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BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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Gruppo di redazione: Rosanna Attanasi, Arianna Baldi, Giuditta Biancalani, Valentina Chericoni, Rossano Ciottoli, Alessio Frangioni, Alessio Galardi, Rosamaria Gentile, Francesca Gori, Emiliano Innocenti, Katiuscia Lentini, Patrizia Mazzanti, Annarita Naselli, Simone Niccolai, Assunta Parisi, Manuela Tofani. Supervisione esterna: Riccardo Bemi (Associazione INTESA) Coordinamento interno: Valentina Chericoni, Giuditta Biancalani Progetto grafico: Rossano Ciottoli Questo Bilancio sociale è stato realizzato grazie al progetto Cesvot “Il Bilancio sociale per le associazioni di volontariato”. Il documento è stato redatto secondo le linee guida pubblicate in “Il bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato – Guida pratica” (“I Quaderni”, n. 34).
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” PREMESSA
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Stampato con il contributo di:
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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INDICE Lettera del Presidente pag. 8
Nota metodologica pag. 10 Indice degli specchietti di approfondimento pag. 12
Indice delle schede di approfondimento pag. 12 L’IDENTITA’
1. Gli appuntamenti fissi pag. 15
2. Le novità del 2009 pag. 18
3. Le novità del 2010 pag. 19 4. Ciò che siamo pag. 20
4.1 I valori pag. 20
4.2 La missione pag. 21
4.3 La visione pag. 22 5. Come operiamo pag. 23
5.1 I Soci pag. 23
5.2 Il Consiglio Direttivo pag. 25
5.3 La gestione operativa pag. 26
5.4 I volontari pag. 28 GLI INTERLOCUTORI
1. I nostri interlocutori pag. 37 1.1 Beneficiari pag. 37
1.2 Collaboratori pag. 37
1.3 Partners pag. 38
1.4 Sostenitori pag. 40 2. Gli interlocutori nel tempo pag. 41
3. Gli interlocutori per area geografica pag. 42
[continua >>]
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” PREMESSA
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LE ATTIVITA’
1. I bisogni primari pag. 45
1.1 Il Banco Alimentare pag. 49
2. Il bisogno di integrazione e lavoro pag. 49
2.1 Il Centro d’Ascolto pag. 49
2.2 Il Progetto “Integra” pag. 51 2.3 I corsi di italiano pag. 54
2.4 P.A.A.S. (Punti di Accesso Assistito ai Servizi) pag. 56 3. Il bisogno di sostegno alle famiglie pag. 58
3.1 Il Centro per minori di Quarrata pag. 58
3.2 Il Centro per minori di Signa e il Progetto “La Rete Magica” pag. 62
3.3 Il Centro Estivo “Luglio Insieme” pag. 64
3.4 Il Centro Estivo “Giugno Insieme” pag. 66 3.5 Il Centro Invernale “Il Pinguino” pag. 68
4. Il bisogno di sostegno ai giovani pag. 69 4.1 Il Progetto “Kaleidoscopio” e lo Spazio Giovani “Al Kalé” pag. 69
4.2 Il Percorso Nazionale “Albachiara” pag. 74
5. Il bisogno di formazione pag. 76 5.1 I corsi di formazione pag. 76
6. Il bisogno di prevenzione pag. 78 6.1 Sicurezza stradale: le iniziative pubbliche pag. 78
6.2 L’educazione alla legalità pag. 79 L’ECONOMIA
1. Il Bilancio pag. 85 1.1 I proventi pag. 85
1.2 Gli oneri pag. 86 1.3 Alcune brevi considerazioni pag. 88
1.4 Volontariato: un’ulteriore messa a valore pag. 88
2. Ricchezza prodotta e distribuita pag. 90
2.1 Le fonti di “finanziamento” pag. 90
2.2 Gli “investimenti” pag. 91 APPENDICE pag. 93
Una riflessione sul volontariato pag. 94
Questionario di valutazione del Bilancio Sociale 2009-2010 pag. 97
Riferimenti utili pag. 98
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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BILANCIO SOCIALE
2009-2010
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” PREMESSA
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LETTERA DEL PRESIDENTE In occasione di questo nuovo bilancio, abbiamo deciso di
presentare i valori dell’Associazione alla luce di chi
ne è stato da sempre il padre spirituale, contribuendo
alla costruzione dell’identità dell’Associazione. Stiamo
parlando di Don Patrizio Guidi, parroco di Valenzatico,
che ci ha lasciato il 24 agosto del 2010.
“Donpa”, era così che ci permetteva di chiamarlo, ha fatto parte della vita
dell’Associazione sin dai primi passi e possiamo affermare che l’ha costruita:
praticamente, effettuando i lavori di ristrutturazione e di mantenimento che la
vecchia struttura richiedeva; e spiritualmente, “costruendo” quell’identità che è
riassunta in quelle tre parole che da sempre ci contraddistinguono: Persona,
Cristianità, Professionalità.
Per far capire chi era Patrizio e come la sua personalità racchiudeva in sé le
caratteristiche peculiari del Pozzo, vi presentiamo quanto è stato scritto su di lui, in
occasione del funerale:
Interpretare il presente alla luce del testo biblico era la grande passione di
Donpa; passione esercitata con rigore, con scrupolo, con profondità. Il risultato
era quasi sempre la capacità di vedere quello che molti altri non vedono,
spesso perché si illudono di vedere, come i farisei nell’episodio del cieco nato.
La sua lettura del testo biblico partiva in maniera naturale dalla vita e tornava
alla vita; non era mai una lettura accademica fatta solo per il cervello; non era
allo scopo di capire, ma di vivere quanto scoperto. Spesso tradurlo in parole
era faticoso; in lui avvertivamo questa fatica nella parola che vuole essere
sempre piena di senso, mai banale, mai per rubare spazio al silenzio.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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“Donpa” rifiutava tutto quanto appariva artificioso, superficiale e improvvisato;
soprattutto combatteva il sapere utilizzato per dominare gli altri. “Il sapere di più
è soltanto per servire meglio” ci ripeteva citando don Milani: “ogni autorità è tale
quando non fa sentire gli altri sudditi; ogni maestro è tale quando non fa sentire
gli altri stupidi”.
Un altro suo costante insegnamento riguardava la libertà: essere liberi significava
lasciarsi condizionare dalla presenza degli altri, fare qualcosa di utile per gli altri
quando non ti è dovuto e sapendo che nessuno ti ringrazierà. Dietro questa visione
del servizio e della libertà c’era sempre una grande umanità, diciamo una
delicatezza crescente in relazione alla debolezza della persona.
Sapeva essere rigoroso, senza perdere la tenerezza; semplice, senza smettere di
scendere in profondità. Dentro ogni cosa, ogni persona, ogni situazione cercava la
verità e uno stupore, quasi ingenuo, traspirava da ogni scoperta. La libertà si
manifestava anche nel suo non porre condizioni se non quella di una condivisa
umanità; significava non domandarsi mai a quale “parrocchia” appartieni, non “chi è
il mio prossimo” ma “di chi sono chiamato a farmi prossimo […]”.
Nelle sue parole è facile ritrovare i cardini del nostro operato: la valorizzazione
della persona, l’attenzione verso gli ultimi, il sapere utilizzato per servire meglio;
ma ancora di più nei pensieri che “Donpa” ci ha lasciato con le sue poesie e i suoi
testi scritti. Per questo abbiamo pensato di sceglierne alcune e di utilizzarle come
introduzione, cornice o sfondo delle diverse parti di questo documento, che a lui
dedichiamo, come gli dedichiamo ogni nostro sforzo quotidiano.
IL PRESIDENTE (Emiliano Innocenti)
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” PREMESSA
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NOTA METODOLOGICA
Per l’Associazione di Volontariato ‘Pozzo di Giacobbe’, questo documento rappresenta la conferma del consolidamento del processo di redazione del bilancio sociale, giunto alla terza edizione con una periodicità biennale. L’Associazione si è mostrata fin dall’inizio del percorso, supportato dal Cesvot, entusiasta e consapevole che il tema della rendicontazione sociale è da molto tempo all'attenzione delle associazioni più attente a presentare ai propri interlocutori (in particolare, ai propri volontari) i risultati raggiunti e le opere realizzate. La scelta di redigere un bilancio sociale a completamento di quello economico, è conseguente, quindi, ad un percorso di potenziamento – soprattutto nella qualità del lavoro svolto, nelle relazioni attivate e nelle competenze messe in campo - che ha portato l’Associazione a presentare in modo efficace, anche sotto il profilo comunicativo, la propria identità, i propri interlocutori, le proprie relazioni e i risultati sociali ed economici dei progetti attuati nella comunità territoriale in cui essa opera. Questa edizione conserva la macro struttura delle precedenti e presenta alcune innovazioni introdotte anche allo scopo di verificare l’efficacia dell’azione associativa, anche in un contesto di evoluzione storica, e di presentare il progetto pedagogico su cui questa azione solidale si basa. In particolare, in riferimento all’identità, sono stati riletti e rivisitati i valori, la missione e la visione, alla luce: della pedagogia di Don Patrizio Guidi, padre spirituale dell’Associazione; per
rendere visibile questo legame è stata introdotta ogni sezione con una frase significativa di questo sacerdote scomparso lo scorso anno;
dell’Anno Europeo del Volontariato; dei primi 25 anni dell’Associazione. Gli interlocutori sono stati rappresentati secondo il criterio della “qualità della relazione” che hanno con l’Associazione allo scopo di individuare i rilievi critici e, sulla base di questi, programmare un efficace intervento di miglioramento. A tal fine, sono state somministrate interviste a persone rappresentative delle quattro tipologie in cui sono stati classificati gli stakeholders: beneficiari, collaboratori, partners e sostenitori. Inoltre, coerentemente con l’impianto del bilancio sociale, è stata analizzata l’evoluzione della “rete” di relazioni prendendo in considerazione tre anni specifici (1986-2005-2010) per evidenziare come si è evoluto l’insieme dei rapporti di collaborazione dell’Associazione.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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Nell’ambito della relazione sociale, per ciascuna attività sono stati individuati indicatori in riferimento agli obiettivi dei due anni (2009/2010). Per la raccolta dei dati, sono stati usati gli strumenti che l’Associazione utilizza all’interno di ogni progetto e servizio quali: registri, questionari di gradimento, interviste strutturate, relazioni di fine progetto, ecc. La sezione economica è stata redatta riclassificando il bilancio di esercizio redatto in base al criterio di competenza economica, e non più seguendo il criterio di cassa come negli scorsi anni. Inoltre, per la prima volta, è stato deciso di quantificare, anche dal punto di vista economico, l’apporto e la dimensione del lavoro volontariato. Contrariamente a quanto ipotizzato all’inizio della progettazione, è stata realizzata una sola versione che ricalca lo stile grafico delle scorse edizioni, in formato cartaceo (su carta riciclata) e in formato digitale consultabile dal sito web dell’Associazione. Il documento sarà presentato durante la Festa per i 25 anni dell’Associazione e lì verranno distribuite le prime copie. La spedizione per posta verrà fatta solo per alcuni interlocutori e in occasioni particolari (su richiesta, in occasione di bandi progettuali, ecc.). Ringrazio tutti i componenti del gruppo di lavoro composto da alcuni educatori dell’Associazione che hanno lavorato sulla raccolta dati e sulla relazione sociale, dal Consiglio Direttivo (composto da volontari) che ha curato la sezione identitaria, e dagli altri volontari che hanno elaborato le schede di approfondimento. Il mio auspicio e il mio augurio per le persone con cui ho collaborato in questi mesi di serio e intenso lavoro, è che questo bilancio sociale riesca a suscitare nel lettore la consapevolezza di una propria responsabilità personale che si traduca in una nuova o maggiore partecipazione all’azione di solidarietà a cui è dedicata l’Associazione.
Riccardo Bemi – Associazione INTESA Consulente CESVOT
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” PREMESSA
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Indice degli specchietti di approfondimento
L’evoluzione della missione nel tempo pag. 21
Alessio, Volontario dal 1997, oggi tesoriere dell’Associazione pag. 29
Manuela, Volontaria dal 2005 nei servizi per adulti pag. 31
Katiuscia, Volontaria dal 2010 nei servizi per i bambini pag. 33
Simone, ex obiettore di coscienza, ricorda don Patrizio pag. 33
Qualità delle relazioni e obiettivi di miglioramento pag. 42
L’evoluzione storica riferita a:
Banco Alimentare pag. 47
Centro di Ascolto pag. 50
Progetto “Integra” pag. 52
Corsi di italiano pag. 54
P.A.A.S. pag. 57
Centro per Minori di Quarrata pag. 61
Centro per Minori di Signa pag. 63
Centri Estivi pag. 67
Lavoro con i giovani pag. 71
Sostegno ad “Albachiara” pag. 75
Attività formativa pag. 77
Attività di sicurezza stradale pag. 78
Il bilancio 2010 pag. 87
Evoluzione storica delle risorse finanziarie pag. 89
Indice delle schede di approfondimento
Don Patrizio Guidi (“Donpa”) pag. 34
Un’impresa possibile… La nascita della Cooperativa “Integra” pag. 81
Nuovi modi per comunicarci … pag. 82
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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“Quale verità e quale giustizia sono chiamato a costruire per me e per il mondo? Gli occhi dell’anima […] devono spingersi al di là della rabbia e del disgusto per assaporare ipotesi e utopie d’infinito”.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
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Questa prima sezione, oltre a fornire un quadro delle tappe di sviluppo
storico e dei valori sui quali si basa la nostra missione, offre un approfondi-
mento sull’assetto organizzativo che ci permette di sviluppare le nostre
azioni a favore della comunità. Saranno forniti elementi quantitativi e
qualitativi utili a comprendere la composizione della base sociale e come la
nostra attività di volontariato si è sviluppata nei suoi 25 anni di attività.
[Nello schema sotto, una sintesi delle tappe fondamentali].
1986 Nasce la Casa di Accoglienza “Pozzo di Giacobbe”.
1987 Iniziano a strutturarsi le prime attività per i minori e le famiglie.
1988 L’Associazione cambia indirizzo, stabilendosi nell’attuale sede di Via Fiume 53, a Quarrata.
1989 Esce uno dei primi articoli di stampa locale che parlano del “Pozzo”.
1990 L’Associazione è coinvolta, sulla problematica della tossicodipendenza: i volontari chiedono corsi sulla devianza.
1991 A cinque anni dalla sua nascita, il “Pozzo di Giacobbe” intensifica l’attività di denuncia dei problemi locali.
1992 L’Associazione si specializza nell’accoglienza di minori “a rischio”.
1993 Vengono formalizzate le prime collaborazioni con l’ente pubblico.
1994 Si organizza il primo soggiorno estivo per bambini, grazie al contributo del Lions Club di Quarrata.
1995 Iniziano a svilupparsi attività organizzate di reperimento fondi.
1996 Il Pozzo di Giacobbe compie dieci anni.
1997 Nasce l’attenzione verso il problema della sicurezza stradale.
1998 Siglata la prima convenzione con il Comune di Quarrata per il centro per minori.
1999 Prima partecipazione ad un convegno regionale. Prima manifestazione per i giovani in Piazza Risorgimento.
2000 Inaugurato ufficialmente il Centro d’Ascolto, già attivo da molti anni.
2001 Prima edizione del Centro Estivo per bambini “Luglio Insieme”.
2002 Primo corso di formazione per conto del Centro Servizi Volontariato Toscana (CESVOT).
2003 Arrivo delle prime due volontarie del Servizio Civile Nazionale.
2004 Con la sospensione della leva obbligatoria, termina il proprio servizio l’ultimo obiettore di coscienza.
2005 Apertura del Centro per Minori di Signa (FI). Dal Pozzo di Giacobbe nasce la Cooperativa Sociale “Gemma”.
2006 A 20 anni dalla nascita viene pubblicato il libro “Venti di Vita”. Siglata la 1a convenzione con la Provincia di Pistoia .
2007 Inizia il percorso di redazione del primo Bilancio Sociale.
2008 Grazie al Progetto Kaleidoscopio viene inaugurato lo Spazio Giovani “Al Kalé”.
2009 Per la prima volta il Pozzo di Giacobbe realizza un progetto con risorse del Fondo Sociale Europeo.
2010 Grazie al Pozzo nasce la Cooperativa Sociale “Integra”, formata da otto donne in difficoltà.
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1. Gli appuntamenti fissi
Con l’inizio dell’anno si aprono i corsi di formazione per volontari, realizzati grazie al contributo
del Cesvot. Nel 2009 viene realizzato “Persone al Centro”, per la formazione di volontari da
impiegare nei servizi di aiuto agli adulti. Nel 2010 è la volta di “Giostra”, per volontari che
intendono svolgere servizio all’interno dei centri di aggregazione giovanile.
Iniziano le Campagne di tesseramento annuali dei Soci. Novità importante è la sottoscrizione di
accordi con decine di negozi della città per l’applicazione di sconti agli aderenti del Pozzo di
Giacobbe.
Inizia la campagna di sensibilizzazione del territorio per destinare il 5x1000 al Pozzo di Giacobbe.
I volontari, i ragazzi dei centri socioeducativi e quelli dello Spazio Giovani partecipano alla
Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata ogni anno
dall’Associazione Libera.
Il 29 aprile 2009, al Teatro Nazionale di Quarrata, viene organizzato uno spettacolo di
beneficenza a favore dell’Associazione. L’appuntamento si ripete l’anno successivo: in questa
occasione il Pozzo decide di devolvere l’incasso alla “Maison des Petits de Diquini”, un
orfanotrofio di Port Au Prince colpito dalla tragedia del terremoto di Haiti.
GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
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Vengono realizzati al Teatro Nazionale di Quarrata i saggi musicali di fine anno del progetto
“Ritmondo”, che impegna i ragazzi e le ragazze dei centri socioeducativi della città in un
percorso alla scoperta della musica.
Si svolgono gli esami Cils per i cittadini stranieri che hanno frequentato i corsi di lingua e cultura
italiana.
Per la prima volta, dal 15 al 27 giugno 2009, viene organizzato “Giugno Insieme”, un nuovo centro
estivo che accoglie 20 bambini dai 3 ai 14 anni. Il centro viene riproposto anche l’anno successivo,
dal 14 al 25 giugno.
Sempre a giugno, prendono avvio la 15a e la 16a edizione di “Paese Aperto”, festa annuale
organizzata assieme all’Associazione Sportiva Olmi, alla Parrocchia di Vignole e alla Rete Radié
Resch di Quarrata.
Si svolgono la 9ae la 10a edizione del centro estivo “Luglio Insieme”, presso il Parco Verde di Olmi.
Si tratta di centri estivi per bambini e ragazzi che il “Pozzo di Giacobbe” organizza
ogni anno a Quarrata per i propri Soci. I Centri accolgono ogni anno circa 40 bambini
dai 3 ai 14 anni.
Nel periodo di chiusura estiva di gran parte delle attività e dei progetti, i volontari e gli educatori
lavorano intensamente all’organizzazione della Festa annuale (cfr. settembre), oltre a
garantire i servizi essenziali di assistenza, ascolto e sostegno per le situazioni più gravi.
MAGGIO
GIUGNO
LUGLIO
AGOSTO
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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Si svolgono, presso il Parco Verde di Olmi, le Feste annuali dell’Associazione (“Il Parco dei
Bambini”), giunte rispettivamente alla 7a e alla 8a edizione.
Come di consueto, ad inizio settembre, è la volta dei concorsi musicali “Music Up”, realizzati
nell’ambito del progetto “Kaleidoscopio” e che hanno offerto il palco nella piazza centrale della
città ai gruppi di giovani musicisti del territorio.
L’Associazione collabora attivamente con la Provincia di Pistoia nella realizzazione del 6° e del
7° Campus di Montecatini, un incontro nazionale sui temi della cittadinanza, della legalità e
della partecipazione che accoglie annualmente migliaia di giovani provenienti da tutta Italia.
L’evento è l’appuntamento più importante del percorso “Albachiara”.
A fine novembre l’Associazione partecipa alla Giornata Nazionale della Colletta alimentare,
riuscendo a raccogliere nei supermercati del territorio oltre 3.000 kg di generi di prima necessità,
che verranno poi distribuiti alle famiglie indigenti.
Si svolge la consueta cena dei volontari per lo scambio degli auguri in occasione delle imminenti
festività natalizie, così come la festa di Natale con i bambini ed i ragazzi del Centro
Socioeducativo.
Presso la sede dell’Associazione viene celebrata la Santa Messa per i volontari e le famiglie
assistite.
SETTEMBRE
OTTOBRE
NOVEMBRE
DICEMBRE
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
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Colletta alimentare a Quarrata
Si gettano le basi per “Integra”
Un logo per “Kaleidoscopio”
2. Le novità del 2009
Grazie alla creatività dei giovani dello Spazio “Al Kalé”, il progetto
“Kaleidoscopio” ha un proprio logo. Il 16 aprile viene scelto il vincitore
tra i partecipanti al concorso per la creazione dell’immagine che con-
traddistingue, ancora oggi, il progetto dedicato ai giovani sul territorio di
Quarrata.
Il 13 marzo si svolge a Pistoia l’incontro conclusivo del progetto “Integra”, finanziato dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. E’ il momento in cui appare evidente la
possibilità di rilanciare il progetto ed arrivare alla costituzione di un’impresa che possa dare
lavoro alle donne che partecipano alle attività del laboratorio di cucito di Viale Europa. Tra
giugno e ottobre partiranno due nuovi progetti che porteranno alla nascita della Cooperativa
sociale “Integra”, che oggi occupa otto donne in difficoltà altrimenti escluse dal mercato del
lavoro.
Il 15 maggio tutta l’Associazione si mobilita per organizzare una colletta alimentare nei supermer-
cati della città. Vengono raccolti oltre 1.400 kg di generi di prima necessità, utili a fronteggiare le
crescenti richieste di aiuto da parte di molte famiglie di Quarrata. Da questo momento si instaura
una collaborazione stabile con il Comune di Quarrata e viene incrementato il servizio di
distribuzione di generi alimentari.
Il 25 giugno il Pozzo esce dai confini di Quarrata per organizzare, al Piccolo Teatro Bolognini di
Pistoia, uno spettacolo di beneficenza che registra un grande successo, grazie alla performance
della Compagnia Comica “Staff d’Animazione”.
Spettacolo di beneficenza al Bolognini di Pistoia
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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Inverno con “Il Pinguino”
Nasce “INTEGRA”, cooperativa sociale tutta al femminile
I corsi di informatica di base
Viaggio nella memoria
3. Le novità del 2010
E’ il 27 gennaio 2010, il giorno della Memoria… Quattro ragazzi dello Spazio Giovani
partono per un viaggio a Cracovia, fatto con migliaia di altri ragazzi della loro età. E’
il viaggio nel quale toccano con mano la realtà dei campi di concentramento di
Auschwitz e Birkenau e del Ghetto di Cracovia. Un viaggio della memoria, da tradurre
in testimonianza nel presente. Da allora, ogni anno, l’Associazione garantisce la
possibilità ai propri giovani di ripetere l’esperienza.
Dal 19 aprile partono i primi corsi di informatica di base organizzati all’interno dei Paas (Punti di
Accesso Assistito ai Servizi e a Internet) che l’Associazione gestisce a Quarrata (all’interno dello
Spazio Giovani) e ad Olmi (nei locali del Circolo Arci Parco Verde). Sono centinaia le persone che
hanno imparato ad usare il computer grazie a queste iniziative, che si rinnovano periodicamente.
Il 25 settembre, alla fine di un percorso non facile ma gratificante, viene inaugurata la
cooperativa “Integra”, formata da otto donne provenienti da percorsi di vita difficili. La coopera-
tiva concentra la propria attività nella produzione e vendita di prodotti artigianali, confezionati
con stoffe e materie di recupero. Si tratta di una cooperativa di tipo B, nata per garantire percorsi
di riscatto ed inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Dopo “Gemma” (che svolge servizi
educativi per minori ed adulti), “Integra” è la seconda realtà che nasce da uno spin-off del Pozzo.
Dal 23 dicembre al 5 gennaio, viene organizzato il primo centro invernale per minori. E’ la
risposta al bisogno di molte famiglie del territorio di un luogo per l’accudimento dei propri figli
nel periodo di chiusura della scuola. Il centro accoglie fino a 16 bambini dai 3 ai 14 anni di età.
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4. Ciò che siamo
4.1. I valori
Il Pozzo di Giacobbe, da sempre, fonda il suo impegno nei confronti della comunità e del territorio mettendo la persona al centro del suo operare. Il nostro operato è rivolto soprattutto agli ultimi, a coloro che vivono in condizioni di disagio e marginalità sociale, con cui, ogni giorno condividiamo le difficoltà e lottiamo nella ricerca di soluzioni con semplicità, umiltà ed onestà. Svolgiamo il nostro lavoro con professionalità e, attraverso l’esperienza e la formazio-ne continua, abbiamo sviluppato una metodologia educativa pratica, condivisa e progettuale aggiornata, da sempre coerente con i valori dell’Associazione.
La Persona - “Dentro rimane l’esperienza dell’io, se ho potuto far sosta nel cuore dell’altro. E’ il colore del grano. Nel cosmo grande ma su questa terra, per gli uomini insieme ma per ogni persona, allora, vorrei poter cantare la nostra parabola infinita.” La Cristianità - “Personalmente sento l’impegno di accostare ogni singola esperienza con lo spirito del servizio. Quello che Gesù ci ha affidato nel comandamento dell’amore. […] Il suo Vangelo è annunzio e invito a recuperare la nobiltà e la dignità di ogni uomo; a riformare una giustizia su basi di condivisione e d’amore; a ricordarci insistentemente, con la sua Parola e le sue scelte verso l’uomo, che il nostro cammino merita soltanto quando è interpretato nel servire”. La Professionalità - “[…] Noi siamo in un rapporto educativo che ci chiede di aprirci e di manifestare quello che siamo; ci chiede di momento in momento, il rischio sofferto dell’apparire […] diversi, sia per età sia per esperienza. Ebbene, in questo rapporto si deve accettare anche un colloquio difficile; bisogna imporsi per noi e offrire agli altri regole serie, talvolta amare.”
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4.2. La missione
L’Associazione ha per missione la promozione umana nel territorio, rivolgendosi in modo privilegiato a chi vive in condizioni di disagio e marginalità. Per questo motivo promuove e realizza progetti che mirano all’accoglienza, all’accettazione, al sostegno, all’emancipazione e alla promozione delle capacità e delle potenzialità di ogni singolo individuo. Tale impegno si concretizza all’interno di un comune spirito di accoglienza e di sostegno verso bambini, adolescenti, giovani e gruppi familiari che si trovano in difficoltà. La solidarietà e l’azione concreta di aiuto è rivolta a tutti senza distinzioni di cultura, di sesso, di credo religioso o convinzione politica. In un contesto di pari opportunità, attraverso il volontariato, operiamo per diffondere i valori di solidarietà, cooperazio-ne, giustizia, legalità e cittadinanza attiva.
“C’è sempre un posto dove ognuno può realizzarsi come persona dentro un gruppo che vuole riconoscersi come comunità”.
L’EVOLUZIONE DELLA MISSIONE NEL TEMPO 1986 - L’allora “Casa di Accoglienza – Pozzo di Giacobbe” nasceva con lo scopo di superare le iniquità e di promuovere migliori condizioni di vita per tutti, in partico-lare per rispondere al disagio minorile e familiare attraverso l’ascolto, l’accoglienza e la carità. 1998 - Non si vuol più essere solo sostegno a chi vive in condizioni di disagio e marginalità ma promotori di un processo di cambiamento che stimoli le persone a riconoscere ed utilizzare le proprie capacità per il superamento dello stato di bisogno. Ecco che, accanto all’ascolto-accoglienza-carità, si inserisce l’educazione. L’obiettivo quindi si amplia nella direzione della formazione etica e culturale come condizione necessaria per il raggiungimento dell’autonomia. 2010 - La dimensione dell’aiuto supera i confini del rapporto tra Associazione e interlocutori diretti per rivolgersi alla comunità intera. Il contrasto al disagio si attua non solo lavorando con le persone che ne sono vittime ma anche e soprattut-to agendo sui meccanismi sociali che creano le condizioni di disuguaglianza ed emarginazione. Così accanto agli altri, diventa obiettivo fondamentale promuovere e divulgare i valori della solidarietà, cooperazione, giustizia, legalità e cittadinanza attiva per creare le condizioni favorevoli alla promozione umana.
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4.3. La visione
L’Associazione vuole proporre un modello di comunità “giusta” perché senza giustizia
non c’è libertà, né umanità, né pace.
Una comunità in cui: l’egoismo è soppiantato da una visione ampia ed internazionale
dell’umanità, “un mondo unico, una sola umanità”; dove gli uomini non sono tutti
uguali ma “equivalenti” e perciò degni di rispetto qualsiasi sia il loro colore,
religione, status sociale, appartenenza politica, identità sessuale; dove i rapporti
umani sono alla base della vita che accomuna tutto il genere umano; dove la legalità
è una condizione imprescindibile nella gestione dei rapporti economici; in cui
l’esercizio del diritto di cittadinanza è un impegno personale, collettivo e quotidiano.
“[…] Ci dovrà essere pur qualcuno che creda con forza alla speranza oltre ogni
impossibile speranza.”
“La Libertà non è cosa che esiste a sé. Esistono soggetti che cercano la coscienza
di sé nel rapporto con gli altri; ma liberi si sentono al momento che rivendicano
per chi non ha la forza di rivendicare, che lottano per chi non ha la forza e non
più la voglia di lottare”
I Volontari ed i bambini del centro per minori insieme a Don Patrizio Guidi (in terza fila a destra) durante una gita in montagna.
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5. Come operiamo
5.1. I Soci L’Assemblea dei Soci è l’organo decisionale dell’Associazione. Come sancito nello Statuto, assolve
a molte importanti funzioni. Essa delinea gli indirizzi generali dell’attività dell’Associazione;
approva i bilanci; elegge i membri del Consiglio Direttivo e il Presidente; sostituisce i membri del
Consiglio dimissionari o decaduti; approva i regolamenti che disciplinano l’attività dell’Associazio-
ne; delibera sulle modifiche allo Statuto.
Il grafico 1 ci mostra che il numero dei Soci è cresciuto ulteriormente negli ultimi due anni. Nel
2009 l’incremento è stato di 28 nuovi Soci, mentre nel 2010 l’aumento è stato di 45. L’allarga-
mento della base sociale è una costante nella storia del Pozzo di Giacobbe e dipende da
GRAFICO 1 - Sviluppo della base sociale dal 1986 al 2010
4 4 6 11 11 16 1826 26 28 29
46 46
149
195
253
276
304
349
138
87
232
178
127121
0
50
100
150
200
250
300
350
400
1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
24
diversi fattori. In primo luogo il forte radicamento sul territorio ha promosso l’avvicinamento di
molte persone motivate ad un impegno sociale per la propria città. Vengono poi l’attenzione
crescente allo sviluppo di campagne di tesseramento annuali, così come l’offerta di servizi
educativi per i soli Soci ed il costante incremento del numero dei volontari attivi.
Il grafico 2 ci aiuta a capire chi è il Socio “tipo” del Pozzo di Giacobbe. Ancora più che negli anni
passati, la base sociale si conferma essere giovane: il 65,6% dei Soci ha tra i 18 ed i 45 anni (un
valore che aumenta quasi 6 punti rispetto al 2008). Costante invece il valore delle donne rispetto
agli uomini, che si attesta sul 70%, eguagliando il dato del 2008.
Prendendo in considerazione quest’ultimo dato (e considerandolo nell’arco di tutto lo
sviluppo storico del Pozzo) il quadro appare ribaltato rispetto alle origini. La
presenza maschile, nel 1990, rappresentava il 72% della base sociale. Già nel 1995 la
percentuale scende al 46% e, cinque anni più tardi, al 37%. Dal 2005 in poi non ha più
superato la soglia del 30%. Una delle motivazioni principali di questa tendenza
sembra essere il termine della leva obbligatoria e, quindi, della presenza degli
obiettori di coscienza che, una volta terminato il servizio, rimanevano in ambito
associativo continuando a prestare servizio volontario.
GRAFICO 2 - Composizione della base sociale per età e per sesso (al 31 dicembre 2010)
423
4321
10 1119
46
94
34
3038
0
20
40
60
80
100
120
140
160
18-25 26-35 36-45 46-55 56-65 oltre 66
classi di età
uomini donne
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
25
5.2. Il Consiglio Direttivo Il Consiglio Direttivo è eletto ogni due anni dall’Assemblea dei Soci ed è composto dal Presidente
e da un minimo di 5 ad un massimo di 7 Consiglieri.
Esso definisce ed attua il programma dell’Associazione e prende tutte le iniziative che ritiene utili
alla stessa, in aderenza agli scopi fissati dallo Statuto e dall’Assemblea dei Soci.
E’ al Consiglio che spetta il coordinamento ed il controllo del buon andamento di tutte le attività
dell’Associazione. Il 2010 ha segnato il rinnovo delle cariche elettive, così come evidenziato nelle
tabelle 1 e 2.
Un dato più di altri è da sottolineare, anche alla luce del rinnovo delle cariche elettive: il nuovo
Consiglio (tabella 2), in carica dal 24 novembre 2010, è un organo direttivo estremamente
giovane, con un’età media di 32 anni (rispetto ai 40 del precedente).
TABELLA 1 - Composizione del Consiglio Direttivo in carica fino al 13 novembre 2010
TABELLA 2 - Composizione del Consiglio Direttivo in carica dal 24 novembre 2010
RUOLO NOME ETA’ PROFESSIONE
PRESIDENTE EMILIANO INNOCENTI 35 IMPIEGATO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA GORI 34 EDUCATRICE
TESORIERE ALESSIO GALARDI 35 ARCHITETTO
SEGRETARIO ROSAMARIA GENTILE 28 STUDENTESSA
CONSIGLIERE MARIA GRAZIA GABBANINI 71 INSEGNANTE IN PENSIONE
RUOLO NOME ETA’ PROFESSIONE
PRESIDENTE EMILIANO INNOCENTI 35 IMPIEGATO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA GORI 34 EDUCATRICE
TESORIERE ALESSIO GALARDI 35 ARCHITETTO
SEGRETARIO ROSAMARIA GENTILE 28 STUDENTESSA
CONSIGLIERE ELISA BENELLI 40 INSEGNANTE
CONSIGLIERE SARA CECCONI 22 STUDENTESSA
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
26
Rispetto alle attività dell’organo direttivo, il Consiglio nel 2009 si è riunito 13 volte ed ha registra-
to una percentuale di presenze tra i componenti del 90,7% (+2,8% rispetto al 2008); le decisioni
più importanti deliberate sono state:
La nomina del Responsabile dei volontari
La nomina del Responsabile del Centro di Ascolto.
Il 2010 ha visto il Consiglio riunirsi 16 volte ed ha registrato una percentuale di presenze
dell’81,4% (-9,3% rispetto al 2009); le decisioni più importanti deliberate sono state:
L’organizzazione delle elezioni per il rinnovo delle cariche elettive;
La nomina di due rappresentanti del Pozzo di Giacobbe all’interno della nascente
Cooperativa “Integra” [cfr. pag. 51].
5.3. La gestione operativa
DIRETTORE - Il Direttore ha il compito di attuare gli indirizzi ed i programmi stabiliti
dall’Assemblea dei Soci e dal Consiglio Direttivo ed è responsabile dell’organizzazione
quotidiana delle attività, dei progetti e delle iniziative dell’Associazione.
RESPONSABILE EDUCATIVO - Il Responsabile Educativo ha il compito di attuare i
programmi educativi dell’Associazione, così come definiti dallo Statuto ed all’interno dei
singoli progetti che l’Associazione promuove e realizza.
RESPONSABILE DEL CENTRO D’ASCOLTO - Il Responsabile del Centro di Ascolto ha il
compito di salvaguardare la corretta gestione del Centro di Ascolto secondo le
metodologie, i criteri e le finalità indicate dalla Caritas di Pistoia e dalla Caritas Italiana.
REFERENTI DI PROGETTO O DI SERVIZIO - I Referenti di progetto o di servizio hanno il
compito di tradurre operativamente le indicazioni fornite dal Direttore per lo sviluppo
delle attività per cui sono stati nominati.
Come si può vedere dall’organigramma riportato in figura 1, l’Associazione opera prevalentemen-
te su tre macro-aree di intervento:
L’Area Educativa, che comprende tutti i progetti, i servizi e le attività realizzate in
aderenza agli obiettivi dell’Associazione.
Promozione sociale e comunicazione, si compone di tutte le azioni di sensibilizzazione
del territorio rispetto ai temi oggetto dell’attività istituzionale.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
27
L’Area amministrativa e la gestione economica, che cura la gestione del personale e
l’attività di amministrazione interna. A questa area fanno capo due studi di consulenza
esterna: a) lo Studio Berti C.D.L. (Pistoia) per la tenuta delle buste paga del personale
dipendente e per le consulenze sulla gestione del personale remunerato; b) lo Studio
Commerciale Bellini (Quarrata) per la gestione di tutti gli adempimenti fiscali e tributari,
oltre che per il controllo e la verifica contabile ed economica.
FIGURA 1 - Organigramma dell’Associazione per aree di intervento
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
28
5.4. I volontari Confermando una tendenza costante degli ultimi dieci anni, anche nel biennio 2009-2010 il
numero dei volontari del Pozzo continua a crescere, arrivando agli attuali 72 [Cfr. grafico 3].
A questo proposito è importante notare l’impegno preso a favore del progetto “Integra” (6 nuovi
volontari hanno prestato servizio nel laboratorio di cucito). Un elemento importante è anche
l’ingresso di nuovi volontari stranieri negli ultimi anni. Nel 2010 tre nuovi volontari sono di
nazionalità rumena ed una di nazionalità belga. Questo denota la positiva azione del Pozzo sul
lato dell’integrazione. Altro fattore importante è l’ingresso come volontarie di alcune mamme
dei bambini che frequentano i centri estivi che, dopo aver conosciuto le attività ed il nostro modo
di lavorare, sono entrate a far parte del gruppo volontari. Un ultimo aspetto da considerare sono i
corsi di formazione, che permettono anch’essi nuovi ingressi di corsisti che rimangono legati al
servizio per cui hanno svolto tirocinio.
Dal punto di vista della composizione del gruppo dei volontari si ripropone (come visto per i Soci)
una presenza prevalentemente femminile e giovane. Se nel 2000 e nel 2005 la percentuale di
presenza femminile rimane pressoché stabile (59% e 58%) nel 2010 le volontarie attive nei servizi
sono il 77%. La componente maschile, negli ultimi anni, presta prevalentemente il proprio servizio
durante le manifestazioni e le iniziative (feste ed eventi pubblici, cene di beneficenza, ecc.). GRAFICO 3 - Il numero dei volontari dal 2000 al 2010.
2226
3033
2732
39
50
6064
72
0
10
20
30
40
50
60
70
80
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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ALESSIO, VOLONTARIO DAL ‘97, OGGI TESORIERE DELL’ASSOCIAZIONE... Ho iniziato la mia avventura con il Pozzo nel 97/98, come obiettore di coscienza. Avevo già sentito parlare del Pozzo attraverso il gruppo parrocchiale, e cercavo una realtà del territorio, per cui scelsi il pozzo e subito, a differenza delle altre realtà, si richiedeva di fare tirocinio prima dell'inizio del servizio civile, e il tirocinio era tra i più impegnativi. A parte le ore di impegno con i vari servizi, c'erano anche incontri serali obbligatori per affrontare le problematiche personali nelle attività. Nel 2005 entrai a far parte del Consiglio Direttivo del Pozzo, non potendo impegnarmi molto nelle attività pratiche, per motivi di lavoro e studio. Ho scelto l'esperienza del Consiglio Direttivo per poter dare il mio contributo di volontariato. Il Pozzo è un'Associazione che ha saputo fino ad ora evolversi seguendo le esigenze della comunità; ed è sempre stata aperta a tutti con spirito di accoglienza.
GRAFICO 4 - Numero dei volontari per sesso ed età (al 31 dicembre 2010)
2
11 10
42 1
12
7 9
4 7
3
02
46
81012
1416
1820
18-25 26-35 36-45 46-55 56-65 oltre 66
classi di età
uomini donne
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
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GRAFICO 5 - Numero dei volontari per professione (al 31 dicembre 2010)
La maggior parte dei volontari maschi hanno più di 36 anni (58%) mentre il 65% delle donne sono
al di sotto di questa fascia di età; nel biennio 2009-2010 la classe d’età con più presenze è stata
quella tra i 36 ed i 45 anni (26%); oltre il 51% dei volontari del Pozzo si colloca tra i 26 ed i 45 anni
di età. Sicuramente i servizi dedicati ai giovani (Spazio Giovani e Spazio Studio) hanno permesso
l’ingresso di nuovi volontari di età al di sotto dei 25 anni, così come l’ampliamento di servizi
dedicati agli adulti (Banco Alimentare, corsi di italiano per stranieri, ecc.) hanno reso possibile
l’ingresso di nuovi volontari di età più elevata.
Per quanto riguarda il livello dell’istruzione, nel 2000 e nel 2005 la quasi totalità dei volontari
possedeva un diploma di licenza media o di scuola superiore (90% nel 2000 e 94% nel 2005).
Nell’ultimo biennio la situazione appare mutata, con una presenza molto maggiore di volontari
con titoli di istruzione più elevati: quasi il 17% sono laureati, ed il 75% ha conseguito almeno il
diploma di scuola media superiore.
Per quanto riguarda invece il livello occupazionale risulta evidente il fatto che studenti e
pensionati rimangono i principali attori del Pozzo: 40% nel 2000, 56% cinque anni dopo e 55% alla
fine del 2010. Importante anche la presenza di molti volontari operai (15%) ed impiegati (20,8%).
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Casalinga
Studente/ssa
Operaio/a
Senza lavoro
Impiegato/a
Libera professione
Autista
Commerciante
Agente di commercio
Assistente sociale
Autista
Ostetrica
Pensionato
Insegnante
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
31
Facendo riferimento agli ultimi dieci anni, il turnover dei volontari risulta ampiamente positivo (in
totale sono entrati 123 nuovi volontari a fronte di 73 che hanno terminato il proprio servizio): il
saldo si attesta su un valore di 50 volontari in più. Il 2004 è stato l’unico anno in cui si registra un
saldo negativo.
GRAFICO 6 - Turnover dei volontari dal 2000 ad oggi
9 1013 13
6
13 1214 13 12
17
69
10 12
8
53
38 9
6
0
5
10
15
20
25
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Nuovi ingressi Volontari usciti
MANUELA, VOLONTARIA DAL 2005 NEI SERVIZI PER GLI ADULTI... Faccio volontariato al Pozzo perché da quando sono in pensione ho tempo da poter dedicare ad un’Associazione che si prodiga in vari settori per aiutare la gente. Dal 2005 seguo l’attività dell’alfabetizzazione e finora ho cercato d’insegnare a scrivere a persone analfabete (principalmente donne) di origine magrebina. E’ stato un impegno difficile e non sempre sono stata all’altezza del compito, sia per capacità sia per pazienza. L’Associazione è un insieme di ragazzi giovani sia dipendenti che volontari che agiscono insieme in mille attività per bambini, giovani ed anche anziani. Io mi trovo bene perché il clima è sereno e sono aperti a tutti.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
32
Se consideriamo le ore di volontariato prestate (cfr. grafico 7), nel 2010 si registra un aumento
complessivo del 17,2% rispetto al 2008 (+1.368 ore).
Dall’analisi delle aree di intervento si può vedere che le ore di volontariato dedicate agli adulti
rimangono pressoché costanti negli ultimi tre anni, mentre aumentano quelle svolte nei servizi
rivolti ai minori ed ai giovani (circa 400 ore in più negli ultimi due anni rispetto al 2008).
Considerando le tipologie di attività, si riconferma con forza quanto già rilevato nel 2007: nel
complesso, l’area educativa è l’ambito nel quale vengono svolte la maggior parte delle ore di
volontariato (48% nel 2009 e 45% nel 2010).
Un sensibile aumento (quasi 800 ore in più negli ultimi due anni) si registra nell’area della
promozione sociale e della comunicazione, che comprende tutte quelle attività ed eventi pubblici
di sensibilizzazione che l’Associazione organizza sul territorio.
Un leggero incremento è da imputare invece alle attività di formazione (che comprendono sia i
corsi di formazione per nuovi volontari, sia le attività di supervisione e formazione interna per i
volontari che svolgono servizio nei vari progetti).
GRAFICO 7 - Ore di volontariato svolte per tipo di attività (anni 2008, 2009 e 2010)
2599
1236
2423
1670
2545
1680
2820
1725
2580
1616
3210
1890
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
Area Educativa (Adulti) Area Educativa (M inorie giovani)
Promozione sociale ecomunicazione
Formazione
2008 2009 2010
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
33
KATIUSCIA, VOLONTARIA DAL 2010 NEI SERVIZI PER I BAMBINI... Perché sono al Pozzo? Principalmente perché voglio dedicare il mio tempo libero ai bambini che hanno un po’ meno di altri e sono più in difficoltà e riempire i miei spazi vuoti dedicandomi al volontariato: facendo tutto ciò mi sento importante e felice. Due volte a settimana mi occupo del trasporto con il pulmino riportando a casa i bimbi dopo il centro socioeducativo, la domenica mi dedico a vari mercatini organizzati dalla cooperativa Integra, a giugno e luglio faccio parte del centro estivo dove portiamo i bambini al mare, in montagna e in piscina, infine vado a servire alla mensa dei poveri a Pistoia. Due parole per descrivere l’Associazione: il Pozzo per me è una bellissima realtà fatta di persone splendide che dedicano la propria vita ad aiutare le famiglie e i bambini in difficoltà.
SIMONE, EX OBIETTORE DI COSCIENZA, RICORDA DON PATRIZIO Chi mai, avendoti conosciuto, avrebbe pensato di ritrovarsi un giorno a concentrare in poche righe la tua vita, il tuo essere parroco, uomo, confidente, amico. Magari dovremo avere la possibilità di fare il contrario e cioè avere a disposizione molte “righe” per provare a realizzare, partendo da piccoli tasselli del tempo vissuto insieme, un quadro più ampio che illustri la tua figura. Mi piace allora rispolverare un ricordo, l’ultimo ricordo che ho di te. Era verso la fine di Luglio dell’anno scorso quando ti vidi apparire in casa nel tardo pomeriggio. Avevi bisogno di farti scrivere al computer un testo (come sempre del resto, perché hai sempre rifiutato “questa macchina”). Finito il lavoro, ci mettemmo a parlare a ruota libera. Eri stanco e affaticato come spesso nell’ultimo periodo. Fu chiaro (e adesso sempre più, perché come quasi sempre accade le novità non si comprendono subito ma ci vuole tempo per assorbirle e farle nostre) che stavi tirando le somme della tua vita. Parlai di questo con amici e anche a loro era capitato una cosa simile: partendo da un semplice fatto accaduto nel mondo o in paese, un fatto di cronaca recente o un ricordo vissuto, tutto ti dava l’opportunità per ricordarci e ricondurci al bilancio della tua vita. Un bilancio a tuo dire molto buono e di cui ne andavi fiero e contento, perché avevi vissuto una vita dignitosa nel pieno di ciò che dovrebbe essere essenziale, “L’essenziale è sempre un divenire” dicesti; eri sempre stato una “mente libera” e soprattutto non avevi rimpianti. Mi sono rimasti impressi questi tre cardini e mi preme ripeterli: ricerca dell’essenziale, libertà (che può voler dire tutto o niente come spesso ci ripetevi) e non aver rimpianti. Non posso entrare nel merito di tutto questo, manca lo spazio come ho già detto all’inizio e non sarebbe giusto. Posso però provare a descrivere come mi piace pensarti, come e dove ti vedo ultimamente: immerso in quel vortice di polvere della canzone del suonatore Jones in cui tanti di noi non vedono che siccità, non vedono che povertà, paure, insicurezze viltà, debolezze, ingiustizie. E’ lì che hai scelto di stare nella tua vita ed è lì che sei stato con e per noi, per redimere l’uomo partendo dalle proprie debolezze e dalle proprie meschinità. Solo allora, quando l’uomo avrà fatto esperienza di tutto questo, dovrà imparare a vedere oltre, a Jones il vortice di polvere ricordava la gonna di Jenny, a te “Donpa” sono sicuro che ti fa venire in mente tutti i momenti in cui i tuoi ragazzi, la tua comunità hanno fatto e fanno esperienza delle loro povertà, per poter elevarsi dalla polvere del mediocre e dello scontato, provando ad avvicinarsi a Dio. “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” diceva ancora una canzone di De Andrè. Questo ci hai insegnato con le tue parole, le tue poesie, i tuoi scritti, le tue omelie, le tue gite, insomma con la tua vita.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’IDENTITA’
34
SCHE
DA D
I APP
ROFO
NDIM
ENTO
Don Patrizio Guidi (“Donpa”)
Don Patrizio Guidi nasce a Pistoia il 1° luglio del 1938; trascorre l’infanzia e la giovinezza a Burgianico in una famiglia contadina, con il padre Mario, la madre Flora, un fratello e una sorella. Viene ordinato sacerdote il 29 giugno del 1962. Dopo un periodo di 4 anni di attività di cappellano a Casalguidi (1962-66), gli viene assegnata la parrocchia di Treppio dove resterà fino al 1972. Il 1° luglio del 1972 arriva a Valenzatico e fin dagli inizi la sua presenza si caratterizza per tre elementi fondamentali: la cura e il rigore che mette nelle attività di evangelizzazione, catechesi e formazione; il calore umano che contraddistingue le sue relazioni con ogni persona della comunità; l’impegno costante, personale e senza enfasi che dedica al restauro degli edifici parrocchiali e della creazione di nuovi spazi per la pastorale e il disagio abitativo. Anche nell’ambito scolastico offre un contributo appassionato, scrupoloso e profondo, sia collaborando con le insegnanti della scuola elementare di Valenzatico in molteplici attività, sia attraverso l’insegnamento della religione nella scuola media di Quarrata dal 1974 al 1989. Fin dal suo arrivo imposta la catechesi in parrocchia dedicandosi alla formazione di un gruppo di catechisti e cerca di coinvolgere le famiglie in un percorso di sempre rinnovata evangelizzazione. L’attenzione ai bisogni dei più deboli, che lo accompagnerà sempre, lo porta a collaborare con i giovani che prestano servizio presso il Pozzo di Giacobbe, la struttura quarratina voluta dalla Caritas per rispondere alle necessità materiali e soprattutto educative delle famiglie e dei ragazzi meno integrati nella società. Svolgerà questo servizio con assiduità fin dal 1986. Quando nel 1994 a Pistoia viene fondato il Centro San Martino de Porres per l’accoglienza e la prima assistenza agli immigrati, Don Patrizio è ancora una volta chiamato a dare la sua preziosa collaborazione. Il valore del lavoro manuale e il legame con la terra fanno sì che anche dentro la Coldiretti venga chiesta la sua presenza come consigliere ecclesiastico dal 1973. Negli ultimi anni la diocesi gli affida l’incarico di presidente dell’Istituto Diocesano per il sostentamento del clero di Pistoia, incarico che continua a svolgere fino agli ultimi giorni nonostante l’aggravarsi della malattia.
Don Patrizio Guidi, Uomo e Sacerdote, ha vissuto, in completa armonia, il disegno che il Padre, aveva da sempre, progettato per lui. Quando Dio lo ha chiamato ad essere Sacerdote, Patrizio ha abbracciato la Croce, in modo totale. Allora il Signore gli ha detto: “Patrizio, pasci le mie pecorelle!”. Così Patrizio, si è incamminato in un percorso duro, ma non privo di alimento “Il Fuoco del Roveto Ardente” che diviene pane e grazia per il Suo ministero di Sacerdote. Con quella sua Fede, che lo ha accompagnato, per tutta la vita, a stringere le mani dei fratelli bisognosi, poveri di ascolto e di sostegno, Don Patrizio, in quel suo sollecito determinato agire, a difesa dei diritti dell’uomo, ha fronteggiato, vere, civili, concrete, battaglie. Delle quali, io, come tanti, che hanno conosciuto Don Patrizio, ne sono stata testimone. Don Patrizio è stato un sacerdote vastamente impegnato. Sempre pronto ad ascoltare, a dare consigli, a consolare, con quella sua operosità che si faceva preghiera nella comunità, là dove c’era disagio e povertà. E’ stato maestro di formazione per molti ragazzi, che preparava al contatto con i problemi sociali per poi intervenire, nelle mille sfaccettature della sete dell’uomo. Alcuni dei suoi giovani ora sono operatori e responsabili dell’Associazione di cui lui è stato uno dei fondatori. In questa Associazione ha speso instancabilmente le proprie energie, per servire Gesù. Abbiamo visto Don Patrizio nelle vesti di muratore per dare un tetto a chi era rimasto senza casa. Don Patrizio partecipava anche al Consiglio comunale, dove portava a conoscere la realtà di sofferenza e di abbandono vissuta dall’uomo, realtà visibile sul nostro territorio. Don Patrizio talvolta è stato ingiustamente criticato, perché le sue battaglie non erano tollerate. Don Guidi, uomo e Sacerdote, camminava in direzione parallela, di pari passo, con il tempo odierno. Patrizio, a difesa dei più deboli, si muoveva in un contesto che sembrava difficile da scalare. A causa degli ostacoli politici e sociali si creava una montagna burocratica, che impediva a Patrizio di fare percorsi brevi a vantaggio di quanti ricorrevano a lui. Noi abbiamo conosciuto Patrizio, che amava Dio e in Dio amava il prossimo. Nell’immensità e nella natura coltivava i suoi sogni di uomo. Patrizio amava la poesia, l’arte, la montagna, l’uomo e il mondo, in ogni sua dimensione. I giorni vissuti da Don Patrizio sono stati pochi ma tutti spesi bene. Patrizio ci ha lasciati il 24 agosto del 2010, dopo una lunga malattia. Ma lui continua ad essere con noi, ci sostiene nel lavoro di accoglienza dei fratelli in difficoltà.
Nel ricordo di Patrizia, una delle volontarie con più anni di servizio...
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
35
“[…] Bisogna avvicinarsi con la faccia e le mani, con l’intelletto insieme al cuore, entrare dentro e lasciarsi contaminare come un virus dello spi-rito che non conosce religioni, culture, politiche, stranieri o compaesani; non distinguere il colore della pelle, né Sud né Nord, ma solo persone e ideali che soltanto la persona custodisce […]”
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” GLI INTERLOCUTORI
36
Nell’elaborare questo documento abbiamo deciso di rappresentare gli
interlocutori secondo il criterio “ qualità della relazione” che hanno con
noi, allo scopo di individuare le più critiche e, su queste, programmare
un intervento di miglioramento. A tal fine abbiamo somministrato delle
interviste a persone rappresentative delle quattro categorie di
classificazione dei nostri interlocutori: beneficiari, collaboratori,
partners, sostenitori.
Inoltre, in coerenza con l’impianto del bilancio sociale, abbiamo
analizzato la rete delle relazioni ed il suo sviluppo nel tempo,
prendendo in considerazione tre anni specifici (1986, 2005 e 2010).
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
37
DIPENDENTI COLLABORATORI Tempo indeterminato full-time 5 Contratti a progetto (co-pro) 6
Tempo indeterminato part-time 1 Prestazione professionale esterna 1
18,05% INDICE DI EFFICIENZA DEL VOLONTARIATO (= tot. dipendenti e collaboratori / n° volontari x 100) VALORE MASSIMO DI RIFERIMENTO = 30%
1. I nostri interlocutori 1.1. Beneficiari Sono tutti i destinatari, diretti ed indiretti, dei progetti, servizi ed interventi realizzati
dall’Associazione. Rappresentano i nostri interlocutori privilegiati perché è a loro che è rivolta la
nostra missione. Inoltre, è dall’osservazione dei loro bisogni che vengono progettati e realizzati i
servizi, così come sulla base del superamento delle loro problematiche misuriamo l’efficacia del
nostro intervento. La relazione con i beneficiari sancisce il nostro impegno quotidiano nella difesa
dei diritti di ogni persona.
1.2. Collaboratori Gli obiettori di coscienza prima (fin quando esisteva la leva obbligatoria), i volontari del servizio
civile dopo, i volontari attivi, il personale retribuito, ecc., rientrano tra i collaboratori
dell’Associazione. Indipendentemente dalla natura del rapporto, sono considerati tutti educatori
e, pertanto, l’Associazione predispone momenti di formazione, interna ed esterna, per tutto
l’arco dell’anno. Il connubio di personale volontario e stipendiato garantisce la specializzazione,
la continuità e l’efficacia dei progetti e dei servizi; al contempo salvaguarda il ruolo dei volontari,
che sono costantemente supportati nell’organizzazione delle attività quotidiane.
Il ricorso a professionisti tiene conto della salvaguardia del ruolo del volontariato, attraverso un
limite di presenza di personale retribuito che assicura l’apporto fondamentale della componente
volontaristica (cfr tabella 3). La presenza di personale volontario (in rapporto alle figure
professionali) aumenta di oltre il 3,5% rispetto al 2008 .
TABELLA 3 - Personale retribuito per tipologia contrattuale al 31/12/2010 e sua incidenza percentuale riferita ai volontari
NOTA: Per il personale dipendente l’Associazione si avvale del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Cooperative Sociali
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” GLI INTERLOCUTORI
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1.3. Partners I partners sono i nostri “alleati” nella costruzione di una comunità solidale e giusta. Insieme a loro
cerchiamo di far crescere una cultura dell’aiuto condivisa, per la ricerca di soluzioni efficaci a
problemi sociali sempre più complessi.
La Caritas Diocesana e le comunità parrocchiali - Nata da un gruppo Caritas locale, la nostra
Associazione viene definita come un’”Opera Segno” che, con il sostegno spirituale di Don Patrizio
Guidi, l’aiuto degli Obiettori di coscienza e dei volontari, si è sviluppata compiendo una “scelta
preferenziale per gli ultimi”.
Le realtà del volontariato - la nostra Associazione ha aderito fin da subito al Cesvot (Centro Servizi
Volontariato della Toscana) cogliendone le opportunità offerte (come l’organizzazione dei corsi di
formazione per i volontari e la sperimentazione di nuovi progetti). Il Cesvot, inoltre, ha promosso
la conoscenza con altre realtà del volontariato, con cui si sono creati rapporti sempre più stabili.
Tra il 2009 ed il 2010 sono state attivate, anche al di fuori dell’ambito Cesvot, una ventina di
stabili collaborazioni a livello locale, regionale e nazionale.
Le cooperative sociali ed i consorzi - Il Pozzo di Giacobbe, oltre che con la Cooperativa
“Gemma” e la Cooperativa “Integra” delle quali è socio fondatore, ha stretto legami stabili con la
Cooperativa Sociale “L’Orizzonte” di Quarrata, con la Cooperativa Di Vittorio (per la progettazio-
ne educativa nel comune di Signa) e con le Cooperative Arkè, Pantagruel, Gli Altri e La Selva per
lo sviluppo delle politiche giovanili nell’ambito del percorso Albachiara. Il Pozzo collabora inoltre
con il Consorzio “Con.Noi” di cui fa parte la cooperativa “Gemma”.
Le associazioni di categoria - Tra il 2009 ed il 2010, con lo sviluppo dei progetti finanziati da
Esprit, iniziano i rapporti di collaborazione con Confartigianato Pistoia e Confcommercio Pistoia
per lo sviluppo del progetto “Integra”, da cui è nata l’omonima cooperativa.
Gli enti pubblici - L’Associazione collabora con enti pubblici a tutti i livelli. Tra quelli più
significativi in termini di stabilità e qualità dei rapporti sono da citare:
Il Comune di Quarrata (la stipula della prima convenzione risale al 1999).
Il Comune di Signa (dal 2005) per lo sviluppo del Centro per minori “Impariamo Insieme” e
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per il progetto “La Rete Magica”. Quest’ultimo prevede il coordinamento di tutte le attività
educative rivolte ai minori sul territorio comunale e la gestione del centro di Ascolto per gli
studenti dell’Istituto Comprensivo Statale di Signa.
La Provincia di Pistoia (dal 2005) per lo sviluppo del percorso Albachiara e per le attività di
alfabetizzazione per stranieri.
La Regione Toscana (dal 2008) per le attività legate ai PAAS (punti di accesso assistito ai
servizi) ed il progetto Kaleidosopio, nel quale rientrano le attività del nostro Centro Giovani.
Il Ministero delle Pari Opportunità (2009) ed il Ministero del lavoro, della salute e delle
politiche sociali (2010) rispettivamente per i progetti “Colori” e “Gioca” rivolti a giovani ed
adolescenti.
Le scuole - Il rapporto con le istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado si è svi-
luppato in relazione ai Centri per minori, concretizzandosi nel tempo con la creazione di un iter
metodologico condiviso, volto alla progettazione di interventi integrati di supporto allo studio. Dal
2010 inoltre è iniziata una collaborazione informale con alcuni Istituti superiori del territorio di
INSERIRE FOTO Un momento di incontro con i destinatari ed i partner del progetto “Integra”
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Quarrata (Liceo artistico) e di Pistoia (Liceo pedagogico ed Istituto professionale) per la
promozione di percorsi di cittadinanza in relazione al percorso Albachiara.
1.4. Sostenitori Alcuni dei partners sopra descritti, come gli enti pubblici, sono anche sostenitori perché
finanziano le nostre attività attraverso bandi e convenzioni. Oltre agli enti pubblici, fanno parte
dei sostenitori i Soci (la cui composizione è stata analizzata nel dettaglio nella sezione
dell’Identità) che, attraverso la quota associativa, la destinazione del 5x1000, l’adesione ai nostri
servizi, ecc., contribuiscono sensibilmente al sostegno delle attività. Altro importante sostenitore
è la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia che, nel 2009, ha finanziato il progetto
“Paracadute” a sostegno delle famiglie in difficoltà sociali ed economiche, realizzato nell’anno
2010. Infine è da citare, tra i molti altri, la Fondazione Banco Alimentare che ci fornisce le
derrate per il servizio di Banco Alimentare e dal quale, tra il 2009 ed il 2010, abbiamo ricevuto
poco meno di 7.000 kg di generi alimentari di prima necessità.
INSERIRE FOTO Un momento della manifestazione “Music Up 2010”
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2. Gli interlocutori nel tempo
L’analisi delle relazioni che il Pozzo di Giacobbe ha instaurato negli ultimi 25 anni, evidenzia il
costante aumento dei nostri interlocutori nel corso dello sviluppo delle attività dell’Associazione.
Nel 1986 gli interlocutori erano i minori (e le relative famiglie) seguiti con il doposcuola,
i volontari e gli obiettori di coscienza, la Caritas, la Parrocchia di Valenzatico. Con l’attivazione
delle convenzioni per il Centro per minori (dal 1999), l’ingresso all’interno del
percorso Albachiara (2005), la realizzazione dei corsi di formazione per conto del Cesvot e lo
sviluppo di servizi per adulti (corsi di Italiano, Banco Alimentare e Centro di Ascolto) cambia
sensibilmente la composizione e la dimensione della rete di relazioni. Tra i beneficiari entrano a
far parte gli adulti e gli stranieri non necessariamente legati ai minori del doposcuola; tra i
collaboratori si aggiungono i dipendenti e le altre figure professionali; tra i partner le realtà di
volontariato comunali e provinciali e tra i sostenitori le amministrazioni comunale e provinciale.
Nel 2010 lo sviluppo dei progetti sui giovani e di inserimento lavorativo per donne in disagio
permette un ulteriore aumento delle relazioni.
L’andamento, anche se in continua crescita, denota un incremento considerevole negli ultimi
anni di attività. Il balzo in avanti dei rapporti di “rete” dipende in larga parte dallo sviluppo dei
progetti giovanili all’interno del percorso Albachiara, così come dei progetti di inserimento
lavorativo di persone svantaggiate e dei servizi per minori nel comune di Signa (FI).
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3. Gli interlocutori per area geografica
SIGNA (FI) - AMMINISTRAZIONE COMUNALE - ASSOCIAZIONI - COOPERATIVE - SCUOLE
PISTOIA (COLLABORAZIONI A LIVELLO PROVINCIALE) - CARITAS DIOCESANA DI PISTOIA - AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE - FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PISTOIA E PESCIA - ASSOCIAZIONI - COOPERATIVE - DONATORI
QUARRATA (PT) - AMMINISTRAZIONE COMUNALE - PARROCCHIE - DONATORI - ASSOCIAZIONI - COOPERATIVE E CONSORZI - SCUOLE - BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VIGNOLE
IN TOSCANA - AMMINISTRAZIONE REGIONALE - CESVOT (CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO TOSCANA) - FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE - ESPRIT A LIVELLO NAZIONALE - MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI - MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA’ - UFFICIO NAZIONALI ANTIDISCRIMINAZIONI RAZIALI (U.N.A.R.) - ASSOCIAZIONE “GRUPPO ABELE” (TO) - ASSOCIAZIONE “ACMOS” (TO) - ASSOCIAZIONE “TERRA DEL FUOCO” (LE)
Qualità delle relazioni e obiettivi di miglioramento Dall’analisi delle risposte date ai questionari che abbiamo sottoposto ad un campione di nostri interlocutori, il “Pozzo” è percepito come un’organizzazione efficiente, affidabile e professionalmente competente, anche se necessita di migliorare nella sfera contabile ed amministrativa (così come ci consigliano dalla Società Consortile Esprit). Nelle interviste non emergono criticità se non in riferimento all’intensità della relazione. Si evidenzia l’inefficacia di una relazione sporadica o relativa solo a progetti specifici, auspicando un’unione strategica basata su una comunione di intenti, in relazione a interessi comuni, in riferimento alle problematiche del territorio. In base a quanto emerso l’Associazione ritiene prioritario avviare un dialogo con i diversi attori territoriali su problematiche generali che toccano la popolazione in genere quali: la disoccupazione, soprattutto quella che interessa il mondo giovanile; la crisi economica e gli stili di vita; l’integrazione; la legalità e la giustizia. Inoltre sarà opportuno attivare una formazione specifica per il personale amministrativo, soprattutto in relazione alla gestione dei progetti sul Fondo Sociale Europeo.
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“Il compito di tutti noi è di fare quello che si deve e che è possibile fare. Non lasciare senza intervento di partecipazione chi si ama, anche se con fatica e pazienza […] bisogna interrogarsi sempre (vorrei dire di continuo) perché non esistono risposte date una volta e che bastino per tutti i tempi […]”
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La relazione sociale presenta i servizi dell’Associazione evidenziandone
l’efficacia e l’evoluzione storica.
Il Centro Giovani ed il progetto “Integra” sono descritti in modo più
approfondito perché sono stati i progetti più dinamici (rispetto alle
attività), innovativi (rispetto ai bisogni su cui intervengono) e complessi
(per la rete di partner che hanno creato).
I BISOGNI PRIMARI (pag. 45) Il Banco Alimentare
IL BISOGNO DI INTEGRAZIONE E LAVORO (pag. 49) Centro d’Ascolto Il Progetto “Integra” I corsi di italiano P.A.A.S. (Punti di Accesso Assistito ai Servizi)
IL BISOGNO DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE (pag. 58) Il Centro per minori di Quarrata Il Centro per minori di Signa e il progetto “La Rete Magica” Il centro estivo “Luglio Insieme” Il centro estivo “Giugno Insieme” Il centro invernale “Il Pinguino”
IL BISOGNO DI SOSTEGNO AI GIOVANI (pag. 69) Il Progetto “Kaleidoscopio” e lo Spazio Giovani “Al Kalé” Il Percorso Nazionale Albachiara
IL BISOGNO DI FORMAZIONE (pag. 76) I Corsi di formazione
IL BISOGNO DI PREVENZIONE (pag. 78) Sicurezza stradale: le iniziative pubbliche L’educazione alla legalità
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1. I bisogni primari 1.1. Il Banco Alimentare E’ un servizio per la distribu-
zione di generi di prima
necessità per le famiglie indi-
genti del territorio, realizzato
in collaborazione con il Comu-
ne di Quarrata e la Miseri-
cordia di Quarrata. Tutti pos-
sono accedere al servizio
facendo richiesta alle assi-
stenti sociali del Comune di
Quarrata. Il servizio è gestito dai volontari che si occupano del rifornimento del magazzino e dello
stoccaggio merci attraverso:
l’approvvigionamento presso la Fondazione Banco Alimentare di Firenze, con la quale il
Pozzo di Giacobbe è convenzionato;
periodiche raccolte di alimenti a lunga scadenza presso i supermercati della zona;
l'approvvigionamento presso i Supermercati “Di Meglio” e “Sma” che offrono i prodotti freschi
vicini alla scadenza.
Inoltre il Comune di Quarrata garantisce l'acquisto di quei generi alimentari (carne, pesce, frutta
e verdura) non reperibili mediante le suddette forme di raccolta.
RISPONDERE AL BISOGNO DI NUTRIMENTO E SUPERAMENTO DELLO STATO DI BISOGNO - Prendendo in
considerazione i dati dei grafici 9 e 10, possiamo affermare che, se prendiamo in considerazione
l’obiettivo “rispondere al bisogno di nutrimento” (grafico 8) e analizziamo l’indicatore “numero
delle persone servite”, abbiamo fatto fronte all’aumento dei destinatari (che tra il 2009 ed il
2010 è stato del 9%) senza modificare la qualità e la quantità dei pacchi alimentari.
Se consideriamo l’obiettivo “superamento dello stato di bisogno” e lo confrontiamo con l’indica-
tore “permanenza" al Banco Alimentare (fino a 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi e 12 mesi) ci troviamo di
fronte ad una situazione complessa che richiede un ragionamento più ampio.
Miglioramento dell’offerta di alimenti: i pacchi alimen-
tari, differenziandosi per quantità e proporzione al numero dei componenti del nucleo familiare, contengono tutte le tipologie di cibo necessarie al fabbisogno nutrizionale. Organizzazione di almeno due raccolte alimentari: nel
biennio siamo riusciti ad organizzare tre raccolte alimentari, di cui due esclusivamente rivolte alla nostra Associazione ed una a livello nazionale per la Fondazione Banco Alimentare.
585 persone accolte nel biennio...
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GRAFICO 8 - Persone che hanno usufruito del Banco alimentare dal 2007 al 2010
GRAFICO 9 - Permanenza delle famiglie assistite dal Banco alimentare (anni 2009 e 2010)
4 8
16 4
2 8 0
3 0 5
0
50
100
150
200
250
300
2007 2008 2009 2010
Numero di persone
33
22
28
1
6
9
14
16
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi
2010
2009
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In prima istanza l’obiettivo non è raggiungibile contando solo sulla distribuzione di alimenti, ma è
da rapportare all’intervento globale sulla famiglia programmato per il superamento dello stato di
bisogno, di cui il Banco Alimentare è solo uno strumento. In secondo luogo, la permanenza breve
non è prova di un miglioramento delle condizioni di vita. A tal proposito, infatti, va ricordato che
l’interruzione del servizio può avvenire anche a causa di comportamenti inadeguati da parte dei
destinatari (assenze ingiustificate, comportamenti aggressivi nei confronti dei volontari, ecc).
Tuttavia questa ambiguità può essere superata analizzando i motivi delle interruzioni avvenute:
nel biennio 2009-2010 non ci sono state interruzioni dovute ad un comportamento inadeguato da
parte dei destinatari, pertanto è ragionevole pensare che, quelle verificatesi, possano essere
attribuite, se non proprio al superamento dello stato di bisogno, ad un miglioramento delle
condizioni di vita. Infine, rispetto alla permanenza, in relazione ai due anni di riferimento, si
constata che nel 2009 c’è stato un maggior turnover e di conseguenza un maggior numero di
famiglie seguite. Tale dato sembra in contrasto con quelli rilevabili dal grafico 8 dove si evidenzia
un maggior numero di persone servite nel 2010. In realtà non è cosi perché, anche se
numericamente inferiori, le famiglie nel 2010 erano caratterizzate da un numero di componenti
più elevato rispetto a quelle del 2009.
L’EVOLUZIONE DEL BANCO ALIMENTARE 1986 - La distribuzione degli alimenti viene fatta all’interno dell’attività di ascolto dell’Associazione, l’approvvigionamento avviene solo tramite la fondazione banco alimentare. Si distribuiscono solo alimenti a lunga conservazione. 1998 - Il Pozzo inizia a collaborare con la Fondazione Nazionale Banco Alimentare per la colletta alimentare nazionale che si tiene ogni anno a novembre . 2010 - Il Banco alimentare diventa uno strumento di sostegno in un percorso più generale di miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie in disagio socio culturale. Il servizio è inserito tra le attività previste nella convenzione con il Comune di Quarrata relativa al Centro socio educativo per gli anni 2010-2013.
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48 ! Obiettivo per il 2011 Potenziamento delle attività educative e di sostegno relazionale connesse al servizio di Banco Alimentare.
MIGLIORAMENTO NELL’OFFERTA DEGLI ALIMENTI - Il nostro pacco contiene tutti gli alimenti necessari
ad una corretta alimentazione, quali: latte, farina, olio, zucchero, pasta, riso, verdura, salumi,
carne bianca, pesce, formaggi, uova, legumi, frutta. Vengono distribuiti in proporzione al numero
dei componenti del nucleo familiare, secondo una scheda di riferimento nominativa dove sono
inserite le quantità e la tipologia di cibo da distribuire. Tale strumento serve ai volontari impiegati
nella distribuzione a garanzia di un’equa divisione delle derrate. Il pacco non
comprende cibi elaborati, se non in determinati momenti dell’anno (Natale), come dolci o me-
rendine confezionate. Vengono distribuiti tutti gli ingredienti necessari per preparare pietanze
nutrienti. Il fine è quello di stimolare le famiglie a cucinare, invece di acquistare cibi già pronti.
Riguardo a ciò sono stati anche organizzati due incontri di educazione alimentare. Tale attività è
risultata molto utile, ma non sufficiente, a rispondere al bisogno formativo espresso dalle persone
che non sanno cucinare.
Un momento della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (27 novembre 2010)
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2. Il bisogno di integrazione e lavoro 2.1. Il Centro d’Ascolto Lo sviluppo di questo
servizio negli ultimi due
anni presuppone che si
d e b b a p a r l a r e d i
“attività” d’ascolto e non
di “Centro”. Il “Centro
d’Ascolto” Caritas, così
come descritto nel prece-
dente bilancio sociale, ha
terminato la sua attività nel luglio 2009 quando l’allora Responsabile ha rassegnato le
dimissioni.
La limitata disponibilità di tempo, l’inesperienza e la tipologia di problemi da
affrontare (perdita del lavoro, povertà, difficoltà di integrazione, problemi familiari),
rispetto a cui i volontari spesso avvertivano un senso di frustrazione, perché non
riuscivano a trovare delle soluzioni, hanno reso difficoltosa la creazione di un gruppo
che gestisse in autonomia il Centro d’Ascolto così come previsto dalla Caritas. Anche
il ruolo di responsabile è stato vissuto (da entrambi i volontari che lo hanno
ricoperto), seppur come un’esperienza profonda e significativa, molto “pesante” per
l’inevitabile coinvolgimento che comporta. Un peso psicologico non sempre facile da
gestire e del tutto sproporzionato per un impegno volontario.
Così, in considerazione del fatto che nell’arco di due anni si sono succeduti due
responsabili e che nel territorio di Quarrata è sorto, nel frattempo, un altro Centro
d’Ascolto in seno alla parrocchia di Santa Maria Assunta, il Consiglio del Pozzo ha
deciso di rinunciare a gestire in proprio questo servizio e ha optato per:
Incentivare l’attività di ascolto all’interno di ogni servizio dell’Associazione.
L’ascolto viene svolto dagli educatori o da professionisti collaboratori (psicologo
per il Centro per minori) in relazione alle problematiche relative all’oggetto del
servizio offerto (a titolo esemplificativo nel Centro per minori l’ascolto è
Ampliare l’orario di accoglienza ed i giorni di colloquio: obiettivo non raggiunto a causa della mancanza di
disponibilità da parte dei volontari.
Reperire nuovi volontari: obiettivo raggiunto in parte,
anche se per un tempo limitato, dato che il gruppo del centro d’ascolto si è sciolto.
Nominare un Responsabile tra i volontari: obiettivo
raggiunto solamente in parte, infatti il Responsabile poco dopo la nomina ha rassegnato le dimissioni.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
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finalizzato al supporto alla genitorialità);
Offrire un servizio di ascolto ed accompagnamento per adulti ad opera del
responsabile educativo dell’Associazione in relazione a problematiche personali,
economiche, sociali e lavorative;
Offrire momenti di ascolto per gli educatori (volontari e dipendenti) su
problematiche relative al servizio svolto in Associazione.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Avviare percorsi di accompagnamento familiare. 2) Attivare forme di collaborazione con i Centri di Ascolto Caritas, i Servizi Sociali, il Centro per l’Impiego e con tutte le realtà territoriali che si occupano di disagio.
L’EVOLUZIONE DEL CENTRO DI ASCOLTO 1986 - L’ascolto viene svolto dall’allora Presidente dell’Associazione, che si occupa anche dell’accompagnamento delle famiglie. 2007 - Riorganizzazione del servizio dal punto di vista motivazionale e metodologico; costituzione di un nuovo gruppo formato da quattro volontari. 2010 - L’attività di ascolto viene inserita in ogni area di intervento dell’Associazione ad opera degli educatori. Si specializza l’attività di ascolto in relazione ai percorsi di inserimento lavorativo di soggetti vulnerabili.
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2.2. Il Progetto “Integra” Nel biennio 2009-2010 il
Pozzo si è impegnato, con
risorse proprie, a dare
continuità alle attività
formative e pratiche del
laboratorio di cucito e, in
Associazione Temporanea
di Scopo con la cooperati-
va sociale “Gemma” e
Confartigianato Imprese
Pistoia, ha partecipato a due bandi indetti da Esprit 3 – Sovvenzione globale piccoli
sussidi, sui quali sono stati presentati altrettanti progetti ( “Integra” e “N.O.D.I. -
Nuove Opportunità Di Inclusione”), finanziati con risorse del Fondo Sociale Europeo.
Il primo ha permesso di creare una rete di supporto formata dai principali attori
istituzionali, sociali ed economici del territorio pistoiese per affrontare e rimuovere
gli elementi di contesto che determinano le condizioni di esclusione e
discriminazione dal mercato del lavoro di donne che, per la propria condizione
sociale, culturale e familiare, si trovano in situazioni di disagio e marginalità sociale.
Il secondo ha supportato la fase di start-up per la creazione della cooperativa sociale
di tipo B “Integra”, formata da 8 donne italiane e straniere in difficoltà. Tutte le
destinatarie (prive di reddito, con titolo di studio debole e sprovviste dei prerequisiti
minimi di accesso ai percorsi esistenti di avviamento al lavoro) frequentavano i corsi
di formazione al cucito organizzati dall’Associazione. Di queste, 5 lavorano oggi
all’interno del laboratorio di cucito, 2 sono educatrici ed una è addetta alle pulizie.
RISPONDERE AL BISOGNO LAVORATIVO - La cooperativa “Integra” è stata costituita il 28 luglio 2010
ed il Pozzo di Giacobbe ne è socio. Essa rappresenta la concretizzazione di un percorso durato
quattro anni, finalizzato alla creazione di possibilità lavorative per donne in disagio sociale, che
nasce come tentativo di mettere in campo risorse e competenze volte alla partecipazione attiva
nei processi di cambiamento locale, per favorire l’integrazione e la piena cittadinanza dei diritti
Reperire fondi per la continuazione delle attività del laboratorio di cucito: realizzati tre progetti con fondi sia
pubblici che privati.
Creazione di una nuova impresa per mettere a frutto l’esperienza del laboratorio di cucito: costituita la
cooperativa sociale “Integra”.
Inserimento lavorativo di persone svantaggiate:
attivati otto contratti per altrettante donne provenienti da percorsi di vita difficili.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
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per le fasce più svantaggiate della popolazione.
L’EVOLUZIONE DEL PROGETTO “INTEGRA” 2001 - L'idea di un corso di cucito per donne straniere nasce da un gruppo di volontarie del "Pozzo di Giacobbe", come momento di socializzazione tra donne di diversa nazionalità. Si svolge in una piccola stanza dell'Associazione, attrezzata con due macchine da cucire e animata da tante idee e molta buona volontà. 2005/07 - Il laboratorio si consolida e nel giro di qualche anno (2005) nasce il primo progetto sperimentale (“L.A.I.F. - Laboratorio per l'imprenditoria Femminile”) che servirà ad organizzare le attività in maniera più strutturata, cominciando a considerare l'idea di puntare ad una formazione professionale vera e propria per le donne coinvolte. Il primo importante progetto strutturato ("S.A.L.T.I. - Servizi di Accompagnamento al Lavoro e Tutela dell'Integrazione") parte nel 2006 e, grazie ai contributi dell'8x1000 della Chiesa Cattolica e al sostegno della Caritas di Pistoia, permette di avviare un percorso che mira alla costituzione di un’impresa vera e propria, formata da donne provenienti da situazioni di difficoltà. E' tra il 2006 ed il 2007 che si rafforza la collaborazione anche con il Comune di Quarrata, che concede in uso i locali dell'attuale sede e pone così definitivamente le basi di un vero e proprio lancio sul mercato. 2010 - Dato che il processo di apprendimento delle varie tecniche di cucito presenta molte difficoltà e molti rallentamenti, si dovrà aspettare ancora e continuare a lavorare sulla formazione, grazie all'opportunità offerta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia con l'approvazione ed il finanziamento del progetto "Integra", che permetterà di sostenere l'attività per tutto il 2008, anno in cui viene coniato il nome che poi ci accompagnerà fino ad oggi. Dopo alcuni mesi di autofinanziamento dell'attività, a metà 2009 Esprit indice un avviso pubblico per la presentazione di progetti volti all'avvio di nuove imprese. E' l'occasione attesa da tanto tempo che permetterà di organizzare tutta l'attività formativa, manageriale e gestionale lasciata in sospeso, oltre che di seguire tutta la fase di start-up della nuova impresa e di accompagnarla nell'ingresso sul mercato. Il progetto unisce gli sforzi della cooperativa sociale "Gemma", del "Pozzo di Giacobbe" e di Confartigianato Imprese Pistoia, assieme a tante altre realtà istituzionali e del privato sociale pistoiese.
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LA FORMAZIONE AL LAVORO - Contemporaneamente al consolidamento della realtà imprenditoriale,
il Pozzo ha ritenuto indispensabile stabilizzare un lavoro di rete con i Servizi Sociali del Comune.
Si tratta dell’attivazione di progetti integrati, con l’obiettivo di formare al lavoro donne in
disagio, finalizzando il contributo economico a loro spettante alla frequenza della formazione in
laboratorio. Attraverso colloqui di orientamento condotti dagli educatori del Pozzo e dalle
Assistenti Sociali sono state selezionate 22 donne che hanno partecipato alla formazione. Di
queste, 5 sono ora socie della cooperativa “Integra”.
Un’altra importante collaborazione è quella attivata nel 2009 con la Provincia di Pistoia sul
progetto sperimentale “Fasce deboli” (che è proseguito fino a tutto il 2010) che prevedeva un
progetto individualizzato integrato per una destinataria del progetto “Integra”.
CONCILIAZIONE DEI TEMPI VITA/LAVORO - Il ruolo del Pozzo, all’interno della nuova cooperativa socia-
le, è quello di salvaguardare, tutelare e proteggere tutti gli aspetti che riguardano la sfera
personale delle socie lavoratrici, in un’ottica di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Per
questo, l’associazione partecipa all’organizzazione del lavoro in azienda per garantire che esso
venga svolto coniugando gli obiettivi imprenditoriali con la specificità del personale deputato alla
realizzazione degli stessi. Inoltre, ha stabilito due convenzioni con la cooperativa “Integra” per
l’impiego di tre socie all’interno dei propri servizi: due educatrici ed un’addetta alle pulizie.
RISULTATI IN SINTESI: creazione di una Cooperativa Sociale di tipo B formata da 8 donne italiane e straniere; 22 donne coinvolte nella formazione in laboratorio; attivazione di una collaborazione con la Provincia di Pistoia per il progetto “Fasce deboli”; attivazione di due convenzioni tra la Cooperativa “Integra”, l’Associazione “Pozzo di Giacobbe” e la Cooperativa “Gemma”.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Mantenere i servizi di supporto personale e familiare alle socie lavoratrici. 2) Mantenere attive le convenzioni per l’impiego di tre Socie della cooperativa “Integra” nei servizi dell’Associazione. 3) Dare continuità al percorso di avviamento al lavoro di donne in difficoltà del nostro territorio.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
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2.3. I corsi di italiano I corsi di italiano sono uno
strumento dell’Associazione
per l’integrazione di cittadini
stranieri. Gli obiettivi didattici
sono rivolti all’apprendimento
della lingua italiana, alla
conoscenza dei servizi
territoriali, della legislazione
e della cultura Italiana. La
metodologia prevede lezioni frontali, attività di gruppo ed esercitazioni pratiche. I corsi sono
suddivisi su tre livelli (base, intermedio e avanzato) e vengono svolti il martedì ed il venerdì dalle
9.30 alle 11.30.
Esami Cils: migliorati i risultati del 2008 nell’ottenimen-to delle Certificazioni Cils. Miglioramento dell’offerta formativa: riorganizzata la metodologia didattica specifica dei vari livelli in cui sono suddivisi i corsi. 78 persone iscritte (62 donne e 16 uomini) 14 persone risultate idonee all’esame Cils 3 corsi di italiano ciascuno di 120 ore
L’EVOLUZIONE DEI CORSI DI ITALIANO 2001 - Emerge sul territorio di Quarrata una nuova problematica legata ai ricongiungimenti familiari, con la conseguente crescita delle presenze di donne straniere con gravi difficoltà di integrazione nel nuovo contesto sociale. Nascono così le prime attività finalizzate all’insegnamento della lingua italiana a donne straniere. 2007 - Grazie ai progetti “L.A.I.F. - Laboratorio per l'imprenditoria Femminile” e "S.A.L.T.I. - Servizi di Accompagnamento al Lavoro e Tutela dell'Integrazione", l’insegnamento della lingua italiana assume un’organizzazione strutturata che porterà ad una vera professionalizzazione del Pozzo in questo ambito. 2010 - A partire dal 2007, grazie all’esperienza acquisita nell’ambito dell’insegna-mento della lingua italiana, nasce la collaborazione con il Comune di Quarrata che porta all’organizzazione di ulteriori corsi di italiano in orario serale (per gli anni 2007-2008) e con la Provincia di Pistoia per il progetto “Percorsi di Cittadinanza”.
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I nostri corsi rientrano tra le attività del progetto “Percorsi di Cittadinanza” promosso dalla
Provincia di Pistoia, hanno la durata di 120 ore e permettono l’ottenimento dell’attestazione
C.I.L.S. (Certificato italiano lingua straniera), rilasciato dall’Università per Stranieri di Siena.
L’impegno del Pozzo in questo periodo è stato dare un assetto organizzativo stabile ai corsi,
impiegando un proprio educatore per la supervisione ed il coordinamento dei docenti volontari, la
preparazione e la tenuta della modulistica (registri, schede di iscrizione, ecc.) e l’aggiornamento
del materiale didattico e della programmazione educativa.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Avviare corsi di italiano serali continuativi. 2) Aumentare il totale delle persone iscritte ai corsi. 3) Sviluppare i rapporti con lo sportello migranti del Comune di Quarrata.
Un momento di attività ai corsi di italiano per stranieri
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
56
2.4. P.A.A.S. (Punti di
Accesso Assistito ai
Servizi) Il PAAS n°5 di Quarrata è
situato all’interno dello
Spazio Giovani Al Kalè: si
tratta di un punto di accesso
nato e sviluppatosi per giovani
e migranti.
L’obiettivo è quello di diffondere tra i giovani strumenti che li possono favorire nell’accesso
all’informazione, alla conoscenza ed all’utilizzo dei servizi territoriali. Inoltre l’utilizzo del servizio
permette ai giovani destinatari di conoscere attività e servizi dell’Associazione, aumentando così
le loro possibilità di integrazione nel tessuto comunitario e sociale di riferimento.
In questo senso il PAAS di Quarrata, così come organizzato al Pozzo, è uno strumento di diffusione
dei diritti di cittadinanza sociale e un elemento di sviluppo e sostegno alla comunità locale.
Grafico 10 - Numero di iscritti al PAAS degli ultimi dal 2007 al 2010
Organizzazione dei corsi e iscrizioni: migliorati i risultati del 2008 grazie all’organizzazione di nuovi corsi di informatica di base aperti a tutta la cittadinanza, con il conseguente incremento del numero di iscritti. Creazione di un nuovo Paas: aperto un nuovo punto di accesso nei locali del circolo Arci di Olmi, 90 persone iscritte 5 corsi di informatica di base organizzati
7
5 3
6 2
9 0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
2007 2008 2009 2010
Numero di persone
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
57
Nel 2009 sono state avviate, con la Regione Toscana, le procedure per l’apertura di un altro PAAS
sul territorio di Quarrata. Il PAAS n° 416, situato presso i locali del Circolo Arci “Olmi” di
Quarrata, è stato inaugurato a Gennaio 2010.
Inoltre, sempre nel 2009, abbiamo partecipato al Bando Sottoreti della Regione Toscana con il
progetto “Transiti”, che è stato finanziato e realizzato nell’anno 2010. Esso prevedeva
l’organizzazione dell’attività di trashware (recupero vecchi computer e altro materiale
informatico) ed un servizio di supporto ai corsi di italiano per stranieri organizzati dal Pozzo di
Giacobbe.
L’EVOLUZIONE DEI P.A.A.S. 2005 - Il primo Paas nasce all’interno dei locali dell’Associazione e, con varie difficoltà, le attività vengono portate avanti grazie anche alla collaborazione della cooperativa sociale Pantagruel di Pistoia. Le attività erano soprattutto di supporto alla navigazione in rete degli utenti. 2008 - Il PAAS n°5 viene “trasferito” nei locali dello Spazio Giovani “Al Kalé” che dà un nuovo volto al progetto: un PAAS per i giovani ed i migranti. In questa nuova veste, Il Paas permette ai giovani di conoscere servizi, informazioni ed opportunità presenti nella rete, oltre a garantire un’assistenza gratuita nelle fasi di formazione e conoscenza degli strumenti, dei servizi telematici e dei programmi informatici. 2010 - Oggi il PAAS è sempre all’interno dello Spazio Giovani “Al Kalé” e si ritrova ad avere moltissimi giovani che chiedono aiuto soprattutto nella ricerca di corsi di formazione e di lavoro, oltre a dare un supporto ai corsi di lingua italiana che vengono svolti dall’Associazione. A gennaio viene inaugurato un nuovo Paas nel Circolo Arci di Olmi.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Mantenere i corsi di informatica di base già in essere e programmare corsi di informatica a livello intermedio. 2) Organizzare corsi di informatica specifici all’interno dei corsi di italiano per stranieri. 3) Aumentare il numero delle postazioni all’interno dei due Paas gestiti.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
58
3. Il bisogno di sostegno alle famiglie 3.1. Il Centro per
minori di Quarrata Il Centro per minori “Il Pozzo
di Giacobbe” è un servizio
rivolto a minori residenti nel
Comune di Quarrata e segna-
lati dai Servizi Sociali.
In particolare il Centro acco-
glie minori italiani e stranieri
delle scuole elementari e
medie. Gli scopi principali di questo servizio sono il supporto e potenziamento scolastico, lo
sviluppo e la libera espressione delle potenzialità individuali, il superamento delle difficoltà
interne al nucleo familiare e la promozione e lo sviluppo di forme di cittadinanza attiva e di
partecipazione al proprio contesto di vita. La metodologia educativa si basa sul coinvolgimento e
lo sviluppo della sfera cognitiva, emotiva e relazionale, attraverso attività di recupero scolastico,
di educazione alla cittadinanza e alla legalità, creative, sportive e ludiche.
Un elemento fondamentale della metodologia di lavoro è la collaborazione stabile e costante con
i Servizi Sociali e la Scuola, al fine di definire e concordare gli obiettivi di crescita e di sviluppo per
i minori e per l’intero nucleo familiare.
Per quanto riguarda le attività promosse, alcune sono completamente gestite e organizzate dalla
nostra Associazione, altre prevedono il coinvolgimento di realtà territoriali. Tra le prime
troviamo il sostegno scolastico, i percorsi di educazione alla cittadinanza, le attività di
aggregazione e gioco presso lo Spazio Giovani “Al-Kalè” ed i laboratori creativi.
Per quanto riguarda le attività realizzate in collaborazione con altre realtà locali, le più importan-
ti sono:
Il progetto educativo-musicale “Ritmondo” (attivo dal 2005), rivolto ai ragazzi delle scuole
elementari e medie. Ha lo scopo di promuovere la musica come forma di comunicazione,
socializzazione ed espressione di sé. E’ organizzato grazie alla collaborazione della scuola
musicale “Armony” e insieme all’altro centro socioeducativo di Quarrata (“Il Girasole”).
Migliorare i risultati dei bambini a scuola: obiettivo raggiunto solamente in parte, perché il miglioramento scolastico non si è verificato per tutti i minori. Migliorare nell’offerta delle attività: obiettivo raggiunto grazie alla collaborazione e allo scambio con il centro giovani dell’Associazione; inoltre l’attività musicale è stata estesa anche ai bambini delle elementari. 26 minori accolti nel biennio...
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
59
L’attività si conclude tradizionalmente con un saggio musicale presso il Teatro Nazionale di
Quarrata. Nel 2009 il saggio si è svolto il 17 maggio e ha coinvolto 11 ragazzi delle scuole
medie, mentre l’11 maggio del 2010 ha visto la partecipazione di 14 minori delle scuole
elementari e medie. Mediamente ogni anno le persone presenti allo spettacolo sono circa
100.
L’attività di atletica in collaborazione con il “Club degli Atleti” di Quarrata, che coinvolge i
bambini della scuola elementare e si svolge presso lo stadio comunale.
Il 2010 è stato un anno particolarmente significativo, infatti è stata rinnovata la Convenzione con
il Comune di Quarrata fino al marzo del 2013. La Convenzione comprende, oltre al Centro
socioeducativo, i servizi di supporto alla genitorialità e alle famiglie (in particolare il PAAS ed il
Banco Alimentare). Vale la pena sottolineare che, nel medesimo anno, è stato avviato il percorso
per l’Accreditamento Sociale. Infatti, a seguito della Legge Regionale n. 82/2009, i servizi alla
persona svolti in regime di convenzione con Comuni, Società della Salute e Asl sono tenuti a
predisporre un piano di adeguamento del servizio necessario per ottenere l’accreditamento, il cui
scopo è il miglioramento organizzativo e qualitativo interno.
Nella realizzazione di questo bilancio sociale abbiamo cercato di analizzare la qualità del servizio
I bambini ed i volontari durante le prove del saggio musicale “Ritmondo”
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
60
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Organizzare una gita con i minori del Centro e le loro famiglie. 2) Portare avanti e definire il percorso per l’Accreditamento Sociale. 3) Organizzare due incontri di educazione alla genitorialità per le famiglie dei minori ed altri genitori, al fine di potenziare e promuovere nel territorio il lavoro svolto all’interno del Centro.
offerto evidenziando alcuni elementi quantitativi significativi che ci aiutano a mettere in
evidenza la dimensione del lavoro di rete e la collaborazione con le famiglie, la scuola e il Servizio
Sociale. Nel biennio di riferimento i minori accolti complessivamente sono stati 26. Con i genitori
di questi sono stati realizzati 57 colloqui, al fine di verificare insieme il percorso educativo e la
crescita del figlio. Per monitorare il rendimento scolastico e definire strategie di intervento
comuni sono stati fatti 67 colloqui con gli insegnati dei ragazzi, di cui 18 anche insieme a un
genitore del minore. Inoltre, sono stati fatti 17 incontri di équipe (tra gli educatori del Centro, il
Servizio Sociale competente, la Psicologa ed i responsabili dell’altro Centro socioeducativo del
territorio). Tra le figure professionali del Centro, un ruolo importante è svolto dalla Psicologa che,
oltre ad attivare interventi di educazione alla genitorialità, su richiesta dell’èquipe, segue
individualmente anche alcuni minori (che nel biennio di riferimento sono stati 4). Infine sono stati
realizzati 4 incontri generali con le famiglie dei minori inseriti.
Per quanto riguarda i risultati raggiunti abbiamo analizzato i progetti educativi individuali dei
minori, per rilevare il miglioramento e progresso in termini di rendimento scolastico, sviluppo
dell’autonomia e delle proprie potenzialità e acquisizione di buone competenze socio-relazionali.
Per valutare il raggiungimento o meno degli obiettivi, sono state prese in considerazione le
verifiche del progetto educativo individuale di giugno 2009 e 2010. Occorre inoltre precisare che
non sono stati presi in esame i minori inseriti a settembre 2010, poiché per questi la prima
verifica del progetto educativo individuale è prevista per il mese di febbraio 2011.
Gli obiettivi sono stati completamente raggiunti in 4 casi, mentre per altri 16 minori seguiti gli
obiettivi sono stati raggiunti solo in parte. In 4 situazioni invece gli obiettivi non sono stati
raggiunti. Emerge quindi un quadro non completamente positivo. Tuttavia, dall’analisi dei
progetti individuali emerge che, nella maggioranza dei casi, gli obiettivi non raggiunti o raggiunti
solamente in parte riguardano il miglioramento del rendimento scolastico, mentre nella
dimensione socio-relazionale si nota una crescita e uno sviluppo considerevole.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
61
L’EVOLUZIONE DEL CENTRO PER MINORI DI QUARRATA 1986 - Inizialmente l’attività per i minori si traduce in un servizio di recupero scolastico e di socializzazione gestito interamente dagli obiettori di coscienza e da alcuni volontari. I minori venivano inseriti al Pozzo su richiesta diretta da parte della famiglie, non esisteva un iter condiviso con i Servizi Sociali ed il rapporto con la Scuola era sporadico. 1998 - A seguito di un percorso formativo interno, il Pozzo si dota di personale educativo qualificato che, sempre insieme agli obiettori di coscienza ed ai volontari, organizza un Centro semiresidenziale per minori dotandolo di strumenti educativi che ne migliorano la qualità: il progetto educativo generale, i progetti educativi individualizzati, i registi di osservazione, ecc. Il risultato è la stipula della prima convenzione con il Comune di Quarrata, che sancisce l’inizio della collaborazione tra le due realtà per il sostegno ai minori in difficoltà. 2010 - Il rapporto ormai consolidato con l’amministrazione Comunale ha portato alla creazione di una metodologia di intervento integrato con la partecipazione di tutti coloro che, a vario titolo, si occupano dei minori: i genitori, la scuola, gli educatori, l’assistente sociale e lo psicologo. I diversi attori si incontrano mensilmente (eccetto gli insegnanti con cui ci si incontra trimestralmente) per definire, monitorare e verificare il progetto educativo individualizzato. Vengono svolti due colloqui l’anno con i genitori (oltre che momenti di confronto ed ascolto ogni volta che lo si ritiene opportuno) e si realizzano due incontri collegiali (all’inizio e alla fine dell’anno scolastico) dove si presentano le attività e si ridefiniscono gli impegni di ciascuno per il raggiungimento degli obiettivi del servizio. Si migliora la qualità del sostegno e recupero scolastico, programmando con gli insegnanti percorsi didattici individualizzati. Grazie alla collaborazione con il Club degli Atleti, lo Spazio Giovani, la Provincia di Pistoia, e il Centro per minori “Il Girasole” (gestito dalla Cooperativa Sociale “Gemma”) si amplia l’attività di socializzazione ed i minori possono svolgere, durante l’orario del Centro, atletica, musica, educazione alla cittadinanza, calcio, laboratori artistici e molte altre attività.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
62
3.2. Il Centro per
minori di Signa
e il Progetto
“La Rete Magica” L’esperienza pluriennale nella
progettazione di interventi e
servizi per minori ha portato
alla nascita del Centro
socioeducativo “Impariamo
insieme”, un servizio rivolto a minori italiani e stranieri (delle scuole elementari e medie)
residenti nel Comune di Signa, segnalati dalla Scuola e dai Servizi Sociali. Le analogie con il
Centro per minori di Quarrata sono molteplici, soprattutto negli obiettivi, nella metodologia e
negli strumenti educativi adottati. L’Associazione inoltre coordina, per conto del Comune di
Signa, le azioni del progetto “La Rete Magica”, che prevedono la collaborazione e il confronto
costante fra tutte le realtà del territorio che, a vario titolo, promuovono interventi per minori.
Le attività più importanti del progetto “Rete Magica” sono tre:
il coordinamento complessivo della rete territoriale, che comprende i diversi servizi e progetti
rivolti ai minori;
il centro d’ascolto psicologico, presso la scuola media di Signa. Un punto di riferimento per
tutti gli alunni, i genitori e gli insegnanti rispetto alle varie difficoltà che si possono presentare
nella vita di ciascuno;
il tutoraggio individuale di bambini in difficoltà segnalati dai Servizi Sociali e dalla Scuola, che
permette di seguire individualmente i minori, grazie alla presenza costante di tirocinanti
universitari della Facoltà di Psicologia.
Le attività promosse nel Centro sono: supporto e potenziamento scolastico, educazione alla
cittadinanza e alla legalità; laboratori creativi; attività ludiche e di aggregazione.
Anche per il Centro per minori di Signa sono stati analizzati i medesimi indicatori già utilizzati
nella descrizione del Centro per minori di Quarrata. Nel 2009 e nel 2010 sono stati accolti
complessivamente 36 minori. Per monitorare e verificare costantemente il progetto educativo
individuale di ognuno l’equipe educativa ha realizzato 49 colloqui con i genitori dei bambini e 50
Garantire più giorni di apertura: i giorni di apertura sono quattro, a fronte dei tre posti come obiettivo. Consolidamento della collaborazione con il Comune: rinnovo della convenzione con l’amministrazione comunale per la gestione de “La Rete Magica”. Maggiore qualificazione: messa a punto di strumenti di rilevazione di efficacia e efficienza del servizio. 36 minori accolti nel biennio...
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
63
con i loro insegnati. L’equipe educativa della “Rete Magica” si è riunita 9 volte. Gli incontri
generali con le famiglie dei minori inseriti sono stati 2. I bambini seguiti dalla Psicologa del Centro
sono stati 5. Nel caso di 9 minori gli obiettivi sono stati raggiunti completamente; nella maggio-
ranza dei casi (18) sono stati raggiunti in parte; in 9 situazioni invece è mancato il raggiungimento
degli obiettivi anche parziale. Possiamo affermare quindi che, per la maggior parte dei bambini,
la frequenza al Centro ha portato a una maturazione e a una crescita complessiva.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Organizzare almeno due momenti di condivisione ed aggregazione tra gli educatori del Centro, minori iscritti e famiglie. 2) Incentivare la presenza di volontari nel Centro per minori.
L’EVOLUZIONE DEL CENTRO PER MINORI DI SIGNA 2004 - Con un contributo del Centro Servizi Volontariato Toscana sul Bando “Percorsi d’innovazione 2003”, prende avvio il nuovo Centro per minori. Il servizio, attivo due giorni a settimana, è rivolto a 14 bambini italiani e stranieri di recente immigrazione delle scuole elementari e medie e si propone di offrire spazi per il sostegno scolastico e per la socializzazione. 2007 - Il lavoro si concentra non solo sulle attività di recupero scolastico, ma anche su aspetti fondamentali quali: il lavoro educativo con i genitori; le attività di socializzazione; la progettazione educativa individualizzata; l’utilizzo di strumenti di osservazione e di verifica. Viene promosso un lavoro di elaborazione degli strumenti di osservazione per l’individuazione dei bisogni, formalizzando così una collaborazione che permette la realizzazione di interventi integrati ed innovativi. 2010 - Dal 2008, grazie al progetto “Un Posto per te” finanziato dal Cesvot, è possibile potenziare le attività garantendo, l’apertura per quattro giorni a settimana e aumentando il numero dei minori accolti (che da 14 sono passati a 20).
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
64
3.3. Il Centro Estivo
“Luglio Insieme” Anche nel 2009 e nel 2010 è
stato organizzato, nel mese di
luglio, un centro estivo per
bambini e ragazzi dai 3 ai 14
anni. Il servizio è rivolto ai
Soci e prevede una quota
d’iscrizione che serve in parte
a coprire le spese organizzative, in parte a raccogliere fondi per sostenere le attività dell’Associa-
zione. Infatti, i centri estivi si configurano sempre di più come servizi capaci di rispondere sia al
bisogno delle famiglie di avere un luogo educativo per la cura dei figli nei periodi di chiusura delle
scuole, sia alla necessità della stessa Associazione di reperire fondi per garantire la qualità dei
servizi educativi offerti alla comunità durante tutto l’anno.
La “formula” dei centri estivi organizzati nel 2009 e 2010 è stata analoga a quella del 2008, visto
il gradimento e la soddisfazione dimostrata dai bambini e dai genitori. Anche nel 2009 e nel 2010,
il programma ha previsto due giorni a settimana dedicati allo svolgimento dei compiti per i più
grandi, attività ludiche e di manipolazione per i più piccoli e laboratori creativi e giochi sportivi
per tutti; gli altri tre giorni sono stati dedicati alle gite al mare, in piscina, in montagna e in città
di interesse storico e culturale.
Ampliamento del servizio: garantito un centro estivo anche per il mese di giugno. Mantenere la capacità di accoglienza: nel 2010 i posti disponibili erano 43 (tre in più rispetto al 2009). Adeguamento costi iscrizione: rivisto il tariffario in coerenza con l’aumento dei costi di gestione. 74 minori accolti nel biennio... 60 famiglie beneficiarie del servizio 2 centri estivi organizzati a luglio
INSERIRE FOTO Bambini ed educatori durante un’escursione al centro estivo del 2010
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
65
Grazie alla collaborazione con il Comune di Quarrata, tutte le famiglie hanno potuto scegliere di
usufruire o meno del servizio mensa nei giorni di attività al Parco Verde. Il centro ha previsto (per
circa la metà dei bambini iscritti) anche il servizio di trasporto gratuito alla mattina e alla sera,
per agevolare i genitori che lavorano e che non hanno modo di accompagnare e riprendere i
propri figli. Nel 2009 è stata introdotta una novità nell’organizzazione del servizio: la modalità di
iscrizione “settimanale” è stata sostituita da quella “quindicinale”, per rendere più flessibile e
veloce la gestione delle iscrizioni. Anche se la maggior parte dei genitori ha accolto positivamente
il cambiamento, alcuni di loro hanno espresso la preferenza per l’iscrizione settimanale.
I posti disponibili nei due anni sono stati 83 (40 per il 2009 e 43 per il 2010), i minori accolti
complessivamente sono stati 74, di questi 53 hanno frequentato il centro in entrambi gli anni. Le
famiglie che hanno beneficiato del servizio sono state in tutto 60.
Un elemento importante da sottolineare è che, sia nel 2009 che nel 2010, più della metà delle
famiglie ha scelto la modalità di iscrizione “mese completo” e quasi tutte hanno deciso di
usufruire del servizio mensa. Nonostante l’aumento di tre posti nel 2010, non siamo riusciti a
rispondere a tutte le richieste pervenute. Tuttavia, grazie al centro estivo “La Coccinel-
la” (organizzato nello stesso periodo dalla cooperativa sociale “Gemma”) l’offerta di centri estivi
sul territorio di Quarrata si è ampliata. Analogamente alle precedenti edizioni, alla fine delle
attività è stato chiesto ai genitori dei bambini di compilare un questionario di soddisfazione, al
fine di raccogliere proposte e critiche da parte delle famiglie e verificare la qualità del servizio.
Dall’analisi dei questionari consegnati emerge una grande soddisfazione da parte dei minori stessi
e dei loro genitori. In particolare, nella parte dedicata ai suggerimenti e alle opinioni sul servizio,
tutti i genitori hanno dichiarato di essere molto soddisfatti di “Luglio Insieme”, sia dal punto di
vista del programma offerto, sia per quanto riguarda l’organizzazione, la professionalità ed il
calore umano dimostrato dagli educatori e dai volontari.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Mantenere gli standard qualitativi e quantitativi raggiunti. 2) Aumentare il numero dei posti disponibili.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
66
3.4. Il Centro Estivo
“Giugno Insieme” Il centro estivo “Giugno
Insieme” nasce nel 2009
per rispondere alle richie-
ste di tanti genitori di
avere un servizio educati-
vo e ludico anche nelle
settimane di giugno in cui
è chiusa la scuola. Rispetto al consueto “Luglio Insieme”, il centro estivo di giugno è
stato pensato per un numero inferiore di bambini: essendo un servizio nuovo non
avevamo la certezza del numero di richieste da parte delle famiglie; inoltre, rispetto
al mese di luglio, i genitori dei bambini più piccoli (dai 3 ai 6 anni) possono contare
sull’apertura per tutto il mese delle scuole materne.
Il programma offerto è analogo a quello del “Luglio Insieme”. Per due giorni alla
settimana le attività si svolgono presso il “Parco Verde”: qui i bambini, oltre a
giocare e sperimentarsi in laboratori artistici e attività sportive, svolgono i compiti
delle vacanze. Gli altri giorni sono dedicati alla piscina e all’escursione in montagna o
in una città di interesse storico culturale. Come per il centro estivo a luglio, le
famiglie hanno avuto la possibilità di usufruire del servizio mensa e del trasporto
gratuito alla mattina e alla sera.
Nuovo Centro Estivo che garantisce 20 posti per altrettanti minori nel mese di giugno. Risposta ai bisogni delle famiglie che già hanno usufruito del centro estivo organizzato a luglio. 32 minori accolti nel biennio... 29 famiglie beneficiarie del servizio 2 centri estivi organizzati a giugno
Una gita durante “Giugno Insieme” 2010
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
67
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Copertura di tutti i posti disponibili. 2) Ampliamento dell’offerta di attività ludiche, didattiche e laboratoriali.
I minori accolti complessivamente nel 2009 e 2010 sono stati 32 e le famiglie
beneficiarie 29. Purtroppo non siamo riusciti a coprire i 20 posti disponibili. Infatti,
molti genitori hanno affermato di aver dovuto scegliere fra i due centri estivi (di
giugno e luglio) e di aver preferito quest’ultimo perché in questo periodo hanno più
difficoltà a trovare un supporto per la gestione dei figli. Analogamente a quanto
avviene per il centro di luglio, quasi tutti i genitori hanno scelto di iscrivere i propri
figli per le due settimane e di usufruire del servizio mensa. L’analisi dei questionari
di gradimento distribuiti ai genitori mostra che anche il centro di giugno è stato
apprezzato e valutato molto positivamente dalle famiglie e dai bambini.
L’EVOLUZIONE DEI CENTRI ESTIVI 1993 - L’Associazione organizza i primi campi estivi: i volontari e gli obiettori di coscienza trascorrono una settimana in montagna con i bambini del Centro socioeducativo. 1998 - Iniziano i primi centri estivi organizzati presso la sede dell’Associazione. Nascono soprattutto per accogliere anche nel periodo estivo i bambini iscritti al centro socioeducativo. 2007 - I centri estivi si dotano di un’organizzazione strutturata e si configurano come servizi per i Soci al fine di rispondere all’esigenza di contesti educativi e ludici nel periodo di chiusura delle scuole e come strumento di reperimento fondi. I centri vengono organizzati non più in Associazione, ma presso il Parco Verde di Olmi. Il programma diventa più ricco e variegato, mentre i posti disponibili vengono via via incrementati.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
68
3.5. Il Centro Invernale
“Il Pinguino” Per la prima volta nel 2010
l’Associazione ha organizza-
to un centro invernale, per i
Soci, durante il periodo di
chiusura delle scuole. L’idea
nasce dal bisogno (espresso
dai genitori che durante
l’estate iscrivono i propri figli ai tradizionali centri estivi) di poter usufruire, anche
nel periodo invernale, di un servizio educativo e ludico.
“Il Pinguino” è stato pensato per un massimo di 16 minori, compresi fra i 3 e 14 anni
di età. Non siamo riusciti a coprire tutti i posti disponibili (i bambini iscritti sono stati
14). Le attività del Centro si sono svolte nei locali dell’Associazione, nelle stanze
utilizzate abitualmente per lo Spazio Giovani. Le attività del Pinguino sono state:
svolgimento di compiti per le vacanze, laboratori creativi, attività ludiche e di
manipolazione per i più piccoli e uscite al cinema. Tutte le famiglie, su richiesta,
hanno potuto usufruire del servizio di trasporto gratuito all’andata e al ritorno, così
come del servizio mensa.
Analogamente a quanto fatto per i centri estivi, anche nel caso del Pinguino è stato
distribuito un questionario di gradimento alle famiglie. Dall’analisi dei questionari
emerge ancora una volta un quadro molto positivo del servizio. Il lavoro degli
educatori e dei volontari è stato giudicato col massimo dell’apprezzamento. I genitori
non hanno suggerito particolari proposte di cambiamento. Il principale canale
attraverso cui le famiglie sono venute a conoscenza del centro invernale è stato come
sempre il “passaparola”, così come l’invio di mail informative.
Nuovo Centro Invernale che garantisce 16 posti per
altrettanti minori nel periodo di chiusura delle scuole.
Risposta ai bisogni delle famiglie che già hanno
usufruito dei centro estivi organizzati a giugno e luglio.
14 minori accolti nel 2010... 10 famiglie beneficiarie del servizio
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Riuscire a raggiungere il numero di 16 minori iscritti. 2) Diversificare il programma delle uscite. 3) Promuovere il Centro attraverso canali di pubblicizzazione diversi da quelli consueti.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
69
4. Il bisogno di sostegno ai giovani 4.1. Il Progetto
“Kaleidoscopio”
e lo Spazio Giovani
“Al Kalé” Nel 2008 la Regione Toscana
ha approvato il progetto
“Kaleidoscopio”, presentato
dal Comune di Quarrata
nell’ambito del bando per lo
sviluppo delle politiche giovanili, con il coordinamento della Provincia di Pistoia. Il progetto,
ideato dall’Associazione di Volontariato “Pozzo di Giacobbe”, coinvolge altre realtà del territorio
comunale che operano con i giovani. Tra queste la cooperativa sociale “Gemma”, le parrocchie di
S. Maria Assunta di Quarrata e S. Michele Arcangelo di Vignole, la scuola di musica della
Filarmonica Comunale “G. Verdi” e il Gruppo Scout Agesci “Quarrata 1”.
GRAFICO 11 - Giovani coinvolti nelle attività dello Spazio Giovani dal 2005 al 2010
Consolidamento del progetto: nonostante le minori risorse a disposizione, sono stati mantenuti invariati gli orari di apertura dello Spazio Giovani e sono state aumentate le possibilità offerte ai giovani del territorio, allestendo ed organizzando lo “Spazio Studio” per studenti universitari. 343 giovani coinvolti nel 2010 (+22%) 6 manifestazioni organizzate nel biennio 2 nuovi progetti giovani avviati
3 9
9 9
6 6
2 0 0
2 6 8
3 4 3
0
50
100
150
200
250
300
350
2005 (Progetto" Puzzle" )
2006 (Progetto" Puzzle" )
2007 (" Sbarra"Spazio Giovani)
2008 (SpazioGiovani " Al Kalé" )
2009 (SpazioGiovani " Al Kalé" )
2010 (SpazioGiovani " Al Kalé" )
Numero di giovani
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
70
“Kaleidoscopio” ha come obiettivo quello di creare nuove opportunità attraverso il Centro
Giovani “Al-Kalè” (gestito dalla nostra Associazione) e la realizzazione insieme ai partner di:
1) laboratori creativi e musicali; 2) attività sportive o di carattere ludico; 3) attività di recupero e
di orientamento scolastico. L’Amministrazione Comunale svolge un importante ruolo istituzionale
e di coordinamento tra le varie realtà. Kaleidoscopio”, che rappresenta l’unico tentativo attual-
mente presente a livello di comunità locale per la promozione di politiche giovanili capaci di
rispondere ai bisogni espressi dai giovani stessi, è anche uno strumento di intervento per la
promozione di percorsi di cittadinanza attiva e partecipata.
Il progetto coinvolge giovani di età compresa tra i 15 ed i 25 anni, italiani e stranieri, che talvolta
si trovano a vivere in condizioni di disorientamento e marginalità.
LO SPAZIO GIOVANI “AL KALÉ” è un centro di aggregazione giovanile che è parte integrante ed attiva
della comunità locale, “crocevia” di una rete di relazioni e rapporti che favoriscono un processo
di crescita dei giovani e, con loro, dell’intero contesto territoriale, attraverso lo sviluppo di
pratiche di cittadinanza attiva, del senso di appartenenza e del protagonismo giovanile. Il lavoro
principale promosso dagli educatori è quello di creare relazioni significative con i giovani che lo
frequentano al fine di aiutarli a riconoscere i propri bisogni, motivarli ad attivare processi di
cambiamento e di crescita per la realizzazione degli stessi.
Assieme ai partner del progetto Kaleidoscopio, in occasione della festa del 2009
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
71
LA PARTECIPAZIONE - I dati sulla partecipazione alle attività dello Spazio Giovani e sull’andamento
delle presenze giornaliere ci mostrano in maniera evidente l’impatto locale del progetto e la
capacità dei giovani del territorio di “appropriarsi” dello spazio fisico messo a loro disposizione.
Infatti, ad oggi, gli iscritti che partecipano attivamente alla vita del centro sono 343, con un
incremento del 22% rispetto al 2009: di questi il 55% è di nazionalità italiana, mentre il resto si
distribuisce prevalentemente su tre diverse nazionalità (rumena, albanese e marocchina). Fin da
subito, quindi, lo Spazio Giovani si configura come un luogo di incontro anche tra culture diverse,
che riesce ad attrarre ed a rispondere alle aspettative soprattutto dei maschi (84,5%) di età
compresa tra i 14 ed i 18 anni (71,3%).
L’AMPLIAMENTO DEL LAVORO CON I GIOVANI - Nel biennio 2009-2010 lo Spazio Giovani “Al Kalé” ha
organizzato: due edizioni della Festa annuale di Kaleidoscopio; il concorso “Idee di un logo per il
progetto Kaleidoscopio”; due edizioni del contest musicale “Music up”; il concerto “Magia e
dintorni”, all’interno dell’omonima manifestazione; la fiaccolata ed il concerto nella “Giornata in
Memoria delle vittime della strada”; il “Torneo della legalità” ed altre attività sportive. La
media della presenze alle manifestazioni, tra i frequentatori di “Al Kalé”, è stata di 29 ragazzi.
Una particolare attenzione è da riservare alle gite ed alle manifestazioni, intese come esperienze
di incontro e di conoscenza con realtà nazionali che si occupano di volontariato e di politiche
L’EVOLUZIONE DEL LAVORO CON I GIOVANI ANNI ’90 - Il Pozzo di Giacobbe inizia a realizzare progetti (rivolti ai ragazzi fuoriusciti dai centri per minori) per il contrasto alla dispersione scolastica. 2004 - Grazie ad un finanziamento del Cesvot sul bando “Percorsi di innovazione 2005”, viene realizzato il Progetto “Puzzle-Gruppo Giovani”: iniziano così le prime attività strutturate con i giovani del territorio che vivono condizioni di disagio e di marginalità. 2007 - Grazie al sostegno dell’Associazione Culturale “Sbarra” e della Parrocchia di S. Maria Assunta in Quarrata (che ci concedono in uso alcuni locali adiacenti alla sede dell’Associazione) e con il finanziamento della Regione Toscana al progetto “Kaleidoscopio”, viene allestito lo Spazio Giovani “Al Kalé”.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
72
giovanili. Si tratta di momenti di formazione sociale necessari per la crescita intellettuale e
consapevole dei giovani coinvolti nelle varie attività. Al Kalè ha partecipato con 32 ragazzi alle
due “Giornate della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” (a Napoli nel
2009 ed a Milano nel 2010) organizzate da Libera. Altri momenti importanti sono legati alla
manifestazione antimafia “Onda libera” (a Montecatini Terme), alla gita a Barbiana, alla visita ai
giovani di Castrignano Dé Greci (presso l’Associazione Terra del Fuoco), al viaggio nei campi di
sterminio nazisti con il “Treno della memoria”.
LE NOVITA’ DEL 2009 - Due sono le maggiori novità del 2009. La prima è la realizzazione di uno
spazio, aperto in giorni ed orari alternativi a quelli della Biblioteca comunale, gestito da un
gruppo di giovani studenti universitari. Il ruolo dell’Associazione è stato quello di recepire il
bisogno, attraverso un’indagine territoriale, e di supportare gli studenti nel trovare una risposta
adeguata per la risoluzione dello stesso. Lo “Spazio Studio” si trova nei locali di una ex scuola
elementare chiusa ormai da tempo ed i giovani che lo frequentano sono oltre 50. I locali sono
stati messi a disposizione dal Comune di Quarrata. Lo Spazio Studio ha assunto un doppio valore
sociale: rispondere ad un bisogno giovanile; riqualificare un immobile in disuso.
La seconda importante novità è stata la nascita del Circolo della musica, un percorso di
promozione della cittadinanza attiva giovanile che parte dall'aggregazione di gruppi informali del
territorio, per rispondere ad un bisogno comune sul tema dell’arte (ed in particolare della
Alcuni studenti allo Spazio Studio
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
73
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Avviare una collaborazione con il Centro Culturale “Sbarra” per collaborare alla riapertura della biblioteca situata sopra i locali dello Spazio giovani. 2) creare spazi fisici o eventi per dare spazio al gruppo dei giovani musicisti. 3) promuovere progetti di inserimento lavorativo per alcuni ragazzi che frequentano lo spazio giovani.
musica). Attraverso la somministrazione di questionari a 120 ragazzi è emerso il disagio di molti
giovani che non hanno spazi e luoghi dove poter suonare. Così gli educatori di “Al Kalé” hanno
incontrato questi ragazzi ed insieme a loro hanno avviato un dialogo con l’Amministrazione
comunale per trovare uno spazio polivalente dove poter suonare ed esercitare altre forme d’arte.
LE NOVITA’ DEL 2010 - Molte sono le novità nel 2010, che riassumiamo in elenco:
la messa a disposizione di un servizio di rete wi-fi nello Spazio Studio, su espressa richiesta
degli studenti, per permettere loro di utilizzare la rete di internet in modo gratuito durante le
ore di studio. Inoltre sono state create 2 postazioni fisse, grazie ad una donazione della Banca
di Credito Cooperativo di Vignole;
lo Spazio Giovani “Al Kalé” ha attivato un proprio profilo su Facebook, riuscendo così a creare
un nuovo e funzionale canale di contatto con tanti giovani, associazioni e Centri Giovani di
tutta Italia;
nasce il Gruppo di coordinamento dei giovani del progetto Kaleidoscopio, allo scopo di
rafforzare la collaborazione tra la rete dei partner del progetto. Il gruppo è costituito da
giovani, tra i 18 ed i 25 anni, afferenti alle diverse organizzazioni che si incontrano per ideare
attività nuove da svolgere nel territorio e che prevedono il coinvolgimento di altri giovani;
all’interno dello Spazio Giovani, un gruppo di ragazzi e ragazze chiede un supporto nello
svolgimento dei compiti: nasce così lo Spazio Compiti, un servizio gestito dai ragazzi, con il
supporto degli educatori, una volta a settimana, per contrastare fenomeni di abbandono
scolastico. Durante il mese di giugno 2010 l’attività dello Spazio Compiti si è intensificata per
supportare 9 ragazzi delle scuole medie (tra cui anche quelli frequentanti il centro per
minori) alla preparazione agli esami di licenza media, di questi 8 hanno superato l’esame;
infine vengono finanziati due nuovi progetti (“Gioca” dal Ministero del lavoro e delle politiche
sociale; “Colori” dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali) per potenziare le attività di
cittadinanza attiva ed antidiscriminazione promosse all’interno dello Spazio Giovani.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
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4.2. Il Percorso
Nazionale
“Albachiara” Il sostegno al percorso
Albachiara, che sancisce
l’impegno dell’Associazione
nei confronti dei giovani, nel
biennio 2009-2010 si è
concretizzato con due azioni
specifiche: 1) l’adesione in qualità di partner al progetto “Albachiara: giovani in viaggio per una
società responsabile” presentato dal Gruppo Abele di Torino (promotore, insieme alla Provincia di
Pistoia, del percorso Albachiara); 2) la realizzazione e la gestione del sito “Ideazioni”, il cui scopo
è quello di dare spazio e visibilità a tutte le esperienze locali che sono e saranno modelli di
riferimento per chiunque lavora e opera insieme ai giovani.
Grazie a queste novità del biennio, oggi possiamo annoverare circa una decina di nuove realtà
che sono entrate a far parte della nostra rete di interlocutori. Ciò ha permesso di iniziare le
attività di scambio con altre realtà giovanili: a settembre del 2009 tre educatori ed un giovane
volontario si sono recati presso l’Associazione “Terra del Fuoco” di Lecce; ad aprile 2010, 15
giovani educatori hanno fatto tappa a Torino, presso l’Associazione Acmos.
Il rafforzamento della rete di relazioni con altre realtà a livello nazionale è stato possibile grazie
anche alla partecipazione ad eventi quali: la “Giornata della memoria e dell’impegno per le
vittime delle mafie”, tenutasi a Napoli nel 2009 e a Milano nel 2010; il Campus di Montecatini,
l’incontro nazionale sulla cittadinanza che rappresenta l’occasione di incontro più importante
all’interno del percorso. A tal proposito i Centri socioeducativi di Pistoia, oltre che occuparsi della
parte organizzativa, nell’edizione del Campus 2010 hanno condotto il primo laboratorio sulla
cittadinanza per i ragazzi delle scuole medie.
Altri sono stati i benefici dalle azioni descritte sopra. Nel 2010 abbiamo avviato una importante
collaborazione con alcuni istituti superiori di Pistoia per lo sviluppo del percorso Albachiara
all’interno delle scuole. Sempre a settembre abbiamo presentato il progetto “Ambasciatori
dell’Alba: cittadini non si nasce si diventa” al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. Il
progetto, che è stato approvato, partirà indicativamente alla fine del 2011 e permetterà di
potenziare e ampliare le azioni di Albachiara, in particolare gli scambi giovanili e le attività nelle
scuole.
Sostegno al percorso Albachiara: ampliamento della rete di interlocutori per tutte le attività che riguardano i giovani; organizzazione (al Campus 2010) del primo gruppo di lavoro per i ragazzi dei centri socioeducativi; attivazione di laboratori sulla cittadinanza negli istituti superiori di Pistoia. Promozione di scambi tra giovani: organizzati vari momenti di scambio con altre realtà a livello nazionale (Torino e Lecce).
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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L’EVOLUZIONE DEL NOSTRO SOSTEGNO AD “ALBACHIARA” 2004 - Il Pozzo di Giacobbe, venuto a conoscenza del percorso Albachiara, presenta alla Provincia di Pistoia una manifestazione di interesse per entrare nella rete organizzativa e collabora all’organizzazione del secondo Campus di Montecatini. Iniziano le attività di educazione alla legalità all’interno del Centro per minori. 2007 - Tra le azioni locali promosse nell'ambito di "Albachiara" dal "Pozzo di Giacobbe" e dalle altre organizzazioni aderenti, vi è stato un intenso lavoro di formazione e di riflessione sul ruolo dei Centri socioeducativi come luoghi privilegiati per lo sviluppo delle politiche giovanili, con un'attenzione particolare a quei giovani che vivono condizioni di disagio o marginalità. Dal lavoro, condotto sotto la supervisione di formatori del Gruppo Abele di Torino (promotore del percorso Albachiara insieme alla Provincia di Pistoia) è scaturito un Manifesto identitario che delinea nuove linee di azione dei Centri socioeducativi, intesi come luoghi aperti sul territorio alle istanze non solo dei bambini, ma anche dei ragazzi e dei giovani. 2010 - L’Associazione, in qualità di referente per la Regione Toscana del progetto “Albachiara: giovani in viaggio per un società responsabile” (progetto ministeriale a supporto del percorso nazionale), insieme alla Provincia di Pistoia, coordina la rete dei partner locali per la realizzazione delle attività previste.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Attivare un sistema di scambi fra gruppi giovanili appartenenti alle realtà della rete di Albachiara. 2) Includere nella rete di Albachiara anche altre realtà al momento esterne al percorso. 3) Organizzare forum locali per la diffusione del percorso nazionale.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
76
5. Il bisogno di formazione 5.1. I corsi di
formazione La formazione continua
degli adulti, sia dei
collaboratori che dei
destinatari dei servizi, è
un’azione fondamentale
per la promozione della
cultura come valore
imprescindibile per il miglioramento della qualità della vita. L’Associazione da anni
organizza corsi di formazione per adulti sia per conto del Centro Servizi Volontariato
della Toscana (CESVOT), sia nell’ambito dei programmi di Educazione non formale
per gli Adulti (EDA) della Provincia di Pistoia. I corsi sono realizzati con metodi adatti
a promuovere l'apprendimento negli adulti.
In considerazione delle caratteristiche specifiche presentate dai partecipanti, i nostri
corsi, compresi gli incontri della formazione interna, sono:
pensati come un “processo”, un insieme di procedure per aiutare gli allievi
(volontari, destinatari, dipendenti) ad acquisire informazioni e abilità;
realizzati sulla base dei bisogni formativi rilevati dai destinatari, che sono
coinvolti nella pianificazione didattica. Ciò aumenta l’impegno e la motivazione
perché, come è stato dimostrato nelle ricerche del comportamento adulto, le
persone tendono a impegnarsi in un’attività proporzionalmente al loro coinvolgi-
mento nella progettazione della stessa.
Per quanto riguarda la formazione rivolta ai volontari, nel biennio 2009-2010 sono
stati realizzati due corsi di formazione: “Persone al Centro” (gennaio–giugno 2009),
per la formazione di volontari impegnati in servizi di aiuto alla persona;
“GioSTRA" - Giovani, Socialità, Territorio, Relazioni e Accoglienza” (gennaio – maggio
2010), per volontari impegnati con i giovani all’interno dei centri di aggregazione.
Nell’ambito dell’Eda sono stati realizzati (nel 2009) i corsi di italiano per adulti
Continuazione attività formativa: organizzati due corsi di formazione per volontari. Realizzazione corsi in ambito EDA (educazione degli adulti): obiettivo raggiunto in parte, infatti nel 2010 uno dei corsi promosso in questo ambito è stato sospeso. 37 iscritti ai corsi di formazione 4 corsi organizzati nel biennio
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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! Obiettivo per il biennio 2011-2012 Organizzare almeno due corsi di formazione sui temi dell’insegnamento della lingua italiana a cittadini stranieri e della cittadinanza attiva.
stranieri ed i corsi di cucito all’interno delle attività di “Integra”. Nel 2010 solo i
Corsi di Italiano per adulti stranieri. I corsi di cucito sono stati sospesi per lasciare
spazio alla formazione interna. I dati dei questionari di gradimento dei corsi
dimostrano una generale soddisfazione rispetto alla qualità della nostra offerta
formativa tanto che, dei 27 volontari che hanno frequentato nel 2008 il corso
“Persone al Centro”, 8 hanno partecipato a “Giostra” l’anno successivo. Rispetto
all’efficacia dei corsi prendiamo in considerazione l’indicatore “numero dei corsisti
che si sono impegnati in attività di volontariato”. Possiamo costatare che dei 37
corsisti, 27 svolgono oggi attività di volontariato e, di questi, 15 al Pozzo di
Giacobbe. In sintesi, l’offerta formativa dell’Associazione risulta utile sia per una
crescita delle persone che ne usufruiscono, sia a livello di promozione della cultura
del volontariato e dell’aumento dell’impegno dei cittadini in tal senso.
L’EVOLUZIONE DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA 1986 - La formazione dei volontari è di tipo spirituale. Ogni settimana ci si incontra per leggere il Vangelo e approfondire la parola di Cristo alla luce dei bisogni che si riscontrano quotidianamente nelle attività. 1994 - Iniziano gli incontri settimanali per i volontari che operano con i minori, condotti da una psicologa della ASL, al fine di migliorare le capacità di ascolto necessarie nella relazione di aiuto. 2010 - Oltre alla formazione interna condotta dal personale educativo dell’Associa-zione, annualmente si organizzano, per conto del Cesvot, corsi di formazione su tematiche specifiche.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
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6. Il bisogno di prevenzione 6.1. Sicurezza
stradale:
le iniziative
pubbliche Nel 2009 l’Associazione per il
quarto anno ha supportato i
familiari di una giovane vitti-
ma della strada (Sara Cinalli) nell’organizzazione di una fiaccolata in sua memoria. Per la
commemorazione è stata scelta la stessa data della scomparsa della giovane Sara: il 14 luglio. A
differenza dei precedenti anni, nel 2009 (al termine della fiaccolata in Piazza Risorgimento) è
stata organizzata una serata musicale con band giovanili. L’Associazione ha voluto così rendere
omaggio non solo a Sara, ma anche al giovane David Boccardi, morto in un incidente stradale nel
luglio del 1997. David, giovane amante della musica, è stato obiettore di coscienza
dell’Associazione e ha dedicato impegno, amore e passione al “Pozzo”.
Giornata in memoria delle vittime della strada: Organizzata la quarta giornata in memoria di Sara Cinalli e delle vittime sulla strada, coinvolgendo i ragazzi dello spazio giovani.
L’EVOLUZIONE DELL’ATTIVITA’ DI SICUREZZA STRADALE 2004 - All’interno del Centro Socioeducativo viene svolta attività di educazione stradale, in particolare grazie all’approvazione del progetto di volontariato europeo “Per la strada della vita”. 2006 - Si promuove e si realizza l’istallazione di 18 sagome umane nei luoghi degli incidenti mortali del Comune di Quarrata, per ricordare le vittime della strada. 2008 - Si realizzano iniziative sul tema della sicurezza stradale all’interno degli istituti superiori della di Pistoia.
! Obiettivo per il biennio 2011-2012 Organizzare almeno due laboratori di educazione stradale all’interno dei servizi rivolti ai minori e ai giovani.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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6.2. L’educazione alla
legalità L’attività di educazione alla
legalità si è posta sempre di
più al centro del percorso
formativo dei ragazzi ed è
diventata uno degli strumenti
principali per affrontare i loro
problemi, i loro conflitti con
gli amici, a scuola, con gli adulti e per favorire la rielaborazione delle proprie emozioni.
I LABORATORI SULLA LEGALITA’ - Tra il 2009 e 2010 i laboratori sulla legalità, all’interno dei centri
per minori, si sono concentrati sulla rilettura della Costituzione, sul pensiero di Don Milani e sulle
mafie. Il risultato del lavoro è stata la realizzazione di un opuscolo contenente tutti i pensieri e le
opinioni dei ragazzi sul tema dei diritti e delle regole. Insieme ai centri per minori di Pistoia,
abbiamo realizzato, all’interno del Campus di Montecatini 2010, un laboratorio sulla legalità per
studenti delle scuole medie. Tema generale del laboratorio era lo stesso del Campus, ovvero il
“ben-essere”. Nel periodo compreso fra marzo e maggio 2010, nell’ambito dello Spazio Giovani,
viene organizzato un laboratorio sul bullismo al fine di favorire la riflessione dei ragazzi sui propri
comportamenti e sui conflitti che si erano generati all’interno del gruppo. Nel 2010, infine,
l’Associazione ha iniziato a intensificare la sua presenza all’interno degli istituti superiori della
provincia: sono stati realizzati 5 laboratori su temi riconducibili ai principi e alle esperienze di
“Albachiara”.
EVENTI E MANIFESTAZIONI - Nel biennio 18 minori hanno partecipato alle due edizioni del Campus di
Montecatini e circa 50 ragazzi alle due edizioni della Giornata della memoria e dell’impegno per
le Vittime delle mafie. Nel corso del 2009, inoltre, 29 minori e giovani dei centri socioeducativi
(“Il Pozzo di Giacobbe”, “Impariamo Insieme” e “Il Girasole”) e dello spazio giovani “Al Kalé” nel
mese di giugno hanno visitato la Scuola di Barbiana di Don Milani.
Dal 28 al 30 settembre 2009, 3 educatori ed un ragazzo dello Spazio Giovani hanno visitato
Coinvolgimento di altre realtà nelle attività: obiettivo in parte raggiunto: la collaborazione si è concentrata soprattutto nel periodo di Campus 2010. Partecipazione ad eventi pubblici: presenza di una delegazione di ragazzi al Campus di Montecatini e alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
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l’associazione di promozione culturale “Terra del Fuoco” di Castrignano dei Greci (LE), nata nel
2005 e composta da giovani che promuovono progetti di formazione e di cittadinanza attiva per
altri giovani. Il 2010 inizia con una nuova e intensa esperienza: la partecipazione di due educatrici
e due ragazzi dello Spazio Giovani al progetto culturale “Treno della Memoria 2010”
(da 27 gennaio al 2 febbraio) promosso dall’Associazione “Terra del Fuoco”. L’impatto emotivo
del viaggio è davvero molto forte perché i giovani vedono con i propri occhi i luoghi
dell’Olocausto.
Tra i momenti di aggregazione e divertimento si ricorda la partita di calcio, realizzata a giugno
2010, fra la squadra dei giovani di Al Kalé e gli educatori e volontari dell’Associazione. Lo sport, in
questo caso, diventa uno strumento di condivisione delle regole e di sviluppo del senso del gruppo
e di rispetto reciproco.
L’EVOLUZIONE DELL’EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ 2005 - Si realizza un primo laboratorio sulla legalità all’interno del Centro per minori “Il Pozzo di Giacobbe”. 2008 - L’educazione alla legalità è inserita all’interno dell’offerta formativa dei servizi rivolti ai minori e ai giovani. Vengono organizzati laboratori specifici anche all’interno del Centro per minori di Signa. 2010 - Si intensificano i rapporti con le scuole superiori e partono i primi laborato-ri specifici sulla cittadinanza.
! Obiettivi per il biennio 2011-2012 1) Attivare contatti con le scuole medie ed elementari del territorio per realiz-zare laboratori di educazione alla cittadinanza. 2) Organizzare momenti di scambio con altre realtà giovanili presenti sul territorio nazionale. 3) Incrementare gli incontri negli istituti superiori.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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Nel 2010 la nostra associazione vive un momento molto importante: la nascita di “Integra”.
“Integra” è una cooperativa sociale di tipo “B” formata da otto donne che hanno condiviso all’interno del “Pozzo” un percorso di formazione professionale, in particolare nell’ambito della sartoria e del cucito, e di crescita personale. Attraverso la valorizzazione di una attività tradizionalmente femminile come il cucito e la sartoria le otto protagoniste hanno raggiunto una maggiore qualità della vita e un’integrazione all’interno del contesto locale.
Il laboratorio di formazione professionale e la sua successiva evoluzione in cooperativa sono l’esempio della volontà dell’Associazione di rispondere in maniera efficace e dinamica alle problematiche e ai cambiamenti del territorio. Infatti, mentre fino a qualche anno fa le persone che si rivolgevano alla nostra Associazione avevano difficoltà a trovare lavoro per via di una loro incapacità personale, adesso la nostra intera società vive un momento di crisi e le opportunità lavorative sono rare per chiunque, indipendentemente dalle proprie risorse. Di pari passo a questo cambiamento l’impegno del Pozzo si è evoluto, supportando le persone con interventi educativi finalizzati anche all’inserimento lavorativo. Al contempo, si è posto l’obiettivo di sensibilizzare la comunità con strumenti utili a contrastare lo sfruttamento di lavoratori non qualificati.
“Integra” nasce dopo un lungo cammino iniziato con il progetto “S.A.L.T.I.”, dove un gruppo di donne, con percorsi di vita fragili, è stato seguito da un equipe di educatori che hanno attuato dei progetti e interventi educativi, svolto corsi di genitorialità, di economia domestica; il gruppo di donne è stato affiancato anche da volontarie esperte che hanno insegnato loro varie tecniche di cucito. Il coinvolgimento delle donne nel percorso educativo pone la base per il superamento delle carenze legate alla quotidianità valorizza le loro risorse “sociali” e “relazionali”, oltre ad apportare un beneficio diretto sul contesto di vita familiare.
Queste donne, non avendo alle spalle un esperienza lavorativa, hanno dovuto sviluppare un giusto approccio al lavoro e attivare le proprie risorse personali e sociali per riuscire a conciliare il tempo dedicato al lavoro con quello dedicato alla famiglia (accompagnamento dei figli a scuola, cura della casa..). Ogni donna ha effettuato un lavoro di crescita personale. Un elemento fortemente innovativo è il fatto che il gruppo di lavoro sta sviluppando capacità manageriali ed imprenditoriali.
“Integra” è originale perché promuove una forma di imprenditoria all’avanguardia, solidale, ecologica e creativa. Infatti, le stoffe usate nel laboratorio sono tutte riciclate da scarti di altre stoffe che altrimenti verrebbero gettate via. Ma la caratteristica fondamentale della neo cooperativa è che è donna. Tutte le socie sono donne, che riescono a gestire la loro vita professionale di pari passo a quella privata. La donna diventa finalmente soggetto attivo che non sta più chiusa in casa. Ognuna ha trovato il modo di conciliare il suo ruolo di madre e moglie con il ruolo di imprenditrice, anche in situazioni in cui la cultura di origine non lo contempla. D’altra parte il ruolo della donna è valorizzato anche all’interno della nostra Associazione. Donne sono le destinatarie dei servizi, le educatrici dipendenti e volontarie, le consigliere. Le nostre donne si impegnano quotidianamente per aiutare chi ha bisogno, per dare voce ai diritti di tutti, per manifestare contro le ingiustizie, dimostrando di avere prima di tutto, una grande tensione etica.
SCHE
DE D
I APP
ROFO
NDIM
ENTO
Un’impresa possibile… Nasce “Integra”, una nuova cooperativa sociale per donne in difficoltà
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’
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Negli ultimi anni i tempi sono cambiati, è diventato tutto più moderno e tecnologico e anche i modi di comunicare hanno subito una trasformazione inarrestabile. Il “Pozzo” ha vissuto e attraversato questo mutamento, adattandosi alla continua comparsa di nuovi mezzi comunicativi.
Fino ai primi anni del 2000 la divulgazione delle informazioni avveniva attraverso il volantino, distribuito porta a porta e nei luoghi di ritrovo, e con la classica lettera spedita per posta. Nel 2001 è arrivata una grande novità, il nostro primo sito internet! Il sito è stato realizzato da un tecnico esterno, con un impostazione molto semplice ed elementare.
Nel corso degli anni si sono poi susseguite altre versioni del sito, fino ad arrivare a quella odierna, molto più complessa e ricca di informazioni. Ora il sito web è diventato uno dei principali mezzi di comunicazione. A tal proposito è stata creata una mailing list con circa tremila contatti (fra singoli, organizzazioni ed altre realtà), attraverso cui viene inviata ogni due mesi la newsletter dell’Associazione, completamente gestita da personale interno, dove vengono riportate le novità principali di tutti i servizi. Attualmente alcune attività e realtà promosse e nate dall’associazione (Spazio Giovani “Al Kalé’”, cooperativa “Integra”, cooperativa ”Gemma”) hanno un proprio sito web. Lo Spazio Giovani gestisce anche un profilo facebook con circa mille contatti. Il prossimo obiettivo sarà sicuramente creare un profilo facebook anche per il “Pozzo”. Il cartaceo viene usato sempre meno, salvo depliant e volantini distribuiti per singole iniziative o servizi stagionali, preferendo il mezzo web, sia per un risparmio economico rilevante, sia per ottenere una migliore efficacia nel passaggio delle informazioni.
Un grande strumento di comunicazione, oltre al canale telematico, sono i mezzi di stampa locali. Per questo l’Associazione ha scelto di individuare fra l’organico del personale un addetto stampa che inoltra circa una decina di comunicati al mese, fra notizie brevi ed articoli più approfonditi.
Tra le manifestazioni di carattere pubblico che l’Associazione organizza ci sono quattro appuntamenti annuali fissi: la Festa del progetto “Kaleidoscopio” ad aprile; la Festa di “Paese Aperto” a luglio; la Festa “Il parco dei bambini” e la manifestazione musicale “Music Up” a settembre. A questi eventi si aggiungono altri appuntamenti , dove vengono allestiti stand con il materiale informativo, foto, volantini, newsletters e tutto ciò che serve a far conoscere il “Pozzo”. Sono momenti molto importanti perché l’Associazione esce sul territorio per intensificare la rete di relazioni con la comunità.
In un epoca in cui la tecnologia è presente in tutti gli aspetti della vita lavorativa, sociale, personale, il mezzo più efficace per il passaggio di informazioni resta e resterà comunque sempre il contatto diretto con le persone.
SCHE
DE D
I APP
ROFO
NDIM
ENTO
Nuovi modi per comunicarci…
A partire da destra, le versioni del primo e dell’attuale sito web
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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“Sobrietà come modo di vivere il rapporto con gli altri e con le cose, rifiutando nell’acquistare, nel mangiare e bere, nel consumare quel possesso e quell’arbitrio chiusi in un piccolo mondo di privilegiati. E’ insolenza verso i tre quarti dell’umanità. Un peccato contro il Padre di tutti. Sobrietà, come in un antico Giubileo, rivivere i valori umani di nuova giustizia e solidarietà.”
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’ECONOMIA
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Le pagine che seguono hanno l’obiettivo di rendere conto di come
l’Associazione ha messo a disposizione le proprie risorse a favore dei
territori in cui svolge il proprio servizio all’altro.
Come nei precedenti bilanci sociali, una parte è dedicata all’analisi dei
ricavi e degli investimenti, in riferimento alle tipologie di spesa
effettuata o di finanziamento ottenuto.
L’importante novità introdotta nel 2010 consiste nell’adozione di un
sistema contabile che prevede la relazione del bilancio economico,
superando così i limiti del sistema contabile semplificato (c.d. di “pura
cassa”), adottato fino al 2009.
Si tratta di un ulteriore passo avanti nella gestione interna delle risorse,
che va nella direzione di una maggiore scrupolosità e trasparenza nella
gestione dei fondi a nostra disposizione.
Ultima importante novità che caratterizza questa edizione del bilancio
sociale è rappresentata dal tentativo di valorizzare, anche in termini
economici, l’apporto ed il peso del volontariato in riferimento al nostro
territorio.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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1. Il bilancio 1.1. I proventi Anche negli ultimi due anni si conferma la tendenza positiva (che si registra dal 2001) di aumento
dei proventi. Mentre il volume di questi ultimi è pressoché identico negli anni presi in esame,
rispetto al 2008 l’aumento è di circa 11.000,00 euro (+4%). Questo grazie soprattutto
all’aumentata capacità dell’Associazione di reperire i fondi di cui necessita, anche al di fuori dei
canali istituzionali legati alle convenzioni con il pubblico. Infatti, mentre i proventi operativi
registrano leggere flessioni sia nel 2009 (-3,7%) che nel 2010 (-1,7%), la capacità di
autofinanziamento aumenta considerevolmente nel 2009 (+21,9%), confermando una tendenza
alla crescita anche nel 2010 (+3,6%). Si tratta quindi di una vera e propria inversione di tendenza
che caratterizza gli ultimi due anni, contrariamente a quanto accadeva nel 2008, quando si era
registrata una diminuzione del 30% dei proventi da reperimento fondi ed un aumento di oltre
l’80% da quelli di tipo operativo. Un’ultima considerazione è riferita al volume complessivo dei
proventi, che rimane pressoché invariato negli ultimi due anni e che cresce poco rispetto al 2008.
Questo deriva da una scelta precisa: la volontà di consolidare progetti già in essere senza attivare
nuovi servizi per cui non si poteva garantire la continuità.
TIPO DI PROVENTI 2010 2009 2008
OPERATIVI Rientrano in Operativi i contributi percepiti e le convenzioni/contratti stipulati con enti sia pubblici che privati, per l’organizzazione e la gestione di servizi operativi e di corsi di formazione.
178.459,70 variazione anno precedente (-1,7%)
181.626,76 variazione anno precedente(-3,7%)
188.621,70
DA REPERIMENTO FONDI Rientrano in reperimento fondi i proventi da quote associative, donazioni, offerte, feste e manifestazioni pubbliche, contributi generici o vincolati su singoli progetti da parte di altri enti privati e banche.
103.122,76 variazione anno precedente(+3,6%)
99.494,51 variazione anno precedente(+21,9%)
81.577,21
=
TOTALE ENTRATE 281.582,46 281.121,27 270.198,91
+
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’ECONOMIA
86
1.2. Gli oneri
Come si può evincere dal prospetto riportato di seguito, il volume delle uscite rimane pressoché
invariato negli ultimi tre anni, a dimostrazione di una sempre più efficace ottimizzazione delle
spese, anche alla luce dell’aumento dei servizi e dei progetti attivi. Da notare che mentre è stato
possibile calcolare le variazioni percentuali delle macrovoci di spesa relative al 2008 e 2009, la
nuova classificazione delle voci di spesa (conseguente alla redazione del bilancio economico) non
rende possibile una comparazione tra gli ultimi due anni.
CRITERIO DI COMPETENZA ECONOMICA
CRITERIO DI CASSA (vecchia classificazione)
ONERI 2010 USCITE 2009 2008 MATERIE PRIME, MATERIE DI CONSUMO E MERCI Rientrano in questa voce le spese per: cancelleria, carburanti, e tutti gli altri acquisti per materie di facile consumo.
12.494,97 variazione (n.c.)
MATERIE E BENI STRUMENTALI Rientrano in questa voce le attrezzatu-re, i generi alimentari, la cancelleria, il materiale didattico e per le attività, la voce residuale “altre spese”.
13.200,35 variazione anno precedente(-58%)
31.463,48
+ +
SERVIZI E FITTI PASSIVI Rientrano in servizi: l’elettri-cità, riscaldamento, acqua, telefono, manutenzioni ordinarie e straordinarie, assicurazioni, collaborazioni e prestazioni professionali
115.386,07 variazione (n.c.)
SERVIZI Rientrano in servizi: le assicurazioni su beni mobili e immobili, le spese per i mezzi di trasporto, l’elettricità, il gas, il telefono, la manutenzione dei locali, le spese postali e bancarie, le consulenze esterne.
35.533,67 variazione anno precedente(-8,5%)
38.837,80
+ +
COSTI PER IL PERSONALE Rientrano in questa voce i salari e gli stipendi, i rimborsi pié di lista e chilometrici, gli oneri sociali inps e inail, gli accantona-menti per i TFR.
148.734,71 variazione (n.c.) DIPENDENTI E ASSIMILATI
Rientrano in dipendenti e assimilati: il personale dipendente, i collaboratori, i liberi professionisti, i rimborsi spese e le assicurazioni sui volontari.
128.459,32 variazione anno precedente(+10%)
116.739,11
+ +
AMMORTAMENTI, IMPOSTE E ALTRE SPESE
4.564,86 variazione (n.c.)
SUSSIDI, EROGAZIONI, CONTRIBUTI A TERZI Rientrano in questa voci: i sussidi alle persone assistite, le erogazioni liberali ad altre associazioni ed i compensi per il personale di altre associazioni partner di nostri progetti.
32.625,69 variazione anno precedente(+111,7%)
15.405.29
= +
IMPOSTE E TASSE
60.675,85 variazione anno precedente(+0,7%)
60.246,65
MANIFESTAZIONI ED ALTRI EVENTI
15.558,24 variazione anno precedente(-31,5%)
22.703,00
=
TOTALE USCITE 281.180,61 TOTALE USCITE 286.053,12 285.395,33
+
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
87
Il bilancio 2010 Riportiamo integralmente il bilancio consuntivo 2010, che rappresenta una delle novità più importanti degli ultimi due anni dal punto di vista della gestione dell’Associazione.
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31/12/2010
SITUAZIONE ECONOMICA (2010)
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’ECONOMIA
88
1.3. Alcune brevi considerazioni Anche negli ultimi due anni i dati di bilancio dimostrano che l’Associazione gode di buona salute.
Il passivo di esercizio che si registra nel 2009 (-4.931,85 euro) deriva semplicemente
dall’investimento di parte dell’attivo degli anni precedenti; il dato riferito al 2010, che registra un
piccolo utile di esercizio (+401,85 euro) dimostra una oculata gestione economica e finanziaria.
Per il 2011 si può contare su una disponibilità di spesa di quasi 9.000 euro, frutto di avanzi di
gestione degli anni precedenti, che saranno utilizzati per consolidare le attività di
aiuto alle famiglie in difficoltà.
1.4. Volontariato: un’ulteriore messa a valore
In questo bilancio sociale abbiamo deciso di valorizzare in termini economici anche il
prezioso, gratuito ed insostituibile apporto dei volontari alla gestione quotidiana dei servizi.
Questo non vuol essere assolutamente una mera riduzione in termini economici del lavoro svolto dai volontari, anzi ha lo scopo di far emergere in maniera chiara il valore per l’intera collettività della prestazione volontaria ed evidenziare anche il valore effettivo del servizio realizzato. Infatti, molte attività promosse dall’Associazione sono gestite quasi completamente dai volontari, come ad esempio il banco alimentare, il centro d’ascolto i corsi d’italiano, ecc. In questi servizi il ruolo di educatori remunerati è per lo più formati-vo, di coordinamento e monitoraggio dei progetti educativi attuati e l’attività viene portata avanti dai volontari. In altri casi la disponibilità e la presenza dei volontari consente, evidentemente, di rispondere ad un numero molto superiore di richieste di aiuto, rispetto a quello che sarebbe possibile con la sola presenza del personale retribuito. Riprendendo i dati riportati nel grafico 7 a pag. 32 e moltiplicando il numero delle ore complessive di attività svolta per il costo di un operatore retribuito, il dato che emerge è di grande rilievo ed importanza per capire l’apporto del servizio volontario, svolto a tutti i livelli. Il valore economico riconducibile al tempo dato dai volontari è pari nel 2009 a 144.705,00 euro; nel 2010 cresce a 153.384,00 euro (per il calcolo sono
state moltiplicate le ore complessive per il costo di un educatore di 4° livello, inquadrato con il contratto nazionale delle cooperative sociali). E’ un risultato assolutamente di rilievo, soprattutto se si considera che il valore che discende dal calcolo rappresenta il 51,5% del volume di bilancio nel 2009 ed il 54,5%
di quello del 2010.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
89
Evoluzione storica delle risorse finanziarie Come nel bilancio sociale precedente, forniamo di seguito i dati relativi all’evoluzione delle risorse a partire dal 1992. Sebbene in misura limitata, il volume delle entrate continua a crescere. L’attività di reperimento cresce rispetto al 2008, anche se il 2010 registra una flessione che riporta il dato sotto ai valori del 2007.
-
40.000,00
80.000,00
120.000,00
160.000,00
200.000,00
240.000,00
280.000,00
320.000,00
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
-
5.000,00
10.000,00
15.000,00
20.000,00
25.000,00
30.000,00
35.000,00
40.000,00
45.000,00
50.000,00
55.000,00
60.000,00
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
GRAFICO 13 - Volume delle entrate da attività di reperimento fondi (dal 1992 al 2010)
GRAFICO 12 - Volume delle entrate dal 1992 al 2010
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’ECONOMIA
90
2. Ricchezza prodotta e distribuita 2.1. Le fonti di “finanziamento” Negli ultimi due anni si stabilizzano le entrate da fonte pubblica che, nel 2008, avevano registrato
un sensibile aumento. Tra queste è da sottolineare la crescita, nel 2010, dei proventi di
provenienza comunale (+24,65% nel biennio, dopo che nel 2009 avevano registrato una leggera
flessione rispetto all’anno precedente). Molto inferiori invece quelli di fonte provinciale, che
ritornano su valori leggermente superiori a quello del 2007, con un calo complessivo del 73,49%.
Questi ultimi sono stati compensati dall’attivazione di nuove progettualità con i ministeri e con
l’Unione Europea che, assieme al già citato incremento dei proventi di provenienza comunale,
fanno sì che l’incremento dei finanziamenti pubblici percepiti nel biennio si attesti al + 5,36%.
Sul lato dei ricavi da fonte privata, la situazione è sostanzialmente stabile rispetto al 2008, anche
in considerazione del fatto che l’incremento generale del 2009 è da imputare al recepimento del
contributo della Caritas di Pistoia di competenza dell’anno precedente.
L’indice di efficienza dell’autonomia, attestandosi attorno al 30%, conferma che l’Associazione
opera autofinanziando per un terzo le proprie attività e garantendo così un buon margine di
manovra anche a fronte di eventuali tagli di fondi pubblici. A questo si aggiunge la capacità di
attivare nuovi canali di finanziamento (anche pubblici), così come dimostrano le presenze dei
ministeri e dell’Unione Europea soprattutto nel 2010. Sono due elementi di stabilità che
assicurano la continuità di molti dei progetti e dei servizi promossi a livello territoriale.
TABELLA 4 - Raffronto tra proventi pubblici e privati negli ultimi 5 anni e calcolo dell’indice per l’efficienza dell’autonomia
TIPO DI RISORSE 2006 2007 2008
DA FONTE PUBBLICA Comune di Quarrata Comune di Signa Provincia di Pistoia Ministero del lavoro e delle politiche sociali Ministero per le pari opportunità Unione Europea (EVS e/o FSE)
76.941,67 53.941,67 9.000,00
14.000,00 - - -
89.715,00 65.715,00 10.000,00 14.000,00
- - -
181.263,25 87.072,68 22.602,00 68.478,57
-
3.110,00
DA FONTE PRIVATA Banca di Credito Cooperativo di Vignole Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Caritas di Pistoia Caritas Italiana Centro Servizi Volontariato Toscana (Cesvot) Raccolta Fondi dell’Associazione Singoli cittadini (Soci e donatori) Campagna 5xmille
77.977,60 -
5.000,00 15.000,00
- 16.000,00 27.765,93 14.211,67
-
131.427,56 15.500,00 10.500,00 18.718,00 32.589,81 17.020,00 30.440,25 6.659,50
-
88.935,66 - -
3.212,00 23.000,00 20.438,00 33.170,06 4.967,00 4.148,60
TOTALE 154.919,36 221.142,56 270.198,91
INDICE DI EFFICIENZA DELL’AUTONOMIA (= Totale entrate private / Totale entrate x 100) 50,3% 59,4% 32,9%
2009
173.482,03 79.275,01 22.000,00 69.798,19 1.202,12
- -
107.639,24 -
15.000,00 24.650,00
- 13.338,00 45.921,15 4.778,05 3.952,04
281.121,27
38,3%
2010
190.992,66 93.692,20 43.028,00 18.150,00 9.122,40 3.000,00
24.000,00
90.589,80 -
15.000,00 14.450,00
- 9.700,00
41.606,67 4.255,42 5.577,71
281.582,46
32,1%
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
91
2.2. Gli “investimenti” Nei due anni presi in esame l’Associazione ha investito circa 563.000 euro per rispondere ai
bisogni del territorio. Di questi, solo il 10,2% ha coperto i costi di gestione (amministrazione,
segreteria, ecc.): tutto il resto è stato impiegato direttamente nella realizzazione e nello sviluppo
dei progetti e dei servizi.
Come si può vedere dal grafico 14, la maggior parte delle risorse (51,5%, con un incremento di
quasi dieci punti) sono andate a coprire i costi per i servizi rivolti alle famiglie, per i problemi
legati alla genitorialità e all’accudimento dei figli (Centri per minori di Quarrata e Signa, Centri
estivi, ecc.).
Registrano invece una sensibile diminuzione le risorse destinate ai bisogni dei giovani (29,6% nel
biennio, a fronte del 38,1% nel 2008); ciò deriva dalla minore disponibilità di risorse sul progetto
“Kaleidoscopio” e dal mancato rinnovo (nel 2010) della convenzione con la Provincia di Pistoia
per il percorso “Albachiara”.
Superiore di tre punti rispetto al 2008 è stata la quota di investimenti per rispondere a bisogni
quali l’integrazione ed il lavoro (corsi di italiano per stranieri, laboratorio di cucito, Centro
d’Ascolto, ecc.); la percentuale delle risorse destinate a questo tipo di bisogni si attesta nel
biennio al 15,3%, soprattutto grazie all’implementazione del progetto che ha portato poi alla
creazione della cooperativa “Integra”.
Un discorso a parte meritano, infine, le risorse destinate a rispondere ai bisogni primari. Sebbene
Grafico 14 - Distribuzione percentuale delle risorse per tipologia di bisogno (2009 e 2010)
15,3% 0,8%
51,5%
29,6%
2,8%
Integrazione, lavoro, casa
Bisogni primari
B isogni delle famiglie (genitori e bambini)
B isogni dei giovani
Formazione e prevenzione
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” L’ECONOMIA
92
la percentuale non arrivi all’1% del totale, è da sottolineare il fatto che la scarsa incidenza di
questa voce sul totale degli investimenti è frutto, nel nostro caso, di una scelta precisa che limita
l’elargizione diretta di aiuti economici alle persone, così da prevenire forme di assistenzialismo
che non aiuterebbero certo a superare le condizioni di difficoltà. Infatti, il servizio di Banco
Alimentare basa la propria attività su beni materiali reperiti tramite donatori, mentre il Centro di
Ascolto non necessita di risorse economiche poiché gestito esclusivamente da personale
volontario.
LE DONAZIONI AL POZZO DI GIACOBBE SONO DEDUCIBILI
Per le persone fisiche è possibile detrarre dall'imposta lorda il 19% dell'importo donato a favore delle ONLUS, fino ad un massimo di 2.065,83 euro (art. 15-bis del D.p.r. 917/86). OPPURE, è possibile dedurre dal proprio reddito le donazioni a favore delle ONLUS, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui (art. 14 comma 1 del Decreto Legge 35/05 convertito in legge n° 80 del 14/05/2005 – Legge “Più Dai Meno Versi”). Per usufruire dei benefici fiscali deve essere conservata la relativa attestazione di donazione, vale a dire: le note contabili o l'estratto conto della banca, in caso di bonifico bancario; la ricevuta di versamento, nel caso di donazione con bollettino postale.
PER DONARE CON BONIFICO BANCARIO: C/C 4900, INTESTATO A: “IL POZZO DI GIACOBBE”,
PRESSO BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VIGNOLE IBAN: IT 66 Y 08922 70502 000000004900
PER DONARE CON BOLLETTINO POSTALE: INTESTATO A: ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE”
CONTO CORRENTE POSTALE N° 12720520
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
93
APPENDICE
Una riflessione sul Volontariato
Riferimenti utili
Questionario di valutazione
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” APPENDICE
94
Una riflessione sul volontariato
Alla luce della pubblicazione del bilancio sociale in coincidenza dell’Anno Europeo del Volontariato (2011), ci preme richiamare l’attenzione sull’importante ruolo politico che esso assume oggi nei nostri territori. Il volontariato partecipa attivamente ai processi della vita sociale favorendo la crescita del sistema democratico. Esso sollecita la conoscenza ed il rispetto dei diritti, rileva i bisogni e i fattori di emarginazione e degrado, propone idee e progetti, individua e sperimenta soluzioni e servizi, concorre a programmare e a valutare le politiche sociali in pari dignità con le istituzioni pubbliche cui spetta la responsabilità primaria della risposta ai diritti delle persone. I volontari, nell’esercitare il diritto-dovere di cittadinanza, costituiscono un patrimonio da promuovere e da valorizzare, sia da parte delle istituzioni che delle organizzazioni che li impegnano. Pertanto esse devono rispettarne lo spirito, le modalità operative, l’autonomia organizzativa e la creatività. Ma in realtà il ruolo politico delle Associazioni di Volontariato è sancito dall’Articolo 2 della Costituzione Italiana che recita: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.» Tra i contesti sociali in cui lo Stato garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, troviamo anche le Associazioni di Volontariato: contesti ed organizzazioni in cui ognuno è chiamato ad adempiere agli inderogabili doveri di solidarietà politica, economica e sociale. L'esperienza più recente del volontariato indica che un esercizio della solidarietà, storicamente efficace, esige una scelta prefe-renziale verso le fasce deboli della società e verso gli interessi esclusi. Questa scelta è l'unica che consente di elaborare una progettualità sociale che non produca esclusione o comunque livelli di disuguaglianza incompatibili con l'eguale dignità delle persone e i comuni diritti di cittadinanza e di partecipazione. In questa prospettiva si colloca oggi la specificità del ruolo politico del volontariato. Riportare al centro dell'attenzione politica e sociale la realtà dell'emarginazione equivale oggi a riproporre e ridefinire la questione del bene comune. Esso può realizzarsi solo nella piena condivisione dei destini individuali e collettivi, mediante l'apporto responsabile e irrinunciabile di ogni persona e delle diverse componenti sociali. È necessario allora che il volontariato non si limiti alla sola realizzazione di servizi, ma nel contempo sappia anche rielaborare culturalmente la propria esperienza in funzione di un interesse generale. Autoverifica, riflessione, interpretazione dei fenomeni e degli avvenimenti consentono al volontariato di dare un contributo originale per il cambiamento sociale. Il volontariato che voglia essere forza di cambiamento, deve saper esercitare un ruolo politico, proponendosi come uno dei soggetti esemplari di nuova cittadinanza solidale e sviluppando un ruolo di coscienza critica e di promozione democratica. In Italia la Legge n. 266 del 1991 regola il volontariato organizzato e istituisce delle strutture per lo sviluppo e la crescita del volontariato su base regionale (i Centri di Servizio per il Volontariato) che forniscono gratuitamente alle Organizzazioni servizi nel campo della promozione, della consulenza, della formazione, della comunicazione e molti altri. LA SALVAGUARDIA DEI VALORI DI GRAUITA’ E CENTRALITA’ DELLA PERSONA
Il volontariato basato sulla gratuità, da cui sono nate le cooperative di solidarietà sociale, molte delle cooperative sociali e in larga parte l'associazionismo sociale, proprio in questa svolta economicistica ha un ruolo fondamentale da svolgere: salvare l'anima originale del non profit dall'influsso negativo di una economia liberista e mantenere la centralità della persona, al cui servizio deve essere sia l'economia sociale dal terzo settore sia, in base alla nostra Costituzione, l'economia di profitto. Il movente da cui è partito il non profit delle cooperative di solidarietà sociale era la solidarietà, la condivisione, la promozione umana e sociale delle persone emarginate, la giustizia sociale, l'amore per chi poteva attingere dalla fede una marcia in più: tutti valori che il non profit ha ereditato dal volontariato. Se nella trasformazione in cooperative sociali, in imprese sociali, in economia sociale il non profit perdesse questi valori, si muterebbe abbastanza presto in profit, perché verrebbe meno il movente ideale da cui è partito. Il volontariato mantiene la funzione fondamentale di richiamare a tutto il settore non profit i valori da cui è partito. Soltanto un volontariato fortemente motivato e ben preparato può presentarsi con dignità e autorevolezza di fronte alla svolta
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
95
economicistica e riproporre anche alla attività economica valori che la superano. Oggi è fondamentale riscoprire il ruolo politico del volontariato di tutela dei diritti, particolarmente dei più deboli, finora esercitato da una piccola minoranza di volontari. Il ruolo politico non sostituisce il ruolo proprio del volontariato di anticipazione di risposte a bisogni emergenti, né quello dell'integrazione e dell'umanizzazione dei servizi esistenti, sia pubblici che privati. PROMUOVERE PROCESSI DI SPIN-OFF PER LA NASCITA DI COOPERATIVE SOCIALI
Le cooperative sociali nate da un processo di spin-off delle Associazioni di Volontariato, possono essere considerate come un processo di disseminazione territoriale di quei valori di riconoscimento e di garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo, sancito all’Art. 2 della Costituzione Italiana. Un processo importante in quanto queste cooperative si costituiscono per rispondere sempre più ai valori che sono alla base della motivazione del volontariato quali giustizia sociale, uguaglianza, libertà, tutela dei diritti e adempimento dei doveri inderogabili si solidarietà politica, economica e sociale.
IL RUOLO POLITICO DELLE COOPERATIVE SOCIALI
L’art. 45 della Carta Costituzionale italiana riconosce la funzione sociale della cooperazione, in relazione al suo carattere mutualistico ed all’assenza di finalità speculative. La cooperazione non è dunque un semplice fenomeno economico. Pur essendo infatti rilevante, al pari che in qualsiasi altra impresa, l’aspetto economico-finanziario, l’attività di una Cooperativa va a toccare, in modo non marginale, anche la sfera del sociale e quella culturale. La Cooperativa è dunque un’impresa nella quale il socio lavora-tore riveste un’importanza ed una centralità tali da farla decisamente prevalere sull’elemento economico. Una Cooperativa è un’associazione di persone, che si riuniscono per il raggiungimento e il soddisfacimento di un bisogno comune. Dunque, non la si fa da soli, ma in compagnia di altre persone con le quali si condivide un bisogno, un’esigenza, un obiettivo. E’ una precisa scelta di campo. I bisogni dell’uomo e la solidarietà al centro dell’interesse. La generazione di un utile economico come una condizione operativa da rispettare, per essere efficienti e garantire la crescita sociale ed economica dei soci. Alla base della Cooperativa sta infatti la comune volontà dei suoi membri di tutelare i propri interessi di consumatori, lavoratori, operatori culturali, o altro, per i quali la gestione comune dell’impresa diviene uno strumento per non trovarsi in uno stato di inferiorità nei confronti di chi detiene una posizione di forza sul mercato. Prima di ogni altra cosa è bene sottolineare alcuni requisiti essenziali che costituiscono condizioni imprescindibili affinché si possa parlare di vera e autentica società Cooperativa: l’assoluta democrazia nella gestione dell’impresa secondo il principio: “un socio-un voto’; il fine esclusiva-mente mutualistico. Il concetto di mutualità è la caratteristica principale di una impresa Cooperativa. Crescere insieme, auto-aiuto, ogni socio protagonista del proprio lavoro. All’Art.1 della Legge 8 novembre 1991, n. 381 troviamo qual è lo scopo che devono avere le cooperative sociali ossia: 1. Definizione. - 1. Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso: a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi; b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Tale articolo trova alla base i principi costituzionali espressi negli Art. 2 e 45, che fa capire quanto siano legate le Associazioni di Volontariato e le Cooperazione Sociale.
La Cooperativa Sociale “Gemma”
La Cooperativa Sociale “Gemma”, nata nel 2005 da un processo di spin-off dell’Associazione di Volontariato “Pozzo di Giacobbe”, fa propri tutti questi principi sancendo, conformemente all'art. 1 della Legge 381/1991, l’assenza di scopo di lucro e l’obiettivo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini sviluppando fra essi lo spirito mutualistico e solidaristico. La finalità della società è quella di operare a favore delle fasce sociali più deboli e soggette ad emarginazione o svantaggio.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” APPENDICE
96
La Cooperativa Sociale “Integra”
La Cooperativa “Integra” nasce nel 2010 da uno spin-off del Pozzo di Giacobbe. Un percorso lungo oltre quattro anni finalizzato alla creazione di possibilità lavorative per donne italiane e straniere che vivono gravi situazioni di marginalità sociale ed economica; un percorso che nasce come tentativo di mettere in campo risorse e competenze volte alla partecipazione attiva nei processi di cambiamento locale; questo per favorire l’integrazione e la piena cittadinanza dei diritti per le fasce più svantaggiate della popolazione. Grazie alla disponibilità di un fondo ad uso artigianale (che il Comune di Quarrata ha concesso in comodato), a contributi di istituzioni private (Caritas, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, ecc.), oltre a donazioni materiali di privati cittadini ed attività produttive, è stato allestito un laboratorio di cucito di circa 140 mq, con impianti adeguati alle norme di legge e completamente fornito dal punto di vista dei macchinari e delle altre attrezzature necessarie al ciclo produttivo. Da un gruppo iniziale di 16 donne inserite, l’impegno formativo all’interno del laboratorio ha visto emergere nel tempo un gruppo solido e con forte motivazione al lavoro di 5 donne, affiancate costantemente da formatrici volontarie che per anni hanno lavorato al trasferimento di competenze e capacità nelle varie tecniche di taglio e cucito, del patchwork, del ricamo, e della produzione artigianale di capi di biancheria, suppellettili per la casa e di altri prodotti in stoffa. Tutte le donne inserite sono state “scelte” tra quelle che percepiscono un sussidio mensile dai Servizi Sociali Territoriali. Assieme alle Assistenti Sociali di riferimento e alle stesse destinatarie sono stati elaborati progetti individuali che hanno come matrice comune l’obiettivo del raggiungimento di un livello minimo di autonomia economica e la partecipazione ad un processo formativo teso al proprio riscatto sociale in termini di acquisizione di nuove capacità e competenze, sia lavorative che relazionali. Con il consolidamento del gruppo delle destinatarie, l’attività formativa ultimata, la presenza di una forte componente motivazionale tra le destinatarie ed importanti investimenti economici già effettuati nell’acquisto delle attrezzature e nell’allestimento del laboratorio, il progetto “Integra” ha oggi fatto il passo più importante: la creazione di una cooperativa gestita dalle destinatarie. “Integra” è una cooperativa sociale di tipo “B”. Le cooperative sociali di tipo B si caratterizzano per due aspetti: sono aziende non profit, senza scopo di lucro, e si propongono come finalità statutarie (art.1 L.381/91) l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Nel tentativo di coniugare l’aspetto lavorativo con quello del recupero sociale di persone svantaggiate, attraverso il lavoro come strumento idoneo al reinserimento nel normale tessuto sociale, le cooperative di tipo B si trovano a svolgere un duplice ruolo: quello di normale impresa e quello del recupero socio-educativo. La definizione di cooperativa di tipo B viene data soltanto a quelle cooperative che hanno al loro interno una percentuale di lavoratori/soci svantaggiati di almeno il 30%. Le cooperative sociali di tipo B operano come aziende “ponte” al cui interno è possibile riacquisire alcune capacità manuali e lavorative e relazionali. Alla base di questo tipo di approccio sta la convinzione che il lavoro è una componente importante per la costruzione di una propria progettualità di vita. Il lavoro, in cooperative di questo tipo, non consiste soltanto nell’acquisizione di tecniche o abilità, ma si basa su proposte che si rivolgono all’individuo nel suo complesso. L’intento è quello di creare una rete intorno a queste persone che veda la collaborazione fra più servizi ed associazioni affinché sia individuata una risposta complessiva ai diversi bisogni manifestati.
Una breve conclusione
Come si può evincere da questi paragrafi, il valore aggiunto che il “Pozzo di Giacobbe” ha portato sul territorio nei suoi 25 anni di attività non risiede solo in aspetti legati a singoli servizi e progetti. Esso contiene elementi di spinta sociale, culturale ed economi-ca che hanno prodotto e promuovono benessere e giustizia sociale, oltre che ricchezza economica per tutta la comunità. Se si considera che (negli ultimi cinque anni e a conclusione di percorsi a volte difficili ed impegnativi) dal Pozzo di Giacobbe sono nate altre due esperienze significative (la Cooperativa “Gemma” e la Cooperativa “Integra”), la misura dell’azione locale dell’Associazione risulta essere di assoluto rilievo. Questo anche alla luce dei posti di lavoro creati (oggi sono 21 le persone occupate nelle tre realtà, di cui 8 provengono da percorsi di vita difficili) e del volume annuo delle risorse investite (circa 600.000,00 euro complessivamente). Una realtà che si è rafforzata e consolidata nonostante la crisi economica che ha investito il nostro paese ed il nostro territorio. E’ vero che i numeri sono indicativi di tre piccole realtà, una goccia nell’oceano. Ma, come diceva Madre Teresa di Calcutta, anche se “quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano, se non ci fosse quella goccia, all'oceano mancherebbe”.
BILANCIO SOCIALE 2009-2010
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Questionario di valutazione del Bilancio Sociale 2009-2010 1. Come valuta complessivamente il Bilancio Sociale dell’Associazione
“Pozzo di Giacobbe”?
2. Il Bilancio Sociale le ha fatto conoscere qualcosa dell’Associazione che prima non conosceva?
No Si, in particolare ________________________________________ 3. Ritiene che nel Bilancio Sociale manchino alcune informazioni rilevanti?
No Si, in particolare ________________________________________ 4. Quale argomento è stato più interessante per lei?
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5. Ritiene che l’Associazione abbia operato in coerenza con i valori dichia-rati nel Bilancio Sociale e nel rispetto delle aspettative degli interlocutori?
Si No, perché _____________________________________________
6. Quali osservazioni e suggerimenti raccomanderebbe per migliorare il
Bilancio Sociale del prossimo anno?
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La preghiamo di inviare il questionario compilato per posta a: Associazione di Volontariato “Pozzo di Giacobbe”, Via Fiume 53 - 51039 Quarrata (PT), oppure via fax al numero 0573.739626.
Molto buono Buono Sufficiente Scarso
Chiarezza degli obiettivi
Leggibilità e semplicità
Completezza delle informazioni
Aspetto grafico
Valutazione complessiva
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” APPENDICE
98
Riferimenti utili Sede legale
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Contatti mail: Emiliano Innocenti (Presidente) [email protected]
Rossano Ciottoli (Direttore) [email protected]
Valentina Chericoni (Resp. Educativo) [email protected]
Alessio Frangioni (Volontariato e S. Civile) [email protected]
Giuditta Biancalani (Resp. Centri Estivi) [email protected]
Arianna Baldi (Progetto “Integra”) [email protected]
Assunta Parisi (Amministrazione) [email protected]
Spazio Giovani "Al Kalé" [email protected]
Sito web: www.pozzodigiacobbe-onlus.com