Assemblea ha tra i suoi compiti quelli di eleggere i membri del Consiglio di Amministrazione, discutere e deliberare sui rendiconti e le relazioni del Consiglio (assemblea ordinaria) e deliberare su proposte di modifica dello statuto (assemblea straordinaria).

Il Consiglio di Amministrazione delibera su tutti gli argomenti che, per legge o per statuto, non siano espressamente demandati all’Assemblea, come ad esempio le questioni riguardanti l’attività dell’Associazione per l’attuazione delle sue finalità e ogni atto patrimoniale e finanziario anche eccedente l’ordinaria amministrazione.

Il Consiglio di Amministrazione è composto da un minimo di tre ad un massimo di cinque membri eletti dall’Assemblea ordinaria. La maggioranza dei suoi membri deve essere scelta tra i soci frequentatori con tale qualifica almeno da tre anni. Il Presidente dell’Associazione è designato dall’Assemblea tra i consiglieri nominati.

Dal punto di vista operativo, l’Associazione si divide tra le attività svolte con i ragazzi all’interno delle strutture di acco-glienza e le mansioni di pubbliche relazioni e raccolta fondi portate avanti nell’ufficio.In particolare, nelle strutture di accoglienza, lavorano figure retribuite come una psicologa, un’educatrice ed una colla-boratrice domestica. Un ruolo importantissimo è anche svolto dai volontari, supervisionati dalla responsabile Roberta Filice.Nell’ufficio, Riccardo Ripoli, che svolge quotidianamente opera di sensibilizzazione sul tema dell’affido, è supportato da un’impiegata che svolge mansioni di comunicazione e, saltuariamente, da collaboratori per l’organizzazione di eventi specifici. Durante il biennio 2009/2010, molti progetti sono stati realizzati grazie alla preziosa collaborazione di Cecilia Cinelli e Giulia Manetti.

I VOLONTARILa risorsa più importante dell’Associazione è quella del Volontariato.Durante tutto l’arco dell’anno, sono decine le persone che, per tempi variabili a seconda delle proprie disponibilità, svol-gono periodi di volontariato presso l’Associazione.Nei periodi invernali, le attività prevalenti di volontariato si svolgono presso le strutture di Livorno e riguardano l’assisten-za ai ragazzi nelle mansioni scolastiche ed educative.In estate, invece, i volontari sono accolti presso la residenza di Orentano, dove sono tante le attività da svolgere. Oltre all’aiuto nei confronti dei ragazzi, i volontari infatti si dedicano alla manutenzione della casa, dell’ampio giardino, dell’orto e del bosco circostante.Tra i tanti simpatizzanti che gravitano intorno all’universo dell’Associazione, ci sono 7 volontari assidui, che stabilmente o con una frequenza costante, assistono i ragazzi in affido e contribuiscono alla crescita dell’Associazione.

1.5 L’ORGANIZZAZIONE

ASSEMBLEA DEI SOCI

STRUTTURE DI ACCOGLIENZA UFFICIO

COLLABORATORI RETRI-BUITISILVIA BETTINARDI (EDUCATRICE)BARBARA BERLINCIONI (PSICOLOGA)LUMTURIJE AGO (collaboratrice domestica)

VOLONTARIRESPONSABILE:RICCARDO RIPOLI+50 VOLONTARI OCCASIONALI

VOLONTARIRESPONSABILE: ROBERTA FILICE+ 7 VOLONTARI CONTINUATIVI

COLLABORATORI RETRI-BUITISARA BACCHESCHI (RESP.COMUNICAZIONE E SEGRETERIA)+COLLABORATORI

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RICCARDO RIPOLI

(PRESIDENTE)ROBERTA FILICE

ANTONIO GRASSO

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LDER 2.

Sono al centro dell’universo dell’Associazione, che sin dalla nascita si dedica all’accudimen-to ed al recupero di bambini e giovani con difficoltà familiari e sociali.Oltre ai ragazzi accolti in affido residenziale, sono destinatari delle attività sociali dell’As-sociazione altri ragazzi segnalati dai servizi sociali di tutta Italia, inviati per trascorrere dei periodi più brevi di soggiorno presso le diverse strutture.

“Ho iniziato a frequentare gli Amici della Zizzi quando ero molto piccolo. Avevo solo 5 anni, quando ho trascorso con loro le mie prime vacanze nella casa di campagna di Orentano (PI), perché la mia famiglia naturale non poteva occuparsi di me.All’età di 12 anni sono stato dato in affido all’Associazione e posso dire di essere stato fortunato per-ché ho trovato una Famiglia che mi ha accolto e voluto bene, insieme a tanti ‘fratelli e sorelle’. Gli anni sono passati e all’età di 18 anni, quando da maggiorenne ho avuto la possibilità di scegliere cosa fare della mia vita, ho chiesto io di rimanere con l’Associazione. Ora ho 21 anni e mi sono iscritto alla facoltà di Architettura. Sono il primo ragazzo dell’Associazione che raggiunge questo traguardo e sono davvero orgoglioso.Mi piace sperare che l’Associazione possa aiutare a crescere altri bambini come me e che potrò rima-nere al suo fianco per aiutarla.”

Javier, 22 anni, ragazzo affidato all’Associazione Amici della Zizzi onlus

2. STAKEHOLDER

Ragazzi in difficoltàsociali e familiari

Famiglie Affidatarie o potenziali tali

Volontari

Donatori

Altri enti pubblici

Enti locali

Organizzazioni volontariato

Media

Testimonial

Fondazioni/Associazioni

ASSOCIAZIONE AMICI DELLA ZIZZI

ONLUS

RAGAZZI IN DIFFICOLTÀ SOCIALI E FAMILIARI

Quando si redige un Bilancio Sociale, è necessario tenere in considerazione gli interessi e le aspettative di cui sono portatori gli stakeholder, cioè gli intelocutori. E’ a questi ultimi infatti che spetta la valutazione consapevole sulle scelte e l’operato dell’Associazione.In questo capitolo sono quindi descritte le relazioni tra gli Stakeholder e l’Associazione, in-sieme ad alcune testimonianze.

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.

L’Associazione si dedica quotidianamente al supporto e alla consulenza nei confronti di famiglie affidatarie e potenziali tali. Lo strumento principale attraverso il quale si esplica questa attività è il portale www.sos-affido.it. Al forum, gestito dall’Associazione, si rivolgono tantissime persone per ricevere consigli su temi educativi, legali e psicologici. Inoltre, le por-te dell’Associazione e delle sue strutture sono sempre aperte per conoscere ed accogliere persone interessate all’affidamento, favorendo così lo scambio di esperienze.

Il loro supporto alle attività dell’Associazione è davvero essenziale. Ad essa, ed in particolare ai ragazzi in affido, dedicano tempo, energie ed amore.

“Io ero uno di quelli che non ci credono. Uno di quelli che non credono nelle associazioni di volontariato pronte solo a rubare soldi, a curare interessi personali ad illudere le persone con sogni e parole.Uno di quelli che non ha mai pensato di poter fare attivamente qualcosa per qualcuno, di solidale, di utile, di concreto.Non so dire come e perché sono diventato amico della Zizzi, forse è stato il destino, (un mio amico direbbe che è stato Dio); so soltanto che, una volta varcato il cancello di quella casa di campagna, lontana chilometri e chilometri dalla mia vita, ho scoperto un mondo fatto non di extraterrestri ma di due ragazzi che con il loro amore per il prossimo rappresentano un valore aggiunto alla definizione di vita.La loro associazione che però a me piace chiamare famiglia, non aiuta semplicemente i ragazzi a superare i momenti difficili della loro vita. Fa molto di più. Dona loro un futuro, una base caratteriale su cui affondare le radici della crescita. Li prepara alla vita.Io non posso fare altro che dare una mano, da volontario, da amico, e invitare tutti a varcare quel cancello e farsi travolgere dalla vita”.

Pablo, volontario di Roma

I donatori sono da sempre una risorsa indispensabile per il sostentamento delle attività dell’Associazione, siano essi persone fisiche o aziende.Della prima categoria fanno parte le numerose le persone che, in maniera continuativa o saltuaria, contribuiscono alla causa dell’Associazione con donazioni in denaro. Tra i metodi più utilizzati, è da sottolineare il progetto “Sostegno a Distanza”.Una grossa fetta dei contributi provenienti da persone fisiche è raccolta tramite la destina-zione del 5x1000 dalle dichiarazioni dei redditi.Per quanto riguarda le aziende, sin dalla sua nascita l’Associazione si è impegnata a costruire e consolidare rapporti con molte realtà imprenditoriali a carattere locale e nazionale, che hanno offerto il loro prezioso aiuto per sopperire ai bisogni e alle necessità dei ragazzi in affido.Gli aiuti ricevuti in questi anni possono essere distinti in due categorie: quelli monetari e quelli merceologici. Tra le aziende che più volte hanno sostenuto economicamente l’Associazione, figurano NERI Depositi Costieri, Costieri D’Alesio e la concessionaria Tirrenauto, che da tre anni contribuiscono alla realizzazione del calendario benefico.Moltissime sono anche le aziende che hanno fatto dono di merci e servizi: tra le altre Mon-tagna, Disano, Decathlon, Invicta, Msc, Luna Rossa.

FAMIGLIE AFFIDATARIE O POTENZIALI TALI

VOLONTARI

DONATORI

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“I miei più sinceri complimenti all’ Associazione Amici della Zizzi per il conseguimento di questo ulte-riore obbiettivo, giunto dopo 24 anni di costante impegno e sacrificio a favore di tanti bambini e di tante famiglie tra le più sfortunate della realtà in cui viviamo.Il bilancio sociale, che da alcuni anni viene redatto da alcune società del ns. gruppo, è infatti un’im-portante traguardo che consente, a chi lo redige, di poter comunicare in maniera trasparente e chiara a tutti i risultati della propria attività, cosa che ritengo di estrema importanza specialmente nel setto-re delle ONLUS, dove spesso anche un solo esempio di cattivo operato di un singolo, rischia di mettere in ombra i tanti buoni risultati ottenuti dalla maggioranza di queste associazioni.Personalmente colgo l’occasione di questo mio intervento per ricordare semplicemente i due motivi per cui alcuni anni fa abbiamo deciso di appoggiare gli Amici della Zizzi.In primis per il fatto che volevamo dare una mano concreta ad un gruppo che operasse nel territorio in cui viviamo, perché quando si parla di iniziative sociali sempre di più queste oggi sono indirizzate verso Associazioni con nomi altisonanti ed ambiziosi progetti, mentre spesso si dimentica che anche nelle ns. vicinanze c’e’ molto bisogno di aiuto.Infine perchè l’Associazione Amici della Zizzi aiuta nel quotidiano i bambini più sfortunati, cercando di alleviare le loro sofferenze ed i loro disagi ed offrendo loro una migliore opportunità di inserimento nella vita.Da imprenditore di un’azienda di famiglia giunta oggi alla quinta generazione, non posso non ri-conoscere l’importanza dei bambini e dei giovani per il nostro futuro, e quindi la necessità di non dimenticare chi spesso è meno fortunato, perché nasce e cresce in situazioni di estrema indigenza e sofferenza. La società attuale testimonia infatti come sia purtroppo un valore sempre meno scontato per i bam-bini avere un ambiente sereno in cui crescere, con una buona educazione e la possibilità di studiare e prepararsi adeguatamente alla vita che li aspetta. Doppi auguri e complimenti quindi a tutto lo staff dell’Associazione e particolarmente al signor Ric-cardo ed alla signora Roberta per questo ambizioso risultato, ma soprattutto per quello che fanno tutti i giorni nella maniera che più mi piace, ovvero senza pubblicità o proclami, ma con il sacrificio costante e con l’impegno quotidiano”.

Cav. Lav. Piero Neri, Amministratore Delegato del Gruppo NERI

L’Associazione si prefigge l’obiettivo di instaurare delle collaborazioni con Fondazioni e Associazioni allo scopo di realizzare progetti sociali a favore di giovani in difficoltà.Negli ultimi anni sono state molte le fondazioni che hanno creduto nell’operato dell’Asso-ciazione e che hanno quindi contribuito con donazioni importanti.In particolare, da segnalare il contributo di Enel Cuore Onlus, Fondazione Cassa di Ri-sparmi di Livorno, Lions Club Porto Mediceo di Livorno, che, in momenti diversi, hanno donato all’Associazione dei pulmini per il trasporto dei ragazzi in affido; Comitato Alex Ba-roni che ha contribuito all’arredo di una residenza a Livorno; Lions club Porto Mediceo di Livorno, che ha offerto una borsa di studio per gli studi universitari di Javier; Fondazione Monte dei Paschi di Siena che ha destinato un’offerta per l’organizzazione delle attività estive con i ragazzi.

“Presentare un bilancio sociale è sempre un progetto significativo perché coglie fino in fondo l’esigen-za della massima trasparenza dell’operare e, nel contempo, l’esigenza di “rendere conto” al territorio di riferimento della efficacia e dell’efficienza del proprio agire in termini di risultati raggiunti, ossia di impatto, diretto ed indiretto, delle attività svolte.Anche la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno ispira il proprio operare al principio della traspa-renza, non solo redigendo ogni anno il bilancio sociale, ma anche svolgendo la propria attività ero-gativa in base a criteri che assicurino la migliore utilizzazione delle risorse, l’efficacia degli interventi, nonché la più ampia tutela degli interessi e delle finalità statutarie.Difatti le richieste di contributo, oltre ad essere valutate sotto il profilo della correttezza formale, cioè della conformità con quanto stabilito nel bando (soggetti beneficiari e tipologia degli interventi

FONDAZIONI E ASSOCIAZIONI

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ammissibili, completezza e regolarità della documentazione richiesta, rispetto dei termini), sono va-lutate anche nel merito, ossia della loro opportunità, utilità, convenienza, tenendo ben presente l’ interesse pubblico.In sede di attività istruttoria e di selezione delle richieste di contributo infatti gli organi della Fonda-zione valutano:

- la coerenza interna del progetto;- la congruità della richiesta in rapporto all’obiettivo indicato;- l’originalità ed il grado di incidenza del progetto sul territorio tradizionale di riferimento dell’ attività della Fondazione;

- l’esperienza maturata dal soggetto richiedente nella realizzazione di progetti analoghi;- l’ottimizzazione dei costi e dei tempi;- la sostenibilità tecnica e finanziaria del progetto da parte del richiedente;- la presenza di un co-finanziamento.

Il tutto tenendo conto, ove ritenuto opportuno, anche del criterio della graduale rotazione di asse-gnazione dei contributi, per soddisfare nel tempo un’area di bisogni del territorio quanta più vasta possibile.In Italia, sono sempre di più le organizzazioni del terzo settore che scelgono, volontariamente, di redi-gere il proprio bilancio sociale, non inteso come strumento di marketing e di raccolta fondi, ma come mezzo di comunicazione esterna dei risultati raggiunti, di dialogo con gli stakeholder, e strumento di gestione in vista di una crescita interna ed esterna.Dunque condivido e sostengo pienamente l’iniziativa dell’Associazione Amici della Zizzi di redigere il suo primo Bilancio Sociale, con l’augurio, che è già una certezza, che sarà per l’ente un ulteriore passo avanti nel proprio percorso di crescita e di presenza sul territorio, percorso che ha da sempre i caratteri dell’eccellenza”.

Avv. Luciano Barsotti, Presidente Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno

Il rapporto con gli enti locali è andato a rafforzarsi nel corso degli anni.Sono molti i comuni italiani che, nel corso degli anni, hanno intrapreso una collaborazione con l’Associazione nel campo dell’Affido, inviando, presso le diverse strutture, minori in dif-ficoltà familiari. Tra questi, sono da segnalare le città di Rozzano (MI), Torino, Albano Laziale e Udine.Gli stessi comuni, insieme alle province e alle regioni, sono spesso coinvolti nelle tante ini-ziative benefiche organizzate dall’Associazione, sia attraverso la concessione di patrocini, sia con l’intervento diretto di alcuni rappresentanti ad iniziative e conferenze di sensibiliz-zazione.

ENTI LOCALI

Fanno parte di questa categoria altri soggetti, con cui l’Associazione trattiene dei rapporti frequenti. Un ruolo molto importante è assunto dai tribunali dei Minori, con i quali l’Asso-ciazione è in stretto contatto per le diverse pratiche di Affido. In particolare, da anni l’Asso-ciazione collabora con i Tribunali dei Minori di Milano, Torino e Firenze.Indispensabile, inoltre, il rapporto con i Servizi Sociali, che sono coinvolti nei percorsi di recupero dei ragazzi affidati all’Associazione e con le scuole.

ALTRI ENTI PUBBLICI

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MEDIA

Da sempre, l’Associazione si impegna per diffondere le proprie iniziative attraverso compa-gne di stampa locali e nazionali. Negli anni sono stati creati e mantenuti numerosi rappor-ti con testate di informazione, televisioni e giornalisti, che collaborano così a diffondere il messaggio sociale.Da metà degli ’90 in poi, l’Associazione è stata protagonista di più di 20 programmi televisivi, che hanno dedicato ai responsabili ed ai ragazzi in affido dei servizi di approfondimento.Molto importante anche il rapporto con le radio: spesso infatti, queste vengono coinvolte nella messa in onda gratuita di spot per promuovere l’Affido e le iniziative benefiche del-l’Associazione.L’Associazione gode inoltre della considerazione della carta stampata e delle agenzie di stampa, che hanno consentito una diffusione sul territorio nazionale di iniziative a carattere nazionale come,ad esempio, i recenti calendari benefici.

Anno dopo anno, sono stati tanti i personaggi famosi che hanno deciso di legare la loro immagine a quella dell’Associazione Amici della Zizzi Onlus. Uno dei primi testimonial, un vero e proprio amico dell’Associazione, è stato Alex Baroni, che nel 2001 ha realizzato uno spot radiofonico a favore dell’affido.In tempi più recenti, due importanti testimonial sono diventati protagonisti del consueto calendario benefico: il ct della Nazionale Marcello Lippi si è fatto immortalare per l’anno 2009 mentre l’anno 2010 ha il volto di Antonio Rossi, campione olimpico di canoa.Tra i tanti amici dell’Associazione è possibile inoltre segnalare Federica Panicucci, Franco di Mare, Claudio Baglioni, Laura Pausini, Anna Piras, Claudio Marmugi, Veronica Maya e Luca Ferretti.

TESTIMONIAL

ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

Negli ultimi anni, si sono notevolmente intensificate le collaborazioni con altre Associazioni di Volontariato con la convizione che queste siano indispensabili per la realizzazione di pro-getti sociali importanti e condivisi. Queste partnership si sono sviluppate sia come parteci-pazione dell’Associazione ad iniziative esterne, sia come pianificazione di progetti comuni.Da segnalare il rapporto solido costruito con l’Avis di Livorno, attraverso la partecipazione a conferenze ed iniziative di sensibilizzazione e quello, più recente, con l’Auser di Livorno.Un grosso punto di riferimento dell’Associazione è il Cesvot (Centro Servizi Volontariato To-scano) che, oltre a mettere a disposizione delle O.d.V. l’accesso a dei bandi, fornisce consu-lenza sul mondo non profit.

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3.1 LE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI

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FUNDRAISING AMMINISTRAZIONE PROGETTAZIONE

ATTIVITÀ STRUMENTALI

3.1.1. ACCOGLIENZA

STRUTTUREI ragazzi, durante il periodo scolastico, vivono in due strutture adibite per la loro accoglienza a Livorno. Le attività diurne sono svolte nella residenza di Monterotondo, che si trova in una zona tranquilla, lontana dal caos cittadino. Per la sera, invece, il gruppo viene diviso a seconda dell’età dei ragazzi accolti. Alcuni di questi si fermano nella casa di Monterotondo mentre gli altri pernottano presso l’Oasi Alex Baroni.Lo scenario è diverso nei weekend e durante l’estate. In questi periodi, il centro dell’attività è la casa di Orentano, che diventa la sede unica di tutte le attività dell’Associazione.Grazie agli spazi aperti da cui è contornata, si propone come luogo ideale per svolgere attività all’aria aperta e a contatto con la natura.

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OPERATORILe figure di riferimento per i ragazzi in affido sono Riccardo e Roberta, che si oc-cupano della loro educazione e della loro crescita, senza però sostituirsi ai genitori.Nel corso dei tanti anni a fianco di minori e ragazzi, i responsabili dell’Associazione hanno acquisito una grande esperienza sul campo, avendo accolto, in maniera residenziale 33 ragazzi.Riccardo e Roberta sono naturalmente codiuvati da altri operatori, che, con la loro professionalità, contribuiscono allo svolgimento delle attività sociali. I ragazzi possono infatti contare, dal 2004 sul supporto di un’educatrice professionale, Silvia Bettinardi, che quotidianamente assiste i ragazzi nei compiti scolastici e nelle attività ricreative. Con frequenza regolare, i ragazzi affrontano dei colloqui individuali e di gruppo con la psicologa Barbara Berlincioni, che collabora con l’Associazione.Al gruppo di operatori professionali si aggiungono i volontari, che si dedicano soprattuto all’assistenza dei ragazzi nelle attività scolastiche.LE ATTIVITÀ QUOTIDIANELa giornata all’interno delle strut-ture si svolge secondo i ritmi e i tempi di una normale giornata all’interno di una normale fami-glia. Una finalità importante del-l’Associazione, infatti, è garantire ad ogni minore l’inserimento in un ambiente il più accogliente e naturale possibile, all’interno di una realtà che abbia i canoni di una famiglia tipo, sia pure al-largata. A tal fine la strutturazione della giornata prevede i passaggi tipi-ci di ogni bambino/adolescente: servizio di accompagnamento a scuola al mattino, monitorag-gio delle normali abilità di base (igiene personale, cura di sé e scelta degli abiti, cura dei propri spazi, ecc), strutturazione di atti

vità scolastiche, parascolastiche e ricreative nel pomeriggio. Per quanto riguarda i minori frequentanti l’ultimo anno di un ciclo scolastico (soprattutto le scuole medie), per i quali si prevede la permanenza nella struttura per l’anno successivo, è prevista una serie di attività mirate al supporto del minore alla scelta del tipo di scuola da intraprendere l’anno successivo (colloqui con insegnanti, collo-qui valutativi e di orientamento con la psicologa, visite guidate nelle scuole, ecc). Oltre allo svol-gimento di attività di studio, si procede con l’organizzazione delle attività ludico-ricreative, attraverso l’organizzazione di giochi, gite e piccoli laboratori

esperienziali lasciando spazio all’organizzazione spontanea del tempo. Grande importanza viene data allo sport, visto come utile com-plemento ad un sano sviluppo psico-fisico e laboratorio sociale, per cui è previsto il servizio di ac-compagnamento ed eventual-mente di scelta della disciplina sportiva secondo le inclinazioni e i desideri del minore. Durante l’anno sono previste, in base alla pianificazione annua-le delle attività, gite a carattere culturale e ricreativo, crociere, settimane bianche, escursioni in ambienti naturalistici, ecc, fi-nalizzate sia al venire incontro alle naturali necessità di svago dei minori, sia ad arricchire il ba-

gaglio culturale e personale di ognuno attraverso la proposta di situazioni nuove e stimolanti.Per ogni minore è previsto l’at-tento monitoraggio di ulteriori necessità fondamentali di cui possa aver bisogno (cure medi-che-specialistiche, ecc).Con scadenze predefinite l’èqui-pe di responsabili e operatori prevede riunioni di verifica e programmazione delle attività.

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IL PROGETTO EDUCATIVOLa finalità primaria dell’Associazione, come suddet-to, consiste nell’accogliere il minore in un clima di accettazione incondizionata e il suo collocamento in un ambiente familiare in cui la rete di relazioni tra le figure di riferimento adulte e gli altri mino-ri residenti si connotano di significati affettivi ed esperenzialità tipica della famiglia, oltre che della comunità.Attraverso la stesura di un progetto educativo indi-viduale e personalizzato il minore è guidato verso una graduale autonomia e abbandono di eventuali comportamenti problematici. Questo progetto, realizzato sulla base di un inquadramento psico-fi-sico e socio-relazionale, è poi alla base del suo inse-rimento nella struttura e andrà a costituire le fina-lità e gli obiettivi dei servizi e delle attività erogate.A tal fine sono obiettivi specifici:

- la soddisfazione dei bisogni di base- la creazione intorno al minore di un clima di ac-coglienza e protezione

- il superamento del disagio relazionale e delle problematiche esistenziali ad esso connesse

- la prevenzione del disagio dalle forme più lievi a quelle più estreme di rischio di devianza e crimi-nalità

- lo sviluppo dell’autonomia nelle scelte e la pro-gettazione individuale verso il futuro

- la rielaborazione e il superamento di pregresse esperienze traumatiche

- la ristrutturazione e la rielaborazione del passato attraverso una ricerca di senso nella storia e ne-gli avvenimenti

- l’eventuale creazione di una rete di rapporti affi-dabili e funzionali alla crescita del minore

- il miglioramento delle competenze sociali e del-le problematiche comportamentali.

Lo stile educativo dell’Associazione si basa sulla creazione di una relazione affettiva globale e sta-bile col minore in qualsiasi circostanza. L’apprendi-mento avviene dunque in un contesto spontaneo, attraverso la condivisione di esperienze comuni in cui il minore vive la quotidianità con gli educatori e gli altri ospiti, osservando e imparando esperienze nuove. L’educatore si pone come figura autorevole e signi-ficativa, a connotazione affettiva, al quale il mino-re riconosce competenze oggettive e normative. Il sistema di norme e regole alla base della vita di comunità costituiscono il substrato per la creazio-ne di occasioni di crescita e di sviluppo cognitivo, emotivo e comportamentale del minore, più che

come strumento educativo-coercitivo o di control-lo del comportamento. In questa prospettiva, il minore ospite è accompa-gnato nell’elaborazione e nell’introiezione di un sistema di regole quali il rispetto delle persone e delle cose che lo circondano, la cura di sé e del suo ambiente, la partecipazione alla vita comunitaria anche attraverso lo svolgimento di piccoli compiti e mansioni e il rispetto degli impegni personali. Incontri e riunioni tra i responsabili e gli ospiti, col-lettivi o individuali, sono finalizzati all’elaborazione e risoluzione di eventuali difficoltà di adattamen-to e convivenza, soprattutto negli stadi iniziali di inserimento. Le riunioni di èquipe previste sono finalizzate alla verifica del percorso individuale e all’individuazione di criticità di ogni minore, al fine di intervenire prontamente ed eventualmente mo-dificare o integrare il progetto individuale.

IL QUESTIONARIOIl presente questionario ha avuto lo scopo di valu-tare in termini qualitativi e complessivi la qualità di vita dei ragazzi residenti presso l’Associazione. Il quesito alla base del questionario è stato quel-lo di verificare se i ragazzi percepiscono sé stessi e il loro stile di vita in termini deficitari rispetto ai loro coetanei che vivono all’interno di famiglie “tradizionali”. La stessa valutazione si è estesa all’in-sieme di convinzioni e ansie riguardanti il futuro, sottendendo nuovamente al quesito comparativo rispetto ai coetanei. Dal punto di vista metodologi-co, il questionario è stato diviso in tre aree: la prima riguardava un livello di soddisfazione globale e ri-ferito agli aspetti relazionali con i responsabili e gli altri ragazzi; la seconda riguardava il livello di qua-lità della vita, riferito al grado di soddisfazione di come è svolta una giornata tipo, ed eventuali fles-sioni dell’umore nell’arco della giornata; la terza si riferiva al futuro: qual è l’atteggiamento dei ragazzi rispetto ad esso, e il loro bilancio delle possibilità rispetto ai loro coetanei. Ogni area comprendeva due domande con risposta a scelta multipla su 4 opzioni (per niente, un po’, abbastanza, molto).

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Quanto ti ritieni soddisfatto e fortunato, anche rispetto ai tuoi coetanei che vivono in famiglia, di vivere qui?

Il punteggio non pieno è riferito alle occa-sionali discussioni e disaccordi tra ragazzi, che all’unanimità hanno scisso la risposta tra rapporto con i responsabili e rapporti tra loro. I responsabili sono stati piena-mente equiparati a referenti genitoriali.

Senti di avere un buon rapporto con i responsabili dell’Associazione, che per te sono come genitori, e con gli altri ragazzi che vivono con te?

La totalità dei ragazzi, senza esitazioni, si è detto fortunato di trovarsi presso la casa dell’Associazione, non evidenziando l’at-teggiamento tipico dei ragazzi istituzio-nalizzati, frustrati per il fatto di trovarsi in una comunità.

Sei soddisfatto di come passi le giornate, comprese le attività extrascolastiche che ti vengono proposte?

La totalità dei ragazzi si riferisce media-mente soddisfatto dello svolgimento del-le giornate. Chi ha risposto “abbastanza” si riferiva all’impiego della quasi totalità del pomeriggio in attività di studio, a scapito di altre occasioni di impiego del tempo in comune e/o uscite, riconoscendone tutta-via la necessità sia per il rendimento sco-lastico medio, sia perché qualcuno che resta più indietro degli altri c’è sempre. Per i due ragazzi più grandi, che a causa di impegni di sport o università trascorrono l’intero pomeriggio fuori casa, il punteg-gio di soddisfazione è riferito alle attività prevalentemente estive o comuni nei pe-riodi di festa.

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Ti capita spesso di sentirti malinconico, triste, scoraggiato?

La totalità dei ragazzi ha espresso occa-sionale flessione dell’umore, derivante da varie problematiche. Tre dei ragazzi che hanno risposto “un po’” hanno espresso maggior tristezza in caso di disaccordi e tensioni in casa, rispetto agli altri che si riferiscono a questioni personali.

Ti preoccupa il futuro?

I ragazzi hanno espresso preoccupazione riguardo al futuro con una intensità so-vrapponibile alla media degli adolescen-ti, compresi quelli che vivono in famiglie tradizionali.

Pensi che vivendo qui avrai la possibilità di costruirti un futuro, al pari degli altri ragazzi che vivono in famiglia?

Con risposte perfettamente sovrapponi-bili alla domanda 1, la totalità dei ragazzi ha affermato nuovamente il concetto di non sentirsi svantaggiati rispetto ai coe-tanei che vivono in famiglie tradizionali, ma sentendosi parte di un’unità forte e coerente, avvertono, al contrario, di avere qualche possibilità in più.

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CASA ZIZZI: UN PROGETTO PER L’ACCOGLIENZAL’area di Via Piemonte, a Livorno, dove attualmente sorgono gli uffici dell’Associazione è interessata dal 2004 da un importante progetto per la realizzazione di un centro per l’Affido, attraverso la costruzione di due strutture residenziali e di un centro diurno. In particolare:

Il gruppo familiare con funzione socio educativa, disciplinato dall’art. 21, comma 1, lett. H) della L.R. 41/2005 ha una capacità ricettiva massima di 4 posti letto.Il gruppo familiare per adolescenti e giovani è atto ad accogliere adolescenti di età non inferiore a 16 anni e giovani fino ai 21 anni, che non possono ri-manere o tornare nella propria famiglia, già accolti in affidamento, inseriti nella struttura sulla base di provvedimento e/o intervento disposto dall’au-torità giudiziaria, o dai servizi sociali del comune competente.

Gli obiettivi del gruppo familiare sono: - permettere al ragazzo di ritrovare, attraverso

l’allontanamento dal contesto disturbante o comunque poco adeguato allo stato attuale, il recupero di una condizione di equilibrio e nor-malità attraverso il ripristino di ritmi e norme di vita scanditi dalle normali esigenze della vita nella struttura;

- facilitare l’accompagnamento verso l’autonomia e potenziamento delle potenzialità di crescita presso l’ambiente familiare dell’Associazione;

- favorire l’orientamento e l’avviamento al lavoro.

La comunità a dimensione familiare con funzione socio educativa, disciplinata dall’art. 21, comma 1, lett. G) della L.R. 41/2005, ha una capacità ricettiva massima di 10 minori + 2 posti di pronta accoglien-za.Può accogliere persone minori di età, ambosessi, per le quali la permanenza nella famiglia di origi-ne sia temporaneamente impossibile, accolti sulla base di provvedimento e/o intervento disposto dall’autorità giudiziaria, o dai servizi sociali del co-mune competente.

Gli obiettivi di questa comunità sono:- creare un ambiente accogliente e familiare che

consenta al minore di ritrovare e consolidare una condizione di equilibrio psico-emotivo;

- favorire il rientro del minore nella propria fami-glia di origine, attraverso la collaborazione con i soggetti istituzionali di pertinenza del lavoro di affiancamento alla famiglia di origine, in vista della risoluzione dei motivi che hanno portato all’allontanamento;

- promuovere l’accompagnamento verso l’autono-mia e rafforzamento delle potenzialità di crescita presso l’ambiente familiare dell’Associazione.

Il centro diurno rappresenta una ulteriore possibi-lità che l’Associazione Amici della Zizzi Onlus vuole offrire al territorio. In particolare si tratta di una struttura semiresiden-ziale per minori, disciplinata dall’art. 21, comma 1, lett. I) della L.R. 41/2005 che, per contingenze fa-miliari e sociali, hanno bisogno di essere sostenuti nel processo di socializzazione. Questa struttura semiresidenziale è destinata a mi-nori che necessitano di:- sostegno nel processo di socializzazione, nel

superamento delle difficoltà scolastiche e di frui-zione del tempo libero;

- sostegno educativo e psico-sociale per il recupe-ro e il potenziamento delle competenze relazio-nali e lo sviluppo dell’autonomia personale e

sociale.La capacità ricettiva massima è di 25 ospiti.

Il progetto è stato presentato al comune di Livorno il 9 gennaio 2004.Per una serie di lungaggini burocratiche, come il cambiamento di legislazione regionale sul tema delle strutture socio assistenziali e l’emissione del regolamento attuativo, il via libera da parte della Conferenza dei Servizi del Comune di Livorno è ar-rivato solo a Novembre 2009.La convenzione che regola i rapporti tra l’Associa-zione ed il Comune di Livorno per la gestione del-le strutture residenziali è stata approvata in data 19/01/2011.

COMUNITÀ A DIMENSIONE FAMILIARE1.

GRUPPO FAMILIARE PER ADOLESCENTI E GIOVANI2.

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3.1.2. PROMOZIONE AFFIDO

Negli ultimi anni l’Associazione si è dedicata assiduamente a fornire aiuto e supporto nei confronti di per-sone e famiglie interessate o coinvolte nel percorso dell’Affido. Grazie all’esperienza acquisita nel tempo, l’Associazione si pone come punto di riferimento per tutti coloro che desiderano o necessitano una con-sulenza pratica, psicologica o normativa nel campo dell’affido.

IL PORTALE WWW.SOS-AFFIDO.IT

Nato nel 2001 come il primo portale in italia a parlare esclusivamente di Affido. Grazie a que-sta peculiarità, è il prin-cipale strumento utiliz-zato dall’Associazione per compiere un’opera di sensibilizzazione a livello nazionale. E’ strutturato in due macroaree: la parte isti-tuzionale ed il forum.La prima è strettamente informativa e contiene infatti tutti i riferimen-ti utili per intrapren-dere un percorso di affidamento familiare in Italia, come gli enti a cui fare riferimento suddivisi per regione,

la legislazione, gli studi, le statistiche, i corsi di formazione e gli even-ti. Questa sezione del sito è aggiornata grazie alla collaborazione di comuni ed associazioni che segnalano novità, incontri e notizie.Il cuore del portale è poi il forum, nel quale tutti possono leggere discussioni inerenti le diverse tematiche lega-te al mondo dell’Affido. Per scrivere è neces-saria un’iscrizione, gra-tuita, che consente di ricevere via mail le cre-denziali per accedere all’area messaggi.Le varie discussioni

sono proposte dagli utenti iscritti, e spesso vedono il coinvolgi-mento di esperti come avvocati, assistenti so-ciali e psicologi, che of-frono la loro esperienza per risolvere le questio-ni più delicate.Sul forum interviene in maniera continuativa anche Riccardo Ripoli che, oltre ad stimolare i partecipanti al forum con riflessioni e casi di cronaca, li consiglia e indirizza nelle loro si-tuazioni individuali, sia attraverso le discussio-ni pubbliche, sia tra-mite corrispondenza personale.

Nei periodi di maggio-re affluenza, il forum www.sos-affido.it è in grado di vantare più di 7.000 contatti mensili e oltre 15.000 pagine visitate. Il traffico di vistatori proviene so-prattutto dal sito www.zizzi.org e dai motori di ricerca, nei quali il sito è indicizzato co-stantemente in prima pagina, ma sono molti anche i siti istituzionali che contengono il link al portale (ad esempio quello della Provincia di Torino, dell’AIFA e Guidagenitori.it).

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ASSISTENZA DIRETTAIl sostegno alle persone e alle famiglie coinvolte nel percorso dell’Affido, non avviene solo attraverso inter-net. Da sempre, infatti, viene previlegiata la conoscenza personale ed il rapporto diretto.Infatti, durante l’anno, sono numerose le persone che si recano nelle strutture dell’Associazione, in partico-lare nella casa di Orentano, per conoscere la realtà dell’organizzazione e dell’Affido.In questo modo Riccardo e Roberta, grazie alla loro esperienza con i minori, hanno l’oppurtunità di mo-strare, in maniera concreta, il significato dell’Affido e le tante implicazioni che derivano da questa scelta.Nella maggior parte dei casi, questo tipo di assistenza, non si limita solo ad una conoscenza, ma si protrae per un periodo prolungato, in cui si materializza la possibilità per le famiglie di trascorrere un periodo di condivisione con l’Associazione e con i ragazzi.

LA CONFERENZA

AFFIDO E ADOZIONE: DUE PERCORSI A CONFRONTO

Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione portata avanti dall’Associazione, è stata organizzata ad Oren-tano il 23/05/2009, in occasione della festa per celebrare l’anniversario di fondazione, una conferenza tematica aperta al pubblico.Lo scopo della conferenza è stato quello di illustrare le differenze tra il percorso adottivo e quello dell’affido, fornendo i diversi punti di vista dei relatori presenti.All’esperienza specifica nel campo dell’Affido, propria dell’Associazione Amici della Zizzi Onlus e dei suoi re-sponsabili, si è quindi aggiunta la testimonianza di professionisti esperti anche nel campo dell’adozione, con lo scopo di fornire alle persone interessate uno spaccato concreto dei due percorsi.La conferenza ha ricevuto il patrocinio del Cesvot ed ha visto la partecipazione, in qualità di oratori, di:

Riccardo Ripoli, Presidente dell’Associazione Amici della Zizzi Onlus;Alessandro Bianchi, Assessore al Sociale del comune di Altopascio;Cinzia Genovesi, Avvocato;Maria Pia Lessi, Assessore del Comune di Livorno;Giusi Lopardo, rappresentante Movimento Shalom;Barbara Berlincioni, psicologa.

L’eterogeneità dei relatori e l’eccellenza delle loro qualifiche ha portato allo svolgimento di un confronto molto ampio, che ha permesso ai presenti di ricevere una panoramica quanto mai completa sul mondo dell’Affido e dell’Adozione.

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3.1.3 PROGETTI

SORRISI A PRIMAVERA

Oltre ad occuparsi in prima persona di ragazzi accolti in affido residenziale, l’Associazione si fa promotrice di iniziative rivolte a bambini e giovani in difficoltà provenienti dai Servizi Sociali di tutta Italia. In parti-colare, l’Associazione è solita organizzare brevi soggiorni gratuiti di recupero e di reinserimento sociale dedicati a gruppi di minori con problemi familiari.Il 20/21/22 marzo 2009, l’Associazione ha ricevuto un contributo da parte del Comune di Albano Laziale (RM) per il progetto “Sorrisi a Primavera” riguardante la realizzazione di un weekend dedicato a dei bambi-ni del comune Laziale, da trascorrere presso la residenza di Orentano.Il gruppo dei partecipanti (10 bambini tra i 7 ed i 13 anni) è stato selezionato dai Servizi Sociali di Albano Laziale, che hanno collaborato fattivamente all’iniziativa e che hanno inviato due accompagnatori per la supervisione del soggiorno.Nei tre giorni di permanza presso la struttura dell’Associazione, i ragazzini ospiti sono stati coinvolti in numerose attività di socializzazione, quali giochi, passeggiate all’aria aperta, bagni in piscina, momenti di condivisione.In particolare, sabato 21 marzo 2009, in onore dei piccoli ospiti, l’Associazione ha organizzato una festa di Primavera, con il coinvolgimento della cittadinanza di Orentano, durante la quale i bambini hanno potuto assistere a spettacoli di magia e intrattenimenti vari.Anche l’attività fisica ha ricoperto un ruolo importante: infatti la domenica l’Associazione ed il gruppo ospite hanno avuto il piacere di partecipare al Marciagiro delle Colline livornesi, trascorrendo quindi un’ul-teriore sana mattinata all’aria aperta.

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ITÀ 3.1.

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GETTI

I RAGAZZI DI ERICE

Nell’ambito di creare nuove col-laborazioni con Comuni e Servizi Sociali del territorio nazionale, l’Associazione Amici della Ziz-zi ha offerto gratuitamente la possibilità, tra il 21 luglio ed il 1 agosto 2009, ad un gruppo di minori con problemi sociali residenti nel comune di Erice (TP), di trascorrere un periodo di socializzazione e recupero pres-so la residenza di Orentano. Al soggiorno hanno partecipato 10 ragazzini, tra i 13 e i 14 anni, che sono stati accompagnati dalla dott.ssa Lopresti e dall’Assessore alle politiche sociali e giovanili Silvana Catalano.I giovani ospiti sono stati coin-volti in numerose attività ludico ricreative, come ad esempio la-boratori di educazione ambien-tale, corsi di nuoto, passeggiate a cavallo, gite nelle città di mag-giore interesse artistico e cultu-

rale della Toscana.Con la supervisione dei respon-sabili e dei volontari dell’asso-ciazione, che li hanno costante-mente accompagnati durante la permanenza ad Orentano, i ra-gazzi hanno inoltre avuto la pos-sibilità di coltivare un piccolo orto del quale hanno poi potuto gustarne i frutti.La realizzazione del progetto è ben spiegata dall’Assessore di Erice Catalano: “Una volta rice-vuta la proposta di soggiorno da parte dell’Associazione Amici del-la Zizzi Onlus, abbiamo provvedu-to a stipulare una convenzione e, attraverso la collaborazione delle assistenti sociali del nostro Comu-ne, selezionato un gruppo di bam-bini appartenenti a nuclei familia-ri multiproblematici, permettendo loro di trascorre due settimane in una struttura adatta a soddisfare le esigenze di questi minori e la loro voglia di divertirsi. La nostra è una politica che tende all’auto-

nomia del minore ed al suo inseri-mento in ambienti socio-culturali che gli permettano di utilizzare al meglio le sue risorse, spesso mor-tificate dal degrado sociale in cui sono costretti a vivere”.Il soggiorno ha avuto un riscon-tro alquanto positivo sui piccoli partecipanti, che hanno espres-so il loro gradimento attraverso colloqui individuali e di gruppo, ed è stato particolaremente ap-prezzato dall’amministrazione comunale siciliana, in quanto in linea con le politiche giovanili adottate. Commenta infatti così il Sindaco Giacomo Tranchida: “Impegnare i bambini in attività ludiche, ma allo stesso tempo educative, è fondamentale per il recupero delle marginalità presen-ti nel nostro territorio, e l’azione di prevenzione avviata dalla nostra amministrazione mette in atto una vera politica giovanile atta a favorire l’inserimento sociale dei nostri bimbi meno fortunati”.

VACANZE A LIPARI

Sempre nell’ottica di offrire ai ragazzi accolti in affidamento la possibilità di realizzare nuove e stimolanti esperienze di vita,

l’Associazione ha organizzato dal 7 al 23 settembre 2010 una vacanza a loro destinata a Lipari (Me).Ospiti presso due storici soste-nitori dell’Associazione, i ragazzi

ed i responsabili hanno trascor-so due settimane in un ambien-te nuovo e salutare, svolgendo quotidianamente attività ricrea-tive e di socializzazione soprat-tutto a contatto con il mare.

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IVIT

À 3

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3.2 LE ATTIVITÀ STRUMENTALI

3.2.1 FUNDRAISINGPer sostenere le attività sociali a favore dei ragazzi in affido, l’Associazione mette in atto una campagna permanente di fundraising per la raccolta delle risorse necessarie.Questa si rivolge alle persone fisiche ed alle aziende ed è finalizzata sia al sostegno delle attività istituzio-nali, sia alla realizzazione di iniziative specifiche.

CALENDARIO 2010: con testimonial il campione olimpico Anto-nio Rossi. Realizzato dall’Impresa Sociale Amici della Zizzi S.r.l. si è prefisso come scopo, oltre a diffondere la cultura dell’Affido a livello nazionale, quello di raccogliere fondi a favore dell’Associa-zione Amici della Zizzi Onlus.5X1000: anche nel 2010 l’Associazione è stata inserita tra gli enti del volontariato accreditati a ricevere la donazione del 5X1000 tramite la compilazione delle dichiarazione dei redditi. Per in-centivare tale sostegno, l’Associazione si è impegnata a realizza-re del materiale promozionale specifico per il 5x1000.

PROGETTO “SOSTEGNO A DISTANZA: questo progetto permette a chiunque lo desideri, soprattutto chi vive lontano dalla realtà dell’Associazione, di aiutare concretamente ed in maniera conti-nuativa i ragazzi in affido. Aderendo a questa iniziativa è infatti possibile destinare mensilmente una cifra per contribuire alle necessità dei ragazzi accuditi dall’Associazione. A fronte di que-sto sostegno continuativo, l’Associazione si impegna ad inviare al donatore aggiornamenti periodici sui ragazzi aiutati.

I PRINCIPALI STRUMENTI DI FUNDRAISING UTILIZZATI NELL’ANNO 2010

2 LE

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L’IMPRESA SOCIALEPer essere in linea con le nuove normative nel campo delle Onlus, introdotte nel 2009 dal Decreto Anticrisi, che limitano la possibilità per le Onlus di svolgere attività commerciale, ci siamo recentemente fondati anche come Impresa Sociale.L’impresa Sociale “Amici della Zizzi” s.r.l., senza scopo di lucro, fondata nel settembre 2009, si propone di realizzare finalità di interesse generale - attraverso l’esercizio, di atti-vità economiche organizzate al fine della produzione e dello scambio di beni e servizi di utilità sociale - per un migliore e più efficace raggiungimento degli scopi statutari dell’As-sociazione Amici della Zizzi Onlus.L’impresa ha per oggetto lo svolgimento di attività strumentali e di supporto per la pre-venzione e l’accoglienza di minori in situazioni di disagio (e delle loro famiglie) e per la sensibilizzazione della collettività verso l’affido familiare.

RICERCA BENI STRUMENTALI: oltre a metter in atto strumenti che si pongono l’obiettivo di ottenere dei contributi in denaro, indispensabili per la sua sopravvivenza, l’Associazione si dedica anche al reperimento di beni strumentali, sotto forma di donazioni, per sopperire alle necessità quotidiane. Durante l’anno 2010, sono state ben 70 le aziende che hanno contribuito concretamente all’operato dell’Associazione, regalan-do beni e servizi e così godendo dei benefici fiscali della 80/2005, la così detta “Più dai meno Versi”.

EVENTI: l’attività di fundraising è portata avanti anche attraverso l’organizzazione di eventi a scopo benefi-co. Questi sono principalmente organizzati presso la sede di Orentano, particolarmente adatta ad ospitare iniziative che prevedono un’alta affluenza di pubblico. Durante queste occasioni, inoltre, l’Associazione si impegna a compiere opera di sensibilizzazione sul tema dell’Affido, organizzando momenti di riflessione e confronto.

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ITÀ 3.LA FESTA DELLA ZIZZI

Ogni anno, l’Associazione è solita organizzare un evento per festeggiare l’anniversario di fon-dazione, avvenuta il 19 maggio 1987.Nel 2009 questa manifestazione si è svolta durante gli ultimi 2 weekend di maggio presso la casa di Orentano.Patrocinata dal Ministero delle Politiche Sociali, il Segretariato Sociale RAI, la Regione Toscana, le Province di Pisa, Lucca e Firenze, i Comuni di Pisa, Livorno, Castelfranco di Sotto, Buti, Bien-tina e Capannoli, la festa comprendeva attività ludiche e ricreative a favore dei più piccoli e spettacoli serali per le famiglie.Tra i tanti testimonial intervenuti all’evento, si possono citare Franco di Mare (giornalista Rai), Anna Lavatelli (scrittrice per bambini), Perla Francalanci (ballerina), Claudio Marmugi (comico livornese), David Pratelli (imitatore) e Federico Perrotta (attore).L’attività di raccolta fondi è stata portata avanti soprattutto dal Mercatino della Zizzi e dall’or-ganizzazione di pranzi, cene e merende.

29 maggio 2010Per festeggiare il suo 23° compleanno, l’Associazione è tornata alla tradizione, con l’organizza-zione di un’unica serata di festa, culminata con una cena alla quale hanno partecipato qualche centinaia di persone, tra soci, volontari e semplici simpatizzanti.Tra i tanti presenti all’evento, l’Associazione é stata lieta di accogliere due persone che da tanto tempo la seguono e la sostengono nelle diverse iniziative sociali, come il vicesindaco di Castel-franco di Sotto (PI) Gabriele Toti e l’imprenditore, ex proprietario del Pisa Calcio, Maurizio Mian. L’evento si è poi concluso con un bellissimo spettacolo pirotecnico, che ha lasciato a bocca aperta i bambini presenti, e con il taglio della grandissima torta a forma di fiore realizzata sempre dai volontari dell’Associazione.

LA MARCIA DELLA ZIZZI

12 settembre 2009Il bellissimo bosco di Orentano ha fatto da sfondo alla Marcia della Zizzi, un raduno podisti-co non competitivo, realizzato dall’Associazione in collaborazione con la Polisportiva Virtus di Orentano, e valido per il Trofeo Provinciale Pisano di Podismo e per il calendario “Il sabato…si vince”, del Trofeo Podistico Lucchese.Patrocinata da Regione Toscana, Provincia di Pisa e dai Comuni di Castelfranco di Sotto e Alto-pascio, la Marcia della Zizzi è stato un evento che ha unito lo sport e la solidarietà e che ha visto la pertecipazione di circa 500 persone.

4 settembre 2010Con l’inserimento della Marcia anche nel calendario delle Tre Province, la seconda edizione della Marcia ha visto un notevole incremento dei partecipanti, che hanno toccato quasi quota mille, con la partecipazione di oltre 60 gruppi podistici provenienti da tutta la regione. La Mar-cia, patrocinata dal Comune di Castelfranco di Sotto, ha visto anche la graditissima presenza del sindaco Umberto Marvogli e del vicesindaco Gabriele Toti e del capitano di corvetta del-l’Accademia Navale di Livorno Giacomo Candela. Sostegno all’iniziativa è stato inoltre fornito dalla Provincia di Firenze, dalla Provincia di Lucca e dal Comune di Santa Croce sull’Arno, che hanno inviato targhe e trofei per la premiazione. Sono state quasi 100, inoltre, le aziende che hanno contribuito alla marcia donando beni e servizi per i premi.

2 .1 FUN

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3.2.2 PROGETTAZIONEGrazie all’acquisizione di nuove competenze, l’Associazione si sta dedicando sempre con mag-giore cura all’attività di progettazione.Le idee progettuali spaziano dalla realizzazione di corsi di formazione per volontari, alla pia-nificazione di nuovi servizi dedicati alla prevenzione nei confronti di minori a rischio devianza sociale; dall’acquisizione di mezzi ed infrastrutture utili agli scopi sociali, alla realizzazione di iniziative di sensibilizzazione.Nel biennio 2009 – 2010, sono state presentate 15 richieste di finanziamento per progetti a diversi enti italiani ed europei. Di queste: - 3 per la realizzazione di eventi di sensibilizzazione sul tema dell’Affido - 1 per l’organizzazione di un corso di formazione per volontari - 4 per ricevere contributo per le attività istituzionali a favore dei minori - 2 per la realizzazione di un centro diurno - 1 per la richiesta di beni strumentali - 3 per la realizzazione di iniziative straordinarie a favore di ragazzi in condizioni di disagio - 1 per l’organizzazione di soggiorni di recupero per bambini seguiti dai Servizi Sociali

Di questi, al momento, cinque sono già stati approvati e finanziati.Nell’ottica di miglioramento dell’attività di progettazione, nel 2010 l’Associazione partecipa, con Sara Baccheschi, al laboratorio per la formazione di progettisti del volontariato “Dall’Idea al Progetto” promosso dal Cesvot. Il percorso promosso dal Cesvot, continua nell’anno 2011 con il progetto “C’è posto per tutti”, realizzato in rete con la Misericordia di Vicopisano, l’Arci Solidarietà di Pisa, la Pubblica Assistenza di Pontedera e la Misericordia di Seravezza.

L’attività di amministrazione portata avanti dall’Associazione è necessaria sia dal punto di vista della gestione economico-finanziaria, sia per garantire la massima trasparenza sulle attività svolte.E’ inoltre un obbligo civilisitico e fiscale e, in quanto iscritta al Registro Regionale del Volon-tariato, è tenuta a presentare annualmente il bilancio alla Provincia di Livorno. Questa attività strumentale è rivolta sia ad interlocutori interni, come i soci, che esterni, come i finanziatori. Durante l’anno 2010, l’Associazione ha intrapreso, grazie al contributo del Cesvot, il percorso formativo “Il Bilancio Sociale per le Associazioni di Volontariato”, con lezioni in aula e un servi-zio di consulenza, che ha contribuito in maniera determinante alla stesura di questo bilancio.

3.2.3 AMMINISTRAZIONE

2.2

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RISO

RSE 4.

Valore Reale Dei Beni Patrimoniali Al 31/12/2010

Immobili

Sede di Via Piemonte a Livorno € 935.000,00

Casa di Via Sant’Alò a Livorno € 336.656,76

Casa di Orentano (Comune di Castelfranco di Sotto) € 535.647,22

Casa 2 di Orentano (Comune di Castelfranco di Sotto) € 295.000,00

Fondi Fondi e Gestioni Patrimoniali € 261.920,67

AutomezziTrattore Lamborghini 90 Cv € 1.878,40

Pulmino finanziato da Enel Cuore € 12.000,00

Pulmino finanziato da FCL € 20.000,00

Animali Cavalli € 1.000,00

Mobili/Pc Vari in Associazione e Case € 5.164,57

Denaro Conto Corrente Bancario € 25.202,37

Valore totale stimato al 31/12/2010 € 2.429.469,99

Ogni Associazione di Volontariato opera come organizzazione di persone e cose tesa al raggiungimento di obiettivi condivisi.Una delle caratteristiche del Bilancio Sociale è proprio quella di permettere anche ai lettori meno esperti di avere un quadro della situazione patrimoniale e finanziaria dell’Associazione grazie ad una esposizione dei dati fatta in modo semplice e comprensibile.Nel primo paragrafo verrà presentata e spiegata la situazione patrimoniale in essere al 31.12.2010, mentre in quello successivo sarà possibile ritrovare le entrate e le uscite dell’anno di riferimento, ponendo parti-colare attenzione alla suddivisione tra le risorse coinvolte nelle attività istituzionali e quelle strumentali in un’ottica di dimostrare quali sono, anche da un punto di vista economico, i benefici diretti ed indiretti per ciascuna categoria di stakeholder.Tutti i dati economici ed i rendiconti sono elaborati tenendo conto del principio di cassa e sono riferiti all’anno solare (dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno) che rappresenta il periodo di riferimento dei nostri conti economici.

Come mostrano la tabella ed il grafico soprastanti, la fetta più importante degli investimenti dell’Associa-zione al 31/12/2010 è composta dagli immobili, 2 dei quali attualmente impiegati per l’accoglienza dei bambini e dei ragazzi in affido, e 2 oggetto di progetti di ristrutturazione.Il valore del terreno della sede di via Piemonte (935.000,00 €) è determinato dalla rivalutazione dello stes-so a seguito dell’ottenimento dei permessi per i lavori.Presenti in questo grafico anche gli automezzi, in particolare i due pulmini utilizzati per il trasporto quo-

tidiano dei ragazzi.

4. LE RISORSE

4.1 LA SITUAZIONE PATRIMONIALE

2.2 LE RISO

RSE - 4.1 LA SITU

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30

RIS

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SE 4

.

Dalla tabella e dal grafico, emerge chiaramente che le entrate più significative per l’Associazione proven-gono dagli enti pubblici, in particolare sotto forma di rimborsi spese da parte dei comuni di appartenenza di alcuni ragazzi per gli affidi.Le entrate relative al contributo di persone fisiche rappresentano un quinto del complessivo. La distanza tra le donazioni e la raccolta pubblica di fondi è spiegabile dal fatto che è stato scelto di realizzare gli even-ti in tono minore rispetto agli anni passati per un maggiore contenimento dei costi.Per quanto riguarda gli enti privati, c’è da considerare che le sponsorizzazioni delle imprese nei confronti delle iniziative più importanti, come il calendario, sono state gestite dall’Impresa Sociale senza scopo di lucro.

SOGGETTI EROGATORI ENTRATE CIFRA

Persone fisicheDonazioni € 25.374,44

Sostegno a distanza € 4.092,00

Raccolta pubblica di fondi € 6.086,84

Enti pubbliciRimborsi spese affidi dei comuni € 135.127,62

Contributi scolastici e funzionamento € 7.685,52

Enti privatiContributi imprese € 2.866,20

Contributi associazioni € 1.850,00

Erogazioni fondazioni € 5.100,00

Banca Interessi attivi € 2,73

TOTALE ENTRATE ANNO 2010 € 188.185,35

4.2 LE ENTRATE FINANZIARIE

3 LE ENTR

ATE FIN

AN

ZIA

RIE

3 LE

EN

TRA

TE FI

NA

NZ

IAR

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RISO

RSE 4.

SOGGETTI PERCIPIENTI USCITE CIFRA

Fornitori

Utenze € 28.507,82

Assicurazioni € 5.849,67

Eventi € 865,64

Mezzi di trasporto e attrezzature € 10.613,58

Altro € 5.362,82

Bambini

Rimborsi spese affidi dei comuni € 135.127,62

Contributi scolastici e funzionamento € 7.685,52

Sanitarie e alimentari € 15.214,32

Vestiti € 622,22

Ricreativo sport € 5.155,22

Scuola € 7.136,82

Psicologa € 3.977,00

Educatori € 19.532,17

Altro € 799,16

Enti pubblici Imposte e tasse € 1.980,66

Posta Spese postali € 5.480,07

Banca Spese bancarie € 147,45

CollaboratoriAmministrativo € 27.401,32

Consulente lavoro € 2.140,82

Enti previdenziali Contributi previdenziali € 21.339,49

TOTALE USCITE ANNO 2010 € 162.126,25

Anche per le uscite finanziarie, è stata scelta la classificazione in base agli stakeholder, per sottolineare l’esistenza non solo di rapporti sociali, ma anche economici.L’indispensabile premessa alla tabella e al grafico è quella che tutte le spese effettuate dall’Associazione concorrono al perseguimento del suo fine istituzionale, cioè l’assistenza a bambini e ragazzi in difficoltà. Nella voce fornitori, infatti, sono racchiuse ad esempio tutte le spese sostenute per le utenze relative alle residenze dove vengono ospitati i ragazzi e quelle per il mantenimento dei mezzi di trasporto utilizzati quotidianamente per il loro trasporto.Sotto la voce bambini, è invece possibile vedere, con estrema chiarezza e trasparenza, tutte le voci di costo direttamente a loro imputabili, come per spese alimentari, mediche, scolastiche.La terza fetta nel settore delle uscite, secondo questa classificazione, è rappresentata dai collaboratori dell’associazione in ambito amministrativo e di organizzazione eventi.

4.3 LE USCITE FINANZIARIE

3 LE USC

ITE FINA

NZ

IAR

IE

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CONCLUSIONI“Il bilancio sociale è uno straordinario strumento di comunicazione, relativamente nuovo e sempre più diffusamente utilizzato da Enti, organizzazioni ed imprese per presentare perio-dicamente il rendiconto delle proprie attività ed insieme gli effetti qualitativi che esse hanno generato nella comunità di riferimento. Proprio quest’ultimo è l’aspetto più significativo di un bilancio sociale, in quanto permette ad un Soggetto attivo dentro la società (per motivi istituzionali, economici o associativo-solidaristici) di rendere pienamente visibile il suo profilo etico, il ruolo sociale che svolge, il contributo che dà alla qualità della vita di tutti, il legame intessuto col territorio; e tutto ciò attraverso una modalità di comunicazione innovativa che, uscendo dai freddi tecnicismi e dalle “autocelebrazioni”, si mette dal punto di vista dei de-stinatari delle sue azioni, diretti ed indiretti, e si offre alla valutazione loro e dell’opinione pubblica in generale.Un’associazione che sceglie di usare questo strumento dimostra coraggio, consapevolezza sociale della propria funzione, attitudine a proiettarsi all’esterno contenendo la propria auto-referenzialità, modernità di approccio all’esercizio del proprio ruolo. Tutte qualità che l’Asso-ciazione “ Amici della Zizzi” dimostra, e non da ora, di avere e di coltivare con tenacia.Inoltre un’associazione che pubblica il suo bilancio sociale dimostra di essere pronta a stare con autorevolezza in quel sistema di sussidiarietà orizzontale che sempre più connoterà l’am-bito dei bisogni sociali e dei relativi servizi e che ha bisogno di un rapporto tra Enti pubblici e soggetti privati improntato alla massima trasparenza,serietà e qualità. Il bilancio sociale di un’associazione , inoltre, è di grande aiuto, ad esempio, per un Ente Lo-cale, che ha necessità frequenti di affidamento di compiti e/o di servizi a soggetti privati o del privato sociale e che da esso può trarre utili elementi di valutazione della credibilità, affidabili-tà, rilevanza operativa dell’Associazione stessa.Quindi esprimo agli “Amici della Zizzi” i miei complimenti per la scelta impegnativa che hanno fatto, insieme all’incoraggiamento a portare avanti con determinazione i loro progetti ed i loro sogni e alla gratitudine per quanto finora hanno realizzato, contribuendo alla coesione sociale della nostra comunità”.

Carla Roncaglia, Assessore allo sviluppo della Persona del Comune di Livorno

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RINGRAZIAMENTIRealizzare il primo Bilancio Sociale è stata per la nostra Associazione una bella prova di maturità, che speriamo di aver superato.Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il supporto del Cesvot, che ci ha dato la preziosa opportunità di partecipare al progetto “Il Bilancio Sociale per le Associazioni di Volontariato”.Un grazie particolare e sentito va a Riccardo Bemi dell’Associazione Intesa che ci ha seguito con pazienza in tutto questo percorso.Infine ringraziamo Aurora Colongo ([email protected]) per aver curato la grafica di questo opuscolo.

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Associazione Amici della Zizzi Onlus Via Piemonte, 52 - 57124 Livorno

Tel. 0586.85.22.54 - Fax 0586.48.59.37e-mail [email protected] - sito www.zizzi.org

C.F. 9 2 0 1 8 0 4 0 4 9 0


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